RISERVA BORSACCHIO: UN APPELLO ALLA REGIONE

Lo chiede anche il ministero

L’Aquila, 10 ottobre 2024. Apprendiamo dalla stampa che la Seconda Commissione della Regione Abruzzo ha recentemente valutato due proposte di legge riguardanti la Riserva Naturale del Borsacchio. Una proposta, sostenuta dalla minoranza e dal Comune di Roseto degli Abruzzi, che richiede il ripristino dei confini originari e l’approvazione del Piano di Assetto Naturalistico (PAN), per sbloccare finalmente la situazione della Riserva, ferma da quasi vent’anni. L’altra proposta, avanzata dalla maggioranza regionale, prevede una riperimetrazione temporanea e il ripristino dei vincoli sui terreni originari su tutti i 1100 ettari originari.

È evidente che la scelta della Regione sia stata condizionata dalla bocciatura ministeriale della precedente legge, che di fatto ha annullato la Riserva. Ricordiamo che quella legge, che tagliava la Riserva del Borsacchio, era incostituzionale. Le leggi quadro in materia ambientale, infatti, prevedono una concertazione qualificata con gli enti locali, che non è avvenuta. Tale concertazione non è avvenuta nemmeno con questa nuova delibera, che comunque stabilisce formalmente il perimetro a 25 ettari pur mantenendo 1100 vincolati come una riserva.

Ricordiamo che il Ministero Dell’Ambiente nella sua durissima nota alla Regione Abruzzo, definisce incostituzionale l’atto, ricorda gli standard minimi e gli obiettivi europei e nazionali per portare il 30% dei territori sotto la tutela ambientale per creare uno sviluppo sostenibile. Lo stesso ministero, ricordando l’incostituzionalità, ricorda alla Regione che può solo modificare in meglio e non in pejus e rimanda all’ente locale e soprattutto agli strumenti di pianificazione (Il PAN appunto) le modifiche per la convivenza . Alleghiamo parere ministero.

La Regione ha quindi dovuto impegnarsi con una lettera formale per evitare l’invio della legge alla Corte Costituzionale e il suo annullamento definitivo.

Vogliamo però fare un appello alla ragione. Non è il momento di affermare che “avevamo ragione” nel sostenere che una modifica così importante, basata su un solo articolo e una relazione di poche righe senza fondamenti scientifici solidi, non poteva essere la strada giusta. È invece il momento di lavorare insieme per una soluzione.

Tutti i portatori di interesse, siano essi ambientalisti o imprenditori, sono contrari alla proposta della maggioranza per un motivo semplice: la Riserva del Borsacchio, istituita nel 2005, è rimasta bloccata per l’assenza di regole chiare e di un ente gestore. Finché non verranno stabiliti un PAN e una gestione effettiva, sarà impossibile intervenire nella Riserva. Questo stallo ventennale ha danneggiato sia l’ambiente che l’iniziativa imprenditoriale.

La proposta della Regione rischia di riportare tutto al punto di partenza, mantenendo tutti i terreni vincolati senza permettere alcun avanzamento. Ciò penalizza sia chi desidera tutelare l’ambiente sia chi vorrebbe investire in strutture turistiche sostenibili.

Ricordiamo che una mediazione tra Regione, Comune e portatori di interesse era già avvenuta durante l’elaborazione del PAN. La questione principale riguardava i premi di cubatura per i casolari storici nella Riserva. Il piano prevedeva un premio del 15%, mentre gli imprenditori richiedevano un ampliamento del 50%. La mediazione aveva portato a un compromesso del 30%, che avrebbe sbloccato la situazione.

Con il ripristino dei confini e l’approvazione del PAN, questa convivenza fra tutela ambientale e sviluppo imprenditoriale potrebbe finalmente concretizzarsi. Invece, con la proposta della Regione, ci troveremmo nuovamente in un blocco che potrebbe durare altri dieci anni.

Il nostro appello è chiaro: ripristinare i confini e approvare il PAN è l’unica soluzione razionale. Solo così potremo iniziare a lavorare per il miglioramento della Riserva, con regole condivise che consentano uno sviluppo sostenibile. Fermare tutto significherebbe arrecare danno all’ambiente, agli operatori economici e all’intero territorio di Roseto degli Abruzzi.

Noi siamo pronti al confronto, disponibili a collaborare e ad adattare, in futuro, le regole già pattuite se necessario. Ma l’unica cosa che non possiamo permetterci è continuare uno stallo che paralizzi la Riserva per altri dieci anni.

Chiediamo una mediazione in Commissione e attendiamo di essere convocati in audizione presso la Regione Abruzzo. Seguiamo il buon senso e le direttive date dal MInistero e lo stato. Approviamo il PAN, le regole, ed iniziamo la convivenza e come detto dal ministero lavoriamo sulle norme del piano se ci sono esigente. Ogni altra soluzione sarà incostituzionale. Facciamo partire la Riserva Borsacchio.

Il PAN, le regole di convivenza , sono pronte e accettate da tutte le parti in campo che si stanno contrapponendo. E’ l’unica soluzione in accordo con lo stato, il comune, le leggi nazionali, la costituzione, ente locale e portatori d’interesse generali. Il 99% degli attori in campo è per questa soluzione, anche di campo avverso, ora perchè non usare la ragione e il buon senso?




TRAVERSATA SALLE VECCHIA CARAMANICO

di Luciano Pellegrini

Chieti, 5 ottobre 2024. Una escursione interessante con Antonio de Acetis, utilizzando i sentieri A13 “Salle Vecchio – Fiume Orta” e A1 “Caramanico Terme – Salle”, abbastanza segnati e puliti. Come nostra abitudine, ogni tanto ci siamo allontanati dal sentiero per andare ad esplorare e abbiamo trovato realtà coinvolgenti. L’escursione è iniziata dal Castello di Salle Vecchia (470 m), seguendo il Sentiero A13. [Salle PE, è un piccolo comune di 268 abitanti. Fa parte del parco nazionale della Maiella e il suo territorio è attraversato dal fiume Orta. Importante è il Castello medievale del XI secolo, l’unica testimonianza sopravvissuta del vecchio borgo, dopo il terremoto di Avezzano del 1915 e in seguito per una frana causata dal terremoto nella Maiella nell’anno 1933]. Camminando su una ripida carrareccia in discesa, arriviamo al vecchio cimitero.

È recintato, immagino per lavori di restauro. Siamo entrati e, nel silenzio che si confà con il luogo, ho visto molte lapidi abbandonate, quasi sotterrate e piegate. Incredulo ma concentrato, per alcuni minuti sono stato interessato a guardare un tronco di albero, che si è modellato su una lapide seguendo il suo contorno. Non l’ha realizzata nessuna mano umana, ma uno scultore ambientale! INCREDIBILE QUESTA SCOPERTA! Il Sentiero A13 termina con uno sbarramento sul fiume Orta. A destra inizia il sentiero A 1, sino a Caramanico Terme Pe.

Si attraversa il bosco che è rilassante, costeggiando le sponde del fiume Orta, la cui portata di acqua è limitata a causa del cambiamento climatico. La vegetazione lungo il fiume è quella tipica degli ambienti ripariali, che ha il proprio habitat naturale sulle rive di corsi e specchi d’acqua. Salici, pioppi, cipressi, querce e molti profumi di aromi spontanei. Si fa notare la Piracanta, le cui bacche rosse e tondeggianti, sono riunite in piccoli grappoli che arrivano a maturazione in autunno. Oltre ad essere molto decorative, queste bacche sono anche commestibili. Improvvisamente, il fruscio delle foglie secche, ci blocca.

Ci attraversa il sentiero un cinghiale, ma lo svolazzare di un airone il cui habitat naturale è la valle dell’Orta, ci fa rivolgere lo sguardo verso il cielo e ci torna il sorriso. Raggiungiamo un rudere abbandonato in un prato con muretti a secco e, poco dopo, si incomincia a vedere Caramanico. Si riconosce l’ex convento delle clarisse. Per osservare meglio il fiume Orta fra i meandri del suo percorso, siamo scesi sule pietraie. Rientrati sul sentiero, arriviamo ai ruderi del ponte che collegava Salle a Caramanico, ancora con le fondamenta ben ancorate al terreno.

Il momento più emozionante è stato assistere alla confluenza dell’affluente Orfento, che versa le sue acque nel fiume Orta. Il fiume Orfento aveva una grande portata d’acqua, che fu utilizzata per la costruzione di una piccola centrale elettrica e alcuni mulini, come il Ciombè, al cui interno sono ancora presenti le ruote in ghisa ed altre apparecchiature. Seguitiamo a camminare lungo il fiume Orfento, riempiendoci gli occhi per la bellezza delle cascate, i canyon, il colore turchese dell’acqua e le vasche naturali. L’acqua è pulita ed anche se è rumorosa, è molto intonata rispetto al fiume Orta.

Attraversiamo il fiume su un ponte in legno ed arriviamo sulla strada asfaltata che porta a Caramanico. In questa escursione sono rimasto affascinato da: Flora, fauna, ambiente, storia, tradizione, commozione, silenzio e panorama. 

Difficoltà: E

Dislivello 200 m circa

Lunghezza: 6.5 Km

Tempo di percorrenza: 3 h




ITINERA 6. STORIA DELLE RADICI

Pescara: parco lineare di Castellammare – 7-13 ottobre 2030

Pescara, 4 ottobre 2024. La sesta settimana di ITINERA, intitolata “Storia delle radici”, metterà al centro dell’attenzione l’affascinante storia di Nuova Pescara attraverso una serie di eventi tematici che celebrano il passato e le tradizioni delle città di Pescara, Montesilvano e Spoltore.

Il 7 ottobre 2030, la settimana inizierà con l’inaugurazione di una mostra audiovisiva che esplora l’antica storia delle tre città. Situata nella cupola della storia, la mostra offrirà una coinvolgente esperienza immersiva, grazie a filmati storici, fotografie d’epoca e installazioni interattive che raccontano la crescita e lo sviluppo di queste comunità nel corso dei secoli. Questa esposizione rimarrà aperta al pubblico per tutta la settimana, permettendo ai visitatori di esplorare a loro piacimento.

L’8 ottobre 2030, i visitatori avranno l’opportunità di partecipare a tour guidati dei luoghi storici di Pescara, Montesilvano e Spoltore. Questi tour, condotti da esperti storici locali, offriranno un viaggio attraverso il tempo, visitando monumenti, edifici storici e altri punti di interesse che hanno segnato la storia delle città. I partecipanti potranno ascoltare racconti e aneddoti che riportano in vita i momenti salienti del passato di queste comunità.

Il 9 ottobre 2030, la giornata sarà dedicata agli incontri con storici locali. Durante queste sessioni, tenute in una delle cupole, esperti di storia regionale presenteranno le loro ricerche e pubblicazioni, discutendo degli eventi chiave e delle figure più importanti che hanno contribuito alla formazione delle identità locali. Sarà un’occasione per apprendere in modo più approfondito e dialogare direttamente con gli studiosi.

Il 10 ottobre 2030, le rappresentazioni teatrali avranno un ruolo centrale. Nella cupola adibita a teatro, attori locali metteranno in scena drammi storici che ripercorrono gli eventi più significativi delle tre città. Queste rappresentazioni saranno basate su fatti storici e racconti popolari, offrendo uno spettacolo avvincente e istruttivo che coinvolgerà il pubblico in una narrazione vivida e dettagliata.

L’11 ottobre 2030, ci sarà un focus particolare sulla cultura e le tradizioni popolari. Durante questa giornata, nelle varie cupole si svolgeranno attività che spaziano dalle dimostrazioni di antichi mestieri alle degustazioni di piatti tipici, accompagnate da musiche e danze tradizionali. Gli artigiani locali mostreranno le tecniche tradizionali di lavorazione, mentre le storie e le leggende locali saranno narrate da esperti e appassionati.

Il 12 ottobre 2030, la settimana proseguirà con un evento dedicato alle famiglie, in cui saranno organizzati giochi storici e attività didattiche per i più piccoli. Queste attività mirano a trasmettere alle nuove generazioni la conoscenza del patrimonio storico e culturale della loro città in modo divertente e coinvolgente.

Infine, il 13 ottobre 2030, la settimana si concluderà con una grande festa comunitaria nel Parco Lineare Castellamare. Ci sarà un raduno dove cittadini e visitatori potranno condividere le proprie esperienze e riflessioni sugli eventi della settimana. La serata si concluderà con un concerto di musica tradizionale, che renderà omaggio alle radici culturali di Pescara, Montesilvano e Spoltore, creando un’atmosfera di celebrazione e unità.

Questa settimana di eventi non solo celebrerà il ricco passato delle tre città, ma offrirà anche una preziosa opportunità per rafforzare il senso di comunità e appartenenza tra i cittadini di Nuova Pescara.

Giancarlo Odoardi – Project manager ITINERA




STATI GENERALI DELLA COSTA DEI TRABOCCHI

Giovedì 17 ottobre in provincia di Chieti

Chieti, 4 ottobre 2024. Un’occasione di incontro e confronto con istituzioni, portatori di interesse pubblici e privati, associazioni sul presente e futuro della Via Verde della Costa dei Trabocchi. La Provincia di Chieti organizza i primi “Stati Generali della Via Verde Costa dei Trabocchi“, che si terranno giovedì 17 ottobre, a partire dalle ore 9:30, nella sala consiliare della Provincia di Chieti (corso Marrucino 97).

“Gli Stati Generali della Costa dei Trabocchi rappresentano un’occasione fondamentale per affrontare le problematiche attuali e condividere proposte concrete per il presente e il futuro della Via Verde – dichiara il presidente Francesco Menna – È essenziale che istituzioni, associazioni e operatori lavorino insieme per valorizzare questa straordinaria risorsa del nostro territorio che la Provincia di Chieti ha ideato, progettato, realizzato e consegnato alla comunità abruzzese. Con la collaborazione di tutte le parti interessate, a partire dai Sindaci e dalle attività artigianali e imprenditoriali della costa, approfondiremo le questioni sia immediate che di prospettiva di quest’opera pubblica di importanza fondamentale per la Regione Abruzzo”.

Dopo la registrazione dei partecipanti, prevista dalle ore 9:30, l’evento sarà aperto dai saluti istituzionali del presidente della Provincia di Chieti Francesco Menna, del presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio e dell’assessore al Turismo della Regione Abruzzo, Daniele D’Amario.

Fitto il programma degli interventi tecnici, cui seguiranno dibattito e conclusioni previste per le ore 12:30. Paola Campitelli e Maria Rosaria Greco, rispettivamente dirigente e responsabile del servizio Patrimonio e Via Verde della Provincia di Chieti, relazioneranno su “Gestione e valorizzazione della pista ciclopedonale Via Verde Costa dei Trabocchi. Completamento percorso, acquisto delle vecchie stazioni, regolamento, erosione”.

Pierpaolo Pescara, direttore Governo del Territorio della Regione Abruzzo, presenterà un intervento su “Progetto Speciale Territoriale Le prospettive e lo sviluppo della Costa dei Trabocchi”, mentre Lido Legnini, vicepresidente della Camera di Commercio Chieti – Pescara, parlerà del “Marchio identitario Costa dei Trabocchi. Tradizione, innovazione, sostenibilità”.

Chiara Delpino e Tiziana Mignogna, rispettivamente soprintendente Chieti Pescara e responsabile di zona, discuteranno di “La Via Verde: normativa paesaggistica e regime autorizzatorio lungo la Costa dei Trabocchi”.

Giuseppe Di Marco, amministratore Legambiente Abruzzo, tratterà il tema “La Via Verde Greenway d’Europa al centro dello sviluppo sostenibile economico e sociale della Provincia di Chieti. Collegamento con la ciclovia Adriatica e con le aree interne”, mentre Roberto Di Vincenzo, presidente GAL Costa dei Trabocchi, terrà un intervento dal titolo “Verso un nuovo modello di sviluppo della Costa dei Trabocchi: il ruolo degli eventi nella costruzione del prodotto turistico”.

Alle ore 12:30 si aprirà un dibattito che coinvolgerà sindaci, associazioni di categoria, operatori economici, portatori di interessi, associazioni culturali e sportive.




ADEGUAMENTO SISMICO

Gli istituti Itc e Ipsia di Atri  Zoli nel Programma Straordinario di Ricostruzione delle scuole

Atri, 4 ottobre 2024. Con l’autorizzazione degli Ordini di attivazione, parte ufficialmente la progettazione per gli interventi di adeguamento sismico ed efficientamento energetico per l’Istituto Tecnico Commerciale (ITC) A. Zoli e l’Istituto per l’Industria e l’Artigianato (IPSIA) A. Zoli di Atri, in provincia di Teramo. Entrambi gli istituti rientrano nel Programma Straordinario di Ricostruzione delle scuole finanziato dall’Ordinanza Speciale n. 31 e procedono grazie alle procedure semplificate degli Accordi quadro.

“Una notizia importante, che ci rende ancora più orgogliosi del lavoro fatto per sbloccare gli Accordi quadro legati all’Ordinanza speciale 31 – commenta il Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli -. Proseguiamo nel lavoro di squadra con il Presidente Marco Marsilio, il Direttore dell’Usr Vincenzo Rivera e il Sub Commissario Fulvio Soccodato per concretizzare sempre di più il Piano scuole, fondamentale per garantire la residenzialità nell’Appennino centrale”.

L’intervento per l’ITC A. Zoli prevede un investimento complessivo di due milioni di euro. L’Ordine di attivazione riguarda i servizi di progettazione, direzione lavori e coordinamento della sicurezza, con un’importante opera di miglioramento strutturale ed energetico. L’intervento per l’IPSIA A. Zoli comporta un investimento di 1,3 milioni di euro, e anche in questo caso l’Ordine di attivazione riguarda interventi di progettazione, direzione lavori e coordinamento della sicurezza.

Foto: EkuoNews.it




DIRITTO AMBIENTALE ED ENERGETICO

Tekneko e l’Università degli Studi di Teramo siglano una convenzione per la formazione dei giovani

Teramo, 2 ottobre 2024. Tekneko sale in cattedra all’Università degli Studi di Teramo per formare i giovani sul diritto ambientale ed energetico. La società specializzata nella gestione sostenibile dei rifiuti e nei servizi ecologici in numerosi comuni dell’Abruzzo, del Lazio, della Puglia e delle Marche, e l’ateo abruzzese hanno ufficialmente sottoscritto una convenzione per sostenere le attività del nuovo Corso di studi in Diritto dell’Ambiente e dell’Energia, nella sede distaccata di Lanciano. L’accordo, firmato ieri ad Avezzano, mira a sviluppare competenze giuridiche specialistiche in settori fondamentali come l’ambiente e l’energia, promuovendo una sinergia tra il mondo della formazione e quello del lavoro.

Grazie a questa convenzione, Tekneko accoglierà nelle proprie strutture studenti per tirocini formativi di 300 ore, offrendo loro un’esperienza pratica sul campo. Inoltre, i dipendenti dell’azienda e i loro familiari avranno l’opportunità di accedere al corso, usufruendo di alcuni benefici. L’iniziativa è parte di un più ampio impegno da parte di Tekneko nel promuovere la formazione e la crescita professionale dei propri collaboratori. Il coordinatore del Corso di Studi in Diritto dell’ambiente e dell’energia dell’Università degli Studi di Teramo è il professor Enzo Di Salvatore. Il referente esterno dell’azienda è l’ingegnere Marianna Martorelli.

“Questa collaborazione con l’Università degli Studi di Teramo rappresenta un passo importante per la nostra azienda e per il futuro delle competenze ambientali ed energetiche in Abruzzo e in Italia – ha commentato il Presidente di Tekneko, Umberto Di Carlo – siamo lieti di poter offrire opportunità concrete di formazione ai giovani, che saranno i professionisti di domani in un settore cruciale per il nostro pianeta. Il nostro impegno continua a essere quello di promuovere un modello di crescita sostenibile, e riteniamo che investire nella formazione sia fondamentale per raggiungere questo obiettivo.”

La convenzione prevede inoltre il coinvolgimento di Tekneko in progetti di ricerca e iniziative culturali e divulgative organizzate a Lanciano, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle tematiche ambientali ed energetiche. Un ulteriore tassello nella costruzione di una collaborazione proficua tra istituzioni accademiche e mondo industriale, a beneficio di tutti gli attori coinvolti.




AVIS E WWF INSIEME

Per il primo anno, il progetto “Urban Nature 2024, La Natura si fa cura” del WWF Italia ha fatto tappa nel comune di Luco dei Marsi grazie alla collaborazione instauratasi tra l’associazione ambientalista e la locale sezione Avis comunale

Luco dei Marsi, 1° ottobre 2024. Il fine dell’iniziativa, che vedeva volontari attivi in oltre 1700 piazze italiane, era promuovere e raccogliere fondi da destinare alla tutela della Natura attraverso la distribuzione di piantine Erica-Calluna, pianta fiorita presente nel sottobosco di buona parte del territorio nazionale.

“Il valore simbolico di questa pianta”, spiega il presidente dell’Avis di Luco dei Marsi Fabrizio Salvati, “va ben oltre il singolo gesto di solidarietà, dato che si tratta di una pianta che viene utilizzata per rivitalizzare i luoghi colpiti da incendi ed è di fondamentale aiuto ad api ed insetti impollinatori che sono alla base dei nostri ecosistemi”.

“Urban Nature”, che giunge nel 2024 alla sua VIII edizione, è un’iniziativa promossa dal WWF per sensibilizzare chi vive nelle città italiane su tematiche importanti, come il valore della natura e la necessità di innovare il modo di pensare nel pianificare gli spazi urbani, riconoscendo la centralità degli ecosistemi e delle reti ecologiche, con lo scopo di promuovere azioni virtuose da parte di amministratori, comunità, cittadini, imprese, università e scuole, in modo che venga protetta ed incrementata anche la biodiversità nei sistemi urbani. “Tengo a ringraziare personalmente tutti i volontari intervenuti nei giorni di sabato 28 e domenica 29 settembre, così come la popolazione luchese che ha ben recepito l’iniziativa acquistando tutte le piantine che ci erano state fornite.”




RICICLOSA: TERZA EDIZIONE

Inserito all’interno del progetto Montesilvano per l’Ambiente 2024/2025, il concorso è rivolto alle Scuole di Montesilvano che daranno vita ad un’avvincente gara per la raccolta dei tappi di plastica

Montesilvano, 1° ottobre 2024. Anche per l’anno scolastico appena iniziato, il Comune di Montesilvano promuove  il Progetto Montesilvano per l’Ambiente in tutte le scuole di Montesilvano, nel segno della continuità alla sensibilizzazione verso l’educazione ambientale. Tra le molteplici attività previste, la 3^ edizione del Concorso Riciclosa. Finora gli istituti scolastici che hanno aderito al progetto sono:

– Troiano Delfico, con i plessi De Zelis, Di Blasio nord, sud, ovest e Palacongressi.

– Direzione Didattica con i plessi Via Lazio, via Dante, via Valle d’Aosta, viale Abruzzo.

– Istituto Villa Verrocchio, con i plessi di via Tordino, via Adda e via Verrotti sud.

L’iniziativa è riproposta  e organizzata anche per questa edizione dall’Associazione Amare Montesilvano, in collaborazione con Formula Ambiente Spa, Pulchra Ambiente e l’Associazione Nuovo Saline e vede coinvolti 10 plessi, con 100 classi tra le scuole dell’infanzia e le primarie, con circa 300 insegnanti e oltre i 2.200 studenti.

Il concorso inizia oggi,1°Ottobre 2024 e si concluderà a maggio 2025 con la fine dell’anno scolastico. “Ci auguriamo che anche per questa edizione ci sia una grande partecipazione tra gli alunni, le maestre i familiari dei ragazzi che superi il risultato della  2^ edizione dove furono raccolti ben 3 tonnellate e 300 kg di tappi”- ha affermato il presidente Renato Petra.  

“L’idea progettuale nasce dalla necessità di implementare una buona pratica già in atto sul territorio comunale e nazionale, la raccolta dei tappi delle bottiglie di plastica – ha affermato l’assessore Corinna Sandias – L’obiettivo è quello di incrementare la conoscenza dei materiali di scarto con un occhio specifico al riciclo, implementando il rapporto scuola, famiglia e territorio. In questo modo, anche gli studenti potranno fare la loro parte nella quota percentuale di materiale plastico specifico riciclato nel Comune di Montesilvano. Il tutto anche con una finalità benefica, visto che la raccolta dei tappi servirà a supportare un’ iniziativa di sostegno verso un’ organizzazione non profit”.




LA GARA DI PESCA ALLA PLASTICA

Arriva la seconda edizione. L’evento di sensibilizzazione ambientale è organizzato da Assonautica Chieti Pescara e dal Marina di Pescara

Pescara, 29 settembre 2024. Domenica 6 ottobre 2024, Assonautica Pescara Chieti, in collaborazione con il porto turistico Marina di Pescara, organizza la seconda edizione di Gara di pesca alla plastica, evento patrocinato dal Consiglio regionale dell’Abruzzo, dal Comune di Pescara, dalla Camera di Commercio Chieti Pescara, dalla Guardia Costiera e da Assonautica Italiana e che ha ottenuto il riconoscimento EMD – European Maritime Day 2024, della Commissione Europea come evento di particolare interesse per le iniziative che coinvolgono a livello locale la comunità e ribadiscono l’importanza della protezione dell’ecosistema marino.

L’obiettivo dell’evento, che non è a scopo di lucro e che è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa al palazzo della Regione di piazza Unione, è la sensibilizzazione alla tutela dell’ambiente marino e all’uso sempre più responsabile e ridotto della plastica. A partire da ore 9 e fino alle 13:30, le imbarcazioni usciranno in mare, nelle acque antistanti al Marina di Pescara in modo individuale, e con guadino, mezzo marinaio, canna da pesca o qualunque attrezzatura idonea pescheranno la plastica e ogni tipo di rifiuto disperso in mare. Alla gara possono partecipare tutti gli amanti del mare con ogni tipo d’imbarcazione.

Alle ore 16:30 al Marina di Pescara è prevista la cerimonia di premiazione degli equipaggi partecipanti con alcune iniziative di sensibilizzazione sulla tutela del mare, sull’utilizzo consapevole della plastica e sul riciclo della stessa.

«La tutela ambientale e il rispetto del mare sono tra i nostri obiettivi principali», commenta il presidente di Assonautica Pescara Chieti e vicepresidente vicario di Assonautica Italiana, Francesco Di Filippo, «e con questa manifestazione vogliamo sensibilizzare i diportisti, a cominciare dai più piccoli, sul fenomeno della grande presenza di plastica nei nostri mari e sulle drammatiche conseguenze che causa sull’ecosistema. Per questa ragione abbiamo coinvolto anche gli enti locali, le associazioni ambientaliste, le associazioni di categoria e diversi privati affinché l’evento possa avere la maggiore risonanza possibile. Sarà una giornata dove il divertimento e la sana competizione saranno protagoniste con un nobile obiettivo, quello di proteggere il mare».

«La presenza delle plastiche nei nostri mari è un problema che oggi, fortunatamente, non è più sottovalutato, al contrario registriamo l’azione consapevole di quanti ogni giorno si preoccupano di denunciare, segnalare e arginare le cosiddette ‘isole’ di plastica che si rintracciano negli oceani», ha sottolineato il presidente del Consiglio della Regione Abruzzo, Lorenzo Sospiri. «Ed evidentemente chi è più sensibile della qualità e della sostenibilità ambientale delle nostre acque di coloro che hanno trasformato la passione per il mare in una ragione di vita, come chi opera nella nautica.

Ottima, dunque, l’iniziativa promossa da Assonautica con la ‘Gara di pesca alla plastica’ volta a incrementare il livello di sensibilizzazione nei confronti di quello che è un problema reale che incide sullo sviluppo futuro del pianeta, e spero che negli equipaggi che domenica 6 ottobre prenderanno parte all’evento ci siano tanti giovani e bambini, che più di altri dovranno fronteggiare la tematica nel proprio futuro. L’evento di Assonautica da un lato ci permette di valorizzare e promuovere il Marina di Pescara, ancora oggi un valore del territorio inespresso rispetto alle sue reali potenzialità sulle quali anche l’Istituzione Regione gioca un ruolo fondamentale.

Assonautica ci aiuta a riposizionare il Marina di Pescara tra i porti turistici che in potenza possono diventare punto di riferimento grazie alla sua posizione, non distante dalla costa croata, non lontano da Roma e dal Tirreno, forte di un’antica amicizia con il porto di Trieste. Ma soprattutto, dall’altro lato, Assonautica si è sempre caratterizzata, come in questa occasione, per l’intensa attività di educazione alla vita nel mare, nel rispetto dell’ambiente, riuscendo a coinvolgere tutte le altre Associazioni di settore».

«Il Marina di Pescara si pone al centro di queste manifestazioni da anni», ha ricordato il vicepresidente del Marina di Pescara, Camillo Volpe. «Abbiamo la Bandiera Blu ormai dal 1990, abbiamo un desalinatore che ci consente di incidere molto meno sull’acquedotto ufficiale, abbiamo istituito le colonnine per la riduzione del consumo di acqua ed energia elettrica e stiamo lavorando per dotare il Marina di un impianto fotovoltaico. Per cui ci stiamo ponendo come uno dei primi Marina green in Italia».

«Nella prima edizione nel 2021 io ero presente e ho notato con soddisfazione come, nonostante fossimo sotto Covid, c’è stato un grande impegno da parte di Assonautica nell’organizzare una manifestazione importante, con tanti bambini, e con il coinvolgimento di associazioni e circoli sportivi», ha aggiunto l’assessore allo sport del Comune di Pescara, Patrizia Martelli. «Una manifestazione del genere è importante per la sensibilizzazione al tema del rispetto ambientale soprattutto tra i più giovani e alla luce della Bandiera Blu che Pescara vuole continuare a veder sventolare». 

Per il suo alto valore simbolico in materia di tutela del mare e sensibilizzazione al tema della plastica, la manifestazione ha ottenuto una lunga serie di preziose partnership come quella delle associazioni ambientaliste Marevivo, Legambiente e Wwf, del Centro Studi Cetacei, di Ambiente Spa, dei circoli Svagamente, Lega Navale Pescara, Circolo Nautico Pescara e Circolo Velico La Scuffia, delle associazioni di categoria Confartigianato, Confesercenti e Confcommercio, di Porto Antico, Fratelli della Costa, L’Ancora, Il Parlato e Lifeguard.

Fondamentale, per la buona riuscita dell’evento, la collaborazione degli sponsor: Todis Gently, Faieta Marine, Adria Tech Lab, Saquella, Cantina Tollo, De Cecco, Istituto acustico Maico, Innovation Sea, Del Verde, Padani Zero Puro, Emozioni Italiane. 




SALVARE LE NOSTRE SPIAGGE DALLA PLASTICA

La maggioranza dice no!

Pescara, 28 settembre 2024. Il 14 settembre la Consigliera Simona Barba di AVS Radici in Comune ha presentato una mozione al consiglio comunale che si è discussa il 26 settembre 2024, proponendo un impegno serio del Comune a integrare il Piano demaniale comunale in maniera coerente con la difesa delle spiagge attraverso la descrizione esplicita dei materiali utilizzabili per gli ombreggi, ed escludendo l’utilizzo di plastiche (anche dette rafie sintetiche) acclarato che sono fonte di grave inquinamento ambientale.

Nella mozione era descritta oggettivamente la situazione attuale delle nostre spiagge, dove ad “ogni fine stagione balneare è evidente il degrado dello stato del litorale a causa della pervasiva presenza di miliardi di filamenti di plastiche che vengono originati dagli ombrelloni di rafia sintetica data la loro usura a causa dell’esposizione agli agenti atmosferici”.

Filamenti che inevitabilmente si disperdono, e vengono ritrovati attaccati alla vegetazione dunale limitrofa ai lidi, finendo naturalmente in acqua. Chiunque passeggi (sia in piena stagione estiva che a fine stagione) può vederli con i propri occhi.

Non si tratta di una situazione occasionale o dovuta a eventi eccezionali ma il distacco di tali filamenti è ineluttabile.

È una vera e propria invasione del nostro mare, della nostra spiaggia, di materiale pervasivo e invasivo.

Già le ordinanze balneari e il piano demaniale comunale, così come quelli della Regione,  ogni anno invitano all’utilizzo di materiali compatibili ed ecologici, perché quindi non definire esattamente tali materiali compatibili?

Le rafie sono di fatto rifiuti abbandonati, difficilmente bonificabili, che contrastano anche con le prescrizioni per ricevere la famosa Bandiera Blu.

Coerenza vorrebbe che tale bandiera sia ammainata e restituita, perché non siamo in grado (e dopo la risposta della maggioranza, non lo saremo neanche in futuro) di difendere realmente, nero su bianco, le nostre spiagge e il nostro mare.

L’amministrazione di Pescara con la bocciatura della mozione per il divieto di utilizzo della rafia sintetica, all’unanimità di tutta la maggioranza (compatta quindi nel volersi tappare gli occhi di fronte allo sfacelo provocato), conferma il fatto che Green Deal, Bandiera Blu, e tutte le buone intenzioni professate dal Sindaco al riguardo, sono soltanto parole vuote.

Cambiare la visione dell’ambiente in cui viviamo è fondamentale, e bisogna farlo ora.

Continueremo ancora per quanto a dover inquinare il mare e la spiaggia per non rinunciare a materie che sappiamo essere dannose?

Le plastiche e le microplastiche sono ovunque, e gli amministratori hanno il dovere, per preservare la salute dei cittadini e cittadine, ad agire per migliorare.

Il consiglio comunale di Pescara ha dato solo prova di non avere a cuore la nostra salute.




ITINERA 5 – FUTURO DIGITALE

Parco Lineare di Castellamare – 30 settembre 6 ottobre 2030

Pescara, 28 settembre 2024. La quinta settimana di ITINERA, intitolata “Futuro Digitale”, si svolgerà nella Cupola della Tecnologia, focalizzandosi sull’importanza della tecnologia e dell’innovazione. Questa settimana offrirà una serie di eventi dedicati a esplorare il futuro digitale, dalle start-up emergenti alle città intelligenti, passando per laboratori di programmazione e presentazioni di nuovi dispositivi tecnologici.

Il 30 settembre 2030 segnerà l’apertura della settimana con una fiera delle start-up. Le aziende emergenti presenteranno le loro idee innovative e i loro progetti in corso. I visitatori potranno esplorare stand espositivi, interagire con gli imprenditori e scoprire le tecnologie che stanno modellando il futuro. La fiera sarà una piattaforma per il networking, favorendo la connessione tra investitori, professionisti del settore e aspiranti imprenditori.

Nei giorni successivi, dall’1 al 2 ottobre 2030, la Cupola della Tecnologia ospiterà una serie di laboratori di programmazione rivolti a tutte le età. I bambini potranno partecipare a workshop di coding, dove impareranno le basi della programmazione attraverso attività ludiche e interattive. Gli adolescenti e gli adulti avranno l’opportunità di seguire corsi più avanzati, sviluppando competenze in linguaggi di programmazione come Python, Java e C++. Questi laboratori saranno tenuti da esperti del settore e mireranno a promuovere la cultura digitale e le competenze tecnologiche tra i partecipanti.

Il 3 ottobre 2030 sarà dedicato alle conferenze sul futuro delle smart cities. Esperti di urbanistica, ingegneria e tecnologia discuteranno le sfide e le opportunità legate alla trasformazione delle città in spazi intelligenti. Saranno presentati progetti innovativi che utilizzano l’Internet delle cose (IoT), l’intelligenza artificiale e le energie rinnovabili per migliorare la qualità della vita urbana, ridurre l’impatto ambientale e ottimizzare le risorse.

Il 4 ottobre 2030, nella Cupola della Tecnologia, saranno presentati nuovi dispositivi tecnologici che stanno rivoluzionando vari settori, dalla salute all’istruzione, passando per il lavoro e l’intrattenimento. I visitatori potranno assistere a dimostrazioni pratiche e testare in prima persona le ultime novità in campo tecnologico. Sarà un’occasione per conoscere le tendenze più recenti e capire come queste innovazioni possono essere integrate nella vita quotidiana.

Il 5 ottobre 2030 vedrà una giornata di approfondimento sulla cybersecurity. Verranno organizzati seminari e discussioni sul tema della sicurezza informatica, con focus su come proteggere i dati personali e aziendali in un mondo sempre più connesso. Gli esperti forniranno consigli pratici e strategie per affrontare le minacce digitali, sensibilizzando i partecipanti sull’importanza della sicurezza online.

La settimana si concluderà il 6 ottobre 2030 con un hackathon, un evento in cui programmatori, designer e sviluppatori collaboreranno per creare soluzioni innovative a problemi reali. I partecipanti, divisi in squadre, avranno un tempo limitato per sviluppare un progetto tecnologico che sarà poi valutato da una giuria di esperti. I migliori progetti verranno premiati e avranno l’opportunità di essere sviluppati ulteriormente con il supporto di mentori e investitori.

Questa settimana di eventi offrirà un’immersione completa nel mondo della tecnologia, promuovendo l’innovazione e le competenze digitali tra i cittadini di Nuova Pescara. Sarà un’occasione per esplorare il futuro digitale, apprendere nuove competenze e connettersi con la comunità tecnologica locale.

Giancarlo Odoardi – Project manager ITINERA




SEGNALETICA CICLISTICA A FONDO CIECO!

di Giancarlo Odoardi – Ri-media.net – Green web magazine

Pescara, 26 settembre 2024. Parlava solo tedesco, e stranamente “a bit” di inglese, il cicloturista che giorni fa ho incontrato in località Peticcia, nei pressi di Ortona, mentre, provenendo da nord e inconsapevole di quello che avrebbe trovato, si accingeva a percorrere la scorciatoia, che molti conoscono, che collega la vecchia strada per Ortona alla pista ciclabile lungomare, quella verde e blu, che in tanti avranno percorso. Io procedevo in senso inverso, in salita (viene indicata anche in Komoot e Google Maps).

Si tratta alla fine di 200 di metri di sterrato che si staccano dalla stradina che porta al depuratore (via Roma) e che consentono, provenendo da nord, di raggiungere agevolmente, e con grande vantaggio di tempo e di fatica, la pista ciclabile sul lungomare. In tutto sono 500 metri, di cui 300 hanno un dislivello di 30 metri (in ambo le direzioni) che evitano di percorrere oltre 3 km, per salire al paese e riscendere (e viceversa).

Da inizio estate, proprio sugli ultimi 200 metri, quelli pianeggianti, sono in corso lavori di adeguamento della sicurezza di alcune gallerie ferroviarie (così è scritto sul cartello di cantiere), in ragione dei quali l’impresa ha opportunamente recintato l’area. Ci sono già capitato a fine luglio e, non trovando un passaggio, mi sono dovuto rifare, con disappunto, la salita e tutti km di cui sopra.

Per tornare al ciclista tedesco, ho provato a spiegargli che alla fine del breve tratto sterrato, all’imbocco del sottopasso ferroviario superato il quale dopo 5 metri ci si immette sulla ciclabile, l’impresa ha posto tre new jersey, rendendo impossibile, o per lo meno particolarmente difficile, il transito, se non scavalcando. Tutta l’area in effetti è recintata con la classica rete rossa di cantiere con tanto di segnaletica. Ok, ci sta!

Ma allora non si spiega la splendida segnaletica …




FESTIVAL DELL’APPENNINO 2024

Si chiude un’edizione straordinaria vincente più di 8000 camminatori alla scoperta dell’entroterra dell’appennino centrale e più di 20000 persone

Presenti ai 24 concerti e spettacoli

Ascoli Piceno, 21 settembre 2024. Un’esperienza immersiva che ha permesso di valorizzare le aree interne e favorire la coesione sociale nelle comunità dell’Italia Centrale Ascoli Piceno 18 settembre 2024- Dopo 3 mesi di appuntamenti si chiude il Festival dell’Appennino 2024 inclusivo di natura, un’edizione straordinaria vincente promossa dal Commissario straordinario Ricostruzione e Riparazione Sisma 2016 Guido Castelli e dai quattro Bim coinvolti Bim Tronto, Bim Vomano-Tordino Teramo, Bim Nera-Velino Rieti, Bim Nera Velino Cascia che ha portato più di 8000 camminatori a scoprire l’entroterra dell’Appennino centrale e i diversi borghi con le loro eccellenze artistiche, culturali ed enogastronomiche, attraversando quattro regioni Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria.

Un’avventura iniziata il 2 giugno ad Abetito di Montegallo con la straordinaria voce e musica di Raphael Gualazzi con una vista spettacolare con lo sfondo del Monte Vettore e del parco dei Monti Sibillini, che si è chiusa l’8 settembre a Fleno di Acquasanta Terme con il concerto di Chiara Galiazzo con vista sul panorama del Parco dei Monti della Laga e del Gran Sasso. In 24 appuntamenti tra giugno, luglio, agosto e inizio settembre abbiamo percorso a piedi 200 km dell’entroterra dell’Italia Centrale, arrivando a balconi naturali su panorami del Parco dei Monti della Laga e del Gran Sasso e del Parco dei Monti Sibillini, attraversando tratti del comprensorio dei Monti Gemelli.

Questa quindicesima edizione ha visto coinvolti 23 comuni dell’area sisma 2016 in una manifestazione turistica, culturale, esperienziale e del benessere che ha portato più di 20000 partecipanti ai diversi eventi, spettacoli e concerti nell’entroterra. Si sono alternati sui palchi del Festival dell’Appennino i concerti di: Raphael Gualazzi con la sua orchestra, Marina Rei, Ghemon, Filippo Graziani, Chiara Galiazzo, Elisa Di Eusanio Club 27, l’Orchestra Popolare del Saltarello, Naomi Berrill Trio, Piceno Pop Chorus, Giovanni Vitelli Avalon Enchant Ensemble, i Pupazzi, Burro e Salvia, Amico Fragile Band, Liberatori e Musici, Riccardo Tesi Elastic Trio, Piceno Brass, Mabò Band. Siamo rimasti incantati davanti agli spettacoli della Compagnia dei Folli e della Compagnia Nando e Maila, abbiamo riso con il Petò Show 2024 e li Matti de Montecò, ci siamo commossi con Domenico Turchi e i suoi racconti di Vallonia Alexandra Filotei ha portato per la prima volta la sua storia di rinascita a Pescara del Tronto, abbiamo viaggiato nella storia con Davide Riondino e Paola Giorgi con Cesare Catà, attraversato le montagne con i racconti di Massimiliano Ossini, Vanessa Dezi nella cornice di Fiume ci ha incantato con il suo spettacolo.

“Non posso che cominciare dai ringraziamenti nei confronti di tutti coloro i quali hanno reso possibile il successo di questa edizione rinnovata e ‘allargata’ del Festival dell’Appennino, a partire dai quattro Bim con cui ho avuto il piacere di collaborare – afferma il Commissario al sisma 2016 Guido Castelli -. Sono tante le istituzioni, gli artisti, le comunità e i semplici cittadini che hanno dato vita alla manifestazione, animandola in ogni sua tappa. Soprattutto, mi fa piacere che si sia creata una bella opportunità per unire nel corso di tutta l’estate, nel segno della natura e della cultura, realtà diverse ma che fanno tutte parte della grande comunità dell’Appennino centrale. La condivisione, il percorso da compiere tutti insieme, è la chiave per la rinascita dei nostri territori e il Festival dell’Appennino si è dimostrato un interessante strumento di promozione territoriale, di valorizzazione dei cammini che attraversano i nostri borghi e l’occasione per mettere in pratica il principio della rigenerazione sociale ed economica. Mentre il cambio di passo nella ricostruzione si va ormai consolidando, abbiamo il dovere, contemporaneamente, di creare le condizioni per un nuovo futuro. Sono certo che il Festival saprà affermarsi e sorprenderci con la sua specificità anche l’anno prossimo e in quelli a venire”.

“Si chiude un’edizione straordinaria vincente del Festival dell’Appennino – dichiara il Presidente Bim Tronto Luigi Contisciani – frutto di un lavoro sinergico che ha visto per la prima volta insieme diversi enti territoriali al fine di valorizzare il patrimonio dell’Appennino centrale. Abbiamo esportato una manifestazione al di fuori dei suoi confini, quello che era una visione nel 2011 si è concretizzata e il ritorno in termini numerici ci ha premiato. Questa estate tanti turisti si sono appassionati al Festival e hanno scelto di soggiornare per alcuni giorni nell’entroterra. Nel Piceno il Festival ha confermato il successo di pubblico delle passate edizioni per le nuove regioni è stata una novità accolta con grande entusiasmo, che crescerà sicuramente di anno in anno. Questo successo è il frutto di un grande lavoro di squadra che ha visto tanti collaboratori al lavoro coordinati dalla sapiente guida del direttore artistico Carlo Lanciotti. Siamo già al lavoro sull’edizione del 2025 che sarà sorprendente.”

Velino Rieti, Regione Marche, Regione Umbria, Regione Abruzzo, Regione Lazio, Camera di Commercio delle Marche, Camera di Commercio dell’Umbria, Camere di Commercio Gran Sasso d’Italia, Camera di Commercio Rieti-Viterbo, in sinergia con i 22 Comuni dell’Appennino centrale, partner dell’evento, Accumoli, Acquasanta Terme, Amatrice, Arquata del Tronto, Ascoli Piceno, Civitella del Tronto, Colledara, Comunanza, Esanatoglia, Force, Leonessa, Montefortino, Montegallo, Montemonaco, Norcia, Pieve Torina, Rieti, Roccafluvione, Rotella, Sant’Anatolia di Narco, Torricella sicura, Ussita, Venarotta, con la direzione artistica dell’Associazione Culturale Appennino up e Mete Picene.




ITINERA 4 – AMBIENTE E SOSTENIBILITÀ

Pescara: Parco Lineare di Castellamare – 23-29 settembre 2030

Pescara, 20 settembre  2024. La quarta settimana di ITINERA, intitolata “Ambiente e sostenibilità”, sarà interamente dedicata alla promozione di pratiche ecologiche e sostenibili attraverso una serie di attività all’aria aperta e seminari educativi. Questo programma mira a sensibilizzare la comunità sull’importanza della sostenibilità ambientale e a fornire strumenti pratici per integrarla nella vita quotidiana.

La settimana inizierà il 23 settembre 2030 con un workshop su giardinaggio e agricoltura urbana, dove esperti del settore insegneranno ai partecipanti come coltivare piante e ortaggi anche in spazi ridotti, come balconi e terrazze. Durante il workshop, verranno illustrate tecniche di coltivazione sostenibile e metodi per creare piccoli giardini urbani che contribuiscano al benessere ambientale e personale.

Nei giorni successivi, sarà allestito un mercato di prodotti biologici all’interno del Parco Lineare Castellamare. Questo mercato, che durerà tutta la settimana, offrirà ai visitatori l’opportunità di acquistare prodotti locali e biologici direttamente dai produttori. Sarà un’occasione per scoprire l’importanza del consumo di alimenti biologici e a chilometro zero, sostenendo al contempo l’economia locale.

Il 25 settembre 2030 sarà una giornata dedicata alle escursioni guidate nel parco. Guide ambientali esperte accompagneranno i partecipanti in percorsi naturalistici, illustrando la flora e la fauna locali e spiegando l’importanza della conservazione degli ecosistemi. Queste escursioni saranno pensate per tutte le età, con percorsi adatti anche ai bambini, per avvicinare tutta la famiglia alla natura.

Durante la settimana, saranno proiettati documentari ambientali nelle cupole geodetiche. Questi filmati tratteranno temi cruciali come il cambiamento climatico, la conservazione della biodiversità e le pratiche sostenibili adottate in diverse parti del mondo. Le proiezioni saranno seguite da discussioni aperte, permettendo ai partecipanti di approfondire le tematiche trattate e di confrontarsi con esperti del settore.

Un altro momento importante sarà rappresentato dai seminari sulla gestione dei rifiuti e sul compostaggio domestico, in programma per il 27 settembre 2030. Gli esperti spiegheranno come ridurre, riutilizzare e riciclare i rifiuti, offrendo consigli pratici per la gestione sostenibile dei rifiuti domestici. Particolare attenzione sarà dedicata al compostaggio, una pratica semplice ma efficace per ridurre i rifiuti organici e creare compost utile per il giardinaggio.

Il 28 settembre 2030 sarà dedicato al tema dell’acqua nelle città. Durante il seminario, verranno discussi i problemi legati alla gestione delle risorse idriche urbane e saranno presentate soluzioni innovative per ridurre il consumo di acqua e migliorare la qualità delle risorse idriche disponibili. Verranno illustrate tecniche come la raccolta dell’acqua piovana e l’uso efficiente delle risorse idriche domestiche.

La settimana si concluderà il 29 settembre 2030 con un seminario sui centri urbani a basso consumo di energia. Gli esperti parleranno di architettura sostenibile, energie rinnovabili e soluzioni per ridurre l’impatto ambientale delle città. Saranno presentati esempi di edifici a basso consumo energetico e tecnologie innovative che possono essere integrate nelle abitazioni e negli edifici pubblici per migliorarne l’efficienza energetica.

Questa settimana di eventi offre un’ampia gamma di attività e seminari che promuovono la sostenibilità ambientale, fornendo ai cittadini di Nuova Pescara le conoscenze e gli strumenti necessari per adottare pratiche ecologiche nella vita di tutti i giorni. L’obiettivo è quello di creare una comunità più consapevole e attiva nella protezione dell’ambiente, garantendo un futuro sostenibile per le generazioni a venire.

Giancarlo Odoardi – Project manager ITINERA




SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE

Tema della Giornata del Parco Maiella

Sulmona, 19 settembre 2024.  Il Giorno della Maiella, l’evento organizzato dal Parco Nazionale della Maiella sul tema della sostenibilità ambientale, torna in Abruzzo anche quest’anno, aprendo a tutti la splendida Abbazia di San Clemente a Casauria, sabato 21 settembre dalle 8 alle 20.

Sulmona 17-09-2024 – Un’occasione unica per il Parco Nazionale della Maiella, di presentare i progetti in corso e quelli a venire e di mettere in luce, attraverso una serie di interventi, le eccellenze che caratterizzano l’area protetta, appartenente alla rete mondiale dei Geoparchi Unesco.

Il Giorno della Maiella, che torna questo sabato 21 settembre, sarà uno dei momenti migliori per visitare l’Abbazia di san Clemente a Casauria, tra i monumenti medioevali più belli d’Abruzzo, ma anche il momento per aggiornarsi sulle tematiche a cui sta lavorando l’Ente. La mattina sarà dedicata ad interventi che percorreranno le tappe del Cammino Grande di Celestino, si parlerà del recupero dei rifugi di alta quota, dell’evoluzione demografica che stanno vivendo i comuni del Parco e della creazione di una sua nuova rete museale. Nel pomeriggio ci sarà un’anticipazione dell’apertura di due nuovi tracciati tematici: il Sentiero dei Minatori e la Via dei Castelli.  Prima della chiusura con uno spettacolo che racconta di un Abruzzo contadino preindustriale, dal titolo Caprò, ci sarà la presentazione di un vino frizzante e di un nuovo distillato, prodotti entrambi con materie prime che crescono nell’area. 

Gli interventi saranno intervallati dalla presentazione di “Dagli Appennini alle Arti: La lunga linea di Beuys” macro-progetto di Land Art con Federico Giangrandi e Stefano Facchini che introdurranno la loro idea di installazione artistica, Sciamani e con Marco Mazzei, che racconterà come è nato il progetto Folia, le cui opere faranno da sfondo all’evento.

All’origine del macro-progetto di Land Art c’è stata l’influenza artistica di Joseph Beuys, artista del 900 tedesco innamorato del comune abruzzese di Bolognano, che con il sostegno della baronessa Lucrezia Durini, mecenate e proprietaria di una galleria di Pescara, si impegnò in un programma artistico-ecologico chiamato in Difesa della Natura. “Dagli Appennini alle Arti: La lunga linea di Beuys” tenterà di superare il tradizionale concetto di conservazione ambientale con lo scopo di fondere l’espressione di autori d’arte contemporanea con le bellezze naturali del Geoparco.

Sciamani dell’artista Federico Giangrandi e Stefano Facchini prevede l’installazione a Colle delle Vacche, nel comune di Pratola Peligna, di sette statue realizzate in pietra della Maiella che rappresenteranno altrettante declinazioni del rapporto tra uomo e natura. Al centro del cerchio magico degli Sciamani, Il Pozzo dei Desideri, un contenitore dove i visitatori potranno lasciare i propri messaggi.

Intorno alle statue saranno piantumati un considerevole numero di alberi, per proteggere la piccola radura e contribuire al lento processo di restituzione del verde nell’area colpita dagli incendi del 2017 e del 2023 (il progetto è realizzato con ‘Associazione Eclettica – Cultura dell’Arte, di cui è direttore artistico la Dott.ssa Giusi Caroppo) Folia, dell’artista Marco Mazzei, vedrà l’installazione di sculture, in metallo eco-compatibile, in tutti i comuni del Parco e in luoghi di rilievo e particolare bellezza con lo scopo di abbellire l’ambiente naturale e architettonico, portando i visitatori a riflettere sulla delicata bellezza del nostro ecosistema.

“Sarà un giorno di festa ed insieme di riflessioni sui tanti temi in cui il Parco è impegnato: la tutela del patrimonio naturale, la ricerca scientifica, il rapporto col territorio e il sistema produttivo, la promozione del turismo sostenibile. Faremo il punto sulle cose fatte e su quelle in corso; sulle tante necessità che permangono e sulle nuove strade che potremo percorrere. Saremo in tanti e sosterremo l’orgoglio di gestire sempre meglio l’istituzione che ci è stata affidata. Parleremo di arte e gusteremo i prodotti più tipici, chiuderemo con una bellissima piéce teatrale” dichiara il Presidente Lucio Zazzara invitando tutti a partecipare.




VENT’ANNI DE I LUOGHI DEL CUORE

Al via la 12ª edizione del censimento. Vota i tuoi luoghi del cuore. Per salvarli basta davvero poco. Dal 17 settembre al 10 aprile 2025. Nel 2024 una rinnovata campagna di comunicazione, modalità di partecipazione più semplici  e un aumento dei premi economici per i vincitori.

Milano, 18 settembre 2024. Il FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, lancia oggi la dodicesima edizione del censimento I Luoghi del Cuore e chiama tutti a partecipare dal 17 settembre al 10 aprile 2025 alla più grande mappatura spontanea del patrimonio culturale italiano che da vent’anni raccoglie le segnalazioni dei luoghi più amati dagli italiani e che perciò meritano un futuro. Attraverso il censimento – che ad oggi ha registrato oltre 11 milioni di voti raccolti a favore di più di 39.000 luoghi votati in 6.508 Comuni (pari all’83% del totale) – il FAI contribuisce a valorizzare i luoghi cari ai cittadini, innescando una partecipazione che si estende dalle comunità alle istituzioni, locali e nazionali, in un concorso virtuoso di energie e di risorse che unisce e rinsalda la società civile.

E il censimento è solo una parte del programma: I Luoghi del Cuore è anche il mezzo per intervenire direttamente nel recupero di alcuni luoghi votati. I vincitori, infatti, ottengono premi economici – quest’anno fino a 70mila euro al primo classificato – per realizzare interventi di restauro o valorizzazione; e anche i luoghi che non hanno vinto, ma hanno raggiunto la soglia minima di 2.500 voti, possono aspirare al contributo presentando, dopo il censimento, un progetto all’apposito Bando. Dalla prima edizione a oggi sono stati sostenuti 163 interventi di tutela, restauro e valorizzazione in tutte le regioni.

Grazie a questi risultati, I Luoghi del Cuore si configura oggi come il più importante strumento di sensibilizzazione sul valore della cultura a livello nazionale: non un progetto, ma piuttosto un programma a lungo termine, dedicato alla cura e alla valorizzazione del patrimonio culturale, unico anche in Europa. Un risultato che emerge dalla ricerca che FAI e Intesa Sanpaolo hanno commissionato a Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura allo scopo di valutare l’impatto de I Luoghi del Cuore in vent’anni di attività. La ricerca, che ha misurato gli effetti culturali, sociali, ambientali ed economici, disegna uno scenario utile al Paese e al FAI. Riconosce, infatti, il ruolo protagonista delle comunità, soprattutto nei piccoli centri, come attivatori di processi virtuosi che a partire dai beni culturali innescano un decisivo sviluppo di politiche sociali ed economie locali, portando innovazione e nuova conoscenza. Un processo che risponde appieno allo spirito educativo del FAI, e alla sua missione sussidiaria di cura del patrimonio culturale dell’Italia, che si svolge accanto alle istituzioni e con piena partecipazione dei cittadini, a partire dai volontari e dagli iscritti al FAI. Un programma che si evolve e che rilancia oggi il suo 12° censimento con importanti novità legate a una nuova campagna di comunicazione, nuove modalità di partecipazione e un significativo aumento dei premi economici per i vincitori e i luoghi sostenuti.

“Il risultato che mi è più caro di questi vent’anni di Luoghi del Cuore è l’aver toccato con mano con quanto ottimismo molte piccole e piccolissime comunità si siano messe in gioco per farsi sentire, trovando il coraggio di gridare al mondo che anche la loro piccola storia è parte viva della Grande storia italiana. Centinaia di Comitati, migliaia di voti, molti piccoli e sconosciuti monumenti d’arte e natura salvati per ricucire una tela dove ogni punto ha il diritto di guardare al futuro”, afferma il Presidente del FAI, Marco Magnifico

“La presenza di Intesa Sanpaolo a un traguardo così importante come i 20 anni de ‘I Luoghi del Cuore’ conferma la convinzione della Banca a sostenere un progetto ormai tradizionale e identitario per gli italiani: un appuntamento imperdibile con la bellezza e con il senso di appartenenza alla propria terra e un impegno concreto per tutelare i luoghi che fanno parte della nostra memoria. Un sostegno che prosegue sin dagli esordi del 2004 e che ci porta oggi a festeggiare insieme al FAI e a tutti gli italiani”, dichiara Fabrizio Paschina, Executive Director Comunicazione e Immagine Intesa Sanpaolo.

La costante emersa dalla ricerca – pur nella diversità delle situazioni locali, dei progetti realizzati e degli effetti suscitati – è la funzione di innesco che il programma del FAI è in grado di esercitare sui territori, diventando uno degli attivatori del nuovo modello di interpretazione e gestione del patrimonio culturale, che vede nella comunità uno degli attori centrali: fra le più coinvolte si è registrata crescita di consapevolezza, crescita del volontariato e nuove conoscenze diffuse. Si tratta di un ruolo educativo fondamentale, realizzato a livello nazionale: ne è un esempio la chiesa rupestre del Crocifisso a Lentini (SR), dove il sostegno del programma ha portato all’attrazione di altri contributi, che hanno permesso nuovi restauri e la sistemazione dello scenografico sentiero di accesso; inoltre, la chiesa viene oggi aperta periodicamente da un gruppo di volontari.

La capacità di innesco è ancora più evidente nelle aree interne, territori più fragili con una minore disponibilità di risorse rispetto alle zone centrali. Di 141 Comuni in cui ricadono i 163 progetti sostenuti, ben 58 sono classificati come aree interne (41%). Qui “I Luoghi del Cuore” esplica al meglio il ruolo sussidiario sancito dall’art. 118 della Costituzione che – in anticipo rispetto alla Convenzione di Faro, la convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore dell’eredità culturale per la società, definita nel 2005 e finalmente ratificata dall’Italia nel 2020 – si mobilitano dando vita a meccanismi virtuosi di “partecipazione dal basso”, nei quali i cittadini stessi sono coinvolti attivamente in pratiche di gestione del patrimonio.

È soprattutto in queste aree – in particolare nei piccoli Comuni con meno di mille abitanti – che il sostegno del programma ha generato un ritorno economico diretto, con l’aumento delle attività degli operatori turistici nei luoghi finanziati e benefici a lungo termine nelle voci di spesa inerenti a sviluppo sostenibile, trasporti e urbanistica. Il programma si dimostra, infatti, un efficace strumento per attrarre contributi economici grazie alla visibilità acquisita durante il censimento e al volano di finanziamenti generato dal contributo “I Luoghi del Cuore”: ben un quinto dei luoghi sostenuti dal programma ha la capacità di moltiplicare per venti volte il contributo iniziale assegnato. In alcuni casi le risorse raccolte superano addirittura 1 milione di euro. Queste cifre confermano che la partecipazione al programma accresce notevolmente la visibilità del luogo, permettendo di creare legami con attori territoriali disposti a investire cifre elevate, ma anche con un’attiva collaborazione da parte delle istituzioni, per una più approfondita attività di valorizzazione del patrimonio locale. È quanto accaduto al Complesso di Santa Croce a Bosco Marengo (AL), dove un luogo per anni negletto è ora valorizzato e visitabile: si tratta del notevole Museo Vasariano, dove a I Luoghi del Cuore si sono uniti enti – dal Comune alla Soprintendenza al Ministero degli Interni – e finanziatori pubblici e privati, con un risultato altrimenti impensabile.

Due osservazioni interessanti riguardano l’ambito ambientale: da un lato, l’elevato numero di luoghi votati, ben 12.000, ma di cui solo 2.300 ricadono in aree naturali SIC o ZPS, evidenzia un bisogno delle comunità locali di salvaguardare beni non ancora tutelati e protetti da specifiche normative oppure a rischio, bisogno espresso proprio attraverso la partecipazione al censimento, individuato come strumento efficace. Dall’altro, “I Luoghi del Cuore” genera attraverso il sostegno ai progetti una serie di effetti diretti, di tipologia diversa: in alcuni casi più ampiamente paesaggistici, con la riqualificazione di aree verdi degradate o con progetti improntati all’ecosostenibilità; in altri, l’intervento è servito a sventare azioni lesive sul paesaggio. In altri casi ancora si tratta di iniziative strettamente ambientali, come per l’innovativo progetto pilota ideato dal CNR IRSA di Verbania Pallanza a favore del Lago d’Orta e del suo ecosistema, che ha testato, con risultati positivi, la possibilità di risanare i sedimenti litorali mediante l’utilizzo di cozze di acqua dolce, che svolgono inoltre la funzione di biosentinelle segnalando con la loro chiusura sversamenti inquinanti. Inoltre, la grande visibilità portata dalla partecipazione al censimento ha condotto alla stipula, tra oltre 70 soggetti pubblici e privati, di un Contratto di Lago, un importante strumento di governance dei processi di sviluppo locale, aggiungendo quindi a quello ambientale un importante effetto di tipo sociale. “I Luoghi del Cuore” genera, insomma, impatti di tipo trasversale, che riguardano tanto la cura dei luoghi quanto la crescita dell’impegno civile e l’attrazione di risorse economiche e professionalità; contribuisce, dunque, alla diffusione della cosiddetta “cultura del valore”, elemento decisivo per innescare processi di innovazione.

Un elemento sociale importante che partecipa al programma e ne beneficia è la scuola. Infatti, in oltre la metà dei luoghi sostenuti sono stati coinvolti gli studenti, in particolare delle primarie e medie inferiori, in fase di censimento. Inoltre, svariati luoghi restaurati o valorizzati grazie al programma hanno riscontrato un aumento del pubblico scolastico e delle visite d’istruzione, evidenziando ulteriormente l’attenzione crescente da parte delle istituzioni educative verso questo tema.

LE NOVITÀ DELL’EDIZIONE 2024 DE “I LUOGHI DEL CUORE”

In occasione del ventennale, il censimento vede importanti novità:

* un rinnovato sistema di partecipazione online, semplice e rapido. Dal 17 settembre al 10 aprile 2025 si vota sul sito www.iluoghidelcuore.it o attraverso i moduli cartacei scaricabili da ogni scheda luogo. Si possono votare tutti i luoghi del cuore che si desiderano, senza limite numerico. Se il luogo del cuore non è già presente sul sito, si può inserirlo in qualsiasi momento. Chiunque può votare: maggiorenni e minorenni, italiani e stranieri. Si può costituire un gruppo – e registrarlo attraverso la sezione “promuovi” del sito – a favore di un luogo del cuore, su cui concentrare una raccolta voti, utilizzando i materiali disponibili in ogni scheda luogo.

* nuovi premi economici per i vincitori. I contributi messi a disposizione per il sostegno ai progetti salgono a 600.000 euro in totale, ovvero 200.000 euro in più rispetto alle precedenti edizioni: nello specifico il primo classificato si aggiudica 70.000 euro, il secondo 60.000 euro, il terzo 50.000 euro, con 20.000 in più per ognuno dei vincitori. Anche la dotazione del bando post censimento, che sarà aperto nel 2025, dopo l’annuncio dei risultati e a cui potranno partecipare i luoghi che avranno raggiunto una soglia minima di 2.500 voti, vedrà un aumento conseguente: sarà infatti possibile richiedere contributi fino a 50.000 euro (invece che fino a 30.000).

* un nuovo logo e una campagna di comunicazione, volta a coinvolgere sempre più persone, sono stati ideati dall’agenzia milanese GB22.

Candidate e votate i luoghi che volete proteggere e valorizzare sul sito www.iluoghidelcuore.it

Dal 2004 Intesa Sanpaolo affianca il FAI in questa iniziativa a favore della tutela e della valorizzazione delle bellezze artistiche e naturali del Paese, ambito che vede il Gruppo impegnato in prima persona. A questo si aggiunge la capillare diffusione sul territorio italiano che asseconda la presenza ben distribuita della Banca in tutte le regioni italiane.

Il censimento è realizzato con il Patrocinio del Ministero della Cultura.

Anche in occasione della XII edizione del Censimento “I Luoghi del Cuore”, Rai conferma l’impegno del Servizio Pubblico multimediale alla promozione, cura e tutela del patrimonio culturale, artistico e paesaggistico italiano. Rai è Main Media Partner del FAI e supporta l’edizione del Censimento 2024 anche grazie alla collaborazione di Rai per la Sostenibilità ESG.




MARGINI: RI-ABITARE I LUOGHI

Rassegna Cinematografica. Gruppo FAI Giovani, Delegazione FAI di Teramo

Teramo, 17 settembre 2024. Il Gruppo FAI Giovani di Teramoè lieto di presentare Margini – Ri-abitare i luoghi, una rassegna cinematografica che si terrà il 20, 21 e 22 settembre 2024 nel centro storico di Teramo, in Piazza Sant’Anna, alle ore 20:30. Questo evento inaugura una serie di appuntamenti che arricchiranno il calendario delle celebrazioni per il Ventennale della Delegazione di Teramo del Fondo per l’Ambiente Italiano.

La rassegna, ideata e organizzata in collaborazione con Piermaria Rasetti, master Anica Academy di Roma, propone tre pellicole:

Un mondo a parte (2024), di Riccardo Milani;

Parenti serpenti (1992), di Mario Monicelli;

Roger… arriva il Presidente! (2023), di Marco Chiarini.

Ogni serata sarà arricchita da un dialogo con ospiti d’eccezione: Riccardo Milani (20 settembre), Dimitri Bosi (21 settembre) e Marco Chiarini (22 settembre).

La rassegna ha l’obiettivo di raccontare, attraverso i film selezionati, la peculiarità delle “comunità ai margini”. Sia che si tratti di un borgo montano isolato in inverno, di una cittadina invasa dai suoi emigrati per le festività natalizie, o di una piazza vuota nel cuore di una pandemia mondiale, la marginalità emerge come una condizione invisibile, che caratterizza chi vive in quei luoghi e che può essere colta solo da uno sguardo esterno, empatico e privo di giudizi. Un mondo a parte, Parenti serpenti e Roger… arriva il Presidente! condividono questa visione, seppur con stili e intenti diversi, e sono accomunati da un’ambientazione d’eccezione: l’Abruzzo, protagonista assoluto del “margine” e scenografia naturale di queste tre opere.

La rassegna è il frutto dell’entusiasmo di due giovani, legati da radici comuni ma formatisi in contesti diversi, che desiderano riflettere, attraverso il cinema, su una realtà complessa e spesso trascurata.

Stefano Balloni

Capo Gruppo FAI Giovani Teramo




EFFICIENTAMENTO ENERGETICO

Approvato il progetto esecutivo per la scuola d’Annunzio

Roseto degli Abruzzi, 16 settembre 2024. Meno sprechi, e quindi risparmio di risorse per l’Ente, ma soprattutto ambienti più sicuri e confortevoli per gli studenti e i docenti della Scuola D’Annunzio a Roseto degli Abruzzi.

Più vicini gli interventi di efficientamento energetico che riguarderanno il plesso della scuola Primaria che sorge in via D’Annunzio grazie all’approvazione del progetto esecutivo dell’intervento, validato dalla Giunta Comunale nella giornata di giovedì.

Il Progetto. I lavori previsti nel progetto da 130mila euro di fondi ministeriali consentiranno la sostituzione degli infissi in tutte le aule del corpo principale e negli spazi comuni. Verranno sostituite anche la porta principale che funge da uscita di sicurezza direttamente verso l’esterno e i relativi maniglioni antipanico. Nelle aule gli infissi manterranno le dimensioni attuali ma avranno la doppia apertura, controllabile con chiave da parte del personale addetto. Nell’atrio verranno sostituite le ampie vetrature poste in alto attualmente in e ovunque saranno previsti vetri antinfortunistici.

Questo nuovo intervento fa seguito a quelli introdotti dall’Amministrazione Comunale nei due anni scorsi sul fronte dell’efficientamento e della riqualificazione delle scuole e che hanno visto, sempre attraverso lo stanziamento di 130mila euro per ogni annualità, la sostituzione degli infissi nella Scuola “Schiazza” e nella Scuola di Santa Lucia e il recupero e la riqualificazione della ex Scuola Primaria di Montepagano.

“L’approvazione del progetto esecutivo per l’efficientamento energetico della Scuola D’Annunzio rappresenta una nuova tappa nel percorso avviato dalla nostra Amministrazione Comunale per il miglioramento e per la riqualificazione delle strutture scolastiche del territorio – affermano il Sindaco Mario Nugnes e il Vicesindaco con delega alle Manutenzioni Angelo Marcone – La sostituzione degli infissi e l’installazione di porte e maniglioni antipanico non solo miglioreranno l’efficienza energetica e ridurranno i costi a lungo termine, ma aumenteranno anche la sicurezza e il comfort all’interno dell’edificio scolastico. È un intervento che dimostra un impegno verso la sostenibilità e la responsabilità ambientale, oltre a creare un ambiente di apprendimento più piacevole e stimolante. L’attenzione alla sicurezza e all’efficienza energetica è fondamentale in ogni istituzione educativa, e puntiamo ad avviare lo stesso processo virtuoso in tutti i plessi di nostra competenza”.




ITINERA 3 – Mobilità Sostenibile

Parco lineare di Castellamare 16-22 settembre 2030

Pescara, 15 settembre 2024.

La terza settimana di ITINERA, intitolata “Mobilità Sostenibile”, si svolgerà dal  nella Cupola della Mobilità, concentrandosi su temi legati alla mobilità urbana sostenibile. Questa settimana si terrà in concomitanza con la Settimana Europea della Mobilità, che si svolge ogni anno dal 16 al 22 settembre, e offrirà una varietà di eventi mirati a sensibilizzare e coinvolgere la comunità sull’importanza di muoversi in modo ecologico e responsabile, includendo anche il ruolo del mobility manager.

Il 16 settembre 2030, la settimana si aprirà con una serie di incontri e presentazioni sui benefici della mobilità sostenibile. Esperti del settore illustreranno come l’adozione di mezzi di trasporto ecologici possa migliorare la qualità dell’aria, ridurre l’inquinamento acustico e promuovere uno stile di vita più sano. Saranno presentati studi di casi di città che hanno implementato con successo politiche di mobilità sostenibile e saranno discussi i vantaggi economici e ambientali di tali iniziative.

Nei giorni successivi, dal 17 al 18 settembre 2030, verranno organizzati laboratori di riparazione biciclette aperti a tutti. Questi workshop pratici permetteranno ai partecipanti di imparare le basi della manutenzione e della riparazione delle biciclette, fornendo le competenze necessarie per mantenere in perfette condizioni il proprio mezzo di trasporto. Saranno presenti meccanici esperti che offriranno dimostrazioni e assistenza pratica, favorendo una maggiore autonomia e sicurezza tra i ciclisti urbani.

Il 20 settembre 2030, la Cupola della Mobilità ospiterà un workshop sulla progettazione di città a misura di ciclisti e pedoni. Urbanisti, architetti e ingegneri discuteranno le migliori pratiche per creare infrastrutture sicure e accessibili per chi si muove a piedi o in bicicletta. Verranno presentati progetti innovativi che promuovono l’uso della bicicletta e la camminata come principali mezzi di trasporto urbano, evidenziando l’importanza di piste ciclabili ben progettate, zone pedonali e spazi verdi.

Durante tutta la settimana, saranno allestiti stand informativi e dimostrativi sulla mobilità elettrica. I visitatori potranno scoprire i vantaggi dei veicoli elettrici, testare e-bike e scooter elettrici, e ricevere informazioni sulle opzioni di ricarica e sugli incentivi disponibili per l’acquisto di mezzi di trasporto ecologici. Questo spazio espositivo sarà un punto di riferimento per chiunque sia interessato a esplorare soluzioni di mobilità sostenibile.

Il 21 settembre 2030 sarà dedicato a una conferenza sul futuro della mobilità urbana. Rappresentanti delle istituzioni, aziende del settore e organizzazioni ambientaliste si riuniranno per discutere le sfide e le opportunità legate alla transizione verso sistemi di trasporto più sostenibili. Saranno esplorati temi come l’integrazione dei trasporti pubblici con quelli privati, l’uso della tecnologia per migliorare l’efficienza della mobilità urbana e le politiche necessarie per incentivare l’uso di mezzi di trasporto ecologici. Durante questa conferenza, verrà dedicata una sessione speciale al ruolo del mobility manager, una figura chiave nella pianificazione e gestione delle politiche di mobilità aziendale e urbana. Esperti del settore illustreranno le competenze necessarie per svolgere questo ruolo e i benefici che può apportare alle aziende e alla comunità in termini di efficienza e sostenibilità.

La settimana si concluderà il 22 settembre 2030 con un city bike tour lungo gli itinerari ciclabili urbani di Nuova Pescara. Questo tour, aperto a ciclisti di tutte le età e livelli di esperienza, offrirà l’opportunità di esplorare la città in modo sostenibile e di scoprire le bellezze del Parco Lineare Castellamare e delle altre aree verdi. Sarà un’occasione per mettere in pratica quanto appreso durante la settimana e per celebrare la mobilità sostenibile insieme alla comunità.

Questa settimana dedicata alla mobilità sostenibile rappresenta un’importante iniziativa per promuovere stili di vita più ecologici e responsabili, sensibilizzando i cittadini di Nuova Pescara sui benefici di un trasporto urbano sostenibile e fornendo loro gli strumenti e le conoscenze necessarie per adottare pratiche di mobilità più green. Inoltre, l’introduzione del tema del mobility manager sottolinea l’importanza di una gestione coordinata e strategica della mobilità, fondamentale per il successo delle politiche di sostenibilità urbana.

Giancarlo Odoardi – Project manager ITINERA




IN BICI SULLA RIVIERA

Domenica mattina passeggiata per promuovere l’uso delle due ruote

Pescara, 14 settembre 2024. Domenica 15 settembre 2024, l’appuntamento è alle ore 9:30 a IM.SO. Playa Paléo, Ecospiaggia Inclusiva di Pescara Centro, per andare “Tutti In Bici”. Si chiama così la passeggiata in bicicletta lungo la riviera che si snoda da Pescara a Montesilvano, un appuntamento organizzato alla vigilia della settimana Europea della Mobilità per promuovere anche a Pescara la mobilità sostenibile, privilegiando l’uso della bicicletta negli spostamenti in città.

L’iniziativa si inserisce nel Programma di Educazione Ambientale Bandiera Blu 2024 del Comune di Pescara, condotto questa estate dai ragazzi della Cooperativa Sociale La Nave, ragazzi “speciali” particolarmente sensibili ai temi dell’ecologia e della tutela dell’ambiente e del nostro territorio.

Questa cooperativa sociale, che nell’ambito del Consorzio Impresa e Sociale gestisce IM.SO. Playa Paléo, ha lavorato nei mesi estivi sulla sensibilizzazione della cittadinanza attraverso convegni informativi, laboratori didattici e visite guidate. I temi affrontati sono stati quelli dell’inquinamento, della gestione corretta del ciclo dei rifiuti, delle fonti di energia pulita e della biodiversità.

La biciclettata, che avrà la durata di un’ora e mezza circa, chiude questo percorso di conoscenza e promozione del rispetto dell’ambiente ed in particolare del nostro mare.




BICIPLAN

L’amministrazione incontra i cittadini sul piano della mobilità sostenibile

Martinsicuro, 14 settembre 2024. Due incontri pubblici per condividere con la cittadinanza un piano strategico finalizzato a definire gli obiettivi e le azioni necessarie a promuovere lo sviluppo di tutti gli aspetti legati alla ciclabilità e a intensificare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto sia per le esigenze quotidiane, sia per le attività turistiche e ricreative e a migliorare la sicurezza dei ciclisti e dei pedoni. Si parte lunedì 16 settembre, ore 21, nella sala consiliare di Martinsicuro e si replica a Villa Rosa (Sala Buon Pastore) lunedì 23 settembre, sempre alle ore 21.

“In questi anni abbiamo investito tanto nella realizzazione di nuovi e più funzionali percorsi ciclabili che hanno riguardato sia l’intero lungomare che alcuni percorsi cittadini – le parole del sindaco di Martinsicuro, Massimo Vagnoni – Attraverso questo importante strumento ci poniamo l’obiettivo di migliorare l’efficienza, la sicurezza e la sostenibilità della mobilità urbana attraverso la previsione di piste ciclabili che colleghino le diverse aree della nostra città.

Sarà un processo che trasformerà il modo di vivere le nostre strade garantendo più spazio a bici e pedoni salvaguardando il patrimonio naturale che abbiamo.

Stante l’importanza dell’argomento ci auguriamo la massima partecipazione di cittadini e associazioni del nostro territorio”.




MONTESILVANO PER L’AMBIENTE 2024/2025

Presentato il programma delle attività didattiche ambientali agli Istituti di Montesilvano

Montesilvano, 13 settembre 2024. Sono pronte a ripartire le attività didattiche a tema ambientale rivolte agli Istituti di Montesilvano, inserite nel progetto “Montesilvano per l’Ambiente 2024/2025”, che accompagnerà i ragazzi delle scuole che aderiranno all’iniziativa fino al termine dell’anno scolastico (settembre 2024 – maggio 2025). 

Il Progetto ambientale è patrocinato dal Comune di Montesilvano ed è organizzato dall’Associazione Culturale Amare Montesilvano, che si avvarrà della collaborazione dell’Azienda Formula Ambiente e dell’Associazione Nuovo Saline e di altre associazioni del territorio.

A prosieguo delle attività previste e già realizzate nelle precedenti edizioni (2022/2023, 2023/2024), i ragazzi svolgeranno 6 interventi di pulizia, 1 ciclo passeggiata ecologica, 45 tra laboratori a tema e concorso “Riciclosa”.

Nello specifico:

“III^ edizione del Concorso Riciclosa”. Promozione in chiave ludica della cultura del riciclo attraverso una positiva competizione fra pari che ha come scopo e finalità:

-incrementare la conoscenza dei materiali di scarto con un occhio specifico al riciclo;

-implementare il rapporto scuola – famiglia – territorio;

-fare rete fra le scuole;

-aumentare la quota percentuale di materiale plastico specifico riciclato nel comune;

-finalità benefica con donazione ad un’associazione del territorio.

È in pratica, un concorso a premi che consiste nella raccolta di tappi di plastica, attività rivolta a tutte le scuole di Montesilvano in collaborazione con l’Azienda “Formula Ambiente e Nuovo Saline.

Due Interventi di pulizia di un parco cittadino, in collaborazione con Formula Ambiente.

Tre interventi di pulizia di un tratto di spiaggia del litorale di Montesilvano, due interventi di pulizia di un parco cittadino in collaborazione con la Guardia Costiera di Pescara, Formula Ambiente e un intervento nel tratto di pineta con i Carabinieri della Biodiversità.

Una ciclo-passeggiata ecologica lungo la riviera e un incontro/dibattito con soggetti interessati presso “Bicigrill Abruzzo” in collaborazione con  Formula Ambiente, Associazione Nuovo Saline e Mc Donald. Tema dell’incontro: “I rifiuti, impatto ambientale e utilità della raccolta differenziata”.

Un laboratorio educativo sulle biodiversità del fiume, tutela del mare e dei fondali marini per un totale di 18 incontri (interni ed esterni) in collaborazione con l’Associazione Nuovo Saline, Guardia Costiera Pescara. In programma, una visita al Museo del Mare di Silvi Marina.

Un laboratorio educativo sulle biodiversità: previsti due incontri con le scuole in collaborazione con i Carabinieri Biodiversità sul tema: “La Pineta di Montesilvano e il suo habitat. Tutela e conservazione della biodiversità delle piante e degli animali”.

Otto laboratori educativi di falegnameria con uso esclusivo di prodotti da riuso, dedicati agli alunni delle scuole in esterno con l’Associazione Miricreo.

Laboratorio di pittura legato all’ambiente con sedici incontri dedicati alle scuole: “La Mia Montesilvano: i colori, l’ambiente, gli animali”. Il fine è sensibilizzare i più piccoli sull’importanza dell’ambiente e dei suoi preziosi abitanti (piante e animali) attraverso il linguaggio artistico. Il materiale prevederà l’uso di pigmenti e colori di origine vegetale per disegnare e dipingere e permetterà ai bambini di apprendere le numerose potenzialità delle risorse naturali attraverso piccoli esperimenti diretti. I laboratori si svolgeranno sotto la direzione dell’artista Anita Di Girolamo.

A fine progetto, entro il mese di maggio 2025, si procederà con la premiazione dei soggetti partecipanti attraverso la consegna di targhe, attestati, premi agli Istituti scolastici partecipanti e donazioni.

Il fine del progetto è quello di contribuire, attraverso incontri e laboratori, a creare una vera e propria cultura dell’Ambiente partendo dalle Scuole, luogo in cui i bambini e ragazzi ricevono i primi insegnamenti che serviranno al loro futuro. Far conoscere la fauna, la botanica e il contesto ambientale del territorio ai giovani studenti, perché se ne innamorino e ne diventino i futuri custodi e attuali fruitori responsabili.




LA CICLOTURISTICA DELLA CASTAGNA

Al via le iscrizioni per un evento imperdibile nel cuore dell’Abruzzo

Sante Marie, 11 settembre 2024. Sono partite le iscrizioni della XIII edizione della Cicloturistica della castagna. L’evento imperdibile è pronto a riportare a Sante Marie il fascino di una tradizione sportiva che unisce competizione, divertimento e valorizzazione del territorio.

L’appuntamento è per il 27 ottobre 2024, con partenza prevista alle 9.30 da piazza Aldo Moro. La manifestazione, organizzata dal Centro Sportivo Italiano, comitato provinciale L’Aquila con il supporto della Pro Loco di Sante Marie, propone tre percorsi adatti a tutti i livelli di preparazione: 18 chilometri, 28 chilometri e 38 chilometri. Ogni itinerario è pensato per offrire un’esperienza immersiva tra le bellezze naturali e culturali della regione, attraversando paesaggi incantevoli e rigogliosi boschi di castagni, simbolo dell’autunno abruzzese.

La Cicloturistica della castagna è un evento che ogni anno richiama numerosi ciclisti da tutta Italia, attratti non solo dalla qualità dei percorsi, ma anche dall’atmosfera unica che si respira durante la manifestazione. Un’occasione per scoprire il fascino di Sante Marie e delle sue tradizioni, e per vivere una giornata di sport e convivialità.

Le iscrizioni sono già aperte su ENDU.net. Non mancate a questo appuntamento con la natura e lo sport! Per ulteriori dettagli, visitate la pagina Facebook, il sito internet comitatocsilaquila.it o scriveteci a laquila@csi-net.it.




PROTOCOLLO PER LA RICOSTRUZIONE POST SISMA

Siglato il protocollo su impiego detenuti

Roma, 11 settembre 2024. Rafforzare le opportunità lavorative in favore della popolazione detenuta nei territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche, Molise e Umbria colpite dal terremoto del 2016, promuovendo l’assunzione dei detenuti nei cantieri coinvolti nel processo di ricostruzione di edifici pubblici e di culto e favorendo, in tal modo, il loro reinserimento nella società.

È questo il senso del protocollo d’intesa sottoscritto oggi in Via Arenula dal Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, dal Commissario straordinario di governo per il sisma 2016, Guido Castelli, dal Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, card. Matteo Maria Zuppi, dal Presidente facente funzioni dell’ANCI, Roberto Pella e dal Presidente nazionale dell’ANCE, Federica Brancaccio. Presenti alla firma anche il viceministro, Francesco Paolo Sisto, e i sottosegretari alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove e Andrea Ostellari.

Saranno 35 gli istituti penitenziari interessati dal progetto, tutti presenti nelle province di Fermo, Teramo, L’Aquila, Perugia, Spoleto, Ancona, Rieti, Ascoli Piceno, Macerata e Pescara coinvolte dal sisma di otto anni fa.

Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, in accordo con la magistratura di sorveglianza, individuerà i detenuti in possesso dei requisiti di idoneità per lo svolgimento del lavoro all’esterno, come previsto dall’art. 21 dell’Ordinamento Penitenziario.

Il numero di coloro che saranno effettivamente coinvolti, così come le modalità di inserimento lavorativo, dipenderanno dal programma dei lavori, dai cantieri individuati e dall’incontro fra le esigenze delle aziende e i profili dei singoli detenuti. Le prestazioni lavorative potranno riguardare, oltre ad attività di edilizia, anche lo svolgimento di compiti di natura impiegatizia comunque collegati ai cantieri. Per il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, “il fine rieducativo della pena e il reinserimento sociale dei detenuti sono un obiettivo primario del governo, che stiamo perseguendo attraverso queste e tante altre iniziative avviate dal Ministero della Giustizia. Per noi non si tratta soltanto di perseguire quello che è un dovere costituzionale sancito dall’articolo 27 della nostra Carta, ma è un impegno morale a cui lavoriamo ogni giorno attraverso una strategia di interventi quanto più ampia per favorire e incrementare le opportunità di lavoro in favore della popolazione detenuta.

Per affrontare le annose criticità del carcere, dal sovraffollamento degli istituti al rischio della recidiva, è fondamentale puntare sul coinvolgimento di tutti: Istituzioni, imprenditori, società civile, associazionismo e mondo cattolico, insieme possono contribuire a costruire un’opportunità di riscatto a coloro che stanno scontando una pena”.

Guido Castelli, Commissario Straordinario di governo per il sisma 2016: “Ringrazio il Ministro Nordio e tutte le autorità presenti per aver condiviso l’importanza di questo Protocollo d’intesa, che ha l’obiettivo di favorire un’opportunità di apprendimento e di reinserimento nei confronti di cittadini attualmente detenuti. Compito dello Stato è infatti non solo quello di garantire l’espletamento della pena per il reato commesso, ma anche la rieducazione e l’iniziativa odierna va proprio in questa direzione. Siamo lieti di poter collaborare con il Ministero della Giustizia e gli istituti penitenziari nell’ambito del percorso di ricostruzione dell’Appennino centrale. Si tratta del secondo cantiere più grande d’Europa, un’opera complessa che non si limita alla ricostruzione fisica ma che include una strategia di rilancio economico e sociale delle comunità dell’Appennino centrale. Dopo le prime “false partenze” finalmente siamo riusciti ad imprimere un cambio di passo. Il 95% delle circa 3.500 opere pubbliche finanziate è stato avviato.

Complessivamente i cantieri privati fino ad oggi autorizzati sono stati oltre 20 mila e, di questi, sono più della metà quelli già conclusi. I progetti di riparazione approvati degli oltre 1.200 edifici di culto lesionati dal sisma hanno superato la soglia 50% del totale. Sono risultati che documentano un clima di grande collaborazione tra gli attori della ricostruzione: struttura commissariale, regioni, comuni, diocesi, soprintendenze, imprese, professioni tecniche e terzo settore. Si tratta del migliore humus per sviluppare un protocollo che sottende l’antica riflessione agostiniana secondo cui dal male (e quindi anche dal sisma) può scaturire il bene”.

Card. Matteo Maria Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana: “Questo Protocollo ha una doppia valenza: da una parte dà la possibilità ai detenuti di lavorare, restituendo loro dignità e aprendo orizzonti di futuro. È significativo che questa rinascita parta proprio dai cantieri della ricostruzione, in territori feriti ma desiderosi di ricominciare. Dall’altra parte, ricorda che il carcere è per la rieducazione e la riparazione, mai solo punitivo. In questo senso, le pene alternative aiutano a garantire umanità e a favorire il reinserimento nella società: questo Protocollo, investendo sul lavoro dei detenuti, è un passo concreto verso l’obiettivo ambizioso della recidiva zero”.

Roberto Pella, Presidente facente funzioni dell’ANCI: “Si tratta di un importante accordo che rafforza la collaborazione, nata più di dieci anni fa, con il Ministero della Giustizia: un impegno fondamentale di tutti noi, Sindaci e amministratori, per dare un’opportunità di riscatto a chi ha deviato dalla legge impegnandosi in progetti utili per i Comuni e le comunità locali duramente colpite dagli eventi sismici del 2016. Le carceri devono essere luogo dove scontare la pena ma anche un’occasione di recupero e reinserimento nella nostra società soprattutto per i più giovani. Con convinzione, dunque, sigliamo questo protocollo – ha concluso il presidente – che rappresenta un passo decisivo per ricucire lo ‘strappo’ tra le persone detenute e la società imparando, allo stesso tempo, un mestiere e contribuendo alla cura dei beni pubblici. Ringrazio il ministro Nordio, il commissario straordinario del governo per la ricostruzione Castelli, il presidente della Conferenza Episcopale Italiana card. Matteo Maria Zuppi e la presidente dell’Ance Federica Brancaccio, assieme al sottosegretario alla Giustizia Delmastro Delle Vedove, per l’impegno e la condivisione di questo progetto”.

Federica Brancaccio, Presidente nazionale dell’ANCE: “Aderiamo al protocollo con grande entusiasmo, sulla scia della collaborazione già avviata negli scorsi anni con il Ministero, l’Anci, la Conferenza Episcopale e il Commissario. Attraverso questo accordo vogliamo aiutare le imprese impegnate nel grande progetto di ricostruzione anche a fronteggiare la carenza di manodopera per garantire una rinascita non solo fisica dei territori ma soprattutto culturale e sociale”.




PRELEVATO IL DNA DEL LUPO

Ha attaccato e ferito una persona a Casalbordino il 7 settembre. Non è escluso che questo lupo sia un giovane imparentato con la lupa  di Vasto che fece molti attacchi fino al 2023

Casalbordino, 11 settembre 2024. Da noi contattato direttamente, il dr. Simone Angelucci – responsabile veterinario del Parco nazionale della Maiella e molto esperto anche di cattura di lupi – ha dichiarato: “Alla persona ferita da un lupo a Casalbordino il 7 settembre scorso, il personale medico dell’ospedale di Vasto ha fatto il tampone del Dna, che ci è stato consegnato. Ora lo invieremo all’Ispra che analizzandolo accerterà se si tratta di un lupo e se sì di quale individuo si tratta. L’eventuale cattura di un lupo è già cosa molto difficile, ma lo è di più se si deve catturare proprio quell’esemplare tra tanti presenti nella zona. Il Dna è pertanto basilare. Non escludo che questo esemplare probabilmente giovane possa essere un fratello o sorella della lupa di Vasto, mai riprodottasi, infine catturata e che ora si trova definitivamente nel grande recinto di un centro di recupero della fauna selvatica”. Abbiamo parlato con il dr. Piero Genovesi, responsabile Fauna di Ispra (l’ambito scientifico del ministero dell’ambiente), che ci ha dichiarato: “Sì, ho sentito che la cosa sarebbe successa, ma non ho ancora ricevuto alcuna relazione scritta, né i tamponi”.

Il Parco comunque si sta prodigando. Anche ieri sera 10 settembre in loco stavano operando il dr. Angelucci e diversi forestali, con tre autovetture. Il modus operandi dell’animale di Casalbordino, infatti, è simile (potrebbe avere copiato e imparato?) a quello della precedente e più famosa lupa, e pure i luoghi sono gli stessi poiché si tratta della zona della Riserva di  Punta Aderci, che ha da una parte il territorio di Vasto e dall’altra appunto quello di Casalbordino. Lì i lupi sono numerosi. Tuttavia, attacchi alle persone da parte dei lupi sono comunque in costante aumento, l’11 agosto scorso sopra Varigotti, comune di Finale Ligure, è stato fotografato e persino filmato l’attacco e inseguimento di un ragazzo tredicenne da parte di un lupo, di sera e in un camping autorizzato ma non recintato, in mezzo a dieci tende e circa 30 persone. Il ragazzo è rimasto solo lievemente ferito grazie al soccorso del padre e di altra gente.

La lupa cosiddetta di Vasto – ma che attaccò persone anche nel limitrofo comune di San Salvo –, fu infine catturata proprio dal personale del Parco nazionale della Maiella, e risultò pura e del tutto selvatica. Nel 2022-23 attaccò persino in spiaggia gruppi ignari di ragazzi, tanto che in dodici mesi a morsi mandò concretamente in ospedale ben tredici persone, tra cui anche due bambini di 4 anni in evidenti tentativi di predazione addirittura in spiaggia durante il tardo pomeriggio, alla presenza di molte persone. Fortunatamente i genitori riuscirono a trattenere per le gambe i figli, rimasti comunque feriti alla schiena.

L’attacco di Casalbordino si è svolto nella serata di sabato 7 settembre scorso lungo la spiaggia di Santo Stefano in cui sorge un camping attrezzato anche con lettini e ombrelloni, chiuso da quel giorno per la fine dell’attività stagionale. Un turista 49nne, R.M. di Potenza, ospite del camping, stava camminando insieme alla moglie e ai figli minorenni quando sono stati improvvisamente attaccati dal lupo. L’uomo ha protetto la famiglia, riportando per fortuna solo un morso di striscio al ginocchio destro. Arretrando con la famiglia è riuscito ad allontanarsi, facendosi poi curare all’ospedale di Vasto, con una prognosi di cinque giorni. Il personale ha fatto anche il tampone per cercare il Dna nella saliva dell’animale, come da protocollo. Da notare che nel caso della lupa di Vasto fu solo dopo una sfilza di persone attaccate e ferite che, il 7 agosto 2023, gli operatori Ispra e il Parco della Maiella tennero un corso per il personale sanitario di Vasto sul prelievo dei campioni di saliva e sulla modalità di conservazione dei campioni. Ergo, fino ad allora manco si poteva stabilire quale fosse il lupo responsabile.

Il turista ferito il giorno dopo ha contattato i carabinieri forestali e inviato una raccomandata pec al sindaco di Casalbordino per lamentare l’assente segnalazione di pericolo sul territorio e nelle strutture ricettive, denunciando che “Non è stato il primo caso e non bisogna aspettare la tragedia per prendere seri provvedimenti e soprattutto immediati”. Già, perché il Comune in precedenza non ha allertato la popolazione – si è taciuto per non danneggiare la stagione turistica, come pubblicato il 10 settembre da Il Centro? – nonostante il comportamento confidente e quindi potenzialmente pericoloso di questo animale. Ammesso fosse lui, era stato avvistato, filmato e segnalato più volte, cosa che può obiettivamente capitare in prossimità di centri urbani limitrofi a boschi e prati, ma pure in situazioni decisamente allarmanti come spiega Francesco Nezic, abitante proprio a ridosso della spiaggia: “Quel lupo è quasi normale vederlo all’imbrunire sulla spiaggia di Santo Stefano, mi è pure passato abbastanza vicino. Ho visto molti lupi, e quello è un lupo, non molto grande, forse giovane. Non ha nessuna paura dell’uomo, altro che elusivo. Due miei conoscenti, un uomo e una donna, erano seduti sulla spiaggia, si sono voltati per caso e l’hanno visto a meno di tre metri dietro di loro, ovviamente spaventandosi. Lui si è alzato battendo le mani e allora il lupo si è allontanato lentamente, mica è scappato. Addirittura, sempre qui è arrivato davanti all’ingresso di un bar, con la gente dentro, non aveva paura”.

Tale comportamento ha fatto sì che – come spiegato dal  sindaco di Casalbordino, Filippo Marinucci – si procedesse a richiedere l’intervento del Parco nazionale della Maiella, che fin dai primi giorni di agosto è intervenuto e ha poi posizionato sia fototrappole sia gabbie-trappole per la cattura del lupo. Ma il sindaco non ha affatto allertato con cartelli la cittadinanza e i turisti del potenziale pericolo, dichiarando semplicemente: “Ovviamente non possiamo seminare il panico posizionando cartelli con su scritto attenti al lupo! così come non è stato fatto lo scorso anno a Vasto”. Peccato che il sindaco di Vasto – che non aveva fatto apporre nessun cartello di pericolo o allerta manco in oltre dodici mesi di attacchi  sia stato formalmente denunciato (iter in corso), insieme al prefetto, proprio per questo. Ricordiamo che il responsabile della tutela della pubblica incolumità per legge è il sindaco, ed è lui che deve obbligatoriamente intervenire, le autorità regionali o statali vengono dopo.

Visto che l’Italia è una sola, suona strano che tutto l’animalismo nostrano incolpi il Trentino di non apporre cartelli per avvertire sulla presenza di orsi, e qui invece non si posiziona nulla per non allarmare la gente sui lupi. Anzi, l’Abruzzo, definito “regione verde d’Europa”, è molto indietro rispetto al Trentino, dove sono stati appena piazzati un centinaio di contenitori di rifiuti anti-orso e anti lupo del costo di 4.000 euro cadauno (50.000 euro a piazzola). Un sopralluogo fatto ieri sera 10 settembre a Vasto – famosi lì i concerti a decibel sparati sulla spiaggia e persino nella Riserva di Punta Aderci che disturbano e allontanano la fauna – e a  Casalbordino ha evidenziato tripudi di odori derivanti da scarti alimentari lasciati tutta la notte nei cestini e bidoni all’esterno di ristoranti e bar, anche in luoghi bui che sembrano fatti apposta per attirare lupi, cinghiali e volpi. Insomma, molta colpa è delle persone, e delle relative grigliate abusive e picnic in spiaggia, e non dei lupi. In pratica, pur involontariamente si pastura lasciando cibo, come fa chi va a pescare per attirare i pesci. Che fanno le autorità pubbliche?

Il sindaco di Casalbordino, comunque, dopo avere ricevuto la lettera del turista ferito ha firmato l’ordinanza e dato il via alla preparazione, acquisto e posizionamento dei cartelli, cosa che si suppone non avverrà presto per motivi tecnici. I contenuti dell’ordinanza lasciano però perplessi: Nella considerazione che potrebbe trattarsi di lupi e che il fenomeno potrebbe rimanere sporadico (ma sporadico significa che si verifica o manifesta di rado, in modo discontinuo, però si verifica. E quindi?) e la presenza dei lupi in area urbana occasionale, va considerato come naturale (l’attacco di un lupo a un essere umano in Abruzzo, quindi, è normale e naturale?) e potrebbe essere destinato ad auto-estinguersi entro poco tempo (come? i lupi vivono anni…). Se, invece, dovessero persistere avvistamenti ripetuti e consolidarsi la tendenza a predare animali domestici, si provvederà a pianificare idonee misure di gestione (animali domestici? Qui è stata attaccata una persona, cosa più grave).

Dino Rossi, del Cospa e dell’Associazione Nazionale per la Tutela dell’Ambiente e della Vita Rurali, ha dichiarato: “Nell’incontro organizzato anni fa dal comune di Cepagatti, il dr. Angelucci rassicurava la gente che il lupo non attacca l’uomo, sembrava si avesse tutto sotto controllo ma a quanto pare gli studi sul tema sono serviti a poco. Parlando invece in generale, le tesi ideologiche sulla non pericolosità a prescindere (e smentite dai fatti) del lupo, hanno esposto e continuano a esporre la popolazione e i turisti a rischi che si sarebbero potuti evitare abbattendo gli esemplari pericolosi, come previsto in deroga dall’art. 16 della Direttiva Habitat. Ogni giorno che passa, qualcuno potrebbe essere aggredito con conseguenze imprevedibili ed è ovvio che le vittime avrebbero tutte le ragioni per rivalersi nelle sedi penali e civili sui responsabili”.

L’Associazione Nazionale per la Tutela dell’Ambiente e della Vita Rurali in merito ai fatti di Casalbordino denuncia come solo a seguito dell’attacco di un lupo a una persona è emerso che il comune, i carabinieri forestali, il Parco della Maiella, erano da tempo a conoscenza della situazione di pericolo determinata dalla presenza di quel soggetto e forse di altri nella zona del camping Santo Stefano. Se non si fosse verificata l’aggressione al turista, tutto sarebbe rimasto sotto silenzio, almeno sino al termine della stagione turistica? Dal momento che veniva disposta la cattura del lupo mediante la posa di gabbie, è palese che le autorità responsabili abbiano agito nella consapevolezza di un pericolo per la pubblica incolumità. In caso contrario tali misure non sarebbero state giustificate considerando lo status di rigida protezione del lupo. Di conseguenza, l’omissione delle opportune cautele (avvisi, cartelli, ordinanze di chiusura dell’area) atte a prevenire i prevedibili incidenti che la presenza di un lupo estremamente confidente avrebbe potuto determinare, si configurano come colpa grave e perseguibile penalmente. La nostra Associazione sta valutando infatti di attivarsi in tal senso.

Riferendoci invece in generale e quindi a livello nazionale, nessuna giustificazione legata all’esigenza di salvaguardare l’attività turistica può essere addotta quando è in gioco la pubblica incolumità. Dal momento che nelle zone turistiche (campeggi, spiagge, piste da sci) la presenza di lupi confidenti si fa ogni giorno più invadente è evidente che non è possibile, da parte delle autorità, infilare la testa sotto la sabbia. I danni subiti dagli operatori turistici delle località interessate dovranno essere oggetto di adeguati ristori, tenendo conto che è lo stato, attraverso le regioni, il proprietario e il responsabile dei danni e delle minacce dei lupi.

Associazione Nazionale per la Tutela dell’Ambiente e della Vita Rurali  




NIDO DI TARTARUGA MARINA NELLA RISERVA BORSACCHIO

Il secondo in due anni, il quarto in Abruzzo in undici anni. Data: 8 settembre 2024

Roseto degli Abruzzi, 9 settembre 2024. Le Guide del Borsacchio sono orgogliose di annunciare una scoperta straordinaria: nella giornata di oggi, 8 settembre 2024, è stata individuata una schiusa di tartaruga marina in una delle aree protette all’interno del progetto “Area del Fratino e delle Dune del Borsacchio” nella Riserva Borsacchio Questo evento rappresenta il secondo nido accertato nella Riserva Naturale del Borsacchio, dopo il primo avvenuto nel 2023.

I volontari delle Guide del Borsacchio, durante le attività di monitoraggio quotidiano, hanno rinvenuto tracce inequivocabili della schiusa. La scoperta ha immediatamente attivato l’intervento tempestivo del Centro Studi Cetacei, che con grande professionalità e dedizione è accorso con i suoi volontari per mettere in sicurezza il nido. Grazie alla loro esperienza e rapidità, l’area è stata protetta con tutti gli accorgimenti necessari per garantire il corretto svolgimento della schiusa e la salvaguardia delle future tartarughe nasciture. La collaborazione tra il Centro Studi Cetacei e le Guide del Borsacchio è stata, ancora una volta, un esempio di come il lavoro di squadra possa fare la differenza nella tutela della biodiversità.

Questo straordinario episodio ribadisce l’importanza cruciale della Riserva Naturale del Borsacchio, con il suo perimetro originario di 1.100 ettari, come luogo privilegiato per la conservazione delle specie marine. L’oscurità naturale delle colline e delle piane non urbanizzate che circondano l’area si conferma uno dei principali fattori che rendono la riserva un habitat ideale per la riproduzione delle tartarughe marine.

La schiusa odierna rappresenta un traguardo di enorme rilievo, frutto di anni di impegno nella salvaguardia dell’ecosistema costiero. Le Guide del Borsacchio e il Centro Studi Cetacei continueranno a collaborare strettamente per garantire che la riserva rimanga un luogo sicuro per la riproduzione e la vita delle specie protette.

Ringraziamo tutti i volontari e i sostenitori del progetto per il loro costante supporto e ci auguriamo che eventi come questo possano continuare a segnare il successo delle nostre attività di conservazione.




LA SUMMER SCHOOL ITINERANTE DEL LABORATORIO DEL CAMMINO

Visita al Borsacchio e seminario su cambiamenti climatici ed economia turistica

Roseto degli Abruzzi, 1° settembre 2024. Un passaggio alla Riserva del Borsacchio, con visita mattutina all’Area Naturalistica accompagnati dalle Guide (per parlare di turismo sostenibile, cambiamenti climatici, fragilità degli ecosistemi marini e dinamiche insediative della costa adriatica) e nel pomeriggio, a partire dalle 17.00 presso il Palazzo del Mare, un seminario dal titolo “Pianificare la Città Adriatica. Innovazioni, nodi e sfide delle nuove leggi urbanistiche di Marche e Abruzzo”.

È questo il programma dell’arrivo a Roseto degli Abruzzi, lunedì 2 settembre, della “Summer School WOW – Walking On the Wire”, iniziativa itinerante organizzata dal “Laboratorio del Cammino”: rete interuniversitaria di ricercatori che utilizza il camminare come metodologia di ricerca e didattica nel campo dell’urbanistica e degli studi urbani a livello universitario in Italia.

Dopo l’ultima edizione tenutasi nel territorio del Carso isontino e triestino a cavallo tra Friuli-Venezia Giulia e Slovenia, l’edizione 2024 (con il passaggio a Roseto degli Abruzzi) si sta svolgendo lungo la costa adriatica da Ancona a Pescara, dal 26 agosto al 7 settembre, per affrontare i temi legati a due questioni ormai nell’Agenda di tutte le Amministrazioni: l’economia turistica e i cambiamenti climatici. La “Summer School” coinvolge un gruppo di circa 45 partecipanti, di cui 30 studenti universitari provenienti da tutta Italia con una delegazione di studenti internazionali e 15 giovani ricercatori con il ruolo di mentori per guidare e orientare il lavoro, impegnati a percorrere rigorosamente a piedi le tappe del loro percorso.

IL SEMINARIO. Il seminario di Palazzo del Mare, che gode del patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Roseto degli Abruzzi, si aprirà alle 17.00 con i saluti di benvenuto del Sindaco Mario Nugnes e dell’Assessore a Turismo, Sport e Commercio Annalisa D’Elpidio.

A seguire, l’introduzione di Luca Lazzarini e Serena Marchionni, Coordinatori Laboratorio del Cammino e gli interventi di Donato Di Ludovico, Presidente INU Abruzzo e Molise; Vittorio Salmoni, vice-Presidente INU Marche; Ombretta Natali, Presidentessa dell’Ordine degli Architetti PPC Provincia di Teramo; Paola Amabili, Presidentessa dell’Ordine degli Architetti PPC Provincia di Ascoli Piceno; Gloria Lisi, Dipartimento di Architettura (DARCH), Università di Palermo; Altea Panebianco, Dipartimento di Ingegneria e Architettura (DIA), Università di Parma; Ammj Traore, Dipartimento di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio (DiST), Politecnico di Torino.

Il seminario, moderato da Guido Benigni del Consiglio Direttivo Laboratorio del Cammino APS, si concluderà con un dibattito con il pubblico e i partecipanti della “Summer School WOW – Walking On the Wire”.

L’iniziativa prevede il riconoscimento di 4 crediti formativi per i professionisti iscritti all’Ordine APPC della Provincia di Teramo.

LA RETE. “Il Laboratorio del Cammino” è coordinato dal Professore Luca Lazzarini, docente e ricercatore in urbanistica presso il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DAStU) del Politecnico di Milano, assieme a Serena Marchionni.

Alla rete aderiscono dodici università: Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Università degli Studi di Camerino, Università degli Studi di Bologna, Università degli Studi di Firenze, Università degli Studi di Parma, Università degli Studi di Pavia, Università degli Studi di Trieste, Università degli Studi di Cagliari, Università degli Studi di Palermo, Università degli Studi della Basilicata e la “Bilkent University” di Ankara.

Dal 2017, il Laboratorio del Cammino organizza, annualmente, una “Summer School” itinerante a cui partecipano studenti universitari di diverse provenienze geografiche e disciplinari che, accompagnati da ricercatori, professionisti e stakeholder locali, esplorano e indagano a piedi una porzione di territorio italiano. Nel corso di sette anni, il Laboratorio del Cammino ha coinvolto oltre 250 studenti e collaborato con decine di Amministrazioni Comunali e realtà locali, da nord a sud del paese.

Il Comitato Scientifico del Laboratorio accoglie ricercatori, docenti e rappresentanti del terzo settore con expertise e interessi di ricerca diversi, accomunati dall’interesse per il camminare quale modalità per osservare, indagare e progettare città e territori contemporanei.

“Siamo felici di poter ospitare sul nostro territorio questa iniziativa e ringraziamo il professor Lazzarini per aver scelto Roseto degli Abruzzi come una delle tappe del suo percorso – affermano il Sindaco Mario Nugnes, l’Assessore alla Rigenerazione Urbana Gianni Mazzocchetti e l’Assessore al Turismo Annalisa D’Elpidio – Siamo certi che dalla visita itinerante lungo la nostra costa e dal seminario di Palazzo del Mare usciranno spunti molto interessanti rispetto alle questioni urbanistiche che riguardano tutta la nostra regione e rispetto alle sfide che attendono tutti noi sui cambiamenti climatici. Inoltre, sarà un’occasione per approfondire, alla presenza di esperti e di ospiti illustri, i temi legati alle politiche turistiche che sono strettamente legate alla pianificazione urbanistica perché rappresenta uno strumento utile allo sviluppo sostenibile del territorio”.




IN VALLE GIUMENTINA

Con il calesse e gli eremi di San Bartolomeo in Legio e Santo Spirito a Maiella

CALESSE

Alina ha cambiato lavoro… non è più una pastora! Ha sopportato l’inquinamento atmosferico e il conseguente cambiamento climatico, le hanno incendiato lo stazzo (venerdì 19 gennaio 2018), che ospitava 150 pecore, capre, (di cui centotrenta incinte e che dovevano partorire a breve), otto maiali e scrofe, trenta agnellini appena nati, un vitello… tutti morti, bruciati vivi dal fuoco. Per l’invidia, i dispetti, la cattiveria, alla fine si è arresa.

Ora fa la cocchiera… sempre nella valle Giumentina, Abbateggio(Parco Nazionale della Maiella). Ha un calesse di sei posti, trainato da due cavalli. Le persone hanno accolto questa idea positivamente.

Ho parcheggiato l’auto in prossimità di una ceramica dedicata alla Madonna degli Scout, (650 m), ci siamo incontrati, io ed un’amica di Oviedo (Asturia) Spagna, siamo saliti sul calesse, dove c’erano anche il marito e due figlie. Il giro dura circa novanta minuti.

Nel percorso, si contemplano i fiori ed altri tipi di flora montana, i campi coltivati, il panorama mare – monti. In questo incantesimo soave, rasserenante e silenzioso, mi sono concentrato sul rumore ritmico di due … note, tatà… tatà… tatà… tatà… che le zampe dei cavalli, facevano sulla strada bianca. Che pace… immersi nella natura più pura e selvaggia, fra capanne e muretti in pietra. Terminato il giro in calesse, ci siamo separati da Alina nelle vicinanze dell’Ecomuseo del Paleolitico, un villaggio di THOLOS all’aperto, che propone sei capanne ricostruite in pietra a secco.

EREMO DI SAN BARTOLOMEO IN LEGIO

Abbiamo proseguito per l’EREMO DI SAN BARTOLOMEO IN LEGIO – (“LEGIO” significa “PRESSO” il torrente Capo la Vena, che scorre al di sotto dell’eremo, ma che va in secca alla fine di giugno, lasciando solo alcune pozze). Abbiamo raggiunto lo STAZZO BRUCIATO, attraversato alcuni tholos crollati e arrivati al segnale per l’eremo, (700 m), è iniziata la ripida discesa che per il brecciolino, è anche scivolosa, ma attutita da scale in legno. Si attraversa su un ponte naturale ricavato nella roccia, il torrente Capo la Vena, (550m), che scorre in una gola profonda, in un’oasi di un verdeggiante incanto, ma è asciutto, per IL CAMBIAMENTO CLIMATICO…!

L’eremo di San Bartolomeo in Legio, nel comune di Roccamorice PE, è collocato su di uno sperone roccioso alto circa 50 metri. San Bartolomeo, (in aramaico figlio DI TALMAI e in ebraico “DONO DI DIO”), è uno dei dodici apostoli e faceva il pescatore.  In oriente, intorno all’anno 50 d.C. fu torturato, scorticato vivo e decapitato. Viene invocato come guaritore delle piaghe e delle malattie epidermiche. Pietro da Morrone, futuro papa Celestino V, restaurò l’eremo nel 1250 e vi abitò per due anni.

All’interno, sull’ altare, è collocata la statua lignea di San Bartolomeo, raffigurato con un coltello, a dimostrazione del martirio che subì con lo scorticamento. Per entrare nell’eremo, (600 m), bisogna salire la Scala Santa, con scalini lucidissimi scavati nella roccia, quindi scivolose. Si arriva al camminamento antistante l’eremo, su una panoramica balconata.

Sulla parete sinistra, c’è una vaschetta che raccoglie una vena d’acqua freschissima, che i devoti ritengono miracolosa. Dopo aver recuperate le forze con un panino, rapiti dal silenzio e da tanta bellezza, inizia la ripida salita per arrivare alla vettura. Attenzione, Considerato che l’escursione si svolge nella zona A (RISERVA INTEGRALE), del parco Nazionale della Maiella, è vietato l’accesso con i cani.

SANTO SPIRITO A MAIELLA

L’escursione non termina qui perché bisogna fare visita all’eremo di SANTO SPIRITO A MAIELLA. Questo eremo, anche se l’ho esplorato tante volte, mi procura gioia, amore, emozione, raccoglimento. Si trova sulla Maiella, nel comune di Roccamorice PE a (1132 m). Per tanti minuti resto incantato, con gli occhi fissi, nel vedere questa enorme opera architettonica, costruita nella roccia. Con cognizione di causa, è un monumento nazionale italiano.

È stato un monastero della Congregazione dei Celestini, fondata da Pietro del Morrone, nato nel Molise nel 1209 e morto a Fiumone FR, il 19 maggio 1296 a 87 anni, luogo di prigionia per papa Celestino V dopo la sua rinuncia al pontificato. Come poteva un eremita, che ha trascorso la sua vita nelle grotte, nutrendosi di quello che la natura offriva, accettare la pomposità della vita papale? La storia dell’eremo è legata a questo eremita, dove vi arrivò nel 1246 a 37 anni e lo ristrutturò, costruendo a poco a poco altri locali destinati agli eremiti, che si aggiungevano alla comunità. Ora, risultano conservati la chiesa, la sagrestia, i resti del monastero distribuiti su due piani, con la foresteria e le celle.

Incredibile che una escursione, possa offrire tante occasioni, come la cultura, la storia, l’ambiente, le tradizioni, la flora, il silenzio.

Tempo A/R 4 Ore (escludendo il tempo con il calesse e la visita all’eremo di Santo Spirito a Maiella)

Dislivello: A/R 250 m

Difficoltà: T/E (turistico/escursionistico)

Distanza: A/R 7km

Luciano Pellegrini




PRECISAZIONI

Impianto per il trattamento dei fanghi di depurazione in zona Sassa

Tornimparte, 1° settembre 2024. “Il dibattito che si è acceso in merito all’insediamento di un impianto per il trattamento dei fanghi di depurazione nel nucleo industriale di Sassa ha portato con sé, purtroppo, alcune inesattezze nella ricostruzione della vicenda di un insediamento simile proposto a Tornimparte; al fine di dare all’opinione pubblica una corretta ricostruzione, riteniamo doveroso chiarirne gli aspetti fondamentali.” Così scrivono, in una nota congiunta, Giammario Fiori, Sindaco di Tornimparte, e Giacomo Carnicelli, Presidente del Consiglio Comunale.

“Dopo alcuni vaghi colloqui preliminari, nei quali si parlava di un impianto pilota, da realizzarsi con la consulenza dell’Università, che non portarono ad alcuna proposta concreta – prosegue la nota di Fiori e Carnicelli – nel luglio del 2021, la Regione Abruzzo, su proposta di un soggetto privato, indisse una conferenza di Servizi in forma semplificata ed in modalità asincrona per l’installazione di un impianto per il trattamento di 20  mila tonnellate annue di fanghi di depurazione, che rappresentavano, allora, l’intera produzione annua della Provincia dell’Aquila.

Preoccupati dalle dimensioni dell’impianto e da alcune criticità segnalateci da Tecnici del settore, preparammo il contributo del Comune di Tornimparte che, unito a quelli di Provincia , ASL e ARTA chiuse la Conferenza di Servizi richiedendo l’attivazione del procedimento presso il competente Servizio Valutazioni Ambientali. È bene ribadire, quindi, che il percorso illustrato non sia stato oggetto di alcun ricorso al TAR, così come è doveroso rimarcare il fatto che non c’è stata la costituzione di alcun comitato.”

“Ci rammarica la confusione generata da alcuni articoli di stampa diffusi nelle scorse settimana – conclude la nota – nelle quali si confonde la proposta di un soggetto privato, per un impianto sperimentale dimensionato su un territorio equivalente all’intera provincia dell’Aquila con la partecipazione del Comune di Tornimparte ad un bando per la realizzazione di un Centro di Raccolta ed un relativo piccolo impianto di compostaggio, costruito con tecnologie consolidate e dimensionato, in pratica, per le esigenze di quattromila abitanti, questo sì oggetto di ricorso al TAR (sottoscritto, tra gli altri, anche dal proprietario del terreno che doveva ospitare nel comune di Tornimparte l’impianto di trattamento dei fanghi).”




OLTRE 20000 PRESENZE PER DIRE NO ALLA CANCELLAZIONE

Riserva Borsacchio. Avevamo ragione dopo la legge cancella riserva i tempi condannano tutti ad aspettare ancora

Roseto degli Abruzzi, 30 agosto 2024. La Riserva del Borsacchio, dopo l’approvazione della legge “taglia-riserva” del 29 dicembre 2023, continua a vivere in uno stato di sospensione. A otto mesi da quella data, nulla è stato fatto per correggere l’errore commesso dal Consiglio regionale che ha deciso di ridurre il 98% della superficie della Riserva, portandola da 1.100 a soli 24 ettari. Una decisione assurda e senza giustificazione, presa senza seguire alcuna procedura adeguata, che ha suscitato una forte opposizione popolare da parte di 300 realtà tra associazioni ambientaliste, comitati locali, sindacati, associazioni di categoria e forze politiche. Questa protesta è giunta fino alla stampa nazionale, con la raccolta di circa 32.000 firme per chiedere il ripristino della Riserva e diverse manifestazioni. Gli enti locali, a partire dal Comune di Roseto degli Abruzzi, hanno espresso la loro contrarietà alla riperimetrazione, e la questione è arrivata anche al Governo nazionale che per evitare di impugnare in Corte Costituzionale una legge regionale in aperto contrasto con le norme nazionali ha accettato un missiva del Presidente della Regione Abruzzo in cui si impegnava a seguire un iter corretto sospendendo effetti della legge. Risultato è quanto predetto. Siamo ancora tutti fermi con tempi allungati ancora, dopo quasi vent’anni. Sia chi vuol costruire alberghi, SPA e sia chi vuol salvare Nidi di Tartarughe e Fratini.

In questi otto mesi, l’amore per la Riserva, diventata famosa per la sua “cancellazione di fatto”, ha portato oltre 20.000 persone a visitarla durante la primavera e l’estate. Siamo stati letteralmente sommersi da richieste, con migliaia di studenti, turisti e cittadini abruzzesi provenienti da ogni provincia. Gruppi da tutta Europa, compresi progetti Erasmus, sono giunti e continuano a giungere per ammirare la bellezza unica di questa area naturale. Tutti si chiedono come sia possibile ridurre una riserva così preziosa e unica a quasi nulla.

Purtroppo, nonostante il grande interesse e amore per la Riserva, in questi mesi abbiamo affrontato numerosi episodi di vandalismo e distruzione delle aree destinate alla riproduzione delle specie protette. Situazioni che anche il Presidente Marsilio ha condannato, invitando le autorità a intervenire. Tuttavia, questi episodi continuano e noi volontari ci ritroviamo a lottare da soli per proteggere questo territorio prezioso.

La Giunta regionale, nonostante le promesse, non ha ancora trasmesso al Consiglio regionale una proposta per rivedere la legge “taglia-riserva”. Non c’è stato alcun coinvolgimento delle associazioni o degli enti locali, nessuna audizione davanti alle commissioni consiliari e nessun segnale da parte degli Uffici della Regione, che sembrano del tutto assenti.

Gli atti amministrativi emanati dalla Giunta con l’intento di bloccare possibili speculazioni sono misure temporanee che non possono sostituire una legge regionale e difficilmente reggeranno nel tempo. La Riserva del Borsacchio continua, quindi, a essere sospesa, senza un Piano di Assetto Naturalistico (PAN) approvabile, in quanto fa riferimento al vecchio perimetro di 1.100 ettari.

Come Guide del Borsacchio, siamo pronti a nuove mobilitazioni per difendere la nostra Riserva e chiediamo a tutti i consiglieri regionali di lavorare immediatamente a una nuova proposta di legge che ripristini la perimetrazione originaria di 1.100 ettari, approvi il PAN e nomini un comitato di gestione. Non possiamo permettere che la bellezza e l’unicità del Borsacchio vengano cancellate.

Marco Borgatti Presidente Guide del Borsacchio