FELICI COME GLI ANGELI di don Marcello Stanzione

di Elia Lucchini

Dentrosalerno.it, 7 novembre 2023. Don Marcello Stanzione è l’autore del libro Felici come gli Angeli che l’editrice milanese Sugarco stampa in questo fine 2023 come strenna di Natale. Gli angeli buoni sono spesso indicati con il termine di beati spiriti celesti. Con il termine beati si intende creature felici.

L’eminente teologo san Tommaso D’Acqino scrive testualmente nella sua Summa Theologiae «Il termine beatitudine sta a indicare il conseguimento del bene perfetto. Perciò chiunque è capace del bene perfetto, è in grado di raggiungere la beatitudine. Ora, che l’uomo sia capace del bene perfetto lo dimostra il fatto che il suo intelletto è in grado di apprendere il bene universale e perfetto, e la sua volontà è in grado di desiderarlo. Quindi l’uomo può conseguire la beatitudine» ( ST I-II, 5,1 co).

L’uomo per Tommaso d’Aquino può conseguire la beatitudine perché è in grado di apprendere tale bene e la sua volontà lo desidera.

Un ruolo preponderante nel cammino che conduce alla beatitudine è attribuito dall’aquinate alle virtù teologali: esse hanno Dio per oggetto, da esse siamo indirizzati a Dio e sono infuse in noi  da  Dio  soltanto  e  ancora  le  conosciamo  per  rivelazione  divina  in  base  alla  Sacra Scrittura. Le virtù teologali rendono presente nello spirito umano Dio come oggetto della beatitudine, hanno la funzione di unire l’anima umana con Dio (ST I-II 68, 8).

L’agire dell’uomo è libero e meritorio perché la creatura umana muove sé stessa ad agire mediante il libero arbitrio e pertanto questa azione è meritoria proprio in virtù della sua libertà, consapevolezza e scelta deliberata (ST I-II, 114, 1 co).

Dietro la scia  di  Aristotele,  san Tommaso  arrivò  a  comprendere  che  non  si poteva  parlare  di felicità assoluta in questa vita; il solo sforzo contemplativo e filosofico, ma anche lo sforzo umano in genere, può arrivare solo fino ad un certo punto nella ricerca della beatitudine e questo punto lo definisce beatitudo imperfecta.

La beatitudine imperfetta non è autosufficiente, non rappresenta un fine concluso in sé stesso, accessibile allo sforzo della ragione umana.

Tommaso precisa che esistono diversi gradi di beatitudine a seconda dei diversi soggetti: Dio, gli angeli,  l’uomo  nella  vita eterna,  l’uomo  in  questa vita,  inoltre egli  afferma, gode  una  aliqua partecipatio beatitudinis, tanto maggiore quanto più la vita presente somiglia a quella futura. Il Catechismo della Chiesa Cattolica al  n° 335 afferma: che fin da quaggiù, la vita cristiana partecipa, nella fede, alla società beata degli angeli e degli uomini, uniti in Dio.

Tutta l’antichità cristiana comprese la vocazione dell’uomo credente come una vocazione a partecipare alla vita angelica, in quanto questa si determina con la visione di Dio.  Quando la tradizione cattolica parla di vita angelica, considera soprattutto la funzione di lode che svolgono gli spiriti celesti. In realtà l’imitazione della vita angelica implica ugualmente nella tradizione dei Padri, la lode e la contemplazione oltre l’ascetismo, la castità e tutte le virtù che avvicinano l’uomo alla purezza degli angeli.

Però “vita angelica” non è sinonimo di “angelismo”. Non si tratta di sopprimere, dimenticare o disprezzare la carne in quanto tale, bensì di dominare e purificare una carne macchiata e viziata dal peccato. L’uomo non cambia per natura; non si propone di raggiungere la condizione naturale degli spiriti puri, ma di arrivare al coronamento di una salvezza in cui l’uomo e l’angelo sono uguali al cospetto di Dio.

L’uomo è concittadino degli angeli, ha con loro comunità di vita, però questo solo a partire dall’ordine delle essenze che esprime la nuova condizione storica degli eletti. La salvezza ci comunica una partecipazione alle funzioni, la vita e la beatitudine degli spiriti celesti. Non è la natura, bensì la vocazione degli angeli quello che ci si propone come ideale cristiano: una vocazione di purezza, di santità, di stare con Dio, di vederlo, di contemplarlo, di servirlo, di lodarlo.

Solo nel Paradiso celeste la vita angelica degli uomini troverà la sua piena realizzazione, però già adesso, inizialmente, è possibile condurla in questo mondo. E la tradizione l’ha vista inizialmente incarnata specialmente nelle vergini consacrate, negli asceti e nei monaci e poi in seguito in tutti gli uomini di buona volontà.




IL VOTO DI SAN PANTALEONE per Scorci d’Abruzzo

Pescara, 7 novembre 2023. Il 27 luglio del 1880 verso mezzogiorno a Miglianico come da tradizione si festeggiava il Santo Patrono, San Pantaleone: i fedeli dovevano raggiungere la statua del santo strisciando verso la Chiesa, riempiendosi di lividi e graffi e leccando la terra; c’era un ospite d’eccezione per questo appuntamento, il pittore Francesco Paolo Michetti che ha documentato la scena con foto per farne un quadro.

Ed ecco che nasce il dipinto Il Voto, così come viene raccontato a Scorci d’Abruzzo, format di Paolo Pacitti, dalle telecamere di Rai di Sem Cipriani e dallo scrittore Peppe Millanta: il quadro racconta di una religiosità primitiva e bestiale. Come spiega lo storico Domenico Maria Del Bello, Michetti “utilizza dei colori che non vengono mescolati, sono i nostri occhi a farlo, rendendola quasi una fotografia. A questo effetto Michetti arriva attraverso i suoi studi di ottica, ma prima di arrivare alla versione definitiva realizza quattordici opere diverse”.

La preparazione dell’opera riprodotta nella cripta di San Michele a Miglianico non fu pacifica: secondo molti infatti fotografare San Pantaleone risultava essere un atto di profanazione ed infatti proprio quando la porta della Chiesa si aprì, in quel lontano e famoso luglio, scoppiò un temporale violentissimo ed una grandinata spaventosa infierì sui campi devastando i raccolti, creando malcontento tra i contadini e Michetti fu costretto a fuggire; eppure con il suo quadro riuscì a comprare una villa a Francavilla al Mare, nota come “circolo michettiano”.

Alessandra Renzetti




I MERCOLEDÌ IN BIBLIOTECA un ciclo di incontri

Organizzato dalle Edizioni Menabò alla Biblioteca Diocesana di Ortona l’8-15-22 novembre ore 17:30   

Ortona, 6 novembre 2023. Edizioni Menabò organizzano I mercoledì in biblioteca, l’8, il 15 e il 22 novembre, un ciclo di incontri con autori all’interno della Biblioteca Diocesana di Ortona, alle ore 17:30.

Si comincerà con mercoledì 8 novembre con la presentazione del libro Cetteo vescovo e martire di Maria Concetta Nicolai che attraverso la traduzione della Passio Cethei del Codice Marciano presenta la complessa storia di Cetteo Vescovo e Martire a Ostia Aterni, mettendo in luce la complessa situazione politica del territorio, i contrasti tra i cristiani latini e quelli ariani, i rapporti con i Bizantini stanziati ad Ortona, città priva di un vescovo cattolico, con il papa Gregorio Magno a cui premeva avere un porto a disposizione per i collegamenti diretti tra Roma e la regione dalmata di lingua e rito latino. Gli incontri proseguiranno il 15 novembre con il libro Storia delle ferrovie in Abruzzo di Adriano Cioci che ripercorre le vicende che hanno caratterizzato più di un secolo e mezzo di storia delle ferrovie d’Abruzzo, in un territorio orograficamente tra i più complessi con la presenza dell’Appennino che si fa particolarmente imponente per i suoi massicci: il Gran Sasso, la Maiella e il Velino-Sirente; il libro sarà presentato da Mario Cesarii.

Terzo e ultimo appuntamento il romanzo di Rossella Balsamo, Sulle rive del lago, in cui Daniele, scrittore tormentato da un segreto mai svelato, si rifugia in un paesino della Sicilia, in cerca di pace e d’ispirazione. Lì conosce un anziano signore tedesco che gli racconterà, dopo varie riluttanze, la sua vita, i suoi segreti e la sua travagliata storia d’amore, ambientata in un campo di concentramento nazista. Un sentimento, puro e incontaminato, contrastato da un padre padrone.




ANALYSIS di William Di Marco

Presentazione del nuovo libro giovedì 9 novembre alle 18 nella Biblioteca Civica Vincenzo Bindi

Giulianova, 6 novembre 2023. Si terrà giovedì prossimo, 9 novembre, nella Biblioteca Civica “Vincenzo Bindi” di Giulianova, la presentazione di Analysis, il nuovo libro dello scrittore, professore e giornalista, William Di Marco. Il volume è una raccolta di scritti, pubblicati tra il 2019 e il 2021,  correlati alla storia, alla filosofia, alla letteratura, alla politica e alla contemporaneità. L’evento culturale, organizzato in collaborazione con la Biblioteca Civica Vincenzo Bindi e Artemia Nova Editrice, avrà inizio alle 18.

Dialoga con l’autore Mario Giunco.




PREMIO LETTERARIO DANTE ARFELLI

II Edizione con la Scuola Macondo di Pescara. Opera Prima – Città di Bertinoro

«…una nuova inedita eredità nel patrimonio nazionale»

Pescara, 5 novembre 2023. La casa editrice Readerforblind e la Scuola Macondo Macondo di Pescara, con il patrocinio del Comune di Bertinoro, istituiscono anche per il 2023 il Premio Letterario “Dante Arfelli”.

“Siamo molto contenti di aderire, sostenere e co-organizzare questo premio – dichiara la segreteria della Scuola pescarese. – Tra le attività di Scuola Macondo mancava qualcosa che fosse espressamente riservato al romanzo e ci fa piacere far nascere contestualmente due cose: una nuova avventura e un nuovo sodalizio, il primo che sia anche a molti chilometri di distanza. Il Premio Letterario Dante Arfelli ci dà la possibilità di dialogare con colleghi preparatissimi e provenienti da diverse parti d’Italia, di metterci in rete con Bertinoro e la sua amministrazione, di ascoltare nuove voci del romanzo o riscoprire romanzi editi in un tempo che può essere retrodatato fino a dieci anni, per cui non solo un lavoro di lettura e ascolto, ma anche, forse, di riscoperta. Ci onora portare il nome di Arfelli nella nostra regione e speriamo che questo sia anche motivo di riscoperta e nuovo interesse per tutti i concorrenti”.

Dedicato alla figura di un importante scrittore italiano, definito l’Albert Camus italiano, nato a Bertinoro e riscoperto dalla casa editrice di Ladispoli Readerforblind, il premio, diretto ad autori italiani e stranieri, si articola anche per questa seconda edizione in due categorie distinte, romanzi editi (dal 2013 ad oggi) e romanzi inediti (opere prime).

Come sostiene il sindaco Gessica Allegni: “Per Bertinoro il Premio Dante Arfelli è il palcoscenico ideale per ricordare l’autore e per dare risalto alla nostra Città in ambito letterario. Confidiamo in un ampio successo del Premio che sarà inserito nella Rassegna dei Pomeriggi del Bicchiere 23/24 con la premiazione in programma per domenica 3 marzo 2024. Consideriamo infine il Premio come un’occasione per gli scrittori di farsi conoscere anche al pubblico locale ed eventualmente essere protagonisti con il proprio libro nelle prossime edizioni degli incontri con l’autore”.

La giuria si compone, ogni anno, di direttori editoriali nazionali, scrittori, giornalisti e da una selezione di  personalità culturali locali scelte, annualmente, dal Comune di Bertinoro.

“Siamo soddisfatti della nuova edizione del Premio Arfelli – Città di Bertinoro che quest’anno vede la compartecipazione della Scuola Macondo Officina delle Storie di Pescara, famosa per i corsi di scrittura creativa. L’Amministrazione comunale desidera allargare l’adesione a più autori, infatti in questa edizione sarà possibile partecipare anche con opere edite dal 2013 al 2023, per dare risalto a quei romanzi che, per diversi motivi, non hanno avuto il giusto successo nel panorama nazionale” – conclude l’assessore alla Cultura, Sara Londrillo.

Le opere dovranno pervenire entro la data del 31 dicembre 2023. La premiazione avverrà il 3 marzo 2024 nel Municipio del Comune di Bertinoro.




DANTE MARIANACCI AL FLA

Tre libri in due appuntamenti: il 9 novembre e l’11 novembre

Pescara, 5 novembre 2023. Giovedì, 9 novembre, alle ore 18.00, nella Sala Favetta di Via delle Caserme, dopo i saluti istituzionali, Andrea Gialloreto, Giovanni D’Alessandro, Simone Gambacorta, Lucilla Sergiacomo e Franca Minnucci (attrice), presenteranno il volume di poesie di Dante Marianacci Bagliori planetari, con una Premessa di Carlo Ossola (Nino Aragna Editore), per il quale l’autore ha ricevuto sei premi alla carriera (tra cui il Camaiore, il Laudomia Bonanni e il Salvatore Zuppardo) e l’antologia critica, curata da Andrea Gialloreto, Voci per un concerto di poesia. Bagliori planetari di Dante Marianacci (Ianieri Edizioni), che raccoglie i contributi dei seguenti 34 studiosi, diversi dei quali saranno presenti all’evento: Antonia Arslan, Liliana Biondi, Angelo Piero Cappello, Andrea Cassisi, Daniele Cavicchia, Giuseppe Conte, Giovanni D’Alessandro, Piero Fabris, Evelina Frisa, Simone Gambacorta, Antonio Gasbarrini, Anna Maria Giancarli, Lia Giancristofaro, Vincenzo Guarracino, Maria Lenti, Raffaele Manica, Valerio Mello, Renato Minore, Cristina Mosca, Gianni Oliva, Carlo Ossola, Massimo Pamio, Giorgio Patrizi, Maria Paynter, Marco Pavoni, Gabriele Pescosolido, Lucilla Sergiacomo, Nicola Giuseppe Smerilli, Paolo Guido Spinelli, Marco Tabellione, Enrico Tiozzo, Patrizia Tocci, Gabriella Albertini e Alessandro Quasimodo.

Sabato, 11 novembre, alle ore 18 nella Sala azzurra del Circolo Aternino, Piazza Garibaldi, 24 sarà invece la volta della presentazione del fortunato volume Conversazioni sul cinema(Ianieri Edizioni), con Prefazione di Andrea Lombardinilo, che raccoglie oltre trenta interviste con altrettanti personaggi del mondo dello spettacolo (tra i quali Fellini, Monicelli, Rosi, Paolo Taviani, Albertazzi, Tognazzi, Omar Sharif, il Premio Oscar Menzel) incontrati in giro per il mondo nel corso dell’ultimo quarantennio. Dopo i saluti istituzionali, insieme ad Andrea Lombardinilo, interverranno Gian Piero Consoli, l’attrice Giulia Basel e il giornalista Rai Antimo Amore, che condurrà la serata.  Come ha scritto Lombardinilo nella Prefazione al libro: “le conversazioni di Dante Marianacci contribuiscono a comprendere quale potere abbia avuto il cinema nella costruzione degli immaginari iconici del secondo Novecento, e quanto abbiano contribuito i grandi registi e i grandi attori, soprattutto italiani, nel modellamento delle traiettorie rappresentative della nostra post-modernità”. Ad entrambi gli eventi sarà presente l’autore.




SUCCESSO DEL DIALOGO TRA POETI E PITTORI

di Alessandro Clementi

Spoleto, 5 novembre 2023. Vivace risposta dei pittori a Spoleto all’invito della Galleria LA BOTTEGA DELL’ARTE di Katy Laudicina in Corso Mazzini. Nell’estate rovente, che si è appena congedata dall’ incantevole paesaggio umbro, i pennelli si sono sciolti tra colori e versi alla ricerca di un linguaggio simbiotico tra la POESIA e la PITTURA. In vetrina, in Galleria, per tutta l’estate si sono mostrate le grandi pergamene con le poesie di quattro poeti molto amati nella città di Spoleto.

I poeti aquilani LILIANA BIONDI e MARIO NARDUCCI, il poeta spoletino SANDRO COSTANZI e la poetessa romana ANNA MANNA, ideatrice del progetto IL POETA EBBRO DI COLORI, che ogni anno premia un poeta particolarmente ricco di immagini nei propri versi. Appunto il poeta dei grandi dialoghi.

Presidente di Giuria per l’assegnazione del riconoscimemto IL POETA DEI GRANDI DIALOGHI è la fondatrice del premio ANNA MANNA.

Presidente di Giuria per i dipinti la pittrice e poetessa EUGENIA SERAFINI, reduce dalla bella affermazione poetica al Premio Camaiore.

Presidente del Comitato d’onore del premio Il poeta ebbro di colori è il prof. LUCA FILIPPONI, Presidente di Spoletofestivalart.

Nel 2020, con premiazione svolta in via telematica, l’indimenticabile poetessa JOLE CHESSA OLIVARES vinse la prima edizione come POETA EBBRO DEI GRANDI DIALOGHI e lo scorso dicembre al Centro di documentazione europea all’Università La Sapienza di Roma, FAUSTA GENZIANA LE PIANE ha presentato il dipinto vincitore, ispirato da una poesia della Olivares su Roma.

Per la Poesia nel 2021 il vincitore MARIO NARDUCCI ispirò la pittrice umbra GIOVANNA GUBBIOTTI con la sua poesia TORNANO I TULIPANI. Nel 2022 IL POETA DEL GRANDE DIALOGO è stato CORRADO CALABRÒ che ha ispirato con i suoi versi la famosa pittrice MARTINE GOYENS.

Nel 2023 il progetto si è allargato a 4 poeti, che a luglio hanno donato le loro poesie all’ispirazione dei pittori. Molto seguito il poeta MARIO NARDUCCI, che ha richiamato l’attenzione di più pittori con i suoi versi dedicati a MONTELUCO. Così il poeta ci spiega il fascino di MONTELUCO, luogo incantevole collinare che domina Spoleto.

Chiediamo al poeta Mario Narducci: cosa accende l’estro poetico a Monteluco?

“La sacralità di Monteluco, che si perpetua da secoli, il mistero del suo bosco, dove ancora sembrano correre, leggiadre, le ninfe della tradizione pagana cui si lega, in modo meraviglioso, con il conventino francescano, il messaggio cristiano (cieli nuovi e terre nuove) nessuna distruzione del passato ma ricreazione. È nel bosco che, proprio in ragione della sua sacralità, fioriscono gli amori, torna la visione di incantamenti primi, sorgono albe e tramonti che segnano lo stupore quotidiano, si succedono le stagioni segnalando palingenesi quotidiane che solo può avvertire chi solo, della natura, è parte viva.”

Risposta vivace dei pittori anche per gli altri poeti, soprattutto per la citazione di luoghi e ricordi del Festival dei due mondi negli anni, nei versi ad esempio di SANDRO COSTANZI, come ci racconta il poeta stesso.

O beauty ever old and ever old è la memoria emotiva di una esperienza unica. Domenica 15 luglio 2007, il Festival dei Due Mondi, l’ultimo festival menottiano, il primo postumo alla morte di Gian Carlo Menotti, di cui si eseguì la sua Missa O pulchritudo, in sua memoria. Il sole rivelava il Cristo pantocratore che l’oro esaltato nel tramonto innalzava sulla piazza del Duomo, gremita di gente: ero in un giardino pensile a tu per tu con il Cristo e con il suo oro. La gente dall’alto mi sembrava un nutrito esercito di formiche. Il tramonto, la campana del Duomo, le ultime rondini. Due ore eterne di bellezza e poi Gian Carlo Menotti e Thomas Schippers sarebbero diventati da storia reale e vissuta puro mito.“

L’ideatrice ANNA MANNA ha messo in vetrina due poesie dedicate a due luoghi spoletini: la splendida Piazza del Duomo e la bellissima stradina del centro Via Fontesecca. Piazza del Duomo vibra e si presenta nella sua bellezza nella poesia All’improvviso una passante. Così ci racconta la poetessa Anna Manna come è nata la poesia: “Una passeggiata notturna, con la lente della poesia a trafiggere il buio per le viuzze ed i vicoli della famosa città, mi ha dato l’estro per ripercorrere alcuni temi che in POESIA spesso ricompaiono, anche a distanza di molti anni, unendo poeti diversi tra loro. Per esempio, la metafora delle occasioni perdute così cara a Baudelaire. La tematica, dopo la famosissima poesia di Baudelaire, è stata poi ripresa dal poeta Antoine Pol, un poeta francese. La sua poesia, Les Passantes che fu messa in musica da George Brassens, un cantautore, poeta e attore francese, che la incise nel 1972, e divenne una delle canzoni più celebri nell’intera lingua francese. L’aggancio ai nostri giorni per questa tematica è sorprendente: nel 1974 Fabrizio De André la tradusse in italiano e la incise. La metafora della passante per tutti loro fu però un momento di nostalgia, di rimpianto. Ma la mia passante, come figurazione poetica, non rappresenta la nostalgia, il rimpianto… anzi è un rilancio continuo, un inno alla vita che anche al buio ti ripropone un incipit, un’occasione, un filo d’oro a cui aggrapparsi.”

Così anche attraverso la bellezza di Spoleto, che rinnova ogni anno l’incanto di una scommessa culturale di successo, è possibile esprimere il rilancio della speranza, dopo il periodo buio della Pandemia.  La passante forse è la stessa poesia, la penna poetica per annunciare l’ipotesi di un nuovo amore, un nuovo progetto, una nuova conoscenza… la rivisitazione di un personaggio del passato.

Così, ad esempio, con la poesia di LILIANA BIONDI, che ha introdotto con i versi il ricordo di un personaggio Lucrezia Borgia, legata a Spoleto. Così ha scritto la poetessa Liliana Biondi, nota saggista, all’invito di Anna Manna a scrivere versi per Spoleto:

“Grazie, Anna carissima, “novella Lucrezia”, per avermi dato più possibilità di tornare nella bella Spoleto, di cui avevo romantici ricordi giovanili. E grazie per il tuo invito: nella mia poesia ho voluto, tra l’altro, esaltare la bella Lucrezia Borgia, figlia di papa, sposa a 12 anni e duchessa di Spoleto e Foligno, che proprio a Spoleto dette alla luce il figlio Rodrigo, passata nei secoli come una peccatrice, e alla quale la storia recente sta rendendo onore e gloria per la sua saggezza, intelligenza e fede. L’arte parla con voce personale e universale: la voce del singolo artista, raccolta e condivisa, diventa voce universale. Poesia e pittura, sorelle sin dai tempi di Simonide, sono interpreti con-cordi, ma non meno personali e non meno universali, tante sono le interpretazioni che a catena cultori e artisti avvicendano nel tempo, rimodellandole e riplasmandole eternamente secondo canoni di bellezza anch’essi in continuo mutamento.” In pochi versi con la poesia di LILIANA BIONDI la questione femminile entra nel dibattito!

I risultati sorprendenti dell’incontro spoletino tra poeti e pittori saranno esposti ai primi di novembre nella Galleria LA BOTTEGA DELL’ARTE. I pittori che hanno già consegnato il proprio dipinto in Galleria sono: MIRIAM BELLON, LAURA BORDI, STEFANIA CAPPELLETTI, NATALIA GERMANI, ANDREINA GOBBETTI, GIOVANNA GUBBIOTTI, ROMINA HYKA, LINDA LUCIDI, KELITA PANNACCI, MARCO ANTONIO SORCETTI, DONATELLA TOMASSONI.

Ma ancora ci sono artisti all’opera, fino ai primi di dicembre, quando i poeti ed i pittori si incontreranno nella Mostra, allestita con slancio e competenza da Katy Laudicina. La proclamazione dei vincitori si svolgerà a Roma nel secondo evento del Progetto, che probabilmente verrà organizzato per San Valentino.

Chiediamo alla Presidente di Giuria del concorso per pittori, la poetessa e pittrice EUGENIA SERAFINI, come vede questo interessante progetto:

“Oggi mi interrogo: ma vale veramente la pena continuare a dipingere, a scrivere, incontrarsi come fantasmi garruli in giorni di caos violento in tante parti del mondo, giorni che non seguono più il ritmo delle stagioni, alba zenit tramonto, schiusa dei semi e fiorire degli alberi. Giorni dove le stelle non sono stelle ma razzi mortali, le case macerie, le scuole deserte, i mercati, i caffè e le piazze luoghi di strazio dove l’unica eco è il grido, il pianto? Vale la pena? Eppure qualcuno, qualcosa mi sussurra: è in questi giorni che il SOGNO PUÒ SALVARCI dal nostro Inverno interiore! E dunque apriamoci a questa SPERANZA, portando ancora nella società, tra la gente, con forza prorompente l’energia vitale e pacificatrice dei colori, della poesia, della bellezza.”




ARTE E INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Salotto culturale Prospettiva Persona 2023 

Teramo, 5 novembre 2023.  Mercoledì 8 Novembre 2023 alle ore 18:15 nella  Sede dell’Annunziata Via N. Palma 31, con il patrocinio  MIC e Fondazione Tercas, il Salotto culturale Prospettiva Persona 2023   organizza la riapertura  dei Mercoledì del Salotto presentando  il tema Arte e Intelligenza Artificiale a cura dell’artista teramano Silvestro Cutuli.

Alle ore 19:15 momento speciale: ricordo di Benedetto Di Curzio, scomparso prematuramente a 67 anni lo scorso 25 ottobre 2023. Il rapporto tra arte e IA è multidimensionale.

La quarta rivoluzione tecnologica – Internet delle cose e avanzamenti nell’ambito dell’intelligenza artificiale  IA – è connotata da una capacità sempre più sofisticata di elaborare dati di natura sia quantitativa sia qualitativa ed è incardinata in un numero di campi sempre maggiore, arrivando fino all’arte.

Grazie al M° Cutuli, una eccellenza della nostra città, potremo  constatare come l’arte si allea con l’Intelligenza Artificiale per estrarre dai quadri informazioni preziose: non è così lontano un futuro in cui i visitatori avranno a disposizione strumenti per navigare all’interno di un quadro per una esperienza personalizzata di fruizione artistica.

Silvestro Cutuli è nato a Laureana di Borrello (R. C.) nel 1948.   Dal 1972 ha svolto un’intensa attività artistica sino ad essere invitato nel 2011 da Vittorio Sgarbi alla 54. Biennale Internazionale d’Arte di Venezia con un’opera sull’Antimateria. 

Attualmente è impegnato in un importante ricerca sperimentale sull’Arte Digitale, con particolare riferimento in Astrofisica alla Teoria delle Membrane, e alle Origini dell’Universo.




IL FUTURO NEGATO

All’IIS Ovidio incontro con Angelo Figorilli sul conflitto israelo-palestinese

Sulmona, 04 novembre 2023. Il prossimo lunedì 6 novembre, nell’aula magna del Liceo Artistico “Mazara”, gli studenti del polo liceale “Ovidio” incontreranno il giornalista e inviato di guerra Angelo Figorilli. “Il futuro negato. Tra terrore di Hamas e bombe su Gaza, ragionare su Israele e Palestina nonostante tutto1” è il titolo della conferenza che si terrà a partire dalle 15. Un tema molto caldo, ma ancor più importante in un momento come quello che stiamo vivendo, in cui gli occhi del mondo sono puntati su un conflitto che è tornato ad insanguinare il Medio Oriente in questi giorni, ma che affonda le sue radici nel secolo scorso.

L’incontro con Angelo Figorilli, per molti anni in Rai come giornalista e inviato, anche di guerra, è rivolto agli studenti dell’istituto d’istruzione superiore “Ovidio” ma è aperto a tutta la cittadinanza.

“Ringraziamo Angelo Figorilli per aver accettato il nostro invito ad incontrare i nostri studenti per un momento di approfondimento dedicato alla questione israelo-palestinese”, spiega il dirigente scolastico, Caterina Fantauzzi. “Sarà un’interessante occasione di approfondimento per i nostri ragazzi che avranno la possibilità di confrontarsi con il giornalista che ha conosciuto in prima persona quegli scenari di guerra come inviato Rai. Ritengo si tratti anche di una preziosa opportunità di riflessione e confronto per tutta la cittadinanza che invitiamo a partecipare. La scuola fa parte del territorio ed è importante che al territorio sia aperta e si confronti e dialoghi con i cittadini”.

Annalisa Civitareale




DELIRIO UNIVERSALE di Stefano Labbia

Quinta raccolta di racconti brevi firmata dall’autore italo brasiliano Stefano Labbia. Passione, furia, amore e ombre si avvicendano sul palco di un’umanità smarrita e sempre più vuota. Chi salverà il mondo?

SCHEDA TECNICA:

Titolo: Delirio universale

Autore: Stefano Labbia

Genere: Narrativa / Mainstream / Raccolta di racconti

Anno: 2023

Editore: Amazon

Pagine: 83

Copertina: Stefano Labbia




L’ASTENSIONISMO POLITICO

Un giorno come un altro sul palco dell’auditorium Zambra. Spettacolo con Carlo De Ruggieri, il Don Cozzi in “Per Elisa” fiction sul caso Claps

Ortona, 4  novembre 2023. Un seggio elettorale è a modo suo un luogo simbolo di una democrazia: quel semplice gesto, ossia votare, per anni è stato considerato quasi sacro da molti italiani, ma con il passare degli anni c’è stato uno scollamento sempre maggiore tra Paese reale e classe dirigente.

Questo fenomeno ha provocato un disinteresse dilagante da parte dei cittadini nei confronti di quel gesto sacro: a ogni tornata elettorale, la prima vera notizia è la crescente astensione degli aventi diritto. È, secondo gli analisti, una malattia irreversibile: tutto ciò non è solo un’analisi di grande attualità, ma si tratta anche della trama del secondo spettacolo della stagione teatrale proposta da Unaltroteatro di Arturo Scognamiglio e Lorenza Sorino presso il comunale Cinema Auditorium Zambra di Ortona (CH).

L’appuntamento con “Un giorno come un altro”, scritto e diretto da Giacomo Ciarrapico è per l’11 novembre alle ore 20.45; la commedia, attraverso un paradosso mette in evidenza la riduzione della consapevolezza del valore del voto nella democrazia. Ciarrapico, noto anche per “Buttafuori” con Marco Giallini e Valerio Mastandrea o “Boris” con Francesco Pannofino Caterina Guzzanti e “Boris il film”, con una scrittura semplice e ironica, induce a riflettere su temi rilevanti.

In questo spettacolo ci sono Luca Amorosino e Carlo De Ruggieri di cui si ricordano le loro collaborazioni in “Piovono mucche”,  “Eccomi qua”  di Ciarrapico e “Boris – Il film”, inoltre De Ruggieri proprio in questo periodo è un volto notissimo del piccolo schermo in quanto interpreta Don Marcello Cozzi, fondatore dell’Associazione Penelope, nella serie “Per Elisa” sul caso Claps in onda su Rai1, un’inchiesta originale in quattro puntate che racconta il caso Claps, con nuove testimonianze e immagini inedite.

In “Un giorno come un altro” si racconta di quel giorno in cui l’astensione raggiungerà livelli quasi assoluti e solo il quattro per cento della popolazione andrà a votare. Ma un seggio elettorale è anche un luogo dove alcuni cittadini, gli scrutatori, sono costretti a passare un’intera giornata uno accanto all’altro: da questa convivenza forzata scaturiscono una serie di momenti assurdi e anche molto divertenti nel confronto tra di loro e tra due mondi diametralmente opposti. Ed è così che Ranuccio e Marco si ritroveranno fianco a fianco nella sezione 4607 (un seggio alle porte di Roma) ad aspettare gli elettori che non arriveranno mai. Uno spettacolo sospeso dove Godot sono gli italiani.

Anche in occasione dello spettacolo dell’ 11 novembre sarà  realizzata un’intervista video con i protagonisti dello spettacolo da parte dei ragazzi che hanno aderito al progetto “video podcast” promosso dal Comune di Ortona: questa intervista verrà montata dal videomaker professionista Mario Mansueto che collabora con la compagnia Unaltroteatro.

Fino all’11 novembre è ancora possibile fare l’abbonamento.




PAROLE D’ABRUZZO di Daniela D’Alimonte

Ai nastri di partenza il tour 

Pescara, 4 novembre 2023. È in uscita Parole d’Abruzzo di Daniela D’Alimonte: la nuova serie di Ianieri Edizioni targata Comete. Scie d’Abruzzo, collana  di 36 volumi diretta dallo scrittore Peppe Millanta; questa nuova serie sull’Abruzzo immateriale (sarà di colore fucsia) inizierà il suo tour proprio dal Fla di Pescara, giovedì 9 novembre alle ore 17 presso la Sala Verde del Circolo Aternino, piazza Giuseppe Garibaldi, 51.

Modera il giornalista e scrittore Giovanni D’Alessandro che ha scritto la prefazione. Sarà ospite Millanta per il quale “scavare nelle parole, ricercare la loro origine, arrivare alla loro fonte, significa confrontarsi e mettersi in contatto con quello che siamo stati“, dunque anche la parola dice tantissimo sulla storia di un passato che va riscoperto e che inevitabilmente proietta verso il futuro.

Questo primo di 12 volumi curati dalla stessa D’Alimonte, passa in rassegna alcune delle parole più iconiche del dialetto abruzzese. Di ogni termine è stata riportata la trascrizione con alcuni segni convenzionali, e la trascrizione fonetica vera e propria. Inoltre, sono state inserite attestazioni e varianti e anche il vivo uso nella letteratura locale, a opera di nostri scrittori, oppure la presenza in proverbi e tipici modi di dire. Per ciascuno di essi vi è soprattutto una precisa ricostruzione etimologica.

Come spiega l’autrice: “questo volume vuole essere una raccolta di parole ‘iconiche’ abruzzesi che delineano, cioè, gli aspetti peculiari della nostra regione e ne individuano le usanze, le tradizioni, i modi di dire, i cibi caratteristici. Di ogni termine, trascritto sia nella grafia dialettale che in quella dell’alfabeto fonetico internazionale, è stata ricostruita la propria etimologia scoprendo interessanti derivazioni dalle basi latine greche, a volte in maniera più diretta rispetto ai corrispondenti termini in italiano”.

“Chiaramente – sottolinea la D’Alimonte – per le dimensioni del libro e della stessa collana, è stata effettuata una cernita selezionando le parole più originali e quelle che meglio definiscono l’idea di abruzzesità sotto i vari punti di vista. La ricostruzione delle parole è stata effettuata con rigore scientifico ma nello stesso tempo il testo vuole presentarsi come divulgativo per offrirsi a tutto il pubblico interessato a conoscere il significato, la diffusione e la peculiarità di alcuni termini dialettali abruzzesi. Nello stesso tempo il volume cerca anche di far conoscere e preservare quelli che sono alcuni termini ormai in disuso e destinati altrimenti a scomparire”.

“L’immaginario che scaturisce dalle parole di questo libro – conclude Millanta – è quello del nostro Abruzzo, grande produttore di silenzio, come lo descriveva Giorgio Manganelli: eppure tra quei silenzi ci sono parole che sanno raccontarci ancora molto di noi”.

Anche questa nuova serie, come accade per quella dedicata alla narrativa di viaggio (collana blu) di Comete, gode della fiducia delle Associazioni: I Borghi più Belli d’Italia, Borghi Autentici e I Parchi Letterari.

Il progetto grafico di copertina e i disegni sono a cura di Luca Di Francescantonio, l’impaginazione grafica è di Federica Di Pasquale.

Daniela D’Alimonte è nata a Roccamorice e vive a Pescara. Nella vita svolge la professione di Dirigente scolastico, ha insegnato per 15 anni materie letterarie; è giornalista pubblicista e ha collaborato con la testata ‘Il Centro- Quotidiano d’Abruzzo’. É cultrice di ‘Dialettologia e Linguistica italiana’ presso la Facoltà di Lettere dell’Università ‘G. D’Annunzio’ di Chieti-Pescara e di ‘Linguistica e linguaggi settoriali’ presso la facoltà di Scienze Sociali della stessa Università. Studiosa ed appassionata della storia della lingua italiana e del dialetto, è autrice di numerosi volumi e saggi linguistici che riguardano in particolare la parlata abruzzese e la toponomastica. Dal 2007 è uno dei direttori artistici del Premio Nazionale Parco Majella; è organizzatrice di manifestazioni ed eventi culturali che tendono a promuovere e valorizzare il dialetto della propria regione; è presente nella giuria di numerosi Premi di poesia dialettali abruzzesi. Ha ricevuto il Premio Cultura 2016 della città di Moscufo.




LA CITTÀ INVISIBILE. Arte Performativa Integrata

Al via le iscrizioni per il corso gratuito presso la Fondazione Pescarabruzzo

Pescara, 4 novembre 2023. Giovedì 9 novembre, presso la Fondazione Pescarabruzzo, avrà inizio il primo di dodici incontri gratuiti del Corso di Arte Performativa Integrata La Città Invisibile, promosso e realizzato dall’attore e insegnante, Marco Paparella, in partnership con la Fondazione Pescarabruzzo e la collaborazione della Fondazione Caritas Diocesana Pescara-Penne. Sarà un vero e proprio laboratorio di arti sceniche gratuito, rivolto a tutti coloro che vogliono sperimentare un diverso modo di relazionarsi con sé stessi, con gli altri e con la propria città.

«Nel centenario della nascita di Italo Calvino, siamo lieti di promuovere e ospitare questo corso di arte scenica che trae ispirazione da una delle sue opere più famose Le Città Invisibili. L’intento è anche quello di aiutare le giovani generazioni a conoscere uno tra gli autori italiani più importanti sulla scena nazionale e internazionale», dichiara Nicola Mattoscio, Presidente della Fondazione Pescarabruzzo.

«Disegneremo nuove mappe emozionali per misurarci con l’altro e con lo spazio che ci circonda, che spesso diamo per scontato. Per farlo useremo le tecniche dell’arte teatrale: la riscoperta delle potenzialità del corpo e della voce; l’espressività del movimento individuale e corale; il respiro come ascolto di sé e dell’altro», spiega l’ideatore Marco Paparella.

Grazie alla collaborazione con la Fondazione Caritas Diocesana Pescara-Penne ci sarà l’opportunità di condividere la ricerca e l’attività esperienziale anche con gli ospiti della Cittadella dell’Accoglienza “Giovanni Paolo II” e in quei luoghi della città più “invisibili”.

Il laboratorio è diviso in tre moduli, ognuno ispirato ad una lezione americana di Calvino: Leggerezza, Rapidità e Visibilità. Ogni modulo è indipendente, ogni partecipante maggiorenne potrà quindi scegliere il numero di moduli da seguire.

I giorni e orari del corso sono: 9/12 novembre, 16/19 novembre, 23/26 novembre

Giovedì: ore 18.00 – 20.00; venerdì: ore 10.00 – 13.00 / 15.00 – 19.00; sabato: ore 10.00 – 13.00 / 15.00 – 19.00; domenica: ore 10.00 – 13.00

Marco Paparella. Regista, attore, conduttore di laboratori di Teatro e Teatro Sociale. Inizia la sua attività professionale e di formazione nel 2001 presso il Teatro dell’Orologio di Mario Moretti in Roma. Studia a Parigi con Jean Paul Denizon, attore storico e assistente alla regia di Peter Brook. Lavora in diversi teatri e realtà romane, tra cui il Gigi Proietti Globe Theatre, dal 2005 al 2023, con gli spettacoli “La dodicesima notte” e con il “Sogno di una notte di mezza estate”, entrambi con la regia di Riccardo Cavallo. Lavora tra gli altri con Andrea Camilleri, Alessandro Haber, Ennio Fantastichini, Edoardo Siravo. È stato assistente alla regia per Glauco Mauri.




XIII° CONCORSO FILOMENA DELLI CASTELLI

Pubblicato il bando. Questo il tema del “L’importanza del linguaggio nelle forme di vittimizzazione secondaria: la parola è un’arma potente, può ferire e può curare”

Teramo, 4 novembre 2023. È stato pubblicato il bando del XIII° Concorso Filomena Delli Castelli, concorso rivolto alle Scuole Superiori italiane ed indetto anche quest’anno dalla Commissione Pari Opportunità e dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione e Pari Opportunità, con il patrocinio dell’Università degli Studi di Teramo e dei Comuni delle scuole aderenti. Per partecipare occorre realizzare uno spot o un breve cortometraggio sul tema scelto per l’edizione 2023:  “L’importanza del linguaggio nelle forme di vittimizzazione secondaria: la parola è un’arma potente, può ferire e può curare”.

Gli studenti iscritti al concorso saranno invitati a partecipare ad un incontro formativo durante il quale esperti del settore, docenti universitari, psichiatri e psicologi, forniranno informazioni, spunti di riflessione, suggerimenti e suggestioni utili ad orientarli sulla scelta dei contenuti, dei metodi e degli aspetti innovativi per realizzare i loro elaborati. L’incontro formativo si terrà negli spazi dell’ Università degli Studi di Teramo il 15 febbraio 2024. 

La partecipazione al concorso è gratuita. Gli interessati sono invitati a far pervenire la loro adesione entro il prossimo 30 Novembre.

Il tema di quest’anno vuole richiamare l’attenzione su quelle situazioni in cui le vittime di violenza diventano vittime una seconda volta: nei tribunali, nei percorsi legali e sanitari, nella rappresentazione dei media, nel contesto sociale, nel giudizio delle scelte di vita, a causa di un linguaggio superficiale e inadatto.  L’intento è dunque far riflettere sull’importanza della comunicazione nelle relazioni interpersonali, e soprattutto sui social. La parola, infatti, può essere usata come arma di violenza ma può anche essere un prezioso strumento di cura, di riscatto e di inclusione.




IL MAESTRO DELLA PAROLA IN ABRUZZO

Vincenzo Costantino al museo delle Genti d’Abruzzo. Un’opportunità unica con uno dei poeti rock contemporanei più influenti

Pescara, 4 novembre 2023. L’Abruzzo si prepara a dare il benvenuto a uno dei poeti più influenti della letteratura contemporanea, Vincenzo Costantino, in occasione del Festival di Libri e Altre Cose (FLA), l’8 e 9 novembre presso il Museo delle Genti d’Abruzzo, situato in Via delle Caserme n. 16, il celebre autore guiderà una straordinaria palestra di scrittura di due giorni.

Vincenzo Costantino, noto per le sue parole incisive e il suo impatto costante e duraturo sulla scena letteraria italiana, offrirà un’opportunità unica per aspiranti scrittori e appassionati di poesia. Durante le due serate, dalle 18:00 alle 20:00, i partecipanti avranno l’opportunità di immergersi nel mondo della scrittura creativa, esplorando le tecniche e le ispirazioni che hanno reso Costantino uno dei poeti contemporanei più influenti.

Tuttavia, i posti sono estremamente limitati, solo 12.

Per candidarsi, è possibile contattare il numero 3922349014, visitare le pagine Facebook dell’artista o del FLA

Vincenzo Costantino Çinaski ha prodotto testi per numerosi artisti di spicco nel corso della sua carriera, tra cui Vinicio Capossela e Simone Cristicchi.

La sua influenza sulla scena letteraria contemporanea è incalcolabile, e questa è un’opportunità straordinaria sia per il territorio che per coloro che desiderano apprendere direttamente da uno dei maestri della parola.

La sera del 9 novembre sarà comunque aperto a tutti il “Bingo Poetico” in cui si giocherà con emozioni e parole.

Il Festival FLA è noto per portare autori di fama nazionale e internazionale a Pescara, offrendo agli amanti della letteratura l’opportunità di immergersi nella creatività e nell’arte della scrittura.

La presenza di Vincenzo Costantino Cinaski promette di essere uno dei momenti salienti dell’evento, attirando scrittori, poeti e appassionati di letteratura da tutta la regione.

Contatti:

Watsapp: 3922349014

Instagram: https://www.instagram.com/vincenzo costantino official/

Facebook: https://www.facebook.com/vincenzocostantinocinaskicostantino,




IL CASTELLO PICCOLOMINI

Attività per il fine settimana

Celano, 3 novembre 2023. Sabato 4 e domenica 5 novembre i musei e i luoghi della cultura statali saranno ad accesso gratuito per tutti.

Per il pomeriggio di domenica 5, il Castello Piccolomini di Celano, nell’aquilano (Direzione Regionale Musei Abruzzo) propone due attività culturali di grande spessore: si inizia alle ore 15:00 con una visita guidata al Castello a cura dei concessionari dei Servizi Educativi,  Ambecò e Antiquae (8 euro a persona).

Alle 17:30 si prosegue con lo spettacolo teatrale “Non ditelo alle stelle”, ispirato alla tragedia dell’affondamento della nave Arandora Star, a cura del Teatro Stabile d’Abruzzo in collaborazione con New Sounds and Beyond (5 euro a persona).




ANNA FOGLIETTA ALLA D’ANNUNZIO

Storie di donne in occasione del Festival Alessandro Cicognini. Auditorium del Rettorato 7 novembre 2023  ore 15:30

Chieti, 3 novembre 2023. Martedì 7 novembre, alle ore 15:30, l’Auditorium del Rettorato dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara ospiterà l’attrice Anna Foglietta per l’evento “Cicognini e la Letteratura”, organizzato dal “Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze Sociali” (DiLASS) e dal “Festival Alessandro Cicognini”, finanziato dal Ministero della Cultura e diretto dal compositore e regista Davide Cavuti. Una presenza d’eccezione quella di Anna Foglietta, attrice di cinema, televisione e teatro e vincitrice di numerosi riconoscimenti. La manifestazione si aprirà con il saluto del professor Liborio Stuppia, Rettore dell’Università d’Annunzio.

Seguiranno gli interventi del professor Carmine Catenacci, prorettore vicario dell’Ateneo, e della professoressa Antonella Di Nallo, docente di “Letteratura teatrale italiana” presso il DiLASS. Ad Anna Foglietta sarà affidata l’interpretazione del testo “Storie di donne”, un percorso nell’universo femminile da Euripide ai giorni nostri. Le musiche del maestro Alessandro Cicognini saranno la colonna sonora dell’appuntamento. L’incontro sarà presentato dalla giornalista Mila Cantagallo.

 Anna Foglietta ha recitato nel film “Nessuno mi può giudicare” con Paola Cortellesi, ricevendo una candidatura al “David di Donatello” e al “Nastro d’argento”. Nel 2015 è stata la protagonista femminile del film “Noi e la Giulia” di Edoardo Leo, per il quale ha ricevuto la sua seconda candidatura al “David di Donatello”.

Nel 2016 è stata tra i protagonisti di “Perfetti sconosciuti”, con la regia di Paolo Genovese, ricevendo la sua terza candidatura ai “David di Donatello”. Ha vinto un “Nastro d’argento” per “Un giorno all’improvviso” e il “Premio Flaiano” per la migliore interpretazione ne “La mafia uccide solo d’estate” nel 2017. Per il teatro, ha ricevuto, inoltre, il premio “Le maschere del teatro” nel 2016. Ha interpretato il ruolo di Nilde Iotti nel film biografico “Storie di Nilde”.

Nel 2020, è stata la madrina della 77ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, conducendo le serate di apertura e chiusura del Festival.  Nell’estate 2020 ha debuttato con lo spettacolo “La bimba col megafono” con musiche di Davide Cavuti, prodotto da “Teatro Stabile d’Abruzzo” e da “Stefano Francioni produzioni”. Nel 2022, Anna Foglietta è la protagonista di “Donne vestite di sole” con le musiche e la regia di Davide Cavuti.

Siamo molto lieti di accogliere presso il nostro Ateneo Anna Foglietta, una delle interpreti più brillanti e sensibili dell’attuale panorama cinematografico, teatrale e televisivo – ha dichiarato il professor Carmine Catenacci, prorettore vicario dell’Università Gabriele d’Annunzio – Al centro dell’incontro vi è un tema di fondamentale importanza sociale e culturale quale la condizione femminile nella storia, scandita attraverso la lettura e l’interpretazione di testi esemplari dall’antichità ad oggi. L’incontro si profila come una preziosa esperienza formativa per gli studenti dei nostri corsi di studio, che prevedono anche uno specifico curriculum in “Linguaggi della musica, dello spettacolo e dei media”, ed esprime in maniera incisiva e originale la funzione civile che è propria dell’istituzione universitaria.

Il Festival multidisciplinare Alessandro Cicognini nasce con l’intento di divulgare le opere di un insigne personaggio abruzzese e farlo conoscere soprattutto alle nuove generazioni – ha dichiarato il maestro Davide Cavuti, direttore artistico del Festival Alessandro Cicognini – Nel suo percorso artistico nel mondo del cinema, il maestro Cicognini ha realizzato oltre trecento colonne sonore per i più importanti registi del suo tempo per capolavori del cinema internazionale.

Maurizio Adezio




MATTINATA DA INCORNICIARE

Lunedì 30 ottobre 2023 presso l’Auditorium Sala Eden di ORTONA, dedicato all’inaugurazione dei nuovi corsi Biennali 2023-2025 dell’Academy per la Mobilità Sostenibile ITS MO.ST.

Ortona, 3 novembre 2023. Il nuovo Bienno 2023-2025 vede l’avvio di ben tre percorsi formativi: “Tecnico Superiore per la Distribuzione delle Merci e la Mobilità delle Persone” giunto alla sua sesta edizione; “Tecnico superiore per l’Infomobilità e Sviluppo Software” alla sua seconda edizione.

La novità 2023 è il corso di specializzazione per i futuri “Tecnici del Trasporto Ferroviario” promosso dall’Academy TUA-ITS MO.ST, con la collaborazione di FORFER, Centro di Formazione riconosciuto da ANSFISA in campo nazionale, mediante il quale sarà possibile acquisire le competenze e le licenze per diventare: Preparatore del Treno, Agente di Condotta (Categoria A1/A4: locomotori di manovra o qualsiasi altro locomotore quando è utilizzato per la manovra; Categoria B: treni passeggeri e merci).

Tutti i corsi consentono di acquisire il Diploma Europeo di Specializzazione di 5°livello EQF, valido in tutta Europa e per tutti i tipi di concorsi e selezioni, pubbliche e private, secondo la normativa europea e nazionale di cui alla Legge 99/2022.

L’evento ha consentito di coniugare le esperienze di successo degli allievi diplomandi con le aspettative dei nuovi corsisti, in un’ottica di trasferimento e passaggio di staffetta verso i percorsi di crescita che l’Academy permette di realizzare; tra le esperienze di successo, la presentazione del progetto di innovazione della Logistica Interna condotto dai nostri allievi Francesco Santalucia e Lorenzo Toro preso la DRIVESERVICE Srl di Poggiofiorito (Ortona), appartenente al gruppo della multinazionale Carraro Spa, e le video-history sulle esperienze ERAMUS+ in Grecia e Spagna degli allievi Alessio D’Alessandro, Christian Tontini, Andrea Corvino e Daniele Vaini.

Agli allievi diplomandi, sono stati consegnati Attestati di qualificazione specialistica conseguiti per SAP Logistica, Sicurezza Aziendale, Logistica e Sicurezza Portuale. A consegnare i titoli conseguiti il Presidente Alfonso Di Fonzo, la vicepresidente Luciana Ferrone, il Capitano Giacomo Consorti in rappresentanza della Safety Total System Marine Group di Ortona e il Segretario Regionale della FIT CISL Abruzzo-Molise, Amelio Angelucci.

“L’importanza strategica dell’acquisizione di competenze specialistiche fornite direttamente dalle aziende partner, come HONDA, SANGRITANA, STANTE LOGISTICS, LTRANSPORT, DRIVESERVICE-CARRARO, nell’ambito della logistica industriale, distributiva e intermodale, e della TUA e DONATO DI FONZO nella mobilità intelligente&green dei passeggeri, è stata acclarata dai settori target di placement”, come ha ribadito il Presidente Alfonso Di Fonzo, “che evidenzia come l’84% dell’occupazione generata dal MOST sia strettamente attinente al percorso di studi realizzato e, soprattutto, a beneficio delle nostre aziende regionali e dunque dell’intero PIL territoriale”.

“Con le nostre iniziative formative” ha spiegato la direttrice dell’ITS MO.ST, Dott.sa Emanuela Di Luca, “proponiamo un processo di qualificazione e sviluppo inserendo nel mercato del lavoro nuove professionalità altamente qualificate. Si tratta della costruzione e della valorizzazione della filiera integrata formazione-lavoro sperimentata in questi anni e che ad oggi sta consolidando i suoi risultati. La Fondazione ITS MO.ST Academy, con il supporto finanziario della Regione Abruzzo, le oltre 40 aziende partner e lo stretto rapporto con gli Atenei di L’Aquila e Roma, si sta confermando oramai una rete strutturata di riferimento per i giovani e il nostro territorio, in grado di ridurre i divari esistenti nel passaggio dal processo formativo all’inserimento lavorativo”.




IL LIBRO DELL’ANNO di Area Cultura 2023

Roma Capitale per Le tre facce della violenza

Roma, 2 novembre 2023. Gli abruzzesi Francesco e Noemy Longobardi, padre e figlia, autori del libro Le tre facce della violenza (Rossini Editore) ricevono il premio Il libro dell’anno 2023 di  Area Cultura Roma Capitale.

La cerimonia di premiazione ci sarà il 4 Novembre alla Casa del Cinema a Villa Borghese nella Sala Cinecittà, alle ore 16:00. Area Cultura, l’associazione presieduta da Angelica Loredana Anton, poliedrico personaggio della cultura ha come ogni anno organizzato la manifestazione culturale Premio Letterario Area Cultura Il Libro dell’anno 2023 e il Concorso Letterario Area Cultura La Poesia dell’anno 2023.

L’opera scritta a quattro mani colpisce ancora una volta per l’analisi profonda condotta alla ricerca delle cause di una grande piaga sociale come quella della violenza, che risulta essere in continua crescita.

Medea, associazione presieduta dallo stesso Francesco Longobardi, è una realtà che opera su tutto il territorio nazionale, attraverso sportelli di ascolto psicologico per il bullismo e la violenza sulle donne.

La violenza è racchiusa in tre facce, che seguono tutto il percorso di sviluppo di una vita: dall’infanzia, passando per l’adolescenza per poi arrivare all’età adulta. Questa l’analisi tracciata all’interno del libro Le tre facce della violenza che si impegna a contrastare in tutti i modi quelli che sono i mali della società e che riceverà il suo prestigioso premio a Roma.




APOLOGIA DI SOCRATE

Al Teatro De Nardis

Orsogna, 3 novembre 2023. Dialogo sulla giustizia, che inaugura la stagione di prosa 2023-2024 del Teatro Camillo De Nardis di Orsogna. Sabato 4 novembre alle ore 21 il sipario del Teatro Camillo De Nardis di Orsogna si apre sulla stagione di prosa 2023/24. Il primo dei nove appuntamenti in abbonamento vedrà in scena Enrico Lo Verso ed altri otto attori con lo spettacolo APOLOGIA DI SOCRATE – dialogo sulla giustizia prodotto da ErgoSum, scritto e diretto da Alessandra Pizzi. Alle 19.30 sarà possibile incontrare il cast al completo, nel foyer del teatro.

APOLOGIA DI SOCRATE (sinossi ufficiale)

Fra tutte, l’opera di Platone, L’Apologia è certamente la più ricca d’informazioni riguardanti il pensiero di Socrate. L’opera appare come un’incondizionata difesa da parte dell’autore, Platone, della figura e dell’insegnamento del suo amato maestro, davanti a quelle gravi accuse che lo avevano portato al processo, la cui causa va certamente rintracciata nell’errata interpretazione del suo pensiero. Sebbene Socrate avesse avuto inizialmente alcune possibilità di scelta per evitare la pena di morte, ammettendo la propria colpevolezza e andando in esilio, egli scelse di non tradire i propri ideali. Nel 399 a. C, dopo aver affrontato il processo, Socrate fu condannato a morte. Durante il processo a suo carico Socrate non mette in discussione le leggi, ma soltanto l’errore giudiziario di cui è vittima. La sua sorte, però, non lo autorizza a tradire i patti con la sua coscienza. Avrebbe potuto scegliere di non continuare a esporre in pubblico le sue dissertazioni o di fuggire, ma se lo avesse fatto in ogni caso non avrebbe onorato la sua parola. Un errore giudiziario, quindi, con un processo finito con la condanna a morte, che ricorda quelli ai cui tanto la storia e la cronaca ci hanno abituati, e che rievoca, anticipandolo, il più grande errore contro un innocente commesso dall’umanità, che trova la sua forma più espressiva nell’icona della crocifissione. La riduzione drammaturgica rispetta l’originalità del testo platonico per raccontare una vicenda umana, che è quella di molti: di chi ogni giorno è soggetto al giudizio e allo scherno della folla, perché “diverso”, e di chi, sotto il peso di un’accusa infamante errata, ha perso la vita. La giuria popolare che condannò a morte Socrate aveva cinquecento cittadini e sappiamo che fu sempre la folla a scegliere di liberare Barabba. Quella stessa che oggi, a distanza di oltre 2000 anni da quegli errori, quando non può capire, preferisce condannare.

Viviana Agretti




WORKSHOP DELL’ATTORE VINCENT RIOTTA

Sono aperte le iscrizioni nei giorni 3 – 4 Febbraio 2024 presso la SOMS di Spoltore  sulle  5 regole d’oro della recitazione

Spoltore, 2 novembre 2023. L’attore vanta  un curriculum cinematografico molto importante oltre ad essere conosciuto in Italia per il suo ruolo di Tommaso Buscetta nel Capo dei capi, tra gli ultimi lavori importanti  c’è il film  uscito al cinema e poi su Rai 1  HOUSE OF GUCCI con la regia di Ridley Scott  con Lady Gaga, Al Pacino, Adam Driver, Jared Leto, dove Vincent Riotta interpreta il ruolo di Fernando Reggiani, in questi giorni in onda la serie tv su Rai 1 “Elisa … Il caso Claps“ dove interpreta il ruolo dell’Ispettore James .

Ultimi lavori importanti  dell’attore Vincent Riotta sono: GOOD VIBES con Caterina Murino, THOSE ABOUT DIE con Anthony Hopkins, BOOK CLUB 2 e Il Meglio di te protagonista insieme a Maria Grazia Cucinotta.

Per info sui corsi di recitazione di Vincent Riotta potete contattare la THE MAC LIVE MANAGEMENT via: whatsapp +39.3283712302 oppure su Instagram @the_mac_live_official 




LA PRIMA SALITA DEL GRAN SASSO

La vera data 1563

Rimini, 2 novembre 2023. Secondo la tradizione, la prima salita ufficiale del Gran Sasso sarebbe avvenuta nell’agosto del 1573: a compiere l’impresa, ricordata oggi da un cippo presso il Forte Spagnolo dell’Aquila, fu il capitano bolognese Francesco De Marchi insieme ad altri cinque compagni.

Una nuova pubblicazione, però, mette in crisi tale certezza: nell’opera “La prima salita del Gran Sasso.

La vera data (1563)” (Panozzo Editore, 2023) il professor Carlo Dolcini, già ordinario di storia medievale all’Alma Mater Studiorum di Bologna, ipotizza la necessità di retrodatare l’evento di dieci anni: il De Marchi, infatti, avrebbe scalato il Grande Corno nel 1563 e non nel 1573. Alla base dell’equivoco (poi ripreso dalla storiografia fino ad oggi), un errore dello stesso De Marchi il quale, redigendo il resoconto della scalata, scrisse erratamente 1573, salvo poi correggersi con un tratto di penna.

La tesi del Dolcini, avvalorata da convincenti argomenti paleografici e testuali, porta dunque a riscrivere la storia di quella prima scalata e a riscoprire l’affascinante figura del capitano De Marchi, personaggio animato da una curiosità scientifica tipicamente rinascimentale e autore di imprese straordinarie come l’immersione nel lago di Nemi con un rudimentale scafandro, alla ricerca delle enormi navi dell’imperatore romano Caligola.




UN CONVEGNO DEDICATO A GIUSEPPE BOLINO

Il 18 novembre presso il centro congressi De Gasparis

Bugnara, 2 novembre 2023. All’evento, organizzato dal Centro Studi e Ricerche Nino Ruscitti, parteciperanno in qualità di relatori Prof. Fabrizio Politi, Ordinario di Diritto Costituzionale presso l’Università degli Studi dell’Aquila, e l’on. Luciano D’Alfonso, Presidente Emerito della Regione Abruzzo.

Promosso dal Centro Studi e Ricerche Nino Ruscitti, si svolgerà il prossimo 18 Novembre alle ore 17:30 a Bugnara, presso il Centro Congressi in piazza Annibale de Gasparis, un Convegno di Studi sul tema “Cultura e politica: l’attualità del messaggio di Giuseppe Bolino”.

L’iniziativa, che cade a 39 anni dalla sua prematura scomparsa, è stata promossa in collaborazione con i Comuni di Bugnara, di Sulmona e con la Presidenza del Consiglio regionale abruzzese e vuole rappresentare un’occasione per ricordare Giuseppe Bolino come uomo di cultura e delle Istituzioni.

Il programma dei lavori prevede i saluti istituzionali di Domenico Taglieri (sindaco di Bugnara), Gianfranco Di Piero (sindaco di Sulmona) e Roberto Santangelo (Vicepresidente del Consiglio regionale), mentre le relazioni saranno tenute dal Prof. Fabrizio Politi, Ordinario di Diritto Costituzionale presso l’Università degli Studi dell’Aquila, e dall’on. Luciano D’Alfonso, Presidente Emerito della Regione Abruzzo.

«Uomo di grande spessore culturale, apprezzato in tutto l’Abruzzo e anche oltre per i suoi studi, le sue ricerche e le sue numerose pubblicazioni», ha spiegato Matteo Servilio, Presidente del Centro Studi “Nino Ruscitti”. «Nel corso della sua attività politica e istituzionale il Professor Bolino ha ricoperto incarichi particolari come quello di Consigliere regionale, di Assessore (Sanità e Lavoro), di Presidente dell’Assemblea abruzzese. A lui si deve l’iniziativa del progetto di legge per la costruzione della nuova ala dell’Ospedale di Sulmona qualche mese prima di morire a 58 anni.

A lui si devono iniziative e proposte da Assessore regionale per la riorganizzazione della Sanità, molte delle quali ancora di grande attualità. In qualità di Assessore al Lavoro portò l’Abruzzo tra le primissime Regioni italiane a varare una legislazione (la legge 285/1977) per favorire l’occupazione giovanile. Nell’ambito culturale vanno ricordate le tante iniziative promosse, a cominciare dal suo impegno per riscoprire la figura di Capograssi, ai suoi studi sui fenomeni migratori e sullo spopolamento dell’Abruzzo, tema divenuto oggi di estrema attualità e urgenza.

La nostra iniziativa – ha concluso il presidente del Centro Sudi – vuole quindi tenere vivo il ricordo della figura di Giuseppe Bolino, del suo impegno culturale e politico, offrendo nuovi spunti di riflessione e nuovi punti di vista sulla politica, sulla cultura e sulla società».




CULTURA DI GENERE, INTERSEZIONALITÀ E PERCORSI DI INCLUSIONE

Rilascio di open badge per gli studenti del laboratorio Ladi dell’Università di Teramo  

Teramo, 2 novembre 2023. Inizieranno il 6 novembre prossimo le lezioni del quinto Laboratorio di Didattica Innovativa Interdisciplinare (LADI) dell’Università di Teramo, dal titolo “Cultura di genere, intersezionalità e percorsi di inclusione”.

Il corso – diretto da Fiammetta Ricci, docente di Etica sociale e politica della differenza e delegata del Rettore alle Pari Opportunità – da questa edizione introduce il rilascio di Open Badge, l’attestato digitale di conoscenze disciplinari, abilità personali (soft skills) e competenze tecniche acquisite.

Il Laboratorio si arricchisce anche, rispetto agli scorsi anni, di ulteriori partner formativi: le Commissioni Pari Opportunità del Comune di Teramo, della Provincia di Teramo e della Regione Abruzzo, l’Ordine degli Assistenti sociali d’Abruzzo, l’Ordine degli Avvocati di Teramo, e sigle sindacali come CISL e CGIL.

«Il Corso LADI 2023, valido anche come insegnamento opzionale con rilascio di Open Badge per tutti gli studenti in quanto rivolto alla formazione trasversale e integrata di tutti i Corsi di studio dell’Università di Teramo da questa edizione – spiega Fiammetta Ricci – mette a tema un quadro culturale interdisciplinare ancora più ricco e mirato, rispondente alle sfide più urgenti del nostro tempo e alle esigenze formative dei partner, dai quali sono state recepite alcune proposte formative di specifico interesse».

«Il programma delle lezioni, da novembre a dicembre 2023 – aggiunge Fiammetta Ricci – si presenta oltre che polifonico e interdisciplinare, giacché concorrono alle attività didattiche docenti di tutti i cinque Dipartimenti dell’Università di Teramo, anche molto innovativo, affrontando per esempio il tema delle transizioni di genere, delle forme e dei linguaggi di vittimizzazione secondaria, l’articolato argomento delle tutele sul lavoro femminile e il contrasto al divario di genere secondo le recenti disposizioni normative, le politiche sociali di inclusione, la compilazione di fondamentali documenti come il GEP, il Bilancio di genere e la Certificazione di genere per aziende, il cruciale tema delle dipendenze affettive per meglio comprendere il problema della violenza di genere e intrafamigliare, e le forme di aggressività e odio sulla Rete, anche grazie alla collaborazione con L’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi. Un’offerta formativa e di cultura sociale unica nel panorama accademico italiano di cui bisogna essere tutti orgogliosi».




ALLA SCOPERTA DELLA MATEMATICA DELLA FELICITÀ

Con il Professor Dedda: una materia che può e deve essere di tutti

Pescara, 2 novembre 2023.  Il docente di Orsara di Puglia (Fg) ideatore del format Un quarto d’ora con il prof presenta alla Mondadori Bookstore di Pescara il suo libro La matematica della felicità (Piemme); l’appuntamento è per sabato 4 novembre alle ore 18. Si tratta di un viaggio affascinante tra i risvolti concreti della matematica nell’arte, nella musica, nella cucina, nella letteratura, oltre che nello studio della natura, nella fisica e nell’ingegneria.

La matematica è vissuta troppo spesso come una bestia nera: qualcosa di frustrante e inaccessibile al punto che dopo gli studi, o addirittura durante, moltissimi se ne allontanano sperando di non incontrarla mai più. Le insidie probabilmente si nascondono nel modo complesso, astratto, iniziatico in cui può essere proposta.

Ma come spiega Rocco Dedda, insegnante alle superiori e astro nascente della divulgazione online, si può coltivare la matematica con soddisfazione e diletto a tutte le età, anche se non ci si sente portati.

La ricetta vincente si basa su una cura attenta del linguaggio, su un riferimento costante alle applicazioni pratiche e sul racconto di come geometria, algebra, calcolo aritmetico e infinitesimale si sono evoluti nella storia fra popoli e culture. Dedda accompagna il lettore alla scoperta di questa possibile matematica della felicità: un viaggio affascinante tra i suoi risvolti concreti nell’arte, nella musica, nella cucina, nella letteratura, oltre che nello studio della natura, nella fisica e nell’ingegneria; una serie di straordinari incontri con personaggi come Euclide, Pitagora, Fibonacci, Fermat, Cartesio, Leibniz, Eulero. Il libro risulta essere una riflessione illuminante sul linguaggio matematichese e le sue peculiarità. La matematica può e deve essere di tutti e, come dimostra l’autore, può essere gustosa e utile per tutti.

Chi è Rocco Dedda?

Nato nel 1983 a Foggia, è di Orsara di Puglia (FG) e vive in Abruzzo dove attualmente insegna matematica e fisica presso il polo liceale Saffo di Roseto degli Abruzzi (TE). Laureato in matematica, ha sempre avuto passione per l’insegnamento e sentito l’esigenza di semplificare i concetti, animato dalla convinzione che la matematica non è una materia per soli iniziati. Ha collaborato a incontri e progetti di divulgazione scientifica con il centro Pristem dell’Università Bocconi, con l’INFN e per il festival del Pi-Greco Day a Pescara. Con il suo progetto social Un quarto d’ora con il prof insegna la matematica della felicità a migliaia di follower giovani e meno giovani.




LE CINQUE ROSE DI JENNIFER DI ANNIBALE RUCCELLO

L’umanità ai margini, tra disperazione e speranza, sul palco del teatro Maria Caniglia. Secondo appuntamento della stagione di prosa 2023/2024

Sulmona, 2 novembre 2023. Meta Aps in partenariato con il Comune di Sulmona propone come secondo appuntamento della stagione di prosa 2023/2024 una pietra miliare del teatro italiano, un testo dalla delicatissima potenza che riesce a squarciare la distanza tra pubblico e messinscena, tra finzione e realtà: Le cinque rose di Jennifer di Annibale Ruccello, una produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, con Daniele Russo e Sergio Del Prete, con la regia di Gabriele Russo, in scena al Teatro Maria Caniglia di Sulmona domenica 19 novembre alle ore 18:00.

Per la terza annualità consecutiva si rinnova il rapporto di collaborazione col Teatro Bellini di Napoli, già conosciuto dal pubblico cittadino per Fronte del porto e Don Giovanni a Soho, spettacoli che hanno catturato l’attenzione e l’immaginario degli spettatori grazie a uno stile e a un linguaggio capaci di colpire; ancora una volta Meta Aps affida al Bellini il compito di parlare al pubblico in un modo peculiare, questa volta tramite atmosfere più intime, attraverso un incontro con due figure, potentissime, che si stagliano sul palco.

Jennifer è un travestito romantico che abita in un quartiere popolare della Napoli degli anni ‘80. Chiuso in casa per aspettare la telefonata di Franco, l’ingegnere di Genova di cui è innamorato, gli dedica continuamente Se perdo te di Patty Pravo alla radio che, intanto, trasmette frequenti aggiornamenti sul serial killer che in quelle ore uccide i travestiti del quartiere. Gabriele Russo affronta per la prima volta un testo di Ruccello con una messinscena dall’estetica potente, fedele al testo e, dunque, alle intenzioni dell’autore. In scena, un inedito Daniele Russo, affiancato da Sergio Del Prete in un allestimento che restituirà tutta la malinconia del testo senza sacrificarne l’irresistibile umorismo.

«Jennifer smette di essere il personaggio di un testo teatrale per farsi carne e ossa, sangue e sentimenti. Qualcosa che ti appartiene, che è dentro di te. Qualcosa di ancestrale, di antico e moderno, che risuona tutti i giorni dentro di noi, su un palcoscenico, nei vicoli della città o nelle pagine di un libro. Jennifer è il diavolo e l’acqua santa. Eterna contraddizione.» afferma il regista Gabriele Russo «Le cinque rose di Jennifer racconta di due travestiti napoletani ma racconta anche e soprattutto la solitudine, la solitudine che è il rovescio della medaglia della speranza che Jennifer mantiene dentro di sé fino alla fine e, dal mio punto di vista, oggi racconta con forza anche la condizione dell’emarginato, quella di chi si deve nascondere».

Si ricorda che i singoli biglietti sono in vendita presso il Centro di Informazioni Turistiche – IAT Sulmona e sulla piattaforma online oooh.events. Il giorno dello spettacolo sarà possibile acquistare i biglietti sia online che presso il Botteghino del Teatro.

Per informazioni contattare il numero 329 9339837, collegarsi alle pagine social Facebook, Instagram, Twitter del Teatro Maria Caniglia o al sito www.teatromariacaniglia.com, oppure scrivere una mail all’indirizzo info@teatromariacaniglia.com




CENA & CONCERTO. JJ THAMES E LUCA GIORDANO

La Cabina di Castelnuovo: Zafferano, Tartufo E Grande Blues il 3 novembre

L’Aquila, 2 novembre 2023. Il rosso ardente dello zafferano, che ogni autunno e da secoli colora l’altopiano di Navelli, il profumo avvolgente e abissale del tartufo d’Abruzzo, il grande blues d’oltreoceano, con la voce potente e profonda della cantante americana JJ Thames e con la chitarra esplosiva del talento teramano ed apolide Luca Giordano, impegnati in un tour europeo.

Questo il menù, per il piacere di tutti i cinque sensi, che venerdì 3 novembre a partire dalle ore 20.30 proporrà lo storico ristorante “La Cabina” di Castelnuovo, frazione di San Pio delle Camere, in provincia dell’Aquila, lungo la statale 17, nell’ambito della rassegna “La cabina culturale – Frequenze”

La formula sarà come le altre iniziative, quella della cena concerto e spiega lo chef Nello Cozzolino: “l’ipotesi che la cucina sia anche un’espressione culturale, noi la prendiamo tremendamente sul serio, non solo ai fornelli, cercando ogni giorno di interpretare al meglio, con fedeltà e creatività i migliori prodotti della nostra terra, che hanno una storia e un’anima, ma anche offrendo, nel nostro locale, occasioni di socializzazione, momenti di condivisione nel segno della musica, dell’arte, della parola, della creatività in genere. Un impegno, una restituzione, a maggior ragione tanto più significativa in un momento non facile, di guerra, di post-pandemia, di inflazione caro vita, in cui c’è davvero tanto bisogno di una parentesi di bellezza e di pace dello spirito”.

Questo è il menù che sarà dunque proposto: zuppa di farro con porcini e patate, ravioli di ricotta in salsa di zafferano, brasato di manzo al Montepulciano con tartufo a scaglie, bieta e patate in casseruola, dolce della casa, vino, caffè e genziana.

E durante la cena il vero “piatto forte” sarà il talento di JJ Thames, nata a Detroit, Michigan, dove ha mostrato abilità musicali fin dall’infanzia, cresciuta cantando e studiando musica, in particolare pianoforte e tecniche vocali classiche e jazz. Una storia dura e difficile la sua: nel 2004 ha dato alla luce il suo secondo figlio, morto tragicamente a causa di un raro linfoma a pochi giorni dal suo secondo compleanno. Cantare è stata per Thames l’unica cosa che l’ha tirata fuori dalla disperazione. Nel 2008 si è trasferita a New York City, per sbarcare il lunario assieme agli altri due figli, in una condizione di  estrema povertà, ed è lì che Thames ha scritto quella che sarebbe diventata la sua prima canzone di straordinario successo, “Tell You What I Know”. Poi il lento ma costante decollo della sua carriera, condividendo il palco con Bobby “Blue” Bland, Peggy Scott Adams, Willie Clayton, Denise LaSalle, con i gruppi reggae rock Outlaw Nation, Fishbone, Israel Vibrations, Bad Brains e altri.

Thames e i suoi due figli si sono dunque trasferiti  nel Mississippi, dove ha firmato con la Dechamp Records nel 2013, e dove ha registrato un album di debutto con i produttori Grady Champion e Carole DeAngelis. L’album completo Tell You What I Know è stato pubblicato con grande successo di critica nella primavera del 2014. A seguire una carriera tutta in ascesa, e un meritato successo anche fuori dai confini statunitensi.

Al fianco di JJ Thames, il chitarrista, band leader, cantante, e compositore, Luca Giordano, di cosa alla Cabina, considerato uno dei più grandi talenti sulla scena Blues europea, esibendosi sia con la propria band, sia accompagnando alcuni dei più grandi artisti di livello internazionale.

Nato in Italia nel 1980 a Teramo, Luca Giordano si è trasferito a Chicago alla giovane età di 25 anni collezionando numerose esperienze al fianco di affermati performer dell’area dell Illinois come Sharon Lewis, Willie “Big Eye” Smith, Les Getrex, JW Williams, James Wheeler & the Rosa’s Lounge All-Stars e collaborando frequentemente con Eric “Guitar” Davis e la sua band the Troublemakers per diversi tour in Illinois, Ohio, Missouri, Wisconsin, ed al Chicago Blues Festival 2011 e Virginia Beach Blues Fest.

Al suo rientro in Europa Giordano ha pubblicato due album da solista (My Kind Of Blues con ospiti Chris Cain, Bob Stroger, and Sax Gordon per Audacia Records & Off The Grid per GG Records).

Negli anni seguenti la Luca Giordano Band ha guadagnato reputazione come una delle migliori band europee scelte dagli artisti americani per i propri tour internazionali, come Sugaray Rayford, John Primer, Bob Stroger, Nora Jean Bruso, Kenny “Blues Boss” Wayne, Willie “Big Eye” Smith, Jimmy Burns, Toni Lynn Washington, Chris Cain, Carlos Johnson, Billy Branch, Eric “Guitar” Davis e Sax Gordon, per nominarne alcuni.

Negli ultimi anni Luca Giordano è inoltre diventato parte integrante della band di Mighty Mo Rodgers, con il quale ha registrato il disco Griot Blues, progetto in collaborazione con il musicista griot africano Baba Sissoko, mentre, nel frattempo, continua ad esibirsi a livello mondiale con la propria band ed accompagnando i migliori performers della scena blues attuale.

A febbraio 2021 è uscito il suo ultimo nuovo lavoro “Let’s Talk About It” (terzo disco come solista) prodotto in Italia da Fabio Colella (Sasha Studios) per l’etichetta Brasiliana BlueCrawFish Records.




NON C’È PIÙ RELIGIONE!

di Giuseppe Arnò

Rivistalagazzettaonline.info, 1° novembre 2023. Proprio così, non c’è più religione nell’Italia multietnica e in questo mondo squilibrato. Questa frase ci ricorda, in una rappresentazione comica della realtà, l’omonimo film commedia di Luca Miniero in cui, a causa del ridottissimo tasso di natalità, nell’immaginario paesino di Porto Buio e in occasione dei preparativi per il Presepe Vivente, il sindaco Cecco è costretto a chiedere «in prestito» un bambino alla folta comunità marocchina che vive sull’altro lato dell’isola…

E se non c’è più religione, manca il timore di Dio e – per come ci illustra Machiavelli – “Dove manca il timore di Dio, conviene o che quel regno rovini o che sia sostenuto dal timore d’uno principe che sopperisca a’ defetti della religione”.

Chi sarà dunque il nostro principe azzurro, dal momento che tutti coloro che si sono succeduti finora hanno fallito il loro scopo? In altre parole, secondo l’autore de Il Principe, abbiamo due alternative: andare in rovina o andare in cerca del giusto principe; cosa ben difficile dal momento che anche il nobile De Curtis (Totò) non è più tra di noi!

D’altronde, il concetto che chi ci comanda debba essere un buon principe è di antica data, tant’è che non si discosta né poco né punto puranco dal pensiero esposto nella Summa Theologiae da San Tommaso d’Aquino. In essa si afferma che “la missione dell’autorità è la salus populi suprema lex, ma col superiore compito di spingere ognuno verso il bene comune e che se l’autorità fallisce questa missione perde non soltanto il diritto di comandare, ma la ragion d’essere.”

Ciò detto, va rilevato un fatto inquietante: l’umanità non riesce a vivere senza il disumano che domina l’umano. Essa ha permesso da sempre di essere governata da principi disumani, altrimenti oggi non ci troveremmo di fronte all’arroganza economica della Cina; agli USA incapaci di ‘esportare’ paciosamente la democrazia; all´assurda guerra in Ucraina; ai belluini orrori di Kfar Aza e dell´ospedale Al-Alhi di Gaza, alle paradossali pressioni psicologiche su Taiwan da parte della Cina; al fenomeno migratorio selvaggio in Europa e negli USA; e, non ultimi, agli operettistici colpi di Stato nella martoriata Africa, ad ogni cambio di stagione.

E che dire poi, rimanendo dentro i confini nazionali, del mal vezzo di mischiare il sacro col profano: il recente caso Meloni-Gianbruno docet; il crocefisso che sparisce dalle aule delle scuole italiane è preoccupante; e il Natale che si chiamerà Festa d’inverno è rivoltante. Siamo ormai al «fuori onda»… cerebrale.  O tempora, o mores! Parrebbe che il futuro ci riservi una scorreria massificata della barbarie sull’humanitas: Babilonia che prevale su Gerusalemme.  Poveri noi!

Tutto ciò porta a credere che dovremo, inevitabilmente, affidarci nuovamente al disumano, all’inumano, al sovrumano o che dir si voglia. Stavolta, però, non appartenente al genere Homo, elemento provatamente poco raccomandabile e caparbiamente incapace, ma al genere macchina, per far ristabilire l’ordine naturale delle cose e magariddìo le logiche della natura, nonché l’equilibrio che regola l’uomo e l’universo.

Non a caso, il filosofo Lucrezio, profondo conoscitore dell’animo umano, crede nel progresso tecnologico, ma nutre forti e seri dubbi su quello morale dell’uomo. E per ciò, torniamo a prendere in considerazione la «macchina» e quando di essa parliamo ci riferiamo all’Intelligenza Artificiale: questo è ovvio!

Come abbiamo chiarito di recente, l’IA è una disciplina dibattuta tra cultori di scienza e filosofia, dal momento che rappresenta aspetti morali oltre che teorici e pratici. Essa viene considerata dagli studiosi come una concreta minaccia per la sopravvivenza dell’umanità, tant’è che già nel 2014 Stephen Hawking ha lanciato un grido di allarme per i pericoli insiti in essa. Ciò stante, allo stato delle cose, essa rappresenta più rischi che vantaggi, per cui sarebbe cosa buona e giusta utilizzare convenientemente questi ultimi e controllare i primi, anche se è facile a dirsi e difficile a farsi.

Notoriamente, i rischi dell’IA riguardano: la privacy e sicurezza dei dati; l’automazione industriale e bellica, cioè a dire la robotizzazione dell’industria e la conseguente diminuzione dei posti di lavoro, nonché la realizzazione di armi sempre più sofisticate e operanti anche senza controllo umano, con le prevedibili conseguenze che ne derivano; le scelte pregiudizievoli, nel caso in cui i dati di input siano influenzati da pregiudizi umani o da interventi di cracker (pirati informatici);  e la super intelligenza informatica, ovvero la realizzazione di macchine capaci di raggiungere obiettivi indecifrabili o, peggio ancora, ingovernabili da parte dell’uomo.

L’intelligenza artificiale che non obbedisce all’uomo e che contro gli si rivolta è frequente scenario di fantascienza. Molti ricorderanno HAL 9000, il supercomputer di bordo della nave spaziale Discovery nel film 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick. Bene, oggi, come si suol dire, la realtà supera la fantasia: gli scienziati ammettono che una super intelligenza informatica, verosimilmente, può sfuggire di controllo, in quanto matematicamente non è possibile capire i limiti degli algoritmi e come essi potrebbero agire nel risolvere un dato problema, dal momento che sono in grado di far ricorso a miliardi di possibili soluzioni.

Secondo il dott. Manuel Cebrian, leader del gruppo di ricerca per lo sviluppo umano Max Planck di Berlino, esistono già macchine che eseguono determinati programmi che risolvono problemi ad alti livelli di difficoltà in modo autonomo, senza che gli scienziati informatici si rendano conto di come esse ci riescano. Ed è qui che c’è da preoccuparsi seriamente.

Guai se così non fosse! Infatti, nella risoluzione del Parlamento Europeo del 20 gennaio 2021 sull’intelligenza artificiale, si chiede una legge cornice comunitaria che contenga i princìpi fondamentali relativi all’ordinamento della stessa con definizioni e principi etici inerenti al suo impiego non solo nel campo civile, ma anche in quello militare. Si richiede ancora agli Stati membri la garanzia che le attività realizzate attraverso l’IA siano ad esclusivo beneficio dell’umanità e del bene comune, tant’è che, recentemente, in data 14 giugno 2023, è stato dato il via libera all’Artificial Intelligence Act, che regolerà l’Intelligenza Artificiale nel rispetto dei diritti e dei valori dell’Unione Europea.

È fuor di dubbio che per tentare di tenere sotto controllo i rischi dell’IA e per garantire la sicurezza e la libertà delle persone sia doveroso regolamentare la materia affinché ci sia un uso responsabile della stessa, sempre augurandoci che anche gli altri (Paesi) facciano la stessa cosa, e che la situazione non scappi di mano a nessuno, altrimenti… la paura del futuro… sarà il nostro incubo!

Disumanità della guerra

«Purtroppo l’intelligenza umana viene balordamente impiegata per distruggere anziché edificare una società più umana e giusta». È così che Lucrezio denuncia nel “De rerum natura” la brutalità della guerra condotta con armi sempre più distruttive di vite umane. Tutto il mondo è in guerra perenne e non ci rendiamo conto. Stiamo combattendo la III Guerra Mondiale ‘frazionata’, per dirla con un termine del Papa. Infatti, oltre alle guerre note e sopra menzionate, esistono le guerre economiche e commerciali; le guerre religiose; le guerre ideologiche; le guerre tecnologiche; le guerre psicologiche e chi più ne ha più ne metta. In sostanza, ci siamo dimenticati del significato della parola ‘pace’, archiviandola per sempre come un amuleto oramai obsoleto della nostra storia.

La comunità internazionale dovrebbe sancire due principi fondamentale per il bene universale: l’uguaglianza e l’ordine fra gli uomini. In altre parole, è così che si arriva alla tranquillità nell’ordine, quella «tranquillitas ordinis», che è la definizione che S. Agostino dà della pace, di un ordinamento di pace.

Ebbene? A questo punto sorge il grande dubbio: saremo infine capaci di affrancarci dalla brama di ricchezza e di potere, oltre che da un incessante progredire della tecnologia troppo spesso messa al servizio del crimine dei crimini, alias dello sterminio di massa, anziché del bene comune?

Se non ce la faremo, a chi affidarci?  Tra i due mali (l’uomo e la macchina) si scelga il «giusto mezzo» aristotelico: chissà che la tanto temuta IA, sapientemente “addomesticata” dall’intervento di coscienziosi ed esperti scienziati non possa sopperire alla stoltezza umana di leopardiana memoria! È pur sempre un rischio, è vero, ma, data la posta in gioco, può valere la pena correrlo. Eppoi «tertium non datur», ovvero, allo stato delle conoscenze, non esiste purtroppo altra possibilità! Tant´è.

https://rivistalagazzettaonline.info/articolo/5337/editoriale-novembre-2023




TERZA STAGIONE CONCERTISTICA

Teatro Comunale Francesco Paolo Tosti 19 novembre 2023 – 24 marzo 2024

Castel di Sangro, 31 ottobre 2023. La Camerata Musicale Sulmonese, in collaborazione con il Comune di Castel di Sangro e l’Associazione Turistica Pro Loco , la Regione Abruzzo e la Provincia dell’Aquila e grazie anche al Ministero della Cultura,  presentano il cartellone della terza stagione concertistica al Teatro Comunale “Paolo Francesco Tosti” di Castel di Sangro (AQ).

Sono sette gli appuntamenti musicali, tutti di domenica tranne uno, in programma a partire dal 19 novembre e 17 dicembre, per proseguire con una doppia proposta in gennaio (5 e 21) e febbraio (11 e 25) e concludersi quindi domenica 24 marzo. Orario di inizio per tutti: 17.30.

Dopo la positiva e costruttiva sinergia avviata negli ultimi due anni e i risultati incoraggianti raggiunti (oltre 500 presenze per la prima stagione e più di ottocento nella seconda che ha coinvolto anche i giovani studenti), la Camerata Musicale di Sulmona propone una terza stagione con un cartellone ancora più ricco ed un’ offerta musicale ad ampio raggio: classica, jazz, lirica e anche spazio alla musica più popolare, senza mai tradire la qualità, con l’ambizioso obiettivo di  intercettare le esigenze e i gusti di un pubblico eterogeneo per  età  e interessi musicali. Una proposta studiata per facilitare l’approccio alla musica in tutte le sue declinazioni.  Dal Kazakistan Forte Trio che propone brani di Smetana e Piazzolla (19 novembre), la musica dei Beatles per il duo di Violino e Violoncello di Loreto Gismondi e Giuliano De Angelis che ha in programma anche brani di R. Gliere, L.  Gismondi, P. Fradiani, V. Monti (domenica 17 dicembre).Il Jazz e lo swing con i ritmi coinvolgenti di Glenn Miller, George Gershwin,  Erroll Garner e di Duke Ellington per festeggiare il nuovo anno con la New Harmony Big Band diretta da Valter Matticoli nel Concerto di Capodanno in calendario il 5 gennaio 2024. Il secondo appuntamento di gennaio è dedicato alla lirica nell’anniversario pucciniano: i brani più amati del compositore toscano interpretati dai finalisti del Concorso Internazionale di canto M.Caniglia 2023, accompagnati al pianoforte dal M° Leonardo Angelini,una vera e propria festa per un Omaggio a Puccini domenica 21 gennaio. Doppio appuntamento anche per febbraio: un Duo con Antonio Tinelli al clarinetto e Yulia Moseychuk al pianoforte per un viaggio musicale da  Schumann a Carl Maria von Weber, Rossini, Luigi Bassi fino al contemporaneo Walter Farina (domenica 11), un giovane e  già affermato pianista aquilano, Michele D’Ascenzo  (domenica 25)  propone un programma con musiche di  Chopin,  Respighi, M. Ravel. Un finale a ritmo di tango,di sicuro coinvolgente, domenica 24 marzo con l’Omaggio a Piazzolla del quartetto di fiati Discovery Saxophone Quartet con il bandoneon di Simone Marini, naturalmente in programma le accattivanti musiche di Astor Piazzolla e George Gershwin.

Lungimirante si è dimostrato il progetto della  Camerata Musicale Sulmonese  che ha l’obiettivo di creare sinergie con il territorio della Valle Peligna e Alto Sangro. Già si raccolgono i primi risultati di  una strategia di espansione che ha lo scopo di portare sensibilizzazione e fruizione della cultura musicale per un pubblico sempre più numeroso in un’area territoriale sempre più vasta.

Al Teatro “Paolo F.Tosti” di Castel di Sangro, sulle note del tango, si alza il sipario domenica 19 novembre per un gruppo d’eccezione: Forte Piano Trio, il trio di Stato della Repubblica del Kazakistan, un ensemble classico composto dai migliori solisti del Paese, con Maxat Jussupov al violino, Murat Narbekov al violoncello e al pianoforte Timur Urmancheyev  che è anche direttore artistico del gruppo.

Eseguiranno musiche di B. Smetana (Trio op. 15) e di A. Piazzolla (Las cuatro estaciones porteñas).

Il loro vasto repertorio spazia dalla musica barocca alle composizioni jazz , ma anche la musica popolare kazaka e la musica classica nazionale occupano un posto importante. Il Trio collabora con orchestre sinfoniche e con cantanti e musicisti solisti. Partecipa ai festival musicali internazionali rappresentando il loro Paese sui palcoscenici più prestigiosi d’Europa, Asia e America. Nella scorsa stagione sono stati in tournée in Spagna, Italia, Brasile, Portogallo e Francia con un programma di musiche di Brahms, Debussy, Piazzolla, Gershwin e musica popolare kazaka.

PROGRAMMA

E. Smetana – Trio op. 15

A. Piazzola – Las cuatro estaciones porteñas




BUONA LA PRIMA! Al Teatro Maria Caniglia

Uomo e Galantuomo inaugura la stagione di prosa 2023/2024 con un tutto esaurito

Sulmona, 31 ottobre 2023. Grandissimo successo di pubblico per il primo spettacolo di prosa in programma della stagione 2023/24 organizzata e promossa da Meta Aps in partenariato con il Comune di Sulmona al Teatro Maria Caniglia, che ieri 29 ottobre, con lo spettacolo “Uomo e Galantuomo” ha fatto registrare il tutto esaurito grazie alla presenza di pubblico proveniente da tutta la regione.

Un grande allestimento, un classico del teatro italiano, quello andato in scena ieri sera, con la regia di Armando Pugliese e degli straordinari Geppy e Lorenzo Gleijeses e Ernesto Mahieux, che hanno conquistato gli applausi a scena aperta del pubblico, tra cui molti giovani. A salire per primi sul palco ad inaugurare questo nuovo inizio, il Sindaco della Città di Sulmona Gianfranco Di Piero, la Consigliera Regionale Antonietta La Porta e il Direttore Artistico della stagione Patrizio Maria D’Artista che hanno voluto personalmente ringraziare la cittadinanza per la calorosa risposta riservata a questo nuovo anno di prosa a Teatro, e non senza emozione, sottolineare l’importanza di stringersi intorno alla cultura e alle sue manifestazioni.

«È difficile descrivere con parole l’emozione provata da noi ieri sera, rendere in pochi cenni il fermento e le vibrazioni vissuti insieme a tutti coloro che sono accorsi a questa magnifica prima di stagione» ha dichiarato Patrizio Maria D’Artista, che aggiunge «Raggiungere il tutto esaurito non è per noi un obiettivo, ma è una manifestazione di ciò che sta avvenendo in questo territorio: la volontà della cittadinanza di partecipare a un movimento che attraverso il Teatro tocca e mette in comunicazione diversi aspetti del vivere comune, diversi gruppi di persone che difficilmente trovano altri momenti di incontro, differenti modi di vivere che possono trovare accoglienza in un luogo -reale e dell’anima- in cui tutti siamo simili. Il sorriso, la curiosità negli occhi e nel cuore, il voler essere presenti di chi partecipa: queste sono le immagini che portiamo con noi, ed è ciò che ci spinge a lavorare con maggior responsabilità e convinzione».

Prossimo spettacolo della stagione di prosa in programma domenica 19 novembre 2023 alle ore 18:00 con Le cinque rose di Jennifer di Annibale Ruccello, una produzione Fondazione Teatro Di Napoli – Teatro Bellini che vedrà salire sul palco del Caniglia Daniele Russo e Sergio Del Prete con la regia di Gabriele Russo, che daranno vita a uno spettacolo potente e avvolgente, capace di scuotere anche attraverso il riso, e di toccare profondamente l’animo.

Si ricorda che i singoli biglietti sono in vendita presso il Centro di Informazioni Turistiche – IAT Sulmona e sulla piattaforma online oooh.events. Il giorno dello spettacolo sarà possibile acquistare i biglietti sia online che presso il Botteghino del Teatro.

Per informazioni contattare il numero 329 9339837, collegarsi alle pagine social Facebook, Instagram, Twitter del Teatro Maria Caniglia o al sito www.teatromariacaniglia.com, oppure scrivere una mail all’indirizzo info@teatromariacaniglia.com