SEI FINALI PER CHIUDERE IL CAMPIONATO

Dopo tre settimane di pausa, la Tombesi tornerà in campo sabato prossimo a Ortona per il fondamentale scontro diretto contro il Celano. Alessio Tombesi: «Sfida importantissima, forse decisiva. In campionato come in coppa, dobbiamo affrontare ogni partita con l’obiettivo di vincere».            

Ortona, 5 marzo 2023. Dopo la sconfitta incassata a Pescara lo scorso 18 febbraio, la Tombesi ha potuto pensare solo ad allenarsi, per prepararsi al meglio al rish finale di campionato e alle Final Eight di Coppa Italia. Fermi per la sosta generale prevista per tutto il girone e poi ieri per il turno di riposo da calendario, i gialloverdi torneranno in campo sabato prossimo, davanti al proprio pubblico, per affrontare il Celano. L’importanza della sfida, autentico scontro promozione tra la Tombesi, terza a quota 41 punti, e il Celano, quarto a 37, è confermata anche dal presidente Alessio Tombesi:

«Ci aspettano sei finali, sei partite da affrontare tutte al massimo, con l’obiettivo di raccogliere sempre i tre punti. Le prossime due in particolare, contro le nostre più dirette inseguitrici, Celano e Frosinone, penso che saranno decisive, specie se dovessero arrivare risultati a noi favorevoli. Rispetto a entrambe le avversarie abbiamo, oltre ai quattro punti di vantaggio, anche una gara in meno fin qui disputata, loro devono ancora scontare il turno di riposo. Ecco perché noi dobbiamo puntare a vincere le prossime due per chiudere o quasi, in anticipo, il discorso promozione. Saranno però due partite difficilissime, contro ottime squadre. Il Celano, in particolare, ha appena dimostrato il suo valore superando 6-2 l’Academy, e ricordiamo bene la sfida, pur da noi vinta, dell’andata, su un campo dove siamo stati gli unici finora a raccogliere i tre punti. Contro una squadra forte e motivata servirà una grande Tombesi, ma sono fiducioso che i ragazzi sapranno rispondere al meglio”.

Tra la sfida al Celano e quella al Frosinone ci sarà l’impegno nelle Final Eight di Coppa Italia, nella cornice di Porto San Giorgio.

«Era uno dei nostri obiettivi stagionali, riuscire a disputare una competizione alla quale non avevamo mai partecipato. Ora ci siamo, sappiamo che affronteremo avversari di valore, ma a questo punto vogliamo giocarcela e di certo non partiamo battuti contro nessuno, anzi dobbiamo puntare a vincere. Non conosciamo ancora gli accoppiamenti e sappiamo che, nella prima partita, dovremo fare a meno di Moragas per squalifica, ma l’obiettivo della Tombesi deve sempre essere quello di vincere, in ogni partita».

La Tombesi guarda anche al futuro: punto della situazione su settore giovanile e scuola calcio?

«Siamo molto soddisfatti. Per queste categorie, come per la prima squadra, è fondamentale il contributo dell’intera società e di tutto lo staff. La scuola calcio ha raggiunto ormai numeri molto importanti, persino in crescita, e ne siamo fieri. I giovanissimi, che quest’anno hanno debuttato nel campionato di calcio a 11 provinciale, sono in lotta per accedere alla fase regionale, e sarebbe un traguardo incredibile. L’Under 15, appena creata, formata da ragazzi prevalentemente classe 2010, quindi di 12-13 anni e al debutto nel futsal, sta facendo benissimo ed è in lotta per i playoff. Stesso dicasi per l’Under 19, che credo potrà centrare anch’essa l’obiettivo playoff. Sapevamo che per l’Under 17 sarebbe stata una stagione di passaggio, con un gruppo nuovo e tanti ragazzi “promossi” in Under 19, ma sappiamo che già dal prossimo anno ci saranno nuovi innesti. Con le nuove regole imposte dalla Divisione, avere un settore giovanile attivo, che sappia produrre in casa talenti, è fondamentale, e credo che siamo sulla strada giusta».

Giuseppe Mrozek




IL DERBY È BIANCOROSSO

La  Lg Umbyracing Futura vince a Pescara 1-3

Pescara, 5 marzo 2023. La LG UmbyRacing supera Pescara in trasferta, 1-3 il finale, dopo una partita combattuta che ha visto le due squadre darsi battaglia sul parquet di via Elettra.

Parte bene la formazione di casa che impone subito il ritmo al match, sorprendendo le biancorosse 9-7, 11-8, fino al 15-9 che costringe il tecnico teramano a chiamare il primo time out. Pescara gioca bene soprattutto in difesa e Teramo soffre troppo a muro. Si arriva fino al 20-14 per le pescaresi, poi la Futura cerca la reazione fino al 23-22. Gli ultimi due punti, però, sono di marca adriatica fino al 25-22 che chiude il primo set. La reazione della squadra biancorossa non tarda ad arrivare.

Per problemi fisici sono fuori Di Carlo ed il capitano Di Paolo, in campo ci sono D’Egidio e Cipriani. Il secondo parziale vede subito Teramo avanti, anche se si gioca praticamente punto a punto 6-7, 8-10, fino all’11-15 con time out pescarese. La Futura vuole dimostrare di essere superiore ed affonda il colpo, 15-20, 18-22, fino al 18-25 finale che porta il match sull’1-1. Nel terzo parziale detta legge ancora Teramo scappando 1-5, 5-8, 12-17, 15-21.

Poi la squadra di Nanni piazza il break di 5 punti consecutivi chiudendo sul 16-25. Sul risultato di 1-2, Pescara tenta il tutto per tutto nel quarto parziale. Teramo si porta avanti 10-14, ma la squadra di casa non molla la presa costringendo le ospiti alla parità 17-17, per poi superarle 21-18. Sul 23-19 per Pescara, il set sembra indirizzato ma la Futura ha la forza di reagire nel finale, prima impattando 23-23, poi chiudendo 23-25 la partita. 

Un successo importante per la squadra biancorossa, tornata a fare punti in trasferta. Ora altro impegno difficile lontano dal Palacquaviva. Sabato prossimo le biancorosse sono attese dalla sfida con Bari.

Gada Pescara Project        1

Di Cintio, Orlando 19, Nubile 4, Ranalli, Castaldi, Patriarca 21, Angeloni, D’Olimpio, Dell’Orso 1, Pasquini 9, D’Arcangelo, Olleia 4, Trabucco, Di Febo.

Lg Umbyracing Futura Teramo 3

Peroni, Ragnoli 12, Cipriani 13, Di Diego 3, Mattucci, La Brecciosa, Di Paolo, D’Egidio 6, Mazzagatti 12, Di Carlo, Di Sabatino, Ventura, Lestini 20. All. Nanni

25-22; 18-25; 16-25; 23-25.

Patrizio Visentin




IL POEMA DELLA VITA

Recensione al volume “Bagliori planetari” di Dante Marianacci (Nino Aragno Editore, Torino, 2022)

di Enrico Tiozzo *

L’opera di Dante Marianacci è ormai troppo nota e ben oltre i confini nazionali, perché sia necessario ricordare i dati biografici e bibliografici dell’autore che da tempo è candidato al premio Nobel per la letteratura e forse in procinto di ottenerlo. Vale invece la pena sottolinearne alcune caratteristiche particolari, che la rendono unica e che servono a capire il vertice assoluto raggiunto da questo maestro con il suo lavoro più recente, Bagliori planetari, che gli assegna un posto di assoluta preminenza nella storia della letteratura.

Di poeti e prosatori, che contemporaneamente svolgono una prestigiosa attività in campi specifici come la magistratura o la diplomazia, si usa dire che scrivono per purificarsi la mente nelle pause del loro ministero, quasi come un divertimento o una sorta di voluta distrazione da impegni ben più gravi. Il fenomeno è antico. La Firenze di Dante, come ci ricorda Piero Bargellini nella sua scintillante biografia del Poeta, era ricca di medici e giuristi che nascondevano tra le pagine dei trattati e dei codici i fogli delle loro poesie d’amore. Gli esempi illustri peraltro non mancano nella letteratura contemporanea italiana e straniera, dove ben pochi poeti si sono potuti permettere il lusso di vivere solo grazie alla loro produzione in versi. Quasimodo era professore per chiara fama, Montale faceva il critico musicale e via di questo passo.

Marianacci è stato attivo per decenni al Ministero degli Esteri come direttore di importanti Istituti Italiani di Cultura all’estero, e così ha dovuto girare il mondo, ma in realtà non è mai stato un alto dirigente prestato alla produzione letteraria, ma esattamente il contrario, vale a dire un poeta, prosatore e saggista prestato alla direzione culturale. Nelle capitali straniere si muoveva con la curiosità del turista, assaporando sensazioni, assorbendo lo scorrere di quella vita. Lo ricordo a Vienna rincorrere i passanti per farsi indicare l’ubicazione esatta di un ristorante, mentre noi lo aspettavamo curiosi. La sera dopo eravamo nella casa che un tempo era stata di Metternich e dove risiedeva l’Ambasciata d’Italia, ma il suo atteggiamento non era cambiato. Il suo sguardo incuriosito era sempre uguale in ognuno di quei momenti. Ambienti e voci che avremmo ritrovato in qualcuno dei suoi libri. 

Certamente le esperienze continue di viaggi e soggiorni all’estero hanno esercitato un forte influsso sulla sua produzione letteraria. Sarebbe stato impossibile vivere anni in Irlanda, in Ungheria o in Egitto – solo per cogliere alcuni dei luoghi vissuti da Marianacci – senza restarne in qualche modo profondamente segnato. L’esperienza stessa della residenza per anni in Paesi dalla storia così ricca e diversa doveva necessariamente lasciare un segno di colori, di immagini, di sensazioni, di sentimenti, nel cuore di un poeta che nello stesso tempo è riuscito a tenere ben saldo il legame con la sua famiglia e la sua terra, quell’Abruzzo, rude e malioso, di d’Annunzio e di Flaiano, autori a cui si è dedicato a fondo, anche se i suoi diretti punti di riferimento poetico, i suoi modelli, erano altri come l’amatissimo T.S. Eliot.

Il viaggio è sempre presente nell’opera di Marianacci ma il viaggio in sé non è mai un tema direttamente visibile ma piuttosto percepibile in filigrana. Il viaggio è nella mente, nelle luci, nei colori, nelle emozioni, nei cieli vissuti in terra straniera. Così è anche per Bagliori planetari, l’opera più recente di Marianacci e il suo capolavoro.  Nel libro infatti, che è un travolgente confronto con la propria anima attraverso un poema di oltre diecimila versi, ci troviamo di fronte a un flusso ininterrotto di sensazioni, di ricordi, di pensieri.

Siamo di fronte non solo a un’intera vita ma a una resa dei conti dell’uomo con questa sua vita, in un’opera che si snoda come un romanzo, narrativamente e insieme liricamente, tra miracoli poetici, spazi siderali e concretezze che talora si toccano quasi con la mano. Un prodigio poetico, cui forse può avere marginalmente concorso il prolungato periodo di isolamento e di concentrazione dovuto alla pandemia, ma che sarebbe arrivato comunque come il punto più alto di un percorso poetico, unico e straordinario,  a ciò che l’uom più oltre non si metta.

*Professore emerito Università di Göteborg

***

Dante Marianacci è nato ad Ari (Chieti) e attualmente vive tra Pescara e il suo paese natio, dopo aver trascorso trent’anni in giro per il mondo come funzionario e dirigente dell’Area della promozione culturale del Ministero degli Affari Esteri, con lunghe soste a Praga, Dublino, Edimburgo, Budapest, Vienna e Il Cairo. Poeta, narratore, saggista, giornalista, ha pubblicato dodici raccolte di poesie, tre romanzi e numerose antologie europee di poesia, narrativa e teatro, oltre a volumi di saggistica, atti di convegni, editi in Italia e soprattutto all’estero. È tradotto in una quindicina di lingue e ha tradotto in italiano, tra gli altri, testi poetici di Lawrence Ferlinghetti, Vladimir Holub, Yang Lian, Charles Tomlinson. Ha collaborato ai programmi culturali della Rai e a numerose testate giornalistiche, italiane e straniere, oltre ad aver diretto, per quasi vent’anni, la rivista internazionale di cultura Italia & Italy. È stato vicepresidente con delega ai rapporti internazionali dei Premi internazionali Flaiano di letteratura, cinema, teatro, radio e televisione e presidente del Centro nazionale di studi dannunziani. Attualmente è presidente della Fondazione Aria, della Casa della poesia in Abruzzo – Gabriele d’Annunzio e del Club internazionale Amici di Salvatore Quasimodo.




SANTA ILDEGARDA e il digiuno

Il tema del benessere fisico strettamente legato a quello spirituale secondo gli studi della santa

di Caterina Maniaci

Roma , 5 marzo, 2023. “Ma come la pioggia a precipizio sommerge la terra, così l’eccesso di carni e vino induce l’uomo all’oltraggio dello scherno… e dagli uomini faccio nascere la moderazione, in modo che il loro corpo non venga meno e non si appesantisca per aver ingurgitato cibo più di quanto sia necessario alla vita. Sono cetra che risuona nei suoni di tutte le lodi e trapasso con la buona volontà la durezza del cuore. Quando infatti l’uomo nutre il suo corpo con temperanza, nelle sue preghiere io nel cielo faccio risuonare la cetra; e quando il suo corpo è puro per la moderazione del cibo, canto al suono dell’organo … io stabilisco un limite al cibo, affinché non si secchino gli umori dell’uomo e non trabocchino al di là della loro misura…”.

Lo scrive Ildegard von Bingen nel suo straordinario Libro dei meriti di vita. Siamo tra il 1100 e il 1170 e lei è già famosa, è consultata da pontefici, cardinali, vescovi, uomini illustri vari, oltre che da una folla di povera gente che chiede continuamente il suo aiuto.

Sempre in Liber vitae meritorum il digiuno viene menzionato nella cura di ben 29 patologie spirituali, ad esempio: “Quelli che in vita persistono in questo vizio, se vorranno rifiutare il suggerimento di questa arte del demonio e ne paventeranno il castigo, affliggano il proprio corpo secondo il tipo e grado dei loro peccati, attraverso il digiuno evitando anche bevande pregiate, secondo la giusta sentenza dei propri giudici”.

Oggi di digiuno si parla molto, a volte a sproposito. E poi adesso siamo in periodo quaresimale… sempre considerando che ormai anche tra i credenti praticanti la purificazione del corpo non è molto preso in considerazione. In Causae et Curae il digiuno, da Ildegarda, è sconsigliato in casi particolari: “Quando le persone digiunano esageratamente, in modo che non danno al corpo la nutrizione giusta e misurata, esse diventano instabili e spensierate nel loro modo di vivere, altre sono oppresse da molti e grandi disturbi. Così a volte si provocano delle catastrofi nel loro corpo, poiché gli elementi che sono dentro si svolgono disordinatamente”.

Purificazione del corpo che riequilibra anche lo spirito. In gran sintesi ecco il senso del digiunare, secondo la grandissima santa. Che per nostra fortuna oggi viene giustamente rivalutata ed è molto citata e ripubblicata. E pazienza se , come spesso accade in questi casi, si rischia la deformazione, la schematizzazione e anche il fraintendimento della sua figura e del suo pensiero.

Spesso, infatti, è rappresentata come una specie di protofemminista, ribelle e mal tollerata dai poteri maschili del suo tempo e ovviamente dalla Chiesa oppressiva. Ildegard, in realtà, è stata una donna molto rispettata e autorevole; la sua grandezza, attraverso la quale fede e umanità si fondono mirabilmente ( e non si contrappongono, così come accade sempre con le grandi personalità che costellano la storia della Chiesa e con le persone sconosciute ma straordinarie che punteggiano la vita quotidiana e non fanno

notizia). Grande studiosa della natura e dell’uomo, e potente mistica, Ildegarda – proclamata dottore da papa Benedetto XVI – ha maturato una profonda conoscenza in moltissimi ambiti, che la santa stessa ha affermato provenirle da Dio come dono particolare in grado di farle “comprendere i misteri che sono celati nell’essenza di ogni creatura”.

Certo, la sua è una storia fuori dal comune, quindi è naturale che possa accendere la fantasia di romanzieri e non solo. Stupisce, poi, la profondità e la vastità delle sue conoscenze e delle sue intuizioni. Insieme al suo sguardo alla concretezza della realtà. La questione del digiuno rientra proprio in questo schema. Come lo sottolinea un testo recentemente pubblicato dal titolo Santa Ildegarda e il digiuno, scritto da don Marcello Stanzione e Bianca Bianchini. Don Stanzione è ormai un esperto del pensiero di Ildegarda, dopo molti libri scritti sul tema.

In queste pagine viene approfondito il tema del benessere fisico – strettamente legato a quello spirituale secondo gli studi della santa – oltre a un excursus delle abitudini in voga nel periodo in cui la mistica è vissuta e a numerosi rimedi e ricette per la rigenerazione di corpo e spirito. Ricette a base di zuppe, tisane, insalate e tanti biscotti, farciti di spezie e sapori unici.

Il digiuno secondo Ildegarda, infatti, non è mai una privazione assoluta, quanto piuttosto una restrizione in cui vige la regola aurea della discretio, quindi deve essere praticato con misura, evitando digiuni eccessivi e troppo prolungati. Senza pensare a risolvere così problemi di linea, magari in visita della bella stagione.

Diverse sono le tipologie di digiuno e di dieta per ciascun individuo a seconda che sia in salute o in malattia ed è interessante sottolineare come tutte le principali religioni considerino importante la pratica del digiuno. E per i cristiani in particolar modo nel periodo quaresimale. Un modo di essere in armonia con sé stessi e con il creato.

https://www.acistampa.com/story/letture-santa-ildegarda-e-il-digiuno-21942




L’UOMO, IL COMPUTER E LA BESTIA

di Domenico Galbiati

5 marzo 2023

Ci sono correnti di pensiero che vorrebbero risolvere l’uomo nella sua “animalità”. Altre che vorrebbero, se così si può dire, sublimarlo, ricercando la dimensione del cosiddetto “trans” o “post-umano”.

Sono linee di pensiero apparentemente antitetiche, ma che, in effetti, condividono l’opzione “riduzionista”, la quale assume di poter dare compiutamente conto dell’ uomo a sé stesso, grazie alla scienza. E ciò sul presupposto naturalistico di una materialità dell’ Universo – e dunque dello stesso uomo – sufficiente a sé stessa, anche laddove si devono spiegare la coscienza ed i fenomeni – a cominciare dall’ arte – che correntemente attribuiamo alla vita spirituale. Si tratta, ad ogni modo, di due indirizzi, ciascuno dei quali nega l’altro e, soprattutto, contraddice sé stesso, intrinsecamente, cioè nel modo stesso in cui si pone. Muovono dal presupposto della mera immanenza, della pura e semplice materialità dell’ uomo e della sua stessa coscienza, ma sono mosse – sicuramente e soprattutto il secondo – da un anelito che non sanno riconoscere, eppure testimonia e documenta quella insopprimibile dimensione della trascendenza che vorrebbero negare.

In altri termini, sono manifestazioni di un processo inconscio che potremmo chiamare di tentata “immanentizzazione” della trascendenza. L’ uomo della maturità tarda e consumata ha smarrito quella dimensione della trascendenza che, però, gli è talmente connaturata da non poterne fare a meno, per cui ne costruisce dei surrogati, veri idoli e “vitelli d’oro”, che non sono, peraltro, in grado di sopportare il peso di una tale supplenza ed esplodono in mille contraddizioni.

Molti fenomeni del nostro tempo – ad esempio, certe forme di disagio giovanile – sono mossi da questa dinamica.

Stefano Zamagni richiama spesso l’argomento del “trans-umano”. Anche in questi ultimi giorni intervenendo alla inaugurazione dei corsi di teologia dell’ Università Cattolica (CLICCA QUI). Si tratta di temi che, in prima approssimazione, sembrerebbero di esclusivo carattere speculativo, in un certo senso, almeno rispetto alla sensibilità comune, astratti. Insomma, “filosofemi” che poco o nulla avrebbero a che vedere con il faticoso sferragliare della vita di tutti i giorni.

Senonché, a cominciare dall’Intelligenza Artificiale e dalle sue mille applicazioni, l’insieme delle tecnologie che afferiscono a quest’ area tematica, stanno entrando prepotentemente nella nostra vita quotidiana su più versanti, le offrono e le suggeriscono possibili nuove linee si sviluppo. Ma, soprattutto, l’uomo – sempre mistero e mai compiutamente dato a sé stesso – à perennemente alla ricerca del suo effettivo “ubi consistam”, della ragione ultima del suo vivere e del suo morire e continuamente rielabora la concezione che ha di sé, la sua immagine, anzi la sua autocomprensione. La quale risente immediatamente delle sue attitudini operative, ancor più di ciò che l’uomo fa di sé stesso e su sé stesso. C’è, insomma, una continua rielaborazione “antropologica” che viene potentemente investita dalle nuove potenzialità, garantite soprattutto dalle biotecnologie, e concerne, al di là della singolarità di ciascuno, il senso compiuto che attribuiamo al fenomeno complessivo della vita ed alla stessa storia.

Divenuto, ad un tempo, soggetto ed oggetto della sua azione, la riflessione dell’uomo su su se stesso è entrata in una spirale di specchi che riverberano l’ uno nell’altro e rendono arduo ottenere un punto di osservazione e di analisi schietto e rassicurante. Succede che la scienza se, per un verso, lo potenzia e lo rassicura, per altro, provoca una sorta di bradisismo della coscienza di sé che rende l’uomo sospettoso ed inquieto, come si evince anche dal timore e dalla disaffezione che mostra nei confronti di taluni prodotti avanzati della ricerca, a cominciare, ad esempio, dai vaccini.

Comunque, la questione si ponga, la politica farebbe bene a non aggirare questi nodi che sembrano essere il Capo Horn del nostro tempo, quel luogo tempestoso, difficile da navigare dove un oceano si scontra con l’altro, dove un umanesimo millenario è messo in discussione e cerca acque sicure che ancora non intravede.

https://www.politicainsieme.com/luomo-il-computer-e-la-bestia-di-domenico-galbiati/




SIECO INCEROTTATA non riesce ad esprimere il suo gioco

A Tuscania e subisce una sconfitta per tre set a zero.

Ortona, 5 marzo 2023.  Ortona crolla letteralmente a Tuscania in una serata che, per indorare la pillola, si potrebbe definire storta. Il primo campanello d’allarme suona già da venerdì quando Nunzio Lanci capisce che per la sfida contro i forti laziali, dovrà rinunciare all’opposto titolare Bulfon. Anche Marshall prova un fastidioso dolore ad un piede ed è in forse fino all’ultimo secondo. I piani di Coach Lanci sono quindi stravolti: Di Tullio subito in campo, Ceccoli e Pollicino in allerta rossa pronti ad entrare. Tutti con pochissimo tempo per assimilare al meglio il ruolo di titolare.

Ne risultata una Sieco a mezzo servizio e con il morale sotto ai tacchi per trovarsi a dover affrontare in una situazione di piena emergenza i tuscanesi. Le nefaste premesse, tuttavia, non scagionano l’Ortona, mai entrata veramente in gara e incapace di sfruttare al massimo uno dei suoi punti di forza: il muro. Funziona bene invece quello degli avversari che si trovano spessissimo a fermare gli attacchi di una Sieco che fatica anche in ricezione. Una ricezione ballerina porta a subire qualche ace di troppo e ad una minore precisione anche in fase di attacco. Avversari bravi a difendere e a ricostruire trovano sempre la strada libera e distanziano gli abruzzesi sin dall’inizio di ogni set.  Coach Lanci nel terzo parziale mischia un po’ le carte ma continua a girare male alla Sieco che risulta imprecisa anche dai nove metri. Addirittura, Bertoli è spostato al ruolo di opposto con Ceccoli e Pollicino ad alternarsi in posto quattro. Nulla da fare per questa Sieco che per la seconda volta in questa stagione rimane a secco di punti. Una serie di fattori, dunque che hanno impedito alla Sieco di mostrare tutto il suo potenziale proprio quando invece la situazione avrebbe richiesto un’Impavida in piena forma fisica e mentale.

Ortona parte nel peggiore dei modi. Una ricezione traballante impedisce la costruzione del gioco e due muri consecutivi regalano subito un importante vantaggio ai padroni di casa. Tanti errori individuali di Ortona, Tuscania prende subito sei punti di vantaggio e non si ferma più. Ortona non riesce ad imbastire una trama di gioco con la fase di ricezione / difesa di Ortona che scricchiola, al contrario di quella dei padroni di casa che appare in ottima forma. 

Padroni di casa che nel secondo set partono ancora fortissimi a muro: Ortona ne subisce tre su tre attacchi. Ortona non riesce ad incidere mentre Tuscania appare attenta e reattiva. Il canovaccio è sempre lo stesso. Tuscania difende su ogni pallone e mantiene un muro di altissimo livello. Questo mix risulta fatale al gioco della Sieco.

Un po’ meglio la partenza dei Ragazzi Impavidi nel terzo set  ma alla lunga sono i padroni di casa a riprendere la corsa verso i tre punti. Ortona riesce a rimanere attaccata grazie anche a Bertoli schierato come opposto

PRIMO SET

Padroni di casa che schierano in campo Leoni Palleggiatore e Onwuelo opposto. Festi e Ruffo i centrali con Corradi e Sacripanti schiacciatori. Libero Sorgente.

La Sieco risponde con il palleggiatore Ferrato e l’opposto Di Tullio. Schiacciatori Capitan Marshall e Bertoli mentre al centro Arienti e Fabi. Libero Benedicenti.

Si parte con Bertoli al servizio ma il primo punto è di Corrado 1-0. Ricezione errata di Benedicenti mette fuori causa Ferrato e poi il muro di Festi fanno 3-0. Ancora muro di Onwuelo 4-0. Stavolta Marshall attacca e la palla sfiora il muro 4-1. Fuori l’attacco di Bertoli 7-1. Tuscania difende benissimo e ricostruisce anche meglio 9-1. Arriva un doppio ace di Marshall 10-5. Il muro di Ortona rimbalza fuori 11-6. Ancora una incomprensione in fase di ricezione, la palla finisce a terra 15-7. Di Tullio impatta sul muro a tre 16-7. Bertoli 17-9. Fuori il servizio di Corrado 21-12. Onwuelo murato da Fabi 22-14. Ci prova due volte Ferrato a metterla dentro di seconda, ma subisce il muro del 24-14. È Ruffo a chiudere il primo set 25-15.

SECONDO SET

Palla ai padroni di casa che battono con Sacripanti. Corrado trova un buon muro 1-0. Ancora muro ma stavolta di Onwuelo 2-0. Marshall trova il punto del 6-4. Ace per Corrado 8-4. Fuori l’attacco di Bertoli 9-4. Punto in pipe di Corrado 12-5. Ruffo al centro 13-6. Fuori l’attacco di Bertoli 14-6. Ace di Sacripanti 17-7. Fabi ferma Onwuelo 17-8. Di Tullio 18-11. Festi mette a terra il 21-14. Fuori il servizio di Ferrato 22-15. Invasione di Fabi 23-15. Onwuelo 24-16. Fabi sbaglia la sua battuta 25-17.

TERZO SET

Fabi attacca fuori 2-0. Onwuelo attacca fuori 2-2. Ace per Corrado 6-3. La pipe di Corrado si arrampica sulla rete e cade nel campo di Ortona 7-3. Ceccoli schiaccia fuori 9-5. Corrado trova il mani fuori del 13-9. Marshall lungo linea del 14-11. Ace di Bertoli 14-12. Ancora un ace per i padroni di casa Festi fa 19-13. Pollicino trova un buon gioco a muro 21-15. Poi Ferrato pizzica la linea al servizio 22-15. Fuori il muro di Bertoli 24-17. Fuori anche il muro di Bertoli 25-17 e partita finita.

Maury’s Com Cavi Tuscania – SIECO SERVICE IMPAVIDA ORTONA 3-0 (25-15 / 25-17 / 25-17)

Sieco Service Impavida Ortona: Fabi 5, Vindice (L) n.e, Ceccoli, Bertoli 10, Benedicenti (L) 55% Pos – 32% Perf, Iorno n.e., Marshall 7, Di Tullio 2, Arienti 7, Ferrato 2, Pollicino 1, Palmigiani n.e. Allenatore: Nunzio Lanci. Vice: Luca Di Pietro.

Maury’s Com Cavi Tuscania: Stamegna, Leoni n.e., Festi 9, Ruffo 6, Cipolloni n.e., Sorgente (L) 67% pos – 53% perf, Sacripanti 10, Corrado 18, Aprile n.e., Onwuelo 10, Licitra n.e, Parisi 1.

Durata Set: 22’ / 24’ / 24’

Durata Complessiva: 1h 10’

Muri Punto: Ortona 8 / Tuscania 8

Aces: Ortona 4 / Tuscania 6

Battute Errate: Ortona 12 / Tuscania 8

% Attacco: Ortona 27% / Tuscania 56%

% Difesa:  Ortona Pos 42% – Perf 18% / Tuscania Pos  66% – Perf 45% Arbitri: Pecoraro Sergio (Palermo) e




PLAY-OFF SCUDETTO, l’Amicacci batte Santo Stefano

Porta la semifinale alla decisiva gara 3

Giulianova, 5 marzo 2023. Vittoria esterna della Deco Metalferro Amicacci Abruzzo sulla Santo Stefano Kos Group, battuta 63-59 sul parquet del PalaPrincipi in gara 2 di semifinale scudetto, grazie ad una grande prestazione contro la favorita numero uno al titolo.

La squadra abruzzese si porta al comando già nel corso del primo quarto, prendendo un discreto margine trascinata dai canestri nel pitturato di Benvenuto e Cavagnini, in grande giornata (7-19).

Nel secondo periodo l’Amicacci risponde colpo su colpo ai tentativi di rimonta della squadra di casa, affidandosi alla sapiente regia di Vigoda e sempre con un Matteo Cavagnini protagonista in fase di realizzazione. Il vantaggio ospite tocca il +15 ma la Santo Stefano chiude il primo tempo in fiducia grazie a due canestri consecutivi di Sabri Bedzeti (24-35).

La squadra di casa rientra dagli spogliatoi determinata, ritrovando continuità offensiva. La Deco Metalferro controlla affidandosi alla vena offensiva di Shay Barbibay, ma negli ultimi secondi del terzo quarto i marchigiani si avvicinano pericolosamente, andando a segno con Bedzeti e Giaretti, dopo una brutta palla persa (44-50).

L’inizio dell’ultimo periodo vede la Santo Stefano portarsi a contatto con sei punti consecutivi di Andrea Giaretti, sempre pericoloso dalla distanza. Le due squadre si danno battaglia su ogni pallone: l’Amicacci va a segno di caparbia con Benvenuto e Barbibay tornando a +6 ma soffre ancora in attacco subendo il nuovo ritorno dei padroni di casa, con Miceli che infila il tiro che vale il -1. Si entra negli ultimi due minuti con la tensione alle stelle ma la squadra di coach Di Giusto mantiene la freddezza e trova con Gabriel Benvenuto un canestro più che fondamentale. Dall’altra parte la Santo Stefano e vanifica i suoi ultimi attacchi permettendo agli abruzzesi di resistere e portare la serie alla bella.

Si gioca tra due settimane, sabato 18 marzo sempre sul parquet di Porto Potenza Picena. Per la Deco Metalferro Amicacci Abruzzo servirà un’altra impresa, ma il può guardare a gara 3 con maggiore fiducia e consapevolezza. La vincente della serie troverà in finale scudetto l’UnipolSai Briantea84 Cantù, che ha battuto in casa la Dinamo Lab Sassari, chiudendo i giochi sul 2-0.

Tabellino

Santo Stefano Kos Group: Gray 5, Ghione 8, Tanghe 8, Griffith-Salter, Boccacci, Veloce, De Deus, Miceli 6, Giaretti 15, Bedzeti 19, Raimondi, Lopez. All. Ceriscioli.

Deco Metalferro Amicacci Abruzzo: Benvenuto 11 (8reb), Marchionni 2, Blasiotti, Messina, Minella, Cavagnini 25 (12reb), Vigoda 4 (5ass), Hawtin, Baho, Greco Brakus, Barbibay 21 (6reb). All. Di Giusto.

Serie A – Semifinali Play-off Scudetto

GARA 2 (04/03)

Santo Stefano Kos Group – Deco Metalferro Amicacci Abruzzo 59-63 (1-1)

UnipolSai Briantea84 Cantù – Dinamo Lab Banco di Sardegna 59-47 (2-0)

GARA 3 (18/03)

Santo Stefano Kos Group – Deco Metalferro Amicacci Abruzzo (ore 15)

Stefano D’Andreagiovanni – Area Comunicazione Amicacci Abruzzo / Foto: Daniele Capone




SI CONCLUDE CON UNA MOSTRA per cinque artisti ucraini

A Fontecchio il programma di residenza del MAXXI

Oggi (sabato4), domani (domenica 5), sabato 11  e domenica 12 marzo esposte le opere di Yehor Antsyhin, Lucy Ivanova, Petro Ryaska,  Andriy Sahaydakovskyy, Olena Turyanska. Fontecchio, Convento San Francesco, ore 11.00 – 17.00

L’Aquila, 4 marzo 2023. La relazione tra le distruzioni della guerra e quelle del terremoto. Il coraggio di rialzarsi e ricostruire. La speranza che tutto questo non succeda mai più. L’evocazione del dialogo tra i popoli per un futuro di pace. Il diritto alla libertà.

Sono alcuni dei temi delle opere di Yehor Antsyhin, Lucy Ivanova, Petro Ryaska, Andriy Sahaydakovskyy e Olena Turyanska, i 5 artisti ucraini protagonisti del programma di residenza a Fontecchio organizzato dal MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo con la collaborazione della Fondazione Imago Mundi, del Comune di Fontecchio e il sostegno del Ministero della Cultura.

Dallo scorso settembre i cinque artisti – individuati tra una rosa di nomi proposti da Solomia Savchuk Head of Contemporary Art al Mystetskyi Arsenal di Kiev e curatrice della raccolta Ucraina di Imago Mundi Collection e Maria Lanko, co-curatrice del Padiglione dell’Ucraina all’ultima Biennale d’Arte di Venezia – hanno vissuto e lavorato a Fontecchio, affascinante paese medievale arroccato su un’altura e immerso nel verde, che ha scelto arte e cultura come motore di sviluppo per ripartire dopo il terremoto.

A conclusione del programma di residenza, le opere realizzate durante questo periodo sono esposte a Fontecchio, nel medievale Convento di San Francesco, oggi e domani (sabato 4 e domenica 5) e ancora sabato 11 e domenica 12 marzo, dalle 11.00 alle 17.00.

All’inaugurazione di questa mattina hanno partecipato, insieme gli artisti, Bartolomeo Pietromarchi, direttore MAXXI L’Aquila, Sabrina Ciancone, sindaco di Fontecchio, Enrico Bossan, direttore artistico Fondazione Imago Mundi, la curatrice Solomia Savchuk, e ancora Valeria Pica, assessore alla Cultura del Comune di Fontecchio e coordinatrice delle residenze con Eleonora Farina dell’Ufficio curatoriale del MAXXI.

Nel corso della residenza, gli artisti hanno lavorato e si sono relazionati con il luogo, la comunità e la realtà culturale che li ha accolti. Le opere e i progetti, commissionati dal MAXXI e presentati in questo momento conclusivo del loro percorso in Italia, sono dunque frutto della loro esperienza e del dialogo quotidiano con il territorio. Non una vera e propria mostra, ma una condivisione del lavoro realizzato, delle riflessioni maturate, delle osservazioni condotte, dell’indagine sul passato e della previsione sul futuro come costruzione e ri-costruzione.

Le distruzioni della guerra o del terremoto, con la sostanziale differente causa dell’evento, responsabilità dell’uomo nel primo caso e dalla natura nell’altro; la realtà storica e socio-antropologica di Fontecchio; il paesaggio naturale e architettonico del Parco Regionale Sirente Velino; l’arte e la cultura italiana di ieri e di oggi: sono questi alcuni dei temi che gli artisti hanno individuato quali motori di ricerca e riflessione alla base dei loro progetti.

Le opere realizzate

La relazione tra Ucraina e Italia è fortemente presente nelle opere esposte, come nel dipinto Holding the rock (Sorreggere la roccia) di Yehor Antsyhin, 34 anni di Kiev che dice: “Durante la residenza ho avuto una forte sensazione di somiglianza tra italiani e ucraini. Questa somiglianza è nel sostegno reciproco delle persone e nel duro lavoro per il ripristino di ciò che è stato distrutto, indipendentemente dal modo in cui è stato fatto”. L’elemento dell’arco, tipico del paesaggio architettonico italiano, ha al suo centro una chiave di volta per sorreggere l’intera struttura e preservare l’edificio dal crollo: l’uomo. Il popolo ucraino, come quello italiano, porta il mondo sulle sue spalle, ha il coraggio di rialzarsi e ricostruire con la speranza che una tale fatica titanica nel prossimo futuro non sia più necessaria.

Il corpo di lavori Cosa farò con questa pietra di Olena Turyanska, di Leopoli (fotografie, testi, audio, un’installazione di sale e un’altra che evoca una finestra verso il paesaggio abruzzese) parte da una riflessione sulla prospettiva di Leon Battista Alberti per indagare la realtà storica e sociale del territorio di Fontecchio.

È ancora il borgo al centro delle opere frutto dell’eclettica creatività di Petro Ryaska, raggruppate sotto il titolo unico di With the right of exhibition along the roads of sheep paths (Con il diritto di esposizione lungo le strade dei tratturi). Foto, video, testi, poesie, disegni, documentazione di azioni svolte nello spazio pubblico, “performance-dipinti”, come le chiama l’artista, sono tutti percorsi di ricerca e di dialogo con il territorio di Fontecchio, con la sua storia, la sua comunità, la sua eredità culturale in una narrazione socio-antropologica del borgo.

Concepita come opera site specific è invece il corpo di dipinti The Third Son (Il terzo figlio) di Lucy Ivanova, che vive a Kiev: una contemporanea pala d’altare, che nello stile rimanda agli affreschi della chiesa, richiama il più recente utilizzo del Convento come ristorante. Lo stesso rimando dell’installazione The Last Supper (L’ultima cena) con la quale invita il pubblico a muoversi nello spazio dell’altare usato oggi come deposito per le suppellettili del ristorante.

È invece una richiesta di potente impatto quella di Andriy Sahaydakovskyy artista di Leopoli che, in primo piano sul tappeto che usa come tela, traccia una grande scritta in nero in lingua ucraina fatta con stencil: è la parola “Dialogo” che evoca la relazione silenziosa e difficile con l’assurda realtà della guerra oggi e ripone nello scambio con l’altro tutta sua fede per un futuro sereno e felice.

Talk

Alle 18.00 oggi, sabato 4 marzo, gli artisti insieme alle due curatrici, Maria Lanko e Solomia Savchuk, saranno protagonisti di un talk presso il MAXXI L’Aquila. Sarà questa l’occasione per ascoltare il racconto dell’esperienza e della relazione con il luogo e con la comunità che ha accolto il progetto. Con loro il direttore MAXXI L’Aquila Bartolomeo Pietromarchi, il sindaco di Fontecchio, Sabrina Ciancone ed Enrico Bossan, direttore artistico Fondazione Imago Mundi. L’ingresso al talk è libero fino ad esaurimento posti.




TRE GIORNI DI INIZIATIVE per festeggiare l’8 marzo

Dal Premio “Una Giuliese come esempio” ad un concerto di musica popolare, passando per la scrittura di Michela Sarti.

Giulianova, 4 marzo 2023. Sono tre, le giornate organizzate a Giulianova per dare il giusto rilievo all’ 8 Marzo, data universalmente dedicata alla donna. Ad organizzare gli eventi e gli appuntamenti sono la Commissione e l’ Assessorato per le Pari Opportunità, che il 13 marzo si avvarrà della collaborazione dell’Auer. 

Si parte mercoledì prossimo, 8 marzo, alle 17,30, nella sala consiliare del Comune, con la Prima edizione del Premio “Una Giuliese come esempio”, premio che, nel corso di una cerimonia, sarà conferito a due donne che sono esempio di alta professionalità e grande umanità. Entrambe riceveranno un’opera donata dal giovane Edoardo Ettorre.

Sabato 11 marzo  sarà invece la volta della presentazione del libro “Di coraggio vestita” di Michela Sarti, iniziativa che si terrà in sala Buozzi, alle 17 , organizzata per tornare ad accendere i riflettori sul fenomeno della violenza sulle donne.

Conclusione in musica lunedì, 13 Marzo, grazie alla collaborazione dell’ Auer, Associazione di volontariato per l’invecchiamento attivo. Dalle 16 alle 20, ancora al Kursaal, sarà di scena la canzone dialettale e popolare, italiana e straniera, che permetterà di guardare alla figura femminile con una prospettiva ed uno sguardo ogni volta diversi.




IL DESTINO DELL’AREA DEL CIRCOLO canottieri di Pescara

Appuriamo oggi dalle dichiarazioni della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della provincia di Chieti e Pescara, che intendono proseguire i tagli previsti nell’area del Circolo Canottieri di Pescara, nonostante i termini di Legge vietino abbattimenti da marzo a luglio per la protezione dell’avifauna.

Pescara, 4 marzo 2023. Ci stupiamo di come l’Ente dichiari di aver dato “massima diffusione” al progetto, perché sono state effettuate due conferenze stampa, che quindi vengono equiparate a un percorso condiviso. Ma ricordiamo che un percorso partecipativo  prevede invece un coinvolgimento diretto, un tavolo al quale i cittadini e le associazioni vengono chiamati per discutere degli interventi e permettere le osservazioni, che vanno inquadrate in un preciso schema codificato.

Diffusione a mezzo stampa non è un percorso partecipativo, ma mera informazione, e purtroppo gli Enti spesso confondono le due cose.

Il comunicato della Soprintendenza porta varie motivazioni per giustificare l’abbattimento, alle quali qui rispondiamo:

Gli alberi non  sono spontanei

Quasi tutti gli alberi che abbiamo a Pescara non sono spontanei, essendo città, tranne che per le parti di territorio più esterno e collinare. I paesaggi urbani godono della stessa dignità dei paesaggi naturali, e sono posti sotto tutela. Inoltre, nel nostro caso si tratta del Pino domestico, specie che da millenni caratterizza il paesaggio italiano anche archeologico, al punto che all’estero lo chiamano “pino degli italiani” e “pino dei romani”, fotografati e ritratti immancabilmente coi resti archeologici, acquedotti antichi in primis.  E’ specie che per bellezza, presenza e diffusione è ritenuta coralmente identitaria dell’italianità. Era diffusamente coltivata fin dall’antichità lungo le strade consolari e anche nelle zone portuali per via dei pinoli che consentivano ai naviganti la conservazione dei cibi assieme all’olio d’oliva, essendo entrambi batteriostatici, tradizione che ha dato vita, ad es.,  al pesto alla genovese.

Salute critica dei pini

Le criticità segnalate ben 4 anni fa non sono aggiornate. Gli alberi sono esseri viventi e non ci si può basare su una perizia desueta. Del resto, nessuno di noi si sottoporrebbe a un intervento chirurgico sulla base di una sola analisi, peraltro superficiale, vecchia di 4 anni. La recente pronuncia del consiglio di stato del 27 ottobre del 2022 scrive chiaramente che i tagli devono essere supportati da validi motivi e analisi documentate e strumentali (non è sufficiente la VTA, la valutazione visiva).

Rischio Archeologico

Non è l’esistenza degli alberi a dare criticità a una zona archeologica, semmai sono gli scavi per i cantieri edilizi, sottoservizi e altro.  Per  valutare concretamente un rischio occorre conoscere il pericolo, stimare attentamente il valore esposto, cioè i beni presenti sul territorio che possono essere coinvolti da un evento, e la loro vulnerabilità. Tutto questo non ricorre nella semplice presenza degli alberi che si vuole abbattere.  La città ha una densità di fabbricato notevole, una tra le più alte in Italia, difficile immaginare che siano gli alberi a creare rischio archeologico.

Tali argomentazioni sono comunque a corredo strumentale di una scelta progettuale che a prescindere vede i nostri Pini come impedimento alla visuale dell’edificio.

È su questa scelta che le associazioni e i cittadini chiedono di intervenire: se l’edificio verrà restituito alla città come dicono, venga rispettata la sua fruizione in modo vivibile, legata al benessere, all’ombra e al rispetto del nostro paesaggio.

Le associazioni: Archeoclub d’Italia sede di Pescara – Italia Nostra sezione “Lucia Gorgoni” di Pescara -Gruppo Unitario Foreste Italiane – G.U.F.I.- Associazione Mila Donnambiente – Le Majellane – Coordinamento Nazionale per gli Alberi e il Paesaggio (CO.N.AL.PA), Comitato Strada Parco Bene Comune- Comitato Oltre il Gazebo No Filovia -Associazione Italiana Architettura del Paesaggio sezione Lazio Abruzzo Molise Sardegna (AIAPP LAMS)- La Gallina Caminante – A.S.T.R.A. Amici del Museo delle Genti d’Abruzzo – Saline.Marina.PP1 di Montesilvano –L’Albero bello – Associazione Culturale DEVA – FIAB Pescarabici – Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta- Touring Club Italiano – Club di territorio di Pescara




RACCONTAMI DI TE in uno scatto

Alla sua terza  edizione: contest organizzato in occasione dell’8 marzo

Paglieta, 04 marzo 2023. È dedicato alla strage di migranti, 69 morti, avvenuta in Calabria, vittime del nubifragio di Steccato di Cutro,  la Terza  Edizione del contest fotografico:  “Raccontami di te in uno scatto”, iniziativa tutta al femminile, in occasione dell’8 marzo 2023,  Giornata Internazionale dei diritti della donna. In ogni edizione, il contest  esprime l’abbraccio di Paglieta, come gesto di solidarietà, a gravi  eventi che si verificano nel mondo.  A promuovere il concorso è  l’Amministrazione comunale di Paglieta, che dopo il successo ottenuto nelle passate edizioni lo ripropone anche quest’anno, con lo stesso format. Le foto che ritraggono le donne devono essere inviate al seguente indirizzo e-mail: raccontamidite.paglieta@gmail.com.

Ad oggi molte le adesioni che arrivano anche da fuori regione. Il  contest è libero, si può partecipare da tutta l’Italia. Lo staff organizzativo, già da una settimana,  è  al lavoro per accogliere e selezionare  le   immagini che evidenziano il fondamentale  ruolo che riveste la donna nella vita, nella società. Il materiale   dovrà pervenire alla su citata e-mail  entro le ore 15:00 di martedì 7 marzo 2023, specificando la partecipazione al contest:  “Raccontami di te in uno scatto”. L’iniziativa mira  a  sottolineare  come  la   figura  della donna  e il suo ruolo all’interno della società è sempre stata determinante nella storia umana. L’iniziativa, si svolgerà in modalità telematica, sulla pagina Facebook del Comune di Paglieta, dove verrà pubblicata, mercoledì  8 marzo,  tutta la raccolta di foto.

Ma cosa bisogna immortalare in uno scatto? Le piccole azioni quotidiane che  raccontano le donne  impegnate nell’essere mogli, compagne, amiche, mamme coraggio,  nonne, studentesse, che le ritraggano  in qualsiasi  ruolo. Ogni immagine è un valore aggiunto: ciascuna protagonista ha il proprio vissuto, caratterizzato da impegni quotidiani e lavorativi,  attività sportive e i diversi  hobby che arricchiscono le giornate di una donna. Chiunque può  a far parte dalla squadra:  “RACCONTAMI DI TE IN UNO SCATTO”: è  richiesto l’invio  di “uno scatto” che la rappresenti o che ritragga una donna, una figura familiare, amica.   Si possono candidare  fino ad un massimo di cinque fotografie per partecipante.

«È un contest organizzato per rendere omaggio all’essere Donna, ma anche per fermarci un attimo e riflettere su un dramma senza fine che ci ha colpito, pensando a  chi oggi non c’è più,   strappato via da un’  immane tragedia che non può lasciarci indifferenti», dichiara il sindaco di Paglieta, avv. Ernesto Graziani. « C’è tanta rabbia per la strage di migranti, che poteva essere evitata:  bambini, madri, qualcuna in stato di gravidanza,  nonne, uomini, che in cerca di una vita migliore, hanno lasciato le loro speranze in mare.  Forse qualcosa si poteva fare per salvare quelle persone. Con le foto del contest renderemo omaggio ad esse, alle vittime che hanno perso la vita al largo delle coste della Calabria».




CENTRO STORICO ABBANDONATO, la denuncia del M5S

Polo culturale e artigianale dimenticato dall’amministrazione Masci

Pescara, 4 marzo 2023. “Quello che dovrebbe essere il vero polo attrattivo della città, fatto di cultura, tradizioni e artigianato, vive nel più totale disinteresse da parte dell’amministrazione Masci e in balìa della trascuratezza”. Questa la denuncia dei consiglieri M5S Erika Alessandrini, Paolo Sola e Massimo Di Renzo che, questa mattina, in una conferenza stampa convocata in Piazza Garibaldi hanno dato voce alle segnalazioni di residenti, operatori e commercianti ormai esasperati dallo stato di abbandono generale in cui vive la zona.

“Abbiamo voluto incontrarci qui nel luogo che, purtroppo, nei giorni scorsi è stato scena dell’ultimo schiaffo da parte dell’amministrazione comunale – commenta il consigliere M5S Paolo Sola – con il taglio selvaggio di tutto il patrimonio arboreo che ci restituisce una piazza spoglia, simbolo del disinteresse a cui ormai da anni è condannato l’intero centro storico. Parliamo infatti di una zona che ha perso completamente la sua vocazione naturale di polo artigianale e culturale – prosegue Sola – con i pochi esercizi commerciali rimasti che soffrono quotidianamente il disagio della sporcizia, dell’abbandono di rifiuti, della mancanza di cura e pulizia delle strade, della mancanza di controlli e sicurezza e della desertificazione fatta di locali chiusi ed abbandonati tutt’intorno. Sintomo della totale mancanza di programmazione e progettualità sulla zona, da parte dell’amministrazione Masci”. Ma sono diversi gli aspetti coinvolti nella denuncia dei cinquestelle.

“Parliamo anche del mercato coperto di Via dei Bastioni – prosegue Paolo Sola – dove gli operatori rimasti fanno fatica a portare avanti la propria attività, in una struttura che reclama da tempo una riqualificazione e, soprattutto, una valorizzazione. Per anni si è chiesto infatti, ad esempio, di inserire al piano superiore, altri servizi o uffici pubblici distaccati che potessero favorire un flusso più ampio di persone e potenziali clienti, ma nulla è stato fatto in tal senso”.

“Il quartiere è stanco di finire al centro dell’attenzione solo per gli episodi, fin troppo frequenti, di spaccate e danneggiamenti ai locali – prosegue il consigliere Massimo Di Renzo – o per scelte che vanno nella direzione opposta alla valorizzazione, come quello che è successo in Piazza Garibaldi nei giorni scorsi e non solo”.

Il riferimento è al nuovo PGTU (Piano Generale del Traffico Urbano) che ha visto l’inserimento di tutta l’area tra Via dei Bastioni, Piazza Garibaldi e Via Monti tra le zone da destinare ad area pedonale durante i week-end. “L’obiettivo dichiarato dall’amministrazione – prosegue Di Renzo – è di dare respiro alla cattedrale di San Cetteo, ma dall’altra parte si rischia di strangolare definitivamente le attività storiche della zona, lì dove allo stato attuale non c’è né una programmazione né una progettualità che possa attirare il passeggio necessario e rendere sensata una scelta di questo tipo”.

“Torneremo comunque a porre l’attenzione su queste urgenze – concludono i consiglieri pentastellati – anche nell’imminente sessione di bilancio, come fatto in tutte le precedenti,  perché si possano investire idee e risorse utili a riportare finalmente l’intera zona al ruolo centrale che merita”.




SCHLEIN MI HA SFRATTATO dal PD. Ora è un partito troppo di sinistra

Un’intervista concessa al giornalista Antonio Fraschilla nella quale Fioroni spiega il perché della sua uscita dal PD

Lascia il Partito democratico perché sente di aver ricevuto l’avviso di sfratto dalla neosegretaria Elly

Schlein. “Ho letto una sua intervista nei giorni scorsi nella quale criticava Stefano Bonaccini per aver fatto un evento con me, ho capito che per la mia cultura cattolica e popolare forse non c’è più spazio nel suo Pd e ne ho preso atto. Oggi il Pd per come è nato non esiste più, esiste un partito di sinistra e io tolgo il disturbo”.

L’ex ministro del governo Prodi Giuseppe Fioroni spiega a Repubblica perché lascia i dem e perché non ha intenzione di entrare al momento in altri partiti.

Fioroni, quindi ha deciso? Nessun ripensamento?

“Sono stato tra i fondatori del Partito democratico, un partito di centrosinistra. Un partito nato come scommessa di poter realizzare, facendo tesoro delle culture politiche del Novecento liberali, democratiche, popolari e socialiste, un nuovo soggetto per generare una nuova sintesi e costruire un ponte verso il futuro.

Questo era il Pd nato con Walter Veltroni eletto da 3,5 milioni di italiani alle primarie dem e con un risultato alle politiche del 35 per cento. Oggi non è più così e ne prendo atto”

Ma anche prima dell’elezione della Schlein si diceva che era pronto a lasciare.

“Si è vero, ma io ho creduto sempre nel Pd tanto è vero che ogni volta che mi dicevano che ero pronto a fare le valigie altri andavano via: Rutelli, D’Alema, Bersani, Speranza. Io ho sempre avuto la convinzione che il Pd fosse una forza plurale fino a quando ognuno di noi poteva testimoniare i propri valori. Ci sono stati scontri, non lo nego: penso a quando durante la segreteria di Matteo Renzi ho votato no all’adesione ai socialisti europei, proprio per la convinzione di voler mantenere fede alla costruzione di un percorso popolare e cattolico dentro il partito”.

Lei usava spesso la battuta: “Me ne vado quando mi cacciano”. Ma Schlein non l’ha cacciata no?

“Io ero convinto che la Schlein vincesse le primarie perché il Pd sta vivendo una mutazione genetica. Gli elettori pro-Schlein come dimostrano adesso le analisi del voto volevano e vogliono un partito sinistrasinistra. Già di questo prendo atto. Poi Schlein in una intervista recente ha accusato Bonaccini di aver “fatto perfino una iniziativa con Fioroni”. Ecco mi sono sentito non più gradito e di intralcio”.

Lei parla di un Pd sinistra-sinistra. Ma quali sono queste azioni annunciate dalla nuova segretaria che le danno fastidio? Gli elettori non chiedono chiarezza su alcuni argomenti?

“Ho letto l’intervista di Achille Occhetto a Repubblica che plaude a un partito che apre alla sinistra. Il Pd non è più del centrosinistra ma è di sinistra. La piattaforma di programma della Schlein è molto incentrata sui diritti. Ma il suo è un partito con tanti diritti e pochi doveri, un partito che non ha chiarezza sulla guerra in Ucraina. Anche in tema economico non vedo chiarezza e responsabilità: quest’ultima un elemento fondamentale del cattolicesimo popolare. Noi dobbiamo realizzare le opportunità di lavoro e valorizzare il merito per accedere a queste opportunità: dall’altra parte non ci può essere solo un modello assistenzialista come il reddito di cittadinanza. E poi nel suo programma non c’è alcuna politica di sostegno alla famiglia e ai figli. Siamo tornati a prima dell’Ulivo, alla gioiosa macchina da guerra. La sinistra al massimo nel nostro Paese è arrivata al 30 per cento, ricordiamocelo”.

Ma il Pd si è ridotto al 16 per cento. Qualcosa evidentemente non andava, no? 

“Negli ultimi dieci anni invece di fare più politica abbiamo fatto molto governo. E siamo stati sempre alla ricerca del “nuovismo”: la riforma del titolo V della Costituzione perché andava di moda il leghismo, poi sul tema di natura sociale abbiamo scimmiottato le proposte dei 5 stelle. Noi dovevamo essere orgogliosi delle proposte che si mettevano in campo e non inseguire chi ci faceva essere solo la brutta copia di cose che proponevano gli altri”.

Perché teme così tanto la parola sinistra nel Pd?

“Guardi, c’è una parte del Pd che da sempre è ossessionata dal governo del partito. Nel 2015 Schlein uscì dal Pd con Civati perché aveva vinto un segretario moderato, cioè Renzi. Ora è tornata per fare la segretaria. Ma così non ci sarà mai un partito di centrosinistra perché la sintesi tra le culture è impossibile:

invece quella sintesi era il sogno del Pd quando è nato. Insomma, ormai è di sinistra, una cultura che nulla ha a che vedere con la mia cultura. E quindi tolgo il disturbo”.

Entrerà in un altro partito?

“Sono impegnato innanzitutto per ricostruire una rete di confronto e di contatti con tutto il mondo moderato, cattolico e riformatore che è impegnato in politica dal basso e nel sociale. Realtà e persone che spesso non si riconoscono in un partito tra quelli oggi in Parlamento. Vediamo, ma non molliamo il campo dei moderati. Ecco, il Pd aveva l’ambizione di essere il partito del “ma anche”: ma anche i cattolici, ma anche il sociale, ma anche i diritti, ma anche i doveri. Schlein dice che il suo non sarà più il partito del “ma anche”. Per me una sconfitta del progetto del Pd”.

https://piattaformapopolare.net/2023/03/04/fioroni-oggi-su-la-repubblica-it-schlein-mi-ha-sfrattato-da-pd-ora-e-un-partito-troppo-di-sinistra/



AL VIA la Raccolta

Imballaggi di fitofarmaci e altri rifiuti delle imprese agricole

Fossacesia, 4 marzo 2023. Partirà il prossimo 8 marzo e si concluderà il 29 dello stesso mese la raccolta di imballaggi che hanno contenuto fitofarmaci, oli minerali esausti, padelle in polistirolo rivolto alle aziende agricole di Fossacesia. L’iniziativa, che viene promossa da nove anni dal Comune di Fossacesia, in collaborazione con la ECO.LAN. S.p.a., contribuisce alla bonifica e alla raccolta differenziata dei contenitori esausti di fitofarmaci utilizzati in agricoltura per incentivarne uno smaltimento corretto da parte di quelle aziende che lo utilizzano. Oltre ai contenitori, sempre d’intesa con la EcoLan, si procederà alla raccolta degli oli esausti. I rifiuti verranno raccolti presso la Cantina Sangro, situata lungo Strada Provinciale per Santa Maria Imbaro, che anche quest’anno ha dato la sua disponibilità. Sul sito istituzionale del Comune di Fossacesia (fossacesia.org), gli interessati possono prendere visione dei giorni, degli orari, delle modalità di conferimento e la tipologia dei rifiuti prodotti dall’attività agricola da smaltire, che sono classificati come speciali. Le domande possono essere consegnate nell’Ecopoint, situato nel palazzo municipale, entrata piazza Fantini.

“Anche quest’anno abbiamo inteso profondere il nostro impegno in favore del mondo agricolo promuovendo questo servizio che offre una soluzione concreta ad un procedimento che era abbastanza complesso e sentito dalle nostre imprese – afferma il Sindaco Enrico Di Giuseppantonio -. Una scelta che negli anni è stata apprezzata e che ha visto crescere, edizione dopo edizione, la partecipazione dei nostri agricoltori, come ci confermano i dati. Risultati che dimostrano come da parte degli interessati sia aumentata costantemente la consapevolezza di prevenire ogni forma di inquinamento a tutela dei prodotti, molti dei quali rientrano nella classifica delle eccellenze in ambito locale e nazionale”.

Un’agricoltura importante, con coltivazioni olivicole, vitivinicole, di frutta e ortaggi che riscuotono interesse un po’ ovunque. A confermarlo Alberto Marrone e Umberto Petrosemolo, rispettivamente consiglieri comunali con delega alle tematiche relative all’Agricoltura ed all’ambiente. “È una produzione che pretende un ambiente sano e, quindi, da parte dell’Amministrazione comunale, l’attenzione è alta. L’agricoltura va a braccetto con il turismo e mantenere un alto livello di qualità non solo è garanzia delle stesse aziende produttrici, ma anche dei consumatori e dei turisti, e per noi un impegno quotidiano”.




L’AVVOCATO DI FRANCESCO si candida a sindaco

Pronte le prime due liste civiche: “Scriviamo insieme una storia nuova per la nostra città”

Silvi, 4 marzo 2023. Linda Angela Di Francesco si candida a sindaco della città di Silvi.  Cinquantacinque anni a settembre, avvocato, già consigliere provinciale, da anni è impegnata a livello amministrativo con un doppio mandato in Consiglio comunale.

“Mi candido a sindaco perché sono fermamente convinta che la nostra Silvi meriti un’occasione di rinascita e di risveglio dal torpore in cui è precipitata negli ultimissimi anni, costretta ad assistere ad un periodico valzer litigioso che nessuna risposta concreta ha prodotto per lo sviluppo del territorio e le esigenze della comunità locale”, dichiara la candidata.

Linda Di Francesco si candida col sostegno di due liste civiche ed è al lavoro, con i suoi candidati, per ampliare la squadra, coinvolgendo sempre più cittadini e rappresentanti del mondo del commercio, dell’imprenditoria, del sociale, del volontariato, in un’alleanza civica basta su condivisione, serietà e competenza.

“Ringrazio chi, prima di qualsiasi ambizione personale, continua a metterci la faccia per sostenere un progetto credibile, fatto di impegno concreto e non di promesse – prosegue la candidata sindaco – e ringrazio chi, giorno dopo giorno, ci manifesta l’esigenza di voler condividere, con entusiasmo e fiducia, un nuovo percorso per la nostra amata Silvi. Ho deciso di candidarmi perché sento forte, dentro di me, la voglia di continuare ad impegnarmi e provare a restituire ai miei concittadini la fiducia nelle Istituzioni, fiducia sciupata, bistrattata e sacrificata sull’altare delle ambizioni personali e delle spartizioni di potere”.

Conclude Linda Di Francesco: “La mia non è una candidatura imposta dalle segreterie di partito ma è frutto di un percorso partecipato di condivisione con una squadra di persone preparate e motivate, esponenti della società civile e di diverse fasce d’età. Insieme amiamo Silvi, insieme ci mettiamo la faccia, insieme proponiamo soluzioni concrete per scrivere una storia diversa. La storia che Silvi, finalmente, merita”.




DOMANI AL FATTORI SFIDA contro il Cus Catania

L’elenco dei convocati

L’Aquila, 4 marzo 2023. “Domenica al Fattori ci attende una partita tre volte importante: giochiamo in casa, davanti al nostro pubblico, giochiamo contro la seconda il classifica, e dobbiamo riscattare la sconfitta dell’andata, terzo, dobbiamo risalire la china, dopo il passo falso contro la Capitolina”.

A suonare la carica è Mauro Scopano, amministratore dell’Aterno gas & power e presidente della Rugby L’Aquila, alla vigila della sfida di domani domenica 5 marzo, alle ore 14.30, allo stadio Tommaso Fattori, contro il Cus Catania, valevole per la 12esima giornata del campionato di serie B di rugby, girone 4.

L’Aquila è reduce dalla sconfitta in trasferta per 36 a 12 del 19 febbraio contro la Capitolina, che ha interrotto un ciclo positivo di vittorie. E domenica arriva al Fattori il Cus Catania, seconda in classifica, a tre punti dalla capolista Rugby Roma, che a sua volta ospita il  Paganica, terzo in classifica.

“Due sfide incrociate, decisive per la testa del girone – osserva Scopano -, e questo farà sì che i nostri avversari verranno a L’Aquila per vincere. Dovremo dunque dare il massimo, non concedere nulla, occorre capacità di capitalizzare il nostro gioco, fin qui espresso a buon livello, e più cattiveria. Visto che anche per noi l’imperativo di domani è vincere”.

Buona notizia è poi che Santavenere ha finito di scontare la squalifica, e tornano disponibili sia Petrolati che Sansone, reduci da infortuni. Occorrerà purtroppo attendere ancora per rivedere in campo Sebastiani e Pupi.

Questo l’elenco dei convocati: Alfonsetti Jacopo, Alfonsetti Simone, Antonelli, Bologna, Breglia, Capaccioli, Capocaccia, Centi, D’Antonio, Daniele, Di Febo, Di Marco, Fiore, Iezzi, Lepidi, Licata, Niro, Petrolati, Pietrinferni, Sacco, Suarez e Tasca.

Questa, infine, l’attuale classifica: Rugby Roma Olimpic 44 punti, Cus Catania Rugby 41, Polisportiva Paganica Rugby 32, Unione Rugby Capitolina  32, Frascati Rugby 30, Rugby Benevento 29, Rugby L’Aquila 25, Us Roma Rugby  22, Messina Rugby 15 e Arechi Rugby 1 punto




MIMOSE INSANGUINATE

Manifestazione dell’8 Marzo

Teramo, 4 marzo 2023. Mercoledì 8 marzo 2023 alle ore 18,  nella  Sala dell’Annunziata, Via N. Palma 31,  per l’8 Marzo (patrocinio  Fondazione Tercas) si è scelto il tema Mimose insanguinate e ci si adegua alla proposta nazionale dell’ANCI di dedicare rispettosa attenzione alle Donne Afgane e Iraniane  oltre alle donne in guerra: ucraine e russe.

Oltre alle slides  di Attilio Danese, un recital di poesie scelte dalle  animatrici del Salotto




IMPRESE FEMMINILI, provincia al terzo posto in Italia

Studio Confartigianato Chieti L’Aquila: nelle due province 250.325 attività guidate da donne

Chieti, 4 marzo 2023. Abruzzo al primo posto in Italia per incidenza delle imprese femminili giovanili sul totale delle imprese giovanili e per imprese artigiane a guida femminile sul totale delle imprese artigiane; provincia di Chieti al terzo posto per imprese femminili sul totale delle imprese (12.813, 28,4%) e per imprese femminili artigiane sul totale delle imprese artigiane (1.785, 22,2%). Questi, alla vigilia della Giornata internazionale della Donna, i dati sull’imprenditoria femminile contenuti in un’elaborazione del Centro studi Confartigianato Imprese Chieti L’Aquila

Dall’analisi emerge che il Chietino, oltre alla terza posizione per imprese femminili complessive e per quelle artigiane, è al quinto posto per quelle femminili giovanili sul totale delle imprese guidate da giovani (1.086, 32,6%). La provincia di Chieti, però, si posiziona malissimo, al 101mo posto, per quanto riguarda la percentuale di imprese femminili giovanili sul totale delle imprese femminili. La provincia dell’Aquila si piazza nella parte medio alta della classifica: diciassettesimo posto per quanto riguarda l’incidenza delle imprese artigiane femminili sul totale delle imprese artigiane (1.275, 19,5%), 24ma posizione per quanto riguarda, in generale, il peso delle imprese femminili sul totale delle imprese (7.512, 24,7%).

A livello regionale, le imprese femminili giovanili sono 3.767, pari al 30,6% del totale delle attività giovanili, dato che colloca l’Abruzzo al primo posto. Le imprese artigiane a guida femminile, invece, sono 6.262, pari al 21,7% del totale delle attività artigiane (18ma posizione in Italia). La regione, inoltre, è al terzo posto per quanto riguarda le imprese femminili complessive, che sono 38.473, pari al 25,7% del totale. Nell’indagine, realizzata su dati aggiornati al 31 dicembre 2021, spazio anche alle imprese femminili a conduzione straniera: sono 4.630, pari al 12% delle imprese femminili totali e al 30,9% delle imprese straniere attive in regione, dato che colloca l’Abruzzo al terzo posto.

In vista della Giornata dell’8 marzo, il Movimento Donne Impresa di Confartigianato Chieti L’Aquila, che sta promuovendo sul territorio numerose iniziative aperte a tutti con l’obiettivo di favorire la conoscenza, la collaborazione e la sinergia tra imprese, ha organizzato un workshop gratuito dal titolo “Come preparare una torta Mimosa”: l’evento è aperto a tutti con prenotazione obbligatoria (a questo link https://bit.ly/3XTZlkx).

“Questi numeri – afferma la presidente del Movimento Donne Impresa di Confartigianato Chieti L’Aquila, Erika Liberati – confermano il ruolo rilevante svolto nella nostra regione dalle imprese guidate da donne, che con passione e determinazione contribuiscono allo sviluppo e al progresso della nostra economia e del nostro territorio. L’Abruzzo è al primo posto in Italia per incidenza delle imprese femminili nell’artigianato: un’attività su cinque è a guida femminile. Le imprenditrici, però, devono fare i conti con la carenza di politiche a favore dell’occupazione femminile e con un welfare che non aiuta a conciliare il lavoro con la cura della famiglia. Serve una svolta. Basta con gli interventi-spot: il futuro del nostro Paese dipende anche da quanto e come investiremo, con misure strutturali e stabili”.




AGENZIA PROMOZIONE CULTURALE riapertura annunciata dalla Regione

Apprendiamo dalla stampa che l’assessore regionale Daniele D’Amario ha annunciato che l’Agenzia per la promozione culturale riaprirà per soli due giorni a settimana

Vasto, 4 marzo 2023. A nostro parere questa non è sicuramente una grande notizia. Infatti, il servizio, così come viene prospettato, non dà nessun valore aggiunto a quelli già in essere nella nostra città.

Ricordiamo alla Regione Abruzzo che a Vasto, grazie all’amministrazione comunale di centrosinistra, è stato realizzato il Polo Bibliotecario Mattioli, diventato oggi un’eccellenza del nostro territorio. Tantissimi studenti frequentano quotidianamente questo presidio culturale ormai considerato funzionale dalle nuove generazioni alla stregua delle sale studio delle città universitarie.

Inoltre, leggiamo che l’auditorium non potrà essere utilizzato in quanto non in regola con la normativa antincendio, a riprova dell’assenza di una vera volontà politica del governo regionale di rilanciare l’APC attraverso investimenti strutturali necessari a risolvere i problemi dello stabile diventato fatiscente, mettendolo così a disposizione della comunità locale per svolgere iniziative e favorire l’aggregazione.

La nostra città non ha bisogno della politica di centrodestra fatta di specchietti per le allodole ma, come in questo caso, di attenzione sul recupero di spazi pubblici che potrebbero essere destinati alla socialità di tutte le generazioni e che meriterebbero riguardo e finanziamenti, ma ancora una volta questa politica si dimostra distante dai territori, dai cittadini e, soprattutto, dai giovani.

Mario Enrico Testa e Giulia Spadaccino

Coordinatori della Lista Sinistra per Vasto




TECNOLOGIE: la furiosa competizione

La Cina sta per superare gli Usa

4 marzo  2023

Secondo il recente rapporto dell’Istituto australiano di politica strategica, la Cina è in procinto di sopravanzare, se non è già più avanti, l’Occidente in materia di ricerca e di scoperte scientifiche. Gli analisti dell’Aspi ritengono che i cinesi siano in vantaggio in 37 settori tecnologici su 44 ( tra cui quelle della difesa, spazio, robotica, energia, ambiente, biotecnologia, intelligenza artificiale, materiali avanzati e tecnologia quantistica chiave) e, quindi, in grado di diventare la prima superpotenza tecnologica mondiale.

La guerra in Ucraina ha anche fatto mettere sotto la luce d’ingrandimento i settori in qualche modo più immediatamente legati alla difesa in cui la Cina ha progressivamente raggiunto una posizione rilevante, dagli analisti australiani definita addirittura “dominante”, per ciò che riguarda i droni, l’apprendimento automatico, le batterie elettriche, l’energia nucleare, il fotovoltaico, i sensori quantistici e l’estrazione di minerali critici.

Il dominio della Cina sarebbe diventato tanto significativo grazie al fatto che tutti i dieci principali istituti di ricerca al mondo per  tecnologie fondamentali si trovano basati nel paese orientale. E ciò è frutto di una strategia e di una pianificazione di lungo respiro avviata anni fa e la quale prevede l’impegno per tecnologie oggi ancora non disponibili.

Gli Stati Uniti sono leader in solo sette settori. In particolare, nei sistemi di lancio spaziale e nel calcolo quantistico. Il Regno Unito e l’India sono tra i primi cinque paesi in 29 delle 44 tecnologie principali mentre Corea del Sud e Germania, rispettivamente, tra i primi cinque in 20 e in 17 tecnologie. Ovviamente, dell’Italia non c’è traccia.

L’ASPI ha formulato 23 raccomandazioni per i paesi occidentali e i loro partner ed alleati. Tra cui la creazione di fondi sovrani per finanziare la ricerca e lo sviluppo, l’agevolazione degli scambi tecnologici, le sovvenzioni per la ricerca e lo sviluppo tra le nazioni e il perseguimento di nuovi partenariati pubblico-privati.

CV




GIRO D’ITALIA. Organizzare eventi

Bando per invitare cittadini e associazioni

Fossacesia, 4 marzo 2023. La Giunta Comunale di Fossacesia ha deliberato il bando rivolto ad associazioni e privati, per proporre iniziative in occasione della Grande Partenza del Giro d’Italia, la cui edizione numero 106, prenderà il via dal lungomare di località Marina, il 6 maggio prossimo.

“Intendiamo dare la concreta possibilità a quanti, persone singole e associate, enti pubblici e privati, gruppi culturali, associazioni, comitati festa e altri soggetti che operano nel settore sportivo, culturale, sociale e della promozione turistica, di Fossacesia e di altre parti d’Italia, di valorizzare al meglio un evento tanto importante quanto unico per la nostra città – sottolinea il sindaco Enrico Di Giuseppantonio -. Sarà anche il miglior modo per calendarizzare tutti gli eventi che anticipano la prova crono nei mesi di aprile e maggio, che di fatto aprirà ufficialmente il Giro d’Italia e prevista nel primo pomeriggio del 6 maggio, ma anche il via, al mattino, da Piazza Alessandro Fantini, della prima tappa del Giro-E, che si corre su delle bici con pedalata assistita, evento inserito nel calendario della Federazione Ciclistica Italiana, che si svolge sulle strade del Giro d’Italia”.

Il bando è stato pubblicato sull’Albo Pretorio del sito istituzionale del Comune di Fossacesia. Le proposte dovranno essere presentate all’Ufficio Protocollo entro e non oltre il 12 marzo prossimo.




8 MARZO 2023, tre eventi in un’unica giornata

A Teramo l’autrice di “Ventuno. Le donne che fecero la Costituzione”

L’8 marzo il Premio Nazionale Paolo Borsellino, alla sua 31esima edizione, si fa in…tre, con tre appuntamenti in una sola giornata, tutti a Teramo, per riflettere sul ruolo della Donna e per ricordare la capacità e la tenacia delle “madri” Costituenti, cui si deve l’avvio di un percorso di parità, rispetto ed uguaglianza che, a distanza di 75 anni dall’entrata in vigore della nostra Costituzione, ha bisogno di nuove sollecitazioni.

La giornata è promossa dall’associazione di promozione sociale Società Civile con il contributo del Consiglio regionale e della Provincia di Teramo.

Si parte con “Giornata della Donna?”, alle 10.30, presso la sala polifunzionale della Provincia di Teramo. Interverranno: Simona Cardinali, consigliera regionale; Maria Ceci, presidente Ater Teramo; Manuela Divisi, dirigente scolastica; Manola Di Pasquale, avvocato e Tania Bonnici Castelli, giornalista. Modererà Francesca Martinelli.

Alle 11 sarà a Teramo, ospite nell’aula magna del Liceo Scientifico “Einstein”, la giornalista e scrittrice Angela Iantosca, autrice del libro “Ventuno. Le donne che fecero la Costituzione” (ed. Paoline), scritto con Romano Cappelletto, responsabile dell’Ufficio stampa Paoline. Un libro che parla di futuro affondando solide radici nelle voci e nei volti delle donne “madri” della Costituzione italiana: solo 21 su 556 deputati, il 3,8% dell’Assemblea costituente, erano donne, di cui 13 laureate. E tra loro, 5 entrarono a far parte della “Commissione dei 75” incaricata di scrivere la Costituzione. Furono capaci e tenaci, potenti ed incisive, sufficienti a fare la differenza per i diritti delle donne, nel cammino della parità di genere e di un’uguaglianza “di fatto”, in un’epoca di mortificazioni e sconfitte civili, politiche, personali. L’autrice dialogherà con Francesca Martinelli e con Eleonora Magno, dirigente scolastica.




PIER PAOLO PASOLINI – una visione nuova

Il cineteatro massimo celebra la nascita di Pierpaolo Pasolini con la proiezione del documentario alla presenza del regista Giancarlo Scarchilli e della produttrice Morena Gentile

Pescara, 4 marzo 2023. Domenica 5 marzo 2023, alle ore 18.50, presso il Cineteatro Massimo di Pescara si terrà la proiezione del documentario Pier Paolo Pasolini – Una visione nuova diretto da Giancarlo Scarchilli che sarà presente insieme a Morena Gentile, produttrice.

Il documentario, della durata di 72’ e prodotto da MG Production in associazione con Luce Cinecittà, in collaborazione con Rai Cinema, in collaborazione con CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia e distribuito da Medusa Film, si propone di raccontare come l’artista a tutto tondo Pier Paolo Pasolini (nato il 5 marzo 1922) abbia avuto un forte impatto su coloro che lo hanno conosciuto. È la narrazione del cambiamento che si sono ritrovati a vivere alcune grane personalità del cinema italiano, tra cui Bertolucci, Ferretti, Morricone e Donati, dopo aver incontrato Pasolini.

Bernardo Bertolucci scriveva poesie prima che Pasolini lo coinvolgesse nelle riprese di Accattone come aiuto regista, offrendogli il suo primissimo incarico nel mondo del cinema. Stessa cosa accade a Vincenzo Cerami, al tempo suo ex allievo, che il regista si è portato dietro sui set di Comizi d’amore e Uccellacci e Uccellini come suo aiuto. Esemplare è il caso di Sergio Citti, che Pasolini conosce come imbianchino e in seguito porta al successo come interprete perfetto e incarnazione stessa delle borgate romane.

La grande dote di Pasolini era capire il talento di qualcuno là dove altri non riuscivano neppure a percepirlo; infatti, molti sono i nomi che gli devono il loro successo e che, grazie alla sua capacità di annusare il potenziale, sono divenuti personaggi illustri del cinema e della cultura italiana(Coming Soon).

Pasolini ebbe inoltre uno splendido rapporto con la città di Pescara, quando nell’agosto del 1959 la visitò per la realizzazione di un reportage sulle città costiere d’Italia. Scrisse, infatti: «Pescara è splendida. Credo sia l’unico caso di città, di vera e propria città, che esista totalmente in quanto città balneare. I pescaresi ne sono fieri. Giungo all’ora del tramonto, della grande, frenetica passeggiata prima di cena. Chiedo ad un uomo anziano dove è un albergo. Lui si fa in quattro, vuol salire in macchina, col figlio, per accompagnarmi. Mi dice subito: Eh, anche lei, come tutti, vedra! Quando uno viene una volta sulla spiaggia di Pescara, ci ritorna! Ecco, vede, adesso va in fondo a questa strada. Prima della rotonda, c’è un’aiuola, dove è segnata coi fiori la data di oggi.

È commosso, di fronte a tanta grazia, a tanto lusso. Sì, infatti ecco lì dei fiori rossi e viola a segnare la data di oggi, uno dei grandi giorni dell’estate, della città. Il lungomare è un fiume di gente, elegante, bella, abbronzata, massiccia. Afferro al volo le frasi, nel frastuono del passaggio…».

Giancarlo Scarchilli è un regista e sceneggiatore romano, famoso per aver diretto film quali Mi fai un favore (1997), con Ornella Muti, Alessandro Gassmann, Claudio Bigagli, I fobici (1999), con Sabrina Ferilli, Rodolfo Laganà, Luca Laurenti, Daniele Liotti, Gianmarco Tognazzi e Scrivilo sui muri (2007) con Cristiana Capotondi, Primo Reggiani, Ludovico Fremont, Anna Galiena.

Morena Gentile, attrice e produttrice nata a Pescara (Leone d’Argento nel 2019 come “Riconoscimento speciale per meriti cinematografici” dal comitato dell’Ordine del Gran Premio Internazionale di Venezia del Leone d’Oro) ha un’importante partecipazione in fiction e film cinematografici, tra gli ultimi: Dante (2022) di Pupi Avati e Burraco Fatale (2020) regista Giuliana Gamba con Claudia Gerini e Angela Finocchiaro.




RITRATTO DI DONNA

Con l’alto patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Lanciano e la collaborazione delle Associazioni Dafne Onlus e I Cinque Sensi

Lanciano, 4 marzo 2023. Mercoledì prossimo 8 marzo, in occasione della ricorrenza della “Festa della Donna”, il CALComitato Artistico Lancianese organizza nei locali del Polo Museale Santo Spirito di Lanciano l’evento socioculturale “RITRATTO DI DONNA” che vede l’alto patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Lanciano e la collaborazione delle Associazioni “Dafne Onlus” e “I Cinque Sensi”. L’evento inizierà alle ore 17:00 con la proiezione del video-documentario “Somayyeh” del regista Alessandro Di Gregorio, Premio Davide di Donatello 2019 per “Frontiera”. Sarà questa l’occasione per ascoltare anche la testimonianza diretta della protagonista del cortometraggio Somayyeh Mahmoudi, giovane donna e professionista afgana costretta a fuggire dal proprio paese dove era particolarmente impegnata nel sociale nonché responsabile dell’empowerment dei diritti delle donne.

Ne seguirà un dibattito unito a riflessioni sulla questione femminile nel mondo ed in Italia. L’evento si concluderà con l’inaugurazione, presso la sala espositiva del Polo Museale, della Mostra d’Arte Contemporanea “Ritratto di Donna”. Espongono: Alessandra D’Ortona, Silvia Lisotti, Marisa Orsatti, Francesca Pracilio, Giorgia Tiberio e Carla Trivellone.

Le sei artiste manifestano attraverso l’arte il valore dell’unicità come principio fondamentale della libertà di espressione, senza distinzioni alcune, confermando la diversità come un valore aggiunto che unisce e non divide.

Interverranno la dott.ssa Felica Zulli, vicepresidente dell’Associazione “Dafne” e la presidente dell’Associazione “I Cinque Sensi” Antonella Scampoli.

Curatrice dell’evento la dott.ssa Marisa Orsatti.

La Mostra d’Arte Contemporanea resterà aperta al pubblico dall’8 al 12 marzo, negli orari previsti di apertura del Museo.




SALVIAMO GLI ALBERI dei Canottieri!     

La richiesta di Italia Nostra e Archeoclub Pescara                                                                                

Pescara, 4 marzo 2023. Alla notizia che alcuni operai stavano procedendo all’abbattimento dei pini esistenti intorno al fabbricato del Circolo Canottieri, la Sezione Italia Nostra L. Gorgoni di Pescara e la Sezione Archeoclub hanno subito inviato una PEC al Sindaco di Pescara, agli Assessori Comunali al Patrimonio e ai Lavori Pubblici, alla Soprintendenza ABAP Chieti-Pescara, al Gruppo Provinciale e alla Stazione locale dei Carabinieri Forestali, chiedendo il blocco immediato dei lavori.

L’intervento dei cittadini e delle cittadine ha bloccato provvisoriamente l’abbattimento. Infatti, esso si stava eseguendo addirittura in contrasto con le disposizioni del Comune stesso che vietano l’intervento nel periodo compreso tra marzo e luglio.

Ciò che si chiede con la PEC non è una semplice sospensione, bensì la rielaborazione progettuale che preveda espressamente una diversa soluzione per le aree esterne al Circolo Canottieri, tale da salvaguardare l’importante patrimonio arboreo ivi esistente.

Testo integrale della pec inviata a: sindaco di Pescara, assessori comunali al patrimonio e ai lavori pubblici, Sovrintendenza Abap Ch-Pe, gruppo provinciale e stazione locale carabinieri forestali:   

Salviamo gli alberi dei canottieri!

Apprendiamo che stanno abbattendo i pini esistenti intorno al fabbricato del circolo canottieri a Pescara.

Si richiede il blocco immediato dei lavori per valutare una diversa soluzione per le aree esterne che salvaguardi il patrimonio arboreo esistente.

La sezione di Italia Nostra e l’Archeoclub di Pescara hanno accolto con favore la notizia del recupero dell’edificio sede del circolo canottieri “La Pescara” a cura della Soprintendenza ABAP Chieti- Pescara.  Certo si tratta di rimettere in valore un pezzo della città del’900 che in tante altre parti è minacciata. Importante sarà anche la possibilità di ripensare urbanisticamente l’intera zona coordinando l’intervento con quello già programmato per l’area Rampigna in cui, archeologia, storia ed affaccio della città sul fiume possano trovare risposta nel grande parco da estendere nel tempo all’intera area che fu della fortezza.

Tuttavia, dobbiamo esprimere fermo dissenso sulla sistemazione esterna così come progettata che prevede l’abbattimento del consistente gruppo di pini che si è formato tra l’edificio ed il fiume. Si legge che l’abbattimento sarebbe finalizzato a restituire al fabbricato il rapporto col fiume secondo la situazione originaria.

Quei pini non vanno abbattuti invece per delle importanti ragioni:

 -Essi, adulti di diversi decenni, fanno parte della storia del luogo da più di cinquanta anni e si integrano armoniosamente con i filari retrostanti, componendo una macchia che anzi andrebbe incrementata. Sono frutto di una scelta consapevole di ulteriore attrezzatura di un luogo di sport e tempo libero.

-Ogni abbattimento di albero adulto a Pescara contribuisce a depauperarne il patrimonio

– Dalle foto d’epoca si vede che l’area originariamente era tutta spoglia di vegetazione; ma questo è tipico di un luogo  oggetto di recenti interventi, sostitutivi delle destinazioni precedenti e non ancora investiti da una progettazione urbana:   in quelle foto si documenta soltanto  la  continua trasformazione del luogo lungo tutto il secolo scorso ; la  assenza di alberi non è in alcun modo una scelta progettuale dell’epoca.

Il contesto è mutato radicalmente: si pensi alla viabilità di golena, ai parcheggi, ai locali della questura, alla recinzione dell’ex campo Rampigna, all’asse attrezzato di fronte; altri sono i detrattori che, in un progetto ampio devono trovare risarcimento urbano.

Italia Nostra Pescara e Archeoclub indirizzano un accorato appello alla Soprintendenza e all’Amministrazione comunale perché si eviti un taglio di alberi adulti che costituisce un danno per la città e non è Indispensabile per il restauro del fabbricato.

Sospendete i lavori e consideriamo le alternative al taglio.

La Sezione “L. Gorgoni” di Italia Nostra Pescara

La Sezione Archeoclub di Pescara




STOP AUTO a benzina e diesel

Scelta che avrebbe messo in difficoltà distretti industriali come la val di Sangro

Chieti, 4 marzo 2023. La scelta della fermezza ai tavoli europei si è dimostrata vincente. Grazie anche al lavoro del Vicepremier e Ministro Matteo Salvini è stato rinviato a data da destinarsi lo stop alla produzione di veicoli a benzina e diesel dal 2035”. È quanto afferma in una nota il deputato e responsabile economico della Lega Alberto Bagnai.

“Un grande risultato raggiunto anche dopo la mobilitazione della Lega, che nello scorso fine settimana ha raccolto oltre 100 mila firme contro la folle proposta dell’Europa”, prosegue Bagnani, “Una scelta che avrebbe svenduto il settore dell’automotive alla Cina, mettendo in grave difficoltà distretti industriali importanti come quello della Val di Sangro, già alle prese con la minaccia della delocalizzazione, che sarebbero stati ulteriormente messi sotto stress da un’insensata e folle decisione europea. Con la Lega l’Italia torna ad avere il ruolo che le spetta sul piano internazionale”.




CONVEGNO sull’Alzheimer

Organizzato dal Lions Club Chieti i Marrucini

Chieti, 4 marzo 2023. Oggi, sabato 4 marzo il Museo Universitario di Chieti, in Piazza Trento e Trieste, ospiterà il convegno “Avere cura di chi si prende cura”, per parlare dell’Alzheimer e delle altre demenze. L’evento è stato curato dal Lions Club Chieti I Marrucini, su proposta e organizzazione della Presidente della Zona B Gabriella Orlando e rappresenta un’occasione di approfondimento del Tema di Studio Nazionale Lions “Dopo di noi, disabilità, Alzheimer ed amministratore di sostegno”, di cui è Coordinatore Distrettuale il Past Governatore Carlo D’Angelo.

Parteciperanno al convegno il Governatore del Distretto 108 A Francesca Ramicone, il Sindaco di Chieti Dott. Diego Ferrara, Giorgio Soffiantini (familiare di un malato Alzheimer), il Prof. Stefano Sensi (Ordinario di Neurologia presso il Centro di Studi e Tecnologie Avanzate Dell’Università degli Studi di Chieti – Pescara) e il Dott. Michele Zito, (Responsabile dell’Unità di Valutazione Alzheimer del Policlinico di Chieti).

Hanno collaborato alla realizzazione del convegno i Club Lions Campobasso, Casoli Val Di Sangro, Chieti Host, Chieti I Marrucini, Guardiagrele, Montesilvano, Pescara Host, Pescara Val Pescara, i Club Kiwanis Chieti Pescara D’Annunzio e Chieti Pescara e l’Associazione Alzheimer Uniti Abruzzo.

«Il convegno affronta un tema drammaticamente attuale: quello dell’Alzheimer e delle altre demenze, di cui i relatori tratteranno con grande competenza gli aspetti clinici – ha commentato il Presidente Lions Club Chieti I Marrucini Emanuela Marchione – l’evento, tuttavia, ha la primaria finalità di rivolgersi ai familiari dei malati di Alzheimer. Per questi familiari non esiste soltanto il dolore straziante nel vedere completamente devastati dalla malattia i propri genitori o i compagni di una vita: esistono le mille difficoltà giornaliere nel conciliare lavoro e assistenza, esistono gli ostacoli burocratici da affrontare per avere qualche sostegno, esiste la pazienza messa a dura prova ogni giorno, esiste la lotta quotidiana per riuscire a dare alla vita familiare una parvenza di normalità. A loro, ai caregiver dei malati di Alzheimer, è dedicato questo convegno, affinché possano trovare un sostegno concreto che li aiuti ad affrontare lo strazio della quotidianità».




#DOMENICALMUSEO entrata gratuita

Domenica 5 marzo al MuNDA

L’Aquila, 3 marzo 2023. Il 5 febbraio si rinnova l’appuntamento con #domenicalmuseo, l’iniziativa del Ministero della Cultura che consente l’ingresso gratuito, ogni prima domenica del mese. Il MuNDA, Museo Nazionale d’Abruzzo,  sarà aperto nei consueti orari di apertura 8.30/19.30, ultima entrata ore 19:00.

Per ulteriori informazioni e per aggiornamenti sulle attività del museo:

museonazionaledabruzzo.cultura.gov.it

www.facebook.com/MundaMuseoAQ

www.instagram.com/munda_museonazionaledabruzzo




BANCA GENERALI PRIVATE va contro tendenza

Apre nuove filiali, oggi taglio del nastro a Guardiagrele

Guardiagrele, 3 marzo 2023.  Brindisi e taglio del nastro, questa mattina, per l’apertura della filiale di Banca Generali Private a Guardiagrele, in via Occidentale, che sarà gestita dal dottor Gaetano Bronzi  e dal dottor Luca Bronzi.

Presente anche il District Manager Abruzzo-Molise di Banca Generali Private dott. Alessandro Di Tunno.

“In un momento storico così complesso da un punto di vista finanziario, sanitario e geopolitico” dichiara il dottor Di Tunno “Banca Generali concretamente continua ad investire nel territorio Abruzzese. Abbiamo aperto l’ufficio di Guardiagrele proprio per essere sempre più vicini ai nostri clienti, privati e imprese, e per offrire loro la consulenza necessaria per pianificare e raggiungere con competenza e fiducia i loro progetti di vita”.

I consulenti di Banca Generali hanno deciso in occasione dell’inaugurazione dell’ufficio di Guardiagrele, di rendere omaggio al paese ospitando una mostra personale del maestro Raffaele Di Prinzio, virtuoso dell’arte del ferro battuto attività che ha caratterizzato e reso celebre il territorio Guardiese in tutto il mondo.

L’artista Di Prinzio ha omaggiato Banca Generali Private di un’opera dedicata che rappresenta il logo della Banca, lo storico Leone di San Marco.

Hanno partecipato all’inaugurazione anche il sindaco di Guardiagrele Donatello Di Prinzio e il parroco don Erminio Di Paolo.




DOMANI DERBY A PESCARA la Futura Teramo affronta la Gada Project

Tornare ad ottenere punti in trasferta.Di Diego: “Vogliamo  vincere ma dobbiamo ingranare la marcia giusta”.

Teramo, 3 marzo 2023. Torna a giocare in trasferta la LG UmbyRacing Futura Teramo. Dopo la sosta forzata, per il ritiro dal campionato del Chieti, le biancorosse sono chiamate a giocare il derby con Pescara valido per la 18^ giornata. Le adriatiche, impegnate nella lotta per la salvezza, devono assolutamente fare punti, ma di fronte troveranno una Futura motivata, che vuole tornare a vincere lontano dal Palacquaviva. Ci si attende un derby combattuto, con la squadra di Luca Nanni che ha preparato il match nel migliore dei modi, sfruttando anche la sosta imposta dalla gara non giocata con Chieti.

“Pescara è una squadra che difende molto bene e non molla mai – commenta la palleggiatrice Celeste Di Diego alla vigilia del derby – noi dobbiamo essere brave a gestire determinate situazioni e leggere sempre con attenzione l’evolversi del match ed avere pazienza, mettendo in campo tutto quello che abbiamo assimilato negli ultimi allenamenti. La voglia di vincere è sicuramente tanta da entrambe le parti. Noi – conclude Di Diego – dobbiamo ingranare la marcia giusta”.

Il derby di Pescara si giocherà nel Palazzetto di Via Elettra ed avrà inizio alle ore 20:00. A dirigere la sfida di domani, è stata designata la coppia tutta al femminile Arienzo-Scudiero.