LA MOBILITÀ ELETTRICA DI oZ-o

Il marchio abruzzese al padiglione 13 Stand 76 EICMA 2024

Pescara, 5 novembre 2024.  oZ-o, marchio abruzzese di mobilità elettrica, sarà presente all’EICMA 2024, la fiera internazionale delle due ruote, in programma a Milano dal 5 al 10 novembre. Fondata con una mission rivolta alla sostenibilità urbana, oZ-o porta sul mercato monopattini elettrici di alta qualità, progettati per migliorare la vita nelle città italiane e per ridurre l’impatto ambientale.

“Rappresentare l’Abruzzo all’EICMA è per noi motivo di orgoglio,” ha dichiarato il CEO di oZ-o Marco Castellucci. “La nostra regione è la culla di un progetto che punta a ridefinire la mobilità urbana in Italia e oltre, sostenuto anche da Next Appennino | Fondo Complementare Aree Sisma 2016 nel progetto di potenziamento del nostro sito internet.”

Tecnologia e sostenibilità con un cuore italiano

I monopattini elettrici oZ-o, conformi alle normative italiane, sono progettati per offrire sicurezza, comfort ed efficienza a chi si sposta in città. La gamma di prodotti, che sarà presentata in anteprima all’EICMA, è pensata per chi vuole contribuire a ridurre traffico e inquinamento con uno stile di vita più sostenibile. Dall’Abruzzo all’EICMA, oZ-o è pronta a portare la sua visione di un futuro senza auto nelle città.




LETTERE DAL MATESE di Brigida De Gregorio

Dieci Lune Edizioni presente al FLA con Dove spuntano i bucaneve

Pescara, 5 novembre 2024. Sarà presentato al FLA, Festival di Libri e Altrecose, il 7 novembre, alle ore 16:00, presso lo Spazio Fla – Piazza Unione, Dove spuntano i bucaneve – Lettere dal Matese di Brigida De Gregorio, a cura di Monica Ferri, edito dalla casa editrice molisana Dieci Lune Edizioni.

Ventotto lettere tirate fuori dal cassetto, scritte da Gida, come tutti la chiamavano, nell’estate del 1969, durante il soggiorno a Campitello Matese, e indirizzate alle amiche. 

Con la sua “penna sagace”, tra classicismo e modernità intrisa di pungente ironia, lontana dalla rumorosa contemporaneità, raccontava alle destinatarie aneddoti e piccole avventure, sullo sfondo di una natura rigogliosa e selvaggia, abitata e custodita da un mondo pastorale fatto di saggezza e profondi principi morali. Uno sguardo acuto, capace di scrutare l’uomo e le cose, disegnando paesaggi, anche interiori, e regalando, così, “quadri” impressionisti di rara bellezza, con un linguaggio sontuoso, ricco di neologismi, ma soprattutto di umana poesia.

Il festival, che quest’anno si terrà dal 7 al 10 novembre, con oltre duecento appuntamenti, coniuga la cultura in tutte le sue sfumature, tra libri, dibattiti, musica, teatro, danza, rappresentando una importante vetrina di respiro nazionale, che anima per quattro giorni vari luoghi della città.




LA PARTECIPAZIONE MAI

Parco Nord Pescara: la fretta ora

Pescara, 5 novembre 2024. Apprendiamo dalla stampa del faticoso iter di approvazione per il progetto denominato :” Restauro Foresta Urbana- Realizzazione Parco Nord”. Si tratta del progetto che dovrebbe attuare la tanto attesa previsione di un grande parco nella zona retrostante la pineta litoranea Nord, a confine con Montesilvano. Nonostante la scadenza del finanziamento si avvicini pericolosamente, si annuncia un ulteriore rinvio, con le assicurazioni di rito: “tutto si compirà per tempo”. Ma che cosa verrà approvato? A mala pena lo sanno i consiglieri comunali ai quali è stato consegnato il materiale pochissimi giorni fa; men che meno lo sa la città e le Associazioni che seguono la sorte di queste aree sensibili alle quali è affidato il maggior ruolo nel delineare la rete ecologica cittadina.

 Correva l’aprile del 2020 quando il Comune chiamò le Associazioni e i cittadini ad una consultazione su quest’area con “Avviso pubblico Bando Esplorativo: Invito a formulare proposte e contributi per il  Masterplan “Porta Nord” di cui alla Delibera di Giunta Comunale n. 114 del 10.03.2020”.

 Italia Nostra ha salutato con favore l’apertura a forme di partecipazione e ( tra gli altri) ha proposto un ponderoso contributo che alleghiamo a questo comunicato.

 Non solo non abbiamo avuto alcun riscontro sui suoi esiti; nemmeno due righe per dire che era tutto sbagliato; ma a distanza di più di 4 anni ci dicono che non sono pronti e non hanno previsto( né concedono) uno spazio di discussione ora.

 Da esame necessariamente sommario  e nonostante i nostri espliciti contributi scopriamo però che:

– Nonostante questa area  si disponga senza soluzione in contiguità con un territorio di Montesilvano da analoghe caratteristiche nessuna forma di co-progettazione  o di accordo è stata messa in campo, perpetuando la cattiva abitudine delle progettazioni separate e a volte contrastanti:

 -Nonostante il rilevante valore naturalistico dell’area e la possibilità di farne una significativa parte del sistema del verde ( abbiamo proposto, ad esempio il” corridoio delle roverelle” che unisse mare a collina e la rigorosa salvaguardia ed implementazione della vegetazione esistente) scopriamo che nel parco verranno realizzate aree per Skateboard ( addirittura  si disegna uno”skate –park”, che è una contraddizione in termini), per l’arrampicata e  per gli eventi connessi realizzando una molto consistente percentuale di superfice cementata dentro il parco. Non si può realizzare queste attività in zone da recuperare, nelle quali il cemento è già stato versato? Ex parcheggi, piazzali industriali, zone da riqualificare? Che concezione si ha dei parchi? Sono dei contenitori disponibili per ogni richiesta?

Non entriamo nel dettaglio del progetto perché dovremmo commentare solo le figure, dati i tempi. Diciamo che in 4 anni e mezzo non sono riusciti a fare partecipazione, anzi peggio: hanno fatto finta di farla. Oggi, a ridosso di scadenze, fanno passare  un progetto  con elementi non coerenti con l’ambiente, senza che si possa approfondire aspetti decisivi soprattutto quando prevalgono contenuti naturalistici.

 Il tema invece è ancora davanti a noi ed invitiamo ancora a rileggere il nostro contributo di allora.  Anche nel poco tempo rimasto invitiamo tutti a privilegiare  l’essenziale di un parco che integra la pineta  litoranea, realizzata dai nostri padri con visione lungimirante.

Italia Nostra Pescara Sezione L. Gorgoni




CIVITELLA 2024, VINCE MICHELE MACINAI

Fotografo toscano vince la 13^ edizione del concorso fotografico

Civitella Alfedena, 5 novembre 2024. Si è svolta sabato sera all’auditorium del Centro Culturale di Civitella Alfedena, la premiazione della 13° edizione del contest fotografico Civitella, promosso e organizzato dal Cine foto club Parco d’Abruzzo, con il patrocinio della FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche),  del Comune di Civitella Alfedena del PNALM (Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise), dell’ODG Abruzzo (Ordine di Giornalisti d’Abruzzo) con il contributo della Ferrarelle Società Benefit. Le iscrizioni a questa edizione sono state 209 per circa 2.400 fotografie, provenienti da 18 regioni italiane. Le foto hanno gareggiato per 4 categorie: Libero 180 partecipanti, Acqua 143 partecipanti, Portfolio 99 partecipanti e 60 partecipanti per nuova sezione dedicata al Parco d’Abruzzo.

I migliori scatti del concorso sono stati scelti da una giuria qualificata di esperti nazionali FIAF, che vede come presidente Enrico Maddalena (BFI – Sem. FIAF – DAC Docente del Dipartimento Attività Culturali della FIAF– Tutor Fotografico FIAF– Redattore Fotoit), RomanoVisci (AFI – BFI – Presidente CFC Parco d’Abruzzo), Andrea Fornaro (Tutor Fotografico FIAF), Giovanni Sarrocco (CFC Parco d’Abruzzo); supportati nelle varie categorie da Stefano Pallotta (Presidente Ordine Giornalisti d’Abruzzo), Giovanni Iovacchini (Docente del Dipartimento Attività Culturali della FIAF – vice presidente del CFC Parco d’Abruzzo ), Valentino Mastrella (Fotografo del Parco) e Jacopo Ursitti (giovane fotografo naturalista del CFC Parco d’Abruzzo).

Si è aggiudicato il Primo Premio Assoluto che prevede a cura dello sponsor tecnico della casa editrice specializzata Edart Edizioni, la stampa di un libro fotografico dell’Autore (50 copie 22×22 cm colori o bianco e nero) di 60 pagine con copertina plastificata, il fotografo toscano  Michele Macinai di Montevarchi (AR) con l’opera “Dassenech Sunrise 1”, una composizione straordinaria di silhouette che si stagliano al di sopra dell’orizzonte al tramonto, considerata dalla giuria “quasi un ritmo musicale”. La categoria Tema Libero è stata vinta da Mario Corrado Moretti di Moncalieri (TO) con la l’opera “Last Step”.

La categoria Acqua è stata vinta da Dino Natale di Pescara con l’immagine “Siccità”. Il riconoscimento per il miglior “Portfolio” è stato conferito all’autrice Paola Zuliani di Collegno (TO), con il lavoro “Estinzioni”. Mentre per la sezione del Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise, la giuria ha assegnato il primo premio all’autore Carlo Naso di Pescara a cui è andato il premio dello sponsor tecnico “Franco Sport” di Pescasseroli (AQ). Mentre l’ambito riconoscimento del ODG Abruzzo per la fotoreportage è andato al fotografo Giulio Montini di Casnate (CO) con la foto “Mundari 13”. Tra i giovani, torna ad essere premiato il romano Matteo Strassera per la sezione Portfolio con il lavoro “Icelandic Abstract“, per la sezione Libero l’abruzzese Cipriani Daniele con la foto “Una fame da paura” e la giovane torinese Fosca Dutto nella sezione Acqua, con la foto “Il sale della vita vien dall’ acqua”.

Il premio destinato al Circolo Fotografico con maggior numero di opere ammesse è andato ex aequo ai liguri del “Circolo Fotografico San Giorgio” di Albenga (SV) e ai lombardi del “Circolo Fotografico Carpen Diem di Cernusco sul Naviglio (MI). La cerimonia inoltre ha avuto come ospite il “Laboratorio 191” di Agora di Cult FIAF, che hanno presentato e illustrato i lavori di alcuni audiovisi e cortometraggi facenti parte della Mostra “Totem e Tabu”. La premiazione, trasmessa in diretta Facebook su “Radio Parco”, ha invece proposto una carrellata visiva di tutte le opere premiate e ammesse al concorso, molto apprezzate dal pubblico presente, ed ha visto la partecipazione di diversi premiati e di alcuni giudici, mentre sono giunti i calorosi messaggi a distanza dei premiati assenti. Soddisfatti anche gli organizzatori sia per la partecipazione sia per la qualità delle foto inviate che è stata riconosciuta di alto livello e che rendono importante questa manifestazione culturale che offre uno sguardo profondo su storie e significati racchiusi negli scatti di tutti i partecipanti.




MANCANO GLI AUTOBUS DIRETTI AL CENTRO AMAZON DI SAN SALVO

Risoluzione per chiedere l’aumento delle linee del trasporto pubblico di Blasioli – Menna – Monaco – Paolucci e Pepe

Pescara, 5 novembre 2024. Estendere il percorso delle linee del servizio di trasporto pubblico per consentire ai dipendenti del centro di distribuzione Amazon di San Salvo di raggiungere il posto di lavoro con i mezzi pubblici, incrementando la mobilità sostenibile e dimezzando costi e disagi. È questo, in sintesi, il contenuto della risoluzione presentata dai consiglieri regionali Antonio Blasioli, Vincenzo Menna, Dino Pepe e Silvio Paolucci e Alessio Monaco e indirizzata al presidente della II Commissione Territorio, Ambiente e Infrastrutture, Emiliano Di Matteo.

Nel centro di distribuzione Amazon di San Salvo, operativo dal 1° agosto 2022, sono in servizio circa 460 addetti, in prevalenza residenti in Abruzzo e Molise, oltre a lavoratori provenienti da altre regioni, che uniti ai dipendenti assunti nel deposito di San Giovanni Teatino arrivano a circa 1.000 unità. Ad oggi questo importante polo abruzzese non è servito dagli autobus del trasporto pubblico, come invece avviene negli stabilimenti limitrofi Pilkington e Denso, dove i dipendenti possono agevolmente raggiungere il posto di lavoro evitando di ricorrere ai mezzi privati. La posizione logistica del polo Amazon di San Salvo e la mancanza di collegamenti con il trasporto pubblico penalizza non solo i dipendenti, ma ha serie ripercussioni anche sull’ambiente. Una situazione paradossale che si inserisce in un quadro già fortemente critico.

Dal Piano Regionale Integrato dei Trasporti 2022-2035 emerge che l’Abruzzo si colloca al terzultimo posto in Italia per la mobilità attiva verso il posto di lavoro (spostamenti a piedi o in bicicletta), che rappresentano solo il 17,49% del totale. La regione è invece al 4° posto per l’uso di mezzi privati (macchina), con l’80,89% degli spostamenti, e al 15° posto per l’utilizzo di trasporti collettivi (come treni, autobus), che coprono appena il 5,24% degli spostamenti per motivi di lavoro. In sostanza, la maggior parte degli abruzzesi si sposta con mezzi propri per raggiungere il posto di lavoro, spesso anche a causa della carenza di servizi pubblici adeguati, come avviene per i lavoratori di Amazon ([n.d.r.] la somma delle varie modalità è superiore al 100% per l’utilizzo di più mezzi di trasporto per

I consiglieri regionali Blasioli, Menna, Paolucci, Pepe e Monaco, riprendendo l’appello dei sindacati alle istituzioni regionali, chiedono al presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio e alla Giunta regionale di istituire un tavolo tecnico di confronto con le aziende di trasporto pubblico, Amazon e i sindacati, per valutare la possibilità di introdurre collegamenti ad hoc che soddisfino le necessità logistiche dei dipendenti del polo Amazon di San Salvo. La risoluzione si chiude con la richiesta di estendere le tratte già operative che servono le fabbriche limitrofe (come Pilkington e Denso), includendo anche il polo Amazon, e di valutare altre possibili soluzioni di trasporto integrato, tenendo conto degli orari di entrata e uscita dei lavoratori, in modo da rendere sostenibile l’uso dei mezzi pubblici, ridurre i costi del pendolarismo e limitare l’impatto ambientale.

È compito delle istituzioni regionali – rimarcano i consiglieri regionali – intervenire tempestivamente per garantire un accesso adeguato e capillare ai servizi di trasporto pubblico. Potenziare e incentivare le corse degli autobus dirette verso i luoghi di lavoro influisce sull’ambiente e migliora la qualità della vita dei dipendenti, offrendo vantaggi economici concreti”.




IL PARCO SAN DONNINO DI BOLOGNA, AD ESEMPIO

Bologna ha circa 400.000 abitanti residenti. La frequento da quando ero studente, agli inizi degli anni ’80.

Pescara, 4 novembre 2024. Ora ci torno spesso per questioni familiari. Spesso, oltre alla tradizionale passeggiata nelle vie centrali, faccio un giro nei vari parchi e giardini: ce ne sono 250, per una superficie complessiva di 600 ettari. Non li potrò mai visitare tutti, ovviamente, anche perché in alcuni, che mi tornano logisticamente più vicini, lì vedrò più volte.

Questo sta capitando con il Parco San Donnino, fuori porta San Donato. Si estende per poco oltre 43.000 mq (10.000 mq in più del Parco ex Caserma Di Cocco). Ci sono un sentiero che gira tutt’intorno e una passeggiata laterale per pedoni e anche ciclisti. Fino a poco tempo fa c’erano degli orti urbani, credo in fase di riprogettazione, mentre  è attivo uno spazio didattico chiamato “Orto scuola“, di poco oltre 300 mq, che rivolge le proprie attività agli istituti scolastici del circondario. All’interno dell’area verde c’è un piccolo piazzale di ritrovo di circa 1.000 mq, con delle panchine e un’area giochi, e un piccolo edificio multifunzionale di 300 mq, che è anche sede di una associazione che si chiama “Fascia boscata” e che gestisce il parco con attività di animazione.

Credo che oltre allo svago, al relax e al gioco per i bambini, proprio alla didattica sia riservata una parte importante dell’uso di questa piccola area verde. Infatti, a giudicare dal sito dell’associazione “www.fasciaboscata.it“, qui vengono svolte numerose attività ricreative, quasi tutte all’interno del Parco, e quindi all’aria aperta, con lo scopo di coinvolgere cittadine e cittadini di ogni età, istituzioni pubbliche ed organizzazioni di volontariato. “Con le nostre iniziative e il nostro esempio” dicono, “abbiamo l’ambizione di donare a tutti i cittadini un luogo gradevole dove passare il tempo in allegra compagnia e rafforzare quindi il senso della comunità locale, organizzando azioni di sensibilizzazione sui temi della sostenibilità ambientale e sui nostri comportamenti e migliorare il  senso civico comune“.

Ecco, la componente didattica e educativa delle aree verdi urbane dovrebbe passare attraverso questi principi, che rimandano al tema della crescita della consapevolezza ambientale e sociale della cittadinanza, del concetto di bene comune e della cura delle risorse. Questa è l’essenza dei processi partecipativi, che spesso si perdono nell’orizzonte della progettazione e nella rincorsa dei finanziamenti dell’ultimo minuto.

Giancarlo Odoardi – Ri-media.net




PRESENTATO MADRI

I servizi sociali a portata di click: nel portale 103 enti del terzo settore

Pescara, 4 novembre 2024. Sono 103 gli enti del terzo settore che ora i cittadini possono conoscere con un click, attraverso il portale “Ma.D.Ri.”, che sta per Mappatura Dinamica delle Risorse, intese per risorse sociali, educative, aggregative e sociosanitarie di Pescara.

Il progetto è stato presentato questa mattina, nella sala  Tinozzi della Provincia, durante un convegno che ha visto la partecipazione di tutti i partner, vale a dire l’assessorato alle Politiche sociali del Comune, con l’assessore Adelchi Sulpizio e Roberta Pellegrino, responsabile del servizio Programmazione sociale e misure straordinarie per il Welfare, l’università “d’Annunzio”, con Mara Maretti, professoressa ordinaria di sociologia del dipartimento di Scienze giuridiche e sociali e Luigia Belli, e la Caritas diocesana di Pescara-Penne, con il direttore Corrado De Dominicis, per concludere con Maiora.

“Attraverso questo portale (https://madri.comune.pescara.it/) i cittadini possono sapere immediatamente a chi possono rivolgersi, per l’erogazione di una lunga serie di servizi, con tutte le informazioni necessarie su indirizzi, contatti, orari. È uno strumento che si può arricchire, un punto di partenza e non un punto di arrivo – ha detto Sulpizio ricordando che è stata già realizzata nei mesi scorsi la Carta dei servizi sociali, un volumetto di facile fruizione. Pellegrino ha fatto il punto sui servizi inseriti nel Piano sociale sottolineando che in città – sono passati da 30 a 78, con un totale di cittadini che beneficiano del sistema del welfare pari a 23mila unità (prima erano novemila).

Tutto questo lo abbiamo fatto insieme, con voi – ha detto Pellegrino rivolgendosi ai rappresentanti dei tanti enti del terzo settore che oggi hanno assistito alla presentazione di Madri e che partecipano alla erogazione dei servizi, in co-progettazione con il Comune – La mappatura è dinamica, va aggiornata di volta in volta, anche con altre realtà, e il dialogo che abbiamo alimentato per Madri va rilanciato anche tutti i vari ambiti del sociale”

Per arrivare alla mappatura l’Università è partita dal contattare  758 associazioni che risultano dai vari albi: tra queste è stato possibile inviare una scheda per la mappatura solo a 367, e 103 sono state quelle che hanno risposto. “Continueremo a lavorare per inserire altre associazioni e per il follow up”, ha detto Belli mentre Maretti ha sottolineato che “l’obiettivo è quello di costruire un welfare di comunità sempre più connesso e l’università ha partecipato con entusiasmo al processo virtuoso che il Comune ha avviato con una importante intuizione”.

“Il portale”, ha spiegato De Dominicis illustrando come si accede alle varie schede, “potrà essere arricchito con le associazioni che non siamo riusciti a raggiungere e vuole rappresentare una vetrina per tutti gli enti presenti, una possibilità per farsi conoscere, veicolata dal Comune, oltre che una risposta per i cittadini. Possono essere utili, per l’implementazione di Madri, i tavoli che ci vedevano coinvolti prima del Covid e che vanno ripresi”.




STELLE CADENTI

La crisi del settore automotive sta travolgendo gli stabilimenti Stellantis in Italia, ma è tutta colpa della transizione alla mobilità elettrica?

Atessa, 4 novembre 2024. Certamente no. Vi sono responsabilità gravi di Stellantis, che ha scelto di marginalizzare la produzione negli stabilimenti italiani, dei governi e persino dei sindacati concertativi che dal “ricatto” di Marchionne nel 2010 hanno collaborato allo smantellamento delle produzioni in Italia, ignorando le politiche aziendali di progressivi e persistenti investimenti in altri paesi, limitandosi alla ricezione acritica delle promesse di nuovi modelli, senza garanzie occupazionali per i lavoratori ed il governo italiani.

Il quadro attuale è complicato per le scelte politiche che hanno preferito finanziare con 13 miliardi di €, la rincorsa agli armamenti, un’economia di guerra, condannando l’automotive in Italia all’estinzione: ultimo colpo inflitto dal governo Meloni il taglio dei fondi europei pari a € 4,6 miliardi destinati alla transizione energetica per contrastare nei prossimi anni i disastri socio-ambientali conseguenti la crisi climatica.

Si assiste da mesi allo stucchevole scontro tra governo e Stellantis che, come consuetudine storica, chiede di socializzare la crisi per preservare i profitti, continuando a riservare dividendi miliardari agli azionisti.

A pagarne il conto, come al solito, sono i lavoratori con netta riduzione dei salari provocata dalla cassa integrazione mensile, utilizzata anche in modalità discriminatoria nei confronti degli operai fragili o sindacalmente scomodi e le migliaia dell’indotto e delle ditte appaltanti che già da tempo subiscono la politica Stellantis di efficientamento con taglio dei costi.

È sempre più evidente il rischio di ulteriori ridimensionamenti o chiusure dei siti italiani, la vicenda della Gigafactory di Termoli è emblematica delle ambiguità Stellantis, non è escluso lo stabilimento di Atessa, considerate le scelte di delocalizzazione produttiva dei veicoli commerciali leggeri che privilegiano gli stabilimenti gemelli in Polonia e in Francia per la futura realizzazione di furgoni alimentati ad idrogeno.

La nascita dello stabilimento in VaI di Sangro a fine anni ‘70 è stata determinata dalla caparbietà e lungimiranza dei lavoratori e dei cittadini contribuenti abruzzesi, resistenti e contrari, al progetto di un polo petrolchimico, i quali oggi con la stessa ostinazione pretendono garanzie future a tutela dell’interesse collettivo e socioeconomico per evitare la desertificazione di intere comunità.

La transizione durerà decenni e richiederebbe provvedimenti a tutela dei lavoratori quali riduzione dell’orario lavorativo settimanale a parità di salario, ammortizzatori sociali che coprano il 100% delle retribuzioni, una legge stringente sulle delocalizzazioni, incentivi statali a garanzia dei livelli occupazionali futuri. Ai lavoratori non resta che la lotta, le rassicurazioni e la pretesa di ulteriori concessioni di infrastrutture logistiche del CEO Stellantis sollecitate ed accolte, senza garanzie industriali ed occupazionali, periodicamente dal presidente della regione Abruzzo Marsilio non bastano né rassicurano.

SCIOPERO DI 8 ORE VENERDÌ 8 NOVEMBRE 2024 SU TUTTI I TURNI

CONFERENZA STAMPA CON PRESIDIO DAVANTI AI CANCELLI STELLANTIS

DALLE ORE 11,00 ALLE ORE 15,00

COORDINAMENTO SLAI COBAS CHIETI

COORDINAMENTO L.P. USB ABRUZZO – MOLISE




MASCI SPEGNE ANCORA PIAZZA MUZII

GD: visione dannosa per economia e socialità. Serve un piano della notte.

Pescara, 4 novembre 2024. La nuova scelta della giunta Masci di rimuovere i tavolini all’aperto dalla mezzanotte (con annesso stop alle bevande da asporto) rappresenta la condanna a morte per piazza Muzii. Si tratta di un provvedimento folle e scriteriato teso ad accontentare – forse – pochi residenti della zona a danno delle migliaia di frequentatori, tra cui i giovani pescaresi, che vogliono divertirsi responsabilmente. È assurdo e insensato continuare a adottare misure emergenziali e punitive che non affrontano la questione alla radice.

Ridicolo e ipocrita, inoltre, nascondersi dietro le decisioni dei tecnici, redattori del Piano di risanamento acustico, quando la volontà di silenziare la zona è solo ed esclusivamente politica.

Invece di spendere centinaia di migliaia di euro per un G7 inutile o per fontane improbabili, perché non si valutano soluzioni – come pannelli e barriere fonoassorbenti – che riducano il rumore e consentano di conciliare i diritti al riposo dei residenti, al lavoro di qualità degli esercenti e al sano svago dei consumatori?

Pescara ha urgente bisogno di un vero e proprio Piano della Notte – già adottato in altre città – per programmare la propria vita notturna, da concordare con cittadini, esercenti e associazioni di categoria.

Una città viva e vissuta è una città molto più sicura.

Chiediamo all’amministrazione Masci, pertanto, di aprire da subito un vero tavolo di confronto con tutti gli attori in gioco.

Alessandro Capodicasa, segretario del circolo GD dell’Area Metropolitana di Pescara

Silvia Sbaraglia, segretaria provinciale GD Pescara




4 NOVEMBRE, GIORNATA DELL’ UNITÀ NAZIONALE E DELLE FORZE ARMATE

La città di Giulianova ha onorato ieri la ricorrenza con le tradizionali cerimonie e la deposizione di corone d’alloro

Giulianova, 4 novembre 2024. Il Vicesindaco Matteo Francioni e il Presidente dell’ Assise civica Roberto Mastrilli hanno rappresentato ieri l’Amministrazione Comunale nelle cerimonie che, come ogni anno, segnano la ricorrenza del 4 Novembre, Giornata dell’ Unità Nazionale e delle Forze Armate. Alla presenza delle autorità militari e delle Associazioni di volontariato, combattentistiche e d’Arma, il corteo ha percorso il viale delle Rimembranze e, nel cimitero, ha deposto  una corona presso la lapide che onora il Milite ignoto ed i Caduti di tutte le Guerre. In piazza Salvo D’Acquisto è stato ricordato il Luogotenente Cs dei Carabinieri Roberto Brucoli, in corrispondenza della targa che reca il suo nome.

Alla deposizione di una  corona al Duomo di San Flaviano, tributo ai caduti della Prima Guerra Mondiale, è seguito, in piazza Dalmazia, l’omaggio ai caduti dell’ Arma Aeronautica e della Marina Militare. L’intervento del Vicesindaco Matteo Francioni ha chiuso la manifestazione. I diplomi alla memoria sono stati consegnati ai familiari del caporal maggiore carrista Ettore Di Sipio, del soldato del Genio Salvatore D’Ascenzo, dell’aviere Giuseppe Calandrini.

Il ricercatore storico Walter De Berardinis, cerimoniere della Giornata, ha voluto ricordare con un cappello degli alpini ed il tricolore piegato , il Caporal Maggiore Alpino Matilde Lorenzi, promessa dello sci italiano, vittima di un incidente sulle piste della Val Senales.




IL CAMPER ROSA DELLA ASL

Operativo da oggi l’ambulatorio mobile per lo screening mammografico sarà dinanzi al Kursaal fino a venerdì prossimo

Giulianova, 4 novembre 2024. È operativo dalla mattina di oggi, 4 novembre, e lo sarà fino a venerdì prossimo, il camper rosa della Asl di Teramo. Sull’ ambulatorio mobile attrezzato, in sosta dinanzi al Kursaal, un’ equipe medica sta effettuando mammografie nell’ambito della campagna provinciale di prevenzione del tumore al seno rivolta alle donne tra i 50 e i 69 anni.

Allo screening è possibile sottoporsi solo su prenotazione. Se non si è già state contattate dalla Asl, per fissare l’esame occorre chiamare il numero verde 800210002, dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 21:00, sabato e prefestivi dalle 9:00 alle 17:00.

Le mammografie, gratuite e senza impegnativa, saranno effettuate fino a venerdì prossimo, tutti i giorni dalle 8:30 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 17:00.

“ Un segno importante per la comunità giuliese – sottolinea l’assessore alle Politiche Sociali Lidia Albani – Ringraziamo la Asl di Teramo per la sensibilità e l’impegno con cui continua a promuovere la prevenzione dei tumori femminili, strumento fondamentale per la tutela della salute delle donne”.




LA GIORNATA DELL’UNITÀ NAZIONALE E DELLE FORZE ARMATE

Celebrata a Martinsicuro

Martinsicuro, 4 novembre 2024. La cerimonia è andata in scena nella mattinata del 4 novembre in piazza Cavour alla presenza delle forze dell’ordine, degli amministratori comunali, dell’associazione nazionale Marinai d’Italia e dei comitati di quartiere della città. Presenti anche le classi prima d e b della scuola secondaria di Martinsicuro, accompagnate dalla dirigente scolastica, Barbara Rastelli, e dal corpo docente.

Per l’occasione è stata deposta una corona d’alloro ai piedi del monumento dei caduti di tutte le guerre, poi la benedizione di don Alfonso Rosati, parroco di Villa Rosa.

“Un momento importante – le parole del sindaco Massimo Vagnoni – che non ci deve far dimenticare l’impegno quotidiano, che da sempre contraddistingue le nostre forze armate,  proteso sempre a  rendere l’Italia una Nazione libera e indipendente. Ci sono, purtroppo, ancora troppe guerre, anche vicino a noi. Dobbiamo continuare a lavorare tutti insieme, in particolare istituzioni e scuole, a promuovere una vera cultura della pace che deve essere, a tutti i livelli, sempre una priorità assoluta. Voi giovani, che siete qui oggi, rappresentate la nostra speranza per un futuro migliore”.

Poi parola al prof. Leopoldo Saraceni, storico della città, che ha ripercorso le tappe della Prima guerra mondiale fino all’armistizio del 4 novembre, ribadendo la prova di coraggio e lo spirito di sacrificio dei giovani soldati italiani e ricordando anche le 78 vittime locali durante quel terribile conflitto.




IL VILLAGGIO DEGLI EROI

Montesilvano celebra l’Unità Nazionale e la Festa delle Forze Armate

Montesilvano, 4 novembre 2024 Anche quest’anno, in occasione della Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, Montesilvano si è tinta dei colori della Patria. Mille studenti appartenenti agli Istituti Comprensivi di Montesilvano hanno preso parte al Villaggio degli Eroi, allestito dai rappresentanti dei Corpi di Sicurezza e dalle Associazioni Volontarie di Soccorso, che schierati sul piazzale antistante il Pala Dean Martin, hanno mostrato il loro lavoro e lo hanno raccontato, con grande entusiasmo, ai ragazzi e alla cittadinanza.

Ma il 4 novembre è anche memoria: alle ore 12 il sindaco di Montesilvano, Ottavio De Martinis ha deposto una corona al monumento dei caduti in piazza Indro Montanelli, alla presenza delle autorità civili e militari, di alcuni rappresentanti del Consiglio comunale e delle Associazioni combattentistiche e d’armi. Un secondo momento celebrativo per ricordare chi ha combattuto e si è sacrificato per la nostra Patria.

“Mi piace rimarcare quanto il Villaggio degli Eroi di Montesilvano, che da alcuni anni viene allestito qui dinanzi al Pala Dean Martin in occasione della Festa Nazionale del 4 Novembre, sia diventata per la nostra Città, una bella consuetudine che permette l’incontro, amichevole e informale, tra i cittadini e chi

ogni giorno lavora, spesso in maniera rischiosa e con sprezzo del pericolo, per la nostra sicurezza – ha dichiarato il sindaco De Martinis – Una modalità di festeggiare il 4 Novembre che qualche anno fa ci sembrò il modo migliore per celebrare le forze armate, di pubblica sicurezza e di soccorso cui questa ricorrenza è dedicata. Già dal primo anno ci era sembrato bello coinvolgere in maniera particolare gli studenti delle scuole cittadine e dei comuni limitrofi.

Penso che permettere ai cittadini di domani di conoscere meglio e familiarizzare da subito con chi porta una divisa, sia il modo migliore per introdurre i giovani nella comunità nazionale di cui faranno parte da adulti. Farli sentire fin da bambini e ragazzi parte di quell’Italia solidale, onesta e laboriosa che deve trovare sempre più spazio, non può che aiutare un domani a costruire una società migliore.

Ringrazio tutti i ragazzi, i dirigenti scolastici e i docenti, che ancora una volta hanno raccolto il nostro invito e, quest’anno più che mai, hanno condotto qui tantissimi ragazzi. La mia riconoscenza a tutti gli uomini delle Forze, delle Armi e dei Corpi che hanno voluto condividere con Montesilvano questa mattinata di festa e di memoria. Sono grato all’Esercito Italiano, ai Carabinieri e ai Carabinieri Forestali con il Reparto della Biodiversità, alla Polizia di Stato, ai Vigili del Fuoco, alla Capitaneria di Porto, alla Guardia di Finanza,  alla Polizia Locale, alla Protezione Civile Infinity, alla Croce Rossa, all’Associazione Nazionale Carabinieri, all’Associazione nazionale Marinai d’Italia, all’Associazione Nazionale Famiglie caduti e dispersi in guerra”.

Un’intera mattinata dedicata all’incontro tra cittadini e forze dell’ordine, un’occasione unica per conoscere da vicino il lavoro di chi ogni giorno si dedica alla nostra sicurezza e un doveroso omaggio alle tante vite spezzate durante gli aspri combattimenti della Prima Guerra Mondiale.




FESTA DI SAN MARTINO IN PIAZZA MALTA

Sabato 9 novembre a piazza Malta il nuovo evento dei Vignaioli Teatini

Chieti, 4 novembre 2024 – Appuntamento sabato 9 novembre a Chieti con la Festa di San Martino, il nuovo evento delle aziende vitivinicole locali unite dall’associazione dei Vignaioli Teatini che unisce le cantine I Fauri, Maligni, Fattoria Teatina, Cantina Wilma, Zappacosta, Rabottini, Buzzarone, Pesolillo a cui quest’anno si aggiunge il nono elemento, la cantina Rapino di Francavilla. In piazza degustazioni e tanti assaggi di enogastronomia tipica del territorio, insieme a musica dal vivo e tante storie, ad animare l’evento nato proprio in piazza Malta lo scorso anno, a cura dell’associazione, in sinergia con la Condotta Slow Food di Chieti e con il patrocinio del Comune di Chieti e del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo.

Oggi la presentazione dell’evento con il sindaco Diego Ferrara, l’assessora all’Ambiente Chiara Zappalorto, Luigi Di Camillo, presidente dei Vignaioli teatini, Laura La Spada e Aldo Grifone per la condotta Slow Food Chieti e una rappresentanza dei vignaioli, Piergiorgio Benai, portavoce dell’associazione, Maurizio Nonno e Matteo Zappacosta.

“Il Comune ci sarà sempre agli eventi dei Vignaioli teatini – dichiara il sindaco Diego Ferrara – perché è importante l’opera di aggregazione fatta dall’associazione, come strumento di promozione del territorio. Sono certo che l’unione faccia la forza e il format scelto, il coinvolgimento della città, lo dimostrano, perché il pubblico risponde sempre agli inviti e agli eventi dell’associazione.

Bella e importante anche la sinergia con Slow Food e il Consorzio dei vini che è sinonimo di azione sistemica, nonché l’evento vetrina che dà alle altre tipicità del territorio di presentarsi ed essere conosciute. Per tale ragione siamo stati fra i Comuni promotori della nascita del primo distretto agroalimentare di qualità che deve servire proprio a lanciare i prodotti del territorio e a portarli avanti, divenendo motore di crescita”.

“Una squadra vincente che rilancia e cresce – aggiunge l’assessore all’Ambiente Chiara Zappalorto – È importante promuovere questo importante prodotto teatino in maniera corale e facendolo, in un momento, speriamo, di rinascita per la filiera agricola, che era uscita provatissima dalla stagione 2023, per via dei danni arrecati alle colture dall’ondata di maltempo del maggio di due anni fa. Bello anche il fatto che la crescita sia determinata anche dai numeri dell’associazione, con l’ingresso della cantina Rapino, che apre un cammino sempre più esteso all’idea che muove l’associazione. Dopo San Giustino la Festa torna a piazza Malta, che si conferma luogo ideale per le iniziative enogastronomiche della città”.

“Tornare in piazza Malta per noi è molto importante – sottolinea Luigi Di Camillo, enologo presidente dell’associazione dei Vignaioli – L’anno scorso per via dei danni abbiamo vissuto davvero forse la peggiore stagione degli ultimi anni, che aveva anche messo a rischio la sopravvivenza di molte realtà vitivinicole piegate dagli effetti del maltempo. Questa Festa è anche una testimonianza di resistenza e anche un ringraziamento, perché la città ci ha sostenuto in tanti modi, venendo ai nostri eventi numerosa e acquistando i nostri prodotti in cantina, per queste ragioni con la festa di San Martino 2024 vogliamo ribadire l’attenzione verso la filiera e la sua resilienza, celebrando con un n uovo ingresso, quello della cantina Rapino di Francavilla, non un’eccezione all’identità, visto che si tratta di una realtà di Francavilla, bensì un’estensione verso realtà simili, che condividono con noi un territorio comune, similare.

Entriamo in una seconda edizione entusiasti della collaborazione con Slow Food e con progetti più tecnici, per unirci ancora di più, in linea con quello che sta facendo il Consorzio per le terre di Chieti e la sottozona di Teate che vogliamo fare diventare un volano. Spingeremo in particolare il cerasuolo, che è un motore importante della tradizione, oltre che cugino nobile di un Montepulciano, vino che oggi sta soffrendo, perché possa essere testimone sia di sé stesso, sia della filiera da cui proviene. Siamo convinti che anche in questa occasione ci sarà una bella affluenza, capace anche di restituire vitalità a una piazza che è storicamente da sempre l’anima degli agricoltori e dei produttori e continuità a un evento che continuerà a crescere”.

“Fare rete e sinergia condividendo valori e sapori è la strada giusta per promuovere un cibo buono, pulito e giusto, che è la mission di Slow Food – sottolinea Laura La Spada, fiduciaria della condotta Slow Food Chieti – Oltre al vino ci saranno importanti presenze enogastronomiche, a partire dalla pasticceria La Cocò de Claire di Chieti con cui presenteremo un panettone salato contenente presìdi Slow Food nell’impasto, ma anche fuori dal territorio teatino, come AiaVerde di Pizzoferrato e La Capra Fenice di Tortoreto e Fattoria Majella di Abbateggio, che sono due belle realtà casearie che vale la pena di assaggiare. Non mancheranno tipicità acclarate, come arrosticini e salumi, che si accompagneranno ai vini proposti dall’associazione”. 




TERZA EDIZIONE CAMMINATA INCLUSIVA

DonoDay 2024

San Giovanni Teatino, 4 novembre 2024. Bellissima esperienza quella vissuta dalle numerose persone che hanno preso parte ieri mattina alla Terza Camminata Inclusiva, organizzata dall’Amministrazione Comunale di San Giovanni Teatino, nell’ambito del progetto Nazionale “Giorno del Dono”.

Tante le persone, anche con disabilità, che si sono ritrovate ieri mattina presso Piazzale Marconi a San Giovanni Alta per prendere parte a questa camminata che ha attraversato la parte interna, immersa nella natura e nei colori dell’autunno, del territorio di San Giovanni Teatino, fino ad arrivare al piazzale delle scuole di Dragonara.

“Rendere possibile ciò che a prima vista sembra essere impossibile. È questo il grande significato di questa camminata che sta diventando un appuntamento fisso per il nostro territorio, visto che siamo giunti già alla terza edizione – ha dichiarato il Sindaco Giorgio Di Clemente. – Includere e prendersi cura è un obiettivo primario al quale dobbiamo tendere. Sempre. Un ringraziamento particolare alla Consigliera Sabrina Gentile, insieme con la responsabile del mio Staff Nives Mammarella ed al Consigliere Michele Ranni, per il prezioso e importante lavoro svolto nell’organizzazione di tutto l’evento che ha avuto da sempre un unico obiettivo: andare oltre per includere, accogliere e seminare del bene. Un grande ringraziamento va anche alle tante aziende che hanno scelto di sostenere tutto questo. Grazie davvero di cuore”.

“Ho partecipato con grande passione ed attivamente anche a questa terza edizione – ha proseguito il consigliere Michele Ranni – e come sempre i ragazzi ci regalano emozioni indescrivibili. Grazie ai tanti amici ed agli sponsor che credono in questo evento e rispondono positivamente alla chiamata”. “Emozionante, coinvolgente e pieno di bellezza e condivisione. Credo di poter esprimere così il mio sentire rispetto a questo evento che, ormai da tre anni, viviamo sul nostro amato territorio di San Giovanni Teatino. Includere e creare la possibilità per tutti di poter vivere questa esperienza è il nostro obiettivo primario. E credo questa giornata possa testimoniare tutto questo.Doveroso e importantissimo ringraziare tutti quelli che hanno reso possibile questo evento: un sentito ringraziamento all’Associazione Cammina con Noi – Ass.Paese Comune San Giovanni Teatino che anche quest’anno ha disegnato il percorso ed ha guidato i partecipanti; al Club Fuoristrada Maiella Adventure che ha permesso la partecipazione anche a chi non è riuscito a completare tutto il percorso; al Nucleovolontari San Giovanni Teatino, all’ Associazione AMA ed all’ Associazione Il Drago Dragonara per il supporto logistico. Grazie al punto vendita Ipercoop San Giovanni Teatino Coop Alleanza 3.0 ed in particolare alla Presidente di Zona Paola Davani, che ha mantenuto la promessa dello scorso anno di portare un pranzo condiviso a fine camminata. Grazie a tutti gli sponsor che hanno contribuito alla realizzazione dell’evento: Supermercato Conad San Giovanni Teatino, Cic Carni, Decathlon Sambuceto, Carne, Italia Allestimenti, Italia Logistica, Giallo Limone, Work in Colors, Cream Caffè di Paolo Berardinelli, Eurocarta, Peccati di Gola, Sborgia Paolo & C, Tenuta i Tigli, Surricchio Giuliano Rappresentanze, Onoranze Funebri Celestial, Azienda Agricola De Cecco Giulio. Grazie, infine, all’Amministrazione Comunale che ha noleggiato alcune joilette che hanno permesso a diverse persone di vivere l’esperienza di una camminata in mezzo alla natura”




PARCO NORD: AMMINISTRAZIONE IMPREPARATA

Un appuntamento importante al quale l’amministrazione si presenta impreparata: la delibera sul Parco Nord

Pescara, 4 novembre 2024. Solo martedì i documenti sono stati dati ai consiglieri, e fin da subito è apparsa la carenza documentale. Per tale carenza il consiglio comunale di oggi , 4 novembre, non può discutere la delibera. Per usufruire del finanziamento l’amministrazione è già in ritardo, e i ritardi continuano ad accavallarsi, il rischio di non arrivare in fondo sta diventando ogni giorno di più una realtà.

Non c’è nemmeno la possibilità di osservazioni e miglioramento progettuale, partecipazioni, perché la scure del tempo incombe. Allora visto che esistono delle criticità sullo skate park, intervento maggiormente impattante dal punto di vista ambientale e dei costi, con errori che dovranno essere emendati dalla stessa maggioranza, perché allora non stralciare tale intervento?

Eliminare dal progetto lo skate park semplificherebbe esecutivo e appalto, darebbe il fiato a tutto questo procedimento in ritardo, potrebbe significare riuscire a presentarsi all’appuntamento del 31 dicembre per non perdere i finanziamenti e di non vanifica la possibilità di acquisire la proprietà di una area tanto importante. E questa sarà la proposta che come AVS- Radici in comune porteremo avanti.

Simona Barba

Consigliera Comunale AVS-Radici in Comune




ARRIVANO I COLLEZIONABILI ABRUZZESI

Dalla mmidia alle carte abruzzesi, il Pretuziano e Agenda Agricola Abruzzese lanciano una linea di gadget “salvamemoria” per tenere in vita le tradizioni popolari d’Abruzzo

Teramo, 4 novembre 2024. Che ne sai, tu, di quanti giri fa una boccia? Domanda retorica e sibillina che ancora oggi le persone più anziane rivolgono a chi è meno esperto delle cose del mondo. Ma da oggi, anche il titolo di uno dei “collezionabili”, una serie di simpatici kit ispirati a usanze, tradizioni e modi di dire della cultura popolare abruzzese. Creazioni artistiche ideate da Marino Cardelli (Il Pretuziano) e da Cristiano Catalini (Agenda Agricola Abruzzese).

Se con gli Alieni Abruzzesi il Pretuziano spopola sui social, il progetto portato avanti assieme a Catalini punta a preservare e riscoprire il patrimonio immateriale della nostra tradizione anche nel mondo reale, per restituire l’identità soprattutto alle nuove generazioni.

–           Realizzare parodie e doppiaggi in dialetto ed avere un riscontro di pubblico notevole significa che di quel mondo fatto di genuinità, buonsenso e concretezza si ha tanta nostalgia.  – racconta il Pretuziano – Certo, la gente utilizza i social più che altro per svagarsi e farsi quattro risate ma dietro a tutto questo c’è una forte volontà, un desiderio di ritorno alle radici, a cose un po’ più autentiche, più semplici e più vere. Così, accanto alle tante iniziative editoriali, con Cristiano abbiamo deciso di provare a realizzare dei piccoli “scrigni” che trasformino modi di dire, espressioni gergali, oggetti e rituali della nostra tradizione in qualcosa di tangibile, di collezionabile appunto, da poter regalare a chi magari di certe cose non ha mai sentito parlare.

Ma cosa sono questi collezionabili?

–           Sono dei veri e propri cofanetti, delle creazioni artistiche da collezione – prosegue Marino – e siccome è meglio a ride che a piagne, abbiamo deciso di dare loro un taglio molto ironico e sbarazzino: dentro una confezione elegantissima troverete ad esempio il kit per realizzare “la O con il bicchiere” o per calcolare “quanti giri fa una boccia”. Ma anche gli strumenti per eseguire il rituale per scacciare “la mmidia” oppure lo strumento più versatile di tutti, “lu fazzule”, che come insegna Catalini può essere mandile, madricchije, sparone… E poi, immancabile e risolutivo, “il barattolo di sardelle”, invenzione per la quale meriteremmo il Nobel per la Pace.-

Tra le tante creazioni vi sono anche delle particolari carte da collezione declinate in salsa abruzzese:

–           Abbiamo voluto omaggiare la nostra tradizione a due livelli – spiega Cristiano Catalini, che ha anche illustrato e realizzato le grafiche dell’intero progetto – da un lato, si è strizzato l’occhio al cliché e al luogo comune, dando grande risalto, ad esempio, agli arrosticini; dall’altro abbiamo voluto inserire una quantità enorme di “easter eggs” che rimandano ad aspetti e oggetti meno “mainstream” ma profondamente identitari: all’interno delle illustrazioni, aguzzando la vista, si scorgeranno sciacquaie, coltelli da innesto, presentose, maioliche di Castelli…  –

I collezionabili abruzzesi sono disponibili sul sito www.agendaagricolaabruzzese.com e presso i rivenditori convenzionati sul territorio.




TRA I 16 MIGLIORI RISTORANTI  BIB GOURMAND

Oishi Japanese Kitchen nella Guida Michelin 2025

Teramo, 4 novembre 2024. Il ristorante di Teramo, fondato dall’imprenditore Luca Di Marcantonio, ha ottenuto questo importante riconoscimento che mette al centro l’ottima qualità del food ad un prezzo corretto.

Ancora un importante successo per Oishi Japanese Kitchen di Teramo. Dopo le “Tre bacchette” della Guida del Gambero Rosso ricevute quest’estate, è arrivato un nuovo riconoscimento per il ristorante giapponese di Teramo dalla Michelin, la guida gastronomica più importante al mondo. Si tratta dell’inclusione di Oishi Japanese Kitchen tra le 16 new entry tra i ristoranti Bib Gourmand 2025, selezionati dalla prestigiosa “rossa”. Ad annunciarlo è stata la stessa Guida, la rivelazione dei nuovi Bib Gourmand è, come ormai consuetudine, un’anteprima della Michelin Guide Ceremony Italy, la cui 70/ma edizione si terrà domani 5 novembre al Teatro Pavarotti-Freni di Modena.

Fondatore di Oishi Japanese Kitchen che ha un ristorante anche nel centro di Pescara, è l’imprenditore Luca Di Marcantonio. Questo riconoscimento – ha detto Luca Di Marcantonio – premia la nostra visione di eccellenza gastronomica accessibile, unendo la cucina giapponese con i prodotti del territorio e garantendo alta qualità ad un prezzo corretto”.

Dal 1997 i ristoranti con il miglior rapporto qualità-prezzo, che propongono un ottimo pasto ad un prezzo ragionevole, sono segnalati con un riconoscimento speciale: il Bib Gourmand, che si traduce come “l’Omino goloso”. Il totale dei Bib Gourmand nell’edizione 2025 della Guida Michelin è 250, di cui 16 new entry di cui solo 2 in Abruzzo: Oishi di Teramo e Osteria dei Maltagliati a Torano Nuovo.

“È un onore immenso ricevere ancora un apprezzamento – ha aggiunto l’imprenditore – da una delle guide più autorevoli al mondo. Siamo felici di essere riusciti a far emergere il grande lavoro e l’impegno quotidiano affinché materie prime di altissima qualità potessero essere valorizzate e rese accessibili. Questo riconoscimento dimostra che si può coniugare eccellenza e sostenibilità economica, offrendo una ristorazione asiatica radicata nel territorio e un’esperienza autentica a un ampio pubblico. Questo ci conferma di essere riconosciuti in ambito nazionale come punto di riferimento confermando l’importanza di mantenere qualità e passione in ogni piatto”.

Nel corso degli anni Oishi Japanese Kitchen ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti, tra cui l’inclusione nelle rinomate guide Michelin e Gambero Rosso. Inoltre, è stato il primo ristorante in Italia a implementare gli NFT utility (Token non fungibili), creando un’esperienza unica e coinvolgente per i clienti. Questa innovazione ha attirato un notevole interesse e attenzione nel settore, permettendo al ristorante di distinguersi nettamente dai concorrenti.

Altro elemento vincente di Oishi è il gruppo composto ad oggi da 15 risorse tra Pescara e Teramo: collaboratori di sala preparati e formati, chef professionisti e talentuosi che con passione e impegno contribuiscono a rendere l’esperienza da Oishi unica.

Inoltre, proprio la scorsa estate il ristorante di Teramo ha subito un importante restyling: nuovo locale, nuovo menu, nuovo studio sul senza glutine e proteine vegetali e nuova carta dei vini. “Sempre in ottica di innovarci sempre – ha concluso Luca Di Marcantonio – abbiamo fatto un restyling a 360 gradi dando un’impronta più internazionale al ristorante sia nel design che negli arredi, naturalmente continuando a fare ricerca nei piatti”.




LEGGERE A VOCE ALTA

Corso in partenza alla Macondo con gli attori Sorino, Pellegrini e Rapattoni

Pescara, 4 novembre 2024. Nuovo corso in partenza presso la Scuola Macondo di Pescara: si tratta di “Leggere a voce alta” che da domani, 5 novembre, si terrà in sede (via Clemente de Cesaris, 36)  ogni martedì dalle 18 alle 20 con possibilità di partecipazione anche on line.

I docenti sono l’attrice e produttrice Lorenza Sorino di Unaltroteatro, impresa che gestisce l’Auditorium Zambra di Ortona; Riccardo Pellegrini, attore diplomato ad Arotron con cui collabora, volto noto della recente serie Netflix “Supersex” con Alessandro Borghi ispirata alla vita di Rocco Siffredi, e Alessandro Rapattoni attore, formatore altresì, al fianco del doppiatore Franco Mannella e della Compagnia dell’Aratro di Pianella.

Leggere è condividere: sentimenti, sensazioni, impressioni. Il corso insegna a dare voce alle proprie emozioni e a far vibrare il proprio sentire, immergendo nel meraviglioso mondo delle parole. Una storia ben raccontata, a volte, può salvare degli spicchi di mondo.

Il corso è articolato in tre moduli.

La pronuncia e timbrica per imparare l’uso della dizione e dei registri vocali; in questo modo il corsista si sentirà più disinvolto, più incisivo, più magnetico nel catturare l’attenzione, più gradevole all’ascolto, più motivato, non solo nella lettura ad alta voce ma anche nella vita quotidiana.

Leggere le emozioni, che insieme ai sentimenti danno vita alle parole e colore alle storie. Il lettore, dando voce al narratore e ai personaggi, ne restituisce al pubblico le emozioni e può aggiungervi una sua personale interpretazione. Il modulo porterà all’attenzione dei partecipanti l’aspetto emotivo della lettura espressiva, attraverso attivazioni, giochi ed esercitazioni di liberazione emozionale e di consapevolezza corporea.

La voce delle parole: quando si parla, quando si legge spesso non ci si rende conto che ogni suono, ogni parola emessa ha una propria voce ed un proprio mondo. Il percorso vuole insegnare a dare spessore a ciò che si legge per poter restituire agli “ascoltatori” le immagini che una poesia, un romanzo, un testo sono capaci di far vivere.

Oltre all’attestato di partecipazione ci sarà una performance all’interno di un reading a fine corso ma “Leggere a voce alta” darà anche la possibilità ai corsisti di partecipare ad eventi organizzati dalla Scuola Macondo in qualità di lettori.




SACRUM FESTIVAL IX^ EDIZIONE

Un “urklang” per la pace. Successo per il M° Jacopo Sipari e la Sinfonica Abruzzese

Pescasseroli, 4 novembre 2024. Successo personale per il M° Jacopo Sipari di Pescasseroli e i suoi solisti Vincenzo Costanzo, Armando Likaj e Maria Tomassi, con l’ Orchestra Sinfonica Abruzzese e l’ International Opera Choir di Giovanni Mirabile, in Avezzano, l’Aquila e Roma in Ara Coeli, per l’esecuzione delle Messe di Domenico Bartolucci e Giacomo Puccini

È iniziato con un monito sul cessate il fuoco su tutti i fronti lanciato, attraverso un verso di Giovanni

Pascoli, l’ultimo concerto della IX edizione del Sacrum Festival. “Uomini, pace!” ha pronunciato stentoreo, l’On. Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione, raccogliendo il testimone dal Direttore generale dell’evento Luca Ciccimarra. È bene andar oltre, nel dire quel verso “Uomini, pace! Nella prona terra/troppo è il mistero, e solo chi procaccia/ d’aver fratelli in suo timor, non erra” (I due fanciulli). Poesia e musica unite nello sfarzo dorato della basilica dell’Ara Coeli, per lanciare quell’urklang romantico di libertà, rappresentato dall’unità delle arti, dove la musica, con Wackenroder, è intesa quale espressione della più alta spiritualità umana, capace di conferire al tutto, un senso mistico-religioso (Effusioni sentimentali d’un monaco ansante dell’arte, 1796).

Due le Messe che per tre giorni, a cominciare dalle chiese di Avezzano e L’Aquila, quindi, nella basilica di Santa Maria in Ara Coeli, sono state eseguite dall’ Orchestra dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese, che ha accolto alcuni giovani allievi del Conservatorio Statale di Musica “A. Casella” dell’Aquila, e i coristi dell’International Opera Choir preparati da Giovanni Mirabile, diretti dal Maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli, con solisti per le due partiture, Maria Tomassi, Vincenzo Costanzo e Armando Likaj, la Messa in onore di Santa Cecilia del Cardinale Domenico Bartolucci e la Messa di Gloria di Giacomo Puccini, una doppia celebrazione del purissimo segno musicale del Kappelmeister della Sistina dopo il Perosi, e del genio lucchese nell’anno del centenario della scomparsa.

Il Maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli, dinanzi ad un parterre che ha raccolto buona parte di quella nobiltà romana adusa a frequentare certo tipo di esecuzioni, unitamente a quell’ alto clero cui apparteneva il Cardinale Bartolucci, con la dirigenza della fondazione a lui dedicata, con Franco e Alessandro Biciocchi e Sua Eminenza Reverendissima, il  Cardinale Dominique Mamberti, che pongono a disposizione di tutti le partiture del compositore, unitamente ad una delegazione dell’Isa, guidata dal Presidente Bruno Carioti, si è trovato a dover trasmettere un’emozione che nasce dal pensiero, quella del Cardinale e una suggestione che la travalica ampiamente, fatta salva la già matura tecnica compositiva, dilagante nell’istinto, che è quella di Puccini.

Si è dimostrato abile e maturo concertatore, il Maestro Jacopo Sipari nel compattare il gruppo di voci preparate da Giovanni Mirabile, ma anche un accorto indagatore del non semplice complesso estetico del Cardinale, il quale concepisce la musica quale estatico rapporto di contemplazione, che abbiamo riconosciuto in quel Mi bemolle sospeso, attorno al quale tutto ruota, dominante del La bemolle maggiore tonalità della messa, sino alla fine, richiesta implorante di una pace della quale siamo noi responsabili ma di cui la musica non assicura il raggiungimento lasciando ad ognuno la scelta e l’impegno a realizzarla in primis interiormente. Maria Tomassi, dopo un Kyrie legato ad una koinè lirico-patetica, dona lucidità e diafana, quasi astrattezza, ai diversi numeri, quasi un’aureola cangiante, piena di screziature timbriche e abbandoni contemplativi, in un effetto complessivo di estrema raffinatezza e vivida poesia. Una messa all’opera verrebbe da dire, invece, per la partitura pucciniana. Jacopo Sipari, bacchetta devota al compositore toscano, lo sa bene e non si risparmia sia nell’intenzione che nel gesto.

Due le splendide voci ad impreziosire l’esecuzione della messa di gloria, il tenore Vincenzo Costanzo, giunto in tempo per l’inizio del concerto, direttamente dal teatro del Maggio musicale fiorentino, applaudito Pinkerton, nell’ultima recita e il baritono Armando Likaj. Già dal Gratias agimus tibi, si sono rivelate le migliori qualità della voce del tenore napoletano, la buona disponibilità alla dinamica, lo splendido registro centro-grave, l’emissione eccellente, con note piene e morbide, sia in basso che in centro alto, la sorpresa del gioco dei piani, Et incarnatus est, con accompagnamento discreto del coro e dell’orchestra, seguita dal Crucifixus, un Adagio funebre. Et resurrexit è risultato un non facile fugato cantato dignitosamente dal coro, che è riuscito a ricreare quell’atmosfera evocante più il Giudizio finale che la Risurrezione stessa.

Le parti finali del Credo presentano una breve transizione orchestrale, seguita da risposte del coro ai richiami delle trombe, ancora inesperte per un evento del genere, e da un fugato nel quale si percepisce appena l’Amen conclusivo, che ha strappato applausi a scena aperta. Per il Sanctus il direttore ha intrapreso la via della dolcezza, per quindi esplodere in fortissimo sul versetto “pleni sunt”, quindi, nel Benedictus è sceso in campo il baritono Armando Likaj, una voce spontanea e disarmante, dal suono scuro e centrato, per la carezzevole melodia, eseguita con eleganza interpretativa, che rispecchia il suo essere, e con intensa espressività, seguita, da un fortissimo Hosanna dell’intero coro, con la conclusione affidata all’orchestra, in un riuscito pianissimo, un chiaro invito del Maestro Sipari a ricercare il silenzio tra le note.

Duetto finale per l’Agnus Dei, e per un orecchio senza preconcetti, le terzine accarezzanti delle parole “Dona nobis pacem”, riverberate in orchestra possono sembrare un congedo destinato a chiudere definitivamente la porta alle tradizioni di famiglia, per aprire una finestra sul mondo e sull’eternità della sua musica. Applausi da parte di un uditorio attento ed entusiasta e appuntamento al decennale del Sacrum Festival, che diverrà centro musicale degli eventi Giubilari.




LA MOZIONE CONTRO LA CAPTAZIONE DELLE ACQUE DEL TIRINO

Atto da concretizzare e da replicare a tutti i livelli istituzionali

Bussi, 4 novembre 2024.Ho accolto con favore l’approvazione della mozione contro la captazione di acqua dalle falde del Tirino del gruppo consiliare Rianimiamo Bussi e auspico che questo intento, raccolto chiaramente dal Consiglio comunale di Bussi nei giorni scorsi, sia motore di iniziative concrete da parte dell’esecutivo e alimenti iniziative simili anche agli altri livelli istituzionali quali Provincia e Regione. Il no contenuto in tale posizione non è immotivato e, soprattutto, non è scollegato da situazioni che riguardano tutto l’Abruzzo, quest’anno travolto e colpito da un’emergenza idrica vissuta da decine di migliaia di persone, con disagi che si sentono ancora adesso. Io sono pronto a farmi promotore di tale proposta, una volta avute tutte le carte dell’accesso agli atti chiesto sulla Commissione d’inchiesta regionale sull’acqua e in attesa di avere anche le note 73 pagine dello studio commissionato dalla Puglia per articolare la sua richiesta di acqua all’Abruzzo, anzi reiterarla, visto che non è il primo tentativo da parte della regione pugliese”, commenta il consigliere regionale Pd Antonio Di Marco.

“Dovrebbe farlo subito la Provincia di Pescara, perché chi la governa oggi prenda una posizione chiara a tutela del Tirino e verso la comunità di Bussi, che non ha avuto la possibilità di “godere” di iniziative risarcitorie a seguito del confronto fra l’Ente e il soggetto inquinatore, riconosciuto tale proprio grazie a un’ordinanza e una serie di atti della Provincia che portavano la mia firma di presidente – sottolinea Di Marco – Va ricordato, infatti che inspiegabilmente l’Ente ha persino rinunciato a perorare la richiesta di risarcimento a Edison per la pesante ipoteca della discarica, nonché a restare parte civile in un processo che, di fatto, ha già con un colpevole. Dunque, sosterremo il fine della mozione, seguendone il corso e portandolo avanti, perché si affronti la crisi idrica con raziocinio e iniziative non solo emergenziali e perché si chiuda definitivamente la porta ad azioni speculative sull’acqua, vista la situazione abruzzese, sia quella dell’emergenza idrica e sia delle condizioni della rete fra dispersione e vetustà”.




STRUMENTALIZZAZIONI E FALSITÀ?

Udu Teramo: noi non ci stiamo!

Teramo, 4 novembre 2024. Pensavamo ormai chiusa una polemica sterile nata in seguito alla recisione della targa apposta in università da Azione Universitaria in ricordo di Paolo Borsellino, vittima di mafia. Ci troviamo invece costretti a scomodare addirittura la stampa locale a seguito del comunicato, a noi rivolto, che la stessa associazione ha diffuso, in cui viene faziosamente distorto il significato delle dichiarazioni che abbiamo pubblicato sui nostri canali, spostando volutamente l’attenzione lontano da ciò che noi abbiamo chiesto e sottolineato.

Siamo stati illegittimamente accusati di aver irrispettosamente messo in discussione la figura di Paolo Borsellino, riducendone il suo valore solo perché militante del FUAN.

Rimaniamo allibiti dall’idiozia e dall’infondatezza di tali dichiarazioni, che confermano l’incapacità di queste realtà di tenere un vero dibattito politico e costruttivo, e la loro esclusiva intenzione di fomentare odio e polemiche per ottenere visibilità.

Riguardo alla recisione della targa, per la quale abbiamo pubblicamente palesato il nostro dispiacere, abbiamo soltanto risposto una volta per tutte all’ennesimo attacco velato su una vicenda che, come altre che vengono citate, non ci vede coinvolti ma viene utilizzata per screditarci pubblicamente e in segreto. A maggior ragione sul tema della lotta alla mafia, che ci vede impegnati a livello nazionale e territoriale, tali accuse sono per noi inaccettabili. Borsellino è un eroe della Repubblica Italiana, che merita di essere ricordato come tale, insieme a tutte le vittime di mafia, che hanno pagato con la loro vita il prezzo di lottare per una società migliore, fondata sulla giustizia e l’equità.

Proprio per questo ci dispiace sottolineare come invece la loro attenzione sul tema spesso si esprima esclusivamente nel ricordo di Paolo Borsellino in quanto ex militante della loro associazione, al contrario di chi, come noi, prova a contrastare il fenomeno nella sua interezza, e ricorda TUTTE le vittime di mafia, indipendentemente da una loro possibile appartenenza politica.

Scrivete che “rappresentare gli studenti con serietà, senza mai ricorrere a strumentalizzazioni di alcun tipo” è la vostra missione principale, ma anche queste affermazioni sono false e scorrette. La strumentalizzazione è palese, non solo in questo caso eclatante, ma anche nei precedenti, recentemente ricordati nelle loro dichiarazioni. Viene nuovamente tirata in ballo, per screditarci agli occhi di chi non ha assistito alla vicenda, la questione dell’evento annullato presso Farmacia lo scorso maggio: coraggioso, considerato il comunicato del proprietario del locale, che chiarisce le dinamiche e smentisce pubblicamente e con precisione qualsiasi nostro coinvolgimento nella vicenda, e considerato che la questione sia stata chiarita con l’associazione in questione con rispetto e onestà a suo tempo.

Riguardo la serietà della loro rappresentanza, non capiamo come decadere dagli organi che si presidiano per via di ripetute e consecutive assenze ingiustificate possa essere considerato espressione di “serietà”, per di più se non si parla di figure di contorno, ma di personalità di spicco e molto in vista nella loro associazione.

Non di meno, proviamo vergogna per lo spregevole attacco individuale ai danni di una nostra associata, tacciata di carrierismo e protagonismi, solo perché voce del video in questione. Questo attacco fa emergere la loro vera natura. Per noi poteva esserci chiunque in quel momento, poiché ciò che diciamo è sempre frutto di un ragionamento collettivo e condiviso e dunque rappresenta la voce di tutta l’associazione.

Non conosciamo né inseguiamo alcuna carriera, non siamo un partito ma un sindacato studentesco e questa differenza, per alcuni, è evidentemente molto difficile da cogliere. Tutto quello che facciamo ha come unico obiettivo la tutela dei diritti e il miglioramento delle condizioni degli studenti, ed è per questo che non abbiamo mai avuto problemi a criticare chi questi diritti li calpesta. Protestavamo contro il centro sinistra che governava la Regione quando le borse di studio non venivano erogate, lo facciamo ora che ad amministrare è la destra, senza aver mai paura di vedere le nostre “carriere” tranciate o di ritorsioni esterne.

Speriamo che questa inutile polemica possa chiudersi qui una volta per tutte: non abbiamo energie da spendere in ridicoli giochetti e ribadiamo la necessità di concentrarci sui temi cardine della società e dell’università, che ci toccano profondamente in quanto studenti e giovani cittadini nella società.




TRANSUMANZA DEI CAVALLI AL VOLTIGNO

Programma 30 novembre 2024 con sdijuno

Carpineto della Nora, 4 novembre 2024. Preparare le macchine fotografiche e gli smartphone perché sarà uno spettacolo! Esperienza principe della Cultura Pastorale, la transumanza diventa oggi un cammino turistico e ancestrale che ripercorre le Calleso Variaes, ossia antiche vie tratturali. Le Terre Vestine sono caratterizzate da vasti pascoli estivi in quota, i preziosi alpeggi di montagna (Campo Imperatore, Voltigno, Valle d’Angri, Rigopiano). Il ricorso a questa forma di ciclico pendolarismo di animali e uomini, meglio conosciuta come Transumanza, già adottata in epoca romana sembra che in realtà fosse praticata addirittura sin dalla preistoria.

Le vie attraverso le quali avvenivano gli spostamenti erano i cosiddetti Tratturi, delle strade rudimentali costituite quasi sempre da percorsi non lastricati, ma semplicemente sterrati e battuti dal calpestio dei numerosi animali nel loro periodico andirivieni, ma comunque delineati in modo da formare un sistema infrastrutturale sufficientemente ramificato per consentire di transumare dalle diverse aree montane abruzzesi.

La transumanza dei cavalli si terrà il giorno 30 novembre 2024, dalle ore 9 alle ore 15, nella zona del Voltigno, a Carpineto della Nora, nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

PROGRAMMA

ORE 9 Arrivo dei transumanti a Carpineto della Nora, Bar Red Scorpion

ORE 9:15 Trasferimento in località Tricalle, Voltigno

ORE 10 Inizio transumanza

ORE 12:30 Sdijuno con i pastori




MANCATA RIAPERTURA DELLA PISCINA COMUNALE

Il nuovo bando fa acqua da tutte le parti

Montorio, 4 novembre 2024. Siamo arrivati al mese di novembre e, dopo una chiusura forzata di oltre un mese, la struttura rischia di rimanere chiusa per molti mesi. La società sportiva Virtus Buonconvento, concessionaria dell’impianto sportivo fino al 30 settembre scorso, ha deciso di impugnare la decisione del comune di Montorio di assegnare la gestione della piscina comunale ad un’altra società sportiva ricorrendo al Tribunale Amministrativo Regionale dell’Aquila, che si pronuncerà il prossimo 6 novembre, per decidere se sospendere la nuova gestione affidata all’ ATI ABRUZZO SPORT società sportiva dilettantistica a r.l.

In quattro anni di amministrazione Altitonante, la piscina comunale, tra guasti, manutenzione e covid, è stata chiusa oltre un anno e mezzo. Una buona programmazione avrebbe dovuto garantire un bando trasparente programmato con un largo anticipo. Invece l’amministrazione comunale ha pubblicato l’avviso di manifestazione di interesse per affidamento “in urgenza” della concessione della piscina comunale della durata di 11 mesi in data 17 settembre, solo 13 giorni prima della scadenza.

Il buon governo di un paese si misura non tanto dagli effetti speciali ma, grazie ad una attenta programmazione, dal garantire i servizi essenziali a tutti i cittadini. Considerato che l’amministrazione comunale aveva assicurato la riapertura della struttura comunale il 20 ottobre, nei prossimi giorni, come consiglieri di opposizione, presenteremo una interrogazione consiliare per ottenere quelle risposte che i cittadini chiedono.

Montorio non può permettersi di rinunciare a questi servizi essenziali, senza considerare gli ulteriori costi che le casse comunali dovranno sopportare tra spese legali e rischi legati ad eventuali somme da liquidare dovute a possibili risarcimenti danni. Ancora una volta l’amministrazione più litigiosa della recente storia montoriese rischia di paralizzare le attività sportive e di fare pagare la propria incompetenza ai cittadini montoriesi.

I consiglieri di Montorio Guarda Avanti

Eleonora Magno

Andrea Guizzetti




CURARE LE FERITE tra prevenzione e tutela dei minori

Convegno diocesano sulle nuove emergenze educative

Sulmona, 4 novembre 2024. La Diocesi di Sulmona-Valva ed il Servizio Diocesano per la Tutela dei Minori e degli adulti vulnerabili invitano la cittadinanza a partecipare al terzo convegno diocesano dedicato alla tutela dei minori. L’evento, patrocinato dal Comune di Sulmona, intitolato “Curare le ferite”, si terrà sabato 9 novembre alle ore 16:00 presso l’Auditorium “San Panfilo” del Centro Pastorale (V.le Roosevelt, 10).

Al centro della riflessione l’educazione delle giovani generazioni in una contemporaneità che ha rimesso in discussione i valori e il senso dell’esistenza umana. Quotidiane le cronache di giovani alla deriva, abusi e violenze di genere, famiglie e scuola in grande difficoltà nella gestione di comportamenti sempre più disadattivi.

Relatrici d’eccezione saranno la dott.ssa Chiara Griffini, Presidente del Servizio Nazionale Tutela Minori e adulti vulnerabili (CEI), psicologa forense e psicoterapeuta, da sempre attenta alle problematiche educative e alla tutela dei più fragili, e la dott.ssa Roberta Romanelli, Funzionario psicologa del “Centro Famiglia” del Comune di Sulmona. Le due esperte affronteranno tematiche cruciali come l’importanza dell’educazione ai valori, il sostegno alla genitorialità e l’alleanza educativa tra istituzioni, scuola e famiglie.

“È fondamentale che la comunità tutta si unisca per offrire ai nostri giovani un futuro migliore,” ha dichiarato Mons. Fusco, vescovo di Sulmona-Valva, sottolineando l’importanza di un’educazione basata sui valori e sul rispetto reciproco. “Con questo convegno desideriamo offrire un contributo concreto alla riflessione sulle nuove emergenze educative e promuovere un’azione collegiale tra le istituzioni, le famiglie e la scuola. È nostro dovere proteggere i più fragili e individuare insieme nuove strade da percorrere.

Il convegno, a ingresso libero, rappresenta un’opportunità unica per riflettere sull’importanza di una comunità educante coesa e capace di rispondere ai bisogni dei più giovani.

PROGRAMMA

Le nuove emergenze educative.

“Curare le ferite” tra prevenzione e tutela dei minori

Sabato 9 novembre ore 16.00

Emergenza o crisi educativa? Verso un’alleanza sistemica per una possibile comunità educante

Dott.ssa Chiara Griffini, Presidente del Servizio Nazionale Tutela Minori e adulti vulnerabili (CEI)

Dalla vulnerabilità all’alleanza educativa: il programma P.I.P.P.I

Dott.ssa Roberta Romanelli, Funzionario Psicologa del “Centro Famiglia”, Comune di Sulmona

Tavola Rotonda

Proposte e criticità nel contrasto all’emergenza educativa




LA NUOVA STAGIONE DI PROSA AL DE NARDIS

Curata dalla compagnia I Guardiani dell’oca per la direzione artistica di Zenone Benedetto

Orsogna, 4 novembre 2024. La stagione, che annovera spettacoli di prosa, di teatro dialettale e di realtà contemporanee made in Abruzzo, include anche la rassegna “Racconti d’Inverno 2024/2025 A teatro con mamma e papà “che vede alternarsi sul palco per 5 domeniche compagnie professionali di prestigio nazionale, dedite al teatro classico e contemporaneo per bambini e ragazzi.

Il primo appuntamento è il 24 novembre 2024 h 17:00 con Cappuzzetto Rozzo della compagnia Abaco Teatro, un’inedita e divertente versione ecologica della celebre fiaba, dove tra avventure, equivoci, travestimenti e magie, grandi e piccini rifletteranno sulla tutela e il rispetto della natura e su cosa significa essere liberi.

Il secondo appuntamento è domenica 15 dicembre h 17:00 con “Il soldatino di stagno”, una produzione Tieffeu, un classico di Hans Christian Andersen, sulla fragilità e le proprie mancanze, sul viaggio, sull’attesa e la speranza del ritorno.

Il 12 gennaio 2025 alle ore 17:00 è la volta de Gli Alcuni con “I Musicanti di Brema”, spettacolo ispirato alla favola dei fratelli Grimm, che ci insegna che grazie al lavoro di squadra tutto diventa più facile e divertente e si possono raggiungere anche obiettivi insperati e insormontabili.

Ancora i Grimm, ma questa volta la scena è occupata dai “Padroni di casa”, ovvero I Guardiani dell’Oca, domenica 2 febbraio 2025 h 17:00 con “Hansel e Gretel”, favola musicale con attori e pupazzi in cui due bambini faranno di tutto per rendere la vita difficile a una vecchina molto particolare. Ultimo appuntamento domenica 16 marzo 2025 h 17:00 con “Calibano, uno strano isolano” del Teatro Eidos, liberamente ispirato a “La tempesta” di William Shakespeare.




TUTTI I BIGLIETTI PER LA FAMIGLIA DEL GIOVANE

Incontro tra il Presidente del Consiglio Comunale, Gianni Santilli e la nonna di Christopher Luciani

Pescara, 3 novembre 2024. Il presidente del Consiglio comunale, Gianni Santilli, ha incontrato a Palazzo di città la nonna di Christopher Thomas Luciani, Olga Cipriano, per consegnarle tutti i biglietti lasciati davanti al parco Baden Powell di via Raffaello Sanzio in ricordo del sedicenne, ucciso alle spalle dell’area verde il 23 giugno.

In tanti hanno raggiunto il parco per lasciare pensiero, un lumino, dei fiori, degli striscioni e dei pupazzi dopo la tragedia che si è consumata in città ma nelle settimane successive il Comune ha deciso di rimuovere i biglietti e i lumini di cera che rischiavano di essere danneggiati dal maltempo, sistemando i mazzi di fiori.

“Avevo annunciato che avremmo conservato tutti i biglietti per la famiglia del giovane e che avremmo consegnato il materiale ai parenti, non volendolo disperdere, e così è stato. C’erano più di 60 biglietti, che abbiamo voluto preservare dall’ondata di maltempo prevista a fine mese, in segno di rispetto per chi ha voluto testimoniare il proprio dolore per quella morte così atroce. La nonna di Christopher, a sua volta, conserverà con cura quei biglietti che le parlano del nipote e dell’affetto che la famiglia ha ricevuto dopo l’omicidio”.

Nella foto, insieme a Gianni Santilli, Olga Cipriano e la figlia e Angelo Bruni della Polizia locale




MaDRi Servizi sociali

Domani la presentazione del portale on line Lunedì, 4 novembre – ore 10, sala dei marmi della Provincia di Pescara

Pescara, 3 novembre 2024. Si scrive Madri e si legge Mappatura dinamica delle risorse, l’iniziativa del Comune di Pescara realizzata in coprogettazione con l’Università d’Annunzio, la Caritas e società Maiora. Un progetto innovativo che ha portato alla creazione di un portale on line (madri.comune.pescara.it) al cui interno si possono trovare tutte le informazioni utili sui servizi assistenziali, educativi, sociosanitari e aggregativi che offre la città: un modo nuovo, rapido ed immediato, per mettere i cittadini a conoscenza dei servizi esistenti e di tutte le realtà che li offrono, in modo da creare un contatto diretto tra erogatori dei servizi stessi e fruitori.

Il portale è stato preceduto, nei mesi scorsi, dalla pubblicazione della Carta dei servizi sociali, uno strumento cartaceo di 90 pagine, anch’esso contenente tutte le informazioni utili sui servizi sociali del Comune, messo a punto con gli stessi partner.

Per illustrare i contenuti di Madri ai rappresentanti del terzo settore e a tutti i cittadini interessati, è stato organizzato per lunedì 4 novembre, alle ore 10, nella sala Tinozzi della Provincia di Pescara (piazza Italia n. 30), un convegno che si aprirà con i saluti del sindaco Carlo Masci e dell’assessore alle Politiche sociali Adelchi Sulpizio, che ha puntato molto su questo progetto, per poi proseguire con gli interventi di Marco Molisani, dirigente comunale del settore Politiche per il cittadino, Roberta Pellegrino, responsabile del servizio Programmazione sociale e misure straordinarie per il Welfare, Mara Maretti, professoressa ordinaria di sociologia del dipartimento di Scienze giuridiche e sociali della d’Annunzio e Corrado De Dominicis, direttore della Caritas diocesana di Pescara-Penne.

Il convegno di lunedì sarà anche l’occasione per fare il punto sui servizi erogati dal Comune, anche attraverso il Terzo settore (molti servizi sono erogati in co-progettazione).

“I cittadini assistiti sono 22mila – dicono Masci e Sulpizio – mentre nel 2019, al nostro insediamento dopo la prima elezione, erano circa 9.000. Ogni anno destiniamo in media alle politiche sociali 18 milioni di euro, a fronte degli otto milioni annui del passato (la media di riferimento è 2014-2019, come annualità), il che vuol dire che l’attenzione è massima, declinata nelle varie aree di intervento.

Ora con questo strumento cerchiamo di ridurre ancora di più la distanza tra Comune e cittadini, mettendo a disposizione un capitale informativo indispensabile per fare in modo che chi ha bisogno di servizi sappia immediatamente a chi rivolgersi, attraverso pochi click. Un dialogo, quello con la città, che vogliamo sempre più diretto e che ora guarda al tempo reale grazie a questo progetto, per il quale ringraziamo tutti coloro che ci hanno lavorato”.

“Caritas – commenta il direttore Corrado De Dominicis – ha nel suo mandato di facilitare la costruzione della rete territoriale di ascolto e presa in carico delle persone più fragili e la scelta di coprogettare con il Comune questa iniziativa va proprio in questo senso. Comunicare bene e co-costruire questa rete insieme alle realtà del territorio vuole essere una possibilità in più per facilitare l’accesso ai servizi da parte del cittadino”, aggiunge De Dominicis.

“L’Università degli Studi G. d’Annunzio di Chieti-Pescara, tramite il Dipartimento di Scienze Giuridiche e Sociali, ha realizzato la mappatura delle risorse socio-assistenziali dell’ambito di Pescara – sottolinea Maretti – Dopo un censimento dettagliato delle associazioni attive nel sociale e la somministrazione di una scheda per la raccolta di dati e informazioni sui servizi offerti, abbiamo fornito le informazioni  necessarie per definire una mappa interattiva che consente ai cittadini un accesso immediato e chiaro ai servizi disponibili sul territorio. Questo progetto è un esempio concreto di come l’Università possa contribuire a rafforzare il tessuto sociale locale, in partnership con le associazioni e gli Enti del territorio, facilitando la connessione tra servizi e comunità e realizzando appieno gli obiettivi della Terza Missione”.

Goffredo Fonzi, amministratore di Maiora S.r.l., sottolinea che “l’azienda è molto sensibile ai temi del sociale e in parecchie occasioni ha dato supporto ad organizzazioni del terzo settore. Per questo motivo – aggiunge – abbiamo aderito molto volentieri al partenariato del progetto Madri occupandoci degli aspetti tecnologici legati alla realizzazione della piattaforma informatica che rende disponibili sul web le informazioni relative ai servizi”.




LA DESTRA E IL PIFFERAIO

di Domenico Galbiati

Globalist.it, 3 novembre 2024. Una cosa condividono destra e sinistra: l’incapacità di riaccendere la passione civile degli italiani. Il costante decremento di partecipazione al voto, per quanto da tempo abbia raggiunto livelli preoccupanti, è costante e addirittura cresce ad ogni appuntamento elettorale.

Per comprendere se vi sia – e dove – un punto di possibile inversione della tendenza, sarebbe necessario capire se la gamma di motivazioni che inducono a disertare le urne – sicuramente variegate e plurali, dal punto di vista soggettivo – siano, comunque, riconducibili ad una ragione strutturale di fondo che valga come una sorta di ultima istanza che tutte le accomuna o le apparenta. Si tratta di ignavia o di impotenza?

Oppure del reciproco alimentarsi di questi due atteggiamenti, sia pure asimmetrici, nel senso che è il secondo – l’impotenza – ad accendere il primo, cioè l’ignavia?

Il tutto rinvia ad un giudizio dell’ elettorato sprezzante nei confronti della politica, che va, decisamente, oltre il segno di quanto la politica lo meriti. Ciò nasce, del resto, dall’ inconcepibile, eppure reale, contraddizione introdotta da forze politiche che fanno dell’ “antipolitica” il cuore del loro progetto, almeno sul piano metodologico.

E poiché i germi di una tale postura sono stati sparsi, a larghe mai, nel nostro Paese, fin dalla metà degli anni ‘90, cioè da Silvio Berlusconi – cui hanno fatto seguito numerosi epigoni – non c’è da sorprendersi se, a trent’anni data, da quel primo seme, sia cresciuto un albero rigoglioso, come l’evangelico sicomoro.

In un tale contesto, neppure deve sorprendere che sia la destra a godere di uno scarto che le assicura un vantaggio relativo, pur nella complessiva depressione del quadro generale. In ogni caso, ciò avviene sullo sfondo di un più vasto sentimento che induce – sia pure in modo subliminale, senza che ci spendiamo troppo per portarlo alla luce della coscienza – a ritenere che la storia, come una sabbia sottile, si sia fatta inafferrabile e ci scivoli via tra le dita, per farsi da sola, se così si può dire.

La sensazione è che gli eventi succedano di per sé, senza che – vedi, ad esempio, la pandemia – sia possibile accertare se vi sia una catena causale – e quale – che ne dia conto oppure se, al contrario, siamo sovrastati da una sorta di destino beffardo. Ne consegue che non vale la pena di darsi pena ed arrabattarsi più di tanto. Meglio surfare sulla cresta dell’ onda, ricavarne quel poco di utilità marginale che si può ricavare senza preoccuparci dove l’onda vada a spiaggiare, per abbandonarci, infine, sul bagnasciuga di un lido inesplorato.

Senonché, nessuno è in grado di suggerire una traccia, di mostrare una mappa, sia pure embrionale, per avviare l’esplorazione di un nuovo territorio, talmente differente da apparire pericoloso ed infido. Meglio, dunque, trattenersi nel blocco d’ordine dei conservatori e dei prudenti. Allineati e coperti dietro l’uomo forte di turno, senza comprendere – o fingendo di non capire, se non a case fatte, quando è troppo tardi per porre rimedio – che, in effetti, si tratta di un pifferaio che suona e ripete un motivo stonato.

La destra e il pifferaio – di Domenico Galbiati – Politica Insieme




RAZZISMO, OMOFOBIA, ODIO E NON SOLO

Per amare davvero il prossimo dobbiamo riconoscere il marcio che c’è in noi

di don Rocco D’Ambrosio

Globalist.it, 3 novembre 2024. Come diceva Paolo VI: “Il vero motivo per amare gli altri è l’amore che Dio ha per tutti. Il vero motivo è dunque l’amore di Dio. Bisogna amare l’uomo a motivo di Dio”.

Il Vangelo odierno: In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”.

Non c’è altro comandamento più grande di questi». Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come sé stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici». Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo. (Mc 12, 28-34 – XXXI TO/B).

Il Covid non ci ha insegnato niente, o almeno ha insegnato qualcosa a pochi di noi. Il mondo – tra guerre, razzismo, omofobia, omicidi in famiglia, corruzione, intercettazioni illegali, sciacallaggio nei disastri naturali – è più o meno lo stesso. Se più o meno cattivo, rispetto al pre-Covid, è materia degli storici e dei sociologici.

La cattiveria c’è e si vede. E si soffre. Del resto, tutti quanti noi, quante esortazioni, omelie e riflessioni abbiamo ascoltato sul tema dell’amore per Dio e il prossimo?

Credo che il loro numero sia incalcolabile! Ma quante di esse ci sono rimaste nel cuore e nella mente, tanto da essere ancora oggi un punto di riferimento? E se hanno penetrato mente e cuore, perché?

Sono domande che mi faccio spesso e che oso fare anche a voi. Personalmente mi sono rimaste più impresse quelle pagine e testimonianze orali che facevano (e fanno) breccia con il loro radicalismo. Mi riferisco a quelle riflessioni che non lasciano scampo. È così, non può essere diversamente: amare Dio e il prossimo è tutto. E il radicalismo di queste parole emerge, a mio avviso, non tanto dal trovare motivazioni convincenti, né tantomeno da vuote considerazioni moralistiche, né da uno spiritualismo melenso e stucchevole. Il radicalismo lo si scopre nella misura in cui, come insegna Kierkegaard, si ammette che è “edificante aver sempre torto davanti a Dio”.

Per esempio, se siamo razzisti (o lo siamo diventati di più per la cultura imperante dei vari fascisti del momento), se siamo individualisti e avidi nel ricercare denaro e potere a tutti i costi, se siamo capaci di odiare a lungo e intensamente un parente, un ex amico o un collega di lavoro, dovremmo ammettere che abbiamo torto marcio, davanti a noi stessi, agli altri e al buon Dio. È così: prima ancora di parlare di amore, dovremmo riconoscere tutti i torti di sentimenti quali l’odio, l’antipatia, il rifiuto, il razzismo, l’omofobia, la misantropia, il maschilismo e via discorrendo.

Dal riconoscere il marcio che è in noi – e non solo negli altri – può partire un cammino verso l’amore autentico. Amare Dio con tutto se stessi e il prossimo come se stessi non è un comandamento, infatti, da discutere o da sottoporre a un’analisi di convenienza, confrontandolo con il marcio di cui sopra. È un puro atto di abbandono, quasi un atto di follia. Ci sono momenti della vita in cui ci sono pochissime ragioni per amare il prossimo e moltissime difficoltà nell’amare il buon Dio.

Allora che fare?

Cercare ragioni per “riprendere” ad amare?

Scriveva Paolo VI: “la vera ragione, la ragione innata, la ragione formale dell’amore, non è il prossimo in quanto prossimo, perché fra i miei prossimi ci sono dei concorrenti, degli avversari; come amarli quando constato la loro ostilità, i loro modi perversi, la loro astuzia?

Il vero motivo per amare gli altri è l’amore che Dio ha per tutti. Il vero motivo è dunque l’amore di Dio. Bisogna amare l’uomo a motivo di Dio. Se si distrugge l’amore di Dio, ci si accorge molto presto che non c’è amore dell’uomo per l’uomo”.

Significa che il tutto riporta all’amore di Dio per noi: è l’unica motivazione, è la forza di tutto, è la sorgente del radicalismo, è il sostegno nei momenti di scoraggiamento in cui vorrei mandare tutto al diavolo. Ammiro molto quegli amici e conoscenti, non credenti, che hanno una grande “forza” nell’amare e servire gli altri, nonostante le difficoltà di cui sopra. Per noi cristiani quella “forza” è il solo fatto che Dio mi ama. E solo questo amore basta e rinnova.