UNA NUOVA PISCINA comunale ad Ortona

Nel prossimo Consiglio comunale verrà discussa la proposta dei Consiglieri comunali di minoranza di realizzare ad Ortona una piscina comunale

Ortona, 26 luglio 2023. I Consiglieri comunali di opposizione Ilario Cocciola, Angelo Di Nardo, Franco Vanni, Gianluca Coletti, Simonetta Schiazza, Lucia Simona Rabottini, Antonio Sorgetti ed Italia Cocco, hanno presentato una proposta di ordine del giorno per promuovere la realizzazione di una piscina comunale su un’area di proprietà del Comune, come ad esempio il sito del campo sportivo comunale in contrada Cucullo o a Caldari, o su altra area comunale.

“Sul territorio del Comune di Ortona – dichiarano i consiglieri comunali di opposizione – da anni non è funzionante alcun impianto sportivo che assicuri l’accesso della cittadinanza alle attività sportive acquatiche, in particolare che favorisca l’accesso delle persone con disabilità alle attività terapeutico-riabilitative in acqua. Ricordiamo che il Comune di Ortona, a dicembre 2012, ha aderito ai principi e alle indicazioni della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità per la programmazione e il miglioramento delle politiche sociali nel territorio del Comune di Ortona. Inoltre, nella Città di Ortona operano numerosi Enti del Terzo Settore e associazioni sportive che si occupano di attività in favore delle persone con disabilità con cui si potrebbe avviare una specifica collaborazione istituzionale”.

“Negli ultimi anni – continuano i consiglieri comunali di opposizione – sono stati stanziati appositi finanziamenti a livello europeo, nazionale e regionale per interventi in favore delle persone con disabilità, anche con riferimento alla realizzazione di impianti sportivi, all’organizzazione di attività dedicate, nonché per il recupero degli impianti sportivi esistenti. Purtroppo, il Comune di Ortona non ha saputo cogliere queste opportunità.”

“Riteniamo – concludono i Consiglieri comunali di opposizione – che il Sindaco e la Giunta comunale debbano impegnarsi di più per realizzare una piscina comunale ad Ortona e potenziare ulteriormente la dotazione di impianti sportivi, favorendo l’accesso della cittadinanza alle discipline sportive acquatiche. In particolare, è necessario promuovere sul territorio ortonese la realizzazione di una piscina per favorire l’accesso delle persone con disabilità alle attività terapeutico-riabilitative in acqua, anche con la collaborazione istituzionale di Enti del Terzo Settore e associazioni sportive che si occupano di attività in favore delle persone con disabilità.”




UTERO IN AFFITTO, reato universale

FdI alla Festa Tricolore di Montesilvano per raccogliere le firme per sostenere la proposta di legge

Montesilvano, 20 luglio 2023. Fratelli d’Italia) in occasione della Festa Tricolore per “riconoscere” l’utero in affitto come reato universale: domenica 23 luglio dalle ore 19.00 alle 24.00 presso il Pala Dean Martin (area parcheggio)tutti gli interessati potranno trovare un gazebo per la raccolta delle firme per sostenere la proposta di legge di FdI contro la maternità surrogata.

“La sottoscrizione, per la quale si può firmare anche online all’indirizzo nouteroinaffitto.it – spiegano promotori – nasce sull’onda della proposta di legge presentata da Fratelli d’Italia per rendere il ricorso alla maternità surrogata reato universale e quindi perseguibile penalmente in Italia anche se commesso all’estero”.

Il testo base della proposta è già stato approvato in Commissione Giustizia alla Camera ed è stata calendarizzata il 19 giugno scorso: Fratelli d’Italia lavora da tempo per mettere un freno alla pratica aberrante della maternità surrogata, la forma di schiavitù del terzo millennio che umilia il corpo delle donne e trasforma i bambini in una merce: la sentenza della Corte di Cassazione, Sezioni Unite Civili, resa nota il 30 dicembre scorso è passata quasi inosservata ma offre una direzione inequivocabile agli uffici anagrafe di tutta Italia, che in questi anni hanno imboccato direzioni diverse, anche a seconda dell’orientamento politico dell’amministrazione.

Il ragionamento della Cassazione, in estrema sintesi, è il seguente: poiché la maternità surrogata, o gestazione per altri (Gpa), in Italia è vietata per validi motivi di dignità delle donne e di “mercificazione” del bebè, occorre scoraggiarne il ricorso pure all’Estero ma contestualmente tutelare l’interesse del bambino che nel frattempo ha intrecciato legami affettivi. La proposta di legge, presentata nel 2018, finora era rimasta chiusa nei cassetti. Con la maggioranza scaturita dalla vittoria alle elezioni politiche finalmente ha preso il via la sua discussione: “si tratta di una battaglia di civiltà ed invitiamo tutti i cittadini a sostenerla, a prescindere dall’orientamento politico”.

È il 19 giugno quando in Aula arriva la proposta di legge che definisce l’utero in affitto (maternità surrogata) reato universale e che prevede la perseguibilità del cittadino italiano che all’estero ricorre a questa pratica. Sebbene la legge 40 del 2004 sanzioni giustamente questa pratica, la proposta si è resa tuttavia necessaria per disincentivare l’espatrio di chi vuole aggirare l’ostacolo salvo poi rimpatriare a cose fatte chiedendo di essere riconosciuto genitore del bambino così ottenuto.

Presso il gazebo ci sarà la possibilità di acquistare i libri del giornalista Vicedirettore de La Verità Francesco Borgonovo: “Guerra senza fine” (Signs Books) e “Fascismo infinito” (Edizioni Lindau).

Dipartimentale Famiglia FdI Provincia di Pescara – Coordinamento provinciale FdI di Pescara – Coordinamento cittadino di Montesilvano – Gioventù Nazionale Montesilvano




LA SALUTE PRIMA DI TUTTO, il messaggio lanciato da Italia Viva

La campagna  Uno su mille

Val Vibrata, 20 luglio 2023. Italia Viva Val Vibrata rilancia sul tema caldo del momento: la Sanità. Lo fa con uno strumento antico, desueto, ma proprio per questo forse originale: il manifesto.

La salute prima di tutto: questo il messaggio che si vuole promuovere con la campagna di comunicazione denominata “Uno su mille”, ovvero un manifesto ogni mille abitanti, quindi 80 nell’intera Val Vibrata.

Nei prossimi giorni saranno affissi in tutti e dodici i Comuni della vallata dei manifesti dove sono presenti sei punti chiave che, a nostro avviso, riteniamo fondamentali per rilanciare un modello di Sanità pubblica che veramente segua i principi enunciati nell’articolo 32 della Costituzione Italiana, anch’esso riproposto nella nostra campagna di comunicazione: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.”

Questi i punti chiave:

•             La salute è un diritto, non una merce: assistiamo ormai da tempo ad una Sanità in cui il privato è sempre più “protagonista” rispetto al pubblico

•             Governare i tempi di attesa per la tutela dei cittadini: non è ammissibile attendere un anno per un esame strumentale e/o una prestazione medica, come non è tollerabile attendere intere giornate nei Pronto Soccorso che ormai, per mancanza di personale, sono al collasso.

•             No alla politica e ai favoritismi nei luoghi di cura: ripristiniamo il sano principio per il quale alla Politica spetta programmazione e controllo, mentre ai tecnici la gestione.

•             Sì alla meritocrazia: il merito deve essere il solo fattore decisivo per scegliere bravi operatori e professionisti ed avere, quindi, servizi di qualità.

•             Salviamo la sanità pubblica: il Sistema Sanitario Nazionale ha bisogno di più risorse, sia umane che strumentali; i Governi nazionali e regionali devono investire di più e meglio nella sanità pubblica.

•             Giù le mani dall’Ospedale Val Vibrata: i numeri sono dalla sua parte, il Governo regionale contro; il declassamento delle Unità Operative Complesse, i mancati investimenti in personale e strumentazione e le continue penalizzazioni stanno depauperando il nostro Presidio. 

Italia Viva Val Vibrata spera di stimolare in questo modo riflessioni e discussioni sul tema, tra le varie comunità, innanzitutto, ma poi tra le istituzioni, nell’interesse dei cittadini e del loro diritto alla salute.

Elvezio Zunica

Coordinamento Italia Viva Val Vibrata




I CATTOLICI, LA POLITICA e i tempi nuovi

di Domenico Galbiati

Politicainsiweme.com, 19 luglio 2023. Il tema dell’ impegno politico dei cattolici continua ad essere rilevante, nel dibattito politico italiano, non per la loro incidenza elettorale, dal momento che il loro consenso è di fatto ripartito tra tutte le componenti dell’ arco parlamentare – come ci ha giustamente ricordato ieri, su queste pagine, Giovanni Cominelli – e non è, quindi, in grado di spostare significativamente l’equilibrio delle forze in campo. Neppure per le reminiscenze storiche del ruolo che ebbero nella nostra vicenda democratica del secolo scorso.

In fondo, nemmeno perché da loro ci si possa attendere una qualche radicale riconversione delle fondamentali e storiche coordinate politiche del nostro Paese.

Ma, piuttosto, perché potrebbero o dovrebbero, nella misura in cui siano fedeli alla loro visione cristiana della vita, riportare, nel discorso pubblico, un sentimento nuovo di reciproca appartenenza e di solidarietà, una domanda impellente di giustizia, di fratellanza, di uguali opportunità per tutti, di abbattimento di diseguaglianze umilianti, una misura, insieme, di rigore e di pacatezza, di reciproco rispetto nella diversità, in un confronto politico slabbrato e pregiudiziale, costruito sulla reciproca delegittimazione tra le parti.

Non si tratta di evocare la moderazione, una sorta di giogo cui si vorrebbero i cattolici perennemente condannati e tanto meno il fatidico centro, ma piuttosto di ritrovare una franchezza risoluta e la capacità di andare oltre le consolidate liturgie riformiste, per accedere ad uno sguardo nuovo. Che sia in grado di penetrare le mutazioni imponenti che avanzano incontro a noi, ancora avvolte da una bruma che va via via diradata, per cominciare a delineare i contorni delle sfide cui non possiamo sottrarci.

Sempre che intendiamo governare i processi innescati dalla pervasiva innovazione scientifica e tecnologica che ci incalza – anzitutto in campo genetico e neuroscientifico, non ultima l’Intelligenza Artificiale – piuttosto che abbandonarci alla sua china, quasi fosse l’alea di un inenarrabile e soverchiante destino, che si fa da sé e ci sovrasta.

Su queste pagine, da qualche anno a questa parte, si è sostenuto che la politica ha bisogno di una rifondazione, anzi, si è detto ripetutamente, di una rifondazione antropologica, che riecheggi quel concetto di trasformazione che Stefano Zamagni ha proposto come cardine del nostro Manifesto fondativo.

Anche qui ci sembra di ravvisare una sintonia con quanto scrive, nell’articolo di cui sopra, Giovanni Cominelli con la profondità di pensiero che lo contraddistingue. In modo particolare, laddove evoca quel concetto di “autopoiesi” che anche a noi sta a cuore.

Concetto centrale per comprendere, ad un tempo, la provocazione cui è esposto il nostro tempo, l’ambizione che è legittimato ad alimentare, la responsabilità, infine, cui non può venir meno, a fronte delle nuove generazioni e per un lungo tratto a venire della storia umana. In un certo senso, oggi l’umanità è restituita a sé stessa, alla consapevolezza di sé che la sua cultura ha fin qui sedimentato ed oggi, in un certo senso, è chiamata a rielaborare da capo.

Al di là degli argini della natura che ne hanno sempre protetto ed inalveato il cammino ed ora non sono più in grado di trattenere la piena. Come un novello Adamo che, posto, ancora una volta, nel giardino dell’ Eden deve decidere se cogliere o meno il frutto dell’ albero della conoscenza. Se vi sia o meno un limite che, anziché tarparne le ali, ne garantisca la ricchezza e l’identità.

Rifondare la politica, vuol dire ripensare a fondo quali debbano essere, oggi, le categorie interpretative chiamate a orientarne l’azione. Si tratta di un impegno che non concerne solo i cattolici, nella misura in cui investe quel percorso di autocomprensione cui oggi l’umanità, nel suo complesso, non può sfuggire.

Nessuna cultura politica, qualunque sia la sua ascendenza originaria, a meno di volersi chiudere a doppia mandata in una sorta di autoreferenzialità ideologica, può evitare di rimettersi schiettamente in discussione.

Le nuove tecnologie, via via le più intriganti che interferiscono con gli stessi processi cognitivi, manifestano un formidabile impatto antropologico, letteralmente curvano lo spazio concettuale entro cui l’umano ha fin qui pensato sé stesso e lo riallineano in una nuova, inedita dimensione.

In uno scenario epocale del genere un partito cattolico – sia pure di o dei cattolici – come anche qui osserva giustamente Cominelli – non è più possibile, ma neppure serve. Il pluralismo delle opzioni politiche dei cattolici non è ascrivibile alla cosiddetta diaspora seguita alla scomparsa della Democrazia Cristiana, ma è, molto di più, il frutto di un più antica, lenta, progressiva maturazione critica che ne ha articolato il campo almeno fin dagli anni del Concilio. A cominciare dal superamento del collateralismo.

Oggi tale pluralismo dobbiamo viverlo come ricchezza, piuttosto che come dissipazione. Ciò che davvero è importante e necessario – ed è il passo che INSIEME ha affrontato – è che venga rimessa in campo una cultura politica ed una proposta programmatica di ispirazione cristiana, che non si attardi nel prepolitico e non si limiti alla formazione delle coscienze, bensì affronti, laicamente, i tornanti di un confronto politico a tutto campo.

Un partito che parla a tutti, forse addirittura prevalentemente a chi cattolico non è, purché sappia dar conto della fecondità umana e civile della visione cristiana cui si ispira. Ricercando quel linguaggio e quegli argomenti che possano rendere accettabili, comprensibili, addirittura accattivanti, anche per chi proviene da altre culture, i valori che i credenti hanno ricevuto in dono in uno con la fede.

Insomma, un partito che sia, secondo l’ammonimento di Francesco, a sua volta in uscita e si incammini verso quelle periferie dove si consumano le ingiustizie, le libertà sono violate di fatto, la dignità delle persone offesa ed avvilita.




IL FUTURO DELLE NAIADI appeso ad un filo

tra un generatore di energia per tenere aperta la struttura e un bando che non dà certezze. Intanto dipendenti e collaboratori non vengono pagati da quattro mesi.

Pescara, 19 luglio 2023. Questa mattina ci siamo recati nuovamente presso l’impianto sportivo le Naiadi a Pescara per denunciare la situazione indegna in cui continuano a trovarsi gli 8 dipendenti e i circa 40 collaboratori, che non ricevono lo stipendio dallo scorso mese di aprile.

Al di fuori della struttura, è stato installato un generatore di energia da parte del concessionario, unico modo possibile per alimentare l’impianto, dopo che le utenze di luce e gas sono state staccate, sembrerebbe a causa di un mancato pagamento che si aggirerebbe su svariate centinaia di migliaia di euro. A due mesi dal termine dell’affidamento, previsto per il prossimo 31 agosto, il gestore, Società Sportiva Petruziana, è stato costretto quindi ad un approvvigionamento esterno per garantire l’apertura di una parte della struttura che, in questo periodo, è attiva anche per garantire i vari campus estivi del centro Naiadi, oltre “Lo sport non va in vacanza”, organizzato dal Comune di Pescara e che termina intorno a metà agosto.

Con la scadenza della concessione ormai prossima, a causa del grave ritardo della Regione Abruzzo, che ha tardato moltissimo a redigere e pubblicare il bando per l’affidamento ventennale della struttura, l’incertezza la fa ormai da padrone.

Sono preoccupato della possibile assenza di risposte a questo bando. Cosa accadrà alla struttura, visto che non ci sarebbero più i tempi necessari nemmeno per una proroga, in considerazione della scadenza dell’affidamento del 31 agosto? È così che si ricompensano dipendenti e collaboratori che, anche senza ricevere lo stipendio, hanno tenuto aperta la struttura? La notizia di un possibile sciopero da parte dei dipendenti del Centro Sportivo Naiadi preoccupa molto. Solo la loro fiducia e abnegazione lavorativa, insieme a quella dei collaboratori, ha permesso, fino a oggi, di salvaguardare le esigenze degli utenti, famiglie, bambini e atleti.

È questo il modo tutelare una struttura che viene da tutti definita “fiore all’occhiello” della nuova Pescara, ma dentro la quale da tempo non è stato effettuato più un investimento degno di nota, tra la pavimentazione che si deteriora e il trampolino per i tuffi in disuso, senza considerare gli impianti vecchi e oltremodo energivori? Le Naiadi meritano un’attenzione particolare per l’importanza che rivestono, ma la via del project financing, che avrebbe garantito ingenti investimenti è stata fatta naufragare da questa giunta regionale per approssimazione e inadeguatezza.

Noi chiediamo alla Regione Abruzzo di verificare, anche sulla base dei sopralluoghi finora effettuati presso la struttura, obbligatori per la presentazione di un’offerta, come prescritto dall’Articolo 13 del Disciplinare di gara, se si sia manifestato allo stato attuale un interesse concreto, o se siano stati segnalati problemi e criticità nel bando e, in tal caso, di attivarsi di conseguenza per garantire l’appetibilità della struttura e, quindi, la gestione pluriennale.

Anche su questo la politica ha le sue responsabilità. Ho chiesto più volte e formalmente, di portare queste problematiche nella Quinta Commissione che ha tra le competenze lo sport, ma nessuna seduta è mai stata convocata a tal fine. I lavoratori, gli sportivi, gli utenti e la città di Pescara, non meritano di subire un’altra chiusura che comporterebbe un danno ferale e irreversibile per le Naiadi.

Il Consigliere Regionale Pd

Antonio Blasioli




STOP AL CENTRODESTRA

Elezioni regionali: le opposizioni incontrano la società civile a Pescara,

Pescara, 19 luglio 2023. “L’Abruzzo è in emergenza. Dopo cinque anni di centrodestra l’Ente Regione è in declino proprio sulle sue competenze primarie: sanità, trasporti, turismo, agricoltura, lavoro e ambiente, segnano un fallimento su tutta la linea.  Il centrodestra ha legiferato poco e male”. Lo affermano i capigruppo di opposizione Francesco Taglieri,  Silvio Paolucci, Americo Di Benedetto, Sandro Mariani.

“Non ha programmato efficacemente – proseguono – e non è riuscito a mettere a sistema le enormi risorse economiche arrivate dal Governo nazionale. Dietro al velo di propaganda di una Giunta sorda alle esigenze dei cittadini e troppo concentrata su sé stessa, e sugli equilibri interni, si cela una vera e propria emergenza per l’Abruzzo, che riscontriamo in un pessimo servizio sanitario pubblico, nei risultati non conseguiti e nella famelica lotta per la gestione del potere. Per il bene dell’Abruzzo è di fondamentale importanza che Fratelli D’Italia, Lega e Forza Italia vadano a casa. Ma siamo consapevoli che c’è bisogno di un altro modo di amministrare, non solo di un cambio di amministratori”.

“C’è bisogno di un progetto concreto e solido, che tragga forza dalle differenze e sia compatto negli obiettivi da raggiungere: dare priorità ai reali bisogni degli abruzzesi, fondando le proprie radici sul lavoro, su una sanità funzionale, sulla sostenibilità, sulle infrastrutture connesse all’Europa e su una dignità regionale che non sia piegata alle logiche nord-centriche dell’autonomia differenziata di stampo leghista”. Con questo spirito tutti i capigruppo regionali, che nell’ultima legislatura hanno lavorato in opposizione a questo centrodestra, aprono le porte della Regione alle realtà che compongono la società civile e politica abruzzese e per questo invitano tutte le forze rappresentative dell’Abruzzo a una riunione che si terrà venerdì 21 luglio alle ore 17 nella Sala Corradino D’Ascanio del Palazzo del Consiglio regionale in Piazza Unione a Pescara. Potrebbe essere la prima pietra posata per il prossimo futuro della nostra regione  in vista delle elezioni del 2024, e per la stesura di un Documento politico partecipato, che segnerà la strada da percorrere fino al 2029, con gli abruzzesi che amano la propria terra”.




L’INIZIO LAVORI in via delle fornaci Bizzarri

La nota del M5S Pescara

 Pescara, 18 luglio 2023. “Quello che sta accadendo in queste ore in Via della Fornace Bizzarri è SURREALE! Dopo appena tre giorni dagli ultimi lavori di manutenzione del parco e a tre giorni dalla pronuncia del Consiglio di Stato sul folle progetto dell’asilo nido al posto di un parco (prevista per giovedì prossimo, 20 luglio) proprio questa mattina hanno deciso di dare il via al cantiere con uno schieramento di forze imbarazzante .Un atto intimidatorio irrispettoso verso la giustizia e verso i cittadini che sono dovuti ricorrere alle vie legali per far riconoscere i propri diritti.” dichiarano i Consiglieri Comunali del M5S Erika Alessandrini, Paolo Sola e Massimo Di Renzo.

“Pensare di mostrare i muscoli facendo sfracelli prima ancora che la giustizia si pronunci definitivamente su questa vicenda mostra solo la debolezza di un’amministrazione che continua a sperperare fondi pubblici senza tenere in conto le vere esigenze dei cittadini”




LA VISITA ISPETTIVA IN REPARTO day hospital ematologia e oncologia

Resoconto del Consigliere Blasioli

Pescara, 18 luglio 2023. Ieri mattina, come anticipato, mi sono recato in visita ispettiva presso il Day hospital di ematologia e oncologia dell’ospedale Santo Spirito di Pescara. Già in passato mi ero occupato della situazione relativa all’affollamento dell’atrio del quinto piano dell’ospedale dove gli stessi sono situati e dove convogliano, tra le 7.30 di mattina e le 14.30 circa, una media di 150 persone al giorno per le cure somministrabili in day hospital, con i loro accompagnatori. Qui la situazione che già in condizioni normali è precaria per la presenza di due utenze diverse, in estate diventa esplosiva, soprattutto in occasione di questi picchi di caldo.

Non a caso questa mattina alcune persone aspettavano sedute sulle scale di essere chiamate.

Durante una riunione tenutasi presso la direzione della Asl tempo fa, denunciai questa situazione è fui tranquillizzato con l’idea di una delocalizzazione dei due reparti. Oggi sono tornato, dopo le numerose segnalazioni, per capire come poter agire nell’immediato e i tempi del progetto che mi venne illustrato.

Sono stato accompagnato dal responsabile del servizio progettazioni e nuove realizzazioni, l’Ing. Luigi Lauriola e dal primario Dott. Di Ianni, entrambi molto disponibili nell’illustrarmi la situazione ed ho potuto verificare che questa mattina una ditta esterna stava già lavorando per l’istallazione di ventilatori fissi. Già l’anno scorso si era fatto ricorso a dei ventilatori ma mi è stato riferito che questi, istallati in misura fissa dovrebbero garantire un maggiore sollievo in questi giorni. L’operazione si concluderà già domani.

Con la struttura tecnica si è interloquito anche della possibilità di installare condizionatori. La Asl ritiene che in questo momento un impianto di condizionamento non sarebbe sostenibile, ma è in fase di ultimazione la realizzazione di due cabine elettriche che per il prossimo anno garantirebbero la possibilità di alimentare i condizionatori. Ho anche chiesto un supplemento di istruttoria sul punto, per verificare tecnicamente se ci siano altre soluzioni. A giorni mi faranno sapere anche su questo.

La soluzione definitiva però rimane sempre la delocalizzazione dei due day hospital. I lavori, dell’importo di circa 3.200.000,00 €. dovrebbero partire entro fine anno, perché occorre ancora liberare i due piani attualmente occupati dalla direzione sanitaria e amministrativa di presidio e poi dal momento dell’affidamento occorreranno due anni di lavori. È evidente che è già passato troppo tempo e ancora oggi non sono disponibili le aree dove dovranno essere sistemati e separati tra loro il day hospital ematologico e quello oncologico. Questa situazione andrà verificata nuovamente tra qualche settimana, per verificare che non si perda inutilmente altro tempo.

La situazione dei locali di attesa dei due day hospital va affrontata. L’ematologia è hub di riferimento di tutta la Regione Abruzzo, ma alla designazione sulla carta non sono seguiti gli adeguamenti strutturali. Aspettiamo di conoscere, a giorni, eventuali soluzioni tecniche affidate al servizio progettazioni e nuove realizzazioni e torneremo tra qualche settimana a verificare che si liberino i locali dove dovranno sorgere i due day hospital.

Antonio Blasioli, Consigliere Regionale




LA VISITA NEL BASSO CHIETINO

Il Sottosegretario Luigi D’Eramo a confronto con gli imprenditori agroalimentari

Chieti, 18 luglio 2023. È stata una giornata densa di incontri quella appena conclusa dal Sottosegretario di Stato al ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Luigi D’Eramo che, grazie al coordinamento della consigliera regionale Sabrina Bocchino, ha incontrato diversi imprenditori del settore agroalimentare, in primis quelli legati alla filiera della viticoltura, e della distribuzione della costa teatina.

Affiancato dalla consigliera Bocchino, Luigi D’Eramo ha ricordato agli imprenditori dell’agroalimentare che “per affrontare e vincere le sfide future che attendono il settore sarà fondamentale puntare e investire sempre di più su ricerca e innovazione, che saranno due cardini dell’agroalimentare del futuro.

Nel frattempo, è necessaria a livello europeo una nuova valutazione di impatto della riforma che riguarda i prodotti fitosanitari, che penalizza l’Italia più di altri stati membri. L’obiettivo del target di riduzione assegnato al nostro Paese del 62 per cento entro il 2030 è ingiustificato e discriminatorio. E difficilmente potrà realizzarsi se nel frattempo non saranno messe a disposizione degli agricoltori delle valide alternative”.

Molte le questioni sollevate anche dal settore vitivinicolo, in particolare i danni causati dalla peronospora che in alcuni vigneti ha praticamente azzerato i raccolti richiedendo, peraltro, maggiori costi, quasi raddoppiati, e la necessità di usare trattamenti fitosanitari più costosi. La produzione però ha subito tagli drastici causando un grave danno per le cantine che andranno incontro a un forte aumento del costo unitario di gestione dovuto alla forte riduzione del prodotto di trattamento.

La minaccia di abbandonare i terreni coltivati da parte dei piccoli agricoltori che possiedono 1-2 ettari di terreno a vigneto rappresenta un grave sintomo di una crisi che avrà ripercussioni per almeno tre anni. D’Eramo non si è tirato indietro, ma ha rappresentato tutte le difficoltà contingenti.

“La recrudescenza della peronospora è una problematica complessa che sta colpendo l’Abruzzo, così come altre regioni del centro e sud d’Italia – ha ricordato il sottosegretario Masaf, Luigi D’Eramo – Come Governo ci stiamo adoperando per elaborare disposizioni normative che possano prevedere interventi di sostegno al settore.

Stiamo lavorando per introdurre delle misure in grado di dare delle risposte a una situazione difficile e per poter aiutare le imprese, soprattutto quelle più piccole.’ La consigliera regionale della Lega Sabrina Bocchino ha ricordato ‘la fortuna di avere un sottosegretario capace che è oltretutto abruzzese e che non potrà non avere un occhio di riguardo per la sua terra.’ Sulle problematiche affrontate ha detto che ‘la Regione ha fatto il suo dichiarando immediatamente lo stato di emergenza’, aggiungendo ‘io stessa, come Regione, ho sempre cercato di essere vicino al territorio e su alcune questioni sollevate mi impegno ad interloquire con il presidente della FIRA.”




SOLIDARIETÀ A COMITATO SINDACI, il direttore generale ha perso la bussola

Asl Lanciano Vasto Chieti. Le dichiarazioni di Marinelli: Pd Abruzzo

Chieti, 16 luglio 2023.  “Il nostro è un sostegno convinto al comitato ristretto dei Sindaci della Asl Lanciano Vasto Chieti, che esprime legittimamente e giustamente il disagio profondo della popolazione nei confronti di una sanità mal gestita e per molti versi allo sbando”: lo dichiara Daniele Marinelli, segretario del Partito Democratico abruzzese, commentando le ultime dichiarazioni e polemiche.

Per Marinelli “il direttore generale Thomas Schael dovrebbe ascoltare i sindaci e gli operatori sanitari, confrontarsi con loro, risolvere i problemi, piuttosto che attaccare chi quotidianamente si confronta con i disagi e le difficoltà delle cittadine e dei cittadini. Il direttore generale dovrebbe rimanere fuori dalla polemica politica in senso stretto, rispondere con le azioni ed eventualmente con i dati. Ci auguriamo che quella di questi giorni oltre a essere una brutta pagina rimanga isolata, un’uscita scomposta di chi evidentemente – comprensibile, non è l’unico, vista la disastrosa situazione in cui versa la sanità abruzzese – ha perso la bussola e il polso della situazione”.




PROBLEMA ACQUA secondo Azione

Abbiamo l’obbligo di ridurre drasticamente le perdite di rete

Chieti, 16 luglio 2023. “Abbiamo l’obbligo di fare di tutto per ridurre drasticamente le perdite di rete. Dobbiamo farlo per il Pianeta e per i cittadini che meritano un servizio efficiente e senza interruzioni”. Antonio Scaparrotta, dirigente Provinciale di Azione, non ha dubbi. Serve dare una svolta ad una questione di importanza vitale per tutti e che finora non è stata affrontata seriamente ed in modo risolutivo.

Torna l’estate, infatti, e puntualmente si verificano carenze idriche in tutto Abruzzo, in particolare nella provincia di Chieti con grossi disagi per cittadini e turisti, ormai sfiancati da questa triste consuetudine che ha radici lontane e che non è stata mai risolta. Le responsabilità ovviamente non sono uniche ed univoche, a pagarne il conto però sono i cittadini, come quelli di Chieti Scalo, ad esempio, che convivono con numerosi disservizi ormai da decenni.

Ma il filone della dispersione d’acqua, per diversi motivi, è un qualcosa di ampio e variegato ed il fenomeno locale si inserisce in un contesto nazionale assai preoccupante e che coinvolge anche altri aspetti.

Vediamolo con i numeri: secondo alcune fonti, l’Italia è il secondo paese UE dopo la Grecia per prelievo di acqua dolce per uso potabile con 155 metri cubi annui per abitante, la brutta notizia, però, è che oltre il 42 % dell’acqua viene dispersa per perdite di rete lungo i 500.000 km di rete di acquedotti.

E la situazione in Abruzzo non è migliore rispetto al resto del Paese. Lo dicono i numeri, ancora una volta: il capoluogo di Chieti si trova in testa a questa poco edificante classifica circa le perdite con il 71,7%, seguito da Pescara e L’Aquila, rispettivamente con il 58.9% e il 50.7%, con fanalino di coda, in senso buono, Teramo (28.6%).

Se in estate l’emergenza acqua ha diversa natura e più località colpite, nelle altre stagioni dell’anno il discorso per taluni versi inevitabilmente migliora, ma per altri no.

Sono stati infatti numerosi i casi nei quali interi comuni restano senza acqua a causa di importanti rotture nelle condotte principali. Pensiamo ad esempio alla rotture del febbraio 2023 dell’adduttrice Giardino nel territorio di San Giovanni Teatino che ha coinvolto anche i comuni di Chieti e Torrevecchia, o alla rottura della conduttura di Lanciano che ha interessato anche i comuni di San Vito e Treglio (oltre ad alcune zone della stessa città frentana), o ancora in maggio la rottura della conduttura di Perano dove rimasero senza acqua addirittura 17 comuni, con rubinetti a secco – in ordine alfabetico – nei comuni di Altino, Archi (per gli utenti del capoluogo e delle contrade Caduna, Ruscitelli, Ponte Maggiore Sant’Amico), Atessa (per gli utenti del capoluogo e delle contrade San Marco, Pian Querceto, Monte Calvo e Castelluccio), Casalbordino, Cupello, Furci, Gissi, Monteodorisio, Paglieta, Perano (nel capoluogo e nelle contrade Rascitti, San Pastore e Crocetta), Pollutri, San Buono, San Salvo, Scerni, Torino di Sangro, Vasto e Villalfonsina.

“L’acqua è una risorsa fondamentale per tutti, con disponibilità limitate, eppure sono tantissimi gli sprechi avvengono ogni giorno”, chiude Scaparrotta. Per invertire la rotta, il cambiamento deve coinvolgere tutti, a partire ovviamente dai governi, centrali e periferici, dagli enti preposti ma anche dalle imprese. È necessario intensificare il proprio impegno, con piani di prevenzione, manutenzione e soprattutto sviluppo finalmente adeguati che puntino a ridurre lo spreco d’acqua e di energia.




DISAGI NEL DAY HOSPITAL Ematologico

Al Santo Spirito di Pescara lunedì visita ispettiva in reparto

Pescara, 16 luglio 2023. Lunedi mattina mi recherò in visita ispettiva presso il Day hospital di ematologia dell’ospedale Santo Spirito di Pescara. Conoscendo bene la situazione, per le numerose segnalazioni di pazienti che si sottopongono alle cure chemioterapiche, ritengo non sia più tollerabile che persone già affette da patologie debilitanti debbano stazionare in attesa, con questo caldo, ammassate tra loro, e senza condizionatori.

Coglierò l’occasione per ottenere dai tecnici della Asl, cui ho chiesto gentilmente di accompagnarmi nella visita ispettiva, un sopralluogo congiunto per trovare soluzioni a questo problema. È vero che l’area in questione è un atrio e in quanto tale, per sua natura, un locale aperto, tuttavia, la situazione che si verifica attualmente non può più continuare, visto che il day hospital di ematologia di Pescara accoglie quotidianamente ben 150 pazienti e i loro accompagnatori.

Mi auguro che già a seguito della visita di lunedì si individui una soluzione immediata per affrontare questo caldo terribile, oltre a una di medio periodo, transitoria, fino al definitivo trasferimento del reparto, che dovrebbe migliorare la situazione, ma che aspettiamo da troppo tempo; per questo motivo, lunedì sarà l’occasione anche di conoscere dalla Asl i tempi necessari per il termine dei lavori e la successiva riconsegna dei locali.

Di tutte queste problematiche mi farò portavoce anche in Consiglio regionale, attraverso la richiesta, che invierò lunedì mattina, di affrontare il tema in conferenza dei capigruppo, al fine di portarlo a conoscenza di tutta l’assise Regionale.

Nello stesso tempo voglio esprimere il mio ringraziamento a tutti medici, infermieri, alla coordinatrice e al primario, dott. Mauro Di Ianni, che lavorano con grande cura, nonostante questa situazione.

Antonio Blasioli

Consigliere Regionale Pd




AL VIA IL CORPOSO PACCHETTO di interventi sulle scuole

Grazie al lavoro dell’amministrazione di Bonaventura

Teramo, 15 luglio 2023. “Riscontriamo con piacere che il presidente della Provincia Camillo D’Angelo ha annunciato in conferenza stampa il corposo pacchetto di interventi sulle scuole, avvalorando il lavoro che abbiamo portato avanti durante il precedente mandato e i numeri erano stati puntualmente esposti dal presidente Diego Di Bonaventura e dal Vicepresidente Luca Frangioni con delega all’Edilizia Scolastica, nella conferenza stampa di fine mandato. Dopo anni di mancata manutenzione, avevamo, infatti, puntualmente illustrato gli interventi già realizzati sugli edifici scolastici di competenza dell’Ente di via Milli per un totale di 10 milioni di euro (due finanziamenti da 5.3milioni ed un altro di 4.7milioni) e un corposo pacchetto di interventi, sempre programmati dalla passata amministrazione, a valere sui fondi che siamo riusciti ad intercettare sulle diverse misure straordinarie, per 141 milioni e mezzo di euro: fondi ingenti per l’ammodernamento dell’edilizia scolastica che siamo riusciti a reperire per tutti gli 8 poli scolastici provinciali, tra cui il Polo liceale da realizzare nel Comune di Roseto, poi i 375mila euro che abbiamo ottenuto sul Fondo Progettazione Enti locali per le progettazioni relative all’Istituto Einstein di Teramo e la palestra regionale Mazzini annessa al Liceo Classico Melchiorre Delfico, alla quale si va a sommare l’ulteriore tranche di 125mila euro di finanziamenti per l’annualità 2023, da ascrivere sempre all’impegno della passata amministrazione. Da rilevare che i fondi non erano in stallo o fermi, come oggi si vorrebbe far passare, ma legati alle note vicende dei contributi ottenuti durante il periodo emergenziale dovuto alla pandemia Covid-19 e poi confluiti in fondi PNRR, per volontà del Governo nazionale (Conte), che di conseguenza hanno comportato una variazione e conseguente dilazione degli iter procedurali per l’avvio dei lavori, che andavano giocoforza raccordati con i tempi di riapertura delle scuole.

In accordo con gli uffici, dopo che già avevamo affidato gli incarichi tecnici, abbiamo pertanto deciso, nel settembre 2022, di posticipare l’avvio dei lavori all’estate 2023. Inoltre, la scelta degli interventi ai quali destinare questi finanziamenti è stata anch’essa frutto esclusivamente del lavoro certosino di ascolto e dell’incessante attività della passata amministrazione.  È per questi motivi che il presidente D’Angelo e il consigliere delegato all’edilizia scolastica Lattanzi, a pochi mesi dall’insediamento, possono giovarsi degli ottimi e corposi frutti di tutto questo lavoro, il cui merito – ci piace ribadirlo, visto che il passaggio è stato “trascurato” in conferenza stampa – va interamente ascritto alla passata amministrazione del presidente Diego Di Bonaventura e del Vicepresidente Luca Frangioni.

Spiegano Diego Di Bonaventura e Luca Frangioni già Presidente e vicepresidente della Provincia




DEGRADO E INCURIA vanno avanti

La Giunta Masci dopo tre anni non ancora fa partire la trasformazione dell’ex scuola media Muzii di Via Saffi in sede del Conservatorio, finanziamento lasciato in eredità dalla giunta di centro-sinistra.

Pescara, 9 luglio 2023. Che i lavori pubblici fossero il più lampante dei problemi della Giunta Masci lo denunciamo da tempo, da prima che venissero alla luce le situazioni oggetto di attenzione da parte della Procura della Repubblica e non voglio dire una parola di più su questo, lasciando agli organi inquirenti il loro lavoro e a chi è stato indagato la possibilità di difendersi.

Oggi portiamo un altro esempio dei ritardi targati Masci: l’ex scuola media Muzii di Via Saffi. I residenti sono esasperati dal degrado e da quello che rappresenta questo edificio per l’intera zona: un detrattore ambientale, pericoloso e frequentato da persone che cercano riparo per la notte a rischio della loro stessa incolumità. Evidentemente, le picconate del Sindaco alla retrostante fontanella posta all’inizio della strada parco non hanno sortito le conseguenze ipotizzate da Masci. Che sorpresa!

L’esasperazione dei residenti è resa ancora più forte per il fatto che l’edificio da tre anni è stato ammesso al finanziamento del Ministero dell’Università, per essere riqualificato, ampliato, e divenire una nuova e moderna sede del Conservatorio, con auditorium, spazi aperti. Un vero e proprio campus della musica. Il finanziamento è stato effettivamente erogato dal Ministero, ma purtroppo non c’è ancora il progetto definitivo e non è ancora partita la gara. Un ritardo inaccettabile da parte del Comune di Pescara, soprattutto se si pensa a come e con quale velocità la precedente amministrazione di centro-sinistra è riusciti a far ammettere l’intervento al finanziamento.

La Giunta di centro-sinistra, insieme al Conservatorio, affrontò una vera e propria corsa contro il tempo per poter presentare la domanda entro i termini previsti. Il primo documento, la Delibera di Giunta Comunale di indirizzo, con cui si formalizzava la disponibilità del Comune a cedere la struttura al Conservatorio, in vista dell’uscita del bando ministeriale è datato 1/6/2017. A dicembre 2018 è stato approvato l’accordo di programma, in cui i due enti disciplinavano le procedure di cui ciascuno sarebbe stato responsabile.

Tra i compiti del Comune c’era la predisposizione dell’intervento, attraverso il personale tecnico dipendente dell’Ente, e con il supporto tecnico-specialistico della Facoltà di Architettura dell’Università Gabriele D’Annunzio, che partecipò tramite i corsi di “Progettazione Ambientale”, “Composizione Architettonica” e “Morfologia Strutturale nel Design” e il coinvolgimento dei Professori Lepore e Forlani.  Parallelamente veniva effettuata la Conferenza dei Servizi che ha escluso l’intervento dalle procedure di Vas e veniva redatto il progetto di fattibilità, approvato il 14 gennaio. Sia l’accordo di programma che il progetto di fattibilità venivano approvati in Consiglio Comunale due giorni dopo, 16 gennaio. Il progetto definitivo veniva infine approvato in Giunta il 5 febbraio 2019, il giorno prima della scadenza del termine di presentazione delle domande, previsto per il 6 febbraio 2019.

Un lavoro straordinario si cui la precedente amministrazione comunale, i tecnici di allora e il conservatorio, in sinergia furono capaci. Quella corsa contro il tempo ha permesso di portare in dote alla Giunta Masci 10 milioni di euro per i lavori, un progetto di recupero e rigenerazione urbana, oltre che uno strumento per ampliare la forza e la potenzialità del Conservatorio pescarese.

Non si può dire lo stesso per quanto riguarda il periodo in cui i lavori pubblici sono stati a guida Masci – Trisi. Come detto, la graduatoria è uscita nel settembre 2020, e ne celebrammo l’uscita con un comunicato stampa, insieme all’ex Assessore Paola Marchegiani e all’ex Sindaco Alessandrini. Dall’ammissione al finanziamento del settembre 2020, il Comune a guida Masci – Trisi però ha impiegato 6 mesi, cioè fino a marzo 2021, solo per affidare la verifica del progetto esecutivo. La ditta incaricata, la Società Italiana Servizi, ha impiegato 6 giorni per verificare un progetto da 10 milioni di euro.

Dalla verifica è emersa la necessità di adeguamenti progettuali, un fatto che ci può stare, stante la velocità con cui era stato redatto, pena la scadenza dei termini per la domanda.

Il problema è che, a distanza di due anni e mezzo dalla verifica, nonostante l’affidamento di nove incarichi a professionisti esterni per un totale di circa 190mila euro, il progetto definitivo non c’è ancora. Nel frattempo, sono stati anche effettuati due affidamenti diretti alla ditta Edilproget per quasi 80.000 euro per opere di pulizia e la rimozione di un serbatoio di gasolio.

Ci auguriamo che la nostra presenza qui oggi possa spronare il Comune ad accelerare l’approvazione del progetto e l’avvio del bando di gara. La situazione che ci troviamo davanti oggi e con cui i residenti sono costretti a convivere grida davvero vendetta di fronte alla disponibilità di soldi pubblici per la riqualificazione. Si faccia subito e si faccia presto, i residenti, gli studenti del Conservatorio, i pescaresi, non possono più attendere la riqualificazione dell’ex scuola Muzii, un progetto che sarebbe capace di cambiare il volto della città, migliorare l’offerta formativa ed eliminare il degrado che c’è.




RIMBORSO TARI NON DOVUTA sui Magazzini Agricoli

Lorenzo Crudele: il Sindaco chieda scusa agli agricoltori e rassegni le dimissioni. Solo grazie alla minoranza e all’apprezzabile senso di responsabilità della Consigliera comunale Simonetta Faraone si sta rimediando ad un grave errore dell’amministrazione Canosa/Castiglione

Ortona, 8 luglio 2023. “Il Comune di Ortona, come noto – dichiara Lorenzo Crudele, responsabile del dipartimento agricoltura di Fratelli d’Italia Ortona – ha fatto pagare agli agricoltori di Ortona la TARI sugli immobili strumentali all’attività agricola nonostante la normativa intervenuta a fine 2020 ha previsto la loro non assoggettabilità al regime della tassa sui rifiuti urbani, a decorrere dal 1° gennaio 2021”.

“È davvero inqualificabile – continua Lorenzo Crudele – ciò che è accaduto per colpa dell’incapacità dell’amministrazione Canosa/ Castiglione. Con gli incontri che, insieme all’ex assessore ai lavori pubblici Domenico De Iure e ai consiglieri comunali Angelo Di Nardo e Gianluca Coletti, abbiamo organizzato sul territorio nei mesi scorsi, la comunità degli agricoltori ha potuto conoscere le modifiche normative intervenute dal 2020 ed è stata informata su come richiedere i rimborsi.”

“Finalmente, solo grazie ai Consiglieri comunali di minoranza Ilario Cocciola, Angelo Di Nardo, Franco Vanni, Gianluca Coletti, Simonetta Schiazza, Simona Rabottini, Italia Cocco e Antonio Sorgetti – conclude Lorenzo Crudele – e all’apprezzabile senso di responsabilità della Consigliera comunale Simonetta Faraone, si sta rimediando ad un grave errore dell’amministrazione Canosa/Castiglione. Ma è davvero incredibile la scarsa sensibilità istituzionale di chi di fronte ad un errore così grave non avverta l’opportunità di chiedere scusa e di rassegnare le dimissioni.”




L’UDC ABRUZZO APRE le porte alle liste civiche

Una fabbrica di idee, di programmi e di azioni per un grande Centro

Roma, 7 luglio 2023. È questo il laboratorio che l’UDC intende realizzare  in Abruzzo, aprendo la porta a tutte le liste civiche di area moderata, che intendono abbracciare il progetto politico del partito.

Le basi sono state gettate nell’incontro di alcuni giorni fa a Roma, tra il segretario nazionale dell’UDC, Lorenzo Cesa, con il segretario regionale Enrico Di Giuseppantonio, i coordinatori provinciali e il capogruppo dell’Udc al Comune di Chieti Mario Di Lio. Alla riunione ha preso parte il presidente di IdeAbruzzo, Donato Marcotullio, che nelle amministrative 2015 si era candidato a sindaco di Chieti.

Il movimento, nato nel 2012 e presente, tra gli altri comuni, anche a Lanciano, Vasto, Ortona e Teramo. “È la linea politica che stiamo seguendo in tutta Italia – afferma il segretario Cesa – Cittadini, associazione, sentono il bisogno di contribuire alla vita politica in maniera propositiva e vedono nell’ Udc, nelle sue tradizioni, il partito in cui trovare spazio e considerazione”.

“È una apertura che si fonda non solo sui comuni valori ideologici ma che apre con assoluta convinzione le porte a chi, come ha dimostrato nella sua attività politica Donato Marcotullio, vuole impegnarsi nella costruzione di un progetto – spiega il segretario regionale Enrico Di Giuseppantonio – che si basa sull’ascolto dei cittadini, sull’apertura di prospettive per i  giovani. È nostra ferma intenzione dare voce a gente capace, concreta e responsabile, che risolva i tanti  problemi delle comunità.

È necessario mettere un argine al disorientamento che oggi si registra ad ogni livello nella  politica, anche locale.  Le liste civiche sono utili e importanti, un bene prezioso che l’UDC ed il Centro hanno il dovere di non veder disperse. Il nostro è un partito che è un approdo naturale per i moderati e i cattolici, erede della tradizione  democristiana e quindi espressione di valori importanti e condivisi, come la dignità della  persona, senza mai frapporre distinzioni”.

“Nella realtà che vive la nostra città e il territorio provinciale – interviene il coordinatore provinciale Andrea

Buracchio – l’Udc, forte della sua tradizione mai tradita, è impegnata a creare solide basi dove possono ritrovarsi tutti coloro che credono che ci siano oggi più che mai valori non negoziabili che vanno riproposti e difesi, per rendere davvero migliore la nostra società e la nostra convivenza.

Braccia dunque aperte per IdeaAbruzzo e i suoi esponenti per continuare insieme ad impegnarci per affermare un modello di società dove al primo posto ci siano i valori della famiglia, della fede e della solidarietà, che sono da sempre patrimonio del cattolicesimo che è e resta la nostra bandiera”.

Donato Marcotullio ha annunciato: “l’ingresso dalla porta aperta dell’Udc di tutti i numerosi sostenitori ed amministratori che si riconoscono in IdeABruzzo”.




UTERO IN AFFITTO reato universale

FdI in piazza per raccogliere le firme per sostenere la proposta di legge

Pescara, 7 luglio 2023. Fratelli d’Italia in piazza a Pescara centro per riconoscere l’utero in affitto come reato universale: sabato 8 luglio dalle ore 19.00 alle 00.00 a piazza Muzii, davanti la gradinata, tutti gli interessati potranno trovare un gazebo per la raccolta delle firme per sostenere la proposta di legge di FDI contro la maternità surrogata.

“La sottoscrizione, per la quale si può firmare anche online all’indirizzo nouteroinaffitto.it – spiegano promotori – nasce sull’onda della proposta di legge presentata da Fratelli d’Italia per rendere il ricorso alla maternità surrogata reato universale e quindi perseguibile penalmente in Italia anche se commesso all’estero”.

Il testo base della proposta è già stato approvato in Commissione Giustizia alla Camera ed è stata calendarizzata il 19 giugno scorso: Fratelli d’Italia lavora da tempo per mettere un freno alla pratica aberrante della maternità surrogata, la forma di schiavitù del terzo millennio che umilia il corpo delle donne e trasforma i bambini in una merce: la sentenza della Corte di Cassazione, Sezioni Unite Civili, resa nota il 30 dicembre scorso è passata quasi inosservata ma offre una direzione inequivocabile agli uffici anagrafe di tutta Italia, che in questi anni hanno imboccato direzioni diverse, anche a seconda dell’orientamento politico dell’amministrazione.

Il ragionamento della Cassazione, in estrema sintesi, è il seguente: poiché la maternità surrogata, o gestazione per altri (Gpa), in Italia è vietata per validi motivi di dignità delle donne e di mercificazione del bebè, occorre scoraggiarne il ricorso pure all’Estero ma contestualmente tutelare l’interesse del bambino che nel frattempo ha intrecciato legami affettivi. La proposta di legge, presentata nel 2018, finora era rimasta chiusa nei cassetti. Con la maggioranza scaturita dalla vittoria alle elezioni politiche finalmente ha preso il via la sua discussione: “si tratta di una battaglia di civiltà ed invitiamo tutti i cittadini a sostenerla, a prescindere dall’orientamento politico“.

È il 19 giugno quando in Aula arriva la proposta di legge che definisce l’utero in affitto (maternità surrogata) reato universale e che prevede la perseguibilità del cittadino italiano che all’estero ricorre a questa pratica. Sebbene la legge 40 del 2004 sanzioni giustamente questa pratica, la proposta si è resa tuttavia necessaria per disincentivare l’espatrio di chi vuole aggirare l’ostacolo salvo poi rimpatriare a cose fatte chiedendo di essere riconosciuto genitore del bambino così ottenuto.

Dipartimentale Famiglia, Pari Opportunità e Valori non negoziabili




LE NUOVE FERMATE alla stazione ferroviaria

Merito della denuncia di Italia Viva!

Martinsicuro, 7 luglio 2023. Se oggi il Sottosegretario D’Annuntiis annuncia che nove treni in più fermeranno da lunedì 10 luglio a Martinsicuro, è grazie a Italia Viva che è stato il primo soggetto politico a denunciare la drammatica situazione che la fermata truentina sta vivendo con i soli 8 treni programmati, attraverso un video registrato presso la stazione ferroviaria lo scorso 17 giugno a cui ha fatto seguito anche una nota stampa.

I nove treni in più non sono altro che la dimostrazione che Italia Viva ha avuto ragione nel porre pubblicamente la questione. Apprezziamo il tentativo da parte del Sottosegretario di provare a recuperare parte del terreno perso, ma reputiamo che il risultato raggiunto e annunciato per mezzo stampa non sia ancora sufficiente.

Innanzitutto, ci preme sottolineare che, essendo l’orario estivo entrato in vigore lo scorso 13 giugno, queste nuove fermate saranno fermate straordinarie in quanto non contemplate nell’orario ufficiale. Con quest’ultime, inoltre, il totale dei treni che fermeranno a Martinsicuro è pari a 17, contro i 37 di Alba Adriatica e Tortoreto.

Con questi numeri, la nuova e da poco inaugurata stazione truentina, non svolge, quindi, la propria mission. Non fungendo da collegamento tra le città della costa, non riduce il traffico e quindi non migliora la sicurezza stradale; non svolge un servizio utile ai pendolari, agli studenti e ai lavoratori; non aiuta la Città di Martinsicuro a migliorare la propria attrattività turistica.

Italia Viva, infine, chiede anche di valutare l’implementazione di una linea che da Teramo, giunga a Giulianova per poi proseguire verso nord e quindi transitare per Martinsicuro ed arrivare fino a San Benedetto. 

Sottosegretario D’Annuntiis: “Italia Viva non polemizza sul nulla come da Lei dichiarato, Italia Viva entra, come sempre, nel merito dei fatti, con numeri e proposte!”

Luciano Monticelli – Italia Viva




I MIGLIORI AUGURI DI  BUON LAVORO al neo-coordinatore Lucio Cieri

Destra Sociale, associazione politica federata a Fratelli d’Italia e presente alle ultime elezioni amministrative ortonesi con la lista Ortona Sociale nella coalizione di centro  destra, plaude al ritorno sulla scena politica locale del partito di Forza Italia

Ortona, 7 Luglio 2023. Finalmente, come nel governo nazionale e in quello regionale, anche ad Ortona torna il centro destra nella sua piena espressione politica. La speranza è quella di riprendere un cammino politico ed umano comune con la serenità ed il rispetto reciproco che ha contraddistinto le esperienze passate ed ha portato la coalizione al governo della città di Ortona in più occasioni.

L’invito a  tutte le forze politiche del centro destra ortonese è quello di convocare al più presto un incontro, per valutare progetti e mettere in atto azioni in vista dell’impegno per le elezioni regionali con la ricandidatura alla presidenza di Marco Marsilio.

Resta solo un dubbio e la speranza è che venga al più presto rimosso.

Come è noto, Lucio Cieri, è stato un importante fautore della lista civica Forza Leo per Ortona che ha portato alcuni dei suoi componenti a rivestire figure di primo piano in seno all’amministrazione guidata dal sindaco Leo Castiglione. Sindaco che non espressione del centro destra. Quale sarà oggi, considerata la naturale connotazione politica nel centrodestra di Forza Italia, la posizione della stessa nei confronti dell’amministrazione Castiglione?

Auspichiamo un chiarimento per mettere da parte qualsiasi perplessità che possa minare il nostro cammino comune che, crediamo e siamo sicuri, sarà quello di un centrodestra forte e credibile.

Renato Piacere, Destra Sociale in Fratelli d’Italia

                                                                                                            

                                                                                                                       




PD VALDIFORO: ultimo direttivo

Marchesani responsabile per Ripa Teatina

Ripa Teatina, 5 luglio 2023. Nell’ultimo direttivo del circolo PD della Val di Foro che comprende gli iscritti di Miglianico, Ripa teatina, Ari, Villamagna e Vacri,  sono stati nominati anche i responsabili locali di Ripa teatina nelle persone di Marco Faraone e Luciano Solinas. Inoltre, è stato eletto responsabile locale del partito democratico di Ripa Teatina Angelo Marchesani.

“Un altro importante passo avanti per il rafforzamento di della rinnovata presenza democratica in Val di Foro” commenta anche il segretario Provinciale Leo Marongiu.

A breve la sezione locale del PD di Ripa teatina  insieme al circolo territoriale del PD della Val di Foro, farà un calendario di iniziative territoriali che riguardano le tematiche e i problemi più importanti del nostro territorio, dal problema della sanità, al problema  della viabilità delle strade interne, al gravissimo problema relativo ai danni che ha subito l’agricoltura del nostro territorio specie il settore vitivinicolo.

Inoltre, il circolo di Ripa insieme a tutta la Val di Foro, ha intenzione di organizzare iniziative ed eventi invitando parlamentari del PD nazionale anche sulle tematiche dell’autonomia differenziata, del salario minimo e dei ritardi relativi al Pnrr, dove a causa del caos che sta facendo il  governo Meloni , le nostre comunità locali rischiano di perdere milioni di euro di investimenti su progetti relativi alla transizione ecologica e digitale.

Come PD di Ripa teatina saremo presenti specie sulle problematiche locali, aprendo una fase di confronto con tutte le realtà associative e territoriali presenti nel nostro paese.

In foto Angelo Marchesani, a destra, con Marcello Salerno, Silvio Paolucci, Silvio De Lutiis e Leo Marongiu




NIENTE AIUTI AGLI AGRICOLTORI

Per non toccare i fondi delle manifestazioni

Ortona, 3 luglio 2023. “Il disinteresse per l’economia del territorio sta raggiungendo livelli francamente inaccettabili a cui aggiunge un totale disinteresse ai problemi dei cittadini, a questi si unisce anche la rinuncia di Ortona a ricoprire un ruolo guida nel territorio. Tutto in questa città si riconduce a feste e fiere, concerti e luminarie, come se la qualità della vita si misurasse esclusivamente con il metro del divertimento”.

È quanto affermano i consiglieri comunali di opposizione Ilario Cocciola, Angelo Di Nardo, Franco Vanni, Gianluca Coletti, Simonetta Schiazza, Lucia Simona Rabottini, Antonio Sorgetti ed Italia Cocco, dopo l’incredibile decisione della maggioranza di bocciare in particolare l’ordine del giorno che impegnava l’amministrazione a recuperare fondi a sostegno del comparto vitivinicolo, pur di non toccare la corposa somma destinate alle manifestazioni, peraltro di bassa qualità. Siamo di fronte ad uno stato di sofferenza evidente dei nostri agricoltori al quale non si è voluto, intenzionalmente, dare risposta. Ancora una volta, come già accaduto per la Tari.

“Sono inutili, oltre che fastidiose, le stonate giustificazioni del sindaco quando, via social, afferma che ‘Il comparto agricolo ortonese merita di più, con misure importanti ed incisive – sostengono i consiglieri di opposizione – Più una presa in giro, la sua, che una contro proposta.  Il comparto ha bisogno di misure importanti, eppure il gruppetto di governo del duo Canosa/Castiglione, autocelebrativo anche sul nulla, trova ogni tipo di scusa per non dare il minimo. Signor Sindaco, lei e la sua risicata maggioranza avete perso il contatto con la vita reale.

Le difficoltà sono evidenti e solo il suo cerchio magico non se ne avvede. Ribadiamo: il sostegno è necessario e per essere utile deve essere anche immediato. Ci vuole poi coraggio, davvero, a mettere di nuovo sul tavolo la questione della Tari: per due anni e in un momento di particolare disagio. Ricordiamoci che gli agricoltori sono stati costretti dall’amministrazione Castiglione a pagare somme non dovute addirittura riferite anche per la fase di crisi Covid ed oggi devono impegnarsi nel chiedere un rimborso, quando basterebbe un semplice automatismo dell’Ente. Magari dovrebbero essere anche grati a chi, per non ascoltare i documentati consigli dell’opposizione, ha messo in piedi tutta questa partita”.

“È stata incivile la vicenda Tari, ora aggravata dall’ incredibile precisa volontà di non voler consentire la sospensione delle imposte comunali ad operatori che stanno affrontando una fase economica complessa. – proseguono i consiglieri – Potrebbe anche essere solo una boccata d’aria (ma almeno noi facciamo proposte serie) ma consentirebbe di mantenere un margine economico, seppur piccolo, per affrontare con spirito di vicinanza istituzionale i tempi in attesa delle tanto vantate soluzioni strutturali.

Sospendere i tributi e consentire la restituzione con rateizzazione, a partire dal 2025, sarebbe stato un aiuto concreto, forse più dell’andare a trattare con le banche (che certo non regalano somme) per l’erogazione di finanziamenti, operazione che oltretutto non sarebbe preclusa”.

 “A proposito di regali… vogliamo dirci come sono stati utilizzate le risorse recuperate dalla rinegoziazione dei mutui con la Cassa Depositi e Prestiti, risorse che avrebbero potuto destinare proprio al sostegno del comparto vitivinicolo? Naturalmente sono andate per la maggior parte ad eventi e manifestazioni. A cui non siamo certo contrari (ma lo siamo nel metodo e nella qualità) ma che non possono rappresentare l’attività principale su cui un’amministrazione come quella di Ortona impegna fondi ed energie”, concludono i consiglieri.

Un cenno lo vogliamo fare anche sulla rottamazione delle cartelle esattoriali comunali e sulla vicenda Stazione di Tollo. Nel primo caso, quello fiscale comunale, il sindaco non dice che se non fosse stata per questa opposizione in consiglio comunale la proposta non sarebbe approdata in alcun modo e l’idea di essere presenti con un emendamento certifica solo la loro totale incapacità di azione, affidata come dichiarazione di fedeltà politica al neoacquisto in ansia da prestazione.

Altra questione la Stazione di Ortona Nord. Diciamolo, ha vinto la linea dettata, anche sui social, dal sindaco ombra, più intenta a non disturbare gli amici che domani potrebbero tornarle utili per appagare il suo inutile ego, che a rivendicare con orgoglio il ruolo comprensoriale di Ortona ed anche la titolarità sul suo territorio.

Fin da subito ha osteggiato una proposta che in qualsiasi luogo sarebbe normale, non pensando che così ha anche voltato le spalle ad un progetto turistico di tipizzazione della zona Nord di Ortona, anche sotto l’aspetto della sua denominazione e dei servizi da rendere.




LA CORTE DEI CONTI HA CERTIFICATO

Il piano di riequilibrio predisposto dalla Giunta del capoluogo non aveva i piedi per camminare

Chieti, 29 giugno 2029. Il Tribunale fallimentare, da parte sua, ha bocciato la proposta di concordato predisposta da Teateservizi, società di proprietà comunale. Insomma, è stato messo per iscritto che la Giunta Ferrara non è stata capace di porre rimedio alla grave situazione debitoria di Comune e società.

Certamente i debiti dei due enti sono da addossare per la gran parte alla cattiva amministrazione delle due Giunte Di Primio e della dirigenza di Teateservizi (politica ed amministrativa) anteriore al 2016. Ovvero, della gravità della situazione non è responsabile la Giunta Ferrara.

Però è altrettanto evidente che chi sta al governo della città ha fallito nel suo obiettivo politico.

Se pure va riconosciuta la difficoltà di gestire un Ente complesso con pochi soldi e pochissimo personale, allo stesso tempo va detto con chiarezza che quello che è stato fatto è stato fatto male.

Se si fosse dichiarato il dissesto appena certificati i debiti (pochi mesi dopo le elezioni) l’ammontare complessivo dello stesso si sarebbe ridotto del 40% (purtroppo a danno dei creditori). Lo si farà adesso. Ma tardi e con più debiti accumulati.

Se si fosse ristrutturato il personale di Teateservizi, prendendo atto di quanto messo per iscritto dall’ex direttore Antonio Barbone, e se si fossero parcheggi e cimitero non sarebbero stati affidati precariamente, pagati in ritardo e male, oggi la situazione sarebbe diversa.

Conclusione: chi non è stato capace di affrontare i problemi ha il dovere di farsi da parte e di lasciare che altri provino a fare quello che non si è stati capace di fare.

Gennaro Garofalo, Segretario cittadino di Chieti per Sinistra Italiana

Michele Marino, Vicesegretario provinciale Sinistra italiana




EMIGRAZIONE GIOVANILE, calo della natalità

Buon uso delle risorse pubbliche dovrebbero essere al centro dell’agenda politica del nostro Paese

Pescara, 29 giugno 2023. Due grandi temi politici, poco trattati, ma che dovrebbero essere al centro dell’agenda politica del nostro Paese.

L’emigrazione giovanile e il calo della natalità da una parte e il buon uso delle poche risorse pubbliche in Italia.

Alcuni dati:

Il 12% dei nostri giovani lascia l’Abruzzo tre volte di più della media Italia al 4%

I dati Istat ci raccontano di un’Italia alle prese con una forte denatalità -28%, ma è l’Abruzzo la regione dove il dato è sconcertante, circa il doppio rispetto alla media nazionale

Questi dati ci suggeriscono che, tutte le iniziative politiche da introdurre, sono destinate a fallire se non si affronta seriamente il tema delle politiche demografiche.

Ho parlato di questo al convegno “La medicina di base nelle comunità rurali e montane d’Abruzzo: analisi delle criticità e delle possibili soluzioni” organizzato dalla CIA la scorsa settimana

Silvio Paolucci

Pd Consiglio Regionale Abruzzo




LA SINISTRA GIULIESE A UN BIVIO

Giulianova, 27 giugno 2023. I risultati elettorali del Molise, narrano una storia tristissima non solo per la sinistra, ma per la democrazia così meticolosamente disegnata dai padri costituenti nella Costituzione nel 1947. La vittoria di Francesco Roberti si è avuta con il 62% del 46% dei voti validamente espressi (in netto calo).

Egli rappresenta in realtà circa il 34% dell’elettorato molisano; è espressione di una minoranza netta degli elettori ed esigua della popolazione molisana. Tutti sanno che la percentuale dei voti validi si assottiglierà sempre di più nelle regionali, nelle amministrative e nelle politiche, e quindi tutti vedono il fallimento del sistema democratico della rappresentanza.

A fronte di ciò, tuttavia, l’attuale sistema dei partiti non parte mai da questi dati: si limita a contare il numero dei seggi conquistati ignorando completamente il fossato, prossimo a diventare un abisso, fra la politica e la società civile. Azzardo una domanda: se avesse vinto il candidato di sinistra con queste stesse percentuali, questi si sentirebbe vincitore?

In altri termini, quale forza di sinistra potrebbe sentirsi vincitrice per rappresentare una netta minoranza di elettori e un’esigua minoranza dei cittadini? In questo caso non ci sarebbe, come ora, nessun vincitore perché è a rotoli l’intero sistema della rappresentanza democratica.

Le considerazioni che precedono, da uomo che appartiene per storia personale alla sinistra, osservando le vicende nella mia città, mi tormentano non poco.

A Giulianova, infatti, per prepararsi alla scadenza elettorale ormai vicina, tutte le forze della sinistra dovrebbero capovolgere se stesse: trasformare i loro rapporti interni; abbattere ogni autoreferenzialità, ogni gara a chi è il più bravo, ogni pretesa verso gli altri; capovolgere il rapporto con i cittadini per tentare di recuperarne la fiducia: promuovere insieme assemblee di ascolto (solo di ascolto) in ogni quartiere, in ogni zona, in ogni caseggiato al fine di elaborare (in una seconda fase) un programma insieme ai cittadini; in questo percorso, stimolare i cittadini (con tecniche trasparenti e garantite) affinché esprimano nominativi per una lista veramente civica e un candidato sindaco che vengono finalmente dal basso.

Per programmare tutto questo, dovrebbero aprire un tavolo a cui avvicinarsi con spirito critico e autocritico (tutti hanno commesso errori anche gravi, nessuno provi a negarlo), modestia, stima e rispetto delle altre componenti.

In realtà, purtroppo, da tanti mesi sono in corso contatti, confronti e scaramucce fra capi delle diverse componenti di una sinistra quanto mai litigiosa. Prevalgono (nessuno può nasconderlo) personalismi, leaderismi, antipatie personali, infantili pretese di esclusioni dalla coalizione (che in effetti non esiste), assurde competizioni, rivendicazioni del candidato sindaco, autocandidature sulla stampa (vecchio metodo sempre presente), verticismo all’interno di alcuni partiti (la linea che viene dall’alto) e tanto altro squallore.

Il tormento che sento è anche dettato dal silenzio di tutti sulle soluzioni proposte. Nessuna forza politica ha dato prova di voler veramente invertire la rotta secondo l’unica strada che reputo possibile e sopra riassunta (dopo averla illustrata più volte negli ultimi mesi). Vi è stato qualche timido fatto nuovo come la promozione di iniziative di base sulle problematiche abitative delle case ATER. Un fatto certamente positivo, ma tutto è ora racchiuso nell’angusto scenario delle scaramucce fra capi di una sinistra senza alcun futuro.

I cittadini premieranno, purtroppo, ancora il non voto e la rappresentanza sarà sostituita sempre più da capi, oligarchi e capibastone. Tutto questo per l’incapacità di guardarsi dentro.

Carlo Di Marco

Già Professore di Diritto Pubblico Università degli Studi di Teramo, Italy




LA DRAMMATICA CRISI della Teateservizi

Centrodestra e centrodestra-centrosinistra del sindaco Ferrara concentra il dibattito intorno alla sorte dei lavoratori della società

Chieti, 27 giugno 2023. Per tutti il quesito al quale dare risposta è uno solo: “Come salvare i posti di lavoro?” Tuttavia, oltre a questa sacrosanta domanda, ne porrei anche altre. Per responsabilità di chi si è arrivato a questo punto?  Quali errori sono stati commessi e come affrontarli?  Chi deve pagare questo salvataggio? Poiché le responsabilità sono numerose ed equamente distribuite fra i due raggruppamenti, nessuno vuole parlare d’altro che non siano i posti di lavoro: così non si parla delle proprie responsabilità, non ci fa nemici, e si passa per i salvatori della patria.

Ed invece mi chiedo: quando la società fu costituita dalla giunta Ricci si selezionarono le giuste professionalità?

Ci furono casi di familismo?

Il numero degli addetti alla riscossione era sovrabbondante?

I servizi ulteriori alla riscossione conferiti alla società da Ricci, Di Primio e Ferrara sono sempre stati vantaggiosi per Teateservizi o le si sono addossate perdite certe?

Si è violato il principio di concorrenza? I servizi sono stati gestiti con efficienza?

Per molti anni presidente di Teateservizi è stato un esponente della destra cittadina insieme ad un direttore generale esponente della sinistra (promosso come capo dello staff del sindaco Ferrara). I mancati incassi sono imputabili a loro?

Sta di fatto che risultano non riscossi tributi per decine di milioni di euro. Qualcuno ha delle responsabilità?

L’assessore Luise all’epoca promise di rendere pubblici i nomi degli amministratori comunali che avevano pendenze con Teateservizi. Perché non l’ha fatto?

 Avremmo saputo se chi si lamentava di evasione dei tributi aveva la coscienza a posto.

Tutti i dipendenti hanno lavorato bene?

Sapevano delle inefficienze ed hanno taciuto?

Il dott. Antonio Barbone, a suo tempo direttore della società, ha messo per iscritto che gli addetti ai tributi erano troppi ed alcuni poco qualificati. Si sbagliava?

Per  anni la delibera sulla TARI ha contenuto errori che hanno danneggiato la società. Si è dato vita a danni erariali? Se sì, che cosa si è fatto per rimediare?

Le autorità contabili hanno messo per iscritto che la gestione del cimitero e dei parcheggi possono essere servizi certamente in attivo.  Alla gestione di questi servizi potrebbero essere assegnati alcuni dei dipendenti oggi operativi nei tributi, così da efficientare la spesa e la gestione della riscossione?

Se non si risponde con chiarezza a questi quesiti, Salvare i posti di lavoro nel migliore dei casi significherà perpetuare inefficienze a danno di chi paga i tributi (non certo a danno dei fin troppi numerosi evasori, ai quali il fallimento della società fa gioco).

Certamente i posti di lavoro possono e devono essere salvati, ma contemporaneamente va anche salvata la capacità di riscossione della società, perché da essa dipendono i servizi che il comune eroga a tutti i suoi cittadini (compresi gli evasori).

Gennaro Garofalo, Segretario cittadino di Chieti per Sinistra Italiana

Michele Marino, Vicesegretario provinciale Sinistra italiana




UTILIZZO IMPROPRIO DI FONDI PUBBLICI, senza alcuna certezza né programmazione

È scontro in aula. M5S: fondi per la fusione di nuova Pescara utilizzati per l’ampliamento di Adriatica Risorse

Pescara, 26 giugno 2023. L’iter di avvicinamento alla fusione dei tre Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore registra un altro aspetto poco chiaro emerso questa mattina durante il Consiglio Comunale che ha deliberato sull’ampliamento della Società Adriatica Risorse, partecipata al 100% dal Comune di Pescara.

Oggetto della discussione, il contributo di 50.000 € che il Comune corrisponderà alla propria società in-house per coprire il 20% dell’investimento per l’acquisto un nuovo locale commerciale (per una cifra complessiva di 237.000 €), adiacente all’attuale sede di Adriatica Risorse, destinato ad aumentare gli spazi per l’allocazione del nuovo personale dipendente e degli ulteriori contribuenti in vista della fusione con Spoltore e Montesilvano. Queste somme vengono prelevate dai 5 milioni di euro che il governo nazionale per l’anno 2023 ha destinato, in quota proporzionale ai 3 Comuni, proprio per agevolare le operazioni di fusione.

“Quello che contestiamo è che la somma di 50.000 € venga investita solo ed esclusivamente dal Comune di Pescara – commentano i consiglieri M5S Erika Alessandrini, Paolo Sola e Massimo Di Renzo – attingendo dalla sua quota dei 5 milioni senza che ci sia alcuna compartecipazione di Montesilvano e Spoltore, nonostante in tutti gli impegni di spesa sia indicato espressamente che l’ampliamento di Adriatica Risorse sia necessario proprio in prospettiva della fusione nel nuovo Comune di Pescara. E solleva un aspetto ancor più grave la giustificazione addotta dal centrodestra targato Masci  – proseguono i pentastellati – secondo cui, in realtà, non ci sia alcuna certezza che, una volta avvenuta la fusione, sarà proprio Adriatica Risorse a gestire il servizio di riscossione tributi per il nuovo Comune di Pescara”.

Questa circostanza ha alimentato ancor di più le polemiche da parte del M5S che ha ricordato come, in realtà, nell’ultimo bilancio 2023-2025 approvato a Pescara ci siano altri 150.000 € destinati proprio ad aumentare la dotazione di risorse umane e informatiche di Adriatica Risorse in previsione del progetto di fusione.

“È gravissimo che quindi si utilizzino fondi destinati alla fusione per delle finalità diverse – proseguono Alessandrini, Sola e Di Renzo – se non c’è chiarezza né programmazione su come verranno uniti i servizi, o su chi farà cosa, è assurdo pensare di spendere centinaia di migliaia di euro per ampliare strutture e risorse di un servizio che potrebbe restare limitato agli attuali confini di Pescara. Se ci fosse un’esigenza contingente, sarebbe più opportuno ragionare in termini di locazione piuttosto che di acquisto di nuovi locali, in attesa di chiarire il destino di questa, come delle altre partecipate, e ripartendo tra tutti e 3 i Comuni coinvolti le spese per potenziare i servizi necessari. L’ennesima dimostrazione di come, per questa classe politica, la Nuova Pescara sia solo un’altra vacca grassa da mungere, utilizzando fondi nazionali per sistemare le questioni di casa propria”.




PIANO PORTUALE E STRADE RURALI, dall’opposizione arriva la diffida

Interrogazioni non inserite nell’ordine del giorno del Consiglio comunale

Ortona, 26 giugno 2023. L’amministrazione Castiglione ha un modo tutto suo di risolvere i problemi: finge che non esistano. O in alternativa li cassa senza rispetto alcuno. È esattamente quello che il presidente del Consiglio comunale ha fatto, ancora una volta, nel formulare l’ordine del giorno della prossima assemblea, fissata per il prossimo 1° luglio in prima convocazione e il giorno successivo in seconda: ha eliminato dalla discussione due delle interrogazioni urgenti proposte dalla minoranza quella sul Piano regolatore portuale e quella sui lavori di strada rurale  Colli in località Rogatti.

Già nella convocazione della seduta di Consiglio comunale del 16 giugno i due temi, pure non secondari per lo sviluppo della città, erano incredibilmente spariti.

“Sappiamo bene che fine ha fatto quel Consiglio comunale, al quale la maggioranza, per una volta compatta, non si è presentata – affermano i consiglieri comunali di opposizione Ilario Cocciola, Angelo Di Nardo, Franco Vanni, Gianluca Coletti, Simonetta Schiazza, Lucia Simona Rabottini, Antonio Sorgetti ed Italia Cocco – con totale disprezzo delle istituzioni e della cittadinanza che dovrebbe rappresentare.

Ora perseverano in quello che non è più possibile considerare un errore, ma che è una deliberata volontà di evitare il confronto, di annullare qualsiasi proposta arrivi dai banchi dell’opposizione. Per questo abbiamo inviato una diffida a adempiere nell’inserimento all’ordine del giorno delle due interrogazioni, informando della situazione anche la Procura della Repubblica. L’atteggiamento di evidente ostilità è ancora più grave se consideriamo che, nell’ultimo anno, questa giunta è stata capace di produrre il nulla: Ortona è una città ferma, grazie a un sindaco incapace di proporre concreti programmi di sviluppo e di crescita.

Ma, ancora peggio, questa città è disamministrata anche nel quotidiano, povera nella manutenzione ordinaria, inesistente nel sostegno alle realtà economiche, inconcludente nel turismo. Il sindaco, che addirittura ci ha accusato di fare un uso personale delle istituzioni, dovrebbe iniziare a sentirsi in imbarazzo prima di parlare. Il suo problema è un altro: noi, come consiglieri responsabili nel nostro ruolo, abbiamo assunto l’impegno di informare la cittadinanza di ciò che avviene nel palazzo e continueremo a farlo. Nel pieno rispetto di quel principio di trasparenza che è alla base della democrazia“, concludono i consiglieri.




LA RICOSTRUZIONE INFINITA

Dove sono finiti i soldi del terremoto? Il sindaco risponda in un confronto pubblico

Montorio al Vomano, 26 giugno 2023. Per capire lo stato dell’arte della ricostruzione a Montorio al Vomano occorre fare un riferimento alle vicende del bilancio consuntivo 2022, non ancora approvato in consiglio comunale e già oggetto di tre differenti stesure.

I fondi dedicati alla ricostruzione sisma 2009 arrivano ai Comuni dopo il rilascio dei provvedimenti di ammissione a contributo da parte dell’ufficio speciale della ricostruzione (USRC) ed il successivo rilascio del decreto di concessione definitiva da parte degli stessi Comuni. Nelle casse del nostro Comune sono entrate somme importanti nel corso del 2022 ed altre sono state previste in entrata per supportare gli avvi di cantieri, peccato che nella gestione contabile queste somme non sono state tutte correttamente indirizzate nel capitolo di spesa destinato ai lavori della ricostruzione dando l’impressione ai nostri ingenui amministratori locali di avere a disposizione molti soldi da poter spendere liberamente e di aver chiuso l’anno 2022 con uno straordinario risultato di amministrazione.

Soltanto dopo uno scrupoloso lavoro di analisi di alcuni consiglieri, i quattro di minoranza e due di maggioranza, a cui ha fatto seguito l’invio di una dettagliata relazione al revisore dei conti ed al responsabile dell’ufficio finanziario, si è giunti alla richiesta, da parte della stessa maggioranza, del rinvio dell’approvazione dello “sballato” bilancio consolidato 2022 per poter procedere agli aggiustamenti contabili necessari.

Ci saremmo attesi quanto meno un plauso ed un ringraziamento per la collaborazione prestata, che ha evitato problemi molto gravi sia per il nostro bilancio comunale che per le figure direttamente coinvolte nella redazione e nell’approvazione dello stesso, ma non ci siamo fatti illusioni sapendo che il riconoscimento di meriti altrui non è nelle corde del nostro Sindaco.

I soldi sono adesso a disposizione perché tanti sono i progetti approvati dall’USRC ma l’avvio dei cantieri non segue di pari passo perché il Comune non procede con il rilascio dei decreti di concessione dei contributi.

Per quale motivo quasi tutti i cantieri sono ancora fermi, visto che la maggior parte dei progetti sono approvati e completi di conformità catastale e urbanistica?

Perché, a distanza anche di diciotto mesi, i soldi sono ancora fermi presso le casse comunali?

Il sindaco deve rispondere a queste domande, altrimenti una mente maliziosa potrebbe immaginare che i fondi della ricostruzione vengano utilizzati per iniziative superflue.

L’unica certezza è che la Ricostruzione è ferma, con o senza gru al seguito.

Il danno enorme è sotto gli occhi di tutti. Se il centro storico continua a rimanere ingabbiato, senza che i lavori possano iniziare, il suo destino è segnato! Ci sarà un aumento spropositato dei costi complessivi della Ricostruzione.

Un sindaco trasparente deve dare le risposte ai cittadini e lo deve fare in un confronto pubblico, anche perché subito dopo l’insediamento aveva diffidato di commissariamento i presidenti di consorzio e tutti i tecnici coinvolti nella ricostruzione accusandoli di inerzia: l’inerzia da molti mesi a questa parte alloggia presso gli uffici comunali dove non si muove una foglia se non c’è il benestare del nostro Sindaco.

Non vorremmo che finite le feste gabbi noi con tutti i Santi!

Mario Tertulliani

PD Circolo di Montorio al Vomano




L’OSPEDALE DI VASTO RISCHIA IL COLLASSO

Per Schael va bene. Smetta di fare politica e faccia il manager!

Pronto soccorso vicino alla paralisi per la carenza di personale, i reparti sono nel caos, si rischia la chiusura per inerzia di Asl e Regione, altro che tutto bene. Schael smetta di fare politica per Fratelli d’Italia e faccia il manager

 Vasto, 26 giugno 2023. “Era fine marzo quando il direttore generale della Asl2 di Lanciano-Vasto-Chieti annunciò che avrebbe potenziato personale e servizi del San Pio di Vasto.

È giugno e non solo questo non è ancora successo, ma Schael dice che va tutto bene, quando all’inizio della stagione estiva, un presidio rischia la chiusura perché non riesce a dare risposta all’utenza sanitaria. Il pronto soccorso è ormai arrivato al collasso, la struttura ha perso il 26,5 per cento delle prestazioni dal 2018 a oggi e CUP e i singoli reparti sono dimenticati e abbandonati dalla Regione e dalla Asl dopo le ripetute promesse che entrambe non sono state in grado di mantenere.

Questa è la situazione di Vasto, non quella descritta dal manager che al posto di fare conferenze stampa di natura politica, dicendo quello che il partito che lo ha nominato gli impone, dovrebbe pensare a fare il direttore generale della più grande asl d’Abruzzo, per garantire i livelli di assistenza sanitaria ai cittadini”, commenta duramente la situazione del presidio ospedaliero vastese, uno dei maggiori della costa abruzzese, il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Silvio Paolucci.

“Una situazione gravissima, come sottolinea lo stesso sindaco Francesco Menna, che ben conosce i problemi per averli più volte sollevati sia alla Asl, sia alla Regione, tanto da chiedere ora anche una riunione ad hoc del Comitato ristretto dei sindaci Asl e come confermano anche quanti ogni giorno operano nella struttura.

Un quadro tanto grave da sollevare il rischio di chiusura del presidio, se non ci saranno azioni concrete e tempestive per affrontare le tante criticità – rimarca Paolucci – Prestazioni non più garantite e in crollo, interminabili liste di attesa e un Pronto soccorso che doveva essere potenziato mesi fa e dove ci sono solo otto medici in servizio all’inizio della stagione estiva, che a Vasto segna un imponente aumento delle presenze turistiche. I locali dell’emergenza sono angusti e insufficienti sia per i pazienti e sia per gli accompagnatori. La carenza di personale è una vera emergenza e riguarda più reparti: Neurologia; Chirurgia; Ortopedia; Medicina, tutti scoperti per il periodo estivo.

Che senso ha, poi, comprare le attrezzature per abbattere le enormi liste di attesa che ci sono anche a Vasto e che fanno fuggire i pazienti anche da qui, se non c’è il personale che le fa funzionare?

Non solo, per prenotare le prestazioni c’è chi aspetta anche un anno, a prescindere dalla gravità del suo problema, eppure si erano presi impegni. Invece, ovunque, ci sono solo problemi e situazioni irrisolte, nonostante la richiesta di interventi e le denunce che si susseguono da mesi.

Questa è la sanità dell’era Marsilio a Vasto, un quadro verificabile in qualsiasi momento, che non coincide con quella raccontata da Schael, che con le sue dichiarazioni non solo si copre di ridicolo facendo affermazioni imbarazzanti (da incorniciare quella sulla mensa che mancherebbe anche negli altri ospedali), ma manca nuovamente di rispetto a una comunità illusa da mesi da lui e dal presidente Marsilio.

Era pronto a spendere domani, disse in uno dei tour, i 150 milioni del nuovo ospedale, però non ha precisato a quale galassia si riferisse quando ha lanciato questa sfida, perché quello che abbiamo visto accadere finora è che uno dei maggiori presidi del territorio rischia il collasso perché Regione e Asl sono inerti. Con la salute dei cittadini non si scherza”.




LA SETTIMANA EUROPEA DELLE OPPORTUNITÀ

Vuolo (FI-PPE): “Abbiamo saputo intercettare e rispondere alle richieste del Sud Italia. Al lavoro per la seconda edizione”

Cava de’ Tirreni, 25 giugno 2023. “Orgogliosa del futuro che stiamo creando. 400 imprenditori incontrati in 4 giorni sono le cifre di un lavoro quotidiano tra Bruxelles ed i territori che da 4 anni va avanti incessante e senza esitazione”.

L’Onorevole Lucia Vuolo, europarlamentare FI/PPE, ha così commentato la EU Opportunity Week che ha chiuso la sua edizione a Cava de’ Tirreni (SA) all’interno del Complesso Monumentale San Giovanni.

La settimana europea delle opportunità è stata un successo. Oltre 400 tra imprenditori, giovani e amministratori pubblici incontrati, 1’800 chilometri di strada in quattro giorni. Cava de’ Tirreni, Cosenza, Corato, Napoli, Salerno, Scafati sono state le tappe dell’evento nato per raccontare non solo le scelte del PPE e quindi le priorità di Forza Italia in Europa, ma anche e soprattutto, grazie al supporto di ben conosciuti professionisti italiani, delle opportunità che l’Unione europea mette a disposizione dei cittadini, imprese e Sindaci del Sud Italia. Erasmus+, Horizon Europe, gemellaggi e reti di città ecco i principali argomenti discussi nel corso dei vari appuntamenti.

“Siamo stati ospitati da ANCE AIES Salerno, da CONFAPI e quindi dalla Fondazione Vincenzo Casillo fino poi ad arrivare a Cava de’ Tirreni a cui ho affidato l’organizzazione ai ragazzi. Sono loro il nostro futuro, ebbene basta tappi e parole belle, i ragazzi crescono con regole e ideali di libertà e merito, se noi Deputati, Amministratori e Imprenditori diamo loro la possibilità. A Cava de’ Tirreni in particola modo c’erano almeno 300 persone, il 70% di loro aveva non più di trent’anni. E tanto basta per essere fieri. Sono certa che il Presidente Silvio Berlusconi sarebbe stato orgoglioso di vedere ragazzi in gamba, parlare di libertà, Europa e atlantismo come anche di imprese e problem solving. Se ci sarà un’altra edizione della settimana europea delle opportunità? Io rispondo che il seme del futuro è stato piantato, si va avanti. Ora, con il supporto di chi come me crede nei giovani, senza riserve e con fatti, allora aiutiamo la pianta a germogliare, mettere radici. Il nostro futuro è già nelle loro mani”.