L’OSTEOPATIA A SOSTEGNO della salute dei migranti

Venerdì 19 maggio a Pescara l’evento dell’Associazione Abaton di AIOT Onlus

Pescara, 16 maggio 2023. Curare e migliorare la salute dei pazienti migranti grazie all’Osteopatia. Nasce con questo obiettivo l’evento “L’osteopatia come sostegno alla salute del paziente migrante”, organizzato dall’Associazione Abaton Onlus, in collaborazione con enti e associazioni che lavorano nell’ambito dell’immigrazione sul territorio della Provincia di Pescara.

Appuntamento venerdì 19 maggio, alle 9.30, presso il Centro AIOT in via Caravaggio 127, Pescara.

Basta accendere la televisione, leggere un giornale o scorrere le notizie sui social, per accorgersi che il mondo intorno a noi è in pieno cambiamento e la maggior parte delle volte a pagarne il prezzo più alto sono proprio le popolazioni più deboli e fragili, come i migranti.

«L’Osteopatia, che si occupa principalmente di prevenzione e miglioramento dello stato di salute e della qualità della vita – dichiara la dott.ssa Gina Barlafante, direttrice dell’Accademia Italiana di Osteopatia Tradizionale (AIOT) – non rimane indifferente a tutto questo. Da novembre 2022 il Dipartimento di ricerca del Centro Abaton sta cercando di indagare i possibili effetti che il trattamento manipolativo osteopatico può apportare a favore della salute del paziente migrante».

Visti gli esiti positivi della prima indagine, l’Associazione ABATON di AIOT – Onlus, in collaborazione con l’AIOT, intende allargare lo studio a una platea più ampia, instaurando una rete di collaborazioni su tutto il territorio della Provincia di Pescara.

«In questo progetto – continua la Barlafante – la figura dell’osteopata in formazione è rilevante e centrale, per rendere  possibile il cambiamento dei professionisti sanitari del domani, capaci di sapersi mettere accanto e sostenere nel migliore dei modi la salute dei pazienti migranti».

«In un’epoca in cui le nostre città hanno una sempre maggiore coesistenza multietnica – afferma la dott.ssa Cinzia Renzetti, presidente della Onlus – è fondamentale offrire conoscenze ad ampio spettro rispetto alla dimensione del migrante e il contatto diretto con una categoria di pazienti fragili e diversa dallo standard comune».

All’evento aderiscono le associazioni:

Caritas Diocesana Pescara-Penne, On The Road (Società cooperativa sociale Pescara), Nuvola (Società cooperativa sociale), LAPISS Penne (Laboratorio per le Aree protette italiane e per lo Sviluppo sostenibile), GrIs Abruzzo-Molise, Gruppo locale Immigrazione Salute.

Nel corso della mattinata, saranno presentati i risultati dello studio svolto in collaborazione con la Caritas Diocesana Pescara-Penne: ci saranno le testimonianze dei protagonisti del progetto e saranno presentate nuove proposte di studio a sostegno della salute del migrante.

L’evento sarà un’occasione importante per promuovere una rete di solidarietà che risponda ai bisogni della collettività, in particolar modo delle categorie più svantaggiate.




SETTIMANA NAZIONALE della Celiachia

Sensibilizzare ed informare sulla condizione celiaca dal 13 al 21 maggio

L’Aquila, 13 maggio 2023. Ale (Alessia Bonaduce) e Luca (Di Giacomantonio), che creano ricette e fanno divulgazione senza glutine a 360°, da oltre 14 anni con il loro progetto VivoGlutenFree, hanno raccolto l’appello di tanti celiaci e celiache per creare dei momenti di crescita e d’incontro.

“Con oltre 600mila possibili celiaci in Italia inseriti a macchia di leopardo nel territorio sociale ed economico del Belpaese, è essenziale la formazione per tutti, celiaci e non – afferma Ale – Vogliamo che nessuno si senta solo come lo siamo stati noi quando scoprimmo la celiachia.”

Così nasce il FamilyLAB un luogo fisico dove incontrarsi e imparare la cucina senza glutine tra un sorriso ed un assaggio.

Il primo FamilyLAB aprirà le sue porte Domenica 21 maggio alle ore 16.00 presso il Centro Celestiniano – Via Raffaele Paolucci, 10, 67100 L’Aquila (AQ).

In questa occasione Ale insegnerà ai corsisti a fare la sua famosa Pizza Senza Glutine Perfetta che nulla ha da invidiare a quella glutinosa.

Alla fine del laboratorio ci sarà una bella sorpresa (senza glutine) per tutti: il “Vuoi assaggiare? tanto decantato sui social, finalmente diventa reale con una degustazione di pizza!

“Aiuto madri e padri, ma anche figlie, zie e nonne a ritrovare serenità nel preparare ai propri affetti celiaci i piatti della tradizione, ma senza glutine. Alla mia family dico sempre che il glutine è sopravvalutato”

La glutenfree chef che da oltre 14 anni dirige un blog di ricette senza glutine “www.VivoGlutenFree.it” ogni giorno parla alla sua Family (così amano chiamarsi i suoi iscritti online) e da questo dialogo è nata l’idea di donare qualcosa di utile e prezioso nella vita di tutti quelli che hanno a che fare con la celiachia.

“Non dimentichiamoci che la celiachia è una condizione sì personale, ma che colpisce anche gli affetti che si hanno attorno – dichiara Alessia – Non è facile per un celiaco ‘di lungo corso’ districarsi tra etichette, contaminazioni incrociate e altro, figuriamoci per neo-diagnosticati o parenti ed amici che vivono l’esigenza riflessa del proprio affetto.

Così dopo 14 anni di lavoro online ed oltre 1000 ricette pubblicate sul sito abbiamo deciso con Luca di fare qualcosa di più.”

Alessia e Luca sono una coppia nel lavoro e nella vita, una famiglia con due bambini (Anna e Marco) all’interno della Family che vive in prima persona l’esigenza di trovare serenità nella gestione famigliare ed extra famigliare della celiachia.

“La celiaca, per ora, sono solo io, – continua Alessia – ma sia Luca che i nostri figli sono geneticamente predisposti e quindi vogliamo che questa non sia una condizione da vivere con ansia e preoccupazione… Dopo tutto l’dea di condividere sui social le nostre ricette è nata proprio per non vedere mai spegnersi il sorriso dei nostri figli a tavola che un giorno potrebbero sviluppare questa patologia”

“In questi 14 anni – ci dice Luca – molto è cambiato per la condizione dei celiaci e speriamo di aver dato anche noi il nostro piccolo contributo al cambiamento, ma prima la pandemia e poi la crisi politica ed economica, stanno portando indietro le tante conquiste fatte in questi anni.

La prima cosa per evitare ciò, è l’informazione e la formazione. Ancora oggi si pensa che la dieta senza glutine sia un capriccio, che il celiaco possa mangiare ‘almeno un pochino di glutine’, che i cibi senza glutine siano o sottoprodotti di qualità inferiore o dietetici.

Pensate che – continua – c’è sia chi crede che faccia dimagrire, si chi crede l’esatto opposto!”

Grazie al FamilyLAB la vita del celiaco e di chi gli sta attorno sarà più semplice e magari potrà essere da stimolo per approfondire la propria conoscenza dell’argomento.

“Perdiamo settimane per scegliere un nuovo cellulare – conclude Luca – dovremmo concederci del tempo anche per capire come e cosa mangiare e magari per imparare a farcelo da soli, dà più soddisfazione ed è molto più buono!”




FARE LA DIFFERENZA tra la vita e la morte

SMA: per la prima volta in Italia le raccomandazioni per gestire l’emergenza in pronto soccorso . Un risultato atteso frutto di un tavolo congiunto con Famiglie SMA, Centri Clinici NeMO, Simeu e Simeup, con il supporto non condizionante di Roche.

Milano, 11 maggio 2023. Se la gestione dell’atrofia muscolare spinale (SMA) è a volte complessa di per sé, la questione si complica nelle situazioni di emergenza che richiedono l’accesso immediato al Pronto Soccorso. Riconoscere tempestivamente e con efficacia i segnali di rischio diventa allora fondamentale. La SMA, infatti, è una patologia genetica rara che colpisce principalmente i bambini dalla nascita o durante la fase evolutiva facendo perdere nel tempo le capacità motorie. Ecco perché gli operatori, se adeguatamente preparati, possono intervenire e fare la differenza tra la vita e la morte.

In Italia nascono ogni anno circa 40-50 bambini con questa patologia che rende progressivamente difficili gesti quotidiani come sedersi, stare in piedi e, nei casi più gravi, deglutire e respirare.

Ed è proprio dalla necessità di saper gestire l’emergenza che l’alleanza delle competenze multidisciplinari di Famiglie SMA, Centri Clinici NeMO, Società Italiana di Medicina di Emergenza Urgenza (Simeu) e la Società Italiana di Medicina Emergenza Urgenza Pediatrica (Simeup), con il supporto non condizionante di Roche, ha portato alla stesura del primo vademecum per gestire l’atrofia muscolare in medicina d’emergenza e urgenza.

Per la prima volta in Italia, i Pronto Soccorsi potranno riferirsi a raccomandazioni condivise, proprio per creare consapevolezza dei bisogni clinici di chi vive con la patologia e intervenire con una sempre più corretta e puntuale assistenza.

Riconoscere che una persona con atrofia muscolare spinale abbia bisogno di risposte specifiche e a volte diverse dagli altri pazienti è per noi un traguardo atteso da tempo: sostiene la Presidente dell’associazione di pazienti Famiglie SMA, Anita Pallara. È la prima volta che succede in Italia e per una malattia neuromuscolare. È una grandissima vittoria per la nostra comunità ed è solo il primo passo di un percorso prezioso iniziato con Simeu, Simeup e i Centri NeMO. Garantirà un accesso più sereno e sicuro nei Pronto Soccorsi e riuscirà a incidere in modo concreto nella gestione delle emergenze.

La gestione in emergenza del paziente con SMA non sempre, infatti, coincide con la normale gestione messa in atto per chi non ne è affetto. Negli ultimi anni, inoltre, il quadro clinico si è radicalmente modificato alla luce dei nuovi trattamenti di cura che, per fortuna, stanno cambiando la storia naturale della malattia ma, dall’altra, richiedono un aggiornamento costante sulla presa in carico. Per fare un esempio concreto, se la procedura standard nel caso di una crisi respiratoria è dare ossigeno, per un bambino o un adulto con SMA questo tipo di intervento potrebbe rivelarsi estremamente pericoloso.

La storia clinica della SMA sta cambiando, grazie ai risultati di una ricerca avanzata ed entusiasmante: afferma il dott. Fabio De Iaco, Presidente nazionale SIMEU, Società Italiana Medicina di Emergenza Urgenza. La Medicina d’Emergenza Urgenza deve fare la sua parte: adeguandosi alle novità, attrezzandosi per poter rispondere al meglio, nella propria area di competenza, a esigenze finora inedite. La vera sfida, come sempre, sta nella diffusione capillare delle buone pratiche: oggi raccogliamo quella sfida e iniziamo un percorso. L’alleanza con le associazioni di pazienti è cruciale e la sosterremo con forza anche per il futuro.

Stiamo lavorando – sostiene la dott.ssa Stefania Zampogna, Presidente della Società Italiana di Medicina di Emergenza Urgenza Pediatrica (SIMEUP) – per organizzare un sistema formativo efficiente, che possa migliorare l’assistenza dei pazienti con SMA in età pediatrica per condizioni che richiedano valutazione e cura urgenti. Nell’ottica di una efficace programmazione degli interventi, le attività̀ formative in programmazione dovrebbero essere inoltre indirizzate verso percorsi diagnostico-terapeutici e assistenziali finalizzati ad un processo di integrazione tra cure territoriali e ospedaliere, per garantire la massima sicurezza dei pazienti con SMA che accedono in Pronto Soccorso.

Queste le aree d’attenzione individuate dagli esperti: distress respiratorio e gestione delle secrezioni nelle vie aeree; gestione dei traumi e fratture; disidratazione. Per tutte lo stesso duplice obiettivo di voler migliorare l’esperienza in Pronto Soccorso e sensibilizzare gli operatori sulle necessità clinico-assistenziali.

Con queste raccomandazioni stiamo dando risposte concrete ai cambiamenti che la SMA sta vivendo in questi anni: dichiara Valeria Sansone, direttore clinico-scientifico del Centro Clinico NeMO di Milano e prof. ordinario di Neurologia all’Università degli Studi di Milano.

A partire dagli standard of care riconosciuti, condividere con i medici di Pronto Soccorso la possibilità di ottimizzare la gestione delle emergenze e urgenze significa essere sempre più efficaci nell’identificare i potenziali fattori di rischio clinico per ciascuno. Questo permetterà di fornire interventi tempestivi e di evitare la progressione delle complicanze a cui sono esposti i pazienti.

Marika Pane, direttore clinico Centro Clinico NeMO Roma, area pediatrica e professore associato di Neuropsichiatria Infantile Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, prosegue: Grazie all’avvento dei nuovi trattamenti di cura e farmacologici, quella che i bambini di oggi stanno vivendo è una nuova fase della malattia. Per questo è ancor più necessario condividere le procedure di gestione delle emergenze ed essere sempre più efficaci nel salvaguardare le loro capacità funzionali, prevenendo le complicanze. Non solo, oggi più che mai è ancora più importante porre attenzione alla presenza del genitore che, in questi casi, è anche caregiver esperto, in grado di trasferire le informazioni corrette ai professionisti del Pronto Soccorso.

Una sinergia, dunque, che unisce le istanze ed il punto di vista della comunità dei pazienti, con l’esperienza quindicennale di presa in carico e clinica sulle patologie neuromuscolari, insieme alla competenza di chi tutti i giorni interviene per la gestione delle emergenze, a garanzia che le raccomandazioni vengano accolte nella buona pratica sul campo.

Le raccomandazioni sono già disponibili e scaricabili sui portali Simeu (https://www.simeu.it/w/) e Simeup (https://simeup.it/) e saranno a disposizione dei medici di Pronto Soccorso e dei presidi territoriali. La pubblicazione scientifica è consultabile sulla rivista scientifica di SIMEU ITJEM “Italian Journal of Emergency Medicine” a questo link: https://bit.ly/3HY0Yss.




LE GIORNATE DELLA VISTA della Fondazione OneSight EssilorLuxottica Italia

Tappa a Pescara presso il Centro  Aurum. Il progetto si pone l’obiettivo di realizzare migliaia di visite oculistiche e fornire occhiali gratuiti alle persone fragili con difetti visivi

Pescara, 9 Maggio 2023. Arriva a Pescara il progetto della Fondazione OneSight EssilorLuxottica Italia “Giornate della Vista”, che si pone l’obiettivo di offrire un accesso sostenibile alle visite oculistiche alle persone svantaggiate. Il progetto, promosso dal patrocinio della Regione Abruzzo,  della Camera dei deputati, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, del Comune di Pescara e dell’Asl,  in collaborazione con  l’Università G. D’Annunzio di Chieti – Pescara, si svolgerà dal 08 al 19 Maggio presso il Centro Aurum, Largo Gardone Riviera.

La Fondazione si occuperà di effettuare visite oculistiche per persone vulnerabili a titolo gratuito, donando occhiali da vista a chi ne avesse bisogno. L’iniziativa è rivolta alle persone fragili individuate dalle associazioni coinvolte nel progetto e, data la sua forte impronta sociale, la struttura sarà inaugurata alla presenza del Sindaco di Pescara Carlo Masci e dal sindaco di Città Sant’Angelo Matteo Perazzetti e dell’Assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Veri.

Una clinica oculistica completa allestita grazie alla strumentazione tecnica donata da Essilor per l’occasione, nella quale – con il supporto di importanti associazioni quali  Comunità di Sant’ Egidio, Caritas Diocesana Pescara-Penne, Croce Rossa, Protezione civile, Unione italiana Ciechi, Tribunale del malato  oltre 600 persone saranno visitate dal team di medici oculisti e ortottisti coordinato  dal Professore Leonardo Mastropasqua, Direttore del Centro Nazionale di Alta Tecnologia di Chieti – Pescara (CNAT). 

Subito dopo la visita medica, gli ottici di GrandVision e Salmoiraghi & Viganò individueranno la migliore soluzione visiva in base alla prescrizione.

I volontari EssilorLuxottica agevoleranno il flusso delle visite oculistiche e la scelta del modello di occhiali e ognuno di loro parteciperà all’attività con la donazione di un giorno di ferie.  

“Crediamo che vedere bene sia un diritto umano fondamentale e per questo ci impegniamo a portare l’iniziativa delle Giornate della Vista in tutta Italia. Anche nel nostro paese, infatti, si può fare molto per favorire l’accesso alle cure oculistiche e l’inclusione sociale. Insieme a medici oculisti ed associazioni vogliamo creare un circolo virtuoso, dedicato alla vista delle persone più svantaggiate” spiega il Segretario Generale della Fondazione OneSight EssilorLuxottica Italia, Andrea Rendina. 

“La vocazione del nostro Centro di eccellenza è da sempre orientata all’alta tecnologia ed alla robotica, a livello nazionale e internazionale – dichiara il Professor Leonardo Mastropasqua –  cardini fondamentali dell’attenzione verso la formazione specialistica, la ricerca scientifica e l’assistenza medica e chirurgica. Tutto questo, senza mai perdere di vista il valore della solidarietà  nei confronti delle categorie fragili e svantaggiate della popolazione. Condivido – continua – pertanto, questa iniziativa che considero assolutamente notevole”.

“Siamo molto grati alla Fondazione OneSight EssilorLuxottica Italia che ha voluto la collaborazione di Sant’Egidio nelle varie tappe della Campagna “Giornate della Vista” del 2023 – dichiara Gilberto Grasso, responsabile Comunità di Sant’Egidio – Pescara. Siamo particolarmente felici – continua – che la Campagna coinvolga quest’anno anche la città di Pescara, dove la Comunità di Sant’Egidio è presente da oltre venti anni a fianco delle persone più fragili: anziani, persone senza fissa dimora e famiglie in difficoltà. Viviamo un tempo difficile in cui, a causa dell’inflazione e della crisi economica, assistiamo ad un aumento della povertà e ad una crescente difficoltà di poter accedere a servizi sanitari essenziali da parte dei più fragili. Iniziative come questa servono per ribadire che la salute è davvero un bene comune, un diritto che va garantito a tutti, e specialmente a chi vive condizioni di fragilità. C’è davvero bisogno di promuovere reti di solidarietà che consentano di mettere insieme le forze di tanti, è grazie alla collaborazione di diverse realtà che si può restituire la speranza a tanti e costruire un futuro migliore”.

“È un’opportunità importante per gli accolti seguiti dalla Caritas. Queste le parole di Corrado De Domincis,  direttore della Caritas di Pescara – Penne. La povertà sanitaria  – continua – è un tema molto attuale ed è tra le prime cinque richieste che le persone portano ai nostri Centri d’Ascolto. Nelle situazioni di disagio che incontriamo, spesso, si rischia di mettere in secondo piano la salute. Dobbiamo impegnarci in iniziative come questa per sostenere coloro che non possono permettersi questi interventi ma anche per creare le possibilità per una maggiore equità sociale e garantire a tutti l’accesso a interventi sanitari necessari”.

La Fondazione OneSight EssilorLuxottica opera in tutto il mondo. Dal 2013 con il sostegno di Governi, ONG e una vasta rete partner, la Fondazione ha dato accesso permanente all’assistenza oculistica a mezzo miliardo di persone e ha fornito occhiali a oltre 58 milioni di individui nelle aree e nelle comunità svantaggiate del pianeta. Facendo proprio l’obiettivo dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, la Fondazione si è posta come traguardo quello di contribuire a eliminare i difetti visivi non corretti nell’arco di una generazione, entro il 2050. 

In Italia, l’impegno per il diritto alla vista si concretizza attraverso diversi appuntamenti su tutto il territorio nazionale. Il calendario 2023, oltre alle già realizzate tappe di Roma, Napoli, Bari e quella attuale a Pescara (08 – 19 Maggio), prevede altre tappe a Genova (12-23 giugno), Torino (3-14 luglio), Catania (18-29 settembre), Milano (9-20 ottobre), Belluno (13-24 novembre) e Verona (4-15 dicembre). Con dieci città in dieci mesi, le “Giornate della Vista” della Fondazione garantiranno a circa 8.000 persone accesso a una assistenza oculistica adeguata alle loro necessità. 

Le associazioni coinvolte a Pescara

Il CNAT

(Centro Nazionale di Alta Tecnologia) affermatosi come struttura sanitaria che si distingue per la capacità di fornire prestazioni mediche e chirurgiche all’avanguardia e per l’attività attestata ai più alti standard diagnostici e terapeutici internazionali, presenta punti di forza della propria strategia anche nella formazione specialistica di giovani oculisti e ricercatori. Il CNAT è sede della Scuola di Chirurgia Robotica italiana. Pioniere nella chirurgia robotica per aver effettuato il primo trapianto di cornea robotizzato in Italia nel 2006 (lavoro pubblicato sull’ American Journal of Ophthalmology), è il primo Centro pubblico ad effettuare interventi con il robot su tutte le strutture oculari: sul cristallino (“femtocataract”), sulla cornea (trapianti), sulla chirurgia rifrattiva (SMILE), sulla chirurgia del glaucoma, sulla chirurgia vitreo retinica navigata (maculare e della periferia retinica). Il CNAT, attraverso la Scuola di chirurgia robotica e grazie a dotazioni tecnologiche di ultimissima generazione, si pone l’obiettivo prioritario di formare i chirurghi del futuro attraverso simulatori chirurgici di ultima generazione e sale operatorie High Tech. Ultimamente è stato istituito il Centro di Genetica Oftalmologica per la diagnosi ed il trattamento delle malattie genetiche oculari e, in particolare, delle eredodistrofie retiniche.

COMUNITÀ DI SANT’EGIDIO

Nata a Roma nel 1968 per iniziativa dell’allora studente liceale Andrea Riccardi, la Comunità di Sant’Egidio è conosciuta nel mondo per l’aiuto ai poveri, il lavoro per la pace e il dialogo, l’accoglienza ai rifugiati con i corridoi umanitari, le campagne per i diritti, come quello alla salute in Africa e l’abolizione della pena di morte. Oggi Sant’Egidio è presente in più di 70 Paesi del mondo con oltre 60mila aderenti, uomini e donne di ogni età e condizione uniti dall’impegno volontario e gratuito, e una più vasta cerchia di simpatizzanti e amici che collaborano attivamente in diverse iniziative (https://www.santegidio.org).  

ORDINE DI MALTA

Il Sovrano Ordine di Malta è Ordine Religioso – Laicale ed Ente primario di diritto internazionale. Intrattiene rapporti diplomatici con oltre 100 Stati tra cui la Santa Sede e la Repubblica Italiana. Diciotto le rappresentanze ufficiali e gli osservatori permanenti presso le Nazioni Unite, l’Unione Europea e numerose organizzazioni internazionali. L’Ordine è presente stabilmente in 58 paesi con undici Gran Priorati e Sottopriorati e 47 Associazioni nazionali, nonché numerosi ospedali, centri medici, ambulatori, corpi di soccorso, fondazioni e strutture specializzate che operano in 120 paesi. I suoi 13.500 membri e 80.000 volontari, coadiuvati da personale di alto profilo professionale composto da oltre 25.000 tra medici, infermieri, ausiliari paramedici e collaboratori volontari, si dedicano all’assistenza dei poveri, degli ammalati e di tutti coloro che soffrono. Per ulteriori informazioni sull’Ordine di Malta www.orderofmalta.int (sito ufficiale) e  www.ordinedimaltaitalia.org (sito ufficiale Italia). 

CARITAS DIOCESANA 

La Caritas diocesana è l’ufficio pastorale dell’Arcidiocesi Pescara-Penne che, anche in collaborazione con altri organismi, promuove la testimonianza della carità della comunità ecclesiale, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell’uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica.




MATERIALE ALLA PEDIATRIA di Chieti

Il dono della Onlus Ruralità & Solidarietà ETS

Pescara, 4 maggio 2023. La Onlus Ruralità & Solidarietà ETS, promossa da Cia-Agricoltori italiani Abruzzo con sede a Pescara, nell’ambito  delle proprie attività umanitarie e solidali, mediante una raccolta fondi in collaborazione con la Società sportiva DADS  Virtus Basket di Montesilvano, ha donato, nella giornata di ieri, al reparto pediatrico dell’Ospedale clinicizzato di Chieti, del  materiale indispensabile per il funzionamento del reparto e per l’assistenza dei bambini in degenza.

I materiali forniti consistono in due carrozzine per il trasporto dei bambini, quattro sedie sdraio per  l’assistenza dei familiari, un frigo per la conservazione dei medicinali, una bilancia pesa neonato e uno scalda biberon. “Le donazioni laiche da parte di enti e associazioni sono linfa vitale che consentono una migliore funzionalità del nostro  reparto” afferma il Direttore del reparto, il Prof. Francesco Chiarelli “ringraziamo la Onlus Ruralità & Solidarietà ETS e la Società  sportiva DADS Virtus Basket per la sensibilità dimostrata e ci auguriamo di continuare a collaborare sulla strada della  solidarietà”.

Continua Barbara Di Febo, Presidente della Società sportiva DADS Virtus Basket Montesilvano, “Attraverso il  coinvolgimento dei ragazzi partecipanti al torneo Zito 3×3 tenutosi l’anno scorso a Montesilvano, abbiamo raccolto i  fondi necessari per contribuire alla donazione. Lo sport e il disagio dei bambini rappresentano un binomio in cui, come  Associazione sportiva, siamo sempre impegnati, e siamo molto felici di aver intrapreso questa azione di solidarietà”.

“Questa azione di aiuto incarna lo spirito solidaristico della nostra Onlus, cuore sociale della Cia-Agricoltori italiani  Abruzzo, sempre pronta ad aiutare, con i mezzi in nostro possesso, chi vive un disagio e chi è colpito da sofferenze.  Aiutare i bambini poi significa aiutare il futuro e ricevere molto di più di quando si è potuto dare”, dichiara Mariano  Nozzi, Presidente della Onlus Ruralità & Solidarietà ETS, “Continueremo a attuare azioni di aiuto e sostegno  soprattutto verso i bambini, anche di aree molte povere del mondo come in Etiopia, dove assicuriamo il pasto giornaliero  a circa 400 bambini nel corso dell’anno scolastico”.




MEDICINA BIOINTEGRATA nuovo corso di perfezionamento

Aperte le iscrizioni. Salute, Benessere, Attività Sportiva

Chieti, 21 aprile 2023. Sono aperte fino al 2 maggio prossimo le iscrizioni al nuovo Corso di perfezionamento in Medicina Biointegrata: Salute, Benessere e Attività sportiva attivato presso il Dipartimento di Tecnologie Innovative in Medicina & Odontoiatria dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara. Il nuovo Corso, coordinato dal professor Patrizio Ripari, docente di Metodi e Didattiche delle Attività Motorie della “d’Annunzio”, sarà attivo dal prossimo anno accademico 2023/2024, avrà una durata di 14 settimane, per complessivi 750 ore e 30 crediti formativi universitari erogati.

Ha come obiettivo quello di fornire adeguata preparazione nelle medicine complementari riconosciute dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici con un’ottica di integrare le varie forme di medicina naturale con la medicina ufficiale. La figura formata dal nuovo Corso di Perfezionamento sarà tra quelle richieste nei poliambulatori con visione olistica, nelle farmacie specializzate in fitoterapia e in ambito nutrizionale. Possono far domanda di iscrizione i laureati in Medicina, in Farmacia, in Scienze Biologiche, in Scienze della Nutrizione e in Scienze e Tecniche Psicologiche.      

Questo nuovo Corso di Perfezionamento – spiega il professor Patrizio Ripari che ne è il coordinatore – nasce dall’esigenza di ampliare il campo di interesse e la stessa visione della Medicina, intesa come “unicum” e non insieme di frammenti disgiunti. Nella Medicina Biointegrata – aggiunge il professor Ripari – afferisce una variegata gamma di discipline, da quelle più tradizionali, come la Medicina tradizionale cinese, l’Ayurveda ed altre, le cui radici risalgono all’antichità, fino ad arrivare ad espressioni più recenti, quali la Fitoterapia, la Psicobiologia, la Posturologia, che nel tempo si sono avvalse anche di tecnologie e ricerche sempre più avanzate. La Medicina Biointegrata – precisa il professor Ripari – costituisce di fatto un ottimale legame la Medicina Ufficiale di estrazione accademica e le varie espressioni di Medicina Naturale ricomprese nelle cosiddette medicine non convenzionali, coagulando storia ed esperienze comuni ad entrambe. In definitiva – conclude il professor Patrizio Ripari – si può asserire che la Scienza Medica è una. Il confronto tra più modalità di approcciarsi ad essa è garanzia di crescita. In tal senso la Medicina dello Sport, branca della Medicina multitasking per antonomasia, assume il ruolo di mediatore tra l’una e l’altra modalità di fare “Ars Medica”. Al centro di tutto c’è sempre l’uomo, in un ideale equilibrio tra salute, che non è mera assenza di malattia, benessere psicofisico e performance.

Maurizio Adezio




TOUR DELLA SALUTE: 15 e 16 aprile a Pescara il Centro Ábaton in piazza

Per un percorso di terapia osteopatica. Nel 2022 trattati 4mila pazienti provenienti anche da marche, molise e puglia

Pescara, 14 aprile 2023. Ci sarà anche il Centro Ábaton, punto di riferimento abruzzese per la Terapia manuale osteopatica, in piazza a Pescara, sabato 15 e domenica 16 aprile, in occasione della prima tappa del Tour della Salute 2023, l’evento itinerante dedicato alla prevenzione, giunto alla sua quinta edizione, che da aprile ad ottobre percorrerà per la prima volta l’intera penisola.

Venti piazze italiane, una per regione, nelle quali si avrà la possibilità di sottoporsi a consulti medici gratuiti. La tappa abruzzese si terrà sabato 15 e domenica 16 aprile, in piazza della Rinascita a Pescara, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.

In occasione del Tour della Salute, il Centro Ábaton inaugurerà un percorso di prevenzione che proseguirà nei prossimi mesi e che coinvolgerà diverse figure professionali.

«Ogni anno effettuiamo in media circa 4.000 trattamenti, di cui il 30% è  rappresentato da bambini – spiega Gina Barlafante, medico osteopata specialista in reumatologia e direttrice del Centro e dell’Accademia italiana di Osteopatia tradizionale – Nel 2022 abbiamo trattato 3.842 pazienti  provenienti anche da Marche, Molise e Puglia. Le cure più richieste riguardano disturbi muscolo-scheletrici e problemi del periodo neonatale e della prima infanzia, da difficoltà di alimentazione, disturbi del sonno, asimmetrie craniche. Nel polo didattico ci sono 200 studenti che seguono i corsi di formazione in osteopatia e che provengono da varie regioni: Umbria, Lazio, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia».

Il Centro, che dal 2016 occupa la sede di via Caravaggio 127 a Pescara,  annovera importanti collaborazioni con specialisti e reparti ospedalieri e offre anche una serie di attività finalizzate a migliorare e mantenere lo stato di salute, quali lezioni di ginnastica posturale, un corso di massaggio neonatale, un percorso di preparazione al parto.

“Compito dell’osteopata è trovare la salute” diceva il dottor Andrew Still fondatore dell’osteopatia, e proprio per tener fede a questo principio, a partire dal prossimo weekend si susseguiranno altri 4 appuntamenti con  giornate  dedicate alla prevenzione, con un seduta di valutazione e trattamento gratuiti: 17 maggio (disturbi muscolo-scheletrici), 9 giugno (valutazione delle asimmetrie craniche del neonato), 26 giugno (lombalgia e altri disturbi in gravidanza e nel post-partum), 10 luglio (valutazione della scoliosi).

Prevista possibilità di approfondimento con i vari specialisti del centro Ábaton e nuovi percorsi di prevenzione.




GIORNATA MONDIALE della voce

Zambon sostiene Aisla e dona 15.500 parole alla “libreria di voci” per le persone con sla

Milano, 13 aprile 2023. Restituire una voce umana a chi non ce l’ha più. In occasione della Giornata Mondiale della Voce, Zambon, multinazionale farmaceutica orientata allo sviluppo di terapie innovative volte a migliorare la salute e la qualità della vita dei pazienti, annuncia il suo sostegno ad AISLA – Associazione italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica e si schiera al fianco della campagna My Voice, promossa dalla stessa Associazione, pensata per permettere a tutte le persone con SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica) di tornare a comunicare con una voce umana.

L’occasione è la Giornata Mondiale della Voce, che ogni anno si celebra il 16 aprile, e che si prefigge di incoraggiare le persone a prendersi cura del più importante strumento di comunicazione umana. Un tempo dedicato alla consapevolezza di un bene così importante che non possiamo mai dare per scontato. Le persone di Zambon hanno donato 125 voci per un totale di 15.500 parole che andranno a incrementare la “banca della voce” messa a disposizione delle persone con SLA. L’iniziativa è stata allargata anche alle imprese che fanno parte di OpenZone, il campus scientifico ideato da Zambon completamente dedicato alla salute, situato alle porte di Milano.

Si tratta di un aiuto concreto per chi rischia di perdere la capacità di parlare con la propria voce a causa della malattia che – come hanno spiegato il direttore tecnico di AISLA, la dott.ssa Stefania Bastianello, e la terapista occupazionale di Nemo Lab la dott.ssa Giordana Donvito, entrambe presenti all’open day solidale – è uno dei motivi di maggiore sofferenza per le persone con SLA e per i loro familiari. Attualmente, esistono strumenti di Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) come il comunicatore oculare, fondamentali per permettere di trasferire i messaggi. Tuttavia, i registri vocali sintetizzati elettronicamente al loro interno conferiscono un tono di voce metallico e impersonale che spesso crea distanza e disagio. Una sofferenza che va a minare anche la stessa identità della persona, che non si riconosce in questi suoni.

“La nostra responsabilità come impresa che opera nel campo della salute – ha dichiarato Elena Zambon, Presidente di Zambon – è anche prenderci cura dei pazienti e dei caregiver per rendere le loro vite migliori, non solo con soluzioni terapeutiche, ma anche con strumenti di cura che facilitino la vita quotidiana. “Donare” la propria voce a chi è meno fortunato credo sia un piccolo gesto che può aiutare i pazienti affetti da SLA a interagire con gli altri, ritrovando nelle relazioni un po’ di serenità. Siamo grati ad AISLA per aver ideato questa iniziativa: siamo felici e orgogliosi di supportarli”.

Nel concreto, per ridare una voce umana ai malati di SLA, la campagna My Voice si affida all’esperienza clinica sulle patologie neuromuscolari dei Centri Clinici NeMO e alla tecnologia di Nemo Lab, Hub di ricerca tecnologica, specializzato per queste patologie. Da questo lavoro, in partnership con Università Campus Bio-Medico di Roma, Dream on e Translated, azienda leader dell’industria dei servizi linguistici e pioniera della simbiosi fra linguisti e intelligenza artificiale, è nato il progetto Voice for Purpose. La piattaforma tecnologica si occupa di creare un servizio dedicato alla conservazione della voce: una vera e propria “libreria di voci”. Sul sito dell’iniziativa, Voiceforpurpose.com, infatti, è possibile trovare un catalogo di voci espressive fra le quali scegliere la più adatta. Non solo, quando è ancora possibile, la persona con SLA che conserva ancora la capacità di parlare con la propria voce, accedendo alla piattaforma può iniziare un percorso di “archiviazione”, in modo da utilizzarla in futuro in caso di bisogno.

“Il modo più bello per celebrare questa giornata è attraverso gesti concreti. – dichiara Fulvia Massimelli, Presidente nazionale AISLA – Per questo ringrazio di cuore il team di Zambon, che ha scelto di essere al fianco della nostra comunità per questo progetto. È la testimonianza che quando la ricerca è al servizio del bisogno della persona è possibile costruire una società nella quale ciascuno si senta parte integrante, portando il proprio contributo al di là della malattia. In questo valore è racchiuso tutto il senso della giornata di oggi”.

Attraverso i punti di registrazione la campagna My Voice, nata a fine 2022, si fa così portavoce per coloro che una voce non ce l’hanno, ma che possono riacquisirla grazie al progetto di voice banking. La campagna vede due testimonial straordinari: l’attore e doppiatore Pino Insegno, che ha voluto fortemente il progetto, e Ron, dal 2004 al fianco di AISLA e della comunità SLA donando il suo talento.

“Da anni sono al fianco delle persone con SLA, consapevole della forza silenziosa che questi amici, che io chiamo giganti, sanno dimostrare – dichiara Ron, consigliere nazionale AISLA, che continua – È incredibile per me sapere che ciò che ho di più prezioso, la mia voce, diventa uno strumento per raccontare la Vita. Le parole di amore di un uomo alla propria compagna, o le parole di un padre che guida i figli o quelle di gratitudine verso i propri cari: tutto questo è un vero privilegio. La Voce potrà dare colore alla gioia e dignità al dolore. Sono felice che oggi, insieme alla mia, si aggiunga un’altra compagine di voci, tante e tutte fondamentali per dare voce forza a questi amici”.

Per sostenere la campagna My Voice: Ridiamo la VOCE alle persone con SLA! | Rete del Dono

Per donare la propria voce: https://donate.voiceforpurpose.com/sign-up

Per conoscere in dettaglio la campagna CAMPAGNA MY VOICE (aisla.it)

Sclerosi Laterale Amiotrofica

La Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) – conosciuta anche come “Morbo di Lou Gehrig”, dal nome del giocatore statunitense di baseball che ne fu colpito, o “malattia di Charcot”, dal neurologo francese che alla fine dell’800 la definì per primo – è una malattia neurodegenerativa tipica dell’età adulta caratterizzata dalla progressiva paralisi muscolare, causata dalla degenerazione dei motoneuroni (le cellule responsabili della contrazione della muscolatura volontaria preposta in primo luogo al movimento, ma anche ad altre funzioni vitali come deglutizione, fonazione e respirazione) nella corteccia motoria primaria, nel tratto corticospinale e nel midollo spinale. I principali sintomi sono debolezza muscolare, rigidità muscolare, paralisi (che colpisce tutto il corpo), problemi di deglutizione e respirazione, spasticità, deperimento muscolare, crampi, perdita di peso, ecc. La SLA colpisce circa 1-3 persone su 100.000 abitanti ogni anno, e sono 5-7 persone su 100.000 a convivere con la malattia, una cifra in aumento soprattutto grazie ai miglioramenti nella diagnosi. In Italia si stimano circa 5.000/6.000 pazienti affetti da SLA e sono 1.000 i casi in più ogni anno.  L’aspettativa di vita dopo la diagnosi è mediamente di 2-5 anni.

AISLA – Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica

AISLA è un’associazione onlus nata nel 1983 con l’obiettivo di diventare il soggetto nazionale di riferimento per la tutela, l’assistenza e la cura dei malati di SLA. AISLA è stata riconosciuta nel 1999 dal Ministero della Sanità. L’impegno quotidiano è quello di far sì che le strutture competenti si occupino in modo adeguato e qualificato delle persone affette da SLA. L’Associazione conta più di 2.300 soci, 64 sedi territoriali presenti in 19 regioni. Si avvale di 300 volontari, 12 collaboratori e di una Commissione Medico-Scientifica composta da 19 esperti. Il lavoro di AISLA si concentra in quattro ambiti di attività: informazione, assistenza, ricerca e formazione.

NeMO Lab

NEMO Lab è il primo hub italiano per lo sviluppo di programmi e progetti di ricerca ad alta specializzazione tecnologica, che rispondano nel tempo ai bisogni complessi di chi vive una patologia neurodegenerativa e neuromuscolare, come la SLA, la SMA e le distrofie neuromuscolari. Il progetto nasce nel solco dell’esperienza nella presa in carico delle persone con malattia neuromuscolare e neurodegenerativa dei Centri Clinici NeMO e si unisce alla vocazione di fare impresa sociale del Consorzio Gino Mattarelli (Cgm). Inaugurato nell’aprile 2021 presso l’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano e collocato al piano superiore del Centro Clinico NeMO di Milano, l’hub è un incubatore di competenze, valori e visione, per sperimentare un modello nuovo di conoscenza, che generi impatto concreto sulla comunità di riferimento e nei contesti ad alta complessità assistenziale. NEMO Lab si compone di 10 laboratori ad alta tecnologia e ambulatori autorizzati per le branche specialistiche di neurologia, medicina fisica riabilitativa, pneumologia, oculistica, ortopedia e traumatologia; ha sino ad ora coinvolto 837 pazienti, collabora con 20 partner tecnico-scientifici e vanta ad oggi 60 progetti e servizi attivi.

Centri Clinici NeMO

I Centri Clinici NeMO (NeuroMuscolar Omnicentre) sono centri ad alta specializzazione clinica pensati per rispondere in modo specifico alle necessità di chi vive con malattie neuromuscolari come la SLA, le Distrofie Muscolari e la SMA. Nati nel 2008 a Milano, grazie all’intuizione e alla volontà della comunità dei pazienti in sinergia con le Istituzioni e la comunità scientifica, i Centri NeMO oggi contano 7 sedi sul territorio nazionale: oltre a Milano, si trovano a Roma, Arenzano (Genova), Brescia, Napoli, Trento e Ancona. In questi 15 anni, il progetto NeMO è diventato un network di riferimento clinico, assistenziale e scientifico, pensato per essere raggiungibile nel modo più semplice e veloce, per essere al fianco delle famiglie. Le prestazioni sanitarie sono erogate nell’ambito e per conto del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), pertanto senza oneri a carico del paziente. La presa in carico a NeMO è globale e accompagna la persona in tutto il percorso di vita e in ogni fase della malattia. Dalla diagnosi, all’attivazione dei percorsi di cura e riabilitazione, ai controlli periodici e follow up il piano clinico-assistenziale si sviluppa in risposta ai bisogni specifici di ciascuno, garantendo la migliore qualità di vita possibile e creando le condizioni necessarie per la realizzazione dei progetti di vita. La multidisciplinarietà è il fondamento del modello di cura del Centro NeMO. È realizzata concretamente con la presenza nei reparti di specialità cliniche differenti che operano insieme per garantire la continuità di cura. Per questo i Centri sono strutturati con camere per la degenza ordinaria e ad alta complessità, aree ambulatoriali e di day hospital, aree pediatriche, palestre, aree comuni, giardini e terrazzi. La ricerca sulle patologie neuromuscolari è parte fondante dei NeMO, con un’attività scientifica che coinvolge tutta la rete e che vede NeMO parte integrante dei maggiori network scientifici nazionali ed internazionali.

Zambon SpA

Zambon SpA è una moderna multinazionale farmaceutica nata a Vicenza nel 1906, la cui storia si fonda sui valori di un’impresa familiare italiana impegnata nel migliorare la vita e la salute dei pazienti. Conta 2.474 collaboratori in tutto il mondo, è presente in 23 Paesi tra Europa, America e Asia, e può contare sui suoi stabilimenti produttivi in Italia, Svizzera, Cina e Brasile. Grazie ai suoi prodotti innovativi e di qualità commercializzati in 87 Paesi, Zambon SpA nel 2022 ha fatto registrare un fatturato di 765 milioni di euro. Oltre a essere ben consolidata nelle tre storiche aree terapeutiche – malattie dell’apparato respiratorio, trattamento del dolore e infezioni delle vie urinarie – Zambon è concentrata sullo sviluppo di trattamenti per malattie neurodegenerative come il morbo di Parkinson e patologie rare come la fibrosi cistica, la BOS (Sindrome da Bronchiolite Obliterante), a cui è collegata l’importante acquisizione del 2019 di Breath Therapeutics, e la Bronchiectasia non legata alla Fibrosi Cistica (NCFB). All’interno del nuovo ambizioso corso intrapreso da Zambon, ha assunto un ruolo importante anche l’accordo con Aquestive Therapeutics per commercializzare e distribuire in Europa un’innovativa formulazione di riluzolo in pellicola orale per i pazienti affetti da Sclerosi Laterale Amiotrofica. Per ulteriori informazioni su Zambon, visitare il sito www.zamb




IL NAS SULLA FILIERA della carne

È un lavoro incessante, quello che in questo periodo i Nas di Pescara stanno eseguendo su tutto il fronte regionale.

di W. Centurione

Durante i vari controlli mirati a constatare la sicurezza alimentare per garantire la tutela dei consumatori, sono stati riscontrati delle grosse irregolarità anche di tipo amministrativo e non solo che hanno indotto i militari a prendere seri provvedimenti.

Nello specifico è accaduto che nel chietino, all’interno di uno stabilimento adibito a macellazione il Nas hanno riscontrato carenze igienico sanitarie dovute allo sporco presenti in molte superfici: All’interno di celle frigorifere, così come sulle attrezzature.

A peggiorare la situazione anche la constatazione del mancato procedimento di auto-controllo da effettuare secondo il manuale HACCP. Di conseguenza tutti gli alimenti (200kg di prodotti per un valore di circa 4mila euro) non sottoposti alla normativa della tracciabilità e della rintracciabilità sono stati sequestrati.

La stessa sorte è capitata anche a 5 macellerie: carenze igieniche sanitarie nelle celle frigorifere e sulle superficie di lavoro e omessa applicazione delle procedure di autocontrollo prevista dall’HACCP.

A Pescara, in una macelleria di una azienda della grande distribuzione, sono stati invece rilevati condizioni pericolose di contaminazione attraverso la conservazione di carni con prodotti di altra natura nello stesso locale, non solo ma anche contenitori della spazzatura privi di coperchi.

Sotto la lente di ingrandimento però sono finite anche delle aziende agricole, nel teramano l’Asl, intervenuta dietro richiesta del Nas, ha sancito il divieto assoluto di qualsiasi tipo di movimentazione (trasporto, vendita etc..) di 10 capi di bestiame privi dei marchi auricolari dai quali si rintraccerebbero la loro regolarità sanitario-amministrativa.

Inoltre in queste strutture sono state segnalate carenze igienico sanitarie e inadeguatezze di carattere strutturali, da stalle senza protezione e recinzioni non a norma a locali adibiti allo stoccaggio di alimenti per animali non conformi. Ad inasprire il sopralluogo dei carabinieri anche la mancata formazione del personale sulla biosicurezza e sui rischi di malattie infettive.

In totale, l’azione preventiva dei Nas ha portato a sequestrare almeno 250 chili di prodotti di carne, per un valore che si aggira attorno ai 5mila euro.




ALLA VOLTA DEL NORD per i servizi sanitari

di W. Centurione

Il rapporto della Fondazione GIMBE sulla mobilità sanitaria interregionale ha evidenziato come nel 2020, le Regioni del nostro Sud hanno perso la bellezza di oltre 690 milioni di euro. A sancire questa grossa perdita, tutte quelle persone che si sono recate per ricevere un servizio sanitario in un’altra regione.

Questo tipo di rapporto si è basato su sette tipologie di prestazioni, ovvero sui ricoveri ordinari e in day hospital (rappresentano la spesa maggiore, nella misura del 69,6 %), sulla visita specialistica ambulatoriale (interessata dal 16,2 % della spesa) sulla somministrazione diretta dei farmaci (9,3 % della spesa) sulla farmaceutica, sulla medicina generale, sulle cure termali e sui trasporti con autoambulanza o elisoccorso.

Per effetto degli spostamenti dettati dalla necessità di ricevere una delle prestazioni appena elencate alcune regioni hanno guadagnato soldi (incassati da cittadini fuori regione) ed altre inevitabilmente hanno perso i denari (i cittadini fuori regione hanno speso altrove per i servi sanitari).

Nell’ incrociare i dati il GIMBE, ha rivelato come a pagar dazio sono state le regioni meridionali, molti cittadini salgono “su al Nord” per avere dei servizi che altrimenti nei loro distretti non avrebbero. Questo tipo di esodo, è causato purtroppo delle grandi disuguaglianze che esistono nell’offerta di servizi sanitari tra le varie regioni.

Ma quali regioni hanno beneficiato di più grazie alla mobilità sanitaria? In cima alla classifica ci sono l’Emilia Romagna, la Lombardia ed il Veneto che insieme raccolgono il 94,1%. E quelle che hanno perso di più? La Campania, il Lazio, la Sicilia, la Puglia, l’Abruzzo e la Basilicata con l’83,4 %.

C’è un altro dato interessante che GIMBE ha messo a disposizione  per aiutare a capire cosa va e cosa non va nel sistema sanitario, quello dell’indice di fuga.

Le regioni che subiscono la fuga dei propri cittadini sono il Lazio (si è stimato il 13,8%), la Lombardia (10,9%), e la Campania (10,2%). Questi dati sono figli di una volontà da parte dei cittadini a trovare i servizi sanitari migliori nelle vicinanze, spiegata da GIMBE così: mobilità di prossimità!

Le regioni che al contrario attirano di più la fuga sono la Lombardia (con 20,2% delle entrate complessive), Emilia-Romagna (16,5%) e Veneto (12,7%). Seguono poi Lazio (8,4%), Piemonte (6,9%) e Toscana (5,4%).




IL MINISTRO LOCATELLI incontra AISLA

AISLA, l’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, ha incontrato nella mattinata di oggi il Ministro per le Disabilità, On. Alessandra Locatelli

Roma, 14 marzo 2023. Un appuntamento che testimonia il lungo percorso di alleanza tra la comunità delle persone con SLA e le Istituzioni, valore e fondamento dell’impegno che l’Associazione persegue fin dalla sua costituzione per garantire l’assistenza, la difesa dei diritti e la qualità di vita delle famiglie che vivono ogni giorno la sfida della malattia.

Il confronto ha posto l’attenzione sul Piano Nazionale della Non Autosufficienza e sul fondo Caregiver. AISLA – ben conoscendo il carico e le responsabilità che i caregiver sono costretti a sopportare e l’assoluta necessità degli stessi di avere, a loro volta, adeguati supporti – propone un’azione di sistema volta a realizzare un percorso di interventi per migliorare la qualità di vita delle persone con SLA e dei loro familiari, con particolare attenzione a quelle famiglie in cui sono presenti anche dei minori.

Fulvia Massimelli, presidente nazionale AISLA, dichiara: “L’incontro di oggi con il nostro Ministro è mosso dalla volontà di fermarci a riflettere, ma anche per ripartire con nuove sfide e obiettivi. Il nostro cammino si nutre, giorno dopo giorno, di un confronto ampio e libero che guarda al futuro con le risorse del presente.” A confermarlo è il pensiero del Ministro Locatelli che afferma: “Dobbiamo mirare a cambiare i sistemi per offrire più servizi”.

La SLA è una patologia rara che richiede competenze specialistiche multidisciplinari. L’alta complessità assistenziale, inoltre, rappresenta una sfida per il Sistema Sanitario Nazionale e per i SSR, sia in termini organizzativi che di competenze specialistiche, soprattutto alla luce dello scenario attuale e futuro che vede una enorme carenza di professionisti sanitari. Un tema che pone al centro il PNRR che, focalizzato sull’assistenza agli anziani, si dimostra inadeguato nella gestione della persona con SLA. La proposta di AISLA è quella di inserire nel ruolo di care-manager, nelle fasi iniziali ed intermedie della malattia, un professionista quale neurologo, pneumologo o fisiatra. Parimenti, nelle fasi avanzate e di fine vita, tale ruolo dovrebbe essere svolto da un medico palliativista.

Nello spirito di collaborazione istituzionale che da sempre connota l’associazione, l’incontro si conclude con l’appello di AISLA nel sensibilizzare le Regioni italiane affinché ciascuna individui un congruo numero di strutture residenziali idonee e con le competenze adeguate ad accogliere le persone con SLA, soprattutto in fase avanzata di malattia.

La delegazione AISLA presente all’incontro: Fulvia Massimelli, presidente nazionale; Pina Esposito, segretario generale; Francesca Genovese, consigliere nazionale; Grazia Micarelli, direttore generale; Stefania Bastianello, direttore tecnico.




SANTA ILDEGARDA e il digiuno

Il tema del benessere fisico strettamente legato a quello spirituale secondo gli studi della santa

di Caterina Maniaci

Roma , 5 marzo, 2023. “Ma come la pioggia a precipizio sommerge la terra, così l’eccesso di carni e vino induce l’uomo all’oltraggio dello scherno… e dagli uomini faccio nascere la moderazione, in modo che il loro corpo non venga meno e non si appesantisca per aver ingurgitato cibo più di quanto sia necessario alla vita. Sono cetra che risuona nei suoni di tutte le lodi e trapasso con la buona volontà la durezza del cuore. Quando infatti l’uomo nutre il suo corpo con temperanza, nelle sue preghiere io nel cielo faccio risuonare la cetra; e quando il suo corpo è puro per la moderazione del cibo, canto al suono dell’organo … io stabilisco un limite al cibo, affinché non si secchino gli umori dell’uomo e non trabocchino al di là della loro misura…”.

Lo scrive Ildegard von Bingen nel suo straordinario Libro dei meriti di vita. Siamo tra il 1100 e il 1170 e lei è già famosa, è consultata da pontefici, cardinali, vescovi, uomini illustri vari, oltre che da una folla di povera gente che chiede continuamente il suo aiuto.

Sempre in Liber vitae meritorum il digiuno viene menzionato nella cura di ben 29 patologie spirituali, ad esempio: “Quelli che in vita persistono in questo vizio, se vorranno rifiutare il suggerimento di questa arte del demonio e ne paventeranno il castigo, affliggano il proprio corpo secondo il tipo e grado dei loro peccati, attraverso il digiuno evitando anche bevande pregiate, secondo la giusta sentenza dei propri giudici”.

Oggi di digiuno si parla molto, a volte a sproposito. E poi adesso siamo in periodo quaresimale… sempre considerando che ormai anche tra i credenti praticanti la purificazione del corpo non è molto preso in considerazione. In Causae et Curae il digiuno, da Ildegarda, è sconsigliato in casi particolari: “Quando le persone digiunano esageratamente, in modo che non danno al corpo la nutrizione giusta e misurata, esse diventano instabili e spensierate nel loro modo di vivere, altre sono oppresse da molti e grandi disturbi. Così a volte si provocano delle catastrofi nel loro corpo, poiché gli elementi che sono dentro si svolgono disordinatamente”.

Purificazione del corpo che riequilibra anche lo spirito. In gran sintesi ecco il senso del digiunare, secondo la grandissima santa. Che per nostra fortuna oggi viene giustamente rivalutata ed è molto citata e ripubblicata. E pazienza se , come spesso accade in questi casi, si rischia la deformazione, la schematizzazione e anche il fraintendimento della sua figura e del suo pensiero.

Spesso, infatti, è rappresentata come una specie di protofemminista, ribelle e mal tollerata dai poteri maschili del suo tempo e ovviamente dalla Chiesa oppressiva. Ildegard, in realtà, è stata una donna molto rispettata e autorevole; la sua grandezza, attraverso la quale fede e umanità si fondono mirabilmente ( e non si contrappongono, così come accade sempre con le grandi personalità che costellano la storia della Chiesa e con le persone sconosciute ma straordinarie che punteggiano la vita quotidiana e non fanno

notizia). Grande studiosa della natura e dell’uomo, e potente mistica, Ildegarda – proclamata dottore da papa Benedetto XVI – ha maturato una profonda conoscenza in moltissimi ambiti, che la santa stessa ha affermato provenirle da Dio come dono particolare in grado di farle “comprendere i misteri che sono celati nell’essenza di ogni creatura”.

Certo, la sua è una storia fuori dal comune, quindi è naturale che possa accendere la fantasia di romanzieri e non solo. Stupisce, poi, la profondità e la vastità delle sue conoscenze e delle sue intuizioni. Insieme al suo sguardo alla concretezza della realtà. La questione del digiuno rientra proprio in questo schema. Come lo sottolinea un testo recentemente pubblicato dal titolo Santa Ildegarda e il digiuno, scritto da don Marcello Stanzione e Bianca Bianchini. Don Stanzione è ormai un esperto del pensiero di Ildegarda, dopo molti libri scritti sul tema.

In queste pagine viene approfondito il tema del benessere fisico – strettamente legato a quello spirituale secondo gli studi della santa – oltre a un excursus delle abitudini in voga nel periodo in cui la mistica è vissuta e a numerosi rimedi e ricette per la rigenerazione di corpo e spirito. Ricette a base di zuppe, tisane, insalate e tanti biscotti, farciti di spezie e sapori unici.

Il digiuno secondo Ildegarda, infatti, non è mai una privazione assoluta, quanto piuttosto una restrizione in cui vige la regola aurea della discretio, quindi deve essere praticato con misura, evitando digiuni eccessivi e troppo prolungati. Senza pensare a risolvere così problemi di linea, magari in visita della bella stagione.

Diverse sono le tipologie di digiuno e di dieta per ciascun individuo a seconda che sia in salute o in malattia ed è interessante sottolineare come tutte le principali religioni considerino importante la pratica del digiuno. E per i cristiani in particolar modo nel periodo quaresimale. Un modo di essere in armonia con sé stessi e con il creato.

https://www.acistampa.com/story/letture-santa-ildegarda-e-il-digiuno-21942




CONVEGNO sull’Alzheimer

Organizzato dal Lions Club Chieti i Marrucini

Chieti, 4 marzo 2023. Oggi, sabato 4 marzo il Museo Universitario di Chieti, in Piazza Trento e Trieste, ospiterà il convegno “Avere cura di chi si prende cura”, per parlare dell’Alzheimer e delle altre demenze. L’evento è stato curato dal Lions Club Chieti I Marrucini, su proposta e organizzazione della Presidente della Zona B Gabriella Orlando e rappresenta un’occasione di approfondimento del Tema di Studio Nazionale Lions “Dopo di noi, disabilità, Alzheimer ed amministratore di sostegno”, di cui è Coordinatore Distrettuale il Past Governatore Carlo D’Angelo.

Parteciperanno al convegno il Governatore del Distretto 108 A Francesca Ramicone, il Sindaco di Chieti Dott. Diego Ferrara, Giorgio Soffiantini (familiare di un malato Alzheimer), il Prof. Stefano Sensi (Ordinario di Neurologia presso il Centro di Studi e Tecnologie Avanzate Dell’Università degli Studi di Chieti – Pescara) e il Dott. Michele Zito, (Responsabile dell’Unità di Valutazione Alzheimer del Policlinico di Chieti).

Hanno collaborato alla realizzazione del convegno i Club Lions Campobasso, Casoli Val Di Sangro, Chieti Host, Chieti I Marrucini, Guardiagrele, Montesilvano, Pescara Host, Pescara Val Pescara, i Club Kiwanis Chieti Pescara D’Annunzio e Chieti Pescara e l’Associazione Alzheimer Uniti Abruzzo.

«Il convegno affronta un tema drammaticamente attuale: quello dell’Alzheimer e delle altre demenze, di cui i relatori tratteranno con grande competenza gli aspetti clinici – ha commentato il Presidente Lions Club Chieti I Marrucini Emanuela Marchione – l’evento, tuttavia, ha la primaria finalità di rivolgersi ai familiari dei malati di Alzheimer. Per questi familiari non esiste soltanto il dolore straziante nel vedere completamente devastati dalla malattia i propri genitori o i compagni di una vita: esistono le mille difficoltà giornaliere nel conciliare lavoro e assistenza, esistono gli ostacoli burocratici da affrontare per avere qualche sostegno, esiste la pazienza messa a dura prova ogni giorno, esiste la lotta quotidiana per riuscire a dare alla vita familiare una parvenza di normalità. A loro, ai caregiver dei malati di Alzheimer, è dedicato questo convegno, affinché possano trovare un sostegno concreto che li aiuti ad affrontare lo strazio della quotidianità».




WORLD HEARING DAY 2023: il 3 marzo a Roma la VIII edizione della Giornata Mondiale dell’Udito

Ospiti d’eccezione Katia Ricciarelli e Piero Mazzocchetti

Il pescarese Mauro Menzietti, portavoce per l’Italia al World Hearing Forum (OMS): “Entro il 2050, udito a rischio per una persona su quattro”

Si celebra a Roma, per l’ottavo anno consecutivo, il World Hearing Day, il più grande evento di sensibilizzazione sul tema della salute uditiva, organizzato dalla onlus Udito Italia.

Il 2 e 3 marzo, nella sede del Ministero della Salute, si riuniranno rappresentanti delle istituzioni, medici specialisti, operatori sanitari, ricercatori, associazioni e imprese, per una lunga maratona promossa per diffondere in Italia il messaggio dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) che negli ultimi anni ha lanciato un vero e proprio grido d’allarme sulla diffusione dei disturbi uditivi.

L’appuntamento nella Capitale rappresenta un importante momento di confronto tra i maggiori esperti del settore medico, scientifico, tecnologico: previsti tavoli di lavoro su udito e sicurezza stradale; accessibilità e nuove tecnologie, benessere acustico. I lavori saranno moderati dalla presidente di Udito Italia Valentina Faricelli, affiancata dal giornalista Luciano Onder.

Ospiti d’eccezione dell’evento, la regina della lirica, il soprano Katia Ricciarelli e il tenore di origini pescaresi, Piero Mazzocchetti.

“Ear and hearing care for all! Let’smakeit a reality. Un udito sano per tutti! Facciamo in modo che diventi realtà”: questo il messaggio lanciato dall’OMS in occasione dell’evento 2023, quest’anno incentrato sull’importanza di diffondere consapevolezza e prevenzione, per mantenere in salute il nostro udito.

«L’OMS prevede che entro il 2050 una persona su quattro manifesterà un qualche deficit uditivo – ha spiegato il pescarese Mauro Menzietti, membro del Comitato Centrale del World Hearing Forum (OMS) -. Secondo l’OMS oltre un miliardo e mezzo di persone convivono con una qualche forma di disabilità uditiva (430 milioni in forma invalidante). Cifra che potrebbe salire a oltre 2 miliardi e mezzo nel 2050. Ciò si traduce in costi per l’economia globale di 980 miliardi di dollari l’anno. Negli ultimi anni l’allarme maggiore riguarda la sempre crescente esposizione al rumore, soprattutto negli ambienti ricreativi. Ciò ha portato l’OMS a prevedere che oltre un miliardo di giovani nel mondo potrebbe essere a rischio di perdita dell’udito a causa di abitudini di ascolto non sicure».

Oltre ad essere membro del Comitato Centrale del WHF a Ginevra, Menzietti è presidente dell’ANA, l’Associazione Nazionale Audioprotesisti.




GASTROENTEROLOGIA, un nuovo punto di riferimento

Francavilla al Mare, 25 febbraio 2023. Da questo mese Pescara si arricchisce di un nuovo punto di riferimento per la gastrologia e l’ecografia. Presso il Centro Medico DIATIAETICA, in Via Napoli 9, la D.ssa Maria Giovanna Marra ha messo a disposizione della città la sua profonda conoscenza dell’apparato gastro-intestinale maturata in oltre vent’anni di esperienza e iniziata dal Policlinico S. Orsola-Malpighi e dell’Ospedale Maggiore di Bologna.

Salentina, Maria Giovanna Marra presta servizio presso la ASL di Chieti-Lanciano- Vasto dal 2012 ed attualmente ricopre il ruolo di Vice Primario del reparto di U.O. di Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza del Dipartimento di Emergenza-Urgenza del Policlinico S.S. Annunziata di Chieti.




CONGRESSO CARDIOLOGIA. In Abruzzo l’edizione 2023

Il 3 e 4 Marzo 2023 il Congresso interregionale ANMCO MUMA in presenza presso l’Hotel Villa Maria

Francavilla al Mare, 23 febbraio 2023. Sarà l’Abruzzo a ospitare i maggiori esperti in materia di cardiologia, provenienti dalla macro area Abruzzo, Marche, Umbria e Molise.

Al centro dell’evento, organizzato dall’Anmco, Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri, le nuove frontiere nella cura delle patologie cardiache, i farmaci, le tecniche di intervento all’avanguardia che di fatto aprono nuove e reali prospettive per la cura del nostro cuore.

L’incontro, rivolto a Cardiologi, Internisti, Neurologi, Ematologi, Medici di Patologia Clinica e di Medicina D’urgenza, Infermieri delle quattro Regioni. L’incontro ha l’intento di promuovere un aggiornamento professionale di alta qualità e, contemporaneamente, favorire l’aggregazione e lo scambio costruttivo di esperienze tra Centri di Regioni vicine, ma anche profondamente diverse come Marche, Umbria, Molise e Abruzzo.

Il Presidente del Congresso è il presidente regionale Anmco Abruzzo e responsabile della Terapia intensiva cardiologia (UTIC) della ASL di PESCARA, Dott. Massimo Di Marco.

L’appropriatezza delle prestazioni erogate e l’efficacia del trattamento , spiega Di Marco,­ sono gli obiettivi che devono animare la nostra vita professionale, raggiungibili solo attraverso una vera integrazione tra ospedale e territorio con la creazione percorsi assistenziali comuni, che rivalutino il ruolo del medico, limitino al massimo i tempi dei ricoveri ospedalieri per far tornare rapidamente sul territorio i nostri pazienti e soprattutto per dare di nuovo la percezione di una Sanità su misura, vicino alla gente, su cui poter davvero contare”.

Appuntamento il 3 e 4 Marzo presso Hotel Villa Maria, Via San Paolo, Contrada Pretaro, 1, 66023 Francavilla al Mare CH




PIANO DI RIDUZIONE DELLE LISTE DI ATTESA e recupero prestazioni della Asl

Il Comitato ristretto dei sindaci: Sì all’obiettivo, ma è necessaria una verifica trimestrale delle fattibilità e degli obiettivi

Chieti, 23 febbraio 2023 Il piano industriale aziendale per la riduzione delle liste di attesa e il recupero della mobilità passiva 2023-2025 della Asl2 è stato al centro della riunione odierna del Comitato ristretto dei sindaci, tenutasi a Chieti nella sede della direzione generale. Al centro dei lavori il parere dei rappresentanti dei territori in merito al documento, che sintetizza le azioni che la Asl introdurrà al fine di ridurre il numero dei pazienti che sceglie di andarsi a curare fuori provincia e fuori regione.

“Il nostro parere è condizionato dalla concretizzazione in progress degli ambiziosi obiettivi sintetizzati dal piano – così il presidente Diego Ferrara, presente con il sindaco di Atessa, Giulio Borrelli e quello di Vasto, Francesco Menna, presidente della Provincia di Chieti – E il sì che alla fine dell’illustrazione abbiamo deciso di dare, è comunque consapevole che questo documento di buoni propositi deve fare i conti con la tempistica e con risorse umane che sono ridotte al lumicino e da cui non si può prescindere per ottenere risultati, anche se si hanno a disposizione i fondi del PNRR. Per questa ragione abbiamo chiesto al Direttore generale una rendicontazione trimestrale dello stato dell’arte, un vero e proprio cronoprogramma da seguire e stimolare perché quanto promesso si realizzi.

Durante la riunione il Direttore ci ha confermato la disponibilità economica della Asl pari a 25 milioni di euro a sostegno di un piano di investimenti in attrezzature moderne e ristrutturazioni edilizie (ambulatori, studi specialistici, servizi sanitari) finanziato sempre con risorse PNRR, al fine di potenziare i servizi territoriali. Una parte di essi sarà utilizzata per ristrutturazioni del primo piano del vecchio ospedale Ss. Annunziata, un’altra per lavori di messa in sicurezza dell’ex Pediatrico, un’altra grande fetta andrà alla riorganizzazione di centrali operative territoriali, case e ospedali di comunità. Anche questo intento dovrà fare i conti con i tempi stretti della misura, per tale ragione abbiamo richiesto anche per questo un cronoprogramma veramente efficace e una strategia manageriale capace di misurare l’attuabilità e le criticità di quanto stabilito”.




MALATTIE RARE: il 17 dicembre il 1° Expert meeting sull’Emofilia

La patologia interessa 5mila pazienti in Italia, oltre 150 in Abruzzo. Tra le priorità, assicurare l’accesso alle terapie e garantire la migliore qualità di vita possibile

Pescara, 13 dicembre 2022. Emofilia, malattia rara, ma non troppo. Gli esperti del settore si incontrano a Pescara, sabato 17 dicembre (dalle 8,30 alle 17), presso l’Auditorium Petruzzi (via delle Caserme, 60) per il 1° Expert Meeting sull’Emofilia A e B, un’occasione per fare il punto sulla situazione clinica in Abruzzo e per tracciare nuovi orizzonti di una malattia in continua evoluzione.

Dei circa 5.000 pazienti affetti da emofilia in tutta Italia, oltre 150 sono i casi in Abruzzo e più di 100 sono in cura presso l’Ospedale civile Santo Spirito di Pescara.

L’evento, organizzato con il patrocinio della Asl di Pescara, AICE (Associazione italiana Centri emofilia) e FedEmo (Federazione delle Associazioni Emofilici), porterà a convegno i massimi esperti a livello regionale e nazionale, per un confronto a 360 gradi sul tema.

«L’emofilia è un grave disturbo emorragico ereditario, caratterizzato da un’alterazione del processo della coagulazione che comporta sanguinamenti spontanei, che spesso causano dolore e tumefazioni croniche – spiega Patrizia Accorsi, direttore del dipartimento Oncologico-ematologico Asl Pescara e presidente del congresso -. È una malattia rara e colpisce soprattutto i maschi. Oggi la prospettiva di vita di un paziente emofilico è sostanzialmente uguale a quella di un soggetto sano, a patto che la malattia venga diagnosticata per tempo, che il soggetto metta in atto tutte le cure disponibili e che il Sistema sanitario nazionale sia in grado di assicurare a questi pazienti l’assistenza migliore per scongiurare eventuali situazioni di disabilità cronica».

A convegno a Pescara ematologi, farmacisti, chirurghi e anche pazienti, parte attiva del processo di scelta del percorso terapeutico, tra cure tradizionali e terapie sostitutive: obiettivo dichiarato è quello di sviluppare una nuova sinergia tra tutte le figure mediche che concorrono alla presa in cura del paziente emofilico, per garantire la migliore qualità di vita possibile.

Se negli ultimi anni infatti, grazie all’evoluzione delle cure, è migliorata l’aspettativa di vita, molta strada rimane ancora da fare: una presa in carico del paziente più efficace e razionale garantirebbe un maggior controllo dei costi sanitari.

Presidenti del Congresso:

– dott.ssa Patrizia Accorsi (Direttore f.f. Dipartimento oncologico-ematologico ASL Pescara);

– prof. Mauro Di Ianni (Direttore UOC di Ematologia, Dipartimento oncologico-ematologico Ospedale “Santo Spirito” Pescara.

Responsabili scientifici:

– dott.ssa Giovanna Summa

– dott.ssa Paola Ranalli

(Unità Centro diagnosi e terapia emofilia, Malattie trombotiche emorragiche ereditarie, Ospedale “Santo Spirito” Pescara).

Il congresso è organizzato dalla Non Solo Meeting Pescara (nsmcongressi.it).




LA PESTE SUINA AFRICANA, un’emergenza nazionale

LA PESTE SUINA AFRICANA, un’emergenza nazionale

Seminario di Cia Abruzzo per prevenire l’emergenza

Teramo, 18 Novembre 2022. Nella sala convegni della Camera di Commercio Gran Sasso d’Italia, a Teramo, si è tenuto questa mattina il seminario di approfondimento tematico “La Peste Suina Africana: un’emergenza a livello nazionale, con particolare riferimento al Centro Italia” organizzato da Cia-Agricoltori Italiani Abruzzo.

Dopo i saluti del Presidente Cia Abruzzo, Antonio Sichetti, ad aprire i lavori è stato Gianmarco Ianni, Responsabile Sanità animale e Igiene degli allevamenti e produzioni zootecniche, che ha illustrato gli interventi urgenti per il controllo e la gestione della peste suina africana riportando il caso del Comune di Cagnano Amiterno, in provincia de L’Aquila, coinvolto a seguito di un caso infetto riscontrato a Borgo Velino, nella confinante provincia di Rieti, circostanza che ha fatto scattare l’allarme anche per l’Abruzzo. “L’obiettivo è segnalare l’infezione in tempi rapidi per frenare sul nascere qualsiasi focolaio”, spiega Ianni, “Il risultato raggiunto in Abruzzo è stato possibile grazie al costante impegno congiunto di Regione, Asl, Izs e veterinari, che dallo scorso febbraio hanno lavorato in collaborazione per l’elaborazione di un piano di azione volto a scongiurare il diffondersi dell’infezione”.

Nel corso della giornata sono stati forniti dati e informazioni sulle attività finora attuate, e le strategie da mettere in atto per eradicare, contrastare, controllare la diffusione del virus che sta minacciando il sistema produttivo dei suini che vale circa il tre per cento del PIL dell’Italia.

Vittorio Guberti dell’Ispra ha parlato di come è stata affrontata ed eradicata la peste negli altri Paesi europei e quali sono le strategie di lotta alla PSA nel contesto nazionale e internazionale specificando i rischi principali nel caso dell’Abruzzo: l’introduzione per continuità con popolazioni di cinghiali infetti e il rischio di introduzione tramite uomo.

A presentare gli aspetti diagnostici ed epidemiologici della Peste Suina Africana è stata Daniela Di Sabatino dell’IZS di Teramo. Franco Recchia, tecnico faunistico ha dedicato il suo intervento alla gestione del cinghiale nella Regione Abruzzo.

A chiudere l’incontro sono stati Gabriele Carenini, Coordinatore area di Interesse Economico Ambiente e Territorio Cia Nazionale e Mariano Nozzi, direttore Cia Abruzzo e coordinatore dell’incontro.

“A trent’anni dalla legge 157/92 sulla fauna selvatica, sul nostro territorio nazionale si contano quasi 2 milioni di cinghiali. Ora si aggiunge l’allerta per il diffondersi della peste suina africana”, afferma il Presidente Sichetti, “Al momento l’Abruzzo è indenne ma l’obiettivo raggiunto non deve farci abbassare la guardia, per questo chiediamo una riforma radicale della norma. Siamo preoccupati per i danni che gli ungulati arrecano alle colture agricole ma il propagarsi dell’epidemia è in grado di infliggere ingenti danni economici sulle produzioni suinicole, a cui sono da sommare i danni indiretti legati alle limitazioni commerciali dei prodotti derivati”, continua Sichetti, “Si rende necessario potenziare l’osservatorio faunistico venatorio regionale ma l’impegno deve essere nazionale, oltre che regionale, per attuare interventi più incisivi. La nostra Confederazione sta preparando una dettagliata relazione da inviare alle prefetture per richiedere un loro intervento mirato”.

CIA – Agricoltori Italiani Abruzzo




WELLNESS PER TUTTI.  Progetto L’Altro e noi dell’Associazione Articolo 3 Odv

Check up gratuiti per over 65 e minori il 18 e il 19 novembre in collaborazione con l’Avis comunale.

Casoli, 15 novembre 2022. Check up medico gratuito per over 65 e minori a Casoli (Chieti) con le giornate dedicate all’iniziativa “Wellness per tutti” promossa nell’ambito del progetto “L’altro e noi – Tra memoria, presente e futuro” di cui è capofila l’Associazione “Articolo 3” Odv di Pescara. I controlli si terranno venerdì e sabato prossimi, 18 e 19 novembre, dalle ore 9 alle 13 (per gli anziani) e dalle ore 15 alle 19 (per i ragazzi) nella sede dell’Avis comunale (partner) , in corso Umberto I n.149 e verranno effettuati solo su prenotazione chiamando il numero 388.8614188. 

“La nostra équipe eseguirà una serie di esami per verificare lo stato di salute dei pazienti – spiega Antonella Allegrino, presidente dell’associazione – Gli over 65 potranno sottoporsi alla misurazione della pressione arteriosa, della saturazione e a un controllo nutrizionale. Ci sarà anche un’attività di verifica del benessere psicologico con la compilazione di un test post Covid. Per i minori, saranno disponibili controlli nutrizionali e posturali e, anche per loro, un questionario sugli effetti della pandemia. Sono esami che eseguiamo gratuitamente per intercettare i bisogni delle famiglie e degli anziani e abbreviare i tempi per eseguire una visita medica. L’iniziativa verrà riproposta il 25 novembre a Gessopalena e il 26 a Torricella Peligna”.

“Ben vengano queste attività che avvicinano il volontariato alla popolazione – sottolinea Antonio Salino, presidente dell’Avis di Casoli – Sono iniziative utilissime per promuovere il benessere di anziani e ragazzi e per evitare spostamenti in altri territori per le visite mediche. L’Avis collabora al progetto ‘L’altro e noi’ che ritiene di grande validità e impatto sociale per il territorio sia perché propone attività di carattere sanitario sia perché facilità lo scambio generazionale tra over 65 e giovani, fondamentale per preservare la memoria di una comunità ”

Il progetto “L’altro e noi” è stato ideato ed è coordinato dall’Associazione “Articolo 3” Odv di Pescara (capofila) che ha come partner le Avis di Casoli, Gessopalena e Torricella Peligna e come collaboratori i tre Comuni e gli istituti scolastici “De Petra” e “Algeri Marino” di Casoli. Il territorio interessato dalle azioni è nella provincia di Chieti.

Il progetto è finanziato dal Ministero delle Lavoro e delle Politiche sociali e dalla Regione Abruzzo; attuazione artt. 72 e 73 del Codice del Terzo settore – Sostegno allo svolgimento di attività di interesse generale da parte di Organizzazioni di Volontariato, Associazioni di Promozione Sociale e Fondazioni del Terzo settore.

Accordo di programma tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e la Regione Abruzzo. D.M. n. 9/2021 Risorse Accordo di programma Anno 2021. Determina di approvazione dell’Avviso Pubblico DPG022/54 DEL 28.04.2022. Determina di approvazione esiti DPG022/123 del 15/09/2022.




GIORNATA MONDIALE DEL DIABETE 2022. Dal 1991, il 14 novembre

In Italia sono oltre tre milioni le persone malate e molte altre ne soffrono senza saperlo.

Giornata dedicata al Diabete, evento promosso dalla International Diabetes Federation (IDF) e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità allo scopo di sensibilizzare e informare l’opinione pubblica su questa patologia che sta diventando una vera e propria epidemia globale.

Il tema di quest’anno, definito dall’International Diabetes Federation è l’accesso alle cure per tutti, in quanto milioni di persone nel mondo ancora non riescono ad ottenere le terapie disponibili.

Nel nostro paese l’organizzazione della Giornata è da diversi anni curata dall’associazione Diabete Italia, che ha istituito un Comitato composto da diabetologi, pediatri diabetologi e rappresentanti delle Associazioni di persone con diabete, al fine di rappresentare in modo unitario tutto il mondo del diabete.

Per la Giornata Mondiale del Diabete 2022 tutte le associazioni di volontariato aderenti al Coordinamento Regionale Abruzzo (ADAQ L’Aquila, ADCV Vasto, ADIF Lanciano, ADM Avezzano, ADO Ortona, ANIAD Abruzzo, ASAD ODV Pescara, ASTUDIA Chieti, Diabete & Vita Avezzano, SEDNA Giulianova) parteciperanno unite nella passeggiata su percorso cittadino che coinvolgerà medici, associati, volontari e cittadini, con l’obiettivo di promuovere l’attività fisica, informare e sensibilizzare sulla patologia diabetica e chiedere la risoluzione delle problematiche ancora non risolte della rete diabetologica della nostra regione ed emerse dal confronto delle associazioni del Coordinamento.

L’appuntamento è in piazza della Rinascita (piazza Salotto) alle ore 09,00 di domenica 20 novembre 2022; l’evento, aperto a tutta la cittadinanza è completamente gratuito e si concluderà sempre in piazza della Rinascita alle ore 12.00.

ANIAD – Associazione Nazionale Italiana Atleti Diabetici – Sez. Abruzzo – OdV




SALUTE MENTALE: Cosma e percorsi danno vita

Al progetto cantieri per l’autonomia

Chieti, 7 novembre 2022. Cantieri per l’autonomia è il titolo del progetto che due associazioni che operano tra Pescara e Chieti, Cosma, presieduta da Tiziana Arista, e Percorsi presieduta da Eugenio Di Caro, hanno avviato in questi giorni con l’obiettivo di accompagnare chi soffre di una malattia mentale complessa, ma ha già raggiunto un buon livello di autonomia,  al recupero di abilità personali/sociali e all’inclusione sociale.

Cantieri per l’autonomia è finanziato dalla Regione Abruzzo.

I progetti personalizzati verranno elaborati, quando possibile, partecipando ai percorsi terapeutici-riabilitativi individualizzati promossi dai Servizi pubblici.

L’iniziativa vede infatti la collaborazione dei Centri di salute mentale (Csm) di Chieti, Pescara città e Pescara – Area metropolitana.

Anche il Csv Abruzzo collabora al progetto in particolare per quanto riguarda le attività di comunicazione.

“Con questa iniziativa”, spiega Tiziana Arista, “oltre ai progetti personalizzati che riguardano 26 persone adulte, mettiamo a disposizione della popolazione uno sportello, utilizzabile sia dagli utenti che dai loro familiari, per orientarsi nel mondo della salute mentale. Cerchiamo così di dare il nostro contributo alla costruzione dei Budget di salute che la Regione Abruzzo, sulla base di linee guida varate a luglio dalla Conferenza Unificata, dovrebbe al più presto disciplinare. Il Budget di salute è infatti il paniere di risorse e opportunità per realizzare il progetto di vita di persone con bisogni sociosanitari complessi e per le quali sia appropriato l’intervento capacitante ed evolutivo”.

I progetti personalizzati offrono alle persone interessate una attività di monitoraggio e di raccordo con i diversi soggetti che intervengono nella loro vita (Strutture pubbliche, care giver, comunità, le stesse Associazioni ovviamente) da parte di uno psicologo e  una attività di accompagnamento finalizzata alla autonomia  da parte di volontari nelle attività quotidiane più complesse .

Per informazioni ci si può rivolgere ai numeri delle due associazioni:

Cosma Pescara: 085 8420497 – cosmaodv@gmail.com

Percorsi Chieti: 0871 344531- eugenio_di.caro@alice.it




SI CHIUDE One Health Award

La tre giorni della Salute Unica è un punto di partenza

Teramo, 16 ottobre 2022. Si chiude nella splendida cornice del CIFIV, il Centro internazionale di formazione veterinaria di Colleatterrato Alto (TE), la tre giorni di One Health Award, l’evento scientifico-divulgativo promosso dall’IZS dell’Abruzzo e del Molise.

“Cibo e salute globale” è stato il titolo del dialogo tra Monica Maggioni, direttrice del Tg1, e Niko Romito, chef tre stelle Michelin. Dalla ricerca del gusto all’impegno per la democratizzazione del cibo buono e sano, la chiacchierata ha riassunto le sfide per il futuro della nutrizione globale proprio in coincidenza con la Giornata Mondiale dell’Alimentazione che celebra la fondazione della FAO. Al termine dell’incontro un light lunch preparato dagli studenti dell’Istituto Superiore “Di Poppa-Rozzi” di Teramo, che l’IZS ringrazia per la qualità e professionalità dimostrate.

Ad aprire la tre giorni di OHA era stato il videomessaggio del cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede: “La nostra salute non è separata dalla salute dell’ambiente e non è separata dalla salute di tutti gli altri esseri che popolano la terra. Siamo usciti dal perimetro di uno spazio popolato solo da noi adesso e abbiamo visto la realtà del legame con il tutto fuori di noi. La realtà di una interconnessione che non cancella le distinzioni ma le rende contigue. Questa interconnessione, questa contiguità messa clamorosamente in luce dalla pandemia, si collega al principio che viene chiamato One Health One Earth”.

Circa 2.000 le presenze registrate nelle varie sessioni tenute in tre splendide location: l’Università di Teramo, il Teatro Comunale e il CIFIV dell’Istituto. Più di 600 studenti delle scuole superiori del territorio ed esperti di salute pubblica e veterinaria, ma anche tante persone comuni che si sono avvicinate alla filosofia One Health One Earth.

Le conclusioni sono affidate alle parole del Direttore Generale dell’IZS, Nicola D’Alterio: “La soddisfazione è enorme per il risultato e per i contenuti raccolti durante tre giorni di eventi, dibattiti, spettacoli teatrali e momenti dedicati al pubblico più giovane. OHA ha portato nel cuore dell’Abruzzo l’approccio One Health che il nostro Istituto segue da anni. Sono convinto che questo evento abbia gettato un seme per un futuro diverso. La nostra intenzione è farne un momento annuale di riflessione, confronto e proposte per portare un vero cambiamento nella nostra società”.

Manuel Graziani




STRATERAMO 2022. Una camminata libera aperta a tutti

Un serpentone color amaranto si è snodato per le vie del centro, in totale sicurezza

Teramo, 21 settembre 2022. Che Teramo fosse una città accogliente e a misura d’uomo era un fatto a noi già noto, ma scoprirla oggi, sotto un sole caldo di fine estate, animata da famiglie, bambini ed amici a quattro zampe ci è sembrata speciale!

Domenica 18 settembre abbiamo partecipato con i nostri atleti alla StraTeramo, una camminata libera aperta a tutti, un serpentone color amaranto che si è snodato per le vie del centro, in totale sicurezza sotto gli occhi attenti degli organizzatori. Il ritmo live di musica rock ha alimentato l’energia per accelerare il passo degli oltre 500 partecipanti!

Il ricavato delle iscrizioni, come annunciato in varie occasioni, è stato destinato all’ANIAD (Associazione Nazionale Italiana Atleti con Diabete) sezione Abruzzo.

Il gesto di per sé ha già un gran valore affettivo, ma toccare con mano la generosità dei teramani è stato commovente!

Ringraziamo nuovamente gli organizzatori della StraTeramo, il Sindaco, i partecipanti e chiunque abbia contribuito alla realizzazione di una giornata meravigliosa all’insegna della solidarietà e dello sport.

In ultimo ma non per ultimi ringraziamo i membri del nostro gruppo, Cristina Coccia e Normanno Di Gennaro per essere stati nostri promotori e testimonial.

Grazie Teramo.

Carmelo D’Arrigo

Presidente dell’ANIAD Abruzzo




MEDICINA personalizzata

Premiato uno studio di un dottorando della facoltà di bioscienze dell’università

Teramo, 27 luglio 2022. Alessandro Berghella, dottorando di ricerca in Biotecnologie cellulari e molecolari dell’Università di Teramo, ha ricevuto il primo premio per il miglior poster pitch durante il 2° Transatlantic ECI GPCR Symposium, una conferenza internazionale dedicata ai recettori accoppiati alle proteine G (GPCRs), che si è tenuta dal 6 al 7 luglio scorso.

In questo meeting, che ha raccolto più di 500 partecipanti da tutto il mondo, sono stati presentati progetti e risultati di ricerca focalizzati sullo studio dei GPCRs – che rappresentano recettori bersaglio di moltissimi farmaci – in vari ambiti di ricerca, dalla farmacologia alla biochimica, alla biologia strutturale, fino ai nuovi metodi computazionali per lo studio di questi recettori.

«Nello studio moderno della medicina personalizzata – spiega Enrico Dainese, preside della Facoltà di Bioscienze e tutor di Berghella – la farmacogenomica studia l’effetto delle caratteristiche genetiche dei diversi individui che possono modulare la risposta a un farmaco. La possibilità, quindi, di analizzare database con mutazioni del genoma e le conseguenti risposte individuali a seguito di somministrazioni di farmaci, ci permette di sviluppare approcci terapeutici individuali più efficaci e con minori effetti collaterali».

«Alessandro – ha aggiunto Dainese – si è aggiudicato il primo premio con il poster “Data-driven computational study of type-1 cannabinoid receptor SNVs among 730.000 samples of exome and genome sequences”, un progetto nato da una collaborazione del gruppo di Biochimica e Biologia Molecolare dell’Università di Teramo con il professor A.S. Hauser del Dipartimento di Drug Design dell’Università di Copenhagen, dove il dottorando ha svolto attività di ricerca per 7 mesi. Il progetto è stato focalizzato sull’analisi farmacogenomica. Sono state analizzate, attraverso predizioni computazionali e l’utilizzo di dati genotipici e fenotipici di pazienti provenienti da grandi databases (BIOBANKS), le mutazioni del recettore cannabico di tipo-1 e il loro impatto sulla struttura, sulla funzione del recettore, nonché sul trattamento farmacologico del paziente».




ALCUNE PRECISAZIONI. In riscontro alla nota del Direttore Generale

ALCUNE PRECISAZIONI. In riscontro alla nota del Direttore Generale

La Presa di Posizione del Nursind

Teramo, 23 luglio 2022. Il NurSind non ha negato gli sforzi che la Direzione Generale ha fatto per affrontare le criticità dovute alla carenza di personale, né l’investimento di risorse aziendali per le prestazioni aggiuntive. Tuttavia, se come affermato dalla Direzione, nell’ultimo biennio il personale è aumentato di 150 unità (tra infermieri ed OSS) e, nonostante ciò, v’è ancora necessità di accorpamento di reparti, revoca di ferie e turni massacranti, e dell’utilizzo dello strumento delle Prestazioni Orarie aggiuntive, non può negarsi l’insufficienza del personale e/o, ancor più gravemente, la incapacità di gestire adeguatamente le risorse di personale.

Al riguardo dobbiamo purtroppo constatare che La Direzione delle Professioni Sanitarie sta operando in maniera inadeguata, mostrandosi cieca alle esigenze ed ai bisogni del personale ed incapace di individuare le soluzioni per rendere ottimali le condizioni di lavoro degli operatori, delegittimando il ruolo degli incaricati di funzione, in un clima tutt’altro che collaborativo; la stessa è evidentemente incapace di comprendere che l’efficienza del servizio passa attraverso la soddisfazione del personale e non ci stupisce come, ancora una volta, non sia stata capace di valutare la carenza della dotazione organica, sicuramente non adeguata alle reali esigenze della nostra ASL in rapporto ai servizi erogati, e che non sia riuscita a sostenere queste argomentazioni con la Direzione Strategica Aziendale. Per questo chiediamo alla Direzione Generale di costituire un tavolo di confronto ove esporre le criticità e prospettare condivise soluzioni organizzative.

Con riferimento al concorso Infermieri ed OSS, le giustificazioni della Direzione ci sembrano tutt’altro che convincenti, è doveroso precisare, infatti, che  il TAR non ha mai sospeso gli atti della procedura concorsuale e la pendenza dei giudizi (che potrebbero concludersi anche tra qualche anno tenuto conto dei vari gradi di giudizio) non giustifica il blocco della procedura e delle assunzioni;  pertanto chiediamo al Direttore Generale di farsi carico del disagio che ulteriori indugi causerebbero ai vincitori di concorso e di dare mandato agli uffici competenti di avviare le procedure di assunzione

La Presa di Posizione del Nursind

Teramo, 23 luglio 2022. Il NurSind non ha negato gli sforzi che la Direzione Generale ha fatto per affrontare le criticità dovute alla carenza di personale, né l’investimento di risorse aziendali per le prestazioni aggiuntive. Tuttavia, se come affermato dalla Direzione, nell’ultimo biennio il personale è aumentato di 150 unità (tra infermieri ed OSS) e, nonostante ciò, v’è ancora necessità di accorpamento di reparti, revoca di ferie e turni massacranti, e dell’utilizzo dello strumento delle Prestazioni Orarie aggiuntive, non può negarsi l’insufficienza del personale e/o, ancor più gravemente, la incapacità di gestire adeguatamente le risorse di personale.

Al riguardo dobbiamo purtroppo constatare che La Direzione delle Professioni Sanitarie sta operando in maniera inadeguata, mostrandosi cieca alle esigenze ed ai bisogni del personale ed incapace di individuare le soluzioni per rendere ottimali le condizioni di lavoro degli operatori, delegittimando il ruolo degli incaricati di funzione, in un clima tutt’altro che collaborativo; la stessa è evidentemente incapace di comprendere che l’efficienza del servizio passa attraverso la soddisfazione del personale e non ci stupisce come, ancora una volta, non sia stata capace di valutare la carenza della dotazione organica, sicuramente non adeguata alle reali esigenze della nostra ASL in rapporto ai servizi erogati, e che non sia riuscita a sostenere queste argomentazioni con la Direzione Strategica Aziendale. Per questo chiediamo alla Direzione Generale di costituire un tavolo di confronto ove esporre le criticità e prospettare condivise soluzioni organizzative.

Con riferimento al concorso Infermieri ed OSS, le giustificazioni della Direzione ci sembrano tutt’altro che convincenti, è doveroso precisare, infatti, che  il TAR non ha mai sospeso gli atti della procedura concorsuale e la pendenza dei giudizi (che potrebbero concludersi anche tra qualche anno tenuto conto dei vari gradi di giudizio) non giustifica il blocco della procedura e delle assunzioni;  pertanto chiediamo al Direttore Generale di farsi carico del disagio che ulteriori indugi causerebbero ai vincitori di concorso e di dare mandato agli uffici competenti di avviare le procedure di assunzione




COSTRETTI A DENUNCIARE le precarie condizioni di lavoro degli Operatori Sanitari

La cronica carenza di personale nella Asl teramana. Il disinteresse della Direzione delle Professioni Sanitarie responsabile dell’organizzazione del lavoro degli operatori del comparto

Teramo, 21 luglio 2022. La più volte denunciata carenza mette a dura prova il personale Sanitario in servizio (Infermieri, ostetriche ed OSS) sottoposto a stressanti turni di lavoro, a repentini cambi della turnazione, a chiamate anche al telefono privato per rientri in servizio, a revoca delle ferie, a rendere sostituzioni in UU.OO. non di appartenenza senza affiancamento, con conseguente ovvio ed ingiusto stravolgimento della vita privata. 

I titolari delle funzioni di coordinamento (IFC, ICI ed ICO) sono costretti a coprire i turni di servizio oltre a dover svolgere la propria funzione istituzionale e ciò senza il benché minino strumento organizzativo, in assenza di risorse economiche, potendo contare solo sulla collaborazione e sulla buona volontà degli operatori, anzi, con la assurda disposizione da parte della Direzione delle Professioni Sanitarie di rispettare il budget orario mensile.

La tenuta del sistema sanitario teramano sembra essere affidata al solo sacrificio dei lavoratori, è necessario, dunque, che la Direzione delle Professioni Sanitarie attivi immediatamente di tutti gli strumenti organizzativi ed economici per migliorare le condizioni di lavoro degli Operatori Sanitari e di conseguenza migliorare la qualità dell’assistenza erogata ai cittadini, individuando gli strumenti necessari per gestire adeguatamente le assenze improvvise dovute a malattia e positività Covid, e ciò anche al fine della tutela della salute dei lavoratori.

La Direzione Generale dal canto suo, sebbene,  con l’impegno di pagamento del premio produttività entro il mese di Agosto pv, abbia riconosciuto lo sforzo che sta facendo il personale, non può restare ulteriormente inerte rispetto alle necessarie assunzioni e deve procedere al reclutamento di personale mediante l’utilizzo delle graduatorie concorsuali (OSS ed Infermieri) pubblicate rispettivamente il 17  e 25 maggio u.s. nonché, allo stesso fine, utilizzare gli strumenti che la Regione ha messo a disposizione.

La carenza di personale e la minore disponibilità di risorse economiche destinate alla Sanità teramana rispetto alle altre Asl Abruzzesi (la ASL Teramana è quella con il tetto di spesa per il personale più basso della Regione Abruzzo, conseguenza paradossale di una gestione virtuosa degli anni passati) sono una questione che non riguarda solo il personale sanitario, ma anche la cittadinanza e l’utenza che subisce le conseguenze della predetta mancanza di risorse. Al riguardo, quindi, tutte le istituzioni e le rappresentanze politiche devono farsi carico di sostenere una modifica di tali determinazioni regionali al fine del miglior funzionamento del servizio e conseguente tutela della salute pubblica.




OLTRE IL VISIBILE. suggestioni visive e racconti  sulla porfiria epatica acuta

Arriva All’istituto Dermatologico San Gallicano-Ifo 

Roma, 11 luglio 2022. Un viaggio attraverso molteplici suggestioni visive per sensibilizzare sull’esistenza della porfiria epatica acuta, patologia rara, dalla natura complessa, aspecifica ed eterogenea nei suoi sintomi, ma anche per favorire l’empatia con i pazienti, raccontandone le difficoltà quotidiane e il coraggio con cui affrontano la loro condizione. Questo l’obiettivo della mostra itinerante “Oltre il visibile. Suggestioni visive e racconti sulla Porfiria Epatica Acuta” che, in questi giorni, è ospitata presso l’atrio principale degli IFO-Istituto Dermatologico San Gallicano e Istituto Nazionale Tumori Regina Elena, in Via Chianesi 53 a Roma.

“Ringrazio i promotori dell’iniziativa – sottolinea Ermete Gallo, Direttore Sanitario IFO – perché parlare al grande pubblico di malattie attraverso l’arte è una rarità e lo è ancor di più per una malattia davvero molto rara e sconosciuta. Credo molto nella collaborazione tra diversi i linguaggi, clinico, artistico, visivo e auspico una collaborazione sistematica per raggiungere le persone con delicatezza e profondità su temi delicati come quelli che affrontiamo qui ogni giorno.”

Le porfirie epatiche sono un gruppo di porfirie la cui sede prevalente di espressione del difetto genetico è rappresentata dal fegato. Il termine acute, o inducibili, secondo una delle più recenti classificazioni proposte in letteratura, si riferisce alla possibilità che il paziente vada incontro ad attacchi acuti, come spiega Marco Ardigò, Responsabile Porfirie e Malattie Rare dell’Istituto Dermatologico San Gallicano (ISG): «Le porfirie sono un gruppo di malattie che derivano da un difetto, ereditario o acquisito, di uno degli enzimi della via biosintetica dell’eme, componente essenziale dell’emoglobina e, quindi, della vita. Per ogni enzima deficitario si può generare una forma differente di porfiria, e tra gli otto sottotipi, le porfirie acute a coinvolgimento epatico sono di fatto le più subdole, perché apparentemente di più difficile diagnosi. Basti pensare che chi ne è affetto alterna intervalli di relativa quiescenza ad attacchi acuti di dolore addominale severo e inspiegabile che possono durare anche più giorni e coinvolgere il sistema neuropatico, con il rischio anche di eventi fatali (arresti respiratori o cardiaci). Inoltre, che i dati più recenti di letteratura evidenziano che le porfirie epatiche vanno in realtà considerate come malattie croniche caratterizzate da acuzie ricorrenti avendo un significativo rischio di danni a livello di organi come, ad esempio, i reni nel corso degli anni. Fattori ambientali o condizioni patologiche (come farmaci, restrizione calorica, ormoni, infezioni o abuso di alcool) spesso svolgono un ruolo chiave nell’innescare l’attacco acuto che può venire confuso con patologie più frequenti, quali sindrome dell’intestino irritabile, appendicite, fibromialgia ed endometriosi.”         

“La sintomatologia estremamente varia fa sì che la porfiria epatica acuta – precisa Aldo Morrone, Direttore Scientifico ISG –  venga spesso confusa con molte altre malattie, comportando un ritardo diagnostico che può protrarsi anche fino a 15 anni o diagnosi errate che possono condurre a trattamenti non necessari, quali interventi chirurgici e ricoveri ospedalieri. Affinché questa patologia genetica venga sospettata, vista e riconosciuta sempre più tempestivamente dagli specialisti, dagli operatori dei Pronto Soccorso ai medici di famiglia, è importante svolgere un’attività di sensibilizzazione anche attraverso il linguaggio universale dell’arte». 

I sintomi comuni della porfiria epatica acuta (AHP), della quale – seppur rara – hanno sofferto personaggi noti come Vincent van Gogh, re Giorgio III d’Inghilterra e la figlia di Isabel Allende, Paula, alla cui storia la scrittrice ha dedicato un libro, comprendono sia manifestazioni acute, crisi neuro viscerali con forte dolore addominale diffuso e alterazioni dello stato mentale (attacco porfirico acuto), sia sintomatologia cronica intercorrente e persistente. «Purtroppo, ancora troppo spesso queste patologie sono prese in considerazione dai medici solo quando la necessità di una diagnosi è disperata – precisa il Dott. Ardigò –. Nella gestione di queste patologie, oltre alla ricerca che sta portando alla disponibilità di farmaci innovativi e sempre più efficienti, rimane fondamentale la diagnosi sempre più precoce che si ottiene anche lavorando sulla consapevolezza e la conoscenza di queste patologie, sia da parte dei medici, che dei cittadini. Già il titolo della mostra che ospitiamo in questi giorni, “Oltre il Visibile”, racchiude in sé il senso concreto dell’iniziativa, proponendo suggestioni visive e racconti sulla patologia che vanno oltre la malattia e la sua rappresentazione».

Tutto il percorso della mostra “Oltre il visibile. Suggestioni visive e racconti sulla Porfiria Epatica Acuta” invita lo spettatore ad andare oltre, a ricercare una realtà diversa che normalmente non tutti riescono a vedere. Sensibilizzando anche sull’importanza di aumentare la consapevolezza sulle malattie rare, perché, se è vero che per una patologia cosiddetta rara si identificano 5 pazienti su 10.000, a fronte di almeno sei o settemila malattie rare conosciute, solo in Europa si contano tra i 30 e i 40 milioni di persone affette.

Il centro per la diagnosi e terapia delle Porfirie e Malattie rare degli IFO-Istituto Dermatologico San Gallicano si impegna da molti anni nella cura dei pazienti affetti da Porfirie con personale dedicato, accesso a terapie innovative ed un laboratorio specializzato nello studio delle porifirine. https://www.ifo.it/attivita-cliniche/centri-di-riferimento-ed-eccellenza/porfirie-e-malattie-rare/

Alnylam Pharmaceuticals              

Alnylam (Nasdaq: ALNY) è leader nella traslazione dell’interferenza dell’RNA (RNAi) in una nuova classe di farmaci innovativi con il potenziale di aiutare i pazienti che hanno opzioni terapeutiche limitate o inadeguate a vivere una vita più piena e più sana. Fondata nel 2002 sulla visione coraggiosa di trasformare le possibilità scientifiche in realtà, Alnylam ha una solida piattaforma di scoperta e una profonda pipeline di farmaci in fase di sperimentazione, inclusi diversi programmi in fase avanzata di sviluppo clinico. I pazienti sono al centro di tutto ciò che facciamo; le loro esigenze spingono le nostre scoperte e le loro storie a promuovere il nostro impegno a fornire terapie innovative. Oggi, in Italia, Alnylam commercializza tre agenti terapeutici RNAi riconosciuti come innovativi da AIFA, farmaci di valore che sono stati riconosciuti come soluzione ad un bisogno terapeutico importante, supportati da prove scientifiche di alta qualità

NABA

NABA, Nuova Accademia di Belle Arti, è un’Accademia di formazione all’arte e al design: è la più grande Accademia privata italiana e la prima ad aver conseguito, nel 1980, il riconoscimento ufficiale del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR). Offre corsi di primo e secondo livello nei campi del design, fashion design, grafica e comunicazione, arti multimediali, scenografia e arti visive, per i quali rilascia diplomi accademici equipollenti ai diplomi di laurea universitari. Nata per iniziativa privata a Milano nel 1980 per volontà di Ausonio Zappa, Guido Ballo e Gianni Colombo, ha avuto da sempre l’obiettivo di contestare la rigidità della tradizione accademica e di introdurre visioni e linguaggi più vicini alle pratiche artistiche contemporanee e al sistema dell’arte e delle professioni creative. NABA è stata inserita da Domus Magazine tra le 100 migliori scuole di Design e Architettura in Europa, da Frame tra le 30 migliori scuole post graduate di Design e Fashion al mondo.

Lorella Salce

Simona Barbato

Daniela Renna

Francesco Bianchini




PREMIATO DALLA SOCIETÀ ITALIANA di parassitologia

Assegnista di ricerca della facoltà di medicina veterinaria

Teramo, 5 luglio 2022. In occasione del XXXII Congresso della Società Italiana di Parassitologia (SoIPa), svoltosi a Napoli dal 27 al 30 giugno, Simone Morelli, assegnista di ricerca della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Teramo, è risultato vincitore di un SoIPa awards.

Si tratta di uno dei premi conferiti dalla Società ai giovani ricercatori e Soci SoIPa under 35, per i migliori contributi scientifici presentati durante il Congresso.

Simone Morelli ha ricevuto il premio per i risultati di uno studio «sull’utilizzo di tecniche diagnostiche alternative e innovative per la diagnosi dell’infestazione causata da Aelurostrongylus abstrusus, il parassita respiratorio più diffuso del gatto». I dati presentati dall’assegnista di ricerca dell’Università di Teramo sono stati ottenuti all’interno di uno studio condotto grazie al contributo erogato da IDEXX Westbrook USA ad Angela Di Cesare, docente di Parassitologia e malattie parassitarie negli animali, e a Simone Morelli, studio oggetto anche di pubblicazione su una rivista scientifica internazionale.

Per Simone Morelli si tratta del terzo riconoscimento in pochi anni, dopo la EFP Student Scholarship e lo Young Scientist Awards, entrambi conferiti dalla European Federation of Parasitologists, rispettivamente nel 2016 (quando era ancora studente) e nel 2021.




DAL SISTEMA IMMUNITARIO nuove informazioni

Pubblicati i risultati sulla rivista Nature dello studio internazionale che vede coinvolto il Centro NeMO di Milano e che fa emergere come anche il sistema immunitario può svolgere un ruolo fondamentale nella diagnosi e nel trattamento nella forma genetica rara di SLA giovanile

Milano, 5 luglio 2022. A pochi giorni dalle celebrazioni dello SLA Global Day, si continua a raccontare l’impegno della ricerca nel conoscere le cause di questa patologia. E lo dimostrano i risultati pubblicati sulla prestigiosa rivista Nature che rilevano come anche il sistema immunitario, insieme al sistema nervoso centrale, possa svolgere un ruolo fondamentale nella diagnosi e nel trattamento della SLA cosiddetta di tipo 4, una forma giovanile e lentamente progressiva della malattia, causata da mutazioni nel gene della senataxina (SETX).

Lo studio, coordinato da un gruppo di ricercatori italiani del Dipartimento di Microbiologia dell’Icahn School of Medicine del Mount Sinai di New York, vede il Centro Clinico NeMO di Milano unico partner italiano che, già nel 2010, aveva diagnosticato la prima famiglia in Italia con SLA di tipo 4, iniziando a comprendere come la risposta acquisita del sistema immunitario, fondamentale nel proteggere il nostro organismo contro l’attacco di agenti patogeni, può essere coinvolta in alcune forme di SLA.

La squadra dell’area SLA del NeMO di Milano, con la collaborazione del laboratorio di Genetica Medica dell’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, infatti, ha identificato la prima famiglia italiana in cui diversi membri erano affetti da SLA con la mutazione della senataxina. Dalla diagnosi del primo paziente, effettuata dopo quindici anni di convivenza con la malattia, è stata ripercorsa la storia genetica parentale, ricongiungendo tutti i sette famigliari, di diverse età e residenti fino in Germania, che hanno potuto dare così un nome alla patologia di cui sono affetti

I dati raccolti dal lavoro del Centro NeMO hanno permesso di iniziare a mettere a sistema la correlazione tra la mutazione della senataxina e la disfunzione del sistema immunitario nella SLA, contribuendo così a fornire razionale scientifico per lo studio condotto in laboratorio sul modello animale.

Sappiamo che i meccanismi infiammatori giocano un ruolo chiave nello sviluppo e nella progressione della SLA – dichiara il dott. Christian Lunetta, neurologo, referente area SLA del Centro Clinico NeMO di Milano al momento dello studio e oggi all’IRCCS Istituti Clinici Scientifici Maugeri di Milano – e questo studio permette di compiere un passo importante nel confermare che, nel sottotipo di SLA di tipo 4, il processo neurodegenerativo è legato ad una risposta disfunzionale di una specifica popolazione di linfociti, ossia le cellule del sistema immunitario, che si attivano per difendere l’organismo dall’attacco di patogeni ma che risultano particolarmente attive sia nei pazienti affetti da SLA tipo 4 sia sul modello animale associato a mutazione con senataxina”.

Un lavoro a più mani, che si è intrecciato con le storie di vita di pazienti e ricercatori, come ricorda la dr.ssa Lorena Mosca, biologa della SS Genetica Medica dell’ASST Niguarda: “Nel 2010, l’analisi del gene SETX eseguita nei nostri laboratori grazie al lavoro della dr.ssa Silvana Penco, è risultata fondamentale per l’identificazione della prima famiglia italiana affetta da SLA-4, permettendo così la diagnosi di malattia. Inoltre, nel 2021, la raccolta e la processazione di nuovi campioni provenienti dalla stessa famiglia hanno permesso di confermare nell’uomo gli interessanti dati precedentemente ottenuti nel modello animale mutato nel gene SETX. Questi importanti risultati sono stati raggiunti grazie alla sinergia e alla stretta collaborazione tra il Centro Clinico Nemo e il nostro Laboratorio che da sempre caratterizzano il nostro operato”

Lo studio, dunque, dopo un lungo lavoro di approfondimento, non solo conferma quanto già si conosce rispetto all’influenza di diversi geni associati alla SLA sulle funzioni immunitarie di chi ne è affetto, ma introduce un’informazione importante nella storia della SLA di tipo 4, per la quale sono le stesse caratteristiche immunitarie specifiche del paziente che ne definiscono il sottotipo.

Nello studio abbiamo osservato che la perdita delle capacità motorie avviene solo se la mutazione del gene SETX è espressa sia nelle cellule del sistema nervoso centrale che in quelle del sistema immunitario. – spiega a questo proposito la dottoressa Laura Campisi, PhD, Assistant Professor, che ha co-diretto il progetto insieme al dottor Ivan Marazzi, PhD, Associate Professor, entrambi del Mount Sinai di New York – Non solo, abbiamo riscontrato anche delle anomalie del sistema linfocitario che caratterizza la SLA di tipo 4, sia nel modello animale che nei pazienti. Infatti, un’alta concentrazione di cellule linfocitarie T CD8, che in genere svolgono un ruolo nell’eliminazione di cellule tumorali o infettate da patogeni, è presente nel midollo spinale e nel sangue, sia del modello animale che dei pazienti affetti da SLA-4. In particolare, l’aumento di una sottopopolazione di linfociti T CD8 chiamati TEMRA correla direttamente con la progressione della malattia”.

Un secondo aspetto rilevato dalla ricerca, infine, potrebbe avere ricadute concrete nella pratica clinica. I dati rilevano, infatti, come la disfunzione delle cellule linfocitarie T CD8 sia osservabile nel sangue periferico sia nei modelli animali che nei pazienti e ciò permetterebbe una procedura di raccolta molto meno invasiva per il paziente, rispetto alla raccolta del liquido cerebro-spinale.

“La continuità tra conoscenza e cura è il valore che esprime appieno il significato del fare ricerca nei Centri NeMO che, solo per la SLA, li vede impegnati oggi con 34 studi clinici attivi – dichiara Alberto Fontana, presidente dei Centri Clinici NeMO – E questo progetto scientifico è l’espressione di come le sinergie tra i gruppi di ricerca sia fondamentale per continuare a conoscere sempre di più patologie come la SLA, per le quali ancora non vi è cura. La multidisciplinarietà anche nell’attività di ricerca non può che contribuire ad avere una visione sempre più chiara delle nostre patologie, per arrivare a ricadute concrete per la comunità dei pazienti neuromuscolari”.

Continuare a comprendere, dunque, il comportamento del sistema immunitario nella SLA rappresenta un obiettivo di ricerca importante, perché non solo potrebbe avere in prospettiva ricadute fondamentali nel pensare a biomarcatori specifici per la diagnosi precoce delle diverse forme della SLA, ma anche nel pianificare una presa in carico personalizzata, sulla base della storia di malattia di ciascuno.