THE MAC LIVE MANAGEMENT E FL MANAGEMENT: nasce la partnership

Un 2023 ricco di eventi per la coppia FL management e The Mac Live Management

Roma, 4 gennaio 2023. Inizia sotto una buona stella il 2023 per gli appassionati del mondo degli eventi e delle serate.

Le due agenzie, dopo una serie di collaborazioni, hanno deciso di rendere stabile la partnership unendo le forze e formando una squadra di artisti di altissimo livello, pronti a rendere speciali le notti della movida italiana.

Numerosi gli artisti che sono da loro seguiti in esclusiva, come Vincent Riotta, Clayton Norcross, Sergio Muniz, Daniela Fazzolari, Francesca Giuliano, Demetra Hampton, Kenia Fernandes, Yuliya Mayarchuk, Eleonora Albrecht e molti altri ancora.

Attori, cantanti maghi cabarettisti e showgirl presenza fisse di cene spettacolo, serate in discoteca convention ed eventi privati.

La sinergia della FL management di Francesco Leardini e della The Mac Live Management di Antonio Moccia permetterà di avere un portfolio ancora più ricco e di altissimo livello, realizzando eventi unici e imperdibili in tutta Italia.

Non ci resta che attendere per scoprire quali altre meravigliose novità riserverà il 2023 a questi coraggiosi imprenditori dello spettacolo che anno dopo anno stanno investendo tempo, sudore e studio in un settore che per diverso tempo ha vissuto una profonda crisi legata alla pandemia, ma che ora ha una fortissima voglia di rinascita.




PROSEGUE LA STAGIONE DI PROSA al teatro Talia di Tagliacozzo.

In scena Sabato 07 gennaio alle ore 18:00 “I Mezzalira – panni sporchi fritti in casa” con Agnese Fallongo, Tiziano Caputo e con Adriano Evangelisti.

Tagliacozzo, 4 gennaio 2023. Dopo il bellissimo pomeriggio di Natale passato con la proiezione cinematografica di “Corro da te” il 25 dicembre alle ore 18:00 che ha visto scendere dopo tanto tempo il telo bianco sul palco del Talia, questa volta è il turno della prosa. Andrà infatti in scena il 07 gennaio 2023 alle ore 18:00 “I Mezzalira – panni sporchi fritti in casa” scritto da Agnese Fallongo, con la regia di Raffaele Latagliata.

Il titolo nasce da un gioco linguistico che crea una fusione tra il celebre detto popolare “i panni sporchi si lavano in casa” e il concetto della “frittura” come simbolico spartiacque del binomio più antico della storia: quello tra servo e padrone, tra chi produce l’olio e chi lo possiede, tra chi può friggere tutti i giorni e chi non può friggere mai. Se è vero che la saggezza popolare insegna a mantenere celate le questioni familiari all’interno delle mura domestiche lontano da occhi indiscreti, è altrettanto vero che quelle mura non sempre bastano a contenere i segreti, i tabù e i non detti della famiglia Mezzalira, protagonista del racconto. Il tutto visto e raccontato da Giovanni Battista Mezzalira detto “Petrusino”, il più piccolo della famiglia che, una volta adulto, traccerà un vero e proprio arco della sua esistenza, in un caleidoscopio di ricordi che attraverseranno una vita intera, una vita fatta di luci, ombre e colpi di scena all’interno del medesimo focolare domestico.

La messa in scena è stata definita: « […] uno spettacolo che non ti da il tempo di applaudire. Grazie al suo ritmo serrato e incalzante, è un’opera che ti fa sorridere, ridere e al contempo emozionare. L’unione di questi quattro fenomenali artisti da sempre vita a pièce che meriterebbero i migliori palcoscenici d’Italia e che dovrebbero essere visti da un infinito numero di spettatori.»

Con Agnese Fallongo e Tiziano Caputo e con Adriano Evangelisti; musiche originali Tiziano Caputo; scenografie Andrea Coppi; costumi Daniele Gelsi; Regia Raffaele Latagliata; una produzione Teatro degli Incamminati.

I biglietti sono in vendita presso il Tagliacozzo Turismo – Info Point in piazza Duca degli Abruzzi e sulla piattaforma online Oooh.events, con le seguenti tariffe: Platea e palchi di I Ordine € 20 (ridotto € 18), Palchi di II ordine € 18(ridotto € 16), Palchi III ordine € 16 (ridotto € 14). Per studenti e ragazzi fino ai 25 anni la tariffa unica per Prosa e Musica è di € 10. Il giorno dello spettacolo sarà possibile acquistare i biglietti sia online che presso il Botteghino del Teatro.

Fino all’08 gennaio 2023 è possibile, inoltre, acquistare presso il Tagliacozzo Turismo – Info Point in Piazza Duca degli Abruzzi, le card natalizie del Teatro da donare!




CAFFÈ NERO A HAMMERSMITH, il secondo romanzo di Gabriele Lucci

È stato presentato a Roma il 2 dicembre 2022, con Paolo Mieli, nella Libreria Eli

di Goffredo Palmerini

L’Aquila 4 gennaio 2022. Pubblicato in novembre 2022 e presentato il 2 dicembre scorso a Roma, presso la magnifica Libreria Eli, il romanzo “Caffè nero a Hammersmith” (ed. L’Atalante) è la seconda incursione nella narrativa di Gabriele Lucci, fecondo saggista e insigne direttore artistico in campo cinematografico. Un magnifico evento, quello della presentazione del volume, in una delle più suggestive librerie della capitale, dove il profumo dei libri si coniuga con il sottile piacere degli incontri culturali, come quello vissuto appunto il 2 dicembre quando è stata svelata, ad una splendida cornice di pubblico, la novità di questo secondo romanzo di Lucci, attraverso l’intrigante conversazione con l’Autore dello storico Paolo Mieli, una delle penne più prestigiose del giornalismo italiano, già direttore della Stampa e del Corriere della Sera.

Numerose le presenze all’incontro di presentazione, specie dal mondo della settima arte. Notevoli e interessanti le annotazioni sull’opera emerse dalla conversazione, stimolata dalle puntuali domande di Mieli all’autore. D’altronde Paolo Mieli non ha fatto mistero del suo apprezzamento per l’opera, con un giudizio assai lusinghiero affidato alla terza di copertina. “Un grande romanzo di piacevole lettura – annota Paolo Mieli – e un concentrato di personaggi unici. Gabriele Lucci racconta il bisogno di far pace con le proprie radici, attraverso un ironico bilancio generazionale ricco di suspense. Riapre le ferite della protagonista e del rapporto irrisolto con il padre con il quale è costretta a confrontarsi, dimostrando l’importanza di fare i conti con il passato.” D’altronde non poteva difettare in Lucci, per la straordinaria sua confidenza e cultura in campo cinematografico, il giusto armamentario per tenere il lettore incollato alle pagine del romanzo, in una storia intricata di personaggi singolari e di varia umanità, in un ricco caleidoscopio di vicende umane, in una congerie di situazioni psicologiche, con una narrazione che non lascia vuoti, tanti sono gli intrecci nelle relazioni costruiti con un sapiente ed ampio ventaglio dialogico.

Insomma, “Caffè nero a Hammersmith” è un libro che si legge tutto d’un fiato, portando il lettore fino all’acme della storia, quando tutto si risolve nella maniera più imprevedibile, quando la suspense cinematografica s’acuisce nel colpo di teatro. Creatività e indiscutibile talento dell’Autore, entrambi fortemente vivi in Gabriele Lucci che alla profonda conoscenza delle tecniche narrative della settima arte assomma anche un’evidente propensione drammaturgica, peraltro già felicemente sperimentata. Non resta, dunque, che lasciare ai potenziali lettori il gusto di leggere il romanzo, senza richiami di dettaglio alla storia che vi è narrata, ma solo rinviando alla valutazione che sull’opera rilascia il critico prof. Angelo Moscariello nella recensione che segue queste modeste mie note di lettura. Riguardo le tecniche narrative apparirà tutto più chiaro scorrendo le annotazioni biografiche sull’autore.    

Gabriele Lucci è nato a L’Aquila il 7 luglio 1950. Giovanissimo, frequenta la Scuola di Cultura drammatica, espressione d’un fermento culturale che caratterizza negli anni ’60 L’Aquila, uno dei più importanti centri di produzione teatrale italiana. È con il Teatro Stabile dell’Aquila, poi diventato Regionale, che Lucci arricchisce il proprio bagaglio culturale, seguendo diversi allestimenti del regista Antonio Calenda. Ma è con la tesi di laurea in Economia (Regioni e Radiotelevisione) che si evidenzia il suo interesse verso il variegato mondo dell’immagine, dove il cinema è solo uno dei settori, anche se di fondamentale rilievo. A metà degli anni ’70 Lucci dà infatti vita, con alcuni amici cinefili, al Cineclub “Primo Piano”, il primo in Abruzzo, e scrive per la RAI i testi di varie trasmissioni radiofoniche, firmando anche la regia del cortometraggio “Festa”, presentato al Festival internazionale di Salsomaggiore.

Contemporaneamente pone le basi per la creazione di quello che sarà all’Aquila un vero e proprio Sistema Cinema. Nel 1981 fonda l’Istituto Cinematografico “La Lanterna Magica”, assumendone la direzione artistica fino al 1995. Con l’Istituto avvia un’intensa attività di promozione del cinema sul territorio, accanto ad iniziative di respiro internazionale. Tra queste il primo Convegno sull’Alta Definizione, la Conferenza sul linguaggio audiovisivo, alcuni workshops tenuti da prestigiosi professionisti del cinema, il Seminario dedicato a François Truffaut, presenti i familiari e i più stretti collaboratori del regista francese. Nel 1992 fonda, con Vittorio Storaro e l’Università dell’Aquila, l’Accademia per le Arti e le Scienze dell’Immagine, ricoprendone la carica di Direttore fino al 2006. In questi stessi anni promuove la nascita della Cineteca dell’Aquila (2000), dell’Aquila Film Commission (2001), della Mediateca regionale “Giovanni Tantillo” (2005).

Gabriele Lucci è stato ideatore, con Luciano Tovoli, di “Una Città in cinema” (1981/1990), il primo Festival internazionale dedicato agli autori della fotografia, con approfondimenti anche sugli altri mestieri del cinema, e del Premio “Nestor Almendros” (1992/2008) riservato ai giovani cinematographers. Direttore editoriale per la Lanterna Magica delle Collane “Saggi e Documenti” e i “Mestieri del Cinema”, nel 1988 ha curato l’edizione italiana della biografia di Nestor Almendros (premio Oscar per la fotografia). Direttore scientifico per la sezione Cinema della Mondadori Electa (2003/2010), Lucci ha scritto diversi volumi sui generi cinematografici, tradotti in vari Paesi, e curato le pubblicazioni monografiche sui premi Oscar Vittorio Storaro, Ennio Morricone (Premio Efebo d’oro miglior libro di cinema 2008) e Dante Ferretti, libri presentati in diverse sedi istituzionali, quali la Casa del Cinema a Roma, la Mostra del Cinema a Venezia, il Guggenheim Museum e l’Istituto Italiano di Cultura a New York, l’University of California-UCLA a Los Angeles, la Protomoteca del Comune di Roma, le Università di Padova e Gorizia, i Comuni di Macerata e dell’Aquila.

Intensa la sua attività di studioso: Gabriele Lucci ha pubblicato saggi, tenuto seminari e un corso universitario su Cinema e Letteratura. I suoi lavori sono stati riportati dalle più importanti testate nazionali e internazionali (da Le Monde a La Repubblica, dal The Guardian al Corriere della Sera, da Variety a La Stampa, da Süddeutsche Zeitung a Il Sole 24 Ore, dal Los Angeles Times a Le Figaro, dalle reti televisive RAI a quelle di Mediaset). Per l’attività svolta a favore del cinema ha ricevuto a Hollywood il tributo dell’American Society Cinematographers ed è stato eletto Socio Onorario dell’Associazione Italiana Autori della Fotografia e dell’Associazione Scenografi, Costumisti e Arredatori.

Dopo il sisma del 2009, che a L’Aquila ha fortemente penalizzato l’intero Sistema Cinema – è sopravvissuto, vocandosi principalmente alla missione archivistica e museale sui mestieri del cinema, solo l’Istituto Cinematografico (del quale chi scrive dal 2000 al 2019 è stato prima Amministratore delegato e poi Vice Presidente) –, complice una politica dissennata che di fatto ha portato alla chiusura di un’eccellenza internazionale come l’Accademia dell’Immagine, Lucci è tornato all’antica passione per il teatro con “Stazione di Transito”, la sua prima esperienza di autore teatrale. L’opera è stata presentata a New York, nell’ottobre del 2012, nel mese dedicato alla cultura italiana, e successivamente al Salone del libro di Torino 2013. Nel 2014 ha reso un omaggio al cinema con il volume “La diabolica ossessione” e, insieme a Vittorio Storaro, Luciano Tovoli, Daniele Nannuzzi, con il volume “The Art of Cinematography”, una grande opera figurativa che per la prima volta ha proposto, avvalendosi dei testi di Lorenzo Codelli e Bob Fisher, una rilettura della settima arte attraverso gli occhi dei più importanti cinematographers del mondo.

Nel 2015 Gabriele Lucci ha esordito nella narrativa con il romanzo “Il Tataurso imperiale”. È del 2016, invece, la rappresentazione teatrale in Italia della pièce “Stazione di Transito”, per la regia di Marisa Mastracci con la Compagnia “La Bottega dei Guitti”. Nel 2017, in occasione della rassegna “Scrittori al centro”, insieme al critico cinematografico Paolo D’Agostini del quotidiano La Repubblica, ha dialogato con lo scrittore Sandro Veronesi sul tema “Il Cinema Passivo”. È del 2021 la più recente pubblicazione saggistica “Biografia di un desiderio”, ovvero come è nato all’Aquila un Sistema Cinema, tra il 1976 e il sisma del 2009. Il libro è stato presentato a Onna (L’Aquila) il 30 ottobre 2021, con la partecipazione di Paolo Mieli e Marco Tullio Giordana. Il 30 maggio 2022 Gabriele Lucci è stato insignito a Roma del Premio Internazionale Federico II, presso la sala Zuccari del Senato della Repubblica, a riconoscimento del suo impegno e della professionalità nel settore cinematografico.

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La recensione del critico

Prof. Angelo Moscariello

Un romanzo quello di Gabriele Lucci che ti aggancia fin dalle prime righe e non ti molla sino alla conclusione, un romanzo che si legge, o meglio si guarda, in uno stato di ipnosi da una sequenza all’altra lungo la  linea di un realismo fantastico dove si alternano dolorose memorie del passato e aperture oniriche verso il futuro (nel caso della protagonista Paola che cerca di riavere in affidamento la figlioletta) e di sdoppiamenti identitari (nel caso del poliziotto Ranieri che si crea un doppio narrativo nei suoi romanzi con protagonista il suo alter ego Chuck Harris, un agente alla James Bond), con sullo sfondo la presenza incombente di un uomo che persegue un suo scopo inconfessabile (Corrado il padre di Paola uscito di galera che ora si serve della figlia per recuperare il bottino di una rapina fatta anni prima).

La struttura di Caffè nero a Hammersmith è quella di un progettato road movie dal sud al nord della penisola che alimenta una crescente suspense senza mai tradire il verosimile quotidiano nella descrizione degli ambienti della costa adriatica (con tocchi figurativi simili a quadri di Hopper) e nei ritratti dei protagonisti, una transustanziazione del cinema in letteratura (quel cinema tanto amato dall’autore) dove dialoghi e azione procedono con ritmo veloce e finezza di dettagli.

Un percorso nello spazio che si risolve in un falso movimento o meglio in vortice che risucchia tutti in un locale di San Benedetto del Tronto chiamato La Rosa dei Venti dove si ritrovano i vecchi amici e forse complici di Corrado e li restituisce come “soggetti smarriti” (come si intitola uno dei capitoli cruciali del libro).

La sorpresa è che nel finale l’azione si riavvia fino a una scena sotto la pioggia da action-movie dopo la quale in un gioco di dare e avere i protagonisti si ritrovano conciliati con il loro passato. La cosa certa è che Lucci possiede il gusto del racconto e lo esprima in una forma matura e controllata (con momenti che a volte ricordano le dissolvenze scritturali incrociate dell’argentino Julio Cortazar), senza mai ricorrere agli stereotipi dei generi di largo consumo da lui evocati e con un mood del tutto personale non privo di una deliziosa sottile ironia che procede tra slittamenti e inversioni fino all’ultimo respiro.




BENEDETTO XVI e gli Angeli

Grande risonanza ha avuto sui mass media il riferimento agli spiriti celesti che il Santo Padre Benedetto XVI, nato nel 1928 e defunto alla fine di dicembre 2022, fece durante l’Angelus del 2 ottobre 2011

di don Marcello Stanzione, 3 gennaio 2023

Ecco le testuali parole del Pontefice: “Cari amici, il Signore è sempre vicino e operante nella storia dell’umanità, e ci accompagna anche con la singolare presenza dei suoi Angeli, che oggi la Chiesa venera quali “Custodi”, cioè ministri della divina premura per ogni uomo. Dall’inizio fino all’ora della morte, la vita umana è circondata dalla loro incessante protezione. E gli Angeli fanno corona all’augusta regina Maria delle Vittorie, la Beata Vergine Maria del Rosario, che nella prima domenica di ottobre, proprio a quest’ora, dal Santuario di Pompei e dal mondo intero, accoglie la fervida Supplica, affinché sia sconfitto il male e si riveli, in pienezza, la bontà di Dio”.

Il Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica edito nel 2005 sotto il pontificato di Benedetto XVI alla domanda chi sono gli angeli? risponde al n. 60: “Gli angeli sono creature puramente spirituali, incorporee, invisibili e immortali, esseri spirituali dotati di intelligenza e di volontà. Essi, contemplando incessantemente Dio a faccia a faccia, Lo glorificano, Lo servono e sono i suoi messaggeri nel compimento della missione di salvezza per tutti gli uomini”. Sulle modalità poi della presenza degli spiriti celesti nella Chiesa, il Compendio, citando San Basilio Magno che affermò che ogni fedele ha al proprio fianco un angelo come protettore e pastore per condurlo alla vita, sottolinea che la Chiesa si unisce agli angeli per adorare Dio, invoca la loro assistenza e di alcuni celebra liturgicamente la memoria. Il papa Benedetto XVI, Il 2 ottobre 1977, parlando alla radio bavarese quand’era ancora cardinale, dopo aver ricordato che il 2 ottobre da circa trecent’anni la Chiesa Cattolica celebra la festa dei Santi Angeli Custodi, disse che poche cose erano diventate estranee ai cristiani d’oggi quanto l’idea dell’Angelo custode. Poi aggiunse: “L’Antico Testamento dice dell’angelo al popolo di Israele: “Prestagli attenzione e ascolta la sua voce”. Cioè, devo farmi attento e sensibile a quest’idea divina che mi abbraccia e guida, e non devo contrapporle ostinatamente i miei desideri ed i miei umori del momento. Di angeli custodi ora non si parla più se non in qualche locuzione convenzionale. Lo stesso vale se si parla di protezione e si discute di come sia possibile proteggerci dai fenomeni inquietanti e dai pericoli della vita moderna. Parlare degli “Angeli” significa invece essere convinti che il mondo è dappertutto colmo dalla viva presenza di Dio e che questa presenza si rivolge a ciascun individuo, a ciascuno di noi come potenza che ci chiama e ci protegge.

Alla fine del corso degli esercizi spirituali per la Quaresima del 2007, il predicatore era stato l’arcivescovo emerito di Bologna, il cardinale Giacomo Biffi che si era a lungo soffermato sugli spiriti celesti e, al momento del ringraziamento, il Papa Benedetto XVI affermò:  “Mi sono accorto che negli intarsi del mio inginocchiatoio è raffigurato il Cristo risorto, circondato da angeli che volano. Ho pensato che questi angeli possono volare perché non si trovano nella gravitazione delle cose materiali della terra, ma nella gravitazione dell’amore del Risorto; e che noi potremmo volare se uscissimo un po’ dalla gravitazione del materiale ed entrassimo nella gravitazione nuova dell’amore del Risorto”.

Il 29 settembre 2007 il papa Benedetto durante l’omelia di una ordinazione episcopale dichiarò: “Celebriamo questa Ordinazione episcopale nella festa dei tre Arcangeli che nella Scrittura sono menzionati per nome: Michele, Gabriele e Raffaele. Questo ci richiama alla mente che nell’antica Chiesa – già nell’Apocalisse – i Vescovi venivano qualificati “angeli” della loro Chiesa, esprimendo in questo modo un’intima corrispondenza tra il ministero del Vescovo e la missione dell’Angelo. A partire dal compito dell’Angelo si può comprendere il servizio del Vescovo. Ma che cosa è un Angelo? La Sacra Scrittura e la tradizione della Chiesa ci lasciano scorgere due aspetti. Da una parte, l’Angelo è una creatura che sta davanti a Dio, orientata con l’intero suo essere verso Dio. Tutti e tre i nomi degli Arcangeli finiscono con la parola “El“, che significa “Dio”. Dio è iscritto nei loro nomi, nella loro natura. La loro vera natura è l’esistenza in vista di Lui e per Lui. Proprio così si spiega anche il secondo aspetto che caratterizza gli Angeli: essi sono messaggeri di Dio. Portano Dio agli uomini, aprono il cielo e così aprono la terra. Proprio perché sono presso Dio, possono essere anche molto vicini all’uomo. Dio, infatti, è più intimo a ciascuno di noi di quanto non lo siamo noi stessi. Gli Angeli parlano all’uomo di ciò che costituisce il suo vero essere, di ciò che nella sua vita tanto spesso è coperto e sepolto. Essi lo chiamano a rientrare in se stesso, toccandolo da parte di Dio. In questo senso anche noi esseri umani dovremmo sempre di nuovo diventare angeli gli uni per gli altri – angeli che ci distolgono da vie sbagliate e ci orientano sempre di nuovo verso Dio. Se la Chiesa antica chiama i Vescovi “angeli” della loro Chiesa, intende dire proprio questo: i Vescovi stessi devono essere uomini di Dio, devono vivere orientati verso Dio. “Multum orat pro populo” – “Prega molto per il popolo”, dice il Breviario della Chiesa a proposito dei santi Vescovi. Il Vescovo deve essere un orante, uno che intercede per gli uomini presso Dio. Più lo fa, più comprende anche le persone che gli sono affidate e può diventare per loro un angelo – un messaggero di Dio, che le aiuta a trovare la loro vera natura, se stesse, e a vivere l’idea che Dio ha di loro. Tutto ciò diventa ancora più chiaro se ora guardiamo le figure dei tre Arcangeli la cui festa la Chiesa celebra oggi. C’è innanzitutto Michele. Lo incontriamo nella Sacra Scrittura soprattutto nel Libro di Daniele, nella Lettera dell’Apostolo san Giuda Taddeo e nell’Apocalisse. Di questo Arcangelo si rendono evidenti in questi testi due funzioni. Egli difende la causa dell’unicità di Dio contro la presunzione del drago, del “serpente antico”, come dice Giovanni. È il continuo tentativo del serpente di far credere agli uomini che Dio deve scomparire, affinché essi possano diventare grandi; che Dio ci ostacola nella nostra libertà e che perciò noi dobbiamo sbarazzarci di Lui. Ma il drago non accusa solo Dio. L’Apocalisse lo chiama anche “l’accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusa davanti a Dio giorno e notte” (12, 10). Chi accantona Dio, non rende grande l’uomo, ma gli toglie la sua dignità. Allora l’uomo diventa un prodotto mal riuscito dell’evoluzione. Chi accusa Dio, accusa anche l’uomo. La fede in Dio difende l’uomo in tutte le sue debolezze ed insufficienze: il fulgore di Dio risplende su ogni singolo. È compito del Vescovo, in quanto uomo di Dio, di far spazio a Dio nel mondo contro le negazioni e di difendere così la grandezza dell’uomo. E che cosa si potrebbe dire e pensare di più grande sull’uomo del fatto che Dio stesso si è fatto uomo? L’altra funzione di Michele, secondo la Scrittura, è quella di protettore del Popolo di Dio (cfr. Dn 10, 21; 12, 1). Cari amici, siate veramente “angeli custodi” delle Chiese che vi saranno affidate! Aiutate il Popolo di Dio, che dovete precedere nel suo pellegrinaggio, a trovare la gioia nella fede e ad imparare il discernimento degli spiriti: ad accogliere il bene e rifiutare il male, a rimanere e diventare sempre di più, in virtù della speranza della fede, persone che amano in comunione con il Dio-Amore. Incontriamo l’Arcangelo Gabriele soprattutto nel prezioso racconto dell’annuncio a Maria dell’incarnazione di Dio, come ce lo riferisce san Luca (1, 26 – 38). Gabriele è il messaggero dell’incarnazione di Dio. Egli bussa alla porta di Maria e, per suo tramite, Dio stesso chiede a Maria il suo “sì” alla proposta di diventare la Madre del Redentore: di dare la sua carne umana al Verbo eterno di Dio, al Figlio di Dio. Ripetutamente il Signore bussa alle porte del cuore umano. Nell’Apocalisse dice all’”angelo” della Chiesa di Laodicea e, attraverso di lui, agli uomini di tutti i tempi: “Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me” (3, 20). Il Signore sta alla porta – alla porta del mondo e alla porta di ogni singolo cuore. Egli bussa per essere fatto entrare: l’incarnazione di Dio, il suo farsi carne deve continuare sino alla fine dei tempi. Tutti devono essere riuniti in Cristo in un solo corpo: questo ci dicono i grandi inni su Cristo nella Lettera agli Efesini e in quella ai Colossesi. Cristo bussa. Anche oggi Egli ha bisogno di persone che, per così dire, gli mettono a disposizione la propria carne, che gli donano la materia del mondo e della loro vita, servendo così all’unificazione tra Dio e il mondo, alla riconciliazione dell’universo. Cari amici, è vostro compito bussare in nome di Cristo ai cuori degli uomini. Entrando voi stessi in unione con Cristo, potrete anche assumere la funzione di Gabriele: portare la chiamata di Cristo agli uomini. San Raffaele ci viene presentato soprattutto nel Libro di Tobia come l’Angelo a cui è affidata la mansione di guarire. Quando Gesù invia i suoi discepoli in missione, al compito dell’annuncio del Vangelo vien sempre collegato anche quello di guarire. Il buon Samaritano, accogliendo e guarendo la persona ferita giacente al margine della strada, diventa senza parole un testimone dell’amore di Dio. Quest’uomo ferito, bisognoso di essere guarito, siamo tutti noi. Annunciare il Vangelo, significa già di per sé guarire, perché l’uomo necessita soprattutto della verità e dell’amore. Dell’Arcangelo Raffaele si riferiscono nel Libro di Tobia due compiti emblematici di guarigione. Egli guarisce la comunione disturbata tra uomo e donna. Guarisce il loro amore. Scaccia i demoni che, sempre di nuovo, stracciano e distruggono il loro amore. Purifica l’atmosfera tra i due e dona loro la capacità di accogliersi a vicenda per sempre. Nel racconto di Tobia questa guarigione viene riferita con immagini leggendarie. Nel Nuovo Testamento, l’ordine del matrimonio, stabilito nella creazione e minacciato in modo molteplice dal peccato, viene guarito dal fatto che Cristo lo accoglie nel suo amore redentore. Egli fa del matrimonio un sacramento: il suo amore, salito per noi sulla croce, è la forza risanatrice che, in tutte le confusioni, dona la capacità della riconciliazione, purifica l’atmosfera e guarisce le ferite. Al sacerdote è affidato il compito di condurre gli uomini sempre di nuovo incontro alla forza riconciliatrice dell’amore di Cristo. Deve essere “l’angelo” risanatore che li aiuta ad ancorare il loro amore al sacramento e a viverlo con impegno sempre rinnovato a partire da esso. In secondo luogo, il Libro di Tobia parla della guarigione degli occhi ciechi. Sappiamo tutti quanto oggi siamo minacciati dalla cecità per Dio. Quanto grande è il pericolo che, di fronte a tutto ciò che sulle cose materiali sappiamo e con esse siamo in grado di fare, diventiamo ciechi per la luce di Dio. Guarire questa cecità mediante il messaggio della fede e la testimonianza dell’amore, è il servizio di Raffaele, affidato giorno per giorno al sacerdote e in modo speciale al Vescovo. Così, spontaneamente siamo portati a pensare anche al sacramento della Riconciliazione, al sacramento della Penitenza che, nel senso più profondo della parola, è un sacramento di guarigione. La vera ferita dell’anima, infatti, il motivo di tutte le altre nostre ferite, è il peccato. E solo se esiste un perdono in virtù della potenza di Dio, in virtù della potenza dell’amore di Cristo, possiamo essere guariti, possiamo essere redenti”.

La prima domenica di Quaresima del 2009, all’Angelus il Papa tedesco ha sottolineato che nel vangelo di Marco si dice che “Lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da satana” (Mc 1,12). Ma “di fronte a questa figura oscura e tenebrosa che osa tentare il Signore, appaiono gli angeli, figure luminose e misteriose”. Gli angeli, dice il Vangelo, “servivano” Gesù (Mc 1,13); essi sono il contrappunto di satana”. E dopo aver elencato la presenza degli angeli nell’Antico e nel Nuovo testamento, Benedetto XVI ha aggiunto: “Gli angeli servono Gesù, che è certamente superiore ad essi, e questa sua dignità viene qui, nel Vangelo, proclamata in modo chiaro, seppure discreto. Infatti, anche nella situazione di estrema povertà e umiltà, quando è tentato da Satana, egli rimane il Figlio di Dio, il Messia, il Signore”. “Domandiamo loro – concluse il papa in quel primo marzo 2009 – in particolare quest’oggi, di vegliare su di me e sui collaboratori della Curia romana che in questo pomeriggio, come ogni anno, inizieremo la settimana di Esercizi spirituali. Maria, regina degli Angeli, prega per noi!”




GAETANO BRAGA L’ARTISTA e il violoncello incantatore

Consegnate oggi in municipio cento copie del volume di Giovanni Di Leonardo

Giulianova, 3 gennaio 2023. Il presidente della onlus “Braga” Piccone Stella: “Un libro fondamentale, che colma una lacuna storico-documentaria”.

Alla presenza del Sindaco Jwan Costantini e dell’ assessore alla Cultura Paolo Giorgini, il maestro Sergio Piccone Stella, presidente dell’associazione “Gaetano Braga onlus”, ha consegnato oggi cento copie del libro “Gaetano Braga, l’artista e il violoncello incantatore” di Giovanni Di Leonardo, che da oggi sono a disposizione dell’Amministrazione Comunale.

 La pubblicazione del  volume, edito lo scorso maggio dalla EditPress di Castellalto,  è stata sostenuta dalla Città di Giulianova e dal Consiglio regionale abruzzese

“Sono particolarmente felice di essere qui, stamattina – ha detto il maestro Piccone Stella a margine dell’incontro – Porto i saluti dell’autore, il professor Di Leonardo, ed esprimo, anche a suo nome, i ringraziamenti a quanto hanno creduto e credono nel valore di quest’opera, arrivata a colmare un’atavica lacuna storico-documentaria. La nostra riconoscenza, dunque, va a quanti hanno reso possibile la pubblicazione e ai lettori, giuliesi e no, che si accosteranno a queste pagine con piacere e grande curiosità”.




A PESCARA IN SCENA Jekyll e Hyde

Arriva presso il teatro Cordova (in viale Giovanni Bovio) il prossimo 6 gennaio alle ore 16,30 lo spettacolo per tutta la famiglia JEKYLL & HYDE

Pescara, 3 gennaio 2023.  Il noto romanzo di Robert Louis Stevenson viene proposto dalla Realtà teatrale Skenexodia, una produzione indipendente marchigiana con attori professionisti provenienti da ogni regione. Sul palcoscenico cittadino saranno Cinzia Damassa e Carla Lama a dare vita alle atmosfere misteriose londinesi che caratterizzano questo capolavoro gotico.

“La scelta di far interpretare questo testo famosissimo a due attrici – racconta il regista Guerini – nasce dalla voglia di leggere l’opera in una maniera diversa. Non sono due donne che recitano parti maschili, ma due donne che vivono (veramente o per gioco) le vicende inspiegabili legate alla figura di Hyde. I loro comportamenti, dunque, assumono interessanti ed originali motivazioni, nonché sfumature che non ci immagineremmo mai”.

“Inizialmente pensavo di lavorare molto sul maschile – racconta Cinzia Damassa – invece è un maschile filtrato dal femminile. Mi sono dovuta giostrare tra la passione di Poole il maggiordomo, i caratteri di Jekyll e le tenebre di Hyde.”

Sulla stessa lunghezza d’onda Carla Lama: “È un esperienza interessante con esperienze particolari dove i personaggi tutti maschili sono una sfida per le attrici donne – prosegue l’attrice – il punto di vista è quello di non imitare sé stesse, ma cercare il maschile dentro ognuno di noi”. 

Lo spettacolo continuerà la sua tournée nazionale a Bologna, Tolfa (RM), Orvieto, Milano, Roma, Bedizzole (BS) nel corso del 2023. Per le prenotazioni è possibile rivolgersi al 3384116671 (solo whp), i biglietti sono acquistabili poco prima dello spettacolo.




PACCHI SPESA per le famiglie bisognose

Lions Club Vasto Adriatica Vittoria Colonna per le Festività natalizie

Vasto, 3 gennaio 2023. Anche quest’anno il Lions Club Vasto Adriatica Vittoria Colonna ha inteso aderire alla campagna promossa dal Multidistretto Lions 108 Italy denominata Aggiungi un posto a tavola. Declinabile in varie forme l’adesione al service è stata realizzata mediante la fornitura di buste della spesa a famiglie bisognose sulla scia di quanto realizzato nella prima edizione del passato anno sociale.

In particolare sono state quaranta le buste recanti beni alimentari di prima necessità destinate a 20 famiglie che pochi giorni prima del S. Natale i soci del Lions Club hanno consegnato nelle mani di padre Luigi Stivaletta, parroco di S. Maria Stella Maris a Vasto Marina, che ha provveduto alla successiva distribuzione.

Ai soci accolti nei locali del refettorio padre Luigi, che ha ringraziato i Lions per il gesto e per tutto quello che fanno, ha ricordato l’importanza della solidarietà e dello stare accanto alle famiglie in questo delicato momento in cui il numero dei poveri aumenta giorno dopo giorno.

‘Viviamo in un momento particolarmente difficile – ha detto la presidente del Lions Club Vasto Adriatica Vittoria Colonna Maria Pia Smargiassi – e il nostro Club da sempre attento ai bisogni della comunità non poteva non aderire all’invito riproposto dal Multidistretto. E d’altronde la lotta alla fame, che i Lions italiani portano avanti anche con campagne di sostegno al Banco Alimentare, è uno dei 5 service globali del Lions Clubs International. Si è trattato di un piccolo gesto che, speriamo, posso aver donato almeno qualche attimo di spensieratezza e qualche sorriso a chi è davvero meno fortunato di noi’.

Un ringraziamento da parte dei soci del Lions Club a padre Luigi che ha contribuito all’efficacia dell’iniziativa.




NEL FINE SETTIMANA DEL’EPIFANIA tanti eventi

Dalla Befana alle mascotte, passando per la parata delle bolle magiche fino alla cerimonia di consegna dei giocattoli per AGBE

Città sant’Angelo, 3 gennaio 2023. Anno nuovo e festività ancora al centro del cartellone eventi del Città Sant’Angelo Village Outlet. Nel fine settimana che va da venerdì 6 a domenica 8 gennaio 2023, ci saranno diversi appuntamenti che catalizzeranno l’attenzione dei visitatori. Nel giorno dell’Epifania, a partire dalle ore 11:00 fino alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00, all’interno della casetta di Babbo Natale, situata in piazza Verde, ci sarà la Befana per la gioia di tutti i bambini.

Sarà anche l’occasione per la festa finale, alle ore 18:00, di Giocattolando l’iniziativa portata avanti con AGBE, patrocinata dal Comune di Città Sant’Angelo, per la raccolta di giochi da destinare ai bambini emopatici dell’ospedale di Pescara. Tutti i giocattoli che i visitatori del Village Outlet hanno donato, sono stati sanificati e verranno consegnati all’associazione.

Sabato 7 gennaio, invece, sarà la volta della Bubble Parade, dalle 16:00 alle 19:00, un momento di divertimento con bolle di sapone magico e in perfetto tema natalizio che lascerà grandi e piccini con in naso all’insù.

Domenica 8 gennaio sarà la volta delle mascotte di Pinocchio e Freeda, con sette uscite giornaliere, al mattino dalle 10-30-10:55; 11:30-11:55; 12:30-12:55 e nel pomeriggio, invece, dalle 15:00-15:25; 16:00-16:25; 17:00-17:25; 18:00-18:25.

Riprenderanno, invece, le attività del Toys Factory da giovedì 5 a domenica 8 gennaio 2023, una vera e propria fucina di creatività, in cui i bambini potranno divertirsi a realizzare decorazioni natalizie, segnalibri, segnaposto, renne, cappellini e molto altro. Gli appuntamenti inizieranno dalle 11:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00. Sempre aperta, invece, la mostra intitolata Il villaggio dei presepi che sta riscontrando un grandissimo successo tra i visitatori.

Il direttore del Città Sant’Angelo Village Outlet, Giuseppe Di Gianvincenzo, commenta così questi prossimi appuntamenti: “Non ci fermiamo con gli eventi. Il calendario che abbiamo realizzato ci accompagnerà fino al 14 gennaio. Questo fine settimana, con l’Epifania di mezzo, abbiamo voluto renderlo magico diversificando, come sempre, gli eventi. Ci auspichiamo l’arrivo di tantissime persone vista anche la concomitanza dei saldi invernali che prenderanno il via il prossimo 5 gennaio. Ma non finirà così, perché, nei prossimi giorni, annunceremo gli ultimi appuntamenti che andranno a chiudere il Christmas Festival”.




EMERGENCYFania

Il 5 Gennaio la prima serata targata Consulta Giovani Castellalto

Castellalto, 3 Gennaio 2023. La Consulta Giovani di Castellalto vi invita all’evento “EmergencyFania” che si terrà il 5 Gennaio presso il suggestivo borgo di Castelbasso e che vedrà la collaborazione di Emergency, l’organizzazione umanitaria che da oltre 20 anni lavora per fornire assistenza sanitaria alle popolazioni colpite da conflitti, epidemie e povertà estrema.

A partire dalle 21 avremo il piacere di ospitare il Coordinatore Nazionale dei Volontari, Pietro Protasi, che parlerà con noi del libro “Una Persona alla Volta” di Gino Strada, fondatore di Emergency. Dopo la presentazione festeggeremo l’arrivo dell’Epifania con le note dei Soul Buddies e con un Dj Set che vi farà ballare fino a tardi! Il ricavato della serata sarà interamente devoluto ad Emergency. Vi aspettiamo il 5 Gennaio per passare insieme una splendida serata e sostenere Emergency nel suo importante lavoro.




L’ASD CONFETTI PELINO RICORDA Geppino Madrigale

Sulmona, 3 gennaio 2023. Il direttivo e gli atleti dell’ASD Confetti Pelino di Sulmona sono rimasti sconvolti e senza parole alla notizia dell’improvvisa scomparsa di Geppino Madrigale, medico e sportivo da sempre vicino alla squadra ciclistica, scomparso improvvisamente nel pomeriggio di martedì 2 gennaio.

“Geppino Madrigale oltre che un importante medico è stato anche un grande sportivo. Negli anni ha dimostrato e testimoniato fattivamente un forte attaccamento all’ASD Confetti Pelino, con cui era tesserato da tanti anni” scrive nel messaggio di cordoglio la presidente dell’ASD Pelino, Antonietta Ramunno.

“Ci ha improvvisamente lasciati un grande amico”, prosegue Antonietta Ramunno, “Un abbraccio affettuoso e condoglianze a tutta la famiglia. Geppino era veramente una persona stupenda, un amico, sempre disponibile, sorridente, accogliente, ti metteva a suo agio. Amava la sua famiglia, la nostra città, la montagna e lo sport. Era un uomo del fare e gli piaceva impegnarsi per le persone e la sua comunità. Grazie Geppino per la Tua amicizia. Ti vogliamo ricordare con la divisa della nostra società”.




ARIANNAH Concerto dell’Epifania

Al teatro comunale

Alanno, 2 gennaio 2023. Il 5 gennaio 2023 alle ore 20:30 presso il Teatro Comunale di Alanno, la Biblioteca Comunale con il patrocinio del Comune, presenta il Concerto dell‘Epifania con la cantautrice abruzzese Ariannah. In occasione della Vigilia dell’Epifania la Biblioteca Comunale di Alanno propone un appuntamento con la musica: Ariannah in concerto, produzione curata da Sandro Odoardi.

Pietro Di Fiore, responsabile della Biblioteca: «L’evento ad ingresso libero sarà un’occasione per iniziare insieme il nuovo anno. L’invito è rivolto a tutti ed offrirà anche l’opportunità di visitare ed apprezzare le bellezze del nostro Centro Storico». Ariannah eseguirà brani di cantautori italiani, alcune canzoni natalizie e presenterà il suo nuovo singolo “Vecchio Piumone” semifinalista ad Area Sanremo 2022. Biografia Ariannah, pseudonimo di Arianna D’Angelo, è una cantautrice abruzzese anno ’96.

Apre i concerti di artisti nazionali come Arisa e Rossana Casale. Nel 2018 è co-conduttrice del programma “People Move”, di cui scrive la sigla, sul network radiofonico “Radio Studio Più”. Collaborando con il produttore Sandro Odoardi (compositore di singoli come “Love Shine”, ha lavorato con: Andrea Love, Carl Fanini, Roby Santini e remixer per Fabrizio Moro), pubblica “Fuori Tempo” e partecipa a progetti musicali dance che le aprono il mondo verso la scrittura in inglese.

Il 14 maggio 2021 esce il brano di debutto “Hope” (BIT Records), con il quale entra nella top10 di Absolute Beginners di Radio Airplay alla 9 posizione e sale alla 7 posizione restando in classifica per tre settimane consecutive. Dopo il successo ottenuto con le ultime due pubblicazioni “Red Traffic Lights” ed “In Your Eyes” arriva il primo singolo di Ariannah in italiano “Vecchio Piumone” canzone con la quale è arrivata alle semifinali di Area Sanremo 2022, su etichetta BIT Records.




QUANTI CANI DEVONO PAGARE il loro tributo di sangue?

Quante ferite e morti prima che si sveglino le coscienze?

Chieti, 2 gennaio 2023. È accaduto nuovamente il 31 dicembre in via Pianell a Chieti alle ore 13.00 mentre AP era a passeggio con le sue piccole Wendy e Frida quando un grosso cane Molosso è sfuggito da un’abitazione e si è scagliato su una cagnolina con ferocia.

Una scena straziante, tra guaiti e urla disperate della padrona tanto da richiamare i soccorsi dei passanti.

AP si è avventata per strappare dalle fauci del grande cane la piccola Wendy riuscendo a metterla in salvo.

Entrambe hanno riportato ferite profonde tanto da essere trasportate d’urgenza e sotto shock al pronto soccorso del Santissima Annunziata e al Pronto Soccorso Veterinario.

Anche il runner di nome C si è prontamente prodigato per prestare soccorsi é rimasto ferito tanto da richiedere cure mediche.

Purtroppo, ancora una triste storia che evidenzia come le aggressioni da parte di cani stia diventando un fenomeno dilagante dovuto alle custodie irresponsabili.

È necessario un intervento da parte delle istituzioni per far in modo che le normative vengano rigorosamente osservate, che le adozioni siano fatte in maniera consapevole e che i proprietari siano adeguatamente formati nella gestione dei cani soprattutto se si tratta di animali di mole importante e di caratteristiche di razza impegnative.

E a breve nascerà l’associazione L’Altra Parte Del Guinzaglio che avrà lo scopo di sollecitare istituzioni e cittadini proprio al raggiungimento di questi obiettivi.

Passeggiare con il proprio cane deve essere un piacere e non un percorso in città schivando agguati di cani incustoditi.

Cittadini e istituzioni devono impegnarsi per garantire la sicurezza e la pacifica e piacevole convivenza con tutti.

Foto: La Piccola Wendy




LA BEFANA VIEN…nel Borgo!

Il 5 e 6 gennaio artisti, musica, street food e regali per i più piccoli

Rocca San Giovanni, 2 Gennaio 2023. Giovedì 5 gennaio e venerdì 6 a Rocca San Giovanni si terrà l’evento “La Befana vien…nel Borgo!”, organizzato dal Comune con la collaborazione di tutte le associazioni presenti ed attive in paese. Un evento dedicato a grandi e piccini con artisti di strada, musica itinerante e numerosi stand di street food per gustare le specialità gastronomiche del territorio e le sue tradizioni. E poi lei, l’immancabile Befana che porterà i doni a tutti i bambini presenti.

“Un appuntamento imperdibile con il quale chiuderemo in allegria le festività natalizie – dichiara il sindaco Fabio Caravaggio -. Il borgo è pronto ad accogliere la Befana che scenderà in piazza e stringerà a sé, in un abbraccio virtuale, tutti i visitatori presenti a Rocca San Giovanni il 5 e 6 gennaio”. “Doverosi sono i ringraziamenti che rivolgo pubblicamente al capogruppo Emanuele D’Amario, coadiuvato nell’organizzazione della parte logistica dai consiglieri Lino Caravaggio e Francesco Minervino, agli assessori Carmelita Caravaggio ed Erminio Verì per la parte artistica, la programmazione e gli spettacoli, nonché indistintamente a tutte le associazioni, le attività e i volontari  del paese che hanno dimostrato una lungimirante coesione e collaborazione”.

L’evento inizierà il 5 gennaio alle ore 16:00 in piazza degli Eroi con la caccia al tesoro, a seguire i giochi in piazza e il trucca-bimbi a cura della cooperativa Praticabile e l’esibizione dell’Associazione I Piccoli Musici nella Sala Convegni. Apertura degli stand con musica ed animazione dalle ore 19:00.

Il 6 gennaio gli spettacoli pomeridiani inizieranno alle 17:00 con l’Animazione Bel-sav Savio – Il circo degli spazzacamini, che accoglieranno la Befana. Dopo la distribuzione dei doni ai più piccoli, dalle ore 19:00, si replicherà con l’apertura degli stand e l’animazione. Le serate saranno allietate dalla Hobos Street Band.




UN BEL LIBRO DI RICORDI e memoria di Mira Carpineta

Uscito in questi giorni “Na ota no’…”

di Goffredo Palmerini

L’Aquila, 2 gennaio 2022. È uscito in questi giorni, per i tipi dell’editore Tabula Fati, un bel libro di Mira Carpineta, ricordi e memoria, lacerti di vita vissuta da Diomira e Antonio in un paese della Marsica, Capistrello, dai primi anni del Novecento ai primi anni Settanta dello stesso secolo. Sono i nonni dell’autrice. Ma è soprattutto Diomira la protagonista del racconto.

Diomira è una contadina analfabeta, nata nel 1898 a Capistrello, nell’Abruzzo più povero e disperato, ma nel corso della sua vita lei è testimone di eventi epocali: terremoti (in particolare quello della Marsica che il 13 gennaio 1915 fece 30 mila morti), pandemie (la terribile “spagnola”), due guerre mondiali, poi l’arrivo della televisione, delle macchine a motore, del frigorifero e della lavatrice.

Diomira attraversa un secolo in cui la società rurale dei “cafoni” di siloniana memoria diventa sempre più tecnologica. Eppure, grazie alla sua prodigiosa memoria riesce a trasmettere, insieme ai ricordi della sua vita, la testimonianza di una cultura scomparsa e lo fa solo con la sua voce, con i suoi racconti, con i canti della tradizione popolare.

Il viaggio che l’autrice compie invece a ritroso nel tempo ha lo scopo di ritrovare in quei ricordi, testimonianze e documenti, una persona straordinaria nella sua semplicità, che lei chiama Mammuccia, perché a Capistrello così si chiamano affettuosamente le nonne. Nel testo anche belle foto d’epoca in bianco e nero, attinte dalla pagina Facebook “Capistrello il mio paesello”, curata da Ester Fasciani e Carmina Marche Palleschi.

Mira Carpineta è nata a Teramo nel 1964. Laureata in Comunicazione internazionale e interculturale con indirizzo giornalistico, è giornalista pubblicista. Ha diretto fino al 2015 il magazine mensile “PrimaPagina”, periodico abruzzese di cui attualmente gestisce i contenuti nella versione on line. Scrive articoli per numerose testate in lingua italiana nel mondo, dalla Svizzera all’Argentina, dal Brasile all’Australia. Con i racconti arriva alla scrittura narrativa. In questo libro realtà storica e fantasia trovano la sintesi nel riportare alla luce ricordi e lessico familiare. L’autrice ha chiesto a chi scrive di redigere la Presentazione che apre il volume. Qui di seguito, per chi abbia interesse e pazienza anche per avere altri elementi sul libro, volentieri la condivido.

***

PRESENTAZIONE

Per la verità avevo promesso all’autrice di questo bel libro che le avrei consegnato il testo della Prefazione un paio di settimane fa. Invece impegni e scadenze ti travolgono e ti cambiano lo scenario. Così siamo arrivati ad oggi, domenica 24 luglio, tarda serata mentre scrivo. Proprio quando annoto la data, ciò che appare un caso si chiarisce quasi come una rivelazione. Già, perché oggi 24 è la “Giornata mondiale dei nonni e degli anziani”, una ricorrenza voluta da Papa Francesco da celebrarsi ogni anno nella quarta domenica di luglio, quella più prossima alla festività dei santi Gioacchino ed Anna, nonni di Gesù. Quest’anno, seconda edizione della Giornata, osservo che è caduta proprio nell’odierna domenica.

Quale coincidenza più opportuna, dunque, per l’incipit di queste annotazioni al volumetto di Mira Carpineta, che proprio dai nonni Diomira e Antonio, e dalla loro vita, trova motivo ed ispirazione per intraprendere un delicato ed intenso viaggio dell’anima, alla ricerca delle proprie radici, alla rivisitazione di antichi ed incorrotti valori morali, camminando nei meandri della memoria e dei ricordi adolescenziali. Una vera e propria trasmissione di saggezza contadina, di profonda sensibilità, d’una umanità semplice ed essenziale nelle forme quanto densa di significati e di valori formativi.

Proprio il particolare rapporto di affetto e complicità tra Diomira e la nipotina – Mira, autrice del volume – immagino abbia impresso decisamente l’abbrivio per raccontare queste storie di vita, nella Marsica d’inizio Novecento, dalle parti di Capistrello. «Na òta no’», (Una volta, nonna), così iniziavano i racconti delle nonne ai nipotini, chiamati non per nome proprio, ma con il rimando affettivo alla propria ascendenza di “nonna” troncato in «no’», quasi a stabilire quella confidenza e complicità che poi si dipanava nella narrazione.

Una storia difficile, quella tra la giovane Diomira e il corteggiatore Antonio, come poteva esserlo a quei tempi quando anche i rapporti d’amore votati al matrimonio dovevano passare all’esigente vaglio dei genitori, che ne verificavano la compatibilità tra le due famiglie e l’utilità, anche in termini di risultato economico. Nel caso dei due giovani Diomira e Antonio, al godibilissimo fraseggio dei dialoghi nella “madre lingua” dialettale, proprio non doveva essere questo il caso, tanto che si discuteva di fare una “fuga” per sposarsi altrove e mettere poi tutti davanti al fatto compiuto.

Si legge con piacere e tutto d’un fiato questo bel libro, seguendo la narrazione, ampiamente dialogica, dei vari periodi di questa coppia di giovani marsicani di Capistrello, con le fatiche, le preoccupazioni, i problemi, le sofferenze, ma anche il coraggio e la determinazione. Incrociano la Grande Storia italiana, nelle condizioni della povera gente – braccianti, contadini e piccoli artigiani – con la dura situazione sociale della Marsica soggiogata dai Torlonia (come tornano alla memoria i cafoni dei romanzi di Silone, come Fontamara, Pane e vino, Il segreto di Luca, e gli altri), massacrata dal terremoto del 13 gennaio 1915 con le sue distruzioni e le 30mila vittime, dalle conseguenze della Grande Guerra e dalla pandemia “spagnola”, dalla durezza della dittatura fascista, dalla spietatezza dell’occupazione nazista, specie nel terribile eccidio di Capistrello, il 4 giugno 1944 quando i tedeschi catturarono, torturarono e fucilarono 33 persone inermi.     

Tutti questi fatti, come gli altri seguiti nel secondo dopoguerra e fino ai primi anni del nuovo secolo, sono il condensato di vicende piccole e grandi, tutte tessere d’un mosaico che è andato a costituire, insieme alle altre, la Storia d’Italia, con tutto il suo portato di dolori, fatiche, tragedie, speranze. Nel libro la narrazione è scorrevole. Coinvolgente. Intrigante, specie per il ricorso abbondante al dialogo ed all’uso del dialetto, che dà non solo freschezza al racconto, ma anche quella densità e ricchezza alla parola, nell’appropriatezza delle accezioni quale solo il vernacolo riesce ad esprimere. 

C’è poi il valore della memoria e quello della scrittura. Ricordi come questi sono affidati alla trasmissione orale tra due o tre generazioni, poi rischierebbero di perdersi se non ci fosse l’opera di chi, come in questo caso l’autrice, non li riporta in un libro, affidandoli così ai lettori attuali e futuri. In un tempo in cui l’attenzione è sempre più effimera, la scrittura e i libri restano un antidoto sicuro alla conservazione della memoria e alla salvaguardia del suo valore profondo. “La memoria non è ciò che ricordiamo, ma ciò che ci ricorda. La memoria è un presente che non finisce mai di passare”, affermava Octavio Paz, premio Nobel per la letteratura.

Voglio infine soffermarmi sui valori essenziali della civiltà contadina che dominano tutta la narrazione. Davvero uno scrigno di sapienze ataviche, di solide pazienze, di profonda umanità, di condivisione solidale. Nella loro semplicità ed autenticità quei valori disegnano nettamente per il lettore – specie per colui che per età non ha vissuto o lambito quei periodi storici e sociali – una società più umana e meno straniante di quella che oggi viviamo nel parossismo della modernità. Può essere certamente utile, per le nuove generazioni, leggerne e comprenderne valori, significati, singolarità e qualità, utili a rendere l’attuale società più sensibile alla solidarietà, più disponibile all’attenzione verso gli altri, più consapevole che – seppure nelle differenze sociali, economiche e culturali – condividiamo il medesimo destino con tutta l’Umanità.

La riscoperta delle radici, qual è la ragione di questo racconto di vita d’una famiglia semplice ed onesta della nostra terra d’Abruzzo mentre dispiega la sua storia lungo un intero secolo, deve portare a questa consapevolezza, nell’alternanza di generazioni capaci di trasmettersi memorie e valori. Proprio come con chiarezza richiamava Papa Francesco alcuni anni fa in un’udienza generale per le famiglie: «Ciascuno è unico e irripetibile; e al tempo stesso inconfondibilmente legato alle sue radici. Essere figlio e figlia, infatti, secondo il disegno di Dio, significa portare in sé la memoria e la speranza di un amore che ha realizzato se stesso proprio accendendo la vita di un altro essere umano, originale e nuovo.» Questo bel libro anche a queste riflessioni ci conduce. E se oltre all’apprezzamento della storia narrata, che tanti elementi di comunanza può avere per molti di noi, ci porta ad una meditazione sui valori più autentici, potremo peraltro sperare in un nuovo umanesimo per le nostre società di oggi.

Goffredo Palmerini




RETICOLI – LINEE DI SENSO e di segno nell’azione scenica

Stage per attrici e attori diretto da Claudio Di Scanno

Prima attività del nuovo anno per il Drammateatro che dal 17 al 20 Gennaio propone a Popoli uno stage di formazione e lavoro teatrale dal titolo Reticoli – Linee di senso e di segno nell’azione scenica. È rivolto ad attrici ed attori con precedenti esperienze di scena o didattico/pedagogico (scuole, laboratori…) ed è inoltre aperto inoltre a danzatrici/danzatori, performer, cantanti lirici ma anche a persone interessate ad avviare un proprio percorso nel teatro. Claudio Di Scanno, regista e drammaturgo del Drammateatro, lavora con i partecipanti alla costruzione di una situazione scenica nella quale si evidenziano le linee di senso delle azioni attoriali, la loro energia e complessità, fino a determinare il reticolo compositivo del segno drammaturgico in funzione della presenza efficace dell’attore sulla scena.

Storicamente, la trasmissione del sapere teatrale accade per esperienza relazionale diretta tra l’allievo e il maestro. Diverse sono le componenti che intervengono, con simultaneità, nella determinazione della “presenza efficace” dell’attore nello spazio dell’azione scenica, dalle tecniche del corpo ai principi di orientamento dell’energia, dalla consapevolezza auto drammaturgica all’intreccio delle relazioni con gli altri attori, tra loro e con gli spettatori che qui intesi quale parte integrante della messa-in-forma drammaturgica. Anche altre sono le temperature relazionali, vettori altrettanto necessari per processi di creazione scenica che vivono di sensibilità e cognizioni, percezioni e sguardi, in una dinamica di compromissione umana che apre varchi di libertà creativa e di invenzione alla possibile, a volte imposta, rigidità dei principi e delle tecniche stesse. Peraltro, il gioco della mente e della immaginazione, così centrale nell’arte di creazione scenica, è il veicolo attraverso il quale la forma dell’azione attoriale si riempie non già di significati, ad esaudire ed esaurire la narrazione dell’azione già presente nel testo letterario, ma di micro-azioni significanti che affermano il valore del senso, il suo dispiegarsi come segno e suo intrinseco significante. E’ nella costruzione delle micro azioni e reazioni consapevolmente connesse al senso, nutrimento del segno significante, che poggia solidamente l’azione d’arte, la presenza efficace dell’attore nella dinamica relazionale e compromissoria che il teatro d’arte richiede, affinché sia relazionalmente, umanamente, culturalmente ed artisticamente plausibile. L’azione scenica costruisce alterità, ed è in questa precisa e convenzionale dimensione che l’attore invita lo spettatore ad una complicità data ma non scontata, giacché sarà l’arte “seduttiva” che si afferma, lì e in quel momento, nella minuziosa concatenazione dei segni agiti dal corpo e dalla mente dell’attore a creare varchi per l’accesso e l’interazione dello spettatore, per la relazione al vivo nello spazio-tempo dell’accadimento scenico. Laddove la libertà ricettiva e creativa dello stesso compartecipe al rito sarà di indispensabile completamento e di incidenza sul risultato del segno attoriale, la sua drammaturgia.

Per informazioni e iscrizioni (entro il 12 Gennaio) si può scrivere una mail all’indirizzo drammateatro418@gmail.com oppure un messaggio WhatsApp al 333.1107187.

Claudio Di Scanno è il regista e dramaturg, nel 1985 fonda a Popoli (Pescara) il gruppo Drammateatro. Nel 1987 partecipa all’ISTA International School of Theatre Antropology diretta da Eugenio Barba.

Ha realizzato tutte le regie degli spettacoli del Drammateatro, presentati in Italia e in altri paesi dell’Europa all’interno di Festival del nuovo teatro. Tra l’altro, dal 1992 al 1994 al Festival Santarcangelo dei Teatri d’Europa. È Premio Nazionale Franco Enriquez, Premio Miglior Spettacolo al Festival del monodramma di Umag (Croazia), Premio Nazionale Pratola, menzione del critico teatrale del Corriere della Sera Franco Cordelli ai Premi Ubu quale Migliore Regia 2009. Recensioni ai suoi spettacoli sono apparse sui principali quotidiani italiani e su diverse riviste di teatro e spettacolo. Ha diretto seminari e laboratori per gruppi di teatro, all’interno di DAMS delle Università di Venezia, Bologna, Pescara, Chieti, L’Aquila, nonché alla RESAD Real Escuela Superior de Arte Dramatico di Madrid e al Teatro Misiju di Durazzo (Albania). E’ incluso in diversi volumi di storia del teatro e dello spettacolo.

Claudio Di Scanno




UN SALUTO NEL SEGNO DELLA VICINANZA e della fiducia nell’anno appena iniziato

Il Sindaco Jwan Costantini ed il vicesindaco Lidia Albani, nel primo giorno del 2023, visitano i reparti di degenza dell’ Ospedale di Giulianova.

Giulianova, 1° gennaio 2023. Alle 12.30 di oggi, il Sindaco Jwan Costantini ed il Vicesindaco Lidia Albani hanno varcato l’ingresso del Maria SS. dello Splendore. Una visita ai reparti, questa di stamattina, pensata da giorni, con l’intento di portare a personale e degenti gli auguri dell’ Amministrazione Comunale e della Città. “Abbiamo deciso di essere qui personalmente – sottolinea il Vice Sindaco – per esprimere la nostra vicinanza e quella dei giuliesi ai medici, agli operatori, e soprattutto alle persone che stanno trascorrendo queste ore in corsia”. ” Abbiamo voluto lasciare un messaggio di incoraggiamento – conferma il Sindaco – : un augurio di speranza, di fiducia in un anno che sia per tutti di serenità e di ritrovata salute”.




IL COMMOSSO RICORDO DELLA NOSTRA COMUNITÀ ACCADEMICA per la scomparsa del Papa emerito

Il cardinale Joseph Ratzinger nel 1989 venne in Abruzzo per ricevere l’Ordine della Minerva alla d’Annunzio

Chieti, 31 dicembre 2022.La prima volta in Abruzzo del cardinale Joseph Ratzinger avviene a Chieti, ospite dell’Università “Gabriele d’Annunzio”. La data è il 28 gennaio 1989, cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico: il cardinale Ratzinger è insignito dell’Ordine della Minerva, istituito dall’ateneo nel 1986 e conferito a personalità – nazionali ed internazionali – che abbiano contribuito significativamente al progresso della scienza, della cultura e dell’economia. Già Prefetto della Congregazione della fede e Presidente della Conferenza teologica internazionale, a Joseph Ratzinger vengono riconosciute le sue elevatissime doti intellettuali, teologiche e filosofiche, valorizzate all’interno della Chiesa e sviluppate nel mondo accademico.

L’impegno intellettuale e filosofico ha sempre caratterizzato il percorso del futuro Papa Benedetto XVI, che in occasione del conferimento dell’Ordine della Minerva ebbe a sottolineare l’importanza del “lavoro svolto in chiesa e in università”, evidenziando l’azione congiunta delle istituzioni a favore della crescita culturale e della formazione valoriale dei giovani. Joseph Ratzinger è stato infatti professore di teologia fondamentale presso l’università di Monaco, Bonn e Münster, solo per richiamare alcuni degli incarichi accademici ricoperti. Così il Rettore dell’Università “d’Annunzio” di Chieti-Pescara, Sergio Caputi: “Ricordo la visita in Abruzzo dell’allora cardinale Joseph Ratzinger in occasione dell’attribuzione dell’Ordine della Minerva da parte del nostro ateneo.

Fu l’allora Rettore Uberto Crescenti a prospettare alla nostra comunità accademica la possibilità di insignire il futuro Papa Benedetto XVI dell’Ordine della Minerva, per il costante impegno di studio e di ricerca nel mondo universitario, unitamente all’intenso e proficuo servizio ecclesiastico. Attento osservatore del mondo contemporaneo e profondo conoscitore del pensiero antico e moderno, Papa Benedetto XVI ha saputo sviluppare uno sguardo critico sulla nostra epoca, indicando la strada della conciliazione tra fede e ragione, bene e male, rischio e complessità. Con il conferimento dell’Ordine della Minerva il nostro ateneo ha sempre voluto esprimere una connotazione transculturale e multireligiosa, valorizzando gli alti meriti conseguiti nei diversi campi del sapere, della ricerca e delle professioni”. Dopo la visita accademica del 1989, Joseph Ratzinger è tornato in Abruzzo altre due volte, in veste di Papa: nel 2006 in visita al santuario del Volto Santo di Manoppello, e nel 2009 all’Aquila per esprimere vicinanza e conforto alla città terremotata.

Maurizio Adezio




UN BRINDISI A TEATRO. Kharkiv  Symphony Orchestra

Camerata Musicale Sulmonese Teatro Comunale M. Caniglia

Sulmona, 31 dicembre 2022. Tutto esaurito al Teatro Comunale M. Caniglia di Sulmona per il Concerto di Capodanno domenica 1° gennaio ore 17.30 . Un pubblico entusiasta brinderà con Kharkiv  Symphony Orchestra  e il suo Direttore Yuriy Yanko insieme al Presidente della Camerata Musicale Lando Sciuba ed al Direttore di Artistico Gaetano Di Bacco. Sarà anche un modo per stare vicini all’Orchestra quasi di casa a Sulmona da quando è scoppiata la guerra nel  loro Paese, tanto che la Camerata Musicale da un anno ha deciso di offrire la sua Sala Concerti nella prestigiosa, storica sede in Vico dei Sardi, come accoglienza e punto di   riferimento per i musicisti ucraini. Una sorta di gemellaggio tra chi coltiva la passione per la musica e chi la alimenta con il proprio lavoro.

La prestigiosa formazione ucraina fondata nel 1932 e forte di un organico di oltre 100 elementi, come già lo scorso anno, torna ed esibirsi nel concerto proposto dalla Camerata in collaborazione con DMC Terre d’Amore.

In programma tutti i valzer e le polke dei più bei concerti di Capodanno viennesi, musiche di Strauss Dvorak ma anche Verdi,  Von Suppé, Ponchielli, Offenbach e il tradizionale finale con la Marcia Radetzky.

Sarà un brindisi per il nuovo anno, ma anche un brindisi per la pace e la solidarietà.




CELEBRAZIONE degli anniversari

La Costituzione Italiana e il MSI

Chieti, 31 dicembre 2022. La Costituzione della Repubblica Italiana è stata promulgata il 27 dicembre 1947  ed è entrata in vigore il 1° gennaio 1948. Due rappresentanti del governo, esponenti di Fratelli d’Italia, la senatrice Isabella Rauti, Sottosegretario di Stato alla Difesa, e il senatore Ignazio La Russa, Presidente del Senato, hanno celebrato l’anniversario della fondazione, il 26 dicembre 1946, del MSI, manifestando, con due messaggi sui social,  profonda nostalgia.

 Rauti: “76 anni fa alcuni uomini appassionati fondarono il Movimento Sociale Italiano.

Il resto è storia! Buon compleanno! Le radici profonde non gelano mai”.

La Russa celebra l’anniversario: “Nel ricordo di mio padre, che fu tra i fondatori del Movimento Sociale Italiano in Sicilia e che scelse con il MSI per tutta la vita, la via della partecipazione libera e democratica in difesa delle sue idee rispettose della Costituzione italiana”.

Contro La Russa e Rauti sono fioccate le polemiche. La presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni,  ha dichiarato: “Noi ribadiamo l’aspettativa di sentire condannare non solo le leggi del ’38 come male assoluto, ma il fascismo e la sua propaggine della Rsi come male per l’intera Italia, così come la sua eredità prima celata e oggi sempre più manifesta.  La responsabilità istituzionale e la coerenza costituzionale impongono oggi la rinuncia a ogni sentimento nostalgico”. Il presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo: il post di La Russa “è uno sfregio delle istituzioni democratiche”. Il deputato del Pd, Stefano Vaccari: “ Isabella Rauti e Ignazio La Russa sono incompatibili con i loro ruoli di governo e istituzionali. Una deriva culturale inqualificabile. Dimissioni”.

Isabella Rauti è figlia di Pino Rauti, un radicale missino che non condivise la trasformazione del MSI in AN (fondò e guidò  il Movimento sociale – Fiamma tricolore, di ispirazione neofascista)

La Russa ha una lunga carriera politica. Dapprima aderì al Movimento di Rauti, dirigendo il Fronte della Gioventù; in seguito,  confluì nel Popolo della Libertà;  infine  fondò Fratelli d’Italia.

Le radici culturali e politiche dei due rappresentanti di alte cariche istituzionali sono legate, tramite l’educazione ricevuta dai loro padri, a un partito, il MSI, fondato a Roma da alcuni reduci della RSI e del PNF (i più noti: Arturo Michelini, Pino Romualdi, Giorgio Almirante). La scelta del nome fu semplice: da RSI a MSI (M= Movimento ma anche Mussolini) Questi alcuni punti programmatici del partito: impiego del referendum per cambiare la Costituzione; soppressione delle leggi sull’epurazione; conservazione dei Patti Lateranensi firmati da Mussolini;  difesa del corporativismo e della proprietà privata.

Soffre di  nostalgia per il MSI anche Giorgia Meloni. Nella conferenza stampa del 29 dicembre lo ha difeso con orgoglio, reinventandone la storia. Cito solo due affermazioni.

1. “Il MSI ha avuto un ruolo molto importante, traghettando verso la democrazia milioni di persone dopo la guerra”. Affermazione chiaramente falsa. Dopo la guerra il MSI, piccolo partito antidemocratico, erede del fascismo  che aveva rovinato il Paese, poteva solo vigilare sulla piccola fiamma tricolore, scelta come simbolo del movimento, per non farla spegnere.

2. “Il MSI ebbe un ruolo importante anche nella lotta contro il terrorismo”. Affermazione veramente sorprendente, smentita dai documenti. La leader di Fratelli d’Italia mantiene un forte legame affettivo con Giorgio Almirante. Nel libro “Io sono Giorgia. Le mie radici, le mie idee”,  si dichiara sua figlia spirituale.

Abile uomo politico, Almirante, primo segretario del partito, lo convinse  a seguire una linea legalitaria, consentendogli una crescita elettorale. Proponendosi come baluardo dell’anticomunismo, il MSI ebbe il sostegno anche finanziario del Vaticano e della DC. Il 5 novembre del 1947 il democristiano Salvatore Rebecchini fu eletto sindaco di Roma con l’apporto determinante dei voti fascisti.  Ma il giorno prima dell’elezione la questura di Roma diramò il seguente comunicato: “Il dr. Giorgio Almirante, Segretario della Giunta Esecutiva del Movimento Sociale Italiano, già redat­tore capo de Il Tevere e di Difesa della Razza,  è stato deferito alla Com­missione Provinciale per il Confino quale elemento pe­rico­loso all’esercizio delle libertà democratiche, non solo per l’acceso fanatismo fascista dimo­strato sotto il passato regime e particolarmente in periodo repub­blichino, ma più ancora per le sue recenti manifesta­zioni politiche di esaltazione dell’infausto ventennio fa­scista e di propaganda di principi sovvertitori delle istituzioni democratiche ”. Almiran­te non andò al con­fino perché era ben protetto.

Nel 1960 il MSI sostenne il governo Tambroni, provocando a  Genova la reazione degli antifascisti. Nel 1970 sostenne la rivolta autonomista di Reggio di Calabria  e alcuni suoi esponenti furono coinvolti in episodi di eversione e nella ‘strategia della tensione’.

Come mai il partito neofascista ha potuto svolgere liberamente attività politica fino alla svolta di Fiuggi del 1995, quando Fini fondò Alleanza Nazionale? La XII disposizione transitoria e finale della Costituzione, approvata dopo lungo dibattito dai costituenti, vietava “la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”, ma non espelleva definitivamente dalla vita politica i suoi capi responsabili ; potevano essere rieletti dopo  cinque anni.

Perché il MSI, partito chiaramente neofascista, non è stato sciolto? L’art. 3 della Legge Scelba del 20 giugno 1952,  “Norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale”, recita:

Qualora con sentenza risulti accertata la riorganizzazione del disciolto partito fascista, il Ministro

per l’interno, sentito il Consiglio dei ministri, ordina lo scioglimento e la confisca dei beni

dell’associazione, del movimento o del gruppo”.

Le disposizioni di questo articolo  non sono state mai applicate  Per i reati commessi dai neofascisti la legge stabiliva di comminare solo sanzioni penali e multe.

La Legge Mancino del 25 giugno 1993, “ Modifiche a disposizioni vigenti”, nell’art 4, conferma solo le sanzioni penali e pecuniarie per  “chi  pubblicamente esalta esponenti, principi, fatti o metodi del  fascismo,  oppure  le sue finalità antidemocratiche.”

Conclusione: gli eredi del MSI, nemici della Costituzione nata dalla Resistenza contro la dittatura nazifascista, democraticamente eletti, agevolati dalla debole opposizione degli antifascisti, hanno conquistato il potere. EVVIVA!!!

Filippo Paziente




BUON ANNO A TUTTI di vero cuore

Un anno impegnativo e di intenso lavoro, ma carico di grandi emozioni. Costruiamo insieme il futuro

Chieti, 31 dicembre 2022. Ho sempre vissuto questi giorni di fine anno con profondo coinvolgimento emotivo ed intima riflessione. I giorni che stiamo vivendo sono per tutti giorni di festa, di allegria, di buoni propositi per il nuovo anno che ci apprestiamo a vivere, ma per me è anche un momento di riflessione. Sento il dovere morale prima che istituzionale, di fare il bilancio dell’anno trascorso.

E chiedo scusa a tutti fin da subito se in questi 12 mesi da presidente della Provincia non sono riuscito a portare a compimento i progetti avviati e a raggiungere gli obiettivi prefissati per questo anno, ma vi assicuro, fin da ora, che mi adopererò affinché siano realizzati, progettando e pianificando poi il domani insieme.

E vi chiedo scusa anche se non sono stato sempre presente, da presidente così come da sindaco. I due ruoli affidati, che con orgoglio ed onore ho accettato, impongono a volte delle rinunce fisiche che spero e mi auguro di poter colmare nei giorni a seguire.

È stato un anno impegnativo e di intenso lavoro. La nostra è una Provincia meravigliosa che dalla costa arriva alla montagna abbracciando le colline con tutte le diverse problematiche che ciascuna comunità ha e che impongono un diverso approccio alla risoluzione dei problemi e delle richieste che ovviamente ognuno ha, a beneficio e salvaguardia della propria comunità nell’interesse generale di tutti.

Tanti gli interventi sulla messa in sicurezza della viabilità. Tanti quelli sui nostri istituti scolastici. Alta l’attenzione che abbiamo voluto riservare alla Via Verde Costa dei Trabocchi, infrastruttura da tutelare e promuovere e che vedrà il prossimo 6 maggio la “Grande Partenza” del Giro d’Italia.

Tanta l’attenzione che abbiamo rivolto anche ai fondi del PNRR, contributi che siamo riusciti ad intercettare come i 5 milioni di euro per la spesa di progettazione definitiva ed esecutiva per tre progetti importanti quali l’adeguamento della Fondovalle Sinello-Cena-Treste, per la rifunzionalizzazione delle ex stazioni ferroviarie della Via Verde e la realizzazione di una nuova strada a scorrimento veloce di collegamento tra il Comune di Lanciano e la SS652 Fondovalle Sangro.

Diversi poi i tavoli avviati con l’organo di Prefettura che ringrazio per il gran lavoro e la grande attenzione che riserva alle nostre Comunità.

Costante e continuo il dialogo con tutte le Forze dell’Ordine, operose e pronte ad intervenire e a pianificare e programmare la sicurezza di tutti noi e la salvaguardia del nostro patrimonio.

Un anno di intenso lavoro, ma anche carico di emozioni. Ho vissuto momenti felici ma anche giorni difficili, quelli in cui sembravano prevalere le difficoltà e le sofferenze.

Ma con il vostro affetto e la vostra vicinanza, ho trovato la forza di affrontarli. Non dimentico il grande affetto e la solidarietà che ho ricevuto da tutti per quanto accadutomi lo scorso 4 dicembre.

Grazie!

Questo anno appena trascorso, dopo i due anni segnati dalla pandemia che ha sconvolto le nostre vite e portato dolore e sofferenza, è stato contrassegnato dall’inizio della guerra in Ucraina. Ed è a quel popolo e a tutti i popoli feriti dai conflitti dimenticati che desidero rivolgere il mio pensiero e la mia preghiera affinché il 2023 porti la fine dei conflitti!

L’augurio che poi sento di rivolgervi oggi è quello di guardare con fiducia e speranza al nuovo anno, ed io voglio farlo insieme a voi che siete la mia forza. Voi rappresentate per me il volto autentico delle nostre Comunità: quello laborioso, solidale ed operoso. Quello sempre pronto a donare un sorriso e una mano tesa ai più bisognosi! E lo avete dimostrato ancora una volta con il popolo ucraino che avete ed abbiamo accolto a braccia aperte, perché siamo tutti figli di questa terra!

Ma questo legame di fratellanza e di comunità va continuamente rinsaldato e va costantemente accompagnato dall’azione responsabile, dalla lealtà, dall’integrità morale e istituzionale di chi come me si trova a svolgere pro-tempore un incarico pubblico.

Unità istituzionale e unità morale sono le due espressioni che mi tengono unito a voi, ma che ci devono tenere tutti uniti.

Permettetemi di rivolgere un sentito grazie e un augurio speciale al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella per aver accettato con spirito di servizio ed amore per la nostra Nazione, di continuare ad essere guida e pilastro del nostro Paese. Desidero poi rivolgere un augurio affettuoso e un ringraziamento sincero a Papa Francesco, messaggero di Pace e Fratellanza!

Un Grazie di Cuore lo rivolgo poi alla squadra che mi è accanto: Arturo Scopino, Davide Caporale, Filippo Di Giovanni, Sergio Furia, Carlo Moro, Angelo Radica e Massimo Tiberini, rappresentanti come me di questa meravigliosa provincia. Senza il loro apporto e supporto, senza la loro operosità e laboriosità, senza la loro competenza e professionalità, i progetti portati a compimento quest’anno, quelli già avviati e quelli prossimi a partire, oggi non li avremmo potuti raccontare.

Ma un ringraziamento desidero rivolgerlo anche ai consiglieri di minoranza. Hanno dimostrato in questo anno responsabilità perché oltre le appartenenze politiche c’è il bene e la salvaguardia delle nostre comunità.

Grazie poi ai dipendenti della Provincia e dei Comuni, ai loro sindaci ed amministratori per quello che fino ad oggi abbiamo fatto insieme e per quello che faremo da qui a venire, ma anche per quello che hanno fatto e faranno per le loro singole comunità.

Un pensiero e una preghiera desidero rivolgerla poi a chi non c’è più, a chi ha perso la vita sul posto di lavoro e alle vittime di femminicidio. Il mio auspicio è che nell’anno che ci accingiamo a vivere non sentiremo più queste tristi e dolorose notizie.

Non chiudiamo gli occhi alla realtà, ma la stessa sia base e motore per ripartire e per colmare i solchi che si sono creati nelle nostre vite e nelle nostre società e per risolvere tutte le problematiche esistenti.

Facciamoci dunque tutti carico dell’interesse generale, del bene comune come bene di tutti e di ciascuno. Solo così potremo costruire la nostra società del futuro!

Concludo ringraziando e augurando un sereno Anno Nuovo ai medici, agli infermieri, agli operatori sociosanitari, agli ausiliari, alle Forze dell’Ordine, alle Protezioni Civili, alle associazioni di volontariato e ai volontari tutti che, con abnegazione, garantiscono ogni giorno sicurezza e serenità a ciascuno di noi.

Un augurio lo rivolgo infine anche a tutti gli operatori economici e a tutte le realtà produttive della nostra Provincia, motore di questa economia nonostante le molteplici difficoltà legate in primis alla crisi energetica.

Grazie di Cuore a tutti e Buon 2023!

Alle nostre Comunità, alla nostra Provincia, alla nostra Regione!

E alla nostra Italia!

Francesco Menna

Presidente della Provincia di Chieti




SPARTITI DIVERSI in Concerto di Natale

L’Associazione culturale ArteMind, presieduta da Angela Rossi, promuove il Concerto Natalizio del Gruppo Spartiti diversi, il 5 gennaio presso il Museo  Barbella alle ore 18:30 per augurare a tutti un buon 2023

Chieti, 31 dicembre 2022. Il gruppo, di giovanissima formazione (ottobre 2021), ma con all’attivo già numerosi concerti in regione e fuori, si propone lo studio della musica pop, gospel, soul, riadattandola al proprio gusto interpretativo e soprattutto riesplorandola in chiave polifonica, laddove la verticalità delle note si fonde perfettamente con il tessuto strumentale sottostante.

Il repertorio, prevalentemente indirizzato al gospel contemporaneo, si è poi aperto in seguito all’esplorazione polifonica di alcune grandi “hits” del passato della musica pop; per cui alle grandi composizioni dei maestri della black music religiosa come Hezekiah Walker e Andrè Crouch, si alternano grandi opere del pop mondiale di autori come M. Jackson, R Kelly, Queen, Heart Wind and Fire, Toto.

Nel periodo natalizio verranno eseguite anche canzoni della tradizione, ma sempre nello spirito e nel gusto interpretativo molto “cool” del gruppo, rendendo il repertorio ancora più “natalizio di quanto lo sia già”.

Ne deriva uno spettacolo emozionante e coinvolgente per l’ascoltatore, anche il più esigente. Il gruppo è costituito da vocalist di disparata provenienza; voci liriche con grande esperienza in Gruppo TIM – Uso Interno – Tutti i diritti riservati.

Opere e produzioni musicali in tutto il mondo si fondono con voci “naturali” tutte con grande esperienza nel campo della black music o della musica corale in genere. La band è costituita da validissimi musicisti con all’attivo collaborazioni nel campo di competenza molto rilevanti.

Il gruppo è composto da Mariarita D’Orazio, Soprano, Vocalist, Sonia Di Renzo, Soprano, Vocalist, Nara Montefusco, Alto, Vocalist, Angela Razzi, Alto, Vocalist, Silvia Splendore, Alto, Vocalist, Enrico Leonzio, Tenore, Vocalist, Paolo Zenni, Tenore, Vocalist, Loris Ricci, Keyboard, Maurizio Di Renzo, Bass, Luciano Serraiocco, Drums, Enrico Leonzio, Sax.




BUON ANNO  a pedali

Pescara ciclopolitana

Pescara, 31 dicembre 2022. Vogliamo cogliere due eventi importanti del 2022: il primo, di carattere nazionale, il varo del Piano Generale della Mobilità Ciclistica (PGMC) (Decreto ministeriale del 23 agosto); il secondo, di carattere locale, l’approvazione del Biciplan da parte della Giunta del Comune di Pescara.

Il Piano Generale della Mobilità Ciclistica, previsto dalla L. 2/2018: “Disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica”, sarebbe dovuto e doveva essere redatto entro i successivi sei mesi Sono passati quattro anni ma l’essenziale è che sia stato approvato e i tecnici di FIAB, in modo del tutto volontaristico, hanno dato un contributo essenziale alla sua redazione.

Il Biciplan del Comune di Pescara è un piano di settore del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS). Recentemente adottato dal Comune di Pescara, il Biciplan indica come realizzare la rete ciclabile urbana e in generale promuove la mobilità ciclistica, e anche in questo caso c’è stato il nostro contributo con un dialogo costruttivo con i progettisti.

Questi due fondamentali strumenti impegnano i governi centrale e locale a sviluppare concretamente l’uso della bicicletta per noti motivi: diminuzione del traffico veicolare motorizzato privato per la lotta all’inquinamento, la mitigazione della crisi climatica e una maggiore sicurezza sulle strade, risparmio energetico, sviluppo dell’economia dei territori, maggiore coesione sociale, tutela della salute, benessere e stili di vita migliori.

A Pescara, come in molte altre città, le persone dichiarano di non usare la bicicletta per motivi di sicurezza Nonostante ciò, i dati rilevati dalla nostra associazione e dal Comune di Pescara descrivono due scenari interessanti:

nei 12 anni di rilevazioni effettuate in un giorno di settembre durante la Settimana Europea della Mobilità, sono stati sempre rilevati tra 2.500 e 3.000 ciclisti tra le 7:30 e le 9:30, persone che si spostano evidentemente per recarsi al lavoro;

i 4 totem contabici installati sulle piste ciclabili di Via Leopoldo Muzii, Lungomare Matteotti, Via Valle Roveto, Lungomare Cristoforo Colombo, nell’ambito del progetto PESOS (PEscara SOStenibile) sostenuto con decisione dall’Assessorato comunale alla mobilità guidato da Luigi Albore Mascia, dal 1° gennaio al 28 dicembre 2022 hanno rilevato 1.602.317 passaggi, 160.623 in più del 2021, anche per effetto dell’aumento dei monopattini.

Cosa augurare per il 2023 per la mobilità ciclistica? A livello nazionale i segnali non sono incoraggianti, anche alla luce dello “scippo” dei 94 milioni di euro già destinati ai comuni per la mobilità ciclistica. Nella nuova legge di bilancio sono stati poi inseriti solo 10 milioni per lo stesso obiettivo: con 94 milioni di euro si realizzano dai 3 ai 4 km di autostrada!

A Pescara auguriamo un ulteriore e deciso passo in avanti verso gli obiettivi di miglioramento della vivibilità citati sopra, che prevedono la diminuzione del traffico veicolare motorizzato privato ed il conseguente sviluppo della mobilità sostenibile con biciclette e trasporto pubblico locale.

Per stimolare di più i governi e per promuovere l’uso della bicicletta come mezzo di spostamento e di svago chiediamo a coloro che seguono le nostre attività di continuare o di iniziare a sostenerci sottoscrivendo la tessera e di collaborare con noi per realizzare iniziative sempre più incisive.

Buon 2023 a pedali a tutti e tutte

Il Consiglio Direttivo di FIAB Pescarabici




GOVERNO MENZOGNERO! Dopo annunci roboanti zero proroghe sui tribunali

Milleproroghe. Già pronto emendamento

Roma, 31 dicembre 2022. Questo governo fa annunci roboanti, promette grandi cose e poi non ottiene nulla. Nella scorsa consiliatura abbiamo lavorato pancia a terra per la proroga dei tribunali, oltre alla riattivazione delle piante organiche, necessaria per non far morire di morte naturale i quattro tribunali abruzzesi, ma adesso nel Milleproroghe uscito in gazzetta non c’è nessun accenno alla faccenda. Nulla! Praticamente la montagna ha partorito un topolino, anzi, ha direttamente abortito, fallendo miseramente. Negli ultimi mesi ci sono stati diversi incontri tra il ministro Carlo Nordio e i sottosegretari delle diverse forze politiche di maggioranza con i presidenti degli ordini dei quattro tribunali abruzzesi e i sindaci dei territori interessati, incontri dai quali sono stati esclusi gli esponenti dell’opposizione, a differenza di quanto è accaduto negli anni passati dove la partecipazione era aperta a tutti. Ma ora non è certo il momento di rimanere con le mani in mano. Ho già pronto un emendamento che presenterò al Milleproroghe. La battaglia per la difesa dei tribunali di Sulmona, Avezzano, Lanciano e Vasto prosegue senza sosta coerentemente con quanto fatto finora.

Sen.  Gabriella Di Girolamo                                                                             

Capogruppo M5S Commissione Ambiente e Infrastrutture in Senato




CINEMA ZAMBRA, le novità

Ecco la programmazione dall’1 all’8 gennaio 2023

Ortona, 31 dicembre 2022. Al Cinema Zambra, grazie a Ciakcity e Unaltroteatro, anche il Capodanno porta novità sul grande schermo; ecco la programmazione dal 1° gennaio all’8 gennaio 2023.

Tutti i giorni alle ore 18 ci sarà Il Gatto con gli Stivali 2: L’ultimo desiderio, film diretto da Joel Crawford, che racconta come il coraggioso micio si ritrovi coinvolto in una nuova avventura che lo porterà in un viaggio epico alla ricerca della leggendaria Stella dei Desideri nella Foresta Nera per riappropriarsi delle vite perdute. È un film di genere animazione, avventura distribuito da Universal Pictures.

Avendo una sola vita a disposizione, il Gatto doppiato da Antonio Banderas, sarà costretto a chiedere aiuto alla sua ex partner e nemesi: l’affascinante Kitty “Zampe di Velluto”.

Nella loro impresa, il Gatto e Kitty saranno aiutati, contro ogni buon senso, da un malconcio, loquace e gioioso randagio, di nome Perro. Insieme, il trio di eroi dovrà rimanere un passo avanti rispetto a Riccioli D’oro e alla Famiglia Criminale dei tre Orsi, composta da “Big” Jack Horner, e dal terrificante cacciatore di taglie, il Grande Lupo Cattivo.

Tutti i giorni alle ore 20.30 ci sarà The Fabelmans: un film di genere drammatico del 2022, diretto da Steven Spielberg, con Gabriel LaBelle e Michelle Williams. Distribuito da 01 Distribution. è una storia semi-autobiografica, basata sull’infanzia e l’adolescenza del regista e in particolare si ispira al periodo trascorso in Arizona. Il film racconta la storia di Sammy Fabelman (Gabriel LaBelle), un ragazzo cresciuto tra l’Arizona e la California tra gli anni ’50 e ’60, che grazie all’amore di sua madre (Michelle Williams) per la musica e il cinema, si appassiona anche lui alla settima arte.

Il giovane scopre uno sconvolgente segreto familiare e si rifugia nella magia del cinema, che con il suo potere salvifico può aiutarlo a vedere la verità. Gli altri protagonisti principali del film sono Paul Dano, che interpreta Burt, il padre di Sammy e Seth Rogen, un amico della famiglia.




VISITA ALLA CASA Circondariale di Pescara

Giovedì 29 dicembre Alessio Scandurra e Giovanna Fanci, per l’Associazione Antigone, sono stati in visita alla Casa Circondariale di Pescara.

Pescara, 31 dicembre 2022. L’istituto, che risale agli anni ‘60, versa in buone condizioni a seguito di significativi interventi di manutenzione per cui oggi, come previsto dalla legge, le celle di tutte le sezioni sono provviste di doccia ed acqua calda.

A fronte di una capienza regolamentare di 272 posti, i presenti erano 353, con un tasso di affollamento dunque del 130%, superiore alla media nazionale ma meno alto che in passato, quando le presenze hanno superato le 500 unità. Significativa la carenza di personale di polizia, 115 gli agenti contro i 167 previsti in pianta organica, con una media dunque di 3 detenuti per ogni agente, un dato notevolmente più basso della media nazionale.

Nonostante questo, la struttura non sembra presentare gravi criticità ed il clima appare sereno. Probabilmente anche per il numero elevato di persone impegnate nelle attività scolastiche, che si svolgono in un ampio spazio ad hoc collocato sopra le lavorazioni e ben attrezzato, e per le molte impegnate in attività lavorative, anche grazie alla presenza di un calzaturificio che da solo impiega ben 25 detenuti. Gli operatori ci segnalano però alcune difficoltà nel comparto salute, in particolare legate al fatto che i medici di guardia cambiano ogni due mesi, impedendo che si possa instaurare un rapporto di conoscenza e fiducia tra medici e pazienti detenuti.

Desta inoltre preoccupazione la situazione dei molti detenuti affetti da disagio psichico. Secondo i dati che ci sono stati forniti, sono circa 60 quelli che assumono regolarmente stabilizzanti dell’umore, antipsicotici o antidepressivi. In istituto è presente una Articolazione per la salute mentale, che appare ben gestita e adeguatamente attrezzata, nonostante la mancanza di un tecnico per la riabilitazione psichiatrica. Ma dispone di pochi posti ed era piena al momento della visita, per cui detenuti affetti da patologie anche importanti restano in sezione, o vengono temporaneamente collocati in spazi non adeguati, con le difficoltà che la cosa comporta sia per la convivenza con gli altri detenuti che per il lavoro del personale di polizia.




IN ARRIVO STANZIAMENTI

Anche per la riqualificazione della pista di pattinaggio

Bocchino (Lega): dalla Regione fondi per il ricostituendo Cnos-FAP di Vasto

Vasto, 31 dicembre 2022. I primi di novembre avevamo assunto un impegno ed oggi possiamo affermare di averlo mantenuto. La legge di Bilancio della Regione Abruzzo concede la somma di cento mila euro all’istituto salesiano S. Giovanni Bosco di Vasto quale contributo straordinario per interventi di sistemazione e messa a norma del centro di formazione professionale sito in via S. Domenico Savio.

Ad annunciarlo la consigliera della Lega Abruzzo Sabrina Bocchino prima firmataria dell’emendamento all’Art. 1 della Legge di Bilancio approvata dalla Regione Abruzzo in queste ore.

Lo avevamo detto allora e lo ribadiamo quest’oggi. Il nostro impegno al fianco dell’iniziativa di riportare il Centro di formazione a Vasto è convinto perché riteniamo che lo stesso possa aiutare in modo decisivo a soddisfare le richieste professionali delle aziende dell’intero territorio del basso chietino e risultare un volano di rilancio economico del tessuto industriale che resta il primo generatore di Pil di tutto il vastese e non solo.

L’obiettivo di raggiungere quanto auspicato anche dal presidente nazionale Cnos-FAP don Mario Tonini ora ha basi concrete grazie al finanziamento che nel 2023 la Regione Abruzzo garantirà.

Aggiunge la portavoce regionale della Lega.

Ancora una volta  abbiamo dimostrato vicinanza alle problematiche del territorio noncuranti del clamore mediatico, ma badando al raggiungimento di un risultato che avrà ricadute benefiche su tutta la comunità’. ‘Voglio ringraziare in primis l’assessore Quaresimale per il sostegno che ha dato a questa nostra iniziativa ed i colleghi che hanno voluto condividere la presentazione dell’emendamento che mi vede prima firmataria.

La Lega a Vasto in questi anni attraverso tutta la filiera ha garantito fondi per le nuove scuole, per l’aggiornamento tecnologico delle stesse, per la riqualificazione di aree e strutture da S. Antonio Abate alla Marina.

Ed in attesa delle risultanze dell’impegno anche per i progetti ricadenti nel programma PINQUA che riqualificherà l’area della villa Falcone Borsellino nel quartiere S. Paolo e porterà a realizzare una nuova area verde attrezzata lungo l’ex via Alborato, a proposito di Vasto Marina Sabrina Bocchino annuncia anche la concessione di fondi al Comune di Vasto pari a 65 mila euro per la riqualificazione della pista di pattinaggio.

Un’area che per tanti anni non ha subito interventi migliorativi pur ricadendo in una delle parti turistiche della città e che ora, finalmente oserei dire, potrà trovare nuovo slancio.

Grazie alla Lega ulteriori fondi sono destinati, tra gli altri, al Comune di Fresagrandinaria per la messa in sicurezza delle strade, di Guilmi per l’acquisto di un mezzo spazzaneve, di Monteodorisio per l’acquisto di uno scuolabus, di Villalfonsina per il Parco giochi Giardini Morandici e la riqualificazione dei vicoli, di Pollutri per la valorizzazione ecoturistica del Bosco di don Venanzio, per la Protezioni civile di Scerni e di Vasto per l’acquisto di mezzi ed altri interventi nei comuni di Guardiagrele, Casacanditella, Tornareccio, Villa S. Maria, Torrevecchia Teatina e Gamberale e per attività nei comuni di Vasto, Lanciano, Canosa Sannita, San Salvo, Casalbordino, Furci, Fossacesia e Perano.




MESSAGGIO della Regina della Pace

Santo Natale 25 dicembre 2022

Medjugorje, 30 dicembre 2022. “Cari figli!  Oggi vi porto mio Figlio Gesù perché siate la Sua pace e il riflesso della serenità e gioia del Cielo. Pregate, figlioli, perché siate aperti ad accogliere la pace, perché molti cuori sono chiusi alla chiamata della luce che cambia i cuori.

Sono con voi e prego per voi affinché vi apriate ad accogliere il Re della Pace che colma i vostri cuori di calore e benedizione.  Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”




CEDIMENTO DEL PONTE sul Salinello a Collerenti

Non ci sono danni alle persone

Teramo, 30 dicembre 2022. Nella notte tra ieri ed oggi il ponte che collega i comuni di Bellante e Sant’Omero – in località Collerenti, tra le provinciali 8 e 12 – ha ceduto. Non ci sono danni alle persone.

L’opera, realizzata in epoca immediatamente successiva alla Seconda guerra mondiale, era stata oggetto nel 2018 di un intervento di consolidamento delle fondazioni sulla pila “a sud”, che ricade quindi nel comune di Bellante, con fondi propri della Provincia. «Da un primissimo sopralluogo condotto dagli uffici tecnici, si è potuto riscontrare un cedimento della spalla lato Bellante che sembrerebbe non essere riconducibile al cedimento della fondazione e che, probabilmente, potrebbe essere riconducibile ad un sovraccarico non conforme ai limiti di carico imposti sulla strada», riferisce il dirigente dell’area Francesco Ranieri.

Sul posto sono prontamente intervenuti i Vigili del Fuoco e le squadre di primo intervento.

«Stamattina ho sentito il sottosegretario regionale Umberto D’Annuntiis e gli uffici del Genio Civile. Da un loro primo sopralluogo, si farà subito la messa in sicurezza con lavori per 200 mila euro. È già ipotizzabile che sarà necessario l’abbattimento e la ricostruzione per una previsione di spesa di circa 2 milioni di euro.»

«L’Italia ultimamente sta dimostrando che, su questi tipi di lavori, anche in meno di un anno si può ridare al territorio un’infrastruttura pronta. Sono però preoccupato: questi vecchi ponti erano stati costruiti per un’altra mobilità. Oggi invece, i mezzi che vi transitano hanno pesi diversi rispetto a cinquanta anni fa. Ci vorrebbe un “piano Marshall” in Italia per abbatterli e ricostruirli tutti.»

Conclude il presidente: «Adesso recuperare il tempo perso non sarà semplice ma possiamo e dobbiamo farlo.»




FESTA DI FINE ANNO alla capanna di Betlemme

di W. Centurione

Chieti, 30 dicembre 2022. Molte sono le persone che vivono con difficoltà, che arrivano alla fine del mese strozzate da una crisi che sta perseguitando questi ultimi nostri 15 anni. A falcidiare ancora di più le nostre forze economiche anche la guerra che purtroppo da marzo scorso ha condizionato il nostro vivere quotidiano oltra che le vite di uomini donne e bambini dell’Ucraina.

In un periodo nel quale si ha sempre più bisogno del prossimo e spesso il prossimo non c’è, una bella notizia arriva da Chieti.

A Chieti, la rinomata casa di accoglienza gestita dalla Comunità Papa Giovanni XXIII “La Capanna di Betlemme” in occasione della vigilia di Capodanno ha pensato bene di organizzare una festa aperta a tutti. Dunque, l’appuntamento è per Sabato 31 dicembre: gli ospiti della struttura accoglieranno tutte le persone senza fissa dimora e tutte quelle famiglie disagiate che non possono permettersi “il cenone” in un ambiente caldo e sereno.

Le parole di Luca Fortunato, responsabile della casa di accoglienza spiegano come si evolverà la giornata:

«Vogliamo stare insieme a chi è solo anche durante le festività. Faremo una tavolata di 270 persone. Alle 18 andremo sulle strade ad incontrare le persone senzatetto per invitarli a venire a festeggiare con noi. Verrà con noi un gruppo di 65 ragazzi provenienti da tutta Italia che stanno passando le feste con noi. Con i giovani sperimenteremo la gioia che non viene dall’abuso di alcol o dallo sballo, ma che viene dal festeggiare insieme a chi è rimasto più indietro».

Una iniziativa, questa che restituirà almeno per poche ore un po’ di quella serenità di cui l’uomo non dovrebbe mai privarsi. La speranza è che sempre più persone si impegnino a seguire l’esempio della “Casa di Betlemme”, così facendo saremmo tutte persone più buone e più dedite ad aiutare il prossimo non solo nelle occasioni ma anche nel quotidiano. Per iniziare a vivere, ma vivere davvero senza se e senza ma. A vivere con le opere, quelle che servono veramente a chi non ha più nessuno accanto e a chi anche se ha qualcuno non viene mai ascoltato abbastanza.




IL DILEMMA DELLA MOBILITÀ urbana

Dare risposte senza conoscere le domande!

Pescara, 30 dicembre 2022. Era la fine dell’estate del 2017: a Pescara si svolgeva la prima edizione, poi rimasta unica,  degli Stati Generali della Mobilità Urbana, con un fitto e ricco calendario di eventi, tavoli di confronto, attività formative e finanche la prima Conferenza annuale sulla mobilità urbana, anche quella poi  unica. Già a quell’epoca si anticipavano temi che poi si sono rivelati di dominio pubblico: le app per la sharing mobility, le politiche di mobility management, i PUMS e i Biciplan, l’area metropolitana della Nuova Pescara, ma anche un confronto locale aperto sulle nuove aree strategiche della città: la cittadella dello sport, il parco centrale, il polo della cultura e della conoscenza, il parco nord.

All’inizio del 2018 i primi cittadini Marco Alessandrini per Pescara, Francesco Maragno per Montesilvano, Antonio Luciani per Francavilla, Luciano Di Lorito per Spoltore,  Luciano Marinucci  per San Giovanni Teatino e Gabriele Florindi per Città Sant’Angelo, si riunivano, con assessori e tecnici, presente anche Francesco Chiavaroli Direttore dell’Arta, per affrontare il tema dell’inquinamento atmosferico (all’epoca rilevante quello provocato dalle polveri sottili).

Così recitava un comunicato stampa dell’epoca diffuso dopo il vertice: “Dall’incontro è emersa la volontà di costituire un’Associazione tra Comuni, ai sensi del Testo Unico sugli Enti Locali, finalizzata ad affrontare tutti gli aspetti, legati sia alla prevenzione, che alla lotta all’inquinamento atmosferico, condividendo politiche di mobilità vasta e ambientali comuni per il breve, medio e lungo periodo“. Tra gli strumenti: un piano del traffico generale tra i Comuni, iniziative di bike e car sharing, parcheggi di scambio, potenziamento del TPL. L’idea dell’associazione prese corpo in una bozza di convenzione che all’epoca venne firmata solo dai Comuni di Pescara e Francavilla, e poi dimenticata nei cassetti.

Nel frattempo il Comune di Pescara cominciava a seguire i lavori di CReIAMO-PA, Competenze e Reti per l’Integrazione Ambientale e per il Miglioramento delle Organizzazioni della Pubbliche Amministrazioni, un progetto dell’allora Ministero dell’Ambiente finanziato nell’ambito del Programma Operativo Nazionale (PON) Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020 – Asse 1 “Sviluppo della capacità amministrativa e istituzionale per la modernizzazione della Pubblica Amministrazione” – Azione 1.3.3 “Interventi per il miglioramento della capacità amministrativa, centrale e regionale, per l’integrazione della sostenibilità ambientale”. Il progetto mirava ad assicurare maggiori livelli di efficienza nella Pubblica Amministrazione in campo ambientale affrontando i temi del rafforzamento della capacità amministrativa, dello sviluppo dell’e-government e del miglioramento della governance multilivello. Tra le linee di intervento di progetto vi era la n. 7, dedicata allo “Sviluppo di modelli e strumenti per la gestione della mobilità urbana sostenibile”.

Proprio facendo leva sull’idea del “patto tra le associazioni per contrastare l’inquinamento atmosferico”, il Comune si fece  parte attiva del progetto tanto da diventare una delle 5 città di riferimento per lo svolgimento del cosiddetto “affiancamento on the job“, cioè 4 giornate di approfondimento tematico, con la proposta di confronto sull’idea di una “Agenzia per la mobilità di area vasta” che quindi costituì il tema di discussione dei seminari che si svolsero nelle giornate dal 10 al 14 settembre del 2018, alla presenza di consulenti provenienti da una long-list ministeriale di esperti dedicata al tema.

Da quell’epoca ad oggi difficile dire quanto sia rimasto di quelle pulsioni: forse nulla dell’idea dell’agenzia, che dovrebbe invece un minimo emergere dal dibattito sugli scenari organizzativi della futura conurbazione, ma poco anche dal punto di vista delle occasioni di confronto, relegate ad alcuni isolati appuntamenti di settore (diversi incontri sul Biciplan).

Molto rumoroso, invece, il silenzio sulle richiamate politiche di mobility management, quando invece la normativa vigente richiede un grande dinamismo procedurale, con scadenze annuali di redazione, adozione e approvazione dei Piani degli Spostamenti Casa Lavoro (PSCL). Un recente seminario regionale di due giorni che si è tenuto a novembre a Giulianova (nell’ambito del già richiamato CReIAMO-PA ) proprio sulle modalità di redazione dei PSCL, ha visto l’evidente assenza delle parti in causa (i mobility manager), tranne che per alcune, poche, realtà.

Eppure, la normativa parla chiaro (DI 179 – 12/5/2021 (decreto interministeriale): “Istituzione della figura del “Mobility manager aziendale“): nei Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti , le aziende che hanno più di 100 dipendenti sono tenute ad adottare, entro il 31 dicembre di ogni anno, un PSCL del proprio personale dipendente. Il PSCL, finalizzato alla riduzione del traffico veicolare privato, individua le misure utili a orientare gli spostamenti casa-lavoro del personale dipendente verso forme di mobilità sostenibile alternative all’uso individuale del veicolo privato a motore, sulla base dell’analisi degli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti, delle loro esigenze di mobilità e dello stato dell’offerta di trasporto presente nel territorio interessato. Il PSCL definisce, altresì, i benefici conseguibili con l’attuazione delle misure in esso previste, valutando i vantaggi sia per i dipendenti coinvolti, in termini di tempi di spostamento, costi di trasporto e comfort di trasporto, sia per l’impresa o la pubblica amministrazione che lo adotta, in termini economici e di produttività, nonché per la collettività, in termini ambientali, sociali ed economici” (art. 3, comma 4). Entro la data indicata, le diverse aziende sottopongono preventivamente i PSCL al Mobility Manager di Area (comunale) per l’approvazione e il coordinamento. Si tenga conto che i mobility manager si occupano di mobilità sistematica, quella ricorrente, dei pendolari: si tratta dei flussi di spostamenti più significativi, che vanno gestiti in quanto domanda di mobilità prima ancora che offerta.

E invece, mentre sul primo fronte, cioè dell’analisi della domanda, non si vedono indagini di sorta, sul fronte dell’offerta si nota al contrario una grande vivacità progettuale, che si concretizza soprattutto sul piano delle infrastrutture e delle dotazioni di mezzi, con proposte di interventi “hard”! Poco o nulla, invece, accade sul piano “soft”, delle modifiche dei comportamenti, delle abitudini ovvero della prevenzione. Su questi punti si incardina il contributo strategicamente dei mobility manager, orientato a sostenere un modello organizzativo degli spostamenti in cui l’utente finale è protagonista del cambiamento e non un semplice passeggero.

Pur rimanendo nei limiti della pianificazione locale e non di ampio respiro, visti i vincoli dei confini amministrativi degli attuali ambiti territoriali, è sicuramente indispensabile agire ora. Ma per l’applicazione della norma richiamata, lo scenario della Nuova Pescara costituisce il più idoneo spazio di manovra.

Le aziende coinvolte e soprattutto i relativi Enti locali hanno grandi responsabilità al riguardo, se solo si volesse considerare l’obbligatorietà delle procedure (ce ne sarà pure una ragione) e le tante e ricorrenti opportunità formative, in questi anni distrattamente disertate dai potenziali interessati: in apparenza potrebbe sembrare un percorso più lungo, forse anche effimero per l’intangibilità delle soluzioni prospettate per l’assenza di binari, funi, carrozze e cabine, ma sicuramente il meno costoso e alla fine forse anche il più breve, in termini realizzativi (Pescara, ad esempio, se si puntasse un compasso alla foce del fiume, starebbe tutta dentro un raggio di 5 km, distanza che, a piedi, si percorre in un’ora).

Dieci, venti o trenta PSCL di comuni e aziende varie (per citare solo quelle sanitarie: ospedali e sedi territoriali varie, o amministrative: agenzia delle entrate, INPS e altro, o formative, come scuole e università, ecc.), coordinati dai mobility manager di area, ovvero da una sola agenzia per la mobilità di area vasta, potrebbero essere molto efficaci, da subito, nel razionalizzare gli spostamenti quotidiani di decine e decine di migliaia di utenti.

Riprogettare la città partendo magari dalla “mobilità attiva”, quella di pedoni e ciclisti, e poi lavorando sul piano della consapevolezza e delle responsabilità individuali e collettive, porterebbe vantaggi immediati, per l’ambiente, il territorio, la salute, la socialità, il benessere, ecc., ben prima di qualsiasi opera o mezzo di trasporto, ancorché innovativi.

E allora, a 5 anni dal 2017 se non a 25 dal 1998 (anno dal primo decreto ministeriale  in materia di mobility management), ripensare ad un grande momento di confronto tra le parti, tante, sarebbe auspicabile se non indispensabile, per non dire propedeutico a tanti piani che spesso e volentieri propongono risposte non conoscendo le domande.

Giancarlo Odoardi