NATALE a casa Lucariello
Venerdì 20 gennaio 2023. Teatro C. De Nardis Orsogna. Stagione Di Prosa 2022-23
Liberamente ispirato a “Natale in casa Cupiello” di Eduardo De Filippo. Regia Lilia Di Giangregorio
Produzione: Compagnia Teatrale “L’Aquilone” dell’anffas Onlus di Lanciano
Prosegue la stagione di prosa del Teatro Camillo De Nardis di Orsogna per la direzione artistica di Zenone Benedetto in collaborazione con il circuito regionale ACS e il Comune di Orsogna.
Venerdì’ 20 gennaio alle ore 21 ci sarà uno spettacolo di beneficenza.
I ragazzi e i volontari della compagnia teatrale “L’Aquilone” dell’Anffas Onlus di Lanciano porteranno in scena lo spettacolo “Natale a Casa Lucariello”, liberamente ispirato all’opera tragicomica di Eduardo De Filippo.
L’Anffas Onlus è un’Associazione Autonoma costituita da Soci Amici e Soci Ordinari, ossia familiari di persone portatrici di disabilità a livello psicomotorio, intellettivo e/o relazionale.
Tra i servizi offerti da questa Associazione vi è il centro diurno “L’Aquilone”, nato ventitré anni fa come Centro Socio – Educativo – Occupazionale (C.S.E.O.) per attività abilitanti e volte in particolar modo all’acquisizione dell’autonomia di vita e all’inserimento di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale.
Info & prevendita BIGLIETTI al numero di telefono 3286622979 e possibilità di acquisto la sera stessa dell’evento nel botteghino del teatro.
L’ORESTE. Quando i morti uccidono i vivi
Sabato 21 gennaio 2023. Teatro C. De Nardis Orsogna stagione di prosa 2022-23
Di Francesco Niccolini con Claudio Casadio voci Cecilia D’Amico, Andrea Paolotti, Giuseppe Marini e Andrea Monno
Regia Giuseppe Marini, illustrazioni Andrea Bruno, musiche originali Paolo Coletta, costumi Helga Williams, scenografia e animazioni Imaginarium Creative Studio, light design Michele Lavanga, tecnico video Marco Schiavoni, coproduzione Accademia Perduta/Romagna Teatri e Società per Attori in collaborazione con Lucca Comics & Games
Sabato 21 gennaio, alle ore 21.00, il quarto appuntamento con la stagione di prosa al Teatro Camillo De Nardis di Orsogna per la direzione artistica di Zenone Benedetto in collaborazione con il circuito regionale ACS e il Comune di Orsogna.
E’ di scena “ L’Oreste – Quando i morti uccidono i vivi”, un innovativo progetto di “Graphic NovelTeather”, nel quale il protagonista della vicenda interagisce con le figure e i mondi realizzati da Andrea Bruno, uno dei migliori illustratori italiani, creando un dialogo tra la prosa e le immagini.
Un esperimento originale e anche divertente, coprodotto da Accademia Perduta – Romagna Teatri e Società per Attori in collaborazione con Lucca Comics & Games.
Quello che a prima vista sembra un monologo intenso dato che c’è solo un attore in scena è in realtà un’interazione continua tra teatro e fumetto animato.
Oreste è un uomo che ha avuto una vita molto difficile.
Vive rinchiuso nel manicomio dell’Osservanza di Imola da trent’anni.
Abbandonato da bambino è passato da un orfanotrofio a un riformatorio, da un lavoretto a un oltraggio a un pubblico ufficiale e poi è finito in manicomio perché in Italia un tempo funzionava così.
La sua vita è costellata da eventi tragici e dolorosi: la morte della sorella prediletta, la partenza del padre per la guerra, la morte violenta della madre, che lo ha sempre rifiutato, fin da bambino, quando già soffriva di problemi psichici.
Eppure, Oreste è sempre allegro.
Canta, disegna, non dorme mai, scrive alla sua fidanzata conosciuta a un “festival per matti” nel manicomio di Maggiano a Lucca e parla sempre.
Parla con i dottori, con gli infermieri, con la sorella che viene a trovarlo e con Ermes, il suo compagno di stanza, uno schizofrenico convinto di essere un ufficiale aeronautico straniero, prigioniero in Italia.
Ma Ermes in realtà non esiste.
Oreste, per citare le parole dell’attore Claudio Casadio, “ è un personaggio che ha bisogno di essere amato.” Essere amato dalla sorella, dalla madre, dal padre che lui immagina essere andato sulla Luna.
Cerca costantemente l’amore e quando non lo troverà più capira’che la sua vita ormai è arrivata alla fine.