UN PICCOLO PASSO

Verso uno scenario gestionale che stenta a decollare

Pescara, 23 settembre 2024. Apprendiamo dagli organi di informazione, e dalla lettura delle carte, che all’interno del progetto di nuovo assetto viario della zona sud di Pescara, con l’apertura della nuova bretella di collegamento con la circonvallazione e conseguentemente l’abbattimento della sopraelevata, il cosiddetto svincolo a trombetta, vi è anche la chiusura e lo smantellamento di via della bonifica, almeno nel tratto bypassato dal cosiddetto Pendolo, cosa che consentirà di effettuare il ricongiungimento dei comparti 4 e 5 della Riserva naturale regionale della Pineta Dannunziana, con il recupero, come dichiarato dal Sindaco in più d’una occasione, di un’area verde aggiuntiva di 22.000 m², su cui verranno piantati 700 pini.

Non possiamo che gioirne, ovviamente, anche se lo riteniamo ancora un piccolo passo verso uno scenario gestionale che, nonostante i numerosi catastrofici avvenimenti, stenta da anni e anni a decollare, soprattutto in termini di direzione scientifica.

Ma qualcosa non ci torna. Partiamo da una premessa: il tratto stradale del Pendolo, senza timore di essere smentiti, è stato realizzato all’interno del perimetro esterno, lato monte, della Riserva (lo si vede ancora dal recinto), togliendo a questa una superficie di almeno 6.000 m² (l’asse stradale è lungo 600 m e largo indicativamente 10), occupato oggi da una strada di 7 metri  relativi marciapiedi. Inoltre, da quest’area sono stati rimossi oltre 50 alberi di grosse dimensioni, è stato asportato terreno fertile e sostituito da asfalto, impermeabilizzato quindi il suolo è realizzando una rete di intercettazione delle acque piovane che quindi non tornano alla falda. Abbiamo quindi preso la calcolatrice e, ipotizzando un rettangolo, abbiamo diviso l’area di 22.000 m² per la lunghezza del tratto di Via della Bonifica che verrà eliminato, che sono 450 m. Il risultato è poco meno di 50, che sono i metri di larghezza della strada ovvero dello spazio da restituire (“aggiungere”, dice il Sindaco) alla Riserva.

Senonché la strada, con tutto il marciapiede e lo spartitraffico, non arriva neanche alla metà di questa larghezza, essendo costituita da due corsie stradali da 7 m ciascuno, che fanno 14, da due marciapiedi laterali che in totale diciamo possono arrivare a 4 m, e ad uno spartitraffico della larghezza, ad essere generosi, di circa 4 m, per un totale complessivo di 22 m di larghezza (vogliamo arrivare a 25? Sempre a metà di 50!). Quest’area, pertanto, si estende per circa 10.000 m², e non 22.000, a cui, non dimentichiamo, vanno sottratti i 6.000 m² utilizzati per realizzare il Pendolo, per un totale rimanente di 4.000 m², l’80% in meno di quanto dichiarato!

Se poi vogliamo considerare come persi i lembi di Pineta rimasti staccati dal resto della formazione boschiva, come è evidente transitando lungo via Pantini, il bilancio potrebbe essere ancor più magro e amaro. A tal proposito è interessante l’aggiornamento di Google Maps, che fa vedere il Pendolo realizzato dentro la Riserva e di fianco via Pantini. Tra queste due strade ci sono circa 50 alberi, grandi, soprattutto pini. Fanno parte o no della Riserva, adesso che si sta rifacendo il recinto che li escluderebbe? Ma quali a questo punto il confine della Riserva? Non serve forse una legge regionale per ridefinirlo e magari qualche studio scientifico?




DOPPIA BEFFA PER IL TERRITORIO

Di Marco su Bussi: la rinuncia della Provincia di Pescara a costituirsi parte civile e l’utilizzo dei fondi che il presidente ha accettato da Edison per inaugurare un liceo pescarese

Pescara, 23 settembre 2024. “Su Bussi c’è un doppio tradimento da parte della Provincia di Pescara a guida del presidente De Martinis. Il primo è la rinuncia dell’Ente a perorare la richiesta di risarcimento a Edison per la pesante ipoteca della discarica e anche a restare parte civile in un processo che ha già con un colpevole, questo grazie agli atti e all’azione silente della Provincia stessa, che negli anni della mia presidenza ha reso possibile che si arrivasse al soggetto inquinatore.

Ma, cosa non meno grave, chi governa oggi, prima si è accontentato di avere da Edison solo tre milioni di euro, come stima di parte di un danno ben peggiore e duraturo, poi ha usato quelle somme non per azioni positive in paese o nelle aree interessate com’era giusto e logico pensare, bensì per finire il Liceo Marconi di Pescara e inaugurarlo ieri, a pochi giorni dalla ripresa dell’anno scolastico, fra tagli di nastri e sorrisi alla stampa. Così facendo ha tradito di nuovo la comunità a cui li ha tolti, quella che ha dovuto convivere per anni e anni con quei veleni.

Ringrazio dunque il gruppo Rianimiamo Bussi che ieri nella sala consiliare del comune ha convocato un interessante e partecipato incontro sul futuro ambientale del territorio e mi ha dato l’occasione di fare il punto sia sulla questione della vendita dell’acqua del Tirino alla Puglia, sia sul ruolo della Provincia di Pescara nel caso della discarica”, così il consigliere regionale PD Antonio Di Marco, presidente emerito della Provincia di Pescara.

“Sulla vendita della nostra acqua aspetteremo la risposta al mio accesso agli atti della Regione, Commissione d’inchiesta sull’emergenza idrica compresa, perché si arrivi a chi, fra Esecutivo e Consiglio, sapeva e appoggiava, ma oggi fa finta di niente – incalza Di Marco – Nel frattempo, prendiamo atto che sia il clamore di quella vendita, sia la crisi idrica e le promesse di interventi, temi urgenti quest’estate, con la prima pioggia sono magicamente svaniti dall’agenda della Regione Abruzzo che era persino arrivata a chiedere lo stato di emergenza.

Ma l’incontro è stato sicuramente l’occasione anche per riparlare della discarica di Bussi e di una tutela ambientale arrivata dopo la scoperta dei rifiuti tossici, l’attivazione delle indagini, i procedimenti giudiziari, le commissioni di inchiesta sui veleni rimasti nascosti per troppo tempo nel ventre della valle. Nel mio intervento ho potuto raccontare anche il ruolo fondamentale che all’epoca ha avuto la Provincia di Pescara, specie sulla scoperta del colpevole, a cui si è arrivati grazie agli atti da me firmati quando ne ero presidente, avviando tutte le procedure di bonifica e le conseguenze del caso che ad oggi procedono purtroppo con lentezza.

Un flusso a favore della comunità che chi governa oggi ha arrestato, perché se allora chiedemmo a Edison un pesante risarcimento, l’attuale presidente della Provincia, De Martinis, ha persino rinunciato a costituirsi parte civile, accettando da parte del soggetto inquinatore una somma che è poca cosa per un territorio segnato com’è stata segnata Bussi da quella discarica, ma che, soprattutto, diventa niente per la comunità che meritava di essere risarcita, se la Provincia ha poi scelto di usare quei soldi a Pescara, per completare la palazzina del Liceo Marconi per cui avrebbe dovuto attingere ad altre risorse, non da quelle che avevano un destinatario sensibile come Bussi.

Una scelta che mette in grave imbarazzo anche la scuola, che nulla c’entra in questa storia, ma che dice tante cose a livello istituzionale e di cui sapremo di più, grazie all’accesso agli atti promosso dal consigliere provinciale e vicesindaco di Scafa Gianni Chiacchia, ma che va chiarita pubblicamente, perché il territorio di Bussi, per anni ignorato e violato, abbia la rinascita che merita e per cui in tanti abbiamo lavorato alacremente”.




LA CITTÀ IMPERMEABILIZZATA CI PORTA IL CONTO

Pescara, 20 settembre 2024. I danni dovuti all’ultima pioggia sono causati dalla impermeabilizzazione del nostro territorio. La cosiddetta rete fognaria, che invece raccoglie acque nere e bianche, non può sopportare fisicamente i volumi d’acqua delle piogge dovute ai cambiamenti climatici. L’acqua che dovrebbe andare nel terreno, scivola veloce dai colli fino a valle, con tutte le sue conseguenze.

E purtroppo non riusciamo a cambiare direzione e soprattutto mentalità: il caso del Liceo Leonardo da Vinci merita essere indagato attentamente, i danni infatti con alta probabilità sono collegati anche ai recentissimi interventi fatti su via Colle Marino.

Su Colle Marino insisteva un fosso, struttura di mattoni, che convogliava tutte le acque che scendevano dai colli soprastanti; dava una certa libertà all’acqua, tant‘è che ogni pioggia intensa l’acqua fuoriusciva rompendo il manto stradale. Tutti si ricorderanno il buco perenne di fronte al liceo scientifico.

I recenti lavori, considerati definitivi dai Lavori Pubblici, hanno letteralmente intubato, proprio in tubi di grossa sezione, il flusso d’acqua. Sicuramente da qui l’acqua non uscirà più.

Ma…

La pioggia del 17 ha messo in ginocchio la struttura del Liceo, il tetto non è riuscito a scaricare l’acqua che ha creato danni ingenti fino alla chiusura della scuola.

Con molta probabilità fra le cause è da ricercarsi la connessione con gli ultimi lavori stradali: la forte pressione dell’acqua creatasi nella recente tombatura finale del fosso su Colle Marino, ora senza possibilità di sfogo, potrebbe non aver permesso il defluire delle acque dei discendenti del tetto liceo. È un effetto conosciuto, di ritorno, che non permette all’acqua di defluire, per la forte pressione che è presente nel sistema. Il tetto è diventato una piscina, e l’acqua, come sempre, ha trovato la sua strada.

E questo esempio si perpetrerà nella nostra città, a ogni pioggia, piena di fossi imbrigliati e intubati, senza alcuna possibilità di far infiltrare naturalmente l’acqua nel terreno.

I metodi ci sono, sono soluzioni basate sulla natura (NBS) per ridare permeabilità alle città.

Questa deve essere la priorità per Pescara, da subito.

Nel frattempo le aiuole e le rotonde ricoperte dai tappetini di plastica verde, effetto erba, come quella in via Orazio, saranno il nostro manifesto: acqua non devi infiltrarti, perché saremo noi a galleggiare.

Simona Barba

Consigliera AVS- Radici in Comune




SOVRAFFOLLAMENTO CARCERARIO

Pagano in visita a San Donato a Pescara, ricerca di soluzioni pratiche e durature

Pescara,17 settembre 2024. – “Il sovraffollamento carcerario è ormai una delle principali emergenze nazionali, e la mia visita di oggi ha l’obiettivo di cercare soluzioni concrete. È fondamentale ascoltare le testimonianze e le indicazioni degli operatori della Polizia Penitenziaria e della Direttrice del carcere” Lo ha dichiarato Nazario Pagano, Presidente della I Commissione Affari Costituzionali della Camera e segretario regionale di Forza Italia Abruzzo, durante la visita presso la casa circondariale San Donato di Pescara.

“Questa visita – ha spiegato Pagano ai giornalisti – si inserisce nell’ambito dell’iniziativa nazionale di Forza Italia ‘Estate in carcere’, finalizzata a valutare le condizioni delle carceri italiane. I temi principali che intendiamo affrontare riguardano il sovraffollamento, con un numero di detenuti ben superiore alla capienza massima, e la qualità della vita all’interno degli istituti penitenziari. Il nostro impegno è garantire che le carceri non siano solo luoghi di detenzione, ma anche spazi dove si promuove la riabilitazione e il reinserimento sociale”.

Pagano ha inoltre voluto esprimere vicinanza agli operatori penitenziari, sottolineando: “Il ruolo degli agenti di Polizia Penitenziaria è essenziale per il corretto funzionamento del sistema carcerario, e il loro lavoro spesso viene svolto in condizioni difficili. Per questo è fondamentale riconoscerne l’importanza e offrire loro il massimo sostegno”. Infine, ha posto l’accento sulla necessità di trovare soluzioni alternative alla detenzione tradizionale: “Riteniamo necessario riflettere su pene alternative che possano facilitare il reinserimento sociale e alleviare il sovraffollamento delle carceri”.

Pagano ha concluso affermando che “questa è una questione di grande rilevanza, e la mia visita al carcere di San Donato si inserisce nella ricerca di soluzioni pratiche e durature”.




RISCHIO DI MARGINALIZZAZIONE?

La Provincia di Teramo e la sfida della Grande Pescara

di Manola Di Pasquale, responsabile enti locali Partito Democratico Abruzzo

Teramo, 15 settembre 2024. Negli ultimi decenni la provincia di Teramo ha subito un progressivo indebolimento politico ed economico che potrebbe peggiorare con la nascita della Grande Pescara come città metropolitana. L’unione di Pescara, Montesilvano e Spoltore creerà un nuovo polo urbano capace di attrarre risorse e investimenti, lasciando Teramo in una posizione sempre più marginale. Un rischio concreto che non ci si può permettere di correre.

Le riforme amministrative, come la legge Delrio, hanno ridotto il ruolo delle province, mentre la diminuzione del numero di parlamentari ha limitato la rappresentanza politica di Teramo. Parallelamente si è assistito alla chiusura o al ridimensionamento di importanti istituzioni locali (come la Camera di Commercio di Teramo), uffici pubblici e storiche banche locali. Il settore industriale ha perso distretti vitali, come quello del tessile della Val Vibrata. La creazione della Grande Pescara, con il suo sviluppo infrastrutturale e l’attrattiva per investimenti pubblici e privati, rischia di concentrare ulteriormente le risorse verso Sud.

Questo scenario potrebbe aumentare il divario economico tra Pescara e le aree periferiche, come Teramo. Uno scenario che deve rappresentare un campanello d’allarme per la politica. E questa riflessione tale vuole essere: un campanello d’allarme per la classe dirigente politica teramana. È necessario uno sforzo comune per evitare la marginalizzazione del nostro territorio e promuoverne il rilancio.

Le strategie, sulle quali lavorare con concretezza e urgenza, devono punture su:

• Valorizzazione del turismo sostenibile e del patrimonio naturale, con particolare attenzione per l’entroterra e i borghi

• Miglioramento delle infrastrutture per connettere meglio Teramo con la città metropolitana

• Investire nell’Università di Teramo, nei centri di ricerca e nell’innovazione rafforzando il legame fra mondo accademico e imprese

• Sostenere le PMI locali, favorendo nuove realtà imprenditoriali con politiche di accesso al credito e incentivi fiscali.

La provincia di Teramo ha già perso molto, ma c’è ancora tempo per invertire la rotta, puntando su innovazione, turismo e infrastrutture. È fondamentale che la politica locale e nazionale intervenga per tutelare e rilanciare il nostro territorio con un piano strategico che va costruito in ascolto di tutti gli attori che lo compongono.




VIABILITÀ: SOLUZIONE MASCI

Disintegrata da tutti gli addetti ai lavori

Pescara, 14 settembre 2024. “Inaccessibilità, danni al commercio, traffico, disagi e rischi: la soluzione elaborata dal sindaco Carlo Masci e dall’amministrazione comunale per la nuova viabilità ed i parcheggi in via Pavone e Bassani e in Ferrari è stata letteralmente disintegrata da tutti gli addetti ai lavori, nella riunione di oggi della commissione Controllo e garanzia”. Lo afferma il consigliere comunale Carlo Costantini.

“Totale inaccessibilità per le persone con disabilità, in spregio al Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche recentemente approvato – aggiunge il consigliere – Danni gravissimi per le attività commerciali ed artigianali del centro, divenute inaccessibili a causa dell’avvio concomitante di lavori sull’area di risulta”.

“Contestazioni anche da parte dell’Aci, nel merito e soprattutto nel metodo, tenuto conto che gli interventi di compensazione dei disagi procurati dai cantieri andavano progettati prima del loro inizio e non dopo. Insomma, un disastro su tutta la linea, destinato a durare anni e ad aggravarsi – conclude Costantini – se solo Masci riuscisse a far partire all’interno dell’area di risulta anche i lavori di realizzazione della nuova sede della Regione Abruzzo”.




L’ENNESIMO EPISODIO DI VIOLENZA

Evento che ha scosso San Giovanni Teatino

San Giovanni Teatino, 12 settembre 2024. Purtroppo, il 5 settembre 2024 alle ore 21:40 nei confronti di un ragazzino residente di 12 anni –  che è stato preso a calci e a pugni, e che per il forte dolore si è dovuto recare al Pronto Soccorso – si è consumata una scena da film horror!

Questa è la conferma che la città ha subito un preoccupante aumento di episodi di violenza, creando un profondo senso di insicurezza tra i residenti. Il gruppo consigliare PRO SGT, composto dalle consigliere comunali Valentina Chiacchiaretta e Dott.ssa Valenzia Di Meo, chiedono al Sindaco di dare una risposta concreta a chi vive quotidianamente con il timore di subire aggressioni, furti e atti di vandalismo o di bullismo.

La nostra solidarietà e vicinanza va alla vittima e alla sua famiglia! Invitiamo tutti i cittadini a denunciare sempre alle autorità competenti qualsiasi episodio, anche lieve.

Gruppo Consiliare PRO SGT




GRANDE RITORNO PER IL MOVIMENTO FIVE FESTIVAL

L’evento targato M5S Pescara che si terrà al parco Sabucchi dal 13 al 15 settembre. Dalle 17:30 in poi incontri, laboratori, dibattiti e tanto divertimento.

Pescara, 12 settembre 2024. Pasquale Tridico, Sergio Costa, Stefano Patuanelli, Paola Taverna sono solo alcuni degli ospiti che arriveranno in Abruzzo per la terza edizione del Movimento Five Festival, la manifestazione targata M5S Pescara che si terrà il 13, 14 e 15 settembre nel parco Villa Sabucchi del Capoluogo adriatico. 

L’evento torna dopo alcuni anni di stop, e lo fa alla grande con tre giornate di incontri, laboratori e dibattiti sui temi più caldi della politica nazionale e locale. Un’occasione unica di formazione e informazione, non mancheranno, poi, momenti in musica e convivialità con giochi a squadre sull’economia circolare, il concerto dei 99 cosse e, tutte le sere, punto ristoro per cenare insieme.

Questo il programma completo:

Venerdì 13 settembre alle 17:30 il panel “Cittadinanza Attiva e (In)formata”, uno spazio di formazione politica e amministrativa basata su metodologie didattiche all’avanguardia. La giornata prosegue con il dibattito sulla “Tutela del mondo animale”, affrontando tematiche e problematiche nella gestione del mondo animale, dopo la chiusura del canile comunale a Pescara, e sulla tutela della biodiversità alla luce della famigerata delibera firmata dalla Giunta di centrodestra, che autorizza l’abbattimento di cervi, anche cuccioli, sul territorio regionale. Il dibattito vedrà la partecipazione di Gabriella Di Girolamo, senatrice del Movimento 5 Stelle, capogruppo della commissione ambiente e coordinatrice del Comitato infrastrutture e mobilità sostenibile, Paolo Sola, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle e Presidente della commissione Controllo e Garanzia al Comune di Pescara, Filomena Ricci, delegata WWF Italia per l’Abruzzo, Michele Pezone, coordinatore dell’Ufficio legale nazionale della Lega Nazionale del Cane, Paola Canonico, Presidente della Lega Nazionale del Cane – sezione di Pescara, Rita Capranica, Referente LAV – sezione di Pescara. La serata prosegue con un video messaggio di Giulia Innocenzi e la proiezione – ad ingresso libero e gratuito – del suo film “Food for profit”, un’inchiesta sull’industria della carne, lobby e politica.

Sabato 14 settembre il Festival apre alle 18 con “Mettiamoci in gioco”, un inedito gioco a squadre sulla raccolta differenziata per proseguire con il dibattito “Abruzzo circolare” alla presenza di Sergio Costa, vicepresidente della Camera dei Deputati e già Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Giovanni Damiani, biologo e già direttore ANPA, direttore tecnico dell’ARTA Abruzzo e Vicepresidente nazionale di Italia Nostra, Giancarlo Odoardi, vicepresidente dell’Associazione nazionale compostaggio e Dario Oggiano, art director e consulente creativo e il consigliere M5S Paolo Sola. Si affronteranno temi legati all’economia circolare, dall’industria del riciclo alle politiche per rifiuti zero, passando per le più recenti tecniche di produzione del compost, un approfondimento sui biodigestori e la loro funzione, fino ad arrivare all’esito di un importante studio locale dal titolo “Spiagge di plastica”.

La serata proseguirà con il concerto live del gruppo “99 Cosse”, ironia in musica, made in Abruzzo.

Domenica 15 settembre appuntamento alle 17 con il panel “5 stelle: esperienze di valore” un racconto delle best practices del Movimento 5 Stelle nei Comuni e nelle province d’Abruzzo, in Regione e al Parlamento, con la partecipazione di Paola Taverna, vicepresidente del Movimento 5 Stelle, già senatrice e Vicepresidente del Senato della Repubblica, e di numerosi portavoce del Movimento 5 Stelle abruzzese e non solo. Alle 19.00 si parlerà di “Lavoro e futuro” con Pasquale Tridico, europarlamentare del M5S e già Presidente dell’INPS, Stefano Patuanelli, capogruppo del M5S al Senato, già Ministro dello sviluppo economico e delle politiche agricole, Luciano D’Amico, consigliere regionale dell’Abruzzo, già Rettore e prof. ordinario all’Università degli studi di Teramo, Carmine Ranieri, segretario regionale CGIL Abruzzo. I relatori affronteranno temi di natura regionale e nazionale, dalla Bolkestein all’intelligenza artificiale, dall’automotive alla sanità, passando per lo Ius Scholae e l’agenda Draghi. Le conclusioni saranno affidate alla consigliera regionale del M5S Erika Alessandrini.




CORSE UTILI PER TORNARE A CASA

Problemi per gli studenti della Valpescara  nel trasporto pubblico e pendolarismo, presto un tavolo tecnico in Regione per alleviare i disagi

Pescara, 10 settembre 2024. Nei giorni scorsi, il sindaco di Lettomanoppello Simone Romano D’Alfonso ha inviato, assieme ad otto colleghi della Valpescara, una lettera al Prefetto e ai massimi rappresentanti politici regionali e provinciali in cui ha evidenziato i disagi subiti dagli studenti pendolari che usufruiscono dei mezzi di trasporto pubblici.

Ieri mattina alcuni di loro – tra cui lo stesso Simone Romano D’Alfonso, il presidente del consiglio Luca Addario e l’assessore Luciana Conte, entrambi del comune di Lettomanoppello, il primo cittadino di San Valentino Antonio D’Angelo, il sindaco di Turrivalignani Giovanni Placido, quello di Scafa Giordano Di Fiore, il vicesindaco di Serramonacesca Monia Buffone – assieme ad una nutrita rappresentanza di genitori, sono stati ricevuti, alla mia presenza, dal dirigente del settore Trasporti della Regione Abruzzo, il quale ha preso nota delle varie criticità. Su tutte, la coincidenza o quasi tra l’orario di fine lezioni e l’orario di partenza dell’ultima corriera in partenza da Pescara per Lettomanoppello e gli altri Comuni firmatari della nota, che costringe molti ragazzi a ricorrere a soluzioni alternative, come il treno (con maggiore esborso economico per le famiglie) o addirittura l’autostop, per rientrare a casa nel pomeriggio. Problematiche, denunciate più volte già lo scorso anno, che ora rischiano di ripresentarsi con l’approssimarsi del nuovo anno scolastico.

Il servizio regionale dei trasporti ha ascoltato con attenzione tutti i disagi esposti da Sindaci e genitori, evidenziando i vari percorsi da mettere in campo nella soluzione dei problemi. Ha chiesto quindi ai Sindaci di raccogliere tutte le problematiche in una nuova nota dettagliata, allo scopo di organizzare quanto prima un tavolo tecnico con i vari vettori che si occupano del trasporto su gomma e rotaia, per sondare la possibilità di una integrazione tariffaria che venga incontro alle esigenze economiche delle famiglie e ad una maggiore flessibilità nella scelta dei mezzi di trasporto, al pari di quella già in uso tra le autolinee Blasioli e La Panoramica verso Chieti.

Si tratta di un primo passo per cui vanno ringraziati Sindaci e genitori, sottolinea il vicepresidente del Consiglio Regionale Blasioli. Vanno immediatamente consegnati al servizio tutto i problemi riscontrati affinché, sulla base delle soluzioni avanzate oggi nel corso della riunione, si possa lavorare spostando il problema da un tavolo tecnico ad uno politico. In ogni caso, la prospettata possibilità di trovare intanto delle “soluzioni tampone” nell’ambito del contratto di servizio per venire incontro agli studenti, mi sembra già un passo in avanti.




CASTIGLIONE IN FUORIGIOCO ANCHE SULLO STADIO

Ora viene fuori il problema dell’inagibilità

Ortona, 5 settembre 2024. Ogni anno si sono vantati di aver risolto il problema mettendoci una pezza, ma adesso che Castiglione e la sua giunta non sono più al governo della città gli ortonesi hanno contezza della situazione in cui si trova lo stadio. Le cui tribune non sono più accessibili perché il commissario straordinario non ha adottato l’ennesima ordinanza in deroga, perpetuando quello che per l’ex sindaco era un sistema, ritenendo più opportuno spingere sul percorso di messa a norma della struttura.

“Un problema che si è trascinato per anni – dichiarano gli ex consiglieri comunali Simonetta Faraone, Simonetta Schiazza, Gianluca Coletti, Angelo Di Nardo, Franco Vanni, Italia Cocco, Antonio Sorgetti e Simona Rabottini – e ora possiamo dire che solo grazie alle continue sollecitazioni dei Consiglieri comunali di minoranza a breve lo stadio comunale potrà essere omologato e avere tutte le agibilità previste dalla normativa in materia di impiantistica sportiva.

Basti ricordare l’interrogazione urgente nella seduta del Consiglio comunale del 1° luglio 2023 dell’ex Consigliere comunale Antonio Sorgetti a nome dell’opposizione sulla situazione vergognosa dei servizi igienici in occasione delle finali giovanili regionali e il proficuo lavoro dell’ex assessore allo Sport Paolo Cieri. Resta però l’amarezza di dover constatare che non soltanto ci sarà il problema di non poter aprire le porte dello stadio al pubblico in occasione dell’inizio del campionato ma non sarà neanche possibile celebrare i 100 anni di calcio ad Ortona il prossimo 14 settembre. Il problema dell’idoneità degli impianti sportivi in città purtroppo non riguarda solo il calcio ma anche altri sport con società che militano in campionati nazionali e sono costrette a migrare in impianti di altre località.”




C’È ACQUA, MANCA L’ACQUA

Il punto di Michele Marino, segretario provinciale SI Chieti

Chieti, 4 settembre 2024. In Abruzzo c’è acqua potabile in abbondanza, tanto che si pensa di venderla ad altre regioni. L’acqua manca nelle case perché gli acquedotti sono vecchi: oltre il 60% si perde lungo il percorso. Inoltre, i partiti in molti casi hanno trasformato i troppi enti di gestione in baracche per trombati e clienti. A questo punto per risolvere il problema c’è da fare due cose, per niente semplici.

In primo luogo, occorre rimodernare le reti idriche. Non lo si farà facilmente perché servono investimenti ingentissimi (centinaia di milioni di euro) che i partiti non sono interessati a spendere. Rifare le reti significa privarsi della possibilità di investire in attività politicamente più remuneranti. Invece rifare le reti idriche farà arrabbiare la gente che si vedrà scassare la via sotto casa, mentre i partiti committenti non guadagneranno voti e ringraziamenti (se non dalle imprese appaltanti).

In secondo luogo, occorre che la ristrutturazione delle reti e la gestione sia affidata ad un solo ente regionale, così da consentire sinergie oggi impossibili. Un unico ente dotato di apparecchiature moderne e personale qualificato. Lo vorranno i tanti politici che da presidente o dirigente guadagnano oltre 100.000 euro l’anno?

A fronte di queste due evidenze assistiamo a politici del centro destra che, senza pudore e senza coerenza, protestano contro amministratori del centro sinistra e viceversa, anche qui senza pudore e senza coerenza.

Questa politica partitica meschina e miope ha causato il problema. Se ci si concentra sui singoli episodi locali non si va lontano. Mentre occorre affrontare il problema alla radice.

I partiti di destra e di sinistra dicano la verità: servono molti soldi per rinnovare le reti idriche, serve che i partiti non moltiplichino e si spartiscano le costosissime poltrone: basta un solo ente regionale.

PS Se anche il mio piccolo partito nel passato avesse avuto piccole responsabilità, quanto scritto non risulta meno vero. Discutiamo del sempre più drammatico futuro.




GLI EFFETTI NEFASTI SULLA CITTÀ

I nodi della cattiva politica e della pessima amministrazione sono venuti al pettine

Ortona, 4 settembre 2024. La cattiva politica dell’amministrazione guidata dall’ex sindaco Leo Castiglione continua a produrre i suoi effetti nefasti sulla collettività ortonese. Ad esempio, per l’anno scolastico 2024/2025, l’ex sindaco Leo Castiglione e la sua giunta, prima di andare a casa, con la deliberazione n. 34 dell’08 marzo 2024, hanno dovuto aumentare le tariffe dell’asilo nido mediamente del 25% rispetto al passato, in quanto le gravi criticità del bilancio da loro gestito, non hanno consentito di coprire con fondi comunali  l’aumento di circa 235.000 euro del costo annuale del servizio con l’impossibilità di utilizzare un contributo ministeriale di circa 30.000 euro.

Non avere la capacità di autocritica – dichiarano gli ex Consiglieri comunali Simonetta Faraone, Simonetta Schiazza, Gianluca Coletti, Angelo Di Nardo, Franco Vanni, Italia Cocco, Antonio Sorgetti e Simona Rabottini – è forse il limite più evidente dell’ex sindaco Leo Castiglione, che attribuisce sempre ad altri le sue gravi carenze in termini di capacità politica ed amministrativa. Dopo il Consiglio comunale del 14 marzo scorso e prima di tornarsene a casa e far commissariare il Comune, invece di azzerare la giunta comunale e tentare inciuci politici con la minoranza, perché non ha condiviso le scelte fondamentali per la città con l’allora maggioranza?

Non aver saputo gestire in modo oculato, efficiente ed efficace il bilancio comunale e la programmazione degli interventi – continuano gli ex Consiglieri comunali di Ortona – ha prodotto gravi criticità che, ad esempio, hanno impedito al commissario straordinario di rimediare all’aumento del costo del servizio del nido d’infanzia, impedendogli di modificare la deliberazione con cui la giunta Castiglione a marzo scorso ha aumentato le tariffe. Ha ragione Castiglione quando dice che i nodi vengono al pettine, infatti stanno arrivando uno ad uno.




CRISI AUTOMOTIVE

Paolucci: “Marsilio scriva a Tavares e convochi un Consiglio regionale sulle priorità dell’Abruzzo e non costretto dalla maggioranza a discutere di festival della birra, mance e mancette”

Pescara, 3 settembre 2024. “Tutti i nostri allarmi sul rischio di arretramento dell’intero sistema dell’automotive abruzzese si stanno rivelando fondati, mentre la Regione non riesce ad avere una posizione equilibrata a proposito, visto che solo pochi mesi fa Marsilio e la Magnacca lodavano e sbrodavano la disponibilità di Tavares a confermare l’insediamento di Atessa, salvo poi, pochi giorni fa, dargli un altolà contro il rischio di delocalizzazione che l’Ad di Stellantis non deve aver sentito bene, considerato che ha confermato crisi e Cig.

Oppure avrà ritenuto che in fondo non era un altolà serio, se meno di dieci giorni fa l’assessore Magnacca celebrava una ripresa che esiste solo nelle fantasie della Giunta a trazione Fratelli d’Italia, visto che da giugno in poi è stato tutto un fiorire di cassa integrazione: non solo di Stellantis, ma di tante altre realtà importanti e di quelle dell’indotto come Denso, Pilkington, Sodecia e ora anche Sangritana, nonché, a breve, il rischio che stessa sorte tocchi anche a quelle di servizi come mense, pulizie, trasporti.

Allora chiediamo ufficialmente al presidente Marsilio di scrivere a Tavares, di farlo presto, magari prima di cambiare di nuovo idea, e coinvolgere il Consiglio Regionale sulle vere priorità, mettendo nero su bianco i rischi che corre l’Abruzzo, perché la situazione è molto seria, è molto grave e al di là di quello che è successo ci deve preoccupare quello che potrebbe ancora accadere”, così il capogruppo Pd Silvio Paolucci sulla situazione del comparto industriale. Quello che è inquietante è lo sguardo al futuro.

“Serve una strategia regionale lucida e solida che ad oggi non c’è, al posto dello slalom visto finora – rimarca Paolucci – serve un Consiglio regionale urgente con il coinvolgimento di tutte le voci utili ad alimentare azioni di sistema capaci di tutelare imprese, lavoratori e indotto e pensando bene anche al ruolo dell’Arap, che non è una proloco a cui destinare fondi per il festival delle birre artigianali, com’è accaduto in Consiglio l’altro giorno, cosa su cui auspico una presa di posizione netta e contraria dell’Assessore Magnacca, ma è l’Azienda Regionale delle Aree Produttive, quella che deve realizzare ancora servizi e infrastrutture che il comparto industriale aspetta,  insieme alle strade, all’illuminazione e a quei servizi essenziali utili a evitare un degrado tanto grave da condizionare l’attività delle imprese che vi operano, farlo magari con le risorse che la Regione continua a deviare altrove fra una mancia e l’altra” incalza Paolucci.

“È vero che l’export abruzzese nel primo trimestre 2024 è salito, ma, attenzione, perché tale crescita non è per niente sufficiente a riassorbire la perdita di competitività degli anni precedenti e non riguarda l’automotive, bensì altri settori. Infatti, la realtà conferma un’altra storia: la crisi dell’automotive è forte e si aggiunge anche l’altrettanto forte morìa delle imprese artigiane abruzzesi di servizio al comparto, siamo la regione che fra il 2012 e il 2023 ha avuto il calo maggiore, il 29,2 per cento.

Il secondo trimestre del 2024 potrebbe purtroppo disegnare uno scenario ancora più critico, con la cassa integrazione cresciuta a giugno e luglio ben oltre il 20% e che con i prossimi dati potrebbe consegnarci un quadro peggiore in proporzione a quello nazionale. Questo dato è preoccupante ed è anche un brutto segnale. Non consoliamoci, poi, con l’incremento dell’occupazione, com’è avvenuto con l’ennesimo comunicato stampa trionfalistico della neo-assessora, perché in 8 casi su 10 si tratta di contratti precari o a tempo determinato.

Il sistema è in forte difficoltà, la Regione deve avere una visione d’insieme, se non si interviene con una strategia ampia come ha fatto ad esempio la Honda, che ha tutelato anche le realtà fornitrici per rientrare nel mercato, rischiamo grosso. Oltre al fatto che i grandi delocalizzano, come in parte ha fatto Stellantis in Polonia, che attualmente ha mantenuto intatta la produzione complessiva, ma facendo fuori da Atessa una parte, rischiamo che le aziende dell’indotto che resistono facciano lo stesso, portando il lavoro altrove.

Per questo urge il coinvolgimento del sistema imprese, degli enti locali, del sistema della ricerca e le parti sociali, per portare in Consiglio le voci dei lavoratori, per inquadrare la gravità della situazione e raccogliere le proposte, sapendo che la Regione può concentrare le risorse che ha per favorire un ciclo di investimenti.

Dobbiamo guardare in faccia la realtà, che è quella di aziende in crisi e di migliaia di lavoratori e famiglie in bilico, ma farlo con una posizione chiara, non cambiando versione un mese sì e uno no e con uno sguardo intelligente sul futuro, dando operatività a progetti peraltro già in cammino e di cui non si è più saputo nulla, come il Contratto istituzionale di sviluppo (CIS), che prevedeva circa 500 milioni di euro per radicare la produzione in quell’area e creare un parco energetico, nuove infrastrutture e un centro di ricerca.

E favorendo una politica industriale attraverso l’economia circolare, come proprio Stellantis ha fatto a Torino con l’hub che rigenera pezzi e auto usate. Perché non farlo anche qui? Il futuro è a un passo, come il rischio di nuove crisi e abbandoni. E, soprattutto, non vive di annunci: di questo e non di spettacoli e sagre deve tornare a occuparsi il Consiglio regionale”.




RACCOLTA FIRME REFERENDUM abrogativo della legge sull’autonomia differenziata

Catia Alfonzi (PD) ed Elvezio Zunica (IV): grande successo di partecipazione

S. Egidio alla Vibrata, 3 settembre 2024. Tanti i cittadini santegidiesi che hanno apposto la loro firma domenica scorsa, presso il banchetto allestito in piazza Umberto I, per la promozione del referendum abrogativo dell’Autonomia differenziata.

La segretaria del PD locale Catia Alfonzi ed il Vicepresidente provinciale di Italia Viva Elvezio Zunica parlano di “un risultato che va al di là delle nostre migliori aspettative, a giudicare anche dalla trasversalità delle adesioni.”

“Abbiamo avuto la dimostrazione che c’è una larghissima condivisione tra i cittadini a favore della battaglia in difesa dell’unità del nostro Paese. Siamo convinti che questa legge sia sbagliata e pericolosa e la partecipazione di domenica scorsa ne è la prova.” continuano gli esponenti del PD e di IV.

“Quando la tenuta sociale è a rischio, quando un argomento tocca davvero la vita delle persone, i cittadini si interessano, si mobilitano, firmano e fanno firmare. È stata una bellissima giornata di partecipazione e democrazia” concludono Alfonzi e Zunica.




COLPA DELLA POLITICA

Il Tribunale di Avezzano agli ultimi posti per efficienza

Avezzano, 31 agosto 2024. “La classifica elaborata dal CSM sui tribunali meno efficienti d’Italia pone il nostro Tribunale di Avezzano alla quint’ultima posizione. Bisogna dirlo con chiarezza: la colpa è palesemente della politica – così in una nota il Senatore del PD Michele Fina – la politica del Governo Meloni e dei parlamentari di Fratelli d’Italia che negli ultimi due anni hanno riempito di promesse il territorio senza alcun risultato concreto.

Un Tribunale privato del personale e per questo non in grado di assolvere alle funzioni come più volte denunciato dall’ordine degli avvocati e come stabilito anche dagli organi di giustizia amministrativa.

Un problema ovviamente non risolto dalla norma introdotta dall’art. 11bis della legge 21 giugno 2023, n. 74, di conversione del decreto-legge 22 aprile 2023, n. 44, presentata da Fratelli d’Italia come la panacea di tutti i mali ma in realtà rivelatasi velleitaria.

Lo avevamo subito denunciato e reso oggetto di interrogazione al Ministro Nordio: la legge prevede una mera possibilità che la pianta organica di Avezzano venga integrata. Servirebbe invece una legge con indicazione perentoria alla Corte d’appello per il trasferimento del personale a compensazione di una carenza di circa il 50% dei dipendenti.

Prendiamo atto, inoltre, che nella ripartizione dei magistrati definita al fine di colmare le inefficienze evidenziate dal CSM ad Avezzano sarà trasferito un solo giudice.

È chiaro che certe scelte politiche stanno determinando una chiusura per consunzione del nostro Tribunale. Una modalità surrettizia per arrivare alla cancellazione. È molto grave dopo tante promesse inutili e dopo gli annunci di sostegno del presidente Marsilio nella Sala consiliare del comune di Avezzano al fianco del Sindaco Di Pangrazio”




LA SANITÀ COME BENE COMUNE ha bisogno del pubblico, del privato e del civile

PoliticaInsieme.com, 26 agosto 2024. Occorre un cambio di paradigma nella governance della sanità, a partire dalla sussidiarietà circolare che mette insieme il pubblico, il privato e il civile. Il Terzo settore? Fintanto che lo chiameremo “Terzo”, a questi soggetti al massimo arriveranno ogni tanto delle medaglie di riconoscimento del tipo “siete bravi ragazzi”

Un ragionamento a tutto tondo con affondo finale, quello che Stefano Zamagni, professore di Economia politica nell’Università di Bologna e presidente della Pontificia accademia delle scienze sociali-Pas, ha fatto dal palco del Meeting di Rimini, in questa edizione 2024 che va alla “ricerca dell’essenziale”.

Seduto nel panel “Diritto alla salute e carità” e ascoltati gli interventi di Sergio Daniotti, presidente di Banco farmaceutico, di Giorgio Bordin, presidente di Medicina e persona, di Domenico Giani, presidente della Confederazione nazionale delle Misericordie d’Italia e di Luca Pesenti, professore di Sociologia all’Università cattolica del Sacro cuore e coordinatore dell’Osservatorio sulla povertà sanitaria di Banco farmaceutico, Zamagni tira dritto verso un postulato fondamentale: nel ragionamento sulla salute e sulla sanità non si può prescindere da una differenza e da un passaggio storico.

La differenza è quella tra due termini: valetudo e salus, salute in senso fisico il primo, salvezza del corpo e dell’anima il secondo.

Il passaggio storico – che secondo Zamagni noi ancora dovremmo fare – parte da Cartesio e si ferma su una distinzione che ci stiamo portando avanti da secoli: quella tra cura della malattia e cura dell’ammalato ovvero la medicina umanistica. «Il problema oggi è come fare per raccogliere e per vincere la sfida per abbandonare il modello cartesiano e andare verso la medicina umanistica. A questa sfida sono chiamati tutti», ha detto stentoreo Zamagni.

La salute è un “bene comune”, quindi né pubblico né privato: la governance della salute deve essere di tipo “comunitario”.

Ma con una precisazione fondamentale: «Che la salute sia finalmente considerata e tutelata come “bene comune”, definizione che l’Organizzazione mondiale della sanità ha dato nel 2008 ma di cui nessuno parla mai. Questa è la delinquenza: che non si parla mai delle cose quando sono vere», dice Zamagni mentre ad una sala attonita. E dunque se la salute è un “bene comune”, vuol dire che non è né un bene pubblico né un bene privato e quindi per Zamagni «Le regole di governance della sanità non possono essere né solo di tipo pubblicistico né solo di tipo privatistico, ma ci deve essere un modello di governance di tipo comunitario».

I cinque fattori della salute

Il primo è certamente la sanità. Ma non solo. La nostra salute, dice Zamagni, dipende anche da altri quattro fattori: gli stili di vita, le condizioni di lavoro, l’ambiente naturale e, infine, la strutturazione sociale dentro la quale il fattore decisivo è la famiglia.

Questo per Zamagni è il passo decisivo: «Nessuno dice mai perché se noi carichiamo la salute solo sulla sanità non ci sarà mai niente da fare e continueremo a spendere sempre di più e le condizioni di vita peggioreranno sempre di più».

E qui il richiamo all’articolo 32 della Costituzione che non parla solo di “sanità” ma di tutela della “salute” e agli anni novanta del secolo scorso che hanno segnato un cambiamento di asset della sanità nazionale trasformata, in due decreti legislativi, in “aziende” sanitarie: «Nono è solo il cambiamento di un nome ma di “filosofia” di fondo: viene messo al centro il criterio dell’efficienza, dell’azienda. L’organizzazione sanitaria deve essere pensata in modo da minimizzare i costi di produzione dei servizi». Si chiama “efficienza”, ma quella richiamata da Zamagni e che parte dall’economista Vilfredo Pareto ha tutt’altra accezione rispetto alla deriva che essa ha poi preso nel settore sanitario, cioè taglio indiscriminato di servizi: «Si tratta di un errore teoretico: io posso applicare questo criterio se devo produrre i bulloni, ma non posso minimizzare i costi quando in gioco c’è la salute della persona», ha detto.

Altro punto dolente: per Zamagni è il modello tayloristico impiantato dentro ai nostri ospedali, col risultato della non flessibilità, della non scalabilità, la non modularità. Il Covid ce lo ha insegnato.

La ricetta? Quella di una sanità “plurale”, in cui si mettano in interazione fra di loro pubblico privato e civile, cioè il modello cosiddetto tripolare di ordine sociale pubblico-privato-civile: «Voi mi direte “perché non dici il Terzo settore”? Perché a me non piace! Il Terzo settore non l’abbiamo inventato noi, è stato inventato in America nel 1973, ma lì è ovvio che si chiami così perché viene dopo lo Stato e dopo il Mercato e arriva come una “croce rossa sociale” che aiuta. L’Italia invece ha inventato 850 anni fa quegli enti che si chiamano Organizzazioni a movente ideale-Omi. Quindi “terzo settore” non appartiene alla nostra radice, noi siamo legati alla “società civile”, ecco perché dobbiamo parlare di “settore civile” e non di terzo settore», sottolinea Zamagni.

Lo sforzo da fare è dunque di mettere in interazione il settore pubblico, il settore privato e il settore civile o, come ormai lo chiamiamo, il “Terzo settore”: «Però fintanto che lo chiameremo “Terzo” settore, a questi soggetti al massimo arriveranno ogni tanto delle medaglie di riconoscimento del tipo “siete bravi ragazzi”, invece mettere in interazione di questi tre vertici vuol dire prendere in considerazione il principio di “sussidiarietà circolare” in cui i tre ambiti pubblico-privato-civile devono interagire fra di loro perché si possa attuare la co-programmazione e poi la co-progettazione, come finalmente ha stabilito anche la sentenza 131/2020 della Corte costituzionale. Finalmente attorno al tavolo siedono il pubblico, il privato e il civile e si decidono le priorità e gli obiettivi utili da raggiungere, poi avviene la co-progettazione che vuol dire scrivere i progetti per attuare quanto è stato co-programmato. Con la sussidiarietà orizzontale, invece, al massimo si ottiene la co-progettazione che già qualcosa, ma non basta in un ambito come la sanità perché a decidere sui nostri bisogni sanitari non può essere soltanto un soggetto pubblico.

I bisogni in ambito sanitario li conoscono meglio i volontari, le associazioni di volontariato, le cooperative sociali che stanno in mezzo alla gente, sentono quello di cui c’è bisogno. Può decidere le priorità chi sta chiuso in un ufficio e sta in mezzo alla burocrazia?», chiarisce a tutti Zamagni

Gabriella Debora Giorgione

Pubblicato su www.vita.it




AUTONOMIA DIFFERENZIATA Raccolta firme referendum abrogativo

Domenica primo settembre banchetto in piazza a Sant’Egidio alla Vibrata

S. Egidio alla Vibrata, 26 agosto 2024. Domenica mattina primo settembre, nello spazio antistante la Chiesa Del Sacro Cuore in Piazza Umberto Primo, i rappresentanti locali del PD e di Italia Viva saranno presenti con un banchetto, dalle 9 alle 13, per la raccolta delle firme per il referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata.

“Invitiamo le cittadine ed i cittadini santegidiesi a sostenere la compagna contro l’autonomia differenziata per abrogare la Legge Calderoli fermandosi domenica mattina al nostro banchetto e apponendo la propria firma al quesito referendario per dire Si all’Italia Unità Libera e Giusta” – dichiarano Alfonsi e Zunica rispettivamente coordinatrice locale del PD e Vicepresidente provinciale di Italia Viva.

Dall’autonomia differenziata 3,8 miliardi in meno ogni anno per la spesa pubblica abruzzese, queste le proiezioni di Ali (Autonomie locali italiane), una enormità che metterebbe in ginocchio comuni, servizi sanitari, scolastici, socioassistenziali, di trasporto e molte altre voci.

Conseguenze drammatiche, quindi, per il nostro Paese nel quale aumenteranno i divari territoriali, con un pericoloso allargamento della forbice delle disuguaglianze sociali.

“Impediamo con forza e determinazione che tutto questo si realizzi, vi aspettiamo domenica mattina in Piazza Umberto Primo.” – concludono Alfonsi e Zunica.




IL COLLEGAMENTO VELOCE PESCARA- L’AQUILA

La dichiarazione del Sindaco di San Giovanni Teatino, Giorgio Di Clemente

San Giovanni Teatino, 24 agosto 2024. “La grande opera ferroviaria che permetterà di velocizzare i collegamenti tra Pescara e L’Aquila è un’infrastruttura strategica. Anche in questo caso, San Giovanni Teatino ha offerto un fondamentale contributo al dibattito, proponendo ed ottenendo l’interramento del tracciato per 550 metri ricadenti sul nostro territorio.

Quello raggiunto è un grande risultato, per il quale tengo a ringraziare la Regione Abruzzo ed il Presidente Marco Marsilio, Rfi e tutti coloro che stanno rendendo realizzabile questo impianto così importante.

Si tratta di un progetto che va oltre il già ambizioso potenziale offerto dal collegamento ferroviario: esso permetterà di ricucire una porzione di territorio favorendone la rete; richiama il vincente obiettivo che ciascun amministratore dovrebbe perseguire: quello di favorire “ponti” che colleghino località e non innalzare “muri”, ragionando in un’ottica che va oltre il confine cittadino ma che assicura vantaggi quotidiani a tutti coloro che vivono la nostra comunità”.




MA COSA C’È DI PIÙ IMPORTANTE DELLA SALUTE?

di Chiacchiaretta Valentina e Di Meo Valenzia, Gruppo Consigliare PRO SGT  

San Giovanni Teatino, 24 agosto 2024. Dopo numerose segnalazioni da parte dei cittadini come gruppo consigliare PRO SGT abbiamo inviato al comune di San Giovanni Teatino una Pec in data 12/08/2024 allegando diverse foto che dimostravano il degrado e l’incuria di aree verdi pubbliche e private di diverse zone  della città e chiedendo se era stata emanata un’ordinanza sindacale affinché i cittadini si impegnino  a pulire le aree private e se il “taglio dell’erba” era stato effettuato e garantito su tutte le aree pubbliche, etc.…

Il sindaco ci ha risposto che le ordinanze emanate nel 2023 automaticamente sono valide sempre! Ma  allora come consiglieri comunali del gruppo di opposizione PRO SGT, le sottoscritte Chiacchiaretta Valentina e dott.ssa Di Meo Valenzia, si chiedono come sia possibile che dal 01/01/2024 al 20/08/2024 i verbali emessi dalla polizia locale siano solo 14!!!!!!!!

Non fanno controlli quotidiani sul territorio nonostante che questa estate è particolarmente calda e l’incuria delle aree verdi e dei fossi è decisamente pericolosa per la salute e per eventuali incendi?

Ma prevenire non è meglio che curare? Adesso il sindaco come spiega ai cittadini l’avviso alla cittadinanza pubblicato anche sulla pagina Facebook del comune con cui chiede che i cittadini “ collaborino attivamente alle attività di rimozione dei focolai larvali delle proprie aree private” vista la comunicazione  pervenuta dalla Asl di lanciano Vasto Chieti per il virus West Nile che si trasmette con puntura di zanzara comune provocando patologie neuroinvasive gravi?

Secondo le consigliere  Chiacchiaretta Valentina e dott.ssa Di Meo Valenzia il sindaco deve comportarsi come un buon pater familias e dare l’esempio ai cittadini, pulendo tutte le aree verdi e i fossi!




AUMENTO DEI BIGLIETTI URBANI

Marsilio tradisce le famiglie Abruzzesi

Pescara, 23 agosto 2024.Sin dal momento della nostra elezione al Congresso, avevamo avvertito che l’autunno sarebbe stato segnato da sacrifici e lotte, a causa dei rincari e dell’aumento del costo della vita. Purtroppo, le nostre previsioni si sono avverate.

La Regione, infatti, non ha perso tempo, procedendo con un sensibile aumento del prezzo dei biglietti del trasporto urbano, proprio in concomitanza con la riapertura delle scuole. Questo provvedimento aggrava ulteriormente la situazione delle famiglie abruzzesi, già messe a dura prova dalla crisi economica in corso.

Il motto “Prima gli abruzzesi” della Giunta regionale, tuttavia, sembra ancora lontano dall’essere concretizzato. Ci chiediamo, infatti, in quale contesto o “location” questo principio venga applicato, poiché le azioni intraprese finora sembrano contraddire gli interessi dei cittadini.

Nonostante questo clima di incertezza e difficoltà, rimaniamo fiduciosi e attendiamo con attenzione le risposte che la Giunta regionale vorrà dare a questo apparente equivoco. Siamo pronti a continuare il nostro impegno e a rappresentare i diritti e gli interessi dei cittadini abruzzesi, sostenendo le battaglie necessarie per un futuro più giusto e sostenibile.

Enrico di Ciano – Segretario Sinistra Italiana Pescara

Roberto Ettorre – Segretario Provinciale Sinistra Italiana Pescara




IL RICORDO DI ALCIDE DE GASPERI

L’APAMRI – Associazione Parlamentare di Amicizia con gli Insigniti al Merito della Repubblica Italiana «Una fonte di ispirazione per chi crede nei valori liberali, europeisti e cristiani»

Roma, 20 agosto 2024. L’APAMRI – Associazione Parlamentare di Amicizia con gli Insigniti al Merito della Repubblica Italiana, con i parlamentari, gli insigniti e i delegati sul territorio, attraverso il segretario generale il dr. Michele Grillo, nonché responsabile dei rapporti Istituzionali (Giustizia e Interno) dell’Istituto di Studi Europei “Alcide De Gasperi”, fondato a Roma nel 1953 e riconosciuto come Ente Morale, con il presidente prof Antonio SABBATELLA, ricordano la figura di Alcide De Gasperi.

Il 19 agosto del 1954, veniva a mancare Alcide De Gasperi, fondatore e leader della Democrazia Cristiana, Presidente del Consiglio in 8 successivi governi di coalizione, dal dicembre 1945 ad agosto 1953.

L’APAMRI – Associazione Parlamentare di Amicizia con gli Insigniti al Merito della Repubblica Italiana, con i parlamentari, gli insigniti e i delegati sul territorio, attraverso il segretario generale il dott. Michele Grillo, nonché responsabile dei rapporti Istituzionali (Giustizia e Interno) dell’Istituto  di Studi Europei “Alcide De Gasperi”, fondato a Roma nel 1953 e riconosciuto come Ente Morale, con il presidente prof Antonio SABBATELLA, ricordano la figura di Alcide De Gasperi, uno dei più grandi politici italiani del dopoguerra. Nel 1948, De Gasperi raccolse quasi il 50% dei voti, un risultato storico, che contribuì a collocare l’Italia nel campo delle democrazie occidentali.

Dicono dall’APAMRI «Tutti noi dobbiamo essere grati a questo grande statista, perché grazie al suo impegno furono gettate le basi per il miracolo economico, grazie agli aiuti del Piano Marshall, ma anche per la convinta adesione al progetto di integrazione europea e per gli interventi volti a ridurre il divario tra nord e sud del Paese, a partire dalla riforma agraria».

Proseguono «De Gasperi è stato un esempio, un saggio, tra i più importanti esempi di democrazia e libertà, al quale l’Italia deve tantissimo e che rappresenta una fonte di ispirazione per chi crede nei valori liberali, europeisti e cristiani, che oggi più che mai sono tornati centrali nella politica nazionale ed europea».

L’APAMRI condivide, infine, le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che parlando di Alcide De Gasperi ha dichiarato «Le sue abilità di statista furono impareggiabili all’indomani della Seconda guerra mondiale, quando seppe riaffermare la dignità di un’Italia gravemente compromessa dalla dittatura».




SITUAZIONE DISPERATA

Marsilio tardivo, doveva muoversi per tempo

Sulmona, 15 agosto 2024. La situazione è drammatica ma si preferisce continuare a perdere tempo. La Regione ha messo su una cabina di regia che dopo attenta osservazione ha confermato che in Abruzzo è in corso una crisi idrica senza precedenti. Grazie per averlo notato!

Sembra una farsa, una recita fatta allo scopo di mostrarsi operativi dopo anni di incuria. Ora tocca alla fase istruttoria e di raccolta dati e poi Marsilio invierà a Roma la richiesta dello stato di emergenza, mostrando di aver fatto tutto quanto in suo potere per risolvere la situazione, magari giusto in tempo per non disturbare le vacanze della signora Meloni.

Nel frattempo la crisi idrica assume contorni sempre più allarmanti e getta nello sconforto e nella frustrazione cittadini e amministratori locali. I sindaci sono impegnati a gestire l’emergenza nei comuni ma possono fare ben poco, e al tutto si aggiunge il timore, tutt’altro che infondato, di possibili rischi sanitari se la situazione non dovesse risolversi al più presto.

Ma come siamo arrivati a questo punto? Questa è la domanda a cui dovrebbero dare risposta Marsilio e i parlamentari abruzzesi del centrodestra, oggi prontissimi nel rassicurare la popolazione con vicinanza, solidarietà e il loro impegno.

Dal 10 agosto è partito il tour in Abruzzo di Fratelli d’Italia, a quanto dicono per spiegare quello stanno facendo al governo. Per quello che invece non stanno facendo non c’è bisogno di pubblicità, gli abruzzesi lo sanno e lo vedono benissimo ma questo centrodestra preferisce lasciare la nostra terra a secco d’acqua e di risposte.

Sen. M5S Gabriella Di Girolamo




L’AMPLIAMENTO DEL CONSERVATORIO LUISA D’ANNUNZIO

la dichiarazione del sindaco Carlo Masci su

Pescara, 15 agosto 2024. “Finalmente ci siamo. Un altro passo importante è stato compiuto per la rinascita della ex scuola Muzii, tra via Saffi e via Castellamare Adriatico, che consentirà l’ampliamento del Conservatorio Luisa d’Annunzio. Il Comune è riuscito a chiudere il cerchio, nella complessa partita dei fondi, e ora c’è il via libera al finanziamento che abbiamo chiesto e ottenuto per vedere realizzato il progetto. Si avviano a conclusione anche i passaggi relativi al progetto esecutivo, e anche questo è un aspetto di assoluto rilievo.

Andando con ordine, con le delibere di giunta regionale 447 e 448 del 24 luglio scorso prosegue positivamente il percorso avviato dal Comune di Pescara per ottenere i 5 milioni di euro necessari alla concretizzazione di un’opera pensata anni fa che aveva già ottenuto i primi 10 milioni di euro dal Miur (ma questa somma si è rivelata insufficiente per eseguire l’intervento nella sua completezza e andrà a coprire solo il primo lotto).

Bene, gli ulteriori 5 milioni di euro che il Comune è riuscito ad ottenere per questo intervento di rilievo, destinati al secondo lotto dell’ampliamento del Conservatorio, arrivano dalla Regione (fondi Fsc programmazione 2021-2027) e ora registriamo positivamente un ulteriore punto fermo con i recenti atti di giunta regionale. Con la delibera 447 è stato approvato l’accordo di coesione (alla luce della pubblicazione in Gazzetta ufficiale della deliberazione Cipess n. 15/2024) e sono state fissate le prime indicazioni operative. Con la delibera 448 si è andati anche oltre perché è stato approvato lo schema di concessione Regione-beneficiari in relazione all’accordo per la coesione Fsc 2021-2027.

Sono stati definiti dalla Regione anche il programma di interventi, le linee di azione e il cronoprogramma procedurale e tra gli interventi previsti, scorrendo l’elenco delle opere finanziate, c’è proprio il completamento del Conservatorio per un importo di cinque milioni (come si legge nell’allegato alla seconda delibera). Sono due delibere determinanti perché contengono le prime indicazioni operative e c’è il primo via libera allo schema di concessione con il Comune, stazione appaltante e soggetto attuatore.

Questo vuol dire che un cammino apparso fino ad oggi in salita e pieno di ostacoli, comincia ad essere più fluido grazie alla nostra determinazione. Come Comune non ci siamo mai fermati, per arrivare all’obiettivo che appariva sempre più difficile da cogliere visto che i prezzi sono via via aumentati negli anni e c’è stata anche la modifica del Codice dei contratti. Non ci fermiamo neppure durante le ferie di agosto: ora il prossimo passaggio sarà l’approvazione del progetto esecutivo che è stato già elaborato, ma va sottoposto ad attività di verifica e acquisizione dei pareri dei vari enti.

Ora che i fondi ci sono possiamo procedere spediti verso gli ulteriori step per vedere crescere il nostro Conservatorio. Un doppio risultato positivo, nel giro di poche settimane, per la formazione dei nostri giovani, visto che già ieri abbiamo avuto una interlocuzione positiva con l’Università “d’Annunzio” e con il ministro dell’Interno Piantedosi per puntare alla crescita dell’ateneo”.




EMERGENZA IDRICA

Gruppo consiliare Pro Sgt: “Sindaco Studia!”

San Giovanni Teatino, 14 agosto 2024. Ma come si può fare il sindaco senza conoscere le competenze dei vari enti della Regione Abruzzo? Possibile che  nonostante la carenza idrica sia un problema attenzionato anche dal prefetto di Chieti Della Cioppa, perché potrebbe comportare problemi di igiene e salute pubblica e che l’ACA spa abbia chiesto con nota n. 49273 del 15/07/2024 di fare un’ordinanza per sensibilizzare i cittadini ad un  uso più razionale dell’acqua potabile, il sindaco Di Clemente ha provveduto a fare l’ordinanza solo dopo il sollecito con Pec del 9/08/2024 fatto dal nostro gruppo consigliare PRO SGT?

Le consigliere comunali Valentina Chiacchiaretta e Dott.ssa Di Meo Valenzia si chiedono soprattutto come sia possibile che nonostante la legge Regionale n. 9/2011 abbia abolito gli enti d’ambito (ATO) fin dal 2011, il sindaco continui a scrivere ad ATO e ACA (anche quest’ultima dipende dall’ERSI), sebbene il gruppo consigliare gli abbia indicato  di contattare l’ERSI. Perché continua a fare orecchie da mercante e non contatta gli enti competenti con le procedure opportune?

Ci chiediamo se gli anni che il sindaco ha perso a scrivere agli enti non preposti, non abbiano aggravato la situazione dell’emergenza idrica per il nostro territorio creando disagi per i cittadini che forse si potevano evitare e/o ridurre!

Gruppo consiliare Pro Sgt




FONDI UTILIZZATI IMPROPRIAMENTE

Lufficio speciale della ricostruzione post sisma 2016 della regione Abruzzo finanzia la pista ciclabile con i fondi sisma dei danni da neve per gli eventi calamitosi del 2017 mentre molte famiglie aspettano di rientrare nelle proprie case

Montorio al Vomano, 14 agosto 2024. Sulla utilità della pista ciclabile di Viale Duca degli Abruzzi, via centrale a Montorio, in questi anni c’è stata una discussione accesa fra le varie forze politiche ma soprattutto fra i cittadini. Una “riqualificazione” voluta dall’attuale amministrazione che a posteriori ha dato ragione a chi era contrario e oggi annovera questa sfilata di paletti segnaletici da svincolo di periferia tra le diverse trovate di Altitonante che deturpano il paese. La pista, se così la si può chiamare viste le ridottissime dimensioni, si segnala ormai palesemente come un costosissimo e inutile intervento: non viene utilizzata da nessuno e ha creato notevoli disagi a chi abita in prossimità e alle attività commerciali presenti. Ma ha mostrato chiaramente anche notevoli criticità sul piano della sicurezza per chi la percorre, sia a piedi, sia in bici, sia addirittura in macchina. È sufficiente, infatti, ricordare il grave incidente di qualche mese fa che ha visto coinvolte due auto che hanno impattato fra loro, una delle quali è andata a finire proprio sulla pista ciclabile, fortunatamente inutilizzata.

Apprendere che per questo intervento, puramente di riqualificazione urbanistica (come è sempre stato definito dalla stessa amministrazione) e su cui si è discusso per mesi, per ovvie difficoltà di bilancio del comune a causa delle spese improprie e inutili denunciate fino ad oggi, l’ufficio speciale della ricostruzione, su richiesta del sindaco, eroga fondi cospicui valutando l’intervento come ripristino reso necessario dai danni da neve per l’evento calamitoso del 2017, ci ha lasciato sgomenti. Impegnare fondi del sisma per interventi che nulla hanno a che fare con terremoto o neve è vergognoso, e suscita dubbi sull’efficacia dei controlli in merito all’utilizzo di risorse preziose, mentre moltissime famiglie attendono ormai da troppo tempo di rientrare nelle proprie case, con costi ulteriori per le casse dello stato (e quindi dei cittadini stessi) per pagare le autonome sistemazioni (CAS) e gli alberghi.

Ci chiediamo se l’ufficio speciale possa erogare fondi basandosi su relazioni tecniche del comune fornite a posteriori, senza aver fatto nessun sopralluogo ante intervento. Tutti a Montorio sanno che la via interessata non aveva danni da neve o terremoto, anzi, ribadiamo che pareva anche più sicura rispetto allo stato attuale, e ci lascia perplessi che un ufficio che si occupa di un settore legato alla sicurezza finanzi un intervento peggiorativo sotto questo profilo. La pista ciclabile non è fra l’altro l’unico intervento finanziato impropriamente, nella lista redatta dal sindaco ce ne sono altri.

Dal lato dell’amministrazione ormai non ci stupisce più nulla, Altitonante e i pochi consiglieri rimasti a lui fedeli, per coprire gli ingenti debiti che stanno contraendo per interventi inutili e antiestetici e difficili da sostenere, se ne inventano di tutti i colori. Confidiamo che la nostra segnalazione possa dar luogo ad approfondimenti da parte delle istituzioni che erogano fondi pubblici che dovrebbero essere utilizzati dove effettivamente servono, con riferimento anche alle frazioni di Montorio.

I consiglieri comunali

Eleonora Magno

Andrea Guizzetti




NUOVO OSPEDALE, INCONGRUENZE E INCERTEZZE

Monticelli, Italia Viva: “Preoccupati sulla realizzazione: dubbi sull’iter amministrativo che si sta seguendo”

Teramo, 22 luglio 2024. Innanzitutto, va precisato che il nuovo Ospedale che sorgerà, si spera quanto prima, sarà al servizio dell’intera comunità provinciale e non della sola città di Teramo. Giova precisarlo perché la discussione che si sta sviluppando, tra l’altro condita di polemiche, fa trasparire il messaggio che si sta giocando una partita solo tra la Regione Abruzzo ed il Comune di Teramo. 

Va precisato, inoltre, che nell’iter amministrativo per la realizzazione di un nuovo ospedale, tra quelli decisivi ed imprescindibili, non c’è un solo atto a carico del Comune su cui insiste l’opera. A quest’ultimo viene richiesto solo di indicare una figura tecnica per la scelta definitiva del sito, comunque ricadente sul suo territorio, e la partecipazione ad un Accordo di Programma, ad ubicazione già scelta, preliminare alla progettazione dell’opera ed alla sua realizzazione. Tra l’altro, per quanto riguarda la Regione, l’organismo deputato ai suddetti atti, è la Giunta.

Che senso ha, allora, la polemica tra la Regione ed il Comune di Teramo, a cui vengono inopinatamente accollate le colpe per i ritardi che si sono via via accumulati per la realizzazione dell’opera? E cosa c’entra il Consigliere Regionale Gatti, che invece è apparso come il vero vincitore della sfida Villa Mosca, nella iniziativa in cui è stata annunciata la scelta di quel sito? Non sarebbe stata più coerente, in quell’incontro a Teramo dell’altro giorno, la presenza dell’unico componente teramano della Giunta Regionale, l’Assessore D’Annuntiis, insieme al Presidente Marsilio e all’Assessore Verì? 

E ancora, se il Consiglio Comunale di Teramo si è occupato della vicenda, perché non l’hanno fatto pure tutti gli altri della Provincia di Teramo? Siamo sicuri che la scelta Villa Mosca sia la più indicata? Riuscirà a garantire una realizzazione lineare, senza intoppi e dunque tempestiva? O magari si rischiano tempi più lunghi del necessario, o addirittura un’opera incompiuta? È sicuro che si possa impiantare un cantiere così complesso, quale quello per un grande ospedale, su un’area già occupata da un complesso ospedaliero, che tra l’altro non potrà interrompere la sua attività durante i lavori? È sicuro che si possa tranquillamente abbattere un bosco di pini marittimi secolari? 

Infine, dal disegno pubblicato dalla ASL l’altro giorno, la nuova struttura sembrerebbe modulare. Che vuol dire? Che non essendoci fondi a sufficienza si costruisce ciò che è possibile fare con le risorse a disposizione? Che quindi ci sarà una integrazione tra vecchio e nuovo? 

Sono principi e dubbi che suscitano non poche perplessità su come la Regione si sta muovendo. 

Italia Viva ritiene che la chiarezza, l’agire ordinato e lineare, siano condizioni assolutamente necessarie per un’opera così importante e così necessaria per l’intera comunità teramana.




REFERENDUM RISCHIA DI LEGITTIMARE PROVVEDIMENTO

Autonomia, la dichiarazione di Pavone [Azione]

Teramo, 14 luglio 2024. “Apprendo da notizie di stampa la costituzione del coordinamento abruzzese per il referendum contro l’Autonomia lanciato da Cgil, Uil, Ali, Anpi, Arci, Cdc, Demos, Pass e da tutte le forze di opposizione tranne Azione. Al referendum voterò e farò votare convintamente per l’abrogazione della riforma Calderoli ma ritengo lo strumento sbagliato. Infatti, il quorum, dato l’andamento storico dell’affluenza sempre più bassa, molto difficilmente verrà raggiunto e il Governo Meloni potrà legittimamente sostenere che tutte le forze sindacali e politiche di opposizione unite, sono minoranza nel paese”. Così Enio Pavone, Consigliere regionale e Capogruppo di Azione.




NO AUTONOMIA DIFFERENZIATA

Costituito in Abruzzo il coordinamento per il referendum

Pescara, 14 luglio 2024. Dare vita ad una grande e diffusa mobilitazione per contrastare l’autonomia differenziata, con l’avvio immediato della raccolta firme per la promozione del referendum abrogativo della legge. Questi gli obiettivi del coordinamento “No autonomia differenziata”, che si è costituito ieri anche in Abruzzo.

L’iniziativa si è svolta nella sede regionale della Cgil Abruzzo Molise, a Pescara. Erano presenti rappresentanti di Cgil, Uil, Ali, Anpi, Arci, Cdc, Demos, Pass, Avs, Iv, M5s, Pd, Psi. C’era, tra gli altri, il consigliere regionale Luciano D’Amico.

A livello nazionale, nei giorni scorsi è stato depositato il quesito referendario e nei prossimi giorni partirà la raccolta delle firme. I proponenti sono stati Cgil, Uil, Ali, Demos, Anpi, Arci, Acli, Udu, Uds, Cdc, Wwf, Cnca, Legambiente, Libera, la Rete dei numeri pari e diversi giuristi. Per i partiti politici hanno aderito Pd, M5, Avs, +Europa, Iv, Rifondazione Comunista e Psi.

La legge sull’autonomia differenziata dà la possibilità di riconoscere livelli diversi di autonomia alle Regioni italiane. Le materie nelle quali gli enti regionali potranno chiedere un livello di autonomia differenziata rispetto alle altre sono ben 23. Tra queste spiccano la tutela della salute, l’istruzione, lo sport, l’ambiente, l’energia, i trasporti, la cultura e il commercio estero.

“La Legge approvata dal Parlamento – affermano i promotori del coordinamento – lede i diritti delle cittadine e dei cittadini, compromette l’unità del Paese e creerà danni allo sviluppo sociale ed economico dell’Italia. Per tali motivi, il coordinamento regionale istituito chiama alla mobilitazione i cittadini abruzzesi contro la legge e auspica che si formi un movimento sempre più ampio per sensibilizzare le persone e per raccogliere le firme necessarie per il referendum finalizzato all’abrogazione della legge Calderoli”.

“L’autonomia differenziata – aggiungono – incrementerà il divario tra le regioni nell’erogazione dei servizi, danneggiando l’Abruzzo e, più in generale, i territori del Mezzogiorno. Tra l’altro, uno spacchettamento dell’Italia non gioverà nel lungo termine neanche alle regioni del Nord. Con questa legge – concludono – sono a rischio il diritto alla sanità pubblica, all’istruzione, alla salvaguardia dell’ambiente, alla sicurezza sul lavoro, alla possibilità stessa di promuovere nuove politiche industriali e di sviluppo capaci di creare lavoro stabile e di qualità”.

 “Tra gli effetti collaterali dell’Autonomia differenziata potrebbe esserci un impatto diverso per uomini e donne. Le riforme del governo Meloni non solo rischiano di esasperare le fragilità esistenti nelle aree critiche tra Nord e Sud e tra centro e periferia, ma accentuare pure le disuguaglianze di genere. Tra le più colpite potrebbero essere proprio le donne, che già scontano su di sé la sperequazione di potere dovuta alla società patriarcale. E tra le donne, le più colpite saranno quelle del Sud, che già ora sono meno occupate e godono di meno servizi perché in realtà – concludono – non esistono Lep che corrispondono alle esigenze delle donne”.




MUCILLAGINE, RISTORI IN ABRUZZO

Il senatore De Poli (Udc): governo intervenga

Fossacesia, 13 luglio 2024. “L’emergenza mucillagine sta colpendo tutta la costa adriatica e anche i   pescatori abruzzesi hanno lanciato il loro grido d’allarme: è necessario che il Governo intervenga immediatamente con dei ristori per far fronte ai danni economici che  interessano tutto il settore ittico. Come per le Marche e il Veneto, la mucillagine  impedisce alle barche di uscire per la pesca e in questa stagione i risvolti sono gravi  anche per quanto riguarda il turismo.

Come già chiesto dall’Udc abruzzese, che sostiene  i pescatori fin dall’inizio dell’emergenza, è necessario attivare misure di tutela  sociale soprattutto nei confronti della piccola pesca, che rappresenta l’80% del  comparto. Per non compromettere irreparabilmente la stagione è necessario intervenire  al più presto”. Lo dichiara in una nota il senatore questore dell’Udc Antonio De Poli  che sul tema ha già depositato un’interrogazione parlamentare al Governo.




DAL GOVERNO UNA NUOVA MANNAIA SULL’ABRUZZO

Pescara, 13 luglio 2024. Una nuova mannaia sull’Abruzzo, un colpo duro sferrato dal Governo che anziché sostenere gli enti locali che meglio hanno lavorato con la progettazione del Pnrr sceglie di penalizzarli. Non può restare inascoltato il grido d’allarme che in questi giorni si è levato dall’associazione di Comuni ALI Abruzzo, da sindaci e presidenti di Provincia circa le gravi ripercussioni che la nostra regione subirà dai tagli disposti dal Governo col riparto del contributo di finanza pubblica: 5,8 milioni di euro l’anno fino al 2028, cioè 30 milioni in un quinquennio. In Abruzzo questa stretta riguarda praticamente tutti gli enti locali: 285 Comuni e le quattro Province. A pagare il prezzo più alto sono Teramo e L’Aquila, ma anche tantissime piccole realtà dell’entroterra.

La scelta del Governo ha conseguenze precise e gravi: toglie ossigeno ai territori che da sempre fanno fatica a garantire servizi e penalizza gli enti che hanno avviato azioni di rilancio lavorando sulle progettazioni (finanziabili e finanziate) col Pnrr.

Per essere più diretti: i piccoli Comuni, soprattutto quelli dell’entroterra, verranno ulteriormente svuotati di risorse e andranno incontro ad ulteriore spopolamento ed abbandono. Gli enti che più hanno dimostrato capacità di attrarre fondi Pnrr saranno puniti proprio per aver messo a terra risorse straordinarie. È un inaccettabile paradosso, considerando che già l’Abruzzo ha subito tagli di risorse del Pnrr che ancora non sono stati reinseriti in canali alternativi.

Il Partito Democratico ha una visione diversa rispetto a questo Governo che dimostra, di nuovo, di essere lontano dalle esigenze vere dei territori. Riteniamo che i servizi vadano garantiti ed anzi implementati nelle aree più sensibili del nostro Abruzzo; che gli enti che stanno portando avanti progettazioni col Pnrr vadano sostenuti in questa attività complessa che fa bene ai territori e al loro sviluppo. Riteniamo che cittadine e cittadini debbano avere uguali diritti e possibilità in ogni angolo d’Abruzzo, ma così non potrà essere se gli enti non avranno risorse per farlo.

Manola Di Pasquale, responsabile Enti Locali PD Abruzzo