SOUNDS IN SOUL solidarietà e musica

Teramo Cultura il 28 agosto a P.zza Sant’Anna

Teramo, 20 Agosto 2024 Il programma “Sounds in Soul” nasce dall’idea di un evento che unisca l’arte musicale, l’intensità dei testi e delle parole come germogli di idee che riecheggiando nell’anima di ognuno possono riuscire a superare barriere, pregiudizi, indifferenza, che separano le persone e i popoli e, troppo spesso, escludono i più deboli, i più vulnerabili.

Promosso dall’Associazione culturale Demos, da sempre impegnata sui temi della partecipazione, del valore dei diritti umani e del dialogo democratico tra idee e culture differenti, in collaborazione di EMERGENCY, e in partenariato con altri enti e associazioni (Legambiente, Ass. Salam, Ass. Polyedra, Cpo della Provincia di Teramo, Università di Teramo), “Sounds in Soul” propone una serata che unisce cultura, solidarietà, e varietà di proposte musicali: articolata in tre parti, con inizio previsto alle ore 19,00, legate tra loro dalla riflessione sulla realtà che ci circonda.

La prima parte propone un dibattito su esperienze di impegno umanitario e lavoro di ricerca: si parlerà dell’attività di salvataggio in mare della nave Life Support di Emergency attraverso la voce del responsabile sanitario Roberto Maccaroni, l’intervento dei Volontari di Emergency di Teramo, e la partecipazione di due giovani studiose dell’Università di Teramo, Dott.ssa Annalisa Geraci e dott.ssa C.A. Parisse, come animatrici del dibattito e discussant. La seconda e terza parte della serata prevede due concerti che mettono a tema, con differenti registri e con diversi stili, il rapporto tra musica, parole e amore per la libertà, per la giustizia e per la lotta contro la discriminazione.

Il primo concerto, che dedica un Omaggio a de Andrè, del Trio ZENA, composto da Nicola Aloisi, Carlo Di Marco, e Alessandro Valchera, porterà in scena le canzoni più emblematiche, struggenti ed ironiche del cantautore genovese, che ha incentrato tutta la sua opera sul grande emisfero dei diritti umani.

Il concerto, in una chiave interpretativa, propone canzoni e ballate di De Andrè coniugando diritti umani e libertà come il diritto all’amore in quanto tale, che non si cataloga né si può negare attraverso le “morali” stereotipate (Andrea, La canzone di Marinella, Bocca di rosa), nella consapevolezza, tuttavia, che l’amore può degenerare e diventare qualcosa di negativo fino alla morte (La ballata dell’amore cieco).

Anche il coraggio è un diritto umano: quello di poter scegliere da soli senza ingerenze anche a costo di sbagliare (Sally); e il diritto di essere diversi, calpestato quotidianamente come nel passato (Un giudice, Un matto, Un blasfemo). Il diritto dei popoli, delle etnie, dei diversi (per cultura, religioni e tradizioni) di poter vivere ed esistere pur nella loro diversità che è comunque e sempre una grande ricchezza (Fiume st. Creek, Coda di lupo, khorakhanè).

Il concerto di chiusura della serata è dedicato, in special modo, ai diritti negati alle donne, e a quelle persone vulnerabili, senza voce, che chiedono solo di potere essere riconosciute nella loro dignità, nel bisogno di libertà e di giustizia sociale.

L’intensità vocale e interpretativa di Fiammetta Ricci, autrice e compositrice, insieme ad AnimaCtonia Quintet, una formazione di raffinati musicisti jazz e blues, (Niki Barulli, Emanuele Di Teodoro, Toni Fidanza, Fabrizio Mandolini, Luca Mongia), vuole essere un tributo, come recita simbolicamente il titolo, a Nina (Simone), e a tutte le altre artiste, cantanti e musiciste soprattutto del jazz e del blues nero del primo novecento che, attraverso le loro canzoni e la loro musica, hanno lottato contro le ingiustizie e contro la discriminazione delle donne in quanto donne e in quanto nere, (Billie Holiday, Ella Fitzgerald, Nina Simone, Aretha Franklin, Miriam Makeba, e molte altre), di cui il repertori offre alcune tra le più famose e significative cover.

A cui si aggiungono brani originali tratti dai due album discografici di Fiammetta Ricci, “AnimaCtonia” e “Untold e controvento”, e una anteprima del nuovo disco in preparazione “ Mi tingo di blues”.

In piazza Sant’Anna saranno allestiti stand e gazebo di Emergency e dell’Ass. Culturale Demos, con gadget, informazioni e illustrazione di attività e progetti in corso.




CROLLO DELL’ARTIGIANATO

Un allarme lanciato da tempo. Di Blasio e Vianale: “Servono più formazione e una cultura dei consumi”

Pescara, 20 agosto 2024. Tradizioni che scompaiono, una cultura che non guarda più al mestiere e alla manualità come un valore, fette di mercato che si assottigliano sempre di più, mancanza di politiche di promozione dei territori che valorizzino le produzioni locali, crisi del sistema dei trasporti: c’è tutto questo e molto di più nel crollo verticale dell’artigianato. Un settore che nella provincia di Pescara, più che in altre località italiane, soffre e non da oggi.

Undici anni fa, sulla base di dati Inps e Infocamere elaborati dalla Cgia di Mestre, si contavano sul territorio 9696 artigiani, scesi a 6852 nel 2023, con un decremento in termini assoluti di 2844 unità e in percentuale del 29,3. Si scontano certamente due importanti periodi di crisi economica, che hanno pesato sulle attività, ma non è questo l’unico aspetto da considerare.

In realtà volendo utilizzare un concetto onnicomprensivo quello che manca, secondo il presidente provinciale di Confartigianato Giancarlo Di Blasio, è la progettualità: “Si è interrotto quel circolo virtuoso che alimentava la qualità e la quantità delle piccole e microimprese – afferma – e questo ha provocato scelte anche da parte dei giovani e delle loro famiglie che non hanno guardato più alla validità di una formazione qualificata.

E così alcuni settori sono rimasti ormai totalmente sguarniti, con lavori importanti, anche dal punto di vista sociale, che finiscono per essere effettuati in nero, come ripiego e soprattutto senza competenze. Da tempo Confartigianato Pescara ha lanciato l’allarme e da altrettanto tempo ha ipotizzato anche soluzioni, attraverso campagne mirate. Siamo andati nelle scuole a spiegare le opportunità offerte dal lavoro artigiano, anche nei settori dell’innovazione e della creatività, penso al web design e alla moda, soltanto come esempio, ma anche all’hospitality di qualità.

Al lavoro dipendente come all’autoimprenditorialità. Abbiamo rilanciato più volte la necessità di tornare ad una formazione attraverso le botteghe scuola, che erano il luogo in cui effettivamente venivano trasferiti i saperi artigiani. Sono passaggi fondamentali che servono a ricreare una cultura positiva rispetto a determinati lavori”.

Non vanno sottovalutati poi i cambiamenti nelle abitudini dei consumatori, sempre più orientati verso gli acquisti online: “Che non sempre sono più economici – sottolinea il direttore provinciale Fabrizio Vianale – ma che soprattutto non consentono quel contatto diretto e immediato in caso di necessità di assistenza. Non sottovalutiamo poi l’importanza di presenza di negozi nei centri urbani per quanto riguarda la sicurezza: ogni vetrina che si abbassa è una luce che si spegne. Nelle strade c’è meno movimento e quel vuoto è riempito rapidamente dalla piccola criminalità locale. Credo che tutti questi elementi meritino una riflessione che conduca fino a una strategia di rilancio dell’artigianato che coinvolga con determinazione tutti gli attori politici, economici e sociali della provincia. Con iniziative concrete”.




SCENARI INTERNAZIONALI

di Massimo Brundisini

PoliticaInsieme.com, 19 agosto 2024. Tre fatti mi hanno colpito nello scenario politico internazionale e cercherò di commentarli da semplice osservatore.

Il primo riguarda il commissario europeo Thierry-Breton, che ha provato a dire a Musk cosa poteva o non poteva dire nella sua intervista a Trump, con una lettera però non concordata con la Commissione. Il malcapitato burocrate ha ricevuto dall’imprenditore visionario una risposta inequivoca:” Fuck your own face”, di facile traduzione, frase poi edulcorata dai media. Chiedere a chi ha speso 44 miliardi di dollari, per poter liberamente esprimere il suo pensiero, di osservare regole europee, interferendo così nella campagna elettorale negli USA, non poteva ottenere una risposta più esplicita.

Il secondo fatto, sempre a proposito dell’intervista Musk-Trump, riguarda i commenti apparsi su Avvenire sui due protagonisti. Al di là delle pesanti critiche (Trump è un facile bersaglio del politically correct), un punto della conversazione, a mio parere non secondario, non è stato affrontato, quello cioè relativo alle guerre in corso ed ai rapporti con il resto del mondo. Trump ha dichiarato che se ci fosse stato lui al governo la guerra in Ucraina non sarebbe mai scoppiata, stessa cosa per la situazione in Medio Oriente. Dopo queste dichiarazioni dovrebbe diventare il politico di riferimento di Papa Francesco.

Non possiamo certo sapere se davvero le cose sarebbero andate così, ma una cosa che ricordo molto bene è la visita di Trump in Corea del Nord, evento storico ed epocale, forse uno dei gesti più eclatanti di sempre per cercare di invertire il destino di un Pianeta condannato al conflitto perenne, caldo, freddo o tiepido che sia. Concordo quindi con lui, e con Jeffrey Sachs, quando afferma che nell’amministrazione americana ci sono incapaci, o peggio, aggiungo io, servi guerrafondai per contratto o per obbedienza, al servizio delle “lobby” delle armi e non solo, sempre pronti a scatenare conflitti e mai a fare qualcosa per risolverli.

Il famoso “deep state”, contro il quale si era già pronunciato a suo tempo il Presidente Eisenhower, è un’entità che va oltre e offende la democrazia, meglio, se ne è impossessato. Ricordo che Trump è l’unico tra gli ultimi presidenti americani a non aver dichiarato neppure una guerra. Il suo stile e molte sue idee potranno non piacere e sono criticabilissime, ma ricordo che le porta avanti anche a rischio della vita e che, a suo dire, la sua è una battaglia contro il male. Ho intravisto più di un punto in comune con la visione di Jeffrey Sachs, visione che potrebbe condurci ad un multilateralismo pacifico.

Forse in questo momento critico, rimanere bloccati nella propria visione può risultare controproducente. L’Umanità dovrebbe prendere il meglio da tutte le sue componenti per cercare di salvarsi. Musk conclude dicendo che siamo a un punto di svolta della nostra civiltà. Le visualizzazioni totali dell’evento nei giorni successivi sono state quasi di un miliardo.

Il terzo fatto riguarda appunto quello che in fin dei conti risulta essere il grande confronto planetario, ovvero quello Cina-USA. Qui un articolo di Maurizio Blondet  da cui estrapolo questa dichiarazione ufficiale del Ministero degli Esteri cinese dal titolo “​Il NED (Fondo nazionale per la democrazia): cos’è e cosa fa”. Si legge nell’introduzione:” Il National Endowment for Democracy (NED) agisce come i “guanti bianchi” del governo degli Stati Uniti. Si è da tempo impegnato a sovvertire il potere statale in altri paesi, intromettendosi negli affari interni di altri paesi, incitando divisione e confronto, ingannando l’opinione pubblica e conducendo infiltrazioni ideologiche, il tutto con il pretesto di promuovere la democrazia. Le sue innumerevoli cattive azioni hanno causato gravi danni e hanno attirato una forte condanna da parte della comunità internazionale”. Seguono molte pagine di accuse molto circostanziate sulle molte attività dell’agenzia nel mondo.

Dopo queste considerazioni, non posso non sottolineare l’importanza di seguire, per una nuova e positiva visione geopolitica globale, l’analisi di Jeffrey Sachs, che ricordo è Membro della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali.

Scenari internazionali – di Massimo Brundisini – Politica Insieme




LA BELLEZZA DI QUESTA NOSTRA ESTATE

Le vacanze stanno finendo, le tribolazioni si stanno ricostituendo

Torrevecchia Teatina, 18 agosto 2024. Bisogna riaccendere i motori, i giorni di vacanza stanno terminando; ancora qualche altro momento che si rende sempre utile per gli ultimi respiri di libertà e poi tutti di nuovo in apnea; tutti di nuovo immersi nel mondo degli impegni, dei bisogni e della sopravvivenza.

Sempre utili i giorni della vacanza; sono giorni necessari ai lavoratori per riprendere aria ed ossigenarsi per bene. Questo momento storico non permette errori di calcolo sulla propria autonomia: tutto oramai è calcolo e precisione.

Tralasciando la cronaca del sangue, delle distruzioni e dei conflitti eterni dell’uomo perverso, nel mondo si avverte sempre l’ottimismo di quei piccoli popoli e di quelle genti ultime per rivelazioni e scoperte che hanno sempre del meraviglioso. Proprio di questi giorni, Heman Bekele, un quindicenne etiope, emigrato in America da bambino, è stato definito Kid of the Year 2024 dal Time, nota rivista americana a diffusione mondiale. Il giovane, appassionato e studioso di scienza e medicina, avrebbe realizzato una saponetta capace di curare il melanoma, un tumore maligno e dei più mortali. Il giovane promette, che nei prossimi cinque anni, realizzerà questo prodotto a basso costo per le popolazioni povere; cosa dire ? Torna utile questa frase evangelica: verità nascoste ai sapienti e ai dotti ma rivelate ai piccoli.

In Europa, dopo le strampalate e fugaci questioni olimpiche francesi, ripartono le solite nenie sui migranti, sulle armi, sull’economia e di chi sta meglio e di chi sta peggio, di chi è più forte e di chi è più bravo, con tutte le degenerazioni infantili immaginabili.

Novità su qualche scontro sociale preoccupante nel Regno Unito, con echi sinistri in Spagna ed in Germania. In definitiva una società che procede smarrita fra i totem del passato più profondo e deleterio ma sempre coniugati al moderno: l’occhio per occhio torna sempre utile in mancanza di ragione e di giusti riferimenti.

Si cerca, in qualche maniera, di spostare ogni soluzione in avanti e nel futuro, credendo di poter guarire tutte le proprie nevrosi, con questo sistema che accumula e nasconde soltanto le questioni. Le preoccupazioni per un mondo diventato d’improvviso molto più grande e complesso di quanto si credeva, stanno inquadrando e cominciando a realizzare scenari inquietanti.

L’Italia, da un trentennio a questa parte, continua a seguire a ruota il gruppo, credendo di nascondersi e di affrancarsi fatiche e dolori: i caratteri  tipici di chi si crede più furbo, potendo contare sempre sul lavoro e sulle risorse degli altri. Giunge sempre il momento della verità, e la verità dice che quando non si è protagonisti si diventa miserabili e servi scemi. La nostra Italia, noi italiani, la vediamo sempre lassù fra le grandi; questo, però, è solo un bel pensiero; basterebbe, invece, sfogliare qualche pagina dei notiziari più diffusi al mondo per comprendere come stanno veramente le cose e di come ci vedono gli altri.

Stringendo l’osservatorio ai nostri luoghi di residenza, piccoli o grandi comuni che siano, bisogna registrare che i problemi dei servizi primari oramai stanno ossessionando tutti i santi giorni del nostro calendario.

La democrazia, quella di cui tanto ci vantiamo nel mondo e crediamo ci sostenga, è solo di tipo apparente. Non illudiamoci più di tanto: cercare le prove anche sui giornali correnti per verificare ogni verità a riguardo.

La voracità di un popolo rincretinito per il potere ed il denaro la stanno trasformando in uno dei sistemi più subdoli mai esistiti nella nostra storia. Tutto oramai si gioca dietro le quinte; il direttorio dietro gestisce ogni cosa, possiamo  eleggere gli organi amministrativi e di governo più liberi e sicuri, tanto tutto si decide altrove; un altrove venduto ad ogni sorta di malefico affare di familismo e deforme partitocrazia.

Ecco: le vacanze stanno finendo, le tribolazioni si stanno ricostituendo, ma la straordinaria storia del giovane Heman Bekele resta la bellezza di questa nostra estate, la novità più appagante per l’uomo della speranza.  

nm

Foto : time.com




PERCHÉ È IMPORTANTE RIFLETTERE su ciò che non ci porta ad abbandonarci nelle mani di Dio

Siamo adulti e raramente accettiamo consigli su cosa mangiare o meno, tranne quando, in piena malattia, è il medico a proporli. Eppure, sta forse proprio qui il punto: non ci abbandoniamo nelle sue mani perché pensiamo di sapere già tutto

Globalist.it, 18 agosto 2024. Il Vangelo odierno: In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».


Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.


Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me.
Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno» 
(Gv 6, 51-58 – XX TO/B).

Cosa ci dovrebbe dare il buon Dio?

Ci dovrebbe dare quello di cui abbiamo bisogno, o quello che gli chiediamo, o ciò che ci fa veramente bene?

Ci dovrebbe dare molto, o poco, o niente del tutto?

Sono convinto che ognuno di noi avrebbe una lunga lista di cose da chiedere al buon Dio e forse penserebbe di avere anche qualche diritto per riceverla. Ma il buon Dio ci deve qualcosa?

Abbiamo un diritto a ricevere?

Il buon Dio ha dei debiti con noi?

Non so se questo approccio aiuti a capire il riferimento evangelico: i “Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?»”,

Gesù voleva dare sé stesso, cibo da mangiare; ma a loro dovette sembrare come qualcosa di inaccettabile – antropofagia, la chiamano gli esperti, cioè nutrirsi di un essere umano. Forse si aspettavano tutt’altro, o niente proprio. Comunque, la loro resistenza fu grande. Gesù sembra non prenderli molto in considerazione e insiste sul nutrirci della sua carne per rimanere in lui, per avere la vita.

In altri termini ci chiede di abbandonarci completamente in Lui, di “scommettere tutto” su di Lui. Del resto, se non facciamo questa scommessa, con che spirito riceviamo l’Eucarestia che apparentemente è solo un pezzo di pane?

Ho sentito tante volte meditazioni sull’abbandono nelle mani di Dio. Anche la stessa saggezza popolare contiene delle tracce di ciò, quando afferma che “l’uomo propone e Dio dispone”.

Niente da osservare sulla validità di questa linea spirituale: vera quanto autenticamente cristiana. Eppure, noi opponiamo resistenze, più o meno diverse da quelle dei Giudei. Per cui molte volte non dovremmo tanto insistere sull’abbandono nelle mani di Dio quanto su ciò che non ci porta ad abbandonarci nelle sue mani; a non scommettere sull’Eucaristia tanto da riceverla in noi.

Il brano evangelico è incentrato sulla dinamica del cibo. Siamo adulti e raramente accettiamo consigli su cosa mangiare o meno, tranne quando, in piena malattia, è il medico a proporli.

Eppure, sta forse proprio qui il punto: non ci abbandoniamo nelle sue mani perché pensiamo di sapere già tutto. Per restare nella metafora del cibo, crediamo di essere i migliori medici di noi stessi, di possedere la dieta infallibile e di non dover imparare niente. 

Mi piace pensare al buon Dio che continua a ripeterci che dobbiamo mangiare ciò che lui propone e non quanto mangiarono i nostri padri, e morirono. E noi, superbi e ostinati, lì a mangiare quello che vogliamo. E forse Lui a guardarci con un benevolo sorriso, aspettando che ci decidiamo a cambiare dieta… ci auguriamo!




DE GASPERI E LO SPIRITO DELLA COALIZIONE

di Domenico Galbiati

PoliticaInsieme.com, 18 agosto 2024. Al di là delle celebrazioni di rito, chi è davvero, oggi, a settant’anni dalla scomparsa, Alcide De Gasperi, per quanti hanno concorso all’esperienza del suo partito, per tutti gli italiani, per la concezione della politica di cui avremmo bisogno nell’attuale fase storica?

È solo l’icona di una memoria che via via il tempo illanguidisce, e corrode, oppure continua ad essere un riferimento vivo che molto ha da insegnare ai giorni nostri?

De Gasperi ha riscattato l’onore dell’Italia – fattasi complice, morale e materiale, della criminale furia nazista – di fronte alla comunità internazionale; ha orientato e condotto in porto gli indirizzi di cui tuttora vive la nostra collocazione nel contesto europeo ed occidentale dei paesi liberi e democratici; ha guidato la ricostruzione morale e civile, politica e materiale di una Nazione distrutta dal bellicismo fascista.

Oggi si torna ad affrontare seriamente il tema delle possibili forme di un impegno pubblico d’ispirazione cristiana e De Gasperi ci insegna come, a tale proposito, sia necessario, un rapporto tra fede e politica, in cui la prima sia esperienza personale, vissuta e testimoniata, non qualcosa di meramente assunto in termini sociologici o intellettuali.

Sulla scorta della lezione sturziana, ci dà conto, grazie alla sua azione di governo, dei caratteri insuperabili, in nessun modo ideologici, capaci di trascendere il tempo delle differenti contingenze storiche, del “popolarismo”, baricentro della cultura politica cattolico-democratica, fonte e garanzia della sua perenne attualità.

Al suo tempo, il “centro” era una realtà viva, non la palude dell’aggiustamento aritmetico di istanze contrapposte; dettava una linea politica; era guidato da un partito “in movimento” verso ideali di libertà e di giustizia sociale; sapeva cogliere la cifra, il sentimento “popolare” del momento e, per questo, rappresentava il cardine del sistema politico e ne imponeva il passo.

Oggi – a fronte del tentativo di stravolgere, da parte della destra, la fisionomia del nostro ordinamento istituzionale e democratico, così come lo detta la Costituzione – il lascito più prezioso di cui dobbiamo essere grati a De Gasperi, è dato da quella cultura della “coalizione” di cui anche oggi avremmo bisogno.

La coalizione non è un’alleanza qualunque. È antitetica all’accentramento del potere ed alla sua pericolosa personalizzazione. Tanto meno è un cartello elettorale, e neppure un confusivo processo di fusione tra forze di diversa originaria impronta culturale, guidato da ragioni tattiche che, per quanto invocata, non riescono ad assumere dignità strategica, dal momento che il tentativo di uniformare, accorpandole forzosamente, le diversità altro non ottiene se non di elidere reciprocamente le potenzialità dei differenti attori.

La coalizione non teme ciò che specificamente connota una determinata cultura politica, anzi ne esalta l’identità, le radici fondative da cui trae ispirazione. Non è tentata di nascondere sotto il tappeto, dove finiscono per paralizzarsi a vicenda, le dissonanze tra le forze che vi concorrono. Al contrario, fa proprio il portato delle diversità che, assunte e rispettate secondo una chiara consapevolezza del loro valore, diventano motivo di forza. Secondo una modalità di rapporti che trovano un punto alto di convergenza e di mediazione non in una mera ragione di potere, ma secondo l’interesse generale del Paese in quel determinato e circoscritto frangente storico.

La coalizione non comprime la cifra ideale delle singole forze che ne fanno parte e, in tal modo, esalta il valore e la piena legittimità della rappresentanza, sfuggendo alla tentazione di sacrificare il suo libero dispiegarsi alle ragioni della governabilità. Salvaguarda, anzi pretende, la centralità del Parlamento, che rappresenta l’architrave della democrazia, anche nella misura in cui – troppo raramente viene ricordato – costituisce il presidio del libero articolarsi dialettico del discorso pubblico, ben oltre il perimetro di Camera e Senato, nella generalità della società civile.

Anche oggi abbiamo bisogno di ragionare nei termini di una vera coalizione cui concorrano le forze che si riconoscono in una visione popolare e liberal-democratica del nostro domani.

De Gasperi e lo spirito della coalizione – di Domenico Galbiati – Politica Insieme




LA NOTTE DELLA RISERVA

Un viaggio tra la luna piena e la leggenda d’amore

Roseto degli Abruzzi, 18 agosto 2024. Le Guide del Borsacchio annunciano l’evento speciale La notte della Riserva della luna piena e la leggenda d’amore, che si terrà oggi, 18 agosto, presso la Riserva Naturale del Borsacchio, un gioiello naturale che continua a incantare e a coinvolgere migliaia di visitatori.

L’evento, patrocinato dalla Regione Abruzzo, dalla Provincia di Teramo e dal Comune di Roseto degli Abruzzi, rientra nel calendario estivo di iniziative dedicate alla promozione e tutela della Riserva del Borsacchio. Quest’anno, la riserva ha già registrato oltre 10.000 presenze, confermandosi come una delle mete più amate per chi cerca natura e cultura in un unico luogo.

Programma della serata:

– Ore 21:00- Raduno presso il cancello del Lido d’Abruzzo, Roseto degli Abruzzi.

– Ore 21:30 – Partenza dell’escursione sotto le stelle e la luna piena.

– Ore 22:00 – Arrivo alla casa abbandonata dove avrà luogo la narrazione della leggenda d’amore con suoni naturali e meditazione collettiva con suoni naturali per migliorare l’approccio al relazionarsi.

La leggenda d’amore sarà raccontata in un formato unico: un racconto in musica accompagnato da una meditazione con i suoni della spiaggia. Questo momento speciale è stato pensato per insegnare ai partecipanti come relazionarsi pacificamente, immergendosi nell’atmosfera magica creata dalla natura e dalle melodie. L’evento si concluderà alle ore 23:00 con il rientro al punto di partenza. La partecipazione è libera, ma sarà possibile contribuire liberamente per sostenere le attività di tutela ambientale della Riserva del Borsacchio.

Marco Borgatti, Presidente Guide Del Borsacchio -Guardia Ambientale – Direttivo WWF Teramo – Presidente FIAB Roseto

Vi aspettiamo per vivere insieme una serata indimenticabile sotto la luce della luna piena!




MANCA L’ACQUA

La democrazia dei miracoli

Chieti, 17 agosto 2024. Siamo un popolo bizzarro; ci dotiamo di Amministrazioni Pubbliche che non sono in grado nemmeno di risolvere i bisogni primari come strade, fogne ed acqua, ma riusciamo ad esprimere a livello mondiale le migliori capacità ingegneristiche con questi impianti di dissalazione perfino nel deserto degli Emirati.

Ecco, proprio adesso: da una parte si sprofonda nei gironi infernali dei fabbisogni primari, nonostante tutti denari che versiamo alla Pubblica Amministrazione; dall’altra si vola nell’alta tecnologia e nelle gratificazioni più entusiasmanti nel mondo; da una parte il popolo sciocco e credulone che ossessivo contesta tutto e tutti; dall’altra il popolo ingegnoso ed impegnato che gode e vive tutto il suo futuro.

Da una parte le maggioranze che votano e decidono per tutti, dall’altra le minoranze pur capaci non utili al bene comune.

La democrazia dei miracoli.

Il miracolo delle capacità italiane nel mondo: “Fisia Italimpianti S.p.A. è una società che opera nella costruzione di impianti di dissalazione e di trattamento acque e nella gestione dei rifiuti solidi urbani, ha sede a Genova e fa parte del gruppo Webuild.

La Fisia Italimpianti ha realizzato un impianto a Jebel Alì negli EAU, un impianto in grado di generare 636.400 metri cubi d’acqua al giorno.

Le sue otto unità di dissalazione sono tra le più grandi al mondo, producono 80.000 m3/giorno di acqua ciascuna. L’acqua di mare alimenta l’impianto dal Golfo attraverso enormi condotte di aspirazione, capaci di fornire le enormi portate di acqua marina necessarie.”

nm

https://www.fisiait.com/it/profilo.html




GLI ITALIANI SI AFFIDANO A LOTTERIE E AL GIOCO D’AZZARDO

PoliticaInsieme.com, 17 agosto 2024. Lotterie, gioco d’azzardo, casinò. Gli italiani si affidano sempre più alla sorte e al gioco per provare a risolvere i loro problemi.  E questo vale anche online dove forme sempre più sofisticate di giochi vengono messe a disposizione dei clienti, i quali spendono sempre di più.

A maggio 2024, il mercato italiano dei casinò online ha registrato, infatti, una spesa complessiva di 221,7 milioni di euro, con un bello aumento rispetto al 2023 quando l’ammontare della spesa fu di 191,5 milioni di euro.  A questo aumento del giro d’affari del 15%,  comunque coerente con la tendenza degli ultimi anni, si accompagna quello delle spese per lotterie. Secondo le analisi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), questa continua crescita del volume d’affari dei casino’ online è dovuta alla diffusione di dispositivi mobili attraverso i quali i giocatori accedono alle piattaforme con smartphone e ai tablet.

Sul tema, tempo fa, è stato pubblicato un rapporto della Federconsumatori e dalla CGIL, in collaborazione con la Fondazione ISSCON, intitolato “Il libro nero dell’azzardo – La crescita impetuosa dell’azzardo online in Italia. Mafie, Dipendenze, Giovani”.

Dopo la fine della fase più acuta della pandemia da Covid, che aveva provocato un brusco calo delle spese in giochi, numerose ricerche avevano dimostrato il verificarsi di un’impennata già nel 2022 con un aumento di 20,3 miliardi di euro, parliamo del più 31,56%, rispetto ai 15,4 miliardi del 2021, per un totale di 136 miliardi di euro in gratta e vinci, lotto, slot e internet. Di questi sono tornati in vincite ai giocatori oltre 115,7 miliardi.

Ne ha goduto anche il Fisco con aumenti degli incassi del 33,4 per cento. A tutto questo ci sono da aggiungere, è sempre l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli a dirlo, 33 miliardi delle scommesse illegali.

Gli ultimi dati del 2024 ci dicono che italiani spendono più per il gioco, 169 miliardi pari ad oltre il 7% del PIL nazionale, che per i beni alimentari (160 miliardi annui) e per la salute (128 miliardi) o per la scuola (52 miliardi). La maggior parte dei giocatori si trova nella fascia d’età compresa fra i 18 e i 75 anni.

Al primo posto delle scommesse c’è il Gratta e vinci seguito da Superenalotto e dalle scommesse sportive. Le regioni in cui si gioca di più sono Lombardia, Campania, Lazio ed Emilia-Romagna. I giocatori della fascia 18-74 anni spenderebbero in media poco meno di 1800 euro a testa all’anno e 18,4 milioni di italiani giocano d’azzardo almeno una volta all’anno.




LUCE COME MEMORIA, PRESENTE E INNOVAZIONE

Ecco i vincitori del Concorso Nazionale.  Ente Mostra dell’artigianato Artistico Abruzzese I lavori possono essere ammirati alla Mostra in corso fino al 25 agosto presso il palazzo dell’Artigianato in via Roma.

Guardiagrele, 16 agosto 2024. La 54 esima Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese in corso a Guardiagrele presso il palazzo dell’Artigianato fino al 25 agosto, ha reso noto il risultato del concorso nazionale che quest’anno aveva per tema “Luce come memoria, presente ed innovazione” .

La commissione formata dalla Prof.ssa Carla Marotta – Ex Dirigente Scolastica Istituti comprensivi Castelli e L’Aquila  (Presidente), dal Prof. Giuliano Centrodi – Storico dell’Arte Orafa , dal maestro  Clodoveo Masciarelli – Artista ,dal Maestro Michele Montanaro – Artista, scultore e Restauratore,  dal Dott. Florideo Panaccio – Manager CAMS, dal prof. Gabriele Vitacolonna – Direttore Artistico dell’Ente Mostra dopo un attento e scrupoloso esame dei lavori presentati  ha deciso quanto segue in merito  alla sezione riservata ai maestri artigiani e designer:

1° premio all’elaborato “A protezione della vita” di Marcello Melchiorre di Castelli con la seguente motivazione: per l’eccellente modalità esecutiva e capacità tecnica, la ricerca formale e la sensibilità nell’esecuzione.

Targa del Comune di Guardiagrele assegnata all’elaborato “L’attimo prima” di Francesco, Francesca e Simone Carullo di Orsogna.

Targa dell’Ente Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese all’elaborato “La navicella del mio ingegno” di Silvio Eboli di Carsoli.

Per la Sezione alunni dei Licei Artistici Statali e delle Scuole di Artigianato, Moda e Design pubbliche e private la commissione ha assegnato:

Premio borsa lavoro all’alunno Diego Medri del Liceo Artistico e Musicale “A. Canova” di Forlì. Con l’elaborato “Lux et umbra” con la seguente motivazione: per l’originalità nei contenuti, nella progettazione e nella scelta dei materiali industriali.

Menzione Speciale all’elaborato “La nascita di una stella” dell’alunna Bianca Bortoluzzi del Liceo
Artistico Statale di Porta Romana e Sesto Fiorentino di Firenze con la seguente motivazione: per la
qualità esecutiva e la sensibilità nell’accostamento delle materie.

Menzione speciale per il Liceo Artistico “V. Bellisario” di Avezzano con la seguente motivazione: per la qualità progettuale e l’articolata ricerca estetica.

La premiazione verrà effettuata durante la cerimonia di chiusura della mostra, il 25 agosto, alle 18 in Largo Pignatari.




I FIORI DI BACH

Intervista a don Marcello Stanzione

di Letizia Landi Scotese

Salerno, 16 agosto 2024. Don Marcello Stanzione è nato a Salerno il 20 marzo 1963, ordinato sacerdote il 14 novembre 1990. Da oltre tre decenni esercita il ministero di parroco in una zona rurale della Diocesi di Salerno. Ha rifondato l’8 maggio 2002 l’Associazione Cattolica Milizia di San Michele Arcangelo con il sito www.miliziadisanmichelearcangelo.org  per la retta diffusione della devozione cattolica ai Santi Angeli. Ha scritto oltre 350 libri di spiritualità cristiana, di medicina naturale, di psicologia per 30 diverse case editrici europee ed americane sia cattoliche che laiche tradotti in numerose lingue.

Don Marcello buongiorno e innanzitutto la ringrazio tantissimo per questa intervista. Lei è un appassionato e uno tra i massimi esperti di medicina naturale, come possiamo evincere nei tanti libri che ha scritto mettendo in risalto il legame forte tra angeli e tutto ciò che riguarda la natura quindi piante e fiori. Stamani ci concentriamo sui fiori di Bach e volevo chiederle

  • Qual è la sua personale impressione sulla filosofia del dottor Bach?

I famosi “Fiori di Bach” sono un gruppo di 38 rimedi floreali, scoperti da un medico inglese, il dott. Edward Bach. Questi rimedi sono naturali, innocui e facili da usare. Si prendono diluiti, alcune gocce sotto la lingua. I rimedi floreali trattano la persona come individuo, alla luce del suo temperamento e personalità. Operano sulle emozioni in squilibrio, aiutano a potenziare le virtù e a purificare gli stati d’animo negativi. Non sono un farmaco per i dolori fisici, però proprio perché il corpo risponde al modo di pensare positivo o negativo della persona, aiutano a ripristinarne l’equilibrio globale e il corpo ne trae beneficio. Ogni rimedio tratta specificamente uno stato emozionale. E’ un sistema completo in cui ciascun fiore influisce su uno specifico stato d’animo sperimentato dalla persona, nei diversi contesti della vita. Io sono un ammiratore del dottor Bach e della sua visione terapeutica e lo dico pure, a livello personale, da sacerdote cattolico.

  • Pensa che sia attualizzabile il pensiero di Bach sul “guarisci te stesso” e quindi sia possibile abbinare i rimedi di Bach con qualsiasi terapia farmacologica?

Sono un semplice sacerdote cattolico e non un medico o un farmacista e non saprei risponderti con precisione se i fiori di Bach si possano abbinare sempre a qualsiasi terapia farmacologica… Certamente se talvolta non fanno bene… certamente non fanno neppure male. Ho scritto, come tu ben sai, diversi libri sull’Enneagramma che è uno strumento spirituale e psicologico che permette di conoscersi e soprattutto di ri-conoscersi e ri-conoscere l’altro a livello caratteriologico. Solo così si può intraprendere un cammino reale di crescita, felicità e saggezza.

Certo il raggiungimento di questo traguardo comporta un impegnativo lavoro: purificare i sentimenti, sviluppare le virtù, accettare le ombre per integrarle. Esistono dei tratti che rappresentano tendenze ricorrenti del carattere e della personalità, che sono chiamati “enneatipi” nell’Enneagramma e “tipologie” nel linguaggio floreale. Ogni enneatipo o tipologia manifesta stati emozionali più abituali. Eliane Ganem nel libro “Fiori di Bach ed Enneagramma”, suggerisce che osservare e utilizzare i Fiori alla luce dell’Enneagramma è come fare un passo ampio, rapido e certo verso l’armonia del corpo, della mente e dello spirito, nella ricerca di sé stessi. Tanto l’Enneagramma come i Fiori di Bach contemplano, direttamente o indirettamente, la personalità come un tutto integrale. Unire entrambi è amalgamare i tasselli di un mosaico.

L’Enneagramma aiuta a rendersi più consapevoli di chi si è veramente e ad osservare il momento, di stress o meno, nel quale ci si trova; i Fiori aiutano a cambiare quello che ci impedisce di essere sereni e realizzati, potenziando quello di cui si ha bisogno e risolvendo quelle emozioni che turbano l’animo umano. L’Enneagramma non è un sentiero interiore facile da percorrere, perché porta a confrontarsi con quelle parti di sé che a volte non si vogliono vedere.

Ho notato che in genere quelli che sono contro questo strumento di autoconoscenza che è l’Enneagramma e pure contro i rimedi floreali di Bach in genere sono personalità rigide e talvolta fanatiche pure a livello religioso…  I Fiori di Bach facilitano questo incontro e aiutano ad accettare i propri errori, le proprie passioni, le proprie ombre e, così facendo, ad accettare anche gli errori degli altri.

I Fiori di Bach danno l’opportunità di incontrare il vero sé, sfogliando, come una cipolla, quegli strati che coprono il vero sé. La personalità nel corso del tempo, aggiunge strati su strati a questa cipolla, a volte nascondendo la vera essenza della persona. I Fiori, rispettando il processo interiore di ognuno, vanno sbucciando quegli strati della cipolla che precludono l’incontro con il vero sé.  Per raggiungere questo obbiettivo bisogna fare un percorso spirituale.

L’Enneagramma lo mostra e i Fiori contribuiscono a superare i limiti che ostacolano il cammino di vera integrazione della personalità. Il resto è compito di ognuno. Occorre prendere l’iniziativa e fare il primo passo, assumendosi la responsabilità di prendere in mano le redini della propria vita. Il dott. Bach invitava a prendere in mano il timone della propria barca in modo da conseguire la vera libertà, individualità ed indipendenza. 

Ho notato, collaborando con la dottoressa Elisa Giorgio, chimico farmaceutico, esperta sia della medicina ildegardiana che dei Fiori di Bach che le indicazioni per i vari nove enneatipi potrebbero essere questi:

I Fiori di Bach indicati per questo enneatipo 1, il perfezionista, sono: Beech, Rock Water, Cherry Plum, Agrimony, Oak, Vervain, Holly, Crab Apple.

I Fiori di Bach indicati per questo enneatipo 2, l’aiutante, sono: Chicory, Centaury, Red Chestnut, Walnut, Heather, Water Violet, Larch, Elm

I Fiori di Bach indicati per questo enneatipo 3, L’organizzatore, sono: Oak, Elm, Impatiens, Vervain, Rock Water, Vine, Heather

I Fiori di Bach indicati per questo enneatipo 4, Il romantico, sono: Clematis, Honeysuckle, Gorse, Mustard, Pine, Larch, Chestnut Bud, Willow, Holly, Gentian, Scleranthus.

I Fiori di Bach indicati per questo enneatipo 5, l’osservatore.  sono: Water Violet, White Chestnut, Mimulus, Beech.

I Fiori di Bach indicati per questo enneatipo 6, il leale o fobico,  sono: Aspen, Mimulus, Rock Rose, Gentian, White Chestnut, Scleranthus, Cerato, Rock Water

I Fiori di Bach indicati per questo enneatipo 7, l’ottimista o edonista, sono: Agrimony, Clematis, Wild Oat, Vervain, Heather, Chestnut Bud

I Fiori di Bach indicati per questo enneatipo 8, il boss o leader, sono: Vine, Vervain, Cherry Plum, Rock Water, Chicory, Oak, Beech, Impatiens

I Fiori di Bach indicati pe questo enneatipo 9, il diplomatico o pacifista, sono: Centaury, Wild Rose, Agrimony, Hornbeam

Come ben sa ci sono molte similitudini con la filosofia orientale: la malattia non è “mandata” all’individuo ma “nasce” nell’individuo stesso perché si sviluppa uno squilibrio interno all’organismo e Bach metteva proprio in risalto questo concetto di armonia e disarmonia nell’animo umano.

  • Cosa ne pensa di questa sorta di spiritualizzazione della malattia?

Come prima hai ricordato, il sottoscritto con la collaborazione sempre di medici e farmacisti ha scritto molti libri sulla terapeutica di santa Ildegarda di Bingen. Io ritengo che la medicina naturale di Ildegarda come pure i Fiori di Bach si possano inserire senza forzatura nel grande gruppo dei metodi naturali che hanno una visione spirituale della malattia e della guarigione, che oggi vengono praticati anche dai medici che curano con terapie non solo allopatiche. In considerazione dell’aumento nel nostro tempo di malattie come la cirrosi epatica, l’infarto cardiaco, il tumore polmonare e il diabete, l’esortazione di Ildegarda a una condotta di vita responsabile è una proposta terapeutica di sorprendente attualità.

Non dimentichiamo però che la responsabilità personale, per Ildegarda, deve attuarsi anche nella vita spirituale. Come tutto ciò che il corpo riceve è trasformato in linfe che portano all’organismo la malattia o gli assicurano la salute, così anche i pensieri, il desiderio di male e di bene, producono mutamenti nell’anima che danno felicità e soddisfazione o confusione e malessere.

Perciò per Ildegarda non esiste un’anamnesi nell’accezione odierna.

Heinrich Schipperges, che ha studiato per decenni la vita e l’opera di Ildegarda, scriveva riguardo la concezione della malattia di santa Ildegarda: “Non esiste quindi neppure un processo patologico, ma solo un non-fare, un tralasciare, un mancare la presa, una carenza. La malattia è una debolezza essenziale, mentre la salute è un processo, una produzione permanente, una struttura ordinata, un mondo in ordine”.

Per Ildegarda la malattia non è un destino, ma una condizione esistenziale di cui l’uomo e società debbono rispondere. Con tutte le riserve che si possono avanzare su questa rigorosa etica della responsabilità, l’attualità della diagnosi e della proposta di Ildegarda è sorprendente. La prevenzione e la cura delle malattie psicosomatiche, sempre più diffuse ai nostri giorni, implicano, inespressa, quella etica di seguire la via delle virtu’.

Non esiste comunque il metodo naturale, ma diversi metodi naturali. Avviene così ad esempio che in Germania quasi ognuno degli oltre 6000 medici interessati alla medicina naturale pratichi un suo metodo personale. Essi alternano i loro metodi preferiti (ad esempio, uso dell’acqua secondo Kneipp, Schlenz, Schrott; dieta e cure di digiuno, omeopatia, medicina con le erbe, sauna, massaggi, chiroterapia, terapia neurologica, floriterapia, psicoanalisi) a seconda delle necessità, con i rimedi oggi generalmente usati contro febbri e dolori e con altri moderni metodi di cura della medicina classica allopatica. È il caso dei medici di famiglia, che, curando a domicilio, non hanno a loro disposizione apparecchiature specializzate.

La conoscenza di trattamenti naturali comprende anche quella delle medicine di altri paesi, purché siano razionali, e non si avvalgano della magia. A questo sapere appartiene buona parte della storia della medicina, la conoscenza dell’arte medica dei tempi antichi, degli antichi Romani e Arabi, senza tuttavia avere nei loro confronti più interesse di quanto meritano. Nessuno degli innumerevoli metodi naturali è ancora risultato vittorioso sugli altri. La medicina di Ildegarda insieme ai Fiori di Bach, sono metodi di guarigione secondo natura. I loro rimedi e i loro metodi sono più conformi alla natura umana di tutti quei i prodotti chimici che oggi (purtroppo) aumentano sempre più di numero.

  • Infine, don Marcello che consiglio può dare a chi si affaccia per la prima volta a questo mondo dei Fiori di Bach?

Mi permetterei di dare due consigli di buon senso: il primo riguarda la liceità e l’opportunità dei Fiori di Bach per i cattolici. Diverse volte alcuni credenti mi hanno chiesto se i Fiori di Bach sono satanici. Ricordo bene di una signora che si curava con i Fiori di Bach e frequentava pure un prete esorcista che le disse di lasciare la cura con i fiori di Bach perché il famoso esorcista defunto don Gabriele Amorth come pure il carismatico defunto Tarcisio Mezzetti avevano detto che erano di natura diabolica.

La signora che con la cura dei Fiori stava veramente bene, come lei mi disse, lasciò i Fiori e stette per molti anni male…Io consigliai la signora a riprendere la cura dei Fiori dicendole che la domanda intelligente da farsi da cristiani su qualsiasi terapia sanitaria era se la cura con i Fiori di Bach metteva in crisi il suo credo nell’esistenza di Dio, nella divinità di Gesù Cristo e la frequenza ai sacramenti della Chiesa…

Siccome questo non avviene poteva tranquillamente riprendere tale cura e che quello che dicevano i compianti e stimatissimi don Amorth e Tarcisio Mezzetti erano loro particolari opinioni non dottrina ufficiale della Chiesa. Secondo consiglio pratico: I fiori di Bach potrebbero pure non funzionare come terapia, ma questo non significa che siano negativi… solamente che con quel tipo di persona non vanno bene… ma questo succede con tutte le terapie… una medicina che a te fa bene e ti cura a me non porta benefici, è acqua fresca…

La ringrazio tantissimo per la sua attenzione e la sua testimonianza e speriamo che possa aiutare, chi non conosce questo mondo, ad informarsi di più e a focalizzarsi come diceva Bach, sul nostro “io” più profondo.




OPERAZIONE NOTTURNA DELLA GUARDIA COSTIERA

Rimossi ombrelloni e sdraio dalla spiaggia libera

Pineto, 16 agosto 2024. Proseguono le operazioni di controllo del litorale della provincia di Teramo da parte del personale del Corpo delle Capitanerie di porto, al fine di evitare comportamenti scorretti da parte di utenti del mare che, con scarso senso civico, installano attrezzature da spiaggia lasciate incustodite oltre il tramonto, per avvicinarsi quanto più possibile alla battigia, compromettendo il corretto e libero utilizzo del pubblico demanio marittimo.

A seguito delle verifiche condotte nei comuni di Tortoreto e Martinsicuro, nei giorni scorsi i militari dell’Ufficio Locale Marittimo – Guardia Costiera di Silvi, hanno effettuato una ricognizione dei  tratti di spiaggia di libera lungo il litorale del Comune di Pineto.

L’operazione notturna, svolta congiuntamente a personale della Polizia Locale di Pineto ed operatori di una Ditta specializzata, rientra nell’ambito dell’Operazione “Mare e Laghi Sicuri 2024”, che vede impegnato quotidianamente, lungo tutta la fascia costiera, il personale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera. Le verifiche condotte hanno consentito la rimozione di 212 ombrelloni, 122 attrezzature balneari  (sedie/sdraio/lettini) oltre a materiale vario, quali giochi e materassini.

Le attrezzature balneari lasciate incustodite sulle spiagge libere, sono state affidate alla locale società assegnataria del servizio di gestione rifiuti, ai sensi della vigente Ordinanza balneare regionale del 09.05.2024




LA SOLENNITÀ DELL’ASSUNTA 2024

Le proposte per la festa popolare del 15 agosto

Assergi, 15 agosto 2024. Sentito il rischiamo, meditato il luogo, decretata la sede di uno speciale pellegrinaggio, quello che si svolge ogni anno il 15 agosto presso un santuario dedicato alla Madonna Assunta in Cielo: SMM2024.

Un momento di preparazione alle celebrazioni del 20 settembre prossimo, ottavo anniversario della nascita al cielo del caro don Danilo Belotti, sacerdote, uomo di chiesa, figura spirituale e carismatica scomparsa il 20 settembre 2016. Don Danilo un fervido devoto di Santa Maria Assunta patrona dell’ultima parrocchia da lui guidata a Caramanico Terme: Santa Maria Maggiore, chiesa attualmente oggetto di un lunghissimo iter di recupero.

Dopo il crollo delle capriate del tetto, avvenuto il 18 gennaio 2017, e la successiva chiusura al culto, i lavori adesso sembrano dettare la data della sua futura riapertura, per dare compimento allo speciale pellegrinaggio proprio il prossimo anno il 15 agosto 2025.

Per la solennità di questo 15 agosto 2024, l’ultimo appuntamento in peregrinatio, è fissato presso la chiesa storica di Santa Maria Assunta di Assergi. Tutti uniti, dunque, alla preghiera nella Santa Messa celebrata alle ore 11:00 dal reverendo padre, don Manuel Cepeda. Per l’occasione oltre alle preghiere per la riapertura di Santa Maria Maggiore, intenzioni particolari saranno offerte per il martoriato popolo del Venezuela, paese natio di don Manuel, per tutti i poli in guerra e per l’uomo al potere in questo momento della sua grave fragilità.

Non v’è dubbio che ogni scelta nasconda sempre un qualche messaggio arcano e misterioso; la chiesa scelta rappresenta uno dei più rari luoghi dell’Abruzzo mistico. Monumento d’inestimabile valore artistico, culturale, storico e architettonico, ma è certamente uno dei più antichi luoghi di culto cristiano, con sacre reliquie custodite perfino nei pilastri. La cripta custodisce l’urna del corpo di San Franco l’Eremita del Gran Sasso; un personaggio straordinario, un Santo della nostra Chiesa le cui gesta hanno colorato di una bellezza unica i quadri della vita montana abruzzese.

Un luogo di preziosa spiritualità, dedicato alla Madonna dell’Assunta, dove unire in un momento di profonda preghiera, se si vuole, tutte le nostre intenzioni.

[Organizzazione, ovviamente, libera per tutto il resto]

La Redazione




FERRAGOSTO al MuNDA Museo Nazionale d’Abruzzo  

L’Aquila, 14 agosto 2024. Il Museo Nazionale d’Abruzzo sarà aperto tutta la settimana di Ferragosto, compreso il  15 agosto,  nei seguenti orari:

Il bastione est del Castello, che ospita lo scheletro fossile del Mammut,  dalle ore 9 alle 19 (ultimo ingresso alle ore 18.30);

il MuNDA in Via Tancredi da Pentima, a Borgo Rivera, dalle 8.30 alle 19.30 (ultimo ingresso alle ore 19).

Prenotazione obbligatoria per gruppi costituiti da più di 20 persone all’indirizzo e-mail mn-abr.urp@cultura.gov.it

Il biglietto è unico e valido per la visita nella stessa giornata delle due sedi museali:                                 intero 7 €, ridotto per la fascia d’età 18-25 anni 2 €, gratuito al di sotto dei 18 anni.

I biglietti di accesso al Museo Nazionale d’Abruzzo possono essere acquistati direttamente in biglietteria oppure sul portale dei Musei italiani al link www.museiitaliani.it o sull’app Musei Italiani.




VILLA IN FERMENTO

I concerti di Piotta e Flaminio scaldano la settima edizione. Servizi gratuiti di navetta da Castel di Sangro e baby parking per le famiglie. Tra gli ospiti anche Gino Bucci, autore della pagina L’Abruzzese fuori sede. Radio Delta 1 è media partner dell’evento

Villa Scontrone, 14 agosto 2024. Saranno Piotta e i Flaminio i grandi ospiti della settima edizione di Villa in Fermento, in programma a Villa Scontrone venerdì 16 e sabato 17 agosto.

L’evento, organizzato a partire dal 2016 dall’associazione ConGiovani con il patrocinio del Comune di Scontrone, da anni si conferma tra i più importanti dell’estate in tutto l’Alto Sangro e richiama un pubblico proveniente anche dal vicino Molise, dalla Campania e dal Lazio.

Venerdì 16 agosto i Flaminio, noti fino a qualche mese fa come Flaminio Maphia, saliranno sul palco di piazza Dante alle 22. La storica band della scena rap, composta da G. Max e Rude MC, porta in tour un album celebrativo dei loro 30 anni di attività: un disco che mette insieme i pezzi più amati suonati live, tra cui le hit Ragazze acidelle e Che idea, fortunata cover del brano del compianto Pino D’Angiò. Il duo romano sarà accompagnato dalla band “Quei bravi ragazzi” per uno show di pura energia. La serata sarà aperta dal trio country-gospel molisano Marilyn & The Dirty Strings (voce-ukulule-percussioni, chitarra e basso). A seguire, subito dopo i Flaminio, si balla il rock’n’roll con i Billie Hard, giovane band pugliese che farà rivivere lo spirito dei mitici anni ‘50.

Sabato 17 agosto è il giorno di Piotta. Quella di Villa Scontrone sarà l’unica tappa in Abruzzo del “Dieci e l’Ode tour”, partito dal Concertone del Primo Maggio a Roma. Lo show attraversa i dieci album e più di 25 anni di musica dell’artista, compreso l’ultimo album dal titolo ‘Na notte infame, dedicato al fratello Fabio. Non mancheranno le storiche hit che hanno reso celebre il rapper e cantautore romano, da Supercafone (nel 25° anniversario dall’uscita), a La Grande Onda, Vengo dal Colosseo, fino a 7 vizi Capitale, prodotta insieme a Il Muro del Canto e scelta come sigla della serie Suburra. Prima di Piotta, live dalle 22, si esibiranno i Ma Lorelle, giovane formazione locale che propone cover italiane e straniere. Gran finale, subito dopo Piotta, con il dj set di Angelo Calvi.

La manifestazione si aprirà entrambi i giorni alle 17, con i laboratori del Circo d’Abruzzo, la scuola di clown e teatro di strada guidata dall’artista Emmanuel Gallot-Lavallée. Per le famiglie è previsto anche un servizio gratuito di “baby parking” a cura del centro estivo “La Olla magica” di Alfedena. Alle 18 l’apertura dei primi stand gastronomici e dei birrifici artigianali (Birrificio Abruzzese di Castel di Sangro, Donkey Beer di Atri, La Monna di Pizzoli e Anbra dell’Aquila). La cena è a partire dalle 20, a base di piatti tipici locali presso gli stand allestiti su via Sangro.

“Siamo felici ed orgogliosi – spiegano gli organizzatori della ConGiovani, quasi tutti fuorisede che tornano in paese ad agosto – nel vedere il nostro evento crescere per presenze ogni anno e arricchirsi con la partecipazione di artisti di fama nazionale. La nostra idea è sempre stata quella di creare un evento unico in Alto Sangro, pensato per i giovani, sia della zona sia vacanzieri, ma anche per le famiglie, con proposte a partire dal pomeriggio. Ci teniamo a ringraziare i tanti che a vario titolo ci danno una mano, compresi i nostri sponsor che premiano il nostro impegno”.

A proposito di fuorisede, quest’anno ce ne sarà uno d’eccezione. Tra gli ospiti di Villa in Fermento infatti spicca la presenza di Gino Bucci, meglio noto come L’Abruzzese fuori sede, la seguitissima pagina social che solo su Facebook conta 225mila follower. L’autore è atteso a Villa Scontrone nella serata di sabato.

Confermato il servizio di navetta gratuita “andata e ritorno”, con partenza da Castel di Sangro (fermata in Piazza Patini, lato banca), ogni ora dalle 18 alle 3 per entrambe le giornate. Un’iniziativa finanziata dall’associazione ConGiovani con l’obiettivo di favorire il divertimento in sicurezza, diminuire il traffico di veicoli sulle strade del comprensorio e dare un piccolo ma simbolico contributo all’ambiente.

Quest’anno, per la prima volta, l’evento Villa in Fermento si avvale di un media partner: Radio Delta 1, l’emittente radiofonica locale più ascoltata in Abruzzo.




IL PALIO DEL BARONE

XXI^ edizione venerdì, 16 agosto, ore 20:30 nel cuore del centro storico di Tortoreto. L’attrice, showgirl e modella, Milena Miconi sarà la Gran Dama

Tortoreto, 14 agosto 2024. La XXI edizione, organizzata dall’Associazione Due Torri di Tortoreto guidata dal patron Ennio Guercioni, si svolgerà venerdì, 16 agosto, dalle ore 20:30 nel cuore del centro storico. Il Palio del Barone rappresenta il grande evento dell’estate tortoretana. Il drappo, che verrà conteso tra le due contrade storiche rivali: Terravecchia e Terranova, ad oggi in perfetta parità con dieci titoli all’attivo, è stato realizzato dall’artista Grazia Carminucci di San Benedetto del Tronto.

I Baroni, impersonati da Berardo Ricchioni e Gabriella Pedicone, usciranno dal Palazzo “Liberati” e la Gran Dama, impersonata dall’attrice romana Milena Miconi, dalla villa storia dei “Mascitti”. Il personaggio del Notaio sarà interpretato dall’artista Diego Muscella e il notaio dall’attuale assessore alla cultura e turismo, Giorgio Ripani.

Venerdì, 16 agosto, ore 20:30, è la serata del Palio con la sfida finale dei rioni storici Terravecchia e Terranova. Le vie del centro storico saranno animate fin dal pomeriggio da mercanti e mestieranti di un tempo, poi inizierà il maestoso corteo storico medievale con oltre 350 figuranti che indosseranno preziosissimi costumi fedelmente riprodotti da dipinti e immagini dell’epoca. Una serata piena di storia, magia, fascino e attrazioni.

Tante saranno le delegazioni ospiti provenienti da Marche e Abruzzo e tanti gli artisti e rievocatori tra i più gettonati in ambito nazionale e non solo, che animeranno le feste a corte. Grazie al direttore artistico della manifestazione, Fabio Di Cocco, si esibiranno: Trampolieri della Compagnia del Ramino di Castignano (AP); Sbandieratori del Rione Porta Solestà di Ascoli Piceno; Li Buffone di Corte di Pesaro; Compagnia di Santo Macinello di Guardiagrele/Palena; Il Drago Bianco (Sicilia) e il Falconiere Alessandro Vicini e Faisca de Luz di Roma. Nell’intento di coinvolgere ogni anno sempre più residenti, anche il gruppo dei ragazzi del gruppo tamburi è stato rinnovato.

Il Premio Speciale dedicato alla memoria di “Gabriele Di Davide”, assegnato al gruppo che ha contribuito con più assiduità al successo del Palio del Barone, è stato attribuito al gruppo sbandieratori di Porta Solestà di Ascoli Piceno. La presentazione della serata sarà affidata al direttore artistico della manifestazione, nonché attore, regista ed eclettico dicitore medievale, Fabio Di Cocco. A conclusione della rievocazione il cielo si colorerà di gioia e bellezza quando sarà inscenato “l’Incendio della Torre” eseguito da una prestigiosa ditta pirotecnica.

Per i turisti e i cittadini che vivono al lido della città, ci sarà la possibilità di partire dalle ore 17 con il bus navetta gratuito messo a disposizione dal Comune di Tortoreto e dalla ditta Marcozzi che partirà dalla rotonda Carducci e a fine manifestazione li riporterà al lido. Per coloro che arriveranno con l’auto saranno allestite delle aree parcheggio molto vaste di circa 300 – 400 posti auto all’ingresso del centro storico. La protezione civile e il pronto intervento saranno curati dalla Croce Bianca di Alba Adriatica e dalla protezione civile di Tortoreto. La vigilanza, oltre alle Forze dell’ordine e della Polizia locale, sarà incrementata anche dall’Associazione Nazionale Carabinieri.

Il Palio ricorda la visita alla Baronia di Tortoreto da parte del Vicario di Federico II inviato dall’Imperatore e i grandi festeggiamenti indetti per l’occasione dal Barone Roberto di Turturitus.




ALLE PORTE DEL FERRAGOSTO

Mostre d’arte e la festa del carnevale estivo protagonisti delle Vacanze luchesi

Luco dei Marsi, 13 agosto 2024. Alle porte del Ferragosto la rassegna estiva “Vacanze luchesi” prosegue  a pieno ritmo all’insegna di arte e divertimento. Ben tre gli appuntamenti ancora in programma per il ciclo “Sette giorni d’arte”, organizzati in sinergia con l’associazione culturale Lucus, cui farà da magnifica cornice la “Casa di Olimpia”: da oggi, e fino al 18 agosto, la casa museo ospiterà la personale di Franco Alfidi; in programma dal 19 al 26 agosto l’esposizione delle opere di Adele Di Giamberardino e Francesco Paris e a seguire, dal 27 agosto al 2 settembre, riflettori accesi sulle creazioni di Italo Iacobucci e Pasquale Bianchi.

Stili ed ispirazioni profondamente diversi, per gli Artisti al centro degli spazi artistici della Rassegna, ma accomunati dall’intensa e poliedrica espressività e dalla riconosciuta capacità di generare interesse ed emozioni nelle più ampie e composite platee. L’inaugurazione  della mostra di pittura di Franco Alfidi, come sarà per le due esposizioni a seguire, è fissata alle 18 di oggi, lunedì 12 agosto, nella Casa di Olimpia.

Allegria e leggerezza, in una versione più colorata, fiabesca e sorprendente che mai, per la quarta edizione di “E – State Mascherati!” il carnevale estivo, targato Animaluco, che tornerà martedì, 20 agosto, dalle 19, tra viale Duca degli Abruzzi e piazza Umberto I con maschere, musica, majorette, local street food, artisti di strada, street band, sbandieratori e spettacoli diversi per una serata che, sulla scia delle scorse edizioni, promette faville.

“L’arte è come sempre tra i grandi protagonisti della nostra rassegna estiva, e con piacere abbiamo rilevato, negli anni, crescenti attenzione e partecipazione alle iniziative dedicate, così come sono diventati appuntamenti attesi e vissuti con entusiasmo gli eventi speciali come il carnevale estivo”, sottolinea la sindaca Marivera De Rosa.

“Siamo nel clou dell’estate e di un’edizione delle Vacanze luchesi che ci ha confermato un’amplissima adesione a ognuno degli eventi proposti, tutti di grande caratura, nei vari generi, qualità che ritroveremo nelle iniziative in programma fino alla conclusione della rassegna, cui invito tutti a partecipare”.




FONTAMARA FA RIVIVERE I CAFONI DEL FUCINO

Spettacoli ad Alba Fucens e al Castello di Celano con il Lanciavicchio

Celano, 12 agosto 2024. Premiato al Festival della Resistenza nel 2019, a Casa Museo Cervi, anche Premio Silone 2019, per Francesco Niccolini, autore della riscrittura dell’opera, torna in due luoghi storici, luoghi di cultura simbolo dell’Abruzzo, “Fontamara”. Lo spettacolo ripercorre la strada del romanzo di Ignazio Silone, morto il 22 agosto del 1978.

I contadini e i cafoni. Di ieri. Ma anche di oggi. Raccontati attraverso il teatro, con lì, sullo sfondo, il Fucino e la sua terra. Una volta, letto di un lago, tra i più grandi del Centro Italia. Fonte di ricchezza per i marsicani. Ma che ancora brucia di sacrifici, umiliazioni, lavoro sfiancante.

Appuntamento questa sera, lunedì 12 agosto, alle 21:15, nella chiesa di San Pietro ad Alba Fucens, con “Fontamara”, in scena con il teatro Lanciavicchio, all’interno del progetto History Trekking, già molto apprezzato da cittadini e dai tanti turisti arrivati tra le montagne d’Abruzzo per godersi qualche giorno di vacanza.

Martedì 13, alla stessa ora, lo spettacolo sarà replicato al Castello Piccolomini di Celano.

Lo spettacolo Fontamara

Dal romanzo di Ignazio Silone, “Fontamara” è una produzione del Teatro Lanciavicchio, realiazzata in collaborazione con il Teatro Stabile d’Abruzzo, con la collaborazione del Centro Studi Silone, del Comune di Pescina e del Comune di Avezzano.

Con la regia di Antonio Silvagni, l’adattamento e la drammaturgia sono di Francesco Niccolini. Attori: Angie Cabrera, Stefania Evandro, Alberto Santucci, Rita Scognamiglio e Giacomo Vallozza. Disegno luci: Corrado Rea; tecnica Giancarlo Tozzi, musiche originali: Giuseppe Morgante; documentazione video: Francesco Ciavaglioli; sartoria: Sorelle Marcelli; scenografia e costumi: Scenotecnica “Ivan Medici”.

Lo spettacolo racconta la storia dei contadini del Fucino ma lo fa mostrando un loro volto che si lega indissolubilmente con l’attualità.

A 45 anni dalla morte di Ignazio Silone, 90 anni dalla pubblicazione, Niccolini scriveva: “Torno a Fontamara 35 anni dopo il mio primo viaggio. Allora avevo 15 anni: la forza disperata dei tre testimoni protagonisti del capolavoro di Silone non mi ha mai abbandonato. Quello stile piano, colmo di dignità e al tempo stesso di umiliazione, l’ironia della scrittura e la ferocia dei potenti. I privilegi dei ricchi, la loro ingordigia, la presa in giro spietata di un mondo destinato al genocidio. Perché un genocidio è stato. Solo che allora non avevo gli strumenti per capirlo.

Quando vent’anni fa ho avuto la fortuna di lavorare con Marco Paolini e Gabriele Vacis al Racconto del Vajont uno dei capitoli più duri da studiare e al tempo stesso esempio di coraggio e forza morale, è stata la lettura dell’arringa dell’accusa, scritta dall’avvocato Sandro Canestrini, ora novantaquattrenne: ne fece un piccolo libro, un autentio pamphlet, che intitolò Vajont: genocidio di poveri. Ecco, tornando a Fontamara a distanza di tanti anni, e con molti chilometri e incontri belli e tragici sulle spalle, penso che questo romanzo capolavoro sia un altro capitolo fondamentale per chi ha deciso di raccontare quel genocidio. Ora, insieme agli attori-cafoni come si definiscono loro stessi del Teatro Lanciavicchio e ad Antonio Silvagni, provo a portare quelle voci e quei fantasmi sul palcoscenico”.

Le note di regia di Antonio Silvagni: “Fontamara è un romanzo spietato. Questa assenza mi ha suscitato da sempre un certo fastidio in questo straordinario romanzo, che ho amato, che dovevo amare, raccontava della mia terra … ma qualcosa mi allontanava da Silone.

Della commozione che mi suscitavano i cafoni, non ne trovavo nemmeno un briciolo in Silone, e lo trovavo inspiegabile, anche insopportabile. Silone non lascia trasparire mai pietà per la situazione miserrima dei fontamaresi – che pure vivono in condizioni disumane vengono imbrogliati, sbeffeggiati, sfruttati, violentati, uccisi – ma l’autore era andava dritto nella sua strada narrativa, senza indugiare un momento in considerazioni sul loro dolore, in descrizioni della loro afflizione. Malgrado quello che accade, Silone non è mai indulgente con i cafoni, con i loro difetti, le loro meschinità dettate dall’ignoranza e dalla miseria.

Poi – colpevolmente in ritardo – ho capito che una delle forze del romanzo è proprio questa assenza di indulgenza da parte dell’autore, questa scelta di sradicare ogni forma di pietà dalla narrazione di una storia così terribile; quella spietatezza nella cronaca di fatti duri, cruenti, immorali che ci accompagna all’ ineluttabile destino di morte è il solo modo di raccontare una società che per affermarsi ha bisogno di sbeffeggiare l’ingenuità, sbeffeggiare l’ingenuità, calpestare i più deboli.

È proprio l’assenza di commozione la strada che intraprende Silone per commuovere, per farci muovere verso il punto di vista dei fontamaresi. E muovere qualcuno attraverso l’arte in un momento storico di coscienze assopite come quello che ha vissuto Silone, era un grande obiettivo.

A lui è riuscito, e riesce ancora a quasi un secolo di distanza.

Abbiamo cercato con il nostro spettacolo di essere il più possibile vicini a Silone.

Abbiamo cercato uno spettacolo asciutto, rigido, duro. Uno spettacolo senza pietà.

Senza pietà per i cafoni e la loro storia.

Senza pietà per gli attori inchiodati sul posto a dar vita a cento vite.

Senza pietà per quegli spettatori abituati ad ammiccamenti e moine.

Senza pietà per i figli dei cafoni di Fontamara e le loro storie d’oggi”.

Gli altri spettacoli di History Trekking in calendario:

Martedì 20 agosto Castello Piccolomini Celano (AQ) Le stanze del tempo, ore 21.15

Mercoledì 21 agosto Castello Piccolomini Celano (AQ) Le stanze del tempo, ore 21.15

Venerdì 23 agosto Alba Fucens (AQ) #MemoryTracks, ore 18

Sabato 24 agosto Alba Fucens (AQ) #MemoryTracks, ore 18

Domenica 25 agosto Alba Fucens (AQ) #MemoryTracks, ore 18

Giovedì 29 agosto Castello Piccolomini Celano (AQ) Le stanze del tempo, ore 21.15




LA CONSERVAZIONE DELLE TARTARUGHE MARINE

Un Nuovo Traguardo per le Guide del Borsacchio e il Centro Studi Cetacei

Roseto degli Abruzzi, 12 agosto 2024.  Nella giornata di ieri, 11 agosto 2024, le Guide del Borsacchio, in collaborazione con il Centro Studi Cetacei, hanno celebrato l’undicesimo anno consecutivo di rilascio di una tartaruga marina dalla spiaggia libera della Riserva Naturale del Borsacchio. Un evento significativo, che ricorda il primo storico nido di tartaruga Caretta caretta in Abruzzo, avvenuto proprio su questa spiaggia nel 2013. Per molti anni, questo nido è stato il più a nord mai censito, segnando un momento straordinario per la biodiversità della nostra regione.

Il successo di questo evento è stato seguito da altri due importanti nidi: quello dell’Area Marina Protetta nel 2022 e quello della Riserva Borsacchio nel 2023. Quest’ultimo detiene un primato speciale, essendo stato il primo nido ad essere scoperto in Abruzzo già dal primo giorno di deposizione, grazie al costante impegno dei volontari delle Guide del Borsacchio.

Da anni, il Centro Studi Cetacei si distingue a livello nazionale e internazionale per il recupero e la cura di tartarughe marine e delfini, contribuendo in modo significativo alla tutela di questi straordinari animali. La nostra collaborazione con loro è un monito costante: le tartarughe tornano sempre dove sono nate, e noi dobbiamo essere pronti ad accoglierle, migliorando la sostenibilità dei nostri piani di gestione ambientale.

Anche quest’anno, centinaia di persone, tra cui molti bambini, si sono riunite per assistere a questo emozionante evento. La tartaruga, curata e restituita al mare dal Centro Studi Cetacei, è stata accompagnata verso l’acqua tra due ali di folla, che con entusiasmo le hanno augurato buona fortuna e buon mare.

Questo evento rappresenta un ulteriore passo avanti nella protezione delle tartarughe marine e un ricordo vivo dell’importanza della conservazione ambientale. Roseto e l’Abruzzo sono pronti ad accogliere nuovamente queste meravigliose creature, e noi continueremo a lavorare con passione per garantire loro un ambiente sicuro e sostenibile.




IL CORAGGIO DELL’UMILTÀ

Per essere liberi dai pregiudizi e non ‘mormorare’ sul prossimo

di don Rocco D’Ambrosio

Globalist.it, 11 agosto 2024. E’ difficile ricordare ai palloni gonfiati che dobbiamo sempre abbassare la testa e porsi con umiltà, di cuore e di mente, di fronte a Dio e ai suoi giusti e retti di cuore.

Il Vangelo odierno: In quel tempo, i Giudei si misero a mormorare contro Gesù perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?».

Gesù rispose loro: «Non mormorate tra voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.

Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.

Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo» (Gv 6, 41-51 – XIX TO/B).

Non c’è ambiente che non sia infettato, dove più dove meno, da una serie di mormorazioni e chiacchiere. Anche quello di Gesù, infatti egli dice: “Non mormorate tra voi”. Che vuol dire mormorare? Il dizionario Treccani ricorda che più comunemente mormorare significa “parlottare sommessamente su argomenti delicati, specie in tono malizioso; lagnarsi, protestare, esprimere malcontento a mezza voce; fare della maldicenza su colpe e peccati altrui, veri o presunti“. Il brano del Vangelo odierno ci insegna molte cose in termini di mormorazioni. I Giudei non volevano riconoscere e credere che Gesù fosse il “pane disceso dal cielo”. Su questa mancanza di fede – da studiare nelle sue tante cause e origini – costruiscono una mormorazione: Gesù non è nessun pane del cielo, è solamente “il figlio di Giuseppe” e “di lui conosciamo il padre e la madre”. Smontato, per così dire l’autore, si arriva alla conclusione: “come, dunque, può dire: Sono disceso dal cielo?”. E di seguito tutte le mormorazioni del caso. La chiusura mentale fa da padrona.

È interessante notare che Gesù non smonta le mormorazioni riaffermando la sua identità ma spostando l’attenzione sui soggetti mormoranti: essi non possono credere perché sono lontani da Dio, non sentono la sua “attrazione”, non sono disponibili a farsi istruire da Lui. In altri termini Gesù, per quello che riesco a comprendere, evidenzia il loro problema antropologico ed etico: sono persone chiuse, chiuse nel cuore e nella mente, nei loro pregiudizi e sistemi mentali e per questo non crederanno mai e mormoreranno sempre. Se ci pensiamo un attimo ciò succede non solo relativamente a un annuncio di fede, ma anche in molte situazioni comunitarie e istituzionali. In sintesi: chi non vuole credere – o almeno discutere onestamente di un problema – personalizza il discorso, cioè inizia a dire: “ma quello non è così e così?”. E poi si parte con le mormorazioni.

La risposta di Gesù presenta un ulteriore elemento. Afferma ancora il Signore: “Sta scritto nei profeti: E tutti saranno istruiti da Dio. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me…”. Istruzione, conoscenza, essere “istruiti da Dio” sono richiami che sembrano – al meno per alcuni – quasi fuori luogo. Si potrebbe dire che mormorano coloro che sono più ignoranti e meno le persone colte? Non proprio: ci sono mormoratori in tutte le categorie sociali e culturali. Il problema è “farsi istruire da Dio”, “imparare da Lui”. In un mondo in cui girano (anche nella Chiesa cattolica) palloni gonfiati che si sentono padri eterni che pontificano su tutto e tutti, ignoranti che si credono geni e scienziati, spocchiosi e superbi che se potessero darebbero lezioni anche al Padre onnipotente, è difficile dire a qualcuno che le tue mormorazioni spesso sono infondate se non proprio stupide. E’ difficile ricordare loro che dobbiamo sempre abbassare la testa e porsi con umiltà, di cuore e di mente, di fronte a Dio e ai suoi giusti e retti di cuore.

Meditiamo la lezione del grande maestro Thomas Merton: “L’umiltà consiste precisamente nell’essere quello che realmente sei davanti a Dio, e poiché non ci sono due persone uguali, se hai l’umiltà di essere te stesso non sarai simile a nessun altro in tutto l’universo. Ma questa individualità non si manifesterà necessariamente alla superficie della vita quotidiana. Non sarà questione di mere apparenze, di opinioni, di gusti, di modi di fare. È qualcosa di profondo nell’anima”. 




CRIMINI DI GUERRA: siamo oltre i limiti

di Giancarlo Infante

PoliticaInsieme.com, 11 agosto 2024. Due brutte notizie hanno segnato le ultime 24 ore, provenendo, quasi in contemporanea, dalla Guerra d’Ucraina e da quella di Gaza. L’impaginazione dei giornali e delle tv c’è le hanno presentate divise e distinte. Eppure, qualcosa le accomuna. In maniera preoccupante.

I russi hanno usato la bomba termobarica a Kursk. Non ci è dato ancora sapere con quali effetti. Ma sappiamo che si tratta di un ordigno micidiale, che va ben oltre le armi convenzionali. Per chi ricorda il Vietnam  e l’uso del famigerato Napalm, deve sapere che questa ogiva, che può essere sparata con un cannone, un missile, o fatta precipitare da un aereo, ha un effetto infinitamente superiore. Non a caso, la sua versione americana è detta “la madre di tutte le bombe”. Dopo di che c’è solo la bomba nucleare.

A Gaza è stato bombardata una scuola in cui si rifugiavano i profughi. Ne sono morti tanti di loro in un colpo solo. 70,100? È guerra di cifre tra i palestinesi e le autorità di Israele che si giustificano sostenendo che in quell’edificio si nascondevano anche gli uomini di Hamas.

Nella Striscia, anche a causa a questa strage, si stanno per superare, se già non ci si è arrivati, le 40mila vittime. In questo contesto, acquista significato sempre più preciso l’azione giudiziaria intrapresa dinanzi alla Corte internazionale con la denuncia di crimini di guerra.

Ecco cosa ci sta offrendo, in una ennesima giornata di guerra, il mondo in cui sembra ci si sia ormai abituati a vivere, mentre non solo le famiglie dei paesi avanzati partono tranquillamente in vacanza, ma i loro stessi parlamenti chiudono per ferie. Ed ecco perché, sull’uno e sull’altro fronte, non basterà accontentarsi di una tregua.

Appare ormai chiaro che tutte le parti sono in campo, e sfacciatamente operative. Tutte le parti ! Anche quelle non schierate direttamente sul terreno di scontro. Ma che in campo ci sono, eccome! E perché giungano a qualche forma di intesa, bisognerà tornare davvero tanto tempo indietro. Più o meno a quando, con la prima Convenzione di Ginevra, sembrò che l’umanità avesse fatto tesoro dell’atroce esperienza della guerra mondiale. Una dolente consapevolezza che invece, oggi, non possiamo disgraziatamente più dare per scontata.

Giancarlo Infante




LA POVERTÀ CHE CRESCE IN ITALIA

di Antonio Russo

PoliticaInsieme.it, 10 agosto 2024. A partire dalla pandemia del Covid–19 fino ad oggi, in totale, si sono verificati aumenti dei prezzi al consumo nell’ordine del 11,5%. Tutti ne sono stati colpiti ma, dal punto di vista economico, l’Europa, ne è uscita con un peso maggiore e con un tasso di povertà maggiore. L’inflazione ha raggiunto cifre impressionanti e costituisce una tassa piatta su coloro che economicamente hanno più problemi.

I risvolti di tutto ciò sono numerosi: in primis vi è l’impossibilità di curarsi meglio dal punto di vista sanitario e sulla diminuzione della spesa quotidiana. I prezzi per la gestione della casa si sono incrementati e, di conseguenza, sommando tutti questi fattori, ci troviamo di fronte a una tempesta perfetta e, chi stava già male, versa in condizioni ancora peggiori.

L’uscita da questa situazione presuppone l’adozione di misure strutturali ma, allo stato attuale, sono stati adottati dei provvedimenti spot e insufficienti, i quali non sono in grado di invertire la rotta. L’attuale crollo delle Borse, ad esempio, influisce sull’economia degli Stati e sulle persone che versano già in condizioni di fragilità ed è necessario porre rimedio. Il nostro Paese però, ha i salari bloccati da decenni e il potere d’acquisto dei lavoratori è in diminuzione, soprattutto di fronte agli aumenti delle spese. Alla luce di ciò, pertanto, l’attuale frangente economico e sociale, è molto critico. Inoltre, visto che ci troviamo ad agosto, occorre aggiungere che, le spese per le vacanze, hanno subito un incremento che va dal 15 al 25%. Ciò si traduce in una riduzione dei periodi di riposo, passando dai quindici giorni di qualche anno fa, agli attuali sette. L’attuale situazione proviene dai diversi problemi occorsi questi mesi e c’è un costante dato di difficoltà che si ripercuote sulle famiglie e sulle persone più fragili.

Occorre quindi ragionare attorno a molteplici fattori. Penso prima di tutto ad un salario minimo: l’inflazione erode gli stipendi ed occorre adeguare gli stessi al costo della vita e su tutto ciò che, le lavoratrici e i lavoratori attendono. Sotto il profilo sociale invece, servono politiche per la casa perché, gli attuali affitti, sono troppo alti. Serve una tipologia di edilizia residenziale pubblica che permetta ad ogni cittadino di avere un tetto sulla testa.

La modifica del Reddito di Cittadinanza ha portato ad avere una fascia di popolazione senza tutele e, di conseguenza, una rete di servizi sociali in grado di farsi carico delle sei milioni di persone e dei due milioni di famiglie sotto la soglia della povertà assoluta. Serve una leva fiscale, in grado di far si che, ognuno, in base al proprio reddito, abbia un prelievo fiscale conseguente.

Una repubblica democratica con una Costituzione come la nostra non può abdicare ad alcuni principi fondamentali, come il diritto alla salute e alla casa che, senza se e senza ma, devono essere tutelati. In Europa stiamo crescendo meno di altre economie ed occorre agire su più leve per contrastare l’aumento della povertà.

Pubblicato su www.interris.it




BORGO IN FIORE 2024

Premiati i nuovi vincitori

Loreto Aprutino, 10 agosto 2024. Il pittoresco borgo abruzzese ha nuovamente ospitato l’attesissimo evento “Borgo in Fiore”, un concorso alla sua sesta edizione che ogni anno trasforma il paese in un’esplosione di colori e profumi. La premiazione è avvenuta nello splendido scenario del Giardino dei Ligustri all’interno del Parco Paesaggistico Lauretum, durante l’evento di Sagra&Profano, con partecipazione del Sindaco Renato Mariotti e della cittadinanza.

Tante le novità quest’anno, come la divisione del concorso in cinque categorie.

Divisione proposta dalla consigliera comunale Geraldine Ferri che spiega: “Un’idea lungimirante e inclusiva per permettere a tutti, dai possessori di piccoli balconi, ai fortunati proprietari di ampi giardini, di mettersi alla prova e di contribuire alla bellezza del proprio paese!”

Sono stati cinque, infatti, i vincitori 2024: Compagnoni Marisa, Di Paolo Miranda, Franchi Annamaria, B&B Dimora Amina, Colantonio Tiziana.

A decretarne la vittoria una giuria tecnica e competente composta dal curatore di giardini Alberto Colazilli, la fotografa Caterina Di Clemente e i due nuovi giudici: Alessia Brignardello, botanico paesaggista e Marco Blasiotti, giovane olivicoltore.

I giudici hanno dato spunti e consigli importanti ai partecipanti. “La valorizzazione del verde cittadino nel borgo e nel territorio di Loreto Aprutino rappresentano un investimento importante per il recupero del paesaggio e per migliorare l’offerta turistica. Il verde e i giardini sono un simbolo di qualità della vita e di buona gestione. Accanto alla pregevole opera di riqualificazione e restauro di angoli abbandonati del centro storico è fondamentale anche operare sulla scelta di materiali ecosostenibili eliminando la plastica, realizzando quindi giardini e terrazzi che siano in linea con le strategie di lotta e mitigazione dei cambiamenti climatici, per il risparmio idrico e per l’incremento della biodiversità” spiega Colazilli.

Altra novità interessante è stato il coinvolgimento sempre più diretto dei giovani del paese che hanno girato video informativi di cucina, di cosmetica e laboratori floreali per la pagina Facebook del concorso. “Bisogna avvicinare sempre più le nuove generazioni alla salvaguardia dell’ambiente e del verde!” conclude la Ferri.

Un’edizione memorabile dove Loreto Aprutino ha dimostrato ancora una volta di essere un luogo dove la passione per il verde e l’amore per il proprio paese trovano la loro massima espressione. 




CONCERTO FLAUTO E PIANOFORTE CON IL MAESTRO DI IORIO

La Chiesa di San Nicola di Bari ospiterà un prestigioso concerto duo di flauto e pianoforte la sera del 12 agosto alle 21 ad ingresso gratuito

Taranta Peligna, 10 agosto 2024. Il concerto è tenuto dal Maestro Gabriele Di Iorio (al flauto) insieme a Silvia Ciammaglichella, che pur essendo molto giovane ha alle spalle un’intensa attività di pianista camerista, concertista e pianista accompagnatore ed ha collaborato assiduamente con eminenti prime parti, tra le quali Fabrizio Meloni, Fabien Thouand, Francesco Di Rosa, Thomas Indermuhle, Jean Louis Capezzali, Klaidi Sahatci, Matteo Trentin, Matteo Evangelisti, Tom Owen, Andreas Langenbuch, Carlo Palazzoli e molti altri nomi.

Il concerto del duo prevede il seguente programma: W.A.Mozart con Sonata in Mi min. KV 304; F. Schubert con Sonata in La min. “Arpeggione”; e poi F. Poulenc con Sonata per flauto e pianoforte e per finire Borne– Bizet, fantasia brillante sulla “Carmen”.

Il Maestro Di Iorio, a nove anni sotto la guida di Don Donato Martorella si accosta alla musica, ed è a tredici anni che entra nella classe di flauto del M° A. Persichilli, presso il Conservatorio di Musica “L. D’Annunzio” di Pescara, da giovanissimo ha intrapreso una carriera internazionale da solista e Direttore d’orchestra: “spero che il programma scelto piaccia al pubblico che nelle sere d’estate ama sempre alleggerire i pensieri con musica d’autore – commenta il Maestro, –  per quanto mi riguarda amo sempre tornare nel comune delle mie origini e dove nella stagione estiva c’è sempre aria di festa”.

L’appuntamento è organizzato dal Comune di Taranta Peligna.




DAL NIDO ALLA RISERVA

Insieme per liberare Silvia. Ottavo Rilascio di Tartaruga Marina per ricordare che torneranno a Roseto

Roseto degli Abruzzi, 11 agosto 2024.  L’evento “Dal Nido alla Riserva” si terrà l’11 agosto 2024 a Roseto degli Abruzzi, nella spiaggia libera tra Lido Papenoo e Lido Ahmar. Insieme, celebreremo il rilascio della tartaruga Silvia con il seguente programma:

17:00 – Apertura stand informativo del Centro Studi Cetacei

17:30 – Arrivo in spiaggia e saluto della tartaruga Silvia

17:45 – Rilascio in mare

Presso gli stand, i visitatori avranno la possibilità di lasciare un contributo per sostenere le attività di tutela e salvaguardia promosse dal Centro Studi Cetacei e dalle Guide del Borsacchio.

Quest’anno, per l’ottavo anno consecutivo, rilasceremo una tartaruga marina grazie al Centro Studi Cetacei, che si occupa della cura e della salvaguardia di queste creature. Questo rilascio avverrà nello stesso punto in cui, nel 2013, una tartaruga nidificò per la prima volta, a simbolo del ritorno futuro di questi straordinari animali.

Nel 2023, abbiamo registrato un altro nido nella riserva, e quest’anno abbiamo assistito a un nuovo tentativo, purtroppo non riuscito, nella riserva Borsacchio. Siamo un gruppo di volontari che opera con cuore e passione, ma abbiamo bisogno di maggiori strumenti e supporto per continuare questa lotta per la sopravvivenza delle specie protette.

Inoltre, è necessario adattare le normative per creare spazi e opportunità adeguate. Il nido di tartaruga del 2023 nella riserva Borsacchio ha attirato 4 milioni di spettatori sulle piattaforme social e oltre 15.000 visite in poco più di un mese. Questo non solo rappresenta un elemento unico per la biodiversità, ma offre anche un’opportunità unica per far conoscere e visitare la nostra città.

Durante l’evento, tutti i presenti avranno la possibilità di vedere la tartaruga Silvia da vicino e accompagnarla in un corridoio verso il mare per salutarla e augurarle buona vita.

Marco Borgatti

Presidente Guide Del Borsacchio -Guardia Ambientale – Direttivo WWF Teramo – Presidente FIAB Roseto




LA BUONA POLITICA PER LA COMUNITÀ

Niente TARI per i magazzini agricoli

Ortona, 8 agosto 2024. Piacevole sorpresa per gli agricoltori ortonesi che in queste settimane stanno ricevendo gli avvisi di pagamento della tassa rifiuti 2024. Il Comune di Ortona, che per gli anni 2021 – 2023 ha fatto pagare agli agricoltori di Ortona la TARI sugli immobili strumentali all’attività agricola nonostante la normativa intervenuta a fine 2020 ne avesse previsto la loro non assoggettabilità al regime della tassa sui rifiuti urbani a decorrere dal 1° gennaio 2021, ha finalmente escluso dalla TARI i magazzini agricoli, recependo la proposta presentata in Consiglio comunale dagli ex consiglieri comunali di minoranza Gianluca Coletti, Angelo Di Nardo, Simonetta Schiazza, Franco Vanni, Simona Rabottini, Italia Cocco, Antonio Sorgetti e Ilario Cocciola, ed emendata dalla ex consigliera comunale indipendente Simonetta Faraone per dare la possibilità agli agricoltori di chiedere anche il rimborso delle somme indebitamente versate all’ente dal 2021.

Nei mesi scorsi il Comune di Ortona ha già iniziato a rimborsare la TARI non dovuta agli agricoltori che ne hanno fatto richiesta.

“Finalmente – dichiarano Leonardo Vespasiano, presidente di Ortona Popolare, e Simonetta Faraone, componente di Alleanza per Ortona – grazie all’impegno degli ex consiglieri comunali di minoranza Gianluca Coletti, Angelo Di Nardo, Franco Vanni, Simonetta Schiazza, Simona Rabottini, Italia Cocco, Antonio Sorgetti e Ilario Cocciola, e della sottoscritta, il Comune di Ortona ha rimediato ad un grave errore dell’amministrazione Castiglione.”

“Si tratta di un lavoro portato avanti nell’ultimo anno e mezzo in favore degli agricoltori ortonesi – continuano i rappresentanti di Ortona Popolare e di Alleanza per Ortona – grazie anche al supporto dell’ex assessore ai lavori pubblici Domenico De Iure e dell’esperto enotecnico Lorenzo Crudele. Restiamo a disposizione di coloro che non hanno ancora presentato la richiesta di rimborso e di esclusione della TARI sui magazzini agricoli.”

“Si è dimostrato – concludono i rappresentanti di Ortona Popolare e di Alleanza per Ortona – che ad Ortona è possibile fare buona Politica e assicurare un modo di amministrare utile per la comunità. Grazie all’impegno, alla competenza e alla voglia di lavorare insieme, è stato fatto ciò che era giusto fare, in questo caso nell’interesse degli agricoltori ortonesi.”




I CONCERTI DI EUTERPE

Il duo di viole da gamba Amalia e Marco Ottone

Santo Stefano di Sessanio, 8 agosto 2024. Sabato 10 agosto 2024 alle ore 19 nella incantevole cornice della piazzetta di via della Chiesa dell’antico borgo di Santo Stefano di Sessanio, per la XVIII Rassegna di Musica Antica “I Concerti di Euterpe”, sarà di scena il duo di viole da gamba Amalia Ottone e Marco Ottone.

Il duo, nel concerto À deux violes, ci condurrà nelle suggestive sonorità barocche della Francia del XVII e XVIII secolo, il momento di massimo sviluppo della viola da gamba, proponendo musiche di alcuni fra i compositori più significativi del tempo: Monsieur de Sainte Colombe, Marin Marais, Joseph Bodin de Boismortier e Antoine Forqueray.

La giovanissima Amalia Ottone inizia a suonare la viola da gamba all’età di cinque anni e attualmente studia presso il Conservatorio di Verona con il M° Claudia Pasetto. Nel 2020 è arrivata finalista al concorso internazionale di Viola da Gamba “Gianni Bergamo” tenutosi al Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano e dal 2023 è violista dell’Enea Barock Orchestra.

Marco Ottone si diploma in viola da gamba suonando in varie formazioni nei festival dedicati alla musica antica in Italia e in Europa, tra cui: Festival internazionale di mezza estate, Campus Internazionale di Musica, Unione Musicale Torino, Fondi Music Festival, Echi Lontani, Barocco Europeo, Vallinmusica, Stagione Concertistica del Palladium, Societè Francaise de Viole De Gambe, Sponz Fest, Seviqc Brežice.

Ecco il calendario dei prossimi appuntamenti:

Barete (AQ) – domenica 18 agosto ore 17.30

Cortile palazzo Cionni

ALTAS ONDAS

Incontri e racconti lungo le vie del Medioevo

Le Cantrici di Euterpe

Aquila Altera ensemble




IL FLASHMOB VERDE!

Pescara, 8 agosto 2024. Ancora una volta la città ha dimostrato di tenere ai Beni Comuni: quello che potrebbe essere un grande polmone verde della città e che invece vogliono trasformare, per la maggior parte, in cemento. Le persone si sono ritrovate, sotto il sole, davanti alla lamiera del cantiere, vestite di verde. Si sono fatte alberi per non scomparire come vorrebbe questa giunta.

https://www.facebook.com/watch/?v=1653341152132333

Associazione Radici in Comune, Italia Nostra, sezione “Lucia Gorgoni” di Pescara, Archeoclub, sede di Pescara, Coordinamento Nazionale per gli Alberi e il Paesaggio (CO.N.AL.PA.) sez. Pescara Chieti, Associazione Mila Donnambiente, Le Majellane, Comitato di Via Santina Campana per la difesa degli Orti Urbani, Associazione Italiana Architettura del Paesaggio, sezione Lazio Abruzzo Molise Sardegna (AIAPP- LAMS), La Galina Caminante, Arci comitato provinciale Pescara, Ass. Deposito dei Segni




LA TERRA A CHI LA LAVORA

Il teatro racconta la storia dei braccianti del Fucino e dell’eccidio di Celano ne “Il Principe”: ancora tanti applausi per History Trekking

Celano, 8 agosto 2024. Il grido “La terra a chi la lavora”, lo sciopero alla rovescia, con cui i braccianti protestavano lavorando, le donne sdraiate sulle strade, per impedire alle camionette di polizia e carabinieri di arrestare i contadini nel Fucino.

Una pagina di storia locale, strettamente legata a quella di una Nazione che racconta delle sue radici con orgoglio e passione, è stata raccontata tramite la forza comunicativa dell’arte del teatro, al Castello Piccolomini di Celano, con uno degli appuntamenti di “History Trekking”. L’innovativo concept di valorizzazione del patrimonio archeologico, naturale e culturale, premiato con il quarto posto di un bando ministeriale di livello nazionale, continua a raccogliere consensi di pubblico.

Tra i tanti turisti che in questi giorni stanno visitando la Marsica, lontani dallo stress delle grandi città, anche molte persone del posto, che hanno avuto modo di ripercorrere le tappe di una memoria che fa fatica ogni giorno a riemergere.

Sotto un cielo stellato sorretto dall’imponente Monte Tino, è tornato, da un passato dimenticato dai più, lo sciopero alla rovescia, al grido “la terra a chi la lavora”. Davanti agli occhi dello spettatore sono arrivate le donne marsicane che a Fucino si allungarono a terra per non far passare le camionette delle forze dell’ordine. La parola “fascisti” ha squarciato il buio della notte, illuminando quei colpi di pistola che uccisero tra la folla di braccianti agricoli, in Piazza IV Novembre, Agostino Paris e Antonio Berardicurti. Dopo la messa in scena dello spettacolo “Il Principe”, dedicato allo storico poeta Romolo Liberale, di cui sono stati decantati dei pezzi, il Teatro Lanciavicchio è già pronto per i nuovi appuntamenti dell’apprezzata rassegna.

Lunedì 12 agosto, alle 21.15 nella chiesa di San Pietro ad Alba Fucens, arriva “Fontamara”, martedì 13, alla stessa ora, lo spettacolo sarà invece replicato al Castello Piccolomini di Celano.

A seguire:

Martedì 20 agosto Castello Piccolomini Celano (AQ) Le stanze del tempo, ore 21.15

Mercoledì 21 agosto Castello Piccolomini Celano (AQ) Le stanze del tempo, ore 21.15

Venerdì 23 agosto Alba Fucens (AQ) #MemoryTracks, ore 18

Sabato 24 agosto Alba Fucens (AQ) #MemoryTracks, ore 18

Domenica 25 agosto Alba Fucens (AQ) #MemoryTracks, ore 18

Giovedì 29 agosto Castello Piccolomini Celano (AQ) Le stanze del tempo, ore 21.15

COME ACQUISTARE I BIGLIETTI

È possibile procedere con l’acquisto anche direttamente la sera dell’evento ma comunque si consiglia l’acquisto in prevendita dei biglietti, possibile nei punti vendita ad Avezzano oppure sul sito www.i-ticket.it.

Punti vendita Avezzano: Tabaccheria Via America 65, Bianchi Tour Galleria JFK Piazzale Kennedy.

Intero 10 euro (più prevendita 1 euro). Ridotto (6-13 anni) 6 euro (più prevendita 0,50 cent). Ingresso gruppi (min 4 max 8) biglietto 8 euro (più prevendita 0,80 cent). Omaggio per bambini fino ai 5 anni (da prenotare telefonicamente al numero 329 4995706. Qualora fossero ancora disponibili, sarà possibile acquistare i biglietti anche in loco.

Tutte le schede degli spettacoli, il programma completo e le modalità di acquisto dei biglietti sono pubblicati sul sito www.historytrekking.com

LO SPETTACOLO “FONTAMARA”. Dal romanzo di Ignazio Silone, è una produzione del Teatro Lanciavicchio, in collaborazione con il Teatro Stabile d’Abruzzo, con la collaborazione del Centro Studi Silone, del Comune di Pescina, e del Comune di Avezzano.

Con la regia di Antonio Silvagni, l’adattamento e la drammaturgia sono di Francesco Niccolini. Attori: Angie Cabrera, Stefania Evandro, Alberto Santucci, Rita Scognamiglio e Giacomo Vallozza. Disegno luci: Corrado Rea; tecnica Giancarlo Tozzi, musiche originali: Giuseppe Morgante; documentazione video: Francesco Ciavaglioli; sartoria: Sorelle Marcelli; scenografia e costumi: Scenotecnica “Ivan Medici”.

Lo spettacolo racconta la storia dei contadini del Fucino ma lo fa mostrando un loro volto che si lega indissolubilmente con l’attualità.




CONCERTO DELL’ALBA

La piazza del Teatro Tosti protagonista

Ortona, 7 agosto 2024. L’attrice Lorenza Sorino con la compagnia Unaltroteatro insieme a Paolo Angelucci e l’Orchestra Sinfonica Tosti danno vita al suggestivo “Concerto dell’alba” che da otto anni si svolge nella piazza del Teatro Tosti di Ortona il 10 agosto al sorgere del sole ossia alle 5.30, prima della magica notte di San Lorenzo.

Nato da un’idea della Sorino, ogni anno il concerto affronta un tema musicale diverso: quest’anno il Maestro Paolo Angelucci ha scelto, con la sua orchestra, di portare nella meravigliosa scenografia naturale offerta dalla piazza con terrazza vista mare da dove poter vedere il sorgere del sole, l’appassionante e coinvolgente musica sudamericana.

“Otto anni fa la mia proposta non sembrava interessante, soprattutto per l’orario: spaventava l’idea di un concerto alle 5 di mattina, in piena stagione estiva in cui la sera si fa anche tardi; con grande sorpresa di tutti, quella piazza da otto anni si riempie di gente che ci sostiene e non vuole perdere il fascino di un’alba speciale” – dice la Sorino.

“Nonostante le difficoltà incontrate quest’anno a causa dei vari cambiamenti che ha subito l’amministrazione comunale il concerto resiste grazie alla determinazione di entrambe” – concludono.

Importante quest’anno l’aiuto di Marie France Ricci dell’ufficio Turismo di Ortona a piazza della Repubblica, dove è possibile acquistare i biglietti.