AL SINDACO DI PESCARA

Pescara, 30 giugno 2024. Le sottoscritte associazioni sono venute a conoscenza di un ordine di abbattimento per  61 alberi adulti in viali ed altri luoghi storici della città di Pescara che l’Amministrazione Comunale ha emanato già nel  dicembre 2023. Tale ordine sarebbe entrato nella fase attuativa con il contrassegno in loco degli esemplari da abbattere.

Le sottoscritte associazioni ritengono che ogni cautela debba essere assunta ed ogni ricerca di pratiche alternative vada esperita prima di arrivare a tagli  che impoveriscono l’intera città privandola di alberi storici, dispensatori di benessere urbano e significativa componente della sua immagine identitaria, oltre che della sua gradevolezza, decisiva anche per la sua attrattività turistica.

Come già in passato, attraverso consulenze tecniche e pareti di illustri cattedratici, le associazioni sono disponibili ad un confronto anche nel merito tecnico delle scelte comunali al fine di trovare una soluzione equilibrata che  circoscriva il taglio agli elementi irrecuperabili, per favorire, d’altra parte,  una consapevole conservazione dell’importante patrimonio vegetale cittadino.

A tal fine  le sottoscritte associazioni chiedono di essere convocate con i propri tecnici di fiducia per poter fornire il proprio contributo  attraverso il confronto con le istanze tecniche e politiche preposte sia nel merito della questione attuale, per la quale si ravvisano i caratteri dell’urgenza,  sia sul metodo col quale affrontare la manutenzione del sistema del verde urbano.

Tale istanza partecipativa è prevista anche dal vigente Regolamento comunale per il verde.
Un confronto come quello da noi proposto può inaugurare la consiliatura appena rinnovata con una diversa apertura all’associazionismo civico che,  a vario titolo, pone il tema dell’ambiente e della identità urbana.

Italia Nostra Sezione “L. Gorgoni” Pescara

Archeo Club d’Italia sede di Pescara

Touring Club Italiano Club di territorio di Pescara

Co.N.Al.Pa Delegazione Pescara-Chieti

Ville e Palazzi Dannunziani




LETTERA APERTA A SINDACO E ASSESSORI

La violazione regolamento comunale

Giulianova, 29 aprile 2024. In qualità di responsabile di Unica Beach, la spiaggia dedicata all’accesso degli animali di affezione, chiedo al Sindaco e alla Giunta di avviare subito l’istruttoria per la presentazione della petizione sottoscritta da più di 700 cittadini, al Consiglio Comunale , a prescindere dalle imminenti elezioni amministrative.

Il Sindaco sta violando un Regolamento Comunale, che prevede l’inizio dell’istruttoria entro 15 giorni dal protocollo. Lo chiedono più di 700 cittadini che non gradiscono questa “ persecuzione “ da parte dell’amministrazione Costantini, nei confronti dell’associazione , che da sei anni gestisce la Spiaggia dei Cani, accettata da residenti e turisti e apprezzata dagli operatori di strutture ricettive e stabilimenti balneari. Questo continuo stillicidio creato allo scopo di spostare la spiaggia ogni anno nasconde una triste realtà, la volontà di eliminare un servizio fondamentale e utile alla collettività, per motivi ideologici e politici.

La raccolta di firme è stata portata avanti con il solo sostegno del gruppo politico “ Cittadino Governante “ rappresentato dalla Consigliera Alberta Ortolani, che ha autenticato le firme. Chiedo al Sindaco, agli Assessori, al Presidente del Consiglio Comunale e ai Consiglieri di procedere ad attivare l’istruttoria per la discussione che sarà oggetto del prossimo Consiglio e che sancisce la volontà di centinaia di cittadini per la permanenza della struttura nell’attuale sito. Occorre porre fine a questo ridicolo e assurdo osteggiamento nei confronti della sottoscritta, che ricorda all’amministrazione uscente, l’obbligo di mantenere la spiaggia dedicata ai cani, ribadito nelle varie osservazioni presentate, anche da una Sentenza del TAR Abruzzo.

Ritengo al limite del ridicolo questo atteggiamento del Sindaco Costantini e degli Assessori, ai quali chiedo l’immediata attivazione della pratica. Come sappiamo tutti i poteri decisionali del Sindaco e della Giunta non terminano con la fine di quelli del Consiglio Comunale per elezioni amministrative; dunque, il Sindaco non ha giustificazione alcuna per non farlo. Sarà un mio impegno fare in modo che la pratica arrivi sui banchi del Prossimo Consiglio, che si insedierà dopo le elezioni, per tener fede alla richiesta di più di 700 cittadini, che chiedono di riconfermare l’attuale sito a livello pluriennale , abbandonando definitivamente l’idea “ malsana “ di eliminarla o di renderla itinerante.

Giusy Branella

UNICA BEACH




Alla cortese attenzione del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Dott. Gilberto Picchetto Fratin

Oggetto: lettera aperta

Egregio Sig. Ministro Gilberto Pichetto Fratin,

mi rivolgo a Lei in qualità di Presidente della Conferenza per l’Ambiente della Provincia di Teramo, istituita con decreto del Presidente della Provincia n.2/2024, quale strumento partecipativo, propositivo e consultivo sulle problematiche ambientali tra gli Enti, le Associazioni e la Provincia medesima. La Conferenza si è di recente occupata della L.R. 4/2024 (Disposizioni finanziarie per la redazione del Bilancio di previsione finanziario 2024- 2026 della Regione Abruzzo. Legge di stabilità regionale 2024), con la quale all’art. 25 è stata disposta la drastica riduzione (da ca. 1000 ettari a ca. 24 ettari), dell’area della Riserva del Borsacchio, sita nel Comune di Roseto Degli Abruzzi (TE), di fatto eliminandola.

In linea con le funzioni consultive e propositive ad essa assegnata, in vista del Consiglio provinciale straordinario del 19.02.24 convocato per affrontare la questione, la Conferenza ha elaborato e predisposto un documento contenente dettagliate osservazioni sulle criticità dell’intervento normativo della Regione. Nello specifico nella nota redatta si esprimono considerazioni in relazione all’importanza della Riserva dal punto di vista paesaggistico, della biodiversità, della salvaguardia dell’ambiente anche per le generazioni future, in linea con i principi internazionali in materia di tutela ambientale e si mettono in luce profili di illegittimità costituzionale dell’art. 25 L.R. 4/2024. La nota elaborata dalla Conferenza provinciale per l’Ambiente è stata inserita nel testo approvato dal Consiglio, quale parte integrante della proposta volta a chiedere alla Regione Abruzzo di riesaminare la legge e di ripristinare la perimetrazione originaria della Riserva del Borsacchio.

Premesso ciò, in occasione della Sua partecipazione all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Teramo, che si terrà il 12.03.2024, la Conferenza vorrebbe condividere con il Ministro detto documento. Il Suo Ministero, infatti, è chiamato a esprimere un parere sulla L.R. 4/2024, come già fatto recentemente dall’Ufficio legislativo del Ministero della Cultura. Le considerazioni svolte dall’Ufficio legislativo del MIC, di segno negativo rispetto all’intervento regionale, sono del tutto coincidenti con quelle espresse dalla Conferenza nel documento che si allega alla presente. Alla luce di quanto precede, ci rivolgiamo a Lei affinché il Suo Ministero condivida e rilevi i profili di illegittimità costituzionale dell’art. 25 della L.R. 4/2024, già segnalati nel parere del MiC del 7.03.2024 ed evidenziati nella nota predisposta della Conferenza del 19.02.2024 e, di conseguenza, esprima parere favorevole all’impugnazione della Legge dinanzi alla Corte costituzionale da parte del Governo.

Teramo, li 11.03.2024

Luciana Del Grande

Presidente della Conferenza per l’Ambiente della Provincia di Teramo




TRIBUNALE DI TERAMO: LA GIUSTIZIA INGIUSTA

Così si annientano i minori

Città di Castello, 10 marzo 2024. I Tribunali, ma non tutti per fortuna, quando è finita la convivenza dei genitori e sono chiamati a disporre l’affido dei minori notoriamente non funzionano ed operano inaccettabili discriminazioni nei confronti del padre. I principi della bigenitorialità e della cogenitorialità non solo non trovano spazio nei provvedimenti che il giudice emette ma nemmeno vengono fatti rispettare quando l’inadempiente è la madre. Il tribunale di Teramo ne è un tipico esempio, arrivando perfino ad imporre le volontà del giudice istruttore che ha sempre fretta di chiudere il procedimento anche quando le sue imposizioni, in definitiva, danneggiano prevalentemente i figli perché una giustizia ingiusta non fa altro che alimentare una pericolosa conflittualità genitoriali. Non esiste, nell’affido dei minori, il rispetto dello Stato di diritto ma solo una più o meno sfacciata politica di genere. Il caso che riportiamo è molto eloquente ed è uno dei tanti che accadono a Teramo e in Abruzzo e di cui, per riverenza ai magistrati, nessuno ne parla.

***

Un padre italiano è vittima della cattiva gestione degli affidi dei minori nelle separazioni. I figli, collocati presso di lui fin da quando quello più piccolo aveva tre mesi perché la madre, extracomunitaria, voleva affidarli al comune e collocarli in una comunità (sulla cui gestione sarebbe doveroso indagare, visto che è stata cofondata dal legale della signora) poiché non voleva, a suo dire negli sms i9nviati al marito, sacrificare il proprio tempo libero per i figli. Il padre si è opposto e il giudice, in base alle sue capacità genitoriali, li ha collocati presso di lui anche se uno aveva appena tre mesi (!).

Dopo due mesi, la madre, fiutate le possibilità economiche, cambia idea e pretende la collocazione dei figli presso di sé, un assegno di mantenimento per loro da parte del padre, l’assegno unico al 100% che per legge spetta al 50% a ciascun genitore, consapevole che,  essendo per propria scelta quasi disoccupata (mentre in realtà aveva ed ha molte risorse economiche derivanti da redditi non dichiarati e/o non dichiarabili), avrebbe avuto accesso ai vari contributi e benefici degli enti pubblici e privati destinano a genitori disoccupati (in questo caso anche extracomunitaria) con figli a carico.

Cambia il giudice che segue il procedimento e l’attuale, spudoratamente sbilanciata verso la madre, nell’udienza esprime una valutazione non lusinghiera sulla scelta fatta dal suo predecessore, accoglie con inaudita solerzia tutte le richieste della madre senza aprire il contraddittorio per metterle a confronto con le documentate denunce paterne sull’uso strumentale che la stessa fa dei figli, abbandonandoli giorno e notte sistematicamente a persone terze, sue connazionali, di cui al padre non è dato conoscerne la nazionalità e il nome, forse, anche perché potrebbero essere senza permesso di soggiorno e/o avere possibili debiti con la giustizia.

Il giudice per chiudere subito il procedimento pretende un immediato accordo tra i genitori altrimenti, se il padre non accetterà senza discutere le sue condizioni, prenderà in considerazione, come detto in udienza, anche l’ipotesi della sospensione della sua responsabilità genitoriale. Una cosa vergognosa che mal si concilia con la scritta che troneggia nelle aule dei tribunali: La legge è uguale per tutti. Il ricorso al Csm sarà inevitabile perché ciò non rientra nella discrezionalità del giudice ma è un vero e proprio sopruso discriminatorio della figura del padre a danno dei figli. Il contraddittorio, alla luce della legge, è un diritto del genitore e non una concessione del giudice.

Il giudice rigetta le richieste paterne: permanenza dei figli presso di lui, come già avveniva, oppure, in subordine, un loro affido paritario (che automaticamente esclude l’assegno di mantenimento), condivisione preventiva di tutte le spese straordinarie con un fare agitato che poteva essere ritenuto minaccioso, considerato il tono alterato della voce e il particolare gesticolare. Il magistrato, incurante delle richieste paterne e della procedura civile, impone la collocazione dei figli presso la madre, un assegno di mantenimento a carico del padre di €. 500 al mese per due figli, allora di sei mesi e tre anni, e pretende (impone) la rinuncia da parte del padre della sua quota dell’assegno unico a favore della madre (circa €. 500 al mese) mentre la legge prevede che sia equamente ripartito tra i genitori non conviventi e riconosce al padre il diritto di tenere i figli il 35% del tempo, non concede che i giorni infrasettimanali di permanenza non coincidano con il martedì e giovedì perché lui ha il rientro pomeridiano, arrivando sarcasticamente ad affermare che se deve lavorare, in quei giorni rinuncerà a prelevarli! Anzi, per imporgli il martedì, ha fatto sì che, per cinque giorni, il padre non vedrà i figli mentre in cinque giorni li tiene per 4 gg. quasi consecutivi. Una persecuzione o una tutela del superiore interesse dei minori? Ma scherziamo?

Il dominante giudice non vincola le spese straordinarie al consenso preventivo del padre, non dispone indagini sui redditi della signora e sulle attività che svolge, anche di notte, lasciando quasi sempre i figli da soli a persone terze, sulle sue proprietà immobiliari nel paese di origine, sui suoi investimenti finanziari anche all’estero e sui suoi numerosi conti correnti. Non si chiede, dunque, da dove derivi tanta disponibilità finanziaria pur lavorando due/tre ore al giorno con una cooperativa di pulizie. Il padre deve sborsare per i figli, il 45% del proprio stipendio, oltre a tutte le spese che sostiene per comprare loro quello che la madre non compra, compreso l’abbigliamento che la madre utilizza quelli che trova nei centri di carità e così utilizzare solo per sé l’oltre mille euro mensili tra mantenimento paterno e assegno unico.  

Il giudice si rifiuta di intervenire sugli strani comportamenti della madre: dichiara miseria e paga l’affitto per due appartamenti; cura attentamente il proprio look che evidenzia una rilevante disponibilità economica; frequenta locali costosi con i suoi amici “attempati” (che cambia continuamente, portandoli a dormire a casa anche quando ci sono i figli e con essi accompagna i minori a scuola o va a riprenderli, non potendo mandarci altri a seguito del diniego paterno visto che non conosce l’identità delle persone indicate dalla moglie) e/o coetanei connazionali con fluidità di contanti. Il giudice si guarda bene dal prendere provvedimenti in merito all’assegno unico, lasciando che nel frattempo lo continui a riscuotere la madre, e non interviene sulla mancata applicazione dei provvedimenti del tribunale da parte della madre e sulla impossibilità del padre di parlare al telefono con i figli all’ora di cena.

Non interessa ai bambini il fatto che sia in atto un tentativo di alienazione dei figli dal padre e che gli stessi per le materne violenze psicologiche e non solo, hanno un difficile rapporto con il padre all’inizio della permanenza con lui, mostrandosi violenti e offensivi per poi mettersi a piangere quando devono ritornare dalla madre. I bambini, inoltre, spesso sono sporchi e vengono portati a scuola con abiti e scarpe piccoli e consunti e la scuola spesso è costretta a chiedere al padre il ricambio per quello più piccolo perché la madre, che percepisce l’assegno di mantenimento e l’assegno unico non lo fa. 

Il calvario di questo padre e dei suoi figli è causato ed alimentato dai centri antiviolenza, dai servizi sociali e dall’inerzia di un tribunale che, dinnanzi alle dovute denunce del genitore, invece di prenderne atto e predisporre indagini approfondite, lo perseguita con provvedimenti discriminatori contrari alla legge e al buon senso imposti, sotto la minaccia della possibile sospensione della responsabilità genitoriale. La signora non segue i figli e continua a ripetere che lascia i figli a chi vuole perché lei non rinuncia alle proprie libertà.

Il servizio sociale che dovrebbe informare il tribunale, di fatto non riporta la verità dei fatti nelle sue relazioni scritte e in quelle verbali, riservate con il giudice, la scuola si sta allineando con il servizio per non mettersi contro le lobby che gravitano attorno al servizio stesso e per non contraddire i collegati centri antiviolenza che, senza scrupoli, invitano la signora a denunciare continuamente il marito di violenza contro di sé e contro i figli, anche quando non c’è, tanto lei usufruisce del patrocinio a spese dello stato, anche se chiaramente non ne ha diritto. Una cosa è certa, ci si muove nel campo dei presupposti tribali dove la persona non conta nulla, soprattutto se italiana poiché c’è una consolidata logica di razzismo al contrario.

Questa è la giustizia ingiusta amministrata in alcuni tribunali e da qualche giudice.

Ubaldo Valentini

Presidente Associazione Genitori Separati per la Tutela dei Minori (Aps) Città di Castello




DENATURALIZZAZIONE DEL SALINE

Un esposto. Esito ed istanze

Pescara, 6 Marzo 2024. (L’esposto di segnalazione ambientale) Avevamo segnalato,in data 23-02-2024,  agli organi di vigilanza (Carabinieri Forestali, Comuni, Provincia, Regione Abruzzo) un esteso intervento di denaturalizzione, con escavatori e camion, nell’area golenale della Foce del Fiume Saline a Montesilvano e Città Sant’Angelo (PE). Ci hanno risposto dopo una settimana i CC Forestali di Pescara sulle indagini in corso, l’impresa esecutrice dei lavori che si trattava “solo di manutenzione e decespugliamento”, ed il commissario straordinario per il rischio idraulico in Abruzzo ing. Vittorio Di Biase, funzionario della Regione Abruzzo sul progetto in corso. Li ringraziamo per la risposta alla nostra segnalazione.

(Il progetto di difesa idraulica da 11 milioni di euro) Siamo venuti a conoscenza del progetto, in corso di realizzazione, da 11 milioni di euro, per la protezione dal rischio idraulico del tratto finale del fiume Saline (Lotto 1), con la realizzazione di argini di contenimento, alcuni tratti con muri di cemento sul lato urbanizzato e scarpate in terreno sul lato fluviale, altri con terrapieni su ambo i lati. Inoltre, il progetto prevede una vasca di laminazione per il controllo della piena del fiume in comune di Montesilvano, poco a monte del complesso Ibisco, forse troppo vicina ai depositi di discariche contaminate da diossina del SIR Saline. Il progetto, in data 6-10-2022, ha ottenuto il giudizio di esclusione dalla procedura di VIA dal comitato regionale per la valutazione di impatto ambientale, formato da dirigenti regionali dei settori ambiente, territorio, e infrastrutture. Tra le ragioni dell’esclusione, l’indifferibilità e urgenza dell’intervento, visto il rischio per il territorio, visti anche gli esiti drammatici recenti dei cambiamenti climatici in altre regioni adriatiche.

(Osservazioni) Concordiamo sull’importanza strategica della difesa dal rischio idraulico del progetto in corso d’opera, tuttavia, alla luce dei documenti visionati e dello stato dei luoghi facciamo presente le seguenti osservazioni, riguardo:

– La partecipazione, pubblicazione e pubblicità degli atti

– L’inaccettabilità della denaturalizzazione dell’area golenale del fiume

– Prospettiva di un parco metropolitano regionale Foce del Saline Piomba

– Caratteristiche degli argini con percorsi ciclopedonali per la valorizzazione del fiume

– Dubbi sulla vasca di laminazione troppo vicina al sito di discariche tossiche SIR.

La trasparenza e partecipazione di cittadini e stakeholder è un requisito indispensabile dell’azione pubblica, confermato in tutte le direttive europee relative,  sia per migliorare il senso di identità dei cittadini con l’azione pubblica e di governance del territorio, sia per migliorare l’efficienza della spesa pubblica e l’efficacia del progetto. La pubblicazione sul sito degli enti competenti non garantisce da sola la pubblicità in loco e le partecipazioni dei cittadini nella fase di formazione del progetto. Occorre una pubblicità in loco, su stampa locale e online, per sapere dell’esistenza degli atti pubblicati sul sito dell’ente. Essa va pensata, non  solo finalizzata alla impegnativa procedura di VIA (valutazione di impatto ambientale),  ma anche per la possibilità di segnalare problemi e di esprimere istanze da chi sul territorio vive e opera, e magari correggere errori progettuali per conoscenza approssimata del territorio, ed integrare le competenze. La nostra proposta. Forse occorrerà migliorare la normativa, anche regionale, sulla pubblicazione e la pubblicità delle opere pubbliche finanziate, introducendo più snelle, diffuse ed efficaci procedure di pubblicazione ascolto e partecipazione.

(Inaccettabile distruzione della vegetazione golenale) Non sono stati rilevati cartelli di cantiere in prossimità dei lavori di denatualizzazione delle aree golenali del fiume Saline. Lavori di tale estensione, tuttavia, modificano la morfologia di un’area naturale, anche se non classificata come riserva, ma importante per l’avifauna ed il paesaggio. Tali lavori non possono essere classificati solo come opere di manutenzione idraulica. Nè è ragionevole pensare ad un disboscamento così esteso per “creare le condizioni di visibilità ed accesso … per un rilievo di maggior dettaglio delle aree di intervento”. In sostanza, ci pare sproporzionata l’entità dei lavori segnalati di disboscamento per realizzare un rilievo aerofotogrammetrico con droni dell’area. Si consideri infine che, benchè non ancora tradotta in atti formali, esiste una pervasiva richiesta di creare un parco metropolitano Foce del Saline-Piomba, quale risorsa e margine metropolitano della città di Nuova Pescara 2027, per cui l’area non va compromessa con interventi estesi di denaturalizzazione.

(la gestione dei rifiuti vegetali). Ci segnalano, inoltre, rischi potenziali per la gestione dei rifiuti vegetali prodotti con l’azione di disboscamento attuale, lasciati in loco dopo triturazione meccanica. Come espressamente previsto dalle norme (Art. 183, comma1 lett. b-ter, n. 5 TUA) gli sfalci e le potature prodotti nell’ambito di un’attività di manutenzione del verde pubblico sono rifiuti urbani; pertanto, l’abbandono ed il deposito incontrollato di rifiuti (la flora perifluviale sfalciata) è punito sempre come reato contravvenzionale. Ma, se si tratta di titolari di imprese o responsabili di enti (come nel caso di specie) l’illecito e le sanzioni sarebbero ben più gravi.  L’abbandono dei rifiuti vegetali è caratterizzato come “abbandono o deposito non autorizzati ed occasionali di rifiuti”, con la sua natura di reato di pericolo. Nel caso di specie il pericolo reale consiste nel fatto che il sito è classificato SIR per la contaminazione da diossine; pertanto, le piante (fitodepurazione e fitoassorbimento) verrebbero incluse nella categoria dei “rifiuti pericolosi”. A ciò si aggiunga che l’abbandono di cospicue masse vegetali, triturate in loco, costituisce una rilevante accumulo di materiale biologico ricco di azoto fosforo e potassio, con il rischio di eutrofizzazione delle acque marine, ove verranno riversate dal fiume. La richiesta è di interrompere la fase di disboscamento massivo dell’area verde golenale del fiume, che non costituisce rischio idraulico, ma difesa, filtraggio e rallentamento delle acque, ed è una risorsa naturalistica preziosa, anche di valenza turistica per l’area. Si utilizzino altre tecniche per un rilievo affidabile delle aree di progetto.

(Argini con piste ciclabili) Il progetto prevede la realizzazione di argini di sagoma trapezoide, con alla sommità una base minore di 3m per ospitare una pista ciclabile o un percorso per veicoli di servizio. Ma che pista ciclabile pensiamo di realizzare sulla sommità dell’argine con una larghezza di 3 m lorda ? Senza spazio per transenne e franco laterale minimo di 0.50 m ? Senza lo spazio per un percorso pedonale minimo, adiacente al minimo di 2,50 m di una pista ciclabile? Senza un albero, o del verde di tenuta del terreno,  ombreggiamento di pedoni e ciclisti e trattamento paesaggistico dell’argine ?  Un argine non è solo un dispositivo idraulico. È anche un infrastruttura del territorio che può diventare risorsa per la valorizzazione turistica ambientale del fiume.  Ulteriore richiesta, dunque, è di ampliare la dimensione sommitale prevista per i rilevati arginali, portandola da 3 a 5 m, per poter realmente ospitare la sistemazione di percorsi ciclopedonali, alberati e illuminati, come infrastrutture di valorizzazione turistica ambientale del territorio integrata con la rete ciclopedonale costiera Bike-to-Coast , asset strategico del futuro turistico e ambientale della Regione Abruzzo. Si ricorda che nell’area di progetto è presente un’offerta turistica alberghiera di circa 4.000 posti letto. Inoltre, in quell’area è in via di completamento la rete ciclopedonale regionale Bike-to-Coast, che passa proprio sul nuovo ponte sul Saline, Filomena Delli Castelli. L’investimento per motivi idraulici può essere integrato con altre finalità complementari di valorizzazione economica, ambientale, infrastrutturale del territorio.

(la vasca di laminazione). Siamo preoccupati infine per la localizzazione e caratteristiche della vasca di laminazione, in progetto, da realizzare nel Lotto 2 di intervento. Essa è localizzata in comune di Montesilvano, a monte dell’attraversamento A14 del fiume, in prossimità delle aree a deposito dei rifiuti inquinati da diossine presenti in comune di Montesilvano, poche decine di metri a valle del bacino di laminazione. L’opera pare essere inserito nel Lotto 2 di intervento. A causa della classificazione SIN del fiume Saline e del pericolo del dilavamento dei terreni dell’adiacente discarica inquinata. Questa parte del progetto vada sottoposta ad una più accurata valutazione ambientale, con la possibile rilocalizzazione più a monte, in zona Congiunti, nell’area di confluenza dei fiumi Tavo e Fino.

Giuseppe Di Giampietro

Arch, phd presidente comitato Saline.Marina.PP1 di Montesilvano




FILOVIA SULLA STRADA PARCO

Un progetto da completare

Montesilvano, 26 febbraio 2024. Non sono d’accordo con la lettura di qualche consigliere comunale, e di altri, ironici sull’inizio dei viaggi di prova del Filobus sulla Strada Parco. È inaccettabile che un consigliere comunale faccia queste affermazioni liquidatorie sul futuro del trasporto pubblico in sede propria, in una città che ha scelto per il proprio futuro Nuova Pescara.

Una città che si sta trasformando e deve risolvere le inadeguatezze esistenti con interventi progettuali, un’adeguata pianificazione, interventi pubblici infrastrutturali e la partecipazione dei privati alle trasformazioni. Lo è ancora di più in una città attuale di oltre 54mila abitanti che non ha un piano del traffico obbligatorio per legge da 30 anni, anche con il silenzio colpevole dei consiglieri comunali. Una città che ha oltre 75mila veicoli al giorno sulle strade della fascia costiera, che ha bisogno del trasporto pubblico per ridurre gli effetti ambientali ed economici di tale carico.

Quella linea TCSP, del trasporto collettivo in sede propria, si trova nei piani regolatori di Pescara e Montesilvano e nel PUMS, piano urbano della mobilità sostenibile, di Pescara. Se occorre cambiare prospettiva bisogna disporre di adeguati studi conoscitivi, avviare un processo di partecipazione, approvare dei nuovi piani della mobilità integrati con i piani urbanistici. Né é la ferrovia un’alternativa al trasporto pubblico locale, come non lo sono le piste ciclabili. Mentre esse sono infrastrutture tra di loro integrate e complementari, come rete ferroviaria  regionale, trasporto pubblico locale e mobilità non motorizzata. Si evitino le contrapposizioni ideologiche del passato e si avvii finalmente un confronto e un’integrazione costruttiva.

Una città che ha bisogno di progettazione costruttiva.  Che deve integrare la qualificazione della Strada Parco con percorsi pedonali e ciclabili di adduzione, parcheggi di interscambio, un piano particolareggiato di guida delle trasformazioni edilizie lungo i percorsi. Che ha l’opportunità di liberarsi dalla necessità dell’automobile su tutta la fascia costiera, dalla collina al mare, grazie al trasporto collettivo in sede propria, baricentrico ed efficiente sull’asse Strada Parco.

Molto ancora c’è da fare e da cambiare. Ma non è certo con affermazioni liquidatorie di negazione del trasporto pubblico locale che si progettano i cambiamenti.  Non si sollecita così una discussione pubblica, trasparente e partecipata sui  temi della mobilità sostenibile, del l’urbanistica, della qualità ambientale della città nuova. Una discussione che invece noi vogliamo avviare con un confronto aperto e costruttivo. Ed il ruolo dei decisori eletti dovrebbe essere quello di favorire l’ascolto e cercare la mediazione operativa per la soluzione dei problemi. Speriamo che si possa finalmente avviare questa discussione, in occasione delle prossime elezioni amministrative.

G. Di Giampietro, arch phd Presidente comitato SMPP1, Saline.Marina.PP1 Montesilvano




BUON NATALE

… E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi;

e noi abbiamo contemplato la sua gloria,

gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre,

pieno di grazia e di verità… (Gv 1, 1-18)

Cari Amici della Stampa nel mondo, con queste parole tratte dal Vangelo di Giovanni, che richiamano la nascita di Gesù e il suo cammino nella storia dell’umanità, voglio augurare a Voi, alle vostre famiglie, ai vostri cari un Santo Natale di serenità e di pace.  Auguri, davvero di cuore!

Goffredo Palmerini




LO STILE  DI SANTILLI E LA LIBERTÀ DI CRITICA

La risposta di Palladini (Italia Nostra) e Colazilli (Co.n.al.pa.) “Santilli rispetti i professionisti. Noi facciamo cultura del verde e del paesaggio.”

Pescara, 19 dicembre 2023. Il presidente di Italia Nostra Pescara Massimo Palladini e il Presidente di Co.n.al.pa. nazionale Alberto Colazilli rispondono alle dichiarazioni dell’Assessore Santilli.

 “L’analfabetismo istituzionale dell’Assessore Santilli lo porta un’altra volta ad attaccare dei privati cittadini rappresentanti di libere associazioni, per ingiuriarli  quando esprimono critiche a specifici atti  della sua Amministrazione che ritengono dannosi per la città ( come, del resto,  fecero con le precedenti e faranno con  quelle che verranno).”

“Santilli sfrutta impropriamente la attenzione che i Media riservano al vertice dell’Amministrazione  Comunale per le sue reprimende contro la voce critica di cittadini volontari, con uno sproporzionato attacco denigratorio ; questi, per rispondere, dovranno accedere, quando riescono e con grande difficoltà, alla stampa e televisioni, avendo tuttavia una eco molto minore.”

“Non parliamo poi  del rispetto per le professioni liberali che evidentemente non conosce se non per la circoscritta cerchia dei suoi tecnici e consiglieri di fiducia. Eppure, dovrebbe sapere che indicare un professionista come fazioso e strumentalizzato è accusa volta ad arrecargli anche un danno personale.

 Non parliamo di  politica, invece; ne  parleremo con lui quando si sarà assestato  su una poltrona con la stessa giubba per un periodo ragionevolmente lungo , idoneo a capire come la pensa.

 Ricordiamo ( non a Santilli ma alla pubblica opinione) che le nostre associazioni sono da sempre impegnate nella divulgazione della cultura del verde e del paesaggio. Con noi collaborano, a titolo gratuito, tanti esperti del settore e comitati scientifici di livello nazionale ed internazionale, fornendo materiale scientifico a disposizione della cittadinanza.”

“Inoltre, è d’obbligo ricordare le molteplici attività di educazione ambientale e di divulgazione scientifica e culturale svolte sul territorio. Dalle numerose conferenze tematiche sul verde e paesaggio fino alle iniziative con le scuole di ogni ordine e grado, ai rapporti con le università, gli enti della cultura, le altre associazioni e i cittadini, l’attività pubblicistica e divulgativa sui media locali e nazionali.

Quindi rimandiamo al mittente epiteti come” improvvisati”, “ i soliti megafoni dell’opposizione “ o “ “ becero attacco politico”.  Le nostre battaglie , nei decenni, hanno sempre lo stesso segno : preservare la città da iniziative ( non da Amministrazioni, verso le quali  speriamo sempre di poter instaurare rapporti costruttivi) che riteniamo errate e criticabili.“

 Se l’Assessore Santilli, studiasse di più (invece di chiederlo sempre agli altri), scoprirebbe le denunce e le osservazioni avanzate dalle nostre associazioni verso chi lo ha preceduto; potrebbe così evitare di fare la vittima , con evidente inversione dei ruoli: perché la storia  non comincia con lui  e non finisce qui. Sono anni che critichiamo tutto quello che non va nella gestione del verde cittadino pescarese, e lo facciamo sempre al di sopra di qualsiasi colore politico.”

 “Studi anche prima di rispondere; l’Assessore Santilli non riesce a dire una parola sulla obiezione principale:  lui autorizza la posa di arbusti a lento accrescimento ( cespugli) invece  di alberi ad alto fusto, portatori di ombra e ristoro per la città; ma in merito non scrive nulla  e si trincera dietro lunghe citazioni di documenti della Soprintendenza.”

“Assessore Santilli, la Soprintendenza la difendiamo noi quando la vogliono smantellare o ridimensionare, quando non ne rispettate le prescrizioni come per il taglio degli alberi storici di Via Primo Vere; ma come tutti gli Enti ( a partire dal suo) può sbagliare e può essere criticata; in questo ( e in altri casi) noi  la critichiamo per essersi accodata alla vostra sciagurata campagna contro il verde cittadino. Ricorderà, del resto, che abbiamo denunciato con forza il taglio dei pini storici intorno al Circolo Canottieri, un cantiere da loro diretto. Un altro caso in cui lei prende lucciole per lanterne.”

“Insomma, Assessore: smetta di insultare e danneggiare anche sul piano personale dei singoli cittadini e dei professionisti seri e rispettati; e vada a studiare  concetti e nozioni  come : il ruolo del verde urbano nel contrasto al cambiamento climatico o la necessità di aumentare il terreno permeabile. Dettagli che, le assicuriamo, un Amministratore dovrebbe approfondire e a cui, significativamente, lei non fa mai riferimento nemmeno nelle sue aggressive risposte. Ma soprattutto cerchi di imparare il rispetto per i cittadini che esprimono il loro pensiero e cerchi di assumere uno stile istituzionale consono a un amministratore serio e competente.

Massimo Palladini, Presidente della Sezione l. Gorgoni Italia Nostra, Pescara,

Alberto Colazilli, Presidente del Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio




LA CICLOVIA COSTA DEI TRABOCCHI E LE MEZZE VERITÀ

di Ruggero Veri, Presidente Ascom Abruzzo Bike

Lanciano, 29 novembre 2023. In occasione del Giro d’Italia dello scorso maggio, la nostra Via Verde si è trasformata in una lunghissima passerella frequentata più da politici che da ciclisti, ma era un momento di euforia e di “visibilità” per tutti e per tutti i settori.

Lasciati i riflettori della ribalta e tornati alla realtà dei fatti “concreti”, come ASCOM Abruzzo Bike, vorremmo  capire meglio quale sia la reale situazione del tratto ortonese e le “mezze verità” dette varie da fonti (soprattutto politiche) sulla Ciclovia dei Trabocchi, che ricordiamo (anche in termini progettuali), parte dal Lido Riccio e non dalla stazione FFSS di Ortona (come invece hanno voluto far credere i nostri politici locali e soprattutto il Sindaco Castiglione e l’assessore ai Lavori Pubblici, Cristiana Canosa, spostando la “PORTA DI INGRESSO” dal Lido Riccio ad Ortona, per salvare la faccia dai pesanti ritardi sui lavori accumulati rispetto ai programmi stabiliti).

Proprio all’Assessore Canosa abbiamo rivolto più e più volte domande sullo stato dell’arte dei rilievi e dei progetti inerenti la galleria di Torre Mucchia e la stessa minoranza politica del comune di ORTONA, nella persona del Consigliere Angelo Di Nardo di FdI, in primavera 2023 ha posto un’interrogazione al Sindaco di Ortona per la medesima questione, a cui poi ha risposto in maniera sbrigativa e poco chiara, l’ass.re ai Lavori Pubblici, durante un consiglio comunale.

Sappiamo dei lavori in corso per il secondo lotto che va dai Ripari di Giobbe al Ferruccio, appalto che come annunciato dal Sindaco Castiglione in una intervista rilasciata a Vasto WB prima del Giro d’Italia, sarebbe partito a settembre 2023, ma per la sola messa in sicurezza del tratto fino alla galleria del di Torre Mucchia, essendo mancanti ancora i fondi per illuminazione, servizi, asfalto ecc.

 Ad oggi non sappiamo se queste carenze siano state colmate dai 400.000 € che sembra mancassero per rendere anche questo tratto agibile e utilizzabile, ciò che abbiamo appurato invece dalla Regione, è che i fondi che dovevano arrivare per completare la Postilli-Riccio-Ripari di Giobbe e provenienti dal PNRR, siano andati persi per ritardi progettuali e mancato affidamento dei lavori in tempi utili e previsti dal PNRR.

Ricordiamo che la Regione Abruzzo aveva il compito di mettere a disposizione i soldi necessari al completamento delle opere, ma la parte operativa e di affidamento incarichi e lavori, ricadeva come onere sul comune di competenza, cioè Ortona.

Nonostante le “dirette”, i selfie, fatti dal cantiere del Ferruccio e sul mezzo che sta operando in cantiere (ci ricordano più le attività spesso svolte dai pensionati più che da mansioni svolte da un Assessore ai LP pur capendo la fase pre-elettorale), da parte dall’Assessore Canosa, vorremmo sapere lo stato di fatto dei sopralluoghi eseguiti nella galleria di Torre Mucchia ad oggi, quale sia stato il riscontro dagli incarichi affidati altresì a società e professionisti esterni, sempre per verificare lo stato della galleria e a che punto si trovino i progetti della Postilli/Riccio.

Abbiamo appreso da vari Organi Pubblici che l’importo delle opere necessarie a completare tali tratti, ivi compresa la galleria mancante, siano stati stimati per   6 milioni di euro, considerando che le stime vengono fatte sulla base di progetti, anche se preliminari (ma poi per andare ad allegarli in bando, devono essere ESECUTIVI), ci chiediamo dove siano questi progetti che hanno determinato questo preventivo di spesa.




SUPERBONUS

Di Benedetto: Legge regionale migliorata grazie ai miei emendamenti   

L’Aquila, 18 ottobre 2023. Anche la Regione Abruzzo interviene finalmente sul tema dei crediti incagliati a seguito dello stop al superbonus decretato dal Governo nazionale a febbraio scorso. Nell’odierna seduta del Consiglio regionale è stata approvato, infatti, il progetto di legge 354/2023 con oggetto Disposizioni a sostegno degli interventi di miglioramento sismico ed efficientamento energetico del patrimonio edilizio sul territorio regionale.

“Si tratta di una legge”, ha dichiarato il Consigliere regionale Americo Di Benedetto a margine dell’odierna seduta consiliare, “con la quale viene data, seppur in ritardo rispetto ad altre Regioni, una risposta ai cittadini e alle imprese dell’Abruzzo. Una risposta che avevo sollecitato qualche settimana fa denunciando la grave situazione di stallo e quindi le pesanti ricadute sull’economia regionale. Ricordo che il divieto alla cessione del credito e allo sconto in fattura, salvo per alcuni soggetti e tipologie di interventi, risale al 17 febbraio 2023. Da quel momento famiglie, condomini, tecnici e imprese hanno portato avanti i lavori del superbonus nell’assoluta incertezza.

Tutto questo”, ha affermato il Consigliere Di Benedetto, “ha indotto diverse Regioni come Basilicata, Lazio e Piemonte ad intervenire molto prima di quanto abbiamo fatto noi. In compenso ritengo che la legge approvata oggi, grazie ai miei emendamenti approvati all’unanimità, sia molto più innovativa”. Il riferimento è ad un emendamento con il quale è stata concessa l’attualizzazione del credito su base pluriennale oltre alla già prevista cessione su base annuale.

In particolare, per quello che riguarda la cessione su base annuale, per i soggetti non titolari di partita iva tale cessione potrà avvenire al valore nominale del credito al netto del 10%. Inoltre, per fare in modo che non ci siano rischi per le società pubbliche cessionarie, è stata approvata una modifica al testo iniziale che consentirà il trasferimento del credito solo all’esito dell’acquisizione da parte del cessionario della documentazione prevista dal DL n.11 del 16 febbraio 2023  il cui possesso esclude la responsabilità solidale. “L’approvazione di questa importante norma”, ha concluso Di Benedetto, “non farà venir meno la mia attenzione sul tema perché la fase attuativa sarà di estrema importanza per superare le difficoltà determinate dalla legge nazionale blocca crediti”.     




PROGETTO CICLABILE SU VIA VESTINA

Il sindaco parla solo con alcuni commercianti della via, e decide solo lui

Montesilvano, 4 Ottobre 2023. 1. Il progetto PNRR per lavori di una *ciclabile su via Vestina*, di alcuni milioni di euro,  è stato già appaltato, ma nessuno ha mai visto le carte del progetto, se non il “si dice” raccontato dai giornali. Pare che per realizzare una pista ciclabile, a doppio senso su un lato della strada, si toglieranno tutti i parcheggi nel tratto centrale della via, dritta e lunga 5,5 km fino a Cappelle, che una volta era detta del “chilometro lanciato” e vi correvano i bolidi della Coppa Acerbo.

2. I commercianti, giustamente preoccupati per le voci sulla *scomparsa dei parcheggi*, per una via che è l’asse commerciale della zona Vestina, non solo della città, ma di tutta la Vallata del Tavo fino a Penne, con la presenza di ristoranti, gelaterie e locali di divertimento, ma anche studi di avvocati, commercialisti, pratiche auto e ogni genere di servizi urbani per un territorio vasto, avevano chiesto al sindaco di vedere e discutere il progetto. Per questo era stata indetta una *riunione “pubblica”* nella sala consiliare del comune nel p.m. del 3 Ottobre.

3. Presentatosi in ritardo, il sindaco con gli assessori, senza alcun documento del progetto, prima di iniziare ha dichiarato che quella era una riunione *”solo per i commerciant della via Vestina”*. E avendo adocchiato tra il pubblico dei professionisti, che a volte si erano espressi criticamente verso scelte dell’amministrazioe comunale, indispettito si è alzato e se n’è andato seguito dal suo assessore speciale e dall’assessore al commercio.

4. In realtà non è solo dei commercianti la preoccupazione per i progetti finanziati a Montesilvano dal PNRR per una decina di milioni di euro, come attuazione di un *Biciplan del 2019* che prevedeva una serie di piste ciclabili per la città. Inopinabili, fatte solo di segnaletica stradale, sensi unici su strade di grande traffico, piste ciclabili a doppio senso, a scapito di parcheggi e circolazione dei veicoli, nessun verde nè arredo, nè interventi di sicurezza stradale.  Quel piano, firmato dal quotato segretario nazionale Fiab Alessandro Tursi, non è mai andato in consiglio comunale, approvato solo dalla giunta e  scambiato con il titolo di *città ciclabile* per Montesilvano, assegnato dallo stesso presidente Fiab. Quel piano non ha alcun valore, in quanto non è mai stato approvato dal consiglio comunale, nè è stato discusso, osservato da cittadini e portatori di interesse e controdedotto, come prevede la legge sugli Enti Locali, per le competenze nell’approvazione di piani e atti di indirizzo. Ma quel *falso-piano* è servito per far ottenere al comune di Montesilvano una decina di milioni per realizzare le piste ciclabili con i fondi PNRR.

5. Di più, oltre ad un discutibile strumento di piano per le piste ciclabili, il comune di Montesilvano non ha, da oltre trent’anni, un *piano urbano del traffico* obbligatorio da Codice della Strada per comuni con le sue dimensioni (Art. 36 L. 285-1992). Nè è inserito in un *PUMS, piano urbano per la mobilità sostenibile*, previsto dall’Europa per le associazioni di comuni con più di 100mila abitanti. Pescara ne ha uno suo. Ma si ferma a Santa Filomena, ai confini con Montesilvano. Anche se da quella parte transitano 75 mila veicoli al giorno sulla fascia costiera, che non si fermano certo ai confini comunali. E l’asse *Strada Parco* sulla ex ferrovia Adriatica, per pedoni, ciclisti e trasporto pubbilco, rimane un’Araba Fenice. Così come il raccordo tra tangenziale di Pescara e autostrada A14. In attesa di *Nuova Pescara*, chiesta da un referendum del 2014, ma  rinviata al “dopo di noi”, al 2027.

6. Ma il progetto di ciclabile sulla via Vestina cambierà il volto e il modo di usare la città. Per tutti, non solo per i commercianti. E ci sono forti dubbi che, quella scelta per il finanziamento, sia l’opera migliore possibile. Intanto, in nome dei principi di *trasparenza e partecipazione dei cittadini*, richiesta anche per i progetti PNRR, si cominci a pubblicare i progetti e ad ascoltare le propaoste di tutti i cittadini e dei portatori di interesse, cercando soluzioni migliorative, meno impattanti e più qualificate per l’intono urbano, di quella pista ciclabile.

Si cominci a risolvere *problemi gravissimi per la via Vestina* quali la mancanza di marciapiedi, fermate bus, attraversamenti e sistemazioni di sicurezza di fronte ai più affollati pubblici esercizi sulla via, oltre al verde e illuminazione pubblica, con interventi di moderazione del traffico, sicurezza stradale, arredo urbano. Ci sono delle priorità su una strada commerciale da oltre 20mila veicoli al giorno, come la via Vestina. A cominciare dalla sicurezza stradale, dalla moderazione del traffico, dalla qualificazione dello spazio pubblico, di cui beneficeranno anche i ciclisti. In quanto alle piste ciclabili sostenibili, non capiamo perchè, dopo averne tanto parlato nelle dichiarzioni elettorali, sia scomparsa la proposta del recupero del tracciato dell’ex tranvia FEA Pescara-Penne, che passava dietro la cortina di case della Vestina, o la lungofiume Saline e la pedecollinare di via Chiarini. Ma forse, oltre ai piani, mancano le idee, e la voglia di starle a sentire raccontate dagli altri. Anche se i soldi impiegati (ed il futuro) sono dei cittadini e delle generazioni future.

G. Di Giampietro, arch, phd, Webstrade.it

Comitato Saline.Marina.PP1 Montesilvano




MIRABILE È LA SPESA per la comunicazione dell’Amministrazione Masci

Mirabile per frequenza, consistenza e quantità, e senza miraggio, è la spesa posta in essere dall’Amministrazione Masci nel settore della comunicazione

Pescara, 26 settembre 2023. Pur essendo la prima Amministrazione comunale che si ricordi a Pescara (un vero caso di quei “per la prima volta a Pescara” tanto cari al Sindaco) a essersi dotata contemporaneamente delle figure del Portavoce del Sindaco e del Responsabile dell’Ufficio stampa, sono stati conferiti attraverso ripetute procedure, tra le quali l’affidamento diretto, numerosi incarichi di progettazioni, prestazioni e servizi per la comunicazione che hanno mirato nella direzione di un medesimo operatore economico.

Dal 2020 al 2023 quattro differenti aggiudicazioni, per un totale di circa 170.000 euro, hanno preso di mira l’agenzia Mirus che si è occupata delle attività di comunicazione nell’ambito del programma di cooperazione transfrontaliera Interreg V-A, della gestione del piano di comunicazione del PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), della progettazione e della promozione di uno stand espositivo nell’ambito dell’Ecomob Expo City 2023, e del servizio di promozione online, web e social del progetti PNRR del Comune di Pescara.

Anche senza invocare il miracolo, la serie appare di per sé straordinaria, anche per l’Amministrazione Masci notoriamente mirabolante nelle intenzioni, nelle parole e nei fatti.

Marco Presutti, Consigliere Comunale




VASTO – SAN SALVO: criticità rifiuti in Via Buonanotte

Egr.gi Sindaci di Vasto e San Salvo,

neanche pochi giorni orsono, in occasione di una trasferta in bici per una ricognizione lungo la costa molisana, ho avuto modo di transitare lungo la via in oggetto, spostandomi dalla Stazione di Vasto-San Salvo verso via Grasceta. Ho trovato il tratto stradale, con pertinenza credo a cavallo delle due sedi comunali, in condizioni molto critiche, in alcuni tratti al limite della discarica, e comunque per quasi tutta la lunghezza interessata massicciamente dal fenomeno di “littering” (termine anglosassone che sta ad indicare una distribuzione sparpagliata dei rifiuti).

Segnalo che fin quando la strada è percorsa in auto, la condizione di degrado viene poco percepita, soprattutto perché il transito è rapido e si è chiusi dentro l’abitacolo. Anzi, molto probabilmente è proprio quella condizione di apparente impunità (lanciare i rifiuti sapendo di non essere visti) a determinare la situazione segnalata, diversamente inspiegabile. Ma quando l’attraversamento viene effettuato in bicicletta, la criticità si palesa in tutta la sua evidenza repulsiva.

Sottopongo la cosa alla Vs attenzione perché possiate procedere ad una verifica e provvedere, per quanto di competenza, ad un ripristino delle condizioni di decoro nonché a porre in atto azioni di dissuasione verso l’abbandono sconsiderato di rifiuti ovvero di maggior controllo.

Certo della sensibilità di entrambe le  Amministrazioni verso le tematiche ambientali, dell’impegno quotidiano profuso per il governo di qualità del territorio, ben sapendo che si è di fronte a gesti incivili ed irresponsabili, spero possiate per intanto provvedere, nei tempi necessari, a restituire dignità ai luoghi in essere.

Con cordialità.

Giancarlo Odoardi – Coordinatore FIAB Abruzzo Molise




MESSAGGIO DI CORDOGLIO

La morte di Antonio Ascenzo, maestro gelatiere di San Valentino in AC

Antonio Ascenzo non è stato solo il campione italiano di gelateria, capace di fare di San Valentino in AC il luogo di riferimento, per tante generazioni, dove degustare prelibatezze uniche e ineguagliabili. Antonio è stato il punto di riferimento del comprensorio della Maiella in termini di impegno e valutazione oggettiva di ciò che più occorreva rappresentare per il territorio.

Antonio è sempre stato solidale e presente in tutte le iniziative che ho condiviso per le nostre zone. Sostenitore sin dall’inizio del Premio Parco Majella e fervido supporter di tutte le manifestazioni culturali e turistiche promosse nel corso degli anni.

Era oramai tradizione del Premio Parco Majella l’appuntamento con il gelato di San Valentino in AC.!

Tantissimi personaggi noti hanno potuto apprezzare la sua maestria e gustare le deliziose proposte del nostro pluripremiato gelatiere Antonio, da Dacia Maraini a Grazia Francescato, Daniele Mocio, Benedetta Rinaldi, Tara Gandhi, Paola Gassman, Paolo Rumiz, Enzo De Caro, Rosy Bindi, Franco Marini, Ermete Realacci, Michele Mirabella…

Antonio lascia un vuoto incolmabile. L’ultima volta che ci siamo visti, circa 2 settimane fa, passando a prendere un caffè con una pallina di gelato, così come solito ogni volta che ci vedevamo, era visibilmente provato ma forte e determinato a sconfiggere e superare questa dura prova.

Perdo un amico vero e sincero che mi è stato a fianco sempre.

Buon viaggio Antonio caro e sappi che lasci un segno indelebile di cui tutti dobbiamo esserne fieri.

Un abbraccio ad Angela e ai figli.

Antonio Di Marco




LETTERA DI RINGRAZIAMENTO PUBBLICA

A Erica e Lara, del campus estivo di Torano Nuovo

Torano Nuovo, 16 Agosto 2023.  Carissime maestre Erica e Lara, ci rivolgiamo a voi con un sentimento di profonda gratitudine a nome di tutte le famiglie dei nostri bambini. Siamo i genitori dei piccoli partecipanti al Campus Bimbi a Bordo di Torano Nuovo, e desideriamo esprimervi la nostra riconoscenza per la creazione e la gestione del magnifico campus estivo che avete realizzato con passione e dedizione.

Siamo consapevoli delle sfide che avete dovuto affrontare per organizzare questa esperienza di eccellenza, senza l’aiuto di sostegni e infrastrutture adeguate. Eppure, grazie al vostro straordinario impegno, avete creato un ambiente educativo stimolante e coinvolgente che ha accolto numerosi bambini della val Vibrata di diverse età.

Le vostre competenze, la vostra passione e il vostro impegno hanno dato vita a un programma ricco di esperienze educative e sensoriali, guidando i nostri bambini attraverso visite guidate alle aziende agricole, l’avvicinamento a diversi tipi di animali come cani e cavalli, sport acquatici e di squadra, oltre a una didattica attenta alle loro esigenze e alla loro età.

Siamo profondamente impressionati dal fatto che nulla è stato lasciato al caso; ogni attività è stata attentamente progettata per lasciare un segno indelebile nei cuori dei nostri piccoli, insegnando loro con amore e dedizione.

Apprezziamo inoltre il vostro approccio individualizzato nell’affrontare le esigenze di ogni bambino, assicurandovi che ognuno di loro riceva l’attenzione e il sostegno educativo di cui ha bisogno per crescere e svilupparsi nel modo migliore.

Riteniamo che il vostro lavoro di elevata qualità e la vostra passione per l’educazione dei bambini dovrebbero essere valorizzati e sostenuti. Comunità come la nostra hanno bisogno di maestri come voi, che dedicano il loro tempo ed energie per ispirare e influenzare positivamente il futuro delle nuove generazioni.

Con questa lettera, vogliamo semplicemente dirvi grazie. Grazie per aver dato ai nostri figli un’estate indimenticabile, ricca di conoscenze e di gioia. Grazie per averli guidati con amore lungo il loro percorso educativo, contribuendo a formare individui consapevoli, curiosi e competenti.

Siete un esempio di dedizione e professionalità per tutti noi genitori, e siamo grati di aver avuto la fortuna di avere maestre straordinarie come voi nel Campus Estivo Bimbi a Bordo.

Vi auguriamo di continuare sulla vostra strada, poiché il vostro prezioso lavoro avrà un impatto duraturo sulla vita dei nostri bambini e sulla nostra comunità nel suo complesso.

Con immensa gratitudine,

I genitori dei bimbi del Campus Bimbi a Bordo, estate 2023




CARO DIRETTORE Schael,

ho letto la lettera da Lei scritta al Presidente del Comitato ristretto dei Sindaci e Le dico che se ha qualcosa da dirmi lo faccia apertamente con me e non si rivolga al Presidente del Comitato, l’amico Diego Ferrara al quale sono legato da un reciproco rapporto di stima e fiducia.

Comprendo come questo suo modo di agire ha il solo scopo di metterci l’uno contro l’altro o di mettere in difficoltà il Presidente Ferrara, persona rispettabilissima e integerrima nel suo ruolo di sindaco, di presidente del Comitato ristretto dei sindaci, di amministratore, di medico, di amico e di persona.

Comprendo come la realtà sanitaria avanzata da medici, infermieri, operatori sanitari e sindaci di questo territorio sia diversa da quella da Lei raccontata e dalla parte politica a Lei vicina e che Lei è chiamato a difendere a spada tratta facendosi spesso e volentieri loro scudo.

Lei è il Direttore generale della Asl e ha, ed avrà, sempre il mio rispetto per il ruolo che ricopre e per la persona che è, ma da sindaco di una città che vede sul territorio comunale la presenza di un ospedale punto di riferimento del Vastese le cui condizioni sono però ormai note a tutti soprattutto a chi ci lavora e a chi ahimè è costretto a recarsi, e da presidente della provincia che ogni giorno si interfaccia con gli amministratori della provincia di Chieti, le assicuro che le istanze, le problematiche e le difficoltà che quotidianamente ricevo da loro e dai medici, sono davvero tante e spesso preoccupanti e non posso non renderLe a Lei note.

Io non volto loro le spalle, io non mi faccio scudo di altrui promesse vane o di parole vuote senza concretezza alcuna. Lei crede che, per ciò che ci unisce a livello amministrativo, io stia facendo politica! Qui credo che l’unica persona che sta facendo politica è solo Lei, caro Direttore, e di questo sono fortemente rammaricato!

Chi mi conosce sa che sulla salute dei cittadini, sul loro diritto a curarsi in loco senza andare chissà dove, ho sempre fatto e chiesto fronte comune!

In merito all’ultimo Comitato ristretto dei sindaci, la verità è che Lei, caro Direttore, ha voltato le spalle a sette Direttori di dipartimento del SS Annunziata di Chieti che avevano solo chiesto di interloquire con Lei per esporre i loro quesiti e le loro problematiche. Il Suo atteggiamento da semplice uditore non è stato certo un bel vedere. E non per la politica che sulla sanità e sui temi unitari non deve essere esistere, ma per il bene comune e soprattutto per la sanità stessa. Quella alla quale Lei è chiamato a rispondere e noi altrettanto con Lei, coadiuvandoci l’un l’altro per raggiungere meglio e prima i livelli di una sanità che sia di modello per le altre Regioni.

Così ahimè non è! E non certo per colpa mia, o per colpa del Presidente del Comitato ristretto dei sindaci, Ferrara, o per colpa degli altri componenti del Comitato. Se mettesse da parte la Politica e pensasse insieme a noi a dare ascolto e risposte ai cittadini e ai medici, allora sì che potremo costruire qualcosa di bello e unico sulla e per la sanità abruzzese.

Io sono pronto, auspico quanto prima anche Lei! Ma senza spot, senza slogan!

Il Sindaco e Presidente della Provincia

Francesco Menna




NUOVA PALESTRA LICEO SCIENTIFICO Galilei di viale Vespucci

Una lettera di Antonio Di Marco, Presidente emerito della Provincia di Pescara

Pescara, 23 maggio 2022. È l’onore e l’onestà di cronaca che mi spinge a puntualizzare in questa nota i passaggi cardine che hanno consentito oggi l’inaugurazione della nuova palestra della sede staccata del Liceo Scientifico Galilei di viale Vespucci.

Perché, come giustamente ha affermato l’attuale presidente della Provincia di Pescara, Ottavio De Martinis “un ringraziamento va al lavoro fatto da chi c’è oggi e da chi c’era ieri”.

È bene allora ricostruire in maniera corretta e puntuale “chi c’era ieri” e come l’inaugurazione di oggi sia frutto degli impegni finanziati, programmati e pianificati dalle precedenti amministrazioni di Regione e Provincia, guidate rispettivamente da Luciano D’Alfonso e da Antonio Di Marco, che sono stati mantenuti e in questi anni stanno trovando realizzazione.

La DELIBERA CIPE n. 97 del 22/12/2017 ha previsto l’assegnazione di risorse all’Abruzzo destinate principalmente ad infrastrutture scolastiche, turistiche e sportiva. Tra i 10 interventi finanziati attraverso le economie dell’FSC 2007-2013 riprogrammate dal CIPE c’erano Montesilvano con € 1.400.000 per la realizzazione della palestra del liceo scientifico “Corradino D’Ascanio” e  Pescara con € 1.500.000 per la realizzazione di una palestra a completamento dell’infrastruttura scolastica “Galileo Galilei” in via Vespucci.

Per entrambi gli Istituti occorrevano fondi per la costruzione della palestra, la cui mancata realizzazione costituiva un grave handicap per le scuole, costrette ad affittare spazi esterni per le attività fisiche degli alunni.

Non appena il Presidente della Regione, Luciano D’Alfonso mi comunicò l’ammontare di questi preziosi finanziamenti CIPE scrissi una nota ai due dirigenti, Carlo Cappello e Manuela Ciacio (28 dicembre 2017), comunicando loro la bella notizia, arrivata dopo numerosi appelli al Ministero e alla Regione, che fortunatamente aveva sostenuto le nostre legittime richieste.

Il 19 gennaio 2018 nell’aula magna del liceo scientifico “G.Galilei”, sede distaccata di Portanuova, illustrammo agli studenti il progetto della nuova palestra, finanziata dal Cipe con 1,5 milioni di euro, sulla base di un progetto preliminare ad opera degli architetti docenti della scuola; presenti con me il Presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, il Sindaco Alessandrini, il Dirigente Carlo Cappello, i progettisti del Comune, il Segretario generale e i tecnici della Provincia.

Illustrammo alla comunità studentesca che la palestra avrebbe avuto una doppia valenza, da poter usare anche per attività pomeridiane, un luogo aperto, al servizio del territorio e che in contemporanea vi avrebbero potuto lavorare tre classi, in modo da soddisfare tutte le esigenze degli studenti.

I tempi erano legati alle attività istruttorie e indispensabili, ma, come assicurò lo stesso D’Alfonso “si partirà domani”. Nella settimana seguente era già in programma la conferenza dei servizi in cui elencare tutte le prime cose da fare.  Si sarebbe partiti con la realizzazione del progetto esecutivo anche prima dell’arrivo dei fondi, in modo da essere pronti nel momento del loro impiego concreto.

Il 21 Agosto 2018 nel corso del Consiglio Provinciale prevedemmo nello strumento contabile dell’Ente Provincia i 2.900.000,00 euro di finanziamenti CIPE (n. 97 del 22.12.2017) per la realizzazione delle PALESTRE del Liceo Scientifico “C. D’Ascanio” di Montesilvano (€1.400.000,00) e del Liceo Scientifico “G. Galilei” di Pescara (€ 1.500.000,00).

Oggi non posso che essere pienamente soddisfatto di essere stato invitato dal Dirigente Scolastico Carlo Cappello all’inaugurazione di questa struttura, un progetto a cui ho creduto dall’inizio, fortemente voluto e concertato tra me e il già presidente della Regione, Luciano D’Alfonso che ringrazio per aver sostenuto le richieste mie e del preside Cappello.

Per questo importante risultato  sento di rivolgere un grande ringraziamento anche ai professori e ai tecnici interni alla scuola che hanno collaborato in stretta sinergia con l’Ente.

Concludo dunque ricordando agli amministratori dalla memoria breve che il Finanziamento CIPE di 2.900.000,00 euro (n. 97 del 22.12.2017) per la realizzazione delle PALESTRE del Liceo Scientifico “C. D’Ascanio” di Montesilvano (€1.400.000,00) e del Liceo Scientifico “G. Galilei” di Pescara (€ 1.500.000,00) sono finanziamenti del quadriennio 2014 -2018 già incamerati dalla Provincia e a disposizione per realizzare interventi programmati, che hanno dato certezza che le palestre si sarebbero realizzate.

Antonio Di Marco, Presidente emerito della Provincia di Pescara




LA FORZA DI UNA VISIONE

di Fabrizio Tucci

Sabato 6 maggio abbiamo assistito ad un evento di caratura mondiale, di un livello assoluto che da queste parti non si era mai visto. Il Giro d’Italia è la seconda corsa a tappe più importante al mondo, ed ha portato con sé tra le nostre strade 200 televisioni da tutto il globo con oltre 750 milioni di telespettatori collegati; il tutto per 4 ore e più di diretta televisiva che hanno decantato nelle immagini e nel racconto dei giornalisti il nostro stupendo territorio.

Sono state giornate di così grande fermento che quanto accaduto ha aperto gli occhi a molti, stando alle riflessioni che tanti concittadini hanno affidato alle bacheche dei social. Abbiamo sperimentato il posizionamento di Ortona in una fascia di altissimo profilo, abbiamo visto che la città ha un potenziale naturale per poterci stare e diciamoci la verità, ci abbiamo fatto la bocca. In tanti ora auspicano che questo sia solo l’inizio di quella parabola ascendente che rincorriamo da anni, ma che da anni non riusciamo a perseguire.

Ma come ci siamo arrivati a tutto ciò?

Quello che abbiamo vissuto da dove arriva?

E soprattutto, adesso cosa dobbiamo fare per continuare a sognare in grande?

Credo che l’analisi sia piuttosto semplice: è di tutta evidenza che senza il tracciato ciclopedonale non ci sarebbe mai stato nessun 6 maggio. Certo, altre volte il Giro è passato in città, persino nelle vie del centro. Certo, magari si sarebbe potuto ottenere comunque un arrivo di tappa, come è stato per San Salvo. Ed invece, proprio da noi, si è corsa la “cronometro più bella di sempre“, come riportato da Maurizio Fondriest (campione del mondo 1988) in diretta Rai; ed è vero, gli occhi del mondo hanno brillato nel vedere i campioni sfrecciare su un tracciato avveniristico di assoluto valore urbanistico ed architettonico, esempio brillante di come si possano coniugare infrastrutture sostenibili e paesaggio. Esempio, inoltre, di come la forza di una visione possa cambiare il destino di un territorio.

Abbiamo dunque sotto gli occhi gli effetti tangibili di cosa possa produrre una politica che vada oltre la gestione dell’ordinario, che abbia la capacità di immaginare il futuro e rendere quel futuro disponibile per la collettività andando a realizzare grandi progetti. Quando si dice che una visione può cambiare il destino di una città, le parole sono correttamente pensate e pesate; ad esempio, un progetto turistico che possa agganciare fisicamente l’entroterra al tracciato ciclopedonale, incentrato sul nostro fiorente settore vitivinicolo, può cambiare a Ortona il modo di intendere e di fare accoglienza. Oppure, lo sviluppo delle infrastrutture portuali, il suo collegamento con la zona industriale, il completamento dei servizi della stessa ed il coordinamento della proposta industriale affidata ad ufficio dedicato, può cambiare la storia del nostro secondo settore rilanciandone la redditività. E si potrebbe andare avanti, ma per semplicità mi fermo ad un paio di esempi concisi.

Da troppi anni navighiamo nell’ordinario e questo ci ha portato ad un appiattimento generale, che va dall’economia ai servizi. Il nostro “vivacchiare” alla giornata ci ha consegnato ad uno stato di perenne apatia che ci ha portato a regredire (e lo abbiamo fatto per davvero nel numero di abitanti e nei posti di lavoro del settore secondario), mentre assistevamo inermi alla crescita di città limitrofe.

La risposta sta’ tutta lì, nell’avere il coraggio di promuovere e scegliere una politica che sappia pianificare ed indirizzare il futuro della città (dunque che abbia una visione), realizzando progetti integrati (quindi multidisciplinari) che ne possano cambiare il volto ed il destino. Solo così potremo sperare che il 6 maggio sia stato davvero un punto di partenza dal quale proseguire verso una strada di maggior prosperità, altrimenti tra tanti anni rivedremo i video salvati nelle memorie dei nostri dispositivi, e ci ricorderemo con sentimento di nostalgia di quando ad Ortona ci fu la “cronometro più bella del mondo“.




ECCO PERCHÈ vogliamo vedere i progetti

Scavi lungo la ferrovia. Dopo la pubblicità che succederà ancora?

Abbiamo tutti gioito, il Sindaco in testa, quando, durante i lavori di costruzione del muro di contenimento del rilevato ferroviario, vennero alla luce resti della fortezza borbonica, due arcate delle originarie opere ferroviarie e, in seguito, un tratto di pavimento originario dell’antica Piazzaforte.  Questo avveniva in concomitanza con i sondaggi favorevoli al campo Rampigna ed apparve subito evidente che l’insieme dei ritrovamenti poteva trasformare quella parte di città restituendole tracce della sua storia, con nuove sistemazioni urbane fruibili dai cittadini. Ci fu annunciato che le Ferrovie avevano compreso il tema, anche grazie alla pressione dell’archeologo Staffa della Soprintendenza ABAP, tra i maggiori studiosi della città antica: le Ferrovie, che in tempi passati e recenti avevano distrutto pezzi della nostra storia senza alcun riguardo (e senza alcuna sanzione) assicuravano un progetto debitamente dotato di risorse per mettere in valore i ritrovamenti. IL Comune confermò il suo interesse e la disponibilità a rivedere un discutibile progetto di pista ciclabile aerea che era stato previsto prima degli scavi.

Italia Nostra ha chiesto subito di conoscere i progetti; lo ha ribadito al primo annuncio dei ritrovamenti; lo ha confermato di fronte alla 200 persone alle quali, prima della pandemia, ha spiegato il valore del sito e le potenzialità del parco archeologico; lo ha ripetuto quando Sindaco e Soprintendente hanno illustrato molto sommariamente che stavano progettando; lo ha chiesto alla Soprintendenza più volte. Silenzio. Nel frattempo sorgeva il muro, ingabbiando il primo dei reperti (le vecchie strutture ferroviarie) in due archi di cemento mal disegnati che ne occultano il paramento esterno, e ne rendono problematico l’accesso; non sappiamo che variante avrà la pista ciclabile né come saranno sistemati gli altri resti, malinconicamente coperti da una tettoia e preclusi alla vista futura dall’attuale muro in cemento. Vediamo però che il contenimento della ferrovia si sta completando ed esibisce baldanzosamente una specie di “fastigio”, il frontone di un tempio rovesciato si direbbe, su cui campeggia una colorata scritta di auto-omaggio della ditta esecutrice. L’intera area archeologica, la visione che ogni cittadino avrà passando sul ponte, dal fiume, dal circolo Canottieri (per il quale si è difeso il “contesto” contro gli alberi ma non contro la pubblicità) sarà dominata dalla scritta dell’appaltatore che firma non già un’opera rimarchevole ma un semplice muro di contenimento facendone manifesto permanente dei propri meriti.

Chi ha autorizzato quella sistemazione “scenografica”? Le Ferrovie? il Comune? la Soprintendenza?
Pescara avrà il suo parco archeologico con pubblicità? Quella di carta si paga ed è transitoria ; e questa?
Non si invochino altre molto più modeste “ firme” che le imprese usano apporre sulle opere: per tutte valga la moderatissima  scritta apposta sull’asse attrezzato, ben più ragguardevole realizzazione criticabile per altro, non per la “firma”. Questa occupa un luogo della storia e si impone invasivamente alla città. Speriamo proprio che la si voglia rimuovere.

ECCO PERCHE’ DOVETE TIRARE FUORI I PROGETTI. VOGLIAMO VEDERLI PERCHE’ SCELTE ARBITRARIE COME QUESTA VENGANO ILLUSTRATE E CONTESTATE PRIMA.

Oggi, comunque, restiamo in attesa di sapere quale è stata la sede in cui si è valutata questa opera inopportuna e fuori posto.

 
 LA Sezione di Italia Nostra “L. Gorgoni” Pescara.




VIA MARCONI: 400 TOMBINI E GRIGLIE DA MONITORARE

Sig. Sindaco

Assessore viabilità

In un contesto urbano che si modifica continuamente, per via di tanti manufatti soggetti a usura, è possibile trovare situazioni particolarmente critiche. Chiedere che vengano rimosse, per ripristinate le normali condizioni di sicurezza, non è che un gesto di cura e attenzione verso il bene pubblico, di cui ogni cittadino, presidio del territorio, dovrebbe farsi carico. Ritengo giusto, utile e necessario, quindi, segnalare situazioni di degrado e di pericolo, soprattutto quando c’è di mezzo l’incolumità pubblica.

Le strade, ad esempio, hanno un grado di consumo molto elevato per via del carico a cui sono sottoposte. Auto, furgoni, camion, bus esercitano una pressione notevole su ogni cmq attraversato, e lì dove le torsioni degli pneumatici sviluppano forze maggiori è più facile che la resistenza dell’asfalto venga meno. Ma ciò capita anche nelle zone di rottura di continuità del manto stradale, come in corrispondenza di tombini e pozzetti, di ispezione dei sottoservizi, o di griglie di raccolta delle acque piovane.

In Via Marconi la cosa è particolarmente nota ed evidente: molti di questi manufatti sono stati nel tempo ripetutamente rafforzati per resistere alle sollecitazioni. Ma nonostante il tentativo, continuano ad esserci cedimenti e rotture, con apertura di estesi solchi stradali, in alcuni casi anche di qualche decimetro di profondità, finanche alla rottura del manufatto stesso.

Non so quanto sia stata volutamente portata alle estreme conseguenze da qualche utente esasperato, ma la situazione rilevata all’altezza dello stadio, in corsia bus lato monte, testimonia quanto sopra. Al riguardo va sottolineato che la segnaletica di pericolo è presente lì da parecchi giorni, senza che si intervenga per consentire il regolare passaggio dei bus che sono costretti a spostarsi verso la corsia veicolare adiacente, dove transitano auto e anche bici.

Ma a ben guardare le situazioni potenzialmente degradate e pericolose lungo l’asse viario sono tante: sono circa 400 i tombini e le griglie rilevate ad una sommaria ispezione visiva, e quelli posti lunga la linea di transito degli pneumatici sono i più a rischio di incrinatura o rottura. Qui il passaggio in bicicletta è particolarmente critico: per schivare gli ostacoli, infatti, i ciclisti sono costretti ad una pericolosa andatura ondivaga, esponendosi a rischio di incidenti.

Una situazione difficile, insomma, assolutamente da risolvere, quanto prima.

Giancarlo Odoardi

Ri-media.net; Direttore Editoriale; Web Content Editor




IL SALUTO ISTITUZIONALE del Sindaco

La Visita dell’On. Antonio Tajani

San Giovanni Teatino, 30 marzo 2023. Buongiorno e benvenuti a tutti. Rivolgo innanzitutto un caloroso benvenuto in quest’aula al Vicepresidente del Consiglio dei ministri nonché Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale On. Antonio Tajani.

È davvero un grande onore ed una forte emozione poterla avere oggi presente qui, in mezzo a noi.

Con Lei saluto e desidero ringraziare tutti voi qui presenti: le autorità civili, militari e religiose, gli assessori e tutti i consiglieri che compongono questa assise comunale. Un caro saluto anche alla Dirigente Scolastica del nostro Istituto Comprensivo, Prof.ssa Francesca Di Tecco, che conta circa 1.800 alunni; insieme con tutto il corpo docente siete i garanti delle nuove generazioni alle quali affidiamo il nostro futuro.

Grazie perché avete scelto di essere qui oggi a condividere questo momento così lieto e importante per la nostra città. Un ringraziamento particolare a Poste Italiane, nella persona della dott.ssa Roberta Sarrantonio della struttura centrale Filateria di Roma ed a tutto lo staff locale e nazionale, per la collaborazione nella realizzazione del Bollo Speciale per l’annullo filatelico San Giovanni Teatino ed il Radar dell’Aeronautica Militare nel Centenario dell’Arma Azzurra, con il quale abbiamo voluto celebrare questo speciale momento che stiamo vivendo nel nostro comune.

Il 28 Marzo 2023, si è celebrato il Centenario della nostra Aeronautica Militare, della quale tutti noi italiani siamo orgogliosi ed alla quale rendiamo il nostro grazie per il lavoro che ogni giorno migliaia di persone, donne e  uomini, svolgono al servizio della nostra amata Patria.

Allo stesso tempo abbiamo festeggiato anche il 25esimo Anniversario della 133esima Squadriglia Radar Remota, che orgogliosamente ospitiamo sul nostro territorio comunale e che da anni opera per la sicurezza aerea dell’intera nazione.

Nel novembre dello scorso anno, ho ricevuto presso il Palazzo di Città la visita del Comandante della 133esima Squadriglia Remota dell’Aeronautica Militare, Cap. Alessandro Cardin, presente oggi qui con noi. Scorrendo il Curriculum Vitae del Ministro Tajani, ho avuto il piacere di leggere che è stato Ufficiale di Complemento dell’Aereonautica Militare Italiana, ricoprendo il ruolo di controllore della difesa aerea presso la base radar di San Giovanni Teatino.

Per questo motivo, siamo ancora più onorati di averLa qui con noi oggi, Onorevole Ministro, a celebrare questi anniversari in un luogo a Lei sicuramente caro. Dopo anni di governi e ministri che si sono succeduti alla guida della nostra nazione, che sicuramente hanno provato a fare del loro meglio, senza essere però stati scelti direttamente dal popolo, oggi abbiamo finalmente un governo stabile, votato dagli italiani, che può dare risposte positive e propositive e costruire certezze su tante tematiche che stanno a cuore ai cittadini. Mi permetta di esprimere i miei migliori complimenti per il grande lavoro che sta svolgendo come Ministro degli Esteri, soprattutto in questo ultimo periodo di tensioni a livello internazionale, dove è necessario mantenere un equilibrio e la giusta direzione.

La nostra Città, Signor Ministro, è uno dei cuori pulsanti dell’Area Metropolitana Chieti/Pescara. Siamo nel mezzo tra le due Province Capoluogo e negli anni il nostro territorio è diventato un punto sinergico di sviluppo e crescita. Basta pensare all’Aeroporto Internazionale D’Abruzzo, che in origine nasceva con il nome di Aeroporto San Rocco (come il nostro Santo Patrono), che si estende per buona parte anche sul nostro territorio, anche se spesso questo viene dimenticato; oppure all’estensione della Zona Commerciale, dove le più grandi catene nazionali ed internazionali di negozi e supermercati hanno scelto di aprire importanti filiali.

Protagonista indiscusso e fiore all’occhiello è sicuramente il nostro paesaggio: basta salire pochi chilometri verso San Giovanni Alta per scoprire la meravigliosa bellezza dei calanchi, patrimonio dell’umanità, che qualche giorno fa, insieme alle nostre colline, sono stati inseriti tra le tappe del neonato CAMMINO D’ABRUZZO. 660 Chilometri di percorso che attraversa la nostra regione tra sentieri collinari, montani e costiere. Tra le tematiche che sentiamo maggiormente a noi vicine, mi permetto di sottolineare l’importanza della sicurezza pubblica, affinché ognuno possa sentirsi libero di poter vivere il proprio quotidiano in qualsiasi posto ed in qualsiasi momento.

Per questo potrebbe essere necessario l’incremento del numero delle forze dell’ordine, a partire dalle grandi città fino ad arrivare a comuni come il nostro che, con i suoi quasi 15mila abitanti, ha il dovere di garantire la sicurezza e la tranquillità ai propri cittadini.

Le opere pubbliche sono il volano per la crescita ed il futuro del nostro Paese; le grandi infrastrutture sono necessarie per migliorare la mobilità ed i trasporti. Ma tutto questo non può non tener presente la storia, la bellezza paesaggistica, le esigenze e soprattutto la qualità della vita delle persone che abitano un determinato territorio che verrà attraversato da quest’opera.

Onorevole Ministro, Lei sicuramente nella sua permanenza qui a San Giovanni Teatino, negli anni del militare, avrà avuto modo di passare per il nostro centro cittadino, attraversato dalla ferrovia che collega Pescara con Roma. Il Raddoppio della linea ferroviaria, che rientra tra le grandi opere previste dal nostro Stato, così come progettato da RFI, purtroppo sarà impattante e cambierà per sempre il volto della nostra amata Sambuceto, perché è previsto un vero e proprio “Muro di Berlino in San Giovanni Teatino”.

Abbiamo condotto da anni una battaglia contro questo raddoppio; una battaglia non contro lo sviluppo ed il progresso, ma contro un progetto che ha scelto di tenere conto solo delle necessità di cercare la creazione ed il miglioramento dei trasporti ed abbreviare i tempi di percorrenza per raggiungere la Capitale, ma ha ignorato il territorio e le persone che vivono in esso.

Abbiamo chiesto ad un grande professionista di realizzare un progetto alternativo, che prevede l’interramento della linea ferroviaria, eliminando così completamente il passaggio in superficie della ferrovia nel nostro comune e preservando la qualità della vita per gli abitanti di quelle che resterebbero a confine con la linea ferrata; lo abbiamo presentato anche al Commissario Straordinario designato dal Governo in più incontri, sostenendo con gli studi la fattibilità di tale progetto.

Per tutta risposta RFI ha comunicato che il progetto resterà quello iniziale, che prevede quindi l’abbattimento di diverse abitazioni (per il raddoppio della linea), costringendo le famiglie a lasciare le proprie case e cercare sistemazione altrove, nonché l’innalzamento di muri alti oltre 6 metri come barriere di protezione lungo la linea ed in primis proprio nel centro della città, che sarà così completamente distrutto e deturpato civilmente e paesaggisticamente, sentenziandone di fatto la fine.

La fine di una città che sta crescendo e che ha investito milioni di euro in opere, come la chiesa progettata dall’Architetto Mario Botta (circa 12 milioni di euro), Piazza San Rocco (circa 1 milione di euro) ed altro fatto e già in programma e l’inizio di grandi disagi per migliaia di nostri concittadini.

Signor Ministro, le confesso che spesso mi fermo fino a tarda sera nel mio ufficio a immaginare la nostra San Giovanni Teatino con questa nuova opera realizzata e piango. Piango per quelle famiglie che dovranno lasciare per sempre le proprie abitazioni, piango per quelle famiglie che resteranno con le proprie case a ridosso della ferrovia e che, affacciandosi alle proprie finestre, vedranno un muro che li divide dalla vita reale.

Mi permetto di affidare anche a Lei, onorevole Ministro, la memoria di questa incresciosa situazione che stiamo provando a gestire e cambiare con tutte le nostre forze. Mi sono incatenato già una volta alla ferrovia per ribadire che il nostro territorio va rispettato. Sono pronto a farlo ancora e ancora, se necessario, con la speranza di poter lasciare ai nostri figli ed ai nostri nipoti una città degna di essere vissuta.

A lei, Signor Ministro, ed a tutti i suoi colleghi che governano il nostro Paese, chiediamo infine di continuare ad essere un faro per le istituzioni, a partire da quelle degli enti locali, quelli che rappresento qui oggi in qualità di Sindaco davanti a Lei; chiediamo a Voi di essere sempre attenti e presenti alle necessità di amministrazioni periferiche, come la nostra, che quotidianamente portano avanti piccole e grandi battaglie per poter vedere concretamente realizzati i progetti in favore di una cittadinanza che merita di crescere nella tranquillità, nel benessere e nel rispetto di tutti.

Grazie Onorevole Ministro della sua visita, a nome di tutti i cittadini di San Giovanni Teatino; grazie per l’attenzione ed il tempo che ci ha dedicato e che siamo certi dedicherà sempre e comunque per la costruzione di un Paese migliore.

Benvenuto, anzi direi BEN TORNATO A CASA Onorevole Tajani!

Viva San Giovanni Teatino, Viva l’Italia

Giorgio Di Clemente




CARO SINDACO, signori della Giunta …

… ognuno dei comitati e delle associazioni che si sono riuniti in questa iniziativa ha un problema da porvi: ce l’ha come cittadinanza attiva, partecipe, interessata al bene della propria città.

Pescara, 25 marzo 2023. Siamo tutti consapevoli che il beneficio di ognuno deve essere composto ed armonizzato col beneficio di tutti. Per questo ci siamo incontrati, per questo uniamo la nostra voce. Nelle singole esperienze, nelle sacrosante doglianze che ci troviamo ad avanzare troviamo dei motivi comuni: che si tratti della cancellazione per il grande parco centrale sulle aree di risulta delle FFSS o per i piccoli parchi di quartiere; che si parli degli orti urbani o dei viali cittadini; della condizione del commercio, della mobilità, della crisi nell’area centrale o delle condizioni nelle periferie noi riscontriamo alcune importanti questioni che accomunano tutte le vertenze:

Mancanza di partecipazione

La partecipazione, cari Amministratori, non è fare le conferenze stampa; non è comunicare le decisioni prese, giustificandole alla male e peggio. Partecipazione è ascolto delle ragioni, è studio e prospettazione di soluzioni alternative, è coinvolgimento dei cittadini. A questa richiesta, che qui rinnoviamo, si è risposto tentando di dividere, svalutando le nostre ragioni, tirando diritto anche quando ci sono soluzioni alternative, costringendoci spesso alle vie legali.

Peggioramento nella qualità della vita

È sotto gli occhi dei cittadini il depauperamento del patrimonio vegetale urbano: gli alberi vengono visti come un fastidio spesso da rimuovere, sempre da maltrattare; potature che ne riducono l’ombrosità e ne minacciano la vita; scavi che ne tagliano le radici, rendendoli instabili al primo vento. I pini, alberi storici di Pescara sono quelli maggiormente sotto attacco. Poi, lasciati seccare, vengono sostituiti da arbusti, consegnando la città al riscaldamento climatico. I parchi esistenti vengono visti come aree disponibili per ogni altro intervento.  Intanto le strade mostrano un livello minimo di manutenzione e la mobilità è oggetto di interventi estemporanei e contraddittori. A questo si aggiunge la sciatteria nella esecuzione dei lavori da parte delle ditte prescelte e la lievitazione dei costi per i continui ripensamenti.

Mancanza di visione per il futuro

Tutti gli interventi sono caratterizzati da scelte caso per caso: si sfasciano un parco o una strada appena aggiustati perché c’è un altro finanziamento o un diverso indirizzo; si decide di costruire sulle aree libere della Riviera sud, incuranti delle prospettive turistiche; si cancella con un tratto di penna il grande parco centrale che i pescaresi attendono da più di trent’anni. Sono solo i maggiori esempi di un metodo di governo nel quale non si vede una direzione chiara, che si tratti della crisi per le aree centrali o del disagio nelle periferie, viste solo come tema di ordine pubblico.

Per tutte queste e per altre ragioni ancora siamo insieme a far sentire la nostra voce: i cittadini vogliono partecipare alla costruzione di un progetto per la città del domani.

 Per una città partecipata, vivibile, proiettata verso il futuro.

Coordinamento Manifestazione 25 Marzo




LETTERA A …

Pescara, 09 gennaio 2023

Alla c.a. Dott. Gabriele DE Angelis Presidente TUA Spa

Dott. Maximilian Di Pasquale Direttore Generale TUA Spa

Dott. Raffaele Piscitelli Responsabile Area Metropolitana Tua Pescara

Dott. Marco Marsilio Presidente Regione Abruzzo

Dott. Umberto D’ANNUNTIIS Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Regionale Abruzzo con delega ai Trasporti pubblici locali, Mobilità, Lavori pubblici, Infrastrutture, Difesa del suolo

Dott. Emidio Primavera Direttore Regionale Trasporti, Infrastrutture, Mobilità e Logistica Regione Abruzzo

e p.c. Ill.mo Prefetto di Pescara Dott. Giancarlo Di Vincenzo

Ill.mo Sindaco di Pescara Dott. Carlo Masci

TUA SPA. APERTURA prima fase procedure di raffreddamento e conciliazione Legge 146/90

Le scriventi Segreterie Provinciali, in riferimento a quanto in oggetto,

PREMESSO

che da circa due anni l’Amministrazione Comunale di Pescara, ha inteso modificare il piano traffico in viale Marconi;

che le OO.SS. di categoria hanno condiviso ed apprezzato la realizzazione di corsie dedicate al transito dei bus, al fine di avere una mobilità più snella e rendere la città più moderna;

 che da inizi lavori fino ad oggi, i conducenti dei bus, per via della segnaletica inesistente o inadeguata posta in essere, sono “obbligati” ad infrangere sistematicamente il codice della strada;

 che le OO.SS. non ritengono che questa situazione di incertezza e di criticità possa estendersi oltre in attesa dei pronunciamenti della Magistratura rispetto ai diversi ricorsi presentati e collegati proprio all’arteria di Via Marconi;

che le criticità di seguito elencate: messa in sicurezza del tracciato, rotatorie ancora transennate, corsie preferenziali occupate sistematicamente da auto in sosta, semafori ancora spenti, e le “obbligate” violazioni del codice della strada, sono in grado di determinare conseguenze gravi al personale di guida esposto in prima linea rispetto a tali situazioni;

 che sul tema della sicurezza per garantire sia agli utenti che al personale di guida, vanno impegnate ulteriori risorse, per ridurre le criticità a cui sono assoggettate;

che le numerose interazioni avute con i portatori di interesse, Amministrazione Comunale ed Azienda Tua, dove furono assunti precisi impegni sulla tempistica e modifica da effettuare sono venute meno;

 che con nota inviata dalle scriventi OO.SS. in data 20 Ottobre 2022, si chiedeva un incontro al Dipartimento Infrastrutture e Trasporto Pubblico Locale della Regione Abruzzo e all’assessore Mobilità, Viabilità, Trasporti, nessuna convocazione ricevuta;

CONSIDERATO

che abbiamo appreso dalle dichiarazioni del Dirigente Comunale Arc. Fabrizio Trisi, rilasciate al quotidiano “il Centro”, i mezzi della TUA, non sono dotati di un dispositivo di rilevazione a bordo che consenta attraversamento in sicurezza delle rotatorie;

VALUTATO INOLTRE

 che per l’Amministrazione Comunale i lavori eseguiti sono giunti al termine e l’attivazione dei semafori intelligenti dovranno essere effettuate secondo le indicazioni della società TUA;

PER TUTTO QUANTO SOPRA

le Segreterie Provinciali Filt Cgil, Fit Cisl,Uil Uilt, Faisa Cisal, avviano formalmente le procedure di raffreddamento e conciliazione, chiedendo la convocazione del tavolo di conciliazione così come previsto dal “Regolamento provvisorio delle prestazioni indispensabili e delle altre misure di cui all’art. 2, comma 2 della Legge 146/90 come modificato dalla legge 83/2000 nel settore del trasporto pubblico locale” e di cui alla Deliberazione 02/13 della Commissione di Garanzia per l’attuazione della Legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali.

  FILT CGIL FIT CISL UIL UILT FAISA CISAL

Gobeo Patrizio Gaspari Massimiliano Vincenzo Marcotullio Lizzi Luciano




CARI AQUILANI, IO INVECE MI AUGURO che quella pessima sentenza venga riformata in appello

Però cerchiamo di capire perché la Giudice richiama le varie responsabilità di una Comunità…!?

Brescia, 19 ottobre 2022. Cari Aquilani, io invece mi auguro che quella pessima sentenza venga riformata in appello. Però cerchiamo di capire perché la Giudice richiama le varie responsabilità di una Comunità…!? Ritengo e ringrazio il giudice in merito alla sentenza del Tribunale dell’Aquila: il “concorso di colpa” delle vittime del terremoto hanno avuto una condotta incauta, dovevano scappare: il tribunale distribuisce richiama le responsabilità all’interno delle Comunità, taglia il risarcimento. Più che altro leviamo i sentimentalismi visto che questa sentenza da rispettare, non vuole che l’emotività entri in questioni giudiziarie. Il Tribunale civile dell’Aquila dichiara che “è fondata l’eccezione di concorso di colpa delle vittime, costituendo obiettivamente una condotta incauta quella di trattenersi a dormire nonostante il notorio verificarsi di due scosse.

Significa quindi che, secondo la nota della sentenza redatta dal Giudice, una percentuale non indifferente di colpa per la loro stessa morte è delle vittime, perché non hanno avuto l’accortezza di allontanarsi dalla propria abitazione. Sentenza responsabilità (d. civ.) (d. amm.) e contabile: Conseguenza della violazione di un dovere comportamentale di qui il cittadino e la Comunità, non è mai stata informata? Penso, forse, i Primi Cittadini/e non abbiano dedicato, oppure non letto Decreto Legislativo n.1 del 2 gennaio 2018: Codice della protezione civile – Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 17 del 22 gennaio 2018 – Entrata in vigore del provvedimento 6 febbraio 2018, date una sbirciatina all’ Art. 2 lettera e) la diffusione della conoscenza e della cultura della protezione civile, anche con il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche, allo scopo di promuovere la resilienza delle comunità e l’adozione di comportamenti consapevoli e misure di autoprotezione da parte dei cittadini; Quindi il Giudice pensava che i Sindaci abbiano applicato l’Art 2, lettera e)?

Purtroppo, la sensazione che ho e abbiamo, vivendo nelle nostre Comunità, e per chi frequenta quotidianamente i luoghi di lavoro, è che la prevenzione cioè essere “informati” come comportarsi in caso di calamità naturali e incidenti di siti vicino alle comunità, vengano troppo spesso considerati valori relativi e non assoluti. Quindi il richiamo alla responsabilità dei cittadini, oggettivamente, realmente, NON INFORMATI, che livello di responsabilità la si può attribuire? Cortesi Sindaci/che, Organi Istituzionali, continua a mancare la cultura-informazione della prevenzione del territorio della sicurezza in ambito lavoristico che dovrebbe essere la base dalla quale partire, una comune percezione di certi valori come fondanti non negoziabili e quindi assunti come punto di riferimento nelle nostre Comunità, per qualsiasi attività svolta in ambito lavorativo e di vita delle nostre Comunità. Mentre oggi purtroppo troppo spesso l’informazione come comportarsi in caso di eventi straordinari naturali oltre alle norme a tutela della salute e sicurezza in ambito nelle nostre abitazioni, dove costantemente sono in agguato piccoli e grandi pericoli, avendo anche in aumento una popolazione giurassica, vengono considerate inutili orpelli, lussi che non ci può permettere o quando va molto bene niente di più che fastidiosi intralci alla Comunità e ai siti-realtà produttivi. Serve un cambio di cultura per il rispetto della vita umana a partire da un coinvolgimento delle nostre Comunità, degli studenti degli insegnanti e delle scuole, con il PNRR, ben venuto per mettere in sicurezza i contenitori dove il nostro patrimonio umano sarà responsabile del proseguo delle nostre comunità. Serve che in questi contenitori-scolastici e comunità l’obbligo dell’informazione nel solco culturale della prevenzione. Cortesi Sindaci, Voi che avete in primis la responsabilità della nostra Sicurezza, serve farlo e chi ha il potere del governo e delle leggi deve farlo. La Protezione Civile, INAIL, e altre categorie di volontariato sono da tempo impegnati, nel REAS, del il richiamo della campagna “Io non rischio – buone pratiche di protezione civile”.

STRUMENTI E MEZZI e Angeli Volontari Donne, Uomini se ben formati, possono essere utilizzati come (istruttori) in ogni comunità, entrare concretamente costantemente nelle scuole, e informare i cittadini delle nostre Comunità. Sennò restano soli in piazza “vuote”, perché il cittadino non li percepisce, perché non sono stati adeguatamente coinvolti!! Quindi i Sindaci, in primis devono assolutamente iniziare ad inserire nei loro bilanci, il capitolo spese per la voce “Protezione Civile, informazione e formazione, comunicazione al territorio, cultura nelle scuole ogni grado-ordine, allora si che si mettono le basi per una cultura del territorio e della sicurezza. Per far funzionare applicare quel sacrosanto Decreto Legislativo n.1 del 2 gennaio 2018: Codice della protezione civile, Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 17 del 22 gennaio 2018, Entrata in vigore del provvedimento 6 febbraio 2018, soprattutto l’Art. 2, lettera e).

Abbiamo il padre della Legge cioè l’attuale Ing. Fabrizio Curcio il capo della Protezione civile, di estrema capacità e umanità comunicativa e disponibilità, il quale ha scritto la legge, raro documento comprensibile, ben scritto. Oltre che i Sindaci possono devono inserire riflessioni sui rischi…anche in merito a troppi giovani che muoiono sulle nostre napoleoniche insicure strade…oltre allo sballo individuale…!! Sennò ci sarà sempre un Giudice che applicherà, spalmerà e richiamerà le responsabilità… Pensando sperando che le leggi vengano applicate per un bene nel vivere rispettare civilmente in preventiva sicurezza no! Per garantire il rispetto della vita umana delle nostre Comunità, di chi lavora. Il Giudice vuole contrastare l’ipocrisia post mortem delle inutili chiacchiere di circostanza e di fronte ad una strage quotidiana. La sentenza è un coraggioso richiamo alla, alle responsabilità soprattutto chi è chiamato è votato dal popolo per tutelare la salute-sicurezza nelle nostre Comunità e sui luoghi di lavoro anche con investimenti mirati tipo nuove voci nei bilanci Comunali. Piccole risorse tasse dei cittadini …allora sarà un vero inizio per la cultura della PREVENZIONE e cultura: Quanti morti ancora e altre coraggiose Sentenze dovranno esserci affinché Governo, Regioni e Sindaci/che e politica si destino dal sonno? Iniziare a mettere piccola voce nei bilanci, per la Protezione Civile.

 Celso Vassalini

Volontario Vicepresidente Aifos Protezione Civile




SIGNORI E SIGNORE, ringrazio il giudice per la decisione coraggiosa, in merito alla sentenza del Tribunale dell’Aquila

Il concorso di colpa delle vittime del terremoto; hanno avuto una condotta incauta, dovevano scappare: il tribunale distribuisce richiama le responsabilità all’interno delle Comunità, taglia il risarcimento.

Brescia 17 ottobre 2022. Più che altro leviamo i sentimentalismi visto che questa sentenza come giusto che sia non vuole che l’emotività entri in questioni giudiziarie. Il Tribunale civile dell’Aquila dichiara che è fondata l’eccezione di concorso di colpa delle vittime, costituendo obiettivamente una condotta incauta quella di trattenersi a dormire nonostante il notorio verificarsi di due scosse. Significa quindi che, secondo la nota della sentenza redatta dal Giudice, una percentuale non indifferente di colpa per la loro stessa morte è delle vittime, perché non hanno avuto l’accortezza di allontanarsi dalla propria abitazione.

Sentenza responsabilità (d. civ.) (d. amm.) e contabile: conseguenza della violazione di un dovere comportamentale di qui il cittadino e la Comunità, non è mai stato informato/ti?

Purtroppo, la sensazione che ho e abbiamo, vivendo nelle nostre Comunità, e per chi frequenta quotidianamente i luoghi di lavoro, è che la prevenzione cioè essere informati come comportarsi in caso di calamità naturali e incidenti di siti vicino alle comunità, vengano troppo spesso considerati valori relativi e non assoluti. Quindi il richiamo alla responsabilità dei cittadini, oggettivamente, realmente, NON INFORMATI, che livello di responsabilità la si può attribuire?

Cortesi Sindaci/che, organi Istituzionali, continua a mancare la cultura-informazione della prevenzione del territorio della sicurezza in ambito lavorativo che dovrebbe essere la base dalla quale partire, una comune percezione di certi valori come fondanti non negoziabili e quindi assunti come punto di riferimento nelle nostre Comunità, per qualsiasi attività svolta in ambito lavorativo.

Mentre oggi purtroppo, troppo spesso, l’informazione come comportarsi in caso di eventi straordinari naturali, oltre alle norme a tutela della salute e sicurezza in ambito nelle nostre abitazioni, dove sono in agguato piccoli e grandi pericoli, vengono considerate inutili orpelli, lussi che non ci si può permettere o quando va molto bene niente di più che fastidiosi intralci alla Comunità e ai siti-realtà produttivi.

Il Giudice del Tribunale civile dell’Aquila dichiara che è fondata l’eccezione di concorso di colpa delle vittime, costituendo obiettivamente una condotta incauta… Significa quindi che, secondo la nota della sentenza redatta dal tribunale, una percentuale non indifferente di colpa per la loro stessa morte è delle vittime, perché non hanno avuto l’accortezza di allontanarsi dalla propria abitazione.

È fondata l’eccezione di concorso di colpa delle vittime, costituendo obiettivamente una condotta incauta, dei Sindaci o autorità preposte.

Serve un cambio di cultura per il rispetto della vita umana a partire da un coinvolgimento delle nostre Comunità, degli studenti degli insegnanti e delle scuole; ben venuto PNRR per mettere in sicurezza i contenitori dove il nostro patrimonio umano sarà responsabile del proseguo delle nostre comunità.

Serve che in questi contenitori-scolastici e comunità ci sia l’obbligo dell’informazione nel solco culturale della prevenzione.

Cortesi Sindaci/che, Voi che avete in primis la responsabilità della nostra Sicurezza, serve farlo e chi ha il potere del governo e delle leggi deve farlo.

La Protezione Civile, INAIL, e altre categorie di volontariato sono da tempo impegnati, nel REAS.

Il claim della campagna Io non rischio – buone pratiche di protezione civile.

Strumenti e Mezzi, Donne e Uomini, se ben formati, possono essere utilizzati in ogni comunità per entrare, concretamente e costantemente, nelle scuole e nelle nostre Comunità, altrimenti si rimane soli in piazza vuote: il cittadino non percepisce!!

Quindi, i Sindaci devono assolutamente iniziare ad inserire nei loro bilanci il capitolo spese per la voce Protezione Civile, informazione e formazione, comunicazione al territorio, cultura nelle scuole ogni grado-ordine, allora sì che si mettono le basi per una cultura del territorio e della sicurezza.

Bisogna inserire soprattutto la cultura del rischio… altrimenti ci sarà sempre un giudice che applicherà, spalmerà e richiamerà le responsabilità… territoriali a chi non applica l’informazione, per garantire il rispetto della vita umana delle nostre Comunità e di chi lavora.

Il Giudice vuole contrastare l’ipocrisia post mortem delle inutili chiacchiere di circostanza e di fronte ad una strage quotidiana.

La sentenza è un coraggioso richiamo alle responsabilità soprattutto di chi è chiamato e votato dal popolo per tutelare la salute-sicurezza nelle nostre Comunità sui luoghi di lavoro, anche con investimenti mirati, tipo nuove voci nei bilanci Comunali.

Piccole risorse tasse dei cittadini … allora sarà un vero inizio per la cultura della prevenzione.

Papa Francesco recentemente all’Aquila per la 728esima Perdonanza celestiniana dice che è fondamentale attivare e rafforzare la collaborazione organica, in sinergia, tra le istituzioni e gli organismi associativi: una concordia laboriosa, un impegno lungimirante per i figli, per i nipoti, per il futuro.

Serve l’impegno di tutti, tutti insieme. Sottolineando questo tutti insieme, il Pontefice rivolgendosi alla folla dice: sinergia e concordia per ricostruire.

Ai familiari delle vittime esprimo la mia, vicinanza e quella della mia città Brescia e sottolineo la grande capacità di questo popolo di rialzarsi: Voi, gente aquilana, e altre Comunità, avete dimostrato un carattere resiliente. Radicato nella vostra tradizione cristiana e civica, ha consentito di reggere l’urto del sisma e di avviare subito il lavoro coraggioso e paziente di ricostruzione.

La sentenza eticamente coraggiosa del Giudice richiama ogni soggetto che vive nelle comunità alle responsabilità, un richiamo alle responsabilità per i figli, per i nipoti. Per il futuro.

Aggiungo: Cortese Sig. Sindaco, nell’opera cultura di prevenzione, anche le chiese, la casa dei cittadini, meritano un’attenzione particolare per simulazione di protezione. Sono patrimonio della comunità, non solo in senso storico e culturale, anche in senso identitario. Quelle pietre sono impregnate della fede e dei valori del popolo, e i templi di fede e di rappresentanza sono luoghi propulsivi della sua vita, della sua speranza.

Quanti morti ancora e altre coraggiose Sentenze dovranno esserci affinché Governo, Regioni e Sindaci/che e politica si destino dal sonno?

Iniziare a mettere piccola voce nei bilanci, per la Protezione Civile.

Celso Vassalini

Volontario Vicepresidente Aifos Protezione Civile




Lettera Aperta

al Sindaco di Roma Roberto Gualtieri

e pc al Presidente Regione Abruzzo Marco Marsilio

La vera differenza tra una comunità civile ed una in via di sviluppo, sta nella diversa valorizzazione del bene pubblico. Tra i servizi pubblici offerti ai cittadini ci sono anche i trasporti. Naturalmente è importante che il servizio dei trasporti ci sia, ma quasi più importante è che esistano sufficienti informazioni sull’offerta degli stessi servizi. Altrimenti i servizi sono da considerare come se non esistessero. Non è un caso che i Regolamenti Europei insistano molto sulla essenzialità delle informazioni per la valorizzazione dell’investimento pubblico in ambito trasporti.

Consideriamo adesso l’offerta tramite Bus in partenza da Roma Tiburtina. Un cittadino interessato ad utilizzare un Bus per Pescara (per esempio) non è informato da un quadro generale riassuntivo delle partenze. Non sa quando parte il primo autobus, e non sa perciò neanche presso l’ufficio di quale Azienda di Trasporto dovrà recarsi per acquistare il biglietto. Dovrà perciò prima mettersi in fila presso gli sportelli delle diverse Aziende che effettuano quel servizio; informarsi su quando parte il primo bus; e solo dopo effettuare nuovamente la fila per acquistare il biglietto dall’Azienda che offre il servizio cui è interessato. In questo modo, l’acquisto del biglietto a Roma Tiburtina per poter viaggiare con i Bus diventa una fatica incredibile.

Il danno che viene sofferto dai viaggiatori per poter viaggiare diventa un danno al servizio pubblico dei Trasporti. Perciò un danno all’investimento pubblico, ed anche alla civiltà di una comunità. Eppure, sarebbe facilissimo fare in modo che il Quadro riassuntivo di tutte le partenze e gli arrivi dei Bus da Roma Tiburtina funzionasse regolarmente e non fosse desolatamente spento come peraltro riscontrabile dall’allegata documentazione fotografica. Costituirebbe un modo per semplificare la vita ai cittadini, e valorizzare così l’offerta del Servizio Pubblico nel campo dei Trasporti.

Segretario Regionale Abruzzo e Molise FILT-CGIL

Franco Rolandi

Responsabile Osservatorio sulla mobilità Federconsumatori Abruzzo

Tino Di Cicco

FEDERCONSUMATORI




Egregio Dott. Armando FORGIONE

Prefetto della Provincia di 66100 CHIETI

protocollo.prefch@pec.interno.it

Oggetto: Richiesta Parere Di Legittimità Delibera Di Giunta Comunale

Gentilissimo Signor Prefetto,

la Giunta Comunale di Cupello in data 4 agosto 2022 ha adottato la delibera numero 78 dal titolo “Conferimento incarico legale per tutela dell’onorabilità e dell’immagine del Comune di Cupello”, che alleghiamo alla presente nota.

La suddetta delibera prende spunto da una presunta diffamazione fatta da un privato cittadino nei confronti dell’Amministrazione Comunale per il tramite del canale social Facebook.

Riteniamo l’adozione della delibera da parte della Giunta Comunale fuorviante sul piano del metodo, nonché intimidatoria sul piano del merito poiché, da ora in poi, qualsiasi privato cittadino che liberamente e legittimamente esprima un giudizio critico nei confronti dell’Amministrazione Comunale e della maggioranza che la sostiene rischia di trovarsi querelata per diffamazione.

È una delibera di Giunta che ci lascia esterrefatti e che riteniamo fortemente inopportuna, in quanto nei tempi correnti i canali social sono divenuti lo strumento predominante del confronto politico e istituzionale e la stessa Amministrazione Comunale di Cupello ne ha fatto il proprio stile, tanto che con frequenza quotidiana autocelebra e pubblicizza le proprie attività, comprese quelle più ordinarie.

Riteniamo che, qualora l’Amministrazione Comunale si fosse ritenuta offesa da qualche libero commento apparso su Facebook, avrebbe avuto il pieno diritto di affidare l’ incarico ad un proprio legale di fiducia, anche considerando che ne dispone in numero notevole, senza ricorrere a una delibera di Giunta.

Si tratta, a nostro avviso, di un’azione dal chiaro intento intimidatorio.

Con la presente CHIEDIAMO alla SV Ill.ma di valutarne e verificarne la legittimità e, laddove necessario, invitare la Giunta Comunale al ritiro o ad una sostanziale modifica dei contenuti.

In attesa di un Suo cortese e solerte riscontro La salutiamo cordialmente.

Cupello 11/08/2022

I Consiglieri Comunali

Roberta BOSCHETTI

Camillo D’AMICO

Marco ANTENUCCI

Michele D’ALBERTO




CRISI IDRICA e climatica

Pretendiamo delle risposte dalla regione, dalla provincia di Chieti e dalla Sasi spa!

Al Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio

Al Presidente della Provincia di Chieti Francesco Menna

Al Presidente della Sasi SpA Gianfranco Basterebbe

Gentili presidenti,

ci ritroviamo ormai dinanzi agli indiscutibili cambiamenti climatici le cui evidenze sono

quotidianamente confermate dalla comunità scientifica internazionale, e l’emergenza idrica che sta

attraversando l’Italia espone a grandi rischi ambientali, sociali ed economici i territori. Anche il

nostro.

Certamente la mancanza delle piogge gioca un ruolo fondamentale in questa crisi, ma anche la

scarsità di politiche lungimiranti e strategiche ha colpe innegabili.

Basti pensare che la rete idrica, costruita a metà del secolo scorso con i finanziamenti della Cassa

per il Mezzogiorno, non è mai stata ammodernata, ma si è sempre proceduto con piccoli interventi

manutentivi o, termine non fu mai più azzeccato, tappabuchi.

In Abruzzo, secondo i dati Istat, oltre il 50% dell’acqua immessa nella rete idrica viene dispersa, e la

provincia di Chieti risulta addirittura essere la peggiore in Italia con oltre il 70% dell’acqua dispersa:

per capire ancora meglio, 7 litri su 10 non arrivano nelle case delle persone o non vengono

conteggiati dai contatori a causa degli allacci abusivi!

Solo nel mese di giugno 2022 (fino al 29 giugno), sono stati emessi dalla Sasi S.p.A. ben 68 avvisi

di interruzione o sospensione del servizio idrico. Ripetiamo: 68 avvisi in 29 giorni. Eppure, nei

principi fondamentali della carta dei servizi della società si legge che “È garantito l’impegno ad

erogare un servizio continuo, regolare e senza interruzioni… È perseguito l’obiettivo del

progressivo miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia del servizio, adottando le soluzioni

tecnologiche, organizzative e procedurali più funzionali allo scopo”.

Vogliamo ricordare e ribadire che, nonostante il servizio idrico venga gestito da una società per

azioni, il diritto all’acqua è un diritto garantito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani!

Questa crisi idrica è divenuta ormai la normalità nella nostra regione e nella nostra provincia, e la

situazione è diventata ormai insostenibile.

A questo punto chiediamo al presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio e al presidente

Provincia di Chieti Francesco Menna: quali azioni concrete si intendono attuare per

affrontare l’ennesima emergenza idrica e quali azioni intendono attuare affinché se ne

possano prevenire in futuro? Con quali tempistiche?

Alla Sasi SpA, inoltre, chiediamo: quali sono le azioni che intende adottare, e con quali tempistiche,

per ridurre e contrastare la dispersione di acqua lungo la rete idrica che gestisce?

Cordiali saluti.

Forum Civico Ecologista

ARCI prov. Chieti

Italia Nostra del Vastese

Stazione Ornitologica Abruzzese

Gruppo Fratino Vasto

Forum H2O




Al Sindaco

Tiziana Magnacca. Al Presidente del Consiglio Comunale: Eugenio Spadano. Al Segretario Comunale: Aldo D’Ambrosio

Ieri si è svolto l’ultimo consiglio comunale della consiliatura che mi ha visto tra gli eletti.  Ho cercato in questi anni di adempiere al mio ruolo “con disciplina e onore” così come impone la Costituzione Italiana. Cosciente della grande opportunità e del grande onore che la cittadinanza mi ha generosamente donato, colgo l’occasione per salutare il Sindaco, il Presidente del Consiglio Comunale e tutti i colleghi consiglieri.

Saluto inoltre il segretario comunale e tutti i dipendenti comunali, sempre disponibili e attenti. Con tutti ho cercato, in questi anni di instaurare un leale rapporto di proficua collaborazione, nell’interesse generale della Città. Mi rammarico per la mia assenza alle operazioni di voto nel Consiglio Comunale di ieri, per il rispetto che nutro per il ruolo ricoperto e per i cittadini di San Salvo, tengo a precisare che è stata dovuta esclusivamente a motivi professionali e ad impegni non prorogabili presi prima della convocazione del Consiglio. Rivolgo infine il mio in bocca al lupo a tutti i candidati, ed il mio augurio più grande per un proficuo lavoro a quanti siederanno nel prossimo Consiglio Comunale.

Gennaro Luciano




AI SINDACI dei Comuni della Regione Abruzzo

Gentile Sindaco,

si torna ancora a parlare di riduzioni di sportelli bancari nei territori dell’Abruzzo. Purtroppo, è, oramai, da anni che il processo va avanti in modo imponente, senza alcuna programmazione e, soprattutto, senza l’ascolto attivo degli stakelholder e di coloro che vivono le ricadute di tali scelte. Il 24 settembre 2021, tutte le Organizzazioni Sindacali di settore, hanno manifestato davanti alla sede della Regione Abruzzo, a Pescara, proprio in ragione del mutamento delle realtà bancarie sul territorio, anche, e soprattutto, a seguito della scomparsa delle banche locali (Banca Popolare Lanciano e Sulmona, Banca Carichieti, Banca Caripe, Banca Carispaq e Banca Tercas), ad eccezione delle poche Banche di Credito Cooperativo che continuano, con difficoltà, a svolgere un ruolo importante sul territorio. In questa occasione, le scriventi OO.SS., intendono coinvolgere, non solo i Sindaci di quei Comuni, che saranno interessati dalle prossime chiusure, ma tutti i primi cittadini dei 305 Comuni della Regione.

Nel 2010, le filiali bancarie operanti in Abruzzo erano 701. Nei primi sei mesi del 2022, si ridurranno ancora, per effetto di chiusure ed accorpamenti, a 429, con una differenza di 272 sportelli. Nello stesso periodo in esame, i Comuni serviti dagli Istituti di Credito, erano 171, su 305, mentre il numero dei Comuni che manterranno almeno uno sportello bancario, scenderà a 126. Purtroppo, il fenomeno, è ancora in forte progressione, ed anche in assenza di piani industriali le principali banche italiane si concentrano su ulteriori razionalizzazioni. Occorre prevenire il fenomeno dell’abbandono e della desertificazione bancaria, che ha effetti devastanti principalmente sui territori interni e/o montani. Il venir meno di essenziali servizi bancari, produce l’aumento delle diseguaglianze e, allo stesso tempo, diminuisce le inclusioni dei cittadini, dei piccoli imprenditori, delle lavoratrici e dei lavoratori e, ancor di più, dei pensionati. La dinamica delle imprese attive, prevalentemente micro e piccole, negli ultimi anni, è negativa e di molto superiore a quanto accade a livello nazionale. Il forte calo è molto accentuato non soltanto nei territori interni e montani ma sta interessando anche i Comuni ubicati nella fascia costiera. I dati numerici, al riguardo, denunciano un fenomeno nuovo che deve essere approfondito, soprattutto se si tiene conto del fatto che, tale calo, procede in parallelo con gli effetti di diminuzione demografica specialmente dei giovani e con l’abbandono del territorio da parte degli Istituti di Credito. Le priorità delle aziende bancarie non possono essere basate esclusivamente sul profitto ma devono riconsiderare anche lo sviluppo sostenibile dei territori e il benessere diffuso dei cittadini.

Per tale ragione, La invitiamo a discutere con noi all’iniziativa dal titolo

L’UGUAGLIANZA POSSIBILE – LE BANCHE NEI COMUNI DEL FUTURO

9 giugno 2022, alle ore 9:30

Sala Ipogea del Consiglio Regionale della Regione Abruzzo, Palazzo Emiciclo – L’Aquila.

Le Segreterie

FIRST CISL Regionale

FISAC CGIL Regionale

UIL.CA Regionale