UN PICCOLO PASSO
Verso uno scenario gestionale che stenta a decollare
Pescara, 23 settembre 2024. Apprendiamo dagli organi di informazione, e dalla lettura delle carte, che all’interno del progetto di nuovo assetto viario della zona sud di Pescara, con l’apertura della nuova bretella di collegamento con la circonvallazione e conseguentemente l’abbattimento della sopraelevata, il cosiddetto svincolo a trombetta, vi è anche la chiusura e lo smantellamento di via della bonifica, almeno nel tratto bypassato dal cosiddetto Pendolo, cosa che consentirà di effettuare il ricongiungimento dei comparti 4 e 5 della Riserva naturale regionale della Pineta Dannunziana, con il recupero, come dichiarato dal Sindaco in più d’una occasione, di un’area verde aggiuntiva di 22.000 m², su cui verranno piantati 700 pini.
Non possiamo che gioirne, ovviamente, anche se lo riteniamo ancora un piccolo passo verso uno scenario gestionale che, nonostante i numerosi catastrofici avvenimenti, stenta da anni e anni a decollare, soprattutto in termini di direzione scientifica.
Ma qualcosa non ci torna. Partiamo da una premessa: il tratto stradale del Pendolo, senza timore di essere smentiti, è stato realizzato all’interno del perimetro esterno, lato monte, della Riserva (lo si vede ancora dal recinto), togliendo a questa una superficie di almeno 6.000 m² (l’asse stradale è lungo 600 m e largo indicativamente 10), occupato oggi da una strada di 7 metri relativi marciapiedi. Inoltre, da quest’area sono stati rimossi oltre 50 alberi di grosse dimensioni, è stato asportato terreno fertile e sostituito da asfalto, impermeabilizzato quindi il suolo è realizzando una rete di intercettazione delle acque piovane che quindi non tornano alla falda. Abbiamo quindi preso la calcolatrice e, ipotizzando un rettangolo, abbiamo diviso l’area di 22.000 m² per la lunghezza del tratto di Via della Bonifica che verrà eliminato, che sono 450 m. Il risultato è poco meno di 50, che sono i metri di larghezza della strada ovvero dello spazio da restituire (“aggiungere”, dice il Sindaco) alla Riserva.
Senonché la strada, con tutto il marciapiede e lo spartitraffico, non arriva neanche alla metà di questa larghezza, essendo costituita da due corsie stradali da 7 m ciascuno, che fanno 14, da due marciapiedi laterali che in totale diciamo possono arrivare a 4 m, e ad uno spartitraffico della larghezza, ad essere generosi, di circa 4 m, per un totale complessivo di 22 m di larghezza (vogliamo arrivare a 25? Sempre a metà di 50!). Quest’area, pertanto, si estende per circa 10.000 m², e non 22.000, a cui, non dimentichiamo, vanno sottratti i 6.000 m² utilizzati per realizzare il Pendolo, per un totale rimanente di 4.000 m², l’80% in meno di quanto dichiarato!
Se poi vogliamo considerare come persi i lembi di Pineta rimasti staccati dal resto della formazione boschiva, come è evidente transitando lungo via Pantini, il bilancio potrebbe essere ancor più magro e amaro. A tal proposito è interessante l’aggiornamento di Google Maps, che fa vedere il Pendolo realizzato dentro la Riserva e di fianco via Pantini. Tra queste due strade ci sono circa 50 alberi, grandi, soprattutto pini. Fanno parte o no della Riserva, adesso che si sta rifacendo il recinto che li escluderebbe? Ma quali a questo punto il confine della Riserva? Non serve forse una legge regionale per ridefinirlo e magari qualche studio scientifico?