A BOTTI APERTE: venerdì e sabato prossimi, San Martino in piazza Buozzi

Due serate in allegria con i migliori vini abruzzesi, le castagne e i marroni di Pietralta. Musica e folklore a cura dei Caferza e dei Lascia Perde. In più,  un’animazione fotografica

Giulianova, 8 novembre 2022. Anche quest’anno la ricorrenza di San Martino, a Giulianova, non passerà inosservata. Vini abruzzesi, castagne nostrane e marroni di Pietralata saranno infatti i protagonisti di A botti aperte, evento allestito da Vinkore Abruzzo Eventi con il patrocinio del Comune di Giulianova, in programma venerdì 11 e sabato 12 novembre.

“La nostra ambizione – spiegano gli organizzatori – è far diventare questa iniziativa la manifestazione di punta per la valorizzazione dei vini abruzzesi, prodotti d’eccellenza della nostra regione. Contiamo di coinvolgere, nel tempo, tutto il centro storico di Giulianova.

Lo faremo, nei prossimi anni, aprendo i fondaci alle cantine partecipanti ed utilizzando i tanti locali storici presenti nel cuore rinascimentale della città. Ad oggi, sono dieci le aziende che hanno sposato il progetto, teso appunto a valorizzare i nostri vini grazie all’ abbinamento con i prodotti tipici del periodo, come, questa settimana, le castagne ed i famosi marroni di Pietralta, raccolti per l’occasione sulle stupende montagne attorno al Ceppo. Non si esclude di proporre A botti aperte anche in altri periodi e in scenari diversi, per un’esaltazione dei nostri vini che sia a 360 gradi”.

Senza palchi e palcoscenici, ma in mezzo alla gente, in piazza Buozzi, saranno i gruppi folkloristici di Giulianova, i Caferza e i Lascia Perde, a scaldare l’aria, nelle serate di venerdì e sabato prossimi. Prevista anche un’ animazione fotografica messa a punto dai professionisti di Organirama. Foto bizzarre e divertenti saranno scattate a tutti i partecipanti, i veri protagonisti di A botti aperte. Gli scatti potranno essere scaricati e pubblicati a piacimento. La riuscita non solo delle serate, ma del bel progetto di valorizzazione eno-gastronomica, è affidata ai giuliesi, che gli organizzatori aspettano in piazza, allegri e numerosi.




IN RICORDO DI VITO BERGAMOTTO

di Goffredo Palmerini

Paganica, 7 novembre 2022

Vorrei esprimere un tributo di affetto e stima per Vito Bergamotto. E un velo di tristezza per la sua scomparsa. Le considerazioni qui espresse esulano dall’amicizia personale e della mia famiglia verso quella di Vito, e tuttavia rendono ancora più intensa la commozione per la sua dipartita. Queste modeste annotazioni vogliono invece rendere un omaggio, sentito e autentico, all’uomo pubblico, ai suoi valori, al servizio che egli ha reso alla comunità aquilana e, in particolare, alla comunità paganichese in seno alla quale egli è nato ed è vissuto.

Vito Bergamotto è stato Consigliere comunale e Assessore nelle due amministrazioni guidate da Biagio Tempesta dal 1998 al 2007, e Consigliere di Amministrazione dell’Accademia dell’Immagine. È stato un uomo vivace nella vita politica, fortemente legato agli ideali che hanno contrassegnato la sua esistenza. Era enorme la distanza che separava le nostre convinzioni politiche, quanta lo può essere quella di chi quelle scelte le vive con coerenza e le testimonia con dirittura nei comportamenti. Eppure, con Vito, per quanto incompatibili fossero le posizioni politiche, quasi sempre, sulle questioni che riguardavano il Bene comune e sulle scelte che andavano a favore della comunità, con il dialogo si riusciva a trovare una sintesi, un’intesa, un compromesso elevato. Sia quando egli non aveva responsabilità dirette nell’amministrazione civica, sia quando è stato chiamato ad amministrare il Comune dell’Aquila.

Intendo sottolineare proprio questi aspetti del suo agire politico. Denotano quella sapienza che oggi appare così scarsamente presente, quanto invece sarebbe necessaria per attraversare il difficile tempo che viviamo. Quella sapienza, appunto, che alla politica sguaiata e conflittuale per puntiglio, ricerca invece le cose che uniscono piuttosto di quelle che dividono, a beneficio dei cittadini. Vito non è venuto mai meno alle sue idee politiche, per le quali è sempre stato impegnato con una straordinaria passione. Eppure, ha sempre esercitato questa dialogante saggezza del buon padre di famiglia, nell’amministrare la cosa pubblica. Di lui voglio anche sottolineare la lealtà, la schiettezza, l’onestà intellettuale, che ho sempre riconosciuto ed apprezzato.

Forse è per questo stesso motivo che, anche dopo accese discussioni su un argomento, con lui si riusciva a trovare un’onorevole mediazione, che è poi l’arte nobile della politica. E ancora un’altra annotazione. Vito veniva politicamente da lontano, aveva spirito tenace, combattivo, però mai sarebbe venuta da lui una parola che sconfinasse nell’attacco alla persona, nell’insulto gratuito, come talvolta oggi si ha la tristezza di osservare anche nelle Aule delle Istituzioni dove si esercita il dibattito democratico.

Posso confermare a ragion veduta che questa lealtà e correttezza Vito l’ha sempre rigorosamente espressa, nella comunità paganichese anche in momenti di contestazione e di protesta, di per sé legittime nel merito, men che meno nelle forme assai discutibili, talvolta sfociate nell’offesa e nell’attacco alla persona. Di lui voglio infine rimarcare il valore come imprenditore, l’attaccamento al lavoro, la serietà e la qualità dell’impresa familiare che con il fratello Aldo da tanti anni ha saputo portare all’affermazione.

Grazie Vito, per l’amicizia sincera che hai sempre testimoniato, per la capacità di stare in compagnia, per l’ironia che connotava il piacere dello stare insieme. La nostra comunità perde un cittadino di valore. Tua moglie Doretta, i tuoi figli Maurizio, Ugo ed Enrico, i familiari e congiunti tutti possono davvero andare orgogliosi di te, del tuo esempio nel lavoro e nel servizio reso alla comunità: è l’eredità più bella che potessero sperare.




È TEMPO DI LIBRI vince il bando Educare alla lettura 2020

Il progetto della Cooperativa Il Pensiero si avvia verso la sua attuazione

Lanciano, 7 novembre 2022. Promosso e realizzato con il finanziamento del Cepell, Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura, “È tempo di libri” è un percorso formativo di Reading Literacy per docenti di tutte le discipline della scuola secondaria di primo grado, bibliotecari e operatori culturali che vogliano sviluppare e sperimentare attività didattiche innovative, condivise e partecipate, di educazione alla lettura.

Il progetto ha il sostegno dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Lanciano, della Biblioteca Comunale “R. Liberatore” e del Patto Locale per la Lettura della città ed è aperto anche ai docenti e ai bibliotecari dei comuni limitrofi, interessati a promuovere la lettura negli istituti scolastici e nelle biblioteche.

Il percorso formativo è gratuito e accompagnerà l’anno scolastico 2022/2023. Sarà di 25 ore, al termine delle quali, i partecipanti riceveranno l’attestazione, autorizzata dalla Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali del MiC, e valida ai fini della formazione del personale docente della scuola.

Tra i formatori, oltre al personale bibliotecario della Cooperativa, lo scrittore e giornalista Beniamino Sidoti, esperto in didattica ludica e animazione alla lettura, Eva Martelli autrice e regista teatrale, Manuel Trivilino ingegnere informatico per la programmazione e lo sviluppo degli aspetti digitali e del web. Le iscrizioni sono aperte e tutte le informazioni sono disponibili sul sito della Cooperativa Il Pensiero: https://www.cooperativailpensiero.com/e-tempo-di-libri/




IL WWF: NO ALL’ABBATTIMENTO DELL’ABETE BIANCO di Rosello da destinare a Piazza San Pietro di Roma

L’ Associazione chiede, inoltre,  maggiore trasparenza su tutta l’operazione.

Lanciano, 7 novembre 2022. Il WWF ha appreso dalla stampa l’intenzione del Comune di Rosello (CH) di abbattere un abete bianco di circa 30 metri, da destinare a Piazza San Pietro a Roma per le festività natalizie. Unitamente all’albero maestoso, sarebbe previsto il prelievo in vivai della zona di altri 45 piccoli alberi da utilizzare per gli addobbi natalizi dello Stato del Vaticano, che poi andrebbero ripiantati nel territorio rosellano.

Tagliare un albero di questa dimensione in piena crisi climatica è sempre una decisione discutibile, a parere dell’Associazione ambientalista, ancor più nel caso specifico. Si tratta di un esemplare di Abete bianco, specie protette dalla Direttiva europea Habitat per il loro elevato valore ecosistemico. Questa specie, infatti, comune nell’area alpina, è presente in Appennino in poche zone, con il nucleo più importante situato proprio nell’area di Rosello, rappresentando boschi relitti di ecosistemi forestali, un tempo molto più estesi, presenti in queste aree. 

Già nel 2019 erano trapelate notizie in merito all’albero da abbattere a Rosello e, per questo, il WWF aveva formalmente chiesto al Comune gli atti inerenti al procedimento amministrativo di “donazione” per consentire di conoscere quali fossero i costi e le autorizzazioni ottenute all’abbattimento. Ma il Sindaco non solo non ha fornito alcuna informazione ma neppure ha voluto rispondere all’Associazione ambientalista. 

Dichiara Ines Palena, Presidente dell’Associazione WWF Zona Frentana e Costa Teatina: “chiediamo al Sindaco di evitare il taglio dell’abete di Rosello e al tempo stesso una maggiore trasparenza sulle procedure amministrative, pubblicando sul sito del Comune tutti gli atti relativi all’abete da donare e ai successivi reimpianti previsti, che ci auspichiamo siano stati sottoposti alla perizia di esperti del settore per verificarne la compatibilità con gli ecosistemi esistenti; del resto, come il Primo cittadino sa bene, la trasparenza, che consiste nella pubblicità di atti, documenti, informazioni e dati propri di ogni amministrazione, è uno dei pilastri dell’azione dell’ente Comune il quale è chiamato a fare l’interesse di tutta la Comunità e per tale ragione ogni atto prodotto deve essere reso conoscibile”.

Foto: abruzzoturismo.it




I LUOGHI DEL CUORE  XI° censimento

Ultime settimane per partecipare, fino al 15 dicembre si possono votare i luoghi italiani più amati

Ecco la classifica provvisoria dei luoghi finora più votati in ABRUZZO

Mancano poche settimane alla conclusione della 11ª edizione de “I Luoghi del Cuore”, il più grande censimento spontaneo del patrimonio culturale italiano promosso dal FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Fino al 15 dicembre 2022 sarà possibile votare i propri luoghi più cari, che consideriamo speciali e che, per questo, vogliamo proteggere e far conoscere a sempre più persone. L’Italia, con il suo paesaggio, i monumenti, le tradizioni, i borghi e le città d’arte, ha un patrimonio straordinario che ognuno di noi può contribuire a tutelare, valorizzare o salvare da degrado e abbandono attraverso la partecipazione al censimento del FAI: votare uno o più luoghi del cuore è un gesto semplice e concreto, uno strumento di impegno civile che permette di fare del bene al nostro Paese, prendendo parte alla cura e alla valorizzazione dei suoi beni d’arte e di natura.

Superato il milione di voti ricevuti fino a oggi per questa edizione lanciata il 12 maggio, con la classifica nazionale provvisoria dei luoghi più amati dagli italiani – consultabile sul sito www.iluoghidelcuore.it – che registra continui cambi di posizione tra gli oltre 37.000 luoghi votati. Ai primi tre posti per il momento restano saldi il Museo dei Misteri di Campobasso, con le sue macchine processionali settecentesche, la Chiesetta di San Pietro dei Samari a Gallipoli (LE), realizzata tra XII e XII secolo e bisognosa di recupero, e la Fonderia di Campane Achille Mazzola di Valduggia (VC), luogo di eccellenza artigiana in attività dal XV secolo al 2003 e oggi da valorizzare. Tra le novità, l’ingresso nelle prime dieci posizioni della Via Vandelli, strada che tocca diverse località in Emilia-Romagna e Toscana, voluta nel XVIII secolo dal duca Francesco III d’Este, della Basilica dei Fieschi a Cogorno (GE), uno dei monumenti meglio conservati tra romanico e gotico della Liguria, e della Fascia Olivata Assisi-Spoleto, paesaggio culturale frutto di secoli di interazione tra uomo e ambiente, rispettivamente al quarto, settimo e decimo posto.

La classifica speciale dedicata a “I Borghi e i loro luoghi” – frutto dell’attenzione che il FAI dedica da tempo alle aree interne, di cui i borghi, ovvero i piccoli Comuni con meno di 5.000 abitanti, rappresentano il tipico tessuto insediativo, nonché i custodi di importanti patrimoni d’arte e natura – è per ora guidata dalla Fonderia Mazzola di Valduggia (VC), seguita dal Castello e Borgo medievale di Cremolino (AL), insediamento storico dell’Alto Monferrato, che ha passeggiate e punti panoramici bisognosi di manutenzione, e dal Cimitero Vecchio di Santo Stefano di Camastra (ME), le cui 90 antiche tombe, originariamente rivestite di maioliche, necessitano di restauro.

I giochi sono ancora apertissimi perché si sta entrando nella fase finale, la più intensa, in cui si moltiplicano le iniziative dei comitati attivi nelle raccolte firme e ogni voto si può condividere, affinché i propri luoghi del cuore diventino anche quelli di altri. Il censimento del FAI ha dunque una preziosa valenza culturale, ma anche sociale. È il più importante progetto nazionale che offre una voce alle comunità, oltre che ai singoli cittadini: sono quasi 1.000 i comitati spontanei e le associazioni – di cui 142 quelli registrati finora quest’anno – che dal 2003 a oggi vi hanno partecipato, mobilitando sindaci, scuole, testimonial e popolando piazze e feste locali per far votare beni bisognosi di recupero e attenzione. In molti casi sono accaduti dei “piccoli miracoli”: la visibilità ottenuta grazie a “I Luoghi del Cuore”, anche al di là del sostegno diretto del FAI e di Intesa Sanpaolo, ha dato vita a circoli virtuosi e attratto fondi. Luoghi in abbandono da decenni sono stati così restaurati e riaperti al pubblico, ritrovando un futuro.

Per permettere di conteggiare i tanti voti che arriveranno in chiusura di censimento, la classifica definitiva verrà comunicata entro marzo 2023. Ma l’azione benefica de “I Luoghi del Cuore” non si ferma con l’annuncio dei risultati. Nelle dieci edizioni a oggi concluse, FAI e Intesa Sanpaolo hanno sostenuto 139 progetti di restauro e valorizzazione in 19 regioni. Grazie a questa iniziativa e alla massiccia partecipazione delle persone, il destino dei luoghi può davvero cambiare. Ecco in che modo:

•             dopo l’annuncio dei risultati finali, a fronte della presentazione di un progetto concreto verranno assegnati rispettivamente 50.000, 40.000 e 30.000 euro ai primi 3 luoghi classificati e 20.000 euro al bene al primo posto della classifica speciale “I Borghi e i loro Luoghi” (N.B. i premi non sono cumulabili);

•             tutti i proprietari – pubblici o non profit – e i portatori di interesse dei luoghi che al termine del censimento avranno ricevuto almeno 2.500 voti potranno accedere al consueto Bando per la selezione degli interventi e presentare al FAI una richiesta di restauro, valorizzazione o istruttoria di cui verrà poi valutata l’idoneità a ricevere i fondi resi disponibili da Intesa Sanpaolo nell’ambito del progetto. Il numero di voti è uno degli otto parametri di valutazione e maggiore è la loro quantità più alto è il punteggio in palio;

•             in molti casi la visibilità ottenuta dai luoghi più votati può far nascere collaborazioni virtuose tra istituzioni e stakeholder del territorio, stimolando, come già accaduto in passato, lo stanziamento di ulteriori contributi.

Ecco i luoghi che sono, per ora, ai primi posti della classifica provvisoria dell’Abruzzo (a seguire le descrizioni):

–              Via Crucis sulla Collina di Santa Croce, San Demetrio ne’ Vestini (AQ)

–              Ferrovia del Centro Italia, Abruzzo – Umbria – Lazio

–              Panorama del Castello di Rocca Calascio (AQ)

–              Eremo e grotta di Sant’Angelo, Civitella del Tronto (TE)

Fino al 15 dicembre 2022 è possibile votare i propri “Luoghi del Cuore”:

1.            Collegandosi al sito www.iluoghidelcuore.it

2.            Con i moduli cartacei di raccolta voti dedicati a ogni luogo, scaricabili dal sito www.iluoghidelcuore.it

Dal 2004 Intesa Sanpaolo affianca il FAI in questa iniziativa a favore della tutela e della valorizzazione delle bellezze artistiche e naturali del Paese, ambito che vede il Gruppo impegnato in prima persona. A questo si aggiunge la capillare diffusione sul territorio italiano che asseconda la presenza della Banca distribuita in tutte le regioni italiane.

Il censimento “I Luoghi del Cuore” è realizzato con il Patrocinio del Ministero della Cultura.

Anche in occasione dell’XI edizione dell’iniziativa, Rai conferma l’impegno del Servizio Pubblico multimediale alla promozione, cura e tutela del patrimonio culturale, artistico e paesaggistico italiano. Rai è Main Media Partner del FAI e supporta l’edizione del censimento 2022 anche grazie alla collaborazione di Rai per il Sociale.

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Ecco la classifica provvisoria dei luoghi più votati in ABRUZZO:

Via Crucis sulla Collina di Santa Croce, San Demetrio ne’ Vestini (AQ)

Il Comune di San Demetrio ne’ Vestini (AQ) si trova nell’area montana interna aquilana e ha poco meno di 2.000 abitanti. È costituito da sette piccoli borghi, o “ville”, e una frazione, Stiffe, dove si trovano le omonime grotte. A partire dalla frazione di Cardabello si sviluppa una Via Crucis che si inerpica sulla brulla collina del Calvario, fino alla Chiesa di Santa Croce. Il percorso devozionale, illuminato nelle ore notturne, era molto caro agli abitanti che vi salivano in processione la sera di ogni Venerdì Santo. Il comitato “Amici della Via Crucis”, di cui fanno parte la Parrocchia di San Demetrio Martire, la Croce Rossa e l’Associazione Culturale ANCeSCAO, si sta impegnando nella raccolta voti nell’undicesima edizione del censimento “I Luoghi del Cuore” per promuovere la conoscenza del sito e la sua storia.

La “Via Crucis sulla Colline di Santa Croce” è inserita nella classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.

Ferrovia del Centro Italia, Abruzzo – Umbria – Lazio

Quasi a rappresentare la cintura del nostro Paese, la Ferrovia del Centro Italia si snoda tra le regioni Abruzzo, Umbria e Lazio. Percorrendo oltre 163 chilometri, da Sulmona arriva a Terni passando per L’Aquila e Rieti. Il suo punto più alto si trova in corrispondenza della Sella di Corno (989 metri s.l.m.) ed è anche quello con maggior pendenza dell’intera rete ferroviaria a scartamento ridotto. Inaugurata il 28 ottobre 1883, nei suoi quasi 140 anni di vita la ferrovia è stata essenziale per gli spostamenti dei pendolari anche se nella seconda metà del Novecento, con lo sviluppo del trasporto su strada, ha perso la sua funzione di struttura strategica nei trasporti interregionali. Negli ultimi anni è stata riscoperta, grazie alla diffusione di un turismo lento legato agli antichi mezzi di trasporto e ai borghi che collega. In questo senso, anche i diversissimi e scenografici paesaggi che attraversa hanno molto influito sul suo rilancio: la Valle Peligna fino alle strette gole di San Venanzio (Abruzzo), la via Salaria costruita dai romani più di duemila anni fa, i campanili medievali che svettano sulla città di Rieti. E ancora, è possibile sostare a Contigliano per visitare la Chiesa Collegiata, a Greccio dove San Francesco nella notte di Natale del 1223 diede inizio alla tradizione del presepe, oppure alla Cascata delle Marmore, la più alta cascata artificiale d’Europa con i suoi 165 metri di altezza. Il comitato “Ferrovia del Centro Italia” si è attivato al censimento “I Luoghi del Cuore” 2022 per richiamare l’attenzione delle istituzioni sulla necessità di conservazione e cura di questa antica infrastruttura che ha un grande potenziale nell’ambito del turismo ferroviario.

Panorama del Castello di Rocca Calascio (AQ)

Dallo sperone roccioso che domina il borgo di Rocca Calascio, a quota 1464 metri s.l.m., il panorama è immenso: lo sguardo spazia dalla Catena del Gran Sasso, a nord, fino alla Majella e al Parco Naturale del Velino-Silente. Il luogo, che si compone di una rocca fortificata, di una chiesa seicentesca ottagonale e di un borgo, è talmente suggestivo che è stato scelto come set di importanti film internazionali, quali Il nome della Rosa e Ladyhawke. La fortezza, documentata già dall’anno Mille, era utilizzata come punto di avvistamento militare. Nel XV secolo fu dotata delle quattro torri perimetrali cilindriche, costruite da Antonio Todeschini Piccolomini, capostipite di un’importante casata del Regno di Napoli. Durante il Medioevo, alle pendici della rocca si sviluppò il borgo di Rocca Calascio: rocca e borgo compongono un unico organismo fortificato che, nel 1579, fu acquistato dai Medici. Oggi il borgo è quasi del tutto abbandonato, ma gli abruzzesi sono molto affezionati al Castello di Rocca Calascio e lo votano col desiderio di valorizzarlo e di renderlo ancora più noto.

Il luogo rientra nella classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.

Eremo e grotta di Sant’Angelo, Civitella del Tronto (TE)

Nel territorio di Ripe, una frazione del borgo fortificato di Civitella del Tronto, sono state censite ben 44 grotte. Erose naturalmente nelle pendici della Montagna dei Fiori, si trovano all’inizio del sentiero per le gole del Salinello. La cavità calcarea più imponente, alta 30 metri, è quella dedicata a San Michele Arcangelo che fu, per mille anni, dimora di eremiti. Diverse grotte sono dedicate a questo Santo: la leggenda narra, infatti, che l’Arcangelo, dopo aver sconfitto Lucifero, lo relegò nelle viscere della terra. In realtà, questo luogo di culto ha un’origine molto più antica degli altari medievali qui lasciati dagli eremiti. Scavi archeologici hanno restituito importanti reperti che vanno dal Neolitico all’età del Bronzo, fino all’età del Ferro: oltre alle incisioni rupestri, sono stati rinvenuti diversi strumenti sia in pietra che in ceramica, oggi custoditi nel Museo archeologico di Teramo. La grotta è interessante anche dal punto di vista geologico: l’assoluta assenza di stalattiti e stalagmiti lascia evidente la successione degli strati rocciosi. Vi si contempla la magnificenza dei fenomeni naturali e la loro stretta relazione con la storia dell’uomo e del divino. Tutt’oggi il luogo è meta di pellegrinaggi: ogni anno il 1° maggio e il 29 settembre vi si celebra ancora messa.

Per consultare la classifica provvisoria dei “Luoghi del Cuore” in ABRUZZO:

https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/i-luoghi-del-cuore/classifica?regione=13

È possibile filtrare le classifiche anche per Provincia, Comune o tipologia di luogo

dalla pagina cerca un luogo su www.iluoghidelcuore.it

FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS

Ufficio Comunicazione Stampa e New Media – Elisabetta Cozzi tel. 349 5572117; e.cozzi@fondoambiente.it

Ufficio Comunicazione Tv e Radio – Novella Mirri tel. 334 6516702; n.mirri@fondoambiente.it

Intesa Sanpaolo

Rapporti con i Media – Silvana Scannicchio tel. 335 7282324; stampa@intesasanpaolo.com




LE MODIFICHE CHE RISCHIANO di generare un far west

La Giunta Marsilio e alla legge urbanistica

Pescara, 7 novembre 2022. La Giunta Marsilio sta riuscendo nell’intento di celebrare i quarant’anni della legge urbanistica regionale (l.r. n. 18/1983), malgrado i ripetuti annunci di un tempestivo aggiornamento e gli impegni presi e mai mantenuti con il Consiglio regionale.

Nonostante la transizione ecologica e l’azzeramento del consumo di suolo costituiscano ormai obiettivi indifferibili per le pubbliche amministrazioni – e quindi presupposti imprescindibili nella maggior parte degli interventi -, la Regione Abruzzo continua ad essere subordinata ad una legge urbanistica obsoleta e non al passo con le nuove strategie di pianificazione.

Non sono mancati però in questi anni attacchi alla diligenza e alterazioni ad hoc, supportate più dall’esigenza di risolvere qualche problema specifico che da una visione di insieme.

•             A settembre 2020 (L.R. n. 29/2020), in piena pandemia, il covid è stato utilizzato come pretesto per una cospicua modifica della legge dell’83, fortunatamente poi, almeno in parte, cassata dal Governo.

•             Con la recente L. R. n. 28/2022 dell’ottobre 2022, la Giunta Marsilio ha invece introdotto il “condono preventivo”, un’ulteriore modifica che ha come unico scopo quello di incentivare la realizzazione di sottotetti “abitabili” con promessa di sicura sanatoria, riuscendo a superare persino la Regione Lombardia, dove il recupero abitativo è possibile a tre anni dall’agibilità (non uno come in Abruzzo).

•             Ora, infine, la Giunta ha proposto un progetto di legge (PDL n. 252/2022) che sotto il vessillo della riduzione del consumo di suolo, del recupero del patrimonio edilizio e della rigenerazione urbana rischia di celare un duro attacco ai nostri paesaggi rurali ma anche ai borghi e alle zone “B” di testimonianza culturale.

Il gruppo del PD in Consiglio regionale ha richiesto l’audizione dell’Istituto nazionale di urbanistica (INU), di Italia Nostra, di Slow food, della Federazione interregionale degli ordini degli architetti PPC Abruzzo-Molise, del WWF e della Provincia di Chieti e non ultima la “Soprintendenza Archeologica, beni ambientali e paesaggio”, che hanno fornito dei suggerimenti migliorativi per centrare il reale obiettivo del consumo di suolo zero, in una Regione in cui il dato in questione, stando all’ultimo rapporto Ispra, è tra i peggiori d’Italia.

Anche il PD ha proposto oltre 60 emendamenti di merito, nell’ottica di favorire il recupero della permeabilità dei suoli, preservare e tutelare il paesaggio e l’ambiente.

Tuttavia, nessuna delle proposte presentate da ordini professionali, associazioni ed enti è stata accolta. Idem per gli emendamenti, che non sono stati neanche messi in discussione, sfruttando l’art. 70 del regolamento dei lavori del Consiglio regionale che prevede la possibilità di andare direttamente in aula se sono trascorsi 45 giorni dal deposito del progetto di legge.

Oggi in questa conferenza stampa, che vede la partecipazione anche di Quirino Crosta, Responsabile del dipartimento delle politiche urbane e territoriali del PD regionale, non vogliamo soltanto sottolineare come, a 16 mesi dalla fine di questa consiliatura, ci sia il rischio che venga tradito da parte della Giunta Marsilio l’obiettivo di una nuova legge urbanistica regionale, ma svelare come dietro questa promessa disattesa ci sia in realtà la volontà di stravolgere a fine edificatori la pianificazione regionale, mortificando i PRG comunali.

E del resto, se veramente questo provvedimento di riordino territoriale fosse davvero pronto, come ci comunicano, perché velocizzare l’approvazione di una legge così “improvvisata e deleteria”?

Nel testo si parla di contenimento del consumo di suolo, riordino territoriale e valorizzazione di terreni agricoli ma, come dimostreremo, si ottiene un risultato esattamente opposto, con delocalizzazione di volumetrie nei centri antropizzati, senza le procedure già previste dall’art. 2 della legge 49/2012 (recepimento del decreto sviluppo), con le premialità del decreto sviluppo, la monetizzazione degli standard qualora assenti e la riduzione dei contributi di costruzione fino al 50% se destinata all’abitazione del proprietario o all’avente titolo.

Le previsioni di questa proposta di legge dispongono che, le volumetrie dei fabbricati “a prevalente destinazione residenziale” ubicate in:

–              zona agricola e non più funzionali all’attività agricola

–              aree caratterizzate da dissesto idro-geomorfologico e suscettibili di instabilità sismoindotta

–              aree ad alta valenza paesaggistica, aree protette e aree soggette a vincolo di tutela ai sensi del codice dei beni culturali

–              aree individuate dai Comuni nei propri piani urbanistici come non più compatibili con gli indirizzi di pianificazione comunale

possano essere delocalizzate, nell’ambito dello stesso Comune, nelle zone B e C di Piano regolatore, potendo usufruire di tutte le premialità del decreto sviluppo (sia al livello di cubature che di monetizzazione) e con incentivanti riduzioni dei contributi di costruzione (del 50%).

Abbiamo evidenziato delle criticità cui abbiamo cercato di porre rimedio con i nostri emendamenti – di merito e non ostruzionistici -, che riproporremo in aula aggiungendone di nuovi.

Manca un’indagine conoscitiva del contesto territoriale, che tenga conto di quegli immobili che sono una realtà testimoniale del paesaggio rurale delle nostre colline e delle nostre vallate, e che sebbene non espressamente sottoposti a tutela, sono manufatti perfettamente compatibili con il territorio. Delocalizzare questi edifici, senza alcun discrimine, rappresenterebbe un depauperamento del paesaggio. Questa indagine non può essere rimessa ai Comuni, che non hanno gli strumenti per farla; del resto, è stata proprio la Regione in passato a redigere il censimento delle case di terra e dei muri a secco, e potrebbe fare quindi altrettanto anche in questo caso, censendo gli edifici di pregio distinguendoli dai detrattori ambientali. Una valutazione analoga andrebbe effettuata anche per le aree di “atterraggio” delle volumetrie, le aree “B” dei piani regolatori, che spesso ospitano un tessuto risalente ai primi anni 30 e 40 del ‘900, e raramente tutelato da schede apposite del PRG. Con la prevista “densificazione” e le volumetrie premiali, questo tessuto rischia di essere modificato in modo irreversibile compromettendone sia la funzione di testimonianza che la bellezza. Uno studio conoscitivo a monte è fondamentale per individuare gli ambiti in cui è necessaria la valorizzazione con la demolizione degli edificati e per capire cosa accadrà agli ambiti sottoposti a densificazione.

Manca la previsione di un osservatorio che a distanza di un anno, e poi ciclicamente, sia in grado di vagliare l’efficacia della norma sul territorio, evidenziando cosa si sta delocalizzando e cosa andrebbe eventualmente migliorato, oltre a strumenti gestionali di controllo.

Come si può sostenere che la delocalizzazione di immobili delle zone agricole comporti una riduzione del consumo di suolo se le volumetrie verrebbero comunque ricostruite, seppure in altre zone dello stesso Comune, e per giunta accresciute dalle premialità del decreto sviluppo (fino al 50% in più rispetto a quelle originarie)?

Non si specifica adeguatamente in cosa consista la “previa demolizione dell’edificio originario” (prevista dall’art. 3 comma 3). È previsto il totale recupero della permeabilità del suolo agricolo, la sua rinaturalizzazione con opere naturali, o solo la demolizione? Andrebbe specificato.

La delocalizzazione delle volumetrie è una possibilità già prevista dal decreto sviluppo nazionale (DL 70/2011), recepita al livello regionale con la L.R. n. 49/2012. Tuttavia, attualmente, la Legge Regionale prevede che la delocalizzazione possa avvenire tramite interventi di recupero urbano ai sensi e per gli effetti dell’articolo 30-bis della L.R. 18/1983, quindi una procedura sotto il controllo dei Comuni e inserita in una più ampia programmazione territoriale. Il nuovo testo di legge, invece, da un lato pone una disciplina contraddittoria, liberalizzando il trasferimento delle volumetrie, dall’altro inserisce una nuova disciplina per il trasferimento delle stesse da alcune aree specifiche e garantendo premialità. Perché non modificare direttamente la L.R. 49/2012? Oltretutto questa norma, se approvata, supererebbe i piani comunali e l’autonomia dei Comuni nella realizzazione dei piani di recupero?

Tra l’altro, occorrerebbe definire meglio le aree di atterraggio, passando dalla generica definizione “totalmente o parzialmente edificate e totalmente urbanizzate diverse dalle Zone A” a una che specifichi la conformità residenziale di queste, escludendo quindi qualsiasi possibilità di variante urbanistica.

La ricostruzione a seguito delle demolizioni di cui alla nuova legge, invece, avverrebbe in deroga agli strumenti urbanistici comunali vigenti, in sostanza sarà sufficiente il solo permesso a costruire. I Comuni possono tuttavia deliberare degli ambiti di esclusione, in cui le disposizioni della legge non trovano applicazione, ma dietro quella che sembra un’apparente misura di salvaguardia, in realtà, c’è il problema che tanti Comuni non sono nelle condizioni di redigere una delibera di tale complessità, e quindi, senza misure di sospensione, rischiano di arrivare tardi ad approvarla o di non arrivarci proprio.

Tra l’altro, lo spostamento di volumi verso zone a più alto valore di mercato, già di per sé produce una plusvalenza, cui si aggiunge quella data dagli ulteriori volumi realizzati grazie alle premialità, che possono essere realizzate anche in zone non dotate di standard urbanistici, con conseguente monetizzazione degli stessi. Limitare o annullare la premialità volumetrica, visto che lo spostamento da un’area rurale a un’area urbana è già un buon risultato, limiterebbe gli acquisti di ruderi e abitazioni rurali da parte dei costruttori, per trasformarle in volumetrie in aree più appetibili.

La norma prevede la monetizzazione degli standard mancanti, applicando il Decreto Sviluppo, ma occorrerebbe confrontarsi affinché queste risorse vengano meglio impiegate, ovvero per interventi di miglioramento ambientale, produzione di energia, permeabilità del suolo, incremento del patrimonio arboreo, realizzazione delle zone scolastiche a norma dell’art. 3 del Codice della strada e di mobilità sostenibile. È inoltre possibile prevedere appositi capitoli di entrata nei bilanci comunali per evitare che non si perdano e vengano effettivamente diretti a questi scopi?

La premialità sulla ricostruzione si applica sull’intero volume demolito o sul portato volumetrico differenziale tra la volumetria che delocalizzo e ciò che è previsto nel sito di atterraggio della volumetria? Un altro aspetto centrale che non viene specificato.

È possibile introdurre dei criteri che valutino l’impatto ambientale sulle aree in cui vengono delocalizzate le volumetrie? Ad esempio, il bilancio di suolo, la verifica delle invarianze idrauliche, al fine di rispettare i principi della transizione ecologica.

Se non c’è alcuna intenzione speculativa, perché non sono previste misure per gli insediamenti industriali dismessi, i depositi e financo le stalle? Penso ad esempio all’area industriale di Pescara, Montesilvano e San Giovanni Teatino ma anche ad altre zone dell’Abruzzo che naturalmente conserverebbero la stessa destinazione di partenza (non residenziale). Sono sicuramente ecomostri e detrattori ambientali, molto più incisivi per il recupero del valore della terra e dell’ambiente rispetto alle abitazioni.

Altra contraddizione: si prevede che la volumetria possa essere dislocata anche nelle zone “C” di piano, ma queste aree risultano ad “attuazione indiretta”, mentre la proposta di legge prevede solo zone a intervento diretto.

La proposta di legge non specifica neanche come si individuano i “fabbricati esistenti a prevalente destinazione residenziale”. Sono ricompresi fabbricati misti commerciali e/o artigianali? Inoltre l’art. 69 comma 1 lett. C della LUR assegna al PRG il compito di individuare gli immobili rurali non più utili alle esigenze agricole e quindi soggetti a recupero e ciò determinerebbe un altro contrasto con la legge che si vorrebbe approvare.

Cosa succede per i ruderi o collabenti? Si applica la stessa norma o, poiché in disuso e non più residenziali, ne sono esclusi? Ed eventualmente, anche questi godono della premialità volumetrica?

Ancora una volta alla giunta Marsilio manca una visione ampia e d’insieme, l’unica che avrebbe consentito di ridurre il consumo di suolo in vista degli obiettivi del 2030. Si sceglie piuttosto di modificare alcuni aspetti della legge urbanistica regionale nascondendoli dietro ambizioni che vengono sovvertite nella reale applicazione della norma. Un modus operandi che per la prima volta viene applicato ad una materia delicata come quella urbanistica, che dovrebbe contemplare il coinvolgimento di tutte le forze sociali, associative e politiche, e invece viene affrontata senza alcuna discussione, neppure degli emendamenti presentati. Un vero attacco alla diligenza, senza alcun confronto.

I Consiglieri Regionali

Antonio Blasioli

Silvio Paolucci

Dino Pepe

Pierpaolo Pietrucci

Il responsabile del dipartimento delle politiche urbane e territoriali del PD regionale

Quirino Crosta




GUARDIAGRELE APRE simbolicamente

La Porta del Parco delle Maiella

Guardiagrele, 7 novembre 2022. Una cerimonia simbolica, semplice, ma piena di significati e che vuole proporre nuove prospettive di valorizzazione territoriale,  quella che si tiene Sabato 12 novembre a Guardiagrele per “aprire” la Porta del Parco Nazionale della Maiella e “Maiella Geopark” dell’Unesco, nella città sede ufficiale dell’istituzione più prestigiosa di protezione della biodiversità in Abruzzo, insieme al Parco Nazionale Abruzzo Lazio e Molise e al Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

La cerimonia, denominata “Riprendiamoci la Maiella in tutti i sensi” e che si terrà nella sede del Municipio, con inizio alle ore 10:00m, corona una prima forma di collaborazione istituzionale e culturale tra la FIGE (Federazione Italiana Giornalisti Enogastronomici), con sede a Chieti, e il Comune di Guardiagrele, con la presentazione ufficiale del “Manifesto della Sensualità”. L’obiettivo è rivitalizzare le comunità delle nostre montagne ed esaltare la “capacità attrattiva della natura” che “grazie ai fiori, alle erbe, e alle piante” fa sì che tutti “siamo i profumi che respiriamo e le emozioni che diffondiamo”, in un’area naturalistica, come quella della Maiella, che offre a chi la frequenta un fascino sensoriale incredibile, legato a tutti i sensi, sesto compreso, quello dell’intuizione”.

Appuntamento, quindi, alle ore 10:00, nel Chiostro del Municipio di Guardiagrele per l’inaugurazione della Mostra pittorica: “I Colori della Maiella”, con esposizione di opere di Sabrina D’Angelo, Marilena Santomaggio, Valeria Verlengia e Iryna Scherbakova.

Interventi del Sindaco Donatello Di Prinzio, Massimo Pasqualone, critico d’arte, Gianfranco Marsibilio, Presidente della Mostra dell’Artigianato.

Alle ore 11:00, nella Sala Consiliare del Comune di Guardiagrele, è prevista la presentazione del “Manifesto della Sensualità”, con interventi di Donatello Di Prinzio, Donato Fioriti, Segretario aggiunto della UNARGA-FNSI, Ugo Iezzi, presidente della FIGE, Mario Palmerio, ex Sindaco e Direttore del periodico “Aelion”, Massimo Pasqualone, Lucio Zazzara, Presidente del Parco Nazionale della Maiella, con coda “poetica” a cura del giornalista e storico Mario D’Alessandro.

Colonna sonora affidata alle musiche di “Abruzzo Clarinet Ensemble” composto da Marcello Di Millo, Manuele Filoso, Leontino Iezzi.




IL SISTEMA CARCERARIO abruzzese, l’attuale stato

Le condizioni nelle quali versano gli Istituti penitenziari regionali e i detenuti ivi reclusi.

L’Aquila, 7 novembre 2022. Venerdì 28 Ottobre si è svolto, presso la sede della Regione Abruzzo, l’incontro tra il Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Prof. Gianmarco Cifaldi e i delegati dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati, Andrea Cocchini, nella veste di componente della Giunta Nazionale, Elio Carlino, in qualità di componente dell’Ufficio Legislativo, Fernando Alfonsi, quale coordinatore della Regione Abruzzo ed Elisa Di Giacomo, consigliere della Sezione di Avezzano

Il confronto ha avuto ad oggetto l’attuale stato del sistema carcerario abruzzese con particolare riferimento alle condizioni nelle quali versano gli Istituti penitenziari regionali e i detenuti ivi reclusi.

I delegati AIGA hanno avuto la possibilità di presentare al Garante l’Osservatorio Nazionale AIGA sulle Carceri (ONAC), istituito dall’Associazione per accendere i riflettori in un momento come quello attuale (prossimo all’entrata in vigore di importanti riforme) sulla condizione delle carceri italiane e che ha già consentito alla giovane avvocatura di accedere, nella scorsa Domenica delle Palme, negli istituti penitenziari del nostro Paese grazie all’autorizzazione ottenuta dal DAP e dal Ministero della Giustizia

La suddetta iniziativa, ha raccontato l’avv. Andrea Cocchini: “ha avuto il pregio di consentire di fotografare le reali condizioni delle carceri, dare ascolto alla voce dei detenuti, e verificare la validità delle iniziative di reinserimento sociale oggi praticate e, all’esito, elaborare un documento di sintesi delle attività svolte”.

Punto di forza del neocostituito Osservatorio, come precisato dall’ avv. Elio Carlino: “è quello di poter garantire, grazie alle 130 sedi dell’Associazione sparse su tutto il territorio nazionale, una concreta mappatura di tutti gli Istituti Penitenziari mentre l’obiettivo è quello di, da una parte, sensibilizzare l’opinione pubblica e, dall’altra, attirare l’attenzione del legislatore sulla tematica delle carceri al fine di avviare un serio dibattito sulla riforma dell’ordinamento penitenziario”.

Il Garante ha quindi (dopo aver dato il proprio positivo riscontro e apprezzamento alle attività promosse da Aiga) avuto il merito e la lungimiranza di proporre una fattiva collaborazione tra i delegati Aiga e il proprio Ufficio al fine di intensificare l’attività di osservazione e visita delle strutture carcerarie abruzzesi.

Dal suddetto incontro e grazie alla sensibilità mostrata dal Garante, dunque, è nata una “sinergia di risorse umane”, come spiegato dall’avv. Fernando Alfonsi: “che rende la ragione Abruzzo capofila rispetto a tutto il territorio nazionale, sul quale potrà peraltro, ovviamente, replicarsi ed estendersi l’ideato progetto attraverso la collaborazione dei rispettivi referenti territoriali”. 

Conclude quindi, l’avv. Elisa Di Giacomo con i ringraziamenti al Garante “costantemente impegnato ad assicurare nelle carceri Abruzzesi, attraverso l’attività di osservazione e dialogo, il rispetto alla salvaguardia di diritti e comportamenti conformi alla legge e che ha avuto il merito di garantire, anche alla giovane avvocatura, uno spazio di ascolto e costruttivo confronto”.




ALLA FESTA PROVINCIALE Anp Chieti-Pescara

Oltre 400 pensionati

Pescara,  7  Novembre 2022. Oltre 400 pensionati si sono riuniti sabato 5 novembre in occasione della Festa Provinciale Anp Chieti Pescara, dopo due anni di restrizioni dovute alla pandemia, dove le manifestazioni sono state costrette a fare un passo indietro. La giornata è stata un’occasione per sensibilizzare la platea ad adottare un’alimentazione e uno stile di vita sano con la relazione della biologa nutrizionista Angela Giuliani, tra le più affermate in Abruzzo. Come da consuetudine, dopo i saluti del Presidente Cia Chieti-Pescara Domenico Bomba, ad aprire i lavori, moderati dal direttore Cia Chieti-Pescara, Alfonso Ottaviano, è stato il Presidente provinciale Anp, Valterio Paolucci, “L’epidemia del Covid-19 ha aumentato le diseguaglianze sociali e provocato un peggioramento delle condizioni di vita di tante persone, soprattutto tra i pensionati con assegni al minimo”, ha affermato Paolucci soffermandosi anche sulle criticità in tema di servizi socio-sanitari nelle aree interne e rurali.  Il Presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti ha poi riportato l’attenzione su quanto sia importante avere come obiettivo fondamentale dell’associazione quello di far sì che si possano soddisfare le condizioni per garantire una migliore qualità della vita a fronte delle criticità post Covid esacerbate dalla guerra in Ucraina. Parola poi al Presidente nazionale Inac, Alessandro Mastrocinque, che ha riportato i dati delle pensioni sottolineando il fatto che in Italia in 32% degli anziani non raggiungono la soglia minima della pensione. “I pensionati ricoprono un importante ruolo nella società, soprattutto in ambito familiare, e il peso, anche in termini anagrafici, di questa fascia della popolazione costituisce i presupposti per attuare misure politiche e servizi adeguati”, ha detto Franco Fiori, vicepresidente nazionale Anp.

Conclusioni affidati a Mariano Nozzi, direttore Cia regionale, e Maurizio Scaccia, direttore nazionale Caf.

La giornata è proseguita con il pranzo e l’intrattenimento musicale.

CIA – Agricoltori Italiani Abruzzo




AL VIA LA NUOVA STAGIONE TEATRALE 2022/2023 al Teatro Talia di Tagliacozzo

Ad inaugurarla Domenica 20 novembre alle ore 18:00 sarà il live show musicale “BeatleStory – The Fabulous Tribute Show”

Tagliacozzo, 7 novembre 2022. Domenica 20 Novembre alle ore 18:00 riparte la stagione teatrale al Talia di Tagliacozzo. Ad inaugurare la stagione 2022/2023 sarà un live show musicale che omaggerà la storia di una delle band più importanti del panorama musicale, i Beatles con lo spettacolo “BeatleStory – The Fabulous Tribute”. La grande novità di questo nuovo anno al Teatro Talia è infatti quella di proporre in cartellone non solo spettacoli di prosa, ma di estendere l’offerta anche a proiezioni cinematografiche e concerti.

Per questo, ad aprire questa stagione, sarà un live show multimediale che, attraverso un magico viaggio, ripercorrerà l’intera storia dei Beatles dal ’62 al ’70, in un concerto con oltre 40 dei loro più grandi successi! Partendo dalle strade di Liverpool, attraversando gli anni della Beatlemania fino ai grandi capolavori in studio, 2 ore intense di capolavori come: She Loves You, I Want To Hold Your Hand, Twist and Shout, Yesterday, Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, All You Need Is Love, Come Together, Let It Be, Hey Jude.  Un concerto elettrizzante che, attraverso la favola musicale più bella ed emozionante di sempre, vi riporterà indietro negli anni ’60, quando una band rivoluzionò il mondo con le sue canzoni! Con video d’epoca, costumi fedelmente riprodotti, strumenti vintage e un’incantevole scenografia, BeatleStory diventa un ritratto fedele della band più influente della storia della musica, unendo la storia dei Fab Four alla storia di un’epoca.

I biglietti sono in vendita presso il Tagliacozzo Turismo – Info Point in piazza Duca degli Abruzzi e sulla piattaforma online Oooh.events, con le seguenti tariffe: Platea e palchi di I Ordine € 20 (ridotto € 18), Palchi di II ordine € 18 (ridotto € 16), Palchi III ordine € 16 (ridotto € 14). Per studenti e ragazzi fino ai 25 anni la tariffa unica per Prosa e Musica è di € 10. Il giorno dello spettacolo sarà possibile acquistare i biglietti sia online che presso il Botteghino del Teatro. È possibile, inoltre, sottoscrivere l’abbonamento alla stagione teatrale 2022/2023 fino al 20 novembre esclusivamente presso il Tagliacozzo Turismo – Info Point e comporta l’acquisto di 10 spettacoli,  di cui 6 di prosa, 2 di cinema e 2 di musica.

Per informazioni contattare il numero 329 9339837, collegarsi ai canali social del teatro o al sito www.teatrotalia.com, oppure scrivere una mail all’indirizzo info@teatrotalia.com.




DUECENTO PENSIONATI in assemblea ad Atri

Incontro con l’università alla scoperta dei valori nutrizionali dalle ricette antiche e delle tradizioni contadine

Atri, 7 novembre 2022. “La tutela della terza età dai campi alla tavola” è il titolo dell’incontro promosso da Coldiretti Abruzzo in collaborazione con Coldiretti Senior e il corso di laurea in scienze dell’alimentazione e della salute dell’università Gabriele d’Annunzio. L’appuntamento è previsto domani martedì 8 novembre alle 10.00 nel teatro comunale di Atri, in piazza Duomo, alla presenza di decine di agricoltori provenienti da tutte le province per un confronto sull’importanza della tradizione contadina nella trasmissione della buona e corretta alimentazione.

Saranno presenti, il presidente regionale di Coldiretti Silvano Di Primio, il direttore regionale Roberto Rampazzo, il presidente regionale dei Senior Romeo Pulsoni e il presidente nazionale Giorgio Grenzi, oltre alla presidente di Coldiretti Teramo Emanuela Ripani e al delegato regionale di Coldiretti Giovani Impresa Giuseppe Scorrano che lancerà la petizione contro il cibo sintetico.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco Piergiorgio Ferretti e dei vertici di Coldiretti, il seminario curato dall’università e moderato dal professor Angelo Cichelli, presidente del corso di laurea in scienze dell’alimentazione e salute, in cui si alterneranno i professori Liborio Stuppia, presidente Scuola di medicina e scienze della Salute Università d’Annunzio, Tiziana Pietrangelo con una interessante relazione sul “Valore nutrizionale delle ricette abruzzesi, dai sapori antichi alla ricerca scientifica” e Ester Vitacolonna con un intervento su “L’alimentazione tra salute e buona tavola”.

Al termine, le conclusioni di Giorgio Grenzi, presidente nazionale di Coldiretti Senior, sulle problematiche relative alla categoria dei coltivatori pensionati.

Alessandra Fiore




SALUTE MENTALE: Cosma e percorsi danno vita

Al progetto cantieri per l’autonomia

Chieti, 7 novembre 2022. Cantieri per l’autonomia è il titolo del progetto che due associazioni che operano tra Pescara e Chieti, Cosma, presieduta da Tiziana Arista, e Percorsi presieduta da Eugenio Di Caro, hanno avviato in questi giorni con l’obiettivo di accompagnare chi soffre di una malattia mentale complessa, ma ha già raggiunto un buon livello di autonomia,  al recupero di abilità personali/sociali e all’inclusione sociale.

Cantieri per l’autonomia è finanziato dalla Regione Abruzzo.

I progetti personalizzati verranno elaborati, quando possibile, partecipando ai percorsi terapeutici-riabilitativi individualizzati promossi dai Servizi pubblici.

L’iniziativa vede infatti la collaborazione dei Centri di salute mentale (Csm) di Chieti, Pescara città e Pescara – Area metropolitana.

Anche il Csv Abruzzo collabora al progetto in particolare per quanto riguarda le attività di comunicazione.

“Con questa iniziativa”, spiega Tiziana Arista, “oltre ai progetti personalizzati che riguardano 26 persone adulte, mettiamo a disposizione della popolazione uno sportello, utilizzabile sia dagli utenti che dai loro familiari, per orientarsi nel mondo della salute mentale. Cerchiamo così di dare il nostro contributo alla costruzione dei Budget di salute che la Regione Abruzzo, sulla base di linee guida varate a luglio dalla Conferenza Unificata, dovrebbe al più presto disciplinare. Il Budget di salute è infatti il paniere di risorse e opportunità per realizzare il progetto di vita di persone con bisogni sociosanitari complessi e per le quali sia appropriato l’intervento capacitante ed evolutivo”.

I progetti personalizzati offrono alle persone interessate una attività di monitoraggio e di raccordo con i diversi soggetti che intervengono nella loro vita (Strutture pubbliche, care giver, comunità, le stesse Associazioni ovviamente) da parte di uno psicologo e  una attività di accompagnamento finalizzata alla autonomia  da parte di volontari nelle attività quotidiane più complesse .

Per informazioni ci si può rivolgere ai numeri delle due associazioni:

Cosma Pescara: 085 8420497 – cosmaodv@gmail.com

Percorsi Chieti: 0871 344531- eugenio_di.caro@alice.it




LA STORIA DEGLI INTI ILLIMANI al FLA di Pescara

In anteprima nazionale alla rassegna letteraria il racconto di cinquant’anni dello storico complesso cileno, tra musica, politica e impegno civile

Pescara, 7 novembre 2022. Ripercorrere la storia degli Inti Illimani, il leggendario gruppo musicale nato a Santiago del Cile nel 1967, significa intraprendere un viaggio nei principali fatti sociali, politici e culturali degli ultimi cinquant’anni. La loro vicenda si intreccia infatti con la parabola di un movimento planetario che ha creduto nella possibilità di un mondo diverso, più giusto e libero.

Ne parlerà sabato 12 novembre alle 15 nella prestigiosa sede del Bagno Borbonico lo scrittore Federico Bonadonna, che nel libro «Sulle corde del tempo» (in uscita il 23 novembre per Edicola Edizioni) ha intervistato Jorge Coulón, tra i fondatori dello storico gruppo.

Insieme all’autore interverrà l’editore Paolo Primavera.

«Sulle corde del tempo» è un emozionante libro-dialogo

dove trovano posto ricordi personali, memoria collettiva

e uno sguardo illuminato sul futuro che verrà.

Federico Bonadonna (Ivrea, 24 luglio 1966) è uno scrittore e antropologo italiano. Ha lavorato per vent’anni nel settore delle politiche sociali. Dal 2008 al 2018 ha vissuto e lavorato all’estero come antropologo. Dopo il Libano è stato in Siria, Etiopia e Senegal. Tra i suoi romanzi ricordiamo «Il nome del barbone» (Derive Approdi, 2001), da cui Citto Maselli ha tratto il film «Civico Zero» nel 2007, «Occasioni mancate. Antropologia delle marginalità estreme e politiche sociali per gente degli interstizi» (L’Orecchio di Van Gogh 2009), «La cognizione del potere» (Castelvecchi 2015) e «Hostia. L’innocenza del male» (Round Robin Editrice 2018).

Edicola Edizioni: un ponte di libri da Ortona al Cile

La casa editrice Edicola nasce in Abruzzo nel 2015 da un’idea di Alice Rifelli e Paolo Primavera, che nel 2013 aveva già aperto la prima sede a Santiago del Cile, con l’obiettivo di costruire un ponte letterario tra i due paesi. Edicola affianca alla pubblicazione di autori di fama internazionale, come Pedro Lemebel, Raúl Zurita, Nona Fernández, Cynthia Rimsky e María José Ferrada, la scoperta di voci più giovani e altrettanto innovative. Nel 2019 la casa editrice ha vinto il prestigioso Premio Andersen, assegnato al romanzo grafico A sud dell’Alameda, di Lola Larra e Vicente Reinamontes.

La sede italiana della casa editrice si trova nella piazza principale di Ortona all’interno della storica edicola che la famiglia Primavera gestisce da oltre cent’anni.




DUE BICICLETTE ELETTRICHE ed un quad da sabato scorso a disposizione della Polizia Municipale

I mezzi  sono stati acquistati grazie a risorse ministeriali, nell’ambito del progetto Spiagge sicure

Giulianova, 7 novembre 2022. Più rapida ed efficace, l’azione della Polizia Municipale, grazie ai nuovi mezzi appena arrivati nella sede del Comando, in via Campo delle Fiere.

In dotazione, da sabato scorso, ci sono infatti due biciclette elettriche ed un quad, che consentiranno agli agenti di svolgere con tempestività i servizi di controllo lungo i tracciati ciclo-pedonali sul lungomare. Il quad a due posti, in particolare, permetterà ai Vigili  Urbani, già dalla prossima estate,  di effettuare rapidi spostamenti sulla sabbia, incrementando il numero e la frequenza dei passaggi, da nord a sud, sull’arenile. Il monitoraggio quotidiano della spiaggia e l’ azione di repressione del commercio abusivo saranno, in questo modo, più incisivi.

L’acquisto dei mezzi è stato possibile grazie al fondo di 35.000 euro assegnato al Comune dal Dipartimento Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, nell’ambito del progetto “Spiagge Sicure Estate 2022” finalizzato alla prevenzione della vendita illegale e al contrasto dell’industria della contraffazione. 

Le stesse risorse hanno consentito di assumere Vigili urbani a tempo determinato  e di finanziare servizi mirati di controllo della spiaggia e del lungomare.

Nei mesi estivi, inoltre, è stata attuata una campagna di sensibilizzazione sui rischi derivanti dall’acquisto di merce contraffatta mediante l’ affissione di manifesti nelle apposite bacheche comunali e tramite la distribuzione di volantini, soprattutto negli stabilimenti balneari.

Con i fondi messi a disposizione del Ministero, infine, sono state acquistate le divise estive per gli agenti  impegnati nel monitoraggio dell’arenile.




SONO VERE LE VISIONI apocalittiche del veggente Mattia Laschut?

La Signora è sollevata almeno quattro metri dal suolo. Ella solleva un lembo del suo velo e scopre un volto giovanissimo e dei capelli di un castano chiaro

di Stanzione don Marcello

Sono vere, autentiche le visioni della Madonna di un veggente slovacco di nome Mattia Laschut? La Chiesa non le ha riconosciute, ma queste visioni fanno ancora discutere e si trascinano un velo di mistero per i temi apocalittici che raccontano.

I fatti

In una povera regione montagnosa della Slovacchia nord-occidentale, in cui Slovacchi, Moravi e Polacchi vivono insieme, sorge la cittadina di Turzovka dove, da circa un secolo, si venera l’immagine di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso e dove, il 1° giugno del 1958, alla guardia forestale Mattia Laschut accadde qualcosa di singolare.

Apparizioni madonna a Turzovka

Il veggente Laschut tra pini e abeti

Costretto dal dovere, anche nel giorno, festa della SS. Trinità e anno giubilare delle Apparizioni di Lourdes, era dovuto salire in montagna fra i pini e gli abeti. Mentre si dirigeva un po’ malinconicamente verso il pino sul quale da tempo era stata affissa un’immagine della Madonna  per adornarla di fiori campestri – oh, meraviglia! – in un accecante bagliore vide una celestiale e bella Signora cinta di azzurro e con le mani giunte.

La scomparsa degli alberi

La Signora è sollevata almeno quattro metri dal suolo. Ella, dice il veggente Laschut, solleva un lembo del suo velo e scopre un volto giovanissimo e dei capelli di un castano chiaro. Il viso esprime un’infinita bontà e una grande dignità, tali di infondere nell’uomo una fiducia illimitata e un profondo rispetto. Mattia si accorge che attorno a lui sono scomparsi alberi e cose. Vede solo una carta geografica del mondo con delle scritte misteriose. Sotto di essa cominciano a susseguirsi sette scene, in rapida sequenza, come in un film.

Il propagarsi del peccato

Nella prima scena il veggente Mattia Laschut scorge le terre emerse e i mari. I colori indicano il propagarsi del peccato. Oltre all’azzurro dei mari e dei fiumi, c’è il verde di alcune zone abitate da popolazioni pacifiche, mentre i territori in cui si diffonde il peccato sono colorati di giallo.

“Fate penitenza”

Nella seconda scena Mattia vede il color giallo diffondersi, mentre il verde indietreggia e diminuisce: il male avanza trionfante. Un’iscrizione ammonisce: “Fate penitenza!”.

Il colore del male

Nella terza scena il color giallo il male si propaga ancor di più e in alcuni luoghi diventa come un liquido in ebollizione. Ad un tratto Mattia Laschut vede cadere una pioggia di fuoco. La didascalia della scena avverte ancora: “Fate penitenza! Penitenza!”.

Il verde scompare

Quarta scena. Il mondo è divenuto quasi tutto giallo. Il verde è quasi del tutto scomparso. Il veggente Laschut crede in questo modo di contemplare tutti i peccati dell’umanità, le manifestazioni del male e le sue spaventose conseguenze.

Il mondo è in fiamme

Nella quinta scena e in quelle seguenti egli vede potentissime esplosioni sull’acqua e sulla Terra e una pioggia di fuoco che viene giù dall’alto. In un baleno tutto il mondo è in fiamme.

Le autorità comuniste imposero il silenzio e misero in prigione il veggente, dichiarandolo pazzo, mentre l’autorità ecclesiastica si mostrò prudente, ma fino ad oggi non ha emesso nessun giudizio ufficiale sulle apparizioni. Il luogo è notoriamente affollato da migliaia di pellegrini ogni anno, che vi giungono per chiedere grazie e miracoli alla Madonna. Si celebrano messe e sacramenti ed è chiamato la “Lourdes della Slovacchia”.

Foto Vagner Fonseca

https://it.aleteia.org/2022/11/04/sono-vere-le-visioni-apocalittiche-del-veggente-laschut/




MIGLIORI STEAKHOUSE D’ITALIA: era ora braceria

Raggiunge la 15esima posizione. Ogni anno il gruppo di Braciami Ancora stila una classifica delle migliori steakhouse d’Italia. La Braceria di Vasto, fondata da Ettore Bitritto, si conferma tra le migliori raggiungendo la posizione più alta in Abruzzo

Vasto, 07 novembre 2022. Continuano i successi di Era Ora Braceria. A due mesi dal riconoscimento giunto dal mondo del Kobe, la carne più pregiata al mondo, il ristorante di Vasto entra nella classifica delle “migliori STEAKHOUSE d’Italia” raggiungendo la 15esima posizione, la prima in Abruzzo.
Ogni anno il gruppo Braciami Ancora stila la classifica delle migliori bracerie in Italia e quest’anno è entrato in classifica anche l’Abruzzo con Era Ora e Zio Barrett a Bussi sul Tirino si che posiziona al 18esimo posto su 21 in totale.
Era Ora Braceria è stato fondato dal vulcanico Ettore Bitritto nel 2017 e in soli cinque anni è diventato un ristorante di riferimento in Italia per chi cerca le carni di grande qualità.
Braciami Ancora, considerato la Michelin delle bracerie, è il primo e più grande network italiano sul mondo della carne. Dal 2008 il suo magazine online e i suoi famosi video di YouTube sono un punto di riferimento per la più grande community italiana di amanti della carne alla griglia, ogni mese questo network coinvolge fino a 11 milioni di persone.
Il gruppo è stato fondato da Michele Rusiconi e Paola Marsela, insieme hanno creato anche la guida, Steak House e Macelleria d’Italia che mappa tutto il Belpaese regione per regione. Tra le guide, Era Ora è presente anche nella Lonely Planet.

«Questo riconoscimento ci riempie di gioia – ha detto Ettore Bitritto – Dopo 5 anni di duro lavoro Braciami Ancora ci ha inserito tra le migliori steakhouse d’Italia mettendoci alla 15esima posizione. Per me e per tutto il mio staff è un altro grande successo dopo l’ingresso ufficiale nel Consorzio “Kobe Beef” che conferma la nostra mission: continuare a percorrere un cammino improntato sulla ricerca dell’alta qualità e della rarità dei prodotti».

Lo scorso settembre, lo ricordiamo, Era Ora Braceria è stato l’unico ristorante nella nostra regione, e uno dei tredici in Italia a riuscire a fregiarsi ufficialmente dell’utilizzo del marchio della leggendaria carne di Kobe entrando nel Consorzio “Kobe Beef” dove è avvenuta una rigida selezione che Era Ora ha dovuto affrontare. E ancora, proprio lo scorso mese è arrivato un altro riconoscimento, Ettore Bitritto è stato nominato Ambassador Patanegra Abruzzo 5J.
Ettore che gestisce il ristorante insieme alla compagna Chiara Taraborrelli, prima di aprire Era Ora, ha fatto un’importante esperienza in Spagna in questo settore ed è lui ad occuparsi in prima persona della selezioni delle carni disponibili al ristorante che provengono da Giappone, Finlandia, Australia, terre dei laghi, paesi nei quali si produce il meglio a livello mondiale. Ad oggi Ettore, che in tutto quello che fa mette la qualità al primo posto, sta anche collaborando per un un progetto unico al mondo ideato dal governo spagnolo e la Discarlux, dove 13 razze autoctone ed estere vivranno insieme e verranno allevate con il metodo Galiziano nella terra di Fisterra.
«Viaggiare, seguire corsi di formazione, avere sempre nuovi obiettivi, studiare le grandi nazioni –ha concluso il titolare- mi hanno aiutato a crescere in questa avventura imprenditoriale ed il fatto che Era Ora si trovi a Vasto e non in una grande città per me è doppiamente motivo di orgoglio perché la fatica nel lavoro che facciamo ogni giorno è doppia. Ma quando lavori bene, i risultati arrivano e questo è merito della mia squadra, sempre attenta e professionale, e dei clienti che hanno creduto e continuano a credere in noi scegliendoci».




FEDERPETROLI ESULTA. Si parte con le trivelle

Marsiglia: ascoltati i nostri appelli

Roma, 7 Novembre 2022. “Le parole che con FederPetroli Italia ripetiamo da anni sono state ascoltate. Grazie Governo Meloni. Dopo anni ripartiamo con l’Oil & Gas italiano. Questo vuol dire che le migliaia di aziende del comparto energetico italiano ed i contrattisti ritorneranno ad investire ed operare in Italia” è subito arrivato il commento da parte del Presidente di FederPetroli Italia – Michele Marsiglia al pacchetto in misura di caro-energia licenziato dal Consiglio dei ministri venerdì. Continua Marsiglia – Sono anni che ripetiamo di sfruttare i nostri giacimenti di petrolio e gas. In particolare, oggi che questa situazione energetica internazionale ha portato criticità per l’industria ed i consumatori. Abbiamo già pianificato le riunioni per lo studio delle mappe e dei giacimenti da riprendere e quelli ancora in fase di sviluppo. Parliamo di quantità dai 300 ai 450 miliardi di metri cubi di gas, per non parlare del petrolio ancora intrappolato nel nostro sottosuolo. Dall’Adriatico allo Ionio, Offshore siciliano e poi in tutta la Penisola. La Pianura Padana anche se sfruttata da anni ha ancora risorse nascoste, così come per la Basilicata e gran parte del Sud Italia. Penso solo a tutti i pozzi fermi e non eroganti”.

Il Presidente di FederPetroli Italia aggiunge qualche parola riguardo ai nuovi limiti di esplorazione e produzione petrolifera tra le 9 e 12 miglia dalla costa “Sono dispiaciuto che solo oggi tutto questo è possibile. Anni fa lottammo con la Medoil e poi Rockhopper Exploration per mettere in produzione alcuni giacimenti e per la piattaforma di Ombrina Mare a largo delle coste abruzzesi, non ci fu niente da fare e l’azienda decise di optare per una chiusura mineraria. A distanza di anni, un progetto che ho sempre avuto a cuore, forse si potrà realizzare per dare petrolio e metano all’Italia”.

“Massima disponibilità al Governo e ai Ministeri competenti già dai prossimi giorni per un confronto tecnico-costruttivo per programmare e studiare gli step e i processi di eco-sostenibilità per le fasi di trivellazione e produzione dei siti e giacimenti da utilizzare. Già sono a noi giunte tesi discordanti e gruppi ostativi ai nuovi cantieri. Bisogna decidersi, accettare dei compromessi e ragionare con criterio, altrimenti saremo condannati eternamente ad una situazione di deficit energetico” le parole di Marsiglia in conclusione di nota.

Link: http://www.federpetroliitalia.org/?p=2253




ORTONA VITTORIOSA AL TIE-BREAK nega la prima vittoria stagionale ai padroni di casa della QuantWare Napoli

Che il Napoli non fosse una preda facile era ben noto, ma che lo si dovesse affrontare con gli uomini contati ed incerottati, quello no.

Napoli, 7 novembre 2022. Al già noto infortunio dello schiacciatore Dall’Angol si sono aggiunti in settimana anche il centrale Fabi e lo schiacciatore Pollicino. Per il primo si parla di una frattura ad un dito della mano sinistra, per il secondo invece di uno stiramento al polpaccio. Ecco, quindi, che la gara parte nel peggiore dei modi per Coach Lanci che vede i suoi perdere il primo set contro una QuantWare Napoli desiderosa di portare a casa la prima vittoria stagionale. Sostenuti da un folto pubblico e da un palasport piuttosto raccolto e dal soffitto non altissimo, i padroni di casa partono fortissimo cercando di sfruttare quello che è, al momento, il tallone d’Achille della SIECO: la ricezione. Va da sé che con una ricezione non al meglio, la fase offensiva ne risentirà e così i padroni di casa hanno tempo e modo di piazzare al meglio muro e difesa così da ricostruire in maniera efficace. La Sieco tiene botta fino ad incassare un pesante filotto sul finire del SET che condannerà la squadra a dover inseguire gli avversari. Un inseguimento che parte bene nel secondo set quando Napoli pecca di ingenuità commettendo tanti, troppi errori contro una squadra come Ortona. Gli adriatici non se lo lasciano ripetere due volte e scavano sin da subito un divario importante che riusciranno a gestire facilmente fino a pareggiare i conti. Il messaggio arriva forte e chiaro sulla panchina partenopea e i padroni di casa tornano in campo per il terzo set con lo stesso piglio del primo. Stavolta sono i ragazzi della QuantWare Napoli a mettere una distanza siderale tra loro ed Ortona, ma la SIECO reagisce. Coach Lanci intraprende una girandola di cambi che coinvolgeranno il secondo palleggiatore Palmigiani e anche il secondo opposto Di Tullio che entrerà in soccorso di un acciaccato Bulfon. Napoli viene frenato bruscamente da una Ortona rinvigorita dalle forze fresche entrate dalla panca. La rimonta sfuma tuttavia nel finale quando gli ortonesi non riescono a chiudere l’attacco che li avrebbe portati a solo un punto dagli avversari. QuantWare che poi vincerà il set pregustando, già con un punto in tasca, la prima vittoria del campionato. Sarà forse l’emozione di essere ad un passo da una vittoria da tre punti, o la grinta di una SIECO immortale ma ancora una volta sono gli abruzzesi a tenere il pallino del gioco del quarto e decisivo (per Napoli) set, spinti anche dall’opposto mancino e Abruzzese D.O.C. Di Tullio.

Si va al TIE-BREAK dove Nunzio Lanci prova nuovamente il sestetto base con Marshall e Bertoli visibilmente stanchi (e senza cambi) e Bulfon non al meglio della condizione che fatica. Il quinto set non parte nel migliore dei modi e così Coach Lanci prova l’unica carta che la sfortuna non gli ha scippato. Di Tullio torna in campo. Marshall stringe denti e tutto quanto di altro si possa stringere e porta la SIECO in vantaggio al cambio di campo. Gli ospiti però si aggrappano alla gara e, dopo una piccola rimonta si trovano sotto di un solo punto. Tutto il palasport è in fermento per la palla decisiva. Tutti incitano i propri beniamini. Tutti, tranne il gruppo dei Dragoni giunto in gran numero da Ortona per sostenere i colori bianco azzurri. La palla è tra le mani di Giuseppe Giosi Iorno che dai nove metri è pronto al servizio. Si tratta dell’ultima spiaggia per Napoli un cambio palla ben riuscito vorrebbe dire continuare a cullare il sogno della prima vittoria in Serie A3. Iorno mantiene il sangue freddo e batte una float che arriva con tutta la calma del mondo a toccare terra nei pressi dell’angolo in basso a destra del campo campano. Un angolo scoperto. Ace e vittoria da due punti per Ortona.

PRIMO SET. I padroni di casa schierano Leone palleggiatore e Cefariello opposto. Al centro ci sono Saccone e Martino mentre gli schiacciatori sono Cefariello e Fernandez. Libero Ardito.

Coach Lanci dispone Ferrato in cabina di regia e Bulfon Libero. Al fianco di Arienti, oggi al centro giocherà Iorno mentre la coppia degli schiacciatori è formata da Capitan Marshall e Bertoli.

Tornano ad affacciarsi i problemi allo streaming così che tifosi e addetti ai lavori non possono seguire quanto accade in quel di Napoli. Per fortuna gli aggiornamenti sul sito ufficiale della Lega di Pallavolo Serie A funzionano e ci avvisano che è Napoli a partire forte 3-1. Finalmente la QuantWare Napoli riesce a trasmettere le immagini sul loro canale Social. Ortona agguanta gli avversari sul 12-12. La Float di Marshal finisce sulla rete 14-13. Spara fuori Fernandez e la Sieco sorpassa i partenopei 15-14. Fuori il servizio di Leone 17-17. Scatto in avanti del Napoli che non riesce bene a ricostruire lasciando scappare avanti gli avversari sul 17-19. Out la palla di Vindice che era entrato solo per il servizio 18-20. Ancora difficoltà per Ortona che affonda nel gioco dei padroni di casa che si trovano avanti addirittura 18-24.

SECONDO SET. Napoli parte avanti 2-1. Cefariello sbaglia il servizio 2-2. Bertoli mette a terra la Pipe 3-4. Out l’attacco al centro di Martino 3-5. Quattro tocchi per Napoli 3-7. Iorno si allunga ma non riesce a recuperare il pallonetto 5-10. Errore dai nove metri per Bulfon 7-11. Fuori il servizio di Cefariello 9-14. Forte il primo tempo di Iorno 10-15. Ace di Bertoli 10-16. Ferrato ferma Cefariello a muro 12-20. Buon muro di Bertoli 15-23. Fuori il servizio di Napoli 15-24 e una infinità di set point per Ortona. Sprecato il primo con l’errore di Ferrato dai nove metri 16-24. Ace di Garzarella, la ricezione di Benedicenti sbatte sul basso soffitto della Palestra. Alla seconda occasione, però, Garzarella la butta in rete e i conti sono in pari.

TERZO SET. Ferdandez è al servizio per Napoli. Attacco di Seconda per Ferrato ed è 0-1. Grande spavento per Leone che sbatte la testa nel tentativo di recupero di un pallone. L’arbitro ferma il gioco ma per fortuna non è nulla di grave. Si riprende il gioco con Marshall in battuta. Garzarella con una diagonale stretta fa 1-1. Bulfon fermato a muro 2-1. Invasione di Bertoli 4-2. Murato Bertoli e salta la copertura 3-6. La Sieco non riesce ad esprimere il gioco e Napoli stacca 9-3. Forte la diagonale di Marshall 11-6. Invasione del muro di Ortona 13-7. A segno il muro di Bulfon 10-15. Buona la diagonale di Cefariello 16-10. Fuori l’attacco di Bertoli 18-12. Tira forte Cefariello 19-14. Il muro di Ortona vale il 22-16. Leone sbaglia il servizio 23-17. Mani e fuori di Bertoli che sfrutta bene la pipe 23-20. Invasione di Fernandez 23-21. Buono il muro di Saccone 24-21. Murato Cefariello 22-24. Non riesce la rimonta e Napoli guadagna il primo punto della gara.

QUARTO SET. La Sieco parte meglio degli avversari ed è avanti 2-4. Fernandez piazza un lungolinea preciso 4-4. Marshall trova un pertugio nel muro avverso 5-7. Di Tullio ha buon gioco sul muro di Napoli 6-11. Canzarella accorcia 8-11. Bello ed efficace il lungo linea di Di Tullio 10-13. Ace per Ferrato 11-16. Leone fa invasione 12-18. Arienti murato 15-19. Out il servizio di Di Tullio 16-21. Bertoli trova il muro del 16-24 e la Sieco è ad un passo dal tie-break. Palmigiani sbaglia il servizio 17-24. Errore di Malanga e si va al quinto set.

TIE BREAK. È Marshall a cominciare I giochi ed è Bertoli che sulla ricostruzione trova il primo punto 0-1. Bertoli si fa murare su una palla sporca ed è 1-2. Cefariello fa il 2-3. Erroraccio di Bulfon che spara a rete la schiacciata 4-2. Garzarella sbaglia la ricostruzione e tiene in gioco Ortona 5-4. Marshall mette a terra la palla del 6-5. Invasione Napoli 6-6. Marshal porta a casa il punto dell’7-8. Arienti ferma a muro Fernandez 7-9. Tira forte Marshall e la difesa di Napoli non può contenere 8-8-10. Dentro la diagonale di Bertoli 9-11. Mani fuori ad opera di Bertoli 10-12. Arienti pizzica la linea di fondo campo 11-13. Marshal spara fuori ed è 13-13. Stavolta Marshall tira forte e trova il match ball 13-14. Ace di Iorno 13-15.

Giuseppe Giosi Iorno: «Una partita tosta su un campo difficile. Purtroppo siamo partiti male, un po’ contratti, ma poi ci siamo saputi riprendere. Siamo una squadra che non molla mai e ci siamo resi capaci di una delle nostre tipiche vittorie. Sono contento di aver dato il mio contributo per questa che è stata, ripeto, una vittoria su un campo davvero difficile»

Alessandro Di Tullio: «Eravamo consapevoli che sarebbe stata una partita tosta in un ambiente caldo. Sono stracontento di aver dato una mano ai miei compagni in un momento di difficoltà e di aver aiutato la squadra a portare a casa questa vittoria che è più importante di quanto possa sembrare. Si è trattato del mio primo impiego importante in serie A3 e devo dire che tutto sommato ne sono soddisfatto. Spero di poter continuare a dare il mio contributo anche in futuro. Adesso testa alla prossima.»

QuantWare Napoli: Quarantelli, Botti 1, Saccone 8, Leone 1, Monda (L) n.e., Ferdandez Rodriguez 10, Malanga, Cefariello 18, Ardito (L) pos. 77% perf.63%, Martino 17, Canzanella 15. Allenatore: Sergio Calabrese. Vice: Francesco Pagliuca

Sieco Service Impavida Ortona: Vindice (L), Bertoli 20, Benedicenti (L) pos. 69% perf 59%, Iorno 8, Marshall 17, Di Tullio 4, Bulfon 8, Arienti 6, Ferrato 4, Palmigiani. Allenatore: Nunzio Lanci. Vice: Luca Di Pietro.

QuantWare Napoli – SIECO SERVICE IMPAVIDA ORTONA 2-3 (25-20 / 17-25 / 25-22/ 18-25 / 13-15)

Durata Set: 27’ / 26’ / 31’ / 24’ / 20’

Durata Complessiva: 2h 08’

Muri Punto: Napoli 16 / Ortona 15

Aces: Napoli 3 / Ortona 5

Errori Servizio: Napoli 20 / Ortona 15

Ricezione: Napoli Pos 63% Perf 45% / Ortona 73% Perf 56%

Attacco: Napoli 40% / Ortona 42%

Ufficio Stampa Sieco Service Impavida Pallavolo Ortona




FINALMENTE UNA VITTORIA al Fattori

Contro il Benevento con un convincente 34 a 21

L’Aquila, 6 novembre 2022. Arriva finalmente la prima vittoria della neopromossa Rugby L’Aquila nel girone 4 del campionato nazionale di serie B: i neroverdi, sospinti dal tifo dei sostenitori, hanno battuto allo stadio Tommaso Fattori il Rugby Benevento, con il risultato di 34 a 21.

Convincente il ritmo e il gioco espresso dalla squadra capitanata dall’head coach Massimo Di Marco, e di cui è presidente Mauro Scopano, amministratore della Aterno gas & power.

Le mete sono state messe a segno da Bologna, Petrolati, Petrinferni e Niro, più una meta tecnica. Petrolati ha messo a segno una punizione e due trasformazioni. Man of the Match Pietrinferni.

Domenica prossima turno di riposo. Rugby L’Aquila tornerà in campo in trasferta il 20 novembre contro il Frascati.




PAREGGIO GIUSTO tra Tombesi e Academy

Finisce 3-3 il big match tra due delle pretendenti al salto di categoria. Di Moragas, Bordignon e Masi i gol ortonesi. Massimo Morena: «Eravamo contati, specie dopo l’espulsione di Bordignon, ma i ragazzi hanno risposto con una grande prova. A dicembre arriveranno rinforzi».            

Ortona, 06 novembre 2022. Partita equilibrata, vibrante e ricca di emozioni quella giocata tra Tombesi e Academy Pescara, conclusasi con un pareggio che rispecchia perfettamente l’equilibrio visto in campo. Gli ospiti, che hanno rinunciato a Junior come terzo straniero, si sono portati in vantaggio grazie a Coco Schmitt (minuto 2.03), ma la Tombesi ha subito risposto con l’ennesimo sigillo di Lucio Moragas (3.48), abile a stoppare di petto un lancio lungo di Berardi e a infilare sotto le gambe Piero Mazzocchetti. Un sinistro potente e a fil di palo di Bordignon (6.02) ha portato in vantaggio i gialloverdi, a loro volta raggiunti dal 2-2 di Marrazzo, dopo una grande giocata di Coco (8.10). A metà primo tempo, in situazione di parità, l’espulsione per doppia ammonizione di Bordignon poteva segnare un punto di rottura dell’equilibrio, ma la Tombesi è stata brava a difendersi nei due minuti di inferiorità numerica e a non incassare gol. Stessa abilità mostrata pochi minuti dopo dall’Academy, dopo l’espulsione di Mazzocchetti (rosso diretto per fallo su Mejzini): Morgado, Coco e Calderolli hanno saputo respingere ogni attacco gialloverde. Nel secondo tempo, una Tombesi che alternava solo cinque giocatori di movimento ha avuto la forza di portarsi nuovamente in vantaggio, con il gol di Masi (12.40), salvo poi essere raggiunta, a meno di tre minuti dal termine, dal gol del definitivo 3-3 di Calderolli. Con questo pareggio, la Tombesi rimane capolista del girone F di serie B con 16 punti, ma nel prossimo fine settimana osserverà il turno di riposo previsto dal calendario. I gialloverdi torneranno in campo sabato 19 a Celano.

«Eravamo contati, specie dopo l’espulsione di Bordignon, ma i ragazzi hanno risposto con una grande prova – questo il commento a fine gara di Massimo Morena –. Al cospetto di un avversario che ha confermato tutta la sua forza, e che solo due mesi ci aveva nettamente battuto in Coppa della Divisione, i miei giocatori hanno fornito una prestazione di grande cuore, sacrificio e attenzione tattica, andando anche oltre le mie aspettative. Non posso dunque che essere contento e orgoglioso di questa partita e del pareggio che ne è venuto fuori. Assieme alla società stiamo cercando di costruire qualcosa di importante, un gruppo unito che sappia affrontare i momenti di difficoltà e, quando possibile, produrre gol e un buon gioco. Il bilancio, alla vigilia della nostra sosta, è finora molto positivo, anche se abbiamo il rammarico di non aver mai potuto schierare, finora, il roster al completo. Con la società siamo concordi sul fatto che abbiamo bisogno di almeno due giocatori, italiani, che arriveranno nel mercato di dicembre. Nel frattempo, cercheremo di continuare sulla buona strada tracciata sino ad ora».       

Giuseppe Mrozek




ARRIVA LA PRIMA VITTORIA CASALINGA della stagione in un derby combattuto

La Lg Umbyracing batte Pescara 3-0. Per la Futura è il secondo successo consecutivo

Teramo, 6 novembre 2022. La LG UmbyRacing batte anche Pescara e conquista il primo successo interno della stagione. Le biancorosse della Futura collezionano altri tre punti importanti per la classifica, superando le adriatiche con il finale  di 3-0. Un derby combattuto, soprattutto nella prima e terza frazione, anche se le ragazze di Marcela Corzo hanno sempre dato l’impressione di poter comandare il gioco. Il primo set ha visto giocare le due squadre ad armi pari, fino al 21-21. Poi la Futura ha messo il piede sull’acceleratore chiudendo a proprio favore 25-22. Nel secondo parziale le teramane hanno sfruttato meglio le occasioni sotto rete, mettendo alle corde le adriatiche e chiudendo il parziale  25-18. Terza frazione più combattuta ed equilibrata, anche se la LG UmbyRacing ha avuto la meglio giocando con maggiore attenzione e determinazione, chiudendo 25-22 dopo un’ora e mezza di gioco. Tre punti che permettono alla squadra biancorossa di scalare la classifica, di ottenere il primo successo casalingo della stagione, di vincere il secondo derby consecutivo e di guardare con maggiore ottimismo alla prossima sfida interna, quella di domenica prossima contro Bari. Brave ragazze, la Futura c’è!

LG UMBYRACING FUTURA TERAMO – 3

GADA PROJECT PESCARA – 0

(25-22; 25-18; 25-22)

LG UMBY RACING FUTURA TERAMO: Peroni, Ragnoli 9, Cipriani, Di Diego 1, Mattucci, La Brecciosa, Di Paolo 10, D’Egidio, Mazzagatti 4, Di Carlo 13, Di Sabatino, Ventura, Lestini 18. All. Corzo.

GADA PROJECT PESCARA: Di Cintio, Orlando 16, Di Norcia, Nubile, Ranalli 3, Castaldi, Patriarca, Angeloni 9, Dell’Orso 2, Pasquini 1, D’Arcangelo 9, Montanari, Olleia 3. All. Liberatoscioli.

ARBITRI: Di Francesco e Garrone

Patrizio Visentin




BUONA LA PRIMA! Al Teatro Maria Caniglia

Il Malato Immaginario fa sold out e inaugura la stagione di prosa 2022/2023 con più di 600 presenze

Sulmona, 6 novembre 2022. Grandissimo successo di pubblico per il primo spettacolo di prosa in programma della stagione 2022/23 organizzata e promossa da Meta Aps al Teatro Maria Caniglia di Sulmona che sabato sera scorso con lo spettacolo “Il Malato Immaginario” ha fatto registrare il sold out, ovvero oltre 600 presenze di pubblico provenienti da tutta la regione.

Un grande allestimento e un omaggio al commediografo ed attore francese Molière in onore del quattrocentesimo anniversario dalla sua nascita quello andato in scena ieri sera, con la regia di Guglielmo Ferro e uno straordinario Emilio Solfrizzi nei panni di Argante, il malato immaginario per antonomasia. A salire però per primi sul palco ad inaugurare questo nuovo inizio, il Sindaco della Città di Sulmona Gianfranco Di Piero  e il Direttore Artistico della stagione, il M° Patrizio Maria D’Artista, che hanno voluto personalmente ringraziare la cittadinanza per la calorosa risposta riservata a questo nuovo anno di prosa a Teatro.

«È stata una grande serata quella di ieri sera che ci fa ben sperare per questa stagione ricca di grandi nomi del panorama teatrale nazionale e di allestimenti di assoluta qualità» ha dichiarato Patrizio Maria D’Artista «Vedere il teatro pieno in ogni ordine di posto, il grande numero di abbonamenti sottoscritti in così poco tempo e che di certo è destinato a crescere nelle prossime settimane, ed una platea composta da tantissimi giovani con le loro famiglie ci fa capire quanto il Maria Caniglia stia sempre più conquistando il cuore di tutti i Sulmonesi».

Caloroso il ringraziamento di Emilio Solfrizzi alla fine dello spettacolo: “Grazie è la prima parola che viene in mente da dirvi! La scelta di fare una prima a Sulmona è la scelta più bella che abbiamo fatto negli ultimi anni!” ha dichiarato “Vediamo anche tanti ragazzi stasera a Teatro! Non sapete quanto la vostra presenza ci inviti a fare bene per le prossime volte! So che Patrizio e tutta l’Associazione sta facendo un lavoro meraviglioso non solo con i ragazzi ma anche con tante altre iniziative. Il mio augurio è che possiate continuare a svolgere il vostro lavoro perché fate bene alla città di Sulmona”

Un grande risultato quello degli abbonamenti che ha portato l’associazione Meta Aps a prolungare la possibilità di sottoscrizione alla stagione di prosa 2022/2023 lasciando spazio a chi non è riuscito a farlo in questi pochi giorni. A partire da giovedì 10 novembre fino a sabato 17 dicembre, data del prossimo spettacolo in cartellone, sarà infatti possibile sottoscrivere l’abbonamento alla stagione di prosa del Teatro Maria Caniglia con nuove modalità presso il Centro di Informazioni Turistiche – IAT Sulmona  sito nel  Complesso della SS. Annunziata in Corso Ovidio. Tutti i dettagli saranno comunicati sui canali ufficiali del Teatro.

Prossimo spettacolo della stagione di prosa in programma sabato 17 dicembre 2022 alle ore 21:00 con “Don Giovanni a Soho” che, partendo dall’omonima opera di Molière, ci racconta le vicende dello spregiudicato DJ, un Don Giovanni contemporaneo, antieroe fascinoso, amorale e ambiguo. Uno spettacolo firmato Fondazione Teatro Di Napoli – Teatro Bellini che vedrà salire sul palco del Caniglia un cast composto da undici straordinari attori con la regia di Gabriele Russo.

Per informazioni contattare il numero 329 9339837, collegarsi alle pagine social Facebook, Instagram, Twitter del Teatro Maria Caniglia o al sito www.teatromariacaniglia.com, oppure scrivere una mail all’indirizzo info@teatromariacaniglia.com




QUANTO È COMPLICATA LA RICERCA DELLA PACE sulla base della giustizia

6 Novembre 2022

Le manifestazioni per la Pace hanno confermato quanto la ricerca della Pace non sia facile. Possono addirittura diventare motivo di divisione tra chi sinceramente la ricerca. È possibile che le divisioni che continuano ad interessare sia la destra, sia il resto dei partiti le vedremo vengano confermate nel momento della decisione di inviare altre armi italiane all’Ucraina.

Nella vicenda ucraina, avviata dall’invasione russa, la complessità sembra sovrastare ogni possibile costruzione di un processo di pacificazione. Fin da ciò che possa riguardare una situazione di tregua utile a far decantare la situazione, oltre che andare incontro alle popolazioni in vario modo coinvolte in un conflitto di cui non si riesce a vedere la fine.

Non appare per niente facile conciliare la posizione russa con quella ucraina. La sfida diventa, allora, quella della capacità di riuscire a mettere a fuoco, in questo contesto specifico, il giusto ed opportuno operare per la Pace anche per chi è costretto in una posizione marginale.

Non favorisce certo l’atteggiamento di taluni che credono esclusivamente nella ricerca di una soluzione militare in grado di assicurare la totale vittoria ucraina sul campo di battaglia. Si tratta di quanti, nei fatti, incaricano gli ucraini di condurre una guerra “per procura”, indipendentemente dalla considerazione che essi saranno destinati ancora di più a pagarne direttamente le conseguenze. E questo senza considerare come questo possa portarci vicinissimi ad un conflitto più allargato, se non addirittura di natura atomica. Papa Francesco ha sintetizzato efficacemente una tale posizione quando, andando retrospettivamente alle antecedenti vicende di questi mesi, sviluppatesi a seguito dell’annessione russa della Crimea del 2014, ha parlato di quanti si sono messi ad “abbaiare” alle porte della Russia.

D’altro canto, è inevitabile chiedersi quanto possa efficacemente essere utile un “pacifismo” cui manchi un’analisi oggettiva di una situazione che non può certo trovare una soluzione autentica se ci si dimentica che esistono un aggressore e un aggredito. E in questo senso abbiamo ascoltato nelle ultime ore, in coincidenza con lo svolgimento della Manifestazione della Pace di ieri, pure delle voci stonate. Alcune provenienti anche dal mondo cattolico. Esse  non tengono neppure conto del continuo invito di Papa Francesco a non dimenticare le popolazioni ucraine aggredite e quotidianamente bombardate. Di Papa Francesco, ieri, il cardinale Zuppi ha ricordato la richiesta rivolta a Vladimir Putin “di fermare, anche per amore del suo popolo, questa spirale di violenza e di morte” e quella contemporaneamente indirizzata a Volodymyr Zelensky  “perché sia aperto a serie proposte di pace”.

Ovviamente, queste indicazioni generali devono essere riempite di contenuti specifici da parte dei contendenti, e dei loro alleati, in grado di rassicurare entrambe le parti. Ma senza dimenticare che non c’è vera Pace se manca il rispetto del diritto internazionale e della Giustizia, se con forzate ricostruzioni storiche si mina il diritto all’autodeterminazione degli altri popoli, se si crede che le relazioni internazionali possono solo essere giocate sul piano dei rapporti di forza.

È vero che quella della Pace è spesso una porta “stretta”. In una situazione qual è quella dell’Ucraina è diventata strettissima se non, al momento, addirittura serrata. Ma né l’abbaiare alla Russia né la ricerca della Pace senza tener conto delle legittime volontà degli ucraini potrebbero rivelarsi effimere per il raggiungimento di un accordo. Ed anche un sincero, ma equidistante pacifismo potrebbe persino divenire oggetto di inevitabili strumentalizzazioni destinate ad allungare il conflitto, non a risolverlo.

Abbiamo assistito nel corso anche del ‘900 a degli accordi che potevano essere considerati impossibili. Quelli di Corea, il superamento della crisi dei missili del ’62, quelli tra Israele e parte dei paesi arabi, il Vietnam. Più limitatamente, ma con un certo rilievo internazionale, non a caso è stata ricordata anche da Putin, può essere aggiunta a questo elenco la soluzione del problema dell’Alto Adige/ Sud Tirolo.

Alcuni di quei fatti servirono solo ad evitare il protrarsi o ad allontanare la guerra, oppure a lasciare in sospeso per alcuni anni il motivo del contendere. Eppure, furono resi possibili solo quando al velleitarismo estremo e al pacifismo di maniera subentrò la voglia di costruire davvero un processo di Pace che, nel caso dell’Ucraina, può essere avviato nel caso si riesca a rimediare a talune ragioni di fondo che hanno portato al conflitto vero e proprio e provocate tante, troppe, innocenti vittime. Quello che, insomma, anche l’Occidente e l’Europa non hanno fatto dopo il 2014.

Quanto è complicata la ricerca della Pace sulla base della Giustizia – Politica Insieme




TANTE PROPOSTE MIGLIORATIVE dal confronto tra amministrazione comunale e aziende del territorio

Migliorare la segnaletica, creare nuovi parcheggi, sollecitare i sistemi di telefonia.

Fossacesia, 6 novembre 2022. Sono queste alcune delle richieste emerse nel corso del confronto tra il Sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio, che ha voluto l’incontro con i titolari delle aziende che operano nelle aree artigianali e produttive di località Sterpari, in quelle situate a ridosso della provinciale Casoli-Fossacesia (strada Pedemontana) e nelle altre zone del territorio fossacesiano. Alla riunione, che si è tenuta nella sede dell’Associazione tra Enti Locali del Patto Sangro Aventino, a Santa Maria Imbaro, presente Raffaele Trivilino, Direttore dell’Agenzia, l’assessore Giovanni Finoro, il responsabile dell’Ufficio Urbanistica, Demanio e Commercio, Domenico Moretti.

“Si è trattato di un incontro proficuo sotto vari aspetti – ha sottolineato il Sindaco Di Giuseppantonio -, anche in vista della nuova pianificazione urbanistica di Fossacesia, oramai in dirittura d’arrivo. Ho ricevuto delle indicazioni precise su dove è necessario intervenire da parte nostra per migliorare i servizi e, in alcuni casi, potenziarli. Oggi, per competere sui mercati, è necessario essere più efficienti, tanto nei collegamenti viari e ferroviari, che in quelli che ci offrono le nuove tecnologie. Innanzitutto, cercheremo di sistemare la segnaletica nelle zone produttive per facilitare l’individuazione delle aziende attraverso motori di ricerca specializzati nella geolocalizzazione. Sarà importante anche favorire gli scambi di merce su ferro, cercando di sfruttare al meglio il potenziamento in atto nella stazione di Fossacesia-Torino di Sangro – ha aggiunto il Sindaco Di Giuseppantonio -. Importante anche migliorare i collegamenti verso la Fondovalle Sangro, la Statale Adriatica 16 e per il casello autostradale della A14”.

Nella riunione, approfittando della presenza di Trivilino, si è colta l’occasione per conoscere quali possibilità vi sono per intercettare finanziamenti nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), nonché di quelli che la Regione Abruzzo si accinge a programmare. Inoltre, su come operare al meglio all’interno delle Zone Economiche Speciali (ZES). Fossacesia ne fa parte ma limitatamente alla zona produttiva nei pressi del casello autostradale dell’autostrada adriatica.




#SCELGOLABICI. LA BICICLETTA È LA SOLUZIONE energetica e la soluzione climatica

Al via la campagna tesseramento 2023 di FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta che invita tutti a scegliere la bicicletta per affrontare due grandi sfide non più rimandabili

Teramo, 6 novembre 2022. Soluzione energetica, soluzione climatica. #scelgolabici. È un claim di grande attualità quello  scelto da FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta per la campagna tesseramento 2023 che prende il via in questi giorni, accompagnata da eventi e iniziative in tante città italiane.

Il messaggio vuole mettere l’accento sul potenziale della bicicletta per le grandi sfide che coinvolgono ognuno di noi: quella immediata della crisi energetica, innescata dalla guerra, e quella epocale della crisi climatica.

Dice Alessandro Tursi, presidente FIAB: «Nonostante i recenti progressi, il Paese stenta ancora a riconoscere nella bicicletta una soluzione chiave per superare queste due sfide. Una mobilità più efficiente, come quella basata sul pedale, è la migliore risposta per contribuire a ridurre il rischio di razionamento energetico e sarà sempre più indispensabile per l’abbandono delle fonti fossili, unica via per affrontare con successo la crisi climatica”.

Diventare socio FIAB significa sostenere l’unica realtà in Italia che, grazie all’impegno delle 190 associazioni e sezioni locali e dei quasi 20.000 soci, è attiva ogni giorno, da quasi 35 anni, nella promozione della bicicletta per una mobilità rispettosa dell’ambiente, della salute e della sicurezza di tutti e per un turismo sostenibile che favorisca le economie locali.

Forte della presenza, tra i suoi soci, di numerosi esperti in campo giuridico, urbanistico, ingegneristico e paesaggistico, FIAB è diventata, negli anni, il principale interlocutore di enti e amministrazioni locali sull’importante tema della mobilità sostenibile ed è presente da anni a tutti i tavoli ministeriali sull’argomento.

#scelgolabici è dunque l’invito di FIAB a perseguire nuovi traguardi – soluzione energetica e soluzione climatica – rivolto a chi ha cuore la salute delle persone e dell’ambiente e, in particolare, alle tantissime persone che in questi ultimi anni hanno ripreso o iniziato a spostarsi sulle due ruote, in città o nel tempo libero, e hanno così scoperto come la bicicletta sia, davvero, uno strumento di pace, accessibile a tutti, economico e sostenibile. “È indispensabile essere in tanti per riuscire a far passare il messaggio in una società ancora prigioniera di un modello di mobilità e di industria del secolo passato”, aggiunge Tursi.

Aderire è possibile e anche vantaggioso. Chi diventa socio FIAB beneficia dall’assicurazione RC Bici valida in tutta Europa, che copre i danni causati circolando in bicicletta. Riservato ai tesserati anche l’accesso privilegiato alle centinaia di escursioni, bici-viaggi e iniziative promosse dalle associazioni FIAB; sconti e agevolazioni in realtà convenzionate tra cui la rete degli Albergabici.it di FIAB; l’abbonamento alla rivista BC (il magazine cartaceo che tratta di ciclismo urbano, ambiente e cicloturismo) al prezzo speciale di 6 € per tutto l’anno.

Diverse le formule di tesseramento (socio ordinario, sostenitore, benemerito, familiare, junior under 14, ecc.) in base al sostegno che si vuole dare alla Federazione. Per iscriversi è possibile rivolgersi alle associazioni locali presenti in tutta Italia (elenco completo QUI), andare sul sito fiabitalia.it, o ancora durante gli eventi della Settimana Nazionale del Tesseramento FIAB 2023 in programma dal 6 al 13 novembre (calendario completo su andiamoinbici.it).

Fondata nel 1988, FIAB Onlus-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta è oggi la più forte realtà associativa di ciclisti italiani non sportivi. Con quasi ventimila soci suddivisi in 190 associazioni e sezioni in tutto il territorio italiano, FIAB è, prima di tutto, un’organizzazione ambientalista che, come riporta il suo Statuto, promuove la diffusione della bicicletta quale mezzo di trasporto ecologico in un quadro di riqualificazione dell’ambiente, urbano ed extraurbano. Forte della presenza, tra i suoi soci, di numerosi esperti in campo giuridico, urbanistico, ingegneristico e paesaggistico, FIAB è diventata, negli anni, il principale interlocutore di enti e amministrazioni locali sull’importante tema della mobilità sostenibile. FIAB è stata riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente quale associazione di protezione ambientale (Art. 13 Legge n. 349/86) e inserita dal Ministero dei Lavori Pubblici tra gli enti e associazioni di comprovata esperienza nel settore della prevenzione e della sicurezza stradale. Particolare attenzione viene data al turismo in bicicletta con diversi strumenti e servizi a disposizione dei cicloturisti e degli operatori della filiera (tra cui Albergabici.it e Bicitalia.org, la rete ciclabile nazionale). Numerose anche le iniziative di turismo urbano, incluso bike-to-work e bike-to-school, che culminano nella Settimana Europea della Mobilità (16-22 settembre di ogni anno). Con il progetto ComuniCiclabili, infine, FIAB misura e attesta il grado di ciclabilità dei comuni italiani: oltre 170 amministrazioni hanno già ricevuto il riconoscimento con un punteggio (da 1 a 5 bike-smile) apposto sulla bandiera gialla. FIAB aderisce a ECF-European Cyclists’ Federation, la Federazione Europea dei Ciclisti. Presidente di FIAB è Alessandro Tursi. Per info: www.fiabitalia.it.

Nella nostra Regione FIAB ha lavorato, negli ultimi 15 anni, per la realizzazione della ciclovia adriatica e per la crescita della cultura della mobilità ciclistica, contribuendo alla nascita della rete comuni ciclabili alla quale aderiscono tutti i comuni costieri teramani oltre ai capoluoghi Teramo, Pescara e L’Aquila.

FIAB Teramo




LA MAREGGIATE A FRANCAVILLA NORD e lavori per rinforzare l le scogliere ancora fermi

Padovano: “Ci risiamo. Al primo maltempo torna il problema delle mareggiate sulle nostre coste”

Pescara, 6 novembre  2022. “Ci risiamo. Siamo alle solite. Basta un giorno di maltempo con pioggia e vento per dover tornare a vedere le mareggiate sulle nostre coste”. Così il presidente della Sib Abruzzo e presidente della Confcommercio di Pescara Riccardo Padovano che entra nel merito del problema: “Mi riferisco in particolare a Francavilla al Mare. La Regione ha stanziato i fondi, il Comune di Francavilla ha redatto il progetto che prendere la manutenzione delle scogliere presenti a Francavilla nord e a tutt’oggi come ogni anno, possiamo rimetterci l’orologio, dai primi di novembre fino alla metà di dicembre avremo a che fare con queste gravi mareggiate. Ieri mi sono informato – prosegue Padovano – presso la Capitaneria di Porto di Ortona per chiedere informazioni in merito, avendo appreso che sono in attesa dello specchio acqueo.

Parliamo di problemi di burocrazia, ma se la stessa non viene stimolata dalle persone rischiano di essere travolti dalla burocrazia stessa. Per avere lo specchio acqueo non è più sufficiente, ho saputo, il parere del Ministero delle Infrastrutture ma occorre anche il parere dell’Ufficio Marina sud de Ministero della Marina Mercantile. Parliamo di un ufficio apparato del Ministero che su lavori nuovi, ripeto nuovi, deve dare l’ok dopo aver appurato che non ci sia il rischio della presenza in zona, sotto i fondali, di ordigni bellici.

Cosa giusta, ma mi chiedo, in questo caso per lavori ordinari, e cioè per far rifiorire le scogliere esistenti, ebbene non capisco perché per fare questi lavori ordinari e dunque avere lo specchio acqueo, la cui richiesta è ferma dal mese di agosto, non si riesca a sbloccare la situazione, non attivando il protocollo. Se si fosse evitato di fare tutto questo e cioè chiedere questo parere che credo insignificante, e a tal proposito lunedì scriverò una nota al Premier Giorgia Meloni, probabilmente i lavori sarebbero partiti. Si fa tanto oggi per snellire gli iter della burocrazia e poi c’è un ufficio ministeriale che blocca come un muro l’avvio di lavori. Questo ci amareggia. A Francavilla nord – prosegue Padovano – questi lavori sono necessari e non più rinviabili. Stiamo parlando di manutenzione ordinaria sulle scogliere esistenti.

Niente di trascendentale. Ed è vergognoso che siamo ancora in attesa dopo che a settembre e ottobre con la condizione meteo favorevoli si sarebbe potuto lavorare e fare la manutenzione necessaria per evitare nuove mareggiate che mettono a rischio le strutture e anche le case a ridosso. In passato con uno stanziamento di 700mila euro erano stati fatti lavori per andare a rinforzare le scogliere e i varchi. L’intervento non è solo per difendere le strutture balneari ma anche le abitazioni a ridosso. Per cui – conclude Padovano – mi auguro che già da lunedì su nostra sollecitazione gli uffici ministeriali competenti introducano tutte le azioni per far ottenere le autorizzazioni necessarie per lo specchio acqueo e far partire i lavori perché non si può aspettare oltre perché i progetti ci sono così come mi risulta, la ditta aggiudicataria dei lavori. Con le mareggiate non si scherza”.




I LIMITI DELLA PACE tra marce ed ossessioni 

Le grandi decisioni in grandi e perverse mani, il futuro nei nostri limiti   

Erano davvero in tanti in piazza. Quando si deve manifestare per cose come la Pace chi si tira indietro? Nessuno. Tutti insieme ai pacifisti; anche Conte con i 5 Stelle e anche un Letta tutto preso, sentito qualche antico richiamo, non perde l’occasione per tuffarsi nel gruppo. Stranamente viene buttato fuori.

Una contestazione bella e buona che lo rimanda a casa. Lui va fuori dal gruppo e torna casa davvero ma non per dimettersi, e questa potrebbe sembrare la vera notizia della domenica.

Il signor Letta, bravissima persona sicuramente, forse  duro di comprendonio, non riesce a capire quando i discorsi finiscono. Lui insiste, con questa postura pseudo-provocatoria, per distruggere tutto il distruggibile ed in questo, da politico navigato, sembra molto bravo; ed ecco la notizia: Letta continua e non si dimette mentre Conte e i 5 Selle gongolano ed inglobano.

Sull’altro campo politico si seguono le vicende del nuovo governo e la solita esaltazione di un popolo che celebra il solito fuoriclasse, l’eletto o l’eletta [chissà], che puntualmente, appena qualche mese, si trasformerà nel più disastroso dei brocchi. Non ha fatto ancora nulla questa Meloni ma già urlano di gioia sgolandosi per adularla, si strappano i capelli per storiche parole del nulla o si piegano per la sua celeste apparizione.     

Sarebbe meglio attendere per capirci qualcosa, finora solo posture rigide, grida e forse qualcos’altro.

Comunque, tante parole, davvero tante le parole inutili su questo nuovo governo. Anche Morgan, il cantante, appena nominato dallo Sgarbi nazionale, già ribatte inviperito alle più che legittime critiche della stampa. Due uomini disagiati per un’Italia in disagio: e può andar bene per adesso.

Non va proprio bene invece il conflitto ordito, senza scrupolo, nel mondo dei media, da soliti tecnici della disinformazione e dagli opinionisti del tutto: proprio tragica l’influenza da loro prodotta sulle masse.

Il casino generato in questo disastroso ed imposto bipolarismo, vissuto oramai da oltre vent’anni, adesso ha raggiunto limiti davvero preoccupanti. Tutti arrabbiati, tutti infastiditi, tormentati ed ossessionati: ci maltrattiamo tutti, ci respingiamo tutti, ci odiamo tutti e senza saper il perché.

Un’ossessione che dilaga fino a raggiungere mondi e luoghi impensabili della nostra società; obiettivo: superare sempre il limite e senza un vero motivo.

Basterebbe osservare gli sguardi nel nulla delle ambientaliste contro il Van Gogh a Roma o seguire le fantasie sui dottorati record millantati a Verona o rallegrarsi dei seni nudi svagati agli Uffizi di Firenze per comprendere la direzione intrapresa e quali fenomeni di miseria umana ci attendono nel prossimo futuro.

Dal mondo che viviamo si possono vivere richiami d’ogni genere, immagini bizzarre, contese e pretese sconclusionate, penose e reciproche accuse e rilevare tutte le soddisfazioni del nulla, alla fine, comunque, tutto si rende inutile e soprattutto dannoso: si vive sempre e comunque sotto le dinamiche di un potere con precise logiche del disordine.

Convergere l’attenzione verso quel potere potrebbe dunque evitare tante inutili parole, tante inutili azioni, inutili lotte, odi e disastri vari, ma stranamente si continua a vivere nel tormento e a pensare di aver super poteri per chissà quali imprese.

Le grandi decisioni sulla terra sono nelle mani dei grandi della terra: anche se ne sono pochi, adesso sono di animo perverso e purtroppo rispondono a spiritualità malvage.

Se può consolare, possiamo ancora agire per quello che uno può, nel ruolo che si ricopre e, soprattutto, conoscendo i propri limiti. Sembrerebbe poco o nulla ma sono vere ed utili dotazioni per affrontare sereni e sicuri il futuro che abbiamo davanti.

Foto: elcolombiano.com




IL VESCOVO E I GIOVANI ad Assisi per la Pace

Più di quattrocento maturandi e universitari hanno partecipato al tradizionale appuntamento organizzato dalla Diocesi di Teramo-Atri

Teramo, 5 novembre 2022. Più di quattrocento maturandi e studenti universitari provenienti dalla diocesi di Teramo-Atri si sono recati oggi ad Assisi per il tradizionale pellegrinaggio promosso dagli Uffici diocesani per la Pastorale Universitaria, per la Pastorale Giovanile e per la Pastorale Scolastica.

Giunti con otto autobus partiti da Teramo, Nereto ed Atri, i giovani sono arrivati al mattino nella Basilica di Santa Maria degli Angeli. Sul sagrato della chiesa gli studenti del conservatorio “G. Braga” si sono esibiti in una piccola esecuzione dal vivo. Poi tutti insieme le ragazze e i ragazzi hanno partecipato alla Santa Messa presieduta dal Vescovo Lorenzo Leuzzi. Durante l’offertorio è stata accesa una lampada per invocare il dono della pace, in comunione con le numerose organizzazioni cattoliche presenti oggi a Roma per manifestare a favore della pace in Ucraina e in tutto il mondo.

Nel pomeriggio, dopo una visita alla città alta di Assisi, ci si è ritrovati nella Basilica superiore di San Francesco per una preghiera e un saluto agli studenti da parte di Monsignor Leuzzi.

La giornata si è conclusa nella cripta della Basilica inferiore che custodisce la tomba di San Francesco, dove i ragazzi hanno deposto la lampada della pace.

«Siamo veramente contenti della risposta degli studenti e degli istituti» ha dichiarato il direttore della Pastorale Giovanile don Massimo Balloni. «Siamo inoltre grati all’Istituto Braga per il bellissimo momento musicale offertoci. Nei sorrisi e nell’entusiasmo dei ragazzi presenti qui oggi c’è l’immagine della Chiesa che ci piace».

A nome della Pastorale Universitaria parla invece il direttore don Marcello Iuliani. «Siamo veramente contenti di questo pellegrinaggio. Un momento di fraternità, di fede, di comunione profonda e di conoscenza tra di noi. Abbiamo portato ad Assisi tanti volti giovani e respirato un’aria di gioia, in una giornata dedicata alla pace nella città di un santo così legato alla pace».

Per la responsabile diocesana della Pastorale Scolastica, Giusy Pelatti «oggi Assisi è stata la cornice dentro la quale i giovani hanno disegnato con le loro pennellate i colori della Pace».




INIZIATIVE DEL CLUB ALPINO Italiano Regionali e Nazionali

Domenica 6 novembre 2022 – domenica 13 novembre – domenica 20 novembre 2022

Ecco le iniziative:

Domenica 6 novembre 2022

Seppur tardivamente, si comunicano le uscite in ambiente di domani, 6 novembre 2022, della Sezioni Cai di Castelli e della Sezione Cai di Teramo.

Domenica 13 novembre

L’uscita congiunta Cai Teramo e Cai Castelli con sosta finale a Valle Castellana.

Domenica 20 novembre 2022

Giornata nazionale sul Sentiero Italia Cai.

In ogni regione una proposta escursionistica esplorativa.

Per l’Abruzzo:

IN MONTAGNA CON IL CAI

  • domenica 6 novembre 2022

Doppio appuntamento con Cai Teramo e Cai Castelli

C’è da scegliere: nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga

Escursione Cai Teramo: ad anello da Altovia a Macchiatornella, sui Monti della Laga

Escursione Cai Castelli: Sentiero della Pace tra le frazioni del Comune – Intersezionale Cai Loreto Aprutino

A seguire:

  • domenica 13 novembre 2022 – escursione Ceppo San Martino Cai Teramo e Cai Castelli

  • domenica 20 novembre 2022 – Giornata nazionale Sentiero Italia Cai da Bussi sul Tirino a Ofena

Inoltre, un articolo che documenta l’impegno autunnale del Cai nelle attività di informazione, educazione e formazione, rivolte a soci e non soci.

Filippo Di Donato

Foto Club Alpino Italiano




UNA   SERATA DI POESIA sul tema amare essere amati

Il Salotto Culturale Prospettiva Persona 2022 con  Vincenzo Lisciani Petrini

Teramo, 5 novembre 2022. Mercoledì 9 novembre p.v., alle ore 18:00  nella  sede Caritas di via Vittorio Veneto 11,  riprende la stagione autunnale del Salotto culturale “Prospettiva Persona” 2022 (patrocinio  MIC e Fondazione Tercas), presentando una   serata di poesia sul tema Amare essere amati di Vincenzo Lisciani Petrini (Italic Pequod, 2022). Presenta: Luca Mastrocola (Ricercatore).

Interviene Enrica Lisciani Petrini (Emerita di Filosofia Estetica, Università di Salerno). Legge Daniele Di Massimantonio (Attore).

Approfondimento

«Significativo il titolo dell’opera: amare è un continuo oscillare dalla forma attiva a quella passiva, bisogna essere contemporaneamente soggetti e oggetti dell’amore. L’«essere», l’esistenza stessa, si inscrive tra l’«amare» e l’«amato»: l’atto dell’amore crea l’amato, il desiderare qualcosa crea quella cosa stessa. Ogni cosa esiste nel suo essere desiderata.

Eppure, come mostra Petrini, è possibile mortificare tale processo: nella poesia in questione, la relazione tra due individui viene immortalata in un tipico souvenir da vacanza: la calamita. L’amore tra due persone, elemento che dovrebbe essere caratterizzato dall’unicità e dall’irripetibilità, viene rinchiuso nell’immaginario stereotipato della Parigi romantica. Questo amore diventa l’ennesimo amore).

(Gerardo Iandoli, su Strisciarossa , https://www.strisciarossa.it/la-forza-delle-reciprocita-dellamore-nei-versi-di-lisciani-petrini/).