NESSUN ATTO DEL PNRR, nessun criterio

Né tantomeno la delibera n. 302 del 24 febbraio 2022 della Asl impongono che la casa della comunità nasca a sud

Pescara, 12 marzo 2023. Nella vicenda relativa alla Casa di Comunità che l’amministrazione Masci ha previsto di collocare nell’area dove oggi sorge il parco 8 marzo, a stupire maggiormente è che la Giunta – per la terza volta dopo i casi di via Santina Campana e via della Fornace Bizzarri – abbia scelto consapevolmente di cementificare un’area verde, e che questa decisione venga fatta passare come necessario e urgente, pena la perdita di fondi. Malgrado, anche in questo frangente, gli atti smentiscano puntualmente il Sindaco, che dal canto suo non manca occasione per bollare, con la sua solita arroganza, tutti coloro che la pensano diversamente come strenui oppositori del progresso della città, appellativo che a conti fatti sembra calzare molto più alla sua persona.

Innanzitutto, il Comune, e soprattutto il Sindaco, già sapevano a febbraio 2022, ovvero un anno fa. Non hanno informato i cittadini né la città né tantomeno il Consiglio comunale, in linea con l’egocentrismo che pervade questa amministrazione, completamente distaccata dal resto della città, per cui se il ritardo c’è dipende proprio dalla filiera di centrodestra che guida tanto la Regione Abruzzo quanto il Comune di Pescara. Oltretutto nessuna localizzazione è prevista dal PNRR in quella parte di città.

Una Casa di comunità è una struttura dove operano medici di medicina generale ed infermieri. Dunque, un punto di riferimento continuativo per la popolazione che può essere dislocato ovunque, non necessariamente a San Silvestro. La Delibera n. 302 del 24 febbraio 2022, con cui la Asl di Pescara finalizza le risorse PNRR a specifici interventi, indica una Casa di Comunità a Pescara e ne contempla altre a Montesilvano, Spoltore, Scafa, Cepagatti e Penne.

In questa delibera la Asl non fa alcun riferimento alla localizzazione in una specifica area a sud di Pescara; quindi, l’ubicazione in quella parte di città non è richiesta né dagli atti a monte del Pnrr né da quelli dell’azienda sanitaria. Il fatto che a febbraio 2022 il Sindaco abbia proposto il parco 8 marzo, poiché in zona sud della Città, non trova giustificazione negli atti, che mai riportano indicazioni secondo cui la Casa di comunità debba essere realizzata proprio a San Silvestro.

Di tutto ciò chiederemo conto all’Assessore Verì nella Commissione Sanità del prossimo giovedì (16 marzo), in cui è prevista la sua audizione proprio in materia di edilizia sanitaria. Sarà quella l’occasione per discutere della finalizzazione delle risorse del PNRR, di cui le Case di Comunità sono parte fondamentale ai fini del ridisegno della sanità del territorio, visto che ne è prevista 1 ogni 20.000 abitanti. Queste funzioni permettono, senza alcun dubbio, di localizzare altrove la Casa di Comunità di Pescara, verificando se il Comune, la Provincia o la stessa Asl dispongano di immobili già pronti o altri terreni da destinare, senza essere costretti a edificare su un parco. È del tutto evidente che la Asl di Pescara debba rispondere ad un solo requisito del bando, quello della non acquisizione dei siti. Se la Asl avesse beni già destinabili e non li usa potrebbe incorrere in un depauperamento del proprio patrimonio rilevabile anche a fini contabili, e su questo ho già chiesto alla direzione della Asl di indicarmi i beni immobili attualmente di proprietà.

Un’ultima annotazione. Per concedere il diritto di superficie gratuitamente, in base all’ultima giurisprudenza contabile, la Asl dovrà assicurare che all’interno di questa struttura, per la sua intera durata di funzionamento, non vengano svolte funzioni con scopo di lucro, e tutti noi sappiamo che i fondi del Pnrr non consentono assunzioni di personale, così come siamo a conoscenze delle ristrettezze degli organici Asl. Siamo proprio sicuri che si voglia comprimere con questo diritto di superficie gratuito l’utilizzabilità futura dell’edificio per altre prestazioni a pagamento? Cercare tra i propri beni potrebbe lasciare aperta per il futuro anche questa possibilità.

Il Consigliere Regionale Antonio Blasioli




SINDACO ABUSIVO, restituire parola a cittadini

Ortona, 11 marzo 2023. La sceneggiata delle dimissione presentate dal sindaco Leo Castiglione e poi, come ampiamente previsto, ritirate sul filo di lana, segna il punto di non ritorno nella maldestra, scellerata e accidentata parabola dell’amministrazione comunale di Ortona.

Il dato di fatto è che Castiglione è oggi un sindaco abusivo e dimezzato, poiché se è vero – come lo stesso sindaco aveva dichiarato al momento di presentare le dimissioni – che tre consiglieri lo hanno di fatto sfiduciato e che la maggioranza non esiste più, nel momento in cui torna in sella, senza che nulla sia cambiato, significa il suo unico ed inequivocabile interesse è quello di restare attaccato alla poltrona.

A Castiglione non interessa di essere finito in minoranza, di non godere più della fiducia del Consiglio comunale e di non avere più i numeri per governare. È pronto a tirare a campare, a discapito dell’intera comunità ortonese, continuando ad umiliare le istituzioni e gli organi rappresentativi della città.

Ortona non merita di essere presa in ostaggio da un’amministrazione comunale che vede il suo percorso ormai al capolinea. Un percorso che in realtà non è mai neanche iniziato, perché non è mai esistita una vera maggioranza di governo e tantomeno un progetto condiviso per il futuro della città.

È ciò che accade – come avevamo avvertito a più riprese prima del voto – quando a prevalere sono aggregazioni elettorali accomunate unicamente dalla brama di potere e totalmente prive della benché minima affinità di tipo ideale, valoriale o programmatico.  

Si prenda atto, dunque, che non ci sono più i numeri per andare avanti e, in un sussulto di dignità, nell’interesse esclusivo della comunità ortonese, si restituisca immediatamente la parola ai cittadini.

Angelo Di Nardo




IL PCI CONTINUA A CRESCERE anche in Abruzzo

Ortona, 11 marzo 2023. “Il Partito comunista Italiano continua a crescere anche in Abruzzo”, lo dichiara il responsabile politiche ambiente e territorio della segreteria nazionale Edoardo Castellucci in visita nella nostra città alla presenza del coordinatore del PCI di Ortona Marco Uccelli.

“La campagna di tesseramento 2023 – dichiara Uccelli – prosegue a piccoli passi ma decisi e raccoglie sempre più interesse e adesione dal vero popolo della sinistra e dei simpatizzanti.”  

“Nel nostro partito – continua Uccelli – i  nostri tesserati possono essere certi di contare qualcosa e rivestono un ruolo chiave nel  contribuire all’elaborazione della linea del Partito e del gruppo dirigente, le corse sfrenate al tesseramento e alle primarie fuori controllo sono per noi una grave distorsione della forma partitica prevista dalla nostra costituzione.”

Il dirigente Nazionale Castellucci inoltre dichiara: “Ringrazio le compagne e i compagni che si prodigano in Abruzzo e in particolare qui ad Ortona che con abnegazione e sacrificio contribuiscono al consolidamento e alla crescita degli ideali comunisti e che ci fanno ben sperare in una società più giusta e attenta verso i più deboli, spesso dimenticati da governi di centro/destra e di centro/sinistra inoltre – continua Castellucci – il Partito si rende pienamente disponibile a collaborare con le istanze dei territori, e prossimamente proprio nella bella città di Ortona concorderemo un incontro con la presenza del nostro segretario nazionale Mauro Alboresi”.




DIETRO LO STALLO un nuovo dramma?

Impasse via Pantini, l’arteria avrebbe dovuto essere inaugurata a settembre 2022, a dicembre, infine a gennaio.

Pescara, 11 marzo 2023. Ci auguriamo che il Comune di Pescara non prenda spunto dall’intitolazione al noto drammaturgo nato a Vasto per trasformare via Pantini nel nuovo dramma messo in scena dall’amministrazione Masci. Su quest’arteria rischia infatti di materializzarsi l’ennesimo pasticcio di una Giunta che sembra molto spesso affetta da un irrefrenabile impulso di modificare in corso d’opera le poche opere pubbliche realizzate, finendo per trasformarle in tristi odissee senza fine.

Il fallimento del progetto Viale Marconi è ormai sotto gli occhi di tutti, ma i ritardi con cui la bretella di via Pantini verrà riconsegnata alla città nascondono analoghe criticità.

All’incrocio tra via Pantini e via Antonelli, infatti, era inizialmente prevista una rotatoria, allo scopo di regolarizzare il traffico proveniente da tutte le direzioni: da sud, da via Pantini e da via Silone, la stradina che conduce in via Scarfoglio, dove è ubicato l’Istituto Comprensivo 6. Tuttavia, a seguito di svariate note stampa e continui ripensamenti del progetto, lo scorso 7 dicembre è stata approvata una variante molto consistente che l’ha di fatto soppressa. O meglio, apprendiamo della sua eliminazione dai comunicati stampa della Giunta e di alcuni consiglieri di maggioranza, perché in realtà nella determina n. 2420 di approvazione della perizia di variante non si minimamente cenno all’eliminazione della rotatoria tra gli interventi oggetto della stessa, che interessano invece specificamente i sottoservizi, fresature stradali e decespugliamento. Lavori ingenti, rilevanti soprattutto sotto l’aspetto economico, per i quali si rendeva necessario recuperare la somma di 513.000 euro. A quel punto, la rotatoria è magicamente sparita dalla cartografia allegata alla Determina di variante, nonostante la modifica non sia stata inserita né in Determina né nella relazione del Rup, l’Arch. Trisi, che l’ha richiesta. Un modus operandi che suona piuttosto familiare, in quanto è stato largamente adoperato in merito ad altri cantieri, uno su tutti, viale Marconi, come abbiamo più volte denunciato.

Giunta e Consiglieri hanno motivato la modifica in corsa con la volontà di salvare i 10 alberi che insistono nel tratto in cui era prevista la rotatoria, dichiarazioni però che cozzano con la realtà di tutti i giorni, quella di una Giunta intenta ad abbattere pini e alberi in tutta la città o a cementificare parchi cittadini; la ragione della scelta va ricercata più realisticamente nell’esaurimento dei fondi, che oltretutto potrebbe inficiare il raggiungimento del principale obiettivo dietro la realizzazione della strada, ovvero la riunificazione dei comparti 3, 4 e 5 della Pineta, con la chiusura al traffico di parte di via della Bonifica e di via Antonelli. Infatti, venendo meno la realizzazione della rotatoria, l’amministrazione comunale si troverebbe dinanzi a due scelte:

  1. Tornare indietro sulla chiusura del tratto di via Antonelli che insiste dall’incrocio con Via Pantini fino alla rotatoria di via della Bonifica, dove è situato il cancello d’ingresso alla Riserva e quindi fallire sull’accorpamento del comparto 4 e 5 della Riserva, che è stato da sempre un obiettivo perseguito dal centrosinistra e che la città deve cogliere;

  • Chiudere al transito via Ignazio Silone, che non potrebbe più raccordarsi con una strada (via Antonelli), eliminata per accorpare i due comparti della Riserva.

 Il risultato di questo pasticcio è che probabilmente – anziché modificare il progetto facendo sorgere poco più a sud la rotatoria per salvaguardare i pini e realizzare, anche mediante espropri, una bretella di ricongiungimento con l’attuale tratto di via Silone compreso tra le scuole e il recinto della Riserva, o magari creando in quell’area un nuovo accesso alle scuole -, si sta pensando alla chiusura totale di via Silone, che riveste un ruolo fondamentale sia per l’accesso alle scuole che come parcheggio per il mare. In questo modo si rischia di congestionare ulteriormente via Scarfoglio e via De Cecco, che negli orari di ingresso e uscita dai plessi scolastici sono costantemente bloccate. Senza contare che le auto provenienti dalla nuova via Pantini saranno costrette a raggiungere la rotatoria di via Nazionale Adriatica sud per tornare indietro. E si configura oltretutto un importante sovraccarico su Via Celommi, già gravata da importanti flussi veicolari.

Emerge dunque, ancora una volta, la grande approssimazione nelle scelte politiche e amministrative di questa Giunta, che rischia così di compromettere l’obiettivo primario per cui era stata pensata l’opera, ovvero il riaccorpamento dei comparti 3, 4 e 5 della Riserva, o di costringere i pescaresi ad impelagarsi quotidianamente nel traffico per accompagnare i propri figli a scuola, oltre a bloccare i residenti della Pineta.

Ci sono altri due aspetti che vorremmo approfondire nel corso di conferenza stampa.

  1. Le consuete carenze documentali.

Com’è possibile eliminare la rotatoria che rende monco il progetto senza che questa eliminazione venga mai citata nella determina n. 2420? Come è possibile che il 7 dicembre 2022 (tre mesi fa), nell’ambito di un lavoro che stando alle dichiarazioni di Foschi avrebbe dovuto essere riconsegnato a settembre 2022, sia stata approvata una variante dall’importo di 513.000 euro su un totale di 974.220 di lavori? Una variante superiore al 50% dell’importo totale, che dunque ribalta il quadro economico inizialmente previsto ed interviene quando a detta di Giunta e Consiglio i lavori sono terminati o “in dirittura d’arrivo”? Fu l’Assessore Mascia, in un articolo del 31 ottobre 2022, ad annunciare che in quella settimana si sarebbero svolti dei lavori sulle reti Telecom, gas e Enel e poi si sarebbe proceduto ad asfaltare e chiudere il cantiere. Effettivamente quei lavori furono eseguiti, ma parte degli interventi per la rete Telecom, stando a quanto riportato nella Determina, sono stati oggetto di variante solo il 7 dicembre 2022. Sarebbe interessante, a questo punto, sapere se siano stati realizzati prima di quella data, relativamente alla parte non inizialmente prevista nel progetto.

  • L’altro aspetto invece è di carattere prettamente conservativo e cautelativo. Tutta la recinzione del comparto 5 è divelta o rovinata a terra. Malgrado la strada non sia ancora percorribile, sono stati già rilevati vari episodi di abbandono di buste, gomme e altro materiale che può costituire fonte di innesco per nuovi incendi. Possibile che in attesa di un progetto definitivo che la ripristini, non sia possibile almeno rendere disagevole l’ingresso e l’abbandono di materiali con una recinzione provvisoria? Analogo problema, come segnalato dal Conalpa, investe l’area del comparto 4 di Via Silone. L’incendio dell’agosto 2021 allora non ha insegnato nulla?

Va ricordato, che l’arteria in questione ha già occupato ampiamente le cronache locali per via dell’abbattimento dei pini, avviato dalla Giunta Masci alla chetichella e senza l’autorizzazione prevista dall’Articolo 31 comma 2 della Legge Regionale 3/2014, al punto da determinare una sanzione dei Carabinieri Forestali a danno della ditta, ai sensi dell’Articolo 70 della medesima legge. Proprio per l’errore procedurale del Comune di Pescara si è resa necessaria l’approvazione di due modifiche alla legge, avvenute in Consiglio Regionale prima a novembre 2021 e poi a marzo 2022, al fine di disciplinare l’autorizzazione in sanatoria. Autorizzazione rilasciata, tra l’altro, non solo dopo il pagamento della sanzione, ma anche a seguito dell’attuazione di una misura di compensazione ambientale consistente nella realizzazione di un’area boschiva a valle del cimitero di Colle Madonna, per un importo pari a circa 50.000 euro.  

In questi mesi abbiamo assistito a un balletto delle date di riapertura e a fantomatiche ipotesi di parcheggi di scambio nel progetto per l’abbattimento dello svincolo a trombetta. Si sono rivelate false le prime, così come le seconde. Vorremmo sapere dal Sindaco Masci quando i pescaresi potranno usufruire di via Pantini, se e cosa ne sarà di via Ignazio Silone e soprattutto come intende risolvere le innumerevoli criticità che interesseranno le scuole, ma anche chi si reca al mare o alla Pineta.

Il Consigliere Regionale Pd Antonio Blasioli

I Gruppi Consiliari Pd, Sclocco Sindaco, Città Aperta del Comune di Pescara




STAZIONE DI PORTO di Vasto inadeguata

Il Comune solleciti interventi

Vasto, 11 marzo 2023. È palese, e le numerose sollecitazioni che giungono da più parti ne sono la testimonianza, che la stazione di Porto di Vasto abbia necessità di una profonda revisione strutturale dal momento che, nonostante la collocazione periferica e le ridotte dimensioni, assolve ad un ruolo cruciale soprattutto per quanto attiene al trasporto pendolare da e verso la città di Vasto.

In ragione della sua importanza – dice la Lega vastese – sollecitiamo il Sindaco e tutta l’Amministrazione comunale affinché si attivino per un confronto costruttivo con Rete Ferroviaria Italiana affinché si possa giungere ad un intervento migliorativo che vada nella direzione di una fruibilità dello scalo al passo con il XXI secolo e, quindi, con le esigenze dei reali fruitori.

Nei giorni scorsi – evidenzia la Lega Vasto – abbiamo assistito alla riverniciatura delle linee che delineano i posti auto, ma non è certo una risposta efficace alla richiesta di parcheggi che provengono dalla moltitudine di pendolari che affollano lo scalo ferroviario dalle prime ore del giorno e lasciano i loro mezzi in quell’area in cui, oltretutto, anche la sicurezza viene lasciata al caso, e i numerosi raid furtivi lo evidenziano, vista l’assenza di telecamere. Eppure, nel 2020 l’amministrazione, se non ricordiamo male, aveva presentato un progetto per un nuovo parcheggio e ci chiediamo che fine abbia fatto, se da allora Sindaco e Amministrazione abbiano continuato a cercare un colloquio per giungere a ridefinire gli standard della stazione oppure no, e sarebbe cosa deprecabile.

La questione che ci lascia ancor più sconcertati, però – evidenzia la Lega – è la totale assenza di attenzione, in spregio a tutte le normative in materia di pari opportunità, verso le persone con disabilità: mancano ascensori adeguati, o perlomeno dei servoscala, mentre le scale del secondo binario sono addirittura pericolose, dal momento che essendo il tetto lesionato l’acqua piovana filtra e allaga le rampe. E come non rilevare con forza l’assenza dei bagni fruibili, un esempio di inciviltà che lascia sconcertati noi, ma soprattutto gli utenti. Tutte circostanze sulle quali Sindaco ed Amministrazione avrebbero potuto e dovuto fare leva nei confronti di RFI per avviare un dialogo risolutivo sulla questione, ancor più in questa fase in cui quello scalo ferroviario si appresta a diventare nodale nella gestione dei flussi di merci da e verso il porto.

Certo – accusa la Lega – non ci aspettiamo quella rapidità e quella decisione che il tema meriterebbe da una Amministrazione incapace di alzare la voce anche sulla annosa vicenda del cavalcavia di contrada Selvotta nei pressi della stazione Vasto-San Salvo. Chi non si è trovato qualche volta dinanzi alle transenne che ne impediscono l’attraversamento a cause delle piogge che trasformano l’area in un piccolo lago? Una Amministrazione efficiente avrebbe aperto un dialogo per ottenere interventi risolutivi per la regimentazione delle acque a monte e la manutenzione sistematica delle grate di raccolta a valle in quel tratto spesso utilizzato da lavoratori della nostra città per recarsi nella zona industriale di Piana Sant’Angelo. Anche in questo caso – chiosa la Lega – parliamo di un intervento ormai non più procrastinabile e sollecitiamo chi amministra la città da oltre tre lustri ad impegnarsi perché si intervenga in maniera definitiva.’




PEDAGGI AUTOSTRADALI: Marsilio, Biondi e Salvini scaricano i sindaci!!!

Centrosinistra su pedaggi autostradali: “Il teatro dell’assurdo: Marsilio e Biondi scaricano i sindaci e bocciano le risoluzioni in Consiglio regionale e comunale che chiedevano gratuità e ascolto. Salvini pretendeva dal Governo Draghi l’azzeramento, ma una volta Ministro cambia idea e “blocca” aumenti fermi dal 2019!”

L’Aquila, 10 marzo 2023. “Marsilio e Biondi bocciano le risoluzioni contro il caro pedaggi e sulle autostrade più sicure, altro che azzeramento delle tariffe che Fratelli d’Italia e Lega chiedevano quando erano all’opposizione! Arriva anche il no del Consiglio comunale aquilano, dopo quello del Consiglio regionale alla risoluzione del centrosinistra in cui chiedevamo di sostenere la mobilitazione dei 117 sindaci e attivarsi con il Governo per azzerare gli aumenti, stanziando risorse ad hoc nel prossimo bilancio e soprattutto portando il tema sul tavolo ministeriale con le Regioni. I Comuni meritano rispetto, non possono essere presi per i fondelli da Fratelli d’Italia e Lega che, una volta al Governo, dallo slogan “autostrade gratuite”, sono passati a quello di Salvini, “stop agli aumenti”, considerando, inoltre, che gli aumenti sono bloccati dal decreto sisma del 2019!”, così i consiglieri regionali del Pd, di Legnini Presidente, del Gruppo misto e di Abruzzo in comune.

“I sindaci vanno ascoltati tutti, non si può trattare solo con quelli della Lega nelle proprie stanze, com’è accaduto fino a oggi a livello ministeriale – rimarcano i consiglieri Silvio Paolucci, Dino Pepe, Antonio Blasioli, Pierpaolo Pietrucci, Americo Di Benedetto, Sandro Mariani e Marianna Scoccia – E bisogna essere onesti, raccontandola giusta: a gennaio 2023 non potevano aumentare le tariffe perché la A24 e la A25 sono pubbliche e le tariffe sono già ferme. Bisognava avere coraggio e fare un passo avanti, renderle gratuite come entrambi i partiti si erano impegnati a fare dai banchi della minoranza. Ma questo non è accaduto, si è preferito fare propaganda ai danni della nostra regione. Ad oggi attendiamo ancora che il Ministro Salvini convochi il tavolo istituzionale previsto dalla norma fatta dal Governo Draghi. Tutti gli impegni sono disattesi, sia da lui, sia da Marsilio e Biondi, che scaricano anche i sindaci con questa doppia bocciatura e nonostante promesse e buoni propositi, non solo della Regione, ma anche a livello parlamentare, con ordini del giorno di esponenti di Fratelli d’Italia e Lega, che in campagna elettorale si erano materializzati anche ai presìdi sul territorio. Che fine ha fatto tutta quella foga a favore della gratuità durante il Governo Draghi? E la Regione di concreto che farà per la causa, a parte il ribaltone per allinearsi al nuovo corso, rimandando al mittente una risoluzione a vantaggio di quello che era pochi mesi fa un obiettivo condiviso? Starà inerte, in attesa della prossima passerella? Intanto la mobilitazione dei sindaci continua e tutto il centrosinistra non solo riconferma loro piena solidarietà e attenzione, ma anche iniziative ulteriori perché gli impegni presi vengano confermati. Ora sono al Governo, facciano politica e non propaganda”.




CERCHIAMO DI FARE CHIAREZZA

Dare a Cesare quello che è di Cesare!

Roma, 10 marzo 2023. A quasi 100 giorni dalle rassicurazioni fornite in precedenza dal Ministro Salvini e che ad oggi non hanno avuto seguito, è necessario che lo stesso applichi la normativa e convochi un tavolo istituzionale, dimostrando che “l’attenzione assolutamente pressante “sulle problematiche che affliggono l’autostrada A24 e A25 abbia seguito nei fatti.

Non posso quindi che essere d’accordo con quanto scritto nell’ultima lettera del “Comitato dei 100 Sindaci”, dove si sollecita nuovamente la convocazione della delegazione dei Sindaci per un’ampia concertazione in merito alle questioni su tariffe e sicurezza, come concordato al termine dell’incontro avvenuto in data 6 dicembre.

Viene inoltre preannunciata una nuova protesta prevista per la giornata del 23 marzo davanti al piazzale del Ministero dei trasporti e delle infrastrutture alla quale parteciperò per sostenere e difendere le numerose richieste ormai da troppo tempo disattese.

Proprio per questo ho predisposto una nuova interrogazione tornando a sollecitare nuovamente il Ministro per la convocazione del tavolo istituzionale previsto dalla legge.

Mi preme inoltre sottolineare che, a differenza di quanto affermato dal sottosegretario Luigi D’Eramo, lo stop dell’incremento dei pedaggi non è il risultato dell’attuale Ministro ma prosieguo di un’azione già in essere, e quindi in continuità con i governi precedenti.

Cerchiamo di fare chiarezza e dare a Cesare quello che è di Cesare!

Se. Di Girolamo M5S




ARRIVA LO STOP DEL TAR per l’asilo in via della Fornace Bizzarri.

M5S: un’altra vittoria dei comitati. Masci ormai sfiduciato dalla città

Pescara, 9 marzo 2023. “Proprio mentre il centrodestra portava in Consiglio Comunale un nuovo progetto PNNR minacciando l’ennesima area verde della città (in Via 8 Marzo), dalle aule del TAR – Sezione di Pescara arriva la sentenza che di fatto pone un freno alla realizzazione di un nuovo asilo al posto del parco di Via della Fornace Bizzarri. L’ennesima vittoria dei comitati, il segno di una città che ormai ha sfiduciato da tempo il proprio Sindaco e un’amministrazione che ha sempre cercato di imporre le scelte anziché condividerle con i cittadini”. Questo il commento soddisfatto dei consiglieri M5S Erika Alessandrini, Paolo Sola e Massimo Di Renzo alla notizia dell’accoglimento da parte del TAR del ricorso presentato dai residenti di Via della Fornace Bizzarri, riconoscendo le ragioni di una protesta che andava avanti da mesi, sul presupposto che la collocazione più corretta per il nuovo asilo fosse a pochi metri di distanza, in Via Celestino V, dove spazi e destinazione urbanistica si prestavano perfettamente ad accogliere quella soluzione.

“Dopo la straordinaria vittoria del Comitato Strada Parco Bene Comune, con l’accoglimento del ricorso al TAR che ha bloccato il progetto Filò, un altro risultato importante che dovrebbe far riflettere questa amministrazione di centrodestra  – proseguono Alessandrini, Sola e Di Renzo – che forse ha davvero stabilito un record nel collezionare ricorsi da parte dei cittadini. Un segnale che sancisce la sconfitta di questa Giunta e della sua visione di città”.

“Speriamo che i residenti di Via della Fornace Bizzari non debbano subire lo stesso vile accanimento riservato ai residenti della strada parco, con ricorsi al Consiglio di Stato da parte del Comune e vergognose richieste di risarcimento avanzate da TUA per il blocco del cantiere – concludono i consiglieri pentastellati – atti intimidatori che comunque non riusciranno a sopire una voglia ormai inarrestabile dei cittadini di riprendersi la propria città”.

Alla luce di questi ultimi eventi, si preannuncia ancora più acceso il dibattito sul nuovo progetto PNRR che incombe sul Parco 8 Marzo, la cui discussione è stata rinviata alla seduta di lunedì 13 marzo.




GRAZIE AL CENTRODESTRA nuovi ospedali abruzzesi obiettivo più vicino

L’Aquila, 8 marzo 2023. “È innegabile che in questi quattro anni il processo che condurrà alla realizzazione dei nuovi ospedali abruzzesi sia stato sottoposto ad una attenzione particolare da parte del Governo regionale di centrodestra e della Lega Abruzzo in primis – Lo dichiara la portavoce della Lega Abruzzo Sabrina Bocchino, che aggiunge – l’intesa raggiunta in Conferenza Stato-Regioni e la firma dell’accordo di programma da parte di Regione, ministero della Salute e ministero dell’Economia e delle Finanze, consentiranno di far partire le procedure di appalto per la costruzione dei nuovi ospedali abruzzesi. Un momento importante che evidentemente ha fatto sorgere del reflusso gastroesofageo a chi pensava, lui sì, di fare campagna elettorale su quella vicenda ormai annosa.”

“Noi della Lega – dice la portavoce regionale del partito – abbiamo sempre creduto nel progetto che riteniamo l’unica via possibile per superare l’obsolescenza di strutture inadeguate e di attrezzature non all’avanguardia, anche se nel corso di questi anni, grazie anche alle nostre sollecitazioni, la dotazione tecnologica dei nosocomi ha subito un aggiornamento migliorativo.”

“Certo ci vorrà ancora del tempo perché i nuovi ospedali vengano realizzati, probabilmente si impiegheranno tra gli 8 e i 10 anni dall’inizio della loro realizzazione, ma mai si comincia mai si finisce. E lo ricordiamo a chi nel corso degli anni si è erto a paladino della sanità soprattutto nel vastese dimentico di chi fossero le responsabilità dei ritardi e del depauperamento di quelli esistenti, magari perché fa comodo in tema di alleanze elettorali; a chi, e non ci sorprende, anziché gioire per i nuovi sviluppi che vanno a beneficio di interi territori alza la voce, come da abitudine per avere l’attenzione dei media, perché bisogna comunque fare dei nuovi ospedali un pilastro della propria campagna elettorale evidentemente scarna di contenuti”.

“Il centrodestra unito e compatto e la Lega in primis navigano con il vento in poppa e il timone ben fermo per il bene dell’Abruzzo – chiosa la Bocchino – e  i risultati sono tangibili al di là delle farneticazioni di chicchessia, che rassicuriamo anche sulla funzionalità degli attuali nosocomi, che con grande sforzo e grandi sacrifici soprattutto del personale medico e sanitario stanno garantendo assistenza adeguata ai malati. Su quegli ospedali continueremo a vigilare e a sollecitare i necessari interventi senza cercare il clamore mediatico degli urlatori, ma lavorando alacremente per ottenere risultati concreti”.




CONGRESSO CITTADINO Partito Democratico

Il comitato per Stefano Bonaccini c’è

Ortona, 8 marzo 2023. In vista del congresso cittadino del Partito Democratico, che si terrà a Ortona domenica 12 marzo, il comitato Energia Popolare di Ortona, che ha sostenuto la candidatura di Stefano Bonaccini per la segreteria nazionale, auspica una larga partecipazione degli iscritti al dibattito ed al voto, nel segno del rinnovamento.

“Rinnovamento, nei contenuti e nei volti – dichiara Fabrizio Tucci, coordinatore del comitato – è stata la parola chiave della campagna elettorale di entrambi i candidati alla segreteria nazionale. L’ha spuntata Elly Schlein, che sicuramente è riuscita a diffondere con maggiore forza questo messaggio tra gli elettori. Siamo decisi a raccogliere la sfida del rinnovamento anche e soprattutto ad Ortona, dove il Partito Democratico negli ultimi anni ha vissuto stagioni di declino, perdendo centinaia di voti ed addirittura il simbolo alle ultime amministrative.

Riteniamo dunque sia necessaria una profonda riflessione a favore di un giovane o di una figura che non abbia mai precedentemente ricoperto incarichi di segreteria di partito e che possa dare valore e significato al vento di cambiamento che il partito sta promuovendo. Solo così si potranno veicolare energie fresche e contenuti moderni che possano dar vita ad una rinnovata visione politica di cui il territorio, da anni in declino, ha urgentemente bisogno. Noi di Energia Popolare di Ortona saremo ben lieti di partecipare attivamente al processo di vero e profondo rinnovamento della sezione cittadina del Partito Democratico.”




LA PROPOSTA del Movimento 5 Stelle

Il Consiglio Comunale Approva Bilancio Partecipativo

Pescara, 6 marzo 2023. Arriva anche a Pescara il regolamento per la disciplina del bilancio partecipativo, lo strumento che da tempo il M5S chiedeva di introdurre e che oggi, con il voto unanime del Consiglio Comunale, diventa realtà. Il regolamento prevede di destinare ogni anno, con l’approvazione del bilancio comunale, una somma minima di 100.000 € ad una procedura partecipata che consentirà a chiunque sia domiciliato nel Comune di Pescara (cittadini dai 16 anni in su, associazioni ed enti del terzo settore) di presentare progetti nell’ambito di diversi settori, quali lavori pubblici, parchi ed aree verdi, campi da gioco, riqualificazione dei quartieri e arredo urbano.

L’amministrazione pubblicherà sul sito del Comune un apposito avviso che darà il via al processo, insieme ad un’assemblea pubblica, aperta all’intera cittadinanza, in cui si darà ampia informazione sull’argomento e sulle modalità di svolgimento della procedura.

“Seguirà la fase di presentazione di idee e progetti – spiegano i consiglieri M5S Erika Alessandrini, Paolo Sola e Massimo Di Renzo – che, dopo una prima verifica tecnica da parte degli uffici, saranno riepilogati in un documento approvato dalla Giunta Comunale perché vengano sottoposti al voto on-line da parte della cittadinanza, in una sezione del sito istituzionale appositamente dedicata al bilancio partecipativo.

Il processo terminerà con la pubblicazione degli esiti della votazione e con la realizzazione da parte dell’amministrazione comunale dei progetti che avranno ottenuto il punteggio più elevato”.

“Dopo l’istituzione del question time del cittadino – aggiungono Alessandrini, Sola e Di Renzo – siamo soddisfatti di essere riusciti a far approvare un altro strumento di partecipazione attiva e coinvolgimento popolare, che possa contribuire ad avvicinare i cittadini alle istituzioni e dare loro l’opportunità di incidere almeno in parte nelle scelte dell’amministrazione.

Un percorso trasparente ed inclusivo – proseguono i consiglieri pentastellati – che rappresenta quantomeno un punto di partenza rispetto ad un coinvolgimento che avremmo voluto fosse sin da subito ancora più ampio, e continueremo a lavorare per arrivarci. La città reclama ascolto e partecipazione, ha voglia di poter contribuire alla trasformazione del contesto urbano, come dimostra la nascita di tante associazioni e comitati cittadini che, ormai da anni, rivendicano il principio sacrosanto che la città vera è quella degli abitanti” – concludono Alessandrini, Sola e Di Renzo.




TERME DI CARAMANICO. Ricostruiamo la vicenda

Ad acuire la crisi anche il pasticcio della piscina termale mai autorizzata dalla Regione

Pescara, 6 marzo 2023. Questa mattina, assieme al Gruppo Uniti per Caramanico, vogliamo portarvi a conoscenza della risposta fornita dalla Giunta Marsilio all’interpellanza a firma Blasioli-Paolucci discussa nell’ultimo Consiglio regionale del 28 febbraio 2023, che testimonia come Comune e Regione siano corresponsabili della situazione disastrosa in cui versano le Terme di Caramanico. All’immobilismo sull’affidamento del complesso occorre infatti aggiungere il pasticcio che si sta verificando da oltre tre anni sulle piscine pubbliche termali.

Ricostruiamo la vicenda con un breve excursus.

Nel 2017 il Sindaco di Caramanico Simone Angelucci e il sottosegretario regionale Mario Mazzocca maturano l’idea innovativa di realizzare una piscina pubblica termale allo scopo di implementare l’offerta del benessere di Caramanico e dell’intero comprensorio della Maiella.

La Giunta regionale stanzia per il primo lotto € 600.000,00 con fondi della programmazione (PAR-FSC 2007/2013), che si sommano agli € 91.000,00 frutto della compartecipazione del Comune di Caramanico. Importi a cui avrebbe dovuto seguire un ulteriore finanziamento di 1 milione di euro per l’indipendenza tra piscina e terme.

Nel 2018 viene approvato il progetto esecutivo che prevede la realizzazione della piscina termale pubblica all’interno della proprietà dell’allora gestione delle Terme. Il Comune appone il vincolo preordinato all’esproprio, valido per 5 anni. La società proprietaria non presenta alcuna osservazione e non si oppone neanche alla determinazione dell’indennità di esproprio.

Nel 2019 i lavori vengono aggiudicati da un’impresa di Roma, la CO.FA.M srl, ma nel 2020 la nuova Giunta del Comune di Caramanico, a guida centrodestra, avanza richiesta di delocalizzare la piscina termale in località Piana Santa Croce, vanificando così tutta una serie di autorizzazioni già ricevute dal Comune: nulla osta del Parco, parere favorevole della Soprintendenza, etc.

Una volta appurata l’interruzione dei lavori per la realizzazione della piscina termale, abbiamo presentato la suddetta risoluzione, grazie alla quale siamo venuti a conoscenza di come il nuovo progetto di realizzazione in Piana Santa Croce non sia mai stato autorizzato dalla Regione Abruzzo, sia perché costituisce una variante sostanziale vietata dall’art. 9 della convenzione sottoscritta a marzo 2018 tra Regione e Comune, e sia perché siamo ormai ben oltre i termini per l’attuazione dell’intervento che, in base al cronoprogramma allegato alla stessa convenzione, avrebbe dovuto terminare con il collaudo nel maggio 2020.

Una vicenda paradossale che prende le mosse da problematiche di cui la Regione non è ancora stata portata formalmente a conoscenza, come quella di un contenzioso apertosi avverso la ditta CO.FA.M srl, di cui gli uffici sono venuti a conoscenza solo in via indiretta senza averne potuto accertare la sostanza.

La Giunta Marsilio fa sapere inoltre che il successivo finanziamento di 1 milione di euro non è stato mai erogato a causa della sospensione del primo lotto di lavori.

L’incapacità amministrativa del Comune di Caramanico Terme è sotto gli occhi di tutti. L’ente ha chiesto la delocalizzazione della piscina termale senza tuttavia poi riuscire a farsi approvare l’opera nei tempi. Parliamo tra l’altro di fondi per le annualità 2007/2013, non 2014/2021. Se quelle somme, come ci è stato riferito in aula, sono ancora disponibili, si individuino le modalità per portare a compimento un progetto che valorizzerebbe l’intera struttura, e potrebbe sopperire, seppur parzialmente, alla situazione di perdurante stallo e di grave crisi che il territorio sta vivendo e continuerà a vivere, dato che le terme non riapriranno nemmeno nel 2023.

Nemmeno la Regione Abruzzo però è esente da colpe. Gli annunci lanciati a Caramanico non si sono mai concretizzati. A incominciare dall’ultimo in ordine di tempo, quello relativo all’avviso pubblico per la concessione delle acque termali, che non è stato ancora emesso quando siamo ormai al mese di marzo e non è stato registrato alcun passo in avanti in vista della seconda asta dei due lotti della curatela fallimentare, prevista per fine aprile. Noi ribadiamo a gran voce la nostra proposta, ovvero riunire acqua e beni immobili in un unico soggetto acquistando entrambi i lotti. Una soluzione applicabile dal punto di vista economico – in quanto la Regione Abruzzo si ritroverà a gestire un’ingente quantità di fondi nella programmazione comunitaria 2021-2027, impiegabili a questo scopo -, che agevolerebbe senza dubbio il percorso di riapertura, evitando lungaggini e contenziosi e consentendo al complesso di tornare operativo almeno nel 2024. E garantirebbe altresì maggiori certezze per il futuro, scongiurando che un nuovo eventuale fallimento possa impattare così enormemente sui comuni di quel versante della Maiella.

Peccato che nel Consiglio comunale straordinario svolto giovedì 2 marzo sia stata bocciata, senza fornire alcuna motivazione, una mozione del gruppo Uniti per Caramanico che andava proprio in questa direzione

I Consigliere Regionali Pd

Antonio Blasioli

Silvio Paolucci

Il gruppo comunale

Uniti Per Caramanico

Il Sindaco di Roccamorice e Consigliere Provinciale          Alessandro D’Ascanio




GRANDE SUCCESSO per l’iniziativa della Consulta Giovanile

Lo scorso 4 marzo che ha riunito oltre 60 ragazzi e ragazze provenienti da Gagliano Aterno, Chieti, Bisenti, Francavilla al Mare, Collecorvino, Città Sant’Angelo, Sulmona e Montebello di Bertona

Loreto Aprutino, 5 marzo 2023. Durante l’evento è stato proiettato il documentario  Vivere in Montagna di Luigi Cardi, un giovane regista di 20 anni che ha deciso raccontare l’esperienza dei ragazzi di Montagne In Movimento a Gagliano Aterno, che sta rendendo il paese aquilano un laboratorio a cielo aperto con l’attivazione della prima comunità energetica abruzzese, l’apertura di una radio di comunità ed un processo di ricostruzione materiale post sisma che viene accompagnato con quello immateriale, generando neo popolamento ed economie locali circolari e virtuose.

Dopo una prima fase pilota appena conclusa, è già ripartita una nuova edizione della Scuola NEO che porterà sei studenti a vivere a Gagliano Aterno per frequentare i percorsi di design e contributo alla ricerca etnoantropologica sul territorio e supporto ai progetti, processi partecipativi e di sviluppo di economie locali con l’amministrazione. A partire dalla loro esperienza si sono svolti dei ragionamenti collettivi che hanno portato alla luce dei nervi scoperti comuni a tutte le realtà che hanno partecipato seppure in scala diversa.

La mancanza di servizi o poca efficienza di questi, una taciuta questione di genere che mina l’abitabilità delle aree interne da parte delle soggettività più marginalizzate, la crepa sociale tra le attuali generazioni e quelle che detengono i centri di potere e la necessità di un rinnovamento radicale dei processi di coinvolgimento sociale, sono solo i principali punti che dopo questa assemblea la consulta giovanile e la proloco di Collecorvino, le associazioni Quasi Adatti di Bisenti, Futura di Francavilla e Contratto Sociale di Montebello hanno deciso di affrontare con la Consulta di Loreto Aprutino e MIM-Gagliano Aterno.

Nei prossimi giorni ci riuniremo per dare seguito ai ragionamenti collettivi e per introdurre azioni concrete. Ringraziamo tutti i partecipanti e le realtà che hanno aderito all’iniziativa, ci auguriamo di poter contare ancora sulla loro partecipazione per determinare il nostro futuro




CENTRO STORICO ABBANDONATO, la denuncia del M5S

Polo culturale e artigianale dimenticato dall’amministrazione Masci

Pescara, 4 marzo 2023. “Quello che dovrebbe essere il vero polo attrattivo della città, fatto di cultura, tradizioni e artigianato, vive nel più totale disinteresse da parte dell’amministrazione Masci e in balìa della trascuratezza”. Questa la denuncia dei consiglieri M5S Erika Alessandrini, Paolo Sola e Massimo Di Renzo che, questa mattina, in una conferenza stampa convocata in Piazza Garibaldi hanno dato voce alle segnalazioni di residenti, operatori e commercianti ormai esasperati dallo stato di abbandono generale in cui vive la zona.

“Abbiamo voluto incontrarci qui nel luogo che, purtroppo, nei giorni scorsi è stato scena dell’ultimo schiaffo da parte dell’amministrazione comunale – commenta il consigliere M5S Paolo Sola – con il taglio selvaggio di tutto il patrimonio arboreo che ci restituisce una piazza spoglia, simbolo del disinteresse a cui ormai da anni è condannato l’intero centro storico. Parliamo infatti di una zona che ha perso completamente la sua vocazione naturale di polo artigianale e culturale – prosegue Sola – con i pochi esercizi commerciali rimasti che soffrono quotidianamente il disagio della sporcizia, dell’abbandono di rifiuti, della mancanza di cura e pulizia delle strade, della mancanza di controlli e sicurezza e della desertificazione fatta di locali chiusi ed abbandonati tutt’intorno. Sintomo della totale mancanza di programmazione e progettualità sulla zona, da parte dell’amministrazione Masci”. Ma sono diversi gli aspetti coinvolti nella denuncia dei cinquestelle.

“Parliamo anche del mercato coperto di Via dei Bastioni – prosegue Paolo Sola – dove gli operatori rimasti fanno fatica a portare avanti la propria attività, in una struttura che reclama da tempo una riqualificazione e, soprattutto, una valorizzazione. Per anni si è chiesto infatti, ad esempio, di inserire al piano superiore, altri servizi o uffici pubblici distaccati che potessero favorire un flusso più ampio di persone e potenziali clienti, ma nulla è stato fatto in tal senso”.

“Il quartiere è stanco di finire al centro dell’attenzione solo per gli episodi, fin troppo frequenti, di spaccate e danneggiamenti ai locali – prosegue il consigliere Massimo Di Renzo – o per scelte che vanno nella direzione opposta alla valorizzazione, come quello che è successo in Piazza Garibaldi nei giorni scorsi e non solo”.

Il riferimento è al nuovo PGTU (Piano Generale del Traffico Urbano) che ha visto l’inserimento di tutta l’area tra Via dei Bastioni, Piazza Garibaldi e Via Monti tra le zone da destinare ad area pedonale durante i week-end. “L’obiettivo dichiarato dall’amministrazione – prosegue Di Renzo – è di dare respiro alla cattedrale di San Cetteo, ma dall’altra parte si rischia di strangolare definitivamente le attività storiche della zona, lì dove allo stato attuale non c’è né una programmazione né una progettualità che possa attirare il passeggio necessario e rendere sensata una scelta di questo tipo”.

“Torneremo comunque a porre l’attenzione su queste urgenze – concludono i consiglieri pentastellati – anche nell’imminente sessione di bilancio, come fatto in tutte le precedenti,  perché si possano investire idee e risorse utili a riportare finalmente l’intera zona al ruolo centrale che merita”.




SCHLEIN MI HA SFRATTATO dal PD. Ora è un partito troppo di sinistra

Un’intervista concessa al giornalista Antonio Fraschilla nella quale Fioroni spiega il perché della sua uscita dal PD

Lascia il Partito democratico perché sente di aver ricevuto l’avviso di sfratto dalla neosegretaria Elly

Schlein. “Ho letto una sua intervista nei giorni scorsi nella quale criticava Stefano Bonaccini per aver fatto un evento con me, ho capito che per la mia cultura cattolica e popolare forse non c’è più spazio nel suo Pd e ne ho preso atto. Oggi il Pd per come è nato non esiste più, esiste un partito di sinistra e io tolgo il disturbo”.

L’ex ministro del governo Prodi Giuseppe Fioroni spiega a Repubblica perché lascia i dem e perché non ha intenzione di entrare al momento in altri partiti.

Fioroni, quindi ha deciso? Nessun ripensamento?

“Sono stato tra i fondatori del Partito democratico, un partito di centrosinistra. Un partito nato come scommessa di poter realizzare, facendo tesoro delle culture politiche del Novecento liberali, democratiche, popolari e socialiste, un nuovo soggetto per generare una nuova sintesi e costruire un ponte verso il futuro.

Questo era il Pd nato con Walter Veltroni eletto da 3,5 milioni di italiani alle primarie dem e con un risultato alle politiche del 35 per cento. Oggi non è più così e ne prendo atto”

Ma anche prima dell’elezione della Schlein si diceva che era pronto a lasciare.

“Si è vero, ma io ho creduto sempre nel Pd tanto è vero che ogni volta che mi dicevano che ero pronto a fare le valigie altri andavano via: Rutelli, D’Alema, Bersani, Speranza. Io ho sempre avuto la convinzione che il Pd fosse una forza plurale fino a quando ognuno di noi poteva testimoniare i propri valori. Ci sono stati scontri, non lo nego: penso a quando durante la segreteria di Matteo Renzi ho votato no all’adesione ai socialisti europei, proprio per la convinzione di voler mantenere fede alla costruzione di un percorso popolare e cattolico dentro il partito”.

Lei usava spesso la battuta: “Me ne vado quando mi cacciano”. Ma Schlein non l’ha cacciata no?

“Io ero convinto che la Schlein vincesse le primarie perché il Pd sta vivendo una mutazione genetica. Gli elettori pro-Schlein come dimostrano adesso le analisi del voto volevano e vogliono un partito sinistrasinistra. Già di questo prendo atto. Poi Schlein in una intervista recente ha accusato Bonaccini di aver “fatto perfino una iniziativa con Fioroni”. Ecco mi sono sentito non più gradito e di intralcio”.

Lei parla di un Pd sinistra-sinistra. Ma quali sono queste azioni annunciate dalla nuova segretaria che le danno fastidio? Gli elettori non chiedono chiarezza su alcuni argomenti?

“Ho letto l’intervista di Achille Occhetto a Repubblica che plaude a un partito che apre alla sinistra. Il Pd non è più del centrosinistra ma è di sinistra. La piattaforma di programma della Schlein è molto incentrata sui diritti. Ma il suo è un partito con tanti diritti e pochi doveri, un partito che non ha chiarezza sulla guerra in Ucraina. Anche in tema economico non vedo chiarezza e responsabilità: quest’ultima un elemento fondamentale del cattolicesimo popolare. Noi dobbiamo realizzare le opportunità di lavoro e valorizzare il merito per accedere a queste opportunità: dall’altra parte non ci può essere solo un modello assistenzialista come il reddito di cittadinanza. E poi nel suo programma non c’è alcuna politica di sostegno alla famiglia e ai figli. Siamo tornati a prima dell’Ulivo, alla gioiosa macchina da guerra. La sinistra al massimo nel nostro Paese è arrivata al 30 per cento, ricordiamocelo”.

Ma il Pd si è ridotto al 16 per cento. Qualcosa evidentemente non andava, no? 

“Negli ultimi dieci anni invece di fare più politica abbiamo fatto molto governo. E siamo stati sempre alla ricerca del “nuovismo”: la riforma del titolo V della Costituzione perché andava di moda il leghismo, poi sul tema di natura sociale abbiamo scimmiottato le proposte dei 5 stelle. Noi dovevamo essere orgogliosi delle proposte che si mettevano in campo e non inseguire chi ci faceva essere solo la brutta copia di cose che proponevano gli altri”.

Perché teme così tanto la parola sinistra nel Pd?

“Guardi, c’è una parte del Pd che da sempre è ossessionata dal governo del partito. Nel 2015 Schlein uscì dal Pd con Civati perché aveva vinto un segretario moderato, cioè Renzi. Ora è tornata per fare la segretaria. Ma così non ci sarà mai un partito di centrosinistra perché la sintesi tra le culture è impossibile:

invece quella sintesi era il sogno del Pd quando è nato. Insomma, ormai è di sinistra, una cultura che nulla ha a che vedere con la mia cultura. E quindi tolgo il disturbo”.

Entrerà in un altro partito?

“Sono impegnato innanzitutto per ricostruire una rete di confronto e di contatti con tutto il mondo moderato, cattolico e riformatore che è impegnato in politica dal basso e nel sociale. Realtà e persone che spesso non si riconoscono in un partito tra quelli oggi in Parlamento. Vediamo, ma non molliamo il campo dei moderati. Ecco, il Pd aveva l’ambizione di essere il partito del “ma anche”: ma anche i cattolici, ma anche il sociale, ma anche i diritti, ma anche i doveri. Schlein dice che il suo non sarà più il partito del “ma anche”. Per me una sconfitta del progetto del Pd”.

https://piattaformapopolare.net/2023/03/04/fioroni-oggi-su-la-repubblica-it-schlein-mi-ha-sfrattato-da-pd-ora-e-un-partito-troppo-di-sinistra/



L’AVVOCATO DI FRANCESCO si candida a sindaco

Pronte le prime due liste civiche: “Scriviamo insieme una storia nuova per la nostra città”

Silvi, 4 marzo 2023. Linda Angela Di Francesco si candida a sindaco della città di Silvi.  Cinquantacinque anni a settembre, avvocato, già consigliere provinciale, da anni è impegnata a livello amministrativo con un doppio mandato in Consiglio comunale.

“Mi candido a sindaco perché sono fermamente convinta che la nostra Silvi meriti un’occasione di rinascita e di risveglio dal torpore in cui è precipitata negli ultimissimi anni, costretta ad assistere ad un periodico valzer litigioso che nessuna risposta concreta ha prodotto per lo sviluppo del territorio e le esigenze della comunità locale”, dichiara la candidata.

Linda Di Francesco si candida col sostegno di due liste civiche ed è al lavoro, con i suoi candidati, per ampliare la squadra, coinvolgendo sempre più cittadini e rappresentanti del mondo del commercio, dell’imprenditoria, del sociale, del volontariato, in un’alleanza civica basta su condivisione, serietà e competenza.

“Ringrazio chi, prima di qualsiasi ambizione personale, continua a metterci la faccia per sostenere un progetto credibile, fatto di impegno concreto e non di promesse – prosegue la candidata sindaco – e ringrazio chi, giorno dopo giorno, ci manifesta l’esigenza di voler condividere, con entusiasmo e fiducia, un nuovo percorso per la nostra amata Silvi. Ho deciso di candidarmi perché sento forte, dentro di me, la voglia di continuare ad impegnarmi e provare a restituire ai miei concittadini la fiducia nelle Istituzioni, fiducia sciupata, bistrattata e sacrificata sull’altare delle ambizioni personali e delle spartizioni di potere”.

Conclude Linda Di Francesco: “La mia non è una candidatura imposta dalle segreterie di partito ma è frutto di un percorso partecipato di condivisione con una squadra di persone preparate e motivate, esponenti della società civile e di diverse fasce d’età. Insieme amiamo Silvi, insieme ci mettiamo la faccia, insieme proponiamo soluzioni concrete per scrivere una storia diversa. La storia che Silvi, finalmente, merita”.




STOP AUTO a benzina e diesel

Scelta che avrebbe messo in difficoltà distretti industriali come la val di Sangro

Chieti, 4 marzo 2023. La scelta della fermezza ai tavoli europei si è dimostrata vincente. Grazie anche al lavoro del Vicepremier e Ministro Matteo Salvini è stato rinviato a data da destinarsi lo stop alla produzione di veicoli a benzina e diesel dal 2035”. È quanto afferma in una nota il deputato e responsabile economico della Lega Alberto Bagnai.

“Un grande risultato raggiunto anche dopo la mobilitazione della Lega, che nello scorso fine settimana ha raccolto oltre 100 mila firme contro la folle proposta dell’Europa”, prosegue Bagnani, “Una scelta che avrebbe svenduto il settore dell’automotive alla Cina, mettendo in grave difficoltà distretti industriali importanti come quello della Val di Sangro, già alle prese con la minaccia della delocalizzazione, che sarebbero stati ulteriormente messi sotto stress da un’insensata e folle decisione europea. Con la Lega l’Italia torna ad avere il ruolo che le spetta sul piano internazionale”.




PENSIAMO AL DOMANI, il popolarismo rinasce

Sulle ceneri di una politica ormai ostica verso il riformismo d’ispirazione cristiana

di Giuseppe Fioroni

27 Febbraio 2023

Elly Schlein, ora al vertice del Nazareno, evoca una prospettiva che rompe con il progetto iniziale del Pd. Non è più il nostro Pd. È un partito che ha perso il suo legame con le radici popolari del nostro mondo. Ora dobbiamo guardare avanti, pensando al domani di un nuovo popolarismo.

La vittoria di Elly Schlein rappresenta per me la fine di un ciclo politico. Siamo stati di fatto “espunti” dal partito che un tempo abbiamo contribuito a fondare e che ha incarnato la nostra speranza di rinnovamento della politica. Alla vigilia delle primarie, là neosegretaria lanciava una sorta di fatwa nei miei confronti.

Ora, non posso nascondere la delusione che provo nel vedere che il Pd ha perso il suo legame con le radici popolari del riformismo d’ispirazione cristiana. Ma questa sconfitta oggettiva deve essere vista come una chiamata all’azione per noi cattolici democratici. Dobbiamo lavorare per costruire un nuovo progetto politico, che sia in grado di rappresentare le ragioni e le passioni di un elettorato senza più voce…

Non possiamo arrenderci: l’ho detto sabato all’incontro al Parco dei Principi, a Roma, dove ha preso forma Piattaforma Popolare-Tempi Nuovi. Ecco, dobbiamo  immaginare un futuro diverso. Dobbiamo rinnovare il nostro impegno a costruire una politica basata sulla solidarietà, la giustizia sociale e l’inclusione. Dobbiamo lavorare per costruire un nuovo popolarismo, capace di rispondere alle esigenze della società italiana, creando un’alternativa credibile ai partiti populisti e conservatori.

Aldo Moro ci ha insegnato che la politica deve essere una ricerca costante del bene comune. Dobbiamo tornare a questo spirito, immaginando di poter concorrere ai “tempi nuovi” che egli intravedeva. Occorre lavorare insieme per costruire un nuovo progetto politico, per sostenere e dirigere il desiderio di cambiamento che anima molte parti della società italiana.

Sono consapevole che la strada che ci aspetta non sarà facile. Ma sono certo che, se lavoriamo insieme, possiamo costruire un futuro migliore per il nostro paese. Bisogna  saper unire, magari tenendo a mente la lezione di Ireneo da Lione, vescovo e teologo, di recente insignito del titolo di Dottore della Chiesa. Sappiamo che difese la Chiesa dal rischio di divisione a causa delle eresie. Lo si definisce il Doctor Unitatis e questo, simbolicamente, ci sprona a pensare che anche per noi popolari è tempo di unità. Certamente, un’unità – la nostra – da mettere al servizio del paese.

https://www.ildomaniditalia.eu/pensiamo-al-domani-il-popolarismo-rinasce-sulle-ceneri-di-una-politica-ormai-ostica-verso-il-riformismo-dispirazione-cristiana/



UN MOTO POPOLARE per il cambiamento

Soddisfazione per le primarie di domenica

Chieti, 27 febbraio 2023. Esprimiamo tutta la nostra soddisfazione per il risultato della mozione Parte da noi – Elly Schlein segretaria nelle primarie di ieri domenica 26.

È stata una grande festa della democrazia e l’affermazione di Elly Schlein segna, come ha dichiarato la nuova segretaria del Pd, una piccola grande rivoluzione.

Siamo soddisfatti ovviamente per il dato nazionale, che ha visto la nostra candidata prevalere grazie ad un vero e proprio moto popolare che ha risposto alla nostra chiamata per un nuovo Pd di sinistra, ecologista e femminista.

Siamo soddisfatti anche per il risultato della provincia di Chieti, dove nonostante l’appello per Bonaccini che vedeva schierato in blocco tutto il gruppo dirigente compatto di amministratori, sindaci, consigliere regionale, presidente di provincia, segretari di circolo quasi al completo, questa invincibile armata non ci ha impedito di raccogliere 2874 consensi pari al 43,6%. In particolare, sono segnali di grande significato i risultati di Chieti città, Lanciano, Francavilla al Mare, Ortona, San Giovanni Teatino, Guardiagrele, Paglieta, dove la Schlein ha prevalso anche con nettezza.

Così come quattro anni fa, nel congresso che elesse Nicola Zingaretti, si è verificata una discrepanza notevole tra il voto degli iscritti ed il voto degli elettori delle primarie, laddove tra gli iscritti Elly  Schlein ha raccolto circa il 29% dei consensi e tra gli elettori il 43,6%. A significare una distanza tra gruppo dirigente del partito provinciale e elettorato, che poi trova conferma nei risultati magri del Pd alle elezioni regionali e alle elezioni politiche in questa provincia.

Crediamo dunque che il risultato di queste primarie  sia il riflesso di una volontà di cambiamento e di rinnovamento che proviene anche dagli elettori Pd della provincia di Chieti, che deve essere interpretata e raccolta, espressa naturalmente anche da chi ha votato con convinzione per la proposta di Stefano Bonaccini.

Nel Pd della provincia di Chieti, dove pure esprimiamo una classe dirigente che amministra quasi tutte le realtà più importanti, va aperta una riflessione su un partito che appare troppo appiattito sulla gestione amministrativa, e che in troppi territori tende a restringere gli spazi di partecipazione.

Ci auguriamo che questo risultati siano uno sprone anche per la segreteria provinciale, per recuperare in pieno uno spirito unitario per affrontare insieme questa sfida di cambiamento .

A tutti gli elettori e i militanti, che in questi anni si sono allontanati o si sono sentiti esclusi, diciamo: ora è il tempo di tornare per combattere per un nuovo Pd. Porte e finestre sono spalancate per chi vuole contare ed incidere. L’elezione di Elly Schlein è solo l’inizio. C’è una nuova pagina da scrivere e possiamo farlo insieme.

Coordinamento provinciale Chieti – Parte da noi per Elly Schlein




STATO PROTEGGE SÉ STESSO, assoluzioni incredibili

Abruzzo ostaggio della burocrazia, va avanti grazie a privati

Pescara, 27 febbraio 2023. «La rabbia dei parenti delle vittime e dei sopravvissuti alla tragedia dell’hotel Rigopiano alla lettura della sentenza è una rabbia comprensibile. Tutta la vicenda processuale, fin dai primi fascicoli alla conclusione finale, dimostra l’esistenza di uno Stato che è fondamentalmente conservatore, autoreferenziale e burocratizzato. Uno Stato che si chiude a riccio per proteggersi dalle istanze di giustizia dei suoi stessi cittadini».

Così l’avvocato Alexandro Maria Tirelli, leader del partito «Libertà, Giustizia, Repubblica», dopo la sentenza del Tribunale di Pescara che ha condannato 5 imputati e ne ha assolti altri 25.

«Emblematica dello stato dei fatti, in questo senso, è la telefonata di allarme del proprietario della struttura ai soccorritori che non hanno creduto, in un primo momento, a quello che veniva loro raccontato. Un fotogramma drammatico che è l’affresco più tragico e significativo del rapporto che intercorre tra cittadini e macchina amministrativa».

«La realtà è che l’Abruzzo è una delle regioni dove l’amministrazione pubblica, in ogni suo comparto, soffre di un altissimo grado d’inefficienza e burocratizzazione. Che si tratti di sanità, ordine pubblico o protezione civile, la macchina della Regione è lenta e ingolfata dalle procedure. La parola d’ordine deve essere obbligatoriamente “sburocratizzare”. Snellire tutti i processi e rendere finalmente efficiente il sistema».

«Mentre il settore privato lavora alacremente e porta avanti il territorio, sostituendosi di sovente anche allo Stato, quello pubblico è occupato da migliaia di emuli di Checco Zalone, la cui caratteristica principale è l’attaccamento al posto fisso statale e ai piccoli e grandi privilegi che da questo discendono. La regione sopravvive e progredisce solo grazie alla volontà dei cittadini abruzzesi. Negli ultimi anni si sono fatti notevoli passi in avanti sul piano delle infrastrutture ma serve molto di più. Pescara e l’Abruzzo tutto possono, e devono, crescere molto più velocemente» conclude Tirelli.




PRIMARIE PD. Votano oltre 20mila abruzzesi

PD è una comunità forte, manteniamolo unito

“Come prima cosa bisogna sottolineare l’importante partecipazione di più di ventimila abruzzesi alle primarie del PD, un dato significativo che dimostra l’esistenza di una comunità forte e ben presente su tutto il territorio regionale”. Lo ha dichiarato la Presidente del PD Abruzzo, Manola Di Pasquale.

“È prevalsa nella nostra regione la candidatura di Stefano Bonaccini, malgrado la buona affermazione di Elly Schlein. Una indicazione in linea con il voto degli iscritti che si era orientato in larga maggioranza su Bonaccini. L’Abruzzo vuole un PD aperto, inclusivo, unito, in grado di parlare alla società italiana e di offrire un’alternativa credibile e autorevole di governo a Roma, nella Regione e nelle città”.

La presidente abruzzese augura buon lavoro alla nuova segretaria nazionale, la prima donna a guidare il PD a livello nazionale: “Occorre lavorare fin da subito per mantenere unito il partito. Queste primarie hanno evidenziato che la ricchezza del PD sono le sue due anime radicale e riformista. Sono paritarie, si fronteggiano ma nessuna deve fagocitare l’altra, occorrono entrambe: devono convivere e rispettarsi e programmare il futuro”.

Da oggi si riparte per rispondere alle esigenze del Paese: “C’è bisogno di un grande partito di sinistra moderna che possa fermare la destra che avanza – evidenza la Di Pasquale – un ringraziamento sentito, infine, va allo straordinario impegno di tutti i volontari e le volontarie che ieri hanno presidiato i luoghi delle primarie e al popolo di oltre ventimila abruzzesi che hanno partecipato ad una domenica davvero democratica. Il PD in Abruzzo si conferma una comunità forte, lavoriamo tutti insieme per tornare a governare la nostra Regione.”




BANDO AUTO A COMBUSTIONE. Sì all’ambiente no a suicidi economici

“La scelta dell’Unione europea di vietare le auto a combustione dal 2035 è il simbolo di una politica ideologica priva di pragmatismo e buonsenso.” Lo dichiara la portavoce della Lega Abruzzo Sabrina Bocchino annunciando il sostegno anche in Abruzzo alla campagna lanciata dal partito per raccogliere firme contro il provvedimento.

Stop divieto auto a benzina e diesel dal 2035 è lo slogan della campagna alla quale è possibile aderire anche attraverso una firma online al link https://legaonline.it/nodivietoauto/.

“Un provvedimento – dice la portavoce della Lega Abruzzo – che potrà determinare la distruzione di un intero settore industriale e del suo indotto con il fallimento di migliaia di aziende italiane e non solo, causare la perdita di oltre 500 mila posti di lavoro in tutta Europa, creare ulteriore spazio economico per la Cina che, come è ben noto, è il leader mondiale nella produzione di batterie per auto elettriche.”

“Per tutti questi motivi – dice ancora Sabrina Bocchino – come Lega, anche in Abruzzo ci opponiamo ad un provvedimento che causerà la perdita di posti di lavoro e condizionerà la competitività dell’Italia nel settore. È giusto sostenere le battaglie per salvare l’ambiente, ma non a costo di suicidi economici e sociali.”

“Per raccogliere le firme, spiegare le nostre ragioni – chiosa la portavoce della Lega Abruzzo – prossimamente in Val di Sangro incontreremo la stampa e i lavoratori del settore automotive che per quell’area e per l’Abruzzo intero rappresenta una delle colonne portanti dell’economia e di cui vogliamo tutelare il futuro insieme a quello di tutto l’indotto. Posizioneremo anche dei gazebo nel territorio per contribuire alla campagna per questa che non è una battaglia ideologica antiambientalista, ma una battaglia di responsabilità per la nostra gente e per il futuro delle nostre generazioni che verrebbero depauperate non solo di ricchezza, ma anche di opportunità e professionalità”.




SUPERBONUS

Stoico Liris su aree sisma, ma è nel partito sbagliato

Diamo a Cesare quel che è di Cesare: è encomiabile lo stoicismo del senatore Liris nel chiedere il Superbonus 110% per i crateri simici del centro Italia fino a tutto il 2025. Dopo che il Ministero dell’Economia ha respinto con la mazza da baseball il suo emendamento al Dl ricostruzione, l’intrepido Liris ha riproposto la proposta come Ordine del Giorno: chissà ora quale sarà il responso del Ministero di Giorgetti.

Dopo cinque giorni di assurda pantomima sul 110% una cosa all’infaticabile senatore di Fratelli d’Italia ci sentiamo di dirla. Caro Liris, la leader del tuo partito, al secolo Giorgia Meloni, di cedibilità dei crediti fiscali non ne vuol più sentir parlare. Quindi è apprezzabile la tua battaglia, ma sei decisamente nel partito sbagliato. Ora fatti e facci un regalo: lascia stare. Illudere chi ha perso la casa per un terremoto non è il massimo. Assumetevi le responsabilità delle sciagurate scelte economiche di questi quattro mesi. E se vi resta un po’ di tempo, cercate di far capire agli italiani come intendete far crescere il Pil di questo paese, perché per ora non si è intravista mezza proposta. Solo sfascismo

Sen. Gabriella Di Girolamo

Capogruppo M5S Comm. VIII Ambiente e lavori pubblici.




NUOVA PESCARA: serve lo spirito dei costituenti

… non l’arroganza del centrodestra

Pescara, 23 febbraio 2023. Questa mattina ci sentiamo in dovere di resocontare ai cittadini quanto accaduto ieri nella Prima Commissione, che ha espresso parere favorevole sul progetto di legge che modifica l’originaria legge istitutiva della Nuova Pescara. A fronte dell’invito ad un confronto costruttivo formulato dal centrodestra, a cui abbiamo risposto partecipando ad incontri e sedute di commissione con apporto propositivo, ieri con un sub-emendamento sono stati fatti decadere tutti gli emendamenti presentati dall’opposizione, alcuni dei quali avevano il chiaro scopo di migliorare la legge. La nostra attività proseguirà nel Consiglio regionale del 28 febbraio, in cui proveremo ad apportare miglioramenti alla norma, sempre nel merito, e senza fare sconti a questa maggioranza arrogante.

Il Gruppo Regionale del PD proponeva nello specifico:

–              di istituire l’Ufficio delle fusioni, un organo già previsto dall’articolo 15 della legge regionale n. 10 del 16 giugno 2022, inserito con un emendamento a firma Paolucci-Blasioli che aveva ricevuto il voto unanime del Consiglio. L’ufficio delle fusioni avrebbe dovuto accompagnare i tre Comuni nella difficile fase di gestazione, ma a distanza di oltre 7 mesi non è stato ancora istituto, nemmeno a seguito della riorganizzazione dei Dipartimenti, approvata in Giunta Regionale lo scorso 16 febbraio e tanto contestata dai sindacati per via della mancata concertazione;

–              di capovolgere il meccanismo premiale immaginato dalla maggioranza di centrodestra. L’impostazione di Sospiri infatti lascia intendere con evidenza come la Nuova Pescara venga vista come un qualcosa da evitare e rinviare. Secondo il testo di legge approvato, se due Comuni su tre accorpano almeno tre funzioni entro settembre 2023, il premio che si configura è lo slittamento della nascita del nuovo Comune al 2027, dunque un obiettivo minimo. La nostra proposta prospettava invece la nomina di un certo numero di coordinatori, uno per ciascuno degli 11 servizi da associare sulla base del D.L. 78/2010, così come modificato dalla Legge 56/2014 (legge Delrio), scelti dal Presidente della Regione, sentiti i Comuni, tra

1)            coinvolgere nel difficile percorso di gestazione figure senza dubbio esperte in materia di macchina amministrativa, mentre la politica comunale, al netto del periodo covid, non si è dimostrata all’altezza come riconosciuto dallo stesso Presidente Sospiri in sede di presentazione del progetto di legge legge;

2)            continuare a adoperarsi per provare a centrare l’obiettivo della nascita della Nuova Pescara entro il 1° gennaio 2024;

3)            rimettere la decisione di un eventuale slittamento al 2027 al parere dei coordinatori in questione, ad un parere dunque oggettivo ed esente da calcoli politici e ambizioni personali, formulato sulla base della possibilità o meno di perfezionare efficacemente l’integrazione dei servizi entro settembre senza arrecare danni e disagi alle città e alle comunità interessate;

4)            E in caso di slittamento, continuare ad avvalersi delle loro competenze per altri 18 mesi al fine di completare l’integrazione dei servizi ben prima della nascita della nuova municipalità ed evitare quindi il rischio di nuovi rinvii;

–              di far venire meno qualsiasi discrezionalità del Presidente della Giunta e del Consiglio in merito all’istituzione della Nuova Pescara, il primo già inadempiente a norma dell’art. 9 della legge vigente, in base al quale avrebbe già dovuto commissariare la procedura di fusione;

–              di rendere irreversibile il processo di fusione, prevedendo nel periodo che intercorre dal 2024 e 2027 scadenze e relative sanzioni in caso di inadempienza, con il chiaro obiettivo di evitare che nel 2026 ci si ritrovi nella situazione attuale, ovvero con un lavoro tutto da assolvere e un ritardo tali da rendere necessaria un’ulteriore proroga.

Chiedevamo inoltre:

–              di impiegare parte del finanziamento previsto di €. 150.000,00 per un supporto alla redazione dello statuto, al fine di consentirne l’approvazione da parte dei Consigli comunali entro settembre. L’approvazione dello statuto entro tale data diventata nella nostra proposta la condizione per andare oltre il 2024, perché rappresenta un passaggio fondamentale per accelerare il processo di fusione, sensibilizzare la cittadinanza e agevolare l’associazione delle funzioni. Anche perché proprio nello Statuto, che successivamente avrebbe comunque potuto essere modificato dal Consiglio comunale del nuovo ente, secondo le disposizioni del TUEL, saranno indicati e istituiti i Municipi, punto essenziale della nuova Città;

–              di finanziare la legge regionale con la somma preventivata, 300mila euro, in un’unica soluzione e non in due tranche, così da arrivare il prima possibile ad associare le funzioni;

–              di costituire un albo per i comitati e le associazioni che hanno accompagnato la nascita della nuova città, favorendo partecipazione, adeguata informazione e controllo su ciascuna fase del percorso, oltre a prevedere la possibilità di essere auditi una volta l’anno dalla Commissione competente. Crediamo che rendere il procedimento il più trasparente possibile possa contribuire a vivacizzare ulteriormente il dibattito e a rendere più difficile la vita ai frenatori;

–              rimettere all’Assemblea dei Consiglieri comunali la decisione sul nome della nuova città, in caso di modifica della denominazione prevista dalla legge vigente.

Tutte queste proposte, illustrate sia nel corso di incontri che nelle sedute di Commissione, non sono state prese in considerazione. L’approvazione di un subemendamento che ha riscritto la legge ha fatto decadere i nostri emendamenti e anche venir meno la discussione sulle istanze avanzate dai Comuni. Col risultato di un testo ancora più confusionario che non fornisce alcuna certezza circa la nascita della Nuova Pescara al 2027.

I Consiglieri Regionali

Antonio Blasioli

Silvio Paolucci




IGNORARE I SINDACATI è un atto gravissimo

Marsilio non può fare una Regione a sua immagine, le leggi e i lavoratori vanno rispettati e garantiti !

 Pescara, 22 febbraio 2023. “Un atto gravissimo da parte dell’esecutivo regionale l’aver ignorato i sindacati nella riorganizzazione dei quattro Dipartimenti e della Direzione generale. Un segno ulteriore della mancanza di rispetto di un interlocutore che rappresenta i lavoratori tutti e che il centrodestra ha sempre ignorato, a tutti i livelli. Noi stiamo con i lavoratori e con le parti sociali e chiederemo subito la convocazione della prima Commissione con il direttore generale e l’assessore e l’audizione dei sindacati, per capire cosa è successo e recuperare la concertazione mancata”, così i consiglieri regionali Pd Silvio Paolucci e Antonio Blasioli.

“Non è ammissibile farsi una Regione a propria immagine e calare dall’alto una riforma così vasta e strategica, che coinvolge oltre alla Direzione generale dell’Ente, anche le Risorse umane, la Presidenza, lo Sviluppo economico e Turismo e il Lavoro Sociale, il tutto senza un confronto con le parti sociali – incalzano Paolucci e Blasioli – Così come non si può decidere sul personale e sulla formazione senza costruire piani con gli addetti ai lavori, oltre che garanti delle regole e dei lavoratori, escludendoli perché “non c’era tempo per farlo” come si sono sentiti rispondere i sindacati dal neo assessore al Personale. La destra si comporta come se le leggi e le buone pratiche esistenti riguardino altri e non chi governa, come se a contare sia il potere e chi lo gestisce e non la buona amministrazione”.




T-RED: anche gli autisti dei bus flagellati dalle multe

La TUA difenda i propri dipendenti nei casi di manifesta illegittimità

Pescara, 18 febbraio 2023. La scorsa settimana abbiamo svelato come ammontino a ben 52.000 le sanzioni elevate a Pescara mediante il sistema T-red. A far discutere è soprattutto il fatto che più della metà (26.457) sono state irrogate per mancato rispetto della segnaletica orizzontale (di cui all’art. 146 del codice della strada). Violazioni quali oltrepassare quel tanto che basta la striscia d’arresto in prossimità del semaforo, oppure varcare o calpestare la linea continua che divide le corsie, che non costituiscono affatto un rischio rilevante per la sicurezza stradale, in quanto non determinano l’impegno dell’incrocio.

Per queste infrazioni sono previsti il pagamento di € 35,20 euro (se pagato entro 5 giorni) o € 47,80 (dal sesto al sessantesimo giorno) e soprattutto la decurtazione di 2 punti della patente. Oltre agli automobilisti, le multe colpiscono anche gli autisti della Tua, per cui chiediamo all’azienda di trasporto regionale una presa di posizione forte a difesa di tutti quegli autisti che vengono sanzionati perché si trovano nell’impossibilità di rispettare il codice della strada.

Proprio in questi giorni la Tua sta ricevendo numerose sanzioni, le quali ovviamente vengono poi poste a carico dei singoli dipendenti, sia per quanto riguarda l’esborso economico che la sottrazione dei punti. Per questo pensiamo sia il caso che la Tua intervenga confrontandosi con il Comune di Pescara su alcuni aspetti.

Premettendo che gli episodi di passaggio con il rosso vanno giustamente puniti, ci limiteremo a trattare le violazioni dell’art. 146 comma 2 del codice della strada. E in particolare:

1)            Il superamento della striscia longitudinale continua che delimita la corsia a causa della presenza di auto parcheggiate in divieto di sosta.

In questi casi gli autisti di Tua, come di altri vettori privati e mezzi pesanti, sono obbligato ad allargarsi, impegnando la corsia limitrofa, per superare l’ingombro delle vetture parcheggiate. Problema a cui può essere posto rimedio mediante un controllo costante dei vigili urbani, oppure spostando qualche metro più indietro le telecamere al fine di immortalare il vero trasgressore del codice della strada, ovvero colui che lasciando la macchina in divieto di sosta costringe gli autisti a manovre illecite ma necessarie. Il timore delle sanzioni ha indotto in qualche caso gli autisti a fermare il mezzo con i passeggeri a bordo ed attendere l’arrivo dei vigili per riprendere la corsa una volta registrata l’infrazione. I più però, anche al fine di garantire un servizio efficiente alla cittadinanza, hanno aggirato l’ostacolo incorrendo in sanzioni pesanti che rischiano di compromettere lo svolgimento del loro stesso lavoro. Proprio in questi giorni stanno pervenendo le multe di novembre, e si è in attesa di quelle dei mesi successivi. Questa mattina siamo in grado di mostrarvi alcuni di questi verbali, relativi a violazioni commesse in via Luisa d’Annunzio e via Gabriele D’Annunzio.

2)            Un altro fattore di criticità/trappola è rappresentato dalla larghezza delle corsie, che dovrebbe essere pari a 3,5 metri.

Abbiamo svolto un sopralluogo agli incroci dove sono presenti i T-red, in particolar modo in Piazza Italia e via Gabriele D’Annunzio. Le foto che vi mostriamo testimoniano come la larghezza delle corsie sia in realtà di circa 2,80 metri, su per giù l’ampiezza di un autobus, come si vede anche ad occhio nudo. Come è stato possibile dunque multare autobus e mezzi pesanti per aver superato la striscia longitudinale continua se le corsie sono larghe meno di 3,5 metri? Si tratta infatti di un’illegittimità che aumenta esponenzialmente il rischio di commettere violazioni. Chi ha verificato in Comune la larghezza delle corsie? Possono essere valide le multe in caso di mancato rispetto delle dimensioni previste dal Codice della strada?

3)            Passaggio con l’arancione senza avere contezza dell’imminenza del rosso.

Lo spazio di frenata di una macchina è senza dubbio diverso da quello di un autobus. In prossimità dei semafori trappola, spesso gli autisti si ritrovano a scegliere tra il rischio di una multa e l’arresto brusco del mezzo, che come sappiamo – specie nelle ore di punta, quando non tutti i passeggeri trovano posto a sedere – può causare cadute e infortuni, che infatti non sono mancati. Per questo riproponiamo la richiesta di installazione dei semafori countdown, come prospettato anche dalla normativa vigente in funzione di un approccio corretto e non puramente sanzionatorio per conducenti professionali e semplici cittadini. Il conto alla rovescia permetterebbe agli autisti di avere contezza dei secondi a disposizione per l’attraversamento e garantire una guida più sicura, attenta e scorrevole.

Il gruppo Pd regionale invita quindi la TUA a chiedere un incontro al Comune di Pescara per verificare le anomalie in questione. Dopo aver chiesto ai propri autisti con una circolare interna di oltrepassare la doppia striscia continua in viale Marconi per far fronte alle rotatorie chiuse al transito, l’azienda di trasporto scelga da che parte stare, e si adoperi per l’annullamento di queste multe ingiuste, ingiustificate e illegittime, salvaguardando il patrimonio più prezioso, ovvero il proprio personale.

Vogliamo infine riportarvi un ultimo caso che ci è stato recentemente segnalato.

Il Comune di Pescara ha deciso di far cassa persino in situazioni eccezionali in cui gli stessi vigili hanno invitato gli automobilisti a transitare con il semaforo rosso. La foto che vi proponiamo è stata scattata su via Tirino – angolo Colle Renazzo, e non si tratta di un caso isolato.

L’automobilista è stata multata il 19 ottobre 2022, quel giorno su via Tirino è scoppiato un tubo dell’acqua, potete trovare riscontro sulla stampa. I vigili – in foto è ritratta la pattuglia ferma – hanno chiuso la strada e chiesto agli automobilisti di transitare con il rosso per non bloccare la circolazione. Nulla da imputare agli agenti che in un momento di emergenza si sono occupati di dirigere e snellire il traffico. Trascorse alcune settimane, tuttavia, agli automobilisti è pervenuta sanzione, con annessa sottrazione di 6 punti dalla patente. Hanno presentato ricorso in autotutela, ma non avendo ricevuto risposta nei venti giorni successivi sono stati costretti a pagare per aver osservato un comportamento dettato dai vigili intervenuti sul posto.

L’ennesima conferma di come il Comune di Pescara non sia minimamente animato da propositi volti ad implementare la sicurezza stradale, bensì dalla semplice voglia di fare cassa. Anche in questo frangente chiediamo all’Amministrazione Masci di rivedere queste sanzioni restituendo soldi e punti e ai malcapitati automobilisti. «È sempre più evidente – afferma Piero Giampietro – come le dichiarazioni del Comune secondo cui le sanzioni sarebbero irrogate soltanto nei casi più eclatanti e ineccepibili non trovino fondamento e stiano crollando di fronte all’evidenza».

Il Consigliere Regionale

Antonio Blasioli

Il Consigliere Comunale

Piero Giampietro




ITALIA HUB DEL GAS o Paese delle energie rinnovabili?

Roma, 16 febbraio 2023. È una valida iniziativa quella promossa dai Comitati cittadini per l’ambiente Coordinamento No Hub del Gas prevista per sabato prossimo nell’Aula Consiliare di Palazzo San Francesco.

Purtroppo, non potrò partecipare perché già impegnata nella promozione sui territori di nuove Comunità Energetiche Rinnovabili e gruppi di autoconsumo quale strumento utile sia all’abbattimento del carobollette sia come contributo all’abbandono dell’uso delle fonti fossili entro il 2050 che, a quanto pare, questo Governo ignora.

È opportuno fare chiarezza sulla realizzazione del metanodotto e della centrale di spinta che Snam si appresta a realizzare su un territorio che ha sempre contestato con motivazioni valide e mai sconfessate né da Snam né dagli organi di Governo.

Il Premier Meloni ormai in più occasioni ha dichiarato l’intenzione di voler fare dell’Italia un Hub del gas, chiarendo che di fatto non ci sia alcun legame tra il conflitto ucraino e la necessità di implementare la rete dei gasdotti in Italia per garantire l’approvvigionamento energetico.

Si tratta di una scelta politica e l’evidenza di questa scelta politica è palesemente dettata da interessi economici di parte e non di certo da una carenza energetica. 

Sarà interessante leggere le risposte di Snam alle osservazioni avanzate nel dibattito pubblico promosso da Area sull’utilità dell’opera e su quanto sia giusto e lecito che i cittadini paghino di tasca propria, su bollette già “pesanti”, i costi di un’opera che di strategico ha ben poco.

In sintesi, mentre il pianeta ci ricorda che la transizione ecologica non può essere né una scelta né tantomeno può essere posticipata nel tempo e la Comunità Europea accelera in questa direzione, di contro il Governo Meloni visualizza lo sviluppo del nostro Paese utilizzando strumenti preistorici.

Sen. Gabriella Di Girolamo                                                                             

Capogruppo M5S Comm. VIII

Ambiente e lavori pubblici.




ALTRA FALSA PARTENZA per Viale Marconi

Attivato solo uno dei due semafori previsti dall’ordinanza del Comune: il secondo incrocio non è a norma e quindi ripartono i lavori

Pescara, 16 febbraio 2023. Sono trascorsi ormai due mesi dalla presunta conclusione dei lavori su viale Marconi. Interventi che in realtà, al di là delle dichiarazioni dell’Amministrazione comunale, non possono dirsi ultimati dato che all’appello mancano ancora tre semafori da installare. Dopo l’esordio da rivedere, una decina di giorni fa, dell’impianto situato all’intersezione tra via Conte di Ruvo e via Marco Polo, ieri l’Amministrazione Masci/Mascia ha annunciato in pompa magna la pubblicazione dell’ordinanza finalizzata all’attivazione di altri 2 dei 4 semafori presenti lungo l’arteria, ovvero quelli posti agli incroci Via Colonna – Via Di Vestea e Via Marino da Caramanico – Via Masci. Ancora nulla di fatto, dunque, per quello in Piazza Unione, funzionante al momento solo per la chiamata pedonale.

Questa mattina ci siamo recati sul posto per verificare la situazione, e sono emerse diverse criticità.

Innanzitutto, rileviamo come, diversamente dalla previsione progettuale – che prevedeva, almeno per quello in via Colonna, la possibilità anche per gli autobus provenienti da nord di svoltare a sinistra in Via di Vestea, tagliando quindi la rotatoria mentre scatta il rosso per le auto – l’ordinanza abbia invece disposto l’apertura delle rotatorie, in entrambe le intersezioni, solo in direzione sud-nord, escludendo, almeno momentaneamente, la manovra appena descritta.

Tuttavia, la rotatoria in questione è rimasta transennata tutta la mattina, e intorno alle ore 11 alcuni operai, con tanto di martello pneumatico, hanno iniziato addirittura a romperne i cordoli. Non abbiamo idea di chi stamane abbia eseguito i lavori, se siano rispettosi del progetto e siano stati autorizzati – come da normativa – da una specifica ordinanza (circostanze che chiariremo), viene però naturale chiedersi come sia possibile modificare una rotatoria successivamente alla sua entrata in funzione e se l’opera fosse stata o meno collaudata. Difficile pensare che la rotonda abbia magicamente cambiato forma durante la notte, precludendo l’attraversamento dei mezzi e costringendo il Comune a porvi riparo.

La rotatoria in Via Marino da Caramanico invece è stata regolarmente aperta, ma non è stata esente da problematiche legate al rispetto delle indicazioni e all’attraversamento pedonale. Molti automobilisti, del tutto ignari del funzionamento dei semafori, si avviano unitamente ai mezzi pubblici malgrado il rosso o non tengono conto degli intervalli riservati al passaggio dei pedoni. Un altro problema si riscontra quando l’autobus è fermo in attesa del segnale per transitare all’interno della rotatoria, infatti, se in quel lasso di tempo il semaforo viene azionato per la chiamata pedonale, il mezzo del tpl rischia di perdere la priorità e restare in attesa di un nuovo segnale innescato dall’arrivo di un secondo mezzo del trasporto pubblico.

Criticità che si riscontra anche all’incrocio tra Via Conte di Ruvo e Piazza Unione, dove a partire da oggi è attiva la sola chiamata pedonale, mentre, incomprensibilmente, non si hanno notizie in merito all’apertura delle rotonde al transito dei bus.

Nel frattempo, dopo oltre 800 giorni di lavori e mentre restano 3 semafori da installare e si continua ad intervenire su opere già concluse, la Lega si è accorta solo in questi giorni come i lavori svolti su Viale Marconi siano inadeguati.

La telenovela sul progetto che ha rovinato la città di Pescara si arricchirà presto di nuove puntate e noi saremo qui a raccontarle.

Antonio Blasioli

Il Consigliere Regionale




ANCORA PROBLEMI E RITARDI nella redazione del Peba

M5s: la disabilità resta l’ultimo pensiero per la giunta  Masci

Nonostante i fondi e un anno e mezzo a disposizione, del piano di abbattimento delle barriere architettoniche neanche l’ombra

Pescara, 16 febbraio 2023. “Era l’estate del 2021 quando l’amministrazione Masci, con l’approvazione delle linee guida del PEBA, annunciava che l’intero piano di abbattimento delle barriere architettoniche sarebbe stato pronto a marzo 2022, e oggi dobbiamo registrare come invece in un anno e mezzo non sia stato fatto nulla o quasi”.

Questo il commento del consigliere M5S Paolo Sola, a margine della commissione politiche sociali del Comune di Pescara, convocata per avere aggiornamenti sul percorso di redazione del PEBA e che ha registrato, invece, uno stato dell’arte preoccupante. Alla base del ritardo di oltre un anno sulla tabella di marcia, i presunti problemi di salute dello specialista esterno nominato dall’amministrazione Masci nel 2021.

“Qualunque siano stati gli impedimenti o le cause di forza maggiore da parte del tecnico incaricato – prosegue Sola – è inaccettabile che non si sia provveduto a sostituirlo, e che, dall’approvazione delle linee guida ad oggi, anche gli uffici comunali preposti non abbiano fatto nient’altro se non qualche rilievo tecnico della zona a ridosso del Palazzo di Città e di alcuni edifici pubblici nelle vicinanze. E questo nonostante lo stesso Movimento 5 Stelle, sin dal primo anno di questa consiliatura, sia riuscito a far stanziare decine di migliaia di euro in bilancio proprio per accelerare sulla mappatura e sulla redazione definitiva di questo documento di progettazione e pianificazione. Chiederemo conto anche in Consiglio Comunale – conclude Sola – di questa superficialità rispetto ad un tema, invece, delicato e prioritario per rendere finalmente la nostra città pienamente fruibile alle persone con disabilità motorie, visive e sensoriali”.




DALLA PARTE DEI BALNEATORI

Avviato percorso comune

Ortona, 14 febbraio 2023. Tengo ad esprimere il massimo supporto nei confronti dei balneatori ortonesi, impegnati nella battaglia contro la direttiva Bolkenstein, che sta mettendo a rischio le concessioni balneari. Il Governo Meloni ha concesso una ulteriore proroga, fino al dicembre 2024, ai titolari delle concessioni e si è dato altri cinque mesi di tempo per compiere una mappatura dettagliata delle concessioni nazionali.

Questo lasso di tempo risulterà particolarmente prezioso al fine di individuare un percorso condiviso e una soluzione definitiva, che siano in grado di soddisfare le legittime rivendicazioni dei balneatori. Fratelli d’Italia, da sempre in prima linea nella battaglia contro la direttiva Bolkenstein, anche questa volta è pronta a fare la propria parte.

Nei giorni scorsi, a Roma, si è tenuto un incontro tra alcuni parlamentari del partito e una delegazione dei balneatori italiani, nell’ambito del quale si è affermata la comune volontà di fare leva su Bruxelles, allo scopo di assicurare la necessaria tutela ad un comparto che rappresenta un patrimonio di inestimabile valore, in termini economici, culturali e occupazionali, per l’intero Paese. 

I confronti, nelle prossime settimane, si intensificheranno e si concentreranno soprattutto sui territori. Fratelli d’Italia, ad Ortona, si rende dunque disponibile a qualsiasi tipo di confronto con le associazioni di categoria e con gli operatori locali, nell’ottica di rafforzare le ragioni della battaglia contro la direttiva Bolkenstein e di centrare l’obiettivo che tutti noi auspichiamo.