GUARISCE CON L’ACQUA DI COLLEVALANZA: miracolo di Madre Speranza

di Gelsomino Del Guercio

17 novembre 2022

Per intercessione della Madre, si è verificata una guarigione inspiegabile di un bambino. Quel miracolo l’ha resa beata. Ecco come è avvenuto

Lo straordinario racconto, narrato direttamente dalla voce dai suoi protagonisti, del miracolo che, per intercessione di Madre Speranza, e attraverso l’acqua del santuario di Collevalenza, ha permesso la guarigione del piccolo Francesco.

Lo riporta il libro “Stupore di una guarigione” (Tau editrice), ispirato dal messaggio che la beata Madre Speranza di Gesù (Santomera, 30 settembre 1893 – Collevalenza, 8 febbraio 1983) ha diffuso con la fondazione delle Congregazioni delle Ancelle dell’Amore Misericordioso e dei Figli dell’Amore Misericordioso.

Da Testimone di Geova a cattolica

Maurizio, padre del bambino, racconta l’incredibile guarigione del figlio. «Tutto ebbe inizio qualche anno prima della nascita di Francesco Maria. Elena, testimone di Geova convinta, a un certo punto della sua vita cominciò a chiedersi se veramente quello che stava facendo fosse volontà di Dio. Entrò in profonda crisi e di lì a pochi mesi decise di uscire dall’organizzazione». L’incontro tra Maurizio ed Elena «avvenne in questo momento di piena ricerca di una nuova fede e fu così che decisi di accompagnarla in questo percorso».

La nascita di Francesco Maria

Quando nacque Francesco Maria fu la gioia della vita di Maurizio e Elena. Ma da lì a poco, iniziava a non star bene. Ci fu il primo ricovero e «l’inizio dei nostri pellegrinaggi negli ospedali. Non capivamo, eravamo passati dalla gioia più grande alla realtà più dolorosa».

Un peggioramento continuo

Francesco Maria stava sempre più male e non si capiva bene cosa avesse. Non mangiava, non dormiva, piangeva quasi tutto il giorno.  «Chi ci diceva che aveva un’allergia – spiega Maurizio – chi una grave intolleranza. Ma intanto il bambino stava sempre peggio e faceva fatica a nutrirsi. Qualsiasi cosa gli si dava da mangiare, gli causava vomito, problemi negli organi dell’apparato digerente e alla pelle. Anche la sua pediatra non sapeva più cosa tentare. Prescrisse delle flebo al bambino, ma servivano a poco».

Madre Speranza

I genitori giunsero al punto più profondo di dolore, un pomeriggio, il 21 giugno 1999. Mentre stava riordinando la cucina, Elena sentì per televisione la storia di Madre Speranza. Il primo impatto non fu molto gradevole: «Un’altra suora con le stigmate: le solite storie per la televisione». Poi sentì parlare dell’acqua del santuario dell’Amore Misericordioso da lei fondato.

L’acqua miracolosa

Quello che colpì l’attenzione di Elena fu che quell’acqua guariva le malattie che la scienza umana non riusciva a curare: lei capì che era per gli ammalati nel corpo e nell’anima, e che fosse un’acqua speciale per i bambini, che Madre Speranza e il buon Gesù amavano tanto. Subito la speranza si accese una forza potente spingeva Elena verso quel piccolo paesino di Collevalenza senza neppure sapere dove fosse.

Zio Giuseppe

Telefonò subito a mia madre chiedendo se sapesse dove si trovava quel posto e “per combinazione” lo zio di Maurizio, don Giuseppe, stava seguendo un corso di esercizi spirituali del Movimento Sacerdotale Mariano proprio in quel santuario, per la prima volta. «Alla prima chiamata lo informammo di tale acqua e della necessità di portarne a casa un’adeguata quantità».

Le prime somministrazioni di acqua miracolosa

Al suo ritorno, il lunedì successivo, afferma Maurizio, «incominciammo a somministrare l’acqua pregando Madre Speranza e recitando la novena all’Amore Misericordioso. Così si continuò a somministrare l’acqua e a pregare. In quei giorni le condizioni di Francesco Maria rimasero stazionarie, noi eravamo molto preoccupati. Poi, il mercoledì, successe un fatto. Forse perché si era davanti a persone sprovvedute (noi), forse perché la volontà di Dio Amore voleva così. Il pomeriggio, recandosi al parco, Elena fece un incontro particolare».

Il signore al parco

Elena venne catturata dalla figura di un signore distinto, di mezza età, ben vestito che le fece un po’ di posto su una panchina: le si sedette a fianco, e rimase impressionata dal suo sguardo; dai suoi occhi chiari come il mare. Sembrava potesse leggere fino in fondo all’anima. «Iniziarono a parlare del più e del meno e quel signore dimostrò di sapere molto di Francesco e della nostra vita, cose che solo io ed Elena conoscevamo: che Francesco era stato da noi consacrato alla Madonna appena dopo aver saputo che era stato concepito, che era malato, che assumeva l’acqua del santuario. Elena era completamente disorientata». Era il 30 giugno del 1999.

La profezia di quell’uomo

Ecco il dialogo profetico tra Elena e quell’uomo.

Parlando del piccolo Francesco, quell’uomo disse: «Prende qualcosa il bambino?».

«No, non prende nulla».

«Ma voi siete andati da Madre Speranza, vero?».

«No!».

Ed egli: «Ma sì che siete stati a Collevalenza».

Gli risposi: «No, le posso assicurare che noi non siamo mai stati da Madre Speranza».

«Ma Francesco sì», affermò.

Ancora una volta risposi: «No!».

Di nuovo ribadì: «Francesco sì!».

Poi per la seconda volta mi chiese: «Ma Francesco prende qualcosa?».

Gli replicai di no, ma ripensandoci subito ammisi: «Sì, sì: sta bevendo l’acqua di Collevalenza», poi lo pregai di dirmi il suo nome, volevo sapere chi fosse e come potesse conoscere tutte queste cose su di noi.

La sua risposta fu: «Perché mi fai tante domande? Non pensare a chi sono, non ha alcuna importanza»; poi aggiunse: «Non è più il caso di preoccuparti, Francesco ha trovato la sua mamma!». Lo guardai stupita, pensando: «La sua mamma?». E quindi replicai: «Sono io la sua mamma!».

Lui ribadì: «Sì, ma l’altra mamma».

I turbamenti di Elena

Quando Elena tornò a casa era piuttosto scossa; telefonò a mia madre e le spiegò l’accaduto, di come avesse incontrato quel signore, di quello che si erano detti, ma soprattutto quello che lui aveva detto. «Mia madre – dice Maurizio – pensò che Elena avesse perso il senno: il dolore, le notti insonni durante tutto un anno potevano aver minato la sua mente».

Ritornare sulla tomba

Poi Elena fece una domanda: «Cosa significa che Francesco ha trovato la sua mamma?». La madre di Maurizio fece un lungo respiro, poi disse: «A questa domanda posso dare io una risposta», e con uno stupore crescente da parte di Elena, la signora continuò: «Quando lo zio sacerdote stava per partire da Collevalenza, ed era già al cancello di uscita, sentì un forte richiamo a tornare sulla tomba di Madre Speranza. Spense la macchina e così fece. Lì pregò di nuovo per la famiglia, ma raccomandò in modo particolare Francesco: se fosse stata la volontà di Dio che andasse in cielo, che sostenesse la famiglia, ma se questa non fosse stata la sua volontà, che la Madre lo proteggesse come un figlio, che lo adottasse. Io gli dissi che era stata una cosa strana domandare l’adozione. Lui mi rispose che gli era venuto così, sia al suo arrivo che in quel momento della partenza. Quindi quello che ti ha detto quel signore al parco è la risposta della Madre».

La festa per Francesco e il miracolo

Nei giorni successivi fu organizzata una festa per il piccolo Francesco e contro ogni previsione, iniziò a mangiare tutto senza avere problemi. Per la prima volta da mesi, Francesco aveva dormito tutta la notte, non aveva pianto e si era svegliato sorridente con tanta fame.  Bevve una buona porzione di latte. Nei due giorni successivi scomparvero tutti i segni della malattia: quelle eruzioni che gli davano tanto fastidio.

La malattia scomparve

I mesi seguenti si alimentò con latte e yogurt, senza avere più disturbi. Potete immaginare le nostre reazioni man mano che il tempo passava. Avevamo toccato con mano la misericordia di Dio. Anche i medici che lo hanno visitato sono rimasti sbalorditi dalla guarigione.

L’Amore Misericordioso

Frequentando più volte il santuario di Collevalanza, sostando davanti al crocifisso dell’Amore Misericordioso, conclude Maurizio, «abbiamo intuito il grande amore che Dio ha per ognuno di noi, individualmente. Ci chiama per nome, ci ama di amore infinito, tanto che diventa quasi impossibile resistergli».

Un dono che non conosciamo

La guarigione di Francesco «non era avvenuta per nessun merito da parte nostra, ma per un dono gratuito le cui motivazioni non conosciamo, a parte la bontà di Dio. Dobbiamo imparare a lasciarci amare da Dio. Dio ci ama e noi siamo chiamati a lasciarci amare».

https://it.aleteia.org/2022/11/16/guarisce-con-lacqua-di-collevalanza-miracolo-di-madre-speranza/




SEDE DELLA REGIONE nell’Area di Risulta

Il Comune prova ad eludere anche le verifiche ambientali dopo essersi sottratto al confronto con i cittadini. Triplica i volumi edificabili, ridimensiona le aree verdi e crea una barriera stradale tra stazione e parco

Pescara, 16 novembre 2022. Non nutrivamo grande fiducia sul fatto che un’Amministrazione incapace di tornare sui propri passi, persino di fronte a un disastro conclamato come quello di Viale Marconi, potesse cambiare idea dinanzi alle proteste della società civile e alle rilevanti prese di posizione di associazioni e cittadini, contrari alla realizzazione della sede Regionale nell’Area di Risulta.

Anche per l’area centrale della città, l’ultima capace di assicurare un futuro al centro cittadino, Masci e i suoi accoliti si stanno sottraendo al confronto con la comunità pescarese e lo fanno non solo evitando una discussione pubblica, nelle sedi consiliari e fuori da queste, ma anche tentando di bypassare le necessarie procedure ambientali.

Abbiamo scoperto infatti che, prima ancora della firma della Convenzione (per ora c’è solo un protocollo d’intesa con la Regione che rimanda alla Convenzione da cui possono nascere obblighi per i due enti), in sordina e senza avvertire né la città né i consiglieri comunali, il Sindaco Masci lo scorso 10 novembre ha presentato una richiesta di Valutazione preliminare ex art. 6 del Codice dell’Ambiente. Il Comitato VIA si dovrà esprimere entro trenta giorni ma da voci regionali sembrerebbe già fissata la data per il 24 novembre.

Lo ha fatto, sostenendo che le modifiche al Progetto comportano “assenza di potenziali impatti ambientali significativi e negativi”, che consentirebbero, quindi, di derogare alla procedura di verifica di assoggettabilità a Via.

Se il Comitato VIA accordasse la deroga, verrebbero meno sia l’opportunità di operare una verifica più approfondita, che noi riteniamo invece imprescindibile, sia la fase di partecipazione, e quindi il vaglio delle osservazioni presentate da cittadini e associazioni. E pensare che attuali consiglieri regionali e deputati, oggi alla guida della Regione, esercitarono invece questo diritto nella precedente verifica di assoggettabilità, chiedendo e ottenendo di essere ascoltati.

Noi riteniamo che il Comune stia sottovalutando l’impatto ambientale del progetto e che le valutazioni dell’ente siano errate e soprattutto fuorvianti.

1)  La prima critica, facilmente verificabile è quella legata alla superficie edificabile, che viene di fatto triplicata, passando da un massimo di 7.000 mq – distribuiti però su tre tipologie (servizi, commerciale, residenziale) e in parte realizzati con strutture “leggere” – a 21.000 mq (20.000 dei quali destinati alla sede regionale) sicuramente “non leggeri”, a cui vanno aggiunti tra l’altro altri 6.000 mq di parcheggi interrati a servizio esclusivo della Regione. Una modifica sicuramente non di poco conto.

Il Comune, inoltre, nella relazione inviata, paragona l’impatto dei 134 residenti (stimati in base a un calcolo previsionale sui possibili abitanti nei due edifici residenziali originariamente previsti e poi stralciati già nel 2020) con quello degli almeno 900 dipendenti della Regione. A nostro modo di vedere in maniera assolutamente impropria, perché la presenza di questi ultimi insisterebbe nell’area per una media di sole 8 ore al giorno. Sempre secondo il Comune, questo numero di presenze non avrebbe riflessi sul traffico in virtù della prossimità delle stazioni ferroviaria e degli autobus. È evidente che, anche nel caso in cui solo una piccola parte di essi – meno della metà dei dipendenti della Regione – dovesse preferire il mezzo privato, ciò produrrebbe un inevitabile un incremento del traffico, senza considerare poi il peso, sia per quanto concerne il carico antropico che quello del traffico, degli utenti che quotidianamente si recherebbero nella nuova sede della Regione.

2) Il secondo aspetto che balza agli occhi è la sostituzione della dicitura “Bosco Centrale” con “Parco Centrale”. Ricordiamo a questo proposito il Giudizio della Commissione V.I.A. del novembre 2020, che affermava come “il progetto di forestazione urbana (Bosco Urbano), caratterizzato dall’impianto di alberi ad alto fusto, diventerà strumento per miglioramento della qualità della vita in termini di ossigeno, abbattimento delle polveri, mitigazione dell’isola di calore urbano e miglioramento delle condizioni ambientali”. Potrebbe sembrare una semplice questione lessicale ma non è così. La definizione di bosco urbano è qualcosa di profondamente diverso da quella di parco, e non vorremmo che in luogo degli alberi ad alto fusto fossero piantumati alberi simili a quelli di Corso Vittorio Emanuele, o per assurdo le palme tanto amate dal nostro Sindaco. A conferma di ciò, a titolo di esempio, una parte del verde sarà rappresentata da una “serra geodetica” realizzata dalla Fondazione Pescarabruzzo, e un’altra dall’attuale parcheggio davanti al Bingo che però è poco più di uno spartitraffico, semplici palliativi con zero ricadute sul miglioramento dell’ambiente cittadino. 

3) Terzo punto critico, non per importanza, è che nel progetto attuale scompare un ettaro di verde, quello in cui viene ipotizzata la sede della Regione. Il Comune definisce questo cambiamento privo di impatto, in quanto, come già dichiarato pubblicamente dal Sindaco, su quello spazio avrebbe probabilmente trovato posto una struttura culturale. Tuttavia, è evidente come non sia possibile paragonare l’impatto di una struttura di 20.000 metri quadrati, con 6.000 metri quadrati di parcheggi interrati, alta almeno 25 metri, con quello di una qualsiasi struttura culturale, sia esso un teatro moderno o un auditorium, sia da un punto di vista edilizio che antropico. Il cosiddetto “attrattore culturale” avrebbe potuto benissimo essere anche uno spazio aperto e multifunzionale, valido per ospitare grandi eventi, e senza quindi la presenza di strutture fisse. Tra l’altro è lo stesso Comune, nella relazione inviata alla Regione, a spiegare che: “la mancata realizzazione di una piccola quota di Parco Urbano (10.000 mq), in termini di bilancio di permeabilità, potrebbe essere compensata dalle aree permeabili del lotto d’intervento della Regione Abruzzo, stimabili pari al 35%”. Se dunque, di questo spazio, con i suoi 20.000 mq la sede della Regione ne occuperà almeno il 65%, è del tutto evidente che qualsiasi struttura culturale – fatto salvo per ipotesi legate alla megalomania del Sindaco Masci – ne avrebbe occupato una porzione decisamente inferiore, quasi sicuramente inferiore al 50%. Giusto per fare un esempio, la cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma è grande 3.656 mq, quindi la metà della sede regionale, e, potendo contenere fino a 5.000 persone, sarebbe persino sovradimensionata per la nostra città, per la quale basterebbe una struttura ben più piccola.

4) Nel complesso, rispetto al progetto originario, il totale delle aree a verde viene ridotto dal 51% al 49%. Sotto l’aspetto quantitativo se il cambiamento può sembrare poco rilevante (è comunque una riduzione rispetto ad una triplicazione del cemento) è senz’altro significativo dal punto di vista qualitativo, e per le conseguenze che rischia di produrre da un punto di vista ambientale, esplicitate dallo stesso Comune nella relazione, quando spiega che tale scelta “potrebbe determinare effetti peggiorativi sulla qualità dell’aria in quanto una minor quantità di superfici a verde avrà una ridotta capacità di ridurre le isole di calore urbano, inquinanti atmosferici e intrappolare anidride carbonica”.

5) C’è poi un altro dettaglio che appare alquanto strano: viene eliminato, o meglio, inserito solo come possibilità futura, l’interramento della strada davanti la stazione ferroviaria (quella che oggi viene indicata come via Bassani-Pavone), dalla quale scompare anche la destinazione a viabilità di servizio della stazione. Innanzitutto, appare evidente come la rinuncia di fatto all’interramento della strada crei una barriera fisica tra la stazione e il Parco, oltre ad inserire al bordo di questa una strada comunque trafficata in cui transitano anche i mezzi del tpl. Sulla questione della strada, tra l’altro, occorre ricordare che il Presidente Sospiri, all’epoca Consigliere Regionale di opposizione, si presentò alla seduta del Comitato Via del 5/10/2017 – che poi diede il giudizio favorevole con prescrizioni sul progetto del Comune di Pescara – con una serie di osservazioni, tra cui quella per cui “la classificazione della strada di attraversamento come “strada urbana di quartiere cat. E”è in evidente contrasto con lo stato di fatto e con le previsioni future, in quanto si tratta di strada urbana di scorrimento con carreggiate separate da spartitraffico, categoria “D”, perché questo tratto si configura come raccordo di Via De Gasperi (S.S. 16-bis) e Via Silvio Pellico e quindi opera sottoposta a V.I.A. regionale (All. 3 punto a) f-bis) Strade Urbane di scorrimento”. Evidentemente Sospiri, tra l’altro smentito allora dal Comitato Via, deve aver cambiato idea, al punto da vedere di buon occhio non solo la permanenza di quella strada ma addirittura la sua permanenza in superficie.

Ci auguriamo quindi che il Comitato VIA non sia complice di questa scelta scellerata e miope dell’amministrazione Masci, e valuti con attenzione il nuovo progetto del Comune di Pescara e l’impatto negativo delle nuove scelte, e proceda, come sembra corretto, a una nuova verifica di assoggettabilità a V.I.A. che possa contemplare il coinvolgimento, tramite le osservazioni, dei cittadini e di tutti i soggetti pubblici interessati, giungendo così a una nuova valutazione sul progetto.

Su queste criticità, e su altre che per brevità non indichiamo in questa sede, vigileremo sperando che il Comitato Via, destinatario di una mia nota, si esprima per l’inderogabilità della verifica di assoggettabilità a VIA. E nel frattempo ribadisco la necessità che del progetto, che pochi conoscono, si discuta con la città, nelle sedi istituzionali e fuori da queste.

Antonio Blasioli




ROSETO CONTRO LA VIOLENZA di Genere

Il programma degli eventi per il mese

Roseto degli Abruzzi, 17 novembre 2022. In occasione della ricorrenza del 25 novembre, data che l’ONU ha identificato come Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, a nome dell’Amministrazione Comunale che mi onoro di presiedere, desidero invitarti a partecipare agli eventi compresi nel programma realizzato con la Commissione Pari Opportunità del nostro Comune, in collaborazione con Amnesty International, con le Associazioni “Ester sono io” e “Il Guscio” e con la compagnia “Mercanti di Sogni”.

di Mario Nugnes, Sindaco

Il programma.

Venerdì 18 Novembre alle ore 10,00 presso il Liceo “Saffo”

“La violenza di genere” e presentazione della campagna “IoLoChiedo”, a cura della CPO Roseto e del gruppo Amnesty International di Teramo

Domenica 20 Novembre alle ore 18,00 presso la Sala “Guerrieri Piamarta”

“Di madre in figlia”, spettacolo teatrale della compagnia “I mercanti di sogni”, per la regia di Candida Di Bonaventura

Venerdì 25 Novembre alle ore 10,00 presso l’Istituto “Moretti”

“La violenza di genere” e presentazione della campagna “IoLoChiedo”, a cura della CPO Roseto e del gruppo Amnesty International di Teramo

Venerdì 25 Novembre alle ore 18,30 presso la Sala Consiliare

Cerimonia di premiazione “Premio Donna Roseto 2022”

Sabato 26 Novembre alle ore 18,00 presso il Palazzo del Mare

Proiezione del corto “Benvenuti nel guscio”, a cura dell’Associazione “Il Guscio” di Roseto, per la regia di Andreina Moretti

La violenza contro donne rappresenta una delle violazioni dei diritti umani più diffuse, persistenti e devastanti, una forma di discriminazione dovuta a una persistente condizione di disuguaglianza tra uomini e donne.

Per tutti noi i momenti di confronto rappresentano un’importante occasione per attivare percorsi di sensibilizzazione, prevenzione e contrasto di ogni forma di violenza e di discriminazione.

La parità di genere non è solo un diritto umano fondamentale, ma la condizione necessaria per un mondo migliore in cui non ci si limiti ad individuare una data per lottare contro la violenza e la discriminazione.




CONCERTI DEL GIOVEDÌ. Foyer del Teatro Comunale “M. Caniglia”

Giovedì 17 novembre ore 17.30

Sulmona, 17 novembre 2022. Tornano protagonisti i giovani al Foyer del Teatro “M.Caniglia”di Sulmona per il secondo appuntamento dei “Concerti del Giovedì”, istituiti dal direttore artistico Gaetano Di Bacco per dare spazio anche alle nuove leve tra i talenti musicali del territorio.  Una occasione rara per gli allievi dei conservatori e delle scuole di musica d’Abruzzo: esibirsi in uno spazio prestigioso come il Teatro lirico dedicato al soprano Maria Caniglia. Una grande opportunità quella di suonare calcando un palcoscenico su cui sono passati i più grandi musicisti, i nomi più famosi dello scenario internazionale nel corso dei 70 anni di attività della Camerata Musicale Sulmonese.  

Dal Conservatorio di L’Aquila arriva il duo Daniele Aretano  e Francesco Giancaterina che si esibiscono alla chitarra. Formatosi nel 2020 con scopo prettamente accademico, sotto la guida del Maestro Roberto Vallini,  dati gli ottimi risultati ottenuti con gli esami in conservatorio, nel giro di due anni il duo si esibisce in svariate  occasioni pubbliche tra cui: la Festa della Musica ( Castellafiume), “Arte & Parte” organizzata dal Maestro Gizzi a Tivoli e si classifica finalista al “Premio Alfredo Casella” del Conservatorio dell’Aquila.

Per la serata al Foyer del Teatro Caniglia i due giovani musicisti eseguono musiche di Mario Gangi (Fabulae, suite italiana per 2 chitarre) e del brasiliano Paulo Bellinati (Jongo).   

Andrea Salutari (15 anni) inizia lo studio del violino a soli 4 anni, sotto la guida del Maestro Fanny Forcucci presso la Scuola Popolare di Musica di Sulmona.   A 6 anni viene ammesso nel Conservatorio “Luisa D’Annunzio” di Pescara nella classe di Violino del Prof. Pierluigi Mencattini. Attualmente sotto l, a guida del Maestro Riccardo Bonaccini, perfeziona le capacità tecniche, artistiche ed espressive. Ha preso parte a 16 Concorsi musicali nazionali ed internazionali aggiudicandosi per la maggior parte dei casi il primo premio. A 12 anni, nel 2019, entra nella sezione Young della Juniorchestra, l’orchestra giovanile dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma, con la quale si è esibito in numerosi concerti presso l’Auditorium “Parco della Musica” a Roma.

Tra il 2015 e 2018 partecipa a varie  masterclass  e per due anni suona con con l’Orchestra d’archi “I Violoncellieri” diretta dal Maestro Gianluigi Fiordaliso e formata di soli bambini.  Suona  per vari enti e associazioni in molte occasioni pubbliche e partecipa a molti eventi. Collabora con la Giostra Cavalleresca di Sulmona per cui ha scritto alcuni pezzi eseguiti in occasione della Cordesca 2019. Nel febbraio 2020 è protagonista di una puntata di “Explorers” per  Rai Gulp.

Suona un violino del 1894, opera del liutaio tedesco Adolf Romer.

Il suo programma della serata al Foyer del Teatro Caniglia prevede musiche di J. S. Bach (Partita n. 3 in Mi maggiore, BWV 1006) e N. Paganini (Capriccio n. 16 in Sol minore,  Capriccio n. 20 in Re maggiore, Capriccio n. 24 in La minore).




STELLANTIS: se 8 ore non bastano…!

Molti paesi sperimentano la settimana corta e relativa riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, con risultati positivi per produttività e benefici per i lavoratori, Stellantis nello stabilimento di Melfi sonda il terreno con i “sindacati amici” per portare i turni lavorativi da 8 a 10 ore giornalieri.

Quando si dice che si va contro la storia: la digitalizzazione, i ritmi forsennati imposti dalla metrica del lavoro imposta ai lavoratori (Ergo Uas), la transizione all’elettrico, conducono ad una notevole riduzione di bisogno di forza lavoro e porta ad un calo occupazionale già in atto in tutti gli stabilimenti italiani: a Melfi più di 1000 lavoratori incentivati all’esodo, in Sevel ad Atessa circa 1000 lavoratori somministrati non confermati nello scorso anno, a Termoli, oltre ai posti persi con incentivazione all’esodo, regna la cassa integrazione guadagni e la prospettiva che la nascente Giga factory, che ha tempi imprecisati, possa non ricollocare molti lavoratori attualmente presenti in fabbrica è più che una certezza, a Cassino così come in tanti altri stabilimenti ormai siamo di fronte ad una deindustrializzazione che è iniziata da tempo.

In questi giorni a Melfi saranno riuniti tutti i manager dei plant Stellantis e a noi ciò appare solo come un’occasione per mettere in piedi ulteriori strategie per ridurre i costi spremendo i lavoratori fino all’ultima goccia di sudore.

La nostra preoccupazione sulla vendita di FCA a Stellantis si sta materializzando con la marginalizzazione prevedibile degli stabilimenti italiani ed un processo progressivo di disimpegno dell’azienda nel nostro paese a vantaggio di altri paesi europei.

Le responsabilità di questa situazione vanno equamente ripartiti tra governi colpevolmente assenti, sindacati compiacenti che hanno preferito difendere le loro posizioni di rendita attraverso il CCSL.

Forse è tardi per invertire un processo così avanzato ma se non si vuole vedere completamente sparire l’automotive in Italia, che coinvolge circa 1 milione di lavoratori, è necessario rilanciare il conflitto di classe che è in atto contro i lavoratori, che mira a mettere in competizione quelli di vari paesi europei, e non, in una competizione anomala e tutta interna alla stessa Stellantis.

L’USB già da tempo ha dettato la linea per uscire da una situazione che altrimenti diventerà irrimediabilmente irreversibile: riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, rappresentanza sindacale democratica, forti investimenti statali in ricerca nel settore, soprattutto sulla tecnologia basata su utilizzo alimentazione ad idrogeno che rappresenta l’alternativa all’elettrico su cui siamo notevolmente indietro, un nuovo piano per la mobilità nazionale con nazionalizzazione delle aziende, ingresso dello stato italiano nella società di Stellantis come ha provveduto a fare la Francia.

Stiamo vivendo una nuova rivoluzione industriale, i cui effetti negativi per i lavoratori sono acuiti dalla guerra in Ucraina, e solo un risveglio della coscienza di classe dei lavoratori, sopita da troppo tempo, potrà portare alla salvezza di un intero settore da sempre strategico per l’occupazione nel nostro paese.

Stellantis in Italia fa i propri comodi senza colpo ferire e sta ai lavoratori porre un argine a tale deriva padronale sapendo che l’USB sarà sempre al loro fianco, solo al loro fianco però.

USB Lavoro privato Settore Industria

USB Lavoro Privato




IL SECOLO DI VITA. La pandemia aveva penalizzato la festa

La signora Ida Di Domenico, più forte del Covid, brinda oggi ai  101 anni, nell’abbraccio della sua famiglia.

Il segreto della longevità: mani d’oro ed un carattere di ferro. Poi l’ uncinetto, la lettura, il buon vino e le partite a scopa.

Giulianova, 17 novembre 2022. Una carica di ottimismo, vivacità e presenza di spirito. Come dire, la “carica dei 101”. 101, non a caso, sono gli anni compiuti oggi dalla signora Ida Di Domenico e festeggiati in allegria nella sua casa di via traversa Turati. La pandemia, nel 2021, aveva imposto restrizioni “allo spumante”, ma per i dodici mesi che hanno scavalcato il secolo il brindisi c’è stato, e grande.

Questa mattina, il Vicesindaco Lidia Albani le ha portato di persona gli auguri: i suoi personali, dell’ Amministrazione Comunale, della città. In una pergamena-ricordo, tutto l’affetto della comunità giuliese, che plaude ad una vita vissuta con una risolutezza, un’energia e una positività che hanno dell’incredibile.

Ricamatrice e cuoca virtuosissima, la signora Ida ha cresciuto con amore figli e nipoti. Ancora oggi, è il punto di riferimento della famiglia. Trascorre le giornate leggendo e facendo l’uncinetto, senza bisogno degli occhiali. La sua dieta è varia e non prevede rinunce: immancabile il vino a tavola ed anche il peperoncino è ben accetto. Ama giocare a carte e dicono che a scopa non perda una partita.

Stamattina, tutto era pronto per il gran giorno. I figli Loriana e Giancarlo, i nipoti Cristina, Lorenzo, Alessandra, Luca e Paolo, la pronipote Aurora, tutti i parenti, gli amici, i vicini di casa, hanno voluto far festa alla nonna Ida, un esempio di fortezza, generosità, dedizione totale alla famiglia e al prossimo. Un cuore buono, il suo, che non ha mai detto di no e che ancora oggi non si tira indietro.

Ha superato di recente la frattura di un femore e, lo scorso anno, anche il Covid. Vaccinata, ha avuto solo qualche problema polmonare.  Al virus la signora Ida ha opposto la forza e la bellezza del suo secolo vissuto. E la battaglia col destino, anche stavolta, l’ha vinta lei.




GUARDIE ZOOFILE Leidaa

Al via il 20 novembre il corso provinciale

Orsogna, 16 novembre 2022. Il 20 novembre 2022 partirà il corso per Guardie Zoofile della LEIDAA, i corsi si terranno nella sede nel Palazzo delle Associazioni in Via Achille Rosica che l’Amministrazione Comunale di Orsogna ha assegnato al Nucleo Provinciale di Chieti. Nella foto, il Sindaco di Orsogna Ernesto Salerni che consegna le chiavi della sede a Nunzia Perrot Coordinatore Provinciale LEIDAA Chieti, alla presenza del delegato comunale al randagismo Tommaso Bucci.   

“Ringraziamo il Sindaco di Orsogna che ha rimarcato la volontà dell’Amministrazione Comunale di dare un concreto supporto a chi si prodiga nel sociale ed in questo caso a chi fa del volontariato a supporto delle Istituzioni” ha dichiarato Nunzia Perrot.

Il corso formerà Guardie Zoofile Volontarie con funzioni di polizia giudiziaria che opereranno in tutta la Provincia di Chieti.

Alla prima lezione interverranno il dirigente nazionale della LEIDAA Daniele D’Annibale ed il Sindaco di Orsogna Ernesto Salerni.

C. Vignali




A PERENNE MEMORIA. in ricordo di Gino Fasoli

Il 24 novembre a Milano la Giornata della Virtù civile 2022

di Luca Cellini

Milano, 16 novembre 2022. Si svolgerà il prossimo 24 novembre al Conservatorio della musica Verdi di Milano la Giornata della Virtù Civile 2022, dedicata quest’anno al medico Gino Fasoli e al tema “Solidarietà”, ossia il sentimento di fratellanza e di reciproco sostegno che lega i singoli individui di una collettività nella consapevolezza dei comuni interessi e delle comuni finalità, elementi essenziali per costruire una società equa, giusta, coesa.

L’occasione sarà far sì che vi sia momento di riflessione e ricordo per uno dei medici che ha perso la vita nel periodo più duro ed intenso del Covid, mentre stava facendo il suo lavoro di sanitario e stava affrontando il contatto con i primi malati di una pandemia che poi ha colpito mortalmente 180 mila persone. Ad organizzare la Giornata della Virtu’ Civile è ogni anno l’Associazione Civile Giorgio Ambrosoli che vuole dare un segno tangibile di riconoscenza e di solennità alla figura di un medico che ha perso la vita ‘sul campo’ compiendo fino in fondo il proprio dovere.

Nato a Sulmona il 9 dicembre 1946 Gino Fasoli è rimasto presto orfano e si è trasferito a Penne adottato di fatto da dei frati, per poi studiare a Roma medicina. È stato il primo medico in pensione tornato in servizio per contrastare la pandemia ad aver trovato la morte mentre era in servizio. Per molti anni fu medico di base a Cazzago San Martino, in provincia di Brescia e ricoprì il ruolo di direttore sanitario del Pronto Soccorso della vicina Bornato.

Fra le sue esperienze da menzionare il fatto che fu sostenitore di Emergency e collaboratore di Medici senza Frontiere, per poi divenire presidente dell’Unitalsi di Brescia e, sempre nel bresciano, prestò servizio gratuito presso una residenza per anziani. Un anno dopo la sua scomparsa gli è stato conferito il Grosso d’Oro alla memoria, massimo riconoscimento civico della città di Brescia. Toccanti in memoria di Gino Fasoli le parole dell’allora presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, che lo ha ricordato nel giorno del compleanno, il 9 dicembre, in questo modo: “Gino l’ha data, una mano, Una mano tesa all’umanità. Sta a noi, solo a noi, essere all’altezza del suo sacrificio. E, se possibile, non dimenticarlo”.

Il prossimo 24 novembre si svolgerà a Milano, dunque, evento a lui dedicato con l’Associazione Civile Giorgio Ambrosoli che colpita dalla sua storia, ha scelto la sua figura per ricordare un po’ tutti quei medici che hanno messo la loro professionalità e la propria disponibilità nel provare a contrastare il Covid. “Gino Fasoli non è un nome troppo conosciuto al grande pubblico, ma è un eroe dei nostri tempi-ha raccontato Umberto Ambrosoli, presidente onorario dell’Associazione Civile Giorgio Ambrosoli-. È un esempio di solidarietà mostrata da tanti medici durante la pandemia.

In un momento in cui c’è stata un’emergenza clamorosa, drammatica, c’è stata anche la capacità di farsi carico tutti di quella criticità, e lui si è messo a disposizione per provare a superarla quella criticità. Alla solidarietà dedichiamo la giornata del prossimo 24 novembre e chi meglio di Gino Fasoli per rappresentarla”. Nel corso della giornata previsto un dibattito che coinvolgerà il pubblico che accorrerà all’evento per riflettere sul tema solidarietà, la partecipazione di alcune scuole che sono state protagoniste di un concorso sempre legato alla solidarietà, ed un concerto della serata della Virtu’ civile per chiudere con un momento di riflessione che possa vedere tutta la cittadinanza intervenuta coinvolta.




TRE LIBRI FINALISTI della sezione poesia edita

XXI Edizione Premio Letterario Internazionale “L’Aquila” Bper Banca intitolato a Laudomia Bonanni sono:

•             Silvia Bre, “Le campane”, Giulio Einaudi Editore;

Silvia Bre è nata a Bergamo nel 1953. Vive da molti anni a Roma. È una scrittrice, poetessa e traduttrice italiana. Le sue poesie sono tradotte in francese, inglese, spagnolo, olandese, serbo-croato, sloveno, ungherese, coreano. Tra i suoi lavori: da Einaudi ha pubblicato Le barricate misteriose (2001), Marmo (2007), La fine di quest’arte (2015) e Le campane (2022), nonché tre volumi di traduzioni da Emily Dickinson: Centoquattro poesie (2011), Uno zero piú ampio (2013), Questa parola fidata (2019).

•             Federico Federici, “Profilo minore”, Nino Aragno editore;

Federico Federici è nato a Savona nel 1974, laureato in Fisica. Dal 2000 al 2004 ha svolto attività di ricerca all’Università di Genova, sulla Microscopia Confocale, Microscopia a Due Fotoni e Cibernetica. Ha pubblicato a proprio nome, o a nome Antonio Diavoli, alcune raccolte di poesia e prosa. Ha tradotto vari autori dal tedesco, dall’italiano in inglese e dal russo Nika Turbina. È responsabile per l’Italia del progetto The Conversation International. Tra i suoi lavori L’Opera racchiusa (2009), Mrogn (2017), Misure del sonno (2021), Lettere d’Amore a Peter Rabbit (2021).

•             Plinio Perilli, “museo dell’uomo. Poesie e poemetti (1994 – 2020), Zona.

Plinio Perilli è nato a Roma nel 1955. Ha esordito come poeta nel 1982, pubblicando un poemetto sulla rivista “Alfabeta”, auspice Antonio Porta. La sua prima raccolta è del 1989, L’Amore visto dall’alto (Amadeus). Perilli associa all’attività di poeta quella di saggista e criti-co letterario, curatore di molti classici, antichi e moderni. Tra le sue operare: Promises of Love Selected Poems (2004). Costruire lo sguardo (2009), Gli Amanti in Volo (2014), Stretti nello stretto (2017).

Premio alla Carriera a Dante Marianacci “Bagliori planetari”, Nino Aragno editore.

“Le tre opere finaliste rappresentano la sintesi perfetta dell’alto valore culturale e sociale del Premio letterario internazionale BPER Banca intitolato a Laudomia Bonanni”, ha dichiarato Giuseppe Marco Litta, responsabile Direzione Territoriale Centro Est di BPER Banca, “un appuntamento annuale tra i più rilevanti del panorama letterario nazionale, che la Banca sostiene con convinzione, nella consapevolezza di quanto la cultura possa rappresentare un motore di sviluppo per l’economia locale. Ne è un esempio rappresentativo la figura della scrittrice aquilana nata all’inizio del secolo scorso,  figlia di una maestra elementare che volle darle il nome di Laudomia, la protagonista di Niccolò de’ Lapi, un libro di Massimo D’Azeglio. Figura che ancora oggi incarna l’emblema del marcato spirito culturale che anima la città dell’Aquila”.

Stefania Pezzopane, presidente della Giuria del Premio: “Anche quest’anno il lavoro della Giuria Tecnica non è stato facile per l’alta qualità delle opere arrivate. Siamo orgogliosi della crescita del Premio, che è divenuto un punto di riferimento per le grandi case editrici. I poeti partecipano con entusiasmo al concorso e con altrettanta gioia giungono in città per le manifestazioni del Premio. La qualità poetica di questa XXI edizione rispecchia la crescita constante del Premio”.

Giuliano Tomassi, segretario del Premio: “La partecipazione delle case editrici al Premio è stata numerosa e di grande qualità anche in questa edizione. Il valore del Premio è in costante crescita. Il numero di opere che partecipa al concorso conferma il crescente apprezzamento del Premio stesso da parte dei poeti e degli editori. La terna di finalista dimostra la grande qualità dell’edizione XXI”.




ESCE OGGI BULKY, l’esperienza di Raffella Simoncini nel libro della Neo Edizioni

Da oggi, 16 novembre in tutte le librerie e sugli store online è possibile trovare il romanzo di Raffaella Simoncini, Bulky, edito dalla Neo Edizioni.  Un romanzo coraggioso.

Pescara, 16 novembre 2022. Presentato con successo in anteprima nazionale al FLA, Festival delle letterature  e altre cose di Pescara, l’autrice inizia il suo tour di presentazioni.

Raffaella Simoncini parte dalla propria esperienza personale per un romanzo che racconta la malattia e l’amicizia tra due donne accomunate da una stanza d’ospedale e dalla presa di coscienza di voler cambiare la propria vita. L’autrice è nata a Milano e vive a Pescara. Frequenta laboratori e spazi teatrali, studia scrittura creativa presso la Scuola Macondo. È tra le fondatrici dell’Associazione FonderieArs, che si occupa di arte e teatro. Alle otto timbra il cartellino e nel tragitto verso il luogo di lavoro immagina storie. Affida alla trasfigurazione del romanzo la sua esperienza della malattia e scrive Bulky, suo esordio letterario.  

Bulky, in inglese significa “ingombrante”, è anche un termine medico, oncologico, usato per indicare una massa maligna che va asportata. La protagonista Luce, ha trovato questa parola nella sua cartella clinica, e da quel momento la usa per dare un nome alla malattia e per indicare la freddezza e l’asetticità della diagnosi, delle terapie e della lunga convalescenza.

Come compagna di stanza ha una donna anziana, insopportabile. Un’ex cuoca arrabbiata con il mondo, di quella rabbia che ferisce perché dice la verità.

Per Luce il tempo sembra fermarsi, il senso di inadeguatezza cresce, i giorni incespicano in una grammatica nuova, che le due donne dovranno imparare per scoprire di avere in comune qualcos’altro oltre la malattia: un conto in sospeso con le proprie vite.

Luce è in ospedale. Bulky: questo è nome della sua malattia, di quel tumore raro che bisogna asportare. Un nome che arriva ad abbracciare anche la freddezza e l’asetticità dell’anamnesi, delle terapie, della convalescenza.

Traendo ispirazione dal proprio vissuto, Raffaella Simoncini racconta di due destini che, loro malgrado, si intrecciano in un presente senza più certezze. E lo fa con un romanzo in cui questo presente diventa un fondale inesplorato da scandagliare per raggiungere la superficie e riuscire a scivolare via, come gli origami di carta che la protagonista faceva con sua nonna da bambina.




IL SISTEMA DELLE FILM Commission in Italia

Palazzetto dei Nobili, L’Aquila mercoledì 23 novembre 2022, dalle ore 14.30

Terzo evento dell’Osservatorio Interuniversitario sul Cinema e sugli audiovisivi in Abruzzo

L’Aquila, 16 novembre 2022. L’Osservatorio Interuniversitario sul Cinema e sugli audiovisivi in Abruzzo (OICA) presenta un panel di incontri a tema Film Commission, all’interno della seconda edizione dell’Abruzzo Film Industry che si svolgerà a L’Aquila dal 22 al 28 novembre.

Nel panel “Il sistema delle film commission in Italia” si discuterà di modelli e best practice per le Film Commission, un tema di grande interesse per la nostra Regione in un momento in cui si cerca di rilanciare la produzione audiovisiva locale. Presenteranno le loro relazioni ospiti di altissimo livello: Cristina Priarone (presidente dell’Italian Film Commission), Stefania Ippoliti (direttrice della Toscana Film Commission), Bruno Zambardino (Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura), Marco Cucco (professore associato e direttore del Master in Management del Cinema e dell’Audiovisivo presso l’Università di Bologna). Dialogheranno con gli ospiti Ester di Cino (Dirigente ad interim del servizio Beni e Attività culturali della Regione Abruzzo) e Alessandra Lucantonio (Ufficio Programmazione Integrata Beni e Attività Culturali – Regione Abruzzo).

Dalle 17:00 il confronto proseguirà con una tavola rotonda sullo stato dell’arte dell’Abruzzo Film Commission, alla quale parteciperanno l’Assessore regionale Daniele D’Amario e gli operatori abruzzesi del settore cinema.

L’OICA nasce dalla collaborazione tra i tre atenei abruzzesi (Università dell’Aquila, di Teramo e di Chieti-Pescara) e ha come obiettivi sia lo studio storico e analitico situazione produttiva locale, sia la creazione di momenti di discussione e riflessione sulla situazione del settore in Abruzzo, volti a sviluppare strategie di rilancio in collaborazione autorità locali.

L’Abruzzo Film Industry è una manifestazione rivolta principalmente agli operatori economici e culturali della Regione Abruzzo che si occupano di cinema. Il programma completo è disponibile qui: https://www.laquilafilmfestival.it/abruzzo-film-industry-2022/.

Mirko Lino

Federico Pagello

Gianluigi Rossini




CONTEMPORARY – REPERTORI POSSIBILI. Nuove date

Il 17 e il 18 novembre la rassegna di concerti organizzata da Adrimusic – Centro Adriatico di Produzione Musica torna all’Auditorium Flaiano di Pescara

Pescara, 16 novembre 2022. Torna a fare tappa a Pescara, presso l’Auditorium Flaiano, il 17 e il 18 novembre, “Contemporary – Repertori Possibili”, il festival diffuso di programmazione e ospitalità del Centro Adriatico Produzione Musica basato su criteri di alta qualità dell’offerta musicale che vogliono enfatizzare non solo una pluralità di espressioni artistiche innovative e contemporanee, ma anche l’interazione con gli attori dell’industria culturale e dell’Alta Formazione presenti sul territorio.

Giovedì 17 novembre alle ore 21:00 la serata sarà aperta dal sax tenore di Max Ionata con il suo quartetto “Reed and Strings” che vede la partecipazione anche di Bebo Ferra alla chitarra, Paolino Dalla Porta al contrabbasso e Pasquale Fiore alla batteria. A seguire, alle 22:00, il Germano Mazzocchetti Ensemble, attivo da diciotto anni e con tre cd pubblicati alle spalle (“Testasghemba” per Egea), “Asap” per Incipit e “Muggianne” per AlfaMusic), composto dallo stesso Germano Mazzocchetti alla fisarmonica, e da Pasquale Laino al sax soprano e ai clarinetti, Paola Emanuele alla viola, Marco Acquarelli alla chitarra, Luca Pirozzi al contrabbasso e Valerio Vantaggio alla batteria.

Le musiche di Mazzocchetti attingono a sonorità popolari e mediterranee, unite a citazioni jazzistiche e rimandi alla tradizione colta. Il risultato è una musica caratterizzata da uno spiccato sincretismo linguistico, che bene si allinea ad alcune tra le più interessanti esperienze della musica d’oggi.

Come ha scritto il critico Giordano Montecchi, “è spigolando nel vissuto che nascono oggi le migliori musiche nuove: le musiche della crisi, schizzate con la consapevolezza delle miriadi di lingue e del loro immenso lascito da una parte e, dall’altra, la sfida a un mondo sempre più indifferente a ciò che non passa per le autostrade mediatiche”.

Venerdì 18 novembre a partire dalle ore 21:00 tutta la serata sarà dedicata all’esibizione dell’Orchestra Nazionale Jazz Giovani Talenti (ONJGT) diretta da Paolo Damiani. Dell’orchestra fanno parte, oltre allo stesso Damiani, anche Camilla Battaglia (voce), Anais Drago ed Eloisa Manera (violino), Giacomo Tantillo (tromba), Federico Calcagno (clarinetto e clarinetto basso), Michele Tino (sax alto), Sophia Tomelleri (sax tenore), Michele Fortunato (trombone), Giacomo Zanus (chitarra), Federica Michisanti (contrabbasso), Nazareno Caputo (vibrafono), Max Trabucco, (batteria). L’ONJGT è un progetto fondato nel 2015 e prodotto dalla Fondazione Musica per Roma con l’obiettivo di valorizzare alcuni dei migliori nuovi professionisti del panorama jazzistico italiano riunendoli in un’orchestra. I musicisti sono stati selezionati sulla base delle graduatorie del referendum nazionale Top Jazz organizzato dal mensile Musica Jazz. L’orchestra comprende 11 musicisti per lo più under 35, con un mirabile equilibrio tra presenze femminili e maschili: il jazz ha storicamente sempre lasciato poco spazio alle donne, e l’ONJGT vuole decisamente invertire questa tendenza anacronistica. Ma quale jazz inventa la band? L’obiettivo è ampliare i confini di questa musica, operando al di fuori e al di là degli stilemi legati, ad esempio, alla big band, andando alla ricerca di nuove sonorità, di una timbrica inedita, nonché del dialogo con altri linguaggi musicali, dal contemporaneo all’etnico.

L’abbonamento per tutta la rassegna è in vendita al prezzo di 12 euro + 1 euro per diritti di prevendita; è inoltre possibile acquistare esclusivamente presso la cassa dell’auditorium il biglietto per ogni singolo concerto al prezzo di 6 euro. Per info contattare il numero 329.4291913.

L’obiettivo di Adrimusic – Centro Adriatico di Produzione Musica ETS è quello di incentivare la ricerca e l’innovazione nel campo dei nuovi linguaggi musicali e artistici, in modo particolare del jazz e della canzone d’autore e di qualità. Il Centro nasce infatti per valorizzare la creatività contemporanea, soprattutto giovanile, ed è un laboratorio culturale teso alla produzione di repertori originali caratterizzati da una forte identità artistica e da una pluralità di linguaggi espressivi e interdisciplinari.

Vincenzo d’Aquino




SENTENZA FRANZESE SULLA COLPA MEDICA convegno a 20 anni dalla storica

L’incontro è organizzato dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Teramo insieme alla Scuola Superiore della Magistratura territoriale, alla Camera Penale di Teramo e alla facoltà di Giurisprudenza

Teramo, 16 novembre 2022. Si terrà venerdì 18 novembre, alle ore 15, nell’Aula Magna della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Teramo, il convegno sul tema “La causalità penale e civile a vent’anni dalla sentenza ‘Franzese’ delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione”. L’evento è organizzato dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Teramo insieme alla Scuola Superiore della Magistratura territoriale, alla Camera Penale di Teramo e alla stessa facoltà di Giurisprudenza.

Tra i relatori interverranno il magistrato Giovanni Canzio, primo presidente emerito della Corte di Cassazione e relatore della sentenza “Franzese”, e l’avvocato Gianfranco Iadecola, già sostituto procuratore generale presso la Corte di Cassazione, il quale fu pubblico ministero nel relativo processo dinanzi alle Sezioni Unite.

“Nel corso del convegno – spiega il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Teramo, Antonio Lessiani – i contenuti della storica sentenza Franzese, che ha segnato la storia della giurisprudenza in materia di colpa medica, forniranno l’occasione per ripercorrere e trattare le più attuali questioni sul nesso di causalità in questo ambito, sia a livello penale che civile”.

Il convegno, moderato da Lorenzo Prudenzano, giudice del tribunale di Teramo e formatore decentrato della Scuola Superiore della Magistratura, si aprirà con i saluti di Fabrizia Francabandera, presidente della Corte di Appello di L’Aquila; Alessandro Mancini, procuratore generale della Corte di Appello di L’Aquila; Paolo Marchetti, preside della facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Teramo; Carlo Calvaresi, presidente del tribunale di Teramo; Ettore Picardi, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Teramo; e Guglielmo Marconi, avvocato, docente e vice presidente della Camera Penale “G. Lettieri” di Teramo.

Oltre alle relazioni di Giovanni Canzio e Gianfranco Iadecola, sono previsti gli interventi di Pietro Referza, avvocato del Foro di Teramo, e Marco Pierdonati, avvocato e docente dell’Università degli Studi di Teramo.

L’evento è valido ai fini della formazione continua degli avvocati.




AL MAXXI L’AQUILA un altro fine settimana di eventi

Con libri, musica e proiezioni.

Venerdì 18 novembre

ore 18 | Sala Polifunzionale | Libri | straperetana

ore 19.30 | Sala della Voliera | Concerto | ElettroAQustica Ensemble

Sabato 19 novembre

in loop dalle 10 alle 19 |Film Screening| Alik Cavaliere. L’universo verde

Tutti gli eventi sono gratuiti fino a esaurimento posti

L’Aquila, 16 Novembre 2022. Nuove occasioni di approfondimento culturale al MAXXI L’Aquila in questo novembre 2022. In programma per questa settimana libri, musica e proiezioni.

Si comincia venerdì 18 alle 18 nella Sala polifunzionale del Museo con la presentazione di straperetana, il volume edito Di Paolo Edizioni e dedicato all’incredibile esperienza dei primi cinque anni della omonima manifestazione nata nel 2017 nel borgo in provincia dell’Aquila. All’incontro, realizzato con il sostegno di BPER Banca, interverranno Paola Capata, co-fondatrice di straperetana con Delfo Durante e fondatrice della Galleria Monitor, il curatore Saverio Verini, gli artisti Lucia Cantò e Matteo Fato, e Silvano Manganaro, storico dell’arte.

L’incontro vuole essere un modo per raccontare l’esperienza di questa manifestazione che nell’arco di cinque edizioni ha visto la partecipazione di quasi 100 artisti, tra autori affermati ed emergenti, chiamati a dialogare con un contesto inusuale ed eccentrico, capace di far scoccare scintille imprevedibili.

La serata continuerà poi nella Sala della Voliera del piano nobile del MAXXI L’Aquila dove, alle 19.30 avrà luogo il concerto dell’ElettroAQustica Ensemble, il collettivo di studenti, docenti e ricercatori associati del Dipartimento Musica Elettronica e Nuove Tecnologie del Conservatorio dell’Aquila “A. Casella” con il quale il MAXXI inaugura, in questa occasione, una nuova collaborazione che va ad aggiungersi a quelle già collaudate con gli altri enti di alta formazione e universitari presenti in città.

Il programma del concerto alterna brani di compositori del XXI Secolo, l’americano Alvin Lucier e il canadese Barry Truax, con titoli di musicisti contemporanei italiani, docenti del Conservatorio “A. Casella”, Maria Cristina De Amicis, Agostino Di Scipio e Alessio Gabriele.

La serata offre al pubblico l’occasione di avvicinarsi alle sperimentazioni sui nuovi linguaggi musicali e di assistere all’interazione fra strumenti classici, archi e percussioni suonati anche in modo non convenzionale, con strumenti elettronici ed elettroacustici, posti in dialogo sonoro con l’ambiente circostante.

Si esibiranno: il percussionista Alessandro Gizzi, il violinista Fabrizio De Melis e la violista Carlotta Libonati. I compositori, Maria Cristina De Amicis, Agostino Di Scipio e Alessio Gabriele cureranno l’elettronica dal vivo, Stefano Giacomelli e Daniel Scorranese la regia del suono.

Per entrambi gli eventi l’ingresso è libero fino a esaurimento posti.

Sabato 19 novembre torna Film Screening con il documentario Alik Cavaliere. L’universo verde di Nino Cannatà che indaga il rapporto tra Arte e Natura, raccontando in forma contemplativa le tante fonti di ispirazione artistica riscontrabili nell’opera di uno dei maggiori protagonisti della scultura del ‘900 europeo. Il documentario, trasmesso nella Sala Polifunzionale del MAXXI L’Aquila in loop dalle 10 alle 19 con ingresso gratuito fino a esaurimento posti, propone le riprese dello storico allestimento dell’omonima mostra a cura di Elena Pontiggia (giugno-settembre 2018) che celebra il ventennale dalla scomparsa dell’artista le cui opere restano fra le più singolari e le meno inquadrabili del nostro panorama espressivo.

Il ciclo Film Screening si concluderà sabato 26 novembre con la proiezione del documentario Beverly Pepper – a passage of time di Luca Cococcetta e Marco Zaccarelli.

Il MAXXI L’Aquila osserva al momento l’orario invernale con le seguenti aperture: giovedì 9 – 13

venerdì 9 – 13 e 16 – 19, sabato e domenica 10 – 19.




50° CONFINDUSTRIA Abruzzo

Radici e Visioni: le sfide future dell’Industria abruzzese

L’Aquila, 16 Novembre 2022. Si è tenuto ieri sera, a Pescara, presso l’Aurum, l’evento di celebrazione del 50° anniversario dalla fondazione di Confindustria Abruzzo dal titolo “Radici e Visioni: le sfide future dell’Industria abruzzese”.

Ad aprire i lavori il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, mentre il Presidente di Confindustria Abruzzo, Marco Fracassi, ha introdotto nella sua relazione il tema dell’evento, sottolineando l’intensa attività dell’Associazione regionale ed indicato le sfide che sono davanti all’Industria abruzzese. Quindi il Direttore Lazio e Abruzzo Intesa Sanpaolo, Roberto Gabrielli, ha svolto un approfondita disamina dello scenario economico in cui sono chiamate oggi ad operare le imprese regionali.

È seguito un proficuo dibattito, sui temi e le sfide prioritarie, nella tavola rotonda alla quale hanno partecipato anche il Presidente di Confindustria Chieti Pescara, Silvano Pagliuca, il Presidente di Confindustria L’Aquila – Abruzzo Interno, Riccardo Podda, il Presidente di Confindustria Teramo, Lorenzo Dattoli, e gli imprenditori Fausto Cosi (Irplast Spa), Gianni Dell’Orletta (OSLV Italia) Bernardo Giua Marassi (Sanofi) e Umberto Sgambati (Proger Spa),

I lavori sono stati moderati dalla Giornalista de Il Sole 24 Ore, Lina Palmerini.

Roberto Gabrielli, Direttore Regionale Lazio e Abruzzo Intesa Sanpaolo, nel suo intervento sul tema “Economia Abruzzese, sfide e opportunità di crescita”, ha spiegato che “nonostante il peggioramento dello scenario macroeconomico, il tessuto produttivo abruzzese si conferma resiliente e in grado di reagire ai contesti di difficoltà. Il 2022 si chiuderà positivamente grazie alla buona performance del primo semestre ed al traino, in regione, delle costruzioni, del turismo e delle esportazioni che nei primi sei mesi di quest’anno, al netto dell’automotive, hanno registrato un +24% rispetto allo stesso periodo del 2021 e del +36,5% sul pre-pandemia. Ma in questo momento le imprese si trovano a dover fronteggiare costi e incertezze inattese innestati dai rincari dell’energia e delle materie prime – ha continuato Gabrielli -. Come prima banca italiana abbiamo ritenuto doveroso sostenerne con misure anche straordinarie le esigenze di liquidità e, al contempo, continuare a stimolare gli investimenti strategici in particolare verso innovazione, digitalizzazione e sviluppo sostenibile. Il Gruppo ha introdotto 12 miliardi di euro per permettere alle aziende italiane di affrontare i maggiori costi dell’energia e favorire gli investimenti verso l’ormai indispensabile indipendenza energetica, anche grazie all’intervento di Sace. Quest’anno Intesa Sanpaolo ha attivato un piano di interventi per 35 miliardi di euro per sostenere imprese, famiglie, commercianti, artigiani e albergatori nell’affrontare questa difficile congiuntura”.

“Confindustria Abruzzo compie 50 anni. Un compleanno importante e solenne, che ricorre in un momento storico molto critico, difficilissimo assolutamente straordinario e imprevedibile – ha affermato Marco Fracassi, Presidente di Confindustria Abruzzo. In questi anni abbiamo contribuito alla costruzione di una visione, di una strategia di sviluppo per l’Abruzzo, fondando il nostro lavoro sulle analisi e l’ascolto del territorio delle imprese e dei loro bisogni, attraverso il dialogo e la sollecitazione costante verso la regione affinché le politiche e gli interventi siano coerenti con le esigenze reali dello sviluppo e del lavoro.

Oggi l’Abruzzo, una regione cd. ´in transizione´, è pienamente coinvolta nelle spinte di modernizzazione, sul piano non soltanto economico, ma anche civile e culturale.

Confindustria, come tutte le Imprese che rappresenta, crede nelle opportunità, nel rinnovamento e guarda al futuro con l’ottimismo e con l’impegno di essere artefici di nuovi traguardi, costruendo giorno per giorno la visione del futuro per i nostri territori.

A livello di Regione, Confindustria Abruzzo sta portando avanti le proprie sfide lavorando affinché la programmazione regionale sia tesa a costruire sul territorio quelle condizioni di contesto capaci di attrarre e sostenere nuovi investimenti imprenditoriali, prioritari per produrre vera ricchezza e sana occupazione, intervenendo sull’ampliamento e sul rafforzamento della base produttiva, sulla dotazione infrastrutturale e sulla valorizzazione delle risorse umane ed ambientali, ridefinendo gli ambiti territoriali di intervento in ragione delle esigenze e condizioni delle varie realtà, perseguendo il riequilibrio territoriale tra le aree forti e quelle più deboli.

Su tutti questi temi Confindustria Abruzzo è fortemente impegnata con progetti e proposte, evidenziando quanto è fondamentale che gli interventi siano tempestivi e decisi in uno scenario inaspettato.

Con il pretesto del nostro primo mezzo secolo di vita, guardando indietro quello che è accaduto alla società e all’economia ci siamo chiesti: che cosa vorrà diventare questa regione nei prossimi anni?

Una domanda che oggi ci chiama ad affrontare con visione e pragmatismo insieme, le nuove sfide: transizione energetica, sostenibilità, digitalizzazione, internazionalizzazione, formazione e attrazione dei talenti, temi su cui occorre accelerare sempre di più.

L’ambizione è quella di contribuire e accompagnare, in un cammino virtuoso, l’Abruzzo verso l’Europa. Un percorso che in questi primi 50 anni, vissuti tra importanti emergenze, è stato frutto della proverbiale laboriosità e lungimiranza degli imprenditori e dei cittadini abruzzesi.

Il Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha tenuto le conclusioni di questo importante evento che ha rappresentato una festa per gli imprenditori abruzzesi ed una straordinaria occasione per fare il punto sulla direzione da prendere per lo sviluppo della nazione e della nostra regione in particolare.




EROSIONE SPIAGGIA di Fossacesia Marina

Nuovo appello del sindaco alla regione per arginare il fenomeno

Fossacesia, 16 novembre 2022. Il Sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio, ha scritto al Presidente della  Giunta Regionale Marco Marsilio, al Sottosegretario alla Presidenza delegato alla Difesa della Costa, Umberto D’Annuntiis, e al Servizio Opere Marittime per segnalare gli ultimi danni causati sulla spiaggia di Fossacesia Marina dalle mareggiate dei giorni scorsi.

“Il maltempo e l’ingrossamento del mare hanno riproposto la grave situazione dell’erosione su tutti i cinque chilometri della spiaggia di Fossacesia, che merita la massima attenzione e azioni di contrasto non più rinviabili. Questa volta – afferma il Sindaco Di Giuseppantonio nella sua nota – segnalo una forte riduzione del tratto di spiaggia dall’area Camper alla Darsena, nel lungomare sud, dove sono tra l’altro presenti alcuni stabilimenti balneari. In questa zona l’area demaniale  rimasta dopo l’erosione si è ridotta di oltre il 70%. Non è la prima volta che richiamo l’attenzione sui fenomeni di erosione di cui è vittima la nostra spiaggia, tanto che la stessa agenzia  pubblica l’ ENEA nelle sue proiezioni derivanti dallo studio sull’innalzamento dei mari a causa del riscaldamento atmosferico, pone Fossacesia tra le località abruzzesi ad alto rischio per le possibili evoluzioni derivanti dal cambiamento climatico,  conseguenti ai fenomeni erosivi della costa. E’ quindi un intervento urgente da parte della Regione Abruzzo perché pianifichi ogni possibile soluzione per arginare il fenomeno”.




PALA COLLE DELL’ARA, a breve il bando per l’affidamento della gestione

Sindaco e assessori Stella e Pantalone: “Dal primo febbraio la struttura tornerà ad essere dedicata allo sport, covid permettendo”

Chieti, 16 novembre 2022. Dal prossimo primo febbraio il palazzetto dello sport comunale di Colle dell’Ara tornerà nelle disponibilità comunali per attività ed eventi sportivi. La struttura, com’è noto, nei mesi scorsi era stata data in comodato d’uso alla ASL di Chieti perché assolvesse al ruolo di hub vaccinale. È di ieri la missiva ufficiale della Asl che comunica all’Amministrazione che non si ravvisano le condizioni e la necessità di tenere aperto l’hub come centro vaccinale, chiedendo però all’Ente di poter mantenere la disponibilità della struttura fino al 31 gennaio, qualora la situazione epidemiologica dovesse nuovamente tornare in emergenza.

“Torneremo ad avere la disponibilità del Palazzetto a gennaio e lo metteremo subito a disposizione della città per lo sport – così il sindaco Diego Ferrara e gli assessori a Sanità e Sport Fabio Stella e Manuel Pantalone – Avvieremo a breve tutte le procedure di evidenza pubblica per l’affidamento della gestione della struttura a un soggetto dell’ambito sportivo, perché già dal primo di febbraio possa tornare pienamente fruibile. Va detto, inoltre che siamo in attesa delle anticipazioni dei fondi del PNRR assegnati al Comune per l’efficientamento energetico della struttura, che però potrà avvenire senza alcuna interruzione dell’attività. Questa Amministrazione è stata sempre attenta alle esigenze dei cittadini sia in ambito sanitario, sia sportivo e lo dimostra il fatto che riavremo la nostra struttura anticipatamente rispetto a quanto previsto dall’accordo stipulato con la Asl, che prevedeva la restituzione a giugno. Una fruibilità che è per noi importante e ci vede sin dal primo giorno al lavoro per la riorganizzazione degli spazi anche sportivi che abbiamo messo nuovamente a disposizione delle associazioni del settore e agli utenti. Ci auguriamo che nei prossimi mesi sia nuovamente lo sport ad occupare il palazzetto e che, dunque, non torni ad essere allarmante l’emergenza covid, tanto da dover ricorrere nuovamente all’utilizzo di un hub aperto a tutto il territorio, com’è successo durante l’anno peggiore della pandemia, in cui la localizzazione del centro vaccinale in quei locali è stata fondamentale per poter rispondere a tutte le esigenze di Chieti, della Provincia e dell’area vasta”.

Foto Chietitoday




ISOLA DELLO SPORT grazie all’associazione Oltre

Presentato in Comune il progetto di inclusione sportiva finanziato dalla Regione Abruzzo

Roseto degli Abruzzi, 16 novembre 2022. Arricchirsi delle reciproche differenze attraverso l’inclusione. Di questo si è parlato nella conferenza stampa di presentazione del progetto di inclusione sportiva dell’Associazione “Oltre” dal nome “L’isola dello sport”.

Il progetto, che si è classificato al primo posto nella graduatoria degli ammessi al contributo della Regione Abruzzo, permetterà a tantissimi ragazze e ragazzi diversamente abili provenienti da tutta la provincia di Teramo di sperimentare varie discipline sportive, tra cui il Ciclismo, l’Equitazione, Il Trekking, il Basket, l’Atletica e il Tennis.

“Oggi c’è ancora bisogno della parola “inclusione” per specificare quello che per me che sono espressione del mondo del sociale appare evidente, ovvero che siamo tutti diversi, e questo ci rende unici – ha detto il Sindaco Mario Nugnes nel portare il proprio saluto -Con il progetto “L’isola dello sport” l’associazione “Oltre” ci ha ricordato che lo sport è l’antidoto più forte che abbiamo a disposizione per vincere qualsiasi tipo di discriminazione”.

Nel corso della conferenza stampa cui sono intervenuti per l’Amministrazione gli assessori al Sociale, Francesco Luciani, e allo Sport, Lorena Mastrilli, ha parlato il presidente di “Oltre”, Paolo Di Bonaventura, che ha ricordato i piccoli grandi passi compiuti dall’associazione dal 2017, anno della sua fondazione.

“Se fossimo propensi al guardarci indietro con i miei collaboratori potremmo dire che ne abbiamo fatta di strada – ha detto parlando davanti ai tanti rappresentanti delle famiglie dei ragazzi “inclusi” nelle attività di “Oltre” – ma preferiamo guardare al prossimo traguardo, come la convocazione nella Nazionale Special Olympics di basket della nostra Francesca Edda Marini, e a nuovi progetti. Senza dimenticare i ringraziamenti al Sindaco e a tutta la macchina amministrativa e alla rete delle associazioni con cui collaboriamo fin dalla nostra nascita, perché senza di loro non potremmo portare avanti la nostra idea di inclusione”.

A proposito di “rete”, il progetto “L’isola dello Sport” coinvolgerà associazioni sportive quali “Asd team go fast” per il Ciclismo, il “Circolo Tennis” di Santa Lucia, l’associazione “Cavalcando la natura” per l’Equitazione, le “Panthers Roseto” e il “Roseto 20.20” per il Basket, l’“Atletica g” per le attività riferite all’Atletica Leggera e l’associazione di volontari “Guide del Borsacchio”.

“Nel ribadire la centralità della rete – ha concluso il presidente Di Bonaventura – desidero ringraziare tutta la squadra di “Oltre” per la passione e per la competenza di persone come Sara Di Giuseppe e Fabio Petrone, che hanno realizzato il progetto ammesso poi al finanziamento della Regione, e ancora come Chicca Marini o la graphic designer Eleonora Quaglieri. Si dice che i bei progetti di inclusione iniziano sempre con un cerchio, che poi è una forma geometrica rappresentata, nel quotidiano, da un abbraccio”.




MOLTEPLICI all’auditorium Zambra

Un sabato in rosa con Francesca D’Ippolito e la musica di Lara Morino

Ortona, 16 novembre 2022. L’arte come voce per contrastare la violenza sulle donne: in occasione di Molteplici, la rassegna di appuntamenti di due giorni ideata da Lorenza Sorino, Arturo Scognamiglio e Davide Borgobello (Unaltroteatro s.r.l.), il Cinema Auditorium Zambra di Ortona (Ch) ospita sabato 19 novembre dalle ore 18,00 la presentazione del libro Produrre Teatro in Italia. Pratiche, poetiche, politiche (Audino Editore) di Francesca D’Ippolito con esibizione musicale della cantautrice abruzzese Lara Molino, dopo il primo appuntamento con il teatro (previsto per venerdì 18) e Matrioska (produzione Unaltroteatro).

Il libro vuole essere uno strumento utile a orientarsi nel vasto mondo della produzione di spettacolo dal vivo, destinato sia a chi voglia approcciare per la prima volta il mestiere dell’organizzazione, sia a chi abbia già avuto esperienze professionali.

Il manuale presta particolare attenzione agli aspetti teorici e pratici del mestiere, descrivendo il quadro normativo di riferimento per il settore e il sistema di finanziamento pubblico e privato, con uno sguardo attento anche alle realtà emergenti che spesso, a fronte di un grande capitale umano e relazionale, dispongono di risorse economiche non sempre adeguate. Nel libro si indaga sulle modalità di produzione e organizzazione di uno spettacolo, offrendo esempi concreti in grado di intercettare i profondi cambiamenti in atto nel sistema teatrale nazionale.

L’autrice Francesca D’Ippolito, si occupa da oltre dieci anni di organizzazione teatrale collaborando con molte realtà diffuse sull’intero territorio nazionale (tra le altre Factory, Teatro dell’Argine, Fibre Parallele, VicoQuartoMazzini, CREST, Quelli di Grock).

Pugliese d’origine, sceglie nel 2014 di tornare nella sua terra, mantenendo collaborazioni professionali anche in altre parti d’Italia. Ha lavorato in importanti festival nazionali ed internazionali e si è occupata di formazione sui temi dell’organizzazione teatrale presso diversi enti pubblici e privati.

Attualmente è presidente di C.Re.S.Co, il Coordinamento delle Realtà della Scena Contemporanea impegnato nella tutela degli artisti e delle imprese.

Modera l’appuntamento l’attore e produttore Arturo Scognamiglio, che introdurrà anche la cantautrice abruzzese Lara Molino, autrice dell’emozionante singolo “Ti vuije dice” e l’importante lavoro discografico dal titolo “Amoremé”.

Il CD, registrato tra Abruzzo e Toscana, è stato prodotto artisticamente da Carla Magnoni che ha anche arrangiato i brani. Il disco è un EP, contenente 4 canzoni: Ti vuije dice, La terra è di chi la canta, Vola Vola Vola e Ninna Nanna.

Le canzoni sono state composte e cantate da Lara che ha inciso la sua versione di “Vola Vola Vola”, in occasione dei 100 anni dell’inno degli abruzzesi nel mondo, composto nel 1922 dal poeta Luigi Dommarco e dal musicista Guido Albanese.




UN VIRTUOSO DEL VIOLONCELLO Giovanni Sollima

Da Bowie a Vivaldi, musica senza confini

L’Aquila, 16 novembre 2022. Il violoncellista Giovanni Sollima si esibirà con I Solisti Aquilani, domani, giovedì 17 novembre, all’Aquila, nell’auditorium del Parco, alle 18. L’appuntamento è inserito nella rassegna Musica per la città, allestita dai Solisti che si avvalgono della direzione artistica di Maurizio Cocciolito.

Giovanni Sollima e I Solisti Aquilani hanno più volte suonato insieme per importanti società dei concerti italiane. Da ricordare, in particolar modo, il concerto per la Festa della Repubblica del 2017, in diretta su Rai 1 dal palazzo del Quirinale, alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella.

Che Sollima sia un musicista poliedrico lo si comprende dando uno sguardo al programma che spazia da David Bowie ai Gentle Giant, passando per Vivaldi e con l’apertura e la chiusura affidate a due brani composti dal solista.

Violoncellista notevolissimo, spiega Alessandro Mastropietro nelle note di sala del concerto, attento – anche sul piano filologico – al recupero di un repertorio antico negletto ma basilare nella traiettoria storica della produzione per violoncello solista, ha studiato composizione con il padre Eliodoro, scrivendo musica per molteplici contesti e destinazioni: lavori solistici eventualmente con orchestra, concepiti su misura per le sue doti tecnico-interpretative; musica per spettacoli teatrali. Brani da concerto meno strettamente legati alla sua personale figura d’esecutore; arrangiamenti di musica altrui.

Sollima è un virtuoso del violoncello. Suonare per lui non è un fine, ma un mezzo per comunicare con il mondo. È un compositore fuori dal comune, che grazie all’empatia che instaura con lo strumento e con le sue emozioni e sensazioni, comunica attraverso una musica unica nel suo genere, dai ritmi mediterranei, con una vena melodica tipicamente italiana, ma che allo stesso tempo riesce a raccogliere tutte le epoche, dal barocco al “metal”.

Scrive soprattutto per il violoncello e contribuisce in modo determinante alla creazione continua di nuovo repertorio per il suo strumento. Insieme al compositore-violoncellista teramano Enrico Melozzi, ha dato vita al progetto dei 100 violoncelli, nato nel 2012 all’interno del Teatro Valle Occupato.

Suona un violoncello Francesco Ruggeri del 1679.

Il programma:

Giovanni Sollima              Hell I

Gaetano Ciandelli            Concerto in do maggiore per violoncello, archi e b.c.

Gentle Giant              Knots

Antonio Vivaldi          Concerto in si bemolle per violino, violoncello, archi e b.c. RV547

David Bowie                      The man who sold the world

Gioachino Rossini            Une Larme

Giovanni Sollima              Fecit Neap




SICUREZZA NELLE SCUOLE Giornata Nazionale

Il 22 novembre ricorre la “Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole”, istituita dalla Legge 107/2015 per ricordare le vittime degli incidenti avvenuti nelle scuole e, in particolare, in memoria di Vito Scafidi, lo studente diciassettenne che perse tragicamente la vita nella suddetta data dell’anno 2008.

Casoli, 16 novembre 2022. È in questo contesto che le scuole italiane promuovono attività didattiche, formative ed informative al fine di diffondere i valori e la cultura della sicurezza e della prevenzione dei rischi negli edifici scolastici.

Il Comune di Casoli, parimenti, intende abbracciare e valorizzare tali iniziative; pertanto, in collaborazione con la Protezione Civile “Valtrigno” organizza, in un’ottica di arricchimento reciproco e di condivisione, due incontri con le scuole del territorio: la mattinata di martedì 22 novembre sarà dedicata ai ragazzi dell’I.I.S.S. “A. Marino”, mentre la mattinata di mercoledì 23 novembre sarà riservata agli alunni dell’I.C. “G. De Petra”.

“L’edilizia scolastica deve essere una priorità per il nostro Paese, è inaccettabile ascoltare ancora oggi notizie di crolli e cedimenti, bisogna intervenire per garantire luoghi in cui i nostri studenti possano sentirsi sicuri, a casa”, commenta il Sindaco, Dott. Massimo Tiberini.

“La sicurezza è un diritto appartenente ad ogni persona; con questi primi appuntamenti, l’auspicio è quello di sensibilizzare i nostri ragazzi rendendoli maggiormente informati su tematiche così delicate ma, al contempo fondamentali per la prevenzione e la gestione delle emergenze nella vita quotidiana, nella speranza che, in futuro, possano diventare cittadine e cittadini attivi e consapevoli”, queste le parole della consigliera delegata all’Istruzione, Dott.ssa Anna Di Marino.




CONFERIMENTO PREMIO Giulio Regeni

Unite Doc: prima cerimonia di consegna delle pergamene ai dottori di ricerca.

Teramo, 16 novembre 2022. È istituita da quest’anno UniteDoc, la cerimonia pubblica di conferimento dei diplomi di Ph.D e di benvenuto ai dottorandi iscritti al nuovo ciclo. L’evento istituzionale si terrà in Aula Magna venerdì 25 novembre alle ore 15.00.

Durante la cerimonia il rettore Dino Mastrocola e la delegata di Ateneo all’Alta formazione in ricerca Barbara Barboni consegneranno i diplomi ai dottori di ricerca dell’Università di Teramo.

Sarà poi conferito il Premio alla memoria di “Giulio Regeni” (III edizione) che verrà consegnato alla presenza dei famigliari del giovane ricercatore italiano dell’Università di Cambridge torturato e ucciso al Cairo il 25 gennaio 2016 e sarà attribuito ai migliori percorsi di formazione dottorale dell’Università di Teramo.

Al termine della cerimonia i dottori di ricerca premiati passeranno il testimone ai nuovi dottorandi iscritti al XXXVIII ciclo, che entreranno a far parte della comunità di giovani ricercatori dell’Università di Teramo.

Il Dottorato di ricerca rappresenta il più alto grado di istruzione dell’ordinamento accademico italiano a cui si accede con una selezione altamente competitiva. Scopo del Dottorato è promuovere l’avanzamento della conoscenza scientifica e tecnologica attraverso la formazione in ricerca e l’innovazione.




BAGHRIR MAROCCHINO

È venuta a trovarmi un’amica del Marocco e mi ha proposto questa ricetta, facile e che soddisfa tutti i palati. Il BAGHRIR è simile alla nostra frittella, crespella, ha uno spessore di tre/cinque millimetri. Essendo spugnosi, quando sono cotti correttamente, sono bucherellati così che, assorbono qualsiasi ingrediente con cui vengono serviti. Il BAGHRIR è apprezzato per la colazione, la merenda, come spuntino, accompagnato dal miele, il burro e come bevanda, il the marocchino alla menta.

Ingredienti x 12 BAGHRIR

Acqua Tiepida – 650 ml o grammi

Semola di grano duro rimacinata – 420 grammi

Farina 00 – 1 cucchiaio 10 g

Lievito di birra fresco – 6 g 

Lievito istantaneo per dolci – 2 cucchiaini 10 gr  

Zucchero – 1 cucchiaino 5 gr

Sale fino -1 cucchiaino 5 gr

Preparazione

Versare tutti gli ingredienti in un’impastatrice, senza il lievito per dolci, e farli amalgamare. Quando il tutto è mischiato, si aggiunge il lievito per dolci. Far cadere l’impasto in una terrina, coprire con la pellicola e lasciarlo a riposo per UN’ORA, (finché non si formano tante bollicine). Successivamente, riscaldare a fuoco medio una padella ANTIADERENTE di 16 centimetri di diametro e, versarci un mestolo di impasto. Quando il BAGHRIR è ben cotto sul lato a contatto con la padella e tutte le bollicine sono scoppiate, trasformandosi in tanti buchi, si può togliere dal fuoco. NON RIGIRARE.

Il consiglio è, che i BAGHRIR, possono essere conservati in frigorifero per qualche giorno o, anche surgelati.

Luciano Pellegrini 




ANCHE NOI IN CAMMINO con i Migranti

16, novembre 2022

di Domenico Galbiati

Quale proiezione temporale attribuiamo al fenomeno delle migrazioni? Intanto che ci affanniamo in una sarabanda di parole che, anziché difendere i confini secondo le mitiche attese della destra, innalza steccati tra i paesi del vecchio continente e lo sospinge verso una crescente irrilevanza, immaginiamo che i flussi di migranti siano destinati ad esaurirsi o almeno assestarsi, entro quale lasso temporale?

Pensiamo davvero di farla finita erigendo muri , senza accorgerci che, in tal modo, non facciamo altro che tirar su le pareti del nostro carcere? Oppure pensiamo che si tratti di un processo francamente strutturale e di talmente lunga durata da doversi spalmare, quasi ne diventi una costante, almeno sui molti decenni che restano al XXI secolo? È una domanda dalla quale tutti ci si tiene alla larga, come se si avesse paura di guardare in faccia davvero, fissandolo negli occhi, un processo che, in fondo, ci destabilizza e ci allarma, più di quanto siamo disposti ad ammettere, anche sul fronte di chi pur non condivide le posture muscolari del governo. Eppure, è una domanda cui non dovremmo sottrarci.

Per “governare” determinati eventi occorre farsene un’immagine quanto più possibile realistica e quando si affronta un guado è sì essenziale conoscere la profondità delle acque e la portata del fiume, ma soprattutto è importante sapere a che punto si è della traversata. E le nostre società pur tormentate, ma sostanzialmente soddisfatte e pingui se confrontate con le aree del mondo meno sviluppate, a che punto sono della faticosa salita a quel crinale che nasconde le valli e le praterie di un nuovo mondo, del quale pur già avvertiamo un indistinto brontolio lontano, senza comprendere se siano venti di guerra o di pace?

Non possiamo camminare a tentoni e governare i fenomeni migratori giorno per giorno e neppure aiutando gli immigrati a costruire una condizione di possibile sviluppo, com’è giusto, là dove sono nati, se non circoscriviamo tutto questo in una nuova cornice, cioè nella consapevolezza che siamo ineluttabilmente incamminati verso la formazione di società multietniche, multiculturali e multireligiose.

Questo avviene per le ragioni più immediatamente evidenti, per sfuggire alle guerre, per il divario economico e per quello demografico, per ragioni geo-strategiche. Eppure, c’è a monte una ragione sovraordinata, che trascende le altre e semplicemente risponde al “genio” dell’umanità, a quella spinta innata ed incoercibile ad accrescere, arricchire, approfondire le relazioni che, da sempre, hanno rappresentato la chiave di volta del progresso morale e civile dell’umanità che oggi sembra avvicinarsi ad un passaggio assolutamente nodale della sua vicenda.

Insomma – dobbiamo rendercene conto – anche noi stiamo migrando, non meno di chi giunge da noi. Migriamo nel tempo, da una stagione della storia ad un’altra.

Domenico Galbiati

Foto RAINews

Anche noi in cammino con i migranti – di Domenico Galbiati – Politica Insieme




DALLA CIVILTÀ DELLO SCONTRO…alla terza guerra mondiale

 Papa Francesco al FOCSIV

Stralcio del discorso di Papa Francesco, ieri 14 novembre, alla FOCSIV (Federazione degli Organismi Cristiani di Servizio Internazionale e Volontario):

“L’ombra di una terza guerra mondiale incombe sul destino di intere nazioni, con conseguenze terribili per le persone. Penso, in modo particolare, agli anziani, alle donne, ai bambini. Che futuro stiamo costruendo per le nuove generazioni? È una domanda che dovrebbe accompagnare sempre le decisioni a livello internazionale. Oggi, dunque, cogliendo il grido dei tanti senza voce a cui le vostre Organizzazioni sono prossime, vorrei riflettere insieme a voi su tre obiettivi che riguardano tutti.” (…)

“Noi stiamo vivendo una civiltà dello scontro. Le guerre sono un grande scontro e oggi nessuno dubita che stiamo vivendo la terza guerra mondiale: in un secolo, uno scontro dietro l’altro, uno dietro l’altro… E non impariamo mai, a livello mondiale, ma anche a livello personale. Quante volte si prendono decisioni in base allo scontro: “Tu chi sei?” – “No, io non so chi sono, ma sono contro questo e contro questo”. La propria identità è essere-contro, scontrarsi. Invece la strada che voi proponete, che voi vivete, e che è una vera proposta cristiana è l’incontro per risolvere, per risanare lo scontro. Noi stiamo vivendo la civiltà dello scontro. È più facile dire “io sono contro questo, contro quello, contro quell’altro”, che dire “io sono con”. Ci costa più fatica questo.”

Aleteia




IL CENTRODESTRA È IN PANNE su rimpasto di Giunta

Consiglio e Commissioni bloccati da un mese, zero provvedimenti per sostenere famiglie e imprese!!!

L’Aquila, 16 novembre 2022. “Il centrodestra non riesce a ricomporre la Giunta dopo l’approdo a Roma di assessori e consiglieri eletti e paralizza da oltre un mese anche tutti i lavori e i provvedimenti del Consiglio e degli altri organismi regionali. Un’inerzia che si è manifestata anche oggi in una Commissione dove giacevano oltre 30 ordini del giorno da approvare e dove abbiamo fatto sentire la voce degli abruzzesi che aspettano provvedimenti per affrontare il caro energia su cui Marsilio e la sua maggioranza non hanno fatto nulla”, il commento dei consiglieri di Pd, Legnini Presidente, Abruzzo in Comune e Gruppo Misto.

“Inerzia amministrativa, litigi fra alleati per ricomporre esecutivo ed equilibri post elettorali, forzature continue di regolamenti e normative per far passare provvedimenti che non riguardano né famiglie e né imprese, come invece stanno facendo altre regioni peraltro non distanti da noi – incalzano i consiglieri Silvio Paolucci, Dino Pepe, Pierpaolo Pietrucci, Antonio Blasioli, Americo Di Benedetto, Marianna Scoccia, Sandro Mariani – Abbiamo persino un assessore eletto al Senato che non riesce a dimettersi perché non si è ancora trovata la quadra sul sostituto. E in Commissione oggi abbiamo assistito anche alla nascita del cosiddetto emendamento zero, un espediente per cercare di bypassare e fare cadere tutti i giusti emendamenti che, come opposizione, abbiamo scritto e presentato, responsabilmente, affinché la situazione possa sbloccarsi e gli interessi degli abruzzesi vengano finalmente considerati. Il risultato è stato un niente di fatto che molto dice sia sulle priorità di questo governo regionale, nonché sulle capacità amministrative di una maggioranza interessata solo a poltrone, potere e legge elettorale e passata dagli annunci di cose che ad oggi non ha fatto, allo scaricabarile delle responsabilità sui tanti fallimenti che si stanno manifestando nei settori più sensibili e delicati: lavoro, emergenze sanitarie, caro energia, ultima espressione della mancanza di programmazione che dal primo giorno accompagna questo governo”.




STOP AL CARO VITA E AL CARO BOLLETTE. Non spegnete il nostro futuro

Presidio e conferenza stampa giovedì 17 novembre a Chieti nei pressi della Prefettura

Chieti 15 novembre 2022. La fase storica che stiamo attraversando presenta enormi difficoltà, specie per i pensionati, i lavoratori dipendenti, i giovani, i precari, le donne e le persone fragili. L’aumento sconsiderato dei beni di prima necessità unito ad altrettanto aumento dei beni energetici come petrolio e gas, stanno avendo effetti devastanti sule famiglie e sul lavoro.

In Italia sono oltre sei milioni i poveri assoluti, solo nell’ultimo anno si è registrato un aumento di un milione di poveri in più. Anche nella nostra Provincia l’effetto della crisi sta assumendo contorni preoccupanti.

Per questo occorre che le istituzioni a tutti i livelli adottino politiche significative sul fronte della riduzione dei costi e sul sostegno per i più deboli. Per questo giovedì 17 novembre saremo in presidio per rappresentare ancora una volta le nostre richieste e le nostre proposte dando voce anche alla nostra Provincia. Alle ore 11,00 durante il presidio, terremo una conferenza stampa sul tema.

I segretari Territoriali

CGIL Francesco Spina

CISL Beniamino Primavera

UIL Antonio Cardo

Foto QdS.it




GLI ITALIANI DI LIBIA A PESCARA per il cinquantenario dell’AIRL

Un grande evento che durerà due giorni 19 e 20 novembre, e che vedrà l’incontro di tantissimi libici ritornati in Italia dopo la cacciata di Gheddafi. La mattina del 20 novembre avrà luogo anche un convegno a Montesilvano con importanti relatori

Roma/Pescara: 15 Novembre 2022. “Pescara 1972 – 2022: Gli Italiani di Libia dall’oblio al riscatto” è il titolo dell’evento organizzato dall’Associazione Italiani Rimpatriati dalla Libia che si terrà questo fine settimana.

I prossimi 19 e 20 novembre, Pescara e Montesilvano saranno pronti ad accogliere centinaia di persone da tutt’Italia che ogni anno si radunano per la consueta assemblea. Quest’anno l’emozione sarà ancora più forte perché l’associazione, nata proprio a Pescara, compie 50 anni.

A oltre cinquant’anni dal rimpatrio forzato voluto dal Colonnello Gheddafi, i Rimpatriati non possono ancora mettere la parola fine sulla vicenda dolorosa che li ha visti coinvolti nel 1970. Da una parte, come afferma Bruno Rossi, vicepresidente dell’AIRL, “l’evento sarà l’occasione per ricordare il lungo viaggio che parte da quella estate, nel quale la vita dei Rimpatriati cambiò per sempre, e arriva fino ai giorni nostri. Anni che hanno visto un lavoro infaticabile svolto dall’Associazione: dalle battaglie per gli indennizzi e le pensioni a quelle per la casa e il lavoro, dalla fondazione di Italiani d’Africa alla difficoltà per farsi ascoltare, dalla devastazione del cimitero di Hammangi all’impossibilità di tornare da semplici turisti nel Paese che amavano almeno quanto il loro”.

Dall’altra, molto più concretamente, si vuole fare il punto su quella che è oggi la situazione. I Rimpatriati hanno tuttora in atto un contenzioso con il Ministero dell’Economia, il quale – dopo aver impiegato ben dieci anni a liquidare gli indennizzi agli aventi diritto -, ha indebitamente trattenuto il 10 % dello stanziamento, già insufficiente, previsto dalla legge 7/09 art. 4, norma che li risarciva, in minima parte, dei beni confiscati loro dalla Jamahirya libica. “Abbiamo sempre considerato il Governo italiano, – afferma Giovanna Ortu, già presidente dell’AIRL per oltre quarant’anni- di qualunque posizione politica, responsabile dell’indennizzo per i beni perduti, in quanto la nostra permanenza in Libia era garantita da un trattato internazionale (legge di ratifica n. 843/1957), violato da Gheddafi senza che l’Italia ricorresse alla prevista clausola arbitrale, sacrificando il nostro buon diritto in nome di altri interessi più importanti e strategici”.

Non solo passato. “La preoccupazione per la situazione attuale nel Paese nordafricano, di disperato sacrificio patito dalla popolazione libica a causa della perenne instabilità e del conflitto politico, e non solo, tra le fazioni rivali, crea non poche apprensioni a noi che in quella terra siamo nati e cresciuti e che da sempre consideriamo come una patria – dichiara Francesca Prina Ricotti, attuale presidente dell’AIRL.

“Il sodalizio tra i due Paesi va rinforzato e noi dobbiamo fare la nostra parte: l’obiettivo è quello di gettare  le basi per proseguire con figli, nipoti e pronipoti di quei 20.000 cacciati da Gheddafi una proficua collaborazione con le giovani generazioni di libici provate da una quarantennale dittatura e da un decennio di eventi destabilizzanti. Gli italiani di Libia sono portatori non solo di una memoria storica e culturale che non va dimenticata, ma possono vantare un legame affettivo con il popolo libico come nessuno nel nostro Paese. È dunque immediato accomunare la nostra collettività al futuro della Libia e l’Associazione vuole porsi come punto di riferimento naturale nelle relazioni tra le due sponde del Mediterraneo, specie nei campi della cultura, della piccola imprenditoria e del sociale”, conclude la presidente.

Inoltre, l’evento sarà l’occasione per approfondire i prossimi passi in vista del nuovo anno e concertare insieme le iniziative da intraprendere per veder riconosciuti i nostri diritti e per illustrare i progetti culturali e di salvaguardia della memoria del nostro sodalizio.

La mattina del 20 novembre si svolgerà presso l’hotel Promenade a Montesilvano, un convegno (in allegato la locandina con il programma) che vedrà diversi interventi tra autorità, storici e italiani rimpatriati che porteranno la loro testimonianza.




CONCERTI DEL GIOVEDÌ Foyer del Teatro Comunale M. Caniglia

Giovedì 17 novembre ore 17.30

Sulmona, 15 novembre 2022. Tornano protagonisti i giovani al Foyer del Teatro “M.Caniglia”di Sulmona per il secondo appuntamento dei “Concerti del Giovedì”, istituiti dal direttore artistico Gaetano Di Bacco per dare spazio anche alle nuove leve tra i talenti musicali del territorio.  Una occasione rara per gli allievi dei conservatori e delle scuole di musica d’Abruzzo: esibirsi in uno spazio prestigioso come il Teatro lirico dedicato al soprano Maria Caniglia. Una grande opportunità quella di suonare calcando un palcoscenico su cui sono passati i più grandi musicisti, i nomi più famosi dello scenario internazionale nel corso dei 70 anni di attività della Camerata Musicale Sulmonese.  

Dal Conservatorio di L’Aquila arriva il duo Daniele Aretano  e Francesco Giancaterina che si esibiscono alla chitarra. Formatosi nel 2020 con scopo prettamente accademico, sotto la guida del Maestro Roberto Vallini,  dati gli ottimi risultati ottenuti con gli esami in conservatorio, nel giro di due anni il duo si esibisce in svariate  occasioni pubbliche tra cui: la Festa della Musica ( Castellafiume), “Arte & Parte” organizzata dal Maestro Gizzi a Tivoli e si classifica finalista al “Premio Alfredo Casella” del Conservatorio dell’Aquila.

Per la serata al Foyer del Teatro Caniglia i due giovani musicisti eseguono musiche di Mario Gangi (Fabulae, suite italiana per 2 chitarre) e del brasiliano Paulo Bellinati (Jongo).   

Andrea Salutari (15 anni) inizia lo studio del violino a soli 4 anni, sotto la guida del Maestro Fanny Forcucci presso la Scuola Popolare di Musica di Sulmona.   A 6 anni viene ammesso nel Conservatorio “Luisa D’Annunzio” di Pescara nella classe di Violino del Prof. Pierluigi Mencattini. Attualmentesotto l, a guida del Maestro Riccardo Bonaccini, perfeziona le capacità tecniche, artistiche ed espressive. Ha preso parte a 16 Concorsi musicali nazionali ed internazionali aggiudicandosi per la maggior parte dei casi il primo premio. A 12 anni, nel 2019, entra nella sezione Young della Juniorchestra, l’orchestra giovanile dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma, con la quale si è esibito in numerosi concerti presso l’Auditorium “Parco della Musica” a Roma.

Tra il 2015 e 2018 partecipa a varie  masterclass  e per due anni suona con con l’Orchestra d’archi “I Violoncellieri” diretta dal Maestro Gianluigi Fiordaliso e formata di soli bambini.  Suona  per vari enti e associazioni in molte occasioni pubbliche e partecipa a molti eventi. Collabora con la Giostra Cavalleresca di Sulmona per cui ha scritto alcuni pezzi eseguiti in occasione della Cordesca 2019. Nel febbraio 2020 è protagonista di una puntata di “Explorers” per  Rai Gulp.

Suona un violino del 1894, opera del liutaio tedesco Adolf Romer.

Il suo programma della serata al Foyer del Teatro Caniglia prevede musiche di J. S. Bach (Partita n. 3 in Mi maggiore, BWV 1006) e N. Paganini (Capriccio n. 16 in Sol minore,  Capriccio n. 20 in Re maggiore, Capriccio n. 24 in La minore).

Fiorentina Galterio




L’AMPP HA DETERMINATO L’ACCONTO per la campagna 2022-2023

Un congruo acconto di €/Kg. 0,30 per il prodotto conferito e certificato. 

Avezzano, 15 novembre 2022. È terminata la raccolta per la campagna pataticola 2022-2023 da parte dei nostri Soci. Grazie al loro impegno e professionalità si è ottenuta un’ottima produzione ecosostenibile con qualità organolettiche dovute all’alto contenuto di fosforo, potassio e microelementi naturali, caratteristiche che hanno determinato la certificazione IGP Patata del Fucino.

Tutti i Soci pataticoltori aderiscono alla filiera IGP con l’obiettivo di far crescere la produzione delle patate certificate.

La rotazione colturale quadriennale, le tecniche innovative naturali nell’utilizzo della difesa fitosanitaria e la conservazione con nuovi metodi (etilene) delle patate per nove mesi, confermano il successo delle politiche agronomiche dell’AMPP. L’ Abruzzo, grazie all’areale del Fucino, si classifica come il maggiore produttore di patate d’Italia.

Alla luce dei risultati conseguiti, il Consiglio di Amministrazione dell’Associazione Marsicana Produttori Patate (AMPP), con decisione unanime, ha definito di erogare un congruo acconto di €/Kg. 0,30 per il prodotto conferito e certificato. 

Un riscontro, questo, per l’evoluzione positiva della produzione che permette di raggiungere un mercato sempre più ampio e di offrire un quantitativo di fornitura unica e continuativa.

Di Pasquale Rodolfo