ZENNARO SI ARRAMPICA sugli specchi!

Le dichiarazioni di Elvezio Zunica, Italia Viva Val Vibrata, sull’Ospedale di Sant’Omero

Sant’Omero, 24 giugno 2023. Come può un ex deputato della Repubblica italiana dichiarare “…al paziente a cui poco importa se l’unità operativa si chiama UOS, UOSD o UOC…” come a far intendere che sia la stessa cosa?

Come può Zennaro non sapere che i relativi Direttori di Unità Operativa Semplice, Unità Operativa Semplice Dipartimentale e Unità Operativa Complessa vengono scelti con procedure diverse?

Il Direttore di Unità Operativa Complessa (il vecchio “Primario”) viene individuato a seguito di concorso pubblico a cui possono partecipare professionisti provenienti da qualsiasi parte d’Italia; quello di Unità Operativa Semplice Dipartimentale, invece, viene scelto dal Direttore Generale tra i professionisti afferenti ad uno specifico dipartimento della Asl in questione; il Direttore di Unità Operativa Semplice, infine, viene indicato dal Direttore di Unità Complessa, tra i medici che operano in questa, nell’ambito quindi di una cernita ancora più ristretta.

E’ ovvio che una Unità Operativa Complessa, già per il meccanismo di selezione, avrà maggiori chances di avere un Direttore più qualificato, una condizione che comporta maggiore autonomia ed una migliore qualità assistenziale.

Sempre Zennaro, inoltre, dichiara che “Come Lega a tutti i livelli con i nostri amministratori vigileremo affinché il presidio ospedaliero della Val Vibrata venga tutelato essendo un’infrastruttura strategica per la provincia di Teramo e, soprattutto, per i cittadini che vivono nel territorio della Val Vibrata”. E allora ci sorge spontaneo chiedere all’ex deputato leghista:

–              Perché in questi 4 anni di Governo Marsilio i 13 posti letto di Lungodegenza, previsti nel Piano Sanitario ancora vigente, non soni mai stati attivati?

–              Perché non è stata riattivata la parto-analgesia?

–              Perché si parla oramai da anni della nuova Risonanza Magnetica, ma ad oggi ancora non si sa dove collocarla?

–              Perché il Pronto Soccorso di Sant’Omero, che pur essendo secondo solo a Teramo quanto a numeri di accessi, ha la dotazione più bassa di personale medico?

–              Perché c’è un unico capo-sala per Medicina, Chirurgia ed Ortopedia?

Zennaro prova solo a gettare fumo negli occhi dei cittadini, nel leggere le sue dichiarazioni avvertiamo un evidente tentativo di arrampicarsi sugli specchi per provare a difendere l’indifendibile!

In questi 4 anni di Governo Regionale i fatti ci dicono che l’Ospedale di Sant’Omero ha solo subito penalizzazioni e declassamenti.

La verità è una ed una sola: con la nuova Rete Ospedaliera Chirurgia generale e Ostetricia-Ginecologia saranno declassate da Unità Operative Complesse a Unità Operative Semplici Dipartimentali, e questo sarebbe l’inizio della fine per i suddetti reparti e di conseguenza per l’intero ospedale che passerà da 4 a 2 Unità Operative Complesse.

Elvezio Zunica – Coordinamento Italia Viva Val Vibrata




SCHAEL VIVE SU UN MONDO PARALLELO

Le dichiarazioni di Marongiu PD Chieti

Lanciano, 24 giugno 2023. La provincia di Chieti sta vivendo un momento difficilissimo in tema di offerta sanitaria e di salute e sorprende davvero la verve di Schael che invece di prendere atto delle difficoltà e magari raccontare le azioni che si stanno provando a introdurre, sparge fumo dicendo che va tutto bene e dei miracoli che avrebbe compiuto in questi anni.

Eppure, nella parte a sud dell’Abruzzo, negli ospedali di Lanciano e Vasto, classificati Dea di I livello, si è registrato il più grosso passo indietro in tema di prestazioni ospedaliere dal 2018: parliamo del -30% a Lanciano, -27% a Vasto per non parlare di Ortona che dopo tutta la propaganda fatta dalla destra negli anni scorsi ha visto crollare le prestazioni del 46%.

La situazione, inoltre , del CUP in provincia di Chieti è fuori controllo con problemi fintanto sulle reti informatiche interne ed esami quasi impossibili da prenotare. Per non parlare della gravissima situazione del pronto soccorso a Vasto e Lanciano dove manca personale e le persone sono costrette ad attese enormi.

I presidi ospedalieri di questa parte di Abruzzo si reggono solo grazie all’abnegazione e generosità dei medici e degli operatori, talvolta bistrattati, come accaduto con l’assurdo attacco di Schael agli operatori del Cup che ha scatenato la reazione delle sigle sindacali.

Dall’azienda ci si aspetterebbe un atteggiamento serio e  pragmatico e non di fare il braccio armato della propaganda della destra di Marsilio in previsione delle prossime regionali gettando fumo e seguendo una massima politica di anni fa: se non puoi convincere, confondi.




PNRR E INFRASTRUTTURE l’incontro con Marsilio e Rixi

Rixi: “tema infrastrutturale riguarda non sono l’Italia ma tutta l’Europa”. Marsilio: “in Abruzzo infrastrutture tema importante e portante per il suo sviluppo”

Pescara, 23 giugno 2023. “Il tema infrastrutturale non riguarda solo l’Italia ma tutto il continente europeo. Dobbiamo sviluppare una capacità produttiva che ci dia la forza per diventare competitor, tenendo presente che le opere vanno mantenute”. Lo ha detto Edoardo Rixi, viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, intervenendo all’evento “Pnrr e infrastrutture, lo sviluppo dell’Abruzzo”.

“Faccio un esempio – ha aggiunto Rixi – la Roma-Pescara se non può esser fatta con la tempistica con il Pnrr deve essere finanziata con altri fondi che abbiano una durata più lunga. Lo Stato non può pensare che il fine sia lo strumento, ovvero l’utilizzo delle risorse, il fine deve essere la realizzazione di un piano nazionale che sia coerente e che garantisca la resilienza del nostro sistema e che non vengano bloccate le linee di collegamento”. “Abbiamo un grande brand – ha sottolineato Pasqualino Monti, amministratore delegato Enav – che è il brand Italia, a tre colori, che sono straordinari e che disegnano l’appartenenza a qualcosa di molto più grande e quindi il nostro compito istituzionale deve essere quello di far conoscere le nostre eccellenze nel mondo”.

Per la prima volta “abbiamo la possibilità di grande alleanza strategica tra pubblico e privato – ha dichiarato intervenendo Carlo De Simone docente Luiss Business School – forse la prima volta per il nostro Paese. Se ci pensiamo noi veniamo da un post-guerra che è durato fino al ‘93 con una crescita economica definita spontanea: boom economico, politica industriale, però disorganizzata.

Il ‘93 invece ha segnato l’epoca di una crescita regolata fino al 2022 caratterizzata da un’unica matrice iniziata con un governo tecnico e finita  con un governo sempre tecnico. Questo è un momento storico di crescita perché non c’è solo il Pnrr ci sono moltissimi fondi e grandissima liquidità”.

All’evento è intervenuto anche il presidente della Giunta regionale Marco Marsilio: “In Abruzzo le infrastrutture sono un tema importante e portante per quanto riguarda il suo sviluppo. Questo rappresenta il tema principale del quale ci siamo occupati nel corso di questa legislatura. Finalmente – ha proseguito Marsilio – oggi possiamo dire che stiamo arrivando alla definizione di una serie di opere di grande importanza per il potenziamento delle infrastrutture strategiche dell’Abruzzo alle quali la nostra regione ha dato un impulso definitivo: come la velocizzazione della ferrovia Roma-Pescara, il potenziamento dei porti e della logistica con gli interporti, la realizzazione di strade che attendevano da troppo tempo di vedere ultimati i lavori, come la Teramo-Mare.

Abbiamo bisogno di nuovi finanziamenti che potremo ottenere solo se l’Abruzzo dimostrerà di poter spendere questi soldi e se dimostra di voler realizzare queste infrastrutture. Le strade si devono fare, i porti si devono potenziare, la ferrovia deve correre veloce perché questo è il futuro dell’Abruzzo, altrimenti saremo tagliati fuori dallo sviluppo e dalle direttrici economiche principali italiane ed europee: stiamo lavorando per recuperare il tempo perduto nei decenni scorsi in cui c’è stato un sostanziale blocco degli investimenti nel nostro territorio e dobbiamo adesso cavalcare quest’onda e correre velocemente verso il traguardo e gli obiettivi prefissati”.

La giornata di incontro, patrocinata da FiRA, si è tenuta al Blue Palace di Mosciano Sant’Angelo (Te) con la partecipazione, tra gli altri, del presidente di FIRA Spa, Giacomo D’Ignazio: “A seguito della fusione con Abruzzo Sviluppo – ha raccontato D’Ignazio – FIRA Spa è diventata l’unica società in house regionale ad occuparsi di sviluppo economico. Nei prossimi mesi, in sinergia con la Regione Abruzzo, metteremo a disposizione delle aziende regionali gli oltre 200mln che ci saranno assegnati con la programmazione 21/27. Una buona strategia rende più competitivo un territorio innalzando il PIL di 2,5 volte. Il patrimonio infrastrutturale è un vero e proprio bene pubblico e non va soltanto potenziato ma anche curato”.

“Con l’ultimo atto autorizzativo pervenuto ieri dal Comitato Speciale del CSLLPP  – ha detto in conclusione Lucio Menta, Direttore Investimenti RFI – Rete Ferroviaria Italiana – si è concluso positivamente l’iter autorizzativo dei lotti Scafa-Manoppello-Interporto. Quindi RFI procederà a pubblicare i relativi bandi di gara entro il corrente mese per consentire l’aggiudicazione dei lavori entro l’anno e dare così immediato avvio ad un’opera strategica per l’Abruzzo e per il Paese”.




LA DRAMMATICA SITUAZIONE della Stazione ferroviaria di Martinsicuro

Italia Viva – Provincia di Teramo:  per la Regione Abruzzo…una fermata che non c’è!

Martinsicuro, 22 giugno 2023. Il gruppo provinciale di Italia Viva Teramo guidato dal segretario provinciale Luciano Monticelli ed il responsabile di Italia Viva Martinsicuro Dante Chicchi, hanno registrato nei giorni scorsi un video denuncia, presso la stazione ferroviaria di Martinsicuro, sulla drammatica situazione che vive la fermata.

Solo 8 sono i treni che fermano a Martinsicuro nei giorni feriali, nonostante è in vigore dal 13 giugno il nuovo orario estivo ferroviario. In sostanza nel passaggio dall’orario invernale a quello estivo, nulla è cambiato nella programmazione delle fermate dei treni che vi transitano.

Per fornire un parametro di raffronto, nelle limitrofe stazioni di Alba Adriatica e Tortoreto ci sono ben 40 treni regionali che vi fermano, mentre nelle stazioni della direttrice Teramo – Giulianova – Pescara arriviamo a contare fino a 60 fermate dei treni locali.

La fermata di Martinsicuro, quindi, somiglia tanto ad una cattedrale nel deserto o ad una “stazione abbandonata” del vecchio West.

Con questi risibili numeri, la nuova e da poco inaugurata stazione truentina, non svolge, quindi, la propria mission. Non fungendo da collegamento tra le città della costa, non riduce il traffico e quindi non migliora la sicurezza stradale; non svolge alcun servizio utile ai pendolari, agli studenti e ai lavoratori; non aiuta la Città di Martinsicuro a migliorare la propria attrattività turistica.

Sottolineiamo, inoltre, che nella Stazione di Martinsicuro non ferma nessun treno della Società TUA della tratta Lanciano – Pescara / Pescara – San Benedetto.

Italia Viva, inoltre, chiede anche di valutare l’implementazione di una linea che da Teramo, giunga a Giulianova per poi proseguire verso nord e quindi transitare per Martinsicuro ed arrivare fino a San Benedetto.

Questa situazione non è accettabile, una fermata a norma, accessibile ai disabili, costata alcuni milioni di euro, è stata completamente abbandonata dalla Regione Abruzzo che ha deciso in sostanza di non valorizzarla non facendola vivere.

Il responsabile di Italia Viva Martinsicuro Dante Chicchi scriverà al Sindaco di Martinsicuro affinché si adoperi e si attivi presso Trenitalia, TUA e Regione Abruzzo per aumentare il numero delle fermate nell’impianto di Martinsicuro e potenziare quest’opera molto importante che riteniamo strategica per lo sviluppo del territorio.




RILANCIARE IL PROGETTO nell’ambito dei corridoi Ten-T

Ferrovia, Paolucci, Pepe, Pietrucci e Fedele incontrano le associazioni

Pescara, 22 giugno 2023. “Il Governo regionale punti seriamente alle reti Ten-T se ha davvero intenzione di portare avanti il progetto di velocizzazione della rete ferroviaria, senza una strategia più ampia e complessiva rischiamo di ritrovarci una grande incompiuta e di perdere l’opportunità di sviluppo offerta dai Corridoi europei. Serve piena sinergia a tutti i livelli, nella filiera regionale e con quella governativa. Serve un impegno concreto del ministro Salvini, non solo la promessa di un impegno” così i consiglieri Pd Silvio Paolucci, Dino Pepe e Pierpaolo Pietrucci, Giorgio Fedele del Movimento 5 Stelle, a commento di una riunione tenutasi nella sede del Consiglio regionale a L’Aquila con le associazioni di categoria e le sigle sindacali che avevano sostenuto il progetto di velocizzazione e la strategia di sviluppo attraverso i Corridoi di comunicazione europea per le merci. Era presente anche l’ex presidente facente funzione della Regione Giovanni Lolli.

“Dobbiamo stare dentro quella strategia, altrimenti non avremo risorse utili e necessarie a completare il progetto, noi siamo disponibili a fare la nostra parte, come abbiamo già avuto modo di dire a Marsilio quando lo abbiamo invitato a percorrere con maggiore decisione la via dei corridoi, ricavando un posto in prima fila per l’Abruzzo – rimarcano i consiglieri – La Giunta non ha mai pienamente compreso l’importanza strategica delle reti Ten-T, infatti ha rinunciato a investire e potenziare le infrastrutture che avrebbero consentito crescita e sviluppo di quella direttrice, come il porto di Ortona, una via peraltro già aperta dal precedente governo di centrosinistra che ci avrebbe consentito di evitare il danno di perdere le risorse per la tratta Roma Pescara delle ferrovie e anche la beffa di vederle assegnate, fra gli altri, a nostri competitor diretti di regioni vicine, con il potenziamento della Orte-Falconara.

L’incontro di oggi ha sottolineato l’esigenza di una visione vera e condivisa con le forze vive della nostra regione, per evitare di perdere ulteriori occasioni, come accadrà, se la linea resta quella di accontentarsi di una somma che non basterà a portare avanti nulla.  Non è pensabile di considerare la velocizzazione come un’opera pubblica a sé stante, è un errore madornale, va sistematizzata e, soprattutto, resa possibile e rilanciata. La strategia europea ha risorse e canali giusti per farlo, ma Marsilio non lo ha ancora capito.

Dinnanzi ad un problema così importante e strategico per l’Abruzzo, raccogliendo l’opinione dei partecipanti all’incontro, faremo una proposta alla Giunta regionale per unire le forze al fine di rilanciare il progetto sul Corridoio e aprire un confronto con il Governo con la forza di una comunità compatta e determinata”.




INCURIA DELLE AREE VERDI CITTADINE e sospetto di appalto discutibile o capitolati non adeguati?

Abbandono imperdonabile: il gruppo consiliare Siamo Alba esprime profonda preoccupazione in merito alle diverse e numerose segnalazioni pervenuteci da parte dei residenti e dei turisti riguardanti l’incuria delle aree verdi e il mancato sfalcio dell’erba in più punti della città

Alba Adriatica 22 giugno 2023. Nella nostra cittadina, vocata al turismo, le aree verdi, come il lungomare, i giardini pubblici, la pineta, sono un patrimonio prezioso per la comunità, offrendo spazi per il relax, la ricreazione e la promozione della biodiversità. Tuttavia, negli ultimi tempi, abbiamo assistito a un degrado evidente di queste aree, con evidenti segni di trascuratezza e mancato intervento da parte delle autorità competenti. L’erba non viene sfalciata regolarmente, raggiungendo altezze inaccettabili, creando un ambiente poco invitante per chi desidera utilizzare queste aree per attività all’aperto. Ciò non solo danneggia l’aspetto estetico, ma può anche rappresentare un rischio per la salute pubblica, favorendo l’insorgenza di insetti infestanti, quali zanzare e pulci, nonché potenziali nascondigli per animali nocivi. Inoltre, la mancanza di manutenzione delle aree verdi dimostra un atteggiamento di disinteresse nei confronti dell’ambiente e della qualità della vita dei cittadini. Le aree verdi ben curate favoriscono il senso di comunità e contribuiscono a rendere accattivante l’immagine del nostro paese, influenzando il turismo e lo sviluppo economico. Chiediamo all’Assessore di riferimento di prendere urgenti provvedimenti per risolvere questa situazione e ripristinare la bellezza e la funzionalità delle aree verdi. È essenziale che si investa nella manutenzione regolare delle aree pubbliche, garantendo l’intervento tempestivo per garantire un ambiente accogliente e sicuro per tutti i cittadini. Inoltre, incoraggiamo i cittadini a segnalare eventuali situazioni di incuria o mancata manutenzione delle aree verdi alle autorità competenti e a partecipare a iniziative di volontariato per contribuire alla cura e al miglioramento degli spazi pubblici. Il gruppo consiliare “Siamo Alba” si impegna a monitorare attentamente la situazione al fine di garantire una gestione sostenibile delle aree verdi e il benessere della comunità nel suo insieme. Di fronte a questa situazione inaccettabile, sorge il sospetto che tali condizioni siano il risultato di appalti discutibili assegnati a ditte che non hanno a cuore il benessere dei cittadini. È fondamentale indagare a fondo su come vengono selezionate le ditte appaltatrici e se siano state prese in considerazione le loro competenze, la loro esperienza e la loro capacità di fornire un servizio di qualità. È inoltre necessario verificare se ci siano conflitti di interesse nella selezione delle ditte incaricate nel mantenimento delle aree verdi. Pertanto, sostiene il gruppo consiliare di opposizione, è fondamentale venga instaurato un sistema di monitoraggio e controllo efficace per assicurare che le ditte appaltatrici siano tenute a rispettare gli standard manutentivi e che vengano applicate sanzioni a coloro che non adempiono ai loro obblighi contrattuali.

Gruppo Consiliare Siamo Alba




LA DELEGAZIONE PD

Nel direttivo del Circolo Territoriale della Val di Foro

Chieti, 21 giugno 2023. Il 16 giugno in sala civica a Miglianico il circolo del Partito Democratico della Val di Foro ha presentato alla cittadinanza la delegazione di Miglianico nel direttivo del Circolo Territoriale della Val di Foro.

I componenti effettivi: Claudia Papponetti, Nino Del Ciotto e Gabriele Sisofo, saranno affiancati dai consiglieri comunali iscritti al partito Palombaro Antonio e Papponetti Fabrizio in veste di invitati permanenti.

Oltre a rappresentare Miglianico nel circolo della Val di Foro, avranno il compito di dirigere nei prossimi mesi il Partito Democratico locale.

Intenzione del nuovo PD di Miglianico sarà quello di far ripartire la politica dalla partecipazione popolare.

Nei prossini giorni aprirà un confronto costruttivo con tutti gli attori: maggioranza, opposizione, forze sociali e politiche presenti sul territorio per discutere serenamente sul futuro della comunità.

Parallelamente è stato avviato un tavolo di coalizione con gli altri partiti e riferimenti di centro sinistra, con il movimento cinque stelle, con i cattolici democratici di Demos e con gli indipendenti di centro sinistra, con i quali, sempre nelle prossime settimane, sarà lanciato un nuovo strumento partecipativo allargato, una Agorà delle idee, aperta a tutti, per assemblare  proposte e soluzioni  per le prossime amministrative.

Leo Marongiu, PD Provinciale




I TEST ANTIDROGA proposti da Masci al Comune di Pescara

Quando la pezza è peggio del buco

Pescara, 19 giugno 2023.  Quando la pezza è peggio del buco: è il laconico commento dei consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle Pescara Erika Alessandrini, Paolo Sola e Massimo Di Renzo. “Masci diffama i dipendenti del Comune solo per sviare l’attenzione dalla corruzione di cui è accusato il suo fidato collaboratore.

Puntare sulla droga per far dimenticare alla città tutto il resto: il dirigente Trisi e i suoi compagni di merende, sono accusati in primis di corruzione e turbativa d’asta e poi anche di spaccio e detenzione di stupefacenti.

Questo è Carlo Masci.

Per cercare di salvare la propria faccia è pronto a coprire di fango quella di tutti gli altri.

“La difesa dell’indifendibile arriva ad essere talmente ridicola da diventare offensiva. Infangare e alimentare il dubbio su centinaia di dipendenti seri del nostro Comune, nella speranza di spostare l’attenzione dalla condotta del suo fedele pupillo, il dirigente Trisi, finito in carcere, mostra invece la debolezza di Carlo Masci come leader e come sindaco di un Comune in cui lui stesso ha permesso che accadesse qualcosa di inimmaginabile” proseguono i consiglieri comunali del M5S.

“Il sindaco dopo aver difeso a spada tratta e aver sempre descritto il dirigente Trisi come il migliore del Comune, ed oggi arrestato, prosegue nell’umiliazione e nell’offesa del resto dei dipendenti. Lavoratori, padri e madri di famiglia, costretti a eseguire un test per verificare eventuali tossicodipendenze a causa non di un loro comportamento, da anni irreprensibile, ma per giustificare  il lassismo con cui in primis il sindaco – ma non solo lui – ha lasciato operare un dirigente che per il suo comportamento personale e professionale aveva fatto venire dubbi a molti, ma a quanto pare non a Masci.” concludono i consiglieri Alessandrini, Sola e Di Renzo.

Il Movimento 5 Stelle Pescara prosegue in una richiesta ad oltranza di dimissioni immediate di quello che non può più essere definito un sindaco e che sta trascinando nel ridicolo l’intero Comune.




DECLASSATO L’OSPEDALE di Sant’Omero

La Regione Abruzzo taglia i Primari nei reparti di Chirurgia e Ostetricia-Ginecologia!

Sant’Omero, 17 giugno 2023. Questo il titolo del volantino distribuito questa mattina all’esterno dell’Ospedale di Sant’Omero.

Il Coordinamento Italia Viva–Val Vibrata è stato il primo soggetto politico ad uscire pubblicamente denunciando che, per mezzo della nuova Rete Ospedaliera Regionale, il Presidio Ospedaliero vibratiano subirà l’ennesimo saccheggio da parte del centro–destra regionale targato Marsilio: Chirurgia Generale e Ostetricia-Ginecologia passeranno da Unità Operativa Complessa a Unità Operativa Semplice Dipartimentale, in sostanza non ci sarà più quello che un tempo si definiva primario.

Sarebbe l’inizio della fine per i suddetti reparti e di conseguenza per l’intero Ospedale che passerà da 4 a 2 Unità Operative Complesse, con una riduzione quindi del 50% delle stesse.

Come preannunciato qualche giorno fa, Italia Viva–Val Vibrata darà battaglia per bloccare questa decisione scellerata e drammatica.

Il volantinaggio di questa mattinata, organizzato con l’intento di sensibilizzare gli utenti su ciò che sta accadendo, è solo la prima delle azioni che introdurremo nelle prossime settimane e nei prossimi mesi per contrastare questa decisione che penalizza fortemente il nostro Ospedale e la nostra vallata.

 Elvezio Zunica – Coordinamento Italia Viva Val Vibrata




NON ABBANDONIAMO i nostri agricoltori

Canosa Sannita, 15 giugno 2023. “È un momento particolarmente difficile per uno dei settori strategici dell’economia abruzzese. L’agricoltura, uno dei volani della nostra economia, ha subito ingenti danni dall’instabilità metereologica di queste settimane e come rappresentante della Commissione Agricoltura della Regione Abruzzo non posso che assicurare la massima attenzione verso l’intero settore e le sue problematiche” lo ha detto la consigliera regionale della Lega Sabrina Bocchino a margine di una serie di incontri tenuti con produttori e agricoltori abruzzesi a Canosa Sannita e Casacanditella che hanno visto la presenza autorevole del Sottosegretario di Stato al ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Luigi D’Eramo.

“La presenza dello Stato, grazie anche all’impegno del Sottosegretario Luigi D’Eramo – sottolinea la consigliera regionale della Lega – sarà fondamentale per risolvere i tanti problemi che stanno ostacolando la produzione dei nostri agricoltori e, soprattutto, per aiutarli a superare questo nuovo momento di difficoltà.”

“Da un lato – chiosa Sabrina Bocchino – serve una programmazione che possa portare ad interventi strutturali, dall’altra bisogna rispondere con rapidità allo stato emergenziale che ancora una volta ci troviamo ad affrontare. La Regione fin da subito si è dichiarata vicina agli agricoltori e sono certa che opererà nel modo migliore per dare risposte concrete e rapide ai disagi del mondo agricolo.”




I FATTI DI PESCARA non possono lasciare indifferente la politica

 Chi ha agito è stato libero di decidere in nome e per conto del Comune di cui aveva la fiducia

di Silvio Paolucci

Pescara, 15 giugno 2023. I fatti di Pescara non possono lasciare indifferente la politica. Chi ha agito è stato libero di decidere in nome e per conto del Comune di cui aveva la fiducia e, da quanto finora è emerso, di consolidare un vero e proprio sistema che non aveva il bene della comunità come fine. Questo a prescindere se il potere politico effettivamente sapesse o ignorasse ciò che accadeva nelle stanze del settore più sensibile e, soprattutto, più prossimo all’Amministrazione.

La gravità di quanto accaduto sta tutta qui, scolpita nel fatto che le scelte compiute, le condotte portate avanti, la stessa visione della città, finiscono oggi sottoposte al vaglio della magistratura per essere espressione di quel potere e ciò proprio a causa dei ruoli fiduciari che i principali accusati hanno rivestito in questi anni e nel passato amministrativo del centrodestra, non solo a Pescara.

Un potere che, nella migliore delle ipotesi, ha fallito, o ha riposto male la sua fiducia, ma che, peggio ancora, per tutto questo tempo non ha mai controllato.

Non si può restare indifferenti a questo, passare oltre. Non si può quando si è al vertice di istituzioni che rappresentano i cittadini che meritano risposte e scelte all’altezza delle domande. E questo, lo scopriamo oggi, a Pescara non è accaduto.




UN NUOVO FALLIMENTO di Marsilio

Ferrovia Roma-Pescara, il Governo cancella i fondi PNRR, finanziamenti dirottati alla linea ferroviaria Orte-Falconara, nostro competitor per i corridoi europei

Pescara, 11 giugno 2023. “Con la deviazione delle risorse PNRR dalla ferrovia Roma Pescara, l’Abruzzo perde nuovamente l’occasione per la velocizzazione di quella linea. Un altro fallimento targato Marsilio, incapace di portare avanti una strategia di sviluppo che di fatto era stata già avviata dal precedente governo di centrosinistra e di evitare non solo il danno, ma anche la beffa di vedere quei fondi andare al potenziamento della Orte-Falconara, linea che è il nostro principale competitor per quanto riguarda lo sviluppo dei Corridoi europei su reti ten-t. Evidente che, anche politicamente, il Presidente conta poco sulle scelte dell’esecutivo nazionale a trazione Fratelli d’Italia, facendo pagare all’Abruzzo un costo economico e sociale enorme, perché una volta distolti, sarà difficile trovare tanti e tali fondi per portare avanti un’opera che rischia di restare incompiuta già prima di nascere e che ben 17 sigle di associazioni di categoria e sindacali avevano indicato come cruciale per lo sviluppo dell’Abruzzo”, così il capogruppo Pd Silvio Paolucci a commento della possibile revoca dei fondi dal progetto RFI.

Ennesimo fallimento per il presidente, che già non è stato capace di assicurare maggiori risorse al porto di Ortona, in modo che il sistema intermodale per lo sviluppo dei due principali corridoi europei di comunicazione Adriatico-Tirreno e sulla dorsale adriatica avessero come riferimento l’Abruzzo, come la strategia del governo precedente prevedeva, puntando proprio sulle infrastrutture (porti e ferrovia) – incalza Paolucci – Nuova bocciatura, anche, per la linea ferroviaria da parte del centrodestra, che già nel 2008, Governo Berlusconi, penalizzò l’opera di velocizzazione sottraendo i fondi per avviarla.

Chiara, infine, la scelta del Governo, oggi forse più amico dei nostri vicini marchigiani di quanto lo sia dell’Abruzzo di Marsilio, prima inerte e poi intempestivo nel perorare l’opera rendendola possibile secondo i tempi del PNRR. Resta la consapevolezza che le promesse del ministro Salvini di reperire altre risorse per procedere anche da noi sono irrealizzabili, visto che lo Stato sta concentrando su altre grandi opere la sua attenzione, Ponte di Messina in primis; così come senza orizzonte è l’annuncio di Marsilio di destinare allo scopo i fondi della coesione, cosa che sottrarrebbe all’Abruzzo una programmazione con fondi europei per cui è già fra le peggiori performance in Italia, penalizzando ancora una volta gli abruzzesi e lo sviluppo della regione. In definitiva, da attrattori delle risorse PNRR siamo passati a regione deglutita da attrattori più capaci”.




MASCI REGALA LA NOSTRA CITTÀ a Regione Abruzzo per nascondere il proprio fallimento

M5s Pescara sull’approvazione dell’accordo di programma per la sede di regione Abruzzo

Pescara, 10 giugno 2023. Per il Movimento 5 Stelle Pescara l’approvazione dell’accordo di programma per la costruzione della sede di Regione Abruzzo nell’Area di Risulta è l’ennesimo tradimento ad opera del sindaco Masci nei confronti dei cittadini pescaresi.

“Un voto dal sapore amaro quello di ieri notte in Consiglio – commentano i consiglieri del Movimento 5 Stelle Erika Alessandrini, Massimo Di Renzo e Paolo Sola – perché ha segnato l’inizio di una iattura lunga 100 anni per la città di Pescara. Il cuore di Pescara è stato ufficialmente messo nelle mani di Regione Abruzzo che, solo sulla base di promesse di futuri interventi attualmente senza copertura finanziaria, avrà carta bianca su ogni aspetto economico – finanziario, progettuale e gestionale del nostro centro città, potendo modificare a proprio piacimento cronoprogramma dei lavori, costo dell’investimento e ridimensionamento dell’intervento senza il comune di Pescara possa opporre alcune resistenze.”

“Ci siamo trovati davanti ad una scena agghiacciante nel consiglio comunale nel quale è stato ratificato l’accordo di programma per il nuovo Pala regione. Da una parte il presidente Antonelli ha tagliato ogni possibilità di dibattito e valutazione degli emendamenti dell’opposizione a causa del ritardo che la maggioranza stessa aveva creato disertando il precedente consiglio, e dall’altra il sindaco che, dopo la figuraccia della seduta deserta di martedì scorso, attraverso la minaccia delle dimissioni, ha imposto alla sua stessa maggioranza di votare il provvedimento a scatola chiusa e senza fiatare, considerando che gli unici interventi effettuati sono stati del solo partito del Sindaco.” proseguono i pentastellati.

“Un sindaco incapace di essere leader che piuttosto che confrontarsi nel merito delle questioni si è cimentato in aula, in modo maldestro e con la solita arroganza, nella denigrazione delle opposizioni. Una sceneggiata stucchevole da parte di chi, invece di coinvolgere la città su scelte così importanti, crede di acquisire autorevolezza nel vano tentativo di sminuire l’avversario politico.

Pescara merita altro, merita un’amministrazione capace, che avrebbe dovuto avviare ormai quattro anni fa la bonifica dei suoli e i primi interventi di manutenzione del terminal bus, della video sorveglianza e della piantumazione del verde, mentre l’inefficienza di Masci e del centrodestra hanno già determinato, a causa dell’inflazione, la perdita di oltre la metà del valore delle risorse messe a disposizione dalla precedente giunta regionale.”

Il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle ribadisce ancora una volta che la sede unica della Regione può essere fatta sugli immobili di sua proprietà in piazza Unione, determinando una vera riqualificazione della città attraverso la demolizione dei palazzi in viale Bovio, al posto dei quali realizzare spazi verdi e parcheggi a vantaggio dei residenti e commercianti della zona di piazza Duca d’Abruzzi, procedendo ad un intervento di riduzione del consumo del suolo in una delle città con la maggiore densità abitativa d’Italia.

“Su questo aspetto, nel ribadire l’apprezzamento per il lavoro svolto del nostro consigliere regionale Domenico Pettinari in tutti questi anni per la Regione Abruzzo, rileviamo che la sua posizione sul mantenimento e ristrutturazione degli edifici regionali in viale Bovio, seppur apprezzabile sotto il profilo dell’interesse patrimoniale dell’Ente che rappresenta, non collima oggi con l’interesse più generale che il Comune di Pescara deve tutelare rispetto al traffico, all’accentramento e potenziamento dei servizi amministrativi con un polo nel quale siano presenti tutti gli uffici pubblici, alla dotazione di parcheggi, alla necessità di ampliare e non ridurre il verde urbano. In poche parole, all’interesse dei pescaresi tutti.

Punti di vista diversi, in ogni caso, rappresentano una ricchezza ed un valore aggiunto per il Movimento 5 Stelle, non certo un nocumento ad personam.”




LA PROPOSTA DEL M5S: alternativa all’area di risulta

Nuova sede di regione Abruzzo: “acquisire il palazzo della camera di commercio e ristrutturare gli edifici di piazza unione”

Pescara, 9 giugno 2023 – Alla vigilia del Consiglio Comunale con cui l’amministrazione Masci si appresta a ratificare la cessione di parte dell’area di risulta alla Regione Abruzzo per la costruzione della nuova sede, il M5S Pescara propone una soluzione alternativa: un progetto che parte dall’acquisizione dell’attuale sede della Camera di Commercio, da poco messa in alienazione, e dalla ristrutturazione con ampliamento degli edifici ad oggi nelle disponibilità di Regione Abruzzo in Piazza Unione.

“Ampliamento che sarebbe possibile – commentano i consiglieri Erika Alessandrini, Paolo Sola e Massimo Di Renzo – recuperando le volumetrie dalla demolizione delle strutture oggi dismesse e abbandonate in Viale Bovio e Via Raffaello, liberando quelle aree lì dove mancano spazi aperti e fruibili dalla cittadinanza, togliendo cemento da una zona già fortemente urbanizzata”. Una soluzione a “consumo zero” di suolo, recuperando l’esistente, evitando di occupare 10.000 metri quadrati nell’area di risulta, ma creando comunque strutture sufficienti a soddisfare tutte le esigenze di spazio richieste dalla Regione Abruzzo, lì dove ci sono già edifici esistenti e non utilizzati al meglio. “Un vero e proprio polo amministrativo che possa dialogare con i palazzi vicini del Comune di Pescara, con uffici dislocati in più blocchi e in una torre sopraelevata, a fare da contraltare a quella del Palazzo di Città – proseguono Alessandrini, Sola e Di Renzo – e parcheggi all’interno delle stesse strutture, sia di pertinenza dei dipendenti pubblici che al servizio della città. Un’organizzazione degli spazi che, potendo usufruire dell’uscita dell’asse attrezzato a due passi e della vicina stazione di Porta Nuova, consentirebbe di risolvere tutta una serie di criticità senza impattare negativamente sul flusso del traffico urbano, come accadrebbe invece catapultando un edificio ex novo nell’area di risulta, a pochi metri dal centro commerciale naturale della città”.

Altro tema è rappresentato proprio dal fatto che nella proposta del M5S potrebbero ricavarsi spazi, all’interno dell’intero polo, da mettere a disposizione della città per l’organizzazione di convegni, eventi e manifestazioni, andando a creare quindi edifici attrattivi che avrebbero vita anche nei giorni di chiusura degli uffici regionali, cosa che invece non avverrebbe con il progetto nell’area di risulta.

“Una proposta efficiente e sostenibile che innanzitutto dimostra come delle alternative possibili ci fossero e ci siano ancora – concludono Alessandrini, Sola e Di Renzo – a conferma del fatto che nel centrodestra nessuno si sia posto il problema di fare delle considerazioni diverse rispetto ad un progetto calato dall’alto e subito supinamente. È la riprova di come il Sindaco Carlo Masci abbia abdicato ad ogni scelta progettuale su una delle aree più strategiche della città, consegnandosi mani e piedi agli interessi della Regione e sacrificando quelli dei pescaresi”.

“Porteremo questa proposta all’attenzione del Consiglio alla riapertura dei lavori – concludono i pentastellati – senza mollare comunque di un centimetro rispetto a tutti gli  emendamenti e le istanze sospensive presentate alla delibera, per tentare fino all’ultimo di evitare l’ennesima scelta scellerata di un Sindaco che sta distruggendo Pescara”.




POLITICA SENZA VISIONE

L’amministrazione del sindaco Castiglione abbandona il settore agricolo di Ortona

Ortona, 6 giugno 2023. L’amministrazione guidata dal sindaco Castiglione, attraverso l’assessore all’agricoltura Paolo Cieri, ha annunciato la creazione di un tavolo tecnico con le cantine sociali e le associazioni di categoria per affrontare il grave problema della peronospora, causata dalle piogge torrenziali dello scorso maggio. Tuttavia, le parole dell’assessore e del sindaco che il comune può fare poco, può fare solo sintesi dimostrano una mancanza di impegno concreto e una totale assenza di visione nel fronteggiare una crisi che rischia di mettere in ginocchio l’economia vitivinicola, pilastro fondamentale della nostra città.

Negli ultimi anni, il comparto agricolo ha subito gli effetti sempre più evidenti dei cambiamenti climatici, che si traducono in sfide sempre più grandi per gli agricoltori. Tuttavia, l’amministrazione comunale ha continuato a ignorare le necessità e le preoccupazioni del settore agricolo. È evidente che nel corso dei lunghi anni di governo, l’amministrazione del sindaco Castiglione ha completamente abbandonato il comparto agricolo, lasciando gli agricoltori a fronteggiare da soli le difficoltà.

Il bilancio di previsione votato nell’ultimo consiglio  da una maggioranza risicata dimostra il totale disinteresse dell’amministrazione nei confronti dell’agricoltura.

È inaccettabile che solo 4800 euro siano stati destinati per il 2023 agli investimenti per l’agricoltura e politiche agroalimentari, un settore insieme a quello della pesca, fondamentali per l’economia locale. Questo ammontare irrisorio è un insulto agli agricoltori di Ortona che stanno lottando per far fronte alle sfide ambientali, climatiche ed economiche.

Ancora una volta, la politica senza visione ha avuto la meglio su una prospettiva a lungo termine. È deplorevole che solo quando si verificano disastri di questa portata, l’amministrazione comunale tenti goffamente di correre ai ripari.

L’agricoltura richiede un approccio proattivo e investimenti mirati per affrontare le sfide attuali e future. L’abbandono dell’amministrazione comunale del settore agricolo è un tradimento nei confronti di coloro che lavorano instancabilmente per preservare e sviluppare la nostra economia agricola.

Nonostante la nostra forza politica non sia rappresentata nel consiglio comunale, come comunisti di Ortona intendiamo comunque presentare una proposta di delibera aperta a tutto il consiglio comunale. Questa proposta mira a dare un impulso di cambiamento radicale rispetto all’indifferenza verso l’agricoltura. Sosteniamo l’adozione di politiche attive che promuovano lo sviluppo sostenibile del settore agricolo, garantendo investimenti adeguati, sostegno tecnico e normativo, nonché la creazione di reti di solidarietà tra gli agricoltori e le istituzioni locali.

È fondamentale che l’intero consiglio comunale si impegni a superare l’attuale disinteresse per l’agricoltura e a adottare un approccio lungimirante e responsabile per garantire un futuro prospero per il settore agricolo di Ortona.

Chiediamo all’amministrazione del sindaco Castiglione di porre fine a questa politica senza visione e di assumersi la responsabilità delle proprie azioni. Gli agricoltori di Ortona meritano un supporto reale e concreto da parte delle istituzioni locali, in particolare di coloro che sono stati eletti per rappresentare gli interessi della comunità. È tempo di cambiare, è tempo di agire!

Marco Uccelli

Partito Comunista Italiano di Ortona




SOLIDARIETÀ ALLA SEA EYE 4 sotto sequestro a Ortona

Ortona, 4 giugno 2023. La nave ONG Sea-Eye 4, attraccata a Ortona, è stata posta sotto sequestro amministrativo di 20 giorni in ottemperanza al decreto Piantedosi.

La motivazione?

Dopo aver soccorso e salvato dal mare 17 migranti, nel corso della navigazione verso Ortona (meta molto distante dai luoghi di salvataggio, secondo la criminale strategia del Viminale), ha soccorso ulteriori 32 donne e uomini in difficoltà.

Questo Governo criminalizza e punisce chi salva vite. Esprimiamo solidarietà all’equipaggio della Sea-Eye.

Non è certo in questo modo che si fermeranno le morti in mare, perché pensare di arrestare fenomeni migratori di portata storica con un fermo amministrativo è come tentare di svuotare il mare col cucchiaio.

Chiediamo al Governo di assumersi le sue responsabilità, di porre fine a questo trattamento vessatorio nei confronti di coloro che salvano vite umane e di concentrarsi su soluzioni alle sfide migratorie che affrontiamo come società, che siano sostenibili, non lesive dei diritti umani e che apportino un valore aggiunto alla vita di chi arriva e delle comunità che accolgono.

Comunità come quella di Ortona che vogliamo invece ringraziare, perché fin dal primo sbarco ha dimostrato umanità e grande organizzazione; in particolare ringraziamo il consigliere comunale Riccardo Di Deo, dei Giovani Democratici.

Claudio Mastrangelo, Direzione nazionale Pd e Segretario regionale Gd Abruzzo

Saverio Gileno, Coordinatore della segreteria Gd Abruzzo




DISSESTO IDROGEOLOGICO di Chieti

Interpellanza. Inutile la passerella di Marsilio, dalla Regione serve un impegno concreto. Attivi la compartecipazione alle risorse del FESR Abruzzo 2021/27

L’Aquila, 4 giugno 2023. “Il dissesto idrogeologico di Chieti non può diventare occasione per l’ennesima passerella di Marsilio. Al capoluogo e a tutti gli altri fronti interessati da questo fenomeno serve un sostegno immediato e concreto da parte della Regione, non promesse impossibili da mantenere come quelle fatte dal presidente all’Amministrazione comunale tre giorni fa. Le vie da percorrere sono diverse, prima fra tutte quella di assicurare subito la compartecipazione della Regione all’Obiettivo specifico 2.4 del FESR Abruzzo 2021/2027, che contempla l’intervento e, soprattutto, consente di sbloccare anche le risorse UE, al fine di agire, con urgenza, alla messa in sicurezza di quel territorio, nonché degli altri fronti vulnerabili regionali.

Chiediamo all’Esecutivo se ha contemplato questa fra le risposte da dare e, qualora non lo abbia fatto, come temiamo, quando e come ha intenzione di agire. A parte le chiacchiere di circostanza, la Regione potrebbe percorrere due binari: svegliarsi dall’inerzia che regna nella programmazione europea e che ci vede fra le peggiori performance italiane per la spesa e magari anche farsi promotrice con il Governo nazionale di iniziative che consentano al Comune di attingere a ulteriori fonti di finanziamento, sia per le opere e sia per i ristori ai cittadini che hanno dovuto lasciare le proprie case”, questa la proposta del capogruppo PD Silvio Paolucci contenuta in un’interpellanza che sarà depositata nei prossimi giorni.

“Bisogna agire preventivamente, ma bisogna sapere cosa fare e come farlo – aggiunge Paolucci – Bene ha fatto l’Amministrazione comunale teatina a stabilire che il dissesto idrogeologico è materia tanto importante da non poter stare in secondo piano, ma il Comune da solo non ce la può fare, considerato anche il dissesto economico e finanziario a cui sta andando incontro a causa del pessimo governo della precedente amministrazione della destra. Ma perché Chieti abbia risposte bisogna conoscere la materia e la visita di Marsilio è stata invece accompagnata dalle parole di chi non aveva studiato il dossier.

Proprio nel FESR Abruzzo 2021/2027, c’è una parte dedicata al processo di adattamento ai cambiamenti climatici e alla prevenzione dei rischi di catastrofe e resilienza e prevede risorse per 142,75 Milioni di euro, di cui 60 sono destinati alla difesa del suolo e 20 alla messa in sicurezza di dighe. Sono fondi che possono essere programmati, ma che di fatto sono congelati dalla mancanza di iniziativa del centrodestra. Alla luce di tutto questo diventa ancora più importante mettere nero su bianco volontà, progetti e interventi. A Marsilio un modesto suggerimento: studi i dossier prima di recarsi nei luoghi. Si può girare in lungo e largo l’Abruzzo usando parole di circostanza, oppure scegliere di muoversi in modo circostanziato. Sembra un gioco di parole, ma governare è cosa diversa da improvvisare e per gli abruzzesi la differenza è notevole”.

Silvio Paolucci

Capogruppo  Consiliare  del Partito Democratico

Consiglio Regionale dell’ Abruzzo




IL CONSIGLIO COMUNALE. L’opposizione chiede la convocazione

Di Nardo: non è normale che in una città come Ortona tocchi sempre alla minoranza farsi parte attiva per l’interesse della città ed avanzare richiesta di convocazione del Consiglio Comunale, mentre il sindaco e la sua giunta minimizzano sullo stato di crisi, disinteressandosi di ogni problema. 

Ortona, 1° giugno 2023. Di fatto, ancora una volta abbiamo depositato richiesta di convocazione dell’Assise civica per discutere i seguenti punti all’ordine del giorno:

1. Destinazione di immobile in località Villa Torre a sede polifunzionale degli Enti del Terzo Settore di Ortona;

2. Cancellazione importi residui (art. 1, commi 227 e 229 bis legge 197/2022) e definizione agevolata (art. 1, comma 231 legge 197/2022) dei carichi affidati al concessionario della riscossione”;

3. Interrogazione urgente Piano Regolatore Portuale;

4. Interrogazione urgente lavori strada rurale Colli località Rogatti.

Con il primo punto proponiamo di affidare alle associazioni del Terzo Settore, regolarmente iscritte nel Registro Unico, la gestione di un edificio comunale che lo stesso Ente con propria delibera di Giunta ha dichiarato sotto utilizzato, venendo così incontro alle esigenze di tante Associazioni finora disattese dall’Amministrazione Comunale, mentre con il secondo chiediamo al Comune di aderire alla definizione agevolata dei carichi affidati al concessionario per la riscossione per consentire a chi aderirà di pagare unicamente le somme dovute a titolo di capitale e quelle maturate a titolo di rimborso spese per le eventuali procedure esecutive e per i diritti di notifica, così che non saranno da corrispondere anche le somme dovute a titolo di interessi iscritti a ruolo, sanzioni, interessi di mora e aggio, nonché la rottamazione delle cartelle fino a 1000 euro relative ai carichi 2000/2015.

Di particolare importanza l’interrogazione sul Piano Regolatore Portuale, fermo per inspiegabili motivi nei cassetti del sindaco, visto che il Servizio Valutazioni Ambientali della Regione Abruzzo, con nota del 24.12.2021, ha rimesso al Comune il proprio verbale e da allora si attende che lEnte, quale Soggetto Proponente, provveda al recepimento delle osservazioni (VAS) per consentire la conclusione dell’iter e dare ad Ortona ed all’intera regione l’importante strumento di pianificazione portuale. Infine, l’interrogazione sulla Strada Colli, in località Rogatti, non praticabile a causa di uno smottamento franoso con gravi problemi per i cittadini interessati ed a cui l’Amministrazione Comunale ha, per ora, risposto con la sua chiusura anziché con la riparazione.

Come opposizione abbiamo deciso di affrontare con serietà l’impegno politico assunto per la città, a prescindere dal ruolo, e così, mentre l’esecutivo Castiglione appare tutto interessato ad accontentare le proprie correnti con difficili equilibri interni, fra rivendicazioni e nuovi ingressi, noi diligentemente stiamo cercando di dare una risposta ai mille problemi che attanagliano la città, molti dei quali creati proprio dalla Giunta Castiglione.

Angelo Di Nardo, Consigliere comunale Ortona




RIAPERTURA DELLA CASA NATALE di Francesco Paolo Michetti

Il Gruppo Consiliare Insieme in Comune Agorà di Tocco da Casauria intende esprimere soddisfazione per il sostegno trasversale incassato per la sottoscrizione del progetto di legge

Tocco da Casauria, 27 maggio 2023. A raccogliere il nostro invito sono stati infatti sia esponenti dell’opposizione che della maggioranza, dai consiglieri regionali  del Pd Antonio Blasioli e Silvio Paolucci, al consigliere della Lega Vincenzo D’Incecco.

Mentre il consigliere del M5S Domenico Pettinari, impossibilitato a raggiungerci stamane a Tocco a causa di impegni istituzionali, ha manifestato l’intenzione di firmarlo quanto prima. Continueremo a chiedere il sostegno anche agli altri rappresentanti del territorio perché riteniamo fondamentale questo primo passaggio.

Ringraziamo tutti coloro che hanno aderito  e auspichiamo che la legge venga calendarizzata e approvata nel più breve tempo possibile affinché la casa natale di uno dei più celebri figli di Tocco possa tornare ad essere fruibile per la collettività.




NUOVO CANILE: NO ufficiale dal Comune

M5s: progetto ormai tramontato, a rischio oltre 500 mila euro di finanziamenti e nessuna  

Spoltore, 27 maggio 2023. Dopo mesi di discussione sul progetto del nuovo canile che il Comune di Pescara avrebbe voluto realizzare sul territorio di Spoltore, arriva lo stop ufficiale e (probabilmente) definitivo alla sua realizzazione. A dare la notizia è il Movimento 5 Stelle Pescara che questa mattina, in conferenza stampa insieme a volontari e associazioni animaliste, ha mostrato il diniego formale con cui il Comune di Spoltore nei giorni scorsi ha risposto alla richiesta di permesso presentata dall’amministrazione pescarese per poter avviare la costruzione dell’opera. Alla base del rifiuto c’è quanto stabilito dalla legge regionale n. 47/2013 che attribuisce ai Comuni il compito di “individuare strutture di ricovero deputate alle funzioni di canile rifugio, sul proprio territorio”.

“Una battuta d’arresto che sancisce l’ennesima promessa da marinaio del Sindaco Carlo Masci – commenta il consigliere M5S Paolo Sola – che dopo aver alimentato per mesi la narrazione di questa opera avveniristica che avrebbe risolto il problema annoso di avere finalmente un’adeguata struttura di ricovero, oggi con il diniego espresso da Spoltore non solo vede tramontare il progetto, ma con esso ormai anche il finanziamento pubblico di oltre 500mila euro il cui termine ultimo era fissato al 31 maggio prossimo. Un epilogo drammatico – aggiunge il consigliere Sola – aggravato dal fatto che, nel frattempo, non è stato fatto nulla per cautelarsi con una soluzione alternativa qualora fosse mancata la disponibilità del Comune di Spoltore. Ipotesi tra l’altro già ampiamente preannunciata, visto che quest’ultimo da tempo lamentava il suo mancato coinvolgimento nelle scelte progettuali dell’opera e della sua collocazione”.

“Non si può non sottolineare però come ci sia una grave corresponsabilità di entrambe le amministrazioni – proseguono i consiglieri Sola, Alessandrini e Di Renzo – perché, se è vero che Pescara possa aver gestito male i rapporti con Spoltore, quest’ultimo è rimasto fermo sulle proprie posizioni negando la disponibilità ad una struttura che potesse accogliere degnamente gli amici animali di entrambi i Comuni. D’altronde, in tema di attenzione alla tutela animale, non ci si poteva aspettare niente di più da un’amministrazione come quella spoltorese che continua a consentire l’allestimento dei circhi sul proprio territorio”.

Grande preoccupazione, ora, anche da parte di volontari e associazioni animaliste che, con il canile di Via Raiale sempre più in sofferenza a causa delle tante problematiche strutturali e sanitarie, temono per eventuali scelte sbrigative dell’amministrazione Masci, come lo smantellamento della struttura e la deportazione di tutti i suoi ospiti in altri rifugi di dubbia gestione.

“Un’eventualità che siamo pronti ad ostacolare in ogni modo – concludono i consiglieri pentastellati – rilanciando il tema affinché si possa, invece, lavorare da subito ad una soluzione alternativa facendo affidamento quantomeno sulla parte di fondi presenti nelle casse comunali, circa 150mila euro, che siamo riusciti a far vincolare nel bilancio 2023. Una somma che, da sola, non risolverebbe il problema di una nuova struttura, ma che può rappresentare una certezza da cui partire, finalmente, con una programmazione seria”.




ECCO LA RIVOLUZIONE targata Marsilio

Sanità. Migliaia di persone in meno curate

L’Aquila, 25 maggio 2023. Con  Marsilio caduta verticale delle prestazioni sanitarie in tutto il territorio. Le percentuali parlano da sole e raccontano bene il cattivo lavoro della destra.

Ora parlano di classificazioni di ospedali per distogliere l’attenzione dal loro fallimento, ma nella realtà non pensano a curare gli abruzzesi e questi sono i risultati.

Ecco la sanità abruzzese nell’era Marsilio tagli, chiusure, disorganizzazione di strutture e reparti, rete ospedaliera e investimenti esistenti solo sulla carta, deficit strutturale nelle Asl, quattro anni di annunci e di mancata programmazione.

A causa di questi numeri, tutti negativi, sempre più abruzzesi sono costretti a farsi curare fuori facendo aumentare la mobilità passiva.

Una fotografia impietosa di uno dei servizi più sensibili e necessari alla comunità.

Silvio Paolucci, PD Consiglio Regionale




LA FERROVIA Pescara Roma

la Lega vuole un Abruzzo moderno e competitivo il centrosinistra no

L’Aquila, 25 maggio 2023. La Lega Abruzzo plaude alla concretezza con cui il ministro Matteo Salvini sta portando avanti i progetti di innovazione e miglioramento delle infrastrutture abruzzesi mantenendo fede agli impegni assunti in campagna elettorale.’ Lo afferma la consigliera regionale della Lega Sabrina Bocchino che aggiunge: ‘è in quest’ottica di modernità ed efficienza, che condividiamo a pieno, che va letta la notizia della conferma dei finanziamenti e della messa in gara a breve dei primi lotti del raddoppio della ferrovia che collegherà Pescara a Roma. Già nelle prossime settimane avremo i bandi e l’apertura dei primi cantieri, come ha chiarito il presidente Marsilio, costituirà il volano per i passi successivi in merito ai finanziamenti e ai nuovi lotti.

Questo è il Paese che la Lega sognava e sta cercando di realizzare grazie al ministro Salvini e insieme alla coalizione di centrodestra – afferma la Bocchino – una visione che vale anche per l’Abruzzo che con questa nuova importante opera, che fa il paio con altri interventi importanti, renderà la nostra regione pronta, connessa, moderna e competitiva in vista delle sfide che ci attendono.

Dinanzi all’impegno del ministero per le Infrastrutture a reperire finanziamenti per l’opera anche al di là dei fondi PNRR – accusa la consigliera regionale della Lega – il centrosinistra perde un’altra occasione importante per sostenere un intervento strategico per l’economia abruzzese e decide, secondo consuetudine, di provare a mettersi di traverso con il possibile ricorso al TAR mostrando ancora una volta il suo essere orbo dinanzi alle esigenze di una intera regione, dinanzi alla possibilità di investimenti e di occupazione, una mancanza di visione della contemporaneità capace di ingessare aree importanti della nostra regione come la città di Chieti.

La Lega e tutto il centrodestra coeso, invece – chiosa Sabrina Bocchino – mettono lo sviluppo, il lavoro, la famiglia ai primi posti delle priorità ed è per questo che affiancheranno il ministro Salvini in tutti quei passi necessari perché le opere infrastrutturali preventivate e, come dimostrato, sostenute dal MIT possano essere instradate verso la loro realizzazione definitiva, un risultato di cui tutto l’Abruzzo non potrebbe che trovare grande giovamento a tutti i livelli.




LA CASA NATALE di Francesco Paolo Michetti

Da oltre un decennio è chiusa al pubblico perché bisognosa di interventi di manutenzione straordinaria

Tocco da Casauria, 22 maggio 2023. Per l’importanza ed il valore simbolico che questo luogo rappresenta, come Consiglieri Comunali del Comune di Tocco da Casauria, avvertiamo l’urgenza e la necessità che sia di nuovo fruibile per la collettività abruzzese e no.

Al fine di produrre un atto concreto che possa sfociare nella realizzazione degli interventi di ristrutturazione necessari alla riapertura della stessa, il Gruppo Consiliare Insieme in Comune Agorà di Tocco ha presentato il Progetto di Legge: “Riapertura e gestione museale della casa natale di Francesco Paolo Michetti a Tocco da Casauria”.

Un’iniziativa che mira a coinvolgere tutti i Consiglieri Regionali, in particolar modo quelli della Provincia pescarese, nonché il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio – originario proprio di Tocco -. Per questo motivo abbiamo rivolto un appello a tutti i massimi rappresentanti regionali, invitandoli a sottoscrivere il PdL in questione a Tocco da Casauria il 27 maggio p.v. nei pressi della casa natale di Michetti, dalle ore 10,00 alle ore 12,30.




DIFFICILE INTESA sulle riforme

È necessario evitare sia le paure che le ipocrisie

di Angela Casilli

Il confronto sul tema delle riforme di qualche settimana fa, com’era prevedibile, è partito male, è successo altre volte, anzi, ogni qualvolta il tema costituzionale, presenzialismo, premierato, elezione diretta del premier è stato riproposto dal governo di turno.

Si ha l’impressione che le forze politiche usino il tema costituzionale per pura propaganda, per rabbonire un’opinione pubblica poco interessata al problema, perché sempre più divisa e disorientata. Come dimostra la sempre più scarsa affluenza alle urne in caso di voto.

Non si va oltre l’enunciazione del problema senza dare o almeno ricercare una soluzione; ci si limita a dire che si tratta di mettere fine alla endemica instabilità dei governi, vera piaga della nostra Repubblica fin dalla sua nascita.

Le uniche  due rilevanti riforme  costituzionali che finora ci sono state, quella del titolo Quinto e quella della riduzione del numero dei parlamentari, sono passate senza grosse resistenze, ma solo perché gradite alla maggior parte delle forze politiche in quanto portavano ad un ulteriore indebolimento sia del governo che del Parlamento , già di per sé deboli.

Altrettanto dicasi del tentativo di riforma voluto da Renzi e bocciato dal referendum del 2016 che, non prevedeva l’elezione diretta del presidente della Repubblica o del premier ma, il supermanto del bicameralismo simmetrico, due camere con uguali poteri e del titolo Quinto.

Il governo ne sarebbe uscito rafforzato ma, il progetto renziano era destinato a fallire, come in effetti fu, per l’opposizione di un gran numero di forze politiche, eterogenee nella loro natura, ma timorose di perdere, con un governo più forte, il loro potere di veto sulle decisioni pubbliche e sulle politiche del Paese.

I padri costituenti, dopo il ventennio fascista,  lavorarono ad una Costituzione che favorisse la formazione di governi deboli e quindi  un sistema istituzionale non già di “ pesi e contrappesi ” ma di soli contrappesi, in modo da bloccare più facilmente l’azione dei governi, anziché favorirla e sostenerla.

L’instabilità e l’inefficienza dei governi furono per molto tempo, almeno fino agli anni ’90, bilanciate da un sistema di partiti forti e radicati nel Paese.

Finita la Prima Repubblica, combinazione di governi deboli e partiti forti, la Repubblica di oggi vede non solo governi deboli a rappresentarla ma anche partiti senza più la solidità e la forza di una volta, chiaro segno dell’indebolimento della politica rappresentativa e del rafforzamento, invece, di apparati amministrativi  con poteri di interdizione e di veto, che lontano da ogni forma di visibilità, nell’ombra, possono esercitare ogni giorno a scapito della politica rappresentativa.

Sarebbe il caso, vista la situazione presente, di fare in modo che sia all’interno del governo, come anche nelle file dell’opposizione, la differenza fra chi vuole veramente rafforzare la politica rappresentativa e chi invece si lascia attrarre da pressioni e lusinghe, alimentate da interessi sempre più numerosi e poteri di veto sempre più radicati, sappia finalmente porsi all’attenzione di tutti.

Altro fallimento fu, proprio agli inizi degli anni Novanta, il cambiamento della legge elettorale, nel vano tentativo  di riformare  l’assetto costituzionale e quindi la forma di governo. Entrambe le riforme, legge elettorale e governo, devono procedere insieme, altrimenti lo  stallo è inevitabile.

L’unico sistema di governo che una società divisa e frammentata si può oggi permettere è quello che abbiamo, trasformistica che, nel tempo, ha garantito alla nostra democrazia l’adattabilità necessaria a fronteggiare ogni genere di pressione.

Verissimo quanto detto ma, senza dimenticare che proprio perché questo è il sistema di governo che abbiamo, le generazioni future si ritroveranno a dover fare i conti con un debito pubblico che si preannuncia    stratosferico, come pure a sprecare la grande occasione rappresentata dai fondi del PNRR, stante l’attuale situazione.

Foto Le Formiche




DECESSO AL PRONTO SOCCORSO di Chieti

Interpellanza Paolucci. L’ultimo fatto di una lunga serie di disagi gravissimi che stanno vivendo i cittadini. Dopo quattro anni e mezzo di Marsilio la sanità abruzzese è in trincea. Basta annunci, servono investimenti e soluzioni

Chieti, 20 maggio 2023. “Il nuovo caso di Chieti riaccende l’attenzione sul pronto soccorso. Chiederò con un’interrogazione a Marsilio quali sono le azioni della Regione per una sanità migliore di quella che abbiamo. Dopo 4 anni e mezzo di centrodestra la programmazione è ancora sulla carta, le strutture sanitarie offrono il 20 per cento in meno di prestazioni, i pazienti fuggono a curarsi fuori regione, le Asl hanno tutte i conti in rosso, la rete ospedaliera non decolla e, soprattutto, i pochi investimenti sul personale costringono utenti e operatori a stare in trincea, in diversi casi, non uscendone”, così il capogruppo Pd Silvio Paolucci sul caso.

“Agli annunci della perenne campagna elettorale, questo esecutivo non ha fatto seguire i fatti – incalza Paolucci – per questo la sanità vive un caos costante, che mette a dura prova il diritto alla salute degli abruzzesi. Lo dicono i numeri. Nei presidi della provincia di Chieti le prestazioni ospedaliere erogate nel 2022 sono diminuite rispetto al 2018: del 12,4% a Chieti, del 46% a Ortona, del 30% a Lanciano, del 26% a Vasto, del 35% ad Atessa. Lo dice anche l’enorme crescita della mobilità passiva rilevata dalla Corte dei conti e, da ultimo, i disagi che l’indecente gestione dell’attacco degli hacker al sistema della Asl aquilana, sta creando ai cittadini e agli altri sistemi operativi sanitari dell’intero territorio regionale. Dopo tanti annunci Marsilio riferisca invece sulle azioni introdotte insieme alle Asl a favore della comunità, gli atti per sostenere le professionalità che ogni giorno fanno il loro meglio in questi reparti per salvare vite e perché i reparti di emergenza siano solo luoghi di passaggio e non dove stazionare giorni a causa della mancanza di programmazione che ormai da quattro anni e mezzo vediamo andare in onda ovunque. La storia della signora deceduta a Chieti è solo l’ultima, in ordine di tempo. Non può essere la norma, né l’immagine di un comparto tanto sensibile, quanto in grandissima sofferenza a causa della mancanza di decisioni efficaci e di investimenti concreti”.




ROSETO PROTAGONISTA a Bruxelles

Grazie all’evento organizzato dall’eurodeputata Elisabetta De Blasis

Roseto degli Abruzzi, 19 maggio 2023. La città di Roseto degli Abruzzi in vetrina a Bruxelles, la Capitale dell’Unione Europea, grazie all’evento organizzato dall’Europarlamentare Elisabetta De Blasis del Gruppo “Identità e Democrazia”.

La manifestazione “Memoria e Identità. Storia di una rinascita”, che si svolgerà il prossimo 23 maggio presso la “Grande Salle” nel Teatro del Conservatorio Reale della Capitale belga, vedrà, tra le tante iniziative previste, l’esibizione in concerto di “RosetOrchestra”, diretta dal Maestro rosetano Daniele Falasca.

Per questo motivo, in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale e di tutta la comunità rosetana, il Sindaco Mario Nugnes, la Presidente del Consiglio Comunale Gabriella Ricchiuti e l’Assessore alla Cultura Francesco Luciani voleranno fino in Belgio per accompagnare i musicisti, per assistere alla manifestazione e per portare i saluti istituzionali.

L’evento è stato organizzato per dare risalto alle bellezze del territorio abruzzese e per ringraziare le tante comunità che, durante il sisma 2009, hanno accolto gli sfollati aquilani, compresa appunto quella di Roseto degli Abruzzi.

In apertura, dopo una breve conferenza, saranno le note della “RosetOrchestra” a riempire l’aria del teatro del Conservatorio Reale con una esibizione dedicata ai colori del Parco Nazionale, al Gran Sasso e alla nostra Costa. Ad accompagnare l’esecuzione musicale, diretta dal Maestro Falasca, saranno le immagini del fotografo aquilano Roberto Grillo che verranno proiettate sullo sfondo. Immagini dedicate ai temi del terremoto e alla speranza della Ricostruzione post sisma.

In una sala vicina al Teatro, inoltre, sarà allestita una mostra dei gioielli “I love Abruzzo” del maestro orafo Giuliano Montaldi, il quale, per l’occasione, ha realizzato il “Giglio d’Europa”, simbolo di resistenza e resilienza della regione Abruzzo.

La “RosetOrchestra” eseguirà le musiche neoclassiche composte da Falasca. Dei veri e propri “quadri musicali” che si formano attraverso un dialogo fra il pianoforte e un’orchestra utilizzando un linguaggio a metà strada tra la tradizione classica, da cui proviene il compositore, e quella moderna. In programma anche un brano dedicato a Roseto per voci ed orchestra, “Quel mare che” interpretato dal Soprano Fiorella Barnabei e dal Baritono Daniele Di Nunzio, musica di Daniele Falasca e testo del cantautore Rosetano Dante Francani.

Nata il 22 ottobre scorso, l’Orchestra ha già inciso diverse composizioni e il primo Concerto è stato quello del Capodanno 2023, organizzato dal Comune di Roseto degli Abruzzi. Al concerto era presente anche l’Eurodeputata Elisabetta De Blasis, (particolarmente sensibile all’arte della musica), che proprio in quella occasione decise di invitare l’orchestra a Bruxelles.

“Ringraziamo l’Onorevole De Blasis per l’invito e per aver organizzato una splendida iniziativa che coinvolge in modo concreto anche la Città di Roseto degli Abruzzi e le sue eccellenze artistiche – affermano il Sindaco Mario Nugnes e la Presidente del Consiglio Gabriella Recchiuti – Essere a Bruxelles in rappresentanza della nostra comunità per noi è un grande onore, come è un onore poter vedere il Maestro Falasca e la RosetOrchestra esibirsi in uno dei templi della musica europea. Chi vive il ruolo istituzionale in maniera autentica e sincera riesce a coniugare la valorizzazione del territorio e il rispetto delle Istituzioni”.




I CONTI NON TORNANO

Quando la realtà si impone sull’apparenza.

Montorio al Vomano, 18 maggio 2023. Il consiglio comunale di domani a Montorio metterà a dura prova la tenuta di questa amministrazione, perché i conti non tornano e sarà assai difficile rimediare una maggioranza d’emergenza disposta ad approvare il rendiconto già bocciato nella precedente seduta di sabato scorso.

Ieri, intanto, dai 6 consiglieri di opposizione che col voto negativo allo scorso consiglio si erano espressi criticamente sul rendiconto di gestione 2022 è stato trasmesso all’indirizzo della responsabile ufficio finanziario e del revisore un documento di analisi che evidenzia diverse anomalie rilevate nelle scritture contabili. Le conclusioni dell’esame condotto congiuntamente dai consiglieri di “Montorio Guarda Avanti” (Eleonora Magno e Andrea Guizzetti) di “Montorio impegno comune” (Alessandro Di Giambattista e Alessia Nori) e della lista del sindaco “Un’altra Montorio” (Raniero Barnabei e Adele Ricci) rappresentano una situazione molto diversa rispetto alla versione offerta dal sindaco: il suo racconto di bilancio florido e di avanzo di € 874.336.33 è addirittura capovolto e l’opposizione ipotizza che il comune si trovi in realtà un disavanzo di amministrazione di importo significativo.

Quello che più sconcerta e che in prospettiva futura non può che destare preoccupazione per la nostra comunità, è l’assoluta disinvoltura con la quale è stato gestito il bilancio del nostro Comune sia nelle previsioni di entrata che nell’utilizzo che ne è stato fatto sul fronte della spesa.

L’allarme era già suonato da tempo, non è un caso che nel ruolo di responsabile dell’ufficio finanziario si siano avvicendate ben sei persone in poco più di due anni come non è un caso che l’attuale segretario generale sia il terzo dall’inizio del mandato Altitonante.

Assolutamente inconsueto è stato, a nostro avviso, il ricorso ad una consulenza contabile esterna che costa alla comunità oltre 36.000,00 euro l’anno, visti anche i risultati che stiamo registrando, e che denota la confusione generata da un piano di assunzione del personale che non ha sempre tenuto conto del reale fabbisogno di specifiche competenze.

Ci preme ricordare come fino a qualche anno fa l’ufficio finanziario del nostro Comune si sia sempre distinto per la professionalità e per la capacità di assolvere in pieno i propri compiti, evidentemente persone capaci non sempre soddisfano le ambizioni di chi governa.

La spinosa situazione solleva evidentemente preoccupazione sul futuro del paese e sull’affidabilità dell’attuale amministrazione che, secondo il parere formalmente emesso dal revisore dei conti, è chiamata a superare con urgenza l’attuale “confusione contabile”. Ma ancora più significativo appare il dato politico, perché rende scoperta l’estrema fragilità della maggioranza che si trova a governare il nostro paese in un momento decisivo per orientarne la ricostruzione e lo sviluppo futuro.

I consiglieri

Eleonora Magno e Andrea Guizzetti di “Montorio Guarda Avanti”

Alessandro Di Giambattista e Alessia Nori di “Montorio impegno comune”

Raniero Barnabei e Adele Ricci di “Un’altra Montorio”




UNITI PER ORTONA  illustra la crisi politico-amministrativa

Sabato 20 maggio presso la Sala Eden alle ore 18:30

Ortona 18 maggio 2023. “Ci presentiamo tutti insieme di fronte ai cittadini per confermare la nostra scelta: quella di procedere uniti per Ortona”. Gli otto consiglieri comunali di opposizione Franco Vanni, Angelo Di Nardo, Ilario Cocciola, Gianluca Coletti, Simonetta Schiazza, Simona Rabottini, Italia Cocco e Antonio Sorgetti hanno organizzato per sabato prossimo, 20 maggio, un evento nella Sala Eden di Ortona, con inizio alle ore 18:30.

Incontreranno i cittadini per spiegare il perché di un’esperienza condivisa, che vuole recuperare la città alla progettualità e alla buona amministrazione. Il primo anno di giunta Castiglione non ha prodotto per Ortona alcun risultato, la città continua a impoverirsi e sta perdendo il ruolo di punto di riferimento nel territorio. Idee, confronto e progetti sono scomparsi. Per questo i consiglieri comunali invitano tutti i cittadini ad essere presenti e ad ascoltare le loro proposte.




STATO DI ABBANDONO del cimitero

Un atteggiamento indegno che non può essere tollerato

San Salvo, 18 maggio 2023. “L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Emanuela De Nicolis non solo non abbassa le tasse ai cittadini e agli imprenditori nonostante il periodo storico-economico che stiamo vivendo, ma lascia anche la città all’abbandono, senza la dovuta manutenzione che San Salvo merita. Come lo meritano anche i nostri defunti e i cittadini che si recano al Cimitero per pregare e far visita ai loro cari e che devono farsi spazio tra l’erbaccia alta e le sterpaglie. Un atteggiamento indegno che non può essere tollerato”. A denunciare lo stato di abbandono del Cimitero sono i Consiglieri comunali del PD, Antonio Boschetti ed Emanuela Tascone che si fanno portavoce delle numerose segnalazioni giunte dai cittadini.

“Oltre allo stato di abbandono del cimitero non possiamo non segnalare le condizioni in cui versano le strade urbane che continuano ad essere delle mulattiere, oltre all’erba alta e alla manutenzione del verde pubblico che sono completamente assenti. Davvero non comprendiamo cosa ci faccia l’amministrazione De Nicolis con le tasse e le imposte che i cittadini pagano. Non hanno neanche rispetto per i defunti. Una vergogna”, incalzano Boschetti e Tascone.

“Mi associo a quanto affermato dai consiglieri comunali Boschetti e Tascone circa lo stato di abbandono del cimitero. Le segnalazioni che ci giungono sono davvero numerose e la situazione non è accettabile”, aggiunge il leader della coalizione del centrosinistra, Fabio Travaglini.

“Adesso siamo convinti – concludono Boschetti, Tascone e Travaglini – che dopo questa denuncia l’amministrazione comunale provvederà a fare la dovuta e necessaria manutenzione al cimitero. Una manutenzione che dovrebbe essere ordinaria, ma come per tutte le cose diventa straordinaria. Noi continueremo a sollevare e denunciare, visto che, a quanto pare, l’amministrazione interviene solo dopo segnalazione dei cittadini e da parte nostra”.




 SEDE REGIONE nell’area di risulta

L’Accordo di Programma stravolge il Protocollo d’intesa firmato a settembre: dopo i trucchi di magia di Voldemort, stavolta il richiamo è alla celebre vendita della Fontana di Trevi di Totò, malgrado non ci sia nulla di comico

Pescara, 18 maggio 2023. Con la conferenza di questa mattina, il Gruppo regionale del PD e i gruppi consiliari di centrosinistra al Comune di Pescara intendono passare al setaccio l’Accordo di programma sottoscritto il 12 maggio tra il Comune di Pescara e la Regione Abruzzo.

Abbiamo già avuto modo, in varie occasioni, di esporre le ragioni della nostra contrarietà alla realizzazione del Palazzo della Regione all’interno dell’area risulta, pur riconoscendo la necessità che la Nuova Pescara abbia un’unica sede regionale. Le ricapitoliamo:

·      L’ubicazione a nostro giudizio errata, poiché vanifica l’opportunità di riqualificare zone della città più periferiche e degradate, e finirà per determinare un incremento del volume di traffico nel centro città;

·      Il progetto pregiudica irrimediabilmente l’auspicabile funzione culturale e aggregativa dell’area, e quindi la sua capacità attrattiva, soprattutto nel fine settimana quando gli uffici istituzionali sono chiusi;

·      Riduce il verde e aumenta il consumo di suolo.

Tuttavia, oggi vogliamo fare un’operazione verità sul percorso che ha portato dal Protocollo di intesa del 20 settembre 2022 all’Accordo di programma stipulato il 12 maggio 2023, un iter tutt’altro che lineare, come invece vorrebbero farci credere, e che vogliamo esaminare nel dettaglio, soffermandoci su alcuni aspetti.

1)    In base al punto 8 del protocollo d’intesa, la Regione Abruzzo, in cambio dei 10.000 mq del cd. “Campo” presente nell’area di risulta, avrebbe dovuto: prendere in carico il sito, progettare e realizzare l’immobile e le strutture complementari, finanziare le opere infrastrutturali di viabilità e parcheggi pubblici compensative della disponibilità del sito. L’Accordo di programma, all’Articolo 6.2, ha stravolto le carte in tavola. Nel documento si legge infatti che la Regione “si impegna, nell’ambito della programmazione FSC 2021-2027 ovvero nell’ambito di altre programmazioni utilizzabili a tal fine, al finanziamento delle opere relative al completamento del Progetto del Parco Centrale”. Una stima che inizialmente avrebbe dovuto superare i 35 mln di €.

Tradotto: non ci sono risorse per le opere di compensazione, solo un generico impegno, o meglio, una semplice cambiale. Non c’è infatti alcuna previsione certa delle risorse che la Regione intende utilizzare, né il loro preciso ammontare. E soprattutto sarà una Convenzione, che interverrà dopo la ratifica del Consiglio comunale e il Decreto del Presidente Marsilio, a specificare se e quali opere verranno finanziati. In sostanza, ad oggi verrebbero realizzate con certezza solo le opere già finanziate con i 15.300.000,00 del Masterplan di centrosinistra: bonifica di parte del sito, silos sud di 800/900 posti auto e la porzione di parco finanziata dalla Fondazione Pescara Abruzzo. Mentre resterebbero in sospeso:

– la bonifica della restante parte dell’area di risulta;

– il silos nord (700/850 posti auto);

– la porzione di parco nell’area nord (il Parco Centrale rischia dunque di rimanere incompleto);

– l’interramento della strada antistante la stazione (presente nel precedente progetto di centrosinistra);

– il parcheggio sotterraneo di 400 posti auto;

– il terminal dei bus extra urbani.

2)    Il protocollo d’intesa prescriveva che la nuova sede regionale avrebbe dovuto essere dotata di parcheggi pertinenziali in coerenza con le prescrizioni di cui all’art. 41 sexies della L. 1150 del 1942. Leggendo però l’Accordo di programma scopriamo che i parcheggi pertinenziali non sono più contemplati, dal documento scompare ogni riferimento alla Legge Tognoli (forse qualcuno vorrebbe sostenere che per gli enti pubblici non si applica?) e si lascia il campo alla possibilità di “sottrarre” posti auto dal silos che il Comune dovrebbe realizzare sul lato nord dell’area di risulta (circa 700/850 posti), al momento tra l’altro non finanziato. Una volta rinvenute le risorse, il Comune sarà dunque tenuto a riservare circa 300 posti auto ad uso esclusivo della Regione, ridimensionando la quota di parcheggi pubblici a circa 1750 stalli. Un bel paradosso, specie se si considera che proprio sul numero dei parcheggi si era concentrata la principale campagna denigratoria del centrodestra sul progetto del centrosinistra.

3)    Risorse per la realizzazione: Quanto all’aspetto economico va specificato che la Regione intende finanziare parte dei costi per la nuova sede con proventi dall’alienazione delle vecchie sedi di Viale Bovio e Via Raffaello, stimati in 8,5 milioni di euro. Tuttavia, con l’Articolo 12 della Legge Regionale 32/2022, la Regione ha previsto che il ricavato della vendita dei due immobili venga utilizzato  per “la realizzazione di interventi infrastrutturali nell’area territoriale della Provincia dell’Aquila, da individuarsi con successivi provvedimenti e ciò sino alla concorrenza dell’ammontare di 6 milioni di euro, ovvero dell’eventuale minor valore di realizzo”. Dunque, le risorse sono già destinate ad altre opere – ricorderete a questo proposito le rimostranze del consigliere Blasioli in aula e sugli organi di informazione. La legge, tra l’altro, valuta in 6 milioni (o minor valore) l’ammontare del ricavato, una cifra comunque inferiore agli 8,5 milioni indicati nell’Accordo di programma.

4)    Risorse per la progettazione: La Regione quantifica inoltre spese tecniche per 3,7 milioni di euro, necessari per la progettazione e quindi l’avvio di tutto il procedimento. Fondi di cui non si dispone poiché, come già denunciato all’epoca, con il comma 15 dell’Articolo 2 della L.R. 29/2022, a tale scopo sono stati destinati solo 1,9 milioni di euro, spendibili tuttavia per tutti gli immobili regionali, non solo per la sede di Pescara.

5)    I tempi: Il protocollo d’intesa al punto 11 individuava come termine per la stipula dell’Accordo di programma il 30 novembre 2022. Ci sono voluti invece quasi 8 mesi (siamo arrivati al 12 maggio 2023) e altro tempo ancora dovrà trascorrere a causa della mancanza di fondi relativi alla progettazione (senza i quali non potrà essere messa a gara) e alla realizzazione di una sede di pregevole fattura, per cui occorreranno molto più dei 49 milioni stimati nel Piano finanziario.

6)    Iconicità dell’intervento: Non ci sarà alcuna iconicità dell’intervento e stentiamo a credere che possa essere rispettata l’alta qualità della proposta architettonica. La Regione Abruzzo stima la realizzazione sulla base dei costi necessari per un mq di edilizia residenziale pubblica, indicati nella D.G.R. n. 615/2020, rivalutata ad oggi con indici Istat e aumentata del 20% fino a un importo di € 1862,62/mq. Tuttavia, per un edificio del genere, occorrerebbero almeno € 2500/mq.

7)    Pronta nel 2027: È a dir poco improbabile che il cronoprogramma possa essere rispettato. Alla progettazione sono stati destinati 3,7 milioni di euro, che dovranno necessariamente essere reperiti prima di pubblicare il bando (gara europea per via dell’importo), per cui potremo disporre del progetto non prima di due anni, precisamente 500 giorni dopo l’avvio della gara di progettazione, che al momento tuttavia non può essere pubblicata in mancanza dei fondi necessari. Infine, seguirà la gara per la realizzazione. Snodi che dimostrano come la sede regionale (nella malaugurata ipotesi in cui non dovessimo riuscire a fermarla) vedrà la luce ben oltre il 2027. Non a caso la somma degli affitti che attualmente la Regione corrisponde su Pescara viene computata solo dal sesto anno, in quanto si renderanno ancora necessari per altri sei anni, e sicuramente anche oltre.

8)    Biblioteca: Non ci sarà alcuna biblioteca pubblica, contrariamente a quanto riferito, ma sarà una biblioteca a servizio della sola Giunta regionale.

Il Comune di Pescara utilizza la procedura di cui all’art. 34 del TUEL (Accordo di programma tra pubbliche amministrazioni), che prevederà un solo passaggio, da perfezionare entro 30 giorni in Consiglio comunale, prima dell’adozione del Decreto del Presidente della Giunta Regionale, che definirà la procedura senza che la città ne sia stata adeguatamente informata. Una scelta dettata non dalla necessità di snellire i tempi – ampiamente disattesi come dimostrano i tempi dilatati per la stipula dell’Accordo di programma -, bensì dalla volontà di nascondere alla città gli aspetti che oggi abbiamo messo in evidenza: il mancato finanziamento delle opere compensative, la riduzione dei parcheggi a disposizione della cittadinanza e la mancanza di fondi per procedere a progettazione e realizzazione.

La domanda che ci poniamo è: come può un Consiglio comunale ratificare un Accordo di programma che prevede una cambiale? Come può un Consiglio comunale ratificare un Accordo di programma che rimette ad una successiva Convenzione, accettando quindi di essere tagliato fuori, l’indicazione delle opere che verranno finanziati dalla Regione, per le quali non c’è neanche uno stralcio di progettazione che ne determini l’ammontare?

Il PD regionale e comunale, assieme alle altre forze di centrosinistra in Consiglio comunale, si prodigheranno con ogni mezzo e in ogni occasione utile per impedire la realizzazione della sede della Regione Abruzzo all’interno del Parco centrale, a partire dal Consiglio comunale che dovrà ratificare questo accordo. Allo stesso tempo continueremo a sostenere, come abbiamo fatto dall’inizio, il ricorso di Italia Nostra per bloccare questa iniziativa scellerata.