TERZO MEMORIAL MIRKO MAZZAGATTI

Rg Stampa Futura Teramo-Tenaglia Altino la finale

Tortoreto, 22 settembre 2024. Come da previsioni, ma con un pizzico di pathos in più, la finale del 3° Memorial Mirko Mazzagatti Trofeo Groupama Assicurazioni Lugi Di Battista & C, sarà RG Stampa Futura Teramo (B1)-Tenaglia Altino (A2).  Le gare di questo pomeriggio hanno visto sei formazioni abruzzesi darsi battaglia sul parquet del Palascapriano giocando una buona pallavolo, davanti ad un pubblico attento e competente.

 Questi i risultati: Girone (A) FDD Group Arabona-Gada Pescara Project 2-1; Tenaglia Altino-Gada Pescara Project 3-0; Tenaglia Altino- FDD Group Arabona 3-0. Questa la classifica: Tenaglia Altino 6, FDD Group Arabona 2, Gada Pescara Project 1.

Girone (B): Sirdeco Pescara- Cus L’Aquila 3-0; Cus L’Aquila-RG Stampa Futruira Teramo 2-1; RG Stampa Futura Teramo-Sirdeco Pescara 3-0. La classifica: RG Stampa Futura Teramo 4; Sirdeco Pescara 3, Cus L’Aquila 2.

Questo il programma delle finali in programma domani Domenica 22 Settembre:

ore 14:30 5°-6° posto  Gada Pescara Project- Cus L’Aquila

ore 16:00 3°-4° posto  FDD Group Arabona-Sirdeco Pescara

ore 17:30 1°-2° posto  RG Stampa Futura Volley Teramo-Tenaglia Altino

L’ingresso nel Palascapriano è gratuito




UNA SCOMPARSA INSPIEGABILE

Un libro di Vincenza Angeloni (Gruppo Albatros Il Filo)- Una finestra sull’attuale mondo adolescenziale

Tortoreto, 22 settembre 2024. Vincenza Angeloni, avvocato presso il Foro di Rieti, insieme al marito ha acquistato da poco una casa in Abruzzo, a Tortoreto Lido, pubblica un libro thriller a sfondo psicologico dal titolo Una scomparsa inspiegabile, il cui protagonista è Brian, un adolescente di Boston che scompare misteriosamente dopo un litigio a scuola.

All’interno del libro, attenzione particolare sulle fragilità e i disagi giovanili attuali  anche, e non solo, legati alle conseguenze dell’isolamento sociale a cui sono stati costretti per molto tempo i ragazzi a causa della pandemia.

Nel libro altri argomenti, quali: satanismo, occultismo… bullismo… abuso di sostanze stupefacenti e alcoliche… le sfide lanciate dalle nuove tecnologie…che offrono opportunità, soprattutto ai più giovani, ma che aprono anche  scenari futuri dalle conseguenze imprevedibili… La trama si svolge nel 2023. Insomma, un thriller attuale… calato nel presente… una fotografia veritiera dei nostri giorni.




L’OTTOCENTENARIO DELLE STIMMATE DI SAN FRANCESCO

Oggi il convegno sul tema della compassione

Tagliacozzo, 21 settembre 2024. Nell’ambito del cartellone degli eventi Taleacotium 800 stilato in occasione dell’Ottocentenario delle Stimmate di San Francesco (1224-2024), si terrà questo pomeriggio alle 18:30 nella chiesa San Francesco di Tagliacozzo una conferenza dal titolo: Il volto della compassione: dalla Croce ai lebbrosi, dai lebbrosi allo stigmatizzato.

L’evento, organizzato dall’Ordine Francescano Secolare di Tagliacozzo in collaborazione con i Frati Minori Conventuali, vedrà la partecipazione di Fra Carmine Terenzio, Ofm Conv e don Federico Palmerini, cappellano universitario.

La conferenza esplorerà il tema della compassione secondo la tradizione francescana, riflettendo sul ruolo di San Francesco nel soccorso ai lebbrosi e il significato spirituale delle stimmate, ricevute dal Santo durante una visione mistica. Prossimo appuntamento il 29 settembre nella chiesa San Francesco, alle 17.30, Giornata vocazionale francescana e presentazione dei tre ordini. Presiede la celebrazione fra Paride Ammirati, Ofm Con .

Gli eventi sono parte delle celebrazioni per i 800 anni dalla ricezione delle stimmate di San Francesco, un momento centrale nella vita del Santo che incarna lo spirito di amore e compassione verso i sofferenti e gli emarginati. L’incontro di oggi sarà un’opportunità per approfondire la spiritualità francescana e per riflettere sui temi di carità e solidarietà, valori che restano oggi più che mai attuali.




AL VIA IL PROGETTO MATISSE

L’Università di Teramo nella partnership europea su digital twins per sistemi industriali

Teramo, 21 settembre 2024. Ha preso il via nei giorni scorsi nella storica città di Västerås in Svezia il progetto Matisse, una collaborazione internazionale triennale per sviluppare un framework di digital twins per l’ingegnerizzazione e la validazione di sistemi industriali.

I digital twin, in italiano gemello digitale, rappresentano una tecnologia emergente basata sulla rappresentazione virtuale della macchina o del processo fisico: questa permette non una semplice simulazione, ma un riferimento digitale vivente che ha numerosi vantaggi e applicazioni trasversali. L’avvio dei lavori di Matisse si è svolto presso la Mälardalen University, riconosciuta per il suo ruolo nell’innovazione tecnologica.

«Digital Twin è in rapido sviluppo – ha spiegato Romina Eramo, ricercatrice di Informatica al Dipartimento di Scienze della Comunicazione dell’Università di Teramo e coordinatore scientifico di Matisse – e si stima che il 62% delle aziende e organizzazioni, non solo in ambito informatico, stia pianificando di usare il gemello digitale. Grazie a questo progetto la ricerca svolta dall’Ateneo teramano rivestirà un ruolo importante in questa rivoluzione, con importanti ricadute sulle filiere industriali italiane».

«Con Matisse – ha aggiunto – il gruppo di ricerca MINDS (seMiotics, logIc, computer scieNce, Devices and pSycology) del Dipartimento di Scienze della Comunicazione ha l’obiettivo di ampliare le proprie competenze nell’ingegneria del software per sistemi autonomi, focalizzandosi sia sulla progettazione che sulla verifica e validazione. Il progetto offrirà l’opportunità di rafforzare le collaborazioni esistenti e future con aziende del settore digital twins, consolidando e sviluppando nuove tecniche in collaborazione con partner accademici e industriali».

Matisse è finanziato dalla Commissione Europea con fondi Horizon Europe Research and Innovation Action e oltre all’Università degli Studi di Teramo è coinvolto un vasto partenariato pubblico-privato internazionale che include, tra gli altri, industrie come Leonardo SpA, Siemens AG, Alstom SA e centri di ricerca come il Gran Sasso Science Institute (GSSI, L’Aquila), il Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS) francese, l’IIT di Genova e il RISE Research Institutes svedese.




ALICE NELLE CITTÀ di Wim Wenders

Aver cura di personaggi, paesaggi, memoria. Proiezione del film al Museo Universitario il 24 settembre, ore 18:30

Chieti, 21 settembre 2024. Martedì prossimo, 24 settembre, alle 18:30, nell’auditorium del Museo universitario di Chieti, in piazza Trento e Trieste, sarà proiettato e discusso un film di Wim Wenders: Alice nelle città (Alice in den Städten, 1973).

L’appuntamento rientra nel programma “Verso la Notte Europea dei Ricercatori 2024” allestito dall’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara. L’iniziativa cinematografica, rivolta a tutti i Cittadini, oltre che a studenti e docenti dell’Ateneo, nasce dalla collaborazione tra il “Centro Studi Strategie di Genere” e la professoressa Anita Trivelli, Ordinaria di Cinema presso il Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne della “d’Annunzio”.

“La proposta di Alice nelle città per questo evento che porta alla Notte Europea dei Ricercatori 2024, il cui tema è We care – spiega la professoressa Anita Trivelli – indica una autoriale declinazione dell’aver cura: nelle e delle relazioni, nella riflessione sul passato, nel guardare l’esistente. Osservare le cose prima che scompaiano, come ha dichiarato Wenders in un’intervista (W. W., Scritto nel West) – prosegue la professoressa Trivelli – è, infatti, il fulgido asse portante della sua pratica artistica. Una ricerca che lo ha sempre orientato a interrogarsi sul senso e sulla potenza delle immagini: aver cura delle immagini, insomma, equivale per Wenders ad aver cura del nostro stare al mondo. Le opere del regista tedesco Wim Wenders, uno dei Maestri del cinema internazionale – sottolinea la professoressa Trivelli – sono radicate in una profonda passione per l’umano e manifestano una cura speciale nei confronti dei materiali privilegiati dal suo sguardo fenomenologico: personaggi, paesaggi, memoria. Questo trittico concettuale, costantemente indagato nella sua filmografia – conclude la professoressa Anita Trivelli – trova un aurorale microcosmo tematico ed estetico nella cosiddetta trilogia della strada, inaugurato da Alice nelle città e seguito da Falso movimento (Falsche Bewegung,1975) e Nel corso del tempo (Im Lauf der Zeit,1976)”.

Maurizio Adezio




LA MOLECULAR ELETRONIC STRUCTURE

Oltre 100 scienziati da tutto il mondo a Francavilla

Francavilla al Mare, 20 settembre 2024. Francavilla al Mare è pronta ad accogliere scienziati e ricercatori da tutto il mondo! La conferenza Molecular Electronic Structure è una prestigiosa conferenza internazionale nell’ambito della chimica teorica e computazionale che è svolta a cadenza biennale in sedi diverse in Europa, in Asia, in Africa e in America. La conferenza raccoglie fisici, chimici e matematici che collaborano per trovare metodi all’avanguardia per prevedere al computer le proprietà e il comportamento di molecole e di nuovi materiali.

L’edizione 2024 si svolgerà dal 21 al 25 settembre presso l’hotel Villa Maria di Francavilla e vi parteciperanno oltre cento studiosi delle università più prestigiose al mondo. L’evento è patrocinato dal Comune di Francavilla al Mare e dall’università Gabriele D’Annunzio di Chieti e Pescara.

Luisa Russo, sindaca di Francavilla al Mare: “Sono orgogliosa che Francavilla sia stata scelta per ospitare questo importante evento, che permetterà anche agli scienziati dei Paesi più lontani e ai loro accompagnatori di scoprire la nostra meravigliosa città. Con questo congresso, Francavilla si conferma come polo culturale d’Abruzzo”.

Cristina Rapino, assessora alla Cultura: “Il patrocinio del Comune dimostra ancora una volta l’attenzione dell’amministrazione per le manifestazioni culturali, di cui Francavilla è sempre più spesso teatro. Tra un’attività e l’altra, gli scienziati che parteciperanno al congresso avranno modo di visitare la nostra città e godere di quanto ha da offrire”.

Prof. Cecilia Coletti: “Siamo molto orgogliosi e soddisfatti di avere organizzato questa settima edizione che ha visto una massiccia partecipazione (la più elevata da sempre) di scienziati provenienti da tutti i continenti e da università molto prestigiose, come Harvard, Johns Hopkins, Oxford, Cambridge, l’università di Sydney in Australia, università cinesi e giapponesi. Siamo sicuri che, al di là degli indubbi motivi di notevole interesse scientifico, l’evento offre uno spunto per valorizzare le potenzialità del nostro territorio, le cui possibilità di accoglienza e di interesse hanno favorito la partecipazione molto ampia”.

Prof. Loriano Storchi: “Altro grande motivo di soddisfazione è essere riusciti ad avere tra gli speaker professori emeriti di queste università, ma anche una grande percentuale di giovani scienziati che muovono i primi passi in questo campo e che saranno in grado di portare il loro contributo di nuove idee e nuove prospettive.”

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CAMERATA MUSICALE STAGIONE 2024 – 2025

Settantaduesima stagione -Teatro M. Caniglia  domenica 27 ottobre – domenica 6 aprile2025: Direttore Artistico M° Gaetano Di Bacco

Sulmona, 20 settembre  2024. Con un calendario ricco di eventi e una proposta che abbraccia la musica nelle sue più ampie espressioni, dal classico al Jazz al pop, senza trascurare il balletto,  in  una offerta di intrattenimento dove nell’incontro tra musica e cinema, una “interferenza” dell’ IA renderà possibile ciò che non è, prende il via la stagione musicale al Teatro “M. Caniglia” di Sulmona domenica 27 ottobre alle ore 17:30.

Compatibilmente con il completamento dei lavori di risistemazione del teatro, si alza il sipario sulla72a stagione della Camerata Musicale, tra le più antiche e prestigiose Istituzioni culturali del territorio. Anche quest’anno un impegno importante: 700 musicisti, 22 serate,  6 orchestre sinfoniche, due appuntamenti con l’opera, poi solisti, quartetti e band e, naturalmente, il classico “tris natalizio” (coro Gospell  26/12, Gran Concerto di Capodanno con tradizionale brindisi  01/01, e balletto 12/01)  proposto anche quest’anno in un miniabbonamento con la Christmas card. Non mancherà l’intervento dell’Intelligenza Artificiale per materializzare i sogni.

Confermato lo spazio dedicato ai giovani artisti che, con I Concerti del giovedì, in 3 appuntamenti distribuiti a novembre (7,14 e 28)  ospiterà, come sempre nel foyer del teatro, giovani e giovanissimi studenti dei Conservatori d ‘Abruzzo. Fakizat Mubarak, Ilaria Nallira Maurizio Di Bacco al violino, Luca Alberoni, Alessandro Febo, Luca Puglielli , Chiara Palizzi, Martina Barbaliscia al pianoforte,  Marika Monaco, Cecilia Bonaventura  al flauto, Alessandro Micoletti, Mirko Iannucci alla fisarmonica e Leonardo Chiulli ,Valentina Silvestris alla chitarra si misureranno alla prova del pubblico con musiche di  Schubert,  Brahms, de Sarasate,  Liszt, Chopin, Rachmaninov, Bach, Borne e Beethoven.

L’ultima domenica di novembre (24/11) è riservata alla serata finale del 38° Concorso Internazionale di Canto “M.Caniglia”, condotta dalla giornalista Rai Valentina Lo Surdo e al pianoforte il M° Claudio Angelini, alla presenza della prestigiosa Giuria presieduta da Cecilia Gasdia. Da segnalare tra le  formazioni  il Quartetto di Sassofoni Accademia (10 novembre). Quattro sassofonisti di primo piano (Di Bacco, Filippetti, Berardini, Paoletti)  con “Hello! Mr. Gerswhin!” festeggiano un sodalizio lungo 40 anni, (in programma tra l’altro “Rapsodie in blue”). Saranno accompagnati al pianoforte  da Giuliano Mazzoccante. L’Italian Brass Band diretta da Giuseppe Saggio (19 gennaio), gruppo strumentale composto da soli ottoni e percussioni  arriva per la prima volta in Abruzzo.

Sarà dedicato ai grandi autori del jazz degli anni ’50 e ‘60 il concerto di domenica 8 dicembre “On a Misty night” con Stefano “Cocco” Cantini e Raffaele Pallozzi Quartet. Unica data in Abruzzo (30 marzo) anche per Biréli Lagrène & Giuseppe Continenza Quartet: un repertorio intrigante, ricco di ritmo e creatività in grado di coinvolgere anche il grande pubblico con “Tribute to Frank Sinatra”. Una formazione da Camera, (domenica 16 marzo) il Trio Milas-Tershana-De Angelis  conposto da Ksenia Milas al violino, Giuliano De Angelis al violoncello e Merita Rexha Tershana al pianoforte,  propone un programma tra  classico e contemporaneo:  Mendelssohn, Rachmaninov  e   4 Stagioni di Buenos Aires di Astor Piazzolla.

A Lucio Battisti, cantautore di musiche senza tempo, riscoperto anche dalle ultime generazioni di giovani e giovanissimi, è dedicato tutto il programma del 2 febbraio: Maurizio Vandelli canta Lucio Battisti – Emozioni Garantite.  Nel progetto dello stesso Vandelli, con un gruppo di 5 musicisti (tastiere, 2 chitarre, basso e batteria) rinascono celebri successi con musica dal vivo “ri-sonorizzata” e “ri-arrangiata” ma nel rispetto della memoria popolare. Dal grande schermo dove, per interazioni col pubblico, scorrono i testi delle più belle canzoni della coppia di geni  Mogol e Battisti, Vandelli interagisce anche con grandi artisti/ospiti che duettano virtualmente con lui sulle note del “poeta della musica” che è stato l’indimenticabile Lucio.

Per gli appassionati del bel canto sono due gli appuntamenti con l’Opera: domenica 1 dicembre La bohème di Giacomo Puccini nel centenario della sua scomparsa e domenica 23 febbraio Carmen di Georges Bizet. Entrambe le opere, assenti da 10 anni nella programmazione del Teatro Caniglia, vengono presentate dalla collaudata produzione con l’Orchestra e Coro delle Terre Verdiane di Parma diretti dal M° Stefano Giaroli con la regia di Alessandro Brachetti e allestimento di ArteScenica di Reggio Emilia. Le opere sono realizzate in collaborazione con L’Ateneo Internazionale della Lirica.

Come sempre  l’apertura di stagione (domenica 27 ottobre) è affidata a un’orchestra. Quest’anno sarà  la Severočeská Filharmonie Teplice,  principale orchestra stabile del nord della Repubblica Ceca, 186 anni di storia che contano illustri direttori come Richard Strauss e l’ italiano, Ferruccio Busoni. La direzione è affidata al M° Alfonso Scarano mentre violino solista è Giulia Rimonda. Il concerto è realizzato in collaborazione con Progetto CIDIM  (Circolazione Musicale In Italia 2024).

Il secondo appuntamento della stagione, domenica 3 novembre, darà spazio a una solista d’eccezione, la pianista Ilaria Loatelli  con brani di Chopin, Liszt, Brahms-Paganini. Ancora un’orchestra (domenica 17 novembre) che riconferma il sodalizio con le orchestre toscane:  l’ Orchestra Sinfonica “Città di Grosseto” diretta dal M° Giancarlo De Lorenzo, al pianoforte Andrea Turini.

L’offerta natalizia della X Card è preceduta da una novità assoluta che tocca Sulmona come unico concerto in Abruzzo il 15 dicembre. L’Orchestra Sinfonica del Teatro Goldoni di Livorno diretta dal M° Francesco D’Arcangelo in  Progetto “Morricone In IA”: le colonne sonore del grande compositore Italiano proposte in grafica dall’Intelligenza Artificiale grazie alla quale le scene più significative dei film (da C’era una volta il West a C’era una volta in America, Mission, Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, La Leggenda del pianista sull’oceano ed altri)   attraverso un mega-schermo, saranno ambientate nei luoghi della città di Ovidio per far vivere al pubblico una realtà immersiva e personalizzata.  Il progetto, unico nel suo genere, è prodotto e realizzato dal Teatro Goldoni di Livorno in collaborazione con Opera Music Managment.  La serata è dedicata a Inner Whill – Sulmona.

Per il concerto natalizio il 26 dicembre sul palcoscenico del Caniglia saliranno i 35 elementi del Benedict Gospel Choir – South Carolina. Creato e diretto dal reverendo Darryl Izzard,  attinge dai generi più diversi mescolando gospel, spirituals, blues, reggae e musica africana tradizionale. Il gruppo è diventato un’icona d’eccellenza tra i maggiori esponenti del gospel negli Usa.

Per gli auguri nel tradizionale concerto di Capodanno (1° gennaio) tra musiche di Dvorák, Brahms, Gounod, Strauss e Offenbach, si brinderà con l’Orchestra Sinfonica della Radio e Televisione di Kiev (RTV KIEV) considerata la migliore compagine strumentale dell’Ucraina e diretta dal M° Volodymyr Sheiko. L’Orchestra composta da 70 elementi, a giugno scorso,  fuggita con gli stumenti musicali dall’Ucraina, ha ricevuto asilo in Germania.

Domenica 12 gennaio si conferma l’appuntamento con il balletto e, sulla scia del  successo con Lo Schiaccianoci lo scorso anno, torna il Russian Classical Ballet diretto da Evgeniya Bespalova che ne cura anche i costumi. Stavolta in scena un’ icona dei balletti classici ottocenteschi: Il Lago Dei Cigni musiche di P. I. Čajkovskij e coreografie Marius Petipa, in una produzione con sontuose scenografie e raffinati costumi per quello che è considerato tra i balletti più amati e più rappresentati al mondo.

Un altro appuntamento con la fantasia di grandi e piccini  è domenica 9 marzo:  Il Circo Delle Pulci  del Professor Bustric con musiche dai film di Walt Disney eseguite al pianoforte dal duo Paola Biondi e Debora Brunialti. Uno spettacolo pieno di sorprese con il geniale Bustric, uno dei maggiori interpreti  del Nuovo Circo contemporaneo. Bustric attore, mago, mimo, illusionista, clown e cantante coinvolge il pubblico in un viaggio giocoso e divertente nel quale l’invisibile diviene logicamente visto. Un gioco comico di sorprese e meraviglie senza perdere mai leggerezza e quel senso dell’assurdo a cui il pubblico volontariamente si abbandona.

All’elenco delle Orchestre ospiti di questa stagione della Camerata Musicale di Sulmona si aggiunge una recente formazione,l’ Orchestra Sinfonica Dell’adriatico  (16 febbraio). Composta dai migliori  musicisti provenienti principalmente da Marche,Abruzzo, Umbria ed Emilia-Romagna, è stata fondata nel 2018 dal maestro Alfredo Sorichetti che ne è il direttore musicale.

Domenica 6 aprile un progetto impegnativo per la chiusura della settantaduesima  stagione:  a Sulmona dopo il debutto pescarese,  Die erste Walpurgisnacht (La prima notte di Valpurga), Cantata di Felix Mendelssohn per Soli, Coro e Orchestra. Imperdibile appuntamento con oltre 120 artisti in scena per la sua prima esecuzione in Abruzzo.  L’impegnativa produzione  vede coinvolti l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio“L. D’Annunzio” di Pescara, il Coro dell’Accademia e i solisti,  sotto la direzione del  M° Pasquale Veleno.

Un’opera che, data la sua complessità, viene eseguita grazie alla collaborazione tra istituzioni e prestigiosi enti di produzione musicale del territorio.

“Per questa 72° stagione della Camerata – dice il Direttore Artistico Gaetano Di Bacco – abbiamo voluto comporre un mosaico musicale che rispecchi una proposta artistica articolata più ampia possibile e che presenti la musica in diversi ambiti storico-culturali.”




POPOLI A COLORI

Estemporanea di Pittura

Popoli Terme, 20 settembre  2024. Domenica 22 settembre Popoli Terme sarà pronta ad ospitare artisti provenienti da tutta Italia per l’estemporanea di pittura Popoli a Colori, l’iniziativa promossa dalla Cooperativa Il Bosso, finanziato dalla Fondazione Pescarabruzzo e patrocinata dal Comune di Popoli Terme e dalla Riserva delle Sorgenti del Pescara. L’estemporanea, a tema libero, si svolgerà lungo i vicoli di Popoli Terme e lungo i sentieri della Riserva Naturale Guidata Sorgenti del Pescara. Gli autori avranno piena discrezionalità sulla scelta del luogo dove dipingere la propria tela.

Popoli a Colori è un evento aperto a tutti, professionisti, ma anche allievi, studenti e tutte quelle persone che amano il mondo della pittura. Presentano l’iniziativa il Sindaco del Comune di Popoli Terme, Moriondo Santoro con l’ Assessore all’ Ambiente, Mario Lattanzio, la Direttrice della Riserva Naturale Guidata Sorgenti del Pescara, Pierlisa Di Felice, il Presidente della Cooperativa il Bosso, Cristian Moscone.

Siamo molto felici di ospitare l’iniziativa presso la Riserva, dove avverrà la registrazione e dove si svolgerà la premiazione delle opere” spiega Pierlisa Di Felice, direttrice della Riserva. “Sarà davvero entusiasmante vedere i luoghi più suggestivi del nostro territorio, raccontati attraverso lo sguardo, i colori e la creatività di tutti gli artisti che avranno il piacere di partecipare all’iniziativa”.

A fine giornata, ci sarà l’esposizione di tutte le opere ed i lavori migliori riceveranno un premio in denaro, selezionati da una giuria di professionisti. Ci si può iscrivere all’estemporanea mandando una mail a info@ilbosso.com oppure chiamando il numero della Cooperativa 085 / 9808009. La quota di partecipazione è di 10€. I partecipanti dovranno presentarsi il giorno 22 settembre c.a. dalle ore 10 alle ore 11.30 presso il punto informativo della riserva delle Sorgenti del Pescara, dove verrà apposto il timbro sulle tele di cui gli artisti saranno già in possesso.

Le opere verranno esposte al pubblico, presso il Punto Informativo della Riserva delle Sorgenti del Pescara, al termine della prova prevista per le ore 17. A seguire verranno proclamati i vincitori. Tutte le persone interessate potranno leggere il regolamento e l’importo dei premi sul sito www.riservasorgentidelpescara.it

L’estemporanea di pittura si inserisce in un cartellone di eventi molto ricco promossi dalla Coop Il Bosso, nella Riserva Sorgenti del Pescara e su tutto il territorio di Popoli Terme, tra i quali Paesi Narranti dedicata a Corradino D’Ascanio, Poesie Narranti, dove protagonisti sono stati i poeti di fama nazionale e le loro opere che si sono potute ascoltare aprendo il contenuto dei QR- code sulle panchine del paese, i trekking in natura, la gara di orienteering con Mamma e Papà che ha coinvolto tutti i ragazzi della comunità e la “Fiera delle Parole” che ha visto la partecipazione di numerosi scrittori che hanno avuto modo di presentare i propri lavori in luoghi non convenzionali.

L’ arte, la poesia e la cultura in generale possano essere indispensabili per una crescita culturale della comunità ma soprattutto sono elementi indispensabili anche per rendere Popoli Terme, un luogo sempre più attrattivo ed accogliente anche a livello turistico. IL BOSSO soc. coop. Riserva Sorgenti del Pescara.




IL FESTIVAL MARSICALAND

Di Renzo: corteo atto rigenerativo della storia del territorio

Avezzano, 19 settembre 2024. “Il corteo di Marsicaland è stato un atto rigenerativo della storia del territorio”. Ad affermarlo il direttore scientifico del festival diffuso dell’Agroalimentare, Ernesto di Renzo, al termine della tre giorni che ha animato Avezzano e la Marsica. “È stato dato inizio a un nuovo corso della storia di Avezzano, del Fucino e dell’intera Marsica”, ha proseguito l’antropologo, “in quei tre giorni, benedetti da un sole benaugurante e da un pubblico festante, sono accadute tante cose tutte assieme. Altre ne accadranno ancora nel breve volgere del tempo.

Questo perché MarsicaLand, oltre a essere un evento che promuove l’agroalimentare come una risorsa economica che ambisce a farsi patrimonio culturale condiviso, è innanzitutto una casa comune, una proposta di futuro, un’idea ambiziosa da realizzarsi unitamente nel segno dell’appartenenza al territorio e nella identificazione ad esso. Una appartenenza che deve essere sentita primariamente come un’adesione sentimentale ai luoghi, quindi come una convenienza che necessita di essere  interiorizzata e condivisa affinché la Marsica (ri)diventi quell’entità storica e politica che è stata in un tempo non lontano dall’oggi.

Ma quello che MarsicaLand  vuole che accada non è far tornare nostalgicamente in auge un passato in sé concluso: non sarebbe né possibile, né tantomeno auspicabile. Quello che MarsicaLand vuole progettualmente e prospetticamente assecondare è che il passato diventi un generatore di senso con cui ritessere l’ordito di un presente vissuto nella piena consapevolezza di ciò che si è. Ed è proprio per questa ragione che nella giornata dell’8 settembre si è voluto mettere in scena un imponente corteo storico in costume, il primo del suo genere ad Avezzano, avente l’obiettivo di rendere gli sguardi e l’immaginazione degli strumenti di autocoscienza pubblica. Una tradizione inventata, quella del corteo, che la si è voluta far nascere un po’ come sfida, un po’ come azzardo, un po’ come mito di fondazione.

Ma anche come presidio terapeutico volto a risanare i molteplici traumi storici – prosciugamento, terremoto, innesti etnici – che continuano ad attanagliarci come comunità diffusa e a farci sentire come figli di un dio minore. Quello che il corteo ha voluto rappresentare, dunque, è stato una sorta di atto rigenerativo di una storia più volte interrotta ma, nello stesso tempo, comune e condivisa: come ha dimostrato la presenza dei numerosi gonfaloni municipali testimonianti la volontà dei paesi della Marsica di sentirsi parte, accanto ad Avezzano, di un unico corpo sociale, culturale e territoriale. A questo punto fermarsi, o tornare indietro, non sarà più possibile, né giustificabile, né perdonabile”.




SAGRA DELL’UVA E CANTINE E CORTILI

Oltre duemila presenze nel fine settimana di eventi

Città Sant’Angelo, 19 settembre 2024. Si chiude con il sorriso il fine settimana di Città Sant’Angelo, caratterizzato dalla Sagra dell’Uva e dalla festa Cantine e Cortili. Sono state infatti oltre 2mila le persone arrivate nel borgo, nonostante il maltempo che ha costretto gli organizzatori ad annullare la serata di venerdì. In particolare, l’afflusso più grande si è registrato nel corso del pomeriggio di domenica, quando lungo le vie del centro storico sono tornati a sfilare i carri allegorici, caratteristici della Sagra dell’Uva, a distanza di cinque anni dall’ultima volta.

Una sfilata durata oltre 3 ore e che ha catalizzato l’attenzione delle tante persone arrivate a Città Sant’Angelo, per rivivere l’antica tradizione. Tante le presenze giunte da fuori i confini locali: secondo le stime degli organizzatori, turisti e visitatori sono arrivati non solo dai centri vicini, ma anche dall’estero. Spinti dalla curiosità e dalla voglia di vivere la tradizione del borgo, sono state diverse le persone arrivate da paesi come Belgio, Olanda, ma anche dagli Stati Uniti d’America, affascinate dalla rievocazione di quella che è la festa più antica di Città Sant’Angelo.

Una festa, anticipata nella giornata di sabato da Cantine e Cortili, grazie anche alla presenza di importanti cantine del territorio. Tra tutte Rosarubra, ma anche San Lorenzo, D’Alesio, Tenuta del Priore, Pasetti, Orsogna, Costantini e Camerano. Ciascuna di esse ha allestito il proprio stand in uno dei cortili dedicati, consentendo al pubblico la degustazione di vini e prodotti locali. In centinaia hanno acquistato il kit preparato dagli organizzatori, con tanto di calice, per immergersi appieno in un week-end in cui vino e prodotti locali l’hanno fatta da padrone.

La chiusura è arrivata dal palco, allestito in piazza, dove il Sindaco di Città Sant’Angelo Matteo Perazzetti, insieme all’Assessore Rino De Bonis, all’Onorevole Guerino Testa, al Presidente del Consiglio Regionale Lorenzo Sospiri e al presidente di Copagri Fabio Occhiocupo, hanno premiato i 9 carri allegorici protagonisti della sfilata, oltre alle immancabili figure dell’evento, come quelle di Arianna e Bacco.

“Aver riproposto la Sagra dell’Uva, festa più antica di Città Sant’Angelo, è motivo di grande soddisfazione” commenta a margine il Sindaco angolano Matteo Perazzetti. “Con essa, anche l’evento Cantine e Cortili, che ha coinvolto tante aziende del territorio e richiamato l’interesse di un folto pubblico. La sfilata dei carri allegorici domenica pomeriggio è stato un momento di grande coinvolgimento e partecipazione. Anche se il tempo non ci ha assistito, specie nella giornata di venerdì, il risultato è stato più che soddisfacente”. E conclude: “Nel ringraziare tutte le persone che hanno reso possibile il fine settimana, l’impegno già preso è quello di dare nuovo slancio alla Sagra dell’Uva, riproponendola come appuntamento fisso nel calendario degli eventi di Città Sant’Angelo”.




GIRO DI VITE SUI TRATTURI

Collaborazione tra i Carabinieri della tutela forestale e dei parchi e la Regione Abruzzo

Chieti, 19 settembre 2024.  Nei prossimi mesi il Comando Regione Carabinieri Forestale Abruzzo e Molise, d’intesa con la Regione Abruzzo, ha in programma una serie di controlli sul corretto utilizzo del demanio armentizio, spesso occupato da strutture abusive o utilizzato in assenza di titolo.

Con l’emanazione della L. 746 del 1908 fu stabilita la conservazione di quattro grandi tratturi, tutti interessanti anche il territorio abruzzese:

il Tratturo L’Aquila – Foggia,

il Tratturo Celano – Foggia

il Tratturo Pescasseroli – Candela

il Tratturo Castel di Sangro – Lucera e la loro parificazione alle strade nazionali di proprietà demaniale (Ministero Agricoltura e delle Foreste)

In una successiva catalogazione del 1912 si aggiunsero i tratturi Centurelle – Montesecco e di Lanciano – Cupello. Il tratturo è un largo sentiero erboso, pietroso o in terra battuta, sempre a fondo naturale, originatosi dal passaggio e dal calpestio degli armenti. Di norma la misura della larghezza della sede del tracciato viario è di 111 metri, corrispondenti a sessanta passi napoletani.

Dopo la ricognizione delle superfici interessate dalle antiche vie armentizie per la transumanza del bestiame, soprattutto ovino, effettuata dalla Regione Abruzzo con la collaborazione del Dipartimento DICEAA dell’Università de L’Aquila, i tratturi presenti sul territorio regionale, principiando dalla Provincia di Chieti, saranno oggetto di verifiche in situ da parte dei Carabinieri Forestali, al fine di verificare il corretto utilizzo di un patrimonio che è parte integrante della nostra storia.




LA REGINA DI MIELE

Tutto pronto per la diciottesima edizione. Sabato 21 e domenica 22 settembre miele ed eccellenze abruzzesi in vetrina, degustazioni e premiazioni. Ospite Peppone Calabrese, conduttore della trasmissione televisiva di Rai 1 Linea Verde

Tornareccio, 18 settembre 2024. Tutto pronto nella Capitale abruzzese del miele per la diciottesima edizione dell’evento che più rappresenta il territorio. Tornareccio Regina di Miele si terrà sabato 21 settembre e domenica 22, nel cuore del borgo, con numerosi stand espositivi dedicati al miele e alle eccellenze abruzzesi che daranno vita alla mostra mercato, molto apprezzata dai numerosi e affezionati visitatori. Nel programma, inoltre, ci saranno degustazioni, premiazioni, visite guidate e intrattenimento.

Ospite speciale dell’edizione 2024 è Giuseppe Calabrese, in arte Peppone. Noto conduttore delle trasmissioni televisive di Rai 1, Linea Verde e Camper, è cavaliere dell’ordine “Al merito della Repubblica Italiana” e ambasciatore della dieta mediterranea nel mondo. In qualità di formatore e docente di antropologia del cibo, insegna come attraverso un piatto si possa leggere la storia di una comunità.

L’evento, che è organizzato dal Comune di Tornareccio, con  il patrocinio della Provincia di Chieti, apre i battenti alle 11.00 di sabato con il consueto taglio del nastro e l’apertura degli stand.

Il programma della prima giornata (sabato 21 settembre) prevede, oltre alla parte espositiva aperta fino a mezzanotte:  la presentazione “Uomo – api – orso: una convivenza possibile in un territorio unico dal quale nasce un miele che profuma d’Abruzzo” a cura dell’Apicoltura Luca Finocchio, con la partecipazione di John Forcone dell’ufficio promozione Parco Nazionale della Majella; “Il laboratorio che non CERA” curato dall’apicoltura Ad Opera d’Ape; la presentazione del volume “Rime sbauttite” di Gino Bucci – L’Abruzzese fuori sede; la musica dal vivo con i Folli e i Senza Resa, cover band  di Vasco Rossi.

Domenica 22 settembre, dopo la Messa dell’Apicoltore e l’apertura  degli stand espositivi  (ore 9:00), in piazza Ape Regina alle 10:30 si svolge il dibattito “Il mondo delle api, qualità dei mieli e del loro mercato”, patrocinato dalla Regione Abruzzo e dal Ministero dell’Agricoltura. Partecipano all’incontro di quest’anno,  che inoltre premia i migliori mieli abruzzesi con il concorso nazionale “Tre Gocce d’Oro – Grandi Mieli d’Italia”, sezione Grandi Mieli d’Abruzzo: Luigi Iacovanelli, presidente dell’ associazione Apicoltori professionisti d’Abruzzo; Alberto Contessi, presidente dell’Osservatorio nazionale del miele; Lucia Piana, responsabile scientifica dell’Osservatorio nazionale del miele; Emanuele Imprudente, vicepresidente della Regione Abruzzo; Tiziana Magnacca, assessore regionale alle Attività produttive; Nicola Campitelli, presidente della Commissione agricoltura della Regione Abruzzo; Daniele D’Amario sottosegretario della giunta regionale con delega al Turismo; Nicola Iannone, sindaco di Tornareccio, Rebecca Virtù di Legambiente;  Giuseppe “Peppone” Calabrese, ospite dell’evento.

Sempre alle 10:30, c’è l’arrivo della pattuglia a cavallo del Raggruppamento Carabinieri Biodiversità di Castel di Sangro (Aq).

A completare il programma della seconda giornata ci sono: la degustazione dei mieli in collaborazione con Ami (Ambasciatori dei mieli); per i più piccoli lo spettacolo di magia con il mago Loran; il cooking show con lo chef Domenico Di Nucci; il laboratorio per bambini e i mini tour gratuiti alla scoperta dei mosaici in collaborazione con A.M.A. “Amici del Mosaico Artistico”; “Apicultura e apicoltura: coltiviamo il futuro, nutriamo la biodiversità. L’ape garibaldina: storia della resilienza e cultura della biodiversità” a cura dell’Apicoltura Tieri; l’esibizione itinerante del Coro Contrappunto; l’esibizione dei ragazzi di Tornareccio Music Camp.

In entrambe le giornate dell’evento i visitatori possono votare per scegliere lo spazio espositivo più rappresentativo con il concorso “Stand Regina di Miele 2024”. Il programma prevede inoltre  il trucca bimbi  e le visite guidate all’azienda ADI Apicoltura.

Barbara Del Fallo




UN PONTE DI AMICIZIA E INTEGRAZIONE

Grazie al progetto Bridge

Montesilvano, 18 settembre 2024. Con l’inaugurazione della mostra fotografica “Along the border” di Chiara Fabbro, venerdì scorso nella sala lettura di Palazzo Baldoni, ha preso avvio un insieme di esperienze di scambio culturale e sportivo per minori stranieri non accompagnati nell’ambito del Progetto ‘Bridge’. Acronimo di Building relationships through intercultural dialogue for new generations,  ha ricevuto  un finanziamento da parte del Consiglio d’Europa e vede collaborare i comuni di Ravenna e di Montesilvano, entrambi parte di Città del dialogo.

Annualmente, il Consiglio d’Europa emana un avviso pubblico per la presentazione di proposte per le sovvenzioni interurbane 2024 nel quadro del programma Città interculturali (ICC). Le sovvenzioni sono riservate esclusivamente ai membri del Programma ICC per finanziare progetti e metodologie innovativi nelle aree di priorità individuate per il 2024-2025. Il Consiglio d’Europa finanzia complessivamente n. 4 progetti per un importo complessivo di € 80.000,00 (20.000,00 per ogni progetto). Intercultural Cities (ICC) è un programma di capacity building che sostiene le città e le regioni nel rivedere e adattare le loro politiche attraverso una lente interculturale, con l’obiettivo di sviluppare strategie interculturali complete per gestire la diversità come un vantaggio per l’intera società.

Montesilvano e Ravenna, comune capofila, sostenute dal Consiglio d’Europa, condividono dunque la promozione di un approccio interculturale delle politiche migratorie e sono, inoltre, unite dalla comune appartenenza alla rete nazionale SAI “Sistema di Accoglienza e Integrazione” per titolari di protezione internazionale e minori stranieri non accompagnati.

Dopo che lo scorso mese di maggio i ragazzi del Sai di Montesilvano, gestito dall’Azienda Speciale per i Servizi sociali di Montesilvano, hanno fatto tappa a Ravenna nell’ambito del Festival delle Culture, visitando la città e partecipando ad alcuni eventi, fra cui gli incontri con gli autori Kader Abdolah e Maaza Mengiste, al concerto dell’Orchestra Almar’à con Ginevra Di Marco e BabelNova Orchestra e visitando la mostra di Sebastião Salgado Exodus – “Umanità in cammino”, è stata la volta di 14 minori del Sai di Ravenna  in visita a Montesilvano, accompagnati da 9 educatori.

Dal 12 al 14 settembre, i ragazzi di Ravenna hanno vissuto nella nostra città un weekend all’insegna dello sport e della condivisione. Accolti dai ragazzi e dagli educatori del Sai di Montesilvano, hanno fatto tappa ai “World Skate Games” che si sono svolti presso il pattinodromo di via Alfieri, un evento mondiale sbarcato per la prima volta in Italia, dove hanno avuto il piacere di incontrare la Nazionale egiziana di pattinaggio.

Intermezzo tra i vari laboratori didattici sul tema del “Viaggio, da migrazione a metafora di crescita personale”, condotto dagli educatori e dalle psicologhe del progetto  SAI cat. MSNA di Montesilvano e che ha tratto ispirazione dal tema della mostra della Fabbro. Oltre la didattica, i ragazzi sono poi stati protagonisti di un momento ludico e di sport, partecipando ad una divertente partita tra i ragazzi ospiti e i locali, a cui hanno preso parte anche l’assessore allo Sport del comune di Montesilvano, Alessandro Pompei, il team di educatori dell’Azienda Speciale e gli operatori della società sportiva Trisi. La domenica montesilvanese si è conclusa con un gustoso e divertente momento conviviale e nel pomeriggio i ragazzi hanno salutato la città ,alla vlat la partenza dei ragazzi di Ravenna nel pomeriggio.

“Montesilvano si conferma ancora una volta una città aperta e accogliente, grazie al progetto Bridge, che ha visto i nostri ragazzi ospitare i loro coetanei di Ravenna – ha dichiarato il sindaco Ottavio De Martinis – Lo scambio interculturale è un valore fondamentale per la crescita di tutti. Il progetto Bridge finanziato dal Consiglio d’Europa, a cui Montesilvano partecipa insieme a Ravenna all’interno delle Città del dialogo, promuove l’integrazione dei minori stranieri non accompagnati attraverso attività che favoriscono il dialogo e la conoscenza reciproca. Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile questa bellissima esperienza, in particolare l’Azienda Speciale per i Servizi Sociali di Montesilvano, gli educatori e gli operatori che si dedicano con passione a questi progetti. Sono convinto che investire nei giovani e promuovere l’integrazione sia fondamentale per costruire un futuro migliore per tutti. Continueremo a lavorare in questa direzione, perché Montesilvano sia sempre più una città aperta e accogliente”.




NASCE IL MUSEO DIFFUSO DEL SIRENTE VELINO

A Goriano Valli sabato l’inaugurazione con la premiazione con i Mudi  Sirente awards, di Dacia Maraini, Riccardo Milani w Leonardo De Amicis, e altre 14 personalità impegnate nella rinascita dell’Abruzzo interno. I borghi a rischio spopolamento si schierano al fianco di L’Aquila capitale della cultura 2026

Tione Degli Abruzzi, 18 settembre 2024. Sarà inaugurato sabato 21 settembre, a partire dalle 9.30, il MuDi – Museo Diffuso del Parco Sirente-Velino nel piccolo borgo aquilano di Goriano Valli, frazione del comune di Tione degli Abruzzi, che si sviluppa in sedici stazioni tra cantine, pagliai, stalle, tra cui la casa medioevale più piccola al mondo e altri edifici antichi, generosamente messi a disposizione dagli abitanti, ognuna dedicata ad un personaggio abruzzese, fatto storico e un concetto particolare. Museo pensato per custodire i segni, la memoria e i valori di una cultura secolare, per lasciarla in eredità alle generazioni che verranno e per costruire con “urgente ottimismo” un futuro migliore.

Con l’occasione avrà luogo anche la cerimonia di consegna dei “MuDi Sirente Awards”, premi pensati per onorare e ringraziare la generosità contagiosa di 17 personalità ed aziende che, da veri “donatori”, si spendono in diverse settori a favore delle aree interne e di tutto l’Abruzzo.

Tra i premiati in presenza ci sarà il Maestro Leonardo De Amicis, celebre direttore d’orchestra e direttore artistico della Perdonanza Celestiniana, nonché in video la scrittrice Dacia Maraini, che ha scelto di vivere nell’Abruzzo interno, e il regista Riccardo Milani, che ha celebrato il territorio nel film “Un mondo a parte”.

Le categorie dei riconoscimenti sono: Ri-abitare, Restanza, Industria Responsabile, Salutogenesis, Antropologia, Lungimiranza, Archeologia, Turismo Esperenziale, Cinema e Spettacolo, Web, Volontariato, Artigianato, Innovazione, Arte, Filantropia ESG.

MuDi è un progetto nato dall’idea di un abruzzese, Fausto Di Giulio, come atto di restituzione, un “give back” al territorio della sua famiglia e come progetto filantropico di REX Roundatbales, società che si occupa di innovazione e ricerca condivisa multisettoriale per l’imprenditoria di cui è responsabile per Europa e Asia.

La stazione numero uno del Mudi è il “Me-To-Me, il REX Leader Museum for The Future”, ispirata dall’Institute for the Future di Palo Alto nella Silicon Valley, e vuole essere un luogo speciale d’introspezione per attirare visitatori dall’estero in cerca di luoghi autentici dove distaccarsi dal frenetico ritmo quotidiano, riconnettersi con sé stessi e la natura, migliorare personale e contribuire a costruire un mondo migliore.

Non sarebbe stato possibile realizzare il MuDi senza la generosa collaborazione di un’intera comunità di “restanti”, di “migranti” e di “tornanti” di uno dei borghi più piccoli d’Italia e in via di forte spopolamento (oggi conta circa ottanta abitanti). Fondamentale il supporto delle istituzioni locali, provinciali e regionali, e della neonata Cooperativa di Comunità̀ di Goriano Valli “Cuore delle Valli”.

L’evento ha il patrocinio della Regione e Consiglio Regionale Abruzzo, Provincia dell’Aquila, Ufficio Speciale Ricostruzione Comuni del Cratere (Usrc), Parco Regionale Sirente Velino e Comune di Tione degli Abruzzi.

Il progetto intende coinvolgere tutto il territorio e suoi borghi a rischio spopolamento, pronti a schierarsi al fianco di L’Aquila Capitale della Cultura 2026.

La conferenza stampa di presentazione e la cerimonia di consegna dei “MuDi Sirente Award”, sono in programma a partire dalle 09.45, nella piazza del Monumento ai Caduti, saranno moderate dal regista e attore Walter Nanni, e vedrà l’intervento, oltre che dell’ideatore del Mudi, Fausto Di Giulio, del sindaco di Tione degli Abruzzi Stefania Mariani, del presidente del Parco Naturale Sirente Velino, Francesco D’Amore, del presidente della Cooperativa di Comunità Cuore delle valli, Massimo Pedone, e di sindaci e amministratori del territorio, e di autorità provinciali e regionali.

All’evento prenderanno parte anche giornalisti e appassionati di storia come Angelo Di Nicola e Giustino Parisse, mentre Sandro Zecca e Maria Grazia Guidone, racconteranno in pillole personaggi ed eventi aquilani, dalla fondazione del capoluogo all’assedio di Braccio Fortebraccio da Montone, da Celestino V a Frà Berardinello da Fontavignone, vissuto e morto nel convento dei francescani Osservanti di San Giorgio di Goriano Valli.

A consegnare i premi, oltre alle autorità presenti, otto influencer abruzzesi, invitati a Goriano Valli per un soggiorno di conoscenza.

Alle 11.30 è poi prevista la visita al castello di Goriano Valli, edificato a scopo militare nel XII secolo, tra i fondatori della città dell’Aquila.

Alle 15.30 il concerto per mandolino e chitarra, nella chiesa di San Gaetano, dei Maestri Maestro Francesco Mammola e Alfonso Brandi, musicisti di spessore internazionali e docenti.

Il culmine alle ore 17 con l’inaugurazione ufficiale del MuDi, con visita a piedi tra le vie del borgo condotta dalle guide di Orsa Maggiore e illustrata dall’architetto Pasquale Di Gioacchino, dagli ingegneri Piero Tronca e Domenico Di Baldassarre, dalla professoressa Maria Lucia Carani, dalle esperte Saskia Steigleder e Maria Grazia Guidone, e dalla psicoterapeuta Carla Tiberi.

INFO E PRENOTAZIONI

L’evento è a ingresso libero, mentre la visita al museo è gratuita ma con prenotazione obbligatoria entro venerdì20 settembre. Considerate le dimensioni ristrette del paesino e dei locali del museo, le prenotazioni saranno chiuse al raggiungimento del limite massimo consentito dal Piano di Sicurezza. Chi non riuscirà a prenotarsi verrà messo in una lista prioritaria per i giorni successivi. Per informazioni e prenotazioni: WhatsApp al 351.9256889, emailinfo@mudimuseo.eu, sito web www.mudimuseo.eu




LA SANITÀ MALATA e l’onnipotenza della Medicina

di Domenico Galbiati

PoliticaInsieme.com, 16 settembre 2024.  È profondo il malessere di cui soffre la sanità nel nostro Paese e le ripetute aggressioni, che si verificano negli ospedali ed altri luoghi di cura, contro medici e personale sanitario ne rappresentano un sintomo, fino a qualche anno fa, impensabile. Un dato che, peraltro, si inscrive in un incremento della violenza che pervade, in varie forme e su molti versanti, la vita delle nostre comunità, addirittura nei contesti dell’ intimità familiare e, perfino, nei confronti dei minori. È un po’ come se valesse una legge di “polarizzazione” anche nei comportamenti della vita quotidiana ed una estremizzazione difficilmente contenibile sul piano delle emozioni.

C’è stata, ad ogni modo, una brutale e brusca accelerazione delle disfunzioni e delle omissioni di un sistema sanitario che, alla prova dei fatti – governasse la destra o piuttosto la sinistra – non ha saputo interpretare l’impianto, la vera natura e lo spirito della riforma sanitaria dell’ ormai lontano 1978. Il sistema ha virato verso una lettura aziendalistica, produttivistica, efficientistica, consumistica ed economicistica della sanità che è stata la prima fonte di una serie di processi che stanno facendo saltare il banco.

Il cedimento della classe politica sul fronte della salute è stato, anzitutto, culturale. Una classe politica che si è lasciata impunemente colonizzare, anche in un campo talmente delicato e diverso, dalle magiche parole d’ordine del lessico aziendale. A cominciare dal mito di un’efficienza orientata ad un difficile equilibrio tra qualità della prestazione e risparmio delle risorse, in cui la seconda preoccupazione ha finito per prevalere sulla prima. E dalla convinzione che, anche in medicina, in un ambito che ricorre alle conoscenze scientifiche, ma non si esaurisce in esse, valga sempre e comunque una causalità assolutamente lineare dei processi. Tale per cui l’evidenza dei dati strumentali appanna la competenza “clinica” ed alla lunga questa china scivolosa presenta il conto. Anche sul piano di un progressivo impoverimento della relazione tra medico e paziente.

Ora si cerca di chiudere la stalla dopo che sono scappati i buoi. Ma non servono i provvedimenti che la destra di governo non sa immaginare se non in termini di caserma e di ordine pubblico. Se il sistema non è in grado di rispondere in modo tempestivo neppure alle domande più impellenti non servono a nulla l’arresto in flagranza di reato o l’inasprimento delle pene per contenere una violenza portata fino nel cuore dei reparti di degenza. Se un medico non è in grado di stabilire una relazione positiva con il paziente che gli si affida e con il suo contesto familiare-affettivo perché nessuno gli ha insegnato come fare e nessuno glielo chiede, perché è distratto da altre incombenze professionali a latere, perché non ha tempo di farlo, perché non gli sono dati spazi e strumenti per poterlo fare, non saranno i poliziotti in corsia a conferirgli il prestigio e l’autorevolezza che gli manca.

Ci vogliono, ma non bastano, maggiori finanziamenti, che, però, non avrebbero l’ efficacia che è legittimo attendere da maggiori investimenti se questi non fossero accompagnati da una importante rivisitazione della “governance” complessiva del sistema. Riconoscendo, anzitutto, esattamente il fatto che di “sistema” si tratta, cioè di un insieme strutturato ed organico di livelli operativi e di responsabilità, di competenze e di funzioni, laddove i momenti critici – ma anche potenzialmente creativi – stanno nei punti di congiunzione di questi diversi versanti e nella loro effettiva integrazione, che non si risolve in una mera e sequenziale contiguità.

La crisi del sistema sanitario è, comunque, una questione molto complessa che non si esaurisce sul piano dell’entità dei finanziamenti o della revisione degli assetti organizzativi e gestionali dei servizi. Esige, a monte – anche se può sembrare un discorso astratto e dilatorio – una riflessione culturale ed antropologica su cosa siano e come, in quest’ epoca di transizione, debbano essere ripensate “salute” e “malattia”. Questione molto impegnativa, che non si esaurisce in poche battute e su cui si dovrà tornare. Così come sull’ “onnipotenza” della medicina e sulla nostra crescente incapacità a reggere la sfida ed il potere della morte.




HEALTH PROFESSIONS OF REHABILITATION SCIENCES

Alla d’Annunzio nasce il nuovo Corso di Laurea Magistrale

Chieti, 17 settembre 2024. “Health Professions of Rehabilitation Sciences” è il nuovo Corso di Laurea Magistrale in inglese attivato dall’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara. Afferisce alla Scuola di Medicina e Scienze della Salute ed è un corso biennale a numero programmato (n. 20 posti/anno) che risponde all’esigenza di offrire ai laureati triennali delle Professioni Sanitarie della Riabilitazione (podologo, fisioterapista, logopedista, terapista della neuro- e psicomotricità dell’età evolutiva, ortottista–assistente di oftalmologia, tecnico dell’educazione e della riabilitazione psichiatrica e psicosociale, terapista occupazionale, educatore professionale) una formazione culturale e professionale innovativa e al passo con i tempi, perché incentrata sugli aspetti di prevenzione delle disabilità, innovazione tecnologica e adeguamento agli standard europei previsti per i professionisti dell’area della riabilitazione.

Il Corso prepara alla professione di Specialisti in Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie, alla attività di docenza e formazione in contesti clinici, accademici e di ricerca e permette di accedere al ruolo di Tutor/Coordinatore della didattica professionalizzante dei Corsi di Studio della stessa classe. Il nuovo corso in “Health Professions of Rehabilitation Sciences” prevede 120 CFU, articolati su due anni e finalizzati all’acquisizione di competenze in ambito professionale, didattico-formativo, manageriale e di ricerca della specifica classe di riferimento (SNT2).

Il percorso formativo è strutturato in lezioni frontali, laboratori, attività̀ di stage e tirocinio in strutture interne (UO di Medicina e Cardiologia dello Sport, CAST, ITAB, Dipartimento di Economia aziendale e Dipartimento di Scienze Filosofiche, Pedagogiche ed Economico-Quantitative) o convenzionate con l’Ateneo (ASL Chieti, Pescara e Teramo, Villa Pini, Terme Inn di Popoli, CEFIRR). A conclusione del biennio il laureato sarà̀ in grado di progettare e coordinare: interventi di prevenzione primaria, secondaria e terziaria; interventi di riabilitazione psico-neuromotoria con l’uso di tecnologie avanzate; attività di management sanitario pubblico e privato e negli ospedali di comunità; attività didattico-formative e di ricerca.

“La proposta di questo nuovo Corso di Laurea – spiega la professoressa Roberta Di Pietro, docente di Istologia ed Embriologia Umana, Specialista in Medicina dello Sport della “d’Annunzio” e proponente del nuovo CDLM – nasce in coerenza con il progetto strategico di Ateneo volto al miglioramento del livello di internazionalizzazione dei Corsi di Laurea. Trattandosi del primo Corso in Italia in lingua inglese in ambito riabilitativo, ci auguriamo di attingere non solo al bacino di laureati triennali della classe SNT2 che annualmente conseguono la laurea nel nostro Ateneo ma anche ai laureati triennali provenienti da altre regioni italiane e, soprattutto, da paesi della Comunità europea o extracomunitari”.

Maurizio Adezio




MEGLIO IN BICI!

Settimana Europea della Mobilità (SEM)

Pescara, 17 settembre 2024. La Settimana Europea Della Mobilità è la campagna di sensibilizzazione più importante della Commissione europea sulla mobilità urbana sostenibile. Promuove il cambiamento comportamentale a favore della mobilità attiva, del trasporto pubblico e di altre soluzioni di trasporto pulite e intelligenti. Si svolge ogni anno dal 16 al 22 settembre e il tema di quest’anno è:  “La condivisione degli spazi pubblici”.

La bicicletta è il mezzo di trasporto che meglio si concilia con questa ambizione e agevola il recupero di certi ambiti urbani, di cui la strada pubblica, ormai invasa completamente dalle auto, è la rappresentanza più evidente.

Riprendersi questi luoghi non è cosa semplice e lo testimoniano i malumori che sovente accompagnano la realizzazione di piste ciclabili con cui, oltre che garantire la sicurezza alle utenze stradali più vulnerabili, si tenta di restituire loro luoghi dedicati e riservati, anche attraverso la loro condivisione.

Al ruolo che la bicicletta ricopre verso forme più sostenibili della mobilità in città, OSMOCI ha dedicato una breve riflessione circa la dotazione di servizi che le città, in questo caso Pescara, hanno nei confronti di chi si sposta sulle due ruote. L’articolo è qui sotto: Negozi di bici a Pescara

Inoltre, proprio in questa settimana, ma lo sarà anche dopo, è possibile partecipare a un sondaggio anonimo sugli interventi, di riparazione o di manutenzione più frequenti, a cui le biciclette vengono sottoposte, con l’obiettivo di capire quanto chi si sposta in bici abbia cura del proprio mezzo di trasporto, sia in termini di maneggevolezza che di sicurezza.

Giancarlo Odoardi – Esperto promotore mobilità ciclistica




SCIOPERO DEI LAVORATORI DI GSA

Gruppo servizi associati contro il contratto pirata

Pescara, 16 settembre 2024. Oggi, lunedì 16 settembre, i lavoratori dipendenti di GSA – Gruppo Servizi Associati, che si occupano della sicurezza antincendio nei servizi pubblici e privati quali ospedali, elisuperfici, autostrade (per questo tipo di servizio in Abruzzo sono presenti circa 140 addetti impegnati nella sorveglianza delle gallerie presenti nei tratti autostradali A14, A24 ed A25), stazioni ferroviarie, cantieri navali e che da anni soffrono condizioni economiche, salariali e contrattuali assolutamente insoddisfacenti e penalizzanti, saranno impegnati in una prima azione di sciopero nazionale di 4 ore proclamato dalla Filt Cgil che interesserà gli addetti ai cantieri Fincantieri alla quale seguiranno nei prossimi giorni azioni di protesta dei colleghi impegnati invece nei presidi ospedalieri ed autostradali.

La Filt Cgil sta affrontando e contrastando questa situazione con determinazione da circa tre anni per restituire a questi lavoratori dignità e rispetto. C’è bisogno di realizzare uno specifico accordo che possa riconoscere ai lavoratori un premio di produttività, l’estensione a tutti i dipendenti del ticket restaurant, l’adesione ad un piano di previdenza Integrativa oltre che di assistenza sanitaria e la definizione della pianta organica, ma l’esito di tanto lavoro è stato negativo al punto di spingere la Filt Cgil Nazionale ed Abruzzo Molise a manifestare ed a scioperare.

Gsa applica ai lavoratori un contratto nazionale stipulato con un’organizzazione sindacale autonoma e per nulla rappresentativa che lede fortemente i diritti individuali e collettivi dei lavoratori, basti pensare che contempla il solo sciopero virtuale. Le violazioni normative che questo Ccnl impone sono tante e davvero pesanti soprattutto per la loro incidenza anche sulle retribuzioni, sull’orario di lavoro e, conseguentemente, sulla conciliazione tra lavoro e famiglia. Basti pensare che non sono previste maggiorazioni per il lavoro notturno né per lo straordinario nei giorni festivi, ma in compenso propone un nastro orario che può prevedere anche 20 giorni consecutivi con turni di lavoro senza giorni di riposo.

È necessaria la condivisione delle ragioni della Filt Cgil anche attraverso un diretto intervento del Ministero del Lavoro affinché anche la stessa GSA oltre che tutte le committenti comprendano le condizioni di questi lavoratori e si rendano disponibili a profondere ogni sforzo per accogliere le rivendicazioni perché si è di fronte ad un paradosso: questi lavoratori sono considerati fondamentali nel loro servizio al punto che il loro diritto allo sciopero è regolamentato dalla legge 146/90, ma poi si vedono vincolati ad un Ccnl che offre una paga oraria di 6 euro e tutele nemmeno lontanamente paragonabili al Ccnl di categoria firmato da Cgil, Cisl e Uil e che rappresenta un grande esempio del perché bisogna insistentemente chiedere anche una legge sulla rappresentanza che permetta di impedire ai sindacati di comodo la realizzazione di questi contratti in dumping.

Aurelio Di Eugenio  Seg. Gen.le Filt Cgil Abruzzo Molise

Eugenio Di Fonzo  Seg. Gen.le Filt Cgil Pescara e responsabile guardie ai fuochi Abruzzo Molise




L’ ETERNIT C’È E SI SAPEVA

Non è stato rimosso prima di iniziare le demolizioni come prevede la legge

Giulianova, 16 settembre 2024. Nel Progetto di fattibilità tecnica ed economica presentato dai progettisti nel 2022 per la riqualificazione dell’area dell’ex depuratore è scritto chiaramente che l’amianto c’è: “…Dai sopralluoghi è emersa la presenza di ridotte quantità di lastre di eternit; pertanto, andranno previste e adottate tutte le specifiche misure per la tutela dei lavoratori e dell’ambiente circostante…”.

Inoltre, troviamo scritto anche:  “Nel rispetto del D.lgs. n. 81/2008 e succ. agg. ed int. concernente le prescrizioni minime di sicurezza e salute da attuare nei cantieri temporanei e mobili, andrà prevista in fase di redazione della progettazione esecutiva… la Redazione del piano di sicurezza e coordinamento di cui all’art. 100 del citato D.lgs…”.

Ci chiediamo, quindi, come sia stato possibile che di fronte a questa consapevolezza il Sindaco nel dettare l’Ordinanza di allontanamento degli occupanti dall’area non abbia saputo ben indirizzare affinchè lo sgombero avvenisse nei giorni precedenti l’apertura del cantiere, in cui la prima attività, comunque, doveva essere, preliminarmente, la bonifica dall’eternit  presente  prima di passare alla demolizione dell’alloggio esistente. Ricordiamo che lo sgombero e le prime demolizioni sono avvenute il 6 settembre, mentre la Determinazione per incaricare la ditta specializzata per la bonifica dell’eternit è stata fatta l’11 settembre.

È di tutta evidenza che far intervenire le ruspe subito dopo il brutale e incivile sgombero, mentre c’erano tante persone, ha significato la totale mancanza di rispetto di quanto previsto dalla legge per proteggere la salute pubblica. Questo molto probabilmente ha comportato la rottura delle lastre di eternit depositate anche accanto all’edificio, con liberazione di pericolosissime fibre di amianto in un ambito dove sono presenti un parco molto frequentato, una scuola materna, un asilo nido, un campo di calcio e un quartiere molto popoloso.

Chiediamo comunque che vengano esaminate accuratamente dai Servizi di Igiene e Sanità Pubblica e dall’ARTA tutte le macerie derivate dalle demolizioni del 6 settembre. Tra l’altro, come dimostrano i video circolati sui social, la demolizione dell’edificio sormontato dal tetto in eternit è stata interrotta grazie ai ragazzi presenti che hanno messo sull’avviso gli operai addetti  – che, oltretutto, non indossavano i dispositivi di protezione individuali – evitando così guai peggiori per la salute di tutti.

Quanto accaduto è molto grave e dimostra un comportamento irresponsabile da parte del Sindaco che invece di dialogare, risolvere civilmente la problematica e far avviare in maniera corretta le attività di cantiere ha voluto dare una incomprensibile dimostrazione di forza sgomberando con le ruspe. Crediamo che il Sindaco, che è anche la massima autorità sanitaria locale, dopo questa spiacevole vicenda debba sentire il dovere di dimettersi.

Il Cittadino Governante, associazione di cultura politica




CITTÀ PARCHEGGIO

di Simona Barba, Consigliera AVS – Radici in Comune

Pescara, 16 settembre 2024. Nella Commissione Controllo e Garanzia dello scorso 13 settembre, presieduta da Paolo Sola e della quale sono vicepresidente, si è discusso del caos prodotto dalla nuova viabilità intorno alla stazione di Pescara e della mancata programmazione dell’eliminazione dei parcheggi, dei lavori in ritardo per i cantieri come corso Umberto e dei grandi disagi tra cittadini e commercianti. Gli ospiti intervenuti, quali Claudio Ferrante di Carrozzine Determinate, e il presidente dell’ACI Pescara, Sartorelli, hanno evidenziato le tante criticità, difficilmente giustificabili anche dalla stessa maggioranza.

È apparsa chiara la mancanza di metodo, di programmazione e pianificazione: la città si sta trovando in una sperimentazione portata avanti da questa amministrazione. E a detta dell’assessore, al caos dovranno porre rimedio i tecnici, oramai deputati a provare ad aggiustare gli effetti di una politica che sperimenta irresponsabilmente.

E questo è solo l’inizio dell’esperimento: se ci proiettiamo al completamento della qualificazione dell’area di risulta, con il gigantesco cantiere che sarà necessario per il palazzo di regione, possiamo ben comprendere che Pescara si sta avviando al blocco del  proprio centro.

Non essendoci visione né gestione del cambiamento, la soluzione semplicistica è mettere tutto in zona stazione, parcheggi devono essere lì, solo in centro e sempre in centro. Anche se pericolosi, anche se inutilizzabili, anche se in contraddizione con l’intera viabilità cittadina.

Le auto devono arrivare tutte in centro, dove incredibilmente c’è e ci sarà la più alta capienza di stalli. Nessun legame o pensiero verso una nuova mobilità legata a nuovi parcheggi esterni di scambio.  Nessuna alternativa, nessuno studio.

La governance della città ha educato le persone a pensare che questo sia l’unico modello di sviluppo urbano esistente, e di conseguenza ben si comprende la pianificazione dell’area di risulta: parcheggi sopra e sotto, e quindi terminal bus, sede Regione, e quindi altri parcheggi di nuovo sopra e sotto, gli uni che attraggono gli altri, a verde quel che rimane.

Tutti devono arrivare in centro in auto, non c’è altro modo a Pescara, e questo sarà il grande buco nero divoratore degli stalli che non saranno mai sufficienti, e il centro sarà sempre più nel futuro sommerso dalle auto e bloccato.

Pescara non è un centro commerciale, ma proprio in questo lo stiamo trasformando perché appunto il Centro Commerciale, nel suo immaginario, corrisponde al nostro modello ideale urbanistico, l’unico che si riesca a concepire: parcheggiare per andare in un posto dove intrattenersi per poco tempo, fare quel che serve e poi scappare velocemente, per buona pace delle vivibilità, della salute e della Città.




PORTARE LA CROCE NON È SOLO DOLORE FISICO ma anche una condizione che trasmette la gioia di affrontare le sfide

Spesso siamo tentati di chiamare “croce” le normali difficoltà e sofferenze della vita. Ma non è così semplice: non dimentichiamo il duplice aspetto del dolore di Gesù, fisico e relazionale.

di don Rocco D’Ambrosio

Globalist.it, 15 settembre 2024. Il Vangelo odierno: In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarea di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia e altri uno dei profeti».

Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.

E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto, ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere.

Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».

Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi sé stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà» (Mc 8, 27-35 – XXIV TO/B).

“Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi sé stesso, prenda la sua croce e mi segua”. Ho sempre pensato che sia sembra molto riduttivo e quasi banale pensare che la croce che Gesù propone ai suoi discepoli sia un semplice invito a sopportare dolori e avversità che tutti, non solo i cristiani, hanno. In altri termini Gesù non sta dicendo che essere buoni cristiani significa accettare dolori fisici e spirituali, guai e problemi che non mancano mai, ovunque e a tutti. Se così fosse il cristianesimo sarebbe un umano invito alla rassegnazione e accettazione dei limiti della vita. La Croce di Gesù non è stato solo dolore fisico, ma anche interiore e relazionale: soprattutto l’abbandono dei suoi e l’ostilità del suo popolo che non lo ha riconosciuto e accolto come Messia. Spesso mi chiedo se questo secondo dolore non fosse anche più difficile da sopportare di quello fisico.

Prima di tutto: il “prenda la sua croce e mi segua” è preceduto da il “rinneghi se stesso”. Gesù non parla di guai umani, per quanto importanti, ma di “lavoro” con sé stessi, di dominio di sé, di educazione di sé per arrivare a seguirlo. E su questo discorso si innesta il perdere la vita per salvarla. Questa pagina evangelica per essere commentata e gustata va dilatata nel tempo, ovvero va letta a partire dalla nostra singolare storia di incontro e sequela del Cristo. In essa vanno individuati e combattuti tutti i segnali di mediocrità, di fede smorta che ha perso gusto e gioia di seguire il Cristo, di scommettere sul perdere la vita piuttosto che il tenersela egoisticamente. Va anche valutato che tipo di rapporto abbiamo con il dolore, la contrarietà, la persecuzione, le difficolta relazioni che incontriamo specie in famiglia e nel nostro luogo di lavoro o nelle istituzioni che frequentiamo e via discorrendo.

Spesso siamo tentati di chiamare “croce” le normali difficoltà e sofferenze della vita. Ma non è così semplice: non dimentichiamo il duplice aspetto del dolore di Gesù, fisico e relazionale. È molto difficile perché il momento della croce – fisica, ma soprattutto quella interiore e relazionale – ci fa spesso dimenticare per chi stiamo perdendo la vita. È molto difficile perché vogliamo trovare una spiegazione razionale a tutto. È molto difficile spiegare tutto ciò senza pensare alla propria esperienza, la propria storia personale con il Cristo, cercando di far tesoro di tutte le volte in cui il Signore ci aiutato a portare le nostre croci proprio perché ci eravamo abbandonati a Lui.

Ha scritto Raissa Maritain: “La passione è un supremo sforzo di Nostro Signore per convincere la nostra natura ribelle nell’ora della tentazione. In tutti questi giorni temibili mi fu concesso di capire intimamente, con conoscenza soave e incomunicabile che le sofferenze di Gesù sono per l’anima che crede una testimonianza appassionata resa alla verità, sono un tentativo pieno di misericordia dimostrarci che egli è simile a noi quanto alla capacità di soffrire, affinché nasca dalla somiglianza l’avvicinamento; dall’avvicinamento la fiducia; dalla fiducia l’amicizia e un maggiore abbandono”.

Portare la croce non è solo dolore fisico ma anche una condizione che trasmette la gioia di affrontare le sfide (globalist.it)




IL VOLTO SANTO DA MANOPPELLO A SAN FRANCISCO

Nella basilica di Manoppello è stato benedetto un prezioso reliquario destinato alla Cattedrale di San Francisco

di Antonio Bini

Manoppello, 15 settembre 2024. Il reliquario recante l’immagine del Volto Santo, visibile da entrambe i lati, che sarà prossimamente intronizzato nella Cattedrale di San Francisco, è stato al centro di un solenne rituale svoltosi il 13 settembre 2024 presso la Basilica del Volto Santo a Manoppello.                                           

Nel corso della celebrazione, presieduta da p. Antonio Gentili, rettore del Santuario, insieme a p. Carmine Cucinelli, al diacono Christopher Sandoval della cattedrale di San Francisco, a don Bonifacio (Ted) Lopez (Diocesi di Roma), a Don Arturo Alcantara Arcos, a p. Anatoliy Grytskiv, espressione della Chiesa Ortodossa Abruzzese-Molisana, insieme ad altri sacerdoti, è stato benedetto il nuovo reliquario, realizzato dallo storico laboratorio palermitano diretto dall’orafo Antonino Amato, rappresentato dalla figlia Angela con il marito Alessandro Staiano, pure orafi.   L’ostensorio d’argento, con alcune pietre preziose e con la cornice intorno all’immagine bagnata in oro 24 carati, è ispirato al reliquario originale, rispetto al quale reca richiami simbolici religiosi propri della metropoli californiana, in particolare con la presenza dello stemma dell’arcidiocesi, i medaglioni di San Patrizio e San Giuseppe, oltre alla statuetta di san Francesco, patrono della città californiana.

All’inizio della celebrazione, p. Antonio Gentili, con un atto fortemente simbolico, davanti ai numerosi presenti, ha posto a contatto il reliquario con il Volto Santo, come per stabilirne la continuità. Nel corso dell’omelia, preceduta dalla lettura del Vangelo di Giovanni (cap. 20), che richiama i teli funerari e il sudario presenti nella tomba di Cristo, p. Antonio ha salutato la delegazione proveniente da San Francisco, sottolineando il collegamento della città al poverello d’Assisi e a Manoppello, ricordando che è francescano il Santuario del Volto Santo. Ha inoltre fatto presente che il reliquario destinato alla metropoli americana non è un semplice oggetto, essendo la Veronica (vera-icona) il messaggio della resurrezione di Cristo.                                                                                           Nel corso della celebrazione è intervenuto il diacono Cristopher Sandoval ringraziando il rettore del Santuario, al quale ha donato una medaglia commemorativa della visita di Giovanni Paolo II alla Cattedrale di San Francisco il 17 settembre 1987. Ha ringraziato anche suor Blandina Pascalis Schlömer, suor Petra-Maria Steiner, la signora Augustine Phan, i Knights of Saint Francis.

Un ringraziamento particolare, al quale si è unito p. Antonio, è stato rivolto ad Angelo Rytz che ha svolto un eccellente opera di collegamento organizzativo tra San Francisco, Manoppello e il laboratorio di oreficeria siciliano. Un impegno generoso manifestato in memoria della moglie Agatha, originaria di Hong Kong e devotissima del Volto Santo.

Tante le persone presenti al rito, tra cui molti pellegrini provenienti dall’estero, che hanno partecipato con emozione e sorpresa all’evento, intervallato da diversi applausi.

Nel corso del pranzo seguito presso la Casa del Pellegrino, p. Carmine è stato sollecitato a ricordare la missione americana del 2014, dove per la prima volta ha potuto parlare di Volto Santo nella chiesa di St. Ignatius a San Francisco. P. Carmine ha fatto presente che in quell’anno era stato previsto un programma, proposto dalla indimenticabile Daisy Neves, grande sostenitrice del Volto Santo, per due tappe negli Stati Uniti, a Las Vegas e a Bellevue, insieme ad un più ampio itinerario nelle Filippine. In quel periodo, ricorda p. Carmine, allora rettore del Santuario, giunse pellegrina a Manoppello la signora Augustine Phan, americana di origini vietnamite, la quale appresa la notizia di un imminente viaggio negli USA, chiese che anche San Francisco potesse essere inserita nel programma. P. Carmine favorì i contatti con Daisy Neves e il prof. Ray Frost di San Francisco, che già da anni curava un blog dedicato al Volto Santo. Così vennero organizzate due conferenze, una nella chiesa di St. Ignatius a San Francisco e un’altra nella vicina Palo Alto (Silicon Valley).

Nel gennaio 2019 giunse a Manoppello l’arcivescovo di San Francisco, Salvatore Joseph Cordileone, partecipando al rito di Omnis Terra, insieme al cardinale Gerhard Ludwig Müller e all’arcivescovo di Chieti-Vasto Bruno Forte. P. Carmine ricorda come l’arcivescovo Cordileone, discendente di emigrati italiani, fu molto colpito dall’incontro con il Volto Santo, chiedendo di pregare e meditare in solitudine davanti alla sacra immagine, una volta chiusa la chiesa.

L’arcivescovo in quell’occasione disse: “Incoraggio tutti coloro che professano la fede in Gesù Cristo e l’amore per Lui a coltivare la devozione a questa santa Immagine che ci ha lasciato in dono, immagine del primo istante della Resurrezione”.

P. Carmine ha concluso affermando, “tale reliquiario ora è qui. Possa attrarre l’attenzione di tante persone e suscitare più fede, più devozione, maggiore desiderio di unione con Gesù. Il Signore conceda benedizioni e grazie in abbondanza a voi e alle vostre famiglie”.

Ricordiamo che nella diocesi di San Francisco una copia del Volto Santo è stata intronizzata nella chiesa di St. Francis of Assisi in East Palo Alto l’11 novembre 2017.

Anche don Bonifacio (Ted) Lopez, che accompagnò p. Carmine nella seconda missione internazionale del Volto Santo, con la sua consueta simpatia, è intervenuto per ricordare alcune intronizzazioni operate negli anni successivi in Canada, nelle Filippine, dove recentemente ha partecipato alla intronizzazione del Volto Santo nella chiesa Our Mother of Perpetual Help di Bacoor City, alla presenza del cardinale Luis Antonio Tagle.

 Il 5 agosto dello scorso anno si è tenuta a San Francisco, nella cattedrale di Santa Maria dell’Assunzione, una conferenza con la partecipazione di suor Petra-Maria Steiner, studiosa del Volto Santo, dello stesso diacono Christoph Sandoval e del prof. Ray Frost. Alla conferenza parteciparono alcune centinaia di persone, provenienti da tutta l’area della Baia di San Francisco, che conta oltre sette milioni di abitanti. In quell’occasione, l’arcivescovo espresse l’auspicio di avere anche a San Francisco una copia del Volto Santo da venerare e portare in processione. Da qui la mobilitazione dei devoti, a partire dalla signora Augustine Phan. La stessa ci tiene a precisare, alla presenza del diacono Sandoval, che la donazione ha carattere anonimo, come confermato da una targhetta posta alla base del reliquario.

Oggi questo desiderio si è concretizzato. Il reliquario sarà donato all’arcivescovo il giorno 4 ottobre, in coincidenza con la festa di San Francesco.

Il diacono Sandoval, pellegrino a Manoppello nel 2006, è apparso entusiasta, affermando anche che intende favorire la costituzione di una Associazione che promuova la conoscenza e la devozione del Volto Santo in California.

All’evento ha partecipato una rappresentanza dei Knights of St. Francis di San Francisco, organizzazione di volontariato che assiste poveri e senza fissa dimora della metropoli californiana, che è nota per aver realizzato la cosiddetta Porziuncola Nuova, che riproduce quella di Santa Maria degli Angeli in Assisi. Un’opera notevole, realizzata grazie ad artisti e artigiani provenienti dall’Umbria, come gran parte dei materiali. Presente tra loro la fondatrice Angela Alioto, personaggio molto conosciuto, discendente di emigrati siciliani, figlia di Joe Alioto, sindaco di San Francisco dal 1968 al 1976. La Alioto, che ha parlato di una “cerimonia incredibile”, mi ha detto che aveva sentito da tempo parlare del Volto Santo, ma che solo da un anno la sua conoscenza si era fatta più approfondita. Con la Alioto, già presidente del Consiglio Comunale di San Francisco, ho scambiato alcune considerazioni sull’influenza che gli italiani emigrati hanno esercitato nella diffusione del cristianesimo negli USA e nella stessa San Francisco. La Alioto ha ricordato che in un passato non molto lontano la comunità italiana rappresentava il 30% della popolazione della città.

Presenti all’evento alcuni appartenenti alla base della Marina Militare degli Stati Uniti di stanza a Napoli, comprese l’organista e due cantanti, accompagnati da don Arturo Alcantara Arcos, sacerdote spagnolo di origini messicane, che collabora con il cappellano militare della base. Don Arturo è anche autore di un saggio dal titolo “San Junipero Serra, apostolo del Messico”, un’occasione per ricordare come anche San Francisco prenda nome da una missione francescana spagnola, sorta nel 1776, con la supervisione di p. Junipero Serra, quando la California era ancora appartenente al Messico, diffondendo il cristianesimo in quei territori.  P. Junipero Serra, proclamato santo nel 2015, promosse la realizzazione di numerose missioni, tra cui quella di San Juan di Capistrano, ispirata al santo abruzzese. 

Il crescente fenomeno delle intronizzazioni del Volto Santo, che trova il suo momento di origine nella chiesa del Purgatorio di Ruvo di Puglia (Ba), quando nel 1979 i devoti della città pugliese intesero così ricordare p. Domenico da Cese, a distanza di pochi mesi dalla sua morte, oggi è diffuso in varie città del mondo, con modalità diverse, dalle più semplici riproduzioni, su stoffa, su vetro o pexiglass, oggi qualitativamente possibili, in base ai grandi progressi della fotografia digitale, alle più artistiche e preziose. Peraltro, non sempre queste iniziative sono note al Santuario. Si può senz’altro sostenere come il percorso seguito per il reliquario da destinare alla cattedrale di San Francisco sia esemplare, certamente lungo e non facile, ma oggettivamente solenne, spiritualmente partecipato e condiviso tra la comunità religiosa di San Francisco e il Santuario del Volto Santo, finanche nella realizzazione dello stesso reliquario, coerente con la secolare tradizione orafa italiana.  Un’intronizzazione che non mancherà di provocare effetti positivi, a partire dall’imminente Giubileo 2025.




IL MAMMUT ESCE DAL CASTELLO

Attraversa il cuore de L’Aquila: emozioni tra l’ancestrale e il contemporaneo con la performance di terre sonanti

L’Aquila, 15 settembre 2024. Forti emozioni, tra l’ancestrale e il contemporaneo, tra arte e partecipazione: questa sera dalle 19, dopo tanta attesa, si è messo in cammino, dal castello cinquecentesco e lungo il centro storico dell’Aquila, tra ali di folla entusiaste e lo sguardo ammaliato di adulti e bambini, il Mammut a grandezza naturale, gemello di cartapesta, legno e ferro, del celebre fossile custodito nel Museo nazionale d’Abruzzo.

Accompagnato e affiancato, lungo via Castello, la fontana Luminosa, il corso e infine a piazza Duomo, in primis dalle persone, oltre un centinaio, che in questi mesi lo hanno sognato immaginato, e costruito, in un lavoro corale, provando a ridargli vita artisticamente, e che hanno partecipato, in parte, anche alla suggestiva coreografia fatta di musica, danza e teatro, che ha arricchito ulteriormente l’evento.

Tutto ciò è stato reso possibile dal progetto “Terre sonanti – il Mammut”, di cui è coordinatrice Silvia Di Gregorio, e protagonista, nella sua prima uscita, di una delle performance del ricco programma del Festival Performative04 del MAXXI L’Aquila, realizzato in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila. Seguiranno poi le “passeggiate” del Mammut in 13 comuni dell’Aquilano, da sabato 28 settembre a Scoppito, dove il mammut, quello originale, è tornato alla luce 70 anni fa, al 10 novembre, ad Acciano. 

Il progetto è finanziato dai fondi Restart, e capofila è il Comune di Scoppito, e vede la collaborazione dell’Università dell’Aquila, del MAXXI L’Aquila, del Teatro stabile d’Abruzzo (Tsa), del Museo nazionale d’Abruzzo (Munda), dell’Accademia di belle arti dell’Aquila (Abaq), con il patrocinio dell’Ufficio speciale della ricostruzione dei comuni del cratere sismico 2009 (Usrc), nonchè con l’adesione di molte altre associazioni e altri 12 comuni dell’Aquilano. L’iniziativa è inserita anche nel cartellone delle attività culturali dell’Università dell’Aquila, e nello specifico del Festival di teatro “Aria”, supportata e sostenuta dall’Incubatore di creatività dell’Ateneo.

Commenta la direttrice del Munda, Federica Zalabra: “Abbiamo partecipato con entusiasmo a questa iniziativa, non solo perché il Mammut, attorno a cui gira tutto il progetto, è l’opera più conosciuta delle sue collezioni, ma perché crediamo nel museo come leva culturale della comunità territoriale e quest’ultima come ‘comunità di eredità’, costituita non solo da persone, ma dalle relazioni che esse sanno costruire con l’obiettivo di prendersi cura del patrimonio materiale e immateriale che appartiene a tutti noi”.

Il progetto, del resto, non si è consumato e non si consumerà solo nella semplice messa in scena, ma è l’esito di un lungo percorso di partecipazione, durato tre mesi, che ha coinvolto oltre 70 persone nella realizzazione del mammut, coordinate dall’artista Massimo Piunti, affiancato dall’artista Marco Rodomonti, nella fase finale di decorazione. Gigante sagomato con il riciclo di un’enorme quantità di carta di giornale, intorno alla struttura portante progettata e montata dallo scenotecnico ed ex capo macchinista del Teatro stabile d’Abruzzo, Ferdinando Tacconi, coadiuvato da Fausto Antonetti. E poi ancora, nella parte dedicata alla coreografia che ha accompagnato questa e le future performance, con 80 partecipanti, che si sono preparati in laboratori di musica e canto, a cura della musicista italo argentina Enza Alejandra Prestia, e poi dei musicisti aquilani Elena D’Ascenzo e Davide Zanini, in laboratorio di teatro, a cura dell’attore Alberto Santucci. A partecipare alla coreografia anche i musicisti salentini Enza Pagliara e Dario Muci. Il trasporto del Mammut è stato affidato agli atleti della squadra di calcio United L’Aquila.

La realizzazione dei vari materiali necessari alla performance, oggetti, gadget e costumi, ha coinvolto gli alunni dell’Accademia delle Belle Arti dell’Aquila, coordinati dalla docente Chiara Duronio e Patrizia Urbani. e in altrettanti laboratori nella casa-famiglia Punto Luce e nella Comunità 24 luglio.

“Il mammut è stato un antico abitante del nostro territorio – commenta Silvia Di Gregorio -. Una delle creature aurorali, e poi estinte, con cui i nostri antenati si relazionavano per definirsi in quanto esseri  umani, si pensi ai dipinti rupestri. Il fossile del Mammut custodito dal Munda è un simbolo identitario molto forte. L’ abbiamo rimesso in movimento per dire che non c’è identità senza relazione e che la relazione tra noi che abitiamo questi luoghi, con la natura che ci circonda, con il nostro patrimonio culturale artistico storico riportato a lustro dalla ricostruzione post sisma, non può essere statica, rigida e immobile. Riteniamo che la partecipazione e l’essere solidali siano indispensabili per essere una  comunità autentica che non teme il mettersi in cammino”.

Prossimo appuntamento sabato 28 settembre Scoppito e domenica 29 Settembre Campotosto.

“Siamo davvero felici della riuscita di questo evento – commenta il sindaco di Scoppito Loreto Lombardi – È con soddisfazione ed orgoglio che il nostro comune, capofila  del progetto, presenta il Mammut che si fa ‘terra sonante’, diventando  il simbolo identitario di un intero territorio, in attesa della prima tappa che vedrà l’arrivo a Scoppito, proprio nel luogo del suo ritrovamento”.

Queste poi le successive tappe: sabato 5 ottobre Barisciano e domenica 6 ottobre Poggio Picenze, sabato 12 ottobre  Ocre e domenica 13 ottobre Fossa, Sabato 19 ottobre Villa Sant’Angelo e domenica 20 ottobre Sant’Eusanio, sabato 26 ottobre San Demetrio ne’ Vestini e domenica 27 ottobre Fagnano. Infine,  domenica 3 novembre Fontecchio, sabato  9 novembre Tione degli Abruzzi e domenica 10 novembre Acciano.

INFO PROGETTO “TERRE SONANTI – IL MAMMUT”

Il progetto è sostenuto con fondi Restart – Sviluppo delle potenzialità culturali ai sensi della  Delibera CIPE 10 agosto 2016, n. 49”  filone C annualità 2024 di cui è capofila il Comune di Scoppito, sito di  ritrovamento del Mammut,  e sono partner i Comuni di Acciano, Barisciano, Campotosto, Fagnano Alto, Fontecchio, Fossa, Ocre, Poggio Picenze, San Demetrio Ne’ Vestini, Sant’Eusanio Forconese, Tione Degli Abruzzi, Villa Sant’Angelo.

Il progetto vede la collaborazione di Univaq, MAXXI L’Aquila , Teatro Stabile D’Abruzzo, Museo Nazionale D’Abruzzo, Accademia di Belle Arti dell’Aquila, dell’Ente Parco Sirente Velino , della “Comunità 24 Luglio”, del centro socio-educativo Punto Luce L’Aquila, del Liceo Artistico Fulvio Muzi (IIS Bafile), degli Istituti Comprensivi scolastici di San Demetrio e Rocca di Mezzo, di Navelli e di Scoppito (plessi di Barisciano, Poggio Picenze, Fontecchio, San Demetrio, Fossa, Scoppito ed Ocre), delle associazioni Libera Pupazzeria Ets, La Kap – casa di arte e natura, di Appstart società cooperativa Onlus, dell’impresa scenotecnica L’Aquila Scena di Cavalletto d’Ocre, dell’impresa Catering 24 Luglio. È compreso nel “Festival di teatro Aria” ed è parte delle attività culturali di Ateneo. Gode del  patrocinio dell’Ufficio speciale per la ricostruzione dei Comuni del cratere sismico 2009 (Usrc).




VIOLENZA CONTRO LE FORZE DI POLIZIA

Un altro caso, servono norme non più adeguate

Avezzano, 14 settembre 2024.  L’Unione Sindacale Italiana Finanzieri (USIF Abruzzo) esprime forte preoccupazione per quanto accaduto ad Avezzano, dove un gruppo di individui ha forzato un posto di blocco dei Carabinieri, dando vita a un inseguimento rocambolesco per le vie della città. Questo ennesimo episodio di violenza conferma che situazioni del genere stanno diventando sempre più frequenti, al punto che forzare un posto di blocco sembra ormai una pratica comune.

Non possiamo accettare che questo sia considerato normale. È evidente che le normative attuali non sono più sufficientemente deterrenti. Episodi di questo genere mettono a rischio la vita delle forze dell’ordine e della comunità intera. Serve un immediato aggiornamento delle leggi per garantire una maggiore tutela agli uomini e alle donne che ogni giorno rischiano la vita per proteggere i cittadini.

USIF Abruzzo denuncia con forza questa grave situazione e chiede al Governo di intervenire con norme più severe e deterrenti che scoraggino comportamenti del genere. Non possiamo più tollerare un’escalation criminale che mette in discussione il rispetto delle forze dell’ordine e dei valori su cui si fonda la nostra società.

È tempo di agire per proteggere chi, ogni giorno, garantisce la sicurezza di tutti noi.

USIF – Segreteria Regionale Abruzzo

Referente al comunicato Roberto Di Primio Segretario Generale aggiunto dell’ USIF (1 sindacato della guardia di finanza)




PATRIMONIO IN CAMMINO

Sabato 28 settembre ore 10:30-19:30 Museo archeologico nazionale La Civitella – Auditorium Cianfarani

Chieti, 14 settembre 2024.  In occasione dei novanta anni trascorsi dalla scoperta del Guerriero di Capestrano, i Musei Archeologici di Chieti – Direzione regionale musei nazionali Abruzzo festeggiano la ricorrenza con un incontro che si terrà a Chieti durante le Giornate Europee dedicate al “Patrimonio in cammino”.

L’incontro, che si terrà nella giornata del 28 settembre presso l’auditorium Cianfarani del Museo archeologico nazionale di Chieti “La Civitella”, sarà dedicato al monumento-simbolo del museo di Villa Frigerj e ai modelli scultorei preromani, che rispondono a tradizioni e a sensibilità culturali diverse.

Da monumenti per la devozione funeraria a simboli di potere, diverse concezioni di rappresentazione del defunto, trasformate in segnacolo del tumulo o della tomba, a sculture influenzate da correnti diverse hanno inteso onorare la memoria di personaggi di rango nella società sabellica, picena, etrusca e altre ancora, nell’Italia antica così come dei siti centro-europei interessati dalla cultura celtica, come Hirschlanden o Glauberg.

Nell’ottica prospettata per le Giornate Europee del Patrimonio, si propone una riflessione sulle vie di comunicazione, le connessioni e le reti di scambio di idee e maestranze che hanno contribuito a formare il patrimonio figurativo e identitaria delle culture preromane. L’incontro mira ad approfondire i punti di convergenza e di divergenza fra esperienze culturali diverse, per aspetti legati alle espressioni figurate e ai loro modelli, alle tecniche, ai tempi o ai modi della produzione scultorea, o ancora al loro significato storico.




PERFORMATIVE04

Il Programma dell’ultima giornata

L’Aquila 13 settembre 2024.  Si annuncia estremamente ricco il programma di oggi, sabato 14 settembre, terza giornata di Performative04, il festival internazionale di performance d’arte, danza, musica e teatro del MAXXI L’Aquila organizzato in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila.

Alle 9:30, nella parte più antica della città dell’Aquila, nella cornice suggestiva della Fontana delle 99 Cannelle, Alix Boillot propone la performance vocale L’Eternità con Maria Piera Fusi in cui il canto porta al pianto attraverso una liquefazione di emozioni. La performer restituisce le lacrime al ciclo eterno dell’acqua e si trasforma, emblematicamente, nella centesima cannella.

Alle 11:00 Giuseppe Armogida e Cecilia Guida propongono due talk su aspetti legati alla performance, allo spazio pubblico e alla partecipazione.

Tante, nel corso della giornata, le proposte dedicate alla danza, a partire dalla coreografia Wo MAN di Amala Dianor interpretata da Nangaline Gomis alle 12:00 e alle 17:30, nella Sala della Voliera di Palazzo Ardinghelli: mescolando hip-hop e danza contemporanea e attingendo alle loro radici senegalesi, i due artisti hanno formato un gioco di specchi intorno al tema dell’identità. Wo-Man è la versione femminile di un “io” corale, ricco di diverse influenze e di radici plurali.

Alle 12:30 ci si sposta in un altro dei luoghi iconici della città, nello spazio di ingresso del Parco del Castello fra il possente Forte Spagnolo, il vivace Auditorium progettato da Renzo Piano e la Fontana Luminosa per Le classique c’est chic!, la performance partecipativa della danzatrice e coreografa Anna Basti, che da anni porta avanti questo progetto con l’obiettivo di avvicinare il grande pubblico alla tecnica della danza classica accademica, con la volontà di fornire a più persone possibili strumenti di comprensione e di riappropriazione del proprio corpo.

Alle 16:30 si torna in museo per Collezione impermanente: protagonisti gli studenti dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila e dell’École Supérieure d’Art Annecy-Alpes, con i docenti Lucia Bricco e Myriam Laplante in collaborazione con Elena Bellantoni e David Zerbib. Ad ogni partecipante sarà proposto di dare vita a una immagine e di riflettere sul proprio futuro.

Gli spazi del museo preposti alla visita saranno immersi in una luce notturna, a evocare il sogno e l’impalpabile e ogni performance si attiva e illumina durante la visita guidata da Lucia Bricco e Myriam Laplante come parte di un’unica esposizione (im)permanente formata da una serie complessa e poliedrica di tableaux vivants.

Tiziano Scarpa è protagonista alle 18:00 di uno degli appuntamenti più attesi del Festival: la con-formance Profittevoli esempi di vizio e di virtù, incontro di stand up poetry dello scrittore che, alla ricerca di un’iniezione di energia morale, si guarda intorno e chiede aiuto a vegetali, animali, oggetti, prima di rivolgere lo sguardo verso gli eroi ed eroine del nostro tempo.

Dalle 19:00, una vera e propria carovana attraversa le strade del centro, dal Forte Spagnolo a Piazza Duomo, con l’imponente performance partecipativa e itinerante Terre Sonanti – Il Mammut a cura di Silvia Di Gregorio, momento clou dell’omonimo progetto portato avanti negli scorsi mesi attraverso laboratori aperti e partecipati.

Si restituisce, simbolicamente, vita al fossile di Mammut custodito in un bastione del Forte e riprodotto in dimensioni reali per esplorare collettivamente l’immaginario suscitato dalla sua presenza e farne l’espressione della forza generativa dell’arte e del ridestarsi sul territorio di una profonda energia vitale. Quasi un centinaio le associazioni, scuole, enti, istituzioni e Comuni del territorio che hanno partecipato offrendo collaborazione e sostegno al progetto che vedrà questo enorme manufatto attraversare nei prossimi mesi il territorio aquilano.

In serata, alle 21:30 in Piazza Santa Maria Paganica, performance partecipativa ideata da Marco Torrice che restituisce il lavoro del workshop condotto dall’artista nei due giorni precedenti presso le sale del Palazzetto dei Nobili all’insegna del Melting Pot, una pratica di danza nata con l’idea di facilitare il dialogo tra danzatori di diversi stili mescolando differenti approcci alla performance. Ciò include il “Cypher”, una struttura improvvisativa tipica della Street Dance, con la performance partecipativa, in cui il pubblico e gli artisti si fondono nella stessa funzione.

Alle 22:30 il dj-set di Mary Gehnyei, chiude in Piazza Santa Maria Paganica il festival.




CIRCONVALLAZIONE SUD PESCARA

Una nuova viabilità a prescindere dalla cittadinanza.

Pescara, 13 settembre 2024. Pochi giorni or sono è stata aperta la nuova bretella di collegamento  con la viabilità ordinaria locale del tratto sud della circonvallazione di Pescara; e poi … “demolirò lo svincolo”, afferma il Sindaco. Auspicabile che ciò accada: dopo aver brutalmente addobbato l’area a ridosso della Riserva, di una scuola e di un intero quartiere, quest’opera, contestatissima all’epoca da movimenti e associazioni, fatta di sopraelevate e svincoli di penetrazione nel tessuto urbano, come il tratto gemello di Montesilvano e l’asse attrezzato, ha finito il suo tempo, che non sarebbe mai dovuto cominciare. Ma per diventare cosa, oggi?

Apprendiamo dagli organi di informazione che questa è la domanda che si pongono anche i cittadini residenti in zona e che si sono ritrovati insieme per chiedere chiarimenti all’Amministrazione comunale. Come in altre occasioni, anche questo è un caso di processi partecipativi ex post: prima si fanno le opere e poi si chiede ai fruitori se vanno bene: Via Marconi docet, come oggi la duscussa nuova viabilità intorno alla stazione. E da pochi giorni anche il nuovo raccordo di San Silvestro.

Infatti, non ci risulta avviata mai alcuna iniziativa informativa ovvero di confronto con la popolazione residente nei pressi dei luoghi dell’intervento, sia al fine di comunicare le motivazioni e le dinamiche funzionali dell’opera, né tanto meno per avere riscontri in termini come minimo di presa d’atto e successivamente di suggerimenti per eventuali modifiche o integrazioni. Le prime informazioni relative al progetto i residenti le hanno raccolte interpellando le maestranze dell’impresa o referenti, a diverso titolo, dell’amministrazione comunale raggiunti per conoscenze personali.

Abbiamo consultato i documenti progettuali: nulla è stato rilevato in tema di inquinamento atmosferico (scenari possibili), come anche sulla ripartizione degli spazi di mobilità, soprattutto per il fatto che lungo le vie in esame, interessate dai flussi generati dalla nuova bretella, oggi si svolge un traffico minore, residenziale, non certamente di attraversamento, soprattutto di chi si sposta a piedi o in bicicletta, di tutte le età, da chi va a scuola, a lavoro o a passeggio. Nel complesso ci si chiede:

se siano mai state fatte valutazioni in ordine all’impatto dell’opera sull’intero isolato;

ovvero se si conosce o è stato stimato l’ordine di grandezza del traffico che si riverserà sul quartiere, numero di auto, flussi e direzioni di attraversamento;

se sia stato condotto uno studio di valutazione dell’inquinamento atmosferico e acustico che in ragione dello scenario prefigurato o ipotizzabile potrebbe determinarsi (nella relazione tecnica si scrive che: “gli unici rumori udibili in zona sono quelli dovuto al traffico veicolare del passaggio dei treni sulla ferrovia adriatica. Saltuariamente, visto anche il periodo particolare di COVID che ci troviamo a vivere (!!) sono avvertibili sorvoli aerei”). Nei documenti di analisi la zona viene classificata come “area di intensa attività umana – Classe VI“, la sesta è quella industriale, per cui “non sono previsti interventi di mitigazione”.

È a nostro avviso necessario che l’Amministrazione fornisca chiarimenti e risolva tutti i dubbi richiamati, e al contempo che si valutino interventi immediati di difesa, come barriere antirumore statiche, ovvero quinte vegetali antinquinamento, costituiti da arbusti o alberi a rapida crescita, interventi di deterrenza della velocità, in uscita (corsie di decelerazione) e in entrata (monitor dissuasori di velocità), ma anche segnaletica di cortesia, con messaggi motivazionali (“state attraversando un quartiere: procedere con prudenza – transito di pedoni e ciclisti: procedere con prudenza..” ecc.), fino a sistemi di segnalamento semaforico.

Per la mobilità attiva, quella di pedoni e ciclisti, come anche per la dotazione di spazi verdi e di socializzazione, si ritiene necessario istituire un tavolo di confronto a cui invitare la cittadinanza per dare il proprio contributo.




GLI OMBRELLONI DI PLASTICA E LA BANDIERA BLU

Pescara, 13 settembre 2024. La bella stagione, quella del sole rovente e dei bagni al mare, si avvia a lasciare il posto a un po’ di pioggia e a qualche grado in meno di temperatura. E al vento, soprattutto, quello che spariglia le cose e le ricombina caoticamente dove capita. Sulla spiaggia ad esempio.

Nel farsi un giro, la mattina, lungo i primi ombrelloni chiusi e il mare che rumoreggia, è facile scorgere lunghi filamenti trasparenti e colorati che si imbrigliano tra i granelli di sabbia. Ci si guarda intorno e si capisce subito di cosa si tratta.

Sono gli ombrelloni di finta paglia che perdono il pelo che anno dopo anno si diffonde dove il vento vuole, finanche nelle acque del mare.

A nulla possono i setacci, dalle maglie evidentemente troppo larghe, trascinati dai trattori più grandi, che per tutta la stagione arano la battigia, e da quelli più piccoli, che ogni mattina scandagliano l’arena tra gli ombrelloni come se fossero filari di campagna.

E quindi a fine stagione, chiusi i colorati e divertenti parasole, questi filamenti di microfibra sintetica si trovano sparpagliati in ogni dove, ormai connaturati con ogni cosa, senza per noi nessuna possibilità di separarli dall’ambiente naturale.

Anche quest’anno Pescara ha ottenuto la Bandiera Blu, un riconoscimento internazionale che viene assegnato alle spiagge e alle località costiere che rispettano criteri stringenti di qualità ambientale, gestione sostenibile e servizi turistici.

Ma i filamenti di plastica, che rappresentano decisamente un problema ambientale, possono  essere considerati critici nei criteri di attribuzione del vessillo?

L’assegnazione della Bandiera Blu non è permanente, e ogni anno le spiagge vengono nuovamente valutate per verificarne la conformità. Se si assume, soprattutto tra i valutatori, che il problema dei filamenti di plastica sia rilevante, le autorità locali e i gestori degli stabilimenti dovranno allora  adottare misure per affrontarlo e risolverlo, pena la perdita del riconoscimento.

A questo punto, la domanda sorge spontanea (diceva Lubrano): ma tra i criteri di prossima, futura, messa a bando delle concessioni balneari, questo criterio ambientale sarà considerato? Avrà mai dei punteggi?

Per le altre foto vai all’articolo: Gli ombrelloni di plastica e la bandiera blu

Giancarlo Odoardi

Ri-media.net – Green web magazine




TORNA LA SAGRA DELL’UVA

Domenica 15 settembre la sfilata dei carri nel centro storico

Città Sant’Angelo, 13 settembre 2024. Domenica 15 settembre torna a Città Sant’Angelo il tradizionale appuntamento con la Sagra dell’Uva, giunta alla sua 37^ edizione. La manifestazione, organizzata dal Comune di Città Sant’Angelo in collaborazione con Copagri, viene riproposta a distanza di cinque anni dall’ultima volta, con l’obiettivo di riprendere e coltivare usi e costumi di una festa che affonda le sue radici nel tempo.

Per l’occasione, Copagri, guidata dal presidente Leo Spina e dal vice Fabio Occhiocupo, ha organizzato la classica sfilata di ben nove carri allegorici, pronti ad animare le strade del centro storico durante il pomeriggio di domenica. L’apertura della manifestazione è prevista per le ore 15.30 con la partenza della sfilata da Sant’Agostino, per poi procedere intorno alla Circonvallazione, imboccare corso Vittorio Emanuele e tornare alla base, per un totale di 3 ore di percorso. Tutti i carri allegorici verranno addobbati a tema, animati dalla musica e dall’intrattenimento curato delle ragazze e dei ragazzi che hanno seguito il loro allestimento. Al termine della sfilata poi, è prevista la premiazione del carro ritenuto dal pubblico il più significativo, ma riconoscimenti sono stati pensati per tutti i partecipanti.

L’evento, che al suo interno ospita anche la festa “Cantine e Cortili”, pronta ad animare tutto il fine settimana angolano da venerdì a domenica, mette inoltre a disposizione del pubblico la possibilità di degustazione di vini locali negli spazi ricavati dentro i cortili del borgo, oltre allo street food, con chioschi allestiti lungo le vie del centro storico.

Ad aprire la manifestazione, previsto un convegno sulla viticoltura nazionale e internazionale, a cura di Rovensa Next Italia e Natura Organica, nella giornata di venerdì 13 settembre alle ore 17 nella sala Consiliare del Comune di Città Sant’Angelo.

“La Sagra dell’Uva rappresenta la festa più antica del nostro territorio, che abbiamo il dovere di riportare in auge” spiega il Sindaco di Città Sant’Angelo Matteo Perazzetti. “Grazie anche al lavoro di Copagri, dopo un periodo di pausa quest’anno abbiamo fortemente voluto la sua riproposizione, che però non deve rimanere fine a se stessa. L’idea infatti è volta al rilancio e allo sviluppo di questo evento tradizionale, che negli anni ha contraddistinto la nostra cittadina”.

Quindi interviene anche il vicepresidente di Copagri, Fabio Occhiocupo: “Dopo qualche anno di pausa, vogliamo riprendere e portare avanti la Sagra dell’Uva, tradizionale festa di Città Sant’Angelo” spiega. “La nostra idea è quella di sfruttare l’occasione per una sua ripartenza, in modo da riportarla ad essere un appuntamento fisso del calendario degli eventi. Per farlo abbiamo voluto puntare sui giovani, indispensabili per tramandare le tradizioni, che nell’arco di questi mesi si sono messi a disposizione per la sua organizzazione”.

L’evento gode del Patrocinio del Comune di Città Sant’Angelo




LANCIANO SPORT CENTER SI RINNOVA

Ampliamento della struttura e nuove preziose collaborazioni

Lanciano, 12 settembre 2024.  “In un mese e mezzo abbiamo rivoluzionato la struttura. L’abbiamo completamente cambiata, rendendo di fatto gli ambienti moderni, a vista, da… city, molto più funzionali, con design e finitura che hanno elevato gli standard qualitativi e l’estetica. Gli alti soffitti, con travi a vista, danno un senso di ampiezza, mentre colori e illuminazione creano un’atmosfera motivante per chi frequenta l’impianto”. Così Franco D’Intino, presidente del centro sportivo ex Le Gemelle ed ex Baomarc che diventa ufficialmente, da ora, Lanciano Sport Center.

Maquillage estivo per la struttura, situata nel quartiere Santa Rita, con interventi per 300mila euro. Il progetto di restauro e ampliamento è stato redatto dall’architetto Sara Seccia, anche direttore dei lavori e uno degli assi portanti del centro sportivo. Gli interventi sono iniziati il 15 luglio e sono terminati il 31 agosto. Ampliata l’area fitness, di circa 100 metri quadrati, tra palestra e sale corsi, con la realizzazione di una nuova copertura lignea in prosecuzione a quanto era già stato fatto nel 2018.

È nato un nuovo blocco, con uffici e sala riunioni, e poi c’è stata la riorganizzazione degli spazi interni: ingresso e area ristoro, segreteria e area comune, locale di primo soccorso, locale medico e per la riabilitazione e fisioterapia. In arrivo la nuova area wellness.

“Intervento complesso – rimarca l’architetto – reso possibile grazie ad una programmazione serrata dei lavori. Ringrazio tutte le imprese e i professionisti coinvolti e il geometra Marcello Fizzani per il loro impegno preciso, puntuale e dettagliato che ci ha permesso di riaprire in breve tempo. Si tratta – conclude l’architetto – di opere che servono ad ottimizzare ed incrementare i servizi di carattere sportivo, sociale e aggregativo”.  Il Lanciano Sport Center si sviluppa su di un’area di circa due ettari. Di questi 3.300 metri quadrati sono coperti.

“Gli sport d’acqua, con le piscine – riprende D’Intino – restano il nostro punto di forza, ma adesso anche le discipline non acquatiche, cosiddette di terra, possono contare su spazi confortevoli, ampi e adeguatamente attrezzati. Procediamo, così, verso la creazione di quel villaggio dello sport a cui abbiamo puntato fin dal nostro ingresso. L’impianto, per grandezza e offerta, è, al momento, il primo centro acquatico indoor funzionante in Abruzzo”.

Questa mattina il taglio del nastro, con gli amministratori comunali di Lanciano: il sindaco Filippo Paolini; il vicesindaco e assessore allo Sport, Danilo Ranieri e l’assessore ai Lavori pubblici, Paolo Bomba, oltre ad altri assessori e consiglieri comunali, sia di maggioranza che di opposizione.

Presentate, nell’occasione, le nuove collaborazioni: oltre a quella già consolidata, con il medico dello sport Francesco Maria Confalonieri, si conferma e si rinnova quella con il pluri iridato campione di bob, Antonio Tartaglia, di Casalbordino, che tratta prevenzione, riabilitazione, preparazione atletica e massofisioterapia. Poi c’è quella con la campionessa di apnea Ilenia Colanero, di Lanciano. Lo staff gioverà anche dei preziosi innesti, nel settore nuoto (che quest’anno ha portato numerose medaglie con le prestazioni dei giovanissimi atleti preparati in struttura) e pallanuoto (con la massima squadra che milita in C), di Francesco Mammarella, responsabile del settore pallanuoto ed head coach della prima squadra e Domenico Fioravanti, ex nuotatore italiano, il primo a divenire campione olimpico nel nuoto in corsia e primo atleta a vincere la combinata 100 e 200 metri rana in un’edizione dei Giochi olimpici (Sydney 2000). Attualmente è testimonial della Federazione Italiana Nuoto (Fin). Nel novembre 2011 è stato inserito nella prestigiosa International Swimming Hall of Fame. “Abbiamo così alzato il livello tecnico – conclude D’Intino – e anche in quest’ambito avremo una marcia in più”.