LA POESIA CI SALVERÀ

Giovedì, 21 marzo 2024, ore 17.00, Fondazione La Rocca

Pescara, 19 marzo 2024. “Il poeta – ha scritto il premio Nobel Seamus Heaney – è un’antenna che capta le voci del mondo, un medium che esprime il proprio inconscio e quello collettivo.” E il grande poeta siriano Adonis ha aggiunto che la poesia “diventa indispensabile quando la scienza e la filosofia non offrono risposte” perché diventa l’unico modo per dialogare con noi stessi e con la nostra anima.

Con questo spirito e con la convinzione del ruolo importante che la poesia può rivestire per il cambiamento della società in cui viviamo, viene organizzata anche l’ottava edizione dell’evento La poesia ci salverà, che di terrà giovedì, 21 marzo, alle ore 17, a Pescara, presso la Fondazione La Rocca (Via Paolucci, 71), un incontro di 23 poeti, che leggeranno i loro testi inediti per celebrare la Giornata mondiale della poesia dell’Unesco. La manifestazione è organizzata dalla Casa della poesia in Abruzzo – Gabriele d’Annunzio e dalla Fondazione La Rocca.

Come ricorda il curatore Dante Marianacci, “Tutto ebbe inizio al Cairo, in Egitto, nel marzo del 2013, dopo una visita all’ospedale pediatrico oncologico, che ha un numero come nome, 57357, che mi provocò una profonda emozione e subito decisi di organizzare al Teatro dell’opera della capitale egiziana, per la giornata mondiale della poesia dell’Unesco, con la collaborazione dell’allora presidente dell’Assemblea  dell’Unesco di Parigi e di numerose istituzioni, europee ed arabe, un grande evento dedicato alla poesia e alla musica, per raccogliere fondi e aiutare i bambini di quell’ospedale, il più grande e importante dell’Africa, a potersi adeguatamente curare.

Si rivelò un evento straordinario, che vide la partecipazione, di numerosi e famosi poeti, musicisti, personaggi dello spettacolo, e di grandi aziende, italiane ed egiziane, e venne raccolta una somma molto importante che risultò preziosa per aiutare a salvare alcuni dei bambini di quell’ospedale.”

Dopo l’interruzione per la pandemia, l’evento è stato ripreso come una grande festa della poesia che si ripete il 21 marzo di ogni anno. Con i seguenti 23 poeti che leggeranno in questa ottava edizione sono più di 150 i poeti che hanno finora aderito: Antonella Caggiano, Vittorina Castellano, Daniele Cavicchia, Rosetta Clissa, Franca Di Bello, Assunta Di Cintio, Nicoletta Di Gregorio, Grazia Di Lisio, Francesco Di Rocco, Elena Malta, Dante Marianacci, Esmail Mohades, Mara Motta, Massimo Pamio, Leda Panzone Natale, Sonia Pedroli, Daniela Quieti, Mara Seccia, Stevka Šmitran, Flora Amelia Suárez Cárdenas, Marco Tabellione, Patrizia Tocci, Serena Zitti.

Nel corso della serata verrà anche presentato il volume L’urlo dei poeti. Omaggio a Edward Munch a ottant’anni dalla morte (Editrice Sigraf), che raccoglie i 33 componimenti inediti letti in occasione dell’evento che si è tenuto il 21 gennaio scorso, giorno della ricorrenza dell’ottantesimo della morte di Munch, organizzato dalla Casa della poesia in Abruzzo alla Fondazione La Rocca.




SCORCI D’ABRUZZO

Il grande Giudizio di Loreto Aprutino

Loreto Aprutino, 19 marzo 2024. Santa Maria in Piano, chiesa di Loreto Aprutino (PE), un vero gioiello del patrimonio artistico abruzzese è protagonista della nuova puntata di “Scorci d’Abruzzo” di Paolo Pacitti per Buongiorno Regione, possibile grazie alle riprese di Sem Cipriani; presente anche lo scrittore abruzzese Peppe Millanta.

Edificata probabilmente sui resti di un tempio pagano, questa chiesa fu ricostruita nel 1280 a seguito di un incendio; caratteristico è il suo porticato: l’abside con il tamburo e la torre campanaria con la sua cuspide ottagonale. Al suo interno custodisce uno degli affreschi più significativi del ‘400 abruzzese, un monumentale “Giudizio”, realizzato intorno al 1429 dall’anonimo e misterioso Maestro di Loreto. Deve la sua fama ai suoi splendidi colori ed è il più grande affresco d’Abruzzo.

Al centro c’è il Cristo Giudicante seduto in trono, in basso a destra un tempo c’era l’inferno mentre in basso a sinistra il paradiso ma il dettaglio più significativo è il ponte posto al centro, detto Ponte del Capello o Ponte della Prova ossia un ponte che si restringe divenendo sottilissimo come un capello appunto, in modo da essere attraversato solo dai peccati più leggeri per giungere al Paradiso, mentre gli altri cadono nel fiume di pece bollente, ma per saperne di più è possibile rivedere la puntata su https://fb.watch/qUkDgw-9_P/.

Alessandra Renzetti




MATTINIERI DEL TEMPO

Un manifesto che illumina le ombre sulla Guerra dei Poveri.  Giuseppe D’Alonzo danza sulla linea del fronte sociale

Giulianova, 18 marzo 2024.  Giuseppe D’Alonzo, il cantautore e chitarrista pescarese noto per la sua attitudine rock/blues e per aver fondato i Crabby’s, torna sulle scene musicali con un nuovo singolo che promette di scuotere l’anima e muovere i corpi: “Mattinieri del Tempo”.

Dopo aver esplorato il panorama acustico con delicatezza e introspezione, D’Alonzo abbraccia nuovamente le sonorità che lo hanno consacrato e contraddistinto, presentandoci un brano dal sapore indiscutibilmente rock e irresistibilmente disco. Un vero e proprio inno alla resilienza dell’essere umano, incapsulato in melodie capaci di fondere magistralmente ritmo e riflessione.

Già noto a pubblico e critica per opere che flirtavano con il dancefloor come “Non imitare mai” e “Tipico”, l’artista questa volta spinge il pedale dell’acceleratore sull’energia ballabile, consegnandoci un pezzo che si sposa perfettamente con ogni pista da ballo italiana.

Il testo di “Mattinieri del Tempo” affronta con acutezza e una punta di amara ironia la tematica della cosiddetta “guerra dei poveri”, un fenomeno sempre più palpabile nella società contemporanea, in cui la classe media si trova schiacciata e l’inflazione erode il potere d’acquisto. D’Alonzo, con la sua penna fulgida e affilata, dipinge vividi ritratti di quegli “arrampicatori sociali” pronti a tutto pur di emergere, definendoli “mattinieri del tempo” che «si dispongono a corte come fanti che indossano sai».

Mediante versi come «Cosa parli del vento se non hai neanche un po’ corteggiato il deserto quando il sole diceva di no», il cantautore e chitarrista pescarese invita l’ascoltatore a meditare sulla genuinità dell’esperienza e sull’importanza di affrontare le proprie battaglie con coraggio e integrità. La critica attenta e pungente su cui si articola la traccia, non risparmia nemmeno la classe dirigente, colpevole, secondo D’Alonzo, di aver condotto il Paese in uno stato di crisi perpetua, senza mai assumersi le proprie responsabilità.

Al di là della sua indiscutibile qualità musicale, “Mattinieri del Tempo” è un’opera intrisa di significati profondi e attuali, un invito a riflettere su questi temi, un richiamo a non restare indifferenti di fronte alle ingiustizie che ci circondano. Un brano-manifesto, un grido di battaglia contro la conformità e l’apatia che troppo spesso caratterizzano la nostra società. L’artista, con la sua proverbiale maestria, ci guida in un cammino sulle complessità della vita moderna, esplorando temi di lotta, resilienza, perseveranza e la costante ricerca dell’autenticità in una contemporaneità che premia l’omologazione.

L’originalità del videoclip ufficiale che supporta il singolo, realizzato con la collaborazione della talentuosa Boogie Bombs Crew – una crew tutta al femminile nata a Roma nel 2018 dall’incontro di sei ballerine provenienti da diverse parti d’Italia che unisce sei linguaggi e personalità artistiche con l’esigenza e il desiderio di emanciparsi sotto lo stesso nome – per la regia del visionario Michele Macaluso, aggiunge ulteriore fascino al progetto, dimostrando un’attenzione particolare alla sinergia tra musica e immagine che impreziosisce l’esperienza d’ascolto. Una celebrazione della forza espressiva della danza, che nell’energia delle ballerine professioniste e nella loro capacità di comunicare attraverso il movimento, incarna perfettamente lo spirito del pezzo, rendendo il video non solo un accompagnamento visivo al brano, ma una componente essenziale del messaggio che D’Alonzo desidera trasmettere.

“Mattinieri del Tempo” non è solo un brano che invita a ballare, ma è anche un monito, un’esortazione a non perdere di vista l’essenza dell’umanità e della solidarietà anche nei momenti più bui. L’artista ci ricorda che, nonostante tutto, la musica rimane uno strumento potentissimo di espressione e cambiamento, capace di unire le persone e di ispirare alla resistenza e alla speranza.

Con una carriera costellata di successi e collaborazioni significative, sia a livello nazionale che internazionale, Giuseppe D’Alonzo conferma con questo suo come back rock-dance il suo talento ineguagliabile e la sua capacità di rinnovarsi, rimanendo al contempo fedele alla sua visione artistica e ad una cifra stilistica unica e riconoscibile. Questo brano si pone come un nuovo capitolo entusiasmante della sua discografia, segnando l’inizio di un anno che promette di essere ricco di sorprese e di nuova musica che, senza dubbio, continuerà a parlare al cuore e all’anima degli ascoltatori.

BIOGRAFIA

Giuseppe D’Alonzo è un cantautore chitarrista pescarese, fondatore dei Crabby’s, band con cui pubblica i singoli “L’uomo di Ieri”, “I was born yesterday” e “Free”. La sua passione incondizionata per il rock e il blues lo porta ad intraprendere la carriera solista nel 2016, anno in cui rilascia “Bad Past”, il suo primo EP indipendente in lingua inglese. A questo esordio seguono i singoli “Realize” (2017) e “Mistake” (2018), che lo conducono ad approdare, nel 2020, al suo primo album in italiano, “Tornerà”. Il 2020 segna un momento cruciale nella sua carriera con l’uscita di “Strane Forme di Complicità”, traccia che consacra la sua posizione nell’ambiente rock tricolore. La carriera di D’Alonzo si distingue per le numerose e significative collaborazioni, sia a livello nazionale che internazionale, tra le quali spiccano quella con la cantautrice londinese Melanie Crew e con l’italiana Patrizia Torrieri, culminata nella pubblicazione del brano “Senza troppo mestiere”. L’anno successivo, la sua creatività si unisce a quella di Eleonora Toscani nel singolo “Decuisamente Labile”, prodotto dall’etichetta milanese Maninalto!. Il 2022 vede l’uscita del progetto full length “Fantasmi di Carta”, composto da 16 tracce e accompagnato da un’importante anteprima video realizzata da Michele Bernardi. Al disco, segue la pubblicazione di “Gravità”, arricchito da un innovativo video realizzato con la tecnica del Puppet & Paper Cut Stop Motion. Il 2023 porta con sé il singolo “Come si fa”, presentato al pubblico attraverso un video in stop motion paper cut firmato da Gianni Donvito. Il 2024 si apre con la pubblicazione di “Canzoni per chi…”, un progetto realizzato in collaborazione con Elisa Sandrini e valorizzato da un video girato nella suggestiva cornice di Roma e prosegue con “Mattinieri del Tempo”, un come back al rock, impreziosito da sfumature dance, che dipinge i vividi tratti della critica sociale nei confronti delle diseguaglianze. Il videoclip del brano, diretto dal visionario Michele Macaluso, è impreziosito dalla collaborazione della Boogie Bombs Crew, una crew tutta al femminile nata a Roma nel 2018 dall’incontro di sei ballerine provenienti da diverse parti d’Italia che unisce sei linguaggi e personalità artistiche con l’esigenza e il desiderio di emanciparsi sotto lo stesso nome. Con un percorso artistico così ricco e variegato, Giuseppe D’Alonzo continua a dimostrare la sua versatilità e il suo profondo legame con la musica, confermandosi come uno degli artisti più interessanti e autentici del panorama rock italiano.




CATERINA CARONE AL KURSAAL

Mercoledì 20 marzo, a conclusione della rassegna “Inverno d’Essai”. La regista abruzzese interverrà prima della proiezione del suo “I limoni d’inverno”. Presente l’assessore alla Cultura Paolo Giorgini.

Giulianova, 18 marzo 2024. Sarà Caterina Carone a chiudere “Inverno d’Essai”, la rassegna cinematografica, organizzata dall’ Assessorato alla Cultura, che si è tenuta ogni mercoledì, a partire dal 14 febbraio, a palazzo Kursaal. La regista, di origini abruzzesi, interverrà mercoledì prossimo, 20 marzo,  prima della proiezione del suo “I limoni d’inverno”, film con Christian De Sica e Teresa Saponangelo diretto nel 2023. Ad accoglierla, a portare i saluti istituzionali e  a ringraziare il pubblico per la partecipazione costante, sarà l’assessore alla Cultura Paolo Giorgini. Dialogherà con Caterina Carone, Leonardo Persia.

Si tratta di una chiusura molto attesa, che darà ai presenti la possibilità di assistere ad un film delicato e intelligente, ed insieme di ascoltare e conoscere la regista che lo ha diretto.

Caterina Carone, 42 anni, sceneggiatrice e regista, è originaria di Sant’Omero (Te). Si è laureata nel 2005 in Scienze della Comunicazione all’Università degli Studi di Bologna. Dal 2004 al 2007 ha frequentato la ZeLIG, Scuola di documentario, televisione e nuovi media, di Bolzano, diplomandosi in sviluppo del progetto, produzione e regia. Nel 2007 è stata invitata al Berlinale Talent Campus – Festival del Cinema di Berlino per il progetto “Le chiavi per il paradiso”.  Con il documentario per il cinema “Valentina Postika in attesa di partire” ha vinto il Premio Solinas nel 2008 e il Torino Film Festival nella sezione ITALIANA.DOC come Miglior Documentario Italiano 2009. Alcuni suoi racconti sono stati pubblicati sulla rivista Nuovi Argomenti. Nel 2016 è uscito nelle sale il suo primo lungometraggio dal titolo “Fraulein- Una fiaba d’inverno”. Del 2023 il film “I limoni d’inverno”.  




BULKY, IL ROMANZO

Raffaella Simoncini continua a parlar della sua esperienza prossimo appuntamento ad Ortona

Ortona, 18 marzo 2024. Fiera del suo traguardo al Premio Letterario Giornalistico Nadia Toffa, Raffaella Simoncini continua a parlare della propria esperienza personale racchiusa nel romanzo “Bulky” della Neo Edizioni dove racconta della malattia e dell’amicizia tra due donne accomunate da una stanza d’ospedale e dalla presa di coscienza di voler cambiare la propria vita.

Il prossimo appuntamento con il viaggio nei trascorsi della giovane ma forte autrice è per il 22 marzo ad Ortona alle ore 18:30, presso la Biblioteca Comunale Diocesana “San Domenico” (via Leone Acciaiuoli,77) di Ortona, dove Raffaella dialoga con l’editore Francesco Coscioni (Neo Edizioni) e Micaela Ortolano, Responsabile Libreria Moderna di Fabulinus & Minerva; interviene inoltre Marina Vitullo, Responsabile della Biblioteca che accoglie l’evento.

Bulky, che in inglese significa “ingombrante”, è anche un termine medico, oncologico, usato per indicare una massa maligna che va asportata. La protagonista Luce, ha trovato questa parola nella sua cartella clinica, e da quel momento la usa per dare un nome alla malattia e per indicare la freddezza e l’asetticità della diagnosi, delle terapie e della lunga convalescenza.

Come compagna di stanza ha una donna anziana, insopportabile. Un’ex cuoca arrabbiata con il mondo, di quella rabbia che ferisce perché dice la verità.

Per Luce il tempo sembra fermarsi, il senso di inadeguatezza cresce, i giorni incespicano in una grammatica nuova, che le due donne dovranno imparare per scoprire di avere in comune qualcos’altro oltre la malattia: un conto in sospeso con le proprie vite.

Traendo ispirazione dal proprio vissuto, Raffaella Simoncini racconta di due destini che, loro malgrado, si intrecciano in un presente senza più certezze. E lo fa con un romanzo in cui questo presente diventa un fondale inesplorato da scandagliare per raggiungere la superficie e riuscire a scivolare via, come gli origami di carta che la protagonista faceva con sua nonna da bambina.

Raffaella Simoncini è nata a Milano e vive a Pescara. Frequenta laboratori e spazi teatrali, ha studiato scrittura creativa presso la Scuola Macondo di Pescara fondata dallo scrittore Peppe Millanta. È tra le fondatrici dell’Associazione FonderieArs, che si occupa di arte e teatro. Affida alla trasfigurazione del romanzo la sua esperienza della malattia e scrive Bulky, suo esordio letterario.     

L’ingresso all’evento è gratuito.




#DOCUDÌ2024

Selezionati i lavori partecipanti alla undicesima edizione

Pescara, 17 marzo 2024. Docudì torna, in questa edizione 2024, ad essere una vetrina delle problematiche culturali, ambientali, sociali e si caratterizza come luogo di incontro e di relazioni, mettendo sotto i riflettori la vita delle genti, delle tradizioni e delle diverse e complesse vicende del nostro paese.

In questa fase di transizione dei popoli e dei cambiamenti epocali che si sono aperti un Festival può diventare ancor più luogo di arricchimento culturale e momento forte di riflessioni.

Anche in questa edizione i soggetti sono i più diversi: dalla narrazione di antiche tradizioni in SULLA VIA DEI PADRI alla vicenda di sopravvivenza di INGUARDABILE o alle drammatiche testimonianze in LA CASA VIOLA; dalle storie di due protagonisti della vita politica come UN COMPAGNO DI NOME ENRICO e sociale come L’UOMO PIU’ BUONO DEL MONDO fino al ricordo ancora ben presente dell’ultimo terremoto del 2016 nel Centro Italia nel corto NOELLE o alle voci e alle storie di italiani da 50 paesi del mondo durante la pandemia in SOSPESI.

Fuori concorso ci sarà l’evento speciale con la visione di CIELO APERTO: comunità unite nel tentativo di riappropriarsi della propria città, Venezia, tra resilienza ed azione sociale.

Ricordiamo, come sempre, al termine delle proiezioni l’incontro con i registi per un momento di approfondimento e di dialogo con il pubblico in sala.

Confidiamo nella risposta significativa del pubblico sperando di essere riusciti ad incuriosire e coinvolgere in questa esperienza culturale attraverso la qualità delle opere scelte.

Programma delle proiezioni che si terranno presso Auditorium Cerulli – La casa delle Arti

Via Francesco Verrotti 42, Pescara

MARZO giovedì 28 in Concorso

UN COMPAGNIO DI NOME ENRICO di Andrea Sangiovanni e Andrea D’Amico

APRILE giovedì 4 in Concorso

SULLA VIA DEI PADRI di Bruno Palma

APRILE giovedì 11 in Concorso

L’UOMO PIU’ BUONO DEL MONDO di Angelo Figorilli e Francesco Paolucci

APRILE giovedì 18 in Concorso

SOSPESI di Martina Dall’Ara

MAGGIO giovedì 2 in Concorso

LA CASA VIOLA di Francesco Calandra e Maria Grazia Liguori

MAGGIO giovedì 9 in Concorso – doppia proiezione

INGUARDABILE di Marilena Pisciella e Cristina Núñez

NOÉLLE IN NESSUN POSTO di Clara Pazzaglia

MAGGIO giovedì 16 Fuori Concorso EVENTO SPECIALE

CIELO APERTO di Ruggero Romano

Pescara ospita la undicesima edizione di #DOCudì2024 che torna ad occuparsi dei documentari prodotti negli ultimi due anni. Con il Concorso – utilizzando il modello del “festival diffuso” – propone al pubblico nell’arco di più mesi, con cadenza settimanale, la possibilità di accostarsi alle tante forme di osservazione e di indagine della realtà nelle quali si articola il linguaggio cinematografico documentaristico e nel contempo creare spazi di espressione per quegli autori e quei registi che con intelligenza e coraggio si cimentano nella narrazione e nell’analisi della realtà contemporanea.

I documentari in concorso sono stati selezionati tenendo conto non solo del tema affrontato ma anche delle loro caratteristiche strettamente cinematografiche.

Anche quest’anno una sezione in concorso: PANORAMA ITALIANO dedicata ai documentari italiani più interessanti della passata stagione, che hanno partecipato a festival, presentati in sala dagli stessi registi e votati dal pubblico.

La serata conclusiva, il 16 maggio, con il film “evento speciale”, una proiezione di un film d’autore con la presenza del regista, che si concluderà con l’assegnazione dei due premi finali: il PREMIO del Pubblico per il miglior documentario ed il premio miglior documentario SOCIALE.

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L’organizzazione è affidata, anche quest’anno all’A.C.M.A. (Associazione Cinematografica Multimediale Abruzzese), associazione culturale senza scopo di lucro nata nel dicembre 2000.

L’A.C.M.A. – Associazione Cinematografica Multimediale Abruzzese, un’associazione culturale senza scopo di lucro è costituita da volontari e ha la finalità di promuovere la cultura cinematografica e multimediale attraverso la sua fruizione a vantaggio dei propri associati e dell’intera collettività.

Si occupa di promuovere, organizzare e pianificare attività culturali in generale soprattutto attraverso l’organizzazione di festival, rassegne, cineforum o singole proiezioni.




UNIVERSITÀ SVELATE

UnivAQ apre le porte alla cittadinanza

L’Aquila 17 marzo 2024. Mercoledì 20 marzo 2024 l’Università degli Studi dell’Aquila, aderendo all’invito della Conferenza dei rettori delle università italiane (CRUI), organizza la prima Giornata nazionale delle università italiane.

Il titolo della edizione 2024 è Università svelate e l’obiettivo è quello di aprire le porte dell’ateneo a tutta la cittadinanza per mostrare la vita che si svolge nell’università, sia per quanto riguarda la didattica che la ricerca scientifica. In aggiunta sarà possibile visitare anche i poli museali di pregio dell’ateneo. L’evento rappresenta una opportunità di condivisione del sapere e del patrimonio scientifico con il territorio di riferimento, all’insegna di una partecipazione diretta della società civile.

Per l’occasione UnivAQ organizza la visita guidata ai seguenti laboratori e poli museali:

Museo delle Ceramiche di San Domenico. Convento di San Domenico – via Carceri

Polo Museale Palazzo Camponeschi. Esposizione D’Arcangelo – piazza Santa Margherita 2

PoMAq e Laboratorio di Archeologia: Dipartimento di Scienze umane – viale Nizza 14

Laboratorio di Cartografia: Dipartimento di Scienze umane – viale Nizza 14

Polo laboratoriale didattico Biologico-Chimico di Coppito – via Vetoio, Coppito

Polo laboratoriale di Ingegneria e Informatica – via Vetoio, Coppito

Polo laboratoriale di Ingegneria – piazzale Ernesto Pontieri – Monteluco di Roio




UNA PANCHINA PER MODESTO

Un monumento dedicato al Poeta Sarto di Guardiagrele, Modesto della Porta. Quattro giorni di eventi dal 21 al 24 marzo per ricordare l’autore di Ta-pù: mostre, seminari e menù a tema nei ristoranti cittadini

Guardiagrele, 17 marzo 2024. Verrà inaugurato il 24 marzo a Guardiagrele il monumento dedicato al poeta Modesto della Porta. L’opera è stata ideata dall’Ente Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese con il contributo della Regione Abruzzo e realizzata dallo scultore Michele Montanaro della Fonderia Magnifico Michele e dal fabbro Giuseppe Marrone.

“Da tempo avevamo in mente di omaggiare il grande Modesto della Porta con un monumento in bronzo che lo ricordasse, abbiamo scelto una panchina sulla quale è seduto il poeta, posizionata sul terrazzo dell’ex mercato coperto in via Orientale” spiega il presidente dell’Ente Mostra, Gianfranco Marsibilio. “Speriamo di riuscire a portare a termine anche l’altro nostro progetto, cioè quello di far acquistare dal Comune la casa natale di Della Porta.”

L’inaugurazione del monumento concluderà una serie di appuntamenti dedicati all’autore di Ta-pù.

Il 21 marzo alle 16,30 verrà inaugurata una mostra documentale presso il Palazzo dell’Artigianato. Alle 17,00 ci sarà un seminario presso la sala consiliare del Comune sul tema “Modesto della Porta, tra mito e realtà”.

Il 22 marzo la mattina ci saranno incontri dedicati alle scuole con letture di poesie con Fabio Di Cocco e laboratori a cura del Maestro tipografo Rocco di Prinzio e Ilario Pasi e nel pomeriggio alle 18 al Chiostro del Comune ci saranno letture animate sempre a cura di Fabio di Cocco.

Il 23 marzo la mattina sempre dedicata agli studenti mentre dalle 17.00 alle 20.00 al Palazzo Comunale “Visioni Modeste” mostra di illustrazioni grafiche e pittoriche ispirate alle poesie di Modesto della Porta degli artisti: Francesco Di Lauro, Luciano Primavera, Antonio Spinogatti, Gabriele Vitacolonna. Dalle 18.00 alle 19.00 vicolo Belvedere “A tu per tu con l’artista” Lino Marsibilio, Erik Ranieri, Leandro Adorante intervistati da Alfredo Scogna.

Alle 21 presso la casa natale di Modesto Della Porta “Nella poesia c’è musica” Alfredo Scogna canta Modesto.

Il 24 marzo alle 10.30 inaugurazione del monumento. Alle 11.00 in via Tripio 145 inaugurazione della Mostra personale di Alessandro D’Aquila “Doppi sensi” a cura di Simone Marsibilio. Dalle 9.30 alle 11.30 “Visioni Modeste” a Palazzo Comunale.

Durante le giornate i ristoratori prepareranno dei menù ispirati all’evento.




STANLIO & OLLIO, AMICI FINO ALL’ULTIMA RISATA

Omaggio tutto da ridere a Stanlio e Ollio al teatro Talia domenica 24 marzo. Per la stagione di prosa cinema e musica 2023/2024

Tagliacozzo 16 marzo 2024. Domenica 24 marzo alle ore 18:00  il Teatro Talia ospiterà Federico Perrotta  e Claudio Insegno nello spettacolo Stanlio & Ollio, amici fino all’ultima risata di Sabrina Pellegrino e Claudio Insegno, una produzione Teatro Stabile d’Abruzzo in collaborazione con Uao Spettacoli, che con la regia di Claudio Insegno accompagnerà il pubblico in un omaggio a una delle coppie comiche più famose e note del mondo: Stanlio e Ollio, interpretati da Stan Laurel e Oliver Hardy.

Nella stagione composta da spettacoli di prosa, proiezioni cinematografiche e show musicali Meta Aps propone come nono appuntamento uno spettacolo in cui gli interpreti Claudio Insegno , Federico Perrotta, Valentina Olla, Sabrina Pellegrino, Giacomo Rasetti, Federica De Riggi e Franco Mannella renderanno omaggio in una versione teatrale a quelli che possono essere definiti “gli inventori della risata”, e che hanno abitato l’immaginario di innumerevoli generazioni prefigurandosi come la risata dopo la tragedia che irrompe nelle vite, che hanno trasmesso la necessità di leggerezza e del sorriso anche e nonostante le difficoltà. Un viaggio in cui il pubblico potrà assistere alla costruzione delle loro celebri gag, alle prove dei loro celebri film, ma anche a degli scorci della loro vita in famiglia.

«C’è sempre uno stupido a cui non accade mai niente, e un furbo che in realtà è il più stupido di tutti. Solo che non lo sa.: Stan Laurel e Oliver Hardy ci hanno insegnato a ridere, a sorridere e ci hanno fatto capire che dietro ogni grande tragedia, c’è una grande risata. Quando li guardiamo, sappiamo già come va a finire la loro tragicomica, non solo perché li hai visti un centinaio di volte, ma perché speri che ogni volta finisca nel disastro. È questo quello che ci ha fatto sempre ridere di loro. Ed è per questo che gli rendiamo omaggio in una versione teatrale; l’amore e il profondo rispetto che proviamo per loro ci porta a rappresentarli come non li abbiamo mai visti. È dal 1921 che ci hanno abituati a ridere con le loro facce, le loro cadute, le loro torte in faccia. Oggi, lo spettacolo Stanlio & Ollio ci aiuterà a renderli immortali» dichiara il regista nonché interprete Claudio Insegno.

I biglietti sono in vendita presso il Tagliacozzo Turismo – Info Point in piazza Duca degli Abruzzi e sulla piattaforma online I-ticket, con le seguenti tariffe: I settore € 20 (ridotto € 18) + DIP, II settore € 18 (ridotto € 16) + DIP, III settore € 16 (ridotto € 14) + DIP. Per studenti e ragazzi fino ai 25 anni la tariffa unica per Prosa e Musica è di € 10. Il giorno dello spettacolo sarà possibile acquistare i biglietti sia online che presso il Botteghino del Teatro.




TAROCCHI E FUMETTI: L’ARTE DELL’INTRIGO VISIVO

Al CLAP Museum presenta la mostra. Inaugurazione sabato 23 marzo 2024, ore 18:00

Pescara, 16 marzo 2024. Sabato 23 marzo, a partire dalle ore 18:00, sarà inaugurata nella sala laboratorio del CLAP Museum di Pescara, in Via Nicola Fabrizi n. 194, una nuova mostra temporanea dal titolo “Tarocchi e fumetti: l’arte dell’intrigo visivo” realizzata dagli artisti Francesco Iacovetti e Carla Cerbaso, a cura della Fondazione Pescarabruzzo, alla presenza degli autori e del Presidente della Fondazione Nicola Mattoscio. Saranno inoltre presenti l’esperto di Tarocchi Luca Dragani e lo specialista di realtà aumentata Manuel Dominioni.

I tarocchi e i fumetti, sebbene distinti, presentano molte similitudini intriganti. Entrambi sono forme espressive ricche di simboli, narrazioni complesse e archetipi profondi che possono intersecarsi in modi sorprendenti. Innanzitutto, entrambi utilizzano l’arte visiva come veicolo per comunicare. Nei tarocchi, le carte sono decorate con immagini simboliche che rappresentano concetti universali come la morte, l’amore e la giustizia, mentre nei fumetti, i disegni costituiscono il principale strumento per dare vita alle trame e ai personaggi. Questa convergenza nell’uso dell’arte come linguaggio visivo li rende affini nella loro essenza.

In questo straordinario contesto, gli ideatori Francesco Iacovetti e Carla Cerbaso hanno creato insieme i 22 quadri dei Tarocchi dell’Arcano Maggiore, curando con attenzione ogni collegamento tra specifici personaggi dei fumetti e i simboli dei tarocchi stessi. Ogni quadro è impregnato di simbolismo e dinamiche profondamente intrecciate con il mondo dei fumetti, offrendo una visione amplificata della condizione umana attraverso la potente lente del simbolismo e dell’immaginazione.

La fruizione della mostra sarà supportata da un intervento di realtà aumentata, che consentirà ai visitatori di utilizzare il proprio smartphone per usufruire di un’esperienza di osservazione delle opere accresciuta grazie alla visione di contenuti multimediali aggiuntivi.

L’accesso alla mostra è libero.




LA FIGURA E L’OPERA DI ST. THOMAS BECKET

Salotto culturale il 20 marzo 2024

Teramo, 16 marzo 2024. Il prossimo 20 Marzo  2024 alle 18:15  il Salotto culturale di “Prospettiva Persona” 2024 (Patrocinio MIC e Fondazione Tercas)  sito in Teramo – via Nicola Palma, 31 , 64100- Teramo, presenta la figura e l’opera di St. Thomas Becket, a cura di Luciana Pennelli

Approfondimento

Thomas Becket è stato un arcivescovo cattolico inglese, già Lord cancelliere di Enrico Il Plantageneta. Nel 1154 fu eletto Arcivescovo di Canterbury e Primate d’Inghilterra anche con il pieno appoggio del sovrano. Ma, pur avendo goduto da sempre dell’amicizia e dei favori della corte, non esitò ad opporsi ad alcuni articoli delle Costituzioni di Clarendon che ridimensionavano significativamente i privilegi del clero. Pagò con la vita il suo rifiuto: nel 1170, durante una funzione religiosa, quattro cavalieri fedeli al sovrano irruppero nella cattedrale assassinando Becket. Enorme fu l’emozione suscitata dal tragico evento in tutto il continente; presto Canterbury divenne meta di pellegrinaggi. Nel 1174 Papà Alessandro III dette notizia della canonizzazione di Thomas Becket che da allora è venerato sia dalla chiesa cattolica sia dalla Comunione Anglicana. Nel 2020, a distanza di ottocentocinquant’anni dalla sua morte, La Chiesa Anglicana ha chiesto in prestito al Vaticano la tunica insanguinata di Becket conservata nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, da quando Enrico VII ne fece dono al papa. Un gesto significativo nel processo di riavvicinamento delle due Chiese. L’Avvenire scrisse: un segno vivo dell’ecumenismo dei martiri. La trattazione dell’argomento sarà integrata da brevi video sullo storico incontro fra Papa Francesco ed il primate d’Inghilterra arcivescovo di Canterbury Justin Welby. (L.P.)




L’ALBERGHIERO STUDIA L’AGNELLO DEL CENTRO ITALIA IGP

Terzo appuntamento del Consorzio di tutela negli Istituti Professionali d’Abruzzo. Il prossimo evento in programma martedì 26 marzo a Pescara

Giulianova, 16 marzo 2024. La tutela ambientale e il benessere animale, ma anche lo spopolamento delle aree interne d’Abruzzo sono stati al centro di un evento tenutosi martedì 12 e mercoledì 13 a Giulianova, presso il locale Istituto Alberghiero “Crocetti Cerulli”. L’iniziativa, intitolata “La Buona Carne s’impara”, fa parte di una tournée divulgativa organizzata in Abruzzo dal Consorzio di tutela Agnello del Centro Italia IGP. Dopo questa e le precedenti due tappe, tenutesi all’Aquila e Roccaraso, la programmazione si concluderà martedì 26 marzo presso l’Istituto Professionale per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera “De Cecco” di Pescara.

Queste attività hanno il duplice obiettivo di formare i futuri professionisti della ristorazione e dell’hotellerie sul mondo delle carni ovine, e di sostenere una produzione pastorale ricca di rilevanti valori sociali, ecologici e culturali, con forti potenzialità economiche – si pensi al turismo gastronomico – ancora da sviluppare.

L’appuntamento di Giulianova si è articolato in diverse sessioni di lavoro – alcune strettamente didattiche, altre affidate a operatori del settore, altre ancora di trasformazione e degustazione – offrendo molti stimoli agli alunni.

Nel primo giorno il direttore del Consorzio Giampaolo Tardella ha presentato i fondamenti del disciplinare di produzione e lo strumento del QRcode, che da oltre dieci anni offre l’accesso immediato a informazioni relative al singolo lotto di carne: dalla sua origine ai comuni in cui è avvenuto il pascolamento, dalle caratteristiche geografiche alle informazioni sull’importanza che la pratica pascoliva ha per il benessere degli animali e la qualità delle carni. Tardella ha illustrato anche il funzionamento di certificazione, tracciabilità e rintracciabilità del prodotto presso punti vendita, ristoranti e agriturismi.

Nella stessa giornata il maestro macellaio Gianni Capoferri ha offerto una dimostrazione pratica sui tagli delle carni di agnello destinate alla preparazione di diverse ricette che gli studenti hanno programmato per la degustazione del giorno successivo.

Nel secondo giorno di lavoro, il dirigente scolastico Luigi Valentini – che è anche presidente nazionale della Re.Na.I.A., la Rete Nazionale degli Istituti Alberghieri – ha introdotto l’incontro ringraziando il Consorzio per aver organizzato per il secondo anno consecutivo «un’iniziativa formativa e informativa particolarmente importante per gli allievi che in futuro saranno ambasciatori dei prodotti del territorio». «Per svolgere un  ruolo così importante, demandato all’istituto per gli anni a venire», ha proseguito Valentini, «tutti i nostri collaboratori sono ben felici di conoscere – dagli allevatori e dalle loro organizzazioni – e di far conoscere ai turisti le caratteristiche storiche, ambientali e nutrizionali, ma anche le informazioni utili per reperire un prodotto di alta qualità, non sempre disponibile, in quanto stagionale».

Al termine dell’incontro il presidente del Consorzio di tutela Agnello del Centro Italia IGP, Nunzio Marcelli, ha presentato le caratteristiche storiche e le vicende più recenti relative all’allevamento ovino del Centro Italia, a partire dall’uso che di queste carni si faceva già ai tempi dell’Impero Romano, toccando poi il ruolo che la carne di agnello ha avuto in eventi religiosi e storici, illustrando poi la pratica della transumanza, riconosciuta nel 2019 dall’UNESCO Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.

«Pur rappresentando una piccola nicchia nell’ambito agricolo», ha sottolineato il presidente del Consorzio, «la pastorizia ricopre un ruolo di grande importanza per l’ambiente e il turismo. Il Consorzio promuove e tutela la tradizione del prodotto, ne incentiva il consumo, sottolineando le sue caratteristiche nutrizionali (le carni del pascolo sono caratterizzate da acidi grassi insaturi, antiossidanti e da un ricco corredo di vitamine), fondamentali nell’ambito della dieta mediterranea».

«I pastori», ha concluso Marcelli, «invitano i consumatori a porre la necessaria attenzione alla qualità e alla provenienza delle carni di agnello, utilizzando – per una scelta consapevole – gli strumenti e le informazioni che il Consorzio mette a loro disposizione».

Al termine dell’evento i responsabili dell’iniziativa hanno ringraziato i docenti Massimo Di Gaetano e Andrea Aloé e il giovane pastore Gianluca Guerrieri per i loro prezio




TORNA LA PASSIO CHRISTI

Con l’umana debolezza il  23 e 24 marzo, cripta del Duomo di San Flaviano, Centro Storico

Giulianova, 16 marzo 2024. “L’umana debolezza” è lo spettacolo con il quale la Compagnia dei Criptomani torna in scena in occasione del fine settimana che precede la Pasqua. Le debolezze dei personaggi, tratto distintivo dell’essere umano, saranno il fulcro della “Passio Christi, l’umana debolezza”, sotto la direzione artistica del M° Ermando Mattiucci.

La rappresentazione sacra, quest’anno, si prefigge di indagare a fondo nell’animo umano e di mettere a nudo i sentimenti e le fragilità di chi ha vissuto al fianco di Gesù di Nazareth: l’amore materno e incondizionato di Maria, il dubbio di Claudia, l’incertezza di Pietro, lo stupore di Maria di Magdala, la delusione di Giuda. Gesù entra nella vita quotidiana di ognuno e, silenziosamente ma con forza, trasforma le loro esistenze, toccando le corde più intime dell’animo.

È solo la Fede in lui che trasformerà le umane debolezze in qualcosa di più profondo, di più vero, ma non senza sacrifici.

Con doppio spettacolo (ore 20.30 e ore 22.00), la “Compagnia dei Criptomani”, in collaborazione con la Parrocchia di San Flaviano e l’Associazione Unica Stella, vi aspetta nella cripta del Duomo di San Flaviano il 23 e il 24 marzo.

Associazione Unica Stella




TUTTO CIÒ CHE POTEVA ROMPERSI

Il Gruppo di Lettura Macondo presenta le storie raccolte da Valentini

Pescara, 16 marzo 2024. Ludovica deve andare lontano per emanciparsi dalla sua famiglia, Sara cerca di fare i conti col passato attraverso la terapia, Riccardo si ritrova isolato in una casa disabitata ma sceglie comunque di restarci, Filippo sente di aver perso la bussola della propria vita, Laura si concede rapporti casuali per ripicca verso l’unico uomo che ama: attraverso queste storie, nelle quali i protagonisti si incontrano o si sfiorano e si ritrovano ogni volta in modi differenti, David Valentini dipinge una generazione intera, e forse più d’una.

E proprio queste storie raccolte da Valentini in “Tutto ciò che poteva rompersi” (Accento Edizioni) verranno presentate dalla Scuola Macondo di Pescara (via De Cesaris, 36) in occasione dell’appuntamento di questo mese con il Gruppo di Lettura previsto per martedì 19 marzo alle ore 19:00.

Le esperienze all’estero, l’amore e il sesso, il desiderio di avere una casa un lavoro una famiglia, le amicizie, le delusioni, i tradimenti, il tentativo di costruirsi una vita e un futuro in un mondo che l’imprevedibile scoppio di una pandemia ha reso ancora più incerto.

“Tutto ciò che poteva rompersi” diventa così un romanzo scomposto, che fotografa in modo mirabile la frammentarietà del mondo contemporaneo e l’insopprimibile, umano desiderio di trovarci un senso.




STUDIARE IL TERRITORIO

Studenti universitari del Politecnico di Milano arrivati a Martinsicuro per studiare gli impatti del cambiamento climatico e le dinamiche di biodiversità urbana sulla costa truentina.

Martinsicuro, 16 marzo 2024. È partita ufficialmente la convenzione della durata di tre anni che vedrà l’ente collaborare con il Politecnico di Milano e nel pomeriggio odierno, in sala consiliare, alla presenza dei rappresentanti dei quartieri cittadini, è stato presentato ufficialmente il laboratorio di urbanistica.

Gli studenti, provenienti da tutto il mondo, resteranno in città fino al 18 marzo per effettuare un sopralluogo ed incontrare alcuni attori locali. Dopo una prima fase di analisi, gli studenti svilupperanno delle proposte progettuali su ambiti specifici del territorio comunale, come l’area della Ex Veco, l’insediamento di Villa Rosa e la foce del Tronto. Presenti all’evento il professore Luca Lazzarini del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DAStU) del Politecnico e ricercatore presso il National Biodiversity Future Center (NBFC) che sarà il responsabile scientifico del progetto. Con lui anche il prof. Stefano Stabilini, mentre gli onori di casa, sono stati affidati all’assessore all’urbanistica, Alessandra Pulcini, promotrice della convenzione, e al sindaco Massimo Vagnoni.




EARLY MUSIC DAY

Aspettando “I Concerti di Euterpe”. Sara Meloni – Gabriele Pro, violini

L’Aquila, 16 marzo 2024. Le Associazioni Musicali AQUILA ALTERA e LE CANTRICI DI EUTERPE, nell’ambito della decima edizione dell’evento EARLY MUSIC DAY – L’AQUILA 2024, presentano all’Aquila, presso la Sala Lignea del Palazzetto dei Nobili, venerdì 22 marzo 2024 alle ore 18, l’evento Aspettando “I Concerti di Euterpe”.

La coincidenza di questo evento europeo con la presentazione del cartellone estivo della rassegna, che quest’anno giungerà alla sua XXVIII edizione, darà ancora più risalto ad un appuntamento che in questi anni è diventato un momento fisso del panorama musicale aquilano e nazionale e che presenta un ricco cartellone musicale dal Medioevo al Classicismo. Durante l’evento del 22 marzo, infatti, sarà presentato il cartellone della prossima edizione, che prevederà una serie di concerti realizzati all’Aquila e nei borghi più belli d’Abruzzo con il sostegno dei comuni, pro-loco ed enti. tra cui: Barete, Barisciano, Calascio, Ocre, Salle, Santo Stefano di Sessanio, Stiffe,

In occasione del X anniversario aquilano della manifestazione, l’evento si arricchirà della presenza di Sara MELONI e Gabriele PRO, che presenteranno il concerto dal titolo: Due violini sotto falso nome. I due violinisti affermati protagonisti di palcoscenici nazionali ed internazionali con all’attivo una intesa attività concertistica, suonano insieme in diversi ensemble, fra cui l’Accademia di Bizantina. In programma i “Six Duo Concertans pour deux violons Composés par L.Boccherini, oeuvre 37ª” pubblicati a Parigi Chez Mr Barbieri, i quali, in realtà, sono sei duetti per due violini di paternità del violinista cagliaritano Giuseppe Agus. La riscoperta di questo importante compositore del ‘700 si deve al M° Enrico Di Felice, che si imbatté casualmente nella musica di Agus agli inizi degli anni ’90. L’ingresso è libero.




TEHO TEARDO

Concerto al buio. Sabato 16 marzo 2024 ore 21.30 | Spazio Matta Promossa da Artisti per il Matta

Pescara, 16 marzo 2024.  Nuovo appuntamento per Matta in scena, rassegna di teatro, danza, musica e altri linguaggi, giunta alla nona edizione, promossa da Spazio Matta – rete Artisti per il Matta, all’interno del Programma per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie della Città di Pescara, grazie anche al contributo della Fondazione Pescarabruzzo e in convenzione con Soci Coop Alleanza 3.0.

Sabato 16 marzo all’interno la sezione Musica, a cura di Flavia Massimo, ospita Teho Teardo, in concerto al buio dalle ore 21.30, allo spazio Matta, in Via Gran Sasso, 57 a Pescara

Cinquanta minuti immersi nell’oscurità, una passeggiata avventurosa da fermi, distesi a terra, senza sapere cosa accadrà nella stanza. Saranno i sensi del pubblico a muoversi nel suono.

Compositore, musicista e sound designer, Teho Teardo è uno dei più originali ed eclettici artisti nel panorama musicale europeo. Esploratore sonoro curioso e sempre attento agli stimoli che vengono da altre forme artistiche, si dedica all’attività concertistica e discografica pubblicando diversi album che indagano il rapporto tra musica elettronica e strumenti tradizionali. Vanta importanti collaborazioni con Blixa Bargeld, Enda Walsh, Erik Friedlander, Elio Germano, Charles Freger, Michele Riondino e Vinicio Capossela. Inoltre, negli ultimi 20 anni, ha composto numerose colonne sonore per registi come Sorrentino, Vicari, Molaioli, Salvatores e molti altri, aggiudicandosi anche un David di Donatello, il Ciak d’Oro e il Premio Ennio Morricone.

Ennio Morricone, che nel 2009 consegnò a Teardo l’omonimo premio, ha dichiarato: “Teho Teardo cerca ad ogni costo un’originalità attraverso l’ostinazione dei modelli, della ripetitività, dell’economia dei materiali e del minimalismo personale; in una continua passacaglia, penso che Teardo cerchi molto per trovare delle soluzioni che servano a lui e al film per il quale scrive la musica. L’esperienza mi dice che prima o poi chi cerca trova.”

Non solo cinema e teatro, la musica di Teardo attrae e si lascia attrarre anche dalle altre forme d’arte. Music for Wilder Mann nasce infatti dalla collaborazione con il fotografo francese Charles Freger, Into the Black è stata registrata nello studio personale di Mirò. Nel 2020 pubblica l’album Ellipses dans l’harmonie, prodotto e commissionato dalla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e interamente ispirato alla musica contenuta nelle pagine dell’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert.

A dicembre 2023 è uscito “Live in Berlin”, il nuovo album di Teardo e Blixa Bargeld, registrato dal vivo al Sonic Morgue di Berlino il 6 dicembre 2022. L’album contiene la scaletta completa di quel concerto ed attraversa la loro produzione discografica – comprendente “Still Smiling” (2013) e “Nerissimo” (2016) – e prelude all’uscita, per l’autunno del 2024, di un terzo album di inediti in studio, cui seguirà un tour europeo.

Attualmente, Teho Teardo è impegnato in una lunga tournée teatrale con Elio Germano con ben due spettacoli di parole e musica dal vivo: Il Sogno di una cosa, liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Pierpaolo Pasolini, e Il Paradiso di Dante, una rappresentazione originale di recitazione, musica e installazioni multimediali del XXXIII canto della Divina Commedia.

Inoltre, sue sono le colonne sonore di due film presentati alla Festa del Cinema di Roma: “Palazzina Laf”, di Michele Riondino, uscito il 30 novembre e di “Fela, il mio Dio Vivente” di Daniele Vicari in uscita a febbraio 2024.

Ingresso 15 euro

Ridotto 12 euro (studenti, pensionati, soci Coop Alleanza 3.0)




UNISTEM DAY 2024 alla d’Annunzio

La 16^ Giornata internazionale di divulgazione della ricerca sulle cellule staminali. Le guarigioni partono dalla ricerca scientifica: scopriamo il perché. Auditorium del Rettorato – 22 marzo 2024, ore 9:00

Chieti, 15 marzo 2024.  L’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara parteciperà anche quest’anno, per la quinta volta, ad UniStem Day – la giornata di divulgazione nell’ambito della ricerca scientifica sulle cellule staminali e dedicata agli studenti delle scuole superiori – che avrà luogo venerdì 22 marzo 2024, a partire dalle ore 9:00, presso l’Auditorium del Rettorato nel Campus Universitario di Chieti. “UniStem Day” è il più grande appuntamento internazionale in occasione del quale in 97 Atenei ed Istituti di Ricerca di 13 Paesi nel mondo (Australia, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Serbia, Spagna, Svezia, Ungheria) 30.000 studenti saranno coinvolti in seminari, discussioni, tavole rotonde e attività in laboratorio. Saranno così loro i protagonisti di una giornata interamente dedicata alla scienza che vuole essere motivo di coinvolgimento, ispirazione e, perché no, divertimento.

Il coordinamento generale dell’iniziativa è affidato alla professoressa e senatrice a vita Elena Cattaneo affiancata dal team di “UniStem”, il Centro di ricerca sulle Cellule staminali dell’Università degli Studi di Milano. Alla “d’Annunzio” l’evento verrà curato dalla professoressa Assunta Pandolfi, docente di Biologia Applicata presso il Dipartimento di Scienze Mediche Orali e Biotecnologie, con il supporto del Gruppo “StemTeCh”. La Giornata di quest’anno sarà incentrata sulle attuali applicazioni in terapia delle cellule staminali e avrà come titolo: “Le guarigioni partono dalla ricerca scientifica: scopriamo il perché”. E’ prevista la partecipazione di illustri ricercatori italiani tra i quali: la dottoressa Giovanna Desando (IOR-Bologna), il professor Giulio Gualdi (UdA), la professoressa Graziella Pellegrini (Università di Modena e Reggio Emilia) e la professoressa Katia Mareschi (Università degli Studi di Torino).

Ci sarà anche l’intervento di Pietro Natalia, dell’Associazione Donatori di Midollo Osseo (ADMO) che, partendo dalla sua storia personale e professionale, offrirà importanti spunti di riflessione sul mondo della ricerca sulle cellule staminali applicata alle terapie. Alla “d’Annunzio” la “Giornata internazionale di divulgazione della ricerca sulle cellule staminali” coinvolgerà gli studenti di otto Istituti Superiori del territorio e sarà aperta dai saluti del Magnifico Rettore, professor Liborio Stuppia. Nel corso della manifestazione sono previsti anche momenti musica dal vivo con la band “Scena Muta”. Considerato il grande successo delle passate edizioni, sarà riproposto il connubio tra Scienza ed Arte con un intermezzo teatrale curato dall’attore e regista Domenico Galasso e la presenza del fumettista Daniele Valentini. “UniStem Day 2024” raggiungerà anche chi non avrà l’occasione di partecipare di persona: l’evento sarà infatti disponibile in diretta streaming all’indirizzo www.unich.it.

“Anche quest’anno il nostro Ateneo sarà impegnato nella divulgazione della ricerca scientifica sulle cellule staminali – annuncia la professoressa Assunta Pandolfi – In questa edizione abbiamo scelto di invitare illustri ricercatori italiani coinvolti in prima persona nelle moderne applicazioni delle cellule staminali in terapia. Sarà un vero e proprio festival della scienza nel quale i ragazzi saranno i protagonisti di una giornata che vuole essere motivo di coinvolgimento, ispirazione e divertimento”.




WORKING CLASS FEST

Presentazione de La fabbrica dei sogni di Valentina Baronti

Pescara, 15 marzo 2024. Il 16 marzo nei locali dello Scumm (in Via delle Caserme, 38) si terrà un nuovo appuntamento del Working Class Fest in collaborazione con la casa editrice Edizioni Alegre per la presentazione del libro di Valentina Baronti “La fabbrica dei sogni”

La presentazione inizierà alle 18.30 e ci sarà la possibilità di acquistare delle copie del libro in questione, oltre a vari libri della collana “working class” diretta da Alberto Prunetti, già ospite del festival.

La fabbrica dei sogni è un libro che racconta la storia degli operai e delle operaie della fabbrica ex-GKN dopo l’assurdo licenziamento del 2021, raccontata da una persona che a quella storia si è inizialmente avvicinata dall’esterno, per poi finirne gioiosamente dentro.




UANMENSCIÒ di Fabrizio Falco

Un viaggio nella vita di Molière allo Zambra

Ortona, 15 marzo 2024. Il 21 marzo alle ore 20.45 il Cinema Auditorium Zambra di Ortona(Ch) ospita un nuovo appuntamento con il teatro d’autore grazie all’impegno di Unaltroteatro di Arturo Scognamiglio e Lorenza Sorino: è tempo di Molière Uanmensciò scritto, diretto e interpretato da Fabrizio Falco, prodotto da Casa del Contemporaneo.

Si tratta di una cavalcata entusiasmante dentro la vita di Molière. Il rapporto con i genitori, la scoperta del teatro, i suoi amori, i suoi successi e i suoi dispiaceri. Immergersi nella vita di uno dei più grandi autori e attori di tutti i tempi, diventa anche un’occasione per riflettere sull’attualità e dunque sulla condizione stessa dell’artista oggi, su com’è cambiata la società e tutto questo viene guardato con sarcasmo, ironia e un certo distacco proprio come Molière ha insegnato.

Per Falco: “Il monologo o meglio lo ‘sciò’ è un vero e proprio viaggio nella vita di Molière, che mette in scena il rapporto con i genitori, la scoperta del teatro, gli amori, i successi e i dispiaceri”.

La raffinatissima penna di Fabrizio Falco riesce a tratteggiare una delle figure più importanti del teatro classico francese tenendo sempre alta l’attenzione e l’interesse degli spettatori: egli passa dagli scontri con il padre, tappezziere di corte, uomo fin troppo pragmatico per accettare che il figlio faccia l’attore riducendosi a essere un vagabondo, sempre senza un soldo, ai fiaschi al botteghino dell’Illustre Théâtre, compagnia con cui mette in scena le prime tragedie, e fino ai grandi successi di commedie come Il Tartufo, Don Giovanni e Il Misantropo, che se da un lato contribuirono ad accrescere la fama di Molière, dall’altra destarono scandalo, provocando le antipatie degli ambienti conservatori e religiosi della monarchia.

Fabrizio Falco, con la sua penna, porta sul palco di Ortona un testo fresco, intelligente, sociale e comico al tempo stesso che riesce non soltanto a strappare risate con colloqui solitari, imitazioni esilaranti e divagazioni sull’amore, ma anche facendo immergere Molière in una Parigi brulicante di umanità colorata, disordinata, affascinante ma anche sporca, pericolosa, piena di gente e di ingiustizie sociali.

“Ed io, sommerso dalle infamie, tradito da ogni parte, cercherò un buco in terra, un luogo isolato in cui avere il diritto, anch’io, di essere un uomo” – secondo Fabrizio Falco, Molière dovette pensare proprio a questa battuta, fatta pronunciare ad Alceste nel Misantropo, per riassumere in punto di morte la sua sofferta e straordinaria al tempo stesso esperienza di vita.

Fabrizio Falco, nato a Messina, cresciuto a Palermo, durante gli anni del liceo partecipa a diversi spettacoli diretti da Maurizio Spicuzza e frequenta la Scuola Teates di Michele Perriera. Frequenta l’Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico dove si diploma nel 2010 con un doppio saggio, uno diretto da Valerio Binasco, l’altro da Luca Ronconi.

Partecipa a Sogno d’una notte d’estate di Shakespeare per la regia di Carlo Cecchi. Lavora con Luca Ronconi in In cerca d’autore, studio sui Sei personaggi di Pirandello, Il panico di Rafael Spregelburd, Celestina di M. Garneau da De Rojas, Lehman Trilogy di Stefano Massini.

È stato interprete di Fedra da Seneca, con la regia di Andrea De Rosa, coprodotto dal Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale. È stato diretto anche da Mario Ferrero, Lorenzo Salveti, Massimiliano Farau, Walter Manfrè, Luca Bargagna, Silvio Peroni, Francesco Saponaro. Nel 2014 fonda la compagnia Minimo Comune Teatro, per la quale produce, dirige e interpreta Partitura P, uno studio su Pirandello, attualmente in tournée.

Come regista e interprete realizza Ritratto d’Italia da Giacomo Leopardi e Galois di Paolo Giordano, produzione del Teatro Stabile di Torino. Esordisce al cinema nel 2012 con due film, entrambi in concorso alla Mostra di Venezia: È stato il figlio, regia di Daniele Ciprì e Bella addormentata di Marco Bellocchio. Per queste due interpretazioni si aggiudica il Premio Marcello Mastroianni per il miglior giovane attore emergente. Paolo e Vittorio Taviani lo dirigono nel film Maraviglioso Boccaccio e Irene Dionisio nell’opera prima Le ultime cose (prossimamente al cinema). Ha ricevuto varie nomination al Nastro d’Argento, al Ciak d’Oro e al Golden Graal e al premio UBU come miglior attore under 35.




GLI INCANTI DI PARTENOPE

Il concerto dell’Isa dedicato alla canzone napoletana. Sabato 16 marzo, ore 18.00 – L’Aquila, Ridotto del Teatro Comunale V. Antonellini

L’Aquila 14 marzo 2024. La canzone napoletana d’autore protagonista del nuovo appuntamento della Quarantanovesima Stagione dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese sabato 16 marzo alle 18.00 all’Aquila, presso il Ridotto del Teatro Comunale V. Antonellini. A portare sul palco la carica di passione e di calore che caratterizzano le canzoni firmate da Tosti, Bovio, De Curtis, Murolo e altri, saranno i professori dell’Orchestra dell’ISA diretti da Benedetto Montebello. Con loro le voci del soprano Libera Granatiero e del tenore Leonardo Gramegna. A condurre lo spettatore attraverso questo viaggio sarà Riccardo Canessa.

Dopo l’applauditissimo “Queen Project” della scorsa settimana, concerto rock-sinfonico con l’Orchestra ICO Suoni del Sud diretta da Marco Moresco e il pianista Giuseppe Andaloro che ha firmato gli arrangiamenti, l’appuntamento in cartellone per il prossimo sabato – con replica domenica 17 marzo a Foggia – propone un emozionante viaggio nella storia e nell’anima del popolo napoletano attraverso alcune delle celebri melodie del repertorio partenopeo. La serata “Gli Incanti di Partenope” offre una carrellata di capolavori: da “Marechiare” a “O’ Paese d’ ‘o Sole”, da “Voce ‘e Notte” a “Io te vurria vasà”, e ancora “Reginella”, “O Surdato ‘Nnammurato”, “Torna a Surriento”, “Era de Maggio” e “Core ‘Ngrato”.

I Protagonisti Sul podio ci sarà il maestro Benedetto Montebello che in oltre trent’anni di carriera ha diretto i massimi capolavori sinfonici e lirici di ogni tempo, alla guida di complessi importanti, esibendosi in luoghi e istituzioni di prestigio anche all’estero.

Il soprano Libera Granatiero ha all’attivo numerosissimi concerti lirico-sinfonici con l’orchestra “Umberto Giordano” di Foggia e l’orchestra “Suoni del Sud” e ha collaborato con artisti di fama internazionale. Numerose sono le produzioni liriche in cui è stata protagonista proprio come il tenore Leonardo Gramegna, che dopo il debutto al Festival della Valle d’Itria di Martina Franca si è imposto all’attenzione della critica e del pubblico in grandi teatri in Italia e all’estero. Entrambi gli artisti vantano incisioni discografiche di pregio. Completa il cast Riccardo Canessa, noto regista lirico, divulgatore e Docente di Teoria e Tecnica dell’Interpretazione Scenica al Conservatorio di Salerno.

I biglietti possono essere acquistati in prevendita su ciaotickets.com e nelle rivendite autorizzate. Il botteghino del Risotto del Teatro Comunale “V. Antonellini” aprirà due ore prima del concerto.




VISIONI DELL’ASSENZA

La Mostra di Piero Roccasalvo Rub. A Ceravento dal 16 marzo all’11 maggio la personale dell’artista siciliano

Pescara, 14 marzo 2024. Una pittura figurativa intrisa di visioni, inquiete e misteriose: disegni, quasi tutti inediti, alcuni di grande formato, di recente produzione. I colori, le forme e le figure dell’artista siciliano Piero Roccasalvo RUB arrivano a Pescara, con la mostra personale “Visioni dell’Assenza”. Ad ospitarla, dal 16 marzo all’11 maggio, sarà Ceravento, area di condivisione dell’arte e spazio culturale.

L’evento inaugurale si svolgerà sabato 16 marzo, alle ore 18:00, alla presenza dell’artista. La mostra, poi, sarà visitabile il martedì, il mercoledì e il giovedì, dalle 17:00 alle 19:00 e il venerdì e sabato su appuntamento.

In mostra 30 opere realizzate tra il 2018 e il 2024 dall’artista, conosciuto ed apprezzato in Italia e all’estero. I lavori sono eseguiti con tecnica mista su carta e cartoncino. Filo conduttore di tutta la mostra è il concetto di sogno, inteso come un abisso senza fondo, rappresentato da figure e forme perturbanti.

“Nelle Visioni dell’assenza di Piero Roccasalvo RUB tutto ha inizio, come in Goya, dal sonno di un vecchio supino – scrive Andrea Guastella, autore del testo critico che accompagna la mostra – Una pianta verdissima cresce al suo fianco e ai suoi piedi si accucciano un cane, una civetta… Dove l’ombra s’addensa, allignano figure perturbanti: uomini mascherati da statue o statue in forma umana. La fissità dei corpi predomina su ogni desiderio. La memoria ha smesso di resistere, cedendo il passo all’eternità dell’attimo. Non ci sono vie di fuga. Più andiamo lontano, più sprofondiamo nel cuore del sogno: un abisso senza fondo. Ciò non ostante, non siamo disperati. La violenza dei temi cede il passo al silenzio delle forme. Gli orizzonti sono quieti, silenziosi. Il tempo annulla ogni contrasto tra disegno e materia, tra visione e realtà. La pittura si fa corpo. E se quel corpo ripudiato, imperfetto e dissonante (quanti ne abbiamo incontrati, da Francis Bacon a Matthew Barney) fosse il nostro?”.

PIERO ROCCASALVO RUB

Nato a Siracusa nel 1974, Piero Roccasalvo RUB consegue il diploma di maturità presso l’Istituto Statale d’Arte di Siracusa nel 1993. Alla fine dello stesso anno si trasferisce a Venezia per studiare pittura all’Accademia di Belle Arti. Nel biennio 1994-1996 entra a far parte del Gruppo Di Mille, esponendo in varie collettive (80° Collettiva, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia; Sacher e profano, Galleria Crossing, Portogruaro-Udine; Mai i treni sono stati così appesi, Stazione Santa Lucia di Venezia; I baffi alla Gioconda, Artefiera, Pordenone). Successivamente partecipa ad un workshop presso Palazzo Carminati, su invito della curatrice Chiara Bertola che, con il coordinamento del Gruppo Eredi Brancusi, ne realizza una mostra alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia (Portami a casa, Catalogo Electa). Nel 1997 ottiene una borsa di studio presso il Middlesex University Fine Art di Londra, ed è grazie a questo soggiorno di ricerca che successivamente completerà gli studi accademici, specializzandosi sulla pittura di Francis Bacon. Dei primissimi anni Novanta è l’incontro fondamentale per la sperimentazione pittorica di RUB con il filmmaker e scrittore Mauro Aprile Zanetti, e dal 2010 la collaborazione con il critico d’arte e curatore indipendente Giuseppe Carrubba, insieme ai quali si è venuto sviluppando un vivace e fervido sodalizio tra arte, editoria, cinema sperimentale, video e teatro. Nel 2011 è chiamato ad esporre alla 54° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, Padiglione Italia alla Galleria Civica di Montevergini, Siracusa, ed al Palazzo della Cultura a Catania, Artisti nella luce di Sicilia, a cura di Vittorio Sgarbi. Numerose le personali e la partecipazione a collettive oltre all’adesione a progetti interculturali ed interdisciplinari, come l’esperienza con il gruppo Site Specific di Scicli, la condivisione di una residenza di artisti e critici di M’Arte 2015, a Montegemoli in Toscana e l’adesione a Imago Mundi 2017, per la collezione di Luciano Benetton, ai Cantieri Culturali la Zisa di Palermo.

CERAVENTO

Ceravento è un innovativo spazio di condivisione arte ideato da Loris Maccarone. Da sempre amante e fruitore di mostre, eventi e fiere d’arte, Maccarone, con la nuova struttura, ha portato a compimento il suo progetto di realizzare uno spazio indipendente dove poter ospitare eventi artistici e workshop. Uno spazio per la città, per la creatività. Un contenitore di idee e di progetti. La sua ambizione è quella di poter creare progetti artistici che nascano e prendano forma dal coinvolgimento degli artisti stessi in una condivisione di idee e visioni.




LA VEDOVA ALLEGRA

Domenica 17 marzo ore 17: 30. Operetta in tre atti di Victor Léon e Leo Stein. Musica di Franz Léhar. Coro dell’opera di parma. Orchestra sinfonica delle terre verdiane. Direttore m° Stefano Giaroli, regia di Alessandro Brachetti. Teatro comunale “Maria Caniglia”

Sulmona, 14 marzo 2024. Dopo tre anni di assenza torna l’operetta al Teatro Caniglia di Sulmona, un genere che raccoglie tra i melomani  numerosi estimatori e appassionati. Domenica 17 marzo alle ore 17.30  il penultimo spettacolo della 71a stagione della Camerata Musicale, in unica data in Abruzzo, sarà “La Vedova Allegra”, operetta in tre atti di Victor Léon e Leo Stein su musica del compositore austriaco Franz Léhar,  presentata dalla produzione e organizzazione Fantasia in Re di Reggio Emilia,  con il Coro dell’Opera di Parma, l’Orchestra Sinfonica delle Terre Verdiane diretti dal M° Stefano Giaroli con la regia di Alessandro Brachetti, una compagine artistica non nuova al pubblico del Caniglia.

Gli interpreti: Renata Campanella (Hanna Glavary), Antonio Colamorea (Danilo Danilovich), Alessandro Brachetti (Niegus), Elena Rapita (Valencienne), Imanol Laura (Camillo de Rossillon), Fulvio Massa (Barone Zeta), Silvia Felisetti (Olga Kromov), Stefano Orsini (Capitano Kromov), Alessandro Garuti (Raoul de Cascada). Completa il cast il Corpo di Ballo Novecento con le coreografie firmate da Salvatore Loritto. Le scenografie sono di ArteScenica Reggio Emilia e i costumi di Artemio Cabassi.

Antesignana della rivista, del musical e della commedia musicale, l’operetta (genere che alterna brani musicali e parti dialogate) nasce e diventa famosa in Francia con Jacques Offenbach nel 1860 e si caratterizza principalmente per la vivacità musicale e le coreografie che costituiscono la parte principale dello spettacolo, con grande effetto di fascinazione dello spettatore.   

Come non ricordare i brani più orecchiabili e famosi dell’operetta di Lehar come il Valzer del III atto o il duetto Tace il labbro o È scabroso le donne studiar. 

Ispirata alla trama di una commedia del drammaturgo francese Henri Meilhac, “La Vedova allegra”, ambientata a Parigi, racconta degli “intrighi” dell’Ambasciatore  Pontevedrino, incaricato , per motivi di Stato,  di combinare il matrimonio tra la ricca vedova di un banchiere e il conte Danilo, sua antica fiamma. Tra feste  e balli sfarzosi, equivoci e intrighi amorosi,  si snoda la trama che, naturalmente, volge al lieto fine.

L’operetta scritta da Franz Lehar per un’orchestra di grandi dimensioni comprendente anche l’arpa, debuttò in prima assoluta a Vienna nel dicembre del 1905, diretta dallo stesso compositore, ottenendo un grande successo e superando le 400 repliche. In  Italia fu rappresentata due anni dopo al Teatro Dal Verme di Milano dove superò le 500 rappresentazioni.

De La Vedova Allegra (The Merry Widow) si contano tre versioni cinematografiche del regista Erich von Stroeim (1925), per la regia di Ernst Lubitsch con Maurice Chevalier (1934) e del regista Curtis Bernhardt con Lana Turner (1952). Ma anche Alfred Hitchcock ha usato la melodia del Valzer del III atto nel film “L’ombra del dubbio”  del 1943  e il regista Ernst Lubitsch l’ha inserita nel suo film dello stesso anno “Il cielo può attendere”.

Personaggi ed Interpreti

Hanna Glavary                               Renata Campanella

Danilo Danilovich                          Antonio Colamorea                                       

Niegus                                             Alessandro Brachetti

Valencienne                                    Elena Rapita

Camillo de Rossillon                      Imanol Laura

Barone Zeta                                    Fulvio Massa

Olga Kromov                                   Silvia Felisetti

Capitano Kromov                           Stefano Orsini

Raoul de Cascada                          Alessandro Garuti

Corpo di Ballo Novecento

Coreografie di Salvatore Loritto

Coro dell’Opera di Parma

Orchestra Sinfonica delle Terre Verdiane

direttore M° Stefano Giaroli

Scenografie: ArteScenica Reggio Emilia

Costumi: Artemio Cabassi

Regia di Alessandro Brachetti

Organizzazione: Fantasia in RE

Coordinamento musicale: Antonio Braidi

Capo squadra tecnica: Gabriele Sassi

Maestro alle luci: Marco Ogliosi

Segreteria amministrativa: Elena Cattani




PIER: IL CANTAUTORE

Vi racconto chi sono e vi porto dietro le quinte della mia musica. Il cantautore di Montesilvano che lancia “CUMULONEMBI”, il suo videoclip da record, e spopola sui social grazie a Sanremo

Montesilvano, 14 marzo 2024. Trentadue anni, abruzzese, cantautore, musicista polistrumentista e produttore, con un diploma in Pianoforte Classico e uno in Composizione Pop, entrambi conseguiti, con il massimo dei voti, presso il Conservatorio di Pescara, una borsa di studio al CET di Mogol e un curriculum impreziosito da importanti esperienze di studio. Tutto questo non basta a tracciare l’identikit di Piefrancesco Speziale, in arte semplicemente Pier. Produttore per talenti emergenti nel suo studio bar44 e contemporaneamente arrangiatore d’orchestra per nomi del calibro di Giuliano Sangiorgi, Arisa e Morgan, Pier, lo scorso 2 febbraio, ha fatto uscire solePIOGGIA, il suo primo EP e il 4 marzo ha lanciato un videoclip da record, quello del brano CUMULONEMBI (https://bit.ly/ 49UiObl).

Il testo della canzone, accompagnato da chitarre armonizzate e un basso synth molto presente, è stato trascritto sulla riva della spiaggia di Montesilvano (PE), città del cantautore. Ci sono volute 5 ore e l’aiuto di 17 volontari, per raggiungere una lunghezza di 2 km e segnare un primato a livello mondiale, filmato da Marzio Santoro e Alessio Felicioni. Le parole, incise sulla battigia, sono rimaste visibili per due giorni, proprio come una vera e propria opera d’arte temporanea.

“Un’idea sicuramente molto romantica. Noi stiamo stati dei pazzi ed è stato fantastico”, ha commentato Pier dopo il lancio ufficiale del videoclip. La trovata, fortemente evocativa di un amore ormai finito che si fatica a lasciar andare, ma la cui memoria viene ingoiata dalle onde del tempo, è parte di un progetto artistico più ampio. Speziale punta a svelarlo per gradi, puntando dritto a farsi conoscere da un pubblico sempre maggiore, che cresce anche grazie alla recente popolarità raggiunta tramite i social network.

Infatti, con l’avvio del Festival di Sanremo un mese fa, Pier inizia a condividere sui suoi canali reel che sono stati appuntamenti quotidiani nei quali, con la giusta dose di ironia e tutto il suo bagaglio di competenze tecniche, analizza le strutture armoniche, melodiche e testuali delle hits della kermesse. I contenuti del suo profilo Instagram (https://bit.ly/3ItJqUJ), partito da 1.300 followers, arrivano a toccare le 200mila visualizzazioni in pochi giorni, fanno registrare un alto livello di interazione e mettono in contatto Pierfrancesco con un pubblico vecchio e nuovo che dimostra grande apprezzamento, innescando un positivo dialogo sui contenuti e sul loro valore.

D’altronde, il suo nome utente, @piacerepier, dice molto della sua cifra stilistica e della voglia di presentarsi all’ascoltatore in modo autentico, perché “io voglio essere semplicemente come sono, – sottolinea Speziale – senza vergognarmi di nulla, imperfezioni comprese”. Se è vero che coinvolgimento dell’ascoltatore, empatia e autenticità sono i tratti distintivi del modo di essere e dell’immagine social di Pier, questo è ancor più evidente negli otto brani, per 25 minuti di musica in totale, che tracciano il percorso di solePIOGGIA, la sua nuova avventura cantautorale, oggi trainata dal videoclip da Guinness dei Primati. “Vorrei accompagnarvi, – racconta Pier – in un viaggio attraverso il lato piovoso delle relazioni, ricordando che c’è un dopo per ogni sofferenza”.




L’INEDITO DE I MUSICI

Il Belvedere palcoscenico straordinario dell’inedito in uscita venerdì su tutte le piattaforme digitali

Giulianova, 13 marzo 2024. Anche il Belvedere di Giulianova è nell’inedito “La Festa” che da venerdì,  15 marzo, sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali. Il singolo è l’ultima fatica discografica del giovane gruppo folk teramano “I Musici”. “La Festa” fa parte di un progetto, promosso dal Bim, che intende valorizzare borghi e paesaggi caratteristici del territorio provinciale. Il singolo racconta con allegria e leggerezza le contraddizioni della vita e lo fa utilizzando gli scorci di Teramo, del Belvedere di Giulianova e del centro storico di Campli.

“La coreografia realizzata da Simona Mercanti e dalle ballerine dell’Asd Il Diamante – spiega il leader del gruppo Alessio Mariani – rispecchia la nostra visione della nuova musica popolare. L’incontro tra ritmi antichi e gestualità contemporanea racchiude infatti l’essenza del percorso che stiamo tracciando con i nostri brani. Partiti dalla musica popolare dell’ Italia del Sud,  siamo oggi convintamente proiettati verso la world music, con l’obiettivo di rendere più pop e contemporaneo il genere folk. Il nostro spettacolo vuole essere potente, coinvolgente e pieno di energia”.

“I Musici” nascono  nel 2014. Tappe fondamentali  della loro crescita, l’esibizione itinerante e nei locali, le aperture di concerti, la realizzazione di uno spettacolo con una propria identità.

Componenti: Alessio Mariani  (voce, chitarra battente, organetto), Marina Carpineta (voce), Doriano Monticelli  (tamburello salentino), Gianluigi Cardelli (fisarmonica)

Gianluca Ruffini (Basso), Giordano Costantini (chitarra).




PAROLE D’ABRUZZO

Nella Sala Corneli a Villa Filiani. Domani giovedì 14 marzo alle ore 17  l’autrice Daniela D’Alimonte presenta il grande successo  

Pineto, 13 marzo 2024.  Dialogano con la scrittrice la Professoressa Pompea Mocciola e l’editore Mario Ianieri.

La nuova serie “fucsia” sull’Abruzzo immateriale di Ianieri Edizioni targata “Comete. Scie d’Abruzzo”, diretta dallo scrittore Peppe Millanta piace al pubblico di lettori ed infatti come commenta la D’Alimonte: “Sono molto soddisfatta del successo del mio volume Parole d’Abruzzo. Avevo immaginato che le parole dialettali studiate ed esaminate nella loro etimologia potessero trovare l’interesse delle persone e degli abruzzesi in particolare ma, in realtà, non mi aspettavo un riscontro come quello che sta avendo il volume. Credo sia il segno dell’amore che abbiamo per le nostre origini e per la nostra lingua materna”.

Questo primo di 12 volumi curati dalla stessa D’Alimonte con la prefazione di Giovanni D’Alessandro, passa in rassegna alcune delle parole più iconiche del dialetto abruzzese. Di ogni termine è stata riportata la trascrizione con alcuni segni convenzionali, e la trascrizione fonetica vera e propria. Inoltre sono state inserite attestazioni e varianti e anche il vivo uso nella letteratura locale, a opera di nostri scrittori, oppure la presenza in proverbi e tipici modi di dire. Per ciascuno di essi vi è soprattutto una precisa ricostruzione etimologica.

“È un libro che punta al cuore delle persone perché aiuta a riscoprire la propria abruzzesità” – conclude l’autrice.

Anche questa nuova serie, come accade per quella dedicata alla narrativa di viaggio (collana blu) di “Comete”, gode della fiducia de I Borghi più Belli d’Italia, Borghi Autentici, I Parchi Letterari e Parco Nazionale della Maiella.




MAYA DEREN TRA CINEMA E GRAPHIC NOVEL

Al CLAP Museum Giovedì 14 marzo, ore 16:00. Ingresso libero

Pescara, 13 marzo 2024. Dopo la partecipazione agli eventi dedicati a Maya Deren tra cinema, fumetto e musica, per Pordenonelegge nel 2023 e Studiottantuno Contemporay Art Projects di Mantova quest’anno, Anita Trivelli, ordinaria di cinema presso il Dipartimento di Lingue, letterature e culture moderne, ha ideato e curato l’iniziativa Maya Deren tra cinema e graphic novel, che si terrà presso il CLAP Museum a Pescara il 14 marzo alle ore 16:00.

L’iniziativa è all’insegna della diffusa intermedialità ispirata dall’opera di Maya Deren (Kiev 1917-New York 1961), filmmaker radicale e carismatica, protagonista di punta del cinema indipendente e di ricerca internazionale. Dalla militanza politica all’iniziazione religiosa (divenne quasi sacerdotessa vudù) il suo impegno creativo converge in un esemplare progetto estetico ed esistenziale, in costante raccordo con la elaborazione teorica, che attraversa e rilancia nella contemporaneità diversi linguaggi espressivi e campi di ricerca (poesia, danza, antropologia, cinema).

Al CLAP Museum, dopo i saluti del Presidente della Fondazione Pescarabruzzo Nicola Mattoscio, la filmografia dereniana sarà commentata da Anita Trivelli in dialogo con Stefano Alghisi e Marco Madoglio, autori del graphic novel Maya Deren. La vertigine dell’esistenza (MalEdizioni, Brescia 2023). Grazie all’attualissimo linguaggio del fumetto e alla pregevole resa estetica e narrativa, il libro sta riscuotendo successo presso librerie e mostre specializzate, gallerie e musei, e godendo di una variegata divulgazione (Hollywood Party e Battiti di RaiRadio3, la Cineteca di Milano, PordenoneLegge).

Il distintivo stile dark del lavoro dei due artisti bresciani restituisce con un registro originale il vitalismo di Maya Deren, la profondità e la continua ispirazione suscitata dalla sua impresa riflessiva e realizzativa. Il romanzo a fumetti reca l’introduzione di Anita Trivelli (Maya Deren: creatrice di mondi e di esperienze), già autrice della prima e unica monografia italiana sulla cineasta, Sulle tracce di Maya Deren. Il cinema come progetto e avventura (Eccellenza MIUR e Premio LIMINA della Consulta Universitaria del Cinema), uscita nel 2003 per la torinese Lindau.

L’iniziativa, ospitata dal CLAP Museum, è sostenuta dalla Fondazione Pescarabruzzo, con il patrocinio gratuito del Dipartimento di Lingue, letterature e culture moderne dell’Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti – Pescara.




PER INVERNO D’ESSAI

Oggi al Kursaal, c’è Close, capolavoro del regista belga Lukas Dhont. Inizio alle 21. Ingresso libero.

Ortona, 13 marzo 2024. Una piccola opera d’arte, è stato definito Close, terzultimo film di Inverno d’Essai, la rassegna cinematografica organizzata dal Comune di Giulianova ed in programma tutti i mercoledì alle 21, al Kursaal.

Diretto dal belga Lukas Dhont, “Close” si è aggiudicato il Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes 2022, una candidatura all’ Oscar, una al Golden Globes, 5 agli European Film Awards.

Ad essere raccontata, con equilibrio ed enorme delicatezza, è la storia dell’amicizia tra due tredicenni e dell’irrompere di un drammatico senso di colpa. Strepitosa l’interpretazione dei giovanissimi Eden Dambrine e Gustav de Waele. Di grande suggestione lo scenario naturale che fa da cornice al precipitare degli eventi.




LE INCANTATRICI

Domani  alla Mondadori di Pescara

Pescara, 12 marzo 2024. Domani 13 marzo alle ore 17.30 presso la Mondadori di Pescara (via Milano, 74) l’autrice Daniela Musini presenta “Le Incantatrici” (ed. Piemme).

“Le Incantatrici” costituiscono un mosaico di donne dalla vita sbrigliata, dal fascino irresistibile e dal talento abbagliante, ma nel contempo anche una sorta di capsula del tempo dove incontrare Circe, la maga dagli occhi di topazio, o Ildegarda di Bingen, la mistica femminista del Medioevo, Madame de Pompadour, arguta e smodatamente ambiziosa, La Bella Otero che stregò la Belle Époque, o l’inarrivabile Colette, dalla penna audace e dall’esistenza spavalda, e poi Lola Montez e Wallis Simpson, che costarono il trono a due sovrani.

Si può fare la conoscenza di Lou von Salomé e Alma Mahler, algide incendiarie e intellettuali sublimi che portarono alla follia amorosa i più grandi artisti della loro epoca, così come della diabolica contessa Tarnowska, dalla vita costellata di cadaveri eccellenti; ma ci si può imbattere anche in Camille Claudel, Zelda Sayre Fitzgerald e Billie Holiday, creature dall’anima smerigliata e la mente abitata dalle ombre, o in figure affascinanti quali Agatha Christie, Mata Hari, Marlene Dietrich, Eva Kant, che fecero del mistero la loro fortuna e la loro dannazione.

E tra le pagine ecco materializzarsi i voluttuosi e scultorei dipinti di Tamara de Łempicka e le atmosfere eccitanti e trasgressive della Parigi lesbo-chic del primo Novecento, a cui fanno da controcanto il mondo ovattato e sognante di Liala e da contrappunto le esistenze luccicanti e dissipate di Rita Hayworth, Ava Gardner e Liz Taylor.




NUOVI TEMPI

Presentazione n° 1/2024 della rivista del Centro Studi e Ricerche  Vittorio Monaco

Pescara, 12 marzo 2024. Si terrà mercoledì 13 marzo 2024 alle ore 17,30, presso la libreria Ubik in piazza XX Settembre a Sulmona, la presentazione del numero 1/2024 di  “Nuovi Tempi. Cronaca e storia”, la rivista del Centro studi e ricerche Vittorio Monaco.

Questo numero della rivista è aperto da una intervista a Dacia Maraini, mentre nella rubrica Il contemporaneo si presenta uno studio del prof. Aldo Ronci su Lo spopolamento nel territorio peligno; la rubrica Scenari ospita un articolo dal titolo Lector in fabula. Viaggio nelle biblioteche abruzzesi, a firma di Cristina Mosca , insegnante, scrittrice e vulcanica operatrice culturale del territorio pescarese, al quale si affianca Sulmona: breve viaggio nella bellezza. Architettura dii una città scritto da Raffaele Giannatonio, professore associato di storia dell’architettura presso il dipartimento di architettura dell’università di Pescara.

Non mancano le tradizionali rubriche A cercare parole curata da Filomena Monaco e Recensioni dedicata ai libri. Infine, un omaggio a Maurizio Padula con un articolo di Valerio Di Fonso dal titolo Maurizio Padula. Parole e immagini di una generazione.