VERSO IL CAMMINO di San Gerardo

Sabato 9 luglio presentazione edizione 2022

Pettorano sul Gizio, 4 luglio 2022. Si svolgerà sabato 9 luglio prossimo, a partire dalle ore 18, nella sala conferenze del Castello Cantelmo di Pettorano sul Gizio (L’Aquila) la presentazione dell’edizione del 2022 dell’iniziativa denominata ‘Il Cammino d San Gerardo’, che avrà il suo ‘cuore’ fra i giorni 8 ed i 11 agosto prossimi. A presentare l’evento sarà la neonata Associazione Trekking Genzana, con nel corso dell’evento del 9 luglio prossimo anche l’illustrazione del percorso che da Pettorano sul Gizio porterà i pellegrini devoti al santo, fino al paese di Gallinaro, in provincia di Frosinone, dunque nel Lazio, dove Gerardo morì onorato ed innalzato a patrono.

Si tratta di ripercorrere un antico cammino a piedi che sin dal XIV secolo portava i pettoranesi devoti, superando i Monti delle Mainard e della Meta, fino al santuario di San Gerardo eretto nella prima metà del XII secolo nel luogo dove, nel 1102 era stato sepolto Gerardo. Un intenso momento di fede, di devozione, di richiamo per tutti i pellegrini vicini e lontani ma anche conoscenza di luoghi e territori poco noti, lungo antiche mulattiere, tratturi e vecchie rotte, nella cultura del passo lento. L’iniziata si avvale del patrocinio del Comune di Pettorano sul Gizio e delle Associazioni: Pro Loco, Riserva Monte Genzana, Valleluna, Casa delle Culture, Italia Nostra, Protezione Civile di Pettorano sul Gizio e Amici del Borgo.

“Il gruppo Trekking Genzana è nato dal pensiero che abbiamo fatto lo scorso anno quando siamo andati a fare la camminata a Gallinaro-ha spiegato il coordinatore dell’Associazione, Nunzio Schiappa-. Ci abbiamo riflettuto e ci siamo resi conto che se la cosa fosse rimasta fra di noi sarebbe nel giro di pochi anni ‘morta’ come tipo di iniziativa. Allora abbiamo pensato di fare un gruppo Trekking che poi potrebbe fare altre iniziative, e cerchiamo di far entrare questa camminata in un discorso quantomeno regionale visto che ci sono altri gruppi che fanno altri pezzi di percorso come, ad esempio, i Cammini del lupo. Sicuramente da questo gruppo ne uscirà fuori qualcosa di positivo, in modo che la stessa gente di Pettorano sul Gizio possa essere motivata ad aggregarsi al gruppo stesso”.

L’obiettivo dell’Associazione Trekking Genzana è duplice.

“Da una parte allargare il bacino di utenza e di interesse-ha proseguito Nunzio Schiappa-. Dall’altra quella di sollecitare quante più persone possibili a partecipare all’evento del prossimo inizio agosto. Noi dobbiamo dare continuità a questa iniziativa, ovvero cercare di coinvolgere i ragazzi ma anche persone che vengono da fuori, per dare costanza a questo evento”.

La volontà non nascosta è anche quello di capire meglio quando nacque per la prima volta ‘Il Cammino di San Gerardo Confessore’, che da alcuni studi dovrebbe risalire addirittura al 1329 quando Giovanni Cantelmo duca di Pettorano sposò Angelina Hedendard, che portò in dote fra gli altri paesi Gallinaro, con il culto del santo che era già iniziato.




REGATA DI SAN CETTEO. Memorial Emanuele Di Persio

Alle spalle della città vecchia, è tornata un’antica tradizione remiera

Pescara, 4 luglio 2022. Fino al primo conflitto bellico, in occasione della Festa di San Cetteo, venivano organizzati numerosi giochi d’acqua sul fiume Pescara, tra cui la “sfida dei battelli”. L’Associazione “PORTO ANTICO PESCARA ASD”, dopo la processione sul fiume della Statua di San Cetteo, ha riportato alla luce anche questa antica tradizione.

Grazie all’Arcivescovo di Pescara-Penne Mons. Tommaso Valentinetti e all’Abate della città di Pescara Mons. Francesco Santuccione , che hanno sposato fin da subitola nostra iniziativa, e con il patrocinio della FICSF (Federazione Italiana Canottaggio Sedile Fisso), del Comune e della Provincia di Pescara e della Regione Abruzzo questo progetto si è trasformato in realtà.

La regata ha visto la partecipazione di equipaggi sportivi provenienti da Ortona e Molfetta. La barca utilizzata è stata un “Gozzo Nazionale”.

I Gozzi Nazionali sono un’imbarcazione regolamentare della Federazione Italiana Canottaggio Sedile Fisso. Costruiti in vetroresina, sono equipaggiati da quattro vogatori che remano “di punta” – cioè con un remo – e da un timoniere: hanno un peso non inferiore ai 195 chilogrammi, una lunghezza di 5,60 metri ed una larghezza di circa un metro e mezzo. La regata è stata anche dedicata alla memoria di Emanuele Di Persio scomparso prematuramente alla giovane età di 28 anni. Emanuele, giovane tecnico della Società Porto Antico Pescara, aveva sostenuto la prima parte del corso allenatori FICSF ed era in attesa di ricevere il brevetto.

Prima della regata è stata effettuata, dall’Abate di Pescara Don Francesco Santuccione, la cerimonia della Benedizione del Remo. Gli equipaggi partecipanti sono stati 10 per un totale di 50 atlete e atleti e hanno visto la vittoria degli equipaggi della Lega Navale di Ortona nelle categorie Seniores Femminile e Maschile.

Gli equipaggi del Circolo nautico Porto Antico Pescara si sono qualificati al terzo e quinto posto nella categoria Seniores Femminile e al quarto posto nella categoria Seniores Maschile. La giornata e stata animata dall’artista Vittorio Di Boscio per la parte narrante e dal DJ Sandy per la parte musicale.




O IL MODELLO PESCARA o il modello Barcellona: Decidim!

Barcellona, Al n. 35 di via Pi i Margall, c’è una locandina che annuncia l’inizio dei lavori del nuovo corridoio verde proprio lungo quella via.

Al riguardo l’avviso invita a partecipare a una ennesima sessione informativa, sia in presenza che in remoto, dedicata alla riurbanizzazione (potremmo dire rigenerazione viaria) del carrer de Pi i Margall. Firmato: l’Ajuntament, il Municipio, de Barcelona.

In altri termini, il Comune ha organizzato una lunga serie di incontri in cui ha presentato il progetto, ne ha discusso con i residenti e con i possessori di attività commerciali e stakeholder, ha quindi congiuntamente tratto le conclusioni e definito l’elaborato finale, avendo svolto a monte un percorso partecipato. Ma come hanno fatto?

La risposta alla domanda sta tutta nel titolo della locandina: DECIDIM, intuitivamente traducibile come decidiamo.

Cos’è “DECIDIM”?

È una piattaforma di democrazia partecipativa nata nel 2016 dalla mano del giovane governo comunale di Barcellona.  Il ventaglio di possibilità partecipative su Decidim è ampio e vario: dai processi partecipativi (compresi i bilanci partecipativi e i testi partecipati come le proposte di legge), a consultazioni pubbliche e referendum attraverso l’accesso a un sistema di voto elettronico esterno, a iniziative cittadine come l’iniziativa legislativa popolare (consentendo ai cittadini di presentare proposte e di raccogliere firme a sostegno), fino ad Assemblee e Consigli municipali o settoriali (definizione delle caratteristiche degli organi e della loro composizione attraverso i profili di partecipanti, convocazioni, calendario di riunioni geolocalizzate).

Dunque, i cittadini possono partecipare e interagire in questi spazi utilizzando le funzionalità della piattaforma: fare proposte e dare un parere (voto), commentare e deliberare, monitorare le interazioni, le azioni e i risultati, partecipare a sondaggi, sessioni in e dibattiti aperti con funzionari eletti, esaminare la documentazione prodotta.

Una caratteristica importante di Decidim è permettere di gestire tutti i processi partecipativi del comune in un’unica piattaforma, in una modalità omogenea che rende più facile la partecipazione. Oggi Decidim, oltre che da Barcellona, è utilizzata da altre città Spagnole ed è in fase di test in altre amministrazioni nel mondo.

A Barcellona ci sono 27.010 persone registrate, sono stati aperti 14 processi partecipativi e un’iniziativa cittadina e sono state presentate complessivamente 11.965 proposte, di cui più del 70% sono state adottate come politica pubblica dal comune, il cui controllo e monitoraggio sono attivi e trasparenti.

Una di queste iniziative è la rigenerazione stradale di Via Pi i Margall. Ed ecco il progetto.

La strada, al di là di due marciapiedi già abbastanza ampi, di quasi 5 metri di larghezza, a cantiere aperto è composta di una carreggiata di circa 20 metri, con 4 corsie centrali di marcia in direzioni opposte e parcheggi auto a  spina di pesce su entrambi i lati. Niente piste ciclabili (di cui Barcellona è ricca). Ecco le sezioni riassuntive.

Pi i Margall, c’è scritto, si trasformerà in un asse verde di 600 metri, per dare priorità ai pedoni e alla mobilità sostenibile. Il grafico mostra le sezioni di partenza e di arrivo. Attualmente la sezione stradale è dedicata per il 38% a uso pedonale e il 45% ai mezzi di trasporto (tutti: monopattini, bici, bus, furgoni e soprattutto auto); lo spazio verde ammonta al 15 %. Tra 17 mesi l’uso pedonale sarò portato al 70% , mentre quello veicolare al 30, ma che comprende una corsia bus riservata e anche  una corsia ciclabile mono direzionale in salita. In discesa tutti andranno nella stessa corsia, visto che viene previsto il limite di 30 km/h. Lo spazio verde occuperà l’80% della strada, oltre il 500% in più di quello attuale.

La rigenerazione di Pi i Margall fa parte del nuovo modello stradale dei Superblocchi di Barcellona, esteso a tutta la città, che comprende anche il Piano Natura 2030. In questa nuova configurazione di strade, assume particolare importanza la naturalizzazione , ovvero l’abbondante presenza di vegetazione.

Il nuovo Pi i Margall avrà 142 alberi in più rispetto ad ora , di più di venti specie diverse. La superficie delle aiuole e delle zone arbustive si moltiplica quasi dieci volte e passerà dagli attuali 370 a 3.270 mq. In questo modo l’intera strada sarà ombreggiata all’80%. Allo stesso modo, il suolo avrà un sistema di drenaggio sostenibile che riutilizzerà l’acqua piovana e fornirà agli alberi migliori condizioni di irrigazione e aria. Il progetto prevede la creazione di quattro nuove piazze, allo scopo di dare centralità alla vita di quartiere e al commercio locale. In queste piazze e lungo tutta la strada verranno collocate 42 panchine e 121 sedie e sarà incrementato il numero degli attraversamenti pedonali, da 8 a 14.

Importo dei lavori: 13 ml di euro, per togliere parcheggi e strade e fare spazio ai pedoni, bus, bici e verde. La tentazione di fare il paragone con via Marconi, ma anche con l’area di risulta, e pure con la strada parco, è irrefrenabile e inevitabile.




SOLO PIANO. Maria Gabriella Castiglione in concerto

Società operaia mutuo soccorso in  piazza D’Albenzio, sabato 9 luglio 2022, ore 21

Spoltore, 3 luglio 2022. Ascolteremo un percorso musicale intenso, suggestivo e singolare come lei sa fare da anni coinvolgendo spettatori di tutte le età, interpretando musiche di autori classici come Bach, Chopin, Rachmaninov ai moderni come Piazzolla, Sakamoto, Glass, Nyman, Hisaishi, Tiersen, con una intensità che rapisce l’anima ed il cuore.

Tecnicamente Maria Gabriella, dotata di poliedricità e forza, ma intimamente di rara commozione, quasi a voler conoscere ogni singolo spettatore, percorrendo, attraverso le note vibranti, il cuore di ognuno.

Lei si autodefinisce Artista Indipendente perche fuori da tutte le convenzioni, dalla politica, dai sistemi, ma guidata da uno spirito ribelle ma austero, severo ma anarchico, libera da tutto e tutti.

La sua solitudine interiore l’ha sempre portata a crescere nello studio per cercare di evolversi lontana dalle mode di ogni genere, le sue contraddizioni indicano lo spirito artistico che la contraddistingue da sempre, cavalcando centinaia di palchi da tantissimi anni. Direttore artistico del festival Musicarte nel Parco a Pescara da 25 anni, insegnante infallibile amata dai suoi allievi, riesce a captare ogni momento in ogni nota, seppur di autori di epoche  diverse, ma legati magistralmente da un filo sottile che, solo al termine del concerto lo spettatore sa cogliere, direi un pugno nello stomaco.

Maria Gabriella Castiglione, pluripremiata anche dalla presidenza della repubblica, si esprime anche attraverso la pittura e scrittura, e come lei dice, sceglie l’arte come sopravvivenza e modus vivendi in un mondo ormai disumanizzato in cui molti tradiscono anche mentendo a sé stessi ma la musica è l’unica via per non mentire e ritornare ad amare, perché coinvolge tutti i sensi, la mente e l’evoluzione culturale e umanistica in cui tutti ne abbiamo bisogno. Penso che chi ha modo di conoscerla ed ascoltarla non può dimenticarla mai. È lei: Maria Gabriella Castiglione.

Renato Caldarale




L’INCOGNITA post-elettorale in Italia e Francia

Risultati ed astensionismo esprimono sfiducia e rivelano incognite  

I segnali che vengono dalle elezioni francesi e italiane nella loro diversità e specificità confermano a distanza di tempo dalle elezioni in Germania, dove si erano chiaramente palesate, le due tendenze dell’elettorato di oggi: la sua volatilità e la sua distanza dal sistema politico istituzionale che, sia in Francia che in Italia, è quello democratico che per sua natura “naviga a vista“ o, per meglio dire, è sempre sull’orlo di una crisi esistenziale.

Già da qualche anno, l’avvento dei partiti populisti ha provocato un aumento dell’astensionismo e, messo in evidenza, l’insoddisfazione dell’elettorato per il modello economico dominante, a suo vedere, incapace di distribuire equamente il dividendo della crescita economica.

Li dove le democrazie sono avanzate, è difficile tenerle insieme e i governi sono in perenne affanno. Il Covid e la guerra in Ucraina sono stati un deterrente non da poco nell’evitare crisi di governo al buio e nel circoscrivere, da un lato le  “piccole patrie”, i governi di destra,  dall’altro nel rivitalizzare in Francia una “gauche “ alla deriva, la “gauche “ di Mélenchon, da qualche opinionista definito “il Chavez d’oltralpe senza il petrolio”, perfetto rappresentante di quella Francia barricadiera, populista e arrabbiata, che con i suoi gilet gialli, aveva così tanto affascinato il Di Maio della prima ora. Mélenchon ha dimostrato di essere un abile trascinatore di folle, molto più della Le Pen, ed ha saputo con l’intelligenza e l’esperienza del vecchio militante marxista, trasformare in forza parlamentare il senso di ingiustizia di milioni di francesi.

Sia in Francia che in Italia, il voto ha segnato l’ulteriore decomposizione del sistema partitico e la parlamentizzazione del dissenso e della rabbia, mentre una fetta sempre più larga dell’elettorato ha voltato ancora una volta le spalle alla politica, indifferente ad un appuntamento così importante e decisivo.

Il dato dell’astensione va attentamente valutato perché esprime disinteresse e sfiducia nei partiti, rassegnata accettazione di uno status quo che, opinione diffusa, nessun politico è oggi in grado di cambiare, anche perché se l’ambizione dei politici  che abbiamo è quella di rendere compatibile l’istanza di cambiamento con la giustizia sociale, l’operazione risulta quanto mai difficile perché continua a ridursi l’appoggio del ceto medio, l’unico ad essere interessato ad un sostanziale cambiamento.

Quattro anni fa, proprio pensando ad un cambiamento radicale del quadro politico, in Italia il Movimento 5 Stelle fu votato da un italiano su tre. Oggi non riesce ad avere candidati alle amministrative o, se li presenta, i risultati sono risibili. Il Movimento è figlio di una grande illusione, quella di pensare che bastasse un “vaffa“ per cambiare la classe politica esistente, vecchia ed obsoleta e risolvere così i problemi del nostro Paese, invece i nuovi rappresentanti del popolo si sono presto dimostrati quelli che erano: un misto di improvvisazione e demagogia, con l’aggravante di pensare che, con i soldi pubblici si potesse dare a tutti un reddito senza creare lavoro e che, la crescita economica di un Paese non fosse il risultato di capacità di innovazione, competenze e competitività. Altro che uno vale uno !!!

La realtà ha rapidamente superato l’illusione segnando il progressivo, lento, irreversibile logoramento del quadro politico, la moltiplicazione delle leadership, sempre più plurali e passeggere, non in grado di riposizionarsi strategicamente. In sintesi, i sistemi politici delle democrazie occidentali non hanno più trovato assetti adeguati e, senza più punti stabili di riferimento, riuscire a “cavalcare l’onda“ è molto difficile, può riuscire nel medio termine, per una stagione, poco più poco meno, ma presto si torna al punto di partenza.  

Angela Casilli




CON ESQUIVE L’ALTA ACROBAZIA racconta le nostre fragilità

Dalla Francia un grande show in anteprima assoluta

Pescara, 3 luglio 2022.Funambolika, festival internazionale del nuovo circo prodotto dall’Ente Manifestazioni Pescaresi, continua il 5 luglio al Teatro d’Annunzio con un appuntamento imperdibile che ancora una volta trasformerà la città di Pescara nella capitale dell’arte più antica e diffusa al mondo, quella del circo.

In anteprima assoluta dalla Francia, arriva infatti la nuova creazione acrobatica che promette di essere il riferimento europeo dei prossimi anni: “Esquive” (dal francese “schivare”), balletto vertiginoso su piattaforme elastiche e pareti oblique, uno spettacolo ipnotico in cui i performer camminano sui muri e si gettano nel vuoto. È un progetto nato durante il lockdown, sul tema del rischio e della caduta, che unisce alta acrobazia, danza contemporanea e musica elettronica. Sostenuto dal Ministero della Cultura Francese, co-prodotto da cinque teatri stabili d’oltralpe, “Esquive” ha accettato l’invito di Funambolika a tenere a Pescara la prima data internazionale, prima ancora di approdare a Parigi. L’idea del progetto è di Gaëtan Levêque, atleta-coreografo che da 25 anni fa del trampolino la propria specialità. Per questo spettacolo ha messo insieme sei acrobati-danzatori fuoriclasse usciti dalle migliori scuole francesi, realizzando una sorprendente macchina scenografica che invaderà l’intero palcoscenico del d’Annunzio, raggiungendo in alcuni momenti un’altezza di dieci metri.

Spiega l’autore francese: «Mettendo in discussione gravità, peso, sospensione e cambiamenti dello stato corporeo, il gesto acrobatico diventa un linguaggio. Ciò traduce le fondamenta intime del circo: l’arte del volo e del rischio, un elogio della fragilità e dell’utopia. “Esquive” è un invito a contemplare il desiderio umano di rialzarsi, a sentire il nostro continuo sforzo di sottrarsi alla caduta».

I sei interpreti in scena saranno Rémi Auzanneau, Hernan Elencwajg, Aris Colangelo,Tanguy Pelayo, Baptiste Petit, Hugo Couturier. Oltre alla regia e alla scenografia di Gaëtan Levêque, la produzione si avvale della coreografia di Sylvain Decure, della creazione musicale di Maxime Delpierre, delle luci di Jérémie Cusenier e dei costumi di Mélinda Mouslim. Lo spettacolo è prodotto dal centro di creazione “Le plus petit cirque du monde (Bagneux)”, in co-produzione con i centri teatrali di Sceaux, Maubeuge, Chalons, Cherbourg, Calais.

«Funambolika è sempre stato un laboratorio, un trampolino di lancio» spiega il fondatore del festival, Raffaele De Ritis; «negli anni abbiamo puntualmente accolto creazioni inusuali da tutto il mondo, ancora sconosciute, che partendo da Pescara sono diventati appuntamenti leggendari a Londra, Sidney, Parigi, Berlino Montreal. Una delle nostre missioni è la scoperta, e con essa stimoliamo la curiosità del pubblico verso territori inesplorati della creazione. Ed è su questa scia anche la scelta di accompagnare nella nascita un progetto creativo e ambizioso come “Esquive”. Il circo resta un linguaggio nel quale la fantasia e l’innovazione non hanno confini».

Al termine dello spettacolo, tornerà anche quest’anno la tradizione del “Funambolika Talk”: dopo i saluti finali, gli artisti rientreranno brevemente in scena per raccontarsi e scambiare con il pubblico domande e curiosità.

Funambolika, giungerà al clou con l’ultimo appuntamento di importanza mondiale: l’8 e il 9 luglio, sempre al Teatro d’Annunzio, andranno in scena le due repliche di quello che è forse il momento più atteso: la quattordicesima edizione del “Gran Gala du Cirque”, che si annuncia favoloso. Lo spettacolo più prestigioso dell’anno raccoglierà le novità da tutto il mondo, tra vincitori di talent show internazionali o vincitori dei massimi concorsi circensi del pianeta.

I biglietti per “Esquive”, che stanno andando a ruba, sono disponibili anche in un convenientissimo carnet in combinazione con il Gran Gala du Cirque.




CON L’AIUTO dei giovani migranti

L’Ente mostra rimette a nuovo il pergolato del Belvedere Santoleri

Guardiagrele, 3 luglio 2022. L’Ente mostra dell’artigianato artistico abruzzese, nell’ambito del programma di iniziative rivolte all’integrazione dei ragazzi extracomunitari ospiti del SAI (il sistema di protezione dei richiedenti asilo) di Guardiagrele, ha risistemato il pergolato del Belvedere Santoleri e ridato splendore alla fontana donata dall’Ente al Comune di Guardiagrele nel 2012, realizzata dall’Artista Polacca Małgorzata Bukowicz. I volenterosi ragazzi stranieri sono stati coordinati dal maestro artigiano Nello Iacovella e dal personale dell’Ente.

L’approccio all’accoglienza proposto nell’ambito dei programmi di accoglienza dei migranti punta ad ottenere un’effettiva emancipazione dal bisogno di ricevere assistenza. Si parla di “accoglienza emancipante” e riguardano tutte le iniziative rivolte all’ospitalità dei richiedenti e dei titolari di protezione internazionale e umanitaria che possano valorizzare le persone e la loro capacità di scelta e di progettazione.

Il presidente Gianfranco Marsibilio fa appello al senso civico di tutti ma avverte che chiunque danneggerà il pergolato del Belvedere sarà facilmente individuato grazie ad un impianto di videosorveglianza. “Vorremmo continuare l’opera di tutela del patrimonio artistico della città – spiega Marsibilio – ma per farlo abbiamo bisogno del sostegno economico degli operatori economici e degli imprenditori della zona”.

Il prossimo progetto di restauro in collaborazione con il Comune di Guardiagrele, già inoltrato alla Sovrintendenza dei beni culturali dell’Abruzzo, riguarderà il cancello della grotta di Andrea Bafile a Bocca di Valle realizzato da Aristodemo Di Sciascio e le preziosissime maioliche di Basilio e Tommaso Cascella.




LANCIANO NUOTO, quante novità

Le nuove attività della società sportiva

Lanciano, 3 luglio 2022. Nuova stagione, progetti nuovi con tante sorprese. È questa la premessa agonistica dell’associazione Lanciano Nuoto, squadra frentana il cui “quartier generale” è presso il centro piscine Le Gemelle, impianto gestito proprio dall’associazione stessa.

Il progetto della Lanciano Nuoto è stato quello di rivitalizzare l’impianto; per l’associazione, infatti, lo sport rappresenta un vero e proprio valore aggregante che si basa sul rispetto di sé e degli altri ed è per questo che la dirigenza ha voluto restituire a tutti i cittadini la possibilità di prendersi cura della propria salute e allo stesso tempo di divertirsi.

La nuova stagione 2022/2023 continuerà il percorso intrapreso quest’ anno: due piscine semi olimpioniche, attività agonistica, scuola nuoto con istruttori qualificati sia per bambini che per adulti, numerosi istruttori impiegati nel segmento di fitness in acqua e di fitness a terra e anche in quello della sala attrezzi, personale di segreteria, direzione e bar.

Non mancheranno le novità.

La direzione si è impegnata ad arricchire a tutto tondo le competenze del proprio staff per garantire, ancora di più, un servizio eccellente a tutti gli utenti della struttura e soddisfare così i loro bisogni. È stata realizzata, inoltre, una campagna promozionale per gli abbonamenti stagionali 2022/2023: dal 1° luglio sarà possibile sottoscrivere, l’abbonamento più consono alle tue esigenze, a una tariffa davvero vantaggiosa.

In particolare, a breve sarà presentato il nuovo staff tecnico della squadra della LANCIANO NUOTO.

Squadra che quest’anno si è ben distinta in particolar modo nella disciplina del salvamento riportando diverse medaglie a carattere regionale e nazionale e rientrando tra le prime 20 squadre italiane.

Punta della squadra è l’atleta Serena Nicolucci che è arrivata in nazionale.

Altri risultati si sono avuti nella pallanuoto dove l’under 18 ha ben figurato nel campionato regionale piazzandosi dopo le squadre pescaresi così come l’under 14.

“Il prossimo anno ci vogliamo ancora di più migliorare in tutte le discipline” ha commentato il presidente Antonio Carbone.




PASSAGGIO DEL MARTELLETTO al Rotary Club Chieti Ovest

Tenuto all’hotel Dragonara lo scorso venerdì

Cepagatti, 3 luglio 2022. “Venerdì scorso si è celebrata la tradizionale cerimonia del “passaggio del martelletto” del club Rotary Chieti-Ovest. Il Dr. Dino Scrivani è il nuovo Presidente, consulente finanziario stimato di Pescara guiderà i soci nell’anno rotariano appena iniziato, succedendo al Dr. Basilio Ruscetta che passa il testimone dopo un mandato caratterizzato dalle complessità dovute al Covid-19, ma che comunque ha visto il club focalizzato sul massimo supporto al tessuto sociale in cui è immerso con iniziative afferenti la comprensione del nuovo virus, le informazioni su quanto vissuto in corsia dai medici, eventi culturali di vario genere, ecc…

La cerimonia si è consumata nella splendida cornice del ristorante “Relais Toulà” di Cepagatti, luogo esclusivo che, oltre ad un’attenzione ineccepibile ai dettagli, offre un panorama mozzafiato della città di Chieti sulla collina di fronte. Il mandato del presidente Scrivani sarà certamente ispirato ai più alti valori del Rotary come anche enunciato dallo stesso nel discorso di inizio mandato.

Proprio questo scopo ha ispirato il progetto del nuovo direttivo, la creazione di diverse commissioni che possano, nei vari ambiti di specializzazione dei soci, fornire un servizio utile alla comunità di riferimento con un occhio di riguardo alle nuove generazioni.

Ad aiutare il Presidente nell’ambiziosa missione sarà il Consiglio Direttivo appena nominato, composto da: la vicepresidente Anna Morgante, il past president Basilio Ruscetta, il segretario Maurizio Cantatore, il presidente incoming Giancarlo Bigi, il presidente eletto Michele Salcuni, il prefetto Gabriella Di Muzio e i consiglieri Maria Franca Mancini De Cecco, Vincenzo Rabottini, Michele Del Grosso e Michele Salcuni, i presidenti di commissione Antonio Petrucci, Patrizia Di Gregorio, Giancarlo Bigi e Michele Salcuni.

Tutti i soci del Club e le autorità civili e rotariane formulano al neopresidente le congratulazioni per un radioso anno di lavoro.

L’accoglienza del Rotary offre ai territori in cui insistono i vari club un punto di riferimento, un facilitatore e un vero e proprio sostegno nella vita quotidiana.”

Michele Salcuni




AMBIENT’AZIONI Musicali

Campus Estivo Internazionale di Alto Perfezionamento Musicale. Decima Edizione 4 – 10 luglio 2022

Capistrello, 2 luglio 2022. Capistrello si prepara ad accogliere la decima edizione di “Ambient’Azioni Musicali”. Dopo varie edizioni nei comuni di Morino, Corcumello, Civita d’Antino, L’Aquila, Ventotene, il campus estivo “Ambient’Azioni Musicali” torna a Capistrello per il suo decimo anno. Si tratta di un appuntamento imperdibile per tantissimi giovani musicisti desiderosi di perfezionarsi e intraprendere uno studio musicale serio e appassionato.

Professionisti e studenti provenienti da tutta Europa, arriveranno per dare il via a un’intensa settimana di studio e concerti seguiti dai maestri Alessandro Deljavan, concertista e docente pianoforte presso il Conservatorio “U. Giordano” di Rodi Garganico; Adrian Pinzaru, concertista e docente di violino presso l’Accademia di Pinerolo; Paolo Bonomini, concertista e docente di violoncello presso la scuola di musica di Fiesole e l’Hochschule di Hannover; Renata Lamanda, concertista e docente di tecnica vocale presso l’Accademia Paolo Grassi di Martina Franca e la Fabbrica (Young Artist Program) del Teatro dell’Opera di Roma; Serena Marino, concertista e direttrice del Coro Giovanile d’Abruzzo, del Coro Gamut, dell’insieme vocale Vox Aurea di Teramo e del Coro della SOMS di Spoltore.

Le lezioni si svolgeranno dal 4 al 10 luglio nei locali della scuola media “A.B. Sabin”, della Sala “Ottaviani” e della sede della corale “Caput Castrorum”. Un grande evento che richiede mesi di preparazione ma che viene premiato dalle numerose adesioni, sempre crescenti. Queste le esibizioni previste durante la settimana del Campus:

7 luglio ore 21,00 – Sede della Proloco, Avezzano – via Camillo Corradini, 75

8 luglio ore 21,00 – Piazza “Fontevecchia”, Capistrello

9 luglio ore 21,00 – Chiesa del Santissimo Salvatore, Pagliara dei Marsi

10 luglio ore 18,00 – Sala Ottaviani , Capistrello

Tutti i concerti saranno ad ingresso libero.

L’organizzazione di “Ambient’Azioni Musicali” è curata dall’Associazione Culturale “Maxima

Entropia” con la direzione artistica di Claudia Scatena e patrocinata dal comune di Capistrello.




AFTERIMAGE al Maxxi L’Aquila

A cura di Bartolomeo Pietromarchi e Alessandro Rabottini

L’Aquila, 2 Luglio 2022 – Presentata in conferenza stampa Afterimage, la nuova mostra del MAXXI L’Aquila a cura di Bartolomeo Pietromarchi, direttore MAXXI L’Aquila e di Alessandro Rabottini, co-curatore ospite aperta al pubblico da oggi, 2 luglio 2022 fino al 19 febbraio 2023.

26 gli artisti internazionali coinvolti, appartenenti a differenti generazioni, tra pittura, scultura, fotografia, installazione, video e sperimentazione digitale, in un dialogo tra nuove commissioni, installazioni site specific, opere provenienti dalla Collezione della Fondazione MAXXI e importanti prestiti.

Nove le opere site specific frutto di nuove commissioni: Francesco Arena, Benni Bosetto, June Crespo, Thomas Demand, Oliver Laric, Hana Miletić, Luca Monterastelli, Dahn Vo e Dominique White.

Afterimage è una riflessione per immagini sui temi della memoria e della metamorfosi. Il titolo della mostra fa riferimento all’illusione ottica conosciuta come afterimage (in italiano “immagine residua”), un fenomeno per cui uno stimolo visivo – come il flash della macchina fotografica, ad esempio – produce un’impressione sulla retina che persiste anche dopo il proprio passaggio.

A partire da questa suggestione, la mostra è concepita come un poema visivo che riflette sul

coesistere di permanenza e transitorietà come condizione universale, radicata nella natura stessa dell’esistenza umana e dei nostri corpi, nel destino dei manufatti, dei luoghi, dei significati e delle immagini.

Afterimage incoraggia gli spettatori a esplorare le 15 sale del museo e i suoi passaggi, a stabilire associazioni intuitive e spontanee tra le opere, l’architettura di Palazzo Ardinghelli e la storia di L’Aquila, città che testimonia quotidianamente l’equilibrio tra memoria del passato e impulso alla trasformazione, e che quotidianamente rende manifesto quanto il principio della metamorfosi trattenga ciò che è stato e generi ciò che sarà.

Attraverso un’ampia varietà di media, la mostra include sperimentazioni storiche e contemporanee nei campi della fotografia e del film, interventi installativi, pittura e scultura ed esplora la coesistenza di iconografie frammentate, materiali mutevoli, memorie tattili e corpi in trasformazione.

Afferma Bartolomeo Pietromarchi:“Tre fili si intrecciano in Afterimage: le nuove commissioni e le installazioni site-specific di artisti italiani e internazionali, le opere della collezione della Fondazione MAXXI e le memorie che gli spazi di Palazzo Ardinghelli evocano. La molteplicità degli sguardi che gli artisti in mostra portano ciascuno con sé ci pongono in una relazione vitale con lo spazio espositivo, di cui sono esplorate tanto le sale quanto l’esterno e i passaggi funzionali, nel tentativo di guardare all’architettura come un organismo vivente, un luogo che ha attraversato i secoli e che ora abita il presente con una nuova identità, ovvero quella di museo d’arte contemporanea. Afterimage è un dialogo a più voci tra passato e presente, realtà e suggestione, immaginazione e ricordo. La mostra è nata dalla volontà di riconoscere la specificità de L’Aquila e della sua storia senza trasformare la memoria dell’evento sismico del 2009 in un pretesto narrativo ma, al contrario, di aprire lo sguardo e la riflessione su ciò che sopravvive intorno a noi e che insieme a noi si trasforma”.

Aggiunge Alessandro Rabottini “In Afterimage le immagini e le cose, così come i corpi e le storie, sono colti all’interno di una dinamica di perenne trasformazione. I nostri ricordi e gli spazi che abitiamo, le cose che ci circondano così come i simboli che interpretiamo, sono in costante movimento: mutano all’interno della nostra memoria e nella loro stessa essenza materiale. Per quante cose scompaiono altrettante emergono, e Afterimage è il tentativo poetico di guardare ai momenti di fragilità e di impermanenza che punteggiano le nostre vite, ponendosi in ascolto del senso di potenzialità che essi portano con sé. La mostra è anche un omaggio al contesto che la ospita, un contesto che è tanto spaziale quanto umano, nel desiderio di porre in dialogo tra loro opere che provengono da tempi e luoghi differenti ma che qui possono attivare inediti significati e, speriamo, nuove riflessioni”.

NUCLEI NARRATIVI Concepita come un poema visivo, Afterimage si sviluppa attorno a nuclei tematici non circoscritti alle singole sale, secondo un’idea di allestimento che supera il concetto di “sezioni” a favore di quattro percorsi narrativi che attraversano gli spazi incrociandosi tra loro e suggerendo un’architettura formale e immateriale all’interno dell’architettura fisica del museo.

La prima linea narrativa è dedicata al connubio di “Materie e memoria” ed accoglie opere che esplorano la capacità dei materiali, siano essi durevoli o effimeri, di assorbire e restituire il trascorrere del tempo. Le opere di June Crespo (nuova commissione), Anna Maria Maiolino ed Esther Kläs stabiliscono un dialogo tra materia e corpo, tra la temporalità dei gesti e quella delle forme, mentre le nuove commissioni di Francesco Arena e Luca Monterastelli pongono in relazione il tempo geologico della pietra con la transitorietà del tempo umano. Bronwyn Katz e Dominique White (nuova commissione), infine, trasformano materiali comuni e di recupero, vicini alla quotidianità, per raccontare un presente in continua trasformazione e all’interno del quale elaborare traumi del passato.

Altro nucleo di indagine è quello dedicato alla “immagine mutevole” e muove dalla considerazione che le immagini non esistono solo in quanto messaggi e significati ma che, come noi, esse vivono nel tempo e nello spazio, incarnandosi in supporti e materiali che cambiano secondo un destino quasi biologico. È questa l’idea che possiamo rintracciare nelle opere di Mario Cresci, Paolo Gioli e Luca Maria Patella, tre pionieri della sperimentazione fotografica e filmica che, a partire dagli anni Sessanta, hanno ampliato i confini della rappresentazione, esplorando artisticamente limiti e possibilità della pellicola, dell’obiettivo e dei procedimenti di stampa. A questo versante storico e analogico, fanno eco le sperimentazioni digitali contemporanee che troviamo nelle fisionomie mutanti di Massimo Grimaldi e nell’ambiguità percettiva tra immagine fotografica e supporto con cui l’opera di Elisa Sighicelli accoglie gli spettatori all’inizio del percorso espositivo. Il rapporto tra passato e presente, tra la materialità del reperto archeologico e l’immaterialità dell’informazione digitale, è evocato dalla nuova commissione di Oliver Laric, posta in dialogo con le opere pittoriche di Tala Madani e Mario Schifano in cui corpi e schermi sono sospesi tra evanescenza e bagliore.

“Il corpo dischiuso” è il terzo percorso narrativo, e guarda ai corpi umani e alle loro molteplici identità e forme di rappresentazione. Quelli in mostra sono corpi che reagiscono agli eventi e che insieme a loro cambiano, sia sul piano materiale sia su quello metaforico. Nelle opere di Francis Alÿs e di Frida Orupabo, ad esempio, il corpo si scompone e ricompone di continuo, e dai suoi frammenti nascono nuove narrazioni per immagini. Attraverso un corpo instabile e sospeso, Paloma Varga Weisz esplora le possibilità della scultura figurativa di esprimere una condizione umana sospesa tra caduta e salvezza, mentre He Xiangyu offre l’immagine silenziosa di un’adolescente colto tra la solitudine del presente e l’attesa del futuro. Corpi in costante metamorfosi sono anche quelli di Marisa Merz, in un dialogo tra le forme dell’esperienza interiore e quelle della storia dell’arte. Infine, le iconografie tradizionali –  dalla pittura bizantina a quella cubista – agisce sui corpi e sulle figure nella pittura di Pietro Roccasalva in un gioco di continue incarnazioni.

Il quarto filone narrativo, ovvero “L’architettura interiore” muove dalla riflessione che, al pari delle entità geologiche e delle architetture, anche le immagini si stratificano nel tempo, accumulando significati, memorie e trasformazioni. Afterimage è percorsa da opere in cui l’immagine si fa essa stessa spazio e interagisce profondamente con l’architettura di Palazzo Ardinghelli, di cui sono allestite non solo le sale ma anche l’esterno e il ballatoio. Nelle opere tessili di nuova commissione di Hana Miletić, fotografia e spazio urbano si fondono tra loro in maniera tattile, mentre nella grande sala concepita per l’occasione da Thomas Demand la simulazione digitale e la fotografia creano un’architettura nell’architettura, uno spazio sospeso tra la realtà e le potenzialità dell’immaginazione. L’installazione ambientale di Benni Bosetto (anch’essa una nuova commissione) trasforma antiche memorie legate alla tradizione orafa locale in una fantasmagoria di forme umane, animali e vegetali. L’intervento appositamente ideato da Dahn Vo, invece, stabilisce un rapporto con l’architettura del palazzo che ci induce a riflettere sulla necessità di ripensare la relazione tra natura e cultura. Infine, immagini di spazi abitati si incarnano in diversi materiali, rivelando le qualità tattili dell’immagine fotografica, come nelle opere di Stefano Arienti.

PERCORSO DI MOSTRA Afterimage anima ed esplora ogni spazio di Palazzo Ardinghelli a partire dalla facciata e dall’ingresso. Posta sulla soglia del museo, accoglie il visitatore l’opera site specific realizzata per l’occasione da Francesco Arena, Masso con gli ultimi 5 giorni: un blocco di pietra di oltre cinque tonnellate e attraversato da un carotaggio nel quale, ogni giorno, il personale del museo inserirà un quotidiano, così da creare una costante tensione tra il tempo geologico della pietra, indifferente alle vicende umane, e lo stratificarsi delle notizie quotidiane che incessantemente si susseguono. Superata la corte a esedra, l’opera fotografica stampata su raso Senza titolo (5016) di Elisa Sighicelli sovrasta il maestoso scalone dal sapore borrominiano e ci invita ad addentrarci in un percorso in cui immagini e significati mutano costantemente sotto i nostri occhi.

Acquista piena identità di spazio espositivo il ballatoio ad anello che affaccia sulla corte: qui troviamo Saturniidae, opera site specific di Benni Bosetto che trae ispirazione dall’entomologia e dall’astronomia e che, ispirandosi alla tradizione artigiana abruzzese, evoca con forza il principio della metamorfosi.

Una selezione di scatti della serie Interni mossi, realizzata fra il 1967 e il 1979 da Mario Cresci, i dipinti tragicomici Corner Projection (Dog), Screen Ghost e Ghost sitter dell’artista iraniana Tala Madani e il grande dittico su tela Inventario di Mario Schifano animano le pareti della prima sala del piano nobile, al centro della quale campeggia Sleeping Figure, una nuova commissione di Oliver Laric che ha scansionato, ricreato con tecnologia 3D e moltiplicato una statua romana cui ha ricostruito le sembianze originali precedenti a una manomissione del XIX Secolo.

Nella sala successiva, l’opera site specific Untitled dell’artista danese di origini vietnamite Danh Vo interviene nell’ambiente con una struttura in legno concepita in relazione a un monumentale camino di Palazzo Ardinghelli, e all’interno della quale troviamo fotografie di fiori selvatici del giardino dell’artista accompagnate dai nomi latini delle piante trascritti da suo padre, dando così origine a un dialogo tra l’architettura della natura e lo spazio costruito dall’uomo. Nella stessa sala, l’opera dell’artista Bronwyn Katz Groei Grond, realizzata con lana e reti di materassi trovati a Johannesburg, riflette sul destino della città sudafricana attraverso materiali che trattengono le memorie delle persone che li hanno utilizzati, persone che, a seguito della gentrificazione della città, hanno dovuto lasciare le proprie case. Completano l’allestimento della sala opere della serie Cameron Obscura del 1981 di Paolo Gioli, che guarda all’archeologia della tecnica fotografica per attivare una riflessione sui concetti di traccia e memoria.

Di grande impatto l’installazione ambientale site specific realizzata da Thomas Demand nella Sala della Voliera, composta da un intervento a parete e da una serie di opere fotografiche realizzate nell’archivio dello stilista franco-tunisino Azzedine Alaïa (1935-2017). Nella sala centrale di Palazzo Ardinghelli, Demand mette in scena un dialogo tra simulazione e realtà, tra corpo umano e architettura, tra forme digitali e sagome tattili, secondo l’idea che “tutto sia un modello per qualcosa di più grande che verrà” per citare lo stesso artista.

La relazione tra corpo e architettura è presente anche nelle opere Untitled (Voy, sì) di June Crespo, che esplora le possibilità formali ed espressive di materiali tanto duraturi quanto effimeri, mentre nella stessa sala l’installazione di nuova commissione Fiume buio di Luca Monterastelli crea uno spazio in cui la pietra locale e forme che ricordano reperti archeologici paiono misteriosamente riposare.

A seguire, una successione di sale monografiche, a partire da quella dedicata a Pietro Roccasalva: nelle opere Il Traviatore, From Just Married Machine e The Skeleton Key troviamo la tensione fra ascensione e caduta come metafore del desiderio umano di conoscenza, insieme con il tema della continua generazione e rigenerazione delle iconografie. Immediatamente accanto, la scultura di Paloma Varga Weisz Man, Hanging è sospesa tra il ritratto di un uomo reale e la versione a grandezza naturale di un manichino d’artista e, nella precarietà della sua posizione, diventa simbolo di una condizione esistenziale che percorre l’intera mostra. Il percorso prosegue con la profonda e coinvolgente riflessione sulla figura femminile dell’artista norvegese Frida Orupabo che, attraverso le opere Untitled, Labour Ii, Mother and Child I e Angst riattiva materiali fotografici di archivio per decostruire stereotipi razziali e di genere. Da qui si accede sala dedicata alle opere di Francis Alÿs, con la proiezione di diapositive Sleepers II che ritrae uomini e cani randagi ritratti mentre dormono per le strade di Città del Messico, includendo così nella narrazione visiva della città anche coloro che sono spesso ignorati e la cui presenza risulta invisibile. In mostra anche le due poetiche tavolette dell’opera Untitled (Redemption) e i suoi i relativi studi preparatori, in cui scorgiamo due figure umane immerse nell’acqua intente a scrivere ciascuna sulla schiena dell’altra qualcosa che sarà destinato a scomparire presto.

Il tema della relazione tra il corpo, la sua traccia e la sensibilità dei materiali è al centro delle opere Crescendo, BA/// e Bronzato e di Esther Kläs, poste in dialogo con l’enigmatica scultura in ceramica raku dell’artista italo brasiliana Anna Maria Maiolino.

Anche la sala successiva, dedicata a Stefano Arienti, è ispirata ai concetti di traccia e di impressione, questa volta nella memoria retinica e nella relazione tra fotografia e materiali: gli arazzi tessuti a Penne, in provincia di Pescara, della serie Retina traspongono sulla seta memorie di soggiorni dell’artista sul Gran Sasso, in un dialogo tra elaborazione digitale ed eccellenze artigianali locali. L’elaborazione digitale è al centro anche delle opere di Massimo Grimaldi che, con la serie Scarecrows, presenta immagini processate attraverso filtri ed effetti che, sommati fra loro, producono anatomie distorte e figure a mala pena umane, anticipando l’ormai imminente coesistenza tra un’arte umana e un’arte delle macchine.

Da qui ci si imbatte nell’opera site specific di Dominique White Land, Nation-State, Empire, che esplora in modo viscerale il simbolo della bandiera e i suoi significati culturali, storici e politici fino a mostrarne tanto la fragilità quanto la persistenza attraverso l’accumulo e il deterioramento dei materiali scultorei. Il racconto di Afterimage prosegue con la misteriosa scultura di He Xiangy, Asian Boy, in cui il linguaggio della scultura figurativa e iperrealista traduce gli incerti stati d’animo tipici della giovane età, posti qui in dialogo con le altrettanto enigmatiche immagini della serie Fotofinish di Paolo Gioli, in cui calchi di visi transitano in forme naturali.

Da questa sequenza di sale siamo invitati a percorrere gli spazi curvi del ballatoio, che ospitano la serie Materials dell’artista croata Hana Miletić, in cui immagini scattate nelle città di Zagabria e Sisak dopo gli eventi sismici del 2020 sono trasformate in delicate opere tessili: gesti di riparazione spontanei e provvisori diventano così duraturi e tangibili. Ci si avvia dunque verso la fine della mostra attraverso la sala intima e raccolta che ospita l’opera Senza Titolo di Marisa Merz, un dittico che richiama la forma delle pale d’altare e che suggerisce un’osmosi tra pittura e scultura, tra esseri umani ed esseri angelicati, tra l’atto della creazione artistica e la dimensione della maternità. La mostra si conclude quindi con la sala dedicata alla proiezione dell’opera filmica Terra Animata di Luca Maria Patella, un viaggio onirico tra gli elementi naturali e le azioni umane e che prefigura un paesaggio cromatico dall’aspetto alieno.

PUBLIC PROGRAMM Nella giornata del 2 luglio i protagonisti della mostra Afterimage, moderati dai curatori Bartolomeo Pietromarchi e Alessandro Rabottini assieme a Fanny Borel dell’Ufficio Curatoriale del MAXXI L’Aquila, incontrano il pubblico del Museo per raccontare le opere esposte nel nuovo allestimento. Dall’interesse sulla capacità dei materiali di assorbire la memoria, sia che si tratti di supporti duraturi che di materiali più effimeri, alle sperimentazioni digitali contemporanee e dunque al rapporto tra passato e presente, tra materialità e immaterialità.

Un incontro per scoprire e comprendere, attraverso lo sguardo degli artisti, come la coesistenza di permanenza e transitorietà, materico e immateriale, rappresentino una condizione universale, radicata nella natura stessa dell’esistenza umana e dei nostri corpi, nel destino dei manufatti, dei luoghi, dei significati e delle immagini.

Il primo, alle ore 12, avrà come protagonisti Luca Monterastelli, Francesco Arena e Massimo Grimaldi in dialogo con Bartolomeo Pietromarchi, Direttore del MAXXI L’Aquila. Nel pomeriggio, alle 15 Paloma Varga Weisz, Hana Miletić e June Crespo in conversazione con Alessandro Rabottini e con Fanny Borel.

Elisa Cerasoli




INAUGURAZIONE DELLA PISTA CICLABILE sul lungomare monumentale

Domenica, 3 luglio 2022, alle 18.30. Presenzierà al taglio del nastro la soubrette Valeria Marini.

Giulianova, 2 luglio 2022. Nei prossimi giorni, anche l’inaugurazione della “Fanciulla” di piazza Dalmazia, con la partecipazione della Fondazione Franco Summa.

Sarà inaugurata domani, domenica 3 luglio, la nuova pista ciclabile sul lungomare monumentale. Il taglio del nastro è fissato per le 18:30. Con l’Amministrazione comunale parteciperà all’evento la soubrette Valeria Marini.




VIA GLI ANIMALI dagli spettacoli circensi

Si al circo, purché faccia a meno degli animali

Roseto degli Abruzzi, 2 luglio 2022. Il Sindaco di Roseto degli Abruzzi ha sottoscritto un’apposita ordinanza, la n. 60 del 29 giugno 2022, con cui si vieta nel territorio rosetano l’utilizzo di animali negli spettacoli circensi, uno spettacolo dove non ci sono fruste o cerchi di fuoco da attraversare solo per produrre un ipotetico divertimento, ma è comunque consentito l’attendamento esclusivamente ai circhi che rispettino i requisiti prescritti dalla Commissione CITES istituita presso la Commissione dell’ambiente, con deliberazione del 10.05.2000 “criteri per il mantenimento di animali nei circhi e nelle mostre viaggianti” e successive modifiche ed integrazioni, emessa in ottemperanza alla Legge 07.02 1992 n. 150 e successive modifiche ed integrazioni.

Rispondendo alle crescenti motivazioni che sono dietro al rifiuto, sempre più forte e coerente, della pratica circense con animali, il primo cittadino Mario Nugnes, con il parere favorevole del servizio veterinario della ASL di Teramo, ha emanato una ordinanza con la quale “è fatto divieto di attendamento, nel territorio comunale, dei circhi con esemplari delle seguenti specie: primati, delfini, lupi, orsi, grandi felini, foche, elefanti, rinoceronti, ippopotami, giraffe, rapaci diurni e notturni”.

“Oltre al fatto che continuare a consentire la presenza in città di “certi circhi” sarebbe stato in contrasto con la dichiarazione universale sui diritti degli animali proclamata su iniziativa dell’UNESCO – ha dichiarato il Sindaco Mario Nugnes – la cosa sarebbe stata palesemente in contrasto con un punto importante del nostro programma amministrativo nel quale indichiamo Roseto come una città “pet friendly”, pertanto amica degli animali”. Largo quindi ad un programma che privilegi le abilità artistiche, acrobatiche e comiche di equilibristi, trapezisti, giocolieri e clown, capaci di dare vita ad uno show per tutta la famiglia senza lo sfruttamento di poveri animali.

“Voglio che sia ben chiaro che ho firmato l’ordinanza non perché convinto che in tutti i circhi gli animali vengano maltrattati, perché farei “di tutt’erba un fascio” e questo non appartiene né guida il mio agire di amministratore – ha spiegato il Sindaco – ma l’ho fatto perché i tempi sono cambiati, e sono certo, essendo stato anch’io bambino ed essendo padre di tre figlie, che le nuove generazioni siano più propense ad ammirare spettacoli con contenuti artistici piuttosto assistere ad esibizioni di animali costretti a vivere fuori e in contrarietà ai loro rispettivi habitat”.

“Finalmente diamo attuazione a un sentimento comune e molto forte nella nostra città – ha concluso il primo cittadino – infatti nell’ottobre 2020 la passata Amministrazione portò in Consiglio, su proposta di quattro giovani colleghi, un’apposita risoluzione che, anche dall’opposizione, votai convintamente. Peccato che da quel momento questa è rimasta ferma e non ha mai trovato attuazione, noi invece oggi diamo seguito, con questa ordinanza, a una volontà comune a tanti cittadini rosetani che, ne sono certi, apprezzeranno e appoggeranno questa nostra scelta”.




ALLENARSI PER LA SALUTE into the wild

Alla D’Annunzio il prestigioso riconoscimento della Bocconi School of Management

Chieti, 2 luglio 2022. Alla presenza del Ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, il progetto “Allenarsi per la salute into the wild” del Dipartimento di Medicina e Scienze dell’Invecchiamento dell’Università “Gabriele d’Annunzio” (DMSI) di Chieti-Pescara è stato premiato dalla “SDA Bocconi School of Management” con una menzione speciale, nella sezione sport del premio “Valore pubblico. La pubblica amministrazione che funziona”. Ideato ed attuato sotto la direzione del professor Giorgio Napolitano e coordinato dal dottor Andrea Di Blasio, ricercatore della “d’Annunzio”, il progetto “Allenarsi per la salute into the wild” è stato realizzato in coordinamento con il DMSI della “d’Annunzio” e con l’Ambulatorio di Medicina Integrata, attivato dalla ASL Lanciano-Vasto-Chieti e dal DMSI presso l’ospedale “G. Bernabeo” di Ortona, a completamento e supporto delle attività della Breast Unit.

Il progetto – spiega il dottor Andrea Di Blasio – è nato con lo scopo di trasformare in pratica i risultati della ricerca di base, per supportare la prevenzione primaria, terziaria a quaternaria del tumore mammario anche attraverso l’allenamento in ambiente naturale. Il progetto è in continuo ampliamento e prevede la ricerca degli effetti psicofisici di diverse discipline e di diversi ambienti naturali, nonché la loro mappatura, e la caratterizzazione di quelli che, in Abruzzo, contengono le caratteristiche più importanti per la salute. L’organizzazione di allenamenti supervisionati ed itineranti, nella nostra regione, lo completano. Nell’A.A. 2020/2021, il progetto ha visto l’istituzione e la realizzazione di un corso di perfezionamento, aperto a laureati in “Scienze e Tecniche delle Attività motorie preventive ed adattate”, volto a creare competenze specifiche, nel territorio, per l’allenamento di trattate per tumore mammario. In forza degli effetti positivi psicofisici dell’esercizio fisico in ambiente naturale, il progetto è replicabile anche in altri contesti, come abbiamo parzialmente fatto col progetto “Not Just Walking”, realizzato per le patologie cardiovascolari e dismetaboliche. Un importante ringraziamento – aggiunge il dottor Di Blasio – va all’Ateneo d’Annunzio, al DMSI ed alla ASL Lanciano-Vasto-Chieti che hanno reso possibile il progetto, nonché ai nostri partner, “Il Bosso Soc. Coop.”, l’Associazione “ISA” e l’Associazione “Amici per la Vita-Onlus”, che lo hanno in parte sostenuto economicamente con il loro contributo incondizionato. Un ringraziamento particolare va ai nostri borsisti universitari, costantemente coinvolti nella raccolta dati, nelle mappature e nella conduzione degli allenamenti: i dottori Teresa Morano, Federica Lancia, Alessandra Di Marco, Gianluca Viscioni e Simone Grosso. Quello ottenuto, infatti, – conclude il dottor Di Blasio – è un riconoscimento importante al lavoro di un’equipe multidisciplinare sostenuto dalle Istituzioni e da qualificate Associazioni del territorio.

Maurizio Adezio




AL FLAIANO 2022 premiato il viaggio delle radici

Maxi Manzo vincitore del Premio Flaiano di Italianistica sezione Under 35 con il docufilm “El Vestito de Dora”

Pescara, 2 luglio 2022. Esiste un’altra Italia nel mondo composta da circa ottanta milioni di persone che sognano di tornare nei luoghi da cui sono partiti gli avi per scoprire, attraverso un “viaggio delle radici”, le proprie origini e risanare la ferita provocata dallo sradicamento dell’albero genealogico.

Tra questi Maxi Manzo, un giovane argentino italo-discendente di origini abruzzesi e molisane che ha vinto il Premio Flaiano 2022 per la prima edizione Under 35 della sezione di Italianistica, con il progetto interculturale e docufilm musicale “El Vestido de Dora”.

Il Premio, che verrà ritirato il prossimo 2 luglio nell’ambito della prima delle due serate dedicate al teatro D’Annunzio di Pescara, è stato promosso ed organizzato dalla Fondazione Edoardo Tiboni, dall’Associazione Culturale Ennio Flaiano in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e con gli Istituti Italiani di Cultura all’Estero: “Il documentario – ha dichiarato la Presidente della Fondazione Carla Tiboni – è un valido tentativo di promuovere la cultura italiana nel mondo attraverso le nuove generazioni e attraverso nuovi strumenti di comunicazione, obiettivi questi perseguiti dal Premio Internazionale Flaiano di Italianistica “Luca Attanasio”.

Il progetto

Il progetto tratta il tema degli oriundi italiani residenti all’estero che compiono questo viaggio di ritorno in Italia per ritrovare la propria identità individuale e collettiva. Il documentario, infatti, che racconta l’esperienza dell’autore, vuole mostrare, attraverso una profonda ricerca personale, gli effetti dello sradicamento forzato all’interno di un nucleo familiare emigrato dall’Italia e che si ripercuotono sulle generazioni future. Questo avviene con alcune semplici azioni della vita quotidiana, trasmesse di generazione in generazione, che possono risvegliare un’infinità di emozioni e che vengono canalizzate attraverso l’immaginazione dell’individuo. Altre azioni più complesse, invece, permangono nell’inconscio familiare influendo sulla personalità di un soggetto, come una ferita da guarire. Tutto parte delle testimonianze dei nonni italiani emigrati in Argentina che rievocano passaggi della loro vita, in un momento attuale di solitudine e introspezione. La narrazione dell’autore parte da Tornareccio, piccolo borgo in Provincia di Chieti, paese d’origine della nonna Dora, che con i suoi racconti sulle tradizioni e le storie d’Abruzzo ha segnato la sua giovinezza, spingendolo a conoscere da vicino i luoghi che gli descriveva fin da piccolo. Attraverso i filmati dell’archivio di famiglia il viaggio continua con il racconto della comunità italiana d’oltreoceano, con la nascita delle famiglie italo-argentine negli anni ’60, con l’adozione di nuovi costumi che si sviluppano attraverso la fusione delle tradizioni di entrambi i Paesi. In alcuni momenti si percepiranno fasi di negazione, di nostalgia, di rabbia, ma tutto ciò non impedirà la nascita della vita associativa negli anni ’70 e ’80. Nel docufim si parla anche di quello che la comunità italiana, attraverso la sua rete associativa, ha dato al protagonista, così come a tanti altri giovani: la possibilità di realizzare i loro sogni e di esprimere le loro vocazioni.

L’autore

Nato a Mar del Plata nel 1987, musicista e operatore culturale, Maxi Manzo ha avuto da sempre un legame speciale con le sue radici italiane: è Consigliere del CRAM (Consiglio Regionale degli Abruzzesi nel Mondo) e della Consulta dei Molisani nel Mondo, ed è inoltre membro della Rete dei Giovani Italiani nel Mondo della Commissione VII del CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero), che include circa 150 rappresentanti under 35 delle collettività italiane all’estero. Negli ultimi 8 anni ha vissuto nella Città di Buenos Aires e ha svolto funzioni nella “Direzione della Collettività del Governo della Città di Buenos Aires” come coordinatore artistico del programma “Buenos Aires Celebra”, collaborando alla diffusione della cultura delle oltre quaranta collettività che hanno sede in detta città. Nel periodo della pandemia da Covid-19, ha compiuto un’intensa ricerca della sua storia familiare, che lo ha portato a raccontare il suo viaggio alla scoperta delle radici e a realizzazione questa preziosa testimonianza.

Il progetto ha il patrocinio della Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Dichiarato di interesse dall’onorevole Consiglio Deliberativo del “Partido de General Pueyrredón”, ed è stato realizzato con il sostegno della Regione Abruzzo (CRAM) – Consiglio Regionale degli Abruzzesi nel Mondo, la Regione Molise – Rapporti con i molisani nel mondo e il  Consolato d’Italia di Mar del Plata, e con la collaborazione dell’Associazione Raíz Italiana, del Governo della Città di Buenos Aires (Direzione Generale delle Collettività), l’ENIT – Ente Nazionale Italiano per il Turismo – Sede Buenos Aires, l’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires, l’Associazione Famiglia Abruzzese di Rosario, la Fedamo Abruzzo, il Centro Abruzzese Marplatense, l’Associazione dei Carovillesi e Hijos del Molise, l’Associazione Vinchiaturese in Argentina, l’Unione Molise, Federazione delle Associazioni Italiane di Mar del Plata e Zona, Colectividad Mafaldese y Molisana.

Il docufilm

Il documentario è stato realizzato tra l’Argentina e l’Italia, l’autore infatti negli ultimi mesi è venuto a perfezionare il suo lavoro tra Abruzzo e Molise per completare le riprese. Qui il protagonista, attraverso l’incontro con il territorio italiano ha trasformato in realtà le favole raccontate dai suoi avi, ha ritrovato le tradizioni musicali che fanno parte della sua ricerca interiore e che significano la cura del suo albero genealogico.

Poi il ritorno in Argentina a febbraio scorso per presentare il progetto in anteprima a Mar del Plata, suo paese natale, il 12 marzo 2022 presso il museo MAR della città di Mar del Plata. Si è susseguito poi un fitto calendario di appuntamenti per un tour di presentazione del docu-film che ha toccato diverse città: il 25 marzo 2022 a Buenos Aires, presso la sede argentina dell’Università di Bologna, nell’ambito dell’incontro “Le comunità italiane nel mondo e i viaggi delle radici” organizzato dal Centro di Alti Studi dell’Università di Bologna in collaborazione con Marina Gabrieli, responsabile del Progetto di Ricerca del Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia dell’Università di Bologna “Verso un Turismo delle radici in Emilia-Romagna”. Il 3 aprile è stato proiettato nuovamente, con grande successo di pubblico, al Museo Mar di Mar del Plata con la collaborazione della Federación de Sociedades Italianas Mar del Plata, l’Unione Molise Centro Abruzzese Marplatense, e il Comites Mar del Plata. Il tour è proseguito poi in Patagonia il 6 maggio presso l’Associazione Italiana di San Martin de Los Andes e il 9 maggio all’Istituto Dante Alighieri Bariloche, in collaborazione con l’Associazione Italiana Socorro Mutuo Nueva Italia di Bariloche, dove i giovani studenti italo-discendenti di diverse fasce di età, sono stati invitati, attraverso la testimonianza del film, a scoprire le loro radici in Italia e a realizzare i loro sogni e desideri più profondi, seguendo le proprie vocazioni e onorando le tradizioni italo-argentine. Il 3 giugno è stato presentato di nuovo a Mar del Plata, presso le associazioni italiane Centro Abruzzese Marplatense e l’Unione Regionale del Molise.

Oggi di nuovo in Italia, dopo la consegna del premio Flaiano, l’artista presenterà il suo progetto domenica 3 luglio alle ore 20.30 a Tornareccio, suo paese di origine, presso la Sala Polifunzionale Remo Gaspari”, con una proiezione del suo docufilm e della storia di emigrazione della sua famiglia e sul viaggio di ritorno che lo ha riportato in Abruzzo.

Una speranza per il futuro

Ed è proprio grazie al mondo globalizzatoche i nipoti degli italiani sono in grado di ricostruire l’albero genealogico, di connettersi con le famiglie italiane, di comprendere da dove vengono anche attraverso il viaggio delle radici; quindi, percorrendo i paesini e i campi di cui tanto hanno sentito parlare nei racconti dei loro nonni. Vogliono sentirsi italiani, vogliono vivere l’Italia, scoprire la sua vera essenza, far conoscere le sue storie. A volte vengono delusi dalla realtà che non coincide con l’immaginazione e il sogno, così si ostinano a cercarla nei luoghi in cui pensano che possa ancora continuare a vivere. E quello del documentario è un finale aperto a una ricerca emotiva che rappresenta i sentimenti di tanti giovani che vibrano allo stesso modo, un ricongiungimento con le radici dell’albero, una rinascita con un messaggio di speranza in un momento di apertura con un mondo nuovo che cerca di riconnettersi con i bisogni primari.

La squadra di progetto

Genere: docufilm musicale

Autore e produzione: Maxi Manzo

Regia: Mati Long

Montaggio: Mati Long

Sceneggiatura: Maxi Manzo

Revisione sceneggiatura: Celeste Veleda

Direzione musicale: Julián Gándara

Paesi: Argentina/Italia

Anno: 2022

Turismo delle radici, volano per ripartire nell’era post Covid

Prende il via il Progetto del Pnrr “Il turismo delle radici – una strategia integrata per la ripresa del settore del turismo nell’Italia post covid-19”, che si inserisce nell’investimento per l’“Attrattività dei Borghi” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e propone un ampio raggio di offerte turistiche mirate alla vasta platea di italo-discendenti e di oriundi italiani nel mondo (stimati in circa 80 milioni).

Con la firma dell’accordo fra Ministero della Cultura ed il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale si pongono le basi per il Progetto attraverso il quale le comunità italiane all’estero presenti in tutto il mondo verranno coinvolte nella valorizzazione della nostra offerta turistica, all’interno di in una strategia volto a invertire il processo di depauperamento dei borghi italiani per sostenere attivamente il rilancio post Covid della nostra cultura, del nostro turismo e della nostra economia. L’obiettivo è consentire una riscoperta “a tutto tondo” dei luoghi di provenienza, consentendo ai visitatori di riappropriarsi della cultura delle loro origini anche attraverso tradizioni, testimonianze, artigianato e gastronomia.




START DAY, il futuro nel settore ferroviario

Avvio dei corsi di alta specializzazione

Ortona, 2 luglio 2022. L’Istituto Tecnico Superiore Per La Mobilità Sostenibile di Ortona, in collaborazione con Tua Spa, Sangritana Spa, dà avvio ai corsi di alta specializzazione nel settore Ferroviario dedicato a n. 25 giovani abruzzesi che hanno superato gli esami di selezione e di idoneità per le licenze di “Preparatore Treno” e “Condotta Treno”. Nella mattinata di lunedì 04 luglio p.v., l’agenzia formativa nazionale Forfer, partner dell’Its Most, presenterà insieme alle istituzioni pubbliche promotrici dei corsi e alla Regione Abruzzo, il piano formativo di 500 ore che sarà propedeutico all’ottenimento delle licenze necessarie per accedere al lavoro.

“Poter formare nell’ambito del settore ferroviario”, dichiara il Presidente della Fondazione its most, Ing. Alfonso DI Fonzo, “non rappresenta solo l’alta specializzazione offerta ai giovani dal nostro Istituto, ma una risposta concreta alle esigenze di crescita del sistema intermodale della nostra regione e dunque al mondo della logistica e dei trasporti”.

Il sostegno dell’Azienda Pubblica di Trasporto Tua Spa e di Sangritana esprime l’elevato fabbisogno di figure professionalmente preparate per i trasporti ferroviari, in un contesto competitivo in cui il trasporto via treno è in grado di dare risposte in termini di sostenibilità economica e ambientale alle esigenze distributive dell’industria e dei cittadini.

Il contribuito finanziario della Regione Abruzzo, che per la prima volta ha consentito l’attivazione nella nostra regione di questa tipologia di corsi altamente specialistici, ha permesso l’accesso ad un ampio bacino di giovani che, seppur con elevate attitudini e conoscenze, incontra gravi difficoltà nell’occupabilità.




PIANO DI CONTROLLO delle popolazioni di cinghiale

In tre anni meno incidenti stradali e danni alle colture, più sicurezza per i cittadini

Rocca San Giovanni, 2 luglio 2022 –  Bilancio positivo per il piano triennale 2020/22 di gestione e controllo delle popolazioni di cinghiale nella Riserva naturale regionale Grotta delle Farfalle, nei Comuni di Rocca San Giovanni e San Vito Chietino. 154 gli esemplari abbattuti in due anni, in circa 80 giornate di interventi.

”Un risultato importante – spiega il sindaco di Rocca San Giovanni Fabio Caravaggio – che ha contribuito ad arginare il fenomeno a vantaggio dell’intera collettività”. L’intervento in effetti ha portato a ridurre i danni alle coltivazioni, limitare il numero degli incidenti stradali e preservare l’aspetto naturalistico nei 500 ettari di riserva coinvolti dal progetto.

“Il merito è stato di tutti gli attori che hanno partecipato alla realizzazione dell’iniziativa – ha commentato il primo cittadino Caravaggio – dai due Comuni coinvolti, alla polizia provinciale e al dott. Fabio De Marinis. Vogliamo che il progetto vada avanti ed è per questo che chiediamo il coinvolgimento di altri enti, in primis la Regione Abruzzo, attraverso finanziamenti ad hoc che sostengono le attività di gestione e controllo dei cinghiali che finora sono state realizzate con le sole forze dei due Comuni. Non siamo, quindi, inermi di fronte al fenomeno, nonostante esso non sia di facile soluzione”.

Il progetto ha previsto nello specifico la collocazione di due recinzioni elettrificate all’interno della riserva Grotta delle Farfalle, una insistente su un piccolo orto nel Comune di San Vito e l’altra su una coltura di favino nel territorio di Rocca San Giovanni. “La riduzione dei danni nelle due aree recintate è stata notevole – ha spiegato Fabio De Marinis, biologo e tecnico faunistico negli Ambiti territoriali di caccia di Pescara, Sulmona e del Chietino Lancianese -. Lo studio preliminare di fattibilità del progetto  è durato quasi un anno, al quale sono seguiti due anni di attività. Insieme alla polizia provinciale e ad alcuni cacciatori volontari con abilitazione specifica, abbiamo effettuato degli abbattimenti selettivi programmati. Una volta abbattuti, i capi sono stati ritirati da ditte specializzate nella lavorazione di carni selvatiche, portati in centri di lavorazione, commercializzati e poi venduti”.

I proventi delle vendite, e questa è una particolarità dell’iniziativa, sono tornati nelle tasche dei due Comuni coinvolti e sono stati utilizzati per la gestione della riserva naturale. Insomma un piccolo circolo virtuoso che inoltre punta a far diventare, attraverso questo percorso, la carne di cinghiale prodotto tipico, simbolo del territorio. Trasformando il problema in una risorsa.

“Il piano di intervento è nato tre anni fa, prima della pandemia, e allora il problema era molto più evidente di oggi – ha dichiarato il sindaco di San Vito Chietino Emiliano Bozzelli -. Abbiamo contenuto la problematica affrontandola, riducendo i danni agli agricoltori, il numero degli incidenti stradali e tutelando la sicurezza della cittadinanza, ma adesso per andare avanti abbiamo bisogno che la Regione ci aiuti economicamente”.




ENERGIA GEOTERMICA: il progetto di Rfi sulla tratta Terni, Rieti, L’Aquila e Sulmona

Al centro del primo laboratorio geotermia-idrogeno

Roma, 2 luglio 2022. Il progetto di RFI sulla nuova linea a treni a idrogeno verde del cratere sismico di Terni, Rieti, L’Aquila e Sulmona sarà al centro del primo laboratorio geotermia-idrogeno che si terrà in Umbria. L’iniziativa, promossa dalla Rete di Imprese H-Circular, nasce per rispondere alle esigenze dell’energivoro e grande emettitore di CO2 come le Acciaierie Speciali di Terni, l’utilizzo del biogas e bio metano prodotto dagli impianti che smaltiscono i rifiuti organici e appunto il progetto di RFI sulla nuova linea a treni a idrogeno che interessa i comuni di Terni, Rieti, L’Aquila e Sulmona, che potrebbe giovare di una fornitura di idrogeno stabile senza condizionarsi a grandi impianti fotovoltaici o eolici.

Il primo progetto di economia circolare in Europa che vede chiusura del ciclo dei rifiuti, produzione di idrogeno verde per grandi cicli industriali e alimentazione del trasporto ferroviario.

A annunciarlo è stato il Presidente Associazione Geotermia Zero Emissioni, Diego Righini, in occasione degli Stati Generali della Geotermia, organizzati nei giorni scorsi dal Consiglio Nazionale degli Geologi.

La geotermia è attualmente la soluzione energetica più efficace e immediata per rispondere alla crisi di energia in Europa. Nel corso dell’appuntato è stato presentato il quadro generale degli impianti presenti oggi in Italia, che vede 34 centrali in Toscana, e la programmazione per il 2035 con la realizzazione di altre 15 centrali tra Emilia-Romagna, Umbria, Lazio, Campania, Basilicata e Sicilia. Le nuove centrali saranno il frutto della collaborazione tra gli studi compiuti dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e delle Università italiane presenti nelle regioni. Il lavoro sarà coordinato dall’Unione Geotermica Italiana e il piano industriale sarà redatto da Enel con la collaborazione delle PMI geotermiche coordinate dal manager di ITW Geotermia Italia, Diego Righini.

“E’ necessario un maggiore impegno di studiosi, ricercatori, Ordini dei geologi regionali e altri tecnici nel rispondere alle critiche pubbliche rivolte ai progetti geotermici presentati in Italia”, afferma Diego Righini, “Progetti che non devono più vedere sovraesposti gli imprenditori nel dibattito con i Comitati contrari o critici, ma i gli ordini professionali, le Università e gli Istituti scientifici che fanno molti convegni ma hanno dimostrato poco coraggio nel affrontare critiche non giustificate sui temi delicati della sismicità e dell’inquinamento delle falde acquifere, fatta eccezione dell’INGV che da quando ha come presidente Carlo Doglioni risponde caso su caso sul tema della sismicità smentendo collegamenti con i progetti completamente diversi di Strasburgo, San Gallo e Basile”.

Secondo Righini “Regioni e Comuni non dotati di uffici tecnici competenti chiedano supporto a CNR, Università e Geologi per rispondere ai quesiti tecnici rivolti sui progetti. Non deve essere più consentito ai politici di rispondere sui temi tecnici sulla geotermia con risposte qualunquiste prive di ogni nozione tecnica”.




RINNOVO RSU alla Hydro Building

Alla SGLM la Uilm è il primo sindacato

Aielli, 2 luglio 2022 – La Uilm vince le elezioni alla Hydro Building e alla Sglm (società cooperativa che gestisce un reparto per Hydro) di Aielli, eleggendo in entrambi i casi 2 Rsu su 3. In Hydro la Uilm ottiene 50 voti su 79 votanti, pari al 63.2 per cento, mentre la Fim ottiene 26 voti pari al 32 per cento.

Nella lista UILM sono stati eletti Antonello Quadrato, primo degli eletti con ben 45 preferenze ed anche Rls, e Andrea Bernardi, ai quali vanno i migliori auguri di buon lavoro da parte di tutta la segreteria provinciale.

In Sglm la Uilm ottiene 24 voti su 47 votanti pari al 51 per cento, mentre la Fim ottiene 20 voti pari al 49 per cento. Nella lista Uilm vengono eletti Simplicio Baruffa, primo degli eletti con ben 17 voti ed anche Rls, e Gennaro Melillo, ai quali la segreteria provinciale rinnova i migliori auguri di buon lavoro.

“Con questa tornata elettorale – commenta Michele Paliani, segretario Uilm L’Aquila Teramo – la Uilm provinciale conferma il primato in tutte le aziende del territorio marsicano eleggendo il maggior numero di Rsu rispetto alle altre organizzazioni sindacali. Tutto questo è il risultato di un operato che i lavoratori e le lavoratrici metalmeccaniche riconoscono ai delegati e alle delegate che compongono le liste oggetto di elezione e che quotidianamente si adoperano per fornire assistenza ai colleghi delle aziende. A loro il merito di tutto ciò. La segreteria provinciale esprime grande soddisfazione perché ancora una volta la trasparenza, la dedizione, il lavoro di squadra e il sano confronto prevalgono sulle bizzarre critiche e illazioni che taluni cercano di millantare senza avere successo”.

Piergiorgio Greco




ACHILLAIVE MUSIC FESTIVAL. Al via a settembre

Chieti, 1° luglio 2022 – Si svolgerà il 23, 24 e 25 settembre a Porta Pescara la prima edizione di Achillaive a settembre la prima edizione dell’Achillaive Music Festival, rassegna ideata dall’associazione ScopriTeate, in collaborazione con l’Amministrazione comunale. Oggi la presentazione con l’assessore agli Eventi Paolo De Cesare, la presidente dell’associazione Concetta De Sanctis, la consigliera Alberta Giannini, i presentatori e gli altri motori organizzativi dell’associazione.

“Siamo aperti alle iniziative che arrivano dalle associazioni – così l’assessore agli Eventi Paolo De Cesare – perché arricchiscono la città e rendono possibile la ripresa di una socialità che sarà fondamentale da qui agli anni futuri. La musica, come il teatro e la goliardia che accompagna gli eventi di ScopriTeate sarà un’occasione di dare voce, letteralmente, ai talenti di cui la nostra città è piena, sono certo che ne scopriremo di nuovi e che l’evento ci sorprenderà, regalando alla città animazione e arricchendo ulteriormente anche il calendario degli eventi settembrini, buona parte del mese è storicamente dedicata a Chieti Scalo con il settembre Scalino, questo alla fine di un’estate che sarà ancora più animata di quella dello scorso anno”.

Chieti vanta manifestazioni che hanno fatto la storia delle kermesse musicali outdoor in Abruzzo, già a partire dalla metà degli anni novanta ricordate le serate musicali al campetto della Villa Comunale?) – ricorda la presidente dell’associazione ScopriTeate Concetta De Sanctis – Il progetto Achillaive ha l’ambizione di riportare di nuovo la musica dal vivo, ma con finalità non solo di puro intrattenimento. Si tratta di un progetto a lungo termine come quello del Palio de lu Ricchiappe; che vuole muoversi e arricchirsi qualitativamente e quantitativamente negli anni a venire. Una finalità che ci è piaciuto condividere con l’Amministrazione comunale, per far sì che anche Achillaive diventi patrimonio della città. Si parte a fine settembre, la location

scelta è Largo di Porta Pescara, uno dei luoghi più belli della nostra città, ricco di attività enogastronomiche. Si spera che un giorno si possano occupare spazi importanti e altrettanto belli come l’arena della Civitella. Nel dettaglio si tratta di un Festival musicale nel quale si esibiranno dal vivo Band che parteciperanno gratuitamente, che avranno circa 25 minuti a disposizione per la preseguire un brano inedito. Alla giuria il compito di valutare e decretare la Band vincitrice che verrà premiata domenica 25 settembre”.

Come partecipare. Il brano inedito, dovrà essere inviato all’organizzazione – come da regolamento – e farà parte di una compilation (cd) registrata e prodotta dall’organizzazione stessa. Oltre al premio per il miglior brano inedito,sarà premiata anche la migliore esibizione dal vivo. “FUORI DAL CORO” è un premio speciale, un meritato riconoscimento a profili illustri di personaggi che si sono distinti nel campo della musica pur non essendo necessariamente musicisti o interpreti. I termini per le iscrizioni sono indicati nel regolamento pubblicato sui canali ufficiali social (FB e Instagram) di “achillaive”. La mail ufficiale è achillaive@gmail.com, sono aperte le iscrizioni a partire dal 4 luglio 2022. Ciascuna richiesta verrà presa in considerazione e confermata dallo staff.




NUOVO RECORD DEL MONDO per diversamente abili

Una nuova importante sfida vinta. Ilenia Colanero è di nuovo sul tetto del mondo dell’apnea mondiale

Lanciano, 1° luglio 2022. Stavolta l’impresa è stata realizzata in una specialità profondamente differente dalle competizioni in piscina, ovvero l’apnea di profondità lungo un cavo guida. Ilenia, atleta dell’Apnea Team Abruzzo, nelle acque antistanti il Comune di Scarlino (GR) ha stabilito il nuovo record del mondo di specialità organizzato da Fipsas (Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee) raggiungendo quota -20 mt in 1’20’’, come certificato dai giudici della Cmas.

Nel campo di gara della ‘Solmine deep water area’ la sicurezza è stata garantita da Guardia Costiera, Croce Rossa e Scarlino Diving Center che in sinergia hanno seguito ogni metro del tuffo nel blu della Colanero. Il tutto in collaborazione con Sos Villaggi per bambini Italia e l’Ambito Maremma Toscana Nord.

“Emozioni indescrivibili, questo record è figlio di quello dell’estate scorsa fatto registrare in occasione dei Giochi del Mare di Vasto – spiega Ilenia Colanero – dove il rapporto con l’acqua è diventato parte integrante della mia vita. Vincere la linea di galleggiamento e cercare la profondità con l’utilizzo di un solo arto è stata una sfida gigantesca perché fino a pochi mesi fa la stessa acqua per me era un limite, avendo addirittura paura della profondità.

Grazie al mio gruppo e al lavoro fatto insieme – chiosa l’atleta lancianese – ho superato le mie paure raggiungendo i miei obiettivi con tenacia e lucida follia convincendomi che questo possa essere solo un nuovo passo verso altri traguardi dipinti di blu. Ritorno in Abruzzo ancora più convinta che la disabilità sia unicamente uno ‘stato mentale’ più che un impedimento fisico”.  

E come di consueto ormai, il nuovo primato di Ilenia è stato affiancato dal nuovo record mondiale anche dell’amico Fabrizio Pagani, che, in assetto variabile senza attrezzi, ha raggiunto la profondità di 35 mt in 1’30”.




RIAPERTO IL PARCO della villa comunale

Il parco della Villa Comunale, dopo diversi anni, torna a disposizione dei cittadini e ad essere un teatro naturale per lo svolgimento dei grandi eventi rosetani

Roseto degli Abruzzi, 1° luglio 2022. Ieri mattina, alla presenza del Sindaco Mario Nugnes, del Vicesindaco Angelo Marcone e dei Consiglieri e Assessori Comunali si è svolta la cerimonia di riapertura dello storico spazio verde che sarà seguita, entro qualche settimana, dalla conclusione dei lavori che restituiranno alla comunità anche il primo piano della struttura. L’intervento ha permesso di mettere in sicurezza gli spazi, di analizzare lo stato di salute delle piante e di ridare decoro al parco che torna finalmente a presentarsi in tutto il suo splendore.

“Quando si riesce ad ottimizzare l’ordinaria manutenzione, lavorando in tempi brevi, si riesce a realizzare qualcosa di straordinario per tutta la comunità – le parole del Sindaco Mario Nugnes – E, la riapertura del parco della Villa Comunale, simboleggia pienamente questo concetto. Dopo diversi anni di chiusura, caratterizzata da immobilismo, rinvii e rimandi siamo riusciti a ridonare a tutti i cittadini un luogo fondamentale per la socialità e la condivisione, ma non solo. Questo giorno simboleggia la rinascita di tutta la zona che diventerà uno dei posti nevralgici anche per l’organizzazione degli eventi. Oggi partiamo dal giardino, ma il mio impegno e quello di tutta la mia squadra, è quello di riaprire presto anche altri locali per i quali, preannuncio che a breve ci sarà una bella sorpresa”.

“Dopo sei anni, abbiamo riaperto il parco della Villa Comunale – afferma il Vicesindaco Angelo Marcone – Grazie al contributo dell’Agronomo abbiamo verificato lo stato delle 121 piante presenti e abbiamo messo in sicurezza il parco anche attraverso opere di potatura e, dove necessario, di abbattimento delle piante troppo ammalorate. Siamo riusciti a restituire alla città un’area verde centrale, sicura, pulita, curata e tra qualche settimana taglieremo il nastro anche del piano terra della Villa per il quale manca solo il collaudo. Siamo riusciti a portare a termine un’opera che altri non sono riusciti a completare e proseguirà il nostro impegno a cercare di intercettare ulteriori fondi del Pnrr per completare gli interventi. Abbiamo ridonato alle famiglie e a tutti i cittadini uno spazio fondamentale, compresa l’area dietro la Villa, messa in sicurezza e dove, grazie alla sistemazione del palco, si svolgeranno tanti grandi eventi dell’estate rosetana a partire da “Roseto Opera Prima”. Possiamo dire, senza dubbio alcuno, che abbiamo restituito alla città una parte importante della sua bellezza”.




ONE HEALTH ONE EARTH. Una Sola Salute Un Solo Pianeta

L’IZS organizza il premio internazionale “One Health Award”: dal 16 al 18 settembre studiosi, opinion maker, esponenti di istituzioni, cultura e spettacolo trasformeranno Teramo nel palcoscenico della salute globale

Teramo, 1° luglio 2022. Per molto tempo si è pensato che la salvezza dell’umanità fosse nel proteggersi dalla natura, poi che fosse nel distanziarsene. Per via degli effetti negativi dei cambiamenti climatici e della pandemia da Covid-19, si sta finalmente raggiungendo la consapevolezza che la nostra salute-salvezza è legata indissolubilmente alla natura, anzi consiste nella salute della natura. Queste premesse hanno spinto l’IZS di Teramo a organizzare un grande evento internazionale consacrato alla rivoluzione One Health One Earth.

Si tratta di One Health Award (OHA), l’appuntamento in programma a Teramo dal 16 al 18 settembre 2022, con studiosi, opinion maker, esponenti delle istituzioni, protagonisti della cultura e dello spettacolo che porteranno al centro del dibattito pubblico l’urgenza di un cambiamento di mentalità e prospettiva per affrontare le nuove sfide. Negli stessi giorni a Giulianova (TE) si svolge la Brucellosis 2022 International Research Conference con la partecipazione degli scienziati mondiali più autorevoli nel campo delle malattie infettive animali. I due eventi sono riuniti in un’unica cornice grazie all’IZS dell’Abruzzo e del Molise che farà convergere a Giulianova oltre 250 ricercatori e trasformerà Teramo nel palcoscenico della rivoluzione One Health One Earth. Due eventi che si alimenteranno l’uno dell’altro, favorendo riflessione, approfondimento e nuova consapevolezza davanti alla vera grande sfida che ci attende: una sola salute per un solo pianeta.

Come definito nel 2008 dalla Task Force dell’Associazione americana di medicina veterinaria, l’approccio One Health richiede sforzi collaborativi di più discipline che lavorano a livello locale, nazionale e globale per ottenere una salute ottimale per le persone, gli animali e il nostro ambiente: oggi questo approccio è riconosciuto ufficialmente dal Ministero della Salute, dalla Commissione Europea e da tutte le principali organizzazioni internazionali che si occupano di sanità. La pandemia da SARS-CoV-2 ha reso evidente a tutti la necessità di una nuova consapevolezza nel rapporto tra gli esseri viventi e l’ambiente circostante. Alla base del premio internazionale One Health Award c’è proprio l’esigenza di interrogarsi sulle delicate interconnessioni tra uomini, animali e il loro habitat, ragionando pubblicamente con esperti di diverse discipline che per tre giorni dibatteranno a Teramo di temi non più derogabili perché riguardano il nostro presente ancor prima del nostro futuro.

L’IZS di Teramo è stato in prima linea sin dalle primissime fasi dell’emergenza Covid-19, da marzo 2020, grazie alla sua organizzazione, al know how, alla disponibilità di laboratori specializzati e infrastrutture informatiche capaci di gestire al meglio le operazioni di ricezione, analisi e refertazione dei campioni. Inoltre, ha investito molto nell’attività di ricerca, come nel sequenziamento del genoma del virus mediante metodiche di nuova generazione che, il 24 dicembre 2020, ha permesso di identificare la variante inglese per la prima volta in Italia: una scoperta che ha portato l’Ente alla ribalta internazionale anche per via di un articolo dell’autorevole The Washington Post.

“L’Istituto ha sempre utilizzato un approccio One Health, è stato naturale continuare su questa linea nel corso della pandemia. La visione olistica One Health, One Earth è finalizzata alla salute globale perché affronta anche i bisogni delle popolazioni più vulnerabili sulla base dell’intima relazione tra la loro salute, la salute dei loro animali e l’ambiente in cui vivono”, afferma il Direttore Generale dell’IZS di Teramo Nicola D’Alterio, “virus e batteri saltano sempre più da una specie all’altra, questo ‘spillover’ non è frutto della casualità ma il sintomo di un equilibrio ormai rotto all’interno dei diversi ecosistemi. Ecco perché è necessario ripensare il rapporto tra uomo e ambiente: One Health Award sarà un’occasione per portare questo obiettivo al centro del dibattito pubblico italiano e internazionale, partendo dal nostro territorio a cui dobbiamo quello che siamo diventati. L’IZS di Teramo è conosciuto in tutto il mondo, tuttavia ha una forte connotazione territoriale. La stima e la considerazione che ci arrivano dalle Istituzioni locali e dal tessuto sociale del territorio le abbiamo avvertite ancora una volta nell’organizzazione di questa tre giorni” conclude il DG D’Alterio: “Siamo grati e orgogliosi del fatto che Regione Abruzzo, Provincia e Comune di Teramo, Unite e tanti altri partner, pubblici e privati, abbiano deciso di sostenere questa avventura con interesse ed entusiasmo”.

One Health Award non è rivolto solo alle eccellenze della ricerca ma anche della divulgazione, ecco perché sono previsti ben cinque premi destinati a: 1) uno scienziato italiano; 2) uno scienziato non italiano; 3) un divulgatore; 4) una storia; 5) uno studente.

Manuel Graziani




ACQUALUCEFUOCO. I colori della tradizione

Il centro storico di Giulianova, domenica prossima, si tingerà d’arte, tra sogno e memoria

Grazie al Nome della Rosa, gli sportelli delle utenze saranno presi d’assalto dai pennelli e dalla fantasia di decine di artisti.  Non poteva mancare, a luglio,  l’appuntamento con AcquaLuceFuoco. I colori della tradizione, evento originale, molto atteso e caratterizzante delle estati giuliesi.

Pensata e organizzata dal Circolo culturale Il nome della Rosa, con il Patrocinio del Comune di Giulianova, l’edizione 2022, che si terrà domenica prossima, 3 luglio,  si avvale della collaborazione di Jazz Crew, Orao ed Eventi in Rosa.

AcquaLuceFuoco – spiegano gli ideatori –  è un progetto artistico che va avanti da dodici anni e nasce dall’ intuizione di decorare gli sportelli delle utenze di gas, luce ed acqua del centro storico,  creando, di fatto, una galleria a cielo aperto. Negli anni, hanno partecipato artisti di fama locale, come i compianti Francesco Ciccolone e Laura Giansante, ed anche semplici appassionati che hanno contribuito, con la loro arte, a fare degli indispensabili, ma anonimi, sportelli, piccole parentesi di colore e bellezza.

Evento gemello, il Concerto all’alba, anche quest’anno in versione doppia, allestito cioè sul Belvedere e sulla spiaggia in corrispondenza del molo sud.  Si esibiranno, rispettivamente a Giulianova alta e al Lido,  Martina Jozwiak group (10 luglio) e i Kind of blue (31 luglio).




TRANSUMANZA: le radici e il futuro di un’identità

A Castel Del Monte il nono evento di avvicinamento al XIV festival nazionale dei borghi più belli d’Italia

Pescara, 1° luglio 2022. Terra di emigranti e di pastori, di artigiani e di poeti, Castel del Monte, in provincia de L’Aquila, sarà lo scenario della nona tappa di avvicinamento al XIV Festival Nazionale dei Borghi più Belli d’Italia, che si terrà sabato 2 luglio pv.

A raccontare il borgo, le sue tradizioni e credenze, le storie antiche intrecciate con il quotidiano e la tenacia dei suoi pastori, saranno gli ospiti del dibattito intitolato “Transumanza: le radici e il futuro di un’identità”: lo storico Alessio Rotellini, il ricercatore Antonio Corrado e il pastore e imprenditore Nunzio Marcelli, presidente di “Rete Appia”, rete italiana della pastorizia. Nell’incontro si ripercorrerà la vita dei castellani nei suoi aspetti tipici legati ai ritmi e ai tempi della montagna.

I sindaci dell’Associazione “I Borghi più belli d’Italia in Abruzzo e Molise” potranno poi conoscere da vicino l’antica arte casearia, che ha reso famoso Castel del Monte per i suoi prodotti, in modo particolare per il canestrato, un tipico formaggio pecorino a pasta dura, ottenuto da latte intero crudo di pecora, prodotto tutelato dal Presidio Slow Food e dal marchio Doc. Si proseguirà con la visita del Museo diffuso, un interessante percorso museale pensato e allestito all’interno di locali in disuso nel borgo, in cui sono stati ricostruiti gli ambienti tradizionali con gli oggetti della quotidianità propri della vita pastorale.

Punto di arrivo del percorso sarà l’inaugurazione del nuovo punto espositivo dedicato al poeta pastore “Francesco Giuliani”, nato a Castel del Monte il 5 agosto 1890, simbolo di una generazione di uomini resilienti, che hanno saputo adattarsi e governare le avversità tanto da trasformarle in punti di forza. A concludere la visita nel borgo sarà l’esibizione della corale Fonte Vetica.

A descrivere adeguatamente la realtà di Castel del Monte come “paese di montagna e tra le montagne”, sono certamente i versi di Francesco Giuliani, che dei suoi luoghi diceva:

“Tra le selve e sui monti anch’io pastore

Con il gregge ed a questo affezionato

Nel bel piano di Campo Imperatore

Quante stagioni io vissi beato;

E leggevo con cura e con amore

Dante, Petrarca e l’Ariosto lodato,

Questi sempre compagni e cari amici

Per cui viver potei giorni felici”.

Sicuramente in queste parole – osserva Antonio Di Marco, Presidente dell’Associazione “I Borghi più belli d’Italia in Abruzzo e Molise” – si coglie il nesso profondo che esiste tra l’uomo e il luogo natìo, un legame forte e capace di resistere alle asperità e alle difficoltà della vita di montagna, ma anche istintivamente aperto alla contemplazione della natura. L’attività che stiamo portando avanti con gli eventi nei borghi ha appunto l’obiettivo di invogliare le persone, i turisti nuovi, ad ammirare la meravigliosa semplicità delle nostre terre d’origine per considerarle mete di conoscenza e sapere antichi e preservarle così da pericolosi mutamenti o abbandoni.

Antonio Di Marco

Presidente I Borghi più Belli d’Italia in Abruzzo e Molise




ALLA CORTE DI MARGHERITA, il nuovo libro della giornalista, Monica Pelliccione

La presentazione il 5 luglio, all’Aquila

L’Aquila, 1° luglio 2022. Nel cinquecentenario della nascita della duchessa e governatrice Margherita D’Austria, un tributo a una figura simbolo della città dell’Aquila. Verrà presentato il 5 luglio prossimo, a palazzo Fibbioni, all’Aquila, “Alla corte di Margherita”, Daimon Edizioni, l’ultimo libro della giornalista, scrittrice e saggista, Monica Pelliccione. Alla manifestazione, che si terrà alle 18, oltre all’autrice parteciperanno il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, l’editrice Alessandra Prospero, della Daimon Edizioni, lo scrittore e critico letterario, Gianfranco Giustizieri e Fabrizia Aquilio, componente del Comitato di Indirizzo per le Celebrazioni in occasione del cinquecentenario dalla nascita di Margherita d’Austria. Modera il giornalista del Centro, Giustino Parisse. Margherita d’Austria e L’Aquila, protagoniste sulla scena, nobildonna e regnante la prima, città dai fasti antichi la seconda, sono come un fiume carsico che emerge nell’Europa del XVI secolo. Le loro vicende si intrecciano in un libro che è narrazione e ricordo, una rievocazione storica che si dipana nei secoli. Ne è testimonianza palazzo Margherita che da “Margarita”, come si firmava nelle epistole, prende il nome. Regia Curia del Capitano nel XIII secolo, viene riprogettato da Pico Fonticulano, per accogliere la Duchessa Margherita, il 16 dicembre del 1572, nominata dal fratello Filippo D’Asburgo, Governatrice della città. 

Un excursus storico che parte da messer Buccio di Ranallo, primo cantore della «civitas nova», la città-territorio, dalla fondazione alla rifondazione, guelfi e ghibellini, gli angioini e a seguire i francesi e gli aragonesi, i Quarti cittadini, Piazza Duomo come demarcazione dei poteri e spazio temporale. Dal fiorente cinquecento aquilano, in un affascinante caleidoscopio di culture e stili dissimili che si fondono, alla corte di Margherita. In quel palazzo che, in epoca moderna, ha ospitato la Municipalità aquilana, con la Torre civica a custodire la Bolla di Papa Celestino V, simbolo della Perdonanza. “Tra trine e merletti, ori e preziosi, perle e pendenti, Madama Margherita, al piglio deciso di governatrice, accosta le raffinate movenze di nobildonna”, afferma Pelliccione, “animo leggiadro e acuta sensibilità aleggiano a palazzo. A corte è un fiorire di cultura e benevolenza, laddove Margherita riunisce poeti e cantori, musici e scultori, filosofi e letterati: personalità dall’autentico stile, che ha tratteggiato in modo emblematico ed esaustivo l’essenza di un’epoca di splendore economico e amministrativo per gli antichi Abruzzi, proiettandoli nel quadro dell’immaginifica storia politica europea.

Un libro”, prosegue Pelliccione, “che si pone come omaggio letterario alla Duchessa D’Austria, a 500 anni dalla sua nascita, e al legame con una città, L’Aquila, che l’ha vista governatrice e promotrice di cultura e sviluppo”. Dalla lettera autografa al fantasma di Margherita, fino alla descrizione dei palazzi edificati in suo onore: palazzo Farnese e palazzo Madama, a Roma, “è un corollario di preziosi particolari disseminati qua e là che arricchiscono la narrazione”, scrive Giustizieri nella post-fazione, “il tripudio, il riconoscimento, la crescita di una città che espande la sua economia, conosce la ricchezza con tutta la vita produttiva sorretta da saldi capitali finanziari. Sotto le ali protettrici della “Madonna”. Alla corte di Margherita, appunto, come il titolo del libro comprende e suggerisce!”.




SISTEMA CULTURA, la possibilità di una nuova consapevolezza ecologica

Ispirati dal filo turchese, installazione artistica di silvana abruzzese

Chieti, 1° luglio 2022. Dopo l’incontro del 29 giugno, dedicato alla Performance >ENOZ-)ZONE( ideata da Cam Lecce e Jörg Grünert del Deposito dei Segni, viaggio attraverso le stagioni della vita con lo speciale stilema del corpo-maschera, gli ultimi due del ciclo di incontri in cui Il filo turchese, installazione artistica di Silvana Abbruzzese, ha rappresentato il senso profondo di una possibilità di introspezione mediante l’arte e di condivisione di stati d’animo, avranno come filo conduttore il Teatro.

Il prossimo 2 luglio dalle ore 19, si terrà Dialoghi sul Teatro e l’ecologia dell’Anima, un incontro con l’attore e regista Edoardo Oliva, a cura del giornalista e docente Americo Carissimo che insieme parleranno di ciò che rimane della forza catartica del teatro come possibilità di guarigione dell’anima, ma anche come strumento politico di critica sociale e crescita di consapevolezza; di un teatro che oggi si rigenera in nuovi spazi come la periferia urbana ed affronta i temi dell’identità culturale, del potere, della seduzione come nell’ultimo lavoro della compagnia Il diavolo a Mosca tratto da Il maestro e Margherita di Bulgakov.

Il 9 luglio alle ore 21:00 sarà dedicato alla rappresentazione Il falò delle vanità. Liberamente ispirato al testo La Commedia delle vanità di Elias Canetti, la rilettura e riscrittura di Giancamillo Marrone portata in scena dai giovani del Laboratorio Actor del Piccolo teatro dello Scalo vuole descrivere un mondo distopico nel quale un governo totalitario stabilisce “per legge” che la vanità è vietata e ogni strumento atto a tenerla in vita, eliminato. Ma non solo. Nella rilettura di Giancamillo Marrone il testo viene riadattato ai giorni d’oggi dove la vanità, attraverso l’uso dei selfie e dei social, imperversa alla grande. Riusciamo ad immaginare un mondo dove tutto ciò dall’oggi al domani diventa vietato? Dove si è obbligati a gettare in un grande falò tutto ciò possa essere oggetto di vanità? Il divieto è sintomo di dittatura? O forse siamo già nella dittatura dei social?

Fino al 10 luglio, finissage della installazione Il filo turchese, auspicio per una nuova umanità, a cura di Francesca Finarelli, con il patrocinio della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Chieti e Pescara e del Comune di Chieti e con il con il contributo di TECNO GLASS, sarà possibile partecipare in prima persona all’opera dell’artista Silvana Abruzzese, lasciando un proprio segno. Tutti sono invitati a partecipare. La mostra continuerà ad essere visitabile tutti i giorni dalle 18 alle 22. Ingresso gratuito. Info 3358380406.

Zaira Fusco




SPESA CON IL SORRISO. Al via la campagna di sensibilizzazione

Lanciata dall’associazione la Casa Volante Blu e accolta dal punto vendita Magora-Conad

Francavilla al Mare, 30 giugno 2022. “Spesso i genitori dei nostri bambini affetti da sindrome dell’autismo preferiscono non portare i figli a fare la spesa in quanto il momento della fila in cassa diventa pesante e stressante per il bambino”, racconta il presidente della Casa Volante Blu Cinzia Santoferrara.

“Così abbiamo voluto creare un vero e proprio movimento La Spesa in Blu. Diamo la possibilità ai nostri ragazzi di vivere il momento della spesa non come uno stress ma come una possibilità di progetto inclusione” spiega la tesoriera della Casa Volante Blu Catia Simeone”.

“Per questo noi genitori la chiamiamo disabilità invisibile perché solo chi vive questa realtà conosce le reazioni che sono date dall’essere autististico non da un capriccio di un bambino come spesso si è sentito dire dalle persone. Conoscere e sensibilizzare aiuta quelle mamme e quei papà che spesso rinunciano a fare la spesa tutti insieme come tutte le famiglie” continua il presidente Cinzia Santoferrara.

Il primo ad accogliere l’iniziativa è stato il Conad presso il Centro Magora: “Siamo molto sensibili a queste iniziative e spero di poter essere utile alle famiglie che scelgono di fare la spesa presso il nostro centro commerciale ed aver usufruito delle casse prioritarie per la serenità dei loro bambini – conclude il direttore del punto vendita Leo Di Renzo che lancia l’invito – insieme alle nostre Annalisa e Valeria e a tutto il personale, vi aspettiamo alle casse blu ad accogliere i bambini“.




SICUREZZA INFORMATICA, oggi in Confindustria Chieti Pescara un convegno

Le buone pratiche contro i rischi cui sono esposte aziende e PA

Si conclude il percorso formativo sulla Cyber Security che conta oltre 130 iscritti: è promosso dalla Sezione Servizi Innovativi e dal Comitato Piccola Industria di Confindustria Chieti Pescara.

Pescara, 30 giugno 2022 – Convegno di calibro nazionale alle ore 15 nella Sala Orofino di Via Raiale 110 bis – Pescara – ma potrà essere seguito anche in collegamento da remoto. Si parlerà di “Cyber Security: trend, scenari e buone pratiche”. Gli attacchi alla sicurezza informatica aumentano, infatti, in maniera esponenziale e colpiscono indistintamente soggetti diversi. Proteggere il proprio patrimonio informativo è ormai una priorità per tutti e soprattutto per le aziende, piccole e grandi.

Promosso dalla Sezione Servizi Innovativi e dal Comitato Piccola Industria di Confindustria Chieti Pescara, l’appuntamento di domani è gratuito e aperto a tutti gli interessati. Vedrà la partecipazione di imprenditori ed esperti di calibro nazionale e ha l’obiettivo di diffondere le buone pratiche ormai indispensabili a fronteggiare gli importanti rischi cui quotidianamente sono esposte imprese e PA nel mondo digitale.

Così lo presenta Paolo De Grandis, Presidente della Sezione Servizi Innovativi di Confindustria Chieti Pescara: “Gli attacchi cyber alle aziende costano globalmente circa 250 miliardi di dollari all’anno e l’Italia è fra i primi Paesi esposti. Il pericolo cyber è particolarmente elevato per le piccole e medie imprese manifatturiere, in cui gli addetti spesso confondono un attacco informatico con un’anomalia del sistema produttivo. È necessario, quindi, conoscere i principali rischi, valutarli e ridurne l’impatto adottando adeguati sistemi di protezione. Come Associazione, siamo fortemente impegnati ad affiancare tutte le aziende e la PA del territorio nel far crescere la cultura della Sicurezza Informatica. Il nostro contributo è stato concreto e di questo siamo molto soddisfatti perché con questo percorso formativo abbiamo raggiunto oltre 130 persone; inoltre abbiamo reso disponibile l’intera formazione sulla piattaforma web associativa, per quanti vorranno informarsi successivamente. Il percorso, denominato “Cyber Security a 360 gradi”, grazie alle molte voci degli esperti testimoni ci ha permesso di affrontare vari aspetti correlati alla difesa dei sistemi informativi, come l’impatto su Industria 4.0, il GDPR e il trattamento dei dati, gli sviluppi futuri e gli strumenti da introdurre.”

Dopo i saluti e l’introduzione istituzionali di Paolo Campana, Vice Presidente Confindustria Chieti Pescara, Giuseppe Ranalli, Presidente Comitato P.I. Confindustria Abruzzo e di Alessandro Addari, Presidente Comitato P.I. Confindustria Chieti Pescara, il convegno di domani vedrà le autorevoli testimonianze di  Lorenzo Russo, Cyber Security Partner – Deloitte Risk Advisory, con un focus su Geopolitica, scenari e minacce cyber internazionali e di Aldo Sebastiani, Leonardo SVP Cyber Security & Digital Center of Leonardo Spa con una relazione dedicata alla sicurezza della Supply Chain e allo sviluppo di ecosistemi territoriali. Seguirà una tavola rotonda sulla sicurezza informatica, con testimonianze di imprese e P.A. che vedrà la partecipazione di Alvise Biffi, Delegato Piccola Industria Confindustria nazionale per la Cybersecurity, Giammaria De Paulis, Presidente Piccola Industria Confindustria Teramo, Paolo Santucci, Dirigente Settore Transizione Digitale Comune di Pescara, Nicola Bressan, Chief Technical Officer Yarix Srl – quest’ultimo in collegamento da remoto. Le conclusioni saranno affidate a Paolo De Grandis, Presidente Sezione Servizi Innovativi Confindustria Chieti Pescara. Il tutto con la moderazione di Nino Germano, giornalista RAI Abruzzo.

L’evento è gratuito, previa prenotazione, ed è dedicato ad imprenditori, manager, collaboratori d’impresa, professionisti, istituzioni, Pubblica Amministrazione e a tutti gli interessati.

Per ulteriori informazioni consultare il sito www.confindustriachpe.it o chiamare Confindustria Chieti Pescara allo 085432551.

Confindustria Chieti Pescara




LA PANCHINA GIGANTE 227 sarà inaugurata lunedì

Inserita nel circuito del Big Bench Community Project, promuoverà il territorio, la socialità e il turismo sostenibile

Giulianova, 30 giugno 2022. Dopo le panchine letterarie e quelle solidali, Giulianova avrà anche la sua panchina gigante. Grazie, infatti, alla sensibilità dei titolari di “Podere San Massimo – L’orso e l’ape”, sarà inaugurata lunedì prossimo, 4 luglio, alle 10.30, la panchina gigante numero 227. Alta due metri e mezzo, dipinta con colori sgargianti, la panchina inserisce Giulianova nel “Big Bench Community Project” (Bbcp).

Il progetto è stato ideato da un’organizzazione no profit nata nel 2010, quando Chris Bangle, designer americano,  realizzò la prima panchina gigante a Clavesana, nelle Langhe, dove si era trasferito con la moglie Catherine dopo aver lavorato in Fiat e  Bmw. Nella sua nuova casa piemontese, Bangle  ha avuto l’idea di costruire un’installazione fuori scala che permettesse al visitatore di tornare, in qualche modo,  bambino, e di meravigliarsi di fronte alla bellezza del mondo.

 L’obiettivo dell’organizzazione, che presto diventerà fondazione, è promuovere e sostenere lo sviluppo e la conoscenza del territorio,  in particolare di località minori, di piccoli borghi sconosciuti a cui, grazie alle panchine, viene data l’opportunità di uscire dall’anonimato. Il fenomeno Big Bench è cresciuto negli anni  dismisura,  conquistando appassionati in ogni parte d’ Italia e del mondo.

Nel 2018 è stata installata la prima panchina all’estero, ad Arbroath, in Scozia.  Tutte le grandi panchine ufficiali sono realizzate senza l’utilizzo di fondi pubblici, esclusivamente grazie a volontari, donazioni e iniziative private. Grazie a loro, “turisti a casa propria scoprono luoghi vicini che magari non avevano mai visto e apprezzato; amici che arrivano da lontano si immergono nel territorio parlando con la gente del posto per trovare la strada verso le panchine; appassionati organizzano eventi culturali attorno ad una delle grandi panchine”. Lo scopo dell’ associazione Big Bench Community Project è anche quello di contribuire a uno sviluppo sostenibile, locale e democratico del turismo sul territorio. 

I vincoli voluti dalla Bbcp per la realizzazione di nuove panchine sono, infatti, significativi. Oltre all’impossibilità di utilizzare fondi pubblici, vi sono anche criteri connessi al luogo scelto e ai colori. Inoltre, l’associazione devolve ai comuni sul cui territorio sorgono le Big Bench i proventi del progetto di beneficenza basato sul marketing, realizzato attraverso passaporti e oggetti promozionali. Chris e Catherine Bangle hanno infatti deciso che il ricavato delle attività legate alle Grandi Panchine vadano esclusivamente in beneficenza, con priorità per scuole, studenti e realtà in stato di bisogno.