SPOLTORE NASCOSTA si aprono anche le porte del Convento

Domenica 6 agosto, e domenica 3 settembre grazie all’invito della famiglia Cerulli Irelli, anche le porte del Convento di San Panfilo fuori le Mura si aprono alla visita guidata dell’edizione 2023 di “Spoltore Nascosta”: in questa edizione speciale, i visitatori potranno scoprire il tesoro custodito nel Chiostro, gli affreschi delle ventisei lunette francescane, degustando i prodotti genuini del territorio.

Spoltore, 4 agosto 2023.Nell’atmosfera fiabesca dei giardini si concluderà la visita guidata che oltre alla visita classica del borgo di Spoltore e dunque, alla scoperta di luoghi chiusi e sotterranei, storie e personaggi, darà la possibilità di visitare in via del tutto eccezionale il Convento, il cui rosone è il simbolo ormai noto ai più del Festival dello Spoltore Ensemble che quest’anno festeggia i suoi 41 anni.

Proseguono intanto anche le visite nel borgo grazie alla Pro Loco di Spoltore Terra dei 5 Borghi anche per tutto il mese di agosto ogni sabato dalle ore 18.00: l’intenzione è quella di portare alla luce la bellezza del centro storico attraverso un tour arricchito nelle tappe e nei luoghi meno noti. Le visite guidate prevedono il coinvolgimento del pubblico nell’intima atmosfera della vita quotidiana degli abitanti, con la possibilità di condividere i meno noti spazi del cuore di Spoltore.

Chi vorrà partecipare sarà accompagnato da guide e/o accompagnatori turistici. Il punto di ritrovo è la nuova sede dell’infopoint presso la biblioteca comunale ‘Piero Angela’ (via Dietro le Mura, 10).Per informazioni e prenotazioni, per entrambe le visite sia nel borgo che al Convento, il numero da contattare è 353.4278621.

Alessandra Renzetti




PER LA CASA NATALE di Francesco Paolo Michetti

Approvata in Consiglio la legge finalizzata alla ristrutturazione e alla riapertura della casa

Pescara, 4 agosto 2023. Questa mattina intendiamo esprimere la nostra più viva soddisfazione per l’approvazione all’unanimità, nel corso del Consiglio Regionale tenuto nella giornata di ieri, del progetto di legge “Riapertura e gestione museale della casa natale di Francesco Paolo Michetti”, sita a Tocco da Casauria.

Un’iniziativa lanciata a maggio dal Gruppo Consiliare “Insieme in Comune Agorà di Tocco da Casauria” che ha trovato il voto unanime di tutto il Consiglio regionale che oggi vogliamo ringraziare sia per l’attenzione avuta nei nostri confronti, sia per la celerità con cui è stato approvato il progetto. Ringraziamo poi in modo particolare i consiglieri Silvio Paolucci (PD), Domenico Pettinari (5 stelle), Vincenzo D’Incecco (lega) e Antonio Blasioli (Pd) perché al nostro appello alla sottoscrizione del progetto di legge dinanzi alla Casa di Francesco Paolo Michetti hanno da subito dato il proprio assenso, venendo a Tocca da Casauria a sottoscrivere la legge che poi hanno presentato.

Con questa legge, la Regione Abruzzo si impegna a finanziare gli interventi di ristrutturazione necessari ai fini della riapertura della casa natale di uno dei più celebri figli di Tocco, il pittore e fotografo ma anche senatore a vita, Francesco Paolo Michetti. Dopo oltre dieci anni di chiusura al pubblico potrà finalmente tornare a disposizione della collettività.

Il contributo dell’importo di €. 40.000 verrà concesso dalla Regione Abruzzo alla Provincia di Pescara, proprietaria dell’immobile, e servirà per €. 30.000 per un intervento su un solaio e per la definitiva messa a norma degli impianti e per altri 10.000 €. per la successiva gestione che dovrà garantire l’apertura della casa alle visite.

Un risultato figlio di un proficuo lavoro di squadra e un importante tassello per la valorizzazione del nostro territorio. Presente alla conferenza stampa anche il Consigliere regionale Antonio Blasioli che sottolinea l’importanza del risultato ma anche le modalità con cui si è ottenuto: “mi sento di rivolgere un ringraziamento ai consiglieri comunali di minoranza di Tocco da Casauria, che preso atto del problema, non hanno atteso una soluzione che non era in programma, ma hanno con impegno e dedizione scritto materialmente un progetto di legge e invitato tutti i Consiglieri della provincia di Pescara e il Presidente Marsilio a sottoscrivere questa proposta. Se l’importante è il risultato, la verità vuole che si racconti come dopo alcuni giorni dal deposito della proposta di legge dei consiglieri oggi presenti, sia stato depositato un identico progetto di legge, copiato anche nelle virgole, da parte del Presidente Marsilio, da Fratelli d’Italia e da Forza Italia. Quando la politica cerca distinguo anche sulle proposte positive non da un bel segnale. Fortunatamente possiamo dire che il voto unanime di un testo unico ha in parte riabilitato il Consiglio regionale”.

Il Gruppo Consiliare Insieme in Comune Agorà di Tocco ora chiede che la Regione stanzi velocemente i fondi e che la Provincia esegua i lavori necessari alla riapertura di Casa Michetti.

Giuseppe Cappoli, Adelmo Francesco Mariani e Nunzio Palmerini




ENTRA NEL VIVO IL XXIII FESTIVAL della Lettera d’Amore

Il 6 agosto riconoscimento agli Uscitanord e a Luigi D’Agnese; il 7 agosto don Aldo Bonaiuto premio alla bontà e un film di Edoardo Winspeare, l’8 agosto premiazione della XXIII edizione; 9 e 10 agosto teatro e danza

Torrevecchia Teatina, 4 agosto 2023. Domenica 6 agosto alle ore 20 presso il PalazzoValignani è prevista la cerimonia di premiazione riservata agli studenti delle scuole, giuria formata da Anna Crisante, Monica Ferri, Maria Cristina Esposito, Giovanna Tacconelli, Barbara Verì. Nel corso della manifestazione l’assegnazione del Trofeo della Lettera d’Amore all’etnomusicologo Luigi D’Agnese e alla band degli Uscitanord che saranno consegnati da Domenico Di Virgilio e dal chitarrista Lorenzo Di Marcoberardino e dalla cantante Marcella Di Pasquale.

Se l’anno scorso il Comitato organizzatore, per l’assegnazione dei Trofei “Premio lettera d’amore”, si era concentrato sulla sintassi e semantica del corpo, conferendo riconoscimenti a personalità del mondo della danza, per l’anno 2023 si è concentrato sulla relazione tra musica e amore, tra suono e voce, individuando artisti che si sono espressi, nella loro ricerca, in tale direzione. 

Per Luigi D’Agnese, etnomusicologo, studioso della tarantella montemaranese, il rapporto tra musica e amore è passione… In un’aria popolare locale: Sulillo mio (canto d’amore) raccolto e registrato sul campo tanti anni fa, in due strofe, si riporta una riflessione: “Sulillo mio ‘otta a calane, sulillo mio ‘otta a calane vuoi vagliò… Porta ‘sta lettera, portala a ninno mio, porta ‘sta lettera portala a ninno mio, vuoi vagliò…” (Sole mio, tramonta, Sole mio, tramonta o ragazzo/Porta questa lettera, portala al mio innamorato, porta questa lettera, portala al mio innamorato o ragazzo/…)

In questi pochi versi del canto, si evince l’amore sconfinato tra giovani, la nota interessante è che – in questo caso – è la ragazza la scrivente, che lavora, perché il canto si eseguiva durante la mietitura.

L’amore è la cifra stilistica della musica degli Uscitanord e il rapporto con ne deriva non è inteso soltanto nel suo significato più semplice, come una dedica di un innamorato alla persona amata, ma viene esplorato nel senso più puro e sincero del termine, così come ci ricorda la stessa definizione data da Emily Dickinson “Che l’amore sia tutto, è tutto ciò che sappiamo dell’amore”.

Lunedì 7 agosto alle ore 18 presso il Palazzo Valignani prima edizione del Premio Lettera d’Amore “alla Bontà” promosso con i catechisti della parrocchia di San Rocco, giuria presieduta da Don Nico Santilli, cui seguirà alle 21 la proiezione del film “La vita in comune”, all’aperto. I riconoscimenti andranno a: Don Aldo Buonaiuto, Luca Fortunato, Andrea Rubino, Elia Pegollo, Edoardo Winspeare. Ad assegnare loro i trofei: Don Nico, parroco di San Rocco,  il Sindaco di Torrevecchia Teatina Francesco Seccia, il Sindaco di Chieti Diego Ferrara, l’Assessore Pino Lamonaca, Erica Toto presidente ANFFAS, Gianluca Marchesani dell’AVIS, Marialaura Di Loreto del Centro antiviolenza, il medico oncologo Domenico Genovesi, Massimo Montebello (presidente C.R.I. Chieti), l’interprete Antonella Perlino, Ennio Mincone, Miriana Giardinelli, Denis Iezzi, Antonio Latino, Luca Magnacca.

Alle 21 sarà proiettato il film di Edoardo Winspeare, La vita in comune, selezionato alla Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Orizzonti, vincitore del Premio CICAE.

Martedì 8 agosto alle 21 nel parco “San Karol” del Palazzo Valignani, si svolgerà la cerimonia di premiazione della XXIII edizione del “Premio Lettera d’Amore”, nel corso della quale saranno assegnati riconoscimenti a Roberto Pedicini, doppiatore, attore, conduttore radiofonico e televisivo, Marco Moresco, pianista, compositore e direttore d’orchestra, con l’Orchestra Sinfonica Abruzzese, l’Orchestra Filarmonica marchigiana, l’Orchestra sinfonica di Sanremo, l’Orchestra della stagione Lirica teramana, l’Orchestra del Teatro Marrucino, Taipei Century Chamber Solists, Plovdiv State orchestra, l’Orchestra dell’Accademia Musicale Pescarese. Dal 2018 è Direttore residente dell’Orchestra sinfonica Abruzzese. Numerose le sue registrazioni, per la ABC Classic Australiana, per la Dynamics una monografia su Hindemit, per la Brilliant Classic l’integrale delle romanze da camera di Tosti; Mattia Serra, professore al dipartimento di fisica dell’Università della California, di san Diego, Schmitt Science Fellow all’Università di Harvard, membro del comitato direttivo dell’UCSD Center for Astrophysics and Space sciences Exoplanet, collabora con il Serra Group con cui sviluppa metodi e modelli matematici basati sui dati per studiare sistemi biologici e fisici complessi, per lo più definiti attraverso serie di dati dinamici sperimentali. Questi sistemi sono tipicamente non lineari, multi-scala e caotici, e richiedono quindi nuove idee per 1) scoprire al meglio i meccanismi causali sottostanti dalla loro impronta sui dati, e 2) prevedere il loro comportamento dai processi di guida essenziali; Pasquale D’Allevo, CEO della Ompa, una industria conosciuta oggi a livello internazionale OMPA è un’officina meccanica qualificata con oltre 47 anni di esperienza nella produzione di attrezzature progettate su misura, servizi di filettatura e servizi di lavorazione di precisione. Detiene le principali Certificazioni Standard di Qualità e negli anni ha conseguito le licenze per realizzare filettature brevettate per alcune delle quali è l’unica officina autorizzata in Italia. OMPA si è affermata nel settore Energetico e in particolare nel supporto a tutto il comparto dell’OIL&GAS, ma anche delle nuove tecnologie di approvvigionamento energetico come la geotermia.

Il 9 agosto il festival prosegue con uno spettacolo teatrale della Compagnia dell’Arcadia dell’Associazione Kalos dal titolo “Dell’amore e dell’arte”. E’ una performance teatrale dedicata ad alcuni tra i più grandi artisti . Vincent Van Gogh, Frida Kahlo,Camille Claudel, Caravaggio, Artemisia Gentileschi, Michelangelo, prenderanno vita e racconteranno il loro vissuto intimo,intenso e tormentato. Arricchiranno la scena e il pathos gli allievi del corso di pittura della maestra Daniela Ricciardi che dipingeranno in estemporanea e gli allievi del corso di canto della maestra Letizia Triozzi, accompagnati al pianoforte dal maestro Maurizio Chiavaroli.Il coordinamento e la regia sono di Fabio di Cocco. L’ ideazione,i testi e la scenografia di Daniela Ricciardi, presidente dell’associazione KALÓS.

Il 10 agosto seguirà uno spettacolo di danza dal classico al contemporaneo della Scuola di Gabriella Parinelli, coadiuvata dalle maestre Daniela Carosella ed Erika Morelli. La scuola, vanto della cittadina di Torrevecchia, ha dato prova di sé recentemente al Teatro Marrucino di Chieti e collabora con il Comune di Francavilla nella realizzazione del Carnevale della città.




ONE HEALTH AWARD: dal 13 al 15 ottobre 2023

Crocevia Mediterraneo è il tema della 2ª edizione dell’evento sulla Salute Unica promosso dall’IZS dell’Abruzzo e del Molise

Teramo, 4 agosto 2023. Barriera naturale o spazio di incontro? Confine tra continenti o ecosistema unico oltre che culla della civiltà occidentale? È il Crocevia Mediterraneo al centro della seconda edizione di One Health Award (OHA) che si svolgerà a Teramo dal 13 al 15 ottobre 2023.

One Health Award è l’evento annuale dedicato al tema della Salute Unica che quest’anno ha scelto di focalizzare lo sguardo sul Mare Nostrum. Luogo di scambio di popoli, culture, animali, ma anche virus e batteri che di certo non conoscono confini nazionali. Gli antichi miti e le stringenti questioni dell’attualità, gli equilibri geopolitici e le questioni sanitarie si intersecano come hanno fatto per millenni le culture che si sono affacciate su queste acque.

Perché – rispondeva lo storico Fernand Braudel alla ricerca di una definizione di questo mare – il Mediterraneo è «Mille cose insieme. Non un paesaggio, ma innumerevoli paesaggi. Non un mare, ma un susseguirsi di mari. Non una civiltà, ma una serie di civiltà accatastate le une sulle altre, insomma, un crocevia antichissimo. Da millenni tutto vi confluisce, complicandone e arricchendone la storia: bestie da soma, vetture, merci, navi, idee, religioni, modi di vivere».

Con l’appuntamento di One Health Award 2023, si rinnova l’impegno dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise per la diffusione di One Health, One Hearth – Una Sola Salute, Un Solo Pianeta: la filosofia che unisce medicina umana, medicina veterinaria ed ecologia nella cura e prevenzione delle pandemie.

“Questo è l’obiettivo di OHA, che intendiamo perseguire con la creazione di un ampio spazio di dibattito pubblico che coinvolga per il secondo anno scienziati, decisori politici, agenzie sovranazionali, ma anche protagonisti del mondo dello spettacolo e dell’imprenditoria – spiega il Direttore Generale dell’IZS di Teramo Nicola D’Alterio – Punti di partenza e approcci anche diversi tra loro per arrivare alla sintesi di Una Sola Salute. Far capire che per prevenire la diffusione delle malattie bisogna tutelare la salute umana, quella animale e l’ambiente attraverso azioni interdisciplinari sul piano sanitario, politico e non ultimo di pratica quotidiana”.

“Il nostro Istituto – conclude il DG D’Alterio – ha sempre avuto una visione olistica. Abbiamo lavorato seguendo l’approccio One Health per contrastare il Covid-19, la stessa ottica ci guida nella creazione di partenariati e network multidisciplinari internazionali con il fine ultimo della Salute Globale, affrontando i bisogni delle popolazioni più vulnerabili del sud del mondo sulla base dell’intima relazione tra la loro salute, la salute dei loro animali e l’ambiente in cui vivono. Le nostre attività di cooperazione internazionale, basate sulla reciprocità e su una strategia non concorrenziale ma collaborativa, sono concentrate nel bacino del Mediterraneo e in Africa subsahariana. Prendo come esempio la Tunisia che rappresenta un caso emblematico, una sorta di laboratorio: negli ultimi anni proprio nel Paese nordafricano abbiamo espresso tutta la nostra potenzialità di cooperazione e ricerca internazionale in ambito One Health, attraverso attività capaci di coinvolgere le Organizzazioni internazionali di riferimento (WHO, FAO, WOAH) e le Autorità sanitarie nazionali”.




NUMERI DA RECORD nello scalo abruzzese

Collegamento Linate, perdita enorme in termini di connettività territoriale per tutta la regione Abruzzo

Pescara, 4 agosto 2023. Il collegamento con Milano Linate, data la sua strategicità come hub, rappresenta una perdita enorme in termini di connettività territoriale per tutta la regione Abruzzo. Abbiamo subito questa scelta unilateralmente da parte della compagnia e appare molto difficile nell’immediatezza poter ripristinare alle condizioni attuali la destinazione”. Così Vittorio Catone, presidente della Saga, questa mattina in conferenza stampa è intervenuto per fare chiarezza attorno alla cancellazione da parte della compagnia Ita dei voli da e per Abruzzo Airport.

“Per cercare di evitare quanto accaduto abbiamo aperto un dialogo con la compagnia – ha proseguito Catone – ma la modifica degli assetti dei vertici di Ita attualmente in corso e legata all’entrata nella compagine societaria di Lufthansa ha di fatto reso vani tutti gli incontri svolti sino ad ora e posto una sospensione momentanea sulla trattativa”.

L’incontro con la stampa è stato l’occasione anche per fare luce attorno alla questione della figura del direttore generale e dell’accountable manager da più di un anno vacante. “Innanzitutto, occorre scindere la figura del direttore generale da quella dell’accountable manager – illustra Catone – Negli ultimi 12 mesi abbiamo avuto un accountable certificato e accettato da Enac, in via provvisoria, che ha mandato avanti lo scalo, l’ingegner Donato Rapino (che è anche safety manager), individuato tra le risorse umane della struttura aeroportuale”, spiega Catone. In questi 12 mesi, la struttura è stata senza un direttore generale, e le deleghe sono state ricoperte dal presidente Catone.

“Un’altra differenza su cui bisogna fare chiarezza è tra concessione e certificazione: la prima conferisce l’affidamento di tutti i servizi che si svolgono nell’intero sistema aeroportuale, ivi comprese le infrastrutture, mentre la seconda identifica nel gestore aeroportuale (Saga) il soggetto al quale viene conferito il compito di amministrare e di gestire le infrastrutture aeroportuali, insieme alla gestione di tutti i servizi che si svolgono al proprio interno, in regolarità e sicurezza. Tali attività sono attestate dalla certificazione rilasciata dall’Enac attraverso il Certificato di Aeroporto. La concessione non è a rischio per nessun motivo, così come per la certificazione abbiamo dimostrato che in 12 mesi, pur se in assenza del direttore generale, abbiamo rispettato il manuale delle operazioni.  Ora però data la temporaneità dell’incarico di accountable manager occorre trovare una soluzione definitiva, consapevoli che la struttura è sottodimensionata”.

Al vaglio oggi ci sono poche ipotesi, tra cui il CdA e l’Assemblea dei Soci dovranno decidere entro pochissimo tempo.

“Bisogna iniziare a ragionare senza il direttore generale – chiarisce Catone – in quanto la sua individuazione ha tempi troppo dilatati che mettono a rischio la certificazione aeroportuale e chiunque deve agire per scongiurare questo rischio. Proporrò al CdA – annuncia il presidente – di rafforzare l’intero Manpower dell’azienda e utilizzare al meglio tutte le risorse interne della Saga, che in questo anno, sotto la mia direzione, hanno dimostrato di far crescere la società sotto tutti i punti di vista. Parallelamente, a mio avviso va ufficializzata la figura dell’amministratore delegato come figura apicale dell’intera società”.

La summer 2023 ha portato allo scalo abruzzese numeri da record. Solo nel mese di luglio, i passeggeri registrati sono stati 102.099 passeggeri, con un incremento del 17 per cento rispetto agli 87.132 del 2022. Complessivamente da gennaio a luglio sono stati 509.692 i passeggeri che hanno scelto di volare da e per Abruzzo Airport. Nello stesso periodo 2022 i passeggeri sono stati 391.306 e cioè con il +30% rispetto al 2022.

“In questo anno – rivendica  Catone – tutti i parametri numerici sono migliorati, dal numero dei passeggeri, al retail, al parcheggio”.




I LAVORI DI RICOSTRUZIONE del nuovo ponte Guastacconcia

Incontro pubblico di presentazione lunedì 7 agosto ore 17.30 Paglieta

Paglieta, 4 agosto 2023. Si terrà lunedì 7 agosto, alle ore 17:30 nel teatro comunale in via Sandro Pertini, l’incontro pubblico di presentazione dei lavori di ricostruzione del nuovo ponte Guastacconcia lungo la SP 97 Bonifica di Mozzagrogna, crollato nel febbraio 2022. L’importo complessivo dell’intervento di costruzione del nuovo ponte sul fiume Sangro è pari a 3.350.000 euro; i lavori della ricostruzione del nuovo ponte sono stati affidati alla ditta Tenaglia srl di Casoli mentre alla ditta D’Amico sono stati affidati i lavori di messa in sicurezza della pila nell’alveo del fiume.

Interverranno all’incontro il presidente della Provincia di Chieti, Francesco Menna, il sindaco di Paglieta Ernesto Graziani, il dirigente del settore viabilità della Provincia di Chieti, Paola Campitelli, il responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Paglieta Antonio Peschi, il progettista e direttore dei lavori Italo Bona e i rappresentanti delle ditte incaricate di avviare a breve i lavori, D’Amico e Tenaglia srl.




IL SENSO RELIGIOSO

Lunedì 7 Agosto in Piazza Giovanni XXIII di Giulianova alle ore 21:30

Giulianova, 4 agosto 2023. All’interno dei festeggiamenti di Maria SS.ma del Portosalvo che si terranno dal 6 al 13 agosto a Giulianova, ci sarà l’incontro dal titolo Il Senso Religioso Presentazione e testimonianze del testo di Don Luigi Giussani con prefazione di Jorge Mario Bergoglio.

PARTECIPANO:

Prof. Gianpaolo Massetti – Scuola “Libera… Mente” – Roseto

Prof.ssa Tilde Di Stefano – Liceo Scientifico “Masci” – Chieti

Dott. Fabrizio Meo – Imprenditore

Avv. Claudio Iaconi

MODERA:

Avv. Fabrizio Straccialini

Si chiede la massima diffusione.

Si allega la locandina e il programma della festa.

IL LIBRO

Il senso religioso è il primo volume del PerCorso, nel quale Giussani riassume il suo itinerario di pensiero e di esperienza. Il libro identifica nel senso religioso l’essenza stessa della razionalità e la radice della coscienza umana. Il senso religioso si colloca secondo l’Autore a livello dell’esperienza elementare di ciascun uomo, là dove l’io si pone domande sul significato della vita, della realtà, di tutto ciò che accade. È la realtà, infatti, che mette in moto gli interrogativi ultimi sul significato esauriente dell’esistenza. Il contenuto del senso religioso coincide con queste domande e con qualunque risposta a queste stesse domande.

Monsignor Giussani guida il lettore alla scoperta di quel senso originale di dipendenza che è l’evidenza più grande e suggestiva per l’uomo di tutti i tempi. Nell’ultimo capitolo del libro Giussani introduce l’ipotesi della rivelazione, che cioè il Mistero ignoto prenda l’iniziativa e si faccia conoscere incontrando l’uomo.

Il cristianesimo ha a che fare con il senso religioso proprio perché si propone come risposta imprevedibile, eppure pienamente ragionevole, al desiderio dell’uomo di vivere scoprendo e amando il proprio destino.

LA PREFAZIONE DI BERGOGLIO

La prefazione di questa nuova edizione de Il senso religioso è il testo dell’intervento dell’allora Arcivescovo Bergoglio in occasione della presentazione dell’edizione spagnola de Il senso religioso nel 1998 a Buenos Aires. Disse Bergoglio: “Il senso religioso non è un libro a uso esclusivo di coloro che fanno parte del movimento; neppure è solo per i cristiani o per i credenti. È un libro per tutti gli uomini che prendono sul serio la propria umanità. Oso dire che oggi la questione che dobbiamo maggiormente affrontare non è tanto il problema di Dio – l’esistenza di Dio, la conoscenza di Dio –, ma il problema dell’uomo, la conoscenza dell’uomo e il trovare nell’uomo stesso l’impronta che Dio vi ha lasciato perché egli possa incontrarsi con Lui”.

LA SCUOLA DI COMUNITÀ

La Scuola di comunità è lo strumento educativo fondamentale di chi partecipa al movimento di CL. Consiste nella meditazione personale di un testo, cui seguono incontri comunitari. Il lavoro è concepito proprio come una scuola: ha per metodo il paragone tra la proposta cristiana e la vita, per verificare come la fede risponde alle esigenze dell’uomo in ogni aspetto della realtà. La partecipazione è libera e proposta negli ambienti di vita, di studio e di lavoro.

L’evento è organizzato da Comunione e Liberazione e da BUR-Rizzoli.




NOTTE FIABA scrittura per le emozioni

Se vi raccontassi una storia fantastica, che storia sarebbe?

Pineto, 4 agosto 2023. Sabato 6 agosto 2023 dalle ore 21:00 nella splendida Sala Corneli di Villa Filiani a Pineto si terrà  “Notte Fiaba – scrittura per le emozioni” a cura di Beniamino Cardines e Margherita  Bonfilio. In collaborazione con il Comune di Pineto e l’Assessorato alla Cultura, la Pro Loco e il Club del Libro di Pineto,  i Caffè Letterari d’Italia e d’Europa, OL/Officine Letterarie Pescara.

Una serata speciale tra letteratura e arti visive, con performance e giochi letterari di gruppo. Faremo un focus sulla fiaba, sulle storie, sulla narrativa che racconta emozioni e libertà.

Due autori abruzzesi di spicco, Beniamino Cardines e Margherita Bonfilio, a promuovere l’iniziativa che vuole rimettere al centro della lettura e della scrittura le emozioni, lo sguardo dei più piccoli che diventa storia e sensibilità per i più grandi, valori condivisi, focolare. Beniamino Cardines scrittore pluripremiato, proclamato “Autore dell’anno 2023” da LFA Publisher Italia-Spagna, nonché “Scrittore ecologico d’eccellenza nazionale” Premio Alter News Press 2023, Figec (Federazione Italiana Giornalismo Editoria Comunicazione) e Radio Luce Abruzzo InBlu2000. Margherita Bonfilio, scrittrice e poetessa, docente esperta in comunicazione multimediale, reduce dai successi di Casa Sanremo Writers 2022.

Tra gli scrittori e artisti invitati che interverranno, alcune delle voci più originali della narrativa e poesia abruzzese: Antonio Lera, poeta e psicoterapeuta, candidato al Premio Nobel per la Letteratura 2023; Angela Curatolo, giornalista e conduttrice radiofonica; Giulia Madonna, poetessa; Tania Santurbano, poetessa; Alessio Scancella, poeta; Annarita Pasquinelli, promotrice culturale; Manuela Silverii Monti, performer; Mimmo Sarchiapone, artista visivo; Viola, Mario, Oreste Andalò e il progetto “L’Elefante Blu” che sostiene l’AISMME (Associazione Italiana Sostegno Malattie Metaboliche Ereditarie).

Margherita Bonfilio, scrittrice e docente: “La letteratura per l’infanzia è senza dubbio di basilare importanza, influenza il cervello, l’intelligenza e la formazione dell’individuo. Presento “Storie Fantastiche” edito da A&A Marzia Carocci Editore. Racconti per sognare, vivere e ricordare. L’invito è sempre a valorizzare le esperienze, a guardarsi intorno e osservare il mondo con lo sguardo dei bambini, con una innocenza ritrovata che può sicuramente aiutare anche gli adulti a ritrovare pace equilibrio serenità.”

Beniamino Cardines, scrittore e giornalista (Autore dell’Anno 2023): “Con la mia scrittura provo ad accendere fari su aspetti meno evidenti e visti della vita quotidiana. C’è sempre un progetto, la scrittura oggi ha bisogno di porsi delle mission sociali. Presento “Sirena Bambina” da poco uscito per le Edizioni SanPino di Torino, un grande omaggio al mare, una dichiarazione d’amore alla vita. Se è vero che la letteratura aiuta a vivere e ad affrontare meglio la vita e le storie della vita, allora promuoverla diventa un’azione culturale socialmente utile. ”




COLLETTIVA D’ARTE Contemporanea Internazionale

EstArte Maglianese 2023

Magliano de’ Marsi, 4 agosto 2023. L’arte invade Rosciolo per la prima collettiva d’arte contemporanea internazionale. Il borgo autentico abruzzese apre le porte agli artisti che con le loro opere esposte racconteranno angoli, persone e luoghi, con diverse tecniche pittoriche e no.

L’evento, promosso dal Comune di Magliano, si terrà nella chiesa di San Sebastiano in Rosciolo dal 6 al 15 agosto. L’inaugurazione della mostra avverrà il 6 alle ore 18:00, con una cerimonia che sarà aperta dal saluto del Sindaco Pasqualino Di Cristofano e del Parroco Don Emidio Cerasani. A seguire il concerto tenuto dal Duo Luigi De Simone e Antonella Gentile.

La mostra sarà visitabile dal 6 al 15 agosto dalle ore 10:00 alle ore 13:00 e dalle ore 16:00 alle ore 20:00. Sarà possibile visitarla anche fuori dall’orario indicato rivolgendosi ad Agata Zamojska, pittrice e curatrice della mostra, contattandola al numero 334-1469565.

Verranno esposte opere di grande spessore. Gli artisti, le cui opere rimarranno esposte per l’intero periodo, sono: Mario Carattoli, Pasquale Cordi, Vincenzo Corsi, Giuseppe Di Cosimo, Adelmo Di Felice, Antonella Gentile, Renato Mancini, Valter Pistininzi, Patricia Mabel Rossetti, Oksana Shchyrba, Valenti na Valentini e Agata Monika Zamoiska.




STORIA DELLE FERROVIE in Abruzzo di Adriano Cioci per Edizioni Menabò

Il libro narra le vicende di 160 anni di storia delle strade ferrate abruzzesi, dalla metà dell’Ottocento ai giorni nostri

Pescara, 3 agosto 2023. Dalla linea ferroviaria adriatica Ancona-Pescara-Foggia che correva lungo la costa, oggi è sorta una pista ciclabile protagonista della cronometro individuale del Giro d’Italia di quest’anno. Ma quali e quante erano i tracciati ferroviari e tramvie che hanno segnato i percorsi per raggiungere le località abruzzesi dalla metà dell’Ottocento? 

Nel volume Storia delle ferrovie in Abruzzo appena pubblicato da Edizioni Menabò, l’autore, Adriano Cioci, in 280 pagine e 280 immagini in bianco e nero, ripercorre 160 anni di complicate vicende che hanno condotto alla formazione e allo sviluppo della rete ferroviaria della regione. L’autore, storico dei trasporti, aquilano di nascita e umbro di adozione, allarga l’orizzonte sino alle vicissitudini di una popolazione che, con dignità e tenacia, ha lottato per uscire da un atavico isolamento.

Il territorio abruzzese è orograficamente tra i più complessi e tormentati dell’intera area peninsulare. Le caratteristiche fisiche più evidenti sono rappresentate dall’Appennino che in questa terra si fa particolarmente imponente, grazie alla conformazione dei suoi massicci. Il Gran Sasso, in primo luogo, si estende a cavaliere tra i confini delle province dell’Aquila e di Teramo, elevandosi dove terminano i Monti della Laga; cime maestose, impervie, alcune delle quali per lungo tempo inespugnate. Più a sud si erge la Maiella, la “montagna madre” degli abruzzesi; a ovest, parallela al Gran Sasso, corre la catena del Velino-Sirente. A est il paesaggio del subappennino si fa più dolce, man mano che digrada verso il mare.

Davanti a questo scenario si trovarono, nella metà dell’Ottocento, politici e tecnici per dare all’Abruzzo i primi progetti ferroviari. Il treno rappresentava la svolta attesa, il simbolo del progresso e della crescita culturale, sociale ed economica, alla quale la popolazione, assetata di cambiamento, non voleva rinunciare. Così, pur con qualche ritardo, si andò a configurare la rete ferroviaria abruzzese, seppure con tracciati non sempre adeguati alle esigenze del territorio.

Questo libro, stampato in prima edizione nel 1997, per Adelmo Polla editore, esce oggi ampiamente arricchito e aggiornato. Ripercorre le vicende che hanno caratterizzato più di un secolo e mezzo di storia delle ferrovie d’Abruzzo: a iniziare dalla linea adriatica Ancona-Pescara-Foggia per continuare con Terni-L’Aquila-Sulmona, Teramo-Giulianova, Roma-Sulmona-Pescara, Sulmona-Isernia, Avezzano-Roccasecca, Sangritana, Aquila-Capitignano, Pescara-Penne, funicolare di Ortona, tranvia di Sulmona e ferrovia elettrica Chieti Città-Chieti Stazione.

Adriano Cioci, giornalista e scrittore, è nato a L’Aquila nel 1953. È autore di romanzi, biografie, monografie, saggi, guide storico-artistiche e testimonianze. È appassionato di deserti ai quali ha dedicato vari reportage. La sua passione per le ferrovie ha trovato concretezza in quattordici volumi sulle linee del Centro Italia, in particolare: Terontola-Foligno, Ellera-Tavernelle, Spoleto-Norcia, Terni-Rieti-L’Aquila-Sulmona, la tranvia Terni-Ferentillo, ferrovie in Umbria, Aquila-Capitignano, Teramo-Giulianova, la stazione di Bastia Umbra, la stazione di Assisi.

Il volume, sulle ferrovie d’Abruzzo, si è avvalso della collaborazione di associazioni amatoriali, siti museali e istituzioni nello specifico settore. La ragguardevole sezione delle immagini, ottimizzata da Tommaso Basti, ha visto la partecipazione di numerosi fotografi in ambito ferroviario.




NIDO IL RICCIO E LA VOLPE, al vaglio soluzione continuità, qualità e sicurezza ai servizi

“Vogliamo sperimentare una formula pubblico-privata che consenta al Comune di mantenere la gestione diretta dell’asilo, di rilanciare il progetto educativo e potenziare le attività”

Chieti, 3 agosto 2023. Dalla Giunta via libera a una delibera di indirizzo per assicurare continuità e migliore gestione possibile del nido comunale il Riccio e la volpe anche durante la procedura di dissesto. A brevissimo sarà pubblicata sul sito dell’Ente un’indagine di mercato per vagliare ipotesi sperimentali fra pubblico e privato.

“Si tratta di una scelta che ha come obiettivo quello di assicurare, la continuità del Nido il Riccio e La Volpe di Via Amiterno, al fine di ridurre a massimo i costi per accogliere 36 bambini dalle 7,30 alle 17,00 – così gli assessori a Istruzione e Personale, Teresa Giammarino ed Enrico Raimondi – A fronte della chiara e irrinunciabile esigenza di mantenerlo operativo, emersa con la procedura di dissesto e con la redazione del bilancio stabilmente riequilibrato, lo scorso 31 luglio ci siamo confrontati con i sindacati, condividendo con loro sia l’esigenza di tenerlo aperto, sia ipotesi per assicurare una gestione il più possibile diretta dello stesso.

Per tali ragioni abbiamo avviato un’azione volta a migliorare e definire la gestione dei due asili nido comunali e l’apertura di un terzo asilo in fase di ultimazione a piazza Carafa, tramite l’esperimento di procedura aperta per la ricerca di uno o più soggetti gestori in concessione, ovvero una gestione mista pubblico-privata. Il nostro obiettivo è quello di assicurare l’accoglienza di 36 ospiti del Riccio e la Volpe e quelli del Bambi a tariffa ISEE e di procedere, in prima battuta, a un’indagine di mercato volta all’individuazione di operatori disponibili alla concessione di tutti o solo alcuni servizi complementari alle esigenze del pieno esercizio della struttura di via Amiterno, mantenendo però in servizio il personale comunale e, in particolar modo, quello educativo.

Ci interessa molto tentare questa soluzione mista per varie ragioni che abbiamo posto anche alle parti sociali durante la riunione: innanzitutto perché allo stato attuale è l’unica via che consente alle lavoratrici di continuare il proprio percorso in via Amiterno, evitando così la reinternalizzazione in altri uffici comunali. Attraverso la formula mista di gestione, infatti, le spettanze del personale storico sarebbero coperte dall’Ente, che, sgravato da tutti gli altri costi, avrebbe maggiore respiro e, importantissimo, manterrebbe il controllo e la valutazione, attraverso una specifica commissione sui nidi affidati, per garantire la qualità del servizio e la sicurezza dei bambini. Individuato il soggetto, con l’auspicata gestione mista pubblico-privato, potremo sperimentare una formula innovativa e soprattutto replicabile sugli altri nidi aperti e che vogliamo aprire, compreso quello che nascerà al Villaggio Mediterraneo.

Vale molto l’esperienza fatta con il nido Bambi di via Buracchio, affidato in concessione già da un anno e che oggi lavora a pieno regime e fornisce non solo l’accoglienza al nido, ma anche laboratori e una serie di attività aggiuntive e collaterali che potrebbero rendere convincente e competitiva la partnership. Per il Comune è una scelta doverosa, sia per il rigore imposto dal dissesto, ma soprattutto perché ci sono servizi che devono essere assicurati alle famiglie nonostante il risanamento e a tutela di strutture strategiche oltre che importanti, i nidi sopravvissuti ai tagli che chi ci ha preceduto ha operato nel settore già dal 2018 e che noi non vogliamo replicare, come dimostra la scelta introdotta”.




RECORD DI PRESENZE TURISTICHE nel triennio 2020-2022

Ottimismo e grandi numeri anche per il 2023

Fossacesia, 3 agosto 2023. Una crescita di presenze turistiche senza precedenti. È quanto emerge dai dati relativi ai flussi turistici del Comune di Fossacesia per il triennio 2020-2022 elaborati dal Dipartimento Sviluppo Economico e Turismo della Regione Abruzzo diffusi in questi giorni.

“Possiamo ufficialmente affermare la confutazione di qualsivoglia crisi preannunciata per le località balneari negli anni attraversati dalla Pandemia da Covid-19 – afferma il sindaco Enrico Di Giuseppantonio – Fossacesia nel 2022 ha infatti registrato, in riferimento alle strutture alberghiere ed extra alberghiere (B&B, agriturismi, aree per camper e roulotte, alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale) ben 22.516 presenze turistiche dall’Italia e 4.042 dall’estero. Un dato alquanto degno di nota poiché basti pensare che nel 2020 le presenze registrate ammontavano a poco più di 9000 dall’Italia e appena 866 dall’estero. A questo va aggiunto l’elevato numero di seconde case o case estive, che contraddistingue il nostro territorio, che è tra il più alte in Abruzzo in relazione all’ estensione territoriale e alla popolazione residente”.

Fossacesia, quindi, assiste al triplicarsi dei suoi 6500 abitanti nel periodo estivo. La vacanza per essere attrattiva deve essere unica, fondata sull’identità del luogo e la città è stata in grado di confrontarsi con le varie tipologie di turismo: il turismo esperienziale, il turismo delle radici, il turismo religioso e il cosiddetto turismo mordi e fuggi, la presenza di moltissimi giovani. Dai dati emerge altresì la necessità di aumentare le strutture presenti sul territorio, quali alberghi, residence, campeggi e ostelli per la gioventù e di dotarsi di ulteriori posti letto per fronteggiare le grandi richieste da parte dei turisti.

“Qualche segnale positivo arriva se è vero che nel 2020 si contavano complessivamente 483 posti letto, passati a 583 nel 2022 – sottolinea Di Giuseppantonio – Continuano a giungere al Comune richieste di imprenditori intenzionati a investire sul territorio, il che fa ritenere che nei prossimi anni il settore accoglienza avrà una ulteriore potenziamento”.  

Alla luce del report del Dipartimento Sviluppo Economico e Turismo, il dato che spicca più di tutti è l’inizio anticipato della stagione estiva nel 2022: nel 2020 infatti si registrano numeri consistenti di presenze turistiche prevalentemente nei mesi di luglio e agosto, nel 2021 da giugno a settembre, e nel 2022 invece si evidenzia un aumento esponenziale di oltre 2000 presenze da giugno a ottobre. Le presenze turistiche straniere riguardano principalmente Paesi come Germania, Francia, Svizzera, Belgio e Polonia, ma non mancano turisti provenienti da Canada, Stati Uniti ed altri Paesi dell’Africa e dell’Asia. 

Dunque, i numeri relativi al 2022 hanno confermato non solo la ripresa dopo il biennio segnato dall’emergenza Covid-19 ma anche l’impegno, l’attenzione e la costanza messe in atto dall’Amministrazione Comunale e dalle realtà imprenditoriali locali nell’aver contribuito al consolidamento del turismo, quale fondamentale pilastro della nostra economia. La grande partenza del Giro d’Italia a Fossacesia, e la notorietà che ha avuto a livello mondiale la Via Verde della Costa dei Trabocchi hanno altresì segnato l’inizio di una nuova storia per il turismo e il benessere abruzzese, fungendo da vetrina che ha consentito l’aumento della capacità del territorio di attrarre varie tipologie di turisti: dagli appassionati di sport come ciclismo, delle attività veliche, a chi predilige il relax sotto l’ombrellone, al turismo religioso per la presenza dell’abbazia di San Giovanni in Venere, ed enogastronomico. Senza dimenticare l’attenzione che l’Amministrazione Comunale ha rivolto già anni fa, alle persone diversamente abili, con la realizzazione di Una spiaggia per tutti con tutti i suoi servizi.

“Certamente non ci culliamo su questi dati – conclude il sindaco Di Giuseppantonio – Siamo consapevoli di dover perfezionare la qualità dei servizi, cercando di soddisfare le esigenze di un turismo sempre più interconnesso. Sappiamo di dover lavorare ancora molto, soprattutto per rendere più accogliente la Via Verde, e Fossacesia, insieme ai sindaci degli altri centri della Costa dei Trabocchi, si è fatto promotore di una serie di proposte rivolte alla Regione Abruzzo e alla Provincia di Chieti, volte al miglioramento della pista ciclopedonale”.

Le analisi che fotografano il dato attuale e quello di prospettiva, indicano che anche la stagione turistica fossacesiana 2023 parte sotto i migliori auspici e all’insegna dell’ottimismo sul fronte dei flussi turistici, dove il pienone di ristoranti, bar, pizzerie, stabilimenti balneari e locali notturni ci lascia intravedere un’estate da grandi numeri.




ARRIVA LA CONFERMA per il libero Simona Ventura

In Casa Adriatica Press ambiente sereno, felice di restare

Teramo, 3 agosto 2023. Dopo aver metabolizzato l’inserimento nel Girone E della B1, l’Adriatica Press Futura Teramo continua nel lavoro di completamento del roster che sarà a disposizione del coach Luca Nanni il 21 Agosto. Oggi arriva la conferma  per il libero Simona Ventura, classe 1998, alla sua seconda stagione in maglia biancorossa. Si tratta di un rinnovo importante per una giocatrice che ha dimostrato sempre serietà ed impegno sul lavoro in palestra.

“Sono contenta della conferma – commenta il libero biancorosso Simona Ventura – e per il secondo anno consecutivo vestirò la maglia della Futura. Mi sono trovata bene con la società, con le compagne con lo staff. Non potevo rifiutare, visto che si vive in un ambiente sereno. Sono felice di restare. Sicuramente il campionato di B1 sarà più impegnativo e troveremo sulla nostra strada grandi squadre. Sono fiduciosa nella nostra, visti i movimenti di mercato, e non vedo l’ora di tornare in campo”.

Il libero Simona Ventura, per il secondo anno consecutivo, vestirà la maglia numero 17.




TORNATO IL VENUS TALENT SHOW ed il Premio Mastro Sino

Ortona, 3 agosto 2023. Torna il Venus Talent Show lo spettacolo, in onda da anni anche sulle reti Mediaset, di moda, danza e canto che offre la grande opportunità ai giovani talentuosi, di esibirsi gratuitamente e di tentare la scalata al successo. Ideato dal producer Ivan Antonio Giampietro della Venus entertainment, lo spettacolo da ben diciotto anni registra puntualmente il tutto esaurito nelle piazze, nei teatri e negli auditorium italiani che lo ospitano.

La “liturgia” della formula è immutata, ma pur sempre attuale e di grande successo: ciascun concorrente si esibisce nella propria categoria e vengono premiati, una ragazza ed un ragazzo che, rispettivamente nel proprio campo, si contendono il primo premio. A presentare l’evento la cantante e conduttrice Mediaset Jo Squillo e lo storico inviato di Rai Uno Luca Di Nicola.

Dal 2015, il Talent si è ulteriormente impreziosito, inglobando un prestigioso riconoscimento, prodotto da Fioralba Castellano, Premio Mastro Sino, conferito a eminenti personalità della cultura, dell’imprenditoria, dello spettacolo e non solo.

Fra gli altri, hanno ricevuto il premio: Beppe Convertini, Alda D’Eusanio, Aida Yespica, Fioretta Mari, Luca Di Nicola, Sara Ricci, Jo Squillo, Emanuela Metri, Antonella Bucci e molti altri.  Ogni anno l’evento viene dedicato ad una meritevole associazione benefica e questa edizione sarà a favore di A.I.S.O.S. (Associazione Italiana Studio Osteosarcoma).

La XVIII edizione si svolgerà Domenica 20 agosto alle 21:30 in piazza della Repubblica di Ortona (CH) ed avrà come special guest il cantante e già vincitore del Festival di Sanremo Giuseppe Povia.




LA STORIA BIBLICA DELL’ARCANGELO Raffaele e Tobiolo

Raffaele, dall’ebraico rapha’: guarire, e ‘El: Dio, significa “Dio guarisce”, oppure il “Guaritore Divino”

di Don Marcello Stanzione

IlNuovoArengario.com, 3 agosto 2023. La storia dei Tobia, padre e figlio, contiene la più importante angelofania dell’intera Bibbia, e ruota intorno alla manifestazione dell’Arcangelo Raffaele che aveva assunto il nome e il corpo di un bellissimo giovane di nome Azaria. Alla fine della sua lunga missione l’Arcangelo rivelò la sua identità e il suo nome vero, insieme al vero scopo della sua missione: “Ma Dio mi ha inviato nel medesimo tempo per guarire te e Sara tua nuora. Io sono Raffaele, uno dei sette Angeli che sono sempre pronti ad entrare alla presenza della maestà del Signore.

In questa angelofania, San Raffaele rivela sé stesso come guaritore divino non solo di malattie fisiche, la cecità del vecchio Tobia, ma anche di afflizioni spirituali e infestazioni diaboliche, come nel caso di Sara, la giovane moglie di Tobia. Se l’Arcangelo non avesse assunto forma e personalità umane, non sarebbe stato possibile, per lui, fraternizzare in modo così familiare con gli uomini, per molte settimane consecutive, a causa dell’istintiva paura che prova l’uomo in presenza degli spiriti celesti.

Se il padre o il figlio, o entrambi, avessero conosciuto la vera identità dello straniero fin dall’inizio, la missione angelica non sarebbe stata potuta portare a termine nell’incantevole maniera umana in cui in verità fu compiuta. Tuttavia, la forma assunta, nonché il nome e la paternità – “Azaria il figlio del grande Anania” – sono state considerate da alcuni studiosi come una specie di raggiro ed una bugia, ma la perfetta santità degli Angeli si oppone sia all’apparente peccato ed inganno, sia a quella che noi chiamiamo una bugia a fin di bene.

Per compiere la sua missione, era necessario che l’angelo assumesse una forma percettibile all’uomo, una forma umana e un nome umano. In questo caso egli aveva assunto l’identità di un Israelita, un giovane parente di Tobia stesso. Per ordine divino l’Arcangelo doveva agire come rappresentante di quel giovane israelita, Azaria, di cui aveva preso il nome: dunque non si trattava di una bugia quando egli diede il nome della persona che rappresentava in forma umana. La sua vera identità venne rivelata alla fine della sua missione, e qualsiasi idea sbagliata si fosse creata nelle menti delle varie persone che aveva incontrato, fu rimossa completamente ed essi, allora, furono grati all’Arcangelo non solo per i suoi molteplici benefici ma anche per la considerazione avuta nell’assumere con loro la forma umana. Inoltre, l’Arcangelo non nascondeva un nome e una personalità umana e ne dava altre; prendendo il posto di Azaria egli poteva, in tutta verità, chiamare sé stesso Azaria.

La storia dell’Arcangelo Raffaele e dei due Tobia è così bella e istruttiva che la possiamo racchiudere con una semplice frase: essa rivela come gli Angeli agiscono in forma umana; la loro natura angelica, il loro potere, la loro saggezza e la loro santità si manifestano nei vari episodi di questo bellissimo racconto. L’Arcangelo è il delegato di Dio; egli porta a termine il piano di Dio, agendo come strumento della Provvidenza e della Bontà divina.

Il vecchio, caritatevole e pio Tobia è cieco e sente che i suoi giorni sono contati. Egli dà al suo giovane figlio Tobia o Tobiolo delle sante raccomandazioni e gli racconta della somma di danaro che aveva prestato a Gabello, della città di Rage in Media, molti anni prima, e di cui egli possedeva un regolare documento firmato. Egli vuole che suo figlio vada a riprendere tale denaro, ma che prima egli vuole trovare un uomo che lo accompagni nel suo lungo viaggio: “Vai adesso e porta con te qualche uomo fidato, che ti accompagni nel lungo viaggio, e riprendi il denaro, finché sono ancora vivo.”

Mentre accadeva ciò a casa di Tobia, il Cielo stava ascoltando e stava preparando il compagno, “l’uomo fedele” che il giovane Tobia stava cercando.

Il Signore diede, all’Arcangelo Raffaele, l’ordine di apparire in forma di un giovane chiamato Azaria, per accompagnare il giovane Tobia nella terra di Media, e per portare pace e serenità ai due timorosi di Dio, che però avevano famiglie davvero infelici. Appena il giovane uscì fuori dalla sua casa in cerca di un compagno, una mattina, l’Arcangelo Raffaele si fece trovare lì, sulla soglia, ad aspettarlo, nelle vesti di un “bellissimo giovane”. E non sapendo che era un Angelo di Dio, egli lo salutò, e disse: Da dove vieni giovane buon uomo? Ed egli dispose: “Sono uno dei tuoi fratelli israeliti”.

Subito l’Arcangelo informò il giovane Tobia che egli conosceva la strada per arrivare da Gabelo, e che lo conosceva personalmente, essendo stato là parecchie volte, e che conosceva bene tutte quelle strade. Tobia non riusciva a credere ad una tale felice coincidenza. Immediatamente egli prese il suo nuovo amico e compagno di viaggio e si recò dal suo cieco padre.

L’Angelo, che conosceva bene lo scopo di questa missione, implicitamente gliela rivelò nelle sue parole di saluto rivolte al vecchio cieco, quando gli disse: “Possa tu avere molta gioia!” Non conoscendo chi fosse colui che desiderava la sua gioia, il vecchio Tobia rispose: “Che gioia posso ancora avere, mi trovo nell’oscurità, e non vedo la luce del cielo.”

Allora l’Arcangelo Raffaele divenne più chiaro e fece una promessa e una profezia: “Fatti coraggio, Dio (Dio guarisce, era il nome proprio di Raffaele) non tarderà a guarirti”. Egli non poté dire niente di più per non generare sospetto e tradire la sua identità. Il vecchio Tobia intese quelle parole come un’espressione di buon augurio e non fece particolare attenzione ad esse; egli aveva già sentito espressioni simili in passato.

Il suo interesse adesso riguardava il viaggio di suo figlio, ed egli vuole conoscere in quali mani sta mettendo la vita del suo unico figlio e parte della sua fortuna. Sentendo che la giovane guida è Azaria, figlio del grande Anania, egli risponde: “Tu sei di buona discendenza.” Il vecchio Tobia, come successivamente il suo parente Gabelo, afferma di credere nella protezione e nella guida degli angeli custodi. Non sapendo che un Arcangelo sta in verità accompagnando suo figlio, egli dice: “Fate buon viaggio, e Dio sia con voi sul vostro cammino, e il suo angelo vi accompagni.” Se tale circostanza fosse stata nota a lui, sia Tobia che sua moglie avrebbero potuto risparmiarsi tutta la preoccupazione e le notti insonni durante la lunga assenza del loro figlio. Un pensiero, tuttavia, sosteneva la mente del vecchio Tobia durante la sua attesa: “Nostro figlio tornerà in buona salute da noi: quell’uomo che abbiamo mandato con lui lo proteggerà.” Quanto spensierato e felice doveva essere quel viaggio per il giovane Tobia. Viaggiare in compagnia di un Angelo! Egli conosceva così bene la strada. Non aveva mai dubbi riguardo a persone o cose che incontravano per via; sempre attento, mai stanco o assonnato; così dolce e piacevole nella sua conversazione, sempre pieno di rispetto e attenzione. Egli era profondamente spirituale e devoto nelle sue preghiere, puro in tutte le sue parole e azioni. Come erano vere e ispirate le parole del vecchio Tobia quando, confortando sua moglie che piangeva, le diceva: “Io credo che il buon Angelo di Dio lo accompagnerà, riuscirà bene il suo viaggio e tornerà sano e salvo.” Nel testo sacro si legge che, quando il giovane Tobia cominciò il suo viaggio con il suo Angelo accompagnatore, anche il cane li seguì e s’avviò con loro. Tobia era uno delle migliaia di Israeliti che vivevano nella prigionia Babilonese. Alcuni di loro si erano stabiliti nelle province vicine, come la Mesopotamia, l’Assiria e la Media. Era esattamente in quest’ultima provincia della Media che il parente di Tobia, Raguele, viveva con la sua famiglia. Questa non era esattamente la meta del suo viaggio verso Est, ma era qui che Dio e il suo Angelo volevano che lui andasse; anche se suo padre l’aveva mandato a riprendere i suoi soldi da Gabelo nella città di Rage sulle montagne di Ecbatana, in Media. L’Angelo, deviando il suo viaggio, aveva adempiuto più pienamente alla sua missione, portando inaspettata gioia e felicità alle tre famiglie.

Avendo lasciato la sua città natale, la grande città di Ninive, quella mattina, Tobia e la sua guida raggiunsero il fiume Tigri appena scese la sera.

Essi decisero di passare la notte sulle rive del fiume. Qui l’Arcangelo Raffaele cominciò a rivelare conoscenze ed esperienze mediche, nonché a procurare il cibo per quella sera e per il resto del viaggio. Stanco per aver camminato tutta la giornata, il giovane Tobia andò a lavarsi i piedi nell’acqua fredda del fiume, prima di mettersi a riposare. Qui la vista di un mostruoso pesce, che sembrava essere venuto a divorarlo, lo spaventò a tal punto da fargli emettere un grido di aiuto: “Signore, esso mi assale!”. La guida angelica, senza andare in suo aiuto, lo istruì sul da farsi, dandogli indicazioni ed ispirandogli coraggio. Al termine di quel primo giorno, il giovane Tobia non aveva ancora acquisito familiarità con la sua guida, è per questo infatti che egli lo chiama “Signore”. Più tardi lo chiamerà fratello. Quando il mostruoso pesce fu tirato fuori dal fiume, venne sventrato, arrostito e salato. “Getta via gli intestini del pesce”, ordinò l’Angelo, “e metti da parte il fiele, il cuore e il fegato, poiché possono essere utili medicamenti”. Queste, senza dubbio, possono essere sembrate delle ben strane medicine al giovane Tobia ed egli voleva sapere come e quando usarle. Qui comincia a mostrare più confidenza e affetto per la sua guida celeste: “Io ti chiedo, fratello Azaria, che rimedio può esserci nel cuore, nel fegato e nel fiele del pesce”.

L’Angelo spiega le virtù mediche di queste parti del pesce. Dettagli più pratici vengono dati nel momento del loro utilizzo. Il fegato del pesce venne utilizzato come ingrediente materiale per un esorcismo, per liberare la futura moglie di Tobia, Sara, infestata dal demonio dell’impurità; mentre il fiele verrà usato per curare la cecità del vecchio Tobia.

L’Arcangelo Raffaele è stato mandato da Dio per curare e confortare due anime afflitte, il vecchio Tobia e Sara, la giovane figlia di Raguele, vedova di sette mariti, tutti morti la prima notte susseguente il loro matrimonio. Quando venne la notte, al termine di un altro giorno del loro lungo viaggio, il giovane Tobia si rivolse alla sua guida e gli fece la solita domanda: “Dove vuoi che alloggiamo?” Qui comincia la prima parte della missione di Raffaele. Egli deve indurre il giovane Tobia a sposare Sara, la figlia di Raguele, e allo stesso tempo liberarla dall’influenza diabolica.

Si trattava di una faccenda delicata poiché le infauste voci riguardanti questa giovane, che cioè lei fosse stata la causa della morte di sette mariti, avevano raggiunto Ninive e il giovane Tobia stesso sapeva tutto di lei ed era profondamente spaventato dall’idea di unirsi a lei. Alla domanda riguardante il posto dove avrebbero alloggiato per quella notte, Raffaele propone di fermarsi da Raguele, dicendo al giovane Tobia che egli avrebbe dovuto sposare Sara, sua cugina. “Ho sentito,” rispose Tobiolo “che ella è stata data a sette mariti, ed essi sono morti; inoltre ho sentito che un demone li ha uccisi.” Immaginate dunque questo giovane che va a chiedere la mano di una tale donna! L’Arcangelo Raffaele gli disse che il loro matrimonio sarebbe stato davvero felice, benedetto con buona salute e lunga vita, cosicché entrambi avrebbero visto i figli dei loro figli fino alla quinta generazione. Le istruzioni riguardanti la loro unione coniugale, date dall’Arcangelo Raffaele al giovane Tobia in quest’occasione, restano un ideale di perfezione morale per le coppie sposate in ogni tempo.

Preghiera, astinenza ed intenzioni pure dispongono l’anima alle benedizioni del Signore e allontanano tutte le influenze dello spirito maligno. Il giovane Tobia ascoltò attentamente la guida celeste e più tardi mise in atto fedelmente le sue istruzioni, ripetendole dapprima alla sua sposa: “Noi siamo figli dei santi, e non dobbiamo unirci come fanno coloro che non conoscono Dio.” Durante un’intima riunione familiare nella casa di Raguele una battaglia, non raccontata, va avanti nel mondo spirituale. Il giovane Azaria (l’Arcangelo Raffaele) si assenta per un breve tempo dall’assemblea di parenti e amici per portare a termine un’importante compito. Durante questi pochi minuti, Raffaele, in nome e col potere di Dio, “prese il demonio e lo relegò nel deserto dell’alto Egitto”.

Con l’esilio dello spirito del male, Asmodeo, gioia, pace e benedizione entrarono nella casa di Raguele. Avendo portato a termine il suo compito, il giovane Azaria ritornò e riprese posto alla festa di matrimonio, mentre contemplava il volto del Padre che è nel cielo. Il mattino seguente, lasciando Tobia con la sua giovane sposa, egli continua il suo viaggio, accompagnato da quattro servitori e due cammelli. Va da Gabelo e recupera la somma di denaro per conto del vecchio Tobia e, sulla via del ritorno, accompagna lo stesso Gabelo alla festa di matrimonio del suo giovane parente Tobia. L’ultima parte della missione affidata all’Arcangelo Raffaele è la seguente. Avendo portato gioia e felicità a Sara e a tutta la sua famiglia, ora era il momento di portare una simile, se non più grande gioia, al vecchio Tobia ed a sua moglie. Il procedere lento della carovana, che accompagnava la sposa a Ninive, non soddisfaceva l’Arcangelo che conosceva bene le pene e le preoccupazioni del vecchio Tobia: “Fratello Tobia” disse l’Arcangelo, “tu sai in quali condizioni abbiamo lasciato tuo padre. Corriamo avanti prima di tua moglie, e prepariamo la casa, mentre gli altri vengono con tua moglie e con gli animali”.

Tobiolo fu d’accordo e, prendendo con sé il fiele, s’incamminarono con passo veloce, mentre il cane li seguiva. Era giunto il momento di dare le istruzioni finali per l’utilizzo del fiele: “Appena entrerai in casa, benedici il Signore tuo Dio, e ringrazialo, avvicinati a tuo padre e bacialo, e subito cospargi i suoi occhi con il fiele del pesce… Tuo padre vedrà la luce del cielo, e gioirà alla tua vista.” Allo stesso tempo, la madre di Tobiolo stava aspettando suo figlio, seduta, come ogni giorno, sulla cima di una collina, guardando l’orizzonte per intravedere suo figlio e la sua guida. Finalmente, un giorno il cane di Tobiolo, correndo avanti e facendo festa e scodinzolando, portò la felice notizia ai genitori afflitti. Tutti questi elementi umani e terreni si uniscono a quelli celesti in questa bellissima storia di Angeli e di uomini. Tutto si era compiuto come aveva promesso l’Angelo.

Il vecchio Tobia riacquistò la vista. Il cuore del giovane Tobia era gonfio di gratitudine, di amore e di ammirazione per la sua magnifica guida; per i così numerosi e grandi benefici da lui ricevuti. Avendo assistito alla miracolosa guarigione di suo padre, egli non riusciva a trovare le parole adatte per poter esprimere i suoi sentimenti: “Abbiamo ricevuto tanti benefici per mezzo di lui”, disse a suo padre.

Il vecchio Tobia comprese che era Dio che, in realtà, aveva compiuto quei miracoli per mezzo del giovane Azaria, e allora, pieno di riverenza, chiamò la giovane guida, uomo santo: “Cosa posso dare a questo santo uomo, che è venuto con te?”.

Il Signore non permette mai all’uomo di rimanere in errore, a causa del travestimento assunto dai suoi spiriti, in nessuna delle loro apparizioni. Prima o poi la verità è resa manifesta. Per alcune settimane di seguito, l’Arcangelo Raffaele aveva assunto forma e nome umano. Adesso che la sua missione era stata portata felicemente a termine, egli comincia a preparare i suoi due fratelli, padre e figlio, ad una grande sorpresa, la rivelazione della sua vera identità. Nel momento in cui entrambi si avvicinarono umilmente, offrendogli la metà di tutti i loro beni per ripagarlo del suo servizio, il giovane “Azaria” risponde, con una bellissima spiegazione, sul perché Dio li ha così benedetti. Egli riporta alla mente del vecchio Tobia tutte le cose buone che aveva compiute durante la sua vita, la sua carità, la sua grazia, la sua pazienza e tutte le sue preghiere. In questo modo, egli comincia a rivelare sé stesso gradualmente, per non spaventarli con una rivelazione improvvisa. L’enumerazione di tutte quelle buone azioni e dei segreti della coscienza, noti solamente a Dio, è il primo passo nella sua rivelazione; il secondo è l’affermazione: “Il Signore mi ha inviato nel medesimo tempo per guarire te e Sara tua nuora dal demonio.”

Il terzo e ultimo passo fu causa di turbamento e paura, ma egli iniziò col confortarli e rassicurarli, con le seguenti parole: “Pace a voi, non temete.” Appena egli disse ciò, il padre e il figlio si prostrarono con la faccia a terra, e, improvvisamente, la forma umana di Azaria si trasformò in quella di un Arcangelo di luce e bellezza, ed egli fece l’ultima rivelazione: “Io sono l’Angelo Raffaele, uno dei sette angeli che sono sempre pronti ad entrare alla presenza della maestà del Signore… quando ero con voi, non era per mia iniziativa ma per la volontà di Dio: lui dovete benedire sempre e cantargli inni.” Come servitore fedele di Dio è questa l’unica ricompensa che egli accetterà. Inoltre, se potevano esserci ancora dei dubbi, in quanto essi l’avevano visto mangiare e bere come ogni altro essere umano, mentre gli Angeli non mangiano e non bevono come fanno gli uomini.

A questo segreto dubbio, egli rispose dicendo: “A voi sembrava di vedermi mangiare, ma io utilizzavo un cibo e una bevanda invisibili, che non potevano essere visti dall’uomo”, preannunciando così il mirabile e miracoloso mistero dell’Eucaristia. Ora che il suo compito era terminato, e adesso che essi sapevano che Dio aveva mandato il suo Angelo per benedirli, era arrivato il tempo per lui di ritornare al cielo: “E’ giunto il tempo che io ritorni verso colui che mi ha mandato; ma voi benedite il Signore e scrivete tutte queste cose che vi sono accadute.” L’Arcangelo riprese la sua forma invisibile e scomparve alla loro vista.

San Raffaele, il Celeste Farmaco di Dio, secondo alcuni esegeti è da ravvisare nell’Angelo che, al tempo di Cristo, nella piscina chiamata Bethsaida, smuoveva le acque. Sotto i cinque portici che circondavano la suindicata piscina, c’era una moltitudine di persone malate, che attendevano l’azione dell’Angelo Raffaele per guarire immediatamente, la prima persona che fosse discesa subito nella piscina: “Un Angelo del Signore in certi momenti discendeva nella piscina e agitava l’acqua. Il primo ad entrarvi, dopo l’agitazione dell’acqua, guariva da qualsiasi malattia fosse affetto” (Gv 5, 4) Per altri esegeti e rabbini ebrei, l’Angelo guaritore non sarebbe Raffaele bensì Michele. Comunque, Il ministero guaritore di San Raffaele può essere constatato nelle miracolose guarigioni che avvengono ancora, ai giorni nostri, in molti santuari in tutto il mondo cristiano.




ARIEL A CASTELLO il festival dannunziano

Torna l’appuntamento che giunge alla nona edizione

Casoli, 3 agosto 2023. Gli appuntamenti saranno il 4, 11 e 18 agosto, tre giornate con cinque appuntamenti in calendario. Il Festival, attraverso una mescolanza di letteratura, immagini, musica e parole proporrà temi quali L’Abruzzo, le donne e l’arte.

La prima giornata vedrà protagonisti la regione Abruzzo e i suoi luoghi più caratteristici e suggestivi con la presentazione del volume fotografico Qui in Abruzzo di Roberta Di Pascasio e Giancarlo Malandra, Paolo De Siena Editore. L’evento sarà arricchito da una mostra fotografica dedicata ai luoghi più suggestivi della regione e tra questi anche Casoli.

Alle ore 21, presso il Cinema Teatro comunale, letture tratte da Cronache Romane di Gabriele d’Annunzio, omaggio ad un Vate inedito, giornalista di cronache mondane in particolar modo per la rivista La Tribuna nel periodo della Belle Époque. Il tutto sarà accompagnato dalle canzoni dei primi decenni del ventesimo secolo a cura del trio Le Sorelle Rossetto.

Il secondo appuntamento vedrà protagoniste due donne abruzzesi, una scrittrice affermata quale Giulia Alberico con la presentazione del volume I Libri sono timidi, alle ore 17:30 presso la villa comunale e una cineasta, Maria Tilli che si sta facendo sempre più strada nel mondo cinematografico. Verrà quindi proiettato il cortometraggio Tutte le cose sono piene di lei alle ore 21 presso il cinema teatro comunale.

Sempre nella stessa serata, L’Abruzzo continua ad essere protagonista, raccontato attraverso gli occhi e l’esperienza di grandi autori europei, raccolti nella collana di libri Comete. Scie d’Abruzzo.

L’ultimo appuntamento sarà dedicato alla presentazione del racconto inedito dell’Avv. Antonino Di Giorgio, L’amico di mio fratello che vinse il Premio Teramo nel 1963. La presenza del testo anche in inglese, testimonia la notorietà dell’autore anche al di fuori dei confini nazionali. L’evento si svolgerà alle ore 21 presso il cinema teatro comunale.




LA STORIA RITROVATA dei pescatori del lago Fucino

Il giovedì letterario delle vacanze luchesi

Luco dei Marsi, 3 agosto 2023. Un completo e misterioso oblio sembra aver cancellato per sempre, con la sparizione del lago Fucino, a opera di Torlonia, la storia, gli usi, le testimonianze e le tracce della vita che lungo le sue sponde, e su di esso, si è per secoli dipanata, quasi che il gorgo che ha catturato e domato le acque, apparentemente annientandole, avesse fatto altrettanto con ogni segno della quotidianità di intere popolazioni.

Popolazioni in particolare di pescatori, alle prese con la miseria del tempo e le difficili circostanze che spesso proprio la natura riservava loro. Di quel tempo, delle vicende connesse al lago, delle tracce ancora presenti di una storia fondante per la Marsica sebbene quasi dimenticata, offre uno straordinario spaccato l’opera “La storia dei pescatori del lago Fucino al tempo dei feudatari”, edizioni Tabula Fati, della dottoressa Stefania Maria Paris, frutto della tenace e minuziosa ricerca dell’Autrice, al centro del Giovedì letterario in programma per oggi, giovedì 3 agosto, alle 18, al convento dei frati cappuccini, centro servizi socioculturali comunale.

All’evento, annoverato nella rassegna estiva “Vacanze luchesi”, parteciperanno, con la dottoressa Paris, il professor Antonino Petrucci e il professor Mario Frigioni, docenti, e Gianni De Rosa, presidente dell’associazione culturale Lucus, organizzatrice dell’evento. Reading e interpretazioni musicali a cura di Domenica Stornelli.

“L’incontro letterario odierno rappresenta un’occasione da non perdere per conoscere un’opera straordinaria che getta luce su un tempo e una storia tanto importanti quanto oggi quasi sconosciuti ai più”, sottolinea la sindaca Marivera De Rosa, “Tra prosciugamento e grande terremoto, due eventi epocali che hanno cambiato per sempre il corso della storia e fisionomia dei luoghi, con tutto quanto ne è conseguito, sembra essersi persa tanta parte del filo conduttore della nostra storia, nella memoria e nelle testimonianze, e spesso si ha l’impressione di una narrazione frammentaria, incompleta. L’opera di Stefania Maria Paris aggiunge preziosi tasselli e offre notevoli spunti di riflessione e approfondimento, invito tutti a non mancare”.




C’È UN PROBLEMA CULTURALE che la politica non può più ignorare

La dichiarazione di Paolo Sola (M5S) sull’ultima aggressione di matrice omofoba lungo la riviera

Pescara, 3 agosto 2023“L’ennesima aggressione di matrice omofoba dei giorni scorsi conferma che nella nostra città questo problema esiste ed è tale anche per colpa dell’indifferenza di un’amministrazione di centrodestra che continua a negarlo e ad ignorarne i segnali”.

Questo il commento del consigliere comunale M5S Paolo Sola, a margine dell’episodio avvenuto nei giorni scorsi, raccontato proprio dalla presunta vittima, un ragazzo teramano di 35 anni che sarebbe stato aggredito sul lungomare di Pescara dopo aver trascorso una serata gay-friendly in uno stabilimento balneare.

“Se dovesse trovare conferma che, come sembra, protagonisti dell’aggressione sono dei ragazzi giovanissimi, sarebbe grave continuare a negare l’esistenza di un problema che è, innanzitutto, profondamente culturale – prosegue Sola – problema di cui le istituzioni locali dovrebbero farsi carico. Aver svilito e irriso, invece, tutte le proposte degli ultimi anni, dall’istituzione di un garante per i diritti della comunità LGBTQ+ all’inserimento di progetti d’informazione sull’identità di genere e orientamento sessuale negli assi tematici del piano sociale, rappresenta la peggior forma di disinteresse spesso complice di questi episodi. Come gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle Pescara torneremo a chiedere a questa amministrazione di farsi carico di iniziative di sensibilizzazione – conclude – e non possiamo che condannare fermamente questa ennesima aggressione ed esprimere tutta la nostra solidarietà al ragazzo colpito”.




CONCERTO AL TRAMONTO di Li Straccapiazz e Domenico Mancini

Le iniziative della Pro Loco

Casalbordino, 3 agosto 2023. Nuovo evento della ricchissima estate della Pro Loco di Casalbordino, patrocinato dal Comune di Casalbordino ed inserito nel cartellone estivo degli eventi dell’assessorato al turismo. Appuntamento domani sera alle ore 19:30 in piazzale Aldo Moro – largo della Madonnina a Casalbordino Lido con il concerto di Domenico Mancini e del gruppo “Li Straccapiazz”. interverranno il sindaco di Casalbordino Filippo Marinucci e il presidente della Pro Loco Nicola Tiberio.

Sul palco si esibiranno Domenico Mancini (violino e fisarmonica), Manuel D’Armi  (Fisarmonica, Zampogna, Organetto e cori) e Valentina Pasi (Percussioni, organetto e cori).

Il concerto è a ingresso gratuito.




SI RIACCENDONO I RIFLETTORI sul Gala della Moda

Alla conduzione Antonella Ciocca, ospiti Marco Baldini, Cecilia Gayle ed Emanuela Tittocchia

Alba Adriatica, 3 agosto 2023.  Tanta attesa per uno degli eventi estivi più partecipati della Riviera Adriatica, un appuntamento ormai tradizionale sul cartellone delle iniziative riconfermate dall’assessore al turismo Paolo Tribuiani. Il Gala della Moda quest’anno giunge alla sua diciassettesima edizione e torna protagonista della stagione estiva con nuove creazioni fashion, musica e spettacolo il prossimo 5 agosto alle ore 21,15. L’evento, organizzato dall’Arcagency Fashion Art presieduta da Emanuele Danesi, con la regia del patron Loris Danesi, stilista dei vip e fashion blogger, porterà in passerella non solo le collezioni moda, ma anche originali performance artistiche e musicali e diverse premiazioni.

<<Il 5 agosto Alba Adriatica accoglierà il gran Gala della Moda, un evento da non perdere, curato nei minimi dettagli dallo stilista Loris Danesi  – ha dichiarato il sindaco di Alba Adriatica Antonietta Casciotti – La musica, la creatività, le luci e l’atmosfera contribuiranno a creare uno spettacolo coinvolgente al quale farà da cornice il numeroso pubblico che sono certa confermerà il suo apprezzamento alla XVII edizione>>. Opinione condivisa anche dall’assessore alla cultura Francesca Di Matteo la quale accoglie favorevolmente questa iniziativa che mira da sempre a valorizzare gli aspetti culturali.

La serata, la cui conduzione è affidata ad Antonella Ciocca, si svolgerà sul Lungomare Marconi Nord, nell’area compresa tra via Battisti e via Turati e avrà come ospiti Emanuela Tittocchia, Marco Baldini, la regina della musica latin Dance Cecilia Gayle, la conduttrice televisiva Federica Peluffo e la scrittrice Alessandra Cecchetti Ermoli. Nel corso della kermesse si alterneranno spettacoli che avranno come protagonisti talenti della Danza e non solo, Michela Toro e Matteo Faricciotti dell’associazione “Entre Dos” di Pescara che si esibiranno in un  appassionante tango, per Dark Butterfly Studio di pole dance ed exotic di San Benedetto del Tronto si esibiranno le artiste Morena Canala e Kinga Mrowiec, inoltre anche in questa edizione interverrà come ospite il Coreografo Roberto Calderini che presenterà una particolare coreografia interpretata dalla professionista Pamela Pettirossi e si esibiranno le ballerine della scuola di formazione e avviamento alla professione Arte Danza Bastia Umbra.

Con l’obiettivo di valorizzare, come ogni anno, la creatività dei giovani talenti che vogliono avvicinarsi al settore della moda, sfileranno gli abiti realizzati dai designer dell’Istituto Moda Burgo di Pescara, la moda junior con Baby Blu di Alba Adriatica, le collezioni da cerimonia di Nessie Boutique, le collezioni sposa di Loris Danesi,  le collezioni eye-wear di Alba Visione e di Zest Bags and luxury di Alba Adriatica.

Come ogni anno, anche questa edizione sposa la solidarietà: saranno infatti raccolti fondi dai volontari della Croce Rossa Italiana Comitato di Giulianova.

Il make-up degli ospiti e dei performer sarà curato dalla Make up artist Lisa Angelone, mentre le acconciature saranno affidate alla creatività di Barbara Rabottini. Gli allestimenti floreali sono a cura di “Un’idea in più” mentre la direzione artistica della sfilata  è di  Francesco Rastelli, con la preziosa collaborazione del Floor Assistant Franco Prunotto, la voce ufficiale dell’evento é affidata a Radio Linea.




MUSICA BANDISTICA, SINFONICA, LITURGICA per le celebrazioni civili dal 1860 al 1931

All’Archivio di Stato dell’Aquila un’interessante mostra documentaria

di Goffredo Palmerini

L’Aquila, 3 agosto 2023. L’Italia è un paese straordinario, con incommensurabili ricchezze artistiche, architettoniche, archeologiche, culturali e paesaggistiche che lo rendono unico al mondo. A queste ricchezze si aggiunge un patrimonio immenso di opere d’arte, libri e documenti conservati in musei, biblioteche e archivi presenti in ogni angolo del paese, cespiti rilevanti della cultura nazionale conosciuti e frequentati dagli addetti ai lavori, che tuttavia sfuggono spesso alla conoscenza d’una buona parte degli italiani. Eppure, tanta ricchezza d’incomparabili meraviglie artistiche, culturali e paesaggistiche, insieme alla preziosa rete di presidii di conservazione libraria e documentaristica, fanno dell’Italia la nazione che può vantare il primato di possedere quasi due terzi dell’intero patrimonio artistico e culturale del pianeta. Un patrimonio sul quale si potrebbe certamente realizzare, con accorte politiche di valorizzazione e promozione, una solida e duratura prospettiva di crescita economica per il paese e nuovo lavoro per le presenti e future generazioni. L’investimento in cultura dovrebbe diventare la prelazione primaria per qualunque governo che abbia un orizzonte di ampio respiro, non infastidito dall’assillo della quotidianità effimera. Queste sintetiche considerazioni d’ordine generale sono utili per richiamare la straordinaria dotazione documentaria che offre la rete degli Archivi di Stato in Italia, la preziosità dei fondi che essi conservano: un inimmaginabile giacimento di documenti della nostra storia millenaria.

È però dell’Archivio di Stato dell’Aquila che ora intendiamo parlare, per darne qualche informazione. Soprattutto per sottolineare l’interesse dei documenti conservati, non solo per specifici fini di ricerca, ma per la fruizione culturale aperta ai cittadini. Un invito, dunque, agli aquilani della città capoluogo e della provincia, a visitare la sede centrale dell’Archivio presso l’area industriale di Bazzano-Paganica, in attesa di poter rientrare nel centro storico della città negli ambienti che gli saranno destinati, dopo il restauro dai danni del sisma, nell’ex distretto militare accanto alla Basilica di San Bernardino, come pure le sedi di Avezzano e Sulmona.

L’Archivio di Stato dell’Aquila trae origine dal Regio decreto del 22 ottobre 1812 di Gioacchino Murat che prescriveva la costituzione, presso ciascuna Intendenza, di un Archivio provinciale destinato a deposito delle carte pubbliche prodotte nel territorio della Provincia: sia di quelle degli antichi tribunali e delle autorità provinciali antecedenti al nuovo sistema amministrativo del Regno, sia di quelle prodotte dai nuovi tribunali e dalle amministrazioni di nuova istituzione, includendo gli atti degli ordini religiosi soppressi in tutto il Regno di Napoli durante il decennio francese con norme del 13 febbraio 1807 e del 7 agosto 1809.

Attualmente conserva, nella sede dell’Aquila e nelle Sezioni di Sulmona e Avezzano, fondi archivistici le cui carte coprono il periodo dal XII al XX secolo. La documentazione conservata è stata prodotta dalle istituzioni preunitarie e da quelle statali post-unitarie comprese, in genere, nel territorio della provincia. Si conservano, inoltre, archivi di enti pubblici, di famiglie, di persone, di associazioni e di altri organismi privati che rivestono un interesse storico particolarmente importante. Dagli elenchi dei fondi archivistici di ciascun Istituto, raggiungibili attraverso il sito web dell’Archivio di Stato dell’Aquila, è possibile accedere agli strumenti di ricerca attualmente disponibili in formato digitale e il cui numero viene progressivamente incrementato.

L’Archivio di Stato dell’Aquila, oltre alla ordinaria attività dell’istituto, ha negli anni offerto notevoli spunti d’interesse con numerose esposizioni documentarie e mostre tematiche di particolare pregio. In questo periodo due sono le mostre allestite nei suoi locali: una mostra documentaria allestita in sinergia con il FAI – Delegazione di L’Aquila, che racconta due luoghi della Seconda Guerra Mondiale, l’Aeroporto militare di Bagno e l’Officina Carte Valori della Banca d’Italia, bombardata l’8 dicembre 1943, e un’altra interessante mostra documentaria sulle celebrazioni civili tenutesi dal 1860 al 1931. È di questa mostra, in particolare, che oggi s’intende parlare, nel rappresentarne gli aspetti singolari che meritano di essere apprezzati, come pure per stimolare la curiosità e l’interesse degli Aquilani a visitarla. La singolarità della mostra si evince già dal titolo: “Musica bandistica, sinfonica, liturgica per le Celebrazioni civili dal 1860 al 1931”. Seguiamola, per il momento, attraverso la sua descrizione, mentre resta l’invito a riservargli appena possibile una visita per poter apprezzare direttamente l’interessante sequenza dei documenti originali in esposizione.

Alcuni richiami storici sono ora necessari. Con atto normativo del sabaudo Regno di Sardegna (legge 17 marzo 1861) fu proclamato il Regno d’Italia, del quale Vittorio Emanuele II assunse per sé e per i suoi successori il titolo di Re d’Italia. Con legge 5 maggio 1861 n. 7 fu istituito l’Anniversario dell’Unità d’Italia, festa nazionale, con ricorrenza la prima domenica di giugno di ogni anno. Il 1861 fu un anno denso di celebrazioni: non solo la festa nazionale, con la denominazione di Festa dello Statuto, a richiamare lo Statuto Albertino che era assunto a costituzione del Regno d’Italia, ma anche l’anniversario dell’ingresso di Garibaldi a Napoli (7 settembre 1860), della resa di Gaeta (13 febbraio 1861), e del Plebiscito nel Regno delle Due Sicilie (21 ottobre 1860).

Dalle carte dell’Archivio del Comune dell’Aquila emerge il fervore celebrativo che caratterizza la città nel primo anno del Regno d’Italia. La notizia dell’istituzione di una “Festa nazionale commemorativa dell’Unità d’Italia e dello Statuto del Regno” fu diramata dal Ministero dell’Interno con circolare del 6 maggio 1861 indirizzata a “Sindaci, Gonfalonieri e Autorità comunali del Regno”. Nella circolare sono date istruzioni sulle modalità con cui si svolgeranno le celebrazioni, che dovranno includere una messa accompagnata dal canto dell’inno ambrosiano, rassegna di truppe stanziali e della Guardia nazionale, distribuzione dei premi qualora sia istituito un tiro a segno, pubbliche mostre di belle arti e di industrie ed esercizi letterari e drammatici, beneficenza ai più poveri “affinché la ricordanza del Re e della patria si associ alla consolazione dei poveri e degli afflitti”, illuminazione degli edifici pubblici. Si raccomanda inoltre “che si cessi da qualunque altra Festa ricordante antiche divisioni municipali, trionfi di parte, o vittorie parziali che non tornarono che a danno della intera Nazione”.

Pur confidando nell’adesione di vescovi e parroci, considerando la congiuntura politica con lo Stato pontificio, si dà indicazione di rispettare scrupolosamente i sentimenti della coscienza del clero che non intenda aderire. La posizione del clero è ben manifesta nella lettera al Sindaco dell’Arcidiacono della Cattedrale, don Luigi Manieri, con cui si declina la richiesta che il Capitolo della Cattedrale celebri nel giorno del 2 giugno una funzione religiosa con canto dell’inno ambrosiano, citando la disposizione del vescovo che “proibisce di celebrare funzioni sacre per qualsivoglia motivo politico in tutte le chiese della città dichiarando sospesi a divinis ipso facto non solo il celebrante ma ancora gli altri assistenti alla funzione”. Le funzioni religiose furono pertanto celebrate, anche negli anni successivi al 1861, da cappellani della Guardia Nazionale o del 26° Reggimento Fanteria. La festa si svolgeva, dunque, con la celebrazione del rito religioso nella Chiesa di San Bernardino. Un’orchestra con un organico descritto nel dettaglio nei documenti dell’anno 1861 accompagnava in chiesa e nel Teatro San Salvatore il canto del Te Deum e del Tantum Ergo, cantato dal maestro di cappella Domenico Michelangeli fino al 1864, sostituito da Luigi Trionfi dal 1865.

Eventi ricorrenti erano la rassegna delle truppe, l’illuminazione della città, l’assegnazione di vestiario a bambini e bambine delle scuole elementari, il gioco della tombola, annunciato con avviso pubblico in cui si dava indicazione degli esercizi dove acquistare le cartelle e del luogo dell’estrazione, il “balcone della famiglia Jacopucci in Piazza Grande soprapposto al Corpo di Guardia Nazionale” (1862), “Piazza Duomo del dappresso all’Ufficio dell’Assessore Municipale” (1867). In occasione della celebrazione del 1867 furono eseguite nella Piazza del Duomo dalle Bande Musicali Le cinque giornate di Milano e la Marcia con cori del Maestro Errico De Bernardi, diretti dal Capo-Musica del 44° Reggimento Fanteria Luigi Massari, e La presa di Sebastopoli del Maestro Domenico Gatti, diretta dal Capo-Musica della Guardia Nazionale Gaspare Salini.

Nello stesso anno 1861 furono celebrate le tappe che portarono alla proclamazione del Regno d’Italia: l’ingresso di Garibaldi a Napoli e la resa di Gaeta. Per solennizzare la Resa di Gaeta, avvenuta il 13 febbraio 1861, il 16 febbraio dello stesso anno fu cantato il Te Deum nella chiesa di San Bernardino e furono illuminati edifici pubblici e privati al suono della Banda cittadina. Le celebrazioni dell’ingresso di Garibaldi a Napoli, avvenuto il 7 settembre 1860, furono svolte con il canto di un inno in onore a Garibaldi, che ha visto nuovamente protagonisti il Maestro Michelangeli e il Capo-Banda Salini, con esecuzioni per le strade della banda musicale e con l’illuminazione serale della città. Per l’Anniversario del Plebiscito, da celebrarsi il 21 ottobre 1861, nonostante le esigue disponibilità finanziarie del Comune, fu inserito nel programma la partecipazione di una banda musicale.

Nel 1894 la città celebrò il sesto Centenario dall’incoronazione di Celestino V a papa con un programma musicale che prevedeva “musica alla Palestrina” diretta dal Maestro Scotti e concerto di bande musicali cittadine e forestiere. L’evento di maggior rilievo dovette essere l’esecuzione nel Teatro Comunale della “grandiosa opera Carmen”, diretta dal Maestro Francesco Cesarini, “con gli esimi artisti Italia Giorgio e Cav. Giuseppe Russitano”. I festeggiamenti prevedevano il gioco della tombola, corsa di vetture a premio, corsa di cavalli e velocipedi, fuochi pirotecnici, volo di globi aerostatici oltre a distribuzione del pane ai poveri e vendita a sorte degli oggetti donati dalle “gentili Signore aquilane” a scopo di beneficenza. Le solenni funzioni religiose furono presiedute dall’Arcivescovo dell’Aquila Mons. Francesco Paolo Carrano, dall’Arcivescovo di Trani Domenico Marinangeli e dall’Arcivescovo di Benevento e marchese di Rende, il cardinale Siciliani. Non mancò il 28 agosto la consueta esposizione delle reliquie fatta dal cardinale De Rende assistito dai Vescovi, dal Capitolo e Clero e dal Seminario.

Tra il 1920 e il 1931 le celebrazioni più importanti furono il Cinquantenario della Breccia di Porta Pia, 20 settembre 1870, e la proclamazione dell’annessione di Fiume il 16 marzo 1924. Per il cinquantenario dal 20 settembre la città mandò a Roma una delegazione con il labaro. Quanto alle celebrazioni che si dovettero svolgere all’Aquila, è documentata quella del 1931 in cui fu illuminata la città e furono accese due lampade sotto i portici davanti alla Chiesa della Concezione “per il servizio del concerto musicale”. Per la solennità civile dell’annessione di Fiume, istituita da Benito Mussolini, fu prescritto dallo stesso in qualità di Presidente del Consiglio dei Ministri, oltre all’esposizione della bandiera nazionale negli uffici ed enti pubblici, all’illuminazione degli stessi edifici pubblici, all’organizzazione di cortei e comizi, “che siano tenuti concerti musicali etc ove est possibile, prendendo opportuni accordi con autorità militari”, indicazione ripresa dal Prefetto Chatelain che prescrive che “ove in Codesto Comune via sia una banda privata o comunale, siano tenuti concerti musicali”.

Per il largo pubblico talvolta le mostre documentarie sono più efficaci di uno specifico Saggio. L’immediatezza del messaggio che proviene dal documento esposto, la sua icasticità, la curiosità che viene soddisfatta dall’accorta concatenazione dei documenti in esposizione sono il considerevole risultato delle Mostre allestite negli anni dall’Archivio di Stato dell’Aquila. Chi scrive ha trovato rilevanti motivi di apprezzamento e di valore specie dopo il terremoto del 6 aprile 2009, allorquando il significativo contributo dell’Archivio di Stato è risultato essenziale nella ricostruzione della memoria collettiva degli Aquilani, nell’aiuto profondo a richiamare i segni distintivi dell’identità civica. Sono stati anni ricchi di impegno e di iniziative, da parte dell’Archivio di Stato, di cui mai saremo grati a sufficienza per l’opera messa in campo. Per concludere, rivolgiamo due domande alla dr. Marta Vittorini, direttrice dell’Archivio di Stato dell’Aquila.

Quali attività sono in previsione per i prossimi mesi?

L’Archivio di Stato intende adempiere al ruolo istituzionale di promozione e valorizzazione del patrimonio documentario con mostre tematiche e con la presentazione delle numerose e importanti ricerche che sono il frutto del lavoro degli studiosi ma anche della dedizione e della competenza degli archivisti di sala studio. Il patrimonio archivistico è a pieno titolo bene culturale e in quanto tale deve essere fruito dai cittadini al pari del patrimonio architettonico, archeologico e artistico. Per questo cerchiamo di proporre temi che rispondano a esigenze conoscitive provenienti da tutta la provincia, dalla città dell’Aquila ma anche dai comuni più piccoli e da quelli della provincia di Rieti, un tempo facenti parte dell’Abruzzo Ulteriore Secondo e della provincia dell’Aquila.

Il ritorno delle attività nel cuore della città, nei locali dell’ex Distretto militare accanto alla Basilica di San Bernardino, quali opportunità genera e quali potenzialità consente all’Archivio di Stato di dispiegare, specie riguardo Mostre tematiche ed esposizioni didattiche possibili grazie al cospicuo patrimonio documentario dell’Istituto?

La sede dell’ex Distretto militare è assolutamente idonea a ospitare l’Archivio di Stato quanto a estensione dei depositi e a disponibilità di locali per la consultazione e per le esposizioni documentarie. L’Archivio di Stato potrà acquisire i versamenti degli uffici periferici dello Stato rendendoli disponibili per la ricerca storica e offrire adeguati spazi per la fruizione del patrimonio documentario. La collocazione in centro storico renderà la sede più agevolmente raggiungibile favorendo gli studiosi provenienti da fuori provincia e dall’estero e inserirà l’Archivio di Stato all’interno di un polo culturale costituito dalla Facoltà di Scienze Umane dell’Università degli Studi dell’Aquila, dalla Biblioteca Salvatore Tommasi, che tornerà nella sua sede storica, dalla Deputazione Abruzzese di Storia Patria e dalla Fondazione De Marchis che, ricordiamo, detiene una biblioteca specializzata in arte contemporanea.




FOTOGRAFIA E CINEMA

Un fine settimana all’insegna della fotografia e del cinema nella natura

Civitella Alfedena, 3 marzo 2023. Un fine settimana interessante con mostre fotografiche, proiezioni e filmati è quello che propone il piccolo borgo di Civitella Alfedena immerso nel verde del Parco d’Abruzzo, articolando diversi incontri di attività culturali legate alla fotografia e al cinema.

Si inizia sabato 5 agosto alle ore 17:30 con l’inaugurazione presso il Museo del lupo della mostra fotografica multimediale collettiva Confini dei laboratori di Cult Fiaf 122 e 149 dell’Abruzzo e Molise, organizzata con il patrocinio del PNALM (Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise) e FIA F (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche).

L’esposizione che resterà visitabile presso il Museo fino al 27 di agosto esprime le diverse anime dei numerosi autori partecipanti con lavori sul tema confini, che spaziano dalla foto singola al portfolio. A seguire sempre la sera di sabato alle ore 21:30 presso il Centro Culturale, si svolgerà la serata di premiazione del concorso fotografico nazionale Civitella, che da dodici anni presenta nel paese del Parco il meglio della fotografia italiana amatoriale.

Il concorso organizzato dal Cine Foto Club Parco d’Abruzzo con il patrocinio comune di Civitella Alfedena, della FIAF, del PNALM e dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, ha sempre espresso una spiccata vocazione nazionale, con la partecipazione di autori oggi considerati artisti anche sulla scena della fotografia internazionale.

Inoltre, ha offerto spazio anche a molti giovani innovativi, aprendosi così anche all’ultima generazione della fotografia. All’interno della premiazione, che sarà trasmessa in diretta su Facebook da Radio Parco, è previsto lo slideshow finale di tutte le opere premiate nelle tre sezioni del concorso: libero, paesaggio e portfolio. A chiudere domenica 6 agosto alle ore 21:30 presso il Centro Culturale ci sarà la proiezione del docufilm Ogni volta che il lupo, di Marco Andreini fotografo naturalista e film maker.

Lo stesso regista presenterà il suo lavoro uscito nel 2022 e che ha vinto il primo premio in assoluto al “Gran Paradiso Film Festival ed è stato acquistato da Arte-France. Accanto a queste iniziative molte interessanti, c’è la possibilità inoltre di belle escursioni in natura presso la Camosciara, la Val di Rose e il Lago.




IMPOSTE E TARIFFE sì del Consiglio alla delibera

L’Amministrazione: “Si fotografa la situazione attuale in vista del Bilancio stabilmente riequilibrato. Tributi già al massimo, il costo dei servizi a domanda individuale per ora non cambia”

Chieti, 3 agosto 2023. Sì del Consiglio alla delibera che conferma le tariffe delle imposte, tasse locali e tariffe per i servizi produttivi. Un atto di verifica delle entrate, conseguente alla dichiarazione dello stato di dissesto. Il provvedimento è passato con i voti della maggioranza, la minoranza ha abbandonato l’aula.

“Si tratta di una vera e propria verifica delle entrate proprie che a seguito della dichiarazione di dissesto, in ottemperanza all’articolo 251 del TUEL, una sorta di ricognizione finalizzata a reperire risorse per il risanamento dell’Ente – spiega l’assessore al Bilancio, Tiziana Della Penna – Con il provvedimento passato oggi in Consiglio, al netto della ricognizione fatta da tutti i Settori comunali, si prende atto che le imposte di natura tributaria sono già al massimo e dunque l’Amministrazione non effettuerà mutamenti in sede di redazione del bilancio stabilmente riequilibrato.

Si fa il punto anche sulla copertura dei costi di gestione che riguardano le tariffe relative ai servizi a domanda individuale e siccome risulta assicurata per oltre il 36 per cento la quota di copertura dei costi, percentuale minima stabilita dalla normativa per i Comuni in dissesto, al momento non si ritiene di modificare alcun importo. Questa ricognizione è semplicemente una verifica dello stato di fatto, l’auspicio è che tutto resti così e che non ci sia bisogno di rimodulare le tariffe con il bilancio che l’Ente sta elaborando e che dovrà essere sottoposto al vaglio degli organismi anche ministeriali previsti dalla procedura di dissesto. Come Amministrazione ce la metteremo tutta per costruire un percorso sostenibile anche sulle entrate per i servizi produttivi, auspicando che la situazione cristallizzata dalla delibera approvata oggi resti tale”.




CAMBIA IL VOLTO DEL POLO UNIVAQ di via Vetoio, a Coppito

Presentato il progetto di riqualificazione del polo UnivAQ

L’Aquila, 3 agosto 2023. Questa mattina, a Palazzo Camponeschi, sede del rettorato, è stato presentato il progetto di riqualificazione – il cui progetto di fattibilità tecnico-economica è stato approvato sabato scorso dal consiglio comunale – destinato a dare una nuova veste allo storico insediamento costruito tra la seconda metà degli anni Ottanta e i primi anni Novanta, che attualmente ospita i dipartimenti a cui afferiscono i corsi di laurea e i laboratori di ingegneria, matematica, informatica, fisica, scienze ambientali e scienze motorie. 

I dettagli sono stati illustrati in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il rettore UnivAQ Edoardo Alesse; il prorettore con delega all’Edilizia e direttore del DICEAA (dipartimento di Ingegneria civile, edile-architettura e ambientale), prof. Pierluigi De Berardinis; l’assessore comunale all’Urbanistica, Francesco De Santis; l’ingegnera Luisa Capannolo, responsabile dell’area Programmazione e gestione edilizia UnivAQ.

Il masterplan è un progetto organico che si articola però in sei interventi distinti:

1) la realizzazione di una nuova piazza, che sorgerà tra gli attuali edifici “Renato Ricamo” (Coppito 1)  e Alan Turing (Coppito 0), e di un nuovo parcheggio interrato di 3 piani con 450 posti auto, che invece troverà spazio nel piazzale adiacente il padiglione Alan Turing;

2) la costruzione di una passerella pedonale che connetterà, a scavalco di via Vetoio, il polo di Coppito con l’edificio Paride Stefanini, ossia con il blocco UnivAQ adiacente l’ospedale S. Salvatore che ospita i corsi di laurea di medicina, odontoiatria, professioni sanitarie e psicologia;

3) lo sviluppo di nuove aree verdi;

4) una copertura con pannelli fotovoltaici integrati che connetterà gli edifici Renato Ricamo (Coppito 1) e Angelo Camillo De Meis (Coppito 2);

5) il ripristino dell’edificio ex Crab (Consorzio di ricerche applicate alle biotecnologie), attualmente incompiuto e abbandonato, che sarà riqualificato mediante l’uso di moduli assemblabili e che diventerà un polo di 1600 mq destinato alla ricerca;

6) la realizzazione, al posto delle strutture provvisorie sorte dopo il terremoto alle spalle dell’edificio Alan Turing, di un nuovo centro di innovazione da 22 mila mq, in cui avranno sede aule, laboratori, sale studio e altri spazi destinati alla ricerca e alla didattica. 

Oltre a tutto ciò, il progetto prevede anche una riconfigurazione della viabilità, con una nuova strada che connetterà il polo UnivAQ con la SP33 passando nelle immediate vicinanze dell’attuale comando regionale dei vigili del fuoco; una nuova “zona 30” lungo via Vetoio e una pista polifunzionale ciclo-pedonale che arriverà fino agli impianti di Centi Colella e all’ex Reiss Romoli, sulla statale 17, a ridosso il fiume Aterno. Sono tre interventi, questi ultimi, inseriti anche nel Pums.

Complessivamente, per la realizzazione dell’intero progetto, è stata stimata una spesa totale di circa 40 milioni di euro. Tuttavia, ciascuno dei sei interventi descritti avrà una linea di finanziamento differente. Per l’edificio ex Crab, per esempio, le coperture arriveranno da una delibera Cipe del 2017 mentre per il parcheggio multipiano è stato chiesto un finanziamento al MUR, il ministero dell’Università e della Ricerca. La copertura tra gli edifici di Coppito 1 e 2, invece, sarà finanziata attraverso un partenariato pubblico-privato. Per i restanti lavori, in primis quelli per il nuovo centro  di innovazione, la piazza e la passerella pedonale, UnivAQ intende utilizzare risorse del proprio bilancio.




DA SCHIRATO A LE RADICI DEI LUPI

Ecco la mostra fotografica di Appignani sulle bellezze di Pretoro

Pretoro, 3 agosto 2023. Uno dei Borghi più belli d’Italia sta per inaugurare la mostra di Roberto Appignani, residente a Pescara ma originario di Terni, dal titolo Le radici dei lupi che sarà visitabile dal 5 agosto al 20 agosto presso il Museo dell’Arte Nicola D’Innocenzo.

La mostra è organizzata dal Comune di Pretoro e l’apertura giornaliera sarà gestita dalla Proloco; ospite di punta dell’inaugurazione prevista per sabato 5 agosto alle ore 18 alla presenza dell’autore, sarà il fotoreporter di caratura internazionale Stefano Schirato; interverranno inoltre il sindaco Diego Giangiulli, il vicesindaco e assessore alla Cultura Fabrizio Fanciulli, il presidente della Proloco Nando Sciubba.

“Sin da ragazzo mi sono dedicato alla fotografia sia naturalistica che paesaggistica – spiega Appignani –  ma le mie foto alla fine si potevano assimilare a una foto cartolina,  cosa questa che mi lasciava molto insoddisfatto. Per cui ho abbandonato la fotografia per diversi anni e nel 2018  ho deciso di iscrivermi ad un corso di Reportage & Storytelling organizzato dalla scuola  MOOD Photography diretta dal fotoreporter Stefano Schirato al fine di  migliorare la mia  tecnica fotografica. Da allora la fotografia è diventata una ragione di vita”.

La sua formazione prosegue in modo costante e successivamente ancora lo stesso Schirato propone ad Appignani di fare una storia fotografica su un comune dell’hinterland abruzzese fra due proposte: la scelta cade su Pretoro, poiché da assiduo frequentatore delle montagne abruzzesi ne conosce le caratteristiche.

“Da qui – conclude l’autore – è nata l’idea di che mi ha portato alla presentazione del mio lavoro al Comune e alla realizzazione di questa mostra fotografica. Fotografo quasi esclusivamente in bianco e nero in quanto ritengo che se i colori sono importanti, per me solo la fotografia in bianco e nero riesce a trasmettere forza ed emozioni che una  foto a colori difficilmente può dare”.




AMBIENT’ARTI arti e attività a San Vincenzo VR e Balsorano

Ultimi eventi nella Valle Roveto, all’insegna di arte, folklore e natura. 5-6-7 e 10 agosto a Balsorano. 5-6-8 e 9 a San Vincenzo Valle Roveto e Roccavivi

Balsorano, 3 agosto 2023. Ultimi appuntamenti con il cartellone di Ambient’arti nella valle del Liri. A San Vincenzo Valle Roveto e Balsorano l’estate profuma di festa. Tra arte, intrattenimento ed escursioni montane, emerge un programma ricco e variegato che valorizza le diverse sfaccettature di una terra profondamente legata alla natura e alle proprie tradizioni.

Balsorano attende entusiasta le Serate d’estate, organizzate in collaborazione con l’amministrazione e la Pro Loco locale, al via il prossimo 5 agosto con l’escursione alla Grotta di Sant’Angelo, oltre i 900 metri sul vallone omonimo. Una volta raggiunto il santuario, i partecipanti saranno coinvolti in tre diverse iniziative. Alle ore 21,30 il convegno alla presenza di Ernesto Di Renzo, Fratelli in grotta. Seguirà Arte in grotta, il salotto artistico con l’illustrazione dell’affresco del 1500 raffigurante la Madonna dello Spirito Santo a cura di Luigi Rossi. Infine, a tarda sera, i Canti in grotta, con le note delle più conosciute melodie tradizionali mariane.

Alle 21 del 7 agosto, sullo sfondo del Parco della Rimembranza, la rappresentazione teatrale Nemici come prima, commedia dai toni comici a cura di Gianni Clementi, con Claudio Caldarini, Adriana Pignatelli, Vitalba d’Adamo, Marco Tullio Amedei e Perla Del Gobbo. La manifestazione si concluderà quindi la sera del 10 agosto, complici la notte di San Lorenzo e il cielo stellato. Torna infatti nel borgo di Balsorano Vecchio, ai piedi del Castello Piccolomini,  l’atteso scenario di festa di Calici e musica sotto le stelle. Uno degli eventi più seguiti dell’intera Marsica, dedicato all’enogastronomia del territorio e alla condivisione di una serata speciale, ricca di fascino e romanticismo.

San Vincenzo Valle Roveto sposa invece l’arte di scena, con una proposta teatrale versatile. Nell’ambito della Rassegna Teatrando in Comune, un doppio appuntamento culturale inedito, ad ingresso gratuito, finanziato da AmbientArti in collaborazione con il Comune di San Vincenzo Valle Roveto e con le Pro Loco di San Vincenzo capoluogo, San Vincenzo Vecchio e Roccavivi. Il 5 e il 6 agosto gli attori saranno attesi nella centrale Piazza San Rocco e nella sede della Pro Loco, rispettivamente con le rappresentazioni teatrali M’accompagno da me, con la partecipazione di Michele La Ginestra e la regia di Roberto Ciufoli, e I matti di Dio – La vera storia del Messia d’Abruzzo, regia di Ariele Vincenti con Federico Perrotta, Massimiliano Elia, Giacomo Rasetti e Andrea D’Andreagiovanni.

Tutt’altro copione a Roccavivi in occasione della kermesse Vicoli di Teatro – La Tazzarola… d’acqua, scritto da Nadia Colone, abitante del borgo. Vicoli di storia, tradizioni, colori. Vicoli di festa, scena di racconti secolari, sopravvissuti al tempo e alle circostanze, considerati un patrimonio prezioso che non deve essere disperso. Un momento di incontro che richiama alla memoria aneddoti e situazioni del passato, ambientati lungo le affascinanti viottole del borgo. L’evento, ideato e curato dall’attore e regista Ariele Vincenti, metterà in mostra il borgo rovetano rivelando, con ironia e passionalità, la suggestiva quotidianità del paese. I dialoghi saranno interpretati da undici cittadini del posto, pronti a cimentarsi in uno storytelling dialettale dai toni accoglienti e veraci.

“Le litigate tra le comari da un balcone all’altro che attiravano tutto il paese per la loro simpatica teatralità, il lavaggio dei panni al vecchio fontanile, il ritorno dal baratto degli uomini che, dopo giorni di cammino portavano il sale nel paese e venivano accolti come delle divinità. Questo e tanto altro si racconta in quello che è a tutti gli effetti una rappresentazione itinerante”, ha commentato il regista Ariele Vincenti.

La manifestazione è pensata per essere fruita dalla più ampia platea locale e turistica. Propone infatti tre diversi spettacoli, alle 19, alle 20 e alle 21 di martedì 8 e mercoledì 9 agosto. Infine, in concomitanza dello svolgimento delle rappresentazioni itineranti, saranno inaugurati gli stand enogastronomici che consentiranno la degustazione di prodotti e primizie locali.

Tutti gli eventi in programma beneficiano dei contributi nell’ambito dalla Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI), gestiti dal GAL Marsica, e sono attuati dalla DMC Marsica. Il programma completo degli appuntamenti di “Ambient’arti – arti e attività a San Vincenzo VR e Balsorano” è pubblicato su www.dmcmarsica.it e www.galmarsica.it, sui siti dei Comuni e dei Partner e sulle relative pagine social.




L’HISTOIRE DU SOLDAT il teatro ambulante di Igor Stravinskij

Commistione di prosa musica e danza. Sabatino Servilio direttore. Luigi Tontoranelli  narratore. Maria Cristina Gianbruno  traduzione, drammaturgia e regia. Presso il Chiostro ex Convento dei Minori Osservanti giovedì 3 agosto ore 21:30. Ensemble del Conservatorio Alfredo Casella. Andrea Petricca violino, Marco Lepidi contrabbasso, Luca Giuliani clarinetto, Eleonora Pagnoncelli fagotto, Giuseppe Iacobucci tromba. Mattia Zamunaro trombone, Luigi Cipollone percussioni

Pacentro, 3 agosto 2023. Quarto appuntamento per Voci&Voci Festival oggi, giovedì 3 agosto, ore 21:30 nel Chiostro dell’ex Convento dei Minori Osservanti: in scena L’histoire du soldat, il teatro ambulante di Igor Stravinskij, commistione di prosa musica e danza, presentato dall’Ensemble Casella sotto la direzione del M° Sabatino Servilio, voce narrante di Luigi Tontoranelli nella traduzione, drammaturgia e regia di MariaCristina Gianbruno. 

Esecutori dell’Ensemble del Conservatorio Alfredo Casella dell’Aquila sono: Andrea Petricca al violino, Marco Lepidi al contrabbasso, Luca Giuliani al clarinetto, Eleonora Pagnoncelli al fagotto, Giuseppe Iacobucci alla tromba, Mattia Zamunaro al trombone e Luigi Cipollone alle percussioni.

Un gruppo di giovani musicisti del Conservatorio per l’opera che è considerata uno dei capolavori

del celebre compositore e direttore d’orchestra Igor Stravisnkij: “L’histoire du soldat”, uno spettacolo semplice, quasi “da baraccone”, scritto durante la Prima guerra mondiale su una favola russa di Afanasiev in cui un diavolo decide di prendersi gioco di un soldato disertore sottraendogli il suo violino. Eppure, questa “opera da camera”, nonostante il tema fondamentalmente triste, con delle venature di agghiacciante sarcasmo, presentata la prima volta al Teatro di Losanna nel settembre 1918, diventerà una delle sue opere più eseguite e rappresentate in ogni parte del mondo e in ogni lingua conosciuta.

Come nasce “L’histoire du soldat” Durante la Prima Guerra Mondiale Stravinskij si era trasferito in Svizzera, ma con lo scoppio della Rivoluzione russa rimase tagliato fuori dal suo paese e privo di risorse. Fu così che, come racconta lo stesso Stravinskij, con I suoi amici, anch’essi in ristrettezze, Ansermet (direttore della prima esecuzione) e Ramuz (autore del testo), nacque l’idea di cercare di guadagnarsi da vivere creando una specie di teatrino ambulante  che doveva essere facilmente trasportabile da una località all’altra, villaggi compresi. Trovarono anche il finanziatore dell’impresa: un industriale e clarinettista dilettante.

Stravinskij  ideò un concentrato di orchestra che comprendeva sette esecutori che  dovevano essere  da un lato della scena, bene in vista per il pubblico, mentre dall’atro lato c’era un piccolo podio per il narratore. L’argomento fu tratto dalla raccolta di racconti russi  che il maestro Stravinskij aveva portato con sé dalla Russia.

È la storia di un soldato che vende il suo violino al diavolo ricevendo in cambio un libro che risponde a tutte le domande. Il soldato passa tre giorni con il diavolo ma in realtà i tre giorni sono tre anni. Tornato al suo villaggio nessuno lo riconosce più, neanche la fidanzata e la madre. Il soldato cerca allora la consolazione nei beni materiali che il magico libro gli permette di procurarsi. Ma la ricchezza non gli dà la felicità. Il soldato allora straccia il libro e ricomincia una vita di avventure. Un giorno apprende che la figlia del re è malata. Chi la guarirà l’avrà in sposa. Il soldato si reca nella capitale per tentare la sorte, ma incontra il diavolo che sta andando a corte per lo stesso scopo e porta con se il violino del soldato. I due giocano a carte. Il soldato perde tutto, ma riacquista il violino. Con il suono del suo violino  guarisce la principessa e la sposa. Il diavolo giura vendetta non appena il soldato varcherà i confini del regno. Vinto dalla nostalgia, il soldato tenta il viaggio verso il paese natio, ma il diavolo lo prende e se lo porta via, sotto gli occhi della principessa sposa disperata.

 Il festival, ideato e diretto da Guido Galterio, è realizzato in collaborazione con il Comune di Pacentro, la Camerata Musicale Sulmonese, l’Associazione Euterpe, Coro Maschile Majella e grazie al lungimirante atto di mecenatismo della professoressa Edvige Coleman Agostinelli  e  William Coleman III, dovuto all’amore per la propria terra.




GIULIANOVA OSPITA PIERA AMENDOLA

Scrittrice, archivista, documentarista, presenterà questo pomeriggio alle 18, in sala Buozzi, “Padri e Padrini delle logge invisibili. Alliata, Gran Maestro di rispetto”

Giulianova, 3 agosto 2023. Piera Amendola è a Giulianova. Questo pomeriggio alle 18, in sala Buozzi, presenterà il suo libro “Padri e Padrini delle logge invisibili. Alliata, Gran Maestro di rispetto” (Castelvecchi, 2022). L’incontro, promosso dalla Procura della Repubblica di Teramo con il Patrocinio del Comune di Giulianova, è un’occasione preziosa per approfondire l’ universo occulto della massoneria italiana e dell’inquietante trama di interessi e poteri a lei connessa.

Piera Amendola, nipote del filosofo, giornalista e politico Giovanni Amendola,  figura emblematica dell’antifascismo liberale, è stata per molti anni documentarista della Camera dei deputati. Ha rivestito il ruolo di responsabile dell’archivio della Commissione parlamentare di inchiesta sulla loggia massonica P2 dal 1981 al 1988. La presidente della Commissione, l’onorevole Tina Anselmi, di cui divenne stretta collaboratrice, le affidò l’incarico di curare la pubblicazione di tutti gli atti dell’inchiesta, 122 volumi oggi consultabili in rete grazie al Centro di Documentazione “Archivio Flamigni”.

Piera Amendola è stata anche responsabile dell’archivio degli atti giudiziari dell’Alto Commissariato per la lotta alla mafia e collaboratrice della Commissione di inchiesta sulle stragi e il terrorismo in Italia. Ha diretto, durante l’ XI legislatura,  l’archivio della Commissione parlamentare antimafia presieduta dall’ onorevole Luciano Violante. È stata inoltre consulente delle Procure della Repubblica di Palermo, Napoli, Aosta, Brescia e Perugia. Attualmente è membro del direttivo dell’ Archivio Flamigni e consulente   delle parti civili nel processo sulla strage alla stazione di Bologna, di cui oggi ricorre il 43esimo, tragico anniversario.




A TUTELA DEL TERRITORIO e dei suoi abitanti

Antonio Scaparrotta sul rischio idrogeologico in Abruzzo. Servono pratiche di gestione sostenibile del territorio per garantire alla regione un futuro più sicuro e più resiliente

L’Abruzzo, con le sue bellezze e le sue tante positive peculiarità che la rendono una regione unica nel suo genere, è purtroppo costretta a convivere con un pericolo costante: il rischio idrogeologico. Si tratta, come noto, di quella tipologia di rischio che riguarda tutti gli effetti causati da maltempo e condizioni climatiche avverse, agevolati da carenze di prevenzione e opere dell’uomo che ne ampliano gli effetti potenzialmente devastanti.

Si pensi, parlando del territorio italiano, ad esempio a frane e alluvioni, come quella non tanto remota nel tempo di Ischia e dell’alluvione di Sarno del 5 maggio 1998. La prevenzione e la cura di tutti gli aspetti del rischio idrogeologico in Abruzzo, regione bellissima grazie ai suoi paesaggi pittoreschi, al ricco patrimonio culturale e alle vivaci comunità, è uno dei cavalli di battaglia dell’attività di Antonio Scaparrotta, Dirigente Provinciale di Azione che da tempo studia il fenomeno.

“Le caratteristiche geologiche uniche della regione, combinate con le attività antropiche, rappresentano una minaccia significativa per l’ambiente, le infrastrutture e la sicurezza dei suoi abitanti”, le parole di Scaparrotta, che ha analizzato in primis la geologia dell’Abruzzo, assai variegata grazie alla presenza di montagne, colline e pianure costiere. La geologia sottostante è costituita da un mix di rocce sedimentarie, metamorfiche e vulcaniche, che creano un complesso sistema idrogeologico, con un aumento del rischio grazie a forti precipitazioni, soprattutto durante i mesi autunnali e invernali.

I terreni ripidi e le cattive pratiche di gestione del territorio portano al deflusso superficiale, causando erosione e aumentando la probabilità di inondazioni. Inoltre, la combinazione di attività tettonica ed erosione del suolo, come detto indotta dalle precipitazioni, spesso innesca frane, portando minacce significative alle infrastrutture, alle comunità e all’agricoltura.

Come se non bastasse, l’eccessiva estrazione delle acque sotterranee per scopi agricoli, industriali e domestici può portare a un abbassamento delle falde acquifere, causando cedimenti del terreno e danneggiando l’ecosistema. Tutto questo, unito all’urbanizzazione non pianificata, alla deforestazione e ai cambiamenti nell’uso del suolo, interrompono i sistemi di drenaggio naturale, esacerbando inondazioni ed erosione. In Abruzzo è pieno di esempi in tal senso. Ed i potenziali rischi colpiscono tutti. Recente è il caso delle scuole del Comprensivo 2 di Chieti, interessate dal provvedimento di chiusura emesso dal Comune a fine maggio preso a fronte di una disposizione della Protezione Civile nazionale per via dell’andamento del dissesto idrogeologico nella zona in cui i plessi sono ubicati.

Nel Paese del giorno dopo, come è spesso definito l’Italia che non è mai ila Nazione della prevenzione ma dell’emergenza, i rischi idrogeologici hanno conseguenze di vasta portata: minaccia alla vita in primis, che resta sempre l’aspetto prioritario, ma anche e alla proprietà, danni alle infrastrutture, perdite agricole e degrado ambientale. E il nostro Abruzzo non fa eccezione nel panorama italiano.

“Per affrontare efficacemente i rischi idrogeologici, l’Abruzzo deve implementare diverse strategie di mitigazione e preparazione”, analizza Scaparrotta, “puntando su sistemi di allerta precoce, grazie a previsioni meteorologiche avanzate e al monitoraggio in tempo reale delle precipitazioni e dei livelli dei fiumi per consentire un’evacuazione tempestiva e misure di risposta alle emergenze. Serve inoltre puntare su una gestione sostenibile del territorio, incoraggiando pratiche di uso responsabile dello stesso, di rimboschimento e di conservazione del suolo che aiutano a prevenire l’erosione e a mitigare i rischi di frane. Sono dunque fondamentali le misure di controllo delle inondazioni. C’è poi l’aspetto della gestione delle acque sotterranee, da sempre trascurato ma di grande importanza: l’implementazione di pratiche sostenibili di estrazione delle acque sotterranee garantisce infatti la disponibilità delle risorse idriche senza esaurire le falde acquifere”.

Come fondamentale corollario di queste attività da realizzare, c’è anche la sensibilizzazione e l’educazione del pubblico sui rischi idrogeologici, da attuare promuovendo la partecipazione della comunità a queste tematiche.

“Il rischio idrogeologico rappresenta una sfida considerevole per l’Abruzzo”, chiude Antonio Scaparrotta, “perché da sempre rappresenta una concreta e pericolosa minaccia sia l’ambiente sia per il benessere dei suoi abitanti. L’ambiente geologico unico della nostra regione richiede un approccio proattivo e multidimensionale per mitigare efficacemente questi rischi. Bisogna il prima possibile adottare pratiche di gestione sostenibile del territorio, investendo in sistemi di allerta precoce e promuovendo la consapevolezza pubblica. L’Abruzzo può e deve proteggere le sue bellezze naturali, le infrastrutture e le comunità dalle potenziali conseguenze dei rischi idrogeologici. L’auspicio è che, attraverso gli sforzi di collaborazione tra autorità governative, scienziati e cittadini, l’Abruzzo possa aprire la strada a un futuro più sicuro e più resiliente”




ONEFLAG progetto di Arte Pubblica

Installazioni urbane e performance a cura di Marcella Russo dal 4 luglio al 30 agosto 2023

Teramo, 2 agosto 2023. Attirare lo sguardo e l’attenzione del pubblico su tematiche e aspetti che riguardano la società contemporanea è l’obiettivo di OneFlag, il progetto d’arte pubblica che inaugura il 4 luglio 2023 a Teramo. L’intento è di creare un’iniziativa che testimoni attraverso l’arte, il processo di creazione di un obiettivo comune, sotto il quale, riconoscersi e superare i confini e le barriere culturali.

La curatrice Marcella Russo ha invitato sette artisti: Bianco-Valente, Iginio De Luca, Giovanni Gaggia, Andrea Nacciarriti, Agnese Purgatorio, Fabrizio Sannicandro, Giuseppe Stampone/Maria Crispal che nella loro ricerca praticano una politica di inclusione culturale e sociale,  tema centrale del progetto.

OneFlag si colloca nell’ambito della manifestazione sportiva Interamnia World Cup, che si terrà a Teramo dal 9 al 15 luglio 2023. L’evento, un torneo giovanile internazionale di pallamano, nato nel 1973,  che festeggia quest’anno la 50ma edizione nel nome dei più alti ideali e valori dello sport, dello scambio culturale, dell’inclusione sociale, ha ospitato nel corso degli anni oltre 200 mila partecipanti tra atleti, tecnici, dirigenti ed arbitri di 152 nazioni, oltre 4.000 città del mondo, più di 20.000 squadre di club.

Nel 1989 l’U.N.I.C.E.F. grazie all’Interamnia World Cup, ha conferito a Teramo il titolo di Città aperta al mondo per la promozione nell’ambito socioculturale e sportivo dei valori della cooperazione, della pace, della solidarietà e dell’integrazione, senza nessuna preclusione di razza e religione, avendo consentito tra l’altro, la contemporanea partecipazione di nazioni in conflitto tra loro. Nel 2014 Amnesty International ha conferito al torneo il riconoscimento di “Difensore dei Diritti Umani. Oneflag è  anche il nome dell’opera realizzata dall’artista Fabrizio Sannicandro per la cinquantesima edizione di Interamnia World Cup.

Questa prima edizione organizzata dall’Associazione Culturale Grand Hotel prevede  la realizzazione di installazioni urbane e azioni performative nella città di Teramo dal 9 al 30 agosto 2023. 
Gli artisti coinvolti hanno realizzato delle bandiere, opere site_specific, che saranno collocate nello spazio urbano del corso principale di Teramo.

Le BANDIERE esprimono la ricerca di ogni artista, considerando una delle tematiche più importanti del nostro tempo: creare una coscienza collettiva che superi i confini di ciascuna nazione per sottolineare un sentimento di appartenenza collettiva.

Le opere ambientali non saranno l’unica attrattiva del progetto che, infatti, prevede la performance di Giovanni Gaggia. “The colours of changement” è sia il titolo della bandiera che della performance che l’artista realizzerà giovedì 13 luglio nella Piazza Martiri della Libertà (Campo centrale) di Teramo alle 5.39, l’ora esatta del sorgere del sole che diviene simbolo e auspicio.

Nello sport la palla è la posta in gioco e ognuno cerca di portare la propria capacità al massimo grado giocando con la palla. OneFlag porta il messaggio dell’arte: “l’altro non è un nemico ma l’amico necessario per il gioco della vita”.

Il progetto ha il patrocinio della Regione Abruzzo, Provincia di Teramo e Comune di Teramo.

Scheda Tecnica

Titolo: OneFlag

Artisti: Bianco-Valente, Iginio De Luca, Giovanni Gaggia, Andrea Nacciarriti, Agnese Purgatorio, Fabrizio Sannicandro, Giuseppe Stampone/Maria Crispal.

A cura di: Marcella Russo

Date: Dal 4 luglio al 30 agosto 2023

Luogo: bandiere in Corso Vincenzo Cerulli di Teramo

Performance di Giovanni Gaggia  Piazza Martiri della Libertà (Campo centrale) di Teramo alle 5.39.

Organizzazione e Coordinamento generale: Associazione culturale Grand Hotel in collaborazione con Fabrizio Sannicandro

Documentazione video e foto: Michele Alberto Sereni e Natascia Giulivi