DONNA SUMMER – LA VOCE ARCOBALENO: DA DISCO QUEEN A ICONA POP

La presentazione del libro di Andrea Angeli Bufalini E Giovanni Savastano. Martedì 13 agosto, ore 18, castello Cantelmo

Pettorano sul Gizio, 10 agosto 2024. Da disco queen a icona pop, arriva a Pettorano sul Gizio (L’Aquila), la presentazione della prima monografia italiana completa dedicata alla regina della disco music Donna Summer. Appuntamento martedì 13 agosto, alle ore 18, al Castello Cantelmo (ingresso gratuito) con Andrea Angeli Bufalini e Giovanni Savastano, che presenteranno il loro nuovo volume “Donna Summer – La Voce Arcobaleno – Da disco queen a icona pop (Coniglio Editore).

L’incontro rientra nel programma della rassegna “Leggo per legittima difesa”, organizzato dall’associazione culturale Terza Pagina nell’ambito del progetto “Una montagna di libri: incontri con gli autori e reading”. A dialogare con gli autori saranno la giornalista e direttrice della rassegna, Chiara Buccini, e il giornalista e critico musicale, Antonio Ranalli. Interverrà anche il sindaco di Pettorano sul Gizio, Antonio Carrara.

Gli autori del volume, Andrea Angeli Bufalini e Giovanni Savastano, presenteranno l’opera insieme al loro precedente volume “La storia della disco music” (Hoepli Editore). Incontrastata regina della disco music, icona pop, prima artista afroamericana ad aver vinto un Grammy nella categoria “rock”, Donna Summer ha rivoluzionato l’idea stessa di musica. A oltre dieci anni dalla sua prematura scomparsa i due autori – già artefici del bestseller “La storia della Disco Music” (Hoepli) le rendono un doveroso tributo in un libro elegante, condito da loro interviste inedite alla cantante, retroscena e aneddoti curiosi, con oltre 500 illustrazioni che piaceranno non soltanto ai numerosissimi fan dell’artista, ma anche a coloro che desiderano riscoprire i risvolti di un’epoca ancora attualissima. La prefazione del libro è firmata da Peter Bellotte, storico produttore e collaboratore di Donna Summer.

Andrea Angeli Bufalini, giornalista, critico musicale e scrittore, ha all’attivo collaborazioni con diverse testate musicali, tra cui “Radio & TV, “Dance Music Magazine, “Raro!”, “Musica & Dischi”, “Rockstar”, “Dance (De Agostini)”, “Classic Rock”, “TV RadioCorriere” e “Billboard Italia. Laureato in Giurisprudenza, è funzionario Rai nella Direzione Radio in cui annovera tra le varie esperienze pluriennali produzioni musicali in qualità di responsabile (Hit Parade, I Concerti di Radio 2, Hit Parade Live Show, Radio 2 Milano In Concert), nonché di rappresentante unico per l’Italia di Eurosonic/EBU (European Broadcasting Union). Ha pubblicato insieme a Giovanni Savastano, i volumi “La Disco. Storia Illustrata della discomusic” (Arcana, 2014) e il bestseller “La Storia della Disco Music” (Hoepli, 2019). Tra gli innumerevoli artisti incontrati nel corso degli anni, ha avuto il piacere di intervistare, in diverse parti del globo, anche la protagonista di questo volume: “the queen” Donna Summer.

Giovanni Savastano, psicoterapeuta, docente e scrittore. Ha iniziato il viaggio nella scrittura con articoli e libri di psicologia; poi, dopo aver seminato qualche racconto breve per Feltrinelli e Giovane Holden, è saltato sui vagoni musicali, scrivendo sulle riviste “Musica e Dischi”, “Classix!” e “Classic Rock”. Insieme ad Andrea Angeli Bufalini ha pubblicato “La Disco. Storia illustrata della discomusic” (Arcana 2014) e il bestseller “La Storia della Disco Music” (Hoepli 2019). È del 2018 il saggio biografico “Gian Maria Volontè. Recito dunque sono” (Edizioni Clichy 2018). Scrive per la rivista “MicroMega”.




CONFLUENZE

Mimmo Malandra presenta un Viaggio tra Tradizione e Innovazione Musicale

Chieti, 10 agosto 2024. Mimmo Malandra, sassofonista abruzzese e innovatore di tecniche musicali, presenta il suo nuovo album “CONFLUENZE”. Questo progetto discografico nasce dall’incontro tra la tradizione jazz e la contemporaneità, arricchito da influenze della musica classica. Il risultato è un’opera che celebra l’armonia tra generi e culture musicali diverse, fondendo passato e presente in un’esperienza sonora unica.

Dopo aver collaborato con compositori del calibro di Ennio Morricone, Luis Bacalov, e Giovanni Sollima, Malandra presenta “CONFLUENZE” non solo come interprete, ma anche come compositore. Il quartetto che dà vita a questo progetto include musicisti di grande talento: Arcangelo Trabucco al pianoforte, Nicola Di Camillo al contrabbasso e basso elettrico, e Bruno Marcozzi alla batteria.

L’album vanta la partecipazione straordinaria di artisti internazionali come il vibrafonista e produttore Mike Mainieri, il fisarmonicista e compositore Gil Goldstein, e il chitarrista Allen Hinds. Le loro collaborazioni hanno arricchito ulteriormente il progetto, come evidenziato dai loro commenti entusiasti. Mike Mainieri, ad esempio, ha elogiato la composizione “Floating” di Malandra, dichiarando: “La sua melodia ipnotica è rimasta con me per settimane dopo aver registrato la mia parte al vibrafono”.

“CONFLUENZE” esplora le molteplici possibilità creative del jazz moderno, con accenni alla tradizione classica, per un’esperienza musicale ricca e articolata. Le composizioni di Malandra riflettono una sintesi unica di stili, dove la complessità della musica classica si fonde con la fluidità e l’improvvisazione del jazz.

Il progetto non si limita alla registrazione in studio: Mimmo Malandra è impegnato nella promozione del disco attraverso concerti e masterclass in Europa e in Italia, condividendo la sua visione della musica contemporanea e le sue tecniche innovative con un pubblico sempre più ampio.

“CONFLUENZE” di Mimmo Malandra Quartet rappresenta un importante contributo alla musica contemporanea, una “sinfonia di generi” che invita l’ascoltatore a un viaggio musicale unico, dove ogni nota è frutto di una fusione perfetta tra passato e presente.




OMAGGIO  AI MARTIRI

Commemorazione per i martiri duosiciliani del 1806 e del 1861

Civitella del Tronto, 9 agosto 2024. In questi giorni, Cristiano Vignali di Chieti e Daniele Catini di Teramo hanno capeggiato un gruppo di appassionati e simpatizzanti che si è recato presso la Fortezza di Civitella del Tronto (la “Fedelissima” perché ultimo baluardo dell’esercito del regno del sud ad arrendersi agli invasori), per rendere omaggio ai martiri eroi caduti negli assedi del 1806 (quando  l’esercito meridionale, al comando del maggiore irlandese Matteo Wade, ha resistito per quattro mesi agli assedianti francesi) e del 1860/1861,allorché il contingente militare duo siciliano  della fortezza  è stato l’ultimo baluardo meridionale ad arrendersi all’esercito sabaudo, alcuni giorni dopo la proclamazione del Regno d’Italia, scrivendo una leggendaria pagina di eroismo, di spirito di  abnegazione e sacrificio per il dovere, la propria causa e i propri ideali,  nonostante la sconfitta sembrava ormai certa.

“Nella foto, un omaggio a chi ha sacrificato fino alla fine la sua vita per la causa duo siciliana e per il bene delle popolazioni delle regioni del centro – sud Italia che più di tutte hanno pagato lo scotto sia in termini di vite umane, sia in termini economici dall’unità statale della Penisola Italiana, sorta – co me ha spiegato il politologo Cristiano Vignali – contro il Sud. Non bisogna fare l’errore – ha commentato Vignali – di interpretare il passato con gli occhi di un italiano di oggi, quello che ci hanno raccontato a scuola che il Regno di Sardegna era l’unico Stato preunitario rimasto indipendente dal dominio straniero, non corrisponde esattamente al vero. In realtà, nel meridione d’Italia esisteva un regno unitario da ben sette secoli, e con la politica accentratrice portata avanti dai Borbone di Napoli si stava andando verso la formazione di uno Stato Nazionale meridionale. Di fatto, la guerra civile nel Sud del Paese scoppiata dal 1861 al 1871 (perché la lotta al Brigantaggio questo è in realtà), era non solo l’eterno scontro tra l’anima “Romana” (universalistica) e l’anima “Italica” (particolaristica) della Invertebrata Nazione Italiana, ma la lotta in atto tra due principi di patria, una più ideale e astratta sentita particolarmente da lobby di intellettuali, di borghesi e da centri di potere economico – finanziario, dello Stato Nazione moderno, mentre l’altra più concreta e reale, quella legittimista che affonda le sue radici nell’ “Ancien Regime” e sulle due colonne portanti del “Trono” e dell’ “Altare” ha aggiunto Cristiano Vignali.

Vignali con la bandiera duo siciliana e Catini con quella del Partito Meridionalista, nella terza piazza d’armi della Fortezza di Civitella del Tronto, davanti la chiesa sconsacrata di S.Giacomo che nasconde un segreto sconosciuto alla maggiorparte dei turisti e visitatori: proprio lì, infatti, sono state sepolte le salme dei castellani e dei soldati della fortezza, di fatto mai conquistata in combattimento.

Durante, la cerimonia solenne, oltre all’ascolto dell’inno nazionale duo siciliano che tutte le mattine risuonava nella fortezza e in questa piazza d’armi dove il comandante – governatore passava in rassegna le truppe la mattina e durante le cerimonie ufficiali, voci gagliarde hanno intonano il canto dei briganti, non esattamente come la canzone del cantautore Bennato, ma la versione legittimista, in cui i briganti dichiarano di combattere per il Re Borbone, fiera memoria di una antica appartenenza identitaria che, come spiega il giornalista e politologo Cristiano Vignali “avrebbe rafforzato lo Stato Nazionale Italiano se esso fosse stato organizzato a livello amministrativo con un sistema federale o confederale di Stati come in Germania fece la Prussia, a differenza dei Savoia che scelsero il modello accentratore francese”.




PENSARE L’AGIRE SCENICO

Workshop sulla composizione dell’azione attoriale diretto da Claudio Di Scanno. Teatro comunale di Popoli Terme 19/22 Agosto 2024

Popoli Terme, 9 agosto 2024. È la trasmissione del sapere teatrale al centro di questo nuovo workshop che Claudio Di Scanno, regista del Drammateatro, dirigerà dal 19 al 22 Agosto nel Teatro comunale di Popoli Terme. È rivolto ad attori ma anche a danzatori e persone motivate desiderose di apprendere i processi realizzativi del lavoro scenico attraverso una metodologia dove, oltre gli stereotipi della recitazione tradizionale, nulla è scontato e molto è affidato alla capacità creativa dell’attore. La linea metodologica, una vera e propria cifra contraddistintiva del regista abruzzese, ha una scansione precisa, la quale segna i passaggi che dal presupposto drammaturgico, letterario o no, conduce ad una evoluzione creativa e compositiva dettagliata, un processo organico dove il pensare l’agire scenico conduce alla elaborazione dell’azione efficace dell’attore.

Così si esprime in merito Claudio Di Scanno: “Questa volta voglio dedicare il workshop a quegli attori e quelle attrici che hanno il desiderio di immergersi nel lavoro minuzioso della composizione organica di una partitura corpo/voce, sull’azione nello spazio/tempo, della relazione tra il sé e l’onda sonoro/visuale che attraversa la sua presenza nello spazio della scena “comunitaria”; tra l’essere cioè scena e l’essere percepiti come corpo di scena contaminante nel rapporto di scambio/baratto con lo spettatore. Lo faremo lavorando insieme per 20 ore in 4 giorni, alla ricerca dell’essenzialità efficace del pensiero che muove l’azione e, nella progressione del processo compositivo, dell’azione che muove il pensiero. Uno scambio da doppia freccia termodinamica, distanti dagli stereotipi “recitativi” e invece vicini al senso ostinato e irrinunciabile di affermare, lì e in quel momento, la propria personalità artistica”.

A carattere pratico, il workshop in svolgimento dal 19 al 22 Agosto nel Teatro comunale di Popoli Terme (PE) prevede circa 5 ore di lavoro al giorno. Per ogni informazione sulle modalità di partecipazione bisogna inviare un messaggio whatsapp al 333.1107187 oppure una mail a c.discanno@gmail.com -.

Claudio Di Scanno

è un regista teatrale, fondatore della Compagnia Drammateatro dal 1985 professionalmente dedita all’innovazione drammaturgica e del lavoro dell’attore. Ha curato tutte le regie degli spettacoli della sua Compagnia, portati in tournè in Italia e in diversi altri paesi europei quali Spagna, Francia, Danimarca, Polonia, Germania, Croazia, Albania, partecipando a prestigiosi Festival Internazionali di teatro. Recensioni ai propri spettacoli sono a cura di autorevoli critici teatrali e sono state più volte apparse più volte sui principali quotidiani italiani, dal Corriere della Sera a La Repubblica, dal Sole 24 Ore a L’Unità, Il Manifesto, La Stampa, Il Resto del Carlino, Avvenire, Il Tempo, il Messaggero, nonché su prestigiose riviste universitarie come Venezia Arti, bollettino annuale dell’Università di Venezia Cà Foscari, Prove di Drammaturgia del DAMS Università di Bologna, Culture Teatrali dell’Università di Bologna, inoltre su riviste specializzate di teatro e spettacolo quali Sipario, Hystrio, Scena, Prima Fila, Linea d’Ombra, la rivista spagnola Primer Acto, la rivista polacca Teatr in Poland, la rivista messicana Mascara. E’ compreso in autorevoli volumi storici, tra gli altri Il Romanzo della Regia di Luigi Squarzina e Declino del Teatro di Regia di Franco Cordelli. Negli 2005, nel 2015 è Premio Nazionale Franco Enriquez per la Regia, nel 2008 è Premio Internazionale per la regia al Festival teatrale di Umag (Croazia). Nel 2009 è menzione di Franco Cordelli critico del Corriere della Sera ai prestigiosi Premi Ubu per il Teatro quale miglior regista italiano 2008 con lo spettacolo I Giganti della Montagna di Luigi Pirandello. Ha realizzato regie di spettacoli del Teatro Stabile dell’Aquila e Teatro Stabile dell’Aquila e per il Teatro Stabile d’Abruzzo, per il Teatro regionale abruzzese, per i Teatri Stabili d’Innovazione Florian e L’Uovo. Ha diretto seminari e stage in prestigiosi ambiti accademici, quali il DAMS dell’Università di Bologna, l’Università di Venezia Cà Foscari, la RESAD Real Escuela Superior de Arte Dramatica di Madrid, l’Università Gabriele D’Annunzio di Pescara. Nel 2019 e nel 2020 dirige un Laboratorio teatrale in seno al Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze Sociali dell’Università di Chieti “Gabriele d’Annunzio”. Nel 2019 è Premio Nazionale Pratola per il Teatro. Nel 2020 è di nuovo Premio Nazionale Franco Enriquez per la regia dello spettacolo Moby Dick. E’ autore del volume Teatro e Altri Luoghi dove approfondisce la sua esperienza di lavoro ultra trentennale a Popoli, cittadina abruzzese dove vive e lavora, e di Il Processo a Dio di Gessopalena (Edizioni Il Viandante).




LUNEDÌ DEL MANDOLINO

Il mandolinista Francesco Mammola, accompagnato dal chitarrista Alfonso Brandi, in concerto al Lago di Montagna Spaccata aprirà la rassegna il 12 agosto. Musica e natura per una serata unica a ingresso gratuito

Alfedena, 8 agosto 2024. Nella suggestiva cornice del Lago di Montagna Spaccata ad Alfedena, lunedì 12 agosto, alle 18:00, avrà luogo il primo concerto del celebre mandolinista abruzzese Francesco Mammola che guiderà l’estate del borgo alfedenese in una serie di eventi dedicati alla musica. Il Maestro sarà accompagnato dal chitarrista Alfonso Brandi, con il quale svolge da quasi cinque anni un’intensa attività concertistica nazionale ed internazionale.

Dopo un recente tour negli Stati Uniti completamente sold out, Francesco Mammola e Alfonso Brandi porteranno ad Alfedena lo spettacolo estivo “Un secolo di musica in 14 corde”. Si tratta, infatti, di tre appuntamenti a ingresso libero che si svolgeranno nel borgo abruzzese nel mese estivo e precisamente nelle giornate del 12, 19 e 26 agosto. Il duo si esibirà al calar del sole, quando le acque del lago rifletteranno le luci del crepuscolo e il cielo stellato creerà un’atmosfera magica e irripetibile.

Originario di Pescocostanzo, Francesco Mammola è considerato uno dei migliori mandolinisti al mondo e uno dei concertisti più richiesti nell’ambito della musica popolare. Docente presso il Conservatorio “Alfredo Casella” dell’Aquila e direttore artistico dell’Accademia musicale dell’Alto Sangro, ha collaborato con diversi artisti, tra cui Max Gazzè, Piero Mazzocchetti, Nando Citarella ed Alessandro Quarta. Nel 2022, si è esibito al Palazzo del Quirinale in occasione dell’incontro tra il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Presidente algerino Abdelmadjid Tebboune.

“Sono estremamente felice che il Comune di Alfedena mi abbia coinvolto in questa importante iniziativa su cui lavoriamo già da diverso tempo. L’opportunità di suonare in un luogo così particolare e affascinante rappresenta non solo un’esperienza musicale unica ma deve accendere l’attenzione sull’immenso patrimonio naturalistico di questi piccoli borghi, vetrina eccezionale dal punto di vista turistico” – ha commentato Francesco Mammola.

Il concerto promette di essere un evento unico, in cui la musica e la natura si incontreranno in una sinfonia di armonie e suoni. Gli spettatori potranno godere di brani che spaziano dai grandi classici del repertorio italiano a composizioni più originali ispirate ai grandi artisti internazionali, come i Beatles.

“Siamo onorati di ospitare il Maestro Francesco Mammola ad Alfedena per una serie di eventi originali nel panorama musicale locale. Con un ricco programma che abbraccia musica, arte, teatro e tradizioni locali, la nostra Amministrazione intende offrire a cittadini e visitatori esperienze uniche, capaci di esaltare le bellezze naturali e il patrimonio storico-culturale della nostra comunità. Dal suggestivo scenario del Lago di Montagna Spaccata alle piazze storiche, ogni evento sarà un’opportunità per scoprire e riscoprire la magia di Alfedena” – ha commentato l’Amministrazione Comunale di Alfedena, organizzatrice dell’evento. L’iniziativa è pensata per coinvolgere persone di tutte le età e per offrire momenti di svago e riflessione, in un connubio perfetto tra natura, cultura e tradizione.




SOGNO NEL PARCO, quando la natura si fa palcoscenico

La più famosa delle commedie di Shakespeare Sogno di una notte di mezza estate in scena nei Comuni del Cratere a partire dall’8 agosto

Tornimparte, 8 agosto 2024. Sarà Castiglione di Tornimparte il primo Comune del Cratere ad ospitare la tappa inaugurale dello spettacolo promosso dall’Associazione Shakespeare in sneakers con la regia di Veronica Pace.

Lo spettacolo, in scena questa sera alle ore 18:00 in via Roma a Tornimparte, si inserisce nel progetto di Teatro e Natura Sogno Nel Parco: obiettivo della performance sarà quello di far dialogare l’arte teatrale con la Natura, in un connubio in cui il Teatro celebra la bellezza incontaminata dei Parchi naturali.

Il progetto, già promosso dall’Ente Parco Nazionale della Maiella, dall’Ente Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e dall’Ente Parco Naturale Regionale Sirente – Velino, consiste in uno speciale allestimento di “Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare: lo spettacolo, ricco di quadri animati dagli attori, riconnette il pubblico con il mondo della natura, e lo fa attraverso l’arte.

L’idea di portare il Teatro nei luoghi che lo hanno ispirato, nei boschi e nelle aree protette risponde al desiderio, promosso e sostenuto dall’USRC di valorizzare il territorio: la natura si fa protagonista e si mette in scena in uno spettacolo dalle atmosfere eteree e magiche.

La promozione del patrimonio ambientale dei paesi del Cratere, al centro delle strategie di sviluppo sostenibile promosso dall’Ufficio Speciale per la ricostruzione, incontra e accoglie la suggestione di uno spettacolo dalla forte impronta ambientalista ed ecologista.

“Sogno di una notte di mezza estate” è uno spettacolo a ingresso gratuito con prenotazione, adatto al pubblico di adulti  e bambini.




LA PAROLA E IL SILENZIO. L’equilibrio degli opposti

Presentazione del libro di Annarita Di Paolo – Fallo 10 agosto 2024 ore 18.30. La scrittrice Annarita Di Paolo invita a riflettere sull’importanza e sul valore delle parole e del silenzio

Fallo, 8 agosto 2024. La prima presentazione del libro di Annarita Di Paolo, vincitrice del prestigioso Premio Letterario “Ossi di Seppia” come “Miglior Scrittrice d’Abruzzo 2024”. L’evento si terrà sabato 10 agosto alle ore 18:30 presso Largo Colle Rosso a Fallo.

Con una prospettiva originale e profonda, Annarita Di Paolo invita a riflettere sull’importanza e sul valore delle parole e del silenzio, esplorando il loro ruolo in vari ambiti e contesti della vita privata e professionale.

Sono felice di condividere con voi la mia opera letteraria, che è un affascinante viaggio nel Regno della Conoscenza per comprendere l’essenza e i segreti delle parole e del silenzio.

In questo libro ho voluto esplorare questi due doni fatti all’umanità che, se bilanciati con saggezza, possono arricchire profondamente la nostra vita – afferma l’autrice – La parola e il silenzio sono indispensabili per la nostra crescita interiore, per comprendere chi siamo e per relazionarci in modo autentico con gli altri. Il mio libro è un invito a scoprire l’arte della comunicazione consapevole e il potere trasformativo del silenzio”.

Annarita Di Paolo è una Scrittrice, Docente di Storia e Filosofia, e Formatrice in Comunicazione e Neuromarketing con una vasta esperienza presso importanti realtà imprenditoriali. Da oltre 15 anni si occupa dello studio del linguaggio, della psicologia del successo e della comunicazione interpersonale e digitale.

Durante la presentazione, interverranno illustri ospiti: Gianluca Castracane, sindaco di Fallo, che aprirà l’evento con un discorso di benvenuto. Franca Minnucci, attrice teatrale e studiosa di Eleonora Duse e di Gabriele d’Annunzio, che leggerà  alcuni passi del libro. Francesco Castracane, Giornalista e Docente presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Angelo De Lollis, Docente di Lettere presso il Liceo Scientifico “A. Volta” di Francavilla al Mare. Elena Costa, Editrice e Presidente dell’Associazione Editori Abruzzesi che parlerà del processo di pubblicazione del libro.

La cerimonia si concluderà con un dialogo con l’autrice sulle tematiche affrontate.




IL TURISMO DELLE RADICI

tre giorni di attività tra ricerca e proposte. Sabato 10 agosto alle 17:30 il convegno

Pretoro, 8 agosto 2024. Il Comune ha aderito al progetto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale denominato “Il turismo delle radici – Una strategia integrata per la ripresa del settore del turismo”: è un progetto che riguarda tutti gli italiani che vivono all’Estero e i loro discendenti, che tra gli anni Settanta dell’Ottocento e gli anni Settanta del Novecento, sono stati coinvolti dal fenomeno dell’emigrazione.

Pretoro, borgo nel cuore del Parco della Maiella, si prepara ad accogliere gli italo-discendenti impegnati nella riscoperta delle proprie radici, un territorio che conserva la sua autenticità, in grado di restituire al turista di ritorno, le tradizioni, la cultura e la costruzione della propria storia familiare.

Il turismo di ritorno diventa così ponte per riconnettere passato e presente, rinsaldando il legame e i rapporti tra le comunità all’Estero e l’Italia. Dagli anni Cinquanta del secolo scorso il borgo ha vissuto una forte emigrazione in Canada, ad Ottawa, dove la maggior parte dei pretoresi emigrati oggi risiedono.

Il progetto è stato fortemente voluto dall’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Diego Giangiulli e dall’Assessore alla Cultura, Fabrizio Fanciulli, coinvolgendo, oltreoceano, l’associazione Pretorese di Ottawa, con la presidente Olimpia Bevilacqua, e il Centro Abruzzese Canadese Inc. di Ottawa nella persona del portavoce Angelo Filoso.                                        

Il sipario dei tre giorni nel Comune di Pretoro, per l’anno del Turismo delle Radici, si aprirà il prossimo 10 agosto alle ore 17,30 con l’inaugurazione della mostra fotografica “La Valigia di Cartone-storie di migranti” presso il Museo dell’Arte N.D’Innocenzo, in via Sant’Andrea. Parteciperanno oltre ai promotori sopra citati: Antonio Bini, Direttore editoriale Abruzzo nel Mondo, Roberto Santangelo Assessore Regione Abruzzo, Daniele D’Amario Sottosegretario Giunta Regionale, Alessio Monaco Consigliere Regionale e membro del Cram, Antonio Di Marco, Presidente Associazione Borghi più belli d’Italia Abruzzo e Molise. Moderatrice del convegno la Giornalista Alessandra Renzetti. L’evento sarà accompagnato dalla Banda dei Pompieri in pensione di Ottawa e dalla Banda musicale Città di Pretoro.

L’11 Agosto alle ore 21.00 in piazza Dietro Corte, la Compagnia Teatrale Shakespeare in Sneakers si esibirà con lo spettacolo I Love Litaglia scritto e diretto da Veronica Pace.

Chiuderà l’evento il 12 Agosto alle ore 21.00 presso l’area del Lupo il concerto della Banda di Pretoro diretto dal Maestro Manuele Filoso.




CINEMADAMARE

Fa tappa in Abruzzo

Pescara, 8 agosto 2024. Grazie al contributo della Fondazione Pescarabruzzo il Travelling Campus 2024 di Cinemadamare, il più grande e gratuito raduno di giovani filmmaker del mondo, dal 5 all’11 Agosto è ospitato a Spoltore. Trecento partecipanti intervengono ogni anno da più di 50 Paesi del mondo a Cinemadamare, per lavorare fianco a fianco durante ogni fase della produzione di un film, dall’ideazione degli script all’individuazione della location, dallo scouting alle riprese e la fase di montaggio.

Con questo concept la manifestazione Cinemadamare dal 2003 attraversa tutta l’Italia durante i mesi estivi con il suo Campus Itinerante che si muove a fine giugno da Roma per giungere a Venezia in coincidenza con la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, durante la quale Cinemadamare è presente con i suoi giovani.

Con una sessione che coinvolge più di 50 ragazzi provenienti da oltre 20 Paesi, l’importante appuntamento anima per una settimana il centro storico di Spoltore con Masterclass, Workshop, incontri speciali e con la proiezione di cortometraggi all’aperto. Nella Weekly Competition, i partecipanti al Campus sono invitati ad interpretare e raccontare lo spirito e le prospettive future della location ospitante, attraverso il mezzo audiovisivo. Tanti sguardi diversi, provenienti da tante culture internazionali, si soffermeranno quindi sul borgo storico di Spoltore, coltivando un dialogo pacifico tra i popoli attraverso la finzione filmica.

Su proposta della Fondazione Pescarabruzzo, la tappa di Spoltore sarà anche l’occasione per redigere un Manifesto sul Cinema Globale e sulla sua libertà di espressione, che sarà presentato a margine del Summit del G7 previsto a Pescara il prossimo ottobre.

“La settima arte può rafforzare i legami e la conoscenza tra i Paesi di tutto il mondo. A partire dalla nostra Costituzione che pone in armonia tra loro il valore dell’uomo e quelli della natura, dell’arte, della cultura, per lo sviluppo equilibrato della persona umana e il progresso materiale e spirituale della società. Da Spoltore e da Pescara può elevarsi il monito dei Paesi più sviluppati affinché il cinema sia veicolo di diffusione della cultura e dei sentimenti di pace e di tolleranza, perché i diritti universali dell’uomo siano ovunque rispettati”.




MUSICA E PAROLE NEL BORGO

terzo appuntamento in programma mercoledì 7 agosto a Montesilvano Colle, nell’ambito della rassegna

Montesilvano, 7 agosto 2024. “Musica e Parole nel Borgo”: terzo appuntamento della rassegna letteraria a Montesilvano Colle.  Un viaggio tra natura, storia e identità culturale. La rassegna letteraria “Musica e Parole nel Borgo” prosegue mercoledì 7 agosto alle ore 21:30, con il terzo appuntamento che si terrà, come di consueto, nella splendida cornice di Montesilvano Colle. L’evento è promosso dal Comune di Montesilvano e curato dall’Associazione Pro Loco Monti Silvani in collaborazione con l’Associazione per la Libera Cultura in Abruzzo.

Dopo il successo dei primi due incontri, il nuovo appuntamento promette di essere altrettanto coinvolgente e stimolante. Le due opere letterarie che saranno presentate nel corso della serata condurranno il pubblico in un viaggio tra natura, storia e identità culturale. Entrambe le presentazioni si distinguono per l’approccio nel valorizzare le radici storiche e naturali del territorio abruzzese, offrendo, insieme, una visione completa del patrimonio abruzzese, unendo la storia sociale e la natura in un viaggio affascinante e istruttivo.

La prima presentazione della serata sarà dedicata al saggio storico “Fame, Fede e Giustizia”, di Gabriele Di Camillo, contenuto nell’antologia “Briganti d’Abruzzo”, curata da Valentino Di Persio con la presentazione di Pino Aprile. Il volume esplora il fenomeno del brigantaggio in Abruzzo, un tema che ha segnato profondamente la storia sociale del territorio. La morfologia selvaggia e inaccessibile dell’Abruzzo, insieme alla sua posizione strategica tra nord e sud Italia, hanno favorito l’espansione di questo fenomeno. L’opera offre una testimonianza dettagliata di eventi storici significativi fino al ventennio successivo all’unità nazionale, invitando i lettori a riflettere sulle radici storiche e culturali della regione.

Dialogherà con l’autore Antonio Di Loreto, scrittore e regista. Uno sguardo sull’autore: Gabriele Di Camillo è nato a Pescara nel 1956 e risiede a Montesilvano. Ha frequentato corsi di drammaturgia, recitazione, regia e scrittura creativa. Autore di oltre 25 commedie, tutte rappresentate, scrive testi teatrali, poesie e racconti sia in dialetto abruzzese che in lingua italiana.

Seguirà la presentazione del libro: “Aspetti naturalistici di Montesilvano” di Guido Morelli.

Questo lavoro guida i lettori alla scoperta degli ambienti naturali di Montesilvano. Corredato da un ricco repertorio fotografico, il testo di Guido Morelli esplora i frammenti di natura che ancora resistono tra la costa e la collina, nonostante l’impronta profonda dell’uomo sul territorio. L’autore invita a riscoprire e apprezzare la biodiversità locale, promuovendo un contatto più profondo e rispettoso con l’ambiente naturale.

Alla presentazione, insieme all’autore parteciperanno Alfredo Di Blasio, fotografo e Filippo Di Donato, guida ambientale escursionistica (GAE), che dialogheranno con Franca Terra, giornalista.

Uno sguardo sull’autore: Guido Morelli è originario di Pescara. Laureato in Scienze Forestali, ha collaborato con diverse aree protette abruzzesi, svolgendo attività di educazione ambientale e divulgazione naturalistica. Questo è il suo primo libro. Le presentazioni saranno accompagnate dalle note dell’arpista Mari Lena, che con la sua musica contribuirà a creare un’atmosfera unica e suggestiva.

Una novità di questo incontro è che al termine, i partecipanti potranno degustare i pregiati vini dell’azienda Monteselvadi Montesilvano, che presenterà una selezione delle migliori etichette.

Sarà presente per i saluti, Corinna Sandias, assessore alla cultura del Comune di Montesilvano.

Data: Mercoledì 7 agosto 2024

Ora: 21.30

Luogo: Centro sociale comunale, via Vittorio Emanuele II – Montesilvano Colle

Ingresso: Libero

Info: montisilvani.proloco@gmail.com

Il quarto appuntamento della rassegna si terrà mercoledì 21 agosto.

Ufficio stampa Pro loco

Franca Terra – Cell. 3491961029




LA BATTAGLIA DI TAGLIACOZZO

Raccontata da Gregorovius il 6 agosto presentazione del volume di Comete con il sindaco Giovagnorio

Tagliacozzo, 4 agosto 2024. Ferdinand Gregorovius nacque a Neidenburg, Prussia Orientale, 1821 e morì a Monaco nel 1891 fu uno storico tedesco. Vissuto a lungo in Italia è noto per le sue dotte escursioni che costituiscono ancora oggi gli scritti più affascinanti e poetici della letteratura di viaggio.

È il 23 agosto del 1268 quando le sorti di uno degli scontri più determinanti del Medioevo vengono decise in Abruzzo, in quella che passerà alla storia come la “battaglia di Tagliacozzo”;  questo e tanto altro è custodito nel numero di “Comete – Scie d’Abruzzo” di Ianieri Edizioni, “Passeggiate per gli Abruzzi” di Ferdinand Gregorovius che verrà presentato martedì 6 agosto alle 17:30 a Tagliacozzo, nello spazio dedicato alle presentazioni dei libri, il Cortile d’arme del Palazzo Ducale, via S. Cosma.

Interverrà il sindaco di Tagliacozzo, Vincenzo Giovagnorio grande sostenitore della cultura nel comune da lui guidato; a dialogare sul volume che risulta essere il terzo della serie blu dedicata alla narrativa di viaggio in Abruzzo, sarà la giornalista abruzzese Alessandra Renzetti con la Professoressa Barbara Delli Castelli, che ne ha curato la traduzione. Presente anche l’editore Mario Ianieri.

Quelle di Gregorovius non sono fuggevoli impressioni ma esperienze e rappresentazioni artistiche di paesaggi e città, frutto di uno studio accurato e minuzioso, corredato di appunti di viaggio, ricordi, riflessioni, riferimenti e profili letterari. Lo storico tedesco, nelle sue descrizioni, è sensibile al sentimento del bello e alla profondità dell’opera d’arte creata dall’uomo o dalla natura ed anche l’Abruzzo fu al centro di queste riflessioni.

Come sostiene il Direttore di collana, lo scrittore abruzzese Peppe Millanta, quella della battaglia di Tagliacozzo è “un evento che ha colpito l’immaginario di poeti, scrittori, artisti e storici nei secoli successivi, ammantando l’episodio di un’aurea quasi leggendaria, soprattutto per le conseguenze che ebbe in tutta Europa…’là da Tagliacozzo, dove senz’arme vinse il vecchio Alardo’ scriverà ad esempio Dante, citando la battaglia nel suo Inferno, e confermando così la portata dell’evento”.

“Ed è con questo spirito che Ferdinand Gregorovius raggiunge secoli dopo i Campi Palentini, per visitare i luoghi dello scontro dove la dinastia sveva si era estinta, insieme al sogno imperiale. Un viaggio, quindi, che ci restituisce un Abruzzo crocevia del destino di dinastie e di lotte tra i maggiori poteri del tempo, quando per un giorno tutta Europa osservò col fiato sospeso i fatti che accadevano tra le nostre montagne”- conclude Millanta.

Il progetto di “Comete”, che ha come partner il Parco Nazionale della Maiella, I Borghi più belli d’Italia, I Parchi Letterari e Borghi Autentici, si avvale del lavoro di un comitato scientifico di docenti dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti – Pescara, Dipartimento di Lingue e Letterature Moderne con il Direttore Ugo Perolino, che ha collaborato con Millanta per la scelta dei testi, traduzioni, introduzioni critiche e storiche: tra i docenti si annoverano oltre alla Delli Castelli, Emanuela Ettorre, Antonio Gurrieri, Maria Chiara Ferro, Lorella Martinelli, Fabrizio Ferrari e Michele Sisto.




INTERNATIONAL IMAGO FILM FESTIVAL

Si spengono i riflettori sulla terza edizione. I premi assegnati durante la serata conclusiva

Teramo, 4 agosto 2024. Con la premiazione dei film in concorso di ieri sera va a riposo, per questa terza edizione, la grande macchina organizzativa che ha reso possibile l’International Imago Film Festival organizzato da Lucia Macale nella città di Teramo, con la Direzione artistica del regista Claudio Rossi Massimi.

Si tratta di un Festival dai grandi numeri sia per quanto riguarda i film che hanno partecipato che per l’affluenza di pubblico. Tanti gli ospiti che dall’Italia e dal Mondo hanno portato il loro contributo e la loro testimonianza, e molti di loro sono intervistati davanti ad una vasta platea dagli attori Federico Perrotta e Valentina Olla.

Scommessa vincente anche il nuovo luogo del Festival ossia quella del capoluogo di Provincia teramano che ha visto una crescita esponenziale del Festival.

Questi i premi che sono stati assegnati per categoria:

–           “Premio Amarcord” al miglior film italiano “Il Vuoto” per la regia di Giovanni Carpanzano;

–           “Premio Casablanca” al miglior film straniero “The Nothingness Club” (Portogallo), regia di Edgar Pêra, distribuzione italiana “Fernando Pessoa e il club del nulla”;

–           “Premio Sergio Leone” alla migliore regia di film italiano – “Via Don Minzoni n.6”,

regia di Andrea Caciagli;

–           “Premio Stanley Kubrick” alla migliore regia di film straniero a “A Childless Village” (Iran), regia di Reza Jamali;

–           “Premio Tonino Guerra” alla miglior sceneggiatura italiana per “Il Vuoto”; sceneggiatura di Giovanni Carpanzano e Alessio Petrolino;

–           “Premio Billy Wilder” alla miglior sceneggiatura straniera per “Dark Matter” (Iran)

sceneggiatura di Karim Lakzadeh (che ha curato anche la regia);

–           “Premio Vittorio Gassman” al miglior attore protagonista di film italiano a Gianluca Galati (de “Il vuoto”, di Giovanni Carpanzano);

–           “Premio Humphrey Bogart” al miglior attore protagonista di film straniero ad Albano Jeronimo (“The nothingness club” di Edgar Pêra – distribuzione italiana “Fernando Pessoa e il club del nulla”);

–           “Premio Monica Vitti” alla miglior attrice protagonista italiana a Martina Maria Monti (per “La perfezione”, di Brando Improta);

–           “Premio Lauren Bacall” alla miglior attrice protagonista di film straniero a Bahar Ghasemi (“Golden Blood” – Iran, di Ebrahim Sheibani);

–           “Premio Tonino Delli Colli” alla miglior fotografia per “The Nothingness Club” (Portogallo, di Edgar Pêra) – distribuzione italiana “Fernando Pessoa e il club del nulla”;

–           “Premio Burt Bacharach” alla miglior colonna sonora originale a “The wind that shakes the sugar canes” (Iran, di Ebrahim Ashrafpour ).

Inoltre, il Premio Speciale è stato assegnato all’attrice Antonella Attili per “Siamo tutti farfalle”: si tratta di una menzione speciale per il suo impegno a favore dell’ambiente e dei diritti umani.

La Menzione Speciale per il rapporto scuola – cinema invece è stata conferita al film  “Alla ricerca di Rose”, scritto e diretto da Lorenzo Lombardi e Nicola Santi Amantini.




IL NUCLEO DELLA FEDE CRISTIANA

Non è identitario ma è la relazione con Gesù

di Rocco D’Ambrosio

Globalist.it, 4 agosto 2024. Mi preme ricordare che il nucleo della fede non è identitario o movimentistico. Il cuore della fede cristiana è la relazione con Cristo Gesù: facendo tutto con Lui, in Lui e per Lui.  Il Vangelo odierno: In quel tempo, quando la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafarnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».

Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».

Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».

Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti, il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».

Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!» (Gv 6, 24-35 – XVIII TO/B).

“Darsi da fare” è un’espressione molto comune tra persone che hanno obiettivi, scadenze, ristrettezze di tempo. Solo ai nostri giorni? Forse no, visto che Gesù la usa anche per i suoi discepoli. Fa un po’ parte dell’umanità, in ogni luogo e in ogni tempo, “darsi da fare” per qualcuno, per qualcosa, per un progetto, per una “causa” (dicevano gli gnostici), per un futuro, per la gente (dicono i politicanti di ultima leva). Il non darsi da fare è sinonimo di noia, apatia, abulia, forse è già l’anticamera della morte.

Il “darsi da fare” è stimolato dai nostri bisogni, gli “appetiti” (li chiamavano i medioevali), basandosi su istinti fondamentali, che sono il primo motore del nostro darci da fare. È così per il cibo, il riposo, la vita sessuale, il desiderio di conoscenza, le relazioni; ma, in seconda battuta, lo è anche per denaro e potere. Per tutte queste cose, in maniera diversa, a seconda dei soggetti coinvolti e delle circostanze, noi ci diamo da fare.

Gesù non critica direttamente il darsi da fare dei discepoli per “mangiare pane e saziarsi”; se lo avesse fatto avrebbe negato la nostra natura e questa è un dono del Padre, anche nei suoi appetiti, con buona pace di tutti quei credenti integralisti e reazionari, che, fra i diversi sport che seguono, inseriscono anche quello del negare la natura e i suoi doni, offendendo il buon Dio e tutte le sue creature.

Quindi Gesù non critica la nostra natura istintiva, ma invita a elevarsi un po’. In un altro passo dice: “Non di solo pane vive l’uomo” (Mt 3). Dicendo “solo” ammette che si viva “anche“ di pane (cioè lavoro, aspetti materiali ecc.), anche se “non solo”. Il problema, allora, è capire o ricordare che non esistono solo gli appetiti immediati, ma anche quelli un po’ più celati, ma comunque essenziali per la nostra crescita e serenità.

Dice Gesù: “Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà”. Il prosieguo del brano non lascia spazio a dubbi: il cibo che rimane è credere in Lui e nutrirsi di Lui. Si potrebbe semplificare – lasciando ad altri contesti uno studio delle due dinamiche del credere e nutrirsi, simili e complementari tra di loro – dicendo che il vero cibo è Lui e il vero darsi da fare è per Lui e in Lui. Non possiamo negare che siamo a volte sommersi da inviti cristiani che sottolineano aspetti devozionistici, ideologici, ma dimenticano il rapporto personale con il Cristo. La fede per qualcuno è condurre pseudo battaglie culturali e identitarie. Ci sarebbe molto da discutere su natura e finalità di questi gruppi. Qui mi preme ricordare che il nucleo della fede non è identitario o movimentistico. Il cuore della fede cristiana è la relazione con Cristo Gesù: facendo tutto con Lui, in Lui e per Lui.   

Scriveva von Balthasar: «Chi vuole più azione ha bisogno di migliore contemplazione; chi vuole formare di più, deve ascoltare e pregare più profondamente; chi vuole raggiungere più scopi deve comprendere l’assenza di scopo e l’inutilità, il vivere senza rendita, perché questa è quel disinteresse e quella incalcolabilità che è tutta propria dell’amore di Cristo e, nell’imitazione di Cristo, anche di ogni amore cristiano».

Il nucleo della fede cristiana non è identitario ma è la relazione con Gesù (globalist.it)




DOMENICALMUSEO

Il prossimo  4 agosto torna l’appuntamento con l’ingresso gratuito nei musei e nei parchi archeologici statali

L’Aquila, 2 agosto 2024.  Il Museo Nazionale d’Abruzzo sarà aperto nelle due sedi con il seguente orario:

MuNDA dal martedì alla domenica  8:30/19:30. Ultima entrata ore 19. Un’occasione per vedere   le opere appena riconsegnate dopo mesi di restauri effettuati dal gruppo di Emanuele Marconi: 

-Natività della Vergine di Francesco da Montereale,  tempera su tavola, post 1531. Il dipinto descrive tre episodi della vita di Maria; interessante  la capacità dell’artista di caratterizzare i volti dei suoi personaggi, direttamente presi dal popolo, con l’ancella che versa acqua nelle mani della levatrice.

– Madonna in trono con Bambino del Maestro di San Silvestro, legno scolpito e dipinto in policromia con dorature, prima metà XIV secolo. Tra gli esempi più pregevoli della scultura trecentesca abruzzese dal gusto francesizzante, spiccatamente  angioino.

-Madonna in trono con il Bambino  di  Giovanni di Biasuccio, legno intagliato e dipinto, seconda metà del secolo XV. Il gesto di benedire, con  la naturalezza e la spontaneità del gioco, sottolinea magistralmente la dolcezza nell’evocazione dei sentimenti tipica dell’arte di ispirazione francescana

Castello Cinquecentesco il  Mammut da agosto aperto tutti i giorni con il seguente orario: dal martedì alla domenica  9:00/19:00 . Lunedì 10:00 /18:00. La biglietteria chiude mezz’ora prima.




LAUDAR VOLLIO PER AMORE

Aquila Altera e Luca Serani raccontano San Francesco nel concerto-spettacolo

San Panfilo d’Ocre, 2 agosto 2024. Martedì 6 agosto 2024 alle ore 21 presso la Chiesa di San Panfilo d’Ocre Aquila Altera e Luca Serani porteranno in scena la vita di San Francesco nel concerto – spettacolo “Laudar vollio per amore – Francesco raccontato con le parole e la musica del suo tempo”, per la XXVIII edizione della rassegna di musica antica “I CONCERTI DI EUTERPE”. Anche quest’anno, la manifestazione concluderà gli eventi della seconda edizione della festa ‘Ocre Tempore Medii Aevi’, che si svolgerà nello splendido borgo di San Panfilo d’Ocre nei giorni 3, 4 e 6 agosto.

“Laudar vollio per amore” nasce come un “viaggio” sonoro intorno alla figura di san Francesco che non vuole ripercorrere cronologicamente la sua vita, ma vuole rievocare attraverso le sue parole e a quelle dei biografi a lui contemporanei, o di poco successivi, l’atmosfera che si respirava in quegli anni. I testi saranno sottolineati e commentati con una significativa scelta di musiche tratte dai più importanti codici medievali del tempo. Tra gli autori e i codici in programma spiccano: R. de Vaqueiras, il Laudario di Cortona, i Carmina Burana, il Codice di Londra.

Le musiche saranno eseguite dall’ensemble Aquila Altera, Maria Antonietta Cignitti, canto e arpa, Antonio Pro, liuto, Matteo Nardella, flauti, flauto doppio, flauto e tamburo, ceccola, Lorenzo Lolli, canto, organo portativo, percussioni, mentre la voce recitante sarà quella dell’attore Luca Serani.

IL CALENDARIO DEI PROSSIMI APPUNTAMENTI

S. Stefano di Sessanio (AQ)  – sabato 10 agosto ore 19

Piazzetta via della Chiesa

À DEUX VIOLES

Amalia Ottone e Marco Ottone, viole da gamba

Barete (AQ) – domenica 18 agosto ore 17.30

Cortile palazzo Cionni

ALTAS ONDAS

Incontri e racconti lungo le vie del Medioevo

Le Cantrici di Euterpe

Aquila Altera ensemble




SCUSATE … C’È UNO STORICO IN SALA?

Torna lo storico e scrittore Alessandro Vanoli

Casalbordino, 1° luglio 2024.  Oggi, giovedì 1° agosto, alle ore 19, nella suggestiva cornice di Palazzo Furii, Alessandro Vanoli sarà ospite dell’associazione MeD – Mari e Deserti. Un nuovo incontro con lo storico e scrittore, già varie volte negli anni gradito ospite dell’associazione a Casalbordino, con il monologo autobiografico “Scusate … c’è uno storico in sala?”. 

Il monologo autobiografico “Scusate … c’è uno storico in sala?” sul filo dell’ironia porta lo spettatore a riflettere sul passato e come è cambiato lo studio, il racconto e l’ascolto della storia. In poco più di un’ora Vanoli ricostruisce insieme al pubblico una linea della storia tra personaggi famosi e grandi civiltà.

Alessandro Vanoli è storico del Medioevo e del Mediterraneo e scrittore. Dopo la laurea a Bologna in Storia della Filosofia medievale ha conseguito il dottorato a Venezia in Storia Sociale europea. Per quasi dieci anni è stato insegnante a Bologna di politica comparata del Mediterraneo, negli stessi anni ha collaborato con varie  università in giro per il mondo, tra cui Tunisi, Salamanca, Granada, Buenos Aires, Città del Messico, State College (Pennsylvania), New York e Amsterdam. Dal 2012 ha gradualmente abbandonato la carriera accademica affiancando all’attività di saggista un sempre maggiore interesse nei confronti della comunicazione e della divulgazione iniziando a collaborare con festival culturali (dagli inizi con Torino Spiritualità, sino, in tempi recenti, al Festival del medioevo, al Festival della letteratura di Mantova e tanti altri), lanciando attività didattiche nelle scuole superiori, collaborazioni radiofoniche e spettacoli teatrali. Il filo rosso che unisce tutte queste attività, racconta sul suo sito web personale, è “raccontare la bellezza della storia e l’importanza della diversità. E il verbo che conta, alla fine, è proprio quello: raccontare. Attraverso i libri, sulla scena, in uno schermo, non fa troppa differenza: l’importante è avervi vicino”. 




VALENTINA DI CESARE A LIBRI SOTTO LE STELLE

Venerdì 2 agosto il secondo appuntamento che affronterà i temi dell’emigrazione, delle radici e del patrimonio identitario raccontati da sedici scrittici nordamericane contemporanee

Bugnara, 1° luglio 2024.  Prosegue con la presentazione del volume di Valentina Di Cesare la terza edizione della rassegna “Libri Sotto Le Stelle” curata dal Centro Studi Nino Ruscitti di Bugnara.

Il libro dal titolo “E c’erano gerani rossi dappertutto”, edito dalla Radici Edizioni, è una antologia femminile dell’emigrazione in cui sedici scrittrici nordamericane contemporanee sono state chiamate a confrontarsi con il proprio patrimonio identitario attraverso i propri racconti. Una antologia eterogenea dal punto di vista geografico e anagrafico, concepita sulla base di elementi ben definiti, come l’origine etnica e il genere socialmente inteso e che ospita percorsi artistici differenti. Le autrici – tutte di origini italiane – fanno i conti con il proprio passato familiare, presentando percezioni diverse della propria identità all’interno di entrambe le comunità, quella di arrivo e quella italiana d’origine. Il risultato è un’opera multiforme, sospesa tra retrospezione e introspezione, caratterizzata da una pluralità di sguardi in cui ciascuna scrittrice, a modo proprio, disseppellisce un personale forziere dai fondali di un oceano di memorie e sensazioni, parole e silenzi. Per riportarlo a galla con narrazioni piene di onestà e coraggio.

L’appuntamento si terrà a partire dalle ore 21:30 presso il cortile del Palazzo Alesi nel centro storico di Bugnara. Il libro sarà presentato da Marta Di Cola, dottora di ricerca in Filologia, linguistica e letteratura all’Università Sapienza di Roma, insegnante di lettere presso la scuola media, e socia dell’APS Scosse per cui si occupa di linguaggio e educazione alle differenze.

Valentina Di Cesare è nata a Sulmona e cresciuta a Castel di Ieri. Sì, è laureata all’Università di Chieti e si è specializzata all’Università di Siena. Vive a Milano dove insegna Lettere nella Scuola alla Scuola Secondaria di Primo grado e Lingua italiana a studenti stranieri. È autrice di tre romanzi: “Marta la sarta” (Tabula Fati, 2014) tradotto in lingua tedesca, romena e araba, “L’anno che Bartolo decise di morire” (Arkadia, 2019, “Tutti i soldi di Almudena Gomez” (Polidoro, 2022). Il suo quarto romanzo uscirà nell’ottobre 2024. Il volume “E c’erano gerani rossi dappertutto. Voci femminili della diaspora italiana in Nord America” pubblicato da Radici, e curato con Michela Valmori, è il primo libro della collana “Strade dorate” dedicata alla scrittura di emigrazione ed immigrazione curata sempre da Di Cesare e Valmori.

La rassegna proseguirà il 9 agosto con la presentazione del volume di Omar Pedrini e Federico Scarioni “Cane Sciolto”, e il 22 Agosto con Massimo Tardio “Pascal D’Angelo. Poesie”. Fino al 22 agosto sarà inoltre visitabile la mostra fotografica di Andrea Calvano dal titolo “Educazione Popolare” inaugurata lo scorso venerdì 26 luglio.




ROCCA SAN GIOVANNI JAZZ

Concerti inediti e nuovo logo per la ventunesima edizione. Dal 16 al 18 agosto in piazza degli eroi i live gratuiti con le stelle del jazz

Rocca San Giovanni, 1° luglio 2024.  Si terrà dal 16 al 18 agosto a Rocca San Giovanni, in piazza degli Eroi, la ventunesima edizione di Rocca San Giovanni Jazz. Tre serate di concerti gratuiti, con la direzione artistica del Maestro Walter Gaeta, animeranno il cuore del borgo dando vita ad uno degli eventi più rappresentativi dell’estate roccolana.

La presentazione ufficiale del programma, insieme a quella del nuovo logo che rappresenta l’iniziativa, si è tenuta oggi al bar Perla Nera di Lanciano, alla presenza del sindaco di Rocca San Giovanni, Fabio Caravaggio, del direttore artistico, Walter Gaeta, e del logo designer, Luca Di Francescantonio, ideatore della nuova immagine grafica del festival.

“Il programma di quest’anno racchiude la collaborazione tra grandi maestri del jazz e giovani musicisti che si formano nei conservatori – spiega Walter Gaeta – portando sul palco due generazioni differenti in modo da coinvolgere maggiormente nell’iniziativa i giovani. Con una programmazione unica, questa è la particolarità dell’edizione 2024,  che vedrà progetti musicali inediti creati dagli artisti appositamente per l’evento. E con l’idea di far ascoltare al nostro pubblico qualcosa di nuovo ed esclusivo”.

Venerdì 16 agosto, serata di apertura Di Rocca San Giovanni Jazz, si esibiranno dal vivo Paolo Di Sabatino 6et My Songs e special guest Nico Gori.

Paolo Di Sabatino è un pianista jazz e compositore, collabora con grandi nomi del panorama musicale italiano, da Antonella Ruggiero a Mario Biondi, da Grazia Di Michele a Fabio Concato, per il quale ha arrangiato il suo album Gigi del 2017. Nico Gori, considerato uno dei maggiori esponenti del clarinetto a livello internazionale, protagonista di concerti come  solista e leader in big bands, orchestre sinfoniche  e formazioni jazz,  si è esibito in teatri, club, festival e trasmissioni televisive in  tutto il mondo.

Sabato 17 agosto ci sarà il concerto  di  Daniele di Bonaventura, considerato uno dei più originali e creativi bandoneonisti al mondo. A seguire i  Falastin 4et, giovanissime promesse del jazz che si uniranno per dar vita ad un quartetto eclettico.

Domenica 18 agosto, serata di chiusura, saliranno sul palco della rassegna  Walter Gaeta, pianista e compositore jazz che presenta in prima assoluta il suo nuovo progetto Jazz Strings Project, special guest Max Ionata – considerato uno dei maggiori sassofonisti italiani della scena jazz contemporanea -Nicola Angelucci e Jacopo Ferrazza, e l’orchestra Istituzione musicale abruzzese diretta da Francesco Fina.

Per il sindaco Fabio Caravaggio: “Un’edizione, questa, che porta con sé, non solo grandi novità dal punto di vista artistico, musicale e grafico, ma nuove formule emozionali, capaci di accompagnare l’ascoltatore in un percorso autentico, unico e soprattutto libero. Il festival non è un semplice evento, ma una rivoluzione culturale che rende Rocca San Giovanni protagonista della Costa dei Trabocchi”.

Durante la conferenza stampa è stato presentato il nuovo marchio che da quest’anno rappresenterà l’evento, progettato dal logo designer Luca Di Francescantonio, che spiega: “È un logo che fa il restyling della base, ma con linee più fini, diventando sempre una tromba jazz, ma questa volta con i tre tasti che diventano le famose tre torri dello stemma del Comune. Il marchio è accompagnato da minimalismo ed eleganza, con una immagine forte della musa della musica, Euterpe, protettrice nel mito anche degli strumenti a fiato, che si erge nel cosmo alla ricerca delle stelle del jazz”.




LO SPIRITO DOLENTE DI FONTAMARA

Nel cuore del centro storico luchese il grande teatro della Compagnia Lanciavicchio

Luco dei Marsi, 1° agosto 2024. Le voci e le storie di un luogo, che diventa ogni luogo di prevaricazione e di abuso, e delle vittime dei soprusi dei potenti in una narrazione corale e avvolgente, imponente nell’impatto sullo spettatore, proiettato in un consesso di fantasmi, testimoni non muti del dolore e della disfatta di un mondo. Sono quelle che tracciano il filo conduttore dell’opera di Silone, “Fontamara”, nella riscrittura di Francesco Nicolini e nell’interpretazione della Compagnia teatrale Lanciavicchio, con la regia di Antonio Silvagni, che sarà portata in scena oggi, 1° agosto, alle 21, a Luco dei Marsi.

La rappresentazione si terrà tra le suggestive architetture del centro storico luchese, che vedrà “le rue” i peculiari vicoli a gradinate che anticamente si gettavano verso il lago Fucino, gli archi e le piazzole del borgo diventare cornice d’eccezione al talento degli Artisti. In scena, con la regia di Antonio Silvagni e adattamento e drammaturgia di Francesco Nicolini, Angie Cabrera; Stefania Evandro; Alberto Santucci; Rita Scognamiglio; Giacomo Vallozza. Lo spettacolo, ad accesso libero, sarà preceduto dalla visita guidata al centro storico luchese, a cura del professor Giuseppe Grossi, storico appassionato e docente, che accompagnerà i partecipanti nell’area delle Campane, via Conte Berardo e via Pinna, dove si terrà la rappresentazione teatrale; l’appuntamento è alle 20.30, in piazza Umberto I.

“La Compagnia teatrale Lanciavicchio, con la grande caratura artistica che ne è cifra e la comprovata capacità di generare emozioni e riflessioni profonde, porterà nel cuore del nostro centro storico un racconto potente, una narrazione che richiama sì il nostro territorio, ma soprattutto una condizione che sentiamo “nostra” nelle radici e nel fervore delle lotte contro i soprusi che ne sono discese, come anche il retaggio che ne è derivato”, sottolinea la sindaca Marivera De Rosa, “Si tratta di un appuntamento culturale straordinario, cui invito tutti a partecipare”.




LET’S GET LOST storie di uomini e di jazz

Summer 2024, 7/10 Agosto, Piazza Sant’Anna, Teramo

Teramo, 31 luglio 2024.LET’S GET LOST storie di uomini e di jazz: la serata di sabato 10 agosto verrà aperta da Trixie (Beatrice Valiante), giovanissima (22) e sempre più affermata producer, DJ, vocalist, che tornerà ad esibirsi a Teramo, città che ha visto sbocciare il suo talento, in occasione di questo straordinario evento.

Mercoledì 7 Agosto ore 21,30 (doppio concerto)

– SOFT MACHINE on tour

– DAVID CROSS BAND plays King Crimson 72/74

Venerdì 9 Agosto ore 21,30

– KENNY GARRETT 6et, Sounds from the Ancestors

Sabato 10 Agosto ore 22,15

– TRIXIE Waitin’ for K&D

– KRUDER & DORFMEISTER, KD 30 years tour – DJ Set




TELOFASE

Mostra collettiva familiare

Giulianova, 31 luglio 2024. Quest’ anno in vista dell’estate qualcosa si muove nel nord dell’Abruzzo ed un gruppo di artisti ed amici si è riunito per poter aprire le porte ad una nuova esperienza artistica dal gusto amatoriale. 

La curatrice, nonché ideatrice, Laura Valentini ha voluto riunire alcuni artisti locali, emergenti e no, per allestire una mostra collettiva dal sapore familiare nella sua residenza di campagna. L’esposizione si terrà in via M. Delfico 32 di Santa Lucia nel  comune di Roseto degli Abruzzi. La curatrice ha voluto riunire quattro artisti appartenenti allo stesso gruppo famigliare con l’intento di poter permettere ai singoli componenti della famiglia Lamolinara di poter esporre ognuno con la propria tecnica non singolarmente ma in un contesto collettivo che li unisce non solo geneticamente ma anche artisticamente.

La mostra è intitolata: Telofase, tale nome ci suggerisce già questo legame inscindibile tra gli artisti che vi espongono. Infatti, la derivazione del termine arriva dall’ambito biologico e riguarda il momento finale della riproduzione cellulare dove i cromosomi si spostano verso i poli opposti della cellula per costituire i nuclei figli attorno ai quali si formano membrane proprie.  Attraverso questo concetto scientifico Laura Valentini ha voluto sia descrivere l’ereditarietà degli artisti in modo originale che creare una metafora tra ciò che l’artista osserva nella realtà e che poi, una volta rielaborato attraverso la propria sensibilità, ripropone sotto altre forme.

L’esposizione è caratterizzata oltre che dalla diversità delle pratiche artistiche esposte come la scultura, la fotografia, la pittura e l’illustrazione digitale anche da un filo comune musicale che le lega le opere e i “diversi mondi” da stanza in stanza. I brani sono stati realizzati dal sound designer e compositore Matteo Cerquone e creati esclusivamente per condurci in questo percorso alla scoperta degli artisti.

La mostra aprirà le porte nella giornata di sabato 3 Agosto alle ore 19:00  con la serata d’inaugurazione e si protrarrà fino al 09 Agosto con orari di apertura dalle 18:00 alle 20:00. Il luogo è nella frazione di Santa Lucia, Comune di Roseto Degli Abruzzi, a qualche minuto di distanza dall’uscita autostradale di Roseto, inoltre vicino all’abitazione è presente una piazzetta caratterizzata da una piccola chiesa dove sarà possibile parcheggiare.

Residenza: Villino di Caccia Patrizi in Santa Lucia comune di Roseto degli Abruzzi Via M.Delfico n 32

Apertura al pubblico dal 03/08 al 09/08  tutti i giorni dalle 18 alle 20

Artisti: Rachele Lamolinara, Luciano Lamolinara, Vincenzo Lamolinara,Giuliano Lamolinara

Sound designer e compositore: Matteo Cerquone

Curatrice: Laura Valentini

Presentazione del progetto Sabato 3 agosto alle ore 19

Ingresso libero




PREMIATO MARCELLO MARCIANI

Premio LericiPea Paolo Bertolani 2024

Lerici, 31 luglio 2024. Questa sera alle ore 21:30 il Premio LericiPea Paolo Bertolani, torna per il terzo anno consecutivo a La Serra, in piazza Santa Croce, il noto borgo lericino dove il Poeta nacque nel 1931. Ci piace ricordare che la data del 31 luglio è stata scelta proprio perché in quel giorno del 1998 Paolo Bertolani conobbe Mariangela Bacega, compagna di una vita.

In apertura i saluti del Sindaco di Lerici, Leonardo Paoletti, del Presidente del Premio LericiPea, Pier Gino Scardigli.

Il premiato di questa edizione, Marcello Marciani,  Poeta in lingua e in dialetto, figura le voci più originali e mercuriali della poesia contemporanea – come scritto nella motivazione – sarà a dialogo con  Manuel Cohen, noto critico dialettale e giurato del Premio LericiPea Golfo dei Poeti. Seguiranno performance poetiche dell’autore.

In apertura di serata, i saluti delle figlie di Paolo Bertolani, Laura e Cecilia Bertolani, e un commento sulla Poesia del grande Poeta della Serra, cui il Premio è dedicato, da parte di M. Cohen.

Conduce la serata Lucilla Del Santo, Project manager del Premio.

Marcello Marciani, nato nel 1947 a Lanciano (Chieti), dove risiede, ha pubblicato: Silenzio e frenesia, Quaderni di “Rivista Abruzzese”, Lanciano 1974; L’aria al confino, Quaderni di Messapo, Siena-Roma 1983; Body movements, con traduzione inglese a fronte di Amelia Rosselli (Gradiva Publications, Stony Brook-New York 1988); Caccia alla lepre, (Mobydick, Faenza 1995); Per sensi e tempi, (Book, Castelmaggiore 2003); Nel mare della stanza, (LietoColle, Faloppio 2006); La corona dei mesi, (LietoColle Faloppio 2012); Rasulanne (Cofine, Roma 2012); Monologhi da specchio, (Robin, Torino 2017); Revuçegne (puntoacapo, Pasturana 2019); Sottovuoto – cinquantadue sonetti (Moretti & Vitali, Bergamo 2021). Suoi testi in dialetto abruzzese d’area frentana sono stati eseguiti negli spettacoli Mar’addó’ (1998-1999) e Rasulanne (2008/ 2012), dove ha partecipato anche come attore. Dal 1988 al 2008 è stato segretario-organizzatore del Premio Nazionale di Poesia in Dialetto “Lanciano-Mario Sansone”. È presente in riviste e antologie italiane e statunitensi.

Ha vinto premi letterari, fra cui: “Matacotta”, “Noventa”, “Penne”, “Ischitella-Pietro Giannone”, “Poesia Onesta”, “Gozzano”, “Salva la tua lingua locale”, “Cappello”.




IMAGO FILM FESTIVAL CON MATTIOLI

Il programma di domani 31 luglio

Teramo, 30 luglio2024. Domani 31 luglio, per la quinta giornata dedicata all’International Imago Film Festival a Teramo, si terrà alle ore 16.00 la proiezione del film “Golden Blood” per la regia di Ebrahim Sheibani, dall’Iran, presso L’Arca, nel Laboratorio delle Arti Contemporanee a Largo San Matteo.

Alle 21.00 in piazza Martiri della Libertà, Valentina Olla e Federico Perrotta introdurranno l’ospite della serata l’attore Maurizio Mattioli, con lui i conduttori si intratterranno sulla commedia all’italiana. È stato proprio il Bagaglino, la compagnia di varietà fondata da Pier Francesco Pingitore nel 1965 ad accoglierlo a braccia aperte fra i suoi membri, facendo spopolare la sua comicità tutta romana; tanti i film che lo hanno visto protagonista, proprio lui che, da attore prediletto di Sergio Martino, lavora accanto a Monica Vitti e Ugo Tognazzi in “Scusa se è poco”. Nel frattempo, comincia a fare la spalla comica per attori come Christian De Sica, Massimo Boldi, Pippo Franco, Leo Gullotta e Oreste Lionello. Molte sono le pellicole di Michele Massimo Tarantini, di Neri Parenti e di Carlo Vanzina che lo hanno visto partecipare.

Fortunato è stato l’incontro con Stefano Reali con cui ha lavorato per diversi film ma anche come doppiatore ha prestato la sua voce ad alcuni personaggi di animazione per film come “Il principe d’Egitto”, “Z la formica”, “La gang del bosco”, “Tequila & Bonetti”. Negli ultimi anni è tornato sul grande schermo con altre divertenti commedie di Carlo Vanzina e Paolo Genovese, ma anche Federico Moccia e non solo.

A seguire alle 21.30 ci sarà la proiezione della commedia “La perfezione”, per la regia di Brando Improta. Un film con Alfonso Perugini, Brando Improta, Martina Maria Monti, Dacia D’Acunto, Andrea Tarulli. Produzione: Associazione Volumineide. Camilla Costa è una giovane donna in carriera. Nella sua vita c’è spazio solo per il suo lavoro e per una costante volontà di arricchimento che lascia fuori ogni sentimento ed emozione. In cerca di denaro per partecipare ad un grosso investimento, Camilla è costretta a recarsi in Puglia durante le feste natalizie, decisa a vendere il casale di famiglia per procurarsi la somma necessaria. Ma qui troverà un uomo che vive abusivamente nella sua proprietà: Gabriele Pedersoli. L’incontro con lui ed il ritorno di vecchie memorie familiari che credeva sopite cambieranno completamente i suoi orizzon




OLTRE L’IMMAGINE

Montone festival 2024 ospita una mostra fotografica collettiva a cura di Case di Fotografia

Montone, 30 luglio 2024. Gli autori e le autrici partecipano con un progetto personale sviluppato all’interno della 2° edizione del corso di progettualità e cultura visiva “Oltre l’immagine”, promosso da Case di Fotografia e coordinato dalla docente Emanuela Amadio

VERNISSAGE E FINISSAGE

Montone, locali del sottobelvedere dall’1 al 4 agosto 2024 dalle 21:00 alle 24:00

La trentesima edizione del Montone Festival 2024 Tra il Sole e la Luna ospiterà, nei locali del sottobelvedere, una mostra fotografica collettiva a cura di Emanuela Amadio, docente di fotografia e consapevolezza digitale e fondatrice di Case di Fotografia, la scuola di fotografia itinerante dedicata a didattica e educazione digitale.

La mostra, che aprirà le porte al pubblico giovedì 1° agosto 2024 e sarà visitabile gratuitamente fino al 4 agosto 2024, nella fascia oraria 21:00-24:00, è il risultato tangibile di un percorso che gli autori e le autrici, sette in totale, hanno svolto nell’arco di otto mesi, all’interno della 2° edizione del corso di progettualità e cultura visita “Oltre l’immagine”.

I fotografi e le fotografe esporranno lavori nati dallo sviluppo di progetti personali riguardanti argomenti diversi, ai quali ognuno di loro era ed è particolarmente legato. Nella collettiva curata da Emanuela Amadio trovano spazio l’interpretazione dei colori, la memoria e le foto vernacolari, il valore del nucleo familiare, la lingua dei segni, la salute mentale, la forma delle nuvole e i flussi migratori nel Mediterraneo.

L’identità di ogni progetto, emerso all’interno del percorso di mentoring e coaching fotografico guidato dalla stessa Emanuela Amadio, è stata curata con attenzione e dedizione, dall’ideazione alla mostra. Sono state scelte con cura le immagini, le dimensioni, i supporti di stampa e la sequenza espositiva, per accompagnare ogni visitatore alla scoperta delle singole storie, ricche di suggestioni visive e sensoriali.




UNA PIAZZA AD ALFREDO PAGLIONE

L’ideatore della rassegna d’arte contemporanea Un Mosaico per Tornareccio. Ieri l’intitolazione nel cuore del paese dei mosaici

Tornareccio, 28 luglio 2024 – Tornareccio dedica una piazza alla memoria di Alfredo Paglione, il noto gallerista e collezionista d’arte ideatore della rassegna d’arte contemporanea “Un Mosaico per Tornareccio”.

La cerimonia di intitolazione si è tenuta ieri pomeriggio alla presenza dell’associazione Amici del Mosaico Artistico, rappresentata dalla presidente Elsa Betti, del sindaco Nicola Iannone, di Marco Santi del Gruppo Mosaicisti di Ravenna, di Angelo Bucci dell’Università europea del design di Pescara e della autorità civili e militari.

La piazzetta che omaggia Paglione, scomparso due anni fa, è largo Santa Vittoria, considerata la piazza dei Maestri, poiché custodisce le opere più preziose di quel museo a cielo aperto che rappresenta il sogno diventato realtà grazie alla lungimiranza e all’impegno del mecenate abruzzese. Nella “stanza” sono esposte opere di grandi artisti del secolo scorso, da Aligi Sassu, José Ortega e Carlo Mattioli a Gino Severini, Alberto Sughi, Ruggero Savinio e Michele Cascella, che sono state donate alla rassegna da collezionisti e dalle famiglie degli artisti.

L’intitolazione della piazza nel cuore del borgo rappresenta l’amore di Paglione per l’arte ma soprattutto il legame con il territorio. Era il 2006 quando il collezionista inaugurava  “Un mosaico per Tornareccio”, donando personalmente tre splendidi mosaici di Sassu, Ortega e Carroll, e dava il via al progetto di trasformare  le strade del suo paese d’origine  in un affascinante percorso museale. Con l’intento di voler diffondere fra la sua gente, specialmente fra i giovani, l’amore per l’arte, per la poesia e per la bellezza, creò un incredibile museo all’aperto che è quello che si ammira oggi  perdendosi tra i vicoli del centro storico di Tornareccio. Dove in ogni angolo, in ogni “stanza” così come in un vera galleria, fioriscono straordinarie opere d’arte che sono parte integrante della vita quotidiana dell’intera collettività.

La cerimonia è stata anticipata dal mini tour alla scoperta dei mosaici a cura dei ragazzi della scuola secondaria di primo grado di Tornareccio che hanno accompagnato i visitatori tra le bellezze artistiche del paese. 

“Alfredo Paglione ha creduto fortemente in questo territorio e nella forza delle sue radici, ha dato fiducia alla popolazione ed è solo grazie a lui che questa iniziativa che non ha pari in Italia, si sia concretizzata a Tornareccio – commenta Elsa Betti, presidente dell’associazione Amici del Mosaico Artistico – Siamo molto orgogliosi di aver coinvolto gli alunni delle scuole superiori di primo grado di Tornareccio che, guidati dalla prof.ssa Lisa Pallante, hanno seguito un percorso che li ha portati ad  adottare alcuni dei nostri mosaici di cui sono diventati Ciceroni eccezionali. I semi di bellezza che Alfredo amava nominare qui sono germogliati e fioriscono ogni giorno e questo è il regalo più prezioso che ha fatto a questo territorio”.

Grazie alla preziosa collaborazione dell’associazione Amici del Mosaico artistico, che coordina e organizza ogni anno la rassegna di arte contemporanea “Un Mosaico per Tornareccio”, le opere esposte al momento sono 106. Comprese le ultime due, collocate quest’anno:  “Coltiva Bellezza” di Sergio Ceccotti  e “Lapo” (Il Lupo e L’Ape) di Gabi Minedi.

“Il paese deve molto ad Alfredo Paglione, intitolare una piazza alla sua memoria è stata una scelta pienamente condivisa dall’amministrazione, dall’associazione e da tutti i cittadini che ogni giorno hanno il privilegio di ammirare l’arte tra le vie del centro storico – commenta il sindaco Nicola Iannone – Il suo sogno era quello di tagliare il traguardo dei cento mosaici collocati sui muri delle abitazioni del borgo, ebbene oggi i bozzetti da ammirare sono oltre cento. Questo è un sogno comune che si realizza grazie alla visione di una grande amante dell’arte e di tutti quanti si sono adoperati per la realizzazione del museo”.

I capolavori degli artisti che in questi anni hanno partecipato a “Un Mosaico per Tornareccio” e che oggi arricchiscono le stanze del museo, saranno racchiuse in una nuova identità, il Museo dei Mosaici di Tornareccio (MuMo). L’associazione Amici del Mosaico Artistico è già a lavoro per rendere più fruibile i percorsi, collocando pannelli informativi e corredi per permettere  ai visitatori di muoversi all’interno del museo in modo agevole e intuitivo.

“L’associazione AMA si sta adoperando per fornire a questo museo all’aperto gli strumenti per poterlo vivere in autonomia – spiega Elsa Betti – Per far questo due anni fa abbiamo iniziato una collaborazione con la Ued di Pescara che proprio questa estate si sta concretizzando nella produzione di materiale informativo per garantire la  visita ai mosaici e per fornire una identità grafica a tutto il progetto, con l’obiettivo entro la fine dell’estate di poter accogliere i visitatori ed accompagnarli in questa visita speciale al paese dei mosaici”.

“Tornareccio quest’anno omaggia l’Anno delle radici – conclude il primo cittadino Iannone – e personalmente non posso non creare un parallelismo tra i tornarecciani emigrati all’estero che mostrano affetto e attaccamento alle proprie origini e Alfredo Paglione che, spinto dall’amore per le proprie radici, ci ha donato arte e bellezza. Un lascito di un valore inestimabile che ognuno di noi ha il dovere di custodire, così come il ricordo di una persona straordinaria che resterà per sempre nei nostri cuori”.

Barbara Del Fallo




PREMIO NAZIONALE DI NARRATIVA NEO EDIZIONI

In dirittura d’arrivo la prima edizione  

Castel di Sangro, 28 luglio 2024. Dopo mesi di lavoro, la casa editrice di Castel di Sangro ha scelto la terna dei finalisti che il 2 agosto si contenderanno la vittoria finale.

Le opere selezionate tra centinaia di aspiranti scrittori sono:

– “L’incredibile e memorabile storia di Callista Wood che morì otto volte” di Manuela Montanaro di Casamassima (Bari);

– “Spettri, diavoli, cristi, noi” di Riccardo Ielmini di Laveno-Mombello (Varese);

– “Grottesco Adolescenziale Periferico” di Placido Di Stefano di Messina.

Ai tre finalisti, la casa editrice abruzzese proporrà un contratto di pubblicazione per inserire i romanzi in oggetto nel proprio catalogo.

Al vincitore assoluto, che verrà premiato nella serata del 2 agosto alle 21.30 al Teatro Francesco Paolo Tosti di Castel di Sangro, verrà assegnata una targa, un premio aggiuntivo di 1000 euro (da intendersi come anticipo sulle future royalties) e un ufficio stampa dedicato per agevolare la promozione del libro dal momento della pubblicazione che avverrà nel corso del 2025.

Con questo premio, la Neo Edizioni, arrivata al suo sedicesimo anno di attività, vuole dare fiducia a un tipo di narrativa lontana dai salotti letterari, una narrativa priva di dettami e condizionamenti, di ipocrisie e riverenze, di tradizionalismi e prudenza. Soprattutto vuole dimostrare che anche da un piccolo e isolato centro dell’Appennino centrale è possibile fare e diffondere cultura in tutta Italia e nel mondo.

I libri della Neo Edizioni sono stati tradotti e pubblicati in Spagna, Francia, Romania, Serbia, Cile, Argentina e Cina. La casa editrice sangrina, nel corso degli anni, ha vinto più di 30 premi a caratura nazionale, comprese due apparizioni in dozzina al Premio Strega, il premio letterario più importante d’Italia.




OMAGGIO A MANZONI

“Questo matrimonio non s’ha da fare” arriva il melologo in omaggio a I Promessi Sposi

Martinsicuro, 28 luglio 2024. L’appuntamento, organizzato dall’amministrazione comunale, andrà in scena lunedì 29 luglio alle ore 21:30 in piazza don Salvatore Barbizzi a Villa Rosa di Martinsicuro e vedrà come voce recitante Ettore Bassi, al pianoforte Marco Beretta e alla regia Alberto Oliva.

Un omaggio al più grande scrittore e romanziere italiano di tutti i tempi, Alessandro Manzoni.

Attraverso la sua opera più celebre ed universalmente riconosciuta, “I Promessi Sposi”, si è dato vita ad un connubio letterario – musicale in cui le parole, i passaggi più significativi del romanzo “letti” dal noto attore Ettore Bassi incontrano i suoni del pianoforte e la musica originale che Marco Beretta ha composto allo scopo di anticipare e sottolineare il contenuto emotivo del testo.

Una formula originale ma con trascorsi gloriosi, quella del Melologo, genere che ebbe il suo massimo splendore nei secoli passati, ma sempre attuale perché felice unione di due espressioni del linguaggio umano, che si compenetrano e valorizzano vicendevolmente in una forma espressiva molto efficace e diretta.

“È uno spettacolo – le parole della consigliera delegata alla cultura Giuseppina Camaioni – che vuole essere un modo diverso per far rivivere, attraverso l’intensa interpretazione dell’attore Ettore Bassi e la musica ispirata ed evocativa del compositore Marco Beretta le pagine, a noi tutti tanto care e ricche di ricordi, di uno dei capolavori della letteratura di tutti i tempi.”

L’ingresso all’evento sarà gratuito.




LA MOSSA GIUSTA

L’associazione Med presenta il libro del giornalista Enrico Franceschini

Casalbordino, 28 luglio 2024. Martedì 1° agosto alle ore 19, nella suggestiva cornice di Palazzo Furii a Casalbordino, il giornalista Enrico Franceschini sarà ospite dell’associazione MeD – Mari e Deserti. Durante l’incontro Franceschini dialogherà con la presidente dell’associazione Lucia Valori.

Una serata speciale per la nostra associazione.  Avremo il grandissimo piacere e l’ onore di ospitare ancora una volta Enrico Franceschini, fine giornalista e scrittore, firma storica del quotidiano la Repubblica e noto corrispondente dalle più importanti sedi estere. Sarà con noi per presentare il suo ultimo bellissimo ed appassionante romanzo biografico La mossa giusta.

Enrico Franceschini gira il mondo da oltre quarant’anni come corrispondente estero di Repubblica. Ha vissuto a New York, Washington, Mosca, Gerusalemme e Londra, dove risiede attualmente. Nel 1993 ha vinto il Premiolino, uno dei più antichi e importanti premi giornalistici italiani, per il suo reportage sul golpe in Russia. È autore di venticinque libri di narrativa e saggistica.




UN’ESTATE DA FAVOLA teatro per ragazzi

Gli spettacoli Zeza e Pulcinella e Cappuccetto Rosso in programma il 29 e 30 luglio al parco dell’auditorium Flaiano di Pescara, nell’ambito della rassegna

Pescara, 28 luglio 2024. Dopo il grande successo di “Hamelin”, “Maldanno” e “Arcipelago”, che hanno registrato il tutto esaurito, “Un’estate da Favola”, rassegna di teatro per ragazzi, nata dalla collaborazione tra l’Ente Manifestazioni Pescaresi e il Florian Metateatro Centro di Produzione, continua a stupire e a coinvolgere il pubblico di ogni età con gli ultimi due spettacoli in programma: “Zeza e Pulcinella” del Teatro Bertolt Brecht e “Cappuccetto rosso nel bosco” di Zaches Teatro.

Zeza e Pulcinella: Un viaggio tra tradizione e innovazione

Lunedì 29 luglio alle ore 18:30 presso il parco dell’Auditorium Flaiano sarà la volta di “Zeza e Pulcinella” di Pompeo Perrone, con la regia di Maurizio Stammati.

Questa imperdibile performance del Teatro Bertolt Brecht di Formia si inserisce nella storica rassegna, che unisce il fascino del teatro di strada alle atmosfere farsesche della maschera napoletana. Il Teatro Bertolt Brecht di Formia, con la sua lunga e profonda confidenza con la maschera di Pulcinella, ha narrato attraverso diversi spettacoli le peripezie, gli amori, le disavventure e persino la morte di questo iconico personaggio. “Zeza e Pulcinella” si inserisce in questa linea di lavoro, ispirandosi alla Zeza tradizionale in maniera molto libera, rielaborando e contaminando le diverse tradizioni per dare vita a una serie di quadri ispirati alle tecniche del teatro di strada e di figura.

La Zeza tradizionale è una scenetta carnevalesca, cantata al suono del trombone e della grancassa, nata nella seconda metà del Seicento. Rappresenta la storia delle nozze di don Nicola, studente di legge, e Vicenzella, contrastate dal padre della ragazza, Pulcinella, e sostenute da sua moglie Zeza. Le scene creano quadri vivaci e coinvolgenti, che si inseriscono nella tradizione delle guarattelle, ovvero dei burattini ispirati alla celebre maschera, con un tocco innovativo e rispettoso delle radici storiche, coinvolgendo il pubblico in un’esperienza teatrale unica e divertente per tutte le età​.

Non è solo uno spettacolo divertente e coinvolgente, ma rappresenta anche un’opportunità educativa per i giovani spettatori. Attraverso la reinterpretazione delle tradizioni teatrali, lo spettacolo stimola la riflessione sui temi universali della gelosia, dell’amore, del conflitto generazionale e del rispetto reciproco. Questo tipo di narrazione permette ai bambini e ai ragazzi di avvicinarsi al patrimonio culturale italiano in modo ludico e affascinante, favorendo l’apprendimento attraverso l’intrattenimento.

Fondato nel 1974 a Formia, il Teatro Bertolt Brecht ha dedicato anni alla ricerca sull’arte dell’attore. Dopo un primo periodo di studio sulle tecniche della pantomima, il gruppo ha abbracciato le correnti del Terzo Teatro, collaborando con figure di spicco come Eugenio Barba e Jerzy Grotowski. Questa esperienza ha permesso alla compagnia di sviluppare un approccio partecipato e coerente alla cultura teatrale, portando i loro spettacoli in tournée in tutto il mondo.

Presenti nel cast: Maurizio Stammati, che firma anche la regia, Peter Ercolano, Anna Maggiacomo, Antonio Pernarella, Chiara Laudani e Sara Petrone. Le scenografie sono di Carlo De Meo e i costumi di Barbara Caggiari.

Spettacolo per tout public dai 7 anni.

Cappuccetto Rosso nel Bosco: un viaggio fiabesco tra danza e teatro di figura

La rassegna teatrale “Un’estate da favola” si concluderà in grande stile con lo spettacolo “Cappuccetto Rosso nel Bosco”, in programma martedì 30 luglio 2024, con due turni alle ore 18:00 e 19:30 nel parco dell’Auditorium Flaiano. Grazie all’interpretazione unica della compagnia Zaches Teatro, questo spettacolo, pensato per un pubblico di tutte le età e consigliato dai 4 anni in su, promette di regalare momenti indimenticabili.

Con la regia, drammaturgia e coreografia di Luana Gramegna, “Cappuccetto Rosso nel Bosco” è uno spettacolo immersivo che trasforma il parco dell’Auditorium Flaiano in un posto magico. Il racconto, accompagnato dalla voce narrante di Luana Gramegna e dalle musiche originali di Stefano Ciardi, esplora le varianti della famosa fiaba di Cappuccetto Rosso, dalle versioni popolari e orali antecedenti a Perrault fino alla versione ottocentesca dei Grimm. Il cast è composto da: Gianluca Gabriele, Amalia Ruocco/Enrica Zampetti, Francesca Valeri, le scene, i costumi e le maschere sono di Francesco Givone, assistente costumi e oggetti di scena, Alessia Castellano e realizzazione costumi Giulia Piccioli.

Attraverso danza, teatro di figura e musica, lo spettacolo racconta il viaggio di crescita e accettazione della protagonista, che affronta pericoli e scopre sé stessa nel misterioso bosco. Attorno al pubblico immerso nel bosco, si muovono, appaiono e scompaiono i personaggi della fiaba di Cappuccetto Rosso, dando vita alla famosa storia della bambina e del lupo. Luogo di mistero e fascino, di tentazione e di trasgressione, il bosco nasconde e rivela, ed è proprio per questo che permette la disubbidienza: lontano dagli occhi materni che sorvegliano, i bambini trasgredendo affrontano pericoli e rischi, ovvero le proprie paure. L’ingenuità e l’innocenza devono essere, almeno in parte, abbandonate per riuscire a far parte del mondo degli adulti, complesso e ostile. E, come gli adulti, anche Cappuccetto Rosso si trova a dover affrontare le universali domande: “Dove vai?”, “Quale via prenderai?”, “Chi c’è qui?”. La narrazione è accompagnata dalle note della viola e dalla voce di una bizzarra cantastorie, che guida gli spettatori attraverso il misterioso bosco.

Zaches Teatro, compagnia di teatro e danza fondata a Firenze nel 2007, ha ricevuto il Premio Nazionale Hystrio Corpo a Corpo nel 2023 per la sperimentazione e la contaminazione dei linguaggi artistici. La compagnia è rinomata per la sua raffinatezza formale ed espressiva, integrando drammaturgia, suono, testo e movimento in modo unico. All’interno del mondo che Zaches Teatro crea di volta in volta, quello che non viene ascoltato nei discorsi “ragionevoli” passa attraverso il “c’era una volta”, per riscoprire il mondo fiabesco, le storie che abbiamo ascoltato fin da piccoli. Così, invitandoci a una partecipazione emotiva-attiva, la Compagnia intende renderci presenti a ciò che viviamo oggi e spingerci a distillare il nostro significato personale. Per questo il lavoro di Zaches Teatro, rimanda spesso al simbolo o meglio agli archetipi di una cultura universale che, grazie al teatro di figura, riesce a esprimere con dirompente forza poetica.

Gli spettacoli “Zeza e Pulcinella” e “Cappuccetto Rosso nel Bosco”, messi in scena da compagnie riconosciute a livello nazionale, offriranno al pubblico l’occasione di immergersi nella magia del teatro, promettendo di trasportare spettatori di ogni età in un mondo ricco di storie ed emozioni, regalando alla rassegna un finale indimenticabile.




INTERNATIONAL IMAGO FILM FESTIVAL

Maria Grazia Cucinotta per la terza giornata

Teramo, 28 luglio 2024. L’International Imago Film Festival prosegue senza sosta a Teramo e domani 29 luglio, per la terza giornata, sarà la bellezza mediterranea di Maria Grazia Cucinotta l’ospite della serata.

Alle ore 16 ci sarà la proiezione del film “The Founder effect” di MacGregor Justin presso L’Arca, nel Laboratorio delle Arti Contemporanee a Largo San Matteo (Teramo).

Alle ore 21.00 a piazza Martiri della Libertà, Valentina Olla e Federico Perrotta ripercorreranno con Maria Grazia Cucinotta la sua gloriosa carriera: fu l’amatissimo Massimo Troisi, gigante del cinema e del teatro per primo a dare fiducia all’attrice siciliana con un ruolo intenso ed indimenticabile ne “Il postino”, portando alla luce una delle attrici più amate dal grande pubblico. Tra le numerose pellicole che la vedono protagonista: “I laureati” di Leonardo Pieraccioni, “Il quarto re” con Raoul Bova (che sarà sovente suo partner in diversi film), “Camere da letto” di Simona Izzo, ma è stata anche al fianco di Gigi Proietti, Alessandro Preziosi, e si è reinventata anche produttrice del film corale “All the Invisible Children”, diretto a più mani da registi come Emir Kusturica, Spike Lee, Ridley Scott e John Woo. E ancora una suggestiva interpretazione in 007. Il mondo non basta.

La terza serata del Festival  prosegue alle 21.30 in piazza Santi Martiri della Libertà con la proiezione dell’ultimo film interpretato da Maria Grazia Cucinotta “Gli agnelli possono pascolare in pace” per la regia di Beppe Cino. Con la Cucinotta coprotagonista uno splendido Massimo Venturiello.

“Gli agnelli possono pascolare in pace” è un film prodotto da Corrado Azzollini per Draka Production. Alfonsina Milletarì (Maria Grazia Cucinotta) è una bidella in pensione che vive in un paese della Puglia. Non è particolarmente religiosa ma una notte in sogno le appare la Madonna che le chiede di fare pace con il fratello (Massimo Venturiello) e di far scavare in un uliveto conteso, in un punto preciso in cui una sua immagine è stata sepolta.