PREMI INTERNAZIONALI FLAIANO

51 edizione. 25° Festival internazionale Scrittura e immagine Cinema S. Andrea18-20 aprile 2024

Pescara, 21 aprile 2024. Tra i corti vince “Prova d’amore”, diretto da Denis Nazzari, interpretato da Alessandro Haber e Nadia Bengala e con le musiche del Premio Oscar Nicola Piovani

Si è tenuta al cinema S. Andrea di Pescara dal 18 al 20 aprile la 25ª edizione del Festival internazionale Scrittura e immagine, che premia i migliori cortometraggi all’interno della 51ª edizione dei Premi Internazionali Flaiano, fondati nel 1973 da Edoardo Tiboni per onorare Ennio Flaiano e riproporre costantemente lo studio della sua opera. Sono quasi 2mila i cortometraggi arrivati da tutto il mondo, in particolare da Iran, Italia, USA, Spagna, Francia, India, Brasile, Russia, Inghilterra, Turchia per partecipare al Festival internazionale Scrittura e immagine, che ha premiato i migliori corti suddivisi per le 5 sezioni del Premio: Scrittura e Immagine, Animacorto, Spazio Abuzzo, Cortoambiente e Cortoscuola.

Due le giurie chiamate a premiare i lavori. Una formata da esperti del settore quali: Carla Tiboni, presidente Premi Flaiano e presidente di giuria; Davide Campolieti, ideatore, 25 anni fa, del Concorso di cortometraggi ed esperto di cinema; Paolo Smoglica, giornalista e critico cinematografica, già responsabile della pagina culturale del quotidiano Il Centro; Romina Remigio, fotogiornalista del National Geographic; la videomaker Cristiana Mantenuto e Martina Corongiu, esperta di cinema e responsabile della sezione cinema Associazione culturale Flaiano. Una seconda giuria, formata da studenti delle scuole medie superiori, ha giudicato i corti delle sezioni Cortoambiente e Cortoscuola. La serata di premiazione del 20 aprile è stata presentata da Martina Riva, con la Presidente Carla Tiboni sul palco del festival.

Per la sezione “Scrittura e Immagine”, riservata a cortometraggi italiani e stranieri a tema libero, appartenenti al genere fiction o documentaristico, e con premio in denaro di 1000 euro, vince il corto italiano “Prova d’amore”, diretto da Denis Nazzari, interpretato da Alessandro Haber e Nadia Bengala, e con le musiche del Premio Oscar Nicola Piovani, che racconta di Gigi, un uomo maturo e innamorato della moglie, mentre le prepara la colazione. La motivazione del premio recita: “Per aver saputo mostrare come un amore profondo e totalizzante possa essere dimostrato in ogni più piccolo gesto quotidiano. È la prova d’amore di un sentimento che supera ogni barriera, fino a sconfinare nell’essenza più alta dell’empatia”. È stata anche assegnata una Menzione speciale assegnata al corto italiano “My name is Aseman”, diretto a quattro mani da Ali Asgari e Gianluca Mangiasciutti, su una ragazza afghana che, quando le verrà data l’opportunità di mostrarsi al mondo,dovrà decidere quanto svelare di sé stessa. La motivazione del premio: “Con una premessa narrativa e un finale giornalistico, il corto, grazie al coraggio della protagonista di ‘svelare’ e denunciare la sua condizione, conduce lo spettatore a riflettere”.

Per la sezione “Animacorto”, riservata a cortometraggi realizzati con diverse tecniche d’animazione con premio in denaro di 500 euro, vince il messicano “Nube”, diretto da Diego Alonso Sánchez de la Barquera, che racconta di Noma, nuvola bianca e gonfia, che si rende conto che sua figlia, nuvola oscura e tempestosa, rischia di piovere prematuramente. La motivazione del premio recita: “Nube è l’incontro di due narrazioni, la protezione verso la piccola nuvola e il racconto semplice di un evento che segue il suo naturale decorso. Ed è qui che troviamo la congiunzione: per quanto si possa prevedere e proteggere ciò che più si ha a cuore, accadrà sempre qualcosa che darà seguito al suo naturale cammino per poi fiorire”.

Per la sezione “Spazio Abruzzo”, riservata a cortometraggi realizzati e/o ambientati in Abruzzo e/o di registi abruzzesi, con premio in denaro di 500 euro, vince “Ciao Ma’”, diretto da Carlo Montanari, con la seguente motivazione: “È la dimostrazione di quanto un dolore riesca a essere tangibile, tanto forte da estraniarti e farti vivere una realtà altra fatta di reali percezioni e vivide presenze”.

Quattro i corti finalisti – provenienti da Italia, Ucraina, Turchia e Spagna – della sezione “Cortoambiente – La tua città e l’ambiente”, riservata a lavori che abbiano come argomento l’ambiente e la sua salvaguardia, l’eco-sostenibilità e l’inquinamento, con premio in denaro di 500 euro. La giuria, composta da 50 studenti delle scuole medie superiori, ha premiato “Plastic Ville” diretto a quattro mani da Ilaria Brandolese e Mara Piazzalunga, con la seguente motivazione: “Per aver saputo spiegare, attraverso l’originale punto di vista di una bottiglietta di plastica, l’importanza del riciclo in un mondo in cui l’inquinamento è sempre più dilagante. Divertente e comprensibile sia dagli adulti che dai bambini, il corto dimostra come un piccolo sacrificio possa realmente fare la differenza”.

Sempre quattro i corti in finale nella sezione “Cortoscuola” riservata a lavori prodotti dalle scuole dell’infanzia, primaria, secondaria di I grado e secondaria di II grado, ad argomento libero e con premio in denaro di 200 euro e pubblicazione cinematografica. La giuria, composta da 50 studenti dell’Istituto tecnico statale Aterno-Manthoné e del Liceo Maior. Ha premiato “La Terra siamo noi” diretto da Giuseppe Peronace e realizzato dalla V A dell’Istituto Comprensivo VIA NICOLAI MARIA NICOLAI di Roma, con la seguente motivazione: “Perché ha un significato chiaro, che arriva diretto. Il fatto che sia recitato da bambini rende la visione ancora più piacevole, attraverso loro e le azioni della protagonista, riusciamo a capire che l’ambiente è fondamentale e se salviamo la Terra possiamo salvare anche noi. Giuseppe Peronace è collegato con noi…”

I Premi Internazionali Flaiano continuano quindi il loro percorso il 10 e l’ 11 maggio con la seconda edizione del Festival di Fotografia “Flaiano fO”, mentre il 22 giugno, il Premio Internazionale Flaiano di Poesia. Quindi, il Premio Internazionale Flaiano di Narrativa e Italianistica, che si tiene il 30 giugno e il Flaiano Film Festival, diretto da Riccardo Milani, dal 1 al 6 luglio. La kermesse si chiude il 7 luglio al Teatro d’Annunzio di Pescara con il Premio Flaiano di cinema, teatro, televisione e giornalismo.




SERATA DI GALA CLASSE 2006

Torna la festa dei diciottenni dell’Avis di Luco dei Marsi

Luco dei Marsi, 21 aprile 2024. Nella giornata di sabato 20 aprile 2024, come ormai tradizione dal 1991, l’Associazione Volontari Donatori Sangue del Comune di Luco dei Marsi è tornata ad organizzare l’evento di debutto in società per i diciottenni luchesi. La “festa dei diciottenni” segna una vera e propria tappa all’interno del percorso di crescita dei giovani luchesi, che anche quest’anno si sono dimostrati entusiasti di prendere parte all’evento. Protagonisti di questa edizione sono stati le ragazze e i ragazzi della classe 2006. L’evento, nato nell’ormai lontano 1991, nasce con lo scopo di sensibilizzare i giovani sull’importante tema della donazione di sangue. I festeggiamenti, come da tradizione, sono iniziati nel primo pomeriggio presso il Municipio, dove la Sindaca dottoressa Marivera De Rosa ha omaggiato i festeggiati con una copia della Carta costituzionale.

In municipio sono intervenuti anche il Presidente dell’Avis Regionale Abruzzo ingegner Guerrino Fosca, il Consigliere dell’Avis Provinciale dell’Aquila Roberto Cambise e il Presidente dell’Avis di Luco dei Marsi Fabrizio Salvati. A seguire, si è tenuta la celebrazione liturgica con la benedizione del parroco Don Giuseppe Ermili, presso la chiesa di San Giovanni Battista.

La serata si è poi conclusa con i festeggiamenti presso il Ristorante “Angizia”, dove a causa del meteo avverso si è tenuta la sfilata inizialmente programmata in Piazza Umberto I e dove i festeggiati hanno potuto celebrare il loro giorno speciale con un menù che ha valorizzato gli eccellenti prodotti locali del nostro territorio. “Ringrazio tutto il direttivo, in particolare nelle figure del tesoriere Mariano Tribuiani e del segretario Roberto Cambise per l’impegno dedicato per la realizzazione di questo evento”, commenta il Presidente, Fabrizio Salvati.

“A nome del direttivo tutto, ringraziamo l’amministrazione comunale e la Sindaca Marivera De Rosa per la sempre presente collaborazione e per aver omaggiato i festeggiati di un simbolo così importante come la nostra Costituzione. Un ringraziamento anche al Presidente Regionale Avis Abruzzo Guerrino Fosca per la sua presenza e per le belle parole spese a favore della manifestazione e del nostro paese. Infine”, aggiunge Salvati, “ringraziamo il Ristorante Angizia per la professionalità e il supporto dimostratici, come ormai da anni, dai preparativi fino alla conclusione dell’evento. Come ricordavo anche nel discorso di apertura della serata: donatori non si nasce, si diventa. Ci auguriamo di vedere tanti di questi ragazzi come donatori e cittadini attivi in un domani”.

Rinnoviamo ancora i nostri auguri a: Angelucci Lucia, Baldassarre Simone, Belmaggio Francesca, Carattoli Giulia, Coccia Dante Francesco, Conti Antonio, Crocenzi Cristiano, Crocenzi Mattia, De Amicis Francesco Pio, De Sillo Sara, Di Felice Sofia, Di Giampietro Daniele, Di Gianfilippo Matteo, Di Paolo Gabriele, Di Paolo Letizia, Gargaro Leandro, Lamiri Amin, Lucci Carmine, Marchi Francesco, Martini Franco, Martini Simone, Marziale Domenico, Palma Enrico, Palma Melissa, Paris Luigi, Paris Sara, Petricca Mariagiovanna, Salvati Cesidio, Saturnini Mario, Venditti Cristian.




CENTO METRI DI CATENE

Appuntamento ad Avezzano con il Presidente Odg Abruzzo Pallotta e lo storico Patricelli

Avezzano, 21 aprile 2024. Martedì 23 aprile alle ore 17:30, ci sarà la prima presentazione ufficiale del volume edito da Ianieri Edizioni “Cento metri di catene”di Pietrantonio Palladini con il figlio Pietrantonio Lanzi Palladini, presso la libreria Mondadori di Avezzano (Aq), via Monsignor Bagnoli 86. Interverranno inoltre Stefano Pallotta, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo che ne ha scritto la prefazione, lo storico Marco Patricelli; modera la giornalista pescarese Alessandra Renzetti.

Nato a Pescina il 7 maggio 1898, Pietrantonio Palladini è deceduto nel 1981, era un avvocato e socialista, attivo sin da giovane nelle Leghe contadine, dopo la Prima guerra mondiale, alla quale partecipò da volontario, riprese l’attività politica. Palladini, che aveva ospitato ad Avezzano la vedova Matteotti, dopo l’uccisione del martire socialista respinse le provocazioni dei fascisti locali, ma nel 1927 fu arrestato e radiato dall’Albo degli avvocati. Da allora fu un susseguirsi di arresti e soggiorni al confino sino a quando, dopo l’armistizio, l’avvocato socialista partecipò attivamente alla lotta contro i tedeschi, riuscendo, tra l’altro, a salvare dalla deportazione in Germania una trentina di patrioti.

Dopo la Liberazione guidò le lotte per la riforma agraria nel Fucino. Eletto consigliere provinciale, Palladini presiedette il locale comitato contro la guerra nel Vietnam. È stato anche presidente regionale dell’ANPPIA. Sulle lotte dei contadini abruzzesi ha lasciato il libro Cento metri di catene in cui è  presente la lotta della classe lavoratrice contro la violenza fascista asservita alla dominazione feudale e agraria; violenza della prima ora che Palladini definisce “confusa, caotica azione squadrista che divampò improvvisa sotto la spinta di facili istinti, ed armò la mano di sparuti gruppi senza arte né parte”.

Come spiega il Presidente Pallotta è una lotta che ha avuto, secondo l’autore, “una tale intensità di valori umani ed un così autentico richiamo alla giustizia sociale da ispirare, nella realtà e nelle origini ideali, il romanzo Fontamara di Ignazio Silone il quale pur riproducendo la triste condizione dei contadini, ha inteso denunziare l’inumana ed intollerabile ingiustizia che volevasi imporre con tutti i mezzi”.

Una lotta di classe che è scritta con il colore del sangue versato a Trasacco, a Pescina, a Cerchio, ad Aielli e a Celano perfino all’indomani della Repubblica. Epopea di persone umili, di contadini, braccianti, donne, socialisti, anarchici, comunisti, cattolici del partito popolare e di tre marsicani che avrebbero influenzato il pensiero nazionale, Ignazio Silone, Camillo Corradini e Benedetto Croce.




GIULIANOVA NEL SOLE

L’incontro su comunità energetiche e modernizzazione degli impianti è in programma per martedì 23 aprile alle 18 all’ hotel Europa. 

Giulianova, 21 aprile 2024. Si parlerà di transizione energetica, risparmio in bolletta, solidarietà e sensibilità ambientale nel corso dell’incontro “Giulianova nel Sole”  organizzato per martedì 23 aprile, nella sala conferenze dell’ Hotel Europa, dalla Comunità Energetica di Giulianova, da Obiettivo Famiglia/Federcasalinghe, Anta, Domina e Casa del Consumatore. L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Giulianova, sarà utile ad illustrare gli enormi vantaggi, ambientali ed economici, provenienti dalla creazione di comunità energetiche. Saranno non a caso presenti al convegno esperti del settore delle  rinnovabili e delle economie connesse.

“Sono grandi opportunità offerte dalle politiche nazionali ed europee – spiega l’assessore Marco Di Carlo – che possono essere colte da imprenditori, commercianti, operatori turistici, scuole, diocesi”.

“ L’incontro – puntualizza l’assessore Paolo Giorgini – metterà a confronto cittadini e associazioni con esperti del settore. La nuova frontiera per combattere la povertà energetica e tutelare l’ambiente è proprio quella del fare comunità. Aggiornarsi e capire è dunque fondamentale” 

“Siamo orgogliose – sottolinea la Presidente Nazionale di Obiettivo Famiglia/ Federcasalinghe Federica Rossi Gasbarrini – di poter offrire ai cittadini e alle imprese del territorio proposte interessanti e condivisibili, che aiuteranno le famiglie ad avere case green e sicure con  meno costi in bolletta”.




ARTINVITA 2024

Lunedì la conferenza presso l’Università ‘G. d’Annunzio’ di Chieti – Pescara

Chieti, 21 aprile 2024. Dal 26 aprile al 12 maggio 2024 torna per la settima edizione Artinvita, il Festival Internazionale degli Abruzzi, un progetto nato nel 2018 dalla collaborazione tra l’Associazione abruzzese Insensi, Direttore artistico Marco Cicolini e il Théâtre de Léthé à Paris – Collectif 2 plus, Direttrice artistica Amahì Camilla Saraceni: si tratta di un percorso condiviso tra Francia e Abruzzo, con un piede saldo nel presente e l’altro che fa un passo verso il futuro.

Nuova è la collaborazione con l’Università G. d’Annunzio di Chieti – Pescara (e in particolare con il Coro di Ateneo UdA InCanto) e che ospiterà la conferenza stampa del Festival lunedì 22 aprile alle ore 11.00 presso l’Aula multimediale del Rettorato in via Dei Vestini 31, Chieti.

Interverranno: il Magnifico Rettore, Prof. Liborio Stuppia, l’Assessore regionale Roberto Santangelo ed i due direttori artistici. 

Teatro, musica, cinema, danza, circo, installazioni, workshop, scuole: Artinvita è un progetto multiculturale, trasversale e internazionale che, facendosi portavoce della diversità, produce ed accoglie le nuove forme artistiche in uno spirito d’apertura e di originalità in rapporto diretto con la vitalità della produzione contemporanea.

Un Festival che apre le porte ad artisti emergenti, performer, autori contemporanei con lo scopo di avvicinare l’arte alla vita, creare ponti tra culture e tra generazioni, promuovendo al tempo stesso la bellezza dei luoghi d’Abruzzo animando, in primavera, una fetta di territorio che si estende dalle pendici della Maiella al Mare Adriatico.

Le location, diverse, dislocate lungo l’asse territoriale coinvolta accolgono gli artisti e le loro opere offrendo l’opportunità di dedicare un tempo alla creazione artistica condivisa e dunque anche nel 2024 la rete di Artinvita sarà partecipata dai Comuni teatini di: Guardiagrele con l’Ente Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese e la nuova collaborazione con /f urbä/, di Simone Marsibilio, Orsogna, luogo di nascita del Festival con il Teatro Comunale C. De Nardis grazie alla consolidata collaborazione con la gestione di Zenone Benedetto; Arielli, dove si trovano la Chiesa Sconsacrata di San Rocco e una delle principali strutture di residenza artistica, Dentro La Terra. Si prosegue con Crecchio e l’Auditorium Santa Maria da Piedi, per poi arrivare al mare e dunque Ortona con il Cinema Auditorium Zambra gestito da Unaltroteatro e lo spazio culturale ZooArt.

Si rinnovano le preziose collaborazioni con la storica azienda vitivinicola Masciarelli che ospiterà un artista con il suo progetto nell’incantevole Castello di Semivicoli a Casacanditella; con lo Spazio Matta di Pescara e con lo storico Teatro Marrucino a Chieti dove prosegue l’intenzione di lavorare sulle nuove tendenze performative che uniscono i linguaggi del teatro con quelli della musica contemporanea. In ognuno di questi luoghi il Festival trova dei partner e delle persone con cui si creano scambi costruttivi.

Artinvita è un Festival Multidisciplinare finanziato dal Ministero della Cultura (MIC) attraverso il Fondo Nazionale dello Spettacolo dal Vivo (ex FUS), dalla Regione Abruzzo e dalla Fondazione Nuovi Mecenati – Fondazione franco-italiana di sostegno alla creazione contemporanea e in collaborazione con l’Institut Français. Presenta i seguenti patrocini: Ambassade de France en Italie, Ambasciata Argentina, Buenos Aires Ciudad, Comune di Guardiagrele, Comune di Orsogna, Comune di Arielli, Comune di Crecchio.




PROSPETTIVA PERSONA

Salotto culturale e la raccolta poetica di E. Mazzarella

Teramo, 21 aprile 2024. Il prossimo 24 Aprile 2024  alle ore 18,15 il Salotto culturale di Prospettiva persona (Patrocinio MIC e Fondazione Tercas) Via N. Palma, 31,  presenta la  raccolta poetica di E. Mazzarella, Cerimoniale, Crocetti Editore, Milano 2023. Ne discuteranno, sotto la presidenza e il coordinamento di Enrica Lisciani Petrini, Adriano Ardovino e Vincenzo Lisciani Petrini

Vi aspettiamo numerosi sia in presenza che in streaming: manderemo link

Approfondimenti:

Cerimoniale, Poesia di “visioni”, che si accendono a farsi parola, “sopra pensiero”, nella “cosa che pensa” – “che dubita, che concepisce, che afferma, che nega, che vuole, che non vuole, che immagina anche, e che sente”.  La poesia di M. guarda il sorgere e il perire delle cose, il loro andare per il mondo che va via, a cominciare dagli occhi di chi guarda;  trascrive il dettato del “Golgota delle cose” che la coscienza ha voluto vedere scalando le mura del “giardino della natura”, per vedere fuori.  Fuori – dalla fisica, dalla natura – trova solo la fisica che muore, cioè noi, l’unica metafisica conosciuta. E tuttavia un’illusione – “che l’anima potesse essere casa/ presidio di qualcosa” – in cui tenere campo con dignità in un “cerimoniale” di presenza, “perché nella vita/ il posto è/ dove trovi posto”. Cerimoniale   chiude Opera sesta, silloge che considera “il grande Sistema del Silenzio” davanti alla Sapienza – il Poemetto di chiusura – che perdona.

Eugenio Mazzarella è professore emerito di Filosofia Teoretica all’Università Federico II di Napoli, dove è stato Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia. È stato parlamentare nella XVI Legislatura. Tra i maggiori interpreti di Heidegger e Nietzsche, cui ha dedicato studi considerati classici, ha sviluppato una riflessione antropologica il cui focus filosofico è un programma di “tenuta” dell’umano conosciuto: Vie d’uscita. L’identità umana come programma stazionario metafisico (il Melangolo, Genova 2004); L’uomo che deve rimanere. La smoralizzazione del mondo (Quodlibet, Macerata/Roma 2017). Ha trattato il nesso poesia-ontologia in Perché i poeti. La parola necessaria (Neri Pozza, Milano/Vicenza 2020). Ha pubblicato quattro raccolte di poesia: Il singolare tenace (I Quaderni del Battello Ebbro, Alto Reno Terme (Bo) 1993), Un mondo ordinato (Palomar, Milano 1999), Opera media (il Melangolo, Genova 2004) e Anima Madre (Artstudio Paparo, Napoli 2015).

Enrica Lisciai Petrini, professore ordinario di Filosofia teoretica presso l’Università degli studi di Salerno, è membro della Direzione scientifica della rivista “Il Pensiero” e del Comitato di direzione della rivista “Filosofia Politica”. Ha dato particolare attenzione alle riflessioni di autori come Heidegger, Bergson, Jankélévitch, Merleau-Ponty e Deleuze; tra essi ricordiamo L’apparenza e le forme. Filosofia e musica in V. Jankélévitch, Nuove Edizioni Tempi Moderni, Napoli 1991; Il suono incrinato. Musica e filosofia nel primo Novecento, Einaudi, Torino 2001;  La passione del mondo. Saggio su Merleau-Ponty, ESI, Napoli 2002;   Risonanze. Ascolto Corpo Mondo, Mimesis, Milano 2007;   Charis. Saggio su Jankélévitch, Mimesis, Milano 2012; Vita quotidiana. Dall’esperienza artistica al pensiero in atto, Bollati Boringhieri, Torino 2015




SENTIERI D’AUTORE

S’inizia con il caffè letterario

 Paglieta, 20 Aprile 2024 – Domenica 21 aprile, Paglieta ospita la seconda edizione di “Sentieri d’Autore” – Festival letterario, un evento che promette di portare la magia della letteratura nel piccolo ed accogliete borgo della Val di Sangro. Organizzato con cura e passione dal Comune di Paglieta, l’appuntamento apre alle ore 10:30, con il “Caffè letterario”, la cui partecipazione per gli autori è gratuita.

L’evento si terrà nella Sala Polivalente in Via Sandro Pertini di Paglieta. La manifestazione  darà voce agli autori abruzzesi, pronti a condividere le loro storie e le loro esperienze con il pubblico che interverrà.

Tra gli autori che saranno presenti, spiccano nomi di grande rilevanza e talento: Laura Bassano, ex giocatrice di Calcio, Basket e Pallavolo, che con il suo coraggio e la sua determinazione ha affrontato la sfida di una malattia rara, raccontando la sua storia in una toccante biografia;

Massimo Carugno, avvocato e scrittore, testimone di eventi drammatici vissuti durante la sua infanzia in Africa, autore di romanzi di grande successo;

 Martina Pace, scrittrice, psicologa clinica ed esperta in DSA, impegnata anche come volontaria in varie associazioni;

 Emiliana Petti, conosciuta come Iaia’, autrice di Paglieta nota per i suoi libri che hanno suscitato grande interesse e attenzione;

 Giulia Di Rocco, autrice del primo libro in Italia e nel panorama internazionale scritto da una donna rom italiana, un importante contributo alla letteratura contemporanea;

 Lina Rossi, conosciuta come Lenuccia, insegnante e autrice al suo primo libro, il cui ricavato sarà devoluto all’AIRC;

 Sandra Cirigliano, insegnante e poetessa di Paglieta, che con la sua passione per la scrittura ha conquistato numerosi riconoscimenti letterari.

L’assessore comunale Debora Chiavaro, curatrice della kermesse culturale, ha dichiarato: “Siamo entusiasti di poter ospitare nuovamente il Festival letterario ‘Sentieri d’Autore’ a Paglieta che rappresenta un’importante opportunità per promuovere la cultura e l’arte nella nostra comunità, e siamo grati agli autori per il loro impegno e la loro adesione. Vi invitiamo a partecipare numerosi a questa emozionante giornata dedicata alla letteratura e alla cultura, pronti a scoprire nuovi “sentieri” di ispirazione e creatività”.

Per ulteriori informazioni e aggiornamenti sull’evento, consultabile la pagina Facebook del Comune di Paglieta e  altri canali di comunicazione ufficiale della pagina Facebook e di Instagram: Sentieri d’Autore- Festival Letterario”.

 Nel pomeriggio, il programma di Sentieri d’Autore sarà così articolato:

Dalle 15:00 alle 17:0 – sala polivalente, il minicorso di dizione e fonetica: “Gli accenti al posto giusto”, curato dall’Associazione Culturale Teatrale “Amelìe” di Paola Caporale;  ore 18:00 – “Pomeriggio con l’Autore” , insieme a Andrea Stucchi e Antonella Frixa, autori di “L’elicottero di latta”. In serata,  alle 21:00 al teatro comunale, commedia dialettale in due atti “Io non so niente”, a cura dell’Associazione Culturale e Teatrale “Drago d’Oro”.




LA LETTURA CONTRO L’ATTESA

La Tua collabora con Libridine

Francavilla al mare, 20 aprile 2024. C’è sempre più la necessità per le storie di essere trasversali, di abitare nei libri e non solo. Sempre più assistiamo a nuove modalità di fruizione delle storie, basti pensare agli audiolibri o al kindle. Alla luce di ciò, e per avvicinare più persone possibili alla lettura, lunedì 22 aprile partirà per “Libridine” del Comune di Francavilla al Mare il progetto “Leggiti Forte” che vuole sfruttare le attese alla fermata dell’autobus per divulgare racconti brevissimi, leggibili in pochi minuti, cercando di avvicinare soprattutto i più giovani alla lettura. Il sistema funzionerà attraverso QrCode ed ogni giorno ci sarà un mini-testo differente, un racconto breve, un estratto, un capitolo anche di autori noti, con cui ingannare il tempo in modo costruttivo ed anche differente, attraverso le parole.

Il progetto a cura della Scuola Macondo, con la preziosa collaborazione dell’Azienda di Trasporti Abruzzesi Tua Spa, durerà in questa fase circa sei mesi: “Condividere un prodotto creativo all’interno di un luogo di trasporto, ma anche di socialità, come un mezzo pubblico, è per noi un motivo di particolare soddisfazione – spiega Gabriele De Angelis, presidente Tua Spa. – A volte si tende a cercare di oggettivare la qualità di un servizio, in termini di puntualità, comfort, sicurezza, e non solo. Elementi, questi, senza dubbio fondamentali. Ma, spesso, non si tiene in giusta considerazione l’aspetto valoriale e di socialità che sono parte integrante di uno spostamento su di un treno o un autobus. Nel caso del progetto “Leggiti forte”, che abbiamo accolto subito con particolare attenzione, i nostri mezzi diventano anche luoghi di cultura, di scambio di esperienze, di condivisione delle opere dell’ingegno. Un bell’esempio che, senza dubbio, contribuisce a sviluppare la cultura del viaggio”.

I QrCode che si troveranno sulle pensiline del Comune di Francavilla e all’interno degli autobus di Tua rimandano a una pagina su cui sarà possibile leggere ogni giorno un racconto, un estratto, un incipit diverso, su autori del passato e contemporanei ed inoltre all’interno di “Leggiti Forte” è stata inserita una lotteria con lo scopo di premiare i lettori: sulla pagina che si aprirà inquadrando il QrCode è possibile compilare un form per partecipare e vincere buoni per l’acquisto di libri.

Si ricorda che “Libridine”, promosso dal Centro per il Libro e la Lettura (CEPELL), istituto del Ministero della Cultura ha le seguenti associazioni partecipanti al fianco del Comune di Francavilla al Mare: l’Aps Macondo, Fonderie Ars, l’Associazione Alphaville – nonsolocinema, la Neo edizioni, Sophia Aps e l’Associazione Identità Musicali che a loro volta coinvolgeranno location strategiche, culturali, turistiche del territorio; inoltre c’è la Mondadori di Francavilla.




ENERGIA E GAS

Grazie all’accordo con Agsm Aim l’affidabilità di Confartigianato a tariffe vantaggiose

Chieti, 20 aprile 2024. Mercato particolarmente appetibile, quello dell’energia elettrica e del gas. Mai come in questo periodo, infatti, si riscontra un’aggressività sempre più spinta, con pressioni telefoniche al limite della truffa, difficilmente intercettabili, che creano confusione e preoccupazione tra i tanti cittadini quotidianamente contattati da agenzie che propongono offerte in realtà ben poco vantaggiose.

L’energia elettrica e il gas non le regalano nessuno ed è per questo che diventa importante per il cittadino rivolgersi a soggetti i cui riferimenti siano chiari e vicini. Da alcuni anni Confartigianato Chieti L’Aquila e AGSM AIM Energia si sono unite nel promuovere, a livello locale e nazionale, proposte tariffarie negoziate annualmente fra i due soggetti, con l’obiettivo finale di offrire all’utente un’opportunità di risparmio, ma anche sportelli nel territorio. Uffici ‘fisici’ negli spazi associativi con personale in grado di fornire assistenza e consulenza.

“La collaborazione alcuni anni fa – spiega il presidente di Confartigianato Chieti L’Aquila, Camillo Saraullo – ha portato ad un migliaio di contratti di fornitura domestica sottoscritti nelle nostre sedi territoriali. Negoziando poi direttamente con AGSM AIM Energia le condizioni tariffarie annuali puntiamo alle migliori offerte per le utenze domestiche dei nostri soci, dei loro dipendenti, dei pensionati. Dobbiamo riconoscere che AGSM AIM sin dall’inizio ha condiviso con noi l’idea di dare respiro ai domestici, applicando tariffe concorrenziali e offrendo un servizio di assistenza in caso di necessità. Chi stipula un contratto di fornitura nei nostri uffici sa che per ogni eventuale questione potrà rivolgersi a noi e non a degli sconosciuti con cui parlare al telefono”.

Il presidente ricorda anche che la collaborazione con AGSM AIM si è sviluppata pure nel resto del Paese. Il risultato è che ad oggi sono circa 68.500 i contratti di fornitura domestica sottoscritti, a dimostrazione della bontà dell’accordo.

“L’intenzione è quella di continuare la collaborazione con la società di proprietà dei comuni di Verona e Vicenza anche per altre iniziative – aggiunge Saraullo – Per esempio in relazione ai punti di ricarica elettrica, all’efficientamento energetico e alle rinnovabili, tutti temi sui quali ci stiamo già confrontando. Sono convinto che l’unione delle forze tra AGSM AIM e Confartigianato, potrà essere di grande utilità per la nostra provincia”.

Anche Federico Testa, presidente di AGSM AIM, esprime la soddisfazione per la collaborazione con Confartigianato: “Stiamo lavorando insieme da tempo e vogliamo cercare di aprire nuove forme di collaborazione, convinti che così si possano raggiungere risultati interessanti per tutti. Le nuove sfide che la transizione energetica presenta richiedono investimenti importanti e cambiamenti sia nelle imprese che nelle famiglie. Quando i costi energetici sono lievitati abbiamo capito tutti cosa comporti la dipendenza energetica da altri Paesi e quindi la necessità di renderci maggiormente autonomi con la produzione di energia rinnovabile, ma anche efficientando processi produttivi o stabilimenti”.

“La collaborazione con Confartigianato – continua Testa – è per noi molto importante, lo testimoniano i numeri che derivano dagli accordi per le forniture energetiche: ai 68.500 contratti domestici si aggiungono 14.000 punti di fornitura gas e energia elettrica per un totale annuo di 226 milioni di kWh e 20 milioni di metri cubi erogati. Sostanzialmente siamo di fronte ad una partnership di grande dimensione che si amplierà sicuramente con nuove opportunità per gli associati di Confartigianato e per le utenze domestiche che fanno parte di tale sistema”.




BASTA CON LE CHIACCHIERE E LE FOTO INUTILI

Vertenza Denso: si garantiscano i posti di lavori e si diano certezze sugli investimenti

San Salvo, 20 aprile 2024. Le dichiarazioni espresse dai sindacati Fim, Fiom, Fismic Nazionali in merito alla vertenza Denso ci destano molta preoccupazione.

Gli esuberi annunciati che ridurrebbero l’organico dagli attuali 834 a 635 lavoratori, e l’incertezza sugli investimenti verso una diversificazione delle produzioni, unite alla conferma solo verbale della volontà della casa madre giapponese di proseguire l’attività a San Salvo, evidenzia quanto l’esistente tavolo istituzionale “Regione-Governo” non ha finora portato a risultati concreti e tangibili a difesa del lavoro e del futuro dell’azienda.

Il Partito Democratico esprime dunque la propria  preoccupazione sulla vertenza Denso e allo stesso tempo non accetta le parole espresse dal sindaco di San Salvo, Emanuela De Nicolis che sembra essere distante dal problema e interessata solo a dare sostegno al neo Assessore Regionale al lavoro.

Il Pd spera quindi, così come auspicato anche dal presidente della Provincia di Chieti, Francesco Menna, in un deciso e risolutivo cambio di passo.

Il momento che stiamo attraversando, e che dura da troppo tempo oramai, è delicato e difficile e la Regione Abruzzo in questi sei anni, non ha dato risposte concrete, così come la tanto e sempre decantata filiera “Comune-Regione”.

Il tempo delle chiacchiere è finito, il tempo dell’attesa è terminato. Occorrono fatti concreti e la Politica ha dei compiti: garantire i livelli occupazionali esistenti che, se dovessero ancora diminuire, causerebbero serie ripercussioni sul tessuto economico-sociale delle nostre realtà territoriali.

Pd del Vastese




IL CORDOVA SI LASCIA BENDARE DALLA POESIA

Nella giornata della festa del libro una performance di Cesira Donatelli

Pescara, 20 aprile 2024. Quello che domenica 21 aprile alle ore 12.20, porterà in scena, al teatro G. Cordova di Pescara, la poetessa Cesira Donatelli sarà un nuovo happening poetico originale e coinvolgente.

L’Associazione Editori Abruzzesi ha inteso riunire durante il prossimo week end, nel capoluogo pescarese, tante case editrici e tanti autori.  Tutti tra sabato e domenica, appunto, si alterneranno sul palco del   noto Teatro Gianni Cordova. Questa pregevole iniziativa, inserita nella Giornata dedicata alla festa del libro, ha potuto contare, fra le altre, sull’immediata adesione della casa editrice Masciulli Edizioni. Significativo ricordare che la poetessa Cesira Donatelli è legata alla Masciulli Edizioni, per la pubblicazione della sua silloge di poesia Nettare di Luce.

L’autrice abruzzese non è nuova a performance ideate per rappresentare i suoi versi attraverso esibizioni sempre inusitate e curiose. Interpretazioni volte a declamare la bellezza della natura e la necessità di tornare a sposarla quotidianamente, con azioni rispettose e amorevoli. Solo pochi mesi fa, durante la Notte dei Libri organizzata dalla Masciulli Edizioni, interpretava una sua lirica del titolo “Sposa ogni giorno tua Madre” indossando il suo personale abito da sposa. Il monologo che fece da apripista alla declamazione invitava a rispettare madre natura in quanto genitrice di ogni forma di vita, ricordava il significato dei quattro elementi naturali e sollecitava un ritorno alla semplicità. In una edizione del Salone Internazionale del libro di Torino, indossò un abito della tradizione contadina abruzzese per evocare, attraverso la poesia, la bellezza delle tradizioni e dei riti. Apprezzatissimi gli eventi in cui la poetessa benda il pubblico e lo culla attraverso la lettura dei suoi versi. L’ascolto al buio genera riflessioni profonde e inaspettate, creando discussioni e riflessioni ampie e autentiche.

Mai una poesia statica o canonica quella proposta dall’autrice abruzzese. Porta la sua firma l’hashtag #poesiaovunque. Il tutto fu concepito all’interno di una fattoria didattica e da quel giorno la sua poesia è stata composta e a raggiunto, veramente, tanti ovunque.

Cesira Donatelli con la sua opera Nettare di Luce ha calpestato lo scorso febbraio lo spazio Casa Sanremo Writers 2024, all’interno del Palafiori di Sanremo, essendo fra le autrici selezionate per questa importante rassegna culturale. Una penna, la sua, avvezza a ricevere riconoscimenti e cittadinanze onorarie, insomma un modo a dir poco sfizioso di fare e proporre poesia.

Quella a cui sta lavorando per domenica prossima sarà una performance dalle note colorate e dalle essenze ammalianti. Costante il sostegno della casa editrice Masciulli per le iniziative, sempre, nuove dell’autrice. Ultimamente per realizzare i suoi componimenti si sposta con a seguito una minuscola “scrivania da campo”, perché fermamente convinta che la poesia abbia componenti prossimi all’attività di ambulante, di girovago. Solo andando nell’ovunque si può meglio percepire la propria interiorità e si può accogliere quella degli altri, una semina e un raccolto continuo frutto della mescolanza delle sementi.

Dunque, l’invito ad un sentire vivace della poesia è per tutti ed è, per domenica 21 aprile presso il Teatro Gianni Cordova di Pescara. A moderare la presentazione di Cesira Donatelli il giornalista Tony Zitella. Sulla sua gradita carriera giornalistica, superfluo aggiungere qualsiasi lode, rilevante ricordare che Tony Zitella è l’autore dell’apprezzatissimo romanzo giallo dal titolo Il Giallo nel Verde edito Masciulli Edizioni.

La cultura serve a non servire, attingendo dalla sua fonte si vivranno meno carestie. 




PAROLE D’ABRUZZO

Due tappe: Alanno e Pescara

Alanno, 20 aprile 2024. Due nuovi appuntamenti per “Parole d’Abruzzo” di Daniela D’Alimonte:  oggi 20 aprile alle ore 18 l’autrice sarà ad Alanno presso la Casa della Cultura e dialogherà con Giovanni Assetta; mercoledì 23 aprile invece alle ore 17.00 sarà SpazioDonna WeWorld di Pescara, in via Saffi 11 a proporre la presentazione del libro moderato a sua volta dalla scrittrice Raffaella Simoncini.

Questo primo volume sull’Abruzzo immateriale targato“Comete. Scie d’Abruzzo”, collana diretta dallo scrittore Peppe Millanta vede la prefazione del giornalista e scrittore Giovanni D’Alessandro. Per Millanta con questo nuovo volume si va “scavare nelle parole, ricercare la loro origine, arrivare alla loro fonte, significa confrontarsi e mettersi in contatto con quello che siamo stati”, dunque anche la parola dice tantissimo sulla storia di un passato che va riscoperto e che inevitabilmente proietta verso il futuro.

Tra le sue pagine si passano in rassegna alcune delle parole più iconiche del dialetto abruzzese. Di ogni termine è stata riportata la trascrizione con alcuni segni convenzionali, e la trascrizione fonetica vera e propria. Inoltre sono state inserite attestazioni e varianti e anche il vivo uso nella letteratura locale, a opera di nostri scrittori, oppure la presenza in proverbi e tipici modi di dire. Per ciascuno di essi vi è soprattutto una precisa ricostruzione etimologica.

Daniela D’Alimonte è nata a Roccamorice e vive a Pescara. Nella vita svolge la professione di Dirigente scolastico, ha insegnato per 15 anni materie letterarie; è giornalista pubblicista e ha collaborato con la testata ‘Il Centro- Quotidiano d’Abruzzo’. É cultrice di ‘Dialettologia e Linguistica italiana’ presso la Facoltà di Lettere dell’Università ‘G. D’Annunzio’ di Chieti-Pescara e di ‘Linguistica e linguaggi settoriali’ presso la facoltà di Scienze Sociali della stessa Università. Studiosa ed appassionata della storia della lingua italiana e del dialetto, è autrice di numerosi volumi e saggi linguistici che riguardano in particolare la parlata abruzzese e la toponomastica. Dal 2007 è uno dei direttori artistici del Premio Nazionale Parco Majella; è organizzatrice di manifestazioni ed eventi culturali che tendono a promuovere e valorizzare il dialetto della propria regione; è presente nella giuria di numerosi Premi di poesia dialettali abruzzesi. Ha ricevuto il Premio Cultura 2016 della città di Moscufo.




MANIFESTAZIONE UIL E CGIL A ROMA

Il segretario generale Uil Abruzzo Michele Lombardo: “I governi mettano in campo politiche adeguate”

Roma, 20 aprile 2024. Si è svolta questa mattina a Roma la manifestazione nazionale di Uil e Cgil  per ribadire le richieste su  salute e sicurezza, diritto alla cura e sanità pubblica, riforma fiscale e tutela dei salari.

Grandissima partecipazione della Uil Abruzzo che ha raggiunto la Capitale con numerosi pullman. I manifestanti si sono radunati in piazzale Ugo La Malfa per poi dirigersi in corteo a piazzale Ostiense , dove si è svolto il comizio conclusivo, con gli interventi del  segretario generale nazionale Uil, Pierpaolo Bombardieri, e del segretario generale nazionale Cgil, Maurizio Landini.

Il segretario generale Uil Abruzzo, Michele Lombardo, ha ribadito: “Siamo qui per continuare a mobilitare e a chiedere ai governi nazionale e regionale di introdurre politiche adeguate a sostegno di sanità e sicurezza, riforma fiscale e tutela dei salari. Allo stato attuale, più di due milioni di lavoratori non hanno i contratti collettivi nazionali di lavoro rinnovati, questo significa non aumentare i salari e non dare maggiore potere di acquisto alle loro buste paga”.

“La delegazione regionale della Uil, oggi, ha partecipato alla manifestazione di Roma – ha aggiunto il segretario Lombardo – per dire anche alla Regione Abruzzo che i temi che toccano a livello nazionale riguardano anche quello regionale. A partire dalla sanità pubblica, per la quale noi chiediamo di investire risorse attraverso fondi strutturali e del Pnrr, per rimettere in campo una sanità pubblica regionale credibile e all’altezza della situazione e che dia diritto di cittadinanza sulla sanità a tutti gli abruzzesi”.

Barbara Del Fallo




LA MADONNA DELLO SPLENDORE

Grande interesse per il 43° Annuario di Studi. Questo pomeriggio, la presentazione in sala Buozzi. Ha aperto l’ incontro il Sindaco Jwan Costantini.

Giulianova, 20 aprile 2024. In una sala Buozzi gremita, si è rinnovato questo pomeriggio il tradizionale appuntamento con la presentazione dell’ Annuario di Studi “La Madonna dello Splendore”.

Moderati dal direttore della Biblioteca e dei Musei Civici Sirio Maria Pomante, sono intervenuti gli autori Cinzia Falini, Antonello Ciabattoni, Ottavio Di Stanislao, Matteo Nanni, Matteo Di Natale e Luciana D’Annunzio.

Hanno portato i saluti istituzionali, in apertura dei lavori, il parroco di San Flaviano don Enzo Manes, il presidente dell’associazione “Festa Maria. SS. ma dello Splendore” Luigi Martinelli  ed il Sindaco Jwan Costantini, che ha sottolineato il valore della pubblicazione, a buon titolo parte significativa e irrinunciabile del patrimonio editoriale, storico e culturale della Città di Giulianova.




LA COOPERAZIONE SCIENTIFICA

L’IZS dell’Abruzzo e del Molise sigla un accordo con l’Agenzia di Regolazione e Controllo Fito e Zoosanitario dell’Ecuador

Teramo, 20 aprile 2024. La mattina di venerdì 19 aprile, nella sede dell’Istituto di Teramo, è stato ratificato un protocollo d’intesa di cooperazione scientifica strategica tra l’IZS dell’Abruzzo e del Molise e l’Agenzia di Regolazione e Controllo Fito e Zoosanitario (Agrocalidad) della Repubblica dell’Ecuador: una delle più importanti istituzioni pubbliche del Paese sudamericano che opera sotto il controllo del Ministero dell’Agricoltura e dell’Allevamento come Autorità nazionale per la protezione e il miglioramento della salute degli animali, della salute delle piante e della sicurezza alimentare.

L’accordo firmato dal DG dell’IZS di Teramo, Nicola D’Alterio, e dal Direttore di Agrocalidad, l’Ing. Wilson Patricio Almeida Granja, ha una durata di 5 anni e si concentra sul rafforzamento delle collaborazioni scientifiche, il trasferimento di competenze e conoscenze, lo scambio di ricercatori e lo sforzo congiunto nell’intercettare nuove linee di finanziamento per sostenere la ricerca scientifica. Un ruolo primario lo avrà la Formazione: sono previste attività formative specifiche su problematiche relative alla salute e al benessere degli animali, quindi l’organizzazione congiunta di corsi per medici veterinari, studenti e operatori sanitari.

“L’accordo ratificato oggi, oltre al trasferimento delle conoscenze, si fonda anche su una stretta collaborazione finalizzata allo sviluppo di attività di ricerca a livello internazionale nel campo della diagnosi veterinaria di malattie sottoposte a controllo ufficiale” – ha dichiarato il DG dell’Istituto Nicola D’Alterio – “Non è una novità, mi piace ricordare che esattamente due anni fa terminava nella provincia di Manabi, zona costiera dell’Ecuador, una nostra missione scientifica per una collaborazione sulle malattie trasmesse da vettori, in particolare le arbovirosi, studiate in prospettiva One Health. Collaborazione sostenuta dal Fondo Ítalo Ecuatoriano para el Desarrollo Sostenible e dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo che ha permesso a noi e ai collegi dell’ISS di lavorare sul campo a stretto contatto con esperti ecuadoriani”.

Per la ratifica del protocollo d’intesa è arrivato a Teramo anche Patricio Troya Suárez, Ministro Plenipotenziario dell’Ambasciata dell’Ecuador in Italia che ha sostenuto molto questo accordo di cooperazione “tra due prestigiose istituzioni come Agrocalidad e IZS di Teramo”. L’Istituto ha ricevuto il plauso per l’apertura alla negoziazione e il prezioso contributo nel mettere la propria esperienza al servizio dell’Ecuador, rafforzando in questo modo anche le relazioni internazionali tra i due Paesi.

Il Direttore Generale dell’IZS, nel ringraziare il Ministro Plenipotenziario per la presenza a Teramo, ha ricordato che sul finire del 2019, all’inizio della sua Direzione, ha avuto l’onore di ospitare l’allora Ambasciatore dell’Ecuador in Italia, Nelson Robelly Lozada, gettando le basi per possibili scenari di cooperazione nel campo della prevenzione, sorveglianza e diagnosi delle malattie esotiche degli animali: “Cooperazione che con questo protocollo d’intesa viene formalizzata e strutturata” – ha aggiunto D’Alterio – “rimarcando l’importanza della ‘politica internazionale’ per il nostro Istituto che ha nel Dna l’apertura al mondo e che trova linfa vitale proprio nel confronto con realtà scientifiche di primo livello, solo apparentemente distanti da noi, come quelle dell’Ecuador”.

Dopo la ratifica formale dell’accordo gli ospiti dell’Ecuador hanno voluto visitare alcune strutture scientifiche della sede centrale dell’IZS: il reparto Accettazione e Controllo, il Laboratorio Sicurezza Chimica degli Alimenti e dell’Ambiente e il reparto Biologia Molecolare e Tecnologie Omiche.

Nella delegazione presente in Istituto anche l’analista delle relazioni internazionali di Agrocalidad Maria Veronica Velandia Revelo e il teramano Alfredo Aramondi, rappresentante in Italia della CBEI, la Camera Binacional Ecuador Italia, che ha agevolato i contatti tra le due Istituzioni.




DISSESTO IDROGEOLOGICO, nuova ordinanza di interdizione

Riguarda il condominio Bella Dormiente. Il sindaco Diego Ferrara: “Un atto a tutela della popolazione, a fronte di dati che attestano il peggioramento della situazione”

Chieti, 20 aprile 2024. Nella mattinata odierna il sindaco Diego Ferrara ha firmato una nuova ordinanza di interdizione e a tutela dell’incolumità pubblica, a causa del dissesto idrogeologico. L’atto riguarda il Condominio Bella Dormiente situato in via don Giovanni Minzoni.

“Il provvedimento si è reso necessario a fronte degli ultimi dati sul monitoraggio della situazione idrogeologica nella zona interessata, una delle più colpite dal dissesto, per questo tenuta sotto strettissimo controllo dal Comune grazie alla sinergia voluta e attivata con la Protezione civile nazionale, regionale e comunale, nonché con l’Università d’Annunzio, con cui abbiamo un continuo rapporto di collaborazione, che si è rafforzato con il riconoscimento dello stato di emergenza da noi chiesto e ottenuto con decreto del Governo in agosto – spiega il sindaco Diego Ferrara – Proprio l’ultima relazione di questo composito gruppo che coinvolge attivamente il Dipartimento di Ingegneria e Geologia del nostro Ateneo, rileva la presenza di una condizione “estremamente pericolosa” per l’area di Santa Maria, perimetrata con delibera di giunta di luglio 2023 e inserita nel Piano di assetto idrogeologico, un atto che abbiamo prodotto perché da anni mancava un aggiornamento.

L’ordinanza di  “interdizione all’uso” verrà notificata ai soggetti preposti ed è stata assunta perché l’edificio risultava ancora abitato e bisognava mettere in sicurezza i condomini, circa 40 persone, con i quali si sta già interloquendo e molti dei quali hanno già individuato delle sistemazioni alternative. I nuclei rimasti saranno ospitati per ora nelle strutture ricettive convenzionate per l’accoglienza in emergenza, ma è nostra intenzione intercettare anche altre opzioni, non ultima quella di poter usufruire di appartamenti liberi, da affittare grazie ai contributi per autonoma sistemazione, somme di cui può disporre chi si trova in queste condizioni. Molti cittadini che hanno dovuto abbandonare le proprie case possono farvi affidamento, richiedendolo attraverso l’avviso pubblico che abbiamo predisposto non appena attivati i fondi di protezione civile dedicati.

Le criticità che hanno portato all’ordinanza hanno visto peggiorare di mese in mese la situazione anche del condominio Bella Dormiente: interessata è soprattutto la zona nord est e l’angolo sud ovest, come emerso anche dalle misurazioni effettuate mediante indagini geognostiche e satellitari.

Le lesioni sono diffuse e di diversa entità, si legge nella relazione: ci sono lesioni di tipo danno leggero (minore e uguale a 2 mm) per un’estensione minore di 1/3 della superficie del fabbricato e di tipo medio-grave (minore di 2 mm e minore-uguale a 5 mm) ed in talune situazioni anche del tipo gravissimo (minore-uguale a 5 mmm) per un’estensione minore di 1/3, chiaramente visibili sulle tamponature tramezzature” e, inoltre: “il cedimento che coinvolge il lato nord est del fabbricato è particolarmente evidente, con danneggiamento di tutti i piani in elevazione e conseguente perdita di orizzontalità dei solai e malfunzionamento degli infissi. Il provvedimento ha carattere di temporaneità, in quanto è legato all’attivazione e alla durata necessaria all’esecuzione di azioni e interventi tesi a riportare le condizioni nei limiti della sicurezza a garanzia della pubblica incolumità. È al momento l’unico strumento possibile ad assicurare i residenti da pericoli, disagi ed eventuali danni. Sapevamo da subito che questo dissesto, insieme a quello economico e finanziario, sarebbe stato uno dei problemi più grandi dell’Amministrazione, per questo, pur avendo altrettanto gravi problemi economici, abbiamo attivato tutte le azioni possibili e mai esperite prima: interventi per la messa in sicurezza della zona, già presenti nel nostro primo triennale delle Opere pubbliche; ampliamento e finanziamento dei monitoraggi  che ci hanno consentito di tenere costantemente sotto controllo la situazione, intervenendo con atti di interdizione sia su condomini e sia sulle due scuole presenti in area; creazione di una unità di studio e intervento con Agenzia della Protezione civile nazionale, con quella regionale e anche con l’Università d’Annunzio; abbiamo aggiornato la perimetrazione delle aree pericolose inserendo quelle non incluse nella cartografia PAI, azione attesa da anni, necessaria per avere ulteriori attenzioni e fondi per agire su un fronte più esteso; lo stato di emergenza lo abbiamo chiesto noi, pressando attraverso la Regione perché anche Chieti potesse avere un fronte aperto e riconosciuto per combattere il fenomeno come altre città abruzzesi e italiane. Nel frattempo, abbiamo messo in cantiere interventi che stanno per partire nella zona, insieme ad altre attività anche per cominciare a parlare del futuro degli edifici dove si trovano alloggi divenuti pericolosi, alcuni dei quali da abbattere. Il tutto condividendo sempre con i residenti, i comitati e le autorità del territorio le azioni necessarie a tutelare la vita delle persone, di cui siamo responsabili come istituzione cittadina”.




RESTAURARE L’EX RETTORATO

Conservare un pezzo di storia dell’Università D’Annunzio

Pescara, 19 aprile 2024. Si apprende dalla stampa locale che l’Università G. D’Annunzio Chieti-Pescara ha deciso di abbattere entro breve termine l’edificio che ospitava l’ex Rettorato, realizzato tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70.

La costruzione del fabbricato fu il primo passo per la realizzazione della città universitaria a Madonna delle Piane di Chieti Scalo, all’interno di una ipotesi generale di assetto di cui voleva rappresentare un caposaldo. Il suo progetto è a firma dello Studio BBPR (Gian Luigi Banfi, Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti ed Ernesto Nathan Rogers), costituito da professionisti che hanno svolto un ruolo importante nello sviluppo della cultura architettonica italiana del dopoguerra.

La decisione è stata annunciata dal Rettore e presa dal Consiglio d’ Amministrazione dell’Università a seguito di problemi strutturali e di una parziale inagibilità del fabbricato. Al suo posto si ipotizza uno spazio verde, un piccolo anfiteatro o una piazza. Questo è quello che riporta l’articolo; se ne deduce che la scelta non deriva da un progetto significativo ma solo da una valutazione a priori basata su un discutibile raffronto tra gli oneri della demolizione (comunque superiori ai due milioni di euro) e quelli di un restauro statico e funzionale necessario, del resto, per molti edifici coevi. Dopo il mancato completamento e la successiva demolizione dell’edificio per la Casa dello Studente di Giorgio Grassi, un altro episodio di architettura verrebbe eliminato.

La decisione di abbattere l’edificio non ci sembra condivisibile: con la sua demolizione si elimina una testimonianza importante del percorso formativo del Campus Universitario di Chieti, l’edificio col quale fu posta la sua prima pietra.  Per il progetto fu emanato un Concorso di idee ad inviti, vinto da uno Studio di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e internazionale del ‘900 che ha portato nella ricostruzione italiana il tema del rapporto tra tradizione e modernità, animando il dibattito anche con la direzione che Ernesto Rogers esercitò nelle maggiori riviste del settore.   

Perciò si può dire che l’ex Rettorato, anche al di là della sua qualità intrinseca, ha un valore significativo sia per la formazione del Campus che nell’ambito dell’architettura del ‘900.

L’edificio, inoltre, è stato inserito all’interno del “Censimento delle architetture italiane dl 1945 a oggi” promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e la sua scheda è stata curata, tramite la Soprintendenza – Direzione Regionale per l’Abruzzo, dal Dipartimento di Architettura della nostra Università. Quindi lo stesso Ateneo che lo ha segnalato adesso ne decreta l’abbattimento.

Chiediamo all’Università di ritornare sui suoi passi; di considerare il valore dell’edificio, di coinvolgere in questa fase anche la Soprintendenza ABAP ed il Dipartimento di Architettura nel trovare modalità e strategie per la sua salvaguardia e conservazione in un restauro che ne recuperi l’utilità per l’Ateneo, finalizzando a questo le somme stanziate. Si tratta di un edificio pubblico con una firma autorevole che tuttavia non gode di tutela perché non presenta ancora il requisito dei 70 anni di vita previsto dal Codice dei beni culturali per la verifica e la dichiarazione dell’interesse culturale. Questo è un grande limite del Codice che ha dilatato il precedente termine di 50 anni. Ciononostante, chiediamo che un Ente preposto alla trasmissione della cultura voglia adoprarsi per conservare una testimonianza della sua stessa origine. Il Comitato Direttivo della Sezione Italia Nostra “L. Gorgoni” di Pescara           




LA FORMA DEL DESIDERIO

Andrea Magno da oggi in libreria e negli store online

L’Aquila 19 aprile 2024. Una raccolta di poesie del direttore artistico del Festival Autori in piazza di Chieti.  Andrea Magno scrive in versi da anni per la sua esigenza di esprimere le proprie emozioni. Lo fa di getto, su un foglio bianco. Esordisce nella poesia con Sotto falso nome, segue Sotto falso nome, Da qui ho un posto comodo, Fuori dal coro.

Ospite al Carta Carbone Festival, Sirmio International Poetry Festival e altri importanti appuntamenti letterari. Presente nelle riviste e antologie di settore. Dal 2016 è direttore artistico del Festival culturale Autori in Piazza a Chieti.

LA FORMA DEL DESIDERIO, ARKADIA, 2024

La poesia è un modo per guardare se stessi e gli altri?

Andrea Magno sperimenta questa ricerca con l’osservazione attenta del mondo

che lo circonda, che si trovi in riva al mare, immerso nel silenzio, puntando lo sguardo all’orizzonte, o nel caos di una metropoli.

L’introspezione scaturisce da momenti particolari, in cui l’occhio metaforico è rivolto alla propria anima, all’esistenza che palpita in ogni angolo dell’universo. Le mani del poeta scavano nelle onde e nell’aria in cerca di legittima felicità e di necessaria bellezza.  

Angelozzi Comunicazione




IL MIO IMPEGNO IN POLITICA, PERCHÉ?

 di Mauro Spallucci

PoliticaInsieme.com, 19 aprile 2024. Da cristiano ho deciso di impegnarmi in politica perché oggi la politica serve. Cioè?

Chi ha senso di responsabilità ed ha a cuore il bene non può restare indifferente, a guardare o peggio…. mettersi a fare il “guardiano a pagamento oppure il mercenario” anche in politica. Vale a dire?

Si appartiene alla fede cristiana – religione incarnata – quando coerentemente e volontariamente si sceglie tra “m’importa o non m’importa” dell’altro. Ci vuole coraggio?

Si. Il coraggio dell’amore e del donarsi. Come quando la mamma offre il seno al suo bambino.

Ma la politica non è una cosa sporca?

No. La politica è un servizio nobile. Un servizio utile e necessario per costruire il futuro. Un sogno Comune. Un progetto costruito insieme. Come da sempre ci viene suggerito dalla Dottrina Sociale della Chiesa. La Dottrina Sociale della Chiesa è da attualizzare?

Innanzitutto, da conoscere. Poi da attualizzare. Riconoscendo la centralità della persona umana da cui discendono tutti i diritti che la nostra Costituzione Italiana riconosce e garantisce.

Tutto qui?

Il Bene comune è necessario per garantire ad ogni uomo di realizzarsi al meglio delle sue possibilità. Per questo bisogna sapere attualizzare, oggi più che mai, i principi di sussidiarietà e solidarietà. Vale a dire?

La sussidiarietà che permette ed aiuta i corpi intermedi e gli individui nelle iniziative sociali. La solidarietà per crescere nella  sensibilità verso gli altri, soprattutto per chi è in difficoltà, debole, fragile. E poi?

Di questi tempi il lavoro dovrebbe essere al primo posto nell’agenda delle priorità di ogni partito e politico. Ad ogni livello. Il lavoro dignitoso che serve per generare quel benessere sociale che aiuta la convivenza pacifica e serena in ogni territorio.

Soprattutto in quelli più complicati nei quali è indispensabile e non più derogabile arginare ogni fenomeno malavitoso. Quindi un sogno soltanto per giovani?

La politica serve per dare risposte e per anticipare il futuro. Si ha bisogno di politici coraggiosi,  capaci con il proprio esempio di indicare la strada da percorrere insieme per costruire il futuro. Pertanto, possiamo essere tutti – in alleanza – generativi di decisioni e scelte coraggiose. Per concludere?

Chi è cristiano sa distinguere tra un “prima e un dopo” poiché il cristianesimo fa nascere il “radicalmente nuovo”.

Per questo mi dispiace molto quanto qualcuno definisce i cristiani in politica “moderati”. In Italia oggi si ha bisogno di “risorse cristiane”. Ad iniziare dalla consapevolezza che il “profondo di me” è il rapporto con l’altro, la condivisione anzi essere nell’altro”. Il prossimo.

Il mio impegno in politica, perché? – di Mauro Spallucci – Politica Insieme




I COLLAGE IN CONCERTO

Oggi serata in sostegno del reparto di ortopedia dell’ospedale ore 21 – teatro comunale

Sulmona, 19 aprile 2024. Questa sera, alle ore 21, al teatro comunale, ci sarà il concerto dei Collage, una delle formazioni italiane più note della musica pop italiana nata alla fine degli anni ‘70. L’appuntamento è stato presentato ieri mattina nel capoluogo peligno nel corso di una conferenza stampa, che ha visto la partecipazione della formazione sarda, composta dal leader Tore Fazzi (voce solista e basso), Francesco Astara (batteria), Fabio Nicosia (tastiere, pianoforte e cori) e Uccio Soro (chitarre e cori).

Il concerto, promosso dall’Associazione Culturale Nomadi Fans Club Un giorno insieme di Sulmona, con il patrocinio del Comune di Sulmona, darà il via alla nuova edizione di “Musica e solidarietà – Una colonna sonora per la vita” a sostegno quest’anno del reparto di ortopedia dell’Ospedale di Sulmona. I posti a sedere sono numerati con prenotazione obbligatoria (per informazioni sulla serata si può contattare il 389 9737620 oppure scrivere a vbisestile@gmail.com).

“Dopo il successo delle precedenti edizioni – ha spiegato il presidente del Nomadi Fans Club, Vincenzo Bisestile – Ci siamo posti per il 2024 un nuovo obiettivo, che è quello di acquistare un macchinario di ultima generazione da destinare al Reparto di ortopedia dell’ospedale di Sulmona e da rendere disponibile per l’utenza del centro Abruzzo. Abbiamo scelto i Collage che hanno subito sposato questa iniziativa di musica e solidarietà”.

I Collage presenteranno al pubblico tutti i maggiori successi, come “Due ragazzi nel sole”, “Tu mi rubi l’anima” “donna musica”, “Sole rosso” e tutti gli altri, fino al più recente singolo “Rinasco”.

Sono sicuro che questo ecografo portatile arriverà all’ospedale di Sulmona – ha detto il fondatore del gruppo Tore Fazzi – Anche la musica fa bene alla salute e al benessere delle persone. Ringrazio l’associazione Nomadi Fans Club e Vincenzo Bisestile per averci coinvolto in questo progetto. Faremo una grande festa il 19 aprile. Canteremo tutti insieme e ci divertiremo. Sin dai nostri esordi siamo sempre venuti a suonare in Abruzzo. Ogni anno facciamo almeno cinque tappe in questa regione e siamo contenti di tornare a Sulmona, dove abbiamo suonato alcuni anni fa”.

I Collage hanno propiziato gli amori estivi di diverse generazioni. Con la loro musica hanno conquistato notorietà e successo negli anni Settanta e Ottanta, affermandosi con un pop melodico originale e coinvolgente. Nel 1976 si aggiudicarono il Festival di Castrocaro con “Due ragazzi nel sole”, mentre l’anno seguente si piazzarono al secondo posto al Festival di Sanremo con il brano “Tu mi rubi l’anima”.

Un brano, quello che arrivò secondo alla kermesse sanremese, che poi scalò le classifiche di gradimento, affiancandosi a dei big della musica nazionale e internazionale. Della formazione storica del gruppo, l’unico rimasto è Tore Fazzi. Tra un tour e l’altro la band partecipa ad altre tre edizioni del festival di Sanremo (alla XXIX edizione del 1979 con “La gente parla”, alla XXXI edizione del 1981 con “I ragazzi che si amano” e alla XXXIV edizione del 1984 con “Quanto ti amo”) e lancia in Spagna e Sudamerica “Como dos niños”, “Poco a poco…”, “La gente habla” e “Sol caliente”, versioni spagnole di alcuni tra i maggiori successi del complesso. Negli anni ’90 il rilancio discografico con l’album “Replay” (1994) e l’antologia “Settantaseiduemila” (2000). Nel 2003 nascono le nuove atmosfere di “Abitudini e no”, un progetto discografico di inediti dove le melodie italiane si vestono di sonorità e ritmi rock-blues e persino funky. Dal concerto registrato nell’agosto 2008 a Muro Leccese (Lecce) viene pubblicato un doppio album live nel 2010, che raccoglie le atmosfere delle ultime esibizioni e un nuovo singolo inedito: “Non ti dimenticherò”. Nel 2020, in piena pandemia, il frontman Tore Fazzi pubblica il suo primo album solista, “Lughe noa”, contenente tracce inedite in lingua sarda, oltre alla più classica delle melodie sarde, “No potho reposare”. Nel 2022 il gruppo ha pubblicato il singolo “Accanto”, mentre lo scorso anno è uscito “Rinasco”.




NUMERI DA CAMPAGNA ELETTORALE!

Se i numeri parlano, diranno pure qualcosa. E allora analizziamoli

Pescara, 19 aprile 2024. Nel gennaio del 2023 l’Amministrazione comunale fa sapere che la Fondazione Alberitalia darà il suo contributo per la rinascita della Riserva Dannunziana. Gratis, donando pini certificati, geneticamente simili, anzi migliori, di quelli andati a fuoco. La donazione garantisce l’ordine degli agronomi e forestali, prevede inoltre la messa a dimora, le cure colturali per i 3 anni successivi, le spese di progettazione tecnica di agronomi e forestali coinvolti: tutto a ZERO spese per il Comune!

A febbraio del 2023, in sede di Commissione Ambiente, i consulenti del comitato scientifico, coinvolti anche loro a titolo gratuito, danno i primi numeri della rinascita dopo l’incendio di agosto del 2021, che hanno interessato 5 ha del comparto 5, 5 del 4 e 0,5 del 4. Il dr Savini, in particolare, afferma che “il soprassuolo è stato ricostituito e già si potevano contare 1.500-2.000 piantine di Pino d’Aleppo nuove su ogni ettaro di terreno. Poi la siccità ha fatto scendere il numero a 600-1.000 unità per ettaro”. Suggerisce anche la bonifica del terreno dai resti del vecchio vivaio, da rifiuti vari e “l’affidamento di un incarico multidisciplinare per lavorare nelle parti percorse dal fuoco con un progetto SOFT che preveda l’eliminazione dei tronchi bruciati rimasti”.

Pochi giorni fa, aprile 2024, dopo gli incarichi “onerosi” dati a Alberitalia di redigere un documento di linee guida e ad  un agronomo forestale di redigere il piano di esbosco, a seguito dell’affermazione di Radici in Comune che nei numeri qualcosa non tornava, il Sindaco, durante un sopralluogo, fa sapere che “tra i pini d’Aleppo nati spontaneamente nelle varie aree, alcuni spostati per un loro successivo travaso, e i 200 donati da Alberitalia, la Riserva può contare oggi su … 510 esemplari!”. Nessuno scempio ambientale, quindi!

Inoltre, aggiunge accarezzando il novellame in crescita, il legname rimosso andrà all’asta, come dice la legge, “… perché quello che seguiamo è un iter di legge”. Al seguito del primo cittadino, l’Assessore Santilli sottolinea come l’acqua, quella necessaria, sia stata regolarmente data!

Il Sindaco poi in più di un’occasione chiosa sulla vicenda sottolineando che il periodo elettorale ha stimolato diverse persone a riunirsi in una lista “contro di lui” ma che in tale veste non hanno competenze in materia, che invece ha l’ordine degli agronomi e forestali. Punto!

Ma veniamo ai numeri

Alberitalia ha redatto il progetto “Indirizzi operativi per la rimozione delle piante danneggiate dal fuoco all’interno dei Comparti 4 e 5 della Pineta Dannunziana e Linee Guida per l’assetto forestale di tutta l’area protetta” per un compenso di circa 43 mila €!

Giuseppe Farina, agronomo forestale, è stato incaricato della “Progettazione Definitiva, Esecutiva, Direzione Lavori e redazione del CRE relativamente ai servizi di Rimozione delle piante danneggiate dal fuoco all’interno dei comparti 4 e 5 della Pineta Dannunziana” per un compenso poco oltre gli 8 mila €.

Delle 1.500-2.000 per ettaro, poi diventate per la siccità, contrariamente alle affermazioni dell’assessore al verde, 600-1.000 sempre per ettaro, oggi, comprese quelle “donate da Alberitalia”, la Riserva “può contare in totale su 510 esemplari”.

Ma dove sono finite, allora, le migliaia di piantine dello scorso anno? Decedute per  siccità? Sepolte dai tronchi rimossi nei loro letti di caduta? Sotto i trattori?




ANDREA PIGONATI E LA “REAL STRADA DEGLI ABRUZZI”

[Pubblicato dal “Centro Servizi Culturali” Castel di Sangro – L’Aquila 1983]

Di Franco Cercone

La viabilità da Castel di Sangro a Sulmona, a partire soprattutto dal valico di Roccaraso, ha costituito un problema che storicamente si è risolto solo nei nostri giorni, grazie alle rivoluzionarie tecniche di

costruzione delle autostrade.

Le tre direzioni che si schiudono all’orizzonte dal valico di Roccaraso o dalla piana peligna, cioè il Piano delle Cinque Miglia, il Quadro di S. Antonio (Bosco di S. Antonio) ed il Quarto di S. Chiara (Forchetta Palena), avevano costituito, fin dall’antichità, i canali naturali di comunicazione tra la Valle del Sangro – vera porta per il Sannio – e la Conca di Sulmona.

l diversi periodi storici portarono, in conseguenza di complessi fattori politici ed economici, a privilegiare ora l’una ora l’altra delle suddette direzioni, che avevano comunque a sud, come punto imprescindibile di riferimento, il valico di Roccaraso.

Nella tarda età repubblicana, all’arteria che univa Sulmo con Aufidena, si dà in genere il nome di via Minucia, “nome che certo essa aveva nel tronco meridionale, ben noto perché offriva un’alternativa all’Appia per portarsi a Brindisi”[1].

Poiché, come ha confermato la moderna archeologia, non può non supporsi un collegamento a valle (Conca Peligna) ed a monte (Quarto di S. Antonio) del pagus romano che affiora in località Zeppe, alle falde del Monte Mitra, oggi in tenimento di Cansano, tale arteria doveva snodarsi necessariamente lungo il Vallone della Mazza, che collega direttamente il Quarto di S. Antonio con la piana di Sulmona.

È pertanto nella suddetta località Zeppe (o Pantano), ricca di reperti archeologici, che andrebbero effettuate ricerche dirette ad individuare l’ubicazione del tanto discusso Tempio di Giove Lareno, menzionato dalla “Tavola Peutingeriana”, tanto più che nelle vicinanze è sopravvissuto un toponimo, Casa Minucia, che non richiede ulteriori commenti.

Non sappiamo quali eventi storici determinarono la distruzione dell’insediamento romano sito a valle del Quarto di S. Antonio ed al conseguente declino del Vallone della Mazza come veloce canale di collegamento tra gli Altopiani e l’area peligna.

Certo è che successivamente, tra l’VIII ed il X secolo, la presenza sempre più rilevante dei Volturnesi sul Piano delle Cinque Miglia, con i possedimenti intorno al Monastero di S. Maria de Quinquemilia e la grancia di Florina [2] (attuale Rocca Pia), il lento ma costante vivacizzarsi dell’industria ovina, costituiscono alcune fra quelle decisive premesse che portarono al consolidamento degli interessi e dei traffici sul Piano delle Cinque Miglia, sancito definitivamente, al tramonto del XIII sec., dalla via degli Abruzzi che collegava Firenze con Napoli, assurta a capitale del regno Angioino.

È da ritenersi tuttavia, che il passaggio per il Quarto di S. Antonio non restasse completamente in disuso. Anche se in modo discontinuo, esso dovette essere in parte utilizzato dalla cosiddetta “diaspora lombarda”, cioè “quel grande fenomeno migratorio di artigiani e mercanti che investì tutto il Regno ed in particolar modo l’Abruzzo, e che tracce profonde e durature ha lasciato proprio a Pescocostanzo” [F. Sabatini, op.cit.], nonché in circostanze particolari, come si evince dal seguente documento pubblicato dal Faraglia: “Bartholomeo de Pacili militi, civi Sulmone commissio ad adaptandas stratas et vias quibus itur a Sulmona usque Iserniam per partes vallis oscure, Peschi, Rivinigri et foroli quia sunt adeo occupatae et aquis pluvialibus et saxis et spinis occupatae quod non potest haberi transitus” [N. F. Faraglia , Codice diplomatico Sulmonese.Doc CIX, Lanciano 1888].

E se in tali circostanze non poteva “haberi transitus”, i traffici dovevano svolgersi attraverso il Quarto di S. Antonio, tanto più che le lotte esplose tra Sulmonesi e Pescolani nella prima metà del XIV sec. per il possesso delle Campora, un ampio territorio che si estende da Fonte Sulmontina (alle falde del monte Mitra) fino alla contrada Primo Campo (sita non lungi da Pescocostanzo), rivelano senza dubbio un movimento di merci e viaggiatori attraverso il Quarto di S. Antonio.

Il problema della viabilità sugli Altopiani Maggiori affiora di nuovo nell’ultimo ventennio del ‘700 durante la fase di progettazione della quarta Strada di Fabbrica, cioè la “Real Strada degli Abruzzi”, che doveva congiungere “la Capitale del Regno agli Abruzzi, fino a Chieti e al Mare Adriatico da una parte, e ad Aquila dall’altra”[3].

Il collegamento con l’Abruzzo era quasi inesistente in quanto, sottolinea il Di Vittorio, “solo attraverso piste e sentieri era possibile da Capua – attraverso Venafro, Isernia, Castel di Sangro, Sulmona e Popoli – raggiungere da un lato Avezzano, al confine con lo Stato della Chiesa, dall’altro l’Aquila, Antrodoco, Amatrice e, più a oriente, Chieti, Penne e Teramo” [A. Di Vittorio Gli Austriaci e il Regno di Napoli 1707-1734. Giannini Ed., Napoli 1973].

Secondo il Di Vittorio, “queste carenze del sistema stradale del regno dipendevano, senza dubbio, da difficoltà finanziarie”, mentre da altri Autori sono messe in relazione, per quanto concerneva l’Abruzzo, con un disegno ben preciso dell’amministrazione borbonica, secondo cui le regioni nord-orientali del regno costituivano un baluardo naturale contro eventuali eserciti invasori, donde la necessità che le nostre contrade restassero prive di arterie, capaci di permettere una rapida avanzata di truppe straniere verso il sud[4].

I lavori della Strada di Fabbrica per l’Abruzzo furono eseguiti con una certa celerità da Venafro a Castel di Sangro, mentre per il tratto Castel di Sangro-Sulmona si rendeva necessario, data l’asprezza dei luoghi, uno studio attento delle caratteristiche morfologiche e geologiche del territorio come premessa necessaria al progetto dell’arteria da costruire, che fu affidato, da Ferdinando IV, al “cavalier” Andrea Pigonati, noto architetto dell’epoca.

Nel 1783 il Pigonati pubblicò a Napoli un volumetto dal titolo “La parte di strada degli Abruzzi da Castel di Sangro a Sulmona”, che per iniziativa lodevole del Dr. Mario Liberatore, Presidente dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Roccaraso, viene riproposto in forma anastatica all’attenzione degli studiosi in un momento particolare e significativo: l’imminente e completa realizzazione della superstrada Sulmona-Castel di Sangro.

Il Pigonati esaminò direttamente le caratteristiche del Piano delle Cinque Miglia e del Quarto di S. Antonio e nell’omonima chiesetta, sita in quest’ultima località, interrogò alcuni eremiti sulla quantità di neve che ivi d’inverno cadeva.

Alla fine concluse, informandone Napoli, che l’arteria dovesse snodarsi necessariamente lungo il Piano delle Cinque Miglia, in modo che attraverso la gola di Barbatosa potesse raggiungere Rocca Valle Oscura (Rocca Pia) per proseguire a ponente verso Pettorano ed immettersi così nella piana peligna.

Contro la scelta di questo tracciato, che aveva già ottenuto l’approvazione di Napoli, intervenne Giuseppe Liberatore, medico e dottore di filosofia, nato a Castel di Sangro nel l756.

Nel 1789 – anno, come vedremo tra poco, in cui erano iniziati i lavori nel tratto Pettorano-Rocca Valle Oscura – il Liberatore pubblicò a Napoli, per i tipi di Vincenzo Manfredi, un volume dal titolo Ragionamento topografico-istorico-fisico-ietro sul Piano Cinque Miglia.

Dopo aver descritto i “fenomeni del Piano Cinque Miglia” e le cause che originavano le terribili tempeste di neve che ivi si scatenavano d’inverno, arrecando morte agli infelici “viatori” (perirono sul Piano, nel 1528, trecento fanti al soldo dei Veneziani ed altri 600 fanti, l’anno dopo, al comando del principe d’Orange), il Liberatore conclude: “Dal fin qui narrato, a ciascuno per istinto sorge, diligentemente ricercare, se, oltre il Piano di Cinque Miglia, altro luogo esista, onde, senza tanti disagi, entrare negli Abruzzi. Dalla Terra di Roccaraso, per tre varie direzioni, pel cennato Piano…, pel Quarto di S. Antonio, pel Quarto di S. Chiara, può andarsi alla Città di Solmona. A fin di decidere quale debbasi alle altre anteporre, fa pria mestieri, cadauna precisamente descrivere, e poscia, tutte fra esse confrontare” [G. Liberatore, Ragionamento topografico …ecc., op.cit.]

L’intento dell’A. è chiaramente polemico: dimostrare, contro le tesi sostenute dal Pigonati nella sua citata “operetta”, che, esclusa ogni possibilità di costruire l’arteria per il Quarto di S. Chiara, restavano solo due tracciati da prendere in considerazione: quello per il Piano delle Cinque Miglia e quello per il Quarto di S. Antonio. “Richiamando a memoria – afferma il Liberatore – gli aggiunti del Piano delle Cinque Miglia, e del Quarto di S. Antonio, opìno potersi decidere, che il secondo, meno periglioso, meno ferale, di minor dispendio del primo, sia a giudicarsi, e che conseguentemente presceglier si debba”. Occorre sempre tener presente, conclude l’A., che le strade si costruiscono “affinché con maggior sicurezza, ed agio, e con minor tempo si cammini, si accresca il commercio, il disbrigo delle faccende, e ‘l trasporto delle diverse derrate da luogo a luogo, pel bisogno, e beatitudine della società”. [G. Liberatore, op.cit.].

Non va esclusa del tutto l’ipotesi che dietro le tesi del Liberatore si nascondessero comprensibili e giustificati interessi della borghesia di Pescocostanzo, proiettata, con il declino della pastorizia, verso “una più attiva ricerca di nuove fonti di guadagno” [F. Sabatini, op. cit.] nel settore dell’agricoltura e dove, come sottolinea il Colapietra, “la borghesia professionistica e l’artigianato si dedicano a più complesse forme di investimento e di speculazione”[5], che certamente si sarebbero potenziate, tramite l’arteria da costruire, con il collegamento diretto tra Pescocostanzo e la conca Peligna.

Ma, come si diceva in precedenza, le “real decisioni” non furono favorevoli al Liberatore ed il progetto Pigonati passò già nel 1789 alle fasi di realizzazione. Osservatore d’eccezione, durante lo svolgimento dei lavori nel tratto Pettorano-Rocca Valle Oscura fu, nel 1789, il marchese tedesco von Salis-Marschlins, che annota: “A tre miglia di distanza da Pettorano, ed uno prima di raggiungere Rocca Valoscura (sic), trovai iniziati i lavori della nuova strada che si ha intenzione di proseguire sino a Pescara, attraverso il piano di Sulmona; e siccome gli operai erano intenti al lavoro, ebbi opportunità di seguire il modo di costruzione della strada, osservando le fondamenta dei ciglioni laterali e della copertura”[6]. Il parere, tuttavia, del von Salis-Marschlins, sull’esecuzione dei lavori e sulla scelta del tracciato, è estremamente negativo: “Questa strada, oltre ad essere stretta, poco solida, e con nessun criterio costruita, è stata tracciata in un punto male scelto, attraverso paesi che non hanno se non pochissima importanza. Pur essendovi cosi vera necessità altrove, la si è voluta far passare presso Rocca Valoscura, nel letto di un torrente che la danneggia ogni anno, in una vallata ripida ed angusta, mentre la si poteva tracciare attraverso paesi più importanti per traffico e posizione e che, sino ad un certo punto, offrivano un livello molto più regolare. Si mormora a questo proposito che gli ingegneri si sieno lasciati corrompere cosi dai privati come dai paesi intressati…” [U.K. von Salis-Marschlins, op. cit.].

Gli eventi politico-militari degli anni seguenti, che culminarono con l’invasione degli eserciti francesi e l’instaurazione della Repubblica Partenopea, non permisero il proseguimento dei lavori tra Pettorano e Rocca Valle Oscura. Essi furono ripresi e completati, come è noto, durante il regno di Gioacchino Murat, per cui tale tratto è chiamato ancora oggi via Napoleonica.

Altri particolari interessanti si apprendono da Giuseppe Del Re, che precisa: “La strada consolare che da Terra del Lavoro s’inoltrava in Abruzzo, terminava a S. Maria di Portella, precisamente presso il miglio 80… (Sui Piano delle Cinque Miglia) il cammino era indicato da una traccia naturalmente fatta da ruote e da some, la quale si rendeva invisibile per le erbe che la ricuoprivano, e che dimenate da’venti facevano smarrire il tragitto a’ viandanti. Si progettò nel 1812 una strada regia che scorresse per quel Piano…; se ne approvò nel 1814 il disegno, e se ne intraprese nel 1817 la costruzione, che nel 1820 ebbe il total compimento”[7].

Nello stesso periodo fu sistemato anche il tratto Fontanella-Rocca Valle Oscura, poiché, nota giustamente il Leone (e una conferma si evince anche dal Del Re e dal von Salis-Marschlins) “i1 percorso Pettorano-Rocca Pia viene denominato ancora via Consolare o Napoleonica, mentre quello che da Rocca Pia sale a Fontanella dai vecchi del luogo veniva indicato come Strada o via Borbonica” [O. Leone, Roccapia…ecc., op. cit.].

Il giudizio severo del von Salis-Marschlins sia sulla scelta del tracciato che sulla conduzione dei lavori nel tratto Pettorano-Rocca Valle Oscura è apparso ai tecnici moderni alquanto frettoloso ed al

riguardo il Di Benedetto precisa che l’arteria “si distingue ancor oggi, sebbene da molto tempo abbandonata dal grande traffico, per la concezione tecnica, ardita, ma accorta. Il tracciato, segnando il fianco della montagna secondo l’andamento più naturale (nessun tornante, nessun viadotto), segue la via più breve con buona esposizione e felice scelta del terreno, privo di zone geologiche di detrito calcareo e, quindi, con risparmio di grandi e costose opere di contenimento. Rimangono ancora oggi, bruniti dal sole, grossi muraglioni di sostegno dell’ampia sede stradale, deliziosi piccoli parapetti, anch’essi in pietra, brevi tratti di muratura a mattoni, a rafforzare il pendio dei terrapieni e, infine, monolitiche colonnine in pietra, terminanti a cupola dopo il collarino, con il numero scolpito delle miglia da Napoli… Allora essa doveva creare dei problemi per la trazione dei carri pesanti, in qualsiasi stagione, e delle vetture, nei periodi di neve e ghiaccio. I cavalli erano allora sostituiti dai buoi, ai cui piedi nell’inverno si applicavano ferri chiodati, antenati delle moderne catene e delle gomme antineve. La strada registrò sempre traffico intenso sia in persone che in merci. La Messaggeria degli Abruzzi, il veloce servizio di posta in partenza da Napoli ogni mercoledì e ogni sabato alle 2 e da Sulmona ogni martedì e venerdì, fu uno dei servizi viaggiatori più frequentati del secolo scorso. Il percorso da Sulmona a Napoli contava 90 miglia napoletane, con 12 poste e mezza per lettere e viaggiatori, e sette cambi di cavalli…” [F. Di Benedetto, op. cit.]

Certamente, non pochi dovevano essere i problemi della viabilità soprattutto nel periodo invernale. Da una relazione del vice Intendente, datata Sulmona, 20 marzo 1845, ed inviata al consigliere distrettuale D. Raffaele Vitto, a Pettorano, si apprende che “il Corriere di Reggia Posta D. Gabriele Guidelli ha avanzato delle doglianze contro il Sindaco di Roccavallescura, come indolente alle richieste fattegli per aiuto di cui aveva d’uopo, attesoché nevi (sic) e contro il di costui fratello bovaro, che pretendeva smodato compenso onde attivare la corsa della diligenza con due bovi…”[8]

E ciò malgrado che nel 1817 fosse stata approvata una risoluzione, la quale stabiliva: “A voler che la corrispondenza sul Piano 5 Miglia non venga interrotta nei mesi invernali, si emette il progetto di due slitte tirate da buoi nel Comune di Roccaraso e di Vallescura, le quali… tenessero attiva la comunicazione della Capitale con le Provincie…” [F. Di Benedetto, op. cit.].

Ancora oggi la Napoleonica non manca di esercitare un certo fascino su chiunque la percorre a piedi per respirare una boccata d’aria del tempo che fu.

E con un po’ di fantasia, si possono ancora udire le grida dei passeggeri, atterriti dagli attacchi dei briganti Crucitto e Tamburrino, entrati ben presto nella memoria dei vecchi e trasfigurati in personaggi da leggenda.

Sotto questo aspetto, la cara, vecchia Napoleonica, attende una pagina di storia che finora non è stata scritta.


[1] F. Sabatini, La Regione degli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, Roccaraso, a cura della A.A.S.T., 1960.

[2] F. Sabatini, ivi; O. Leone, Roccapia. Notizie storiche, Sulmona, Stab. Tipogr. Angeletti, 1977.

[3] F. Di Benedetto, Da Sulmona verso il Sannio Carecino e Napoli, in “Bollettino del Rotary Club Sulmona”, Sulmona,   sett. 1979. Le altre tre “Strade di Fabbrica” erano: La Strada di Roma, La Strada di Puglia, e La Strada delle Calabrie.

[4] L. Russi, Viaggiatori europei nell’Abruzzo dell’Ottocento, in “Atti del Terzo Convegno Viaggiatori Europei negli Abruzzi e Molise nel XVIII e XIX secolo”, Teramo 1976 (a cura del “Centro di Ricerche storiche Abruzzo Teramano”).

[5] R. Colapietra, Abruzzo. Un profilo storico, Carabba Ed., Lanciano 1977.

[6] K. U. von Salis Marschlins, Viaggio attraverso l’Abruzzo (1789), Polla Ed., Avezzano 1981. Si tratta della ristampa anastatica dell’edizione italiana dell’opera, pubblicata a Trani nel 1906. Il “Viaggio in Abruzzo” costituisce il cap. IX del volume, pubblicato a Zurigo nel 1790 con il titolo originale “Beitrage zur naturlichen und okonomischen Kenntniss des Konigreiches Beider Sizilien”. Una seconda edizione apparve, sempre a Zurigo, nel 1793 ma con titolo diverso: Reisen in verschiedene Provinzen des Konigreiches Neapel, ed è anche citata da L. Russi.

[7] G. Del Re, Descrizione topografica, fisica, economica politica de’Reali Dominy al di qua del Faro nel Regno delle Due Sicilie, Tomo II, Napoli 1835.

[8] F. Di Benedetto, ivi. I documenti in questione sono tratti dall’Archivio della Famiglia Vitto-Massei, Pettorano.




ELISA MARIA BOGLINO DA COPENAGHEN A ROMA. Tra due patrie nella pittura

L’Imago Museum di Pescara inaugura la mostra

Pescara, 19 aprile 2024. Il 27 aprile 2024 l’Imago Museum di Pescara inaugura la mostra «Elisa Maria Boglino da Copenaghen a Roma. Tra due patrie nella pittura», la prima mostra retrospettiva italiana dedicata ad Elisa Maria Boglino (Copenaghen 1905- Roma 2002), pittrice italo-danese che ha vissuto tra due patrie, la Danimarca che le ha dato i natali, e l’Italia, dove si stabilisce definitivamente dal 1947.

L’inaugurazione si terrà sabato 27 aprile, alle ore 17,30, alla presenza di Nicola Mattoscio, Presidente della Fondazione Pescarabruzzo, Carlo Masci, Sindaco di Pescara, Marco Nocca, professore all’Accademia di Belle Arti di Roma, curatore della mostra, Sarah Boglino e Nica Schmidt, in rappresentanza della famiglia Boglino. Sono stati invitati S.E. Anders Carsten Damsgaard, Ambasciatore di Danimarca in Italia e la dott.ssa Charlotte Bundgaard, Direttrice dell’Accademia di Danimarca, Roma.

L’esposizione temporanea riunisce gli importanti dipinti degli anni Trenta, esposti a Venezia in Biennale (1930,1934), e ammirati a Berlino nel 1932 nella prestigiosa galleria Gurlitt da Kaethe Kollwitz, Oskar Kokoschka, August Macke, Erich Heckel. Spicca tra essi Le alienate (1931) del Mart, rappresentazione della follia che nei corpi delle recluse contiene quasi un presagio di lager. Provenienti da importanti musei e collezioni private, tra cui lo Statens Museum for Kunst di Copenaghen, il Mart di Rovereto, e collezioni private italiane, danesi e tedesche, le opere sono affiancate da una notevole selezione dell’opera grafica dell’artista, in cui è evidente la sua ricerca di un segno primordiale.

La mostra offre l’occasione di scoprire l’opera di questa artista singolare, che ha saputo creare un ponte tra la cultura nordica e quella mediterranea. I suoi dipinti e disegni, dalla forte carica espressiva, affrontano temi come la condizione femminile, la maternità, la solitudine e l’amore. Elisa Maria Boglino, artista indipendente e dalle scelte coraggiose, è stata precorritrice di temi poi sviluppati dal femminismo.

Le opere di Elisa Maria Boglino entrano in dialogo con la collezione dell’Imago Museum d’arte impressionistica nordica e con quella degli espressionisti tedeschi, ai quali l’artista guardava con speciale interesse.

Il polo d’arte moderna e contemporanea di Pescara, crocevia ormai fondamentale della sua vita culturale urbana, simbolo sempre più accattivante dello skyline del suo centro pedonalizzato, nonché crescente riferimento per l’intero medio adriatico italiano e non solo, dal 2021, anno della sua apertura, ha accolto prestigiose temporanee di Andy Warhol, Joseph Beuys, degli espressionisti tedeschi, di Joan Miró e, in ultimo, la grande opera scenica COSMO di Mario Schifano.  La coerenza delle mostre selezionate ha coinciso con un percorso dell’arte contemporanea di notevole respiro internazionale. A questo fanno da cornice esposizioni permanenti di non minor profilo, come la documentazione della performance artistica di Mario Schifano, della pittura figurativa italiana, spagnola e nordamericana del secondo Novecento, degli Impressionisti Scandinavi della scuola di Zahrtmann di Civita D’Antino e ancora degli Espressionisti Die Brücke.




REALIZZAZIONE CABINA DI TRASFORMAZIONE PRIMARIA

Regione e Governo prestino ascolto a cittadini e amministrazioni comunali e facciano il loro dovere

Loreto Aprutino, 19 aprile 2024. Ieri mattina mi sono recato a Loreto Aprutino, in località “Remartello”, per partecipare alla manifestazione, indetta dal Comune vestino insieme ai Comuni limitrofi e associazioni di agricoltori, ambientaliste e civiche, contro la realizzazione in loco di una cabina primaria di trasformazione da 220 KW da parte di E-Distribuzione.

La scelta di installare la cabina in un’area prettamente agricola e nota per le produzioni di qualità desta parecchia preoccupazione, specie per gli ulteriori sviluppi prospettati, ovvero la realizzazione di un parco fotovoltaico, fino a un massimo di 400 ettari, che andrebbe a ripercuotersi su diversi terreni destinati all’agricoltura.

L’allarme della comunità Vestina riguarda quindi da un lato la localizzazione della cabina – si tratterebbe oltretutto di un’area sottoposta a vincolo paesaggistico, se solo la Regione Abruzzo avesse approvato il Piano Paesaggistico Regionale -, per la quale viene chiesto lo spostamento nella limitrofa area industriale, ricadente sempre nel Comune di Loreto Aprutino, e dall’altro la potenza prevista, dato che l’impianto avrà la capacità di assorbire l’energia prodotta da un’estensione di pannelli fotovoltaici fino a un massimo di 400 ettari. Un progetto, dunque, che potenzialmente rischia di essere molto più pervasivo di quanto dichiarato.

Proprio nella giornata di oggi ci è giunta notizia di una prima vittoria da parte del Comune di Loreto, che ha ottenuto dalla Regione il rinvio della Conferenza dei Servizi, programmata inizialmente per domani, in virtù della richiesta di integrazioni documentali che E-Distribuzione dovrà produrre entro il prossimo 19 aprile.

Nel frattempo, come ho ribadito nel corso del mio intervento al presidio, occorre che la Regione Abruzzo dia seguito a quanto previsto dal d.lgs. 119/2021, così come approvato dalle Camere nell’aprile 2023. L’articolo 20 del decreto in questione rimanda infatti alle regioni la classificazione delle aree idonee e inidonee all’installazione di pannelli fotovoltaici. Tuttavia, nonostante le numerose bozze circolate, il Decreto interministeriale che dovrebbe fissare i criteri in materia è ancora in fase di discussione con la Conferenza delle Regioni. Per questo motivo chiediamo al Presidente Marsilio di battersi nella Conferenza delle Regioni affinché si arrivi ad una rapida approvazione del Decreto, e al Consiglio Regionale di accertarsi, analogamente a quanto fatto dall’Emilia Romagna, di accertarsi che lo stesso decreto contenga misure che permettano effettivamente di tutelare, con apposita legge regionale, i terreni agricoli, ancor più nel caso di aree presidio Dop, Igp, o comunque destinatarie di certificazioni di qualità.

Antonio Blasioli




STUDENTI A LEZIONE IN SERRA

Il futuro dei giovani agricoltori, confronto tra studenti e imprenditori under 30

Alanno, 19 aprile 2024. Futuri periti a lezione in serra per capire le dinamiche della politica agricola comunitaria. Si è svolta oggi a Ripa Teatina, nell’azienda Oasi vivai piante, l’incontro tra gli studenti dell’istituto agrario di Alanno e gli agricoltori di Coldiretti Giovani impresa nell’ambito del progetto “Aziende agricole aperte”, cofinanziato dall’Unione europea per lo sviluppo e la diffusione della conoscenza della politica agricola comunitaria e delle opportunità per chi sceglie di insediarsi in agricoltura nonché di favorire l’interazione diretta tra i giovani imprenditori e gli studenti degli istituti agrari, che diventeranno futuri tecnici o nuovi agricoltori. In Abruzzo il progetto coinvolge l’istituto agrario di Alanno e l’Oasi Vivai Piante di Ripa Teatina dove, questa mattina, sessanta ragazzi di quanta e quarta hanno partecipato ad una “lezione” particolare.

Un vero tour nelle varie serre del vivaio accompagnati da Guido Di Primio e, alla fine, un confronto con tecnici e giovani agricoltori sulla politica agricola comunitaria e le opportunità previste dalla nuova programmazione. A coordinare gli interventi, dopo l’introduzione del direttore provinciale di Coldiretti Chieti Luca Celestino e la relazione tecnica di Luca Di Giandomenico sul bando di primo insediamento in agricoltura, è stata la delegata regionale dei Giovani di Coldiretti Carla di Michele che si è soffermata sul mondo delle giovani imprese e sulle prospettive che offre il settore agricolo con particolare riferimento alle opportunità della politica agricola comunitaria. A seguire, la presentazione dei servizi offerti da Coldiretti per i giovani agricoltori e il confronto tra i giovani “addetti ai lavori”. “E’ stata una esperienza intensa per fare divulgazione e formazione sulla Pac (politica agricola comunitaria), facendo confrontare i giovani studenti con gli imprenditori che hanno scelto già il proprio futuro – spiega Carla Di Michele, delegata di Coldiretti Giovani Impresa e titolare di un’azienda multifunzionale a Cepagatti  – l’istituto agrario è una scuola di riferimento per chi vive di agricoltura e, con questo progetto vogliamo cementare un confronto partecipe e propositivo di due mondi destinati in ogni caso ad incontrarsi”.

Alessandra Fiore




LA PRIMAVERA DEI LIBRI

Al via sabato 27 aprile la seconda edizione della rassegna. Il primo incontro dell’iniziativa curata dal Centro Studi e Ricerche Nino Ruscitti vedrà la partecipazione di Marinello Mastrogiuseppe e Pasquale Caranfa

Bugnara, 19 aprile 2024.  Torna sabato 27 aprile la rassegna culturale “Primavera dei libri” promossa dal Centro Studi e Ricerche Nino Ruscitti. L’incontro, che si terrà all’interno della Biblioteca del Centro Studi in via Borgo San Vittorino a partire dalle ore 17.00, avrà come tema il patrimonio immateriale del territorio. Ospiti del primo appuntamento saranno il fotografo Marinello Mastrogiuseppe, che illustrerà le immagini tratte dal volume Rievocazioni storiche e religiose della provincia dell’Aquila, vincitore a dicembre del Premio Polidoro, e il Presidente dell’Associazione Culturale “La Foce”, Pasquale Caranfa che racconterà l’evoluzione del celebre abito muliebre di Scanno.

Gli altri appuntamenti in programma:

L’11 maggio alle ore 17.00 il volume Mario Setta. Testimonianze di libertà con il curatore Goffredo Palmerini; il 19 maggio il libro di Fabio Maiorano Celestino V al secolo Pietro di Angelerio; il 25 maggio il saggio Parole D’Abruzzo di Daniela D’Alimonte e il 1° giugno il nuovo libro di Stefano Servilio L’INdividuo INcompresente.

«Filo rosso di questa seconda edizione è il patrimonio culturale e storico del territorio che proprio in queste ultime settimane è tornato al centro del dibattito pubblico con importanti iniziative intraprese dai Comuni del Valle. Siamo convinti – afferma il presidente del Centro – che la valorizzazione culturale del territorio possa avvenire attraverso la condivisione dei saperi intorno alla storia, alla lingua, e più in generale ai patrimoni materiali e immateriali che caratterizzano tutti i nostri piccoli centri».




IL DOTTORATO TRA IL FUTURO DELLA RICERCA  e la formazione della classe dirigente del Paese

Auditorium del Rettorato – 22 aprile 2024 – ore 9:40

Chieti, 19 aprile 2024. “Il Dottorato tra il futuro della ricerca e la formazione della classe dirigente del Paese” è il tema del convegno organizzato dalla Scuola Superiore “G. d’Annunzio”, diretta dal professor Angelo Cichelli, con il patrocinio dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara. L’incontro si terrà il 22 aprile prossimo, alle 9,40, nell’Auditorium del Rettorato a Chieti.

Dopo i saluti istituzionali del Magnifico Rettore, professor Liborio Stuppia, e del Direttore Generale, dottor Paolo Esposito, sono previsti gli interventi del professor Angelo Cichelli, Direttore della Scuola Superiore “G. d’Annunzio”, su “I Corsi di dottorato della d’Annunzio tra evoluzione normativa e strategie di Atenei”, del dr. Enrico Montaperto, Dirigente del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), su “Il dottorato performante per il futuro del Paese”, della dott.ssa Simonetta Iarlori, Chief People & Governance Officer ALIA-ESTRA Multiutility Toscana su “Esplorare nuovi orizzonti: dal mondo accademico alle opportunità di carriera nelle aziende” e del prof. Pierluigi Sacco, ordinario di Politica economica presso il Dipartimento di Scienze Filosofiche, Pedagogiche ed Economico-quantitative della “d’Annunzio”, su “Dottorati e competitività del sistema”. Al termine seguiranno interventi e la fase di discussione.

“Il convegno del 22 aprile – annuncia il professor Angelo Cichelli, Direttore della Scuola Superiore “G. d’Annunzio” – affronterà il rapporto tra alta formazione, futuro della ricerca e formazione delle classi dirigenti del Paese. Il dottorato di ricerca, a 40 anni dalla sua istituzione in Italia, – spiega il professor Cichelli – rappresenta il più alto livello della formazione universitaria, poiché coniuga l’avanzamento della conoscenza, tramite una didattica ad hoc nelle diverse aree, e una ricerca avanzata, innovativa e originale. Le potenzialità connesse per un futuro dei dottorandi sia nelle Università sia nei centri di ricerca pubblici e privati sia anche nel mercato del lavoro, sono notevoli, anche con le trasformazioni in atto nei percorsi che oggi sono più trasversali ed integrati, spesso in convenzione con le imprese. In questo senso – conclude il professor Cichelli – i progetti sui dottorati di ricerca hanno visto ricevuto ingenti finanziamenti PON e PNRR e, a breve, anche dalle Regioni attraverso i fondi FSE”.

“I numeri degli iscritti e dei Corsi di dottorato della “d’Annunzio” – commenta a sua volta il Rettore, professor Liborio Stuppia – che per il 40° ciclo saranno 21, a latere della ulteriore adesione a 13 Corsi nazionali, rappresentano una qualificata e articolata offerta di alta formazione a valle di aree disciplinari consolidate nell’Ateneo, con una strategia per far crescere talenti, ed in definitiva l’eccellenza ed il prestigio della comunità del nostro Ateneo “       

Maurizio Adezio




PROCLAMAZIONE STATO DI AGITAZIONE

Servizi integrati – Casa Albergo Inps Pescara

Pescara, 19 aprile 2024. Il 14 marzo scorso l’USB ha avuto un incontro con un responsabile della Servizi Integrati, azienda che gestisce un appalto all’interno della Casa Albergo INPS di Pescara (La Pineta) che era stato preceduto da un incontro con la Direzione della Struttura, nel quale ha messo in evidenza diverse problematiche che i lavoratori lamentano: sull’organizzazione del lavoro, su anomalie nelle buste paga, irregolarità contrattuali, utilizzo di ferie e permessi in modalità anomala, mancato pagamento del tempo vestizione per parte del personale, mancato versamento delle quote associative alla nostra O.S. oltre a situazioni di possibile mancato rispetto del capitolato di appalto.

Al termine di tale incontro ci era stato garantito che a breve l’azienda avrebbe comunicato le proprie posizioni sui vari temi posti, che si sarebbe avviato un percorso sindacale costruttivo con la RSA USB, costituita in azienda, ma ad oggi tutto tace ed i problemi segnalati permangono senza che vi sia stato alcun intervento da parte della Servizi Integrati.

Per la RSA USB Servizi Integrati e per il Coordinamento Provinciale USB Chieti/Pescara tale situazione non è accettabile e pertanto si proclama lo stato di agitazione aziendale che, se non porterà a dirimere le problematiche, ci costringerà a ricorrere a tutti gli strumenti sindacali e legali a tutela dei diritti dei lavoratori, degli ospiti della casa albergo La Pineta e dei contribuenti che sono gli azionisti della stessa.

Con tale azione vogliamo rimarcare anche che riteniamo insufficiente il controllo da parte dell’INPS sulle aziende che gestiscono gli appalti all’interno della struttura, sul puntuale rispetto dei capitolati di appalto e sull’attuazione delle proposte tecniche sulla base delle quali hanno ottenuto l’affidamento dei servizi.

Ci si avvicina alla scadenza naturale dell’appalto, che avverrà nel 2025, e l’ente a nostro avviso dovrebbe internalizzare i servizi e mettere fine al sistema di appalti che scarica sui lavoratori e sugli ospiti enormi problemi in nome del risparmio e dell’efficienza che poi non si materializzano in alcun modo.

È ora di dire basta perché non è più ammissibile che un ente statale sia complice di un sistema che penalizza lavoratori ed utenti.

USB Lavoro Privato Chieti/Pescara

RSA USB Servizi Integrati – Casa Albergo La Pineta




VII° CONCORSO ESTER PASQUALONI

La Premiazione al Kursaal Entusiasta la partecipazione di insegnanti e ragazzi.

Giulianova, 18 aprile 2024. Si è tenuta ieri al Kursaal la cerimonia di premiazione del Concorso scolastico Ester Pasqualoni, un’iniziativa che da sette anni l’Assessorato e la Commissione alle Pari Opportunità del Comune di Giulianova portano avanti con convinzione e determinazione.

L’edizione 2024, che ha voluto focalizzare i pregiudizi e gli stereotipi che troppo spesso affliggono l’ universo femminile, ha assegnato il Primo premio all’elaborato “Elena” di Maria Buono, Caterina Triponi, Aurora Xhafa  della 3^ A dell’IC Roseto 2; il Secondo Premio è andato a  “La realizzazione del sogno”  di Riccardo Bazzi della 3^ C della Media Bindi, I.C. Giulianova 2;  il Terzo classificato è stato  “Il sogno proibito” di  Giorgio Lupidii 3^ D dell’  I.C. Giulianova 1. Menzione speciale, con “Stereotipi e pregiudizi”, a  Dylan Alderisio, Mathias Senise, Francesco Ciarrocchi della  2^ C dell’ I.C. Nereto -Sant’Omero.

Presidente di giuria e moderatrice è stata Mirella Lelli. Sono intervenute il Vicesindaco Lidia Albani, il Presidente della Cpo Marilena Andreani e l’avvocato del Centro Antiviolenza la Fenice di Teramo, Maria Teresa Salbitani,  che ha sottolineato come la violenza possa avere molteplici forme, anche non immediatamente riconoscibili, e come i luoghi comuni possano nuocere ai diritti delle donne.

Il Vicesindaco Albani ha letto una bella lettera scritta dal fratello di Ester Pasqualoni, il medico dell’ Ospedale Val Vibrata, uccisa da uno stolker nel giugno 2017 e a cui il concorso è dedicato. “Al dolore che ogni giorno la cattiveria ed il male disseminano nel mondo, voi siete la risposta più gioiosa e più bella! – sono state le parole rivolte agli studenti – Non affannatevi a guardare lontano, a cose improbabili, cominciate invece a coltivare lo spazio e gli affetti intorno a voi, quelli su cui realmente potete influire. Seminate amore, coltivate amore, prendetevi cura degli altri che sono nel vostro mondo con amore! Avanti, adesso tocca a voi fiorire!”

Il Vicesindaco Lidia Albani ringrazia Mirella Lelli, i dirigenti, i docenti e i ragazzi che hanno partecipato. La Presidente della Cpo Marilena Andreani esprime inoltre riconoscenza  al Centro Antiviolenza La Fenice, agli sponsor e alle componenti della Commissione Elga Paoloni, Marisa Recinelli, Patrizia Pomante, Cinzia Mattiucci e Fulvia Sbei, che si sono impegnate in prima persona per il successo dell’iniziativa.




LEZIONE IN SERRA

Agrario di Alanno con i giovani di coldiretti e la politica agricola comunitaria.

Ripa Teatina, 18 aprile 2024. Futuri periti agrari studiano in campo. Anzi, in serra. È la singolare iniziativa promossa da Coldiretti Giovani Impresa e Coldiretti Abruzzo nell’ambito del progetto Infopac 2023 che, intitolato Aziende agricole aperte, ha l’obiettivo di favorire l’interazione diretta tra i giovani imprenditori e gli studenti degli istituti agrari, futuri tecnici o agricoltori.

In Abruzzo il progetto coinvolge l’istituto agrario di Alanno e l’Oasi Vivai Piante di Ripa Teatina dove, giovedì 18 aprile, gli studenti si recheranno per una “lezione” diversa dal solito.

Dopo la visita in azienda curata da Guido Di Primio, i ragazzi delle quinte e delle quarte si confronteranno direttamente in serra con la delegata di Coldiretti Giovani Impresa Abruzzo Carla di Michele sul mondo delle giovani imprese e sulle prospettive che offre.

Saranno presenti anche il Direttore di Coldiretti Abruzzo Roberto Rampazzo e il responsabile dei bandi comunitari Luca Di Giandomenico, che illustrerà il nuovo bando di primo insediamento pubblicato dalla Regione Abruzzo e i servizi offerti da Coldiretti per i giovani agricoltori.

“Sarà un modo nuovo di fare divulgazione e formazione sulla politica agricola comunitaria, facendo confrontare i giovani con gli imprenditori che hanno scelto già il proprio futuro – spiega Carla Di Michele, delegata di Coldiretti Giovani Impresa e titolare di un’azienda multifunzionale a Cepagatti  – l’istituto agrario è una scuola di riferimento per chi vive di agricoltura e, con questo progetto vogliamo cementare un confronto partecipe e propositivo di due mondi destinati in ogni caso ad incontrarsi”.

Al termine, degustazione delle tipicità locali e il rientro in classe. 

Alessandra Fiore