BORSACCHIO, RIAPRIRE IL DIALOGO

Il Consiglio Provinciale chiede di ripristinare l’originaria perimetrazione

Teramo, 21 febbraio 2024. Un Consiglio provinciale a porte aperte quello di ieri sera nella Sala Consiglio di via Milli molto partecipato e con ampi spunti e pareri condivisi sulla questione del taglio della Riserva Naturale del Borsacchio.

In un clima composto, il dibattito ha visto la partecipazione sia delle autorità regionali e locali ma anche di semplici cittadini, nonché dei membri della Conferenza provinciale per l’ambiente, intervenuti tutti per testimoniare in merito alla drastica riduzione dell’area, per mezzo dell’emendamento approvato dal Consiglio regionale lo scorso 29 dicembre.

“Ringrazio tutti i presenti per il contributo alla causa e per aver accolto l’invito a partecipare. Aver accettato di portare la questione della Riserva anche sui banchi del Consiglio provinciale è la dimostrazione dell’attenzione di questa amministrazione verso il nostro territorio. Abbiamo elaborato ed approvato una proposta che è sinonimo di responsabilità, che punta a condurre la Regione Abruzzo ad un’inversione di rotta sul tema. Ringrazio allo stesso modo la minoranza per il contributo dato con il documento portato in aula che, seppur nel tentativo di contribuire alla causa, ha purtroppo elaborato un documento che nulla ha aggiunto al dibattito e che, pertanto, non è stato possibile accogliere”, dichiara il presidente Camillo D’Angelo all’indomani della seduta.

“’Nella formulazione finale abbiamo inserito la nota elaborata dalla Conferenza provinciale per l’Ambiente, quale parte integrante del testo approvato, cui va il mio più sincero apprezzamento per l’ottimo lavoro svolto, nonostante la recente costituzione”.

“Chiediamo quindi sin d’ora al nuovo Consiglio della Regione Abruzzo ed al suo nuovo Presidente di riaprire il dialogo e l’interlocuzione con tutti i portatori di interesse, per ripristinare, mediante un lavoro di ascolto e confronto, la precedente estensione della Riserva Naturale Guidata Borsacchio”, conclude il presidente della Provincia di Teramo, Camillo D’Angelo.

Nella fattispecie, il documento approvato e portato in aula dalla presidente della Conferenza per l’ambiente, Luciana Del Grande – a cui si allega come parte integrante l’emendamento firmato dai consiglieri Andrea Core, Vincenzo D’Ercole, Luca Lattanzi ed Enio Pavone – oltre a giudicare il provvedimento regionale come “incostituzionale” (rif. art. 127 della Costituzione, ndr), chiede alla Regione Abruzzo di “riportare in pristino stato il confine della Riserva, che costituisce l’unica area naturale protetta della fascia costiera teramana […] rappresentando un unicum regionale meritevole di tutela”.

Riportiamo qui alcuni passaggi del documento, disponibile sul sito della Provincia di Teramo. “[…] La Conferenza ha rilevato e rimarcato una carenza di motivazione che suffragasse la scelta della riperimetrazione della Riserva. […] Non sono stati neppure considerati anche gli impatti sugli obiettivi di tutela della biodiversità nazionali e comunitari e previsti dal quadro di riferimento globale dell’Agenda 2030 dell’ONU, né in prospettiva l’auspicata protezione di aree del territorio dei singoli stati europei in una percentuale rientrante nel 30% [ndr, Strategia Europea della Biodiversità]. […] Il fatto che la Provincia, che si è dotata di uno specifico strumento di pianificazione urbanistica, non sia stata in alcun modo coinvolta quale ente locale nel processo di revisione della Riserva, viola l’iter procedurale stabilito dalla L. 394/91 e di conseguenza l’art. 127 della Costituzione. […]”

LINK AL DOCUMENTO: https://provincia.teramo.it/wp-content/uploads/2024/02/Documento-Conferenza-su-Borsacchio-per-Consiglio-Provinciale-3.docx




PASSEGGIATA PER RACCOLTA PLASTICA

Evento Cai Val Vibrata – Monti Gemelli sull’argine del fiume Tronto

Martinsicuro, 20 febbraio 2024. È l’iniziativa, promossa dal Cai Val Vibrata – Monti Gemelli, che è andata in scena a Martinsicuro domenica scorsa e che ha visto la partecipazione di cittadini, volontari dell’associazione Martinsicuro.Zero e amministratori comunali. La passeggiata ecologica è stata impreziosita dalla bellissima lezione sull’inquinamento da microplastiche della ricercatrice del Cai, Martina Capriotti.

“Una lodevole iniziativa all’insegna della sostenibilità ambientale – le parole dell’assessore all’Ambiente, Marco Cappellacci – ringrazio il Cai Val Vibrata, gli amici dell’associazione Martinsicuro.Zero, che da anni ormai si impegnano costantemente per la valorizzazione del nostro territorio, e i sempre più numerosi cittadini che rispondono presente a questo tipo di eventi. L’auspicio è di andare avanti tutti in questa direzione, l’amministrazione, dal canto suo, continuerà sempre a promuovere e a sostenere attività come queste”.

“Benvengano iniziative così – il commento del consigliere delegato alle politiche giovanili e agricole, Lorenzo Ritrovati,  anche lui presente all’appuntamento – sono momenti fondamentali soprattutto perchè si riesce a far capire a chi partecipa l’importanza del rispetto dell’ambiente. C’è necessità di un cambio culturale vero sotto questi aspetti e bisogna lavorarci con grande costanza. Con il Cai Val Vibrata sono già diverse le iniziative realizzate, come quella andata in scena qualche tempo fa alla foce del Vibrata e sul litorale sud di Villa Rosa, e vogliamo continuare anche per il futuro ”.




UN’AGENZIA PER LA MOBILITÀ DI AREA VASTA

Pescara, 18 febbraio 2024. In queste giornate, come quelle di diversi anni a questa parte, torna a farsi sentire in città la morsa del superamento dei limiti di inquinamento dell’aria.

E non c’è modo di venirne a capo, anche perché non si percepisce, anche in un tempo dilatato, alcun serio intervento di riduzione delle cause che determinano questa condizione, in parte legata alla stabilità atmosferica di alta pressione che ne acutizza gli effetti.

Con variazioni locali, in tutte le città l’inquinamento nonché l’emissione di gas climalteranti risultano a carico del trasporto stradale, soprattutto automobilistico (dal 30 al 60% del totale, campagna Clean Cities).

Nella nostra città, come in tante altre, d’altronde, la bulimia di parcheggi per auto, condizione patologica diffusamente riconosciuta in tanti studi, è stata al contrario spesso assecondata come un fatto fisiologicamente sano, anzi necessario per soddisfare esigenze commerciali, lavorative e di svago. Testimonianza ne sono l’ampio parcheggio nel pieno centro della città, quelli di ordinaria emergenza allestiti periodicamente sulla strada parco, e tanti altri individuati dove si libera utile spazio pubblico (piazzette, adiacenze di mercati, ecc.).

Lungo Viale Bovio e la Nazionale Adriatica nord, si potrebbe dire fino Montesilvano, due vie assolutamente commerciali e zeppe di servizi, e che avrebbero bisogno di un efficiente trasporto pubblico di “prossimità” e quindi non remoto, non è mai stato fatto, da decenni, alcun tentativo di mitigare la presenza delle auto, e conseguentemente ridurre la loro innegabile e pesante impronta ambientale, arrecando per tutta la lunghezza dell’asse viario e dintorni un danno ambientale, economico e sociale diffuso.

In verità, nella preziosa consapevolezza che qualcosa andasse fatto per porre rimedio a detta situazione di alto degrado e rischio, addirittura su sollecitazione dell’ARTA, nel 2018, ben sei anni fa, venne messo a punto un protocollo d’intesa per la “Istituzione di una Associazione di Comuni abruzzesi del Medio Adriatico al fine di predisporre misure atte alla riduzione dell’inquinamento atmosferico in ambito locale attraverso politiche di mobilità sostenibile di area vasta”. I comuni coinvolti erano: Pescara, Montesilvano, Città Sant’Angelo, Spoltore, San Giovanni Teatino,  Francavilla al Mare, da estendere poi a Chieti, Ortona e Silvi. Obiettivo iniziale era costituire un’Agenzia della mobilità di area vasta, dotata di un univoco Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), un Piano Generale del Traffico (PGT), altri documenti di corredo, come il Biciplan, e anche un Mobility Manager di robusto riferimento operativo, con un idoneo Piano Spostamenti Casa Lavoro (PSCL). All’epoca solo i Comuni di Pescara e Francavilla sottoscrissero il protocollo e del progetto, nel disinteresse diffuso, non se ne fece più nulla.

Lavorando in tempo su quella proposta, con maggiore lungimiranza e senso pratico, tutti i comuni coinvolti dalla condizione di sofferenza richiamata oggi avrebbero forse un servizio di trasporto pubblico efficiente e di assoluta “prossimità/vicinanza” rispetto alle esigenze degli esercizi commerciali, ma anche dei luoghi di lavoro e di residenza, che ne hanno spiccata necessità; forse avrebbero una rete ciclo viaria diffusa e completa, capace di raggiungere agevolmente e in sicurezza qualsiasi destinazione, oltre che uno spazio pubblico più accogliente per lo spostamento dei pedoni e per la vita dei cittadini, con più verde e spazi per la socialità e lo svago. Ma al momento così non è.

Giancarlo Odoardi – Esperto promotore mobilità ciclistica (EPMC)




BORSACCHIO IN PROVINCIA

La questione della Riserva Naturale del Borsacchio approda in Consiglio provinciale

Teramo, 16 febbraio 2024. Seduta straordinaria del Consiglio provinciale lunedì 19 febbraio dalle ore 18:00 dedicata alla trattazione di un solo punto all’ordine del giorno interamente incentrato sul tema della Riserva Naturale del Borsacchio.

 “La convocazione di questa seduta consiliare – dichiara il presidente Camillo D’Angelo – scaturisce dalle conseguenze derivanti dal provvedimento approvato dal Consiglio Regionale a fine 2023 che ha “tagliato” l’area protetta”.

“Ho sin da subito accolto l’iniziativa partita dai consiglieri provinciali di maggioranza, meritevole ed apprezzabile, tanto da attivarmi immediatamente affinché anche il nostro Ente potesse ospitare un momento di confronto e di dibattito su quella che è la tematica che più ha fatto discutere nell’ultimo periodo. La Provincia, sotto la mia guida, è tornata dopo anni ad essere sensibile e attenta alle istanze provenienti dal territorio e la seduta straordinaria del prossimo lunedì ne è una dimostrazione”.

L’invito ad intervenire al Consiglio sarà rivolto a tutte le autorità rappresentative del territorio a livello locale, regionale e nazionale, in una seduta a porte aperte, con l’obiettivo di sviluppare un contributo ampiamente condiviso su cui poi i consiglieri saranno chiamati ad esprimersi.

“Sono convinto che anche la Provincia, nelle more delle sue funzioni di raccordo territoriale, riuscirà a fornire un prezioso contributo, con la speranza che i nuovi organi regionali che saranno nominati con le elezioni del prossimo mese saranno sensibili e pronti a riaprire il dialogo sulla Riserva, nell’interesse di tutti”, conclude il presidente D’Angelo.




IL PIANO DEL VERDE

Nuovo in invio al Comune

Pescara, 12 febbraio 2024. Si comunica che la sezione L. Gorgoni di Italia Nostra Pescara ha provveduto ad inviare (di nuovo!!!) al Comune il proprio contributo di idee per un Piano del Verde cittadino.

Il primo invio di quel documento, risalente al giugno del 2020 (allegati 2, 2a e 2b), fu frutto della elaborazione di esperti di Italia Nostra, e seguì ben due convegni importanti sulla materia a cui parteciparono entrambi i Sindaci, il precedente e l’attuale; anche dei due convegni abbiamo rispedito i manifesti (allegati 3 e 4).

Con evidente scortesia istituzionale quel contributo non ha avuto alcuna risposta per tre anni e mezzo. Apprendiamo ora, negli ultimi sgoccioli della consiliatura, che si starebbe avviando la redazione di un Piano del Verde.

Perché esso non sia soltanto uno degli annunci senza seguito, riproponiamo il nostro documento, questa volta in forma pubblica affinché la città sappia che ci sono volontari studiosi che seguono i problemi e non vogliono lasciare i pubblici poteri nella solitudine dei propri convincimenti. Convincimenti che invece vanno confrontati nel dibattito cittadino, come prevedono i regolamenti vigenti. Questa volta il silenzio e/o le eventuali mancate risposte comunali non priveranno la opinione pubblica di questa consapevolezza.




LA MANUTENZIONE DEL VERDE

Question time ancora in attesa di risposte

Pescara, 11 febbraio 2024. Al question time del 28 dicembre scorso, in cui si chiedeva a Codesta Amministrazione comunale di conoscere l’entità e la destinazione d’uso della biomassa vegetale, comunque asportata, proveniente dalle varie attività di gestione del verde pubblico, è stato risposto che la “manutenzione del verde viene eseguita attraverso l’ausilio di numerosi operatori acquisiti in economia diretta, con Società partecipate o attraverso specifici affidamenti (giardinieri interni, soc. Ambiente e Multiservice, operatori economici terzi) che hanno tempi e modalità di esecuzione definiti e distinti”. A ciò si aggiungeva che “I dati richiesti richiederebbero un aggravio di elaborazioni e tempi abnormi per la pubblica amministrazione” (cfr Answer del Palazzo).

A tale nota ho fatto riscontro segnalando l’obbligo di ogni Ente locale ad attenersi, in sede di appalto pubblico, a quanto previsto in modo indifferibile dal vigente Codice degli Appalti verdi (GPP) che rimanda, per le modalità operative, all’adozione ed applicazione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM).

Detto argomento è stato oggetto di un secondo question time a cui si è riscontrato, in occasione del Consiglio Comunale del 29 gennaio scorso, con un rinvio in quanto il quesito è stato ritenuto complesso e quindi meritevole di una valutazione più elaborata e attenta.

Il motivo dei question time sta nella preoccupazione che fino ad oggi quanto imposto da Codice appalti (GPP) e dai CAM sia stato e continui ad essere disatteso.

Nel frattempo, si nota che l’attività oggetto delle richieste di chiarimento, riscontrata in diverse zone della città, sia condotta nelle modalità usuali, in quanto non sufficientemente evidenti e palesi fatti che dovrebbero indurre ad una diversa valutazione.

In particolare, si fa riferimento agli interventi in corso sia all’interno della Riserva Dannunziana, con tronchi in attesa di essere rimossi dall’attuale zona di accatastamento, oltre che stradali, di potature se non di vera rimozione di alberature ovvero di masse vegetali di rilievo che sembra siano stoccati in piattaforme di smaltimento presenti nei Comuni di Picciano e Roseto, per una destinazione finale non nota.

Che però, proprio in base alle norme richiamate, Codice appalti GPP e CAM, dovrebbe invece essere assolutamente conosciuta dall’Ente appaltante, quindi dal Comune, che addirittura ne deve chiedere riscontro ai soggetti incaricati, adottando le idonee procedure di verifica.

Per le norme poste in evidenza, si può far riferimento al question time in sospeso ai cui si attende di ricevere riscontro.

Giancarlo Odoardi – Direttore Ri-media.net




UN’OMBRA GRIGIA SULLE ZONE 30

di Giancarlo Odoardi, Direttore Ri-media.net,  Esperto promotore mobilità ciclistica (EPCM)

Pescara, 1° febbraio 2024. Nel web ormai si trova una ricca documentazione relativa alle “zone 30” e ora anche alle “città 30”. Terminologie diventate note al grande pubblico soprattutto per via della loro recente adozione da parte del Comune di Bologna per “condizionare” la velocità veicolare in ambito urbano.

Dal punto di vista informativo, il concetto che però viene più spesso percepito dall’utente è legato soprattutto, e forse unicamente, al limite dei 30 km/h e a quello che ne consegue in termini percettivi. Ma quale utente? Quello a bordo del veicolo o quello esterno? Ovvero, quel limite riguarda solo chi si sposta con un mezzo a a quattro ruote a motore, per adesso ancora termico, o anche chi muovendosi in altro modo, ad esempio a piedi o in bici, subisce lo spostamento dei primi? Perché è forse su questa apparente sottile distinzione interpretativa che si fonda il confronto tra chi è contrario e chi è a favore.

Nel mese di luglio dello scorso anno è stata presentata, su iniziativa delle Associazioni della piattaforma “Città 30 subito” una proposta di legge con l’inequivocabile titolo: “Norme per lo sviluppo delle Città-30 e l’aumento della sicurezza stradale nei centri abitati”. Una norma improntata alla sicurezza, quindi, e, considerate le velocità, soprattutto di chi è fuori dei veicoli, cioè delle auto, e alla riduzione dell’inquinamento atmosferico e anche acustico (alcuni dicono che nelle “zone 30” scende il silenzio!).

Il Dicastero di riferimento, per inciso delle “infrastrutture e dei trasporti” (non già più della “mobilità”, termine che, insieme a “sostenibile” è stato cancellato rispetto alla precedente denominazione: “Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili”), ha provveduto ad emanare con sollecitudine una “direttiva” interpretativa del concetto di “zona 30”, incappando tra l’altro in una serie di bisticci di corrispondenza terminologica e pianificatoria con quanto riportato dallo stesso Ministero, e con la stessa firma, nel Piano Nazionale Sicurezza Stradale.

Abbassare il limite di 50 km/h, dice il chiarimento, può essere consentito solo in deroga a quanto previsto dal Codice della Strada (50 km/h fino a salire a 70) e “in conformità alle direttive del Ministero dei LL PP“. Ed in particolare, per portarsi avanti nella correttezza interpretativa, solo se si verificano le seguenti condizioni (in strade o tratti di strade, non in zone):

assenza di marciapiedi e movimento pedonale intenso;

anormali restringimenti delle sezioni stradali;

pendenze elevate;

andamenti planimetrici tortuosi tipici di nuclei storici e vecchi centri abitati;

frequenza di ingressi e uscite carrabili da fabbriche, stabilimenti, asili, scuole, parchi gioco e simili;

pavimentazioni sdrucciolevoli o curve in vario modo pericolose (ad esempio durante la cattiva stagione o in condizioni meteorologiche avverse).

A Pescara sono state istituite diverse “zone 30” (che poi in effetti tali “zone” dovrebbero essere ben altro che un semplice limite) e lungo vie difficilmente compatibili con l’elenco di cui sopra: Via R. Margherita, Via Marconi, Via Luisa D’Annunzio, Viale Pindaro, di recente la Tiburtina e, quando aperto, il tratto del Pendolo interno alla Riserva Dannunziana (600 metri a 30 km/h).

Ecco, ci si chiede: quanto tempo ancora lungo questi assi stradali “lenti”, dove però il limite 30 è nei fatti solo quello indicato sulla segnaletica, il provvedimento rimarrà tale? O finirà in quell’area grigia interpretativa di chi ritiene debba prevalere la velocità, ma non il tempo totale, a discapito della sicurezza dei cittadini, soprattutto quando vittime della strada?




COMUNE VIRTUOSO NEL VERDE URBANO

Completata la mappatura degli alberi in via Marina e in via Colombo

Roseto degli Abruzzi, 30 gennaio 2024. Si è ultimato nelle scorse ore il controllo che rientra nel progetto di mappatura del verde di Roseto degli Abruzzi e che ha riguardato, nello specifico, i pini marittimi presenti in via Marina e via Colombo. È stato realizzato un lavoro imponente, sollecitato anche da RFI, che si è concentrato soprattutto sulle piante che hanno mostrato delle criticità verso le quali sono stati svolti degli approfondimenti strumentali.

“Nel controllo delle alberature su via Marina e via Colombo, abbiamo sottoposto diverse piante al “Pulling Test”, prova di trazione controllata dell’albero, ossia un metodo di valutazione della stabilità degli alberi che testa la resistenza meccanica e la stabilità a livello radicale, che è una parte della pianta di per sé difficile da indagare – afferma il dottore Agronomo Stefano Castorani, incaricato dal Comune allo svolgimento della mappatura – Tale verifica simula la forza del vento sulla chioma dell’albero e permette di valutare la risposta della pianta a tali sollecitazioni, fornendo dati sulla sua propensione al cedimento. Cerchiamo di tutelare al massimo il nostro splendido patrimonio arboreo senza però tralasciare il rischio che comunque comporta la presenza di alberi in un contesto urbano e la sicurezza del cittadino”.

“Roseto è una città verde, ricca di parchi, giardini, alberi e piante che contribuiscono a rendere il nostro territorio più bello, salubre e sostenibile – dichiara il Sindaco Mario Nugnes – Per questo motivo, abbiamo deciso di avviare un progetto di mappatura del verde urbano, che ci permetterà di conoscere meglio la quantità, la qualità e la distribuzione delle aree verdi presenti sul nostro suolo comunale. Questo ci aiuterà a pianificare interventi mirati di manutenzione, potatura, sostituzione e piantumazione di nuovi alberi, in modo da preservare e incrementare il nostro patrimonio arboreo. Inoltre, per la prima volta nella storia del nostro comune, stiamo realizzando il Piano del Verde, uno strumento normativo che regola la gestione del verde pubblico e privato, stabilendo criteri, obiettivi e azioni per garantire il rispetto e la valorizzazione della natura. Queste iniziative testimoniano la nostra visione di una città moderna, attenta al benessere delle persone e alla salvaguardia del territorio. Siamo convinti che le piante siano una risorsa preziosa per Roseto degli Abruzzi e per tutto il nostro territorio e che, allo stesso tempo, si deve intervenire dove necessario per garantire la sicurezza dei nostri cittadini”.




UN QUESTION TIME SUGLI APPALTI VERDI (GPP)

Pescara, 28 gennaio 2024. In occasione della seduta del Consiglio Comunale di lunedì 29 gennaio 2024 sarò ascoltato nell’ambito dello spazio del “Question time del cittadino” sul tema dell’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) previsti dal Codice degli appalti, ovvero la norma che impone alle Pubbliche amministrazioni di acquistare prodotti e servizi ecosostenibili (i cd “Appalti verdi”, o Green public procurement – GPP).

Il cd Codice degli appalti (DL n. 36 del 31/3/2023) è la norma che regolamenta la materia dei contratti pubblici e a cui gli EELL devono rigorosamente attenersi. Per quelli relativi alla gestione del verde pubblico è necessario adottare quanto previsto dai citati CAM, che dettagliano la formulazione e gestione degli incarichi.

Il comma 2 dell’art. 17 del DL 36/23 recita: “Le stazioni appaltanti e gli enti concedenti contribuiscono al conseguimento degli obiettivi ambientali previsti dal Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione attraverso l’inserimento, nella documentazione progettuale e di gara, almeno delle specifiche tecniche e delle clausole contrattuali contenute nei criteri ambientali minimi (…).

I CAM sono stati adottati con DECRETO n. 63 del 10/3/2020 ed i contenuti operativi sono esplicitati nell’allegato 1 (Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione) laddove si definiscono gli ambiti di riferimento applicativo.

Nel question time si chiede in particolare “se nella predisposizione degli appalti pubblici ad oggi espletati nella materia richiamata i CAM siano stati inseriti nella documentazione progettuale e di gara come esplicitati alla voce: E. Criteri ambientali minimi per l’affidamento del servizio di gestione e manutenzione del verde pubblico del richiamato allegato 1, come dettagliato ai seguenti punti: 6. Piano della comunicazione; 8. Reimpiego di materiali organici residuali; 9. Valorizzazione e gestione del materiale residuale, e, se l’Ente appaltante abbia provveduto ad effettuare, come previsto, le idonee e obbligatorie verifiche.

Giancarlo Odoardi – Direttore Ri-media.net




INNOVAZIONE SOSTENIBILE IN ABRUZZO: Convergenze nella Filiera dell’Idrogeno

Sala Tosti dell’Aurum 7 febbraio 2024 

Pescara, 26 gennaio 2024. Un evento interamente dedicato alla filiera dell’idrogeno in Abruzzo, si terrà presso la sala Tosti dell’Aurum a Pescara. Nell’occasione i Poli d’Innovazione Abruzzo Italy e Inoltra, in stretta sinergia, desiderano creare un’opportunità di incontro e di costruttivo confronto tra tutti i protagonisti dello scenario tecnologico-innovativo-ambientale presenti nella regione.

La giornata, che si aprirà alle ore 10:00, sarà articolata in due parti, i lavori si apriranno con il saluto del Sindaco di Pescara Avv. Carlo Masci e degli Assessori regionali Nicola Campitelli e Daniele D’Amario, impegnati sul tema rispettivamente con delega all’Energia e allo Sviluppo Economico.

A seguire, le aziende impegnate, nella produzione di idrogeno verde in Abruzzo saranno invitate a presentare i propri progetti che sono articolati su tutto il territorio regionale e che stanno determinando la nascita di veri e propri distretti.

E’ prevista inoltre la partecipazione dei protagonisti del progetto finanziato dalla UE con il programma LIFE che vede la partecipazione di ben 30 stakeholder, capitanati dalla Regione Abruzzo, e che punta a incentivare la creazione di Hydrogen Valley.

L’evento vedrà anche il prezioso contributo del Prof. Gino D’Ovidio, direttore del CITraMS – Centro Interdipartimentale Trasporti e Mobilità Sostenibile dell’Università di L’Aquila.

Il Presidente del Polo Inoltra Alfonso Di Fonzo, parlando dell’impegno della sua organizzazione nel promuovere lo sviluppo sostenibile e l’innovazione ha dichiarato: “Inoltra da anni studia sistemi di alimentazione alternativa per mezzi di trasporto più sostenibili e non inquinanti. L’idrogeno rappresenta per l’intero settore la svolta  green verso la mobilità sostenibile”.

Nella seconda parte della giornata, dopo un breve intervallo, si terranno incontri BtoB per favorire la creazione di momenti di scambio di opinioni, di proposte e opportunità tra i partecipanti.

L’invito a partecipare è esteso a imprese del settore, organizzazioni datoriali e autorevoli rappresentanti del mondo accademico e dell’innovazione.

Conclude il Presidente del polo Abruzzo Italy, Angelo D’Ottavio: “Il Polo Abruzzo Italy è orizzontale rispetto ai temi della strategia di specializzazione intelligente ed è pertanto impegnata anche nel settore delle energie rinnovabili, all’interno della quale la produzione di Idrogeno verde rappresenta una solida opportunità per la creazione di una filiera integrata che possa generare prodotti derivati e favorire la crescita occupazionale nel territorio. La sinergia con il Polo Inoltra, tra le imprese del settore, le organizzazioni datoriali e il mondo accademico è fondamentale per il successo di iniziative come questa. Siamo impegnati a lavorare in collaborazione con tutti gli attori coinvolti, promuovendo l’innovazione e la crescita nel settore dell’idrogeno verde”




CHIESTO L’INTERVENTO DELL’AUTORITÀ

Taglio a raso degli alberi sul lungofiume Vomano e movimento terra su sito di interesse comunitario

Montorio al Vomano, 23 gennaio 2024. “Le città sono un insieme di tante cose: di memoria, di desideri, di segni d’un linguaggio; le città sono luoghi di scambio, come spiegano tutti i libri di storia dell’economia, ma questi scambi non sono soltanto scambi di merci, sono scambi di parole, di desideri, di ricordi” lo scrive Italo Calvino con Le città invisibili, e le facciamo nostre queste parole, perché quello che sta accadendo a Montorio è la metamorfosi di un’identità comune voluta da un uomo solo al comando.

Una deriva egocentrica in nome del progresso che ostenta senza imbarazzi scelte non condivise con i cittadini; scelte che non solo stanno devastando un ecosistema naturale patrimonio di tutti, ma generano opere che forse non saranno neanche sostenibili in futuro. La devastazione totale del lungofiume per un’opera che poteva essere realizzata preservando un habitat formato da flora e fauna protetta e di valore inestimabile non poteva lasciarci indifferenti.

Noi siamo per la realizzazione delle opere, ma rispettando l’ambiente che ci circonda, la memoria storica, le abitudini, l’identità. Abbiamo chiesto pertanto alle autorità competenti di fare chiarezza su quanto è stato fatto e su quanto ancora si farà. Esprimiamo la posizione di tanti cittadini che chiedono di avere maggiore rispetto per l’ambiente, sostenuti da diverse associazioni che si stanno impegnando direttamente sulla vicenda.

Perché questa non è una sfida politica o amministrativa, ma è una questione di civiltà.

I consiglieri di Montorio Guarda Avanti

Eleonora Magno e Andrea Guizzetti




PROGETTO ALBERI E CURA DEL TERRITORIO

I volontari delle guide del Borsacchio sostituiscono querce lungo gli antichi sentieri di via Colle piantano un ulivo nel piazzale della Fonte e ripuliscono canali piazzale dalle erbacce

Roseto degli Abruzzi, 21 gennaio 2024. Anche oggi, i volontari del Borsacchio dimostrano il loro impegno costante nel preservare la riserva e promuovere iniziative di beneficio ambientale. Nonostante la battaglia contro il taglio della Riserva Borsacchio restano in una fitta opera di collaborazione con oltre 200 entità associative  nazionali e locali per continuare la raccolta firme che ormai ha toccato le 14.000 sottoscrizioni in gran parte su moduli cartacei dal vivo sul territorio.

Il progetto alberi, con grande soddisfazione, ha raggiunto un importante traguardo con 102 nuovi alberi piantati in Riserva, nelle scuole e nei parchi pubblici. . Oggi lungo i sentieri di via Accolle, inspiegabilmente tagliata dalla riserva Borsacchio, abbiamo messo a dimora filari di querce, contribuendo così al ripristino della flora locale, precedentemente danneggiata durante i lavori di sicurezza idraulica.

Nonostante le sfide, i volontari hanno operato con successo nella sistemazione della Fonte D’Accolle che ormai da oltre 10 anni curano e mantengono fruibile,  pulendo i canali di scolo, eliminando le erbacce dalle murature che spaccherebbero presto i resti della Fonte e sistemando siepi e tagliato erba riportando via oltre 100 kg di rifiuti. Nel piazzale dell’Antica Fontana, dimostrando un costante impegno nella manutenzione e valorizzazione dell’area abbiamo messo un Ulivo come segno di speranza di rivedere questo luogo meraviglioso dove deve essere: nella Riserva Borsacchio.

La comunità si unisce nell’apprezzare gli sforzi dei volontari del Borsacchio, che, attraverso azioni concrete, mantengono vivo l’amore per il territorio e la sua bellezza naturale donandoci alberi  e attrezzature per continuare visto che tutti sanno che operiamo senza contributi pubblici o sovvenzioni.




CONTRO ALLA PROLIFERAZIONE DI PROGETTI DI EOLICO

Venerdì 19 gennaio, alle ore 17, presso la sala Aldo Moro del Comune di Vasto

Palmoli, 17 gennaio 2024. Il Forum per la Salvaguardia del Comprensorio Vastese e della Valle del Trigno, che comprende 5 amministrazioni del Medio e Alto Vastese e 11 rappresentanze associative territoriali, indice per venerdì 19 gennaio, alle ore 17, presso la sala Aldo Moro del Comune di Vasto, una conferenza stampa per illustrare le ragioni della contrarietà alla proliferazione di progetti di eolico sui territori interessati, già oggetto di un precedente comunicato stampa.

Comune di Palmoli- Comune di Tufillo – Comune di Furci – Comune di Fresagrandinaria – Comune di Cupello – Italia Nostra del Vastese – Delegazione FAI di Vasto – Forum Salviamo il Paesaggio Molise – Centro Studi Alto Vastese e Valle del Trigno – Stazione Ornitologica Abruzzese – Arci Vasto – Terre di Mezzo – Itinerari d’Abruzzo – Lupi del Gesso – Centro Ricerche sui Gessi (C.R.G.) – Comitato Cittadino per la Tutela del Cristallo d’Abruzzo.

Foto: Il Centro




NASCE IL COMITATO SCIENTIFICO regionale del Co.na.l.pa. Abruzzo.

La presidente D’Aurelio: ”Validi esperti multidisciplinari per divulgare la cultura degli alberi e del paesaggio”.

Pescara, 17 gennaio 2024. Il coordinamento regionale Co.n.al.pa Abruzzo, struttura del Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio, ha il suo comitato scientifico.

Lo annuncia la presidente regionale Monica D’Aurelio, soddisfatta per il lavoro svolto in questo inizio anno. “Seguendo la linea adottata dalla nostra associazione, abbiamo deciso di costituire un comitato scientifico multidisciplinare, formato da più esperti in vari campi per la tutela del territorio. È questo il lavoro che fa il nostro coordinamento: collaborare con tutte le figure professionali impegnate nel mondo degli alberi e del paesaggio.”

Gli esperti del comitato scientifico regionale sono i seguenti: Alessia Brignardello, botanico paesaggista, esperta di giardini e paesaggio; Luigi Giannangelo, agronomo del paesaggio, esperto di giardini, arboricoltura e verde urbano; Cristiano del Toro, architetto paesaggista, esperto in eco-landscaping, verde urbano e recupero dell’agrobiodiversità; Luigi Barlafante, perito agrario, esperto di cura del verde e di paesaggio. 

Il comitato scientifico avrà un ruolo consultivo e sarà impegnato nella organizzazione di eventi, convegni, conferenze, attività di educazione ambientale, divulgazione scientifica e culturale sugli alberi e sul paesaggio. “Siamo soddisfatti per questo traguardo raggiunto che riteniamo molto importante per potenziare la nostra attività divulgativa in Abruzzo a favore del verde.

Continua D’Aurelio: “Intanto abbiamo in programma l’organizzazione di diversi eventi per incrementare la cultura degli alberi e la loro conoscenza tecnico-scientifica con particolare riferimento alle criticità del territorio abruzzese.”




LA DISTRUZIONE DI VIALE PRIMO VERE

Oggi un altro pino è stato abbattuto

Pescara, 17 gennaio 2024. Nel viale protetto di Pescara, assaltato da un progetto che chiamano di riqualificazione, oggi è stato abbattuto un albero che, ironia della sorte o malafede degli uomini, nello stesso progetto era definito come “conservato”.

 Il 5 gennaio un altro pino, tra quelli che si dovevano conservare, era caduto in viale Primo vere n.20, mostrando a tutti la dura realtà: le radici strappate e recise. Queste radici danneggiate ci raccontano una storia, e purtroppo anche quello che avverrà. Gli abbattimenti dei lecci e delle tamerici di Viale Primo Vere sono stati fermati da un esposto della Sezione pescarese di Italia Nostra che ha dimostrato lo stato di salute di quegli alberi e il vincolo di legge che li tutela.

Si stava agendo al di fuori delle autorizzazioni e delle procedure corrette pur di trovare spazio a delle postazioni per i parcheggi. Ma il cantiere, che è andato avanti nelle lavorazioni con i suoi manufatti grigi le vasche di cemento, l’asfalto, le basi per i marciapiedi, ha danneggiato inesorabilmente le radici del pino che è caduto il 5 gennaio.

Oggi a poca distanza ne è stato abbattuto un altro al numero civico 14: l’indirizzo di un albero storico in meno. Siamo certi che ci diranno “era a pericolo di caduta”.

Così succede che vengano abbattuti anche gli alberi che erano segnati in progetto come “da salvare”: sono condannati dalle errate lavorazioni che proprio la nostra perizia agronomica denunciava. Quanti alberi di quelli che siamo riusciti a salvare vedremo perire perché ruspe e benne hanno tagliato le loro radici e attaccato il loro spazio vitale?

 Far avanzare un cantiere senza garantire le prescrizioni di legge come i Criteri Ambientali Minimi (CAM) prescritti per le Pubbliche Amministrazioni o il Regolamento del Verde che lo stesso Consiglio Comunale si è dato vuol dire una cosa sola: non c’è controllo e non c’è consapevolezza del proprio agire; si provocano i danni che poi portano all’impoverimento della città. Distruggere il patrimonio pubblico di una città non può e non deve far parte dei compiti di una amministrazione. Invece è proprio quello che sta accadendo.

Italia Nostra sezione L. Gorgoni – Pescara




SI INSEDIA LA CONFERENZA PER L’AMBIENTE

Luciana Del Grande nominata presidente

Teramo, 15 gennaio 2024. Nella serata di giovedì l’insediamento della Conferenza per l’ambiente con la nomina di Luciana Del Grande come presidente e di Riccardo Ferrara come vicepresidente.

Le cosiddette “Conferenze” (art. 10 dello Statuto della Provincia di Teramo) costituiscono organismi di consultazione “su temi specifici e progetti di particolare interesse” e “possono essere convocate dal Presidente della Provincia, sentito il Consiglio provinciale”. Attraverso la Conferenza, la Provincia persegue le seguenti finalità:

• essere luogo di confronto e di collaborazione tra associazioni, enti, popolazione e gruppi per sviluppare la capacità di comprendere i valori dell’ambiente come bene comune;

• essere occasione per valorizzare le risorse, al fine di promuovere nuove iniziative capaci di diffondere la cultura della difesa del territorio e della valorizzazione dell’ambiente;

• promuovere la reale partecipazione della popolazione al governo dell’ambiente.

La Conferenza svolge funzioni di impulso e sostegno alla realizzazione, da parte della Provincia di Teramo, di politiche rispettose del principio di sussidiarietà, attraverso attività consultive, propositive e di attiva collaborazione alle politiche e agli interventi che vengono promossi sul territorio provinciale. La partecipazione a qualsiasi titolo alla Conferenza è volontaria e gratuita.

“È iniziato un percorso virtuoso di partecipazione e coinvolgimento da parte della Provincia verso le associazioni, per far sì che le istituzioni possano sempre più tornare vicine alle istanze che provengono dai nostri concittadini. Non è una scelta casuale quella che ha visto la Conferenza per l’Ambiente essere la prima a riunirsi ed insediarsi, bensì è frutto di un programma politico preciso che vede nelle tematiche ambientali uno degli elementi essenziali dell’agenda del nostro mandato” dichiarano il vicepresidente Andrea Core ed il consigliere delegato a parchi e riserve Flavio Bartolini.




PIAZZA OVIDIO: PIAZZA, NON PARCHEGGIO!

di Giancarlo Odoardi, Direttore Ri-media.net

Pescara, 14 gennaio 2024. Scrive il noto botanico e saggista Stefano Mancuso, a pagina 148 del suo: Fitopolis, la città vivente, che “in Italia l’avvento del traffico automobilistico non significò soltanto la scomparsa delle strade come luogo pubblico, ma anche quella, ancora più dolorosa, delle moltissime piazze storiche che diventarono enormi parcheggi nel bel mezzo delle nostre città. Oggi questi obbrobri sono (quasi) del tutto scomparsi ed è difficile trovare una piazza storica trasformata in un parcheggio. (…) È un buon segno: oggi a nessuno, tranne a pochi squilibrati, verrebbe mai in mente di trasformare delle piazze storiche in parcheggi a cielo aperto“.

Ho diverse foto di Piazza Ovidio, che chi è di Pescara conosce (di fronte al Palazzo della Ex Caserma Di Cocco), che da diversi anni non è una Piazza, ma un parcheggio auto, anche abbastanza usato. Ci sono 24 stalli, con tanto di linee di delimitazione (quindi c’è una delibera che autorizza quella funzione) ma sono riuscito a contare anche 44 automobili parcheggiate, di cui quindi 20 abusive. Nella zona nord della piazza, da un anno e più è presente un Ecomobility Point, smart station dedicata alle e-bike, ma che credo ad oggi nessuno abbia mai usato.

Per curiosità sono andato a vedere come negli anni passati la piazza è stata utilizzata, utilizzando il timeline di google. Ho scoperto che in effetti solo nel 2022 compaiono le linee bianche del parcheggio libero, mentre per negli altri anni non sono rilevabili, anche se il parcheggio auto credo fosse tollerato.

Andando ancora indietro negli anni, ma con la mia memoria, ricordo che questa piazza era adornata da due splendidi esemplati di Cedro del Libano, quello con i rami a candelabro, e che un bel giorno sono spariti.

Mi chiedo come sia ancora possibile, stante la riflessione di Mancuso, che ad oggi si possa ancora destinare a parcheggio per auto una piazza come questa, seppur non storica ma certamente identitaria di una parte non remota della città, davanti ad un bel palazzo, quello si monumentale e testimone di una certa epoca e di una certa funzione, con sul retro un’area verde di 4 ettari ancora nascosta dalle vecchie mura militari perimetrali, ma soprattutto porta di ingresso a comparti urbani di pregio, come quello universitario e più avanti quello naturalistico della Riserva Dannunziana?

Smantellerei tutto e ne farei una ovvia appendice dell’area verde adiacente, con funzioni di porta, come accennato, ma anche di hub didattico storico e snodo di connessione di una più diffusa rete sostenibile di mobilità e cultura.




BORSACCHIO, INVITO A RICONSIDERARE QUESTIONE

Sei ragioni giuridiche per riflettere sulla riperimetrazione ex lege in senso riduttivodella riserva regionale guidata “Borsacchio”

Pescara, 12 gennaio 2024. Il Consiglio regionale dell’Abruzzo ha ridotto in modo drammatico – da 1110 a 24.7 ettari – l’estensione della riserva naturale regionale guidata Borsacchio, che insiste sul comune di Roseto degli Abruzzi. In attesa che il resoconto della seduta convocata alle ore 10.00 del 28 dicembre scorso venga pubblicato sul sito istituzionale del Consiglio (l’ordine del giorno è invece consultabile a http://www2.consiglio.regione.abruzzo.it/affassweb/Xi_Legislatura/ordini_del_giorno/2023/2023-12-28.pdf), ecco un riepilogo delle informazioni a oggi disponibili.

La modifica è stata varata di notte, sotto forma di emendamento inserito nella legge regionale di stabilità per il 2024 (progetto di legge n. 379/2023. L’emendamento recante “modifiche all’art. 69, comma 2, della legge regionale 8 febbraio 2005, n. 6” è stato presentato in assemblea senza essere dunque adeguatamente discusso in seno alla commissione consiliare competente.

Le conseguenze. L’esclusione di una estesa porzione di territorio dalla riserva regionale consentirà lo svolgimento di interventi che la norma istitutiva del Borsacchio vieta in modo espresso (art. 69, comma 19, l. r. n. 6 del 2005) proprio a protezione degli elementi naturalistici presenti sul territorio. Le attività d’ora in poi legittime vanno dalla costruzione di nuovi edifici all’apertura di strade, passando per il danneggiamento, la raccolta delle specie vegetali spontanee e l’introduzione di specie non autoctone.
Le criticità. La decisione del Consiglio regionale suscita più di una perplessità di ordine giuridico. Ci limitiamo a segnalarne sei tra quelle principali.

La prima: le modalità e le tempistiche quanto meno discutibili adottate dalla maggioranza consiliare appaiono prive delle garanzie minime di trasparenza e democraticità che dovrebbero caratterizzare tutti i processi decisionali.

La seconda: la decisione del Consiglio di limitare l’estensione della riserva costituisce un atto unilaterale, che la Regione ha assunto in carenza di un preventivo confronto con gli enti locali. Questo modus operandi appare illegittimo, in quanto contrario ai principi che ispirano la legge quadro n. 394 del 1991 sulle aree naturali protette, che costituisce parametro normativo interposto in quanto espressione della competenza esclusiva dello Stato in materia di tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali (art. 117, comma 2, lett. s)) non derogabile in peius dalle Regioni.

La terza: l’inserimento di una norma dai “potenti” effetti naturalistici all’interno della legge di stabilità, che ha invece natura finanziaria per l’ordinamento regionale, inficia l’articolato complessivo del vizio di eterogeneità sostanziale. Si è insomma molto lontani da una “buona legge”, come confermano i costanti richiami del Presidente della Repubblica e della Corte costituzionale al rispetto del requisito di omogeneità normativa, che il Consiglio regionale dell’Abruzzo ha evidentemente ignorato.

La quarta: al tempo della semplificazione normativa e dello snellimento dei processi amministrativi, il Consiglio regionale con un solo emendamento notturno vanifica 18 anni di sforzi, anche economici, necessari alla redazione del Piano di assetto naturalistico (Pan) della riserva, che a gennaio 2024 sarebbe giunto ad approvazione e che è, a oggi, evidentemente inutilizzabile.

La quinta: la riperimetrazione dell’area del Borsacchio, comprimendo la vocazione naturalistica di una parte del territorio abruzzese, è costituzionalmente illegittima, in quanto contrasta in modo evidente con gli obblighi di tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi anche nell’interesse delle future generazioni, che la nostra Costituzione impone a tutte le articolazioni della Repubblica, comprese quelle di livello regionale (art. 9, comma 2, Cost.).

La sesta: le modifiche all’art. 69, comma 2, della l. r. n. 6/2005, appaiono in contrasto con il diritto europeo (art. 117, comma 1, Cost.) e, segnatamente, con la proposta di regolamento Nature Restoration Law (COM(2022)304) sul ripristino degli ecosistemi, che è in corso di adozione nel quadro della strategia europea di biodiversità per il 2030 e del Green Deal. Il legislatore regionale sembra infatti andare in direzione opposta rispetto alle indicazioni di potenziamento e ripristino degli ecosistemi contenute nella proposta di regolamento.

Per queste ed altre ragioni, nell’invitare il decisore regionale a riconsiderare la problematica e auspicabilmente e a valutare percorsi alternativi e legittimi, desideriamo – invitando all’adesione tutti gli studiosi interessati – avviare una iniziativa di riflessione e discussione scientifica, che, partendo dal caso di specie, indaghi e delinei i principi di diritto interno e sovranazionale, che legittimano in senso procedurale e sostanziale ogni intervento sul sistema delle aree naturali protette, come azione scientificamente fondata di tutela il più possibile integrale dei frammenti di patrimonio naturale che ancora resistono all’intervento umano, tenendo anche conto che se Borsacchio è una piccolissima riserva, è ragionevole la preoccupazione che possa diventare un pericoloso precedente.

In questa prospettiva, l’iniziativa ha anche il senso di offrire sia alle comunità e associazioni interessate che ai Pubblici Poteri i risultati dell’approfondimento scientifico, anche per contribuire alla ricerca di possibili e ulteriori soluzioni tecniche, in un’ottica di leale collaborazione e pieno rispetto istituzionale.

I Promotori
Giampiero di Plinio, Rettore Università Telematica Leonardo da Vinci
Gianluca Bellomo, Università G. d’Annunzio, Chieti-Pescara
Luisa Cassetti, Università degli Studi di Perugia
Marta Ferrara, Università degli Studi di Teramo
Mario Fiorillo, Università degli Studi di Teramo
Alessia Fonzi Università degli Studi di L’Aquila
Alberto Lucarelli, Università degli Studi Federico II, Napoli
Fabrizio Politi, Università degli Studi di L’Aquila
Romano Orrù, Università degli Studi di Teramo
Marcello Salerno, Università degli Studi A. Moro, Bari
Giuliano Vosa (Università degli Studi di Catania)




PAN DEL BORSACCHIO: OTTIMO LAVORO

Roseto in Azione rimarca: “è lo strumento giusto per garantire la tutela dell’ambiente e le aspettative degli agricoltori”

Roseto degli Abruzzi, 11 gennaio 2024. Roseto in Azione interviene sulla vicenda della riperimetrazione della Riserva del Borsacchio rimarcando l’azione portata avanti dall’Amministrazione Comunale del Sindaco Mario Nugnes e quella dell’Assessore alla Rigenerazione Urbana Gianni Mazzocchetti.

In una nota, firmata dal coordinatore locale Mario Di Giulio, si sottolinea l’ottimo lavoro svolto dall’assessore Mazzocchetti per chiudere in tempi stretti l’iter delle osservazioni al Pan della Riserva.

“In poco meno di due anni, grazie al lavoro sinergico tra assessorato, uffici e tecnici si è riusciti ad arrivare ad un passo dall’approvazione del Pan il cui iter ha subito una accelerazione, dopo anni di inspiegabile immobilismo, solo con l’insediamento dell’Amministrazione Nugnes – afferma Di Giulio – ma proprio quando il traguardo era in vista è arrivato il frettoloso emendamento notturno che ha tagliato del 98% l’area della Riserva del Borsacchio. Al di là dei risvolti politici e ambientali della vicenda, con un taglio deciso senza avviare il minimo confronto con le Istituzioni locali e le associazioni del territorio, ci preme sottolineare le conseguenze che questa scelta avrà sulla redazione di due importanti strumenti urbanistici: il Pan e la revisione del Piano Regolatore Generale. La scelta, infatti, avrà conseguenze importanti anche sull’aggiornamento del Prg visto che, le aree ora escluse dalla Riserva, dovranno essere oggetto di ripianificazione da inserire all’interno del Prg stesso. Non dimentichiamo, poi, l’immane lavoro per il Piano di Assetto Naturalistico che, ora, rischia di essere del tutto vanificato. Questo accade – aggiunge – quando si fanno scelte di pancia senza pensare alle conseguenze e senza concertarle con le istituzioni territoriali”.

“Alla fine della passata consiliatura solo grazie ai Consiglieri dell’allora opposizione Nugnes, Pavone e Marcone si arrivò all’adozione del Pan in Consiglio Comunale, quando altri partiti o pezzi di partiti, anche della maggioranza, erano contrari. La nostra Amministrazione – conclude Di Giulio – in soli 24 mesi è arrivata alla fase finale del Pan, analizzando tutte le osservazioni. Uno strumento la cui approvazione avrebbe posto delle regole chiare e giuste per tutti coloro che abitano il territorio del Borsacchio e per tutti coloro che al suo interno svolgono ogni sorta di attività. Questa è la strada giusta da percorrere per favorire e coniugare, da un lato, la tutela dell’ambiente e, dall’altro, le giuste aspettative degli agricoltori e degli imprenditori. ⁠Con l’approvazione del Pan sarà possibile intercettare finanziamenti comunitari e nazionali per favorire investimenti privati e pubblici che andranno a valorizzare anche il patrimonio e a rilanciare un’offerta turistica specifica e di alta qualità. Inoltre, i prodotti agricoli all’interno della Riserva avranno un valore economico maggiore se commercializzati attraverso un brand della Riserva. Come “Roseto in Azione”, sposiamo completamente la linea dell’Amministrazione Comunale che chiederà l’abrogazione dell’emendamento attraverso lo strumento della Delibera di Consiglio Comunale, l’organo deputato a rappresentare tutta la cittadinanza rosetana”.




MOLESTIE OLFATTIVE

Un incontro promosso da ARAP e ARAP Servizi. Il 12 gennaio si parlerà delle criticità e delle misure di mitigazione

Vasto, 11 gennaio 2024.  Molestie olfattive, criticità e misure di mitigazione: se ne parlerà a Vasto, venerdì 12 gennaio alle ore 17 nella sala convegni Arap presso l’ex Consorzio industriale, in un incontro promosso da ARAP e ARAP Servizi.

Il tema, di stringente attualità, è molto sentito. Dopo i saluti del presidente dell’Azienda Regionale per le Attività Produttive Giuseppe Savini, interverrà il Prof. Gianluigi De Gennaro, volto noto della tv, docente di Chimica dell’Ambiente presso il Dipartimento di Biologia, di Scienze chimiche e tossicologiche per il corso di studi in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro della Scuola di Medicina; di Gestione dei siti contaminati per il corso di studi in Scienze ambientali e di Rifiuti, bonifiche e controlli ambientali per il corso di studi in Scienze della natura e dell’ambiente all’ Università di Bari Aldo Moro e, dal 2012 Coordinatore del Tavolo Tecnico Nazionale per la regolamentazione delle emissioni odorigene. Autore di molteplici pubblicazioni tra cui il volume Molestie olfattive. Studi, metodi e strumenti di controllo.

A seguire gli interventi di Massimo Giusti, direttore tecnico di ARTA-Agenzia regionale per la tutela ambientale, Giuseppe Torzi, direttore del Dipartimento di Prevenzione della ASL Lanciano Vasto Chieti, Gianluigi Torino, Chimico e responsabile tecnico ARAP Servizi.

Le conclusioni saranno affidate all’Amministratore Unico di ARAP Servizi Nicola Del Prete, il quale così presenta l’appuntamento: ”I miasmi nelle aree industriali e lì dove le urbanizzazioni hanno quasi inglobato gli impianti depurativi sono un problema che abbiamo il dovere, noi gestori di tali impianti, di affrontare seriamente, chiedendo la stretta collaborazione di chi ne sa più di noi. Per questa ragione il lavoro delle ARPA regionali, delle Asl e di tecnici preparati rappresenta una indispensabile piattaforma di confronto e di discussione per individuare insieme le criticità e proporre le adeguate soluzioni che tranquillizzino le popolazioni. Venerdì prossimo verrà opportunamente illustrato anche il progetto NOSE che in via sperimentale si sta applicando all’area industriale di Punta Penna”.

Moderatore dell’incontro sarà il giornalista e sociologo Orazio Di Stefano.




VERDE URBANO

Pronto il regolamento di Roseto Degli Abruzzi

Roseto degli Abruzzi, 10 gennaio 2024. Il Regolamento del Verde Urbano della Città di Roseto degli Abruzzi è pronto e, a breve, sarà portato all’attenzione del Consiglio Comunale per l’adozione. A sancirlo, nelle scorse ore, è stata Delibera di Giunta varata dall’Amministrazione Nugnes con la quale, oltre a condividere i contenuti del Regolamento stesso si propone la sua approvazione all’Assise Civica.

La realizzazione del Regolamento, che sarà seguita dal censimento del patrimonio verde nelle aree più sensibili, è fondamentale perché propedeutica alla redazione del vero e proprio Piano di gestione del verde, affidato ad inizio dicembre 2023 al dottor Agronomo Stefano Castorani.

La nuova normativa entrerà in vigore dalla data di pubblicazione della Delibera consiliare di approvazione e contiene prescrizioni specifiche ed indicazioni tecniche e procedurali da rispettare per la corretta progettazione, gestione, tutela e fruizione del patrimonio vegetale della città. Il regolamento ha lo scopo di promuovere la qualità ambientale, il benessere dei cittadini e la biodiversità urbana, attraverso l’adozione di criteri e modalità di intervento sul verde pubblico e privato. Inoltre, prevede anche le sanzioni per chi danneggia o trascura il verde urbano, nonché le modalità di partecipazione e coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni nella cura e nella progettazione degli spazi verdi.

“Il patrimonio verde della nostra città rappresenta una componente di primaria importanza dell’ambiente urbano, che svolge innumerevoli funzioni a beneficio dell’uomo e che valorizza il contesto metropolitano con i suoi aspetti culturali, architettonici, estetici, ornamentali e storici – affermano il Sindaco Mario Nugnes e il Vicesindaco Angelo Marcone – Il nostro patrimonio verde è costituito da alberi, giardini, parchi urbani, aree agricole e riserve naturali protette, che rappresentano una ricchezza da preservare e valorizzare. L’Amministrazione comunale, consapevole dell’esistenza di questo notevole patrimonio, sia pubblico che privato, si impegna costantemente a realizzare tutte le misure necessarie a salvaguardarlo e tutelarlo. Per questo motivo, abbiamo avviato anche una serie di iniziative volte a promuovere la conoscenza, la fruizione e la cura del verde urbano, coinvolgendo le scuole, le associazioni, i privati e tutti i cittadini interessati. Vogliamo che il nostro patrimonio verde sia un elemento distintivo della nostra città, una fonte di orgoglio e di benessere per tutti noi. Con l’approvazione definitiva del regolamento andremo, quindi, a mettere ordine in un ambito da sempre delicato con un atto che fa seguito all’affidamento per la redazione del Piano del Verde, avvenuta per la prima volta nella storia della nostra città. Già all’interno del nostro programma elettorale avevamo chiaramente indicato, quale opera strategica da perseguire nel nostro mandato, la riqualificazione del verde urbano che non rappresenta solo un importante segnale di decoro della nostra città, ma anche e soprattutto il miglior biglietto da visita per una realtà come la nostra che è fortemente vocata al turismo e che deve diventare sempre più sostenibile, bella e attraente”.




BORSACCHIO: DIBATTITO PUBBLICO

Anticipo al giovedì 11 gennaio ore 18:30 presso il Palazzo del Mare di Roseto degli Abruzzi

Giulianova, 9 gennaio 2024. Si comunica che l’evento di chiusura del Dibattito Pubblico sulla riserva del Borsacchio, già da noi convocato per venerdì 12 gennaio, per via della convocazione del Consiglio comunale straordinario sul Borsacchio nello stesso giorno alle ore 18:30, è stato anticipato a Giovedì 11 Gennaio alle ore 17:30, presso il Palazzo del Mare a Roseto.

Tale decisione è stata presa poiché si vorrebbe offrire all’assise civica maggiori elementi di riflessione e la nostra relazione conclusiva, derivante da un ampio e qualificato dibattito di merito, potrebbe rappresentare uno di essi.

Demos Associazione Culturale




BORSACCHIO, RIPRISTINARE IL PERIMETRO ORIGINARIO

La riserva del Borsacchio è uno dei luoghi più importanti per biodiversità e bellezza paesaggistica della costa abruzzese.

Pescara, 9 gennaio 2024. Dal 2005, anno della sua istituzione, la riserva è diventata patrimonio di escursionisti, scolaresche e cittadini che hanno a cuore la tutela dell’ambiente e la conservazione del territorio, necessaria per la qualità delle nostre vite e si può dire che essa abbia assunto anche un importante inestimabile valore sociale.

La riserva del Borsacchio è Bene Comune, ma la Giunta Regionale sembra non accorgersi di questo dato evidente e acquisito, preferendo dare sfogo agli appetiti di politici e cementificatori. Infatti, la riserva

è stata oggetto di vari tentativi di riduzione del suo habitat naturale dalle più svariate istituzioni pubbliche, come nel 2021 in occasione della modifica del piano di assetto naturalistico (PAN) giustamente criticata da tutte le associazioni ambientaliste.

Con un colpo di mano Il Presidente Sospiri mette ai voti l’emendamento regionale che azzera di fatto la Riserva naturale del Borsacchio e l’opposizione da prova di sé con un silenzio complice: 1.100 ettari di riserva ridotti a 24!

Noi di Potere al Popolo saremo nelle lotte a fianco delle guide naturalistiche, dei comitati cittadini, delle associazioni ambientalistiche, mobilitando gli attivisti e la popolazione locale, affinché questo emendamento votato in modo vigliacco venga ritirato.

Potere al Popolo Abruzzo




ESPLODE LA CITTADINANZA

Fila sotto la pioggia, 3500 firme raccolte in due giorni. Oltre 600 firme da Cologna. Associazione BB, Touring Club e una nota del Presidente dei periti agrari dipingono la Riserva Una opportunità

Roseto degli Abruzzi, 8 gennaio 2024. La cittadinanza di Roseto e Cologna ha dimostrato una straordinaria mobilitazione, affollando fisicamente il gazebo in soli due giorni e raccogliendo ben 3500 firme contro il taglio della riserva naturale del Borsacchio.

Oltre 600 residenti di Cologna hanno aderito alla causa, inclusi esercizi commerciali nel settore della ristorazione e imprenditoria turistica. Il sostegno si estende anche a importanti figure del turismo ecosostenibile, come il Touring Club, e vanta l’adesione dell’Associazione Regionale B&B d’Abruzzo, che vede nella riserva un’opportunità di sviluppo. Giusto a chiudere tutte le false notizie lanciate da gruppi di imprenditori edili travestiti da agricoltori.

Particolarmente significativa è la nota del Presidente del Collegio dei Periti Agrari Laureati, che evidenzia gli strumenti economici rilevanti riservati agli agricoltori e ai residenti, sottolineando l’importanza della riserva per la comunità locale.

Le falsità sono smentite dalle decine di messaggi quotidiani, post sui social dei veri residenti  che contribuiscono a dissipare eventuali malintesi e a fornire informazioni accurate sulla situazione. Esplode di consensi il messaggio dell’agricoltore che inviando foto dei suoi terreni e degli ulivi potati e dei raccolti invita gli enti a svegliarsi ogni giorno nella Riserva Borsacchio.

L’adesione così massiccia dimostra il forte legame della comunità con la tutela dell’ambiente e l’importanza di preservare la riserva Borsacchio per le generazioni future perché da Cologna sono proprio i giovani a esser venuti a firmare in massa.

Vivere in una Riserva è creare armonia fra residenti, storia, natura e visitatori. Un equilibrio che crea sostenibilità e occupazione ovunque. Il PAN è stato terminato il 27/12/23 e nelle prime settimane di gennaio terminava iter lungo 18 anni che ha bloccato alcuni interventi. Casualmente il giorno dopo la caduta dei vincoli arriva il taglio. Su questa sequenza di eventi ci sarebbe da aprire una ampia riflessione. Se davvero i problemi erano i vincoli, il giorno prima sono stati superati. E’ evidente che il problema di chi ha mosso tutto non era un BB (che aderiscono in massa all’appello) ma le grandi opere edilizie che comunque nel PAN non si potevano fare.

Marco Borgatti

Presidente Guide Del Borsacchio – Guardia Ambientale – Direttivo WWF Teramo – Presidente FIAB Roseto




AREA RISERVA DEL BORSACCHIO: da 1.100 a 24,7 ettari

Presso la Sala Buozzi la prima parte del Dibattito Pubblico promosso dalla nostra Associazione sulla riduzione

Giulianova, 6 gennaio 2024. L’evento si è svolto con grande partecipazione di cittadini molti dei quali avevano già richiesto di poter prendere la parola. Preziosi sono state le relazioni dell’Arch. Maria Antonietta Adorante e del Prof. Enzo Di Salvatore. Particolarmente qualificante è stata, da un punto di vista scientifico, la presenza in sala del Prof. Vincenzo Cerulli Irelli.

Come è noto, per via della ristrettezza dei tempi, dato il gran numero di interventi già prenotati, l’evento non si è potuto concludere poiché in un Dibattito Pubblico prevale il diritto di esprimersi di coloro che lo hanno chiesto.

L’evento si concluderà venerdì 12 gennaio a partire dalle ore 17:30, presso il Palazzo del Mare a Roseto degli Abruzzi.

La prenotazione degli interventi è bloccata alla data di ieri; il dibattito riprenderà tout de suite in apertura dell’appuntamento di chiusura del 12 gennaio. Tenuto conto che per questo nuovo appuntamento non sono previste relazioni introduttive, una volta chiuso il dibattito ci sarà spazio per deduzioni e chiarimenti, nonché per le conclusioni del Presidente.




L’ABBANDONO DEI RIFIUTI

Scattati i controlli 2024 per il contrasto

Fossacesia, 2 gennaio 2024. La Polizia Locale ha intensificato in questi primi giorni del nuovo anno i controlli sul fronte dell’abbandono dei rifiuti sul territorio comunale. In via Scata, nei pressi dell’uscita della Fondovalle Sangro, su segnalazione pervenuta al Comandante della PL Sebastiano Arboretti Giancristofaro,  è stato rinvenuto un consistente abbandono di sacchi di spazzatura di vario genere. Gli agenti stanno procedendo all’individuazione dei responsabili per le sanzioni del caso. Per la rimozione dei rifiuti sono intervenuti gli operatori Ecolan.

“Molti materiali che avrebbero potuto prendere la strada della discarica, sono stati lasciati in zone agricole – commentano il sindaco Enrico Di Giuseppantonio e l’assessore alla Sicurezza ed Ambiente Umberto Petrosemolo – Purtroppo,  si tratta di fenomeni isolati ma che si verificano e contro i quali è stata implementata l’azione della Polizia Locale e delle Guardie Ecologiche volontarie, che da tempo operano prima di tutto con il  compito di sensibilizzare ulteriormente su una differenziazione adeguata, spiegando al cittadino quali errori commette e fornendo indicazioni per una corretta gestione dei rifiuti”.

Dopo i dovuti accertamenti, scatteranno le sanzioni previste in base al tipo di violazione.




RIFORESTARE AREE RECUPERATE DAL DEGRADO

Al Parco paesaggistico Lauretum messi a dimora 200 nuovi alberi e arbusti

Loreto Aprutino, 2 gennaio 2024. Il Parco paesaggistico Lauretum a Loreto Aprutino saluta il 2024 con il completamento di una nuova area verde con la riqualificazione ambientale di terreni prima abbandonati. Sono in totale 200 i nuovi alberi e arbusti messi a dimora su un’area a pochi passi dal centro abitato.

I lavori di riforestazione, che si sono svolti a più riprese in dicembre 2023, hanno ridato valore e qualità paesaggistica a una parte di territorio che per anni era stata lasciata nel degrado, tra rovi e tanti rifiuti di ogni genere. L’obiettivo è quello di incrementare la biodiversità locale e contribuire alla tutela degli ecosistemi urbani e periurbani.

I benefici dell’intervento sul territorio saranno molteplici in quanto le nuove piantine, crescendo, contribuiranno alla rigenerazione ambientale di queste aree, agiranno come filtro per le polveri sottili in prossimità di zone urbane e potranno incrementare con il tempo il valore paesaggistico di questi luoghi.

“Abbiamo ridato vita a un altro tassello del paesaggio agreste loretese – commenta il curatore del parco paesaggistico Alberto Colazilli – Il progetto di riqualificazione, fortemente voluto dallo staff del Parco Lauretum e dal CEA di interesse regionale Giardino dei Ligustri, si inserisce nell’articolato sviluppo dei giardini, frutteti e orti panoramici che valorizzano le aree prospicienti al borgo loretese.”

“Sul terreno oggetto dei lavori sono stati realizzati boschetti di Laurus nobilis, l’albero simbolo di Loreto, insieme con Leccio e altre latifoglie sempreverdi autoctone, ed è stata sistemata la sentieristica – continua Colazilli – È stato anche recuperato, salvato dai rovi e dall’abbandono, un annoso esemplare policormico di Laurus. La nuova area verde avrà valore anche come laboratorio all’aperto di educazione ambientale per svolgere attività didattiche con le scolaresche e per divulgare e far conoscere dal vivo azioni di recupero ambientale.”




TAGLIO DELLA RISEVA BORSACCHIO

Da un post in 4 ore oltre 100 persone in spiaggia da Roseto per dire no al taglio. Sui social migliaia di adesioni e una rete di associazioni è in marcia in tutta Italia

Roseto degli Abruzzi, 2 gennaio 2024. Roseto degli Abruzzi ha scelto da che parte stare. Nel taglio alla riserva Borsacchio fatto di notte da un manipolo di consiglieri regionali che non hanno minimamente contatti con il territorio ed hanno ascoltato esponenti (due di numero) di una associazione non riconosciuta e non registrata dove i due unici rappresentanti non sono residente e non sono agricoltori.

Unico passato di questi esponenti in riserva è la vendita di un immobile a un grosso costruttore per realizzare una grande struttura turistica.

Azione fallita con il fallimento e bocciatura del PAN del cemento del 2011

Le motivazioni poste sono ridicole. Siamo al livello del terrapiattismo. Non si possono portare ulivi, non si possono coltivare terreni, non si possono fare ristoranti, non si possono fare B&B. Senza nemmeno entrare nel tecnico basta vivere il territorio.

Nella realtà potete tutti prenotare nei B&B nati nella riserva su ogni piattaforma, andare a mangiare nei ristoranti nati nella riserva e percorrere la statale per vedere ulivi potati, le colture e le viti.

Tutti sanno le reali motivazioni , anche i veri agricoltori che già nel 2009 in una riunione denunciarono come gruppi di costruttori chiedevano di acquistare terreni nella riserva . Qualcuno ha venduto qualcuno ha resistito per difendere i terreni dei padri e nonni.

In poche ore oltre 100  persone si sono radunate in spiaggia e migliaia e migliaia sui social si esprimono contro questa operazione.

Solo pochi non del territorio possono credere a simili follie che hanno motivato il taglio.

Le aziende agricole sono 18 in riserva Borsacchio. Ed è nata da una proposta di legge del 2004 con 17 consiglieri regionali firmatari di ogni schieramento. Nel 2005 è stata approvata nella legge di bilancio e nel 2006 una nuova legge aggiunse la foce del Tordino e corresse un refuso nel titolo .

Inizia un anno di manifestazioni e ricorsi . Ma questo taglio non rimarrà.

Marco Borgatti

Presidente Guide Del Borsacchio -Guardia Ambientale – Direttivo WWF Teramo – Presidente FIAB Roseto




LA RIFORMA DELLA RISERVA REGIONALE A COLOGNA

È passato in Consiglio regionale un emendamento che riforma la Riserva Borsacchio a Cologna

Roseto Degli Abruzzi, 1° gennaio 2024. Viene tutelata con un forte vincolo di riserva naturale tutta la fascia sulla costa, tra la ferrovia e la spiaggia. La razionalizzazione della Riserva a Cologna (Riserva Borsacchio) è una richiesta che portiamo avanti da tempo come Associazione agricoltori, proprietari e residenti.

Ringraziamo il Consiglio regionale Abruzzo per aver attuato la riforma della Riserva.

Noi agricoltori siamo i primi a voler tutelare come riserva la parte sul mare. C’è una particolare valenza naturalistica, l’uccelletto fratino, una volta una tartaruga.

Ma che senso aveva la riserva naturale sulla strada statale? Tutela la naturalità dei benzinai? Però impone vincoli fortissimi e ingiustificati a chi ci vive e lavora. Vietato brecciare un piazzaletto per parcheggiare il trattore, un agricoltore che pota magari un po’ forte gli ulivi si può addirittura trovare una denuncia penale perché sulla strada statale è riserva e potare in modo drastico un ulivo può essere considerato un crimine punito con minimo 3.000 euro di sanzione e massimo 18 mesi di carcere per deterioramento e devastazione di habitat di parco naturale. Ad un agricoltore è capitato, poi invece della denuncia gli hanno fatto “solo” 15.000 euro di multa.

Ed anche le lungaggini amministrative, in 18 anni non è ancora stato approvato il piano di regole della riserva, per cui è stato tutto congelato, è stato impossibile ristrutturare in modo efficiente un casale, avere un’agricoltura moderna ed economica. Senza poter avere strutture di servizio, cantine, stalle, laboratori, si è condannata tutta l’area ad un’agricoltura di seminativi, povera. Le famiglie di agricoltori non hanno potuto avere una crescita professionale, con i seminativi ci vogliono vaste aree per avere l’economicità.

Si è condannato il territorio ad una agricoltura minima, a bassa redditività, per viverci con l’agricoltura povera occorrono vaste estensioni. Le famiglie sono state costrette ad  abbandonare le attività agricole, i casali non sono stati recuperati, non si è potuto costruire niente, chi si sposava doveva andarsene e  il territorio si è desertificato. Mancando il controllo del territorio da parte della popolazione sono arrivati gli scostumati ad abbandonare immondizie da ogni zona. Quel territorio che doveva essere una riserva naturale è diventata un’immensa discarica.

Ora con la riforma della riserva operata dalla Regione, sul mare ci sarà una giusta, fortissima, tutela, e la riserva diventerà finalmente presto operativa, ci sarà anche un potenziale turistico. L’agricoltura potrà svilupparsi normalmente come nel resto della provincia. Le colline avranno la tutela del   piano paesaggistico, non sarà possibile nessuna speculazione, però l’agricoltura e il turismo potranno vivere senza il blocco totale di questi 18 anni.

Inoltre, c’era ormai timore in tutti gli agricoltori abruzzesi e chi ha casa o vive in campagna che come 18 anni fa era stata fatta a Roseto una riserva ingiustificata, sulla strada statale, in ogni posto in Abruzzo poteva nascere dall’oggi al domani una riserva senza nessuna motivazione naturalistica ma solo per avere stipendi, massacrando però la popolazione rurale.

18 anni fa era stata proposta una riserva che nella relazione accompagnatoria prevedeva la fascia sul mare, disabitata e con valore naturalistico, una trentina di ettari, poi all’ultimo momento era stata portata a 1.100 ettari assoggettando a riserva la strada statale e le colline, tutte aree abitate e dove si lavora e non c’era nessuna motivazione naturalistica per fare una riserva. In questo modo però arrivavano all’Ente della riserva tanti soldi pubblici. Una decina di stipendiati e tantissimo potere. Così si è massacrata la popolazione degli agricoltori e di chi vive o a casa in campagna.

Ieri il Consiglio regionale Abruzzo ha rettificato, ha corretto, il pasticcio di 18 anni fa. Ci sarà la riserva sul mare e finalmente partirà la riserva, dove serve ed è giusto che ci sia.

Noi ringraziamo il Consiglio regionale che ha avuto la sensibilità di difendere e tranquillizzare gli agricoltori e le famiglie che vivono o hanno casa in campagna in Abruzzo.

Pierpaolo Mori

Associazione Agricoltori, Proprietari e Residenti Roseto Zona Borsacchio, Pagina Facebook Omonima




GIORNO TRISTE PER ROSETO E L’ABRUZZO

La Regione Abruzzo ha perpetrato un atto scellerato, tagliando drasticamente la Riserva Borsacchio. I ricchi prevalgono su poveri e natura e gettano nel caos un territorio che dopo 20 anni stava per attivarsi.

Roseto degli Abruzzi, 29 dicembre 2023. Con un emendamento notturno, i primi firmatari Di Matteo e Febbo hanno escluso l’intero tratto collinare, riducendo la riserva da 1100 ettari a soli circa 25 ettari lungo la spiaggia fino alla ciclabile.

Questa decisione ha conseguenze gravi e immediate. Il Piano di Assetto della Natura (PAN), preparato con dedizione e impegno per oltre vent’anni, è ora da rifare completamente. Dopo una lunga attesa, il PAN era finalmente pronto, e secondo voci di corridoio, avrebbe dovuto essere approvato entro gennaio 2024. Vent’anni di lavoro e un investimento di 250.000 euro per il primo PAN, oltre a circa 50.000 euro per il secondo, sono andati in fumo. Il lavoro da rifare è enorme, e chi ne soffrirà di più sono gli agricoltori, che perderanno la possibilità di gestire i fondi a sostegno delle aree delle riserve.

La decisione avrà anche ripercussioni sulla creazione di lavoro sostenibile. I poveri agricoltori che aspettavano fondi regionali ed europei per ristrutturare casolari a fini turistici e generare occupazione sostenibile vedono ora svanire le loro speranze. Perdiamo non solo occupazione futura, ma anche milioni di euro di finanziamenti europei per le attività sostenibili nelle riserve, coinvolgendo agricoltori e allevatori.

Mentre alcuni potrebbero trarne vantaggio, come gli investitori edili interessati a costruire palazzine, la vera perdita sarà per la natura e il futuro della nostra città. In un’epoca in cui il mondo si muove verso la sostenibilità, Roseto perde la sua attrattività per il futuro.

Noi, cittadini responsabili, non accettiamo passivamente questa decisione. Stiamo esaminando attentamente la situazione e prenderemo azioni concrete. Annunciamo che organizzeremo una grande manifestazione a breve, invitando tutti i cittadini e le associazioni interessate. I nostri legali stanno esaminando tutte le carte pertinenti, poiché crediamo che questa decisione debba essere contestata con forza.

È inaccettabile che il Comune non sia stato nemmeno consultato su questa drastica decisione. Vent’anni di lotta per attivare la Riserva sono stati vanificati da un atto impulsivo che non tiene conto delle esigenze della comunità e del territorio. Presto, capiremo i motivi dietro questa scelta e individueremo coloro che ne sono i mandanti.

Invitiamo la comunità a unirsi a noi nella protesta. La nostra voce unita sarà forte e chiara: la Riserva Borsacchio deve essere preservata e gestita in modo sostenibile per il bene di tutti.

Marco Borgatti

Presidente Guide Del Borsacchio – Guardia Ambientale – Direttivo WWF Teramo – Presidente FIAB Roseto