VEDERCI NAVIGARE: LA VELA È PER TUTTI

Appuntamento sabato 27 luglio nell’area Playa Paleo Ecospiaggia a Pescara per la presentazione del progetto rivolto a persone non vedenti e ipovedenti

Pescara, 25 luglio 2024.  Appuntamento sabato 27 luglio alle 18 nell’area Playa Paleo Ecospiaggia in viale della Riviera, 34 a Pescara per la presentazione di Vederci navigare: la vela è per tutti. Il progetto è rivolto a persone non vedenti e ipovedenti: organizzato da diNautica ASD, l’Associazione Diventare Cittadini Attivi, Ottica Servadio e il Centro Deoculis, in collaborazione con Marina di Pescara, Assonautica Chieti e Pescara. L’iniziativa vanta anche il supporto di ENDAS Pescara e il patrocinio del Comune di Pescara, della UIC Unione Italiana Ciechi e il Centro Ipovisione della ASL di Pescara.

“Vederci navigare: la vela è per tutti, offre un’opportunità unica per avvicinarsi alla vela ed è  rivolta a persone non vedenti e ipovedenti – spiegano i responsabili della diNautica ASD -. L’iniziativa prevede due giornate di teoria e pratica con uscite in mare gratuite, utilizzando piccoli cabinati di 6 metri a chiglia fissa, classe Meteor. L’obiettivo del corso è rendere i partecipanti autonomi nella conduzione e nel governo di un’imbarcazione a vela, oltre a prepararli per la navigazione”.

Le lezioni pratiche si terranno al Marina di Pescara molo Zulu 14, sede della diNautica ASD, dal 29 luglio al 07 agosto prossimi.

Il progetto mira a promuovere l’inclusione sociale e l’autonomia delle persone non vedenti e ipovedenti attraverso la pratica della vela. Condividere esperienze e strategie di navigazione con altri velisti non vedenti e ipovedenti potrà fornire ai partecipanti non solo competenze tecniche, ma anche un rinnovato senso di autostima e nuove amicizie.

Per partecipare, è necessario inviare i propri dati (nome, cognome, telefono, e-mail, indirizzo e codice fiscale) all’indirizzo e-mail infodinautica@gmail.com.

Il racconto di un velista non vedente: “Ad occhi chiusi, sono al timone della mia barca. Concentrato e rilassato allo stesso tempo, sento che il vento, anzi no, il vento e la barca mi dicono dove devo andare, piccoli movimenti della mano, quasi impercettibili, e scivolo senza rumore sulla superficie del mare. Apro gli occhi ma non cambia quasi nulla: quando navigo dimentico le mie difficoltà visive!”.

“Il cuore del progetto è andare oltre la vela, creare un’esperienza di crescita personale e condivisione – aggiungono i responsabili della diNautica ASD -. Fra chi ha già avuto questa esperienza, persone di recente cecità o ipovisione. Sono venuti per imparare ad andare in barca, magari spinti da amici o familiari, e sono tornati con maggiore autostima, autonomia e nuove amicizie.

Alessandro Ricci




INGEGNERIA BIOMEDICA: PRIME LAUREE MAGISTRALI 

Alla d’Annunzio, campus universitario di Pescara, domani Aula 31 alle ore 12:00 

Chieti, 25 luglio 2024.  Domani, 26 luglio, alle ore 12.00, presso l’Aula 31 del Campus di Pescara, verranno proclamati i primi laureati magistrali in Ingegneria Biomedica della d’Annunzio. Sono quattro i candidati che segneranno questo traguardo storico: Marta Smarrelli, Giuseppe Michele Di Cesare, Simone Marino e Francesco Romano. La sessione di laurea rappresenta un momento importante non solo per il Dipartimento di Ingegneria e Geologia della “d’Annunzio”, ma, in particolare, per i giovani neolaureati, poiché il traguardo che raggiungeranno domani rappresenta sia il termine di un percorso impegnativo sia l’inizio di una carriera nello sfidante e multidisciplinare campo dell’Ingegneria Biomedica.

Il Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Biomedica dell’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara si pone, infatti, come obiettivo la crescita e la ricerca dell’eccellenza nel panorama accademico nazionale e internazionale. Le iscrizioni per l’anno accademico 2024/25 sono già aperte. Il percorso formativo sarà ulteriormente potenziato con una gamma sempre più ampia di offerte didattiche e attività sperimentali con docenti di caratura internazionale. L’obiettivo è quello di formare Ingegneri Biomedici e Bioingegneri di altissimo livello, pronti a contribuire significativamente al progresso scientifico e tecnologico garantendo loro alta formazione e competenze capaci di creare impatti positivi sia sul territorio sia a livello globale.

“La Laurea Triennale in Ingegneria Biomedica alla “d’Annunzio – spiega il professor Arcangelo Merla, Presidente del Corso di Laurea triennale in Ingegneria Biomedica – è stata pensata e attuata per permettere agli studenti di muovere i primi passi in un settore che sta crescendo rapidamente. La possibilità, che adesso vediamo concretizzarsi, di poter conseguire sempre alla d’Annunzio anche la Laurea Magistrale genera una continuità che permette loro di migliorarsi sul percorso di formazione e sullo sviluppo della propria carriera, in un ambiente stimolante, con elevate competenze e grande umanità”.

“Il percorso formativo svolto da questi giovani è stato molto impegnativo – aggiunge il professor Alessandro Fraleoni Morgera, Presidente del Corso di Laurea Magistrale di Ingegneria Biomedica – e ha richiesto non solo capacità intellettuali e caratteriali, ma anche una grande disciplina, che ha consentito loro di arrivare alla Laurea Magistrale nella prima sessione utile del secondo anno, cosa decisamente non comune nei corsi di Ingegneria. Un plauso, quindi, a questi giovani e un doveroso ringraziamento anche alla nostra Segreteria Didattica, che li ha seguiti con attenzione, puntualità e grande competenza per tutto il loro percorso”.

 “Siamo fieri di poter presentare alle Famiglie e alla Comunità accademica studenti che hanno dimostrato doti significative di perseveranza e di dedizione. – dice il Direttore del Dipartimento di Ingegneria e Geologia, professor Sergio Montelpare – Il fatto che alcuni di loro abbiano anche pubblicato articoli scientifici inerenti alle loro tesi di Laurea testimonia il grande lavoro svolto dai docenti che li hanno seguiti nel percorso di studio e ricerca. Una situazione rara nel panorama accademico italiano, sintomo della ricerca dell’eccellenza. Agli studenti e al corpo docente va il plauso e l’apprezzamento di tutto il Dipartimento. Siamo convinti – conclude il professor Montelpare – che i nostri laureati non solo avanzeranno le frontiere della conoscenza biomedica ma saranno anche agenti di cambiamento, migliorando la qualità della vita attraverso l’innovazione e la ricerca. Invitiamo tutti gli studenti interessati a iscriversi al nuovo anno accademico e a richiedere un colloquio con un docente del corso di laurea per ulteriori informazioni e orientamento”.

In foto: il Prof. Alessandro Fraleoni Morgera a sin e il Prof. Sergio Montelpare a dx




ESTATE SICURA

La campagna di AGENA

Teramo, 25 luglio 2024. L’Agenzia per l’Energia e l’Ambiente della Provincia di Teramo (AGENA) comunica i risultati della campagna Estate Sicura, un’iniziativa volta a garantire la sicurezza e l’efficienza energetica delle strutture ricettive del territorio durante la stagione estiva.

Un’iniziativa di successo per la sicurezza degli impianti termici

La campagna “Estate Sicura” si è svolta dal 10 al 14 giugno 2024 e ha interessato 70 centrali termiche in altrettante strutture ricettive, turistiche e alberghiere della provincia di Teramo. L’attività tecnica svolta ha evidenziato, nella maggior parte dei casi, un soddisfacente stato di efficienza e manutenzione degli impianti, garantendone il funzionamento in sicurezza.

Risultati dei controlli e azioni correttive

Nonostante il quadro generale positivo, sono emerse alcune carenze, soprattutto sotto l’aspetto amministrativo e documentale. In particolare, in 41 casi è risultata mancante la Dichiarazione di Conformità dell’impianto, in 42 casi il libretto matricolare INAIL e in 18 casi il Certificato di Prevenzione incendi. Si tratta di documenti fondamentali per il corretto esercizio degli impianti, la cui produzione sarà sollecitata da AGENA nei prossimi giorni.

Dal punto di vista tecnico, in un solo caso è stato riscontrato il valore di monossido di carbonio sopra il limite di legge, indice di una cattiva combustione dell’impianto. Altre anomalie hanno riguardato alcuni dispositivi installati ma privi di omologazione e la presenza, in 11 casi, di materiale non attinente o addirittura combustibile all’interno delle centrali termiche.

AGENA contatterà i titolari delle strutture e le rispettive ditte di manutenzione per fornire indicazioni precise sull’eliminazione delle anomalie riscontrate.

Francesco Marconi, Amministratore Unico di AGENA, ha espresso grande soddisfazione per i risultati della campagna: “Siamo estremamente soddisfatti dell’esito della campagna Estate Sicura. La meticolosità con cui sono stati condotti i controlli ha permesso di individuare lievi difformità in impianti che erano stati precedentemente certificati. Questo risultato conferma l’importanza di un approccio scrupoloso e preciso in un settore delicato come quello degli impianti termici delle strutture alberghiere. Lavorando a stretto contatto con le ditte di manutenzione affiliate ad AGENA, continueremo ad affinare i nostri controlli e a migliorare i nostri servizi, garantendo la massima sicurezza per tutti.”




TEMPO DI AGIRE [2]

Uomini vivi o uomini polli: il vero dilemma

Torrevecchia Teatina, 24 luglio 2024. Nel mondo gli eventi si succedono rapidamente ed in modo imprevedibile quando si dorme; intanto le milionarie elezioni americane calamitano ogni attenzione, ma anche nel nostro continente, tutti gli interessi sembrano concentrati su questa redditizia Commissione europea.

In Italia tutto si svolge, come sempre, lungo la direttrice economica Milano, Roma, Napoli; oramai la storia racconta, solo ed esclusivamente, i fatti del ricco popolo tirrenico e padano; sull’Adriatico il solito sguardo indifferente, a volte anche meravigliato, per qualche piccola dinamica. In Italia, però, ci siamo anche noi.

L’Abruzzo e gli abruzzesi. Pare che questa presenza, proprio inerte negli ultimi tempi, si rende utile solo come oggetto di dominio nei tavoli dei poteri lontani. I grandi decisori oramai scelgono tutto per noi: dai governi agli amministratori, dalle direttive economie alle questioni sanitarie; dagli indirizzi culturali alle problematiche ambientali fino all’acqua da bere e all’aria da respirare; manca poco che decidono anche come chiamarci, cosa fare e dove andare.

Siamo diventati proprio un popolo silente, docile e sottomesso; forse lo siamo sempre stati? Proprio no. Gli abruzzesi vantano storia antica, imponente, addirittura, leggendaria. Carattere, cultura e capacità emergono in ogni epoca; popolo coraggioso e uomini illustri nella cultura, nell’economia, nelle scienze, nella politica, in ogni settore.

Cosa succede allora ?

Come mai da guerrieri indomabili ch’eravamo ci siamo trasformati negli uomini arrendevoli di oggi? Come mai dalle impavide guide d’un tempo, che davano i natali all’Italia, agli odierni servi sciocchi? Come mai dagli uomini illuminati e colti del passato ci siamo trasformati in quegli uomini ottusi ed arroganti che colorano le recenti e tristi dinamiche sociali? C’è poco da raccontare; siamo in lenta e inesorabile decadenza, se non addirittura involuzione. Da questa parte adriatica oramai i capitoli del progresso, della cultura, della scienza, della politica e dell’economia sono chiusi: tutto asservito al dominio dei grandi e lontani potentati. Società ai margini e stuolo di operatori sottomessi e riverenti; non sembra ci sia da salvare “cosa”.

Ecco il risultato: conquistati e sottomessi in poco più di un trentennio. Protocollo classico: individuazione dell’ambizione, foraggiamento nei limiti ed assoggettamento per realizzare utili strumenti per il dominio. L’Abruzzo è conquistato. Oramai si risponde solo agli ordini delle sale di comando esterne; non ci vuole tanto per capirlo, basta una semplice indagine superficiale per svelare l’inquietante nullità delle nostre capacità. Attività ridotte alle sole dispute sui luoghi lautamente remunerati. Tutto concentrato in quella direzione; il resto è solo parvenza di presenza.

L’Abruzzo, però, non può essere questo; non può ridursi allo squallore che stiamo vivendo; non può degenerare nel quadro sempre più triste che si apre ogni giorno nelle pagine scoraggianti dei nostri giornali. Inutile e patetico registrare l’attività degli ultimi tempi.

Quadro pietoso in ogni direzione d’indagine, ma nella politica infantile e nella miserabile propaganda sono stati superati tutti i limiti. È tempo di agire, è tempo di politica vera con la P maiuscola; è tempo d’incontro e confronto: tempo di riprendere coscienza del proprio ruolo e delle proprie facoltà.

L’Abruzzo popolare delle genti operose e sincere non ha molto tempo a disposizione; se non si sveglia e non ha la forza di reagire potrà almeno dare inizio al suo definitivo de profundis. Le scelte non vanno subite e vissute passivamente, vanno invece discusse, condivise e vissute insieme, quale popolo vivo. Ecco, popolo di uomini vivi e non popolo di uomini polli.

nm




PASTASCIUTTA ANTIFASCISTA

Al via la terza edizione dell’evento giovedì 25 luglio a Piazza Malta. Antonucci e Paci: “Una serata per coltivare la memoria di un’Italia libera e fuori dall’incubo del fascismo”

Chieti, 24 luglio 2024. Il 25 luglio, come in tutta Italia, torna anche a Chieti la Pastasciutta Antifascista. A Piazza Malta si potrà partecipare a un evento che ANPI e Comune di Chieti, in partecipazione con CGIL Chieti, Arci Chieti, Slow food Chieti, Uds Chieti, Associazione Universitaria 360Gradi. Nell’occasione si potrà firmare per il referendum abrogativo dell’autonomia differenziata. Alle 21.30 live di Scarda, cantautore romano, celebre per aver composto la colonna sonora del successo cinematografico di Edoardo Leo, Smetto Quando Voglio.

“Il 25 luglio celebreremo in tutta Italia l’81° anniversario della caduta del fascismo. Con una iniziativa che ci accompagna da anni: la memoria della festa che la famiglia Cervi organizzò quel 25 luglio 1943: A seguito della riunione del Gran Consiglio del Fascismo, Mussolini viene destituito e arrestato – ricordano Gianluca Antonucci per l’ANPI e il consigliere Paride Paci, motore dell’evento per l’Amministrazione – Dopo 21 anni terminava il governo del Partito Fascista. Il Re designò il Maresciallo dell’esercito Pietro Badoglio come nuovo capo del governo. I Cervi non vennero immediatamente a conoscenza della notizia della caduta di Mussolini perché impegnati nei campi, ma fu sulla via del ritorno a casa che incontrarono numerose persone in festa.

Sebbene sapessero che la guerra non era davvero terminata, decisero di festeggiare comunque l’evento, un momento di pace dopo 21 anni di dittatura fascista. Si procurarono la farina, presero a credito burro e formaggio dal caseificio e prepararono chili e chili di pasta. Una volta che questa fu pronta, caricarono il carro e la portarono in piazza a Campegine pronti a distribuirla alla gente del paese. Fu una festa in piena regola, un giorno di gioia in mezzo alle preoccupazioni per la guerra ancora in corso.  I fatti di cronaca ci ricordano che bisogna ancora essere vigli contro rigurgiti di squadrismo che pare trovare terreno fertile nel clima che si respira in questa fase politica. Dimostriamo anche con questa festa che lo spirito antifascista è ancora vivo e ben presente”.




I COLORI DEL BORGO

Primo appuntamento sabato 27 luglio alle 21:30 in piazza Garibaldi Uccio De Santis

Moscufo, 24 luglio 2024. I Colori del Borgo 2024, primo appuntamento a Moscufo con la comicità di Uccio De Santis.  La rassegna estiva “I Colori del Borgo” promossa dall’Associazione Cultour Moscufo presieduta da Mimmo Ferri scalda i motori: primo degli appuntamenti è quello di sabato 27 luglio alle ore 21.30 a piazza Garibaldi nel cuore del borgo vestino di Moscufo (Pe) con lo spettacolo “Vi racconto il mio Mudù” portato in scena dal comico Uccio De Santis nei panni del medico, dell’agente di viaggio e ovviamente del carabiniere, ma non solo.

Barzellette a non finire dalle più conosciute alle meno note: le barzellette di Mudù hanno accompagnato generazioni di persone. Le barzellette e gli sketches divertenti non sono i soli protagonisti della scena, anzi, protagonista è anche lo spettatore che sarà parte integrante dello spettacolo. Sarà Uccio De Santis ad avvicinarsi al pubblico e a porre domande scherzose, ad interpellarlo e a coglierlo di sorpresa.

Come spiega Ferri: “Diamo il via alla rassegna con il divertimento ma nel corso della nostra estate vestina non mancheranno performance di teatro, musica, artisti circensi e danza; come sempre cerchiamo di accontentare le intere famiglie che scelgono Moscufo per far divertire i più piccoli, ma cerchiamo di essere fulcro di interesse anche per diverse fasce d’età e oltre che per i territori che circondano il nostro entroterra abruzzese”.

Non solo una vetrina di eventi per l’intera area vestina, dunque ma un luogo per creare nel centro vestino relazioni e stabilire reti nuove, infatti prosegue il presidente “siamo fortemente convinti che la cultura sia uno degli strumenti più potenti di arricchimento educativo e sociale, perché rafforza l’identità dei luoghi e i legami tra le persone”.

Tutti gli appuntamenti si terranno in piazza Garibaldi alle ore 21.30.

Si prosegue il 3 agosto con la serata musicale ed il concerto di “Daniele si nasce”, vincitore della trasmissione televisiva su Raiuno, “Tale e quale show 2022”: l’interprete di Renato Zero eseguirà con maestria le canzoni più belle del grande artista.

La serata di domenica 11 agosto sarà dedicata agli artisti circensi con “Magie del borgo”: la piazza sarà animata da acrobati, giocolieri ed equilibristi, gag comiche grazie alla compagnia “Degli Spaccapiazza” di Damiano Production, per incantare e divertire grandi e piccoli.

La rassegna si concluderà il 31 agosto con due momenti: il primo con il concerto dei “Jolly Blu” cover degli 883, e il secondo con il Dj Giulio Bene che trasformerà la piazza in una grande sala da ballo sotto le stelle fino a tarda notte. La rassegna gode del Patrocinio del Comune di Moscufo e della Presidenza del Consiglio della Regione Abruzzo. Le serate sono tutte gratuite e saranno presenti stand gastronomici.




UN’ESTATE DA FAVOLA

Teatro per ragazzi. Spettacoli Maldanno e Arcipelago in programma dal 24 al 26 luglio al parco dell’Auditorium Flaiano di Pescara

Pescara, 24 luglio 2024. Un’Estate da Favola, rassegna di teatro per ragazzi prosegue con gli spettacoli Maldanno e Arcipelago. La rassegna teatrale Un’estate da favola, nata dalla collaborazione tra l’Ente Manifestazioni Pescaresi e il Florian Metateatro Centro di Produzione, dopo il caloroso successo dell’applauditissimo Hamelin Premio Eolo 2023, continua con due imperdibili spettacoli Maldanno e Arcipelago.

Oggi pomeriggio, con turno unico alle ore 18:30, il Florian Metateatro presenterà Maldanno storie che curano, uno spettacolo di Isabella Micati, Flavia Valoppi e Alessio Tessitore, questi ultimi curatori anche della regia, che coinvolgerà il giovane pubblico in una riflessione poetica e ironica sui malanni universali, con protagonisti Emanuela D’Agostino, Alessio Tessitore, Zulima Memba e Serena Di Gregorio. Ideazione scena Arago Design/Officina delle Invenzioni, realizzazione Miriam Di Domenico, costumi Giulia Assetta.

Attraverso quattro storie ispirate a grandi autori come Rodari, Tognolini, Nanetti e Petrusevskaja che si rincorrono in un tourbillon chiassoso e un po’ clownesco, lo spettacolo racconta “la cura” mediante la relazione, i gesti di generosità e l’immateriale che diventa medicina. La “Torre-opera d’arte” al centro della scena viene smontata dai protagonisti per rivelare storie che curano attraverso la generosità e la bellezza. Sul finale, i protagonisti, attraverso una riflessione ironica e poetica sui malanni di tutti i tempi, coinvolgeranno i bambini-spettatori per ricomporre la Torre, affinché tutti possano curarsi con la sua bellezza.

La struttura visiva dello spettacolo è ispirata all’ Aurum di Pescara, luogo espositivo di singolare valore architettonico (si deve al genio dell’architetto Michelucci con una splendida integrazione di Liberty e di razionalismo), creata appositamente a pianta centrale per il piazzale interno dell’Aurum, che ripete la circolarità dell’edificio. Il coinvolgimento del pubblico rende lo spettacolo un’esperienza poetica e riflessiva per tutte le età​. 

“Maldanno” ha ricevuto riconoscimenti per la sua innovativa  narrazione e l’uso creativo dello spazio scenico, distinguendosi in vari festival teatrali dedicati ai giovani.

Così ne scrive Mario Bianchi su Eolo  …”Eccellente anche Maldanno, del Florian: racconti d’amore e di condivisione… tutto posto con grazia e leggerezza partendo da una misteriosa grande opera che viene condivisa…come si dovrebbe fare ”.

Lo spettacolo è adatto ai ragazzi a partire dai 6 anni e si terrà nel parco dell’Auditorium Flaiano.

Giovedì 25 e venerdì 26 luglio 2024, alle ore 20.30 primo turno e 21.30 secondo turno per entrambe le giornate, la rassegna proseguirà con lo spettacolo “Arcipelago”, del Teatro Telaio di Brescia, con la regia di Angelo Facchetti e Francesca Franzè.

Lo spettacolo è un’installazione teatrale che immerge i bambini in un viaggio simbolico attraverso isole tematiche. Ogni isola offre un’esperienza multisensoriale che aiuta i bambini a esplorare e comprendere emozioni e esperienze di vita. L’installazione è concepita come una vera e propria educazione umana e sentimentale, dove i bambini sono invitati ad esplorare un luminoso arcipelago, composto da particolari isole, piccole tendine luminose che creano un piccolo mare, di cui si sentono perfino le onde. Ogni bambino, mosso da parole di magico spessore (ascolta, guarda, senti, racconta), si immerge rispondendo ai diversi stimoli suggeriti da ogni isola, creando un proprio diario emozionale da condividere con tutti.

“Arcipelago” è un gioco, un insieme di isole, in ogni isola una piccola prova. Teatro Telaio, ha immaginato un’esplorazione in cui i bambini (soli o accompagnati dai genitori) navigano tra una tenda e l’altra, piccoli coni bianchi illuminati e sparsi su un pavimento-mondo, scoprendo cosa c’è in ogni misterioso teepee ma scoprendo anche qualcosa di sé.

I bambini sono chiamati a capire cosa è loro chiesto – scostare una tavola, aprire un cassettino, innaffiare una piantina nascosta – e poi a decidere se accettare la richiesta, se stare al gioco o ritrarsi fino alla prossima prova. Ci sono domande su questioni molto intime e si può sussurrare la risposta dentro un microfono, è un segreto; ci sono domande aperte al mondo, che fanno riflettere i bambini sul loro collegamento con gli altri e con l’ambiente, amici, famiglia, insegnanti, alberi, animali. In una delle tende più belle c’è una corda con un nodo: se vuoi fare pace con una persona cui tieni, sciogli il nodo e la lite sarà svanita.

Vincitore del premio EOLO 2023 come miglior progetto, “Arcipelago” è uno spettacolo che rappresenta una vera e propria esperienza, in cui l’infanzia viene posta totalmente al centro di un percorso artistico originale e condiviso. Curato da Angelo Facchetti e Francesca Franzè, con la performance di Mariasole Dell’Aversana. Scenografia realizzata da Giuseppe Luzzi, ambientazioni e scenotecnica di Alessandro Calabrese e Asnesio Bosnic, e sartoria di Laura Montefusco.

Lo spettacolo è solamente per ragazzi dai 7 ai 12 anni: gli adulti saranno dei semplici accompagnatori. Sono previsti due turni: ore 20:30 e 21:30 nel parco dell’Auditorium Flaiano.




FLA: TRE SERATE SPECIALI

Tra musica e letteratura, da martedì 23 a giovedì 25 luglio sono in programma gli incontri con Gene Gnocchi, Setak, Concita De Gregorio ed Erica Mou

Pescara, 23 Luglio 2024. In attesa della sua prossima edizione, la ventiduesima, che si terrà a Pescara dal 7 al 10 novembre, il FLA – Festival di Libri e Altrecose torna con tre appuntamenti serali in programma all’Arena del Porto Turistico di Pescara ed inseriti nel più ampio cartellone di Estatica, la rassegna estiva promossa dal Marina di Pescara che ogni anno anima il Porto Turistico, giunta quest’anno alla sua quindicesima edizione.

Gli appuntamenti del FLA in Estatica sono stati presentati questa mattina presso la nuova Sala del Consiglio di amministrazione del Marina di Pescara da Gianni Taucci, Presidente del Marina di Pescara, e da Vincenzo d’Aquino, direttore del FLA.

«Estatica è una kermesse al cui interno trovano spazio da sempre tanta musica e tanto teatro, ma mancava la letteratura», ha dichiarato Gianni Taucci. «Abbiamo scelto di aprirci a nuove opportunità provando a costruire insieme una vera e propria versione estiva del FLA: quella di quest’anno è da considerarsi una sorta di anteprima, le idee sono tante e stiamo già lavorando alla prossima edizione».

«Abbiamo accolto questa chiamata con entusiasmo e con la prospettiva di costruire con il Marina di Pescara un progetto lungo e duraturo», ha aggiunto Vincenzo d’Aquino. «In questa prima edizione del FLA in Estatica abbiamo cercato, nell’arco delle tre serate, di realizzare un piccolo spaccato delle tante anime che compongono il festival, passando dalla letteratura alla musica, dal giornalismo alla comicità. Ricambieremo l’ospitalità a novembre quando, durante il FLA, presenteremo un appuntamento in collaborazione con Estatica e annunceremo le date del FLA in Estatica 2025».

Martedì 23 luglio alle 21:15, intervistato dal direttore del FLA Vincenzo d’Aquino, Gene Gnocchi presenterà in anteprima nazionale il suo nuovo libro Il mondo senza un filo di grasso (Baldini+Castoldi), uno sguardo per impressioni, spietato, irridente, divertente e talvolta perfino malinconico su molti interrogativi rimasti irrisolti e che presenta il mondo quale potrebbe essere. Il Dizionario, diviso in otto sezioni e composto da 325 voci, spazia dalla geografia («La prima spedizione per l’Africa fallì perché gli esploratori avevano il loden») alla matematica («L’idea di estrarre le radici dei numeri non si sa a chi è venuta, ma comunque lo stanno cercando»), alla zoologia («Nelle persone calve il pipistrello si attacca alle sopracciglia»). Gnocchi segue il criterio guida della parzialità assoluta, dell’intuizione antipedagogica attraverso una verve comica irresistibile e un sapiente uso dell’ironia, che riconfermano il suo talento. Ingresso 5 euro più diritti di prevendita, biglietti in vendita sul circuito CiaoTickets (https://www.ciaotickets.com/it/biglietti/gene-gnocchi-anteprima-nazionale-il-mondo-senza-un-filo-di-grasso).

Eugenio Ghiozzi, in arte Gene Gnocchi, nasce a Fidenza il 1° marzo 1955 e si laurea in Giurisprudenza all’Università di Parma. Si divide tra la carriera di comico, conduttore televisivo, cantante e scrittore. Esordisce allo Zelig di Milano nei primi anni Ottanta per poi raggiungere la notorietà all’inizio degli anni Novanta, lavorando in diverse trasmissioni televisive di successo, da Mai dire gol a Quelli che il calcio, a Striscia la notizia. Dal 2023 è nel cast fisso di Citofonare Rai 2. Ha pubblicato, tra gli altri, Il signor Leprotti è sensibile (1995), Sistemazione provvisoria del buio (2001), L’invenzione del balcone (2011), Cosa fare a Faenza quando sei morto (2015), Il gusto puffo (2021), Tennispedia. Tutto quello che dovreste sapere sul tennis spiegato da chi ne sa meno di voi (2022).

Mercoledì 24 luglio alle 21:15 il protagonista della seconda serata del FLA in Estatica sarà Nicola Pomponi, meglio conosciuto come Setak, freschissimo vincitore della prestigiosa Targa Tenco 2024 per il miglior album in dialetto con il suo Assamanù. Il cantautore originario di Penne si racconterà in un concerto intervista ricco di musica, colpi di scena e ospiti a sorpresa, tra cui lo scrittore Peppe Millanta, Gino Bucci, copywriter e social media manager notissimo come “L’abruzzese fuori sede”, Luca Romagnoli, voce e testi della band dei Management, e Giulia Di Quilio, attrice e star del burlesque. Ingresso 5 euro più diritti di prevendita, biglietti in vendita sul circuito CiaoTickets (https://www.ciaotickets.com/it/biglietti/setak-friends-concerto-intervista-pescara).

Il FLA in Estatica si concluderà giovedì 25 luglio alle 21:15 con il reading di Concita De Gregorio ed Erica Mou  Lettera a una ragazza del futuro. La giornalista e conduttrice televisiva si rivolge alla se stessa del passato “per parlare a una persona sola e che conosco benissimo”. Non c’è volontà di impartire insegnamenti, non ci sono rimpianti, non compaiono recriminazioni: emerge solo il desiderio di raccontare quanto sia gratificante praticare la gentilezza. “Nella competizione violenta dei nostri giorni il solo modo di opporci alla ferocia è fare gesti gratuiti di gentilezza”. Lo spettacolo sarà arricchito dagli interventi musicali della cantautrice Erica Mou, una delle voci più sensibili del panorama contemporaneo, che ha da poco pubblicato il suo nuovo singolo La festa del santo, un brano che evoca l’atmosfera di una festa di paese, mescolando l’eccitazione e il disorientamento tipici di questi eventi. Ingresso 10 euro più diritti di prevendita, biglietti in vendita sul circuito CiaoTickets (https://www.ciaotickets.com/it/biglietti/concita-de-gregorio-e-erica-mou-reading-lettera-una-ragazza-del-futuro-pescara).




CALDO ED EMERGENZA IDRICA

Al via il supporto della protezione civile. Il sindaco: “parte da oggi il servizio del pronto spesa e pronto farmaco a supporto della cittadinanza più debole o sola”

Chieti, 23 luglio 2024. A causa dell’emergenza caldo e di quella idrica, l’Amministrazione mette a disposizione della comunità due servizi di supporto, si tratta del pronto spesa e pronto farmaco a domicilio fino al perdurare della criticità. Ad occuparsi del servizio saranno le associazioni di protezione civile comunale, che assicureranno presenza e servizi di supporto, turnandosi durante le giornate. Per ottenere l’intervento basterà telefonare al numero 0871/307127 attivo dalle 8 alle 20. Si prega di effettuare le richieste nell’orario mattutino per avere la consegna il pomeriggio, riservando alle richieste urgenti le chiamate pomeridiane.

“Abbiamo ritenuto di tornare ad attivare queste due funzioni del Centro operativo comunale per dare supporto soprattutto a persone anziane e fragili – spiega il sindaco Diego Ferrara – La città a causa della riduzione di flusso e delle chiusure programmate del servizio idrico sta vivendo una situazione di estremo disagio, supportarla è il minimo, ma è anche tutto ciò che il Comune può fare, non avendo noi la gestione dell’acqua e non potendo che prendere atto della situazione sicuramente critica che stiamo vivendo, insieme a tanti altri Comuni del territorio. Alla crisi idrica si sono aggiunte le temperature di questi giorni, per cui abbiamo concertato con le associazioni di Protezione civile questi due servizi che consentiranno di mettersi a disposizione dei soggetti più svantaggiati in un momento difficile. Un supporto più logistico che sociale, restano le misure del Pronto intervento sociale per i casi particolari, pensato per andare in aiuto di chi non può uscire o è solo. Questi due servizi hanno ben funzionato durante la pandemia, cosa di cui ringraziamo le associazioni e affinché possano esprimere la massima utilità ora, invitiamo la comunità a chiamare soprattutto in mattinata, riservandosi il pomeriggio per le richieste più urgenti, in modo che i volontari possano organizzarsi per la consegna di spesa e farmaci in giornata.”




UNA GIORNATA DI FORMAZIONE

La prestigiosa Scuola Estiva di Montenerodomo sceglie Castel del Giudice

Montenerodomo, 23 luglio 2024. Docenti, studenti e studentesse di vari atenei italiani il 18 luglio 2024 si sono incontrati nel paese dell’Alto Molise per riflettere e trovare soluzioni sui temi dello sviluppo delle aree interne del Meridione.

La prestigiosa Scuola Estiva di Montenerodomo ha scelto Castel del Giudice (IS) come sede di una delle sue visite di studio e di formazione. Il 18 luglio 2024, docenti, studenti e studentesse di diverse università italiane hanno visitato il paese dell’Alto Molise, per conoscere da vicino le idee progettuali di sviluppo, valorizzazione del territorio e partecipazione collettiva che hanno reso il centro molisano un esempio per la rinascita delle aree interne dell’Appennino. La giornata formativa, che rientra nelle attività del progetto di sviluppo dell’area interna molisana Castel del Giudice Centro di (ri)Generazione dell’Appennino, con il quale il Comune ha vinto il Bando Borghi del PNRR, è cominciata con la visita del paese con il sindaco di Castel del Giudice Lino Gentile e la professoressa dell’Università del Molise Letizia Bindi. Tra le realtà oggetto di visita e di studio, l’azienda agricola Melise, con il Giardino delle Mele Antiche, la differenziazione delle produzioni, il recupero di frutta autoctona a rischio estinzione, come spiegato dall’agronomo Michele Tanno e il riutilizzo dei terreni in disuso, e il birrificio agricolo Malto Lento che produce birra con l’orzo coltivato a Castel del Giudice.

La giornata è proseguita nel pomeriggio negli spazi della sala convegni dell’albergo diffuso Borgotufi, dove si sono alternati interventi e confronti sulle politiche di sviluppo locale. Tra i partecipanti, Rosita Levrieri, responsabile dell’Ufficio di Rigenerazione e coordinatrice del Bando Borghi, Massimo Luciani direttore di ANCI Abruzzo, Anna Paolella dirigente dell’istituto scolastico “Lombardo Radice” di Bojano, Andrea Casalboni, storico medievalista dell’Università dell’Aquila, Flavio Felice, professore di storia delle dottrine politiche dell’Unimol, Armando Vittoria ricercatore del dipartimento di scienze politiche dell’ Università Federico II di Napoli. A coordinare l’incontro, Pasquale D’Alberto.

La Scuola estiva di Montenerodomo alla sua terza edizione è promossa dal Centro Studi per i Problemi del Mezzogiorno, realtà che nasce nell’ambito delle attività del Parco Letterario Benedetto Croce e l’Abruzzo. Dal 15 al 20 luglio, gli studenti e i docenti provenienti dalle università Federico II di Napoli, di Campobasso (Unimol), di Teramo, dell’Aquila e dalla Gabriele D’Annunzio di Chieti-Pescara, saranno coinvolti in visite e attività didattiche per riflettere e trovare soluzioni sui temi dello sviluppo delle aree interne del Meridione. Tra i temi che saranno affrontati: il problema degli usi civici, i beni comuni e il loro utilizzo, come ottimizzare i fondi del PNRR, la promozione del territorio. Si alterneranno anche eventi relativi alla storia, la letteratura, lo sviluppo e la coesione.

Castel del Giudice, con le sue politiche strategiche di collaborazione tra pubblico e privato, la riqualificazione urbana con la realizzazione dell’albergo diffuso, il recupero di terreni abbandonati trasformati in meleti biologici, la cooperativa di comunità che sopperisce ai servizi carenti del comune e i tanti progetti di rigenerazione ed inerenti lo sviluppo sostenibile del Bando Borghi – tra cui il senior social housing per dare assistenza agli anziani, la creazione di una comunità energetica per abbattere i consumi – rappresenta un caso studio e un luogo di sperimentazione che può essere da spunto per valorizzare il Mezzogiorno italiano.




TEMPO DI AGIRE [1]

Giunge il momento di operare per il bene comune

Torrevecchia Teatina, 22 luglio 2024. Siamo giunti al termine di un periodo denso di attività, di movimento, di speranze, soprattutto di conflitti (interiori, ma anche no); giunti al termine di una fase storica logorante.

I Popolari ci sono. Anche se ridotti ai margini, anche se mortificati, anche se umiliati e martirizzati, i Popolari sono sempre presenti, sempre vigili, soprattutto vivi a tutela di una dignità disconosciuta di popolo operoso, soprattutto di popolo cattolico dedito ai bisogni del disagio.

I cattolici popolari, i veri Cattolici Popolari sono certi che solo i giusti riferimenti, quelli di un florido passato, possono fare grande un popolo. Certi, dunque, di un cammino di verità, di giustizia, di libertà e di gratificazioni immense, i Cattolici Popolari adesso possono e devono solo rappresentare certezza con la propria storia ed il proprio impegno diretto e deciso, in un mondo politico oramai svilito nella menzogna, nell’arroganza e nella disgrazia di un’offerta dai limiti disarmanti e miserabili.

Giunge il momento del risveglio, il momento di operare e di agire per il bene comune.

NM




LA LEGALITÀ DIPENDE DA NOI

di don Aldo Buonaiuto

PoliticaInsieme.com, 22 luglio 2024. “Se i giovani le negheranno il consenso, la mafia svanirà come un incubo”, diceva Paolo Borsellino. Una tremenda esplosione riecheggia ancora nella nostra coscienza collettiva e individuale. Sono trascorsi 32 anni dall’orrore di via D’Amelio: il 19 luglio 1992 una bomba devastò Palermo uccidendo crudelmente il giudice siciliano e la sua scorta.

Poche settimane prima a Capaci un analogo scenario di morte aveva inghiottito il magistrato Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti che persero la vita per cercare di proteggerli. “È normale che in ogni uomo esista la paura – scrive Paolo Borsellino – L’importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti”.

Per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’estate del 1992, la stagione delle stragi, fu “un attacco che la mafia volle scientemente portare alla democrazia”. Dalla reazione delle istituzioni e del popolo italiano a quella “disuma strategia criminale” scaturì una rinascita civile che sgorgò  , proclamato Beato da papa Francesco, simboleggia l’azione formativa e culturale della Chiesa a salvaguardia della legalità.

Dal 9 al 12 luglio 1962, il sacerdote partecipa a un corso di esercizi spirituali a San Martino delle Scale, sulla collina che domina Palermo e nel diario spirituale annota una riflessione: “Se vogliamo diventare dei conquistatori, dei pescatori di anime, rientriamo in noi stessi e meditiamo gli insegnamenti, le direttive del nostro condottiero Gesù. Il mondo, la carne, le passioni ci daranno l’infelicità, la morte. Solo Cristo può darci la salvezza, è lui il Verbum salutis”. Anche don Puglisi pagherà con il sangue la scelta di non sottomettersi alla tirannia mafiosa e al potere del mondo.

Lo stesso sacrificio di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani. Insieme a loro ricordiamo Paolo Borsellino, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina. È responsabilità comune fare nostra la loro lezione e tenere alta la vigilanza. “Non possono essere indeboliti gli anticorpi istituzionali, la mobilitazione sociale per impedire che le organizzazioni mafiose trovino sponde in aree grigie e compiacenti – avverte Sergio Mattarella – L’eredità di Falcone e Borsellino è un patrimonio vivo che appartiene all’intera comunità nazionale. Portare avanti la loro opera vuol dire lavorare per una società migliore”.

Il Magistero pontificio è impegnato in prima linea per impedire il perseguimento dei reati delle organizzazioni criminali di stampo mafioso che sfruttando “le carenze economiche, sociali e politiche, trovano un terreno fertile per realizzare i loro deplorevoli progetti”. La corruzione, le estorsioni, il traffico illecito di stupefacenti e di armi, la tratta di esseri umani (tra cui tanti bambini ridotti in schiavitù) sono “autentiche piaghe sociali e sfide globali che la collettività internazionale è chiamata ad affrontare con determinazione”.

Fin dall’inizio della sua missione il Pontefice ha manifestato la sua vicinanza alle forze dell’ordine e agli inquirenti impegnati a combattere e sradicare il crimine organizzato. In particolare, esortando al contrasto della tratta di persone e del contrabbando dei migranti (“reati gravissimi che colpiscono i più deboli fra i deboli”). E a complemento e rafforzamento della “preziosa opera di repressione”, servono “interventi educativi di ampio respiro, rivolti in particolare alle nuove generazioni”.

A tale scopo, le diverse agenzie educative, tra cui famiglie, scuole, comunità cristiane, realtà sportive e culturali, sono incoraggiate dal Papa a “favorire una coscienza di moralità e di legalità orientata a modelli di vita onesti, pacifici e solidali che a poco a poco vincano il male e spianino la strada al bene”.

Il Santo Padre insegna a partire dalle coscienze, per risanare i propositi, le scelte, gli atteggiamenti dei singoli, così che il tessuto sociale si apra alla speranza di un futuro migliore. “Il fenomeno mafioso, quale espressione di una cultura di morte, è da osteggiare e da combattere – avverte Jorge Mario Bergoglio – Esso si oppone radicalmente alla fede e al Vangelo, che sono sempre per la vita. Tante parrocchie e associazioni cattoliche svolgono un encomiabile lavoro sul territorio: una promozione culturale e sociale volta a estirpare progressivamente dalla radice la mala pianta della criminalità organizzata e della corruzione”.

In queste iniziative, si manifesta la prossimità della Chiesa a quanti vivono situazioni drammatiche e hanno bisogno di “essere aiutati ad uscire dalla spirale della violenza e rigenerarsi nella speranza”. Francesco invoca il Signore “giusto e misericordioso” affinché tocchi il cuore degli uomini e delle donne delle diverse mafie: “Si fermino, smettano di fare il male, si convertano e cambino vita. Il denaro degli affari sporchi e dei delitti mafiosi è denaro insanguinato e produce un potere iniquo.  Il diavolo entra dalle tasche, è lì la prima corruzione”. E le parole di Paolo Borsellino risuonano come lascito morale per tutti noi: “L’impegno contro la mafia non può concedersi alcuna pausa, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”.

La legalità dipende da noi – di don Aldo Buonaiuto – Politica Insieme




FIAB E REGIONE ABRUZZO A CONFRONTO

Pescara, 22 luglio 2024. Venerdì 18 luglio, nella sede di Via Catullo in Pescara, il Coordinamento FIAB Abruzzo Molise ha incontrato l’Assessore regionale alla mobilità Umberto D’Annuntiis. Per FIAB presenti Giancarlo Odoardi, coordinatore, e Antonio Cellitti, Presidente di FIAB Bicincontriamoci di Sulmona.

Al centro dell’incontro, che si aggiunge ad altri svolti gli anni precedenti, è stato rinnovato di nuovo il tema della redazione del Piano Regionale della Mobilità Ciclistica, ormai disatteso dal 2013, anno di promulgazione della LR che lo aveva già previsto, addirittura da aggiornare ogni tre anni. Allo stesso modo, all’Assessore è stato chiesto di adoperarsi perché la Regione si doti di un vero assessorato e un Servizio regionale per la mobilità ciclistica, con personale dedicato e relative risorse.

Il Piano non deve essere interpretato come una raccolta di percorsi ciclabili, ma di azioni dinamiche di sostegno alla mobilità ciclistica, sia urbana, nell’accezione comune di “modalità di spostamento”, che turistica, cioè di svago.

Il che si traduce nella inclusione nel Piano anche dei temi del mobility management, della comunicazione, di elementi di premialità, di supporto pianificatorio e funzionale allo sviluppo del cicloturismo, dei piani di segnalamento per le ciclovie esistenti e future, settore oggi particolarmente lacunoso (Antonio Cellitti ha richiamato il prezioso lavoro svolto al riguardo da Bicincontriamoci nella Valle Peligna, dove sono stati tabellati quasi 100 km di ciclovie).

Un breve ma deciso cenno è stato fatto alle opportunità soprattutto turistiche del trasporto delle bici su treno per cui è stata ancora lamentata una diffusa indisponibilità ”oraria” dei convogli, soprattutto in direzione est ovest. Segnalazioni sono state fatte anche per quanto riguarda la mancanza di canaline/scivoli  e/o di ascensori per bici, di cui molte delle circa 80 stazioni abruzzesi non sono ancora fornite.

L’Assessore ha richiamato in primis l’opportunità favorevole della recente approvazione del Piano Regionale Integrato dei Trasporto (PRIT) dello scorso mese di gennaio, che rende ora disponibile la cornice di riferimento per il PRMC, che quindi sarà quanto prima messo in cantiere. Nel frattempo, ha segnalato l’avvenuto recupero di fondi PNRR, tornati nella disponibilità della Regione sotto altre vesti, e con cui si stanno riprendendo progetti relativi a tutto il territorio regionale.

Fa cenno in particolare ad un progetto di bike sharing, che vede protagonista TUA, in partnership con l’azienda VAIMOO di Bari, diversi comuni del teramano e del chietino, attuato grazie a un fondo ministeriale che consentirebbe anche di distribuire  voucher per il bike sharing a tutti gli utenti del servizio pubblico di trasporto. Per quanto riguarda l’assetto istituzionale, ha segnalato la necessità di dover attendere l’autunno per la ricomposizione dei settori e la riallocazione del personale nelle varie sedi.

L’incontro si è concluso con uno scambio reciproco di impegni da verificare in un nuovo tavolo di confronto da tenersi a settembre, in concomitanza della settimana europea della mobilità ma anche nell’approssimarsi dell’attribuzione a FIAB del ruolo di  Centro di coordinamento nazionale EUROVELO, candidatura che la Regione Abruzzo potrebbe con convinzione sostenere e supportare, come già dimostrato con una prima nota.




INTERNATIONAL IMAGO FILM FESTIVAL

Terza edizione dal 27 luglio al 3 agosto

Teramo, 21 luglio 2024. Torna per la terza edizione l’International Imago Film Festival che si sposta nel capoluogo di provincia di Teramo dal 27 luglio al 3 agosto e per questa edizione punta tutto su quel “Diritto alla felicità” per il cinema indipendente, che è anche il pluripremiato film con Remo Girone prodotto nel 2021 dalla omonima casa di produzione Imago e firmato da Claudio Rossi Massimi.

Tanti sono gli ospiti che arricchiranno il festival e che parteciperanno alle diverse serate e due i conduttori che ogni sera li accoglieranno: Federico Perrotta e Valentina Olla.

Si parte dunque sabato 27 luglio: alle ore 16 si terrà la proiezione del film “The Nothingness club” per la regia di Edagr Pêra, dal Portogallo, presso L’Arca, nel Laboratorio delle Arti Contemporanee sita in Largo San Matteo (Teramo).

Alle ore 21, presso piazza Martiri della Libertà, Olla e Perrotta apriranno la serata con la presentazione di un grande attore: Antonio Catania. Nato ad Acireale e poi trasferitosi a Milano, personaggio di primo piano nel panorama del nuovo cinema italiano; si è fatto conoscere poco alla volta, inizialmente come caratterista nei ruoli grotteschi che gli riservava Gabriele Salvatores, poi, e sempre di più, con pellicole di tutti i generi, dalla commedia al noir, alle rivisitazioni d’autore. Fortunata è stata anche l’inizio della collaborazione con Aldo, Giovanni e Giacomo, amici di vecchia data con i quali ha recitato in “Così è la vita”, “Chiedimi se sono felice” e in “La leggenda di Al, John e Jack”. Grande è stato il successo con Carlo Verdone in “Ma che colpa abbiamo noi” e “L’amore è eterno finché dura”; in seguito è stato accanto a Claudio Bisio nel noir “La cura del gorilla”. Nel 2015 interpreta magistralmente il greco Vassilis nel film “La sindrome di Antonio” di Claudio Rossi Massimi. Di tutto rilievo sono i suoi ruoli televisivi: dagli esordi con “Zanzibar” e “Disokkupati”, al film “Il giudice Mastrangelo” e l’interessantissimo e sperimentale “Boris” serie tv in cui si racconta la messa in scena di una serie tv, ed al relativo “Boris” – il film. Nel corso della serata, oltre a raccontare aneddoti e curiosità, Antonio Catania proporrà anche un breve momento di spettacolo.

La serata del 27 luglio prosegue alle ore 21.30 con la proiezione del film “Viale Don Minzoni n.6”, per la regia di Andrea Caciagli con Francesco Gaudiello, Lia Grieco, Giusi Merli, Mirko Risaliti, Irene Battaglia.

Il ventottenne Andrea deve trascorrere l’ultima notte nelle stanze di Via Don Minzoni n.6, la casa dov’è cresciuto assieme alla nonna appena scomparsa, con il compito di chiudere le scatole e consegnare le chiavi ai nuovi proprietari la mattina successiva. Nelle ultime ventiquattr’ore tra le mura che hanno segnato la sua infanzia, un amarcord di spazi, colori e oggetti che gli riportano alla mente il suo passato e l’appuntamento con il suo gruppo storico di amici per un’ultima partita di poker in Via Don Minzoni, una lunga tradizione che morirà con la vendita della casa. In questo percorso è evidente un processo di metabolizzazione della perdita degli affetti, dei ricordi, di una parte di sé.




SERVIZI ALLE BICI  

Piattaforma di valutazione  dei servizi.Negozi di biciclette a Pescara: un vantaggio per la cittadinanza

Pescara, 20 luglio 2024. Nella città di Pescara, con una popolazione di quasi 120.000 abitanti, si contano 14 negozi di biciclette (cfr mio inventario dinamico), più o meno storici, 1 ogni circa 8.000 abitanti. Vi sono invece quasi 50 distributori di carburante (cfr Via Michelin), 1 ogni 2.400 cittadini, compresi quelli senza patente o senza auto.

Mantenere una bicicletta in efficienza comporta significativi vantaggi economici rispetto all’uso di un’automobile. Le spese di manutenzione di una bici sono minime se confrontate con quelle di un veicolo a motore, che richiede carburante, assicurazione e interventi meccanici costosi. Un cittadino che sceglie di spostarsi in bicicletta risparmia dunque sui costi fissi e variabili legati all’auto, contribuendo inoltre a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e sostenendo un modello di economia locale che valorizza i negozi di bici

Oltre agli evidenti benefici economici, l’uso della bicicletta ha un impatto positivo sulla salute. Pedalare regolarmente contribuisce a mantenere il corpo in forma, riduce il rischio di malattie, migliorando in generale la qualità della vita. Promuovere l’uso della bicicletta rispetto all’auto può dunque portare a una popolazione più sana e attiva.

Una città con più ciclisti è una città più vivibile. La riduzione del traffico automobilistico diminuisce l’inquinamento atmosferico e acustico, rendendo l’ambiente urbano più pulito e tranquillo. Le strade meno congestionate migliorano la sicurezza sia per i ciclisti che per i pedoni, favorendo un clima di convivenza civile e rispetto reciproco. Inoltre, infrastrutture ciclabili ben progettate, come piste ciclabili sicure e parcheggi per biciclette, possono incentivare ulteriormente l’uso delle due ruote, creando un circolo virtuoso di benessere e sostenibilità.

L’importanza dei negozi di biciclette va oltre la semplice vendita di mezzi di trasporto; essi rappresentano un presidio quasi strategico per una mobilità sostenibile ed efficiente. Investire nella cultura della bicicletta significa investire nel futuro della città, puntando su un modello di sviluppo che promuove il risparmio economico, la salute pubblica e la qualità della vita urbana. La presenza di questi negozi è quindi un segnale positivo che testimonia una crescente opportunità verso uno stile di vita più sano e sostenibile.

Giancarlo Odoardi – Esperto promotore mobilità ciclistica




RINASCITA DI MEGX

Con ARTEPARCO il territorio unico del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise si anima con un weekend ricco di cultura: sabato 27 luglio in programma l’inaugurazione dell’opera Rinascita di megx e al tramonto un live di Syria che rende omaggio alla figura di Gabriella Ferri

Pescasseroli, 19 luglio 2024. ARTEPARCO, iniziativa che dal 2018 valorizza un territorio unico come il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise con interventi di arte contemporanea, inaugura nel mese di luglio la sua settima edizione e presenta l’opera Rinascita di megx(1984), artista visiva il cui lavoro vede sempre protagonista il contesto del bosco in una costante riflessione intorno al rapporto tra uomo e natura.

Con questa settima edizione, ARTEPARCO amplia la vocazione del progetto a diventare un vero e proprio museo a cielo aperto che porta il pubblico alla scoperta di opere nascoste nel parco.

Arrivando da Pescasseroli e attraversando i sentieri C1 e C2 è possibile trovare le installazioni di artisti dalla diversa cifra stilistica che, nel corso degli anni, si sono confrontati con questa incontaminata ambientazione: Marcantonio, Matteo Fato, Alessandro Pavone, Sissi, Valerio Berruti e Accademia di Aracne.

Il progetto, ideato dall’imprenditore e comunicatore abruzzese Paride Vitale, nasce dalla virtuosa collaborazione tra il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, il Comune di Pescasseroli e il brand di profumi PARCO1923.

ARTEPARCO è inoltre realizzato grazie al prezioso supporto di partner attenti alla salvaguardia dell’ambiente come BMW Italia, che da sempre dimostra un particolare impegno verso la sostenibilità, GORE-TEX, azienda leader nella realizzazione di tecnologie per capi outdoor con una visione orientata alla protezione del pianeta, e Woolrich Outdoor Foundation, realtà la cui missione è quella di sostenere iniziative di tutela ambientale e, da quest’anno INWIT, primo operatore di infrastrutture digitali e condivise per le comunicazioni elettroniche che mette sempre al centro il proprio impatto economico, ambientale e sociale.

Grazie a Sky Arte, il canale televisivo dedicato all’arte e alla cultura in tutte le sue forme, quest’anno a seguito dell’inaugurazione alle ore 18:30 Syria, accompagnata alla chitarra da Massimo Germini, si esibirà in un tributo a Gabriella Ferri. La performance, che nasce con la volontà di raccontare e riportare alla memoria la vita di una donna e artista che ha fatto la storia della musica leggera, si terrà nella bellissima cornice dei Colli Bassi.

Per l’impegno rivolto alla valorizzazione del territorio dimostrato negli anni, l’iniziativa gode del Patrocinio del Ministero dell’ambiente della sicurezza energetica.

RINASCITA DI MEGX

Le opere di megx sono installazioni di land art site specific effimere, opere vive e biodegradabili in argilla e paglia che uniscono scultura e pittura. In tutte le sue opere fonde alla corteccia degli alberi oggetti e corpi umani alla ricerca dell’integrazione fisica e spirituale dell’uomo con la natura.

Con Rinascita l’artista si confronta per la prima volta con un’opera permanente discostandosi dalla sua precedente ricerca per l’uso dei materiali: da impasti di terra cruda passa infatti alla cottura dell’argilla.

L’opera, realizzata in terracotta, rappresenta una figura dalle fattezze femminili che emerge dal tronco di un albero morto evocando una visione di ricrescita.

Il corpo ligneo e i rami-umani che si innalzano verso il cielo incarnano una primavera simbolica, un richiamo alla ciclicità della vita e al continuo rinnovamento che la natura stressa ci insegna. Il tema della rinascita è il centro poetico dell’opera, poiché se qualcosa ricresce non muore mai davvero ma si modifica soltanto.

Nell’insieme visivo, Rinascita ricresce dal ceppo dell’albero che, da lontano, appare come un generico arbusto per poi rivelare una silhouette umana integrata armoniosamente al tronco e alla flora circostante.

Come ogni anno, la manifestazione offre ai visitatori una particolare audioguida per aggirarsi tra le opere scortati dalla voce di Victoria Cabello e Paride Vitale.




NUTRIRE IL FUTURO

Adoc Abruzzo presenta gli itinerari esperienziali alla scoperta del territorio e delle sue eccellenze. Prima tappa sabato 20 luglio ad Anversa degli Abruzzi

L’Aquila, 19 luglio 2024. Nutrire il futuro è il percorso esperienziale di turismo sostenibile, promosso dall’associazione dei consumatori Adoc Abruzzo, in collaborazione con Adoc – Associazione Difesa Orientamento Consumatori nazionale, il Dipartimento turismo della Regione Abruzzo e i Comuni coinvolti, in partnership con Sulmona Sostenibile Eventi e con il patrocinio del Consiglio Regionale Abruzzo.

L’iniziativa, realizzata nell’ambito dei progetti finanziati dal MIMIT. D.M. 6/5/2022, art.5, sostiene itinerari regionali più o meno noti, alla scoperta di stili di vita sostenibili, valorizzando le unicità dei territori e le loro tradizioni. Un viaggio tra le realtà locali che esalta gli stili di vita sostenibili del territorio, che prevede quattro tappe alla scoperta dei luoghi abruzzesi e delle eccellenze naturalistiche e gastronomiche.

Gli itinerari in programma sono: il 20 luglio nella riserva del Wwf Gole del Sagittario di  Anversa (Aq), il 26 luglio nel borgo storico di Introdacqua (Aq), il 30 agosto in località Capodacqua  ad Ofena (Aq) e il 15 settembre nel borgo di Prezza (Aq).

Questi i luoghi scelti per l’anno 2024. L’Adoc Abruzzo, insieme agli altri enti organizzatori, annuncia di voler continuare la promozione del turismo lento con altri itinerari in zone differenti.

Attraverso cammini tematici ed itinerari turistici naturalistici, “Nutrire il futuro” vuole far conoscere le culture tradizionali del territorio e ammirare le bellezze dei luoghi contribuendo al benessere delle comunità, con la valorizzazione degli aspetti culturali, artistici, storici e tradizionali in un percorso di crescita sostenibile.

I Cammini DiVini rispondono esattamente al target individuato nel progetto, esprimendo in tutti i loro programmi il territorio nelle sue declinazioni migliori : cultura, arte, storia, musica, sport, ambiente, cibo, natura e persone.

Il progetto non si concluderà con gli eventi in calendario , ma nutrirà il futuro abbracciando nuovi territori e tutte le stagioni , alla scoperta dell’Abruzzo più  vero.

La prima tappa è quella di  sabato 20 luglio ad Anversa degli Abruzzi, in provincia dell’Aquila, che prevede un percorso sensoriale volto ad esaltare i gusti della tradizione enogastronomica del posto. L’evento prevede una passeggiata immersa nella natura (partenza alle ore 10.15), con personale esperto. E al termine del percorso un brunch a cura dell’agriturismo Porta dei parchi, con la degustazione delle eccellenze enogastronomiche del territorio. I programmi dettagliati delle tappe successive, saranno divulgati sulle pagine social di Adoc Abruzzo.




IL TURISMO RELIGIOSO

Affinché il tempo della vacanza e del riposo sia anche quello della crescita personale e della ripartenza

Teramo, 18 luglio 2024. «Il riposo è fruttuoso quando favorisce la crescita delle nostre personalità chiamate a sempre nuove sfide che si aprono davanti a noi». Così il Vescovo di Teramo-Atri, Mons. Lorenzo Leuzzi, si rivolge ai turisti, e in particolare ai giovani, nella lettera rivolta a coloro che hanno scelto la nostra terra per trascorrere le loro vacanze.

La lettera è qui allegata integralmente, anche nella sua traduzione in lingua inglese, e contiene anche l’invito ad alcuni appuntamenti in programma nelle prossime settimane nelle località montane e costiere.

Il primo, promosso dagli Uffici diocesani di Pastorale Giovanile e di Pastorale Universitaria, sarà una “Giornata in montagna guidati dal Beato Piergiorgio Frassati”, in programma sabato 20 luglio e rivolto ai giovani dai 19 ai 35 anni. Si visiterà il Castello di Pagliara (in allegato la locandina con ulteriori informazioni).

Altri appuntamenti in programma sono:

–       Domenica 4 agosto, alle ore 11.30, la Festa della Madonna del Gran Sasso con la Santa Messa in quota, al termine della cabinovia da Prati di Tivo.

–       Venerdì 9 agosto, alle ore 21.00, la Fiaccolata per la Pace presso il Santuario della Madonna della Tibia in Crognaleto.

–       Domenica 11 agosto, alle ore 19.00, la Festa della Madonna di Portosalvo, con la Santa Messa nel piazzale del porto di Giulianova.

–       Mercoledì 14 agosto, alle ore 18.30 apertura della Porta Santa nella Concattedrale di Atri.

Inoltre, le parrocchie della costa tra le molteplici iniziative pastorali della vita ordinaria organizzano anche celebrazioni eucaristiche all’interno dei villaggi turistici che ne hanno fatto richiesta e sono a disposizione per l’assistenza spirituale dei turisti e delle persone che hanno scelto il nostro territorio per passare alcuni giorni di riposo e di ferie.

Per informazioni rivolgersi ai parroci oppure chiedere indicazioni presso i villaggi turistici stessi.




ANGELI DEL MARE FISA

Prevenzione e Salvamento in soccorso di un nonno e nipotino in pericolo

Francavilla al Mare, 18 luglio 2024.  Martedì 16 luglio, nelle acque del lido stabilimento Urania di Francavilla al Mare, gli Angeli del Mare sono scesi in soccorso di un uomo anziano di 70 anni che faceva il bagno con un nipotino. Grazie all’intervento dell’assistente bagnanti Gioele D’Orazio, il nonno e il bambino sono tornati sani e salvi a riva.

Gioele D’Orazio, bagnino Angeli del Mare FISA: “Martedì mattina ero in servizio allo stabilimento “Urania” di Francavilla al Mare quando ho notato un uomo anziano in difficoltà che non riusciva a risalire sul materassino sul quale era seduto un bambino, suo nipote. Ho sentito chiamare aiuto. Per fortuna ero già in acqua sul moscone e ho potuto raggiungere i due bagnanti con molta tempestività. Nelle vicinanze mi sono tuffato e ho raggiunto a nuoto il nonno in acqua per poi riportarlo a riva, trainando anche il materassino sul quale era seduto il nipotino di circa nove anni. Durante la seconda parte dell’operazione di salvataggio, ho molto parlato con loro per farli sentire tranquilli e sicuri che ormai il pericolo era passato.

Marco schiavone, presidente Angeli del Mare Fisa: “Come Angeli del Mare abbiamo avviato questa preziosa collaborazione con la F.I.S.A (Federazione Italiana Salvamento Acquatico) che ci permette di formare i giovani soccorritori con un livello di professionalità altissimo. Inoltre, chiediamo ai nostri collaboratori di metterci passione e cuore. Il mare è bello, ma è anche continuamente una possibile minaccia per i bagnanti, soprattutto gli anziani e i bambini. I nostri soccorritori sono addestrati non solo alle tecniche di salvamento, di nuoto, di primo soccorso. Ma soprattutto a prevenire o meglio osservare e cercare di informare i bagnanti sui possibili pericoli del mare, sempre in stretta collaborazione con tutte le Capitanerie di Porto che ringraziamo per il loro sostegno fattivo alla Salvaguardia umana. Insieme a Carmen Padalino, mia socia, ringraziamo il Presidente della F.I.S.A. Raffaele Perrotta per la preparazione dei Soccorritori Acquatici FISA e per la loro professionalità.”




DULCEDO ARDENS

Martha Rook, Voce e Tommaso Tarsi, Liuto: I Concerti di Euterpe

Barisciano, 18 luglio 2024. Sabato 20 luglio 2024 alle ore 21, Dulcedo Ardens, Martha Rook voce e Tommaso Tarsi liuto, saranno protagonisti del quarto appuntamento della XXVIII edizione della rassegna di musica antica “I CONCERTI DI EUTERPE”. Il concerto, che si terrà nella preziosa chiesa della Madonna del Buon Consiglio, nel pieno centro storico del borgo di Barisciano, porta il titolo “Ala Guerra Ala guerra a suon di frottole” e rappresenta, attraverso le diverse edizioni di stampa, lo scontro tra i due più importanti stampatori del primo Cinquecento: Ottaviano Petrucci e Andrea Antico. Una rivalità contesa e combattuta a suon di frottole, il genere musicale profano più in voga al tempo. Dulcedo Ardens, nato nel 2021 dall’incontro tra la cantante Martha Rook e il liutista Tommaso Tarsi, si è esibito al Festival Barocco di San Gimignano, a Firenze per il festival FloReMus, il Museo de Medici, il Giardino Dell’ArteCultura ed il Conservatorio Luigi Cherubini. Inoltre, ha partecipato al Fringe di Early Music Morella (Spagna), Oude Muziek Utrecht (Paesi Bassi) e del Festival Renaixement (Spagna).

Ecco il calendario dei prossimi appuntamenti:

Ocre (AQ) – martedì 6 agosto ore 21

Monastero di Santo Spirito

LAUDAR VOLLIO PER AMORE

Francesco raccontato

con le parole e la musica del suo tempo

Luca Serani, voce recitante

Aquila Altera ensemble

S. Stefano di Sessanio (AQ)  – sabato 10 agosto ore 19

Piazzetta via della Chiesa

À DEUX VIOLES

Amalia Ottone e Marco Ottone, viole da gamba

Barete (AQ) – domenica 18 agosto ore 17.30

Cortile palazzo Cionni

ALTAS ONDAS

Incontri e racconti lungo le vie del Medioevo




WE CAN HOPE TOGHETER

Il 20 luglio 2024 dalle 9 alle 14

Lanciano, 17 luglio 2024.  Il 20 luglio si terrà l’evento We Can Hope Togheter organizzato dall’associazione HOPE presso la palestra “Fitness & Wellness” di Lanciano (struttura che accoglie l’Associazione, i suoi bambini e ragazzi da molti anni). L’evento ha diversi obiettivi specifici:

● Creare un ambiente accogliente dove bambini e ragazzi con disabilità possano interagire e socializzare con i loro coetanei.

● Aumentare la consapevolezza sulle diverse disabilità e sulle sfide che affrontano le persone con disturbi del neurosviluppo.

● Coinvolgere le famiglie e la comunità in attività che promuovano la collaborazione e il supporto reciproco.

● Creare sinergie con altre organizzazioni che offrono servizi complementari, come la musicoterapia e le attività equestri.

Questi obiettivi mirano a costruire una comunità più inclusiva e solidale, dove ogni individuo possa sentirsi valorizzato e supportato. L’Associazione Hope è stata fondata nel 2018 ed è attiva nelle province di Chieti, Pescara e Teramo.

La principale attività è la Terapia Multisistemica in Acqua metodo Caputo Ippolito (TMA CI), rivolta a bambini e ragazzi con disturbi del neurosviluppo (disturbo dello spettro autistico, disabilità intellettiva, disturbo da deficit di attenzione/iperattività…) e altre disabilità.

L’associazione Hope conta attualmente 15 operatori specializzati e segue circa 150 bambini e ragazzi con disabilità.

Dal 2023 è iscritta al Registro Nazionale del Terzo Settore RUNTS, con numero di repertorio 117137 e mira ad espandere il proprio intervento per promuovere l’inclusione sociale e un futuro accessibile per tutti. È proprio da questo che nasce l’esigenza di organizzare un evento aperto a tutti, inteso come un’occasione per festeggiare, condividere, informare e sensibilizzare le persone sul tema dell’inclusione e che vedrà la partecipazione di altre associazioni, professionisti e volontari che, attraverso le loro attività, intratterranno grandi e piccini.

Sede evento: palestra “Fitness&Wellness” via Mario Spoltore – Zona Artigianale, Lanciano




LIBRI SOTTO LE STELLE

Terza edizione della rassegna letteraria dal 26 luglio al 22 agosto.

Bugnara, 17 luglio 2024. Tra gli ospiti della Rassegna letteraria Omar Pedrini che presenterà il 9 agosto la nuova edizione della sua biografia Cane Sciolto scritta a quattro mani con Federico Scarioni.

Tutto pronto per la terza edizione Libri Sotto le stelle, la manifestazione dedicata ai libri e alla cultura curata dal Centro Studi e Ricerche “Nino Ruscitti” di Bugnara che si terrà tra il 26 luglio e il 22 agosto.

Quattro incontri con gli autori e una mostra fotografica che sarà aperta per tutta la durata della rassegna.

Si partirà venerdì 26 luglio, alle ore 18.30, presso i locali del palazzo Alesi-Villapiana, con l’inaugurazione della mostra dal titolo “Educazione popolare” di Andrea Calvano, un viaggio visivo che celebra la scelta coraggiosa e ispiratrice di giovani ragazze e ragazzi che hanno deciso di rimanere in Abruzzo, trovando qui il loro futuro e il loro luogo di lavoro.

Sempre il 26 luglio, a partire dalle ore 21.30, presso il cortile del Palazzo Alesi Villapiana, ci sarà la presentazione del volume Pane buono. Viaggio nell’Italia dei nuovi forni artigiani del giornalista Luca Martinelli. Attento osservatore del territorio italiano, Martinelli ha lavorato dal 2006 al 2017 per la rivista Altreconomia, con cui collabora tuttora. Scrive per Cook_inc., Cibo (inserto di Domani), L’Essenziale, il Manifesto e altre testate. Ha curato una trasmissione dedicata alle politiche di coesione per Radio Popolare e collaborato con Radio24. Come autore di libri si è occupato di consumo di suolo, di acqua pubblica, di vignaioli e vino naturale.

Il 2 agosto sarà ospite della Rassegna Valentina Di Cesare, con l’antologia pubblicata per Radici edizioni E c’erano gerani rossi dappertutto. Sedici autrici italoamericane esplorano le proprie radici, la lingua, il cibo, i viaggi e le storie della diaspora italiana in Nord America. Il volume raccoglie le testimonianze di una storia migratoria multiforme e composita.

Il 9 agosto presso piazza SS Rosario saranno ospiti Omar Pedrini e Federico Scarioni per la presentazione della nuova edizione di Cane Sciolto (Senza Vento Edizioni). Il volume racconta la storia di Omar Pedrini, artista bresciano, leader dei Timoria per quasi 20 anni, poi cantante solista, poeta, showman, autore e conduttore TV, artista trasversale, attore e docente di master in Università.

L’ultimo appuntamento è per giovedì 22 agosto con la presentazione del libro Pascal D’Angelo. Poesie (Radici Edizioni), curato da Massimo Tardio.

Il volume raccoglie i trentaquattro componimenti che rappresentano il lascito poetico di Pascal D’Angelo, al secolo Pasquale, morto a soli trentotto anni dopo essere vissuto in un sobrio monolocale di New York, dove era arrivato ancora adolescente dalla frazione di Cauze, nel comune abruzzese di Introdacqua.

Filo rosso della rassegna sarà il tema dell’eredità culturale.

“L’idea che ci ha guidati – spiega il presidente del Centro Studi e Ricerche “Nino Ruscitti”, Matteo Servilio – è stata quella di concentrare in una singola parola la rete di significati che investono i temi della memoria, delle tradizioni, delle radici, delle identità culturali, dando loro una prospettiva dinamica e non assoluta. L’eredità rappresenta un lungo e faticoso processo di trasmissione di beni materiali, immateriali, ambientali, che sono tra loro strettamente intrecciati e che il tempo continua incessantemente a ridefinire. Tale trasmissione non è automatica o scontata: va riconosciuta, indagata, riscattata e praticata continuamente. Il lavoro che abbiamo svolto in questi anni – conclude il Presidente – è stato esattamente questo, cogliere il valore potenziale della cultura in tutte le sue espressioni e condividerlo”.

Tante le collaborazioni per questa terza edizione a partire dalla libreria Ubik di Sulmona, che nel punto vendita lungo corso Ovidio avrà a disposizione i libri dei protagonisti della Rassegna, lo studio di design e comunicazione Zoedesign di Andrea Padovani, la casa editrice Radici Edizioni e i tanti ospiti che parteciperanno alla kermesse letteraria.




UN’ESTATE DA FAVOLA

Rassegna di Teatro per ragazzi. Un Viaggio Teatrale tra Magia, Fantasia ed Emozione

Pescara, 16 luglio 2024. È stata presentato ufficialmente oggi, presso la sala Giunta del Palazzo di Città, il progetto di teatro per ragazzi “Un’estate da favola”, nato dalla collaborazione tra l’Ente Manifestazioni Pescaresi e il Florian Metateatro Centro di Produzione. La rassegna si terrà dal 22 al 30 luglio, all’Auditorium Flaiano, con 7 appuntamenti che si svolgeranno sia all’interno che nel parco. Il programma è stato illustrato nel corso dell’incontro a cui hanno partecipato, oltre al direttore artistico dell’Ente Manifestazioni Pescaresi Angelo Valori e al Presidente Valter Meale, la direttrice artistica Giulia Basel e il direttore organizzativo Massimo Vellaccio, del Florian Metateatro.

Il progetto ha come obiettivo principale quello di avvicinare i giovani al mondo del teatro, stimolando la loro fantasia e creatività. Attraverso spettacoli di alta qualità, vengono proposti momenti di svago e apprendimento, favorendo lo sviluppo culturale e artistico dei bambini e dei ragazzi.

La rassegna, alla sua prima edizione, presenta un ricco cartellone di appuntamenti messi in scena da 5 compagnie di rilievo nazionale con l’intento di offrire ai giovani spettatori e alle loro famiglie un’esperienza teatrale unica e coinvolgente. Gli spettacoli, diversificati per età e linguaggio, non solo promuovono e diffondono la cultura e l’arte, ma offrono anche momenti di riflessione e partecipazione attiva, sensibilizzando il pubblico su tematiche rilevanti per i giovani di oggi. Utilizzando molteplici linguaggi, dal teatrale, al musicale e alla danza, sono trattati temi che promuovono la crescita culturale e umana, sottolineando così l’importanza del teatro come strumento formativo e educativo, oltre che come luogo di incontro e dialogo. Vengono proposti grandi classici e opere ispirate ad autori come Rodari e Tognolini. Per i più piccoli, le fiabe diventano metafore di percorsi di crescita e accettazione di sé e dell’altro, rispecchiando lo sguardo dei bambini sul mondo, svelandone le emozioni.

Si inizia lunedì 22 luglio, con replica martedì 23, con “HAMELIN”, della Factory Compagnia Transadriatica, regia di Tonio De Nitto. Lo spettacolo, che prende il nome da “Hamelin”, la città dove viene ambientato il famoso intreccio fiabesco, si muove tra fantasia e realtà, narrando la storia del Pifferaio Magico (dei fratelli Grimm) che libera la città dai topi, ma non viene ricompensato. Utilizzando l’arte burattinesca e coinvolgendo il pubblico con cuffie che offrono una prospettiva diversa, lo spettacolo esplora il mistero della scomparsa dei bambini di Hamelin. Il Pifferaio, interpretato da Fabio Tinella, racconta come abbia liberato la città dai topi, ma, tradito, conduce via con sé i bambini, coinvolgendoli in un gioco teatrale con strumenti musicali immaginari. La metafora della pandemia emerge forte, riflettendo sulla condizione dell’artista e lasciando un messaggio di speranza con un finale liberatorio in cui grandi e piccoli si uniscono in un grande ballo.

A partire da 5 anni, con due turni spettacoli: ore 18.30 e ore 21.00 Auditorium Flaiano

Si prosegue mercoledì 24 luglio con “Maldanno” del Florian Metateatro Centro di Produzione Teatrale, regia  di Flavia Valoppi e Alessio Tessitore.  Attraverso quattro storie  ispirate a grandi autori come Rodari, Tognolini, Nanetti e Petrusevskaja che si rincorrono in un tourbillon chiassoso e un po’ clownesco, racconta “la cura” mediante la relazione, i gesti di generosità e l’immateriale che diventa medicina. La “Torre-opera d’arte” al centro della scena viene smontata dai protagonisti per rivelare storie che curano attraverso la generosità e la bellezza. Sul finale, i protagonisti, attraverso una riflessione ironica e poetica sui malanni di tutti i tempi, coinvolgeranno i bambini-spettatori per ricomporre la Torre, affinché tutti possano curarsi con la sua bellezza. Il coinvolgimento del pubblico rende lo spettacolo un’esperienza poetica e riflessiva per tutte le età​.

A partire da 6 anni con turno spettacolo ore 18.30 nel parco dell’Auditorium Flaiano.

Si continua giovedì 25 e venerdì 26 luglio, con “ARCIPELAGO”, del Teatro Telaio, regia di Angelo Facchetti e Francesca Franzè. Lo spettacolo è un’installazione teatrale che immerge i bambini in un viaggio simbolico attraverso isole tematiche. Ogni isola offre un’esperienza multisensoriale che aiuta i bambini a esplorare e comprendere emozioni e esperienze di vita. L’installazione è concepita come una vera e propria educazione umana e sentimentale, dove i bambini sono invitati ad esplorare un luminoso arcipelago, composto da particolari isole, piccole tendine luminose che creano un piccolo mare, di cui si sentono perfino le onde. Ogni bambino, mosso da parole di magico spessore (ascolta, guarda, senti, racconta), si immerge rispondendo ai diversi stimoli suggeriti da ogni isola, creando un proprio diario emozionale da condividere con tutti.

Per ragazzi dai 7 ai 12 anni, con due turni spettacoli: ore 20.30 e 21.30 nel parco dell’Auditorium Flaiano.

La rassegna riprende lunedì 29 Luglio, con “ZEZA E PULCINELLA”, della Compagnia Bertoldt Brecht, regia di Maurizio Stammati. “Zeza e Pulcinella” è uno spettacolo itinerante all’aperto che unisce il teatro di strada con la tradizione della maschera napoletana. Racconta in chiave farsesca la storia delle nozze di Don Nicola e Vicenzella, contrastate da Pulcinella, il padre geloso, e sostenute da Zeza, la madre che vuole far divertire la figlia. Le scenette, accompagnate da trombone e grancassa, creano quadri vivaci e coinvolgenti, che si inseriscono nella tradizione delle guarattelle con un tocco innovativo e rispettoso delle radici storiche, coinvolgendo il pubblico in un’esperienza teatrale unica e divertente per tutte le età​.

Per ragazzi a partire dagli 8 anni con turno spettacolo ore 18.30 nel parco dell’Auditorium Flaiano.

Martedì 30 luglio, la rassegna si chiuderà con “CAPPUCCETTO ROSSO NEL BOSCO”, di Zaches Teatro, regia di Luana Gramegna. “Cappuccetto Rosso nel Bosco” è uno spettacolo immersivo che trasforma parchi, giardini e chiostri in spazi teatrali onirici. Attorno al pubblico immerso nel bosco, si muovono, appaiono e scompaiono i personaggi della fiaba di Cappuccetto Rosso, dando vita alla famosa storia della bambina e del lupo. La narrazione è accompagnata dalle note della viola e dalla voce di una bizzarra cantastorie, che guida gli spettatori attraverso il misterioso bosco, luogo di disubbidienza e di confronto con le proprie paure. Lo spettacolo utilizza la narrazione, la danza, il teatro di figura e la musica dal vivo per creare un’esperienza magica e affascinante, per bambini e adulti.

A partire dai 4 anni, con turni spettacoli: ore 18.00 e 19.30 nel parco dell’Auditorium Flaiano.

Il programma degli spettacoli riflette l’impegno e la visione artistica alla base di questa iniziativa. Al riguardo, Giulia Basel, direttrice artistica del Florian Metateatro, afferma: “Come Florian, abbiamo collaborato tanti anni con l’Emp proprio per il Teatro per Ragazzi. È cominciata con una prima rassegna estiva che si chiamava “Chiare, fresche, dolci … storie” di cui abbiamo realizzato diverse edizioni. Poi abbiamo iniziato con la programmazione di Tutt* a Teatro! in autunno-inverno, poi anche in estate e fin dal 2011 abbiamo sempre fatto tappa al Flaiano e al D’Annunzio per il “Festival Nazionale Palla al Centro” Vetrina di Teatro Ragazzi del Centro Italia, di cui si è appena conclusa l’edizione 2024 con un grande successo di pubblico e di critica. Ora diamo dunque il via a questa nuova programmazione che segna una maggiore integrazione, sul teatro per ragazzi, tra Florian ed Emp. “Un’estate da Favola” è stata proprio concepita con una partnership di condivisione dell’ideazione, della realizzazione e della cura.  Personalmente sono molto contenta delle coraggiose scelte di alta qualità artistica di spettacoli particolari, che molto difficilmente vengono proposti nella nostra regione, scelte che sono state assolutamente condivise. Spettacoli di ricerca per ragazzi a numero chiuso, che avranno più repliche, ma anche spettacoli che si rifanno alla grande tradizione dei racconti ad alta voce e a quella delle guaratelle e del teatro di strada riproposte con rispetto ed innovazione.”

Questo entusiasmo è condiviso anche dal Presidente dell’Ente Manifestazioni Pescaresi, Valter Meale, che dichiara: “Siamo entusiasti di animare l’Auditorium Flaiano e il parco antistante con questa rassegna. Vogliamo offrire un’esperienza teatrale che sia al contempo divertente e formativa, creando un ponte tra il mondo dell’infanzia e quello dell’arte teatrale. Per sette giorni, il nostro spazio sarà riempito dalla gioia e dall’entusiasmo dei piccoli spettatori, creando un’atmosfera magica e coinvolgente. Invitiamo tutti a partecipare e a vivere con noi questa straordinaria esperienza teatrale.”

Informazioni e Biglietteria:

Auditorium Flaiano – Lungomare C. Colombo 122

Gli spettacoli sono per un numero limitato di spettatori per cui la prenotazione è obbligatoria. Il botteghino del Flaiano è aperto tutti i giorni dalle 17 alle 20, e la sera degli spettacoli. Prezzo biglietti: posto unico 7 euro. Per prenotazioni: 392 0496655 – segreteria: 085 693993

Sul sito www.entemanifestazionipescaresi.com e www.florianteatro.it sulle pagine Facebook e Instagram, approfondimenti, immagini e curiosità sul programma.

Franca Terra




DURE SENTENZE, TRISTE REALTÀ

Le responsabilità politiche fra convenienze e nascondimenti

L’Aquila, 16 luglio 2024. La Corte d’Appello dell’Aquila ha respinto i sette ricorsi delle parti civili confermando la sentenza di primo grado risalente all’aprile 2022 e riguardante il crollo dell’edificio in via Gabriele D’Annunzio 14, nel centro storico de L’Aquila, dove ci furono 13 vittime. Nel tragico sisma del 2009 si dichiara che i giovani studenti hanno agito in modo incauto decidendo di rimanere nelle loro abitazioni nonostante le scosse di terremoto precedenti.

I ragazzi non sarebbero stati condizionati dai comportamenti dei componenti della Commissione Grandi Rischi cinque giorni prima del sisma, il 31 marzo 2009, e nemmeno dalle dichiarazioni di De Bernardinis e dell’ex sindaco Cialente. Per i giudici, il compendio probatorio acquisito non ha dato conferma della tesi che gli esperti partecipanti alla riunione del 31 marzo avessero l’obiettivo di tranquillizzare la popolazione.

Contro le aspettative dei familiari tutto si risolve in una sentenza che li vede soccombere oltremodo anche nelle spese processuali. Brutta cosa. Le istituzioni umane hanno regole rigide e a volte anche crudeli. Dalla vicenda, comunque, emergono anche altri aspetti, quelli politici, per certi versi, sono davvero inquietanti.

Politica sempre presente nelle scelte amministrative del territorio, Politica sempre presente nei grandi tavoli istituzionali, Politica sempre presente nelle scelte determinanti di ruoli e potere, Politica sempre presente in tutte le belle copertine di propaganda in tv, sui giornali, sul web; Politica assente in tutte le altre vicende legate all’assunzione delle responsabilità. Ecco, in sintesi, l’atteggiamento distintivo del quadro politico che domina da oltre un ventennio.

La miseria di qualche dichiarazione, ritracciabile con il lanternino sul web, e niente più. Tutto inutile ed inservibile se non direttamente interessati; la Politica della responsabilità è cosa inutile, soprattutto dannosa per ambire al potere.

I doveri di responsabilità politica nelle scelte che vincolano, condizionano ed indirizzano la nostra società dovrebbero esprimersi in un continuo e dinamico esercizio di responsabilità che, per bizzarro costume, si riduce al solo tornaconto. Un’opportunità che permette esaltazione nelle vittorie, nelle fortune e nei successi, il nascondimento nel fallimento, nella rovina e nei tracolli.

Nemmeno una parola sulla triste sentenza, nemmeno un intervento a sostegno della famiglia, nemmeno un segno di responsabilità su una vicenda ancora oscura ed inquietante.  

Cosa dire: se è questa la Politica ed i politici che vogliamo, non lamentiamoci. Per una società di responsabilità, giustizia e sana convivenza bisogna che ci attrezziamo in modo diverso: intanto anche le cose più semplici, come queste, vanno capite per bene. Punto.

Foto: avvenire.it




UN PAESE MALATO (2)

Il buco nero della violenza e delle armi

PoliticaInsieme.com, 16 luglio 2024. Sembra che il giovane attentatore di Trump avesse comperato la sua arma in un supermercato. Se non fosse così facile acquistare un tale oggetto di morte non ci si spiegherebbe perché con 330 milioni di abitanti ci sono più di 400 milioni armi da fuoco nelle case degli americani. Per non parlare poi di quelle che sono, in realtà, armi da guerra, vendute come se niente fosse. Così, gli Usa sono l’unico paese al mondo dove il numero delle armi in circolazione supera quello degli abitanti.

Finora non c’è stato niente da fare. Soprattutto i repubblicani, spalleggiati da una Corte suprema da loro controllata da decenni, hanno sempre alzato un muro contro ogni possibilità di giungere a regole più restrittive. L’amministrazione di Bush il giovane ha addirittura evitato di prorogare la moratoria decennale precedentemente introdotta sulla vendita delle armi che andrebbero destinate all’uso esclusivo da parte dei militari.

Secondo alcuni studi, ogni anno verrebbero uccise negli Stati Uniti circa 30mila persone. E oramai questo stillicidio non fa neppure notizia sulla grande stampa statunitense e mondiale. A meno che non si tratti di una delle tante ricorrenti stragi che, in molti casi, trovano la motivazione nella condizione psichiatrica del responsabile, come sembra essere pure nel caso dell’attentatore di Trump.

Altri studi hanno rilevato la crescita di queste azioni violente in relazione all’aumento del numero delle armi in circolazione. Si tratterebbe della conferma che l’eventuale capacità di dissuasione reclamata dai sostenitori della libertà di armarsi raggiunge proprio l’effetto opposto. Secondo una ricerca dell’Università di Boston, ad ogni aumento dell’1% delle armi in circolazione corrisponderebbe un uguale incremento delle vittime di episodi di violenza. E siccome, da quando si tengono statistiche precise, la vendita delle armi è salita del 32%, è facile fare il conto ed avere un’idea sul futuro.

Una delle prime cose espresse da Donald Trump subito dopo il suo ferimento è stata la meraviglia per quanto lo ha coinvolto perché accaduto proprio in America. In realtà, è un meravigliarsi condiviso da molto pochi sia nel suo paese, sia fuori.

La politica americana è caratterizzata da alcuni tempi dall’accento messo sui temi religiosi. In alcuni casi, caratterizzati da una particolare distorsione, questo  elemento si salda con il suprematismo bianco e razzista. Ma anche senza giungere a tali estremi, a noi spettatori europei, permeati come siamo da un’idea della fede e della religiosità che tanta parte hanno nella nostra cultura, non sfugge quanto, molto spesso, sette e movimenti che si dicono cristiani, per quanto estranei alle grandi organizzazioni religiose che si rifanno al cattolicesimo e alle chiese ufficiali protestanti, riescano ad essere vigorosamente impegnati contro l’aborto, vogliano imporre l’educazione cristiana nelle scuole, o, almeno, l’esposizione del Crocifisso o dei Dieci Comandamenti nei luoghi pubblici, e sostengano allo stesso tempo la libera circolazione delle armi e  la pena di morte.

Segni di contraddizione per chi crede, sempre e comunque, nella Vita. A meno che non debbano essere considerati elementi di una lettura delle cose del mondo esclusivamente autoreferenziale, nel senso di credere possibile una difesa dei propri valori, ma anche di quello che essi hanno consentito di raggiungere sul piano concreto, avviluppandosi in un coacervo di sentimenti ed auto sicurezze che, però, il mondo mette quotidianamente in discussione. Com’è inevitabile che accada.




POVERTÀ: SOLO PREOCCUPAZIONE

Dai dati emersi nessuna soddisfazione per la CGIL Abruzzo

Pescara, 15 luglio 2024. “Di fronte ai risultati definiti ‘ottimi’ dall’assessore regionale con delega al sociale e alla formazione al lavoro Roberto Santangelo non possiamo non esprimere alcune considerazioni. Da agosto 2023, data di entrata in vigore del Decreto lavoro che ha abolito il Reddito di cittadinanza (Rdc), la platea dei beneficiari di Assegno di inclusione (Adi) e Supporto formazione lavoro (Sfl) ha diminuito notevolmente i percettori aventi diritto lasciando in condizioni di assoluta povertà migliaia di persone”. Lo affermano il segretario generale della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri, la segretaria con delega al Lavoro, Federica Benedetti, e il coordinatore regionale Inca Cgil, Mirco D’Ignazio, i quali esprimono “preoccupazione e non soddisfazione rispetto ai dati emersi” e sottolineano che “il dare peso ai numeri è molto distante dal concetto di obiettivo raggiunto”.

“In Abruzzo, come indica anche il rapporto dell’Istat 2024 – evidenziano i sindacalisti – si registra non solo un peggioramento degli indicatori sulla povertà assoluta, ma anche una crescita dei lavoratori poveri che percepiscono un reddito assolutamente incapace di difendere le famiglie da un disagio economico che non consente loro di arrivare a fine mese.

Il dato abruzzese delle persone povere che hanno perso il sostegno economico garantito dal reddito di cittadinanza, è addirittura peggiore di quello nazionale. In Italia, infatti, si è passati da circa due milioni e settecentomila persone a meno di un milione ed ottocento. In Abruzzo, invece, i dati Inps ci dicono che si è passati da 24.213 nuclei familiari (pari complessivamente a 45.857 persone) che nel 2023 hanno percepito almeno una mensilità di Rdc, a 12.516 nuclei percettori di Adi e 2.038 percettori di Sfl.

Ad essere rimaste senza un sussidio contro la povertà sono state quindi circa diecimila famiglie a basso reddito: un numero all’incirca pari alle domande respinte (quasi novemila quelle di Adi e più di mille di Sfl). Respingimenti che nel 60% dei casi sono stati frutto del superamento dei requisiti reddituali che, è bene ricordarlo, sono peggiorativi rispetto al reddito di cittadinanza”.

“Ma anche chi è riuscito ad accedere alle nuove prestazioni – proseguono Ranieri, Benedetti e D’Ignazio – ha vissuto e sta vivendo parecchie difficoltà. Indicazioni normative poco chiare, infatti, hanno generato problematiche, legate soprattutto dell’indennità SFL, che per i primi mesi ha paralizzato completamente l’erogazione del beneficio da parte dell’Inps lasciando intere famiglie in condizioni di totale indigenza. Vi si sono, inoltre, difficoltà burocratiche e informatiche che non consentono ancora oggi ti mettere in comunicazione attraverso il sistema SIISL i soggetti impegnati nella gestione degli aventi diritto, procedura che in moltissimi casi ha ostacolato i potenziali percettori spingendo molti ad abbandonare la richiesta di supporto”.

“Il vero problema, però – vanno avanti – riguarda proprio gli obiettivi sulla formazione, se pensiamo dopo un anno a corsi mai partiti sia per i percettori Sfl e oggi anche per Adi con un 2023 da considerare un anno perso con obiettivi sulla formazione praticamente a zero in cui le regioni hanno continuato ad incassare tranche del Pnrr che probabilmente dovranno restituire.

A questo si aggiungono i corsi di formazione incrociati con gli ex percettori Rdc, Naspi e Dis-coll che non sono mai partiti e che nella migliore delle ipotesi sono stati avviati con un numero esiguo di partecipanti e con un’offerta formativa, come più volte denunciato, che non è stata rispondente alle esigenze produttive del nostro territorio ma sempre e solo in virtù di numeri da fare”.

“L’entusiasmo per i risultati raggiunti ci sembra che vada anche in controtendenza rispetto alle preoccupazioni della maggior parte delle regioni italiane sullo stato dell’arte per il raggiungimento degli ambiziosi target e soprattutto per il raggiungimento dei famosi Lep che avrebbero dovuto raggiungere uno standard nazionale ma che per l’ennesima volta mostrano un paese a più velocità. Inoltre non dimentichiamo che il Sfl ha una durata massima di 12 mesi, questo vuol dire che a breve i beneficiari già sottodimensionati rispetto alle aspettative dell’assessorato al lavoro si ritroveranno senza alcun reddito e con un’ennesima occasione mancata che non ha consentito l’erogazione di vere politiche attive e soprattutto della formazione.

Sarà necessaria una proroga di almeno un anno sul programma Gol per poter raggiungere gli obiettivi che, ci sembra chiarissimo – concludono Ranieri, Benedetti e D’Ignazio – sono e saranno solo numeri, non azioni, non opportunità di lavoro, non miglioramento delle condizioni sociali ed economiche di tante famiglie”.




TALITA’ KUM, ALZATI

Nuovo corso  presso il Santuario della Madonna del Silenzio

Avezzano, 15 luglio 2024. «Talità kum» dice Gesù. Alzati dalla tua sofferenza, dal tuo lutto, dalla tua separazione, dal blocco della tua vita che non ti permette di camminare. Alzati è il verbo dei risorti, dei salvati e dei vivi. Alzati per non cadere nelle tenebre, ma per vivere nella Luce!

Ecco il programma

Domenica 21 luglio 2024

09:30 Arrivo e accoglienza

10:00 Santa Messa

11:15 Meditazione

12:00 Angelus

12:30 Pranzo al sacco

14:30 Condivisione e incontro

15:30 Confessioni e Colloqui

18:00 Conclusioni e saluto

(fra Emiliano Antenucci)




UN PAESE MALATO

Politicainsieme.com, 15 luglio 2024. È evidente: gli Stati Uniti sono un paese malato. E non lo è certo da ieri con la sparatoria contro Trump. E neppure dall’assalto al Campidoglio del 2001. È neppure dall’aggressione alla famiglia di Nancy Pelosi quando lei era Capo dei democratici in Parlamento. Solo conferme di un paese che ha smarrito per strada tanti di quei valori che l’avevano portato ad essere il principale punto di riferimento per un modello di libertà e di democrazia.

Di nuovo, gli americani vivono una fase di profonda lacerazione. Fenomeno che nel passato si è verificato più di quanto non si ricordi e che, in non pochi casi, come due giorni fa, è sfociato nella violenza politica.

In questa contingenza storica c’è da considerare come la fortezza della ricchezza e della forza militare non sembra più in grado di dettare pienamente, nel bene e nel male, le regole del gioco a livello planetario. La reazione in tante aree del mondo alla guerra in Ucraina, ma anche al conflitto in atto a Gaza, per quanto appaia paradossale a noi occidentali, sta a dimostrare quanto sia cambiato l’atteggiamento nei confronti degli americani. Neppure la palese violazione del diritto internazionale da parte della Russia è servita alla creazione di un fronte più ampio di quello rappresentato dai riuniti nella Nato e dei loro alleati asiatici.

E questo perché la spinta verso il configurarsi di nuovi equilibri mondiali è più forte di ogni altra valutazione, per quanto essa sia ragionevole e confacente al Diritto internazionale. Gli americani, ma anche noi europei, siamo rimproverarti di seguire una politica di mero interesse e di usare una morale dai due pesi e delle due misure.

Una cosa che Stati Uniti e l’intero Occidente percepiscono ogni giorno di più accrescendo la propria crisi di identità. È evidente che la consapevolezza di ciò si aggiunge ad un  malessere generale che vivono da tempo l’Occidente, in generale, e gli Stati Uniti, in particolare.

La crisi d’identità si lega e si salda ai timori di perdere la preminenza economica, culturale e, persino, antropologia. E questo divide al proprio interno. Tra quanti, ad esempio, credono in un processo di transizione economica, produttiva ed ambientale e quanti, al converso, vogliono mantenere quei vecchi equilibri che hanno assicurato decenni, se non secoli, di ricchezza e di potere.

È questo a spiegare la divisione tra gli americani e, soprattutto, la volontà di taluni, di entrambe le parti contrapposte, di portare la divisivita alle estreme conseguenze?

Indipendentemente dal conoscere nel dettaglio cosa ci sia dietro gli spari diretti a Trump, questa è la questione centrale che gli americani, ma anche tutto l’Occidente, devono affrontare. Certo, al momento giusto. Perché non è detto che il tema sarà in cima al l’agenda della prossima presidenza, soprattutto se spetterà di nuovo a Biden o di nuovo a Trump.

Un paese malato – Politica Insieme




PER ESERCITARE BENE UN POTERE BISOGNA ESSERE LIBERI

Liberi dal denaro e dall’idolatria di sé stessi

di don Rocco D’Ambrosio

Globalist.it, 14 luglio 2024. Jung ha ricordato che ci si ammala di potere quando si inizia a non volerlo lasciare e ci si attacca con tutto se stessi, perdendo la propria libertà.

Il Vangelo odierno: In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.

E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».

Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano (Mc 6, 7-13 – XV TO/B).

Deve essere stato un momento molto difficile, per i Dodici, quando Gesù li manda ad annunziare il Regno, con la Parola e i segni concreti. Non finiremo mai, però, di riflettere su quelli che sono i requisiti fondamentali per essere inviati. “Ordinò loro – scrive il Vangelo – di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche”.

L’invito di Gesù credo vada collegato a quanto dice immediatamente prima: “diede loro potere”. Ho sempre pensato che il potere che Gesù affida necessita di una condizione: essere liberi da qualsiasi vincolo materiale.

La necessità di essere liberi, per esercitare bene un potere, è uno dei temi più appassionanti della storia dell’umanità. L’avidità per i beni materiali, e anche non materiali, ha rovinato tanta gente, non solo semplici cittadini, ma soprattutto coloro che hanno responsabilità verso gli altri. Chi è troppo legato a guadagni, tornaconti, denaro e beni materiali; è legato alla propria immagine e idolatra di sé (con o senza i social), è facilmente esposto a trasformare il proprio potere in esercizio costante di corruzione e perversione. Per non parlare del nostro Governo che si schiera per l’abolizione di reati che dovrebbero contenere queste derive del potere.

Bisogna essere liberi, sempre e comunque. Non a caso Jung ha ricordato che ci si “ammala” di potere quando si inizia a non volerlo lasciare e ci si attacca con tutto se stessi, perdendo la propria libertà. Le dimissioni sono un atto nobile e raro, sempre più raro (a parte Benedetto XVI), visto che la gente è attaccata al potere come l’edera! Guai a distaccarsi, anche per pochi giorni! Abbiamo partiti politici, sindacati, istituzioni ecclesiali e via discorrendo dove la gente non va via neanche quando l’etica e la dignità lo impongono. Anzi fa di tutto per giustificare i loro atti inqualificabili, se non proprio illegali, e restare così al potere.

Non solo bisogna essere liberi dalle cose materiali ma anche da certe relazioni. Leggo in questa chiave il prosieguo del brano, quando Gesù dice: “Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro”.

È molto difficile – più o meno quanto la prima condizione – essere liberi da coloro che si oppongono, non tanto a noi, quanto al piano di Dio. Non si ha un potere per legare e portare le persone a sé stessi, ma per portarle a Dio. E se le persone non vogliono andare verso Dio, è un problema loro. Ciò non significa che gli altri hanno sempre torto e noi non sbagliamo mai nell’esercizio del nostro potere. Un sano e onesto discernimento aiuta tutti, dirigenti e diretti, responsabili e semplici membri di un’istituzione, a capire e verificare per quale finalità lavoriamo, con quali contenuti, mezzi e stile. A verificare, soprattutto, se operiamo per il bene dei singoli, dei gruppi e della comunità. Se fine, mezzi e stile si discostano dal Vangelo notevolmente, se la situazione è irrimediabilmente persa per volontà di chi resiste all’annuncio… è bene, doveroso e salutare “scuotere la polvere dai piedi” e andar via. Dio poi provvederà, indicando nuove strade, nuovi incontri, fini e mezzi.




I CATTOLICI A TRIESTE: LUCI ED OMBRE

di Domenico Galbiati

Trieste, 14 luglio 2024. I cattolici – ha sostenuto Papa Francesco a Trieste, parlando del loro necessario impegno politico – devono “non tanto pretendere di essere ascoltati, ma soprattutto avere il coraggio di fare proposte di giustizia e di pace nel dibattito pubblico”.

Si tratta, nella sua apparente semplicità, di un’affermazione densa ed importante, che, se ben compresa, indica un metodo, traccia un percorso e segnala una finalità di cui dobbiamo farci carico. Vorrei prendere da qui le mosse per tentare un ragionamento che, conclusivamente, riconduca poi a queste stesse illuminanti parole del Santo Padre.

La “Settimana Sociale dei cattolici in Italia” non ha fatto fino in fondo i conti con un dato di realtà da cui non si può prescindere: l’ormai affermato e consolidato pluralismo delle opzioni politiche dei cattolici. Non si tratta della cosiddetta “diaspora” se, come tale, intendiamo il processo di frammentazione della rappresentanza politica dei cattolici che ha fatto seguito alla conclusione dell’ esperienza storica della Democrazia Cristiana. Si tratta, piuttosto, di un processo di maggior rilievo e di più antico corso che risale, almeno, agli anni del Concilio ed ha visto una riflessione ed un’articolazione interna al “mondo cattolico” di grande rilievo culturale, sociale e politico, il quale, non a caso, ha coinciso con il superamento del “collateralismo”. Come ci poniamo oggi di fronte ad un tale dato di fatto?

Ci vorrebbero, anzitutto – e non ci sono – luoghi, promossi dallo stesso mondo ecclesiale – che non li prevede – in cui fraternamente, nel segno superiore della fede condivisa, cattolici sinceri e praticanti che la pensano, su molti argomenti di capitale importanza, in modo diametralmente opposto, potessero confrontarsi e spiegarsi fra loro. In quello spirito di reciproca e fraterna correzione che anche il Vangelo raccomanda.

Non deve forse cominciare da qui, in questa dimensione di immediata prossimità, l’esercizio di quella “carità politica” che Papa Francesco ci invita poi ad ampliare all’intero contesto civile, senza barriere ideologiche od altre remore?  Senza la pretesa che nessuno convinca o converta nessun’altro al proprio orientamento elettorale, ma, se non altro, per una schietta chiarificazione di argomenti e contro-argomenti, che, tra l’altro e pur indirettamente, finirebbero per offrire un’opportunità di rasserenamento del complessivo confronto/scontro in atto nel Paese.

Solo così potremmo ancora parlare di “mondo cattolico”, cioè di una presenza – oggi di fatto dissolta – che abbia quei caratteri di organicità e, insieme, di reciprocità solidale, di articolazione interna plurale eppure unitariamente connotata, che i greci esprimevano con la parola “cosmo”, inteso come “ordine” la cui armonia rappresenti, di per sé , un valore che vada al di là della somma delle sue parti.

In caso contrario – ed è la condizione attuale – possiamo dire, tutt’al più, di un’ “area cattolica”, cioè di un perimetro ideale in cui convivono, più o meno consonanti oppure più o meno divergenti, esperienze ed indirizzi di pensiero, gruppi d’opinione diversi e differenti, i quali, tradotti sul piano dell’ opzione politica, è del tutto naturale ed ovvio che si attestino su posizioni alternative o addirittura antitetiche. Come interpretiamo questa situazione fattuale?

Il pluralismo politico dei cattolici è una dissipazione da superare, una condizione cui applicare processi di “reductio ad unum”, cioè tenendo pudicamente sullo sfondo, pur con la sottile ipocrisia di non ammetterlo, l’obiettivo illusorio di una sostanziale, mitica unità politica dei cattolici, sia pure espressa in forme adatte al tempo?  Magari immaginando – e qui l’ipocrisia è macroscopica, ma soprattutto l’assunto è smentito da una lunga, costante, mai interrotta esperienza da decenni a questa parte – che cattolici sparsi, da destra a sinistra, passando per tutte le sfumature di grigio di un “centro” sognato, possano davvero convergere e far causa comune, addirittura orientando il decorso del “discorso pubblico”, almeno quando si affrontino argomenti vitali per una concezione cristiana di cosa siano l’ uomo, la vita, la storia?

Pensiamo che basti l’ appello al “bene comune”, l’invito alla “formazione delle coscienze”, meno ancora l’invenzione di neologismi sghembi come “spartito” per ottenere o favorire un esito del genere? Oppure, pensiamo che non so quale accorta mediazione, tra cattolici di una parte e cattolici della parte avversa, consenta di codificare posizioni che siano compiutamente espressive di una corretta e coerente lettura del momento storico, rispettosa delle categorie interpretative che ci offre la Dottrina Sociale della Chiesa?

In altri termini, ammesso che sia possibile, una tale mediazione – o più probabilmente “compromesso” – gravata, su ambedue i fronti, dalla coabitazione politica con forze di diversa matrice, non risulterebbe addirittura controproducente e fuorviante rispetto all’obiettivo di restituire alla società italiana, in una fase talmente intricata, una voce schiettamente di ispirazione cristiana?

La quale, oggi soprattutto, richiede una giusta misura di apertura, inclusività ed accoglienza, ma, ad un tempo, franchezza, rigore e talvolta pure una serena intransigenza.

Ma – ed è il secondo corno del dilemma – non dobbiamo, piuttosto che un impoverimento, considerare il pluralismo politico-elettorale dei cattolici come una risorsa e, perfino una opportunità, una ricchezza, sia pure, in un certo senso, paradossale?

Non è fors’anche il portato di una libertà di spirito ancora viva, di una autonomia di giudizio e di una facoltà critica ancora non omologate e spente, frutto dell’ assunzione di responsabilità personale, anche quando giunge a valutazioni che non si condividono?

Non è, a suo modo e nel contempo, il rifiuto di una ideologizzazione della visione cristiana e l’affermazione piena della “laicità” dell’impegno politico, fondato sulla franca e libera assunzione di una personale responsabilità che, solo in forza di tale “singolarità” è componibile in un concerto collettivo?

Ma se tale è, il quadro complessivo in cui operiamo, non è forse legittimo o, meglio, necessario e finanche doveroso, che tra le varie opzioni che i cattolici esprimono, ve ne sia almeno una, la quale cerchi faticosamente di indicare la via che conduce ad una proposta “politica”, nel senso proprio del termine, che sia di “ispirazione cristiana”

Accetti, cioè , l’impegno e il rischio di cimentare una concezione cristiana della vita nella nuda concretezza dell’ accadere quotidiano, con lo spessore inedito del nostro straordinario momento storico?

Superando d’ un balzo – perché di questo si tratta – quel sottile eppure, fin qui, impenetrabile confine tra “pre-politico” (qualunque cosa voglia dire) ed impegno espressamente “politico”, che neppure a Trieste è stato attraversato.

Si tratta del passo che, emblematicamente e con tutte le insufficienze di cui siamo perfettamente consapevoli, INSIEME, accogliendo l’ispirazione di Monsignor Simoni, ha voluto compiere da ormai diversi anni a questa parte. Consapevoli – e questo carattere è dirimente – che oggi proporsi come “forza politica d’ispirazione cristiana” significa, prioritariamente, non rivolgersi ai propri correligionari, bensì cercare quegli argomenti e quelle parole nuove dello stesso lessico politico, che sappiano dar conto, anzitutto a chi proviene da altre culture, della ricchezza umana e civile intrinseca ai valori che noi abbiamo gratuitamente ricevuto in dono con la fede.

Dopo di che i cattolici votino come meglio credono. Ciascuno secondo l’ inclinazione della sua libera coscienza, meglio se verificando, almeno i cattolici tali non solo sociologicamente, l’effettiva rispondenza dei loro assunti con i capisaldi del Magistero e della Dottrina Sociale della Chiesa.

Ad ogni modo, i cattolici non hanno il diritto di trattenere per sé i talenti di cui dispongono in ordine alla vita civile e politica della “polis” che abitano, né di trafficarli malamente senza verificare l’ approdo, in quanto ad incremento di valore umano del tessuto civile, del loro spessore.

Si torna, a questo punto, alle parole iniziali di Papa Francesco. Per i cattolici, com’è successo in altri passaggi anche dolorosi della loro storia, non si tratta oggi di rincorrere il potere, una sorta di politica di potenza, ma piuttosto di esercitare, attraverso una raffinata intelligenza politica delle cose, una funzione che potremmo dire, a suo modo, pur laicamente, “profetica”, comprendere, cioè, quali siano le tendenziali linee di sviluppo del nostro tempo con quel po’ di anticipo che consenta, fin dove possibile – ed è il compito della politica – di guidarne l’ evoluzione, anziché osservarne passivamente gli sviluppi e patirne gli effetti.

I cattolici a Trieste: luci ed ombre – di Domenico Galbiati – Politica Insieme