REVOCA CONCESSIONI CIMITERIALI, monta la protesta

M5s: “vergognoso che i cittadini paghino nuovamente loculi che hanno già pagato”

Pescara, 18 gennaio 2023. Il Movimento 5 Stelle torna sulla vicenda già denunciata nei mesi scorsi, quando oltre 620 famiglie erano state colpite dal provvedimento con cui l’amministrazione Masci ha imposto di liberare i loculi occupati da oltre 50 anni nel cimitero di Colle Madonna, anche se legittimati da concessioni pluriennali o perpetue.

“Se è vero che c’è una ‘emergenza loculi’ e la normativa nazionale consente in questi casi di ricorrere alla revoca anticipata delle concessioni – commenta il consigliere M5S Paolo Sola – è vergognoso che si chieda, a chi aveva già pagato in anticipo per una concessione di 99 anni, di sobbarcarsi ora altre spese per liberare anzitempo i loculi e trovare una soluzione alternativa, per evitare che i resti dei propri cari finiscano nell’ossario comunale”.

Questo l’aspetto principale della vicenda fortemente contestata dal Movimento 5 Stelle e dai tanti cittadini a cui il sindaco Masci e l’assessore Carota chiedono, oltre al disagio di spostare i propri cari con svariati anni di anticipo, anche l’onere di contribuire al 50% delle spese per l’estumulazione, la riduzione in resti e l’acquisto di una nuova concessione per riporli in spazi più ridotti. A questo c’è il rischio di dover aggiungere, dove necessario, i costi per un’eventuale cremazione che farebbero lievitare la spesa complessiva tra i 1.000 e i 2.000 euro. 

“In un momento storico come quello che stiamo vivendo – aggiungono i consiglieri Erika Alessandrini e Massimo Di Renzo – è inaccettabile che si voglia gettare sulle spalle di tanti cittadini un’ulteriore spesa non dovuta, costringendoli a pagare le inadempienze della Giunta Masci che in questi 4 anni non ha alzato un dito rispetto al problema della mancanza di loculi. Hanno lasciato che il tempo passasse fino a rendere una carenza di posti una vera e propria emergenza, che ora viene riversata sulle tasche dei pescaresi. Chi ha già pagato per poter usufruire di concessioni più durature – proseguono i consiglieri pentastellati – non dovrebbe pagare nuovamente per liberare un loculo che, tra l’altro, il Comune rimetterebbe subito in vendita, guadagnando quindi di fatto più volte dalla stessa concessione”.

Nei mesi scorsi il Movimento 5 Stelle si era messo a disposizione dei cittadini per raccogliere segnalazioni in merito alla vicenda, portando alla formazione di un vero e proprio comitato cittadino che, grazie all’assistenza legale dell’ACU (Associazione Consumatori e Utenti) e dell’avv. Luigi Di Corcia, ha prodotto e protocollato presso il Comune di Pescara una richiesta formale in cui si chiede un incontro alla Giunta Masci e la possibilità di tornare indietro rispetto alla scelta arbitraria di accollare le spese ai cittadini, viste anche le mancanze da approfondire in merito alla notifica della comunicazione e ai tempi indicati dal Comune.

“E’ vergognoso che a distanza di settimane dalla presentazione di questa richiesta – aggiungono Alessandrini, Sola e Di Renzo – né Sindaco né Giunta si siano degnati di dare un cenno di risposta a questi cittadini che ora, a pochi giorni dalla scadenza del termine ultimo, rimangono con la spada di damocle sulla testa di una estumulazione forzata. Facendo leva sulla minaccia di deporre i resti nell’ossario comunale infatti – concludono i consiglieri M5S – si costringono i cittadini a spendere soldi per porre rimedio alle inadempienze dell’amministrazione Masci. Una vicenda crudele e spietata che trasforma il dolore per i propri defunti in merce e soldi. Chiediamo rispetto per una vicenda così delicata e per tutti quei cittadini che, sempre più spesso, si sentono vessati da chi invece dovrebbe curarne gli interessi”.




XVIII MARCIA PER LA PACE. Nessuno può salvarsi da solo

Tra le strade di Montesilvano Colle il corteo presieduto dall’arcivescovo. Riflessioni, testimonianze e video-collegamento con l’Ucraina

Pescara, 18 gennaio 2023. Il messaggio di Papa Francesco per la 56° Giornata Mondiale della Pace sarà il tema della Marcia organizzata dall’Arcidiocesi di Pescara-Penne. L’appuntamento, giunto alla XVIII Edizione, si svolgerà, quest’anno, a Montesilvano Colle e, «ancora una volta sarà un’occasione – spiega monsignor Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne – per ricordarci come la Pace non sia solo una grido di richiesta da rivolgere al cielo, ma è soprattutto una responsabilità personale e comunitaria per la guarigione della nostra società, un impegno serio alla ricerca di un bene che sia davvero comune, ci ricorda lo stesso Papa Francesco».

Raduno alle 17 di sabato 21 gennaio, presso il piazzale della Chiesa Madonna della Neve e corteo guidato dallo stesso arcivescovo per le strade del borgo pescarese.

Diverse i momenti di riflessione che si articoleranno lungo il percorso di via Togliatti, via V. Emanuele II, via G. Di Vittorio, via Delfico, piazza Umberto I, piazza Calabresi oltre alla testimonianza di Shahed Sholeh, attivista dei diritti umani e responsabile Associazione democratiche delle donne iraniane in Italia e «al video-collegamento con Fr. Vyacheslav Grynevych e Mira Milavec, direttore e coordinatrice delle attività territoriali di Caritas – Spes Ukraine – continua Valentinetti – per guardare con i nostri occhi come la pace sia un percorso articolato che non si risolve in una stretta di mano, ma si pianifica in un cammino complesso, in salita, diplomatico. Bisogna crederci, certo, la pace è possibile, ma non bisogna semplificarla in giudizi e in soluzioni di parte». 

*** in caso di pioggia la manifestazione si svolgerà al Pala Dean Martin

Simone Chiappetta




NUBIFRAGIO, spettacolo dal forte impatto emotivo

Inaugurata la stagione del teatro contemporaneo. Doppio appuntamento sul tema dell’ecologia integrale al teatro Fenaroli

Lanciano, 18 gennaio 2023. E se scoppiasse d’improvviso un nubifragio notturno, in una Sicilia contemporanea, ancora pervasa dai miti, mentre una classe di quarta liceo di Lanciano, in gita nella Valle dei Templi insieme alla professoressa di storia, è giunta da qualche ora in un alberghetto a due piani dal suggestivo nome di Athena? È questa la situazione, tutt’altro che paradossale, da cui prende le mosse lo spettacolo Nubifragio, che andrà in scena sabato prossimo 21 gennaio, alle ore 21, presso il Teatro Fedele Fenaroli di Lanciano (prenotazione obbligatoria al numero 340 9775471, costo del biglietto 10 euro). L’appuntamento è il primo dell’attesa Stagione di Teatro Contemporaneo 2022/2023, curata dagli attori e registi Rossella Gesini e Stefano Angelucci Marino e promossa dal Ministero della Cultura, dalla Regione Abruzzo, dal Teatro Fenaroli, dal Comune di Lanciano, dal Teatro del Sangro e dal Teatro Studio Lanciano. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro del Sangro/Teatro Studio di Lanciano per Ecolan Spa, sarà interpretato dalla famosa attrice Autilia Ranieri, nota per il suo ruolo di protagonista nella serie tv Gomorra, che vestirà i panni della professoressa Magda Vitiello, una donna stanca e sconfitta dalle circostanze della vita, e da quattordici allievi-attori del Teatro Studio di Lanciano. La drammaturgia è di Stefano Angelucci Marino, la regia è affidata a Rossella Gesini.

Nubifragio, opera dalla forte carica emotiva, attraverso un linguaggio semplice e immediato risponde all’urgenza di sensibilizzare il pubblico, soprattutto quello delle nuove generazioni, al tema, indifferibile e di grande attualità, dei cambiamenti climatici e della tutela dell’ambiente, secondo la prospettiva dell’ecologismo integrale: una nuova percezione del mondo che “vede nell’uomo un essere integrato nella comunità e nel luogo di appartenenza, aperto al passato e al futuro”. Lo spettacolo, infatti, si inserisce nel più ampio progetto “Ecologia del profondo/due spettacoli per le nuove generazioni”, a cura del Teatro Studio/Teatro del Sangro per Ecolan Spa., già presentato a Lanciano nel mese di ottobre.

Nubifragio, lavoro teatrale che invita a guardare la crisi ambientale da altre prospettive e che sollecita a un cambiamento degli schemi di pensiero, sarà preceduto, alle ore 18 dello stesso giorno, dalla conferenza a ingresso gratuito Il silenzio del cosmo, un’ecologia per tutti contro la hybris del presente e del futuro, che avrà luogo sempre al Teatro Fenaroli e che è promossa da G.R.E.C.E Italia, dal Comune di Lanciano, dal Teatro Studio e dal Teatro del Sangro. L’incontro, che prende spunto dai saggi contenuti nella recente pubblicazione Il silenzio del cosmo, curata da G.R.E.C.E. Italia per le edizioni Arktos, sarà un’occasione per approfondire il tema dell’ecologismo integrale come risposta alla crisi climatica. I relatori saranno Eduardo Zarelli, Francesco Marotta e Andrea Cascioli. Modera Stefano Angelucci Marino.

Trama dello spettacolo Nubifragio: una quarta liceo di Lanciano è in viaggio per la classica gita scolastica di fine anno. Destinazione Valle dei Templi in Sicilia. Accompagna la classe la professoressa Magda Vitiello, docente di Storia, una donna stanca, sconfitta, arresa, estremamente innamorata del marito che l’ha abbandonata da molti anni. Arrivano di sera all’hotel Athena, un alberghetto a due piani che dista poche centinaia di metri dalla Valle dei Templi e dal Museo Archeologico Regionale. In piena notte scoppia un violentissimo quanto improvviso nubifragio. La professoressa Vitiello e i ragazzi si svegliano di soprassalto, paura e incertezza sul da farsi. Una ragazzina, Chiara, figlia di un ingegnere ambientale, prende in mano la situazione e con sicurezza conduce i compagni e la docente in una stanza del secondo piano. Chiusi in quella “gabbia”, impauriti e increduli, tutti si aggrappano alle indicazioni di Chiara, preparatissima sul da farsi in casi come questi e molto informata sui cambiamenti climatici, gestione delle emergenze e calcolo dei rischi. La professoressa Vitiello e i ragazzi resteranno molte ore in quella stanza. In quel contesto, con la luce che va e viene, i cellulari senza campo, la minaccia di una frana imminente, la pioggia che non accenna a smettere, si svilupperà un confronto serrato e drammatico tra tutti i presenti sulle vere cause di quel disastro in corso…

Giuseppina Fazio




L’APPELLO ai liberi e forti

Per gentile concessione dell’autore, pubblichiamo la seguente  Voce del Lessico sturziano (ed Rubbettino del 2013)  

di Giuseppe Ignesti

18 gennaio  2023

Quando, ai primi di novembre del 1918, come si disse allora, “scoppiò la pace”, Sturzo aveva acquisito piena convinzione nel suo animo che i tempi fossero ormai giunti per dare concreta attuazione all’obiettivo che da almeno quindici anni veniva a poco a poco precisando nei suoi termini più chiari, quello della costituzione del partito dei cattolici italiani di fede liberal-democratica. E tale convincimento si era in lui rafforzato sotto lo stimolo di tre eventi di rilievo epocale sopravvenuti in quegli ultimi anni: lo scoppio di una guerra di grande impatto politico e sociale sulla società europea e in particolare su quella italiana; l’elezione alla Cattedra di Pietro di un Pontefice dalle caratteristiche religiose, culturali e politiche quali quelle fin da subito mostrate da Benedetto XV; l’intervento in guerra del presidente americano Wilson con un programma politico dai connotati fortemente innovativi sulla scena europea.

Non perse quindi tempo e, accogliendo un invito giuntogli dagli amici milanesi, si recò nello stesso mese di novembre nel capoluogo lombardo, dove pronunciò un mirabile discorso. Il tema fu quello assai vasto de “i programmi del dopoguerra”, nel quale Sturzo in modo sintetico ed efficace sintetizzò tutte le riflessioni in lui prodotte dagli eventi di quegli anni e le soluzioni relative ai problemi nuovi sorti nella società italiana e nella comunità internazionale. A grandi linee egli tratteggiava i profondi mutamenti prodotti negli animi dei popoli europei dall’immane tragedia della lunga e dolorosa guerra mondiale appena conclusasi, prevedendo un radicale “rivolgimento psicologico nella coscienza popolare” tanto più intenso “quanto più profonde sono le stigmate dei dolori di guerra e delle sofferenze del dopo-guerra, e quanto più debole è la compagine economica e morale di un popolo”.

A tale sconvolgimento così radicale non avrebbe potuto essere sufficiente una risposta che si fosse limitata alla sola questione relativa alla forma di governo, alle sole ragioni di carattere giuridico e istituzionale. La questione, infatti, era ben più profonda: secondo Sturzo, “essa è intima”, di carattere culturale, giacché a suo avviso essa si pone di fronte al crollo delle concezioni e delle strutture imperialistiche delle così dette grandi potenze e, al tempo stesso, di fronte al “riflusso di forze nuove che dall’America viene sul vecchio continente europeo, come a ringiovanirlo – novello Fausto – al tocco delle ingenue energie di popoli forti, che han saputo tendere alla più larga conquista della libertà e al più notevole sviluppo della democrazia politica e sociale”. Libertà e democrazia costituiscono, a suo parere, i due valori indissolubili, sui quali, vivificati dall’insegnamento della Chiesa, i popoli europei, vincitori e vinti, potranno edificare il loro futuro e prospettarsi al di fuori degli eventi, anche indipendentemente dallo stesso organismo della Chiesa, nel campo politico e sociale”. Solo una “ragione di libertà”, – dichiarava Sturzo – e propriamente quella “libertà psicologica rinnovatrice e vivificatrice, nel vincolo di una nuova società cui si appartiene liberamente, la società cristiana” e la libertà individuale, può costituire l’elemento di coesione che fonda un’autentica vita sociale. La libertà così intesa infatti diviene “libertà organica”, la quale sola consente che si formi quell’equilibrio dinamico necessario tra il vincolo statale, cioè la ragione sociale, e la liberazione soggettiva, cioè la libertà individuale.

Una concezione della libertà così concepita, che viene oggi all’Europa come retaggio dall’America, – scriveva Sturzo – “ammette tutte le conseguenze legittime di un principio morale e religioso, riconosciuto come basilare, come essenziale all’ordinamento degli stati”. Questi ultimi, infatti, possono essere retti da veri ordinamenti liberi, nei quali “il vincolo sociale [serve] alla elevazione personale di ciascun associato”, solo se “si cerca il fondamento morale del vivere umano in una legge eterna”, cioè solo se “si rispetta la ragione finalistica ultima dell’uomo”. Dalla democrazia nordamericana viene dunque a Sturzo un modello storico che ben si coniuga con l’idea di una democrazia alimentata da una forte ispirazione morale e religiosa, senza alcun fondamento di tipo integralistico o confessionale, quale si era venuta in lui precisando nel corso delle sue precedenti esperienze. “La rivalutazione dei valori morali e religiosi della società, – affermava infatti nel discorso pronunciato a Milano nel novembre del 1918 – nella più larga tendenza finalistica, si impone alla coscienza pubblica come un vero problema di libertà”.

Ed è la prospettiva di un’ampia riforma della vita politica italiana imperniata sull’ideale della libertà che spinge Sturzo a delineare un vasto programma di rinnovamento dello Stato, della società e delle istituzioni, della legislazione e dell’ordinamento amministrativo. Una riforma della vita politica quindi che si basa essenzialmente su quella che egli chiama una vera e propria “inversione dei termini”: ad uno Stato concepito come “fine ultimo di ogni attività degli associati, legge a se stesso, principio di ogni altra ragione collettiva”, cioè ad una visione di tipo assoluto e panteista, deve sostituirsi la prospettiva profondamente liberale e democratica che “il vincolo sociale deve servire alla elevazione personale di ciascun associato”.

Questa visione consente quindi a Sturzo di prospettare un vasto programma che, accanto a una nuova concezione delle relazioni internazionali tra i popoli all’indomani dell’immane conflitto e insieme a una rinnovata considerazione dei rapporti tra l’Italia e la Santa Sede e della libertà e dell’indipendenza religiosa della Chiesa cattolica nella vita della nazione, pone come momenti fondamentali di riforma la libertà d’insegnamento, la lotta antiburocratica, il decentramento amministrativo, l’autonomia comunale e degli altri enti locali, la organizzazione di classe, e la rappresentanza politica, sia sotto il profilo della legislazione e dell’organizzazione elettorale sia sotto quello delle necessarie e conseguenti riforme costituzionali.

Come si vede, quel che Sturzo prospetta nel discorso di Milano il 17 novembre 1918 – e che aveva già succintamente esposto in un vivace articolo una settimana innanzi sul “Corriere d’Italia” – era già in nuce quanto più distesamente avrebbe illustrato, sulla base delle conversazioni intrattenute dapprima tra un ristretto numero di amici quindi in sede di “piccola costituente”, nell’Appello lanciato al Paese “a tutti gli uomini liberi e forti” il 18 gennaio seguente, nonché nei punti dell’annesso Programma del costituendo Partito Popolare.

Le parole con le quali questo Appello inizia e con le quali l’appello stesso è passato alla storia di quegli eventi italiani del primo immediato dopoguerra meritano una qualche riflessione. Esse sono infatti parole che più volte nel recente passato Sturzo aveva utilizzato e che a conclusione dell’Appello stesso vengono in qualche modo sostanzialmente ripetute, arricchite e precisate nel loro significato.

Non è infatti improprio vedere in esse, quasi in modo succinto, il senso stesso più profondo dell’elaborazione politico-culturale cui egli era pervenuto e che quindi dava all’iniziativa del nascente partito l’impronta d’ispirazione più profonda. Esse infatti apertamente manifestano, nell’estrema sintesi dei due vocaboli, la profonda radice morale della visione culturale che ispira il nuovo partito, in forma del tutto “laica” o, come Sturzo allora affermerà, del tutto “aconfessionale”, in quanto, come viene subito precisato, tali parole si rivolgono a tutti quegli italiani che “sentono il dovere di cooperare ai fini supremi della patria, senza pregiudizi né preconcetti, […] perché uniti insieme propugnino nella loro interezza gli ideali di giustizia e di libertà”. Un appello, dunque, al senso del dovere civico per la promozione nella società della giustizia e della libertà, quali ideali regolativi dell’azione politica. Nessun cenno dunque di carattere confessionale, ma tuttavia la richiesta di un impegno “a sviluppare le energie spirituali e materiali” presenti nella vita stessa dei popoli.

Questa impostazione culturale, prettamente laica ma al tempo stesso profondamente ispirata “ai saldi principi del cristianesimo”, si rivolgeva dunque “a tutti gli uomini moralmente liberi e socialmente evoluti” – come recitava testualmente, quasi ripetendo le parole iniziali, la chiusa finale dell’Appello –, chiedendo a tali uomini di riconoscere “le virtù morali del nostro popolo”, virtù che potevano perciò essere apprezzate, rispettate e promosse da quanti fossero nel profondo del loro animo autenticamente liberi.

La libertà è dunque il principio sul quale si fonda tutta la visione “popolare” dell’individuo, della società nazionale, dello Stato e della comunità internazionale. Una libertà che non è però principio di disgregazione sociale, di disorganizzazione dello Stato e delle istituzioni e quindi di anarchia, ma al contrario è ragione organica di vita di ogni momento sociale e istituzionale della comunità italiana e di quella internazionale. “Ad uno Stato accentratore, – si legge nell’Appello – tendente a limitare e regolare ogni potere organico e ogni attività civica e individuale, vogliamo sul terreno costituzionale sostituire uno Stato veramente popolare, che riconosca i limiti della sua attività, che rispetti i nuclei e gli organismi naturali – la famiglia, le classi, i comuni –, che rispetti la personalità individuale e incoraggi le iniziative private”.

L’anima della “nuova società” così prefigurata nell’Appello consiste dunque in quel che viene definito “il vero senso di libertà rispondente alla maturità civile del nostro popolo e al più alto sviluppo delle sue energie”. Non è difficile leggere in queste brevi e dense parole la riaffermazione di quella concezione della società e dello Stato che dal Rosmini e dal Taparelli in poi si è fatta strada nel pensiero sociale del mondo cattolico fino ad essere poi consacrata da Leone XIII e dai pontefici suoi successori nei principali documenti del magistero pontificio. Una concezione che vede lo Stato non solo rispettoso della società nelle sue articolazioni organiche, ma anche consapevole di dover porre limiti alla sua attività: che consideri piuttosto questa in funzione dello sviluppo delle energie presenti nel popolo, sia nelle sue forme associate di origine naturale, sia in quelle espressione della sua vita e della sua storia, sia in quelle prodotte dalla “personalità individuale” dei suoi membri, incoraggiandone e proteggendone le stesse “iniziative private”.

Nel “Programma” annesso all’“Appello”, i vari momenti di questa visione di una società fondata sulla libertà sono esposti in forma sintetica attraverso dodici articoli, i quali sono organicamente presentati in ordine crescente: dalle articolazioni di base della società nazionale agli aspetti istituzionali dello Stato centrale fino alla organizzazione della comunità internazionale, in piena corrispondenza con la visione politico-culturale dapprima illustrata nel testo stesso dell’“Appello”.

In primo luogo, tutela e difesa della famiglia nella sua “integrità”, contro tutte le iniziative volte alla sua dissoluzione e al suo degrado: di qui una particolare protezione dell’infanzia.

Strettamente legato al tema della famiglia e dell’infanzia è quello della libertà d’insegnamento in ogni ordine e grado, tema particolarmente delicato e da sempre sensibile per il mondo cattolico; interessante è poi, nella visione dello sviluppo socioeconomico italiano propria del pensiero sturziano, l’accenno posto al problema della diffusione dell’istruzione professionale.

In terzo luogo, l’attenzione del “Programma” viene posta sulla libertà dell’organizzazione sindacale, sul suo riconoscimento giuridico, con un particolare cenno al diritto alla pari dignità delle rappresentanze dei lavoratori “senza esclusione di parte”, cioè senza quei privilegi al tempo sanciti in favore di alcune associazioni sindacali.

Sempre in tema di tutela del lavoro, affermazione netta del suo diritto e della sua regolazione, nell’ambito di una concezione che cerchi di ridurre le conflittualità sociali, attraverso la previsione di istituti giuridici a tal fine idonei, quali l’arbitrato, il probivirato, la contrattazione collettiva, la cooperazione e le varie forme di assicurazione sociale. In tale direzione dovevano essere particolarmente incrementate e difese la piccola proprietà, nonché promossa la tutela del bene di famiglia. Allo stesso fine mirava anche la prevista riforma tributaria, basata su una “imposta progressiva globale con esenzione delle quote minime”.

A tal fine era preoccupazione primaria dei popolari l’“organizzazione di tutte le capacità produttive della nazione”, attraverso l’utilizzazione e lo sviluppo delle risorse idroelettriche e minerarie, l’industrializzazione dei servizi generali e locali, l’incremento della produzione agricola, anche attraverso la colonizzazione interna dei latifondi, la regolamentazione dei corsi d’acqua, le sistemazioni boschive delle zone montane e la viabilità agraria. Soluzione “nazionale” del problema del Mezzogiorno. Protezione e sviluppo della marina mercantile.

Questo programma di sviluppo socioeconomico era affidato, piuttosto che allo Stato centrale, a un largo sistema di autonomie locali, che prevedeva il rafforzamento delle competenze degli enti esistenti – comune e provincia – e la nascita del nuovo ente della regione, “in relazione alle tradizioni della nazione e alle necessità di sviluppo della vita locale”. A tale ampliamento delle competenze degli enti locali era necessario corrispondesse una profonda trasformazione e riforma dell’intera burocrazia statale, nonché un largo decentramento amministrativo dello stesso apparato dello Stato, anche attraverso la collaborazione di tutte le forze produttive della nazione, così del capitale come del lavoro. Questo postulava il “rispetto della libertà delle iniziative e delle istituzioni private”.

Si trattava insomma di una sorta di graduale welfare state italiano ante litteram, che solo in prospettiva era rivolto alla generalità dei cittadini, ma che per l’immediato era piuttosto mirato a favorire la nascita di una piccola, media borghesia a partire dal settore agricolo, senza escludere di investire anche il nascente settore industriale, le infrastrutture e la pubblica amministrazione.

Tale sistema generale fondato sul potenziamento e la tutela di tutte le libertà non poteva non coinvolgere anche la “libertà e indipendenza della Chiesa nella piena esplicazione del suo magistero spirituale” nonché la “libertà e il rispetto della coscienza cristiana considerata come fondamento e presidio della vita della nazione, delle libertà popolari e delle ascendenti conquiste della civiltà nel mondo”. Questo riferimento alla “coscienza cristiana” come base stessa della vita sociale, delle libertà e del progresso civile, è certamente l’affermazione più forte dell’intero documento, un chiaro richiamo alla tradizione culturale del cattolicesimo liberale, che in tal modo si innestava sui contenuti sociali sopra esposti, frutto piuttosto delle elaborazioni e delle esperienze dell’intransigentismo.

Questo complesso di riforme doveva necessariamente comportare un incisivo intervento anche nell’intero sistema giuridico istituzionale, con riflessi significativi sulle stesse regole costituzionali del paese, per favorire innanzitutto una più ampia partecipazione dei cittadini alle scelte politiche, in una fase storica in cui lo stesso coinvolgimento di tutta la società nazionale nella lunga e drammatica “grande guerra” aveva modificato in profondità i comportamenti degli italiani rispetto ai problemi pubblici dell’intera comunità.

Necessaria, dunque, una riforma elettorale che favorisse una tale partecipazione di massa, attraverso un sistema di tipo proporzionale sulla base di collegi plurinominali; così come era necessario l’allargamento del suffragio a tutta la cittadinanza, quindi anche alle donne. Né era più sostenibile il mantenimento nel sistema costituzionale di un Senato di nomina regia, sia pure corretto dalle continue infornate di membri scelti via via dalla maggioranza governativa del momento: se ne auspicava, tra l’altro, una composizione rappresentativa delle varie istanze dei corpi intermedi della società, secondo le aspirazioni tradizionali prevalenti nel pensiero sociale del cattolicesimo italiano.

A livello più alto, quello della dimensione internazionale, si riaffermava l’esigenza di mantenere un sistema di sicurezza basato sulla difesa nazionale. Senza tuttavia che questo significasse in politica estera l’assunzione di una prospettiva di tipo imperialistico, giacché gli obiettivi in tale settore erano ben definiti in tendenze ed interessi di carattere sociale ed economico: in primo luogo, verso la tutela e la valorizzazione della forte emigrazione delle popolazioni della penisola; quindi, per il conseguimento di sfere di influenza utili allo sviluppo commerciale del paese. La stessa politica coloniale, che l’Italia aveva già ampiamente intrapreso nei decenni precedenti, era indicata nella stessa prospettiva socioeconomica, con l’obiettivo che corrispondesse agli interessi della nazione e fosse ispirata a un programma di progressivo incivilimento delle popolazioni interessate.

Sempre sul piano della politica estera, nel “Programma” si riaffermava quanto nell’“Appello” si era solennemente dichiarato a favore degli ideali internazionalisti proclamati da Wilson e dal papa Benedetto XV, respingendo ogni tentazione imperialistica di matrice nazionalista che mirava a creare “popoli dominatori” e “tendenze sopraffattrici” da parte dei più forti. Si dichiarava chiaramente che il partito popolare faceva propria la cultura politica che in tale campo sosteneva la prospettiva della “organizzazione giuridica della vita internazionale”, a partire dalla costituzione di una “Società delle nazioni”, per includere quegli istituti di diritto internazionale che si venivano a poco a poco affermando nella coscienza della comunità dei popoli: l’arbitrato, l’abolizione dei trattati segreti, la progressiva cancellazione della coscrizione obbligatoria, l’obiettivo finale del disarmo universale. Sia pure con una certa dose di sana utopia, si sposavano le idee allora prevalenti in campo internazionale, nella prospettiva di contribuire alla nascita di una comunità delle nazioni fondata sulla pace.

L’Appello “ai liberi e forti” – di Giuseppe Ignesti – Politica Insieme




CALERANNO le bollette

Se continua road map energetica, l’Italia è vincente

Roma, 18 gennaio 2023. “Non possiamo nasconderlo, dall’insediamento del Governo Meloni, abbiamo riscontrato positività ed ottimismo da parte delle aziende dell’Oil & Gas non solo su scala italiana ma internazionale. Una credibilità sul fronte energetico che da oltre dieci anni è mancata, questo si traduce in partnership e rapporti di cooperazione rafforzati. Se la linea Meloni continua, in pochi mesi l’Italia riuscirà a raggiungere notevoli benefici nella propria Strategia Energetica con segno positivo per le famiglie e le imprese” – sono le parole del Presidente di FederPetroli Italia, Michele Marsiglia, dopo le ultime decisioni in tema di energia che il Consiglio dei ministri ha deliberato.

Continua Marsiglia – “Via libera a nuove forme di attività petrolifera, volontà immediata nel trattare la questione dell’aumento dei carburanti, le diverse competenze ministeriali energetiche, sono tutti segnali evidenti di una Politica Economica e di una volontà diretta e concreta che sta portando valore e profitto al nostro indotto dopo anni di Covid e rallentamento delle operazioni. Sicuramente i sacrifici degli italiani specialmente in questo ultimo anno sono tanti, riteniamo che non si può avere la bacchetta magica per eliminare una tassazione dall’oggi al domani, uno Stato va gestito evitando criticità future. Da febbraio ci sarà una nuova fotografia energetica sul piano internazionale con il blocco di importazione dei carburanti russi (benzine e gasoli). Giocheremo nelle prossime settimane la sfida europea dell’energia e l’Italia in questo contesto è Hub del Mediterraneo”.

“Le contestazioni oggi, seppur legittime, non aiutano il processo di miglioramento economico ma generano continue polemiche di intralcio all’attività politica-legislativa. I consumatori, le aziende, le famiglie, le compagnie petrolifere hanno bisogno di raggiungere gli scopi e gli obiettivi nell’interesse di un beneficio sociale collettivo, non di polemiche distruttive che generano l’aumento dei costi e non portano al risultato. Protestare, specialmente in un delicato momento internazionale come quello che stiamo vivendo oggi, è solo figlio di un ostruzionismo insensato ed antieconomico”.

Marsiglia interviene su quali dovranno essere i prossimi dossier all’attenzione dell’Esecutivo – “Non bisogna per forza ripristinare un taglio delle Accise. Necessario sarà nei prossimi mesi concentrarsi con il Governo per cambiare il divario strutturale energetico italiano. La raffinazione è primaria deve essere tutelata ed arricchita compatibilmente ai principi di eco-sostenibilità. Abbiamo bisogno di infrastrutture strategiche, nuovi stoccaggi, ricerche onshore e offshore, fonti rinnovabili, rigassificatori, raffinerie e la rete di distribuzione va ristrutturata, il giusto Mix energetico, un’Energia Circolare completa. Solo in questo modo e con l’aiuto del Governo, in Italia potremo arrivare non solo ad una sorta di ‘garanzia energetica’ ma in poco tempo ad un risparmio sulla Bolletta delle famiglie italiane. Tutto questo manca da 15 anni e l’Italia non può permetterselo più” – conclude la nota.




COGESA, PREOCCUPATI DELLO SPINOSO problema dei rifiuti

In questo periodo occupa le pagine dei quotidiani, interessando politica locale e regionale

(Le organizzazioni sindacali del comparto dell’igiene ambientale, lo scorso 23 dicembre hanno inoltrato una richiesta di incontro sindacale urgente al Sindaco di Sulmona, al comitato ristretto del controllo analogo di COGESA, nonché all’intero cda: richiesta della quale, ad oggi, non si ha ancora riscontro).

L’Aquila, 18 gennaio 2023. Questa OS è consapevole che un’azienda in crisi genera un problema di natura lavorativa e dai forti risvolti sociali ed occupazionali, soprattutto se la stessa azienda incide in un territorio ove non esistono grandi insediamenti industriali forieri di nuove occupazioni. Non sfugge a nessuno, altresì, come, per logiche di mercato – sebbene parliamo di aziende pubbliche, quali COGESA ed ASM – le cifre economiche, i numeri, contano sui bilanci aziendali: consuntivi e preventivi.

Sappiamo che eventuali aumenti del costo di conferimento dei rifiuti dell’Aquila presso l’impianto di COGESA si ripercuoterebbe, di fatto, sul bilancio di ASM e nelle tasche dei cittadini dell’Aquila, ma è doveroso ricordare che il d.lgs. n. 152/2006 e la legge 27 dicembre 2006 n. 296 individuano come obiettivi di raccolta differenziata, a livello nazionale, almeno il 65% entro il 31 dicembre 2012. I dati ISPRA, agli ultimi aggiornamenti del 2021, attestano che la percentuale di Raccolta Differenziata in Abruzzo è pari al 64,63% e nel comune dell’Aquila è pari al 39,44%.

È importante che ogni attore faccia la propria parte e che la migliori continuamente: il cittadino conferisca correttamente i rifiuti, ASM li intercetti ancor più peculiarmente, COGESA li sottoponga sempre più al trattamento meccanico biologico (TMB) e le istituzioni sensibilizzino e informino ancor più gli utenti per un giusto conferimento dei rifiuti.

In un momento in cui il tema principale nazionale e mondiale è l’economia circolare che mette al centro del sistema il rifiuto non più come un problema, ma bensì come una risorsa e che il PNRR stanzia ingenti somme anche per incentivare impianti tesi proprio alla trasformazione del rifiuto in materiale da riuso, riutilizzo e riciclo, non v’è chi non veda come la problematica sorta in questi giorni sia antistorica.

A noi interessa il diritto del cittadino ad avere un servizio efficace, efficiente e che risponda ai criteri di trasparenza ed economicità, che contempli il decoro del paesaggio e il rispetto dell’ambiente, nonché, la tutela dei livelli occupazionali. A noi interessa che le aziende pubbliche del settore che incidono nella provincia dell’Aquila facciano rete di sistemi di gestioni che, al contrario, vadano in direzione di un abbassamento della TARI a fronte di un conferimento del rifiuto in discarica sempre più residuale e, quindi, ad un innalzamento della percentuale di raccolta differenziata fino al raggiungimento del 65%, soglia stabilita fin dal 2012.

Questa O.S. ritiene, quindi, necessario salvaguardare il lavoro ed il servizio pubblico nel rispetto dell’ambiente e dei cittadini e per far sì che tale obiettivo venga raggiunto, è necessario che il proposito sia di patrimonio comune, alle istituzioni così come alla politica e che tali tematiche non vengano affrontate con logiche di mercato e di contrapposizione.

È invece fondamentale che venga garantita una continuità dell’attività gestionale finalizzata alla tutela  delle lavoratrici e dei lavoratori, dell’Azienda e di un servizio di qualità per le comunità.

Francesco Marrelli, Segretario Generale CGIL Provincia dell’Aquila

Anthony Pasqualone, Segretario Generale FP CGIL Provincia dell’Aquila




AL VIA LA STAGIONE TEATRALE targata Creativita

Sabato e domenica lo spettacolo “Primi passi sulla luna” di Andrea Cosentino

San Salvo, 18 gennaio 2023. Sabato 21 e domenica 22 gennaio in scena il primo spettacolo della stagione teatrale targata Creativita.  “Primi passi sulla luna” scritto da Andrea Cosentino è uno spettacolo che conduce in un viaggio surreale, esilarante e struggente, portato avanti al tempo imperfetto, che è il tempo dei giochi e dei sogni, e che si dissolve al presente.

Scheda tecnica

“Dice che la notte del 20 luglio del ’69 in tutto il mondo interplanetario non c’è stato un furto, un omicidio, una rapina, uno scappellotto. Erano tutti lì davanti a Neil Armstrong. E questo cosa vuol dire? Vuol dire che se tutti guardassimo di più la televisione il nostro sarebbe un mondo migliore”

Lo sbarco sulla luna dà il là a una schiera di improbabili personaggi per discettare di sosia viterbesi di Armstrong e torri gemelle, monoliti, alieni e spiritualità, scimmie, tapiri e licantropi. Ma l’allunaggio della notte del 20 luglio del ’69 è anche l’evento mediatico attraverso il quale misurare l’inattendibilità del reale in un’epoca la cui verità coincide con il suo darsi in rappresentazione.

Al cuore del tutto uno squarcio di storia intima, che ha a che fare con la paternità e le fragilità dell’infanzia.

Andrea Cosentino, è attore, autore, comico e studioso di teatro. Premio speciale Ubu 2018. Inventore, proprietario, conduttore e conduttrice unico/a di Telemomò, la televisione autarchica a filiera corta. Tra i suoi spettacoli La tartaruga in bicicletta in discesa va veloce (spettacolo finalista “Premio Scenario” 1998), il ‘dittico del presente’ costituito da L’asino albino e Angelica (i cui testi sono pubblicati in Carla Romana Antolini (a cura di), Andrea Cosentino l’apocalisse comica, Roma, Editoria e spettacolo, 2008), Telemomò, Primi passi sulla luna (il cui testo è pubblicato da Tic edizioni), Not here not now, Lourdes (spettacolo vincitore “Teatri del sacro 2015” con la regia di Luca Ricci), Trattato di economia (in collaborazione con Roberto Castello), Kotekino riff, Fake Folk e Rimbambimenti.

Gli spettacoli si terranno sabato alle ore 21:00 e domenica alle ore 17:00 nella sala congressi della BCC Valle del Trigno, in via duca degli Abruzzi, 103.

Foto ChietiToday




SPEDIZIONI D’ALTA QUOTA tra passato e futuro

Una storia tra scienza ed esplorazione. Auditorium del Rettorato – 19 gennaio 2023 – ore 9:00

Chieti, 18 gennaio 2023. La progettualità degli studiosi dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, legata alla fisiologia umana e degli adattamenti agli ambienti straordinari, si prende un momento di riflessione condivisa con ricercatori internazionali e studenti. Domani, 19 gennaio 2023, alle ore 9:00, presso l’Auditorium del Rettorato nel campus universitario di Chieti, ci sarà il convegno su “Spedizioni d’alta quota tra passato e futuro: una storia tra scienza ed esplorazione”, organizzato dal professor Vittore Verratti, docente di Scienze dell’Esercizio Fisico e dello Sport presso il Dipartimento di Scienze psicologiche, della Salute e del Territorio della “d’Annunzio” con il patrocinio della “Società Italiana Medicina di Montagna”.

Dopo i saluti del professor Liborio Stuppia, Presidente della Scuola di Medicina e Scienze Della Salute della “d’Annunzio” e della professoressa Raffaella Muraro, Presidente corso di Laurea Medicina e Chirurgia, sono previsti gli interventi di personalità di spicco nella ricerca internazionale di settore, tra i quali il professor Giuseppe Miserocchi, Agostino da Polenza, Gian Paolo Verza, Simona Mrakic-Sposta e Lorenza Pratali. Insieme a loro i professori Vittore Verratti e Camillo Di Giulio della “d’Annunzio” e giornalisti come Stefano Ardito e Stefano Morosino racconteranno le esperienze scientifiche ed umane vissute nelle spedizioni scientifiche d’alta quota, campo in cui l’Università “Gabriele d’Annunzio” ha fornito contributi fondamentali, stabilendo solide basi di partenza per studi presenti e futuri.

<Si è conclusa da poco l’esperienza legata al progetto internazionale “Lobuje Peak-Pyramid: Exploration & Physiology 2022” – spiega il professor Vittore Verratti che ne è stato il coordinatore scientifico – alla quale giovani studenti di Medicina e Chirurgia dell’Università “Gabriele d’Annunzio” e delle Università di Torino e di Ferrara hanno partecipato entusiasti. Saranno proprio questi intraprendenti studenti – annuncia il professor Verratti – che sugelleranno con il loro racconto vivo e partecipato le autorevoli testimonianze degli ospiti che si saranno alternati durante i lavori del convegno>.

Maurizio Adezio




INNOVAZIONE E TRASFORMAZIONE DIGITALE della pubblica amministrazione

Partnership tra Università di Teramo e Adecco

Teramo, 18 gennaio 2023. Il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Teramo ha siglato un accordo di partnership con Adecco Italia e Mylia, società specializzate di The Adecco Group che sviluppano e valorizzano il capitale umano e la formazione, per definire una stretta collaborazione nell’ambito del Master di secondo livello in Innovazione e trasformazione digitale nella Pubblica Amministrazione che inizierà il prossimo febbraio e il cui obiettivo è la formazione delle future diligence e governance dei settori pubblici.

«La digitalizzazione della Pubblica Amministrazione italiana e dei gestori di servizi pubblici – si legge nella presentazione – è una necessità primaria del Paese, riconosciuta anche dal PNRR, sulla quale il Governo e l’Unione Europea puntano per garantire una futura crescita duratura e inclusiva. Nell’avviare, quindi, un percorso di reale trasformazione digitale, diventa primaria la formazione del personale incentrata su tematiche quali l’innovazione digitale, la sicurezza informatica, la cittadinanza digitale, l’usabilità e l’accessibilità degli strumenti informatici analizzando tematiche tecniche, giuridiche e manageriali. Obiettivo di questa partnership è proprio quello di fornire le conoscenze e le competenze adeguate relative ai processi di trasformazione digitale per una ulteriore qualificazione delle risorse umane all’interno delle Pubbliche Amministrazioni e Società Pubbliche partecipate. Inoltre, con l’iniziativa “PA 110 e lode” tutti i dipendenti pubblici possono usufruire di un incentivo pari a uno sconto del 30% per l’iscrizione al master».

«Il Dipartimento di Scienze Politiche – ha dichiarato Andrea Ciccarelli, presidente del Corso di studi in Scienze politiche e coordinatore del Master in Innovazione e trasformazione digitale della PA – si pone l’obiettivo di formare una classe dirigente pubblica e privata che sia in grado di garantire alti profili manageriali e di anticipare le tendenze future. Per questo proponiamo corsi di studio di base e avanzati, oltre a diverse opportunità nell’ambito della formazione continua, che abbiano un occhio attento alle tematiche dell’innovazione, della digitalizzazione, della sostenibilità. La partnership con il Gruppo Adecco consentirà di realizzare il necessario connubio tra istituzioni pubbliche e soggetti privati essenziale per garantire il successo di iniziative di questo tipo».

Alessandra Spagnolo, Public Administration Director di Adecco, ha commentato: «Siamo particolarmente orgogliosi di questa partnership con il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Teramo perché rappresenta un passo importante per sviluppare la collaborazione pubblico-privato sui temi della trasformazione digitale e delle nuove competenze richieste a manager e dipendenti di ogni organizzazione. Iniziative come questa possono aiutare tutto il Paese a fare un passo decisivo nella transizione in corso e contribuire alla competitività del nostro sistema economico».




L’INCONTRO con Rocco Buttiglione

Il prossimo 20 gennaio

Giulianova, 18 gennaio 2023. Organizzato dall’associazione culturale Esserci, con il Patrocinio del Comune di Giulianova, si terrà venerdì prossimo 20 gennaio un incontro dal titolo Pace, una sfida per tutti.

In sala Buozzi, dalle 21, dialogherà con il pubblico il professor Rocco Buttiglione, filosofo della politica. Oggetto di riflessione e di dibattito sarà un tema quanto mai attuale, che coinvolge ed interroga la coscienza collettiva.




CRISTO fra i muratori

Protagonista del Gruppo di Lettura della Scuola Macondo

Pescara, 18 gennaio 2023. Pietro Di Donato, primo di otto figli, nasce nel 1911 nel New Jersey da genitori italiani, Geremia ed Annunziata Cinquina, originari di Vasto e Taranta Peligna (in provincia di Chieti) emigrati nel Nuovo Mondo alla ricerca di fortuna. Pur possedendo poca formazione scolastica, acquisita principalmente come autodidatta, nel 1939 pubblica “Cristo fra i muratori” (Readerforblind), ispirato alla tragica morte del padre, avvenuta il Venerdì Santo del 1923, quando crolla il ponteggio del cantiere edile presso il quale lavora, immobilizzandolo sotto una colata di cemento.

Occasionalmente di domenica, il Gruppo di Lettura della Scuola Macondo – L’Officina delle Scuole di Pescara, diretta da Elisa Quinto torna con un appuntamento previsto per il 22 gennaio alle ore 19.00 che vedrà partecipare anche l’editore Valerio Valentini e Sandro Bonvissuto che ha curato la prefazione di “Cristo fra i muratori”.

Quella tragica morte, oltre a gettare nello sconforto la famiglia, cambia per sempre la vita di Pietro Di Donato che, ancora giovanissimo, si ritrova a lavorare come muratore per mantenere la sua famiglia e per onorare la memoria di suo padre. Allo stesso tempo, inizia a combattere una vera e propria battaglia per difendere i diritti dei lavoratori soprattutto in materia di sicurezza nei cantieri.

“Cristo fra i muratori” ha sicuramente una forte componente autobiografica, che lo portò ad essere immediatamente accolto positivamente dalla critica e dai lettori, soprattutto perché fu considerato il primo romanzo proletario scritto proprio da un proletario stesso e perché racconta in maniera cruda, onesta e sincera il mondo degli emigrati, le condizioni dei lavoratori italiani sui cantieri, lo sfruttamento da parte dei boss americani e l’assoluto egoismo dell’America capitalista nei confronti di una minoranza che ha contribuito a costruire materialmente la nazione.

Il libro racconta infatti del giovane Paolino, che subito dopo la morte del padre, si ritrova a chiedere aiuto per sfamare la sua famiglia, ricevendo puntualmente solo porte sbattute in faccia, compresa quella della Chiesa e con una richiesta d’indennità negata, dal momento che i padroni evitano in tutti i modi di prendersi la responsabilità dell’incidente: un padre sepolto equivale quindi ad un figlio che deve farsi necessariamente carico della famiglia.

E così, il giovane Paolino, si ritrova a gironzolare fra i cantieri, nella speranza che i vecchi amici di suo padre possano dargli una mano nel trovare un lavoro. Le corporazioni però puntualmente lo rifiutano perché è troppo giovane, non ha esperienza e soprattutto potrebbe creare casini in caso di controlli sui cantieri ma Paolino si dimostra subito testardo, ostinato e desideroso di imparare in fretta perché significherebbe così guadagnare più soldi.

All’inizio, per Paolino è davvero dura sopravvivere, gli altri manovali sul cantiere si prendono gioco di lui, il lavoro è davvero sfiancante e in più mangia sempre troppo poco eppure la fatica fisica lo esalta e lo spinge a dare sempre il massimo, guadagnandosi lentamente il rispetto di tutti e gli apprezzamenti dei boss e spingendolo a diventare in fretta un uomo maturo.

Pietro Di Donato è molto abile a descrivere la vita sul cantiere di questi uomini, che sembrano vere e proprie macchine da lavoro, prive di parola, che compiono gesti sempre identici e che ridiventano uomini solo alla fine del turno di lavoro, quando possono tornare nelle loro case, dalle loro famiglie, dalle mogli, dai figli e soprattutto al tanto agognato e meritato riposo.

Le pagine di “Cristo fra i muratori” sono impregnate del sudore che sgorga per la fatica e soprattutto restituiscono al lettore l’odore della calce, del cemento, della malta e dei mattoni che vengono spaccati e piazzati sotto il sole, il freddo o la pioggia e ogni gesto compiuto sul cantiere, somiglia ad un vero e proprio concerto, privo di spartito.

Gli uomini e le donne fotografati da Pietro Di Donato nel suo libro sono infatti poveri cristi, orgogliosi delle loro origini ma costretti a pregare il dio dei poveri, che lottano contro la fame e la miseria, considerati dei veri e propri nemici ereditati, che ricordano con nostalgia l’Italia, che hanno un forte senso comunitario al punto da condividere ogni cosa e che ballano la tarantella come se fosse un vero e proprio rimedio per esorcizzare i propri mali.

Pietro Di Donato in “Cristo fra i muratori”, oltre a raccontare uno spaccato di vita degli italiani emigrati in America, regala un romanzo di formazione e di iniziazione morale crudo e doloroso, contraddistinto da una scrittura poetica e molto evocativa e da un’amarezza silenziosa e profonda, la stessa che ricorda come in quegli anni rifiutare il Sogno Americano equivaleva tanto a rinnegare Dio.

L’autore è morto a Stony Brook, New York nel1992. In suo onore è stato istituito nel 2012 un premio giornalistico dedicato alla sicurezza sul lavoro.




TORNA STRADE AL NOBELPERLAPACE di San Demetrio

Cinque spettacoli per l’edizione numero 15 della rassegna di arti e spettacolo

L’Aquila 18 gennaio 2023. Cinque spettacoli da fine gennaio a metà marzo. Torna Strade, la rassegna teatrale di Arti e Spettacolo con la sua quindicesima edizione allo Spazio Nobelperlapace di San Demetrio ne’ Vestini. Direzione artistica di Giancarlo Gentilucci.

Appuntamenti diversi per genere, caratteristiche e riferimenti culturali che offrono uno spaccato armonioso della nostra società attraverso una riflessione su alcuni aspetti caratteristici del presente. Un cartellone nel quale le grandi storie epiche si intrecciano con i vissuti quotidiani, in cui figure storiche di primo piano della cultura del nostro Paese si incontrano con eroi anonimi alle prese con le battaglie personali così piccole; eppure, paradigmatiche di interi universi umani colti nelle proprie fragilità e nelle avversità.

Afferma Giancarlo Gentilucci, direttore artistico di Strade: “Strade compie 15 anni ed è una vivace adolescente che si relaziona con il mondo con uno sguardo attento e curioso. Abbiamo selezionato compagnie e spettacoli diversi e originali. Opere al debutto e lavori pluripremiati. Abbiamo compagnie provenienti da ogni parte del nostro Paese, attive sui territori e testimoni delle vicende quotidiane.

Ironico, vivace, non scontato, innovativo e drammaticamente onesto: è questo il teatro che ci interessa e che vogliamo offrire al pubblico di Arti e Spettacolo che continua a seguire le nostre iniziative e che mai, neanche nei difficili anni appena trascorsi, ha fatto mancare il proprio appoggio e la propria attenzione”.

Si comincia domenica 29 gennaio con Amazon crime di Peso Piuma con la regia di Clio Scira Saccà e testo di BR Franchi, lavoro già premiato per la sceneggiatura, ultimato durante una residenza proprio allo Spazio Nobelperlapace. Un racconto corale e ironico che, mescolando realtà e finzione, tesse in un unico affresco sia paradigmatici destini di personaggi inventati che fatti di cronaca realmente accaduti per condurre lo spettatore in una divertente, eppure dolorosa, riflessione sulle condizioni di lavoro nelle grandi aziende di e-commerce. Vengono così alla luce tutti i crimini delle grandi multinazionali della nostra epoca, fino al cosiddetto “Amazon Crime”: il furto del tempo. L’esito dello spettacolo, però, non è scontato e apre a una rivincita di chi subisce abusi e sopraffazioni.

Altro testo pluripremiato per il secondo appuntamento in cartellone il 5 febbraio: Dopodiché stasera mi butto di Generazione Disagio e Proxima Res con la regia di Riccardo Pippa. Una folle partita a uno strano e innovativo gioco dell’oca al quale il pubblico è invitato a partecipare “utilizzando” come pedine tre degli attori chiamati a superare imprevisti, prove collettive e individuali con un ritmo comico serrato e pezzi di improvvisazione basati su input che vengono dal pubblico. Vincerà chi riesce ad accumulare più sfighe e perciò più “disagio”. Uno spettacolo di cinica auto-analisi collettiva, irriverente, comico e profondo, che – presentato per la prima volta 9 anni fa – viene ogni volta aggiornato con riferimenti all’attualità e apre una riflessione personale e di comunità sulla lontananza fra la vita ideale e quella reale.

Una Storia con la S maiuscola, invece, in scena il 19 febbraio con Iliade della Bottega degli Apocrifi con Carticù: uno spettacolo di narrazione musicale della famosa guerra di Troia che si svolge, come un filo teso dal fato, fra le passioni e le fragilità di uomini, eroi e dei intrecciando le loro esistenze, in una storia epica capace di raccontare il presente. La metrica omerica è affidata alla musica di Piero Santoro, mentre Giuseppe Ciciriello presta corpo e voce al racconto della “storia di tutte le guerre” attraverso una narrazione, fatta di gesti semplici ed evocativi.

Cardio Drama, spettacolo semiserio su un organo quasi perfetto di ChronoS3 con Tomas Leardini, con la regia di Vittorio Borsari e Giulia Lombezzi è la proposta per il penultimo appuntamento in programma il 5 marzo. La storia, ambientata in ospedale, prova a ridere di un mondo complesso e tragicomico, un labirinto al neon di contraddizioni e speranze. Scritto insieme al cardiologo Claudio Cuccia, primario di Cardiologia della Fondazione Poliambulanza di Brescia, questo spettacolo vuole narrare e rivoluzionare il rapporto fra medici e pazienti, fra eretti e distesi, fra malattia e malato.

Chiude la rassegna, il 19 marzo, Rossini Flambé, Opera buffa in cucina del Teatro Due Mondi con la regia di Alberto Grilli. Una divertente e scatenata sequenza di canti, testi e situazioni comiche situazioni che, come una ricetta elaborata, mescola temi che variano dagli ingredienti in cucina all’amore, dal vino ai piaceri della vita. Uno spettacolo per grandi e piccoli che racconta dell’Italia e dei suoi sapori e suoni, che porta allo scoperto la passione verso la vita e i suoi piaceri come tratto caratteristico della nostra cultura popolare. Partendo dalle sonorità dell’opera buffa, Antonella Talamonti ha composto per questo lavoro musiche e arrangiamenti originali che si alternano alle Ouverture rossiniane più famose e che raccontano di passioni e contrasti in cucina.

Tutti gli spettacoli si terranno di domenica alle 18 allo Spazio Nobelperlapace in Via Jacopo da Sinizzo a San Demetrio ne’ Vestini. I biglietti (costo 10 euro) sono acquistabili presso la libreria Polarville in Via Castello all’Aquila o direttamente in teatro. Per info e prevendita 348.6003614.




IL MONTASCALE dell’Abbazia di San Giovanni in Venere

La consegna delle chiavi e del telecomando

Fossacesia, 18 gennaio 2023. Passaggio di consegna ieri mattina delle chiavi e del telecomando del montascale elettrico posizionato all’ingresso della scalinata dell’Abbazia di San Giovanni in Venere a Fossacesia da parte della Provincia di Chieti e della Prefettura a Padre Marcello Pallotta, priore dell’Ordine dei Passionisti.

“Ringrazio il Consigliere provinciale Sergio Furia che in questi mesi si è adoperato affinché si giungesse a questo momento”, afferma il Presidente della Provincia di Chieti, Francesco Menna che ringrazia anche la Prefettura di Chieti per la sempre precisa e puntuale attenzione e supervisione.

“Un momento importante che pone fine all’annosa problematica che si protraeva da troppo tempo e che andava assolutamente risolta”, aggiunge il Consigliere provinciale Sergio Furia presente ieri mattina alla ricognizione dei lavori eseguiti e all’illustrazione del funzionamento del montascale da parte dell’impresa installatrice.

“Ringrazio gli uffici tecnici della Provincia per il lavoro introdotto. Auspico ora – prosegue Furia – che vengano reperiti quanto prima ulteriori risorse per giungere all’opera definitiva che permetterà anche il recupero dei locali sottostanti la Porta della Luna che potranno essere utilizzati per l’esposizione di numerosi reperti storici ritrovati nell’Abbazia. Per il reperimento dei fondi dal PNRR da destinare a questi lavori abbiamo sollecitato la Prefettura che ci ha assicurato che verrà presto convocato il Comitato Scientifico F.E.C.”.

“I lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria del montascale – conclude Furia – saranno a carico del Comune di Fossacesia e dell’Ordine dei Passionisti”.

Unitamente alle chiavi e al telecomando (al momento provvisori in attesa di quelli definitivi che saranno consegnati dall’impresa entro il 31 gennaio 2023) sono stati consegnati anche il certificato di collaudo, la dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico e del servoscale, l’approvazione di regolare esecuzione e il manuale dell’impianto elettrico del servoscale.

Oltre al Consigliere provinciale Sergio Furia ieri mattina erano presenti anche Padre Marcello Pallotta (priore dell’Ordine dei Passionisti), la Dott.ssa Micaela Fasciani (Prefettura), l’Arch. Francesco Faraone (Provincia di Chieti), l’Ing. Petragnani Danilo (Comune di Fossacesia), il Dott. Sciascio Consiglio Domenico (Ditta) e la Lux Impianti di Nicolas Fabbri.

L’esecuzione dell’opera è avvenuta sotto il controllo della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio d’Abruzzo.




NON TROVANO PACE i parenti delle vittime della palazzina di via Campo di Fossa

Dopo 14 anni dalla tragedia vissuta in quella notte del 6 Aprile 2009 a L’Aquila, i familiari delle vittime del sisma continuano ad essere perseguitate

L’Aquila, 18 gennaio 2023. È di due giorni fa la notizia della richiesta della richiesta avanzata loro, tramite i propri legali l’11 gennaio scorso, dal Comune dell’Aquila, delle spese legali liquidate pari ad euro 18640, a seguito della sconcertante sentenza dello scorso ottobre che ha attribuito per il 30% la responsabilità alle vittime della palazzina di via Campo di Fossa.

Non posso che essere vicina all’avvocato Maria Grazia Piccini, mamma di Ilaria, vittima anch’essa del crollo della palazzina in questione, e condivide a pieno lo sconforto misto a sorpresa per la fretta in cui il sindaco Biondi ha chiesto il pagamento delle spese ai parenti delle vittime senza nemmeno attendere l’esito del ricorso in appello degli stessi.

Non riesco a trovare nessuna giustificazione a questa fretta che giudico un’assoluta mancanza di rispetto verso genitori e parenti che non vengono lasciate in pace nel loro lutto   

Gabriella Di Girolamo

Capogruppo M5S Comm. VIII LL.PP. Trasporti




AL VIA LA RASSEGNA dei giovedì letterari

Pennapiedimonte, 17 gennaio 2023. Si inaugura giovedì alle 17.30, con l’intervento del critico letterario e d’arte Massimo Pasqualone, la rassegna dei giovedì letterari presso lo Scaffe hotel relais di Pennapiedimonte.

Pasqualone presenterà per l’occasione il suo ultimo libro sugli scrittori di Molise, Marche, Puglia e Campania dal titolo Tra i due mari, già presentato a Manfredonia, San Benedetto del Tronto e Calitri.

“Sono davvero contento di inaugurare con il mio intervento questo nuovo progetto ideato dalla direzione dello Scaffe di Pennapiedimonte diretto dall’imprenditrice Cinzia Santoferrara- sottolinea Pasqualone- e non faremo mancare il nostro sostegno all’iniziativa.”




SPESE LEGALI familiari vittime sisma

Fina: Scelta inopportuna, ci aspettiamo passo indietro

L’Aquila, 17 gennaio 2023. “La scelta del Comune dell’Aquila di richiedere ai familiari delle vittime le spese legali nell’ambito di un procedimento così delicato, che tanta attenzione ha suscitato a tutti i livelli, è quanto meno inopportuna”: la dichiarazione è del senatore Michele Fina, segretario del Partito Democratico abruzzese.

Fina prosegue: “I familiari delle vittime non meritano un simile trattamento, peraltro dopo una sentenza che è arrivata alla scandalosa attribuzione di una parte della colpa ai loro cari. Ci aspettiamo una riparazione e un passo indietro da questa richiesta da parte del vertice politico dell’ente, dal sindaco stesso”.




TOCCA A NOI mantenere vive le nostre tradizioni

I ragazzi portano in scena la rappresentazione del Sant’Antonio Abate

Villa Santa Maria, 17 gennaio 2023. “Le tradizioni sono un patrimonio importantissimo per l’intera umanità”. Con questo monito l’associazione culturale Il treno dell’amicizia ha organizzato ieri pomeriggio nel paese patria dei cuochi la rappresentazione del Sant’Antonio Abate, portata in scena dai ragazzi del paese di età compresa tra i 5 e i 17 anni. Nella seconda parte della manifestazione, curata dalla Pro Loco e dal Comune di Villa Santa Maria, c’è stata l’accensione con la benedizione del fuoco e a seguire l’apertura degli stand gastronomici.

La rappresentazione, che quest’anno assume un significato particolare in quanto è stata riproposta dopo diversi anni di assenza, è stata spiegata al pubblico dai ragazzi che l’hanno vissuta in prima persona con questo messaggio: “Tocca a noi mantenere vive le nostre tradizioni perché noi saremo gli anziani di domani e toccherà sempre a noi tramandare alle generazioni future tutto il nostro sapere. Solo così potremo preservare il nostro patrimonio culturale”.

“Una bellissima iniziativa che riporta in scena una tradizione che era stata abbandonata da molti anni – commenta il sindaco Giuseppe Finamore – e che riprende vita grazie alla volontà dei nostri ragazzi, che hanno mostrato un grande interesse per le nostre usanze. E questo per tutti noi è sicuramente motivo di orgoglio”.

Barbara Del Fallo




MUCCHE E PECORE DELLA FATTORIA ITALIA IN PIAZZA San Pietro presenti giovani e allevatori abruzzesi

S. Antonio: coldiretti, anche in Abruzzo 1 stalla su 10 a rischio crack, sos costi

Roma, 17 gennaio 2023. Quasi una stalla su dieci (9%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività per l’esplosione dei costi con rischi per l’economia e l’occupazione ma anche per l’ambiente, la biodiversità e il patrimonio enogastronomico nazionale. È la Coldiretti a lanciare l’allarme sul crack degli allevamenti italiani nel rapporto “Salviamo la Fattoria Italia” diffuso questa mattina in occasione di Sant’Antonio Abate, il Patrono degli animali, con il presidente della Coldiretti Ettore Prandini in Piazza San Pietro a Roma dove per la tradizionale benedizione sono arrivate le razze più rare e curiose di mucche, asini, pecore, capre, galline e conigli. Presenti nella capitale anche allevatori provenienti dalle diverse regioni: dall’Abruzzo sono partiti, con i pullman organizzati da Ara e Coldiretti, decine di imprenditori zootecnici, tra cui Pietropaolo Martinelli (presidente Ara), Emanuela Ripani (presidente di Coldiretti Teramo) e tanti giovani delle diverse province.

“Nel giorno di Sant’Antonio Abate è doveroso ricordare l’importanza dell’allevamento italiano – sottolinea Coldiretti Abruzzo – un importante comparto economico che rappresenta il 35 per cento dell’intera agricoltura nazionale, per una filiera che vale circa 40 miliardi di euro, con un impatto rilevante dal punto di vista occupazionale dove sono circa 800mila le persone al lavoro sull’intera filiera. L’emergenza economica mette però a rischio la stabilità della rete zootecnica italiana che è importante non solo per l’economia nazionale ma ha una rilevanza sociale e ambientale. A strozzare gli allevatori, e non fanno eccezione le imprese abruzzesi, è l’esplosione delle spese di produzione del +60% legata ai rincari energetici, che arriva fino al +95% per i mangimi, al +110% per il gasolio e addirittura al +500% delle bollette per l’elettricità necessaria ad alimentare anche i sistemi di mungitura e conservazione del latte, secondo l’analisi Coldiretti su dati Crea. A tutto questo – afferma Coldiretti – si aggiunge il problema della disponibilità di fieno e foraggi, la cui produzione è stata tagliata dalla siccità, con i prezzi in salita anche a causa della guerra in Ucraina”.

Particolarmente drammatica la situazione delle stalle di montagna con un calo stimato della produzione di latte del 15% che impatta sulla produzione dei formaggi di alpeggio, a causa della crisi, del cambiamento climatico e della mancanza della neve che ha impattato sul turismo. Ma a rischio c’è l’intero patrimonio caseario tricolore con 580 specialità casearie tra 55 Dop (Denominazione di origine controllata) e 525 formaggi tipici censiti dalle Regioni.

Allo tsunami scatenato dalla guerra in Ucraina si aggiunge poi – denuncia Coldiretti – la “spada di Damocle” della direttiva sulle emissioni industriali che finisce per equiparare una stalla con 150 mucche o un inceneritore o a una fabbrica altamente inquinante andando a colpire circa 180mila allevamenti ed esponendoli al rischio chiusura con un effetto domino sulle attività collegate. La proposta di direttiva – spiega la Coldiretti – estende una serie di pesanti oneri burocratici a quasi tutti gli allevamenti dei settori suinicolo, avicolo e bovino che vengono considerati alla stregua di stabilimenti industriali. Una situazione che rischia di lasciare campo libero alle importazioni da paesi che non applicano le pratiche sostenibili di allevamento che caratterizzano il sistema produttivo europeo o, ancora peggio, e di spingere verso lo sviluppo di cibi sintetici in provetta, dalla carne al latte cibi sintetici.

“Quella di Bruxelles è una minaccia – dice Coldiretti Abruzzo – che potrebbe avere conseguenze disastrose sulle  tante stalle, anche abruzzesi, che si trovano già in una situazione drammatica per l’insostenibile aumento dei costi. Non serve ricordare che, quando una stalla chiude, si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado dei territori soprattutto in zone svantaggiate”.




L’AMICACCI ABRUZZO RICEVUTA in municipio

Il Sindaco: ” Siete un grande esempio. Da parte nostra, un impegno che continua”.

Il Presidente Edoardo D’Angelo elogia la squadra: “Alzare la SuperCoppa, il gesto più bello per festeggiare il nostro quarantennale”.

Giulianova, 17 gennaio 2023. Reduci dalla magnifica conquista della SuperCoppa, e con dentro la tensione positiva per le prossime sfide, i ragazzi della Amicacci Abruzzo sono stati ricevuti questa mattina in municipio. Con loro, il Presidente Edoardo D’Angelo ed alcuni collaboratori storici. In sala consiliare, ad accoglierli, c’erano il Sindaco Jwan Costantini ed il consigliere con delega allo Sport Livio Persiani.

L’ invito del Primo cittadino, accolto con entusiasmo dalla squadra, ha permesso di festeggiare la SuperCoppa ma soprattutto di vivere un momento che, ben oltre l’istituzionalità, è stato un’occasione di condivisione, di amicizia, di incontro. La pergamena consegnata alla squadra giuliese di basket in carrozzina, nella persona del Presidente D’Angelo, ha voluto essere un attestato d’affetto da parte della Città di Giulianova ed anche, per quanto riguarda l’ Amministrazione,  una promessa di sostegno e di attenzione.

” Questa coppa – ha detto il Sindaco Costantini – è il segno tangibile di come sognare insieme, e in grande,  possa condurre a traguardi inaspettati, regalare vittorie che sembravano impossibili. L’ Amicacci incoraggia tutti, grandi e piccoli, sportivi o meno, a sfidare se  stessi, ma facendo squadra, portando a sintesi l’impegno di tanti. Competere, oggi, non è facile. Alle difficoltà oggettive di reperimento di fondi bisogna replicare con la più efficace delle risposte, con la collaborazione, la presenza concreta. L’ Amministrazione, in questo senso, vuole esserci, intanto attivandosi per il miglioramento strutturale della sede di via Galilei.”




COMINCIAMO BENE

Le grandi esplosioni d’inizio anno

Esplodono in successione il caso insetti per la nostra futura alimentazione; il caso Orlandi che si apre ai misteri dopo quarant’anni; il caso Messina Denaro dopo trenta: cominciamo bene.

Tutto intorno, comunque,  sempre la solita solfa: l’ossessione del virus, la follia in Ucraina, il sangue delle donne in Iran, in Afganistan ma soprattutto da noi.

L’economia dei bilanci rossi e delle casse svuotate, del caro benzina e dei bonus dei miei stivali.

Le perversioni di Nuova Generazione, con le sue vernici artistiche, e quelle vecchie della corona inglese.

Il disgusto dilagante per il calcio sfasciato, criminale e corrotto e le nevrosi dei  giostrai della TV e dell’informazione.

Guerre e miserie si espandono; ricchezze e poteri si concentrano; ingiustizie, persecuzioni ed un uomo che non trova pace: ecco il nuovo anno.

Quali profezie, quali previsioni: già tutto chiaro, si scivola sempre più giù quando mancano appigli sicuri.

NM




L’EUFORIA smodata

La perplessità delle genti di buon senso

Chieti, 17 gennaio 2023. Soddisfazione e tanta euforia per la cattura di questo latitante; questo, però, secondo i tradizionali canali d’informazione

Gli stessi strumenti d’informazione ci raccontano di questo personaggio, della sua fama di criminale e della sua pericolosità sociale e che da oltre trent’anni si nascondeva in uno strano rifugio: la propria casa.  

Tutto chiaro secondo questa informazione corrente; ma tanti dubbi e tante ombre secondo il buon senso comune.

Ragionando in modo semplice, e senza contorsioni mentali, la mafia è un fenomeno criminale sicuramente, è chiaro che tale fenomeno, così importante addirittura per il mondo intero, non può limitarsi ai soliti e classici settori politici, economici e sociali.

Il potere si esercita anche tenendo in mano le sorti della cultura e delle guide comunicative. Anche l’informazione esercita potere e rientra fra i settori che fanno gola alla mafia: fenomeno criminale, ma senza confini.

Per capirci: a tanta euforia, anche smodata in taluni salotti di corte, è giusto contrapporre anche altrettanta perplessità.




CONTRO LA VIOLENZA di genere

Letture ad alta voce in biblioteca

Roseto degli Abruzzi, 17 gennaio 2023. Proseguono le iniziative dell’Amministrazione Comunale e della Commissione Pari Opportunità, in collaborazione con il Circolo LaAV, contro la violenza di genere. La sezione dedicata a Ester Pasqualoni, all’interno della Biblioteca Comunale di Roseto degli Abruzzi, sarà teatro di nove appuntamenti nel corso dell’anno dal titolo “D’Amore non si muore”, momenti dedicati al confronto e alle letture di brani ad alta voce che avranno come tema, appunto, la lotta alla violenza.

Il primo incontro è fissato per venerdì 20 gennaio alle ore 18.15. Gli altri appuntamenti sono previsti per il 17 febbraio, il 17 marzo, 15 aprile, 19 maggio, 9 giugno, 29 settembre, 20 ottobre e 24 novembre.

“Come location abbiamo scelto la sala dedicata a Ester Pasqualoni, la dottoressa brutalmente uccisa da uno stalker e diventata simbolo della battaglia contro la violenza sulle donne – affermano il Sindaco Mario Nugnes, la Presidente del Consiglio Comunale Gabriella Recchiuti e la Consigliera con delega alle Pari Opportunità Toriella Iezzi – come Amministrazione Comunale abbiamo lavorato affinché iniziative di sensibilizzazione del genere non caratterizzassero solo ricorrenze specifiche ma diventassero un appuntamento costante per i nostri giovani e per i nostri cittadini. Perché la violenza di genere va combattuta quotidianamente e costantemente, attraverso l’educazione, l’esempio e il confronto. Ancora una volta, quindi, la sinergia tra Ente, Commissione Pari Opportunità e associazioni del territorio, ci permette di organizzare momenti di riflessione su un tema così importante”.

“Si tratta di una iniziativa che prosegue nel solco di quanto fatto negli ultimi mesi riguardo alla lotta alla violenza di genere e alle discriminazioni – aggiunge la Presidente della Cpo di Roseto Silvia Mattioli – Si tratta di nove incontri che inizieranno venerdì prossimo e si concluderanno nel mese di novembre: tre dedicati ai più piccoli, tre dedicati agli adolescenti e tre dedicati agli adulti. Tutti prevedono una prima parte incentrata sulle letture ad alta voce che sarà poi seguita da un confronto o da un laboratorio. Assieme al Comune e al Circolo LaAV abbiamo ritenuto necessario continuare la campagna di sensibilizzazione, soprattutto tra i più giovani, e abbiamo pensato di valorizzare la Biblioteca Comunale per farla diventare, ancor di più, un punto di riferimento per la cittadinanza rosetana anche per quel che riguarda la responsabilizzazione contro la violenza sulle donne”.

Mario Nugnes

Sindaco Roseto degli Abruzzi




PREMIO PARCO MAJELLA 26ª edizione

Pubblicato il bando del premio di letteratura naturalistica Parco Majella

Abbateggio, 17 Gennaio 2023. Il Premio, che si svolge sotto l’egida del Centro Scuola e Cultura Italiana di Toronto, è strutturato nelle seguenti sezioni in concorso:

A)           NARRATIVA edita

B)           SAGGISTICA edita

C)           POESIA edita

Non è prevista quota di partecipazione.

Tutti i testi dovranno essere inviati entro e non oltre il 31 marzo 2023.

La PREMIAZIONE avverrà nel corso di una cerimonia che si terrà ad Abbateggio (PE), alla presenza di autorità ed esponenti del mondo ambientalistico e culturale, il 15 LUGLIO 2023.

Antonio Di Marco – Presidente del Premio Parco Majella: in occasione della 26ª edizione del Premio Parco Majella, rinnovo i ringraziamenti ad ogni “amico del Premio” che ha contribuito nel tempo alla realizzazione di questa iniziativa culturale che ha reso Abbateggio “presidio culturale della letteratura naturalistica italiana”, punto di riferimento per la difesa dell’ambiente attraverso la cultura e la letteratura. 26 edizioni all’insegna della valorizzazione della letteratura ambientale con l’intento di indicare un modello formativo basato sul binomio cultura/ambiente, in grado di sovvertire la linea di sviluppo di un piccolo borgo che nel 1997 era stato candidato ad ospitare una grande discarica. Siamo estremamente orgogliosi dell’impegno introdotto 25 anni fa per valorizzare la Majella e il territorio della nostra Regione e dell’interesse sempre crescente che accompagna il nostro concorso letterario. Questo dimostra la valida idea avuta più di venti anni fa di credere in questa iniziativa, che di anno in anno convince personaggi di rilievo a venire ad Abbateggio, oltre ad attrarre visitatori e turisti.

Il Premio Nazionale di Letteratura Naturalistica “Parco Majella” è un concorso letterario esplicitamente dedicato alla letteratura naturalistico – ambientale, per richiamare l’attenzione su opere nelle quali un ritrovato equilibrio tra uomo e natura apre un orizzonte nuovo, capace di valorizzare le nostre radici e indicare un modello culturale forte e denso di sviluppi e approfondimenti.

Il Premio Parco Majella si svolge nel mese di luglio in Abbateggio (PE), uno de “I borghi più belli d’Italia” in Abruzzo ed è promosso dall’Associazione “Alle falde della Majella” in collaborazione con l’Amministrazione comunale.




INVITO ALLA LETTURA di Flaiano il nuovo saggio di Lucilla Sergiacomo

Sarà presentato Giovedì 19 gennaio, ore 18, alla Libreria Colacchi

L’Aquila, 17 gennaio 2023. “Invito alla lettura di Flaiano” (Mursia, 2022) è il nuovo saggio di Lucilla Sergiacomo sul grande scrittore abruzzese, una rivisitazione ampiamente aggiornata e arricchita d’un precedente testo del 1996, tra le diverse opere che l’autrice ha dedicato ad Ennio Flaiano (Pescara, 1910 – Roma, 1972).

Il volume sarà presentato a L’Aquila, presso la Libreria Colacchi (Corso Vittorio Emanuele 5), giovedì 19 Gennaio, alle ore 18, con gli interventi di Angela Ciano, dell’autrice Lucilla Sergiacomo, e con la lettura di testi a cura di Silvana Palumbi.

Non poteva mancare, nella ricorrenza del 50° anniversario della scomparsa, specie da parte della Sergiacomo che tanti studi ha pubblicano su Flaiano, uno dei più grandi ed eclettici autori del Novecento, questo ulteriore significativo tributo. Ennio Flaiano, infatti, fu giornalista, critico teatrale e cinematografico – per il Mondo di Pannunzio, il Corriere della Sera, l’Europeo, L’Espresso, ed altre testate -, oltre che sceneggiatore di alcuni fra i più importanti film del dopoguerra. In questo particolare settore campeggia la forte collaborazione con Federico Fellini, per la sceneggiatura de Lo sceicco bianco, Le notti di Cabiria, I vitelloni, La dolce vita, Otto e mezzo, Giulietta degli spiriti, autentici capolavori della settima arte, ma anche per altri grandi registi quali Lattuada, Monicelli, Steno, Blasetti, Rossellini, Risi, Antonioni, Germi, Petri, Zampa, Ferreri, Montaldo e molti altri ancora.

Moralista acre e tragico, Flaiano scrisse opere narrative e prose varie percorse da un’originale vena satirica e da un vivo senso del grottesco, attraverso i quali vengono colti gli aspetti più paradossali della realtà contemporanea: Tempo di uccidere (1947, premio Strega), Una e una notte (1959), Il gioco e il massacro (1970), Le ombre bianche (1972), Autobiografia del blu di Prussia (postumo, 1974), Diario degli errori (postumo, 1977). Toni analoghi hanno i suoi testi teatrali: La guerra spiegata ai poveri (1946), La donna nell’armadio (1958), Un marziano a Roma e altre farse (1971).




IL DISSESTO DELLE STRADE in Val di Sangro

Assurda l’inerzia della Regione sulla maggiore area industriale d’Abruzzo!

Pescara, 17 gennaio 2023. Val di Sangro, interpellanza Paolucci su stato delle strade: “È il polo industriale maggiore che abbiamo, al posto di fare polemica la Regione intervenga come chiedono istituzioni e realtà economiche”

“A qualche giorno dagli appelli del sindaco di Atessa e delle maggiori aziende presenti sul territorio circa lo stato in cui versano le strade a servizio del polo industriale della Val di Sangro, è inaccettabile che dalla Regione non arrivino provvedimenti. La realtà parla da sola: arterie battutissime versano in condizioni disastrose e al limite della sicurezza; segnaletica stradale precaria; sottoservizi oberati; illuminazione carente e, soprattutto, nessun investimento da parte del Governo regionale che tratta così un’area che produce da sola un terzo del PIL d’Abruzzo”, la denuncia del capogruppo Pd Silvio Paolucci che annuncia un’interpellanza sulla situazione.

“A parte tali e tante mobilitazioni, non registriamo reazioni positive, se non l’annuncio di investimenti futuri su un territorio che ha bisogno di interventi adesso, da parte di un ex componente dell’esecutivo a difesa del non operato della Regione – incalza Paolucci – Così come sembra debole la giustificazione dell’Azienda regionale per le attività produttive sulla carenza di fondi da destinare allo scopo. Vero è che la Regione a guida centrodestra in quattro anni non è stata in grado di sostenere la realtà industriale dell’Abruzzo, che sta vivendo anch’essa un periodo di cambiamenti e difficoltà.

Ad oggi non ci sono strategie, né investimenti e nemmeno fondi capaci di rendere almeno più agevoli e sicure le strade su cui circolano i mezzi delle aziende che pure versano alla Regione i contributi dovuti. Nulla. È rimasta sospesa anche la nostra proposta di collaborare a istituire un tavolo per interloquire con questo mondo, uno strumento aperto e concreto, a cui porre temi e problemi da affrontare e risolvere. Per questo non possiamo che unirci alla comunità e alle realtà che operano nella Val di Sangro nel chiedere alla Regione non solo interventi, ma le azioni volte a dare risposte alle istanze emerse dal territorio e che per la loro portata non possono essere sottovalutate o, peggio, ignorate”.




STORIA E STORIE DEL CALCIO dilettantistico abruzzese

Presentazione del libro

Teramo, 17 gennaio 2023. Continuano le presentazioni del libro sulla “Storia e le storie del calcio dilettantistico abruzzese”, che questa volta fa tappa a Teramo. Damiano Mazzoni, giornalista e autore del testo, sarà ospite della Specola Calcio, squadra amatoriale che viene raccontata con un capitolo speciale denominato “Passione sconfinata e amore profondo”. Non si parlerà solo della società teramana ma di tutto ciò che riguarda la raccolta di aneddoti, storie e racconti legati allo sport più popolare.

La presentazione sarà aperta a tutti e si terrà giovedì 19 gennaio all’Empatia Caffè (in Via Giannina Milli, 4) alle ore 18:30. Durante l’evento si potrà intervenire, chiedere maggiori informazioni e naturalmente sarà possibile acquistare il libro. In ogni caso, il testo è disponibile anche online cliccando su questo link.

Di seguito la prefazione del libro: “Storie e storia del calcio dilettantistico abruzzese” racchiude tutto questo e molto altro. È un turbinio di racconti, vicende e approfondimenti ripresi proprio dai campi e dai protagonisti abruzzesi. Molte volte non si lascia traccia di ciò che ogni giorno viviamo su quei campi in cui è stata fatta la storia del calcio dilettantistico abruzzese. E allora è il momento di assaporare e di ripercorrere le storie vissute grazie al nostro calcio, quello a noi vicino, quello che amiamo senza confini. Una vera e propria storia d’amore.




BEETHOVEN e il pianoforte di Gorini

Con i solisti aquilani all’auditorium

L’Aquila, 17 gennaio 2023. Saranno le pagine di Beethoven ad aprire il nuovo anno della rassegna Musica per la città. Mercoledì 18 gennaio, alle 18 nell’auditorium del Parco, Filippo Gorini, al pianoforte, eseguirà, con I Solisti Aquilani, due concerti del genio di Bonn. L’orchestra da camera si avvale della direzione artistica di Maurizio Cocciolito.

Vincitore del Premio Abbiati, prestigioso riconoscimento della critica musicale italiana, quale miglior solista del 2022, Filippo Gorini si afferma, a soli 26 anni, come uno dei più interessanti talenti della sua generazione. Nel 2015 ha vinto il concorso Telekom-Beethoven di Bonn, dove si è aggiudicato il primo premio, con voto unanime della giuria e due premi del pubblico.

Nel 2020 ha ricevuto il Borletti Buitoni Trust Award, con il sostegno del quale ha realizzato un progetto di approfondimento multidisciplinare sull’Arte della fuga di Johann Sebastian Bach: si tratta di una serie di video-documentari in cui Gorini dialoga con personalità eminenti del mondo della cultura e dell’arte, noti per il loro particolare legame con la figura di Bach. Tra questi, il regista teatrale Peter Sellars, l’architetto Frank Gehry, lo scultore Alexander Polzin, il pianista Alfred Brendel, il regista cinematografico Alexander Sokurov, il matematico Marcus du Sautoy. L’originalità del progetto è data anche dal fatto che è riuscito a intervistare persone non facili da raggiungere: Gorini ha girato il mondo per realizzare 14 interviste come i 14 contrappunti dell’Arte della fuga.

Una curiosità: il giovane pianista è figlio di due noti fisici nucleari, uno dei motivi per cui ama studiare anche l’aspetto matematico della musica

IL PROGRAMMA

I SOLISTI AQUILANI/ FILIPPO GORINI pianoforte

Ludwig van Beethoven Concerto n. 4 in sol maggiore op. 58 per pianoforte e orchestra Concerto n. 5 in mi bemolle maggiore op. 73 per pianoforte e orchestra (trascrizione per archi di Vinzenz Lachner)




BISOGNA SALVARE il  Parco

Produce molteplici servizi ecosistemici per la comunità

Pescara, 17 gennaio 2023. La sezione pescarese del Co.n.al.pa. (Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio) si schiera a favore della salvaguardia del Parco in Via della Fornace Bizzarri. Con la sua estensione di 1800 mq e una copertura arborea di rilievo, esso rappresenta un vero e proprio polmone verde che svolge un ruolo importante nella mitigazione dell’isola di calore, produce qualità della vita  ed è anche un luogo di aggregazione sociale.

“Bisogna assolutamente conservare questo prezioso luogo”, spiega l’associazione in una nota. “L’edificio scolastico coprirà 600 mq del parco. I rimanenti spazi sarebbero utilizzati a giardino ad esclusivo uso dell’asilo e non sarebbero più fruibili ai residenti; quindi, si andrebbe a perdere un luogo di ritrovo e di svago della comunità.”

“Esiste un terreno comunale in alternativa, molto vicino, con possibilità di creare edificio su due livelli e quindi avere giardino per i bambini e campetto polivalente per tutti: perché non realizzare lì l’edificio scolastico?”

Estremamente delicata la questione degli alberi. “Nel parco ci sono alberi grandi con più di 20 anni di vita e non sono trapiantabili” spiega l’associazione  “Non sono pali che possono essere spostati a piacimento. Qui ci sono Platani, cipressi, lecci, magnolie, un esemplare grande e bellissimo di Chamaerops humilis più diversi

alberi ed arbusti piantati dai residenti in occasione della nascita dei loro figli: quello che il Comune non ha fatto, lo hanno fatto i cittadini spontaneamente e questo rende il parco importante anche sotto l’aspetto civico ed affettivo”.

“Questo parco produce per la comunità molteplici servizi: produce ombra, ossigeno, abbatte la co2 e le polveri sottili, rende il suolo permeabile, da maggior valore immobiliare per gli edifici che affacciano sul parco: tutto questo verrebbe perso irrimediabilmente. Ricordiamo inoltre che le nuove piantagioni richiedono decenni per poter tornare a fornire gli stessi servizi ecosistemici.”

Qualche accenno anche sul valore economico di questo parco: “è stato realizzato nel 2004 con una spesa di 200 milioni di vecchie lire: in caso di smantellamento verrebbero sprecati fondi pubblici.” continua l’associazione, “Inoltre, il parcheggio antistante il parco, già insufficiente per i residenti, con la creazione dell’asilo diverrebbe ancor più problematico, portando il traffico, la sosta ed il parcheggio alla totale congestione nelle ore di punta (entrata ed uscita dei bambini );

“Altra alternativa possibile sarebbe completare l’ asilo incompiuto che si trova vicino al tribunale, a meno di 1 km dal parco”, conclude l’associazione, “Una alternativa per evitare inutile consumo di suolo e cementificazione della città.”




BASTA CAOS, affrontare il problema parcheggi

Il presidente del partito: «Comune e Regione inerti. Daremo voce all’Italia dimenticata»

Pescara, 17 gennaio 2023. «La questione parcheggi a Pescara è ormai diventata una emergenza. Non è possibile che, all’alba del 2023, i cittadini pescaresi si ritrovino ancora a pagare dazio per una questione che poteva essere risolta già tempo fa con un minimo di lungimiranza e di programmazione».

Lo afferma l’avvocato Alexandro Maria Tirelli, fondatore e presidente del partito «Libertà, Giustizia, Repubblica».

«Nella indifferenza di Comune e Regione, la città, soprattutto in centro, è ostaggio della mancanza di stalli con grave danno di lavoratori e residenti che sono costretti a lunghi giri di perlustrazione per poter lasciare la vettura. Un problema che rallenta pesantemente la funzionalità di attività produttive e uffici».

Per questo motivo Lgr ha elaborato due proposte, in attesa di un piano infrastrutturale più elaborato, come il parcheggio sotterraneo in centro già messo in pratica con successo a Torino.

«La nostra idea prevede la costruzione un’area di sosta multipiano nel piazzale della stazione ferroviaria, come quella costruita a Venezia o a Napoli con il noto parcheggio Brin, e altre due nei pressi dei lungomare che insistono a nord e a sud della città».

«Pescara, l’Abruzzo e i cittadini hanno bisogno di risposte e investimenti. Della presenza concreta delle istituzioni sul territorio e non di vacue promesse elargite a frotte da sindaco e presidente della Regione. Servono fatti concreti» sottolinea Alexandro Maria Tirelli.

«Il futuro dell’Italia passa anche (e soprattutto) attraverso la valorizzazione dei tantissimi territori che, non facendo parte delle grandi aree metropolitane, da sempre sono trascurati dal governo di Roma e dagli stessi partiti dell’arco costituzionale. Fulgidi esempi sono l’Abruzzo e la città di Pescara. Aree dalla grande bellezza, ma dalle potenzialità inespresse. Nel capoluogo abruzzese bisogna dar vita uno sviluppo urbanistico nel segno della modernità che la renda traino dell’Italia Adriatica. “LgR” vuole essere voce e coscienza critica di questi territori».

L’ufficio stampa




COMMEMORAZIONE VITTIME di Rigopiano

Domani ore 12 a Chieti

Domani, mercoledì 18 gennaio, alle ore 12 al Monumento dedicato alle vittime di Rigopiano si svolgerà la cerimonia istituzionale per ricordarle.