EDUARDO DE FILIPPO NEL MONDO

A quarant’anni dalla scomparsa e poeti narratori e viaggiatori – giornalisti in Abruzzo. Due libri curati da Dante Marianacci al Fla

Pescara, 9 novembre 2024. Domenica 10 novembre, dalle ore 11 alle ore 13, nella Sala Favetta del Museo delle Genti d’Abruzzo, dopo i saluti istituzionali del sindaco di Pescara, Avv. Carlo Masci, e del vicepresidente dell’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo, Simone Gambacorta, verranno presentati due libri curati da Dante Marianacci, che dialogherà con il giornalista Rai Antimo Amore, entrambi appena editi dall’editore Ranieri.

Il primo, Eduardo nel mondo, quattro conversazioni sul grande commediografo napoletano, unitamente (con una bibliografia delle rappresentazioni all’estero), che coinvolgono la scrittrice Isabella De Filippo Quarantotti, vedova di Eduardo, tra l’altro originaria di Chieti, il critico teatrale Ghigo De Chiara, l’impresario Carlo Molfese e l’attrice Angela Pagano.

Le conversazioni vennero registrate nel 1992 a Dublino, dove allora Dante Marianacci prestava servizio come addetto culturale all’Istituto Italiano di Cultura, in occasione di una grande mostra fotografica e documentaria, con manifesti, lettere e immagini dedicati alla fortuna di Eduardo, in cui si dimostrava “l’universalità del teatro di Eduardo De Filippo, compresa e acclamata dalle platee del mondo intero”, organizzata nell’ambito della XXXIII edizione del Dublin Theater Festival. All’evento pescarese parteciperanno Mario De Bonis, amico personale di Eduardo e autore di un bel volume a lui dedicato, in cui ripercorre le tappe del loro rapporto, e la nota cantante napoletana Assunta Arnese, accompagnata alla chitarra da Biagio Di Carlo. 

Il secondo volume che verrà presentato, Scrittori e giornalisti in Abruzzo e nel mondo. Da Estella Canziani a Vito Moretti, raccoglie gli atti del terzo convegno organizzato dalla Casa della poesia in Abruzzo – Gabriele d’Annunzio e dall’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo sul tema Poeti, narratori e viaggiatori-giornalisti in Abruzzo (il quarto si terrà il prossimo 22 novembre), che “esplora – come ha scritto Stefano Pallotta nella Prefazione – le intersezioni tra giornalismo, storia e letteratura, mostrando come queste pratiche si influenzino reciprocamente e come abbiano contribuito alla comprensione e alla narrazione del mondo.”

Dei quattordici relatori che hanno preso parte al convegno interverranno Daniela D’Alimonte, Antonella del Ciotto, Franco Di Tizio, Simone Gambacorta, Andrea Gialloreto, Fabrizio Masciangioli e Daniela Quieti.

Dante Marianacci, già dirigente per la cultura del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale, ha pubblicato libri di poesie, romanzi, saggi e varie antologie europee, tra le quali L’Europa sulla scena, in collaborazione con Joseph Farrell, che raccoglie in due volumi e in ventitré lingue testi teatrali di giovani autori di 25 paesi europei.

È stato vicepresidente dei Premi Internazionali Flaiano di letteratura, teatro, cinema, radio e televisione (fondati da Edoardo Tiboni, di cui Eduardo De Filippo fu il primo presidente), presidente del Centro Nazionale di Studi dannunziani e della Fondazione Aria. Attualmente è presidente della Casa della poesia in Abruzzo – Gabriele d’Annunzio.




FËDOR DOSTOEVSKIJ I TORMENTATI

Al Salotto Culturale CRP

Teramo, 9 novembre 2024. Mercoledì 13 Novembre 2024 alle ore 18,15  nella  Sede dell’Annunziata Via N. Palma 31 a Teramo,  (patrocinio  MIC, Città di Teramo,   Fondazione Tercas, Provincia Teramo), il Salotto culturale Prospettiva Persona 2024 sessione autunnale organizza l’incontro col Professor Vincenzo Di Marco sul tema: “Fëdor Dostoevskij, I tormentati”. Alcuni  brani verranno letti da Biancamaria Di Domenico.

I tormentati

Nel libro quarto, parte seconda, del capolavoro di Dostoevskij, I fratelli Karamazov, intitolato “I tormentati”, dopo la presentazione degli antefatti con la storia della famiglia e i contrasti tra padre e figli, siamo portati con mano allo studio delle personalità principali della storia: Dmitrij, Ivan, Alëša, Katerina Ivànovna, Grùšen’ka, il capitano Snegirev.

Le loro delusioni e tradimenti, l’avidità e la frustrazione, il risentimento e l’ansia di autodistruzione sono i veri soggetti della narrazione, che continueranno a perseguitare i “tormentati” per tutta la vicenda fino all’esito finale. In questo universo intricato, malefico e definitivo, il genio di Dostoevskij utilizza il doppio registro della disillusione e della speranza, della violenza e della rigenerazione, dell’abiezione e della scommessa, invitandoci a riflettere sulla responsabilità verso l’altro uomo come il Dio biblico fece per primo con Caino(VDM).




SOLE OSCURO

Il novantenne de Benis al Fla per Drakon edizioni

Pescara, 9 novembre 2024. Remo Deconte, ottantenne che decide di non cedere al suo imminente declino, incontra la giovane Martina al parco di Villa Borghese. La ragazza ama e dipinge gli acquerelli. È bellissima, ma la poliomielite avuta da bambina le ha menomato una gamba.

Un quadro complesso ma di grande impatto emotivo quello offerto dal romanzo “Sole oscuro” di Bruno de Benis, fiero e vivace signore di novant’anni che ha iniziato a scrivere fin da ragazzino ed oggi si presenta al Fla di Pescara con il suo lavoro per la Drakon edizioni di Villa Raspa di Spoltore (Pe). L’appuntamento è per domenica 10 novembre alle ore 18.00 presso Sala Unione – Nuovo Spazio Fla a piazza Unione. Dialoga con de Benis, la giornalista Alessandra Renzetti.

Deconte ha un tormento che lo perseguita da anni: da ragazzo rifiutò la compagnia di Elena, una ragazzina graziosa ma disabile, claudicante. Seppe poi che la bellissima Elena, ormai donna, sola e senza amore, aveva posto fine alle sue sofferenze con l’estremo gesto del suicidio.

Martina, per il vecchio Deconte, diventa la gioia delle sue giornate, la sua rinascita spirituale, la possibilità di rimediare in qualche modo alla sua infamia di giovane immaturo, la sua catarsi. Quella straordinaria e dolce intesa che si stabilisce tra “nonno e nipote” ridarà a Martina la dignità che la disabilità le aveva sottratto e riuscirà a realizzare anche il progetto per lei più grande e profondo.

Bruno de Benis viveva a Roma e, incuriosito dai nomi delle vie, cercava notizie su quei personaggi scritti sui muri.

Non aveva nemmeno il vocabolario, e le parole le rubava ascoltando i discorsi dei grandi quando parlavano di guerra o di politica. Crescendo riuscì sempre meglio a incasellare parole e saperi, finché una gentile professoressa gli rivelò del suo talento nella scrittura che sarebbe stato bene coltivare.

E così fu. Finalmente nel ‘71, a Melbourne, vide la luce “Il Complotto”, il suo primo romanzo. Ne seguirono tanti altri, compreso questo che hai tra le mani. Evento gratuito fino ad esaurimento posti.




COMMEMORAZIONE DEGLI EROICI PARTIGIANI DI SANTA BARBARA

di Filippo Paziente

Chieti, 9 novembre 2024. L’8 novembre, ricorrendo l’81° anniversario del loro sacrificio, abbiamo commemorato gli eroici partigiani Francesco Sciucchi e Antonio Aceto, presso il cippo che li ricorda, eretto l’8 novembre 1945 da Alessandro Sciucchi, padre di Francesco. Erano presenti alcuni congiunti, i sindaci di Bucchianico e Palombaro, dirigenti e soci dell’ANPI e dello SPI. Abbiamo scoperto una pietra della Maiella, donata dall’amministrazione di Palombaro, su cui sono impresse le foto dei due Martiri. 

Erano componenti di un nucleo della banda Palombaro operante nella contrada Santa Barbara. Sciucchi, di anni 35, era tenente medico,  aveva partecipato alla campagna d’Albania e prestato servizio nell’ospedale militare di Chieti. Aveva tre fratelli, due sposati e uno celibe.  Con una radio ricetrasmittente, manteneva i collegamenti con gli inglesi, di cui aveva studiato la lingua.  Aceto, di anni 24, aveva quattro figli in tenera età: lavorava come mezzadro nella proprietà del suocero di Carlo Cavorso, fratello di Nicola, uno dei nove partigiani fucilati a Colle Pineta di Pescara l’11 febbraio 1944. Aveva Aveva combattuto in Grecia, in Albania e in Africa. Tornato in patria, si unì al nucleo di Sciucchi, aiutando gli ex prigionieri inglesi ad attraversare il fronte.

In seguito alla delazione di alcune spie prezzolate, furono entrambi arrestati  dai tedeschi, trasportati a un paio di Km sotto Bucchianico e fucilati.

L’8 novembre 1943 furono uccisi dai tedeschi altri due partigiani del nucleo di Santa Barbara: Roberto Agostini e Ruggero Carlone, in modo diverso. Carlone era un giovane contadino di 21 anni. Secondo la testimonianza della signora Anna Carlone, sua lontana parente, “cadde falciato dalla mitragliatrice tedesca  nel disperato tentativo di proteggere Sciucchi mentre stavano per sparargli”. Trasportato agonizzante all’Ospedale Civile, morì il giorno dopo. Agostini era un colonnello di artiglieria; aveva partecipato alla campagna di Grecia accanto al capitano di artiglieria Trieste Del Grosso. Per la sua esperienza, fu nominato componente del comando militare del Comitato Provinciale di Liberazione.  Quando i nazisti spararono un colpo di pistola per segnalare ai camerati la cattura di Sciucchi, il colonnello,  che si era rifugiato in una masseria per sottrarsi ai pericoli dei bombardamenti, udito lo sparo, temendo di essere arrestato,  cercò di scappare, ma fu raggiunto in pieno da una raffica di mitraglia, che lo stese morto sul posto.

Una riflessione sui tre militari partigiani. Nei territori occupati dai fascisti, al pari degli altri militari italiani, anche loro avevano compiuto rastrellamenti  feroci contro i coraggiosi partigiani che combattevano  per liberare la loro patria dagli invasori. Dopo l’8 settembre, tutti i soldati furono posti di fronte al dilemma: che fare? Alcuni, i fascisti “duri e puri”, scelsero di restare fedeli a Mussolini e di entrare nella RSI; altri, come Sciucchi, Aceto e Agostini,  scelsero di combattere per la libertà della propria patria: dopo aver combattuto a fianco dei nazisti contro partigiani dei territori occupati, divennero partigiani italiani combattenti contro i nazifascisti.




PREMIO GIORNALISTICO GIANNI FOSSATI 2024

Giovanni Angelucci vince il premio dell’accademia italiana della cucina. Il giovane teatino, già volto noto del piccolo schermo per i suoi programmi tv di cucina e viaggio intorno al mondo su Gambero Rosso TV, ha ricevuto ieri a Milano il riconoscimento per l’impegno nel suo lavoro

Pescara, 8 novembre 2024. È andato a Giovanni Angelucci il premio istituito in memoria del giornalista Gianni Fossati, morto a causa del Covid nel marzo del 2020.

Il giovane teatino, già volto noto del piccolo schermo per i suoi programmi tv di cucina e viaggio intorno al mondo su Gambero Rosso TV, ha ricevuto il riconoscimento, giunto al quarto anno, per l’impegno nel suo lavoro con il quale valorizza quotidianamente la cucina italiana.

Il premio Gianni Fossati – assegnato dall’antica Accademia Italiana della Cucina, fondata nel 1953 – è stato consegnato a Milano durante la cerimonia del 7 novembre. Alla penna del gastronomo teatino è stato riconosciuto il valore di essere una delle voci che più si sono distinte “per il loro impegno alla riscoperta e alla valorizzazione delle abitudini e tradizioni gastronomiche italiane”, come ha sottolineato il Presidente dell’Accademia Paolo Petroni.

Giovanni Angelucci, approdato ormai da qualche anno sulla scena televisiva, continua a raccontare con passione e dedizione le molteplici storie attorno a cuochi, produttori, ingredienti, tradizioni gastronomiche e continua imperterrito a compiere il giro del mondo in cerca di nuovi sapori e odori da divulgare.

“Onorato e orgoglioso di contribuire quotidianamente alla valorizzazione della cucina italiana con il mio lavoro. Grazie! – ha dichiarato Angelucci – Un auspicio per me e i miei colleghi: abbiamo la fortuna di svolgere uno dei lavori più belli e romantici del mondo, proviamo a mantenere lo stesso entusiasmo delle prime interviste fatte, dei primi articoli scritti e delle prime cene importanti condivise. Perché sarà quando non ci stupiremo più di cotanta meraviglia che sarà allora giunto il momento di farci delle domande. Per il momento, però, io ho più fame di ieri e sono pronto per ricominciare a viaggiare insieme a voi domani.  Buon appetito e viva la cucina italiana!”.

Insieme a lui sono state premiate la direttrice de ilGusto Eleonora Cozzella e la giornalista e scrittrice Camilla Baresani.




IL CATALOGO DELLA MOSTRA TRASFIGURAZIONI

Incontro tematico con gli artisti e presentazione (4 luglio 2024 – 2 febbraio 2025). Opere di CaCO3 / Marco De Luca a cura di Laura Salerno e Giovanni Gardini

 Venerdì 22 novembre 2024 ore 17:30 Abbazia di Santo Spirito al Morrone

Sulmona, 8 novembre 2024. Venerdì 22 novembre 2024, a partire dalle ore 17.30, presso la sala video del museo dell’Abbazia di Santo Spirito al Morrone di Sulmona, si terrà un focus tematico, a cura dei Musei Archeologici Nazionali di Chieti – Direzione regionale Musei nazionali Abruzzo, con gli artisti e i curatori della mostra intitolata Trasfigurazioni, la quale presenta, all’interno dei suggestivi spazi dell’ex Refettorio, le opere musive di CaCO3 – un collettivo formato da Âniko Ferreira da Silva, Giuseppe Donnaloia e Pavlos Mavromatidis – e Marco De Luca, artisti di spicco nel panorama dell’arte contemporanea.

L’incontro tematico, al quale interverranno Massimo Sericola, Direttore dei Musei Archeologici Nazionali di Chieti – Direzione regionale Musei nazionali Abruzzo, ed Emanuele Cavallini, Direttore dell’Abbazia di S. Spirito, è volto ad analizzare gli assunti e le suggestioni che hanno informato l’esposizione, con la finalità di illustrare al pubblico il concept e le opere da plurimi punti di vista. Con l’occasione verrà presentato il catalogo relativo alla mostra, realizzato nell’ottica di stimolare un profondo dialogo e un proficuo scambio intellettuale con il pubblico invitato a partecipare, che in questi mesi di visita ha già manifestato un generale ampio apprezzamento e un favorevole riscontro. Al termine dell’incontro sarà possibile visitare la rassegna espositiva in compagnia degli artisti e dei curatori, Laura Salerno e Giovanni Gardini.

L’esposizione, nata dalla collaborazione con la Raccolta Lercaro di Bologna – Museo di arte antica, moderna e contemporanea – presenta preziose opere volte a delineare, attraverso linguaggi espressivi che recuperano materiali antichi al fine di ripensare la tradizione e riconvertirla in modernità, l’assunto di Trasfigurazione, declinandolo mediante il potere delle immagini in diverse possibili letture interpretative. La parola viene definita, nel Vocabolario Treccani, come  “L’atto, il fatto di trasfigurare, di trasfigurarsi; mutamento di figura o di aspetto o di espressione”. La materia delle opere, il mosaico, attraverso i giochi di luce e i riflessi generati dall’impiego di materiali rifrangenti (foglia d’oro, smalti traslucidi, pigmenti, paste vitree), trasmuta in sostanza luminosa che si sublima fino a diventare pura essenza.

L’operazione intellettuale posta alla base della tematica illustrata dalla mostra, quindi, non assume solo taglio filosofico, acquisisce anche uno spessore spirituale, nel riecheggiare il racconto evangelico evidenziandone il precipuo aspetto ideologico di un corpo sacro che trascende in puro fulgore, suprema irradiazione, con un sottile sguardo all’imminente Giubileo del 2025. Ulteriore operazione critica sottesa, funzionale a stimolare la parte relazionale con il contesto espositivo e la dimensione fruitiva, è l’allestimento delle opere, le quali perdendo lo statuto di verticalità previsto dall’ancoraggio a parete, invadono lo spazio della fruizione disponendosi in orizzontale, creando un suggestivo tappeto variopinto di tessere musive e cromie smaltate che invitano il riguardante a girargli intorno e ad ammirarlo, analizzarlo, interpretarlo, mediante una visione panottica.

Marco De Luca

Marco De Luca nasce a Medicina. Si diploma presso l’Istituto Statale d’Arte per il Mosaico a Ravenna e nel 1973 all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Le prime esposizioni personali, principalmente dedicate alla pittura, risalgono agli inizi degli anni Settanta. L’atto immediatamente successivo è il riavvicinamento al mosaico, scelto consapevolmente come proprio mezzo espressivo. Questa inclinazione, fondamentale per il successivo percorso artistico, è principalmente dettata da una personale concezione del linguaggio musivo, nel quale scultura e pittura risultano pienamente coinvolte e compenetrate. Nel 1997 collabora con Arnaldo Pomodoro alla realizzazione di un’opera per la Rocca di San Leo, in occasione dell’esposizione «Arnaldo Pomodoro. Sculture per San Leo e per Cagliostro». Ha esposto opere in molti Musei e Gallerie d’arte tra cui si ricordano principalmente, nel 2012, la mostra personale al MAR di Ravenna, nel 2015 l’esposizione personale negli ambienti delle Chiese rupestri Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci a Matera, nel 2019 la persona al Museo Diocesano di Faenza.

CaCO3

Il gruppo CaCO3 nasce nel 2006 su iniziativa di Âniko Ferreira da Silva (Ravenna, 1976), Giuseppe Donnaloia (Martina Franca, 1976) e Pavlos Mavromatidis (Kavala, Grecia, 1979) che, dopo l’esperienza di formazione presso la Scuola per il Restauro del Mosaico di Ravenna, condividono e sviluppano un comune percorso di ricerca artistica dove antico e contemporaneo si innestano alla ricerca di nuove prospettive formali. Formula chimica del carbonato di calcio, o calcare (la pietra), il nome CaCO3 si riferisce a una delle materie prime comunemente utilizzate per la creazione di manufatti musivi, rivelando esplicitamente il valore fondamentale che l’elemento materiale riveste nella ricerca del gruppo. CaCO3 attualmente è rappresentato dalla Galerie Marc Heiremans di Anversa e, inoltre, coopera con vari studi architettonici e di interior design per la realizzazione di opere in ambito privato. Il gruppo opera a Ravenna.




PREMIO LUCIUS ANNAEUS SENECA

Premio Accademico Internazionale di Letteratura Contemporanea ad Alessia Pignatelli ancora una volta premiata sul settore giornalistico

Bari, 8 novembre 2024. Si è svolta l’ottava edizione del Premio Accademico Internazionale di Letteratura Contemporanea Lucius Annaeus Seneca, organizzato dall’illustre Accademia delle Arti e delle Scienze Filosofiche di Bari.

L’evento diviso in sezioni (poesia, letteratura e giornalismo), ha visto partecipe Alessia Pignatelli nella categoria giornalismo dove è stata premiata con il suo articolo Riflessioni e messaggi dal nostro Io osservando La Creazione di Adamo di Michelangelo.

L’interessante elaborato, ricco di contenuti emotivi e filosofici, ha incentrato l’importanza dell’arteterapia come via per comprendere la nostra anima, mediante l’interpretazione del capolavoro pittorico di Michelangelo.

Nella dettagliata critica che le è stata stilata dal pluri-accademico, poeta, scrittore di oltre ottanta libri di successo, saggista e recensionista Mauro Montacchiesi leggiamo un piccolo estratto: “L’articolo rende manifesta un’egregia interpretazione del capolavoro di Michelangelo, ed evidenzia i suoi effetti allegorici ed estetici con profonde considerazioni e razionale progressione che ben si amalgamano in una costruzione letteraria compatta”.

Beneficiata da una targa e dall’attestato accademico di merito, il suo articolo giornalistico e la sua personale biografia corredata dalle foto sono state incluse anche nel volume antologico del polo accademico internazionale di libera creazione del pensiero per lo studio e la formazione sul linguaggio filosofico ed artistico e per l’insegnamento delle Lettere, delle Scienze e delle Arti contemporanee. La credibilità e l’autorevolezza dell’Accademia delle Arti e delle Scienze Filosofiche essendo state riconosciute a livello istituzionale vantano per il premio Seneca il supporto di enti prestigiosi come il Parlamento Europeo, il Consiglio dei ministri, il Senato della Repubblica, La Camera dei Deputati, il Ministero della Cultura, la Regione Puglia, l’Università degli studi “Aldo Moro” di Bari con l’insigne medaglia della Camera dei Deputati.

Inoltre, il Premio ha visto una giuria composta da personalità di spicco del mondo culturale, letterario e sociale, che hanno analizzato con scrupolosità le opere presentate coinvolgendo all’evento anche delle preziose e autorevoli presenze estere. Inoltre, anche nel campo artistico per Alessia Pignatelli le soddisfazioni non sono mancate poiché è stata tra le prescelte sul catalogo edito dall’Istituto Nazionale di Cultura “Lo Stato dell’Arte ai tempi della 60esima Biennale di Venezia” curato dal prof. critico e storico dell’arte Giorgio Gregorio Grasso. In tal contesto Alessia Pignatelli con la sua arte pittorica è stata coinvolta in un programma televisivo di Milano condotto dal dott. Grasso al fine di far attenzionare al pubblico alcuni dei suoi lavori.




UNA BUSSOLA PER BANDIERA di Simone Sibilio

Presentazione del libro con inediti Poesie dopo Gaza. Biblioteca Piero Angela sabato 9-11-24 ore 17:30  

Spoltore, 8 novembre 2024. In Abruzzo due incontri con Simone Sibilio, poeta e docente di Lingua e Letteratura araba presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Dopo Giulianova Simone Sibilio sabato 9 novembre ore 17.30 sarà a Spoltore, presso la Biblioteca Piero Angela, dove presenterà il libro d’esordio: UNA BUSSOLA PER BANDIERA – con una sezione di inediti POESIE DOPO GAZA.

I versi della sezione Poesie dopo Gaza si aprono con il richiamo a Adorno che ripropone un vecchio tema: si può ancora fare poesia dopo l’orrore?

Sì, è la risposta, e “noi che amiamo la vita”, riecheggiando Mahmud Darwish, lo sappiamo. L’autore dedica il suo libro a chi crede ancora nella poesia immersa nell’umano e nel mondo.

In tutta la raccolta poetica sono riuniti alcuni topoi poetici universali (il viaggio, il nostos, la nostalgia, la perdita, la morte) per esprimere il sentimento del tempo e il disorientamento che l’autore prova di fronte alle distorsioni della nostra epoca, per denunciare poeticamente il progressivo affievolirsi del senso etico e il diradarsi dell’humanitas, per cercare di restituire attraverso la poesia valore e significato ai diritti inalienabili che pertengono a ogni essere umano, senza distinzione “di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione”, come recita l’art. 1 della Dichiarazione universale dei diritti umani.

Simone Sibilio nel 2016 è stato insignito del Premio Poesia Città di Fiumicino per la traduzione di poesia straniera.

Interverranno, oltre all’autore Simone Sibilio, la sindaca Chiara Trulli, l’assessora alla cultura Nada Di Giandomenico, l’editrice Valeria Di Felice, con le letture a cura dell’attrice Cam Lecce.  L’incontro è organizzato dall’Associazione Deposito Dei Segni ETS in collaborazione con il Comune di Spoltore e Di Felice Editore. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.




STAGIONE TEATRALE DEL SIRENA

Lello Arena e Dee Dee Bridgewater sono i primi due grandi nomi. Il programma completo della stagione 2024/25 verrà annunciato in una conferenza stampa che si terrà nel corso della prossima settimana.

Francavilla al Mare, 8 novembre 2024. Torna la stagione teatrale dell’Auditorium Sirena sostenuta dall’amministrazione comunale di Francavilla al Mare guidata dalla sindaca Luisa Russo e dall’assessorato alla cultura guidato da Cristina Rapino, con la direzione artistica del maestro Davide Cavuti.

I primi due nomi che faranno parte del programma sono quelli del celebre attore Lello Arena, in scena con lo spettacolo “Oh that Chaplin” di cui è anche regista, e della cantante americana Dee Dee Bridgewater, stella della musica mondiale, che sarà in concerto a Francavilla al Mare il 4 aprile 2025. Nel corso della prossima settimana, verranno svelati tutti gli ospiti della “Stagione teatrale 2024/2025”, che, anche per questa edizione, si preannuncia ricca e variegata e con la partecipazione di artisti di primo livello e spettacolo di qualità.

«Siamo felici di annunciare i primi due nomi della stagione teatrale dell’Auditorium Sirena, l’attore Lello Arena e la cantante americana Dee Dee Bridgewater. Sarà una stagione con altri grandi nomi del panorama teatrale e musicale, seguendo la linea tracciata già negli anni passati, auspicando una presenza sempre più numerosa di giovani a teatro» – ha dichiarato Luisa Russo, sindaca di Francavilla al Mare.

«Presenteremo la stagione teatrale con tutti gli appuntamenti tra qualche giorno. Si partirà il 15 dicembre con la prima data, per un cartellone ricco di nomi di spessore e spettacoli di qualità», ha dichiarato Cristina Rapino, Assessore alla Cultura.

«Sarà una stagione artistica con grandi nomi del mondo del teatro e della musica e con spettacoli di spessore, che contribuiranno alla crescita culturale dell’intera città e ad aprire ulteriori spazi alla riflessione», ha dichiarato il maestro Davide Cavuti, direttore artistico dell’Auditorium Sirena.

Come nelle passate edizioni, subito dopo la presentazione dell’intero cartellone, sarà aperta la campagna abbonamenti della stagione teatrale, con diritto di prelazione per i “vecchi abbonati”.




LXVII PREMIO B. CASCELLA

La premiazione

Ortona, 8 novembre 2024. Sabato 9 novembre 2024 si terrà la premiazione del Premio Basilio Cascella, dal 1955 uno dei Premi d’Arte, Fotografia e Pittura, tra i più prestigiosi d’Italia la cui volontà è valorizzare l’arte contemporanea e crearne uno snodo creativo e di riferimento, per esportarla in seguito nella rete internazionale artistica. Il tema della LXVIII edizione 2024 è Frammenti di Coscienza, termine con cui il critico d’arte Philippe Daverio definiva chi realmente era espressione dell’Arte rispetto a chi viene venduto o si autodefinisce come artista.

La qualità, la ricerca, l’innovazione e la contemporaneità sono stati i criteri fondamentali della selezione. Sono stati selezionati 14 partecipanti di talento tra pittori e fotografi, le cui opere sono visionabili sul sito www.premiocascella.art.

Ad ogni singolo artista partecipante è stato chiesto di analizzare concetto di intelligenze artificiali e di esprimerlo tramite pittura o fotografia, portando la propria personale interpretazione del tema all’attenzione del pubblico, e nella giornata di sabato saranno resi pubblici i vincitori dei premi della critica e popolare delle rispettive sezioni Fotografia e Pittura.

Premiazione: 9 novembre 2024, ore 18:00

Location:  Teatro F. P. Tosti, Corso Garibaldi, 7 – Ortona CH

Autori:

– Fotografi: Francesca Amedeo, Marzia Bernini, Catia Di Mieri, Carola Eirale, Lavinia Paolini, Daisy L. Peluso, Mauro Pinotti, Paola Rizzi. Fuori Concorso: Sebastiano Bianco, Claudio Dell’Osa, Silvia Morgana Di Federico, Mirko Errigo, Alessandro Falco, Annalisa Lenzi, Veronica Liuzzi, Alessandro Passerini, Alessio Trerotoli.

– Pittori: Alessandro Botti, Luisa Campa, Antonio De Blasi, Teresa Luzii, Cesare Pinotti, Tommaso Ricci. Fuori Concorso: Andrea Amaducci, Leonardo Baserni, Agostino Bergo, Ileana Colazzilli, Ornella Di Profio, Maurizio Rapiti, Monica Seksich, Francesco Sgarlata, Luisa Valenzano.




HELLO! MR. GERSHWIN!

Quartetto di Sassofoni Accademia. Gaetano Di Bacco sassofono soprano Enzo Filippetti sassofono alto, Giuseppe Berardini sassofono tenore Fabrizio Paoletti sassofono baritono, Giuliano Mazzoccante pianoforte. domenica 10 novembre  ore 17.30 Teatro Comunale M. Caniglia

Sulmona, 8 novembre 2024. Prosegue l’avventura musicale della Camerata M. di Sulmona che raggiunge così il traguardo dei 1.523 concerti in 72 stagioni. Domenica 10 novembre al Teatro Comunale “Maria Caniglia” quattro sassofonisti di primo piano: Gaetano Di Bacco, Enzo  Filippetti,  Giuseppe Berardini e Fabrizio Paoletti,  riuniti nella formazione di  “Quartetto di Sassofoni Accademia”, festeggiano un sodalizio lungo 40 anni sulle note di Gershwin,  ritmi sudamericani  e  melodie senza tempo della canzone popolare napoletana. Per questa speciale occasione il Quartetto di sax si arricchisce della presenza del pianoforte con  special  guest Giuliano Mazzoccante.

Il concerto “Hello! Mr. Gershwin!” è dedicato al musicista americano in occasione dei 100 anni della sua Rapsodia in Blue eseguita per la prima volta a New York il 12 febbraio del 1924, in una rassegna intitolata “An Experiment in modern Music”. Tra il pubblico c’erano  Igor Stravinskij, Sergej Rachmaninov, Fritz Kreisler e Leopold Stokowski. Fu subito un successo. L’opera, della durata di 16 minuti, venne usata come colonna sonora da Woody Allen nel film “Manhattan”  e accompagnò la cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Los Angeles del 1984  eseguita da 80 pianisti. Scritta a 26 anni da un Gershwin ancora sconosciuto, nella versione per due pianoforti, da lui stesso eseguita al piano nella prima rappresentazione,  è oggi considerata il  suo capolavoro.

Nella serata dedicata a Gershwin oltre alla Rapsodia in Blue, verrà eseguita, di Gaetano Di Bacco, Four Saxes in Paris Fantasia  su “An American in Paris” dello stesso autore. La seconda parte del programma prosegue con  Cuarteto Latinoamericano para saxofones  Fandango Serenata Chôro y Tango  di Aldemaro Romero pianista e compositore venezuelano scomparso nel 2007.

La serata si conclude con un  pot-pourri di indimenticabili melodie napoletane da Funiculì funiculà  a O sole mio, Torna a Surriento, Core ‘ngrato,  O surdate ‘nnamurate, Te voglio bene assaje e  Sul mare luccica, riproposte in Napoli, Napoli, Napoli del musicista giapponese Rika Ishikawa.  

Costituitosi nel 1984 il  Quartetto di Sassofoni Accademia è composto da Gaetano Di Bacco al sassofono soprano, Enzo Filippetti al  sassofono alto, Giuseppe Berardini sassofono tenore e Fabrizio Paoletti sassofono baritono. Considerato a livello internazionale tra i gruppi italiani più attivi nel suo genere, ha sempre mantenuto la stessa formazione e spazia sia nell’ambito della musica contemporanea (più di 70 opere scritte e dedicate) che nella ricerca delle rare composizioni musicali per sassofono, in particolare dei compositori francesi dell’Ottocento. Si contano più di 1500 concerti in Italia e all’estero con  70 tournée in 26 Paesi (Europa, America del Nord e Sud, Medio ed Estremo Oriente, Africa) Il gruppo si è esibito per importanti istituzioni musicali e festival in sedi prestigiose (Biennale di Venezia, Mozarteum di Salisburgo, Conservatoire National Superieur de Musique de Paris, Cappella Paolina al Quirinale, Teatro “Teresa Carreño” di Caracas, Palau de La Musica di Valencia, Konzerthaus di Berna, Museo di Arte Contemporanea di Barcellona,  Centro “Bellas Artes” di Madrid).

 Il Quartetto tiene corsi, master-class e conferenze e i suoi componenti sono docenti di sassofono nei Conservatori di Musica di Roma, Udine, Pescara e L’Aquila. Come attività discografica  si  contano una dozzina di cd per Nuova Era, Dynamic, Edipan, Iktius, BMG-Ariola, Paganmusic e Riverberi Sonori.

Giuliano Mazzoccante  riconosciuto   come uno dei migliori pianisti italiani della sua generazione, ha studiato al  Conservatorio “L. Cherubini” di Firenze  e all’Accademia Chigiana di Siena. Presso l’Accademia Europea di Musica di Erba (Como), con Lazar Berman,  si è perfezionato con particolare attenzione alla musica di F. Liszt.   Oltre cinquanta premi ottenuti  tra cui il “4th Tbilisi International Piano Competition” in Georgia (WFIMC). Si è esibito in tutta Europa, Asia e Stati Uniti ed ha suonato come solista con importanti orchestre sinfoniche. Ha inciso per Dynamic, Wide Classique, DAD Records, Camerata Tokyo, Radio Vaticana, Phoenix Classics. E’ fondatore e Direttore Artistico dell’Accademia Music and Art International a Chieti, dove è anche Direttore artistico del Teatro Marrucino.  È docente presso il Conservatorio L.D’Annunzio di Pescara.

 PROSSIMI APPUNTAMENTI

Concerti del GIOVEDI –  Foyer del Teatro  14 dicembre ore 17,30

Orchestra Sinfonica Città di Grosseto – domenica 17 novembre




CENTO ANNI DOPO IL DELITTO MATTEOTTI

Se ne parla a Sulmona con Di Tizio ed il suo libro “La giustizia del Duce”

Sulmona, 8 novembre 2024. A 100 anni dal delitto Matteotti è Luciano Di Tizio che ne parla senza tralasciare particolari con La giustizia del Duce, il Fascismo al potere tra violenze, sottovalutazioni e connivenza edito da Ianieri Edizioni: sabato 9 novembre alle ore 18.00 infatti sarà alla Libreria Ubik di Sulmona (Aq) dove dialogherà con il Professor Oreste Tolone (Università G. D’Annunzio di Chieti – Pescara).

Gli anni della presa del potere del fascismo, tra violenze nel territorio e progressivo asservimento dello Stato alla dittatura con, al centro, le vicende del rapimento e dell’assassinio di Giacomo Matteotti e il successivo processo-farsa agli autori materiali dell’aggressione. La narrazione prende le mosse dal contesto sociale, economico e ideologico negli anni della nascita e della crescita del fascismo tra connivenze, complicità e sottovalutazioni dalle drammatiche conseguenze, allargando il racconto ad altre aggressioni e ad altre vicende giudiziarie, alcune con conclusioni ben diverse.

Di Tizio nel 2006 ha pubblicato un volume “La giustizia negata. Dietro le quinte del processo Matteotti” interamente dedicato a quella vicenda giudiziaria ed oggi riprende il discorso ampliandolo con uno sguardo d’insieme sugli anni nei quali il fascismo con le sue violenze ha creato un regime dittatoriale grazie a circostanze favorevoli, connivenze più o meno dichiarate e a gravi sottovalutazioni.

Una visione a tutto campo nella quale il delitto e il processo Matteotti conservano un ruolo centrale, ma col discorso allargato ad altri vergognosi processi farsa e anche a vicende diverse nelle quali magistrati con la schiena dritta hanno difeso la Giustizia a dispetto delle pressioni del regime.

Luciano Di Tizio, laureato in storia e filosofia, dopo un’esperienza da docente nei Licei, ha operato per molti anni come giornalista professionista collaborando con quotidiani, radio e tv, nazionali e locali, e infine come caposervizio de “Il Tempo” in Abruzzo. Autore di alcuni saggi storici, si è sempre occupato di ambiente con numerose pubblicazioni scientifiche e divulgative. Nel 2022 è stato eletto presidente del WWF Italia.




UN TELEGRAMMA È UNA COSA VIVA

Franca Minnucci al Fla di Pescara

Teramo, 7 novembre 2024. Il volume di Ianieri edizioni “Un telegramma è una cosa viva. Telegrammi inediti della Duse a d’Annunzio (1896-1923)” di Franca Minnucci con prefazione di Franco Di Tizio sarà al Fla di Pescara sabato 9 novembre alle ore 16.00 presso la Casa Museo d’Annunzio (Corso Manthoné 116, Pe). I telegrammi sono 825: un lavoro complesso di non semplice lettura, senza punteggiatura, commentati da Franca Minnucci che si è avvalsa dei giornali dell’epoca e dei numerosi carteggi che fanno riferimento al suo rapporto col Poeta.

Partendo, quindi, dalle notizie provenienti dalle precedenti pubblicazioni, contestualizzando per quanto possibile i messaggi telegrafici, ha dato alle stampe questo lavoro che si occupa – sempre seguendo pedissequamente i telegrammi – dei rapporti tra la Duse e d’Annunzio durante gli anni della loro relazione, nel periodo del distacco e infine, della riconciliazione dopo diciotto anni.

Il primo telegramma è datato 17 gennaio 1896, l’ultimo il 24 dicembre 1923. Il libro si chiude, ovviamente, con un riferimento all’ultima tournée della Duse in America, dove si spense per una infezione polmonare. Questo libro non solo aggiunge un altro importante tassello alla conoscenza del rapporto tra i due artisti, ma è uno strumento indispensabile ai biografi sia di d’Annunzio e sia della Duse, poiché, tenuto conto che entrambi erano restii a datare le lettere, i telegrammi sono indispensabili per ricostruire le varie tappe della loro vita.

Nata a Teramo, laureata in Filosofia e in Sociologia, con specializzazione in Psicologia dell’età evolutiva, Franca Minnucci ha insegnato negli Istituti Superiori e, sin da giovanissima, ha acquisito notorietà e fama come scrittrice e attrice. Ha recitato con i più importanti attori italiani da Mario Scaccia a Michele Placido. Operatrice culturale, realizza progetti e manifestazioni di particolare importanza.

Come membro del Comitato scientifico per la cultura della Regione Abruzzo, ha ideato e curato manifestazioni, spettacoli e mostre che hanno avuto eco internazionale. Tra le sue pubblicazioni sono da segnalare il carteggio tra d’Annunzio e Sarah Bernhardt (Ianieri, 2005) e il libro Cara Cara Mamma (Ianieri, 2017). Ha pubblicato saggi con De Luca Editori e la Casa Editrice Ianieri. È presente come studiosa nei più importanti convegni e festival dannunziani. Ha curato, infatti, il carteggio fra i due artisti che ha richiesto 10 anni di studio, uscito nel 2014, per Bompiani nel saggio dal titolo Come il mare io ti parlo.




GLI ACQUAVIVA D’ARAGONA TRA ABRUZZO E PUGLIA Fonti e prospettive di ricerca

Sabato 9 Novembre, convegno organizzato dalla Deputazione abruzzese di Storia Patria e dalla Società di Storia Patria per la Puglia.

Atri – Giulianova, 7 novembre 2024. La Deputazione abruzzese di Storia Patria e la Società di Storia Patria per la Puglia con il patrocinio dei Comuni di Atri e di Giulianova, organizzano per sabato 9 novembre 2024 il Convegno di studi  “Gli Acquaviva d’Aragona tra Abruzzo e Puglia. Fonti e prospettive di ricerca”.  Alla prima parte dei lavori, che si svolgerà in mattinata ad Atri, seguirà una sessione pomeridiana, dalle 15:30 alle 18:30, in sala Bruno Buozzi.

Porteranno  i saluti istituzionali il Sindaco Jwan Costantini, l’assessore alla Cultura Nausicaa Cameli, il direttore della Biblioteca e dei Musei civici Sirio Maria Pomante. Interverranno Berardo Pio dell’Università Alma Mater di Bologna  con  “Il medioevo acquaviano nei manoscritti di Nicola Sorricchio”, Ottavio Di Stanislao, direttore dell’Istituto abruzzese di ricerca storiche per la provincia di Teramo con “Testimonianze acquaviviane a Giulianova”, Sandro Galantini dell’Istituto abruzzese di ricerche storiche con “Gli Acquaviva d’Aragona e i Cappuccini di Giulianova”. Le conclusioni sono affidate a Roberto Ricci, Vicepresidente della Deputazione abruzzese di Storia Patria.

Il convegno, che vede per la prima volta insieme in Abruzzo le due istituzioni culturali, si pone l’obiettivo di valorizzare le diverse fonti storiche e documentarie degli Acquaviva d’Aragona con un apposito progetto culturale sostenuto dalla Unione europea.

La Deputazione abruzzese di Storia Patria e la Società di storia Patria per la Puglia auspicano la collaborazione delle altre città e comunità acquaviviane, abruzzesi e pugliesi,  per un sempre più ampio e qualificato progetto europeo di promozione culturale dell’ area adriatica.




PREMIO NAZIONALE DELLE ARTI. Sezione Violoncello e Contrabbasso

Il Conservatorio “Gaetano Braga” ospita la XVIII edizione

Giulianova, 7 novembre 2024. Nell’ambito della XVIII edizione del Premio Nazionale delle Arti promosso dal Ministero dell’Università e della Ricerca – Direzione Generale degli ordinamenti della formazione superiore e del diritto allo studio – il Conservatorio di Musica “Gaetano Braga”, è stato individuato quale sede designata per lo svolgimento e l’organizzazione del Premio Nazionale delle Arti, sezione Interpretazione musicale, sottosezione VIOLONCELLO E CONTRABBASSO.

I candidati, provenienti da vari conservatori italiani, parteciperanno alle prove eliminatorie l’8 e il 9 novembre presso il Conservatorio, mentre la finale avrà luogo il 16 novembre, a partire dalle ore 14:30, presso l’Auditorium del Conservatorio.

Questa importante competizione musicale rappresenta una delle più alte competizioni nazionali per giovani musicisti, offrendo loro l’opportunità di distinguersi davanti a una giuria composta da esperti del settore.

 A impreziosire ulteriormente questa edizione del Premio Nazionale delle Arti, il 9 novembre dalle 14:00 alle 20:00 si terrà una masterclass di contrabbasso con Alessandra Avico, contrabbassista di fama e primo contrabbasso del Teatro Reggio di Torino, nonché membro della giuria. La masterclass sarà aperta a tutti gli interessati, inclusi i partecipanti al concorso, gli studenti del Conservatorio Braga e il pubblico esterno, offrendo così un’importante occasione di crescita artistica e professionale.

Con questa iniziativa, il Conservatorio Braga di Teramo si conferma un punto di riferimento per la promozione della cultura musicale e il sostegno ai giovani talenti, aprendo le sue porte a eventi di grande rilievo nazionale.




FLA – Festival di Libri e Altrecose

Ai nastri di partenza la ventiduesima edizione

Pescara, 7 novembre 2024. Nel programma della prima giornata il due volte Premio Strega Sandro Veronesi, Simone Tempia con il nuovissimo “In giardino con Lloyd”, la filosofa Ilaria Gaspari, il frontman degli Ex-Otago Maurizio Carucci, il vicedirettore del quotidiano «La Verità» Francesco Borgonovo e tanti altri.


A Luca Telese il Premio FLA Metamer 2024, alle 21:00 al Teatro Massimo l’anteprima nazionale dello spettacolo “E io ero Sandokan. La storia di Galliano Magno, l’avvocato di Matteotti”

Il FLA – Festival di Libri e Altrecose di Pescara torna, con la sua ventiduesima edizione, da giovedì 7 a domenica 10 novembre. Un festival che ancora una volta rinnova la magia di un cartellone sempre più ricco e articolato, con i suoi circa duecento appuntamenti in quattro giorni, pensato e costruito come un’occasione per parlare e ascoltare, incontrarsi e confrontarsi, come un luogo nuovo dove trovano spazio la pluralità delle idee e la volontà di dialogo.

Dal mattino fino alla notte, i libri e le parole saranno ovunque, nei teatri e negli auditorium, nei musei e nelle scuole, ma anche nei ristoranti e nelle gallerie d’arte, nelle piazze e nell’ex mattatoio, in una sorta di pacifica invasione che colorerà Pescara di incontri con autori e reading, laboratori per bambini e concerti, workshop e mostre.

Gli eventi in cartellone, quasi tutti a ingresso gratuito, sono realizzati grazie al prezioso sostegno del main partner Metamer e al contributo del Comune di Pescara. Fondamentale anche il supporto degli altri partner del festival: Fondazione Pescarabruzzo, Toto Holding, Proger, Deco, Banca Mediolanum e Megalò.

Il calendario

Il primo appuntamento del FLA 2024 è previsto presso l’Istituto Tecnico Tito Acerbo, che per il terzo anno ha confermato la sua preziosa alleanza con il FLA: alle 11:00 l’aula magna “Federico Caffè” ospiterà Carmen Pellegrino con il suo romanzo Dove la luce, ispirato proprio alla figura del grande economista che dell’Acerbo è stato probabilmente l’allievo più illustre.

Nel pomeriggio di giovedì 7 novembre doppio appuntamento all’Auditorium Petruzzi: alle 17:30 il giornalista Luca Telese, intervistato dal direttore del FLA Vincenzo d’Aquino, presenterà il suo nuovo Opposizione. L’ultima battaglia di Enrico Berlinguer (Solferino) e riceverà il Premio FLA Metamer 2024, attribuito in ogni edizione del festival ad un autore che attraverso la sua opera abbia espresso e dedicato attenzione ai temi della sostenibilità, dell’innovazione e della valorizzazione del territorio. Successivamente, alle 19:00, il FLA ospiterà il due volte vincitore del Premio Strega Sandro Veronesi, che presenterà Settembre Nero (La Nave di Teseo), intervistato dallo scrittore Alessio Romano. Il nuovo romanzo arriva dopo cinque anni dal precedente e narra l’estate degli anni Settanta in Versilia di un dodicenne, Gigio Bellandi e l’evento irreversibile che la travolge. Un romanzo d’iniziazione, sul potere delle parole, capaci di sedurre e salvare, che sboccerà nel talento straordinario del protagonista per la traduzione.

Lo stesso giorno sono attesi al festival, tra gli altri, la filosofa e scrittrice Ilaria Gaspari, che presenterà La reputazione (Guanda), in cui indaga sul rapporto tra apparenza e identità, sul peso della maldicenza e sulla difficile conquista ­della maturità (ore 16:00, Sala Favetta del Museo delle Genti d’Abruzzo); Carlo Prati con Elementi e forme dell’architettura svizzera contemporanea per la sezione Agorà curata da Clara Verazzo in collaborazione con il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi G. d’Annunzio ore 17:00, Museo Cascella); Daniela Musini con Vite Incendiarie (Piemme), un viaggio appassionato e travolgente nella vita di ventuno personaggi straordinari, uomini e donne fuori dal comune per talento, fragilità, spregiudicatezza (ore 18:00, Museo Cascella); Marco Favaro con La maschera dell’antieroe (Giulio Perrone Editore) insieme ad Antonio “Tauro” Silvestri all’interno di Boom, la sezione dedicata al fumetto realizzata in collaborazione con la Fondazione Pescarabruzzo, presso il Clap Museum alle 18:00; Carmen Pellegrino con Dove la luce (La nave di Teseo), romanzo incentrato sull’incontro tra Milo, ragazzo che vive per strada dopo aver perso tutto per colpa di altri e il professore Federico Caffè (ore 19:00, Bagno Borbonico del Museo delle Genti d’Abruzzo); il vicedirettore del quotidiano «La Verità» Francesco Borgonovo, che presenterà il suo ultimo lavoro Malefici (Signs Publishing) alle ore 19:00 nella Sala Favetta del Museo delle Genti d’Abruzzo; e poi ancora Fabrizio Fratus con Patria. Di padre in figlio per il comunitarismo (Edizioni Passaggio al Bosco) alle 17:00 al Bagno Borbonico, Gianluca Felicetti con La politica degli animali (People) alle 18:00 al Bagno Borbonico, Alessandra Mecozzi e Gabriella Rossetti con Palestina Israele. Parole di Donne (Futura Editrice) alle 18:00 presso la Sala Video del Museo delle Genti d’Abruzzo; Elisa Guzzo Vaccarino con Confini conflitti rotte. Geopolitica della danza (Scalpendi) alle 19:00 al Museo Cascella all’interno della sezione Dance curata da Cristina Squartecchia; Paolo Verlengia con un reading poetico, Frangisole, alle 21:00 alla Sala laboratorio del Museo delle genti d’Abruzzo; Andrea Zhok con Il senso dei valori. Fenomenologia, etica e politica (Edizioni Mimesis) alle 21:00 alla Sala Favetta.

In serata arrivano invece Simone Tempia con il nuovissimo In giardino con Lloyd (Rizzoli), che raccoglie le riflessioni nate dal dialogo decennale tra Sir e il suo maggiordomo immaginario Lloyd (ore 21:00, Auditorium Petruzzi); la Compagnia della Memoria con E io ero Sandokan. La storia di Galliano Magno, l’avvocato di Matteotti, spettacolo scritto da Mauro Morelli per la regia di Milo Vallone, incentrato sulla storia di Pasquale Galliano Magno, avvocato abruzzese noto per aver difeso la vedova nel processo per l’omicidio Matteotti nel 1926 a Chieti (ore 21:00, Teatro Massimo); Franco Ferrini, l’ultimo sceneggiatore vivente di C’era una volta in America, capolavoro del cinema mondiale diretto da Sergio Leone con Robert De Niro, che parlerà del suo ultimo libro «Troppo forte»  di Carlo Verdone (Gremese Editore) e di tanto altro nel primo appuntamento della sezione della nuova sezione dedicata al cinema, Cult, curata da Gisella Orsini e Giacomo Cecchinelli (ore 21:00, Bagno Borbonico); Maurizio Carucci, il front man degli Ex-Otago, cantautore, agricoltore e viaggiatore, con il suo esordio letterario Non esiste un posto al mondo pubblicato da HarperCollins (ore 21:00, Spazio Matta).

La prima giornata del FLA 2024 si concluderà con due concerti: alle 22:00 allo Scumm di via delle Caserme si esibiranno gli Hackedepicciotto, il duo composto da Alexander Hacke e Danielle de Picciotto, mentre alle 22:30 al Bagno Borbonico prenderà il via ’round Midnight, la rassegna organizzata incollaborazione con il Centro Adriatico di Produzione Musica, con il doppio live di Luca Mongia e Marlò.

I workshop della FLA Academy

Torna anche quest’anno la FLA Academy, lo spazio del festival che con docenti d’eccezione propone corsi e workshop dedicati alla scrittura, nelle sue diverse forme, e alla creatività. Giovedì 7 novembre dalle 17:30 alle 19:30 (costo 20 euro), presso la Sala Laboratorio del Museo delle Genti d’Abruzzo, la filosofa, narratrice e autrice Ilaria Gaspari sarà la guida di un viaggio attraverso l’esplorazione della felicità che unisce diversi punti di vista: storico, filosofico, letterario, psicologico.
Durante l’incontro non mancherà anche un momento dedicato alla scrittura personale, facoltativo ma caldamente consigliato, per immergersi al meglio nel racconto delle emozioni.




LA MAGIA DI GIACOMO PUCCINI rivive tra le sale del Parlamento Europeo

Un omaggio all’Opera Lirica: il soprano abruzzese FEDERICA DI ROCCO per il centenario di Giacomo Puccini celebrato nel cuore delle istituzioni comunitarie a Bruxelles

Pescara, 6 novembre 2024. Il 12 novembre 2024, il Parlamento Europeo di Bruxelles si trasformerà in un palcoscenico d’eccezione per rendere omaggio a uno dei più grandi geni della musica lirica, Giacomo Puccini. Simbolo della tradizione musicale italiana ed europea nel mondo, viene celebrato in occasione del 100° anniversario dalla sua morte, avvenuta il 29 novembre 1924 proprio a Bruxelles.

A sancire la solennità e il prestigio dell’evento sarà la presenza della Presidente del Parlamento, Roberta Metsola, che porgerà i saluti istituzionali al pubblico e presiederà l’evento internazionale.

Sarà una fra le voci italiane emergenti della scena internazionale a riportare in vita le emozioni dei personaggi femminili pucciniani. L’invito rivolto al Soprano abruzzese Federica Di Rocco  costituisce un’occasione prestigiosa e un onore raro per l’artista che per la prima volta sarà rappresentante d’eccezione dell’orgoglio italiano in un contesto così solenne come quello delle istituzioni europee. La sua esperienza e il suo talento promettono di rendere l’Omaggio un evento memorabile.

Il soprano Di Rocco ha ricevuto numerosi riconoscimenti nel panorama lirico, dimostrando di saper toccare le corde emotive del pubblico con la sua interpretazione. Ha all’attivo un’intensa attività concertistica ed ha in programma nuovi debutti d’opera. Apprezzata interprete del repertorio Pucciniano e non solo, reduce da  importanti  concerti in teatri e sale prestigiose, di recente si è esibita in concerto a Londra presso Buckingham Palace. L’invito a Bruxelles, quindi va a coronare una carriera ricca di momenti importanti e suggella il riconoscimento e l’apprezzamento dell’artista in Europa.

Ad accompagnare il soprano nell’esecuzione delle più celebri arie pucciniane e famosi intermezzi, tratti dalle Opere Gianni Schicchi, La Bohème, La Rondine, Manon Lescaut, Turandot e Suor Angelica, all’apice della sua carriera, sarà un esponente di prim’ordine dell’Opera lirica italiana. Il Maestro Michele D’Elia, affermato pianista fra i più richiesti e apprezzati nel mondo, con una lunga carriera, in qualità di docente, all’Accademia del Teatro alla Scala di Milano, curerà con la sua arte strumentale le melodie del repertorio in scena. Sarà anche per lui un onore e un grande riconoscimento di stima potersi esibire per la prima volta davanti alla Presidente del Parlamento Europeo e al pubblico riunito.

La sinergia tra la voce del soprano e la maestria al pianoforte promette di creare un’atmosfera incantevole e coinvolgente, che porterà il pubblico in un viaggio emozionante attraverso il mondo dell’opera.

L’iniziativa “Omaggio a Giacomo Puccini. L’influenza e il ruolo della musica lirica nel contesto culturale ed economico dell’Unione Europea” è organizzata e introdotta dall’On. Mario Furore, (europarlamentare del gruppo The Left e membro della Commissione Cultura) che attraverso la straordinaria eredità artistica e culturale di G. Puccini , ha voluto mettere in risalto anche l’impegno dell’Unione Europea, nel preservare e promuovere il patrimonio musicale europeo ,ed in particolare l’Opera lirica. La serata dedicata a Puccini costituirà anche un richiamo al valore unificante della cultura europea.

L’evento gode inoltre del patrocinio del Comitato Nazionale per le Celebrazioni Pucciniane – PUCCINI 100 , che va a conferire maggior prestigio all’identità del concerto.




CLAUDIA LANTERI OSPITE DI QUID con il suo romanzo d’esordio

Sabato 9 Novembre, nella Biblioteca Civica Vincenzo Bindi

Giulianova, 6 novembre2024.  Sabato prossimo,  9 novembre, alle 18.30,  l’associazione culturale Quid ospiterà nella cornice della Biblioteca Civica “Vincenzo Bindi” di Giulianova la scrittrice Claudia Lanteri con il suo romanzo d’esordio “L’isola e il tempo”, edito da Einaudi per la collana Unici.

Il romanzo, che colpisce per la maturità e l’originalità di stile e di linguaggio, così come per la storia ed i personaggi che lo popolano, richiama la tradizione del Novecento italiano, quella di Elsa Morante, Leonardo Sciascia, Luigi Pirandello. Di questo e di molto altro si parlerà durante l’incontro, moderato da Maria Rosaria Vitalone. Le letture di alcuni brani tratti dal libro sono affidate a Rita Chiappini.

Claudia Lanteri, palermitana, si é occupata di marketing e comunicazione. Ora, oltre a scrivere, è una libraia. Prima di questo romanzo ha pubblicato racconti su varie riviste quali Snaporaz, Malgrado le Mosche, Micorrize.




IL DIO DEL MASSACRO di Yasmina Reza

 All’auditorium Zambra

Ortona, 6 novembre 2024. Una commedia esilarante e spietata rappresentata in tutto il mondo è quella che andrà in scena il prossimo 9 novembre alle ore 20.45 presso l’Auditorium Zambra di Ortona (Ch) gestito da Unaltroteatro di Lorenza Sorino e Arturo Scognamiglio: il titolo è “Il dio del massacro” di Yasmina Reza ed è una produzione di Areté Ensemble e Cipriani Gambaccini.

Diretto e interpretato da Michele Cipriani, Arianna Gambaccini, Saba Salvemini, Annika Strøhm è realizzata con il supporto di TRAC_Centro di residenza teatrale

pugliese e Tex_il Teatro dell’ExFadda e gode anche della collaborazione del Comune di Pergola e della compagnia teatrale Malalingua.

Ferdinand Reille, un bambino di undici anni, colpisce al volto con un bastone il coetaneo Bruno Houllié e durante il litigio gli rompe due denti. Le due coppie di genitori si incontrano il giorno dopo per risolvere l’accaduto in modo adulto e pacifico, ma nonostante i buoni propositi di rispetto ed amore reciproco, le buone maniere vengono presto dimenticate da entrambe le famiglie e la discussione degenera in un’altalena di imprevisti, battute al vetriolo,“sgambetti”, raffinate crudeltà, e, addirittura, risse.

I quattro genitori nella strenua difesa di ciò che hanno di più caro raderanno al suolo i capisaldi della convenzione sociale.

La celebre e geniale scrittrice e drammaturga francese Yasmina Reza si addentra nelle relazioni famigliari e sociali, le scompone, ne fa emergere tutte le contraddizioni e i paradossi creando un meccanismo ad orologeria che fa di una situazione comune un’ilare esplosione di assurda attualità; ma soprattutto guida il pubblico nel mondo della coppia, della coppia con figli, della coppia con figli alle prese con altri genitori, con la società. Consulenza, scene e luci sono di Michelangelo Campanale. I costumi sono di Maria Pascale.




BUON COMPLEANNO, MAESTRO!

Una proposta progettuale per la pinacoteca piciniana a cura degli studenti del Liceo Artistico Mazara

Sulmona, 5 novembre 2024. Il prossimo sabato 9 novembre 2024 ricorrerà il 104° anniversario della nascita del maestro Italo Picini (Bugnara, 9 novembre 1920 – Sulmona, 12 ottobre 2016) e, come di consueto l’Archeoclub – sede di Sulmona, intende ricordare il pittore sulmonese con un’iniziativa a lui dedicata. Per l’occasione, partner dell’associazione sarà il Polo liceale Ovidio.

L’appuntamento è alle ore 10:00, presso l’aula magna del Liceo Artistico G. Mazara (ingresso su via Silvestro di Giacomo n. 22), erede dell’omonimo Istituto d’Arte di cui il maestro Picini fu docente e preside.

Protagonisti dell’iniziativa saranno gli studenti degli indirizzi Architettura e Ambiente e Arti Figurative del liceo, i quali, coordinati dalle docenti Carmen Lucci, Zoraide Palozzo e Claudia Colangelo, presenteranno le loro proposte di rinnovamento e promozione riguardanti la Pinacoteca Provinciale Italo Picini.

Gli studenti dell’indirizzo Architettura e Ambiente, in particolare, hanno lavorato sul progetto di un nuovo allestimento del percorso museale, mentre quelli dell’indirizzo Arti Figurative si sono cimentati nell’elaborazione di un logo e di materiale informativo a servizio dei visitatori.

Le attività, che hanno visto impegnati gli studenti già a partire dallo scorso anno, sono svolte in base ad una convenzione tra la Sede di Sulmona di Archeoclub d’Italia, gestore della Pinacoteca Provinciale Italo Picini, e l’IIS Ovidio, di cui fa parte il Liceo Artistico G. Mazara.




SU/SINTASSI URBANE rivista letteraria

Presentazione al FLA Festival 2024

Pescara, 6 novembre 2024.  Sabato 9 novembre alle ore 20 presso la Sala Manthonè – Nuovo Spazio FLA in Piazza Unione a Pescara, sarà presentato il progetto SU/Sintassi Urbane leggere indipendente – rivista letteraria. Interverranno: Istituzioni, editori, scrittori e scrittrici, giornalisti. La rivista nasce a Pescara da un’idea di Beniamino Cardines (giornalista e scrittore pluripremiato) e da un confronto aperto con Donato Fioriti (Dirigente Nazionale FIGEC/Federazione Italiana Giornalismo Editoria e Comunicazione). Successivamente da una condivisione collettiva e partecipata coordinata da Annarita Pasquinelli Michetti con autori e autrici abruzzesi contemporanei, tutti concordi a voler informare raccontando.

Le firme coinvolte nella costruzione del n.1 di SU/Sintassi Urbane sono: Donato Fioriti, Beniamino Cardines, Esmail Mohades, Franca Berardi, Alessandra Puca, Alessio Scancella, Francesca Buffone, Maria Gabriella Ciaffarini, Manuela Di Dalmazi, Sandra De Felice, Simona Novacco, Sabrina Galli, Francesca Di Giuseppe, Francesco Di Rocco, Annarita Di Paolo, Bruno Marfé, Giulia Madonna, Margherita Bonfilio, Giulia Di Giampaolo, Assunta Di Basilico, Fiorella Gimigliano, Poohlove, Lucia Magistro, Patrizia Splendiani, Cinzia Rossi.

Il n.1 di SU/Sintassi Urbane è illustrato con le opere pittoriche dell’artista Adriano Segarelli/metafisica della luce già Premio Modigliani Pittura 2023. In collaborazione con AP/ArteProssima – pinacoteca d’arte contemporanea Pescara.

Supervisor del progetto il giornalista Donato Fioriti Pres. Naz. Cipas aps e Dirigente Nazionale FIGEC (Federazione Italiana Giornalismo e Comunicazione). Direttore Responsabile di SU/Sintassi Urbane, Beniamino Cardines. Coordinatrice del progetto Annarita Pasquinelli Michetti.

Hermann Hesse, scrittore: “I libri hanno valore soltanto se conducono alla vita, è sprecata ogni ora di lettura dalla quale non venga al lettore una scintilla di forza, un presagio di nuova giovinezza, un alito di nuova freschezza.”

Donato Fioriti, giornalista, Pres. Naz. CIPAS aps: “Il 9 novembre l’uscita pubblica a Pescara di SU/SintassiUrbane: rivista letteraria telematica! La prima domanda ‘sorge spontanea’, come avrebbe esclamato un bravo conduttore: Ve ne era bisogno? Necessità? Sicuramente sì. Perché quando nasce un progetto editoriale letterario è un arricchimento ‘dell’anima’ per tutti: addetti ai lavori, cittadini, lettori. Sicuramente sì. Perché si tratta di un lavoro pensato, ponderato attentamente, per offrire contenuti culturali e sociali di qualità oggettiva. SU/SintassiUrbane rappresenta ‘un lievito’ che fa crescere e strutturare giovani scrittori, poeti, artisti del cuore. Perché le arti aggregative fanno mettere a confronto personalità diverse, eterogenee, ma tutte con l’unico fine di fornire qualcosa che rappresenti un ‘unicum’, un prodotto non banale, stimolante, capace di dare frutti inaspettati.”

Beniamino Cardines, scrittore pluripremiato: “Ciò che vorremmo vivere con i nostri lettori è la libertà della letteratura che narra e spinge oltre. La libertà che forma coscienze. La libertà che rivendica azioni creative e che fa le cose sempre a modo suo. Questo è il tempo in cui tutti hanno qualcosa da scrivere e possono farlo e lo fanno. C’era un tempo in cui era lo stesso, ma molti non sapevano scrivere e dunque scrivevano in pochissimi e leggevano in pochissimi. Un tempo in cui si leggeva attraverso gli affreschi. Un tempo in cui scrivere era così prezioso che aveva bisogno d’oro. Saremo il tempo dei non ricordi? Saremo l’epoca che non avrà memoria né memorie? L’epoca imprigionata nelle chiavette usb, nell’intelligenza artificiale, nel non umano? L’epoca che non lascerà libri o talmente tanti da non sembrare più niente. L’epoca del senso o della banalità che cerca di auto-legittimarsi? L’epoca dell’autocertificazione e dell’autoreferenzialità in cui tutti possono dirsi qualcuno, qualcosa, scrittore, poeta, letterato. Letteratura?”




RIGOPIANO, IL LIBRO DI GIAMPAOLO MATRONE

L’8 novembre prossimo la presentazione di un sopravvissuto alla tragedia

Lanciano, 6 novembre 2024. È rimasto 62 ore sotto le macerie e la neve e quando le speranze e le forze stavano per abbandonarlo è stato tirato fuori dai resti di quello che solo due giorni prima era un albergo rinomato e accogliente nel cuore dell’Abruzzo montano.

Giampaolo Matrone è stato l’ultimo degli undici estratti vivi dai resti dell’Hotel Rigopiano di Farindola (Pe). Il 18 febbraio del 2017 una valanga spazzò via in pochi minuti il resort e la vita di 29 persone, 15 uomini e 14 donne, tra queste Valentina, la moglie di Giampaolo. Un’esperienza terribile che è diventata un libro “L’ultimo sopravvissuto di Rigopiano”, un racconto forte, doloroso e intenso che ripercorre momenti e ricordi difficili da cancellare.

Giampaolo Matrone, che vive a Monterotondo, sarà a Lanciano (Ch) il prossimo 8 novembre per la presentazione del suo libro. Dialogherà con la giornalista Rai Daniela Senepa, mentre Silvio Sarta, attore e giornalista, avrà il compito di leggere alcuni brani. L’appuntamento, che verrà introdotto da Massimiliano Brutti, vicepresidente dell’associazione NaturArte che organizza l’evento in collaborazione con AbruzzoLive.tv e con il patrocinio del Comune di Lanciano, è alle 17.30 nel salone Benito Lanci dell’ex Casa di Conversazione, in Piazza Plebiscito.




LA VITA È UN FLUSSO DI PAROLE

Al Fla, dopo un grande dolore ecco il potere dell’ottimismo di Ida Santilli

Pescara, 5 novembre 2024. È prevista per domenica 10 novembre (all’interno del Fla di Pescara) alle ore 16.00 presso il Nuovo Spazio Fla a piazza Unione la presentazione del libro della Mental Coach Ida Santilli, “La vita è un flusso di parole” di Drakon edizioni.

Con la sua semplicità e leggerezza l’autrice abruzzese, che si divide tra Pescara e Londra, rivela “come parlare ai nostri cervelli”. La vera casa di Ida Santilli è il mondo, infatti sin da piccola desiderava viaggiare e solo da grande ha realizzato il suo sogno girando per tutta l’Italia, l’Europa, l’Africa e l’America, perché sostiene che i luoghi della Terra hanno una grande magia e le loro vibrazioni chiamano l’uomo.

L’autrice riesce a trasferire al lettore sia contenuti scientifici basilari e innovativi, sia consigli ed esercizi pratici che, attraverso “flussi di parole”, aiutano ad elevare l’energia e quindi il benessere di ognuno. La vita, quindi, può cambiare in meglio, se vengono consegnati alla realtà, i propri sogni. Crederci è essenziale. Realizzarli può essere speciale.

La Santilli è anche Life coach, Counselor, Doctor clown e volontaria della Croce Rossa: tante sono le attività che coltiva nella vita e sono proprio quegli interessi che rappresentano concretamente la trasformazione dei suoi sogni, poiché crede nelle possibilità e ha profonda fiducia della realizzazione.

Il dolore per la perdita di un figlio di 32 anni l’ha portata a sviluppare una grande sensibilità e ad amare l’energia dell’Universo che contiene la parte invisibile della vita, sentendosi particolarmente in sintonia con essa.

Dialogano con l’autrice Annalisa Potenza, Giulia Madonna e Giulia Di Giampaolo.

L’evento è ad ingresso gratuito.




A 40 ANNI DALLA SCOMPARSA

Un convegno su Giuseppe Bolino

Bugnara, 5 novembre 2024. L’appuntamento vede la collaborazione con i comuni di Bugnara e Sulmona, la Regione Abruzzo, l’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo e l’Istituto Abruzzese per la Storia della Resistenza e dell’Italia Contemporanea. La giornata si concluderà con la premiazione Radici e Territorio 2024, dei giornalisti  Giuseppe Guastella, Laura Di Pillo, Barbara Di Silvio e la consegna di uno speciale riconoscimento al periodico “La Foce” di Scanno.

In coincidenza con il 40° anniversario della prematura scomparsa (Sulmona, 18 novembre 1984) di Giuseppe Bolino, intellettuale cattolico, studioso poliedrico, uomo delle istituzioni, politico energico e illuminato, il Centro Studi e Ricerche “Nino Ruscitti” organizza un convegno dal titolo “Attualità e vocazione di un intellettuale abruzzese”.

L’evento, in collaborazione con i Comuni di Bugnara e Sulmona, la Regione Abruzzo, l’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo e l’Istituto Abruzzese per la Storia della Resistenza e dell’Italia Contemporanea, si terrà a Bugnara presso il Centro Congressi, Piazza De A. Gasparis sabato 16 novembre alle ore 17:00.

Il programma dei lavori prevede i saluti del Presidente del Centro Studi Matteo Servilio, del sindaco di Bugnara Domenico Taglieri, del sindaco di Sulmona Gianfranco Di Piero e dell’Assessore regionale alla Cultura Roberto Santangelo. Subito dopo, gli interventi di Carlo Alicandri Ciufelli (Assessore alla Cultura del Comune di Sulmona), Carlo Fonzi (Presidente dell’Istituto Regionale per la Storia della Resistenza) e Stefano Pallotta (Presidente dell’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo).

A conclusione dei lavori è in programma la cerimonia di consegna dei riconoscimenti per l’anno 2024 di Radici e Territorio, un’iniziativa volta a premiare chi, con la propria attività professionale, onorano il territorio in Italia e nel mondo. Quest’anno i riconoscimenti andranno ai giornalisti Giuseppe Guastella (Corriere della Sera – Milano) originario di Sulmona, Laura Di Pillo (Sole 24 Ore – Milano), originaria di Pratola Peligna e Barbara Di Silvio (Agenzia di Stampa ‘Nova’ – Pechino) originaria di Bugnara. Un riconoscimento speciale sarà assegnato al periodico ‘La Foce’ di Scanno per i suoi 80 anni di attività.

“L’appuntamento chiude un anno intenso e ricco di attività e segna la nascita di nuove collaborazioni con gli altri operatori culturali del territorio – ha spiegato il presidente del Centro Studi Nino Ruscitti – Sarà l’occasione per onorare la memoria del prof. Bolino, uomo di cultura e delle Istituzioni e per riflettere sul contributo della cultura alla valorizzazione del territorio”.




VI° CONCORSO FABRIZIA DI LORENZO

Al Polo liceale Ovidio la prima prova del concorso dedicato alla sulmonese vittima dell’attentato terroristico di Berlino del 19 dicembre 2016. Il 13 dicembre la seconda prova

Sulmona, 5 novembre 2024. Si è tenuta ieri mattina, nella sede del Liceo Vico, la prima prova della VI edizione del Concorso Fabrizia Di Lorenzo, promosso dalla Presidenza del Consiglio della Regione Abruzzo, con l’associazione Fabrizia Di Lorenzo Onlus e il Polo liceale Ovidio. La scuola di Fabrizia ha accolto i 37 studenti provenienti da 15 scuole secondarie di secondo grado della regione (5 della Provincia dell’Aquila, 4 di quella di Pescara; 3 di quella di Chieti e 3 di quella di Teramo) che sono stati impegnati nella redazione di un testo di carattere espositivo-argomentativo sulla seguente traccia:

«Ed io sono qui, per dirvi che sentiamo questa vostra maturità e presenza, che abbiamo fiducia in voi che cogliamo i tanti problemi che i giovani propongono, che siamo pronti a lavorare in ogni campo, perché si dia risposta ad ogni interrogativo e sia soddisfatta, nei limiti delle nostre possibilità, ogni vostra legittima esigenza. […]

È segno questo della crescente partecipazione dei giovani, in posizione di responsabilità, alla vita culturale, sociale e politica del Paese. Essi non sono più solo destinatari di provvidenze, passivi beneficiari di una iniziativa burocratica dello Stato, in questo caso veramente inconcepibile. Invece, secondo una concezione moderna e democratica della società e dello Stato, i giovani sono, per la oro parte, protagonisti, gestori dei propri interessi, custodi dei propri ideali, liberi creatori del proprio avvenire e, in definitiva, di quello del Paese.» (Aldo Moro, Bologna, 19 marzo 1968)

Studentesse e studenti, che anche quest’anno hanno risposto numerosi all’invito a partecipare al concorso dedicato alla giovane sulmonese e cittadina d’Europa, Fabrizia Di Lorenzo, sono stati dunque chiamati a riflettere su una tematica impegnativa e di grande attualità, quale il ruolo dei giovani nella politica e in tutte le sfide attuali per la costruzione di un futuro di pace e sicurezza. Una traccia densa e ricca di spunti di riflessione, elaborata dalla commissione composta dalle docenti Anna Maria Iervolino, Doriana Di Lorenzo e Marina Biagi, e presieduta da Lorenzo Micheli. Non ha fatto mancare la sua presenza alla prova e il suo saluto ai partecipanti la mamma di Fabrizia, Giovanna Frattaroli.

Dopo la prova di oggi, altri studenti e studentesse, saranno impegnati in un’altra prova: novità di quest’anno è infatti una seconda sezione del Premio, una “sfida di idee” nella quale i partecipanti, divisi in gruppi eterogenei, dovranno elaborare una proposta di progetto di integrazione di diversa natura (artistica, multimediale, tecnico-informatica) sulle tematiche che da sempre caratterizzano il concorso e che erano quelle care alla stessa Fabrizia. La prova si terrà il 13 dicembre. I nomi dei vincitori di entrambe le sezioni, invece, si conosceranno nel corso della cerimonia di premiazione, che si terrà la mattina di sabato 14 dicembre al Teatro “Maria Caniglia” di Sulmona.

Annalisa Civitareale




DUE PERCORSI FORMATIVI GRATUITI PER I GIOVANI

Mercoledì la presentazione dell’avviso. Aurum, sala Cascella – ore 10:15

Pescara, 5 novembre 2024.  Sarà presentato mercoledì, 6 novembre, alle ore 10:15, il nuovo avviso del Comune di Pescara rivolto ai giovani di età compresa tra 18 e 35 anni, che in città sono quasi 20mila. Si chiama “Giovani in crescita” e dà la possibilità di partecipare gratuitamente a due percorsi formativi.

I dettagli saranno illustrati nella sala Cascella dell’Aurum dal sindaco Carlo Masci, dall’assessore alle Politiche giovanili Patrizia Martelli e da Roberta Pellegrino, responsabile del servizio Programmazione sociale e misure straordinarie per il Welfare.

Per il Centro servizi volontariato parteciperanno alla conferenza Casto Di Bonaventura, presidente del Csv Abruzzo, e  Lorenzo Di Flamminio, coordinatore della Delegazione territoriale di Pescara e Area Formazione Csv Abruzzo, con Giulia Pica, responsabile Promozione del volontariato per la Delegazione Territoriale di Pescara e Coordinatrice del progetto “Giovani in crescita”. Per l’Informagiovani, ci sarà Jasmine Mincone.

Dopo la conferenza, sempre all’Aurum, si svolgerà l’evento Marketing e Storytelling che vedrà la partecipazione, tra gli altri, dell’ex calciatore Ciro Ferrara e dell’artista Gianfranco Butinar.




LETTERE DAL MATESE di Brigida De Gregorio

Dieci Lune Edizioni presente al FLA con Dove spuntano i bucaneve

Pescara, 5 novembre 2024. Sarà presentato al FLA, Festival di Libri e Altrecose, il 7 novembre, alle ore 16:00, presso lo Spazio Fla – Piazza Unione, Dove spuntano i bucaneve – Lettere dal Matese di Brigida De Gregorio, a cura di Monica Ferri, edito dalla casa editrice molisana Dieci Lune Edizioni.

Ventotto lettere tirate fuori dal cassetto, scritte da Gida, come tutti la chiamavano, nell’estate del 1969, durante il soggiorno a Campitello Matese, e indirizzate alle amiche. 

Con la sua “penna sagace”, tra classicismo e modernità intrisa di pungente ironia, lontana dalla rumorosa contemporaneità, raccontava alle destinatarie aneddoti e piccole avventure, sullo sfondo di una natura rigogliosa e selvaggia, abitata e custodita da un mondo pastorale fatto di saggezza e profondi principi morali. Uno sguardo acuto, capace di scrutare l’uomo e le cose, disegnando paesaggi, anche interiori, e regalando, così, “quadri” impressionisti di rara bellezza, con un linguaggio sontuoso, ricco di neologismi, ma soprattutto di umana poesia.

Il festival, che quest’anno si terrà dal 7 al 10 novembre, con oltre duecento appuntamenti, coniuga la cultura in tutte le sue sfumature, tra libri, dibattiti, musica, teatro, danza, rappresentando una importante vetrina di respiro nazionale, che anima per quattro giorni vari luoghi della città.




ARRIVANO I COLLEZIONABILI ABRUZZESI

Dalla mmidia alle carte abruzzesi, il Pretuziano e Agenda Agricola Abruzzese lanciano una linea di gadget “salvamemoria” per tenere in vita le tradizioni popolari d’Abruzzo

Teramo, 4 novembre 2024. Che ne sai, tu, di quanti giri fa una boccia? Domanda retorica e sibillina che ancora oggi le persone più anziane rivolgono a chi è meno esperto delle cose del mondo. Ma da oggi, anche il titolo di uno dei “collezionabili”, una serie di simpatici kit ispirati a usanze, tradizioni e modi di dire della cultura popolare abruzzese. Creazioni artistiche ideate da Marino Cardelli (Il Pretuziano) e da Cristiano Catalini (Agenda Agricola Abruzzese).

Se con gli Alieni Abruzzesi il Pretuziano spopola sui social, il progetto portato avanti assieme a Catalini punta a preservare e riscoprire il patrimonio immateriale della nostra tradizione anche nel mondo reale, per restituire l’identità soprattutto alle nuove generazioni.

–           Realizzare parodie e doppiaggi in dialetto ed avere un riscontro di pubblico notevole significa che di quel mondo fatto di genuinità, buonsenso e concretezza si ha tanta nostalgia.  – racconta il Pretuziano – Certo, la gente utilizza i social più che altro per svagarsi e farsi quattro risate ma dietro a tutto questo c’è una forte volontà, un desiderio di ritorno alle radici, a cose un po’ più autentiche, più semplici e più vere. Così, accanto alle tante iniziative editoriali, con Cristiano abbiamo deciso di provare a realizzare dei piccoli “scrigni” che trasformino modi di dire, espressioni gergali, oggetti e rituali della nostra tradizione in qualcosa di tangibile, di collezionabile appunto, da poter regalare a chi magari di certe cose non ha mai sentito parlare.

Ma cosa sono questi collezionabili?

–           Sono dei veri e propri cofanetti, delle creazioni artistiche da collezione – prosegue Marino – e siccome è meglio a ride che a piagne, abbiamo deciso di dare loro un taglio molto ironico e sbarazzino: dentro una confezione elegantissima troverete ad esempio il kit per realizzare “la O con il bicchiere” o per calcolare “quanti giri fa una boccia”. Ma anche gli strumenti per eseguire il rituale per scacciare “la mmidia” oppure lo strumento più versatile di tutti, “lu fazzule”, che come insegna Catalini può essere mandile, madricchije, sparone… E poi, immancabile e risolutivo, “il barattolo di sardelle”, invenzione per la quale meriteremmo il Nobel per la Pace.-

Tra le tante creazioni vi sono anche delle particolari carte da collezione declinate in salsa abruzzese:

–           Abbiamo voluto omaggiare la nostra tradizione a due livelli – spiega Cristiano Catalini, che ha anche illustrato e realizzato le grafiche dell’intero progetto – da un lato, si è strizzato l’occhio al cliché e al luogo comune, dando grande risalto, ad esempio, agli arrosticini; dall’altro abbiamo voluto inserire una quantità enorme di “easter eggs” che rimandano ad aspetti e oggetti meno “mainstream” ma profondamente identitari: all’interno delle illustrazioni, aguzzando la vista, si scorgeranno sciacquaie, coltelli da innesto, presentose, maioliche di Castelli…  –

I collezionabili abruzzesi sono disponibili sul sito www.agendaagricolaabruzzese.com e presso i rivenditori convenzionati sul territorio.




LEGGERE A VOCE ALTA

Corso in partenza alla Macondo con gli attori Sorino, Pellegrini e Rapattoni

Pescara, 4 novembre 2024. Nuovo corso in partenza presso la Scuola Macondo di Pescara: si tratta di “Leggere a voce alta” che da domani, 5 novembre, si terrà in sede (via Clemente de Cesaris, 36)  ogni martedì dalle 18 alle 20 con possibilità di partecipazione anche on line.

I docenti sono l’attrice e produttrice Lorenza Sorino di Unaltroteatro, impresa che gestisce l’Auditorium Zambra di Ortona; Riccardo Pellegrini, attore diplomato ad Arotron con cui collabora, volto noto della recente serie Netflix “Supersex” con Alessandro Borghi ispirata alla vita di Rocco Siffredi, e Alessandro Rapattoni attore, formatore altresì, al fianco del doppiatore Franco Mannella e della Compagnia dell’Aratro di Pianella.

Leggere è condividere: sentimenti, sensazioni, impressioni. Il corso insegna a dare voce alle proprie emozioni e a far vibrare il proprio sentire, immergendo nel meraviglioso mondo delle parole. Una storia ben raccontata, a volte, può salvare degli spicchi di mondo.

Il corso è articolato in tre moduli.

La pronuncia e timbrica per imparare l’uso della dizione e dei registri vocali; in questo modo il corsista si sentirà più disinvolto, più incisivo, più magnetico nel catturare l’attenzione, più gradevole all’ascolto, più motivato, non solo nella lettura ad alta voce ma anche nella vita quotidiana.

Leggere le emozioni, che insieme ai sentimenti danno vita alle parole e colore alle storie. Il lettore, dando voce al narratore e ai personaggi, ne restituisce al pubblico le emozioni e può aggiungervi una sua personale interpretazione. Il modulo porterà all’attenzione dei partecipanti l’aspetto emotivo della lettura espressiva, attraverso attivazioni, giochi ed esercitazioni di liberazione emozionale e di consapevolezza corporea.

La voce delle parole: quando si parla, quando si legge spesso non ci si rende conto che ogni suono, ogni parola emessa ha una propria voce ed un proprio mondo. Il percorso vuole insegnare a dare spessore a ciò che si legge per poter restituire agli “ascoltatori” le immagini che una poesia, un romanzo, un testo sono capaci di far vivere.

Oltre all’attestato di partecipazione ci sarà una performance all’interno di un reading a fine corso ma “Leggere a voce alta” darà anche la possibilità ai corsisti di partecipare ad eventi organizzati dalla Scuola Macondo in qualità di lettori.




SACRUM FESTIVAL IX^ EDIZIONE

Un “urklang” per la pace. Successo per il M° Jacopo Sipari e la Sinfonica Abruzzese

Pescasseroli, 4 novembre 2024. Successo personale per il M° Jacopo Sipari di Pescasseroli e i suoi solisti Vincenzo Costanzo, Armando Likaj e Maria Tomassi, con l’ Orchestra Sinfonica Abruzzese e l’ International Opera Choir di Giovanni Mirabile, in Avezzano, l’Aquila e Roma in Ara Coeli, per l’esecuzione delle Messe di Domenico Bartolucci e Giacomo Puccini

È iniziato con un monito sul cessate il fuoco su tutti i fronti lanciato, attraverso un verso di Giovanni

Pascoli, l’ultimo concerto della IX edizione del Sacrum Festival. “Uomini, pace!” ha pronunciato stentoreo, l’On. Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione, raccogliendo il testimone dal Direttore generale dell’evento Luca Ciccimarra. È bene andar oltre, nel dire quel verso “Uomini, pace! Nella prona terra/troppo è il mistero, e solo chi procaccia/ d’aver fratelli in suo timor, non erra” (I due fanciulli). Poesia e musica unite nello sfarzo dorato della basilica dell’Ara Coeli, per lanciare quell’urklang romantico di libertà, rappresentato dall’unità delle arti, dove la musica, con Wackenroder, è intesa quale espressione della più alta spiritualità umana, capace di conferire al tutto, un senso mistico-religioso (Effusioni sentimentali d’un monaco ansante dell’arte, 1796).

Due le Messe che per tre giorni, a cominciare dalle chiese di Avezzano e L’Aquila, quindi, nella basilica di Santa Maria in Ara Coeli, sono state eseguite dall’ Orchestra dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese, che ha accolto alcuni giovani allievi del Conservatorio Statale di Musica “A. Casella” dell’Aquila, e i coristi dell’International Opera Choir preparati da Giovanni Mirabile, diretti dal Maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli, con solisti per le due partiture, Maria Tomassi, Vincenzo Costanzo e Armando Likaj, la Messa in onore di Santa Cecilia del Cardinale Domenico Bartolucci e la Messa di Gloria di Giacomo Puccini, una doppia celebrazione del purissimo segno musicale del Kappelmeister della Sistina dopo il Perosi, e del genio lucchese nell’anno del centenario della scomparsa.

Il Maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli, dinanzi ad un parterre che ha raccolto buona parte di quella nobiltà romana adusa a frequentare certo tipo di esecuzioni, unitamente a quell’ alto clero cui apparteneva il Cardinale Bartolucci, con la dirigenza della fondazione a lui dedicata, con Franco e Alessandro Biciocchi e Sua Eminenza Reverendissima, il  Cardinale Dominique Mamberti, che pongono a disposizione di tutti le partiture del compositore, unitamente ad una delegazione dell’Isa, guidata dal Presidente Bruno Carioti, si è trovato a dover trasmettere un’emozione che nasce dal pensiero, quella del Cardinale e una suggestione che la travalica ampiamente, fatta salva la già matura tecnica compositiva, dilagante nell’istinto, che è quella di Puccini.

Si è dimostrato abile e maturo concertatore, il Maestro Jacopo Sipari nel compattare il gruppo di voci preparate da Giovanni Mirabile, ma anche un accorto indagatore del non semplice complesso estetico del Cardinale, il quale concepisce la musica quale estatico rapporto di contemplazione, che abbiamo riconosciuto in quel Mi bemolle sospeso, attorno al quale tutto ruota, dominante del La bemolle maggiore tonalità della messa, sino alla fine, richiesta implorante di una pace della quale siamo noi responsabili ma di cui la musica non assicura il raggiungimento lasciando ad ognuno la scelta e l’impegno a realizzarla in primis interiormente. Maria Tomassi, dopo un Kyrie legato ad una koinè lirico-patetica, dona lucidità e diafana, quasi astrattezza, ai diversi numeri, quasi un’aureola cangiante, piena di screziature timbriche e abbandoni contemplativi, in un effetto complessivo di estrema raffinatezza e vivida poesia. Una messa all’opera verrebbe da dire, invece, per la partitura pucciniana. Jacopo Sipari, bacchetta devota al compositore toscano, lo sa bene e non si risparmia sia nell’intenzione che nel gesto.

Due le splendide voci ad impreziosire l’esecuzione della messa di gloria, il tenore Vincenzo Costanzo, giunto in tempo per l’inizio del concerto, direttamente dal teatro del Maggio musicale fiorentino, applaudito Pinkerton, nell’ultima recita e il baritono Armando Likaj. Già dal Gratias agimus tibi, si sono rivelate le migliori qualità della voce del tenore napoletano, la buona disponibilità alla dinamica, lo splendido registro centro-grave, l’emissione eccellente, con note piene e morbide, sia in basso che in centro alto, la sorpresa del gioco dei piani, Et incarnatus est, con accompagnamento discreto del coro e dell’orchestra, seguita dal Crucifixus, un Adagio funebre. Et resurrexit è risultato un non facile fugato cantato dignitosamente dal coro, che è riuscito a ricreare quell’atmosfera evocante più il Giudizio finale che la Risurrezione stessa.

Le parti finali del Credo presentano una breve transizione orchestrale, seguita da risposte del coro ai richiami delle trombe, ancora inesperte per un evento del genere, e da un fugato nel quale si percepisce appena l’Amen conclusivo, che ha strappato applausi a scena aperta. Per il Sanctus il direttore ha intrapreso la via della dolcezza, per quindi esplodere in fortissimo sul versetto “pleni sunt”, quindi, nel Benedictus è sceso in campo il baritono Armando Likaj, una voce spontanea e disarmante, dal suono scuro e centrato, per la carezzevole melodia, eseguita con eleganza interpretativa, che rispecchia il suo essere, e con intensa espressività, seguita, da un fortissimo Hosanna dell’intero coro, con la conclusione affidata all’orchestra, in un riuscito pianissimo, un chiaro invito del Maestro Sipari a ricercare il silenzio tra le note.

Duetto finale per l’Agnus Dei, e per un orecchio senza preconcetti, le terzine accarezzanti delle parole “Dona nobis pacem”, riverberate in orchestra possono sembrare un congedo destinato a chiudere definitivamente la porta alle tradizioni di famiglia, per aprire una finestra sul mondo e sull’eternità della sua musica. Applausi da parte di un uditorio attento ed entusiasta e appuntamento al decennale del Sacrum Festival, che diverrà centro musicale degli eventi Giubilari.