FRA LE NUBI 

La luce di una realtà fissa, sfuggente ma luminosa   

Torrevecchia Teatina, 16 ottobre 2023. Solo un po’ d’impegno in più per individuarla nello spazio ed in una informazione nebulosa e fuorviante: la luce di una informazione giusta e reale viene fuori chiara e precisa.

Inutile ogni tentativo di manipolarla, per chi la desidera, la realtà è lì fissa, sfuggente ma luminosa: siamo tutti in conflitto, tutti nella ragione ma tutti, sempre e comunque, per il potere e per il denaro in una vita breve e consumata nel sangue.

Restiamo ancora una miserabile umanità.




IL NOSTRO TEMPO

Potere oscuro, verità inconfutabili e scelte ineludibili

Ecco l’Autunno, riprendono le attività; dopo la stagione del riposo e delle vacanze si ripresenta il classico quadro degli impegni e degli obblighi quotidiani.

Ognuno avrà vissuto, a proprio modo, la sosta migliore; riposo sì, ma con la mente sempre proiettata ai doveri e alle responsabilità di tutti i giorni. Mente dunque fissata sulla famiglia, sul lavoro, sulla garanzia delle certezze per le proprie economie di vita.

Presi dal lavoro, concentrati nelle prime necessità, impegnati nelle proprie cose, ovviamente, si perde tutto il resto e tutto il resto è il mondo che ci circonda, il mondo delle altre cose, quello degli altri bei colori, delle altre belle forme e di tutto quello che ci vive accanto e ci gira intorno e ci garantisce.

Il tempo passa, gli eventi si succedono, gli obiettivi si raggiungono o sfumano, ecco la vita nel nostro esclusivo tempo con i suoi cicli: tutto gratificante, nulla gratificante, ma quali gratificazioni? Armonia diffusa, armonia illusoria, ma quale armonia?

Ecco il quadro che abbiamo disegnato e che ritocchiamo di volta in volta ad ogni sosta. Un quadro gratificante o deludente: certamente sempre più complesso, così sembrerebbe a seguire i media correnti.

Con tutta la buona volontà, tutto l’ottimismo e tutta la fiducia possibile si riprende il cammino con lo sguardo proteso in avanti, cercando di superare le oscurità di questo mondo dei poteri tristi che non riusciamo a comprendere ma che ci domina e che ci presenta sempre novità, imprevisti e cose incredibili, perlopiù negative.

Sempre pronti, attenti e, con i nostri limiti, preparati alle sorprese per evitare problemi e guai d’ogni sorta.

Il nostro tempo, la nostra preparazione, la nostra organizzazione, le nostre capacità, le nostre convinzioni, le nostre verità, i nostri lamenti, le nostre recriminazioni, le nostre proteste, i nostri errori che si ripresentano puntuali e sempre più dannosi, sempre più deleteri, sempre più umani e miserabili di fronte alle verità che di volta in volta emergono, si ripresentano e ci mortificano con tutta la loro potenza e cruda realtà.

Sembrerebbe difficile, se non impossibile, distogliere lo sguardo dalle proprie cose, ma di volta in volta sarebbe davvero utile cercare di comprendere tutto quello che c’è lì fuori, impegnarsi anche per la società, per la cosa pubblica.

Sarebbe utile ed anche necessario comprendere tutto quello che riguarda le cose del mondo, con le loro organizzazioni di forze, poteri e denaro che agiscono intorno a noi, con noi, per noi e su di noi.

Non limitiamo questi argomenti a sole occasioni d’elargizione saperi o vanesie convinzioni; questi argomenti assicurano relazioni, servizi, approvvigionamenti, bellezze d’ogni genere: ecco (forse) ci sono altre verità alle quali dobbiamo riservare attenzioni maggiori e specialmente nei momenti in cui si è chiamati a rispondere e a contribuire in prima persona: e allora attenzione al momento di quelle decisioni.

Tutto il brutto che viviamo e che regolarmente denunciamo, inutile sforzarsi nel cercare altre motivazioni o giustificazioni, è solo frutto di decisioni negligenti dovute a nostre scelte sbadate. Nostre: nessuno escluso.

nm




DEMOCRAZIA IMPOSSIBILE

La resistenza alla sovranità popolare, purtroppo, si esprime nell’omicidio dell’avversario e degli oppositori, nei casi estremi e nei paesi fragili

Nella stragrande maggioranza de casi, nel nostro occidente civile ed evoluto, si esprime in forme  inquietanti, spregiudicate ed ancora sconosciute alla gran massa di popolo.

Un popolo considerato ancora pecorume silente, credulone ed  ignorante … sono le forme di dominio corrente più diffuse anche nel nostro piccolo mondo … ma dirlo e renderlo noto non serve ancora a nulla …  

https://www.corriere.it/…/ecuador-ucciso-termine-un…

Ecuador, ucciso al termine di un comizio il candidato alle presidenziali Villavicencio

Tra i pochi candidati a opporsi ai legami tra criminalità organizzata e politica.

Il giornalista e politico è stato colpito da numerosi colpi d’arma da fuoco. Si opponeva al potere delle bande e dei cartelli. L’omicidio rivendicato dai «Los Lobos»




L’ITALIA DELLE MERAVIGLIE

La bellezza dell’Italia di questo momento storico, che piace tanto ad un certo popolo triste ed implacabile, sembra stia raggiungendo l’apice, tutta la sua espansione.

Chi si sarebbe mai immaginato di vivere un mondo gestito e governato con la leggerezza e la mediocrità di questi giorni, la conflittualità infantile che si registra ogni giorno che passa e con personaggi di una preparazione, una statura ed una visione politica così limitata…?

Davvero tutto disarmante.   

Nonostante la buona volontà, la buona fede e tutto l’amore possibile, vista oltremodo la frequenza dell’urna, l’impressione vera è che tutto si stia riducendo ad una inquietante e generale barzelletta, per non dire altro ovviamente.

Ripercorrendo a ritroso la storia degli ultimi tempi, a leggere i fatti, a registrare le trasformazioni, a valutare i personaggi che si sono succeduti uno dopo l’altro al potere, l’impressione che si va materializzando nei fatti è che la nostra umanità sta vivendo realmente una decadenza epocale, lenta e crudele; un degrado sociopolitico che ha davvero dell’angosciante.

Dall’Italia dell’orrore e delle guerre, passando per quella della cruda realtà della ricostruzione, della verità, del sacrificio e poi del boom economico, all’Italia delle mafie, del danaro e del potere perverso, a quello del terrore, del sangue e del ribrezzo, della prepotenza, dello squallore e della miseria diffusa: ecco l’Italia dei nostri tempi in mano ad una politica bizzarra, inesperta ma famelica, ambiziosa, sicuramente incosciente: un potere maligno in ogni ordine e misura che si espande ancora, purtroppo.

Ecco, dunque, l’Italia che fantastichiamo, l’Italia delle nostre idee inzuppate d’inutile ed inguaribile relativismo.

Ecco l’Italia delle Meraviglie messa in mano, adesso stranamente, a due donne pervase da politiche disorganiche, sbadate ed inconsistenti ma con la benedizione dei grandi del mondo che adesso vengono fuori con tutta la loro potenza aggressiva e distruttiva …

nm




L’HO SCAMPATA BELLA

Sempre in attività quella certa Italia che ti vuole morto

Torrevecchia Teatina, 2 agosto 2023. Per pura casualità sono scampato a quella strage; il nostro treno passò poco prima per la stazione di Bologna.

Io e mio cugino, quel giorno eravamo diretti in Germania, da nostro zio che ci aspettava al ristorante a

Landau in der Pfalz, al Cortina per un aiuto per una vacanza.

Abbiamo appreso dell’attentato a Basilea in Svizzera, dopo una breve telefonata a casa, in attesa di una coincidenza.

Ripensare a quelle cose, dopo tanti anni, vengono solo pensieri inquietanti: c’è solo da rabbrividire. Ecco, viene da pensare, credere e verificare l’esistenza di una certa Italia, quella della perversa brama di potere che, dal 1861 ad oggi, non vede altro che LA TUA MORTE.

[Quella volta io l’ho scampata, ma quei poveri 85 italiani sono rimasti sotto le macerie]

Nando Marinucci

Foto https://www.adriaeco.eu/2023/08/02/2-agosto-del-1980-la-strage-di-bologna/




IL CREPUSCOLO

“La cosa che mi fa più paura è la GUERRA NUCLEARE, a cui sfortunatamente ci stiamo avvicinando sempre di più. Anche se vi fosse una bassa probabilità è comunque troppo: stiamo andando in una direzione sbagliata”

Questa è l’ultima dichiarazione del Premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi.

Ci fidiamo delle informazioni diffuse dai canali istituzionali; e da quanto possiamo raccogliere, soprattutto dalle dichiarazioni dei più affidabili, le cose non vanno proprio bene anzi degenerano.

Cosa possiamo fare…?

Possiamo solo migliorarci; cercare di fare bene ogni cosa, ognuno per proprio conto e nel campo in cui si è chiamati ad agire.

La direzione imbroccata da questa umanità in questi ultimi tempi, principalmente da quella di vertice, è decisamente la peggiore che si potesse scegliere.

Questo corso storico, comunque, sta per chiudersi; le luci del crepuscolo sono oramai più che evidenti. Si spera solo che i danni prodotti siano i più limitati possibili.

Anche se agli uomini di potere mancheranno i tempi della vittoria e del dominio; per gli uomini di buona volontà sono sempre vivi quelli della ricostruzione e della Verità.

NM




PREGHIERE E RINGRAZIENTI

Le vere raccomandazioni vanno vissute, prima che comprese

L’invito a non sprecare le parole nella preghiera può sembrare strano, forse duro, ma il Padreterno conosce l’intimità di ognuno. Inutile perdersi, dunque, nelle richieste personali cercando di piegare alle nostre volontà i disegni divini.

Nel Padre Nostro, la preghiera delle preghiere, emergono le categoriche, giuste ed illuminanti indicazioni.

Padre Nostro, dunque non Padre mio; ecco l’incredibile relazione con chi ci vive intorno.

Un dono imponente verso il quale possiamo rivolgere solo un piccolo e misero ringraziamento.

Un ringraziamento, comunque, vero e profondo a tutti quelli che sono vicini nel cuore, nella mente e nella vita per condividere il pane quotidiano: abbiamo bisogno di poco, di quanto basta, non abbiamo bisogno di più.

La felicità: volerci bene, fidarci dell’Eterno …

nm




[VIVA LA FESTA … DELLA REPUBBLICA ?]

Ricorrenza istituzionale; anche se non appare negli eventi che corrono per lo stivale, ognuno di noi può celebrarla nel proprio intimo, sicuramente, anche nelle proprie case

Una Repubblica che, nonostante i 77 anni trascorsi, ovviamente, non ancora raggiunge la sua maturità per via delle note resistenze di potere e denaro.

Parlare di Repubblica con i limiti di questo strano corpo elettorale che non vota, di questa improbabile giustizia in forte disagio, tralasciando i Gratteri nazionali, di questa classe politica di portaborse salita al potere senza capacità, di queste potenti corporazioni e di queste famiglie d’élite poste solo al comando e che non mollano l’osso, di questi tutori della costituzione che sostengono istituzioni perverse e soprattutto lasciano strafare gli enti marginali [vere valvole di sfogo per il potere che conta] enti locali allo sbando con assolutismo davvero inquietante, parlare di Repubblica adesso è RIDUTTIVO, se non insignificante per i tempi che viviamo… Poi, poco da aggiungere, si registra solo povertà dilagante.

Viva sempre la Repubblica; ma quella dei Padri, dei Martiri e dei Pensatori liberi ed Onesti:
VIVA DAVVERO

Ps. Per il resto tanta ma tanta miseria umana, adesso.

nm




[L’UNICO LOTTATORE RIMASTO]

Della finale dell’Europa League di quest’anno, nonostante le immagini, i colori, il grande movimento mediatico e le singolarità del web, non rimane che il solo e semplice sfogo di Mourinho contro l’arbitro nei parcheggi sotterranei dello stadio di Budapest.  

Personaggio atipico sicuramente questo portoghese, ma quel carattere deciso ed impavido lo rende comunque il migliore della categoria. Non le manda a dire, sempre attento e vigile, non lo prendi certamente in giro: quando vede la ragione, strumentalizzazioni a parte, penetra fino in fondo con denuncia vera ed in prima persona: è un lottatore vero, forse l’unico rimasto, visto ciò che offre il momento e la miseria dei media guida.     

Fra le tante indecenze di questo mondo non può mancare quella della classe arbitrale che vive, candidamente, nel grande movimento di denaro e dell’alta finanza del Calcio moderno. Un mondo, per quanto si voglia pensar bene, che si può definire ai margini ?

Manco per sogno; se da quel fischietto si può decidere sorti e destini d’ogni genere, possiamo immaginare tutto e di più, se poi ogni critica viene puntualmente e rigorosamente stoppata con sanzioni, indagini, querele e tutto quello che offre la ditta, cosa si può dedurre se non una infantile difesa di un fortino diroccato.

Con occhio distaccato, non si può che rilevare questa anomala relazione fra uomini, denaro e strumenti perversi di relazione che emergono purtroppo sul campo, in qualche inchiesta televisiva e forse in qualche tribunale, quando questi contano: comunque dove c’è denaro e di quelle sproporzioni tutto può degenerare e degenera puntualmente, come al solito: la cronaca ufficiale ci racconta poco, ma da quel poco si capisce tutto.

Inutile girarci intorno, tralasciando la [torda] tifoseria che non fa testo e le difese di cartello interessate, tutto sembra perso e perverso dunque, e contro la perversione di un mondo arbitrale dai contorni sempre più inquietanti, c’è poco da ragionare.

Per ogni gara, solo prestazioni di astuzie, inganni, indifferenza, superbia ma soprattutto miserabili ingiustizie che davvero adesso stanno diventando insopportabili.

PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI, SAREBBE OPPORTUNO COMINCIARE A RIFONDARE QUESTO MONDO PARTENDO DAL DNA.




[LE ORIGINI]

Ron De Santis, sangue abruzzese alla Casa Bianca ? Tutto è possibile.

Tralasciando le questioni politiche americane molto dinamiche in questo momento, è utile soffermarsi su questo nuovo personaggio d’origini italiane, abruzzesi i suoi bisnonni paterni: erano di Bugnara e Cansano, che appare d’improvviso sulla scena mondiale. Ron De Santis ieri sera ha lanciato la sfida per raggiungere la Casa Bianca.

Si definisce cattolico ma propone alcune politiche molto discutibili sulle armi, sulla sanità e sull’istruzione … da verificare; per il resto sembra un personaggio che può davvero dare una spallata decisiva all’America delle mummie e soprattutto alle cose del mondo.

Bella presenza, bella famiglia, giovane, studi alla Harward, plurititolato, parlata dinamica, sintetica e convincete, amatissimo nella sua Florida di cui è presidente, rieletto con maggioranza schiacciante … e sembrerebbe oltremodo sostenuto [?] da quel fenomeno chiamato Elon Musk.

Intanto non può che far piacere seguire le sorti dei figli di nostri emigrati che alla fine ce la fanno: ecco il volto di quegli Stati Uniti che a volte ti disarmano davvero.

nm




[LE APPARENZE]

Si sì … i grandi della terra onorano i morti ?

Proprio in questi giorni i sette potenti della terra si ritrovano in Giappone, ad Hiroshima per le grandi decisioni per il mondo e nel frattempo trovano occasione di onorare i morti dell’Atomica.

Poi nel mondo ogni giorno registriamo ancora guerre, distruzioni e morte appunto.

Oggi, sono in corso almeno un centinaio di guerre cruente nelle diverse aree calde del globo, con migliaia di morti quotidiane dovute ad armi prodotte da questi cosiddetti grandi … dai cosiddetti grandi interessi ovviamente e dalle grandi lacrime.

Cosa dire?

Siamo solo di fronte ad un mondo malato, che vive nel delirio e che fa dell’apparenza uno strumento fondamentale del proprio agire perverso appunto.

nm




[IL DISORDINE]

Il rapporto dell’uomo con il mondo vive stagioni tribolate. Al disordine dell’agire corrisponde quello degli effetti.

Oltre un secolo di attività sul territorio con la forte esigenza di progresso possono seguire tutti i dettati e i protocolli imposti, i risultati sono sempre gli stessi: il disordine.

Registrando tutto quello che accade oramai da tempo immemore, senza tralasciare le strambe istituzioni delle inutili scartoffie e del potere perverso, possiamo confermare che questo disordine, oramai, regna ovunque.

Si possono indirizzare, come al solito, giustificazioni e responsabilità su altre questioni ed ecco dunque pronto il cambiamento climatico; ma è chiaro, si tratta sempre e solo dell’utile e necessario container delle parole e delle economie del delirio umano.

[Ps. Il problema rimane sempre e comunque l’enorme denaro e potere diffuso nelle varie istituzioni del nulla. Provare a dimostrare il contrario, se ci si riesce.]

nm




[LA FOTO]

Non è proprio una bella foto ma disegna molto bene lo stato delle cose nel Mondo

Il nostro Papa, arguto e deciso come sempre, con questa foto ci pone domande profonde sul mondo e sullo stato dei nostri pensieri e del nostro agire.

Poteva offrirci una foto diversa per il 13 maggio per la ricorrenza delle apparizioni di Fatima, invece ha scelto questa, e, come vediamo, le reazioni, anche nel nostro piccolo, sono e sono state sicuramente diverse, le più disparate, per lo più negative.

Il fatto più importante, comunque, è che questa foto invita a riflettere davvero adesso, ecco: obiettivo centrato.




[LA CHIESA]

Un cammino necessario per la Verità

L’accusa: lo strumento peggiore che si possa usare quando si è alla ricerca della Verità.

Nella chiesa, sotto la talare, dietro l’altare, il male riesce a mimetizzarsi davvero in modo sorprendente.

La falsità è indole del maligno ma le sue dinamiche grottesche e scomposte emergono sempre ed in ogni modo si realizzano chiarissime; facile, dunque, registrare l’obiettivo quando si vuole impostare un cammino valido.

Dalla più piccola chiesa locale, alle grandi cattedrali, finanche alle aule vaticane, le più recondite, è vero, emerge tanta menzogna e tanta  falsità, diffusa perfino ai piedi dei vicari di Cristo; ma la Chiesa, quella autentica, è la vera garanzia per individuare il giusto cammino quando si è alla ricerca della Verità.

Qualche sbandamento è certo nel ns cammino, facile cadere nell’imbroglio malefico, ma quando si è illuminati dalla fede, impossibile imboccare strade errate.

Il richiamo della Verità si rende sempre presente ed inequivocabile; basterebbe solo sintonizzarsi e saper rispondere per non perdersi nell’infinito labirinto della sapienza perversa e delirante dei tempi ambigui.

nm




IL 25 APRILE. MATTARELLA: «La resistenza fu un moto di popolo contro il fascismo»

La visita a Cuneo del capo dello Stato che condanna il falso patriottismo del regime e ricorda il contributo dei cattolici. Meloni cita Violante e la «concezione proprietaria» della sinistra

Angelo Picariello

Avvenire.it martedì 25 aprile 2023

La Resistenza fu un «moto di popolo», una «rivolta morale di patrioti contro il fascismo per il riscatto nazionale». Sergio Mattarella si reca a Cuneo, la terra di un illustre predecessore, Luigi Einaudi, «il primo Presidente dell’Italia rinnovata nella Repubblica» per celebrare il 25 aprile. «Se volete andare in pellegrinaggio, nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati», suggeriva Piero Calamandrei ai giovani. E il Capo dello Stato sceglie una terra simbolo. Cuneo città decorata al valor militare, in cui quel «moto di popolo» scattò anche a seguito del coraggioso discorso pronunciato dal balcone della sua abitazione dal sindaco, l’avvocato azionista Duccio Galimberti il 26 luglio 1943, poche ore dopo la destituzione di Mussolini.

Mattarella – che, come di consueto, in mattinata si era recato all’Altare della Patria, per deporre una corona accompagnato dalle cariche dello Stato, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i presidenti di Senato e Camera Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana – visita Prima, a Cuneo, la casa-museo di Galimberti, poi tiene un discorso al teatro Toselli, per poi recarsi a Borgo San Dalmazzo, il centro in cui i cittadini, coordinati dal parroco don Raimondo Viale, cercarono di mettere in salvo gli ebrei dai nazisti che gli davano la caccia (Cuneo fu la terza provincia italiana per numero di deportati nei campi di sterminio in ragione dell’origine ebraica), e infine a Boves, prima città martire della Resistenza, medaglia d’oro al Valor militare e Medaglia d’oro al Valor Civile. «Lì – ricorda Mattarella – si scatenò quella che fu la prima strage operata dai nazisti in Italia».

«”La guerra continua” affermò, nella piazza di Cuneo che reca oggi il suo nome. Una dichiarazione di senso ben diverso da quella del governo Badoglio», rimarca il capo dello Stato, ricordando Duccio Galimberti comandante delle partigiane Brigate Giustizia e libertà in Piemonte, che nel novembre 1944 «fu catturato, torturato e ucciso dai fascisti».

Mattarella cita la lapide che, nel municipio di Cuneo, ricorda Galimberti, «Morti e vivi collo stesso impegno, popolo serrato intorno al monumento che si chiama ora e sempre Resistenza». Una Repubblica «fondata sulla Costituzione, figlia della lotta antifascista», sottolinea Mattarella. Che mette anche in guardia dal falso patriottismo del regime fascista e dalle sue «ingannevoli parole d’ordine». Un patriottismo che alimentava «il mito della violenza e della guerra; dell’Italia dominatrice e delle avventure imperiali nel Corno d’Africa e nei Balcani. Combattere non per difendere la propria gente ma per aggredire. Non per la causa della libertà ma per togliere libertà ad altri».

La Costituzione «sarebbe stata la risposta alla crisi di civiltà prodotta dal nazifascismo», ma nel rimarcare – dopo le polemiche dei giorni scorsi – la sua genesi antifascista, Mattarella sottolinea anche il contributo determinante dei cattolici, quando ricorda «il principio della prevalenza della persona e delle comunità sullo Stato», e al ruolo delle «autonomie locali e sociali dell’Italia», concetto strettamente legati alla dottrina sociale e alla elaborazione politico-culturale dei cattolici. Un fermento che «indusse un gruppo di intellettuali cattolici a riunirsi a Camaldoli, a pochi giorni dal 25 luglio 1943, con l’intento di riflettere sul futuro, dando vita a una carta di principi, nota come “Codice di Camaldoli”, che lascerà il segno nella Costituzione», ricorda Mattarella, «on la proposta di uno Stato che facesse propria la causa della giustizia sociale come concreta espressione del bene comune, per rimuovere gli ostacoli al pieno sviluppo di ogni persona umana, per rendere sostanziale l’uguaglianza fra i cittadini», afferma il capo dello Stato con chiaro riferimento al dettato dell’articolo 3.

Onorano la Resistenza, conclude Mattarella, «quanti non si sottraggono a concorrere alle spese pubbliche secondo la propria capacità contributiva. Il popolo del volontariato che spende parte del proprio tempo per aiutare chi ne ha bisogno. I tanti giovani che, nel rispetto degli altri, si impegnano per la difesa dell’ambiente».

Dopo la presenza di tutte le alte cariche in mattinata, all’Altare della Patria, la giornata per il resto è scandita da prese di posizione e gesti in ordine sparso. Fa discutere la scelta di Ignazio La Russa di recarsi a Praga, in occasione della Conferenza dei presidenti dei Parlamenti degli Stati membri dell’Ue, con l’idea di «contrastare ogni forma di regime totalitario» rendendo omaggio sia «alle tante vittime della ferocia nazista recandomi a Terezin» sia al monumento dedicato a Jan Palach – l’eroe della “primavera di Praga”, morto suicida, dandosi fuoco, per protestare contro l’invasione dei carri armati sovietici nel 1968, ndr – come ho sempre fatto ogni volta che sono venuto a Praga».

La premier Meloni, invece, scrive una lettera al Corriere della Sera nella quale condanna coloro che in preparazione di questa giornata «hanno stilato la lista di chi possa e di chi non possa partecipare, secondo punteggi che nulla hanno a che fare con la storia ma molto hanno a che fare con la politica». Usando «la categoria del fascismo come strumento di delegittimazione di qualsiasi avversario politico: una sorta di arma di esclusione di massa, come ha insegnato Augusto Del Noce, che per decenni ha consentito di estromettere persone, associazioni e partiti da ogni ambito di confronto. Mi domando se queste persone si rendano conto di quanto, così facendo, indeboliscono i valori che dicono di voler difendere», conclude Meloni citando Luciano Violante e il suo «memorabile discorso di insediamento da presidente della Camera quasi trent’anni fa» che condannava proprio «una certa “concezione proprietaria” della lotta di Liberazione».

https://www.avvenire.it/attualita/pagine/mattarella-la-resistenza-fu-moto-di-popolo-contro-il-fascismo




È SOLO NOSTALGIA? La Russa e il passo indietro maldestro

3 aprile 2023

Quella di La Russa è solo nostalgia?

La politica è fatta anche di sentimenti.

Guai se non fosse così . Nella politica ci sta, ci deve stare tutto quello che c’è nella vita.

Non siamo automi, e anche i sentimenti esigono di essere governati. Quando tracimano rischiano di oscurare una obiettiva valutazione dei fatti.

Va compreso il personale turbamento di chi vede sconfitto, anzi condannato senza appello dalla storia, quella sorta di ideale che fa tutt’ uno con il proprio abito mentale.

È, ad ogni modo, legittimo, ed anzi necessario e doveroso, chiedersi se certe esternazioni di autorevoli esponenti della destra siano solo la patetica manifestazioni di una invincibile nostalgia oppure adombrino una voglia di “revanche” che può far male al nostro Paese.

Come su queste pagine è già stato osservato da tempo, il presidenzialismo, non a caso storico cavallo di battaglia del MSI, non si esaurisce nella sua dimensione tecnico-istituzionale e, addirittura, si può dire, va oltre la mera attestazione di un indirizzo politico, assumendo, piuttosto, una coloritura di carattere ideologico.

Rappresenta, per taluni, il tentativo di introdurre nel nostro ordinamento istituzionale, laddove vive il principio democratico, quel principio di autorità e che, sia pure nella forma meno eclatante oggi storicamente praticabile, allude a quella cultura dell’uomo forte che, a sua volta, rievoca il ventennio.

Insomma, non è solo folklore.

Anziché mettere tra parentesi i vent’anni di dittatura fascista, c’è chi sogna si compiere la stessa operazione nei confronti della Repubblica democratica, fondata su quella Costituzione che è testimone vivente dell’ antifascismo, quasi si volesse consumare nei suoi confronti una sorta di vendetta postuma.

Né cambia l’ordine delle cose l’impacciato tentativo del Presidente del Senato di contraddire sé stesso.

E’ solo nostalgia? La Russa e il passo indietro maldestro – Politica Insieme




NULLA DI BUONO

Le vere preoccupazioni per il nostro mondo
Questi volti, questi incontri, questi momenti storici non promettono niente di buono per l’Occidente; e noi siamo l’Occidente; e in Occidente tutto scorre come sempre: nella normalità, nell’indifferenza, nelle storie chiuse per le solite dinamiche, per le solite convinzioni di superiorità, indipendenza, dominio e centralità [… la vera preoccupazione].

Il mondo è immenso, come immensa la realtà vivibile ed immensa la bellezza disponibile: ad ognuno la propria, a tutti l’opportunità di una condivisione ancora ignota. Nulla di buono.

nm




LA FEDE CRISTIANA NON TEME l’attacco odierno alla religione

di Padre Livio Fanzaga

Erba, 2 Marzo 2023. Caro amico, alla religione si sostituisce la conoscenza scientifica, con le sue realizzazioni capaci di migliorare la qualità della vita. Ciononostante, la felicità rimane una chimera e il vaso di Pandora della disperazione è sempre più colmo.

L’emarginazione della religione, con l’estendersi di una visione atea e materialistica della vita, sta portando l’umanità a forme di idolatria che la degradano.

In un cielo dove non risplende il sole la vita sulla terra si trasforma in una lunga e gelida notte invernale.

Tuttavia, la fede cristiana non teme l’attacco odierno alla religione, come forma di superstizione da lasciare alle spalle, accelerando la sua dissoluzione negli strati più incolti e più arretrati della popolazione.

Vostro Padre Livio




[SAN REMO 2023]

Presenza potente, autorevole … sorridente: un quadro più che rassicurante per un popolo molte volte disorientato (in questi ultimi tempi).

nm




AUTO MODERNE, sicurezze antiquate (?)

Quello che rimane dell’automobile dopo l’incidente stradale di qualche giorno fa a Fonte Nuova, vicino la capitale, sembra tutto riassunto nella fotografia che si riesce ad estrarre dal sito d’informazione locale il Tiburno.

I media nazionali non offrono che foto generiche sulla strada, sui ragazzi e sull’auto lontana, indirizzando l’osservazione esclusivamente in un’unica direzione: lo stato psicofisico dei ragazzi e l’alta velocità.

Più di qualche perplessità sovviene, invece, sulla sicurezza delle automobili e sulla sua tipologia in uso in alcuni autoveicoli attualmente in commercio.

Vista la foto non  possiamo che fissare lo sguardo su quel che resta dell’abitacolo, letteralmente scomparso, e su quelle cinque giovani vite, volate al cielo.

NM




COMINCIAMO BENE

Le grandi esplosioni d’inizio anno

Esplodono in successione il caso insetti per la nostra futura alimentazione; il caso Orlandi che si apre ai misteri dopo quarant’anni; il caso Messina Denaro dopo trenta: cominciamo bene.

Tutto intorno, comunque,  sempre la solita solfa: l’ossessione del virus, la follia in Ucraina, il sangue delle donne in Iran, in Afganistan ma soprattutto da noi.

L’economia dei bilanci rossi e delle casse svuotate, del caro benzina e dei bonus dei miei stivali.

Le perversioni di Nuova Generazione, con le sue vernici artistiche, e quelle vecchie della corona inglese.

Il disgusto dilagante per il calcio sfasciato, criminale e corrotto e le nevrosi dei  giostrai della TV e dell’informazione.

Guerre e miserie si espandono; ricchezze e poteri si concentrano; ingiustizie, persecuzioni ed un uomo che non trova pace: ecco il nuovo anno.

Quali profezie, quali previsioni: già tutto chiaro, si scivola sempre più giù quando mancano appigli sicuri.

NM




L’EUFORIA smodata

La perplessità delle genti di buon senso

Chieti, 17 gennaio 2023. Soddisfazione e tanta euforia per la cattura di questo latitante; questo, però, secondo i tradizionali canali d’informazione

Gli stessi strumenti d’informazione ci raccontano di questo personaggio, della sua fama di criminale e della sua pericolosità sociale e che da oltre trent’anni si nascondeva in uno strano rifugio: la propria casa.  

Tutto chiaro secondo questa informazione corrente; ma tanti dubbi e tante ombre secondo il buon senso comune.

Ragionando in modo semplice, e senza contorsioni mentali, la mafia è un fenomeno criminale sicuramente, è chiaro che tale fenomeno, così importante addirittura per il mondo intero, non può limitarsi ai soliti e classici settori politici, economici e sociali.

Il potere si esercita anche tenendo in mano le sorti della cultura e delle guide comunicative. Anche l’informazione esercita potere e rientra fra i settori che fanno gola alla mafia: fenomeno criminale, ma senza confini.

Per capirci: a tanta euforia, anche smodata in taluni salotti di corte, è giusto contrapporre anche altrettanta perplessità.




SIMBOLI (?) Giornata del Tricolore

Dichiarazioni che non convincono

Chieti, 7 gennaio 2023. Dispiace non essere completamente d’accordo con le dichiarazioni dei Presidenti Mattarella e Meloni, ma il tricolore oggi non unisce e non ricuce un bel nulla.

Quello che unisce ancora, che rende libero e solidale questo nostro paese è solo il buon senso degli italiani del silenzio e dell’impegno. Senza di loro, quale Italia?  

Questa Italia del buon senso, nonostante tutto il ridicolo, l’ingiustizia, l’arroganza, la sfacciataggine di certo potere, sta reggendo ancora; fino a che punto è difficile da capire. Tutto potrebbe saltare sotto i colpi che minano addirittura la sussistenza.

Anche le cosiddette valvole di sfogo, molto dinamiche qualche tempo fa, stanno cominciando a traballare e l’insofferenza sta cominciando a dilagare sotto il peso insostenibile di carichi, adesso, solo frutto di cinismo e cecità politica.

Chissà cosa ci prospetta questo 2023.

Già dai primi giorni, comunque, si avverte aria molto, ma molto pesante.

Una cosa è certa: anche gli italiani del buon senso adesso stanno esaurendo ogni sorta di riserva  …

Seguono le dichiarazioni dei Presidenti:

Mattarella: ” … simbolo della unità e indivisibilità del Paese e di quel patrimonio di valori e principi comuni solennemente sanciti dalla nostra Carta costituzionale …”

https://www.ansa.it/…/mattarella-tricolore-simbolo-di…

Meloni: ” … ricuce gli strappi … racchiude i valori di libertà, solidarietà e uguaglianza …”

https://www.ilgiornale.it/…/giornata-tricolore-2102641…

NM




SEMPRE IN GUERRA nella divisione fra buoni e cattivi

I buoni propositi per l’anno nuovo. Vincere il male dentro di noi

La celebrazione della vita da una parte con i festeggiamenti del Natale che si allargano e si diffondono nei luoghi più impensabili; dall’altra le celebrazioni della morte, con la recrudescenza inquietante degli ultimi tempi.

Umanità dissennata, squilibrata, regredita?

Cosa possiamo dedurre da quanto accade nel mondo, nei nostri ambienti, fin dentro le mura domestiche?

Siamo noi, la nostra civiltà, i nostri modi di vivere, di pensare, le nostre personalità che stanno subendo trasformazioni decisive.

In questo insistente modernismo, stiamo diventando sempre più terreno fertile per ogni sorta di nefandezza, per ogni genere d’indecenza, per ogni  forma d’immoralità.

Il male trova alloggio agevole nelle nostre vite, incastrandosi in modo lento ed insospettabile nei meandri dei nostri ruoli, dei nostri pensieri e delle nostre convinzioni.

Basta seguire la breve cronaca di una giornata o scorrere le pagine dei social per farsi l’idea di cosa viviamo.

Indifferenza, opportunismo e falsità, sempre loro a guidare la marcia di una guerra continua contro cattivi, brutti ed inutili: contro i cosiddetti nemici. Un mondo dunque diviso fra buoni e cattivi; un mondo sempre in guerra contro i (poveri) nemici del momento.

Nemici?

Si, i nemici ci sono davvero ma sono incredibilmente dentro di noi. Non c’è un mondo di buoni e cattivi, come sembrerebbe, ma un mondo che invece vive nel disagio.

Umanità nel disagio sempre alla ricerca di un appagamento.

Bisogni veri, falsi a metà; bisogni, comunque, che vengono da dentro.

Ecco allora: siamo noi il campo battaglia dei bisogni. Il campo dove il vero nemico vorrebbe averla vinta sulle passioni, sulla coerenza e sulla sincerità.

Una guerra, dunque, contro la verità che, inevitabilmente, si materializza fuori di noi nella celebrazione della menzogna, dei disastri e della morte.

Possiamo fare tutti i buoni propositi che vogliamo, dire tutto quello che passa la mente edulcorata, promettere tutto il bene del mondo e credere e far credere perfino alla befana o all’asino che vola; se non comprendiamo che la vera guerra bisogna combatterla e vincerla dentro di noi è inutile ogni sforzo: disastri inevitabili per quelli che stanno accanto, per quelli che dipendono, che attendono e che vivono intorno. Poveri loro.

Buoni propositi per l’anno nuovo sicuramente, ma solo quelli veri: vincere davvero contro il nemico vero: il male dentro di noi.

NM

Foto: documentazione.info




IL QUADRO

Tanti anni oramai, per una comunità ancora nelle mani dei soliti ignoti. Uno contro l’altro, nemici giurati; di colpo amiconi per una successione di eventi che, solo a nominarli, mette brividi.

Tanti anni sono passati. Labili memorie ma una decadenza lenta e continua: irreversibile.

Il grande mondo intorno, comunque, sempre in aiuto; l’inerzia che trascina e la crisi che scagiona, la fortuna che rinfranca ogni pensiero inadeguato, ogni limitata idea per una miserabile realtà che si conforma.

Si sprofonda, ma tenaci e convinti si vuole perseverare.

Il sistema, seppur traballante, regge; si può ancora contare su un apparato lento e dormiente e puntare su una base ansiosa ma indolente.

Macché futuro incerto; il quadro è chiaro, anzi limpido.

C’è poco da ragionare: solo danni irrimediabili nel giovarsi, irresponsabilmente, d’ogni funzione e ruolo, specialmente di vertice. Danni che si accumulano e che si pagheranno sempre nel silenzio: tutti insieme ed inconsapevolmente, purtroppo per gli ignari.

Le voci con i richiami alle cose giuste e fatte per bene, anche se stanche, sono sempre presenti. I congegni del superfluo e del disordine invece, anche se vanno sparendo, non si stancano mai.

Equilibri chiari, dunque; in questo tempo che corre, i pesi si spostano e le coscienze si formano. Si può continuare così, sprofondando sempre più, per quanto si vuole; si può anche spostare qualche peso e formare qualche coscienza in più per invertire il senso.

Nella famiglia la fonte d’ogni disposizione; ed in queste disposizioni, inutile ribadirlo, le sorti e le sventure dei popoli.

nm




L’UOMO DELL’ANNO (?)

I tempi dicono che i riferimenti sono questi a Ortona [… e in giro per il ns mondo sconquassato]

Se l’Amministrazione comunale di Ortona sceglie questi modelli, nonostante qualche sparuta, accennata e timida voce critica qua e là in città, la maggioranza della comunità vuole questi modelli, c’è poco da dire.

Tralasciando le classiche voci dell’innocenza, non si registra movimento alcuno che possa paventare un qualche problema di dignità, d’immagine o di altro ancora. Tutto nel silenzio o su qualche testata ed in pochi e allegri commenti Facebook,

Facciamocene una ragione, registriamo e passiamo oltre.

L’effetto domino innescato dagli alti pensatori non trova difetto o scostamento di sorta, in questo momento. Sembrerebbero tutti allineati al pensiero dominante, perfino il mondo degli inviolabili. 

Una cosa, comunque, è certa: questa società civile* sta degradando di brutto!

nm

Foto Grazia.it




IL QUADRO POLITICO e il vero bipolarismo

Tante istanze; irrintracciabili quelle del buon senso

Ecco il quadro politico che appare in questo momento: due contendenti al trono del partito democratico che si presentano e dichiarano di volerne prendere la direzione.

Idee, proposte e programmi a parte, quello che emerge chiaro e limpido è però la lontananza dal mondo reale. Un distacco amplificato dalla rete e soprattutto dai media, sempre pronti all’esigenza dei vari poteri, e stranamente indifferenti e sordi alle voci della base, alle istanze dei cittadini, alle reali richieste di quel popolo che non vota e non voterà più.  

Un mondo che non si riconosce nell’attuale quadro politico e nei suoi stravaganti rappresentanti che di volta in volta si susseguono calati dall’alto e all’occorrenza.

Idee, pensieri e tutte le altre cose, a supporto, non fanno che ripetersi e rinnovarsi in un ritmo articolato ma ossessivamente compulsivo. Un ritmo stancante scandito dalle varie crisi che di volta in volta si presentano puntuali a reclamare attenzioni e forse altro ancora [per noi fessi ed inesperti].

Siamo stanchi,  depressi, forse anche po’ disgraziati, ma tutto questo non è abbastanza chiaro, anzi. Lassù oramai sembra dominare la macchina del vuoto. Una sorta di congegno che va perfezionandosi all’ascolto e che genera solo sistemi di perverso potere: bravi gli inventori.  

Danaro crudele, debiti impossibili, bollette impazzite, lavoro malpagato, dolorosi rincari, svantaggi sociali, povertà dilaganti e miserie croniche che emergono all’impazzata qua e là per lo stivale. Il mondo reale quaggiù; esibizionismo, ricchezze e tante altre cose bizzarre lassù: il mondo di chi ha capito tutto.

Un gruppo di decisori che ha capito tutto, dunque, ed un altro che rincorre e cerca invece di poter capire come andare avanti; un bipolarismo sicuramente. Da una parte le dottrine strambe che governano dall’altra il resto che sopporta e cerca di sopravvivere.

Ecco il quadro. Quali politiche vuoi proporre allora?  Quale novità si sentono di proporre questi che appaiono nei riquadri dell’informazione adesso?

Per proporre davvero qualcosa di nuovo si rende necessario almeno scendere quaggiù, fra la gente, nel mondo nudo e crudo per comprenderne anzitutto forme e colori, in definitiva: ambiente e soprattutto linguaggio.

Un popolo vero tiene anzitutto alla vita e alle sue straordinarie relazioni. Un popolo vero organizza relazioni vere che garantiscono e che gratificano tutti. I veri cittadini reclamano un mondo plurale, dunque, e non esclusivo, un mondo d’opportunità aperto a tutti e non a pochi; un mondo di fiducia e condivisione e non di sospetti ed egoismi;  un mondo democratico e popolare e non superbo e d’élite: la gente vera vuole un mondo di bellezza a cui aspirare uniti.

Se si è in grado di rispondere è bene altrimenti meglio il silenzio.

Sembra invece che tutti vogliono riorganizzarsi, da destra a sinistra tutti agitati per sistemare le cose, di chi poi? Mah.

Pd agitata, ma anche Lega, Azione e Italia Viva sembrano attive. Tante istanze, davvero tante in questo momento, anche la sconclusionata terza via, ma quelle del buon senso dove sarà possibile rintracciarle? Vedremo.

Ritornare indietro non è bene sicuramente, ma dopo la ben studiata diaspora dei cristiani democratici degli anni Novanta, dispersi nel nulla di un bipolarismo fatuo e fin troppo allegro e bugiardo, con tutta la buona volontà, ritrovare il vero senso di un impegno politico sembra pressoché impossibile.

Stiamo messi male, proprio male, ma il cammino per il futuro, secondo i dominanti canali d’informazione, è quello che si riesce a scorgere nelle azioni e nelle parole di queste nuove guide: nelle più che sapienti mani di questi nuovi decisori. Mah …

nm

Foto www.24emilia.com




LA VERA VERGOGNA di questa umanità

La società civile, attraverso le proprie istituzioni, avrebbe il dovere di cancellare la povertà [almeno provare a farlo]

Anche se negli ultimi tempi i classici luoghi dei cartoni e degli stracci sembravano cominciare a svuotarsi, offrendo fiducia ed aspettativa; più di qualche presentimento, adesso, lascia presagire delusione, frustrazione e … morte.

La perversione del denaro e del potere inganna chiunque e distrugge ogni buona intenzione, lasciando spazio alla sola VERGOGNA che domina e dipinge, con i suoi classici colori, il solito squallido quadro di triste umanità.

nm

Foto: fatto Quotidiano

https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/08/30/senza-fissa-dimora-da-gennaio-241-morti-i-programmi-di-governo-diano-ascolto-ai-loro-diritti-che-sono-negati/6785113/




RISCHI E LAMENTI d’inizio mandato

Impostazioni e configurazioni per un epilogo già noto

È il momento dei lamenti. Se da una parte quelli di una Meloni, disinvolta e baldanzosa, verso un’Europa distratta, indifferente anzi opportunista, rischiano autoisolamento e gravi rotture diplomatiche; dall’altra i lamenti di un Letta, fiacco e debilitato, verso gli attacchi duri e determinati mossi al suo partito, rischiano isolamento e rottura con le opposizioni.

Lamenti e spaccature in entrambi i casi. Sia da una parte che dall’altra sempre posizionati al centro per richiamare una certa attenzione.

Ambiziosa se non velleitaria la sfida della Meloni ed il suo governo all’Europa, remissiva e sacrificale la posizione di Letta e del suo partito alle più che rapaci attenzioni che girano intorno.

Siamo solo agli inizi ma la scena sembra già conformata al solito deprimente epilogo. Senza perdere tempo, e con tanta speranza, meglio cominciare a prepararsi per il prossimo giro.

NM

Foto Ansa




I LIMITI DELLA PACE tra marce ed ossessioni 

Le grandi decisioni in grandi e perverse mani, il futuro nei nostri limiti   

Erano davvero in tanti in piazza. Quando si deve manifestare per cose come la Pace chi si tira indietro? Nessuno. Tutti insieme ai pacifisti; anche Conte con i 5 Stelle e anche un Letta tutto preso, sentito qualche antico richiamo, non perde l’occasione per tuffarsi nel gruppo. Stranamente viene buttato fuori.

Una contestazione bella e buona che lo rimanda a casa. Lui va fuori dal gruppo e torna casa davvero ma non per dimettersi, e questa potrebbe sembrare la vera notizia della domenica.

Il signor Letta, bravissima persona sicuramente, forse  duro di comprendonio, non riesce a capire quando i discorsi finiscono. Lui insiste, con questa postura pseudo-provocatoria, per distruggere tutto il distruggibile ed in questo, da politico navigato, sembra molto bravo; ed ecco la notizia: Letta continua e non si dimette mentre Conte e i 5 Selle gongolano ed inglobano.

Sull’altro campo politico si seguono le vicende del nuovo governo e la solita esaltazione di un popolo che celebra il solito fuoriclasse, l’eletto o l’eletta [chissà], che puntualmente, appena qualche mese, si trasformerà nel più disastroso dei brocchi. Non ha fatto ancora nulla questa Meloni ma già urlano di gioia sgolandosi per adularla, si strappano i capelli per storiche parole del nulla o si piegano per la sua celeste apparizione.     

Sarebbe meglio attendere per capirci qualcosa, finora solo posture rigide, grida e forse qualcos’altro.

Comunque, tante parole, davvero tante le parole inutili su questo nuovo governo. Anche Morgan, il cantante, appena nominato dallo Sgarbi nazionale, già ribatte inviperito alle più che legittime critiche della stampa. Due uomini disagiati per un’Italia in disagio: e può andar bene per adesso.

Non va proprio bene invece il conflitto ordito, senza scrupolo, nel mondo dei media, da soliti tecnici della disinformazione e dagli opinionisti del tutto: proprio tragica l’influenza da loro prodotta sulle masse.

Il casino generato in questo disastroso ed imposto bipolarismo, vissuto oramai da oltre vent’anni, adesso ha raggiunto limiti davvero preoccupanti. Tutti arrabbiati, tutti infastiditi, tormentati ed ossessionati: ci maltrattiamo tutti, ci respingiamo tutti, ci odiamo tutti e senza saper il perché.

Un’ossessione che dilaga fino a raggiungere mondi e luoghi impensabili della nostra società; obiettivo: superare sempre il limite e senza un vero motivo.

Basterebbe osservare gli sguardi nel nulla delle ambientaliste contro il Van Gogh a Roma o seguire le fantasie sui dottorati record millantati a Verona o rallegrarsi dei seni nudi svagati agli Uffizi di Firenze per comprendere la direzione intrapresa e quali fenomeni di miseria umana ci attendono nel prossimo futuro.

Dal mondo che viviamo si possono vivere richiami d’ogni genere, immagini bizzarre, contese e pretese sconclusionate, penose e reciproche accuse e rilevare tutte le soddisfazioni del nulla, alla fine, comunque, tutto si rende inutile e soprattutto dannoso: si vive sempre e comunque sotto le dinamiche di un potere con precise logiche del disordine.

Convergere l’attenzione verso quel potere potrebbe dunque evitare tante inutili parole, tante inutili azioni, inutili lotte, odi e disastri vari, ma stranamente si continua a vivere nel tormento e a pensare di aver super poteri per chissà quali imprese.

Le grandi decisioni sulla terra sono nelle mani dei grandi della terra: anche se ne sono pochi, adesso sono di animo perverso e purtroppo rispondono a spiritualità malvage.

Se può consolare, possiamo ancora agire per quello che uno può, nel ruolo che si ricopre e, soprattutto, conoscendo i propri limiti. Sembrerebbe poco o nulla ma sono vere ed utili dotazioni per affrontare sereni e sicuri il futuro che abbiamo davanti.

Foto: elcolombiano.com