BENVENUTI NELLA REALTÀ 

Il Vicepresidente Pettinari interviene sulla questione di degrado della zona ex cementificio e denuncia il fallimento di centrodestra e centrosinistra. “Basta proclami! Per risolvere i problemi, c’è bisogno di fatti”.

Pescara, 31 gennaio 2024. Se qualcuno solo pochi mesi fa citava la frase di un noto rapper italiano “Solo chi non è capace, dice che è impossibile”  oggi qualcun altro  risponde parafrasando il titolo di una famosa canzone, dicendo “Benvenuti nella realtà” che poi è quella della città di Pescara.

La risposta arriva dal Vicepresidente del Consiglio Regionale e candidato civico Domenico Pettinari, al commento del Sindaco di Pescara Carlo Masci che, in occasione dell’abbattimento nei mesi scorsi del fortino della droga del ferro di cavallo a Rancitelli, si diceva  “fiero ed orgoglioso dell’operato dell’amministrazione comunale”, parlando di un risultato storico. Storico a tutti gli effetti, se per storia si intende la conquista di nuove piazze e territori, solo che in questo caso, la conquista rappresenta più una sconfitta che una vittoria.

Il riferimento è in merito ad uno degli argomenti cardine sul quale si sta focalizzando l’attenzione del dibattito sociale attuale, quello della legalità che, nelle ultime ore, ha visto la zona dell’ex cementificio, vestire i panni di nuovo fortino di degrado e disperati, con traffico di droga spaccio e tossicodipendenti.

 “E’ ormai sotto gli occhi di tutti che spacciatori e delinquenti – spiega Pettinari – dopo l’abbattimento del ferro di cavallo, si siano spostati in altre zone della città per continuare a delinquere indisturbati come prima, a scapito dei cittadini onesti, costretti a vivere una drammatica realtà. Abbiamo oggi – illustra – un nuovo quadrilatero del degrado e della delinquenza, che include oltre alla zona dell’ex cementificio, due piazze in via Lago di Capestrano e nella zona dei palazzi clerico”.

In tutta l’area dell’ex cementificio, Pettinari denuncia una “situazione davvero disperata, con persone accampate che cercano ricovero all’interno della struttura, un via vai di prostitute, droga e tossicodipendenti. Un quadro drammatico, con cittadini onesti che non ce la fanno più a sopportare giorno e notte, urla, traffico di persone sospette e situazioni di pericolo. Una situazione così delicata – prosegue – non può e non deve diventare argomento da cavalcare solo ai fini di una propaganda elettorale, perché il problema di sicurezza ed ordine pubblico a Pescara, ha radici ben profonde e né centrosinistra, né l’attuale governo di centrodestra, sono stati in grado di proporre ed attuare interventi risolutivi”.

Rivolgendosi proprio alle avverse forze politiche di centro destra e centro sinistra, Pettinari consiglia che allo stato attuale, sarebbe “meglio tacere, in quanto sulla questione della sicurezza – sottolinea deciso – avete entrambi fallito, lasciando ampio margine a situazione di abusivismo negli alloggi, spaccio di droga, prostituzione e degrado. Centrosinistra prima – spiega entrando nel dettaglio Pettinari – e che in questo momento sta pontificando la questione  e centrodestra ora che è al Governo, ma che da cinque anni sta proseguendo sulla stessa scia del nulla”.

Il candidato Sindaco Pettinari, ricorda anche come la sua voce “unica fuori dal coro” in merito all’abbattimento dello “storico” ferro di cavallo, denunciasse come l’intervento non avrebbe potuto di per se, rappresentare la risposta alla criminalità organizzata presente ormai da tempo in città, risolvendo così in un sol colpo tutti i problemi. Numerose le proposte avanzate già all’epoca dal candidato Sindaco Pettinari, in quella ed in altre occasioni, con interventi ben mirati a cominciare dallo “sfratto di occupanti abusivi dalle abitazioni del ferro di cavallo, assegnazione degli alloggi ad onesti cittadini, ristrutturazione degli immobili, pulizia dell’intero quartiere e l’istituzione di un servizio di polizia fisso”, per risolvere pian piano le problematiche presenti e che, è sotto gli occhi di tutti, sono solo migrate poco più in là, in altri quartieri.

Di qui “torniamo a sottolineare – conclude Pettinari – la nostra proposta che è quella di  bonificare al più presto tutta l’area, istituendo un posto di controllo fisso attivo 24 ore, al quale affiancare in ausilio i militari, nell’ambito dell’operazione strade sicure, per la quale devono attivarsi al più presto le amministrazioni di centrodestra di Governo, Regione e Comune”.  




UN MOMENTO DI CONOSCENZA

Il Presidente del Consiglio regionale Sospiri su Visita odierna del nuovo Questore di Chieti

Pescara, 29 gennaio 2024. Visita istituzionale questa mattina del nuovo Questore di Chieti, il dottor Aurelio Montaruli, al Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri. Un momento di conoscenza teso anche ad approfondire i temi inerenti al territorio, alle necessità di controllo e di vigilanza e alle possibili criticità.

“Onorato di aver ricevuto stamane il dottor Montaruli – ha sottolineato il Presidente Sospiri – per un brevissimo scambio e confronto sul nostro Abruzzo che, nonostante tutto, mantiene e conserva una buona qualità della vita e soprattutto una ottima vivibilità, ma che proprio per questa ragione, ha bisogno di costante attenzione e presenza delle nostre Forze dell’Ordine a tutela di quella che è una risorsa sociale di grande valore. La Presidenza del Consiglio regionale e l’intero Consiglio ovviamente hanno rinnovato la propria massima disponibilità e collaborazione istituzionale nei confronti del nuovo Questore”.




PER L’ABRUZZO AMBIZIONE E PROGETTO DI SVILUPPO

D’Amico all’evento su Pescara e Regione

Pescara, 27 gennaio 2024. “Dobbiamo essere ambiziosi e riprendere un progetto di sviluppo che è mancato in questi anni. Ripristinare una politica di programmazione che abbia come faro l’interesse della comunità”: lo ha detto Luciano D’Amico, candidato alla Presidenza della Regione per il Patto per l’Abruzzo, intervenendo nella Sala consiliare del Comune di Pescara all’incontro “Pescara al plurale, ci vuole la Regione”, organizzato dall’Officina del senatore Luciano D’Alfonso.

Al centro dell’intervento di D’Amico l’idea di Abruzzo tra vent’anni: “Serve una politica industriale e di sviluppo per l’agricoltura e il turismo. Il sistema manifatturiero abruzzese è sempre più solo, benché incida per il 28 per cento sul Pil, più della Germania. Non possiamo più permetterci l’assenza di una bussola, è la Regione che deve giocare un ruolo di regia e coordinamento. Di questo passo rischiamo di perdere anche la produzione dei furgoni della Val di Sangro. Per evitarlo è necessario adeguare i porti e le infrastrutture: è la Regione che se ne deve occupare. Va applicata la Carta di Pescara, un’intuizione straordinaria nata in questa regione, dove per la prima volta si sostiene che non c’è sviluppo senza sostenibilità economica, sociale e ambientale. Vale ancora di più oggi poiché viviamo una fase storica ricca di opportunità: i grandi gruppi industriali stanno tornando a produrre in Europa ma non in Abruzzo”.

Per D’Amico “serve lavoro sicuro e di qualità. La nostra risorsa sono le giovani e i giovani abruzzesi. Dobbiamo puntare sulla loro formazione. Va garantito il pieno esercizio del diritto allo studio e spetta alla Regione farlo. Serve una Regione che elabori una politica di indirizzo del sistema universitario. Va offerto al sistema economico di trasformare la conoscenza scientifica in conoscenza utile per le imprese. Le nostre quattro Università possono essere anche un sistema propulsivo per il sistema economico”.

D’Amico ha citato anche l’importanza di politiche di sostegno per il turismo e per gli agricoltori che “non possono essere lasciati soli di fronte alle conseguenze del cambiamento climatico”. Fondamentali anche le ragioni dell’equità: trasporto e diritto alla salute. “Vogliamo offrire il trasporto pubblico – continua D’Amico – a tutti gli abruzzesi, per ragioni di sostenibilità ambientale, sociale, territoriale. Sulla sanità riteniamo che una spesa due miliardi e ottocento milioni non sia compatibile con queste liste d’attesa e con questo basso livello di servizio sanitario”.




D’AMICO A PESCARA CON BONACCINI

Dimensionamento scolastico sbagliato, lo rivedremo subito

Ortona, 21 gennaio 2024. “Tra le prime azioni che intraprenderemo non appena saremo al governo della Regione Abruzzo ci sarà, assieme al ritiro dell’adesione al progetto dell’autonomia differenziata, la revisione del dimensionamento scolastico”: lo ha detto Luciano D’Amico, candidato alla Presidenza della Regione per il Patto per l’Abruzzo, intervenendo a Pescara in conferenza stampa davanti all’istituto comprensivo 1 in via Einaudi, che sarà accorpato al 7 in conseguenza del provvedimento del governo. Con lui Stefano Bonaccini, presidente nazionale del Partito Democratico e presidente della Regione Emilia-Romagna, e i candidati del Pd nella lista della provincia di Pescara.

D’Amico ha detto: “È una presunta razionalizzazione che penalizza i cittadini. Questa Giunta regionale applica in modo aritmetico le disposizioni per il risparmio, a noi invece interessa affrontare i singoli problemi nell’interesse delle abruzzesi e degli abruzzesi, creare le condizioni per garantire i diritti essenziali, su tutti quelli alla salute e allo studio. Il nostro programma è radicalmente diverso da quello del centrodestra, puntiamo a fare in modo che le norme nazionali prendano in considerazione le situazioni di criticità. Le scuole non devono essere tagliate, sono presidi che in molte zone svolgono la doppia funzione di istruzione e formazione dei cittadini”.

Bonaccini ha definito l’autonomia differenziata “un provvedimento sconclusionato. Determinerà nelle aree interne, come quelle abruzzesi, accorpamenti e riduzioni di classi, e nelle città la creazione di classi pollaio. Eppure, il Presidente della Regione Abruzzo non ha protestato, guardando come al solito agli interessi di partito”.




ALLA FEDERCACCIA 105.000 EURO con la finanziaria di fine anno

Per la Regione ci sono cacciatori di serie A ed altri di serie B”

Teramo, 16 gennaio 2024. Oltre 16 milioni e circa 1.900 voci inseriti nel bilancio approvato a fine anno dal Consiglio Regionale. Fondi a pioggia elargiti in giro per l’Abruzzo su input dei consiglieri regionali con una parcellizzazione dei contributi che va da 1.000 a 180.000 euro.

Per noi di Italia Viva, come già più volte dichiarato, questi 16 milioni di euro potevano e dovevano essere impegnati a favore degli abruzzesi, investendoli nella sanità, nel trasporto pubblico, nella formazione per i giovani. Ma così purtroppo non è stato e si è preferito, prima delle elezioni, “spartire” fondi pubblici come se fossero un “bottino” dei consiglieri regionali.

Tra questi, come anticipato dagli organi di stampa, in attesa che la Legge di stabilità venga pubblicata per poter visionare l’elenco di tutti i beneficiari, saltano agli occhi i 100.000€ elargiti a favore della sezione provinciale di Chieti della Federazione Italiana Caccia e i 5.000€ a quella aquilana.

Dopo aver letto di questi specifici finanziamenti, entrando nel merito, alcune domande ci sorgono spontanee. Perché alla Federcaccia si e alle altre associazioni venatorie no? Se si fosse ravveduta l’esigenza di stanziare questi fondi, a questo punto non sarebbe stato corretto ripartirli tra tutto il mondo della caccia? Perché questa decisione che ha mortificato le altre associazioni venatorie?

“Questa scelta ha di fatto sancito che per la Regione Abruzzo ci sono cacciatori di serie A ed altri di serie B.” – conclude Luciano Monticelli Presidente provinciale di Italia Viva Teramo.




SCENDE IN CAMPO ERNESTO GRAZIANI

Elezioni regionali Abruzzo 2024. Il sindaco di paglietta, candidato al consiglio regionale per luciano d’amico, con il partito democratico

Paglieta, 14 gennaio 2024. Lunedì 15 gennaio, alle ore 11, presso la sala Polivalente di Via Pertini a Paglieta, il Sindaco di Paglieta, avv. Ernesto Graziani, ufficializzerà la sua candidatura al Consiglio regionale con il Partito Democratico, in vista delle prossime Consultazioni regionali in Abruzzo del 10 marzo 2024.

Durante la conferenza stampa, Graziani presenterà le motivazioni della sua candidatura e il suo sostegno al Prof. Luciano D’Amico, candidato del centrosinistra alla carica di Presidente della Giunta regionale. Saranno presenti  il Prof. Luciano D’Amico, l’On. Michele Fina, Senatore e tesoriere nazionale del PD, e Daniele Marinelli, Segretario regionale PD in Abruzzo.

Graziani, noto per la sua dedizione al servizio pubblico e la sua abilità nel collaborare con la comunità, porta con sé una vasta esperienza da Sindaco di Paglieta.

Il cuore della sua campagna è “Per un Abruzzo Protagonista”, sottolineando l’importanza di conferire al territorio la possibilità di diventare protagonista, riducendo tempi e distanze. Graziani, cittadino abruzzese orgoglioso, intende affrontare le sfide regionali con attenzione alle esigenze della popolazione.




INAUGURATA LA SEDE ELETTORALE

Franco Vanni candidato alle Elezioni regionali 2024

Ortona, 14 gennaio 2024. “Un punto di ascolto, aperto a tutti i cittadini della provincia di Chieti e in particolare agli ortonesi; un luogo di confronto e di proposta: l’apertura di una sede elettorale non è per me un atto puramente formale, ma la scelta coerente di chi vuole proporsi concretamente al servizio del territorio” così Franco Vanni, candidato al Consiglio regionale d’Abruzzo nella lista di Fratelli d’Italia.

La sede, in corso Matteotti 30 ad Ortona  è stata inaugurata oggi pomeriggio con la partecipazione del Presidente della Regione Marco Marsilio e del coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, senatore Etel Sigismondi, dei vicecoordinatori, senatore  Guido Quintino Liris e onorevole Guerino Testa. Medico prestato alla politica, Vanni, responsabile provinciale per la sanità di Fratelli d’Italia, ha lavorato perché l’Ospedale Civile  “Gaetano Bernabeo” fosse riconosciuto, così come poi è stato, ospedale di base; ha difeso senza mai fare un passo indietro la necessità di mantenere presidi efficaci sul territorio.

È stato lui a portare e sostenere il reparto di oncologia nell’ospedale di Ortona, attivando anche campagne di volontariato per la donazione di importanti attrezzature. Ed è questo stesso impegno che vuole portare in Consiglio regionale: “Devo ringraziare – ha detto – il presidente Marco Marsilio per l’impegno profuso in favore del territorio ortonese in particolare e più in generale per tutta la provincia. Lo scorso anno la vetrina offerta dalla partenza e dal passaggio del Giro d’Italia è stata una vera e propria boccata d’ossigeno per il turismo ortonese,  così come fondamentale è stata l’attenzione per la nostra costa e per il porto”.

All’inaugurazione della sede erano presenti anche i rappresentanti delle forze civiche che, con Fratelli d’Italia, compongono l’opposizione nel  consiglio comunale sotto il logo di “Uniti per Ortona”. All’incontro ha partecipato anche Forza Italia, tornata ad essere gruppo in consiglio comunale: un messaggio politico importante che potrebbe essere un segnale di svolta per il futuro dell’amministrazione cittadina.




LUCIANO D’AMICO CON ELLY SCHLEIN IN MARSICA

Un’idea di Abruzzo per tornare a crescere. Rete ospedaliera approvata dalla destra di carta e senza visione strategica. Ritireremo adesione dell’Abruzzo all’autonomia differenziata

Avezzano, 14 gennaio 2024.  “Il piano della nuova rete ospedaliera appena approvato dalla Regione Abruzzo oltre a essere di carta, nel senso che non è attuabile, manca di visione strategica, non fa scelte di specializzazioni e di vocazioni”: lo ha detto Luciano D’Amico, candidato alla Presidenza della Regione per il Patto per l’Abruzzo, nel corso del tour nella Marsica con la segretaria nazionale del Partito Democratico Elly Schlein. La sanità è stata al centro, con i sopralluoghi agli ospedali di Tagliacozzo e Avezzano, seguita da un incontro con le forze sindacali e datoriali, dalla visita al centro antiviolenza di via Orazio Mattei, da un evento al Castello Orsini. In mattinata Schlein era stata ad Aielli, Celano e Sante Marie.

D’Amico, che ha detto che, come primo atto da Presidente, ritirerà “l’adesione dell’Abruzzo al progetto dell’autonomia differenziata” ed è tornato a sostenere la proposta del trasporto pubblico gratuito, ha sottolineato: “Faremo un piano ospedaliero e lo raccorderemo con la medicina del territorio. Vanno insieme affrontate le urgenze, le liste d’attesa, i pronto soccorso, la mobilità passiva. Dell’Abruzzo, in sanità come negli altri ambiti, bisogna tenere conto delle peculiarità, del suo territorio montuoso dove gli spostamenti sono più difficoltosi. È grave che, come dice l’Istat, il 7,6 per cento degli abruzzesi abbia smesso di curarsi”.

Elly Schlein ha definito quella di D’Amico una “candidatura credibile, trasversale, che parla alle persone e che ha già dimostrato di sapere lavorare per comunità, sostenuto da una coalizione che si è riunita attorno a proposte concrete per costruire un’idea di futuro”. Sulla sanità ha detto che quella abruzzese “sta soffrendo a causa della cattiva gestione di Marsilio e del governo ha che tagliato risorse, la risposta non può essere che il personale deve lavorare di più. Vanno sbloccate le assunzioni”.

La segretaria nazionale del Pd ha poi definito il taglio della Riserva del Borsacchio “un atto spregiudicato, la petizione promossa per tornare indietro è una battaglia giusta. Bisogna tutelare quel territorio e preservarlo dalla speculazione edilizia”.

Per D’Amico “serve un’idea di Abruzzo, dobbiamo riprogettare la Regione che deve tornare a crescere. Il problema principale è il lavoro, sia dal punto di vista di posti disponibili che di quello povero che si sta diffondendo. È necessario creare un ambiente favorevole, infrastrutture materiali e immateriali. Alcune vanno poste con attenzione sul tavolo del governo nazionale, stabilendo le priorità che possono rendere competitive le imprese che lavorano sul territorio. Ora ci ritroviamo all’anno zero”. Poi “serve trasferimento tecnologico dalle università, e la formazione è strategica per affiancare le imprese per fare innovazione, in cinque anni abbiamo visto solo un bando. Le partecipate regionali devono traghettare l’Abruzzo nel futuro, Tua deve passare all’idrogeno e produrselo, l’aeroporto deve individuare i flussi turistici, e fare gli accordi di fine raggio per raggiungere tutte le destinazioni del mondo attraverso gli hub continentali. Vogliamo con forza pianificare lo sviluppo del territorio, sarà decisivo spendere bene le risorse comunitarie, che in futuro non saranno la stessa mole di adesso”.




DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO

La scure della Regione si abbatte su Pescara: disposte due soppressioni con un procedimento ambiguo, non condiviso con i tavoli provinciali e a rischio di impugnazione

Pescara, 10 gennaio 2024. Con la delibera n° 1 del 3 gennaio 2024 la Giunta Regionale ha approvato il nuovo piano di dimensionamento scolastico, che ha di fatto previsto sette accorpamenti così ripartiti: tre in Provincia dell’Aquila, due in quella di Chieti, due in quella di Pescara e zero in quella di Teramo. Nello specifico per la provincia di Pescara sono stati unificati i due istituti comprensivi di Penne, il “Giardini” e il “Ciulli Paratore”, e l’istituto comprensivo 1 di Pescara è stato accorpato all’Istituto comprensivo 7.

Il provvedimento disattende però ampiamente le proposte di razionalizzazione emerse dai tavoli provinciali, a cui hanno partecipato sindacati, ufficio scolastico ed enti provinciali. In base ai nuovi parametri imposti dal decreto interministeriale n° 127 del 30 giugno 2023, che prevedono in sostanza per l’anno scolastico 2024/2025, a causa della crescente denatalità, l’attivazione di una sede scolastica ogni 961 alunni, per quanto riguarda l’Abruzzo era stata prospettata la riduzione di 11 dirigenze, contingente successivamente sceso a 7 a seguito dell’intervento del decreto mille-proroghe. 

Nella delibera citata in apertura, la Regione afferma di aver «cercato di redistribuire – in modo razionale e con un criterio di equilibrio e proporzionalità alla luce della situazione concreta di ciascuna autonomia – l’inevitabile soppressione» di queste 7 dirigenze. In realtà la logica seguita non sembra corrispondere a quanto affermato, poiché la richiamata “solidarietà” – che non è un criterio specifico ma un indirizzo -avrebbe dovuto scongiurare decisioni eccessivamente penalizzanti in alcune province, mentre la scelta dei 7 istituti sacrificati si è rivelata nettamente sbilanciata a favore della Provincia di Teramo e a sfavore di quella di Pescara.

Infatti, sulla base del piano di razionalizzazione formulato dall’ufficio scolastico regionale – che ricordiamo, contemplava 11 soppressioni – la Regione ha deciso di confermare le tre soppressioni previste all’Aquila, ridurre da 4 a 2 quelle attese a Chieti – evidentemente per preservare la specificità di alcune aree interne – di annullare le due soppressioni inizialmente previste per Teramo – malgrado una di queste, l’accorpamento del liceo artistico per il design “Grue” di Castelli al liceo scientifico “Einstein” di Teramo fosse stata avallata dalla stessa provincia teramana anche in considerazione dei soli 46 alunni iscritti – e confermare infine le due prospettate per Pescara.

Stentiamo ad afferrare i motivi per cui Pescara abbia pagato un prezzo così alto, in quanto a livello numerico le province di Teramo e Pescara hanno dati sostanzialmente simili – in entrambi i casi in linea con i nuovi parametri nazionali sul dimensionamento – e Pescara inoltre è stata già fortemente penalizzata negli ultimi anni con altre soppressioni come Civitella Casanova, e l’accorpamento degli istituti comprensivi di Scafa e San Valentino. Allo stesso modo stentiamo a comprendere il silenzio dell’amministrazione comunale di Pescara di fronte ad un piano di razionalizzazione così sbilanciato, come pure dei Consiglieri regionali Pescaresi: D’Addazio, D’Incecco, Sospiri, De Renzis, oltre che dell’assessore Verì, che ha addirittura votato favorevolmente in giunta.

In sostanza, i numeri della nostra provincia non esigevano accorpamenti. Tuttavia, se comprendiamo la ratio per cui, in virtù dell’accennato criterio di solidarietà regionale più volte riecheggiato nei Tavoli provinciali, si era pensato di distribuire in maniera equa sul territorio gli iniziali 11 accorpamenti, ci chiediamo perché, quando gli accorpamenti sono scesi a 7, Pescara abbia subito ben due soppressioni mentre Teramo nessuna.

Oltretutto, la scelta delle due dirigenze da immolare sull’altare, nell’ottica di questa presunta solidarietà tra le province, appare ambigua e poco trasparente. Per quanto concerne l’unificazione dei due istituti comprensivi di Penne, il “Giardini” e il “Ciulli Paratore”, ci si sarebbe potuto appellare, come fatto per altri comuni, al principio di salvaguardia delle aree montane. Questi comprensivi dispongono infatti di plessi dislocati nei paesi di Villa Celiera e Farindola. La domanda sorge dunque spontanea: se questo meccanismo è valso ad escludere Pescasseroli dal dimensionamento, perché non è valso anche per Penne che vanta plessi in Comuni montani?

Stupisce anche la scelta della seconda scuola sacrificata, l’istituto comprensivo 1 di Pescara. Infatti, il piano di razionalizzazione proposto dall’Ufficio scolastico regionale non contemplava affatto gli istituti comprensivi pescaresi, prevedendo bensì l’accorpamento dell’ITCG Marconi di Penne con l’IIS L. da Penne – M. Dei Fiori, o in alternativa la costituzione a Pescara di un polo tecnico professionale unificando Manthonè e Di Marzio. Il piano, tuttavia, come testimoniano i verbali dei tavoli provinciali, era stato bocciato sia dai sindacati che dalla Provincia, che avevano chiesto di riconfermare l’attuale assetto organizzativo, quindi in sostanza di non fare tagli, visto che non ve n’era bisogno.

Dunque, come è nata l’idea di accorpare l’istituto comprensivo 1 di Pescara all’istituto comprensivo 7?

A proporre la soluzione sarebbe stato direttamente il presidente De Martinis, senza peraltro informare il Tavolo provinciale, che con una nota del 27 dicembre, avrebbe prospettato questa seconda ipotesi, prontamente recepita dalla Regione, in virtù del prossimo pensionamento della Dirigente dell’I.C. 1.

Ma come è stato possibile procedere in questa direzione se il Comune di Pescara, competente sulle due scuole, non ha proferito parola né deliberato in merito?

Come è stato possibile procedere all’accorpamento di due istituti comprensivi di Pescara che mai erano stati oggetto di proposte presentate o discusse al Tavolo provinciale. Come si può delegare una decisione del genere al Presidente della Provincia senza ascoltare i Comuni interessati?

Dobbiamo pensare che i Comuni siano stati sentiti e abbiano avallato la decisione nella speranza di passare inosservati?

I Sindaci di Pescara e Penne ci dicano come sono andate le cose, e come sia stato possibile procedere in questo modo senza informare i Tavoli provinciali. Questo procedimento rischia di essere viziato da un vizio di forma e di essere quindi impugnabile, il Comune di Pescara e di Penne dovrebbero farlo immediatamente.

Non vorremmo tra l’altro che, essendo quella del mille-proroghe una deroga temporanea, valida solo per il 2024-2025, la Provincia di Pescara possa essere nuovamente colpita dal taglio di ulteriori 4 scuole previsto per l’anno successivo. Oltretutto, come può la semplice quiescenza di una dirigente giustificare un simile accorpamento?

Mi sorge il dubbio che dietro questa decisione ci sia in realtà un preciso disegno politico condiviso da Regione e Provincia, con finalità che nulla hanno a che vedere con l’interesse della collettività, o magari qualche screzio legato alla Nuova Pescara. Un disegno che ha senza dubbio beneficiato della colpevole indifferenza dei Comuni, della mano della Provincia e del silenzio dei consiglieri regionali, che ancora una volta si scagliano contro le scuole di Penne, sebbene vantino plessi in comuni montani.

La totale remissività alle scelte della Giunta Marsilio è un colpo ferale per la nostra provincia.

Antonio Blasioli




BILANCIO DI UN ANNO DI GOVERNO DELLA DESTRA

Maggioranza e opposizione chiamate entrambe ad affrontare le vere emergenze del Paese

di Angela Casilli

Agenziastampaitalia.it, 9 gennaio 2024. Le scelte che l’Italia si attende in questo 2024 dal governo sono molte, ma i buoni propositi e le speranze si scontrano inevitabilmente con la dura realtà di un mondo scosso da due terribili guerre i cui esiti, imprevedibili, ci lasciano sgomenti e preoccupati. A ciò si aggiunge un quadro economico incerto e dai risvolti non sempre chiari e una competizione tra superpotenze dagli esiti, anche questi, non quantificabili nella loro gravità.

In questo contesto l’Italia non si fa mancare nulla, anche se le quotidiane baruffe politiche sono all’ordine del giorno, alzano cortine fumogene sui reali problemi del Paese che vanno dalla crescita al rallentatore, al debito pubblico altissimo, alle disuguaglianze sociali che crescono sempre in tempo di crisi economica, agli investimenti del PNRR ancora da realizzare e quanto mai necessari ad un Paese come il nostro in perenne affanno.

Servirebbe una svolta che, per il momento, non c’è, anche perché le forze politiche anziché cercare una unità di intenti, continuano a contrapporsi praticamente su tutto. Il governo, per la prima volta guidato da una donna, dopo un anno, ha bisogno di fare un bilancio serio e onesto del suo operato. Molte delle promesse fatte in campagna elettorale sono state disattese, ma la chiara collocazione occidentale nelle due guerre in atto, tutt’altro che scontata per il filoputinismo di alcuni esponenti della coalizione governativa, è apprezzabile, come apprezzabili sono la prudenza nella gestione dei conti pubblici, la riformulazione di misure demagogiche come il reddito di cittadinanza, distribuito a pioggia e il superbonus edilizio del 110%.

Tuttavia, la prudenza non può essere il fine ultimo di un governo che vuole durare cinque anni e che presto dovrà vedersela con la campagna elettorale per le europee. Campagna elettorale partita con troppo anticipo, che può trasformarsi in un’arma di distrazione di massa, di propaganda, e nascondere così i veri problemi del Paese a vantaggio dei temi identitari che possono consentire una facile vittoria, senza dimenticare, però, che le rincorse propagandistiche non vanno mai molto lontano e le emergenze restano, se non si ha una chiara percezione dello stato dei fatti.

La riprova, di quanto finora detto, la si è avuta con la votazione in Parlamento contro il Mes, scelta dannosa come non mai, perché siamo stati l’unico Paese a non ratificare il trattato, dando così ragione a quanti in Europa, sottovoce o apertamente, ci considerano un Paese che fatica ad onorare i propri impegni europei e pretende, invece, di imporre a tutti gli altri Paesi le proprie decisioni.

Se la Premier vuole avere voce in capitolo, cioè pesare nella prossima maggioranza europea e nelle scelte su quella che sarà la futura Commissione, allora il voto contro il Mes è stato un errore e una scelta europeista coerente non è più rinviabile, in barba alla cavalcata a destra e alle pulsioni antisistema che caratterizzano la campagna elettorale del segretario della Lega, perlomeno per chi aspira a costruire uno schieramento conservatore moderno, sia in Italia che in Europa.

La presidenza italiana del G7, in questo 2024, è una formidabile occasione per operare scelte che vadano nella giusta direzione, come sarebbe importante che in questi mesi nascesse un’opposizione degna di questo nome, impegnata in Parlamento a far valere le proprie idee, anziché guerreggiare e polemizzare sul nulla.  Elly Schlein nel contrapporsi alla Meloni, che da par suo ha accettato la sfida, cerca la consacrazione ad una leadership che nemmeno il suo partito le riconosce completamente, anche perché non è ancora chiaro cosa voglia farne.

Forse ha dimenticato che il PD è stato l’asse portante di tanti governi negli ultimi anni ed ha saputo esprimere una classe dirigente utile nei momenti più difficili che, nel nostro Paese, non mancano mai. Ma la competizione a sinistra riguarda anche Cinque Stelle, dove Giuseppe Conte vuole essere lui il leader federatore del centro-sinistra e, solo a questa condizione, dichiara di essere disponibile a trascinare il Movimento, per sua natura refrattario ad essere federato, in uno schieramento unico, alternativo al centro-destra, maggioranza di governo. La competizione durerà a lungo, sempre più lontana la possibilità di avere una Sinistra più unita e innovativa, con buona pace di chi prevedeva, brevi tempore, la caduta del governo e la disfatta della Destra.




GENERAZIONE INSIEME

Si chiude il primo ciclo di incontri territoriali dei giovani per D’Amico

Teramo, 8 gennaio 2024. Si chiude il primo ciclo di incontri territoriali promosso da Generazione Insieme, il coordinamento giovanile delle forze partitiche, civiche e associative a sostegno della candidatura alla Presidenza della Regione di Luciano D’Amico. Dopo gli altri tre capoluoghi di provincia abruzzesi, dove si sono svolti confronti apprezzati e partecipati, è stata la volta di Teramo.

L’evento si è svolto presso il Castello Della Monica. Erano presenti circa 40 ragazze e ragazzi. Nelle oltre due ore di discussione sono state analizzate problematiche di particolare interesse per le giovani generazioni, di rilievo sia provinciale che regionale. Il sindaco Gianguido D’Alberto è intervenuto per un saluto.

Spazio all’ambiente, comprese le questioni della tutela del territorio (considerando anche il recente taglio del 98% della Riserva del Borsacchio), della sicurezza e della prevenzione. Poi il diritto allo studio con i tanti problemi mai risolti tra cui la mancata erogazione delle borse di studio universitarie, le difficoltà di apertura e modernizzazione della scuola e dell’offerta scolastica, e i trasporti, costosi e carenti in termini di mezzi e qualità del servizio. Tra i tanti altri temi è stato trattato quello della sanità, che vede, con l’approvazione della nuova rete sanitaria regionale, la provincia di Teramo fortemente danneggiata nonostante i gravi disagi, molto sentiti soprattutto nelle aree interne. Tutte questioni fondamentali anche per conseguire una maggiore attrattività dell’Abruzzo, che, ormai povero di opportunità, difficilmente riesce a contenere lo spopolamento, di cui soffrono molti territori.

I partecipanti agli incontri dei quattro territori provinciali si incontreranno nuovamente per proseguire nella discussione e nel confronto, anche alla presenza di D’Amico.




IN PERICOLO IL FUTURO: si ripristini la Riserva del Borsacchio

Giovani Democratici rispondono all’appello delle Guide del Borsacchio

Pescara, 6 gennaio 2024. “Durante la notte della sessione di bilancio il Consiglio regionale ha approvato un emendamento che porta la riserva del Borsacchio, a Roseto, da un’estensione di 1100 ettari a 25 ettari, confinandola solamente al tratto costiero, fino alla ferrovia.

I consiglieri Di Matteo e Febbo, avallati poi da Lega e Fratelli d’Italia, hanno presentato l’emendamento alle 3.00 di notte, al momento della votazione, senza neanche dare il tempo ai consiglieri di minoranza di poterlo almeno leggere”. Ricordano i Giovani Democratici Saverio Gileno, segretario regionale, e Christian Valvano, responsabile Ambiente e Transizione Ecologica

“Un atto meschino che si pone in piena sintonia con la qualità dell’operato di questa amministrazione di centrodestra. Ad alimentare ancora di più la bassezza di questa azione, c’è anche il fatto che nemmeno la stessa amministrazione rosetana e i suoi cittadini ne fossero stati minimamente informati”. Prosegue la nota dei Giovani Dem

“Come Giovani Democratici Abruzzo ci uniamo alla voce delle cittadine e dei cittadini di Roseto e aderiamo all’appello delle Guide del Borsacchio, associazione di volontariato che in tutti questi anni ha organizzato iniziative nella riserva, ed esigiamo che si conoscano le vere ragioni dietro questo atto, insieme ovviamente alla completa reintegrazione del perimetro della Riserva. È un attacco al futuro, alla tutela della biodiversità ed alle bellezze del nostro Abruzzo”.

“Con questa occasione – conclude la nota – chiediamo a gran voce, insieme al candidato presidente Luciano D’Amico,  un cambio di passo per le politiche ambientali regionali, vogliamo anche l’attuazione della legge 93/2001, che istituiva 22 anni fa il Parco Nazionale della Costa Teatina, ma di fatto mai entrata in vigore. Quello che si spera è che la prossima amministrazione regionale possa essere finalmente più verde”.




LUCIANO D’AMICO A CARAMANICO TERME

Valorizzare risorse e competenze dei territori, questo gioiello deve tornare a splendere

Caramanico Terme, 6 gennaio 2024. “Le competenze peculiari e le risorse territoriali devono tornare a essere tutelate e valorizzate, soprattutto quelle plasmate in decenni di lavoro, come avvenuto nel settore termale a Caramanico. Una buona amministrazione regionale dovrebbe programmare guardando al medio e al lungo periodo, al fine di garantire il giusto supporto delle istituzioni alle realtà come Caramanico Terme, che rappresentano un fiore all’occhiello della nostra regione” ad affermarlo è Luciano D’Amico, candidato alla Presidenza di Regione di Patto per l’Abruzzo, intervenendo a Caramanico Terme nel corso di un incontro sullo stato di crisi del territorio e sulle possibilità di rilancio.

“Da tempo – continua D’Amico – sul turismo manca un intervento sistematico da parte della Regione. Si assiste a una stanca ripetizioni di schemi di promozione di dubbia utilità, senza cogliere le opportunità che ci forniscono le nostre formidabili risorse. L’Abruzzo deve riprendere in mano le redini delle proprie risorse e tornare a essere una terra delle opportunità, per recuperare quelle condizioni che hanno permesso in passato il miracolo economico abruzzese. Quando si pensa allo sviluppo di un territorio bisogna chiedersi quale è la sua specificità, cosa lo differenzia rispetto agli altri?

La competenza distintiva di Caramanico Terme è un sistema termale che lo rende unico e che rappresenta la forza, la storia e una risorsa per la comunità. Lo sviluppo di questo territorio passa, quindi, anche dalla valorizzazione di questa risorsa, che deve essere raggiunta superando le difficoltà amministrative con una programmazione che punti ad essere durevole ed efficace. Intorno alla realtà termale si sono formate professionalità di valore che non possono essere ignorate. Noi lavoreremo con loro e per loro. Perché questo piccolo gioiello, adagiato sulle nostre montagne, torni a splendere per la sua unicità e la sua bellezza”.




CENTRALITÀ ALLA SANITÀ: rispetto e ascolto per medici e operatori

D’Amico accoglie appello dell’Intersindacale sanitaria abruzzese:

Pescara, 5 gennaio 2024. “Sono lieto di accogliere l’appello dell’Intersindacale sanitaria abruzzese: per noi è fondamentale ridare centralità al sistema sanitario, è un presupposto fondamentale per la sfida che abbiamo davanti, per i nostri progetti e le nostre ambizioni alla base delle quali c’è un’idea di Abruzzo che diventi un modello per quanto riguarda il livello di qualità della vita”: lo dichiara Luciano D’Amico, candidato alla Presidenza della Regione per il Patto per l’Abruzzo.

D’Amico sottolinea: “È chiaro che occorrono investimenti e una migliore gestione, che passa innanzitutto dal miglioramento dei dati degli ultimi anni, che sono sorprendenti, ma in negativo. A dispetto di una narrativa autoreferenziale e stucchevole – perché nessuno meglio dei cittadini, che usufruiscono dei servizi, ne sa riconoscere la falsità – la sanità abruzzese è in questi anni peggiorata sensibilmente. La fase pandemica ha aperto la strada a maggiori investimenti, eppure in Abruzzo si registrano dal 2018 una riduzione delle prestazioni del sedici per cento e una mobilità passiva in aumento. Le liste di attesa hanno prestazioni garantite al 61 per cento ma la soglia raccomandata è del 90. Sono numeri che chiaramente parlano da soli, e l’urgenza è invertirne il segno, prima di stabilire nuovi percorsi di valorizzazione e connessione con la sanità territoriale. La strada maestra è quella dell’attenzione e del rispetto delle prerogative e delle esigenze di medici, infermiere, infermieri, operatrici e operatori, che hanno dimostrato ripetutamente altissima professionalità, per rendere concreto e tangibile quel ringraziamento che ci siamo giustamente abituati ad esprimere in momenti drammatici della nostra storia recente. Rispetto e attenzione da cui deve derivare un miglioramento delle condizioni del loro insostituibile lavoro, e la massima disponibilità all’ascolto e al confronto. Anche questi sono evidentemente in questi anni mancati”.




CONTRO LA CANCELLAZIONE DELLA RISERVA DEL BORSACCHIO

Sabato e domenica tutti a Roseto per firmare

Roseto degli Abruzzi, 5 gennaio 2024. Ci sarà sabato 6 e domenica 7 gennaio a Roseto, in Piazza della Libertà, la raccolta firme contro la cancellazione della Riserva del Borsacchio organizzata dalle associazioni ambientaliste. Sarà possibile firmare in entrambe le giornate dalle ore 10:00 alle ore 18:00.

Italia Viva, per conto del suo Presidente provinciale Luciano Monticelli, intende manifestare il proprio convinto sostegno e supporto all’iniziativa della raccolta firme.

Per tale ragione lanciamo un appello a tutte le cittadine e a tutti i cittadini abruzzesi affinché nel prossimo fine settimana ci sia una grande mobilitazione per fermare questo scempio.

Italia Viva è stato uno dei primi partiti ad intervenire sulla vicenda e a prendere posizione in difesa del territorio, schierandosi senza se e senza ma contro la scellerata deliberazione assunta in Consiglio Regionale da Marsilio e dalla sua maggioranza.

Siamo assolutamente contrari e contrariati da ciò che è accaduto con l’emendamento notturno che di fatto ha cancellato una delle aree naturalistiche più belle e di maggior valore ambientale del nostro territorio. Questa battaglia non sarà vinta da chi pensa di essere il padrone del territorio.” – conclude Luciano Monticelli.




UN COMMISSARIO PER IL PARCO DELLA MAJELLA

Pescara, 5 gennaio 2024.  Dopo la conferenza stampa che USB Abruzzo ha organizzato a Pescara il 16 novembre u.s. sulla mancata nomina del direttore del Parco della Majella che si trascina da oltre 10 anni, e le prese di posizione pubbliche che si sono susseguite sull’argomento da parte dell’Ente Parco, di amministrazioni locali e di altri sindacati, pensiamo di avere raggiunto un importante risultato: fare uscire allo scoperto fatti sconcertanti e comportamenti illegittimi che si trascinano da un decennio senza che nessun altro (partito, sindacato, associazione, amministrazione pubblica) in tutto questo tempo abbia sentito il dovere di stigmatizzare e prendere posizione, per porvi rimedio.

Di certo i comportamenti illegittimi che denunciamo, niente hanno a che fare con chi nel Parco e negli altri Parchi e amministrazioni pubbliche ci lavora e con la professionalità dei dipendenti, i cui interessi abbiamo a cuore e che in nessun modo vogliamo coinvolti, ma resta il fatto che la vita di un ente pubblico non può prescindere dalla piena e corretta applicazione delle leggi e delle norme che regolano la convivenza e il vivere “civile” della comunità, a cui sono tenuti a dare testimonianza e “il buon esempio”, soprattutto le pubbliche amministrazioni, fra i quali i Parchi, tenuti a salvaguardare beni collettivi primari (la natura, l’ambiente).

Anche per questo sconcerta la condotta degli amministratori del Parco Majella e di alcuni Comuni, i quali, invece di rispondere nel merito degli atti e delle decisioni adottate “..in violazione dei doveri istituzionali dell’Ente Parco, stabiliti dalla normativa di riferimento..” (TAR Abruzzo sentenza di condanna dell’ente parco, n. 394 il 30 gennaio 2020), sulla base di motivi “pretestuosi, fallaci e infondati” (TAR Abruzzo sentenza di condanna dell’ente parco, n. 26 del 24.10.2018), si limitano a parlare dei grandi risultati che hanno raggiunto, e che hanno bisogno di un direttore “di loro gradimento”, per evitare che possa creare problemi e vanificare il loro ottimo lavoro.

Così come si resta interdetti nell’apprendere che il Consiglio Direttivo del Parco il 21.11.2023 abbia nuovamente deliberato all’unanimità (tranne un assente), di essere d’accordo sul contenuto della nota inviata dal presidente al Ministero dell’Ambiente, nella quale comunica di “non comprendere la resistenza” del Ministero a consentire l’attivazione di una nuova procedura pubblica per la nomina del Direttore, “posto che il Consiglio Direttivo dell’Ente non ha ritenuto idonee le altre figure ancora eleggibili nella terna oltre quelle segnalate”.

Quindi, nonostante due sentenze di censura del TAR Abruzzo e le numerose lettere di richiamo e l’annullamento di delibere da parte del Ministero, gli amministratori del parco continuano imperterriti ad arrogarsi un diritto inesistente, quello di attribuire arbitrariamente patenti di non idoneità a candidati iscritti ad un albo di idonei all’esercizio dell’attività di direttore di parco istituito presso il Ministero dell’Ambiente, e che lo stesso Parco ha richiesto come criterio indispensabile nella selezione pubblica che ha indetto per individuare i candidati a direttore del parco da sottoporre al Ministro. L’Ente Parco ricomincia a mettere in atto le stesse decisioni adottate nel gennaio 2019 e nel febbraio 2022, già censurate dal Ministero, come se niente fosse successo. Stanno evidentemente aspettando che tutti i candidati raggiungano l’età pensionabile per poter annullare la selezione. Alla faccia della correttezza e imparzialità della pubblica amministrazione.

Per questi motivi l’USB ha rinnovato la richiesta al Ministero dell’Ambiente di nominare sollecitamente un “Commissario ad acta” per individuare la terna di candidati a direttore del parco della Majella da sottoporre al Ministro per la nomina, per interrompere questa situazione sconcertante e i danni che questa continua ad arrecare alla credibilità delle istituzioni, in primis allo stesso Ministero dell’Ambiente, a cui in ogni occasione si attribuisce la responsabilità di impedire senza una motivazione la nomina del Direttore del Parco. Per non parlare della sfiducia nelle istituzioni per il mancato rispetto delle norme sulla sua nomina, e sul protrarsi, senza alcuna giustificazione, dell’iter relativo e della gestione approssimativa del Parco a causa della precarietà dei direttori “facenti funzione”. Tutto ciò senza considerare i danni economici di non lieve entità che questo modo di agire ha prodotto e produrrà in futuro, a spese del Parco e della collettività.

USB Pubblico Impiego

Federazione Abruzzo e Molise




CRIMINALE TAGLIARE LA RISERVA naturale del Borsacchio

Destra negazionista in Abruzzo Fina presenta una interrogazione parlamentare.

Roma, 5 gennaio 2024.  Il Senatore Michele Fina e la responsabile Ambiente del Partito Democratico Annalisa Corrado esprimono profonda preoccupazione e condanna per l’atto gravissimo della destra in Regione Abruzzo, che nottetempo nel corso del consiglio regionale sul bilancio ha approvato un emendamento che comporta la cancellazione di una considerevole porzione del perimetro della riserva naturale della Borsacchio, passando da 1100 a 25 ettari.

“La riserva della Borsacchio, gioiello naturalistico di Roseto e dell’Abruzzo, è stata colpita da un atto che minaccia non solo la flora e la fauna, ma anche l’equilibrio ambientale cruciale per le generazioni future. Questo episodio richiede una risposta immediata e decisa per preservare il patrimonio naturale e tutelare l’ecosistema”. Sostiene Annalisa Corrado, responsabile nazionale Ambiente e transizione ecologia del Partito Democratico.

Il senatore Fina, componente della Commissione Ambiente, annuncia che “presenteremo un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Ambiente per approfondire tutti i livelli di questa vicenda, che ci sembra essere illegittima oltre che grave. Inoltre, dobbiamo ringraziare Le Guide del Borsacchio e le associazioni locali per il loro impegno continuo nella tutela dell’ambiente ed esprimo solidarietà all’Amministrazione Comunale di Roseto, nella persona del sindaco Mario Nugnes, che non è stata interpellata in questa decisione: la collaborazione con le autorità locali è essenziale per garantire una gestione corretta del territorio”.

“Il Partito Democratico si impegna a lavorare instancabilmente per preservare la ricchezza naturale della nostra regione e a collaborare con tutte le parti interessate per garantire la salvaguardia della riserva del Borsacchio”. Concludono Fina e Corrado.




RAPINO DI TUTTI

Nasce il nuovo movimento politico

Rapino, 5 gennaio 2024. La costruzione di una Rapino di tutti, questa è l’idea alla base del nuovo movimento che si proporrà alle elezioni amministrative del prossimo mese di giugno. Ecco il primo manifesto: L’obiettivo principale è quello di favorire una maggiore partecipazione collettiva alla vita amministrativa del paese e rispondere pienamente alle vere esigenze degli abitanti.

Ricostruire l’idea di comunità, valorizzare il libero pensiero e il rispetto per la diversità delle idee attraverso il dialogo ed il confronto, questi sono i principi che spingono al vero cambiamento sociale ed amministrativo.

Una profonda insoddisfazione popolare ha segnato la vita amministrativa degli ultimi anni con un Sindaco radicato al potere da oltre venti anni, che ha impedito qualsiasi tipo di ricambio elettorale e generazionale.

Un paese senza ricambio è destinato a morire. “Rapino di tutti”, è l’inizio di un cambiamento radicale, un nuovo modo di amministrare con una visione ampia e proiettata al futuro.

Il primo evento ufficiale si terrà con l’inaugurazione della sede in Parco della Rimembranza 29, il 5 gennaio, dalle ore 19:00 in poi.




GIOCATTOLI IN MOVIMENTO

Torna come ogni anno il 6 gennaio il consueto scambio di giocattoli  

Pescara, 5 gennaio 2024. Come ogni anno il Movimento 5 Stelle Pescara invita la cittadinanza a partecipare all’iniziativa nazionale Giocattoli in MoVimento, già apprezzata da grandi e piccini negli anni scorsi, con l’intento di permettere a tantissimi bambini di socializzare e di comprendere l’importanza del riuso, del riciclo, della sostenibilità ambientale e della condivisione, ma anche di donare un sorriso a chi è meno fortunato. I consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle Erika Alessandrini, Massimo Di Renzo e Paolo Sola danno appuntamento nel giorno dell’Epifania, sabato 6 gennaio, dalle ore 16 alle ore 20, presso il gazebo allestito all’angolo tra Corso Umberto I e via Regina Margherita a Pescara.

“Ogni bambino potrà portare due o più giocattoli per riceverne uno in cambio così da poterci permettere la raccolta di un piccolo patrimonio da donare a bimbi meno fortunati, che si trovano in case-famiglia, ospedali e strutture per l’infanzia. Lo scorso anno tutti i giochi raccolti sono stati consegnati alla Fondazione Caritas per la loro distribuzione presso le case-famiglia del territorio”.

“Aspettiamo tutti i pescaresi e i cittadini dei centri limitrofi, perché non ci sono confini geografici quando si parla di solidarietà e di voglia di stare insieme. Si stima che ogni anno vengano utilizzate 8,5 milioni di tonnellate di plastica solo per produrre i giocattoli. Per ridurre questi numeri da capogiro, attraverso lo scambio di giocattoli che non si usano più, i bambini diventano protagonisti attivi della festa, imparando valori fondamentali come generosità, solidarietà e rispetto per l’ambiente. Pensiamo al presente dei nostri bambini per avere un futuro migliore per tutti!” concludono i consiglieri pentastellati Alessandrini, Sola e Di Renzo.




LE PROBLEMATICHE DEL SISTEMA PENITENZIARIO TEATINO

La Bocchino a confronto con dirigenti e funzionari del corpo di polizia penitenziaria di vasto

Vasto, 5 gennaio 2024. “Ogni qual volta c’è stata l’occasione non c siamo mai sottratti al confronto sulle problematiche e le necessità della Polizia penitenziaria e lo abbiamo fatto anche ieri”. Lo dice il consigliere regionale Sabrina Bocchino dopo l’incontro avuto con il Comandante della Polizia penitenziaria di Vasto Primo dirigente Tullio Volpi, il sovrintendente Notarangelo Giovanni, il funzionario giuridico pedagogico Lucio Di Blasio.

“Conosciamo bene le criticità del sistema penitenziario teatino, dal sovraffollamento alla carenza del personale – dice l’esponente della Lega – e le abbiamo sempre riportate a chi di dovere perché fosse conscio della situazione oltretutto inoltrando le richieste che abbiamo recepite e che si sono moltiplicate nel corso di questo ultimo anno dove episodi anche di violenza si sono manifestati all’interno delle strutture teatine. Di tutto quanto questo e anche di altro ci siamo confrontati con i dirigenti della Penitenziaria con i quali abbiamo sempre mantenuto rapporti di cordialità e collaborazione.”

“L’incontro di ieri testimonia ancora una volta – conclude Bocchino – la particolare attenzione che abbiamo riservato alle esigenze della Polizia Penitenziaria di Vasto, Lanciano e via, discorrendo le cui problematiche continueremo a testimoniare anche nei prossimi mesi.”




D’AMICO ALL’INCONTRO SUL BORSACCHIO. Sottoscrive il documento delle Guide

La difesa della Riserva per un modello di Abruzzo che genera valore con le risorse e non le saccheggia

Giulianova, 5 gennaio 2024. “La difesa della Riserva del Borsacchio assume oggi il significato rilevante di difesa della regione Abruzzo e delle sue aree e del rispetto delle basilari regole democratiche. Ci troviamo di fronte alla soppressione di una Riserva, che avviene in Consiglio regionale alle tre di notte, con un vero e proprio colpo di mano”: lo ha detto Luciano D’Amico, candidato alla Presidenza della Regione per il Patto dell’Abruzzo, intervenendo a Giulianova all’incontro organizzato da Demos.

D’Amico ha spiegato: “Il problema politico è quale Abruzzo vogliamo. Noi vogliamo una regione che generi valore con le riserve e le risorse che ha, e non che le sacrifichi e le saccheggi. Noi vogliamo un Abruzzo in cui la discussione democratica avvenga coinvolgendo le comunità ma anche banalmente nelle sedi deputate. Dobbiamo sottolineare con forza che il modello di Regione a cui aspiriamo è un altro rispetto a quello a cui abbiamo assistito, in cui si realizzano forme di creazione di valore diverse, come l’agricoltura di qualità, il turismo, con risorse che sono le uniche non delocalizzabili. Dobbiamo difendere con forza ciò che abbiamo e costruire un Abruzzo del futuro, rigettare quel modello in cui in nome di una presunta libertà si vuole spacciare l’anarchia più totale. Vivere in una riserva dovrebbe essere un valore aggiunto”.

D’Amico a margine dell’incontro ha sottoscritto il documento delle Guide del Borsacchio che chiede di “abrogare l’emendamento approvato e di rilanciare la Riserva Naturale del Borsacchio investendo energie e risorse su proposte concrete anche di sviluppo economico che siano in grado di coniugare le reali esigenze del territorio e la salvaguardia ambientale”.




DICHIARAZIONI DI MATTEO GRAVI E SCONCERTANTI

Su Borsacchio mobilitazione PD in tutte le sedi per ripristino area protetta. Leggiamo sconcertati le dichiarazioni del consigliere regionale Di Matteo rispetto alla sciagurata decisione di cancellare, di fatto, la Riserva del Borsacchio.

Pescara, 4 gennaio 2024. In un incredibile rovesciamento dei fatti, Di Matteo è arrivato ad accusare il centrosinistra di aver approvato, nottetempo, l’emendamento che aveva allargato la Riserva da 30 a 1100 ettari senza alcun confronto con il Comune di Roseto, con le associazioni e i portatori di interesse. Ci sarebbe da ridere, se la vicenda non fosse così grave. Chiediamo a Di Matteo: l’emendamento della maggioranza di destra in Regione – questo sì, approvato nottetempo – che riduce la Riserva ad una striscia di sabbia, con chi è stato concertato e condiviso? E su quale indagine ambientale è fondato?

Di Matteo va addirittura oltre, denunciando che l’allargamento era stato voluto dal centrosinistra per accaparrarsi – parole sue – finanziamenti, con la speranza di “piazzare” amici e parenti. A quali amici e parenti fa riferimento, Di Matteo? Quali circostanze illegittime conosce e come mai non le ha denunciate prima?

La verità è che la destra evoca fantasmi, senza avere il coraggio di fare nomi e cognomi, per giustificare una scelta scellerata.

Per 5 anni, hanno tenuto chiuso nei cassetti il piano di assetto naturalistico che avrebbe dovuto stabilire cosa si sarebbe potuto fare in Riserva, e cosa invece sarebbe stato vietato. Ed oggi, strumentalizzano la posizione degli agricoltori che denunciano divieti eccessivi e misure di salvaguardia che sono scattate proprio per la mancata approvazione di quel piano.

Una storia che si ripete: era accaduto lo stesso allorquando la destra aveva tentato di riperimetrare il Parco regionale Sirente Velino. Come allora, li costringeremo a fare un passo indietro.

Combatteremo in tutte le sedi per ripristinare l’area protetta e, una volta al Governo della Regione, approveremo il piano di assetto naturalistico così da limitare alcune clausole penalizzanti senza che si debba cancellare la Riserva, ma rendendola, anzi, un modello di tutela ambientale.

Daniele Marinelli, segretario regionale Pd Abruzzo




AL VIA LA CAMPAGNA ELETTORALE

A sostegno della ricandidatura del Sindaco Jwan Costantini, sabato 13 gennaio, ore 10:30, palazzo Kursaal

Giulianova, 3 gennaio 2024. Presenti il Presidente della Regione Marco Marsilio, i segretari dei partiti della coalizione, i candidati delle nove liste scese in campo.

Il 13 gennaio è la data scelta per l’apertura ufficiale della campagna elettorale 2024 a sostegno dell’attuale sindaco Jwan Costantini,  in vista delle Amministrative di giugno. 

Sabato 13 gennaio, alle 10.30, a palazzo Kursaal, sarà il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio a dare il via alla presentazione delle nove liste che correranno per Costantini.

Interverranno i segretari dei partiti di centrodestra Luigi D’Eramo ( Lega), Etelwardo Sigismondi ( Fratelli d’Italia), Nazario Pagano (Forza Italia) e Paolo Tancredi ( Noi moderati). Oltre a loro e  al Governatore Marsilio, prenderanno la parola il candidato alla rielezione Jwan Costantini e i rappresentanti delle liste a sostegno.




ENNESIMA SCELTA SCELLERATA

Di Girolamo e Astolfi (M5S) sulla Riserva Borsacchio

Roma, 3 gennaio 2024. “Che Marsilio e la sua giunta non abbiano ben chiare quali siano le esigenze dei nostri territori è cosa ormai acclarata. Che agiscano notte tempo pensando di poter fare ciò che desiderano, arrivando sostanzialmente a eliminare una riserva naturale, non stupisce ma conferma un modus operandi scriteriato, sintomo del delirio di onnipotenza e arroganza ormai patologico che contraddistingue la maggioranza che guida la nostra regione”.

Così la senatrice sulmonese Gabriella Di Girolamo commenta la decisione della giunta abruzzese di portare la Riserva di Borsacchio dagli originari 1.100 a soli 24 ettari.

“Nella passata legislatura il Movimento 5 Stelle è riuscito a inserire in Costituzione il principio della tutela dell’ambiente, degli ecosistemi e della biodiversità e questi signori, per rispondere a chissà quali interessi o logiche, decidono per la seconda volta e con un tratto di penna, di cancellare uno dei fiori all’occhiello del nostro patrimonio naturalistico. Il tutto senza dibattito e senza alcun confronto con le altre forze politiche, vanificando il lavoro di valorizzazione della Riserva compiuto da anni”.

“Un scelta gravissima e un precedente allarmante – continua la senatrice pentastellata ‐ che ancora una volta sbatte in faccia agli abruzzesi l’inadeguatezza e la superficialità di chi li governa”.

“Come già dichiarato dalla nostra coordinatrice provinciale Simona Astolfi, Il Movimento 5 Stelle ‐ conclude la Di Girolamo ‐ sarà al fianco delle associazioni ambientaliste, dei cittadini e di quanti intenderanno contrastare, in tutte le sedi, l’ennesima pessima scelta di una classe politica che se ne infischia del territorio e crede di poterlo deturpare a proprio piacimento”.

Per la Astolfi, che fin da subito ha denunciato la decisione della giunta, “Solo questo centro destra può considerare la Riserva di Borsacchio una zavorra da ‘ritagliare’ a colpi di emendamenti notturni. In un momento in cui la transizione ecologica dovrebbe essere il fulcro dell’azione politica regionale e nazionale, l’Abruzzo si macchia di questa vergogna. In campagna elettorale ci raccontano di quanto abbiano a cuore il nostro territorio. Poi, ubriachi di potere, lo cancellano per loro tornaconto”.




LA CANCELLAZIONE DELLA RISERVA DEL BORSACCHIO

Italia Viva “Le nostre proposte per rimediare a questo scempio”

Roseto degli Abruzzi, 3 gennaio 2024. Si è tenuta ieri mattina presso l’Hotel Liberty di Roseto la conferenza stampa di Italia Viva sulla vergognosa vicenda che ha riguardato la cancellazione della Riserva del Borsacchio.

Sono intervenuti il Presidente regionale di Italia Viva Camillo D’Alessandro ed il Presidente provinciale di Teramo Luciano Monticelli.

“Non stiamo a guardare, non ci voltiamo dall’altra parte, non facciamo parte del popolo degli astenuti, ma prendiamo posizione come abbiamo sempre fatto in difesa del territorio.” – questa l’introduzione di Camillo D’Alessandro prima di procedere ad elencare le proposte di Italia Viva per rimediare allo scempio compiuto.

  • Abbiamo già scritto la norma fatta di un solo articolo che prevede l’abrogazione del comma aggiunto dalla destra che cancella di fatto la Riserva del Borsacchio e la invieremo a tutti i consiglieri regionali affinchè venga portata al primo consiglio utile. Se maggioranza e minoranza non riusciranno a discutere questo solo articolo nelle prossime settimane, sarà il primo atto che presenteremo, come riformisti, nella prossima legislatura regionale.

  • Chiediamo al Comune di Roseto e a coloro che hanno diritto ad agire, di impugnare davanti alla Corte Costituzionale l’articolo introdotto durante l’ultima finanziaria che ridimensiona l’area della Riserva.

  • Chiediamo al Sindaco di Roseto Mario Nugnes di  convocare un tavolo con le organizzazioni politiche, le associazioni ambientaliste e tutti i portatori d’interessi che vogliono difendere e tutelare la Riserva, per creare un movimento forte e coeso che dia battaglia contro questa scelta che penalizza il nostro territorio.

Ciò che come Italia Viva proponiamo, quindi, è una strategia fatta di azioni e provvedimenti che mettano insieme la mobilitazione dentro e fuori il Consiglio Regionale. Siamo convinti del fatto che sicuramente c’era la necessità di intervenire sui vincoli e sulle regole di gestione della Riserva del Borsacchio, ma siamo assolutamente contrari e contrariati da ciò che è accaduto con l’emendamento notturno che di fatto ha cancellato una delle aree naturalistiche più belle e di maggior valore ambientale del nostro territorio. Questa partita non sarà vinta da chi pensa di essere padrone del territorio.

Ma non finisce qui. Vogliamo anche capire, non appena sarà pubblicata la finanziaria, che cosa è successo in Consiglio Regionale con l’ennesima Omnibus in cui sono stati inseriti gli emendamenti con la destinazione dei soliti fondi a pioggia.  Ancora una volta il vezzo spartitorio, che ci auguriamo non abbia coinvolto la minoranza, ha preso il sopravvento in Consiglio Regionale. Vogliamo capire quante dazioni sono state spartite.

Dalle prime ricostruzioni che ci stanno giungendo e dai primi conti che ci siamo fatti, pare che ci sia stata una Omnibus di circa 30 milioni di euro, alla quale, nostro malgrado, pare abbia partecipato anche l’opposizione o comunque parte di essa. Noi ci auguriamo che questo non sia accaduto, ma attendiamo la pubblicazione degli atti perché vogliamo capire e verificare fino in fondo questo aspetto. Per fare un esempio concreto con 30 milioni di euro gli studenti ed i lavoratori abruzzesi non pagherebbero il trasporto pubblico locale.

In questa legislatura regionale non è affatto la prima volta che si ricorre ad una legge del genere ed Italia Viva condanna con forza quest’ennesima elargizione di fondi a pioggia avvenuta durante l’ultima seduta consiliare dell’anno.

Tutti coloro che hanno preso parte a questa spartizione ne dovranno rispondere di fronte ai cittadini abruzzesi.




I PROBLEMI DI ITALEXIT

Italexit Abruzzo – Creati ribatte sulle dimissioni dell’ex segretario nazionale e sprona alla rivincita del partito “Gianluigi Paragone ha il merito di aver diffuso competitività pur dimostrando di voler cavalcare un’onda e non un ideale. Chimerico far ricadere i propri fallimenti o mutazioni di bonaccia sui proseliti che hanno dato fiducia al progetto”

Pescara, 2 gennaio 2024. Italexit Per L’Italia – favorevole al rilancio, successivo alle dichiarazioni dimissionarie dell’ex Segretario Nazionale, stimolato da un sostegno sollevato dall’inerzia degli ultimi mesi e pronto a rimettersi in gioco per un ideale collettivo vacillante nell’anno appena concluso. Marius Creati ha rilasciato la seguente dichiarazione: Gianluigi Paragone – afferma Marius Creati – lascia le redini del partito inviando le sue dimissioni irrevocabili dalla sua carica di Segretario Nazionale, stabilendo di voler lasciare il partito, negando la possibilità di continuare ad usare il suo nome sul simbolo di Italexit e di non associarvi il suo nominativo che da oggi tornerà ad essere l’unico ed originario Italexit Per L’Italia.

Per il nostro ex segretario nazionale – continua Creati – l’anno 2023 non è stato molto propizio come leader di un partito minoritario in crescita. In molti si sono mostrati scettici sul suo operato politico di questi ultimi mesi, intravedendo nella sua inerzia una grande mancanza di stimoli; in molti a domandarsi le ragioni della sua riluttanza ad alimentare discussioni politiche verso svariate problematiche importanti, tra cui la guerra in Ucraina ad esempio; in molti ad allontanarsi dal partito proprio a causa della sua gravosa inoperosità. Non è galante biasimare altrove a causa dei propri fallimenti politici o cambiamenti radicali dei propri ideali, consapevole di generare scompiglio, allorché sembrano sventolare sul maestrale. Presto lo si vedrà in una nuova trasmissione o magari, perché no, all’interno di un altro partito, nonostante egli abbia escluso questa possibilità. C’è chi potrebbe fare anche delle ipotesi. Le sue intenzioni erano già evidenti e anzi manifeste a luglio alla presentazione del suo libro, durante la quale erano percettibili i primi segnali della sua possibile dipartita dal partito – scusate il gioco di parole – noi scegliemmo comunque di essere fiduciosi.

Italexit esisteva già prima di Gianluigi Paragone – prosegue il Coordinatore pescarese di Italexit Per L’Italia – egli lo ha reso un partito competitivo, di questo bisogna darne merito! Ma un partito non svanisce se qualcuno al suo interno, un leader, abbandona o tradisce le aspettative, specialmente in politica dove le conoscenze alimentano cambi di opinione e altro. Al di là delle considerazioni personali, posso asserire con certezza che un individuo, seppur sia stato risonante sotto un certo punto di vista, non rappresenta l’intera collettività.

Mi rincresce – conclude Creati – dover fare la parte del cinico. Ma il suo distacco mellifluo è stato un distacco in realtà del tutto cinico nonostante abbia conservato un savoir-faire stucchevole. Le persone possono essere mutevoli e bisogna accettare i cambiamenti seppur recriminando. Egli si sarebbe dovuto comportare diversamente, da gentiluomo rimanere un tesserato silenzioso e continuare il suo operato professionale conservando la massima disponibilità almeno fino alla nomina del nuovo segretario. Tutti i vari personaggi mediatici di spicco, volente o nolente, sono tesserati di un partito. Non si biasima il distacco piuttosto si recriminano le modalità. Dalla sua dichiarazione dimissionaria evince che egli abbia preferito girare le spalle, chiudere i ponti, togliere il sigillo e mandarci a casa con tanti saluti auguri e baci. Come dico sempre, il resto è solo un “pour parler pour rien!”. Per chi crede nei presupposti del partito il suo congedo definitivo non è un ostacolo insormontabile, anzi diventa uno sprone per proseguire, seppur reduci da un colpo di coda alla vigilia della nuova tornata elettorale. C’è un detto che dice che dopo aver toccato il fondo si torna sempre in superficie. Dopo il buio pesto della notte sull’oceano è possibile scorgere la luce del sole sulla brezza marina!




LA CANCELLAZIONE DELLA RISERVA DEL BORSACCHIO

L’ennesima mazzata inflitta al nostro territorio dalla maggioranza Marsilio

Roseto degli Abruzzi, 30 dicembre 2023. Siamo rimasti increduli e a tratti scioccati nell’apprendere dell’ennesima “mazzata” che il nostro territorio ha subito dalla maggioranza regionale di centrodestra a guida Marsilio.

Quello che ci ha sorpreso maggiormente è che quattro dei cinque firmatari che hanno proposto l’emendamento che di fatto ha cancellato la riserva del Borsacchio sono della provincia teramana.

Emiliano Di Matteo, Simona Cardinali, Umberto D’Annuntiis, Federica Rompicapo uscite dal silenzio e spiegate ai cittadini qual è stato il motivo di questa vostra scelta, diteci il perché avete compiuto questo colpo di mano senza aver affrontato nessuna discussione con l’amministrazione rosetana, le associazioni ambientaliste ed i diversi portatori di interesse. Pretendiamo che dichiarate pubblicamente le ragioni di questo scellerato atto, essendo lo stesso evidentemente premeditato.

Rimaniamo, inoltre, in attesa di capire come si sono comportate le opposizioni durante la seduta di Consiglio Regionale. In particolar modo attendiamo che vengano pubblicati i verbali per verificare e pubblicare il voto dei consiglieri teramani di minoranza, visto che si rincorrono voci che uno di loro si sia addirittura astenuto senza aver condotto nessuna battaglia a difesa della riserva.

Italia Viva è convinta del fatto che sicuramente c’era la necessità di intervenire sui vincoli e sulle regole di gestione della Riserva del Borsacchio, ma è assolutamente contraria e contrariata da ciò che è accaduto con l’emendamento notturno che di fatto ha cancellato una delle aree naturalistiche più belle e di maggior valore ambientale del nostro territorio.

“Siamo al fianco del Comune di Roseto, delle associazioni ambientaliste e dei cittadini rosetani.” – dichiara Luciano Monticelli Presidente provinciale di Italia Viva– “Il Sindaco Nugnes convochi un tavolo con tutte le organizzazioni politiche ed i diversi portatori di interesse per metterci insieme e dare battaglia contro questa scelta che penalizza fortemente il nostro territorio.”

“Ci auguriamo che chi, anche della minoranza consiliare in Regione, non ha tutelato e difeso la Riserva del Borsacchio con il proprio voto astenendosi durante la votazione, eviti, unendosi alla nostra protesta, di provare a mettere una pezza a colori solo perché guidato dall’interesse delle prossime elezioni regionali. Siamo determinati a far tornare l’attuale governo regionale sui suoi passi.” – concludono Giovanni Proti e Marco Angelini di Italia Viva Roseto.




D’AMICO ALL’ASSEMBLEA DEI GD

Progetti per fare riappropriare i giovani del proprio futuro

Pescara, 30 dicembre 2023. “Occorre una serie coordinata di progetti per fare in modo che i giovani possano riappropriarsi del loro futuro, per dare una dimensione operativa a una crisi epocale di cui stanno pagando un conto molto costoso”: lo ha detto Luciano D’Amico, candidato alla Presidenza della Regione per il Patto per l’Abruzzo, intervenendo a Pescara all’Assemblea regionale dei Giovani Democratici.

Per D’Amico “occorre che la Regione Abruzzo sia protagonista in un momento di profondi e radicali cambiamenti. Le ragazze e i ragazzi vanno mobilitati creando occasioni che rendano sostenibile il futuro”. Ha citato tra gli obiettivi sostegni efficaci alle startup e alle esperienze di imprenditoria giovanile, un miglior raccordo tra i percorsi formativi e gli sbocchi occupazionali, azioni per liberare le potenzialità delle nuove generazioni. Tra le priorità per quanto riguarda le politiche per il diritto allo studio figurano l’eliminazione della figura degli idonei non beneficiari, interventi radicali per garantire il diritto ai trasporti, sostegni alla residenzialità studiando anche il potenziamento di strumenti come il contributo affitti.

A sostegno della candidatura di D’Amico è nato ed è al lavoro “Generazione Insieme”, un coordinamento delle organizzazioni giovanili di partito e delle realtà civiche e di giovani amministratrici e di giovani amministratori.

Saverio Gileno, segretario regionale dei Gd, ha definito l’Assemblea “un momento per fare il nostro ‘bilancio’, decisamente opposto rispetto alle scelte della destra, e per rilanciare l’azione dei Giovani Democratici abruzzesi verso le elezioni del 10 marzo. Con Luciano D’Amico vogliamo una regione che metta veramente al centro il proprio futuro e quindi dia valore a noi ragazze e ragazze, con Marsilio invece le priorità sono altre: il dato più evidente di questo bilancio è il risibile stanziamento di soli 5 milioni per le borse di studio, lasciando oltre 2000 studentesse e studenti come idonei non beneficiari”.




LA GESTIONE DEGLI APPALTI A L’AQUILA

Di Girolamo e D’Andrea (M5S): Fare chiarezza su quanto sta succedendo

L’Aquila, 29 dicembre 2023. Gli esponenti pentastellati affidano a un comunicato le preoccupazioni per le notizie di queste settimane.

“L’autorità nazionale anticorruzione (ANAC) scrive che a L’Aquila c’è un “deficit di trasparenza” nella gestione degli appalti ma Biondi non risponde, minimizza e parla di sciacallaggio politico e polverone”.

Così la senatrice sulmonese Gabriella Di Girolamo, che aggiunge “Non c’è da sorprendersi, Biondi fa quello che fanno Meloni a Roma e Marsilio in regione, fa finta di nulla, scansa le domande e, alle strette, accusa altri. Insomma, un sistema ben collaudato che ha l’unico scopo di evitare risposte e responsabilità”.

“Nella fantasiosa ricostruzione del sindaco de L’Aquila le pesanti anomalie evidenziate dell’Anac diventano “generiche raccomandazioni”, nulla di che, insomma, un’altra cosa di cui andare orgogliosi, per restare sui termini cari alla narrazione meloniana”.

“Fatto sta – continua la Di Girolamo – che l’Anticorruzione segnala che sugli appalti per tre anni (2020-2022) a l’Aquila gli affidamenti diretti sono stati 141, 94 senza pubblicazione del bando e solo 7, ripeto solo 7, sono stati affidati con gara a evidenza pubblica. Senza dimenticare, evidenzia sempre Anac, il ricorso al frazionamento degli appalti stessi al fine di assegnarli direttamente, cosa che ha avuto “evidenti ripercussioni in materia di trasparenza, pubblicità ed apertura del mercato alla concorrenza”.

“La verità è una, questi signori del centrodestra pensano all’Abruzzo come a un loro feudo personale, per loro non servono regole ma nomine e intrallazzi che possano consentire di continuare a mantenere il potere. Sulla nomina di Piccinini, altro meloniano di ferro, alla Gran Sasso Acqua, io stessa ho presentato un’interrogazione parlamentare  ancora senza risposta, ovviamente. E la funivia Gran Sasso? Meglio non parlarne, spero soltanto che dal Ministero delle Infrastrutture arrivino nelle prossime ore notizie rassicuranti. Da Biondi aspettiamo risposte, non per sciacallaggio politico ma per chiarezza e trasparenza, proprio quella che manca ed è mancata, a leggere la documentazione Anac”.

“L’Aquila è candidata a Capitale della cultura 2026. Della cultura, non del silenzio, delle omissioni e della scarsa trasparenza. La città non merita questo. Si faccia presto chiarezza, questo è l’auspicio. A Biondi e al centrodestra in ogni caso riconosco coraggio, perché ce ne vuole davvero tanto a dire che in Abruzzo e a L’Aquila va tutto bene. Così tanto che sarei tentata di definirlo faccia tosta.

Dello stesso tono le considerazioni di Attilio d’Andrea, coordinatore M5S per la provincia de l’Aquila: “In quello che è stato definito “il cantiere più grande d’Europa”, ossia quello rappresentato dalla ricostruzione nel capoluogo d’Abruzzo, solo il 3,5% degli appalti è stato assegnato con gara di evidenza pubblica. È un dato oggettivo e fa capire il modus operandi delle amministrazioni di centro destra capitanate da Fratelli d’Italia volto esclusivamente a capitalizzare il proprio potere. Mi auguro quanto meno che i lavori siano fatti con criterio, perché quanto accaduto per la seggiovia del Gran Sasso, chiusa su segnalazione di un esperto di montagna allarmato per lo stato dei cavi, dopo che solo 6 mesi fa era stata comunicata la chiusura dei lavori, desta non poche preoccupazioni”




L’ACCORDO SUL SUPERBONUS

Pagano: Passa linea Fi, tutelato chi ha agito nella legalità

Roma, 29 dicembre 2023. “L’accordo sul Superbonus raggiunto all’interno della maggioranza, frutto dell’impegno costante di Forza Italia per giungere a una soluzione condivisa, è estremamente positivo. Potremo infatti tutelare quei cittadini e quelle imprese che, agendo in buonafede e credendo negli incentivi statali, si sono sempre mossi nella legalità e che non meritavano di venire penalizzati. Passa la linea della politica del fare e del buon governo, la linea perseguita da sempre Forza Italia, avanti così”. Lo scrive, in una nota, il presidente della I Commissione Affari Costituzionali della Camera Nazario Pagano, coordinatore regionale di Fi Abruzzo.