FESTIVITA AL MUSEO NAZIONALE D’ABRUZZO

Aperti a Pasqua e Lunedì dell’Angelo

L’Aquila, 28 marzo 2024. In occasione delle festività pasquali, il 31 marzo e il 1° aprile 2024, le due sedi del Museo Nazionale d’Abruzzo saranno aperte al pubblico con le consuete modalità di ingresso. Biglietto unico per entrambe le sedi. MuNDA – via Tancredi da Pentima, di fronte alle 99 cannelle orario 8.30/19.30. Ultima entrata ore 19:00.

La Sala francescana è stata  allestita  temporaneamente con 14 disegni provenienti dalla donazione di un collezionista privato, in memoria di Carmela Gaeta, in dialogo  con i sette dipinti su tela di Giulio Cesare e Francesco Bedeschini delle collezioni del MuNDA. Questo permetterà la manutenzione straordinaria delle opere che erano esposte nella Sala francescana   in previsione della loro futura esposizione negli spazi restaurati del Castello cinquecentesco. L’esposizione è corredata di stampe tattili 3D con descrizioni fruibili tramite QrCode e Braille e di due video realizzati in occasione della mostra, appena conclusa, “ Giulio Cesare e Francesco Bedeschini. Disegno e invenzione all’Aquila nel Seicento” da Altair4 Multimedia.

Il Mammut  al Castello Cinquecentesco sarà aperto dalle 9.30 alle 18.30. Ultima entrata ore 18.00

Biglietto fino al 31 marzo: intero 4 €; ridotto 2 € per la fascia d’età 18-25 anni , gratuito al di sotto dei 18 anni. Da lunedì 1° aprile nuove tariffe : intero: 7 €, ridotto: 2 € (dai 18 ai 25 anni),  gratuito al di sotto dei 18 anni

I biglietti di accesso al Museo Nazionale d’Abruzzo possono essere acquistati direttamente in biglietteria,  sul portale dei Musei italiani al link www.museiitaliani.it o sull’app Musei Italiani. Prenotazione obbligatoria per gruppi costituiti da più di 20 persone all’indirizzo e-mail mn-abr.urp@cultura.gov.it




USA TOUR BIENNALE LEADERS A NEW YORK

Pescara, 28 marzo 2024. Grandi mostre internazionale aprirà i battenti a New York dal 4 al 7 aprile a cura della Fondazione Effetto ARTE di Pietro e Sandro Serradifalco sede a Palermo. Nel comitato scientifico di selezione è partecipe la dott.ssa Roberta Papponetti EA Editore, la quale ha selezionato 25 artisti nazionali ed internazionali.

Gli artisti scelti dalla curatrice sono 25 ed avranno l’onore di essere i protagonisti in videoproiezione, ammirata da centinaia e migliaia di visitatori, amanti dell’arte, collezionisti, editori, giornalisti e galleristi. L’evento Leaders a New York avrà luogo presso Pier 36, 299 South Street, stand 219. Gli artisti fanno parte del grande progetto.

Roberta Papponetti, nata a Francavilla al Mare , nutre un profondo amore per l’arte, all’età di sei anni inizia gli studi di pianoforte, e con essa l’ hobby della pittura, che diviene man mano ricerca e professione. Ama collaborare con gli artisti e crea molte rassegne d’arte a livello mondiale. Simposio di Francavilla al Mare Museo Michetti e Pro e Biennale Internazionale di Pescara. A new York 25 bravi artisti, con tematiche e formazioni artistiche variegate daranno il loro contributo.

Tre artisti sono di Pescara. Romina Scipione, Fabio Farinaccia e Nazarena Cilli.

Elena Cavanna

Alessandro Rizzo

Gianni Corda

Roberto Russo

Romina Scipione

Anna Hamar

Rossana Chiappetta

Daniela Turriziani

Nazarena Cilli

Lorenzo Pazzuello

Umberto Padovani

Sator

Diego Del Nilo

Patrizia Navarra

Stefania Ilari

Dora Labora

Judith Seiler

Vasta Thea

Bianca Rosa Teatini

Gino Tardivo

Fabio Farinaccia

Kurmar Surinder

Maria Fausta Ascolillo




STORIA DI UN COMUNISTA ITALIANO

Presentazione del libro biografia politica di Raffaele Sciorilli Borrelli a cura di Maddalena Della Loggia, Edizioni Menabò. Giovedì 4 aprile ore 17:30 Pescara, Fondazione Pescarabruzzo

Pescara, 28 marzo 2024. Si terrà giovedì 4 aprile alle ore 17:30 nella sede della Fondazione Pescarabruzzo la presentazione del volume delle Edizioni Menabò Storia di un comunista italiano. Biografia politica di Raffaele Sciorilli Borrelli a cura di Maddalena Della Loggia. L’incontro vedrà la presenza di Nicola Mattoscio, Presidente della Fondazione Pescarabruzzo per i saluti istituzionali a cui seguiranno gli interventi della giornalista e opinionista Silvia Sciorilli Borrelli, di Angelo Staniscia, già senatore della Repubblica e della curatrice del libro.

Il libro, appena uscito per le Edizioni Menabò è il racconto della vita politica e istituzionale di una figura importante nel panorama politico abruzzese dei primi due decenni del secondo dopoguerra. Le vicende politiche di Sciorilli si intrecciano con quelle del Partito Comunista Italiano ai livelli locale, provinciale e nazionale. La ricostruzione biografica permette di evidenziare alcuni momenti salienti della storia del P.C.I. Nel volume ci si sofferma sulle lotte organizzate e condotte da Sciorilli e dal P.C.I. in provincia di Chieti per il riscatto delle classi più deboli, in particolare per assicurare diritti ai contadini e agli operai. Attraverso la storia politica di Sciorilli si rivivono i dibattiti sottesi da forte passione e grande creatività all’interno del movimento comunista nazionale – Svolta di Salerno e Via nazionale al socialismo – e ancora, le tensioni generatesi a livello internazionale e che fecero temere per la pace mondiale – fatti d’Ungheria, intervento anglo-francese in Egitto e crisi dei missili di Cuba –.

Il volume è strutturato in tre parti. Nella prima si riportano le relazioni presentate e le testimonianze raccolte in occasione del convegno tenutosi ad Atessa il 21 maggio 2011, nella seconda parte, a cura di Angelo Staniscia, si ricostruiscono l’attività politico-amministrativa di Sciorilli e quella del P.C.I. ai livelli locale e provinciale in particolare negli anni ’40 e ‘50 in cui Raffaele Sciorilli Borrelli emerge come leader provinciale, consolida la propria posizione politica e guida con successo cinque elezioni amministrative distinguendosi come abile regista politico. In questo periodo, il panorama socioeconomico e territoriale subisce profonde trasformazioni strutturali, mentre i conflitti ideologici tra sinistra e destra coinvolgono anche Sciorilli Borrelli che si trova al centro di questa complessa dinamica politica.

Nell’ultima parte si riproducono stralci di suoi scritti, spesso inediti, si tratta di relazioni, discorsi, dispense per corsi di formazione politica, resoconti di riunioni politiche e di assemblee istituzionali. Ad animare il volume sono la passione e l’impegno di Raffaele Sciorilli Borrelli per l’avanzamento degli ideali e dei valori di eguaglianza, di libertà e di pace, per l’affermazione di una società socialista.

Maddalena Della Loggia è nata nel 1946 a Notaresco. Ha insegnato materie letterarie nella scuola media. Nei primi anni Settanta è attiva nel movimento femminista, aderisce al P.C.I. e poi al P.D.S.-D.S. Ha partecipato alla vita del partito con l’organizzazione e la cura di manifestazioni culturali, politiche e ricreative, prestando particolare attenzione al tema delle questioni di genere. Da anni si occupa di tematiche relative alla storia dell’antifascismo abruzzese ed è iscritta alla sezione A.N.P.I. “Pietro Benedetti” di Atessa, comune dove vive. Appassionata di tematiche ambientali, è impegnata in iniziative in difesa del territorio e per lo sviluppo sostenibile. Con Angelo Staniscia ha pubblicato Ercole Vincenzo Orsini Romolo Di Giovannantonio e Smeraldo Presutti. Comunisti abruzzesi dinanzi al fascismo, Ricerche e redazioni, 2021.




GIANNI PETTENA E MARCO PACE

A cura di Massimiliano Scuderi.  Sabato 6 Aprile 2024 _ ore 18.00: 7.04.2024 > 6.06.2024

Pescara, 28 marzo 2024. Per Radicale in architettura e design si intende un modo di andare alla radice di ogni strategia attraverso revisioni di piattaforme concettuali e di linguaggio, sulla base di una condivisione di intenti (ma con prospettive autonome). Gianni Pettena e Marco Pace sono presenti e a diretto confronto, a rilevarne dialoghi e differenze.

Gianni Pettena, collocato, per le sue origini, nel quadro de l’Architettura Radicale (con Sottsass, Mendini, Branzi, Natalini, Ufo, Archizoom e Superstudio), se ne distingue subito come Anarchitetto e come la spia, accentuando gli elementi più specifici, nel suo processo di sconfinamento disciplinare tra architettura e arte ambientale.

Marco Pace, che collabora da anni con Gianni Pettena nella realizzazione di opere e installazioni nei più importanti musei del mondo, evolve il suo linguaggio autonomo, da anni, attraverso disegni e dipinti in cui note architetture contemporanee ed esempi di design di oggi si confrontano in spazi vuoti. La presenza umana scompare, dando posto ad animali ed opere dell’uomo fredde e isolate.

Il titolo della mostra nasce da una famosa foto che ritraeva il gruppo di designers di Global Tools – programma didattico sperimentale e multidisciplinare del design – e usata per la copertina della rivista Casabella n. 377 del Maggio ’73.

In questa occasione la frase diventa titolo enigmatico, pregno di rimandi ed allusioni linguistiche.

RUMBLE PARTY

Per l’occasione dalle ore 21.00 presso lo spazio Urban Gallery

sarà esposto il divano Rumble, uno dei capolavori del ’67 di Pettena, occasione nata dalla collaborazione tra A SUD, Fondazione Zimei, Urban Gallery e l’azienda Poltronova.          

Gianni Pettena

Gianni Pettena è tra i fondatori, alla fine degli anni ’60 a Firenze, del movimento Architettura Radicale insieme a Superstudio, Archizoom, UFO. Nel 1972 realizza la sua prima mostra personale alla John Weber Gallery a New York. Negli anni successivi si dedica sia all’attività di artista che a quella accademica, spesso indagando le connessioni tra le proposte delle generazioni più giovani e il retaggio della sperimentazione iniziata negli anni ‘60. Le opere di Gianni Pettena, in particolare i lavori del cosiddetto periodo ‘americano’ (1972) e i molti disegni la cui visionarietà si è poi spesso tradotta in profetica realtà, assumono un valore tanto per la loro specificità e unicità all’interno della sperimentazione radicale degli anni Sessanta e Settanta quanto per i loro influssi sul mondo dell’Architettura, del Design e dell’Arte Contemporanea successivi. Il suo lavoro è stato presentato in musei e istituzioni come: il Centre Pompidou di Parigi (1978), la Biennale di Venezia (1996), il Mori Museum di Tokyo (2004), il Barbican Center di Londra (2006), il PAC di Milano (2010), e il Museion di Bolzano (2008, 2014 e 2017).

Marco Pace

Dopo la laurea conosce e collabora con Gianni Pettena e dal 2007 supervisiona la realizzazione delle installazioni dell’An-architetto (Manifesta7, biennale di Atene, FIAC, Artissima, PAC, UMOCA Salt Lake City, CRAC Occitanie, Gallerie private etc. ). Ha preso parte a numerose mostre a livello nazionale, tra le più recenti personali: Bocs Art, 2018, a cura di Giacinto di Pietrantonio, Cosenza; Proloco #2, History of Galleria Neon Bologna, mostra collettiva a cura di Gino Gianuizzi; Galleria Laveronica, Modena, 2019; My Little sweet home, 2020, Il Crepaccio, a cura di Caroline Corbetta, Tableaux Vivants, a cura di Luigi Presicce, Mattatoio di Roma, 2021, Ogni pensiero vola, a cura di Serena Trinchero PIA Palazzina Indiano Arte, Firenze, 2022 ; Party, residenza artistica a cura di Matteo Innocenti, Laportineria, Firenze, 2022, No Neon No Cry, a cura di Gino Gianuizzi, MAMBO, Bologna, 2022; Expectations, insieme a Marco Pio Mucci, Caterina De Nicola e Valerio Nicolai, A Sud, 2022, a cura di M. Scuderi. Collabora come disegnatore con la rivista Frankenstein di Milano.




MESSA DEDICATA AGLI ARTISTI

Alle 18, nella chiesa di San Pietro Apostolo. Cantano il Coro Accademia Acquaviva Città di Giulianova, I piccoli cantori di Rosburgo e i solisti del Conservatorio Braga

Giulianova, 27 marzo 2024. Nella giornata mondiale del Teatro che si celebra oggi e proprio all’inizio del triduo Pasquale, il coro di voci bianche e il coro giovanile “Accademia Acquaviva” Città di Giulianova, con la collaborazione de “I piccoli cantori di Rosburgo” animeranno la Santa Messa celebrata da Don Luca Torresi e dedicata agli artisti nella Chiesa di San Pietro apostolo a Giulianova.

Il dipinto scelto per la locandina non è casuale, si tratta di un’opera di un anonimo pittore vercellese del se. XVII custodito nella pinacoteca Malaspina a Pavia e rappresenta La Madonna in adorazione del Bambino che aiutato da San Giuseppe abbraccia la croce tra santi e angeli.

Per questa ragione i bambini del coro di voci bianche intoneranno una ninna nanna dedicato a Gesù in fasce per poi proseguire con altri canti, da Palestrina a Bach, al canto spiritual che introdurranno nel clima dell’ascolto e dell’attesa della resurrezione guardando dentro l’origine di tutto, musiche che spingono anche noi a non fermarci alla croce ma ad andare al cuore del messaggio di Cristo: nulla di ciò che accade è fuori dallo sguardo del Padre. Ecco ciò che racconta il Cristo che nasce e muore: lo sguardo del Padre è su di noi, sulle nostre croci, il suo braccio potente non si è accorciato, ma nella sua misericordia interverrà per vie che ora sfuggono alle nostre miopie.”

Coristi coro di voci bianche e giovanile Accademia Acquaviva città di Giulianova e Piccoli cantori di Rosburgo

Davide Battista, Megan  Brahlisha, Yara Brahlisha, Beatrice Burroneto, Tommaso Di Coste, Marcello Di Marco, Allegra Di Salvatore, Greta Di Silvestre, Sabrina Durante, Claudia Evangelista, Marta Giussani, Alma Sofia Grimaldi, Giuliasole Grossetti, Maria Ester Lorizio, Paola Malatesta, Benedetta Nugnes, Elsa Puliti, Anna Sara Recchiuti, Elena Recchiuti, Vittoria Roccioletti, Anna Caterina Sottini, Valerio  Abbondanza,  Aurora Demetrio, Matilde Di Bella, Marta Di Bella, Luigi Di Bonaventura, Ginevra Di Domenico, Luca Di Gaspare, Stefano Di Gaspare, Alessandro Di Giovanni, Angelica Di Giustino, Letizia Di Pietro, Matteo Di Serafino, Carlotta Ferri, Gianmarco Ugo Germinario, Ettore Giovanetti, Rachele Giovanetti, Edoardo Imperatore Antonucci, Gemma Martelli, Maria Grazia Meloni, Eleonora Moscardelli, Jacopo Petrini, Luca Rampa, Miryam Ridolfi, Sofia Secondini, Penelope Tortù, Veronica Tutone, Maria Vigilante.

La Messa cantata vedrà lanche a partecipazione di alcuni cantanti solisti del Conservatorio “G. Braga” di Teramo sezione staccata di Giulianova, i soprani Yihuan Gong, Anastasia Marinkina  Emma Tontodonati e  il basso Valerio Morelli

All’organo il M° Michele Natale.

Dirige il M° Francesca Formichella




GIUSEPPE MISTICONI. PAESAGGI INTERIORI 1933 – 1989

Finissage e presentazione del catalogo della mostra. Domenica 5 maggio 2024, ore 17:30   Maison des Arts della Fondazione Pescarabruzzo

Pescara, 27 marzo 2024. Grazie al grande successo di pubblico per la mostra Giuseppe Misticoni. Paesaggi Interiori 1933 – 1989 in corso alla Maison des Arts, la Fondazione Pescarabruzzo è lieta di annunciarne la proroga fino a domenica 5 maggio. Sarà occasione per concludere il grande omaggio al Maestro Misticoni con l’evento di finissage e la presentazione del catalogo della mostra stessa che rappresenta, di fatto, un tributo unico con 80 opere mai esposte tutte insieme prima d’ora.

Appuntamento domenica 5 maggio alle ore 17:30 nella Sala Convegni della Fondazione Pescarabruzzo.

L’esposizione, promossa e realizzata dalla Fondazione in collaborazione con i figli dell’importante pittore e scultore abruzzese, delinea, insieme al catalogo, un viaggio attraverso l’evoluzione artistica di Giuseppe Misticoni, figura fondamentale per lo sviluppo della storia dell’arte in Abruzzo.

Una selezione di 80 opere raccolte anche nel relativo volume, che abbraccia un arco temporale significativo, dai suoi anni giovanili fino ai periodi geometrico, materico, informale e gestaltico, testimoniando la trasformazione continua del suo linguaggio artistico. Si tratta della mostra antologica più ampia dedicata fino ad oggi al Maestro, che ha visto la partecipazione di moltissimi visitatori e altrettanti studenti del “suo” Liceo Misticoni e di tante altre scuole di diverso ordine e grado.

Giuseppe Misticoni, introdotto dal pittore spoltorese Italo De Sanctis, si inserisce nel fervente contesto culturale abruzzese, frequentando cenacoli con personaggi illustri come D’Annunzio, Michetti e Barbella. Dopo la formazione a Roma, nel 1947 fonda quello che diventerà l’attuale Liceo Artistico di Pescara e che poi assumerà il suo nome. Nel corso del tempo, l’istituto è stato frequentato da numerosi talenti, tra i quali i suoi primi docenti-collaboratori: Giuseppe Di Prinzio, Nicola Febo, Fernando Gammelli e Giovanni Melarangelo. La carriera artistica di Misticoni inizia con il figurativo per evolvere negli anni ’50 verso l’astratto-informale, diventando, nel genere, un vero pioniere non solo in Abruzzo. 

Le opere di Misticoni sono state esposte, negli anni, in importanti rassegne d’arte nazionali, tra cui la Biennale di Venezia, la Quadriennale di Roma e i Premi Michetti. Molta della sua produzione è conservata in sedi istituzionali come il Museo Nazionale d’Abruzzo a L’Aquila e l’Amministrazione Provinciale di Pescara. Quest’ultima conserva, in particolare, una delle sculture in cristallo, materiale molto usato durante la fase geometrica, concessa in prestito per tale mostra ed esposta, insieme alle opere di proprietà della Fondazione e di collezionisti privati.

La Fondazione Pescarabruzzo, in occasione del finissage rende un sentito omaggio all’artista, pochi giorni dopo la ricorrenza del 26° anniversario della sua scomparsa, avvenuta il 2 maggio del 1998. Nicola Mattoscio, Presidente della Fondazione Pescarabruzzo, commenta: «Siamo grati per il grande successo ottenuto e per l’entusiasmo dimostrato finora dai visitatori e dagli studenti. La proroga si inserisce in questa direzione: prolungare un’opportunità ai tanti che desiderano ancora conoscere un protagonista indiscusso della storia dell’arte abruzzese. Aspettiamo, inoltre, i molti appassionati e non, nonché il giovane pubblico all’evento di finissage, momento culminante di questo straordinario tributo».

La mostra sarà, dunque, aperta al pubblico fino al 5 maggio.

Gli orari di visita sono dal mercoledì al venerdì dalle 17:00 alle 20:00, il sabato dalle 16:00 alle 20:00 e la domenica dalle 10:30 alle 13:30 e dalle 16:00 alle 20:00.




VITA AVVENTUROSA DI UN’ACCIUGA CANTABRICA

Un libro di Lucio Di Cicco, ex ferroviere di Sulmona al suo esordio letterario.

Sulmona, 26 marzo 2024.  Ecco una proposta di lettura delL’Orma Editore, in libreria dal 19 aprile. La storia di un lungo viaggio per mare e insieme di un percorso interiore che condurrà il protagonista a diventare un eroe e, forse, un’acciuga.

Nelle sue ultime ore da condannato a morte un marinaio, eterno picaro e «santo dei poveri», racconta le mille peripezie di un’esistenza piena di furti, raggiri, fughe e sposalizi, e di moltissimo, immenso mare. Tra «donne amate alla follia e follemente abbandonate», e albe dolcemente melanconiche, il protagonista gode appieno della vita inseguendola sul fondo dell’oceano Atlantico, dove, ubriaco di sale, conosce e ama la meravigliosa acciuga Alice. Morirà in nome di tutti e di nessuno, e sarà̀ una rivoluzione.

Con questo tardivo esordio, sospeso tra il realismo magico dei grandi narratori sudamericani e un Corto Maltese straccione e affettuoso, Lucio Di Cicco ha scritto un romanzo di vele e riscatto, umanissimo e appassionato.

Lucio Di Cicco, nato a Sulmona nel 1952, è un ferroviere in pensione che vive tra Roma, Sulmona e Delft, in Olanda. Vita avventurosa di un’acciuga cantabrica è il suo primo romanzo.




DONNE, LEGGE SOCIETÀ: Il lungo cammino verso l’eguaglianza

Auditorium del Rettorato – 27 marzo 2024 – 14:30

Chieti, 26 marzo 2024. Il Comitato Unico di Garanzia (CUG) dell’Università degli Studi Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara organizza per il 27 marzo prossimo, alle ore 14:30, un incontro dibattito presso l’Auditorium del Rettorato, nel Campus di Chieti sul tema Donne, leggi e società: il lungo cammino verso l’uguaglianza. Il convegno intende analizzare ed approfondire i passaggi storici rilevanti che hanno segnato l’evoluzione del principio di parità uomo-donna nell’ordinamento italiano, frutto di battaglie civili, sociali e politiche volte ad abbattere stereotipi di genere e a conquistare nelle leggi e nella società pari dignità.

L’incontro, moderato dalla presidente del CUG di Ateneo e docente di Psicologia Sociale, Francesca Romana Alparone, vedrà la partecipazione delle professoresse Fausta Guarriello, docente di Diritto del lavoro,  Melania D’Angelosante, docente di Diritto Amministrativo, Monia Buta, docente di Diritto Commerciale, Annarita Ricci, docente di Diritto Privato, e Cristiana Valentini, docente di Procedura Penale tutte presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche e Sociali della d’Annunzio. Saranno loro ad illustrare le tappe salienti di un’evoluzione normativa ancora in corso sulla parità nell’accesso e nelle condizioni di lavoro, a partire dalla parità salariale, nella promozione di pari opportunità nella vita economica e politica, nella società civile e nei rapporti familiari e di filiazione, nella lotta alla violenza di genere e ai femminicidi.

Il dibattito sarà condotto dall’Avv. Maria Franca D’Agostino, Presidente della Commissione pari Opportunità della Regione Abruzzo. Sono stati invitati all’evento studenti e studentesse, personale docente e tecnico-amministrativo, cittadine e cittadini, esponenti delle organizzazioni impegnate a livello locale nella realizzazione della parità di genere e nel contrasto alla violenza di genere.

“La ricorrenza dell’8 marzo, consacrata dalle Nazioni unite come Giornata internazionale della donnaspiega la presidente del CUG di Ateneo, Francesca Romana Alparone – vuole essere per l’Università Gabriele d’Annunzio occasione di riflessione e di pubblica discussione sul lungo cammino delle donne verso la realizzazione dell’uguaglianza formale e sostanziale sancita dall’art. 3 della Costituzione. La Giornata internazionale della Donna non è solo una ricorrenza – sottolinea la Presidente del CUG della d’Annunzio – è un impegno delle Donne a proseguire tutti i giorni una battaglia di emancipazione, che è iniziata più di un secolo fa, ma che non ha ancora raggiunto il suo obiettivo. Il nostro desiderio – conclude la professoressa Alparone – è offrire alla comunità accademica e alla cittadinanza un’occasione per ricordare le conquiste sul piano dei diritti e per riflettere insieme sul cammino futuro verso il giusto equilibrio nella diversità di genere”.

  Maurizio Adezio




CALLAS AL MARUCCINO

Lo spettacolo a Chieti e ad Avezzano

Chieti, 25 marzo 2024. La Nestor Theater Company è una compagnia di spettacolo diretta da Kevin Arduini che oltre ad essere il direttore artistico è un danzatore professionista, coreografo e regista che ha lavorato e collaborato con i più grandi nomi del teatro e cinema internazionale. È stato primo ballerino della Compagnia Astra Roma Ballet di Diana Ferrara, étoile del Teatro dell’Opera di Roma, e ha lavorato con Carla Fracci nella compagnia Balletto del Sud. Al cinema interpreta il grande Rudolf Nureyev nella produzione americana “Gore” regia di Michael Hoffman, al fianco di Nikolai Kinski e Kevin Spacey.

La Compagnia nasce ufficialmente subito dopo la pandemia con l’ intento di rilanciare l’ arte e tutto ciò che di positivo essa sa donare alla vita dell’ uomo e alle sue relazioni. La Compagnia ha già prodotto sette spettacoli che sono stati portati in numerosi teatri sia in Italia che all’ estero nel corso delle tre tournée internazionali vissute a Zagabria, sul palco del prestigioso Lisinski Concert Opera Hall, e a Sarajevo, in programma per il 2024 anche il Teatro dell’Opera Nazionale di Belgrado .

L’ultima produzione è uno spettacolo sulla Callas a cento anni dalla sua nascita. Questo spettacolo, nello stile specifico di Arduini, è una perfetta armonia tra danza, canto lirico, musica, recitazione e arti figurative e, dopo la prima nell’elegante palazzo Iacobucci di Frosinone lo scorso 30/12/2023, ha già vissuto circa 10 repliche ed approda ora in Abruzzo.

Nel cast la danzatrice Chiara dell’Omo, solista della compagnia che sta calcando in ruoli principali i palcoscenici d’Europa e il soprano ed attrice Bibiana Carusi, artista per i più grandi teatri. Entrambe Abruzzesi unitamente a tutto il cast composto da 15 elementi. Nello specifico il cast è composto dal soprano Debora di Vetta, il grande tenore William Diego Schiavo, la performer Jenny Siragusa, l’attore di cinema Romano Pigliacelli, l’attrice teatrale Naomi Vassallo, la caratterista Bianca Mantovani, l’attore Giorgio Collepardi, la piccola attrice Mikela Silvestri, l’artista Danilo Paris, il pianista di fama nazionale Manuel Caruso, i figuranti Francesca Bracaglia, Marzio Datti, Pierluigi Cerilli.

Lo spettacolo sarà messo in scena il 12/4 ore 20:30 nel prestigioso Teatro Marrucino di Chieti e il 20/4 ore 18 nel suggestivo Castello Orsini di Avezzano.




DONNE IN MUSICA

Successo per il concerto

Martinsicuro, 25 marzo 2024. Grande successo per Donne in Musica, l’evento di musica classica, dedicato alle donne compositrici, andato in scena domenica 24 marzo nella sala consiliare del Comune di Martinsicuro. Il concerto, fortemente voluto dalla Commissione Pari Opportunità del Comune truentino, su proposta del Conservatorio di Fermo, è stato coordinato dalla prof.ssa Sara Torquati.

“Abbiamo assistito a una magistrale esecuzione da parte di allievi di livello avanzato del Conservatorio che hanno portato in scena un programma comprendente brani scritti da compositrici storiche per voce o strumenti e pianoforte. Lo scopo dell’iniziativa è stato proprio quello di riportare in auge una parte dimenticata del repertorio musicale e che è giusto riscoprire e valorizzare anche per colmare il gap di visibilità e di ufficialità negata alle donne compositrici e per dare risalto alla conoscenza del lavoro e della creatività di tante donne che hanno lavorato una vita nell’ombra spesso ignorate e ghettizzate, quando non apertamente discriminate” ha commentato a margine dell’evento la presidente della Commissione Pari Opportunità, Isabel Marchegiani.




GLI ANGELI DI DON STEFANO GOBBI

Di Don Marcello Stanzione e Carmine Alvino

di Elia Lucchini

Ilnuovoarengario.it, 25 marzo 2024. È fresco di stampa il libro “Gli Angeli di don Stefano Gobbi”, di Don Marcello Stanzione e Carmine Alvino, edito da Segno.

Don Stefano Gobbi (1930-2011) l’8 maggio 1972, sta pregando nella cappella delle apparizioni a Fatima. All’improvviso sente nascere in lui una misteriosa “ispirazione”: creare dei gruppi di preghiera per riunire i sacerdoti che vogliono consacrarsi interamente al Cuore immacolato della Vergine. Nell’ottobre 1972, don Gobbi fonda il suo primo gruppo di preghiera insieme a tre sacerdoti della sua parrocchia di Gera Lario, vicino a Como. A partire dal 7 luglio 1973, riceve delle locuzioni della Vergine: “Rinnova la tua consacrazione al mio Cuore immacolato: tu sei Mio, sei una mia proprietà. Io ti preparerò a compiere grandi cose, ma a poco a poco, come fa la madre col suo bambino piccolo”.

Il giorno dopo: “Non guardare né i giornali, né la televisione; stai sempre raccolto sul mio Cuore, in preghiera”.

Il 13 luglio seguente: “Sono soprattutto i sacerdoti a causare i miei pianti, i miei figli prediletti, la luce dei miei occhi, questi figli che mi sono consacrati”.

Il 16 luglio 1973: “Figlio mio, ti ho scelto perché sei lo strumento meno adatto; così nessuno potrà dire che l’Opera ha a che fare con la sua volontà. Attraverso la tua debolezza, manifesterò la mia forza; attraverso la tua nullità, manifesterò la mia potenza”.

I “cenacoli di preghiera” hanno un’evoluzione impressionante: nel settembre 1973, a San Vittorino, vicino a Roma, si tiene la prima riunione nazionale del “Movimento sacerdotale mariano” composto da religiosi e laici desiderosi di vivere quotidianamente e concretamente la loro fede in Cristo attraverso le disposizioni interiori date loro dalla Vergine. Don Gobbi riceve 485 messaggi fino al 31 dicembre 1992.

Questi consistono in una serie di consigli spirituali destinati a far nascere il Cristo nel cuore degli uomini di oggi, aprendoli alla “maternità spirituale” della Vergine. Nel 1992, centinaia di cenacoli accolgono all’incirca quattrocento vescovi, più di 10.000 sacerdoti e decine di migliaia di laici. Le regole del Movimento sacerdotale mariano mettono in chiaro quattro punti giudicati come essenziali:

Preghiera: uffici liturgici e recitazione frequente del rosario.

Conversione: mettere la propria vita sotto lo sguardo di Dio e sotto la protezione della Vergine.

Obbedienza: al magistero della Chiesa, in comunione con il Papa.

Missione: della Chiesa: essere testimone del Cristo nel mondo.

Una delle preghiere più semplici che si imparano da bambini è l’Angelo di Dio. La tradizione cristiana educa i piccoli a rivolgersi a una presenza discreta, ma assai prossima, quello dell’angelo, per chiedere qualche cosa di più dell’aiuto e della protezione: “[…] reggi, governa me”, si dice in questa preghiera, implorando l’angelo di essere la nostra guida. Riguardo agli angeli custodi, nel testo “Ai sacerdoti figli prediletti della Madonna” così scriveva don Gobbi in una locuzione interiore avvenuta a Milano il 2 ottobre 1993, 1° sabato del mese e festa degli Angeli Custodi:

Il compito degli Angeli Custodi.

“Figli prediletti, in questo primo sabato del mese vi riunite nei Cenacoli per rinnovare la consacrazione al mio Cuore Immacolato e per venerare la memoria liturgica dei vostri Angeli Custodi. Nei tempi della grande prova, vi invito a rendere più forte il legame che vi unisce ai vostri Angeli Custodi. Essi hanno un particolare ed importante compito da svolgere verso di voi, soprattutto in questi ultimi tempi.”

-Gli Angeli Custodi hanno innanzitutto il compito di essere Luce sul vostro cammino.

I giorni che vivete sono segnati da grande oscurità che diventa sempre più profonda ed estesa. È la tenebra degli errori che avvolge le menti degli uomini e li rende così vittime della grande apostasia; è la tenebra dei peccati che oscura la bellezza e la santità delle anime; è la tenebra dell’impurità che abbruttisce lo splendore del vostro corpo, chiamato a riflettere la gloria del Dio vivente. Ai vostri Angeli Custodi è affidato il compito di proteggervi dalla grande tenebra che vi circonda per farvi camminare sempre nella luce della verità, della santità, della purezza, della umiltà, della fiducia e dell’amore.

-Gli Angeli Custodi hanno il compito di essere difesa alla vostra vita.

Come sono numerose le insidie che ogni giorno vi tendono gli spiriti cattivi, i demoni che ora si sono riversati nel mondo ed operano ovunque per condurre le anime alla eterna dannazione.

La loro azione è ora diventata potente, perché si è associata alla forza che hanno i mezzi di comunicazione come stampa e televisione. Con subdola raffinatezza viene diffuso il male sotto forma di bene, il peccato come esercizio della propria libertà, la trasgressione alla legge di Dio come nuova conquista da parte di questa povera e pervertita umanità. Come sono forti e continui gli attacchi degli spiriti cattivi, per colpirvi anche nella vostra vita fisica, con incidenti, disgrazie, malattie, guerre e di rivoluzioni. Agli Angeli Custodi è affidato il compito di proteggervi da tutti questi mali, di difendervi contro queste insidie per farvi camminare nella vita sotto la loro sicura e potente protezione.

-Gli Angeli Custodi hanno infine il compito di combattere con voi la stessa battaglia per ottenere la medesima vittoria. Nella grande prova, che è ormai giunta, si rende ancora più forte e sanguinosa la grande lotta fra la Donna vestita di sole ed il Dragone rosso, fra le forze del bene e quelle del male, fra Cristo e l’Anticristo. È una battaglia che si svolge soprattutto a livello di spiriti: gli spiriti buoni contro gli spiriti cattivi; gli Angeli contro i demoni; S. Michele Arcangelo contro Lucifero. Voi siete coinvolti in questa grande lotta, che vi supera immensamente.

Allora dovete essere particolarmente uniti a Coloro che sono a voi vicini nel grande combattimento, che hanno grande potenza in questa lotta che vi aiutano a combattere e vi conducono verso la sicura vittoria. Mio piccolo bambino, affida alla particolare protezione dei tuoi Angeli Custodi il lungo e faticoso viaggio che, fra qualche giorno, devi compiere in Malesia, Indonesia, Australia, Isole Fiji e Nuova Zelanda, per fare ovunque i Cenacoli coi sacerdoti e fedeli del mio Movimento. Oggi invito tutti a rendere più assidua la preghiera, più forte il legame, più profondo l’affetto verso questi Angeli di Luce, che dal Signore sono a voi donati a vostra custodia e protezione. Assieme ad essi tutti vi benedicono nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”.

La teologia cattolica autentica di cui don Gobbi era un esponente, non quella inficiata di neo-modernismo, riserva giustamente grande interesse nei confronti degli angeli.

Riguardo ai tre Arcangeli così scriveva don Gobbi a Rio de Janeiro in Brasile il 29 settembre 1995: “I tempi saranno abbreviati, perché la grande lotta che si combatte fra Dio e il suo Avversario è soprattutto a livello di Spiriti ed avviene al di sopra di voi. Questa terribile battaglia si svolge fra gli Spiriti celesti e gli Spiriti infernali, fra gli Angeli del Signore ed i demoni, fra le Potenze del cielo e le potenze dell’inferno. In questa grande lotta, un compito particolare è affidato all’arcangelo Gabriele, che vi riveste della stessa fortezza di Dio; all’arcangelo Raffaele, che versa balsamo di guarigione su ogni vostra ferita; all’arcangelo Michele, che conduce tutte le schiere angeliche alla completa vittoria sulle schiere infernali. Per questo vi affido alla potente protezione di questi Arcangeli e dei vostri Angeli Custodi, affinché siate guidati e difesi nella lotta che ormai si combatte fra cielo e terra, fra il Paradiso e l’inferno, fra S. Michele Arcangelo e lo stesso Lucifero, che apparirà presto con tutta la potenza dell’anticristo. Così venite preparati al grande prodigio che si compirà quando, con il trionfo del mio Cuore Immacolato, scenderà sul mondo la rugiada celeste della Divina Misericordia”.




IL MONUMENTO A MODESTO DELLA PORTA

Inaugurata la panchina in via Orientale

Guardiagrele, 25 marzo 2024. Modesto della Porta, il poeta sarto di Guardiagrele, ora è lì, sulla panchina con l’inseparabile sigaretta tra le labbra, mentre guarda uno scorcio del suo paese per cogliere aspetti ironici della vita quotidiana e pronto a raccontarsi alle future generazioni.

All’illustre personaggio è stato dedicato un monumento in via Orientale che lo rappresenta seduto su una panchina ed alle sue spalle il bellissimo panorama. L’opera è stata realizzata su iniziativa dell’Ente Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese con il contributo della Regione Abruzzo.  A vincere il bando è stato lo scultore Michele Montanaro che lo ha realizzata in bronzo con la collaborazione del fabbro guardiese Giuseppe Marrone. Presenti all’inaugurazione il sindaco Donatello Di Prinzio, il presidente dell’Ente Mostra Gianfranco Marsibilio, il consigliere regionale Daniele d’Amario, l’ex consigliere Fabrizio Montepara, i sindaci dei comuni limitrofi, i nipoti del poeta. 

L’inaugurazione del monumento ha concluso ben 4 giorni di eventi organizzati dall’Ente Mostra in collaborazione con l’amministrazione Comunale, che hanno coinvolto tutta la cittadinanza. Mostre, momenti musicali, le poesie dialettali più famose declamate dall’attore Fabio Di Cocco, gli aspetti sconosciuti della personalità di Modesto della Porta messi in evidenza nel seminario “Modesto della Porta tra mito e realtà”. Un seminario di grande interesse con il professor Mario Palmerio autore di una biografia, ed i professori Mario Cimini ed Emiliano Picchiorri dell’Università D’Annunzio che hanno evidenziato la levatura del poeta guardiese al quale sono state dedicate anche tesi di laurea.

“Abbiamo coinvolto anche le scuole, perché non dimentichiamo, che uno dei nostri obiettivi è quello di non far morire la lingua dialettale. Nel dialetto c’è storia, ci sono radici, c’è cultura” ha sottolineato Gianfranco Marsibilio, presidente dell’Ente Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese ricordando il concorso di poesia dialettale organizzato ogni anno, intitolato proprio a Modesto della Porta.

La cerimonia di inaugurazione è stata una festa. Un grande applauso e la banda cittadina nel momento in cui è stato mostrato il monumento apprezzato subito da tutti e diventato oggetto di selfie e foto ricordo.




LU BBONGIORNE

Pasqua 2024, per la prima volta anche Arotron di Franco Mannella

Pianella, 24 marzo 2024. La Compagnia dell’Aratro di Pianella dell’artista Franco Mannella prenderà parte per la prima volta nella storia del suo percorso all’importantissima tradizione di Pasqua del comune vestino pescarese: “Lu Bbongiorne”, edizione XXIV, che si terrà il 31 marzo.

Questa manifestazione rappresenta, nel panorama abruzzese, una delle poche forme valide di spettacolo di satira politica e di costume: si tratta di una libera interpretazione teatrale delle origini storiche della tradizione pianellese per eccellenza, lu Bbongiorne, che si svolge nella notte tra la Pasqua e il Lunedì dell’Angelo, quando, due o più canterini, accompagnati da un’orchestrina, si recano per le vie del paese salutando con strofe in rima dal contenuto provocatorio ed ironico tutte le famiglie, quasi a voler ufficializzare le dicerie ricorrenti.

Nel pomeriggio di Pasqua, da sopra un carro, alcuni giullari, accompagnati da musici, trainati da contradaioli, salutano alcuni personaggi del paese con versi giullareschi alternati da “Le balcunate”, rappresentazioni che richiamano l’arte del teatro itinerante popolare seguiti da un corteo storico composto da personaggi in costume che tra storia e leggenda hanno fatto la storia di Pianella per ascoltare la “Predeche de S. Zelvestere”.

Si tratta di versi dalla forte carica dissacrante nei confronti soprattutto del potere, di cittadini e personalità private e pubbliche che si sono prestati di più al pettegolezzo durante l’anno.

Ovunque risieda la verità del principio di questa festa, è certo che la città di Pianella ha conservato con la giusta cura l’importanza della satira nella sua comunità. Ogni anno infatti, il giorno di Pasqua, la città si trasforma nella scena satirica d’Abruzzo, con rappresentazioni che da mattina a sera prendono ancora di mira i personaggi locali più in vista, non risparmiando alle orecchie del pubblico nessuna delle dicerie che hanno preso piede durante l’anno.

Dalle “balconate” di Pianella, dalle ore 18.00, ci saranno anche le “Madonne” di Arotron: Roby Celenza, Chiara Colangelo, Francesca Marchionno e Cristina Zoccolante discorreranno in versi di un antico abruzzese letterario con un Giullare d’eccezione ossia Alessandro Rapattoni; ci sarà anche una sorpresa, con un Franco Mannella in veste di santità ossia, San Pantaleone.

“Ringrazio di cuore Remo Di Leonardo e la Nuova Associazione Amici di Eduardo per aver voluto la nostra presenza in questa manifestazione così sentita e fondamentale per l’identità pianellese, e grazie sempre alla Pro Loco Pianella – interviene Mannella, anche a nome della sua Compagnia.

“Quando Arotron è nata, nell’ottobre 2014, e ha iniziato la sua attività di formazione teatrale a Pianella, il mio intento è stato, da subito, quello di lavorare per connettermi e integrarmi nel tessuto sociale e culturale di questo vivissimo borgo abruzzese. Sono trascorsi ormai dieci anni, un tempo utile e necessario alla realizzazione di questo importante obiettivo” – prosegue.

“Oggi, con la partecipazione di Arotron a Lu Bbongiorne, il percorso di integrazione si completa e viene ufficialmente riconosciuto. Io, gli attori della Compagnia dell’Aratro e tutti gli arotroniani siamo onorati di dare il nostro contributo artistico

ad una delle manifestazioni più tradizionali ed identitarie di Pianella.

Sono sinceramente commosso ed emozionato al pensiero di far rivivere, insieme a loro e a tutti gli altri partecipanti, questa particolare tradizione che richiama anche tanto pubblico e, soprattutto, di onorare la memoria di Riccardo Di Sante, illustre pianellese che, per tanti anni, ha incarnato l’anima di questa manifestazione” – conclude Mannella.




MARIA CALLAS, GRANDE SPETTACOLO

A cento anni dalla nascita della divina della lirica mondiale.

Chieti, 24 marzo 2024. Il 12 aprile dopo la tournée internazionale della Compagnia Nestor Theater Company di Kevin Arduini, arriva al Teatro Marrucino di Chieti ore 20:30 Maria Callas Grande Spettacolo.

Lo spettacolo narra proprio la storia di Maria Callas, attraverso le arie d’opera più famose da lei stessa interpretate. Uno spettacolo ricco di forme artistiche che conta la partecipazione di 16 artisti in scena, tra cui cantanti lirici di fama internazionale, noti danzatori , musicisti e attori di teatro e cinema. Nel cast tra i protagonisti anche la danzatrice Chiara dell’Omo abruzzese di origine.

Preziosa Solista della Nestor Theater Company sta calcando i palcoscenici d’Europa e oltre i confini nazionali interpretando ruoli principali. Nei ruoli dei protagonisti il soprano Debora di Vetta, l’attrice di cinema e teatro Eleonora Tiberia, l’attrice e danzatrice di teatro e cinema Tiziana Cardella, il noto attore Romano Pigliacelli, l’artista Danilo Paris, la performer Jenny Siragusa, il musicista di fama nazionale Manuel Caruso, il grande tenore William Diego Schiavo.

Biglietti disponibili presso il botteghino del teatro.




OMAGGIO A DANTE A PESCARA

Una terzina in trecento parole. Dantedì 2024, lunedì 25 marzo alle ore 17, nella Fondazione La Rocca

Pescara, 23 marzo 2024. Il grande scrittore argentino Jorge Luis Borges ha scritto che La Divina Commedia “è un libro che tutti dobbiamo leggere. Non farlo significa privarci del dono più grande che la letteratura possa offrirci, significa condannarci a uno strano ascetismo.”

E, come lui, che è stato uno dei più attenti conoscitori ed estimatori di Dante, tanti altri grandi poeti lo hanno fatto in giro per il mondo. Per esempio, Thomas Stearns Eliot, il quale soleva ripetere che “si può imparare più come scrivere poesia da Dante, che da qualunque poeta inglese”, o Derek Walcott, che ha preso la Divina Commedia come uno dei modelli esemplari per il suo Omeros, premio Nobel per la letteratura 1982, il quale vedeva in Dante la straordinaria capacità “di condensare in un solo verso immagini grandiose”, che ci colpiscono tutti profondamente.

L’elenco potrebbe continuare con Mandelštam, per quale leggere Dante era un lavoro interminabile, e continuamente, nella sua Conversazione su Dante, racconta di sé attraverso i versi del sommo poeta. Citiamo, come ultimo esempio, James Joyce, il quale arriva ad affermare che con Dante “inizia e forse termina la letteratura italiana” a significare che nel suo poema c’è già tutto e nulla forse si può aggiungere.

È questa forse la ragione per la quale Dante, con il suo straordinario uso delle immagini e dell’allegoria, oggi più che in passato, è considerato il poeta più conosciuto, più amato, più letto, più tradotto e più imitato nel grande universo della letteratura mondiale, orgoglioso vanto nel mondo della nostra ricchissima tradizione letteraria, linguistica e culturale. Benissimo ha dunque fatto il Ministero della cultura – sia pure in ritardo a quanto già da tempo si fa per Shakespeare e per Cervantes – a dedicargli un giorno dell’anno, il Dantedì, che cade il 25 marzo, per ricordarlo con molte iniziative in Italia e all’estero.

La casa della poesia in Abruzzo – Gabriele d’Annunzio, quest’anno insieme alla Fondazione La Rocca, organizza la sua quarta edizione del Dantedì, con il titolo “Omaggio a Dante. Una terzina in trecento parole”. Nel corso della serata, che sarà introdotta da Dante Marianacci, presidente della Casa della poesia in Abruzzo, che ne è il curatore, e dal presidente della Fondazione La Rocca, Ottorino La Rocca, sedici poeti leggeranno e commenteranno una terzina della Divina Commedia a loro scelta.

“Ci sono versi o terzine indimenticabili del poema dantesco – ha scritto il curatore dell’evento, tra l’altro autore del recente volume  – In viaggio con Dante e con la Commedia (Solfanelli Editore), che raccoglie i suoi contributi e quelli di numerosi altri studiosi di varie parti del mondo – ma anche versi e terzine assai meno noti, in qualche modo legati alla nostra vita, ai nostri ricordi, ai nostri studi, alla nostra immaginazione, che per una qualche ragione ritornano di frequente a fare capolino nella nostra mente. Il 25 marzo i sedici poeti di seguito elencati, si cimenteranno con altrettante terzine della Divina Commedia illustrandone il significato e le ragioni della scelta.”

Questi i poeti partecipanti: Vittorina Castellano, Rosetta Clissa,  Franca Di Bello, Assunta Di Cintio, Nicoletta Di Gregorio, Elena Malta, Dante Marianacci, Leda Panzone Natale, Sonia Pedroli, Daniela Quieti, Mara Seccia, Stevka Šmitran, Flora Amelia Suárez Cárdenas, Marco Tabellione, Patrizia Tocci e Serena Zitti.




I DUE PAESI CHE DIVENTARONO UNO

Topografia mutata di Massa D’Albe e Corona dopo il terremoto del 1915 di Fabrizio Galadini

Massa D’Albe, 23 marzo 2024. Dalla quarta di copertina: «Nell’ambito del medesimo territorio danneggiato da un sisma, alla ripetitività delle forme della distruzione si contrappongono esiti delle ricostruzioni sensibilmente diversi. Esempi sono i differenti assetti a seguito delle tante traslazioni degli insediamenti e le relative trasformazioni dei paesaggi. Nel caso della Marsica, regione abruzzese devastata dal terremoto del 1915, le scelte attuate nella fase emergenziale hanno prodotto rifondazioni in aree in precedenza non urbanizzate, con procedure ed effetti tali da alimentare un’ampia e diversificata casistica.

Una delle più nitide manifestazioni è riscontrabile nei raddoppi di vari abitati nell’area colpita dal terremoto. Esatto contrario della duplicazione è invece la rinascita post sisma di Massa d’Albe e Corona (AQ): paesi in origine nettamente separati, sebbene da poche centinaia di metri, e poi uniti – caso più unico che raro – in ragione della peculiare distribuzione dei nuovi fabbricati. La riedificazione e la conseguente congiunzione – avvenute su uno sfondo di macerie persistenti per decenni e poi saldate a quelle dei danni bellici del 1944 – sono qui affrontate con l’analisi dei documenti disponibili in vari archivi, che consentono di descrivere gli interventi per edilizia residenziale e assetto infrastrutturale e quelli volti alla restituzione degli edifici pubblici – scuole, municipio, chiese.

Accanto ai tanti amministratori e funzionari locali succedutisi nel tempo, allo sviluppo del nuovo abitato hanno contribuito in varia misura personalità di rilievo come Camillo Corradini, Gustavo Giovannoni, Sebastiano Bultrini, Giovanni Cena, Alessandro Marcucci, Leopoldo Franchetti, Pio Marcello Bagnoli. Oltre alla singolare mutazione della topografia, le informazioni acquisite, con il dettaglio di tempi e andamento delle pratiche, illustrano la complessità e la difficoltà della ricostruzione – tema attuale anche per i territori appenninici più recentemente danneggiati –, che si dipana per decenni, nel quadro di una precarietà che fa da sfondo ai quotidiani disagi dei residenti».

Il libro, che presenta un ricco apparato di foto e documenti, si chiude con un’Appendice di Antonio Socciarelli, relativa alle relazioni del parroco di Massa, Alfonso Tabacco, sul sisma del 1915 e i suoi effetti sull’abitato. Fabrizio Galadini è dirigente di ricerca dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, insegna “Geologia per il Rischio Sismico” all’Università Roma Tre.

Svolge ricerche geologiche, geo archeologiche e di sismologia storica finalizzate alla caratterizzazione sismica dei territori, alla definizione delle risposte antropiche alle criticità ambientali e all’evoluzione delle conoscenze e dei metodi di indagine nelle scienze della terra. È autore di articoli scientifici e saggi.




I CONCERTI PER FIATI DI MOZART

Per i concerti ISA del fine settimana. Oggi, venerdì 22 marzo ore 21.00, Città Sant’Angelo – Teatro Comunale. Sabato 23 marzo ore 18.00, L’Aquila – Ridotto del Teatro Comunale “V. Antonellini”. Domenica 24 marzo, ore 17.00 – Atri Teatro Comunale

L’Aquila 22 marzo 2024. Il direttore e cornista Alessio Allegrini, l’arpista Anna Loro e il flautista Andrea Oliva sono gli artisti che condivideranno il palco con i professori d’orchestra dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese nei tre concerti in programma questa settimana: oggi, venerdì 22 marzo alle 21:00 nel Teatro Comunale di Città Sant’Angelo per il Città Sant’Angelo Music Festival diretto da Alessandro Mazzocchetti, domani, sabato 23 marzo alle 18:00 a L’Aquila presso il Ridotto del Teatro Comunale per la 49a Stagione dell’ISA e domenica 24 marzo alle 17.00 al Teatro Comunale di Atri per l’ultimo appuntamento del ciclo di concerti 2023-2024 nel centro teramano.

La produzione è parte di un progetto pluriennale che l’Istituzione Sinfonica Abruzzese ha dedicato ai concerti per fiati di Wolfgang Amadeus Mozart. Il programma prevede l’esecuzione del Concerto n. 1 in re maggiore K. 412 per corno e orchestra in cui convivono momenti di virtuosismo e linee melodiche ampie e cantabili, con una scrittura elegante che esalta la natura dello strumento; segue l’Andante in do maggiore per flauto e orchestra K. 315, brano capace di mostrare la miracolosa vena melodica del genio salisburghese e ormai una delle pagine più celebri del repertorio flautistico regolarmente proposta dai migliori solisti. Sarà poi la volta del Concerto in do maggiore K. 299 per flauto, arpa e orchestra in cui la particolare e insolita combinazione timbrica dei due strumenti solisti risalta splendidamente in una scrittura brillante e raffinatissima. Conclude il programma la Sinfonia n. 31 K. 297 “Parigi” composta da un Mozart appena ventiduenne e accolta con molto favore alla prima esecuzione nella capitale francese.

Per questa produzione torna sul podio dell’ISA il cornista Alessio Allegrini, per diversi anni direttore ospite principale della compagine abruzzese, molto amato da Abbado col quale ha a lungo collaborato, è Primo Corno Solista dell’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia e della Lucerne Festival Orchestra.

Queste le sue parole: “Sono molto felice di tornare a dirigere questa splendida orchestra con la quale ho condiviso, nel ruolo di direttore ospite principale, i difficilissimi anni del Covid. Nutro per questa istituzione e per questi musicisti un affetto molto profondo. Sono doppiamente grato perché posso lavorare, in questa produzione, con due ottimi musicisti, Andrea Oliva e Anna Loro, miei colleghi e amici della Human Rights Orchestra nella quale sono impegnato”.

Andrea Oliva, Primo flauto dell’Accademia di Santa Cecilia dal 2003, è flautista di punta del panorama internazionale, che Sir James Galway ha definito “uno dei migliori flautisti della sua generazione, una stella brillante nel mondo del flauto”.

L’arpista Anna Loro, vera signora del concertismo italiano, è stata definita dal celebre arpista francese Pierre Jamet “una delle grandi rappresentanti della scuola Arpistica Italiana (…) che possiede il dono di emozionare profondamente coloro che la ascoltano con lo charme che si sprigiona dal suo suono”.

PROSSIMO CONCERTO

Dopo la pausa della settimana di Pasqua, la musica dell’ISA torna giovedì 4 aprile alle ore 19.00 presso la Chiesa di San Silvestro all’Aquila con il Concerto in ricordo delle vittime a 15 anni dal sisma del 2009 (ingresso libero fino a esaurimento posti). Una grande produzione in collaborazione con il Conservatorio Statale di Musica “A. Casella”, con la partecipazione della Corale Gran Sasso, della Corale 99 e del Coro del Conservatorio “A. Casella” diretti da Ettore Maria del Romano, Carlo Mantini e Rosalinda Di Marco. Sul podio Pasquale Veleno. Soprano Martina Tragni. Il Concerto verrà poi replicato venerdì 5 aprile a Pescara, presso il Cinema Massimo alle ore 21.00 con il Coro dell’Accademia e il Coro della Virgola e domenica 7 aprile a Sulmona presso il Teatro “M. Caniglia” alle ore 18.00 con il Coro dell’Accademia, il Coro della Virgola, la Corale 99 e la Corale Gran Sasso.




IL RIFUGIO SEGRETO

Domenica 24 marzo ore 17.00al Piccolo Teatro Tony Del Monaco, per il quinto e ultimo appuntamento della Stagione Teatrale per i ragazzi e le famiglie 2024

Sulmona, 22 marzo 2024. Lo spettacolo vede in scena Cecilia Cruciani e Laura Tiberi. Le scene e costumi sono di Santo Cicco e Antonella Di Camillo. Le Musiche e le canzoni di Paolo Capodacqua. Ideazione e regia Mario Fracassi Ma perché c’è il vento? Ho paura! Di che? Che quando fa buio resto solo che cos’è la felicità? E la solitudine? Voglio tornare piccolo!

Due amiche si ritrovano, per caso, dopo molti anni, dentro il loro rifugio segreto (una grotta o una soffitta). Ora sono due ragazze grandi e si raccontano di quando erano bambine… Scene di vita quotidiana tra bambini che dialogano sulle cose del mondo. Le storie dei bambini sono tratte da discorsi fatti da bambini e bambine, che abbiamo raccolto.

L’idea ci è venuta osservando direttamente i bambini durante questi difficili anni. Osservando giorno dopo giorno i nostri figli, i loro amici e i nostri giovanissimi allievi, annotando le loro uscite più buffe.

Così è nata l’idea di sviluppare un progetto drammaturgico proprio a partire dalle piccole storie dei bambini, piccolissime, piene di stupore, di meraviglia, di battute serie e spiritose, degli inevitabili perché con i quali i bambini guardano il mondo intorno a loro.

I dialoghi sono organizzati intorno a diversi temi, dai più classici come le domande sul gioco, sull’amore, sul vento, la neve, i disegni, la scuola. per arrivare a interrogarsi sulla felicità e la paura della morte.

E così dall’ansia di crescere accompagnata dal parallelo desiderio, invece, di rimanere per sempre piccoli, dal compagno di scuola con la faccia così, alla famiglia allargata, anche l’attualità che emerge da questi dialoghi tra due bambine sveglie, curiose, sensibili e sicuramente molto spiritose. Una occasione per interrogarci in torno al “mondo dei bambini” per “come appare” e per “come si volesse “che fosse”.




LA VERA STORIA DELLA SIRENETTA

La favola musicale

Pescara, 22 marzo 2024. Sabato 23 e domenica 24 marzo alle ore 17:30 la compagnia teatrale La Favola Bella porta in scena La Vera Storia della Sirenetta, presso l’Auditorium Cerulli, la Casa delle Arti, spettacolo per tutta la Famiglia, liberamente tratto dal racconto di Hans Christian Andersen.

I biglietti sono acquistabili in prevendita presso l’Auditorium Cerulli in Via Francesco Verrotti 42, Pescara oppure online su Ciaotickets. Lo spettacolo a cura di Rossella Micolitti è in collaborazione con la Società del Teatro e della Musica Luigi Barbara e la Fondazione Pescarabruzzo e  sarà replicato in matinèe per le scuole dell’infanzia e della primaria dal 19 al 27 marzo.

LO SPETTACOLO

La piccola Ariel è una sirena irrequieta che vive in fondo al mare con i suoi familiari ed amici. Figlia del Re del Mare, non rispetta le regole e contravvenendo agli ordini paterni si trova spesso a salire in superficie. Ed è proprio sulla terraferma che scopre gli umani: esseri simili a lei ma dotati di gambe. Affascinata dal loro mondo, Ariel dimentica ogni prudenza, e durante un uragano si trova ad entrare in contatto con uno di essi, salvandolo da morte certa, ma vergognandosi del suo stato di sirena, scappa via. Ariel da quando ha conosciuto il principe non capisce più nulla e si rivolgerà alla Strega del mare per avere l’opportunità di incontrarlo. Ma la megera vuole qualcosa in cambio….

Una storia tratta fedelmente dal racconto di Andersen ricca di colpi di scena, che affascinerà grandi e piccini

PERSONAGGI E INTERPRETI

Ariel    Michela Mambella

Sebastiano, Marinaio: Luca Papile

Re Tritone, Principe: Roberto Di Giulio

Strega Del Mare: Rossella Micolitti

Sirena Serena, Gabbiano Arturo, Murena, Figlia Dell’aria  Sirena Andrina, Murena: Simonetta D’Intino

Governante, Figlia Dell’Aria: Michela Ramassone

Regia: Rossella Micolitti

Coreografie: Simonetta D’intino

Scene e Costumi: Audifav

Luci e Suoni: Riccardo Petrazzuolo

Graphic Design: Gabriella Costantini

Assistente Alla Regia: Carolina La Rotonda




CONCERTO DI PASQUA

Nella suggestiva cornice della Chiesa di San Domenico tornano protagoniste le note dell’Orchestra e del Coro del Conservatorio G. Braga

Teramo, 21 marzo 2024.  Il tradizionale Concerto di Pasqua (Direttore d’Orchestra: M° Simone Genuini, Maestro del Coro: Paolo Speca) aperto al pubblico e a ingresso libero, si terrà domenica 24 Marzo, dalle ore 18:30.

Sarà una Domenica delle Palme nel segno della bella musica, con un repertorio ogni anno diverso capace di offrire una varietà timbrica ed espressiva che si rinnova ad ogni appuntamento. Quest’anno le protagoniste saranno le musiche di Mozart, Palmeri, Piazzolla, Zingarelli.




UNISTEM DAY 2024

Studenti abruzzesi in aula magna per la giornata europea dedicata alla divulgazione sulle cellule staminali.

Teramo, 21 marzo 2024. Venerdì 22 marzo l’Università di Teramo parteciperà all’UniStem Day, «l’infinito viaggio della ricerca scientifica» alla sua sedicesima edizione.

L’iniziativa è organizzata a livello centrale dalla docente della Statale di Milano e senatrice a vita Elena Cattaneo con il gruppo di UniStem – il Centro di ricerca sulle Cellule staminali dell’Università di Milano – e sarà coordinata a Teramo da Natalia Battista e Cinzia Rapino del Dipartimento di Bioscienze.

Così nella giornata del 22 marzo, alle ore 9.00, atenei e centri di ricerca in tutto il mondo avvieranno in contemporanea il più grande evento europeo di divulgazione scientifica per parlare di scienza e cellule staminali insieme agli studenti delle scuole superiori che potranno scoprire che «la ricerca scientifica è divertente e favorisce relazioni personali e sociali costruite sulle prove, sul coraggio e sull’integrità».

L’evento dell’Università di Teramo, alle ore 9.00 in Aula Magna, si aprirà con i saluti del rettore Dino Mastrocola. Seguiranno la proiezione del video “Stem cells Spotlight” a cura del dottorando di ricerca Adrian Cervero Varona e gli interventi di Valentina Russo dell’Università di Teramo dal titolo “Il futuro delle cellule staminali nella cura del danno tendineo” e Luca Palazzese sempre dell’Ateneo teramano con la relazione “L’embriologia sperimentale come preservazione della biodiversità”.

La mattinata si concluderà con un momento interattivo dal titolo A “spasso” nella giungla del One-Health, un gioco a squadre condotto da Serena Ghezzi, grafico specializzato in disegno scientifico.

«UNISTEM Day – ha spiegato Natalia Battista – è un appuntamento immancabile non solo per il nostro Ateneo ma anche per le scuole della regione che partecipano sempre con molto entusiasmo. Per noi è un’altra grande occasione per promuovere l’educazione alla cultura e alla formazione superiore a partire dal tema delle cellule staminali. La sfida che ci poniamo ogni anno con Cinzia Rapino è quella di proporre un programma ricco di interventi originali e attuali con attività stimolanti per gli oltre 500 studenti che ospitiamo in Aula Magna. Per questa edizione i giovani partecipanti prenderanno parte a un gioco di ruolo sul One-Health e verrà premiato il miglior video girato, in preparazione all’evento, su questo tema».

UniStem Day coinvolge 99 Atenei e Centri di Ricerca in Australia, Austria, Colombia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Olanda, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Singapore, Spagna, Svezia, Ungheria.




EWA

Sabato 23 Marzo 2024 Ore 21 | Spazio Matta. La rassegna Matta in Scena 2024. Rassegna di Teatro, Danza, Musica e Altri Linguaggi

Pescara, 21 marzo 2024. Nuovo appuntamento per Matta in scena, rassegna di teatro, danza, musica e altri linguaggi, giunta alla nona edizione, promossa da Spazio Matta – rete Artisti per il Matta, all’interno del Programma per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie della Città di Pescara, grazie anche al contributo della Fondazione Pescarabruzzo e in convenzione con Soci Coop Alleanza 3.0.

Sabato 23 marzo la sezione Danza, a cura di Anouscka Brodacz, ospita EWA, di e con Simona Lisi, alle ore 21, allo spazio Matta, in Via Gran Sasso, 57 a Pescara

EWA è uno spettacolo in cui suono, danza e design si incontrano in modalità fluida, nella ibridazione dei linguaggi. Una tessitura fisica scandita da abiti malleabili come “sculture in movimento”, quasi case da abitare e riempire di senso.

Sullo sfondo il tema di Eva, la prima donna, colei che incarna l’errore, la tentazione del “conoscere”. Attraverso un ambiente reattivo il lavoro immerge lo spettatore in una partitura mutevole che non spiega ma suggerisce possibili vie di comprensione e revisione del mito. Oggetti primari gli abiti, quasi delle carcasse, resti animali di passate trasformazioni, ma anche impalcatura scenografica in movimento dove l’apparato visuale si dispiega nella relazione con la tecnologia. Un futuro ancestrale, sospeso nel tempo dove nella continua metamorfosi, la donna è di volta in volta fiore, totem, un carapace o una deità.

Musica e Live Electronics Paolo Bragaglia, Lighting e Visual Design Pietro Cardarelli, Costumi Stefania Cempni. Produzione Associazione Ventottozerosei in collaborazione con Cinematica Festival e AMAT.




‘NDA FACIAME? La mindfulness secondo Il Pretuziano

Il vulcanico doppiatore abruzzese propone la sua ricetta per la felicità

Montorio al Vomano, 21 marzo 2024. Una risata vi salverà. O vi seppellirà, dipende dai punti di vista… Ma l’importante, nell’attesa di arrivare a destinazione (si spera il più tardi possibile) è godersi il viaggio tappa dopo tappa, senza preoccuparsi e affannarsi troppo. E se non lo capite con le buone, Marino Cardelli alias Il Pretuziano veste i panni del poco diplomatico “Motivazionatore” Abruzzese e attraverso battute sferzanti, metafore un po’ agricole e tanta ironia, state pur certi che riuscirà a convincervi che conviene davvero prendere la vita con più leggerezza.

Nella vita tutti dobbiamo fare i conti con lo stress, con la frenesia, con le frustrazioni – Racconta Marino – e, soprattutto, con la persona che ti guarda dall’altra parte dello specchio. Era da tanto che pensavamo ad un libro simpatico ma “serio”, che potesse in qualche modo offrire degli spunti di riflessione per aiutare le persone a fermarsi un momento, arflatà e concentrarsi non tanto su quello che non funziona, ma sulle piccole conquiste, sulle piccole gioie che rendono ognuno l’eroe della propria storia.”

Il libro è illustrato e curato da Cristiano Catalini (Agenda Agricola Abruzzese) e prosegue nel solco della ricerca di quella veracità tutta abruzzese che si discosta da cliché un po’ troppo abusati e pecorecci.

“Si tratta di un modo originale di affrontare un argomento delicato in maniera leggera – dice Catalini – una parodia semiseria di tanti manuali di autoaiuto che, nel suo piccolo, sicuramente contribuirà a portare un po’ di buonumore nelle vite di chi avrà il piacere di leggerlo. Noi cerchiamo di preservare il dialetto anche attualizzandolo, come in questo caso, inserendolo in contesti nei quali mai ti aspetteresti di trovarlo… Ma si sa, molto spesso, i migliori consigli per prendere la vita con filosofia vengono proprio dalle parole di persone semplici: genitori, nonni… E dalla genuinità della lingua della nostra terra”.




IL DOLORE DELLA LUCE E I SENTIMENTI

Dell’amore nella scrittura di David Ferrante

di Alessandra Melideo*

«Ci sfioriamo ogni giorno nei luoghi, nel tempo e nei pensieri; senza mai afferrarci. Ci sfioriamo come una lama affilata accarezza dolcemente la pelle lasciando profondi tagli; il profumo del sangue delle nostre ferite ci permette di riconoscerci.»

Chieti, 20 marzo 2024. Agli inizi nel 2024 è uscita la nuova edizione del libro di David Ferrante, Il dolore della luce. Racconti di streghe, fantasmi e d’amore. Silloge che era stata pubblicata nel 2023 in edizione limitata e firmata dall’autore e che racchiude cinque storie che trattano altrettante leggende che si confondono nella realtà e nella vita quotidiana. Elementi dell’irrazionale e ambientazioni oniriche che si amalgamano con tematiche quali il dolore, la morte, la paura, il desiderio e la ricerca della luce, archetipi da sempre connaturati nell’uomo e nella storia dei popoli.

David Ferrante, è noto per il suo progetto l’Abruzzo Magico. La sua vasta operazione letteraria è divulgativa ha il merito di promuovere la valorizzazione e la tutela della cultura del nostro territorio, attraverso la ricerca e la narrazione dei grandi miti, delle leggende, degli aspetti folkloristici che caratterizzano la storia del nostro Abruzzo.

Il dolore della luce rappresenta un nuovo percorso che ricerca l’analisi del sentimento dell’amore nella sua complessità e contraddizione che emerge in un susseguirsi di contrasti e binomi che costituiscono il focus degli eventi narrati. Il percorso descritto nei racconti della silloge, disposti secondo una struttura crescente di analisi ed evoluzione spirituale, prevede un viaggio che dalle tenebre del dolore segue la ricerca della luce, elemento di contatto con l’assoluto.

Cinque racconti: Tre croci sulla pelle; Il dolore della luce; Un tulipano d’acqua con cinque fiori di luppolo; Raccontate di me; Come incubo. Commistioni fra il gothic-folk, la ghost-story, la fiaba nera e una lacrima di horror. Un viaggio tra passato e presente, tra fantasia e verità, che si traduce in un sofferto amalgama di crudeltà e amore.

Cinque leggende: la Scurnachiera, la processione di anime che la notte dei morti dal cimitero va in chiesa per partecipare alla messa in loro onore, celebrata da un sacerdote defunto. Lu lope janare, nascita e morte del lupo mannaro; il fantasma di una magrissima donna che faceva gettare tra le lame di un pozzo le persone a lei non gradite; la Dama bianca, il fantasma della donna che si fece uccidere dall’uomo che amava e da quello che doveva amare; la pantafica, la creatura della notte che succhia il respiro paralizzando chi dorme.

Da lettrice sono rimasta particolarmente colpita dal titolo, “Il dolore della luce” costituito da due termini che rimandano a campi semantici antitetici, quasi antipodi esistenziali opposti. Goethe nella sua “Teoria dei colori” afferma che i colori si originano dall’incontro della luce con le tenebre.

Il tema dell’indefinito diventa centrale e si confonde con il mondo reale fino a diventarne una metafora, con la conseguente paura dell’uomo di fronte alla morte e all’ignoto.  La ricerca della luce diventa esigenza vitale: le visioni assumono corporeità e significati diversi, diventano un tramite per capire il senso della realtà effimera ed evanescente. La difficoltà di essere, trovare e vivere la luce quando si è nel buio più profondo. Ma il messaggio trasmesso è un messaggio di speranza: il dolore può generare luce attraverso un percorso obbligato, che ricalca le contraddizioni di un sentimento complesso e di difficile definizione, qual è l’amore.

L’amore è generativo, senza morte (a-mors): può condurre alla salvezza tramite il dolore.

La paura e il dolore assumono dunque una forma, un significato.

Il tema dell’amore distruttivo, come nel primo racconto, viene narrato attraverso i contrasti tra protezione e distruzione, amore e morte, che si assommano, nel secondo, con quelli di luce-ombra, bianco-nero, gioia dolore, binomi che diventano essenza della complessità del sentimento.

Il fascino dell’occulto e del mistero aleggia nel susseguirsi degli eventi narrati, nei simbolismi e nei messaggi nascosti tra le pagine del libro di David. Vengono evocati i paesaggi notturni e con connotazioni oniriche, propri della fase della giornata in cui l’uomo si trova di fronte al suo inconscio, ad affrontare i propri incubi, i propri demoni. Se il racconto Un tulipano d’acqua con cinque fiori di luppolo diviene l’immagine cardine e metafora della fenomenologia dell’amore ingannato, mentre Come Incubo ne propone la rinascita.

David Ferrante è scrittore e sociologo, appassionato studioso della cultura popolare che divulga attraverso opere di saggistica e narrativa. Sulle credenze magiche e misteriose ha al suo attivo, oltre a vari racconti, diverse pubblicazioni tra le quali: Tradizioni, riti e sortilegi del 24 giugno. San Giovanni Battista nella cultura popolare abruzzese (2018-2021-2023) e le antologie delle quali è ideaotre e curatore L’Ammidia, Storie di streghe in Abruzzo (2019), Fate, Pantafeche e Mazzamurelli. Storie di miti, superstizioni e leggende d’Abruzzo (2020); Magare. Storie di Streghe d’Abruzzo (2021) e Anime sperse. Storie di Fantasmi d’Abruzzo e Molise (2024) nelle quali ha coinvolto decine di scrittori provenienti da tutte le regioni italiane.  Pubblicazioni dalle quali emerge la volontà di trasmettere, consegnare al lettore senza nome e senza tempo, un patrimonio culturale che rischia di essere dimenticato. Il termine tradizione deriva, infatti, dal latino “tradere” e significa trasmettere, consegnare da una generazione a un’altra con una finalità costruttiva per chi la riceve. Molte leggende citate all’interno delle opere di Ferrante sono, infatti, il frutto di una raccolta e rielaborazione dei racconti ascoltati dai nonni e appresi dalla lettura di testi demologici e di narrativa. Parliamo, ad esempio, della leggenda della pantafica, figura spettrale che per metonimia diventa la personificazione della paura, oppure il fantasma della Dama Bianca di Popoli, il mazzamurello, creatura fantastica della tradizione folclorico-fiabesca, del lupo mannaro, delle streghe, dei fantasmi, ecc. ecc.

Come in una grande teogonia di Esiodo, il nostro autore cerca di preservare l’identità della cultura popolare abruzzese attraverso la rievocazione di racconti che diventano strumento di memoria. 

«Io sono solo il narratore che parla a chi vorrà ascoltare, colui che scrive per un lettore senza nome e senza tempo. Senza nomi e senza tempo come nelle mie cinque storie di una vita che ha un nome e un cognome e giorni ben scanditi. L’indefinito si confonde con la realtà fino a diventarne parte o metafora. Solo così la vita assume le forme, i colori e la poesia che riesco a guardare, quelli che profumano di buio.»

*docente del Liceo Scientifico F. Masci di Chieti




LEZIONI APERTE AI CITTADINI

La giornata nazionale delle università italiane. L’ateneo di Teramo aderisce a “Università Svelate”

Teramo, 20 marzo 2024. Per l’intera giornata odierna tutte le lezioni in calendario all’Università di Teramo, nei Campus “Aurelio Saliceti” e “Ruggiero Bortolami”, saranno aperte alla cittadinanza. Porte aperte al pubblico anche nelle sedi universitarie di Avezzano e Lanciano.

L’Ateneo teramano celebra così la Giornata nazionale delle università italiane – istituita quest’anno dalla Conferenza dei rettori italiani (CRUI) per far incontrare gli atenei ai cittadini – che per la prima edizione è stata intitolata “Università svelate”.

«L’università è di tutti – ha commentato il rettore Dino Mastrocola – ed è per questo che, come CRUI, abbiamo voluto istituire una giornata nazionale dedicata alle università italiane, per sottolineare in maniera corale come le università, fonti primarie di conoscenza, svolgano anche un ruolo centrale di coesione sociale. Invito tutti i cittadini nel nostro Ateneo e nelle sedi distaccate di Avezzano e Lanciano, per conoscerci e seguire le nostre lezioni».

Il programma delle lezioni in programma per domani è disponibile al link:

https://www.unite.it/UniTE/Engine/RAServePG.php/P/707241UTE0600/M/20051UTE0603




SECONDA PUNTATA DI ANXANUM

Come proseguirà? Chiedetelo ai giovani lancianesi! Lanciato il Fumetto riservato agli studenti delle Scuole Superiori.

Lanciano, 20 marzo 2024. Il Fumetto “Anxanum”, seconda tappa delle attività a sostegno del Piano Pluriennale per la Cultura che il Comune di Lanciano ha avviato in cooperazione con la Fondazione Europea ENOTRIA Onlus, giunge alla seconda puntata.

La particolarità del fumetto sta nel fatto che dopo la prima puntata, i ragazzi e le ragazze delle scuole superiori, lette le prime quattro tavole, decidono autonomamente come proseguire la storia, con una votazione on-line su www.lancianocultura.it/avvenimenti. Vince la maggioranza.

La giovane autrice disegnerà quindi in tempo reale (circa una settimana) il seguito. Questo per quattro puntate (come i quattro quartieri di Lanciano nei quali si è già snodata la Caccia al tesoro per la scuola primaria organizzata a settembre 2023).

Protagonista Capitano, dal nome del palazzo lancianese, un dispettoso e misterioso Calopside (un pappagallo) che, accompagnato da diversi personaggi, stimolerà e aiuterà a compiere una missione importante per la città di Lanciano (ma non possiamo dirla…).




LE BANDE PARTIGIANE LUNGO LA LINEA GUSTAV

Il volume di Fabrizio Nocera (Rinnovamento Editore Torino 2021)

Pescara, 20 marzo 2024. Sarà presentato venerdì prossimo, 21 marzo 2024, ore 16:00 in diretta streaming sulla pagina Facebook Fondazione Brigata Maiella il volume di Fabrizio Nocera.

Sintesi

G.A.P. Aquila e C.L.N. Aquila: dopo l’8 settembre il P.C.I. riorganizza le sue fila e costituisce delle cellule delle quali alcune intraprendono la lotta armata contro i fascisti e tedeschi. Tra queste il G.A.P. Aquila alle direttive di Renato Franchi e del vice Sandro Ventura, formato da diversi gruppi partigiani autonomi (tra cui la Banda Di Vincenzo in cui Franchi viene riconosciuto come partigiano) benché strettamente raccordati sotto la guida di Luigi Bruno, Ugo Di Gregorio, Antonio Rauco e Sandro Ventura. 41 patrioti e 10 partigiani per il periodo tra il 14 settembre 1943 e il 13 giugno 1944 (v. p.33) tra cui si ritrovano anche Agnetti Laura (inserita negli elenchi dei patrioti e nello schedario dei partigiani v.p217).

Il 13 settembre i tedeschi arrivano a L’Aquila, in breve affluirono i primi “repubblichini” e si costituì anche un comando militare regionale dell’Abruzzo retto da un generale tristemente noto per i bandi, le circolari, gli ordini a sua firma che terminavano infallibilmente con la minaccia della pena di morte, del deferimento al tribunale di guerra, dell’arresto con conseguente deportazione. Il G.A.P. Aquila inizia le attività con le asportazioni di armamenti (in parte anche consegnati alla banda G. Di Vincenzo). Particolarmente attivi in campo umanitario, prestano assistenza sia in favore di militari italiani renitenti alla leva, per cui viene organizzata una raccolta ed elargizione di aiuti finanziari, sia di ex prigionieri di guerra alleati sostenuti ed occultati dal centro di assistenza gappista costituito da Luigi Bruno con il concorso del partigiano Domenico Iannelli, che riuscirono anche a far passare a molti di essi la linea del fronte.

Particolarmente attiva nell’assistenza agli ex P.O.W.s anche la patriota Amalia Agnelli che grazie alla sua fitta rete di conoscenze tra cui Rosa Arduini e Ettore Argano (moglie e marito) era riuscita a dare alloggio, preservare dai rastrellamenti e rifornire di vivere, indumenti e beni di prima necessità un gran numero di ex prigionieri, tra cui anche lo slavo Panto Cemovic, finito trucidato dai tedeschi il 1° giugno 1944. Al contempo, l’organizzazione aquilana istituì presso l’ospedale San Salvatore un servizio di pronto soccorso ed assistenza sanitaria destinato ai partigiani. La banda avviò inoltre un’intensa opera di propaganda a mezzo stampa con la diffusione di volantini che incitavano alla lotta armata contro i tedeschi. (All’inizio del nuovo anno questa attività si sviluppò particolarmente con la pubblicazione di un settimanale clandestino dal titolo iniziale Lo Studente, poi da febbraio rinominato Il Patriota).

Tutte le cellule del GAP furono particolarmente attive fin dall’inizio di ottobre nelle azioni di sabotaggio. Nel febbraio il GAP subì l’arresto di 6 elementi tutti con l’imputazione di “stampare e spacciare fogli e manifesti sovversivi e di aver compiuto numerose azioni di sabotaggio” (p.37) l’intensificata attività antipartigiana della polizia segnò una battuta di arresto alle iniziative del GAP e il trasferimento dei partigiani più attivi sulle montagne di Aragno per confluire nella formazione Giovanni Di Vincenzo (p.37). In seguito, Franchi, che pure aveva seguito per breve tempo Ricottilli nella piccola frazione, rientrò nel capoluogo e con la collaborazione i Ventura riorganizzò il GAP cittadino reclutando nuovi elementi per rimpiazzare i vuoti prodotti dall’esodo in montagna.

Ad aprile tutte le cellule erano operative. Nel maggio il GAP aquilano venne ufficialmente riconosciuto da un inviato speciale della Giunta militare di Roma (p.38). Dalla metà dello stesso mese iniziò la collaborazione con il CLN aquilano, che era attivo ufficialmente da marzo, il quale prese in mano l’attività organizzativa delle bande che operavano nella provincia, sostenendole anche con finanziamenti e raccolta di armi e munizioni. Il CLN, inoltre, si occupò del collegamento con il CLN romano e di quelli tra questo e i nascenti comitati che si crearono nei diversi paesi proprio per sua intermediazione, nonché della propaganda antifascista e del governo della città nel periodo intercorso tra l’esodo dei tedeschi e l’arrivo degli alleati. Con gli inizi di giugno, mentre di facevano più chiari i segni di smobilitazione tedesca dal capoluogo, si intensificarono le attività dei GAP. Nella notte tra l’11 e 12 giugno i tedeschi evacuarono la città. Il giorno successivo il GAP aquilano partecipò all’occupazione della città con le bande G. Di Vincenzo e La Duchessa. Il CLN nominò gli uomini che ressero la città in attesa degli alleati.

Citazioni/Osservazioni

Antonio Rauco passerà nella Brigata Maiella, come Ricottilli e anche Giorgio Agnetti.

Agnetti Laura (da Walter Cavalieri p.186) In questa ormai articolata organizzazione di supporto (di antifascisti che collaboravano attivamente con la resistenza – tra cui Guido Valentini – un perseguitato politico comunista, già “economo” della comunità antifascista confinata a Monza, ora tesoriere ed approvvigionatore dei partigiani, non mancavano le donne, tra cui Lidia Carosi (sorella di Dante) e Laura Agnetti (cugina di Giorgio). Molte donne volontarie (fra cui diverse aderenti all’azione cattolica raccoglievano clandestinamente viveri e fondi per gli uomini nascosti in montagna.

Amalia Agnelli (da Walter Cavalieri p.188) I ricercati ebrei venivano spesso nascosti ad Aquila da donna Amalia Agnelli (cattolicissima e imparentata con i Troiani), la cui cartolibreria era sede insospettabile di incontri tra antifascisti aquilani e confinati politici, nel corso dei quali venivano anche distribuite sovvenzioni in denaro provenienti dalla Curia. Assieme alla signorina Amalia svolsero azioni analoghe di solidarietà ed assistenza il fratello Anacleto e la sorella Anita. Se di tutti gli ebrei presenti in provincia dell’Aquila solo pochi – vecchi e malati, impossibilitati a cambiare di frequente domicili – furono deportati dai tedeschi, lo si deve soprattutto alla protezione di marescialli dei Carabinieri e di funzionari della Questura che vanificarono spesso i rastrellamenti tedeschi, avvertendo in anticipo i ricercati.

Amalia Agnelli (da Giuseppe Spataro p.366) ricordata da Spataro tra i primi esponenti del rinascente partito in Abruzzo, nell’aprile del 1944, nell’imminenza della separazione di Roma dal Nord, unica donna tra una trentina di uomini. Amalia Agnelli, Vittoriio Barlaam, Pierino Castiglione, Gaetano Cecioni, don Giovanni di Loreto, Enrico Di Giovanni, Gaetano D’Inzillo, Saverio D’Ugo, Arnaldo Fabriani, Vincenzo Falcone, Giuseppe Franceschini, Giuseppe Giammarco, Giustino Marisi, Francesco Maramma, Giuseppe Meo, Alfredo Merlino, Camillo Morricone, Luigi Monrticelli, Giuseppe Nasci, Bernardo Nisii, Nicola Pomilio, Florindo Ritucci Chinni, Vincenzo Rivera, Saveruio Sechini, Alfeo Tabacco, Ercole Tirone, Angelo e Italo Tozzi. NOTA: Renato Vuillermin, uno dei più qualificati esponenti dei cattolici antifascisti piemontesi, fu assegnato al confino a Giulianova, ove riprese a svolgere propaganda politica collegandosi con altri oppositori della provincia di teramo. Il 27 dicembre 1943 fu fucilato dai nazisti a Savona. Nel 1945, sulla facciata della casa dove aveva alloggiato a Giulianova, fu apposta una lapide commemorativa di Vuillermin a cura dell’amministrazione comunale non democristiana (v. p.366).

Arduini Rosa (da Fabrizio Nocera p.232) moglie di Argano Ettore, partigiano dell’Aquila, nato il 1° giungo 1905, tenente del Genio, che ha svolto attività nella banda Giovanni Di Vincenzo da 18 novembre del 1943 al 13 giungo 1944. La moglie riferì che la coppia con un bambino in tenera età dopo l’armistizio ed in seguito all’invasione tedesca, si trasferì da L’Aquila ad Aragno per stabilirsi presso “La Casa della Scuola Comunale della frazione di Aragno dove ero titolare, pur essendo le scuole chiuse in quel periodo” (ACS, Ricompart, Banda Giovanni Di Vincenzo, relazione individuale di Argano Arduini Rosa). Durante i primi mesi di occupazione a conoscenza del procedere degli eventi bellici appresi dalla radio in loro possesso, offrirono alloggio ed assistenza presso la scuola sia ad ex prigionieri alleati di passaggio che ad ufficiali italiani che tentavano di passare le linee: La patriota gappista Agnelli Amalia testimoniò della cooperazione fornita dai coniugi alla sua attività di assistenza agli ex prigionieri alleati (ACS, Ricompart, GAP Aquila, memoriale di Agnelli Amalia del 29 aprile 1946).

Bibliografia sulle donne

1) Walter Cavalieri, L’Aquila dall’armistizio alla repubblica 1943-1946. La Seconda guerra mondiale all’Aquila e provincia, Edizioni studio 7, L’Aquila 1997.     

2) Giuseppe Spataro, I democratici cristiani dalla repubblica alla dittatura, Mondadori, Milano 1968.

Bibliografia su Antonio RAUCO

3) Costantino Felice, Dalla Maiella alle alpi, p. 373

4) Artese Giovanni, La guerra in Abruzzo e Molise 1943-1944, vol. II – Pagina 233

Banda Giovanni Di Vincenzo: Nel mese di febbraio Giovanni Ricottilli, che fino ad allora era rimasto a L’Aquila e aveva preso contatti con il Comitato di Liberazione Nazionale per coordinare la resistenza e costituire una formazione armata che desse inizio all’attività partigiana, decise di concretizzare il suo obiettivo trasferendosi ad Aragno, dopo che Michele Schena aveva compiuto nella piccola frazione aquilana diversi sopralluoghi per verificarne l’idoneità. È il marito di Rosa Arduini, Argano Ettore ad accompagnare gli uomini provenienti dal capoluogo nella piccola frazione per verificarne la sicurezza. È la stessa Rosa Arduini a ricordare i fatti nel memoriale per la Commissione aquilana per il riconoscimento della qualifica di partigiani (mio): “erano i primi di dicembre e sull’imbrunire di una di quelle fredde giornate arrivò dall’aquila, naturalmente a piedi, mio marito in compagnia di uno sconosciuto […]. S’erano incontrati al campo di concentramento de l’Aquila ed avevano fatto amicizia, ora lo Schiena [sic!] veniva a vedere se il paese era veramente allo scuro per il possibile riparo dalle persecuzioni tedesche. La visita fu favorevole allo scopo perché in febbraio tornò in compagnia di Renato Franchi, dall’Aquila e di un Stn del R. Esercito in divisa [Giovanni Ricottilli]” (Fabrizio Nocera p.45 in ACS, Ricompart, Banda Giovanni Di Vincenzo, relazione individuale di Argano Arduini Rosa). L’ufficiale che aveva indossato la divisa per sfuggire alle retate e passare inosservato per le strade campestri era Giovanni Ricottilli che in breve fu raggiunto dai partigiani Michele Schena, Giuseppe De Meo, Ugo Di Gregorio, Renato Franchi, Aurelio Mascaretti e Alfredo Vivio. La Arduini, testimone oculare dei fatti resistenziali di quel periodo, fissò l’attimo con le parole: “così ebbe inizio la banda”. (Fabrizio Nocera p.46 in ACS, Ricompart, Banda Giovanni Di Vincenzo, relazione “La vita dei patrioti sulle montagne d’Abruzzo di Argano-Arduini Rosa”). (Secondo Costantino Felice ad Aragno Ricottilli costituì il nucleo armato Campo Imperatore: nei fatti proprio questo gruppo, apparentemente non dissimile dagli atri già formatisi, divenne il punto di riferimento di tutti gli altri e quindi fu a diritto considerato il nucleo fondante della futura G. Di Vincenzo grazie all’incessante opera di Schena, che all’interno della banda assunse la qualifica di commissario di guerra e di Ricottilli, poi capo della banda stessa (Nocera p.233). In pratica la banda di Ricottilli, benchè non sia temporalmente la prima di quelle formatisi nell’area ne diventa quella egemone tanto da dare vita ad un raggruppamento che prende il nome di Di Vincenzo dal nome (errato, sic!) del compagno caduto nell’agguato alle Casermette. (MIO). Nelle settimane successive Ricottilli si impegnò attivamente nel rafforzamento del nucleo ottenuto grazie all’adesione di elementi comunisti del paese e di altri provenienti dall’Aquila, nella generale organizzazione logistica in previsione di un prossimo trasferimento in montagna. Al collegamento tra il nucleo di Aragno e quelli delle frazioni e i paesi della Conca Aquilana si occupò Schena, spesso accompagnato da Argano. I due raggiunsero l’obiettivo di fare di Aragno e di conseguenza della scuola n punto di riferimento e di raccordo per i gruppi partigiani di Arischia, Assegi, Camarda, Caporciano, Collebrincioni, Filetto, Paganica, Pizzoli, San Vittorino, Scoppito e Tempera. (Nocera p.46).

Citazioni/Osservazioni

Cesira Fiori (da Walter Cavalieri, Morte a Filetto p.111) “in quel periodo conosco Cesira Fiori e Umberto Cumar due ex confinati politici a San Demetrio nei Vestini, grosso centro di circa diecimila abitanti dell’altopiano ai piedi del gran Sasso che si affaccia sul fiume Aterno. Avevo già sentito parlare di questa coppia non più giovanissima: lei una maestra elementare di Roma che aveva preso parte al movimento politico fin dal 1905, espulsa dalle scuole per antifascismo nel 1928, dopo un lungo periodo di carcere e di confino nelle isole era stata trasferita a San Demetrio nei Vestini; lui un valente metallurgico dei cantieri navali di Trieste, espulso da questi per antifascismo, ufficiale di macchina nella marina mercantile, emigrato negli Stati Uniti d’America, rimpatriato, per quindici anni aveva alternato le celle del carcere alle isole di confino fino a quando era stato inviato a San Demetrio. Questi due confinati fanno i conciatori di pelli e hanno modo così di ricevere molta gente e svolgere la loro proficua e appassionata attività di propaganda e di collegamento tra i vari paesi. Hanno anche racimolato un certo numero di armi abbandonate dia militari del battaglione speciale di lavoro, costituito da slavi della Venezia Giulia, che è rimasto a San Demetrio dal giungo all’8 settembre 1943 e le hanno distribuito ad alcuni giovani venuti poi in montagna con noi”.

Cesira Fiori (da Fabrizio Nocera p.236) Nata a Roma il 25 novembre 1890 ha svolto la sua attività partigiana nella Banda del 01/10/43 al 13/06/44. Il comitato di San Demetrio ne’ Vestini fu costituito da “Fiori Cesira – ex conf. Politica, insegnante, comun. Presidente; Umberto Cumar – ex conf. Pol. Meccanico comunista; Dario Galli – professore senza partito (che aveva molto operato con gli inglesi); ten. Alberto Andreasi – studente senza partito (capo del GAP di San Demetrio); Ascenzio Battistoni – contadino ex carabiniere (che aveva fatto gran propaganda per il mov. Part.)” (ACS, Ricompart, Banda Giovanni Di Vincenzo, relazione attività di Fiori, Cumar e Giorgi del 31 agosto 1945). Cesira Fiori fu a capo del Comune quale sindaco fino alla nomina del suo successore, socialista, eletto dal CLN di San Demetrio in accordo con quello dell’Aquila.

Bibliografia su Ricottilli

1) Ottaviano Giannangeli, Letteratura della resistenza in Abruzzo, p.132

2) Walter Cavalieri, Morte a Filetto, p.101

3) Costantino Felice, Dalla Maiella alle alpi, p. 315

4) Costantino Felice, Guerra, resistenza, dopoguerra in Abruzzo, p.266

5) Pietro Secchia, ‎Filippo Frassati, Storia della Resistenza: la guerra di liberazione in Italia, p.675




NUOVO TRAGUARDO PER ATSC

Trentadue diplomati ai corsi di alta formazione a la sapienza di Roma

Roma, 19 marzo 2024. L’associazione Agenti Teramo Senza Confini raggiunge un nuovo importante traguardo formativo con 32, tra agenti di commercio e consulenti finanziari, diplomatisi in “Soft skills & personal development nell’ambito dell’intermediazione e della finanza – Edizione ATSC”.

Il corso di alta formazione è stato organizzato in collaborazione con il prestigioso ateneo capitolino La Sapienza. Nella giornata di lunedì i diplomandi e una rappresentanza del direttivo ATSC sono stati accolti nella Facoltà di Economia, promotrice del corso fortemente voluto e sostenuto dal Preside, Prof. Giovanni Di Bartolomeo, e sono stati accompagnati in una piacevole visita al Museo del Vicino Oriente, Egitto e Mediterraneo e al Museo dell’Arte Classica.

Nel pomeriggio sono stati consegnati i diplomi con la partecipazione del Prorettore Vicario, prof. Giuseppe Ciccarone del Preside della Facoltà di Economia, Prof. Giovanni Di Bartolomeo, il Direttore del dipartimento di Economia e diritto, Prof. Michele Raitano, del Presidente Enasarco, Dott. Alfonsino Mei e del Presidente ATSC, Dott. Franco Damiani.

«Oggi i nostri colleghi, le parti sociali e le preponenti ci riconoscono il lavoro che abbiamo svolto per la qualificazione della nostra categoria e, anche se è stata dura, noi non ci siamo mai abbattuti; al contrario abbiamo proseguito con la nostra mission e oggi con l’Università La Sapienza parliamo di sostenibilità e intelligenza artificiale e di come integrarle nell’attività dell’agente di commercio» ha concluso il Presidente ATSC, Dott. Franco Damiani. «Possiamo quindi affermare che ATSC è una realtà vivente e in continua evoluzione, che non si limita a celebrare i successi passati e presenti, ma esprime ottimismo per continuare a costruire su quanto già realizzato».




UNA GIORNATA CON LA D’ANNUNZIO

Cerimonia di apertura presso l’aula consiliare del Rettorato, domani 20 marzo 2024 – ore 9:00

Chieti, 19 marzo 2024. Mercoledì 20 marzo prossimo, alle ore 9:00, nell’Aula consiliare del Rettorato a Chieti, ci sarà la cerimonia di apertura di “Una Giornata con la d’Annunzio”, organizzata nell’ambito della “Giornata Nazionale delle Università Italiane”, istituita quest’anno dalla CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) col patrocinio del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) per far incontrare le Università con i Cittadini. Questa prima edizione avrà come tema le “Università svelate”. Alla breve cerimonia di apertura della manifestazione parteciperanno il Rettore dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, professor Liborio Stuppia, il Prorettore vicario, professor Carmine Catenacci, il Prorettore professor Tonio Di Battista, il Direttore Generale, dottor Paolo Esposito, e la professoressa Elisabetta Dimauro, Coordinatore del gruppo di lavoro che ha organizzato la manifestazione. Per questa prima edizione la “d’Annunzio” ha allestito un ricco programma di convegni, seminari, lezioni aperte, visite ai laboratori nei due Campus di Pescara e di Chieti che occuperanno l’intera mattinata del 20 marzo, dalle 9:00 alle 13:00. Nel pomeriggio, seguendo l’espresso invito della CRUI di aprire alla Cittadinanza le sedi storiche ed i palazzi più rappresentativi degli Atenei, la “d’Annunzio” ha programmato convegni e visite guidate a Palazzetto dei Veneziani ed al Museo universitario nel centro storico di Chieti.

L’Università Gabriele d’Annunzio ha accolto prontamente l’invito della CRUI – spiega la professoressa Elisabetta Dimauro, coordinatore del Gruppo di lavoro che ha predisposto il programma della Giornata – in poco tempo la risposta dei 14 Dipartimenti e dei Centri di Ateneo è stata rapida e molto collaborativa, così da poter organizzare una serie di interessanti appuntamenti nei suoi due Campus di Chieti e di Pescara che occuperanno tutta la mattina del 20 marzo e dove attendiamo la presenza di studenti delle scuole e di tutti i Cittadini dell’intero territorio che avranno il piacere di incontrarci e conoscerci  per le nostre ricerche e attività.

Nel pomeriggio – prosegue la professoressa Dimauro – l’apertura riguarderà le sedi che si trovano nel Centro storico di Chieti, con appuntamenti altrettanto interessanti, che si svolgeranno a Palazzetto dei Veneziani e al Museo universitario. Il nostro invito a partecipare a questa prima edizione della Giornata Nazionale delle Università Italianeconclude la professoressa Elisabetta Dimauro – è rivolto davvero a tutta la Cittadinanza perché il nostro lavoro non sia vano e possa essere utile a tutti”.

Maurizio Adezio




NOTE DI PACE

Concerto a San Giustino della Schola Cantorum Zimarino

Per l’occasione anche la presentazione del libro di Monsignor Forte

Chieti, 19 marzo 2024. Dopo i meritati festeggiamenti in occasione dei 60 anni di attività, la Schola Cantorum Settimio Zimarino torna a far parlare di sé con il concerto in occasione della Santa Pasqua, presso la Cattedrale di San Giustino di Chieti: il coro diretto dal Maestro Gabriele Di Iorio, fondato nel 1963 da Don Donato Martorella si esibirà il 24 marzo alle ore 21:00.

Giunto alla terza edizione, l’appuntamento vuole celebrare anche l’importanza della pace in vista della settimana Santa che si conclude con la Resurrezione di Cristo, in un momento in cui si rende necessario ripristinare il dialogo nel mondo martoriato da guerra e violenza.

“Abbiamo appena festeggiato la nostra storia con una serie di appuntamenti che ci hanno regalato grandi emozioni e ci hanno permesso di far conoscere il nostro percorso artistico anche ai più giovani, ed ora ci apprestiamo ad omaggiare la Santa Pasqua con il concerto, diventato ormai tradizione, in occasione della Domenica delle Palme – spiega il Maestro Di Iorio, entrando poi nel merito della serata. – Il repertorio che proponiamo è molto particolare infatti è raro trovare Schubert, ma quest’anno ci sarà, insieme ad altre novità come un’orchestra più grande ed un nome in particolare: Valentina Coladonato, teatina figlia del Coro Zimarino alle prese con una carriera internazionale”.

Oltre alla Coladonato (soprano) prenderanno parte altri due giovani solisti emergenti all’esibizione e sono il tenore Gianluca Nerone, ed il baritono Alessandro Zulli.

Il programma musicale comprende dunque: J. S. BACH con Ruht wohl, ihr heiligen Gebeine e Ach Herr, lass dein lieb Engelein (chorus e chorale tratti dalla Passione secondo Giovanni); F. SCHUBERT con Messa in Sol magg. D 167 per soli, coro e orchestra (Kyrie – Gloria – Credo – Sanctus – Benedictus – Agnus Dei); J. G. RHEINBERGER Stabat Mater Op. 138.

L’appuntamento gode dell’alto patrocinio della Regione Abruzzo e del Comune di Chieti, oltre a quello della Curia Arcivescovile Chieti – Vasto. Al concerto sarà presente anche Sua Eccellenza Monsignor Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto che parlerà del suo libro “La musica e la bellezza di Dio” (Ed. Queriniana) che preannuncia:Queste pagine vorrebbero invitare a fare esperienza del modo in cui la musica bella, quella sacra e quella che hanno saputo esprimere i geni assoluti della forma musicale, aiuta a camminare sulle vie del Mistero, accendendo il desiderio dell’amore che da Dio viene e a lui conduce”.

Il libro, che si sposa perfettamente con l’appuntamento, parla del canto e della musica come via privilegiata alla lode di Dio, espressione della fede in Lui e della bellezza dell’incontro con il Suo amore. Coloro che sono resi nuovi dal dono della vita nuova ricevuta in Cristo, restano mendicanti del cielo in cammino verso la Città celeste e come tali sono chiamati a cantare con la voce e con la carità vissuta la nostalgia, l’esperienza e l’attesa di Dio: si tratta di una vera e propria riflessione sulla musica, dono stupendo di Dio, che rende capaci gli uomini di esprimere ciò che le parole non possono dire per raccontare la propria anima.

Curriculum Schola Cantorum Padre Settimio Zimarino

La Schola Cantorum “Padre Settimio Zimarino” fondata nel 1963 dal M° Donato Martorella, ha iniziato la sua attività come Coro Polifonico della Cattedrale di Chieti ed è diventata punto di riferimento culturale per la città i con un repertorio che spazia dal 1500 ai giorni nostri.

Annovera partecipazioni a numerose rassegne nazionali ed internazionali fra le quali ricordiamo Loreto nel 1975 e nel 1980, San Marino, Alghero, Pescara, Nuoro, Pesaro, Ancona, Urbania, Castiglion del lago ecc. Ha rappresentato nel 1983 l’Italia a Danzica nell’ International Choral Meeting tenendo concerti nelle sale e alla Radio polacca ed ha effettuato tournée in Inghilterra su invito delle autorità consolari italiane. Vanta collaborazioni con orchestre italiane ed estere e con Direttori di valenza internazionale (R. Chailly, M. Couraud, D. Renzetti, M. Dones, P. Gelmetti, P. Bellugi, M. Conti, A. Peyretti, V. Antonellini) eseguendo lo Stabat Mater di Tommaso Traetta, lo Stabat Mater di Domenico Cimarosa, la Cantata 140 di J.B. Bach, il Gloria di Antonio Vivaldi con l’Orchestra Sinfonica Abruzzese.

Il 25 agosto 1996 ha concluso a Farfa il “ GIUBILEO FESTIVAL” con un concerto sinfonico corale con la Sarajevo Philharmonic Orchestra. La Schola Cantorum “Padre Settimio Zimarino ha collaborato con RAI 3 per la realizzazione della ”Bella Europa” del M° Sergio Rendine e dello stesso autore ha eseguito il Canticum in honorem di Hildegardae in prima assoluta a Roma Coro fondatore ed asse portante del Coro del Teatro Marrucino di Chieti, ha partecipato alla esecuzione dell’Opera la Pasqua Fiorentina di Isidoro Capitanio al Teatro Grande di Brescia, alla esecuzione, tra l’altro, della Passio e Resurrectio del M° Sergio Rendine a Gerusalemme e Betlemme (Concerto per la Pace, trasmesso dalla Rai in mondovisione); ha registrato per Rai 2, nella Cattedrale di Chieti, la “Missa pro Beatificazione” in onore di Padre Pio da Pietralcina, sempre del M° Sergio Rendine, per soli, coro e orchestra partecipando poi alla esecuzione nella Sala Nervi in Vaticano con la voce solista del tenore José Carreras.

Il Coro Zimarino ha organizzato negli anni scorsi gli “Appuntamenti Polifonici”, presso il Teatro Marrucino di Chieti, invitando cori italiani ed esteri per la divulgazione della polifonia; in collaborazione con la Curia Diocesana di Chieti Vasto, ha organizzato la rassegna diocesana delle Scholae Cantorum con la partecipazione di Mons. Giuseppe Liberto, allora Direttore della Cappella Musicale Pontificia Sistina della Città del Vaticano. Tra i vari concerti e partecipazioni, nel 2021 ha animato a Bucchianico, nell’ambito dei festeggiamenti in onore di S. Camillo De Lellis, la celebrazione eucaristica, al termine della quale sono state effettuate le consegne dei riconoscimenti al personale medico e paramedico che si è distinto per l’impegno profuso durante la pandemia.

Nell’Aprile del 2022 ha eseguito la “Missa Fons Lucis” per coro e orchestra, presso la Cattedrale di Chieti, composta dall’attuale Direttore M° Gabriele Di Iorio. Nell’Agosto 2022 e 2023 il Coro Zimarino ha animato la cerimonia di apertura della Porta Santa all’Eremo di S. Spirito a Roccamorice. Nell’anno 2022 ha acquisto lo status giuridico di APS Schola Cantorum “Padre Settimio Zimarino”. Da ottobre a Dicembre 2022 la Schola Cantorum “Padre Settimio Zimarino” di Chieti ha partecipato ed organizzato quattro concerti per grande coro ed orchestra, tenutisi nei quattro capoluoghi della Regione Abruzzo, con la partecipazione dei Cori di Chieti, Pescara, L’Aquila e l’orchestra Benedetto Marcello di Teramo. Tali eventi musicali hanno attribuito all’iniziativa una rilevanza artistica notevole.

Infatti, è stata eseguita la Sunrise Mass del compositore norvegese, contemporaneo, Ola Gjello. Tali esecuzioni hanno assunto un connotato di unicità e novità per la nostra Regione, forse ineguagliabili, sia per la massa corale presente, sia per l’originalità delle sonorità, con il fine di diffondere un nuovo repertorio mai eseguito. Tale programma, insieme alla Suite Natalizia di Sergio Prodigo, in occasione dei concerti di Natale, è stato replicato a Fara S. Martino e, nel 2023 nella Chiesa del Tricalle di Chieti.

Nel 2023, nell’ambito delle celebrazioni per i 60 anni di attività dell’Associazione, ha realizzato una serie di concerti: il 2 aprile, Domenica delle Palme, ha eseguito una suite di corali tratti dalla Passione Secondo Giovanni di Johann Sebastian Bach e lo Stabat Mater Op. 138 di Josef Gabriel Rheinberger; il 28 ottobre si è tenuto un Recital in ricordo di Maria Vittoria Romano, docente di canto che ha contribuito alla formazione vocale della Schola Cantorum “Padre Settimio Zimarino”, con la partecipazione di ex allievi che si sono affermati a livello internazionale e con la partecipazione del musicologo Vincenzo De Vivo; il 4 novembre ha eseguito la Prima e la Secunda Missa Pontificalis di Lorenzo Perosi con la partecipazione di Mons. Vincenzo De Gregorio, Preside del Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma; l’ 8 dicembre 2023 si è tenuto il Concerto dell’Ensemble “ESACORDO”, sestetto di voci femminili formatesi nella Schola Cantorum “Padre Settimiio Zimarino”; il 17 dicembre in occasione del Concerto di Natale ha eseguito musiche di Johann Sebastian Bach e vari brani natalizi.