A PASSO DI DANZA tra musica e parole

L’8 marzo presso la sala convegni del Monastero della Basilica Madonna dei Miracoli

Casalbordino, 6 marzo 2023. Secondo appuntamento delle iniziative della Pro Loco di Casalbordino per la Giornata internazionale della Donna di quest’anno “Le donne nel mondo e il mondo delle donne”. Dopo il grande successo del primo evento presso l’ITE “G. Spataro” l’8 marzo si terrà “A passo di danza tra musica e parole”. Evento organizzato dalla Pro Loco in collaborazione con il Laboratorio di Danze Popolari dal Mondo e l’associazione MeD-Mari e Deserti.

L’appuntamento è alle ore 18 presso la sala convegni del Monastero della Basilica “Madonna dei Miracoli”.

Presentatore della serata sarà Massimo Tallarino. Partecipazione straordinaria di Badria Nabil e gli interventi di Nicola Tiberio (Presidente della Pro Loco), Lucia Valori (Presidente dell’associazione MeD-Mari e Deserti), Rosa Maria Ulisse (Direttrice del Laboratorio di Danze Popolari dal Mondo) e Carla Zinni (vicesindaca e assessore alla cultura del Comune di Casalbordino).

L’evento sarà ad ingresso libero e si concluderà con un rinfresco.




UN AVVIO ESPLOSIVO ed è ancora aperta l’iscrizione

Successo per il nuovo corso Guide del Borsacchio. Oltre 60 partecipanti registrati. Avviata la collaborazione con Università di Teramo per ottenere crediti formativi per studenti.

Roseto degli Abruzzi, 6 marzo 2023. Un corso che è partito Sabato 4 Marzo al Palazzo del mare e prevede altri cinque appuntamenti.

Collaborazioni e certificazione delle grandi associazioni del settore: WWF, Istituto Abruzzese Aree Protette, Centro Studi Cetacei, Centro Studi per la Biodiversità Appenninica, Collegio dei Periti Agrari Laureati. Patrocinato da Regione Abruzzo , provincia di Teramo. Comune Roseto e Area Marina Protetta Torre del Cerrano. La prima data è stata tenuta dal Dottor Adriano De Ascentiis, Direttore oasi WWF Calanchi di Atri.

Gli incontri proseguiranno ogni sabato per un mese e mezzo ed è ancora possibile iscriversi ed ottenere attestato. Le guide come noto sono un baluardo di promozione e difesa del territorio. Specializzarsi nella storia e natura locale è uno degli strumenti che introduciamo per far valorizzare il territorio e mettere a disposizione della città volontari con capacità e competenze.

Fra i docenti anche il Presidente del parco Gran Sasso Monti della Laga e docente UNITE Tommaso Navarra, l’ex direttore AMP DR. Fabio Vallarola, il coordinatore IAAP DR. Andrea Natale, l’Avv. Fabio Celommi, il decano Ottavio di Carlo, Claudia Borgatti da CSC , Dott. Francesca Trenta e DR. Matteo Ferretti del CSEBA.

Alla prima il sindaco ha salutato con stupore e favore un corso così partecipato che, dopo 8 anni di vita , continua ad essere un riferimento. Come sempre il corso è gratuito, come sempre i tecnici e professionisti prestano gratuitamente le loro competenze per aiutare in questa lunga e difficile attivazione della Riserva Borsacchio.

Le guide negli anni hanno dato un contributo importante per la città e la provincia, portando avanti 19 progetti di tutela e promuovendo eventi di informazione ambientale , storica e naturale che hanno coinvolto decine di migliaia di cittadini , turisti e studenti da tutta Italia ed Europa.

Marco Borgatti

Presidente Guide Del Borsacchio -Guardia Ambientale – Direttivo WWF Teramo – Presidente FIAB Roseto




LA MANUTENZIONE STRAORDINARIA di via Cerulli e del marciapiede di via Ruetta Scarafoni

Per mercoledì Previsto l’inizio dei lavori

Ginko Biloba e Liquidambar sostituiranno i pini. L’assessore Giampiero Di Candido: “Area ormai impraticabile. Intervento urgente e irrimandabile per la sicurezza dei residenti, degli utenti dell’ospedale, degli studenti”.

Giulianova, 6 marzo 2023. Partirà dopo domani, mercoledì 8 marzo, l’atteso intervento di messa in sicurezza di via Cerulli e dei marciapiedi sul lato est di via Ruetta Scarafoni. I lavori, dall’importo complessivo di circa 278.000 euro, mirano ad eliminare le criticità del manto stradale  e a riqualificare l’area da un punto di vista estetico, ma soprattutto funzionale. Il progetto, redatto dall’Ufficio tecnico del Comune, nasce infatti dalle necessità di incrementare la sicurezza dei residenti, dei numerosi fruitori dell’ ospedale e degli studenti, e di ripristinare un adeguato decoro. Innumerevoli, negli anni, le richieste in tal senso.

Ad essere evidente, oltre al degrado dell’area,  è soprattutto la difficoltà di circolazione causata dalle radici dei 23  pini domestici che, affiorando in superficie, hanno provocato il rialzamento del manto d’asfalto di circa 30 centimetri rispetto alla sede stradale e reso pesantissimo il dissesto del marciapiede.  Dalla relazione tecnica redatta dal consulente del verde, il dottor Matteo Colarossi, in seguito ad un’attenta ispezione valutativa, è emerso che la rimozione delle radici superficiali, insieme alla pesante inclinazione dei fusti,  aggraverebbe la staticità degli esemplari, favorendo cedimenti improvvisi, anche a carico delle piante ben conformate. In sostanza, la conservazione dei pini non consentirebbe di raggiungere il principale obiettivo del progetto. All’abbattimento previsto, conformemente anche alle disposizioni del vigente Regolamento del Verde comunale, seguirà  il posizionamento di un pari numero di alberi di prima grandezza di Gingko Biloba e Liquidambar Stiracyflua. Della sostituzione, va sottolineato,  era stato preventivamente informato anche il Conalpa. Circa 6 mesi fa, l’assessore alla Manutenzione del verde Paolo Giorgini ha infatti partecipato ad una riunione con una trentina di associati a cui furono anticipati e spiegati i dettagli dell’intervento.

“Si tratta di una problematica che andava sanata e che si trascina da troppo tempo – sottolinea l’ assessore ai Lavori Pubblici Giampiero Di Candido – Il marciapiede è ormai quasi impraticabile. Le sue condizioni sono un rischio quotidiano per quanti devono recarsi in ospedale, per chi vive nel quartiere o studia nei vicini istituti. Abbiamo predisposto un intervento straordinario anche per il verde. I pini saranno sostituiti perchè alla messa in sicurezza dei pedoni corrispondano un vantaggio ed un miglioramento del nostro patrimonio arboreo”.




PROGETTO MEDEA’S room

Giornata internazionale della donna la quotidianità della donna e la prossimità della violenza

Pescara, 6 marzo 2023. Intenso il cartellone degli incontri nell’ambito del Progetto “MEDEA’S room” in riferimento alla Giornata internazionale della donna, che si celebra l’8 marzo a partire da diversi eventi che agli inizi del ‘900 ne stabilirono la data di celebrazione internazionale.

Le attività prevedono incontri nelle scuole, biblioteche, polo universitario e matinée a teatro.

A partire da mercoledì 8 marzo ad arrivare a venerdì 17 marzo diversi gli appuntamenti proposti.

Tra le tematiche due domande spiccano fra le altre: quale percezione nella vita quotidiana si ha della violenza nelle relazioni umane in riferimento all’identità di genere? Quanta attenzione viene posta alla componente degli stereotipi e dei pregiudizi che generano violenza nella vita quotidiana?

Programma:

 proiezioni documentari:

8 marzo IPSIAS “Di Marzio-Michetti”

ore 11.00/13.00

proiezione documentario “Il corpo delle donne”, regia di Lorella Zanardo, Cesare Cantù, Marco Malfi Chindemi

ore 18.30-20.00 Polo Universitario, Viale Pindaro, 42 – Aula M3

proiezione documentario “Parla con lui” regia di Elisabetta Francia

9 marzo

proiezione documentario “Parla con lui” regia di Elisabetta Francia

ore 13.00/15.00 Liceo Classico “G. d’Annunzio” Pescara

ore 17.00/19.00 Biblioteca Bonincontro (Villaggio Celdit) Chieti

13 marzo 8.30/10.40 IPSIAS “Di Marzio-Michetti”

proiezione documentario “Parla con lui” regia di Elisabetta Francia.

Matinée a teatro: Spazio Matta, Via Gran Sasso, 53 Pescara

giovedì 16 marzo 2023 venerdì 17 marzo 2023 ore 8.30/10.30 — ore 11.00/13.00

Spettacolo“MEDEA’S room”, di e con Cam Lecce, Jörg Grünert. Musiche di Luigi Morleo, liberamente tratto da Christa Wolf  e Heine Müller.

Partecipano al progetto: IPSIAS “Di Marzio-Michetti”; Liceo Classico “G. d’Annunzio”; FIRST – Centro interdipartimentale Formazione all’Insegnamento, Ricerca Scuola e Territorio, UdA.

Il progettoMEDEA’S ROOM è ideato e a cura di Cam Lecce e Jörg Grünert dell’Associazione Deposito Dei Segni, in collaborazione con Florian Metateatro, Artisti per il Matta.

APPROFONDIMENTI:

incontri nelle scuole, biblioteche, polo universitario

– proiezione del documentario “IL CORPO DELLE DONNE”, regia di Lorella Zanardo. Il documentario propone una riflessione sull’immagine della donna nell’Italia contemporanea, attraverso i volti e i corpi femminili che vediamo ogni giorno nel nostro televisore. Quale è l’immaginario femminile proiettato oggi dalla televisione italiana? Quali sono i modelli femminili di riferimento? Quali verità comunicano? Quali autenticità?

– proiezione del film documentario “PARLA CON LUI”, regia di Elisabetta Francia. Il documentario contiene interviste a uomini abusanti, colloqui con ex detenuti, operatori del 118, poliziotti, p.m., 60enni, ma anche giovani studenti e confronti tra padri e figli. La regista cerca di risalire alle cause della violenza domestica, alla mente e al corpo degli uomini ascoltati per cercare di capire cosa porta un uomo a fare del male e perfino a pensare di uccidere la propria compagna, moglie, fidanzata.

Matinèe a teatro:

Spettacolo“MEDEA’S room”, di e con Cam Lecce, Jörg Grünert. Musiche di Luigi Morleo, liberamente tratto da Christa Wolf  e Heine Müller.

Il nodo di partenza di “MEDEA’s room” è la mistificazione del mito così come tramandato da Euripide che, per cosmesi politica, la identifica a simbolo di una cultura selvaggia e arretrata, facendola divenire fratricida, infanticida e strega presso i posteri.

Christa Wolf ripercorrendo a ritroso la figura di Medea rielabora documenti provenienti da fonti antecedenti Euripide e attestate soprattutto da Apollonio Rodio, da cui emerge un’altra Medea, una donna sì travagliata dall’amore ma forte e generosa, depositaria di un remoto sapere del corpo e della terra che una società, intollerante come quella dei corinzi, emargina ed annienta negli affetti fino a lapidarne i figli. Medea allora non rappresenta più l’oscuro inabissamento nell’irrazionale ma al contrario la necessità della chiarezza e dello scandalo della ragione ponendo una riflessione sull’atteggiamento maschile nei confronti delle donne e del potere verso se stessi in relazione alle donne. Lo spettacolo segue una traccia temporale tra il racconto della storia di Medea e la condizione della donna oggi.

Biglietto ridotto 8 €. Prenotazione obbligatoria tel e whatsApp 348 7426429




SOPRALLUOGHI OPERATIVI in via Arenazze

Dalla voragine emerge una vecchia condotta fognaria. Il sindaco e l’assessore Rispoli: “Si interverrà in tempi rapidi e in sinergia con Aca e Soprintendenza per riaprire la strada e mettere in sicurezza mobilità e sottosuolo”

Chieti, 6 marzo 2023. Nella mattinata di oggi si è svolto un sopralluogo congiunto fra Comune, Soprintendenza Archeologia e Paesaggio Chieti-Pescara, Aca e Speleo club di Chieti e Ambiente, sulla voragine che si è aperta nella parte alta di via Arenazze, arteria di accesso alla città, che rimane transitabile solo ai residenti fino all’area interessata dal problema. Erano presenti il sindaco Diego Ferrara, l’assessore ai Lavori Pubblici Stefano Rispoli, il dirigente per la Protezione civile comunale Andrea Lannutti e il funzionario comunale responsabile di competenza Tommaso Colella.

“Con i sopralluoghi di oggi si è chiarita la natura della voragine, sotto la quale è emersa una vecchia condotta fognaria che attraversa parte della via, collegandosi e strutture oltre via Silvino Olivieri e la via sottostante – così il sindaco Diego Ferrara e l’assessore Stefano Rispoli – Gli speleologi dello Speleo Club Chieti, che ringraziamo per la loro disponibilità, hanno risalito parte del tunnel, che in tarda mattinata è stato oggetto anche di rilevazioni dell’Aca.

Si interverrà al più presto per mettere in sicurezza la mobilità, la strada e i sottoservizi che passano lungo il tracciato che ha ceduto, in modo da poterlo riaprire quanto prima. Interventi che si faranno con Aca e Comune e in piena sinergia con la Soprintendenza, con la quale abbiamo ragionato sul da farsi si da quando è emerso il problema. Alla luce dei sopralluoghi di oggi, si procederà con la realizzazione di un “pozzetto” per la raccolta delle acque che sono state rilevate in loco nei sopralluoghi e che, non transitando più nelle condotte, hanno forse reso più friabile il terreno che ha ceduto. Di certo è assurdo che sia accaduto su una via principale e che la presenza del tunnel non sia stata messa in sicurezza negli anni, nonostante siano stati diversi gli interventi tecnici sulla zona.

Il Comune su questo fronte farà la sua parte: non solo a valle di via Arenazze abbiamo attivato attività di monitoraggio, controllo e intervento su situazioni palesi di dissesto idrogeologico e lo stiamo facendo con l’Agenzia di Protezione civile regionale, l’Università e la Soprintendenza, ma andremo a monitorare anche altri avvallamenti che ci sono stati segnalati in città, al fine di attivare interventi preventivi. Ringraziamo tutti i soggetti ed Enti che ci stanno supportando in questa azione, che serve a rendere più sicure delle zone storicamente vulnerabili della nostra Chieti, ma anche a preservarne la bellezza e, quando si manifesta com’è accaduto su altri cantieri, anche l’importanza storica e archeologica che detiene per essere nata tremila anni fa”.




OCCHI DI DONNE one woman band

Spettacolo scritto e interpretato da Lara Molino

San Salvo, 6 marzo 2023. Mercoledì 8 marzo, in occasione della Giornata Internazionale delle Donne, la cantautrice Lara Molino si esibirà a San Salvo presso il Centro Diurno Anziani in via Liquirizia. Presenterà lo spettacolo da lei scritto e interpretato, dal titolo Occhi di donne.

Una sorta di one woman band, in cui la cantautrice canterà, reciterà, suonerà chitarra e armonica a bocca. Protagoniste le canzoni del suo repertorio in italiano e lingua abruzzese che racconteranno la vita, l’amore, visti con gli occhi delle donne.

L’evento è inserito nel Marzo Rosa organizzato dal Comune di San Salvo. Il recital della Molino sarà introdotto dalle partecipanti al laboratorio teatrale Evaristo Sparvieri.
L’ingresso è gratuito. L’inizio spettacolo è previsto per le ore 17:30.




LA PROPOSTA del Movimento 5 Stelle

Il Consiglio Comunale Approva Bilancio Partecipativo

Pescara, 6 marzo 2023. Arriva anche a Pescara il regolamento per la disciplina del bilancio partecipativo, lo strumento che da tempo il M5S chiedeva di introdurre e che oggi, con il voto unanime del Consiglio Comunale, diventa realtà. Il regolamento prevede di destinare ogni anno, con l’approvazione del bilancio comunale, una somma minima di 100.000 € ad una procedura partecipata che consentirà a chiunque sia domiciliato nel Comune di Pescara (cittadini dai 16 anni in su, associazioni ed enti del terzo settore) di presentare progetti nell’ambito di diversi settori, quali lavori pubblici, parchi ed aree verdi, campi da gioco, riqualificazione dei quartieri e arredo urbano.

L’amministrazione pubblicherà sul sito del Comune un apposito avviso che darà il via al processo, insieme ad un’assemblea pubblica, aperta all’intera cittadinanza, in cui si darà ampia informazione sull’argomento e sulle modalità di svolgimento della procedura.

“Seguirà la fase di presentazione di idee e progetti – spiegano i consiglieri M5S Erika Alessandrini, Paolo Sola e Massimo Di Renzo – che, dopo una prima verifica tecnica da parte degli uffici, saranno riepilogati in un documento approvato dalla Giunta Comunale perché vengano sottoposti al voto on-line da parte della cittadinanza, in una sezione del sito istituzionale appositamente dedicata al bilancio partecipativo.

Il processo terminerà con la pubblicazione degli esiti della votazione e con la realizzazione da parte dell’amministrazione comunale dei progetti che avranno ottenuto il punteggio più elevato”.

“Dopo l’istituzione del question time del cittadino – aggiungono Alessandrini, Sola e Di Renzo – siamo soddisfatti di essere riusciti a far approvare un altro strumento di partecipazione attiva e coinvolgimento popolare, che possa contribuire ad avvicinare i cittadini alle istituzioni e dare loro l’opportunità di incidere almeno in parte nelle scelte dell’amministrazione.

Un percorso trasparente ed inclusivo – proseguono i consiglieri pentastellati – che rappresenta quantomeno un punto di partenza rispetto ad un coinvolgimento che avremmo voluto fosse sin da subito ancora più ampio, e continueremo a lavorare per arrivarci. La città reclama ascolto e partecipazione, ha voglia di poter contribuire alla trasformazione del contesto urbano, come dimostra la nascita di tante associazioni e comitati cittadini che, ormai da anni, rivendicano il principio sacrosanto che la città vera è quella degli abitanti” – concludono Alessandrini, Sola e Di Renzo.




TERME DI CARAMANICO. Ricostruiamo la vicenda

Ad acuire la crisi anche il pasticcio della piscina termale mai autorizzata dalla Regione

Pescara, 6 marzo 2023. Questa mattina, assieme al Gruppo Uniti per Caramanico, vogliamo portarvi a conoscenza della risposta fornita dalla Giunta Marsilio all’interpellanza a firma Blasioli-Paolucci discussa nell’ultimo Consiglio regionale del 28 febbraio 2023, che testimonia come Comune e Regione siano corresponsabili della situazione disastrosa in cui versano le Terme di Caramanico. All’immobilismo sull’affidamento del complesso occorre infatti aggiungere il pasticcio che si sta verificando da oltre tre anni sulle piscine pubbliche termali.

Ricostruiamo la vicenda con un breve excursus.

Nel 2017 il Sindaco di Caramanico Simone Angelucci e il sottosegretario regionale Mario Mazzocca maturano l’idea innovativa di realizzare una piscina pubblica termale allo scopo di implementare l’offerta del benessere di Caramanico e dell’intero comprensorio della Maiella.

La Giunta regionale stanzia per il primo lotto € 600.000,00 con fondi della programmazione (PAR-FSC 2007/2013), che si sommano agli € 91.000,00 frutto della compartecipazione del Comune di Caramanico. Importi a cui avrebbe dovuto seguire un ulteriore finanziamento di 1 milione di euro per l’indipendenza tra piscina e terme.

Nel 2018 viene approvato il progetto esecutivo che prevede la realizzazione della piscina termale pubblica all’interno della proprietà dell’allora gestione delle Terme. Il Comune appone il vincolo preordinato all’esproprio, valido per 5 anni. La società proprietaria non presenta alcuna osservazione e non si oppone neanche alla determinazione dell’indennità di esproprio.

Nel 2019 i lavori vengono aggiudicati da un’impresa di Roma, la CO.FA.M srl, ma nel 2020 la nuova Giunta del Comune di Caramanico, a guida centrodestra, avanza richiesta di delocalizzare la piscina termale in località Piana Santa Croce, vanificando così tutta una serie di autorizzazioni già ricevute dal Comune: nulla osta del Parco, parere favorevole della Soprintendenza, etc.

Una volta appurata l’interruzione dei lavori per la realizzazione della piscina termale, abbiamo presentato la suddetta risoluzione, grazie alla quale siamo venuti a conoscenza di come il nuovo progetto di realizzazione in Piana Santa Croce non sia mai stato autorizzato dalla Regione Abruzzo, sia perché costituisce una variante sostanziale vietata dall’art. 9 della convenzione sottoscritta a marzo 2018 tra Regione e Comune, e sia perché siamo ormai ben oltre i termini per l’attuazione dell’intervento che, in base al cronoprogramma allegato alla stessa convenzione, avrebbe dovuto terminare con il collaudo nel maggio 2020.

Una vicenda paradossale che prende le mosse da problematiche di cui la Regione non è ancora stata portata formalmente a conoscenza, come quella di un contenzioso apertosi avverso la ditta CO.FA.M srl, di cui gli uffici sono venuti a conoscenza solo in via indiretta senza averne potuto accertare la sostanza.

La Giunta Marsilio fa sapere inoltre che il successivo finanziamento di 1 milione di euro non è stato mai erogato a causa della sospensione del primo lotto di lavori.

L’incapacità amministrativa del Comune di Caramanico Terme è sotto gli occhi di tutti. L’ente ha chiesto la delocalizzazione della piscina termale senza tuttavia poi riuscire a farsi approvare l’opera nei tempi. Parliamo tra l’altro di fondi per le annualità 2007/2013, non 2014/2021. Se quelle somme, come ci è stato riferito in aula, sono ancora disponibili, si individuino le modalità per portare a compimento un progetto che valorizzerebbe l’intera struttura, e potrebbe sopperire, seppur parzialmente, alla situazione di perdurante stallo e di grave crisi che il territorio sta vivendo e continuerà a vivere, dato che le terme non riapriranno nemmeno nel 2023.

Nemmeno la Regione Abruzzo però è esente da colpe. Gli annunci lanciati a Caramanico non si sono mai concretizzati. A incominciare dall’ultimo in ordine di tempo, quello relativo all’avviso pubblico per la concessione delle acque termali, che non è stato ancora emesso quando siamo ormai al mese di marzo e non è stato registrato alcun passo in avanti in vista della seconda asta dei due lotti della curatela fallimentare, prevista per fine aprile. Noi ribadiamo a gran voce la nostra proposta, ovvero riunire acqua e beni immobili in un unico soggetto acquistando entrambi i lotti. Una soluzione applicabile dal punto di vista economico – in quanto la Regione Abruzzo si ritroverà a gestire un’ingente quantità di fondi nella programmazione comunitaria 2021-2027, impiegabili a questo scopo -, che agevolerebbe senza dubbio il percorso di riapertura, evitando lungaggini e contenziosi e consentendo al complesso di tornare operativo almeno nel 2024. E garantirebbe altresì maggiori certezze per il futuro, scongiurando che un nuovo eventuale fallimento possa impattare così enormemente sui comuni di quel versante della Maiella.

Peccato che nel Consiglio comunale straordinario svolto giovedì 2 marzo sia stata bocciata, senza fornire alcuna motivazione, una mozione del gruppo Uniti per Caramanico che andava proprio in questa direzione

I Consigliere Regionali Pd

Antonio Blasioli

Silvio Paolucci

Il gruppo comunale

Uniti Per Caramanico

Il Sindaco di Roccamorice e Consigliere Provinciale          Alessandro D’Ascanio




MADAME LIVE IL 15 LUGLIO all’Anfiteatro la Civitella

Biglietti sui circuiti TicketOne e Ciaotickets  dalle 18 odierne

Chieti, 6 marzo 2023. Madame pubblica il suo secondo album L’amore (Sugar) venerdì 31 marzo e annuncia nuove date del tour estivo, prodotto e organizzato da Friends & Partners e Vivo Concerti in collaborazione con Big Picture Management e Sugar Music, a partire dal mese di luglio, infatti, la cantautrice sarà in tour nei più belli luoghi outdoor d’Italia, tra cui l’Anfiteatro La Civitella di Chieti il prossimo 15 luglio alle 21.

Un nuovo progetto – quello discografico e live – per l’artista più ascoltata degli ultimi dieci anni (fonte Spotify) e che in soli quattro anni ha collezionato finora 35 certificazioni tra platino e oro.

L’album è preordinabile qui: http://sugarmusic.lnk.to/MadameLAMORE.

Il nuovo disco è stato anticipato dal singolo già certificato platino e presentato a Sanremo 2023 “Il bene nel male”, scritto e composto da Madame e composto da Nicolas Biasin (in arte Bias) e Iacopo Sinigaglia (in arte BRAIL), che insieme a Shablo e Luca Faraone hanno prodotto il brano. Accanto ai numeri, Madame ha raccolto prestigiosi riconoscimenti per il valore musicale e letterario: è la più giovane vincitrice della Targa Tenco per il miglior album d’esordio e per la miglior canzone “Voce”, canzone che ha vinto anche il Premio Lunezia e il Premio Bardotti, entrambi per il miglior testo.

I biglietti per il concerto di Chieti, organizzato da Elite Agency Group e Alhena Entertainment in sinergia con il Comune di Chieti – Assessorato agli Eventi, saranno disponibili dalle 18 odierne sui circuiti TicketOne www.ticketone.it e Ciaotickets www.ciaotickets.com.




LA FANFARA DEI CARABINIERI ospite d’onore sarà

Dal 17 al 19 marzo la Città celebra i suoi 60 anni di comune autonomo

Martinsicuro, 6 marzo 2023. Il 18 Marzo 2023 Martinsicuro celebra i suoi 60 anni (1963-2023) di vita attraverso una serie di eventi che verranno organizzati durante tutto l’anno anche attraverso il coinvolgimento dei ragazzi delle nostre scuole.

I festeggiamenti avranno inizio venerdì 17 marzo alle ore 21:00 con la presentazione del libro “Mai più. L’Abruzzo e gli abruzzesi nella Seconda guerra mondiale” alla presenza dell’autore Prof. L. Saraceni presso la Sala Consiliare del Municipio truentino.

Sabato 18 marzo, dalle ore 10:00, inizio della Cerimonia Ufficiale con l’esibizione dell’Orchestra dell’Istituto Comprensivo S. Pertini di Martinsicuro, i saluti del Sindaco Massimo Vagnoni, l’apertura della Mostra Fotografica e la partecipazione dei Sindaci di Martinsicuro dal 1963 ad oggi . A seguire sarà la volta dei racconti con cenni storici a cura del Prof. Albino Tommolini. Alle ore 21:00 si terrà infine la presentazione del libro Rime Toscibili con l’autore Gino Bucci, creatore e anima della pagina L’Abruzzese fuori sede.

Le celebrazioni per i 60 anni avranno il proprio momento clou domenica 19 marzo con l’esibizione della Fanfara dei Carabinieri di Roma che avrà inizio alle ore 17:00 con il Corteo della Fanfara dal Municipio, con l’ingresso in musica fino a piazza Cavour, e dalle ore 18:00 con il concerto della stessa presso la Chiesa Sacro Cuore di Gesù.

“È un grande onore per tutti noi avere ospite, per i 60 anni dalla nascita del nostro Comune, una importante istituzione repubblicana come la Fanfara della Legione Allievi Carabinieri di Roma” sottolineano il primo cittadino di Martinsicuro Massimo Vagnoni e il Presidente del Consiglio di Martinsicuro Umberto Tassoni.

“Sarà un evento storico per la nostra città, un alto momento istituzionale in cui celebreremo la giovane, ma intensa storia del nostro comune, in un appuntamento sentito e voluto da tutti e che ha visto l’impegno della Giunta e dell’intero Consiglio, maggioranza e minoranza, che ringraziamo per il contributo apportato” concludono Vagnoni e Tassoni.

All’importante ricorrenza sono state invitate a partecipare tutte le autorità politiche, militari e religiose, i sindaci delle tre città gemellate con Martinsicuro (Puerto de la Cruz – Tenerife e Las Palmas – Gran Canaria in Spagna e Makò in Ungheria), il Console in Las Palmas di Gran Canaria Carlo De Blasio, oltre a tutti i sindaci che si sono succeduti dal 1963 fino ad oggi. La cittadinanza è invitata a partecipare.




H2O RISPECCHIAMENTI FESTIVAL 2023   Sessione di Primavera

Apre con Libri dialoganti il prossimo 7 Marzo alle 17,30 nel Teatro comunale di Popoli la Sessione primaverile di H20 Rispecchiamenti Festival 2023.

LA STORIA NELL’OMBRA di Brunella Campea.

Popoli, 6 marzo 2023. Sarà un libro, La storia nell’ombra di Brunella Campea, ad inaugurare il prossimo martedì 7 Marzo alle 17,30 nel Teatro comunale di Popoli la Sessione di Primavera del Festival H2O RISPECCHIAMENTI, un progetto del Drammateatro sostenuto dal Comune di Popoli  nell’ambito del progetto “Da Popoli a Popoli Terme”, caposaldo per la ripartenza della città dell’acqua che si appresta a confermarsi anche prestigiosa città termale.

L’apertura del Festival, densa di appuntamenti fini al 10 Giugno, è quindi affidata a Brunella Campea e al suo ultimo libro La storia nell’ombra (Galzerano Editore) nel quale l’autrice nel rintracciare la storia della sua famiglia a partire dai primi del 1900, traccia con coinvolgente capacità di scrittura un viaggio nel “secolo breve” che riverbera fino ai giorni nostri. Un viaggio della consapevolezza dentro le vicende drammatiche dell’emigrazione, spesso rivelatrici di sofferenza e abbandono, passando per due guerre mondiali e le trasformazioni che ne derivano. Ma La storia nell’ombra è anche un libro che esprime emancipazione e riflessione sul silenzio femminile al filtro delle vicissitudini famigliari che nel volume assumono valore fortemente simbolico.

Non di una presentazione si tratta ma dell’innesco di un dialogo a più voci, pubblico compreso, sui temi forti che dalla narrazione di un’epoca, attraverso il coinvolgente ritratto biografico e famigliare, si rispecchia nella contemporaneità. Un contesto di riflessione e pensiero che coinvolge, con l’autrice, l’attrice del Drammateatro Susanna Costaglione, protagonista di un’intensa lettura multimediale di alcuni brani del libro della Campea, il Sindaco Moriondo Santoro, l’Assessore alla Cultura Loredana Di Stefano, la Presidente della Casa delle Culture di Sulmona Rosa Giammarco, il Presidente dell’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo Stefano Pallotta e il regista del Drammateatro Claudio Di Scanno.   

Il Festival proseguirà con la presenza di diversi gruppi storici e affermati della scena contemporanea, come il Teatro Nucleo presente con lo spettacolo dedicato alle famiglie Il Viaggio di Vega che si dipana tra memorie famigliari e che attraversa la Santa Inquisizione, superstizioni e sospetti legati al rapporto con la natura e con i culti arcaici femminili;  Lenz Fondazione con una sorprendente Iphigenia in Tauride esito di una triplice ispirazione: il dramma di Goethe Iphigenie auf Tauris , l’opera di Gluck Iphigénie en Tauride e la storica azione di Joseph Beuys Titus-Iphigenie; lo stesso Drammateatro con Sarà un altro giorno felice! ispirato al celebre Giorni Felici di Samuel Beckett riconosciuto come uno dei momenti più alti del teatro beckettiano e con un’opera studio under 30 da L’uomo dal fiore in bocca di Luigi Pirandello, performance collocata nella sala d’attesa della Stazione ferroviaria di Popoli; la Compagnia Zerogrammi con La Sposa Blu ispirato alla fiaba di Perrault Barbablu’  che affronta con un linguaggio immaginifico e poetico il tema della violenza di genere e del femminicidio. E insieme agli spettacoli una Masterclass spettacolariizzata con il monologo Contra Gigantes ispirato al Don Chisciotte di Cervantes, con l’attore e regista del Teatro Nucleo Horacio Czertok, tra le figure più rappresentative della scena innovativa segnata profondamente dal teatro di gruppo, rivolto ad attori e a quanti volessero approfondire la ricerca drammaturgica e il lavoro creativo. Per concludersi con l’esito scenico del Laboratorio comunitario incentrato sulla celebre fiaba dei Fratelli Grimm Biancaneve a cui partecipano bambini e adulti non solo di Popoli e del circondario ma anche ucraini ospiti della cittadina abruzzese, della Moldavia, dell’Albania.




CICLISMO, si parla dei grandi nomi

Sabato 11 presentazione del libro di Federico Falcone su Vito Taccone; ospite d’onore Francesco Moser

Moscufo, 6 marzo 2023. Per la nuova rassegna di eventi de i “Colori del Borgo” di Moscufo (Pe) possibile grazie all’impegno di valorizzazione dell’area vestina da parte dell’Associazione Cultour Moscufo del presidente Mimmo Ferri, si torna a parlare di libri ed in particolare del prestigioso libro, frutto del lavoro del giornalista abruzzese Federico Falcone che si concentra sulla figura di un grande campione ossia “Vito Taccone. Il camoscio d’Abruzzo”, Radici Edizioni di Gianluca Salustri.

Al tavolo dei relatori, in occasione dell’evento previsto per sabato 11 marzo alle ore 18 presso il Frantoio delle idee di Moscufo e moderato dalla giornalista pescarese Alessandra Renzetti, ci sarà anche un ospite d’onore il grande campione di ciclismo Francesco Moser, che tutt’oggi detiene un primato: “soprannominato lo “Sceriffo” per la sua capacità di gestire il gruppo durante la corsa, ad oggi risulta essere il ciclista italiano con il maggior numero di successi nazionali ed internazionali, e noi siamo fieri di accompagnare alla presentazione del libro che si concentra su un campione, la testimonianza di un altro campione; è un modo per ricordare il passato anche attraverso testimonianze vere che possono essere d’esempio per i giovani sportivi ed amanti di questa disciplina, affinché anche loro raggiungano con umiltà e serietà alti traguardi” – commenta Mimmo Ferri. Sarà presente anche Lorenzo Palmiro Masciarelli, un altro campione tutto abruzzese, che ha dato del suo alle innumerevoli imprese “dell’amico Francesco”.

Proprio a Moscufo, paese devoto al ciclismo, negli anni sessanta fu costituito un gruppo sportivo giovanile capitanato dal professore Ermanno Ricci, dove alcuni giovanissimi compaesani Nicola D’Aloisio, Rocco Dell’Arciprete, Alfonso Morelli e Ugo Paris furono i pionieri di piccoli successi nell’ambito dei giochi della gioventù fino alla categoria esordienti, successivamente fu costituito l’ASD GS Moscufo grazie a Luciano Di Domenico che da presidente si è adoperato ad organizzare negli anni  numerose competizioni a livello amatoriale e che in occasione della presentazione potrà raccontare la sua esperienza. Saranno presenti, inoltre, il Presidente FCI Abruzzo Mauro Marrone e l’ex consigliere nazionale FCI  Camillo Ciancetta. Le letture del libro di Federico Falcone sono affidate al giovanissimo Davide Scorrano.

“La nostra comunità – prosegue il presidente Ferri – si sente legata a Taccone, perché circa sessant’anni fa ed esattamente il 23 luglio del 1963 fu ospitato nel nostro paese; la prova è documentata da foto che in molti conservano gelosamente: sicuramente anche quel giorno in cui Moscufo ospitava un campione reduce di un’impresa eccezionale al giro d’Italia, rimarrà nella nostra memoria”.

Ed infatti Taccone, era un ciclista, ribelle, genuino, affamato e generoso, combattivo e irascibile, schietto ed impulsivo, capace di riunire nel tifo e nell’ammirazione intere generazioni; era un ciclista fuori dagli schemi, che non ha mai rispettato le gerarchie, che piaceva a tutti diventando un simbolo di riscatto e di speranza per il futuro ed a pochi mesi dal Giro d’Italia che partirà proprio da un orgoglioso Abruzzo, verrà presentato il Taccone corridore, uomo e padre di famiglia, anche in area vestina, attraverso testimonianze inedite, retroscena mai raccontati ed un’appassionata lettera finale del figlio Cristiano. Sullo sfondo di uno spaccato sociale dell’Italia di metà Novecento, la narrazione di un paese martoriato dalle tragedie della Seconda Guerra Mondiale, dalla conseguente crisi economica e da una povertà dilagante. L’opera di Falcone si articola in una corsa a tappe sulla vita e sulla carriera del ciclista avezzanese; a quindici anni dalla sua morte, avvenuta nel mentre era implicato in una controversa vicenda giudiziaria, è l’unico omaggio a Taccone: “per me è un onore essere affiancato da un campione del ciclismo qual è stato Moser, che ha lasciato una firma indelebile nella storia del ciclismo italiano; grande soddisfazione è poi vedere come a distanza di un anno dall’uscita del libro, esso continui a farsi apprezzare e soprattutto continui nella sua opera incessante di tenere viva la memoria di Vito Taccone”- commenta Federico Falcone.

Falcone, con una scrittura scevra da giudizi, ricostruisce nel libro le tappe fondamentali della carriera da ciclista di Vito Taccone, di cui si ricordano, tra le altre, cinque vittorie di tappa al Giro d’Italia del 1963 ma anche il contesto storico in cui il piccolo Vito salì per la prima volta in bicicletta per andare a consegnare il pane ai tempi in cui faceva da garzone nel panificio della sua amata Piazza Cavour ad Avezzano. Capitolo dopo capitolo vengono inanellati gli snodi fondamentali della carriera e della vita di un personaggio capace di folgorare persino Sergio Zavoli, il quale lo volle sempre al suo fianco durante l’innovativa trasmissione televisiva “Il processo alla tappa”.

L’evento gode del patrocinio del Comune di Moscufo e della Presidenza del Consiglio della Regione Abruzzo.

È possibile acquistare il libro di Federico Falcone anche in occasione dell’evento. L’ingresso all’evento è libero e gratuito.

Alessandra Renzetti




ECCO IL VIDEO DELL’ATTIVISTA Mania Merhabi

Uil Abruzzo dedica l’8 marzo alle donne iraniane. La Regione Abruzzo approva la mozione che condanna ogni forma di violenza contro le donne iraniane e i soprusi nei confronti dei più deboli

Pescara, 6 marzo 2023. Manifestare il proprio dissenso verso politiche forsennate che opprimono le donne e impediscono di costruire un futuro migliore per le prossime generazioni e mostrare vicinanza e solidarietà alle battaglie delle donne di tutto il mondo: con questo intento la Uil, nazionale e regionale, festeggia la Giornata internazionale della donna del prossimo 8 marzo. Il coordinamento Pari Opportunità Uil Abruzzo, insieme ai coordinamenti regionali di Cgil e Cisl, per la ricorrenza di quest’anno, punta l’attenzione sulle donne iraniane e sui sacrifici che stanno compiendo per raggiungere i propri diritti nel nome della libertà e dell’autodeterminazione.

“In Iran in questo momento si sta  svolgendo un atto di immensa rilevanza storica – spiega Gianna Tolliscoordinatrice Pari opportunità Uil Abruzzo – perché la rivoluzione contro un regime religioso violento, repressivo e autoritario sta passando attraverso le donne che stanno pagando un prezzo altissimo in termini di vite umane e di sofferenze. La loro opposizione pacifica, ma determinata, contro un governo che le ha relegate a ombre senza diritti, ha smosso le coscienze di tutto il mondo creando un movimento mediatico a sostegno di un popolo di donne, studenti e bambini che senza armi sostengono tutti i giorni una guerra vera e propria”. “Per questo motivo – aggiunge – Uil Abruzzo e il Coordinamento Donne, in sintonia  con quanto proposto a livello nazionale, hanno deciso di diventare parte attiva di questa rivoluzione dedicando il proprio 8 marzo alle donne iraniane  e alla storia che stanno scrivendo”.

Il Coordinamento Donne del sindacato ha voluto rafforzare il concetto con il video realizzato dall’attivista iraniana Mania Mehrabi, la quale punta l’attenzione sulla vicenda di Mahsa Amini, studentessa ventiduenne morta mentre era sotto la custodia della polizia morale iraniana, che l’aveva fermata per aver indossato male il velo in pubblico. Dopo l’episodio, servito come cassa di risonanza mondiale – tant’è che molte donne in tutto il mondo hanno tagliato simbolicamente una ciocca di capelli -, si sono susseguite proteste con conseguenti repressioni, soprattutto nei luoghi deputati alla cultura.

Per questo e per molti altri episodi che limitano la libertà e la libera espressione delle donne in tutto il mondo, e non solo in Iran: “ll Coordinamento regionale per la Parità di genere della Uil Abruzzo, nel condannare ogni violazione dei diritti umani, in occasione dell’8 marzo, vuole dare un segnale della sua attenzione alle persone e in particolare alle donne che lottano ogni giorno per la libertà e la parità – afferma Franca Terra, coordinatrice dell’ area metropolitana Pescara Chieti -. La giornata internazionale della donna, celebra la grande forza e la capacità femminile di affrontare ogni sfida, anche la più difficile, come quella che oggi è la lotta delle donne iraniane”.

Sul sensibile quanto attuale tema, la Regione Abruzzo ha approvato – lo scorso 2 marzo – la mozione presentata da Uil Abruzzo, insieme a Cgil e Cisl, in merito alla condanna di ogni forma di violenza contro le donne iraniane e dei soprusi dei regimi che in Medio Oriente calpestano i diritti umani dei più deboli.

“Un ringraziamento va al presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri e a tutti i consiglieri che, all’unanimità, hanno accolto e approvato la mozione – commenta Gianna Tollis  – con la quale la Regione si impegna a condannare le violenze, a sostenere tutte le forme di lotta contro il regime, a veicolare, in tutte le sedi opportune, la richiesta di intervento affinché cessino i sacrifici umani dei manifestanti”. “L’approvazione del  documento – conclude la coordinatrice Pari opportunità Uil Abruzzo  – è un bellissimo momento di condivisione e di unione che invia al popolo abruzzese, forte e gentile, un messaggio di solidarietà al di sopra delle parti: siamo pronti per condannare ma anche per accogliere e sostenere con una sola voce, quella della libertà di ciascun individuo”.

Barbara Del Fallo




CAMPIONATI NAZIONALI DI KARATE Full Contact, l’Abruzzo fa bella figura

Ottima affermazione della Gotha SSD

Lanciano, 6 marzo 2023. Campionati nazionali di Karate Full Contact Kyokushin Kai svoltisi a Tuglie (Lecce). Una squadra di otto atleti, guidata dal maestro Paolo Di Cintio, è partita per sostenere questa durissima competizione, portando a casa ben cinque podi.

Sofia Giordanella si è aggiudicata la medaglia d’argento nella categoria Bambine, stesso risultato per le gemelle Elia e Martina Ciccocioppo, rispettivamente nelle categorie Cadette fino a 60kg e fino a 45kg. Il cadetto Luca Zela ha conquistato il terzo posto.

Tra gli adulti, categoria femminile, l’oro è andato a Natasha Biancone, già campionessa regionale. Degna di nota è stata anche la prestazione di Domenico D’Alessandro, Nicola Zulli e Alfredo Ciccocioppo che al loro esordio hanno combattuto con coraggio, dimostrandosi al livello dei loro avversari.




#CANTIERIAPERTI sulle provinciali 21, 22/B e 22/C

Per la 58ª edizione della Tirreno – Adriatica

Teramo, 6 marzo 2023. Questa mattina sono iniziati i lavori sulle SS.PP. 22/B di Morro d’Oro, 22/C di Propezzano e 21 dei Cavalieri.

Si tratta di tre distinti interventi sulle strade interessate dalla 5ª tappa Morro D’Oro – Sarnano della Tirreno – Adriatica, cui gli uffici tecnici stanno lavorando alacremente per garantire la riuscita dell’evento.

L’importo complessivo dei lavori, attuati con fondi propri della programmazione, ammonta complessivamente a 325 mila euro.




DONNE E MADONNE nelle opere del MuNDA

L’8 marzo entrata gratuita per le donne. Ore 16.00 visita guidata.

L’Aquila, 6 marzo 2023. È consigliata la prenotazione alla mail: mn-abr.urp@cultura.gov.it. Entrata fino a capienza. Mercoledì 8 marzo alle ore 16.00, il Museo Nazionale d’Abruzzo propone una visita gratuita per le donne che avrà come oggetto le rappresentazioni dell’universo femminile nelle opere delle collezioni.

Un percorso cronologico che affronterà la figurazione femminile associata, inizialmente, alla fecondità, come vediamo nelle Kourotrophoi – statuine ex voto di donne che allattano di età romana – e nelle Madonne Lactantes medievali. Per poi passare alle eleganti posture delle trecentesche Madonne “bionde” che introducono per la prima volta in Abruzzo la moda francese. Verrà indagata la raffigurazione della donna nel contesto popolare: le prèfiche presenti sul noto sarcofago romano con corteo funebre proveniente da Amiternum, gli episodi di esorcismo davanti al Duomo dell’Aquila nella pala di S. Giovanni da Capestrano e la donna nel suo ambiente, la casa, così come raffigurata da Francesco da Montereale nella Nascita della Vergine.

Il viaggio terminerà nell’ultima sala del Museo – Secondo Ottocento abruzzese –  con  la pittura e la scultura dei grandi maestri veristi abruzzesi: Il rito delle serpi di Basilio Cascella, La lavandaia di Pasquale Celommi, I morticelli di Francesco Paolo Michetti, le sculture di Costantino Barbella.

Ovviamente, come da un anno a questa parte, ad accogliere i visitatori e le visitatrici nel foyer del Museo, il mondo della bellezza femminile di Emilio Greco: sue le importanti sculture che introdurranno alla visita.

È consigliata la prenotazione alla mail: mn-abr.urp@cultura.gov.it. Entrata fino a capienza.

Mercoledì 8 marzo 2023 – Giornata Internazionale della Donna. Ingresso gratuito delle donne nei musei e nei luoghi della cultura statali




NON SI PUÒ INCATENARE IL SOLE. Storie di donne nelle carceri iraniane

Edizioni Menabò promuove l’incontro con Esmail Mohades curatore del libro  di Puoran Najafi e Hengameh Haijassan. Doppio appuntamento 7 marzo ore 18: 00, Pescara,  Libreria Mondadori m8 marzo ore 17: 30, L’Aquila, Libreria Colacchi

Ortona, 6 marzo 2023. Edizioni Menabò organizza un doppio appuntamento con Esmail Mohades curatore del libro Non si può incatenare il sole. Storie di donne nelle carceri iraniane scritto da Puoran Najafi e Hengameh Haijassan. Martedì 7 marzo alle ore 18:00 alla libreria Mondadori a Pescara e mercoledì 8 marzo, in occasione della Festa della Donna alle ore 17:30 nella libreria Colacchi a L’Aquila.

L’evento vuole porre attenzione sulla situazione politica in Iran che vede le donne vittime del regime islamico com’è accaduto a Mahsa Amini, ma anche in prima linea a difendere i loro diritti nei movimenti di protesta. Negli anni Ottanta con le coraggiose Hengameh e Puoran lottavano contro il regime e subivano violenze e torture nelle carceri iraniane, come raccontano nel libro Non si può incatenare il sole. Storie di donne nelle carceri iraniane. Le due donne iraniane non avevano mai avuto la possibilità di fare politica perché il regime dittatoriale dello sciah non lo consentiva. Con la rivoluzione del 1979 hanno trovato l’occasione di partecipare alle vicende del loro Paese e sono diventate attiviste politiche. Nelle memorie di queste donne musulmane, una uccisa dalla ferocia dell’integralismo islamico e l’altra viva e tuttora combattente, la parola Libertà ha un posto privilegiato.

 “Oggi come allora la rivolta è politica. Il disastro economico o il velo obbligatorio sono solo la cornice dentro la quale si esprime il desiderio di sempre alla libertà, all’autodeterminazione e al diritto ad una vita dignitosa” – afferma Esmail. “Se il Novecento in Iran è finito con la grande rivoluzione iraniana, il terzo millennio inizia con la rivoluzione e la leadership delle donne. Non è un caso che in tutto il Novecento, sin dagli albori, le donne iraniane hanno assunto un ruolo importante nelle battaglie di libertà; non è un caso che il regime khomeinista per reprimere la società abbia iniziato dalle donne; non è un caso, perciò, che, di fronte alla misoginia del regime khomeista, il ruolo e il sacrificio delle donne sia diventato determinante.

Il vento della democrazia si fa sentire in Iran e il bisogno rivendicato della separazione tra religione e Stato toglierà l’alibi a chi vuol ridurre la questione mediorientale ad una guerra di religione. No, Non si può incatenare il sole. Non si può soffocare per sempre il desiderio di libertà”.

Esmail Mohades nato a Teheran il 23 agosto 1957 tra il ‘78 e il ‘79 partecipa, insieme a milioni di Iraniani, al movimento di protesta contro la dittatura dello sciah. Dopo l’insediamento del regime islamico si reca in Italia dove si laurea in ingegneria all’Università degli Studi di L’Aquila. Vive e lavora in Italia. Scrive articoli in italiano e farsi sull’Iran e sul Medioriente per giornali e riviste; traduce testi dall’italiano al persiano.

Francesca Rapini




GIORNATA INTERNAZIONALE della Donna

Premio Donna Roseto 2023

Roseto degli Abruzzi, 6 marzo 2023. La presente per invitarvi Mercoledì 8 Marzo agli eventi organizzati dall’Amministrazione Comunale, di concerto con la Commissione Pari Opportunità di Roseto degli Abruzzi, all’interno delle celebrazioni dell’8 Marzo, Giornata Internazionale della Donna.

Alle ore 10, nella Sala Consiliare di Palazzo di Città, ci sarà un primo appuntamento in collaborazione con la sezione di Teramo di Amnesty International che coinvolgerà il mondo scolastico, cui interverranno per l’Amministrazione il sindaco Mario Nugnes, la Presidente del Consiglio Comunale, Gabriella Recchiuti e l’Assessore Francesco Luciani, i Dirigenti scolastici Daniela Maranella (IIS V. Moretti) e Achille Volpini (Polo Liceale Saffo), la Presidente C.P.O. Silvia Mattioli e Renata De Ruggeriis (Amnesty International – Sez. di Teramo).

Saluti che faranno da preludio, alle ore 10,45, alla presentazione della mostra Com’ero vestita, realizzata dagli studenti del Polo Liceale Saffo e dell’IIS Moretti, e al flash mob organizzato in piazza della Repubblica.

Nel pomeriggio a partire dalle ore 19.30 nella Sala Consiliare di Palazzo di Città, ci sarà la cerimonia di consegna del Premio Donna Roseto 2023, per il quale sono state individuate quattro sezioni che riguardano il Talento in tutte le sue espressioni; la Cultura; il mondo del Lavoro e l’impegno nel Sociale.




TOLKIEN APRE LA RASSEGNA cinematografica Marzo d’Essai

Il film di  Dome Karukoski è in programma per martedì prossimo, 7 marzo, alle 21, in sala Buozzi. Ingresso libero.

Giulianova, 6 marzo 2023. Sono dedicati al cinema d’autore, i 4 martedì del mese di marzo. Patrocinato dal Comune, organizzato dall’ Assessorato alla Cultura e curato da CinemaMusicaNova, Marzo d’Essai prenderà dunque il via martedì prossimo, 7 marzo, in sala Buozzi.  Primo titolo in programma, Tolkien, film del 2019 diretto dal regista finlandese Dome Karukoski, con Nicholas Hoult e Lily Collins.

Tolkien, oltre a raccontare la giovinezza dello scrittore, linguista e filologo John Ronald Reuel Tolkien, è una bella storia di amicizia, di affinità elettive, d’amore e solidarietà. È un film di formazione, visto che restituisce a tinte vivaci gli anni giovanili del celebre autore del Signore degli anelli, ma anche una pellicola di grande sentimento, a suo modo filosofica.

Inizio della proiezione alle 21. Ingresso libero. È possibile, ma non obbligatorio, prenotarsi cliccando su




GRANDE SUCCESSO per l’iniziativa della Consulta Giovanile

Lo scorso 4 marzo che ha riunito oltre 60 ragazzi e ragazze provenienti da Gagliano Aterno, Chieti, Bisenti, Francavilla al Mare, Collecorvino, Città Sant’Angelo, Sulmona e Montebello di Bertona

Loreto Aprutino, 5 marzo 2023. Durante l’evento è stato proiettato il documentario  Vivere in Montagna di Luigi Cardi, un giovane regista di 20 anni che ha deciso raccontare l’esperienza dei ragazzi di Montagne In Movimento a Gagliano Aterno, che sta rendendo il paese aquilano un laboratorio a cielo aperto con l’attivazione della prima comunità energetica abruzzese, l’apertura di una radio di comunità ed un processo di ricostruzione materiale post sisma che viene accompagnato con quello immateriale, generando neo popolamento ed economie locali circolari e virtuose.

Dopo una prima fase pilota appena conclusa, è già ripartita una nuova edizione della Scuola NEO che porterà sei studenti a vivere a Gagliano Aterno per frequentare i percorsi di design e contributo alla ricerca etnoantropologica sul territorio e supporto ai progetti, processi partecipativi e di sviluppo di economie locali con l’amministrazione. A partire dalla loro esperienza si sono svolti dei ragionamenti collettivi che hanno portato alla luce dei nervi scoperti comuni a tutte le realtà che hanno partecipato seppure in scala diversa.

La mancanza di servizi o poca efficienza di questi, una taciuta questione di genere che mina l’abitabilità delle aree interne da parte delle soggettività più marginalizzate, la crepa sociale tra le attuali generazioni e quelle che detengono i centri di potere e la necessità di un rinnovamento radicale dei processi di coinvolgimento sociale, sono solo i principali punti che dopo questa assemblea la consulta giovanile e la proloco di Collecorvino, le associazioni Quasi Adatti di Bisenti, Futura di Francavilla e Contratto Sociale di Montebello hanno deciso di affrontare con la Consulta di Loreto Aprutino e MIM-Gagliano Aterno.

Nei prossimi giorni ci riuniremo per dare seguito ai ragionamenti collettivi e per introdurre azioni concrete. Ringraziamo tutti i partecipanti e le realtà che hanno aderito all’iniziativa, ci auguriamo di poter contare ancora sulla loro partecipazione per determinare il nostro futuro




 I CANTANTI LIRICI Vincitori

77ma Edizione Del Concorso Del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto A. Belli. Ben 10 giovani artisti si “laureano” a Spoleto, provengono dall’Italia, dalla Spagna e dall’Albania

Spoleto, 5 marzo 2023. Nella tarda serata di ieri, sabato 4 marzo 2023, dopo una lunga e impegnativa finale, la Giuria del Concorso Lirico di Spoleto ha decretato i Vincitori del 77° Concorso Comunità Europea per Giovani Cantanti Lirici del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto.

Dei 19 cantanti ammessi alla finale, ben 10 hanno trionfato, a dimostrazione dell’alta qualità delle loro voci.

Si tratta di:

1° –  Chiara Guerra, soprano di Rimini, 26 anni, con un punteggio di 9.30;

2° –  Francesco Domenico Doto, tenore di Salerno, 27 anni, con un punteggio di 9.20;

3° –  Aloisia De Nardis, soprano dell’Aquila, 23 anni, con un punteggio di 9.10;

4° –  Paolo Mascari, tenore di Roma, 25 anni, con un punteggio di 8.85;

5° ex aequo –  Dario Sogos, baritono di Sassari, 20 anni, con un punteggio di 8.75;

5° ex aequo –  Artur Vera, baritono di Berat (Albania), 24 anni, con un punteggio di 8.75;

7° ex aequo –  Suada Gjergji, soprano di Tirana (Albania), 28 anni, con un punteggio di 8.60;

7° ex aequo –  jesus Hernandez Tijera, tenore di Madrid (Spagna), 28 anni, con un punteggio di 8.60;

9° ex aequo –  Rosa Vingiani, soprano di Napoli, 27 anni, con un punteggio di 8.40;

9° ex aequo –  Mariapaola Di Carlo, soprano di Teramo, 23 anni, con un punteggio di 8.40;

Inoltre, sono risultati idonei altri cinque candidati, di seguito elencati in ordine casuale:

–  Edera Murciano soprano di Latina, 30 anni;

–  Juana Shtrepi soprano Tirana (Albania), 26 anni;

–  Luca Giovanni Failla baritono di Catania, 31 anni;

–  Virginia Cattinelli soprano di Trieste, 30 anni;

–  Marco Gazzini basso-baritono di Bergamo, 31 anni.

La Giuria era presieduta dal celebre soprano Katia Ricciarelli, grande amica dello Sperimentale e della città di Spoleto. Gli altri membri erano il tenore Giuseppe Gipali e i musicologi e giornalisti Giancarlo Landini, Michelangelo Zurletti ed Enrico Girardi, questi ultimi rispettivamente Direttore e Condirettore Artistico dello Sperimentale.

Ai Cantanti vincitori verrà corrisposta, per il biennio 2023-2024, una borsa di studio complessiva di euro 10.000, oltre al premio speciale rivolto ai primi tre classificati, i quali vincono rispettivamente 5.000, 3.000 e 2.000 euro.

Inoltre, tutti i dieci vincitori frequenteranno, sempre per il biennio 2023-2024, le due sessioni (della durata di cinque mesi ciascuna) del Corso di Avviamento al Debutto, che si terrà a Spoleto indicativamente da fine aprile a fine settembre, per poi debuttare nella Stagione Lirica Sperimentale di Spoleto e dell’Umbria 2023 e 2024.

Verranno preparati minuziosamente in tutte le discipline correlate alla loro attività teatrale futura.

Avranno come docenti di interpretazione vocale il mezzosoprano Marina Comparato, il soprano Carmela Remigio, il baritono Renato Bruson, i direttori d’orchestra Marco Boemi, Marco Angius, Carlo Palleschi e Vito Clemente (per lo studio delle partiture), Raffaele Cortesi (per l’insegnamento del repertorio e interpretazione). Per l’insegnamento attoriale, Claudia Sorace, Alessio Pizzech, Andrea Stanisci e Giorgio Bongiovanni, il dott. Graziano Brozzi per Elementi di foniatria e Clelia De Angelis per trucco, parrucco e costume. Gli elementi di storia dell’opera e collegamenti letterari saranno insegnati da Enrico Girardi e Michelangelo Zurletti. 

Infine, i vincitori debutteranno nella Stagione Lirica Sperimentale 2023 e 2024, insieme ai cantanti vincitori del 2022.

La Presidenza e la Direzione del Teatro Lirico Sperimentale ringraziano i membri della Giuria e tutto il personale amministrativo, tecnico ed organizzativo.




 SEI FINALI PER CHIUDERE IL CAMPIONATO

Dopo tre settimane di pausa, la Tombesi tornerà in campo sabato prossimo a Ortona per il fondamentale scontro diretto contro il Celano. Alessio Tombesi: «Sfida importantissima, forse decisiva. In campionato come in coppa, dobbiamo affrontare ogni partita con l’obiettivo di vincere».            

Ortona, 5 marzo 2023. Dopo la sconfitta incassata a Pescara lo scorso 18 febbraio, la Tombesi ha potuto pensare solo ad allenarsi, per prepararsi al meglio al rish finale di campionato e alle Final Eight di Coppa Italia. Fermi per la sosta generale prevista per tutto il girone e poi ieri per il turno di riposo da calendario, i gialloverdi torneranno in campo sabato prossimo, davanti al proprio pubblico, per affrontare il Celano. L’importanza della sfida, autentico scontro promozione tra la Tombesi, terza a quota 41 punti, e il Celano, quarto a 37, è confermata anche dal presidente Alessio Tombesi:

«Ci aspettano sei finali, sei partite da affrontare tutte al massimo, con l’obiettivo di raccogliere sempre i tre punti. Le prossime due in particolare, contro le nostre più dirette inseguitrici, Celano e Frosinone, penso che saranno decisive, specie se dovessero arrivare risultati a noi favorevoli. Rispetto a entrambe le avversarie abbiamo, oltre ai quattro punti di vantaggio, anche una gara in meno fin qui disputata, loro devono ancora scontare il turno di riposo. Ecco perché noi dobbiamo puntare a vincere le prossime due per chiudere o quasi, in anticipo, il discorso promozione. Saranno però due partite difficilissime, contro ottime squadre. Il Celano, in particolare, ha appena dimostrato il suo valore superando 6-2 l’Academy, e ricordiamo bene la sfida, pur da noi vinta, dell’andata, su un campo dove siamo stati gli unici finora a raccogliere i tre punti. Contro una squadra forte e motivata servirà una grande Tombesi, ma sono fiducioso che i ragazzi sapranno rispondere al meglio”.

Tra la sfida al Celano e quella al Frosinone ci sarà l’impegno nelle Final Eight di Coppa Italia, nella cornice di Porto San Giorgio.

«Era uno dei nostri obiettivi stagionali, riuscire a disputare una competizione alla quale non avevamo mai partecipato. Ora ci siamo, sappiamo che affronteremo avversari di valore, ma a questo punto vogliamo giocarcela e di certo non partiamo battuti contro nessuno, anzi dobbiamo puntare a vincere. Non conosciamo ancora gli accoppiamenti e sappiamo che, nella prima partita, dovremo fare a meno di Moragas per squalifica, ma l’obiettivo della Tombesi deve sempre essere quello di vincere, in ogni partita».

La Tombesi guarda anche al futuro: punto della situazione su settore giovanile e scuola calcio?

«Siamo molto soddisfatti. Per queste categorie, come per la prima squadra, è fondamentale il contributo dell’intera società e di tutto lo staff. La scuola calcio ha raggiunto ormai numeri molto importanti, persino in crescita, e ne siamo fieri. I giovanissimi, che quest’anno hanno debuttato nel campionato di calcio a 11 provinciale, sono in lotta per accedere alla fase regionale, e sarebbe un traguardo incredibile. L’Under 15, appena creata, formata da ragazzi prevalentemente classe 2010, quindi di 12-13 anni e al debutto nel futsal, sta facendo benissimo ed è in lotta per i playoff. Stesso dicasi per l’Under 19, che credo potrà centrare anch’essa l’obiettivo playoff. Sapevamo che per l’Under 17 sarebbe stata una stagione di passaggio, con un gruppo nuovo e tanti ragazzi “promossi” in Under 19, ma sappiamo che già dal prossimo anno ci saranno nuovi innesti. Con le nuove regole imposte dalla Divisione, avere un settore giovanile attivo, che sappia produrre in casa talenti, è fondamentale, e credo che siamo sulla strada giusta».

Giuseppe Mrozek




IL POEMA DELLA VITA

Recensione al volume “Bagliori planetari” di Dante Marianacci (Nino Aragno Editore, Torino, 2022)

di Enrico Tiozzo *

L’opera di Dante Marianacci è ormai troppo nota e ben oltre i confini nazionali, perché sia necessario ricordare i dati biografici e bibliografici dell’autore che da tempo è candidato al premio Nobel per la letteratura e forse in procinto di ottenerlo. Vale invece la pena sottolinearne alcune caratteristiche particolari, che la rendono unica e che servono a capire il vertice assoluto raggiunto da questo maestro con il suo lavoro più recente, Bagliori planetari, che gli assegna un posto di assoluta preminenza nella storia della letteratura.

Di poeti e prosatori, che contemporaneamente svolgono una prestigiosa attività in campi specifici come la magistratura o la diplomazia, si usa dire che scrivono per purificarsi la mente nelle pause del loro ministero, quasi come un divertimento o una sorta di voluta distrazione da impegni ben più gravi. Il fenomeno è antico. La Firenze di Dante, come ci ricorda Piero Bargellini nella sua scintillante biografia del Poeta, era ricca di medici e giuristi che nascondevano tra le pagine dei trattati e dei codici i fogli delle loro poesie d’amore. Gli esempi illustri peraltro non mancano nella letteratura contemporanea italiana e straniera, dove ben pochi poeti si sono potuti permettere il lusso di vivere solo grazie alla loro produzione in versi. Quasimodo era professore per chiara fama, Montale faceva il critico musicale e via di questo passo.

Marianacci è stato attivo per decenni al Ministero degli Esteri come direttore di importanti Istituti Italiani di Cultura all’estero, e così ha dovuto girare il mondo, ma in realtà non è mai stato un alto dirigente prestato alla produzione letteraria, ma esattamente il contrario, vale a dire un poeta, prosatore e saggista prestato alla direzione culturale. Nelle capitali straniere si muoveva con la curiosità del turista, assaporando sensazioni, assorbendo lo scorrere di quella vita. Lo ricordo a Vienna rincorrere i passanti per farsi indicare l’ubicazione esatta di un ristorante, mentre noi lo aspettavamo curiosi. La sera dopo eravamo nella casa che un tempo era stata di Metternich e dove risiedeva l’Ambasciata d’Italia, ma il suo atteggiamento non era cambiato. Il suo sguardo incuriosito era sempre uguale in ognuno di quei momenti. Ambienti e voci che avremmo ritrovato in qualcuno dei suoi libri. 

Certamente le esperienze continue di viaggi e soggiorni all’estero hanno esercitato un forte influsso sulla sua produzione letteraria. Sarebbe stato impossibile vivere anni in Irlanda, in Ungheria o in Egitto – solo per cogliere alcuni dei luoghi vissuti da Marianacci – senza restarne in qualche modo profondamente segnato. L’esperienza stessa della residenza per anni in Paesi dalla storia così ricca e diversa doveva necessariamente lasciare un segno di colori, di immagini, di sensazioni, di sentimenti, nel cuore di un poeta che nello stesso tempo è riuscito a tenere ben saldo il legame con la sua famiglia e la sua terra, quell’Abruzzo, rude e malioso, di d’Annunzio e di Flaiano, autori a cui si è dedicato a fondo, anche se i suoi diretti punti di riferimento poetico, i suoi modelli, erano altri come l’amatissimo T.S. Eliot.

Il viaggio è sempre presente nell’opera di Marianacci ma il viaggio in sé non è mai un tema direttamente visibile ma piuttosto percepibile in filigrana. Il viaggio è nella mente, nelle luci, nei colori, nelle emozioni, nei cieli vissuti in terra straniera. Così è anche per Bagliori planetari, l’opera più recente di Marianacci e il suo capolavoro.  Nel libro infatti, che è un travolgente confronto con la propria anima attraverso un poema di oltre diecimila versi, ci troviamo di fronte a un flusso ininterrotto di sensazioni, di ricordi, di pensieri.

Siamo di fronte non solo a un’intera vita ma a una resa dei conti dell’uomo con questa sua vita, in un’opera che si snoda come un romanzo, narrativamente e insieme liricamente, tra miracoli poetici, spazi siderali e concretezze che talora si toccano quasi con la mano. Un prodigio poetico, cui forse può avere marginalmente concorso il prolungato periodo di isolamento e di concentrazione dovuto alla pandemia, ma che sarebbe arrivato comunque come il punto più alto di un percorso poetico, unico e straordinario,  a ciò che l’uom più oltre non si metta.

*Professore emerito Università di Göteborg

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Dante Marianacci è nato ad Ari (Chieti) e attualmente vive tra Pescara e il suo paese natio, dopo aver trascorso trent’anni in giro per il mondo come funzionario e dirigente dell’Area della promozione culturale del Ministero degli Affari Esteri, con lunghe soste a Praga, Dublino, Edimburgo, Budapest, Vienna e Il Cairo. Poeta, narratore, saggista, giornalista, ha pubblicato dodici raccolte di poesie, tre romanzi e numerose antologie europee di poesia, narrativa e teatro, oltre a volumi di saggistica, atti di convegni, editi in Italia e soprattutto all’estero. È tradotto in una quindicina di lingue e ha tradotto in italiano, tra gli altri, testi poetici di Lawrence Ferlinghetti, Vladimir Holub, Yang Lian, Charles Tomlinson. Ha collaborato ai programmi culturali della Rai e a numerose testate giornalistiche, italiane e straniere, oltre ad aver diretto, per quasi vent’anni, la rivista internazionale di cultura Italia & Italy. È stato vicepresidente con delega ai rapporti internazionali dei Premi internazionali Flaiano di letteratura, cinema, teatro, radio e televisione e presidente del Centro nazionale di studi dannunziani. Attualmente è presidente della Fondazione Aria, della Casa della poesia in Abruzzo – Gabriele d’Annunzio e del Club internazionale Amici di Salvatore Quasimodo.




SANTA ILDEGARDA e il digiuno

Il tema del benessere fisico strettamente legato a quello spirituale secondo gli studi della santa

di Caterina Maniaci

Roma , 5 marzo, 2023. “Ma come la pioggia a precipizio sommerge la terra, così l’eccesso di carni e vino induce l’uomo all’oltraggio dello scherno… e dagli uomini faccio nascere la moderazione, in modo che il loro corpo non venga meno e non si appesantisca per aver ingurgitato cibo più di quanto sia necessario alla vita. Sono cetra che risuona nei suoni di tutte le lodi e trapasso con la buona volontà la durezza del cuore. Quando infatti l’uomo nutre il suo corpo con temperanza, nelle sue preghiere io nel cielo faccio risuonare la cetra; e quando il suo corpo è puro per la moderazione del cibo, canto al suono dell’organo … io stabilisco un limite al cibo, affinché non si secchino gli umori dell’uomo e non trabocchino al di là della loro misura…”.

Lo scrive Ildegard von Bingen nel suo straordinario Libro dei meriti di vita. Siamo tra il 1100 e il 1170 e lei è già famosa, è consultata da pontefici, cardinali, vescovi, uomini illustri vari, oltre che da una folla di povera gente che chiede continuamente il suo aiuto.

Sempre in Liber vitae meritorum il digiuno viene menzionato nella cura di ben 29 patologie spirituali, ad esempio: “Quelli che in vita persistono in questo vizio, se vorranno rifiutare il suggerimento di questa arte del demonio e ne paventeranno il castigo, affliggano il proprio corpo secondo il tipo e grado dei loro peccati, attraverso il digiuno evitando anche bevande pregiate, secondo la giusta sentenza dei propri giudici”.

Oggi di digiuno si parla molto, a volte a sproposito. E poi adesso siamo in periodo quaresimale… sempre considerando che ormai anche tra i credenti praticanti la purificazione del corpo non è molto preso in considerazione. In Causae et Curae il digiuno, da Ildegarda, è sconsigliato in casi particolari: “Quando le persone digiunano esageratamente, in modo che non danno al corpo la nutrizione giusta e misurata, esse diventano instabili e spensierate nel loro modo di vivere, altre sono oppresse da molti e grandi disturbi. Così a volte si provocano delle catastrofi nel loro corpo, poiché gli elementi che sono dentro si svolgono disordinatamente”.

Purificazione del corpo che riequilibra anche lo spirito. In gran sintesi ecco il senso del digiunare, secondo la grandissima santa. Che per nostra fortuna oggi viene giustamente rivalutata ed è molto citata e ripubblicata. E pazienza se , come spesso accade in questi casi, si rischia la deformazione, la schematizzazione e anche il fraintendimento della sua figura e del suo pensiero.

Spesso, infatti, è rappresentata come una specie di protofemminista, ribelle e mal tollerata dai poteri maschili del suo tempo e ovviamente dalla Chiesa oppressiva. Ildegard, in realtà, è stata una donna molto rispettata e autorevole; la sua grandezza, attraverso la quale fede e umanità si fondono mirabilmente ( e non si contrappongono, così come accade sempre con le grandi personalità che costellano la storia della Chiesa e con le persone sconosciute ma straordinarie che punteggiano la vita quotidiana e non fanno

notizia). Grande studiosa della natura e dell’uomo, e potente mistica, Ildegarda – proclamata dottore da papa Benedetto XVI – ha maturato una profonda conoscenza in moltissimi ambiti, che la santa stessa ha affermato provenirle da Dio come dono particolare in grado di farle “comprendere i misteri che sono celati nell’essenza di ogni creatura”.

Certo, la sua è una storia fuori dal comune, quindi è naturale che possa accendere la fantasia di romanzieri e non solo. Stupisce, poi, la profondità e la vastità delle sue conoscenze e delle sue intuizioni. Insieme al suo sguardo alla concretezza della realtà. La questione del digiuno rientra proprio in questo schema. Come lo sottolinea un testo recentemente pubblicato dal titolo Santa Ildegarda e il digiuno, scritto da don Marcello Stanzione e Bianca Bianchini. Don Stanzione è ormai un esperto del pensiero di Ildegarda, dopo molti libri scritti sul tema.

In queste pagine viene approfondito il tema del benessere fisico – strettamente legato a quello spirituale secondo gli studi della santa – oltre a un excursus delle abitudini in voga nel periodo in cui la mistica è vissuta e a numerosi rimedi e ricette per la rigenerazione di corpo e spirito. Ricette a base di zuppe, tisane, insalate e tanti biscotti, farciti di spezie e sapori unici.

Il digiuno secondo Ildegarda, infatti, non è mai una privazione assoluta, quanto piuttosto una restrizione in cui vige la regola aurea della discretio, quindi deve essere praticato con misura, evitando digiuni eccessivi e troppo prolungati. Senza pensare a risolvere così problemi di linea, magari in visita della bella stagione.

Diverse sono le tipologie di digiuno e di dieta per ciascun individuo a seconda che sia in salute o in malattia ed è interessante sottolineare come tutte le principali religioni considerino importante la pratica del digiuno. E per i cristiani in particolar modo nel periodo quaresimale. Un modo di essere in armonia con sé stessi e con il creato.

https://www.acistampa.com/story/letture-santa-ildegarda-e-il-digiuno-21942




L’UOMO, IL COMPUTER E LA BESTIA

di Domenico Galbiati

5 marzo 2023

Ci sono correnti di pensiero che vorrebbero risolvere l’uomo nella sua “animalità”. Altre che vorrebbero, se così si può dire, sublimarlo, ricercando la dimensione del cosiddetto “trans” o “post-umano”.

Sono linee di pensiero apparentemente antitetiche, ma che, in effetti, condividono l’opzione “riduzionista”, la quale assume di poter dare compiutamente conto dell’ uomo a sé stesso, grazie alla scienza. E ciò sul presupposto naturalistico di una materialità dell’ Universo – e dunque dello stesso uomo – sufficiente a sé stessa, anche laddove si devono spiegare la coscienza ed i fenomeni – a cominciare dall’ arte – che correntemente attribuiamo alla vita spirituale. Si tratta, ad ogni modo, di due indirizzi, ciascuno dei quali nega l’altro e, soprattutto, contraddice sé stesso, intrinsecamente, cioè nel modo stesso in cui si pone. Muovono dal presupposto della mera immanenza, della pura e semplice materialità dell’ uomo e della sua stessa coscienza, ma sono mosse – sicuramente e soprattutto il secondo – da un anelito che non sanno riconoscere, eppure testimonia e documenta quella insopprimibile dimensione della trascendenza che vorrebbero negare.

In altri termini, sono manifestazioni di un processo inconscio che potremmo chiamare di tentata “immanentizzazione” della trascendenza. L’ uomo della maturità tarda e consumata ha smarrito quella dimensione della trascendenza che, però, gli è talmente connaturata da non poterne fare a meno, per cui ne costruisce dei surrogati, veri idoli e “vitelli d’oro”, che non sono, peraltro, in grado di sopportare il peso di una tale supplenza ed esplodono in mille contraddizioni.

Molti fenomeni del nostro tempo – ad esempio, certe forme di disagio giovanile – sono mossi da questa dinamica.

Stefano Zamagni richiama spesso l’argomento del “trans-umano”. Anche in questi ultimi giorni intervenendo alla inaugurazione dei corsi di teologia dell’ Università Cattolica (CLICCA QUI). Si tratta di temi che, in prima approssimazione, sembrerebbero di esclusivo carattere speculativo, in un certo senso, almeno rispetto alla sensibilità comune, astratti. Insomma, “filosofemi” che poco o nulla avrebbero a che vedere con il faticoso sferragliare della vita di tutti i giorni.

Senonché, a cominciare dall’Intelligenza Artificiale e dalle sue mille applicazioni, l’insieme delle tecnologie che afferiscono a quest’ area tematica, stanno entrando prepotentemente nella nostra vita quotidiana su più versanti, le offrono e le suggeriscono possibili nuove linee si sviluppo. Ma, soprattutto, l’uomo – sempre mistero e mai compiutamente dato a sé stesso – à perennemente alla ricerca del suo effettivo “ubi consistam”, della ragione ultima del suo vivere e del suo morire e continuamente rielabora la concezione che ha di sé, la sua immagine, anzi la sua autocomprensione. La quale risente immediatamente delle sue attitudini operative, ancor più di ciò che l’uomo fa di sé stesso e su sé stesso. C’è, insomma, una continua rielaborazione “antropologica” che viene potentemente investita dalle nuove potenzialità, garantite soprattutto dalle biotecnologie, e concerne, al di là della singolarità di ciascuno, il senso compiuto che attribuiamo al fenomeno complessivo della vita ed alla stessa storia.

Divenuto, ad un tempo, soggetto ed oggetto della sua azione, la riflessione dell’uomo su su se stesso è entrata in una spirale di specchi che riverberano l’ uno nell’altro e rendono arduo ottenere un punto di osservazione e di analisi schietto e rassicurante. Succede che la scienza se, per un verso, lo potenzia e lo rassicura, per altro, provoca una sorta di bradisismo della coscienza di sé che rende l’uomo sospettoso ed inquieto, come si evince anche dal timore e dalla disaffezione che mostra nei confronti di taluni prodotti avanzati della ricerca, a cominciare, ad esempio, dai vaccini.

Comunque, la questione si ponga, la politica farebbe bene a non aggirare questi nodi che sembrano essere il Capo Horn del nostro tempo, quel luogo tempestoso, difficile da navigare dove un oceano si scontra con l’altro, dove un umanesimo millenario è messo in discussione e cerca acque sicure che ancora non intravede.

https://www.politicainsieme.com/luomo-il-computer-e-la-bestia-di-domenico-galbiati/




SI CONCLUDE CON UNA MOSTRA per cinque artisti ucraini

A Fontecchio il programma di residenza del MAXXI

Oggi (sabato4), domani (domenica 5), sabato 11  e domenica 12 marzo esposte le opere di Yehor Antsyhin, Lucy Ivanova, Petro Ryaska,  Andriy Sahaydakovskyy, Olena Turyanska. Fontecchio, Convento San Francesco, ore 11.00 – 17.00

L’Aquila, 4 marzo 2023. La relazione tra le distruzioni della guerra e quelle del terremoto. Il coraggio di rialzarsi e ricostruire. La speranza che tutto questo non succeda mai più. L’evocazione del dialogo tra i popoli per un futuro di pace. Il diritto alla libertà.

Sono alcuni dei temi delle opere di Yehor Antsyhin, Lucy Ivanova, Petro Ryaska, Andriy Sahaydakovskyy e Olena Turyanska, i 5 artisti ucraini protagonisti del programma di residenza a Fontecchio organizzato dal MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo con la collaborazione della Fondazione Imago Mundi, del Comune di Fontecchio e il sostegno del Ministero della Cultura.

Dallo scorso settembre i cinque artisti – individuati tra una rosa di nomi proposti da Solomia Savchuk Head of Contemporary Art al Mystetskyi Arsenal di Kiev e curatrice della raccolta Ucraina di Imago Mundi Collection e Maria Lanko, co-curatrice del Padiglione dell’Ucraina all’ultima Biennale d’Arte di Venezia – hanno vissuto e lavorato a Fontecchio, affascinante paese medievale arroccato su un’altura e immerso nel verde, che ha scelto arte e cultura come motore di sviluppo per ripartire dopo il terremoto.

A conclusione del programma di residenza, le opere realizzate durante questo periodo sono esposte a Fontecchio, nel medievale Convento di San Francesco, oggi e domani (sabato 4 e domenica 5) e ancora sabato 11 e domenica 12 marzo, dalle 11.00 alle 17.00.

All’inaugurazione di questa mattina hanno partecipato, insieme gli artisti, Bartolomeo Pietromarchi, direttore MAXXI L’Aquila, Sabrina Ciancone, sindaco di Fontecchio, Enrico Bossan, direttore artistico Fondazione Imago Mundi, la curatrice Solomia Savchuk, e ancora Valeria Pica, assessore alla Cultura del Comune di Fontecchio e coordinatrice delle residenze con Eleonora Farina dell’Ufficio curatoriale del MAXXI.

Nel corso della residenza, gli artisti hanno lavorato e si sono relazionati con il luogo, la comunità e la realtà culturale che li ha accolti. Le opere e i progetti, commissionati dal MAXXI e presentati in questo momento conclusivo del loro percorso in Italia, sono dunque frutto della loro esperienza e del dialogo quotidiano con il territorio. Non una vera e propria mostra, ma una condivisione del lavoro realizzato, delle riflessioni maturate, delle osservazioni condotte, dell’indagine sul passato e della previsione sul futuro come costruzione e ri-costruzione.

Le distruzioni della guerra o del terremoto, con la sostanziale differente causa dell’evento, responsabilità dell’uomo nel primo caso e dalla natura nell’altro; la realtà storica e socio-antropologica di Fontecchio; il paesaggio naturale e architettonico del Parco Regionale Sirente Velino; l’arte e la cultura italiana di ieri e di oggi: sono questi alcuni dei temi che gli artisti hanno individuato quali motori di ricerca e riflessione alla base dei loro progetti.

Le opere realizzate

La relazione tra Ucraina e Italia è fortemente presente nelle opere esposte, come nel dipinto Holding the rock (Sorreggere la roccia) di Yehor Antsyhin, 34 anni di Kiev che dice: “Durante la residenza ho avuto una forte sensazione di somiglianza tra italiani e ucraini. Questa somiglianza è nel sostegno reciproco delle persone e nel duro lavoro per il ripristino di ciò che è stato distrutto, indipendentemente dal modo in cui è stato fatto”. L’elemento dell’arco, tipico del paesaggio architettonico italiano, ha al suo centro una chiave di volta per sorreggere l’intera struttura e preservare l’edificio dal crollo: l’uomo. Il popolo ucraino, come quello italiano, porta il mondo sulle sue spalle, ha il coraggio di rialzarsi e ricostruire con la speranza che una tale fatica titanica nel prossimo futuro non sia più necessaria.

Il corpo di lavori Cosa farò con questa pietra di Olena Turyanska, di Leopoli (fotografie, testi, audio, un’installazione di sale e un’altra che evoca una finestra verso il paesaggio abruzzese) parte da una riflessione sulla prospettiva di Leon Battista Alberti per indagare la realtà storica e sociale del territorio di Fontecchio.

È ancora il borgo al centro delle opere frutto dell’eclettica creatività di Petro Ryaska, raggruppate sotto il titolo unico di With the right of exhibition along the roads of sheep paths (Con il diritto di esposizione lungo le strade dei tratturi). Foto, video, testi, poesie, disegni, documentazione di azioni svolte nello spazio pubblico, “performance-dipinti”, come le chiama l’artista, sono tutti percorsi di ricerca e di dialogo con il territorio di Fontecchio, con la sua storia, la sua comunità, la sua eredità culturale in una narrazione socio-antropologica del borgo.

Concepita come opera site specific è invece il corpo di dipinti The Third Son (Il terzo figlio) di Lucy Ivanova, che vive a Kiev: una contemporanea pala d’altare, che nello stile rimanda agli affreschi della chiesa, richiama il più recente utilizzo del Convento come ristorante. Lo stesso rimando dell’installazione The Last Supper (L’ultima cena) con la quale invita il pubblico a muoversi nello spazio dell’altare usato oggi come deposito per le suppellettili del ristorante.

È invece una richiesta di potente impatto quella di Andriy Sahaydakovskyy artista di Leopoli che, in primo piano sul tappeto che usa come tela, traccia una grande scritta in nero in lingua ucraina fatta con stencil: è la parola “Dialogo” che evoca la relazione silenziosa e difficile con l’assurda realtà della guerra oggi e ripone nello scambio con l’altro tutta sua fede per un futuro sereno e felice.

Talk

Alle 18.00 oggi, sabato 4 marzo, gli artisti insieme alle due curatrici, Maria Lanko e Solomia Savchuk, saranno protagonisti di un talk presso il MAXXI L’Aquila. Sarà questa l’occasione per ascoltare il racconto dell’esperienza e della relazione con il luogo e con la comunità che ha accolto il progetto. Con loro il direttore MAXXI L’Aquila Bartolomeo Pietromarchi, il sindaco di Fontecchio, Sabrina Ciancone ed Enrico Bossan, direttore artistico Fondazione Imago Mundi. L’ingresso al talk è libero fino ad esaurimento posti.




TRE GIORNI DI INIZIATIVE per festeggiare l’8 marzo

Dal Premio “Una Giuliese come esempio” ad un concerto di musica popolare, passando per la scrittura di Michela Sarti.

Giulianova, 4 marzo 2023. Sono tre, le giornate organizzate a Giulianova per dare il giusto rilievo all’ 8 Marzo, data universalmente dedicata alla donna. Ad organizzare gli eventi e gli appuntamenti sono la Commissione e l’ Assessorato per le Pari Opportunità, che il 13 marzo si avvarrà della collaborazione dell’Auer. 

Si parte mercoledì prossimo, 8 marzo, alle 17,30, nella sala consiliare del Comune, con la Prima edizione del Premio “Una Giuliese come esempio”, premio che, nel corso di una cerimonia, sarà conferito a due donne che sono esempio di alta professionalità e grande umanità. Entrambe riceveranno un’opera donata dal giovane Edoardo Ettorre.

Sabato 11 marzo  sarà invece la volta della presentazione del libro “Di coraggio vestita” di Michela Sarti, iniziativa che si terrà in sala Buozzi, alle 17 , organizzata per tornare ad accendere i riflettori sul fenomeno della violenza sulle donne.

Conclusione in musica lunedì, 13 Marzo, grazie alla collaborazione dell’ Auer, Associazione di volontariato per l’invecchiamento attivo. Dalle 16 alle 20, ancora al Kursaal, sarà di scena la canzone dialettale e popolare, italiana e straniera, che permetterà di guardare alla figura femminile con una prospettiva ed uno sguardo ogni volta diversi.




IL DESTINO DELL’AREA DEL CIRCOLO canottieri di Pescara

Appuriamo oggi dalle dichiarazioni della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della provincia di Chieti e Pescara, che intendono proseguire i tagli previsti nell’area del Circolo Canottieri di Pescara, nonostante i termini di Legge vietino abbattimenti da marzo a luglio per la protezione dell’avifauna.

Pescara, 4 marzo 2023. Ci stupiamo di come l’Ente dichiari di aver dato “massima diffusione” al progetto, perché sono state effettuate due conferenze stampa, che quindi vengono equiparate a un percorso condiviso. Ma ricordiamo che un percorso partecipativo  prevede invece un coinvolgimento diretto, un tavolo al quale i cittadini e le associazioni vengono chiamati per discutere degli interventi e permettere le osservazioni, che vanno inquadrate in un preciso schema codificato.

Diffusione a mezzo stampa non è un percorso partecipativo, ma mera informazione, e purtroppo gli Enti spesso confondono le due cose.

Il comunicato della Soprintendenza porta varie motivazioni per giustificare l’abbattimento, alle quali qui rispondiamo:

Gli alberi non  sono spontanei

Quasi tutti gli alberi che abbiamo a Pescara non sono spontanei, essendo città, tranne che per le parti di territorio più esterno e collinare. I paesaggi urbani godono della stessa dignità dei paesaggi naturali, e sono posti sotto tutela. Inoltre, nel nostro caso si tratta del Pino domestico, specie che da millenni caratterizza il paesaggio italiano anche archeologico, al punto che all’estero lo chiamano “pino degli italiani” e “pino dei romani”, fotografati e ritratti immancabilmente coi resti archeologici, acquedotti antichi in primis.  E’ specie che per bellezza, presenza e diffusione è ritenuta coralmente identitaria dell’italianità. Era diffusamente coltivata fin dall’antichità lungo le strade consolari e anche nelle zone portuali per via dei pinoli che consentivano ai naviganti la conservazione dei cibi assieme all’olio d’oliva, essendo entrambi batteriostatici, tradizione che ha dato vita, ad es.,  al pesto alla genovese.

Salute critica dei pini

Le criticità segnalate ben 4 anni fa non sono aggiornate. Gli alberi sono esseri viventi e non ci si può basare su una perizia desueta. Del resto, nessuno di noi si sottoporrebbe a un intervento chirurgico sulla base di una sola analisi, peraltro superficiale, vecchia di 4 anni. La recente pronuncia del consiglio di stato del 27 ottobre del 2022 scrive chiaramente che i tagli devono essere supportati da validi motivi e analisi documentate e strumentali (non è sufficiente la VTA, la valutazione visiva).

Rischio Archeologico

Non è l’esistenza degli alberi a dare criticità a una zona archeologica, semmai sono gli scavi per i cantieri edilizi, sottoservizi e altro.  Per  valutare concretamente un rischio occorre conoscere il pericolo, stimare attentamente il valore esposto, cioè i beni presenti sul territorio che possono essere coinvolti da un evento, e la loro vulnerabilità. Tutto questo non ricorre nella semplice presenza degli alberi che si vuole abbattere.  La città ha una densità di fabbricato notevole, una tra le più alte in Italia, difficile immaginare che siano gli alberi a creare rischio archeologico.

Tali argomentazioni sono comunque a corredo strumentale di una scelta progettuale che a prescindere vede i nostri Pini come impedimento alla visuale dell’edificio.

È su questa scelta che le associazioni e i cittadini chiedono di intervenire: se l’edificio verrà restituito alla città come dicono, venga rispettata la sua fruizione in modo vivibile, legata al benessere, all’ombra e al rispetto del nostro paesaggio.

Le associazioni: Archeoclub d’Italia sede di Pescara – Italia Nostra sezione “Lucia Gorgoni” di Pescara -Gruppo Unitario Foreste Italiane – G.U.F.I.- Associazione Mila Donnambiente – Le Majellane – Coordinamento Nazionale per gli Alberi e il Paesaggio (CO.N.AL.PA), Comitato Strada Parco Bene Comune- Comitato Oltre il Gazebo No Filovia -Associazione Italiana Architettura del Paesaggio sezione Lazio Abruzzo Molise Sardegna (AIAPP LAMS)- La Gallina Caminante – A.S.T.R.A. Amici del Museo delle Genti d’Abruzzo – Saline.Marina.PP1 di Montesilvano –L’Albero bello – Associazione Culturale DEVA – FIAB Pescarabici – Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta- Touring Club Italiano – Club di territorio di Pescara




RACCONTAMI DI TE in uno scatto

Alla sua terza  edizione: contest organizzato in occasione dell’8 marzo

Paglieta, 04 marzo 2023. È dedicato alla strage di migranti, 69 morti, avvenuta in Calabria, vittime del nubifragio di Steccato di Cutro,  la Terza  Edizione del contest fotografico:  “Raccontami di te in uno scatto”, iniziativa tutta al femminile, in occasione dell’8 marzo 2023,  Giornata Internazionale dei diritti della donna. In ogni edizione, il contest  esprime l’abbraccio di Paglieta, come gesto di solidarietà, a gravi  eventi che si verificano nel mondo.  A promuovere il concorso è  l’Amministrazione comunale di Paglieta, che dopo il successo ottenuto nelle passate edizioni lo ripropone anche quest’anno, con lo stesso format. Le foto che ritraggono le donne devono essere inviate al seguente indirizzo e-mail: raccontamidite.paglieta@gmail.com.

Ad oggi molte le adesioni che arrivano anche da fuori regione. Il  contest è libero, si può partecipare da tutta l’Italia. Lo staff organizzativo, già da una settimana,  è  al lavoro per accogliere e selezionare  le   immagini che evidenziano il fondamentale  ruolo che riveste la donna nella vita, nella società. Il materiale   dovrà pervenire alla su citata e-mail  entro le ore 15:00 di martedì 7 marzo 2023, specificando la partecipazione al contest:  “Raccontami di te in uno scatto”. L’iniziativa mira  a  sottolineare  come  la   figura  della donna  e il suo ruolo all’interno della società è sempre stata determinante nella storia umana. L’iniziativa, si svolgerà in modalità telematica, sulla pagina Facebook del Comune di Paglieta, dove verrà pubblicata, mercoledì  8 marzo,  tutta la raccolta di foto.

Ma cosa bisogna immortalare in uno scatto? Le piccole azioni quotidiane che  raccontano le donne  impegnate nell’essere mogli, compagne, amiche, mamme coraggio,  nonne, studentesse, che le ritraggano  in qualsiasi  ruolo. Ogni immagine è un valore aggiunto: ciascuna protagonista ha il proprio vissuto, caratterizzato da impegni quotidiani e lavorativi,  attività sportive e i diversi  hobby che arricchiscono le giornate di una donna. Chiunque può  a far parte dalla squadra:  “RACCONTAMI DI TE IN UNO SCATTO”: è  richiesto l’invio  di “uno scatto” che la rappresenti o che ritragga una donna, una figura familiare, amica.   Si possono candidare  fino ad un massimo di cinque fotografie per partecipante.

«È un contest organizzato per rendere omaggio all’essere Donna, ma anche per fermarci un attimo e riflettere su un dramma senza fine che ci ha colpito, pensando a  chi oggi non c’è più,   strappato via da un’  immane tragedia che non può lasciarci indifferenti», dichiara il sindaco di Paglieta, avv. Ernesto Graziani. « C’è tanta rabbia per la strage di migranti, che poteva essere evitata:  bambini, madri, qualcuna in stato di gravidanza,  nonne, uomini, che in cerca di una vita migliore, hanno lasciato le loro speranze in mare.  Forse qualcosa si poteva fare per salvare quelle persone. Con le foto del contest renderemo omaggio ad esse, alle vittime che hanno perso la vita al largo delle coste della Calabria».




CENTRO STORICO ABBANDONATO, la denuncia del M5S

Polo culturale e artigianale dimenticato dall’amministrazione Masci

Pescara, 4 marzo 2023. “Quello che dovrebbe essere il vero polo attrattivo della città, fatto di cultura, tradizioni e artigianato, vive nel più totale disinteresse da parte dell’amministrazione Masci e in balìa della trascuratezza”. Questa la denuncia dei consiglieri M5S Erika Alessandrini, Paolo Sola e Massimo Di Renzo che, questa mattina, in una conferenza stampa convocata in Piazza Garibaldi hanno dato voce alle segnalazioni di residenti, operatori e commercianti ormai esasperati dallo stato di abbandono generale in cui vive la zona.

“Abbiamo voluto incontrarci qui nel luogo che, purtroppo, nei giorni scorsi è stato scena dell’ultimo schiaffo da parte dell’amministrazione comunale – commenta il consigliere M5S Paolo Sola – con il taglio selvaggio di tutto il patrimonio arboreo che ci restituisce una piazza spoglia, simbolo del disinteresse a cui ormai da anni è condannato l’intero centro storico. Parliamo infatti di una zona che ha perso completamente la sua vocazione naturale di polo artigianale e culturale – prosegue Sola – con i pochi esercizi commerciali rimasti che soffrono quotidianamente il disagio della sporcizia, dell’abbandono di rifiuti, della mancanza di cura e pulizia delle strade, della mancanza di controlli e sicurezza e della desertificazione fatta di locali chiusi ed abbandonati tutt’intorno. Sintomo della totale mancanza di programmazione e progettualità sulla zona, da parte dell’amministrazione Masci”. Ma sono diversi gli aspetti coinvolti nella denuncia dei cinquestelle.

“Parliamo anche del mercato coperto di Via dei Bastioni – prosegue Paolo Sola – dove gli operatori rimasti fanno fatica a portare avanti la propria attività, in una struttura che reclama da tempo una riqualificazione e, soprattutto, una valorizzazione. Per anni si è chiesto infatti, ad esempio, di inserire al piano superiore, altri servizi o uffici pubblici distaccati che potessero favorire un flusso più ampio di persone e potenziali clienti, ma nulla è stato fatto in tal senso”.

“Il quartiere è stanco di finire al centro dell’attenzione solo per gli episodi, fin troppo frequenti, di spaccate e danneggiamenti ai locali – prosegue il consigliere Massimo Di Renzo – o per scelte che vanno nella direzione opposta alla valorizzazione, come quello che è successo in Piazza Garibaldi nei giorni scorsi e non solo”.

Il riferimento è al nuovo PGTU (Piano Generale del Traffico Urbano) che ha visto l’inserimento di tutta l’area tra Via dei Bastioni, Piazza Garibaldi e Via Monti tra le zone da destinare ad area pedonale durante i week-end. “L’obiettivo dichiarato dall’amministrazione – prosegue Di Renzo – è di dare respiro alla cattedrale di San Cetteo, ma dall’altra parte si rischia di strangolare definitivamente le attività storiche della zona, lì dove allo stato attuale non c’è né una programmazione né una progettualità che possa attirare il passeggio necessario e rendere sensata una scelta di questo tipo”.

“Torneremo comunque a porre l’attenzione su queste urgenze – concludono i consiglieri pentastellati – anche nell’imminente sessione di bilancio, come fatto in tutte le precedenti,  perché si possano investire idee e risorse utili a riportare finalmente l’intera zona al ruolo centrale che merita”.