SE COMPRENDERE NON È POSSIBILE conoscere è necessario

Aula magna gremita di studenti, al Convitto Delfico, per la Giornata della Memoria

Teramo, 26 gennaio 2024. Grande partecipazione, anche da remoto, degli studenti teramani al primo appuntamento con la rassegna educativa “Se comprendere non è possibile, conoscere è necessario” promossa dal “Premio Borsellino tutto l’anno”

Aula magna del Convitto Delfico di Teramo gremita di studenti per il primo dei sei appuntamenti della rassegna educativa dedicata alla Giornata della Memoria, promossa dall’associazione “Società Civile E.T.S”, nell’ambito del “Premio Borsellino tutto l’anno 2024”. Studenti del liceo Scientifico, del Convitto e del Milli, non solo in presenza ma collegati anche da remoto, dalle rispettive classi degli Istituti di riferimento, grazie alla diretta streaming garantita da RadioCerranoWeb, hanno potuto ascoltare i significativi interventi dell’avvocato Luigi Guerrieri e dialogare con la viceprefetto Iodice e le dirigenti scolastiche Daniela Baldassarre e Manuela Divisi.

La rassegna educativa “Se comprendere non è possibile, conoscere è necessario” è un’occasione per ricordare le vittime dell’Olocausto e, soprattutto, per interrogarsi sul perché della Shoah e della discriminazione dell’uomo contro altri uomini che ancora oggi si perpetua.

La Giornata della Memoria, infatti, serve a ricordare che, ogni giorno, esistono tante piccole discriminazioni verso chi ci sembra diverso da noi: ci ricorda che verso queste discriminazioni non alziamo abbastanza la voce.

Il programma prosegue oggi, con l’incontro all’Istituto “Alessandrini” di Teramo a partire dalle 11 e nei prossimi giorni:

29 gennaio 2024 ore 9:30 – Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII” (Pineto)

29 gennaio 2024 ore 11:00 – Istituto “Di Poppa” (Teramo)

30 gennaio 2024 ore 9:30 – Sala Allende a Nereto

30 gennaio 2024 ore 11:00 – Teatro civico a Corropoli




ALCUNE RIFLESSIONI

Giorno della Memoria 2024

Chieti, 25 gennaio 2024. Un’osservazione preliminare sulla Legge 20 luglio 2000, n. 211, istitutiva del Giorno della Memoria.  La legge è composta di due articoli: nel secondo compare la parola nazisti (invita a riflettere sui “deportati militari e politici italiani nei campi nazisti”); in entrambi gli articoli non compare la parola fascisti, benché fossero corresponsabili della Shoah e delle deportazioni.

In Italia  non sono mancati, dal 2001, convegni, cerimonie, iniziative sulla ricorrenza.  Ma l’IPSOS  (istituto di ricerca e di sondaggi politici), nel sondaggio condotto in occasione della Giornata della Memoria 2023, ha riscontrato che un italiano su 10 è scettico sulla veridicità della Shoah e il 7% la nega.  Gli italiani che la ritengono  una realtà storicamente accertata condividono il timore di Liliana Segre, espresso  con queste parole: ”Fra qualche anno della Shoah ci sarà una riga sui libri di storia, e poi nemmeno quella”

Nella primavera del 2023, per favorire nelle scuole la narrazione e la riflessione sulla Shoah e combattere l’antisemitismo strisciante, il Parlamento all’unanimità ha approvato l’istituzione di un fondo per consentire  l’organizzazione, da parte delle scuole secondarie di secondo grado, di “viaggi nella memoria” nei campi di sterminio. Tuttavia, nel 2023  e agli inizi del 2024, il bilancio dell’opposizione all’antisemitismo è negativo.

Il 7 ottobre, sulla striscia di Gaza,  è scoppiata la guerra tra Israele e Hamas. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha trasformato la legittima reazione al truce assalto dei terroristi a Israele in un massacro prolungato di civili palestinesi inermi, donne, uomini, bambini, meritandosi l’accusa di genocidio da parte del governo del Sudafrica, depositata lo scorso 29 dicembre alla Corte Internazionale di Giustizia. 

Entrambi i belligeranti rifiutano la soluzione dei due Stati per porre fine al conflitto.

Il comportamento intransigente e aggressivo di Netanyahu e dell’esercito israeliano ha riacceso e acuito in diversi paesi del mondo l’antisemitismo, che si manifesta in forme molteplici: marce antisemite, atti terroristici islamisti e della destra radicale contro ebrei e sinagoghe.

Gravi episodi si sono verificati in Francia, in Austria, in Russia, negli USA. A Roma, Bologna, Milano, sono state deturpate alcune pietre d’inciampo, testimonianze in memoria  degli ebrei vittime della Shoah. Anche il  CDEC (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea) ha rilevato, nel gennaio del 2024, diversi episodi di antisemitismo (scritte sui muri, diffamazione e insulti sui social network).

Quale posizione hanno preso le comunità ebraiche italiane sulla questione palestinese, sulla guerra in corso tra Israele e Hamas e sull’antisemitismo?

L’UCEI (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane) il 17 dicembre scorso ha approvato un documento, intitolato “27 gennaio Giorno della Memoria: come affrontarlo dopo il 7 ottobre”.

Sostiene che il solo responsabile dell’uccisione di oltre 20.000 persone è Hamas, autore di un “piano diabolico e immorale”, perché usa come scudo i palestinesi. L’esercito israeliano invece moralmente cerca di limitare al massimo la perdita di vite umane invitando civili a lasciare le abitazioni e fornendo supporto umanitario. Anche sull’antisemitismo l’Unione sostiene un giudizio molto discutibile: il dissenso nei confronti del governo d’Israele e l’accusa di genocidio, da parte del Sud Africa, alla Corte internazionale di giustizia, sono forme di antisemitismo.

Per produrre gli anticorpi contro la recrudescenza dell’antisemitismo in Italia, fondamentale è il ruolo della scuola. I docenti dovrebbero celebrare il “Giorno della Memoria” non limitandosi a suscitare emozione e compassione, ma conducendo gli studenti a riflettere sulla storia della Shoah, anche partendo dalle vicende della storia locale.

I “viaggi nella memoria”  non siano trasformati in gite turistiche, ma preceduti dall’attuazione di progetti didattici imperniati sulla conoscenza storica degli eventi e sull’ascolto, se vi sono, delle esperienze dei sopravvissuti, o dei testimoni. Solo così la visita di quei luoghi acquisterà una forte valenza formativa.




L’IMPRESA FIUMANA DI GABRIELE D’ANNUNZIO

Martedì 30 gennaio, Cristiano Vignali, moderatore al convegno al Caffè Lettera Viva di Trieste

Trieste, 25 gennaio 2024. Nel pomeriggio del 30 gennaio 2024, dalle 17:30 alle 19:30,  presso il Caffè Letterario Lettera Viva in Viale Venti Settembre 31/b a Trieste, il giornalista teatino Cristiano Vignali sarà moderatore alla presentazione del libro di uno dei più grandi studiosi dannunziani viventi Ruggero Morghen “Da Piazza San Sepolcro a Fiume Città di Vita” (Marco Solfanelli Editore).

L’opera è un romanzo storico ambientato nel 1919 e dedicato all’impresa di Fiume del Vate Gabriele d’Annunzio che ha come protagonista l’ardito fiumano Alessandro Pozzi di origini milanesi, firmatario non solo dell’incendiario appello ai fiumani, ma sansepolcrista della prima ora, presente il 23 marzo anche all’adunata di Piazza San Sepolcro a Milano.

 Dialogheranno inoltre con l’autore, nell’evento organizzato dall’Ordine Nobiliare di San Nicola: il dr. Roberto d’Amato che darà i saluti istituzionali dell’Ordine, il Cancelliere della Chiesa Ortodossa in Italia Luca Monti e l’araldista di fama internazionale Enzo Modulo Morosini che donerà ai presenti un opuscolo sulla figura del Cavaliere nella storia della nobiltà. Ingresso Libero e Buffet di benvenuto offerto dagli organizzatori.




GIOVANI, RIBELLI E SOGNATORI

Presentazione del libro con Italo Di Sabato

Vasto, 25 gennaio 2024. Venerdì 26 gennaio, alle 18, alla Casa del Popolo La Conviviale in Corso Dante 50/52 a Vasto, si terrà la presentazione del libro Giovani, ribelli e sognatori. Una generazione non raccontata che sognava la rivoluzione negli anni 80, con il curatore Itali Di Sabato.

Il libro tratta il racconto di un gruppo di ventenni di Democrazia Proletaria che all’inizio degli anni ’80 dedicarono la loro giovinezza alla militanza politica in un paese del Molise, Palata. Una generazione che è “nata troppo tardi”, che non ha vissuto il ’68, che ha attraversato gli ultimi fuochi sul finire degli anni Settanta e catapultata negli anni Ottanta con sogno di cambiare con il movimento in piena fase di “riflusso”.

Un racconto collettivo narrato attraverso la voce dei protagonisti di quell’esperienza politica che proprio negli anni in cui il neoliberismo sferrò forse i colpi più duri alle tutele sociali, tentarono di cambiare il mondo partendo dalla militanza politica locale.




PREGHIERE DI GUARIGIONE E LIBERAZIONE CON I SANTI ARCANGELI

Un libro di don Marcello Stanzione e Pino Sciarrino

Recensione di Elia Lucchini

IlNuvoArengario.it, 25 gennaio 2024. È fresco di stampa il libro Preghiere di guarigione e liberazione con i santi Arcangeli, di don Marcello Stanzione e Pino Sciarrino, edito da Ancilla.

Cosa dice la Bibbia circa il culto di adorazione?

Circa il culto di adorazione la Bibbia dice che deve essere reso solamente a Dio. In questo c’è completo accordo fra tutti i credenti, cattolici e non cattolici.

Allora Gesù gli rispose:

“Vattene, satana! Sta scritto infatti: Il signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto” (Mt 4,10).

Esiste nella Bibbia il culto di venerazione?

Si. Nella Bibbia si parla del culto di venerazione, anche se alcuni non vogliono riconoscerlo.

Ecco alcuni esempi tratti dalla Sacra Scrittura riguardanti gli Angeli:

Essi sono spiriti che fin dal principio si mantennero fedeli a Dio e continuarono a prestare il loro servizio come messaggeri per realizzare una missione in favore degli uomini ( Tb 5,4; Mt 1,20; Lc 1,26; 10,3; 12,7ss, ecc.). per questa ragione meritano un onore speciale.

Quando fu presso Gerico, Giosuè alzò gli occhi e vide un uomo in piedi davanti a sé, che aveva in mano una spada sguainata. Giosuè si diresse verso di lui e gli chiede: “Tu sei dei nostri o dei nostri nemici? Rispose: “No, io sono il capo dell’esercito del Signore. Giungo proprio ora”. allora Giosuè cadde con la faccia a terra, si prostrò e gli disse: “Che ha da dire il mio Signore al suo servo?”. Rispose il capo dell’esercito del Signore a Giosuè: “Togliti i sandali dai tuoi piedi, perché il luogo sul quale tu stai è santo”. Giosuè così fece (Gs 5,13-15). Gettarsi con la faccia a terra è un gesto di omaggio o rispetto verso una persona (Cfr. Gen 33,3; 1 re 2,19; 2 Re) è il gesto che costituisce, bensì l’intenzione. Io sono Raffaele, uno dei sette Angeli che sono sempre pronti a entrare alla presenza della gloria del Signore. Allora furono presi da grande timore tutti e due; si prostrarono con la faccia a terra ed ebbero una grande paura (Tb 12,15-16).

Lungo il corso dei secoli i cattolici hanno rivolto agli Angeli buoni preghiere popolari, litanie, tridui, novene, liturgie delle ore, salutazioni latine ecc. Anche nella comunità di Missaglia, dove opera il carismatico Pino, vi è una grande devozione agli spiriti celesti in modo particolare a San Michele che viene pregato alla fine di ogni Messa con l’invocazione di papa Leone XIII. Questo testo dell’editrice veneta Ancilla raccoglie sia preghiere della tradizione cristiana ai tre arcangeli raccolte da don Marcello Stanzione, uno dei maggiori studiosi di angelologia, sia preghiere agli Arcangeli composte direttamente da Pino Sciarrino fondatore della comunità Nostra Signora di Lourdes di Missaglia.




SUGGESTIONI CON WERNER HERZOG

Al Maxxi L’Aquila secondo appuntamento. Venerdì 26 gennaio 2024 ore 19.30 proiezione di Cave of Forgotten Dreams. In collaborazione con L’Aquila Film Festival

L’Aquila, 25 gennaio 2025. Venerdì 26 gennaio 2024 alle 19.30, la Sala della Voliera del MAXXI L’Aquila torna ad accogliere la rassegna cinematografica Suggestioni, con la proiezione del documentario Cave of Forgotten Dreams realizzato nel 2010 da uno dei massimi cineasti viventi, il regista bavarese Werner Herzog. La proiezione è introdotta da Mirko Lino, Professore associato in Cinema, Fotografia e Televisione, del Dipartimento di Scienze umane, Univaq.

Realizzato in collaborazione con L’Aquila Film Festival, il cartellone propone pellicole d’autore ispirate alle atmosfere surreali e visionarie della mostra in corso, Diario Notturno. Di sogni, incubi e bestiari immaginari, curata da Bartolomeo Pietromarchi con Fanny Borel e Chiara Bertini.

Cave of Forgotten Dreams è una straordinaria testimonianza dell’inaccessibile grotta Chauvet, situata in Francia, lungo il fiume Ardèche che contiene quasi 500 pitture rupestri risalenti a 32000 anni fa, a oggi le più antiche mai ritrovate. Werner Herzog penetra nelle profondità della terra e della storia e, con curiosità e incredibile ironia, esplora con una moderna tecnologia, il 3D, la più antica e primigenia espressione artistica, sottolineandone la forza espressiva ed esplicitando i quesiti esistenziali sull’uomo e sul suo progresso suggeriti dalle testimonianze della grotta.

In stretto dialogo con il documentario è l’istallazione Resterai con me per tutta la notte realizzata per la Sala della Voliera di Palazzo Ardinghelli per Diario notturno dagli artisti di Numero Cromatico, da sempre interessati a un’esplorazione dei linguaggi in relazione alle più avanzate ricerche in ambito filosofico, scientifico e tecnologico, tra cui algoritmi generativi e intelligenze artificiali.

Per questa opera hanno pensato e prodotto una grande tenda che delimita il perimetro della sala centrale del museo, ridefinendone i volumi e creando una vera e propria “grotta contemporanea” formata da 96000 tessere dall’estetica pixel. Si stagliano sulla tenda ottanta “pittogrammi antropomorfi”, archetipo di ogni linguaggio espressivo, che alludono a ombre come proiezioni dell’inconscio. Un’opera che sbalordisce e propone una forma di codice comunicativo che evoca quello delle pitture rupestri, come nell’idea di un primo alfabeto incomprensibile, realizzato in collaborazione di una nuova forma di intelligenza, quella artificiale, forse destinato a rimanere e trasformarsi nell’immaginario del pubblico.

L’ingresso alla proiezione è libero fino a esaurimento posti su prenotazione al sito www.maxxilaquila.art. I possessori della MyMAXXI card potranno riservare il proprio posto singolo scrivendo a mymaxxi@fondazionemaxxi.it entro giovedì 25 gennaio.

Suggestioni prosegue il 2 febbraio con Ti mangio il cuore, opera del 2022 del regista Pippo Mezzapesa. La proiezione sarà introdotta da un dialogo fra il regista e l’artista Giuseppe Stampone che in Diario Notturno presenta un progetto speciale dedicato al borgo di Scanno e ai grandi fotografi del ‘900 che lo hanno immortalato.

La centralità della donna, la scelta del bianco e nero e l’estetica del film tessono un’immediata e potente connessione con i tratti delle fotografie di Scanno presenti in mostra e realizzate, fra gli altri, da Hilde Lotz-Bauer, Gianni Berengo Gardin, Henri Cartier-Bresson e Mario Giacomelli, parte della collezione di Franco e Serena Pomilio.




LA MUSICA MIRACOLOSA

Storia del pianista del ghetto di Varsavia, pianista Francesco Nicolosi – testo e voce narrante Stefano Valanzuolo, musiche di Chopin, Liszt-Wagner, Debussy, Rachmaninov, Szpilman. Domenica 28 gennaio ore 17:30 Teatro Comunale “Maria Caniglia” di  Sulmona

Sulmona, 25 gennaio 2024. In occasione del Giorno della Memoria la Camerata Musicale nel 15° appuntamento della stagione al Teatro “Caniglia” di Sulmona, domenica 28 gennaio ore 17.30, propone il concerto spettacolo “La musica miracolosa – Storia e leggenda di Wladyslav Szpilman, il pianista del ghetto di Varsavia”. Lo spettacolo racconta la storia possibile di un uomo sopravvissuto all’orrore  grazie al suo amore grande per la musica, per il pianoforte, per Chopin. In una parola: per la vita. Sul palcoscenico il pianista Francesco Nicolosi e il giornalista e critico musicale Stefano Valanzuolo autore del testo e voce narrante.

Dei quattrocentocinquantamila ebrei rinchiusi nel ghetto di Varsavia dai tedeschi, dopo l’invasione del 1939, ne rimasero in vita soltanto ventimila. Tra i sopravvissuti, anche un pianista compositore: si chiamava Wladyslaw Szpilman, detto Wladek. A evitargli la morte sarebbe stato un ufficiale tedesco catapultato dal caso tra le macerie della capitale polacca. Un nemico cioè, un carnefice

miracolosamente folgorato da un lampeggio di umanità e di rispetto verso l’arte e la musica. Quasi uno spiraglio di luce in mezzo all’inferno.

A salvare la vita a Szpilman non fu semplicemente quell’ufficiale, ma anche la tenacia stessa con la quale il pianista seppe non arrendersi, la sua forza di volontà, il desiderio incorruttibile di vivere – lui, unico superstite della propria famiglia – fosse anche per continuare a suonare. Perché suonare, in fondo, è un modo gentile di vivere.

Se non ci fosse stato un film di Roman Polanski, bellissimo e pluripremiato, a ridarle qualche anno fa giusta visibilità, oggi la figura di Szpilman, musicista polacco morto nel 2000, sarebbe forse sbiadita, dolorosamente confusa – cioè – tra quelle di uomini e donne macinati dalla barbarie nazista, precipitata per sempre nell’oblio, celata agli occhi del mondo al pari di troppe altre tragedie senza nome.

Stefano Valanzuolo, giornalista e critico musicale, collaboratore Radio3  Suite e autore-conduttore del programma WikiMusic. Autore del melologo”Il convitato delle ultime feste”, musica di Carlo Galante per Teatro S.Carlo di Napoli, voce recitante Beppe Servillo;  autore di soggetto e testo del divertissement musicale “Il lupo e Pierino” per Emilia Romagna Festival; autore di soggetto e drammaturgia di “Alienati” primo esempio di opera Smart Working, autore del libretto dell’opera “Il labbro della lady” con musica di Carlo Galante, ha scritto gli spettacoli come “Ho ucciso i Beatles”, con Sarah Jane Morris, Paolo Cresta e Solis String Quartet, ); “StraTivari”, con Iaia Forte; “Qualche estate fa”, con Claudia Gerini e Solis String Quartet,“Se Spartak piange…” con Giovanni Esposito, Quintetto del Teatro di San Carlo; “Forse non sarà domani”  con Rocco Papaleo; “The Fool on the Hill” con Michele Riondino,Alessandro Haber, Quartetto Savinio/Orchestra “Haydn” di Trento e Bolzano/Filarmonica “Toscanini”.  Firma drammaturgia e testo degli spettacoli: “Cunto di Tristano”, con Vincenzo Pirrotta ; “Mozart, per gioco”; “L’amore ai tempi della Musica”; la drammaturgia de“Le sorelle Bronte” evento inaugurale per Festival del Teatro – Biennale di Venezia, con Davide Livermore e Alfonso Antoniozzi, regia di Livermore. La  sua riduzione teatrale della novella “Mozart in viaggio verso Praga” di Mörike va in scena per il “Maggio Mozartiano Internazionale”. È fondatore e Direttore del festival MozArt Box  AL Palazzo Reale di Portici. E’stato Direttore generale e artistico del Ravello Festival,  di ”Arena Flegrea”.

È titolare del corso di II livello “Progettazione e Organizzazione dello Spettacolo Musicale” presso il Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento.

Francesco Nicolosi , catanese di nascita si laurea giovanissimo al Conservatorio Vincenzo Bellini. A diciassette anni diventa uno dei migliori allievi di Vincenzo Vitale tanto da essere considerato a tutt’oggi uno dei massimi esponenti della scuola pianistica partenopea.Premio al Concorso Pianistico Internazionale di Santander e al Concorso Internazionale d’Esecuzione Musicale di Ginevra. Inizia così una carriera internazionale che lo consacra come uno dei pianisti più interessanti della sua generazione. Di lui ha scritto Paolo Isotta: … bisogna riconoscere che nessuno oggi gli può essere accostato per la luminosità del suono, la capacità di cantare e legare(…) egli va considerato uno dei migliori pianisti viventi(…). Nicolosi porta a compimento ciò che Benedetti Michelangeli annuncia”.

Si è esibito nelle più importanti sale da concerto del mondo: Queen Elizabeth Hall

alla Wigmore Hall di Londra, Victoria Hall di Ginevra, Radio Nacional di Madrid,  la Salle Gaveau di Parigi, Teatro alla Scala e Sala Verdi di Milano, il Teatro dell’Opera e l’Accademia di Santa Cecilia di Roma, il Teatro di San Carlo di Napoli, l’Herkulessaal di Monaco, la Brahmssaal di Vienna. Oltre che in tutta Europa ha effettuato tournée in Islanda, Russia, Stati Uniti, Canada,Messico, Argentina, Singapore, Giappone e Cina ed è stato ospite dei più esclusivi festival quali: Festival dei Due Mondi di Spoleto, Rossini Opera Festival, Ravenna Festival,Festival di Ravello, Festival Pianistico di Brescia e Bergamo, Estate Musicale Sorrentina,Taormina Teatro Musica, Settimane Musicali di Stresa, Settembre Musica di Torino,Mittelfest, Weimar Kunstfest, Budapest Liszt Festival, Emilia Romagna Festival, Festival Ljubjana, Vilnius Piano Festival e molti altri. Dal 1990 incide stabilmente per le etichette Nuova Era, Naxos e Marco Polo. È stato insignito di prestigiosi premi nazionali ed internazionali tra cui Premio ‘Sergej Rachmaninov International Award’ a Mosca. Docente universitario, è stato titolare della cattedra di ‘Prassi esecutiva e repertorio Pianoforte’ al Conservatorio di Musica San Pietro a Majella di Napoli. Tiene regolarmente in Italia e all’estero master classe, conferenze, convegni oltre ad essere presidente e membro di giurie di concorsi nazionali e internazionali pianistici e di canto.

Programma

Claude Debussy

Clair de lune

Wladyslaw Szpilman

Mazurka

Liszt-Wagner

Isoldes Liebestod

Fryderyk Chopin

Notturno in do min

Sergej Rachmaninov

Preludio op. 32 n. 10

Fryderyk Chopin

Variazioni su “Là ci darem la mano”

dal Don Giovanni di Mozart, op. 2

Preludio op. 28 n. 4 in mi min 

PROSSIMO APPUNTAMENTO

domenica 4 febbraio 2024  ore 17.30

MILLE BOLLE BLU con Stefano Di Battista e Nicky Nicolai

Canzoni di Mina e Dalla in versione jazz




KRISTIAN CELLINI TRA LE ECCELLENZE ITALIANE

Individuato dall’Associazione Assotutela, riceverà il celeberrimo premio il prossimo 5 febbraio 2024, alle ore 15:30, nella Sala Capitolare di Palazzo della Minerva

Roma, 24 gennaio 2024. L’artista ballerino coreografo internazionale è orgoglio d’Abruzzo con riconoscimenti prestigiosi e oltre trent’anni di carriera tra i più importanti programmi TV, Rai, Mediaset e nei Teatri più blasonati al fianco dei nomi più prestigiosi dello spettacolo musicale ed artistico nostrano e d’oltralpe.

Insieme a Kristian Cellini saranno premiate “Eccellenze” in vari e più svariati settori, tra i quali politica, economia, imprenditoria, scienza e medicina. “Sono orgoglioso di essere stato scelto! È un riconoscimento che conserverò nel cuore e che dedico alla mia famiglia ed alla mia terra”.




D’ART OSPITA PAROLE D’ABRUZZO

di Daniela D’Alimonte

Casoli, 24 gennaio 2024. Parole d’Abruzzo di Daniela D’Alimonte sarà a Casoli (CH) presso lo Spazio D’Amico Arredamenti, uno spazio culturale di via Selvapiana, 54. L’appuntamento previsto per venerdì 26 gennaio alle ore 17.30, è organizzato da D’Art, Arte e Disegn di Franco D’Amico che sarà al fianco dell’autrice insieme a Lucio Zazzara, presidente dell’Ente Parco Nazionale della Maiella, diventato partner del grande lavoro di “Comete. Scie d’Abruzzo” di Ianieri Edizioni, collana  di 36 volumi diretta dallo scrittore Peppe Millanta. La nuova serie sull’Abruzzo immateriale (di colore fucsia) prosegue il suo fortunato tour: il primo volume vede la prefazione del giornalista e scrittore Giovanni D’Alessandro. Così spiega Millanta: “scavare nelle parole, ricercare la loro origine, arrivare alla loro fonte, significa confrontarsi e mettersi in contatto con quello che siamo stati”, dunque anche la parola dice tantissimo sulla storia di un passato che va riscoperto e che inevitabilmente proietta verso il futuro.

Questo primo di 12 volumi curati dalla stessa D’Alimonte, passa in rassegna alcune delle parole più iconiche del dialetto abruzzese. Di ogni termine è stata riportata la trascrizione con alcuni segni convenzionali, e la trascrizione fonetica vera e propria. Inoltre, sono state inserite attestazioni e varianti e anche il vivo uso nella letteratura locale, a opera di nostri scrittori, oppure la presenza in proverbi e tipici modi di dire. Per ciascuno di essi vi è soprattutto una precisa ricostruzione etimologica.

Come spiega l’autrice: “questo volume vuole essere una raccolta di parole ‘iconiche’ abruzzesi che delineano, cioè, gli aspetti peculiari della nostra regione e ne individuano le usanze, le tradizioni, i modi di dire, i cibi caratteristici. Di ogni termine, trascritto sia nella grafia dialettale che in quella dell’alfabeto fonetico internazionale, è stata ricostruita la propria etimologia scoprendo interessanti derivazioni dalle basi latine greche, a volte in maniera più diretta rispetto ai corrispondenti termini in italiano”.

“Chiaramente – sottolinea la D’Alimonte – per le dimensioni del libro e della stessa collana, è stata effettuata una cernita selezionando le parole più originali e quelle che meglio definiscono l’idea di abruzzesità sotto i vari punti di vista. La ricostruzione delle parole è stata effettuata con rigore scientifico ma nello stesso tempo il testo vuole presentarsi come divulgativo per offrirsi a tutto il pubblico interessato a conoscere il significato, la diffusione e la peculiarità di alcuni termini dialettali abruzzesi. Nello stesso tempo il volume cerca anche di far conoscere e preservare quelli che sono alcuni termini ormai in disuso e destinati altrimenti a scomparire”.

Anche questa nuova serie, come accade per quella dedicata alla narrativa di viaggio (collana blu) di “Comete”, gode della fiducia di altre tre Associazioni: I Borghi più Belli d’Italia, Borghi Autentici e I Parchi Letterari, inoltre per “Parole d’Abruzzo” Daniela D’Alimonte ha di recente ritirato in Campidoglio il Premio Nazionale dedicato al linguista Tullio De Mauro. Il progetto grafico di copertina e i disegni sono a cura di Luca Di Francescantonio, l’impaginazione grafica è di Federica Di Pasquale.

Daniela D’Alimonte è nata a Roccamorice e vive a Pescara. Nella vita svolge la professione di Dirigente scolastico, ha insegnato per 15 anni materie letterarie; è giornalista pubblicista e ha collaborato con la testata Il Centro – Quotidiano d’Abruzzo. É cultrice di ‘Dialettologia e Linguistica italiana’ presso la Facoltà di Lettere dell’Università G. D’Annunzio di Chieti-Pescara e di ‘Linguistica e linguaggi settoriali’ presso la facoltà di Scienze Sociali della stessa Università.

Studiosa ed appassionata della storia della lingua italiana e del dialetto, è autrice di numerosi volumi e saggi linguistici che riguardano in particolare la parlata abruzzese e la toponomastica. Dal 2007 è uno dei direttori artistici del Premio Nazionale Parco Majella; è organizzatrice di manifestazioni ed eventi culturali che tendono a promuovere e valorizzare il dialetto della propria regione; è presente nella giuria di numerosi Premi di poesia dialettali abruzzesi. Ha ricevuto il Premio Cultura 2016 della città di Moscufo.




CLAP DAY. UN ANNO DI CLAP MUSEUM

Il Clap museum festeggia il primo anniversario venerdì 8 dicembre 2023

Pescara, 24 gennaio 2024. Venerdì 8 dicembre al CLAP Museum di Pescara, in Via Nicola Fabrizi n. 194, prende vita una speciale giornata-evento per celebrare il primo anniversario del museo dedicato al fumetto: visite guidate, laboratori e musica per i visitatori di ogni età.

Durante la giornata i visitatori potranno beneficiare di una visita guidata alle mostre attualmente presenti nei quattro piani della struttura: dalla collezione permanente su Andrea Pazienza alla temporanea su Stefano Tamburini “Il tempo è l’unico denaro”. Oltre alle esposizioni, per tale occasione, il CLAP offre ai visitatori una sorta di breve viaggio tra quegli aspetti dell’immaginario contemporaneo contigui al fumetto, tra musica e cinema. È il caso del fenomeno cosplay, figuranti in costume da personaggi dei film e dei fumetti, raccontato e approfondito al CLAP da due “impersonator” ufficiali Marvel per l’Italia, “Occhio di Falco” e “Vedova nera”. Ad accompagnarli sarà la sassofonista Lorenza De Nicola, che interpreterà le colonne sonore di culto nate dai film d’animazione e dai cinecomics.

Inoltre, il pubblico potrà assistere a due sessioni di live painting, grazie alla partecipazione della Scuola Internazionale Comics di Pescara e dell’Accademia del Fumetto di Pescara.

Grande spazio anche ai bambini, con un laboratorio di fumetto che presenterà le attività in arrivo al CLAP rivolte ai più piccoli, a cura di Chiara Luna Colombaro.

Programma Mattina

10:30 – Apertura museo

11:00 – 13:00 – Laboratorio per bambini

11:00 – 12:30 – Visita guidata alle mostre

11:30 – 13:30 – Musica itinerante con sassofono

11:30 – Arrivo cosplayers Vedova Nera e Occhio di Falco

12:30 – Live painting con la Scuola Internazionale di Comics

Programma Pomeriggio

16:00 – Apertura museo

17:00 – 19:00 – Laboratorio per bambini

17:00 – 20:00 – Musica itinerante con sassofono

17:30 – 19:00 – Visita guidata alle mostre

18:00 – Arrivo cosplayers Vedova Nera e Occhio di Falco

18:30 – Live painting con l’Accademia del Fumetto

L’accesso al museo è con biglietto ordinario, 8 euro intero; 5 euro ridotto.

Consigliata la prenotazione delle visite guidate, mentre è obbligatoria quella dei laboratori di fumetti per bambini, scrivendo all’indirizzo e-mail info@clapmuseum.it, entro giovedì 7 dicembre alle ore 19:00. Seguirà una e-mail di conferma del museo.




GAGLIANO WELFARE

Trasporto gratuito agli spettacoli di prosa del Teatro Maria Caniglia in accordo con Meta Aps

Sulmona, 23 gennaio 2024. L’ Amministrazione Comunale di Gagliano Aterno, in accordo con Meta Aps, attiva un servizio navetta gratuito per i domiciliati e i residenti del comune della Valle Subequana che potranno così assistere a prezzi ridotti agli spettacoli La sorella migliore e Il medico dei pazzi della stagione di prosa 2023/24 del Teatro Maria Caniglia proposta da Meta Aps in partenariato col Comune di Sulmona.

“Gagliano welFARE – Accesso alla cultura”, lungimirante iniziativa illustrata dal Sindaco gaglianese Luca Santilli che permetterà di accompagnare al Caniglia il 17 febbraio e il 6 aprile prossimi i partecipanti al progetto. Questa proposta mette in luce ancora una volta quanto la cultura possa essere sinonimo di unità e condivisione; Meta Aps, a lavoro da un anno su questa proposta, soddisfatta per la sensibilità mostrata continua la sua missione di diffondere quanto più possibile i linguaggi e i benefici del Teatro.

«Auspichiamo che questa iniziativa possa incontrare la disponibilità e la lungimiranza di altri amministratori con i quali siamo disponibili al confronto al fine di aprire un tavolo affinché tutti possano giovare della fruizione di contenuti culturali di qualità. L’obiettivo di tale progetto è donare a tutte le persone che per qualsivoglia motivazione non possono raggiungere Sulmona, il Teatro Maria Caniglia nello specifico,  un concreto sostegno» dichiara Patrizio Maria D’Artista, direttore artistico della stagione di prosa del Teatro Maria Caniglia, che prosegue «È anche attraverso progetti del genere che si costruisce il senso di una comunità, specialmente quando ciò avviene attraverso la promozione culturale. Il mio plauso va al Sindaco Luca Santilli».

La navetta dedicata partirà da Gagliano Aterno (Piazza del Popolo) alle ore 20.00. Il ritorno è previsto a fine spettacolo. Il servizio, finanziato dal Comune di Gagliano Aterno, è stato condiviso insieme agli abitanti nell’ambito del progetto Communitas Gagliani.

Per informazioni sulla stagione di prosa contattare il numero 329 9339837, collegarsi alle pagine social Facebook, Instagram, Twitter del Teatro Maria Caniglia o al sito www.teatromariacaniglia.com, oppure scrivere una mail all’indirizzo info@teatromariacaniglia.com




ALLO ZAMBRA DI ORTONA

Dal ciclo “Fantasmi” è tempo di Gennaro Jovine

Ortona, 23 gennaio 2024. Il 26 gennaio alle 20.45 il Cinema Auditorium Zambra gestito da Unaltroteatro di Arturo Scognamiglio e Lorenza Sorino ospita “Gennaro Jovine – Fantasmi”, con lo stesso Scognamiglio: il fantasma Jovine, come è accaduto per il fantasma Bastianazzo, è uno dei Fantasmi del ciclo di drammaturgie di Michele Santeramo che è stato prodotto grazie al contributo del Ministero per i Progetti Speciali 2023.

Fantasmi, infatti, è un ciclo di drammaturgie di Michele Santeramo; ogni fantasma può esserlo di un personaggio che viene dal teatro, dalla letteratura, o che è davvero esistito. Ha vissuto già una vita, poi ha vissuto un pezzo di morte, conosce cose dell’animo umano che a noi sfuggono, che non ci sono chiare.

Ci prende in giro, ci fa ridere delle nostre debolezze, dei nostri tic, delle nostre mancanze.ciascuna drammaturgia è abitata da un personaggio che torna dal buio del palcoscenico per provocare lo spettatore in un rapporto diretto, che susciti la sensazione che l’attore abbia parlato “a me, proprio a me”.

Santeramo, a proposito della collaborazione con Scognamiglio, dichiara: “Ho conosciuto Arturo a Napoli, dopo una replica del mio Storia d’amore e di calcio. Abbiamo entrambi sentito che quella sera iniziava un percorso che ci avrebbe portato a costruire qualcosa insieme. Un Fantasma napoletano è stato l’approdo più naturale. Attraverso Gennaro Jovine io e Arturo abbiamo capito che bisogna essere per niente cinici, affatto cattivi, forse davvero fessi, per capire quanto è utile star lontani dalla guerra. Speriamo che quel che ha emozionato noi diventi emotivamente forte anche per lo spettatore che incontrerà questo Fantasma”.

Gennaro Jovine viene da Napoli Milionaria di Eduardo de Filippo. E’ un testimone della guerra e dalla guerra vuole allontanarsi. E’ un tranviere: il pater familias di casa Jovine ma al momento senza lavoro e sin dalle primissime battute appare chiaro chi sia a comandare in famiglia, la moglie, donna Amalia, un personaggio dal carattere molto forte e deciso. Gennaro vive apparentemente appartato, si è ritagliato nel già angusto basso un piccolissimo spazio tutto suo, dove dorme, riposa, si lava, si fa la barba. E’reduce della prima guerra mondiale, ne è uscito sconvolto e fisicamente provato; ha problemi di memoria e di attenzione. A dire il vero, non si riesce a capire in quale misura questi problemi siano reali e in quale misura servano invece a Gennaro per tenersi in disparte e non entrare in collisione con la moglie. Gennaro è una persona onesta e non capisce, o fa finta di non capire, quale sia il genere di attività condotto da donna Amalia, attività che comunque consente a tutta la famiglia, e quindi anche a lui, di vivere discretamente.

Come spiega Michele Santeramo: “credo che una drammaturgia pensata oggi, almeno per me, debba considerare lo spettatore al pari di un personaggio in commedia.
Se lo invito a teatro, questo spettatore, cosa gli offro? La mia drammaturgia deve chiedersi, oltre a ‘cosa succede al personaggio in questo momento dell’azione’ anche ‘cosa succede allo spettatore in questo momento dell’azione’. Il tutto mediato dalla presenza dell’attore”.
Lo stesso attore, che appunto, interagisce con il suo pubblico.

DI SEGUITO UNA LETTERA CHE VERRà INVIATA AGLI SPETTATORI

Caro Spettatore,

Spero che questa lettera ti trovi in buona salute e spirito. Mi presento, sono Gennaro Iovine, un giovane (solo perché nato da poco dalla penna del mio autore) e appassionato fantasma teatrale. Mi rivolgo a te con l’auspicio di poterti accogliere alla mia prima apparizione.

Sono consapevole che il tuo tempo è prezioso e che questa che riceve si aggiunge alle numerose richieste e impegni di ogni giorno. Tuttavia, vorrei sottolineare che questo appuntamento è davvero unico nel suo genere. Per la prima volta mi presenterò fuori dal testo a cui appartengo, e di cui faccio parte, Napoli Milionaria, per mostrarmi e rispondere ai tanti appelli di ausilio che mi sono giunti in tutti questi anni e che negli ultimi tempi si sono fatti più insistenti e accorati.

Sarebbe per me un piacere avere la sua presenza tra il pubblico di questa serata.Spero sinceramente che lei sia disponibile per partecipare e assistere a questo incontro.

In attesa di un suo cortese riscontro le auguro una buona giornata.
Un gentile saluto, Gennaro Iovine.

Inoltre, presso il Foyer dell’Auditorium del Cinema Zambra di Ortona (CH) è ancora possibile meravigliarsi con la mostra di pittura dell’artista Emeid ossia Andrea Ranieri classe ’85, che è stata inaugurata lo scorso 13 Dicembre. Si ricorda che la mostra è gratuita.

MICHELE SANTERAMO
Ha scritto per Toni Servillo, Luca Zingaretti, Fabrizio Gifuni, Vittoria Puccini, Marco D’Amore, Claudio Santamaria, Anna Foglietta, Giulio Scarpati, Lino Musella, Arturo Muselli, Sergio Rubini, Valeria Solarino, Edoardo Leo, Roberto Bacci, Leo Muscato, Carmelo Rifici, Gianluca Barbadori.

Ha scritto le drammaturgie di varie edizioni del Festivaldera. Ha scritto i testi: La Resa Dei Conti, Leonardo da Vinci – l’opera nascosta, Il Nullafacente, Tito, Uomini e no, La prossima stagione, Preamleto, Alla Luce, La rivincita, Storia d’amore e di calcio, Il Guaritore, Sequestro all’Italiana, Konfine, Murgia, Il Gentiluomo, Svegliami, La prima cena.

I testi teatrali sono prodotti, tra gli altri, da: Piccolo Teatro di Milano, Teatro di Roma, Teatro Nazionale della Toscana, Teatro Bellini di Napoli.
Ha scritto la sceneggiatura di Lacreme Meridionali, La Seconda Vita, La Rivincita, Il Mondiale in Piazza. È vincitore di numerosi premi e autore di molte pubblicazioni.
I suoi testi sono tradotti e messi in scena in Romania, Francia, Polonia, Stati Uniti, Brasile, Africa, San Salvador, Panama, Cile, Perù, Grecia, Angola, Colombia, Guatemala, Messico, Perù, Serbia.

ARTURO SCOGNAMIGLIO

Attore, autore, regista e disegnatore luci si forma in varie realtà in Italia (Scuola di recitazione Galante Garrone di Bologna, Teatro del Navile) e a Londra nel 2011 (OldVic Theatre, National Theatre) e lavora con attori e registi come Renato Carpentieri, Mauro Avogadro, Marco Manchisi, Ennio Coltorti, Gabriele Lavia solo per citarne alcuni, come attore è protagonista di vari spettacoli per la regia di Tony Laudadio, Andrea Renzi e inizia una proficua collaborazione con Teatri Uniti. Scrive e mette in scena per il teatro Telè (2015), Mirari (2016) Matrioska-le donne che sono (2019), Garage (2021). Per la televisione lavora in varie serie televisive con la regia di Giulio Manfredonia (Sotto Copertura), Edoardo De Angelis (Sueño Bendito), Carmine Elia (Mare fuori), Sergio Mimica-Gezzan (I Medici Master of Florence) accanto ad attori come Guido Caprino, Claudio Gioè, Dustin Hoffmann e Richard Madden ed altri. Fonda nel 2017 la compagnia Unaltroteatro.




IN UN LIBRO LA STORIA DI DARIO COSMI internato militare italiano

Unico abruzzese citato nel volume “Dispersi in guerra” di Silvia Pascale e Orlando Materassi. Persiani e De Berardinis raccontano la sua tragica fine in un lager nazista di “Eutanasia decentralizzata”

Giulianova, 23 gennaio 2024. Uscirà il prossimo 24 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria (27 gennaio), nelle librerie ed in allegato a tre testate giornalistiche nazionali (Il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno), il volume dei ricercatori storici Silvia Pascale e Orlando Materassi dal titolo: “Dispersi in guerra” per la casa editrice Editoriale Programma di Treviso. All’interno del volume, grazie alla collaborazione dei giornalisti giuliesi Gabriella Persiani e Walter De Berardinis (entrambi nipoti di Internati), viene pubblicata la storia dell’internato militare Dario Cosmi, unico abruzzese citato nel volume.

L’importante scoperta era stata fatta dalla ricercatrice storica, prof.ssa Silvia Pascale, che aveva subito comunicato ai colleghi di Giulianova, Walter De Berardinis e Gabriella Persiani, di attivarsi per rintracciare documenti e la famiglia del soldato. Grazie alla collaborazione della famiglia del caduto Dario Cosmi di Teramo, De Berardinis ha fatto inoltrare loro la domanda per l’attribuzione della Medaglia d’Onore per il riconoscimento come internato nei lager nazisti (IMI), con la collaborazione istituzionale del Sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto e della Vicesindaca, Stefania Di Padova, per aver consentito di visionare ulteriori documenti storici del Comune.

Il soldato Dario Cosmi, classe 1923, nativo di Teramo, il 5 maggio 1943 era partito da Barletta, dopo l’addestramento a Roma, con l’8° reggimento Genio per aggregarsi al deposito misto Truppe Regio Esercito dell’Egeo e stabilirsi sull’isola di Rodi con la 91° compagnia artieri (genio). All’indomani dell’8 settembre 1943 e la conseguente resa all’ex alleato tedesco, verrà catturato e deportato in Germania. Il 18 marzo 1945, nel centro di sterminio per l’eliminazione delle vite indegne di essere vissute (aktion t4) di Hadamar, sarà dichiarato morto per malattia, ma in realtà era stato usato come cavia per gli esperimenti dei nazisti.

Alle già troppe vittime accertate della Seconda guerra mondiale si aggiungono le migliaia di soldati sconosciuti e dispersi, tuttora sepolti in luoghi ignoti in territorio straniero o italiano. Per ognuna di queste spoglie senza nome c’è almeno una persona, ma molto più spesso una famiglia che per molto tempo ha aspettato invano il ritorno del proprio caro e a un certo punto, in seguito, ne ha dovuto accettare la perdita senza conoscerne realmente il destino. Alcune di queste famiglie, come i Cosmi di Teramo, non hanno mai smesso di cercare la verità. Al loro fianco ci sono le associazioni, gli enti e i ricercatori che credono fermamente nella necessità di fare memoria pubblica: il singolo dramma familiare si unisce quindi alla ricostruzione della vicenda storica, confluendo nella narrazione collettiva.




PREMIO ZAVATTINI

La giuria designa i progetti vincitori dell’edizione 2023/24: La figura umana di Giulia Claudia Massacci; Il tempo negato di Maurizio Dall’Acqua; Riccardo I di Federica Cozzio. A Fantasia di Marco Mingolla la menzione speciale intitolata a Chiara Rigione

Roma, 22 gennaio 2024. Sabato 20 Gennaio 2024, presso la Fondazione AAMOD, sono stati designati i vincitori dell’edizione 2023/24 del Premio Cesare Zavattini/UnArchive, iniziativa dedicata al riuso creativo del cinema d’archivio rivolto a giovani filmmaker sotto i 36 anni di età.

I progetti candidati erano Caro Berlinguer di Pietro Bonaccio, Fantasia di Marco Mingolla, Il tempo negato di Maurizio Dall’Acqua, La figura umana di Giulia Claudia Massacci, Appunti, fantasmi di Noemi Restani, Controra di Chiara Tripaldi, Figli di oggi di Camilla Morino e Alberto Sparapan, Quelli che restano di Saverio Biancone, Riccardo I di Federica Cozzio e When we with daisies lie di Sofia Vecchiato

Dopo aver assistito all’illustrazione dei teaser e dossier da parte degli autori e autrici, ed averne apprezzato la qualità e l’impegno, la Giuria – presieduta da Jacopo Quadri e composta da Franco Angeli, Alberto Crespi, Antonella Di Nocera e Cecilia Spano – ha decretato i tre vincitori e assegnato una Menzione speciale dedicata a Chiara Rigione. Questi i titoli premiati e le motivazioni che hanno portato i giurati a scegliere i progetti che nei prossimi mesi diventeranno cortometraggi della durata massima di 15 minuti:

La figura umana di Giulia Claudia Massacci

per la sensibilità con cui si accosta ad un tema etico e scientifico di grande rilevanza, quello del rapporto dell’uomo con il mondo animale, attraverso il lavoro critico su un vasto repertorio di immagini filmiche che veicolano pratiche di dominio e ideologie di consumo, ponendosi l’obiettivo di creare una maggiore consapevolezza sulle responsabilità umane.

Il tempo negato di Maurizio Dall’Acqua

per il profondo coinvolgimento con cui indaga, attraverso un prezioso archivio privato, la storia di una frattura creatasi nella famiglia dell’autore in seguito ad un evento drammatico da tutti rimosso, anche a causa di consuetudini e valori tipici di una piccola comunità, e per il desiderio di rimettere insieme, con la propria ricerca e il proprio sguardo, i frammenti di quel mondo familiare spezzato.

Riccardo I di Federica Cozzio

per la capacità di prefigurare, anche grazie alla qualità del materiale filmico di repertorio, un appassionato percorso di memoria nella tradizione della marineria dell’area di Chioggia, attraverso la storia di un uomo che si ostina a restaurare un’antica imbarcazione, un tempo in uso, mentre le tecniche e la comunità intorno a lui mutano profondamente, tanto che oggi, dopo la sua morte, il “Riccardo I” ormai in secca va lentamente consumandosi. 

Fantasia di Marco Mingolla

per l’originale approccio al riuso creativo del materiale filmico d’archivio che, rielaborato con tecniche grafiche digitali e analogiche, dà consistenza alla creatività di un gruppo di bambini coinvolti in un laboratorio di esplorazione di sé e del mondo, ispirato all’immaginario e alle metodologie di Bruno Munari. Un lavoro sul campo che sarebbe piaciuto molto a Chiara Rigione. 

Il pitch degli autori e delle autrici dei progetti e i lavori della Giuria sono stati accompagnati da Antonio Medici e Aurora Palandrani, rispettivamente direttore e coordinatrice del Premio Zavattini.  Il coordinamento tecnico è stato curato da Milena Fiore.




INTELLIGENCE STUDIES

Il titolo del nuovo saggio dell’editore Centro studi intelligence U.N.I.

Scritti dal 2009 al 2021. Intelligence, sicurezza, geopolitica e società. Quarto volume, nella Collana: Studi di intelligence, 2024 (ISBN 978-88-942603-4-2) diretta dalla docente Antonella Colonna Vilasi.

Il saggio pubblicato dall’editore Centro studi intelligence U.N.I tratta ricerche, studi e collaborazioni scientifiche della docente a partire dagli ultimi mesi dell’anno 2008 sino al 2021, ed è il quarto volume della collana Studi di intelligence.

Il testo è corredato da studi, interviste e analisi su: il ciclo intelligence, tematiche di sicurezza, intelligence, geopolitica e storia dell’intelligence nel contesto di una società in continua trasformazione.

La studiosa di intelligence italiana e docente universitaria di intelligence e storia dell’intelligence promuove lo sviluppo di una cultura dell’intelligence e della sicurezza attraverso iniziative didattiche e sociali in qualità di responsabile del Centro Studi Intelligence – UNI, registrato presso il Miur, il MISE e la Commissione Europea.

“Fare a meno dell’intelligence non si può, in un mondo in cui persino gli Stati faticano a sopravvivere alle nuove minacce che li incalzano” è quanto sostiene Antonella Colonna Vilasi, responsabile del Centro Studi sull’Intelligence (U.N.I.) con sede a Roma e autrice di diverse pubblicazioni, sia scientifiche di ambito accademico, che saggi divulgativi.

L’autrice, importante saggista che ha pubblicato diverse opere sulla mafia, sull’intelligence e sul terrorismo, svolge attività di didattica universitaria ed è la prima a livello europeo ad aver pubblicato una trilogia sui temi dell’intelligence dal titolo “Le Agenzie di Intelligence”, volumi che descrivono il variegato panorama dei servizi di intelligence mondiali (Stati Uniti, Russia, Cina il primo nel 2016; Unione Europea e Balcani il secondo nel 2020; Medioriente, Sud America e Asia, il terzo nel 2020).

Antonella Colonna Vilasi, studiosa di intelligence italiana, docente universitaria di intelligence e storia dell’intelligence e responsabile del Centro Studi sull’Intelligence U.N.I., è autrice di oltre 80 volumi sui temi del terrorismo e dell’intelligence e di numerosi articoli scientifici in riviste scientifiche italiane ed estere.

Vincitrice di diversi premi letterari, collabora con numerose riviste scientifiche, con articoli su intelligence e sicurezza; è relatrice in numerose conferenze sul tema del terrorismo e dell’intelligence; è Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana; insegna in agenzie ed università.

Il Centro Studi Intelligence, Scienze Strategiche e Sicurezza (U.N.I.), costituito nel 2012 a Roma per iniziativa di Antonella Colonna Vilasi, a cui aderiscono molti docenti di Università europee ed extra-europee, è una associazione di esperti in materia di geopolitica, sociologia, economia, intelligence e sicurezza internazionale ed ha la finalità di sviluppare, nel senso più ampio, una cultura dell’intelligence e della sicurezza.




L’URLO DEI POETI alla fondazione La Rocca

Omaggio a Edvard Munch a ottant’anni dalla morte Martedì, 23 gennaio, alle ore 18:00

Pescara, 21 gennaio 2024. “Il poeta – confidò Franz Kafka a Gustav Janouch in una delle loro conversazioni – è sempre più piccolo e più debole della media degli uomini. Per questo sente più intensamente, con più forza degli altri la pesantezza della sua presenza nel mondo. Il suo canto, per lui personalmente, è soltanto un grido. Per l’artista, l’arte è una sofferenza della quale si libera in vista di una sofferenza nuova.”

Da queste parole dello scrittore praghese è nata l’idea di celebrare, nella ricorrenza dell’ottantesimo anniversario della morte, il grande artista norvegese Edvard Munch, universalmente conosciuto come l’autore dell’Urlo, o Grido, anche se in realtà è stato un assai prolifico artista e ci ha lasciato, oltre alle cinquanta versioni diverse del suo capolavoro, un patrimonio di grande valore, il cui pensiero dominante sembra essere l’ossessione degli attimi e dei fantasmi e il desiderio di dipingere le emozioni provocate dal dolore che lo abita, in cui l’immaginazione ha spesso il sopravvento sulla figurazione, e con un linguaggio straordinariamente innovativo, che pone spesso la donna al centro del suo universo, anche se sovente il piacere si trasforma in sofferenza.

Tutto questo Munch lo esprime non solo nelle opere pittoriche, ma anche nei suoi innumerevoli scritti, nei suoi diari e nei suoi taccuini, non tralasciando di considerare le grandi innovazioni scientifiche del suo tempo, come la rivoluzionaria scoperta delle onde elettromagnetiche. A proposito dell’ispirazione alla realizzazione dell’Urlo o Grido, Munch ci ha lasciato una preziosa testimonianza: “Camminavo lungo la strada con due amici, quando il sole tramontò. Il cielo all’improvviso diventò rosso sangue. Mi fermai appoggiato al corrimano, mortalmente stanco, sopra il fiordo blu scuro e la città.

Il sangue aleggiava in lingue di fuoco. I miei amici proseguirono e io rimasi indietro, tremante d’angoscia, e sentii un immenso urlo interminabile percorrere la natura.” I 23 poeti di seguito elencati, che, insieme all’attrice Franca Minnucci, leggeranno i loro componimenti martedì alla Fondazione La Rocca, in un evento ideato da Dante Marianacci e curato dalla casa della poesia in Abruzzo e dalla Fondazione La Rocca, si sono liberamente ispirati al capolavoro munchiano, non ignorando, in diversi casi, la quasi “spaventevole” realtà dei giorni nostri. Ecco i nomi dei poeti partecipanti: Antonio Alleva, Eleonora Bellini, Franco Cajani, Antonio Cantamesse, Vittorina Castellano, Daniele Cavicchia, Daniela D’Alimonte, Franca Di Bella, Nicoletta Di Gregorio, Grazia Di Nisio, Piero Fabris, Anna Maria Giancarli, Raffaele Giannantonio, Maria Lenti, Elena Malta, Dante Marianacci, Leda Panzone Natale, Daniela Quieti, Stevka Smitran, Flora Amelia Suárez Cárdenas, Marco Tabellione, Bogdana Trivak, Serena Zitti.




SALOTTO CULTURALE prospettiva persona 2024

Tema: Publio Ovidio Nasone

Teramo, 20 gennaio 2024. Il prossimo 24 Gennaio  2024 alle 18:15  il salotto culturale continua i suoi appuntamenti settimanali. Il tema Parco letterario è Publio Ovidio Nasone, a cura di Elisabetta Di Biagio e Margherita Di Francesco.

Approfondimento

Tenerorum lusor amorum: così si definisce Ovidio in un verso di una elegia scritta dall’esilio (Tristia IV, 10, 1), considerata una sorta di testamento spirituale per farsi conoscere dalla posterità.

«Cantore dei teneri amori» (tenerorum lusor amorum): così si definisce Ovidio in un verso di una elegia scritta dall’esilio (Tristia IV, 10, 1), considerata una sorta di testamento spirituale per farsi conoscere dalla posterità. Ma chi era Ovidio? Publius Ovidius Naso, uno dei massimi poeti dell’antichità latina, nacque a Sulmona il 20 marzo del 43 a.C. da una famiglia benestante di rango equestre, che ancora giovane lo inviò a Roma insieme al fratello Lucio (morto poco dopo) a studiare grammatica e retorica, volendolo avviare alla carriera forense e politica. Ma, come dice egli stesso, quod temptabam dicere versus erat («ciò che provavo a scrivere erano versi»: Tristia IV, 10, 26) e quindi ben presto abbandonò gli studi per dedicarsi solo alla poesia, malgrado la diffidenza del padre.

In realtà il suo grande talento consentì fin da subito alle sue opere giovanili a tema amoroso (Amores, Ars amatoria, Remedia amoris, Heroides, Medicamina faciei femineae) di godere di una grande diffusione tra i lettori di Roma e lo spinse a dedicarsi anche ad altri generi, come la poesia didascalica con i Fasti (incompleti) e, soprattutto, l’epica mitologica con le Metamorfosi, considerate universalmente il suo capolavoro.(A. Bencivegna https://parchiletterari.com/parktime/articolo.php?ID=05626ID=05626)




IL LIBRO COME CATENA DI RELAZIONI 

Libro Sospeso a cura della Neo edizioni per Libridine

Francavilla al Mare, 20 gennaio 2024.

C’è un modo insolito per rinsaldare la comunità attraverso le storie, per imparare a fidarsi dello sguardo dell’altro, facendosi prendere per mano dalle pagine che sono state formative per un’altra persona: a Francavilla al Mare (CH) questo processo è possibile grazie a “Libro sospeso”, uno dei 14 progetti di Libridine per il Cepell, che verrà portato a compimento nell’arco del 2024 dalla Neo edizioni di Francesco Coscioni e Angelo Biasella.

In cosa consiste questo progetto? Ogni cittadino potrà acquistare un libro per lui particolarmente significativo e scriverci un augurio prima di affidarlo a chi verrà dopo di lui. La libreria lo incarterà lasciandolo esposto, cosicché ogni altro cittadino potrà aderire all’iniziativa prendendo il pacchetto e scoprendo di quale libro si tratta, e donandone uno a sua volta.

Una sorta di lunga catena per creare relazioni attraverso le storie, per condividere passioni, e per vivere uno spazio come la libreria non soltanto per acquisti ma anche per scambiarsi esperienze e vissuti. Durante il corso del progetto verranno invitate delle personalità della cultura a partecipare, in modo da tenere vivo l’interesse durante tutta la durata dell’iniziativa; ogni mese, infatti, a sorpresa e senza una data fissa, si potrà scoprire il nome dell’ospite del progetto e quale libro consiglia, seguendo le pagine social @neoedizioni.

Come spiega Francesco Coscioni: “Dalla Neo siamo felici di far parte di questo grande progetto “Libridine” finanziato dal Cepell e che coinvolge Francavilla al Mare e si propone di mettere in movimento lettrici e lettori e, ci auguriamo, di farne nascere di nuovi. Come casa editrice seguiamo tre iniziative, la prima a cui diamo il via è il Libro sospeso. Coinvolgeremo scrittrici, scrittori, personalità della cultura e dello spettacolo, ciascuno sceglierà un libro e lo lascerà, con tanto di dedica, ‘sospeso’ al primo lettore curioso che deciderà di unirsi a questa rete, che man mano si creerà, fatta di consigli e letture”.

“Il nostro desiderio – conclude – è che chi vorrà scoprire di che libro si tratta approfittando di questo fragrante regalo, faccia lo stesso, ossia che a sua volta compri un libro che desidera tanto regalare e lo lasci ‘sospeso’ per chi verrà. Il bancone dove troverete il libro è quello della Libreria Mondadori di Francavilla al Mare, in piazza Sirena, proprio sul mare, e se le onde portano storie, ogni mese noi vi porteremo un libro con dedica, starà ai lettori tener vivo questo vento fatto di storie, consigli, gioco, tener vivo il desiderio di condividere ciò che per noi è stata una bella lettura, un libro che regaleremmo alla persona cara che ancora non conosciamo”.

Si ricorda che Libridine è promosso dal Centro Per il Libro e la Lettura (CEPELL), istituto del Ministero della Cultura; le associazioni partecipanti al fianco del Comune di Francavilla al Mare sono l’Aps Macondo, Fonderie Ars, l’Associazione Alphaville – nonsolocinema, la Neo edizioni snc di Francesco Coscioni e Biasella Angelo, Sophia Aps e l’Associazione Identità Musicali che a loro volta coinvolgeranno location strategiche, culturali, turistiche del territorio, oltre alla Mondadori di Francavilla e all’Azienda di Trasporti Abruzzese TUA.




LA STRANEZZA AL TALIA

Prima proiezione cinematografica della stagione di prosa, cinema e musica 2023/2024 di Meta Aps

Tagliacozzo, 20 gennaio 2024. Domenica 28 gennaio  alle ore 18:00  il Teatro Talia ospiterà la prima proiezione cinematografica della stagione: La stranezza di Roberto Andò, un film che racconta la bellezza e la genialità della creazione teatrale attraverso l’incontro tra Pirandello, interpretato da Toni Servillo, e due attori amatoriali, interpretati da Salvatore Ficarra e Valentino Picone.

Il film che oltre a Servillo, Ficarra e Picone, vede tra i suoi interpreti nomi del calibro di Donatella Finocchiaro, Luigi Lo Cascio e Galatea Ranzi, racconta di Nofrio e Bastiano che nella Girgenti del 1920 sono becchini ma anche attori dilettanti professionisti intenti a mettere in scena la tragicommedia La trincea del rimorso; l’ottantesimo compleanno di Giovanni Verga riporta Luigi Pirandello alla sua città natale, e la morte della balia del drammaturgo favorisce il suo incontro con i due becchini.

Il Maestro è in crisi creativa, e osservando di nascosto le prove della compagnia amatoriale di Nofrio e Bastiano trae ispirazione per uno dei suoi lavori più importanti, Sei personaggi in cerca d’autore. Ciò che succede sul palco si mescola con ciò che succede dietro le quinte e Pirandello, silenzioso testimone della prima del duo strampalato, raccoglierà spunti per il debutto della sua nuova creazione, debutto al quale Nofrio e Bastiano verranno invitati.

Meta Aps dal 2022 propone una stagione composta da spettacoli di prosa, show musicali e proiezioni cinematografiche, nella convinzione condivisa con l’Amministrazione Comunale di Tagliacozzo che sia fondamentale promuovere in Città momenti di aggregazione molteplici che siano essi sociali, culturali o di svago purché rappresentativi di linguaggi artistici diversi.

I biglietti sono in vendita presso il Tagliacozzo Turismo – Info Point in piazza Duca degli Abruzzi e sulla piattaforma online I-ticket, con le seguenti tariffe: tariffa unica in ogni posto e settore di € 5,00 + DIP. Il giorno dello spettacolo sarà possibile acquistare i biglietti sia online che presso il Botteghino del Teatro.




PREMIO SCRIBO IN GIALLO

Proclamati i vincitori

Lanciano, 19 gennaio 2024. L’agenzia Scribo ha decretato i vincitori della seconda edizione del Premio “Scribo in Giallo”, concorso letterario, organizzato dalla stessa agenzia, dedicato a racconti inediti di genere giallo, noir thriller, poliziesco.  Primo classificato è risultato il racconto “Il castello di carte” di Tiziana Colosimo (Latina), secondo “Vuoti di memoria” di Ilario Giannini (Empoli) e terzo “Melissa tra gli orchi” di Francesca Santi (Livorno)

Vista l’alta qualità stilistico-narrativa dei testi pervenuti, l’agenzia Scribo ha creduto di attribuire una menzione speciale ai seguenti racconti (in ordine alfabetico per cognome dell’autore):

“La pandemia in giallo” di Franco Amato – Lucca;

“Paradosso in giallo” di Franco Cadenasso – Genova;

“Occhio per occhio” di Analisa Casali – Cremona;

“Una vita, forse due” di Stefano Cossara – Treviso;

“Testimone silenzioso” di Antonino D’Accorso Li Destri – Varese;

“La bagnante dagli occhi verdi” di Roberto Dal Bianco – Manerba del Garda (BS);

“Un amore da magnum” di Franco Fiorucci – Soldano (IM);

“Thursday club” di Fabio Forlivesi – Cervia (RA);

“Il quinto comandamento” di Manuela Fucci – Napoli;

“Michi Martello” di Luigi Lazzaro – Pescara;

“La gita scolastica” di Mariangela Maretti – Mirandola (MO);

“Cravatta al ristorante” di Gisella Paccoi – Roma;

“Mutazione” di Fulvio Rombo – Sanremo (IM);

“Intrigo bollente” di Bruno Volpi – Alessandria.

I primi tre classificati vincono un premio in denaro, mentre i menzionati un attestato e un buono sui servizi di Scribo. Come da bando, non è prevista la cerimonia di premiazione, ma Scribo organizzerà nel mese di febbraio un incontro on-line per far conoscere i racconti premiati e i relativi autori.

“Questa seconda edizione ha registrato una crescita rilevante sia in termini numerici – 108 i racconti in gara da ogni parte d’Italia – sia dal punto di vista qualitativo. Ringraziamo tutti gli autori partecipanti per la fiducia che ci hanno accordato” affermano Giuseppina Fazio e Nicoletta Fazio, titolari di Scribo. “Il giallo, ma anche il thriller, il noir e il poliziesco si confermano generi molto amati da lettori e scrittori, oltre a costituire uno specchio, spesso impietoso, della nostra società e una sonda nei recessi più nascosti della psiche umana.”.

CHI SONO I VINCITORI

Prima classificata: docente di Musica, da sempre appassionata di arte, storia e mistero, Tiziana Colosimo ha pubblicato sette romanzi per ragazzi: “La Maledizione dello Scarabeo Blu” e “Il Tesoro del Pirata Fantasma”, rispettivamente finalisti al “Premio Dickens” 2007 e 2010; “Il Segreto del Settimo Sigillo”, risultato vincitore del Primo Premio al Concorso “I Gialli di Giò” e selezionato dalla Fondazione Città del Libro di Pontremoli tra i venti finalisti del “52° Premio Bancarellino 2009”; “Maschere e Segreti”, ambientato nella Venezia del ‘700, “La Chiave di Pietra”, risultato vincitore della III Edizione del Concorso Letterario “Giana Anguissola 2012” e finalista al Concorso Letterario Pontegobbo 2012 e “Un Magico Luna Park”, finalista al Concorso “6 Romanzi in cerca d’autore” bandito da Kobo Writing Life – Mondadori.

Il suo ultimo romanzo di avventura per ragazzi, “Il Mistero delle Tre Torri”, è stato presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino 2022.

Con racconti gialli, mistery e noir ha vinto numerosi riconoscimenti tra cui il 1° Premio al Concorso GialloLatino, il 1° Premio al Concorso BSF Contest Giallo-Noir, il 1° Premio al Concorso Scribo in Giallo, il 2° Premio all’Abruzzo Horror Festival, il 2° Premio Alcova Letteraria, il 2° Premio al Termini Book Festival, il 2° Premio Rodrigo di Nepi, il 3° premio al Concorso Torre Crawford, 3° Premio al Concorso Appuntamento in Nero, il Premio della Critica al Premio Letterario Città di Ascoli, Premio Costa Miglior Horror ed è stata finalista al Premio Nebbiagialla Giallo Mondadori.

Secondo classificato: Ilario Giannini è nato il 4 ottobre 1972 a Empoli (FI) dove tuttora vive ed esercita la professione di avvocato penalista del Foro di Firenze. Dopo la laurea ha coltivato privatamente per passione personale studi in materia di psicologia e criminologia e ha pubblicato diversi articoli e contributi in materia di diritto penale su varie riviste giuridiche quali: “Rivista di polizia”, “Rassegna penitenziaria e criminologica” e “Il nuovo diritto”. Tuttavia, la sua vera grande passione per la lettura e la scrittura è stata da sempre orientata alla narrativa. Lettore onnivoro e insaziabile, fin da giovane avverte l’impulso di scrivere, di raccontare storie, come uno sfogo, un bisogno personale. Ma solo di recente ha deciso di tirare fuori dal cassetto alcuni dei suoi scritti. I suoi romanzi ad oggi pubblicati sono: “La cura dal male”, Porto Seguro Editore (marzo 2023), “Sono qui per te – L’uomo delle scatole”, Edizioni Dialoghi (aprile 2023), “A caro prezzo” scritto assieme a Max Zocca, Porto Seguro Editore (dicembre 2023).

Terza classificata: Francesca Santi nasce a Livorno nel 1978, città dove tuttora vive e lavora. Dopo essersi diplomata alla Scuola Internazionale di Comics di Firenze, si laurea a Pisa in Letteratura Francese.

Dal 2008 al 2014 si dedica quasi esclusivamente alla sceneggiatura: vince “Lanciano nel Fumetto” con la storia breve “Senza parole”; pubblica in Francia la miniserie “Loumyx”; in Belgio, il primo volume della saga “Alo du Vent” e, in Italia, la graphic novel “Nelle lande dei giganti”, vincitrice del Lucca Project Contest nel 2010. In seguito, pubblica le sue storie brevi su varie antologie e riviste letterarie.

Nel 2020, vince il Premio Scerbanenco con il racconto “Fugu” e nel 2022 pubblica la sua prima raccolta di racconti con Watson Edizioni.




RISCHI DELLA RETE E LA RESPONSABILITÀ EDUCATIVA

Al polo liceale Ovidio una giornata dedicata questi temi. Premio “Ovidio Giovani” a Crepet

Sulmona, 19 gennaio 2024. L’educazione, la scuola, la famiglia e i rischi della rete. Sarà una giornata dedicata a questi grandi temi quella di sabato 20 gennaio al polo liceale Ovidio di Sulmona. Prima due conferenze, una dedicata agli studenti e una aperta a tutta la città, sull’uso consapevole di Internet; in serata, il premio “Ovidio Giovani” allo psichiatra Paolo Crepet

Il primo appuntamento riguarderà gli studenti delle classi seconde e terze dell’Istituto d’istruzione superiore Ovidio: alle 9:30 saranno al teatro Maria Caniglia per incontrare e dialogare con Carlo Di Noto, direttore dell’associazione METER, che da anni lavora sul territorio in diversi ambiti dal cyberbullismo alla pedofilia.

“Navigare, incontrare e comunicare senza cadere nella rete” è il titolo della conferenza che ha come obiettivo quello di guidare ragazzi e ragazze ad un uso consapevole del web e dei social, tenendo alti i livelli di guardia sui rischi che spesso il mondo online porta con sé. L’associazione METER nasce in Sicilia nel 1989 per contrastare la piaga della pedofilia e della pedopornografia online.

Fondatore e Presidente dell’Associazione è un sacerdote, don Ferdinando Di Noto che, insieme a suo fratello Carlo, è costantemente in prima linea contro ogni forma di violenza, di sfruttamento e di abuso sui minor ed è riconosciuto come massima autorità nel contrasto alla pedofilia e pedopornografia online.

L’incontro è inserito all’interno del Progetto per il Contrasto al bullismo e cyberbullismo, coordinato dalla professoressa Alessia Verrocchi, a cui l’IIS Ovidio lavora da anni. In occasione dell’incontro si esibiranno la VicOvidio music band e un gruppo di ragazzi che metterà in scena una piccola rappresentazione.

Nel pomeriggio, alle 15, lo stesso Di Noto terrà un altro incontro, nell’aula magna del liceo Artistico Mazara: “Formarsi e intervenire per non cadere nella rete”. Sarà aperta alle famiglie, docenti e a tutta la cittadinanza.

In serata, in occasione della sua conferenza-spettacolo Prendetevi la luna al teatro Maria Caniglia una rappresentanza di studenti e docenti, insieme al dirigente scolastico, Caterina Fantauzzi, consegnerà il premio Ovidio Giovani a Paolo Crepet. Il polo liceale Ovidio ha deciso di conferire il riconoscimento al noto psichiatra e scrittore “perché con convinzione richiama scuola, famiglia e giovani alla responsabilità, alla collaborazione per la costruzione di un futuro migliore”.

“Quella di sabato sarà una giornata molto importante per tutto il polo liceale Ovidio – afferma la dirigente Caterina Fantauzzi – perché sarà interamente dedicata ad un tema, quello della responsabilità, responsabilità educativa, familiare, sociale, che deve vedere impegnati tutti, e la scuola in prima linea, per la formazione di giovani che siano costruttori consapevoli del proprio futuro e di quello della società in cui vivono.”




IN VISITA AI MUSEI CIVICI

La visita degli alunni del Liceo Artistico Grue di Castelli. Resta visitabile fino a domenica prossima la mostra “Come argilla nelle mani”

Giulianova, 19 gennaio 2024. Quello che sta per aprirsi è l’ultimo fine settimana utile per visitare Come argilla nelle mani, la mostra allestita nel Loggiato Riccardo Cerulli con il Patrocinio dall’Assessorato alla Cultura della Città di Giulianova.

I presepi  realizzati dalla Seconda Metà dell’ Ottocento fino ai primi del Duemila da allievi dello storico Istituto Grue  di Castelli, potranno infatti essere ammirati fino a domenica prossima, 21 gennaio. La mostra, promossa dall’ associazione ArkArte in collaborazione con il Polo Museale Civico, è curata da Ilaria Materazzo.

Ieri mattina, intanto, gli studenti del Liceo Grue hanno visitato la Casa Museo Bindi, la mostra nel loggiato ed i luoghi più significativi del centro storico. La mostra è aperta nei giorni di sabato e domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 20. Ingresso con biglietto unico del Polo Museale Civico.




GROOVY FRIDAYS

All’enoteca casale liberati di Stiffe il connubio tra grandi vini e i ritmi Rare Groove di dj Seb

L’Aquila, 18 gennaio 2024. Groovy Fridays: ovvero un incontro che coinvolge tutti i sensi  tra l’Enoteca Casale Liberati di Stiffe, in provincia dell’Aquila, e deejay Seb al secolo Sebastian Alvares, artista peruviano e americano residente nella vicina Fontecchio, con un’ampia selezione di vini naturali a cura di Bebbo Liberati, accompagnati un ricco buffet di prodotti genuini locali, e una avvolgente e pirotecnica proposta musicale di rare groove da tutto il mondo, sia quello delle origini che quello contemporaneo.

L’appuntamento è a partire dalle ore 19,00 di domani venerdì 19 gennaio, all’Enoteca Casale Liberati, nella frazione del comune di San Demetrio ne’ Vestini, celebre per le grotte e cascate. Il Rare Groove è un genere musicale influenzato da funk, soul, jazz e rhythm and blues, ed è caratterizzato dall’uso di brani oscuri e difficili da trovare, che non erano ampiamente conosciuti o trasmessi dalle radio tradizionali, ed è emerso durante un periodo di sconvolgimenti sociali e politici nel Regno Unito. Era un genere abbracciato allo stesso modo dal pubblico bianco e nero e divenne un simbolo di unità e inclusività.

Spiega ancor meglio deejay Seb, “La parola groovy ha origine nella cultura jazz degli anni ’20 e Il termine divenne molto popolare durante il movimento della controcultura degli anni ’60. In un numero del 1943 della pubblicazione Correct English, il batterista Gene Krupa disse che il groove venne fuori da quelle sessioni di musica nel back-room, in cui ogni musicista suonava il brano secondo le sue nozioni individuali… Uno era, o non era, melodicamente nel groove. Una recente ricerca dell’Università di Tsukuba in Giappone, ha poi rivelato che la musica con groove può aumentare significativamente la funzione esecutiva e l’attività cerebrale associata, nei partecipanti che hanno familiarità con la musica. E il professor Soya assicura che ‘i nostri risultati indicano che le differenze individuali nelle risposte psicologiche alla musica groove, modulano gli effetti corrispondenti sulla funzione esecutiva. Pertanto, gli effetti del ritmo groove sulle prestazioni cognitive umane possono essere influenzati dalla familiarità o dalla capacità di elaborazione del ritmo”.




GLI ARCHI DELL’ISA SUONANO LE OTTO STAGIONI

Con Pellegrino al violino e furia al bandoneon

L’Aquila, 18 gennaio 2024. Un viaggio musicale tra due secoli e due mondi: dall’Europa del ‘700 alla Buenos Aires del Novecento, da Antonio Vivaldi ad Astor Piazzolla. Un concerto in cui tradizione e modernità si incontrano grazie al dialogo fra le Cuatro estaciones porteñas proposte da uno dei più grandi interpreti internazionali di bandoneón, Fabio Furlia, e le Quattro stagioni di Vivaldi interpretate da Ettore Pellegrino, violinista dalla carriera internazionale. Con loro gli Archi dell’orchestra dell’ISA. È questo il programma musicale dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese per il prossimo fine settimana con due appuntamenti: sabato 20 gennaio 2024 alle 18.00 all’Aquila, sul palco del Ridotto del Teatro “V. Antonellini” e domenica 21, sempre alle 18.00, a Tortoreto presso l’Auditorium del Centro Congressi Salinello Village.

Un’occasione di ascolto di brani celebri e molto amati, tanto per il virtuosismo quanto per la forza comunicativa che sono capaci di esprimere.

L’accostamento tra le due partiture, scritte a circa 250 anni di distanza (quella di Vivaldi fu pubblicata nel 1725, le Estaciones di Piazzolla furono composte tra il 1965 e il 1970) mette in contatto due concezioni diverse dei ritmi circolari con cui si muove il mondo. Nella spettacolare invenzione del veneziano prendono forma le voci e i suoni della natura che da soave in primavera si fa aspra d’inverno, e si evocano le attività umane scandite dall’avvicendarsi delle stagioni dell’anno. Piazzolla, che usa le stesse tonalità dei quattro concerti vivaldiani e ne offre continui riferimenti, propone in chiave intima ed emotiva il cambiamento di ogni parte dell’anno, quasi trattasse stagioni dell’animo. Il ponte fra il Settecento veneziano e il Novecento porteño, fra il violino e il bandoneón diventa dunque un transfer dall’esterno all’interno, dalla natura del mondo all’anima dell’uomo.

Gli interpreti: si esibirà in veste di konzertmeister Ettore Pellegrino, direttore artistico dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese e manager culturale di grande esperienza: ha ricoperto lo stesso incarico per il Teatro Marrucino di Chieti e, dal 2021 per la ICO Suoni del Sud di Foggia.

Svolge intensa attività concertistica in formazioni cameristiche e con istituzioni liriche e sinfoniche, sia come spalla che come solista, esibendosi in Italia ed all’estero. Lunghissimo l’elenco delle incisioni a cui ha preso parte. Dedica impegno e cura alle giovani generazioni: didatta da decenni, oggi è Docente di Violino presso il Conservatorio Statale di musica “A. Casella” dell’Aquila.

Fabio Furia compositore ed arrangiatore, è considerato uno dei più importanti bandoneonisti d’Europa. Il suo talento è noto a numerose istituzioni e festival musicali, nazionali ed internazionali e la sua attività concertistica lo ha portato ad esibirsi in tutto il mondo nelle più prestigiose sale da concerto, fra cui la Tonhalle di Zurigo, Dvorak Hall del Rudolfinum di Praga, il Teatro Bozar di Bruxelles, Parco della Musica di Roma, l’Auditorium Arvedi di Cremona, il Teatro Lirico di Cagliari, l’Onassis Culture Center di Atene e la Großer Saal di Klagenfürt.

I biglietti sono disponibili in prevendita online su ciaotickets.com e nelle rivendite del circuito. Vendita diretta il giorno stesso del concerto presso i botteghini a partire dalle ore 16.00.




IL CANTO DELLE CREATURE

Conclusione di un progetto di prevenzione delle dipendenze psicologiche

Giulianova, 18 gennaio 2024. Il canto delle creature, scritto e diretto dalla dottoressa Sonia Delle Monache, è il titolo della rappresentazione, patrocinata dal Comune di Giulianova e  andata in scena martedì scorso al Kursaal, nel corso di una entusiasmante mattinata d’arte, cultura e crescita personale.  Protagonisti dell’evento, gli studenti dell’ Istituto Crocetti- Cerulli che, supportati dalla Asl di Teramo,  hanno concluso, non sui banchi ma dal palco, un progetto di prevenzione delle dipendenze psicologiche.

Ludopatia, eccessivo uso di internet e altri comportamenti disfunzionali, sono stati individuati,  approfonditi e decodificati lungo un percorso formativo coordinato dal dottor Gaetano Ruggieri del Ser.D di Teramo e dalla dottoressa Lina Buchicchio del Ser.D  di Nereto-Giulianova. Ad una prima fase teorica, è seguita un’esperienza di teatralizzazione, presentata appunto martedì al Kursaal dalle classi coinvolte (  3E 3B 3C 4E 4I dell’ Ipsedoc, quarte dell’indirizzo Meccanico e Informatico dell’ Itt,  Terze e Quarte dell’  Ipsia). Il progetto, a cui hanno collaborato gli insegnanti Rolando Macrini e Giovanna Spinelli, ha avuto come referenti i docenti Rosaria Druda e Roberto Malavolta.

Erano presenti al Kursaal il Vicesindaco Lidia Albani, che ha espresso il plauso dell’ Amministrazione Comunale, ed il dirigente dell’ Istituto Luigi Valentini. Da entrambi, il ringraziamento sentito alla Asl di Teramo e ai Ser.D di Teramo e Nereto-Giulianova.

La collaborazione con gli operatori del Servizio territoriale ha portato a risultati più che positivi, risultati, sottolineano gli insegnanti, che hanno sorpreso tutti. Anche gli studenti più introversi hanno mostrato abilità comunicative inaspettate, segno evidente che la strategia educativa adottata ha grandi potenzialità e vantaggi preziosi.




LA STORIA D’ITALIA

Con Pino Aprile

Spoltore, 18 gennaio 2024. Il giornalista e scrittore Pino Aprile, sarà ospite del presidente della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Spoltore, l’avvocato Luigi Spina, per parlare di due libri, freschi di stampa ossia: “Il nuovo terroni” che è la versione definitiva del bestseller di Aprile, “Terroni”, che ha riscritto per sempre la storia d’Italia e “La brigante bambina” (entrambe Libreria pienogiorno). L’appuntamento è per sabato 20 gennaio alle ore 18.00, l’autore dialogherà con la giornalista Alessandra Renzetti e l’appuntamento sarà impreziosito dalle letture di Valentina Cipollone e le musiche di Mario Canci.

“Il nuovo terroni” è “non solo un bestseller – come si legge nelle note di presentazione del volume – ma un longseller che è entrato di prepotenza nel dibattito storico e civile, conferendo nuova consapevolezza e restituendo orgoglio. Un libro spartiacque, se è vero, come ha scritto Giordano Bruno Guerri, che dopo la sua pubblicazione nulla sarebbe più potuto continuare allo stesso modo, e avremmo avuto un’Italia e una storia “prima” e “dopo” “Terroni”.

Tutto questo accadeva più di un decennio fa ed “Il nuovo terroni” ripropone quel libro manifesto con importanti integrazioni e con tre nuove e decisive parti, del tutto inedite: le prove del massacro, uno studio inappuntabile e clamoroso, lungo appunto dieci anni, dimostra con dati demografici incontrovertibili la dimensione di quello che è stato un vero e proprio genocidio; il caso Sardegna: ricostruendo la storia della presenza sabauda dal 1724 si scopre che i piemontesi anticiparono sull’isola tutto quello che poi fecero nel Regno delle Due Sicilie a partire dal 1861. Una parte del Paese considerata come colonia e terra di conquista, con saccheggi, stragi, privazioni di ogni diritto, plotoni di esecuzione itineranti che giustiziavano “alla voce”.  Le conseguenze politiche: con la nascita di iniziative e movimenti mai esistiti in un secolo e mezzo, e la conseguente denuncia di storture, diseguaglianze, iniquità.

“Io voglio un uomo solo. Voglio sceglierlo io. E dev’essere pieno di universi”. Luisa ha sedici anni, è vivace, appassionata, gran conoscitrice dei poteri delle erbe, atavicamente allergica al sopruso. Capelli folti, lunghi sulle spalle, occhi grandi color della terra bagnata, profondi come due pozzi, e una bocca rosso ciliegia che fin dalla culla le ha dato in sorte il soprannome di Cerasella ed è la protagonista del romanzo “La brigante bambina” di  Pino Aprile. Quando da ragazzina sta per sbocciare donna, l’invasione del Regno delle Due Sicilie da parte dell’esercito sabaudo per unificare l’Italia farà di lei una brigantessa, costretta dagli eventi a prendere le armi e la via del bosco, insieme al fratello e a un mite maestro, Antonio. Sarà la loro piccola banda a concepire il progetto di unire, sotto un unico comando e una sola strategia, tutte le formazioni sorte per contrastare l’occupazione militare. E sarà proprio lei, la più piccola di tutti, la brigante bambina, a guidare le peregrinazioni del gruppo in una terra devastata da un esercito invasore e da bande contrapposte, rivelando grandi doti di saggezza e di coraggio. Cosa non insolita, si vedrà, perché la guerra si farà tempo di emancipazione per molte donne: nella loro odissea fra formazioni di resistenti, incontreranno, alla testa di bande temibili, Michelina Di Cesare, la terribile Ciccilla e altre formidabili combattenti che la passione per i propri uomini e per la libertà ha portato a unirsi alla lotta. Con protagonisti che attraversano gli accadimenti di una storia per molti versi ancora misconosciuta, Pino Aprile dà vita all’epopea di un popolo e a un romanzo d’amore e libertà.




I GRANDI MAESTRI Alessio Bidoli – Bruno Canino

Omaggio a Milstein al Teatro Comunale “Maria Caniglia” domenica 21 gennaio ore 17.30

Sulmona, 18 gennaio 2024. Torna dopo due anni al Teatro Caniglia di Sulmona il grande musicista napoletano Bruno Canino, concertista di fama internazionale, riconosciuto come uno dei massimi pianisti e cameristi dei nostri tempi,  artista che ha attraversato per quasi un secolo la storia della musica, collaborando con i maggiori strumentisti e direttori d’orchestra contemporanei.

Bruno Canino, classe 1935, Alessio Bidoli  classe 1986:  due artisti   distanti cinquant’anni  che suonano sul palcoscenico in perfetta sintonia  annullando l’ ‘age gap’.

Domenica 21 gennaio alle ore 17.30 per la stagione della Camerata Musicale, il M° Canino in duo con il giovane violinista Alessio Bidoli saranno protagonisti dell’ omaggio al violinista russo Nathan Mironovič Milstein , proponendo un apposito repertorio che evidenzia la difficile tecnica dello strumento.

Alessio Bidoli, violinista classe 1986, raffinato interprete dotato di grandi qualità tecniche ed espressive, ha iniziato a studiare lo strumento a 7 anni e dopo aver insegnato al  Conservatorio Piccinni di Bari è attualmente docente al Cilea di Reggio Calabria.  E’ direttore artistico del Festival “Musica in Corte”  a Crema.

Pianista, clavicembalista e compositore napoletano Bruno Canino, classe 1935, allievo di Vincenzo Vitale e di Enzo Calace per il pianoforte, e di Bruno Bettinelli per la composizione, si è distinto nei concorsi internazionali di Bolzano e di Darmstadt già alla fine degli anni Cinquanta. Inizia poi una lunga carriera di concertista in tutto il mondo, durante la quale collabora con artisti come Cathy Berberian, Severino Gazzelloni, Itzhak Perlman, Salvatore Accardo, Uto Ughi, András Schiff e Viktoria Mullova, viene anche diretto da Claudio Abbado, Riccardo Muti Sawallisch, Boulez. Ha frequentato con particolare assiduità il repertorio moderno e contemporaneo (Busoni, Berio, Stockhausen, Rihm, Kagel) collaborando anche con giovani strumentisti. È stato docente di pianoforte al conservatorio di Milano e alla Hochschule di Berna. Tiene regolarmente corsi di perfezionamento nelle istituzioni musicali in tutto il mondo. E’ docente alla Scuola di musica di Fiesole e ha insegnato alla Escuela Reina di Sofia. Direttore artistico presso vari enti, dal 1999-2002  è stato direttore musicale della Biennale di Venezia.

Il Duo Bidoli-Canino si è formato nel 2013,  ha all’attivo l’incisione discografica di cinque album e rappresenta un esempio di come, in un dialogo generazionale, la musica può azzerare le distanze.

In questa serata con  “Omaggio a Milstein” offrirà al pubblico un percorso cronologico attraverso brani virtuosistici di diverse epoche, dal Settecento al Novecento, in un programma di grande difficoltà tecnica e di intenso impatto emotivo.

Il concerto si apre con la Sonata per violino in sol minore, più nota come “Il trillo del diavolo”: è una sonata per violino e basso continuo scritta dal compositore Giuseppe Tartini (1692-1770),  famosa per essere tecnicamente molto impegnativa. La versione più nota del pezzo è la revisione di Fritz Kreisler(1875-1962) che aggiunse fioriture e cadenze alla partitura originale. Il programma si completa con musiche di Saint-Saëns (1835-1921), Henryk Wieniawski (1835-1880), Camillo Sivori (1815-1894) e Maurice Ravel (1875-1937).

PROGRAMMA

Giuseppe Tartini (1692-1770) / Fritz Kreisler (1875-1962)

Sonata per violino e basso continuo in sol minore, B. g5 “Il trillo del diavolo”

II. Allegro

III. Andante

IV. Allegro

Camille Saint-Saëns (1835-1921)

Sonata in re minore per violino e pianoforte n. 1, op. 75

I . Allegro agitato

II. Adagio

III. Allegretto moderato

IV. Allegro molto

***

Henryk Wieniawski (1835-1880)

Polonaise Brillante in la maggiore n. 2, op. 21

Camillo Sivori (1815-1894)

Fantasia su temi tratti da “Un Ballo in Maschera” di Verdi op. 19

Maurice Ravel (1875-1937)

Tzigane, Rapsodie de Concert

PROSSIMO APPUNTAMENTO

domenica 28 gennaio 2024  ore 17.30

storia e leggenda di Wladyslaw Szpilman, il pianista del ghetto di Varsavia

Francesco Nicolosi pianoforte

Stefano Valanzuolo testo e voce narrante 




IL SINDACATO ITALIANO VISTO DALLA CIA

Un libro di Raffaele Romano. Il 26 gennaio alla Libreria Colacchi, alle 17, ne parleranno Giorgio Benvenuto, Fabrizio Marinelli e l’autore del volume

di Goffredo Palmerini

L’Aquila, 18 gennaio 2024. Sarà presentato a L’Aquila venerdì 26 gennaio, alle ore 17, presso la storica Libreria Colacchi (Corso Vittorio Emanuele II, 5) il volume “Il Sindacato italiano visto dalla CIA – Dal Fascismo alla Guerra Fredda” di Raffaele Romano. Pubblicato di recente da Amazon, secondo di una trilogia che ha già visto uscire nel 2022 “Andreotti, Craxi e Moro visti dalla CIA”, il libro amplia la ricerca condotta dall’Autore sul sindacato italiano avendo egli potuto accedere ai documenti segreti della CIA, l’Agenzia di Intelligence americana, e del Dipartimento di Stato grazie al FOIA (Freedom of Information Act). Obiettivo di Raffaele Romano è quello di far conoscere la Storia vera fondata su documenti, in contrapposizione alle narrazioni pregiudiziali. Le conclusioni a cui arriva l’Autore sono quelle di un capovolgimento di fatti storici dati per acquisiti che invece egli dimostra tali non sono.

Presentando il volume a L’Aquila ne parleranno GIORGIO BENVENUTO, presidente della Fondazione Bruno Buozzi, già Segretario Generale UIL e Parlamentare, FABRIZIO MARINELLI, presidente della Deputazione Abruzzese di Storia Patria e ordinario di Storia del diritto presso l’Università dell’Aquila, e l’autore RAFFAELE ROMANO. Modererà l’incontro il giornalista e scrittore GOFFREDO PALMERINI.

Utilizzando numerosi documenti della CIA, del Dipartimento di Stato e di altre significative fonti, Romano presenta uno studio autorevole anche sull’OSS (Office of Strategic Services), il servizio segreto da cui nacque anni dopo la CIA. A capo dell’OSS in Italia, durante la Seconda Guerra mondiale e negli anni successivi, vi fu l’italo-americano Max Corvo che, in un suo libro, offrì un quadro dettagliato del lavoro della Sezione d’Intelligence segreta italiana, del suo rapporto con altre parti della comunità dell’intelligence e dell’impatto delle sue operazioni sulle relazioni italo-americane del dopoguerra. Ciò premesso, il saggio di Romano copre un arco temporale che va dagli anni ’30 agli anni ’80 del Novecento, con particolare attenzione ad una gran quantità di documenti desecretati riferiti al periodo 1941- 1951 in Europa ed in Italia e che afferiscono al mondo sindacale italiano ed europeo.

Scrive Romano: “Questo libro lo si è potuto scrivere, come il precedente Andreotti, Craxi e Moro visti dalla CIA, solo in virtù della forza della democrazia statunitense.” In particolare, ciò è stato possibile grazie al sacro ed intoccabile “diritto all’informazione” da parte di ogni singolo cittadino, anche se non americano. Il periodo è contrassegnato da due fenomeni: la democrazia esportata da Washington nell’ovest dell’Europa e quella esportata da Mosca nell’est europeo, nelle Repubbliche Popolari sotto l’orbita sovietica. All’interno della guerra se ne aprì dunque un’altra, più cruenta e invisibile ai più, quella fra gli apparati di sicurezza per il controllo di Paesi che sarebbero ricomparsi sul proscenio mondiale in funzione del dominio economico e commerciale dei vincitori. In Italia, come in altri Paesi europei, si dovette scegliere fra il mondo capitalistico americano e quello collettivizzato dei sovietici. Per fortuna la maggior parte scelse la democrazia e il libero mercato e ciò determinò scelte dolorose, anche sopraffazioni. In Italia molti purtroppo, tra sindacalisti e politici, non compresero e scelsero l’oriente piuttosto che l’occidente.

In estrema sintesi il libro è uno spaccato storico di quanto accaduto in quei terribili 50 anni del XX secolo. In primis un’analisi sugli errori politici del partito socialista e di Nenni, in particolare, che si lasciò irretire da Togliatti in un patto d’unità d’azione fino al 1956 e che consacrò il partito ad un ruolo ancillare e subalterno, sia interno che internazionale, che solo l’avvento di Craxi e dei socialisti quarantenni nel 1976 ribaltò. Poi c’è il filo rosso dei socialisti riformisti nel Sindacato che, guidati da Bruno Buozzi, rimisero in piedi l’unità sindacale firmando il “Patto di Roma”, fino ai misteri legati all’uccisione dello stesso Buozzi nel giugno 1944. Inoltre, attraverso molti documenti riprodotti, si rovesciano in toto falsi storici come quelli legati alla nascita della CISL e della UIL in cui il vero finanziato dagli Stati Uniti fu il sindacato CISL di Giulio Pastore, mentre, contro una vulgata comune, si chiarisce che gli americani erano contrari alla nascita di un sindacato socialista UIL, in quanto Nenni faceva una politica che talvolta scavalcava a sinistra persino Togliatti. Dal riformista Bruno Buozzi, passando per Italo Viglianesi fino ad arrivare a Giorgio Benvenuto, nel volume si evidenzia che la forza del vero riformismo italiano, in contrapposizione al massimalismo dogmatico che non aveva mai consentito la nascita d’un grande movimento socialista come in tutti gli altri Paesi occidentali, fu quello dei sindacalisti socialisti italiani. 

Questo libro di Raffaele Romano è diretto ad una vastissima platea ed ha come scopo principale quello di far conoscere all’opinione pubblica, grazie ad un’accurata inchiesta giornalistica, fatti che i veri storici, quelli di professione, si incaricheranno poi di collocare in maniera scientifica. Il lavoro si basa su una ragguardevole quantità di documenti desecretati di Servizi di intelligence, Diplomatici, Dipartimento di Stato americano, Casa Bianca, e inoltre interviste, articoli ed atti di Commissioni parlamentari d’indagine, italiane e straniere.

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Raffaele Romano è un giornalista e scrittore di Storia contemporanea. Attualmente collabora con Pensa Libero, La Voce di New York, Avanti online e col Nuovo Giornale Nazionale. In passato ha collaborato con l’Avanti per diversi anni, col quotidiano economico finanziario Ore 12 e ha lavorato all’ufficio stampa del Sindaco Roma. Aver avuto per docenti all’università storici insigni quali Renzo De Felice, Gaetano Arfè e Gabriele De Rosa, e aver fatto la tesi in storia contemporanea col prof. Francesco Malgeri, lo hanno forgiato nella costruzione di una visione storico-contemporanea che lo ha guidato su tutto quanto egli ha scritto in articoli e saggi. Durante la pandemia ha avuto tempo e modo di mettere mano a tutta la documentazione che aveva accumulato in diversi anni e di ricostruire empiricamente le interferenze straniere nella politica interna dell’Italia, in un arco temporale che va dal 1941 al 1994, con la pubblicazione del volume “Andreotti, Craxi e Moro visti dalla CIA”. Il libro di recente pubblicato “Il Sindacato italiano visto dalla CIA. Dal Fascismo alla Guerra Fredda” è il sequel del precedente. L’autore si è avvalso del FOIA statunitense, che gli ha consentito di poter pubblicare documentazione desecretata dai precedenti “top secret” per il periodo che va dagli anni ’30 agli ’80 del secolo scorso. In passato Raffaele Romano ha pubblicato una biografia storico politica su Giacomo Matteotti, il piano sanitario per il Lazio, un’inchiesta sulle italiche corporazioni “I furbetti della penisola”, ed altro ancora.




LUTTO IN ATENEO

È scomparso il Prof. Luigi Bignardi. Il cordoglio del rettore Edoardo Alesse

L’Aquila, 18 gennaio 2024. L’Università dell’Aquila comunica, con dolore, che è venuto a mancare il Prof. Luigi Bignardi, già rettore di questo ateneo dal 1995 al 2004 e, dal 2011, anche professore emerito.

Nato il 20 gennaio 1937, il prof. Bignardi si era laureato in Ingegneria meccanica all’Università di Genova nel 1963, divenendo, subito dopo, prima assistente e poi professore incaricato di Macchine.

“All’Aquila arrivò nel 1971” lo ricorda il rettore Edoardo Alesse “Nel 1978 partecipò e diede un contributo fondamentale allo sviluppo della neonata Facoltà di Ingegneria, promuovendo il corso di Laurea in Ingegneria Meccanica, quello in Ingegneria per l’Ambiente ed il Territorio e quello in Ingegneria Elettronica. Della facoltà di Ingegneria fu anche preside, dal 1982 al 1995, anno in cui divenne rettore, succedendo a Giovanni Schippa e rimanendo in carica fino al 2004. Nel 2011 era stato insignito del titolo di professore emerito. Tra i tanti incarichi ricoperti, vorrei ricordare anche quello membro della Commissione nazionale il riordino degli studi di Ingegneria istituita dal Ministro della Pubblica Istruzione On. Franca Falcucci. Fu anche promotore del dottorato di Ricerca in Ingegneria delle Macchine in consorzio tra l’Università dell’Aquila e l’Università Federico II di Napoli, tra i primi istituiti a livello nazionale. Lo ricorderemo sempre non solo per il suo alto profilo di professore e studioso ma anche per le sue capacità gestionali e la sua grande umanità. Il nostro ateneo gli deve molto. Esprimo pertanto a nome di tutta la comunità accademica sentimenti di profondo cordoglio, rivolgendo un pensiero particolare alla sua famiglia e ai suoi amici più cari”.




PARADIGMI DELLA COMPLESSITÀ

Uscita la nuova raccolta poetica di Silvia Elena Di Donato

Nella collana Il gabbiere, diretta da Sante De Pasquale, la Di Felice Edizioni ha pubblicato di recente (gennaio 2024) Paradigmi della complessità, la nuova silloge della prof. poeta del Liceo “G.B. Vico” di Chieti. “Emozione e vertigine mi sembrano le chiavi di volta di questo edificio di parole”: così l’autorevole penna del noto leopardista Vincenzo Guarracino, che ha firmato la prefazione.

Una poesia in dialogo costante con grandi maestri del pensiero, spesso richiamati in esergo, che potrebbe per ampi tratti definirsi poesofia, in quanto declina, indaga e sviluppa nella forma peculiare della parola poetica una varietà di temi di caratura filosofica. Testi di grande suggestione e passaggi di notevole intensità lirica si accompagnano e si alternano ad una versificazione più distesa, capace sempre e comunque di limpida e delicata musicalità.

La prima recensione non si è fatta attendere e viene dal consueto acume della poetessa Nanda Anibaldi: “L’ha coniugata in ogni direzione: la complessità, certo. Quella complessità che per etimo intreccia la non omogeneità le cui parti, separate e distinte all’origine, per osmosi diventano Uno, senza perdere ciascuna la peculiarità dell’essenza del proprio essere. E non solo: l’ha vissuta sull’oggi con spietata consapevolezza o con dolce abbandono.

Alla lucidità di un pensiero messo sotto vetrino, si alterna così il ribollire di un pensiero che si racconta senza raccontare. L’autrice cattura la complessità che è nei primordi del Caos o dell’ἀπείρων e la fa sua con una poesia assai colta e certamente non di immediata lettura, che impegna invece in uno sforzo di comprensione, quando il pensiero si eleva al di sopra di sé stesso per scoprire il senso vero delle cose, veicolato dalle emozioni che Silvia Elena esplora dentro di sé e fuori da sé.

Tocca tutte le corde del diapason fino a salire sopra le righe, privilegiando la parola che chiama le cose per farle uscire dal loro anonimato, che dà ad esse un nome, che le disseppellisce dal profondo per portarle alla superficie. Una risalita di un gioco talvolta d’azzardo, ma sempre giocato a carte scoperte sul tavolo verde. Un gioco temerario che non teme la nudità, che non conosce nascondimenti, che si guarda allo specchio per conoscersi, che non disdegna lo sdegno e il peccato, che si accusa e si perdona, che si confessa aspettando l’assoluzione mai scontata, per quell’idea di Dio che può essere e non essere.

E così prende corpo nella sua poesia quella “armonia degli opposti” che esprime una straordinaria sinfonia. Silvia Elena Di Donato esplora le sconnesse geografie / di un non minuzioso presente con un’arsura che non si disseta e con una proiezione che spinge sempre avanti le proprie coordinate per costruire orizzonti d’un’ampiezza che non teme confronti.”

Attesa a breve la prima presentazione della raccolta.