IL COLLASSO DEL SSN: è solo questione di tempo

Diverse sono le ragioni del collasso del SSN, sia sistemiche che interne al modello adottato.

di Massimo Molteni

5 dicembre 2022

Una società con un benessere diffuso e con un livello di istruzione di base elevato ha attese e richieste di salute via via crescenti: legittimamente.

Un microcosmo sociale disgregato riduce le risorse di auto-aiuto.  Una crescente insicurezza legata allo sbriciolarsi dei rapporti interpersonali incidentalmente accompagnatasi alla globalizzazione spinge a vivere ogni disagio fisico o psicologico come stato di salute inadeguato cui cercare di avere immediato ristoro.

La domanda di servizi sanitari diventa tumultuosa, non mediata, con elevate aspettative di rapida risposta.

Un modello economico fondato sul consumo è fatalmente e facilmente traslato anche nel campo della salute con conseguente implicito bisogno di avere risposte in termini di “oggetti di cura” (farmaci – dispositivi-  prestazioni – integratori- terapie) da avere subito a disposizione così come avviene per tutti i beni di consumo desiderati.

L’esplosione dei social media ha reso disponibile una infinita quantità di informazioni non filtrate né filtrabili dal cittadino, che finisce per dare naturalmente maggiore credibilità alle voci provenienti da fonti ritenute a lui simili rispetto a quelle dei professionisti (di solito, di loro abbastanza “pedanti”)  e a cercare di dare immediata attuazione  alla possibile soluzione dei propri problemi di salute attraverso l’acquisto (diretto o per il tramite del SSN) del “prodotto” (test, farmaco, presidio, prestazione) ritenuto in grado di risolvere il problema in tempi rapidi (eccellenza/efficienza sono il binomio magico), aumentando la pressione sugli operatori del settore, con inevitabile ulteriore aumento della domanda, spesso disordinata e confusa.

Una popolazione sempre più anziana è maggiormente bisogno di servizi sociosanitari sempre più complessi e che tendono a crescere nel tempo: maggiore è la capacità del sistema di far fronte alle malattie, anche a quelle croniche/degenerative, più elevato e lungo nel tempo il bisogno di cure.

Simultaneamente una società con una popolazione che vede prevalere il numero degli anziani rispetto ai giovani va incontro ad una naturale contrazione del PIL: produzione di ricchezza stagnante a fronte di una necessità continua di aumento della spesa sociale che – per forza di cose – deve prima di tutto farsi carico della spesa pensionistica, riducendo i margini di manovra per far fronte al continuo aumento della domanda nel campo dei servizi sanitari e sociosanitari.

E l’invecchiamento non colpisce solo la popolazione ma anche chi lavora nel campo sociosanitario: una età media avanzata rende più faticosi, e a volte anche meno efficienti, i processi assistenziali, tende a rallentare i processi di cambiamento, specie se incidentalmente ci si trova ad operare in un contesto con rapide innovazioni tecnologiche che richiederebbero molta flessibilità che nel naturale processo di invecchiamento tende invece a ridursi.

Lo straordinario sviluppo tecnologico e scientifico ha reso disponibili conoscenze e successivamente soluzioni innovative assolutamente impensabili nei decenni precedenti: questo enorme miglioramento delle qualità tecnologica di cura è stata resa possibile dallo straordinario sviluppo industriale conseguenza di un dinamico mercato della salute.

Conoscenze, tecnologie, risorse, mercato, hanno reso disponibili molti prodotti per la cura delle malattie: anche se non tutti sempre così straordinari come spesso narrato.

Mantenere questa spinta innovativa continua è possibile solo all’interno di dinamiche di consumo molto sostenute, altrimenti il circolo “investimenti – prodotti – aumento della catena del valore – investimenti” si interromperebbe. Naturale conseguenza: continua pressione al consumo dei prodotti e conseguentemente spinta continua alla innovazione anche per sostenere la domanda, dinamiche dei prezzi dei beni prodotti in continua tensione al rialzo, specie nelle società opulente, specie se la domanda  è garantita per tutti dallo Stato: il “mercato” con il suo dinamismo ancorato alla legge della domanda e dell’offerta, da solo non è sempre in grado di autoregolarsi, men che meno nei prodotti essenziali, peggio ancora se la domanda non è comprimibile.

In un simile scenario esterno, la spinta al continuo aumento della spesa per la salute e per i sistemi sanitari è assolutamente inevitabile: più domanda, più costi, in una spirale continua.

Incomprimibili i costi dei beni, per le dinamiche proprie della produzione industriale tipica del mercato capitalistico, non resta che comprimere le spese del personale: ed è quello che è avvenuto negli ultimi trent’anni, sia con un progressivo rallentamento delle dinamiche salariali, sia con la progressiva  contrazione del numero degli addetti in termini sia relativi (in relazione alla domanda) ma anche assoluti, in alcuni settori:  con l’aggravante della temeraria riduzione anche delle persone in formazione.

Altra azione intrapresa è stata l’apertura del sistema sanitario alle strutture private for profit: molto diverse da quelle appartenenti alla secolare tradizione degli ordini religiosi, con una connotazione molto aziendale, indubitabilmente efficiente e spesso capaci anche di grande innovazione.

Questa apertura aveva anche l’obiettivo (forse un po’ irrealistico e forse non in perfetta buona fede) di rendere più efficiente il sistema pubblico attraverso la competizione e la concorrenza con il sistema privato. E’ noto a tutti che l’organizzazione statale non è mai produttivisticamente efficiente come quelle privata, in ogni settore: il capitale privato è mosso dalla assoluta necessità di aumentare la catena del valore economico, pena il proprio concreto fallimento.

Senza un sistema “valoriale” molto forte e socialmente molto condiviso, ingenuo immaginare che il sistema pubblico possa “efficientarsi” attraverso una competizione economica, che non può avvenire perché mancante della leva economica del mercato; se si lascia fare solo al “mercato”, inevitabilmente vengono tagliati fuori i settori che oggettivamente non possono far aumentare la “catena del valore economico”: in campo socio-sanitario e assistenziale questi ambiti sono molti.

L’immissione di aziende private nel SSN ha, nel breve periodo, aumentato l’’offerta complessiva di prestazioni – anche di qualità –  del sistema, con costi sicuramente inferiori a quelli che si sarebbero sopportati nel pubblico e con una velocità di adattamento molto più rapida.

La dinamica consumistica insita nel mercato privato ha però ben presto portato non solo più efficienza e più offerta con costi unitari minori,  ma  anche una serie di fattori distorsivi: spinta nell’offerta di consumo di beni e prestazioni sanitarie, non sempre necessarie, selezione delle tipologie di risposta al bisogno in relazione al rapporto costi/ricavi e non in relazione solo al bisogno o al contenimento della spesa pubblica (in una dinamica di mercato, la impossibilità ad agire sul fronte dei prezzi perché amministrati e imposti dallo Stato, obbliga a selezionare l’offerta, per equilibrare il rapporto costi/ricavi), con maggiore ricaduta sulle aziende pubbliche dei processi con un profilo sfavorevole sul piano dell’impegno assistenziale: la spesa è andata conseguentemente sempre più in tensione, senza peraltro rispondere a tutti i bisogni emergenti e a volte anche indotti.

Ulteriore passaggio è stata la introduzione di tetti di budget sulla produzione, a valere ovviamente per il privato.  Risultato: contrazione dell’offerta complessiva e aumento consequenziale delle liste d’attesa, perché nel frattempo la domanda, per le dinamiche prima esposte, ha continuato a crescere.

E la risposta, ingenua, è stata quella di immaginare di inseguire la domanda aumentando l’offerta di prestazioni: spirale infinita e del tutto ingovernabile.

Per tenere sotto controllo la spesa sanitaria e socio-sanitaria, è stata messa in atto una contrazione dei  posti-letto ospedalieri e una rapida riduzione  della durata dei ricoveri stessi, così che il numero minore dei posti-letto non compromettesse troppo la capacità di risposta al bisogno: il settore privato for profit, più flessibile, ne ha tratto ulteriore giovamento, in termini economici; il settore pubblico, già in affanno con la riduzione forzata degli organici e dovendo comunque far fronte alle  situazioni più croniche e fragili, meno facilmente gestibili, si è ulteriormente appesantito, scaricando sul comparto territoriale e domiciliare una domanda di assistenza non più gestita completamente negli ospedali. E la riduzione dei posti-letto in alcune specialità ha portato a livelli di carenza assoluta e preoccupante, come la pandemia ha poi messo drammaticamente in mostra.

L’idea un po’ semplicistica era che il territorio, il “mitico territorio”, avrebbe dovuto filtrare meglio la domanda, governandola, e avrebbe dovuto saper gestire le dimissioni sempre più rapide dagli ospedali: frantumazione dei legami famigliari, ridotta capacità solidale, popolazione più anziana e sempre più sola, assai improbabile che in queste condizioni anche il territorio più virtuoso potesse reggere l’urto

E il nostro territorio, dopo decenni di abbandono, non era attrezzato per l’ordinario men che meno per far fronte a questo urto riorganizzativo.

Probabilmente, ha guidato questo convincimento anche qualche pensiero malizioso di tipo economico: la spesa ospedaliera è quantificabile e quindi “gestibile”. Il territorio è concetto un po’ più aleatorio: tolti i medici delle cure primarie e i farmaci (su cui peraltro da anni si lavora per contrarre i costi e non potendo far leva sui prezzi – dettati dalle industrie – si è cercato di lavorare sui consumi, imbrigliandone la prescrizione), il resto è “narrazione”: sviluppare una appena passabile continuità assistenziale domiciliare, in assenza di contesti famigliari  con legami di solidarietà in grado di gestire i diversi bisogni di una persona ammalata, ha costi assolutamente proibitivi e insostenibili per qualsiasi sistema economico: ci vorrebbe un welfare generativo e circolare che possa e sappia valorizzare il lavoro assistenziale dei contesti su cui innestare l’intervento assistenziale specialistico (infermiere – terapista – medico etc.).

Neanche a parlarne: da una parte l’ideologia del welfare state, idolo speculare al “libero mercato”, dall’altro l’industria della salute, rendono impossibile anche solo pensare e teorizzare un modello economico differente.

Adesso si è aperta la stagione delle “case della salute” e delle Cot: difficile che possano funzionare.

Continua similmente a imperversare un dirigismo sanitario velleitario e inconcludente (percorsi di cura “obbligati”, PDTA, tentativo di legare l’onere assicurativo sulla adesione ai vincoli dati) che può solo distruggere ulteriormente l’unico capitale vero su cui i sistemi sociosanitari si possono reggere: competenza/passione e relazione di cura, ossia i valori fondanti dei servizi alla persona su cui innestare l’organizzazione dei servizi.

Il collasso del SSN è già in essere: non sono le liste d’attesa, ma le disequità sempre più evidenti e i bisogni dei più fragili sempre più inevasi.

Continua a mancare, ed è questa la colpa grave della politica, una coraggiosa visione del “bene comune” declinata nell’ambito dei servizi sociosanitari che sappia orientare le dinamiche sociali all’interno dell’alveo della sostenibilità e della equità, favorendo la attiva partecipazione di tutti i corpi intermedi.

Necessaria una rivoluzione copernicana, ineluttabile e dolorosa: per ricostruire su nuove basi il sistema sanitario nazionale e regionale.

L’idea che basti l’autonomia differenziata per le regioni più ricche e virtuose è solo illusione (forse efficace in qualche contesto nel brevissimo periodo, ma destinata a fallire come tutte le altre azioni messe in atto da almeno vent’anni)

Purtroppo la cosiddetta “sinistra” pur partendo da buoni propositi di principio, è totalmente e irrimediabilmente incapace di affrancarsi dalla sua ideologia perversa che poggia sulla autoaffermazione dei diritti, garantiti un tempo dall’ideale comunista e poi dallo stato strumento  del popolo, e adesso da una élite borghese  e radical-snob che si è auto assunta il compito di definire cosa è diritto e cosa no, facendolo ratificare dal popolo dei social, sapientemente manipolato: lo “schwa” è il manifesto di tale follia.

E ugualmente il Mercato, pur essendo stato capace di dare risposte di assoluta eccellenza ai bisogni di salute, vede tutto solamente in funzione delle “trimestrali” e delle quotazioni di borsa: e, ad eccezione di qualche sbuffo filantropico e compassionevole, sacrifica tutto con distaccato cinismo al sacro equilibrio dei conti economici.

Ecco perché serve un partito come INSIEME: umile, perché consapevole della fallibilità umana, disposto al dialogo con tutti e a lavorare insieme per trovare vie radicalmente nuove per la società del terzo millennio; mite, perché consapevole dei propri limiti e del bisogno continuo di misericordia; roccioso e tenace, perché i “poveri” (e nelle varie forme sono la stragrande maggioranza del genere umano) sono la “missione” che ci è stata affidata e che ci sentiamo cucita addosso.




TORNA IL PREMIO Pietro Taricone. Terza edizione

Dopo due anni di assenza forzata

Trasacco, 5 dicembre 2022. La manifestazione, nata nel 2018, ha visto tra i suoi protagonisti  Davide Cerullo, attivo da sempre nel sostegno dei ragazzi emarginati, Gianfranco Franciosi primo infiltrato civile tra i narcos, Luciana Esposito, giornalista posta sotto scorta perché minacciata dai clan.

Il premio è stato assegnato ad Alberto Luzzi, fondatore di JAY NEPAL e ad Eugenia Carfora, preside coraggio nelle scuole di Caivano.

In questa edizione 2022, a ricevere quello che diventa un premio sempre più ambito, rappresentato da una scultura in acciaio realizzata dal maestro artigiano Luca Luciani,  sono tre i candidati che giungeranno a Trasacco nel pomeriggio del 7 dicembre a partire dalle ore 17 presso l’Auditorium dedicato allo stesso Pietro Taricone.

Infatti, alla cerimonia sarà presente Lorenzo Barone, giovanissimo ciclista, che ha realizzato imprese straordinarie, percorrendo da solo con la sua bicicletta decine di migliaia di chilometri dall’Europa al Marocco, fino ad arrivare alla traversata della Siberia e di tutto il continente Africano, che racconterà con il supporto di foto e video inediti, le condizioni estreme ed incredibilmente rischiose che ha affrontato nei suoi viaggi.

La seconda candidata ed ospite dell’evento è Elena Pagliarini, infermiera, resa celebre dalla fotografia scattata l’8 marzo 2020 a Cremona, che la ritrae appoggiata sulla scrivania alla fine di un turno massacrante e che dopo due giorni dopo ha scoperto di essere positiva al COVID. Elena è divenuta simbolo della sofferenza e dell’abnegazione di tutti gli infermieri che in quei mesi terribilmente difficili, si sono spinti oltre i loro limiti per aiutare i pazienti malati, nella fase iniziale della pandemia, in cui non esistevano vaccini ed il virus, ancora in fase di studio, ha causato migliaia di morti in tutto il mondo.

Il terzo protagonista di questa edizione è Bruno Cerasi, artista poliedrico che dopo aver perso parzialmente la vista a seguito di un ictus, ha dedicato la sua vita allo studio delle connessioni interpersonali, realizzando opere di elevatissimo spessore artistico e di profondo valore culturale, esposte in prestigiose gallerie nazionali ed internazionali. 

Foto Il Centro




CHRISTMAS SAILING TOGETHER, vince l’amore per la vela e la solidarietà

Circoli velici di Pescara uniti nello sport per festeggiare il Natale e per donare

Pescara, 5 dicembre 2022. Ben 40 le imbarcazioni d’Altura partecipanti a Pescara alla “Christmas Sailing Togetgher”, la prima edizione dell’iniziativa velica natalizia che vede uniti i due circoli organizzatori CNP2018 e CV La Scuffia con il sostegno dell’assessorato comunale allo Sport. Una veleggiata impegnativa con vento debole sui 5/7 nodi e onda lunga che hanno costretto i naviganti ad usare il meglio delle proprie risorse tattiche di manovra.

Premiati i vincitori delle 3 categorie: nella A vince l’equipaggio di “Celeste 2” degli armatori D’Annunzio e Mori seguiti da “Morgan IV” dell’armatore Fabio Cosentino e da “Movida” di Ivo Petrelli; nella categoria B la spunta “Barbalandra” di Paola Galeota e Ferdinando Ciccozzi che ha preceduto “Blazer” di Luigi Noviello e “Jonathan” di Giancarlo Casuscelli; nella categoria C vince “Brezza” di Pio Cubiotti seguito da “Margot” di Colantonio e da “Masce’” di Roberto Di Nisio. L’imbarcazione “Anassa” della Lega Navale di Ortona, con un equipaggio totalmente femminile a bordo guidato dalla skipper Cristiana Di Luzio, è stata premiata per aver realizzato il miglior addobbo natalizio. Brindisi di buone feste e grande collaborazione tra i due circoli e tra i due presidenti Alessandro Pavone del CNP2018 e Marco Bovani del CV La Scuffia sostenuti dall’assessore allo Sport Patrizia Martelli che ha fortemente creduto nell’iniziativa congiunta, la prima di una serie di eventi velici organizzati in sinergia in programma per il 2023.

Ma quest’anno la nota in più è stata la solidarietà; infatti, il Circolo Nautico Pescara ha voluto aiutare la ricerca con una donazione all’AIRC, l’associazione italiana per la ricerca contro il cancro, e il CV La Scuffia ha coinvolto tutti gli equipaggi della veleggiata natalizia nell’acquisto dei panettoni ADMO per sostenere l’associazione donatori di midollo osseo. Dall’equipaggio di”Anassa” inoltre parte un progetto di avvicinamento delle donne allo sport della vela e anche di solidarietà femminile a partire dalla vicinanza alle donne iraniane (a poppa l’imbarcazione veste uno striscione con i volti di Masha Amini e Hadit Najafi uccise per aver mal indossato il velo) per proseguire l’anno prossimo con il coinvolgimento dell’Ospedale di Ortona e di una serie di associazioni legate alla prevenzione dei tumori al seno e all’utero.




COME AIUTARE Papa Francesco?

Tutti possono collaborare con il Papa con le loro preghiere, parole e azioni

di Claudio De Castro

“E anch’io ti dico: tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia chiesa, e le porte degli inferi non prevarranno su di essa”.

Matteo 16, 18

Il Papa… immaginate per un secondo di essere al suo posto. Ha 85 anni e centinaia di responsabilità sulle sue spalle. È il capo visibile della Chiesa. La sua missione non è semplice. Non importa se è stanco o malato, bisogna motivare milioni di credenti a seguire le orme di Cristo nella santità, nella vita di preghiera, nella fede.

Essere Papa non è affatto facile. Sapevate che in Vaticano la sagrestia della Cappella Sistina ha un nome molto toccante?

Viene chiamata sala le lacrime, perché è molto facile che il nuovo Papa scoppi in pianto per l’emozione e il peso della responsabilità del ruolo che, da quel momento in poi, ricade sulle sue spalle.

Una grande responsabilità

Il nostro Papa vive sicuramente preoccupato per tutto ciò che accade nel mondo. Cerca di trovare ponti di dialogo di fronte al pericolo di una guerra nucleare. Lo colpiscono la mancanza di fede dei credenti, i gravi peccati nella Chiesa, le sofferenze, la pandemia e molto altro…

Ha bisogno di confidare nei suoi consulenti e nelle notizie che gli giungono per prendere decisioni.

Ricordiamo tutti quanto è accaduto in Cile nel 2018, quando è stato male informato o gli sono state nascoste informazioni sensibili in un caso di copertura di abusi sessuali.

Alla fine, ha riconosciuto di aver commesso “gravi errori di valutazione” e ha chiesto perdono ai Cileni.

Nonostante tutto, il Santo Padre sa cose che noi non immaginiamo. Quello stesso anno ha messo in guardia contro l’ingerenza del demonio nella Chiesa, e ha esortato i fedeli a pregare San Michele Arcangelo e la Santa Madre di Dio perché ponesse la Chiesa sotto il suo manto protettore, difendendola “dagli attacchi del maligno, il grande accusatore” e rendendola al contempo “sempre più consapevole delle colpe, degli errori e degli abusi commessi nel presente e nel passato”.

Forza tra le difficoltà

Bisogna riconoscere che il Papa dimostra grande forza nella sua debolezza fisica. Sapete quanti viaggi ha realizzato? Saluta più persone possibile, per ringraziare, consolare, orientare, pregare Dio per quelle persone. Sorride sempre con naturalezza, è spontaneo, anche se il ginocchio gli dà fastidio.

Lo avete notato? Qualsiasi cosa faccia, ci saranno sempre persone che lo criticheranno o che snatureranno le sue parole.

A volte dimentichiamo queste parole della Bibbia rivolte da Gesù a San Pietro e che riguardano anche i Papi successivi:

“Io ti darò le chiavi del regno dei cieli; tutto ciò che legherai in terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai in terra sarà sciolto nei cieli” .

(Matteo 16, 19)

Uniti al Papa

Ci sono difficoltà nella Chiesa? È innegabile. Alcuni chiedono a Papa Francesco di rimediare a tutto ciò che succede. E noi?

Come credenti, possiamo e dobbiamo collaborare con il Papa, aiutarlo con le nostre preghiere, parole e azioni.

Noi, ad Aleteia, come milioni di cattolici in tutto il mondo, siamo con papa Francesco. È il Vicario di Cristo.

Dobbiamo pregare per lui anziché puntargli il dito contro. Ci conviene, perché le sue decisioni in qualche modo riguardano tutti noi.

Invece di criticare, oggi pregate con fervore Dio per papa Francesco, perché lo Spirito Santo lo illumini e possa guidare con saggezza la Chiesa.

Mentre alcuni cattolici attaccano il Papa, uno youtuber protestante, Cameron Bertuzzi, si è appena convertito al cattolicesimo.

Dopo molte riflessioni e un periodo di studio approfondito del cristianesimo, è arrivato alla conclusione per cui “il papato è vero”.

Di recente, ho letto che nel mondo c’è più di un miliardo di cattolici. Immaginate tutti loro a pregare ogni giorno per il nostro buon Papa Francesco, l’unità della Chiesa, i sacerdoti, la Chiesa, la conversione dei peccatori e le anime benedette del Purgatorio. Il mondo e la nostra Chiesa sarebbero completamente diversi.

Volete pregare oggi per il nostro buon Papa Francesco? Ha bisogno di noi, del nostro affetto, di preghiere e voci di incoraggiamento.

Caro lettore… grazie per la tua fedeltà alla Chiesa!

Dio ti benedica!

Pubblicato il 04/12/22 su https://it.aleteia.org/2022/12/04/come-aiutare-papa-francesco/




APERTURA NATALE 2022

Il commento del sindaco

Atessa, 4 dicembre 2022. “Dopo vent’anni rivedere accese, in Atessa, le vetrine dei negozi del centro storico, che avevano dismesso la propria attività, è uno spettacolo e un piacere per tanti cittadini, oltre che per l’Amministrazione comunale. L’iniziativa ha avuto successo.

Abbiamo riacceso i negozi per ospitare oltre 50 espositori di “ temporary shop” e non abbiamo messo le luminarie.

Il 2022 non è il 2020: oggi c’è una nuova emergenza dovuta al caroenergia, legato alla guerra. Ogni Comune si regola, naturalmente, come meglio crede per la propria popolazione.

La nostra scelta tiene conto delle nostre priorità in un momento che ci impone il risparmio energetico e la necessità di sostenere le attività economiche.

Ringrazio Kommerciate, i commercianti tutti, le associazioni e i cittadini che hanno condiviso questa scelta e si sono adoperati e si stanno adorando per una stagione natalizia allegra, sostenibile e partecipata.”

 

 




BRAVA SIECO,  3-1 al Tuscania

La vittoria consolida il secondo posto in classifica

Ortona, 4 dicembre 2022. Una gara bella ed entusiasmante quella disputata dalle due squadre oggi in campo. Ortona e Tuscania si affrontavano per un duello che metteva in palio il secondo posto del girone. La Sieco aveva bisogno dei tre punti per mantenere a distanze le altre pretendenti mentre i laziali volevano acciuffare gli ortonesi sul gradino d’argento. Qualunque fosse stato il risultato finale, la gara è stata davvero piacevole e ricca di colpi di scena. Un primo set extra large terminato ai vantaggi con il punteggio di 35-37 a favore di Tuscania ma che entrambe le formazioni avrebbero potuto chiudere ben prima. Strepitose le prestazioni di Bertoli per Ortona e Corradi per Tuscania. Il loro duello si è concluso alla pari: venticinque punti per entrambi.

Ferrato, saranno sette punti per lui alla fine, gestisce bene gli attacchi spaziando in ogni dove e trovando sempre pronte le bocche da fuoco. Poco importava se si fosse trattato di attacchi al centro, pipe, o il classico attacco di banda, l’attacco avrebbe messo a dura prova la difesa ospite. Marshall è onnipresente e con la sua esperienza funge da faro e da porto sicuro per i suoi compagni. L’italo-cubano a quarantatré anni salta, colpisce e difende da ogni posizione alternando la forza bruta ad eleganti colpi d’esperienza. Non si limita al compitino neanche Benedicenti che salva almeno un paio di palle estremamente complicate permettendo tra l’altro anche una ricostruzione efficace e di tutt’altro livello rispetto alle precedenti gare. Bulfon è un diesel più la gara va avanti più entra in partita. Sebbene non abbia a referto un vero e proprio ace nel terzo set prende a martellare dai nove metri facendo saltare del tutto le opzioni d’attacco dei laziali.

Grande prestazione anche per la coppia di centrali Iorno/Arienti: è proprio da questo reparto che arrivano quindici punti per gli impavidi. E se Iorno si ferma a cinque, Arienti ne fa 10, compresi quattro muri. L’unica pecca che la Sieco non è riuscita a debellare questa sera sono gli errori al servizio. Diciotto sono tanti. Tuttavia, anche gli avversari sono scivolati su questo fondamentale (diciassette errori dai nove metri per Tuscania) ma è un lato ruvido che gli Impavidi devono continuare a limare nelle sessioni di allenamento.

La prossima partita sarà un turno infrasettimanale. Mercoledì alle ore 18.00 Ortona affronterà la trasferta a Sabaudia, che arriva da una netta sconfitta in quel di Catania. Tre a zero per i siculi che continuano la loro fuga solitaria in testa alla classifica. Sabaudia rimane quindi invischiata nella parte bassa della classifica. Guai però ad abbassare la guardia e guai a pensare che si possa continuare a giocare bene con il minimo sforzo.

Coach Nunzio Lanci: «È stata una partita giocata bene. Soprattutto nel primo set le due squadre hanno giocato una pallavolo ad altissimi livelli e sempre in perfetto equilibrio. Bravi noi a non farci demoralizzare dopo aver perso un set così lungo ed incerto ma siamo rimasti attaccati al match perché volevamo portare a casa a tutti i costi i tre punti. Bravissimi ragazzi perché sono riusciti a rimanere calmi e a fare le cose giuste così da mettere sotto pressione l’avversario. Sicuramente questa vittoria ci permette di rimanere al secondo posto e diventa importantissimo cercare di vincere a Sabaudia mercoledì e poi anche contro Bari»

La gara in pillole

Ortona parte sulle ali dell’entusiasmo e grazie anche a qualche errore al servizio di troppo da parte di Tuscania, scappa avanti. Poi arriva la solita dormita che permette ai laziali di rifarsi sotto e addirittura conquistare un punto break quando siamo alla metà della prima frazione di gioco. La lotta prosegue serrata e a fine set si va ai vantaggi. Entrambe le squadre hanno la loro occasione per chiudere, ma alla fine la chiudono gli ospiti con l’insolito punteggio di 35-37.

Nel Secondo set, tranne che per una piccola défaillance iniziale è la SIECO a condurre i giochi nella prima parte del parziale. Il gioco di Tuscania si fa falloso e nello stesso tempo gli ortonesi aumentano l’efficienza del servizio e della ricezione. Tanto basta per staccare gli avversari ed avviarsi verso un finale che si prospetta tranquillo e di gestione.

Tuscania entra più agguerrita nel terzo set e prendono subito un rassicurante vantaggio. La Sieco sbaglia troppo al servizio ma nonostante questo riesce ad acciuffare i laziali sul sette pari. L’atteggiamento di Ortona è quello giusto. Tuscania non riesce a contrastare gli adriatici tanto che coach Passaro mischia le carte in campo ma ormai Ortona è avanti di otto punti. Ortona gioca bene e il vantaggio non può che aumentare.

Un quarto set che parte più equilibrato ma la Sieco riesce a dare qualcosa in più degli avversari. Bulfon trova una maggiore continuità ed un servizio più efficace. La squadra di coach Lanci si ritrova quindi avanti riuscendo a giocare con maggiore tranquillità. Ferrato ha l’imbarazzo della scelta, qualunque terminale offensivo chiami in causa, questi risponderà bene. Ortona è troppo confidente e si rilassa permettendo agli avversari una incredibile rimonta a fine set. La Sieco, però mantiene il sangue freddo e grazie ad un Bertoli inarrestabile e ad un pungente Ferrato dai nove metri riesce a chiudere set e partita.

PRIMO SET. La Sieco scende in campo con il palleggiatore Ferrato e l’opposto Bulfon. Schiacciatori Capitan Marshall e Bertoli mentre al centro Arienti e Iorno. Libero Benedicenti. Gli ospiti rispondono con Leoni Palleggiatore e Onwuelo opposto. Festi e aprile i centrali con Corradi e Menchetti schiacciatori. Libero Sorgente.

Il primo punto è della Sieco che approfitta di un’invasione ospite. Fuori l’attacco di Onwuelo 4-2. Ancora out l’attacco di Tuscania 5-2. Stavolta è Bulfon ad attaccare fuori 6-4. Festi sbaglia il suo turno al servizio 8-5. Marshall va di potenza dalla seconda linea 9-5. Fischiata invasione a Ferrato 9-6. Bulfon sfonda il muro e la palla schizza fuori 13-8. Ottimo break ospite che con il muro registrato raggiunge Ortona sul 12 pari. Out il servizio di Bulfon 14-15. Muro di Arienti 16-15. Bulfon prova la fucilata in parallelo e conquista il punto del 18-17. Bertoli trova uno stop a muro 18-19 e time out per Nunzio Lanci. Marshall chiude la porta a Onwuelo 21-20. Ace di Bertoli 22-20. Bertoli trova la classica palletta in pipe 23-21. Onwuelo regala la prima palla set ad Ortona sbagliando il servizio 24-23. Annullata la palla set si va ai vantaggi 24-24. Ace di Corrado 24-25. Errore di Festi che mira al muro, ma il muro non c’è. La palla si spegne fuori 26-25. Arienti al centro 27-26. Marshall con la pipe del 28-27. Tocco da biliardo di Bertoli 29-28. Invasione di Marshall 30-30. La Pipe di Festi va a segno 31-32. Bulfon annulla 32-32. Stavolta fa tutto Marshall per il 33-33. Invasione Ortona 33-34. Bulfon non ci arriva e il suo muro termina fuori 35-36. Alla fine, Bulfon viene murato e il set si chiude con il punteggio di 35-37

SECONDO SET. Male la ricostruzione Ortonese e Tuscania ne approfitta per il primo punto 0-1. Invasione fischiata agli ospiti 3-1. Muro di Arienti 4-2. Il muro di Ortona non tiene, 5-4. Bertoli trasforma in oro una pallaccia arrivata da Ferrato. Come se non bastasse va al servizio e fa ACE 10-7. Muro di Arienti 11-7. Onwuelo riesce ad avere la meglio sul muro ortonese 14-10. Buon momento degli ospiti, Bulfon sbaglia una ricezione e Tuscania contrattacca 13-15. Invasione fischiata a Leoni 13-17. Mani e fuori ad opera di Bertoli 14-18. Arienti attacca al centro 14-20. Quando gli avversari si fanno pericolosi, sul 17-20 Coach Lanci chiama tempo. Iorno serve troppo lungo 19-22. L’arbitro fischia una spinta a Festi 24-19. Bulfon tira forte e Ferrato può contrattare chiudendo il set.

TERZO SET. Primo punto per gli avversari raggiunti subito dopo dall’attacco di Arienti al centro 1-1. La pipe di Bertoli è vittima del muro di Tuscania 1-3. Bulfon prova a far ripartire la Sieco 3-6. Bertolo trova un pertugio tra le mani del muro 6-7. Fondamentale recupero di Benedicenti che favorisce l’arrivo del 7-7. Un ace di Bertoli che confonde la ricezione 10-8. Fuori il servizio di Sacripanti 11-9. Muro di Arienti 13-9. Marshall fermato dal muro 13-11. Stavolta il cubano mira alla mano esterna del muro 14-11. Ace sporco di Bulfon 15-11. Batte ancora forte Bulfon e la ricezione è necessariamente lunga. La palla arriva nella zona di competenza di Arienti che fa 16-11. Fuori l’attacco di Festi 17-11. Muro solitario di Ferrato 18-11. Alla fine, Bulfon sbaglia il servizio ma è anche merito suo se Tuscania non è riuscita a giocare 20-12. Invasione di Stamegna 21-12. Tocca il muro sulla botta di Onwuelo 22-13. Ancora ace di Ferrato 24-14. Brutta palla di Licitra che regala il primo punto ad Ortona.

QUARTO SET. Il primo punto è di Ortona. Il Libero Sorgente tenta il recupero facendo strike con i cartelloni pubblicitari e la telecamera del videocheck. Per fortuna non si fa male 1-0. Marshall forza una palla arrivata sporca ma il tentativo è fallimentare 2-3. Muro di Arienti 4-3. Potente la schiacciata di Bertoli, il muro non tiene e la palla va fuori 5-4. Ferrato la gioca di prima 6-5. Fuori l’attacco di Onwuelo 7-5. Sacripanti schiaccia sull’asticella 8-5. La diagonale di Bulfon è ottima 9-6. Muro di Ferrato 13-9. Fuori il servizio di Festi 16-12. Fuori anche la Pipe di Tuscania 17-12. Mani e fuori di Bertoli 19-13. L’ace di Cipolloni vale il 17-20 per Tuscania che approfitta di un attimo di relax dei padroni di casa. Fuori il servizio di Onwuelo 18-22. Corrado ha buon gioco e con la sua Pipe elude il muro 22-20. Bertoli allenta la pressione 23-21. Ancora Bertoli regala alla Sieco il Match-point 24-22. Lo stesso Bertoli intercetta una palla di ritorno dopo il bolide di Ferrato al servizio e la gara si tinge di bianco azzurro.

SIECO SERVICE IMPAVIDA ORTONA – Maury’s Com Cavi Tuscania 3-1 (35-37 /25-19 /25-14 /25-22)

Sieco Service Impavida Ortona: Vindice (L) n.e, Ceccoli, Bertoli 25, Benedicenti (L) 54% pos – 39% perf, Iorno 5, Marshall 13, Di Tullio n.e., Bulfon 15, Arienti 10, Ferrato 7, Pollicino n.e., Palmigiani n.e., E.Lanci n.e. Allenatore: Nunzio Lanci. Vice: Luca Di Pietro.

Maury’s Com Cavi Tuscania: Stamegna 1, Leoni 2, Festi 3, Ruffo, Cipolloni, Sorgente (L) 73% pos – 47% perf, Sacripanti 8, Corrado 25, Aprile 3, Onwuelo 24, Licitra, Borzacconi n.e.

Durata Set: 45’, 29’, 26’, 30’

Durata Complessiva: 2h 10’

Muri Punto: Ortona 11 / Tuscania 8

Aces: Ortona 4 / Tuscania 4

Battute Errate: Ortona 18 / Tuscania 17

% Attacco: Ortona 54% / Tuscania 41%

% Difesa:  Ortona Pos 50% – perf 34% / Tuscania 64% pos  – perf 46%

Arbitri: Gasparro Mariano e Pasciari Luigi




PRIMO STOP IN CAMPIONATO per la Tombesi

I gialloverdi cadono 4-3 a Casagiove, al termine di una partita in equilibrio fino all’ultimo. Massimo Morena: «Prestazione altalenante, ma potevamo comunque raccogliere almeno il pari. Ci può stare nel corso della stagione un momento di difficoltà, la squadra è viva».            

Ortona, 4 dicembre 2022. Dopo sei vittorie e due pareggi arriva la prima sconfitta in campionato per la Tombesi, sconfitta 4-3 sul campo del Casagiove. Avanti 1-0 con un gran gol di tacco di Iervolino, i gialloverdi hanno incassato il pari prima dell’intervallo, iniziando poi molto bene la seconda frazione. Sono però arrivati i gol dei padroni di casa, bravi nelle ripartenze e nel punire gli errori avversari; la Tombesi ha provato a rientrare in partita, prima sul 3-2 e poi sul 4-3 (doppietta di Masi), ma ha dovuto fare i conti con un portiere, Fuschino, davvero in serata di grazia. Con questa sconfitta, la Tombesi scende al terzo posto in classifica, a +2 sulle quarte.

«Provo grande rammarico per aver perso punti oggi, era una gara che potevamo portare a casa con un po’ più di attenzione – questo il commento di mister Massimo Morena –. Siamo partiti molto bene, andando in vantaggio e controllando bene il campo fino, direi, al minuto 12 del primo tempo. Poi, un po’ per merito degli avversari, un po’ per demerito nostro, in una partita che è stata molto fisica e “maschia”, siamo andati in difficoltà sul finire della frazione e abbiamo subito il pari. Nell’intervallo abbiamo risistemato le cose e infatti nel secondo tempo è tornata la Tombesi che voglio e che conosco, che gioca bene e vuole avere il pallino del gioco sempre in mano. Su un nostro svarione è arrivato il gol del 2-1 loro e a quel punto tutto è diventato più difficile, non tanto per demeriti nostri quanto per il Casagiove, che ha trovato ancora più coraggio e forza. In più, faccio i complimenti al loro portiere, che davvero ha parato di tutto. Abbiamo commesso altre due disattenzioni individuali che ci sono costate il terzo e il quarto gol, in mezzo un gran gol di Masi, ma non è stato sufficiente per agguantare almeno il pari, nonostante il portiere di movimento, il gol del 4-3 e l’assedio finale. Peccato, credo che almeno il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto. Dobbiamo rimanere tranquilli, ci può stare nel corso della stagione un momento di difficoltà: la squadra è viva, speriamo di recuperare presto gli ultimi infortunati e puntiamo a riscattarci subito nella sfida molto importante di sabato prossimo contro il Venafro».

Giuseppe Mrozek




FORSE TORNANO I PARTITI

4 dicembre 2022

Ed ecco finalmente i congressi: Il PD, la Lega, il Terzo Polo con l’Assemblea costituente, forse anche Fratelli d’Italia. Da quando tangentopoli aveva decapitato i partiti le proposte della politica erano tutte personalizzate, e non hanno fatto una bella fine. Berlusconi non ha mai voluto un partito organizzato con idee, poteri e istituzioni interne, e con lui finirà anche Forza Italia. I segnali ci sono già.

Grillo aveva cavalcato tutto la protesta contro la “casta” e il disprezzo verso partiti e istituzioni , ben spalleggiato da una editoria compiacente, ed oggi ciò che resta, dopo una impressionante tosatura elettorale, si regge con Conte sulla difesa a oltranza del reddito di cittadinanza e tenta sortite addirittura a sinistra, mutuando da ambientalisti e pacifisti. Anche il suo “capo politico” nominato sul campo, Di Maio, è finito. Aveva l’occasione di organizzare un partito ma ha preferito adagiarsi sui ruoli istituzionali che sono sempre pro-tempore.

Salvini ha trasformato la Lega, quelle dei sindaci e degli amministratori locali, dei presidenti alla Maroni Zaia e Fedriga, in un partito “Salvini Presidente”. Figuriamoci. E adesso la sua base si sta svegliando. Forse si sta svegliando anche il Pd e ce lo dirà il congresso se ciò avverrà seriamente o se si ricadrà nell’errore di ridursi alle primarie. Lo hanno capito anche quelli del Terzo Polo, se è vero che Renzi e Calenda celebreranno un’assemblea costituente del loro partito.

Con i capipopolo, insomma, non si è andati molto lontano e probabilmente gli elettori cominciano a capirlo.

Nel corso dell’anno del governo Draghi ci sarebbe stato il tempo per tutti per dare impulso a strutture che sono o si ritengono partiti. Ma nessuno lo ha colto. C’è ancora chi si immagina che basti la presenza su twitter o su tik tok per essere forza politica ignorando che sono le idee che muovono la storia e non la storia che muove le idee.

Certo i tempi sono cambiati e cambiano in continuazione. Non è più il tempo delle tessere di cartoncino, dei manifesti elettorali sui muri, delle tribune politiche in bianco e nero, delle assemblee dove i votanti erano più dei presenti.  I nuovi strumenti di comunicazione hanno creato nuove condizioni, termini e modi di fare politica. Ma certo è ancora il tempo del rispetto delle procedure democratiche dentro i partiti, nel confronto tra maggioranza e minoranze, delle discussioni aperte dentro gli organi rappresentativi, delle proposte, delle idee, dei confronti con gli iscritti e gli elettori in campo aperto, del controllo puntuale dell’operato degli eletti.

Un tempo si discuteva nei consigli comunali e ancor prima dentro i partiti e tra i partiti degli argomenti all’ordine del giorno. Oggi non funzionano più nemmeno i consigli comunali, ridotti a ratificare, auspicare e decidere solo su poche questioni rilevanti. Lo stesso valeva anche per deputati, senatori, consiglieri regionali che dovevano rendere conto, essere presenti, ascoltare e rispondere. Oggi abbiamo parlamentari che frequentano il loro collegio solo due mesi prima delle elezioni.

Se tornano i partiti torna vitalità nella vita democratica, e sarebbe già tanto nel tempo dove problemi epocali e non previsti mettono a dura prova le basi della convivenza civile: dalla guerra alle porte, alle epidemie, alla crisi delle materie prime energetiche, alle carestie che tornano nei paesi lontani ma che da noi aumentano le povertà.

Se tornano i partiti, sperando nel meglio che li può distinguere, anche le disuguaglianze, i mezzi limitati dello Stato, le invasioni quotidiane di informazioni, troveranno almeno un luogo per ricominciare a “conoscere e deliberare” come raccomandava Luigi Einaudi.

Guido Puccio




RILANCIARE l’agricoltura biologica

Anabio-Cia Abruzzo. Alessandro Impicciatore eletto nuovo Presidente

Pescara, 4 Dicembre 2022. Con circa l’11 per cento della superficie agricola utilizzata destinata ad agricoltura biologica e 1960 aziende che adottano metodi di produzione bio, l’Abruzzo si colloca fra le regioni con il più elevato e variegato potenziale, dati i diversi orientamenti produttivi delle aziende convertite. Per il bio, come per le produzioni agricole di qualità, diventa sempre più necessario adeguare azioni e programmi per essere competitivi sul mercato. È questo quello che è emerso durante l’Assemblea elettiva di Anabio-Cia Abruzzo, l’Associazione di agricoltura biologica della Cia-Agricoltori italiani, che si è svolta ieri mattina, presso Torre Vinaria – Cantina Frentana a Rocca San Giovanni. La giornata è stata l’occasione per fare il punto della situazione in cui oggi versa il settore biologico.

Dopo i saluti di apertura di Roberto Battaglia, Presidente Cia L’Aquila-Teramo e Presidente uscente Anabio-Cia Abruzzo, spazio agli interventi dei tecnici sull’agricoltura biologica. Antonio Zinni, Responsabile ufficio agricoltura ecocompatibile Regione Abruzzo, ha sottolineato che il mercato del bio non è più una piccola nicchia e rappresenta l’unico segmento dell’agroalimentare italiano con tendenza alla crescita, “Siamo una delle nazioni con il più alto tasso di superficie biologica e dobbiamo cercare di spingere le aziende a convertire i prodotti in bio”.

Parola poi a Giuseppe Di Silvio, responsabile CAA-Cia Abruzzo, che ha presentato un report con i dati più rilevanti sul settore. “In una situazione nazionale che vede crescere il consumo di prodotti biologici e il relativo fatturato, di cifre superiori al 15%, Anabio Abruzzo vuole porsi come riferimento per i quasi 2mila produttori biologici della regione. Il tutto all’interno di una tendenza di aumento del numero delle aziende bio e del suolo dedicato al biologico. Gli ultimi dati ufficiali registrano oltre 43mila ettari coltivati a biologico e 6500 ettari in conversione”.

“La proposta di riforma della Pac”, ha detto il Responsabile PAC Cia Nazionale, Domenico Mastrogiovanni, “tende ad accrescere la rilevanza degli aspetti ambientali nel sostegno al settore primario, rafforzando di fatto anche il ruolo dell’agricoltura biologica. L’obiettivo è quello di trasformare la potenzialità bio di questa regione che porti valore di mercato”.

Hanno concluso il simposio gli interventi di Stefano Palumbo, Responsabile Indagine Rica Abruzzo e Gianpaolo Antonio, ricercatore del Crea.

“Abbiamo voluto organizzare questo momento di confronto date le esigenze e gli input europei che fanno sì che in futuro il modo di coltivare biologico interesserà tantissime aziende”, così il Presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti, nel suo intervento di chiusura, “Bisogna favorire l’aggregazione a livello territoriale, la divulgazione delle tecniche di campo e dei processi produttivi propri degli alimenti biologici”.

È stato eletto Presidente regionale di Anabio Alessandro Impicciatore.




FESTEGGIATI nel parco della libertà

I nuovi nati con la donazione degli alberi

Fossacesia, 4 dicembre 2022.  Ludovica Bucciante, Angela Bussoli, Marta Caporale, Irene Caravaggio, Roberta Caravaggio, Vittoria Casturà, Lucrezia D’Amario, Luna Di Nardo, Noemi Di Stefano, Laura Elogbamen, Gabriella Neve La Rocca, Lorenza Marchetti, Greta Marrone, Lucrezia Marrone, Carolina Nicolò, Isabelle Rotondo, Alisia Spoltore, Osamuyi Matthew Avenbuan, Tommaso Caravaggio, Davide Casciato, Leonardo Cibelli, Simone Colanero, Paolo Hermes D’Alessandro, Tommaso Di Piero, Mattia Di Pretoso, Giole Melizzi, Giovanni Moretto, Federico Nardone, Bryan Omosigho, Samuel Paione, Diego Primomo,  Lorenzo Scaglione, Emanuele Tamburrini, Francesco Toscano, Manuel Vittorioso, Pier Carmine Vizzarri.

Questi i nomi delle 17 bambine e dei 19 bambini nati tra novembre 2021 e lo stesso mese del 2022 a Fossacesia, ai quali l’Amministrazione Comunale, come da tradizione, ha donato un albero di rovella e un attestato per ogni nuovo nato per salutare il loro arrivo nella comunità fossacesiana. La cerimonia si è svolta nel Parco della Libertà e a causa delle condizioni atmosferiche, non ha visto la presenza di tutti i 36 nuovi nati e dei loro genitori. Nell’occasione, come avvenuto negli anni passati, nel parco è stato piantato un albero.

La consegna delle piantine è stata presenziata dal Sindaco, Enrico Di Giuseppantonio, dagli assessori Maura Sgrignuoli e Giovanni Finoro, dal consigliere comunale delegato alle Politiche per lo Sviluppo sostenibile dell’Ambiente, Umberto Petrosemolo, e da Mariella Arrizza, capogruppo del gruppo  consiliare Alternativa Civica per Fossacesia.

“Le Amministrazioni da me guidate sono state sempre impegnate su un percorso che testimonia quanto ci stiano a cuore la tutela ambientale e le pratiche virtuose e sostenibili: è un dovere che abbiamo anche nei confronti delle nuove generazioni e al contempo vuole essere un messaggio rivolto alle famiglie affinché possano creare insieme ai loro figli un legame diretto con la natura che le circonda”.




ELHAM HAMEDI, UNA VOCE DI LIBERTÀ IN IRAN, nell’arte e nella poesia

Annotazioni sulla poetica e sulla pittura dell’artista di Shiraz, ambasciatrice di pace nel mondo

di Goffredo Palmerini

L’Aquila, 4 dicembre 2022. Le notizie di quanto sta accadendo in Iran accompagnano la lettura della silloge “Un colpo alla testa, era uno zaqboor” di Elham Hamedi, un volume di 40 liriche, pubblicato in questo mese di novembre da Terra d’ulivi Edizioni. Le poesie, in lingua inglese, sono state tradotte in italiano da Fernanda Ferraresso e nel testo pubblicate in entrambe le lingue. Queste modeste annotazioni non hanno la pretesa d’essere una riflessione critica sulla poetica di Elham Hamedi, che sfuggirebbe dalle mie competenze. L’autrice ha una rara sensibilità e una feconda espressione lirica, che ti prende l’anima. Profonda è l’emozione mentre mi immergo in queste liriche.

Questa è una guerra/ tra il sangue nero della mia penna/ e il bianco sospetto di questa carta/ Questa è una guerra/ attraverso le mie lacrime rosse/ che erutta/ dai muri feriti/ attraverso il mio rossetto/ che è rotolato/ nel suolo la voce silenziosa di una donna/ nel rossetto rosso./ Questa è una guerra/ attraverso la pelle spaccata di una donna/ chi si alza impotente./ La sua faccia schiaffeggiata abbandonata a terra/ è un’ombra frammentata che se ne va. (Ombra in frammenti)

Non esiste mezzo più portentoso dei versi, per aprirci le porte dell’anima, perché la Poesia è distillato della voce dell’anima per antonomasia. Rompe barriere, la Poesia, frantuma confini, si libra eterea conquistando orizzonti inusitati, confida le aspirazioni più autentiche, le gioie più profonde, le ansie, i dolori, le passioni e i desideri più reconditi, ma che hanno valore universale. Ci affranca dai rumori del mondo, ci restituisce la dimensione umana, nella sua nudità e nella sua purezza. Se non esistesse la Poesia, ci mancherebbe quella voce dell’anima che muove le corde della sensibilità umana, rivelandoci l’essenza stessa del tratto di strada che ad ognuno spetta nella storia dell’umanità.  La poetica di Elham Hamedi arriva diritta al cuore, è un urlo lancinante di dolore, di inquietudine, di sofferenza interiore. E’ un grido di libertà alto e potente. In questo volumetto ancora fresco di stampa Elham Hamedi ci sono versi intensi e sanguinanti, c’è tutto il dolore dell’anima, c’è l’intima rivolta contro la violenza, contro la brutalità e la sopraffazione.

Mi ribellerò/ romperò/ tutte le leggi della convivenza con la natura inanimata/ mi ribellerò/ con le stesse imperfette braccia e gambe/ con le stesse implicazioni invertite dell’essere non essere/ nausea di essere/ e masticando costantemente la non esistenza/ mi ribellerò/ catturerò l’anima umana/ da questa palude permanente. (Nausea di essere)

E’ una rivolta morale di una donna che sfocia in una poetica senza eufemismi, netta, trasparente, icastica. Vi traspare un dolore che accomuna tutta quella parte di umanità che ripudia l’oppressione e la cecità umana, oscurata dai pregiudizi e dalla mostruosità del pensiero.

È vietato il sole sulla nostra pelle/ e le ombre delle galassie passano facilmente dalla mia bocca scura./ Senza sorpresa o shock può congelare il nostro corpo./ Senza che la cella segreta turbi la mia mente/ la lama del vento mi ha trasformato in due metà del purgatorio. Dante, ma dove stai a testa in giù nella Via Lattea?/ Come l’inferno succhia l’ombra e il suo silenzio?/ I melograni insanguinati scoppiano nel Giardino dell’Eden/ e le scintille di fuoco/ tra le ceneri delle parole/ giustificano la follia delle mie mani impotenti/ per crocifiggere l’intera mia anima./ Dove sei Dante? Hidden Paradise ha molto dolore./ Il paradiso è gravido di mille feti ignoranti./ L’inferno dietro il punto interrogativo/ ha inghiottito tutte le fiamme./ Dove sei Dante?/ Beatrice per un rossetto nero/ è stata lapidata. (Paradiso nascosto)

Raffinata e colta, la sua espressione poetica s’interroga sulle questioni fondamentali, sul senso dell’esistenza umana e sulla sofferenza. Entra nelle profondità del suo essere, ma non s’estrania dall’ambiente in cui vive. Queste le emozioni immediate ad una lettura ancora non ben distillata dei versi di Elham Hamedi. E però il suo grido è già entrato nel profondo.

Angeli di terre lontane!

Dio ha fatto i tuoi capelli d’oro?

I miei capelli sono stati giustiziati oggi

Si riversava sulle spalle nude di un albero

Angeli di terre lontane!

I miei capelli non possono essere la corona del mio corpo?

I capelli sulla mia testa non appartenevano a questo corpo ferito fin dall’inizio della creazione?

Angeli con i capelli biondi!

I miei capelli avrebbero potuto essere di un colore diverso

Angeli dai capelli d’oro delle terre libere!

I miei capelli sono diventati scuri durante una dittatura!

Angeli di terre lontane!

Lascia i tuoi capelli al vento oggi in memoria dei miei capelli morti

Nella mia terra i venti sono stanchi

I miei capelli sono stati giustiziati oggi

E gli uccelli non possono cantare sulle spalle degli alberi accanto al cadavere dei miei capelli

Una ciocca di capelli nella mia terra è un anello della morte sul collo di una donna.

(Questi non sono capelli. 19 settembre 2022)

Le sue liriche trovano una perfetta sinestesia con la sua pittura intensa, con le istallazioni. Elham Hamedi è una grande artista, con una cifra del tutto originale. Le sue tele raccontano frammenti umani in un insieme di cose e oggetti inanimati. Denso e pastoso il tratto, decisi i colori ma senza vivezze eccessive, quasi sconfinanti nel campo informale. Elham Hamedi è nata nel 1967 a Shiraz, in Iran. È un’artista multimediale, pittrice e poetessa, curatrice internazionale E’ membro permanente dell’Iranian Visual Arts Scientific Association. Laureata in Ricerca in Arti alla Yazd University, si è poi laureata in Radiologia presso l’Università di Shiraz. È designer della rivista letteraria e artistica “Aghrabeh”. Alcuni dei suoi dipinti e installazioni sono stati ispirati da frammenti di organi umani e dalle loro interazioni con oggetti inanimati. Nei suoi dipinti cerca di stabilire una connessione tra pittura e argomenti medici legati al corpo. Questa relazione intertestuale è associata a temi psicoanalitici. Infatti la psicoanalisi è considerata come il collegamento tra le due aree della formazione di Hamedi, cioè Arte e Medicina. L’artista ha tenuto diverse mostre personali e collettive, in Iran e all’estero. La sua collezione di dipinti è stata recensita nel 2018 da quattro critici iraniani su “Sokhan”, rivista di Cultura e Arte. I suoi lavori sono stati recensiti anche da Rocco Zani, critico italiano, su “WordNews” 2021. Attualmente Hamedi sta collaborando al progetto di Maurizio Esposito sulla rivista Dialogo. Alcune sue poesie sono state pubblicate in italiano su “Transiti Poetici” di Giuseppe Vetromile. Le sue poesie sono state presentate da Fernanda Ferraresso e Paolo Polvani e pubblicate in prestigiose riviste e siti web italiani. Tra queste la rivista letteraria internazionale Forma Fluens, la rivista letteraria Frequenze Poetiche, le riviste Art Magazine e Dialogue Magazine, l’Agenda Poetica 2022, Il no. 52 della collana “I Quaderni del Circolo Letterario Anastasiano” è interamente dedicato a Elham Hamedi.

Fernanda Ferraresso così scrive, tra l’altro, in una nota critica sull’arte poetica e pittorica di Elham Hamedi: “[…]Visualizzare e dare forma a ciò che sfugge, che è aereo, volatile e volubile, ma pervade e intride la materia, è ciò che le opere di Elham Hamedi, sia quelle pittoriche, che quelle letterarie in poesia, cercano di fare, come inchiodando un attimo preciso, che lo sguardo profondo ha colto, senza confondersi con il tempo  in cui si vorrebbe trovare il senso per sintetizzarlo in un solo significato. Tutto resta sospeso. Nel movimento del frammento, afferrato nell’istantanea si coglie l’attimo, l’attimo prima che evolva. […] Hamedi spiega le sue opere, che vanno sotto il titolo di Fragment – Frammenti e afferma che ciò che si vede non è una frattura esposta soltanto, quanto piuttosto ciò che ne consegue, in un recupero dei pezzi, di un corpo scomposto, collocando le parti di cui si forma quasi in un mosaico, in un diverso assemblaggio da cui ciò che si palesa è un dire fermo, inciso in ogni sua parte: “Sono memoria e resto ferma anche se tagliata, sbranata e trascendo il corpo per farmi memoria di tutti”. In una composizione solo sua, si fa strumento in cui il singolo si mostra come un coeso abito abitato, anche se corpo in quel caos di parti, testa orecchio piede, sembra voler ingrandire e gridare una affermazione forte. E’ un grande orecchio, un ascolto profondo e labirintico, la vita è l’attimo in cui la percezione interpreta la frantumazione ricomponendola attraverso repertori sonori, tendinee tessiture, intime correnti oscure, scrivendo le sue perle in quell’oceano di caos e caso da cui tutti e tutto discendiamo e in cui camminiamo, attraverso  immagini che non è dato vedere agli altri e sono intime, segrete, sono le perle dentro la conchiglia di chi le ospita in sentieri marini, abissi, dove camminiamo con piedi azzurri quasi con passi danzanti, in punta di piedi. […]

Stare alla frontiera dell’immagine quanto del sentire – annota infine Fernanda Ferraresso – sembra essere per Hamedi il luogo in cui più profondamente guardare, nel territorio di un sé consapevole di ogni mancanza, di ogni distanza, di quelle voci che non smetteranno mai di farsi sentire e abitare la carne, configurando sillabari di incredulità e attenzione acuta, forte proprio di quel sapersi riscrivere, ritessendo in continuo quell’uomo-donna-tutto e niente, contemporaneamente. Incombente vita e morte sono la residenza, in una distanza in cui spazio è quel nuotare affogare e riaffiorare, rifiorire, ferire, lacerati da una forza che è sempre la passione con cui la vita ci prende e noi le rispondiamo, ciascuno dalla propria terra, in cui il sisma dell’esistere non è mai rassegnazione.”

“La poesia riesce sempre a trovare spiragli e vie inaspettate – scrive il poeta e critico letterario Giuseppe Vetromile -, per cantare al mondo intero il senso dell’esistenza così come viene percepito dall’autore, in termini di materialità e corporeità ma anche e forse soprattutto in termini spirituali e psichici. Il panorama e il tempo che fluisce ineluttabile, sono elementi che suggeriscono riflessioni, che incitano domande alle quali il poeta tenta di dare le proprie risposte o motivazioni d’essere. La visione del mondo, fisica o anche psicologica, sociale, religiosa, spirituale, viene elaborata dal poeta, il quale poi costruisce, o meglio ricostruisce, questa visione dotandola di luci, suoni, prospettive, speranze, dolori e anche speranze, in un quadro complesso, articolato e delicato, unico nel suo genere perché è unica e originale la visione filtrata dall’autore. In questa prospettiva si colloca il mondo poetico dell’iraniana Elham Hamedi, artista a tutto tondo, la quale ci offre una visione particolarmente elaborata della sua realtà, che oltre ad aderire pienamente alla situazione storica contingente, assume sicuramente una validità considerevole anche in ambito antropologico e psicologico generale.

La sua poesia, infatti, si frammenta e si ricostruisce continuamente, e come i tasselli di un puzzle gigantesco, raggiunge la compattazione del quadro solo al termine, quando l’azione propositiva dei suoi versi afferma e conferma l’idea generatrice, il suo progetto poetante. E così, Elham Hamedi costruisce il suo mondo poetico riempendolo di figure simboliche apparentemente inanimate, come strade, grattacieli, manichini, vetrine, terre e pietre, ma anche utilizza parti del corpo che, staccate, indipendenti, acquistano vita propria, soffrono, si dolgono, cercano orizzonti di libertà e di affrancamento dalle costrizioni di una quotidianità derelitta e opprimente. […] Una poesia dunque dai contenuti fortemente simbolici e metaforici – conclude Vetromile –, che si snoda attraverso visioni e storie frammentate, colme però di una umanità dolorante e desiderosa di aperture, di sbocchi liberatori, come di un ruscello che impetuosamente cerca di raggiungere il mare. La poesia è un modo di dire le cose del mondo e della storia, un modo onesto e sincero, che offra spunti di riflessione e che raggiunga direttamente il cuore e l’anima dell’altro, coinvolgendolo e suggerendogli realtà altre, diverse dalle proprie, e per questo la poesia è “ponte” tra culture diverse, tra visioni del mondo diverse. E la poesia di Elham Hamedi è anche tutto questo!”

Prendo qualche lacerto da una bella recensione di Paolo Polvani sulla poetica di Elham Hamedi. “Il corpo è il paradigma attorno al quale s’incardina il discorso poetico di Elham Hamedi – scrive tra l’altro Polvani –. Un corpo a volte evocato nella sua interezza, più spesso sezionato, frammentato, ridotto a dettaglio. Una volontà indagatrice riscontrabile anche nell’ opera pittorica, di sapore espressionista, dove il colore è assimilabile a un grido e i frammenti del corpo si offrono illuminati da una luce viva. Radicarsi nella realtà, spostarsi nello spazio, liberare le energie creative, rapportarsi al presente e confrontarsi con quello che c’è, tutto questo è in strettissima relazione con il corpo, avviene in funzione e grazie al corpo. […] So che la lingua iraniana possiede raffinatezze dolcissime e infinite sfumature di suoni, e che sicuramente nei passaggi dalla lingua originale all’inglese e infine all’italiano va persa purtroppo la musica dentro la quale la poesia è stata generata.  Contiamo però che Elham nella sua gentilezza ci faccia dono di una lettura e che questa lettura possa circolare tra chi avrà il piacere di passeggiare dentro i suoi versi. Resta comunque una poesia intensa, ricca di improvvisi bagliori e coloratissima – tutta la mia presenza blu -, con rimandi all’opera pittorica, altrettanta interessante e avvincente. Una poesia che parla dell’incompiutezza e della difficoltà di accettare il presente, e tuttavia felicemente, pervicacemente aggrappata alla necessità della creazione: – ma la parola è qui,/ ubriaca e spericolata/ nella sicurezza delle mie labbra -.

Elham Hamedi è stata selezionata per la partecipazione alla Biennale d’Arte Contemporanea della Murgia, svoltosi a Palazzo Lanfranchi, una delle sedi dei Musei Nazionali di Matera E’ stata tra i 167 artisti provenienti da Italia, Svizzera, Turchia, Germania, Giappone, Russia, Estonia, Ucraina, Francia, Grecia, Cina, Bulgaria, Spagna, India, Iran, Lituania, Canada, Stati Uniti, Argentina, Australia. Più artisti insieme, in una fusione virtuosa di antico e moderno e un comune denominatore: onorare le vittime di tutte le stragi e farsi costruttori di pace. Un connubio di linguaggi diversi e complessi, specchio della globalizzazione attuale sempre più presente anche nelle nuove tendenze artistiche. Hamedi ha partecipato inoltre alla Mostra “Green Image Joseph Beuys 100” presso la Pinacoteca Civica di Palazzo Moncada a Caltanissetta. Nel 2022 Elham Hamedi ha partecipato alla IXX Esposizione Internazionale d’Arte – AamA, co-ospitata da otto musei: Musée de Portimao (Portogallo), L’Entrepôt Galerie d’art (Principato di Monaco), Contemporary Art Museum and Art Center Bitola (Macedonia del Nord), ‏Kyungpook National University Art Museum,  Bukgu – Daegu (Corea del Sud), El Castillo Museo de Monteagudo de las Vicarias (Spagna), Cang Art Museum, Hangzhou (Cina), Villa Biancardi, Zorlesco (Italia).

In campo letterario Elham Hamedi è stata una delle poetesse selezionate per partecipare a Procida al First International Iside IX Edition – Literary Arts 2021, ed è una delle vincitrici del Premio International 2022 “Women For Culture and For Peace”. E’ inoltre membro esecutivo della Writers Capital International Foundation. È Ambasciatrice dell’IFCH, Ambasciatrice di Pace e membro del Consiglio di Amministrazione del Poetry and Literature World Vision. Hamedi è tra gli autori della casa editrice Les Flâneurs Edizioni, collana “Icons”, nella serie Poetry diretta dal poeta Alessandro Cannavale e presente in diverse antologie di poeti (in Italia, Albania, Belgio). Nel 2022 le sono stati conferiti il Premio internazionale “Le Nove Muse”, a Venezia, e a Montecatini Terme il Premio internazionale “Il Canto di Dafne”, prestigiosi concorsi letterari di cui è presidente Marina Pratici, poetessa insigne e saggista, e presidente internazionale è Hafez Haidar, candidato al Premio Nobel per la Pace e per la Letteratura.




LA   LG UMBYRACING SBANCA BISCEGLIE. Violato 1-3 il parquet della Sportilia

Sesta vittoria consecutiva e terzo posto in solitudine

Teramo, 4 dicembre 2022. Come previsto alla vigilia, la LG UmbyRacing Teramo stupisce e vince anche a Bisceglie con la Sportilia 1-3 e conquista la sesta vittoria consecutiva che permette alla squadra biancorossa di issarsi in solitudine al terzo posto della classifica. Una gara dai due volti e vietata ai malati di cuore.

Questo perché la squadra di Marcela Corzo ha regalato il primo set alle avversarie, non giocando come su standard abituali. La reazione c’è stata, una reazione di forza di carattere di squadra, che ha permesso alla Futura di ottenere l’intera posta in palio, anche con qualche sofferenza di troppo. Il primo parziale vede le padrone di casa sempre comandare portandosi avanti 6-5, 13-7, 19-15, 22-19 fino al 25-20 in 24 minuti.

Nel secondo set è sempre la Sportilia a gestire la gara, ma la Futura c’è dimostrando voglia di stupire ancora. Il primo vantaggio biancorosso arriva sul 9-10, ma si resta in equilibrio fino al 18-18, con le pugliesi avanti addirittura 21-19. Sull’orlo del precipizio, le biancorosse tirano fuori l’orgoglio nascosto nel primo set. Impattano 22-22 e poi piazzano un tre a zero che permette di andare sull’1-1, 22-25 in 28 minuti.

Nella terza frazione scappa ancora Bisceglie, ma è un fuoco di paglia perché Teramo è avanti 11-12. Mantiene ed allunga il vantaggio la squadra di Corzo fino al 15-22, 17-24 per chiudere 19-25 in 26 minuti. Ultima frazione al cardiopalmo, con le biancorosse avanti 4-10, 9-14, 11-17. Bisceglie non molla e si arriva sul 18-22. Poi la Futura decide di mettere fine all’incontro: va sul 20-23, 20-24, 21-24, chiudendo 21-25. L’importante era vincere, ottenere i tre punti e la sesta vittoria consecutiva. La Futura alza la voce, le ragazze biancorosse lanciano un messaggio al campionato e a chi le aveva date ormai fuori dai giochi.

SPORTILIA BISCEGLIE     1

Luzzi, Nazzarini, Bellapianta 18, De Nicolò 18, Losciale A. 2, Piarulli, Massaro, Roselli, Lo Passo 1, Losciale P. 8, Di Reta 7, Gentile, Mastropasqua. All. Nuzzi.

LG UMBYRACING TERAMO 3

Peroni, Ragnoli 2, Cipriani 9, Di Diego 3, Mattucci, La Brecciosa, Di Paolo 14, D’Egidio, Mazzagatti 6, Di Carlo 15, Di Sabatino, Ventura, Lestini 23. All. Corzo.

Arbitri: Filomeno (Massafra), Monteleone (Carosino).

Parziali: 25-20, 22-25, 19-25, 21-25.

Patrizio Visentin




GIOVANI E IMPRESE DI CAMPAGNA AMICA arrivano in Sicilia

 L’Abruzzo a Palermo per il villaggio contadino della coldiretti

Anche i giovani agricoltori abruzzesi under 30 per tre giorni a Palermo al Villaggio della Coldiretti per ricordare la centralità e i primati dell’agricoltura italiana messi a rischio da guerra e rincari energetici, incontrare aziende agricole provenienti da tutta Italia, conoscere e far conoscere la biodiversità dell’agricoltura made in Italy a cittadini consumatori, grandi e piccini, e confrontarsi per “progettare” un futuro basato sulla distintività e la qualità del made in italy agroalimentare. Una delegazione di giovani under 30 è infatti arrivata in Sicilia nel Villaggio che ha assediato il centro di Palermo, dove sono accorsi migliaia di agricoltori dal resto della penisola.

Dall’Abruzzo sono arrivati una decina di giovani imprenditori che, insieme alle aziende agricole selezionate e coinvolte nella vendita diretta del mercato di Campagna Amica, hanno assediato il centro cittadino – da Piazza del Teatro Politeama a Piazza Castelnuovo – per i tre giorni di manifestazione che, iniziati il 2 dicembre, termineranno domani 4 dicembre. Tanti i temi trattati finora nei momenti istituzionali in cui si è discusso – sulla base di esclusivi studi e ricerche elaborate per l’occasione dalla Coldiretti – di crisi energetica, cambiamento climatico, alimentazione e rischi connessi all’affermarsi di modelli di consumo omologanti, a partire dall’arrivo sulle tavole del cibo sintetico a minacciare la salute dei cittadini e la sopravvivenza stessa del Made in Italy agroalimentare, ma anche di sostenibilità, ambiente e salute.

Coldiretti Abruzzo ricorda che il Villaggio Coldiretti è l’unico posto al mondo dove tutti possono vivere per una volta l’esperienza da gourmet con il miglior cibo italiano al 100% a soli 8 euro per tutti i menu preparati dai cuochi contadini che hanno conservato i sapori antichi del passato ma anche acquistare direttamente dagli agricoltori le eccellenze agroalimentari e i prodotti dalle aziende di agricoltura sociale impegnate nel reinserimento socio lavorativo di soggetti disagiati, disabili o problematici, nell’educazione ambientale e nei servizi alle comunità locali. Al Villaggio si possono scoprire le opportunità e i pacchetti vacanze offerti dagli agriturismi di Campagna Amica, promossi da Terranostra, e conoscere la pet therapy e toccare con mano il ruolo degli animali nella cura del disagio.

Al Villaggio di Palermo è stato inoltre realizzato  il primo giardino terapeutico-sensoriale, gli orti con i tutor e lo spazio Generazione agricoltori dedicato alle idee dei giovani imprenditori agricoli che fanno innovazione nel Paese.




MONTAGNAPERTA 2022

Fare della marginalità un’opportunità

Capracotta, 3 dicembre 2022. Fare della marginalità un’opportunità: è il titolo scelto dagli organizzatori per la tre giorni di “MontagnAperta”, l’evento culturale e scientifico dedicato ai territori minori e alle terre alte dell’Italia, dalle Alpi all’Appennino. E ancora una volta sarà Capracotta, “tetto” dell’Alto Molise, ad ospitare la tre giorni, 9-10 ed 11 dicembre, dedicata alle «comunità che accolgono». Un progetto pensato dalla Fondazione Montagne Italia, dall’Uncem, dal Gal Alto Molise e dall’associazione Borghi autentici d’Italia, partner istituzionali il Comune di Capracotta e la Regione Molise, con il patrocinio dell’Università degli studi del Molise, di Slow Food Abruzzo e Molise, della Pro Loco di Capracotta e dall’associazione RiFai.

«Ci confronteremo con alcuni tra i massimi esperti della materia proprio per provare ad individuare un percorso condiviso per contrastare lo spopolamento dei nostri paesi – spiega il sindaco di Capracotta, Candido Paglione – E noi siamo determinati a fare ogni sforzo per sconfiggere la paura di restare e per alimentare, invece, la voglia di tornare ad abitare i nostri luoghi. La montagna, infatti, è un luogo vivo dove si produce e si fa impresa che non ha bisogno di interventi caritatevoli, ma del pieno riconoscimento della accessibilità a tutti i diritti fondamentali, così come avviene nelle altre aree del Paese. Non a caso, si resta se c’è la dignità per poter restare. Parleremo di come invertire la tendenza e far crescere la cultura del voler bene al proprio paese. Vi aspettiamo nella sala della cultura, al secondo piano del palazzo municipale di Capracotta».

La conferenza stampa di presentazione della manifestazione MontagnAperta 2022 si terrà presso l’area stampa dell’Assessorato Turismo e Cultura della Regione Molise, lunedì 5 dicembre alle ore 10.30. Saranno presenti l’assessore Cotugno, il sindaco Paglione e Gianluca Di Lonardo, project manager dell’iniziativa.




BTO DI FIRENZE, Italy Ambassador Awards

Dall’abruzzo Jenny Gómez semifinalista Micro Influencer Wine&Food

Firenze, 3 dicembre 2022.  Durante il prestigioso BTO – Buy Travel online, evento annuale di riferimento sul  turismo digitale, innovazione e formazione, dedicato nel 2022 al Metaturismo –  ha avuto luogo la cerimonia dell”Italy Ambassador Awards”. Il primo premio italiano per i migliori influencer e blogger che promuovono l’Italia. Jenny Viant Gómez,  giornalista pubblicista freelance, residente in Abruzzo e di origine cubana,  da tempo attiva sul piano della comunicazione digitale, è stata scelta nella ristretta rosa di semifinalisti micro-influencer della categoria Wine&Food. Una fascia che include i comunicatori digitali che privilegiano il rapporto di fidelizzazione con una platea che va da 1-10K.

Il premio è un riconoscimento per valorizzare la capacità di chi, con tanto impegno, desidera far conoscere meglio le tante qualità dell’Italia sia agli stranieri che agli italiani. Viant Gómez, il cui profilo pubblico Instagram di 1500K è jenny_viant_gomez,  ha partecipato al contest con un Instagram Reel sulla sostenibilità e valorizzazione della filiera enogastronomica.

Sono state cinque le categorie esaminate:  Travel, Food&Wine, Fashion, Beauty&Spa e Luxury Lifestyle. Ogni categoria suddivisa in 5 fasce di follower: Micro, Junior, Expert, Advanced Blogger e Top Influencer.

Spiega Viant Gómez: «La comunicazione digitale richiede conoscenza delle nuove tecnologie, responsabilità e costanza. Mi sono sempre focalizzata sulla qualità dei contenuti; inoltre, essendo giornalista ho dei vincoli deontologici tassativi. Non ho mai avuto l’ossessione dei numeri. Non è trascurabile avere 1500 persone reali che mi seguono. I finti follower, diffusa prassi, sono un’arma a doppio taglio. Prossimo step lo “sbarco” su Tik Tok, è una piattaforma capace di regalare molte soddisfazioni, in questo momento. Poi inizierà  a diventare satura come Instagram.  Ad ogni modo, la cosa importante è che le persone capiscano che non si può prescindere dalla comunicazione digitale».

Italy Ambassador Awards è un’iniziativa in collaborazione con Toscana Promozione Turistica e il patrocinio di ENIT.

Madrina dell’evento Maria Grazia Cucinotta. Fondatrice del premio Svetlana Trushnikova.   Presidente della giuria Giorgio Palmucci, vicepresidente Francesco Tapinassi. In giuria Matteo Lunelli, Sofia Peronaci, Alberto Lupini, Mania Ronconi, Massimo Basile, Andrea Quadrio Curzio, Claudio De Donatis, Anton Giulio Grande, Franesco Garofalo, Elza Pereira, Irina Shkrolnaya, Patrizia Bortolin, Ludovica Casellati, Davide Manzon




L’OMAGGIO ALLA LITUANIA dei Solisti Aquilani

Con la direzione di Raimonda Skabeikaité. Ospite d’onore l’ambasciatrice in Italia Kreiviené

L’Aquila, 3 dicembre 2022. È un omaggio alla Lituania, Paese d’origine di Raimonda Skabeikaitė che dirigerà I Solisti Aquilani, il programma del concerto di lunedì 5 dicembre, alle 18, nell’auditorium del Parco all’Aquila. L’apertura è affidata a un brano dell’italiano Bruno Bettinelli.

Si tratta del sesto appuntamento della rassegna Musica per la città che l’orchestra d’archi, con la direzione artistica di Maurizio Cocciolito, presenta nel capoluogo regionale.

Ospite d’onore l’ambasciatrice della Lituania in Italia, Dalia Kreiviené, che sarà accompagnata dall’addetto culturale, Laura Gabrielaitytė-Kazulėnienė. L’ambasciatrice sarà accolta dal console onorario per l’Abruzzo, Maurizio Cocciolito, e dalle autorità civili e militari.

La direttrice, compositrice ed educatrice musicale Raimonda Skabeikaitė è nata nel 1991 a Mažeikiai, in Lituania e dal 2013 vive a Graz, in Austria. Ha iniziato la sua educazione musicale all’età di 8 anni. Durante i suoi studi in Lituania, ha partecipato a diversi concorsi come compositrice. Nel maggio 2022 ha vinto il concorso internazionale di direzione d’orchestra “Nino Rota”. Dall’estate 2020 si dedica sempre più all’associazione e al collettivo artistico SevenCircles, che esplora la diversità artistica e culturale dei suoi componenti.

Bolero. Pavane lacrimae di Vidmantas Bartulis (1954-2020) è un esteso dittico con violoncello solista – afferma Alessandro Mastropietro nelle note di sala – nel quale un diffuso clima dolente e assorto si combina in modo timbricamente fascinoso con evidenti reminescenze delle Quattro stagioni vivaldiane. In Plexus (2007) di Arvydas Malcys (1956) emergono, in alcuni pannelli, tratti vicini alla seconda generazione dei minimalisti (ancor più netti in Milky Way, 2004), in cui l’iterazione si combina con una pianificazione della fraseologia e della densità armonica-melodica. Faustas Latėnas (1956-2020) è stato anche un operatore e un personaggio della politica culturale lituana, nonché autore di molta musica di scena per il teatro; il suo In loving memory, qui nella versione per orchestra d’archi (originale per quartetto, 1986), dedicato agli amici emigrati dalla Lituania, sottopone materiali stilisticamente molto denotati – perfino ‘triviali’ – a un travestimento che va dalla deformazione sarcastica al commosso epicedio.

Il programma

I Solisti Aquilani

Raimonda Skabeikaitė direttore

Bruno Bettinelli                                Due invenzioni per orchestra d’archi

Vidmantas Bartulis                                         Bolero. Pavane lacrimae

Arvydas Malcys                                Milky way

                                                                               Plexus

Faustas Latėnas                                String quartet n. 2 “In loving memory”

                                                                               (trascrizione per orchestra d’archi)




PESCARABRUZZO INAUGURA il CLAP Museum

8 dicembre 2022 a partire dalle ore 15:00 Via Nicola Fabrizi, n. 194

Pescara, 3 dicembre 2022. Il Sottosegretario per la Cultura, Vittorio Sgarbi, e “il Michelangelo del Fumetto”, Tanino Liberatore, aprono la giornata di cerimonia con le autorità e con il pubblico

Giovedì 8 dicembre la Fondazione Pescarabruzzo inaugura ufficialmente il CLAP Museum (Comics · Lab · Art · Pescara), il nuovo polo espositivo dedicato al fumetto, in via Nicola Fabrizi, n. 194.

La struttura di originale architettura moderna, disposta su quattro livelli, è stata acquistata e riqualificata dalla Fondazione con un investimento complessivo di circa 3 milioni di euro, destinandola a polo espositivo e laboratoriale per il fumetto, considerato parte integrante della cultura popolare, soprattutto giovanile, e fenomeno artistico sempre più diffuso a livello internazionale.

Negli anni, anche con un’attenta partecipazione a numerose aste, la Pescarabruzzo ha acquisito una cospicua quantità di opere di Andrea Pazienza, considerato dalla critica l’Omero della Nona Arte e che a lungo si è formato e ha operato nel capoluogo adriatico. Si aggiunge una importante donazione di ben 128 opere dell’artista prematuramente scomparso, a favore della Fondazione, fatta dal Maestro Sandro Visca, professore di Andrea al Liceo Misticoni.

Una delle più significative collezioni fra quelle dedicate a Pazienza (324 opere in totale), arricchite nell’occasione da nove capolavori del periodo di Convergenze provvisoriamente prestate dalla signora Rita, vedova del fondatore della galleria Peppino D’Emilio, viene esposta dall’8 dicembre in modo permanente nelle attrezzate sale espositive del Livello 1 e del Livello 2 del CLAP Museum. Mentre i Livelli 0 e -1 ospitano la prima mostra temporanea del nuovo spazio museale: Tanino Liberatore. Di corpi e frammenti, un percorso di oltre 100 opere, di cui 70 inedite e mai esposte in Italia, con sezioni speciali dedicate all’eros, al leggendario personaggio Ranxerox, alla reinterpretazione che Liberatore fa dei supereroi e al rapporto dell’artista con musica, storia e poesia.

«Siamo lieti, come Fondazione Pescarabruzzo, di potere inaugurare questo nuovo spazio dedicato alla Nona Arte con una collezione così importante di opere del mitico Andrea Pazienza e con una originale temporanea di Tanino Liberatore. Quest’ultimo è insignito, tra gli altri riconoscimenti, del

“Romics d’Oro” 2005, il più alto tributo conferito ai maestri del fumetto, dell’illustrazione e del cinema internazionale, nonché del “Premio Internazionale Corradino d’Ascanio” 2022. Entrambi gli artisti sono stati contaminati, anche per esperienze umane realmente vissute, dal fertile laboratorio sperimentale e culturale pescarese degli anni ’70. Le mostre a loro dedicate vogliono essere l’emblema stesso del luogo che li ospita: uno spazio simbolo insieme della modernità e dell’archeologia industriale, trasgressivo e alternativo, cantiere aperto ai fermenti più vivi e alla libera e potente espressione della Nona Arte», dichiara Nicola Mattoscio, Presidente della Fondazione.

La giornata di inaugurazione del CLAP Museum avrà due momenti distinti.

Inizierà con una cerimonia riservata alle istituzioni, alla presenza degli esponenti dei più prestigiosi enti culturali di prossimità, a partire dalle ore 15:00. La cerimonia vedrà protagonista il Sottosegretario di Stato per la Cultura, Vittorio Sgarbi, accolto dal Presidente della Pescarabruzzo, Nicola Mattoscio, dal Presidente del Consiglio Regionale d’Abruzzo, Lorenzo Sospiri, da S.E. il Prefetto, Giancarlo Di Vincenzo, dal Presidente della Camera di Commercio di Chieti-Pescara, Gennaro Strever, dal Vicario Generale dell’Arcidiocesi, Don Francesco Santuccione, e dai Sindaci della Nuova Pescara: Carlo Masci, Sindaco di Pescara, Chiara Trulli, Sindaco di Spoltore, Ottavio De Martinis, Sindaco di Montesilvano e Presidente della Provincia. L’evento inizierà all’esterno del polo museale con il taglio del nastro e proseguirà all’interno con un breve tour attraverso le esposizioni permanenti e temporanee. Chiuderanno la cerimonia i saluti istituzionali con le conclusioni del Sottosegretario, Vittorio Sgarbi.

Alle ore 16:30 il CLAP Museum aprirà le porte al pubblico alla presenza di Tanino Liberatore, definito da Frank Zappa “il Michelangelo del fumetto”, protagonista della mostra Di corpi e frammenti. L’artista incontrerà e guiderà il pubblico in visita all’esposizione personale insieme alla curatrice della temporanea, Paola Damiano.

A seguire, alle 17:30, l’appuntamento è con i fumettisti, animatori e autori Simone Angelini e Marco Taddei che dialogheranno con Luca Raffaelli, giornalista, autore e storico del fumetto, e con Claudio Curcio, Presidente di COMICON – International Pop Culture Festival (organizzatore e partner della Fondazione per la mostra temporanea).

Concluderà la cerimonia inaugurale il genio di Tanino Liberatore che si esibirà in una spettacolare performance di disegno dal vivo per il pubblico. Infine, per l’occasione, una speciale statua di Ranxerox realizzata con moderne tecniche 3D sarà esposta da subito, entrando a far parte della collezione permanente, grazie alla donazione dell’artista e di COMICON al CLAP Museum.




MANOVRA NON ESPANSIVA e iniqua

Uil Abruzzo apre la mobilitazione regionale e annuncia una manifestazione che si terrà il 16 dicembre davanti alla prefettura di Pescara

Pescara, 3 dicembre 2022. La Uil Abruzzo, secondo quanto stabilito da Uil e Cgil nazionali sulla manovra finanziaria del governo,  apre la mobilitazione regionale.

“Per noi è una manovra non espansiva e iniqua che crea conflitti nel mondo del lavoro, mettendo l’uno contro l’altro”,  si legge nella nota della Uil Abruzzo, che commenta così il testo:  “Sul mercato del lavoro diciamo no ai voucher, no alla precarietà. Per dare certezze nel futuro delle nuove generazioni, diciamo sì ai contratti di qualità, sì alla contrattazione collettiva nazionale di lavoro. Sul fisco chiediamo che l’abbattimento del cuneo fiscale sia almeno di cinque punti, chiediamo un fisco equo che non colpisca sempre i soliti noti, lavoratrici e lavoratori dipendenti  e  pensionati. Diciamo no a una flat tax che premia alcuni e lascia tutto il peso fiscale sugli altri. Sulle pensioni, basta con interventi tampone – ieri 102 oggi 103 – perché di questo passo arriveremo  comunque alla quota prevista dalla legge Fornero. Noi siamo per una riforma strutturale del sistema previdenziale che tenga presente soprattutto la necessità di costruire una pensione di garanzia per le giovani generazioni e che con 41 anni di contributi mandi in pensione le lavoratrici e i lavoratori senza se e senza ma”.

“Chiediamo – si  aggiunge nella nota – più soldi per la sanità pubblica. Le risorse postate nella finanziaria non consentono di fare nulla. Non si può attuare la riforma del sistema pubblico sanitario, non si possono fare assunzioni di personale soprattutto medico e paramedico e si rischia di non mantenere aperti gli ospedali. Sulla scuola chiediamo un sistema di istruzione pubblico uguale per tutti che non debba subire tagli di risorse, fatti in base a logiche ragionieristiche”.

La Uil Abruzzo chiude il documento annunciando gli appuntamenti previsti per le prossime settimane: “Per queste e per molte altre ragioni, che spiegheremo nella conferenza stampa di mercoledì 7 dicembre nella nostra sede di Pescara, la Uil Abruzzo apre una stagione di mobilitazione regionale e territoriale e indice una manifestazione per il giorno 16 dicembre davanti alla prefettura di Pescara”.




SORELLE TUTTE. Prosegue la stagione del Salotto culturale Prospettiva Persona 2022

Mercoledì 7 Dicembre 2022 alle ore 18  nella  Sede Annunziata. Serata a cura di Vincenzo Di Marco e Antonio Moscianese Santori

Teramo, 3 dicembre 2022. “Sorelle tutte, povere in quanto al potere, all’avere, ai diritti e per questo capaci di scoprire la grande dignità dell’uomo “fatto di terra”, fragile, ma capace, nella sua debolezza di custodire il germe della vita divina che ci rende tutti fratelli in quanto figli del Padre di tutti.

La lettera enciclica “Fratelli tutti” affronta una pluralità di argomenti nella quale la parola “fratelli”, volendo essere inclusiva di tutti, si presta fin troppo facilmente all’esclusione di molte e molti: c’è, infatti, un silenzio importante che riguarda la vita delle donne.

La “sororità” non è semplicemente il parallelo equivalente e di segno femminile della fraternità, ma è pratica di frattura rispetto ad un mondo presunto “neutrale e universale” che in realtà è solo maschile; il rigido binarismo di genere maschile-femminile è tutt’altro che uniformemente testimoniato nella spiritualità e nella teologia tradizionale, benché abbia subito nella tradizione ecclesiale il destino di una dimenticanza.

Far venire alla luce le “sorelle” anche solo nel linguaggio significherebbe influire sulla concezione patriarcale dei rapporti di forza relazionali e simbolici fra i sessi, dove il femminile è definito e riconosciuto solo ed esclusivamente per sottrazione. Occorre superare – con verità e misericordia – ciò che ci divide mantenendo vivo “un fondamentale senso di appartenenza” e tenendo bene a mente che condizioni di ingiustizia impediscono la pace.”




LE STRANE TEORIE SULL’IMMORTALITÀ dei cristiani avventisti

L’avventismo è un sottoinsieme di Chiese e gruppi religiosi che si professano cristiani e si rifanno al mondo protestante. Ma attenti ai loro messaggi: sono distorti e anticattolici

di don Marcello Stanzione

Secondo gli avventisti, al ritorno di Cristo, alla fine dei tempi, avrà luogo anche la prima risurrezione. I giusti risorgeranno e riceveranno l’immortalità; attualmente i giusti si troverebbero in uno stato di incoscienza e di sonno. Gli avventisti sostengono che è vero che nella Bibbia il termine anima ricorre centinaia di volte, ma essi dicono che non si parla mai di anima immortale.

I giusti risorti

Per questa dottrina, diffusa in tutto il mondo per un totale di circa 100mila seguaci, i giusti risorti e quelli ancora vivi verranno portati in cielo insieme con Cristo, per una durata di mille anni, in cui essi eserciteranno il giudizio sugli empi. Alla fine di questo periodo di mille anni scenderà dal cielo la nuova Gerusalemme con i giusti, ma Satana avrà di nuovo campo libero, egli sedurrà ancora una volta i cattivi e lotterà contro i giusti.

Lo sterminio di Satana

La guerra terminerà con lo sterminio di Satana e dei suoi seguaci attraverso il fuoco. Non ci sarà l’inferno eterno: ai giusti Dio riserverà come dimora la nuova creazione in Cristo: la terra paradisiaca. Come Cattolici sappiamo che la negazione dell’immortalità dell’anima è un errore che si ripete nella storia, anche se rivestito di una patina culturale diversa. Nel caso degli avventisti, è stranamente una patina che afferma di essere non razionalista, ma addirittura biblica.

Un elemento sensibile e uno spirituale

La Chiesa Cattolica afferma che l’essere umano è stato creato da Dio come coronamento della sua opera, come si può ben comprendere da Genesi 1 e 2. L’uomo, nella sua unità personale è il risultato di un elemento sensibile, il corpo, e di un elemento spirituale, l’anima. L’anima è la fonte e la radice di quelle attività che l’uomo manifesta come suo modo specifico di essere creato: intelligenza, libertà e volontà.

L’anima immortale

Dal fatto che l’anima sia sostanza spirituale ne consegue il fatto che essa è immortale. Questa proprietà dell’anima può essere rilevata dalla ragione con una riflessione sulle sue capacità come il volere, l’essere libero e l’intendere. Inoltre, questa immortalità è attestata anche dalla Sacra Scrittura, con quelle modalità culturali che sono proprie dell’Ebraismo.

La contraddizione della Bibbia

La Chiesa insegna che l’affermazione della presenza di questa sostanza spirituale non contraddice la concezione biblica dell’uomo, in quanto non si viene a professare quel dualismo anima-corpo che la Chiesa Cattolica non ha mai accettato. Infatti, è proprio in forza dell’anima che il corpo diventa un corpo personale o spirito incarnato. Come possono stare insieme questi due elementi? Un esempio, banale forse, può essere quello dell’energia elettrica e del filo di rame. Il filo ha valore in quanto è percorso dall’energia che si esprime nella luce.

Non ci sono Inferno, Paradiso e Purgatorio

Gli avventisti sostengono che la credenza nell’immortalità dell’anima è presa dalla filosofia ellenistica; per essi non esiste escatologia intermedia, cioè Inferno, Paradiso e Purgatorio, ma i morti risorgeranno alla fine del mondo al giudizio finale del Signore. In realtà le cose non stanno così.

San Luca smentisce gli avventisti

Ciò è dimostrabile tramite la citazione di alcuni versetti biblici. San Luca ci ha conservato le parole che Gesù morente disse al buon ladrone. Questi aveva rivolto a Gesù una preghiera: “Ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”. Gli rispose Gesù: “In verità ti dico, oggi sarai con me nel Paradiso” (Lc 23,42-43). Con questa chiara risposta Gesù assicura che quella preghiera veniva esaudita in quello stesso giorno; subito dopo la morte essi sarebbero stati felici in un nuovo stato di vita: il Paradiso. Gv 11,1-27 ci riporta la risurrezione di Lazzaro.

La risposta di Maria a Gesù

Marta piangeva la morte del fratello, quando Gesù interviene dicendo: “Tuo fratello risorgerà” (Gv 11,23). Poiché Marta, che era giudea, era abituata all’idea della risurrezione futura, risponde prontamente a Gesù: “Io so che mio fratello risorgerà nell’ultimo giorno” (Gv 11,24). Ma Gesù rettifica quella idea errata e le dice: “Io sono la Risurrezione e la Vita. Chi crede in me, anche se muore vivrà, anzi chi vive e crede in me non morirà mai” (Gv 11,26). Gesù è la vita, ora, al presente.

Gesù e Marta

Afferma inoltre Gesù: “Chiunque vive e crede in me non morirà mai. Credi tu questo?” (Gv 11,26). Che cosa chiede Gesù a Marta? Un atto di fede non nella futura risurrezione in cui Marta già credeva, ma le chiede di accettare una nuova rivelazione che essa non riesce a capire. Quella donna è comunque sicura che Gesù le dica la verità: “Sì, o Signore, io credo che tu sei Cristo, il Figlio di Dio che deve venire in questo mondo” (Gv 11,27).

La risurrezione di Lazzaro

Che cosa è quindi questa nuova verità? Lazzaro, fratello di Marta, che ha creduto nel Figlio di Dio, non è morto. Resuscitandolo, Gesù dà la prova che le sue parole sono verità e vita. Ricordiamo ancora che in Apocalisse 20,4-5 s. Giovanni parla di una prima risurrezione per “quanti non avevano adorato la bestia e la statua”.

La vita eterna

Risurrezione vuol dire passaggio già avvenuta dalla morte alla vita. Si tratta evidentemente di una risurrezione spirituale, distinta da quella del corpo che avverrà alla fine dei tempi. Tutti costoro hanno già la vita eterna e la conservano dopo la morte fisica. Per essi non ha più potere la seconda morte, ossia l’essere separati da Dio dopo il Giudizio finale.

pubblicato il 02/12/22

https://it.aleteia.org/2022/12/02/le-strane-teorie-sullimmortalita-dei-cristiani-avventisti/



VIOLENZA STRADALE. Ancora una volta basta con la violenza stradale

La morte di Davide Rebellin ha colpito tutti ed il suo atroce destino speriamo serva a far prendere coscienza a tutti coloro che guidano un mezzo a motore che hanno uno strumento di morte tra le mani.

Pescara, 3 dicembre 2022. Abbiamo parlato più volte della scelta di violenza che si fa quando si guida senza usare prudenza, senza rispettare il Codice della Strada, senza rispettare le altre persone che usano la strada.

Il povero Davide, come altri campioni di ciclismo che hanno pagato con la vita la propria passione ed il proprio lavoro (vedi Michele Scarponi, tra gli altri), fa più notizia degli altri morti uccisi sulla strada: nel 2021 l’ISTAT ha rilevato 221 morti sulla bicicletta investiti da un mezzo a motore e nel 2022 i dati stimati saranno peggiori.

L’infografica dell’ente di statistica, corredata con i dati del primo semestre 2022, è davvero terribile: una guerra causata dalla distrazione (leggi uso del cellulare nella maggior parte dei casi), l’alta velocità e le mancate precedenze.

Il 73,1% delle quasi 152.000 collisioni stradali del 2021 sono avvenute nei centri urbani: come si nota dalla figura Pescara ha un indice di mortalità importante ma tra i più bassi tra le città prese in considerazione, ma L’Aquila mette ancor di più i brividi.

Scongiurare tutte queste vittime è indice di civiltà, prima di tutto, e sarebbe semplice se solo si adottassero politiche certamente repressive, ma ancor di più se cambiassimo modo di spostarci usando i piedi, le biciclette, gli autobus, i treni e tutte le forme di sharing mobility disponibili.

Oltretutto è assolutamente necessario cambiare le strutture delle strade che spesso invitano alla velocità favorendo ogni genere di sopruso nei confronti dell’utenza vulnerabile della strada.

Rivendichiamo anche qui l’eliminazione delle disuguaglianze ed una maggiore democrazia della strada che è di tutti, non solo delle automobili.

Safety in numbers si dice: la salvezza è nei numeri, a significare che più biciclette circolano e più sicurezza c’è nelle strade. La tabella seguente parla chiaro.

Finiamo di piangere morti inutili che sembrano essere il costo dovuto della nostra insipienza.

Dal vocabolario Treccani: insipiènza s. f. [dal lat. insipientia; v. insipiente]. – Ignoranza, stoltezza intellettuale o morale, ottusità di spirito: *l’i. si accompagna spesso all’arroganza; per la loro i., non si accorgono di vivere nell’errore.*

La bicicletta è la soluzione energetica e la soluzione climatica, due grandi sfide non più rimandabili.

#scelgolabici

Dice Alessandro Tursi, presidente nazionale FIAB: “Nonostante i recenti progressi, il Paese stenta ancora a riconoscere nella bicicletta una soluzione chiave per superare queste due sfide. Una mobilità più efficiente, come quella basata sul pedale, è la migliore risposta per contribuire a ridurre il rischio di razionamento energetico e sarà sempre più indispensabile per l’abbandono delle fonti fossili, unica via per affrontare con successo la crisi climatica”.

Diventare socio FIAB significa sostenere l’unica realtà in Italia che, grazie all’impegno di FIAB Pescarabici e delle altre 190 associazioni e sezioni locali e dei quasi 20.000 soci, è attiva ogni giorno, da quasi 35 anni, nella promozione della bicicletta per una mobilità rispettosa dell’ambiente, della salute e della sicurezza di tutti e per un turismo sostenibile che favorisca le economie locali.

FIAB è diventata, negli anni, il principale interlocutore di enti e amministrazioni locali sull’importante tema della mobilità sostenibile ed è presente da anni a tutti i tavoli ministeriali sull’argomento nonché su quelli degli enti locali come regioni e comuni.

L’invito ad iscriversi a FIAB è rivolto a chi ha cuore la salute delle persone e dell’ambiente e a tutti coloro che hanno scoperto come la bicicletta sia, davvero, uno strumento di pace, accessibile a tutti, economico e sostenibile.

Aderire è possibile e anche vantaggioso.

Chi diventa socio FIAB beneficia dall’assicurazione RC Bici valida in tutta Europa, che copre i danni causati circolando in bicicletta. Riservato ai tesserati anche l’accesso privilegiato alle centinaia di escursioni, bici-viaggi e iniziative promosse dalle associazioni FIAB; sconti e agevolazioni in realtà convenzionate tra cui la rete degli Albergabici.it di FIAB; l’abbonamento alla rivista BC (il magazine cartaceo che tratta di ciclismo urbano, ambiente e cicloturismo) al prezzo speciale di 6 € per tutto l’anno.

Fiab PescaraBici




LA POLITICA IN TV con i pappagalli ammaestrati

Già i cosiddetti “talk show” da un pezzo mettono in mostra il peggio del nostro Paese e di taluni personaggi che lo popolano.

3 dicembre 2022

Si tratta di quella “compagnia di giro” che spopola negli innumerevoli “salotti” televisivi della politica che spesso si rivelano più dei sottoscala per il livello cui è portato il cosiddetto confronto politico. Una “compagnia di giro” fatta molto spesso dai soliti, dai soliti “commentatori” e dai soliti personaggi politici indicati dai partiti.

Insomma, un dejà vu cui non basta il generale moto di repulsione che mostra il costante abbassamento della “audience” per portare ad una seria valutazione sulla sua utilità. L’importante è produrre trasmissioni a basso costo e più rissa c’è meglio è. A chi interessa qualcos’altro di più serio? E pensare che per decenni ci si è riferito al modello Bbc … .

Ultimamente, si nota persino un qualcosa di peggio, segno che, come dice il vecchio adagio, “al peggio non c’è mai fine”, ed è quello cui ci fanno assistere alcuni “pappagalli ammaestrati” cui un ventriloquo invisibile invia loro dei messaggi tramite cellulare o IPad nel pieno della trasmissione. Si vede che sono alla ricerca di un suggerimento, o di una pacca d’incoraggiamento. E, purtroppo, lo vediamo fare pure a nomi famosi della politica, magari dagli stessi che c’ammorbano pure loro da trent’anni: evidentemente, hanno ancora bisogno di qualcuno che tira le loro le fila da fuori lo studio. Si tratterà sicuramente di grandi esperti comunicazione e d’immagine…. Ma che pena. E soprattutto che pena che anche la Tv che fa servizio pubblico permetta queste cose così come trasmissioni che si piccano di presentarsi come il meglio della nostra informazione.

Non sarebbe più semplice togliere ai partecipanti i telefonini o obbligarli ad ascoltare gli altri e, così facendo, mostrare anche più rispetto per il pubblico che ancora , nonostante tutto, segue queste trasmissioni?




#SOLOORTONANELLATESTA

I primi centocinquanta giorni dell’ attività politica amministrativa locale

Ortona, 3 dicembre 2022. Il gruppo#soloortonanellatesta per i primi centocinquanta giorni dell’attività locale organizza un incontro pubblico con l’intervento dei consiglieri comunali Ilario Coccola, Gianluca Coletti, Simonetta Schiazza e Emore Cauti.

L’incontro con la cittadinanza è previsto per domenica 4 dicembre alle ore 17:30 presso la sala Eden di Ortona per fare il punto dopo i primi centocinquanta giorni dell’attività locale e per parlare delle progettualità e delle prospettive per il futuro della nostra città.

DA ORTONA NOTIZIE

Domenica alle ore 17.30   il gruppo “Solo Ortona Nella Testa” ,con i propri consiglieri eletti,  incontrerà la cittadinanza alla Sala Eden.

Interverranno i consiglieri comunali Ilario Cocciola, Gianluca Coletti, Simonetta Schiazza, ed Emore Cauti,  per fare il punto dopo “ i primi centocinquanta giorni dell’attività politica locale” e per parlare delle “  progettualità e delle  prospettive per il futuro della nostra città  ”

“Sarà l’occasione per condividere le proposte consiliari, le azioni da intraprendere e le idee per il futuro della città – afferma Ilario Cocciola -.  La politica locale negli ultimi anni si è limitata al momento elettorale. Noi, invece, vogliamo dimostrare che candidarsi ed essere eletti, al di là del ruolo assegnato, significa mantenere sempre attivo questo rapporto, rappresentando ogni aspetto della vita amministrativa della città. Ecco perché i simpatizzanti ed attivisti, insieme ai Consiglieri comunali, del gruppo Solo Ortona Nella Testa, manterranno costante questo impegno, continuando ad assumere idee ed a presentare un progetto con una precisa visione della città. La politica non finisce con le elezioni comunali.”

https://www.ortonanotizie.net/notizie/attualita/10702/i-primi-centocinquanta-giorni-dell-attivita-politica-locale-quali-progettualita-e-quali-prospettive-per-il-futuro-della-nostra-citta-




PORTO: siamo alla svolta!

Completamento della bretella A14

Ortona, 3 dicembre 2022. La Provincia ormai deve assumere delle decisioni importanti per quanto riguarda il cantiere che è stato avviato nel 2007, quando Presidente della Provincia ero io.  L’appalto è stato, a suo tempo, espletato correttamente ed è stato aggiudicato ad una associazione temporanea di imprese. La somma complessiva del finanziamento a disposizione della Provincia era di 10 milioni di euro. L’appalto è stato aggiudicato con un ribasso d’asta di oltre il 34%, i lavori sono stati avviati immediatamente e, quando ho lasciato la guida della Provincia, risultavano eseguiti per circa l’80%. Gli stessi, secondo il contratto, sarebbero dovuti terminare entro il 28.11.2010.

Purtroppo, a causa delle avverse condizioni meteo ed a seguito di nuovi lavori imprevisti che sono stati necessari ed eseguiti, è stato perso molto tempo ed in data 17.11. 2011, la Provincia, ha approvato una perizia suppletiva e di variante che in pratica ha assorbito tutto il ribasso d’asta. Dopo questi eventi, così come dichiarato dal nuovo Presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, di fronte al Consiglio Comunale di Ortona in data 6 luglio 2012, i lavori si sarebbero dovuti completare entro il 31 dicembre dello stesso anno.  Purtroppo, le cose sono andate diversamente, e, oggi, dicembre 2022, i lavori non sono stati ancora completati. Vi è un contenzioso tra Provincia e ditta appaltatrice che tiene bloccato il cantiere ormai da troppo tempo.  Allo stato, i lavori sono fermi, il contratto con l’impresa è scaduto, sulla contabilità vi sono molte riserve da parte della ditta appaltatrice e la città di Ortona aspetta!  Per poter completare l’opera occorrono altri soldi, circa 2.000.000 di euro, che, per fortuna, ci sono.

Occorre una decisione forte, immediata e responsabile per uscire dal pantano! Per poter far ripartire i lavori ci vuole un atto di transazione tra la Provincia e la ditta appaltatrice già ipotizzato alcuni mesi fa, ipotesi condivisa, a suo tempo, sia dai rappresentanti e tecnici della Provincia che dai rappresentanti della ditta appaltatrice, transazione mai concretizzata.

E’ di oggi, 2 dicembre 2022, la notizia della soluzione del contenzioso tra l’Amministrazione provinciale di Chieti e l’impresa appaltatrice dei lavori di realizzazione dell’importante infrastruttura che darà nuovo impulso alle attività del porto.

Il contenzioso è stato risolto bonariamente e l’impresa riconsegnerà il cantiere alla Provincia. Così, una volta predisposto il progetto di completamento, l’Amministrazione Provinciale, con i fondi già utilizzabili, messi a disposizione dalla Regione, potrà indire una nuova gara di appalto per completare l’opera.

Dopo varie sollecitazioni da me fatte, in pubblico e in privato, agli attuali amministratori provinciali, sento il dovere di rivolgere un ringraziamento a quanti si sono impegnati per trovare una soluzione che consentirà il completamento di un’opera strategica per la città. In particolare, desidero ringraziare il Presidente della Provincia, Francesco Menna e i Consiglieri provinciali Arturo Scopino ed Angelo Radica che hanno seguito la vicenda in maniera puntuale. Un ringraziamento anche all’impresa che ha accettato la soluzione bonaria ed ai dirigenti della Provincia che hanno contribuito ad uscire da una situazione che ormai si trascinava da troppi anni.

Per la città di Ortona il completamento di questa importante infrastruttura è di vitale importanza per la crescita e lo sviluppo dello scalo marittimo e per il rilancio delle attività imprenditoriali locali e regionali che utilizzano il trasporto integrato per movimentare i loro prodotti e le materie prime di cui necessitano.

Tommaso Coletti




NASCE L’ARCHIVIO Sportivo Nazionale

Lunedì 5 Dicembre 2022 ore 10.30 – Sala Consiliare del comune di Pescara

Pescara, 3 dicembre 2022. Lunedì 5 dicembre 2022 alle ore 10.30 presso la Sala Consiliare del comune di Pescara si terrà la Conferenza Stampa di presentazione dell’Archivio Sportivo Nazionale, un’opera unica che valorizza il patrimonio culturale del panorama sportivo nazionale, riuscendo a legare lo sport, l’arte e la cultura.

Il primo esemplare, in esclusiva, verrà donato alla città di Pescara, alla presenza delle autorità e delle personalità del mondo dello sport e dell’arte: Carlo Masci (Sindaco di Pescara), Patrizia Martelli (Assessore allo Sport); Daniele Sebastiani (Presidente del Pescara Calcio), Fabio Toma (CEO The Luxury Art, azienda leader nella produzione e distribuzione di opere esclusive), Pep Marchegiani (artista e ideatore del progetto).

Parte del ricavato proveniente dalla vendita delle opere sarà devoluto da The Luxury Art all’Associazione “L’Abbraccio dei prematuri Odv” per l’acquisto di un immobile destinato a garantire ospitalità e sostegno concreto ai genitori provenienti anche da altre Regioni, i cui figli nati prematuramente o con altre fragilità, sono costretti a lunghi ricoveri in Neonatologia o Terapia Intensiva Neonatale di Pescara.

The Luxury Art è stata in grado non solo di raccogliere in un archivio tutta la storia calcistica del Pescara Calcio, ma anche esaltarne i valori più profondi che fanno dello sport un pilastro nobile della società.

Lo sport è anche identità del territorio e degli uomini che lo vivono.

L’opera dà valore alla memoria storica dell’identità sportiva, ma viene anche riconosciuta dalle autorità come strumento che veicola i fondamenti della società civile: il rispetto, la convivenza e lo spirito di appartenenza. Rispettare il proprio ruolo e l’avversario, fare un gioco di squadra e lottare per un obiettivo comune sono solo alcuni dei valori che rendono lo sport un buon maestro di vita, per accrescere le proprie virtù, per costruire gli uomini del futuro.

“Ci rivolgiamo anche alle nuove giovani generazioni” afferma il CEO The Luxury Art, Fabio Toma “con l’auspicio che la memoria storica sia per loro un esempio ed una guida. L’opera ha un ruolo duplice: raccontare attraverso immagini uniche il gesto atletico ma anche lo spirito di unione e di appartenenza. A darci conferma dell’interesse sportivo, culturale e sociale che l’opera sta generando sono le approvazioni già ottenute ad oggi anche dalle più rinomate squadre di serie A.”

L’opera esalta gli aspetti più nobili e culturali dello sport.

Come sottolinea l’ideatore, l’artista Pep Marchegiani: “Per la prima volta lo sport, l’arte e la cultura si uniscono in un’opera. Non si tratta di un semplice archivio fotografico, ma di un progetto artistico unico nel suo genere. Possiamo definirlo “ l’archivio degli archivi “ per la sua idea, progettualità, immagini valoriali scelte, materiali e processi di creazione utilizzati”.

Un’occasione importante per la città e per gli appassionati dello sport, dell’arte e della cultura. L’invito è rivolto a tutti i giornalisti, ai dirigenti e giocatori della Pescara Calcio, agli studenti dei licei scolastici con indirizzo sportivo ed artistico.




DUE CIRCOLI Uniti

La veleggiata natalizia

Pescara, 3 dicembre 2022.  Il Circolo Nautico Pescara2018 e La Scuffia organizzano la gara velica “Christmas Sailing Togetgher” Una veleggiata competitiva ma anche di buon augurio per una sana “fratellanza” tra circoli. Si scende in acqua tutti insieme per un Buon Natale a Pescara con “Christmas Sailing Together”, iniziativa per la prima volta congiunta dei due circoli velici CNP2018 e La Scuffia. La regata, patrocinata dal Comune di Pescara sotto l’egida della FIV IX Zona Abruzzo e Molise, è organizzata per la mattina di domenica 4 dicembre sullo specchio d’acqua antistante il porto turistico Marina di Pescara.

Imbarcazioni d’altura provenienti dalla tutta la costa abruzzese si ritrovano per una sfida dai colori natalizi ma non per questo meno incalzante da un punto di vista sportivo. Una ventina di imbarcazioni per ora iscritte che gareggeranno anche per “la miglior barca natalizia”. Ci sarà infatti una giuria appositamente incaricata di premiare la barca meglio adornata da un punto di vista natalizio.

Spazio dunque alla fantasia dei velisti che potranno vestirsi da Babbo Natale o organizzare presepi o semplicemente addobbare lo scafo con i colori rosso natalizio. Premi per i primi classificati nelle classiche tre categorie veliche A,B e C e Trofeo Christmas Sailing Together per l’equipaggio dell’imbarcazione che taglia per primo il traguardo in tempo compensato. Alessandro Pavone, neopresidente del Circolo Nautico Pescara: “Sono particolarmente contento di questa iniziativa – spiega – che unisce i due circoli che si trovano all’interno del Marina di Pescara. E ancora di più che si svolga sotto l’insegna del Natale che, per antonomasia, unisce creando solidarietà.

È la giusta conclusione di un anno velico fortunato e folto di iniziative per il Circolo e per tutti i velist,i e anche di buon auspicio per il nuovo anno. Nel 2023 gli appuntamenti con le veleggiate e le regate si confermano e anzi aumentano per la gioia di tutti gli sportivi”. Soddisfatto anche il presidente del circolo La Scuffia Marco Bovani. Alla “Chrismas Sailing Together”, organizzata in collaborazione con Cantina Frentana e L’Altroporto, partecipa anche “Anassa”, barca di 14 metri della Lega Navale di Ortona sequestrata al traffico dei migranti, con un equipaggio completamente femminile guidato dalla skipper e istruttrice della Fiv Cristiana Di Luzio: in tutto 8 donne veliste tra i 17 e i 50 anni legate alla Lega navale Ortona. A poppa l’imbarcazione indossa uno striscione con i volti di Masha Amini e Hadit Najafi, con un messaggio di sostegno alle donne iraniane uccise per aver indossato male il velo.




WISE: PROMOZIONE SPORTIVA in una dimensione europea

All’IIS Ovidio un evento di approfondimento sulla diffusione  di buone prassi sportive ed organizzative

Sulmona, 2 dicembre 2022. Quando sport e buone prassi fanno scuola.  Si è tenuto questa mattina, nell’aula magna dell’IIS “Ovidio” – sede liceo Artistico “Mazara” – l’evento di disseminazione del progetto WISE (Women’s involvement in steady exercise). Si tratta di un progetto, cofinanziato dall’Unione Europea attraverso il programma Erasmus+ Sport e coordinato dalla European Platform for Sport Innovation, che mira a promuovere stili di vita attivi e sani tra le giovani donne di età compresa tra 15 e 24 anni, contrastando il divario di genere esistente nel mondo dello sport ed evitando possibili abbandoni dell’attività sportiva da parte delle ragazze.

L’iniziativa è stata organizzata da ECOS, associazione partner di WISE e dell’IIS “Ovidio” nella recente organizzazione dell’“Ovidio running”, e fortemente voluta anche dal dirigente scolastico, Caterina Fantauzzi. L’evento di questa mattina ha coinvolto un centinaio di studenti studentesse dell’Istituto. Sono stati illustrati gli obiettivi del progetto e i risultati finora ottenuti, con lo sguardo volto alla sua implementazione. «Il progetto», ha spiegato Stefano Moliterni, project manager di ECOS, «comprende anche un programma e un modello multidimensionale di dipendenza tra composizione corporea, stile di vita e alimentazione che consente di programmare modelli di comportamento ottimali nelle abitudini quotidiane e stimolerebbe le giovani donne ad evitare l’abbandono della pratica sportiva.» Tra gli obiettivi dell’evento anche quello di combattere il divario di genere esistente nello sport attraverso esempi concreti e testimonianze di professioniste del mondo dello sport. In questa direzione anche il ruolo della scuola appare determinante.

La mattinata si è sviluppata attraverso gli interventi di Paolo Carrozza, coordinatore del dipartimento di scienze motorie dell’IIS Ovidio; Stefano Moliterni, project manager di ECOS, partner del progetto WISE; Maria Eugenia Bertaccini, project manager di SPORTLAB, partner del progetto; Maarten Gijssel, fondatore di Kinetic Analysis, partner del progetto; Selena Mazzantini, allenatrice della FIGC della nazionale italiana di calcio femminile under 19 e Silvia Turani, atleta della Federazione Italiana Rugby.

E poi, dalla teoria, alla pratica: a tutti gli studenti è stata donata una banda elastica per il fitness e la docente Antonella Zarrillo ha effettuerà una dimostrazione per la sua utilizzazione. «È stato un onore poter ospitare l’evento di disseminazione del Progetto WISE e condividere i risultati di questa interessante ricerca», ha commentato la professoressa Emanuela Cosentino, referente Progetti Internazionali del polo liceale sulmonese e coordinatrice del progetto Erasmus.  «I nostri studenti hanno apprezzato e condiviso i preziosi consigli e le accattivanti testimonianze della giovane campionessa di rugby e dell’allenatrice della nazionale under 19. Ringraziamo l’associazione nostro partner Ecos per averci offerto quest’opportunità»

Annalisa Civitareale




LA GUARDIA COSTIERA FESTEGGIA Santa Barbara

Alle 10 di questa mattina, nella chiesa di san Gabriele, nel quartiere Annunziata, il parroco don Ennio Di Bonaventura ha celebrato la Messa alla presenza delle autorità civili e militari.

Giulianova, 2 dicembre 2022.  La chiesa di San Gabriele, nel quartiere Annunziata, dopo aver ospitato il 21 novembre la celebrazione della Virgo Fidelis, protettrice dell’Arma dei Carabinieri, ha oggi aperto le porte per onorare Santa Barbara, patrona della Marina, dei Vigili del Fuoco e degli Artiglieri.

La ricorrenza è stata onorata dall’Ufficio Circondariale Marittimo di Giulianova, guidato dal Tenente di Vascello Alessio Fiorentino.

Oltre a lui, erano presenti alla Celebrazione Eucaristica, officiata dal parroco don Ennio Di Bonaventura, il Sindaco di Giulianova Jwan Costantini, il Comandante della Compagnia Carabinieri di Giulianova Capitano Nicolò Morandi, il Comandante della Guardia di Finanza di Giulianova Capitano Domenico Massimiliano Cerra, il Maggiore Roberto Iustini che guida la Polizia Municipale, il presidente dell’Ente Porto Fabrizio Ferrante, il direttore Fabio Di Serafino e numerosi esponenti del mondo della pesca. In un breve saluto, prima della preghiera a Santa Barbara, il Comandante Fiorentino ha sottolineato l’obbedienza al servizio che, alla stregua del modello di vita scelto da Santa Barbara, segna e condiziona l’impegno quotidiano di chi lavora e opera in mare.




FINALMENTE! Un grande passo avanti

Ecco il completamento della bretella A14 – Porto

Ortona, 2 dicembre 2022. È di oggi la notizia della soluzione del contenzioso tra l’Amministrazione provinciale di Chieti e l’impresa appaltatrice dei lavori di realizzazione dell’importante infrastruttura che darà nuovo impulso alle attività del porto.

Il contenzioso è stato risolto bonariamente e l’impresa riconsegnerà il cantiere alla Provincia. Così, una volta predisposto il progetto di completamento dell’opera, l’Amministrazione Provinciale, con i fondi già utilizzabili, messi a disposizione dalla Regione, potrà indire una nuova gara di appalto per completare l’opera.

Dopo varie sollecitazioni da me fatte, in pubblico e in privato, agli attuali amministratori provinciali, sento il dovere di rivolgere un ringraziamento a quanti si sono impegnati per trovare una soluzione che consentirà il completamento di un’opera strategica per la città. In particolare, desidero ringraziare il Presidente della Provincia, Francesco Menna e i Consiglieri provinciali Arturo Scopino ed Angelo Radica che hanno seguito la vicenda in maniera puntuale. Un ringraziamento anche all’impresa che ha accettato la soluzione bonaria ed ai dirigenti della Provincia che hanno contribuito ad uscire da una situazione che ormai si trascinava da anni.

Per la città di Ortona il completamento di questa importante infrastruttura è di vitale importanza per la crescita e lo sviluppo dello scalo marittimo e per il rilancio delle attività imprenditoriali locali e regionali  che utilizzano il trasporto integrato  per movimentare i loro prodotti e le materie prime di cui necessitano.

Tommaso Coletti




CERIMONIA DI SALUTO del Prefetto Forgione

Si è svolta questa mattina nella sala della Prefettura la cerimonia di “saluto” del Prefetto di Chieti, il Dott. Armando Forgione. “Il tuo ricordo è come brace viva che non lascio cadere anche se mi brucia le mani (Città)”. Con questa frase di Jorge Luis Borges il Prefetto Forgione ha concluso il suo discorso con grande commozione e gioia ringraziando i sindaci e i tanti presenti alla cerimonia per la proficua collaborazione

Chieti, 2 dicembre 2022. “Ringrazio il Prefetto Forgione per l’eccellente e fruttuoso lavoro svolto in questi quasi due anni e mezzo di servizio. La sua opera e il suo servizio sono stati fondamentali per le nostre Comunità. Con lui per la prima volta le porte della Prefettura si sono aperte ai sindaci. Un grande servitore dello Stato, ma anche e soprattutto un grande uomo, una grande persona sempre pronta all’ascolto, al dialogo e alla risoluzione delle problematiche laddove sono sopraggiunte. Auguro a lui buon lavoro per il nuovo incarico che andrà a ricoprire al Viminale come Ispettore Generale di Amministrazione”. Queste le parole espresse dal Presidente della Provincia di Chieti, Francesco Menna al Prefetto Forgione che stamane ha partecipato, nella veste anche di sindaco di Vasto, alla cerimonia di “saluto” in Prefettura.

“Non posso che esprimere la mia profonda gratitudine al Prefetto Forgione per quanto fatto per la nostra Provincia e per le nostre comunità in un momento, tra l’altro, molto difficile e duro facendolo sempre con moderazione, pacatezza, fermezza e risoluzione. La sua azione durante i lunghi mesi bui della pandemia da Covid-19 – aggiunge il Presidente Menna – è stata fondamentale per riuscire a gestire in modo condiviso una situazione inedita mai vissuta prima dalle nostre comunità. Sia durante la fase del lockdown, che durante quella della ripartenza, Sua Eccellenza, insieme alla Prefettura tutta, è stata vicina alle Comunità in modo costante, attento e puntuale. E per questo che non posso che ringraziarlo di vero cuore”.

“Alla pandemia è seguita poi la tuttora crisi energetica, le ripercussioni della guerra in Ucraina, l’accoglienza dei profughi e la continua lotta alla criminalità, il tavolo sulla crisi idrica. Tante le sfide avviate, tanti gli obiettivi raggiunti”, evidenzia Menna che tra i traguardi portati a compimento ricorda l’acquisto dell’ex Ciapi, il centro regionale di formazione professionale che ospita il Liceo Artistico e il Liceo Coreutico “Nicola da Guardiagrele” che a riguardo Forgione aveva convocato un apposito e proficuo tavolo prefettizio.

Importante poi l’avvio del tavolo tecnico-istituzionale relativo alla messa in sicurezza della SS650 Trignina chiesto ed avviato dal consigliere provinciale e vicesindaco di Lentella, Carlo Moro e raccolto nell’immediato dal Prefetto Forgione.

E poi ancora l’ex Caserma Bucciante di Chieti nella quale risorgerà a breve la Biblioteca Provinciale De Meis, il protocollo di intesa per la legalità e la prevenzione dei tentativi di infiltrazione criminale nell’ambito della Zes Abruzzo, le due edizioni del Concorso d’Arte contemporanea tesa a promuovere fra i giovani l’amore per l’arte nelle sue varie forme e l’attenzione per il mondo nel quale tutti noi viviamo.

“Incisivo e proficuo è stato il suo dialogo e il suo lavoro portato avanti in modo costruttivo in questi anni tra tutti gli enti interessati”, sottolinea con gioia Menna.

“Da Presidente della Provincia e da Sindaco di Vasto posso dire senza ombra di dubbio che sono stati anni importanti ed incisivi quelli trascorsi con lui accanto. Raramente si incontrano persone con un così alto senso dello Stato e del lavoro, appassionata di cultura e pronta a spendersi per la comunità, e per questo sono onorato del rapporto che si è instaurato all’insegna della stima e della fiducia reciproca. Non dimenticherò mai, da Sindaco di Vasto, le parole e il sentimento di guida che Forgione ha saputo trasmettermi durante tutta la fase più dura dell’emergenza legata al coronavirus. E non dimenticherò mai la sua dedizione, la sua caparbietà e il dialogo e il confronto costruttivo, uniti al duro lavoro, per portare a Vasto l’evento più importante in città e in Provincia di Chieti: il Jova Beach Party che grazie anche alla sua determinazione siamo riusciti a realizzarlo regalando emozioni e gioia, festa e allegria dopo un periodo buio e triste”, aggiunge con soddisfazione il presidente Menna che ringrazia di gran cuore la moglie Lina “che ha preso per mano i sindaci come una sorella. Una donna di alto spessore, un faro, un punto di riferimento per questa bella famiglia che si è creata anche grazie a lei”.

“Le porte dei nostri uffici, e questa città dove ha sede la Provincia, accoglierà il Prefetto Forgione sempre con grande senso di gratitudine e affetto, quando vorrà tornare a farci visita. E fin da ora dico – conclude Menna – che queste porte sono già aperte anche al nuovo Prefetto, Mario Della Cioppa che a giorni incontrerò. Sono certo, con la stessa fiducia e con la stessa stima che ho per il Prefetto Forgione, che saprà cogliere e raccogliere gli iter avviati ed avviarne altri. Sarò al suo fianco sempre, per il bene delle nostre Comunità. A lui assicuro dunque e fin da ora piena collaborazione, condivisione, dialogo e confronto”.