L’ISA INAUGURA LA STAGIONE DI ATRI

Gaetano Di Bacco al Sassofono e Giulio Marazia sul Podio.  Sabato 25 novembre ore 18 – L’Aquila, Ridotto del Teatro Comunale V. Antonellini. Domenica 26 novembre ore 17 – Atri, Teatro Comunale

L’Aquila, 24 novembre 2023. Dopo il successo de Il Trovatore al Marrucino di Chieti, l’Orchestra dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese torna per la quarantanovesima stagione dell’ente con un concerto dedicato ai capolavori musicali de “L’Europa tordoromantica e modernista”. Solista ospite il M° Gaetano di Bacco, sul podio il direttore Giulio Marazia.

Primo appuntamento alle 18.00 di sabato 25 novembre all’Aquila, sul palco del Ridotto del Teatro Comunale “V. Antonellini”, domenica 26 novembre alle 17.00 replica nel Teatro Comunale di Atri per l’inaugurazione della stagione dei concerti: un percorso musicale ricco e vario, articolato in cinque appuntamenti da novembre ad aprile, realizzato dall’ISA con il sostegno del Comune di Atri come dice l’Assessore alla Cultura, Domenico Felicione: “La nostra città anche quest’anno ospita una prestigiosa stagione musicale. Per noi è motivo di grande orgoglio. Grazie a questi appuntamenti, gli appassionati e quanti vogliono avvicinarsi a questa meravigliosa forma d’arte, potranno viaggiare nel tempo con i grandi compositori e apprezzare la musica sinfonica dal vivo. Una esperienza unica e emozionante. Tanti raggiungono Atri anche dalla costa e dalle aree interne per godere di questi appuntamenti e questo ci spinge a lavorare sempre con entusiasmo per una offerta culturale varia e di qualità. Ringrazio il direttore artistico dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese, Ettore Pellegrino per la rinnovata collaborazione, i musicisti che calcheranno il nostro palcoscenico, i direttori e soprattutto il pubblico”.

Il programma del concerto comprende la Pavane op. 50″ di Fauré, il Premier Concerto per sassofono e orchestra di Gilson, il  Concertino per sassofono e orchestra di Ibert e la  Suite ceca in re maggiore per orchestra op. 39 di Dvořák, opere in grado di mostrare la varietà che caratterizza la musica sinfonica nei diversi centri culturali dell’Europa dalla metà dell’Ottocento in poi, quando profondi mutamenti politici e sociali sconvolgono la civiltà occidentale e si riflettono anche sul pensiero filosofico, sulla cultura e sull’arte. In musica entrano in crisi le forme ereditate dall’età classica e si preferiscono composizioni sempre più elaborate e complesse che sortiscono a esiti molto vari e personali, con connotazioni diverse, a seconda non solo della formazione e della sensibilità dell’autore, ma anche del contesto culturale in cui si trova ad operare e all’area geografica di appartenenza.

Una varietà che il pubblico dell’ISA potrà apprezzare grazie al programma di questa produzione in cui sarà impegnato Gaetano Di Bacco, tra i sassofonisti italiani più apprezzati e con una rilevante attività concertistica, oramai quarantennale con oltre 1700 concerti alle spalle, 150 tournée in Europa, Africa, Asia, Medio ed Estremo Oriente, America del Nord e del Sud, dopo il debutto al Teatro dell’Opera di Roma nel 1983. Fondatore del Quartetto d sassofoni   Accademia, docente di sassofono al Conservatorio L. D’ Annunzio di Pescara, ha inciso 12 compact disc e pubblicato musica per sassofono per le Edition G. Billaudot e Edition Lemoine Paris.

Per entrambe le date biglietti e abbonamenti sono in prevendita online su ciaotickets.com e nelle rivendite del circuito autorizzate. Acquisto diretto presso i botteghini aperti nei giorni del concerto a partire dalle ore 16.




GLI EUPHÒRIA ALLA CONQUISTA DI SANREMO 2024

L’avventura della band Abruzzese

Avezzano, 24 novembre 2023. La band emergente Euphòria si trova ad un passo dal palcoscenico più ambito d’Italia, portando con sé un mix vibrante di dinamismo e talento proveniente dalla Marsica e dalla Ciociaria.

Il gruppo è composto da Vincenzo Tatangelo, Marcello Paolini, Simone Paolini, Elena Barbati e Marco Capobianco, che rappresentano l’unità tra le città di Sora, Balsorano ed Avezzano. Il 25 novembre, gli ‘Euphòria’ si esibiranno sul palco di Area Sanremo, per confrontarsi con altri talentuosi musicisti.

L’obiettivo ardente dei giovani è conquistare uno dei quattro ambiti posti disponibili per esibirsi nella prestigiosa cornice di Sanremo Giovani 2024, mostrando la ricchezza artistica e culturale d’Abruzzo.

Al momento, già otto artisti hanno garantito un posto in finale, mentre i restanti quattro partecipanti saranno selezionati direttamente proprio da Area Sanremo il giorno 25 novembre. La Commissione musicale Rai, scelta dal Direttore artistico Amadeus, sarà incaricata di selezionare gli artisti che si uniranno agli altri otto nella competizione finale.

La finale sarà mandata in onda sulle reti RAI il 19 dicembre. Questa straordinaria occasione rappresenta un’opportunità senza precedenti per gli ‘Euphòria’ di inizializzare il loro sogno nel mondo della musica e di portare la Ciociaria e la Marsica sul palcoscenico nazionale.




QUI IN ABRUZZO De Siena Editore

Presentazione del Libro

Magliano de’ Marsi, 24 novembre 2023. Domenica 26 novembre 2023, ore 17:30, un nuovo appuntamento a cura dell’Amministrazione Comunale di Magliano de’ Marsi nel locale Auditorium dell’Istituto Comprensivo G. Di Girolamo.

Tutto pronto per la presentazione del libro QUI in ABRUZZO dell’Editore Paolo De Siena, il quale racconta, attraverso alcune suggestive immagini e testi, i luoghi più belli del nostro amato Abruzzo.

Interverranno: il Sindaco Pasqualino Di Cristofano, il Senatore della Repubblica Guido Quintino Liris, L’Assessore della Regione Abruzzo Mario Quaglieri, il Consigliere della Provincia dell’Aquila Gianluca Alfonsi, l’Editore Paolo De Siena, l’Autrice dei testi Roberta di Pascasio e l’Autore delle Fotografie Giancarlo Malandra. Modererà gli interventi la Dott.ssa Carla Pietrobattista.




DIZIONARIO ESSENZIALE DI ANGELOLOGIA

Strumento divulgativo su spiriti celesti

di Elia Lucchini

Dentro Salerno, 24 Novembre 2023. Questo Dizionario essenziale di angelologia. Tutto sugli angeli dalla A alla Z ad opera di don Marcello Stanzione nasce su richiesta esplicita della casa editrice Il Segno di Udine. Don Stanzione ovviamente è consapevole che un dizionario di angelologia per quanto essenziale avrebbe chiesto la collaborazione di una equipe numerosa di teologi ma in realtà non è facile trovare tra i teologi studiosi interessati alla tematica angelologica inoltre anche se ci fossero stati questo avrebbe comportato una spesa economica notevole…I teologi di professione e gli insegnanti accademici perdoneranno don Marcello se la via seguita da lui in questo dizionario sugli angeli è quella di aver scelto i temi secondo le lettere dell’alfabeto. Meglio questo che niente…E don Stanzione si augura che questo testo possa essere di stimolo per altri dizionari di angelologia con le voci e i temi che mancano in esso.

Scriveva qualche anno fa il compianto don Alessandro Pronzato: “Oggi si assiste a un ritorno degli angeli”. In realtà, questi personaggi celesti non se ne sono mai andati e hanno continuato a svolgere fedelmente la loro missione. Siamo noi, semmai, che ci siamo allontanati da loro, li abbiamo trascurati, abbiamo ignorato la loro presenza e il loro messaggio.

Finalmente, però, stiamo riallacciando i collegamenti con loro, e in particolare riscopriamo la funzione provvidenziale dell’angelo custode. “Se hai bisogno di me, mandami il tuo angelo custode” era il ritornello che padre Pio da Pietrelcina ripeteva ai suoi innumerevoli “figli spirituali” sparsi in tutto il mondo. L’angelo custode costituisce una presenza costante nella vita del frate delle stimate e un mezzo insostituibile del suo apostolato.

Una presenza invisibile, che per lui era invece visibilissima. Tanto che si meravigliava che qualcuno non scorgesse quello che vedeva lui. Assicurava: “Per quelli che sono soli c’è l’angelo custode”. Uno scrittore raffinato, dalla penna delicatissima, don Cesare Angelini confidava: “Io ti so dire che poche verità della religione danno sollievo come questa umanissima, dell’angelo custode, allegra invenzione di Dio. L’aver sempre a lato un non so che d’alato, che ti fa compagnia dappertutto nel buio e nel deserto e nei tremendi esili dell’anima io l’ho come il più bel dono di Dio, anzi come la più stupenda creazione di un Iddio magnifico artista”.

Questo testo potrebbe essere un ottimo regalo di Natale per i numerosi cattolici devoti agli angeli e agli arcangeli.




NOLA: STORIA, TRADIZIONI, MERAVIGLIE E IL PREMIO NAPOLI CULTURAL CLASSIC

Nel magnifico Museo archeologico la 18^ edizione del prestigioso Premio letterario e teatrale: i vincitori

di Goffredo Palmerini

Napoli, 24 novembre 2023. Situata a circa 30 km da Napoli c’è Nola, bella città ricca di storia, di singolari tradizioni, di preziose vestigia archeologiche, ma anche attenta alla cultura contemporanea, come la produzione letteraria e il teatro indipendente. Lo fa attraverso il prestigioso Premio Napoli Cultural Classic, concorso che non s’imbelletta di apparenza ma che ricerca l’essenza e la qualità, come vedremo, grazie all’affiatato poker di organizzatori quali l’avv. Carmine Ardolino, presidente dell’associazione promotrice, all’avv. Katiuscia Verlingieri, alla poetessa Assunta Spedicato e allo scrittore Raffaele Messina, con la collaborazione del presidente della Giuria, l’editore Giuseppe Laterza di Bari.

Ben esposta nell’area che contorna il Vesuvio, Nola affonda le sue radici nella preistoria, fino all’età del Bronzo, come testimoniano i reperti ben allestiti nel Museo Storico Archeologico, ospitato nello splendido complesso monastico canossiano di Santa Maria la Nova, nel cuore della città. Una grande sala del museo, infatti, espone la fedele riproduzione di due capanne con relative suppellettili rinvenute nel villaggio preistorico di Nola – una Pompei ante litteram – e sopravvissute grazie ai depositi piroplastici d’una preistorica eruzione del Vesuvio definita delle “Pomici di Avellino”.

Nelle altre sale e lungo il percorso espositivo sono allestiti significativi reperti rinvenuti nell’area nolana che testimoniano le antiche origini della città ad opera degli Etruschi, che la città fondarono nel VII secolo a.C., poi il passaggio dei Sanniti che la conquistarono e ricostruirono, quindi la feconda presenza romana.

Grazie al primo imperatore di Roma, Ottaviano Augusto – che vi dimorò e vi morì nel 14 d.C. – Nola divenne Colonia Felix Augusta, elevata a dignità senatoriale. Le varie epoche storiche sono ampiamente illustrate dalla ricca esposizione museale di suppellettili e arredi funerari, recuperati dalle necropoli della zona, fino alla magnificenza artistica romana testimoniata da una serie di statue di superba finezza marmorea, che culminano nella sala dei rinvenimenti della vicina Somma Vesuviana, con due splendide sculture, del dio Dioniso e di una donna con peplo greco.

Nell’ambiente anche la documentazione della incantevole villa suburbana, per l’imponenza e la bellezza attribuita a residenza di Ottaviano Augusto. Il percorso espositivo si conclude, infine, con la sezione dedicata alla fine del mondo antico ed al periodo medioevale, ad iniziare dal suggestivo complesso delle basiliche paleocristiane di Cimitile, laddove sorse, sulla necropoli pagana, la basilica di San Felice, divenuta prima cattedrale di Nola fino al trasferimento, nel XV secolo, della sede episcopale nella città. Proprio a Cimitile dimorò Paolino di Bordeaux. Ponzio Anicio Meropio Paolino, nato a Bordeaux nel 355 e discendente di una ricca famiglia patrizia romana, figlio di un funzionario imperiale, fu il primo vescovo di Nola. Morto il 22 giugno 431, fu canonizzato come San Paolino di Nola. Patrono della città, è festeggiato nel mese di giugno con la suggestiva Processione dei Gigli, tradizione che l’Unesco ha riconosciuto come Patrimonio immateriale dell’Umanità.

La Festa dei Gigli è una antica tradizione popolare di Nola. Si celebra ogni anno la domenica successiva al 22 giugno in onore di San Paolino, per ricordare il suo ritorno in città dalla prigionia in Africa. Il vescovo Paolino, dopo aver donato tutti i suoi beni per riscattare alcuni nolani ridotti schiavitù dai Visigoti, offrì anche sé stesso in cambio della libertà per il giovane figlio d’una vedova. Condotto in Africa, il presule fu riconosciuto dai rapitori dei nolani che decisero di liberarlo insieme ai suoi compagni di sventura. Riaccompagnato in città, il vescovo Paolino fu accolto festosamente con fiori di giglio e portato in processione fino alla sede vescovile, scortato dalle Corporazioni delle arti e dei mestieri con in testa i loro gonfaloni. In memoria di quell’evento la città festeggia il suo Santo patrono con una processione che reca otto torri triangolari piramidali di legno, i Gigli appunto, ricoperte ogni anno con artistici allestimenti di cartapesta a soggetto agiografico o storico.

I Gigli sono obelischi con struttura di legno, alti 25 metri, che culminano con un crocifisso o una statua sacra.  Ogni Giglio rappresenta una delle 8 antiche corporazioni: ortolano, fabbro, calzolaio, bettoliere, sarto, panettiere, salumiere, beccaio. Oltre ai Gigli sfila anche una Barca che simboleggia il ritorno dall’Africa di San Paolino.

I Gigli, pesanti “macchine” di legno con una larga base quadrangolare, sono recati a spalla in processione ciascuno da 120 facchini, senza differenza di ceto tra portatori. Un rito religioso e collettivo, fortemente identitario per la comunità di Nola, davvero molto suggestivo. Si dispiega nell’arco d’una intera settimana per festeggiare il patrono San Paolino, appena dopo la festività canonica del 22 giugno. E’ questa dei Gigli una tradizione che richiama ogni anno a Nola un’imponente presenza di visitatori e turisti. L’ha raccontata con trasporto e passione, insieme alle altre meraviglie esposte, il presidente dell’Associazione Nolana Meridies, prof. Michele Napolitano, nel corso della visita guidata al Museo, dove c’è anche una grande sala dedicata proprio ai Gigli, con le loro riproduzioni in scala.

Ma veniamo ora alla ragione che ci ha visto convocati in questa cittadina dalle sorprendenti bellezze, patria del filosofo domenicano Giordano Bruno che vi ebbe i natali nel 1548, nella quale il vescovo Alfonso Maria de’ Liguori, poi fatto santo, compose nel 1754 il canto natalizio tra i più conosciuti e amati, “Tu scendi dalle stelle”.

Nell’ampio salone al primo piano del Museo, dalle pareti contornate di magnifiche tele, tra cui una splendida Annunciazione di Domenico Antonio Vaccaro, prima metà del Settecento, ed altri pregevoli dipinti delle scuole di Luca Giordano e Ferdinando Sanfelice. Altre belle tele sono esposte nella sala dedicata al Rinascimento. È sabato 18 giugno e si celebra, in questo stupendo contesto artistico, nel salone ormai ricolmo in ogni ordine di posti, la XVIII edizione del Premio Napoli Cultural Classic, dedicato per la Letteratura agli autori di poesia e prosa, e al Teatro indipendente e d’autore, drammaturghi, attori e registi. Della Letteratura edita sono già conosciuti i vincitori, decisi dalla Giuria presieduta da Giuseppe Laterza, la cui consegna dei riconoscimenti è curata da Raffaele Messina. Dei lavori letterari inediti sono già stati diffusi i nomi dei finalisti, ma i nomi dei vincitori della sezione Letteratura inedita, curata da Assunta Spedicato, si conosceranno in tempo reale solo nella cerimonia di consegna dei premi. Altrettanto avviene per la sezione Teatro. Del tutto nuovo e speciale, invece, è il Premio per il Giornalismo internazionale.

Presenta l’evento, con particolarissima grazia e professionalità, la giornalista e conduttrice Ertilia Giordano, con la collaborazione di Antonio Russo. La serata, puntualmente alle 19, ha inizio con un incipit dell’attore e poeta Marco Caciotti, con la declamazione della sua lirica Dea Fortuna. Lo stesso attore e il giovane talento Giovan Battista Lillo Odoardi curano la lettura di brani poetici e letterari delle opere vincitrici. Presidente onorario del Premio è l’insigne poeta scrittore e accademico prof. Hafez Haidar, Cavaliere Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana, candidato al Nobel per la Pace e per la Letteratura. È lui chiamato ad aprire la serata, con l’indirizzo di saluto che egli rivolge al presidente del Premio avv. Carmine Ardolino, a Katiuscia Verlingieri, ad Assunta Spedicato, a Raffaele Messina, al presidente della Giuria, Giuseppe Laterza, e a tutti i giurati per l’accurato lavoro svolto.

Primo vincitore ad essere chiamato sul podio, per la sezione Libri stranieri, è lo scrittore argentino Ariel Luppino, per il romanzo “Las brigadas”. L’autore, presente con un toccante videomessaggio, definisce la sua opera “…storia di un triangolo amoroso, una specie di autobiografia segreta, occulta, narrativamente dissimulata… Più che a “Las brigadas”, questo premio va a “Le brigate”, romanzo parallelo, anzi simmetrico al mio, e interamente scritto da Francesco Verde. Ho letto “Le brigate” come ciascuno di voi, e con l’assoluta consapevolezza che mai avrei potuto scriverlo così. Conosco poco l’italiano, e quel poco l’ho imparato grazie a “Le brigate”. Nel leggerlo, trovavo nuova e strana ogni singola parola; eppure, mi sembrava, a volte, di riuscire a intuirne la musicalità […] Voglio dire che Francesco non è un semplice traduttore, ma un mago, la cui magia non si vede, e che tutti apprezziamo proprio perché non si vede. Trovo giusto, quindi, che questo premio (così come ogni altro riconoscimento futuro) vada a chi ha saputo inventare ciò che era già stato inventato, e renderlo nuovo agli occhi di noi lettori. Molte grazie a Francesco Verde per il suo lavoro. E molte grazie, ancora una volta, ai membri della giuria del Festival Napoli Cultural Classic per averlo premiato.” Il Premio ad Ariel Luppino lo ritira Alda Coppola, responsabile della sezione Libri stranieri.

Per la Letteratura edita, chiamati sul palco, vanno Raffaele Messina e lo scrittore Carlo Vecce, autore del romanzo “Il sorriso di Caterina – La madre di Leonardo” (Giunti, 2023). Una conversazione-intervista in cui il prof. Vecce, ordinario di Letteratura italiana all’Università Orientale di Napoli, stimolato dalle domande di Raffaele Messina, racconta la storia di Caterina, una schiava circassa giunta a Firenze, dove un giovane notaio s’innamora di lei e le dà un figlio, Leonardo da Vinci.

È una storia, quella di Caterina, del tutto sconosciuta perché mai rivelata da quel tempo, che l’autore, sulla base di accurate ricerche storiche e filologiche nelle biblioteche toscane, è riuscito a trarre dal mistero attraverso il rinvenimento d’un documento originale dell’epoca. Piuttosto che un saggio, come ha sottolineato Raffaele Messina, il prof. Vecce ha scelto di scrivere un romanzo-verità sulla vita di Caterina, corposo come un tomo ottocentesco, ma davvero coinvolgente, nel quale viene fatta rivivere quella dolorosa esperienza umana in pagine di narrativa struggenti che gettano nuova luce sull’intero Rinascimento italiano. In queste sintetiche considerazioni c’è anche la motivazione del Premio Napoli Cultural Classic per la Letteratura edita, meritoriamente conferito a Carlo Vecce.

Il Premio della Critica “Gabriella Valera”, istituito per ricordare la scrittrice, è stato assegnato a Davide Rocco Colacrai per la poesia “Il ragazzo che salì sulla collina dei poeti – aula n. 418”. È chiamato l’editore Giuseppe Laterza a premiare per la sezione Poesia. A vincere il 1° premio nella sezione Poesia è Tiziana Monari, con il componimento “Robb elementary school”. La lirica evoca momenti lontani, sensazioni giovanili del tempo della scuola, in cui ognuno cerca di imbastire il suo futuro, tra fisionomia esteriore e indagine interiore. Il mondo delle illusioni rivela le sue amare verità, mentre la natura, imperterrita come il tempo, mostra la sua eternità tra il cadere di stelle e il volo di un calabrone. L’effetto narrativo si snoda carico di fatalità e verità, evocando schemi letterari che ricordano il grande Kipling.

Al 2° posto Poesia si classificano ex aequo Carmela Pisani e Graziella De Cillis. Per la sezione Racconto vince Michela Buonagura con il testo “Voglio di più”. È una storia ambientata in una Napoli descritta molto bene nel romanzo La pelle di Curzio Malaparte, dirompente e sconvolgente per l’immediatezza della fotografia di un mondo assurdo e crudele prodotto dalla guerra. Con lodevole capacità di sintesi, servendosi anche del linguaggio popolare, l’autrice riesce a dipingere magistralmente una storia che si conclude con un grido di speranza, un “Voglio di più” che riecheggerà come costante anelito di rinascita e di pace. A premiare la vincitrice lo scrittore architetto Salvatore Esposito. Al 2° posto ex aequo si classificano Corrado Pinosio, Maria Manico e Paolo Sabatino.

Per la sezione Teatro autori il 1° Premio se lo aggiudica Patrizia Ercole, con l’opera “Lisetta Carmi fotografa. Lamia seconda vita”. Al 2° posto ex aequo si classificano Debora Lacatena, Luciano De Leonardis e Paolo Sabatino. Al regista Carlo Cerciello va il Premio Napoli Cultural Classic per il Teatro. Gli consegna l’artistica statuetta Katiuscia Verlingieri.

Acclamato dal pubblico per un riconoscimento davvero meritato nel rappresentare pienamente il teatro indipendente, grazie anche al suo impegno umano ed intellettuale per il mestiere dell’artista, per l’impegno culturale e politico da regista e per la grandezza con la quale sa esprimere la vocazione d’un teatro politico di impegno civile e sociale. Cerciello è riuscito ad affidare alla voce del teatro il compito di diffondere la silenziosa controrivoluzione del sentimento e della poesia. Vincitore del Premio per il Teatro è inoltre Fabio Pisano con la raccolta delle sue opere “Prossimità”, con le quali ha conquistato un pubblico teatrale attento e competente per la capacità della sua scrittura drammaturgica di predisporre una specie di sistema binario, a due velocità, nel quale si alternano frasi brevissime dal ritmo un po’ artificiale, a vere e proprie “esplosioni” di un’intensità travolgente. A consegnare il riconoscimento l’attore poeta Marco Caciotti. Sempre per il Teatro viene premiato l’attore Fabio Brescia per lo spettacolo “As it was, l’ultima ora di vita del dottor Semmelweis”. L’attore, tra l’altro, è tra i protagonisti del film “L’ombra di Caravaggio” con Riccardo Scamarcio e Isabelle Huppert, per la regia di Michele Placido, e ha interpretato anche il nuovo film di Michele Placido su Luigi Pirandello “Eterno visionario”.  Sempre per il Teatro il Premio va all’attrice Cecilia Lupoli, reduce dal successo dello spettacolo Cassandra, con la regia di Carlo Cerciello. Con il suo raffinato talento arriva al suo pubblico con una recitazione impeccabile e fisica. Riesce a stupire gli spettatori, con un testo non facile ed un’ambientazione essenziale, elementi che le danno la possibilità di esprimersi al meglio, giocando con il corpo e con la voce, con un effetto coinvolgente. L’attrice viene premiata dal consigliere Vincenzo Cirillo della Città metropolitana di Napoli.

L’attore Luca Riemma riceve il Premio per aver interpretato, nel film “Lamborghini-The Man Behind the Legend” di Bobby Moresco, in maniera eccellente il ruolo di Giotto Bizzarrini, uno degli artisti dell’auto del secolo scorso. L’attore si è contraddistinto per la fedele interpretazione del personaggio, mettendo in evidenza, agli occhi dello spettatore, la sua capacità creativa all’interno dell’azienda automobilistica.

A premiare l’attore l’Arch. Giacomo Franzese, apprezzato direttore del Museo. Il produttore e musicista Lorenzo Maffia, che ha collaborato alla colonna sonora del film “C’è ancora domani”, film d’esordio di Paola Cortellesi quale regista che sta sbancando ai botteghini, viene chiamato per la sezione Finestra sui giovani a premiare due giovanissimi attori teatrali, con le seguenti motivazioni: Nicolas Errico “Talentuoso attore che ha già maturato diverse esperienze in teatro e non solo, sotto la guida di registi di fama internazionale come Elio Giordano nel 2018 e Matteo Garrone per un cortometraggio. Per la capacità di far valere le proprie doti artistiche”;

Graziano Purgante “Per essere riuscito a rappresentare in modo magistrale i meandri della mente e le sfaccettature del comportamento umano e a dare carattere al personaggio interpretato in “Dispacci di Mosca”; un ragazzo nel quale non prevale solo l’aspetto materiale, bensì le prese di posizione, gli sbilanciamenti decisionali e soprattutto la carica esplosiva di emotività. Ai due giovani e bravi attori va il Premio Napoli Cultural Classic 2023. Lo speaker di Radio Rai Silvio Martino, per la sezione Teatro Finestra sul mondo, consegna il Premio agli attori Francesca Borriero, Emanuele Valenti e Michelangelo Dalisi “per la capacità di calarsi con naturalezza nei personaggi, quella di rendere evidente alcune dinamiche di relazione, quando solitudine e monotonia diventano le basi di corti circuiti, di singoli confinamenti dalla realtà. Allora, entrare nel personaggio, diviene una sfida, una prova di anima e corpo per la quale non basta il solo talento.”

I tre attori vincono il Premio 2023 per lo spettacolo La Macchia. L’esecuzione dei brani musicali che hanno aperto la serata è stata eseguita dalla splendida voce e al pianoforte dal musicista Arturo Caccavale, mentre la regia è stata curata da Lorenzo Maffia sotto la direzione artistica di Napoli Cultural Classic. A conclusione della manifestazione c’è da registrare l’intervento di Carmine Ardolino con un caloroso ringraziamento a tutti i collaboratori, un grazie speciale al direttore del Museo Giacomo Franzese per l’ospitalità e le congratulazioni a tutti premiati e classificati nelle varie sezioni del Premio. Una bella foto di gruppo ha sancito infine il successo di questa XVIII edizione.

C’è infine un’annotazione sul Premio Napoli Cultural Classic per il Giornalismo internazionale, tributato in questa XVIII edizione. È stato conferito in apertura di serata, subito dopo l’indirizzo di saluto che il prof. Hafez Haidar ha rivolto al pubblico e agli organizzatori della manifestazione, in primis all’avv. Carmine Ardolino, deus ex machina del prestigioso Napoli Cultural Classic. È stato lo stesso prof. Haidar a richiamare pur senza nominarlo, il profilo biografico del vincitore, giornalista internazionale con significative collaborazioni con agenzie internazionali e con importanti testate in lingua italiana nel mondo, fecondo scrittore di rilevante finezza e sensibilità, con un passato trentennale al servizio come amministratore e vicesindaco della sua meravigliosa città, L’Aquila. Ha dato quindi lettura della motivazione alla base del conferimento del Premio: “Per aver contribuito con i suoi scritti alla diffusione della cultura abruzzese nel mondo e alla conoscenza dell’emigrazione italiana. Scrittore e giornalista eccellente, impegnato a valorizzare le comunità italiane all’estero, è riuscito a far prevalere una buona concezione dell’Italia a livello internazionale. Riceve il Premio Napoli Cultural Classic per il Giornalismo internazionale lo scrittore giornalista Goffredo Palmerini.”

Proprio dalle mani del prof. Haidar viene consegnato il prestigioso premio a chi scrive, che in un breve intervento ha ringraziato gli organizzatori del Premio e la Giuria, avendo peraltro parole di gratitudine verso tutti e ciascuno dei presenti per la vicinanza e l’affetto che nel 2009 ebbero nei confronti dell’Aquila colpita dal terribile sisma che squarciò il suo prezioso tessuto urbano ricco d’arte e di raffinate architetture. Ora la città è quasi completamente rinata, più bella di prima.

E il gioiello del suo centro storico, racchiuso nella cinta delle sue trecentesche mura, tra i più vasti d’Italia, offre a tutti le sue meraviglie di bellezza. E dalla città soprattutto si eleva, specialmente in questi drammatici tempi di guerra, il forte appello di perdono, di riconciliazione e di pace donato all’umanità da papa Celestino V attraverso la Perdonanza, il primo giubileo della cristianità che egli concesse il 29 agosto 1294 all’atto della sua incoronazione a pontefice nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio. Un dono di misericordia destinato a chiunque, sinceramente pentito e confessato, varchi la Porta Santa della basilica dai Vespri del 28 agosto a quelli del giorno immediatamente successivo, come ogni anno sempre avvenuto dal 1294. L’Aquila, dunque, città d’arte tra le più belle, ma prima di tutto Capitale del perdono, della riconciliazione e della pace, come papa Francesco l’ha definita il 28 agosto 2022 aprendo la Porta Santa al mondo.   




LA VIA MAESTRA

Il senso della democrazia

Giulianova, 23 novembre 2023. DEMOS e l’Associazione Antonio Gramsci – Abruzzo, in collaborazione con la CGIL Teramo, l’ANPI provinciale e l’ARCI provinciale, organizzano per sabato 25 novembre 2023, a partire dalle ore 17:30, presso la Sala Bruno Buozzi a Giulianova, una iniziativa dal titolo: LA VIA MAESTRA: il senso della democrazia.

Molti sono i segnali che vengono dal mondo della politica e delle istituzioni che impongono una attenta riflessione sul senso della democrazia, sul suo significato profondo, sui rischi che corre.

Una riflessione sulla Democrazia, che nel nostro Paese trova compiuta rappresentazione e realizzazione nella Costituzione, nata dalla Resistenza al nazifascismo, e sulla portata potenzialmente distorsiva della Democrazia medesima di ogni provvedimento di modifica della Costituzione.

Una riflessione sulla necessità di comprendere come la difesa della Costituzione sia in primo luogo difesa della Democrazia, difesa dei diritti universali dei cittadini.

Una riflessione su come esercitare, nel rispetto dei principi costituzionali, le necessarie battaglie per preservare e difendere la Democrazia italiana da ogni possibile distorsione.

Una riflessione per provare a comprendere le ragioni che portano la maggioranza dei cittadini a non esercitare il diritto di voto e rifugiarsi nell’astensionismo. Da fare con partiti, forze politiche e sociali, associazioni, per capire che l’antidoto all’astensione è la partecipazione dei cittadini.

Gli imminenti appuntamenti elettorali, quello per la elezione del Presidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale e quello per la elezione del Sindaco di Giulianova e del Consiglio comunale, richiedono da parte di tutti una assunzione di responsabilità non solo in riferimento al governo dei territori e delle comunità, ma anche (e soprattutto) in ordine alla qualità della nostra Democrazia. Di tutto questo si parlerà sabato 25 novembre a Giulianova.

Foto: Ekuonews




DUE LIBRI CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Lupieditore: Cultura ed Educazione come rimedio

Nella cornice della Settimana Internazionale contro la violenza sulle donne, Lupieditore, la casa editrice di Sulmona, si fa promotore di una significativa iniziativa culturale, lanciando due libri che si pongono come strumenti educativi per sensibilizzare la società su questa piaga ancora troppo presente, come evidenziato dalla recente tragedia della giovane Giulia Cecchettin.

Il primo libro, “Il Monastero” di Domenico Cavalca, affronta con coraggio e sensibilità la tematica della violenza di genere, evidenziando la tragica condizione di una donna maltrattata a causa della sua incapacità di portare avanti una gravidanza.

La protagonista, Artemisia, si trova intrappolata in un circolo di maltrattamenti fisici e psicologici da parte del marito, a seguito della nascita di un figlio maschio privo di vita. Espulsa dalla sua abitazione, trova rifugio in una casa nel bosco, supportata segretamente da alcuni monaci benedettini. La storia si dipana con la scoperta casuale di un intricato amore tra figure autorevoli, portando Artemisia a essere accusata di stregoneria e, successivamente, uccisa. Dopo la sua morte, eventi misteriosi si susseguono, ostacolati nelle indagini dalle autorità giudiziarie.

Il secondo libro, una ristampa dal titolo “La lama sotto il guanciale”, si insinua nelle dinamiche di un amore malato, ossessivo e caratterizzato da risvolti violenti. Quest’opera, pur essendo una ristampa, mantiene una rilevanza attuale nel farci riflettere sui pericoli degli amori malati e sulla necessità di riconoscere e affrontare la violenza domestica.

Entrambi i libri, con trame intense e coinvolgenti, sottolineano l’importanza di utilizzare la cultura come strumento di sensibilizzazione e educazione contro la violenza sulle donne. Lupieditore, con questa iniziativa, si propone di contribuire a un cambiamento culturale che promuova il rispetto e l’uguaglianza di genere, auspicando un futuro in cui la violenza sulle donne sia solo un triste ricordo del passato.




UNA DONNA ALLA RICERCA DELLA SUA LIBERTÀ

Con la Compagnia Kairos i racconti di Alda Merini al Cerulli

Pescara, 23 novembre 2023. La Compagnia delle arti e dello spettacolo Kairos, con il Presidente Armando Fragassi, presenta alle ore 21.00 del  25 novembre, Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, uno spettacolo che affronta il tema degli internamenti in manicomio attraverso un percorso storico e sociale: “Una donna alla ricerca della sua libertàLe vite di Alda Merini”, questo il titolo dell’appuntamento presso l’Auditorium Cerulli di Pescara, in via Francesco Verrotti, 42.

Il pregiudizio nei confronti delle donne è un malessere difficile da sradicare da parte di molte società e nella realtà dei manicomi non c’era nessuna forma di rispetto e tutela per le donne: erano trattate alla stregua degli uomini. Per loro: sporcizia, malnutrizione, mancanza di igiene, si tratta degli stessi disagi che Alda Merini ha raccontato.

La poetessa ha lottato per non essere una delle tante vittime; la malattia mentale, in qualsiasi delle sue forme, ha generato una brutalità e una disumanizzazione che nel corso della Seconda guerra mondiale, ha avuto uno dei momenti più drammatici. Alda Merini poteva essere curata e lo sarà, ma nei difficili anni che vanno dal dopoguerra fino alla legge Basaglia (del 1980), sarà vittima e testimone della disumanità che si viveva nei manicomi: gli elettroshock e la somministrazione di farmaci riducevano uomini e donne internati a vegetali.

Nel cast dello spettacolo curato da Armando Fragassi con musiche dal vivo di Dana Stancu ci sono: Angela Salvatore, Rita Prota, Agnese Bullaci, Sara Cimino, Daniele Di Fiore, Mara Di Sano, Mariateresa Scioli, Stefania Barbetta, Sofia Lollo, Alessandro Barone e Arnaldo Fioriti.

La poetessa racconta di un’Italia ferita dalla guerra, di una rinascita e della sua battaglia personale contro le ospedalizzazioni forzate di tutti coloro che non erano considerati normali. Alda è un esempio di riscatto, Alda è un messaggio di amore, di speranza e di poesia.

Sono previste prevendite in auditorium contattando il numero 329.2125372.




FORMAZIONE PER I DOCENTI DELL’INFANZIA

Corso promosso dall’Usr Abruzzo sull’Attività Motoria

Rocca di Mezzo, 23 novembre 2023. MovimentiAmo la scuola-Il movimento come didattica di Apprendimento è il titolo della tre giorni di formazione, dal 24 al 26 novembre prossimi, a Rocca di Mezzo, rivolta agli insegnanti della scuola che, un tempo, si chiamava Materna. Si tratta del Progetto di Attività Motoria Scuola dell’Infanzia promosso dall’Ufficio Scolastico Regionale di concerto con l’Ufficio Coordinamento di Educazione Fisica USR Abruzzo.

Un’iniziativa a dir poco riuscita se è vero che si contano ben 90 partecipanti provenienti da 85 scuole statali e da 19 paritarie.

Numeri che testimoniano una certa vivacità del mondo della scuola e un suo profondo desiderio di crescita e aggiornamento. Sarà, dunque, un fine settimana dedicato alla formazione che avrà come quartier generale l’elegante Grand Hotel delle Rocche e, come luogo privilegiato delle attività, il Palazzetto dello sport gentilmente concesso dal comune rocchigiano.

L’evento ha avuto una gestazione impegnativa con l’imprescindibile contributo organizzativo da parte dell’I.C. “A-Merini” di Castel di Sangro, nelle persone della d.s., Nadia Morena e del d.s.g.a. Stefania Celli. Particolarmente apprezzato il gruppo di formatori tutti con, alle spalle, una grande esperienza disciplinare e didattica, eccoli in ordine sparso: Antonello Passacantando, Ada Di Ianni, Roberta Borrone, Marcella Rolandi, Tiziana Carducci, Stefania Cerulli, Sonia Indiciani, Desolina Pagnottella, Valentina De Martino, Roberto Pignalberi, Guido Grecchi, Marco Pompa, Domenico Caporale e Paolo De Carolis.

“La scuola dell’infanzia – spiega il Direttore Scolastico Regionale Massimiliano Nardocci – rappresenta un ambiente privilegiato che, attraverso la partecipazione alle attività ludico-motorie, favorisce i presupposti per una serena crescita dello sviluppo socio-relazionale dei bambini/ e, offrendo loro un’imperdibile opportunità per l’espressione personale, la costruzione dell’autostima, l’interazione e l’integrazione sociale, competenze e abilità utili per la vita futura – I’USR Abruzzo – Ufficio Coordinamento di Educazione Motoria, Fisica e Sportiva – chiosa Nardocci – ha fortemente creduto nella promozione del progetto ludico-motorio MovimentiAMO la Scuola al fine di stimolare l’attenzione sullo sviluppo degli elementi del metodo da applicare all’ attività motoria nei bambini/e dai 3 ai 5 anni.”

“Il Progetto – aggiunge il Coordinatore regionale di Educazione fisica e Motoria, Antonello Passacantando – dal titolo MovimentiAmo la scuola-Il movimento come didattica di Apprendimento, è rivolto alla scuola dell’infanzia, capofila del processo di scolarizzazione in un contesto logistico e organizzativo piuttosto diversificato. La scuola, come si sa, necessita di adattamenti e continua formazione da parte di chi opera all’interno: la fascia dell’infanzia è il momento in cui il linguaggio motorio acquista un ruolo fondamentale tra i mezzi di comunicazione del bambino. Nel progetto, non a caso, si parla del MOVIMENTO come DIDATTICA. Quindi CORPO e MOVIMENTO sono elementi fondamentali e trasversali delle esperienze scolastiche.  La finalità del progetto – conclude Passacantando – è promuovere l’attenzione sullo sviluppo degli elementi del metodo; dal coinvolgimento, all’ atteggiamento del docente  all’uso dei suoni; utilizzare stimoli, osservazioni, facilitazioni, correzioni, fantasia, improvvisazione, rafforzamento, inclusione per una progressiva e costante crescita motoria”.




PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA per le strategie di prevenzione dell’obesità

Mauro Serafini in audizione alla commissione bicamerale

Teramo 23 novembre 2023. Mauro Serafini, ordinario di Scienze Tecniche e Dietetiche Applicata  all’Università di Teramo, è stato convocato ieri a Roma per un’audizione della Commissione Bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sui disturbi dell’alimentazione in età infantile e adolescenziale e sulle strategie di prevenzione dell’obesità.

La Commissione, presieduta da Michela Vittoria Brambilla, ha recepito favorevolmente le indicazioni di Mauro Serafini su come affrontare il problema tra scuola, famiglie, comunicazione, supporto economico per scelte alimentari funzionali alle famiglie a basso reddito e attivazione di sportelli di ascolto nutrizionali.

La Commissione, che sempre ieri ha ascoltato anche il pluristellato chef Heinz Beck, incontrerà nuovamente Mauro Serafini per la stesura di un documento finale sulle azioni di prevenzione dell’obesità giovanile.




SIRENA BAMBINA scrittura per l’inclusione

Serve la collaborazione di tutti. Ci vogliono molti grandi cuori per cambiare le cose. Beniamino Cardines, Museo del Mare

San Benedetto del Tronto, 23 novembre 2023. Sabato 25 novembre 2023 dalle ore 17:00 presso la Sala Conferenze del Museo della Civiltà Marinara (Museo del Mare) a San Benedetto del Tronto verrà presentato il libro “Sirena Bambina” con l’intervento dell’autore Beniamino Cardines, scrittore e giornalista abruzzese. Il libro è edito da ES/SanPino Edizioni ed è  stato inserito nel prestigioso catalogo della Diffusione San Paolo 2023.

L’evento è organizzato e promosso dalla Fondazione Anffas Grottammare, insieme all’Associazione Anffas Grottammare APS e alla Cooperativa Anffas “Il Faro del Piceno”, con il Patrocinio del Comune di San Benedetto del Tronto. La presentazione del libro sarà coordinata dalla giornalista Stefania Mezzina.

Il libro, presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino 2023, narra la storia di Sirena Bambina che “lascia la sua casa per tuffarsi nelle onde della vita, fatta di incontri, di amicizie e di difficoltà… una storia legata al mare che parla di ecologia, di famiglia, di amore e di avventura”. La storia è accompagnata dalle splendide illustrazioni della pittrice Daniela D’Incecco.

Ricordiamo che Beniamino Cardines, è risultato vincitore al Salone Internazionale del Libro di Torino come “Autore dell’Anno 2023 LFA Publisher”; proclamato “Scrittore ecologico d’eccellenza nazionale” Premio Alter News Press 2023 – FIGEC Federazione Italiana Giornalismo Editoria Comunicazione; Premio “Cultura Inclusiva e Arte” Agape 2023/Caffè Letterari d’Italia e d’Europa “Per la sua opera culturale intrisa di valori portatori di pace, arte e bellezza”.

Beniamino Cardines, scrittore e giornalista (Autore dell’Anno 2023): “Con la mia scrittura provo ad accendere fari su aspetti meno evidenti e poco parlati della vita quotidiana. Ogni mio libro è un progetto, c’è sempre un’idea che immagina una società migliore. La scrittura oggi ha bisogno di porsi delle mission sociali. Presento “Sirena Bambina” romanzo che esplora un mondo inclusivo e collaborativo ricco di dialoghi e simpatia. Un grande omaggio al mare, una dichiarazione d’amore alla vita. Una fiaba per gli adulti da leggere ai bambini, ai ragazzi. Se è vero che la letteratura aiuta a vivere, a formarsi e ad affrontare meglio la vita e le storie della vita, allora promuoverla diventa un’azione culturale socialmente utile.”

Gabriella Ceneri, presidente Fondazione Anffas Grottammare (AP): “Il racconto viene proposto al lettore con un linguaggio semplificato, parla della diversità in termini inclusivi, con molti dialoghi. Per questo ne abbiamo proposto la lettura ai nostri ragazzi, che sono rimasti entusiasti. Ho pensato quindi, insieme alla Presidente Maria Lauri, di organizzarne la presentazione, per condividere con il territorio l’impegno per l’inclusione sociale dei nostri ragazzi. Alcuni di loro, nell’occasione della presentazione, saranno coinvolti nella lettura animata. Abbiamo scelto il luogo del Museo del Mare, per l’affinità con la storia di Sirena Bambina e perché rappresenta un luogo amato dai bambini per i diversi eventi che vi vengono organizzati. Con l’occasione allestiremo un’esposizione di oggetti a tema marino, tra i quali i nostri famosi pesci  e qualche sirena, realizzati nel nostro Laboratorio Inclusivo di Ceramica.”




GLOCAL ART TORNA AL MAXXI L’AQUILA

Di cosa parliamo, quando parliamo di arte contemporanea? Venerdì 24 novembre, ore 18:30 MAXXI L’Aquila – Sala Polifunzionale con Giuseppe Armogida

L’Aquila, 23 novembre 2023.Di cosa parliamo quando parliamo di arte contemporanea?”: è questo il titolo dell’incontro che si terrà venerdì 24 novembre 2023 alle 18.30 al MAXXI L’Aquila per Glocal Art. Dialoghi sull’arte contemporanea in Abruzzo, il programma di approfondimento all’interno del public program del museo.

Ospite della serata Giuseppe Armogida, docente di Estetica all’Accademia di Belle Arti L’Aquila e alla NABA di Roma e dottore di ricerca in Filosofia e Teoria delle scienze umane presso l’Università di Roma Tre. Modera Valeria Pica, presidente dell’Associazione Harp che, in collaborazione con la Fondazione MAXXI, cura l’iniziativa. Ingresso libero fino a esaurimento posti.

L’interrogativo scelto come titolo dell’incontro nasce dalla consapevolezza della mancanza attuale di strumenti culturali necessari per decodificare i linguaggi che hanno trovato una profonda rispondenza nelle trasformazioni sociali degli ultimi trent’anni nel mondo artistico. Riuscire a costruire una base comune di conoscenza delle esperienze ed espressioni della contemporaneità diventa, invece sempre più importante per affinare i codici di interpretazione della società, fornendo punti di osservazione utili e necessari. Domandarsi cosa sia l’arte contemporanea significa dunque interrogarsi sull’oggi, sul percorso delle comunità e sulla relazione con il contesto.

“Di fronte all’arte contemporanea non possiamo che riflettere e ridere allo stesso tempo. Quando si parla di arte contemporanea, bisogna considerare che questa non si forma seguendo un processo lineare, ma ogni forma d’arte è contemporanea al suo tempo e va letta con strumenti adeguati al tempo che viviamo” dice Armogida, fra l’altro, autore di Timeo simulacra. Filosofia e traduzione (Stamen, 2014), Infinito confine. Plotino e il pensiero dell’Uno (Mimesis, 2018) e Roma nuda. 60 conversazioni sull’arte (Miniera, 2020).

Il quinto e ultimo talk di Glocal Art. Dialoghi sull’arte contemporanea in Abruzzo è previsto per venerdì  15 dicembre 2023 quando Pier Luigi Sacco, docente di Politica Economica all’Università D’Annunzio di Chieti-Pescara, proporrà una riflessione sulle trasformazioni in atto nel settore culturale “Dal paradigma della competitività al paradigma della partecipazione: come cambia il mondo della cultura”. Resta invece da individuare la data di recupero dell’appuntamento con Alessandro Crociata già fissato per venerdì scorso e rinviato all’ultimo momento per cause di forza maggiore, del tutto indipendenti dalla volontà del Museo o dell’ospite.

Elisa Cerasoli, MAXXI L’Aquila




ALLA SCOPERTA DEL MAGICO MONDO DELLE BUFALE

Pubblicato dall’IZS di Teramo un nuovo libro per bambini per conoscere il mondo delle Bufale attraverso dialoghi, disegni, pillole informative, ricette, giochi e curiosità

Teramo, 22 novembre 2023. “Con Isotta e Matteo alla scoperta del mondo delle Bufale”: è il titolo del nuovo libretto per bambini – edito dall’IZS di Teramo e ideato e realizzato dal settore della Comunicazione Istituzionale – che ha la timida pretesa di far conoscere e raccontare il complesso mondo dei bufali, ruminanti di dimensioni ragguardevoli, oggi presenti nel territorio italiano.

I due protagonisti principali, Isotta la Bufalotta e il curioso bambino Matteo, attraverso dialoghi, disegni, colori, pillole informative, giochi e ricette golose, accompagneranno i piccoli lettori (ma anche gli adulti), in un viaggio insolito, avvincente e bizzarro.

“I veterinari e gli esperti dell’Istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise”, ci spiega il Direttore Generale Nicola D’Alterio, “per il bene di questi animali e per tutelare la salute dei consumatori, si occupano ormai da svariati anni del loro benessere e delle problematiche che coinvolgono gli allevamenti, attraverso controlli clinici, prelievi di campioni, analisi e prescrizioni”.

Isotta, la bufala di razza Mediterranea che ci accompagna nelle pagine del libro, si presenta ai piccoli lettori come un’amica gentile e chiacchierona; mentre bruca l’erba ci racconta della sua vita entrando simpaticamente in sintonia con la curiosità di Matteo, un bambino di terza elementare che, vedendola così grande e grossa, non pensa di trovarsi in realtà di fronte ad un animale bonario e collaborante.

“Il settore della Comunicazione Istituzionale dell’Istituto”, precisa la Responsabile Carla DE IULIIS, autrice dei disegni e delle ricette, “da diversi anni si rivolge ai più piccoli per cercare di informarli e educarli nelle complesse materie di competenza dell’Ente, sforzandosi di renderle più semplici e fruibili, anche sotto forma di giochi e racconti simpatici. Dopo il Gatto Ragù, il Cane Polpetta, Coros il Coronavirus, Carrie la Tartaruga e Mia e Daffy, abbiamo pensato di portare all’attenzione dei piccoli lettori il mondo delle bufale, arricchendo il volumetto con ricette e piccole informazioni su latte e mozzarella, da veicolare in famiglia per una scelta e un utilizzo dei prodotti bufalini in maniera più consapevole”.

“Da circa sette anni” – continua Nicola FERRI, Veterinario responsabile del Laboratorio Ecosistemi Acquatici e Terrestri – “il mio Ente, all’interno dell’Azienda zootecnica di proprietà, ha realizzato un allevamento di bufali, attraverso il quale, quotidianamente, riusciamo a verificare sia le condizioni di vita ottimali e sia l’efficacia dei vaccini prodotti dall’Istituto per proteggerli dalla malattie infettive; ma oltre a tutto questo, così facendo riusciamo a rilevare tutta una serie di indicatori ambientali che si dimostrano indispensabili per il loro benessere”.

“Latte, mozzarella, ricotta, yogurt, fiore di bufala, curiosità e piccoli accorgimenti indispensabili per scelte mirate e consapevoli da parte dei consumatori”, continua Francesco POMILIO, veterinario responsabile del laboratorio Controllo e Sicurezza degli Alimenti dell’IZS. “Questi sono gli argomenti che, in pillole chiare e semplici, abbiamo voluto inserire, in una sezione dedicata, nel volume per bambini. La sicurezza alimentare, l’analisi dei prodotti di origine animale, sono attività che l’IZS di Teramo porta avanti da anni, attraverso le competenze dei propri ricercatori e la realizzazione di progetti nazionali e internazionali. 

Siamo certi che, anche attraverso un linguaggio divulgativo semplice, bambini e adulti possano essere informati e educati su scelte alimentari più corrette”.




FILOSOFIA IN AZIONE. Giornata Mondiale della Filosofia 2023

Giovedì 23 novembre ore 18:30 presso Associazione Nuova Acropoli

Pescara, 22 novembre 2023. In occasione della Giornata Mondiale della Filosofia proclamata dall’Unesco, Nuova Acropoli Pescara promuove domani, giovedì 23 novembre alle ore 18:30 presso la propria sede associativa in Viale Marconi, n. 375 a Pescara un incontro dedicato alla Filosofia in Azione: Pensieri che diventano Gesti, Gesti che trasformano il Mondo.

Ognuno di noi può essere un aspirante filosofo attraverso gesti quotidiani! Essere filosofi, infatti, vuol dire non solo interrogarsi sul senso della propria vita, ma anche ricercare idee e valori stabili, consapevoli, che possano guidarla, ed impegnarsi per metterli in pratica.

La pratica dei principi appresi dalla Filosofia aiuta ad incontrare le migliori qualità dell’essere umano che, attraverso il volontariato, azione libera e senza un tornaconto personale, partecipa attivamente al bene comune, sfidando l’individualismo egoista della nostra società. Lo spirito di questa iniziativa è quello di sottolineare l’importanza della filosofia attiva come strumento per trasformare e migliore noi stessi aiutandoci a pensare, parlare e agire nel mondo in cui viviamo.




DANIELE CASSIOLI INCONTRA GLI STUDENTI

Il campione paralimpico nelle scuole medie di Roseto

Roseto degli Abruzzi, 22 novembre 2023. Le scuole Medie della Città di Roseto degli Abruzzi hanno avuto l’onore di accogliere un ospite straordinario nel corso degli eventi organizzati in occasione della Giornata Mondiale della Gentilezza. Daniele Cassioli, eccezionale atleta paralimpico e sciatore nautico cieco dalla nascita, ha portato con sé un bagaglio incredibile di successi sportivi. Rappresentando l’Italia in numerose competizioni internazionali, ha conquistato ben 28 titoli mondiali, 27 titoli europei e 45 titoli italiani.

La sua straordinaria determinazione e il suo talento unico hanno ispirato gli studenti, dimostrando che le sfide non sono mai un ostacolo insormontabile. Roseto degli Abruzzi, già nota come “Città Gentile”, ha trovato in Daniele Cassioli un esempio vivente di gentilezza, perseveranza e straordinario impegno.

“La presenza di un campione del genere ha sicuramente arricchito la giornata, lasciando un’impronta indelebile nei cuori e nelle menti di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di ascoltarlo – hanno dichiarato il Sindaco Mario Nugnes, la Presidente del Consiglio Comunale Gabriella Recchiuti e la Consigliera con delega alle Fragilità Simona Di Felice presenti agli eventi – ringraziamo l’Associazione JoYa e le Dirigenti Scolastiche dei due Istituti Comprensivi di Roseto per aver lavorato sinergicamente alla riuscita dei due incontri”.




UNA LETTERA A DIO

Canzone di Natale controcorrente di Giuseppe Maria Bità

Pescara, 22 novembre 2023. È uscito il 16 novembre su YouTube (e dal 1° dicembre sarà disponibile in tutti gli store digitali) il nuovo singolo di Giuseppe Maria Bità dal titolo Una lettera a Dio. Una canzone di Natale controcorrente che toglie a Babbo Natale (figura allegorica) quell’importanza che ha sempre avuto in occasione delle feste Natalizie.

Il Natale secondo il cantautore è innanzitutto la festa della nascita di Gesù e quindi il 25 Dicembre ricorre il suo compleanno.

“Mi sono sempre chiesto – ci dice Bità – com’è possibile che gli uomini si siano appropriati di un compleanno non loro per scambiarsi dei regali mentre l’unico festeggiato che compie gli anni (Gesù), rimanga non solo sempre senza regali…ma addirittura non venga mai calcolato, ricordato e nessuno gli fa mai gli auguri.

Una lettera a Dio, è una canzone di Natale per tutte le età, ed un invito a relazionarsi con Dio allo stesso modo con cui lo si fa con Babbo Natale: con una letterina. Con una lettera a Dio è possibile chiedere serenità, pace nel cuore, pace tra i popoli e soprattutto l’amore, tutte  cose che babbo natale non sarà mai in grado di dare. E voi cosa vorreste per i vostri bambini – conclude Bità –  Giocattoli o gioia nel cuore?”




CONCLUSE LA SEDICESIMA EDIZIONE DE L’AQUILA FILM FESTIVAL

La conferma dell’eccezionale capacità dell’evento di richiamare nel capoluogo abruzzese  personalità cinematografiche di spicco dal respiro internazionale

L’Aquila, 22 novembre 2023. Sabato 18 novembre 2023, sulle note dell’Orchestra Policulturale di Piazza Palazzo, è calato il sipario anche sul conteso concorso che ha visto l’incoronazione da parte della giuria composta da Ornella Calvarese, docente del Centro linguistico di Ateneo presso UnivAQ, dal regista Francesco Paolucci e dal critico cinematografico de il Fatto Quotidiano Francesco di Brigida, della meravigliosa pellicola Polaris della regista spagnola Ainara Vera.

Il vincitore del Concorso Cortometraggi, invece, dopo l’attenta selezione dei tredici candidati operata dalle ragazze e dai ragazzi del PCTO (Percorso per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento) degli istituti aquilani Andrea Bafile e Domenico Cotugno, è stato decretato (come oramai da tradizione) dal pubblico. Ad aggiudicarsi le preferenze della sala gremita è stato il corto collettivo francese Tribes con presenti in sala per ritirare il premio i due registi Raphael Jolivet e Lucille Mangenot.

Infine, per la selezione Prima! [gli italiani] la giuria tecnica composta dal regista e artista Sebastian Alvarez, dall’attrice Ira Fronten e dalla sociologa León Gómez ha eletto come vincitore Anima Bella di Dario Albertini, giovane promessa romana. La giuria ha, inoltre, voluto premiare con una menzione speciale l’eccezionale performance recitativa di Madalina Maria Jekal, protagonista della pellicola.

Oltre ai concorsi, durante questa settimana ricca di eventi e incontri, nella bellissima cornice del Palazzetto dei Nobili il L’Aquila Film Festival ha ospitato anche le fertili discussioni sull’Abruzzo Film Industry. Qui, dopo l’apertura dei lavori da parte del Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, nell’incontro con gli specialisti del settore – quali, ad esempio, i direttori di ben cinque Film Commission regionali (Torino e Piemonte, Toscana, Lazio e Roma, Umbria e Sicilia) e con le istituzioni locali si sono tracciate rilevanti direttive che dovranno essere seguite dal nascente organo. Di particolare rilevanza sono stati, dunque, i rapporti intessuti e consolidati a livello nazionale e anche europeo grazie alla partecipazione dei rappresentanti di varie ambasciate. Spazio molto importante si è poi rivelato, anche in questa edizione, quello dei pitch tra produttori cinematografici e autori volto alla realizzazione di nuovi film, cortometraggi e documentari da ambientare nella nostra Regione.

Come di consueto anche la sedicesima edizione è stata, però, sede di un’intensa diffusione della cultura cinematografica attraverso le Masterclass di Emanuele Caruso, dell’”Orso d’Argento” Giacomo Abbruzzese e del vincitore del David di Donatello Leonardo Di Costanzo. All’insegna del multiculturalismo il festival si è concluso con una triplice proiezione del Leone d’argento a Venezia Io Capitano di Matteo Garrone. Le proiezioni, arricchite dalla partecipazione di Mamadou Kouassi (migrante a cui sono ispirate le vicende) e delle associazioni locali che si occupano di inclusione, hanno fatto straripare la sala di spettatori dimostrando, ancora una volta, l’apprezzamento che il territorio riserva per questo evento capace di coniugare industria cinematografica, cultura filmica e impegno per il sociale.




BASTARDE SENZA GLORIA

Doppio appuntamento con le donne sul ring della vita ad Orsogna e San Salvo

Orsogna, 22 novembre 2023. Una nuova sfida che in Abruzzo verrà raccontata con doppio appuntamento nel chietino il 25 novembre alle ore 21.00 al Teatro Camillo De Nardis di Orsogna in piazza Mazzini, 3 ed il 26 novembre alle ore 17.00 presso la Sala Teatro Culturale Aldo Moro di via Istonia 2, San Salvo proprio in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.

Andrà in scena un racconto tragicomico ricco di battute al vetriolo, in cui ridere e sbeffeggiare i piccoli, grandi drammi che la vita preserva. Sette donne da raccontare nelle loro fragilità e imperfezioni, nei loro cliché e desideri irrealizzabili. Una pausa caffè si trasforma in uno stillicidio di accuse, giudizi, condanne, in una lotta alla sopravvivenza in cui tutto è lecito, si tratta di: “Bastarde senza gloria” di Gianni Quinto con Gegia, Manuela Villa, Valentina Olla, Sabrina Pellegrino, Giulia Perini, Elisabetta Mandalari, Eugenia Bardanzellu. Co-prodotto dall’Ass. Gold e UAO Spettacoli con il contributo del Nuovo IMAIE, l’adattamento e la regia dello spettacolo è di Siddhartha Prestinari.

“Bastarde senza gloria, una per tutte” è un testo contemporaneo che affronta tematiche sociali e vede, ancora una volta, delle donne sul ring della vita, combattere per difendere i propri diritti, in un braccio di ferro con i propri dirigenti d’azienda. A causa di insindacabili tagli al personale, infatti, viene richiesto loro di nominare una collega da fare fuori.

Questo spettacolo, che ha matrici drammatiche, è una commedia che vede l’eterno colpo di fioretto tra dramma e comicità, in un mix agrodolce in cui ridere è l’unica possibilità per sopravvivere. E’ una lente d’ingrandimento sulla paura che, anarchica, compie scelte inaspettate e tira fuori il nero seppia dell’anima: “io contro te”.

La donna in fabbrica: madre, moglie, amante, lesbica o straniera, non smette di essere donna con tutta la sua complessità e fragilità ma indossando sempre la sua fiera ironia. Si scaglia come un felino, ride di sé stessa, ferisce per sbaglio, uccide se necessario ma rinasce come una fenice, anche a costo di perdere.

Per lo spettacolo di Orsogna è possibile acquistare il biglietto in prevendita su www.ciaotickets.com  e partecipare al rinfresco delle ore 20.00 offerto dalla Bio Cantina di Orsogna, dal gruppo Kiwanis di Francavilla e Costa dei Trabocchi: per info e prenotazioni il numero è 334.6652279. La serata del 26 novembre è possibile grazie al contributo del Comune di San Salvo.




LA VANDEA TRA MITO E LEGGENDA

Alla Soms di Spoltore

Spoltore, 21 novembre 2023. Nel pomeriggio di venerdì 17 novembre 2023, si  è svolto presso la Pinacoteca della Società Operaia Mutuo Soccorso (SOMS) di Spoltore, sodalizio presieduto da Luigi Spina, il convegno La Vandea fra mito e leggenda.

 Ha moderato il dibattito Cristiano Vignali. É intervenuta  la scrittrice Antonietta Florio che ha tradotto in italiano il romanzo storico  francese “Gli Sciuani” di Honoré de Balzac (Marco Solfanelli Editore).

Quello della Vandea è un argomento di grande attualità, su cui permangono ancora numerosi coni d’ombra. Va il merito scientifico allo storico e scrittore francese Reynald Secher di aver indagato dai meandri poi bui della storia di Francia e d’Europa quello che lui definisce in controtendenza con gli storici repubblicani francesi il cosiddetto “genocidio” della Vandea, compiuto dalle forze militari “Blu” giacobine tra il 1789 e il 1801.

“Si tratta – ha spiegato Cristiano Vignali – in realtà, e questo lo definisce bene Reynald Secher, di una lotta di parte della popolazione francese del nord – ovest che non accetta le limitazioni di culto imposte dalla repubblica dei lumi al Cattolicesimo e che si sente privata dei propri diritti di lavoratori della terra con l’abolizione del feudalesimo e orfana della sacra figura di riferimento pressoché paterna per la tutela collettiva rappresentata dal sovrano”.

“I controrivoluzionari – ha continuato il Vignali – non sono dei bigotti retrogradi reazionari, ma una parte del popolo che lotta per la tutela delle tradizioni antropologiche plurisecolari della nazione francese che a differenza di quella italiana ha una maggiore unità politica nel corso dei secoli, ma, con la rivoluzione del 1789, sopporta il trauma di una interruzione drastica con riti, culti, usi e tradizioni popolari, complice anche la maggiore giovinezza della nazione transalpina nata con il regno romano – barbarico franco, a differenza di quella italiana che antropologicamente esisteva già agli albori della storia europea e sorge politicamente con la lega italica nella Guerra Sociale dell’90-87 a.C.”.

Come ha spiegato La scrittrice e linguista Antonietta Florio: “Balzac tratta in modo eccezionalmente reale anche se romanzesco la storia degli Sciuani controrivoluzionari, lasciando una testimonianza storica sullo stato dei luoghi e su fatti e circostante  reali, a cui si mischiano alcuni nomi di personaggi, vicende ed episodi verosimili frutto della fantasia dell’autore. Il generale dei “Blu” Étienne Hulot e il Marchese Alphonse Montauran dei “Bianchi”, sono dei personaggi realmente esistiti, mentre la spia Maria che si avvicina al capo dei monarchici per carpire delle informazioni e se ne innamora, è un personaggio inventato, ma verosimile”.

“L’unica differenza che esiste nel campo controrivoluzionario degli “Sciuani” (nome dato ai “bianchi” cattolici e legittimisti) – ha spiegato Antonietta Florio –  è solo che mentre per esempio in Vandea la rivolta è pressoché popolare, perché è il popolo che sprona il clero e la nobiltà alla lotta, in Bretagna sono la nobiltà e il clero che prendono in mano la situazione”.

“Ci sono stati altri genocidi e crimini contro l’umanità fatti in nome della liberal democrazia, della modernità e del progresso, come quelli perpetrati dalle truppe napoleoniche nel sud Italia o dallo stato unitario italiano sabaudo sempre nel Regno delle Due Sicilie, o lo sterminio degli Indiani d’America negli Stati Uniti; ma mentre su questi ultimi, sia a causa del cambio della forma di Stato in Italia, sia per la libertà dell’opinione pubblica negli Usa, si è fatta ampiamente luce, sulla Vandea ancora restano ampi coni d’ombra e l’argomento resta una “spina” dolorosa per la Repubblica Francese” ha concluso Cristiano Vignali.




PASSEGGIATE PER GLI ABRUZZI

Presentazione del nuovo numero di Comete di Ianieri Edizioni, dedicata a Ferdinand Gregorovius. Appuntamento il 25 novembre ore 18

Avezzano, 21 novembre 2023. Le Passeggiate per gli Abruzzi di Ferdinand Gregorovius partono da Avezzano con Federico Falcone. È il 23 agosto del 1268 quando le sorti di uno degli scontri più determinanti del Medioevo vengono decise in Abruzzo, in quella che passerà alla storia come la “battaglia di Tagliacozzo”; è invece il 25 novembre 2023 il primo appuntamento con il nuovo numero di “Comete – Scie d’Abruzzo” di Ianieri Edizioni ossia “Passeggiate per gli Abruzzi” di Ferdinand Gregorovius che verrà presentato alle ore 18.00 presso il Caffè letterario di Avezzano (Aq) Vieniviaconme, in via Colaneri 9.

A presentare il nuovo volume che risulta essere il terzo della serie blu dedicata alla narrativa di viaggio in Abruzzo, sarà il giornalista abruzzese Federico Falcone, direttore della testata giornalistica The Walk of Fame, che dialogherà con la giornalista pescarese Alessandra Renzetti. Partner di questo appuntamento è l’Associazione Culturale Erebor. La prefazione del volume è di Alessio Romano, mentre la traduzione è della Professoressa Barbara Delli Castelli.

Gregorovius nacque a Neidenburg, Prussia Orientale, 1821 e morì a Monaco nel 1891 fu uno storico tedesco. Vissuto a lungo in Italia è noto per le sue dotte escursioni che costituiscono ancora oggi gli scritti più affascinanti e poetici della letteratura di viaggio. Non fuggevoli impressioni ma esperienze e rappresentazioni artistiche di paesaggi e città, frutto di uno studio accurato e minuzioso, corredato di appunti di viaggio, ricordi, riflessioni, riferimenti e profili letterari. Lo storico tedesco, nelle sue descrizioni, è sensibile al sentimento del bello e alla profondità dell’opera d’arte creata dall’uomo o dalla natura ed anche l’Abruzzo fu al centro di queste riflessioni.

Come sostiene il Direttore di collana, lo scrittore abruzzese Peppe Millanta, quella della battaglia di Tagliacozzo è “un evento che ha colpito l’immaginario di poeti, scrittori, artisti e storici nei secoli successivi, ammantando l’episodio di un’aurea quasi leggendaria, soprattutto per le conseguenze che ebbe in tutta Europa…’là da Tagliacozzo, dove senz’arme vinse il vecchio Alardo’ scriverà ad esempio Dante, citando la battaglia nel suo Inferno, e confermando così la portata dell’evento”.

“Ed è con questo spirito che Ferdinand Gregorovius raggiunge secoli dopo i Campi Palentini, per visitare i luoghi dello scontro dove la dinastia sveva si era estinta, insieme al sogno imperiale. Un viaggio, quindi, che ci restituisce un Abruzzo crocevia del destino di dinastie e di lotte tra i maggiori poteri del tempo, quando per un giorno tutta Europa osservò col fiato sospeso i fatti che accadevano tra le nostre montagne”- conclude Millanta.

Il progetto di “Comete”, che ha come partner I Borghi più belli d’Italia, I Parchi Letterari e Borghi Autentici, si avvale del lavoro di un comitato scientifico di docenti dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti – Pescara, Dipartimento di Lingue e Letterature Moderne con il Direttore Carlo Martinez, che ha collaborato con Millanta per la scelta dei testi, traduzioni, introduzioni critiche e storiche: tra i docenti si annoverano oltre alla Delli Castelli, Emanuela Ettorre, Antonio Gurrieri, Maria Chiara Ferro, Lorella Martinelli, Fabrizio Ferrari, lo stesso Martinez, Ugo Perolino e Michele Sisto.

Gli itinerari inseriti all’interno di ogni volume sono stati curati da Serena D’Orazio. Il progetto grafico di copertina e i disegni sono a cura di Luca Di Francescantonio, l’impaginazione grafica è di Federica Di Pasquale, il lavoro di redazione è stato svolto da Cecilia Di Paolo.




EMILIO… NARIO!

Due cuori e una bugia!

“Emilio… nario!” è il secondo spettacolo teatrale ideato e scritto dall’autore italo brasiliano Stefano Labbia: è un concentrato di gag e riflessione potente che scuote  le anime ed i cuori di chi vi assiste.

Emilio è un povero che si finge ricco, vivendo al di sopra delle sue possibilità grazie a continui finanziamenti erogati da società finanziarie. L’uomo, però deve fare i conti con se stesso e con le sue bugie quando si ritrova ad un passo dall’impalmare (sposare!), la sua bella, Caterina – ovviamente all’oscuro di tutto!

Già questo basterebbe per innescare la miccia della commedia all’italiana in puro stile Mastroianni… aggiungete a questa miscela esplosiva un portiere impiccione ed un “amico”, Luigi… decisamente sopra le righe!

Il risultato? Risate e pensieri su una società, la nostra, che ama e mente in maniera spudorata a se stessa!

Finalmente questa piéce esce in edizione cartacea, nero su bianco, in print on demand nella collana teatro di Amazon!

La scheda:

Titolo: Emilio… nario!

Autore: Stefano Labbia

Genere: Teatro

Anno: 2022

Editore: Amazon

Pagine: 113

Copertina: Stefano Labbia

Link per l’acquisto diretto: https://www.amazon.it/Emilio-nario-Stefano-Labbia/dp/B0BCSH4PJ9

BIO DELL’AUTORE:

Stefano Labbia, autore italo brasiliano, classe 1984, è founder de Black Robot Entertainment, casa di produzione cinetelevisiva inglese e agenzia di management. Autore di comics (Super Santa for Peace), romanzi (Piccole Vite Infelici), raccolte di racconti (Bingo Bongo e altre storie), poeta (Gli Orari del Cuore, I Giardini Incantati, Vivo!!!) e spettacoli teatrali (Discarika) vive in Inghilterra.




FIRMATO L’ACCORDO

Uniti per diritto alle donne: Università, Ambasciata Afghana in Roma e Associazione Salam

Teramo, 20 novembre 2023. È stato firmato questa mattina in Ateneo un accordo tra Università di Teramo, Ambasciata Afghana in Roma e Associazione Salam, alla presenza dell’ambasciatore Khaled Ahmad Zakariya.

L’accordo è il riconoscimento ufficiale di un lavoro che da tre anni l’Ateneo di Teramo e l’Associazione Salam portano avanti per garantire il diritto allo studio alle donne e agli uomini afghani, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 in materia di diritto allo studio e parità di genere.

Foto: Il rettore Dino Mastrocola con l’ambasciatore Khaled Ahmad Zakariya




ANTEPRIMA NAZIONALE DEL DOCUFILM LA CASA VIOLA

Il racconto delle donne vittime di violenza, rifugiate nell’omonima dimora protetta abruzzese

Pescara, 20 novembre 2023. Giovedì 23 novembre, alle ore 21:00, si terrà al Cineteatro Sant’Andrea di Pescara l’anteprima cinematografica nazionale del docufilm “La Casa Viola”, il primo documentario che racconta la vita delle donne vittime di violenza rifugiatesi nell’omonima dimora protetta e segreta abruzzese.

Maria Grazia Liguori e Francesco Calandra, da decenni nel mondo del cinema d’impegno civile e sociale, sono gli autori dell’opera della durata di 52 minuti, coprodotta con il contributo della Fondazione Pescarabruzzo e la collaborazione delle associazioni per le vittime di violenza, tra le quali Ananke di Pescara.

Le donne protagoniste del docufilm hanno trovato la forza di fuggire, di nascondersi e di ricominciare a vivere. Non vengono mai riprese in viso nel film, per rispettarne la privacy: basta il linguaggio delle mani, degli abbracci, delle attese. E la dimora protetta e segreta diventa (fatto mai accaduto prima al cinema) la protagonista, l’io narrante della storia. Le sue pareti, i suoi ambienti quotidiani trasudano tutte le esperienze femminili avvenute al suo interno. Le speranze, le angosce, gli aneliti di riscatto. L’incrollabile solidarietà tra di loro.

«Sono una casa. Mi hanno costruito qui all’incrocio di arrivi e partenze. Hanno riempito le mie stanze di cuori spezzati. Parole mute, urlate, piante e sospirate sono diventate la mia musica. Nessuno sa che esisto, sono un rifugio segreto. Ma il coraggio che pulsa in me ora lo voglio raccontare».

È “La Casa Viola” che parla, una casa-rifugio per donne che hanno subito violenza di genere o domestica. Accoglie le donne e i bambini (i loro figli) giunti attraverso i centri antiviolenza. Garantisce la segretezza dell’ubicazione per assicurarne la protezione. Vite spezzate, sospese, solidali.

«L’idea del documentario è nata nel 2021, quando siamo venuti in contatto con l’associazione Ananke di Pescara e la sua Casa Viola. L’obiettivo era cercare di capire le cause culturali e sociali alla base della sopportazione della violenza da parte delle donne», spiegano Maria Grazia Liguori e Francesco Calandra. «Ne abbiamo incontrate tante, tantissime, ospiti delle strutture antiviolenza di tre province su quattro del territorio abruzzese. Quelle che hanno accettato di partecipare al progetto sono state 11. L’hanno fatto con l’unico intento di essere d’aiuto ad altre donne che si trovano nella loro medesima situazione. Le loro storie si somigliano un po’ tutte, purtroppo».

A colpire di più gli autori del film, è stata la loro consapevolezza. «Chi esce dalla violenza fa un grande lavoro su sé stessa, sullo stereotipo culturale che la società patriarcale le ha messo addosso, sulle sue risorse e sulla propria autonomia. Ma forse quello che ci ha stupito maggiormente è la trasformazione della rabbia in una lucida comprensione. Tutte le donne sottolineano, infatti, che il partner è diventato violento perché non è riuscito a corrispondere al canone maschile che la società gli impone. Per essere considerato un uomo devi essere di successo, potente, prestante, avere un buon lavoro. Un punto di riferimento. Compito arduo, in una società precaria come la nostra». È per tale ragione che il prossimo progetto dei due autori, Liguori e Calandra, indagherà il versante maschile.

«Abbiamo scelto di coprodurre questo docufilm poiché emblema del racconto doloroso e coraggioso del processo di rinascita di ogni donna che riprende il controllo della propria vita, anche sfuggendo al suo aggressore, con l’intento di sostenere questo messaggio di consapevolezza e libertà personale, affinché arrivi forte a tutte le donne che vivono una condizione di violenza che una vita diversa è possibile», dichiara Nicola Mattoscio, Presidente della Fondazione Pescarabruzzo.

All’anteprima nazionale a Pescara, interverranno e dialogheranno con gli autori: Lorenza Fruci, manager culturale ed ex Assessora alla Crescita Culturale di Roma Capitale; Anita Trivelli, Ordinaria di Storia del Cinema all’Università D’Annunzio di Pescara; Brunella Capisciotti, Presidente Associazione Ananke e Nicola Mattoscio, Presidente della Fondazione Pescarabruzzo.

Ingresso libero alla proiezione, fino a esaurimento posti.




RADICI D’AMARE

Prima data di arti nel contraddittorio

Teramo, 19 novembre 2023.  Il 25 novembre ore 11:00 la prima data di Arti nel contraddittorio con uno spettacolo dedicato al mondo femminile in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Lo spettacolo, ad ingresso a soli 5 euro grazie alla compartecipazione del gruppo d’Archivio, si terrà all’interno della sala Falcone Borsellino, che vuol essere cassa di risonanza per la riqualificazione del concetto di giustizia che, nell’era moderna sembra frammentarsi.

Partner del progetto di Attori senza sipario ideato da Nancy Fazzini (attrice), Sara Palladini (educatrice attrice e regista e lenia Molinis (danzatrice), il Presidente del Tribunale Carlo Calvaresi, il procuratore della repubblica di Teramo Ettore Picardi (che sarà anche attore di rilievo), l’Avv. Giuliani Diana, la presidente delle CPO Amelide Francia la psicologa Alessandra Martelli e gli attori Roberto Di Donato e Daniele Di Furia (avvocato attore).




LA GRATITUDINE INCREMENTA LA RESPONSABILITÀ e allontana l’invidia

Non abbiamo nessun merito, come insegnavano i Padri, se non quello della misericordia di Dio, che non è un merito ma un dono

di Rocco D’Ambrosio

Globalist.it, 19 novembre 2023. Il Vangelo odierno: In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì. Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone.

Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro.

Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: “Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”.

Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: “Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”.

Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: “Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sottoterra: ecco ciò che è tuo”.

Il padrone gli rispose: “Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza, ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”» (Mt 25, 14-30 – XXXIII TO/A).

Nella fede cristiana non ci sono meriti – con buona pace di chi nel Governo, con una infelicissima idea, ha voluto aggiungere il termine nel Ministero dell’istruzione e del merito. Non abbiamo nessun merito, come insegnavano i Padri, se non quello della misericordia di Dio, che non è un merito ma un dono. È il primo e sommo dono: per amore siamo stati creati, immessi nel mondo e nelle relazioni; per amore Dio si prende cura di noi, provvede a noi e ci guida. Tutto è grazia; tutto è dono, anche in termini strettamente personali.

Ognuno di noi ha ricevuto dei talenti, dei doni; di ogni specie e in diversa quantità. Doni fisici, intellettuali, emotivi, professionali, relazionali, economici… tanti e diversi.

Non importa confrontare se ne abbiamo ricevuto meno o più degli altri; questo potrebbe distrarci o farci cadere in forme di invidia e competitività malsane. E l’invidia è il più potente fattore distruttivo di famiglie, gruppi e istituzioni (da Caino e Abele fino ad oggi). E i doni che abbiamo sempre lì dobbiamo mettere a disposizione degli altri, senza invidie, competizioni, autorefenzialità, egoismo, corruzione… ma facendo solo e solamente bene.

Bando all’invidia, allora! Bando anche ai meriti!

Ognuno ha i suoi talenti e di questi renderà conto: dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro, dice Gesù. Quindi il regolamento di conti avverrà relativamente al modo in cui ho impiegato i miei talenti, né più, né meno. Forse qualche volta non farebbe male rifarci le domande più semplici. Quelle che si fanno ai bambini: conosco i talenti che ho ricevuto?

Come li faccio fruttificare?

Mi ricordo quanto Gesù mi chiede sui modi per farle fruttificare?

Ai bambini, in questo caso, si spiega che anche che i mafiosi, i ladri, i corrotti, gli assassini, gli invidiosi e i delinquenti di ogni specie fanno fruttificare i loro talenti (anzi, spesso sono anche più bravi dei buoni), ma ciò che loro guadagnano non interessa al Signore, anzi lui detesta questi frutti e detesterebbe, con loro, anche noi, se ci comportassimo così.

Sono domande semplici, da bambini infatti. Ma sono domande necessarie anche per gli adulti. Specie quando, a furia di leggere e rileggere il Vangelo, ci siamo così abituati, da fargli perdere la forza innovativa. O, ancor peggio, ci siamo costruiti tanti giochi mentali per evitare le domande e declinare le nostre responsabilità. Oppure passiamo il tempo a invidiare chi ha di più, se non proprio a fargli guerra.

A pensarci bene i talenti sono il sale della nostra vita. Sono quelli che la rendono unica e irripetibile. I miei doni possono anche essere simili a quelli di altri, ma non sono mai identici a essi. Dei nostri doni dobbiamo sempre gioire, anche se alcune volte ci portano dolore. Ma soprattutto dobbiamo essere grati al Signore. Perché, ogni qualvolta gli diciamo grazie, riconosciamo che è Lui, e solo Lui, l’autore e datore di ogni dono nella mia vita e nel mondo.

La gratitudine incrementa la responsabilità e viceversa. Non c’è nessun merito, li abbiamo ricevuti e solo Dio sa perché quelli o non altri, tanti o pochi che siano. E più siamo grati per il dono della vita e per gli altri doni e più diventiamo responsabili, verso noi stessi e gli altri.

E gratitudine e responsabilità ci portano ad abbandonarci nelle sue mani, sempre e comunque, per portare frutti come Lui vuole, con il suo aiuto. Solo così non avremo più paura del giorno in cui ci chiederà come li abbiamo utilizzati. Sarà un giorno, un momento di giustizia e misericordia, insieme; cosa molto difficile da capire per le nostre ristrette menti. Ma sarà così: ci giudicherà ma ci  farà anche parte della sua gioia. Nessuna paura se gli portiamo frutti autentici dei nostri doni, ci sarà dato anche di più e saremo nell’abbondanza. 




SEMBRA QUASI UN MARE L’ERBA

Diritto, cultura e società negli anni ’70: convegno all’università di Teramo

Teramo, 19 novembre 2023. Il 23 e il 24 novembre 2023, nella Sala delle lauree del Polo didattico Silvio Spaventa, si terrà il convegno Sembra quasi un mare l’erba. Diritto, cultura e società negli anni ’70. L’evento, organizzato dal Sistema bibliotecario dell’Ateneo, è dedicato al decennio simbolo delle libertà, delle lotte politiche e della creatività: un decennio attraversato da eventi che hanno avuto effetti sulla società, sulla politica e sulla cultura.

Il programma, articolato in quattro sessioni, è caratterizzato da parole chiave, sintesi degli anni Settanta: dissenso, riconciliazione, impegno e partecipazione.

Giovedì 23 novembre si terranno le sessioni Dissenso (ore 9.00) e Riconciliazione (ore 15.00) moderate rispettivamente dai giornalisti Pina Manente e Simone Gambacorta. Parteciperanno: Paolo Morando, giornalista; Chiara Bonaiuti, dell’Università di Pisa; Barbara Pezzini, dell’Università di Bergamo; Francesco Caccamo, dell’Università di Chieti-Pescara; Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF; Lorenzo Canova, dell’Università del Molise; Nika Tomasevic, Andrea Sangiovanni, Roberto Armiento, Paolo Marchetti, Pasquale Iuso e Alessandra Bitumi, dell’Università di Teramo.

Venerdì 24 novembre si parlerà di Impegno (ore 9.00) e di Partecipazione (ore 15.00). Le sessioni saranno presiedute da Paolo Coen e Paola Besutti, dell’Università di Teramo. Interverranno Walter De Berardinis, giornalista; Massimo Luciani, dell’Università Sapienza di Roma; Donatella Morana, dell’Università di Roma Tor Vergata; Antonio Cantaro, dell’Università di Urbino; Matteo Santandrea, dell’Università di Roma Tre; Agnese Galeffi, del Sistema Bibliotecario dell’Università Sapienza di Roma; Antonio Marchesi, Federica Marsico e Fiammetta Ricci, dell’Università di Teramo. Le conclusioni saranno affidate allo scrittore Fulvio Abbate.

Le due giornate saranno precedute dalla presentazione del libro La strage di Bologna. Bellini, i Nar, i mandanti e un perdono tradito del giornalista Paolo Morando, che si terrà mercoledì 22 novembre alle ore 18.00 nella Biblioteca Melchiorre Delfico di Teramo. A margine dell’evento una esposizione di moto degli anni ’70 e una mostra d’arte curata da docenti e studenti del DAMS dell’Ateneo teramano, che sarà inaugurata mercoledì 22 novembre alle ore 19.30 nello Spazio espositivo di Via Nicola Palma 16 a Teramo.

All’iniziativa, promossa Enzo Di Salvatore e Valeria De Bartolomeis, rispettivamente delegato e responsabile del Sistema bibliotecario, hanno collaborato i docenti dei Dipartimenti di Giurisprudenza, Scienze della comunicazione, Scienze politiche e Bioscienze. All’organizzazione dell’evento hanno contribuito Carla Colombati, Omar Makimov Pallotta, Alessandro Lancione, Giovanni Provvisiero, Matteo Battistelli, El Mehdi Bakyou, tutti dell’Università di Teramo.




LA  RACCOLTA POETICA di E. Mazzarella

Ne discuteranno sotto la presidenza e il coordinamento di Enrica Lisciani Petrini, Adriano Ardovino, Simone Gambacorta, Vincenzo Lisciani Petrini, il prossimo 22 novembre alle 18,15  il Salotto culturale di Prospettiva persona presenta

Teramo, 18 novembre 2023. Cerimoniale (Poesia di “visioni”, questa di Eugenio Mazzarella. Visioni che si accendono a farsi parola, “sopra pensiero”, nella “cosa che pensa” – “che dubita, che concepisce, che afferma, che nega, che vuole, che non vuole, che immagina anche, e che sente”. Cartesio che si fa Abacuc, il profeta che aspetta che cosa gli dia da scrivere il Signore. In una lunghissima calma, poesia che guarda il sorgere e il perire delle cose, il loro andare per il mondo che va via, a cominciare dagli occhi di chi guarda; che trascrive il dettato del “Golgota delle cose” che la coscienza ha voluto vedere scalando le mura del giardino della natura, per vedere fuori. E trovando fuori – dalla fisica, dalla natura – solo la fisica che muore, cioè noi, l’unica metafisica conosciuta. E tuttavia un’illusione – “che l’anima potesse essere casa/ presidio di qualcosa” – in cui tenere campo con dignità in un “cerimoniale” di presenza, “perché nella vita/ il posto è/ dove trovi posto”. Cerimoniale che chiude Opera sesta, silloge che considera   “il grande Sistema del Silenzio” davanti alla Sapienza – il Poemetto di chiusura – che perdona.)

Eugenio Mazzarella (Eugenio Mazzarella è professore emerito di Filosofia Teoretica all’Università Federico II di Napoli, dove è stato Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia.

È stato parlamentare nella XVI Legislatura. Tra i maggiori interpreti di Heidegger e Nietzsche, cui ha dedicato studi considerati classici, ha sviluppato una riflessione antropologica il cui focus filosofico è un programma di “tenuta” dell’umano conosciuto: Vie d’uscita. L’identità umana come programma stazionario metafisico (il Melangolo 2004); L’uomo che deve rimanere. La smoralizzazione del mondo (Quodlibet 2017). Ha trattato il nesso poesia-ontologia in Perché i poeti. La parola necessaria (Neri Pozza 2020).

Ha pubblicato quattro raccolte di poesia: Il singolare tenace (I Quaderni del Battello Ebbro 1993), Un mondo ordinato (Palomar 1999), Opera media (il Melangolo 2004) e Anima Madre (Artstudio Paparo 2015).




REGINA THE REAL QUEEN EXPERIENCE

Apertura in musica per la stagione di prosa, cinema e musica del teatro Talia  

Tagliacozzo, 18 novembre 2023 – A far accendere luci e ritmo sul palco del Teatro Talia di Tagliacozzo domenica 26 novembre alle ore 18.00 sarà lo spettacolo musicale Regina the real Queen Experience, cui spetta il compito di inaugurare la Stagione di prosa, musica e cinema 2023/24 promossa da Meta Aps.

Per la seconda annualità Meta Aps propone una stagione composta da spettacoli di prosa, proiezioni cinematografiche e show musicali che andranno ad alternarsi per donare al pubblico un’esperienza a tutto tondo all’interno dell’incantevole cornice del Teatro Talia.

La band protagonista dell’apertura di stagione, i Regina the real Queen Experience, nasce nel 1999, da musicisti italiani, grandi amanti e conoscitori dei Queen; negli anni hanno avuto modo di farsi apprezzare in tutta Italia, riscontrando un successo da parte del pubblico tale da convincerli a mettere in moto un progetto ben più definito e accurato. Il loro spettacolo si attesta come uno dei migliori in assoluto, sia per la fedeltà dei suoni nelle esecuzioni sia per la tecnica, riproponendo un ventaglio di brani che va dalla prima “epoca Queen”, passando dalla più famosa esibizione al Wembley Stadium del 1986, sino agli ultimi brani mai eseguiti dal vivo dalla leggendaria band. Non possono mancare i caratteristici vestiti di scena e il maestoso impatto sonoro, per garantire un’esperienza esaltante da regalare al pubblico.

I biglietti sono in vendita presso il Tagliacozzo Turismo – Info Point in piazza Duca degli Abruzzi e sulla piattaforma online I-ticket, con le seguenti tariffe: I settore € 20 (ridotto € 18) + DIP, II settore € 18 (ridotto € 16) + DIP, III settore € 16 (ridotto € 14) + DIP. Per studenti e ragazzi fino ai 25 anni la tariffa unica per Prosa e Musica è di € 10. Il giorno dello spettacolo sarà possibile acquistare i biglietti sia online che presso il Botteghino del Teatro. È possibile, inoltre, sottoscrivere l’abbonamento alla stagione 2023/2024 fino al 26 novembre esclusivamente presso il Tagliacozzo Turismo – Info Point.




PROGETTO CDE UNITE SUL MERCATO UNICO

Centro di documentazione europea e Europe Direct Abruzzo, seminario “La libera circolazione dei capitali a 30 anni dalla creazione del Mercato unico: sfide e prospettive”

Giulianova, 18 novembre 2023. Lunedì 20 Novembre 2023 dalle ore 11.00 presso l’aula 15 del “Polo “S. Spaventa” all’Università di Teramo, si terrà il seminario “La libera circolazione dei capitali a 30 anni dalla creazione del Mercato unico: sfide e prospettive”, organizzato dal Centro di documentazione europea CDE dell’Università di Teramo in collaborazione con Europe Direct Abruzzo, come evento che si collega alle iniziative promosse dalle istituzioni dell’Unione europea per celebrare il 30º anniversario del mercato unico, uno dei maggiori risultati dell’integrazione europea.

L’evento ha lo scopo di riflettere sulle recenti sfide poste alla libera circolazione dei capitali, da un lato, dalla recente giurisprudenza della Corte di giustizia sulla nozione di investimento estero diretto. Dall’altro, il seminario riflette sull’impatto delle sanzioni adottate nei confronti della Russia a seguito della destabilizzazione e l’invasione dell’Ucraina.

Si avranno gli interventi in presenza dei professori Raffaele Torino, Università Roma Tre, su “Il controllo sugli investimenti esteri diretti fra libera circolazione dei capitali e libertà di stabilimento”, e Fulvio M. Palombino, Università di Napoli Federico II, su “Le sanzioni economiche tra libera circolazione dei capitali e tutela dei diritti umani”, che saranno introdotti per l’Università di Teramo dai saluti istituzionali delle Direttrici dei Dipartimenti di Giurisprudenza, Emanuela Pistoia, e Scienze politiche, Fausta Gallo, con il contributo dei professori Pietro Gargiulo, moderatore, e Pia Acconci, per le conclusioni. Il seminario, aperto a tutti, cui si può partecipare in presenza e da remoto, è  stato organizzato dai professori delegati, Alessandro Nato, Pierfrancesco Rossi, e dalla responsabile  Carla Colombati, del Centro di documentazione europea dell’Università di Teramo, in collaborazione con Paola Casalena, responsabile Europe Direct Abruzzo. 




QUEL NATALE NON C’ERA LA NEVE

La presentazione della seconda pubblicazione di Agnese Berardini: un romanzo familiare che non è una saga. Ogni storia, anche se personale e privata, può essere di tutti se diventa racconto, può aiutarci ad accettare la sfida, a cercare il senso del cammino; fino a che non sarà messa la parola fine.

Chieti, 17 novembre 2023. Mercoledì 22 novembre 2023 alle ore 17:30 presso la storica libreria De Luca, a Chieti (via C. De Lollis, 14), si terrà la prima presentazione del romanzo: “Quel Natale non c’era la neve Storia d’amore di una famiglia”, seconda pubblicazione di Agnese Berardini, che aveva esordito nel mondo letterario esattamente due anni fa con la silloge poetica “Vagabondaggi di un’anima”. Dialogherà con l’autrice: Antonella De Luca.

Il romanzo, uscito a ottobre con la stessa casa editrice dell’esordio: la Bertoni Editore, narra la storia della sua famiglia, nata negli anni ’60 nel Sud Italia, che non fece la scelta di partire per cercare fortuna al Nord. Ambientato per lo più tra Puglia e Abruzzo, precisamente tra la Capitanata e la Marsica, il romanzo fa di questi territori i luoghi emblematici della memoria, che diventano prospettiva irrinunciabile del presente e nei quali si ritrovano sentimenti antichi, ma sempre nuovi e carichi di un amore profondo per la vita.

È la storia vera, simile o diversissima da quella di tante altre famiglie di quel periodo, ma che forse potrà suscitare l’interesse di chiunque abbia il desiderio di ritrovare nelle proprie origini una parte di sé e del senso del proprio cammino. Una storia vera alla quale si intrecciano il fantastico e il meraviglioso: miracoli, leggende, sogni, strane coincidenze.

Il romanzo, ha conseguito il 2° posto nella Sezione Narrativa Inedita del Premio internazionale Casinò di Sanremo Antonio Semeria 2022.

L’autrice è nata a Foggia ed è per metà di origini marsicane. È laureata in lettere classiche. È stata un’attivista di Amnesty International per quasi vent’anni. Risiede a Montesilvano con suo marito e si dedica con passione all’insegnamento presso il Liceo Classico “G. D’Annunzio” di Pescara.