IL PCI DI ORTONA sull’impianto fotovoltaico

Pieno sostegno all’utilizzo di energia prodotta da impianti di energia rinnovabile                                                                                          

Ortona, 13 febbraio 2023. Il Partito Comunista di Ortona in linea con le tesi e il programma della propria segreteria nazionale, ribadisce il suo pieno sostegno all’utilizzo di energia prodotta da impianti di energia rinnovabile, pur facendo alcune precisazioni e in particolare sulla questione dell’impianto fotovoltaico galleggiante, passato in discussione nell’ultimo consiglio comunale dell’11 febbraio 2023.

Per noi comunisti è importante rimarcare il nostro principio che, i beni comuni non possono essere soggetti a profitto privato, così come per i servizi sociali fondamentali, essi devono essere pubblici e questo a maggior ragione per un’opera che dovrebbe sorgere su demanio marittimo.

Riteniamo che si debba insistere sulla necessità che settori strategici come quelli dell’energia e dell’acqua siano sotto il controllo di aziende nazionali pubbliche e chi si avvii un nuovo modello di sviluppo, dove lo Stato si riappropri delle conoscenze e delle strategie industriali che vadano nell’interesse unico della soddisfazione dei cittadini, ivi comprese le compatibilità con le fragilità ambientali ed economiche del territorio.

Il triste e sterile dibattito sollecitato da alcuni consiglieri di maggioranza e dal sindaco, si è risolto nel solito teatrino che ormai da molti anni si ripresenta nella nostra città ogni qual volta si debbano prendere delle decisioni impattanti per il futuro del nostro territorio.

L’autosufficienza e la retorica utilizzata nei loro discorsi, si fa scudo sempre e in nome del “bene dei cittadini “. Forti del loro debole mandato elettorale, dimenticano che alle ultime amministrative, su 22.098 cittadini Ortonesi aventi diritto al voto, la metà di essi non è andata a votare oltre quelli, che ci sono andati, e hanno votato scheda bianca. Questo dato incontrovertibile è purtroppo sempre più in crescita e dovrebbe far riflettere tutti anche la minoranza e domandarsi del perché più di 11.000 cittadini Ortonesi non si sentono attratti dalle loro politiche.

 Noi comunisti e comuniste, pur come forza extra istituzionale-comunale intendiamo sottolineare che, come per il fotovoltaico, è altre questioni riteniamo sia fondamentale coinvolgere la popolazione nella sua interezza con tutti mezzi, anche attraverso il funzionamento dei Comitati di Quartiere mai attualizzati da questa amministrazione. Siamo tra quei cittadini che sono stanchi di dover pendere dalle labbra del feudatario e del consigliere vassallo di turno per le decisioni che riguardano il futuro del proprio territorio.

 Il PCI di Ortona invita il vero popolo della sinistra a prendere coscienza degli enormi pericoli di questo appiattimento della vita democratica del nostro paese e di cogliere in questo l’apertura di inediti spazi per riaprire la lotta per il socialismo e unire le forze per un radicale cambiamento. Ricordiamo che è aperta la campagna d tesseramento 2023.

PCI Ortona




MATTEO RICCI A CHIETI per sostenere Stefano Bonaccini

Tappa abruzzese per Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e coordinatore dei Sindaci Dem, a sostegno della mozione che propone Stefano Bonaccini alla segreteria del PD

Chieti, 11 febbraio 2023. Tanti gli spunti di riflessione emersi nel corso del dibattito con gli Amministratori Locali, primo fra tutti la necessità di “toccare” le sofferenze, di ascoltare le necessità, di colmare le troppe disuguaglianze che caratterizzano oggi l’Italia. E in questo senso, ha ricordato Ricci, Stefano Bonaccini ha capito prima di tutti che proprio gli Amministratori Locali sono una grande risorsa, una delle certezze sulle quali il PD deve fare affidamento per avviare una fase nuova. La loro esperienza è fondamentale: negli ultimi anni il centrosinistra non ha mai vinto le elezioni politiche, ma spesso ha trionfato nelle amministrative.

Il Congresso dovrà, necessariamente, restituire al Paese un Partito Democratico nuovo, con una guida solida ed autorevole, capace di tenere insieme tutte le energie che sono oggi in campo nelle quattro mozioni; Bonaccini interpreta al meglio queste caratteristiche, considerando  che, pur non avendo avuto mai un ruolo apicale negli organismi di Partito, nella sua esperienza alla guida dell’Emilia Romagna ha dimostrato di tenere aperta la connessione con quelle fasce sociali più deboli che, altrove in Italia, si sono astenute oppure hanno guardato ad altre proposte politiche.

Questa concretezza sarà fondamentale per interpretare al meglio il ruolo di opposizione Governo, contestando in maniera forte quei provvedimenti, quali l’autonomia differenziata o la “flat tax”, che rischiano di allargare il divario tra Territori e fasce sociali. Ricurire l’Italia partendo da chi soffre, dal mondo del lavoro, vivendo i luoghi dove le Persone si curano, studiano, lavorano.

Ricci ha concluso insistendo sulla necessità di far diventare la proposta sul salario minimo una legge di iniziativa popolare. Questo governo l’ha derubricata dall’agenda politica. Dobbiamo essere la forza politica che si batte per dare un salario dignitoso.




NUOVA PESCARA. La Regione rimanda la nascita

La creazione di un Ufficio ad hoc, ma da sette mesi non lo istituisce!!!

Pescara, 10 febbraio 2023. “Il centrodestra presenta una legge che condiziona il rinvio della Nuova Pescara alla nascita di un Ufficio per le fusioni che avrebbe dovuto essere istituito 7 mesi fa. Si faccia in modo di favorire la nascita per il primo gennaio 2024 e l’eventuale impossibilità sia rimessa a criteri oggettivi e non dipendenti dalla politica”.

“Da parte del Gruppo Regionale del Partito Democratico c’è sempre stata la volontà di approdare quanto prima alla fusione tra i comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore. Lo dimostrano le molteplici azioni portate avanti in questi anni contro i provvedimenti finalizzati a differire il termine per l’istituzione della nuova Pescara e quelle orientate a sostenere, dal punto di vista finanziario, la fusione in oggetto”, illustrano i consiglieri del gruppo regionale del Pd Silvio Paolucci, Antonio Blasioli, Dino Pepe e Pierpaolo Pietrucci nella conferenza stampa tenuta oggi a L’Aquila sull’argomento.

“Il progetto di legge a firma del Presidente del Consiglio Regionale Lorenzo Sospiri è volto essenzialmente a rimodulare la data di formazione della nuova municipalità, spostandola al 2027 e a ridefinire – in modo discrezionale e farraginoso – le modalità di costituzione del nuovo Ente – riprendono i consiglieri – A proposito della procedura, ci vorrebbe il Flaiano di “Diario notturno” per spiegarne le ragioni: “Gli presentano il progetto per lo snellimento della burocrazia – scriveva Flaiano nella sua satira alla lentezza della Pubblica amministrazione – Ringrazia vivamente. Deplora l’assenza del modulo “H”. Conclude che passerà il progetto, per un sollecito esame, all’ufficio competente, che sta creando”.  In effetti, il disegno di legge in questione condiziona il rinvio della nascita di Nuova Pescara al 2027 alla richiesta di differimento da parte di due Consigli comunali, che deve essere valutata dal Presidente della Giunta e dal Presidente del Consiglio entro il 1° settembre 2023, avvalendosi dell’Ufficio per il supporto alle fusioni di Comuni della Giunta regionale e del Servizio Legislativo del Consiglio.

Ebbene, l’Ufficio per il supporto alle fusioni, ovvero quello incaricato di supportare i Comuni nel processo di fusione, istituito con la legge n. 10 del 16 giugno 2022 grazie ad un emendamento proposto dal centrosinistra (Blasioli-Paolucci) e approvato all’unanimità dal Consiglio Regionale e a cui il Progetto di Legge chiede di valutare se al primo settembre ricorrano o meno le condizioni per la nuova Pescara al 2027, non c’è, perché di fatto non è stato mai istituito.

Tra l’altro, l’Ufficio avrebbe potuto accompagnare le municipalità nella difficile fase di gestazione, ma ciò non è stato possibile perché è da sette mesi in gestazione.

Eppure, durante la seduta della Commissione competente, il 2 febbraio scorso, la Direttrice Grimaldi, a capo del Dipartimento in cui l’Ufficio sulla carta è incardinato, ha fatto sapere di averne richiesta l’istituzione già due volte: il 25 agosto 2022 e nel gennaio 2023, sottolineando, però, come il suo Dipartimento, preposto a fusioni e accorpamenti di Comuni, lamenti da tempo anche la carenza di personale a fronte dell’aumento di mansioni e competenze e pertanto risulterà difficile assolvere un compito così complesso anche per questa ragione.

Nella stessa Commissione sono state fornite rassicurazioni sull’istituzione dell’Ufficio, sebbene con ritardo e a fornirle è stato proprio il Presidente del Consiglio regionale Sospiri; tuttavia, subito dopo quella seduta tramite i sindacati siamo venuti a conoscenza di una Proposta di riorganizzazione della Direzione Generale che però non prevede affatto l’istituzione dell’Ufficio delle fusioni tra Comuni. E’ dunque evidente che non si tratta più di una dimenticanza, ma di un preciso intento di far naufragare ogni ipotesi di sostegno e aiuto alla fusione entro il 1 gennaio 2024. Non solo questo ufficio non ha potuto aiutare i Comuni, che oggi si trovano dinanzi ad un processo di fusione nuovo e complesso, ma se non viene istituito, stando alla citata riorganizzazione pronta ad andare in Giunta, si rischia di non averlo neanche per settembre 2023, questo senza considerare che per la seconda volta sulla sola vicenda della Nuova Pescara Marsilio omette un suo preciso dovere d’ufficio.

Infatti, il Presidente della Giunta regionale non si è attivato, in ossequio alla Legge 26/2018, per la nomina di un Commissario, che avrebbe potuto fare a partire dallo scorso agosto e a cui non ha dato seguito per una precisa scelta politica.

Il mancato rispetto di una legge regionale è un fatto grave, che tradisce la volontà popolare e il risultato del referendum del 2014 e che mette in luce la prevalenza della volontà politica rispetto a disposizioni legislative. Non hanno voluto farlo.

Una circostanza che riteniamo preoccupante per il futuro, vista l’ampia discrezionalità che la proposta di legge in discussione affida al parere del Presidente della Giunta Regionale e del Presidente del Consiglio Regionale circa il possibile posticipo della fusione al 2027. Anche su questo aspetto interveniamo con alcuni dei nostri emendamenti, perché vogliamo che si provi a fare tutto il possibile per arrivare alla Nuova Pescara il 1° gennaio 2024, per questo abbiamo prospettato un percorso di nomina di commissari interni ai Comuni, uno per ogni funzione. Saranno loro a dirci, ad agosto, senza alcuna discrezionalità della politica e senza superpoteri per il Presidente della Giunta e del Consiglio, se questa fusione è realizzabile nei termini. Solo se ciò non dovesse essere possibile e a meno di creare un danno alle comunità, siamo disponibili al rinvio, riempendo però di contenuti il tempo che ci separa dalla fusione dei tre Comuni, per rendere certo e irreversibile questo percorso, non più rinviabile e con uno Statuto che deve essere pronto entro il 2023 e non più rivedibile, se non dai consiglieri che verranno eletti con la Nuova Pescara




ALTRO CHE SICUREZZA STRADALE, per il Comune solo uno strumento per fare cassa

T-red, elevate a Pescara 52mila sanzioni. Lo dimostrano i dati della Municipale sui sinistri occorsi agli incroci designati

Pescara, 8 febbraio 2023. Se consideriamo il periodo che intercorre dal 28 dicembre 2020 ad oggi, ovvero da quando è entrato in funzione il sistema di rilevamento delle infrazioni semaforiche “Velocar Red&Speed”, più noto come T-red, sono state elevate 51.737 sanzioni, di cui 25.280 per transito con semaforo rosso e 26.457 per mancato rispetto della segnaletica orizzontale. È quanto viene fuori da una risposta ad un accesso agli atti del gruppo PD.

Nello specifico, la metà delle prime riguarda l’intersezione Via Michelangelo – Via Ferrari, mentre più di un terzo delle seconde provengono dalle telecamere installate – solo a fine ottobre – in piazza Duca D’Aosta, via D’Annunzio e piazza Le Laudi.

Proprio in questi giorni molti cittadini, pescaresi e no, si sono visti recapitare le prime multe. Le contravvenzioni variano a seconda della violazione del Codice della Strada commessa: in caso di passaggio col rosso sono previsti la decurtazione di 6 punti della patente e il pagamento di 122 euro (entro 5 giorni), che diventano 172 dal sesto al sessantesimo giorno; in caso di cambio di corsia o arresto del veicolo oltre la striscia bianca trasversale posta sulla carreggiata, la sottrazione di 2 punti e l’esborso di 35,20 euro (entro 5 giorni) o 47,80 (fino a 60). Importi che aumentano di 1/3 se la violazione è perpetrata tra le 22 e le 6 del mattino.

Diversi cittadini ci hanno contattato lamentando la ricezione di una quantità smisurata di sanzioni, dovute talvolta, più che a comportamenti gravi e irresponsabili, a piccole leggerezze o disattenzioni, quali oltrepassare quel tanto che basta la linea d’arresto in prossimità del semaforo – posizionata spesso in verità, come nel caso di quello in Piazza Le Laudi, ad una distanza eccessiva dall’apparecchio, ipotesi che in questo caso sembra avvalorata anche dal numero delle sanzioni elevate per questa specifica infrazione – o attraversare magari l’incrocio nel momento in cui è già scattato l’arancione e senza avere contezza dell’imminenza del rosso, un’ambiguità facilmente risolvibile mediante il ricorso ai cosiddetti “dispositivi countdown” che, mostrando il tempo residuo di accensione, potrebbero scongiurare un’infinità di contravvenzioni. Ricordiamo in questa sede come ne avessimo sollecitato l’installazione con un apposito ordine del giorno presentato in Consiglio Comunale e bocciato dalla maggioranza di centrodestra. Oltretutto il costo di un impianto per il conto alla rovescia ammonta, per l’intero incrocio, a circa 7000 euro, una spesa irrisoria.

Entrando però nel merito dei provvedimenti adottati dalla Giunta Comunale, abbiamo sempre avuto il sospetto che, al di là dei proclami sulla sicurezza stradale, l’impiego dei T-red fosse dettato soprattutto dalla volontà di fare cassa.

Ripercorrendo l’iter amministrativo, scopriamo che nel novembre 2020 l’Amministrazione Masci aveva demandato alla Polizia Municipale “l’individuazione delle intersezioni stradali, dotate di impianti semaforici, ove si riscontra un rilevante margine di pericolosità, sulle quali è opportuno procedere ad installazione di ulteriori telecamere c.d. T-red”.

Pertanto, una volta ricevute le indicazioni della Polizia Municipale, nell’aprile 2022 ha deciso di confermare le 6 telecamere già presenti nei seguenti tre incroci:

–              via Tiburtina – via Stradonetto;

–              via Enzo Ferrari – via Michelangelo;

–              via Tirino – via Strada Colle Renazzo;

e di installare altre 6 telecamere “in prossimità di incroci ritenuti potenzialmente pericolosi”, cioè quello tra Corso Vittorio Emanuele II, Piazza Italia, Piazza Duca D’Aosta e via Caduta del Forte e quello tra via Gabriele D’Annunzio e via Conte di Ruvo.

La ditta risultata vincitrice ha infatti proposto, nella sua offerta, la fornitura di altri 3 dispositivi (per un totale di 15), che la Giunta ha scelto di destinare – facendo sempre riferimento ai dati forniti dalla Polizia Municipale – alle intersezioni: via Conte di Ruvo – via Gabriele D’Annunzio, e via Primo Vere – P.za Le Laudi (quest’ultima in entrambe le direzioni).

Per questo motivo, con apposito accesso agli atti, abbiamo richiesto copia dello studio e dei dati del Comune, per verificare se la decisione sia stata effettivamente dettata da ragioni oggettive legate alla sicurezza stradale o da altre finalità. Dalla risposta del Comune, relativa all’incidentalità negli incroci cittadini degli ultimi 5 anni, emergono diversi aspetti interessanti.

L’intersezione in cui si è registrato il maggior numero di incidenti nell’ultimo quinquennio è via Stradonetto – via Tiburtina (con una media di 3 incidenti l’anno), seguita da via Enzo Ferrari – via Michelangelo (poco meno di 3). Medie poco rilevanti che si abbassano ulteriormente per quanto concerne gli incroci Corso Vittorio Emanuele – Via Caduta del Forte – Piazza Duca d’Aosta, e Via Conte di Ruvo – Via G. d’Annunzio, dove a malapena si è verificato un incidente l’anno. Insomma, numeri sostanzialmente bassi, a fronte delle multe elevate, che non giustificano né l’installazione dei T-red né la loro permanenza.

Giungiamo infine ai due casi limite: gli incroci Via Luisa d’Annunzio – Piazza Le Laudi, e Strada Colle Renazzo – Via Tirino. Entrambi hanno una media inferiore ad un incidente l’anno, eppure la Giunta Masci ha ritenuto, a questo punto incomprensibilmente, che quegli incroci fossero pericolosi. 

La riflessione che nasce dall’analisi di questo report è che l’attivazione dei dispositivi in oggetto non sia affatto dettata da questioni legate alla sicurezza, a meno che non si voglia sostenere che un sinistro all’anno costituisca un indice di pericolosità per un incrocio. Ulteriori dubbi sorgono poi sui criteri per le localizzazioni, che sembrano contrastare con l’evidenza dei dati forniti dalla Polizia Municipale. Piazza Le Laudi, per esempio, in base ai dati sull’incidentalità risulta meno pericolosa dell’incrocio tra Piazza della Repubblica e Corso Vittorio Emanuele, eppure questo è sprovvisto di telecamere. Oppure: perché si sceglie, come prima installazione, l’incrocio Via Tirino – Strada Colle Renazzo e non quello Via G. d’Annunzio – Via Italica dove è riportato un maggior numero di incidenti?

La risposta la individuiamo nella ricerca di nuovi strumenti per fare cassa, a discapito dei cittadini pescaresi e di coloro che attraversano quotidianamente la nostra città. Una modalità che, oltre a non avere nulla a che vedere con il proposito di incrementare la sicurezza per i fruitori della strada – intenzione che cozza peraltro con la lunga sequela di scelte scellerate compiute su Viale Marconi – sembra non curarsi delle difficoltà arrecate a molte famiglie. Altrove, per esempio nel Comune di Milazzo, le denunce che ne sono scaturite hanno indotto l’Amministrazione locale a prendere atto della “problematica sociale” sospendendo l’attivazione dei T-red per alcune fattispecie di violazioni del Codice della strada, a causa dei “notevoli disagi economici e psicologici” annessi. Infatti, la ripetuta decurtazione dei punti della patente per una disattenzione trascurabile quale fermare il veicolo oltre la linea d’arresto, che non costituisce un pericolo per la circolazione, può determinare financo l’impossibilità di recarsi al lavoro.

È evidente, dunque, da questa analisi approfondita, come i sistemi di rilevazione adottati a Pescara siano spropositati rispetto alle presunte esigenze di sicurezza. Chiediamo quindi che il Comune di Pescara si doti subito dei semafori countdown (o conto alla rovescia) – il cui acquisto potrà essere senz’altro finanziato dagli introiti delle innumerevoli sanzioni irrogate – al fine di scongiurare almeno le “multe beffa”, e alla scadenza dell’appalto rimuova queste apparecchiature-sanguisuga emulando il Comune di Milazzo almeno per le multe comminate per la violazione della segnaletica orizzontale.

I consiglieri comunali annunciano battaglie in sede di approvazione del bilancio per ottenere quantomeno l’installazione dei dispositivi countdown: «Oltretutto – dice Francesco Pagnanelli – la Giunta sta ragionando sulla possibilità di estendere i T-red anche ai semafori di viale Marconi, a quanto pare ormai prossimi all’attivazione, col rischio di un aumento esponenziale del numero delle sanzioni, che è già esorbitante». «Per quanto riguarda gli incroci di piazza Duca D’Aosta e piazza Le Laudi sono già pervenuti 154 ricorsi amministrativi – sottolinea Stefania Catalano -. Numeri che minano la credibilità di un’Amministrazione che sembra più interessata a ripulire le tasche dei cittadini piuttosto che sensibilizzarli ai comportamenti virtuosi». «Sotto il profilo giuridico, a nostro giudizio è evidente come a danno dei cittadini venga esercitato un eccesso di potere – conclude Marco Presutti -, in quanto dai dati sull’incidentalità non si configura l’esigenza di ricorrere a strumenti così sofisticati, proprio per questo reputiamo alte le probabilità che i ricorsi vengano accolti».

Il Consigliere Regionale

Antonio Blasioli

I Consiglieri Comunali di centrosinistra

Stefania Catalano

Giovanni Di Iacovo

Mirko Frattarelli

Piero Giampietro

Francesco Pagnanelli

Marco Presutti

Marinella Sclocco




SCONGIURARE LA CHIUSURA

Fina (PD) al Convitto Nazionale Cotugno

L’Aquila, 7 febbraio 2023. Ogni anno il Convitto Nazionale Cotugno, che rappresenta la storia dell’Aquila, è a rischio chiusura. Oggi il Convitto nazionale ha annesso cinque licei della città ed è stato promosso il semi-convitto, importante prodotto per garantire a studentesse e studenti di restare a scuola anche nel pomeriggio.

“È importante salvaguardare questo presidio per le studentesse e gli studenti fuorisede. Ogni anno si rischia la chiusura a causa delle basse iscrizioni dovute alla minaccia incombente della chiusura che non consente di poter scegliere se iscriversi al convitto con la certezza che resti aperto per tutto il percorso di studi. Importante è garantire che il convitto, oggi solo maschile, sia aperto anche alle studentesse alle quali oggi è preclusa la possibilità di poter scegliere questa soluzione per seguire gli studi all’Aquila e non dover essere costrette a viaggiare giornalmente. Tenere aperto il convitto Cotugno significa anche garantire stabilità alle lavoratrici e ai lavoratori che operano all’interno della struttura. Mi adopererò, dunque, personalmente per garantire che sia scongiurata la chiusura” dichiara il senatore del Partito Democratico Michele Fina.




L’ABRUZZO PERDE PAZIENTI e accumula ritardi e attese

Sanità. Il nostro allarme confermato anche dai Dataroom della Gabanelli

Pescara, 7 febbraio 2023. Paolucci su sanità: “Il nostro allarme confermato anche dai Dataroom della Gabanelli, l’Abruzzo perde pazienti e accumula ritardi e attese. Un’ipoteca enorme sulla sanità regionale e sul futuro e il diritto alla salute degli abruzzesi”

“Da mesi denunciamo lo stato della sanità che a causa dalla mancanza di atti e investimenti nei quattro anni di centrodestra ha perso migliaia di pazienti, ha accumulato decine di migliaia di prestazioni e tempi biblici per effettuarle, ha prodotto un deficit ormai strutturale di centinaia di milioni di euro. Oggi a darci ragione oltre i numeri, è anche il Dataroom di Milena Gabanelli che fotografa la situazione in base alle statistiche fornite dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari e vede l’Abruzzo fra le regioni dove si cumulano le attese più alte per le prestazioni sanitarie”, così il capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci.

“Cosa sta facendo la Regione Abruzzo per assicurare diritto alla salute e prestazioni, visto che secondo i dati registra una variazione in negativo più alta della media nazionale? – chiede Paolucci – E che cosa si sta facendo per evitare che il deficit strutturale accumulato paralizzi anche la sanità del futuro, costringendo sempre più abruzzesi a curarsi fuori e a pagare per curarsi? Una realtà che emerge dai dati che denunciano variazioni in negativo del 20.3 e del 24.5 per cento per prestazioni di routine come elettrocardiogrammi e visite oculistiche. Una situazione che contribuisce a far sprofondare sempre di più i conti della sanità regionale nel rosso più profondo e questo paradossalmente: perché mai si sono avute tante risorse a disposizione della sanità a causa del Covid. Con la legge nazionale di Bilancio 2021 sono stati messi a disposizione dal Governo 500 milioni solo per pagare più prestazioni e medici, che si sommano alle altre poste stanziate per recuperare tempi di attesa e tagliare l’imponente mobilità passiva accumulata dal covid in poi. Mesi fa l’avevamo definita una situazione allarmante, destinata inevitabilmente a ripercuotersi sulla comunità, ora sta accadendo”.




IL POTERE E L’ARROGANZA

6 febbraio 2023

Molti nemici, molto onore, si diceva una volta. Abbiamo visto com’è andata a finire. I nemici non ci sono mancati. È l’onore ad essere venuto meno. Eppure, si tratta di uno schema che ha fatto scuola e resiste. È scarno, semplice, elementare ed efficace. In un certo senso, portato ad oggi, è la sublimazione del populismo.

Il nemico spiega tutto e compatta il fronte dall’altra parte. Funge da cane pastore che tiene allineato il gregge. Non serve andare per il sottile, sono superflue analisi ed ipotesi, spiegazioni o ragionamenti. Tutto è di palmare ed immediata evidenza. Senonché, se qualcuno pensa che si possa governare un paese moderno ed avanzato, com’è pur sempre il nostro, spingendolo a dividersi in due fazioni contrapposte, c’è seriamente da preoccuparsi.

Il vasto consenso elettorale che ha portato Giorgia Meloni a Palazzo Chigi dovrebbe garantire al Governo autorevolezza e quella postura composta che , invece, gli manca. Al contrario – a parte le topiche, i dietrofront e le inversioni di rotta – assistiamo al manifestarsi, nella sostanza e nella forma, di atteggiamenti a dir poco autoritari. E la distanza che corre tra autorevolezza ed autoritarismo è la stessa che passa tra forza e debolezza, tra disponibilità serena al confronto ed arroganza.

Stiamo a vedere, in fondo ancora fiduciosi, ma, di questo passo, c’è il rischio che la destra, inebriata di potere, vada addirittura oltre quella contrapposizione che soffriamo da decenni ad opera di un sistema politico maggioritario e bipolare. Infatti, al di là della delegittimazione dell’avversario, assistiamo – addirittura nelle aule parlamentari – alla sua gratuita denigrazione. Il che significa passare dal piano della politica al piano del giudizio morale e questo senza che si evinca da quale fonte – sicuramente non dal consenso elettorale – la destra immagini di trarre legittimazione a compiere tale passo. Sicuramente non dalla storia, non dalla sua storia, non da quella storia di cui conserva la memoria e l’ispirazione nello stesso simbolo del partito. Denigrare – di fatto e perfino concedendo la buona fede – significa scivolare nella violenza. E quest’ ultima è un tutt’uno che si tiene da cima a fondo.

Non vogliamo esagerare, ma è pur necessario tener presente – l’esperienza lo dimostra – come spesso la violenza faccia capolino tra le parole e magari la si attribuisce ad un tratto umorale piuttosto acceso, al brutto carattere.

Per contro, via via si fa strada e può giungere fino a manifestazioni estreme. Passando, per osmosi, da un livello all’altro, quasi insensibilmente. Basta, del resto, la prossimità della scadenza elettorale in Lombardia e Lazio per giustificare il clima che si sta creando nel Paese?

Tra una settimana ci lamenteremo ancora di dover registrare, come primo partito, quello degli astenuti? Peraltro, non dovrebbero esserci nella maggioranza che regge il governo anche forze che si definiscono liberali e moderate, cui spetterebbe un ruolo di prudente consiglio, piuttosto che un supino allineamento alle grida del maggior partito?

https://www.politicainsieme.com/il-potere-e-larroganza/




IL PD E L’ALTA POLITICA

Teramo, 2 febbraio 2023. All’indomani dell’elezione del Presidente della Provincia di Teramo, si legge sulla stampa una dichiarazione di Manola Di Pasquale, Presidente regionale del PD: “L’accordo del PD con Fratelli d’Italia è stato cercato nel solo interesse dei territori in un progetto di condivisione che perseguiva il bene comune”. “Un accordo – prosegue Di Pasquale – concepito “nella visione più alta della politica”.

In queste poche parole c’è tutto il senso di cosa sia, nella visione di una parte del suo gruppo dirigente, il PD; di cosa sia la “vocazione maggioritaria”, che ne costituisce la sua natura primigenia: un partito non “di rappresentanza”, ma “di governo”, “di potere”.

Alla luce di questa sua natura maggioritaria, affermata da alcuni suoi dirigenti, il PD ritiene legittimo allearsi con chiunque, anche con Fratelli d’Italia, “per il bene dei territori”, perché questa è la “visione più alta della politica”. Per estensione, si potrebbe dire che il PD ritenga possibile, per il bene del Paese, accordarsi anche con il partito di Giorgia Meloni.

È l’effetto perverso, perfino tragico, della cancellazione delle culture politiche. I partiti (sempre ammesso che esistano ancora) non sono più l’espressione di un’idea di Paese, frutto del proprio patrimonio di ideali e valori. Non sono più il soggetto della rappresentanza, il luogo in cui i cittadini, in ragione dei propri ideali e dei propri convincimenti culturali, si associano “liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale” (art. 49, Cost.). La vocazione maggioritaria muta i partiti trasformandoli in strumenti per il potere. Il bene comune, indicato come obiettivo di alta politica, è la foglia di fico indossata sulla base di una propria, insindacabile convinzione, che rappresenta, tuttavia, l’epitaffio sul ruolo e sulla funzione che i costituenti hanno affidato ai partiti.

Le dichiarazioni di Manola Di Pasquale dimostrano come la distanza fra una parte del gruppo dirigente di PD e la quota di elettorato che continua a dargli il proprio consenso, si sta sempre più allargando. In ultima analisi, c’è una parte di cittadini che pensa di essere rappresentato da un soggetto politico che, tuttavia, non è in grado di rappresentarlo, perché banalmente, in ragione della propria natura, non può farlo.

Ora, nel prendere atto, pur con molta preoccupazione, di tutto questo, riteniamo che sia necessario avviare una profonda battaglia per ricondurre le comunità politiche strutturate al ruolo che la Costituzione affida loro e di tornare a restituire piena legittimazione alle culture politiche, come presupposto che motiva l’aspirazione dei partiti al governo dei territori e del Paese.

Antonio Macera




SEQUESTRO DEL CANILE SANITARIO e garante per la tutela degli animali

M5s Pescara porta il tema in consiglio comunale

Pescara, 31 gennaio 2023. Un’interrogazione del consigliere Paolo Sola riaccende l’attenzione sul tema del mondo animale e della sua gestione, tornata al centro del dibattito cittadino dopo la vicenda giudiziaria che ha portato al sequestro preventivo del canile sanitario della ASL di Pescara e all’iscrizione nel registro degli indagati di varie figure di riferimento, con le accuse di abuso d’ufficio, falso ideologico e soppressione illecita di animali. A questa vicenda si lega la mancanza, ancora oggi, nel Comune di Pescara della figura del Garante per la tutela degli animali, la cui nomina annunciata mesi fa non ha avuto più seguito.

“Già nell’ottobre scorso – commenta il consigliere M5S Paolo Sola – avevo presentato un’interrogazione per chiedere conto della mancata nomina di questa figura, per cui era stata aperta una procedura di presentazione delle candidature da oltre un anno, senza che si fosse pervenuti ad una nomina. Nomina che il regolamento rimette direttamente alla scelta del Sindaco, tra persone di comprovata esperienza, competenza e professionalità in materia di diritti degli animali”.

A quella interrogazione lo stesso Sindaco, nella seduta del 26 ottobre 2022, aveva risposto indicando che la scelta era ricaduta su uno dei due candidati, che da allora però pare non abbia mai sottoscritto l’accettazione dell’incarico. L’esplosione della vicenda del canile sanitario e del suo sequestro è stata l’ulteriore passo che ha riportato ora d’attualità il tema di dotarsi, come amministrazione comunale, di una figura di sostegno nella gestione del mondo animale e dei rapporti con i volontari e le associazioni del territorio.

È incomprensibile che ad oggi, dopo che lo stesso Sindaco ha dichiarato mesi fa di aver individuato la figura da nominare – prosegue il consigliere Sola – questa non si sia ancora insediata, in un momento così delicato per la tutela del mondo animale, dopo la vicenda che sta vedendo protagonisti il canile sanitario ed i suoi dirigenti. Una struttura che avrebbe dovuto, e dovrebbe, garantire assistenza agli animali e sostegno alle associazioni del nostro territorio e che invece, a quanto pare, sembrerebbe nascondesse una bottega degli orrori. Ed è gravissimo che il Sindaco – prosegue Sola – abbia potuto sminuire questa vicenda definendola non di interesse per Pescara perché il canile sanitario è ubicato a Città Sant’Angelo. Una dichiarazione che fotografa perfettamente il menefreghismo e l’ignoranza di un’intera classe politica rispetto al tema del mondo animale”.

Il riferimento è al fatto che, infatti, il canile sanitario serve l’intera provincia di Pescara e ogni animale, recuperato o abbandonato, deve necessariamente transitare in questa struttura della ASL per le prime cure mediche, prima di essere accolto in uno dei canili del territorio, che quasi sempre è proprio quello di Pescara in Via Raiale. Perplessità anche sulla figura che il Sindaco Masci avrebbe individuato per rivestire il ruolo di garante, ad oggi dirigente proprio della ASL veterinaria, nonostante il primo cittadino abbia dichiarato che fosse in pensione. È irragionevole – conclude il consigliere pentastellato – che oggi si possa ancora pensare di scegliere come garante per i diritti degli animali un dirigente che ha lavorato e sta lavorando fianco a fianco con alcuni degli indagati per dei fatti abominevoli. Situazione che comunque porrebbe probabilmente anche lui in una posizione quantomeno inopportuna, anche nel caso in cui il Comune di Pescara dovesse decidere di costituirsi parte civile qualora quella orribile vicenda portasse ad un processo”




ENNESIMA MORTIFICAZIONE per la città di Pescara

Area ex Fea: a 4 anni dall’aggiudicazione del bando, la bonifica è in stallo e gli uffici regionali fanno “ambarabaciccicocò” sulla competenza.

Pescara, 29 gennaio 2023. L’ex Fea sul Lungomare Matteotti è il segno tangibile del disinteresse della Giunta regionale di centrodestra nei confronti della città di Pescara. È possibile lasciare all’abbandono uno spazio così sul lungomare di Pescara? Loro ci sono riusciti e quando manca ormai un anno alla fine di questa consiliatura regionale dobbiamo registrare l’ennesimo fallimento della Giunta Marsilio e il silenzio assordante dei consiglieri regionali di Pescara e del Sindaco della città.

Questo spazio di ben 4mila 500 metri quadrati costituiva lo storico terminale della stazione Ferroviaria Elettrica Adriatica che, dal litorale adriatico, si inoltrava sino a Penne passando per Montesilvano e Loreto Aprutino, con piccole stazioni e punti di raccolta dei pendolari. Il complesso edilizio degli anni ’30 (che va assolutamente conservato), a seguito della dismissione della ferrovia nel 1963, è stato utilizzato come deposito tecnico degli autobus di linea urbani. Di fatto lo stato di di abbandono ha cominciato a materializzarsi negli anni ’90, con la dismissione totale, divenendo l’ennesimo spazio di risulta, un ricettacolo di malintenzionati. Fu proprio l’allora assessore comunale Blasioli ad adibirlo a parcheggio, per circa 70 posti, nel 2009, al fine di concedere una boccata d’ossigeno ai residenti e a chi si recava al mare. Poi la Giunta a guida D’Alfonso iniziò a considerare un bando per la riqualificazione. Questi furono i provvedimenti adottati dal centrosinistra quando era al governo di Comune e Regione.

Sono trascorsi 4 anni dall’aggiudicazione del bando per la valorizzazione turistica del complesso ex Fea, 2 anni da quando la società assegnataria ha preso in consegna il cantiere, pregiudicando la fruibilità del parcheggio, e 20 mesi invece dalla comunicazione agli organi competenti della presenza nel sito di sostanze inquinanti oltre i valori consentiti dalla legge.

Da allora l’unica azione intrapresa sono stati i lavori di messa in sicurezza mediante il barrieramento idraulico, interventi eseguiti dalla stessa società concessionaria malgrado non fosse minimamente responsabile per l’inquinamento, mentre nessun provvedimento sulla bonifica è stato adottato dalla Regione Abruzzo, impedendo di fatto la riqualificazione dell’area.

Per questo motivo lo scorso ottobre 2022 abbiamo interrogato la Giunta Regionale con una specifica interpellanza consiliare, ricevendo però in cambio dall’Assessore all’ambiente della Giunta Marsilio risposte scontate che confermano l’inattività della Regione e ci inducono a temereche quell’area possa restare così ancora per anni.

Dal successivo accesso agli atti presso gli uffici regionali è emersa una situazione ancora più paradossale, di cui vi daremo conto nella conferenza di questa mattina, organizzata assieme ai consiglieri comunali dei gruppi di centrosinistra.

Ricostruiamo la vicenda attraverso un breve excursus. Il progetto originario (datato 2018) della società concessionaria, la soc. coop. Consorzio fra Costruttori, vincitrice del bando per la valorizzazione dell’area indetto dal precedente Governo regionale di centrosinistra, si snodava attraverso tre assi tematici: il recupero della vecchia stazione e della piccola rimessa (nel rispetto delle proprie caratteristiche architettoniche) da destinare a incubatore culturale, la realizzazione di una piazza nell’area ultimamente adibita a parcheggio e di un distretto del gusto per la somministrazione di eccellenze enogastronomiche. Due anni dopo (2020) l’impresa ha presentato la richiesta di permesso a costruire in deroga, con una serie di modifiche progettuali, sintetizzabili in un museo e in un giardino tematico. Il Consiglio comunale ha approvato la variante progettuale nel febbraio 2021.

Il 3 marzo 2021, a seguito delle analisi ambientali disposte dalla società Immotrading – nel frattempo divenuta coaffidataria insieme alla società SII srl della realizzazione delle opere – e propedeutiche all’avvio dei lavori, è emersa la potenziale contaminazione del sito industriale dismesso ai sensi degli artt. 245 e 249 del D.lgs 152/2006, noto come Testo Unico Ambiente. Accertati il superamento nelle acque di falda delle CSC (Concentrazioni Soglia di Contaminazione) per quanto riguarda il cloruro di vinile (sostanza cancerogena presente negli idrocarburi) e la presenza di alcuni serbatoi sotterranei, la nuova società Fea srl, subentrata come concessionaria a CFC e Immotrading, è stata invitata dall’Arta ad attuare le opere di messa in sicurezza, articolate in un intervento di barrieramento idraulico e nella rimozione delle cisterne interrate.

Successivamente la Fea srl ha approntato un piano di caratterizzazione ambientale finalizzato al risanamento dell’area, che è stato poi sottoposto al vaglio di una Conferenza di servizi convocata dal Servizio Geologia, Siti contaminati, Vas e Beni ambientali del Comune di Pescara, che ha visto la partecipazione dei soggetti pubblici coinvolti. In tale sede, come si evince dal verbale, la società ha ribadito come, a distanza di due anni dalla consegna del sito, non avesse ancora la facoltà di avviare i lavori di riqualificazione nonostante l’esborso di circa €. 200.000,00 per indagini ambientali e opere di messa in sicurezza. Reclamando – anche in virtù dell’ulteriore aggravio economico seguito all’implementazione del piano di caratterizzazione – il rimborso delle spese sostenute e una proroga di due anni per la conclusione dei lavori, motivata sia dal Covid che dell’inquinamento rinvenuto.

Richieste che hanno dato avvio ad un poco edificante rimpallo di responsabilità tra enti e uffici regionali. La Regione, proprietaria dell’area, ha risposto in un primo tempo tramite il Servizio Patrimonio, che ha subito demandato ogni responsabilità al Servizio Infrastrutture (ritenendolo competente del rapporto di concessione in virtù dell’appartenenza passata dell’area alla Gestione Governativa). A risolvere – o a complicare ulteriormente la questione – è intervenuta, lo scorso agosto, una Delibera di Giunta Regionale, che ha stabilito e distinto le competenze: la gestione del contratto di concessione al Servizio Beni e Attività Culturali, la nuda proprietà al Servizio Patrimonio. A testimonianza di un continuo rimpallo di competenze tra gli uffici regionali che fa sì che una risposta non giunga mai, e a conferma dell’evidente disinteresse di politica regionale e comunale.

Nel corso di questi anni abbiamo presentato in Regione risoluzioni, interpellanze, conferenze stampa, lettere, accessi agli atti ma non è cambiato nulla.

In tutto ciò non abbiamo notizie sull’avvio da parte della Provincia di Pescara del procedimento d’individuazione del soggetto inquinatore, che con ogni probabilità corrisponde proprio alla Regione, in virtù di una partecipazione totalitaria in TUA che è subentrata alla GTM, erede a sua volta della vecchia FEA. Possibile che debbano trascorrere anni per appurare che la vecchia Fea sia responsabile della contaminazione? Possibile che quell’area, che da bando avrebbe dovuto essere ristrutturata entro 4 anni dalla sottoscrizione del contratto tra la Regione e il Concessionario, debba invece ancora essere bonificata, nonostante la presenza di un potenziale rischio sanitario – evidenziato dalla Dott.ssa Stella della Asl di Pescara – che potrebbe estendersi all’esterno del sito.

Un fallimento su tutta la linea che dimostra come in questa consiliatura non siano neanche riusciti a dare avvio ai lavori.

In uno sprint di dignità chiediamo alla Regione almeno di individuare un percorso che possa far ripartire l’intervento di riqualificazione. Mentre al Sindaco Masci di cui ricordiamo il trionfale annuncio: “È un altro passaggio importante per una città che si candida a essere un polo culturale e non solo realtà vocata al turismo e ai servizi. La posizione privilegiata dell’ex Fea, sul lungomare nord di Pescara, fa sì che l’area sia destinata ad essere meta preziosa e privilegiata per gli amanti dell’arte e del bello a due passi da mare, che è l’elemento naturale in cui la nostra comunità si riconosce”. Il Sindaco di Pescara, Carlo Masci, preannuncia con queste parole la nascita di un complesso museale lì dove un tempo vi era la stazione ferroviaria; una struttura da troppo tempo abbandonata a sé stessa tanto da essere luogo di ritrovo di senza-tetto e sbandati” chiediamo di farsi valere e di battersi per Pescara, e di cercare, se la bonifica non dovesse partire questa estate, almeno di ripristinare il parcheggio per i tre mesi estivi e compatibilmente con la bonifica da fare.

Il Consigliere Regionale

 Antonio Blasioli

E i Gruppi consiliari Pd, Sclocco Sindaco e

Città Aperta al Comune di Pescara




SHOAH. Nutrire memoria e sradicare seme antisemitismo e odio

L’Aquila 27 gennaio 2023. Sami Modiano è stato bambino ad Auschwitz. Di 776 minori italiani deportati nel campo di concentramento polacco sono tornati in 25. “Non voglio che i ragazzi o i loro figli vedano quello che hanno visto i miei occhi a Birkenau e ad Auschwitz – ha detto ieri sera in tv – per questo devo continuare a parlare, a raccontare, quando noi non ci saremo più saranno loro i testimoni perché questo non succeda mai, mai, mai più.”

Ecco, per essere tramandata la memoria ha bisogno di nutrimento costante. La Giornata della Memoria, che si celebra oggi, ci impegna a riflettere non solo sull’orrore dell’Olocausto na anche sulle sue radici e le sue terribili conseguenze. Se ricordare è l’unico modo per costruire il futuro del mondo nel farlo dobbiamo sradicare il seme dell’antisemitismo, dell’intolleranza, della discriminazione, fare in modo che l’odio non trovi più terreno dove attecchire. Oggi. Ma soprattutto domani.

Nazario Pagano.

Presidente della I Commissione Affari Costituzionali




UNA CONTINUA URGENZA per inefficienza informativa

Il gruppo politico Solo Ortona Nella Testa, da minoranza, ancora una volta alle prese con i temi importanti per la città

Ortona, 25 gennaio 2023. Il Gruppo Politico “Solo Ortona Nella Testa” prepara una richiesta di convocazione urgente del Consiglio Comunale al fine di condividere le osservazioni giunte a seguito dell’approfondito studio sul progetto del Parco Solare, che potrebbe essere realizzato sulla costa Nord di Ortona, il cui deposito scadrà il 16 febbraio, tra i più grandi d’Italia.

I FATTI: La società Fred Olsen Renewables Italy S.r.l. ha depositato nella Capitaneria di Porto di Ortona una richiesta di concessione demaniale della durata di 40 anni per un’area di 4.583.765 m2 (avete letto bene) compresa tra i 2,5 chilometri dalla costa fino a 3,5 chilometri a largo. Dunque, per intenderci dalla Riccetta fino a Contrada Postilli, con un cospicuo impatto visivo poiché’ i pannelli seppur galleggianti saranno posizionati su piattaforme che si presume alte fino a 3 metri ed una stazione di accumulo a mare che potrebbe essere alta anche 20 metri, a cui aggiungere i limiti di navigabilità e pesca, non solo nella stessa area ma fino a 500 metri di distanza dal suo perimetro, come’ è prassi per la sicurezza dell’impianto e delle persone. Tecnicamente il progetto riguarda la realizzazione di un impianto fotovoltaico galleggiante di potenza nominale pari a 100 MW da installare nello specchio d’acqua marino antistante il comune di Ortona con un investimento complessivo di € 207.080.107,54. L’impianto prevede ben 151200 moduli posizionati su 40 piattaforme galleggianti, ciascuna di 200 metri per 200 metri, con un sistema di accumulo da 20 MW e di una stazione di trasformazione, entrambi da ubicare in prossimità dell’area di impianto offshore, successivamente, una volta innalzata la tensione di 150 kV, l’energia verrebbe trasferita al punto di consegna alla rete RTN, mediante un cavidotto a 150 kV parte marino e parte terrestre.

Al di là di ogni legittima posizione politica, riteniamo sia importante informare la città che sulla quasi totalità della nostra costa Nord potrebbe sorgere un Parco Solare che porrà vincoli di grande rilevanza, come quelli riguardanti la piccola pesca che si vedrà sottratta tutta l’area di pregio e di migliore produzione ittica, con il duplice effetto negativo di vedersi costretta a riversarsi tutta sulla parte rimanente verso San Vito, mentre il turismo, per la potenziale visibilità dell’impianto fino a 5 chilometri di distanza, come si legge nella relazione di impatto ambientale, subirebbe certamente un duro colpo poiché’ in pochi saranno attratti da una costa a vista pannelli solari anziché’ mare, a cui deve aggiungersi l’interdizione alla navigazione.

In aggiunta, ci tocca sottolineare che sempre in Contrada Postilli dovrebbe atterrare anche il cavidotto del Parco Eolico di Vasto per il quale la maggioranza del Comune di Ortona non ha neanche attivato un canale d’informazione alla città.

E le ricadute positive? Non sono rese note, eppure il processo di governance, come riportato nella relazione generale dell’impianto, comporta consultazioni con i cittadini e le parti interessate ed inoltre nella relazione di impatto ambientale, seguendo le linee guida nazionali e sovranazionali, il progetto deve essere diretto a prevenire situazioni di contrasto con le comunità ed attività preesistenti se in linea con i principi diretti ad una sostenibilità ambientale.

A questo punto la nostra è una doverosa conclusione.

Da minoranza ci siamo attivati per studiare la questione, formulare osservazioni, trovare le ricadute utili al nostro territorio e soprattutto informare e condividere la documentazione in nostro possesso con i cittadini, che potranno, tra l’altro, richiedere approfondimenti attraverso la nostra mail soloortonanellatesta@gmail.com.

La maggioranza, nel mentre, presa tra feste e crisi interna confida troppo nel nostro impegno di studio e di dovere civico. Accade di continuo e per ogni questione di spessore e allora, passateci pure un’amara constatazione: se non è in grado di governare le problematiche più complesse e portare dei benefici alla nostra città, ha a portata di mano un’unica soluzione: le dimissioni.




NUOVA PESCARA: con progetto di legge rischio fallimento definitivo

Esponenti Azione: “Norma che non serve a cittadini e imprese. Consiglio regionale rivendichi sua dignità e si rifiuti di approvarla”

Pescara, 24 gennaio 2023. “Un progetto di legge che non serve ai cittadini e alle imprese. Serve esclusivamente al ceto politico, per lasciare le cose invariate o, magari, nell’imminenza delle prossime elezioni comunali e regionali, per consumare qualche regolamento di conti interno ai partiti o alle coalizioni. Il pdl firmato da Sospiri ed altri consiglieri persegue, da una parte, lo scopo di rinviare al 2027 l’istituzione di Nuova Pescara e, dall’altra, quello di predeterminare le condizioni perché un simile rinvio possa in futuro determinarne altri, fino a provocarne il definitivo fallimento”. Lo affermano il consigliere comunale pescarese Carlo Costantini (Azione), promotore del referendum del 2014 sulla Nuova Pescara, e il segretario provinciale di Azione, Stefano Torelli, a proposito della proposta di legge presentata nei giorni scorsi dal presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, primo firmatario, e da altri consiglieri.

Nell’auspicare che “il legislatore regionale rivendichi la sua dignità, il suo prestigio ed il suo ruolo costituzionale e si rifiuti di approvare la legge”, Costantini e Torelli, nel corso di una conferenza stampa nella sala consiliare del Comune di Pescara, illustrano gli “aspetti poco chiari ed illogici che meritano di essere portati a conoscenza dei cittadini”.

“Lo Stato – evidenziano – ha assegnato cinque milioni di euro ai tre Comuni per recuperare i ritardi determinati dal Covid-19. Il pdl non solo non conferma la scadenza del 2024, ma apre alla possibilità di posticiparla sino al 2027. Dunque, se approvato, determinerà con ogni probabilità la perdita definitiva di questi cinque milioni di euro, messi a disposizione per recuperare il tempo perduto a causa del Covid-19 e non certo per perderne altro (addirittura 4 anni). Lo Stato – proseguono – ha assegnato ai tre Comuni dieci milioni di euro l’anno per dieci anni a partire dall’anno 2024, data prevista per la fusione. Il pdl, posticipando la fusione al 2027, comporterà la perdita di 40 milioni (10 milioni per ogni anno) o, al massimo e sempre che nel frattempo non muti il quadro legislativo, consentirà di recuperarli solo a partire dall’anno 2034”.

“La finestra per il rinvio al 1° gennaio 2024 (quello votato recentemente dai tre consigli comunali) – sottolineano ancora Costantini e Torelli – era espressamente prevista dalla legge. Con il pdl si introduce, invece, una sorta di sportello unico per i rinvii, al quale basterà che accedano due soli dei tre Comuni, invocando il rinvio. La maggioranza dei due terzi dei tre consigli comunali prevista dalla legge per differire il termine al 1° gennaio 2024 non è più necessaria: basteranno pochi consiglieri comunali di due soli Comuni per spostare la fusione al 1 gennaio 2027”.

“Peggio dello sportello unico – continuano il consigliere ed il segretario – sono i ‘super-poteri’ che si sono riservati il presidente della Giunta, Marco Marsilio, e quello del Consiglio Regionale, Lorenzo Sospiri. Saranno loro due a dover attestare entro il 30 settembre 2023 che la domanda di rinvio presentata allo sportello unico dei rinvii potrà o non potrà essere accolta. Si tratta di ‘super-poteri’ perché, mentre il riscontro dell’attivazione dell’esercizio associato di funzioni sarebbe oggettivo, il riscontro sugli studi di fattibilità sarebbe soggettivo e discrezionale, sia nel numero (almeno uno, due o più di due?), che nei contenuti. La data dell’istituzione di Nuova Pescara deve dipendere esclusivamente dalla legge e non dai ‘super-poteri’ che si sono riservati i presidenti della Giunta e del Consiglio regionale”.

“La scelta della fusione – vanno avanti – è già stata operata dai cittadini, con il referendum, e dal Consiglio Regionale, con l’approvazione della Legge regionale 26/2018. Gli studi di fattibilità ci riportano indietro di quasi dieci anni; al momento in cui si è stati chiamati (cittadini e Consiglio regionale) a decidere se la fusione era fattibile o non era fattibile. La legge deve essere per definizione ‘ragionevole’. Non è ragionevole stabilire il principio che, se sei riuscito in pochissimi mesi a fare quasi tutto il necessario (studi di fattibilità e servizi associati), l’effetto che il tuo impegno produce è quello di spostare la scadenza di quattro anni. È come se stabilissimo per legge che se uno studente si è preparato ed è pronto a sostenere un esame, come premio lo costringiamo a rinviare l’esame di quattro anni”. “Il termine per l’adozione del nuovo statuto viene fissato al 31 gennaio 2024: questo vuol dire che, qualora entro il 30 settembre 2023 i ‘super poteri’ del presidente della Giunta e di quello del Consiglio Regionale dovessero valutare negativamente le attività svolte nel frattempo dai tre Comuni, il 1° gennaio 2024 sarebbe istituito il Comune di Nuova Pescara senza il nuovo statuto. Peraltro, nell’occasione il Comune sarà istituito senza uno statuto ed anche senza avere un nome, considerato che il rinvio operato dalla nuova legge sull’attuale rinvia a sua volta la scelta del nome allo statuto del nuovo Comune, che l’Assemblea Costitutiva non avrà avuto la possibilità di approvare: dunque, il nuovo Comune si chiamerà ‘Nessuno’. Anche nel caso in cui l’istituzione del nuovo Comune fosse rinviata al 2027, già a partire dal 31 gennaio 2024 i ‘super-poteri’ di Marsilio e Sospiri consentiranno loro di esercitare il potere sostitutivo, con la nomina di un commissario ad acta. Qualora le attività previste dalla nuova legge fossero condivise da due soli Comuni, il terzo Comune (quello inadempiente) sarà commissariato. Questo vuol dire che se Montesilvano e Spoltore dovessero accordarsi su tutto, incluse le modalità di attivazione dell’esercizio associato dei servizi – concludono Carlo Costantini e Stefano Torelli – Pescara dovrà totalmente adeguarsi




LA VIA VERDE, che fine hanno fatto i lavori?

Di Nardo: Tanti gli annunci fatti, ma fino ad ora nessun progetto è arrivato in Consiglio comunale

Ortona, 20 gennaio 2023. “C’è un’attività nella quale l’amministrazione Castiglione ha un’abilità senza pari: è quella di fare annunci, generalmente non seguiti dai fatti. Anche per i lavori che riguardano il tratto della via Verde a nord di Ortona, che dovrebbe collegare la città a Francavilla sembra proprio che si stiano impegnando nei consueti servizi di annuncite”: lo afferma il capogruppo di centrodestra in Consiglio comunale, Angelo Di Nardo, che proprio sul completamento della pista ciclabile ha depositato un’interrogazione urgente.

“Più volte è stato ribadito da funzionari locali e da esponenti della Regione e della Provincia che per la realizzazione delle opere esiste adeguata copertura finanziaria – sottolinea Di Nardo – ci sono stati studi e sopralluoghi per arrivare a mettere a punto le elaborazioni progettuali, ma tutto è clamorosamente fermo, mentre la fondamentale scadenza del passaggio del Giro d’Italia si avvicina”. A novembre è stata il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici, Cristiana Canosa a dichiarare ai giornali, in riferimento ai lavori “La gara può partire entro due settimane, è un’opera strategica”: “ma non c’è un documento che sia uno ad accompagnare questa dichiarazione – afferma ancora Di Nardo – Nè traccia di atti formali sottoposti o da sottoporre all’esame del Consiglio comunale”. Per questo con la sua interrogazione Di Nardo chiede di conoscere “quale sia lo stato del procedimento e/o lo stato di avanzamento del progetto e/o dell’affidamento dei lavori per terminare il tratto compreso tra i Ripari di Giobbe e il Lido Ricco della via Verde e del tratto Lido Riccio – Postilli; quali siano i tempi previsti affinchè tali tratti siano resi fruibili agli utenti tutti col consequenziale riscontro economico e sociale che ne deriverebbe per gli operatori turistici e per la cittadinanza ortonese”.

“Purtroppo, sappiamo già per esperienza che in risposta riceveremo soltanto parole – conclude Di Nardo – ma vista l’importanza dell’evento per la nostra città questa volta ci piacerebbe davvero ammettere, di fronte a risultati concreti, di aver sbagliato a pensar male…”




IL FUTURO dell’Italia

Nicola Franzoni, leader antagonista, domenica a Chieti per un dibattito pubblico

Chieti, 19 gennaio 2023. A Chieti, domenica 22 gennaio 2023 alle ore 18.00, si terrà presso la sala di rappresentanza del Grande Albergo Abruzzo in Via Asinio Herio, un dibattito aperto al pubblico, organizzato dalla “Federazione dei Nazionalisti”, sul presente e sul futuro della Nazione italiana.

A tal proposito, interverranno Nicola Franzoni (Fronte di Liberazione Nazionale)e l’Avvocato Gianni Corregiari (Rete dei Patrioti). Modererà il dibattito Salvatore Marino.

In merito ha dichiarato Nicola Franzoni, leader antagonista del Fronte di Liberazione Nazionale, movimento politico che ha le sue radici storiche nel Movimento Sociale Italiano: “Il nostro scopo  é quello di creare un nuovo movimento nazionalista che porta avanti i valori di una Italia alternativa all’Europa. A tal proposito, – ha spiegato Nicola Franzoni – l’evento di domenica 22  gennaio 2023 a Chieti rientra in tale ottica e fa parte di una serie di incontri che stiamo organizzando in tutta Italia con la “Rete dei Patrioti” (quello successivo sarà il 28 gennaio prossimo fra Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto), con i quali noi stiamo   cercando di superare l’ “equivoco” Meloni, cioè di una rete di nazionalisti e patrioti che si sono sbagliati in modo evidente e hanno votato per Fratelli d’Italia. Quello che noi ci sforziamo di voler fare capire al popolo italiano, è invece che i Nazionalisti, ossia quelli che provengono dalla esperienza politica del Movimento Sociale Italiano, sono anni luce distanti dalla Meloni.

I valori cardini di questo nuovo movimento sono: annullamento del cosiddetto “signoraggio” bancario, riportando in mano al popolo la proprietà della moneta e della Banca d’Italia, tornando a stampare la moneta nazionale; uscire dall’Euro non accettando nessuna imposizione che ci arrivi dalla finanza internazionale; autarchia con chiusura dei confini e difesa della sovranità nazionale; autosufficienza alimentare ed energetica; lotta alla cosiddetta “dittatura sanitaria”; ricerca della verità sull’anomalo incremento di malattie e di morti.  Di questo ed altro parleremo a Chieti nel dibattito pubblico di domenica 22 gennaio 2023″.




DOMANI ELLY SCHLEIN a Francavilla al Mare

Elly Schlein, candidata alla segreteria del nuovo Partito democratico, nell’ambito del suo “ tour” abruzzese, sarà a Francavilla al Mare domani 19 gennaio alle ore 16.00 presso il foyer dell’Auditorium Sirena, per incontrare e confrontarsi con le associazioni del territorio. Saranno infatti presenti le associazioni culturali e di promozione sociale della città.

L’incontro sarà occasione per ufficializzare il comitato pro Schlein di Francavilla al Mare che vede già l’adesione di numerosi esponenti del Pd locale tra i quali Cristina Rapino, Assessore alla Cultura del Comune e presidente provinciale del Pd , Andrea Catena ,componente dell’Assemblea nazionale e della Segreteria regionale del Pd, Giovanni Battista Natale avvocato e già assessore della Giunta Luciani, e componente del Direttivo, Paride Di Lorenzo, avvocato e componente del direttivo del circolo, Mario Gallo, insegnante e consigliere comunale del Pd, Claudio Ciofani componente del direttivo del circolo, Maurizio Paludi musicista e componente dell’Assemblea provinciale del Pd, Nicola Piattelli imprenditore, Eleonora Insolia, medico specializzata in nutrizione clinica e specializzanda in genetica medica, Isabella Insolia, dottoressa e critica cinematografica, Clarissa Insolia, avvocato specializzata in diritto dello spettacolo.

Le adesioni sono aperte a tutti coloro che vogliono sostenere Elly Schlein e le sue idee per cambiare il Paese, per il lavoro, per la giustizia sociale e climatica, con un nuovo Partito democratico più aperto ed inclusivo.

Alessandra Renzetti




REVOCA CONCESSIONI CIMITERIALI, monta la protesta

M5s: “vergognoso che i cittadini paghino nuovamente loculi che hanno già pagato”

Pescara, 18 gennaio 2023. Il Movimento 5 Stelle torna sulla vicenda già denunciata nei mesi scorsi, quando oltre 620 famiglie erano state colpite dal provvedimento con cui l’amministrazione Masci ha imposto di liberare i loculi occupati da oltre 50 anni nel cimitero di Colle Madonna, anche se legittimati da concessioni pluriennali o perpetue.

“Se è vero che c’è una ‘emergenza loculi’ e la normativa nazionale consente in questi casi di ricorrere alla revoca anticipata delle concessioni – commenta il consigliere M5S Paolo Sola – è vergognoso che si chieda, a chi aveva già pagato in anticipo per una concessione di 99 anni, di sobbarcarsi ora altre spese per liberare anzitempo i loculi e trovare una soluzione alternativa, per evitare che i resti dei propri cari finiscano nell’ossario comunale”.

Questo l’aspetto principale della vicenda fortemente contestata dal Movimento 5 Stelle e dai tanti cittadini a cui il sindaco Masci e l’assessore Carota chiedono, oltre al disagio di spostare i propri cari con svariati anni di anticipo, anche l’onere di contribuire al 50% delle spese per l’estumulazione, la riduzione in resti e l’acquisto di una nuova concessione per riporli in spazi più ridotti. A questo c’è il rischio di dover aggiungere, dove necessario, i costi per un’eventuale cremazione che farebbero lievitare la spesa complessiva tra i 1.000 e i 2.000 euro. 

“In un momento storico come quello che stiamo vivendo – aggiungono i consiglieri Erika Alessandrini e Massimo Di Renzo – è inaccettabile che si voglia gettare sulle spalle di tanti cittadini un’ulteriore spesa non dovuta, costringendoli a pagare le inadempienze della Giunta Masci che in questi 4 anni non ha alzato un dito rispetto al problema della mancanza di loculi. Hanno lasciato che il tempo passasse fino a rendere una carenza di posti una vera e propria emergenza, che ora viene riversata sulle tasche dei pescaresi. Chi ha già pagato per poter usufruire di concessioni più durature – proseguono i consiglieri pentastellati – non dovrebbe pagare nuovamente per liberare un loculo che, tra l’altro, il Comune rimetterebbe subito in vendita, guadagnando quindi di fatto più volte dalla stessa concessione”.

Nei mesi scorsi il Movimento 5 Stelle si era messo a disposizione dei cittadini per raccogliere segnalazioni in merito alla vicenda, portando alla formazione di un vero e proprio comitato cittadino che, grazie all’assistenza legale dell’ACU (Associazione Consumatori e Utenti) e dell’avv. Luigi Di Corcia, ha prodotto e protocollato presso il Comune di Pescara una richiesta formale in cui si chiede un incontro alla Giunta Masci e la possibilità di tornare indietro rispetto alla scelta arbitraria di accollare le spese ai cittadini, viste anche le mancanze da approfondire in merito alla notifica della comunicazione e ai tempi indicati dal Comune.

“E’ vergognoso che a distanza di settimane dalla presentazione di questa richiesta – aggiungono Alessandrini, Sola e Di Renzo – né Sindaco né Giunta si siano degnati di dare un cenno di risposta a questi cittadini che ora, a pochi giorni dalla scadenza del termine ultimo, rimangono con la spada di damocle sulla testa di una estumulazione forzata. Facendo leva sulla minaccia di deporre i resti nell’ossario comunale infatti – concludono i consiglieri M5S – si costringono i cittadini a spendere soldi per porre rimedio alle inadempienze dell’amministrazione Masci. Una vicenda crudele e spietata che trasforma il dolore per i propri defunti in merce e soldi. Chiediamo rispetto per una vicenda così delicata e per tutti quei cittadini che, sempre più spesso, si sentono vessati da chi invece dovrebbe curarne gli interessi”.




NON TROVANO PACE i parenti delle vittime della palazzina di via Campo di Fossa

Dopo 14 anni dalla tragedia vissuta in quella notte del 6 Aprile 2009 a L’Aquila, i familiari delle vittime del sisma continuano ad essere perseguitate

L’Aquila, 18 gennaio 2023. È di due giorni fa la notizia della richiesta della richiesta avanzata loro, tramite i propri legali l’11 gennaio scorso, dal Comune dell’Aquila, delle spese legali liquidate pari ad euro 18640, a seguito della sconcertante sentenza dello scorso ottobre che ha attribuito per il 30% la responsabilità alle vittime della palazzina di via Campo di Fossa.

Non posso che essere vicina all’avvocato Maria Grazia Piccini, mamma di Ilaria, vittima anch’essa del crollo della palazzina in questione, e condivide a pieno lo sconforto misto a sorpresa per la fretta in cui il sindaco Biondi ha chiesto il pagamento delle spese ai parenti delle vittime senza nemmeno attendere l’esito del ricorso in appello degli stessi.

Non riesco a trovare nessuna giustificazione a questa fretta che giudico un’assoluta mancanza di rispetto verso genitori e parenti che non vengono lasciate in pace nel loro lutto   

Gabriella Di Girolamo

Capogruppo M5S Comm. VIII LL.PP. Trasporti




SPESE LEGALI familiari vittime sisma

Fina: Scelta inopportuna, ci aspettiamo passo indietro

L’Aquila, 17 gennaio 2023. “La scelta del Comune dell’Aquila di richiedere ai familiari delle vittime le spese legali nell’ambito di un procedimento così delicato, che tanta attenzione ha suscitato a tutti i livelli, è quanto meno inopportuna”: la dichiarazione è del senatore Michele Fina, segretario del Partito Democratico abruzzese.

Fina prosegue: “I familiari delle vittime non meritano un simile trattamento, peraltro dopo una sentenza che è arrivata alla scandalosa attribuzione di una parte della colpa ai loro cari. Ci aspettiamo una riparazione e un passo indietro da questa richiesta da parte del vertice politico dell’ente, dal sindaco stesso”.




IL DISSESTO DELLE STRADE in Val di Sangro

Assurda l’inerzia della Regione sulla maggiore area industriale d’Abruzzo!

Pescara, 17 gennaio 2023. Val di Sangro, interpellanza Paolucci su stato delle strade: “È il polo industriale maggiore che abbiamo, al posto di fare polemica la Regione intervenga come chiedono istituzioni e realtà economiche”

“A qualche giorno dagli appelli del sindaco di Atessa e delle maggiori aziende presenti sul territorio circa lo stato in cui versano le strade a servizio del polo industriale della Val di Sangro, è inaccettabile che dalla Regione non arrivino provvedimenti. La realtà parla da sola: arterie battutissime versano in condizioni disastrose e al limite della sicurezza; segnaletica stradale precaria; sottoservizi oberati; illuminazione carente e, soprattutto, nessun investimento da parte del Governo regionale che tratta così un’area che produce da sola un terzo del PIL d’Abruzzo”, la denuncia del capogruppo Pd Silvio Paolucci che annuncia un’interpellanza sulla situazione.

“A parte tali e tante mobilitazioni, non registriamo reazioni positive, se non l’annuncio di investimenti futuri su un territorio che ha bisogno di interventi adesso, da parte di un ex componente dell’esecutivo a difesa del non operato della Regione – incalza Paolucci – Così come sembra debole la giustificazione dell’Azienda regionale per le attività produttive sulla carenza di fondi da destinare allo scopo. Vero è che la Regione a guida centrodestra in quattro anni non è stata in grado di sostenere la realtà industriale dell’Abruzzo, che sta vivendo anch’essa un periodo di cambiamenti e difficoltà.

Ad oggi non ci sono strategie, né investimenti e nemmeno fondi capaci di rendere almeno più agevoli e sicure le strade su cui circolano i mezzi delle aziende che pure versano alla Regione i contributi dovuti. Nulla. È rimasta sospesa anche la nostra proposta di collaborare a istituire un tavolo per interloquire con questo mondo, uno strumento aperto e concreto, a cui porre temi e problemi da affrontare e risolvere. Per questo non possiamo che unirci alla comunità e alle realtà che operano nella Val di Sangro nel chiedere alla Regione non solo interventi, ma le azioni volte a dare risposte alle istanze emerse dal territorio e che per la loro portata non possono essere sottovalutate o, peggio, ignorate”.




BASTA CAOS, affrontare il problema parcheggi

Il presidente del partito: «Comune e Regione inerti. Daremo voce all’Italia dimenticata»

Pescara, 17 gennaio 2023. «La questione parcheggi a Pescara è ormai diventata una emergenza. Non è possibile che, all’alba del 2023, i cittadini pescaresi si ritrovino ancora a pagare dazio per una questione che poteva essere risolta già tempo fa con un minimo di lungimiranza e di programmazione».

Lo afferma l’avvocato Alexandro Maria Tirelli, fondatore e presidente del partito «Libertà, Giustizia, Repubblica».

«Nella indifferenza di Comune e Regione, la città, soprattutto in centro, è ostaggio della mancanza di stalli con grave danno di lavoratori e residenti che sono costretti a lunghi giri di perlustrazione per poter lasciare la vettura. Un problema che rallenta pesantemente la funzionalità di attività produttive e uffici».

Per questo motivo Lgr ha elaborato due proposte, in attesa di un piano infrastrutturale più elaborato, come il parcheggio sotterraneo in centro già messo in pratica con successo a Torino.

«La nostra idea prevede la costruzione un’area di sosta multipiano nel piazzale della stazione ferroviaria, come quella costruita a Venezia o a Napoli con il noto parcheggio Brin, e altre due nei pressi dei lungomare che insistono a nord e a sud della città».

«Pescara, l’Abruzzo e i cittadini hanno bisogno di risposte e investimenti. Della presenza concreta delle istituzioni sul territorio e non di vacue promesse elargite a frotte da sindaco e presidente della Regione. Servono fatti concreti» sottolinea Alexandro Maria Tirelli.

«Il futuro dell’Italia passa anche (e soprattutto) attraverso la valorizzazione dei tantissimi territori che, non facendo parte delle grandi aree metropolitane, da sempre sono trascurati dal governo di Roma e dagli stessi partiti dell’arco costituzionale. Fulgidi esempi sono l’Abruzzo e la città di Pescara. Aree dalla grande bellezza, ma dalle potenzialità inespresse. Nel capoluogo abruzzese bisogna dar vita uno sviluppo urbanistico nel segno della modernità che la renda traino dell’Italia Adriatica. “LgR” vuole essere voce e coscienza critica di questi territori».

L’ufficio stampa




FUTURO NAIADI: la Regione riconosce i ritardi

Assicura una decisione definitiva in dieci giorni

Pescara, 16 gennaio 2023. Questa mattina abbiamo espresso piena solidarietà ai lavoratori del centro sportivo Le Naiadi, i quali, supportati dalla Slc Cgil e dal segretario generale Luca Ondifero, hanno dato vita ad una mobilitazione permanente in piazza Unione per rivendicare prospettive certe circa il futuro dell’impianto natatorio, di proprietà della Regione Abruzzo.

Ad agosto, infatti, è prevista la scadenza dell’attuale gestione, ma la Regione – ad un anno e mezzo dal noto Consiglio Comunale Straordinario – non ha ancora approntato il nuovo bando, né deciso se perseguire la strada del project financing o quella della gestione pluriennale. Lo scorso 14 dicembre avevo presenziato alla conferenza stampa indetta dal sindacato, assumendo l’impegno di verificare – assieme al consigliere Silvio Paolucci – le intenzioni della Giunta Regionale nelle sedute di fine mese finalizzate all’approvazione del bilancio. Nella Commissione del 22 dicembre abbiamo interpellato sulla questione l’assessore Liris, che ha prospettato una “terza via”, ovvero una sorta di compromesso tra le due formule: un project financing dal valore inferiore a quello ipotizzato in precedenza (quindi inferiore ai 5 milioni) ma dalla durata maggiore. Insomma, una chiara attestazione che nessuna decisione era stata ancora presa.

La protesta di stamane intanto ha sortito gli effetti sperati, in quanto è sfociata in un incontro presso la Presidenza del Consiglio regionale, in cui sono state riconosciute le preoccupazioni dei lavoratori circa le tempistiche alquanto strette per una procedura ad evidenza pubblica ed è stata strappata la promessa di una decisione definitiva entro dieci giorni. Noi, dal canto nostro, vigileremo su questo termine e chiederemo successivamente una specifica Commissione per conoscere le motivazioni della scelta risolutiva.

Ci auguriamo quindi che i propositi si concretizzino al più presto al fine di assicurare il futuro occupazionale a dipendenti e collaboratori, che oggi con la loro professionalità e competenza garantiscono quotidianamente la piena operatività della struttura, con piena soddisfazione di atleti e utenti. 




PER  UN NUOVO PARTITO democratico

Si costituisce a Francavilla al Mare, il comitato che appoggia la candidatura di Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna, a segretario nazionale del Partito Democratico,  in tandem con la Vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno.

Francavilla al Mare, 14 gennaio 2023. Abbiamo deciso di appoggiare apertamente la Candidatura di Stefano Bonaccini ancor prima dell’annuncio del tandem con Pina Picierno, commenta Mirko Di Muzio, capogruppo PD in Consiglio Comunale,  ma chiaramente  questa notizia non ha potuto che renderci ancor più convinti della nostra scelta.

Pina Picierno conosce benissimo la nostra città, è sempre intervenuta ogni volta che è stata invitata, l’ultima volta a sostegno della mia candidatura e quella di Francesca Buttari, a sostegno  del Sindaco Luisa Russo.

Lo stesso Bonaccini è venuto a Francavilla per sostenere la candidatura a Sindaco di Luisa Russo.

Tutto questo per ribadire il forte legame, anche umano, che intercorre tra la nostra città, Francavilla al Mare, e i candidati alla segreteria del PD.  Per questo motivo  un nutrito gruppo di iscritti  si è attivato per la costituzione del comitato chiedendomi di esserne il portavoce e il riferimento politico. Si tratta di un gruppo aperto al quale è possibile aderire in qualsiasi momento.

Impossibile non condividere la lettura del nostro candidato Bonaccini: basta correnti, apertura alla società, radicamento territoriale, credibilità, sobrietà, ascolto e  presenza.  Senza il Partito Democratico non può esistere una proposta capace di superare la destra, inadeguata e conservatrice.

Serve un partito capace di affrontare la transizione digitale ed ecologica con un approccio moderno e riformista, che ponga al centro del suo impegno il lavoro contrastando , la precarietà e le forme di sfruttamento promuovendo la partecipazione dei lavoratori alla vita dell’impresa e dell’attività produttiva. Un partito che si occupa con convinzione della povertà e del disagio sociale, non lasciando indietro nessuno.

Lavoreremo affinché questo congresso parli agli altri. Una proposta nuova, un nuovo inizio, che sia aperto alle associazioni, ai mondi sindacali e dei lavori, alle tante energie positive oggi non coinvolte. Una proposta e un percorso a cui anche Francavilla darà un contributo importante, forte di un’esperienza che qui portiamo avanti già da alcuni anni.

Manca poco alle future elezioni Regionali, e nostro compito sarà quello di farci trovare  pronti, con una guida nazionale credibile, autorevole e di spessore come quella di Stefano Bonaccini e Pina Picierno, che hanno intenzione di ripartire dalle esperienze positive degli amministratori locali, persone elette, riferimento delle persone  e dai territori.

Sono molto contento della sottoscrizione anche da parte del Sindaco Luisa Russo del  documento “Le amministratrici e gli amministratori locali con Bonaccini”. È importante continuare un fruttuoso dialogo con le esperienze civiche sul territorio e traslare queste esperienze a livello nazionale.

In prima linea a livello Provinciale sulla mozione Bonaccini c’è  Francesca Buttari che ha rappresentato le ragioni del sostegno della nostra Provincia e della nostra Regione, durante l’incontro con il Presidente Bonaccini dello scorso 11 Dicembre a Pescara.

Con oltre 1000 amministratori, iscritti e simpatizzanti della  Provincia di Chieti abbiamo sottoscritto un documento in sostegno della candidatura di Stefano Bonaccini, affidando a lui la nostra idea di un partito che poggi le sue fondamenta nel contrasto alle diseguaglianze e che non sfugga dall’urgenza,  con una visione moderna e riformista,  di ricucire i divari che caratterizzano il nostro paese: divari economici, territoriali, di genere, nell’accesso all’istruzione ed alla formazione e al lavoro.

Il congresso sarà come sempre suddiviso in due fasi, una prima riservata agli iscritti, che si terrà tra le date del 27 gennaio e del 12 febbraio, riservata ai tesserati. Possibile partecipare al voto se ci si tessera entro la data del congresso sul sito partitodemocratico.it (nella sezione tesseramento2022); successivamente,  i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti tra gli iscritti nella prima fase, il 26 febbraio, concorreranno alle primarie aperte che si svolgeranno con i delegati che poi proclameranno il nuovo segretario del Partito Democratico durante il Congresso conclusivo. Pertanto, ribadisce il coordinatore del Comitato Mirko Di Muzio, in questa fase costituente, ci sarà l’opportunità di aderire alla nascita di un nuovo partito di Centrosinistra, contribuendo con le proprie idee o proposte, aderendo a questo percorso di cui siamo convinti si possa restituire una dignità purtroppo smarrita al maggior partito di opposizione e del centrosinistra tutto. Vi aspetto numerosi, da oggi, parte ufficialmente il nostro comitato, comitato di tutti e aperto a tutti, c’è spazio, e c’è bisogno di tutti noi.




PARTE DA NOI a sostegno di Elly Schlein

L’assessore Rapino di Francavilla fa capo al coordinamento

Francavilla al Mare, 14 gennaio 2023. In vista della primarie nazionali del 26 febbraio, in provincia di Chieti si è costituito il coordinamento provinciale “Parte da noi” a sostegno della candidatura di Elly Schlein a segretaria del Pd, sulla base delle numerose adesioni pervenute alla piattaforma nazionale dei comitati.

Il coordinamento, che avrà il compito di sovrintendere alle attività dei comitati locali, sarà composto da Cristina Rapino, Assessore alla Cultura del Comune di Francavilla al Mare e presidente provinciale del Pd, Emanuele Felice, docente universitario di Storia dell’Economia e componente della Commissione Costituente Nazionale del Pd, Annachiara Di Lorenzo, Presidente Provinciale dei Giovani Democratici e responsabile regionale del Dipartimento parità di genere dei Gd, Ernesto Graziani, sindaco di Paglieta (Ch), Annamaria Marisi, del comitato Schlein di Vasto (Ch), Simone Dal Pozzo, avvocato e già sindaco di Guardiagrele (Ch), Paride Paci consigliere comunale Pd di Chieti (Ch). Il comitato provinciale sarà inoltre allargato ai componenti dell’Assemblea nazionale Pd eletti in provincia di Chieti, agli amministratori, ai rappresentanti di associazioni e forze politiche esterne al Pd che sostengono Elly Schlein.

“Nostro vivo desiderio è lavorare nello spirito della candidatura di Elly Schlein per favorire il rinnovo della classe dirigente del partito, con metodo inclusivo e aperti al confronto, per recuperare chi negli anni si è allontanato e per conquistare le nuove generazioni che oggi si battono per il lavoro, la giustizia sociale e l’emergenza climatica” – ha dichiarato Cristina Rapino, che sarà la portavoce del coordinamento.




VIALE MARCONI: L’APPALTO È TERMINATO o mancano i fondi per gli ultimi quattro semafori?

Corte dei Conti e Prefetto accertino le responsabilità e ripristinino le condizioni di sicurezza

Pescara, 12 gennaio 2023.  Ci avevamo visto giusto, anche stavolta. Rispondendo ad una prima interrogazione dei Consiglieri Comunali di centrosinistra, lo scorso 7 dicembre il sindaco Masci aveva comunicato il termine dei lavori su viale Marconi. Affermazione da noi prontamente confutata sulla base della mancanza di quattro impianti semaforici necessari a bloccare il traffico veicolare e consentire il transito dei mezzi pubblici all’interno delle rotatorie. Una motivazione confermata dallo stesso Masci, il 27 dicembre, in risposta ad una seconda interrogazione da noi presentata. In sostanza, il progetto prevedeva la semaforizzazione di altri quattro incroci: 1) via Spaventa-via Socrate; 2) via Tibullo-via Mazzarino; 3) via Tommaso da Celano-via Corradino d’Ascanio; 4) via Pepe. Semafori che tuttavia – come ammesso dall’Amministrazione comunale – al momento non possono essere installati per motivi strettamente economici.

La domanda è lecita: l’appalto è realmente concluso come afferma Masci oppure sono terminati i fondi?

Per quanto concerne questa seconda possibilità, come già reso noto alla stampa, il 19 dicembre abbiamo inviato una nota espositiva alla Corte dei Conti, che intendiamo integrare con la seconda risposta pervenuta dal Sindaco. Abbiamo inoltre indirizzato una missiva alla Commissione Europea (Politica regionale e urbana), alla Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento per le Politiche di Coesione) e all’Autorità di Gestione unica FESR-FSE – che sovrintendono la corretta gestione dei fondi della SUS (strategia urbana sostenibile) – affinché verifichino come il Comune di Pescara abbia utilizzato le risorse per realizzare un progetto scriteriato come pochi e che non risponde ai criteri di sostenibilità.

Dopo 852 giorni di lavori a fronte dei 189 previsti in origine, e dopo aver speso la bellezza di €. 1.560.000,00, e cioè ben circa 590.000,00 euro in più rispetto alla somma inizialmente preventivata pari a 970.078,45 €. il Comune deve ammettere che mancano i fondi necessari al completamento della strada, motivo per cui l’arteria non è ancora pienamente fruibile, come testimoniano le rotatorie transennate e interdette al transito dei mezzi pubblici.

Malgrado le dichiarazioni di Masci, si tratta insomma, dopo 3 anni di opere, di un lavoro terminato solo in maniera fittizia. Per questa ragione solleciteremo anche l’intervento del Prefetto di Pescara, che ha sempre mostrato un occhio di riguardo per le nostre segnalazioni, chiedendogli il ripristino, in tempi celeri, delle condizioni di sicurezza stradale per tutti i fruitori dell’arteria. I pedoni, alle prese con attraversamenti pedonali troppo prossimi agli incroci, criticità che potrebbe essere attenuata attivando almeno per questa finalità i semafori installati. Gli autisti di TUA (che per mezzo dei sindacati hanno iniziato le procedure di raffreddamento e conciliazione), costretti a violare sistematicamente il codice della strada per percorrere viale Marconi, col rischio di vedersi decurtati i punti della patente o di conseguenze penali nel caso di incidenti e relative lesioni. Per terminare con gli utenti che usufruiscono del servizio di trasporto e i ciclisti, le cui cronache raccontano di inevitabili incidenti.

C’è poi un altro aspetto su cui vogliamo riflettere coinvolgendo la cittadinanza. Nessuno conosce, e non è dato saperlo, quale sarà lo schema di funzionalità degli impianti semaforici. E non è un caso che, ancora oggi, sui quotidiani si ragiona di ipotesi che non trovano appigli formali. Se ci atteniamo agli atti, nella risposta alla seconda interrogazione l’Amministrazione di centrodestra fa sapere di essere in attesa che la TUA – dopo oltre 800 giorni – si doti dei dispositivi di rilevazione a bordo dei bus, ovvero quella strumentazione in grado di segnalare al semaforo l’approssimarsi del mezzo così da avere la priorità sul resto della circolazione, e quindi poter transitare senza intoppi all’interno delle rotatorie. Ad oggi non sappiamo se TUA stia acquistando i dispositivi per tutti gli autobus, ma la domanda che ci poniamo è questa: chi ha diritto a percorrere le corsie riservate e quindi usufruire delle rotatorie tagliate? Stando alla risposta fornita dall’Amministrazione, solo i mezzi dotati di questi dispositivi, dettaglio a quanto pare esplicitato anche nell’ordinanza vigente. Per cui tutti gli altri autobus, privati o da viaggio, gli autoarticolati (come quello che ieri ha bloccato l’incrocio tra via Spaventa e via Marconi), ma anche quei mezzi che le norme regolamentari ammettono senza ordinanza: veicoli di soccorso come le ambulanze, taxi e forze di polizia, saranno dirottati sulla corsia di destra in prossimità del marciapiede? Ma quelle rotatorie non erano state rimodulate proprio per facilitare il transito dei mezzi di grosse dimensioni?

Altra questione: cosa succederà quando l’autobus di TUA non è in transito? I semafori saranno lampeggianti o regolarmente funzionanti? Se un autobus privato, approfittando della mancanza di di controlli e trovando il semaforo lampeggiante, dovesse passare al centro della rotatoria, rischierebbe di collidere con le autovetture che vi girano intorno?

Dubbi che almeno il Prefetto vorremmo ci aiutasse a risolvere, ripristinando intanto le più elementari condizioni di sicurezza per pedoni, ciclisti, automobilisti e autisti TUA.

«La situazione sta scappando di mano – evidenziano i consiglieri comunali Mirko Frattarelli, Piero Giampietro, Francesco Pagnanelli e Marco Presutti -. Di fronte agli incidenti e ai frequenti episodi di mezzi pesanti costretti agli straordinari per aggirare le rotatorie, che dimostrano il pressapochismo e la confusione che hanno contraddistinto questo progetto, l’Amministrazione comunale continua a negare l’evidenza. Potrebbe sembrare una questione risibile se non fosse che i soldi sono stati spesi, e inoltre non si capisce se verranno impiegate ulteriori risorse per completare il tutto. Ad oggi non si intravede una via d’uscita».

Il Consigliere Regionale

Antonio Blasioli

I Consiglieri Comunali di centrosinistra

Stefania Catalano

Giovanni Di Iacovo

Mirko Frattarelli

Piero Giampietro

Francesco Pagnanelli

Marco Presutti

Marinella Sclocco




FALSE VACCINAZIONI: politici e Vip sono vaccinati?

Il presidente DESI chiede prova dei test per i parlamentari, medici e Vip

Varie inchieste di molte Procure d’Italia avrebbero fatto emergere che molti tra politici, medici e vip, si sarebbero fatte finte vaccinazioni per ottenere il green pass. Molti virologi di fama nazionale avrebbero spinto il popolo Italiano a inocularsi un vaccino, in molti casi invece coloro che propagandavano si sarebbero fatti un placebo, pertanto il presidente/editore DESI (Dipartimento Europeo Sicurezza Informazioni) Luciano Consorti Castiglia, in qualità di rappresentante di interessi presso la Camera dei Deputati , chiede alla presidente del consiglio Giorgia Meloni e al presidente Sergio Mattarella di poter valutare questa richiesta effettuando presso un laboratorio i test specifici.

Recentemente si è parlato di creare una commissione di Inchiesta Parlamentare sulla gestione Covid che accerterebbe la verità che molti Italiani attendono.

Luciano Consorti Castiglia




È STATO UN NATALE amaro

Per oltre cento famiglie ortonesi!

Ortona 9 gennaio 2023. Seppur in grave ritardo, a metà dicembre, grazie alle continue sollecitazioni dei consiglieri comunali di minoranza, finalmente,  l’Amministrazione comunale ha deciso di utilizzare 80.000 euro per dare un sostegno alle famiglie ortonesi in difficoltà e contrastare il particolare momento di grave crisi economica ed occupazionale. 🎉

Purtroppo, come ammesso dal Comune stesso nella determinazione dirigenziale n. 2810 del 30 dicembre scorso, la struttura amministrativa che si occupa dei servizi sociali non è riuscita ad esaminare in tempo le 116 domande pervenute  per far trascorrere un Natale sereno alle famiglie maggiormente colpite dalla crisi economica, rinviando la concessione del contributo al 2023.

“Da mesi – dichiarano i consiglieri comunali Ilario Cocciola, Gianluca Coletti, Simonetta Schiazza ed Emore Cauti – denunciamo lo stato di criticità dei servizi sociali del Comune causato dallo smantellamento dell’ufficio delle politiche sociali e dalla scarsa considerazione dell’Amministrazione comunale per le famiglie in difficoltà”.

“Non essere riusciti ad esaminare 116 domande nel giro di pochi giorni – continuano i consiglieri comunali del coordinamento soloortonanellatesta – ed aver costretto le famiglie ortonesi maggiormente in difficoltà a non poter avere un aiuto concreto nel periodo natalizio, oltre ad essere sintomatico dello stato di abbandono in cui si trovano gli uffici comunali che si occupano di politiche sociali, è sicuramente molto grave!”

Ci auspichiamo che oggi, finite le feste, ci si appresti nella pratica perché per queste 116 famiglie c’è stato ben poco da festeggiare!

#sempredallapartedellacomunita

#soloortonanellatesta




AGLI ALLARMISMI RISPONDIAMO con i fatti

Nessun rischio per i fondi sul Porto

Chieti, 6 gennaio 2022. “Tocca smentire ancora una volta l’ennesimo finto allarme per quanto riguarda i fondi destinati ai lavori e agli investimenti sul porto di Ortona. Non c’è nessun rischio di perdita dei soldi, le procedure vanno avanti e la giunta Marsilio lavora fianco a fianco con Autorità di Sistema Portuale e ufficio Zes”. È quanto dichiara il capogruppo di Forza Italia in Regione Mauro Febbo insieme al sottosegretario con delega ai trasporti Umberto D’Annuntiis in risposta alle parole del Segretario Provinciale di Azione, Giovanni Luciano che si è espresso ieri nel corso di una conferenza stampa.

“È necessario sottolineare” – incalzano Febbo e D’Annuntiis – “i risultati emersi da questo lavoro sinergico portato avanti dal presidente Marco Marsilio, il commissario alla Zes Mauro Miccio e il nuovo presidente dell’AdSP Vincenzo Garofalo. Un esempio, la ripresa dei lavori per quanto riguarda il completamento della famosa Bretella di collegamento tra la A14 e il porto di Ortona che rischiava di rimanere un’opera incompiuta, ormai ferma da 10 anni per inerzia della Provincia”.

“Inoltre” – spiegano – “l’AdSP di Ancona ha previsto ingenti investimenti sui porti abruzzesi, in primis su quello di Ortona, cosa mai accaduta in passato e proprio grazie a questo lavoro di confronto costante che coinvolge gli enti a più livelli si sta procedendo con le conferenze dei servizi per la realizzazione di tutte le opere pubbliche in programma nei tempi stabiliti sia per salvaguardare i fondi PNRR che per i fondi “Coesione e Sviluppo”.

“Siamo abituati a sentire continuamente attacchi nei confronti della Regione accusata di perdere fondi ma i fatti smentiscono sempre le “accuse “di chi evidentemente depista solo per dare adito a inutili malintesi che non portano nulla a nessuno” – dichiarano entrambi. E concludono – “si torna a parlare del dragaggio. Anche su questo aspetto gli esponenti di Azione risultano male informati. E noi rinfreschiamo loro la memoria. I fondi per i lavori sui fondali del porto di Ortona furono reperiti dalla giunta regionale Chiodi, purtroppo al momento i lavori risultano fermi per via di contenziosi creatisi a seguito di una serie di scelte procedurali portate avanti dall’allora giunta comunale d’Ottavio. Contenziosi che faticosamente stiamo risolvendo.”

Mauro Febbo, capogruppo Forza Italia

Umberto d’Annuntiis, sottosegretario alla Presidenza della Giunta Regionale




RAPPORTI MAI COSÌ DISTESI con Sindaco e maggioranza

Il consigliere Matteo Carpineta smentisce la notizia circa un suo presunto dissenso. Si è solo amplificata una normale dialettica, peraltro travisando i fatti e omettendo passaggi decisivi

Giulianova, 5 gennaio 2023. Alla notizia apparsa oggi su un quotidiano locale, replica seccamente il consigliere Matteo Carpineta, a cui lo stesso articolo attribuiva presunti  malumori, oltre alla minaccia della restituzione delle deleghe.

“Quanto riportato dalla stampa – puntualizza Carpineta – è tendenzioso, fuorviante e del tutto ingiustificato. Il giornalista trascrive infatti stralci di un normale scambio dialettico, omettendo passaggi decisivi che avrebbero chiarito il tono e l’obiettivo delle affermazioni. I rapporti con il Sindaco e la maggioranza, mai come ora,  sono distesi, cordiali. Il mio impegno resta quello di sempre, anzi, se possibile, continuerà con maggiore entusiasmo e più forte convinzione”.




BUON ANNO A TUTTI di vero cuore

Un anno impegnativo e di intenso lavoro, ma carico di grandi emozioni. Costruiamo insieme il futuro

Chieti, 31 dicembre 2022. Ho sempre vissuto questi giorni di fine anno con profondo coinvolgimento emotivo ed intima riflessione. I giorni che stiamo vivendo sono per tutti giorni di festa, di allegria, di buoni propositi per il nuovo anno che ci apprestiamo a vivere, ma per me è anche un momento di riflessione. Sento il dovere morale prima che istituzionale, di fare il bilancio dell’anno trascorso.

E chiedo scusa a tutti fin da subito se in questi 12 mesi da presidente della Provincia non sono riuscito a portare a compimento i progetti avviati e a raggiungere gli obiettivi prefissati per questo anno, ma vi assicuro, fin da ora, che mi adopererò affinché siano realizzati, progettando e pianificando poi il domani insieme.

E vi chiedo scusa anche se non sono stato sempre presente, da presidente così come da sindaco. I due ruoli affidati, che con orgoglio ed onore ho accettato, impongono a volte delle rinunce fisiche che spero e mi auguro di poter colmare nei giorni a seguire.

È stato un anno impegnativo e di intenso lavoro. La nostra è una Provincia meravigliosa che dalla costa arriva alla montagna abbracciando le colline con tutte le diverse problematiche che ciascuna comunità ha e che impongono un diverso approccio alla risoluzione dei problemi e delle richieste che ovviamente ognuno ha, a beneficio e salvaguardia della propria comunità nell’interesse generale di tutti.

Tanti gli interventi sulla messa in sicurezza della viabilità. Tanti quelli sui nostri istituti scolastici. Alta l’attenzione che abbiamo voluto riservare alla Via Verde Costa dei Trabocchi, infrastruttura da tutelare e promuovere e che vedrà il prossimo 6 maggio la “Grande Partenza” del Giro d’Italia.

Tanta l’attenzione che abbiamo rivolto anche ai fondi del PNRR, contributi che siamo riusciti ad intercettare come i 5 milioni di euro per la spesa di progettazione definitiva ed esecutiva per tre progetti importanti quali l’adeguamento della Fondovalle Sinello-Cena-Treste, per la rifunzionalizzazione delle ex stazioni ferroviarie della Via Verde e la realizzazione di una nuova strada a scorrimento veloce di collegamento tra il Comune di Lanciano e la SS652 Fondovalle Sangro.

Diversi poi i tavoli avviati con l’organo di Prefettura che ringrazio per il gran lavoro e la grande attenzione che riserva alle nostre Comunità.

Costante e continuo il dialogo con tutte le Forze dell’Ordine, operose e pronte ad intervenire e a pianificare e programmare la sicurezza di tutti noi e la salvaguardia del nostro patrimonio.

Un anno di intenso lavoro, ma anche carico di emozioni. Ho vissuto momenti felici ma anche giorni difficili, quelli in cui sembravano prevalere le difficoltà e le sofferenze.

Ma con il vostro affetto e la vostra vicinanza, ho trovato la forza di affrontarli. Non dimentico il grande affetto e la solidarietà che ho ricevuto da tutti per quanto accadutomi lo scorso 4 dicembre.

Grazie!

Questo anno appena trascorso, dopo i due anni segnati dalla pandemia che ha sconvolto le nostre vite e portato dolore e sofferenza, è stato contrassegnato dall’inizio della guerra in Ucraina. Ed è a quel popolo e a tutti i popoli feriti dai conflitti dimenticati che desidero rivolgere il mio pensiero e la mia preghiera affinché il 2023 porti la fine dei conflitti!

L’augurio che poi sento di rivolgervi oggi è quello di guardare con fiducia e speranza al nuovo anno, ed io voglio farlo insieme a voi che siete la mia forza. Voi rappresentate per me il volto autentico delle nostre Comunità: quello laborioso, solidale ed operoso. Quello sempre pronto a donare un sorriso e una mano tesa ai più bisognosi! E lo avete dimostrato ancora una volta con il popolo ucraino che avete ed abbiamo accolto a braccia aperte, perché siamo tutti figli di questa terra!

Ma questo legame di fratellanza e di comunità va continuamente rinsaldato e va costantemente accompagnato dall’azione responsabile, dalla lealtà, dall’integrità morale e istituzionale di chi come me si trova a svolgere pro-tempore un incarico pubblico.

Unità istituzionale e unità morale sono le due espressioni che mi tengono unito a voi, ma che ci devono tenere tutti uniti.

Permettetemi di rivolgere un sentito grazie e un augurio speciale al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella per aver accettato con spirito di servizio ed amore per la nostra Nazione, di continuare ad essere guida e pilastro del nostro Paese. Desidero poi rivolgere un augurio affettuoso e un ringraziamento sincero a Papa Francesco, messaggero di Pace e Fratellanza!

Un Grazie di Cuore lo rivolgo poi alla squadra che mi è accanto: Arturo Scopino, Davide Caporale, Filippo Di Giovanni, Sergio Furia, Carlo Moro, Angelo Radica e Massimo Tiberini, rappresentanti come me di questa meravigliosa provincia. Senza il loro apporto e supporto, senza la loro operosità e laboriosità, senza la loro competenza e professionalità, i progetti portati a compimento quest’anno, quelli già avviati e quelli prossimi a partire, oggi non li avremmo potuti raccontare.

Ma un ringraziamento desidero rivolgerlo anche ai consiglieri di minoranza. Hanno dimostrato in questo anno responsabilità perché oltre le appartenenze politiche c’è il bene e la salvaguardia delle nostre comunità.

Grazie poi ai dipendenti della Provincia e dei Comuni, ai loro sindaci ed amministratori per quello che fino ad oggi abbiamo fatto insieme e per quello che faremo da qui a venire, ma anche per quello che hanno fatto e faranno per le loro singole comunità.

Un pensiero e una preghiera desidero rivolgerla poi a chi non c’è più, a chi ha perso la vita sul posto di lavoro e alle vittime di femminicidio. Il mio auspicio è che nell’anno che ci accingiamo a vivere non sentiremo più queste tristi e dolorose notizie.

Non chiudiamo gli occhi alla realtà, ma la stessa sia base e motore per ripartire e per colmare i solchi che si sono creati nelle nostre vite e nelle nostre società e per risolvere tutte le problematiche esistenti.

Facciamoci dunque tutti carico dell’interesse generale, del bene comune come bene di tutti e di ciascuno. Solo così potremo costruire la nostra società del futuro!

Concludo ringraziando e augurando un sereno Anno Nuovo ai medici, agli infermieri, agli operatori sociosanitari, agli ausiliari, alle Forze dell’Ordine, alle Protezioni Civili, alle associazioni di volontariato e ai volontari tutti che, con abnegazione, garantiscono ogni giorno sicurezza e serenità a ciascuno di noi.

Un augurio lo rivolgo infine anche a tutti gli operatori economici e a tutte le realtà produttive della nostra Provincia, motore di questa economia nonostante le molteplici difficoltà legate in primis alla crisi energetica.

Grazie di Cuore a tutti e Buon 2023!

Alle nostre Comunità, alla nostra Provincia, alla nostra Regione!

E alla nostra Italia!

Francesco Menna

Presidente della Provincia di Chieti