IL PROGETTO DI DIFESA COSTIERA

Il progetto di Vignola, presentato dal Comune di Vasto, non sembra rispettare, con ogni evidenza, le ultime direttive nazionali (2016/2018) in materia di erosione costiera.

Vasto, 22 novembre 2023. Secondo le “Linee guida nazionali per la difesa della costa dai fenomeni di erosione e dagli effetti dei cambiamenti climatici” dell’ultimo Tavolo Nazionale sull’Erosione Costiera del 2018 (sottoscritto peraltro anche dalla regione Abruzzo ), si evidenziano molteplici e sostanziali criticità legate alle barriere frangiflutti emerse e soffolte che non possono essere ignorate.

Quanto riportato nel documento redatto nel 2018 con la supervisione tecnica dell’ISPRA Istituto Superiore per la Protezione la Ricerca Ambientale e voluto dal MASE Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, mette in luce che riguardo le “barriere frangiflutti emerse e sommerse” gli “effetti indesiderati sono molteplici” Cit.

E ancora: “La diffusione che oggi si registra di queste tipologie di difesa non è quindi giustificabile con l’efficacia delle stesse, ma piuttosto con la mancanza in passato di studi, monitoraggi e analisi sufficienti a svelarne tutti gli aspetti, anche negativi, e con la necessità di rincorrere i fenomeni e le esigenze di protezione lungo zone sistemi costiere in rapido sviluppo (anni ’60 e ’70).”  Cit.

Nonostante il progetto preveda a margine l’utilizzo di dispositivi recenti, le così dette Reef Ball, il cuore dell’opera si basa invero su classiche barriere soffolte, peraltro di grandi dimensioni ed estese a tutto il litorale interessato. Il progetto, così concepito, parrebbe quindi gravato da tutti gli effetti negativi dovuti alle barriere frangiflutti che, come detto, sono ampiamente documentati dalle direttive nazionali, che ne sconsigliano senza mezzi termini l’installazione.
I tempi e le tecnologie sono maturi per abbandonare un simile modello impattante, orientandosi verso soluzioni virtuose che risolvano il problema senza ledere il paesaggio, l’ambiente e i legittimi interessi della comunità tutta. Nelle prossime ore il Comitato sottoporrà all’attenzione del Comune di Vasto una bozza di progetto a supporto ed integrazione di quello esistente affinché tenga conto dei temi qui sollevati.

P.S. Di seguito si allega uno stralcio tratto dalle “Linee Guida Nazionali per la difesa della costa dai fenomeni di erosione e dagli effetti dei cambiamenti climatici”

fonte www.mase.gov.it (https://www.mase.gov.it/notizie/linee-guida-nazionali-la-difesa-della-costa-dai-fenomeni-di-erosione-e-dagli-effetti-dei):

“..Queste opere, sia nella versione emersa sia sommersa, fissano la linea dei frangenti, tendono a spostare verso il largo le correnti litoranee e creano una discontinuità nel trasporto solido con conseguente riduzione dell’apporto di sedimenti dalla spiaggia protetta ai litorali limitrofi ed eventuale innesco/accentuazione del fenomeno erosivo nel litorale sottoflutto. Frequentemente tali opere portano anche ad uno scadimento della qualità delle acque e dei fondali interclusi sottocosta (aumento della torbidità e della sedimentazione delle frazioni più fini).

Inoltre, per effetto del moto ondoso incidente, in corrispondenza del fianco esterno di queste opere, si determina un notevole approfondimento dei fondali e, per effetto delle correnti di ritorno durante le mareggiate, la formazione di approfondimenti locali in corrispondenza dei varchi che rappresentano vie preferenziali di allontanamento dei sedimenti dal sistema litoraneo, oltre che un pericolo per la balneazione.
Altro aspetto da tenere in considerazione nelle valutazioni e scelte progettuali, è che per l’effetto di contenimento delle onde di ritorno, quando vengono tracimate durante le mareggiate, in corrispondenza di queste opere si viene a determinare un sovralzo del livello marino e quindi una maggiore capacità di penetrazione delle onde sui litorali.

A fronte quindi di un effetto di protezione, che si esplica maggiormente in condizioni “normali” o di mareggiate di scarsa intensità, e di contenimento dei sedimenti nella spiaggia sommersa sul lato interno alla barriera, gli effetti indesiderati sono molteplici.

La diffusione che oggi si registra di queste tipologie di difesa non è quindi giustificabile con l’efficacia delle stesse, ma piuttosto con la mancanza in passato di studi, monitoraggi e analisi sufficienti a svelarne tutti gli aspetti, anche negativi, e con la necessità di “rincorrere” i fenomeni e le esigenze di protezione lungo zone sistemi costiere in rapido sviluppo (anni ’60 e ’70).”

Comitato Litorale Vivo




LE GREEN COMMUNITIES NEL FRANCOBOLLO DEI 70 ANNI UNCEM

Presentato oggi a Roma.  Dentro ci sono i nostri valori, le transizioni di terra e territorio, il camminare insieme, i beni collettivi della montagna

Roma, 21 novembre 2023. “Nel francobollo presentato stamani al Ministero delle Imprese del Made in Italy, in occasione dei 70 anni di Uncem, c’è il senso del nostro impegno, ci sono i nostri valori, le transizioni sociali, climatiche, energetiche, economiche”. Questo il commento di Lorenzo Berardinetti, presidente Uncem Abruzzo, sul francobollo realizzato da Poste Italiane per l’Uncem.

“Nella grafica realizzata con Elena Zoccarato”, ha continuato Berardinetti, “ci sono le Green Communities, la comunità che cammina insieme, in salita, le energie rinnovabili con gli impianti che sono comunitari, i beni collettivi, l’acqua e la forza di gravità, le foreste e il vento, il sole, la terra e il territorio. Cordata sì, camminare insieme che è l’unica via possibile per le persone e per gli Enti locali, per i Comuni che superano i municipalismi. Una montagna che innova, che produce idee e risorse, economie e nuove relazioni.

Una sfida di futuro che si fa storia di sette decenni, piccola nella grande Storia, e oggi anche francobollo. Ringrazio per averci creduto, con Uncem, la Sottosegretaria Fausta Bergamotto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, i Vertici l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, il Codirettore Giuseppe Lasco e gli Amici di Poste Italiane con i quali attuiamo la legge 158/2017 sui piccoli Comuni e anche – come dice questo prodotto filatelico – la 221/2015 sulla Green Economy. Territori aperti all’Europa delle comunità e dei territori”.




21 NOVEMBRE: DA MOLTI ANNI GIORNATA DEDICATA AGLI ALBERI

Molti eventi di messa a dimora in tutta Italia

Roseto degli Abruzzi, 21 novembre 2023. Una iniziativa importante che focalizza, almeno per un giorno, il focus sull’importanza ambientale e sociale degli alberi.  Un albero mitiga gli sbalzi climatici, fornisce ossigeno, ombra, riparo per specie e rappresenta un elemento importante per il benessere di noi stessi.

Ma dalla giornata abbiamo deciso, già dal 2022, di lanciare la campagna “Dalla giornata dell’albero alla Città dell’albero” con patrocinio del Comune di Roseto degli Abruzzi e importanti collaborazioni tecniche con WWF, IAAP e le associazioni locali Joya, Città Gentile, Parkattivo e il supporto operativo del Corpo Volontari Protezione Civile Roseto.

Il 21 Novembre si è svolta prima alla Scuola D’Annunzio a Roseto la messa a dimora con studenti di due piante di agrumi con lavori pratici e non la sola spiegazione teorica. I bambini hanno scavato, mosso terra e innaffiato per fissare nella memoria un concetto semplice: gli alberi sono un tesoro lento, vedranno da  adulti, magari quando saranno madri e padri, il frutto del loro lavoro e capiranno quanto sia importante salvarli.

I bambini sono esplosi in festa ed hanno preparato lavori per celebrare gli alberi sotto la guide del personale docente.

Alle 11.30 poi si è passati alla Villa Comunale dove si sono messe a dimora due piante di ciliegi sempre con i bambini delle scuole per lasciare a tutte e tutti un ricordo aperto e visitabile alla presenza dei rappresentanti del Comune.

Ma non è solo oggi per noi la festa dell’albero, il progetto punta a mettere alberi nelle scuole e parchi pubblici fino a dicembre grazie alla campagna adotta un albero sostenuta da cittadini e turisti che con una piccola donazione ci consentono di acquistare alberi.

Il giorno 20 Novembre abbiamo piantato altri quattro alberi nelle scuole Schiazza a Roseto e a Cologna Spiaggia. Nei prossimi giorni saremo nelle scuole di Santa Petronilla, Cologna Paese e poi a dicembre inizierà la messa a dimora nella Riserva Borsacchio.

Tutto il lavoro e le spese sono frutto delle vostre donazioni e per questo vi ringraziamo




TERZO INCENDIO DELLA DITTA TERRAVERDE

Il Sindaco Perazzetti “Richiesta l’immediata sospensione delle attività”

Città Sant’Angelo, 21 novembre 2023. Nuovo incendio nel territorio di Città Sant’Angelo nella zona della Ditta Terraverde Energy Srl, terzo avvenimento consecutivo in poche settimane. L’Amministrazione Comunale, intervenuta celermente sul luogo con le autorità e i comparti tecnici, richiede alla Regione Abruzzo e all’ARTA, per motivi di pubblica salute e sicurezza, di predisporre tutti gli atti amministrativi di competenza finalizzati alla rimozione urgente di tutti i rifiuti esterni alla struttura e alla sospensione delle attività, con conseguente chiusura immediata della stessa.

Il Sindaco Matteo Perazzetti: “Una tragedia che torna a colpire l’area, stiamo sollecitando attraverso tutti i mezzi in nostro possesso gli organi competenti affinché intervengano ai fini della risoluzione tempestiva e definitiva del problema. La sicurezza pubblica e la serenità dei cittadini angolani è per noi un obiettivo cruciale, motivo per cui utilizzeremo tutti gli strumenti possibili per impedire che avvenimenti simili riaccadano”




DALLA GIORNATA DELL’ALBERO ALLA CITTÀ DELL’ALBERO

Un serie di sei giornate per mettere a dimora alberi donati dai cittadini

Roseto degli Abruzzi, 19 novembre 2023. Non solo il 21 Novembre ma la fine del 2023 ci saranno una serie di giornate per rendere Roseto la Città dell’Albero partendo dalle scuole. Il prossimo 21 Novembre 2023 sarà la Giornata dell’albero. A Roseto degli Abruzzi le Guide del Borsacchio continuano il progetto “La città dell’albero”.

Nel corso dell’estate è stata lanciata una campagna di crowdfunding “Adotta un Albero” con cui cittadini e turisti hanno donato alberi all’associazione. Nel mese di novembre e dicembre, i più favorevoli per la messa a dimora, continueremo la campagna di messa a dimora di alberi nelle scuole e sui terreni pubblici.

La scorsa stagione, in collaborazione con WWF, IAAP, Joya,Città Gentile, Parkattivo, abbiamo piantumato 58 alberi fra scuole , parchi e Riserva Borsacchio.

Il nostro modello è coinvolgere i giovani delle scuole non solo con piccole lezioni di educazione e laboratori ma con azioni pratiche di messa a dimora. Per quel che è possibile facciamo scavare, posizionare, ricoprire e diamo compiti per irrigare l’albero nell’anno scolastico.

Tutto questo per far capire alle nuove generazioni come un albero sia un tesoro di socialità, benessere ma al tempo stesso è un tesoro lento che vedranno crescere nel corso della loro vita e che sono da preservare.

L’evento principale sarà alla Villa Comunale di Roseto il 21 Novembre alle 11.30 dove posizioneremo due alberi di ciliegio con tutte le scuole di Roseto.

Le prossime giornate di piantumazione sono:

20 Novembre – 9.30 Scuola Cologna Spiaggia

20 Novembre – 11.30 Scuola Schiazza

21 Novembre – 9.30 Scuola D’Annunzio

21 Novembre – 11.30 Villa Comunale

29 Novembre Scuola Cologna Paese

Tutte le domeniche di dicembre nella Riserva Borsacchio

Marco Borgatti

Presidente Guide Del Borsacchio -Guardia Ambientale – Direttivo WWF Teramo – Presidente FIAB Roseto




VOLONTARI AL LAVORO

Questa mattina in attività per pulire le strade pubbliche

Giulianova, 16 novembre 2023.  Oggi, di buon’ora, con alcuni volontari, abbiamo provveduto a ripulire via Riva del Sole, strada appartenente al patrimonio pubblico del Comune di Giulianova, da cumuli di foglie e rami. Più volte abbiamo segnalato le condizioni di abbandono in cui versano le strade della zona nord di Giulianova.

Abbiamo ricordato al Comune di Giulianova e alla ditta aggiudicataria del servizio di pulizia di inserire anche tali strade nella programmazione degli interventi. Abbiamo ricordato che l’art. 14 del Codice della Strada affida agli enti proprietari il dovere di provvedere “alla manutenzione, gestione e pulizia delle strade, delle loro pertinenze e arredo…”.

Abbiamo segnalato come tale obbligo sia stato sistematicamente ignorato. Al di là di un paio di interventi, rapidi e di facciata, consumati nei mesi scorsi, le strade della zona nord sono state lasciate al loro destino di abbandono. In questi mesi, la totale assenza di interventi di pulizia da parte dell’ente gestore ha esposto i cumuli dei prodotti vegetali degli alberi alla pioggia, all’umidità e al vento, con l’effetto di trasformarli in poltiglia, rendendo le strade medesime, da un lato, scivolose e dunque rischiose per i cittadini utenti, dall’altro lato, trasformandole in habitat ideale di insetti e piccoli animali, con potenziali effetti dannosi sul piano igienico-sanitario.

Oggi, come detto, alcuni volontari hanno provveduto a spazzare le strade dai voluminosi cumuli di foglie, rendendole più agibili, più pulite ed eliminando i potenziali pericoli descritti. Il Comitato ribadisce con forza quanto già più volte richiesto, e cioè che l’Amministrazione comunale e l’ente gestore del servizio di spazzamento assumano senza più alcun indugio ed in maniera definitiva la responsabilità che la legge affida loro ed intervengano per porre fine alle inaccettabili condizioni di disagio che strade abbandonate comportano




DUE TINY FOREST PER LA CITTÀ

Giornata internazionale dell’albero 2023

San Giovanni Teatino, 16 novembre 2023. La salvezza viene dagli alberi: è questo il messaggio che l’amministrazione comunale di San Giovanni Teatino vuole lasciare alla comunità attraverso la messa a dimora di due Tiny Forest (piccole foreste urbane) in occasione della Giornata Internazionale dell’albero 2023. Le aree interessate per questa prima esperienza di forestazione urbana sono l’area a verde di Piazza dei Popoli nel pomeriggio del 21 novembre 2023 e quella di via Giulio Cesare nell’intera giornata di sabato 25 novembre 2023.

La Tiny Forest è una piccola concentrazione di alberi che seguendo il metodo del botanico giapponese Miyawaki che l’ha ideata, è capace in pochi anni di sviluppare un bosco maturo in grado di produrre grande quantità di ossigeno, abbassare le temperature in area urbana e rigenerare il suolo. Gli alberi da impiantare, in totale 400, provengono dai semi di piante autoctone che la Consulta del Verde e i cittadini hanno messo a dimora nell’Orto degli Alberi di via Ciafarda in occasione della Giornata dell’Albero 2022. “Si chiude un circolo virtuoso – commenta il sindaco Giorgio Di Clemente – per questo voglio ringraziare la Consulta del Verde che sta portando avanti questo importante progetto di riforestazione urbana che darà al territorio negli anni un grande contributo sia in termini di rigenerazione ambientale che di crescita culturale”.

“Occorre modificare lo sguardo e diventare consapevoli – aggiunge l’assessore Gabriella Federico – Se l’uomo in passato ha disboscato e impoverito il territorio per allargare le sue attività antropiche, oggi proprio per salvare le sue attività dalle conseguenze del cambiamento climatico, deve tornare a riforestare per produrre ossigeno e abbassare le temperature. Le due Tiny Forest di imminente impianto – continua l’assessore – rappresentano solo il primo passo di un progetto più ampio. A breve il Comune pubblicherà un avviso per affidare a esperti il calcolo di CO2 prodotta sul territorio in vista di misure più ampie per il raggiungimento della neutralità carbonica”.

“Dobbiamo accelerare perché siamo in ritardo – conclude il presidente della Consulta del Verde Donato Toppi – il livello di CO2 presente in atmosfera ha sfiorato i 420 ppm (parti per milione) ovvero il 50% in più rispetto all’epoca pre-industriale, pertanto soluzioni smart come questa della Tiny forest sono la soluzione ideale per vincere questa battaglia perché le piccole foreste sono veloci, progressive e resilienti e soprattutto sono uno strumento importante di partecipazione dei cittadini alla costruzione del futuro. Invito pertanto i volontari delle associazioni del territorio, i cittadini, le Scuole a partecipare ai due appuntamenti di forestazione e a collaborare con la Consulta del Verde per le iniziative future”.

Appuntamento quindi martedì 21 novembre 2023 alle ore 15 presso Piazza dei popoli e sabato 25 novembre 2023 dalle 9,30 alle ore 17 presso l’area a verde di via Giulio Cesare.




PROBLEMI CHE BLOCCANO LA RISERVA

Mandato sollecito tramite legale per riprendere i lavori per la riconfinazione della linea di costa.

Roseto degli Abruzzi, 15 novembre 2023. Nel corso degli anni il comitato Borsacchio prima , e dopo le Guide del Borsacchio , hanno presentato diverse richieste per riprendere i lavori , fermi nel tratto della riserva da decenni, di riconfinazione della linea di costa.

Il paradosso che si è generato in questi lunghi anni è che nella realtà l’area è una spiaggia ma per la burocrazia un terreno. Anzi lo stesso mare, per la burocrazia, è terreno. La linea di costa è ferma a un’epoca in cui dove oggi c’è il mare c’erano vigneti. Viene quasi da sorridere ma , tecnicamente, nella Riserva Borsacchio abbiamo i primi terreni agricoli subacquei della storia.

I lavori furono avviati ma interrotti. Ed è ora che questo paradosso venga sanato. Sia per iniziare un’attività di tutela della costa e di rinaturalizzazione come prevede una Riserva, dall’altro è necessario per gli stessi proprietari che si trovano oneri per terreni non coltivabili, non irrigui ed in alcuni casi perfino sommersi.

L’avvocato incaricato Fabio Celommi ha inviato una formale nota all’ufficio del demanio marittimo per chiedere di far ripartire i lavori di riconfinazione.

Ricordiamo che per il C.N. Art. 28 – Fanno parte del demanio marittimo:  il lido, la spiaggia, i porti, le rade e che secondo il combinato disposto degli artt. 822 c.c. e 28 cod. nav., fanno parte del demanio marittimo il lido e la spiaggia e le aree normalmente coperte delle mareggiate e la striscia di terra che si estende eventualmente tra il lido e l’entroterra.

Per molti può sembrare un tecnicismo in realtà è uno dei principali problemi di convivenza e di conflitto. In questa situazione confusa anche le attribuzioni e le competenze si mischiano e le pratiche e procedura rallentano o addirittura si fermano.

Pensiamo alla famosa casa verde che cittadini e turisti lamentano per la pericolosità. Giustamente il proprietario difende il suo bene, giustamente il pubblico chiede la messa in sicurezza e/o demolizione. Ed inizia così un dibattito fra parti, anche con ricorsi al TAR, che alla fine porta nessuna delle due parti (pubblico e privato) a una soluzione né a favore di uno né dell’altro e la situazione di pericolo permane.

Una situazione dove tutti perdono. Attendiamo con speranza

Marco Borgatti

Presidente Guide Del Borsacchio -Guardia Ambientale – Direttivo WWF Teramo – Presidente FIAB Roseto




IL PESO INSOSTENIBILE DEL FUMO

Una riflessione sul presunto utilizzo del verde pubblico dismesso per finalità energetiche

Pescara, 12 novembre 2023. Che in città sia in corso da tempo una febbrile attività lavorativa pubblica intorno al patrimonio verde urbano è evidente. Da quel che si riesce a vedere e a capire, si tratta soprattutto di interventi, svolti lungo strade o piazze, di rimozione di individui arborei ritenuti per qualche motivo non sani, poi sostituiti quando è stato valutato necessario e possibile. La stessa cosa è avvenuta, anzi avviene ancora e accadrà di nuovo, per questioni di sicurezza: alberi rimossi perché presunti pericolosi per l’incolumità dei cittadini. Altre volte si è intervenuti per l’adeguamento funzionale di servizi, come nel caso di reti fognarie, o per la realizzazione di nuove infrastrutture viarie o insediamenti residenziali.

Caso a parte è la Riserva Dannunziana, interessata da un incendio pochi anni fam, ma anche da un attraversamento stradale lato monte, che ha visto l’asportazione di numerosi individui adulti, sia danneggiati, per via del fuoco, che sani, per far spazio ad una arteria viaria (il Pendolo).

Quel che si nota è che le piante, soprattutto querce, pini, e tamerici, vengono sovente “scambiate” con altre specie che si ritiene siano in grado di “sopravvivere” meglio in un ambiente antropizzato e che, durante la loro crescita, non arrechino danni con fronde e radici (in alcuni atti comunali definiti come “dissesto arboreo”) e che in aggiunta siano paesaggisticamente d’effetto, sia per il portamento che per il cromatismo.

Tante situazioni diverse, quindi, ma che potrebbero tutte far capo a scelte di buon senso o di opportunità, specie se completate con un bilanciamento almeno aritmetico tra vecchie e nuove essenze. Ma a mio avviso c’è  anche un altro fattore che le accomuna: l’asportazione di biomassa vegetale, che si traduce sempre nella rimozione dell’anidride carbonica fissata lì dentro da un lungo processo fotosintetico.

Al riguardo mi sono sempre chiesto: ma che fine ha fatto e fa tutta questa biomassa? Dov’è finita e dove finisce? Ci sono dati sul quantitativo, sia in termini di individui ma anche di peso e soprattutto di carbonio, che gli alberi rimossi hanno estratto, in un tempo dilatato, dall’atmosfera? Esiste un bilancio di massa che consenta di dire quanta CO2 queste piante hanno accumulato nei loro tessuti? Aggiungerei ancora: e che uso ne è stato fatto? Al di là dei processi di decomposizione naturale di fondo, ne è stata mantenuta il più possibile la componente di materia, trattenendo e non disperdendo il contenuto in carbonio, ad esempio con processi di compostaggio verde o anche trasformando il legname in manufatti e utensili vari,  o è stata scelta l’opzione della combustione, ottenendo certamente energia ma anche liberando CO2?

In altri termini: in tutti questi casi, sono state adottate decisioni ispirate ai principi di “resilienza”, e cioè del “non fare scelte che danneggino l’ambiente” a cui ad esempio rimandano tutti i finanziamenti del PNRR (DNSH, do non significant harm)? O no? La sola sostituzione delle essenze rimosse, anche con numeri multipli, è sufficiente a dare una risposta positiva? Non credo, soprattutto nel caso sia stata adottata una gestione della biomassa asportata per finalità energetiche.

E se la biomassa fosse andata in “fumo“, e sarebbe opportuno venisse esplicitato o meno con numeri alla mano, è stata fatta una valutazione del valore negativo di sostenibilità ambientale della CO2 reintrodotta in atmosfera? Si è in grado di fornire dati al riguardo? Quanto è in corso in città, e a breve quanto ci si appresta a fare all’interno della Riserva Dannunziana in termini di rimozione della biomassa “morta”, ha come base il principio di preservare la “materia” o si è già nell’ottica, consapevolmente o meno, di mandare tutto … all’aria?

Ecco, un bilancio in tal senso aiuterebbe meglio a capire, al di là di proclami, premi e del fascino del nuovo, il grado di sostenibilità ad oggi raggiunto nella gestione del patrimonio verde pubblico.

Giancarlo Odoardi – Direttore webmagazine Ri-media.net




NUOVI LAVORI SUI SENTIERI

È arrivato il momento delle scelte. Lavori di messa in sicurezza idraulica e pavimentazione della via da colle e del sentiero una opportunità ma un grande rischio da prevenire

Roseto degli Abruzzi, 11 novembre 2023. Recentemente sono in fase terminale i lavori di sistemazione dei sentieri della via Accolle che portano alla famosa fontana ed a Montepagano. Sorvolando su alcuni aspetti naturalistici e messa in opera dei lavori, una prima necessità sarà rinaturalizzare e sostituire tutte le alberature rimosse. Una necessità non solo naturalistica o estetica ma, soprattutto, come fattore di stabilità idrogeologica.  Come noto alberi e cespugli con le loro radici sono uno strumento essenziale per fronteggiare i fenomeni di smottamenti superficiali .

Ora però che i lavori sono stati fatti e posto in opera anche un asfalto torneranno i problemi che hanno tormentato quei sentieri. Il primo è l’eccessivo traffico veicolare che in una zona così delicata va a degradare rapidamente questi lavori.

Il secondo è l’utilizzo da parte di criminali di quella strada per sversare rifiuti come successo negli ultimi vent’anni. Annualmente nei nostri report segnaliamo oltre 30 accumuli di rifiuti depositati. Il terzo punto essenziale è la sicurezza delle migliaia di camminatori ed escursionisti che frequentano quel sentiero a piedi o in bici.

Solo la nostra associazione nell’ultimo anno ha accompagnato oltre 2000 escursionisti su quel tragitto. Nonostante le terribili condizioni frequentemente macchine anche ad alta velocità scendevano o salivano mettendo a rischio i camminatori.

Ora che la strada verrà riaperta e che avrà ancora maggiore fruizione bisognerà agire per evitare i problemi di questi vent’anni ovvero:

la prevenzione degli scarichi abusivi dei rifiuti

la sicurezza degli escursionisti

il mantenimento di una strada in una zona fragile

Ormai è arrivato il momento di valutare l’utilizzo di quella strada solamente per i residenti ed agricoltori dell’area. Tra l’altro era il fine progettuale iniziale di quando oltre 30 anni fa è nata la via della colle come l’abbiamo conosciuta.

Sarebbe opportuna una delimitazione mobile per far passare solamente residenti e proprietari oppure installare delle fototrappole o telecamere per vigilare gli accessi.

Senza queste scelte ora che il fondo è percorribile anche in maniera veloce da parte delle autovetture probabilmente nei prossimi due anni ci troveremo di fronte a maggiori problemi di sicurezza e di convivenza con escursionisti e probabilmente ancor più discariche abusive.

Mantenere fruibile, sicura e duratura l’opera è un pregio per la città offrendo un percorso suggestivo ed attrattivo che collega Roseto a Montepagano e rappresenta una perla naturale e storica da preservare.

Marco Borgatti




ECOMONDO RIMINI

Il sindaco di Giuseppantonio tra i relatori

Fossacesia, 8 novembre 2023. Con l’intervento su “Salvaguardia delle coste e valorizzazione della Comunicazione”, il sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio, sarà tra i relatori del convegno sui cambiamenti climatici che si terrà oggi nell’ambito della fiera Ecomondo 2023, che si svolgerà al Rimini Expo centre.

Ritenuta quale punto di incontro e di dialogo tra industrie, opinion leader, autorità locali, Ecomondo è l’occasione per raccogliere e per mettere a sistema gli elementi chiave che definiscono le strategie di sviluppo della politica ambientale dell’Unione Europea.

“Sarà anche l’opportunità per creare un momento di condivisione delle esperienze, per conoscere e confrontarsi con altre realtà – ha affermato il sindaco Di Giuseppantonio – Lo ritengo un motivo di crescita importante e di formazione indispensabile per attuare la rigenerazione ecologica dei suoli, dell’idrosfera, di protezione delle coste e delle città, per individuare le difese per far fronte ai cambiamenti climatici”.




ORSO MARSICANO VERSO LA RIPRODUZIONE ASSISTITA

Oipa: «no al rischio Trentino. Tutelare non solo la specie ma anche i singoli esemplari»

Milano, 7 novembre 2023. Se in Trentino gli orsi sono troppi e alcuni amministratori puntano all’abbattimento, il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga vuole ricorrere alla “riproduzione assistita” per aumentare il numero di orsi marsicani. Ci chiediamo se questo non determinerà poi una densità tale da creare poi problemi di convivenza con le popolazioni locali con eventuali conseguenze sulla pelle degli orsi.

Auspichiamo che tale progetto si svolga in maniera oculata e che abbia la priorità di tutelare non solo la specie ma anche i singoli esemplari. Così l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) sull’approvazione della Convenzione per la progettazione, realizzazione e gestione di una serie di interventi volti a supportare la formazione e il consolidamento di metapopolazioni di Orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus) e la loro diffusione nell’Appennino centrale.




OTTOBRE 2023 IN ABRUZZO

Il caldo sbaraglia i precedenti record

Ottobre 2023 sulla Regione Abruzzo è stato più caldo di 4.3°C rispetto alla media di riferimento climatologico 1991-2020, classificandosi così come di gran lunga il più caldo occorso nella serie storica degli ultimi decenni. Le temperature massime sono state in media superiori della climatologia di addirittura +5.4°C, con punte nell’entroterra pescarese di +6.6°C. Le anomalie di temperature minima sono state più omogenee sul territorio, in media +3.3°C. Le precipitazioni sono state più scarse in media del 64%, con estremi di -90% sul litorale teramano e di -40% sulla Marsica.

Un persistente sistema di alta pressione sull’Europa meridionale, in estensione dal Nord Africa, ha fatto sì che il flusso d’aria sia stato in prevalenza dai quadranti sud-occidentali, favorendo il frequente arrivo di masse d’aria calda e secca, accompagnata da polveri desertiche. Il mese sia stato praticamente tutto caratterizzato da anomalie termiche fortemente positive, fino a +10°C, con l’eccezione di due-tre giorni nella parte centrale del mese, quando sono avvenute parte delle scarse precipitazioni del mese. La prima metà del mese ha avuto cielo particolarmente sereno, soprattutto sulle aree appenniniche, mentre più nuvolosa è stata la seconda metà, quando sono occorse altre deboli precipitazioni ed episodi di vento forte di libeccio, con fenomeno del “garbino” sul versante adriatico.

Guardando il dettaglio delle località di Catignano (PE), Pescara, L’Aquila e Roccaraso (AQ), con la classifica delle dieci anomalie più positive e di quelle più negative di temperatura media mensile per il mese di ottobre nel periodo 1974-2023, si può notare come Il mese sia stato di gran lunga il più caldo in tutte le località, con anomalie il doppio o il triplo rispetto ai precedenti record, in particolare sul versante adriatico.

Tutti i dettagli dell’analisi meteo-climatica mensile sono reperibili sul portale del Centro di Eccellenza CETEMPS dell’Università degli Studi dell’Aquila: http://cetemps.aquila.infn.it/ottobre-2023-in-abruzzo-il-caldo-sbaraglia-precedenti-record/.




DALLA COREA ALLA MARSICA

Vedere da vicino come si produce metano dai rifiuti

Aielli, 4 novembre 2023. Dalla Corea alla Marsica per vedere da vicino come dai rifiuti si produce metano. Alcuni membri del consiglio comunale di Cheongju, capoluogo della provincia sudcoreana del Chungcheong Settentrionale, sono arrivati in Italia nei giorni scorsi per delle visite istituzionali. A guidare la delegazione il presidente della commissione ambiente Hong Seong -kag e il responsabile della commissione ambiente, Jeong Yeon – suk che hanno prima avuto modo di conoscere i meccanismi di un’azienda che produce energia e poi si sono spostati ad Aielli per visitare l’impianto di trattamento dei rifiuti Aciam dove è attivo da qualche mese un bio-digestore anaerobico che dalla lavorazione dei rifiuti conferiti dai diversi comuni produce 11.500 metri cubi al giorno di metano poi immesso nelle rete di distribuzione.

Il gruppo coreano è stato accolto dal personale Aciam e Tekneko, socio maggioritario della società consortile, che ha prima illustrato la storia e il funzionamento dell’impianto e poi ha accompagnato i membri del consiglio comunale di Cheongju a visitare tutta l’area. Tanti sono stati i quesiti posti dai rappresentanti istituzionali al personale in servizio e tanti i dettagli forniti per poter comprendere al meglio il ciclo dei rifiuti attivo nell’impianto di Aielli.

“Il nostro impianto è un vero e proprio orgoglio non solo per Aciam e Tekneko ma per l’intero territorio – ha commentato il Presidente di Tekneko, Umberto Di Carlo, membro del cda di Aciam – essere presi a esempio da illustri professionisti per quanto fatto nel sito di Aielli è per noi un vero e proprio vanto. Abbiamo ricevuto apprezzamenti da importanti atenei italiani, da riviste e media di settore, e ora da amministratori di una città della Corea che conta 831.635 abitanti. Un lavoro che inizia a dare i suoi frutti e che ci spinge a guardare sempre avanti”.




L’ORSA AMARENA IN COPERTINA

Firmata dall’artista Giuseppe Stampone per il nuovo numero di D’Abruzzo autunno 143

Ortona, 3 novembre 2023. È uscito il numero autunnale della rivista trimestrale D’Abruzzo Turismo Cultura Ambiente con la copertina realizzata dall’artista Giuseppe Stampone con un’opera appositamente realizzata per questo numero e dedicata all’orsa Amarena con i suoi cuccioli. All’interno della rivista, infatti, l’articolo a firma di Rossella Farinotti ci presenta Stampone, la sua attività e il suo ultimo progetto La natura delle cose in cui in maniera sottile e sofisticata, l’artista presenta le sue critiche nei confronti del mondo, attutite dalla poesia e dall’estetica dei suoi luoghi d’origine: il Gran Sasso e la Maiella.

La perdita dell’orsa Amarena pone il problema del difficile rapporto tra uomo e animali protetti, in territori dove i vincoli della tutela faunistica devono fare i conti con la trasformazione sociale ed economica delle comunità e questo argomento è l’oggetto delle interviste al Prof. Paolo Ciucci biologo, esperto in gestione e conservazione della Fauna selvatica, e a Goffredo Arcieri, Vice Comandante del Reparto Carabinieri Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise.

Un reportage a firma di Lucia Arbace con foto di Gino Di Paolo è dedicato alla mostra Panorama L’Aquila (progetto realizzato da Italics) tenutasi lo scorso settembre in ben diciannove sedi della città che ha vissuto un vivace fermento culturale nelle performance d’artista, nelle installazioni d’arte contemporanea accanto a capolavori d’arte antica, selezionati e messi a disposizione da oltre sessanta tra antiquari e galleristi di grande fama.

Lo Speciale di sedici pagine dedicato ai paesi del Parco Nazionale della Maiella, come di consueto ormai da alcuni numeri della rivista, questa volta propone: Manoppello, Serramonacesca, Lettopalena e Pratola Peligna in cui la spiritualità dei luoghi si rende manifesta anche attraverso le bellissime lavorazioni in pietra che troviamo nei capolavori delle abbazie di San Liberatore a Maiella o Santa Maria d’Arabona.

Un itinerario di Franco Persia ci porta alla scoperta di luoghi magici che, in ogni tempo ed in ogni cultura, hanno affascinato suscitando suggestioni di meraviglia, di paura, di rispetto e di rifugio. Accade nei boschi di Rocca Santa Maria, in provincia di Teramo, che ammantano i profili arrotondati dei Monti della Laga e che custodiscono, in località Jacci di Verre, presso il Ceppo, un luogo unico fatto di “faggi torti” dalle forme innaturali e bizzarre.

Pablo Dell’Osa ci racconta quanto accadde a Pescara e ad Ortona, 80 anni addietro, il 9 settembre 1943, il giorno in cui vinse la paura e gli accadimenti delle 90 ore topiche per il destino del Belpaese.




I CUCCIOLI DELL’ORSA AMARENA STANNO BENE

Oipa: «vietare la caccia nelle aree che frequentano»

Milano, 3 ottobre 2023. Occorre permettere ai due giovani plantigradi di continuare a crescere senza essere disturbati e senza rischiare la vita

I giovani orsi di Amarena stanno bene e crescono. Questa la confortante notizia che oggi dà il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, ma ora vanno difesi dai cacciatori. Si vieti l’attività venatoria nelle aree frequentate dai due cuccioloni. Così l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa).

Gli orfani hanno 10 mesi e hanno bisogno di essere lasciati in pace tanto dai curiosi quanto dai cacciatori. In vista dell’apertura della caccia al cinghiale, la richiesta ufficiale è già arrivata agli organi competenti da parte del Pnalm e l’Oipa la sostiene e la rilancia ricordando che si tratta di esemplari appartenenti a una specie protetta che si trovano in un momento molto delicato. Hanno subito la morte della mamma due mesi fa e, nonostante tutto, rimanendo insieme sono riusciti a sopravvivere. Ora sono in procinto di andare in letargo e vanno tutelati dalle istituzioni e dalla comunità.

L’Oipa chiede che la Regione Abruzzo e l’Ambito territoriale di caccia (Atc) di Avezzano sospendano la caccia nelle zone che vedono la loro presenza, come attestato dal monitoraggio del Parco. Occorre permettere ai due giovani plantigradi di continuare a crescere senza essere disturbati e senza rischiare la vita.

Evidenziamo che lo scorso ottobre sono state introdotte sanzioni penali specifiche per l’uccisione, la cattura o la detenzione dell’orso marsicano e quindi sembra contradittorio che dopo neanche un mese dall’inasprimento delle sanzioni si possa cacciare nelle zone dove vivono anche gli orfani di Amarena.

[Foto: Carabinieri forestali/Pnalm]




SERVIZI ECOSISTEMICI FUORI LUOGO!

Pescara, 3 novembre 2023. Premesso che la colpa assoluta e primaria dell’abbandono di un water lungo la Nazionale Adriatica che attraversa la Riserva Dannunziana è dell’autore dell’irresponsabile gesto, dopo la segnalazione di diversi giorni fa mi aspettavo un intervento di rimozione più tempestivo da parte di Ambiente, sempre efficiente nel rispondere alle sollecitazioni da parte dei cittadini. Ma evidentemente questa volta l’azienda deve essere presa da altro.

E allora mi soffermo di nuovo su questa incresciosa situazione per il segnale di trascuratezza e di abbandono che trasmette e che non si addice ad un’area protetta, ma neanche a qualsiasi altra area urbana, se non deputata.

Quello che in effetti sta accadendo è il contrario di ciò che ci si sarebbe dovuto attendere, ma forse anche perseguire e sostenere nel tempo: ovvero che fosse la Riserva a contaminare il suo intorno, estendendo la sua dinamica evolutiva al di fuori dei suoi confini amministrativi e che nello spazio di espansione ne venissero agevolati i preziosi servizi ecosistemici.

Invece si ha la sensazione che stia accadendo l’opposto, e cioè che sia l’area protetta ad essere contaminata da quello che avviene al suo esterno, con una invasione delle usanze antropiche cittadine, di fruizione massiva e spesso di predazione e di consumo, riservate al verdee ai giardini urbani, soggetti ad altri regimi gestionali.

L’immagine del “vaso” abbandonato ai margini del bosco, che tra l’altro, dopo l’invasione stradale del Pendolo e l’incendio, dà segni di stanchezza e di cedimento, rattrista molto e sembra restituire una immagine di sconfitta, a partire dal piano di inciviltà di chi si è reso colpevole dell’abbandono doloso del sanitario, a cui evidentemente il messaggio della presenza della Riserva Dannunziana non è arrivato. Come forse a tanti altri. E dopo oltre venti anni dalla sua istituzione tutto ciò è inconcepibile!

Giancarlo Odoardi

Rifiuti Zero Abruzzo




SCHIUMA IN MARE

Portata alla luce dall’erosione la presenza di uno strato anomalo

Roseto Degli Abruzzi, 31 ottobre 2023. L’Associazione Robin Hood segnala la presenza di schiuma anomala sulla spiaggia del Borsacchio come da video e foto allegate, inoltre, come già segnalato un anno fa l’erosione continua a portare alla luce uno strato contenente oggetti di discarico presumibilmente di medicinali.

All’epoca enti risposero che non avevano trovato nulla, la Capitaneria di Porto più correttamente, contattata l’associazione pe l’esatta individuazione del sito, verificò’ la presenza dello strato e lo imputò a spiaggiamento.

Dopo tutto questo tempo se lo strato continua a portare alla luce resti, tutti riferibili a determinata attività, si ritiene compatibile l’ipotesi di un deposito di rifiuti realizzato molti anni fa.




SARÀ LA VOLTA BUONA?

Dagli Amici del Riciclo alle Guardie Ambientali

Pescara, 29 ottobre 2023. È indubbio che lo sforzo che Ambiente spa sta mettendo in atto per portare la città di Pescara verso performance vicine a quelle di realtà più virtuose, sia nazionali che europee, sia evidente e significativo. E non privo di ostacoli, ovviamente, visto che la necessità di cambiare abitudini consolidate nel tempo, per riallocarle su un nuovo e inevitabile piano di sostenibilità ambientale, non è e non sarà un’impresa né facile né immediata. Ma prim’ancora forse si è alle prese con una questione economica, perché gestire male i rifiuti costa, e anche parecchio, mentre effettuare una buona raccolta differenziata consente di sviluppare grandi economie e soprattutto, consumando meno e producendo meno scarti, di essere più resilienti.

A spingere la città verso una migliore prestazione ambientale ci potrebbero essere le “guardie ambietali”, di affiancamento ai cittadini ma operative anche sul fronte delle sanzioni. Ma questa non è una storia nuova per Pescara, anche se diversa da una precedente. Mi torna in mente una iniziativa del 2008, 15 anni fa, dell’allora “ATTIVA spa – Industria del recupero”, quando, sostenuta da un  contributo della Regione Abruzzo e del Comune di Pescara, varò un progetto finalizzato alla costituzione di una comunità di interesse attiva in tutta la città, denominata “AMICI DEL RICICLO”, con l’obiettivo di informare e sensibilizzare gli abitanti sui vantaggi economici ed ambientali di una corretta gestione dei rifiuti.

In sostanza si trattava di costituire, intorno ad una sorta di MANIFESTO, ovvero un elenco di buone pratiche, un  gruppo privilegiato di volontari da coinvolgere per organizzare iniziative ed eventi. Coloro che, fra gli “Amici del Riciclo”, fossero stati interessati a partecipare attivamente alle iniziative di comunicazione organizzate da Attiva, mettendo a disposizione parte del proprio tempo libero, avrebbero costituito la rete di educatori ed informatori ambientali, ricevendo una adeguata formazione sui temi della raccolta differenziata e del riciclo dei rifiuti, una pettorina, un tesserino di riconoscimento, ed un kit di attrezzature da utilizzare durante le attività divulgative.

L’obiettivo della rete degli “Amici del riciclo”, in sintesi, era mettere insieme ragioni e motivazioni condivise dei cittadini, chiamati a diventare in qualche modo amici del riciclo, cioè ad esprimere la propria volontà ed il proprio impegno nella raccolta differenziata, e soprattutto a maturare un atteggiamento virtuoso e consapevole sul fronte della riduzione della produzione dei rifiuti.

Questi gli obiettivi operativi di allora della rete degli “Amici del riciclo”

Tra gli “Amici del riciclo” saranno individuati utenti particolarmente disponibili e attivi che andranno a costituire la rete degli ecovolontari, ovvero un gruppo di animatori con mansioni più operative. A detti operatori possono essere affidate varie mansioni tra cui:

diffondere informazioni e sensibilizzare sui temi ambientali: la creazione di una cultura locale radicata sulle modalità di trattamento dei materiali di scarto richiede diversi livelli di intervento. Il rapporto diretto tra ecovolontari e territorio, tra persona radicata e il suo mondo di relazioni (amici, parenti, associazioni, parrocchia, partito, hob­by,…) è la forma più incisiva per trasferire informazioni e fare cultura;

costruire una rete di relazioni che permetta di ricevere e trasmettere informazioni, utilizzando i metodi tradizionali e le tecnologie informatiche e telematiche;

partecipare ad iniziative di diffusione delle informazioni: supporto alle serate pubbliche, punti informativi nelle piazze, distribuzione materiale e volantini, rapporti con attività commerciali e associazioni;

adottare una parte definita di territorio;

organizzare progetti specifici, ad esempio, in rapporto con i servizi sociali, attività di supporto agli anziani per la raccolta differenziata;

monitorare la qualità dei servizi attivi sul territorio: il potenziamento delle raccolte differenziate deve contare su un livello certo di erogazione dei servizi ed il monitoraggio e il controllo capillare di questi sono il primo passaggio per lavorare sulla qualità degli stessi.Giancarlo Odoardi – Rifiuti Zero Abruzzo




UN GIORNO DI GRANDE IMPEGNO

L’evento di pulizia ambientale. L’iniziativa è stata organizzata da Sabina Di Giacinto, referente Plastic Free, e promossa da Diego Ciarrocchi, membro attivo del Comitato di Quartiere Cona.

Teramo, 29 ottobre 2023. L’inquinamento da plastica è una sfida globale che richiede azioni locali e il coinvolgimento attivo della comunità. In Italia, ogni anno, più di 500.000 tonnellate di rifiuti plastici finiscono nell’ambiente, e iniziative come questa sono fondamentali per combattere la problematica attuale.

Oggi, 20 cittadini di tutte le età si sono uniti per ripulire Teramo da mozziconi di sigarette, bottiglie di plastica e una serie di oggetti, tra cui mattonelle, tende da appartamento, cartongesso e vestiti. Questi ritrovamenti, raggruppati in circa 50 sacchi, sottolineano l’urgenza di affrontare il problema dell’inquinamento causato dagli abbandoni illeciti. L’evento è stato anche onorato dalla partecipazione dell’Assessore Valdo Di Bonaventura, che si è addentrato coraggiosamente nelle

scarpate più ripide per contribuire all’azione di pulizia.

Questo evento non è stato solo una pulizia fisica, ma anche un’occasione per educare, condividere conoscenze e ispirare azioni future.

La referente Plastic Free, Sabina Di Giacinto, ha sottolineato l’importanza di fare squadra e di amare l’ambiente in cui viviamo. Ha dimostrato che l’azione collettiva è fondamentale per creare un impatto positivo e duraturo.

Ricordiamoci che la nostra azione continua a essere fondamentale per preservare la bellezza naturale della nostra regione. Sabina Di Giacinto e tutta la comunità di Teramo rimangono determinati a combattere l’inquinamento da plastica e a proteggere il nostro ambiente.

Per informazioni sulle future iniziative e per diventare referenti attivi dell’Abruzzo, è possibile visitare il sito: www.plasticfreeonlus.it Unisciti a noi nelle prossime iniziative e insieme continueremo a fare la differenza. Teramo merita di essere trattata con amore e rispetto, e oggi abbiamo dimostrato che siamo pronti a farlo.




PULIAMO IL MONDO

Gli studenti della scuola confermano il loro impegno per l’ambiente

Fossacesia, 28 ottobre 2023. Grande e appassionata partecipazione degli studenti delle classi seconde della Scuola Secondaria di Primo grado dell’Istituto Comprensivo di Fossacesia alla manifestazione Puliamo il Mondo, giornata di volontariato ambientale organizzata da Legambiente Abruzzo con il patrocinio di Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, del Comune di Fossacesia, della società EcoLan di Lanciano e dai Lions Club di Lanciano, e svoltasi nell’area monumentale di San Giovanni in Venere. Presenti all’evento, il sindaco Enrico Di Giuseppantonio, gli assessori Maura Sgrignuoli e Umberto Petrosemolo, il presidente regionale di Legambiente, Giuseppe Di Marco, il presidente della Eco.Lan Lanciano, Massimo Ranieri, il presidente dei Lions Club di Lanciano, Nicola Scaricaciottoli, Paola Marrollo presidente di Legambiente di Lanciano, volontari  della Protezione Civile e Ispettori Ambientali. 

“Siamo contenti e soddisfatti di aver visto una così nutrita presenza da parte della scuola ed esponenti del mondo dell’associazionismo – ha detto Il sindaco Di Giuseppantonio nel confronto con gli studenti ed insegnanti-. Sono momenti che ci incoraggiano ad andare avanti per dedicarci alla cura del bene comune e a favore della tutela dell’ambiente. L’iniziativa è la dimostrazione concreta di come ognuno possa fare qualcosa per contribuire a creare un mondo migliore, e allo stesso tempo per sensibilizzare con l’esempio il prossimo su una tematica fondamentale come il rispetto dell’ambiente. Un grazie enorme a tutti”.

Dal canto suo, l’assessore all’Ambiente, Petrosemolo, ha sottolineato come “sia stata una mattina che gli studenti non solo hanno dedicato alla caccia al rifiuto, ma hanno confermato il loro impegno sul fronte dell’ecologia e delle buone pratiche ambientali. Comprendere fin da piccoli il valore del bene comune e prendersene cura senza danneggiarlo o sporcarlo, rappresenta un patrimonio culturale indispensabile per una comunità che vuole guardare a un futuro migliore”.




CONVEGNO SULLE FRANE

Il sindaco a L’Aquila. Chieti citata come buon esempio di monitoraggio, prevenzione e intervento

Chieti, 26 ottobre 2023. Il sindaco Diego Ferrara oggi a L’Aquila per il convegno “Frane Italia”, a cura del Dipartimento DISPuTer dell’Università d’Annunzio, del DPE13, Servizio Difesa del Suolo della Regione Abruzzo e dell’Ordine regionale dei Geologi. Un tema che si dimosgtra di schiacciante attualità per i territori che hanno le frane quali componente importante manifestazione del dissesto idrogeologico.

“Una partecipazione sia doverosa, essendo il territorio di Chieti soggetto al fenomeno del dissesto, sia necessaria anche ad aumentare la conoscenza di questo fenomeno, stringendo la rete delle istituzioni ed enti competenti in materia, cosa che noi con il nostro comparto tecnico e di protezione civile comunale stiamo facendo sin dalm primo giorno di governo della città, certi che ereditavamo una situazione difficile anche sotto questo punto di vista ambientale – riferisce il sindaco a l’Aquila con l’ingegner Tommaso Colella del servizio Protezione civile comunale – Esco soddisfatto dal convegno, sia per le maggiori conoscenze acquisite, sia pure per il riscontro ricevuto, durante durante i lavori, da parte degli addetti ai lavori sulla prevenzione, i monitoraggi e le azioni di cauterizzazione messe in cammino e in cantiere in questi tre anni dalla nostra città e citate oggi come buone pratiche istituzionali.

A partire dagli anni 60/70 si è sviluppata un’attenzione crescente ai fenomeni di movimento di massa, le frane, che eventi catastrofici diversi avevano posto per la loro capacità distruttiva all’attenzione generale. I casi in Italia della frana della Costiera amalfitana del 1954 e quello della frana del Vajont con la distruzione di Longarone del ‘63 ne sono un esempio. L’istituzione del Ministero della Protezione civile nazionale consentì la costituzione, nel 1984, del Gruppo nazionale per la difesa dalle catastrofi idrogeologiche e della Sezione Iffi che sta per Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia.

Le frane sono da sempre associate a catastrofi luttuose, ma proprio per cambiare il verso di questa realtà e affinché tali disastri non debbano più verificarsi o, almeno si possano ridurre gli effetti, incessante è il lavoro svolto dai ricercatori e geologi per evitare l’insorgere del fenomeno o mitigarne le possibili conseguenze attraverso azioni strutturali, ma anche disposizioni normative e di pianificazione territoriale di pertinenza della politica e in questo caso degli enti locali direttamente interessati.

In Italia si verificano centinaia di nuove frane all’anno e l’incidenza è tendenzialmente in aumento per l’impatto negativo dei cambiamenti climatici e la frequenza crescente di eventi pluviometrici intensi. Chieti non è esente purtroppo da questi fenomeni, ma ha in questi tre anni dedicato attenzione e risorse al tema: da quelle fissate nel triennale delle Opere pubbliche, ai fondi chiesti e ottenuti a fronte delle ultime emergenze: 145.000 euro a seguito della delocalizzazione di due scuole nell’area di via Gran Sasso e via Arenazze, parte dei 4.120.000 milioni assegnati ai quattro capoluoghi e che proprio per la situazione in quell’area ci sono stati riconosciuti insieme allo riconoscimento dello stato di emergenza, ma la somma dovrà essere divisa con le altre città; infine gli 80.000 euro che abbiamo richiesto a fronte dell’ultimo smottamento in via Arenazze per effettuare i lavori di messa in sicurezza da oggi in corso lungo la scarpata”.




PROGETTO NOSE ABRUZZO

La rilevazione dell’inquinamento atmosferico. Comune e arta: “i cittadini potranno segnalare le criticità”.

Chieti, 24 ottobre 2023. È già operativa l’app che farà decollare il progetto “Nose Abruzzo” anche a Chieti, attraverso la strumentazione per il rilevamento della qualità dell’aria che l’Arta ha posizionato nell’area esterna della scuola Ortiz, a Chieti Scalo. Un progetto Si tratta di un progetto promosso e finanziato dalla Regione Abruzzo, Assessorato alla Sanità e portato avanti e sviluppato da Arta Abruzzo in sinergia con il Comune. Il Nose attiverà un sistema di allarme e rilevamento sviluppato dall’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ISAC) in collaborazione con ARTA Abruzzo ai fini di attività di ricerca scientifica con finalità operative. Giovedì 26 ottobre alle 16.30 nella sala parrocchiale di Madonna delle Piane l’incontro pubblico per spiegare il progetto e invitare la gente a diventarne subito interprete scaricando l’app che lo rende operativo.

“Renderemo più agevole la vita dei cittadini sul fronte delle segnalazioni, che la comunità ha sempre fatto al Comune ogni volta che ha riscontrato criticità nella propria zona di residenza – così l’assessore all’Ambiente e Transizione ecologica Chiara Zappalorto – . L’app favorisce la velocità della verifica delle criticità e il monitoraggio dei miasmi sarà un altro pezzo che si aggiunge al cammino che stiamo facendo a tutela dell’ambiente e giovedì nella sala parrocchiale di Madonna delle Piane inviteremo i residenti a scaricare l’app e a utilizzarla. Ma il rapporto Comune-Agenzia è operativo su tutto il territorio, come capita in questi giorni per l’area di San Martino, dove ciclicamente si manifestano emissioni che devono essere controllate per definirne natura e cause. Siamo certi che il presidio del territorio sia fondamentale per la vivibilità e che sia l’unica strada percorribile per elevare la qualità della vita dei luoghi”.

“Sono orgoglioso di questo ennesimo risultato positivo che la mia amministrazione in particolare sull’Ambiente rendendo parte e interpreti i cittadini dell’attività di controllo e sulla soluzione dei problemi – così il sindaco Diego Ferrara – . Un’azione concreta che ha più di un riscontro, con il premio Plastic Free, che Chieti è riuscita ad aggiudicarsi grazie all’impegno dell’assessorato all’Ambiente sulla sostenibilità, abbiamo avviato anche una promozione di stili di vita migliori e più consapevoli. Siamo stati i primi a dare corpo alla Transizione ecologica, attraverso una specifica delega e una somma di altre attività operative applicate concretamente al territorio, sia con i tanti progetti del PNRR in cantiere, sia agevolando risparmio energetico e tutela ambientale, intesa anche dal punto di vista del monitoraggio del fenomeno del dissesto idrogeologico. Così onoriamo la seconda missione del PNRR che è la transizione ecologiche, ma anche le esigenze dei cittadini”.

“Nose Abruzzo” sta per “Network for Odour Sensitivity”, è già operativo e attraverso l’innovativa WEB APP, consentirà ai cittadini di segnalare in tempo reale i miasmi avvertiti sul territorio, in modalità anonima e georeferenziata – spiega il direttore tecnico di Arta Massimo Giusti – . Il sistema è sviluppato dal Cnr Isac di Bologna ed è un primo progetto che coinvolge i cittadini nella segnalazione delle criticità ambientali della zona dove viene collocato il rilevatore. L’analisi dei dati sarà effettuata a Teramo dove c’è un centro specializzato, anch’esso finanziato dalla Regione Abruzzo, assessorato alla Sanità. Scaricando l’app che ha un ampio raggio di rilevazione, sarà possibile “tracciare” le masse d’aria caratterizzate dagli odori molesti, il modello, messo a punto dal CNR-ISAC, descriverà attraverso opportune “retrotraiettorie”, il percorso a ritroso compiuto dalle masse d’aria contenenti le specie odorigene, partendo dall’area geolocalizzata identificata dal NOSE come oggetto del miasmo segnalato dai cittadini. Sulla base di un certo numero di segnalazioni il sistema va a campionare per risalire attraverso lo studio da dove parte la criticità e poi attivare i controlli necessari per il territorio” in tempo reale. Attraverso i nostri studi abbiamo individuato dove collocare l’apparato, ma siamo disponibili a fare campionamenti random anche altrove. In questo modo i cittadini parteciperanno al monitoraggio dell’inquinamento della città”.




IL FASCINO DELLA PALETTA possibilmente magica

Pescara, 23 ottobre 2023. Nei giorni scorsi mi sono ritrovato a guidare una piccola comitiva di bambini per accompagnarli dal capolinea del pedibus fino a scuola, lungo le strade adiacenti l’ospedale. Abbiamo camminato sui marciapiedi, spesso ridotti e malconci, di quasi tutta Via M.te Faito e di un piccolo tratto di Via Fonte Romana: di fianco l’ampia carreggiata piena di auto in transito e di parcheggi, da attraversare più volte su incerte strisce pedonali per una distanza che in un tratto diventa impegnativa.

Per aprirci un varco agli incroci ho usato la paletta di riconoscimento in dotazione, come un machete in una giungla: in effetti è una sorta di racchetta da ping-pong adattata alla bisogna, ma che con i vari loghi istituzionali consente di bloccare il flusso di auto. Mi piacerebbe arrivare fin dentro le aule e chiedere alle ragazze e ai ragazzi cosa, durante il percorso, abbiano visto, sentito, annusato, in sostanza cosa i loro sensi abbiano rilevato. Perché più di una sensazione è stata pure registrata, messa inconsciamente in chissà quale scatola della memoria, ma non rimossa. Andrebbe invece tirata fuori subito, insieme, fresca, per farla fruttificare, perché diventi sedimento elaborato di valutazione e conoscenza.

Il percorso del pedibus di questi giorni si snoda per circa 600 mt per una decina di minuti: il marciapiede di riferimento va e viene nelle sue dimensioni, tra restringimenti e ostacoli di auto parcheggiate, ma anche gli attraversamenti agli incroci, che sono senza strisce pedonali, come su via M.te Pagano. Su Via M.te Faito bisogna fare un cambio lato e quindi cimentarsi in una doppia prova sulla distanza, che nei tratti zebrati arriva fino a 16 metri (il che significa che la comitiva, lunga circa 8 metri, è esposta al transito delle auto per tutta la sua estensione una volta per ogni singola corsia, quindi due!). Le deviazioni sono dovute al fatto che sul tratto di marciapiede scartato incombe la rigogliosa e colorata vegetazione di alcuni giardini privati, che costringe chi va a piedi a infilarsi tra le automobili parcheggiate a pettine lì di fronte e che, anche loro, incombono con il muso su buona parte del già esile spazio pedonale.

Con il potere della paletta si arriva fin davanti la scuola, dove dovrebbe essere garantita una certa riservatezza negli spazi di accesso: una zona di filtro, “SCOLASTICA” che estendesse la missione educativa che viene praticata all’interno delle aule fino alla prossimità delle mura, ma anche oltre, come certi disegni sulle facciate degli edifici lasciano intendere e sperare.

Invece scopro che la presunta portata rivoluzionaria del messaggio del pedibus si affievolisce al cancello di ingresso, dove un chiaro cartello regolamenta e quindi consente l’ingresso delle auto all’interno del cortile, per insegnanti e genitori.

Durante gli attraversamenti e all’entrata e uscita di scuola, da dietro il parabrezza tutti sorridono al passaggio dell’allegra e colorata comitiva: è lontano il pensiero che questa generazione, che transita a piedi tenendosi ordinatamente allineata sui nodi di una piccola fune, stia camminando per invertire le parti.

Guardo sconsolato la mia autorevole paletta: mi piacerebbe che per un attimo diventasse magica per poter accorciare in un sol colpo gli anni che dovranno ancora passare perché tutto questo cambi.

Giancarlo Odoardi

Coordinatore FIAB Abruzzo Molise – Volontario PEDIBUS




LA BICI SI FA STRADA

Pescara, 23 ottobre 2023. In una zona decentrata della città rispetto ai grandi flussi di traffico, verso sud, in questi giorni hanno preso forma, senza tanti proclami e clamori, nuove ciclovie urbane: una sorta di periplo ciclabile del tribunale ma anche una miniciclo tangenziale dell’Università di Viale Pindaro.

Si tratta, in ambo i casi, di una pista bidirezionale, quasi interna al perimetro indicato, realizzata lungo le più che generose carreggiate di Via Tirino e Via Monte Lo Feudo, di accesso al Tribunale, e poi lungo Va Falcone e Borsellino, alle spalle dell’Ateneo, a contornare l’ampio parcheggio del Palazzo di Giustizia.

A dare continuità a questo tracciato dovrebbe presto arrivare il “corridoio verde” dell’Università, asse “sostenibile”, come sembra dire il nome, ma comunque automobilistico, con adiacente pista ciclabile in sede propria.

Per adesso spicca la segnaletica orizzontale bianca sull’asfalto nero che, a differenza di altre situazioni trattate a “ruggine”, resterà tale, cioè nero: nel tempo sbiadirà comunque anch’esso, fino al classico grigio stradale per normale usura e naturale decadimento cromatico. Poi altri nuovi tratti saranno realizzati per provare raccordare e serrare le fila del sistema cicloviario cittadino.

Nel frattempo, arriva anche la toponomastica orizzontale e verticale: C1, C2, C3, C8, ecc. e anche G, la Greenway dell’ambito fluviale, per non perdersi, per riconoscere i tracciati e il territorio e per infondere il senso di appartenenza.

Obiettivo è drenare il traffico ciclistico stradale dentro i nuovi canali di percorrenza sostenibile, dedicati e in sicurezza, con la speranza di riuscire a intercettare flussi spesso disordinati e incerti, sia nella loro origine che destinazione.

Può capitare infatti che chi si sposta in bicicletta non segua linee rette o sigle, ma gli umori del giorno e le necessità, anche improvvise, del momento, che possono creare interferenze di marcia, e che quindi intersechi solo per caso le tracce di riferimento cartografico, ricalcolando ogni volta il percorso.

Oltre al loro uso più assiduo da parte delle due ruote, l’auspicio è che le nuove ciclovie e i relativi riferimenti visivi siano un segnale soprattutto per gli altri utenti della strada, e che a questi arrivi il messaggio che ora devono stare più all’erta perché in carreggiata non circolano solamente loro, come forse prima potevano credere, ma anche altri ospiti che, si vedano o meno, possono all’improvviso apparire.

Giancarlo Odoardi

Ciclista urbano – Ri-media magazine




AL CENTRO DI RACCOLTA DELL’AUTOPORTO

Ottimi numeri per il primo mese di attività. Più di 400 i conferimenti da parte dei cittadini, quasi la metà per gli ingombranti

Roseto degli Abruzzi, 20 ottobre 2023. I rosetani apprezzano il servizio fornito dal centro di raccolta dell’Autoporto e a dimostrarlo sono i numeri relativi al primo mese di attività dell’importante sito riaperto il 7 settembre scorso dall’Amministrazione guidata dal Sindaco Mario Nugnes.

Da quel giorno, secondo il report fornito dal Direttore Esecutivo del Contratto Simona Mantenuto su dati forniti dalla Diodoro Ecologia, sono stati registrati ben 312 ingressi di utenti per un totale di 402 conferimenti. In particolare, 186 conferimenti hanno riguardato i rifiuti ingombranti e 124 il conferimento di RAEE. Inoltre, sono stati effettuati due svuotamenti del container degli ingombranti per un totale di 2.900 kg e due ritiri di RAEE da parte del Consorzio ERP Italia, incaricata dal Consorzio CDC-RAEE.

Andando nello specifico, nel periodo che va dal 7 settembre scorso al 4 ottobre, quasi la metà dei conferimenti (46%) riguarda i rifiuti ingombranti; il 31% i RAEE, il 15% le potature; il 3% le vernici e gli inerti e l’1% i I vestiti.

“Si tratta di numeri importanti che ripagano il grande impegno profuso dall’Amministrazione, dagli Uffici, dal Dec e dalla Diodoro per arrivare alla riapertura del Centro di Raccolta all’autoporto – afferma il Sindaco Mario Nugnes – Avere un Centro di Raccolta in funzione sul territorio è importante perché permette ai cittadini di smaltire diversi tipi di rifiuti immediatamente senza dover attendere il passaggio del gestore. Un servizio utilissimo anche per i turisti e per chi possiede una seconda casa che può conferire i materiali ammessi direttamente al Centro di Raccolta prima di ripartire. Inoltre, ha lo scopo di favorire la crescita della raccolta differenziata e disincentivare l’abbandono abusivo dei rifiuti sul territorio. Dai dati, inoltre, si evince l’alto grado di responsabilità dei cittadini di Roseto che hanno dimostrato di avere una spiccata sensibilità verso l’ambiente quando si mettono a disposizione gli strumenti adatti come il servizio del Centro di Raccolta. Per questo torno ad invitare tutti, soprattutto chi ancora non lo ha fatto, ad utilizzare questo servizio”.




OSMOCI NEL CIRCUITO DELLA GDO

Piattaforma di valutazione dei servizi dedicati alle biciclette e a chi le guida

Pescara, 19 ottobre 2023. OSMOCI, l’Osservatorio sulla Mobilità Ciclistica, ospite di NATURASI, con il tagliando affisso nella bacheca del punto vendita presente lungo Via Tiburtina. Il ruolo delle aziende della Grande Distribuzione Organizzata, la cosiddetta GDO, nel quadro della diffusione del traffico urbano, prevalentemente automobilistico, non è da sottovalutare e può dare un contributo strategico al miglioramento della mobilità urbana. Si tratta in effetti di 37 punti vendita presenti in un territorio non particolarmente esteso (solo 33 kmq); ma nonostante questa la rete commerciale sia ulteriormente resa fitta da un circuito minore di negozi, si ha la sensazione che il mezzo più usato per raggiungere le diverse destinazioni sia l’auto. Ne è testimonianza l’organizzazione dello spazio riservato ai parcheggi, oltremodo resi obbligatori da una normativa nazionale forse datata, che risale infatti al secolo scorso, e che andrebbe rivista in quanto legata a parametri funzionali oggi evidentemente non più attuali, anzi forse critici, e quindi da aggiornare.

ATTENZIONE – Nella home page del sito www.osmoci.it è presente la dashboard del flusso in valore assoluto ed in tempo reale dei questionari compilati e una timeline che ne illustra l’andamento nel tempo.

OSMOCI prende corpo all’interno del Corso di Formazione post-universitario dell’Università degli Studi di Verona, e in particolare di perfezionamento e aggiornamento in: “Esperto promotore della mobilità ciclistica – EPMC“. Ideatore, curatore e referente del progetto è Giancarlo Odoardi.

Tutte le informazioni sono reperibili sul sito: www.osmoci.it e sulla relativa pagina FB. Segui OSMOCI sul canale Telegram: https://t.me/OSMOCI

Giancarlo Odoardi

Ri-media.net – Direttore Editoriale – Web Content Editor




REPORT VIABILITÀ

Pescara, 19 ottobre 2023. La rappresentanza aziendale FAISA – CISAL della TUA S.p.A. di Pescara unitamente alle rappresentanze FILT-CGIL, UILTRASPORTI e FIT-CISL, Sono state ricevute presso la sala giunta del comune di Pescara dall’assessore alla mobilità, viabilità e trasporti avv. Luigi Albore Mascia, con la partecipazione del Ten. Col. Giorgio Mancinelli della Polizia Locale e dell’Ing. Francesca De Stefanis per la TUA S.p.A. per il secondo incontro sulle criticità della rete viaria pescarese rispetto al trasporto pubblico locale.

Le tematiche, riportate nel report in allegato e già rese note, riguardano la sicurezza e la fruibilità delle infrastrutture viarie comunali da parte dei mezzi pubblici e dell’utenza, con particolar riguardo all’utenza in sedia a rotelle.

Sussistono gravissimi problemi di sicurezza in particolar modo nei passaggi all’interno delle rotatorie di viale Marconi e se non fosse per l’estrema attenzione che adottano gli autisti del TPL nell’attraversarle vi sarebbero probabilmente decine di incidenti al giorno.

Vi è anche un enorme problema con le dimensioni delle banchine di fermata lungo la corsia preferenziale nord di viale Marconi. Esse, larghe appena 115cm. Non sono assolutamente sufficienti a garantire l’incarrozzamento degli utenti su sedia a rotelle nella sicurezza degli studenti che negli orari di uscita delle scuole le affollano finendo per invadere la corsia stessa.

In poche parole, viale Marconi, allo stato attuale non soddisfa nessun requisito di sicurezza e di efficienza nel suo utilizzo da parte dei mezzi pubblici!

Questi assieme a parecchi altri problemi di sicurezza e utilizzo delle infrastrutture viarie sono stati messi all’attenzione dell’Assessore Albore Mascia, il quale però ritiene occorrano almeno un paio di mesi per poter discuterne fattivamente e presentarci un verbale con delle risposte.

Chiederemo subito un incontro in azienda per agire là dove possiamo e rendere l’esercizio del trasporto pubblico di linea più sicuro per noi, per l’utenza e per gli automobilisti e motociclisti che si trovano a dividere le strade urbane con noi.

Se però non otterremo risposte concrete non attenderemo oltre e chiederemo un incontro urgente con il prefetto perché riteniamo che la sicurezza delle strade e di chi si trova a percorrerle non possa essere più messa in secondo piano!

Filippo Tassinari               

FAISA – CISAL                   

PESCARA                                           




BANCHINA AVANZATA

Una soluzione win-win, efficace ed economica!

Pescara, 18 ottobre 2023. – Analizziamo insieme questa immagine – lunedì, ore 9,00 – Corsia lato mare di C.so V. Emanuele, poco dopo l’incrocio con Via Venezia. Al n. civico 52 c’è una fermata dell’autobus. Si tratta di una classica fermata, con banchina allineata o sovrapposta al marciapiede, che comporta che l’autobus lasci la corsia di marcia, si avvicini al marciapiede, faccia salire o scendere i passeggeri, e poi riprenda la corsa rimettendosi sulla corsia.

Da poco tempo qui è stata realizzata una corsia ciclabile, interrotta all’altezza della fermata per ovvie ragioni di “precedenza”. In questo tipo di fermata, la manovra per l’autobus di avvicinarsi alla banchina e poi di rientrare in corsia la maggior parte delle volte non è possibile, costringendo gli utenti a muoversi verso il centro strada.

Come si vede, e come spesso capita, l’area della fermata è impegnata da un’auto parcheggiata, come anche la corsia di uscita è occupata da un’ulteriore auto (in questo caso con pass di autorizzazione per l’ingresso al … porto). Nel frattempo, anche la corsia ciclabile è occupata da ben quattro auto in sosta e le bici, con diritto di transito, transitano sulla corsia adiacente.

Tante, in città, sono le fermate in queste condizioni. Come ho scritto in tante altre occasioni, basterebbe far avanzare la banchina in avanti per due metri, per la sua larghezza, per ottenere subito diversi di obiettivi utili:

– si amplierebbe lo spazio a disposizione degli utenti, più agevole e sicuro;

– sarebbe eliminato lo spostamento verso la salita e semplificata la discesa in termini di altezza dei gradini (una piattaforma giusta potrebbe addirittura garantire un assetto complanare)

– sarebbero recuperati a monte e a valle parcheggi “regolari” per auto, oggi abusivi;

– l’autobus non dovrebbe più fare manovra di rientro in corsia;

– tutti andrebbero alla velocità degli autobus che difficilmente avrebbero auto davanti.

Esistono diversi esempi di banchine avanzate a Pescara, e due in particolare sono ben visibili lungo via Luisa D’Annunzio, da cui si può copiare agevolmente. Se non si vogliono effettuare lavori di edilizia, si possono adottare piattaforme artificiali che semplicemente si appoggiano a terra affiancandole alla piazzola esistente. Ce ne sono a Barcellona, che dicono sia un po’ Pescara.

Giancarlo Odoardi – Ri-media magazine




IL FASCINO DELLA PALETTA, possibilmente magica

In questi giorni mi sono ritrovato a guidare una piccola comitiva di bambini per accompagnarli, lungo le strade adiacenti l’ospedale, dal capolinea del pedibus fino a scuola

Pescara, 14 ottobre 2023. Abbiamo camminato lungo i marciapiedi, spesso ridotti e malconci, di quasi tutta Via M.te Faito e di un piccolo tratto di Via Fonte Romana: di fianco l’ampia carreggiata piena di auto in transito e di parcheggi, da attraversare più volte su incerte strisce pedonali per una distanza che in un tratto diventa estrema.

Per aprirmi un varco agli incroci ho usato la paletta di riconoscimento in dotazione, come un machete in una giungla: in effetti si tratta di una simil racchetta da ping-pong adattata alla bisogna, con i vari loghi istituzionali in grado di aprire il solco nel flusso di auto. Mi piacerebbe arrivare fin dentro le aule e chiedere alle ragazze e ai ragazzi cosa, durante il percorso, abbiano visto, sentito, annusato, in sostanza cosa i loro sensi abbiano rilevato. Perché più di una sensazione è stata pure registrata, messa inconsciamente in chissà quale scatola della memoria, ma non buttata. Andrebbe invece tirata fuori subito, insieme, fresca, per farla fruttificare, perché diventi sedimento elaborato di valutazione e conoscenza.

Il percorso del pedibus di questi giorni si snoda per circa 600 mt per una decina di minuti: il marciapiede di riferimento va e viene, tra restringimenti e ostacoli di auto parcheggiate, come anche gli attraversamenti agli incroci che sono senza strisce pedonali, come su via M.te Pagano. Su Via M.te Faito bisogna fare un doppio cambio e quindi cimentarsi in una doppia prova sulla distanza che nei tratti zebrati arriva fino a 16 metri (misurati), il che significa che la comitiva, lunga circa 8 metri, è esposta al transito delle auto per tutta la sua estensione una volta per ogni singola corsia, quindi due! Le deviazioni sono dovute al fatto che sul tratto di marciapiede scartato incombe la rigogliosa e colorata vegetazione dei giardini privati, che costringe chi va a piedi a infilarsi tra le automobili parcheggiate a pettine lì di fronte e che quindi, anche loro, con il muso incombono su buona parte del già esile spazio pedonale.

Con il potere della paletta arriviamo fin davanti la scuola, dove la riservatezza di certi spazi dovrebbe essere garantita: una zona franca, di filtro, che estendesse la missione educativa che viene praticata all’interno delle aule fino alle mura perimetrali, ma anche oltre, come certi disegni sulle facciate degli edifici lasciano intendere e sperare.

Invece scopro che la presunta portata rivoluzionaria del messaggio del pedibus si affievolisce al cancello di ingresso, dove un semplice ma chiaro cartello governa e quindi consente l’ingresso delle auto all’interno del cortile, per insegnanti e genitori.

Durante gli attraversamenti e all’entrata e uscita di scuola tutti sorridono, da dietro il parabrezza, al passaggio dell’allegra e colorata comitiva: è lontano il pensiero che questa generazione, che transita a piedi tenendosi ordinatamente allineata sui nodi di una piccola fune, stia camminando per invertire le parti.

Guardo sconsolato la mia autorevole paletta: mi piacerebbe che per un attimo diventasse magica per poter accorciare in un sol colpo gli anni che dovranno ancora passare perché tutto questo cambi, subito.

Giancarlo Odoardi