BORRACCE DI POESIA SU PEDALA ITALIA

Cicloturismo: programma di rainews24 

Chieti, 4 Dicembre 2024.  La Via Verde della Costa dei Trabocchi sullo sfondo. Le gallerie, la vista da Punta Aderci, la ciclabile diventata ormai iconica e rappresentativa di un intero territorio, con tanto di indotto economico legato al cicloturismo.

Questa l’ambientazione dello spazio dedicato all’Abruzzo in occasione della puntata del 30 novembre scorso di Pedala Italia, programma di RaiNews24 ideato e condotto dal giornalista Alfredo Di Giovampaolo e che racconta il mondo visto dal sellino. Un progetto forte già dell’esperienza di Cammina Italia, sempre a firma del giornalista Rai.

In Pedala Italia, dunque, spazio alle storie legate al mondo bici, alle esperienze, al racconto di lavori che hanno a che fare con l’universo della bicicletta, ai territori.

E la puntata del 30 novembre scorso ha visto protagonista l’Abruzzo attraverso Borracce di poesia, progetto dell’abruzzese Alessandro Ricci. Un’idea evoluta nel tempo, nata con la scrittura di rime dedicate appunto alla bici e poi diventata organizzazione di tour in bici, in Abruzzo e non solo.

“In questa rubrica dedichiamo anche uno spazio alla poesia, alla letteratura, all’arte a tema bicicletta” nelle parole del giornalista Alfredo Di Giovampaolo. E quindi, con la Via Verde della Costa dei Trabocchi a fare da cornice, la lettura della rima-manifesto di Borracce di poesia: La bici è metafora di vita/in discesa pianura o salita/è questione di cambio di rapporti/e risultati da come ti comporti.

Foto: frame dal video di Pedala Italia




IL NATALE DÀ I SUOI FRUTTI

Un abbraccio alla natura per un Natale sostenibile e un futuro più verde a Roseto degli Abruzzi . Alberi autoctoni per Natale da mettere a dimora in aree pubbliche dopo le feste

Roseto degli Abruzzi, 30 novembre 2024.  Le Guide della Riserva Borsacchio sono orgogliose di presentare un progetto che unisce la magia del Natale con la forza rigeneratrice della natura. Il Natale dà i suoi frutti è molto più di un’iniziativa ambientale: è un gesto d’amore verso la nostra terra e le generazioni future.

Quest’anno, il tradizionale albero di Natale diventa un simbolo di rinascita e speranza. Grazie all’impiego di alberi autoctoni, i cittadini di Roseto degli Abruzzi avranno l’opportunità di celebrare le festività in modo sostenibile. Dopo aver accompagnato le famiglie nelle loro case durante il Natale, gli alberi verranno restituiti alla natura: saranno piantati in aree pubbliche della città, arricchendo il patrimonio verde e contribuendo al miglioramento dell’ecosistema locale.

Un progetto con radici profonde

Questa iniziativa nasce con l’intento di sensibilizzare la comunità sull’importanza di prendersi cura del proprio territorio e della biodiversità. Ogni albero rappresenta un passo verso un mondo più sostenibile, dove il rispetto per l’ambiente diventa parte integrante delle nostre tradizioni.

Ma Il Natale dà i suoi frutti non è solo un progetto ambientale. È un invito a vivere le festività in modo più consapevole, sostituendo consumismo e spreco con un gesto concreto: adottare un albero per il Natale e vederlo crescere, diventando parte di qualcosa di più grande e duraturo.

Le Guide della Riserva Borsacchio chiamano a raccolta tutti coloro che vogliono fare la differenza: cittadini, associazioni, scuole e istituzioni. Partecipare è semplice e significativo. Ogni albero adottato porta con sé un messaggio di speranza e una promessa per il futuro: una città più verde, un’aria più pulita, un mondo più sano.

Marco Borgatti

Presidente Guide Del Borsacchio -Guardia Ambientale – Direttivo WWF Teramo – Presidente FIAB Roseto




PROGETTO MONTESILVANO PER L’AMBIENTE

95 i partecipanti alla prima giornata di pulizia della spiaggia

Montesilvano,  28 novembre 2024. È stata un successo la prima giornata dedicata all’ambiente che si è svolta nella mattinata odierna e che ha visto la partecipazione di 95 persone tra bambini, ragazzi e adulti impegnati nella pulizia di un tratto di spiaggia del litorale di Montesilvano. Una campagna di sensibilizzazione prevista dal progetto del Comune di Montesilvano “Montesilvano per l’Ambiente 2024/2025”, organizzato dall’Associazione Culturale Amare Montesilvano con la collaborazione dell’Associazione Nuovo Saline, Formula Ambiente, Pulchra Ambiente e SOS Metaldetector Nazionale.

L’intervento ha visto i partecipanti cimentarsi nella pulizia della spiaggia e delle siepi del lungomare, partendo dalla piattaforma dove è presente la postazione della “ Croce Rossa Italiana” al tratto denominato “Jova Beach”, per un raggio di circa 600 metri. Obiettivo, ripulire le zone dai rifiuti e dal fenomeno del littering, una pratica errata che consiste nel gettare rifiuti a terra, incuranti del decoro urbano. 

La giornata ha preso il via alle ore 9,30 con l’iscrizione e la distribuzione a tutti i partecipanti di guanti, pinze per la raccolta dei rifiuti e salviette igienizzanti. Predisposti su tutto il percorso contenitori di plastica e altro materiale utile alla racconta fornita dall’azienda “Formula Ambiente e Pulchra Ambiente. Inoltre, l’organizzazione ha predisposto lungo tutto il percorso postazioni con gel igienizzante per la pulizia delle mani.

Presenti alla manifestazione anche le classi 3A,3B, 3E e 4B della scuola primaria dell’Istituto Delfico plesso F. Di Blasio, accompagnati e coordinati dalla maestra Giovanna De Massis e Lannutti Caterina, insieme a Caduceo Ornella, Sfrattoni Martina, Moreno Di Bernardino, Grazia Di Zio, Valentina Emanuela, Falcone Loreta, Nadia Troiano, Anita D’Agostino, Roberta Perfetti, Marina di Pietro e Faella Mirella, entusiasti di contribuire alla pulizia della loro Montesilvano e lanciare un forte messaggio di sensibilizzazione.

Presente alla manifestazione anche Gianluca Milillo e i tecnici dell’Associazione Nuovo Saline che, insieme ai rappresentanti dell’Associazione Nazionale SOS Metaldetector guidata dal Presidente Luciano Diletti,  hanno mostrato ai partecipanti l’uso del metaldetector  quale strumento utile alla raccolta di metalli ferrosi presenti in spiaggia.

Gianluca Milillo ha poi interagito con i bambini attraverso una mini-lezione – dibattito  sulla raccolta  differenziata, sull’impatto che i rifiuti hanno nell’ambiente e sull’importanza di preservare il pianeta partendo proprio da piccoli gesti quotidiani. Una lezione sul campo che i bambini riporteranno, a loro volta, alle famiglie, agli amici e ai conoscenti.                                                                                                           

In poche ore sono stati raccolti 12 sacchi giganti e 10 contenitori da 120 lt. contenenti rifiuti di tutti i tipi, dalla carta alla plastica dura, dal legno al vetro e ad alcuni metalli. Presente alla giornata ecologica, il Comandante della Polizia Locale Nicolino Casale che ha sottolineato l’importanza di tali azioni per la crescita e l’educazione “dei piccoli studenti che poi saranno i cittadini di domani”.

Tutti i partecipanti hanno ricevuto dei gadgets da Formula Ambiente, Pulchra e dall’Associazione SOS Metaldetector.

Renato Petra, presidente di Amare Montesilvano ha ringraziato tutti i partecipanti che hanno contribuito alla riuscita della manifestazione, dando appuntamento all’anno 2025 che vedranno in campo numerose altre iniziative educative.                                                                                                




RIDUZIONE DEI RIFIUTI

Entusiasmo tra i bambini per la Settimana Europea  

Avezzano, 27 novembre 2024. Si è conclusa ad Avezzano l’edizione 2024 della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR), con il coinvolgimento di circa 300 alunni e famiglie. L’evento, promosso da Tekneko in collaborazione con il Comune di Avezzano, ha avuto come protagonista il progetto “L’orto degli scarti, azioni di regrowing domestico”. Un’occasione per sensibilizzare la comunità sul tema dello spreco alimentare e promuovere pratiche di “waste rieducation”, volte a ridurre i rifiuti domestici e a valorizzare le risorse alimentari.

Ogni anno, gli Stati dell’Unione Europea producono oltre 59,2 milioni di tonnellate di spreco alimentare, pari a 132 kg per abitante. A livello mondiale, un terzo di tutto il cibo prodotto per il consumo umano viene sprecato. Dietro questi numeri si celano gravi conseguenze economiche e ambientali: solo in Europa, lo spreco alimentare ha un valore di mercato stimato di 132 miliardi di euro e contribuisce significativamente alle emissioni di gas serra, al consumo di risorse idriche e all’utilizzo intensivo di terreni coltivabili.

La situazione è resa ancora più drammatica dal fatto che 37 milioni di persone in Europa non possono permettersi un pasto di qualità ogni due giorni. I cibi più spesso sprecati sono verdure, frutta e prodotti da forno, alimenti che si deteriorano rapidamente ma che possono essere riutilizzati con pratiche innovative, come il regrowing domestico.

Il focus di “L’orto degli scarti” è stato insegnare da parte del personale qualificato di Ambecò come trasformare gli scarti di cucina in risorse per creare un piccolo orto domestico. Cipolle, patate e insalate, anziché finire nei rifiuti, possono essere ripiantati per ottenere nuove piante, avviando un ciclo virtuoso di autoproduzione.

Oltre al regrowing, l’iniziativa ha sottolineato l’importanza di adottare pratiche semplici ma efficaci per ridurre lo spreco alimentare: gestione delle scadenze, compostaggio, riduzione degli imballaggi e uso di risorse riutilizzabili.

“Questa iniziativa”, ha spiegato il Presidente di Tekneko, Umberto Di Carlo, “ha dimostrato quanto sia cruciale sensibilizzare e educare i giovani sulle conseguenze dello spreco alimentare, non solo per l’ambiente, ma anche per la società. Abbiamo dato un esempio virtuoso, coinvolgendo attivamente scuole e famiglie in un percorso educativo che punta a creare consapevolezza e a promuovere azioni concrete”.

Ai ragazzi e alle loro famiglie è stato spiegato quanto siano importanti i piccoli gesti quotidiani per creare una comunità più responsabile e sostenibile.

Soddisfazione è stata espressa anche dal Comune di Avezzano. “La Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti ci ricorda che la tutela dell’ambiente richiede una molteplicità di interventi coordinati e sinergici”, ha commentato l’assessore all’Ambiente, Maria Antonietta Dominici, “il progetto ‘L’orto degli scarti’ è un esempio virtuoso di come le scuole, le famiglie e le istituzioni possano collaborare per promuovere buone pratiche quotidiane. Da ogni piccolo gesto può nascere un cambiamento importante, e Avezzano vuole essere protagonista di questo percorso”.




UN PARCO FLUVIALE LUNGO IL FIUME ALENTO

Prospettive, rischi e opportunità

Francavilla al Mare, 25 novembre 2024. Ho partecipato all’incontro pubblico “Il fiume Alento e il nostro mare“, organizzato domenica 24 novembre, presso il Palazzo Sirena di Francavilla al Mare, dal Gruppo Facebook “Francavilla al mare è tua” e dall’Associazione Alento.

Ha coordinato i lavori Raffaelle Bonanni, e hanno partecipato il consigliere regionale Nicola Campitelli con delega al territorio e al demanio marittimo, il direttore di dipartimento arch. Pierpaolo Pescara, Riccardo Padovano, Presidente SIB Abruzzo, e la Sindaca Luisa Russo.

Durante l’evento sono emerse diverse proposte per valorizzare il fiume, tra cui la creazione di un parco fluviale. Il fiume Alento, che si snoda per circa 35 km dalle pendici della Maiella fino al mare Adriatico, rappresenta una risorsa naturale e paesaggistica significativa per l’Abruzzo. Tuttavia, è anche un elemento di rischio per il territorio locale, specialmente per insediamenti commerciali presenti su aree potenzialmente esondabili.

L’idea di un parco fluviale lungo l’Alento ha richiamato alla mia mente i Giardini del Turia di Valencia, un progetto urbanistico e paesaggistico che ha trasformato il letto del fiume, a suo tempo deviato per rischio alluvioni, in un grande spazio verde. Il contesto è ovviamente molto diverso, poiché il fiume Alento resta un corso d’acqua attivo. Questo implica sfide significative in termini di sicurezza idraulica e manutenzione, soprattutto in aree già a rischio esondazione.

È indubbio che un parco fluviale sull’Alento potrebbe diventare un’opportunità per collegare le aree urbane alla natura, creando percorsi ciclabili e pedonali e incentivando il turismo sostenibile. Tuttavia, è ancora necessario intercettare la fitta rete di scarichi che ancora insistono sull’asta fluviale, come anche garantire che il fiume possa contenere la sua funzione idraulica senza compromettere la sicurezza del territorio.

Durante il convegno è stato sottolineato il rischio rappresentato dagli ostacoli presenti nel letto del fiume (ripulire il fiume dei tanti  ostacoli che possono renderlo minaccioso e pericoloso). L’idea di “ripulire” suppongo sia stata proposta per ridurre il rischio di esondazioni. Tuttavia, è fondamentale chiarire cosa si intende per “pulizia”: infatti rimuovere gli “ostacoli naturali” potrebbe alterare l’ecosistema fluviale, mentre interventi mal pianificati potrebbero comprometterne la biodiversità. Al contrario, è necessario un approccio scientifico che bilanci la sicurezza idraulica con la tutela ambientale.

A tal riguardo sono stati chiamati in causa i “Contratti di fiume“: già finanziati con 350.000,00 € dalla Regione Abruzzo, sono stati indicati come strumenti concreti per promuovere la riqualificazione ambientale e territoriale, potendo potenzialmente integrare interventi di mitigazione dei rischi idraulici con progetti di sviluppo sostenibile, in linea con le sfide della transizione energetica ed ecologica.

L’esperienza di altre iniziative, come la Ciclovia dei Trabocchi, dimostra che investire in progetti ambiziosi può generare benefici economici, sociali e ambientali. Tuttavia, il successo dipenderà dalla capacità di coinvolgere istituzioni, privati e cittadini in un gioco di squadra.

Un parco fluviale lungo il fiume Alento rappresenta una visione interessante ma complessa.

Per realizzarla, sarà necessario superare le perplessità sulla gestione del rischio idraulico, adottare un approccio integrato alla riqualificazione del territorio e garantire che la tutela ambientale resti al centro di ogni progetto. Come dimostra il caso di Valencia, le sfide possono essere trasformate in opportunità, ma solo con una pianificazione rigorosa e una visione lungimirante.




ACQUIFERO DEL GRAN SASSO: quale sicurezza?

Giovedì 28 novembre incontro pubblico dell’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso

Teramo, 25 novembre 2024. L’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso, promosso dalle Associazioni WWF, Legambiente, Mountain Wilderness, ARCI, ProNatura, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d’Italia – GADIT, FIAB, CAI e Italia Nostra, ha organizzato per giovedì 28 novembre alle ore 17 presso l’Auditorium di Santa Maria Bitetto in via Stazio a Teramo, l’incontro pubblico aperto alla cittadinanza “Acquifero del Gran Sasso: quale sicurezza?”.

All’incontro sarà presente il Commissario straordinario per la sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso, Ing. Pierluigi Caputi.

Considerata l’importanza che il tema riveste per la salute dei cittadini e per l’ambiente sono stati invitati il Commissario sicurezza A24 e A25, i Prefetti di L’Aquila, Pescara e Teramo, il Presidente e il Vicepresidente della Regione Abruzzo, i Presidenti delle Province di L’Aquila, Pescara e Teramo, i Sindaci di L’Aquila e Teramo, il Presidente dell’Ente Parco Gran Sasso e Monti della Laga, i Presidenti della Ruzzo Reti SpA e della Gran Sasso Acqua SpA e il Direttore del Laboratori INFN Gran Sasso.




LIBERARE LE CITTÀ DA 4,5 MILIONI DI AUTOMOBILI!

di Giancarlo Odoardi Ri-media.net

Rimini fiera, 25 novembre 2024.  Ho partecipato al primo Forum Nazionale della Mobilità condivisa, svoltosi a Rimini dal 19 al 21 novembre. Nell’occasione è stato presentato il Rapporto Future Ways, introdotto da Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, che propone una visione innovativa e sostenibile per il futuro dei trasporti in Italia.

Secondo il rapporto, adottare un sistema integrato di mobilità condivisa – che includa mezzi pubblici, taxi, car sharing, bike sharing e altre opzioni – potrebbe portare a un risparmio medio di 3.800,00 € anno per famiglia, oltre a significativi benefici ambientali e sociali.

Attualmente, il sistema dei trasporti è responsabile di oltre il 25% delle emissioni di gas serra in Italia. Il rapporto evidenzia che un incremento del 30% nell’offerta di mobilità condivisa potrebbe ridurre le emissioni di 18 milioni di tonnellate, contribuendo in modo decisivo al raggiungimento degli obiettivi climatici per il 2030. Questa trasformazione permetterebbe anche di liberare le città da 4,5 milioni di automobili, migliorando la qualità della vita urbana.

Il fatto è che la mobilità personale, dominata dall’uso dell’auto privata, rappresenta attualmente l’83% degli spostamenti contro il 17% della mobilità condivisa. Questo squilibrio si riflette anche nella spesa delle famiglie: circa il 90% dei 139,5 miliardi di euro dedicati ai trasporti va alla mobilità personale.

Fra le azioni strategiche contenute nel rapporto, ho trovato molto interessanti le proposte di cambiamento delle politiche di regolazione del settore, definite quando il contesto normativo, economico e tecnologico erano completamente diversi (viene citato l’esempio sartoriale francese  della “Loi d’orientation des mobilités“), quindi il ripensamento dello spazio urbano, per meglio favorire l’utilizzo dei mezzi pubblici e servizi di sharing, la necessità di focalizzarsi sulla mobilità locale, dove l’impatto è più significativo, infine coinvolgere aziende e comunità che, nel percorso di decarbonizzazione e con l’adozione di criteri ESG (Environmental, Social, Governance), utilizzano il mobility management per ridurre l’impatto ambientale e ottimizzare gli spostamenti dei dipendenti.

L’adozione di un sistema di mobilità condivisa rappresenta non solo una sfida ma anche un’enorme opportunità per ridurre le disuguaglianze territoriali, promuovere la sostenibilità e migliorare la qualità della vita per milioni di cittadini.




MOBILITÀ SOSTENIBILE E IL TUNNEL DELLA TRANSIZIONE

di Giancarlo Odoardi – Ri-media.net

Pescara, 24 novembre 2024. Ho partecipato al primo Forum Nazionale della Mobilità Condivisa, svoltosi a Rimini dal 19 al 21 novembre. Per recarmi una sera a Bologna, dove ho fatto tappa, ho preso un regionale con cambio a Castelbolognese-Riolo. In attesa della coincidenza, ho fatto due passi fuori della stazione dove ho trovato la nuova velostazione comunale da 120 posti, dotata di un gradevole sistema di illuminazione, di un impianto di video sorveglianza e di prese per la ricarica elettrica delle e-bike. Costo dell’opera: 235 mila €, di cui circa 60 mila di contributo regionale.

Ed eccomi a Bologna, città la cui politica della mobilità quest’anno ha ricevuto diversi riconoscimenti. Nel mese di giugno è salita sul palco di Velocity, summit mondiale della ciclabilità svoltosi a Gand in Belgio, dove ha rivevuto il Road Safety Award, ovvero il premio per la sicurezza stradale. Poi ancora il Premio Mobilità 2023 di Future 4 Cities, iniziativa promossa da Will, From, Base e Rappresentanza in Italia della Commissione Europea rivolta a progetti urbani innovativi realizzati da attori pubblici e privati, ma anche associazioni e gruppi di cittadini, in città grandi, piccole e medie.

Di questo dinamismo si ha sicuramente traccia in città, per via della realizzazione del nuovo sistema tranviario, ma anche in Piazza delle Medaglie d’Oro, davanti la stazione ferroviaria, dove sono ancora evidenti criticità organizzative, specialmente per quanto riguarda il servizio di parcheggio delle bici a cui se ne sovrappongono altri, come il bikesharing.

Sul questo fronte, della mobilità ciclistica, seppur forte di 5 bike smile secondo la valutazione di Comuni ciclabili di FIAB, sono ancora presenti i segni di un periodo di transizione suppongo ancora lungo, con tracce che la città dovrà quanto prima provvedere a ricondurre a sistema, per evitare quell’effetto stridente di “disordine”che ancora si avverte appena usciti dalla stazione centrale.




FESTA DELL’ALBERO

A dimora un corbezzolo per i bimbi dell’infanzia

Paglieta, 20 novembre 2024. In occasione della Festa dell’Albero, giovedì 21 novembre alle ore 11:15, i bambini della scuola dell’infanzia plesso di  San Canziano, dell’Istituto Comprensivo Benedetto Croce di Paglieta, daranno vita a un’importante iniziativa ecologica, mettendo a dimora un corbezzolo, pianta mediterranea e sempreverde che simboleggia i colori della bandiera italiana. Il corbezzolo, infatti, ha la particolare caratteristica di avere frutti rossi, fiori bianchi e foglie verdi, rappresentando in modo naturale il tricolore italiano.

L’evento è stato organizzato dalle insegnanti della scuola dell’infanzia in collaborazione con il Comune di Paglieta, e vedrà la partecipazione del sindaco Ernesto Graziani, della dirigente scolastica, Angelica Marrone,  dell’ assessora all’Istruzione, Marisa Aquilante, dell’assessora alla Cultura Sandra Cirigliano, e  di Rebecca Virtù, presidente del Circolo Geo APS, che è stata invitata dalle insegnanti a prendere parte alla manifestazione.

Durante la cerimonia, i bambini, protagonisti dell’evento, arricchiranno la giornata con  pensieri dedicati agli alberi e domande per  la presidente Virtù, contribuendo a sensibilizzare tutti i presenti sull’importanza di proteggere l’ambiente e rispettare la natura.

Il sindaco Ernesto Graziani ha affermato: «Sarà un’occasione speciale per insegnare ai nostri bambini l’importanza di rispettare e prendersi cura della natura. Il corbezzolo, pianta che rappresenta il nostro Paese, è il simbolo di un futuro più verde e sostenibile».

Rebecca Virtù, presidente del Circolo Geo APS, ha dichiarato: «Partecipare a questa iniziativa è un’occasione per ribadire quanto sia cruciale, oggi più che mai, instaurare un legame autentico con la natura. I bambini che piantano il corbezzolo non stanno solo compiendo un gesto simbolico, ma stanno imparando a prendersi cura del mondo che li circonda, un passo importante per costruire un futuro più rispettoso dell’ambiente».

«L’incontro si preannuncia come un momento di festa e riflessione sull’importanza della natura, un’opportunità per educare e sensibilizzare i più piccoli a un futuro più ecologico e consapevole», ha aggiunto l’assessora all’Istruzione  Marisa Aquilante




DALLA GIORNATA DELL’ALBERO ALLA CITTÀ DELL’ALBERO

Evento di rilancio 21 Novembre 2024 alla Villa Comunale. Terzo anno di progetto e oltre 207 piante messe a dimora e parte la campagna per sostituire alberi distrutti dai vandali in Riserva Borsacchio

Roseto degli Abruzzi, 20 novembre 2024. Le Guide del Borsacchio: Progetto “Dalla Giornata dell’Albero alla Città dell’Albero evento di rilancio 21 Novembre 2024 alla Villa Comunale di Roseto” . Terzo anno di progetto e oltre 207 piante messe a dimora e parte la campagna per sostituire alberi distrutti dai vandali in Riserva Borsacchio

Le Guide del Borsacchio sono orgogliose di annunciare il rilancio e la continuazione del progetto “Dalla Giornata dell’Albero alla Città dell’Albero”, che negli ultimi due anni ha portato alla messa a dimora di 207 alberi nel territorio di Roseto degli Abruzzi, nella Riserva Naturale Borsacchio, nei parchi pubblici e nelle scuole con il patrocinio del Comune di Roseto degli Abruzzi.

Questo progetto è molto più di un gesto simbolico: ogni anno, attraverso l’impegno dei volontari, l’autofinanziamento e le donazioni dei cittadini, viene lanciata una campagna di piantumazione che punta ad aumentare il patrimonio arboreo del nostro territorio, con attenzione alla cura e alla gestione delle piante.

Primo grande evento: 21 novembre alla Villa Comunale di Roseto

Il progetto sarà ufficialmente rilanciato il 21 novembre, in occasione della Giornata dell’Albero, con un grande evento alla Villa Comunale di Roseto degli Abruzzi. Parteciperanno centinaia di ragazze e ragazzi, bambini e bambine degli istituti scolastici della città, che collaboreranno alla messa a dimora di nuovi alberi insieme al WWF,FIAB, IAAP a Città Gentile e all’Associazione Joia. Parkattivo che sono stati preziosi fin dall’inizio del progetto due anni fa..

Durante l’evento, il maestro Alessandro Ferretti guiderà un momento di meditazione e riflessione sull’importanza degli alberi, per sottolineare il legame tra natura, tempo e crescita. E vogliamo lanciare un messaggio di Impegno contro il vandalismo. Nelle giornate successive, è prevista la piantumazione di alberi vandalizzati nella Riserva Naturale Borsacchio, inclusa la sostituzione di un albero dedicato a una giovane ragazza di Roseto recentemente scomparsa, che era stato rubato insieme al cartello commemorativo.

Questo tragico episodio rafforza il nostro impegno nel sensibilizzare le giovani generazioni sull’importanza del rispetto per la natura. Piantare un albero significa accettare il valore del tempo: il tempo necessario perché cresca e il tempo che richiede per essere tutelato.

Non siamo abituati a spot ma a progetti a lungo termine, infatti, stiamo per potenziare il progetto con una idea per il Natale da sottoporre alle attività commerciali. Invece che acquista alberi inadeguati che finiranno al macero proporremo di aderire a un progetto per addobbare alberi da frutto che poi verranno ritirati e messi a dimora nella città.

Il nostro obiettivo non si ferma qui: nei prossimi mesi, sono in programma altre 15 giornate di piantumazione, che coinvolgeranno scuole, parchi e la Riserva Naturale Borsacchio. Ad oggi, già oltre un migliaio di ragazze e ragazzi sono stati coinvolti nel progetto nelle giornate che seguiranno non solo a Roseto ma anche a Giulianova e Pineto.

Questi alberi cresceranno insieme a loro, e quando diventeranno adulti, gli alberi saranno una testimonianza vivente del tempo e dell’impegno necessario per proteggere la natura. Allo stesso modo, speriamo che i giovani imparino a tutelare questi alberi, così come la natura che li circonda.

Ringraziamenti dovuti vanno ai volontari, ai cittadini e alle associazioni che rendono possibile tutto questo, dimostrando ogni giorno che insieme possiamo costruire un futuro più verde, consapevole e sostenibile.

Le Guide del Borsacchio




MONTORIO CELEBRA LA FESTA DELL’ALBERO

La piantumazione di un frutteto didattico

Montorio al Vomano, 14 novembre 2024. Nasce nel giardino del Circolo per Anziani di Montorio al Vomano un frutteto didattico unico nel suo genere, un’iniziativa promossa dall’Associazione Rifiuti Zero Abruzzo e dal Comune di Montorio al Vomano in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Montorio-Crognaleto, che verrà inaugurato giovedì 21 novembre in occasione della Festa dell’Albero.

Sotto la guida attenta dell’esperto botanico Alessandro Di Donatantonio, gli alunni  saranno coinvolti nella piantumazione di antiche varietà di frutta autoctone quasi scomparse dalle nostre tavole, come la Mela gelata e la Mela rosa.

Marialaura Frattarelli, esperta in agroecologia, svelerà come contribuire a creare ecosistemi più sani e a garantire la produzione di alimenti di qualità.

Attraverso un percorso esperienziale che li accompagnerà per tutto l’anno scolastico gli alunni potranno osservare da vicino come la vita si evolve nel frutteto al variare delle stagioni: dalla preparazione del terreno ai primi germogli, dalla potatura invernale alla fioritura primaverile, dalla produzione di compost alla concimazione fino alla raccolta dei frutti maturi e alla produzione di gustose marmellate, acquisendo i principi dell’economia circolare. La collaborazione con apicoltori locali darà loro l’opportunità di scoprire l’importanza degli insetti impollinatori e di seguire un percorso educativo completo, che includerà la costruzione di un’arnia didattica e l’osservazione diretta della vita dell’alveare.

“Questo progetto rappresenta un ponte tra passato e futuro”, dichiara Luciana Del Grande, Presidente dell’Associazione Rifiuti Zero Abruzzo. “Il frutteto diventa una sorta di vivaio intergenerazionale, dove gli anziani nutrono la crescita dei giovani trasmettendo saperi antichi. Seguendo il ciclo di vita delle piante gli alunni impareranno a rispettare i ritmi della natura, a valorizzare la biodiversità e a comprendere l’importanza di ogni elemento dell’ecosistema”.

“Siamo entusiasti di sostenere un’iniziativa così importante per la nostra comunità”, afferma l’Assessore all’Ambiente, Mariangela Cortellini. “Il frutteto sarà un luogo di incontro, di educazione e di valorizzazione del nostro territorio, dove grandi e piccoli potranno trascorrere momenti piacevoli e imparare a prendersi cura della natura e delle api, esseri viventi fondamentali per il nostro ecosistema”. Anche quest’anno, l’Associazione Rifiuti Zero Abruzzo rinnova il suo impegno donando un albero. Un gesto che simboleggia la volontà costante di lasciare un segno positivo per le generazioni future.




PRONTI A DIVENTARE COMUNE PLASTIC FREE

Firmato ieri il protocollo d’intesa

Giulianova, 13 novembre 2024. Firmato ieri il protocollo d’intesa tra l’Amministrazione Comunale e l’organizzazione di volontariato Plastic Free, come previsto in una recente delibera di giunta.

Presenti l’assessore all’Ambiente Nausicaa Cameli ed i referenti locali dell’associazione Jessica Iobbi e Domenico Ferroni,  l’accordo è stato sottoscritto dal Sindaco Jwan Costantini e da Luca Di Carlantonio, responsabile per l’ Abruzzo di Plastic Free, sigla da anni impegnata in progetti concreti e in battaglie per la salvaguardia del pianeta dall’inquinamento da plastica.

L’Amministrazione si impegna a promuovere l’organizzazione sul territorio e a migliorare l’ambiente cittadino; Plastic Free assicura che promuoverà iniziative concrete e azioni di sensibilizzazione ecologica, gettando le basi della candidatura di Giulianova a “comune plastic free”.




CONGRESSO DI ECOPATOLOGIA AL PARCO MAIELLA

Esperti da tutta Italia per studiare le malattie dei selvatici e comprenderne le interazioni con l’ambiente.

Caramanico Terme, 13 novembre 2024. Parte oggi pomeriggio il VI Congresso Nazionale di Ecopatologia della Fauna, un grande evento scientifico che fino al 16 Novembre vedrà a Caramanico Terme (PE), Sede Scientifica del Parco Nazionale della Maiella, circa 150 ricercatori, operatori della sanità pubblica ed animale, tecnici faunistici, esperti di gestione, istituzioni ed appassionati, discutere ed aggiornarsi sugli aspetti ecopatologici della gestione e conservazione della fauna, sulle implicazioni di sanità pubblica e sanità animale legate alle popolazioni selvatiche, sui rapporti tra gli animali selvatici e le attività umane e, infine, sulla ricerca scientifica in ecopatologia.

Il Congresso è organizzato dalla SIEF (Società Italiana di Ecopatologia della Fauna) in collaborazione con il Wildlife Research Center del Parco Nazionale della Maiella e il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Teramo, e affronta temi di grande attualità, alla luce, soprattutto, dell’aumento degli areali e della numerosità di alcune specie selvatiche e, soprattutto, della rapida evoluzione dell’interfaccia tra animali selvatici, domestici e uomo.

Analizzare le cause di questa evoluzione, dalle attività antropiche, ai cambiamenti climatici, declinarne le caratteristiche in relazione allo stato di salute delle popolazioni, attraverso le attività di monitoraggio, di indagine epidemiologica e di ricerca sulle malattie che interessano gli animali selvatici ma sono in stretta connessione con l’ambiente e con l’uomo, sono le direttrici principali del Congresso, che conta oltre 40 presentazioni, una tavola rotonda e 6 relazioni “keynote”.

Come stanno i nostri animali selvatici? Facciamo abbastanza per conoscere il loro stato di salute? Come stanno evolvendo le interazioni sanitarie tra gli animali, l’uomo e l’ambiente? Quali forme di gestione siamo in grado di introdurre?

Quali equilibri dobbiamo ricercare, o semplicemente osservare? Sono pronte le istituzioni per questa nuova fase di interazione tra uomini e animali? Queste sono le grandi domande alle quali il Congresso di Caramanico cercherà di dare risposte o, almeno, di offrire riflessioni ed esperienze, nei prossimi giorni.




LAVORI DI BONIFICA E PULIZIA alla foce del Tordino e del Salinello

Conclusi gli interventi finanziati dalla Regione Abruzzo. L’assessore Matteo Francioni: “Indispensabili per la messa in sicurezza degli argini e degli abitati”. Il Sindaco: “Ringraziamo la Regione. Operazioni attese da anni”.

Giulianova, 13 novembre 2024. La foce dei fiumi Tordino e Salinello ha cambiato volto. Lo si deve ad un’operazione di bonifica finanziata dalla Regione Abruzzo e completata nelle scorse ore. Gli interventi, per un investimento complessivo di 300.000 euro,  rientrano in un più ampio progetto finalizzato alla mitigazione del rischio idraulico e alla tutela del territorio.

“I lavori di pulizia consentono un migliore deflusso delle acque fluviali – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Matteo Francioni – In caso di inondazioni, il nucleo urbano è ora sicuramente più al sicuro”.

“Ringraziamo l’assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti Umberto D’Annuntiis e la giunta regionale – sottolinea il Sindaco Jwan Costantini – La comunità giuliese attendeva questi interventi da anni. È evidente come la salute dei fiumi sia fondamentale per il territorio e la qualità ambientale della città.




PROGETTO PARCO NORD

Via libera del Consiglio comunale. Masci: “Un sogno che si realizza. Lo si aspettava da 40 anni”

Pescara, 9 novembre 2024. “Via libera del consiglio comunale di Pescara al progetto del Parco Nord, che è stato votato oggi dai consiglieri di maggioranza e opposizione presenti in aula, ad eccezione del consigliere del Movimento Cinque stelle. L’area interessata è di 43mila metri quadri che diventerà un’area verde curata – commenta il sindaco Carlo Masci, parlando di un’attesa durata oltre quarant’anni, per ottenere questo risultato – La soddisfazione è massima perché siamo riusciti a portare a casa l’obiettivo che ci eravamo prefissati – ha proseguito il sindaco sottolineando – la scelta giusta che è stata fatta dal Consiglio” visto che ha “votato a favore anche l’opposizione, ad eccezione di un consigliere. È una giornata storica per Pescara. Questo sarà uno spazio vivibile e fruibile per tutta la città, dai bambini agli anziani” conclude il sindaco.

L’importanza del sì arrivato oggi viene ribadito dal presidente della commissione Lavori pubblici Massimo Pastore e dal consigliere comunale Marcello Antonelli, promotori di diversi emendamenti che hanno permesso la sintesi con l’opposizione anche per quanto riguarda ulteriori indirizzi sul progetto contenuti in una mozione allegata alla delibera. Sono Pastore e Antonelli ad indicare come cambierà l’area, oggi quasi completamente abbandonata (attualmente oggetto di espropri). “Oltre al verde, il progetto di fattibilità economica prevede una zona destinata all’arrampicata per i bambini, una zona fitness e per lo yoga, con gli attrezzi, un punto ristoro, uno skate park, un giardino sensoriale, un laghetto e una grande area d’acqua”.

“Un tempo questi erano terreni edificabili poi, su iniziativa dell’allora consigliere comunale Maurizio Acerbo, con la ‘variante delle invarianti’, l’area fu destinata a verde (F1)”, ricorda Masci. “Fu il primo e fondamentale passo per cambiare il destino di quei quattro ettari: oggi si chiude il cerchio grazie a noi tutti, nel 2025 si svolgeranno i lavori e oggi non possiamo che essere soddisfatti della concretizzazione di un sogno che si aggiunge ad altri grandi risultati ottenuti da questa Giunta. Ne cito solo alcuni: l’abbattimento del Ferro di cavallo, la riqualificazione di corso Umberto e piazza Sacro Cuore e l’avvio della trasformazione dell’area di risulta”.




IL SINDACO IN COMMISSIONE AMBIENTE

Borsacchio, disponibili alla concertazione ma solo dopo l’approvazione del pan e nel rispetto della Legge

Roseto degli Abruzzi, 8 novembre 2024. Il Sindaco di Roseto degli Abruzzi, Mario Nugnes, ieri ha partecipato in audizione alla Seconda Commissione Consiliare della Regione – Territorio, Ambiente, Infrastrutture, convocata per discutere della riperimetrazione della Riserva del Borsacchio e, nello specifico, della Proposta di Legge N.12/2024 riguardante la Delibera di Giunta Regionale N. 311/C.

L’audizione del Primo cittadino di Roseto di fronte alla Commissione, promossa dal Capogruppo Regionale di Azione Enio Pavone, è servita per ribadire quanto espresso nell’ultimo Consiglio Comunale attraverso un’apposita Delibera votata all’unanimità dei presenti. Il Sindaco Nugnes, in rappresentanza quindi della comunità rosetana e dell’assise civica, ha sottolineato la necessità di procedere con il ripristino del perimetro originario dell’area protetta, con l’approvazione del Piano di Assetto Naturalistico da parte della Regione e, solo successivamente, con l’indizione di un tavolo di confronto istituzionale sulla nuova eventuale riperimetrazione, alla presenza di tutti i portatori d’interesse e secondo quanto previsto dalla Norma. Il Sindaco ha partecipato alla Commissione in rappresentanza dell’intero Consiglio Comunale che, in tre distinte occasioni, si è espresso in modo netto e all’unanimità dei presenti contro la riperimetrazione della Riserva naturale guidata Borsacchio.

“Ringrazio il Presidente e i Commissari per aver concesso alla Città di Roseto degli Abruzzi di essere ascoltata in questa sede, un ringraziamento particolare va al Capogruppo di Azione Enio Pavone per aver sollecitato questa audizione – ha affermato il Sindaco Nugnes – Oggi ribadiamo con forza la nostra richiesta di abrogare l’articolo 25 della Legge Regionale n. 4 del 25 gennaio 2024, che ha ridotto il perimetro della Riserva, e di ripristinare il perimetro originario, così come stabilito dalla Legge Regionale n. 29 del 26 giugno 2012. Sollecitiamo, inoltre, l’approvazione del Piano di Assetto Naturalistico (PAN), le cui osservazioni, a seguito di un lungo lavoro col supporto dell’Ufficio Parchi e Riserve della Regione, sono state contro dedotte con la Deliberazione consiliare n. 2 del 27 gennaio 2024, delineando i presupposti per la relativa approvazione da parte della Regione. Esso rappresenta lo strumento essenziale per garantire una gestione sostenibile e partecipata della Riserva, strumento che ora è esclusivamente nelle mani dell’Ente Regionale. Solo a seguito di questi due adempimenti saremo pronti a partecipare attivamente a un tavolo di concertazione tecnico-politico, come proposto anche durante la scorsa audizione, per discutere eventuali rimodulazioni del perimetro della Riserva, ma solo nell’esclusivo interesse della collettività e nel rispetto della normativa vigente. L’interesse generale deve sempre prevalere su quello particolare, e per la nostra città bisogna trovare una soluzione che permetta lo sviluppo del territorio e la salvaguardia della natura. Fa piacere aver visto il Presidente della Commissione Emiliano Di Matteo concorde rispetto alla necessità di convocare un tavolo di concertazione ma, ribadisco, prima di farlo c’è una procedura da seguire e, soprattutto, c’è un PAN da approvare che non può essere cestinato così facilmente”.




MENO CINGHIALI  NELLA GROTTA DELLE FARFALLE

Il Piano di controllo dà ottimi risultati nella Riserva naturale. I sindaci Fabio Caravaggio ed Emiliano Bozzelli: “Iniziativa d’avanguardia per salvaguardare l’agricoltura, la sicurezza stradale e le bellezze naturalistiche”

Rocca San Giovanni, 8 novembre 2024. Sono stati presentati ieri mattina nella Riserva naturale regionale Grotta delle Farfalle, a Rocca San Giovanni, i risultati del Piano triennale (2023-2025) di gestione e controllo delle popolazioni di cinghiale presenti nell’area naturale che interessa i territori di Rocca San Giovanni e San Vito Chietino. A illustrare la relazione alla stampa sono stati Fabio Caravaggio, sindaco Comune di Rocca San Giovanni, Erminio Verì, vicesindaco Comune di Rocca San Giovanni, Emiliano Bozzelli, sindaco San Vito Chietino, Fabio De Marinis, biologo e tecnico faunistico, e  Antonio Miri, comandante Polizia provinciale.

Il censimento, contenuto nel Piano attuale, che segna una continuità rispetto a quello precedente scaduto a dicembre 2022, ha fatto registrare una diminuzione di capi censiti che nel 2024 sono 96 rispetto ai 122 animali censiti nel 2023, ai 236 del 2022 e ai 257 del 2021. Dati che sottolineano come la popolazione di cinghiale della Riserva sta diminuendo per effetto del Piano di controllo. La riduzione è avvenuta con la tecnica dell’abbattimento selettivo da postazioni fisse, con carabina dotata di ottica di mira e munizioni atossiche. Nel corso delle 18 uscite effettuate da giugno 2023 a maggio 2024,  sono stati abbattuti complessivamente 25 cinghiali i quali, se sommati ai 198 abbattuti negli anni precedenti, fanno un totale di 223 cinghiali in meno dall’inizio delle attività di controllo, che porta la data del 3 giugno 2020. Gli interventi, inoltre, hanno ridotto i danni alle coltivazioni, limitato il numero degli incidenti stradali e preservato l’aspetto naturalistico nei 500 ettari di Riserva coinvolti dal progetto.

I metodi ecologici utilizzati negli ultimi due anni all’interno dell’area protetta sono stati le recinzioni elettrificate a protezione di colture di medio e piccole dimensioni, nonché il controllo dell’assenza di risorse trofiche aggiuntive nei pressi della Riserva in grado di attirare i selvatici.

“Dopo il bilancio positivo ottenuto con il Piano triennale 2020-2022 di gestione e controllo delle popolazioni di cinghiale nella Riserva naturale regionale Grotta delle Farfalle, nei Comuni di Rocca San Giovanni e San Vito Chietino – spiega il sindaco di Rocca San Giovanni, Fabio Caravaggio – abbiamo voluto replicare lo strumento anche per il triennio 2023-2025 con risultati ancor più soddisfacenti. I risultati scientifici, nonché i dati statici, stanno dimostrando come le azioni introdotte sono in grado di tutelare il lavoro dei nostri agricoltori, proteggendone i raccolti e preservando le colture. Per questo ringrazio tutti coloro che si sono adoperati per l’attuazione del Piano a partire dal dott. De Marinis, fino al Comandante Miri, ai selecontrollori e ai cittadini che prontamente hanno segnalato la presenza di ungulati sul territorio. Per il prossimo anno abbiamo in programma di utilizzare anche metodi alternativi di contenimento dei cinghiali attraverso recinti e chiusini. Vogliamo fare tutto il possibile per salvaguardare le nostre bellezze e le nostre attività economiche”.

“Il fatto che il nostro Piano pluriennale di controllo del cinghiale in Riserva sia entrato in un progetto nazionale guidato dall’Istituto zooprofilattico di Teramo e finanziato dalla Regione Abruzzo, a cui aderiscono anche Ispra e università di Ferrara e  – aggiunge il sindaco di San Vito Chietino, Emiliano Bozzelli – conferma innanzitutto la rilevanza dei risultati ottenuti in questi anni da un’iniziativa d’avanguardia, ma anche la concretezza delle amministrazioni comunali di Rocca San Giovanni e San Vito Chietino, impegnatesi effettivamente a tutela dell’agricoltura e della sicurezza stradale, con una drastica riduzione dei danni. Conferma, infine, l’importanza di una leale collaborazione tra le istituzioni, in questo caso tra due Comuni limitrofi e la Polizia provinciale, per il raggiungimento di obiettivi comuni”.




IL PARCO SAN DONNINO DI BOLOGNA, AD ESEMPIO

Bologna ha circa 400.000 abitanti residenti. La frequento da quando ero studente, agli inizi degli anni ’80.

Pescara, 4 novembre 2024. Ora ci torno spesso per questioni familiari. Spesso, oltre alla tradizionale passeggiata nelle vie centrali, faccio un giro nei vari parchi e giardini: ce ne sono 250, per una superficie complessiva di 600 ettari. Non li potrò mai visitare tutti, ovviamente, anche perché in alcuni, che mi tornano logisticamente più vicini, lì vedrò più volte.

Questo sta capitando con il Parco San Donnino, fuori porta San Donato. Si estende per poco oltre 43.000 mq (10.000 mq in più del Parco ex Caserma Di Cocco). Ci sono un sentiero che gira tutt’intorno e una passeggiata laterale per pedoni e anche ciclisti. Fino a poco tempo fa c’erano degli orti urbani, credo in fase di riprogettazione, mentre  è attivo uno spazio didattico chiamato “Orto scuola“, di poco oltre 300 mq, che rivolge le proprie attività agli istituti scolastici del circondario. All’interno dell’area verde c’è un piccolo piazzale di ritrovo di circa 1.000 mq, con delle panchine e un’area giochi, e un piccolo edificio multifunzionale di 300 mq, che è anche sede di una associazione che si chiama “Fascia boscata” e che gestisce il parco con attività di animazione.

Credo che oltre allo svago, al relax e al gioco per i bambini, proprio alla didattica sia riservata una parte importante dell’uso di questa piccola area verde. Infatti, a giudicare dal sito dell’associazione “www.fasciaboscata.it“, qui vengono svolte numerose attività ricreative, quasi tutte all’interno del Parco, e quindi all’aria aperta, con lo scopo di coinvolgere cittadine e cittadini di ogni età, istituzioni pubbliche ed organizzazioni di volontariato. “Con le nostre iniziative e il nostro esempio” dicono, “abbiamo l’ambizione di donare a tutti i cittadini un luogo gradevole dove passare il tempo in allegra compagnia e rafforzare quindi il senso della comunità locale, organizzando azioni di sensibilizzazione sui temi della sostenibilità ambientale e sui nostri comportamenti e migliorare il  senso civico comune“.

Ecco, la componente didattica e educativa delle aree verdi urbane dovrebbe passare attraverso questi principi, che rimandano al tema della crescita della consapevolezza ambientale e sociale della cittadinanza, del concetto di bene comune e della cura delle risorse. Questa è l’essenza dei processi partecipativi, che spesso si perdono nell’orizzonte della progettazione e nella rincorsa dei finanziamenti dell’ultimo minuto.

Giancarlo Odoardi – Ri-media.net




ENNESIMO ATTO VANDALICO nella Riserva Naturale del Borsacchio

Tornano i criminali nella Riserva del Borsacchio: 52 episodi di vandalismo in due anni

Roseto degli Abruzzi, 2 novembre 2024 – Nella Riserva Naturale del Borsacchio si è consumato l’ennesimo atto vandalico. Nella giornata di mercoledì, i volontari impegnati nella salvaguardia dell’area hanno trovato nuovamente distrutti i cartelli informativi che illustrano la flora, la fauna e l’habitat dunale della riserva. Questo rappresenta il 52° episodio di vandalismo registrato in soli due anni, un dato preoccupante che evidenzia una difficoltà di protezione per un’area di straordinaria importanza ambientale.

I cartelli vandalizzati facevano parte di un progetto di sensibilizzazione e tutela autorizzato nel 2020, che aveva portato alla prima installazione di materiale informativo per il pubblico. Grazie all’impegno e all’autofinanziamento delle Guide del Borsacchio e del WWF, i cartelli sono stati sistematicamente ripristinati ogni volta che venivano distrutti. Questo progetto ha consentito, in soli quattro anni, di recuperare oltre 20 metri di arenile, creando spazi preziosi per la fauna e per i fruitori della spiaggia. La nidificazione di due tartarughe marine e oltre 10 nido di fratino.

Negli ultimi mesi, tuttavia, si sono intensificati i raid notturni con mezzi fuoristrada, i cui segni – impronte lasciate nelle vicinanze dei cartelli abbattuti – sono stati spesso rinvenuti dai volontari. Tali azioni vandaliche vengono addirittura documentate e pubblicate sui social, dimostrando un atteggiamento di sfida alle istituzioni e alla collettività. Il vandalismo ha portato alla devastazione di oltre 2,5 km di cartellonistica e alla distruzione di aree delimitate per la tutela dell’ambiente, per un danno complessivo di migliaia di euro. Questi atti rappresentano un grave affronto al volontariato e alla comunità locale, che ha donato cartelli, alberi e casette per gli impollinatori, tutte installazioni messe a rischio da tali atti criminali.

È doloroso ricordare che, fra gli alberi distrutti, vi sono anche quelli dedicati alla memoria di giovani donne tragicamente scomparse, un gesto vile che offende profondamente la memoria collettiva della città di Roseto.

Le Guide del Borsacchio, tuttavia, non si lasciano intimidire. Il giorno successivo ai danneggiamenti, i volontari hanno ripristinato e riacquistato i materiali necessari con i propri mezzi, dimostrando ancora una volta un grande spirito di resilienza e dedizione.

Con questo comunicato, lanciamo un appello alla Regione e al Comune di Roseto degli Abruzzi affinché intervengano con misure concrete. La scorsa stagione riproduttiva è stata estremamente povera in termini naturali, una situazione attribuibile proprio alla distruzione e ai vandalismi che si intensificano durante il prima e durante il periodo riproduttivo. È urgente proteggere la Riserva del Borsacchio, un bene comune che merita di essere preservato per le generazioni future.

Marco Borgatti

Presidente Guide Del Borsacchio – Guardia Ambientale – Direttivo WWF Teramo – Presidente FIAB Roseto




TUTELA DEL DIRITTO ALL’ACQUA

Assemblea pubblica

Spoltore, 1° novembre 2024. Riconoscere l’acqua come diritto umano inalienabile, proteggere le risorse idriche locali: l’emergenza idrica persiste sulle pagine di cronaca nazionale e negli ultimi tempi anche l’Abruzzo ha rivelato forti criticità.

Il Presidente del Comitato Cittadini Uniti, delegazione di Spoltore, Panfilo Marinucci ha indetto un’assemblea pubblica per venerdì 8 novembre alle ore 18.30 presso la Società Operaia di Mutuo Soccorso di Spoltore (piazza D’Albenzio 1) per fare il punto della situazione sul tema della tutela del diritto all’acqua: in questa occasione si farà il punto sull’emergenza idrica e sui recenti rilievi di contaminazione che ha tenuto con il fiato sospeso per giorni l’area vestina e la stessa città di Spoltore.

Durante l’incontro verranno illustrate le azioni intraprese, come l’esposto inviato lo scorso 18 ottobre a Prefettura, ASL e Protezione Civile, seguito da nuovi controlli e rilievi di contaminazioni da Enterococchi intestinali e Clostridium Perfringens, oltre a possibili carenze nei trattamenti di disinfezione.

Sarà l’occasione giusta per sapere quanto è stato fatto in merito all’emergenza idrica e per capire come prevenire ulteriori problematiche con una corretta educazione all’utilizzo del bene comune.

L’incontro è aperto a tutti.




LA RINASCITA DELLA PINETA DANNUNZIANA

Domenica all’Aurum l’inaugurazione della mostra

Pescara, 31 ottobre 2024. “La rinascita della Pineta dannunziana”. È il titolo della mostra d’arte collettiva, giunta alla terza edizione, che si svolgerà dal 3 al 7 novembre nella sala Flaiano dell’Aurum di Pescara, a cura del professor Giorgio Del Bono, presidente dell’associazione culturale “Laboratorio d’arte”. L’esposizione, patrocinata dal Comune di Pescara, sarà inaugurata domenica 3 novembre alle ore 18:00. L’ingresso, per l’intera durata della mostra, sarà gratuito.

Oggi la presentazione di questo appuntamento da parte del vicesindaco, Maria Rita Carota, con delega alla Cultura, e da Del Bono, affiancato da Federica De Angelis, e da Tiziana Camarra, una delle attrici premiate all’estemporanea del 2022.

“Questa mostra vuole sottolineare il grande significato che la Pineta dannunziana assume dal punto di vista naturalistico e per la storia della città, oltre a ricordare la tragedia che si è consumata il primo agosto 2021, quando l’area verde è stata attraversata dall’incendio. Ora l’obiettivo è di far tornare a splendere la Pineta”, ha detto Carota presentando l’evento.

Alla mostra, ha annunciato Del Bono, parteciperanno con i propri quadri 26 artisti di varie regioni, di cui una decina premiati nel 2022 nell’estemporanea allestita con la stessa finalità, e le opere da ammirare saranno più di 50. “E’ un modo per ricordare un evento disastroso, cioè l’incendio del 2021, anche se le opere non saranno tutte a tema”, ha aggiunto il curatore della mostra. “Con questa esposizione”, ha aggiunto De Angelis, organizzatrice di eventi “l’Aurum è di nuovo protagonista, dopo aver ospitato il G7 Sviluppo che ha consentito alla struttura di ottenere un grande riscontro a livello vediamo. Continuiamo, quindi, a rendere l’Aurum protagonista”.

Gli artisti partecipanti sono Domenica Aloisi, Tiziana Camarra, Antonio Civitarese, Loredana D’Angelo, Concetta Daidone, Giorgio Del Bono, Mauro Del Vescovo, Valentina Di Girolamo, Sandra Di Marcantonio, Elena Di Lella, Laura D’Intino, Duta Maria, Marina Iacovetti, Lisa Marchesi, Antonio Mazziale, Plinio Meriggiola, Nik Metani, Tonia Orlando, Terenzina Radovani, Rina Riccioni, Maria Pia Ricciardi, Paola Silvestri, Carla Trivellone, Francesca Valeriani, Luigi Vitali e Lucio Vitullo.




OPERAZIONE ANTI BRACCONAGGIO

Polizia Provinciale: cacciatore utilizza richiami sonori vietati, fucile sequestrato e denuncia

Chieti, 26 ottobre 2024. La Polizia provinciale di Chieti, nel corso di un servizio di antibracconaggio effettuato nei giorni scorsi nel territorio comunale di Poggiofiorito, ha deferito all’autorità giudiziaria un cacciatore per violazione delle norme a tutela della fauna selvatica. Utilizzando un dispositivo acustico di richiamo dei volatili di nuova generazione, vietato per la caccia, l’uomo aveva attirato e abbattuto 66 volatili della specie Tordo Bottaccio.

Gli agenti della Polizia provinciale guidata dal comandante Antonio Miri hanno proceduto al sequestro del fucile da caccia semiautomatico calibro 12 ad anima liscia, del dispositivo di richiamo acustico e dei 66 capi cacciati con questa modalità vietata dalle norme. L’operazione rientra in un più ampio servizio specifico di controllo del territorio provinciale che mira a prevenire e reprimere attività di bracconaggio illecitamente attuate soprattutto nei confronti di specie selvatiche che in questo periodo autunnale migrano nei nostri territori alla ricerca di climi più miti.

“L’attività di vigilanza contro il bracconaggio per la tutela della fauna selvatica è un impegno fondamentale della Polizia provinciale finalizzato a preservare l’ambiente e la biodiversità, specialmente durante il periodo di migrazione pre-invernale. Un plauso al personale della Polizia provinciale diretto dal comandante Antonio Miri per l’attività a tutela della biodiversità del nostro territorio che viene messa in campo con competenza e puntualità”, commenta il consigliere delegato alla Polizia provinciale Carlo Moro.




CAMERINO, UNA DELLE SFIDE PIÙ COMPLESSE

Privata e pubblica sbloccate, avanti il centro storico

Camerino, 26 ottobre 2024. Il piano di cantierizzazioni per la zona rossa va avanti. Il 2024 è stato l’anno delle soluzioni per il quartiere Vallicelle e l’approfondimento sulla zona di Nibbiano. In chiusura anche i lavori per la scuola Betti. Dal Recovery Art, passando per il Centro di ricerca e la CER, tanti i progetti di sviluppo finanziati. Il Commissario Sisma 2016 Guido Castelli: “Stiamo ricostruendo pensando al futuro”. Uno dei centri storici più danneggiati dalla scossa del 26 ottobre 2016 sta finalmente rinascendo. Camerino, in provincia di Macerata, è uno dei simboli della seconda e terza scossa della sequenza sismica che otto anni fa devastò il Centro Italia, a partire dalla notte del 24 agosto 2016. I due terremoti del 26 ottobre, ai quali seguì poi quello del 30 ottobre con il crollo della cattedrale di San Benedetto di Norcia e la distruzione di moltissimi paesi, segnarono profondamente l’entroterra marchigiano, andando ad aggravare e a determinare nuovi danni in un territorio vastissimo, un terzo dell’intera Regione Marche. “Camerino è una di quelle situazioni apparentemente impossibili e che si stanno sbloccando grazie a un grande lavoro di squadra tra istituzioni – commenta il Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli -. Insieme al Presidente Francesco Acquaroli, che non ha mai smesso di vigilare sulla ricostruzione delle aree del cratere ponendo la massima attenzione al tema delle aree interne e montane della regione, e al sindaco Roberto Lucarelli, coadiuvati dall’Ufficio speciale ricostruzione, siamo riusciti a trovare la chiave di volta normativa e operativa per il rilancio di uno dei centri storici più storici e più danneggiati del cratere. Per farlo al meglio abbiamo anche incontrato ed ascoltato con grande attenzione le istanze della Sovrintendenza e dei cittadini stessi, che chiedono tutela dell’identità storico-architettonica della loro città. Il quadro dei dati che forniamo oggi rende bene il cambio di passo in atto ma stiamo lavorando ulteriormente per far sì che tutto proceda nel migliore dei modi, anche in vista dei progetti di sviluppo che interessano il territorio di Camerino grazie a Next Appennino. Stiamo ricostruendo Camerino “com’era” ma anche “come sarà”, così da trasformare il dramma del sisma in un’occasione di rilancio per tutto il territorio. Solo così potremo provare a contrastare l’inverno demografico e la crisi climatica che affliggono anche questa parte d’Italia: non può esserci sviluppo né tutela dell’ambiente senza la presenza umana e per trattenere e incentivare la residenzialità occorre una visione di futuro, che passa attraverso l’innovazione, la ricerca e la viabilità, anche grazie al Governo Meloni che ci ha consentito di investire ulteriormente in una struttura viaria fondamentale come la Pedemontana, con i lavori appaltati già nel 2023”. “Guardiamo alla nostra città con la speranza sostenuta da atti concreti. Insieme al Commissario Castelli e alla Regione Marche si stanno raccogliendo i primi frutti del lavoro, rappresentati dalle gru presenti nel centro storico. I numeri sono positivi in un’ottica di ricostruzione del nostro patrimonio immobiliare privato. Anche la ricostruzione pubblica avanza, con tanti lavori in corso di completamento e altri che stanno iniziando. Gli anniversari servono per fare un bilancio che è positivo, con una ricostruzione che è avviata, grazie al Commissario Castelli e al Presidente Acquaroli ma anche ai cittadini che partecipano attivamente a questo processo. Il 2025 sarà l’anno della ricostruzione pubblica. Camerino, insieme anche alla Diocesi e all’Università e grazie all’ottimo lavoro svolto dal Rettore Leoni e dall’Arcivescovo Massara, punta a diventare ancora più bella, sicura e attrattiva” ha dichiarato il Sindaco Roberto Lucarelli.

La ricostruzione privata. Nel quadro già positivo delle Marche, con oltre 18 mila domande di ricostruzione privata presentate, 6900 cantieri in corso di cui 4800 già conclusi e oltre mezzo miliardo liquidato per i lavori, Camerino, pur nella complessità della sua situazione, non fa eccezione. Le domande di ricostruzione aggiornate a ottobre di quest’anno sono 890, con 590 cantieri autorizzati (oltre la metà sono per danni gravi) di cui 293 conclusi. Focalizzandoci sul centro storico, dove si estende la zona rossa più grande del cratere, l’opera programmatica messa in campo dal Commissario Castelli in sinergia con la Regione, attraverso l’USR, e il sindaco Roberto Lucarelli, mostra i suoi frutti. Il centro storico è stato diviso in aree, così da gestire logisticamente e temporalmente i mezzi pesanti necessari alla ricostruzione delle abitazioni. L’efficacia di questo approccio è dimostrata dai numeri del primo “anello” di cantieri: su 68 progetti previsti, 67 sono stati presentati, con oltre il 61% che ha già ottenuto la concessione. Sette interventi sono stati completati e 21 cantieri sono attualmente operativi. Sono inoltre già pervenuti diversi progetti anche delle Fasi 2 e 3 del piano di cantierizzazioni, che sono articolate come segue: nella Fase 2 sono attesi 26 progetti (di cui 6 arrivati) mentre per la Fase 3 sono attese 39 pratiche, di cui 13 già presentate. La ricostruzione pubblica. In tutto il territorio comunale, lo sblocco della privata va di pari passo con quello della ricostruzione pubblica. Il piano delle opere pubbliche mostra un quadro incoraggiante: il 50% degli interventi è in fase di progettazione, il 15% ha avviato i lavori e l’11% è già concluso. Particolare attenzione è stata dedicata al quartiere Vallicelle, il più popoloso di Camerino prima del sisma, dove oltre alle previsioni per evitare ulteriore consumo di suolo, è stata studiata la soluzione, tramite Ordinanza speciale del Commissario Castelli, che prevede l’interramento della linea dell’alta tensione in modo da consentire numerosi interventi che attendevano da anni una soluzione allo stallo. Anche in centro storico la ricostruzione pubblica avanza. Dopo la demolizione dell’Ex tribunale, procede il progetto esecutivo del palazzo comunale e del teatro Filippo Marchetti. Particolare attenzione è dedicata anche alla Rocca, in fase di progettazione, e alla realizzazione del parcheggio, infrastruttura essenziale per garantire l’accessibilità al centro storico i cui lavori saranno affidati entro fine anno. La scuola Betti. I lavori sono ad un punto avanzato ed entro la fine dell’anno verrà ultimata la parte scolastica con la sistemazione delle aree esterne. L’intervento della scuola Betti, che vale 12 milioni di euro, si estende su circa 4700 mq, divisi tra materna (2 sezioni per 60 alunni), elementare (10 classi per 250 alunni) e medie (9 classi per 225 alunni). L’Università di Camerino. Baluardo di resilienza fin dai primi momenti del terremoto, l’ateneo di Camerino sta attuando con risultati eccezionali la propria Ordinanza speciale, il che si traduce in spazi rinnovati e sicuri che tornano a disposizione degli studenti e della città: il Polo Studenti Ex Magistrali è stato completato e consegnato nell’ottobre 2023. Altri tre progetti, “San Domenico”, “Palazzo Ribechi” e “Granelli e studentato”, sono attualmente in fase di esecuzione lavori. Il Palazzo Battibocca è in procinto di avviare il procedimento di gara per i lavori, e il Palazzo da Varano sta finalizzando il progetto esecutivo. Di particolare rilievo anche l’intervento sul Fazzini, uno dei collegi più grandi di Unicam, recentemente potenziato grazie agli incrementi definiti con Ordinanza in Cabina di coordinamento. Il patrimonio religioso. Procede l’impegno non solo della Struttura commissariale ma anche dell’Arcidiocesi di Camerino-San Severino, guidata dall’Arcivescovo Francesco Massara, per la ricostruzione materiale e sociale. Un esempio virtuoso di questo impegno è stato il Centro Pastorale Diocesano. Ricostruito e rinnovato in modo tale da essere spazio polifunzionale, il nuovo centro inaugurato quest’anno ha anche camere per ospitare studenti. Un luogo di ritrovo intergenerazionale alle porte della città. È stato inoltre sbloccato il Duomo di Camerino, grazie alla sinergia tra il Commissario Castelli, l’Arcivescovo Francesco Massara e la Soprintendenza, che ha consentito di individuare tutte le necessarie premure per garantire la qualità degli interventi di restauro di uno dei simboli della città, Il progetto ha ottenuto così il via libera dalla Conferenza dei servizi. Si sottolinea che tutti gli interventi inseriti nell’ordinanza 105 dedicata ai luoghi di culto, di cui 24 nella località di Camerino, sono stati avviati. Oltre il 50% degli interventi ha le procedure di progettazione in corso e quasi il 30% ha avviato i lavori. La sicurezza del territorio. A Camerino, similmente ad altri Comuni gravemente colpiti dal sisma, si pone anche il tema della sicurezza idrogeologica del territorio. Dopo approfonditi studi si sta definendo la delocalizzazione della frazione di Nibbiano, dove insiste una frana preesistente al sisma ma aggravata dalle scosse del 2016. Il rischio emerso dallo studio è risultato così elevato da rendere necessaria la delocalizzazione di tutte le abitazioni. Una scelta delicata che va nella direzione della tutela dei cittadini e parte dalla consapevolezza che l’Appennino centrale è un territorio geologicamente giovane e quindi maggiormente soggetto a questo tipo di problematiche. Riparazione sociale ed economica. Il rilancio di Camerino passa anche attraverso finanziamenti aggiuntivi e complementari alla ricostruzione materiale e in particolare dai fondi del Piano nazionale complementare sisma. Sul fronte del sostegno alle imprese, attraverso il programma Next Appennino, sono stati attivati finanziamenti per 10 progetti a Camerino: due di innovazione, 6 per lo sviluppo di piccole e medie imprese di cui una relativa al settore turistico e ulteriori due progetti nel campo della formazione e dello sport, per un totale di oltre 1,6 milioni di euro di agevolazioni concesse. Sul fronte degli investimenti pubblici del Pnc sisma, si segnalano invece 1,3 mln per la rigenerazione urbana e territoriale e 396 mila euro per la viabilità tra viale Leopardi e viale Betti. Nella rigenerazione urbana sono ricomprese aree giochi, stazioni di ricarica per veicoli elettrici, parchi urbani (anche a Vallicelle) e la riqualificazione della Rocca Borgesca e del centro sportivo Le Calvie. Inoltre, Camerino è capofila di una delle tre Comunità energetiche rinnovabili a traino pubblico finanziate nelle Marche da Next Appennino, con un finanziamento di 7,6 milioni di euro e che comprende anche i Comuni di Matelica, Serravalle del Chienti, Castelraimondo e Gagliole, e sede del Centro internazionale per la ricerca sulle scienze e tecniche della ricostruzione fisica, economica e sociale, con un finanziamento di 18,2 mln di euro. Tra i progetti cofinanziati dal Pnrr anche quello del Recovery hub alle Ex Casermette di Torre del Parco per la creazione di un hub di recupero per i beni artistici e culturali danneggiati dal sisma 2016, ma anche di formazione e di valorizzazione del territorio, che oltre ai fondi PNC Sisma e al PNRR, ha recentemente ottenuto un ulteriore finanziamento di 3,5 milioni anche da parte del Ministero della Cultura, confermando l’attenzione che il Governo sta dando all’area del cratere sismico e alle Marche.




INDAGINI SUI RIFIUTI ABBANDONATI

La denuncia di Formula alle autorità. Sindaco e assessore Zappalorto su discariche abusive: “Per i conferimenti selvaggi sarà tolleranza zero.

Chieti, 22 ottobre 2024. “Sarà linea dura contro chi conferisce rifiuti senza rispettare orari e regole, bene ha fatto Formula Ambiente a fare denuncia alle autorità dello scempio prodotto da ignori a piazza Monsignor Venturi, a questo atto se ne aggiungeranno altri, per arrivare all’individuazione dei responsabili”, così il sindaco Diego Ferrara e l’assessora all’Ambiente Chiara Zappalorto.

“L’area è stata recintata, Formula ha chiesto accertamenti ai Carabinieri forestali e alla Polizia Locale perché dai rifiuti si arrivi all’identità dei trasgressori – incalzano sindaco e assessora – Al fine di risalire ai nomi, sarà analizzato il pattume di ogni abbandono abusivo, infatti Formula si è attivata anche per via Caponnetti, dove nei giorni scorsi è successa la stessa cosa e lo stesso si farà a ogni nuovo caso. Si tratta di un fenomeno che offende l’immagine e il decoro della città e anche la cittadinanza che osserva le regole.

Questa cattiva abitudine danneggia la città non solo in termini estetici, ma anche economici e per tale ragione adotteremo provvedimenti rigidissimi affinché il fenomeno si arresti, lo faremo con un sistema di telecamere e anche con il controllo diretto con agenti in borghese della nostra Polizia locale a tutela del territorio e pronti a sanzionare chi trasgredisce”.




MONTESILVANO SEMPRE PIÙ GREEN

Siglato protocollo con Plastic Free

Montesilvano, 22 ottobre 2024. Un importante passo avanti verso una Montesilvano sempre più sostenibile. Il sindaco Ottavio De Martinis ha firmato lo scorso venerdì, un protocollo d’intesa con l’associazione Plastic Free, sancendo una collaborazione quinquennale per la tutela dell’ambiente e la riduzione dell’inquinamento da plastica.

Grazie a questo accordo, l’amministrazione comunale s’impegna a supportare e promuovere le iniziative organizzate da Plastic Free, con l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza, in particolare i più giovani, sull’importanza della raccolta differenziata e della riduzione dei rifiuti plastici.

“Siamo molto soddisfatti di questo accordo” – ha commentato il sindaco De Martinis – . “La tutela dell’ambiente è una priorità per la nostra amministrazione. Con Plastic Free al nostro fianco, siamo sicuri di raggiungere risultati importanti per il bene della nostra comunità e delle future generazioni. Insieme lavoreremo per rendere la nostra città un esempio di sostenibilità, coinvolgendo scuole, associazioni e cittadini in numerose attività di pulizia e sensibilizzazione”.

Il protocollo prevede anche la possibilità per Montesilvano di ottenere la certificazione ufficiale di “Comune Plastic Free”, un riconoscimento che attesta l’impegno dell’amministrazione nella lotta alla plastica monouso. Attualmente, 111 comuni italiani hanno già ottenuto questo prestigioso riconoscimento, e Montesilvano è pronta a farne parte.

L’assessore delegato all’igiene urbana Alessandro Pompei, annuncia già che la prima iniziativa, frutto di questa collaborazione sarà una grande giornata di pulizia del lungofiume, prevista per il prossimo 24 novembre. L’invito è rivolto a tutti i cittadini a partecipare e dare il proprio contributo per un ambiente più pulito e sano.




RICOSTRUIRE L’APPENNINO INNOVANDO. Il ruolo della Pa

Al Senato il Convegno. Opportunità per innovazione territoriale Promosso dal Commissario sisma 2016 Castelli

Roseto degli Abruzzi, 18 ottobre 2024. L’innovazione è uno dei principi cardine applicati alla ricostruzione del cratere sisma 2016-2017. In questa vasta area, che si estende per otto mila chilometri quadrati nell’Appennino centrale, l’innovazione però non riguarda soltanto le tecniche che vengono adottate per la ricostruzione del patrimonio immobiliare, ma ha una portata ben più ampia che comprende anche lo sviluppo territoriale, la nascita di nuove forme di partenariato pubblicoprivato, la creazione di poli di ricerca, la valorizzazione delle start-up e di nuove modalità per l’erogazione dei servizi.

È, dunque, un processo strutturale di rinnovamento di questi territori quello che si sta adottando in quello che oramai viene denominato il Lavoratorio Appennino centrale, delle cui caratteristiche e potenzialità si è parlato durante un convegno che si è tenuto al Senato. “Ricostruire l’Appennino Innovando. Il ruolo della Pa” è il nome dell’incontro organizzato dal Commissario Straordinario al sisma 2016 al quale, tra gli altri, hanno partecipato anche il sottosegretario al Mimit Fausta Bergamotto.

Una strategia, quella in fase di realizzazione nel cratere, che si declina attraverso una governance multilivello che vede il Commissario Castelli agire in stretto coordinamento con le quattro regioni del sisma. Un’unità di intenti volta al rilancio del Centro Italia confermata dalla presenza al convegno di Giacomo D’Ignazio, Presidente della FIRA (Finanziaria Regionale Abruzzese; Francesco Marcolini, Presidente LazioInnova; Andrea Santori, Presidente Svem (Sviluppo Europa Marche), Michela Sciurpa, Amministratore Unico Sviluppumbria.

Non ultimo, questo percorso in atto nel più grande cantiere d’Europa sta avvenendo nel pieno rispetto dei criteri di trasparenza e di legalità, grazie all’interazione costante con l’Anac che è intervenuta al convegno nella persona del consigliere Consuelo del Balzo.

Il Commissario Guido Castelli ha dichiarato: “Il ruolo della Pa è fondamentale per dare nuovo impulso all’Appennino centrale e per creare quelle premesse che possono consentire crescita, sviluppo e lavoro, anche attraverso quelle iniziative attrattive per investitori privati. Il cratere è un territorio che comprende un grande patrimonio culturale, storico, artistico e naturalistico, che oggi si sta aprendo all’innovazione e al futuro anche con l’obiettivo di uscire da quell’isolamento che sconta da troppo tempo.

È il caso, ad esempio, dei quattro centri di ricerca che nasceranno a Camerino, Rieti, Spoleto e Teramo grazie al Fondo complementare sisma e che potranno trasformare l’Appennino centrale in un polo dell’innovazione. Inoltre, oggi la tecnologia ci può offrire l’opportunità di portare servizi efficienti anche a quelle piccole comunità delle aree interne distanti dai grandi centri urbani. Insomma, le opportunità che si prospettano sono veramente numerose e la Pa deve svolgere un ruolo di regia per valorizzare il grande potenziale a disposizione”.

Il Sottosegretario al Mimit Fausta Bergamotto ha dichiarato: “Ricostruzione, innovazione e ruolo della P.A., costituiscono la cifra per la rinascita economica e sociale dell’Appennino centrale. Ricostruire in sicurezza vuol dire ricostruire innovando, utilizzando ogni novità tecnologica possibile. Occorre una rigenerazione dell’economia che renda attrattivo vivere nei territori e occorrono infrastrutture che scongiurino l’isolamento. La morfologia del territorio può accelerare l’adozione dei nuovi paradigmi dell’innovazione e della transizione energetica, che rappresentano un’opportunità straordinaria di rinascita in questo luogo che può essere definito un immenso laboratorio, sotto tutti i punti di vista”




IN TRENO + BICI al convegno sul turismo

Pescara, 17 ottobre 2024. Ho avuto modo di partecipare al convegno, organizzato dal GAL Costa dei Trabocchi: “I sistemi territoriali di informazione turistica fattore chiave nella qualità dell’accoglienza: esperienze, innovazioni e tendenze”, che si è svolto martedì 15 ottobre, alle ore 17, presso la Casina del Bosco di Don Venanzio, a Pollutri. I lavori sono stati coordinati da Carlo Ricci, Direttore del GAL; numerose le testimonianze relative alle attività in corso, soprattutto dal punto di vista della fruizione turistica.

Credo tutti siano arrivati in auto. Io sono andato in treno + bici, partendo da Pescara e scendendo alla stazione di Porto di Vasto, e poi 7 km in bici fino alla sede del convegno, e poi a tornare indietro, ma dalla stazione Casalbordino, distante 5 km.

Non vi è nessun tracciato ciclabile di collegamento tra le stazioni e la sede della Casina, per cui il percorso si è svolto esclusivamente sulla SS 16: all’andata di giorno, e al ritorno, ahimè un po’ pericolosamente, in piena notte!

All’andata ho viaggiato su un treno TUA con 6 stalli bici monolaterali a gancio; al ritorno ancora su un treno TUA, ma più moderno, con 4 slot contrapposti (per un totale di 8 posti bici), sempre con caricamento a gancio con in aggiunta diverse prese elettrica per le e-bike. In entrambi i casi ho trovato i piani di banchina e pianale di salita e discesa abbastanza complanari (con un piccolo scalino, comunque insuperabile per carrozzine per disabili).

Alla Stazione di Porto di Vasto, dovendo andare dal secondo binario al primo, sono stato piacevolmente sorpreso dall’aver trovato canaline per bici poste ora a destra ora a sinistra delle scalinate di collegamento, che ho ovviamente usato, ma non senza qualche difficoltà, vista la ripidezza delle stesse: con una bici a pedalata assistita o con borse da viaggio diventa un’impresa.

Nel complesso sì è trattato di una esperienza di trasferta treno + bici se non completamente positiva sicuramente interessante: una necessaria abilità fisica (agganciare la bici), oltre che alcune accortezze di sicurezza (parecchie luci di segnalazione notturna più una casacca con bande riflettenti) mi hanno sicuramente aiutato nel fare il percorso (45 minuti di treno e 20 di bici, per due), ma si è ancora lontani da un sistema di trasporti, seppur più sostenibile, che sia funzionalmente concorrenziale rispetto all’auto. Almeno in questo caso.

Giancarlo Odoardi – Ri-media.net




ITINERA 7 – Clima e energia

Pescara: Parco Lineare di Castellamare – 14-20 ottobre 2030

Pescara, 12 ottobre 2024. La settima e ultima settimana di ITINERA, intitolata “Clima e Energia: ridurre l’Impronta”, si terrà  presso la Cupola dell’Ecologica. Questa settimana sarà interamente dedicata a sensibilizzare la comunità sull’importanza di ridurre l’impronta ambientale della città, concentrandosi in particolare sulla riduzione della produzione di CO2 e sul contrasto al cambiamento climatico.

Il 14 ottobre 2030, la settimana si aprirà con un seminario introduttivo sulle tecniche di risparmio energetico. Esperti del settore energetico illustreranno come le abitazioni e gli edifici pubblici possano essere resi più efficienti dal punto di vista energetico attraverso l’uso di materiali isolanti, l’installazione di impianti fotovoltaici e l’adozione di comportamenti consapevoli. Questo incontro offrirà ai cittadini strumenti pratici per ridurre i consumi energetici nelle proprie case e contribuire così alla diminuzione delle emissioni di CO2.

Nei giorni successivi, dal 15 al 17 ottobre 2030, saranno organizzati laboratori su energie rinnovabili. Questi workshop interattivi permetteranno ai partecipanti di esplorare le diverse fonti di energia pulita, come il solare, l’eolico e l’idroelettrico, e di comprendere il funzionamento degli impianti di produzione energetica sostenibile. I partecipanti avranno la possibilità di costruire piccoli modelli di impianti rinnovabili e di apprendere le basi per l’installazione e la manutenzione di queste tecnologie nelle loro abitazioni o comunità.

Il 18 ottobre 2030, la Cupola dell’Ecologica ospiterà incontri con esperti di clima. Scienziati e climatologi di fama internazionale condivideranno le loro ricerche sugli effetti del cambiamento climatico a livello globale e locale, fornendo un quadro chiaro e dettagliato delle sfide ambientali che la nostra società deve affrontare. Saranno discussi anche i piani di adattamento e le strategie di mitigazione del cambiamento climatico, con particolare attenzione alle politiche locali che possono essere implementate per ridurre l’impatto ambientale della città di Nuova Pescara.

Durante tutta la settimana, sarà attiva una campagna di piantumazione di alberi. I cittadini saranno invitati a partecipare a eventi di piantumazione in diverse aree del Parco Lineare Castellamare, contribuendo così alla creazione di nuovi spazi verdi e alla compensazione delle emissioni di CO2. Questa iniziativa non solo migliorerà la qualità dell’aria, ma favorirà anche la biodiversità locale e creerà un ambiente più salutare e piacevole per la comunità.

La settimana si concluderà il 20 ottobre 2030 con una maratona cittadina per sensibilizzare sull’importanza delle azioni individuali nel combattere il cambiamento climatico. La maratona attraverserà i principali itinerari verdi della città, offrendo ai partecipanti l’opportunità di godere delle bellezze naturali di Nuova Pescara e di riflettere sull’importanza di uno stile di vita sostenibile. Al termine della maratona, ci sarà una cerimonia di chiusura con il discorso della sindaca Alessia Naldi, che ringrazierà la comunità per la partecipazione attiva e l’impegno dimostrato durante tutte le settimane di ITINERA.

Questa settimana finale, con il suo focus sulla riduzione dell’impronta ambientale e sul contrasto al cambiamento climatico, rappresenta il culmine di un percorso di sensibilizzazione e coinvolgimento della comunità. Attraverso seminari, laboratori, incontri e iniziative pratiche, i cittadini di Nuova Pescara avranno l’opportunità di acquisire conoscenze e competenze utili per contribuire in modo significativo alla tutela dell’ambiente e alla costruzione di un futuro più sostenibile.

Giancarlo Odoardi – Project manager ITINERA




ABBATTIMENTO DEI PIOPPI SUL LUNGOMARE DI ALBA ADRIATICA

Rifiuti zero Abruzzo chiede chiarimenti

Montorio al Vomano, 11 ottobre 2024. L’associazione Rifiuti Zero Abruzzo ha inviato una lettera al Sindaco di Alba Adriatica, Antonietta Casciotti, esprimendo profonda preoccupazione per la decisione di abbattere i 150 pioppi presenti sul lungomare.

“Riconosciamo l’importanza di garantire la sicurezza pubblica, tuttavia, vorremmo sottolineare alcune perplessità riguardo la motivazione addotta dalla perizia redatta dall’agronomo, che attesta la necessità di abbattere tutti gli alberi per motivi di sicurezza”.

L’associazione ha chiesto di poter visionare la perizia completa. “L’Amministrazione comunale ha motivato la decisione di abbattere i pioppi con una perizia fitosanitaria. Abbiamo formalmente richiesto di visionare la perizia completa, al fine di comprendere meglio le motivazioni alla base di una decisione così drastica. Sappiamo che il taglio di alcuni alberi può essere necessario a causa dell’invecchiamento o di patologie, ma l’abbattimento di ben 150 pioppi ci sembra una misura sproporzionata. Ci chiediamo se non esistano soluzioni alternative che permettano di salvare almeno una parte di questo patrimonio verde così importante per il benessere della comunità“.

foto ekuonews.it




SULL’ACQUA

Per un nuovo corso della politica

Pescara, 10 ottobre 2024. Nel consiglio comunale straordinario ed aperto di martedì 8 settembre sul tema della emergenza idrica, il dott. Giovanni Damiani ha portato la propria relazione, consegnata al Presidente del Consiglio Santilli.

La relazione, con le adesioni oltre dell’associazione “Italia Nostra” di Pescara, anche dell’ “Archeoclub” sez. di Pescara, del “Co.N.Al.Pa.”,  de “i Colori del territorio”,  del “G.U.F.I.” e dell’associazione “ Radici in Comune”, ha portato un importante contributo per una gestione sostenibile di tutto il patrimonio idrico, non soffermandosi solo alla parte dell’acqua potabile.

 Ora essa è a disposizione del Consiglio Comunale come contributo  per fronteggiare efficacemente la carenza idrica.

La politica regionale in materia di acque, infatti, appare sostanzialmente assente ed i Comuni debbono riprendere un indispensabile ruolo attivo.

Per l’intero ciclo dell’acqua vige un regime di gestione a compartimenti stagni non comunicanti fra loro. Giova ricordare che l’A.C.A. è soltanto un Ente di gestione e che i Comuni hanno il compito di fornire indirizzi per le opere da realizzare e per i relativi investimenti nei piani finanziari da parte della Regione attraverso l’ERSI (Ente Regionale per il Servizio Idrico). I comuni però non svolgono

delle funzioni loro attribuite per cui la gestione è, di fatto, orientata da tecnici e professionisti e non da indirizzi dotati di volontà politica. Eppure, il Comune è e resta proprietario delle reti idriche e fognanti all’interno del proprio territorio (mentre le grandi adduttrici acquedottistiche sono proprietà demaniale) e dovrebbe essere attivo nel rappresentare criticità e bisogni per orientare le politiche regionali. 

Oltre a questo, è necessario coinvolgere i Consorzi di Bonifica, enti quali l’ARTA per gli aspetti qualitativi, la Protezione Civile, le Società Scientifiche, le Associazioni operanti sul territorio la cui partecipazione è fondamentale per conseguire obiettivi di sostenibilità effettiva economica, ecologica, sociale e culturale, come delineava a suo tempo la dimenticata “Agenda 21”. Dobbiamo riaffermare il dovere dei Comuni di effettuare proprie azioni verso una gestione consapevole dell’acqua ed a spingere gli altri soggetti in modo convergente.

DALLE ANALISI PARTONO LE PROPOSTE:

– dotare la Città di una linea politica integrata per le acque, promuovendo un tavolo permanente con tutti i soggetti che in maniera frammentata e non comunicante oggi hanno competenze parziali sulle risorse idriche;

– essere soggetto attivo e propositivo, sul tema, nei confronti dell’ERSI (in cui il Comune partecipa all’Assemblea dei Sindaci (ASSI) e della Regione per le funzioni di Ente Regolatore;

– promuovere incentivi verso la cittadinanza per l’ottimizzazione della gestione acqua (serbatoi, autoclavi, recupero acque piovane);

– pianificare la realizzazione di reti distinte di distribuzione idrica (rete duale per acqua potabile e acqua non potabile) recuperando, attraverso apposite convenzioni, l’impiego di acquedotti e impianti esistenti e abbandonati;

– introdurre e promuovere ogni azione finalizzata a migliorare, al massimo livello tecnologico ottenibile, il rendimento depurativo delle acque da immettere in reti idriche;

– Incentivare lo stoccaggio delle acque piovane e il loro riutilizzo anche ai fini domestici tramite serbatoi ecc;

– Incentivare l’infiltrazione nel terreno dell ‘acqua piovana in modo che venga convogliata in falde per un possibile riutilizzo tramite i pozzi;

– Promuovere  una estesa  de cementificazione delle superfici urbane;

– Prescrivere  l’osservanza dell’invarianza idraulica per cui, dopo lavori di edificazione e urbanizzazione, il deflusso risultante dal drenaggio di un’area deve rimanere invariato.

SI RENDE QUINDI NECESSARIO:

-un programma, sostenuto da adeguate risorse economiche, finalizzato all’eliminazione delle perdite idriche sotterranee e lungo la rete, inclusi i serbatoi;

– un uso appropriato delle acque: quelle di qualità più pregiata vanno riservate esclusivamente agli usi umani ed ove siano richiesti elevati standard di prevenzione igienico-sanitaria;

-il ricorso a fonti diverse di approvvigionamento idrico per tutti gli usi che non richiedono acque assai pregiate: lavaggio delle strade e dei marciapiedi, delle strutture della Stazione Ferroviaria, del Porto Turistico, per autolavaggi, per i piazzali e i cortili anche privati, per l’irrigazione delle aiuole, dei parchi e dei giardini (anche privati), degli orti, per colonnine antiincendio ecc.

Fonti diverse sono disponibili da subito, come riportato nelle righe della relazione consegnata.

È necessario introdurre nei comportamenti ordinari un importante approccio olistico, fondamentale per la gestione del nostro bene comune più prezioso. Il documento approvato dal Consiglio Comunale l’8 settembre scorso è un primo passo in questa direzione. Sarà necessario impegno e vigilanza perché si traduca in concreti atti di governo.