SULL’EX FEA LA GIUNTA MARSILIO GIOCA A RIMPIATTINO

I servizi regionali eludono la valutazione della conformità dell’Art Hotel rispetto al bando e a rimetterci sono i residenti

Pescara, 29 ottobre 2024. Lo scorso 26 giugno avevo presentato l’ennesima interpellanza in Consiglio regionale per avere ragguagli circa il futuro dell’area ex Fea di Lungomare Matteotti. Piuttosto che ottenere risposte esaustive, ho assistito al consueto scarico di competenze e responsabilità tra Assessori, in particolare tra l’Assessore alla Cultura e quello al Patrimonio, il quale ha deciso di non rispondere ad alcuni quesiti che gli erano stati rivolti.

Lo stesso rimpallo di competenze si ripete ora, con delibere di Giunta regionale che si susseguono a poche settimane di distanza l’una dall’altra, per evitare di accollarsi l’onere di dover decidere sulla conformità della nuova proposta di Fea srl, che contempla la realizzazione di un Art Hotel inizialmente non previsto e un cospicuo aumento di cubature.

L’ultima delibera, la n. 664 del 21 ottobre 2024, revoca in autotutela la precedente n. 620, approvata 14 giorni prima, e quindi stoppa (per il momento) la realizzazione dell’Art hotel all’interno del sito Ex Fea.

Non voglio in questa sede ricostruire il lungo iter procedurale iniziato nel 2016, ma è bene ricordare come la precedente giunta di centrosinistra, allo scopo di riqualificare una zona centrale e di pregio ponendo fine al lungo calvario dei residenti di via Foscolo, lungomare Matteotti e via Manzoni, decise di utilizzare lo strumento della concessione di valorizzazione ex art. 3 D.Lgs. n. 351/2001 per valorizzare il sito e recuperare l’idea della stazione quale punto di partenza per un viaggio sensoriale tra musica, arte, cultura e enogastronomia.

L’inquinamento e i costi della bonifica hanno rallentato di molto la concessione, oggetto anche di una novazione contrattuale che ha allungato il tempo di 4 anni, acconsentita dal Servizio Patrimonio con la DGR dell’8 marzo 2024 (due giorni prima delle elezioni regionali del 10 marzo), dopo un lungo carteggio tra la società Fea srl e la Regione.

Stranamente però, prima ancora che si novasse il contratto, il 9 novembre 2023 la Fea srl aveva presentato una variante sostanziale al progetto basata sulla realizzazione di un Art Hotel, con il chiaro scopo di recuperare i fondi spesi negli anni per la messa in sicurezza del sito e la caratterizzazione ambientale.

Il Comune di Pescara, in pieno periodo elettorale, ovvero nel Consiglio comunale del 24 aprile 2024 (Deliberazione n. 48), ha approvato il progetto e chiesto alla Regione Abruzzo di esprimersi sulla sua conformità in relazione all’offerta economica presentata e agli obiettivi prefissati nel bando.

La Regione per il tramite del “Servizio Beni e Attività culturali” ha quindi nominato un RUP, che si è espresso una prima volta negativamente, con nota del 27 giugno 2024, sostenendo che le volumetrie del nuovo progetto fossero superiori a quelle contenute nel bando, e poi una seconda volta positivamente, con nota prot. 298526/24 del 18 luglio 2024, e solo a seguito della ricezione di alcune osservazioni della Fea srl secondo cui la cubatura di 5800 mc non era la massima assentibile – stimata invece in 10.540 cm –, senza tuttavia mai entrare nel merito della compatibilità dell’Art Hotel e del permesso in deroga presentato dalla società con il progetto originario e le prescrizioni del bando.

Tuttavia, il ripensamento del RUP – ricordiamo, nominato dal Servizio Beni e Attività culturali – non viene mai fatto proprio dal Servizio stesso, che anzi con la Delibera n. 620 del 7 ottobre 2024 revoca la precedente delibera n. 488 del 23 agosto 2022 che assegnava al Servizio la gestione del contratto di valorizzazione, dimenticando però di revocare la delibera 202/2024 che ribadiva analoga assegnazione. A questo proposito vale la pena precisare come il <<Servizio Beni e Attività culturali>>  abbia attualmente come dirigente proprio il vecchio RUP del bando del 2019.

La patata bollente sembra dunque tornare nuovamente nelle mani del “Servizio Patrimonio”, che però a distanza di soli 14 giorni, in attesa di una nuova valutazione dell’interesse pubblico, revoca in autotutela la stessa delibera n. 620/2024 che intendeva attribuirgli la competenza della questione. Sostiene questa revoca sulla base di alcune argomentazioni:

1)            Non è stata revocata la DGR n. 202/2024, che attribuiva anch’essa la competenza al “Servizio Beni e Attività culturali”;

2)            È il  “Servizio Beni e Attività culturali” che ha provveduto a nominare il RUP a cui è stato assegnato il compito di valutare la conformità del nuovo progetto,

3)            Sottolinea che gli esiti del lavoro non sono stati mai fatti propri dal “Servizio Beni e Attività culturali”, conditio sine qua non per il prosieguo.

Il “Servizio Patrimonio” rispedisce insomma la palla nel campo del “Servizio Beni e Attività culturali”, che fino ad oggi si è occupato della questione, attendendo appunto che questo Servizio si esprima sulla conformità del progetto dell’Art Hotel e della richiesta del permesso in deroga rispetto al bando e al progetto iniziale aggiudicatario.

È importante notare intanto come all’interno della DGR n. 664 del 21 ottobre 2024 vi sia più di un passaggio in cui viene evidenziata la mancanza di specifici contenuti nella proposta progettuale presentata da Fea srl e i «non esaustivi contenuti della stessa».

Come già ribadito più volte, non intendo entrare nel merito di questa modifica, se non limitandomi a sottolineare come a pochi metri più a nord il Carlton sia stato da poco abbattuto per diventare una palazzina, e che il nuovo progetto comporta un significativo aumento delle volumetrie (che passano da 5800 a 8400 mc) oltre che sostanziale un divieto di accesso pubblico. Aspetti che con ogni evidenza contrastano con il bando di valorizzazione del 2017.

Evidentemente le criticità che hanno attirato la mia attenzione devono generare più di un timore all’interno della Giunta Regionale, dato che prima si è trincerata nel silenzio e poi ha nominato un RUP che ha cambiato valutazione nel corso del lavoro senza che i relativi risultati fossero fatti propri dai servizi regionali, i quali continuano a litigare tra loro per non assumersi la responsabilità della scelta.

La Giunta Marsilio si metta d’accordo e comunichi al più presto la decisione adottata. Lo deve soprattutto ai residenti, che continuano a convivere con un’area abbandonata divenuta regno dell’incuria e riparo per senza fissa dimora.

Antonio Blasioli Vicepresidente del Consiglio Regionale

Michela Di Stefano La consigliera comunale del Pd




NUOVA PESCARA

Costantini: “orgoglio espresso fuori regione si trasformi in energia per la fusione”

Pescara, 29 ottobre 2024. “Ho ascoltato i rappresentanti di Pescara, incluso il sindaco, intervenire venerdì 25 ottobre in audizione al Ministero della Cultura per presentare la candidatura di Pescara Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2026. Ho apprezzato molto il fatto che la superiore capacità della nostra comunità di proiettarsi verso il futuro sia stata largamente associata a Montesilvano e Spoltore ed al processo di fusione che nel 2027 ci porterà alla costituzione di Nuova Pescara.

Vorrei, tuttavia, che l’orgoglio che esprimiamo per Nuova Pescara in tutte le occasioni pubbliche di rilevo nazionale ed internazionale in cui siamo chiamati a presentare la nostra Comunità, si trasformi nei prossimi mesi in energia e capacità propositiva nell’avanzamento del processo di fusione, così da evitare il rischio di trovarci di nuovo impreparati alla data del primo gennaio 2027″. Lo afferma il consigliere comunale pescarese Carlo Costantini, presidente della prima Commissione del Nuovo Comune di Pescara.




SANTA MARIA DELLE GRAZIE, lavori pronti a ripartire

Blasioli: “Estremamente soddisfatti di questo importante risultato”

Alanno, 27 ottobre 2024. Giungono importanti novità per quanto concerne la valorizzazione del patrimonio storico-culturale di Alanno. Il Segretariato, stazione appaltante della Chiesa di Santa Maria delle Grazie, ha affidato infatti la campagna di indagini per la verifica dei lavori già eseguiti sulla Chiesa e fondamentali per la prosecuzione del restauro e del consolidamento della struttura. Grazie a un finanziamento di 700mila euro verrà infatti completata la riqualificazione della chiesa e di buona parte degli affreschi, con l’obiettivo di restituire alla comunità un luogo di culto e di aggregazione di inestimabile valore.

Le procedure sono in fase avanzata e si stima che entro dicembre possa essere pronta la progettazione definitiva. A seguire, entro i primi mesi del 2025, potrebbero partire i lavori, con conclusione prevista entro settembre/ottobre dello stesso anno.

Fondata nel 1498, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie costituisce un gioiello del barocco abruzzese ed è caratterizzato da un esterno austero e un interno riccamente decorato. La sua riqualificazione consentirà di valorizzare un complesso storico-artistico di grande rilevanza, offrendo nuove opportunità di sviluppo culturale e turistico per l’intero territorio.

«Siamo estremamente soddisfatti di questo importante risultato – ha dichiarato il vicepresidente del Consiglio regionale Antonio Blasioli – in quanto stiamo finalmente dando il via a un’opera di recupero che valorizzerà il territorio di Alanno e non solo. La Chiesa e l’attiguo Oratorio di Santa Maria delle Grazie, già oggetto di un intervento di recupero finanziato con 1 milione di euro di fondi Masterplan per l’Abruzzo, finanziamento voluto e individuato dall’amministrazione regionale di centrosinistra nell’ambito degli interventi di recupero e valorizzazione di edifici storici e culturali di grande rilevanza, rappresentano infatti un patrimonio inestimabile. E la loro valorizzazione costituisce un investimento per il futuro del nostro territorio, perché la sinergia tra i due edifici, la Chiesa e l’Oratorio, permetterà di creare un polo culturale di grande attrattiva per la comunità. Per questo impegno desidero ringraziare il Segretariato, stazione appaltante, e i professionisti incaricati dei lavori».




DELLE DUE L’UNA …

Un presidente che minimizza i problemi della gente comune o vive nel Paese delle Meraviglie o, più semplicemente, non governa per risolverli”

L’Aquila, 27 ottobre 2024. “Delle due l’una, o Marsilio vive nel paese delle meraviglie, oppure non riesce proprio a vedere i problemi delle persone comuni. Questo affiora dalle spiegazioni date su Rete 8 in merito a diverse e importanti criticità che vive l’Abruzzo”, il primo commento del consigliere regionale Antonio Di Marco sull’intervista al presidente andata su Rete 8 e riportata dal quotidiano Il Centro.

“Bypassiamo la questione Gran Sasso, che forse è la più tecnica, ma minimizzare la torbidità rinvenuta tranquillizzando in modo così tranciante, forse più che superficiale appare improvvido – sottolinea il consigliere PD – Come lo è negare l’emergenza in cui versa la dimensione sanità: dire che chi va fuori a curarsi ci va per scelta e annunciare di avere in cantiere iniziative che coinvolgono la sanità privata per far sì che le fughe si riducano, significa non tanto svalutare la sanità pubblica, ma non saper valutare la qualità dell’offerta sanitaria locale, che fra liste di attesa, farmaci portati da casa, mancati investimenti, manager che oltre ai deficit fanno i persecutori del personale che racconta la drammaticità della situazione, dice chiaramente che siamo sull’orlo del precipizio.

E sul precipizio ci cadremo se abbiamo un presidente che continua a non vedere tutti i problemi vissuti da chi deve curarsi e quelli che inducono oltre 120.000 persone, pardon, possibili pazienti, a rinunciare alle cure. Ci cadremo anche se l’unica azione volta a mantenere vivo il comparto automotive è quella di andare a convincere l’Europa a rinunciare all’elettrico, o lanciare a Stellantis velate minacce senza mettere veramente mano a infrastrutture e servizi che inducano le realtà industriali a restare. E ci finiremo dritti anche se riteniamo che quella che fu regione verde d’Europa, fa cosa buona e giusta uccidendo i cervi per tutelare gli automobilisti, pur stando dalla parte di Bambi, come candidamente ha detto il presidente.

Andiamo. Siamo grandi abbastanza per capire che chi rilancia sa bene di avere torto, specie se taccia di allarmismo chi non la pensa come lui. Ha provato a fare finta di niente, tanto gli abruzzesi 200 giorni fa lo hanno confermato, ma il consenso non è cosa che resta per sempre e la nostra non è una comunità che ha l’anello al naso. Dopo sei anni, servono iniziative concrete, non prese in giro”.




SCUOLA D’ALTA FORMAZIONE POLITICA 2024 NUOVA RICCHEZZA

Promuovere insieme il Dossier “Capitale della Cultura d’Abruzzo 2025”

Pescina, 24 ottobre 2024. Si è chiusa a Pescina la 18 Edizione della Scuola di Alta Formazione Politica voluta dalla Fondazione Magna Carta, guidata dal Senatore Professor Gaetano Quagliariello, (Ordinario di Storia Contemporanea, presso l’Università LUISS di Roma).

La “Fall School” ha impegnato 16 studenti, per 4 giorni, soggiornando nella “Città di Silone e Mazzarino”, in un clima di condivisione e di calda accoglienza da parte di tutti i cittadini.

“Un’esperienza unica ed indimenticabile – ha commentato, Mirko Zauri, Sindaco e Presidente del Parco Letterario Ignazio Silone – un grande contributo di studi e di idee, di cui l’intera Marsica e la Regione Abruzzo hanno bisogno, di fronte agli appuntamenti che l’aspettano, a partire dalla stessa Pescina, Capitale della Cultura d’Abruzzo, in sintonia con il Capoluogo di L’Aquila, designata per il 2026, a livello nazionale, come emblema della rinascita di tutte le aree interne”.

E così con prestigiosi docenti delle migliori università italiane, la Scuola ha approfondito i temi delle attuali relazioni internazionali, molto complesse e critiche sui diversi scenari geo-politici, partendo dall’asse di Paesi fondatori della U.E. come l’Italia e la Francia. Su questa linea si è inserita la stessa presentazione del libro: “L’Europa e la Sovranità. Riflessioni italo-francesi”(1897-2023) – (Rubbettino Ed), curato dai Professori Maria Elena Cavallaro e Gaetano Quagliariello, con un saggio finale di Dominique Reynié, come “Fondation pour l’innovation politique” di Parigi.

A seguire non è mancato un dibattito tra studenti e pubblico guidato dalla giornalista Alina Di Mattia, Vice Presidente della “Casa Museo G.R.Mazzarino” di Pescina, che ne ha ricordato la figura straordinaria di diplomatico e di Primo Ministro di Luigi XIV, “Il Re Sole”: un omaggio al ruolo antesignano di costruttore dell’idea di una grande Europa, egemonizzata dal regno di Francia.

La Fondazione Magna Carta ha voluto omaggiare l’altro grande personaggio nativo della Città, Secondino Tranquilli, al secolo Ignazio Silone: il grande attivista politico, intellettuale e scrittore del ‘900, che ha lasciato autentici capolavori come Fontamara o l’Avventura di un Povero Cristiano: in questa occasione è stato proiettato il Docufilm “Il Giovane Silone”, dei registi Gabriele e Saria Cipollitti, (prodotto nel 2022 dalla Fondazione Terzo Pilastro Internazionale); ha guidato la serata la Professoressa Alessandra Taccone.

A seguire c’è stato il dibattito moderato dal giornalista Sergio Venditti, della rivista “Tempo Presente”, con i Professori Quagliariello e Chiaia sulla storia e l’evoluzione delle Aree interne dell’Appennino abruzzese, sulla scia delle stesse opere siloniane.

L’intensa “Fall School” si è conclusa con la consegna degli attestati di partecipazione agli studenti, che hanno dedicato questa 18esima edizione alla straordinaria figura di Maria Montessori, “modello di educazione liberale”ed al suo approccio aperto e riformista, che l’Amministrazione di Pescina, nel suo complesso, condivide per affrontare tutte le sfide che ancora l’attendono, in questa fine di consiliatura.

In particolare, la Fondazione Magna Carta si è resa disponibile a collaborare per tali obiettivi, con il suo grande patrimonio di studi e di ricerche, specie sui problemi centrali dello spopolamento di tutte le “aree fragili”, anche con la Regione e con l’ANCI , al fine di contrastarlo con nuove politiche di sviluppo e di coesione, a partire dal rafforzamento delle vocazioni alla cultura ed al turismo di qualità, valorizzando l’intero patrimonio storico, architettonico ed ambientale, ricompreso nel suo ultimo “Parco Letterario I.S.”, che ha solo due anni, ma già corre verso nuovi obiettivi, con tutto il suo pregevole circuito internazionale.




LA VARIANTE MERITA UN’OPPORTUNITÀ

Di Marco alla manifestazione di Manoppello sulla ferrovia: I cittadini non possono essere lasciati soli

Manoppello, 24 ottobre 2024. “Erano tantissime, oltre un migliaio, le persone presenti stasera alla manifestazione di Manoppello per chiedere per l’ennesima volta ascolto sul progetto di raddoppio della ferrovia Roma-Pescara. Una nuova mobilitazione del Comitato cittadino Comferr che da mesi sta rappresentando il disagio e la posizione delle famiglie e delle attività che dovranno lasciare proprietà e investimenti per cedere il passo al secondo binario di un’opera di cui non sono ancora certi tempi e coperture. Ho partecipato perché queste persone meritano vicinanza dai rappresentanti delle istituzioni e un impegno costante teso a far passare la variante capace di salvare gli investimenti di una vita e, nel caso in cui ciò non fosse possibile, ad avere le migliori condizioni per la valutazione delle proprie spettanze”, così il vicepresidente della Commissione regionale Infrastrutture Antonio Di Marco sulla manifestazione di Manoppello.

“La mancanza di un dialogo costruttivo e della considerazione della variante che placherebbe gli animi e tutelerebbe le tantissime proprietà che dovranno essere abbattute, sta facendo lievitare una rabbia che l’opera non merita e nemmeno la comunità merita – incalza Di Marco – Così come i consiglieri regionali non meritano di essere ignorati, come RFI sta facendo da mesi a fronte di svariate richieste di incontri e confronti in Commissione proprio per capire la fattibilità di una variante che è stata esclusa a priori.

Assenze immotivate da parte di RFI che ha disertato ogni convocazione: quella del 30 aprile scorso; la richiesta di audizione urgente del 26 luglio scorso e di commissione straordinaria sempre del 26 luglio; ma anche la richiesta audizione del 17 settembre. Resta inspiegabile il perché RFI proceda senza incontrarci, parlando con i cittadini solo sulle procedure di esproprio e bypassando la politica investita dall’argomento.

Che problema hanno?

Perché è così impossibile dare a queste comunità l’attenzione che meritano?

La nostra attenzione resterà altissima, faremo di tutto per dare una chance all’alternativa, interpellando anche le autorità europee che porteremo in loco perché guardino con i propri occhi cosa significherà costruire un nuovo binario sul tracciato attuale, ma battendoci anche perché le proprietà abbiano le risorse che meritano, in base a un valore che non è solo catastale, ma affettivo e risarcitorio”.




NEL LAVORO DONNE LIBERE DALLA VIOLENZA

Al via in provincia di Chieti la campagna di sensibilizzazione

Chieti, 21 ottobre 2024. Prende avvio anche in Provincia di Chieti la campagna di sensibilizzazione “Nel lavoro donne libere dalla violenza“, a tutela delle vittime di discriminazione e di violenza sui luoghi di lavoro, campagna già avviata con successo a Teramo. A promuoverla la Consigliera di parità della Provincia di Chieti Monica Brandiferri e il Consigliere della Provincia di Chieti delegato alla pari opportunità Carlo Moro.

“Viviamo in un’epoca in cui il diritto a un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso dovrebbe essere garantito a tutti. Purtroppo, la violenza di genere e le molestie sul posto di lavoro sono ancora realtà diffuse. Mobbing, stalking, molestie sessuali e verbali sono solo alcune delle forme di maltrattamento che possono rendere l’esperienza lavorativa un incubo. Promuoviamo la presente campagna in quanto riteniamo di fondamentale importanza educare e sensibilizzare alla condanna e all’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei luoghi di lavoro, ma anche insistere nell’invitare le persone vittime di tali condotte deprecabili a denunciare alle Autorità competenti. Solo in questo modo a stretto giro di posta si affermerà una nuova mentalità basata sulla cultura della tolleranza, dell’inclusione e della piena parità di genere. Non  bisogna aver paura di parlare in quanto il silenzio può avere conseguenze gravi. Denunciare una situazione di violenza o discriminazione è il primo passo verso un cambiamento e per questo in caso di bisogno invitiamo a rivolgersi alla Consigliera di Parità”, sottolineano nella nota Brandiferri e Moro.

La Provincia di Chieti, in collaborazione con l’ufficio della Consigliera di parità, offre un servizio completamente gratuito a tutti coloro che si trovano a vivere situazioni di disagio sul posto di lavoro: è possibile contattare l’ufficio ai numeri di telefono 0871408216-227 o tramite mail m.brandiferri@provincia.chieti.it.




RIUNIONE PARTITO DEMOCRATICO

Ieri assemblea provinciale  ad Avezzano

Avezzano, 20 ottobre 2024. Si è svolta ieri ad Avezzano presso la sede di XX settembre l’Assemblea provinciale del Partito Democratico che ha dato avvio alla stagione dei congressi. Nei prossimi mesi saranno rinnovati tutti gli organismi di circolo e provinciali e sarà un grande momento di apertura e rilancio dell’azione politica. I lavori iniziati alle 17:30 sono andati avanti per oltre tre ore con diversi delegati presenti e numerosi interventi in presenza e da remoto.

Dopo l’introduzione ai lavori della Presidente Emanuela di Giovambattista e la relazione iniziale del segretario provinciale Francesco Piacente molti interventi si sono concentrati sulla necessità di svolgere un congresso di mobilitazione che rilanci l’opposizione contro le politiche del governo nazionale e regionale che stanno svuotando la sanità pubblica e frenando lo sviluppo. Un governo che nega all’Abruzzo i 600 milioni per la ferrovia Roma- Pescara, che taglia 117 milioni per la sicurezza delle autostrade, che abbandona la vertenza dei tribunali minori, che consente lo scempio dell’abbattimento dei cervi a pagamento, che distrugge la sanità pubblica, che non affronta con convinzione le vertenze lfoundry e Marelli.

Per un’azione efficace di contrasto alla destra e per la costruzione di un’alternativa credibile sul territorio e nel Paese servono congressi che aprano a nuove idee, che rafforzino i rapporti con i blocchi sociali di riferimento e che accolgano nuove energie e rinnovata militanza. “Ci lasciamo alle spalle anni difficili in cui le forze di destra hanno saputo costruire un forte consenso con la spinta di un clima nazionale molto favorevole. Siamo però in una nuova fase e in condizione di aprire una nuova stagione” queste le parole del Sindaco di Opi Antonio Di Santo. A tal proposito un richiamo ad una migliore organizzazione territoriale e ad un cambio di passo è stato espresso da parte del sindaco emerito dell’Aquila Massimo Cialente e dall’ex deputata Stefania Pezzopane.

Diversi interventi, poi, si sono concentrati sulla recente vicenda del rinnovo ANCI. “L’ ANCI purtroppo è stata vittima di un atto di arroganza della destra. Il responsabile nazionale Enti locali di Fratelli d’Italia è incompatibile con il ruolo di presidente di tutti i sindaci. Abbiamo proposto accordi alternativi alla destra ma hanno voluto perseguire una strada di divisione” queste le dichiarazioni del Senatore Michele Fina ma anche di diversi altri presenti.

“Per tornare a vincere contro Fratelli d’Italia serve anzitutto l’unità del Partito e delle forze progressiste, lavoriamo per questo”: queste, infine, le parole del segretario di Celano Ermanno Natalini e del capogruppo in Consiglio Comunale Stefano Albano.

Presenti all’Assemblea tra gli altri anche il Consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, la Consigliera provinciale Antonella La Gatta, il Presidente della Commissione di vigilanza dell’Aquila Stefano Palumbo, il capogruppo di Sulmona Mimmo Di Benedetto, la Segretaria cittadina di Avezzano Anna Paolini, sindaci,  rappresentanti delle amministrazioni locali e segretari e segretarie di circolo collegati.




ANCI: SCONFITTA PER IL CENTROSINISTRA ABRUZZESE

Serve una Costituente per la rinascita del campo democratico in Abruzzo

Pescara, 20 ottobre 2024. L’elezione degli organismi di ANCI Abruzzo, avvenuta ieri, rappresenta l’ennesima grave sconfitta del Pd e del centrosinistra, dopo la Regione, Pescara, Montesilvano, Giulianova, eccetera eccetera. Una sconfitta netta e storica, considerando che il centrosinistra ha sempre avuto la direzione dell’associazione, a partire dalle figure esemplari dei compianti Antonio Centi e Luciano Lapenna.

Non basta evocare il ridimensionamento della presenza del centrosinistra nelle amministrazioni locali in questi anni, che pure è il cuore del problema ma rappresenta un tema ulteriore di preoccupazione e riflessione.

Gli errori di gestione politica sono evidenti:

Non aver difeso adeguatamente la candidatura del presidente uscente Gianguido D’Alberto, che meritava la conferma.

Non aver introdotto per tempo una candidatura alternativa o proposto una soluzione di compromesso in tempo utile.

Non aver coltivato in questi mesi un rapporto con i sindaci e gli amministratori, anche di orientamento civico, sulla base di un rilancio del progetto politico per lo sviluppo della regione e la difesa delle autonomie locali.

Ci auguriamo che non passi in cavalleria anche questa ennesima grave sconfitta  e questa volta non siano sottaciute le responsabilità e non si vadano a cercare capri espiatori .

Continueremo a operare per il necessario rinnovamento di idee e gruppi dirigenti di cui tutto il campo democratico ha bisogno, per un cambiamento reale . Serve una vera e propria costituente per la rinascita del centrosinistra abruzzese, coinvolgendo pienamente gli amministratori locali che non vanno chiamati in causa solo al momento delle elezioni.

A Gianguido D’Alberto e Francesco Menna, che rappresentano due riferimenti importanti della nuova classe dirigente regionale, va il nostro sincero ringraziamento per il lavoro serio che svolgono e per la generosità politica che dimostrano quotidianamente.

Coordinamento Associazione 25 Aprile Abruzzo progressista




BIONDI DIFENDE I TAGLI AGLI ENTI LOCALI invece di contrastarli

Agli ordini di Meloni plaude i tagli e commissaria la voce autonoma degli enti locali abruzzesi.

Spoltore 20 ottobre 2024.  Il Neopresidente di Fratelli dell’Anci Abruzzo Pierluigi Biondi, invece di difendere i Comuni colpiti dai tagli previsti dalla Legge di Bilancio (1,5 mld nel prossimo triennio che si aggiungono al miliardo dell’ultima finanziaria), dichiara che tutto sommato gli enti locali saranno meno colpiti che in passato.

Quindi perché dovrebbero lamentarsi?

Come se un sindacalista che, a fronte di un taglio degli stipendi, affermi che tutto sommato poteva andare peggio. Eppure, siamo di fronte ad una manovra di tagli che colpiscono i servizi sociali, la sanità, il trasporto pubblico locale e in assenza di spiegazioni e del doveroso confronto l’estrema destra  commissaria il dissenso usando toni sprezzanti e offensivi per difendere l’indifendibile.

Questo è il rapporto che l’estrema destra al potere ha con le rappresentanze autonome dei diversi interessi del Paese. Per la prima volta nella storia di Anci Abruzzo la destra ha voluto imporre come presidente, spaccando l’associazione con il 40% dei Sindaci che è stata costretta a non votarlo, l’attuale responsabile nazionale enti locali di Fratelli d’Italia e Sindaco dell’Aquila Biondi.

Un grave inedito non solo rispetto alla storia di ANCI Abruzzo, che ha visto compiere sempre scelte unitarie, ma anche rispetto alle altre regioni d’Italia dove si è trovata, com’è giusto che sia, un’intesa unitaria. In Abruzzo invece, la Regione in cui Giorgia Meloni si è fatta eleggere deputata, l’associazione dei Comuni è costretta ad essere una voce plaudente, servile e non libera di rappresentare esclusivamente gli interessi degli enti locali”.

Michele Fina, senatore del Pd




UNA CITTÀ FUORI CONTROLLO!

Pescara, 18 ottobre 2024. In attesa di capire come vivremo alla settimana del G7, in una città controllata e ristretta nei nostri movimenti, sappiamo al contrario di vivere in una città senza controllo: la rincorsa dei finanziamenti e fondi, dal PNRR a fondi ministeriali, ci presenta una città per la quale non riusciamo a vedere il suo futuro e i suoi obiettivi.

La riqualificazione di Corso Umberto in ritardo su tutti i cronoprogrammi per gli inconvenienti dovuti ai sottoservizi, che hanno addirittura minato l’obiettivo di piantagione, visto che il verde è stato sottoposto a invasioni delle aiuole da parte di pozzetti e cavidotti.

La riqualificazione di via Andrea Doria, i cui ritardi sono imputati alle autorizzazioni e rapporti con il Demanio Marittimo, lavori che aumenteranno la sezione stradale di 70cm e che daranno una area pedonale che sarà interdetta ai cittadini per questioni di Demanio.

La riqualificazione di Viale Primo Vere, bloccata per non avere seguito le prescrizioni della Soprintendenza, che ha visto gli alberi coevi di D’Annunzio sacrificati. Il palazzetto in via Di Girolamo, che sconta nei ritardi l ‘aver voluto collocare l’intervento in una area non prettamente idonea per caratteristiche geologiche, ritardi che potrebbero inficiare i finanziamenti ottenuti dal PNRR e far ricadere i costi sulle casse comunali.

Il Cantiere di riqualificazione del Matta, abbandonato da anni, anche questo con i finanziamenti in bilico. Il cantiere di Piazza Alessandrini, di viale Regina Elena, e altri, con blocchi dei lavori dovuti a contenziosi con le imprese. Il grande intervento sull’area di risulta, senza coordinamento alcuno, né nella sua progressione, né nel suo dettaglio esecutivo nella sua totalità, che sta portando il centro città nel caos, con il futuro inserimento anche della sede della Regione, senza particolari studi sul suo impatto in termini di traffico e vivibilità. Sappiamo solo i costi: più di 50 mil per una nuova sede quando non c’è una vera gestione patrimoniale degli altri immobili della Regione.

Una Riserva Dannunziana abbandonata, senza gestione, deturpata anche dall’intervento di un esbosco non controllato che ha minato la sua rinascita. Piani di abbattimento degli alberi che non corrispondono a piani di nuove piantagioni e manutenzione del verde: perderemo a esempio i pini se non si trovano urgentemente i fondi per curarli in modo efficiente dalla cocciniglia.

E tanti altri sono i contenziosi, i cantieri in ritardo, le nuove viabilità non attentamente studiate, come nel nuovo nodo via Pantini e lo svincolo circonvallazione sud.

E tutto questo mentre i privati senza controllo avanzano nei loro progetti, come l’investimento sull’ex cementificio, la muraglia sul lungomare sud che sarà creata tra la costruzione di nuove palazzine e l’hotel De Cecco, l’intervento sulle aree ex Di Bartolomeo, le ultime case di Borgo Marino Nord che saranno presto demolite per un nuovo edificio anonimo, il nostro tessuto edilizio storico minore a due e tre piani che viene trasformato in palazzine da innumerevoli piani.

E in questo scenario non si trova nessuna pianificazione per le periferie, nessuna visione per una vera mobilità pubblica, con il filobus che ormai è diventato una creatura mitologica, le cui narrazioni sono intergenerazionali, con gli avvistamenti diventati materia di scommessa.

Nessuna visione per il futuro di una città che si appresta a fondersi con altri due comuni. Tanti i temi ma nessun dialogo, con il Sindaco che si nega alla partecipazione, sia verso i cittadini e le cittadine, sia verso le consigliere e i consiglieri, disertando costantemente le Commissioni Consigliari, negando così valore alla rappresentanza degli eletti dalla città.

Con chi si confronta il Sindaco a noi non è dato saperlo.

E come nelle migliori società dello spettacolo, ci si loda per la promozione cittadina, come il video sul G7, il cui incipit è un “sol dell’avvenire” che si fonde nei simboli della sostenibilità e della vivibilità degli SDGs.

E la confusione è tanta.

Simona Barba – Consigliera comunale Pescara




AUTONOMIA DIFFERENZIATA: quale futuro per il nostro Abruzzo?

Tavola rotonda questa sera ore 20:30 presso la Sala Consiliare del Comune di Castellalto

Castellalto, 18 ottobre 2024. L’incontro è promosso dal comitato raccolta firme Castellalto, composto da forze politiche, civiche e sociali. L’obiettivo è discutere le implicazioni che l’autonomia differenziata potrebbe avere per la Regione Abruzzo e per il futuro delle aree interne del nostro Paese.

Il dibattito mira a esplorare gli effetti che una maggiore autonomia regionale potrebbe avere su settori cruciali come l’istruzione, la sanità e il mondo del lavoro, sia in termini di potenziali benefici, come una maggiore efficienza e adattamento locale, sia in termini di rischi, come possibili disuguaglianze tra regioni, con particolare attenzione all’impatto socioeconomico e alla tutela dell’unità del Paese.

Introdurranno i lavori Pancrazio Cordone (Segretario Generale della CGIL Teramo) e l’avv. Matteo Settepanella, presidente del neocostituito Osservatorio Antifascista 25 settembre 1943. Alla tavola rotonda interverranno:

On. Michele Fina, Senatore della Repubblica e tesoriere nazionale del PD

Prof. Luciano D’Amico, Consigliere Regione Abruzzo e leader di Patto per l’Abruzzo

Alessandra Palombaro, Segretaria FLC CGIL Teramo

Prof. Enzo Di Salvatore, Professore ordinario di Diritto costituzionale presso UniTE

La serata sarà moderata da Valentino Grossi, ingegnere e attivista, che guiderà il confronto tra i relatori. L’incontro si propone di offrire un’opportunità di dialogo aperto e partecipativo con la cittadinanza e le istituzioni locali su una tematica di forte attualità, approfondendo il possibile futuro dell’Abruzzo all’interno del più ampio contesto nazionale.




CARUSO AL COMITATO DIRETTIVO UPI

L’Assemblea congressuale tornerà a riunirsi il 10 e 11 dicembre: “Sarà una occasione per fare un punto sul percorso che da anni stiamo portando avanti”

Roma, 17 ottobre 2024.L’Unione delle Province d’Italia (Upi) tornerà a riunirsi per il rinnovo delle cariche nazionali i prossimi 10 e 11 dicembre. La XXXV Assemblea congressuale, in cui verrà nominato il nuovo presidente Upi nazionale, rappresenta un momento fondamentale, una occasione per fare un punto sul percorso che da anni stiamo portando avanti e per ribadire l’impegno a proseguire con determinazione nelle azioni volte a garantire alle Province il pieno riconoscimento del loro ruolo nel sistema istituzionale del Paese”. A darne notizia è il presidente della Provincia dell’Aquila e vicepresidente nazionale dell’Upi, Angelo Caruso, a margine della riunione del Comitato Direttivo Upi, che si è tenuta questa mattina presso la sede di piazza Cardelli a Roma.

“Un ruolo quello delle Province che può essere valorizzato solo attraverso un sistema elettorale maggiormente rappresentativo, un quadro normativo certo e in grado di riconoscere le funzioni degli Enti provinciali, attraverso risorse e personale adeguati, che riescano ad assicurare il pieno esercizio delle funzioni per poter rispondere in modo efficace alle comunità”, ha aggiunto il presidente Caruso.

Nel corso del Comitato Direttivo sono stati approvati diversi documenti che vanno proprio in questa direzione: il manifesto programmatico per l’Assemblea congressuale, la bozza di modifica allo Statuto Upi, il Piano strutturale di Bilancio e il regolamento congressuale.

In particolare, “l’Assemblea di dicembre – ha ricordato ancora il vicepresidente Upi nazionale – tornerà su un tema sempre più centrale e per il quale è ormai urgente una discussione a tutti i livelli: a dieci anni dall’entrata in vigore della Legge 56 del 2014, “Riforma Delrio”, che ha svuotato le Province di funzioni, risorse e personale, è necessaria una riforma che dia nuovamente forza a territori e comunità oggi indeboliti e privati di servizi”.




TERME DI CARAMANICO, NESSUNA SORPRESA

Deserta anche la sesta asta, e la concessione delle sorgenti termali da parte della Regione Abruzzo resta senza affidatario. Venerdì mi recherò in Areacom per ritirare gli atti richiesti e mai trasmessi, e il 14 novembre si terrà la Commissione di vigilanza

di Antonio Blasioli, Vicepresidente del Consiglio Regionale

Caramanico Terme, 17 ottobre 2024. Qualche settimana fa avevamo pronosticato che il grave ritardo accumulato da Areacom e Regione Abruzzo in relazione alla sottoscrizione della concessione delle acque termali con la società vincitrice avrebbe determinato l’ennesima asta deserta. Effettivamente l’udienza svolta nella giornata odierna ha confermato come anche la sesta asta non abbia attratto partecipanti, sia per il lotto 1, quello relativo allo stabilimento termale, che per il lotto 2, quello della Reserve.

Giova ricordare come a seguito del susseguirsi dei ribassi i due lotti abbiano ormai raggiunto una base d’asta pari a 5.215.890,36 euro per le Terme e 7.074.088,35 euro per la Reserve (a fronte dei circa 10 milioni originari per la prima e i circa 14 per la seconda). Una cifra praticamente dimezzata che tuttavia non ha modificato l’annunciato esito dell’asta. Ma non poteva essere altrimenti considerato che dopo 9 mesi Areacom e Regione Abruzzo non sono neanche riusciti a sottoscrivere la convenzione per lo sfruttamento delle acque. Eppure, ricordiamo perfettamente le dichiarazioni del presidente Marsilio con cui lo scorso gennaio annunciava l’individuazione del soggetto aggiudicatario.

La gara è stata effettivamente assegnata da Areacom il 29 gennaio 2024 con determinazione n. 12, tuttavia l’affidamento è stato formalizzato solo 7 mesi dopo, il 27 agosto, a seguito della verifica dei requisiti. Sono trascorsi altri due mesi circa e la Convenzione non è ancora stata sottoscritta a causa di alcuni errori e carenze che ho già evidenziato qualche settimana fa. Da allora peraltro non mi sono ancora pervenuti gli atti richiesti ad Areacom. L’agenzia regionale per la committenza non è nuova a questi silenzi, per cui venerdì, al fine di acquisire la documentazione, mi recherò personalmente presso gli uffici come già fatto in precedenza per la vicenda Naiadi.

Intanto, prosegue inesorabile il depauperamento di patrimonio e territorio. Continuo a ritenere che la soluzione migliore sia quella prospettata dal Gruppo “Uniti per Caramanico”, contenuta in una mozione presentata in Consiglio comunale e bocciata dalla precedente amministrazione, e cioè che la Regione acquisti i beni e riunisca in una unica concessione beni immobili e sfruttamento delle acque. Tuttavia, se il Presidente Marsilio coltiva idee differenti è bene che le esponga pubblicamente, informi la cittadinanza, e soprattutto agisca. Quel che è certo infatti è che Caramanico e il comprensorio della Maiella non possono più attendere, che è sbagliato scorporare la concessione delle acque termali dal bene perché si potrebbero verificare anomale posizioni di vantaggio, e in questa situazione mi aspetto che anche il Tribunale fallimentare svolga al meglio il proprio lavoro nell’interesse dei creditori. Ricordo che solo il Comune di Caramanico vanta un credito nel passivo fallimentare di 2,5 milioni di euro, una somma in grado di mettere in ginocchio qualsiasi piccolo Comune.

Tanto per cominciare, si potrebbe tenere il 14 novembre la Commissione di vigilanza che ho chiesto al Presidente Mariani.




CHIEDIAMO LA VIVIBILITÀ prima dei tecnicismi

di Radici inComune

Pescara, 17 ottobre 2024. C’erano il RUP Raffaella Bettoni e il Dirigente LLPP Giuliano Rossi, mercoledì 15 ottobre alle ore 11, in Commissione Controllo e Garanzia del Comune di Pescara, convocata dal Presidente Paolo Sola, vice presidente Simona Barba, con ordine del giorno: “Problematiche circa il degrado della VIVIBILITÀ per gli abitanti di San Silvestro spiaggia dopo l’apertura della nuova bretella”, a rispondere alla dettagliata relazione presentata da Luciana Ripalta Colopi, Funzionario di Polizia di Stato in quiescenza, in rappresentanza di un folto numero di cittadini presenti, pur se in un giorno feriale.

Nella relazione, incentrata soprattutto sul tema della VIVIBILITÀ piuttosto che della viabilità, sono state segnalate le numerose criticità riscontrate nel confronto con la pianificazione corrente, dal PRG al PGTU, segnatamente per la mancata corrispondenza tra le categorie stradali di appartenenza dei singoli tratti in relazione al loro attuale uso, le dimensioni dei marciapiedi, spazi riservati ai velocipedi e in generale alla micromobilità, compresa quella pedonale e tanto altro. Una copia della relazione è stata lasciata ai consiglieri.

Nel suo lungo intervento di risposta, pur rimarcando l’impegno a esaminare il documento illustrato, il Dirigente Giuliano Rossi ha tenuto intanto a inquadrare il contesto di riferimento, a partire dal prossimo abbattimento dello svincolo a trombetta, quale detrattore ambientale, alla riqualificazione della Riserva della Pineta Dannunziana, con la ricucitura dei diversi comparti e la piantumazione di nuovi alberi.

Nel merito, il Dirigente ha tenuto a sottolineare che il progetto è di antica data, e che le tre ampie rotatorie da tempo realizzate in zona lasciavano ampiamente prefigurare, agli eventuali incauti nuovi residenti, quale sarebbe stata la caratterizzazione viaria funzionale dell’area. Per quanto riguardo il presunto impatto dell’opera, invece che basarsi su segnalazione vaghe e poco scientifiche dei cittadini (così ha sostenuto il Dirigente), sarà cura dell’ufficio fare una verifica strumentale dei transiti e anche dell’impronta ambientale, sia atmosferica che acustica, affidandosi a aziende private (e perché, anche per risparmiare, non all’ARTA?), di verifica di quanto già valutato in sede di progettazione dell’opera (in realtà, il documento di studio di valutazione acustica riferisce che essendoci il COVID, nell’area sono rilevabili essenzialmente il traffico treni e il sorvolo di aerei, seppur distante il relativo cono di decollo e atterraggio, e che pertanto non sono previsti interventi di mitigazione!).

Tutta l’attività di monitoraggio, ha precisato il Dirigente, verrà svolto in alcuni mesi: in ogni caso ha rimarcato la correttezza della progettazione e la rispondenza delle opere alle norme vigenti in materia (Codice della strada), a partire dall’attribuzione delle categorie stradali. Ha tenuto a dire che, da quanto risulta, in quelle zone si svolge un normale traffico urbano, che la eventuale irregolarità della larghezza dei marciapiedi, realizzati da oltre 20 anni, potrebbe essere dovuta a vegetazione invasiva, i dossi non sono previsti all’interno delle zone individuate dal PGTU e, per quanto riguarda i limiti di velocità, che le rotatorie svolgono al riguardo un ruolo di deterrenza sufficiente, dovendo le auto procedere con moderazione tra l’una e l’altra. Ha inoltre ricordato la recente installazione all’incrocio tra Strada Provinciale San Silvestro e la SS 16 di semafori intelligenti per gli attraversamenti pedonali.

Un risposta articolata, non certamente esaustiva, che però ha ostentato tecnicismi che poco hanno a che fare con le richieste di fondo dei cittadini, che hanno avanzato questioni legate soprattutto agli scenari futuri di vivibilità dell’intero comparto residenziale, già più densamente abitato rispetto a due decenni or sono e che lo diventerà maggiormente con nuove costruzioni, come la sede della Casa di Comunità al posto dell’area verde del Parco 8 marzo, oltre al presunto insediamento di un centro commerciale San Silvestro proprio a ridosso dello sbocco della nuova bretella, con quello che ne consegue per ambedue i casi dal punti di vista del flusso di traffico, inquinamento atmosferico e acustico.

Siamo nella condizione di un approccio all’urbanistica, che dovrebbe essere attento al benessere della cittadinanza, che non si confronta, scavalca quest’ultima e si proietta verso la semplice logica dell’attraversamento veicolare, del flusso di traffico, che sia commerciale o meno, che va assecondato e con cui bisogna convivere e della cui ragione non ci si preoccupa, né tanto meno del relativo impatto sociale, e di cui i nuovi cittadini di quest’area dovevano, devono e dovranno comunque essere consapevoli.

Non finisce qui. Ovviamente.




IL DISAGIO GIOVANILE

Pesano carenza di infrastrutture, spazi, centri di aggregazione e opportunità

Avezzano, 12 ottobre 2024. Genovesi all’indomani dell’operazione Alto Impatto: “La nostra città non ha una visione strutturata che possa essere di stimolo per le nuove generazioni”.

“Desidero esprimere un sincero ringraziamento al Prefetto di L’Aquila per la costante attenzione che dimostra nei confronti di Avezzano e di tutto il territorio provinciale. Un ringraziamento speciale va anche a tutte le forze dell’ordine, agli uomini e alle donne che, con dedizione e professionalità, hanno lavorato ieri per garantire la sicurezza e la tutela dei cittadini avezzanesi. Tuttavia, dopo l’importante attività di controllo introdotta, è nostro dovere porci una domanda: perché ad Avezzano c’è così tanto disagio giovanile?”.

È quanto chiede in una nota Tiziano Genovesi, consigliere di opposizione al Comune di Avezzano (L‘Aquila), all’indomani dell’operazione Alto Impatto, portata avanti su tutto il territorio comunale anche l’impiego delle unità cinofile ed elicotteri.

“La risposta a questa domanda – prosegue Genovesi – è complessa, ma una cosa è certa: ad Avezzano mancano opportunità e spazi che possano aggregare e coinvolgere i giovani, a partire da quelli dedicati allo sport. Se vediamo le strutture sportive pubbliche ci rendiamo conto che sono carenti, tant’è che le società calcistiche locali sono costrette a organizzare turni per poter svolgere le loro attività, e in alcuni casi ad organizzarsi persino privatamente per la manutenzione degli impianti. Abbiamo lo Stadio Cimarra dei Marsi che presenta gravi problematiche e lo ‘Stadio dei Pini’, ormai inagibile da decenni”.

È dunque evidente, secondo il consigliere di opposizione, “che la nostra città non ha una visione strutturata che possa essere di stimolo per le nuove generazioni. Di fronte a questa carenza di infrastrutture e opportunità, i giovani sono spesso costretti a riunirsi in bande, creando un ambiente competitivo negativo che non può che portare a problemi di ordine pubblico”.

È vero che questo fenomeno è diffuso in molte realtà, e mi aspetto che questa sarà la giustificazione della maggioranza. Tuttavia, la mia risposta è un’altra: perché Avezzano non riesce a prendere esempio dalle città virtuose? Basterebbe già guardarsi intorno nella Marsica, dove molte città o addirittura paesi, hanno strutture migliori di quelle avezzanesi, che garantiscono ai loro giovani una vita sana e più aggregante. I nostri nonni ci hanno sempre tramandato un prezioso consiglio: Specchiati in chi è migliore di te e fanne scuola – conclude Genovesi – Avezzano ha bisogno di una visione diversa, di un piano concreto per offrire ai giovani alternative sane e positive. È nostro dovere lavorare per rendere la città un luogo di opportunità, crescita e aggregazione, un posto in cui i giovani possano sentirsi parte di una comunità che li supporta e li guida verso un futuro migliore”.




LO SPOPOLAMENTO DELLE AREE INTERNE

Di Marco su aree interne: “La strategia attuale non funziona, gli ingressi sono pochi e non frenano lo spopolamento. Servono un confronto con i sindaci e maggiori servizi”

Teramo, 12 ottobre 2024. “La legge regionale 32 del 2021 non è riuscita né a vincere, ma nemmeno a frenare il fenomeno di spopolamento delle aree interne, questo è emerso chiaramente dalla riunione del Comitato per la legislazione del Consiglio regionale tenutasi ieri. Servono obiettivi più ampi ed efficaci per raggiungere lo scopo che la stessa legge, che individua incentivi a chi decide di trasferirsi nell’entroterra, si pone. Per questa ragione ho chiesto che alle prossime sedute partecipino anche alcuni sindaci dei territori interni dell’Abruzzo, in modo da poter calibrare meglio le proposte per migliorare la situazione e farlo in tempi brevi”, il commento del consigliere regionale Antonio Di Marco sulla Commissione incentrata su questo tema.

“Le 513 persone che grazie ai 2.500 euro annui di incentivi hanno scelto di venire a vivere in Abruzzo o spostarsi da una provincia all’altra, soprattutto nell’Aquilano, leggiamo dai report, sono poca cosa sia perché non frenano i numeri dello spopolamento, che sono oltre l’8,3 per cento della popolazione abruzzese (-14.300 circa) contro lo 0,47 per cento in entrata portato dalla legge 32 – spiega Di Marco – e non sono rosee nemmeno le prospettive future, che vedono incrementi ulteriori dello spopolamento fino al 2027.

Il problema è che una volta trasferiti, i neocittadini si ritrovano a dover combattere con problemi radicati, che li inducono a ripensare alla propria scelta ad esempio: accorpamenti scolastici penalizzanti per alcune realtà; mezzi pubblici non rispondenti alle esigenze di tempo e spostamento di ognuno per ragioni di lavoro, studio, svago; una sanità che non garantisce la dovuta copertura e talora si traduce in un vero e proprio rischio di vita, perché alcuni centri sono lontani decine di chilometri dei presìdi ospedalieri e perché la Regione ha praticamente smantellato le postazioni di emergenza urgenza che erano state pensate proprio per colmare le distanze e dare una risposta capillare di intervento alla comunità formata soprattutto da anziani.

Per ripopolare servono altre cose: una strategia pensata e condivisa con tutti i soggetti capaci di poter dare supporto e soluzioni efficienti: incentivi non soltanto per le attività economiche, ma anche per i servizi, rette scolastiche, abbonamenti per il trasporto pubblico, l’apertura di servizi sanitari specialistici, ambulatori pediatrici, tutte comodità che ad oggi non ci sono e non sono state nemmeno ipotizzate da chi governa, nonostante le visite palmo a palmo fatte durante la campagna elettorale. Non solo, un discorso serio e a parte meriterebbero poi politiche per la rigenerazione urbana e per l’innovazione tecnologica, su cui al momento non esiste nulla di propositivo.

Bisogna, dunque, mettere insieme le forze, costruire il progetto con i Comuni interessati in primis e coinvolgere forze capaci di suggerire strategie vincenti, bene l’Osservatorio per la Cultura, ma anche l’Anci e il mondo associazionistico del territorio vanno coinvolti in modo più diretto, nel merito”.




25 APRILE ABRUZZO PROGRESSISTA

Costituito il Direttivo dell’Associazione

Pescara, 12 ottobre 2024. Due fronti principali di impegno: promuovere una mobilitazione regionale contro le politiche della Giunta Marsilio, per il lavoro, il diritto alla salute, all’istruzione e alla mobilità, l’acqua bene comune e cambiare il Pd Abruzzo.

Si è tenuta ieri la riunione di insediamento del direttivo regionale dell’Associazione 25 Aprile Abruzzo progressista, convocata dalla Presidente Paola Cianci.

Il Direttivo risulta così composto, tra componenti effettivi ed invitati permanenti: Paola Cianci (Presidente), Giovanni Di Iacovo (vice presidente e portavoce), Stefania Di Padova (vice presidente), Andrea Catena, Andrea Core, Fausta De Ascaniis, Silvio De Lutiis, Giuseppe Di Girolamo, Fiorangelo Cutilli, Francesco Del Viscio, Francesco Cilli, Giulia Spadaccino, Ernesto Graziani, Stefano Mancini, Davide Morante, Antonio Palombaro, Pamela Roncone, Tommaso Sarchese, Rita Silvaggi, Robert Verrocchio.

Il Direttivo ha eletto quale coordinatore organizzativo dell’Associazione Andrea Catena. Due sono i terreni di iniziativa individuati nel corso della riunione e approvati dall’organismo:

  • Portare avanti in Abruzzo le campagne nazionali per la pace e fermare le guerre in corso in particolare in Ucraina e Medio Oriente ed i referendum nazionali contro il Jobs Act, contro l’autonomia differenziata e per lo ius soli;
  • Lanciare un appello alle forze di opposizione e alle forze sociali e sindacali per una mobilitazione regionale contro le politiche della Giunta Marsilio, che stanno conducendo l’Abruzzo ad una crisi drammatica, per il lavoro, per la difesa del diritto universale alla salute, per la mobilità e i trasporti pubblici (a partire dall’ascolto dei territori sul raddoppio della ferrovia Roma-Pescara), per il contrasto della crisi idrica, per la tutela delle risorse ambientali e contro la riperimetrazione della Riserva Naturale del Borsacchio, per la transizione ecologica e contro la quasi totale assenza di politiche per il sostegno alle aree interne e il ripopolamento delle terre alte.

L’Associazione, aperta al contributo di militanti e amministratori di tutto il campo progressista, infine, ha esaminato la situazione interna al Pd abruzzese, che resta il suo principale riferimento politico, e ha ribadito il giudizio di profonda insoddisfazione diffuso tra elettori e iscritti.

Ha dato quindi mandato al coordinatore neoeletto e alla segreteria politica per costruire nelle quattro province alleanze alternative all’attuale assetto politico regionale del partito, sulla base delle proposte politiche elaborate dall’Assemblea costitutiva dell’Associazione (www.abruzzoprogressista.blogspot.com), in vista dei congressi di circolo e provinciali del Pd, che si terranno a partire dal 15 novembre.




COERENZA DI PLASTICA

di Simona Barba, AVS- Radici in Comune

Pescara, 12 ottobre 2024. Durante il consiglio straordinario sulla emergenza idrica dell’8 ottobre, il Sindaco nel suo intervento, a latere sul tema dell’acqua, ha tuonato contro le plastiche abbandonate sulla spiaggia, i giochi dimenticati che deturpano tutta la spiaggia, che finiscono in acqua e che inquinano, contro i genitori dei piccoli che creano tutto ciò.

Giustissimo.

Ma perché allora al momento della presentazione della mozione sull’utilizzo di materiali ecocompatibili, da me portata in Consiglio Comunale il 26 settembre, non ha detto nulla?

La maggioranza non ha nemmeno aperto il dibattito.

Il Sindaco, appassionato come molti di noi del nostro mare, dovrebbe affondare la propria mano nella sabbia e poi tirarla su: non potrà non notare tutti i filamenti di plastica che si attorcigliano alle dita.

I filamenti sono un inquinamento subdolo, pervasivo, invasivo, che producono le devastanti microplastiche, impossibili da bonificare, tanto che entrano anche nella catena alimentare di animali e umani.

Sia coerente il Sindaco con il suo giusto sentimento di stigmatizzazione delle azioni che portano i rifiuti sulle nostre spiagge, e apra la discussione sul divieto della rafia per eliminare tale deturpazione.

Non c’è plastica di serie A e plastica di serie B.

 Cominciano noi come amministrazione a dare il buon esempio e fare concretamente azioni coerenti al valore che noi diamo al nostro mare e alla nostra spiaggia.




CARENZA FARMACI presidi ospedalieri abruzzesi

di Michele Fina, Senatore PD

Pescara, 6 ottobre 2024. Le notizie sulla grave carenza di farmaci nei presidi ospedalieri abruzzesi e la drammatica situazione debitoria delle quattro ASL regionali, con un buco di circa 200 milioni di euro, rappresentano una condizione insostenibile per il nostro sistema sanitario regionale. I piani di rientro proposti, che prevedono tagli su farmaci, servizi essenziali e sul personale più fragile e meno tutelato, sono misure drastiche e del tutto insufficienti per risolvere il problema. È inaccettabile che la giunta regionale di destra, che governa da sei anni, non sia in grado di porre rimedio a questa emergenza.

Ancora più grave è l’attacco di ieri del Presidente Marsilio al procuratore della Corte dei conti, che, nella sua requisitoria citata anche da La7, ha descritto una realtà che tutte le cittadine e  tutti i cittadini che frequentano i nostri ospedali, specialmente quelli nelle aree interne, purtroppo conoscono bene.

Negativamente celebre il caso dell’ospedale di Avezzano, più volte al centro di polemiche e pubbliche denunce sulla mancanza di medicinali e dispositivi. L’ospedale SS. Filippo e Nicola, balzato ai disonori della cronaca nazionale per le morti davanti al pronto soccorso durante il Covid, mentre all’interno il personale medico e sanitario lavoravano sprovvisti dei più elementari strumenti. La giunta regionale, che si vanta di essere in linea con il governo Meloni, deve assumersi la responsabilità delle proprie azioni.

È ora che il Governo nazionale intervenga aumentando il Fondo Sanitario Nazionale, per evitare che ulteriori tagli danneggino irrimediabilmente i servizi sanitari essenziali a cui le cittadine e i cittadini abruzzesi hanno diritto.




IL SINDACO NUGNES CHIARISCE SUI T-RED

“Ginoble invita i cittadini a violare il codice della strada”

Roseto degli Abruzzi, 6 ottobre 2024. “Evidentemente per la Consigliera Teresa Ginoble e per il Gruppo “SiAmo Roseto” è lecito passare con il rosso al semaforo ed è cosa giusta non pagare le multe per infrazioni effettivamente compiute e certificate, avallando quindi la violazione del Codice della Strada”. Con queste parole il Sindaco di Roseto degli Abruzzi, Mario Nugnes, risponde alle dichiarazioni della Capogruppo di opposizione in merito alle sanzioni comminate dai due T-red presenti sul territorio comunale.

“Ginoble afferma che, secondo una sentenza della Cassazione, è necessaria una delibera di Giunta apposita che indichi gli incroci dove installare i cosiddetti T-Red e che, in assenza di essa, le multe comminate sarebbero nulle – aggiunge il Sindaco – Una lettura, la sua, tutta da verificare e che di fatto invita i cittadini a non pagare le sanzioni ricevute, pur coscienti di essere passati con il semaforo rosso. In realtà, a differenza di quanto riportato dalla Ginoble, con la delibera sul PEG (Piano Esecutivo di Gestione) abbiamo istituito i Capitoli di spesa per l’installazione degli strumenti e, in più, abbiamo fatto richiesta di nulla osta ad Anas sulla base dei dati riguardanti l’incidentalità nei due punti individuati: Santa Lucia sulla SS150 e Cologna Spiaggia sulla SS16. In sostanza, l’Amministrazione Comunale ha manifestato, con il Piano Esecutivo di Gestione, la volontà di attivare due T-red destinando fondi ben determinati e ha poi chiesto ad Anas il nulla osta su strade che sono di sua competenza sulla base dei dati sull’incidentalità raccolti negli ultimi 5 anni. Un percorso dove la politica ha dato l’indirizzo e i tecnici hanno fatto il resto. Un metodo corretto anche secondo il Comandante della Polizia Locale di Roseto Ernesto Grippo e secondo diversi esperti che ho interessato sulla vicenda”.




IL DEBITO DEL COMUNE DI PESCARA CON ACA APRE ALTRI SCENARI

Sola e Alessandrini (M5S): “1,5 milioni di euro di fatture non pagate e pesanti dubbi sulla gestione finanziaria”

Pescara, 6 ottobre 2024. Il Movimento 5 Stelle torna a parlare della vicenda relativa al debito del Comune di Pescara nei confronti di ACA, la società che gestisce il servizio idrico integrato in 65 comuni abruzzesi, per una somma di 1,5 milioni di euro di fatture non pagate dal 2018 al 2023. Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale il capogruppo M5S Paolo Sola aveva presentato un’interrogazione urgente per chiedere conto di questo debito, e qualche giorno fa è arrivata la risposta dell’assessore al bilancio, Eu genio Seccia.

“Oltre a confermare l’esistenza di questo debito – commenta il consigliere comunale Paolo Sola – la risposta dell’assessore solleva altre due questioni molto gravi che destano ulteriore preoccupazione. Sembra, infatti, che in tutti questi anni l’ACA non abbia mai inviato alcun sollecito di pagamento al Comune di Pescara, e addirittura parrebbe che non siano stati applicati interessi di mora per il mancato pagamento, come invece prevede la legge. Se questo fosse confermato, si tratterebbe di un’anomalia gravissima, che solleverebbe serie responsabilità sia per il Comune che per l’ACA. Da un lato – denuncia Sola – il Comune di Pescara sta pagando somme per le quali potrebbe eccepire una prescrizione quinquennale, poiché almeno per le fatture più datate sono ampiamente trascorsi cinque anni. Ricordiamo che il Comune è ancora sottoposto a procedure di predissesto finanziario; quindi, è particolarmente allarmante che si decida di pagare somme che invece ad oggi andrebbero contestate. Dall’altro lato, le responsabilità di ACA sembrerebbero ancor più gravi, considerando che si tratta di una società a partecipazione pubblica che è uscita solo l’anno scorso da un concordato preventivo di dieci anni, per cui è preoccupante che nel frattempo non siano stati riscossi crediti per somme così elevate, non sollecitandone neanche il pagamento e addirittura, a detta dell’assessore Seccia, stralciando gli interessi. Questo oltre ad essere gravissimo dal punto di vista finanziario – prosegue Paolo Sola – rappresenterebbe una ignobile disparità di trattamento tra pubblico e privato. Infatti, se mai un cittadino si azzardasse a non pagare le bollette dell’acqua per cinque anni non godrebbe sicuramente della stessa benevolenza da parte dell’ACA, che con cittadini e condomini è sempre molto solerte nel richiederei pagamenti, applicare le sanzioni e minacciare l’interruzione della fornitura”.

“Questo succede con il Comune di Pescara – aggiunge la consigliera regionale M5S Erika Alessandrini – e a detta dell’assessore Seccia anche in altri Comuni in cui la gestione idrica è affidata ad ACA. Scriveremo all’ERSI – l’Ente Regionale per il Servizio Idrico Integrato – per richiedere di fare una verifica puntuale anche sugli altri 64 Comuni partecipati di ACA, verificando se ci siano responsabilità che potrebbero estendersi ben oltre quello che stiamo denunciando oggi.”

“Alla luce di questi fatti, riteniamo necessario un approfondimento urgente sull’intera vicenda – concludono Sola e Alessandrini – e presenteremo nei prossimi giorni anche un esposto alla Corte dei conti e alla Guardia di Finanza affinché siano le autorità competenti a verificare se vi siano profili di responsabilità o ipotesi di danno erariale”.




LISTE DI PROSCRIZIONE E CENSURA

Dopo Scurati Telemeloni colpisce la scrittrice   Di Pietrantonio. Chi non vota i partiti al potere non può comparire

Chieti, 5 ottobre 2024. Da  un’intervista rilasciata a Luca Telese, neodirettore del quotidiano abruzzese Il Centro, da Donatella Di Pietrantonio, una delle più importanti scrittrici italiane, le cui opere hanno avuto i più significativi riconoscimenti, dal premio Campiello al premio Strega, apprendiamo della gravissima opera di  censura che sarebbe stata messa in atto dalla Rai nei suoi  confronti.

Un episodio che, nella sostanza e nei modi, sarebbe  indicativo di come   sia ridotto il servizio pubblico in versione Tele Meloni.

I fatti, alla scrittrice era stato richiesto di scrivere un monologo sull’Abruzzo per il programma televisivo Che sarà, ma il lavoro, apprendiamo essere stato  inspiegabilmente  censurato e mai mandato in onda.

Ciò sarebbe avvenuto, secondo quanto viene riportato, non per i contenuti ma perché sul quotidiano la Repubblica la scrittrice avrebbe dichiarato, alla vigilia delle elezioni regionali abruzzesi, il suo voto per il candidato del centro sinistra Luciano D’Amico.

Si tratterebbe di un’operazione vergognosa chiaramente comandata dalla politica. Talmente vergognosa che la Rai non avrebbe avuto nemmeno il coraggio di avvisare  direttamente la scrittrice dell’impossibilità di mandare in onda il monologo, ma  la sua casa editrice,  usando come motivazione la par condicio. Naturalmente una scusa del tutto estranea ai contenuti del monologo.

Una vicenda, quindi, inquietante e gravissima che  ci rimanda  a quanto fatto ad un  altro grande scrittore italiano, Antonio Scurati: in quel caso la censura era stata sui contenuti di un monologo sul fascismo, in questo caso evidentemente per  un’intenzione di voto in un’elezione locale espressa in un’altra sede. Siamo  alla censura con liste di proscrizione contro coloro che hanno l’ardire di voler difendere i propri diritti civili e politici e che dichiarano pubblicamente il loro voto per candidati che non appartengono all’attuale maggioranza.

Depositerò oggi stesso un’interrogazione urgente ma questo ennesimo episodio conferma, qualora qualcuno ne avesse ancora bisogno, la necessità inderogabile di una riforma profonda della Rai, restituendo a questa fondamentale azienda del paese libertà, indipendenza e qualità nell’offerta.

Michele Fina

Senatore della Repubblica PD




NASCE GUARDIAMO AVANTI

Il movimento civico di Francavilla

Francavilla al Mare, 3 ottobre 2024. Vi hanno aderito numerosi cittadini di ogni settore, amministratori e professionisti. Sono persone con storie tra loro diverse, ma che sono tutte accomunate dal non aver aderito a partiti politici e, soprattutto, dalla voglia di mettersi a disposizione della cosa pubblica e continuare il processo di rinnovamento di Francavilla.

Ieri, mercoledì 2 ottobre, vi è stato il primo di una serie di incontri: tra i tanti, vi hanno partecipato tutti gli assessori e tutti i consiglieri comunali delle tre liste civiche che sostengono la giunta Russo, nonché diversi ex amministratori. Ognuno, secondo le proprie esperienze ed esigenze, sarà chiamato a contribuire con proposte, progetti e sollecitazioni per migliorare la città. Si tratta di una vera e propria fucina di idee, grazie alla quale stiamo già tracciando la strada verso le prossime elezioni amministrative.

In quanto prima cittadina, infatti, ho l’onere di organizzare la coalizione di centrosinistra in vista dell’appuntamento elettorale, stilando un programma in cui possa riconoscersi tutta la nostra comunità. Ci prepariamo al traguardo del 2026 anche insieme agli esponenti del Partito Democratico, con cui sto amministrando la città in grande sintonia, ma soprattutto col mondo civico a cui sento fortemente di appartenere. “Guardiamo Avanti”, infatti, è proprio il baluardo del civismo e riunisce i cittadini che, siano essi alla prima esperienza politica oppure no, sono estranei alle dinamiche di partito.

Il mandato in corso ci sta permettendo di avviare un periodo di grande crescita per Francavilla al Mare, con le opere, le azioni e anche la riorganizzazione della macchina amministrativa di cui abbiamo già raccolto i primi frutti. Tuttavia, cinque anni non saranno sufficienti a portare a termine in ogni suo aspetto il nostro progetto per trasformare in meglio la città. Per questo, è nostro dovere elaborare una proposta che sia all’altezza delle aspettative dei francavillesi e di continuare a guidare il cambiamento, così da non restituire la città a chi, nel corso degli anni, non è stato in grado di rinnovarsi né nelle idee né nelle persone.      

In queste settimane sto ricevendo parecchi inviti a candidarmi nuovamente alla carica di sindaco. Nel confermare la mia disponibilità, ritengo però che sarà la squadra, nelle modalità e nei tempi più opportuni, a indicare il miglior candidato sindaco. Al momento, mi basta il grande interesse che “Guardiamo Avanti” sta suscitando tra i cittadini: ogni giorno ricevo chiamate in cui mi si chiedono maggiori informazioni e come fare a partecipare. Che vi siano così tante persone che, dal basso, vogliano avvicinarsi alla politica e mettersi in gioco per il bene della città, anche sacrificando tempo ed energie al loro lavoro, alle loro famiglie e alle loro passioni, è una buona notizia non solo per il movimento civico, ma per tutta Francavilla.

Le porte di “Guardiamo Avanti” sono aperte a chiunque abbia a cuore la nostra amata città e voglia spendersi per renderla sempre più attrattiva e a misura dei cittadini.

Luisa Russo

Sindaca di Francavilla al Mare




CONLCUDERE I LAVORI AL VOLTO SANTO

La messa in sicurezza sta per ripartire: occorre concludere per il Giubileo 2025

Manoppello, 3 ottobre 2024. Da ormai sette anni, a causa dei necessari lavori di messa in sicurezza, la facciata della basilica del Volto Santo di Manoppello è coperta da ponteggi e impalcature, scoraggiando i visitatori e determinando non pochi disagi per i fedeli che comunque scelgono di visitarla, soprattutto quelli più anziani o disabili. Nei giorni scorsi, mediante una lettera inviata alle istituzioni, il rettore del santuario, Antonio Gentili, aveva rivolto un accorato appello per l’immediata ripresa dei lavori alla luce dell’imminente apertura del Giubileo.

La preoccupazione di padre Gentili è pienamente condivisibile, in quanto la basilica di Manoppello costituisce una delle più importanti mete di pellegrinaggio del centro-sud. Proprio per questo mi sono prontamente attivato per approfondire la questione, e assieme al Rettore abbiamo avuto modo di interloquire con il Direttore dei lavori, l’architetto del Provveditorato interregionale delle opere pubbliche Nicola Franchi, che ha mostrato ampia disponibilità e solerzia.

La buona notizia riguarda il reperimento di ulteriori fondi, circa 150mila euro, per il completamento dei lavori, interrotti lo scorso maggio. I tecnici infatti avevano riscontrato una serie di carenze strutturali, aggravate negli anni da riparazioni approssimative, che hanno reso necessaria una perizia di variante che sarà rimessa al Provveditorato la prossima settimana. A quel punto la ditta incaricata potrà finalmente riprendere i lavori, che dovrebbero terminare entro fine anno salvo imprevisti e ritardi nella fornitura dei materiali.

Una volta conclusa la ricostruzione della facciata, verranno eseguiti ulteriori approfondimenti sul campanile, che a detta del Rettore, presenta problemi strutturali di non poco conto. I tecnici si augurano di riscontrare criticità facilmente risolvibili, così da poter restituire alla comunità l’intera basilica consolidata e riqualificata per i primi mesi del prossimo anno.

Anche perché il 2025, come ricordato da padre Gentili, sarà l’anno del Giubileo, e il santuario vedrà sicuramente accrescere i flussi di pellegrini, anche a seguito del successo della docu-serie “Mysteries of the faith”, disponibile su Netflix a partire dallo scorso novembre, che conta milioni di visualizzazioni da ogni angolo del pianeta ed è incentrata su alcuni dei segreti più leggendari del cristianesimo, tra cui il mistero del Volto Santo. 

La basilica di Manoppello costituisce ormai a tutti gli effetti un santuario di rilievo internazionale, come confermato anche dalle decine di pubblicazioni e articoli editi in vari Paesi del mondo e dalla recente benedizione di un reliquario destinato alla cattedrale di San Francisco. Eppure, all’accresciuto interesse esterno, sembra contrapporsi una scarsa consapevolezza a livello locale.

Spetta dunque alle istituzioni il compito di valorizzare uno dei centri nevralgici del turismo religioso abruzzese. Personalmente continuerò a monitorare lo stato di avanzamento dei lavori per fare in modo che il santuario torni pienamente fruibile in vista del prossimo Giubileo, un appuntamento a cui l’Abruzzo dovrebbe guardare con maggiore interesse, specie in chiave turistica.

Antonio Blasioli

Vicepresidente del Consiglio Regionale




UN PICCOLO ESEMPIO

Un approccio alla città, integrato e ragionato

Pescara, 2 ottobre 2024. Spesso sentiamo dalla nostra amministrazione l’elencazione degli investimenti, cioè dei soldi spesi, ma mai la ricaduta dell’investimento o degli obiettivi raggiunti.

 L’importante è spendere. Anche un semplice sfalcio può dare l’idea dell’approccio che si dovrebbe avere per un comune come quello di Pescara.

La nostra città spende 500.000 di euro all ‘anno in sfalci, una cifra considerevole, in maniera semplicemente programmata, uguale tutti gli anni. In questi giorni, per esempio, è stato sfalciato l’argine nord sulla cui sommità insiste la pista ciclabile, la cui manutenzione deve essere costante in quanto il pendio negli assestamenti rompe la pista, creando buche pericolose per i ciclisti.

Lo sfalcio ieri è stato fatto di tutto il pendio, una superficie considerevole, mentre ci si poteva limitare solo ai margini per la sicurezza della strada e della pista.

Le erbacee presenti, come liquirizia e altre piante, se lasciate vivere, rinsalderebbero in maniera naturale il pendio, che resisterebbe così allo scorrimento dell’acqua. In questo modo la manutenzione della pista, anche essa onerosa, non avendo più cedimenti e assestamenti l’argine, sarebbe più semplice e definitiva. Quindi con la semplice azione dello sfalcio appena fatto del pendio abbiamo invece raggiunto i seguenti obiettivi:

-creazione di frammenti di plastica, perché nessuno pulisce prima dello sfalcio, che sminuzza per bene l’immondizia presente, creando un inquinamento pervasivo.

– diminuzione della biodiversità in un posto che potrebbe essere lasciato naturale

– danneggiamento della coesione del suolo del pendio dell’argine

– micro-smottamenti che creano rottura alla pista ciclabile

– spesa successiva per il rifacimento del manto della pista, che siccome costa, si fa solo ogni tanto

– alta pericolosità per il ciclista con potenziale danno alla sua salute

Tutto questo in loop, ogni volta. Tale narrazione potrebbe configurarsi anche in un danno erariale, visto l’iniquità dell’intervento?

Lo sfalcio selettivo (cioè decidere dove effettivamente serve, favorendo la naturalità in altri spazi) è già usato ampiamente come metodologia, sia per le casse comunali, sia per i servizi ecosistemici. Questo è solo uno dei tanti esempi della ricaduta delle decisioni che governano la città. Tutti i cantieri, gli investimenti, sono stati sottoposti al vaglio dell’approccio ragionato?

Vorremmo conoscere il bilancio degli effetti negativi e positivi, per ciascun progetto:

nuovi asili, nuovi palazzetti, nuovi lungomari, nuovo centro città, Palazzo Regione, Riserva, G7, maxi eventi e tanto altro.

È  giunto il momento di cominciare a capire quali sono gli effetti degli investimenti smettendo di dire solo quanto si è speso, facendo passare il messaggio che più si spende, più si è bravi.

Non è così. La città vuole sapere i benefici raggiunti dagli investimenti, e soprattutto se questa amministrazione è in grado di misurarli e di averne contezza.

Simona Barba

Consigliera Comunale

Avs-Radici in Comune




CENTO GIORNI DI TE E DI ME

Risposta al resoconto dei primi cento giorni dell’Amministrazione Amatucci

Sant’Egidio alla Vibrata, 26 settembre 2024. Nella lettura delle dichiarazioni del Sindaco Amatucci, scorrendo il pesante ed inconcludente articolo propagandistico, si evince che il bilancio dei primi 100 giorni è composto sostanzialmente da due punti: gli strabilianti eventi estivi e… Luigino Medori.

Oltre i suddetti, sforzandomi benevolmente di volermi considerare un obiettivo di programma raggiunto, da pubblicizzare con così tanta enfasi, non c’è, per candida ammissione di Amatucci stesso, niente altro da segnalare. Nulla. Una strategia già nota, questa di identificare un preciso nemico tra gli oppositori, in maniera tale da avere sempre un comodo tema di discussione per togliersi dall’imbarazzo quando non si hanno argomenti. E sembra infatti che siano piuttosto “loro” ad usare toni vendicativi e astiosi verso la mia persona, che, a quanto pare, tengono in trepida considerazione tanto da chiamarmi sceriffo.

Se questo vuol dire essere difensore e garante dagli abusi e dalle soverchierie di banditi, allora lo ritengo un complimento.  Evito di rispondere punto per punto alle inutili polemiche – fumo negli occhi – sollevate ad arte per distogliere l’opinione pubblica dal nocciolo della questione, ma vengo volentieri in aiuto di Amatucci ricordando ai cittadini i punti salienti dei suoi primi 100 giorni che non sono menzionati: due delibere ritirate per palese illegittimità,  figuracce per l’intero Paese con rappresentanti delle nostre Istituzioni, eventi sociali organizzati con sprezzante faciloneria in barba a tutte le normative vigenti sulla sicurezza, ristori finanziari a comuni limitrofi finalizzati ad incentivare il depopolamento scolastico delle nostre scuole, mancata ratifica della tanto agognata variante al piano regolatore, piazza Umberto I arbitrariamente deturpata senza alcun progetto né consultazione, etc etc..

È ora che il Sindaco Amatucci cominci a fare una cosa concreta fra le tante che ha promesso; lui che è uomo del fare, tralasci gli scritti per passare ai fatti, ma fatti come si deve, non tanto per fare o far vedere con la superficialità e la frivolezza che hanno contraddistinto questi primi cento giorni.

Voglio ricordare anche a questi signori che quello che chiamano rancore, per ignoranza o spregio, è una garanzia costituzionale dei sistemi democratici e si chiama “opposizione”, che nel mio caso rappresenta migliaia di elettori che mi hanno sostenuto.

Invito Amatucci e il suo entourage a farsene serenamente una ragione perché continuerò senza sosta a fare opposizione seria e puntuale, insieme a Simona Giovannini e al mio gruppo Insieme per Sant’Egidio.

Dai banchi dell’opposizione non avremo nessun problema ad appoggiare progetti seri e di ampio respiro, ma non avremo altresì nessuna remora nel bocciare sonoramente ogni tentativo improvvisato di riscuotere facili consensi.

Luigino Medori, Insieme per Sant’Egidio




NO AUTONOMIA DIFFERENZIATA

Oltre 33mila firme in Abruzzo: “risultato straordinario”

Pescara, 26 settembre 2024. Sono 33.417, tra cartacee e online, le firme raccolte in Abruzzo a sostegno del referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata, nell’ambito della mobilitazione avviata nei mesi scorsi. Il 24 settembre la chiusura della raccolta firme online. Stamani, nel corso di una conferenza stampa a Pescara, gli esponenti del coordinamento regionale “No autonomia differenziata” hanno illustrato i risultati della campagna, che ha preso il via a metà luglio.

In particolare, delle oltre 33mila firme abruzzesi, 11.274 sono state raccolte online (dato verificato qualche ora prima della chiusura e suscettibile di piccole variazioni in aumento) e 22.143 sono state raccolte sui moduli cartacei. La ripartizione percentuale tra dato cartaceo e dato digitale è particolarmente rilevante in Abruzzo, dove circa i due terzi delle firme sono state raccolte con il metodo cartaceo attraverso centinaia di banchetti organizzati dalle associazioni, peraltro durante il periodo estivo, modalità che ha permesso un confronto diretto e democratico con migliaia di cittadini.

Nello specifico le firme cartacee hanno avuto la seguente ripartizione territoriale: 6.581 nella provincia di Chieti, 5.914 in quella dell’Aquila, 5.177 nella provincia di Pescara e 4.471 in quella di Teramo.

“La risposta è stata straordinaria – affermano i rappresentanti del coordinamento – a conferma di come la cittadinanza abbia capito la pericolosità di una legge iniqua e assolutamente sbagliata. Ora l’attenzione si sposta sui referendum, affinché, quando sarà il momento, ci sia una mobilitazione ancora più imponente per il voto”.

La legge sull’autonomia differenziata dà la possibilità di riconoscere livelli diversi di autonomia alle Regioni italiane. Le materie nelle quali gli enti regionali possono chiedere un livello di autonomia differenziata rispetto alle altre sono ben 23. Tra queste spiccano la tutela della salute, l’istruzione, lo sport, l’ambiente, l’energia, i trasporti, la cultura e il commercio estero.

“La Legge – dicono ancora al coordinamento – lede i diritti delle cittadine e dei cittadini, compromette l’unità del Paese e creerà danni allo sviluppo sociale ed economico dell’Italia. L’autonomia differenziata incrementerà il divario tra le regioni nell’erogazione dei servizi, danneggiando l’Abruzzo e, più in generale, i territori del Mezzogiorno. Tra l’altro, uno spacchettamento dell’Italia non gioverà nel lungo termine neanche alle regioni del Nord. Con questa legge sono a rischio il diritto alla sanità pubblica, all’istruzione, alla salvaguardia dell’ambiente, alla sicurezza sul lavoro, alla possibilità stessa di promuovere nuove politiche industriali e di sviluppo capaci di creare lavoro stabile e di qualità”.

“Gli effetti dell’autonomia differenziata – vanno avanti – impatteranno in misura maggiore nelle fasce più fragili della popolazione, accentuando le disuguaglianze di genere. Infatti, in una società patriarcale come la nostra, il peso maggiore della carenza di servizi pubblici ricadrà proprio sulle donne che più si occupano di bambini e familiari anziani e che spesso devono rinunciare a lavorare. Con l’autonomia differenziata, inoltre, si incrementerà il fenomeno dell’esodo dei ragazzi verso le regioni più ricche e si forniranno meno servizi ai bambini, ai disabili e agli anziani”.

Del coordinamento regionale fanno parte Cgil, Uil, Ali, Anpi, Arci, Cdc, Demos, Pass, Avs, Iv, M5s, Pd, Psi, Prc e Gd. Realtà che, pur rappresentando istanze diverse (dai sindacati alle associazioni partigiane, culturali e di promozione sociale, ambientaliste, partiti molto diversi tra loro), hanno dimostrato una forte capacità di unione e di coesione per una rivendicazione comune, contro una riforma che riporta l’Italia indietro nel tempo e che mina l’unità del Paese, la garanzia dei diritti sociali, dell’uguaglianza, della solidarietà.

Il 26 settembre le firme raccolte in Abruzzo verranno depositate in Corte di cassazione insieme a quelle di tutte le altre regioni d’Italia ed in tale circostanza si conoscerà il dato definitivo delle firme conseguite in ambito nazionale.




UN FURTO DI FUTURO

Tagliati 117 milioni alla sicurezza delle autostrade abruzzesi

Roma, 24 settembre 2024. “In questi giorni è in discussione in Senato il decreto legge 113, che ci porta in regalo un taglio di 117 milioni per la sicurezza delle autostrade dell’Abruzzo – così il Senatore Fina nel corso di una conferenza stampa svoltasi presso la sede PD di Avezzano alla presenza della segretaria cittadina Anna Paolini e del segretario provinciale Francesco Piacente – ennesimo taglio, gravissimo, che colpisce le infrastrutture abruzzesi per fondi dedicati appunto alla messa in sicurezza di ponti, viadotti e gallerie autostradali.

Risorse eliminate dal fondo complementare al PNRR, medesimo fondo dal quale furono tagliati circa un anno fa i 600 milioni destinati al potenziamento della ferrovia Roma – Pescara. Il Governo Meloni sta facendo dell’Abruzzo un bancomat nel silenzio assordante di Marsilio e dei suoi – continua Fina – ma faccio comunque un appello alle parlamentari e ai parlamentari abruzzesi di tutti i partiti: sottoscrivano il mio emendamento che respinge questo taglio di 117 ml o ne presentino uno loro, come preferiscono. Ma battiamoci per una volta tutto insieme a difesa del nostro territorio.”




COMMISSIONI CONTROLLO e Garanzia sulla Riserva Dannunziana

di  Simona Barba, Consigliera AVS-Radici in Comune

Pescara, 24 settembre 2024. L’assenza del comitato di gestione è stata quanto mai grave in occasione del devastante incendio del primo agosto 2021, quando è apparsa chiara la sua fragilità nel rimbalzo di competenze e responsabilità. Una serie di mancanze e di errori che porta fino a oggi, allo stato desolante di una sconfitta. Questo il risultato evidente scaturito dalle Commissioni Controllo e Garanzia.

Il vuoto del comitato di gestione  si è cercato di colmare con un tavolo tecnico, volontario, a chiamata, composto dai tecnici ed esperti Pirone, Febbo e Savini, che hanno cercato di dare gli indirizzi di azione per il post incendio, senza nessun potere se non quello consultivo.

Pirone, Febbo e Savini lavorano, studiano, producono la loro relazione nel novembre del 2021 , individuano con bandierine  le piccole plantule di pini d’Aleppo che stavano nascendo e cominciano a dare indicazioni operative. Indicazioni disattese, come la più importante: nell’estate del 2022 il team più volte richiede di supportare la giovane vegetazione con acqua, nulla è stato fatto, e come comprovato dal monitoraggio dell’Università dell’Aquila (ottobre 2022) la Riserva perde un 50% delle plantule nate per la forte siccità estiva (relazione Università dell’Aquila).

Parallelamente al tavolo degli esperti, che, capiamo ora, essere una facciata di buoni intenti per le associazioni e cittadinanza, l’ordine degli Agronomi a gennaio 2023, con una lettera che salta il tavolo formato, caldeggia la chiamata della fondazione Alberitalia.

Tale fondazione viene incaricata così di uno studio per la ripresa e prepara le linee guide, che vengono accolte e utilizzate per la preparazione dell’appalto del disboscamento degli alberi morti, alberi che Febbo consigliava di mantenere in loco, magari utilizzandoli come delimitazione di sentieristica. Non c’era bisogno di portarli via tutti, esponendosi ai grossi rischi di perdita delle plantule

Per la scrivente laa mancanza di un controllo, gli esperti volontari non coinvolti, portano al disastro finale: il cantiere iniziato nel 2023 ha esboscato sì i tronchi di pino morti, ma uccidendo la stessa ripresa naturale della Riserva: nessun rispetto delle giovani plantule:

 -i letti di caduta dei tronchi non sono stati controllati per cercare di non schiacciare le plantule

– i cingolati entrati nell’area hanno poi portato all’ennesima falcidazione dei giovani pini d’Aleppo, i nostri pini, il cui corredo genetico è fondamentale.

È stato un vero esbosco.

Uno scempio ambientale. Un disastro annunciato direbbero gli esperti.

La posizione dell’Amministrazione ora è semplicistica : i piccoli pini non c’erano più, nulla è stato distrutto. Occhio non vede, cuore non duole.

E per non fare vedere agli occhi, imbarazzante è il fatto che sia prima dell’esbosco, sia dopo, nessun monitoraggio sia stato fatto: nessuna contezza di dati è stato trasformato in “non c’erano più pini”.

Sappiamo poi che circa 200 pini prelevati dalle aiuole spartitraffico della Riserva (dove lì si, c’è stata rinnovazione) sono in un qualche posto in via D’Avalos, con la speranza di essere utilizzati.

Del futuro restauro, comprensivo della decementificazione di via della Bonifica, ancora nessun indirizzo.

Amen per la nostra Riserva.