DAL SISTEMA IMMUNITARIO nuove informazioni

Pubblicati i risultati sulla rivista Nature dello studio internazionale che vede coinvolto il Centro NeMO di Milano e che fa emergere come anche il sistema immunitario può svolgere un ruolo fondamentale nella diagnosi e nel trattamento nella forma genetica rara di SLA giovanile

Milano, 5 luglio 2022. A pochi giorni dalle celebrazioni dello SLA Global Day, si continua a raccontare l’impegno della ricerca nel conoscere le cause di questa patologia. E lo dimostrano i risultati pubblicati sulla prestigiosa rivista Nature che rilevano come anche il sistema immunitario, insieme al sistema nervoso centrale, possa svolgere un ruolo fondamentale nella diagnosi e nel trattamento della SLA cosiddetta di tipo 4, una forma giovanile e lentamente progressiva della malattia, causata da mutazioni nel gene della senataxina (SETX).

Lo studio, coordinato da un gruppo di ricercatori italiani del Dipartimento di Microbiologia dell’Icahn School of Medicine del Mount Sinai di New York, vede il Centro Clinico NeMO di Milano unico partner italiano che, già nel 2010, aveva diagnosticato la prima famiglia in Italia con SLA di tipo 4, iniziando a comprendere come la risposta acquisita del sistema immunitario, fondamentale nel proteggere il nostro organismo contro l’attacco di agenti patogeni, può essere coinvolta in alcune forme di SLA.

La squadra dell’area SLA del NeMO di Milano, con la collaborazione del laboratorio di Genetica Medica dell’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, infatti, ha identificato la prima famiglia italiana in cui diversi membri erano affetti da SLA con la mutazione della senataxina. Dalla diagnosi del primo paziente, effettuata dopo quindici anni di convivenza con la malattia, è stata ripercorsa la storia genetica parentale, ricongiungendo tutti i sette famigliari, di diverse età e residenti fino in Germania, che hanno potuto dare così un nome alla patologia di cui sono affetti

I dati raccolti dal lavoro del Centro NeMO hanno permesso di iniziare a mettere a sistema la correlazione tra la mutazione della senataxina e la disfunzione del sistema immunitario nella SLA, contribuendo così a fornire razionale scientifico per lo studio condotto in laboratorio sul modello animale.

Sappiamo che i meccanismi infiammatori giocano un ruolo chiave nello sviluppo e nella progressione della SLA – dichiara il dott. Christian Lunetta, neurologo, referente area SLA del Centro Clinico NeMO di Milano al momento dello studio e oggi all’IRCCS Istituti Clinici Scientifici Maugeri di Milano – e questo studio permette di compiere un passo importante nel confermare che, nel sottotipo di SLA di tipo 4, il processo neurodegenerativo è legato ad una risposta disfunzionale di una specifica popolazione di linfociti, ossia le cellule del sistema immunitario, che si attivano per difendere l’organismo dall’attacco di patogeni ma che risultano particolarmente attive sia nei pazienti affetti da SLA tipo 4 sia sul modello animale associato a mutazione con senataxina”.

Un lavoro a più mani, che si è intrecciato con le storie di vita di pazienti e ricercatori, come ricorda la dr.ssa Lorena Mosca, biologa della SS Genetica Medica dell’ASST Niguarda: “Nel 2010, l’analisi del gene SETX eseguita nei nostri laboratori grazie al lavoro della dr.ssa Silvana Penco, è risultata fondamentale per l’identificazione della prima famiglia italiana affetta da SLA-4, permettendo così la diagnosi di malattia. Inoltre, nel 2021, la raccolta e la processazione di nuovi campioni provenienti dalla stessa famiglia hanno permesso di confermare nell’uomo gli interessanti dati precedentemente ottenuti nel modello animale mutato nel gene SETX. Questi importanti risultati sono stati raggiunti grazie alla sinergia e alla stretta collaborazione tra il Centro Clinico Nemo e il nostro Laboratorio che da sempre caratterizzano il nostro operato”

Lo studio, dunque, dopo un lungo lavoro di approfondimento, non solo conferma quanto già si conosce rispetto all’influenza di diversi geni associati alla SLA sulle funzioni immunitarie di chi ne è affetto, ma introduce un’informazione importante nella storia della SLA di tipo 4, per la quale sono le stesse caratteristiche immunitarie specifiche del paziente che ne definiscono il sottotipo.

Nello studio abbiamo osservato che la perdita delle capacità motorie avviene solo se la mutazione del gene SETX è espressa sia nelle cellule del sistema nervoso centrale che in quelle del sistema immunitario. – spiega a questo proposito la dottoressa Laura Campisi, PhD, Assistant Professor, che ha co-diretto il progetto insieme al dottor Ivan Marazzi, PhD, Associate Professor, entrambi del Mount Sinai di New York – Non solo, abbiamo riscontrato anche delle anomalie del sistema linfocitario che caratterizza la SLA di tipo 4, sia nel modello animale che nei pazienti. Infatti, un’alta concentrazione di cellule linfocitarie T CD8, che in genere svolgono un ruolo nell’eliminazione di cellule tumorali o infettate da patogeni, è presente nel midollo spinale e nel sangue, sia del modello animale che dei pazienti affetti da SLA-4. In particolare, l’aumento di una sottopopolazione di linfociti T CD8 chiamati TEMRA correla direttamente con la progressione della malattia”.

Un secondo aspetto rilevato dalla ricerca, infine, potrebbe avere ricadute concrete nella pratica clinica. I dati rilevano, infatti, come la disfunzione delle cellule linfocitarie T CD8 sia osservabile nel sangue periferico sia nei modelli animali che nei pazienti e ciò permetterebbe una procedura di raccolta molto meno invasiva per il paziente, rispetto alla raccolta del liquido cerebro-spinale.

“La continuità tra conoscenza e cura è il valore che esprime appieno il significato del fare ricerca nei Centri NeMO che, solo per la SLA, li vede impegnati oggi con 34 studi clinici attivi – dichiara Alberto Fontana, presidente dei Centri Clinici NeMO – E questo progetto scientifico è l’espressione di come le sinergie tra i gruppi di ricerca sia fondamentale per continuare a conoscere sempre di più patologie come la SLA, per le quali ancora non vi è cura. La multidisciplinarietà anche nell’attività di ricerca non può che contribuire ad avere una visione sempre più chiara delle nostre patologie, per arrivare a ricadute concrete per la comunità dei pazienti neuromuscolari”.

Continuare a comprendere, dunque, il comportamento del sistema immunitario nella SLA rappresenta un obiettivo di ricerca importante, perché non solo potrebbe avere in prospettiva ricadute fondamentali nel pensare a biomarcatori specifici per la diagnosi precoce delle diverse forme della SLA, ma anche nel pianificare una presa in carico personalizzata, sulla base della storia di malattia di ciascuno.  




PIANO DEL CIBO. Sì della Giunta

Strumento per tutelare risorse, territorio, combattere lo spreco

Chieti, 4 luglio 2022. La Giunta dichiara guerra allo spreco alimentare, con la delibera approvata oggi che avvia un percorso partecipativo per arrivare all’elaborazione di uno speciale strumento operativo, il Piano del Cibo.

“In questi tempi in cui l’inflazione e i rincari fanno sentire il proprio peso sull’economia delle famiglie, il Comune di Chieti vuole fare un passo avanti, mettendo in capo all’agenda delle priorità la lotta allo spreco alimentare – così il sindaco Diego Ferrara – Si tratta di un percorso che diventa istituzionale e mi coinvolge, perché considero da sempre il riuso e la promozione di politiche anti-spreco, una priorità anche di chi governa. L’esecutivo ci ha lavorato avviando un percorso che coinvolge diversi assessorati e ringrazio la squadra per le finalità di questa azione, che sono concrete e, soprattutto, attuali”.

“Vogliamo varare una vera e propria Politica del Cibo attraverso un Piano e un organismo operativo, una sorta di Comitato cittadino del cibo composto da tutti i soggetti interessati – sottolinea l’assessore all’Ambiente e alla Transizione ecologica, Chiara Zappalorto – Questo innanzitutto per dare una risposta concreta e contestualizzata alla realtà che vive la nostra città. Lo faremo sui principi quali: garantire l’accesso alle risorse primarie per la produzione agricola, in primis la terra, l’acqua e l’agro-biodiversità, al fine di promuovere la nascita di nuove imprese agricole, nel rispetto delle pari opportunità; promuovere l’agricoltura sostenibile orientando azioni di intervento verso il sostegno all’agricoltura biologica e all’agroecologia, dicendo no ai pesticidi; promuovere le diverse tipologie di filiera corta e potenziando la presenza degli agricoltori diretti all’interno dei mercati rionali; agire sui rapporti città-campagna favorendo l’approvvigionamento di prossimità e a km zero. Ma lo faremo anche promuovendo le specificità territoriali attraverso la valorizzazione delle piccole produzioni agroalimentari di origine locale, quindi rafforzando i sistemi di etichettatura territoriale di Denominazione di Origine Comunale (De.C.O.) o Municipale (D.O.M.), nonché sperimentando sistemi di tracciabilità della filiera e attivando forme partecipative sul territorio, come gli orti urbani, per coniugare la finalità ambientale a quella sociale. Ma lo faremo soprattutto attraverso un’attività mirata alla riduzione drastica degli sprechi alimentari, sia con un’opera di prevenzione, sia con iniziative di recupero e redistribuzione delle eccedenze, in modo da favorire l’accesso al cibo da parte delle fasce sociali più deboli. Importante sarà anche un’azione di sensibilizzazione verso la comunità e i giovanissimi, dal nido in su, in modo da incentivare una formazione che riguardi tutti e arrivi alle famiglie. Non solo, è nostra intenzione anche promuovere percorsi sociali e terapeutici abbinati, facendo leva sulla realtà agricola e agrituristica del nostro territorio”.

“Accanto all’azione amministrativa c’è quella che punta a contrastare il consumo di suolo i fenomeni di degrado della terra (impermeabilizzazione, dissesto, erosione, compattamento, perdita di sostanza organica, salinizzazione e desertificazione) – aggiunge l’assessore Stefano Rispoli, assessore ai Lavori pubblici – fatta una ricognizione degli agroecosistemi cittadini, vanno anch’essi messi come elementi centrali delle infrastrutture verdi, favorendo l’integrazione di questi valori nei processi di pianificazione e gestione del territorio e del paesaggio. A tale proposito, nell’ambito della politica di rigenerazione urbana in corso, abbiamo individuato Piazza Malta quale spazio dedicato alla realizzazione delle azioni che saranno ricomprese nel Piano del Cibo, nasce così un luogo di elaborazione permanente delle politiche, ma anche di riorganizzazione degli spazi dedicati alla valorizzazione delle produzioni locali e della filiera corta, sede di progettazione partecipata e di confronto con la cittadinanza, le istituzioni, le associazioni e tutti i soggetti dedicati”.

“Come assessorato al Commercio sosterremo la linea di azione, dandole sfogo attraverso la filiera collegata, quindi le associazioni di categoria, le attività che supportano l’agricoltura nel commercio dei prodotti – conclude l’assessore al Commercio Manuel Pantalone – questo anche al fine di garantire, sia durante la stesura del Piano del Cibo, sia durante l’attuazione, la più ampia partecipazione possibile delle associazioni, degli stakeholder e dei right-holder, che saranno parte del Comitato con il compito di monitorare la realizzazione della Politica del Cibo della Città di Chieti, di proporre progetti e idee innovativ, e di coinvolgere e stimolare la comunità locale”.




REPARTI NELLA MORSA del caldo

Lamentele di pazienti e personale

Teramo, 30 giugno 2022. Oggi il Consigliere Mariani farà una visita ispettiva al Mazzini. “Il forte caldo arrivato in anticipo rispetto agli anni passati deve aver preso di sorpresa i vertici della Asl di Teramo, non si spiegano in altro modo le “roventi” (mai termine fu più azzeccato) polemiche esplose in questi giorni sui media riguardo al caldo asfissiante nel Reparto UTIC e Cardiochirurgia del Mazzini” sottolinea il Capogruppo di Abruzzo in Comune in Consiglio Regionale Sandro Mariani.

“Un tema scottante quello dell’assenza di aria condizionata che, da quello che mi dicono, non riguarda solo la Cardiochirurgia, ma anche altri reparti cosiddetti per acuti come la Neurologia, che con la sua Stroke Unit rappresenta un’eccellenza regionale, e la Neurologia, entrambi peraltro ubicati al 6° piano del I° Lotto e fortemente esposti al caldo – continua Mariani – ancora una volta questa situazione kafkiana dimostra come la sanità teramana paghi la mancata programmazione che, unita alle gravi carenze strutturali, si ripercuote non solo sui pazienti, costretti a patire il caldo oltre alla malattia, ma anche sul personale sanitario obbligato a lavorare in condizioni proibitive che pregiudicano il proprio lavoro e la qualità del servizio offerto”.

“Se in passato, nei vari reparti, venivano forniti dei climatizzatori portatili per alleviare un po’ il caldo opprimente quest’anno, malgrado le numerose segnalazioni e lamentele, pare non sia arrivato alcun aiuto con il personale di questi reparti oramai allo stremo e i malati, specie nei reparti per acuti, tenuti in condizioni di ulteriore disagio – conclude il Capogruppo di Abruzzo in Comune – questa mattina mi recherò in visita ispettiva in questi reparti e in tutto l’ospedale Mazzini per rendermi conto di persona se quanto viene riferito da più parti corrisponde al vero.

Se così fosse sarebbe un atto assai grave perché non è possibile, nel 2022, che si verifichino certe incresciose situazioni con l’Assessore Verì che pensa solo a schivare i problemi della sanità teramana e l’attuale maggioranza regionale che è troppo impegnata a litigare invece di affrontare certe problematiche indegne di un Paese civile”.




GIORNATA MONDIALE SLA. La speranza diventa dono

Grazie alla donazione di Sparkasse da oggi sarà possibile intervenire in modo precoce nella gestione dell’insufficienza respiratoria dei pazienti

Trento 21 giugno 2022. Di fronte ad una malattia ancora inguaribile, nella giornata in cui si celebra in tutto il mondo la speranza per la comunità dei pazienti SLA, AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica), membro italiano dell’International Alliance ALS/MND, promotore dal 1987 dello SLA Global Day, insieme a Sparkasse, donano al Centro Clinico NeMO di Trento un ecografo, strumento fondamentale per migliorare in modo puntuale e non invasivo la diagnostica sulla malattia. La cerimonia di consegna è avvenuta questa mattina al Centro presso l’Ospedale Villa Rosa di Pergine Valsugana, in provincia di Trento.

“Impegno costante nella ricerca scientifica e tecnologia affiancata dall’assistenza medica appropriata – questo l’impegno annunciato da Stefania Segnana, assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia della Provincia Autonoma di Trento che prosegue – I Centri NeMO offrono risposte tempestive e all’avanguardia. La consegna di oggi, voluta da AISLA e Sparkasse, ci ricorda la nostra responsabilità collettiva che deve continuare a garantire ai pazienti una qualità della vita adeguata, capace di andare oltre la diagnosi.”

L’ecografo è il frutto della campagna di raccolta fondi promossa nel periodo natalizio da Sparkasse. Con il motto “Ci muoviamo per chi non può muoversi e diamo voce a chi voce non ha”, i clienti della Cassa di Risparmio hanno risposto 27 mila volte all’appello di sostegno, scegliendo di donare 1 euro ad ogni prelievo Bancomat. A questi, la banca ha aggiunto la somma necessaria per permettere l’acquisto dell’elettromedicale. Una donazione di ben 35mila euro. “La nostra è una banca prossima al territorio, per questo abbiamo aderito con entusiasmo alla richiesta di aiuto propostaci dall’AISLA. – sottolinea Carlo Costa, vicepresidente della Cassa di Risparmio – sapere che da oggi il nostro sostegno si è trasformato in un aiuto concreto per le persone con SLA, è motivo di orgoglio”.

Sinergie, dunque, per continuare a rispondere in modo efficace al bisogno di cura. Nel giorno del solstizio d’estate, oggi in tutto il mondo si celebra la speranza in una svolta anche nella storia di una malattia ancora inguaribile come la SLA. Il file rouge è sempre la persona ed il suo valore, da difendere e da custodire. “In fondo il messaggio di speranza dello SLA Global Day è proprio questo, è l’invito ad operare nel creare le condizioni perché ogni persona abbia valore, al di là di ogni confine che la malattia presenta. – ricorda Fulvia Massimelli, Presidente Nazionale di Aisla, che continua – Una meta comune che ci ricorda quanto sia il “noi” a fare la differenza. Sono stati fatti grandi passi avanti nella ricerca e nel sostegno alla cura delle persone malate di SLA, ma non è ancora abbastanza. Sono grata a Sparkasse perché questo ecografo rappresenta concretamente un’altra piccola grande svolta di cui tutti i Centri italiani dovrebbero dotarsi. La nostra speranza è, e sarà sempre, senza confini e senza limiti”.

La disponibilità di un ecografo al NeMO di Trento, infatti, permetterà di intervenire in modo precoce nella gestione dell’insufficienza respiratoria dei pazienti, legata al progressivo indebolimento dei muscoli respiratori e alla disfunzione diaframmatica, causa delle complicanze principali della degenerazione della malattia. Proprio nei pazienti SLA, infatti, gli studi hanno dimostrato la correlazione tra la funzione diaframmatica misurata con l’ecografo e i test di funzionalità respiratoria. “Nello specifico, – spiega il dott. Riccardo Zuccarino, direttore del Centro Clinico NeMO Trento – la riduzione di oltre il 20% dello spessore del diaframma, osservato tramite ecografia, rappresenta un fattore di rischio significativo per l’aumento della quantità di anidride carbonica nel sangue (ipercapnia) e la riduzione della quantità d’aria nei polmoni durante la notte (ipoventilazione notturna). Indicatori, questi, correlati con la necessità della ventilazione non invasiva nell’arco dei 6 mesi successivi. Ecco perché una valutazione periodica della funzione diaframmatica risulta essenziale per aiutare a capire precocemente il corretto timing di introduzione della ventilazione meccanica non invasiva (NIV), intervenendo così in termini preventivi nel migliorare la qualità della vita.”

I Centri Clinici NeMO nascono dalla volontà degli stessi pazienti. “Una comunità di persone con SLA, SMA e distrofie muscolari che ha imparato a fare della fragilità la propria forza, facendo i conti ogni giorno con la sfida del limite imposto dalla malattia. – spiega Alberto Fontana presidente dei 7 Centri presenti in Italia (Milano, Roma, Genova, Brescia, Ancona, Napoli e Trento) –  e che oggi, insieme, continua a lottare per affermare di poter contribuire a dare risposte nuove, che possano generare cambiamento. Siamo grati ad AISLA, Sparkasse e alle Istituzioni perché giornate come quelle di oggi ci permettono di consolidare alleanze per continuare ad offrire risposte adeguate a tutte le persone che convivono con una patologia grave e neurodegenerativa come la SLA dal forte impatto clinico e assistenziale.”

“A nome del Consiglio di Direzione di APSS e mio – ha sottolineato Antonio Ferro direttore generale di APSS – ringrazio AISLA e SPARKASSE per questa donazione. Ci permette di avere a disposizione un’attrezzatura diagnostica all’avanguardia per migliorare la presa in carico dei pazienti, permettendo al tempo stesso sinergia con le altre unità operative dell’Ospedale Riabilitativo Villa Rosa. Anche in questo caso, come altre volte è successo, il sostegno del volontariato ha contribuito al miglioramento dei servizi ai cittadini e all’umanizzazione delle cure”.

Ricerca, assistenza e sostegno alle famiglie. In un viaggio che va oltre i confini. L’Alleanza Internazionale, che quest’anno compie i suoi primi 30 anni di attività, promuove il Global Day sui social network attraverso l’hashtag #ALSMNDwithoutborders. Una curiosità: uno dei modi per aderire alla Giornata è quello di indossare qualcosa di blu. Il simbolo della giornata è, infatti, il fiordaliso, fiorisce una sola volta l’anno, tra maggio e settembre, ed il suo colore blu intenso lo rende bellissimo. Un fiore raro, esattamente come la SLA

Quella di oggi è la penultima tappa di un lungo percorso che AISLA ha compiuto in occasione delle celebrazioni dello SLA Global Day, attraverso il quale l’Associazione ha voluto ricordare e dare voce ai valori fondamentali che muovono la sua missione per la comunità SLA. La ricerca scientifica, la testimonianza delle storie straordinarie di chi combatte la malattia, l’impegno dei volontari sui territori nella loro opera instancabile di sensibilizzazione e sostegno, fino alla presa in carico clinico-assistenziale, sono l’espressione di cosa significa per AISLA essere al fianco dei malati e delle loro famiglie.

Domani, 22 giugno, si concludono le iniziative promosse dall’Associazione con il webinar dedicato alla comunicazione. Se è vero che comunicare è un diritto fondamentale dell’individuo, in una malattia come la SLA che toglie la possibilità di fonazione, questo diventa uno dei primi ostacoli da superare. La Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) assume così un ruolo di fondamentale importanza e valore, poiché consente alla persona con malattia di esprimere i propri bisogni, instaurare e mantenere relazioni interpersonali, di dirigere gli atti di cura e di autodeterminarsi.

La Giornata Mondiale sulla SLA. diventa occasione per continuare a diffondere la cultura del dono e raccontare l’importanza di gesti di bene per migliorare la qualità di vita della comunità delle persone con SLA

Valentina Tomirotti

Elisa Longo




GLI ARTISTI DEL CIRCO TOGNI portano gioia ed allegria

Al reparto pediatria dell’ospedale

Pescara, 20 giugno 2022. Gli artisti del Circo Togni si sono esibiti nell’aula magna dell’ospedale di Pescara. Spettatori d’eccezione, i piccoli pazienti del reparto pediatria che hanno assistito ad una performance esemplare di clownterapia. L’evento si è svolto in collaborazione con il Comune di Pescara, assessorato alla disabilità di cui è responsabile Nicoletta Di Nisio. Vinicio Togni, direttore artistico del circo, insieme all’assessore Di Nisio ha accompagnato acrobati, illusionisti e clown presso il nosocomio pescarese.

“Abbiamo immediatamente aderito all’iniziativa dell’assessorato – afferma Vinicio Togni – perché, fa parte della nostra missione sociale portare gioia ed allegria ai bambini che in questo momento sono in ospedale. Sono iniziative che ci riempiono il cuore di gioia”. Altre iniziative sono in programma nei prossimi giorni quando, d’intesa con il Comune di Pescara, le famiglie più disagiate e le persone diversamente abili saranno ospiti del circo.




PROGETTO VITA per la diagnosi rapida delle mutazioni rare in oncologia 

Coordina l’Anatomia Patologica della d’Annunzio

Chieti, 17 giugno 2022. È stata individuata la via per utilizzare tecniche di analisi dei tumori a basso costo e ad alta produttività che permettano di selezionare rapidamente pazienti con tipi tumorali diversi per dimostrare la presenza di rare alterazioni molecolari.

Il professor Antonio Marchetti docente di Anatomia patologica presso il Dipartimento di Scienze Mediche, Orali e Biotecnologie dell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, Direttore dell’Anatomia Patologica complessa e del Laboratorio di Diagnostica Molecolare Oncologica di Chieti, ha sviluppato una nuova strategia diagnostica basata su array di tessuto. I tumori vengono campionati, prendendone un frammento, e collocati in ordine regolare su uno stesso supporto per poterli poi analizzare tutti assieme a basso costo e in tempi rapidi.

Con questo nuovo approccio sono state riscontrate e descritte numerose alterazioni molecolari che possono permettere da subito trattamenti efficaci con farmaci jolly che sono detti agnostici perché agiscono solo in base all’alterazione molecolare indipendentemente dal tipo tumorale. Per sviluppare queste tecniche la Società Italiana di Anatomia Patologica (SIAPeC) ha attivato il “Progetto Vita”, coordinato dal Professor Marchetti, che coinvolge 19 centri a livello nazionale, con 10.000 pazienti. È stata data particolare attenzione ai giovani pazienti oncologici che presentano più frequentemente alterazioni molecolari rare farmacologicamente trattabili.

Il Progetto Vita – spiega il professor Antonio Marchetti – introduce la possibilità di caratterizzare il tumore anche da un punto di vista molecolare più precocemente, al momento della diagnosi istologica. È una rivoluzione in termini clinici. Il patologo non attenderà più che l’oncologo richieda di analizzare il tumore del paziente. Quando è possibile lo anticipa e, appena dispone del tessuto del paziente, caratterizza il tumore a tutto tondo, dagli aspetti morfologici a quelli molecolari con le tecnologie più avanzate disponibili fino al sequenziamento massivo parallelo.

Questo approccio – aggiunge il professor Marchetti – reflex text è un test immediato, fatto al momento della diagnosi. Finora le principali limitazioni all’esecuzione di questo test sono stati i costi e la diffusione della tecnologia necessaria per ridurre i tempi di analisi su larga scala. Ma le cose – annuncia il professor Marchetti – stanno cambiando: il Progetto Vita, se applicato alla diagnostica di routine, riduce tempi e costi delle analisi nonché il sequenziamento per la caratterizzazione molecolare estesa del tumore. Sarà un vantaggio per l’oncologo ed il paziente che può essere trattato immediatamente o può avere informazioni precise sul suo tumore utilizzabili al momento opportuno.

Disponiamo di nuove tecnologie che ci permettono di conoscere più precocemente le caratteristiche, anche molecolari, del tumore e comprendere meglio la patologia che abbiamo davanti per poterla trattare nel modo più opportuno. Siamo di fronte ad una vera e propria svolta tecnologica che potrà condizionare l’approccio diagnostico-terapeutico al paziente oncologico in un prossimo futuro.

Maurizio Adezio




LE ONDE D’URTO FOCALI una terapia rivoluzionaria sul territorio abruzzese

La proposta di Villa Giulia ai suoi pazienti dal mese di giugno 2022

Lanciano, 8 giugno 2022. È infatti una delle pochissime strutture convenzionate a disporre di questa tecnologia, utile nell’affrontare numerose patologie di tipo ortopedico, neurologico, vascolare e vulnologico. Villa Giulia dai oltre vent’anni si occupa di supportare pazienti con disabilità temporanee o croniche, attraverso programmi di recupero personalizzati – in regime di degenza o semiresidenziali – con il coinvolgimento di diverse figure professionali (fisiatra e fisioterapista, ma anche neurologo, cardiologo, psicologo, logopedista).

Dopo essersi distinta in tempi recenti per gli interventi di riabilitazione respiratoria post – Covid19, per pazienti reduci da lunghi periodi di ventilazione artificiale o intubazione, Villa Giulia propone un altro servizio altamente innovativo.

“Le onde d’urto focali, ovvero dirette specificamente in un punto del corpo – spiega la Fisiatra di Villa Giulia, Dott.ssa Angela Marri – producono un impulso sonoro di breve durata e forte pressione, che esercita un’azione meccanica diretta sui tessuti interessati, con effetti antinfiammatori e antidolorifici. Le applicazioni in medicina sono molte, tra cui patologie comuni e diffuse, in fase acuta o cronica. Parliamo per esempio, in campo ortopedico, di fratture non consolidate e calcificazioni e di problemi tendinei e muscolari (epicondilite, fascite plantare, borsite, coxalgia e pubalgia, per citare le più conosciute), ma anche del trattamento di piaghe da decubito e di linfedemi.

La terapia è di tipo ambulatoriale, prevede uno o più cicli di brevi sedute di una decina di minuti, non invasiva e con effetti collaterali minimi. È consigliato combinarla con altri trattamenti – tecarterapia, laserterapia, linfodrenaggi – tutti disponibili presso la nostra struttura”. Per favorire l’accesso a questa nuova metodica, Villa Giulia ha predisposto alcune proposte terapeutiche in Day Service (Fisio Service, Neuro Service, Derma Service).




TUMORE POLMONE non a piccole cellule metastatico

Presentato studio che combina vaccino anticancro con chemio o immunoterapia

Federico Cappuzzo: “Ci auguriamo che i risultati del lavoro offrano una prospettiva di cura per quei pazienti con tumore polmonare avanzato che non rispondono più alle terapie di prima linea”

Una delle principali sfide da superare nel campo dei tumori al polmone in stadio avanzato è la resistenza all’immunoterapia: molti pazienti, dopo un periodo iniziale di beneficio, tendono ad avere nuovamente una progressione ed evoluzione della malattia. A proposito di questo è stato presentato al congresso annuale dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO), in corso a Chicago, uno studio di fase 2, ideato e promosso da Federico Cappuzzo, Direttore dell’Oncologia Medica 2 dell’IRCCS Istituto Regina Elena. La sperimentazione ha preso il via un anno fa, e sta arruolando oltre cento pazienti con tumore del polmone metastatico non a piccole cellule (NSCLC), che non rispondono più alle cure di prima linea con chemio e immunoterapia. L’obiettivo è valutare l’efficacia di un innovativo vaccino sperimentale anticancro, basato su neoepitopi, combinato con chemioterapia o immunoterapia. Si tratta di uno studio che coinvolge 20 centri italiani e 10 centri francesi e spagnoli.

Il nuovo vaccino anticancro agisce su 5 antigeni tumorali molto frequenti nel tumore al polmone. Il suo utilizzo in studi precedenti ha mostrato un rapporto positivo di rischio-beneficio, rispetto allo standard di cura, nei pazienti con NSCLC avanzato, resistenza alla chemioterapia seguita da immunoterapia e senza alternative terapeutiche. Ora si aggiunge un tassello in più, grazie alla sperimentazione in cui il vaccino si affianca a chemio o alla stessa immunoterapia.

L’immunoterapia ha rivoluzionato le prospettive di cura, ponendole in uno scenario articolato e sempre più personalizzato per ogni paziente. Fino a dieci anni fa una diagnosi di tumore al polmone invasivo, avanzato o metastatico, corrispondeva quasi sempre ad una prognosi infausta. Oggi, grazie all’immunoterapia con nivolumab, molecola che in Italia ha ricevuto la rimborsabilità, la prognosi e la qualità di vita di molti malati è migliorata. 

“Sui pazienti resistenti all’immunoterapia – evidenzia Federico Cappuzzo – si stanno concentrando maggiormente gli sforzi dei clinici e dei ricercatori, per identificare nuovi farmaci o nuove combinazioni terapeutiche. Ci auguriamo che il nostro studio multicentrico internazionale possa avanzare e raggiungere questi obiettivi!”




MOVIMENTO E NATURA per la salute

Formazione e ricerca della “d’Annunzio” nell’area Marina Protetta Torre del Cerrano

Chieti, 6 giugno 2022. In piena sintonia con le tematiche della transizione verde, il corso di laurea in “Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattate” dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, diretto dal professor Roberto Buda, ha programmato una serie di attività formative in ambiente naturale volte a favorire la salute attraverso il movimento e la natura.

Nei prossimi 8, 9 e 10 giugno ci sarà un corso altamente professionalizzante per l’apprendimento della pratica dello “Stand Up Paddle Adattato”, nell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano, diretta dal dottor Stanislao D’Argenio. Lo “Stand Up Paddle Adattato” è una disciplina sportiva che si presta sia alla pratica dell’agonismo sia alla promozione del benessere in persone in salute e in soggetti affetti da diverse condizioni patologiche. Il corso sarà tenuto da Alessandro Staffa, responsabile della formazione istruttori presso la FISW e responsabile per l’Italia dell’Adaptive Surfing e SUP Instructor Program dell’International Surfing Association. Oltre all’attività didattica, l’Area Marina Protetta Torre del Cerrano, nei mesi di luglio e agosto, ospiterà ricerche sugli effetti psicofisici dell’allenamento in ambiente naturale sul benessere di persone in salute e in trattamento per tumore mammario.

Grazie alle donazioni della sezione FIDAS di Pescara e dell’associazione Amici per la vita onlus di Ortona, – spiega il dottor Andrea Di Blasio, ricercatore e docente di Prevenzione e Rieducazione Funzionale alla “d’Annunzio” – e con il supporto tecnico della cooperativa “Il Bosso” nelle uscite montane, stiamo studiando l’effetto di diverse attività e di diversi ambienti naturali, montani e marini attraverso l’Abruzzo, sulla nostra salute psicofisica, al fine di ottimizzare la prescrizione dell’esercizio fisico per la salute e di aumentare le opportunità di movimento delle persone.

L’Abruzzo è terapeutico, attraverso la sua diversità paesaggistica e la sua biodiversità, che sono anche distribuite in modo tale da fornire a tutti i cittadini la possibilità di beneficiarne a pieno. Lo studio, che stiamo conducendo da diverso tempo, – conclude il dottor Di Blasio – è volto a fornire evidenze e strategie operative per prendersi cura del proprio benessere, anche attraverso il movimento in natura”.

Siamo orgogliosi di ospitare questa attività di formazione e ricerca dell’Università “d’Annunzio” nella nostra AMP – sottolinea il Presidente dell’AMP Torre del Cerrano, Fabiano Aretusi – oltre a tutelare l’ambiente marino e costiero, la nostra realtà è anche uno spazio nel quale praticare sport. Sarà interessante conoscere quanto emergerà dagli studi che verranno portati avanti su questo argomento e ringrazio i docenti della “d’Annunzio” e il direttore Stanislao D’Argenio per la disponibilità che hanno già dimostrato e per il prezioso lavoro che si apprestano a compiere.

Maurizio Adezio




SCREENING DELL’AMBLIOPIA, iniziativa, coordinata e realizzata presso la Nuova Direzione Didattica

Vasto, 2 giugno 2022. Dopo due anni di sospensione dovuta alla pandemia il Lions Club Vasto Host, in collaborazione con il Lions Club Vasto Adriatica Vittoria Colonna, ha riproposto un service di screening dell’ambliopia, meglio noto come occhio pigro.

L’iniziativa, coordinata sapientemente dal dott. Nicola Farina, è stata realizzata nelle giornate di lunedì 30 e martedì 31 maggio presso il plesso di via Stirling della Nuova Direzione Didattica di Vasto, grazie alla consueta disponibilità della dirigente scolastica Concetta Delle Donne, sempre molto attenta alle iniziative in favore della comunità e alle attività dei Lions vastesi.

Sono state la dott.ssa Germana Battista e la dott.ssa Mariangela Sabatini, bravissime ortottiste, a garantire il successo della iniziativa durante la quale si sono sottoposti a controllo 45 bambini di 4 anni di età, ovvero quella ottimale per una diagnosi efficace.

L’iniziativa è stata molto gradita dalla scuola che ha collaborato in maniera esemplare per la sua realizzazione, grazie anche all’impegno della ins. Paola Melis che ha coordinato le adesioni che hanno interessato i sei plessi della scuola, Aniello Polsi, Incoronata, Vasto Marina, S. Lorenzo, Smerilli e S. Michele. 

Gratificante è stato l’apprezzamento da parte delle mamme e dei papà che hanno accompagnato i loro figlioli; genitori pienamente soddisfatti del service promosso dai Lions vastesi, dai quali sono stati edotti anche sul perché dell’iniziativa, su cosa sono e cosa fanno i Lions nel mondo.

Per i Lions presenti, invece, la gratificazione dei sorrisi dei bimbi e la consapevolezza di aver realizzato ancora una volta un servizio davvero utile alla comunità.




MIRKO MASCIOLI su RAI 2

L’attore di Sulmona ogni sabato a “STAR BENE”

Sulmona, 1° giugno 2022. Attore, regista, conduttore e giornalista Mirko Mascioli di Sulmona ,è ospite fisso nel talk ,accanto a molti volti noti ogni sabato alle 9.35 su Rai 2 nel  programma condotto da Livio Beshir Star Bene. Il programma  sta riscuotendo un grandissimo successo di ascolti. Mascioli con tanta esperienza nel mondo dello spettacolo, ha un curriculum di tutto rispetto.

Ha già lavorato con molti personaggi noti nel cinema e tv come: Aurora Ruffino, Carmen Russo, Enzo Paolo Turchi, Gene Gnocchi, Emanuela Aureli, Francesco Pannofino, Raffaello Tonon e molti altri .Ha dato il volto a tanti personaggi al cinema ,in teatro e in tv. Si è diplomato all’accademia di cinematografia di Roma, si è perfezionato con molti coach di attori americani.

Ha mosso i primi passi nel mondo dello spettacolo come modello e fotomodello. Ha debuttato da protagonista in un film horror nel ruolo del sicario. Mirko è anche un apprezzato insegnante di recitazione, dizione, pnl e linguaggio del corpo di molti volti noti dello spettacolo e della politica. In questo momento è in onda ogni sabato su Rai 2 a Star Bene fino al 18 giugno ma è anche sul set del film Occhi Azzurri che lo vede nella doppia veste attore e regista nel cast figura anche un attrice molto nota, le riprese dovrebbero terminare a ottobre.




NOTAI E ROTARY per la disabilità

Un dibattito promosso dal Consiglio Notarile Teramo-Pescara e il Rotary International Abruzzo-Molise

Roseto degli Abruzzi, 1° giugno 2022. Martedì 31 maggio 2022, nel Lido d’Abruzzo di Roseto, dalle 16:30 alle 20:30, si è tenuto un incontro tra i Notai e il Rotary International, Abruzzo-Molise. Un’occasione di confronto sul tema della disabilità, tra i notai di Teramo-Pescara e il Rotary.

Il Campus, promosso dall’associazione di Abruzzo e Molise, è nato nel 1988 ed è, ancora oggi, un appuntamento importante per gli iscritti.

Per una settimana, in una località di villeggiatura, vengono ospitati ragazzi con disabilità e con le rispettive famiglie per offrire loro momenti di incontro fra realtà ed esperienze diverse, per fornire una occasione di svago, di divertimento, di socializzazione, di riflessione e confronto sulle tante problematiche della disabilità e su quanto la società e le istituzioni facciano (o non facciano) per assisterli per abbattere le barriere (architettoniche e non) che ancora, troppo pesantemente, sono di ostacolo per un compiuto riconoscimento di una doverosa parità di diritti.

Il convegno, fortemente voluto dal Presidente del Consiglio Notarile Teramo-Pescara, Andrea Ambrosini, e dal Segretario del Rotary, Gino Palone ha visto tra i relatori i notai Francesco Paolo Mattucci, che si è soffermato sul tema del testamento e dal notaio, Michele D’Ambrosio che ha approfondito il tema della Onlus. Donatella Quartuccio, notaio di Pescara, ha moderato il convegno. Al termine degli interventi, c’è stato un botta e risposta tra i relatori e il pubblico, su tantissime tematiche legate al mondo della disabilità e della giurisprudenza.




TRUCK TOUR. Banca del Cuore 2022

Dall’1 al 3 giugno Pescara protagonista della Prevenzione Cardiovascolare

Pescara, 30 maggio 2022. Dopo il grande successo delle scorse edizioni, a grande richiesta riparte in Italia la straordinaria Campagna Nazionale di Prevenzione Cardiovascolare “Truck Tour Banca del Cuore 2022” facente parte del più ampio Progetto Nazionale di Prevenzione Cardiovascolare “Banca del Cuore”.

Pescara ospiterà il Truck della Prevenzione dall’1 al 3 giugno. L’iniziativa è promossa dalla Fondazione per il Tuo cuore dell’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei ministri, del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, di Rai-Responsabilità Sociale e di Federsanità-ANCI.

Il COVID19 in questi due anni ci ha insegnato che questo virus può essere combattuto, ma non ancora debellato, e quando combattuto può lasciare importanti strascichi al cuore soprattutto dei pazienti cardiopatici, che purtroppo hanno pagato il maggior contributo, ma anche in chi non soffriva di problematiche cardiovascolari.

Il Progetto Nazionale di Prevenzione Cardiovascolare Banca del Cuore, da sempre attivo per la prevenzione delle malattie cardiovascolari, riparte dopo due anni di sospensione obbligatoria per la grave pandemia che ci ha colpito e si mette gratuitamente a disposizione della popolazione con screening cardiologici volti non solo alla prevenzione, attraverso la riduzione dei principali fattori di rischio per lo sviluppo delle malattie cardiovascolari, ma anche e soprattutto per aiutare la popolazione generale, e quella che ha sofferto il Covid19, a scoprire eventuali effetti cardiologici, ancora misconosciuti e non evidenti sul proprio sistema cardiovascolare.

Da mercoledì 1° giugno a venerdì 3 giugno, dalle ore 9 alle ore 19 un Jumbo Truck appositamente allestito si fermerà per tre giorni a Piazza 1° Maggio per offrire a tutti i cittadini la possibilità di sottoporsi ad uno screening cardiologico completo e gratuito che comprende:

•          screening di prevenzione cardiovascolare comprensivo di esame elettrocardiografico e screening aritmico;

•          stampa dell’elettrocardiogramma con tutti i valori pressori e anamnestici presenti su BancomHeart;

•          screening metabolico con il rilievo (estemporaneo) di 9 parametri metabolici con una sola goccia di sangue: Colesterolo Totale, Trigliceridi, Colesterolo HDL, Rapporto Colesterolo HDL/LDL, Colesterolo LDL, Colesterolo non HDL, Glicemia Fast, Emoglobina glicata e Uricemia;

•          stampa del profilo glicidico, lipidico, uricemico e del proprio rischio cardiovascolare;

•          consegna del kit di 19 opuscoli di prevenzione cardiovascolare realizzati dalla Fondazione per il Tuo cuore;

•          rilascio della card BancomHeart attiva.

Durante la permanenza del Truck, inoltre, saranno svolti dibatti e incontri sul tema della prevenzione delle malattie cardiovascolari destinati a clinici. Per eseguire lo screening gratuito sarà possibile accedere al Jumbo Truck con mascherina FFP2 e green pass come da normativa ministeriale.

Grazie al Progetto Banca del Cuore, ideato dal prof. Michele Gulizia e coordinato dalla Fondazione per il Tuo cuore, a tutti i cittadini che afferiranno al Truck verrà consegnata una BancomHeart personale, una card unica al mondo che permette l’accesso 24 ore su 24 al proprio elettrocardiogramma, ai valori della pressione arteriosa, alle patologie sofferte, alle terapie assunte, agli stili di vita praticati e a tutti gli esami cardiologici e di laboratorio eseguiti. Tutti i dati verranno in tal modo custoditi in una “cassaforte” virtuale che consente, attraverso una password segreta conosciuta solo dall’utente, di connettersi dall’Italia e/o dall’estero alla “Banca del Cuore” per consultare o scaricare i propri dati clinici ogni volta che lo si desidera, o metterli a disposizione del proprio medico curante o a quello di un Pronto Soccorso in caso di emergenza sanitaria.

Il Truck attraverserà l’Italia e sosterà per tre giorni nelle più belle piazze per raggiungere i cittadini direttamente a casa loro, ponendo così l’attenzione sulla prevenzione cardiovascolare, oggi ancor più determinante dopo l’effetto aggravante che la recente pandemia ha avuto sotto diversi aspetti sul cuore degli italiani, con l’obiettivo di ridurre le morti cardiache che restano ancora oggi la prima causa di morte nel nostro Paese.

Il prof. Michele Gulizia – Presidente della Fondazione per il Tuo cuore e ideatore del Progetto Nazionale di Prevenzione Cardiovascolare Banca del Cuore – ha spiegato:  “La Banca del Cuore è il più grande Progetto Nazionale di Prevenzione Cardiovascolare in Italia, unico al mondo, che permette ai cittadini di avvantaggiarsi di uno screening cardiovascolare completo, rapido e immediatamente condivisibile con il proprio medico curante o con altri specialisti in tutto il mondo, in tempo reale e con una copertura 24 ore su 24. Tra i fattori di rischio modificabili, vi sono il diabete, che se non correttamente controllato può favorire l’aterosclerosi e possibili danni multisistemici, l’ipercolesterolemia, bassi valori ematici di HDL, l’ipertensione arteriosa, la sedentarietà e il fumo di sigaretta. Nonostante l’alta prevalenza delle malattie cardiovascolari ci tengo a sottolineare che queste sono in gran parte prevenibili attraverso l’adozione di stili di vita sani. Fondamentale, dunque, il controllo del peso, una sana alimentazione, un’attività fisica regolare e l’abolizione del fumo di sigaretta e soprattutto del consumo degli “energy drink” perché fin dalla giovane età contrastare queste cattive abitudini aiuta a ridurre e/o a mantenere la pressione arteriosa, la colesterolemia, la glicemia a digiuno e l’indice di massa corporea a livelli favorevoli. La Campagna di Prevenzione “Truck Tour Banca del Cuore 2022” ci consente di andare direttamente a casa degli italiani, ovvero nelle piazze delle principali città, ove attivamente, dal 2016, svolgiamo questo importante screening gratuito di prevenzione cardiovascolare, di portata finora mai realizzata nel nostro Paese, che fino a oggi – continua il Prof. Gulizia – grazie a questa diffusione capillare, ci ha permesso di distribuire oltre 50.600 BancomHeart ad altrettanti cittadini e di salvare molte vite. L’impatto del Covid-19 ha provocato un enorme peggioramento delle malattie cardiovascolari; negli ultimi due anni la pandemia ha da una parte modificato in peggio gli stili di vita e dall’altra ha ridotto visite e controlli al cuore. Numerosi studi hanno inoltre rilevato un incremento di patologie cardiovascolari in coloro che hanno avuto il COVID-19.  La prevenzione diventa, dunque, oggi ancor più determinante poiché permette di evitare molti eventi cardiovascolari e per questo motivo poter identificare i fattori di rischio ed essere consapevoli del proprio stato di salute è il primo passo per proteggere il nostro cuore.”

Il dott. Massimo Di Marco – Presidente Regionale ANMCO Abruzzo – ha dichiarato: “Le malattie cardiovascolari detengono un triste primato che deve indurre tutti noi a uno sforzo rilevante attraverso la prevenzione che è la principale arma per combatterle. Il progetto Banca del Cuore rappresenta un modo innovativo per conoscere il proprio stato di salute cardiovascolare e il miglior mezzo per prevenire concretamente l’insorgenza di un infarto al cuore o di una patologia cardiovascolare come l’ipertensione arteriosa, la fibrillazione atriale o lo scompenso cardiaco. I cardiologi ospedalieri del nostro Servizio Sanitario Nazionale, da sempre in prima linea nella ricerca e prevenzione cardiovascolare, ancora una volta scendono gratuitamente in campo a disposizione dei cittadini. Il Truck Tour Banca del Cuore ha proprio l’intento di ridestare l’attenzione sulla prevenzione cardiovascolare, spesso poco considerata e l’augurio è che i cittadini possano usufruire numerosi di questa preziosa opportunità.”

La Campagna Nazionale di Prevenzione Cardiovascolare Truck Tour Banca del Cuore 2022 è sostenuta interamente dalla Fondazione per il Tuo cuore e gode di un parziale contributo non condizionante da parte di Astrazeneca e di Amarin.

La Campagna sarà attiva anche sui social con l’hashtag #bancadelcuore2022.

Benedetta de Mattei




BENESSERE DONNA: un convegno sulla prevenzione e la cura di sé

Teramo, 30 maggio 2022. Benessere donna. Dalla prevenzione alla cura di sé è il tema di un convegno organizzato dall’Università degli Studi di Teramo e dalla ASL di Teramo per domani martedì 31 maggio nel Campus universitario Aurelio Saliceti.

Nel corso dell’incontro – che si svolgerà dalle 9.00 alle 13.30 nella Sala delle lauree del Polo didattico Silvio Spaventa – il tema della salute della donna sarà approfondito sotto diverse prospettive: dal benessere psichico a quello nella relazione, dalla contraccezione e prevenzione alla diagnosi precoce nelle malattie sessualmente trasmissibili e alla medicina di genere. Si parlerà di dipendenze affettive e relazioni patologiche, di Pari opportunità, di consapevolezza e benessere.

I lavori, moderati dalla delegata al Welfare studentesco dell’Università di Teramo Alessandra Martelli e dal dirigente delle Professioni Sanitarie della ASL di Teramo Giovanni Muttillo, si apriranno con i saluti del rettore Dino Mastrocola, del sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto, del direttore generale della ASL Maurizio Di Giosia, del direttore del Dipartimento Salute Mentale della ASL Domenico De Berardis, del direttore dell’Unità di Malattie Infettive della ASL Antonella D’Alonzo, della delegata alle Pari Opportunità dell’Ateneo Fiammetta Ricci e del vescovo di Teramo-Atri Lorenzo Leuzzi.

Seguiranno le relazioni di Luigi Olivieri, Augusto Di Stanislao, Cinzia Angelozzi, Sonia Delle Monache, tutti della ASL di Teramo; Gabriella Girinelli, psicologa psicoterapeuta; Federica Vellante, della ASL di Chieti; Graziella Cordone, della Commissione Pari Opportunità del Comune di Teramo; Dina Di Giacomo e Lia Ginaldi, dell’Università dell’Aquila.

Nel corso dell’incontro sarà attiva una chatbox per porre domande ai relatori e il visual thinker Alessandro Bonaccorsi realizzerà dei fumetti sui temi trattati.

Sarà possibile seguire il convegno sul canale youtube dell’Università di Teramo.




CUPSOLIDALE è arrivata a Pescara

Niente più liste d’attesa per visite mediche ed esami

Pescara, 27 maggio 2022. La  prima piattaforma digitale che permette di prenotare prestazioni sanitarie private in maniera semplice, rapida e sicura, è finalmente  operativa anche in provincia di  Pescara. Centinaia  le visite e gli esami, sia diagnostici che specialisti, prenotabili sul portale. Con CupSolidale è finalmente l’utente a decidere giorno, luogo e ora della visita senza più incognite sul prezzo.

Prenotare esami diagnostici o visite mediche senza più dover mettersi in fila o in lista d’attesa ora è possibile anche a Pescara con CupSolidale, la startup fondata dal fiorentino Leonardo Aloi già vincitrice di numerosi premi e riconoscimenti nazionali. CupSolidale con circa 13 mila prenotazioni al mese è una realtà in forte crescita e che punta a espandersi su tutto il territorio nazionale.

“Oggi con la nostra rete di cliniche e laboratori privati copriamo la maggior parte delle principali città del Paese  – dichiara il CEO Leonardo Aloi  – ma vogliamo arrivare anche nelle province e nei piccoli centri perché la capillarità unita alla modernità del digitale sono i due requisiti essenziali del nostro progetto”.

L’approdo nella città abruzzese è stato annunciato dal team della startup a metà maggio: una decina le cliniche pescaresi già entrate nel network e centinaia le prestazioni sia diagnostiche che specialistiche ora prenotabili sul portale www.cupsolidale.it.

CupSolidale mira a facilitare al massimo l’accesso alla prestazione sanitaria e consente di individuare qual è il miglior costo di mercato, in un momento storico in cui il sistema sanitario nazionale è fortemente sotto pressione e la domanda di prevenzione e diagnosi  è in forte crescita.

Come funziona CupSolidale

La piattaforma contiene tutte le prestazioni sanitarie di cui la persona ha bisogno.

Una volta digitato nella barra di navigazione www.cupsolidale.it si accede al form di ricerca del sito. L’utente deve indicare solo le informazioni fondamentali: di COSA ha bisogno e DOVE e il sistema gli restituisce una lista di risultati. A quel punto sta all’utente fare una scelta in base alla data più prossima, alla sede più vicina o al prezzo più conveniente.

Il pagamento può avvenire direttamente online ma si può anche decidere di pagare in struttura senza costi aggiuntivi.

Cosa si può prenotare su CupSolidale.it

Il portale contiene un’ampia offerta di prestazioni sanitarie. Su CupSolidale è possibile prenotare:

servizi diagnostici (ad esempio: risonanza magnetica, ecografia, test e tamponi Covid, etc)

esami di laboratorio (ad esempio: esami del sangue, delle urine etc)

visite specialistiche (ad esempio: visita oculistica, visita dermatologica, visita cardiologica etc)

visite e servizi odontoiatrici

fisioterapia

servizi a domicilio e di assistenza alla persona

La prenotazione è possibile sempre, 24 ore su 24, 7 giorni su 7; in molti casi la prestazione è disponibile il giorno stesso e si può scegliere di prenotarla nel posto più vicino. I prezzi sono sempre esplicitati sulla piattaforma e vengono messi in comparazione.

Filomena d’Amico




SALUTE MENTALE: combattere i pregiudizi grazie ai giovani

Due appuntamenti di “facciamo rete” a pescara e a chieti

Chieti, 23 mggio 2022. Combattere lo stigma, il pregiudizio nei confronti della salute mentale e, soprattutto, fare opera di prevenzione perché i disturbi psichici sono facilmente guaribili se individuati il più presto possibile, già in età giovanile.

L’associazione Percorsi, presieduta da Eugenio Di Caro, ha tenuto nel mese di maggio due importanti incontri in due scuole, il liceo scientifico Galileo Galilei di Pescara e l’istituto tecnico commerciale Galiani-De Sterlich di Chieti.

L’iniziativa fa parte del progetto Facciamo rete (per il benessere psicofisico) avviato da Percorsi e da Cosma (capofila), presieduta da Tiziana Arista.

Nel liceo del capoluogo adriatico l’associazione Percorsi, con l’intervento dello psicologo Fabio Fischietti e con l’equipe del Centro salute mentale di Pescara, guidata dal primario Gina Vespucci, ha tenuto un incontro di promozione della salute mentale e lotta allo stigma dal titolo emblematico: Un calcio al pregiudizio, un gol per la salute mentale.

La classe 3C SA del Galilei, con la docente Tiziana Mammarella, ha partecipato con molto interesse all’incontro. Alla  prima fase teorica e di confronto in classe, della durata di circa novanta minuti in cui sono stati trattati argomenti quali follia, TSO (trattamento sanitario obbligatorio), farmaci, recovery e inclusione sociale, è seguita una fase esperienziale direttamente sul campo, in tutti i sensi. Infatti, gli studenti sono stati protagonisti di una partita contro una rappresentativa della squadra di calcetto della Percorsi, disputando una gara equilibrata, terminata 8 a 8. Entusiasmante il risultato del feedback degli studenti a fine giornata, come sottolineato da Fabio Fischietti. Le testimonianze hanno messo in evidenza come non ci siano state differenze tra le due squadre, anzi, il fair play dimostrato dagli atleti della Percorsi è stato forse superiore. I ragazzi hanno proposto altre attività simili per abbattere in maniera più consistente barriere e pregiudizi.

Al Galiani di Chieti sono intervenute tre esperte del  CSM (centro di salute mentale) del capoluogo teatino: Laura Di Tizio, psichiatra, Monica Santangelo, specializzanda dell’università, e Carla Gizzarelli infermiera professionale.

«Abbiamo accolto favorevolmente la proposta fatta da Eugenio Di Caro che ci chiedeva un incontro con gli studenti sul tema del Benessere psicofisico», ha detto  Ernesto Bufo, docente di Estimo e vicepreside dell’Istituto Galiani, «Vogliamo far loro conoscere questi aspetti che, soprattutto dopo due anni di Covid e con il conflitto in corso in Ucraina, possono minare la sicurezza di tutti».

«Questi incontri sono un elemento fondamentale per i servizi pubblici», ha spiegato Laura di Tizio, «Forse non è ancora abbastanza, ma noi ci occupiamo di prevenzione e di divulgare quello che è il concetto di salute, di far conoscere i nostri servizi e le opportunità che le persone possono avere per accedere al Csm in qualsiasi momento e per le esigenze di salute. Negli ultimi mesi abbiamo riscontrato un aumento di persone che fanno richiesta di servizi, soprattutto psicologici».




GIORNATA MONDIALE DELLA BIODIVERSITÀ, si celebra con l’iniziativa di Slow Food e Fridays For Future

È in programma sabato 21 maggio e partirà da Piazza Malta, per concludersi in serata con l’aperitivo anti-spreco a ritmo di musica

Chieti, 13 maggio 2022. Preserviamo la biodiversità per salvare il nostro futuro: è l’appello di Slow Food, associazione che si batte da trent’anni per il diritto al cibo e la salvaguardia della varietà di specie vegetali e animali. La Condotta di Chieti, insieme ai Fridays For Future teatini, ha in programma per sabato 21 maggio una giornata interamente dedicata al tema, da svolgersi nel cuore della città.

Partirà da Piazza Malta, luogo storicamente votato al commercio ortofrutticolo e scrigno di prodotti locali e piccole eccellenze stagionali. Dalle 10 alle 13, nel pieno fermento del mercato, la “piazza della verdura” sarà animata dai giovani volontari con consigli sulla spesa e sulla stagionalità e quiz a premi. Non mancherà qualche assaggio a chilometro zero, anche grazie alla presenza degli agricoltori locali. In collaborazione con NaturaSì di Chieti, verranno distribuiti semi di piante amiche delle api, preziosi insetti impollinatori ai quali il 20 maggio è dedicata una Giornata Mondiale e dal cui instancabile lavoro dipende gran parte della biodiversità alimentare.

«Vogliamo far riflettere sull’incidenza delle nostre scelte quotidiane di consumo – afferma Laura La Spada, giovane fiduciaria della Condotta Slow Food di Chieti. «La diversità delle specie animali e vegetali è in continua drammatica perdita, e solo la sua salvaguardia ci consentirà di affrontare le future sfide sanitarie, economiche, climatiche e di preservare la salute del Pianeta. Siamo felici di farlo a partire da un luogo come Piazza Malta, che merita di essere al centro del dibattito cittadino sull’alimentazione».

«I cambiamenti climatici –  prosegue Rebecca Rossi, portavoce dei Fridays For Future Chieti – sono una delle principali cause di perdita di biodiversità, ma a loro volta dipendono in via prioritaria da produzioni alimentari intensive e distorte. Dopo lo sciopero globale per il clima del 25 marzo, scenderemo nuovamente in piazza e faremo sentire la nostra voce contro un sistema produttivo malato».

Durante la mattinata, le parti meno nobili delle verdure e quelle rimaste invendute saranno raccolte e destinate ad essere trasformate in gustosi assaggi di recupero nell’aperitivo anti-spreco serale. Appuntamento alle ore 20 presso gli spazi di Chartago, in zona Porta Pescara, dove la musica live sarà a cura dei Vie delle Indecisioni. Il costo per l’aperitivo è di 10 euro incluso un calice di vino, un bicchiere di birra o un cocktail a scelta ed è possibile prenotare un posto contattando il 3319186681.




MIGRAZIONE ABRUZZESI E FILE ATTESA. Sanità, Paolucci: Marsilio pensa ad autocertificarsi

Pescara, 12 maggio 2022. “In Abruzzo va tutto bene dichiara Marsilio nella conferenza stampa odierna sulla sanità. Eppure da tre anni l’Abruzzo non ha piano e rete sanitaria; non può spendere le risorse in cassa e in dote perché non ha fatto la necessaria programmazione; in tre anni migliaia di abruzzesi in più vanno fuori, aumentando la mobilità sanitaria passiva e quelli che restano sono costretti a liste di attesa tanto lunghe che molti rinunciano persino a curarsi: questi sono fatti certificati anche dal verbale dei tavoli di monitoraggio ministeriale che dice chiaramente che la Regione Abruzzo (vedi pagina allegata), in base ai documenti prodotti, ha un deficit strutturale in crescendo e strumenti per affrontarlo inefficaci a vincerlo.

Un deficit che Marsilio oggi nega o dimentica, anche se è stato oggetto di più di una riunione voluta dallo stesso presidente, interna alla maggioranza e con la struttura regionale per fronteggiare una cifra del disavanzo, i famosi 107 milioni, che è stata questa Regione a fare emergere, non altri”, così i gruppi consiliari del Pd, Legnini Presidente, Abruzzo in Comune e Gruppo Misto a commento.

“Davvero singolare è l’interpretazione dei fatti che emerge dalla conferenza – riprendono i consiglieri – fatta per autocertificare un pareggio che non traspare da conti che non siamo stati noi ad aver messo sotto la lente e dall’analisi ministeriale che, forse, chi governa non ha letto con la dovuta cura. Nessuno di noi sulla sanità ha fatto il professore, abbiamo sì in questi anni, preteso risposte e chiarezza su quello che è un diritto alle cure, alla prevenzione, a ospedali e strumentazioni che funzionino, a lavoratori della sanità che siano assunti per il lavoro che hanno fatto, perché non abbiamo visto alcun tipo di politica attiva andare in onda, oltre ad annunci e propaganda. Questo abbiamo fatto sulla sanità come opposizione, presentando carte e riscontri ogni volta e avendo però il merito di aver portato l’Abruzzo fuori dal commissariamento che per anni aveva vissuto, quando eravamo classe dirigente.

E questo lo abbiamo fatto rispettando la legge e non attraverso politiche e azioni clientelari che il presidente Marsilio cerca di addebitarci, essendosi stato però il suo governo quello che fino ad oggi si è occupato principalmente di poltrone e incarichi. E soprattutto senza la mole di risorse che questo governo regionale ha avuto per programmare: solo in questo triennio, 300 milioni di fondi correnti, più le risorse del PNRR e i 500 milioni per l’edilizia sanitaria che la maggioranza ha deciso coscientemente di ibernare.

Abbiamo anche lasciato a chi ci ha succeduto un comparto in salute, con risorse da impiegare, che sono ancora bloccate perché la programmazione non c’è stata e non c’è e gli atti, quelli “certificati”,  portano ancora la data del 2018 quando a governare non era il centrodestra. In merito alla risoluzione ultima contro la precarizzazione a cui hanno orgogliosamente votato contro, perché presentata da quelli che il presidente oggi ha definito “i professori abruzzesi del Pd”, al nord, la stessa risoluzione, che chiedeva solo di farsi portavoce della situazione presso la Conferenza Stato-Regioni-Province autonome e stare al fianco degli infermieri, l’hanno presentata altri professori, quelli della Lega e di Fratelli d’Italia.

Bizzarro eh?

Ma di questa conferenza stampa ciò che di certo non dimenticheremo è la presunzione di ritenersi la verità certificata”.




OPERATORI FORMATI per l’approccio ABA

Efficace sul comportamento di bambini e ragazzi con autismo

Pescara, 9 maggio 2022. Trentacinque operatori della Fondazione Paolo VI hanno conseguito nei giorni scorsi il certificato per tecnico Rbt, la figura professionale in grado di seguire bambini con disturbo dello spettro autistico mediante l’approccio Aba (Applied Behavior Analysis): a partire dall’analisi del comportamento, questa modalità mette in atto interventi mirati per migliorare la qualità della vita e la relazione con gli altri.

Il percorso di formazione è stato realizzato dalla Fondazione Paolo VI in collaborazione con l’Istituto di neuropsichiatria ReTe di Roma, e ha visto sulla cattedra il professor Stefano Vicari, ordinario di Neuropsichiatria infantile alla Cattolica di Roma e primario di Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza al Bambino Gesù di Roma, e la dottoressa Silvia Setzu, analista del comportamento certificato, che continuerà ora la supervisione del lavoro degli operatori formati.

Durante le giornate di formazione, articolate in 46 ore, il professor Vicari è intervenuto sulle caratteristiche cliniche del disturbo dello spettro autistico, mentre la dottoressa Setzu ha presentato i contenuti dell’approccio Aba, riconosciuto a livello internazionale. In particolare, è stata evidenziata l’efficacia nella riduzione di comportamenti disfunzionali su linguaggio, gioco, comunicazione, socializzazione, autonomia personale, abilità accademiche nelle fasce di età 3-6, 6-12 e 12-18 anni, grazie ad interventi individuali e di gruppo.

Il corso di formazione appena terminato rappresenta l’ennesima tappa di un lavoro che da anni viene portato avanti dalla Fondazione Paolo VI, vero e proprio punto di riferimento in Abruzzo e anche in fuori regione sull’accoglienza e il trattamento delle persone con disturbo dello spettro autistico.

Piergiorgio Greco




PSICOLOGO ONLINE. Anche in Abruzzo crescono le richieste

A Pescara il 78% delle recensioni online sono legate a problemi di ansia.

Il dato emerge dai risultati della prima edizione di “Polaris”, l’iniziativa della piattaforma Serenis che “verifica” e premia i terapeuti italiani che si sono distinti per presenza online. Un abruzzese tra i primi cinque terapeuti riconosciuti.

Pescara, 7 maggio 2022 – “Teleterapia”: viene chiamato così – facendo un calco dal più diffuso “telemedicina” – il fenomeno della psicoterapia online. Un fenomeno esploso durante la pandemia e destinato a rimanere, che si è diffuso anche tra terapeuti e pazienti abruzzesi: secondo i dati della piattaforma Serenis – che affianca le persone nella ricerca di un giusto e soddisfacente percorso psicologico – infatti, le richieste di terapia online sono cresciute in tutta italia e anche in Abruzzo, con l’ansia che è il problema più avvertito, capace di collezionare da sola il 54% di recensioni online nella regione, e addirittura il 78% nella sola provincia di Pescara.

Quello della psicologia online sembra un fenomeno destinato a rimanere: secondo una ricerca pubblicata lo scorso ottobre dell’APA*, infatti, il 96% dei terapeuti ha dichiarato di aver sperimentato (con soddisfazione) la terapia online negli ultimi due anni, a fronte del 21% del 2019. L’online, insomma, piace a tutti: terapeuti e pazienti. Ma è sempre vero?

A fare il punto sullo stato della “digitalizzazione” della psicoterapia e del benessere mentale (anche in Abruzzo) è la stessa Serenis (serenis.it), che annuncia la prima edizione del Progetto Polaris, un’iniziativa nata da un lato per premiare i terapeuti che si sono distinti per presenza digitale, dall’altro per portare un po’ di chiarezza in un mondo – quello della terapia online – che spesso nasconde come principali insidie cattiva informazione, bassa professionalità e persino “truffe”.

“Quello della qualità della terapia online è un tema importante: su internet si trova davvero di tutto. La One Mind PsyberGuide, un’associazione americana senza scopo di lucro che si occupa di digital health, ha censito** più di 10.000 app nell’ambito del benessere mentale, quasi sempre sviluppate senza nessun supporto scientifico. Ma non è tutto: online bisogna stare attenti agli abusi professionali, con psicologi o psicoterapeuti che operano senza averne i requisiti – spiega Daniele Francescon, cofounder di serenis.it, che a sua volta si è dotata di un Medical Advisory Board esterno, un organo indipendente che certifica e supervisiona i processi della piattaforma da un punto di vista scientifico – dall’altro lato, però, il digitale ha il grande pregio di rendere più accessibile il benessere mentale, non solo per un tema economico o di comodità, ma anche perché riduce le “frizioni” del prendere la decisione di rivolgersi a un terapeuta e “ammorbidisce” lo stigma che da sempre ha accompagnato la psicoterapia. Polaris nasce proprio con questo obiettivo: dimostrare gli effetti virtuosi dell’integrazione e della complementarità tra fisico e digitale (ndr, solo l’1% dei terapeuti premiati lavora con Serenis, mentre il resto riceve in studio in modo indipendente), proponendosi contemporaneamente, nel suo piccolo, come garanzia di qualità online, grazie al coinvolgimento di un gruppo di specialisti esterni autorevoli nella valutazione dei profili dei terapeuti premiati”.   

Quattro i criteri premianti alla base del Progetto Polaris: in primis, l’analisi di oltre 70.000 recensioni online; poi, il “matching” delle stesse con il curriculum professionale del terapeuta e con delle referenze qualitative; infine, una validazione finale da parte di un comitato scientifico composto da psicologi e psicologhe dalla riconosciuta autorevolezza. Il risultato, disponibile su serenis.it/polaris, un elenco curato dei terapeuti a cui è stato assegnato il riconoscimento, divisi per base geografica e di specializzazione. In Abruzzo, in particolare, sono 20 i professionisti che hanno ottenuto il riconoscimento dalla piattaforma per la migliore presenza digitale, distribuiti nelle quattro province di Chieti, Pescara, Teramo e L’Aquila e specializzati nelle aree come ansia, terapia di coppia e sessualità, depressione, adolescenza e stress e burnout: tra di loro anche il dott. Luca di Venanzio, che si è piazzato al primo posto in assoluto per numero di recensioni positive nella categoria “Ansia”.

Bruna Coppolino       

Valentina Tornielli     

Alessandro Bono       




DIADEMY. La prima Master Class di Diabetologia in Abruzzo

Chieti, 7 maggio 2022. Allo scopo di offrire a giovani endocrinologi italiani un percorso formativo di alta professionalità in diabetologia nasce “DIADEMY – Master Academy in Diabetes”, la prima Master Class di Diabetologia. Il corso si terrà presso l’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara a partire dal 12 maggio 2022 e coinvolgerà giovani specialisti in un percorso formativo innovativo e con ampie ricadute pratiche. “DIADEMY” è un percorso completo e altamente formativo, elaborato da docenti e direttori di scuola di specializzazione in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo, di elevato valore scientifico e provenienti da prestigiosi atenei italiani quali le Università di Padova, Parma, Bari e la Federico II di Napoli, insieme ai referenti di due importanti società scientifiche impegnate nello studio e nella cura del diabete: la Società Italiana di Diabetologia (SID) e la Società Italiana di Endocrinologia (SIE).

Il progetto prevede moduli e webinar realizzati sulla base delle esigenze espresse dai neo-specialisti, raccolte mediante uno specifico questionario nell’ambito di un progetto più ampio dal nome “ARCHIPELAGO-D”, ed è supportato in modo non condizionante da Novo Nordisk – spiega il professor Agostino Consoli, docente di Endocrinologia, Direttore della Scuola di specializzazione in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo dell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara e della UOC di Endocrinologia e Malattie Metaboliche – ASL di Pescara -, nonché Presidente Nazionale della Società Italiana di Diabetologia e Responsabile Scientifico della Master Class -. Un’adeguata formazione è fondamentale per la corretta gestione del Diabete, una condizione cronico-degenerativa complessa la cui prevalenza è in crescita esponenziale – aggiunge il professor Consoli – se non correttamente gestita può comportare gravi complicanze cardio-renali, anche fatali, con un forte impatto clinico, sociale ed economico. Da qui la cruciale importanza di formare le nuove generazioni di medici sull’utilizzo delle tecnologie più avanzate, degli strumenti di medicina digitale, delle continue innovazioni farmacologiche, al fine di prestare la migliore assistenza possibile alle persone con diabete, adottando approcci pratici e innovativi.

Maurizio Adezio




Terzo convegno; aggiornamento in Medicina di emergenza-Urgenza

L’Aquila, 6 maggio 2022 –

Affrontare le tematiche di diagnostica e terapia delle patologie acute; creare una più stretta sinergia fra le due scuole di specializzazione in Medicina di Emergenza-Urgenza della Regione Abruzzo, e fra i responsabili dei Pronto Soccorso regionali; discutere e analizzare la condizione altamente problematica in cui da anni, in Italia, versano i Pronto Soccorso, al punto da scoraggiare i giovani medici a intraprendere questa carriera. Sono questi i principali argomenti al centro del convegno regionale “Aggiornamento in Medicina di Emergenza”, giunto alla terza edizione e in programma oggi, 6 edomani 7 maggio 2022 a L’Aquila nell’aula magna “Alessandro Clementi” del Dipartimento di Scienze Umane (viale Nizza 14).

L’evento è organizzato dalla professoressa Clara Balsano, direttrice della scuola di specializzazione di Medicina d’Emergenza-Urgenza dell’Università degli Studi dell’Aquila.

Parteciperanno, tra gli altri: il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio; l’assessora alla Sanità Nicoletta Verì; il Rettore dell’Università dell’Aquila Edoardo Alesse; il sindaco del Comune dell’Aquila Pierluigi Biondi; il direttore del Dipartimento MESVA (Medicina clinica, sanità pubblica, scienze della vita e dell’ambiente) dell’Università dell’Aquila Guido Macchiarelli; il Presidente dell’Ordine dei medici dell’Aquila Maurizio Ortu; il Presidente dell’Ordine dei medici di Teramo Cosimo Napoletano.

“Il convegno” spiega la prof.ssa Balsano “è rivolto a tutti gli specialisti che lavorano nel campo della Medicina di Emergenza ma in particolare alle specializzande e agli specializzandi che, in questo particolare periodo storico, hanno dovuto affrontare l’emergenza dovuta alla pandemia da SARS-CoV2. Il Covid ha messo a dura prova la sanità pubblica, evidenziando in particolare le gravi carenze di personale e l’arretratezza delle infrastrutture italiane e allontanando ulteriormente i giovani medici dallo scegliere, per la loro vita professionale, la branca dell’Urgenza”. 

“L’intento del convegno” sottolinea la prof.ssa Balsano “è anche quello di creare una rete tra i responsabili dei Pronto Soccorso della Regione e una sinergia tra le due scuole di Medicina di Emergenza-Urgenza regionali, quella dell’Università dell’Aquila e quella dell’Università di Chieti-Pescara. Rafforzare questi legami è molto importante per migliorare l’assistenza dei pazienti, essere più preparati a gestire le patologie tempo-dipendenti, accrescere il livello dell’offerta formativa delle scuole e rendere più efficiente l’organizzazione del lavoro all’interno dei Pronto Soccorso”.

La Medicina di Emergenza-Urgenza sta attraversando una grave crisi di vocazione. Sono sempre meno i laureati in Medicina che scelgono questa specializzazione, scoraggiati da carichi di lavoro troppo pesanti, alta esposizione a rischi e pericoli, basse gratificazioni e scarse prospettive di carriera.

“Lo scorso anno” osserva la prof.ssa Balsano “il ministero della Sanità ha stanziato 147 milioni di euro finanziando 1152 borse. Purtroppo, in tutto il territorio italiano, senza distinzione tra città e regioni, le iscrizioni sono state di molto inferiori ai posti disponibili e 80 milioni di euro torneranno al ministero. Dalla constatazione di questa situazione è nata l’esigenza di fare qualcosa. A tal proposito, a breve sarà istituita una nuova associazione, la COMEU, una Conferenza permanente dei direttori delle 36 scuole di Medicina di Emergenza-Urgenza presenti n in Italia. L’obiettivo è quello di provare ad avanzare proposte per rendere più attrattiva questa specializzazione.

Chiederemo, ad esempio, che gli specializzandi e le specializzande in Medicina di Emergenza-Urgenza possano vedersi riconosciuta l’equipollenza con altre discipline, in modo che, dopo un periodo trascorso nei Pronto Soccorso, possano scegliere altri percorsi e diventare anche responsabili di reparto. Inoltre vogliamo sensibilizzare i laureati sulle opportunità di carriera accademica. Fino a qualche anno fa la Medicina di Emergenza era una disciplina ospedaliera ma da quando è diventata una specializzazione universitaria si sono aperti grandi spazi per chi vuole fare ricerca e ampliare le proprie conoscenze”.

Alla base degli alti carichi di lavoro che gravano sulle spalle dei medici di Pronto Soccorso c’è anche l’eccesso di pazienti che si recano impropriamente negli ospedali, anche quando avrebbero bisogno di altri tipi di cure. “Un problema antico” sottolinea la prof.ssa Balsano “che la pandemia ha reso ancor più evidente. Basti pensare che, nella sola Asl dell’Aquila, lo scorso anno, a fronte di 125 mila accessi ai Pronto Soccorso, ci sono stati solo 6 mila ricoveri. 

Per cambiare rotta, oltre a un rafforzamento degli organici, servirebbe anche una maggiore consapevolezza da parte dei cittadini, che devono sapere quando è il caso di andare in ospedale e quando no. I cittadini devono essere educati e i medici di base devono essere aiutati a essere loro di supporto. Noi siamo già al lavoro per sviluppare progetti di prevenzione in sala d’attesa, rivolti ai pazienti non gravi, quelli in codice bianco o verde, per i quali i tempi medi di attesa posso arrivare anche a 6/7 ore”.




Una sola ostetrica in turno di notte all’Ospedale

Avezzano, 2 maggio 2022 –

Di Berardino: “Basta! Vogliamo risposte. Incontrerò i direttori Asl ad Avezzano”

Il vicesindaco e l’assessore all’emergenza Covid della città riaccendono l’allarme e si dicono molto preoccupati. Di Berardino: “Con la sanità non si gioca, non si può più tollerare un Ospedale abbandonato a sé stesso”. Gravi carenze negli organici dei reparti: non è più il tempo delle parole, dei rinvii o dell’attesa. Avezzano e la Marsica hanno bisogno di fatti celeri e soluzioni istantanee. “Con la salute non si scherza e nemmeno con la programmazione sanitaria di un Ospedale”. 

Oltre il Covid, oltre i vaccini, deve essere garantito il normale funzionamento di un presidio di salute che prende in carico e “cura” una popolazione vastissima, che conta circa 140 mila abitanti. A lanciare l’allarme sono – a seguito di una situazione grave e nota, che si vive tra i corridoi dell’Ospedale di Avezzano – il vicesindaco della città Domenico Di Berardino e l’assessore alle politiche sanitarie, Maria Teresa Colizza.

La situazione che si registra è allarmante: ad Ostetricia e Ginecologia, alcuni turni vengono coperti da una sola ostetrica, perché il reparto è sottorganico di sette unità. “Un’ostetrica che spesso è in turno di notte da sola. – dice l’assessore Colizza – Se una gestante sta partorendo nella sala parto che si trova al piano terra, le altre donne in travaglio ricoverate nel reparto Maternità al quinto piano, non hanno personale che le possa aiutare o che possa intervenire. Come amministrazione siamo preoccupati”. 

Nel reparto di Radiologia, inoltre, mancano 5 medici radiologi. “Questa grave carenza – aggiunge –  porta i medici a rivedere le agende delle prenotazioni degli appuntamenti, a cui non si può tenere fede. Anche nel reparto di Malattie Infettive i medici di turno devono fare i conti con una grave carenza di colleghi e i carichi di lavoro, stando così le cose, diventano difficili da sostenere, visto il numero di pazienti Covid ricoverati: in estate, poi, il carico potrebbe diventare ancora più gravoso”. Altra sirena lampeggiante è quella del Pronto Soccorso: in alcuni turni è al lavoro un solo medico. “Ieri, per tutto il turno mattutino (dalle 7 alle 14), c’era in servizio solo il primario”, afferma l’assessore. Mancano poi pediatri, OSS e infermieri in vari reparti. E questa è solo la punta dell’iceberg: si registrano anche rallentamenti nella fornitura di farmaci e dispositivi.

“Chiediamo – conclude il vicesindaco – una risposta adeguata alle esigenze della città e del territorio marsicano. Ci troviamo di fronte ad un Ospedale che viene abbandonato sempre di più a sé stesso e questo non è più umanamente e civilmente accettabile. Io ho intenzione di convocare sia il direttore generale della Asl 1 Romano sia il direttore sanitario Mascitelli ad Avezzano, in Comune, per aprire quello che deve essere un tavolo definitivo e risolutivo sui problemi della sanità della Marsica. I cittadini, i medici e gli operatori sanitari meritano una condizione e un’organizzazione di lavoro migliori. Chiediamo un incontro urgente”.




Servizi di psicologia, il benessere psicologico in azienda

Chieti, 1 maggio 2022 –

Il Primo Maggio è un’importante giornata, quella dedicata ai lavoratori, la nostra riflessione si attarda sull’importanza di questa dimensione nella vita della persona.

Dal 2020 due psicologhe e psicoterapeute, Melania Di Nardo e Francesca Di Sipio, da anni impegnate sul territorio nella promozione della salute mentale, hanno dato vita ad un progetto che ha come focus il mondo del lavoro. La missione è triplice e riguarda la prevenzione primaria, ovvero quella in cui ci si prende cura dell’ambiente e della persona prima che insorga una difficoltà; la prevenzione secondaria, in cui si risponde ad un momento di crisi e quella terziaria, in cui si interviene quando una sofferenza si cristallizza e diventa cronica.

La crisi e la sofferenza possono riguardare la singola persona, un reparto di un’azienda o l’intero sistema.

Il progetto si chiama “Servizi di Psicologia”, e nasce dal bisogno rintracciato nel territorio di fare promozione della salute e del benessere psicologico nelle aziende.

Il lavoro, fonte di dignità, rende stabile la persona, la comunità, la società e lo Stato. Partire e ripensare ogni possibile strada verso il benessere sul posto di lavoro è prioritario e doveroso.

Nel progetto “Servizi di Psicologia” si pensa che sicurezzatutela in termini di contratto, di salute e benessere psicologico nell’ambiente di lavoro siano tre prospettive da cui guardare e su cui intervenire nel mondo del lavoro.

“Oggi sappiamo – spiega la dott.ssa Francesca Di Sipio- che una azienda che si prende cura dei propri dipendenti è un’azienda che tutela anche se stessa.

Pensare la persona come risorsa –continua la psicologa e psicoterapeuta- significa pensare di offrirle l’ambiente migliore in cui esprimersi e questo si tradurrà in una dimensione interpersonale più distesa, in una fidelizzazione del lavoratore all’azienda e in una promozione in termini di prestigio, credibilità e solidità nell’azienda”.

Ad accedere le prestazioni di “Servizi di Psicologia” sono singoli, ad esempio manager, che talvolta stretti nella morsa del tempo, perdono di vista se stessi e la propria passione per il lavoro. Ma il progetto riguarda anche la formazione in gruppi al fine di promuoverne capacità relazionali e comunicative.

“Portiamo l’ascolto psicologico nelle aziende e nelle organizzazioni –spiega la dott.ssa Melania Di Nardo- e promuoviamo, attraverso tecniche note, come la Mindfulness, il benessere del singolo, del gruppo e dell’intera azienda. Attraverso il nostro intervento –continua la psicoterapeuta-  riduciamo l’impatto  dello stress lavoro-correlato, aprendo a nuove possibilità in cui salute e realizzazione diventano non solo possibili ma anche concrete.