scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 3 Luglio 2023
Libertà di avere tre idee contrastanti. Museo Michetti 9 luglio – 1° settembre 2023. Inaugurazione sabato 8 luglio 2023 – ore 19:00
Francavilla al Mare, 3 luglio 2023. Sabato 8 luglio 2023 torna il Premio Michetti, uno dei più longevi e prestigiosi premi d’arte contemporanea d’Italia. Giunto all’edizione 74, il Premio presenta le opere di dieci affermati artisti italiani, selezionati dal curatore Costantino D’Orazio, e di cinque studenti dell’Accademia di Belle Arti L’Aquila, inseriti nel Premio Michetti Giovani, che torna dopo molti anni di assenza.
Il titolo scelto per questa edizione – Libertà di avere tre idee contrastanti – prende spunto da un testo di Mario Merz (1925-2003), pioniere di una ricerca che, a partire dagli anni Cinquanta, ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’arte italiana e internazionale. Un’attitudine dialettica, quella di Merz, sempre alla ricerca del confronto, come richiede questo momento storico, in cui gli artisti sono pronti ad assumere quell’atteggiamento di dialogo tra linguaggi e immaginari che già Francesco Paolo Michetti aveva inaugurato all’interno del Cenacolo Michettiano, fondato a Francavilla al Mare intorno al Convento di Santa Maria del Gesù, con la partecipazione di intellettuali del calibro di Gabriele D’Annunzio. Michetti, D’Annunzio, Merz…sono loro i numi tutelari di questa edizione del Premio, che animerà una intera stagione culturale.
La mostra, che avrà una durata superiore alle ultime edizioni e chiuderà il 1° ottobre, esplora tutti i linguaggi del contemporaneo, dall’installazione alla pittura, dal video al murale, fino alla performance, in un percorso di opere site-specific, che gli artisti hanno creato e rielaborato per l’occasione. “Non si tratta di una selezione generazionale – dichiara D’Orazio – piuttosto di una scelta di artisti dalla solida carriera istituzionale, che hanno esordito negli anni ’90, reagendo con il loro lavoro all’ebbrezza del decennio precedente. In oltre trent’anni di attività, questi artisti hanno saputo superare la ricerca dei grandi maestri degli anni ì Settanta e Ottanta, muovendosi liberamente tra diverse espressioni e tecniche, pur conservando una profonda coerenza, radicata in uno sguardo che arriva a mettere in discussione le nostre certezze. Impossibile, e forse anche inutile, cercare un filo conduttore che leghi le loro opere: sono provocatori ed esprimono idee contrastanti, come l’arte e la società del nostro tempo.”
La pittura che nasce dagli oggetti ritrovati di Flavio Favelli (1967) convive con la rilettura collettiva delle Memorie di Adriano di Sabrina Mezzaqui (1964). Le architetture impossibili di Giuseppe Pietroniro (1968) si confrontano con lo spiazzamento costruito da Daniele Puppi (1970) nel suo lavoro video. La pittura che si fa corpo di Luisa Rabbia (1970) dialoga con le foreste culturali costruite da Pietro Ruffo (1978). La riflessione sul potere della materia accomuna il lavoro di Arcangelo Sassolino (1967), che la conduce al limite della resistenza, e quello di Sissi Daniela Olivieri (1977), che la modella per farne uno specchio deformato e inquietante del suo corpo. La ricerca su una anatomia del pensiero coinvolge anche il lavoro di Donatella Spaziani (1970), alle prese con un’installazione dedicata a D’Annunzio, e Nico Vascellari (1976), che presenta uno dei suoi lavori video più potenti.
Attraverso questi artisti, il Premio Michetti apre una finestra sul panorama italiano più all’avanguardia, affermando ancora una volta il proprio orizzonte nazionale.
Quest’anno la giuria, presieduta da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, avrà il compito di assegnare due premi, che saranno proclamati Sabato 8 luglio alle ore 19 in diretta Facebook: il Premio Michetti e il Premio Michetti Giovani, al quale partecipano cinque studenti dell’Accademia di Belle Arti L’Aquila, frutto di una selezione che ha visto l’inedita collaborazione della Fondazione Michetti con l’Accademia, la Direzione Regionale Musei Abruzzo del Ministero della Cultura e la Fondazione MAXXI.
Margherita Callà sfida la leggerezza del fumo, fissando nel gesso le sue forme imprendibili, Elena Cilli ci costringe a recuperare un rapporto profondo con la terra, eliminando ogni filtro, Gaia Liberatore trasforma gli studi al microscopio degli scienziati in paesaggi dell’anima, Ferdinando Mazzitelli penetra con acume nel dibattito sulle questioni di genere, provocando i nostri pregiudizi, Susanna Sforza arriva a versare il suo sangue per creare nuovi legami tra le persone.
Pur giovani nella loro carriera, questi ragazzi dimostrano una grande maturità nel proprio lavoro e consapevolezza nello sguardo sul presente, aldilà di qualsiasi stereotipo.
Il manifesto della mostra è ispirato ad un’opera di Mario Merz, che compare anche sulla copertina del catalogo, grazie alla collaborazione con la Fondazione Merz di Torino. Edito dalla casa editrice pescarese Ianieri Edizioni, il catalogo ospiterà, oltre agli interventi istituzionali, testi di Andrea Lombardinilo, Presidente della Fondazione Michetti, Costantino D’Orazio e Alessandra Mammì, che ricostruirà la storia del Premio Michetti dalle sue origini ad oggi.
PROGETTO MED-QUAD, presentati i risultati dei due living lab
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 3 Luglio 2023
Sul controllo della qualità dell’acqua e sull’uso della realtà aumentata per visite virtuali al patrimonio storico
L’Aquila, 3 luglio 2023. Sono stati presentati questa mattina a palazzo Fibbioni i primi risultati del progetto MED-QUAD (MEDiterranean QUadruple helix Approach to Digitalisation), un progetto di cooperazione internazionale portato avanti da un partenariato di cui fanno parte l’Università dell’Aquila e atenei di altri 5 Paesi dell’area mediterranea (Grecia, Palestina, Tunisia, Egitto e Giordania) e che vede coinvolti anche, come partner locali, il Comune dell’Aquila e la Gran Sasso Acqua.
Alla conferenza stampa hanno partecipato l’assessora alle Politiche comunitarie del Comune dell’Aquila Paola Giuliani, il rettore UnivAQ Edoardo Alesse, il presidente della Gran Sasso Acqua Alessandro Piccinini, i professori UnivAQ Anna Tozzi (consigliera del Rettore per le politiche di internazionalizzazione e project manager per l’Italia di MED-QUAD), Fabio Graziosi (responsabile scientifico di MED-QUAD) e Francesco Tarquini e il consigliere comunale delegato all’Unione europea Leonardo Scimia.
IL PROGETTO
Il progetto MED-QUAD è stato finanziato dal programma ENI CBC Med European Neighborhood Instrument Cross-Border Cooperation “Mediterranean Sea Basin Programme che ha, come scopo, l’armonizzazione del territorio delle due sponde del Mediterraneo su quattro aree tematiche: sviluppo industriale, trasferimento tecnologico, inclusione sociale e lotta alla povertà, cambiamenti climatici e ambiente;
Dei 24 progetti finanziati, MED-QUAD è uno dei 6 progetti approvati (unico in Abruzzo) nell’area tematica A.2 – “Support to education, research, technological development and innovation”, Priority A.2.1 – “Support technological Transfer and commercialization of research” nelle regioni target del Programma ENI MED cbc, cioè regioni del Sud Europa, Africa del nord e Medio Oriente che si affacciano sul Mediterraneo.
Partner del progetto sono Italia, Grecia, Tunisia, Egitto, Giordania e Palestina.
Lo scopo generale del progetto è la creazione di competenze specifiche dei quattro attori fondamentali per lo sviluppo sostenibile: l’università, le imprese, i governi locali, la società civile, per la realizzazione di un ecosistema per l’innovazione secondo il modello definito a “quadrupla elica” con cui si intende migliorare la capacità di innovazione della regione e sviluppare uno spazio comune di conoscenza.
I LABORATORI
In ogni nazione il progetto vede le università partecipanti come partner scientifici e le amministrazioni comunali dove sono situate come partner associati per realizzare due “living lab” transazionali in cui sperimentare azioni innovative in cooperazione con le realtà del territorio e i cittadini.
I due living lab transazionali sono:
SWUAP (Smart water use applications) ossia sviluppo di nuovi strumenti per il controllo della qualità dell’acqua e del suo uso da parte di cittadini e fornitori.
Nell’ambito di tale laboratorio è stata scelta la cooperazione con la Gran Sasso Acqua, che si occupa della gestione delle risorse idriche nel territorio aquilano in quanto l’implementazione del living lab SWUAP può recare vantaggi in termini di maggiore efficienza ed efficacia nella gestione del servizio idrico integrato.
Presso la sorgente del Chiarino è stata installata una stazione di monitoraggio della qualità dell’acqua potabile che effettua misure automatiche quattro volte ogni ora e che, qualora ci fosse qualche parametro fuori soglia, è in grado di prelevare dei campioni d’acqua e di avvisare tempestivamente il gestore idrico. È in fase di sviluppo, nell’ambito di 2 lavori di tesi, un’applicazione mobile che consenta la facile lettura dei dati provenienti dalla stazione di monitoraggio e la ricezione degli allarmi. Sono stati acquistati e sono in fase di installazione oltre 30 mila “contatori domestici smart” che monitorano i consumi una volta ogni ora che possono fornire dati dettagliati sull’uso dell’acqua potabile oltre ad inviare eventuali allarmi quali ad esempio consumo continuo o anomalo. È stata sviluppata un’applicazione per Android che sarà fornita gratuitamente agli utenti per poter controllare i propri consumi di acqua potabile e che riceverà le notifiche sia inviate dal contatore stesso (es. allarmi per consumi anomali) sia da GSA S.p.a. (es. eventuali interruzioni di servizio).
ARCHEO (Applied reseach for cultural heritage exploitation) ovvero uso delle tecnologie innovative appropriato alle caratteristiche dei territori coinvolti.
Dopo attenta analisi delle caratteristiche di progetto con l’università, stante le attività degli infopoint dislocati sul territorio comunale, si è convenuto di poter inserire le attività di progetto, tra l’altro inerenti alla promozione turistica, all’interno dei punti informazione gestiti dal CTGS per la creazione del laboratorio urbano, ritenendo che tale scelta, rappresenta da un lato una vetrina di alta esposizione, in virtù della centralità rispetto ai punti di interesse turistici della città e dell’alto flusso di pubblico che ivi si riscontra, e al contempo garantisce le ovvie necessità di custodia e salvaguardia delle attrezzature che sono ivi installate. Il presidio del living lab sarà pertanto garantito dal personale del CTGS operante all’interno degli infopoint e dai volontari del servizio civile che operano all’interno dell’ente nell’ambito del progetto “a passo lento” che vede tra le mansioni da svolgere previste, anche una parte dedicata alla funzione turistica.
Sono state sviluppate applicazioni in realtà virtuale ed aumentata, sempre grazie a lavori di tesi, sia per smartphone che per appositi visori che permettono agli utenti di visitare virtualmente alcuni luoghi d’interesse dell’hinterland aquilano come, ad esempio, la chiesa di Santa Maria ad Cryptas o il sito archeologico dell’Amiternum (ricostruzione 3D in fase di sviluppo, sarà disponibile entro fine anno sia per visore 3D che per smartphone).
I due Living Lab (ARCHEO e SWUAP) ed in modo particolare la loro collocazione presso gli Info point, saranno fondamentali per il coinvolgimento dei cittadini, che adotteranno concretamente le tecnologie digitali, caratteristica essenziale del “modello di cooperazione a Quadrupla Elica” proposto e sostenuto dal progetto MED-QUAD.
BIANCANEVE CONTRO L’INVIDIA al teatro comunale
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 3 Luglio 2023
Dalla celebre fiaba dei Fratelli Grimm l’esito scenico del Laboratorio di Teatro comunitario diretto da Claudio Di Scanno
Popoli Terme, il 3 Luglio 2023. È la famosissima fiaba di Jacob e Wilhelm Grimm a fungere da presupposto drammaturgico per la creazione dell’esito scenico del Laboratorio di Teatro comunitario che il regista del Drammateatro
Claudio Di Scanno ha diretto a Popoli e che il 6 Luglio alle 21,30 verrà presentato nel Teatro comunale. Un evento che vede in scena bambini e ragazzi, giovani e adulti italiani, ucraini e di origini macedoni, i quali da alcuni mesi seguono l’esperienza di un approccio alla teatralità fondato sulla creatività ma anche su quel senso di socialità e comunità che il teatro sa innescare.
La favola dei Grimm è poi densa di temi quanto mai attuali, certamente l’invidia, come una tra le forme di violenza che coinvolge anche i bambini e che spesso diventa tragico fattore di infanticidio e femminicidio.
La presenza dei bambini ucraini, ospitati a Popoli per via della guerra, è l’ulteriore segno di una violenza che si ripercuote sull’innocenza e la vita dei più fragili.
In una scenografia fiabesca, in un bosco sospeso e magico, la storia di Biancaneve viene restituita nella sua forma narrativa essenziale, attraverso una successione ritmica delle sequenze sceniche, un montaggio di attrazioni narranti che rivelano i nuclei fondamentali della fiaba. Dai segni che compongono la storia di Biancaneve emergono poi i temi centrali che danno corpo all’opera. E dove un Coro di bambine, doppi scenici della stessa protagonista, è il perno drammaturgico intorno al quale ruotano tutti i personaggi : una madre invidiosa che viene trasformata in strega, la bella e giovane fanciulla che sogna l’amore di un principe, un gatto e una volpe improbabili sicari, la figura di specchio, gli animali del bosco e gli immancabili nani che qui diventano nane, al femminile.
In scena Pierluigi Lorusso, Tiziana Gioia, Antonella Pallotta, Chiara Capranico, Daniel Lusi, Linda Accurti, Nedreta Ajruli, Nurten Ajruli, Maria Angelone, Federica Celeste, Sveva D’Urbano, Sofia Di Muzio, Sofiia Papelashvili, Thiago Pettinella e Maksym Korzh. Giovedì 6 Luglio, ore 21:30, Popoli Terme, Teatro comunale.
LEGGO PER LEGITTIMA DIFESA
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 3 Luglio 2023
Comete – Scie d’Abruzzo nella rassegna di Pacentro
Pacentro, 2 luglio 2023. La collana dedicata alla letteratura di viaggio Comete- Scie d’Abruzzo approda a Pacentro (Aq) nell’ambito della rassegna letteraria Leggo per legittima difesa con il numero dedicato ad Alexandre Dumas, Viaggio nel Fucino il 4 luglio alle ore 18.30 in via Santa Maria Maggiore: interverranno il sindaco Guido Angelilli, il regista Pietro Becattini, l’editore Mario Ianieri e la giornalista Chiara Buccini. Le letture sono a cura dell’attrice Francesca Galasso.
La collana, il cui primo numero presenta la prefazione di Dacia Maraini ed introduzione e nota biografica di Michela D’Isidoro, propone una serie di racconti di grandi personaggi che hanno attraversato l’Abruzzo, il nome stesso indica la sua ‘mission’: lasciare dietro di sé una scia, e invitare così i lettori a mettersi a loro volta in cammino per ripercorrere gli stessi itinerari, oggi, con gli occhi meravigliati del passato.
Per questo motivo ogni volume è arricchito da itinerari tematici curati da Serena D’Orazio, per scoprire le bellezze inaspettate della regione Abruzzo che hanno destato l’interesse dell’associazione I Borghi più belli d’Italia, partner ufficiale del progetto con il Presidente Antonio Di Marco e I Parchi Letterari grazie all’impegno di Stanislao de Marsanich.
Il progetto si avvale del lavoro certosino di un comitato scientifico di docenti dell’Università G. D’Annunzio di Chieti – Pescara, Dipartimento di Lingue e Letterature Moderne con il Direttore Carlo Martinez, che ha collaborato con Millanta per la scelta dei testi, traduzioni, introduzioni critiche e storiche: tra i docenti si annoverano Barbara Delli Castelli, Emanuela Ettorre, Antonio Gurrieri, Maria Chiara Ferro, Lorella Martinelli, lo stesso Martinez, Ugo Perolino e Michele Sisto.
Ma qual è lo scopo di questa nuova collana?
A rispondere è lo stesso Peppe Millanta, scrittore abruzzese e Direttore della collana: “l’intento è quello di far rivivere al lettore le emozioni di allora, mettendolo a contatto con un Abruzzo remoto eppure ancora molto presente. Le dodici uscite di questa prima serie cercano di abbracciare un ventaglio ampio sia come periodo storico, che come personaggi: penso ad Alexandre Dumas, Alberto Savinio, Anne MacDonell, Estella Canziani. Una collana che cerca di racchiudere la letteratura di viaggio che riguarda l’Abruzzo, con opere ritradotte per l’occasione grazie al comitato scientifico”.
“Si tratta di una collana dedicata alla letteratura di viaggio che interessa l’Abruzzo, che vuole mettere in luce il lato pionieristico, avventuroso e pieno di mistero che ha avuto la nostra regione, agli occhi di chi l’ha attraversata confrontandosi con l’ignoto. L’Abruzzo, infatti, è sempre stato una terra di confine. Montagne inaccessibili ne hanno preservato i segreti e i misteri, rendendolo nell’immaginario del passato una terra a suo modo esotica e magica. Un vero e proprio west selvaggio, dove tutto poteva accadere”– conclude Millanta.
Il progetto grafico di copertina e i disegni sono a cura di Luca Di Francescantonio, l’impaginazione grafica è di Federica Di Pasquale, il lavoro di redazione è stato svolto da Cecilia Di Paolo.
In caso di pioggia l’iniziativa si terrà nella sala polifunzionale Pietro di Nello. La rassegna letteraria gode del patrocinio del Comune di Pacentro.
I CONCERTI DI EUTERPE XXVII rassegna di musica antica
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 3 Luglio 2023
Alessandro Palmeri, Davide Ferella e Laura La Vecchia protagonisti dei prossimi appuntamenti
L’Aquila , 2 luglio 2023. La XXVII Rassegna di Musica Antica I Concerti di Euterpe presenta i prossimi due appuntamenti che si terranno all’Aquila presso la Sala Lignea del Palazzetto dei Nobili. Sabato 8 luglio 2023 alle ore 21 Alessandro Palmeri, violone, terrà il concerto in programma dal titolo Un suono ritrovato. Formatosi alla scuola violoncellistica palermitana, Alessandro Palmeri ha tenuto concerti in qualità di 1° violoncello e da solista in Europa, America, Giappone, Cina per conto di prestigiose istituzioni musicali. Il concerto in programma è dedicato ad un repertorio di rara esecuzione, quello dell’epoca dei violoni e dei primordi del violoncello, attraverso le musiche di autori italiani del ‘600 fino a toccare le vette compositive delle suites Bach. Il protagonista del concerto è uno strumento molto particolare, un violone italiano costruito a Roma nel 1685 da Simone Cimapane, liutaio e suonatore di strumenti bassi nella seconda metà del Seicento che in diverse occasioni suonò con Arcangelo Corelli.
Il quinto concerto della rassegna avrà luogo Martedì 11 luglio alle ore 21 e vedrà protagonisti il duo Davide Ferella, mandolino e Laura La Vecchia, tiorba nel concerto dal titolo “Viaggio in Italia Sonate a mandolino e basso nell’Italia del XVIII Secolo”.
L’aquilano Davide Ferella si è affermato come mandolinista collaborando con le più importanti realtà teatrali italiane, quali il Teatro alla Scala di Milano, il Teatro Comunale di Bologna ed il Teatro lirico sperimentale di Spoleto. La tiorbista torinese, Laura La Vecchia ha tenuto concerti come solista e in svariate formazioni di musica da camera in Italia e in Svizzera e collabora stabilmente con l’Orchestra del Teatro Regio di Torino e con l’Orchestra dell’opera studio Silvio Varviso di Ticino Musica International. Viaggio in Italia è un percorso sonoro attraverso le più importanti e musicalmente feconde città italiane del XVIII secolo.
Scortati dal suono del mandolino andremo alla riscoperta di un repertorio di rara bellezza, pagine musicali capaci di farci apprezzare uno strumento, benché oggi poco ascoltato, centrale nella vita musicale italiana del tempo e avremo modo di ascoltare infatti alcune tra le più interessanti partiture mai dedicate a questo piccolo strumento, uno dei più amati e praticati di tutto il Settecento.
Ingresso libero
THAUMAZEIN seconda edizione
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 3 Luglio 2023
Al Museo Navale di Francavilla
Francavilla al Mare, 1° luglio 2023. Parte mercoledì 5 luglio alle 21, nel Museo Navale di Francavilla al Mare, la seconda edizione di Thaumazein, il simposio delle emozioni ideato e curato dal critico d’arte e letterario Massimo Pasqualone.
“I numeri di questa edizione sono impressionanti- sottolinea Pasqualone- con 9 incontri tutti i mercoledì di luglio e di agosto, 15 associazioni culturali coinvolte, oltre 100 scrittori, 20 mostre, 3 concerti, 2 spettacoli teatrali e grandi nomi nazionali come Mimmo Muolo, giornalista di Avvenire, l’ex ministro Gianfranco Rotondi, il presidente della Corte di Cassazione Antonio Valitutti, il rabbino di Torino Ariel Di Porto, Annella Prisco e Antonio Campati ricercatore alla Cattolica di Milano.
Il numero però che più colpisce è quello dei contributi pubblici e privati: zero, con tutta l’organizzazione a carico dell’associazione Irdidestinazionearte da me presieduta e delle associazioni che collaborano con noi, a partire dal Museo Navale, dal Comitato Viviamo San Franco e Paese Alto, Human post, Endas Cultura Abruzzo, Comitato di valorizzazione e difesa del territorio abruzzese, Museo Guidi di Forte dei Marmi, Ets Luca Romano, Comitato Le donne dell’Angelo, Ass. Sandro Pertini, Omniartis, Uni, Rotary Campus Abruzzo e Molise, Associazione Kalos ed Olimpia.”
QUESTO IL PROGRAMMA DEGLI INCONTRI:
5 luglio ore 21
Massimo Pasqualone dialoga con Mimmo Muolo. Alessandra Melideo presenta Cinzia Zuccarini . Concerto di Michele Solimando. Incontro con gli scrittori Lilliana Capone, Ivana Barbara Torto, Francesco Di Rocco, Alessandra Nepa Cristina Spennati, Flavio Tursini, Giuliano Priori, Remo e Dario Periginelli, Claudio Cirinei, Mario Moretti, Alessia Lombardi, Dario Lauterio. Mostra degli artisti di Kalos.
12 luglio ore 21
Massimo Pasqualone dialoga con Daniele Astolfi.
Barbara Giardinelli dialoga con Kristine Maria Rapino.
Incontro con gli scrittori Antonella Vilasi Colonna, Marco Tabellione, Martina Pace, Lucio Taraborrelli, Monica Ferri, Maria Teresa Chechile, Paolo Massimo, Tano Pirrone, Angela Maria Tiberi, Stefano Simone, Elena Nugnes.
A teatro con Kalos.
Mostra di Paola Di Biase.
Coordina Antonio Luciani che dialoga con Cristina Falconetti.
19 luglio ore 21
Massimo Pasqualone dialoga con Gianfranco Rotondi.
Stefano Simone dialoga con Ariel Di Porto.
Presentazione dell’antologia degli scrittori tollesi a cura di Antonio Di Biase.
Concerto del coro Biala Rosa dell’associazione dei bulgari in Abruzzo.
Incontro con gli scrittori Berenice Rossi, Angela Rossi, Gianni Romaniello, Lucia Ferrigno, Emanuela Zulli.
Mostra di Sabrina D’Angelo e Valeria Verlengia.
Coordina Annarita Di Paolo.
26 luglio ore 21
Massimo Pasqualone dialoga con Licio Di Biase.
Barbara Giardinelli dialoga con Giulio Tatasciore.
Elisabetta Grilli dialoga con Angelo De Nicola, Marina Campana Magno e Matteo Nanni.
Incontro con gli scrittori Gilda Altomare, Luigi Pizzuto, Giuseppe Benassi, Emilia Maria DI Federico, Maria Luisa Parca, Claudia Ruscitti.
Mostra di Enzo Sangiuliano.
Coordina Elisabetta Grilli.
2 agosto ore 21
Massimo Pasqualone dialoga con Antonio Campati, Annella Prisco ed Emanuela Esposito Amato.
Laboratorio di fumetto di Marco Fusi.
Eugenia Tabellione dialoga con Annacarla Valeriano e Antonio Di Giampaolo.
Valentina Di Paolo intervista Hugo Apolide Cantalini e coordina i poeti dell’Associazione Olimpia.
9 agosto ore 21
Massimo Pasqualone dialoga con Rossella Balsamo, Franco Giuliani, Annarita Iannetti, Marco Perletta.
Mostra di Vanessa Di Lodovico e serata teatrale con gli allievi del maestro Donato Angelosante Junior.
16 agosto ore 21
Massimo Pasqualone dialoga con M Rosaria Franco
Alessandra Melideo presenta Maria Rosaria Giannobile e gli studenti del Liceo Scientifico di Chieti.
Carlo Colucci, Life & Businnes Coach, dialoga con gli studenti sulle Neuro Scienze a seguire intervista lo scrittore Emiliano D’Alessandro.
Mostra di Tiziano Viani.
23 agosto ore 21
Massimo Pasqualone dialoga con Antonio Valitutti.
Marcello Sebastiani ed Icks Borea presentano agosto con una dea.
Giuliana Marrone coordina il dibattito sulla bellezza.
Danza del ventre con Luisella Montopolino e le sue allieve
30 agosto ore 21
Presentazione del libro di Massimo Pasqualone sulle biobibliografie degli scrittori di Abruzzo, Lazio, Calabria.
Reading poetico a cura di Eugenia Tabellione
Conclusioni di Sofonia Palestini Berardinucci.
Mostra degli studenti bulgari.
ART ABRUZZO. Le emozioni dell’Estate
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 3 Luglio 2023
L’inaugurazione della mostra d’arte con 19 artisti
Chieti, 1° luglio 2023. Domani alle ore 18:00 presso il Salotto Culturale Art Abruzzo in Via Tabassi n. 8 – Chieti si terrà l’inaugurazione della Mostra d’Arte Contemporanea Le emozioni dell’Estate seconda edizione. In programma il saluto del Presidente di Art Abruzzo Frank William Marinelli e l’intervento del Curatore della mostra e Direttore Artistico della Galleria del Salotto Culturale Art Abruzzo Leonardo Paglialonga.
La mostra sarà aperta fino al 16 Luglio 2023, con i seguenti artisti partecipanti: Rosalba Barillà, Agostino Di Giovanni, Franco Di Nicola, Guido Di Renzo, Giuseppe Di Stefano, Antonio Di Valerio, Cristiane Marà, Filomena Monte Fellegara, Bruno Paglialonga, Patrizia Papini, Fabiola Passeri, Serenella Polidoro, Adele Schiazza, Maria Teresa Scioli, Romina Scipione, Iryna Shcherbakova, Francesca Toro, Pien van der Beek, Canziana Virtù.
Commenta il Presidente Marinelli: “Apriamo la stagione estiva con questa mostra collettiva che coinvolge ben 19 artisti Abruzzesi e da fuori regione, proseguono le attività artistiche della Galleria, nei prossimi giorni pubblicheremo un calendario di appuntamenti estivi, Art Abruzzo sempre di più un punto di riferimento artistico e culturale della città.”
Il Curatore della mostra Paglialonga commenta così: “l’arte in tutte le sue declinazioni è tale quando suscita emozioni, quando stimola la mente. A volte può determinare gioia e felicità, in altri casi rappresenta la solitudine, la tristezza. In tutti i casi essa aiuta a sognare, ad evadere dalla realtà, finanche a vivere fuori dagli schemi. La riflessione proposta agli artisti invitati si inserisce in un clima estivo: l’estate come stagione tanto attesa da piccoli e grandi, tempo delle vacanze e delle distrazioni, ma anche momento di riflessione per nuove ripartenze sempre cariche di speranze.”
ACQUALUCEFUOCO. I colori della tradizione
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 3 Luglio 2023
XIV Edizione domani, domenica 2 luglio. In centro storico, gli sportelli delle utenze si faranno opere d’arte
Giulianova, 1° luglio 2023. Domani, , la prima domenica di luglio sarà quella della quattordicesima edizione di AcquaLuceFuoco, il singolare evento d’arte organizzato, anche quest’anno, dal circolo virtuoso Il nome della Rosa, in collaborazione con Jazz Crew, Gruppo Orao, Volontari Via del Sole, e con il Patrocinio della Città di Giulianova.
30 artisti, di cui alcuni da fuori regione, si cimenteranno dunque, a titolo gratuito, nella pittura dei grigi e anonimi sportelli delle utenze, aumentando, a fine giornata, il numero degli oltre trecento già decorati. Tra i partecipanti delle scorse edizioni, Francesco Ciccolone, Milly Salvalai e la compianta Laura Giansante.
“Il dono artistico – spiegano gli organizzatori – azzera la logica dell’interesse e del mercato. L’ artista mecenate, con AcquaLuceFuoco, interviene infatti a colmare gap culturali ed indifferenze contemporanee. Domina la giornata l’incontro relazionale ed amicale, oltre al desiderio di rendere il centro storico il salotto di tutti, tanto bello ed accogliente da risultare, alla fine, una grande galleria all’aperto”.
La rassegna, con inizio alle 9.30, vedrà esplicitarsi il suo vero spirito, alle 13.30, nel condiviso momento conviviale del pranzo. A conclusione dei lavori, alle 19 .30, saranno consegnati gli attestati di partecipazione e prenderà il via il concerto acustico di Cristiano Vetuschi (chitarra) e Valeria Noceto (voce).
La giornata di domani, inoltre, introdurrà idealmente il Concerto all’alba, previsto in Piazza Belvedere la domenica successiva, 9 luglio, alle 5. L’evento, molto atteso, darà spazio all’estro dell’Ethan trio (Martin Diaz, Niky Barulli e Gaetano Esposito), per una performance di grandissima suggestione.
DIMMI DI ALEX RICCI. Esce oggi, venerdì 30 giugno
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 3 Luglio 2023
Il nuovo singolo del cantautore abruzzese, considerato uno tra i migliori chitarristi blues italiani
Giulianova, 30 giugno 2023. Si intitola DIMMI ed è il nuovo singolo di Alex Ricci, dal 30 giugno in digitale (Cosmica / ed. Freecom-Cosmica). Il brano, scritto da Alex Ricci e Daniele Bengi Benati, è il primo singolo estratto dal nuovo album di inediti del cantautore e chitarrista abruzzese, di prossima uscita.
Il brano, una ballad estiva in salsa reggae, ricorda le atmosfere del disco precedente, La Verità, e conferma il caratteristico stile fresco e ballabile del sound di Alex Ricci.
“Ho iniziato a produrre una base fatta di suoni esclusivamente elettronici – commenta Alex – poi gli accordi e le prime strofe sono nate all’istante. Arrivato al ritornello ho preso chitarre e chitarrine e ho cominciato a registrare, con i suoni acustici tutto ha preso il mood giusto. Ho mandato il primo ascolto a Daniele Bengi Benati e a quattro mani abbiamo dato un volto a Dimmi. Vorrei che chi la ascoltasse possa pensare di aver sognato, viaggiato, ballato, ma anche pianto e infine riso”.
Alex Ricci, chitarrista e cantautore, inizia a suonare a nove anni.
Oggi è considerato uno tra i migliori chitarristi blues italiani.
Nel 2004 partecipa al Pistoia Blues Festival. Nel 2006 suona al fianco di Dywane Thomas (padre di MonoNeon), parte per Londra, si esibisce nei club della capitale e frequenta il bluesman Otis Grant. Dal 2007 al 2022 è stato il chitarrista degli Après la Classe, lavorando a quattro album e ai relativi tour in Italia e all’estero (USA, EU).
Nel 2008 riceve il Premio Lorenzo Vecchiato come migliore artista blues.
Nel 2013 presenta il primo album, Gonna Rossa (Auand), 11 canzoni blues/rock/pop, e l’anno successivo nasce Idea Sonica, la sua scuola di chitarra a Giulianova. Nel 2015 si aggiudica il 2° posto come miglior chitarrista della scena indipendente. Nel 2018 collabora con il Bluesman Corey Harris.
Il 3 dicembre 2021 pubblica La Verità (Cosmica / ed. Freecom Music), il secondo album composto da undici canzoni inedite fra il pop e il folk contiene i featuring di Erica Mou, Après La Classe, Corey Harris, Carmine Tundo (La Municipal) e 2Moellers che danno un grande contributo artistico a un album fatto bene, prodotto da Raffaele Rufio Littorio.
TUTTE LE VOLTE che avrei voluto odiarti
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 3 Luglio 2023
Il nuovo romanzo della giornalista Maria Orlandi
Pescara, 30 giugno 2023. Una storia ambientata a Milano, che racconta di anaffettività, omosessualità e perdita, ma volge lo sguardo fiducioso verso le seconde possibilità nella vita, perché non è mai tardi… per l’amore.
Tutte le volte che avrei voluto odiarti racconta, con la consueta ironia della scrittrice, la storia del primo amore e delle sue difficoltà, ma è anche un romanzo sulle seconde possibilità nella vita, perché non è mai tardi per l’amore.
Al centro della storia i due protagonisti: Miriam e Thomas, con le loro difficoltà di ex ragazzi diventati adulti troppo presto. Miriam è un avvocato affermato felicemente fidanzata con il rampollo di una ricca famiglia; Thomas è un cardiochirurgo di ritorno dagli Stati Uniti in procinto di sposarsi con una collega. Il destino li ha allontanati, il destino li farà rincontrare tra colpi di scena e decisioni dolorose.
Intorno a loro ruotano e si intrecciano le storie di amici e familiari, portando il lettore ad affrontare, con delicatezza e deferenza, temi come l’anaffettività, l’omosessualità, la perdita di un genitore, con l’unico intento di riflettere su quanto sia facile e sbagliato giudicare l’apparenza nelle persone.
Una storia leggera e profonda insieme, da leggere tutta d’un fiato fino all’ultima pagina e con una sorpresa “nascosta” per chi già ha avuto modo di apprezzare i romanzi di Maria Orlandi.
SINOSSI
Il primo amore non si scorda mai” recita un vecchio adagio. Ma non ditelo a Miriam
A 33 anni Miriam ha una vita perfetta: è associata di uno studio legale a Milano, ha un fidanzato da favola e una famiglia unita che la sostiene.
Tutto bene, fino a quando tra le carte di un processo non rispunta il nome di Thomas, il suo primo amore che, se potesse, “farebbe condannare all’ergastolo per l’omicidio premeditato di ogni slancio romantico del suo cuore a soli 18 anni”.
Un pezzo alla volta il castello di Miriam inizia a sgretolarsi e le sue certezze vanno in frantumi: la sua storia d’amore perfetta vacilla, ricordi dolorosi si riaffacciano con forza, la scoperta del segreto più grande di suo fratello Carlo la costringe ad aprire gli occhi sulla complessità dell’animo umano.
E quel sentimento provato un tempo per Thomas, chiuso a chiave in un cassetto per 15 lunghi anni, sembra fremere per tornare a pulsare prepotente nel suo cuore.
Possono le macerie di un sogno diventare le fondamenta di una nuova realtà?
BIOGRAFIA DELL’AUTRICE
Maria Orlandi, nata a Pescara nel 1978, è laureata in Scienze della comunicazione e iscritta all’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo. Dal 2006 lavora come giornalista e ufficio stampa libero professionista, collaborando con diverse testate giornalistiche regionali e nazionali. Ama la musica, i romanzi di Jane Austen (e non solo), le commedie romantiche e il lieto fine. Ha già pubblicato il libro di poesie dal titolo Un cuore tra gli altri (Ed. Youcanprint) e i romanzi Non è mai tardi per un sogno (Edizioni Masciulli) e L’amore è una danza.
IL TEATRO: anche gli angeli vanno in ferie
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 3 Luglio 2023
San Valentino in Abruzzo Citeriore, 30 giugno 2023. La compagnia Kairos, Compagnia delle Arti e del Teatro, con la regia di Armando Fragassi, presenta “Anche gli angeli vanno in ferie”: l’appuntamento, il primo per l’estate 2023 per la Compagnia, è previsto per lunedì 3 luglio alle ore 21.30 a piazza Cesaroni a San Valentino in Abruzzo Citeriore, nel pescarese.
Lo spettacolo, dal titolo eloquente e sottilmente ironico, rappresenta una parodia delle tradizioni locali abruzzesi e dei luoghi comuni, dove, su un palcoscenico del tutto pirandelliano ognuno mostra le proprie fragilità e le proprie convinzioni anche difficili da sradicare, e che soprattutto nel contesto sociale attuale sono numerose.
Tra gli attori: Arnaldo Fioriti, Daniele Di Fiore, Mara di Sano, Angela Salvatore, Alessandro Barone, Stefania Barbetta, Mariateresa Scioli, Sofia Iollo, Rita Prota, Agnese Bullaci.
Non mancheranno repliche successive. L’ingresso è gratuito.
Alessandra Renzetti
LA COMPAGNIA DEI MERLI BIANCHI VOLA IN BRASILE
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 3 Luglio 2023
Giulianova, 30 giugno 2023. – Dal 1° luglio al 30 settembre 2023 la Compagnia dei Merli Bianchi sarà in Brasile per il progetto internazionale “PLURIMUNDI – PRIMEIROS PASSOS”
IL PROGETTO
È un’iniziativa internazionale che nasce grazie alla collaborazione della Compagnia dei Merli Bianchi con artisti e istituzioni educative e culturali del Brasile per promuovere riflessioni su temi contemporanei, in particolare quelli sulla condizione della donna di ieri e di oggi.
In questa prima edizione, la Compagnia dei Merli Bianchi sarà rappresentata in Brasile dalla sua fondatrice, l’attrice e docente teatrale Laura Margherita Di Marco, dal primo di luglio al 30 settembre 2023, grazie all’invito della Fundação Dialógica coordinata dall’artista e educatore Dimir Viana.
Il tour delle attività si svolgerà nello Stato di Minas Gerais, in particolare nelle città di Belo Horizonte (Teatro Sesi Holcim), Diamantina (Teatro Santa Isabel), Ouro Preto (Università Federale di Ouro Preto), Varginha (Teatro Capitólio) e,
in collaborazione com l’ Associação Pano de Roda, presso la Comunità di Lagoa, Carbonita; nello Stato di San Paolo, a Campinas – (Scuola Statale Hilton Federici) e a São Carlos (Università Federale di São Carlos).
Verranno presentati lo spettacolo teatrale “Rosetta Malaspina ovvero da un punto di eternità” di e con Laura Margherita Di Marco, con l’omonimo libro edito dalla casa editrice Arsenio (2022); laboratori teorico-pratici sui principi del metodo del Teatro dell’Oppresso di Augusto Boal (regista e pedagogo brasiliano) condotti dall’attore, regista e moltiplicatore del metodo, Dimir Viana in collaborazione con Laura Margherita Di Marco;
la realizzazione, con la regia di Dimir Viana, negli spazi di Aldeja Teatro (Belo Horizonte), della nuova produzione teatrale Merli Bianchi/ Fundacao Dialogica: “Chiamateci partigiane! (non un contributo)” con Laura Margherita Di Marco e i musicisti Ludovica Trimarelli e Valerio Valerii. Il progetto si è avvalso anche della consulenza letteraria del poeta e scrittore abruzzese Leandro Di Donato. Un omaggio a tutte le donne partigiane note e sconosciute.
I CURATORI DEL PROGETTO
Laura Margherita Di Marco – Laureata in Teatro al DAMS – Dipartimento di Arte, Musica e Spettacolo dell’Università Roma Tre. È attrice, direttrice artistica e insegnante di teatro.
Inizia la sua attività nel mondo del teatro nel 1997 svolgendo varie esperienze con diverse realtà in Italia (L’Aquila, Roma, Scilla, Caulonia, Reggio Calabria) e all’estero (Belo Horizonte, Santarém, Dubai, Egitto). Nel 2003 entra a far parte del Teatro Proskenion di Reggio Calabria (gruppo che per anni ha organizzato l’Università del teatro Eurasiano in collaborazione con l’ Odin Teatret diretto da Eugenio Barba) e nel 2009, in Abruzzo, ha fondato la Compagnia dei Merli Bianchi. Organizza e realizza laboratori e spettacoli teatrali per adulti e bambini, progetti educativi con le scuole e seminari di danze popolari del sud Italia; Dal 2015 propone corsi di formazione per insegnanti ed educatori sul teatro a scuola e la lettura ad alta voce(accreditati Miur tramite Proteo Fare Sapere o dagli istituti scolastici con cui collabora).
Attualmente è direttrice artistica e attrice in tutte le produzioni della Compagnia dei Merli Bianchi e collabora con diverse associazioni e artisti nel campo del teatro e della musica in Italia e all’estero. Sempre molto attiva nel sociale con progetti artistici su temi inerenti alle disabilità fisiche e mentali, diritti umani e delle donne, memoria attiva e impegno civile.
È Referente per l’Abruzzo dell’associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato di Cinisi (PA) con il progetto culturale e artistico “I Fiori della Memoria”. Ha pubblicato per la Arsenio Edizioni il libro di poesie “Dove nasconde gli occhi il cielo?” (2019), il catalogo d’arte di Pino Manzella “Poeti scrittori ed altre creature inutili” (2020, Arsenio Edizioni) e “Rosetta Malaspina ovvero da un punto dell’eternità – Storia di uno spettacolo” (2022) che accompagna la presentazione dell’omonimo spettacolo.
Dimir Viana – Attore, regista teatrale, educatore artistico, drammaturgo e moltiplicatore del Teatro dell’Oppresso. Dottorato di ricerca in Pedagogia presso UNICAMP – Università Statale di Campinas e Università di Bologna. Ha conseguito un master in educazione presso la Facoltà di Educazione dell’Università Federale di Minas Gerais come borsista a pieno titolo della Fondazione Ford. È autore del libro “Il teatro dell’oppresso nell’educazione degli adulti”
Dal 1995 al 2000 è stato membro del Teatro Peroskenion in Italia dove ha sviluppato lavori artistici in collaborazione con gruppi di teatro terzo. Ha studiato Storia della Danza e del Mimo e Storia dei Teatri Orientali all’Università di Bologna.
Nel 2008 ha completato un corso di formazione per il moltiplicatore del Teatro dell’Oppresso presso il Teatro del Centro dell’Oppresso di Rio de Janeiro, diretto da Augusto Boal.
È collaboratore della Compagnia dei Merli Bianchi e ideatore del progetto Plurimundi.
LA COMPAGNIA DEI MERLI BIANCHI
La Compagnia dei Merli Bianchi APS fondata nel 2009, ha sede legale a Giulianova (TE) e svolge le proprie attività artistiche in ambito locale e nazionale.
L’associazione affianca al lavoro di ricerca teatrale – con particolare attenzione a tematiche inerenti all’infanzia, le disabilità, l’impegno civile e i diritti umani – l’organizzazione di eventi, laboratori teatrali e di espressività corporea, yoga e spettacoli teatrali, intessendo rapporti di collaborazione con le scuole e con enti pubblici e privati in Italia e all’estero attraverso direzioni artistiche, spettacoli e progetti formativi.
Si occupa di formazione teatrale nelle scuole per ragazzi e per docenti (con corsi accreditati MIUR) in collaborazione con l’ente di formazione nazionale Proteo Fare Sapere.
Collabora inoltre con Associazioni e Università per progetti inerenti la cultura della legalità e l’etica pubblica.
Interviene con performance e spettacoli teatrali collegati a convegni o presentazioni di libri.
La Compagnia dei Merli Bianchi APS realizza le proprie attività grazie all’intervento di attori, musicisti, appassionati di teatro, scenografia e fotografia che ruotano intorno all’associazione e grazie alla rete di associazioni che svolgono attività nel sociale e di impegno civile sia regionali e nazionali, con le quali essa collabora costantemente quali tra le altre: l’ass. Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato (Cinisi – Palermo),
l’associazione anti mafie “Rita Atria”, l’ANPI, l’Università di Teramo, l’ ass. cult. “A Piccoli passi”, la Fondazione Opera De Sanctis (Roma), AIPD (ass. Italiana Persone Down),
centro YAP di Teramo, gli istituti comprensivi abruzzesi e nazionali.
SUOR AMALIA DI RELLA discepola del Volto Santo
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 3 Luglio 2023
Figlia spirituale di padre Domenico da Cese
di Antonio Bini
Pescara, 30 giugno 2023. l’Associazione del Volto Santo di Ruvo di Puglia ha ricordato suor Amalia Di Rella a distanza di 25 anni dalla sua morte, avvenuta a Genova il 16 giugno 1988. Dopo aver visitato il Santuario del Volto Santo e conosciuto p. Domenico da Cese, in occasione della festa di maggio del 1970, era stata la stessa suora a favorire la costituzione dell’Associazione.
L’incontro tenutosi presso lo storico Palazzo Caputi è stato moderato dalla giornalista Angela Ciciriello, che ha rivolto un pensiero alla vicinanza della suora nei confronti di donne che avevano difficoltà nel realizzare il desiderio di diventare madri.
Il convegno ha visto la partecipazione di p. Carmine Cucinelli, don Peppino Lapenna, don Mimmo Francavilla, direttore della Caritas di Andria, oltre al mio intervento. P. Carmine, ex rettore del Santuario del Volto Santo, non avendo conosciuto personalmente la suora, ha raccolto testimonianza tra cappuccini e altre persone di Manoppello che l’anno ammirata in vita per la devozione al Volto Santo, modello di fede per tante persone delle associazioni del Volto Santo di Ruvo di Puglia e di Andria. Memorabile la sua disponibilità, insieme a chi l’accompagnava, nel pulire con gioia la chiesa e l’albergo del pellegrino.
Tutti la seguivano con gioia. “L’ha detto suor Amalia”, si ripetevano i devoti che erano con lei. Il cappuccino ha poi richiamato un passaggio dell’omelia pronunciata da mons. Calabro, vescovo di Andria, in occasione del trigesimo della morte della suora. Sulla stessa linea gli interventi di don Peppino Lapenna, ex parroco della chiesa di San Michele Arcangelo di Andria, il quale ha sottolineato come è da considerate impressionante il bene che suor Amalia ha fatto in favore di malati e anziani, oltre che per la chiesa che fu suo riferimento negli anni trascorsi ad Andria.
Anche don Mimmo Francavilla ha voluto ricordare come sin da ragazzo era rimasto colpito per le sue straordinarie capacità organizzative e l’instancabile opera in favore degli ammalati dell’UNITALSI. Presenti all’incontro mons. Giuseppe Pischetti, vicario foraneo e don Grazio Barile, assistente spirituale dell’Associazione del Volto Santo di Ruvo di Puglia. Tante persone hanno seguito con emozione l’incontro, al termine del quale sono stati distribuiti tra i presenti biscotti al caffè nel ricordo della suora che amava condividere semplici momenti conviviali con chi si univa alle sue opere e nei momenti di preghiera.
Ma chi era suor Amalia Di Rella ?
Molte volte ho incontrato a Manoppello i devoti pugliesi legati a suor Amalia, soprattutto in occasione degli appuntamenti annuali per ricordare padre Domenico, in particolare dopo la proposta di avvio dell’iter per la beatificazione proposto dall’allora Provincia dei Cappuccini d’Abruzzo. Nel 2014 sono stato a Ruvo, accompagnando padre Carmine Cucinelli, scrivendo poi dell’Associazione e di suor Amalia sulla Rivista del Volto Santo.
Direi che già la diffusione del culto del Volto Santo tra tante persone a Ruvo di Puglia e Andria, poi costituitesi in Associazioni, rappresenta un primo significativo risultato dell’opera di suor Amalia, che nella sua semplicità e umiltà, è stata capace di trasmettere la propria fede ad una comunità, rafforzata dall’incontro con il Volto Santo.
La fede è qualcosa di personale e al tempo stesso di comunitario. Il cristianesimo nel suo riferimento a Cristo ha inevitabilmente a che fare con la testimonianza di altri credenti ed è da ritenere che, anche grazie a padre Domenico, suor Amalia abbia percepito nel Volto Santo il carattere divino di Cristo e al tempo stesso il suo spessore umano.
Il Volto Santo, infatti, non è soltanto un oggetto inspiegabile, ma soprattutto l’immagine viva e dinamica di un uomo, identificato con Cristo sin dal titolo del primo documento che ne attesta la sua presenza a Manoppello (cfr. Relatione Historicad’una miracolosa imagine del volto di Christo di padre Donato da Bomba – 1640), circostanza che trova sempre più riscontri con la storia del cristianesimo.
In questo credeva ardentemente padre Domenico, che fino alla morte ha instancabilmente profuso tutte le sue energie per diffondere il Volto Santo.
Il frate non desiderava che si parlasse di lui, prevedendo in modo profetico che si sarebbe parlato di lui, come dello stesso Volto Santo, soprattutto dopo la sua morte.
Questo in effetti è accaduto e sta tuttora accadendo. Il Volto Santo in quel lontano 1970 – quando giunse a Manoppello suor Amalia – era da secoli al centro di una forte devozione locale, ma pochi erano quelli che oltre la cerchia dei paesi vicini conoscevano la straordinaria immagine custodita dai cappuccini a Manoppello, mentre quelle rare pubblicazioni che se ne occupavano con fugaci cenni, lo indicavano come un dipinto, alla stregua di tante riproduzioni che possono trovarsi nelle chiese del mondo.
Padre Domenico sosteneva apertamente l’autenticità del Volto Santo, scrivendo in santini da lui fatti stampare, che si trattasse del «sudario presente nella tomba di Gesù» o che l’immagine fosse «improducibile da pennello umano», ritenendola in altre parole un’immagine acheropita.
Nell’imminenza del Grande Giubileo del 2000, gli studi sull’identificazione del Volto Santo nella Veronica (vera icon) portati avanti dal gesuita p. Heinrich Pfeiffer (Tubinga, 1939 – Berlino, 2021), autorevole docente di arte cristiana presso l’Università Gregoriana di Roma, hanno progressivamente trovato l’interesse della stampa internazionale, fino a convincere lo stesso papa Benedetto XVI sulla fondatezza delle sue ricerche.
Occorre qui ricordare anche gli studi di suor Blandina Paschalis Schlömer sulla sovrapposizione del Volto Santo con la Sindone. Il papa tedesco visitò il Santuario il primo settembre 2006. Da allora abbiamo visto a Manoppello pellegrini da tutto il mondo, centinaia di vescovi e cardinali, mentre la diffusione del Volto Santo ha portato a solenni intronizzazioni di riproduzioni in varie chiese di vari paesi, anche grazie a specifiche missioni (in particolare negli Stati Uniti, Filippine, Polonia e Canada).
Al riguardo, va ricordato, come il 31 marzo 1979, a sei mesi dalla scomparsa di p. Domenico, nella chiesa del Purgatorio di Ruvo avvenne probabilmente la prima intronizzazione del Volto Santo, nel corso di una solenne cerimonia, presieduta dal vescovo pro-tempore mons. Aldo Garzia[1]. Oggi le intronizzazioni non si contano più.
Venti anni prima che il Papa giungesse a Manoppello, Don Tonino Bello, vescovo della Diocesi, riconobbe la Pia Unione delle Discepole del Volto Santo, approvando l’8 maggio 1986 il relativo statuto. Il vescovo nel suo atto ha fatto propria quella denominazione riconoscendo come suor Amalia volesse seguire Cristo divenendo sua discepola.
L’obiettivo primario della Pia Unione venne fissato nella «santificazione dei suoi membri attraverso la pratica dei consigli evangelici e il servizio gratuito di assistenza ai fratelli ultimi nelle persone degli ammalati», servizio corrispondente anche alle esigenze della propria missione pastorale. Potremmo dire che il Venerabile avesse già una propria idea sull’orizzonte di santità di suor Amalia, che fu il riferimento assunto a base dello statuto.
Ancor prima dell’approvazione dello statuto, don Tonino Bello, pastore che fu sempre dalla parte degli ultimi, aveva fatto ricorso alla sua collaborazione, assegnandola, tra l’altro, alla comunità per l’assistenza dei tossicodipendenti (oggi Casa Don Tonino Bello), che il vescovo, per contrastare una dilagante emergenza sociale, aveva inaugurato a Ruvo l’8 dicembre 1984.
Il gruppo dipende direttamente dal vescovo e viene animato da una sorella maggiore scelta di comune accordo. I membri della Pia Unione rimangono allo stato laicale, anche dopo la consacrazione attraverso i voti semplici e non hanno vita in comune, salvo periodici incontri di preghiera.
L’articolo n. 5 dello Statuto stabilisce che «la loro spiritualità è incentrata alla devozione al Volto Santo di N.S.G.C. [nostro Signore Gesù Cristo], vissuta nella contemplazione e nell’assimilazione del Mistero Pasquale».
Don Tonino, riconosciuto Venerabile nel 2021, conosce il Volto Santo attraverso la forte carica devozionale di suor Amalia e anche personalmente, in quanto si sarebbe recato una volta a Manoppello, insieme con le tre discepole per gli esercizi spirituali. Così mi è stato riferito da suor Maria Matera.
Il richiamo al Mistero Pasquale lascia intuire che don Tonino avesse maturato una personale idea del Volto Santo come volto della resurrezione. Una tesi che sarà ampiamente sviluppata diversi anni dopo (vedi anche il titolo del saggio di Saverio Gaeta, Il Volto del Risorto, ed. Famiglia Cristiana, 2005). Anche il successivo aggiornamento dello statuto dell’Associazione del Volto Santo, approvato nel 1989, riflette l’impronta di don Tonino Bello, anche se deve ritenersi interamente sua l’elaborazione dello statuto della Pia Unione delle Discepole del Volto Santo.
In una significativa testimonianza di Mons. Nicola Girasoli viene riferito quanto ebbe a dirgli Don Tonino a proposito della suora che considerava «una santa donna che fa molto per gli ammalati e i poveri». Tra i malati non mancarono alcuni anziani sacerdoti.
La testimonianza sulle virtù di suor Amalia Di Rella – è datata 16 giugno 2009 – una data non casuale, in quanto coincidente con l’undicesimo anniversario della morte della fraticella – come molti la chiamavano. Ho ricevuto copia di tale testimonianza da fr. Vincenzo D’Elpidio (Guardia Vomano, 1932 – Pescara, 2020), tanto legato a p. Domenico, come a sr. Amalia ad ai devoti pugliesi. Non sono in grado di sapere quali siano stati i destinatari della stessa, anche se ho motivo di pensare che tra questi ci sia stato il Vescovo pro-tempore di Molfetta.
Mons. Girasoli, nato anch’egli a Ruvo di Puglia, attualmente nunzio apostolico in Slovacchia, ha conosciuto la suora sin dalla prima infanzia, rimanendo colpito «per lo spirito di preghiera e la dedizione verso i poveri e i malati».
Poi l’incontro con p. Domenico da Cese – nel 1970 – che il nunzio apostolico definisce «una svolta sul cammino di santità», guidando suor Amalia nel suo percorso spirituale, portandola alla consacrazione religiosa e all’istituzione dell’Associazione del Volto Santo di Ruvo.
Lo stesso nunzio apostolico, che prese i voti nel 1980, afferma di aver preso parte, da giovane seminarista, ad alcuni pellegrinaggi diretti a Manoppello, al Santuario del Volto Santo, conosciuto proprio grazie a suor Amalia e all’Associazione del Volto Santo. Inevitabile l’incontro con p. Domenico da Cese.
Mons. Girasoli afferma che in lui è «rimasto impresso il suo sguardo profondo e le sue parole lucide ed efficaci nell’esortarmi ad andare avanti nel mio cammino vocazionale».
Diverse persone hanno espresso la propria testimonianza su suor Amalia, tuttavia quella rilasciata da mons. Girasoli, che afferma che la suora ha certamente esercitato in grado eroico le virtù cristiane, ha il pregio di unire una lunga personale conoscenza e frequentazione, al tentativo di inquadrare i profili di santità di suor Amalia, nell’auspicata prospettiva – sostenuta vivamente – «che si avvii il processo canonico per accertare l’esercizio delle sue virtù in grado eroico, sperando un giorno di vederla, se Dio vorrà, venerata sugli altari».
Le considerazioni del Nunzio sono anche il frutto di un’osservazione continua nel tempo, come quando da giovane sacerdote accompagnò un pellegrinaggio a Lourdes organizzato da suor Amalia e dall’Associazione del Volto Santo nel 1982.
A proposito del celebre santuario francese, chissà cosa avrebbe pensato suor Amalia nel sapere che diversi anni dopo, nel 2010, mons. Philippe Pherrier, vescovo della Diocesi di Tarbes-Lourdes sarebbe giunto pellegrino a Manoppello, rimanendo fortemente impressionato da quell’incontro, al punto da voler organizzare una mostra sul Volto Santo proprio a Lourdes, poi effettivamente realizzata negli anni 2011 e 2012.
A proposito della fama di santità, va ricordato che – secondo la Chiesa – è quella che si manifesta spontaneamente tra una parte significativa del popolo, e non deve essere suscitata superficialmente attraverso la propaganda dei media. Nel caso di suor Amalia la questione non si pone, anzi sembra sussistere il problema opposto, con il forte ricordo di santità ristretto alla sfera individuale di tante persone e degli aderenti dell’Associazione, che ne hanno tramandato personalmente la memoria, nel silenzio di una più ampia comunicazione.
Solo in questi giorni è stata finalmente pubblicata la prima biografia di suor Amalia, a lungo rimasta nel cassetto[2].
Ma un emergente fenomeno di comunicazione si sta registrando lontano dalla Puglia. Alludo alla crescente divulgazione del Volto Santo nel mondo, iniziata nell’imminenza del grande Giubileo del 2000 e ulteriormente sviluppatasi dopo la visita di Benedetto XVI il primo settembre 2006 a Manoppello. Una circostanza, quest’ultima, rilevata nella sua testimonianza, anche da mons. Girasoli.
Sulla scia del Volto Santo, sta riemergendo, anche in modo sorprendente, la straordinaria figura di p. Domenico da Cese, che credette in modo esplicito alla divinità e autenticità del Volto Santo. Insieme a p. Domenico compare spesso anche la vicenda umana e religiosa dell’umile suora, come nella Biografia illustrata di padre Domenico da Cese, cappuccino, a cura di suor. Petra-Maria Steiner, Vita Communis, Waiblingen, 2018 (la pubblicazione è stata edita in lingua tedesca, inglese e italiana) e il recentissimo saggio di Aleksandra Zapotoczny, pubblicato nel febbraio scorso in Polonia, con il titolo Stygmatyk z Manoppello (lo stigmantizzato di Manoppello), Vita, miracoli ed esperienze mistiche di Padre Domenico del Volto Santo di Gesù.[3]
Tornando a Mons. Girasoli, la sua testimonianza sembra essere strutturata per corrispondere ai principi che regolamentano le cause di beatificazione e canonizzazione e credo possa essere interpretata in termini esponenziali rispetto al sentire della più ampia comunità di persone che hanno conosciuto e amato suor Amalia.
Va anche detto che il processo di canonizzazione rappresenta un percorso lungo e complesso, che risponde ad esigenze di cautela da parte della Chiesa (o, meglio, delle gerarchie ecclesiastiche) e che al tempo stesso presenta larghi spazi discrezionali, come dimostra anche il travagliato percorso di padre Domenico da Cese, che pure è sostenuto da numerose testimonianze, anche espresse da religiosi, o supportato da fatti straordinari, come la bilocazione del frate ai funerali di San Pio da Pietrelcina.
Una causa di canonizzazione comporta delle spese considerevoli e richiede un impegno costante, una vera e propria organizzazione, insieme ad una dedizione che possono durare molti anni.
Per i laici non è sempre agevole comprendere l’applicazione delle norme che disciplinano la materia, la loro interpretazione e le scelte da parte della Chiesa.
Non certo a caso, l’agostiniano Romualdo Rodrigo, autore di un apprezzato Manuale delle Cause di Beatificazione e canonizzazione, ha ammesso che «non sempre sono candidati alla canonizzazione i più santi davanti a Dio»[4].
Conforta relativamente la circostanza che l’obiettivo finale delle canonizzazioni non siano i servi di Dio – in quanto i santi non hanno di certo la necessità di essere dichiarati tali – ma sono i fedeli, essendo loro ad aver bisogno che la Chiesa proponga nuovi modelli di santità.
E suor Amalia nacque e visse in povertà, indossando il saio francescano. Fu certamente un esempio dalla personalità carismatica, soprattutto in considerazione delle sue precarie condizioni di salute che, pur nella sofferenza, non le hanno impedito di continuare a donarsi totalmente agli altri.[5]
Alle sofferenze fisiche si aggiungevano quelle morali. E mons. Girasole ad alludere nella sua testimonianza come la stessa fosse vittima di ingiuste invidie e gelosie, se non anche di maldicenze e umiliazioni, come riscontrato anche da fonti orali. Conferme di questi forti disagi vengono da alcune lettere scritte da padre Domenico in risposta alla suora, che doveva aver confessato le situazioni di cui era vittima.[6]
E frequente ascoltare da chi l’ha conosciuta che le corsie d’ospedale e le case dei malati furono il suo convento.
Un ultimo ricovero avvenne presso l’Ospedale San Martino di Genova dove suor Amalia morì in concetto di santità[7] il 16 giugno 1998. Una coincidenza: come p. Domenico, scomparso il 17 settembre 1978 a Torino, suor Amalia muore durante l’ostensione della Sindone. Aveva 64 anni. Dalla biografia curata da Michele Ippedico, sembrerebbe che la sua morte fosse stata preannunciata in sogno da San Pio da Pietrelcina a trent’anni dalla scomparsa del santo.
In conclusione, si richiama un passo dell’omelia tenuta dall’allora vescovo di Andria, mons. Raffaele Calabro, pronunciata il 15 luglio 1998, nel trigesimo della scomparsa di suor Amalia e riportata integralmente sul n. 2/1998 della Rivista del Volto Santo, preceduta dalla accorata premessa di p. Germano Di Pietro, allora rettore a Manoppello, con il titolo Suor Amalia ci ha lascito.
«L’eucarestia che stiamo celebrando ci consente di raccogliere i nostri sentimenti di dolore, riconoscenza, di affetto per far memoria di una persona che ha lasciato una traccia indelebile nella vita di tutti noi e di tanti che l’hanno conosciuta e sono stati beneficiati dalla sua carità discreta e silenziosa e sono veramente tanti.
Per noi chiediamo, alla Mensa Eucaristica che sappiamo continuare l’opera da lei iniziata con lo stesso spirito, in umiltà e letizia senza disperdere e dimenticare il suo insegnamento».
L’incontro di Ruvo di Puglia si pone senza dubbio in continuità con gli auspici del vescovo.
[1] Tonina Cantatore, Da Ruvo di Puglia, in Rivista del Volto Santo, n. 1, giugno, 1979, p.32; In una foto a corredo dell’articolo, suor Amalia compare a fianco di Mons. Garzia.
[2] Michele Ippedico, La pupazza di Dio, ed. Youcanprint, Tricase, 2023. E’ d’obbligo un cenno per spiegare il titolo. Sembra che la stessa suora si definisse così, per indicare una logora bambola di pezza nelle mani del Signore, un po’ come suor Teresa di Calcutta che diceva di essere una piccola matita nelle Sue mani;
[3] Il libro è stato presentato in Polonia nelle città di Wadowice e Cracovia dove negli anni scorsi furo intronizzate copie del Volto Santo.,
[4] Romualdo Rodrigo, Manuale delle cause di Beatificazione e canonizzazione, ed. Istitutum Historicum Augustinianorum Recollectorum, Roma, 2004, p.12;
[5] La salute precaria ha caratterizzato la vita di suor Amalia, con numerosi ricoveri ospedalieri e vari interventi chirurgici (ben 17, secondo la testimonianza di fra’ Vincenzo D’Elpidio in data15 marzo 2007). I dolori si manifestavano soprattutto ai polsi, alle mani, alle gambe, durante la Quaresima, tanto da essere costretta a letto. Negli ultimi anni di vita indossava i guanti alle mani, inducendo molte persone a pensare che servissero a coprire le stimmate. E’ stata considerate anche la dichiarazione rilasciata in data 4 aprile 2014 dalla signora Maria Zagaria, nella cui abitazione suor Amalia ha vissuto dal novembre 1988 fino alla morte.
Purtroppo è assai carente la documentazione medica, limitata ad un certificato rilasciato in data 23 aprile 1979 dalla dott.ssa Vincenza Fracchiola di Ruvo di Puglia, specialista in malattie infettive, nel quale si attesta che suor Amalia ha sofferto di moltissime malattie sin da piccola, oltre che nella giovinezza, e più volte ricoverata in fin di vita. Si riferisce di un intervento chirurgico allo stomaco, di scompenso cardiaco ed edema polmonare regredito.
[6] In una lettera del giugno 1974, p. Domenico parla di perversità di professioni che non hanno mai creduto in Dio. In un’altra lettera del marzo 1976 p. Domenico scrive Gent.ma Amalia, bisogna pregare tanto ed avere tanta pazienza per tante contrarietà che ci vengono dalla cattiva gente che non manca mai in nessun paese. Ricordate che tutti i giorni bisogna portare la croce che dal cielo vi fu assegnata. Il frate la confortava con la costante preghiera al Volto Santo. D’altra parte, la stessa vita di p. Domenico non fu esente da difficoltà e incomprensioni, talvolta sorte anche nell’ambito dell’Ordine dei Cappuccini;
[7] Eugenio Vittorio Di Giamberardino, Padre Domenico da Cese, Edizioni Frati Minori Cappuccini d’Abruzzo, L’Aquila, 2014, p. 35.
Foto di Padre Domenico da Cese a Ruvo di Puglia insieme a Sr. Amalia (1977)
GARONE RECORDS PRESENTS LAGO
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 3 Luglio 2023
Il 29 Giugno è uscita ufficialmente Lago ed il pop d’autore di Galli incontra il reggae di don Tino, alla regia come producer c’è Nesta affiancato da Francesco Di Marco, con la collaborazione di altri artisti come Simon Musardo e Simone Sulpizio, le edizioni del brano saranno a cura di Garone Records.
La fusione dei vari stili, fortemente voluta dai due artisti abruzzesi, regala un sound fresco ed attuale che si va ad inserire in maniera naturale nel solco delle ultime produzioni discografiche, che tendono a contaminarsi di vari generi.
GALLI ha sempre strizzato l’occhio al reggae contaminandosi già in passato con lo stile in levare, don Tino invece è un veterano del genere, con uno stile più cantautorale e meno avvezzo a clonare vocalmente gli artisti d’oltremanica, dalla collaborazione di questi validi singer abruzzesi nasce una canzone orecchiabile ma non banale, che nulla ha da invidiare alle recenti uscite mainstream, alla pari di Fragole di Achille Lauro e Rose Villain giusto per citarne una.
LAGO nasce da un’idea di Galli, dall’incontro con don Tino il pezzo inizia a prendere forma, la lirica composta a due mani dai due cantautori parla di un amore estivo, passeggero che appunto come canta il ritornello… vola via, restano i corpi intrecciati sul letto, le sigarette e tutte le emozioni che solo una passione travolgente e pura riesce a dare.
I due artisti cantano di quegli amori a cui si dà tanto in termini di passione e coinvolgimento, che si vive ogni giorno con una grandissima intensità perche consci che è una storia a termine e che alla fine lascia quell’amaro in bocca perche’ resta un affetto mutilato, un amore a metà .
Il video è in lavorazione e vedrà l’uscita nel mese di luglio , la regia è curata da Claudia Ferrara (Noia Vintage) con la collaborazione per le riprese di Antonio Malvestuto, nella veste di protagonista l’attrice Marta Mazzaretto.
La song sarà distribuita su tutte le piattaforme digitali e ascoltabile sul profilo Spotify di Galli e don Tino.
ALLA MONDADORI DI PESCARA Padre Piero Lamazza
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 3 Luglio 2023
Il suo incontro con Dio in Sei personaggi in cerca di attore
Pescara, 30 giugno 2023. Il giovane Padre Gesuita, Piero Lamazza sarà domenica 2 luglio alle ore 18:30 alla Mondadori Bookstore di Pescara per presentare il suo nuovo libro “Sei Personaggi in cerca di attore” (AdP) che richiama il celebre titolo dell’opera teatrale di Luigi Pirandello “Sei personaggi in cerca d’autore” in cui celebrava la relatività dei punti di vista con la difficile comunicazione che ne conseguiva.
Il giovanissimo Gesuita avrà modo di parlare anche della sua recente esperienza infatti è appena tornato dal Cammino di Santiago Di Compostela e come dice: “Ti fanno male i piedi, hai le bolle, eppure vuoi continuare a camminare?
Maledici il giorno in cui hai deciso di fare il cammino ma vuoi continuare a scoprire?
Ti chiedi chi te l’ha fatta fare eppure ti intriga conoscere la storia di quest’altro pellegrino che va come te verso Santiago?
Ecco… Tutto questo è El Camino!
Fra un necessario adattamento richiesto da un’esperienza come questa e degli scorci panoramici inaspettati e meravigliosi della costa portoghese, si cammina e si vive quello che può essere sperimentato soltanto da chi si mette in marcia. Si vive, si sente, si gusta, si sperimenta il cammino.
Tutto viene concluso dalla ricezione della Compostela, dopo aver timbrato quotidianamente la Credencial, e da una Celebrazione Eucaristica magnifica nella cattedrale di Santiago, dove viene dato il tradizionale abbraccio al Santo di Galilea, nei luoghi legati alla sua memoria”.
Sarà presente all’appuntamento anche l’Assessore alla Cultura per il Comune di Pescara, Maria Rita Carota impegnata nella promozione della filosofia della lettura anche tra i più giovani; modera l’incontro la giornalista Alessandra Renzetti.
Bartimeo, la peccatrice in casa di Simone il fariseo, l’adultera perdonata, Barabba, Simone di correre e Paolo di Tarso cos’hanno capito, sentito, provato contatto con Gesù di Nazaret?
Cosa accadde e perché?
Che cosa è successo in quegli uomini e donne nel momento in cui si sono imbattuti in un uomo che chiede a un cieco cosa vuole che si faccia per lui?
In un maestro che si lascia baciare i piedi pubblicamente da una prostituta?
Che scrive per terra davanti alle provocazioni dei Giudei? Che muore perché altri abbiano la vita? Che prende una croce impossibile da portare?
E che sconvolge la vita di un persecutore dei propri discepoli?
Nelle pagine del libro la risposta a queste domande viene data dai personaggi stessi che raccontano l’accaduto. Queste sei figure stanno cercando nel lettore un potenziale attore, perché “la parola corra e sia glorificata” (2Ts 3,1), perché Gesù sia conosciuto e amato. Il lettore può gustare i sei racconti, lasciarsi toccare da essi, aprire il cuore e permettere all’amore, che morendo vive, di ferirlo.
Padre Piero è infatti convinto che, conoscendo meglio le figure citate nel libro si possa scoprire qualcosa di più della persona a cui ha deciso di dare, come può, la sua vita, Gesù di Nazaret figlio di Maria e del Padreterno.
DALLA PIETRA MAGELLANA al turismo del futuro
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 3 Luglio 2023
Venerdì 30 giugno il dibattito
Pennapiedimonte, 29 giugno 2023. Venerdì 30 giugno 2023 alle ore 18 presso l’Hotel Relais Scaffe di Pennapiedimonte si svolgerà il convegno: “Pennapiedimonte dalla pietra Magellana al turismo del futuro“
L’evento organizzato da Cinzia Santoferrara in collaborazione con l’amministrazione comunale e la locale pro loco avrà numerose personalità tra gli ospiti, tra cui: l’On. Luigi D’Eramo (Sottosegretario al Ministero dell’ Agricoltura), l’On. Giulio Sottanelli, Daniele D’Amario (Assessore al turismo, attività produttive, cultura e spettacolo della Regione Abruzzo), Nicola Campitelli (Assessore all’urbanistica, demanio marittimo, paesaggi, energia e rifiuti della Regione Abruzzo), Sabrina Bocchino (Consigliere Regionale).
I relatori della conferenza invece saranno: Il Magnifico Rettore della Università di Teramo, Prof Dino Mastrocola che parlerà di “Cooperazione tra paesi per lo sviluppo turistico del territorio”; Simone Serra, esperto food che terrà un intervento incentrato su “Turismo Enogastronomico: l’,importanza a livello locale, nazionale e internazionale”; Marco D’Antonio, già studente scuola alberghiera di Villa Santa Maria che approfondirà il tema “Le Nuove Leve del Turismo Abruzzese”.
A tal proposito ha commentato il Sindaco di Pennapiedimonte Rosalina Di Giorgio: “Il nostro obiettivo comune e far rinvigorire questi piccoli paesi destinati allo spopolamento, pertanto con progetti di riqualificazione miriamo a uno sviluppo turistico del paese, cercando di offrire servizi e ospitalità a chi ci viene a visitare”.
In merito all’iniziativa ha dichiarato invece il Presidente della Pro Loco di Pennapiedimonte Massimiliano Pennelli: “L’organizzazione di questo convegno in collaborazione con l’amministrazione comunale e la nuova struttura ricettiva inaugurata da pochi mesi e un piccolo tassello che si va ad aggiungere ai vari progetti ed eventi che curiamo”.
SANTA ARTELLAIDE E L’ANGELO di Don Marcello Stanzione
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 3 Luglio 2023
Ilnuovoarengario.it, 29 giugno 2023. Lucio, proconsole a Costantinopoli, sotto il regno di Giustiniano, aveva una figlia chiamata Artellaide, giovane di grande bellezza. Un ufficiale, avendo vista questa ragazza presso suo padre, fece un grande elogio di lei all’imperatore.
Questi, curioso di conoscerla, pregò suo padre di portargliela. Il proconsole, geloso con ragione della virtù di sua figlia, rispose con un rifiuto. Giustiniano ne fu ferito e diede ordine ad un ufficiale della sua guardia di prelevare Artellaide. Lucio, subito informato di questa tirannica misura, nascose così bene sua figlia che l’emissario dell’imperatore non potette scoprirla.
Artellaide, persuasa che Giustiniano avrebbe prescritto ricerche più attive, e che ella non avrebbe potuto sfuggirgli per molto tempo, disse a suo padre ed a sua madre: “Miei cari genitori, tiratemi fuori di qui, vi scongiuro, e fatemi condurre da dei servi di fiducia presso mio zio, a Benevento”.
Questo zio era il famoso Narsete, che comandava in Italia le truppe imperiali. Lucio, a cui quel consiglio apparve molto saggio, la fece partire immediatamente, sotto la protezione di tre devoti domestici, dicendole: “Andate, figlia mia, e che l’Angelo del Signore vi accompagni”.
Giustiniano non apprese questa fuga che alcuni giorni dopo, ma ne fu talmente irritato, che ordinò alle sue guardie di ricercare Lucio e di tagliargli la testa. Lucio, avvisato del pericolo, si mise fuori attacco rifugiandosi presso il nipote dell’imperatore, che seppe sottrarlo a tutte le ricerche.
Artellaide, durante quel tempo, continuava il suo viaggio, quando, non lontano da Budna, città della Dalmazia, incontrò dei ladri; i suoi domestici fuggirono, lasciandola sola tra le loro mani. Detenuta sette giorni nel covo di quei ladri, ella dovette ad un’assistenza del tutto speciale del Cielo di non subire nessun oltraggio.
L’ottavo giorno, un Angelo venne ad aprire la porta della sua prigione e la rimise alla guida dei suoi domestici. Questi, pieni di gioia, affittarono un bastimento che li portò a Siponto, città poco lontana da Benevento.
Malgrado il suo desiderio di giungere immediatamente presso suo zio, la giovane vergine volle recarsi, in azione di grazie, sul monte Gargano (Luogo celebre per il suo santuario in onore di san Michele). La notte successiva, un Angelo, sotto l’aspetto di un anziano, apparve a Narsete e gli disse: “Alzatevi, mio generale, e andate incontro a vostra nipote Artellaide, che viene a cercare vicino a voi un asilo alla sua innocenza; la troverete a Siponto”.
Narsete partì subito, ricevette sua nipote con estrema benevolenza e la portò nella sua casa. Artellaide divenne celebre a Benevento per le sue virtù ed i suoi miracoli; ma Dio non tardò a rapirla alla terra, poiché ella morì all’età di soli sedici anni, tre mesi ed otto giorni.
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 3 Luglio 2023
A cura di Massimiliano Scuderi e Marco Nicodemo. Sabato 8 Luglio 2023 ore 18.00 (08.07.2023 – 02.09.2023) Palazzo Cavallerini Lazzaroni Via dei Barbieri, 7 Roma
Roma, 29 giugno 2023. Continua la collaborazione tra la Fondazione Zimei e la Collezione La Saleriana, per l’occasione presentando la mostra personale di Francesco João a cura di Massimiliano Scuderi e Marco Nicodemo. Quest’appuntamento prosegue il programma di mostre all’interno della prestigiosa sede di Palazzo Cavallerini-Lazzaroni, in via dei Barbieri n. 7 a Roma, presso Spazio Sette Libreria.
Francesco João (Milano 1987) vive e lavora tra San Paolo del Brasile e Milano ed è sicuramente una delle personalità artistiche più interessanti di questi ultimi anni. Consapevole dei molteplici aspetti che la pratica pittorica induce a considerare, la sua ricerca si definisce intorno ad aspetti concettuali del linguaggio pittorico, come quelli processuali e le strutture stesse che articolano l’immagine della pittura, declinandola di volta in volta, nelle sue diverse forme.
Partendo dalla decostruzione del gesto pittorico, l’artista ne mette in discussione i principi e i mezzi, analizzando non solo gli elementi basici, come la tela, quanto la dimensione temporale, in un ritorno al grado zero della pittura.
La mostra articolata in due sale, si compone di una serie di opere recanti il linguaggio numerico del seven segment display – un particolare dispositivo a dieci cifre numeriche, attraverso l’accensione di sette segmenti luminosi – che costituì negli anni Settanta l’immagine comune di un tempo futuribile, grazie ai primi dispositivi digitali a LED che ne adottarono le combinazioni grafiche. Un’idea di futuro che oggi rileggiamo a posteriori con un certo grado di obsolescenza, rispetto alle finalità plastiche che si proponeva.
Accanto a queste opere, serie di 12 gouache e acrilico su tela cruda, iniziata nel 2016 – nella prima sala João presenta una serie di sculture e ready-made a partire da oggetti di sua proprietà, di vari materiali. Con questa grande installazione declina in forma scultorea i temi della trascendenza, dell’economia, del tempo e della funzione.
Afferma l’artista:
L’estetica del SSD rimanda all’idea di futuro visto dal passato: per me è un soggetto che rappresenta un pretesto per fare “pittura” perché vedo la pittura come qualcosa costantemente proiettato in avanti (avanguardia?) sin dai tempi delle caverne dove, però, “l’avanguardia” era sostituita da una “funzione”, in quel caso, propiziatoria alla caccia e quindi economica.
Sono da sempre interessato alla relazione tra trascendenza ed economia.
Una serie di oggetti scelti accuratamente dall’artista, vengono disposti nella sala affrescata del palazzo per indagare le cose e i dati non mediati dalla coscienza e non illuminati dalla decifrazione e dalla contestualizzazione del loro senso. Cosa hanno in comune la console per videogiochi DreamCast, prodotta alla fine degli anni Novanta del XX secolo da SEGA, e un tipiti, una specie di pressatrice di tessuto di paglia utilizzata per asciugare le radici della manioca? Sono oggetti che, per loro natura, dureranno più in là del nostro oblio 1.
La mostra sarà visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 19.30 fino al 2 Settembre 2023.
Francesco João (nato nel 1987) vive e lavora tra San Paolo, Brasile, e Milano, Italia.
Tra le sue mostre: Sem título, por enquanto , Marli Matsumoto, San Paolo (2023); x_minimal , a cura di
Friederike Nymphius, Cassina Projects, Milano (2021); 1550 San Remo Drive , Hot Wheels, Atene (2020); Francesco João , Mendes Wood DM, Bruxelles (2019); BRASILE. Coltello nella carne , PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano (2018); Donkey Man , Mendes Wood DM, San Paolo (2017); A Terceira Mão , a cura di Erika Verzutti, Fortes D’Aloia Gabriel, San Paolo (2017); Tutto tende a salire. O no. , Pivô, San Paolo (2016); Summertime ’78 , Kunsthalle São Paulo, San Paolo (2015); Mal Easy di Nimm , Ausstellungsraum Klingental, Basilea (2015); Dizionario di Pittura , Galleria Francesca Minini, Milano (2014); Il contrario del contrario Il contrario del contrario , Gasconade, Milano (2012).
1 J.L. Borges, Las Cosas, in Obra Poetica,1923-1977, Buenos Aires, Alianza editorial, 1981.
COSTITUZIONALISMO, declinazioni del principio pacifista e conflitti armati
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 3 Luglio 2023
Seminario nel Campus universitario di Pescara – 29 e 30 giugno 2023
Pescara, 28 giugno 2023. Nelle giornate del 29 e del 30 giugno 2023 si terrà il II Seminario annuale dell’Associazione di Diritto Pubblico Comparato ed Europeo, sul tema “Costituzionalismo, declinazioni del principio pacifista e conflitti armati”. L’evento, organizzato dall’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio”, insieme all’Università Telematica Leonardo da Vinci, all’Università degli Studi di Teramo e all’Università degli Studi dell’Aquila, si terrà presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche e Sociali, nel Campus di Pescara della “d’Annunzio” ed avrà inizio alle ore 14.30 del 29 giugno.
L’evento, che potrà essere seguito anche online, vedrà la partecipazione di 6 Rettori, 23 tra relatori e coordinatori di sessioni e 55 interventi nelle sessioni parallele di illustri studiosi di diritto pubblico comparato ma anche di altre discipline. Nella prima giornata, dopo i saluti istituzionali si terrà una tavola rotonda coordinata dal professor Stefano Ceccanti, dal titolo: “Costituzionalismo e uso della forza: quali prospettive nel XXI secolo?”
Nella mattina della seconda giornata, il 30 giugno, si terranno 5 diverse sessioni: Sessione parallela
1 – “Il principio pacifista”; Sessione parallela
2 – “Il concetto di guerra: contesti e trasformazioni”; Sessione parallela
3 – “Guerre ibride: quali le risposte possibili?”; Sessione parallela
4 – “Ius ad bellum e ius in bello tra diritto costituzionale e diritto internazionale”; Sessione parallela – “Conflitti armati e guerre ibride: una prospettiva interdisciplinare”.
Nel pomeriggio, invece, si terrà prima la sessione di sintesi delle sessioni parallele, presieduta dal Magnifico Rettore dell’Università di Perugia, professor Maurizio Oliviero. Seguirà la relazione conclusiva, tenuta dalla professoressa Arianna Vedaschi, nel corso della sessione di chiusura dell’evento che sarà presieduta dal professor Rolando Tarchi, Presidente dell’Associazione di Diritto Pubblico Comparato ed Europeo.
L’evento – spiega dichiara il professor Gianluca Bellomo, docente di Istituzioni di Diritto Pubblico della d’Annunzio anche a nome degli altri componenti del Comitato organizzatore: il Magnifico Rettore dell’Unidav, Giampiero di Plinio, il professor Romano Orrù dell’Università di Teramo ed il professor Fabrizio Politi dell’Università dell’Aquila – si pone al centro del dibattito contemporaneo, approfondendo una tematica, quella della Guerra, che si è prepotentemente riaffacciata nel cuore della nostra Europa. Gli illustri studiosi offriranno un prezioso contributo scientifico, sviluppando riflessioni di carattere multiprospettico ed intersecando una pluralità di ambiti di indagine. L’iniziativa, realizzata di comune accordo dai quattro Atenei abruzzesi e dall’Associazione di Diritto Pubblico Comparato ed Europeo, offre una risposta tangibile e competente agli interrogativi che lo scenario bellico pone quotidianamente.
Maurizio Adezio
TRE CITTADINANZE ONORARIE e un riconoscimento pubblico
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 3 Luglio 2023
Verranno conferite sabato 1° luglio nel borgo che dal 1890 al 1911 ospitò la scuola estiva del pittore danese Kristian Zahrtmann
Civita d’Antino, 28 giugno 2023. La cerimonia si svolgerà nell’aula consiliare a partire dalle ore 11:30 e le onorificenze saranno assegnate ad Angelo Venturini, Avvocato dello Stato e Vice Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri; a Marco Villani, Consigliere della Corte dei Conti, Vice Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e a Marco Nocca, docente di Storia dell’Arte Antica all’Accademia delle Belle Arti di Roma. Seguirà il riconoscimento all’associazione culturale locale Palazzo Ferrante.
A presentare la cerimonia sarà il giornalista Daniele Imperiale, mentre il Presidente del Consiglio comunale Maura Fiocchetta svelerà le motivazioni che hanno convinto l’amministrazione ad assegnare le cittadinanze onorarie. Il Sindaco di Civita D’Antino, Sara Cicchinelli, consegnerà infine l’onorificenza ai tre insigni protagonisti, i quali per motivi familiari, professionali e affettivi conservano uno stretto legame col paese.
Alle ore 16 la cerimonia si sposterà a Palazzo Ferrante, gioiello architettonico del XVII secolo, dove è prevista l’inaugurazione di una mostra di arte norvegese contemporanea organizzata insieme alla Galleria d’Arte Hulias di Oslo, con il supporto di Kunsthøgskolen i Oslo/Oslo National Academy of the Arts. Le cantine dell’antico palazzo, ricche di storia e fascino, sono state trasformate in uno spazio dedicato agli artisti scandinavi e italiani. Qui, 12 giovani talenti norvegesi, provenienti da Oslo, Amsterdam e Vishovgrad, presenteranno le loro opere, offrendo un assaggio della scena artistica contemporanea norvegese.
Alle 17,30 sarà il concerto “Anema e Core” del duo Francesco Mammola (mandolino) e Alfonso Brandi (chitarra) a chiudere una giornata ricca di appuntamenti. «Dopo la pausa forzata causata dal Covid, Civita D’Antino torna a offrire momenti di alta cultura ai suoi cittadini, agli abruzzesi e ai tanti turisti che amano i borghi di montagna», annuncia il Sindaco Cicchinelli.
«La cerimonia di consegna delle onorificenze e l’apertura ufficiale della mostra “Mellom fjellene og himmelen/Tra le Montagne e il Cielo” segna un momento di rinascita per Civita, che si prepara a diventare nuovamente una destinazione ambita per giovani artisti, studenti e appassionati di arte. L’antico Palazzo Ferrante e il suggestivo borgo montano accoglieranno i visitatori, offrendo loro l’opportunità di ammirare le opere degli artisti scandinavi. Inoltre, grazie all’impegno del Presidente dell’associazione Manfredo Ferrante e al professor Felice Casucci, presto Palazzo Ferrante diventerà anche una residenza artistica, dove autori di tutto il mondo torneranno a raccontare e a far conoscere, attraverso l’arte, il nostro territorio. Proprio come un secolo fa».
NON DIMENTICARMI MAI, la nuova canzone dei sisma80
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 3 Luglio 2023
Il nuovo singolo dei Sisma80, in uscita mercoledì 28 giugno ore 15.00 su tutte le piattaforme digitali
I sisma80 band punk, in questa canzone raccontano la passione tra un ragazzo e una ragazza, anche quando finirà la voglia rimane immutata appunto non dimenticarmi mai, anche quando non ci sarò non dimenticarmi mai. Questa canzone accompagnerà la vostra estate 2023 e vi farà venire voglia di fare l’amore, dai ho tempo un’ora!
I Sisma80 sono tornati in maniera irriverente con un pezzo punk travolgente.
NUOVE TERAPIE per combattere la Xylella
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 3 Luglio 2023
Da uno studio della d’Annunzio
Chieti, 28 giugno 2023. Si chiama Argirium SUNc ed è il nuovo nano materiale in grado di agire efficacemente su molti patogeni sia batteriche che fungini, responsabili di molte patologie sia in campo medico che in fitopatologia.
Ci sono le evidenze di efficacia per combattere e sconfiggere la Xylella (patologia di alcune piante come l’ulivo) che tanto preoccupa i coltivatori non solo nazionali ma europei. Il nuovo nano materiale che ha dimensioni del nano world (pochi nanometri) è stato caratterizzato e sintetizzato per la prima volta stabile in soluzione acquosa nei laboratori dell’Università degli Studi Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara da una equipe di ricercatori coordinata dal dottor Luca Scotti che da anni si occupa di nuovi materiali e che svolge la sua attività di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Mediche, Orali e Biotecnologiche dell’Ateneo.
L’efficacia di questo materiale è stata comprovata da diverse sperimentazioni in vitro ed ora anche precliniche e cliniche, coinvolgendo altri centri di ricerca sparsi sul territorio nazionale: le Università di Teramo, di Roma Tor Vergata e di Perugia.
Le ricerche multicentriche hanno portato ad ottenere un nano materiale dalle proprietà battericide, batteriostatiche, e fungicide uniche a concentrazioni efficaci di pochi parti per milione (mg / Litro). L’Argirium SUNc, il nuovo nano composto frutto di questa ricerca, ha richiesto cinque anni di sperimentazione e di controlli al fine di comprendere la sua efficacia e la sua eventuale tossicità. I risultati della ricerca su questo nuovo nano materiale sono stati pubblicati sulle maggiori riviste scientifiche del settore come “Scientific Report di Nature” ad alto impatto nel settore sia dei nano-materiali sia delle sperimentazioni in campo microbiologico, fitopatologico e biomedico.
Possiamo ritenere a ragione – commenta oggi il dottor Luca Scotti – che da oggi la Xylella, questa patologia che tanto preoccupa i coltivatori dell’ulivo, sia trattabile efficacemente e che Argirium SUNc possa offrire una reale e concreta soluzione al problema.
Maurizio Adezio
BADSEEDZINE BLACK Candy Tour. Mostra fotografica, Talk, Live Shooting & DjSet
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 3 Luglio 2023
Artisti: Alessandra Pace / Luca Matarazzo / Marcel Swann / Luca Loreti. Modelle: Aleenverse / Anja / Botanical Flower. Soundscape: Vescovo ClubSet. Sabato 1° luglio 2023 ore 18-22. Gart Gallery Modern & Contemporary Art. Via Gobetti 114 – Pescara. Fino al 15 luglio 2023
Pescara, 28 giugno 2023. Sabato 1° luglio 2023 Gart Gallery Modern & Contemporary Art presenta BadSeedZine Black Candy Tour: i fondatori del collettivo BadSeedZine, Alessandra Pace, Luca Matarazzo e Marcel Swann, ognuno con il suo stile e la propria personale ricerca sulla fotografia erotica, si incontrano a livello espositivo per portare avanti il racconto dei nostri corpi, forti di diversità e vulnerabilità.
Nell’esasperazione della visione di Rousseau secondo la quale l’uomo percepisce la sua esistenza solo all’interno del giudizio altrui, gli artisti mirano a creare, attraverso il medium della fotografia, un palco privato in cui soggetti, sempre ritratti in una dimensione di gioco e condivisione, possano raccontare senza alcuna costrizione chi sono e quello che sentono.
“Il nostro è un messaggio di autenticità – dichiara Alessandra Pace – di non omologazione al gusto e alla morale comune, agli standard di bellezza imposti dai media, alla società patriarcale, alle etichette in generale”.
Utilizzando differenti tecniche fotografiche, i tre artisti creano un linguaggio personale che sembra costruire un ponte verso l’autodeterminazione degli umani presenti nel loro lavoro.
“Le nostre foto non seguono canoni estetici e regole compositive – afferma Luca Matarazzo – ma sono dettate dalla pancia, dal momento, dall’energia che si crea con il soggetto e spaziano dal soft erotico al porno d’autore”.
Nelle fotografie che saranno esposte la ricerca della verità interiore di ogni individuo si fa ossessione, come a significare che il baluardo della resistenza intellettuale sia ora più che mai la ricerca e l’adorazione del Vero. Gli artisti hanno avuto modo di conoscersi e di unirsi, fondando nel 2017 la rivista BadSeedZine, sentendo l’esigenza comune di uno Stay true più che mai necessario nell’epoca dell’omologazione.
“Le foto più esplicite hanno una funzione più da terapia d’urto – dichiara Marcel Swann – di sbattere in faccia la realtà, che il sesso, i genitali, il corpo nudo fanno parte della nostra vita e non devono più scandalizzare ma essere acquisiti naturalmente”.
Assieme a loro esporrà anche Luca Loreti da tempo ormai affine al mondo BadSeedZine. L’artista porterà in mostra alcune illustrazioni che ci parlano di sessualità: giocando con il suo background culturale e le sue ossessioni ci offre riflessioni mai banali sul sesso.
“L’intento – conclude Luca Loreti – è stato subito quello di mettere in luce gli artisti che, nel mondo della arti visive, portano avanti una propria ricerca sull’erotismo in tutte le sue espressioni, cercando di offrire al nostro pubblico un concetto di sessualità il più inclusivo possibile”.
Contenitore comune dei loro progetti King Koala press, casa editrice indipendente fluida, narrativa, visuale, e concentrata a dare voce ai sogni inconsci dei suoi artisti.
Alessandra Pace (1977), muove i primi passi nella fotografia da autodidatta nel 2012. Alessandra porta avanti il suo progetto artistico come fotografa erotica punk immortalando persone che si sentono a proprio agio con la loro sessualità in ambienti domestici, urbani o nella natura, tra esibizionismo e voyeurismo. Nel 2021 pubblica il suo primo libro da solista Ocean/Atmosphere edito da king Koala press dopo aver lavorato sul suo archivio fotografico durante la pandemia. Il 21 Luglio uscirà un documentario su di lei e la sua fotografia su Playboy Tv Channel.
Marcel Swann (1986) nasce in Brasile per poi spostarsi in Toscana e poi trasferirsi a Birmingham e Los Angeles. Uno dei temi principali su cui gravitano i suoi lavori fotografici riguarda l’assenza di desiderio nel nostro tempo. Dopo il suo progetto “Kill Jouissance”, nel 2017 esce il primo libro ad esso collegato “Tears // NAH”. Attualmente sta lavorando al secondo volume della serie che analizzerà le vocazioni sessuali, le parafilie, degli individui e come l’accettarle senza la vergogna indotta dalla società possa essere materia costitutiva di un nuovo Io.
Luca Matarazzo (1982) Nel 2012 nasce Eromata, un racconto fotografico antropologico sull’erotismo. Nel 2017 pubblica il suo primo libro di fotografia erotica “il Culo – anatomia del corpo erotico vol 1”. Nel 2020 pubblica “Composition Books” raccolta di 5 quadri in cui rielabora in chiave onirica ed intima le immagini del suo archivio erotico. Nel 2019 è coautore del volume “Ultima Edizione – Storie nere dagli archivi de La Notte”, un libro che esplora la fotografia di cronaca nera attraverso gli scatti inediti dei fotografi dello storico quotidiano lombardo. Nel 2022 esce “La Mala – Banditi a Milano” una docu-serie in 5 episodi per Sky Documentaries di cui é coautore e responsabile delle ricerche d’archivio.
Luca Loreti (1990) è diplomato in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Vive e lavora a Milano. Nel 2021 pubblica il suo primo fumetto IO edito da King Koala Press. È presente nel volume The Colouring Book, 150 disegni di artisti contemporanei, a cura di Rossella Farinotti e Gianmaria Biancuzzi edito da 24 Ore cultura.
CONGRESSO MONDIALE DEGLI ARCHITETTI: il professionista Angelo Bucci tra i relatori
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 3 Luglio 2023
A Copenaghen la sua ricerca sul ruolo del design nella società moderna selezionata tra i 750 contributi arrivati da tutto il mondo
Pescara, 28 giugno 2023. L’architetto abruzzese d’adozione e molisano di nascita Angelo Bucci è uno dei 250 ricercatori provenienti da tutto il mondo che daranno il proprio contributo al Congresso Mondiale degli Architetti, che si terrà dal 2 al 6 luglio a Copenaghen, in Danimarca.
Il professionista, titolare di uno studio di progettazione e docente all’Università Europea del Design di Pescara, parteciperà all’evento organizzato dall’Unione Internazionale degli Architetti in qualità di relatore. Il tema del suo intervento sarà il ruolo del design nella società moderna.
Un argomento che è in perfetta sintonia con la materia del congresso di quest’anno, ovvero creare un dibattito su come l’architettura possa essere uno strumento per raggiungere i diciassette obiettivi per uno sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e su come innovazione e collaborazione multidisciplinare possano apportare un reale cambiamento all’ambiente costruito. L’architetto, inoltre, porrà l’attenzione su quanto sia necessario un cambio di paradigma nella progettazione e un cambio di approccio alla società moderna, affinché il design non sia solo uno strumento di marketing ma recuperi quel ruolo di formazione di coscienze nella società, per renderla più sostenibile, etica e inclusiva.
Se negli ultimi settant’anni il mondo dell’architettura e del design si è basato su una visione statica della società e dei singoli progetti, spesso calati dall’alto e senza tener conto di altri elementi che influiscono su una buona progettazione, oggi il settore sembrerebbe voler abbracciare un nuovo metodo, che tenga conto innanzitutto della fluidità degli eventi e della società e delle azioni e interazioni che si attuano durante e dopo la fase progettuale.
Questa è l’idea proposta dall’architetto Bucci al Congresso Internazionale, oggetto peraltro della sua ricerca sul ruolo del design nella società attuale che il professionista spiega con questa metafora: “Pensiamo ad una passeggiata in montagna. Se, durante il cammino, ci guardiamo sempre e solo i piedi per evitare di inciampare, quindi se pensiamo a risolvere solo i problemi quotidiani o le emergenze, camminiamo sicuri ma non sappiamo mai dove arriveremo. Ogni tanto dobbiamo alzare la testa e capire dove stiamo andando, altrimenti ogni passo che facciamo potrebbe rivelarsi inutile, se non addirittura pericoloso. Allo stesso modo funziona la progettazione: se non sai dove andare i progetti che realizzi sono fini a loro stessi. Occorre un cambio di paradigma, capace di ribaltare il processo progettuale che, partendo da una visione generica, si manifesti, successivamente, in eventi puntuali e precisi capaci di sensibilizzare le persone, di renderli parte di un cambiamento, guidando la società verso un futuro migliore”.
La ricerca di Angelo Bucci sarà presentata a Copenaghen con un saggio argomentativo che, attraverso un approccio critico costruttivo, fondato su basi scientifiche, stimolerà l’interlocutore alla riflessione e all’azione verso il cambiamento. L’intervento dell’architetto abruzzese è stato selezionato tra le 750 candidature arrivate da tutto il mondo ed è entrato nella ristretta cerchia dei 250 progetti di ricerca accettati.
“Sono molto soddisfatto di questo traguardo – commenta il professionista – l’intervento che farò al congresso è frutto di una lunga ricerca che sarà contenuta in un mio libro di prossima pubblicazione. E sono davvero felice che il mio studio sul ruolo del design sia un argomento così attuale a livello internazionale, da essere stato scelto come tema di un prestigioso evento come quello di Copenaghen”.
“La mia ricerca – conclude – è una chiamata all’impegno di tutti i creativi per cercare di fare il possibile affinché il nostro mondo sia caratterizzato da uno sviluppo etico, sostenibile e inclusivo, e sulla presa di coscienza del valore sociale della creatività, della progettazione, come strumenti di sensibilizzazione e di strutturazione di coscienze”.
DAI GEOLOGI PER I GEOLOGI, primo convegno regionale sul tema
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 3 Luglio 2023
Campus di Chieti – Aula 3 di Farmacia – 30 giugno 2023 – ore 9:30
Chieti, 27 giugno 2023. Si terrà venerdì prossimo, 30 giugno, a partire dalle 9:30, presso l’Aula 3 di Farmacia, nel Campus universitario di Chieti, il 1° Convegno regionale sul tema: “Dai Geologi per i Geologi – L’esperienza professionale a servizio della formazione”, organizzato dai Corsi di Laurea in Scienze Geologiche dell’Università degli Studi Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara e dall’Ordine dei Geologi della Regione Abruzzo.
Questo primo Convegno regionale nasce dalla continua e sempre più attiva collaborazione tra l’Ordine dei Geologi ed i Corsi di Laurea in Scienze Geologiche della “d’Annunzio” finalizzata ad una gestione condivisa delle attività formative durante il ciclo di studi ed a quelle successive al conseguimento della laurea. La giornata prevede interventi di Geologi che svolgono attività professionale e che operano nelle Pubbliche Amministrazioni.
Saranno illustrati casi reali di studio, verranno valutati criticamente i risultati ottenuti, saranno quindi affrontati temi di stringente attualità come il ruolo del Geologo nella ricostruzione post terremoto. Al termine delle sessioni ci saranno momenti di discussione e di confronto moderati dal dottor Antonio Carabella e dal professor Mario L. Rainone.
L’evento che andremo a vivere – spiegano i professori Marcello Buccolini e Giusy Lavecchia, Presidenti dei Corsi di Studio Triennale e Magistrale in Scienze Geologiche della d’Annunzio – rappresenta un momento importante per i nostri studenti. Le scienze Geologiche mostrano, a livello nazionale, un preoccupante calo delle iscrizioni nonostante la fragilità geologica del nostro Paese. L’incontro tra il mondo professionale, quello Accademico e, soprattutto, quello degli studenti è indispensabile per ribadire la centralità della Geologia in tutti i processi di trasformazione del territorio.
Si tratta di una importante iniziativa che consolida la sinergia tra l’Ordine e l’Università “Gabriele d’Annunzio – sottolinea il dottor Nicola Labbrozzi, Presidente dell’Ordine dei Geologi della Regione Abruzzo – Condividendo le esperienze maturate dai Geologi con i giovani laureati e con gli studenti, intendiamo offrire l’opportunità di comprendere l’importanza del Geologo nella società. È ancora più importante farlo proprio ora, in un periodo come quello attale nel quale il nostro Paese è costantemente interessato da grandi e ripetuti fenomeni naturali che provocano vittime e ingenti danni.
Maurizio Adezio
UNO SGUARDO SUL MALESSERE SOCIALE
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 3 Luglio 2023
Ecco il tour abruzzese di Claudio Piersanti finalista Premio Strega 2022. In Abruzzo la tre giorni con il nuovissimo lavoro Rizzoli “Ogni rancore è spento”
Ortona, 27 giugno 2023. Il teramano Claudio Piersanti, finalista del Premio Strega 2022 con “Quel maledetto Vronskij” è pronto per un minitour abruzzese grazie alla Mondadori di Teramo, di Ortona e di Pescara, alla scoperta del suo nuovo lavoro “Ogni rancore è spento” (Rizzoli): con la capacità che gli è propria, ritrae un uomo nel passaggio da un momento di estrema chiusura al momento in cui scopre il piacere degli affetti e quindi della vita.
Tre, dunque, sono gli appuntamenti previsti: mercoledì 28 giugno alle ore 17.30 presso la Biblioteca Melchiorre Delfico di Teramo (TE), giovedì 29 ore 17.30 presso Bar Frontemare Parco Ciavocco di Ortona (CH), e venerdì 30 presso la sede della Mondadori di Pescara alle ore 18.30. Modera tutti e tre gli appuntamenti la giornalista pescarese Alessandra Renzetti.
Sessantenne, medico di valore che ha scelto di lavorare in una clinica per ricchi anziani, Lorenzo vive solo e ha un pensiero dominante: quello della propria morte imminente, ora per un motivo, ora per un altro. Si fa fare di nascosto radiografie nella clinica in cui lavora, si autovisita giornalmente. Ma nella sua esistenza solitaria irrompono prima la presenza di un amico dei tempi della contestazione, Paolo, che lo invita spesso nella sua ricca villa ad annegare i dispiaceri con cene e momenti di svago a base di oppio, e poi Rosalba, la sorellastra quattordicenne, nata in Brasile e arrivata in Italia con il padre di Lorenzo, che ora è molto malato e in guai giudiziari. Lorenzo offre ospitalità a Rosalba, dapprima di malavoglia, perché non sopporta il padre che hanno in comune, e poi sempre più felice della sua presenza.
“Impossibile individuare il momento preciso in cui il dottor Lorenzo Righi cominciò a scivolare verso l’abisso. Se avesse preso nota di tutte le patologie che si era autodiagnosticato forse le avrebbe prese anche lui meno sul serio, ma le diagnosi sbagliate le cancellava. Un raro tumore che avvertiva in un punto preciso del cranio e che lo tormentava per settimane all’improvviso svaniva, e le sue attenzioni si rivolgevano al fegato, al pancreas, ai polmoni. Il nuovo sintomo cancellava i precedenti e la sua mente gli si avvolgeva attorno come un velo sensibile, pronto a percepire ogni minima mutazione, e da quel momento il resto del mondo non esisteva più”.
Claudio Piersanti, originario di Canzano (TE), è stato a lungo giornalista scientifico che ha ritratto nei suoi romanzi la quotidianità di uomini e donne comuni alle prese con il malessere sociale e la solitudine, e con una scrittura asciutta e quasi cruda ne aggira il pudore cogliendoli nella profondità dei sentimenti. Ha pubblicato romanzi e racconti che gli sono valsi numerosi premi, tra cui il Premio Viareggio 1997, con Luisa e il silenzio, disponibile in BUR e il Premio Selezione Campiello 2006, con Il ritorno a casa di Enrico Metz.
SENZA GIRI DI BOA arriva in Abruzzo
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 3 Luglio 2023
Appuntamento domenica 2 luglio alle ore 21:00. Dieci storie di quotidiana discriminazione femminile sul lavoro. Sotto accusa il modello produttivo H24
Tortoreto, 26 giugno 2023. Dopo l’esordio dello scorso anno al Festival Internazionale di Ferrara e all’Auditorium de La Nuvola nella Capitale, il collettivo Senza giri di boaritorna a teatro cinque tappe – aperte gratuitamente al pubblico – per raccontare l’ordinaria resistenza femminile sul lavoro attraverso 10 racconti di vera e quotidiana discriminazione di genere, senza distinzione di età, stato civile, provenienza geografica e ambito occupazionale. Sotto accusa anche il modello produttivo H24.
A ospitare la seconda tappa, nell’ambito della rassegna estiva 2023, il Comune di Tortoreto (TE). Appuntamento il 2 luglio, alle ore 21:00, presso Piazza Campo della Fiera.
Nato dall’omonimo libro e dal podcast (rispettivamente editi da Paper First e dal Fatto Quotidiano Extra), Senza giri di boa è un racconto corale che scatta la fotografia del modello lavorativo italiano, colmo di contraddizioni e storture, che premia la disponibilità H24, annulla e cancella i diritti e l’importanza del tempo di vita privata. Un modello che certamente riguarda anche gli uomini ma che schiaccia in maniera preponderante le donne. Diretto da Tiziana Foschi e accompagnato dalle musiche originali di Pasquale Filastò, il collettivo di Senza giri di boa offre al pubblico spunto per un’alternativa lavorativa e sociale più giusta ed equilibrata.
Nel susseguirsi di questi racconti, ciò che emerge con forza è l’importanza della qualità del lavoro e non la quantità. In quell’esatto istante il tempo libero smette di essere privilegio e si trasforma in diritto. Uomini e donne diventano alleati, hanno lo stesso stipendio a parità di ruoli e titoli di studio, condividono il medesimo carico mentale all’interno delle mura domestiche e hanno uguali diritti e doveri nei confronti dei figli. Figli che, da ostacolo ad aspirazioni e carriera, diventano un valore non solo per chi li mette al mondo ma anche per la comunità stessa.
Senza giri di boa nasce sull’onda della protesta sorta a seguito delle parole pronunciate dall’imprenditrice Elisabetta Franchi sul tema donne e lavoro nel mondo della moda. Faccio una premessa, dice la stilista, Io le donne le ho messe ma sono anta, ancora ragazze ma ragazze cresciute. Se dovevano sposarsi si sono già sposate, se dovevano far figli li hanno fatti, se dovevano separarsi hanno fatto anche quello. Diciamo che io le prendo dopo i quattro giri di boa. Sono tranquille e lavorano H24.
Dopo aver raccolto centinaia di storie e accolto migliaia di adesioni spontanee sui social, venti giornaliste hanno deciso di dare voce a chi finora non ha avuto la forza di reagire.
CALA IL SIPARIO sulla seconda edizione di SquiLibri
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 3 Luglio 2023
Il bilancio del Direttore artistico Peppe Millanta
Francavilla al Mare, 26 giugno 2023. Con le emozionanti parole di Enrico Galiano, e con l’inarrestabile voce di Sigfrido Ranucci che da Report, ha portato a Francavilla il suo giornalismo fatto di inchieste scottanti e spesso addirittura esplosive sui temi caldi dell’attualità italiana e internazionale si conclude questa seconda edizione di SquiLibri – Il Festival delle Narrazioni (23/25 giugno) che, tra i finalisti dello Strega, giornalisti e scrittori di attualità, percorsi culturali e di formazione oltre che le numerose presentazioni da parte degli editori indipendenti all’interno della Fiera dell’editoria, ha offerto numerosi spunti e quindi ha ampliato l’offerta turistica su Francavilla grazie anche all’impegno del sindaco e dell’assessore alla Cultura che hanno dato fiducia al Festival sin dalla prima proposta.
“Siamo molto soddisfatti della risposta del pubblico, segno che il festival si sta facendo strada nella nostra comunità. La diversa ambientazione ci ha fatto scoprire un nuovo spicchio di Francavilla, da poco rivalutato. Siamo molto soddisfatti anche delle novità come le passeggiate letterarie che sono state molto partecipate; siamo orgogliosi anche della fiera, che ci contraddistingue per l’intento di creare un festival fatto soprattutto di legami” spiega il Direttore artistico Peppe Millanta, fondatore della Scuola Macondo di Pescara.
“E poi gli eventi: in particolare quelli in piazza della Stazione, che hanno raggiunto numeri importanti per un festival così giovane. Ognuna delle tre serate ha fatto registrare il pienone, e il momento con Nicola Gratteri è stato tra i più emozionanti. Un ringraziamento speciale va ai volontari, che ci permettono ogni anno di crescere” con queste parole Millanta, chiude questa seconda edizione in cui la Scuola Macondo, con il suo fondatore (lo stesso Millanta) ed Elisa Quinto, Sara Caramanico e Serena D’Orazio ha creato una vera comunità culturale su Francavilla che ora è notoriamente la casa di SquiLibri, un Festival cresciuto anche con il coinvolgimento delle scuole grazie all’impegno di Nadia Tortora durante tutto l’anno scolastico.
Il Festival è possibile grazie anche alla Regione. La manifestazione ha creato, in questa seconda edizione, una rete con i suoi partner culturali, per una migliore sinergia tra gli enti operanti sul territorio e sottolinea l’importanza dell’accordo stipulato con l’Università degli
Studi G. D’Annunzio Chieti – Pescara, Scuola di Studi umanistici, Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze Sociali per aver conferito il titolo di Membro Onorario del Corpo Accademico a Javier Cercas per il 2023. Tra i partner: il Festival di Francavilla Filosofia a Mare, il Touring Club di Pescara, l’Alphaville, Salviamo l’Orso – Associazione per la conservazione dell’Orso Bruno Marsicano.
ANTEPRIMA GIRONI DIVINI 2023
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 3 Luglio 2023
Giuria tecnica e produttori a confronto sulle tante espressioni del vino d’Abruzzo
Pescara, 26 giugno 2023. Un tour di quattro giorni porterà un selezionato gruppo di critici enologici a incontrare i rappresentanti delle zone di Casauria, Terre dei Vestini, Colline Teramane e alcune microproduzioni regionali
Partirà il 7 luglio dalla zona di Casauria, per concludersi lunedì 10 a Pescara con una degustazione davvero unica, la “maratona” di incontri sul territorio della giuria tecnica di Gironi Divini 2023. Una selezione di giornalisti, critici, buyers di primo livello, insieme a una rappresentanza di produttori che incarnano le tante anime della vitivinicoltura regionale, si confronteranno con una formula unica nel suo genere, dove mondo della critica e della produzione sono eccezionalmente seduti allo stesso tavolo.
Anteprima Gironi Divini 2023 è il prologo tecnico della nota manifestazione enologica organizzata da Live Communication che ad agosto, da oltre un decennio, accende i riflettori sul meglio della produzione vinicola abruzzese nell’affascinante contesto del borgo turistico di Tagliacozzo. In questa fase, che chiude simbolicamente un lavoro che va avanti tutto l’anno, si sceglieranno le migliori etichette per ogni tipologia di vitigno, che saranno poi proposte al pubblico nelle finali di metà agosto.
Si partirà venerdì 7 con i rappresentanti della sottozona Terre di Casauria, per proseguire sabato con le Terre dei Vestini, domenica nelle Colline Teramane e, infine, lunedì 10 a Pescara con oltre 20 cantine artigianali provenienti da ogni angolo della regione.
“Dopo la bellissima esperienza dello scorso anno – ha dichiarato Franco Santini, coordinatore tecnico dell’evento – abbiamo voluto riproporre un confronto trasparente e schietto tra critici e aziende. In tutte le guide e i concorsi enologici in circolazione, il produttore è soggetto passivo: si limita a inviare una campionatura e viene informato dell’eventuale premio, senza sapere come e perché i suoi vini sono stati valutati in un certo modo. Noi ribaltiamo la situazione, e portiamo i produttori a valutare in prima persona il nostro operato e quello dei loro colleghi. Ci vuole coraggio e competenza per esprimere le proprie idee, ma il gruppo di degustazione messo in piedi anche quest’anno è di assoluta qualità: professionisti del mondo del vino con tanti anni di esperienza alle spalle e abituati a interagire nei principali contesti nazionali, che sicuramente sapranno confrontarsi con gli oltre 70 produttori che hanno confermato la loro partecipazione. Ci sarà da divertirsi!”.
Venerdì 7 luglio a sedersi al tavolo saranno le aziende della sottozona Terre di Casauria, la prossima nuova Docg abruzzese. Oltre a valutare lo stato dell’arte delle ultime annate, si proverà a indagare la capacità evolutiva dei vini bianchi di quel territorio, confrontando vecchie e nuove annate. Il giorno successivo ci si sposterà nell’accogliente nuova cantina di Tre Gemme, dove si raduneranno i produttori delle Terre dei Vestini, associazione delle colline pescaresi anch’essa in viaggio verso la Docg. Qui il confronto durerà tutta la giornata, esplorando le tante sfaccettature di questo ampio territorio. Domenica, nell’affascinante contesto dell’Abbazia di Propezzano, sarà la volta delle Colline Teramane, che la Docg invece l’hanno conquistata da un ventennio: qui il gioco sarà un viaggio nel tempo con i rinomati rossi della zona. Un finale davvero unico avrà luogo invece lunedì 10 a Pescara: ospiti del noto ristorante Bacone, si raduneranno oltre 20 piccolissime cantine artigianali, che rappresentano la faccia giovane e alternativa del vino d’Abruzzo.
Tutti gli aggiornamenti live sull’evento e i resoconti di fine giornata potranno essere seguiti sulle pagine dei giornali del Gruppo Live (marsicalive.it abruzzolive.it) e sul sito ufficiale www.gironidivini.it e sui social dell’iniziativa.
STELLE NEL FANGO di Francesco Borghese vince
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 3 Luglio 2023
Premio SquiLibri e la borsa di studio Macondo
Francavilla al Mare, 25 giugno 2023. È stata Cristina Rapino, l’Assessore alla Cultura per il Comune, a premiare, nella seconda serata di SquiLibri – Il Festival delle Narrazioni del Direttore artistico Peppe Millanta, il vincitore del Premio Racconti lampo a tema libero: sul podio Stelle nel fango di Francesco Borghese che è anche assegnatario di una delle tre borse di studio messe in palio dalla Scuola Macondo di Pescara che proprio con il Comune guidato dal sindaco Luisa Russo, organizza il Festival.
Questa seconda edizione, come sottolineato anche dall’Assessore ha rivelato una certa sensibilità nei confronti della scrittura che il territorio di Francavilla al Mare ha saputo raccogliere, non è un caso se quest’anno sono stati 166 i partecipanti contro i 78 dello scorso anno.
Sul palco anche la Dottoressa Sara Caramanico, della segreteria organizzativa del Premio oltre che l’autrice del celebre romanzo Fichi di Marzo (Sperling & Kupfer) di Kristine Maria Rapino, accompagnata, nella presentazione della premiazione, dalle letture di Tiziana Tarantelli. Il secondo posto è toccato a Una famiglia inventata di Daniel Monardo, il terzo a Felipe ama il mare di Salvatore Di Fusco.
I vincitori delle Borse di studio messe in palio dalla Scuola Macondo sono anche per Samantha Mammarella con Tutta l’aria del mondo e Fausta Vivarelli con L’uomo dell’ossigeno.
Il Festival gode anche del patrocinio della Regione Abruzzo. Tra i partner ci sono: il Festival di Francavilla Filosofia a Mare, il Touring Club di Pescara, l’Alphaville, Salviamo l’Orso – Associazione per la conservazione dell’Orso Bruno Marsicano.