PER UNA NUOVA FILOSOFIA dello straniero

Domani, venerdì 5 maggio,  appuntamento con Biancamaria Di Domenico per i Pomeriggi filosofici in Biblioteca Bindi

Giulianova, 4 maggio 2023. La rassegna dei Pomeriggi filosofici nella Biblioteca comunale Vincenzo Bindi giunge domani, 5 maggio, al quarto incontro. Ospite dell’appuntamento, alle 18,  sarà Biancamaria Di Domenico, docente, giornalista e traduttrice.

Al centro della dissertazione sarà il tema Per una nuova filosofia dello straniero. Nello scenario politico contemporaneo, in cui dominano ancora pratiche legate al vecchio assetto dello Stato-nazione e in cui imperversano i rapporti neoliberistici di produzione e della comunicazione digitale, la singolarità dell’Altro disturba e inquieta.

Accusato da più parti di essere fuori luogo, di occupare un posto non suo, il migrante ‒ così come per certi versi l’ebreo nel Novecento ‒ diviene oggi il capro espiatorio di una società in perenne stato di ebollizione. “Ed è in questo scenario – spiega Biancamaria Di Domenico – che la figura dei marrani, gli ebrei costretti dalla violenta campagna antisemita spagnola alla conversione al cristianesimo per scampare all’esilio o alla morte, è da ricordare come l’esempio di una scissione ancora più radicale: sono «l’altro dell’altro». Tuttavia, nella nuova era dei muri e del filo spinato, in un mondo costellato dai campi di internamento per stranieri, si fa sempre più pressante l’esigenza di un impegno consapevole che si faccia carico della sofferenza dei diseredati, dei dannati della terra, perché c’è un obbligo verso ogni essere umano per il solo fatto che è un essere umano – per dirla con le parole di Simone Weil. Così, solo aprendo la strada ad una nuova etica della responsabilità, si può ripensare ad un autentico modo di coabitare”.




FIRMATA  CONVENZIONE quadro con il Cai

Presentati due eventi su sostenibilità, cambiamento climatico e biodiversità

L’Aquila, 3 maggio 2023. Promuovere la cultura della fruizione sostenibile della montagna e del patrimonio della mobilità lenta rappresentata dai sentieri, dai cammini e dalla rete dei rifugi e dei bivacchi; sviluppare progetti di ricerca sul monitoraggio degli ecosistemi naturali e dei cambiamenti climatici, attraverso l’utilizzo e lo sviluppo di tecnologie innovative.

Sono alcuni dei punti al centro del protocollo d’intesa firmato dall’Università dell’Aquila e dalla sezione aquilana del CAI (Club alpino italiano), che quest’anno festeggia il 150° anno dalla fondazione (1873).

A firmare la convenzione sono stati il rettore UnivAQ Edoardo Alesse e il presidente del CAI L’Aquila Vincenzo Brancadoro, nel corso di una conferenza stampa svoltasi questa mattina nella sede del CAI, in via Sassa. Un incontro al quale hanno partecipato anche i professori UnivAQ Gabriele Curci, Francesco Zullo, Federica Cucchiella e Alessandro Marucci e il presidente del Consorzio per la tutela dello zafferano dell’Aquila DOP, Massimiliano D’Innocenzo.

La stipula dell’accordo, infatti, è stata anche l’occasione per presentare due eventi organizzati congiuntamente dall’ateneo e dal CAI – in programma i prossimi 12, 13 e 21 maggio – pensati come momento di sensibilizzazione sui temi della sostenibilità ambientale, della biodiversità e del cambiamento climatico.

Quella firmata questa mattina è una convenzione quadro di collaborazione scientifica, finalizzata a una conoscenza integrata e sinergica dell’ambiente alpino e speleologico. I settori disciplinari interessati saranno l’ingegneria per l’ambiente e il territorio, le scienze ambientali, le scienze fisiche e dell’atmosfera, la medicina di montagna, l’architettura e lo sviluppo sostenibile delle terre alte.

L’intesa rafforza, sistematizza e dà ulteriore profondità ai rapporti di collaborazione scientifica già esistenti tra UnivAQ (in particolare il dipartimento di Ingegneria civile, Edile-Architettura e Ambientale) e il CAI.

Altri punti programmatici dell’accordo sono: l’armonizzazione e la promozione di attività di informazione e formazione scientifica sulla conoscenza, la tutela e la valorizzazione degli

ambienti montani, della loro resilienza e delle politiche di sostenibilità; la collaborazione con le comunità locali, con riferimento ai territori a regime speciale quali Parchi Nazionali, Parchi Regionali e Aree Protette; l’organizzazione di esperienze di scambio culturale e di attività di supporto alla didattica per studenti e docenti, attraverso anche attività in ambiente montano; lo sviluppo di progetti di ricerca sul monitoraggio degli ecosistemi naturali e dei cambiamenti climatici.

E proprio alla tutela degli ecosistemi e alla sensibilizzazione sui cambiamenti climatici è dedicato l’evento in programma domenica 21 maggio, Alla scoperta del Tratturo Magno, da Peltuinum a Civitaretenga nel territorio dello zafferano di Navelli.

Si tratta di un’escursione guidata alla scoperta del clima e del territorio della Piana di Navelli (AQ) sulla parte di Tratturo Magno, l’antica via utilizzata per la transumanza dall’Abruzzo alla Puglia.

Alla passeggiata potranno partecipare anche persone disabili con l’aiuto di apposite carrozzelle da sterrato (joelette), grazie al supporto e alla collaborazione del CAI e di altre associazioni locali. Si partirà in mattinata dalla città vestina di Peltuinum. Dopo una breve visita al sito archeologico, si percorrerà un tratto di circa 5 km sul Tratturo Magno fino alla Chiesa di Santa Maria de’ Centurelli. Lungo il percorso, alcuni docenti dell’Università dell’Aquila illustreranno le specificità naturalistiche, storiche, archeologiche, climatiche e paesaggistiche del Tratturo Magno e della Piana di Navelli, al centro di alcuni progetti di ricerca dipartimentali. Dopo una breve visita alla chiesa di Santa Maria de’ Centurelli, si percorreranno gli ultimi 3 km fino al paese di Civitaretenga, frazione del comune di Navelli, dove si visiterà il Museo dello Zafferano, la cui coltivazione è strettamente legata a fattori climatici locali. L’escursione si concluderà con una degustazione a base dei prodotti tipici della zona.

L’escursione, a numero chiuso (max 100 partecipanti), è totalmente gratuita ma per partecipare è necessario iscriversi tramite un apposito form online accessibile dal sito dell’Università dell’Aquila.

L’evento del 12 e 13 maggio si intitola, invece, Biodiversità – alimentazione – salute: gli elementi chiave per il territorio e per l’ambiente e fa parte del Festival dello sviluppo sostenibile 2023, la più grande iniziativa italiana promossa da partner pubblici e privati per sensibilizzare e mobilitare cittadini, giovani generazioni, imprese, associazioni e istituzioni sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale, diffondere la cultura della sostenibilità e realizzare un cambiamento culturale e politico che consenta all’Italia di attuare l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e centrare i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs).

L’evento è organizzato in due tempi: una prima giornata pensata come momento divulgativo (12 maggio), nel corso del quale l’Università dell’Aquila e gli altri interlocutori illustreranno il loro contributo sulle diverse tematiche di interesse dell’evento (attività di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico nei settori correlati all’agricoltura, all’ambiente ecc.); e un momento di conoscenza del territorio (13 maggio), che inizierà con un’escursione che partirà dal Castello di Ocre e sarà guidata da operatori naturalistico-culturali e di tutela dell’ambiente montano del CAI L’Aquila. Seguirà trekking urbano con un’esperienza teatrale-sensoriale Pareva che io fossi in aria a cura dell’associazione Teatrabile L’Aquila. In chiusura Coro CAI L’Aquila presso Cortile palazzo Cipolloni Cannella – Maestro G. Gianfelice.




IL COLLARE CUSTODE della tradizione 2023

Il riconoscimento al rettore dell’università di Teramo

Teramo, 3 maggio 2023. In occasione della terza edizione della borsa di studio Peppino Falconio, il premio dedicato alla memoria dell’indimenticato chef di Villa Santa Maria scomparso nel 2020, sabato 29 aprile, al Grand Hotel Mediterraneo di Montesilvano, il rettore dell’Università di Teramo Dino Mastrocola è stato insignito del Collare Custode della tradizione 2023 destinato a protagonisti del mondo della cucina e non solo.

Ai due vincitori della Borsa di studio − Daniel Di Felice e Lorenza Colantuono, dell’Istituto Alberghiero Ipssar De Cecco di Pescara − andrà un master formativo trimestrale presso il ristorante Villa Maiella di Guardiagrele oltre alla possibilità di iscriversi gratuitamente al primo anno di uno dei Corsi di laurea triennali del Dipartimento di Bioscienze e Tecnologie Agro-alimentari e Ambientali dell’Università di Teramo.

Il rettore dell’Ateneo Dino Mastrocola, che è anche presidente della Commissione di valutazione della Onlus Peppino Falconio, ha inoltre annunciato che l’iscrizione gratuita al primo anno sarà allargata a tutti e nove i finalisti del concorso.




STORIE CHE FANNO BENE ALLA SALUTE:  la prima abruzzese al teatro Fenaroli

Lo spettacolo è tratto dall’omonima raccolta di racconti della farmacista di San Salvo Maria Antonietta Labrozzi

Lanciano, 3 maggio 2023. Dopo il successo di pubblico e critica riscosso nei mesi scorsi a Macerata, anche in Abruzzo andrà in scena venerdì 5 maggio, alle 21.15, presso il Teatro “Fedele Fenaroli” di Lanciano, lo spettacolo “Storie che fanno bene alla salute”, a cura della compagnia “Teatro Oreste Calabresi” di Macerata, con la regia di Diego Dezi. Interpreti sono gli attori Laura Cannara, Elena Cherubini, Mario Pallotta, Ilaria Silvestri, Mattia Storani. La scenografia è dello stesso Dezi e di Stefano Zagaglia.

Lo spettacolo è tratto dall’omonima raccolta di racconti della farmacista Maria Antonietta Labrozzi, che vive a San Salvo ma lavora a Petacciato.

L’evento è inserito negli appuntamenti de “Il Maggio della Cultura”, coordinati e patrocinati dal Comune di Lanciano.

Delle circa sessanta storie che compongono il libro, il regista ne ha scelte dodici: storie vere che attraversano il Novecento e che ci restituiscono, con uno stile sobrio ed elegante, ricco di verve, di ritmo e di pathos, delle vicende e delle figure di uomini e donne esemplari nella loro semplicità, ponendo l’accento su valori forse ormai desueti, ma intramontabili, quali il coraggio, l’amore, l’altruismo, la solidarietà, la gratitudine, la generosità e la sacralità del lavoro.

Dezi si è imbattuto casualmente nel testo della Labrozzi: si trovava in vacanza a San Salvo quando gli è capitato tra le mani, in un caffè letterario, il libro della farmacista. “L’ho letto d’un fiato. Mi ha colpito subito per lo stile poetico e per le emozioni che sa donare: quando sono tornato a Macerata avevo già in mente come doveva essere lo spettacolo” rivela il regista.

“È stato dimostrato che le belle storie sono terapeutiche, migliorano la salute” scrive Maria Antonietta Labrozzi nella prefazione del suo libro, svelando i motivi che l’hanno indotta a scriverlo. “Ogni giorno vengo a contatto con persone che mi raccontano le loro sofferenze e le loro vite ed è sempre una bella emozione accoglierle e utilizzarle come fonte di ispirazione per i miei racconti. D’altra parte, basta guardarsi intorno per scoprire che il mondo è pieno di gente bella che si impegna a superare i problemi, che cade e si rialza, che stringe i denti e va avanti e alla fine supera le avversità. Ho la fortuna di fare quello che per me è il lavoro più bello del mondo: aiutare le persone a stare meglio. Sapere di poterlo fare anche con storie che fanno bene alla salute mi rende davvero felice”.




LA CRIMINALITÀ SERVENTE nel caso Moro

Il sindaco: “anche i più piccoli devono sapere”

Collecorvino, 3 maggio 2023. Per il Giorno della Memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi, il Comune vestino di Collecorvino guidato dal sindaco Paolo D’Amico ha pensato di dare la possibilità, in particolare ai più giovani, di conoscere la storia e di capire, magari ponendo le domande a chi ha molte risposte da dare soprattutto sul caso Moro: il 9 maggio, giorno in cui ricorre anche l’anniversario della morte dello stesso Aldo Moro, oltre che di Peppino Impastato, la giornalista d’inchiesta e scrittrice Simona Zecchi, autrice del celebre libro La criminalità servente nel Caso Moro edito da La nave di Teseo, incontrerà i tanti ragazzi dell’Istituto Comprensivo di Collecorvino in mattinata per dialogare con loro, mentre in serata alle ore 18.30 presso la Sala Consiliare, la Zecchi incontrerà la cittadinanza per parlare del suo libro. Modera gli appuntamenti la giornalista pescarese Alessandra Renzetti.

“In una giornata così particolare, che richiama momenti che hanno cambiato la nostra storia, avere Simona Zecchi è per la nostra comunità sicuramente l’occasione per fare luce su determinati momenti – commenta il sindaco D’Amico – La Zecchi ci onora con la sua presenza e ci aiuta anche a far capire ai più piccoli cosa vuol dire operare nel nome della giustizia, cos’è la criminalità e chi era Aldo Moro, un nome forse troppo distante dalla loro fascia di età ma non dall’epoca storica che stanno vivendo, ecco perché hanno bisogno di conoscere; proprio i giovani infatti, molto spesso, sono abituati a pensare che la verità passi attraverso i social o genericamente su internet, ma sono convinto che con questa esperienza, i nostri piccoli studenti porteranno a casa grandi valori”.

Con “La criminalità servente nel Caso Moro” la Zecchi torna sul rapimento e sull’uccisione del presidente della Democrazia Cristiana per mano delle Brigate Rosse, due eventi avvenuti rispettivamente il 16 marzo e il 9 maggio del 1978: ricostruisce in maniera documentata, comparata, dettagliata, un’inchiesta coraggiosa, rivelando senza alcuna remora nomi, aneddoti, indiscrezioni, atti giudiziari, articoli di giornali, contraddizioni, giungendo a una sua personale e condivisibile chiave di lettura su uno degli eventi più destabilizzanti della storia della Repubblica Italiana; sicuramente uno dei più drammatici del periodo degli anni di piombo.

C’è, secondo la giornalista-scrittrice, un filo che lega brigatisti, malavita organizzata, Cosa Nostra e soprattutto ‘ndrangheta e servizi segreti deviati. Molto negli anni, grazie anche alle commissioni parlamentari e ad altre inchieste, si è cercato e trovato sui brigatisti coinvolti, sulla malavita organizzata e sulla banda della Magliana, poco o nulla sul Sismi e su Cosa Nostra. Si è invece del tutto tralasciato il ruolo centrale della ‘ndrangheta che l’autrice analizza e indica come “costante del caso Moro”.

Che cosa ha impedito veramente la liberazione di Aldo Moro tra trattative andate in fumo e accordi presi sottobanco?

Se alle Brigate Rosse interessava il risultato politico e non l’uccisione dello statista, se la Banda della Magliana voleva solo guadagnarci svariati miliardi, se parte di Cosa Nostra è stata sollecitata da parte della Democrazia Cristiana a intervenire, cos’è avvenuto il 10 aprile 1978 che ha decretato un processo sommario e un giudizio inesorabile di uccisione?

I nodi sono due. Uno, già detto, il ruolo attivo e forse decisivo della ‘ndrangheta calabrese. Il secondo la ricostruzione dei luoghi dove Aldo Moro è stato prigioniero. Simona Zecchi con lucidità e fatti concreti li analizza entrambi.

L’evento è possibile grazie al Comune di Collecorvino e alla Mondadori di Pescara che sarà presente in occasione dell’appuntamento pomeridiano; inoltre gode del Patrocinio della Provincia di Pescara.




PRIMAVERA DEI LIBRI 2023. Terzo appuntamento dell’iniziativa

Rassegna letteraria in programma dal 25 marzo al 10 giugno. Evento con Massimo Tardio, Matteo Servilio e Alessio De Stefano autore del libro su Vincent Massari

Bugnara, 3 maggio 2023. Sarà presentato a Bugnara il 6 maggio 2023 alle ore 17:00 presso il Centro Congressi in piazza Annibale de Gasparis il libro Vincent Massari. Cronache di un abruzzese d’America edito da Radici Edizioni. L’evento, curato dal Centro Studi Nino Ruscitti, è il terzo appuntamento dell’iniziativa Primavera dei libri 2023, la rassegna letteraria in programma dal 25 marzo al 10 giugno a Bugnara.

Il libro racconta la straordinaria storia emigrazione di Vincenzo Vincent Massari (1898-1976), cronista, editore, sindacalista, uomo politico abruzzese che ha fatto conoscere Ignazio Silone agli Stati Uniti.

Vincenzo si imbarca sul Taormina per raggiungere gli Stati Uniti quando ha 17 anni. Arrivato a Ellis Island scopre che mentre era in viaggio la terra ha tremato ad Avezzano, cancellando città e paesi attorno a quello che era stato, fino a pochi decenni prima, il lago Fucino. Vincenzo diventa così un superstite, il testimone di un mondo che non esiste più, e comincia presto a collaborare con la stampa in lingua italiana, inizialmente per denunciare le condizioni di vita di chi, come suo padre, sgobba in miniera, inseguito per creare un ponte tra l’Abruzzo e l’America.

Il primo giornale che fonda, Marsica Nuova, porta nel nome la sua terra d’origine. Seguono altre esperienze editoriali, affiancate da una passione politica che lo spinge a entrare in contatto con importanti esponenti della cultura italoamericana, tra cui l’anarchico Carlo Tresca. Infine, l’ascesa dalla Camera dei rappresentanti al Senato, viatico per la realizzazione di un sogno: la nascita dell’Università del Colorado con sede a Pueblo, la sua città. Con l’aiuto del fondo donato da Vincent Massari alla stessa università, Alessio De Stefano ha ricostruito in questa appassionata opera prima la vita e la carriera dell’uomo passato alla storia negli Stati Uniti come il Leone Italiano.

L’evento, inserito nel maggio dei libri, vedrà la partecipazione di Massimo Tardio della Fondazione Pascal D’Angelo di Introdacqua, del presidente del Centro Studi Matteo Servilio e dell’autore del volume Alessio De Stefano.

La rassegna primavera dei libri proseguirà venerdì 26 maggio con Raffaele Giannantonio nella chiesa del SS. Rosario a Bugnara a partire dal suo lavoro “Il teatro architettonico Barocco abruzzese” e terminerà sabato 10 giugno con la presentazione del volume “Viaggio nel Fucino” di Alexandre Dumas della neonata collana Comete. Scie d’Abruzzo edita da Ianieri Edizioni.




I SIMBOLI MARIANI: significato e iconografia

La conferenza a cura della prof.ssa Angela Rossi , Presidente dell’associazione Artemind. Lunedi 22 maggio alle ore 18:30 nella Chiesa della SS. Trinità: introduce il Parroco Don Claudio Pellegrini.

Chieti, 3 maggio 2023. L’incontro culturale rientra nel calendario delle attività parrocchiali, programmate per il periodo di maggio. Partecipazione gratuita.

Il simbolo non si identifica con ciò che significa, ma lo indica attraverso una situazione che comprende aspetti analogici. I simboli hanno origine e appartengono ad antiche tradizioni e alla cultura greco-romana e giudaico-cristiana.

Sono le civiltà, che hanno ispirato e dato il massimo contributo all’arte e al suo sviluppo in tutti i territori dell’Occidente dell’Oriente. Etimologicamente il termine simbolo deriva dal latino symbolum, che deriva a sua volta dal greco σύμβολον, ottenuto dall’unione delle due radici σύμ- (sým-, insieme) e βολή (bolḗ, lancio). Il prefisso sým- indica un confronto, un incastro, un essere con, che nello stesso tempo sottolinea la diversità delle parti messe insieme.

Un ricco simbolismo percorre la Bibbia e continua nella tradizione del mondo cristiano. Rosa mistica, Stella matutina, Turris eburnea, Domus aurea, Speculum iustitiae, Hortus Conclusus sono tutti emblemi mariani, che i primi cristiani hanno utilizzato,specialmente nell’arte sacra, per l’esigenza di unire cielo e terra e che invece oggi invece ci invitano a riconoscerli e a capirne il significato. Fiori, frutti, animali, piante, oggetti, colori sono immagini simboliche mariane tutte da riscoprire e da meditare.




DOPO LORENZO IL MAGNIFICO SUO FIGLIO GIOVANNI, il primo Papa Medici

Dal 3 maggio in libreria La congiura dei cardinali, il nuovo romanzo di Antonio Tenisci

Antonio Tenisci, già autore per Fanucci e Giallo Mondadori, torna in libreria con un avvincente thriller storico ambientato nella Roma del 1500.  Il corpo nudo della sibilla si allontana sulle acque. Le scie brillanti della luna ne cullano l’oblio.

Il cardinale Alfonso Petrucci, esiliato da Siena da Leone X, il primo papa Medici della storia della Chiesa, freme per vendicarsi e, con altri porporati, ordisce una congiura per avvelenamento, affinché si elimini definitivamente Giovanni dè Medici.

Seppur circondato da molti consensi, Alfonso deve però fare i conti con il cugino Scipione che, al suo servizio, cerca in tutti i modi di dissuaderlo dai suoi desideri di vendetta, conscio delle possibili ripercussioni.

Ben presto però si ritrova a essere parte di un disegno molto più grande da cui non può sfuggire, soprattutto quando le sibille della Chiesa, le bellissime indovine che manipolano i cardinali con le loro grazie e sotterfugi, iniziano a essere ritrovate nelle acque del Tevere, assassinate da una mano misteriosa. Il giovane Scipione, innamorato della sibilla più bella e desiderata, Rebecca Vigo, dovrà scegliere tra l’amore per la sua amata e la vendetta per la sua famiglia.

Tenisci racconta con grande maestria e una dettagliata ricostruzione storica i retroscena, gli amori e gli intrighi politici di una congiura dimenticata nel tempo.

Antonio Tenisci è nato a Ortona nel 1968. È stato consulente informatico presso la direzione generale di Telecom Italia e poi responsabile del presidio internet della Camera dei deputati. Ha pubblicato con Fanucci Editore e con Giallo Mondadori. Ha vinto diversi premi letterari, tra cui il Premio dell’Editoria Abruzzese nel 2016. La congiura dei cardinali è il suo esordio per Leone Editore.

EDITORE: Leone

AUTORE: Antonio Tenisci

COLLANA: Orme

PAGINE: 488, Brossura

ISBN: 978-88-9296-095-4

PREZZO: 17,00€




HAI IL MARE DENTRO con Adessoscrivo

Per il primo appuntamento di Letteratura sotto il glicine alla Mondadori

Lasciarsi amare: questo è il segreto nella vita e Sole e Stefano lo capiranno dopo un po’ di tempo. Sono loro i protagonisti del nuovo romanzo di Adessoscrivo, pseudonimo con cui ha iniziato a scrivere Salvatore Ferrante, che con Hai il mare dentro (Sperling&Kupfer), arriva al cuore dei lettori e che sarà il protagonista del primo appuntamento della rassegna Letteratura sotto il glicine presso la Mondadori di Pescara previsto per venerdì 5 maggio alle ore 18.30; l’autore sarà presentato dalla giornalista pescarese Alessandra Renzetti.

In Hai il mare dentro ci sono due voci che in comune hanno un abbandono: Sole ha perso la madre quando era piccola, quella di Stefano è andata via dopo il divorzio, un peso che si portano dietro e che offusca ogni volta il presente.

Sole ha ventiquattro anni, il cuore rotto: “non posso permettermi di distruggere in mille pezzi quel poco che mi è rimasto”; gli occhi sono del colore dell’oceano ed ha la perenne sensazione di vivere in tempesta. Forse è per questo che sua madre le ha dato quel nome: per ricordarle che si può splendere anche sotto la pioggia battente.

Stefano ha trentatré anni, due figli, il primo è nato quando lui aveva diciassette anni. Sulle prime con Marianna sembrava essere riuscito a costruire quel nido che fondamentalmente non aveva mai avuto ma poi ha iniziato a sgretolarsi, trascinandolo in un limbo: “Non ho mai creduto negli amori che fanno giri immensi per riprendersi, però credo nelle persone che non riescono a slegarsi e in qualche modo rimangono ad amarsi, pur vivendo la propria vita”.

Durante l’anno Sole porta avanti gli studi universitari a Perugia; d’estate, invece, torna in Puglia, a Castellaneta Marina, dove si mantiene facendo la cameriera a Ginosa e si aggrappa alle poche certezze della sua vita: le amiche e un amore infinito per il mare, per quella “distesa d’acqua che da un momento all’altro può trasformarsi in furia” mentre Stefano, palermitano, si lascia convincere dagli amici a trascorrere una vacanza estiva a Castellaneta durante la quale il suo destino entrerà in rotta di collisione con quello di Sole.

Si tratta di un incontro che permetterà loro di mettersi a nudo come mai erano stati capaci di fare tanto che troveranno, in una relazione sempre più intensa, la forza per provare ad aggiustare le proprie vite.

Adessoscrivo, è un giovane autore italiano che si è fatto conoscere sul web. Tra i suoi lavori: Dieci magnitudo (2017), è stato un piccolo caso editoriale, per Rizzoli nel 2018 Quello che so sulle donne (Distruzioni per l’uso), nel 2019 Noi siamo eclissi. Con Sperling & Kupfer ha pubblicato Respira (2020), E poi tu, all’improvviso (2022).

Altri appuntamenti della rassegna organizzata per il Maggio dei Libri: il 6 maggio alle ore 18:00 Valentina Di Ludovico presenta La vertigine del tutto; Il Silone per cui mi batto di Vittoriano Esposito e Dorina Silone il 10 maggio alle ore 18.00; l’11 maggio alle ore 18.00 Alessandro Barbaglia presenta La mossa del matto; il 13 maggio alle ore 18.00 Franco Casadidio presenta Il volo del canarino; il 19 maggio Padre Piero Lamazza presenta Sei personaggi in cerca di attore; il 20 maggio ore 10.00 è la volta dei Bugiardini letterari e altri rimedi a cura della Dott.ssa Cristina Falconetti; il 20 maggio alle ore 18:00 Stefano Servilio presenta Ipnagogia; il 29 e 30 maggio alle ore 10.00 è tempo di Alunni in libreria.




I MAGGIO. Il MuNDA fra i primi 20 musei più visitati d’Italia

Anche nella giornata di lunedì 1° Maggio il MuNDA si attesta, nella lista del  MiC, fra i primi 20 musei più visitati. Nonostante il maltempo le due sedi hanno registrato oltre 2500 presenze durante il fine settimana.

Il prossimo  sarà l’ultimo week end di  apertura straordinaria primaverile del Mammut.

Per #domenicalmuseo il 7 maggio è prevista l’ entrata gratuita in entrambe le sedi e, per arricchire l’offerta,  visite guidate al Mammut e al MuNDA curate dagli alunni dell’Accademia delle Belle Arti appositamente formati. Gli orari saranno tempestivamente comunicati.




IL CLARINETTO di Darko Brlek

Domani con i solisti aquilani

L’Aquila, 2 maggio 2023. Darko Brlek è il protagonista del concerto in programma domani (mercoledì 3 maggio alle 18, nell’auditorium del Parco) nel calendario della rassegna Musica per la città. La direzione artistica dei Solisti Aquilani è affidata a Maurizio Cocciolito.

Darko Brlek è direttore generale e artistico del Festival di Ljubljana. Nel 1991 è diventato il più giovane direttore del Teatro Sloveno dell’Opera nazionale. L’anno successivo è anche diventato il più giovane direttore del festival di Ljubjana, finendo per affermarsi come direttore esecutivo del festival culturale più importante del Paese nel 1995. Oltre alla lunga gestione del festival di Ljubljana, ha anche ricoperto cariche in altre istituzioni culturali slovene.

L’arte e la cultura sono ben più che una professione per Darko Brlek che, nel 2016, è stato uno dei due candidati ad aver ricevuto, dal giornale della Finanza e dalla facoltà di Economia a Ljublijana, il premio per la gestione annuale, dati i suoi incredibili conseguimenti a livello economico.

Ha inoltre vinto molti altri premi, tra i quali il Betteth per i successi artistici e il Župančič, assegnato dalla Città di Ljubljana per le magnifiche creazioni in campo artistico e culturale. Il 4 luglio 2018 Darko Brlek ha ricevuto il prestigioso premio nazionale, dal presidente della Repubblica della Slovenia, per merito al contributo alla cultura slovena e per merito al programma di eccellenza e fama internazionale degli eventi artistici e culturali. È ancora un attivo concertista di clarinetto che si esibisce regolarmente sui palchi di tutto il mondo.

Biglietti in vendita online sul sito www.solistiaquilani.it e dalle 17 di mercoledì 3 maggio in auditorium. Info 0862 420369.

Il programma

I SOLISTI AQUILANI

DARKO BRLEK clarinetto

WOLFGANG AMADEUS MOZART              Quintetto in la maggiore per clarinetto e archi K 581

ANTONIN DVORÀK                                         Quintetto in sol maggiore per archi n. 2 op. 77




L’EUROPA PROTAGONISTA alla D’Annunzio

L’inaugurazione della Panchina blu. Chieti – Campus universitario 3 maggio 2023, convegno sul tema: Comunicazione e informazione  diritto fondamentale nella traiettoria europea

Chieti, 2 maggio 2023. All’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara l’Europa domani sarà al centro dell’attenzione grazie a due importanti eventi organizzati dallo sportello Europe Direct e dal Settore Internazionalizzazione ed Erasmus dell’Ateneo. Alle 12,30 sarà inaugurata la “Panchina dell’Europa” per diffondere i valori di unità e coesione dell’Unione europea. La “Panchina blu” sarà collocata in un punto qualificante del Campus universitario di Chieti, il Piazzale di Lettere, e verrà inaugurata alla presenza, tra gli altri, degli Studenti Erasmus della “d’Annunzio” provenienti da varie parti del mondo.

Alle 14:00, presso l’Auditorium del Rettorato, è in programma il convegno sul tema: “Comunicazione e informazione diritto fondamentale nella traiettoria europea”, che potrà esser seguito in forma mista, in presenza ed online. L’incontro è un’occasione necessaria per dotare comunicatori, giornalisti e grande pubblico di quegli elementi funzionali a riconoscere le leve della relazione tra cittadini e istituzioni, i cardini della reputazione dell’identità europea e la sponda deontologica per contenere e intervenire contro le violazioni del rispetto dei diritti delle persone a una informazione corretta, imparziale ed utile.

Al convegno parteciperanno: Carlo Corazza, Direttore dell’Ufficio del Parlamento Europeo in Italia, Alessandro Giordani, Head of Unit “Networks in the Member States” della Commissione europea, Antonio Parenti, Capo della Rappresentanza della Commissione Europea in Italia, Pier Virgilio Dastoli, Presidente del Movimento Europeo, Maria Romana Allegri, Università di Roma “La Sapienza”, Katia Scolta, Responsabile Ufficio stampa e comunicazione istituzionale della Regione Abruzzo, e Marco Magheri, Segretario Generale dell’Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale. L’iniziativa rientra nel ciclo di incontri “Fake news: informare e formare per contrastare la disinformazione in Europa”, in programma nel mese di maggio, realizzato dai Centri Europe Direct Chieti, Europe Direct Roma Innovazione, operativo presso Formez PA, Europe Direct Siena, Europe Direct Trapani Sicilia e Europe Direct Verona in collaborazione con l’Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale. 

In una dimensione particolarmente complessa – spiega la professoressa Fausta Guarriello, Responsabile dello Europe Direct di Chieti – in cui le conoscenze sui meccanismi cognitivi delle persone e la disponibilità di tecnologie estremamente pervasive espongono la società europea a un quotidiano rischio di contaminazione delle informazioni, di hacking cognitivo e della diffusione sistematica di fake news, dotare quanti vogliono contribuire al compimento dell’Unione Europea di conoscenze, competenze e abilità concrete sulla comunicazione pubblica e istituzionale e sulla corretta informazione, rappresenta un investimento di breve, medio e lungo periodo per generare valore in opposizione alla infodemia, alla disinformazione e alla creazione delle echo chambers antieuropeiste.

Maurizio Adezio




ORCHIDEE-BELLEZZE RARE in terre uniche

13 e 14 maggio dedicati alle orchidee. Progetto di sviluppo territoriale Monti Frentani esperienze da vivere

Torrebruna, 2 maggio 2023. Una full immersion di quasi 48 ore che sarà caratterizzata fra l’altro da un Corso base per il riconoscimento delle orchidee spontanee, un workshop di approfondimento fra i relatori Mauro Biagioli, presidente nazionale G.I.R.O.S. e Aurelio Manzi, botanico ed autore, ed un convegno denominato “La conservazione come strumento di valorizzazione del territorio”. Degna di menzione anche la mostra fotografica sulle orchidee dei monti Frentani e l’escursione della mattinata di domenica 14 maggio per l’osservazione delle orchidee, la cui partecipazione è riservata agli iscritti al corso della giornata di sabato.

La due giorni che ha il sostegno e la partnership del Comune di Torrebruna, del Parco nazionale della Maiella, oltre che del GAL Maiella Verde, attraverso la Comunità di progetto dei Monti Frentani, riconoscerà 4 crediti formativi alle guide che vi parteciperanno, ed è approvato dall’Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche.

L’appuntamento del 13 e 14 maggio avrà un’occasione davvero speciale per immergersi in un ramo del mondo della flora ai più sconosciuta. Fra i principali organizzatori della due giorni a Torrebruna, Alessio Massari, coordinatore del progetto di sviluppo territoriale ‘Monti Frentani esperienze da vivere’, per conto di 23 Comuni del territorio. “Questo evento nasce per due motivi principali-ha raccontato proprio Massari-. Il primo è quello di diffondere la cultura della conservazione delle orchidee spontanee, piante protette a livello regionale e nazionale; il secondo parte dalla volontà di cominciare a far capire alle persone del territorio che si può vivere in un luogo, svolgendo attività economiche, senza per forza andare in contrasto con la conservazione della natura”.

Decisivo l’apporto alle due giornate di Torrebruna di G.I.R.O.S. Sezione Abruzzo, con la partecipazione all’iniziativa anche del presidente nazionale del gruppo stesso, Mauro Biagioli. “Da qualche anno stiamo cercando di sensibilizzare tutto il territorio alla tutela dell’ambiente –ha sottolineato Daniele Berardi, socio della sezione abruzzese di G.I.R.O.S.- siamo un gruppo molto attivo a livello regionale, organizziamo uscite costanti per il censimento delle specie sul territorio, e proprio durante una di queste uscite a Torrebruna incontrammo il sindaco del Comune nel chietino, Angela Cristina Lella, che subito si è appassionato all’argomento ed ha appoggiato l’idea di creare un evento dedicato alle orchidee dei monti Frentani. Per questo motivo abbiamo deciso di farlo proprio a Torrebruna, che si è messo in moto sia attraverso la sua amministrazione comunale che con le associazioni territoriali”.

Nella giornata di sabato 14 maggio si svolgerà il Corso base per il riconoscimento delle orchidee selvatiche in cui avranno il ruolo di docenti il botanico del Parco Nazionale della Maiella, Giampiero Ciaschetti e i soci di G.I.R.O.S. sezione Abruzzo, Daniele Berardi e Antonio Pica, oltre al già nominato Alessio Massari. Il workshop di approfondimento sarà invece tenuto dal presidente Nazionale di G.I.R.O.S. Mauro Biagioli e al botanico ed autore scientifico Aurelio Manzi.

Il giorno successivo si terrà il convegno dal titolo La Conservazione come strumento di valorizzazione del territorio dove saranno invitati tutti gli enti territoriali, a partire dai Sindaci della zona, e gli altri enti ed associazioni di categoria portatori di interesse come  C.I.A., Coldiretti e Carabinieri Forestali, sicuramente interessati a vario titolo a questa tematica.

Si presenteranno casi di studio virtuosi, best practice per la gestione del territorio che conciliano la conservazione della natura con le attività economiche svolte da privati come agricoltura e pastorizia oltre che la gestione del verde pubblico. Sarà anche l’occasione di parlare della conservazione della natura come strumento di attrazione per veicolare turisti sul territorio.

“Ho spinto molto affinché questa due giorni fosse fatta sui Monti Frentani perché è un territorio poco conosciuto ma possiede degli enormi valori dal punto di vista naturistico e culturale. Mi piacerebbe che tutto ciò invece emergesse e fosse valorizzato a pieno” ha dichiarato Massari. Ma perché oggi è importante parlare di orchidee?

“Perché sensibilizzare le persone alla tutela dell’ambiente è fondamentale – ha risposto Berardi – Non molti sanno che le orchidee spontanee che ci sono in Italia sono belle quanto quelle tropicali vendute dai fiorai; quindi, facendo ammirare alle persone la flora autoctona tramite questo evento diamo maggiore consapevolezza alle persone del valore del territorio in cui viviamo, che va gestito correttamente, conservato e tutelato. Dopo questa due giorni mi piacerebbe che chi parteciperà all’evento che ci sarà a Torrebruna impari ad apprezzare le orchidee spontanee, e la flora autoctona del territorio”.

Le orchidee spontanee “sono un indicatore ambientale importantissimo perché vivono solo laddove l’ambiente è salubre, e perché sono una specie ombrello – ha puntualizzato Alessio Massari – Se noi conserviamo le orchidee, a ‘cascata’ lo facciamo anche con specie che visivamente sono meno belle, e meno facili da comprendere alla maggior parte delle persone, ma dall’enorme valore conservazionistico”.

Insomma, le giornate dei prossimi 13 e 14 maggio si preannunciano davvero un’occasione speciale per immergersi nella conoscenza floristica, culturale ed ambientale a tutto tondo.




TRE – il nuovo singolo del cantautore abruzzese Giuseppe Maria Bità

È uscito il nuovo singolo finalista e vincitore del Premio Speciale al Sanremo Festival della canzone Cristiana 2023

Tre affronta la tematica del matrimonio non secondo il mondo ma secondo la Verità. Ma di quale verità parla il cantautore? Chiediamolo a lui.

Giuseppe Maria Bità: “Il matrimonio è un Sacramento, il sigillo di Dio sugli sposi e da quel momento non si è più in due ma in tre: lo Sposo, la Sposa e Dio. Ai giorni nostri esistono vari modi per stare insieme: la convivenza è ad esempio una forma d’amore tra le due persone che può tuttavia finire in qualsiasi momento con conseguenze solo ed esclusivamente umane, ma è soltanto nel matrimonio che viene stretto un patto a Tre, e questo patto è indissolubile. Credo che molte persone mi guardino storto quando dico queste cose, perché ormai la moda è quella di stare insieme ad una persona fino a quando quella persona ci fa stare bene, fino a quando ci appaga e soddisfa i nostri bisogni. Ma questo è amare l’altro o amore per sé stessi? Perchè in teoria chi ama dona…anche se non riceve. Il matrimonio come raccontato nella canzone è un patto indissolubile tra lo Sposo, la Sposa e Dio, capace di durare se Dio non viene messo da parte, davvero per sempre. Questa canzone rompe gli schemi e sono sicuro che ascoltandola….più di una persona comincerà ad interrogarsi sulla propria vita”.




SAN PIO DA PIETRELCINA, san Giovanni Paolo II e il segreto della Madonna di Fatima

Un libro di Don Marcello Stanzione e Francesco Guarino. Recensione di Franco Massimo

Gli autori in questo nuovo lavoro, San Pio da Pietrelcina, san Giovanni Paolo II e il segreto della Madonna di Fatima, edito da Segno, presentano, con un linguaggio semplice e scorrevole, le due figure che hanno segnato il secolo scorso. Giovanni Paolo II e Padre Pio da Pietrelcina. Uno è stato il Grande Papa polacco che da poco ha lasciato la scena di questo mondo (2 aprile 2005), l’altro un umile frate cappuccino con impressi i segni della passione di nostro Signore nel corpo, morto molti anni prima del Papa Grande (23 settembre 1968).

Insieme hanno attraversato il XX secolo guidando e sorreggendo la Chiesa nel mare tempestoso di tanti pericoli. Le loro strade ad un certo punto si sono incrociate, e dall’incontro personale ne è nata una grande amicizia spirituale che li ha accompagnati fino alla soglia del Paradiso. Le loro strade hanno seguito percorsi diversi, eppure c’è stato qualcosa che li ha sempre uniti. Possiamo dire, se così si può dire, che il loro cammino sia stato tracciato ognuno pensando all’altro.

Una storia straordinaria, che non ha eguali nella Chiesa, è iniziata nel lontano 1948, a San Giovanni Rotondo, è si è dipanata per tutto il Novecento. È la storia di un incontro tra due uomini straordinari: Padre Pio da Pietrelcina e don Karol Wojtyla, divento.

Da quel primo e storico incontro, tra il giovane prete polacco e il mistico frate, nascerà una intensa amicizia mistica che porterà il prete polacco a recarsi altre due volte a San Giovanni Rotondo per rendere omaggio e, soprattutto, a pregare sulla tomba del frate amico. L’intesa spirituale tra i due nascerà proprio da questo primo incontro personale. Nascerà tra di loro una comunione spirituale che, come dicevamo sopra, li accompagnerà fino alle soglie del Paradiso dove sappiamo essere avvenuto il secondo incontro personale tra di loro. Dove, una volta vicini, sicuramente Padre Pio avrà ringraziato il Papa “Grande” per averlo voluto a tutti i costi scrivere nell’albo dei santi della Chiesa.

In questa storia straordinaria si inserisce la Madonna che a Fatima fece la sua apparizione a tre pastorelli invitandoli a pregare e a far pregare per l’umanità. Il 13 maggio 1917 la Vergine apparve per la prima volta in Portogallo, in un villaggio sperduto sugli altipiani dell’Estremadura a tre pastorelli, Lucia Dos Santos e Francesco e Giacinta Marto, chiedendo penitenza e conversione. Pio XII nel 1942 consacrò il mondo al Cuore Immacolato di Maria mentre Giovanni Paolo II attribuì alla Vergine di Fatima l’intercessione per essersi salvato dall’attentato del 13 maggio 1981 in piazza San Pietro.

Il santuario mariano di Fatima è uno dei luoghi più venerati dai fedeli cattolici e in questo luogo, sacro per l’apparizione di Maria, papa Giovanni Paolo II volle recarsi di nuovo il 13 maggio 2000, per procedere alla beatificazione dei fratelli Marto. Al termine della celebrazione, il cardinale Segretario di Stato, Angelo Sodano, diede lettura della comunicazione in lingua portoghese, sul terzo segreto di Fatima; ed appena un mese dopo, il 26 giugno 2000, il Papa ne autorizzò la divulgazione pubblica da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede, accompagnata da opportuno commento teologico del Prefetto, cardinale Joseph Ratzinger.

Ecco uno stralcio: «La parola chiave di questo Segreto, è il triplice grido: “Penitenza, Penitenza, Penitenza!… A suor Lucia appariva sempre più chiaramente come lo scopo di tutte quante le apparizioni sia stato quello di far crescere sempre più nella fede, nella speranza e nella carità – tutto il resto intendeva portare solo a questo….”».




ENNEAGRAMMA. Scopri le tue luci e le tue ombre

Un libro di Don Marcello Stanzione. Recensione DI Annamaria Maraffa

1° maggio 2023

È fresco di stampa il libro Enneagramma. Scopri le tue luci e le tue ombre, di Don Marcello Stanzione, edito da Mimep-Docete.

Sul frontone del tempio di Apollo a Delfi vi era scritta la massima: “Conosci te stesso”. La via per la conoscenza di sé stessi è anche per il mistico cattolico Taulero, il ritornare dentro di sé, per tendere al fondo della propria anima. Tuttavia, le persone rinunciano volentieri a questa esplorazione, dato che in un primo momento la conoscenza di sé stessi è dolorosa, perché si scoprono spietatamente l’oscurità e la cattiveria, la viltà e la falsità che giacciono nascoste dentro di noi. Per Taulero, una caratteristica dei falsi amici di Dio è quella di condannare gli altri, ma non se stessi. I veri amici di Dio, al contrario, non condannano nessuno se non se stessi.

Per Taulero, un segno che lo Spirito Santo opera nell’uomo è quando questi comincia a conoscere sé stesso.

Noi pensiamo che le persone si debbano proteggere dagli sconvolgimenti della mezza età. Al contrario, Taulero vede in ciò l’opera dello Spirito Santo. Dobbiamo lasciarci scuotere dallo Spirito di Dio, per poter penetrare nel fondo di noi stessi, per giungere al nostro vero essere. Dobbiamo lasciare tranquillamente che cada sopra di noi la torre del nostro autocompiacimento e della nostra autogiustificazione, ed affidarci completamente all’opera che Dio compie in noi in queste traversie della vita.

Egli descrive come l’uomo debba osservare ed esaminare attentamente il proprio agire e le proprie omissioni, i pensieri ed i desideri preferiti, e specialmente le debolezze della propria natura. Dobbiamo interrogarci continuamente su quali siano i motivi ultimi del nostro agire, se cioè mettiamo al centro noi stessi o Dio. Dobbiamo esaminarci se siamo attaccati alle cose esteriori, al nostro successo, ai ruoli che ricopriamo, al nostro ufficio o professione, alle nostre proprietà, alle forme della nostra devozione, alla fama.

L’enneagramma costituisce una particolare tipologia caratteriale della personalità molto antica che permette di conoscere sé stessi e gli altri. L’enneagramma che si basa su nove tipologie di base e di ventisette sottotipi, oggi è stata riscoperta e apprezzata anche dagli specialisti di psicologia che l’hanno applicata al manuale dei disturbi della personalità e dagli studiosi del carattere specialmente in Nord e Sud America, in Francia e in Germania. Le sue radici affondano sia nella saggezza dei primi Padri cristiani del deserto sia nella sapienza orientale dei Sufi islamici. L’enneagramma è una sorta di specchio, tramite il quale guardare dentro di sé, per andare alla ricerca dei nove volti dell’anima. Si tratta semplicemente di una mappa, di uno strumento utile per rappresentare quel particolare territorio, che è l’individuo. È fondamentalmente uno strumento di lavoro in vista del cambiamento personale. Esso punta a quel tipo di conversione cui fa riferimento l’apostolo Paolo, là dove egli insegna che “la mente è cambiata e l’intera esistenza è trasformata”. Secondo la teoria dell’enneagramma e l’insegnamento di Paolo, noi abbiamo un “sé redento” e un “sé irredento”. Il sé irredento è formato e condizionato dalle esperienze della vita.

Col tempo ci identifichiamo col sé irredento e col corpo materiale. Al termine della fanciullezza siamo a tal punto identificati con il sé irredento e non con il corpo, che il sé redento ci è completamente sconosciuto. Normalmente non ci rendiamo conto della sua esistenza. Eppure, esso c’è, eccome! Appena sotto la superficie, appena al di là della confusione e del frastuono della personalità, appena dietro le preoccupazioni per il corpo fisico, vi è un sé interiore, più profondo e più autentico che sperimentiamo, benché solo saltuariamente, come pace, presenza, essenza. Secondo l’apostolo Paolo e secondo pure la teoria dell’enneagramma, è possibile – quantunque raro per noi – arrivare a sperimentare regolarmente ed anche in modo duraturo questo sé redento. Lo possiamo fare attraverso la purificazione del sé irredento, attraverso la separazione della nostra identità dai pensieri e dai condizionamenti della personalità, consentendole di unirsi con il sé redento.

Il primo passo in questo processo consiste nell’identificare il nostro tipo di personalità, che è l’aspetto più rozzo e coercitivo del nostro condizionamento. Il nostro tipo di personalità si basa sulla scelta inconscia di una delle nove passioni del cuore (i setti vizi capitali – ira, invidia, superbia, lussuria, avarizia, gola e accidia – più l’autoinganno e la paura). Grazie all’identificazione e all’osservazione del nostro tipo di personalità noi riusciamo a separarci un poco da essa (l’osservazione consente la separazione). Il passo successivo in questo processo consiste nell’acquietarla e separarla dalle nove passioni del cuore, che costituiscono il centro del sé irredento. Una volta che le passioni sono acquietate, noi iniziamo a sperimentare l’essenza, il sé superiore, l’io vero.

Sempre secondo l’enneagramma e san Paolo, il sé irredento vede il mondo come se fosse riflesso da uno specchio distorto. E tale visione distorta, che comporta la (falsa) comprensione di un sé limitato e spesso alienato, alimenta le passioni del cuore. Nella misura in cui riusciamo a mettere a fuoco la visione distorta, iniziamo ad acquietare le passioni del cuore, cominciando a sperimentare momenti di vita a livello del sé redento e ad avere fugaci percezioni di conoscenza nascosta tipica della mente superiore.

La parte del sistema recepito dalla psicologia contemporanea e dai membri della Chiesa che lo utilizzano riguarda i nove tipi di personalità. La maggior parte dei libri e dei corsi sull’enneagramma si è focalizzata su questi nove tipi. E per la maggior parte degli studiosi di enneagramma c’è solo la presentazione dei nove tipi, che resta valida per sé stessa, con solo un cenno alla pratica un po’ esoterica della conversione.  Di fatto, il solo studio delle nove personalità può portare a formidabili trasformazioni della percezione e dell’essere. Lavorando sui nove tipi, perveniamo alla conoscenza di noi stessi e degli altri. Questa conoscenza migliora le nostre relazioni professionali, familiari e sociali e ci consente di vedere gli altri “così come loro si vedono”. Il libro di don Marcello Stanzione sull enneagramma edito dalla Mimep è quindi di grande utilità pratica per conoscere i propri e gli altrui punti di forza e di debolezza della personalità e lavorarci spiritualmente.




I DIAFRAMMA in concerto

A L’Aquila per la rassegna Univaq maggio selvaggio

L’Aquila, 30 aprile 2023. Mercoledì 3 maggio 2023, alle ore 21.00, all’Aquila, al Ridotto del Teatro Comunale, è in programma il secondo appuntamento di Maggio Selvaggio, anticipazione primaverile delle Attività culturali di ateneo, la tradizionale rassegna dedicata a cinema musica, teatro e letteratura che l’Università dell’Aquila organizza ogni anno tra ottobre e dicembre.

Ospiti della serata saranno i Diaframma, tra i più importanti gruppi della storia del rock italiano.

Sulla scena da oltre quarant’anni, con oltre trenta album all’attivo, la band fiorentina è guidata da Federico Fiumani, cantante, chitarrista e unico membro rimasto della formazione originale, da sempre perno e autore dei testi.

L’ingresso è gratuito.

Prima del concerto, alle ore 18.00, alla libreria Polarville (via Castello 49, L’Aquila), Federico Fiumani – intervistato da Mirko Lino, professore di Cinema, Fotografia e Televisione al dipartimento di Scienze Umane di UnivAQ – ripercorrerà, davanti a fan e appassionati, le fasi salienti della propria carriera e di quella dei Diaframma: da Siberia, il disco che, come ha scritto il critico e giornalista musicale Federico Guglielmi, “ha inventato, in Italia, il rock d’autore, definendolo e affermandolo come stile musicale nel senso moderno del termine”, al recente Ora, album di inediti pubblicato nel 2022. Una storia vissuta sempre all’insegna dell’integrità e della coerenza artistica, fondamentale per capire cos’è stato il rock indipendente italiano.

Biografia

I Diaframma nascono a Firenze nel 1981 su impulso di Federico Fiumani e del cantante Nicola Vannini, che sarà sostituito nel 1984 da Miro Sassolini. Esponenti principali della fervente scena underground fiorentina, la stessa da cui verranno fuori anche gruppi come Litfiba, Neon, Pankow e Moda, i Diaframma esordiscono a livello discografico nel 1984 con l’epocale Siberia, album fondamentale della new wave italiana, contraddistinto da atmosfere e suoni dark e testi improntati al simbolismo e all’introspezione. Nel 1986 esce 3 volte lacrime, che prosegue nel solco scavato dall’esordio. Nel 1988 lascia anche Sassolini.

Fiumani, fino a quel momento chitarrista e autore dei testi, inizia a proporsi anche nelle vesti di cantante, diventando leader incontrastato e plenipotenziario del gruppo. Dopo una breve parentese major con la Ricordi (che pubblica nel ’90 In perfetta solitudine), il cantautore fiorentino torna al mondo indie, firmando anche un album a suo nome (Confidenziale del ’94, testimonianza di un tour acustico). Negli anni successivi, Fiumani continuerà a pubblicare sia come solista che sotto la sigla Diaframma, alternando, alle nuove uscite, materiale d’archivio, live, ristampe, raccolte di inediti e rarità (Albori 1979-1983, Sassolini sul fondo del fiume, Canzoni perdute).

Nel 2008 arriva nei negozi Il dono, compilation tributo del rock italiano con canzoni dei Diaframma reinterpretate da Marlene Kuntz, Tre Allegri Ragazzi Morti, The Niro. Nel 2009 è invece la volta di Difficile da trovare, a cui segue una lunga serie di concerti. A due anni di distanza esce Live 09-04-2011, primo disco dal vivo dei Diaframma dopo trent’anni di carriera, registrato a Firenze in una data appositamente pensata per la realizzazione dell’album. Nel 2012 viene pubblicato Niente di serio, seguìto, nel 2013, da una ristampa deluxe di Siberia, contenente anche brani registrati dal vivo del 1985, e da Preso nel vortice. A seguito dell’inserimento di Siberia nella classifica dei 100 dischi italiani più belli di sempre secondo la rivista Rolling Stone Italia, la band decide, nel 2016, di registrare nuovamente il disco chiamandolo “Reloaded”. Sempre guidati da Fiumani, che nel frattempo dà alle stampe anche libri di racconti, memorie e poesie, i Diaframma realizzano, nel 2018, L’abisso e, nel 2022, Ora, ventiduesimo capitolo di una carriera che si annuncia ancora molto lunga.




ARTINVITA, il Festival Internazionale degli Abruzzi

Ecco il programma fino al 7 maggio

Orsogna, 30 aprile 2023. Si prosegue, entrando nel vivo, con la sesta edizione di Artinvita, il Festival Internazionale degli Abruzzi che si protrarrà fino al 14 maggio: per il Direttore artistico Marco Cicolini dell’Associazione abruzzese Insensi, e per il Théâtre de Léthé à Paris – Collectif 2 plus, con la direttrice artistica Amahì Camilla Saraceni, la partenza ha dato grandi soddisfazioni e si va avanti senza sosta con il programma previsto.

Da domani 1° maggio fino alla conclusione del Festival, sarà visitabile “LA DIMENSIONE NASCOSTA”; l’inaugurazione dell’installazione di Ada Tanquerel, Franck Jamin, Eloise Vereecken e Giulia Pompilj, Alessandro Di Tizio e Laura Colagreco, ci sarà alle ore 19.00 presso Zooart di Ortona (Ch).

Il 3 maggio alle ore 21.00  (con replica scolastica il 4 maggio alle ore 10.30) è la volta del debutto di danza/video di Sara Sicuro con “TUTTA LA MATERIA DEL MONDO 1.2” presso lo Spazio Matta di Pescara.

Il 4 maggio alle ore 19.00 ci sarà l’inaugurazione dell’installazione del progetto vincitore del grand tour “IBRIDO – Fosso S.Anna: inspirazione di un territorio in armonia” di Baptise Anne, sarà visitabile presso il Castello di Semivicoli a Casacanditella (Ch) fino al 14 maggio.

Venerdì 5 maggio alle ore 21.00 (con replica scolastica alle ore 10.30) l’appuntamento è con la danza e “PODE SER, C’EST TOI QU’ON ADORE, SE FAIRE LA BELLE” di Leila Ka presso il Teatro Comunale C. De Nardis di Orsogna.

Sabato 6 maggio alle ore 21.00 (con replica scolastica alle ore10.30)  è la volta del teatro – documentario di Paola Di Mitri con “VITA AMORE MORTE E RIVOLUZIONE” presso l’Auditorium Santa Maria da Piedi di Crecchio (Ch); stessa location per l’appuntamento con il teatro di “DIARIO DI UN DOLORE” di e con Francesco Alberici e con Astrid Casali previsto per domenica 7 maggio alle ore 19.00.

Artinvita, sesta edizione, che si terrà dal 27 aprile al 14 maggio, è un Festival Multidisciplinare supportato dal Ministero della Cultura (MIC) attraverso il Fondo Unico dello Spettacolo (FUS), dal Consiglio Regionale d’Abruzzo e dall’Institut Francais. Presenta i seguenti patrocini: Ambassade de France en Italie, Ambasciata Argentina, Buenos Aires Ciudad, Comune di Guardiagrele, Comune di Orsogna, Comune di Arielli, Comune di Crecchio, Comune di Ortona.

ORARI DI APERTURA AL PUBBLICO

dal 1° marzo al 15 maggio

lunedì 10:00 – 12:00;

mercoledì e venerdì 16.00 – 18:00;

A partire da 1 ora prima dello spettacolo.




PROMOZIONE della città di Teramo

Tra bellezze e Virtù per una raccolta fondi

Teramo, 30 aprile 2023. È stata un’iniziativa di grande partecipazione e coinvolgimento quella promossa dai Lions della Zona A Circ. V con il presidente Giuseppina Lolli e che ha abbinato la promozione del territorio e delle tipicità di Teramo alla solidarietà, con la raccolta di fondi in favore della Lions Club International Foundation Fondo Soccorsi per Calamità.

L’iniziativa si è svolta a Teramo lo scorso 25 aprile -aspettando il primo maggio – e ha visto l’organizzazione del Lions Club di Teramo, Isola del Gran Sasso Valle Siciliana, Giulianova, Roseto degli Abruzzi Valle del Vomano, Atri Terre del Cerrano, Val Vibrata e la partecipazione di numerosi Lions Club d’Abruzzo, Marche e Molise. La giornata è iniziata con una visita guidata tra le bellezze e il patrimonio culturale della città di Teramo e si è conclusa con un gustoso assaggio del piatto tipico del Capoluogo, le Virtù.

Le ricette delle Virtù sono di due soci Manola Di Pasquale del Lions Club Teramo, e Claudio D’Archivio del Lions Club Isola del Gran Sasso Valle Siciliana con il prezioso contributo della chef Gilda: ciascuno ha utilizzato le ricette ereditate in famiglia, mettendo in luce il valore delle tradizioni locali.

 Nel corso dell’iniziativa vi è stato l’intervento dell’antropologa Alessandra Gasparroni su Le Virtù: tradizione e leggenda, il magico nel piatto e alla socia Manola Di Pasquale è stato conferito l’attestato di merito New Voices Award 2023 del Distretto Lions 108 A con la seguente motivazione: “Per il costante contributo e con instancabile dedizione a servizio del prossimo e per gli straordinari risultati ottenuti”.

Un evento assolutamente da ripetere, come momento di solidarietà, condivisione e promozione del nostro territorio. Lions Club Teramo




PREMIO GXC – Giovani per la Ceramica

Edizione Next Generation

Roseto degli Abruzzi, 30 aprile 2023. Con la pubblicazione del bando, torna il premio GXC – Giovani per la Ceramica, che quest’anno, in via straordinaria, sarà riservato agli under 20 (studenti o neodiplomati delle istituzioni scolastiche d’arte italiane e straniere) e si terrà, il prossimo 27 luglio, nell’ambito della più articolata manifestazione Art In Act 010 a Villa Paris di Roseto degli Abruzzi. Il termine ultimo per le candidature è fissato per le ore 14:00 del prossimo 31 maggio, così come tutte le modalità di partecipazione sono reperibili sul sito www.fondazionecingoli.com.

Il premio ha la finalità di promuovere l’Arte della ceramica e della terracotta, sia nelle sue espressioni legate alla tradizione storica, sia nelle forme più innovative e sperimentali. Il Concorso è organizzato dalla Fondazione Cingoli di Roseto degli Abruzzi, con il sostegno della Fondazione Tercas, della CCIAA del Gran sasso d’Italia ed è patrocinato da: Presidenza del Consiglio dei ministri – Regione Abruzzo – Provincia di Teramo – Comune di Roseto degli Abruzzi – Comune di Castelli e MIC Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza.

Il concorso, a tema libero, come da tradizione, prevede l’assegnazione di tre premi, l’allestimento di un’importante esposizione collettiva a Villa Paris di Roseto degli Abruzzi, e la pubblicazione delle opere selezionate in un catalogo. Di particolare pregio la composizione della giuria che sarà presieduta dal gallerista, curatore e critico d’arte di fama internazionale, Jean Blanchaert e vedrà la partecipazione di Claudia Casali, direttrice del Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, Carla Marotta, già dirigente scolastico del Liceo Artistico F. A. Grue di Castelli, Linda Kniffitz, archeologa e storica dell’arte, Maria Lucrezia Di Bonaventura, in rappresentanza della Fondazione Cingoli, Tiziana Di Sante (o suo delegato), in rappresentanza della Fondazione Tercas, Antonella Ballone (o suo delegato), in rappresentanza della CCIAA del Gran sasso. La giuria selezionerà un massimo di 50 opere finaliste, che saranno tutte esposte nella mostra di Villa Paris e tra queste sceglierà le tre opere vincitrici.

I premi in denaro, del valore di cinquecento euro, saranno rispettivamente assegnati, all’opera dal concept maggiormente innovativo, intitolato alla memoria di Giancarlo Sciannella, Premio Serafino Mattucci all’opera ritenuta maggiormente aderente all’identità della ceramica di Castelli, mentre per il lavoro che si caratterizzerà per l’utilizzo di nuove tecniche e l’impiego di eventuali nuove tecnologie sarà assegnato il riconoscimento della CCIAA del Gran Sasso d’Italia.




IL COLIBRÌ CHIUDE LA STAGIONE con Romeo e Giulietta sabato 29 al Flaiano

Venerdì 28 Flashmob alla Nave di Cascella

Pescara, 28 aprile 2023. Sabato 29 aprile presso l’Auditorium Flaiano di Pescara andrà in scena una delle storie d’amore più celebri al mondo, quella di Romeo e Giulietta. Il Colibrì Ensemble Orchestra da Camera di Pescara propone per la chiusura della stagione 22-23 uno spettacolo inedito a cura di Andrea Gallo, direttore artistico e fondatore dell’orchestra e Franco Mannella, attore e doppiatore.

In programma tre nomi che hanno fatto la storia della letteratura e della musica: Shakespeare, Tchaikovsky, Prokofiev.

Toccherà prima alla musica raccontare la vicenda attraverso la meravigliosa Ouverture di Tchaikovsky. Quindi sarà la volta del teatro che si alternerà con la musica in un dialogo perfetto. Le parole si faranno suono e dal suono nasceranno le parole. I versi di Shakespeare, nella loro forma originale, daranno il ritmo alle scene della musica di Prokofiev in grado di portare all’apice emotivo quanto la poesia esprime. L’orchestra sarà protagonista e al tempo stesso scena, così come i personaggi che si muoveranno attraverso le sezioni e i timbri della partitura. Uno spettacolo che si annuncia davvero coinvolgente.

Insieme al Colibrì saranno in scena due attori di prim’ordine: Chiara Colizzi, voce di Nicole Kidman, Emily Watson, Uma Thurman, Kate Winslet, doppiatrice di fama internazionale e Franco Mannella, voce di Roger l’alieno nella serie televisiva animata “American Dad” e di Otto ne “I Simpson”, anche lui doppiatore, attore e regista.

“Per la prima volta ci presenteremo sul palcoscenico in settanta elementi – spiega il direttore artistico Andrea Gallo -. Sarà una produzione particolarmente importante per l’orchestra che chiude il decimo cartellone e un percorso intenso portato avanti in ormai quasi dieci anni di attività”.

Il giorno precedente (venerdì 28 aprile) l’orchestra al gran completo scenderà per le strade della città con un Flashmob, alle ore 18.30 alla Nave di Cascella omaggiando i passanti con la musica del Bolero di Ravel.

Uno spettacolo che chiude una stagione ricca di successi per l’orchestra pescarese che ha visto crescere costantemente il pubblico e i suoi abbonati, come testimoniato da diversi concerti quest’anno andati sold out.

“L’orchestra ha avuto modo di ampliare notevolmente la sua attività sul territorio regionale con concerti nei cartelloni di alcune tra le più autorevoli stagioni concertistiche – spiega la presidente Gina Barlafante -. Siamo stati due volte a Teramo nel cartellone de La Riccitelli, a L’Aquila nella Paper Concert Hall del Conservatorio, a Sulmona nel Teatro Maria Caniglia. ad Avezzano nella stagione del Teatro dei Marsi”.

Proprio in quest’ultimo teatro andrà in scena la replica di Romeo e Giulietta domenica 30 aprile, alle 21.

Ed è già iniziata la nuova campagna abbonamenti per la stagione 2023-2024 con la consueta promozione dell’Abbonamento al buio che permette di risparmiare sul costo dell’abbonamento standard.




IL RECITAL di Maria Gabriella Castiglione

Sabato 29 Aprile 2023 ore 21Chiesa di San Rocco

Roccamontepiano, 28 aprile 2023. Recital della pianista Maria Gabriella Castiglione – Concerto Solo Piano. Ascolteremo un percorso musicale intenso, suggestivo e singolare come lei sa fare da anni coinvolgendo spettatori di tutte le età, interpretando musiche di autori classici come Bach, Chopin, Rachmaninov ai moderni come Piazzolla, Sakamoto, Glass, Nyman ,Hisaishi, Tiersen, con una intensità che rapisce l’anima ed il cuore.

Tecnicamente Maria Gabriella , dotata di poliedricità e forza, ma intimamente di rara commozione , quasi a voler conoscere ogni singolo spettatore, percorrendo , attraverso le note vibranti, il cuore di ognuno. Lei si autodefinisce Artista Indipendente perche fuori da tutte le convenzioni, dalla politica, dai sistemi, ma guidata da uno spirito ribelle ma austero, severo ma anarchico, libera da tutto e tutti. La sua solitudine interiore l’ha sempre portata a crescere nello studio per cercare di evolversi lontana dalle mode di ogni genere, le sue  contraddizioni indicano lo spirito artistico che la contraddistingue da sempre, cavalcando centinaia di palchi da tantissimi anni.

 Direttore artistico del festival Musicarte nel Parco a Pescara da 25 anni, insegnante infallibile amata dai suoi allievi, riesce a captare ogni momento in ogni nota, seppur di autori di epoche
diverse, ma legati magistralmente da un filo sottile che, solo al termine del concerto lo spettatore sa cogliere, direi un pugno nello stomaco.

Maria Gabriella Castiglione, pluripremiata anche dalla presidenza della repubblica, si esprime anche attraverso la pittura e scrittura, e come lei dice, sceglie l’arte come sopravvivenza e modus vivendi in un mondo ormai disumanizzato in cui molti tradiscono anche mentendo a se stessi ma la musica è l’unica via per non mentire e ritornare ad amare, perche’ coinvolge tutti i sensi , la mente e l’evoluzione culturale e umanistica in cui tutti ne abbiamo bisogno. Penso che chi ha modo di conoscerla ed ascoltarla non puo’ dimenticarla mai. È lei: Maria Gabriella Castiglione.

Renato Caldarale




COSA CI SALVA DA UN TERREMOTO? In cammino, nelle Terre Mutate, in cerca di una risposta

Il secondo libro della collana Deviazioni. Un percorso di ricerca, interrogativi, dubbi. Una collana “fuori rotta”. Prefazione di Francesco Senatore (Consigliere Nazionale FederTrek – Referente Cammini e Sentieri)

Dal 2009 al 2017 una serie di eventi sismici ha segnato il centro Italia modificandone la storia, il territorio, la vita degli abitanti. Alberto Abbà si cimenta nel racconto di quei luoghi colpiti dal terremoto con un nuovo libro, pubblicato dalle Edizioni Il Lupo (collana “Deviazioni”), che va oltre il concetto di una guida tradizionale, seguendo un itinerario personale compiuto a piedi, da Fabriano a L’Aquila lungo il tragitto delle “Terre Mutate”. Inciampando in cicatrici ma cogliendo anche una fioritura di rinascita, l’autore incontra persone, si interroga, si arresta per conoscere da vicino un’umanità ferita, ma di una profonda bellezza interiore che descrive l’impegno e la fatica compiute in questi anni per cercare di recuperare parte di una vita perduta.

Cosa ci salva da un terremoto? Titolo del libro in uscita il 27 aprile, è quanto Alberto si chiede indagando sulle ferite di chi lo ha subito ed è al contempo la domanda che rivolge anche a chi non ha mai sentito tremare la terra. Un libro di speranza, costruito sui sogni di chi è riuscito a risollevarsi dopo una simile tragedia.

La Collana Deviazioni raccoglie scritti di persone che in varie forme accettano l’invito e la sfida a cimentarsi non con una guida tradizionale, di escursionismo, alpinismo, bici; ma con la voglia di scovare e capire cosa c’è dietro l’angolo per inventarsi una narrazione o una favola che sia anche “altro”…

Tutto quello che avreste voluto sapere sull’escursionismo… ma nessuno vi ha mai detto – (arricchito dai disegni di Marcello Morisani) e Cosa ci salva da un terremoto? – In cammino nelle Terre Mutate in cerca di una risposta (il viaggio a piedi di Alberto Abbà nell’Italia centrale profondamente mutata dagli eventi sismici).

Alberto Abbà, piemontese, della zona delle Valli di Cuneo. La carta d’identità certifica la nascita in un tiepido maggio del 1976. Diplomato in una scuola tecnica, laureato in Economia con l’interesse per il marketing e la comunicazione.

Attualmente lavora nel settore non profit (nella raccolta fondi), dopo anni passati in azienda. Appassionato di sport, il tennis tavolo (più musicalmente detto ping-pong) dall’età di 9 anni, la corsa dove e quando capita, la montagna in tutte le stagioni, con il sole, con la neve e con tutto quello che arriva.

Il suo motto è “arrivare a piedi ogni volta che si può”, da lì la passione per lo zaino in spalla e per i cammini, più o meno tracciati. Gli piace ascoltare storie e quando possibile provare a raccontarle. Leggere libri di carta e condividere pensieri, meglio se accompagnati da un buon bicchiere di vino o da un digestivo fatto in casa.

Mangiare bene, dormire poco, sorridere il giusto. La musica dei cantautori e un silenzio che non guasta. La magia del bosco e la scelta delle parole. Dal 2008 collabora con il “Corriere di Saluzzo” (settimanale locale) attraverso una rubrica di liberi pensieri dal nome che ne spiega il senso: “Fermo Immagine”.

Un quaderno sempre a portata di mano, da sporcare all’occorrenza con l’inchiostro di quegli oggetti retrò chiamati penne o biro. Anche questo piccolo libro è nato così: sarà il primo di una serie o l’ultimo? Lo scopriremo solo leggendo…




DUNE. Carla Cerbaso & Francesco Iacovetti

Vernissage della mostra d’arte Sabato 29 aprile 2023, ore 17:30. Maison des Arts | Fondazione Pescarabruzzo

Pescara, 27 aprile 2023. Sabato 29 aprile, alle ore 17:30 presso la Maison des Arts della Fondazione Pescarabruzzo, si terrà il vernissage della mostra d’arte contemporanea DUNE di Carla Cerbaso & Francesco Iacovetti, un viaggio in un mondo dominato da figure geometriche, metafore, visioni oniriche, concetti matematici. La mostra d’arte sarà arricchita da interventi in 3D e in realtà aumentata. L’esposizione proseguirà fino al 28 maggio.

La Fondazione Pescarabruzzo è lieta di ospitare l’insolita mostra, all’interno della quale trovano spazio opere ispirate da un linguaggio onirico che nasce dall’inconscio e si concretizza tecnicamente attraverso l’immediatezza e la semplicità della penna a sfera, le cui potenzialità espressive vengono esplorate dagli autori con generosità e audacia e arricchite da essenziali e strategici interventi di colore.

L’esposizione propone una serie di opere che sono di per sé una sintesi tra varie posizioni estetiche. I due artisti considerano loro fonti di ispirazione pittori come Dalì, Magritte, De Chirico, Mirò ma soprattutto Escher e i suoi richiami alle strutture matematiche e ai giochi geometrici che aggirano la logica modificandola, per creare illusioni ottiche generatrici di una realtà altra.

La realtà aumentata è un valore aggiunto, consentendo di evidenziare dettagli e intenzioni abilmente celati e inseriti dagli artisti nella narrazione complessiva. Questo aspetto della mostra è curato dal Dipartimento di Design dell’ISIA di Pescara – Corso di Reverse Engineering, coordinato dalla Professoressa Stefania Agresta, attraverso un Olobox con virtualizzazione dell’opera scultorea “L’Abbraccio” e da Manuel Dominioni attraverso la creazione di filtri 3D delle opere “Dune” e “Concerto”.

Al vernissage, dopo i saluti istituzionali del Presidente della Fondazione Pescarabruzzo, Nicola Mattoscio, interverrà la critica d’arte, Maria Gabriella Ciaffarini. Saranno presenti gli autori: Carla Cerbaso e Francesco Iacovetti.

L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.

La mostra sarà visitabile dal mercoledì al venerdì, dalle 17:00 alle 20:00, il sabato dalle ore 16:00 alle 20:00 e la domenica dalle ore 10:30 alle 13:30 e dalle 16:00 alle 20:00.

Carla Cerbaso è un’artista poliedrica autodidatta, che ha trovato nella ricerca del proprio io un punto d’incontro tra l’essere e il raccontarsi attraverso le espressioni a lei più congeniali: pittura, scultura, poesia. Ha partecipato a numerose mostre d’arte in Italia, ottenendo riconoscimenti e premi.

Francesco Iacovetti, figlio d’arte, si afferma anch’egli come artista, sotto gli influssi dall’architettura, della psicologia e della metafisica. Svolge l’attività di architetto e insegna presso l’ISIA di Pescara corsi di “Stress Analysis” e di “Design del sistema prodotto”.




IL MAESTRO MIMMO SARCHIAPONE presenta le sue illustrazioni

La Terra Vergine di Gabriele d’Annunzio. Lunedì 1° maggio dalle ore 16 a Palazzo Colella all’interno degli appuntamenti per le celebrazioni della Madonna della Libera

Pratola Peligna, 27 aprile 2023. Si svolgerà lunedì 1° maggio alle ore 16 a Palazzo Colella di Pratola Peligna (Aq) la presentazione del libro “Figurine abruzzesi di Terra Vergine” con le illustrazioni del maestro incisore Mimmo Sarchiapone. L’evento, a cura della professoressa Eola Di Pillo, vedrà i saluti istituzionali del sindaco di Pratola Peligna Antonella Di Nino e l’assessore alla Cultura Adele Leonbruni.

L’opera fu scritta da Gabriele d’Annunzio nel 1882 ed è la prima raccolta di novelle che si ricordi del Vate. La raccolta doveva in realtà chiamarsi Figurine Abruzzesi in quanto il Vate pensava di poter rendere più bello il suo lavoro con le opere di Francesco Paolo Michetti ma il grande artista disse no; in realtà non si è mai capito il perché di tale rifiuto. Quindi da Figurine d’Abruzzo, il titolo fu Terra Vergine.

Mimmo Sarchiapone, pescarese e “orfano” di d’Annunzio, appassionandosi al mondo del Vate, decide in qualche modo di realizzare il sogno dell’illustre cittadino abruzzese, realizzando le illustrazioni delle novelle presenti dell’opera; da qui nasce il testo che Edizioni Mondo Nuovo ha deciso di editare nel luglio dello scorso anno.

Mimmo Sarchiapone dialogherà con la giornalista Francesca Di Giuseppe.

Dopo diverse presentazioni in giro per l’Abruzzo e non solo, il Comitato Festa Maria SS. Della Libera ha deciso di inserire il libro tra le presentazioni che si terrano lunedì a Palazzo Colella. Con l’artista, infatti, ci saranno anche Pietro Santilli con le letture di Poesie dedicate alla Madonna; Maurilio Di Giangregorio con I moti di Pratola Peligna e Luciano Giancola con Da Statùle a Goriano Sicoli il novantesimo miglio della via Claudia Valeria.




ARTINVITA, il Festival Internazionale degli Abruzzi

Domani il via. Il programma dei primi tre giorni di festival            

Orsogna, 26 aprile 2023. Domani, giovedì 27 aprile, si parte con la sesta edizione di Artinvita, il Festival Internazionale degli Abruzzi che si protrarrà fino al 14 maggio: per il Direttore artistico Marco Cicolini dell’Associazione abruzzese Insensi, e per il Théâtre de Léthé à Paris – Collectif 2 plus, con la direttrice artistica Amahì Camilla Saraceni, il taglio del nastro è alle ore 10.30 con l’installazione video inaugurale “CO(AI)XISTENCE” di Justine Emard presso la Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese, Guardiagrele (Ch) che sarà visitabile fino al’ultimo giorno del Festival.

Venerdì 28 aprile alle ore 21:00 è la volta della prima nazionale per danza e musica di “DIALOGUES AVEC SHAMS” di Matthieu Hocquemiller e Rana Gorgani presso l’Auditorium di Santa Maria da Piedi a Crecchio (Ch) mentre l’installazione inaugurale di SUPRAORGANISM di Justine Emard è prevista per lo stesso giorno di venerdì 28 aprile alle ore 22.30 nella splendida cornice offerta da dalla Chiesa di San Rocco ad Arielli (Ch) e sarà visitabile fino al 10 maggio.

Sabato 29 aprile alle ore 21.00  (con replica scolastica alle ore 10.30) per teatro e danza è la volta della prima nazionale di “APPELEZ-MOI MADAME” di Leila Gaudin coproduzione Artinvita che si terrà presso il Teatro Comunale De Nardis di Orsogna (Ch).

Artinvita, sesta edizione, che si terrà dal 27 aprile al 14 maggio, è un Festival Multidisciplinare supportato dal Ministero della Cultura (MIC) attraverso il Fondo Unico dello Spettacolo (FUS), dal Consiglio Regionale d’Abruzzo e dall’Institut Francais. Presenta i seguenti patrocini: Ambassade de France en Italie, Ambasciata Argentina, Buenos Aires Ciudad, Comune di Guardiagrele, Comune di Orsogna, Comune di Arielli, Comune di Crecchio, Comune di Ortona.

BIGLIETTERIA ATTIVA

I biglietti e gli abbonamenti sono acquistabili presso il Teatro Comunale di Orsogna (Piazza G. Mazzini 3, Orsogna) durante gli orari di apertura, e presso i punti vendita autorizzati Vivaticket, oppure online su https://www.vivaticket.com/it. Per assistenza contattare la biglietteria.

ORARI DI APERTURA AL PUBBLICO

dal 1° marzo al 15 maggio

lunedì 10:00 – 12:00;

mercoledì e venerdì 16.00 – 18:00;

A partire da 1 ora prima dello spettacolo.




CONVERSAZIONI SUL CINEMA alla Fondazione La Rocca di Pescara

Venerdì 28 Aprile ore 17:30a Fondazione La Rocca, presentazione del libro di Dante Marianacci

Pescara, 26 aprile 2023. L’evento è organizzato dalla Casa della poesia in Abruzzo – Gabriele d’Annunzio in collaborazione con la casa editrice Ianieri Edizioni e con il patrocinio della Fondazione La Rocca.

Insieme all’autore del libro, interverranno Antimo Amore (moderatore), Andrea Lombardinilo, Simone Gambacorta, Giampiero Consoli e Gerardo Di Cola. Porteranno i saluti il prefetto di Pescara Giancarlo Di Vincenzo, il sindaco di Pescara Carlo Masci, il sindaco di Ari Marcello Salerno, l’assessore alla cultura del Comune di Pescara Maria Rita Carota e il presidente della Fondazione La Rocca, Ottorino La Rocca.

Conversazioni sul cinema raccoglie, in ordine cronologico, (partendo dal 1980, da una intervista su Shakespeare con il celebre regista inglese David Giles, e arrivando al 2020, con un ricordo di Federico Fellini nel centenario della nascita), alcuni articoli e una trentina di interviste con personaggi del mondo del cinema, del teatro e della televisione (attori, registi, critici) e ci permette – come ha scritto Andrea Lombardinilo nella Prefazione – “di entrare nel laboratorio degli artisti, di scorgerne gli anditi più riposti e le fessure meno rischiarate dai riflettori, ma rappresentano un raffinato saggio di scrittura, in cui la comunicazione assume una connotazione colloquiale per destare l’immediato interesse del lettore…L’Alighieri si sentì rivelare da Giustiniano che il concento sonoro delle intelligenze celesti è il frutto di un’armonia corale: ‘Diverse note fanno dolci note’ (Paradiso VI, 123). Così l’incanto del cinema e del teatro è il frutto della convergenza di idee, intuizioni, abilità che il coro delle voci raccolte da Marianacci contribuisce a comprendere al di là delle approssimazioni interpretative della cronaca, così in voga al tempo della comunicazione liquida e visuale del nostro tempo.” E Giorgio Albertazzi, a proposito di Dante e dell’opera d’arte aggiunge: “L’opera d’arte è un oggetto come la realtà, è una cosa che si aggiunge alla natura. La Divina Commedia è come Le Alpi, il Caucaso, una cosa della natura che si può quindi vedere, cioè aggiunge alla natura qualcosa di vivente. E il compito del grande interprete è proprio quello di penetrare dentro questo oggetto vivente che è l’opera d’arte.” Lo stesso vale per i protagonisti di questo libro nei confronti del cinema, del teatro e della televisione.

Dante Marianacci, già dirigente dell’Area della promozione culturale del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, poeta, narratore, saggista e giornalista, ha pubblicato una quarantina di libri. Al cinema ha dedicato molte energie, organizzando, soprattutto in giro per il mondo, ma anche a Pescara, centinaia di incontri, convegni, rassegne, retrospettive, festival, come, a Budapest, il MittelCinemaFest – Festival centro europeo del cinema italiano, da lui fondato nel 2003 e giunto ormai alla sua XXI edizione. Questi, in ordine alfabetico, i personaggi che si incontrano in Conversazioni sul cinema: Alexander ADABAJAN, Giorgio ALBERTAZZI, Edmonda ALDINI, Suso CECCHI D’AMICO, Masolino D’AMICO, Bruno DE MARCHI, Roberto FAENZA, Federico FELLINI, István GAÁL, David GILES, Tonino GUERRA, Wilma LABATE, Anton Giulio MAJANO, Jiři MENZEL, Mario MONICELLI, Franco NERO, Giorgio PROSPERI, Gian Luigi RONDI, Francesco ROSI, Luciano SALCE, Maurizio SCAPARRO, Alberto SORDI, Grażyna SZAPOŁOWSKA, Omar SHARIF, Paolo TAVIANI, Ugo TOGNAZZI, Leopoldo TRIESTE, Carlo VERDONE.




RACCONTEME NU SOGNU Fresco di stampa il volume di Flavio Tursini

La presentazione si terrà lunedì 30 aprile alle ore 17 al Centro civico di Paganica

L’Aquila, 26 aprile 2023. È uscito da un paio di settimane il volume Racconteme nu sognu – Racconti e Poesie in dialetto Paganichese di Flavio Tursini, pubblicato a cura dell’Associazione culturale “La Riga di Mezzo” di Paganica.

Nella Prefazione, tra l’altro, si annota: “…Non finisce di sorprendere, Flavio Tursini, per il suo talento multiforme che lo fa spaziare dall’impegno civico e culturale alla sapienza gastronomica, dalla pittura alla musica, dalla narrativa alla poesia. In ciascuno di questi campi egli lascia, con discrezione e distinto tratto, la sua personale impronta. Lo fa particolarmente in questa seconda sua avventura editoriale, dopo la pubblicazione alcuni mesi fa d’una piccola ma intensa silloge poetica, con la pubblicazione di questo volumetto di racconti, aneddoti e liriche, pressoché interamente in dialetto. Il libro, arricchito dal magnifico apparato fotografico d’epoca a cura di Fernando Rossi, è uno spaccato di varia umanità, di antica saggezza popolare, di autentica cultura contadina…”.

Il libro sarà presentato a Paganica lunedì 30 aprile, alle ore 17:00, presso il Centro Civico, con gli interventi dei giornalisti e scrittori Mario Narducci, Goffredo Palmerini, Giustino Parisse, del ricercatore dell’Università di Roma Tor Vergata Alessio Rotellini e dello stesso autore Flavio Tursini. Qui di seguito, se può essere d’interesse, si riporta la Prefazione che apre il volume, che l’Autore dedica alla mamma Vincenzina.

Prefazione di  Goffredo Palmerini

“Nel cogliere il frutto della memoria si corre il rischio di sciuparne il fiore.” Joseph Conrad

Tutt’altro che questa affermazione, presente in un suo famoso romanzo d’appendice, farebbe oggi Conrad se leggesse questo libro di Flavio Tursini. Mentre chiedo perdono per l’arditezza di questo paradosso e per aver scomodato il grande scrittore inglese d‘origine polacca, nel meditare quella frase a me è venuto subito da pensare il contrario nell’accingermi a scrivere qualche modesta nota per questo bel libro di Flavio. Qui il frutto della memoria e dei ricordi è colto così bene che il fiore davvero non ha corso alcun rischio d’essere sciupato. Anzi!

Non finisce di sorprendermi, Flavio Tursini. Da un lato per il suo talento multiforme che lo fa spaziare dall’impegno civico e culturale alla sapienza gastronomica, dalla pittura alla musica, dalla narrativa alla poesia. In ciascuno di questi campi egli lascia, con discrezione e distinto tratto, la sua personale impronta. Lo fa particolarmente in questa seconda sua avventura editoriale, dopo la pubblicazione alcuni mesi fa d’una piccola ma intensa silloge poetica, con la pubblicazione di questo volumetto di racconti, aneddoti e liriche, pressoché interamente in dialetto.

Il libro, arricchito dal magnifico apparato fotografico d’epoca a cura dell’impareggiabile Fernando Rossi, è uno spaccato di varia umanità, di antica saggezza popolare, di autentica cultura contadina. Ma senza quel sussiego di chi intenda scrivere un saggio antropologico su un mondo che purtroppo si va pian piano perdendo – fatto di persone autentiche, ricche di sensibilità e di attenzioni reciproche – come quello che prima del terremoto del 2009 abitava il rione del Colle, con rapide pennellate d’autore Flavio riesce a farci vivere quella quotidianità raccontandoci storie, anche in versi, di vita ordinaria.

L’autore lo fa con ironia, con garbo, con intensità, attingendo ai ricordi, alla memoria collettiva, alle tradizioni. Direi anche al Genius loci. E lo fa attraverso personaggi veri, schietti, brillanti quasi o forse più di quelli della migliore tradizione del teatro dell’arte, che senza copione recitavano a soggetto la propria parte. Ma in questi casi, che Flavio narra così bene, la “parte” era la vita, non la rappresentazione teatrale.

Ora non vorrei entrare nel dettaglio, magari facendomi prendere dal piacere di citare qualcuno dei personaggi paganichesi che campeggiano in questo godibilissimo libro con le loro storie e le loro faccende. Ciascuno di voi potrà appagarsi, come è capitato a chi scrive, appena inizierà la lettura di questo volume, quando il desiderio di leggerlo tutto d’un fiato ti afferra, tanto è intrigante il richiamo della memoria.

Ancora un’annotazione. Con questo volume Flavio aggiunge un altro importante tassello a quelli che altri autori paganichesi da tempo vanno meritoriamente apprestando nella salvaguardia della memoria collettiva e nella ricostruzione del senso si comunità, quale parte significativa del patrimonio immateriale della nostra Paganica. Mi auguro, infine, che l’abbrivio (la spontapee) che da qualche tempo Flavio ha per la scrittura non l’abbandoni, cosicché egli presto ci dia altre perle di creatività narrativa, poetica, artistica, musicale e quant’altro il suo ingegno sa donare.




GIULIA DI ROCCO RICONFERMATA a Bruxelles

Giulia Di Rocco romnì italiana Abruzzese  sarà l’unica romnì  italiana a partecipare alla Romanì Week 2023  il 27 aprile dalle ore dalle 14:00 alle 16:00 nella Sala A3H1 dell’edificio Altiero Spinelli del Parlamento Europeo a Bruxelles.

Per la Di Rocco  è il secondo anno consecutivoche viene chiamata a rappresentare l’Italia,  dove  parlerà   dei bambini rom nell’evento Unlocking the Potential of Young Rom Children,  evento per informare e conoscere le esperienze dei bambini rom in tutta Europa tra cui l’Italia con la Di Rocco, sulla base di ricerche e storie, dopodiché l’attenzione si concentrerà su ciò che può essere fatto nei prossimi mesi.

La  Romanì Week 2023 che si svolgerà dal 24 al 27 aprile, è una serie di eventi  incentrati su come risolvere l’attuale situazione dei Rom in Europa e quali sono le prospettive per il futuro.

La Roma Week 2023 è ospitata dal Parlamento Europeo e dalla Commissione Europea e organizzata in collaborazione con la società civile rom e pro-rom.




IL POETA DELL’AMORE OVIDIO protagonista di Macchemito

Grazie a delle credenze popolari, la figura di Ovidio è diventata leggendaria, e se ne parla proprio nella puntata andata in onda ieri su Buongiorno Regione per Macchemito, il format a cura di Paolo Pacitti con riprese Rai di Sem Cipriani; come spiega lo scrittore abruzzese Peppe Millanta: “Ovidio nacque nel ’43 a.C. nella Valle Peligna, trasferitosi a Roma abbandonò la carriera forense per dedicarsi interamente alla letteratura divenendo così il poeta dell’amore per antonomasia”.

Un successo il suo, interrotto bruscamente poiché fu mandato in esilio nell’attuale Romania per una causa ignota ma probabilmente grave visto che morì in terra straniera senza essere perdonato dall’Imperatore: “la figura di Ovidio poeta e mago costituisce uno degli esempi più emblematici del fenomeno noto come evemerismo;  – spiega il Professore di Letteratura Latina, Francesco Berardi – il termine viene da Evemero di Paro filosofo del III sec. a.C. fu il primo a spiegare che gli dèi altro non sono che personaggi storici eccezionali a cui gli uomini hanno attribuito prerogative divine: la divinizzazione trae spunto dalla biografia del personaggio ed è per questo motivo che Ovidio cantore delle Metamorfosi e maestro del corteggiamento diventa un mago esperto di filtri d’amore”.

Con il tempo Ovidio, nell’immaginario del popolo diventa un mago e le sue capacità erano legate ai contenuti delle sue opere letterarie, infatti, era ritenuto capace di creare potenti filtri amorosi e di mutare l’aspetto agli altri e a sé stesso; a Sulmona sono molti i luoghi che lo vedono protagonista come la fontana di Fonte d’Amore dove il poeta, di ritorno da Roma si intratteneva con Corinna, la donna cantata nelle sue liriche. Mentre il tempio di Ercole Curino sarebbe stata la sua villa costruita con le arti magiche, e custodirebbe il suo tesoro che potrà essere trovato solo alla fine del mondo; ma forse Celestino V è riuscito a trovarlo ed a costruirci l’Abbadia di Santo Spirito a Morrone che stupisce per il suo splendore.

Alessandra Renzetti