Con la violoncellista Flavia Massimo. A Ocre e Fossa focus impronte dinosauro e necropoli vestina
L’Aquila, 19 ottobre 2024. Prosegue il cammino del mammut di cartapesta a grandezza naturale realizzato nell’ambito del progetto Terre sonanti, nei comuni dell’Aquilano, e prossima tappa, la settima, sarà Sant’Eusanio Forconese, domani domenica 20 ottobre. Rinviata invece la tappa di Villa Sant’Angelo, causa condizioni metereologiche avverse. Un viaggio partito dal castello cinquecentesco dell’Aquila, sede del Museo nazionale d’Abruzzo, che tra le finalità ha quello di amplificare e promuovere il fossile originale del Mammuthus meridionalis vestinus, ivi conservato, risalente a 1.300.000 anni fa, tornato alla luce nel 1954, tra i meglio conservati di sempre, all’interno di una cava di argilla di Scoppito, capofila del progetto.
Protagonista della giornata di domenica a partire dalle ore 11, con il concerto “Like 140 humans”, sarà Flavia Massimo, violoncellista e sound designer, che dalla sua L’Aquila si sta affermando a livello internazionale in virtù della capacità di creare atmosfere sonore ancestrali e sognanti, tra la musica classica e le avanguardie dell’elettronica. In programma, inoltre, la restituzione degli incontri “Sentieri di memoria”, a cura di Silvia Di Gregorio, direttrice artistica di Terre Sonanti, e Antonella Di Giovanni, con Mario Aniballi, Domenica Ciccone, Domenica Ciuca, Gianni Cucci, Maria Gentile e Romeo Giannetti. Ed ancora “ll tempo del sogno”, restituzione del laboratorio ritmico e vocale condotto da Domenico Capanna presso la scuola secondaria di primo grado IC San Demetrio – Rocca di Mezzo. Sarà possibile apprezzare come in ogni tappa la mostra delle opere realizzate dalla classe 3A del Liceo Artistico F. Muzi – L’ Aquila. A fare gli onori di casa sarà il sindaco Deborah Visconti. Buffet e rinfresco a cura del ristorante “ Casa Bologna”.
Grande successo hanno riscontrato le precedenti tappe, a San Martino d’Ocre e a Fossa, dove l’arrivo del mammut è stata l’occasione per focalizzare l’attenzione, su un altro importante reperto presente sul territorio, le impronte di un dinosauro predatore, la più grande larga ben 135 centimetri, risalente a un periodo tra 125 e 113 milioni di anni fa, rinvenuta nel 2006 a quota 1.900 metri sul monte Cagno, poco distante dal comune diffuso di Ocre, e della celebre necropoli di Fossa, suggestiva testimonianza dell’antico popolo dei Vestini.
A San Martino d’Ocre protagonisti in primis le bambine e i bambini della scuola primaria, con l’intervento teatrale “Ma ma ma mamuuuut!” , esito di un laboratorio curato da Antonella Lattanzi in cui “abbiamo innanzitutto parlato con i bambini del mammut, come era fatto, come viveva, cosa mangiava, quale era il suo territorio, e poi abbiamo ideato una filastrocca, partendo dal chiederci quale mai potesse essere il suo verso”.
E ancora grandi apprezzamenti per le opere realizzate grazie al laboratorio di cucito e pittura “Ritagli di sto…ria”, curato dall’associazione SanPanfiliAmo e dal gruppo Stelle Sospese, e per “Ricordi di un viaggio”, curato dalle associazioni “Il Castellano”, “La Solagna” e “Poli SMart 1987”, che ha raccontato il territorio di Ocre, la sua montagna, i conventi di Sant’ Angelo e Santo Spirito e il celebre castello che domina la conca aquilana.
Ha commentato il sindaco Gianmatteo Riocci: “è il risultato che ci attendevamo per questo evento: favorire ancora una volta l’attivazione del protagonismo delle nostre tante associazioni, cogliendo l’occasione offerta dall’arrivo del Mammut. Come è nello spirito dell’utilizzo dei fondo Restart, ovvero quello della ricostruzione sociale e culturale dei comuni del cratere”.
A Fossa il mammut ha fatto la sua apparizione in piazza Gemona, e ad accoglierlo è stata l’installazione artistica realizzata nel corso dei laboratori partecipati condotti dal Museo dei Bambini (Mubaq), dal titolo “Accogliamo il Mammut con creatività”, a cura dell’affermata artista Lea Contestabile, direttrice del Mubaq. La storica dell’arte Roberta Ianni ha raccontato il ritrovamento della necropoli e la stratificazione di civiltà che testimonia, nonché di Fossa, “terra delle beatitudini”, con i suoi i santi, conventi e la meravigliosa chiesa di Santa Maria ad Cryptas.
Ha commentato il sindaco Fabrizio Boccabella, “con la necropoli vestina abbiamo una importante testimonianza del patrimonio archeologico abruzzese e nazionale e abbiamo grandi progetti per la sua ulteriore valorizzazione e per proseguire gli scavi. Terre sonati va apprezzato anche perchè sta creando connessioni tra i comuni del territorio, e questo è importante a maggior ragione in vista di L’Aquila capitale della cultura 2026.
Il progetto “Terre sonanti – il Mammut” è finanziato dai fondi Restart, con capofila il Comune di Scoppito, e vede la collaborazione dell’Università dell’Aquila, del MAXXI L’Aquila, del Teatro stabile d’Abruzzo (Tsa), del Museo nazionale d’Abruzzo (Munda), dell’Accademia di belle arti dell’Aquila (Abaq), con il patrocinio dell’Ufficio speciale della ricostruzione dei comuni del cratere sismico 2009 (Usrc), nonchè con l’adesione di molte altre associazioni e altri 12 comuni dell’Aquilano. L’iniziativa è inserita anche nel cartellone delle attività culturali dell’Università dell’Aquila, e nello specifico del Festival di teatro “Aria”, supportata e sostenuta dall’Incubatore di creatività dell’Ateneo.
La realizzazione del Mammut ha coinvolto oltre 70 persone coordinate dall’artista Massimo Piunti che ha dato forma all’ opera , affiancato dall’artista Marco Rodomonti, nella fase finale di decorazione: un gigante mobile sagomato con il riciclo di un’enorme quantità di carta di giornale, intorno alla struttura portante progettata e montata dallo scenotecnico ed ex capo macchinista del Teatro stabile d’Abruzzo, Ferdinando Tacconi, coadiuvato da Fausto Antonetti.
Queste le successive tappe: sabato 26 ottobre San Demetrio ne’ Vestini, domenica 27 ottobre Fagnano. Infine, domenica 3 novembre Fontecchio, sabato 9 novembre Tione degli Abruzzi e domenica 10 novembre Acciano.