POKER! L’ADRIATICA PRESS SUPERA 3-0 ANCHE TERRASINI

La  Futura conquista la quarta vittoria consecutiva ed è  nella zona nobile della classifica

Teramo, 4 dicembre 2023. Come da pronostico, l’Adriatica Press batte Terrasini  e conquista la quarta vittoria consecutiva, lanciando un bel segnale al campionato. Le biancorosse hanno vinto meritatamente 3-0 senza mai dare la possibilità alle siciliane di rientrare in partita. Il primo set è stato combattuto con le teramane avanti 18-11, ma con la squadra ospite attenta a recuperare  e portarsi sul 19-18. Teramo reagisce  e chiude 25-21 in 25 minuti.

Il secondo parziale, che dura la bellezza di 34 minuti per l’infortunio del libero ospite Ruffa, l’Adriatica Press lo gestisce sin dalle prime battute portandosi sull’11-1. Sul 17-10, però, la compagine siciliana ha una reazione fino al 21-15, 22-20, ma con Teramo sempre padrone del match che chiude 25-22 in 34 minuti. Nel terzo parziale, Terrasini prova a scappare sull’0-3, ma Costantini e compagne riescono a limitare i danni dopo il time out chiamato sul 12-13 per le ospiti.

L’Adriatica Press si porta avanti 18-16, 20-16, 22-20, per chiudere a proprio favore la partita  sul 25-22. Le biancorosse conquistano altri tre punti importanti che permettono di navigare nella zona nobile della graduatoria in vista del difficile match in programma sabato prossimo in Sicilia, contro Mazara.

ADRIATICA PRESS FUTURA TE    3

Vendramini 1, Ragnoli 9, Poli 12, Di Diego 3, La Brecciosa, Costantini 17, Patriarca, D’Egidio, Mazzagatti 8, Capulli, Ventura, Lestini 11. All. Nanni.

VOLLEY TERRASINI (PA)   0

Bacciottini 2, Ameri 3, Luzzi 10, Tarantino 6, Giambora 2, Patti 9, Biccheri 11.

PARZIALI: 25-21 (25’); 25-22 (34’); 25-22 (27’).

ARBITRI: Danila Villano-Emanuele Renzi




BANDO FEDELTÀ AL LAVORO

Premiate 34 aziende teramane dalla Camera di Commercio Gran Sasso d’Italia, tra cui 9 imprese storiche con oltre 50 anni di attività. Assegnato il premio “personaggio illustre d’Abruzzo” a Piero Cipollone, membro del Comitato esecutivo della Banca centrale europea (BCE)

Teramo, 3 dicembre 2023. Nel corso della cerimonia di premiazione “Fedeltà al lavoro e del progresso economico”, promossa dalla Camera di Commercio Gran Sasso d’Italia, che si è svolta oggi a Teramo, in via Savini, sono state premiate 34 imprese teramane, alla presenza di tutti i sindaci dei Comuni interessati, delle autorità locali e di tutto lo staff camerale con la presidente Antonella Ballone.

Conferito il premio speciale “personaggio illustre d’Abruzzo” a Piero Cipollone, membro del Comitato esecutivo della Banca centrale europea (BCE) dal 1º novembre 2023, che sarà prossimamente a Teramo per il ritiro dell’onorificenza.

Premio speciale anche al primo cittadino di Teramo, Gianguido D’Alberto, “per le doti di professionalità e dinamismo che hanno consentito il rilancio economico e sociale del territorio teramano”.

Sono 9 le imprese storiche con oltre 50 anni di ininterrotta attività, che hanno ricevuto come premio alla carriera una targa e un diploma di benemerenza:

1.            Baltour Srl di Agostino Ballone

2.            Carulli Srl di Nicola Carulli

3.            Cioci Srl di Luciano Cioci

4.            Della Noce Snc di Marco Falconi & C.

5.            F.Lli Cimorosi & C. Snc di Domenico Cimorosi

6.            Gavioli Arte E Restauri Srl di Nino Gavioli

7.            Lory Hotel Srl di Attilio Iustini

8.            Pizzorante Zio Mamo di Mauro De Gregoriis

9.            Procaccia & C. Srl di Giovanna Procaccia

A seguire sono stati premiati i dipendenti privati con oltre 25 anni di servizio:

1.            Osvaldo Basili, dipendente di Procaccia & C. Srl

2.            Gianluca Catelli, dipendente di Neodecortech Spa

3.            Mario Di Salvatore, dipendente di Gavioli Restauri Srl

4.            Fabrizio Falone, dipendente di Gavioli Restauri Srl

5.            Angelo Luigi Michelucci, dipendente di Edilcassa Abruzzo

6.            Roberto Palumbi, dipendente di Procaccia & C. Srl

Premiati anche 8 dipendenti della Camera di Commercio Gran Sasso d’Italia in servizio da 25 anni:

1.            Antonella Di Stefano

2.            Anna Ferri (dirigente Area economico finanziaria)

3.            Salvatore Florimbi (vice segretario generale vicario e dirigente Area promozione economica e regolazione del mercato anche Responsabile anticorruzione della Camera)

4.            Tiziana Giammaria

5.            Lidia Iannetti

6.            Gabriella Recchiuti

7.            Ricci Stefano

8.            Ruggieri Claudia

Onorificenza anche per la ditta Moschella Sedute Srl di Pasquale Moschella di Montorio al Vomano, che si è distinta per aver realizzato notevoli progressi a livello tecnico e produttivo.    

Infine, sono state conferite 25 medaglie alle imprese teramane in attività da almeno 25 anni:

1.            Camping Duca Amedeo degli eredi di Amedeo Corsi (premio alla memoria) 

2.            Hotel Ermocolle di Eva Antonucci

3.            Hotel La Griglia di Valeria Di Serafino & C. Snc

4.            Alessandro Di Martino & C. Snc, ristorante “Martin pescatore”

5.            Hotel Fabiola S.N.C. di Alberto Censori & C.

6.            Edilizia Tris Srl di Bruno Ciutti, villaggio turistico “Lido D’Abruzzo”

7.            Intertur S.A.S. di Gabriele Di Carlo & C., hotel “Michelangelo”

8.            Luigi Capoferri, negozio di abbigliamento “Stephanie”

9.            Caporaletti Costruzioni di Caporaletti D. & Figli S.A.S.

10.         Gianfranco Ciafardoni

11.         Paolo Cichetti & C. Snc

12.         Mario D’angelantonio, distributore di carburante IP

13.         Leonardo Di Giannatale

14.         Giocondo Di Giulio

15.         Coclite Di Marcello

16.         Paola Di Odoardo

17.         Di Remigio Costruzioni Snc di Elio Di Remigio & C.

18.         Michelino Durante

19.         Ecolux Professional – Protezioni di Claudio Pappagallo

20.         Iervelli Costruzioni Srl

21.         Mare Blu S.P.A. di Gabriele Di Nicola

23.         Nuova S.M.A. S.R.L. di Bernardo Sofia

24.         Graziana Ravicini

25.         Guglielmo Zavatta

La cerimonia è stata trasmessa in diretta streaming sul canale facebook della Camera Gran Sasso, dove è possibile vedere la registrazione dell’evento al link: https://fb.me/e/4FdatOm3t




SIAMO IN CAMMINO [25]

Siamo entrati nel periodo dell’Avvento, ci prepariamo alla solennità dell’Immacolata. Celebrazioni straordinarie in corso di preparazione un po’ in tutte le nostre chiese d’Abruzzo

Possiamo vivere con Radio Maria momenti di preghiera con due dirette previste proprio in Abruzzo: Giovedì 7 dicembre, alle ore 16:40 diretta dalla Chiesa di San Nicola Vescovo a Villanova di Cepagatti con Santo Rosario, Vespri e Santa Messa. Don Cristian Evangelista che guiderà la preghiera; venerdì 8 dicembre, alle ore 10:30 diretta dal Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria a Pescara Santa Messa Solenne celebrata dall’Arcivescovo Mons. Tommaso Valentinetti.

Novene di preparazione sono in corso di svolgimento nelle nostre chiese, per entrare nel clima dei festeggiamenti ma utili contributi sono gli approfondimenti, preziosi contributi, di don Guido Carafa e Mons. Panfilo Argentieri.

Utili catechesi, dunque, per rimettersi in cammino ed in ascolto della Parola. Una preghiera per il mondo che soffre. Una preghiera per ogni intenzione di chi segue e ci ascolta

Un saluto, un sorriso da Nando Marinucci, in cammino  a voi tutti amici della Chiesa




L’ITALIA STANCA E DISAMORATA DELLA VITA

di Domenico Galbiati

PoliticaInsieme.com, 3 dicembre 2023. Sonnambuli, inerti, stanchi, ciechi e rassegnati, disillusi dalla vita, abbandonati al corso degli eventi. Così il CENSIS vede oggi gli italiani. All’80% convinti che l’ Italia sia in declino, incapaci di reagire alla drammatica crisi demografica, in fuga (36.000 giovani, lo scorso anno) dal proprio Paese, timorosi di essere travolti da una guerra che non saprebbero combattere.

Traditi anche dalla globalizzazione che ha finito per restringere il nostro orizzonte vitale, piuttosto che dilatarlo, cosicché oggi imperversa il sovranismo. Privi di ideali, fosse pure l’ immediato, semplice obiettivo di una vita agiata, appagati dalla “ricerca di uno spicchio di benessere quotidiano”, gli italiani si afflosciano, incapaci perfino di desiderare.

Lo stesso lavoro smarrisce la dignità di impegno che dà senso alla vita ed e’, per lo piu’, percepito come approvvigionamento di risorse da orientare ai “desideri minori”, ai consumi del momento fuggente, senza una prospettiva di futuro. E per il 74% favorevoli all’eutanasia, il che non e’ un buon segno perché un tale sentimento – a prescindere da ogni considerazione di carattere morale o di ordine etico-giuridico – allude, pur sempre, dal punto di vista esistenziale, a come farla finita, piuttosto che a combattere per la vita.

Concepita, a sua volta, come un bene di consumo, strettamente individuale, di cui non si deve dar conto a nessuno, né in cielo né in terra e che si butta una volta usato oppure quando sia scaduto o non “funzioni” più. Eppure, ci sono momenti in cui – come in questi giorni, per la morte di Giulia – il Paese è percorso da una emozione forte, collettiva, sincera, che testimonia una passione, un desiderio, forse una nostalgia di “valore umano” che è tuttora viva e persiste, in attesa di essere risvegliata. Ma non c’è chi sappia comporre questa energia morale, pulsante per quanto disordinata e confusa e convogliarla, dallo spontaneismo vitale da cui nasce, nell’ alveo di un disegno e di una speranza di riscatto civile. La “politica” – nessun riferimento, per carità, all’attuale governo – scivola via, impotente, come un rivolo d’acqua su una lastra di marmo, senza lasciare traccia.

La Relazione Annuale del CENSIS è, ancora una volta, talmente puntuale da far sì che la descrizione del contesto civile dell’ Italia, nell’ attuale frangente storico, vada oltre l’ analisi sociologica e, tra le righe, consenta di leggere una prima trama di cause e con-cause della situazione. Eppure, queste, al di là della costellazione socioculturale e politica del fenomeno, sono, in ultima istanza, di ordine esistenziale, cioè vanno rintracciate, più a fondo, nella interiorità delle persone, nell’ auto-comprensione, nella coscienza del valore che ciascuno attribuisce a sé stesso ed alla propria vita, al proprio ruolo ed al proprio destino, nell’ immagine di sé, consapevole o inconscia che sia, la quale quotidianamente guida i comportamenti ed i gesti di ognuno di noi .

E volessimo individuare, con tutta l’ approssimazione necessaria, un punto di sintesi estrema, da cui poi tutto si irradia, si dovrebbe dire che il sentimento prevalente è forse questo: come se oggi non sapessimo più che farcene di noi stessi e del tempo della nostra vita; come se trattassimo il nostro “io” alla stregua di un giocattolo rotto che distrattamente manipoliamo.

Il tutto – su cui è opportuno tornare – ha a che vedere con l’autoreferenzialità esasperata e la crisi della trascendenza di cui oggi pericolosamente soffriamo. (Segue)




SETTE GOL E PRIMATO

La Tombesi raccoglie la quinta vittoria consecutiva con un perentorio 7-2 a Frosinone.

A segno Romagnoli, Ammirati, Zappacosta, Masi e Moragas (tripletta). Massimo Morena: «Grande dimostrazione di forza, mai in sofferenza. Ho sempre creduto in questa squadra». 

Frosinone, 2 dicembre 2023 – La Tombesi non stecca la partita dell’ennesima conferma, quella che seguiva il successo contro l’Academy e che avrebbe portato i gialloverdi, in caso di vittoria, al primo posto in classifica. Nonostante l’assenza di Iervolino infortunato, e nonostante il vantaggio iniziale dei laziali, la Tombesi ha rapidamente ristabilito la parità con Romagnoli e, a partire dal secondo gol firmato da Zappacosta, ha “messo la freccia” e non si è più voltata indietro.

A riposo sul 4-1 grazie alle reti di Ammirati e Masi, la squadra ortonese è arrivata fino al 6-1 e, dopo il secondo gol dei padroni di casa, fino al definitivo 7-2, con gli ultimi tre gol gialloverdi tutti a firma di Lucio Moragas. Con questo successo, il quinto consecutivo, la Tombesi sale a quota 16 punti in classifica, a pari merito con lo Sporting Hornets (a riposo in questo turno) e con Academy e Italpol, che però hanno una partita giocata in più.

«Siamo stati bravi a rispondere subito al loro vantaggio iniziale e ad evitare che la gara diventasse difficile – questo il commento di mister Massimo Morena – Poi, una volta trovato il 2-1, abbiamo controllato la partita in ogni sua fase, senza soffrire più. Al di là dei sette gol segnati, abbiamo fatto benissimo anche in fase difensiva, comprese le sezioni di partita giocate contro il portiere di movimento, e tutti i ragazzi chiamati in causa hanno risposto presente e fatto un’ottima prestazione.

Mi aspettavo che a inizio dicembre saremmo stati primi in classifica? Non abbiamo avuto un inizio facile, qualche amichevole precampionato non era andata bene e la sconfitta interna con l’Italpol aveva fatto sorgere qualche dubbio in alcuni, ma io ho sempre creduto in questa squadra. Conosco il valore dei miei giocatori e so cosa possono fare. Il nostro limite, non è un segreto, è che siamo un po’ corti, ma d’altra parte anche il campionato è corto e se non avremo infortuni, squalifiche o altri problemi, sono convinto che potremo dire la nostra fino a fine stagione».




LE CRITICITÀ DIETRO IL NUOVO RECORD DI OCCUPAZIONE

di Natale Forlani

PoliticaInsieme.com, 2 dicembre 2023. Il numero degli occupati continua a crescere a dispetto del rallentamento delle attività economiche e dell’impatto dell’inflazione sul potere di acquisto dei salari. Il bollettino dell’Istat relativo al mese di ottobre 2023 segnala un ulteriore aumento di 27 mila occupati rispetto al mese precedente accompagnato da un incremento delle persone che cercano lavoro (+45 mila) e da una corrispondente riduzione di quelle inattive (-69 mila).

Dati positivi anche per l’occupazione registrata nel corso dell’ultimo trimestre (+109 mila) e rispetto all’ ottobre del 2022 (+458 mila), che coincide con l’aumento dei rapporti a tempo indeterminato. Il dato tendenziale risulta positivo per tutte le tipologie dei rapporti di lavoro, in particolare per i dipendenti a tempo indeterminato, di genere e di età con l’unica eccezione della fascia tra i 35 e i 39 anni.

L’analisi delle serie storiche fornite dall’Istat consente di comprendere la natura dei cambiamenti in atto nel nostro mercato del lavoro diventata imponente nella fase della ripresa economica successiva ai lockdown imposti dall’emergenza sanitaria: +1,5 milioni di posti di lavoro rispetto al 1° gennaio 2021 e un saldo positivo di 550 mila occupati rispetto al gennaio 2020, il mese che precede la pandemia. I 23,694 milioni di occupati, e i 15,728 milioni di dipendenti a tempo indeterminato, rappresentano il record storico del mercato del lavoro italiano.

Il saldo positivo assume un maggiore rilievo se si analizzano anche i cambiamenti intervenuti nella popolazione attiva. I nuovi posti di lavoro rispetto al periodo pre-Covid riguardano soprattutto i giovani under 34 (+330 mila) e le donne (+317 mila). La quota dei rapporti a tempo indeterminato (+857 mila) aumenta a un ritmo superiore a quello dell’occupazione in generale. Nel contempo si riduce la quota dei lavoratori a termine (-64 mila) come valore assoluto e di incidenza sul totale dei rapporti di lavoro. Aumenta di tre punti il tasso di attività delle persone in età di lavoro (quelle occupate o che cercano attivamente un lavoro) in relazione all’ aumento della partecipazione dei giovani e delle donne nel nostro mercato del lavoro. Si riduce di mezzo milione il numero degli inattivi.

A far da contraltare alle tendenze positive è la concomitante riduzione dei lavoratori autonomi (-165mila) nonostante il dato positivo dell’ultimo anno (+66 mila). Le conseguenze del declino demografico, dell’invecchiamento della popolazione e del mancato ricambio generazionale nel corso degli anni 2000, trovano riscontro nelle caratteristiche della popolazione attiva: nel costante incremento degli occupati con più di 50 anni (+550 mila), che avviene a discapito della corte tra i 35 e i 49 anni di età (-570 mila), che rappresenta l’ossatura portante del mercato del lavoro termini di contributo professionale e di produzione di reddito.

Le novità positive intervenute nel nostro mercato del lavoro e l’emergere di nuove criticità, in particolare il costante incremento della quota dei profili ricercati dalle imprese che non trovano un riscontro positivo nel mercato del lavoro, faticano a essere comprese. Persino da una quota non marginale di politici e di sindacalisti che ostentano la vocazione di rappresentare il mondo del lavoro.

I cambiamenti in atto non sono il frutto di particolari politiche adottate dalle classi dirigenti, ma le conseguenze paradossali delle due criticità descritte in precedenza: la progressiva riduzione delle persone in età di lavoro e l’aumento del mismatch tra la domanda e l’offerta di lavoro, che favoriscono il riassorbimento di una quota dei bacini delle persone disoccupate e sottoccupate, in particolare giovani e donne, e la propensione delle imprese a stabilizzare i rapporti di lavoro delle risorse umane disponibili in assenza di valide alternative.

Le esperienze maturate nella fase dei lockdown dovuti al Covid, hanno contribuito ad affinare le organizzazioni del lavoro e la gestione degli orari lavoro, per far fronte alla crescita degli ordini ovvero per ridurre le prestazioni con il concorso dei sostegni al reddito nelle fasi di rallentamento della produzione.

Sono strategie aziendali che generano gli effetti positivi che abbiamo segnalato, ma che non consentono risposte efficaci sul medio e lungo periodo. In assenza di una significativa ripresa dell’economia e degli investimenti comportano anche una riduzione dei livelli di produttività. Di conseguenza anche dei salari che invece dovrebbero aumentare per consentire il necessario recupero del potere di acquisto e per rendere più attrattive le proposte di lavoro nelle aziende e nei settori che faticano a trovare manodopera disponibile.

La decrescita dei contratti a termine, anziché essere salutata con gli applausi, dovrebbe essere fonte di preoccupazione perché rappresenta l’indicatore della rinuncia da parte di numerose imprese a espandere le attività produttive.

La riduzione della quota dei lavoratori di media età è soprattutto la conseguenza del mancato ricambio generazionale e comporta la perdita di professionalità e di mestieri che sono il frutto di solidi percorsi formativi e di esperienze lavorative. Criticità difficili da rimediare nel breve periodo.

La riduzione delle persone in età di lavoro e la permanenza di un rilevante mismatch tra la domanda e l’offerta di lavoro sono diventate componenti strutturali del nostro mercato del lavoro e richiedono risposte appropriate. L’atteggiamento conservativo da parte delle imprese ha il fiato corto.

La tentazione di rimediare i problemi con supplementi di intervento dello Stato per regolare i salari e sostenere i redditi con il concorso di nuove risorse pubbliche viene evocata da coloro che continuano a leggere il mercato del lavoro come fonte di precarietà e di carenza di opportunità lavorative.

È un’analisi sbagliata e fuorviante del mercato del lavoro e propone soluzioni che rischiano di aggravare i problemi. La strada maestra per affrontare le criticità è rappresentata dall’utilizzo delle tecnologie digitali per aumentare la produttività. Obiettivo praticabile se in parallelo aumentano gli investimenti per migliorare le competenze dei lavoratori che sono la condizione necessaria per gestire le organizzazioni del lavoro più evolute.

L’assenza di politiche attive per il lavoro capaci di raccordare i percorsi formativi con quelli lavorativi ha generato una carenza di risorse umane esperte che deprime il ricambio imprenditoriale e dei profili professionali che sono indispensabili per la tenuta di interi settori.

Pubblicato su www.ilsussidiario.net




ADESSO BASTA!

Siamo stanchi di assistere ai ripetuti tentativi di smantellare il settore trasporti. L’Abruzzo non deve perdere i punti di forza: per il suo futuro, la sua crescita, il suo sviluppo

Pescara, 2 dicembre 2023. Dopo il primo tentativo del giugno 2022 andato a vuoto, la TUA spa ci riprova e pubblica, con la condivisione ed il coinvolgimento indiretto del governo regionale, un nuovo avviso per la vendita o meglio la svendita della Sangritana spa, azienda regionale leader nel settore del trasporto merci su ferrovia.

Tra le motivazioni ufficiali, si legge nel bando, vi è la ricerca di un partner finalizzata “all’apporto di know how ed indirizzi innovativi alla Business cargo”.

Non si può non rilevare che, diversamente dal bando di vendita precedente (andato deserto), questa volta tra i requisiti di partecipazione è scomparso il dover essere un operatore del settore specifico ovvero una Impresa Ferroviaria.

Adesso invece basta essere un semplice “movimentatore di merci” e quindi solo un operatore della filiera della logistica attività questa, che ovviamente nessuna attinenza ha con il trasporto ferroviario.

Che Know how ci si può quindi attendere da un tale operatore? Quali attrezzature e quali esperienze saranno apportate?

Piuttosto sorge il dubbio che invece si coglierebbe da parte di TUA spa solo l’interesse ad abbandonare il settore facendo bottino dalla vendita dopo aver scaricato per anni “costi” sulla sua partecipata alleggerendo così il proprio bilancio.

Dietro, quindi, quella che viene ufficialmente presentata come una iniziativa finalizzata ad assicurare il decollo della società ferroviaria di trasporto merci su attività di respiro internazionale, si nasconde un clamoroso autogol per tutto il territorio regionale ed il suo tessuto industriale già penalizzato dalla inadeguatezza delle  infrastrutture.

Ci domandiamo quindi, se l’interesse della Regione Abruzzo, che aveva anche concesso il riconoscimento alla Sangritana spa di “società di interesse generale”, ora sia quello di perdere il controllo della propria impresa ferroviaria e limitarsi ad avere la sola partecipazione in un’azienda che si dovrebbe porre in concorrenza con altri operatori ferroviari nazionali ed internazionali esercitando servizi di carattere di lunga percorrenza  invece di sviluppare servizi per le imprese che operano nel territorio regionale assicurando loro servizi di manovra, composizione convogli  ed anche trazione tra i poli infrastrutturali di interesse e le diverse aree industriali.

La nostra organizzazione sindacale sin da subito ha contrastato nel merito questa scelta perché la valuta affrettata e non rispettosa delle reali esigenze del mondo produttivo regionale in particolare delle industrie operanti nella Val di Sangro.

La Regione Abruzzo, com’è noto,  ha un asset in tema di infrastrutture dei trasporti molto fragile:

–              Porti ancora in attesa degli investimenti e con pescaggio limitato;

–              ferrovie ancora a semplice binario e non servite dall’alta velocità,

–              rete autostradale senza corsie di emergenza e senza terza corsia con gallerie e ponti che necessitano di rilevanti interventi manutentivi che dureranno diversi anni,

–              aeroporto che perde voli e relazioni di traffico.

Abbiamo quindi necessità di potenziare questo settore e non di smantellarlo.

Infine, tra le varie motivazioni addotte dalla dirigenza di TUA spa, ci si racconta che si evidenzierebbe uno stato di esposizione bancaria della Sangritana spa.

Si evita però di dire che l’esposizione non è dovuta a debiti derivanti da una cattiva gestione, ma deriva da investimenti sul materiale rotabile (locomotori) per i quali si sono accese linee di finanziamento bancario che a differenza di quanto accaduto per la  TUA spa non sono stati oggetto di finanziamenti a fondo perduto da parte della Regione Abruzzo stessa.

E si domanda: quale Istituto di Credito oggi concede finanziamenti se non valuta ed accerta la solidità di chi riceve il finanziamento e soprattutto la sua capacità di restituirlo?

Infine, proponiamo all’opinione pubblica una semplice riflessione: chi, sano di mente e/o senza ulteriori interessi,  venderebbe una propria attività commerciale che, partita nel 2018 con soli 1,6mln di fatturato è arrivata nel 2022 ad un valore della produzione di 11,6mln e che da 47 dipendenti (2018) oggi assicura lavoro a 97 unità (tutte giovani) ma soprattutto del territorio?

Concludiamo questa nostra nota rinnovando l’invito al Governatore della Regione Abruzzo per l’annullamento della procedura, restando a disposizione per un confronto di approfondimento anche in sede pubblica sul tema. 

Giù le mani dalla Sangritana S.p.A.!!!! Per crescere si compra non si svende.

Vincenzo Marcotullio

Segretario Generale UIL Trasporti Abruzzo




PROGETTO UNA CHIAVE di Erga Omnes

Continua il Laboratorio di cucina a favore dei ragazzi con Disturbi del Neurosviluppo

Chieti, 2 dicembre 2023. Venerdì 1° dicembre, presso la sede operativa di Erga Omnes, in Via Monte Grappa n. 176 a Chieti Scalo (ex Centro Sociale San Martino), si è svolto il Laboratorio di cucina, una delle attività del progetto Una Chiave, un servizio di Erga Omnes (no profit teatina attiva dal 2011) rivolto a giovani adulti con Disturbi del Neurosviluppo.

La finalità delle varie iniziative proposte nel progetto (bomboniere solidali, attività di socializzazione e uscite di gruppo) è quella di creare uno spazio dove i ragazzi si possono relazionare, condividendo obiettivi comuni e incrementando le loro potenzialità e le loro risorse con l’aiuto dei volontari studenti, neolaureati e professionisti dell’Associazione Erga Omnes.

Il progetto è alla ricerca di volontari che si vogliono mettere in gioco come cittadini attivi, a favore del prossimo e per rafforzare la propria crescita personale.




APPELLO ALL’AZIONE GLOBALE

Lo yogi indiano Sadhguru promuove la salute del suolo alla COP28

Dubai, 1° dicembre 2023. Sadhguru, fondatore del movimento globale Salva il Suolo, sta lanciando un appello all’azione globale alla COP 28 per garantire che i suoli sani svolgano un ruolo fondamentale come soluzione al problema del clima.

Il famoso yogi indiano è una delle voci più autorevoli a livello globale sulla salute del suolo e sarà uno dei principali oratori in occasione dei colloqui pubblici con l’UNCCD, l’Ufficio del Commonwealth, la Global River Cities Alliance e il Faith Pavilion.

Il movimento organizzerà una serie di tavole rotonde di alto livello nel Padiglione Salva il Suolo presso la Zona Blu accreditata dall’UNFCCC, con relatori dell’UNCCD, della Banca Mondiale e del Programma Alimentare Mondiale.

Padiglione Salva il Suolo: Blue Zone Primo Piano, Padiglione Save Soil TA2-210.

Lo yogi indiano Sadhguru, fondatore di Salva il Suolo (movimento sostenuto da UNCCD, UNEP, IUCN, Programma Alimentare Mondiale e UNFAO) condurrà una serie di colloqui sul clima alla COP 28, che si terrà negli Emirati Arabi dal 30 novembre al 10 dicembre.

È previsto un suo intervento all’evento di lancio della Global River Cities Alliance, un’iniziativa internazionale incentrata sulla gestione sostenibile dei fiumi urbani, organizzata dal Ministero degli Affari Urbani del governo indiano e dal Ministero di Jal Shakti.

Sadhguru sarà anche l’ospite speciale di “The Wake Up Experience”, un evento organizzato da Impact Nest in collaborazione con l’UNHCR in occasione della Giornata Mondiale del Suolo (5 dicembre), che affronterà il problema della migrazione causata dai cambiamenti climatici.

Sempre in occasione della Giornata mondiale del suolo (5 dicembre) Inbrahim Thiaw (Segretario esecutivo dell’UNCCD) e Rt Hon Patricia Scotland KC (Segretario generale del Commonwealth) saranno inoltre “a colloquio” con Sadhguru nel corso di un evento nel Padiglione Terra e Siccità intitolato “Il Suolo, la superstar del Clima”.

Nel marzo 2022, Sadhguru ha lanciato il movimento Salva il Suolo intraprendendo un viaggio in moto di 30.000 km e di 100 giorni attraverso 27 Paesi, da Londra (Regno Unito) all’India meridionale. Durante il viaggio, lo yogi indiano ha incontrato cittadini e leader di ogni località toccata per chiedere politiche e azioni nazionali volte ad aumentare la materia organica del suolo fino a una percentuale del 3-6% (in base alle condizioni regionali), che è il livello minimo perché un terreno sia considerato sano e prospero. Questo viaggio aveva lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica, perché è solo con il sostegno delle persone che le nazioni possono implementare efficacemente politiche rispettose del suolo. La storica impresa di Sadhguru è stata ampiamente coperta da media e social media e a maggio 2022, in occasione della Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione, lo stesso fondatore di Salva il Suolo ha raccontato del “Viaggio per Salvare il Suolo” ai leader di 195 nazioni. Ad oggi, il movimento ha raggiunto oltre quattro miliardi di persone.

Già in passato Sadhguru aveva guidato diverse campagne ambientali, tra cui Rally for Rivers e Cauvery Calling.

Salva il Suolo terrà una serie di importanti tavole rotonde e conversazioni con i maggiori esperti presso il suo padiglione nella Blue Zone durante le due settimane della COP28 (Posizione: Blue Zone Primo Piano, Padiglione Save Soil TA2-210).

L’obiettivo è lanciare il messaggio che i suoli sani e vitali sono una soluzione al cambiamento climatico, inserendo questo tema nell’agenda internazionale.

I dibattiti, che saranno condotti da esperti di conservazione del suolo – tra cui rappresentanti dell’UNCCD, dell’iniziativa globale 4per1000 e del Programma Alimentare Mondiale – saranno incentrati sul ruolo cruciale che i suoli sani e vitali svolgono nella mitigazione dei cambiamenti climatici, nonché su come questi possono garantire la sicurezza alimentare, migliorare la biodiversità, sequestrare una quantità di carbonio tre volte superiore a quella delle piante e ridurre varie forme di inquinamento.

Tra i convegni in programma “Il Suolo – Soluzione al Cambiamento Climatico, non Vittima”, “Collettivi di Agricoltura del Carbonio: Superare la vulnerabilità”, “Il Suolo, il nostro Corpo”, “Elaborare le politiche: Facilitare l’accesso degli agricoltori ai finanziamenti del carbonio”, “Investire nella gestione sostenibile del suolo”, “Mettere a prova di clima il nostro futuro – il ruolo del suolo”.




L’ULTIMO WEEKEND DI OSMOCI

Pescara, 1° dicembre 2023.  Tre giorni alla chiusura del periodo di ricognizione dell’osservatorio dei servizi resi a chi si sposta in bicicletta, ed in particolare giudicati dal loro punto di vista: dalle bici sui treni agli stalli ai supermercati, dai parcheggi presso le aziende agli spazi riservati all’interno o in prossimità degli stabilimenti balneari, dalle piste ciclabili ai relativi posteggi.

Chi più chi meno, ognuno di detti ambiti è stato indagato grazie alla partecipazione di chi li ha frequentati. Ci piace ricordare, in questi ultimi giorni di sondaggio, una esperienza di bike sharing avviata oltre cinque anni fa presso le sedi universitarie di Pescara e di Chieti, finalizzata a “favorire spostamenti urbani e sostenibili degli studenti sui percorsi interni alla città, nell’ottica di privilegiare l’utilizzo di veicoli non inquinanti e scoraggiare l’uso del mezzo privato”.

Ancora oggi le bici sono operative di fronte alla sede di Viale Pindaro, con una interessante dotazione di stalli. Avendo l’Università aderito alla fase espositiva di OSMOCI, sarebbe interessante conoscere il bilancio di quella esperienza.

ATTENZIONE – Nella home page del sito www.osmoci.it è presente la dashboard del flusso in valore assoluto ed in tempo reale dei questonari compilati e una timeline che ne illustra l’andamento nel tempo.

OSMOCI prende corpo all’interno del Corso di Formazione post-universitario dell’Università degli Studi di Verona, e in particolare di perfezionamento e aggiornamento in: “Esperto promotore della mobilità ciclistica – EPMC“. Ideatore, curatore e referente del progetto è Giancarlo Odoardi.

Tutte le informazioni sono reperibili sul sito: www.osmoci.it e sulla relativa pagina FB. Segui OSMOCI sul canale Telegram: https://t.me/OSMOCI

Giancarlo Odoardi

Ri-media.net – Direttore Editoriale – Web Content Editor




DA PAGANINI A PIAZZOLLA un invito al viaggio firmato ISA

Sulle corde del violino di Ettore Pellegrino e la chitarra di Gianluca Persichetti

Sabato 2 dicembre ore 18.00 – L’Aquila, Ridotto del Teatro Comunale “V. Antonellini”

Domenica 3 dicembre ore 18.00 – Tortoreto, Auditorium Centro Congressi Salinello Village

L’Aquila, 1° dicembre 2023 – Un invito al viaggio sulle corde della chitarra e del violino: è questa la proposta dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese per il primo fine settimana di dicembre con la 49° Stagione dei concerti. Appuntamenti Sabato 2 dicembre ore 18.00 all’Aquila, Ridotto del Teatro Comunale “V. Antonellini”, e Domenica 3 dicembre, sempre alle 18.00, all’Auditorium Centro Congressi Salinello Village di Tortoreto.

Ad esibirsi sarà il duo formato dal chitarrista Gianluca Persichetti e dal violinista Ettore Pellegrino, musicisti di primo piano nel panorama solistico italiano e molto apprezzati in Abruzzo dove, negli ultimi anni, hanno collaborato con l’Orchestra dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese in progetti cross over dedicati a grandi artisti come Paganini e Bach.

Il programma del concerto prevede sia pezzi per duo – la Sonata concertata in la maggiore e la Fantasia per violino e chitarra Moses di Nicolò Paganini, la Romanza Andalusa di Pablo de Sarasate e l’Histoire du Tango di Astor Piazzolla – che per chitarra sola: il Preludio n.1 di Heitor Villa Lobos e un Medley di Baden Powell. Quello che l’ISA propone è dunque un interessante percorso nelle sonorità degli strumenti a corda attraverso i secoli e le diverse culture: a partire dal geniale virtuosismo di Paganini, fra i più importanti compositori ed interpreti della musica romantica, fino alle note di Piazzolla, l’esponente più importante della musica sudamericana del XX secolo; dai ritmi europei di Pablo de Sarasate a quelli brasiliani di Villa Lobos e Baden Powell.

I Protagonisti. Violinista dalla carriera internazionale, Ettore Pellegrino svolge intensa attività concertistica in formazioni cameristiche e con istituzioni liriche e sinfoniche, sia come spalla che come solista, esibendosi in Italia ed all’estero. Unisce all’attività concertistica quella di organizzatore musicale di stagioni liriche, stagioni sinfoniche, tour internazionali e festival. Ha realizzato centinaia di concerti, tournée con gruppi cameristici, opere liriche, progetti per le scuole, progetti di formazione, festival, corsi di perfezionamento musicale, progetti speciali, grandi eventi; ha inoltre suonato con numerose e prestigiose realtà musicali nazionali e internazionali tra cui l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, il Teatro alla Scala di Milano, i teatri e le stagioni concertistiche di diverse città italiane. È direttore artistico dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese e della ICO Suoni del Sud di Foggia, e docente di Violino presso il Conservatorio Statale di Musica “A. Casella” dell’Aquila.

Con Pellegrino si esibirà  il chitarrista Gianluca Persichetti: musicista versatile, vanta una vivacissima attività concertistica esibendosi come solista e in varie formazioni cameristiche per importanti rassegne musicali e manifestazioni teatrali. È membro del “Trio Chitarristico S. Cecilia”, del Trio “Nosso Brasil”, del duo “Corde Brasiliane” e, nel 2010, ha fondato  con  Stefano Rossini e Carlo Biancalana, la “Choro Orchestra”. Fortemente attratto dalla musica etnica e profondo conoscitore di musica brasiliana, fin da giovanissimo si è dedicato a questo genere diventandone uno dei maggiori esecutori italiani e collaborando con alcuni dei più rappresentativi musicisti brasiliani in Italia. Intensa anche la sua partecipazione televisiva e radiofonica; nel 2007 inizia la sua collaborazione con Lina Sastri. Si dedica inoltre all’attività didattica a Roma presso l’Accademia Romana di Musica, della quale è presidente. È docente di Chitarra Classica al Conservatorio “U. Giordano” di Foggia.

I Biglietti sono disponibili in prevendita su ciaotickets.com e nelle rivendite del circuito. L’acquisto diretto previsto nelle sedi dei concerti a partire dalle ore 16. Nelle stesse sedi e con le stese modalità è ancora possibile sottoscrivere l’abbonamento, sia per la stagione ISA dell’Aquila che di Tortoreto.




ARTIGIANATO ARTISTICO E SAPORI D’ABRUZZO

Dal 1 al 3 dicembre, promosso dall’ente Mostra dell’artigianato Artistico Abruzzese

Guardiagrele, 1° dicembre 2023. È giunto all’ottava edizione “Artigianato Artistico e Sapori d’Abruzzo” l’evento promosso dall’Ente Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese a Guardiagrele che punta a promuovere anche le eccellenze enogastronomiche abruzzesi.  Il sipario si alzerà il 1° dicembre.

“Il nostro obiettivo è promuovere l’artigianato artistico tutto l’anno coniugandolo con ciò che di meglio il territorio riesce ad esprimere e l’enogastronomia rappresenta una eccellenza.” dichiara Gianfranco Marsibilio, presidente dell’Ente.

“Tante saranno le novità che riempiranno un format già collaudato incentrato sulla mostra mercato con la presenza dei migliori produttori abruzzesi che metteranno in vetrina le loro specialità. Ci sarà il coinvolgimento delle scuole, workshop, convegni, laboratori.”

Nel palazzo  di via Roma sarà possibile acquistare i prodotti tipici in mostra ma anche apprezzare le opere di artigianato artistico esposte nel  museo dell’Ente.

La prima giornata si aprirà con il convegno: “Etichettatura alimentare: strategie di marketing ed etichettatura alimentare” presso l’Aula Magna dell’Istituto Omnicomprensivo di Guardiagrele a cura del presidente dell’Albo Tecnologi Alimentari Abruzzo Giulio Andreoli e la Brand & Packaging Designer Francesca Carullo. Nel pomeriggio ci saranno i laboratori di serigrafia per grandi e piccini a cura del Printmaker Luca Bruno, cena  in compagnia dei produttori enogastronomici abruzzesi presso il Ristorante Santa Chiara,degustazioni, show cooking a cura degli alunni dell’Istituto Alberghiero di Villa S.Maria. Sabato al palazzo dell’artigianato su parlerà delle tradizioni culinarie della festa di Santa Lucia con la partecipazione dello storico Mario Palmerio ed il parroco Don Erminio Di Paolo. Interessanti i workshops dove si parlerà di biologico nell’era della transizione ecologica e della scienza del pane ed olio, grazie alla partecipazione di illustri relatori come i promotori del biodistretto “Le Verdi Valli Teatine” Alessandro Bucciarelli e Marcello Ferrara, l’ente certificatore Bio Icea referente Abruzzo Anna Maria Nicolini, l’aps Vignaioli Teatini, l’assessore alla Transizione Ecologica del Comune di Chieti Chiara Zappalorto, il sindaco del Comune di Casacanditella Alessandro Monaco, il rettore dell’Università di Teramo Dino Mastrocola, l’accademico ordinario dell’Accademia nazionale dell’olivo e dell’olio Leonardo Seghetti, l’assaggiatrice di pane Sonia De Vincentis, il Movimento Turismo Olio Abruzzo, il referente dei produttori di Olivo Intosso Tommaso Masciantonio,il panificatore di grani antichi Camillo Adorante. I workshops saranno moderati dal tecnologo alimentare Valerio Colasante.




CARI GIOVANI

Martedì prossimo, 19 dicembre, si concluderà l’Anno Berardiano

Teramo, 1° dicembre 2023. Abbiamo vissuto tanti momenti di incontro, di riflessione e di preghiera.

Vorrei con voi riprendere e rilanciare il motto benedettino: ora et labora.

San Berardo era un monaco benedettino!

Quando ero giovane, come voi, mi aveva molto colpito la riflessione sul significato dell’essere monaco: vivere il tempo ordinatamente per fare tante cose.

Può sembrare una contraddizione: per fare tante cose bisogna fare bene le piccole cose.

È l’invito a vivere il tempo non per necessità, ma con piena consapevolezza riempiendolo di progettualità.

La noia della vita nasce dal tempo vuoto!

Se il mio tempo è vuoto mi stanco e non mi impegno.

Se il mio tempo è pieno, sono sempre in cammino facendo tante scelte e aprendo sempre strade nuove.

Molti confondono il fare con il tempo pieno.

Il tempo è pieno solo se io ne sono consapevole e rischio nel riempirlo giorno per giorno.

Non è il fare a rendere pieno il mio tempo.

Lo stress del fare è come la noia del tempo vuoto!

Oggi molti sono stanchi sia per il super fare sia per il non saper progettare la vita.

È la distinzione tra il krónos e il kairós.

Il krónos è il tempo che scorre senza di me; il kairós è il tempo che io vivo.

Il Battesimo è il grande dono che ci libera dal krónos e ci dona il kairós.

Oggi sono molte le proposte per riempire il tempo: ma nessuna ci aiuta a viverlo pienamente.

Per riempire il tempo bisogna essere costruttori.

E ciò non è facile perché la corsa alla novità immediata ci illude di essere protagonisti.

In realtà è il tempo che mi conduce e mi strumentalizza.

Non sono più io che vivo, ma il tempo che mi trasporta!

Ora et labora!

Per vivere pienamente il tuo tempo devi costruire con fedeltà.

Verifica se sei fedele ai tuoi impegni quotidiani.

Vedrai che sarai capace di fare grandi scelte e di assumere grandi impegni!

La tua agenda sarà sempre piena e non sarai mai nella noia e, soprattutto, non sarai mai stanco.

Essere monaco significa fare bene il programma della giornata, senza evadere gli impegni.

È la via per prepararsi a grandi scelte!

Con te c’è il Risorto, che ti accompagna, ti sostiene e ti incoraggia. La sua presenza accanto a te è il segno che non sei qualcosa nel tempo, ma qualcuno che costruisce nel tempo.

Ora et labora!

Il tempo di Avvento, che ci prepara al Natale, ci ricorda che Lui viene sempre e riempie di gioia la tua vita.

Con San Berardo ripartiamo conservando nel nostro cuore e nella nostra mente il suo motto: ora et labora.

Con la mia benedizione.

Vostro,

+Lorenzo, vescovo

APPUNTAMENTI:

Festa di San Berardo – Celebrazione Eucaristica

19 dicembre 2023 ore 18.30

Cattedrale di Teramo




L’ORDINE MONDIALE: il populismo segna l’agenda politica

di Giovanni Cominelli

PoliticaInsieme.com, 30 novembre 2023

Il Covid e l’aggressione russa all’Ucraina hanno fatto crollare, per ragioni diverse, il castello della sicurezza esistenziale dei cittadini europei. Li hanno posti di fronte ad un bivio, che si erano lasciati alle spalle l’8 maggio del 1945: pace o guerra? Non che il mondo da quella data si fosse del tutto pacificato.

Basterà ricordare il 6 e il 9 agosto di quell’anno a Hiroshima e a Nagasaki, l’avvento al potere dei Sovietici in tutti i Paesi dell’Est, la Guerra di Corea e l’intensificazione dei processi di liberazione nazionale nelle colonie europee di Asia e Africa.

E poi l’abisso subito richiuso di Cuba 1962. E poi il fatale l’89. Intanto, però, avevamo tessuto una narrazione decisamente “conservatrice”: il meglio è spalle, e anche davanti. La pace era destinata ad essere perpetua per noi Europei e, alla lunga, universale.

La transizione verso un nuovo ordine mondiale

Bastava che ciascuno facesse la pace davanti alla porta della propria casa e tutto il mondo sarebbe stato in pace. Perciò gli Europei erano sostanzialmente disimpegnati rispetto al mondo. Bastava che si dedicassero ai propri affari. Era il modello tedesco-europeo che Mario Draghi ha icasticamente rappresentato: la sicurezza dagli Usa, l’energia dalla Russia, i commerci dalla Cina.

L’unico segnale inquietante arrivava da fuori: il flusso dell’immigrazione. Ma veniva letto a destra come problema identitario e securitario, a sinistra come domanda di accoglienza da parte dei “dannati della terra”: noi Europei eravamo, comunque, “in controllo”.

Ecco, lo abbiamo perduto.

Come reagiscono gli Europei a tale perdita? Eurobarometro ci aggiorna periodicamente sulle sempre più labili loro certezze. L’edizione del Giugno 2023 ci informa che l’ordine delle preoccupazioni è il seguente: l’aumento dei prezzi, dell’inflazione e del costo della vita è la prima; la seconda è la situazione internazionale; la terza è l’immigrazione.

A questo punto toccherebbe alle forze politiche elaborare strategie e programmi di governo, bilanci dei costi e benefici per poter continuare a camminare, di fronte al bivio fatale, sul sentiero della pace. Partire dal sentire comune, quello che è, e offrire un orizzonte di senso, all’interno del quale interpretare la propria posizione nel mondo e fare scelte adeguate.

È ciò che hanno fatto gli intellettuali e la politica lungo il ‘900. Di fronte o dopo le catastrofi, destra e sinistra si sono candidate a costruire “un mondo nuovo”. Se c’era una civiltà da salvare/ricostruire, socialisti, comunisti, fascisti, nazisti, cristiani si candidavano a salvatori/costruttori di civiltà.

Il populismo segna l’agenda politica

I Cristiani sia negli anni ’30, con Maritain e Mounier, sia dopo il 1945, con Pio XII, proclamavano: “è l’ora dei cristiani!”. Quando si vive in tempi apocalittici, si pensa alla Parusia. Agiva alle spalle l’impulso ottimistico/messianico delle ideologie del ‘900, che, volendo forgiare la storia, hanno spesso finito per mettere a rischio e distruggere l’esistenza di milioni e milioni di esseri umani.

Accade invece, in questi tempi di transizione verso un nuovo ordine mondiale e che apocalittici ancora non sono, che in questa nostra Europa non solo i cittadini, ma anche la politica e l’intellettualità abbiano perso ogni residuo di forza messianica. Difficile dire quando il messianismo rivoluzionario ha cessato di essere attrattivo.

Forse con l’avvento della bomba atomica, che cambiò la percezione dei rischi fatali della guerra? Nostalgia del messianismo? Certo che no! Ma si deve constatare che anche quello in versione “debole”, confessato da Walter Benjamin, non è stato sostituito con la forza di una ragione discernente, fondata su basi epistemiche sicure. Molta “Doxa”, poca “Episteme”.

E così una politica cieca si è ripiegata sulla paura, benché le persone abbiano disperatamente bisogno di speranza. L’ondata populista che ha attraversato come uno tsunami l’Occidente ha trasformato le emozioni e le paure di massa in agenda delle forze politiche.  Il populismo ha segnato in profondità l’intera politica italiana, europea e occidentale, la destra e la sinistra. Le tentazioni autoritarie e plebiscitarie sono “solo” l’effetto ideologico secondario di società, che non sono più in grado di collocarsi razionalmente nel presente.

Le reazioni al populismo

Donde tre reazioni: Salvini vende il passato, pur sapendo che non tornerà. Come nota Andrea Graziosi, lo può vendere solo a chi ce l’ha alle spalle, agli anziani, che hanno un passato lungo e un futuro breve.

La Schlein si dedica a vendere ai giovani un futuro fatuo e immaginario, un futuro di diritti acquisiti e assistiti. Costruisce narrazioni favolistiche: si può costruire la pace, senza un esercito europeo di difesa e senza investire risorse adeguate? Si può aumentare l’occupazione, senza aumentare la produttività? Si può difendere le donne, se la differenza maschi e femmine è superata? Insomma, la sinistra è “lost in transition”.

Quanto a Conte, egli vende, o vorrebbe, assistenza agli anziani, ai giovani, alle vedove, ai passanti… Tra un passato che non tornerà e un futuro frou frou, chi si occupa del presente? L’unica che è costretta, per forza maggiore, a farci i conti quotidianamente è Giorgia Meloni.

Lo fa dentro una società impaurita, provenendo da una cultura politica, in cui confluiscono incanutiti fantasmi e vecchie culture, conservatrici del passato. Il presente dovrebbe essere l’arena dei liberali, che, al momento, sono troppo occupati a sopravvivere più che a pensare senza filtri dogmatici e senza illusioni il presente.

La responsabilità della verità

Emerge qui, straordinaria, la responsabilità di coloro per professione trattano quel materiale prezioso che è fatto di notizie, informazioni, conoscenze, insegnamenti. Torna di attualità il messaggio di Julien Benda che nel suo “La Trahison des Clercs” del 1927 denunciò la tendenza degli intellettuali francesi e tedeschi a tradire, appunto, la verità, nel nome di “passioni politiche”: il razzismo, il nazionalismo, la lotta di classe.

E fece appello alla cultura classica di Platone e all’universalismo cristiano. Lui che era ebreo. Oggi il ceto intellettuale si è allargato di molto. In particolare, giornali e TV decidono della verità/realtà delle cose più delle scuole e delle Università.

Ma si muovono secondo il principio di irrealtà, al servizio di nuovi profeti e nuovi redentori improvvisati o, semplicemente, si prostrano al mercato del momento. Se la politica è cieca, è anche colpa loro. La somma di molte irresponsabilità porta alla catastrofe.




SCORCI D’ABRUZZO

Puntata dedicata a Vittoria Colonna e Michelangelo Buonarroti

Pescara, 30 novembre 2023. Una magnifica poetessa ed un grande artista sono i protagonisti della nuova puntata di “Scorci d’Abruzzo” di Paolo Pacitti, in onda su Buongiorno Regione con lo scrittore abruzzese Peppe Millanta e le telecamere Rai di Sem Cipriani, si tratta di Michelangelo Buonarroti e Vittoria Colonna, la marchesa di Pescara che si incontrano nel 1538 nel chiostro della Chiesa di San Silvestro di Roma; tra di loro nasce un rapporto intenso, “un amore platonico – come spiega Millanta – alimentato anche dall’adesione, per entrambe, al movimento degli spirituali che tentava di riformare la Chiesa. Vittoria Colonna divenne per Michelangelo un punto di riferimento e di questo rapporto resta traccia in alcune lettere ed in alcune rime appassionate che lui le dedicò”.

Michelangelo realizza per lei alcuni dipinti, oggi tutti perduti, e dei celebri disegni come la famosa “Pietà”; spiega Giovanbattista Benedicenti, Storico dell’Arte: “la Pietà esprime lo spirito tormentato di un’epoca: la torsione michelangiolesca, l’espressività potente di queste figure sono lo specchio di una crisi religiosa degli anni della Controriforma. La forma sta alla materia, come l’anima sta al corpo e l’artista deve lottare titanicamente per trovarla”.

La testimonianza dell’unione di queste due anime si riscontra anche nel “Giudizio universale”: il pittore stava affrescando la Cappella Sistina proprio nel periodo in cui conosce Vittoria Colonna, alla quale si è ispirato proprio per la realizzazione della Madonna dell’affresco, regalandole l’immortalità.

Vittoria Colonna era anche la signora di Pescocostanzo (AQ), da poco distrutto dal terremoto del 1456: istituisce infatti, nel 1535 una delle prime commissioni edilizie della storia “La commissione della signora” per regolamentare la ricostruzione del borgo che da allora è rimasto intatto.

Per rivedere tutta la puntata https://www.facebook.com/peppemillanta?locale=it_IT

Alessandra Renzetti




TURANDOT melodramma in tre atti di Giacomo Puccini

Orchestra Sinfonica delle Terre Verdiane – Coro dell’Opera di Parma partecipazione speciale del Coro voci bianche I.C Medie Serafini-Capograssi di Sulmona regia di Alessandro Brachetti

Sulmona, 29 novembre 2023. Per l’annuale incontro con l’Opera a cura dell’Ateneo Internazionale della Lirica domenica 3 dicembre alle ore 17 (in anticipo rispetto all’orario tradizionale dei concerti) al Teatro Caniglia di Sulmona va in scena Turandot, quella che è stata l’ultima composizione di Giacomo Puccini, di cui ricorre il centenario della morte il prossimo aprile.

L’opera è presentata nell’allestimento con l’Orchestra Sinfonica delle Terre Verdiane diretta dal M° Stefano Giaroli, il Coro dell’Opera di Parma diretto dal M° Ruben Ferrari, per la regia di Alessandro Brachetti. Una particolarità di questo allestimento è rappresentata dalla presenza del Coro di voci bianche composto da alunni degli Istituti Comprensivi Serafini e Capograssi di Sulmona, appositamente selezionati e preparati dal Maestro di Coro Anna Galterio. Sono 19 i ragazzi di scuola media a indirizzo musicale che avranno questa occasione speciale di calcare il palcoscenico a fianco di un cast di professionisti, inseriti in una produzione importante e carica di aspettative da parte di un pubblico di appassionati d’opera.

L’allestimento si completa con le scene e costumi di Artemio Cabassi realizzati da Arte Scenica di Reggio Emilia. Gli interpreti sono Renata Campanella(soprano) che dà voce a Turandot , Diego Visconti (tenore) è Calaf, Scilla Cristiano (soprano) è Liù, Massimiliano Catellani (basso) è Timur, il baritono Marzio Giossi è Ping, mentre i due tenori Saverio Bambi e Antonio Colamorea sono Pang e Pong. Completano il cast il tenore Imanol Laura nei panni di Altoum e il baritono Juluis Loranzi , un mandarino. Per consentire al pubblico una miglior comprensione della storia, nel corso della rappresentazione, su un maxischermo installato in sala scorrerà il testo del libretto dell’opera.

La storia Composta tra il luglio del 1920 e l’ottobre 1924 Turandot è l’unica opera pucciniana di ambientazione fantastica, la cui azione – come si legge in partitura – si svolge al tempo delle favole. Rimasta incompiuta alla morte del musicista toscano, le ultime due scene furono completate da Franco Alfano, uno dei suoi allievi, sotto la supervisione di Arturo Toscanini. Fu rappresentata per la prima volta nell’aprile 1926 alla Scala, sotto la direzione dello stesso Toscanini che interruppe l’esecuzione sull’ultima nota della partitura pucciniana.

A metà del terzo atto posò la bacchetta rivolgendosi al pubblico con queste parole: qui termina la rappresentazione, perché a questo punto il Maestro è morto. Non la diresse mai più. L’opera in tre atti narra la leggenda di Turandot, bellissima principessa dal cuore di ghiaccio, figlia dell’Imperatore, che in un editto a Pechino annuncia che sposerà il pretendente di sangue reale che riuscirà a svelare tre difficili enigmi. Chi non ci riuscirà verrà decapitato. Il Coro dell’Opera di Parma, rinomato gruppo vocale che raccoglie la secolare tradizione corale della città, nasce dall’esigenza di creare una realtà composta da artisti di ottima preparazione musicale e, insieme, straordinaria capacità di movimento sulla scena. Partecipa a numerose produzioni liriche nei principali teatri italiani.

Nel 2015 il coro è chiamato da Giovanni Allevi ad incidere un brano che diventa poi l’Inno ufficiale del campionato di calcio della Serie A. Fondata nel 2003 dal M° Stefano Giaroli per valorizzare giovani musicisti dell’Emilia-Romagna, l’Orchestra Sinfonica delle Terre Verdiane si caratterizza oggi come una delle più vivaci e dinamiche realtà orchestrali italiane accogliendo elementi di spicco che collaborano con prestigiose orchestre nazionali ed internazionali.

Negli anni ha acquisito un vasto repertorio operistico che va dalla quasi totalità delle opere verdiane a tutto Puccini, dalle opere italiane di Mozart a Carmen, dalle opere buffe di Rossini a tutto il più significativo verismo italiano. Annovera esibizioni in Italia e all’estero

GLI INTERPRETI

Turandot (soprano) Renata Campanella

Calaf (tenore) Diego Visconti

Liù (soprano) Scilla Cristiano

Timur (basso) Massimiliano Catellani

Ping (baritono ) Marzio Giossi

Pang (tenore) Saverio Bambi

Pong (tenore) Antonio Colamorea

Altoum (tenore)  Imanol Laura

Un mandarino (baritono)

Juluis Loranzi Scene e Costumi Artemio Cabassi – Coordinamento Musicale: Antonio Braidi -Maestro alle Luci: Marco Ogliosi – Capo squadra tecnica: Gabriele Sassi- Segreteria di Produzione: Elena Cattani Assistente ai Costumi: Alessandro Garuti – Scene e Costumi realizzati da Arte Scenica – Reggio Emilia PROSSIMO APPUNTAMENTO NICOLA PIOVANI “Note a margine” Domenica 10 dicembre Biglietti: € 40 – 30 – 25 per la sottoscrizione 5Xmille Info:0864 212207 camusic@libero.it www.cameratamusicalesulmonese.it Ufficio Stampa Fiorentina Galterio Tel. 349 7031924 3385260654 stampacameratamusic@gmail.com




SALVA LA TUA LINGUA

Lara Molino in Campidoglio per il Premio Nazionale Dell’Unpli

San Salvo, 29 novembre 2023. La cantautrice abruzzese Lara Molino è finalista dell’undicesima edizione del Premio Nazionale “Salva la tua lingua locale” (Sezione Musica), organizzato dall’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia (UNPLI) e dall’ALI (Autonomie Locali Italiane), con la collaborazione del Centro Internazionale Eugenio Montale e, per la sezione scuola, l’ong Eip – Scuola Strumento di Pace.

L’artista, originaria di San Salvo, verrà premiata a Roma, al Campidoglio nella Sala della Protomoteca, il prossimo 7 dicembre. Il Premio, aperto agli autori in lingua locale, articolato nelle varie sezioni è nato nel 2013. Da diversi anni Molino, con le sue canzoni in vernacolo abruzzese, di cui scrive testi e musica, tiene concerti, incide dischi, ricordiamo tra gli altri “Fòrte e gendìle” pubblicato nel 2017 e “Amoremé” pubblicato nel 2022.

“Sono molto grata e felice – afferma Lara – Questo riconoscimento mi spinge ad andare avanti nella strada intrapresa, perché il dialetto è una lingua meravigliosa, spesso usata da artisti e scrittori che tentano di riportarla in vita. Il dialetto è una lingua che custodisce le usanze e le tradizioni di popoli apparentemente lontani, e che invece restituisce dei suoni andati perduti appartenenti alle nostre radici più profonde. Attraverso le parole dialettali si trovano i termini più appropriati per esprimere dei concetti. Sono grata ai miei nonni e a mio padre per avermi insegnato dei termini che ho deciso di tramandare attraverso i testi delle mie canzoni. Ed è proprio a mio padre Michele che dedico questo premio”.




UN FUTURO PIÙ GREEN

A dimora 1.000 nuove piante nella zona sud

Pescara, 29 novembre 2023. Anche per il 2023 Fastweb rinnova il suo impegno a favore della rigenerazione ambientale delle aree verdi cittadine. Con l’obiettivo di migliorare non solo la qualità dell’aria ma anche la qualità della vita dei suoi abitanti, la società ha promosso per la città di Pescara, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, un importante intervento di forestazione.    I lavori, appena conclusi, hanno portato alla messa a dimora di 1.000 piante, tra alberi e arbusti, in un’area situata nella zona meridionale della città adiacente a Via Celestino V, non molto lontano dalla nota Pineta Dannunziana.

L’ intervento di forestazione ha lo scopo di creare un nuovo bosco urbano incrementando il patrimonio di biodiversità locale. Gli alberi e gli arbusti piantati, crescendo, contribuiranno a ridurre l’inquinamento atmosferico e a creare sia zone d’ombra, che renderanno la zona più fruibile anche nelle stagioni calde, sia una barriera fonoassorbente contro i rumori del traffico urbano.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito di Mosaico Verde, la Campagna nazionale per la riqualificazione di aree urbane ed extraurbane e la tutela dei boschi esistenti ideata e promossa da AzzeroCO2 e Legambiente, alla quale Fastweb ha aderito nel 2021 impegnandosi nella messa a dimora di 12.000 piante a Milano, Roma, Bari, Catania, Torino e Pomigliano D’Arco (Na). Entro il 2023, dopo l’intervento di Pescara, ulteriori 2.000 alberi e arbusti verranno messi a dimora da Fastweb a Cagliari e Bologna

Particolare attenzione è stata posta nella scelta delle specie selezionate, individuate tra quelle coerenti con le condizioni climatiche e naturalistiche del territorio, tra le quali il biancospino, la ginestra, la berretta del prete e il ginepro rosso. I benefici dell’intervento sul territorio saranno molteplici a partire dal miglioramento delle condizioni ambientali dell’area, in particolare per gli abitanti delle abitazioni limitrofe.

L’intervento di forestazione consentirà, inoltre, di migliorare l’area interessata dall’intervento anche da un punto di vista paesaggistico. Le nuove piante messe a dimora creeranno, con il tempo un polmone verde di cui beneficierà  tutta la zona circostante integrandosi con il paesaggio urbano. L’intervento di forestazione rappresenta quindi un importante sostegno per lo sviluppo sostenibile della città e per la salvaguardia della qualità della vita dei residenti di Pescara. Grazie a questa nuova area verde la città si arricchisce di un nuovo spazio in cui la natura torna ad essere protagonista.

“La mia amministrazione – ha affermato il primo cittadino di Pescara, Carlo Masci – dal 2019 ha posto al centro del programma di governo della città la questione dell’ecosostenibilità ambientale. Lo abbiamo fatto attraverso diversi strumenti e perseguendo precisi obiettivi, come l’incentivazione all’efficientamento energetico, la micro-mobilità in sharing, la lotta all’inquinamento acustico e dell’aria, del fiume e del mare – quest’ultimo non a caso e da tre anni si fregia della Bandiera Blu – lo sviluppo del trasporto pubblico non inquinante e la formazione dei giovani, basti pensare al programma Eco-Schools che vede Pescara al primo posto in Italia per i risultati ottenuti.

La cura del verde è stata l’altro pilastro di questa nostra visione, con un piano di potenziamento del patrimonio arboreo e di sostituzione delle piante morte in più aree e piazze, come nel centro di Pescara dove stiamo intervenendo in modo molto importante; ma non ci siamo dimenticati certamente degli altri quartieri e questa operazione su Via Celestino V segna un’ulteriore e importante conquista di cui sono orgoglioso e per la quale ringrazio Fastweb,  La Campagna Mosaico Verde di AzzeroCO2 e Legambiente e naturalmente i nostri uffici. Oggi abbiamo reso una zona spoglia un luogo dove molto presto il verde la farà da padrone a beneficio di famiglie e bambini”.  

“Con l’Amministrazione in carica – ha dichiarato l’assessore comunale al Verde e ai Parchi Gianni Santilli – abbiamo messo al centro del nostro programma di governo un piano di incremento del verde pubblico in città, coinvolgendo vie e piazze dal centro alla periferia ma anche dando vita a piantumazioni in aree dove la mancanza di alberi e vegetazione rappresentava o rappresenta una criticità sia di natura ambientale che sociale. Stiamo intervenendo già in molti punti di Pescara, con una particolare attenzione alla Pineta dannunziana ma senza dimenticare aree come quella di via Celestino V dove oggi con questo bosco urbano miglioriamo e valorizziamo un quartiere dove avevamo ereditato una condizione certamente negativa”.

“Con l’intervento effettuato a Pescara, Fastweb conferma il proprio impegno nella lotta al cambiamento climatico e dimostra la volontà nel contribuire concretamente all’assorbimento della CO2 e generare un miglioramento delle condizioni ambientali all’interno delle città” ha dichiarato Anna Lo Iacono Senior Manager of Sustainability di Fastweb. “Fastweb è infatti impegnata nella lotta al cambiamento climatico e nella riduzione delle proprie emissioni di gas climalteranti con l’obiettivo di diventare Carbon Neutral nel 2025”.

L’aumento delle aree verdi all’interno delle città e il miglioramento del contesto ambientale sono elementi centrali nella sfida ai cambiamenti climatici e nello sviluppo sostenibile dei territori – ha dichiarato Alessandro Martella, Direttore Commerciale di AzzeroCO2 -. Siamo quindi molto soddisfatti di aver contribuito insieme a Fastweb alla realizzazione di questo intervento che ha permesso di valorizzare il capitale naturale della città: gli interventi come quello di Pescara vanno nella direzione giusta per affrontare insieme le sfide ambientali del futuro. L’iniziativa rientra nel progetto europeo “LIFE TERRA” che vede Legambiente come unico partner italiano e del quale noi siamo sostenitori, un esempio concreto di come il lavoro sinergico tra diverse realtà consenta di restituire pregio ai nostri territori e consegnare ai cittadini luoghi fruibili a contatto con la natura”.




VIOLENZA SULLE DONNE. Nuove prospettive per il codice rosso. Basteranno?

Il Disegno di Legge Disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica è divenuto Legge dopo l’approvazione unanime del Senato

PoliticaInsieme.com, 29 novembre 2023. Il DDL Roccella, dal nome della Ministra della Famiglia, si compone di 19 articoli, diretti da un lato a rafforzare la protezione delle vittime di violenza attraverso misure di prevenzione, il potenziamento delle misure cautelari e l’anticipazione della soglia della tutela penale, dall’altro ad assicurare la certezza dei tempi dei procedimenti che hanno a oggetto i reati di violenza di genere o domestica.

Dopo il terribile femminicidio di Giulia Cecchettin, il Parlamento, una volta tanto, si è mosso rapidamente, anche sull’onda del clamore mediatico della triste vicenda, per intervenire sulla legislazione in materia con una votazione lampo per il rafforzamento del c.d. Codice Rosso ma anche per avviare una sorta di prevenzione  con una campagna informativa nelle scuole.

Tuttavia, i continui casi di violenza e femminicidi, verificatisi negli utili tempi, hanno reso chiaro che il Codice Rosso necessitava di ulteriori modifiche anche nonostante quelle apportate nello scorso settembre che avevano accorciato i tempi di intervento del P.M. sui casi denunciati all’Autorità Giudiziaria e suscitato dubbi per l’applicazione all’altrettanto grave delitto del Caso Maltesi per l’ammissione del condannato della cosiddetta Giustizia Riparativa e Mediazione Penale introdotta dalla Riforma Cartabia.

Vediamo, in sintesi, quali misure sono previste  e cosa bisogna aspettarsi.

L’articolo 1 estende l’ambito di applicazione non solo della disciplina dell’ammoni mento del Questore, sia d’ufficio che su richiesta della persona offesa, ma anche degli obblighi informativi alle vittime di violenza da parte delle Forze dell’ordine, dei presidi sanitari e delle istituzioni pubbliche

L’articolo 2 apporta alcune modifiche al codice antimafia e delle misure di prevenzione.

Da un lato estende l’applicabilità da parte dell’autorità giudiziaria delle misure di prevenzione personali, attualmente applicabili ai soggetti indiziati dei delitti di atti persecutori e di maltrattamenti contro familiari e conviventi, anche ai soggetti indiziati di alcuni gravi reati che ricorrono nell’ambito dei fenomeni della violenza di genere e della violenza domestica. Dall’altro interviene sulla misura della sorveglianza speciale

L’articolo 3 dà priorità assoluta in udienza e trattazione dei processi, anche per i reati di violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, di costrizione o induzione al matrimonio, di lesioni personali aggravate, di lesioni permanenti al viso, di interruzione di gravidanza non consensuale, di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, dove è chiaro che il colpevole abbia agito con il fine di far commettere un reato

L’articolo 4 prevede che, con riguardo ai processi relativi ai delitti di violenza di genere e domestica, debba essere assicurata priorità anche alla richiesta di misura cautelare personale e alla decisione sulla stessa

L’articolo 5 reca misure volte a favorire la specializzazione degli uffici requirenti in materia di violenza di genere e domestica, prevedendo che nel caso di delega l’individuazione del Sostituto Procuratore designato debba avvenire specificatamente sempre per la cura degli affari in materia di violenza di genere e domestica

L’articolo 6 prevede iniziative formative in materia di violenza contro le donne e violenza domestica. In particolare, si prevede la predisposizione, da parte dell’Autorità politica delegata per le pari opportunità, di apposite linee guida nazionali al fine di orientare un’adeguata e omogenea formazione degli operatori che a diverso titolo entrano in contatto con le donne vittime di violenza

L’articolo 7 interviene sul procedimento di applicazione delle misure cautelari nei procedimenti relativi a delitti di violenza domestica e di genere, prevedendo, attraverso l’inserimento nel codice di rito del nuovo articolo 362-bis del codice di procedura penale, che il pm debba richiedere l’applicazione della misura entro trenta giorni dall’iscrizione della persona nel registro delle notizie di reato e che il giudice debba pronunciarsi sulla richiesta nei venti giorni dal deposito dell’istanza cautelare presso la cancelleria

L’articolo 8 modifica l’articolo 127 delle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale in materia di comunicazione delle notizie di reato al Procuratore Generale, imponendo al procuratore l’obbligo di acquisire trimestralmente dalle Procure le informazioni sul rispetto dei termini relativi ai procedimenti

L’articolo 9 innalza la pena prevista relativa alla violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e al divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa e ne estende la disciplina penalistica anche alla violazione degli ordini di protezione emessi dal giudice in sede civile

L’articolo 10 introduce nel codice di procedura penale il nuovo articolo 382-bis, al fine di consentire l’arresto in flagranza differita nei casi di violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, di maltrattamenti contro familiari e conviventi, nonché di atti persecutori

L’articolo 11 prevede che il Pubblico Ministero possa, con decreto motivato, disporre l’allontanamento urgente dalla casa familiare, con il divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa, nei confronti della persona gravemente indiziata di una serie di delitti di violenza, di genere e domestica, ove sussistano fondati motivi per ritenere che le condotte criminose possano essere reiterate

L’articolo 12 interviene in materia di misure cautelari e in particolare di prescrizione del braccialetto elettronico, fra le altre, imponendo alla polizia giudiziaria il previo accertamento della fattibilità tecnica dell’utilizzo dei mezzi elettronici e degli altri strumenti tecnici di controllo, ove il giudice ne abbia prescritto l’applicazione congiuntamente alla misura degli arresti domiciliari, e prevedendo l’applicazione della misura cautelare in carcere nel caso di manomissione dei mezzi elettronici e degli strumenti tecnici di controllo

L’articolo 13 introduce alcune deroghe alla disciplina vigente in materia di criteri di scelta e di condizioni di applicabilità delle misure cautelari coercitive, nonché modifiche alla normativa in tema di conversione dell’arresto in flagranza e del fermo in misura coercitiva

L’articolo 14 interviene in materia di informazioni da rendere alla persona offesa dal reato, estendendo l’obbligatorietà dell’immediata comunicazione alle vittime di violenza domestica o di genere a tutti i provvedimenti deliberati e inerenti all’autore del reato, sia esso imputato in stato di custodia cautelare, condannato o internato

L’articolo 15 reca modifiche al regime della concessione della sospensione condizionale della pena prevista dal quinto comma dell’articolo 165 del Codice penale, disponendo che, ai fini della sospensione condizionale della pena, non è sufficiente la mera partecipazione, con cadenza almeno bisettimanale, ai percorsi di recupero, ma occorre che tali percorsi siano superati con esito favorevole

L’articolo 16 modifica la disciplina relativa alla domanda di indennizzo per le vittime di crimini internazionali violenti, di cui all’articolo 13 della legge n.122 del 2016

L’articolo 17 introduce e disciplina la possibilità di corrispondere in favore della vittima di taluni reati, oppure degli aventi diritto in caso di morte della vittima, una provvisio nale, ossia una somma di denaro liquidata dal giudice come anticipo sull’importo integrale che le spetterà in via definitiva.  La somma è corrisposta su richiesta alle vittime o agli aventi diritto che vengano a trovarsi in stato di bisogno in conseguenza dei reati medesimi

L’articolo 18 dispone che, entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, il Ministro della Giustizia e l’autorità politica delegata per le pari opportunità adottino un decreto che disciplini le modalità per il riconoscimento e l’accreditamento degli enti e delle associazioni abilitate ad effettuare corsi di recupero degli autori di reati di violenza su donne e violenza domestica. Il ministro della Giustizia e l’autorità politica delegata per le pari opportunità devono provvedere all’emanazione di linee guida per l’attività di enti e associazioni

Infine, l’articolo 19 reca la clausola di invarianza finanziaria, in base alla quale dall’attuazione del provvedimento non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

Sin qui il nuovo dettato normativo dalla cui applicazione si attendono risposte precise e non dilazionabili che possano apportare rimedio all’attuale situazione divenuta preoccupante per l’Ordine Pubblico e per le Vittime di un reato che colpisce tutta  l’opinione pubblica.

Come ha sostenuto sui quotidiani l’Avv. Maria Sabina Lembo, Responsabile per la Basilicata del Dipartimento Tutela Vittime, la violenza non è una malattia, è un comporta mento scelto, che esprime una mentalità, un modo di pensare e di agire. Il cosiddetto “maltrattante” è l’uomo comune, dapprima attento e innamorato, che poi agisce con comportamenti aggressivi e violenti.

La cronaca quotidiana è ricchissima di casi di donne uccise per mano di un partner o ex partner, di donne perseguitate da stalker, di donne stuprate da una più persone, di donne e minori maltrattati. Un quadro davvero agghiacciante, se si leggono i Report settimanali del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno.

Non esiste un rapporto diretto tra malattia mentale e criminalità né dal punto di vista qualitativo né dal punto di vista quantitativo atteso che i malati di mente non delinquono più o meno diversamente dalle persone non malate.

Non tutti i criminali sono psicopatici. Non tutti gli psicopatici sono criminali. Tutte le tipologie di personalità sono compatibili con le condotte criminali. Non c’è dubbio che esistono casi, nei quali il comportamento violento, maltrattante o persecutorio affonda le radici in una patologia psichica conclamata, come pure, si verificano ipotesi di comportamenti analoghi che hanno come causa anomalie di personalità, senza integrare gli estremi di una vera e propria patologia psichiatrica rilevante. L’autore della condotta illecita, lungi dall’essere un ammalato o una persona comunque disturbata sotto il profilo psicologico, presenta una personalità fondamentalmente normale.

La strada della sensibilizzazione e della prevenzione è divenuta prioritaria, a partire dalle scuole di ogni ordine e grado. È necessario lavorare fin dall’infanzia sulla creazione di relazioni positive e paritarie per il contrasto alla violenza maschile sulle donne e per una educazione volta ad intra prendere relazioni non violente.

Solamente, in questo modo, si può offrire alle nuove generazioni la possibilità di riflette re su se stessi e sul rapporto con gli altri. La cooperazione, la condivisione, l’abitudine all’ascolto partecipe, all’empatia, al rispetto, favoriscono lo sviluppo di un clima di accoglienza, prevengono fenomeni di discriminazione ed incentivano la capacità di avere relazioni in cui non si considera l’altra persona come un oggetto di proprietà.

È di fondamentale importanza, in caso di pericolo, contattare i numeri di emergenza. Attualmente in Italia è già attivo in numerose Regioni il servizio NUE 112 per richiedere l’intervento dei Carabinieri, Polizia, Vigili del Fuoco o Soccorso Sanitario. Il modello organizzativo prevede una Centrale unica di risposta (CUR), nella quale vengono convogliate le linee 112, 113, 115 e 118. Inoltre, il 1522 numero gratuito di pubblica utilità antiviolenza e stalking offre assistenza e consulenza telefonica 24 ore su 24 alle donne vittime di violenza ed  è accessibile gratuitamente, sia da rete fissa che mobile. Fornisce informazioni, sostegno emotivo e indicazioni su come ottenere aiuto immediato ed è collegato alla rete dei Centri Antiviolenza e alle altre strutture per il contrasto alla violenza di genere presenti sul territorio con l’assoluta garanzia dell’anonimato.

Di notevole importanza sono, infatti, i Centri antiviolenza e le Case rifugio protette, i servizi di assistenza legale attraverso il gratuito patrocinio, il percorso di reinserimento sociale ed economico delle donne vittime di violenza.

Da sottolineare il Reddito di Libertà che è una prestazione volta a favorire, attraverso l’indipendenza economica, percorsi di autonomia e di emancipazione delle donne vittime di violenza in condizione di povertà  che prevede un contributo economico mensile di 400 euro erogato dall’INPS alle donne ospiti di Centri di violenza per favori re l’uscita e un nuovo inizio, in autonomia, all’esterno. La Ministra Roccella ha, inoltre, annunciato « una campagna di sensibilizzazione nelle scuole che illustreremo nei prossimi giorni. (…)

Stiamo intensificando le iniziative sulla prevenzione, sulla formazione e sull’accoglienza delle vittime e continueremo a diffondere dovunque e senza sosta, con sempre maggiore intensità, il numero anti-violenza 1522, per dire a tutte le Giulia d’Italia “non sei sola”».

In effetti, era già stato messo a punto, ed è stato presentato dalla Ministra, il Progetto “Educare alle relazioni”, un progetto per le scuole creato dal Ministero dell’Istruzione dopo aver sentito il parere delle associazioni dei genitori, degli studenti, dei docenti, dei sindacati, dell’ordine degli psicologi e di diversi esperti.

Il Progetto, che dovrebbe durare due anni, con possibilità di rinnovo, prevede il coinvolgimento di allievi e docenti, tramite la creazione di gruppi di discussione e autoconsapevolezza tra gli studenti delle scuole superiori, che si riunirà una volta alla settimana in orario extracurricolare e che potrà coinvolgere anche esperti in educazione affettiva e relazionale, avvocati, assistenti sociali, operatori di organizzazioni.

Per avvicinare i ragazzi al Progetto, è previsto anche il coinvolgimento di influencer, cantanti e personaggi famosi come ambassador. Tuttavia, come afferma- con condivisibile pessimismo- il Prof. Paolo Cendon ”anche la Scuola, in cui tanti sperano, non basterà: il meccanismo che spinge un ‘’desperado’’ a uccidere la sua ex è troppo rovente, profondo, sconosciuto, arcano, selvaggio, invincibile … i quindici milioni di maschi potenziali assassini oggi in circolazione, con le loro gelosie, spine, debolezze sanguigne, assurdità, scompensi occulti, buchi dell’infanzia, sono tutti laureati in filosofia con centodieci e lode”(!!).

Mario Pavone




UNA FINTA CONSEGNA DEI LAVORI (?)

Il completamento della bretella A14 – Porto

di Tommaso Coletti

Ortona, 28 novembre 2023. Il 2 agosto scorso, alla presenza di tutte le autorità interessate, rappresentanti della Regione, della Provincia di Chieti, della ZES e del Comune di Ortona, in un clima festoso, sono stati consegnati i lavori di completamento dell’importante infrastruttura.

Dopo quattro mesi, purtroppo, fino ad oggi, nessuno si è visto a lavorare e nessun segnale di ripresa dei lavori è stato avvertito sul cantiere!

Sono passati sedici anni dall’avvio dei lavori di questa importante opera strategica per la crescita e lo sviluppo del più importante scalo marittimo abruzzese e, dopo tantissime traversie, il completamento dei lavori sembrava avviato a soluzione.

Purtroppo, fino ad oggi, non ancora niente!

È stata l’amministrazione provinciale da me presieduta che ha progettato, finanziato ed appaltato i lavori di questa importante opera per un costo complessivo di dieci milioni di euro.

Quando nel 2009 ho lasciato la presidenza della Provincia di Chieti, i lavori erano stati eseguiti per circa l’80% del progetto e sul quadro economico erano rimasti circa 4 milioni di euro, compreso il ribasso d’asta di circa tre milioni di euro.

Dopo qualche anno di sospensione dei lavori, nel 2011, dopo l’approvazione di una perizia suppletiva e di variante che ha assorbito quasi l’intero ribasso d’asta, i lavori sarebbero dovuti finire entro il 31 dicembre 2012.

Purtroppo, i lavori non sono stati mai completati!

Grazie al lavoro svolto dall’attuale Presidente della Provincia, Francesco Menna, il contratto iniziale è stato risolto bonariamente dando la possibilità alla Regione, alla Zes ed alla stessa Provincia di progettare, finanziare ed appaltare i lavori di completamento che sono stati consegnati appunto il 2 agosto scorso con l’intento di completare al più presto i lavori.

Purtroppo, anche quest’ultima iniziativa stenta a partire nell’indifferenza più completa delle istituzioni interessate e dell’amministrazione comunale di Ortona!

Speriamo che lo stupore dei cittadini e le nostre sollecitazioni spingano le istituzioni interessate a lavorare per portare a termine una iniziativa messa in cantiere tanto tempo fa!

Tommaso Coletti

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LA FAMIGLIA, IL RIGORE E L’AFFETTO

di Domenico Galbiati

PoliticaInsieme.com, 28 novembre 2023.  C’è stato un tempo in cui le famiglie italiane hanno letteralmente resuscitato, moralmente e materialmente, il nostro Paese. Hanno tradotto sul piano della vita pubblica quella forza di coesione e di solidarietà, i sentimenti di fiducia, la ricerca di un domani migliore, le attese e le speranze, alimentate e sostenute, giorno per giorno, dal vincolo affettivo che ne orientava la vita.

C’è stato un tempo, ormai lontano, in cui gli italiani avevano ancora degli ideali. E gli ideali erano che i figli potessero studiare e, nel contempo, il frigorifero e la 600, i soldi da mettere da parte per costruire la casa ai figli, ma anche il televisore e le prime vacanze al mare. Non si trattava banalmente di “consumi”, come li intendiamo oggi. Si trattava di “beni”. Non un che di transeunte che si esauriva, si “consumava”, appunto, nell’istantaneità dell’ uso cui era destinato, ma cose il cui valore era definito dalla loro durata, dalla persistenza nel tempo, dal traguardo di lungo termine cui erano destinate, da una generazione all’ altra. “Beni” vissuti come un atto di fede nella vita, un investimento di speranza nelle generazioni a seguire. Il trascorrere del tempo, anziché eroderli e comprometterne il valore, lo incrementava.

La vita, per quanto fosse sacrificata, era ricca di senso. Ogni gesto era carico di futuro. Non si esauriva nell’atto del suo porsi immediato, ma andava oltre, trascendeva il contingente, si proiettava in un’altra dimensione. E questa non era un orizzonte lontano, incerto e sfuocato, bensì l’ impalcatura che, intrinseca ad ogni atto, lo riempiva di valore, lo rendeva coerente con gli altri momenti della vita, cioé le dava “consistenza”. La dimensione della “trascendenza” aveva sì a che vedere con una concezione religiosa della vita, ma andava oltre ed investiva tutte le fedi e tutte le ideologie.

Era il tempo della cosiddetta famiglia tradizionale – “patriarcale” come si preferisce chiamarla oggi ? – fondata su affetti sicuri, passati alla prova di una vita dura, severa, costruita, ben più di quanto oggi non si sia disposti a riconoscere, sul rispetto. Erano famiglie spoglie di sentimentalismo, ricche di sentimenti, nelle quali il rigore e l’affetto andavano di pari passo e spesso il rigore era l’espressione compiuta dell’affetto. I genitori sapevano di dover attrezzare i figli per una vita che speravano migliore della loro, ma non meno impegnata ed altrettanto sobria.

La sobrietà era spesso una condizione obbligata, ma, nel contempo, anche una scelta, uno stile di vita assunto consapevolmente. Ed erano, anzitutto, le madri ad interpretare e trasmette un codice di rigore e di responsabilità.

Era la stagione in cui il “popolo” – milioni di famiglie di quelli di destra e di quelli di sinistra, dei cattolici e dei non credenti, dei ceti meno abbienti e di quelli benestanti – ha vissuto la sua piena manifestazione. Ed ha mostrato quella dimensione di “coralità”, di appartenenza ad un orizzonte comune, pur nella pluralità delle opzioni culturali e politiche, che rappresenta il momento eminente della sua forza. Oggi, al contrario, dobbiamo constatare – e, in fondo, non c’è da sorprendersi – come la famiglia sia diventata problematica. Appesantita e compromessa soprattutto da una pesante fragilità affettiva. A sua volta, espressione di identità personali precarie, faticose da raggiungere e da custodire. Ed è qui, con ogni probabilità, il punto dolente da approfondire: in quella dimensione esistenziale sicuramente connessa alle trasformazioni culturali del nostro tempo, ma riconosce una radice interiore anche più profonda. Soprattutto i più giovani soffrono la fatica di portare a sintesi le sollecitazioni pervasive che li bersagliano da ogni dove.

Tuttora il compito della famiglia, tradizionale o meno che sia, è, ad ogni modo, insostituibile. Deve, infatti, anzitutto, formare coscienze critiche, persone libere, interiormente libere, consapevoli di loro stesse, delle proprie potenzialità e soprattutto dei propri limiti, capaci di autonomia senza cadere nel circuito perverso dell’autoreferenzialità.




BILANCIO APPROVATO

L’intervento del sindaco

Chieti, 28 novembre 2023 Nella tarda serata di oggi il Consiglio comunale ha approvato il Bilancio stabilmente riequilibrato dell’Ente. Il documento, con il Triennale e il Documento unico di programmazione, è passato con i voti della sola maggioranza. La minoranza ha lasciato l’aula prima del voto. Di seguito la dichiarazione di voto del sindaco Diego Ferrara che ha chiuso gli interventi. Voto su DUP al netto degli emendamenti:

“Permettetemi innanzitutto di ringraziare tutti gli assessori, da quello al Bilancio, Tiziana Della Penna, ma anche tutti gli altri componenti la Giunta, compresi l’avvocato Raimondi e la professoressa Maretti che hanno rimesso nelle mie mani le loro deleghe per motivi professionali. Ringrazio tutti i miei consiglieri e anche la struttura amministrativa del Comune di Chieti.

Questi sono i ringraziamenti di un sindaco che pure trovandosi sovente dal 7 ottobre 2020 in oggettive difficoltà nella gestione politica dell’Ente, per via di quella che ho più volte definito la “Tempesta perfetta”, non si è mai sentito solo ed ha percepito e avuto la collaborazione necessaria al momento opportuno.

La costruzione di questo bilancio è stata importante, quanto complessa. Il bilancio, in condizioni normali, è definito tale perché deve assicurare un pareggio economico e finanziario che preveda ragionevoli rapporti nelle componenti della spesa pubblica, in modo che né una, né nessuna di esse ne comprimano altre, rendendo impossibile la copertura dei servizi indispensabili.

Questo bilancio rappresenta una demarcazione netta fra il passato, l’immediato e il futuro della città. Rappresenta la consapevolezza di un’Amministrazione locale che: con l’impoverimento generale della società, con le sempre più evidenti ristrettezze delle finanze statali, con le accresciute esigenze e richieste di servizi da parte dei cittadini in conformità degli standard occidentali, sa che deve rendere virtuoso il rapporto fra entrate e uscite, sapendo anche che nessun errore gli sarà perdonato.

In Italia, fino al 2021 erano in dissesto finanziario più di 120 Comuni su un totale di 7.900 municipalità e all’Assemblea nazionale Anci di Genova, di recente, si è parlato di un aumento futuro di questo numero. La mancanza di un fondo perequativo dello Stato in una realtà in cui il fabbisogno complessivo dei Comuni non può ormai più essere finanziato dalle sole entrate fiscali dell’Ente stesso, ha portato a più di 10 milioni di euro la mancanza di fondi necessari a coprire tutte le esigenze. A ciò si associa una riduzione dei LEP, livelli essenziali di prestazione, che rende oltremodo difficoltosa l’elaborazione e l’erogazione di tutti i servizi necessari su un determinato territorio.

La disciplina di pareggio di bilancio, prevista dalla legge costituzionale n. 1 del 2012 e perfezionata dalla legge n. 43 sempre del 2012, costituisce per gli enti locali la nuova regola contabile mediante cui gli Enti territoriali concorrono alla sostenibilità delle proprie finanze pubbliche. Introdotta con la legge di bilancio del 2017, la norma stabilisce che si raggiunge l’equilibrio quando il saldo fra entrate e spese finali non è in negativo: quindi, cari consiglieri, siamo di fronte a numeri e a formule matematiche, non permeabili da prese di posizione ideologiche, né da dietrologie personali o dettate dalle vicissitudini della casacca politica di turno.

Quando si approva un bilancio preventivo si approvano le aspettative di una città.

Una città che oggi, come tante altre, sempre più numerose, risente del fenomeno della decrescita socioeconomica e che con l’aumento dell’età dei suoi abitanti, la diminuzione della parte attiva della popolazione, con la vecchia classe media che si impoverisce e con l’avanzare del lavoro povero e non specializzata, è una città fragile.

Ebbene questa Amministrazione ha portato avanti un lavoro quotidiano di ricostruzione democratica per dare risposte politiche ed economiche a tutti i cittadini, soprattutto ai più vulnerabili, cercando di rispondere alla protesta e alla rabbia comprensibili con la forza della persuasione, della razionalità e della progettualità che abbiamo messo in campo in questi tre anni di governo di Chieti e che presto diventerà visibile anche nelle opere che abbiamo messo in cantiere per guardare a un futuro migliore, nonostante le premesse e la tragica situazione dei conti che ci siamo trovati nelle mani.

E questa ricostruzione democratica può essere espressa anche attraverso il linguaggio freddo dei numeri, perché in bilancio, la salvaguardia degli equilibri con le caratteristiche di universalità, unità e integralità che lo accompagnano, è un linguaggio formale ma assolutamente limpido per narrare l’azione politica di un’Amministrazione. Le scelte fatte vanno incontro alla nostra volontà sentita e seria di costruire con le opere e la loro messa in sicurezza, quegli spazi di dialogo, di convivenza, di serenità in cui trovare la risposta democratica alle esigenze del bene comune. Viva Chieti, viva noi”.




LA CITTADELLA DELLA CARITÀ

Sisma 2016: a Teramo sorgerà nell’ex ospedaletto di porta romana. Il Presidente Marsilio e il Commissario Castelli commentano gli interventi approvati in Cabina sisma e integrata.

Roma, 27 novembre 2023. La Cabina di coordinamento sisma 2016, presieduta dal Commissario Straordinario alla Riparazione e alla Ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli e di cui fa parte anche il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, ha approvato diversi provvedimenti relativi all’Abruzzo.

Tra questi si segnala l’Ordinanza dedicata alla Cittadella della Carità, attraverso la quale vengono finanziati i lavori di adeguamento sismico dell’immobile destinato ad ospitare gli uffici e i servizi del progetto della Caritas Diocesana. La struttura è individuata nel Vecchio Ospedaletto di Corso di Porta Romana.

Novità per l’Abruzzo giungono anche dalla Cabina di coordinamento integrata, dove è stata approvata la creazione di tre Comunità energetiche rinnovabili. I Comuni coinvolti sono Barisciano, Civitella del Tronto e Civitella Casanova.

Dichiarazione del Presidente della Regione Marco Marsilio: “Finalmente lavoriamo in sintonia con il Governo e i risultati positivi si vedono. Nel corso della Cabina abbiamo approvato progetti importanti per il nostro territorio. La Cittadella della Carità è un’opera molto sentita dal vescovo di Teramo Atri, monsignor Lorenzo Leuzzi, e sarà a servizio delle fasce più deboli della popolazione. Le comunità energetiche aiuteranno paesi dell’entroterra verso nuove sfide ecosostenibili. Ringrazio il commissario Castelli per la capacità di ascolto dei territori e la disponibilità a trovare soluzioni rapide e concrete”.

Dichiarazione del Commissario al Sisma 2016 Guido Castelli: “Ringrazio il Presidente Marco Marsilio e il direttore dell’Ufficio speciale per la ricostruzione Vincenzo Rivera per la costante collaborazione. Il lavoro che quotidianamente svolgiamo contribuisce in modo decisivo a quel cambio di passo che abbiamo impresso alla ricostruzione. La Cittadella della Carità è un’iniziativa lodevole e di grande importanza alla quale siamo felici di poter contribuire nell’auspicio che presto potremo veder trasformato questo progetto in realtà. Rappresenta un esempio di sussidiarietà all’interno del cratere che ha l’obiettivo di garantire solidarietà e cura anche nei confronti dei soggetti più fragili. Una vera rigenerazione di queste aree, infatti, non può prescindere da un’attenzione particolare nei confronti di quelle fasce della popolazione che hanno bisogno di maggiori attenzioni”.




LA MARINA del progetto Amori Rubati

Tratto dal racconto di Dacia Maraini. Allo Zambra con Lorenza Sorino

Ortona, 27 novembre 2023. “Amori rubati” è un progetto culturale composito, che ha l’obiettivo di dare voce a una preghiera: a nessuno deve essere più rubato l’amore. Il progetto di Effimera approda il 30 novembre alle 20:45 presso il Cinema Auditorium Zambra gestito da Unaltroteatro di Arturo Scognamiglio e Lorenza Sorino con lo spettacolo di quest’ultima e facente parte del progetto “Marina”, tratto dal racconto Marina è caduta per le scale di Dacia Maraini. Lorenza Sorino è attrice di teatro, cinema e tv, dopo aver lavorato ampia scala sul territorio nazionale torna ad Ortona per investire sulla città con il progetto di Unaltroteatro che taglia il nastro a Roma passa per Napoli e continua sul territorio abruzzese all’interno dello stesso Zambra.

“Ho accolto con entusiasmo il coinvolgimento di Unaltroteatro nel progetto ‘Amori Rubati’: Ortona e lo Zambra entrano in questo modo a far parte integrante di un progetto dal respiro nazionale che vedrà cinque monologhi in cinque città d’Italia durante il mese di novembre tra le quali Ortona e che si concluderà con una tre giorni a dicembre a Roma dove gli stessi cinque monologhi andranno in scena tutti all’interno della stessa cornice del Palazzo delle Esposizioni” – spiega la Sorino che è attrice e regista di Marina.

Quella di Amori rubati è una rassegna di teatro, di performance, di incontri, di informazione e soprattutto di condivisione: dal 2021, in occasione della giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Effimera ha promosso una settimana di incontri con alcune delle protagoniste di questa lotta, per raccontarla attraverso una diversità di forme e punti di vista. Il primo tassello di questa ampia rassegna è stato posto nel 2013 attraverso la collaborazione artistica tra Federica Di Martino, attrice e cofondatrice di Effimera S.r.l e Dacia Maraini per l’ideazione e l’allestimento dello spettacolo Cronaca di un amore rubato, interpretato da Federica Di Martino e tratto dal racconto Cronaca di uno stupro di gruppo, contenuto nel libro L’Amore rubato di Dacia Maraini che contiene altre sette storie di violenza sulle donne.

Alla storia di Francesca, la vittima protagonista di Cronaca di un amore rubato a cura di Federica Di Martino si aggiungeranno le storie di: Giorgia (tratta dal racconto Lo stupratore premuroso) a cura di Silvia Siravo, Angela (tratta da La notte della gelosia) interpretata da Federica Restani e organizzata dall’associazione Ars, Marina a cura di Lorenza Sorino ed infine Anna (tratta dal racconto Anna e il Moro) interpretata da Viola Graziosi. Prima dello spettacolo alle ore 19:00 nello stesso spazio del Cinema Auditorium Zambra ci saranno le letture dal libro Musa e getta a cura dell’attrice Arianna Ninchi; Musa e getta è un format al femminile con cui si intende celebrare donne che hanno vissuto accanto a grandi uomini, che hanno vissuto accanto a grandi donne.

“Se voi aveste parlato, muse…”: si riassume così l’idea che è alla base di un progetto volto a riscattare dall’oblio le vite di donne straordinarie (Zelda Fitzgerald, Sabine Spielrein, Dora Maar, Luisa Baccara, Jeanne Hébuterne, e così via) ed esaltarne l’arte di ispirare gli altri talenti più o meno nascosti. Si tratta di un progetto crossmediale, che si articola in ambito editoriale e teatrale. L’intento è far conoscere la storia delle muse ad un pubblico che sia il più vasto possibile, affinché si possa pensare alla donna non più come figura sfocata dietro al mondo maschile ma come faro e modello della nostra epoca.

L’incasso dello spettacolo andrà in beneficenza, con lo scopo di contrastare la disparità e la violenza di genere. A monte c’è l’idea di creare un ponte fra le persone, i luoghi e le esperienze attraverso molteplici iniziative culturali intrecciate: è la modalità che Effimera, insieme alle associazioni e artiste coinvolte, ha scelto e continua a scegliere per ricordare con forza, nella giornata internazionale dedicata, un diritto che dovrebbe avere un suo spazio culturale tutti i giorni ossia il diritto a non avere paura di nascere donna.

Alessandra Renzetti




LA NONNA DI DIO il libro di Franco Pasquale

Auditorium  di Sant’Anna il 30 novembre 2023, presentazione del libro edito da Il Viandante con prefazione di Giovanni D’Alessandro e postfazione di don Domenico Melchiorre

Chieti, 27 novembre 2023.  Giovedì 30 novembre, con inizio alle ore 18:30, presso l’Auditorium della Parrocchia di Sant’Anna in Chieti, sarà presentato il libro: LA NONNA DI DIO, scritto da Franco Pasquale e edito da Il Viandante. A dialogare con l’autore ci saranno il prof. Mario D’Angelo, docente di Lettere presso l’ITIS di Chieti, e lo stesso editore Arturo Bernava, introdotti dal parroco, don Domenico Melchiorre.

Come è noto, solo nei Vangeli apocrifi, in particolare nel Protovanagelo di Giacomo (II sec.) e in alcuni scritti medievali, si fa riferimento alla vita dei Santi Anna e Gioacchino, i nonni di Gesù. La loro vicenda umana è rappresentata con potenza pittorica nella Cappella degli Scrovegni a Padova, affrescata da Giotto. Tenendo conto di questi elementi essenziali, l’autore ha costruito una storia verosimile degli accadimenti che hanno contrassegnato la loro vita.

L’autore sottolinea, in particolare, il poco indagato rapporto fra la Vergine Maria e sua madre Anna, in relazione all’annuncio del divino concepimento. La prima presentazione del libro, non a caso, viene fatta presso la Chiesa di Sant’Anna a Chieti, dove è comprovata anche da reperti di epoca medievale (in particolare dalla scultura lignea di Sant’Anna Metterza, risalente alla seconda metà del XIII secolo e rinvenuta nel soffitto della Chiesa parrocchiale) la millenaria devozione della intera città di Chieti alla Santa.

La prefazione al libro è dello scrittore Giovanni D’Alessandro, la postfazione è stata scritta da don Domenico Melchiorre.




I PEDONI? Come sempre ultimi, se non esclusi

Pescara, 26 novembre 2023.  Il tratto finale, lato sud, della circonvallazione di Pescara verrà presto demolito e al suo posto realizzata una nuova viabilità. Così almeno è stato più volte annunciato, anche con tanto di banner pubblicitario e conferenza stampa.

Nel considerare questo svincolo da sempre un enorme detrattore ambientale, soprattutto percettivo, ritengo ancora non sufficientemente nota e condivisa la soluzione progettuale predisposta, se quella di cui alla grafica riportata sullo striscione informativo dell’opera o altro. Faccio in particolare cenno al segmento stradale che scavalca Fosso Vallelunga, in concomitanza con gli attuali ingressi e uscita della circonvallazione.

Per quanto possa intuire, rimane sempre un grande assente nella logica di impostazione di certe infrastrutture: chi si sposta a piedi, infatti, ma anche in bici o con mezzi di supporto alla disabilità, non viene mai preso in considerazione in certi attraversamenti che, seppur urbani, diventano, per come impostati, di fatto impraticabili se non con un’auto.

Da oltre 30 anni, da quando cioè è stato realizzato lo svincolo, non è mai stato previsto un camminamento protetto per l’utenza vulnerabile. Come è stata possibile una simile dimenticanza? Nè tanto più considerato un intervento correttivo?

Ho segnalato diverse volte, all’Amministrazione comunale, la grande criticità del tratto riportato nella presente nota, senza mai aver avuto alcun riscontro.

Con le immagini allegate voglio denunciare in maniera ferma questa condizione di subordinazione del concetto di strada ad uso esclusivamente automobilistico, che non garantisce in nessun modo, soprattutto sicuro, il transito alle altre utenze, compresi i ciclisti.

Una riqualificazione viaria moderna e intelligente di questi luoghi, con la prossimità di una grande area verde e popolosi insediamenti urbani, dovrebbe prevedere un approccio progettuale più accorto, capace di riequilibrare la distribuzione funzionale degli spazi, in relazione al territorio attraversato e alle realtà che si mettono in collegamento. Magari l’adozione di procedure di partecipazione, che consentissero di tener conto anche dell’opinione dei cittadini, tutti, aiuterebbe a fare sicuramente meglio di quanto si riesca a elaborare in un isolato ufficio di progettazione

Giancarlo Odoardi

Utente quotidiano in bici di quel tratto di strada




ERO STRANIERO E MI AVETE ACCOLTO: ricordiamolo a chi si ciba di egoismo, odio e razzismo

Il soccorrere gli altri, in genere, è una fatica immane. Una complessità di fattori ci può avvicinare agli altri, e ai loro bisogni, come, al tempo stesso ci può allontanare. Amore o odio, accoglienza o razzismo, generosità o avarizia

di Rocco D’Ambrosio

Globalist.it, 26 novembre 2023.  Il Vangelo odierno: In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.

Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.

Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere?

Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito?

Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”.

E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.

Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.

Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”.

Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”.

E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna». In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. 

Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.

Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere?

Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito?

Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”

E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.

Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.

Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”

Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”.

E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna» (Mt 25, 31-46 – Cristo Re-A).




TRATTATI UE: OCCASIONE PER DARE VOCE DAVVERO AI CITTADINI?

PoliticaInsieme.com, 26 novembre 2023.  È venuto il momento di cambiare i Trattati europei, dice anche il Parlamento europeo. E così si avvierà l’iter di una cosa richiesta da anni e che da anni andava fatta.

Sul sito del Parlamento europeo si legge che: Le modifiche puntano a dare più voce ai cittadini e creare un’UE più efficace Il processo legislativo dev’essere rivisto per rimanere al passo con le sfide moderne Le proposte riguardano tutti i settori politici e mirano ad ampliare la cooperazione a livello dell’UE Il Parlamento si aspetta che il Consiglio europeo convochi a dicembre una Convenzione per la revisione dei trattati.

 Poi sono aggiunte tante altre belle cose che rimandiamo alla lettura del testo completo.

Come non plaudire?

Soprattutto quando ci resta nelle orecchie, ma è solo per fare un esempio, la confessione di Romano Prodi che candidamente disse un giorno che il 3% fissato dal Trattato di Maastricht era stato gettato lì a casaccio con Delors tanto per indicare un parametro. E quanti pianti e quanti patemi quel parametro ha significato per tantissimi europei.

E allora, è un caldo invito rivolto a tutti i partiti italiani che si stanno per cimentare con le prossime europee: perché non prendiamo il coraggio di far diventare una cosa tanto importante, per il futuro di mezzo miliardo di persone, davvero occasione di una riflessione e di una partecipazione la più ampia possibile?

O si continuerà a far sì che un ristretto gruppo di politici e di rappresentanti d’interesse di ogni genere, soprattutto economici, siano i soli a stabilire norme stringenti e vincolanti per tutti. Si tratta di una bella sfida, ma vale la pena di coglierla.




GRANDE TOMBESI, ACADEMY BATTUTA 4 – 1

Gara quasi perfetta dei gialloverdi, a segno con Masi (doppietta), Debetio e Scarinci.

Massimo Morena, alla centesima panchina Tombesi: «Vittoria strameritata, grande prestazione, sono molto contento. La classifica dice che possiamo fare un campionato di vertice: sta a noi ora essere continui». Intanto, ricorso Eur dichiarato inammissibile: confermati i tre punti conquistati contro i capitolini.

Ortona, 26 novembre 2023. Gara La Tombesi centra la sua quarta vittoria consecutiva e supera in casa un’altra delle candidate alla vittoria finale. Senza l’infortunato Iervolino, i gialloverdi hanno giocato un primo tempo perfetto, chiuso sul 2-0 grazie alla doppietta di Antonio Masi (spettacolare soprattutto il secondo gol), con alcune occasioni non sfruttate o neutralizzate dall’ottimo portiere ospite Cilli e l’Academy mai pericolosa dalle parti di Mambella.

Mister Palusci, che doveva fare a meno dell’infortunato Morgado e dello squalificato Da Silva, ha perso nel corso della partita anche Calderolli, ma non ha di certo gettato la spugna: per 25 minuti, dalla fine del primo tempo e praticamente per tutta la ripresa, l’Academy ha giocato con il portiere di movimento, schiacciando a lungo la Tombesi nella sua metà campo.

Sul primo errore della retroguardia ortonese è arrivato l’1-2 di Liviero, ma ci ha poi pensato Debetio, il migliore dei suoi, a colpire a porta vuota e punire il portiere di movimento, portando la gara sul 3-1. Il secondo errore della partita poteva costare un altro gol alla Tombesi: ma il rigore calciato da Junior, generato da un fallo di Scarinci su corto passaggio di Mambella, è stato respinto dallo stesso numero uno ortonese. Il rigore fallito ha probabilmente tolto le residue energie a un’Academy, comunque, generosa e mai doma, colpita anche dalla quarta rete di Scarinci, di testa, su lancio lungo di Mambella, ancora una volta a punire il portiere di movimento.

A fine gara, altra buona notizia per la Tombesi: il ricorso presentato dall’Eur Roma dopo la gara persa a Caldari, in cui chiedeva la vittoria a tavolino “per irregolarità del campo di gioco”, è stato dichiarato inammissibile dal giudice sportivo. La Tombesi riconquista, dunque, per la seconda volta, i tre punti contro l’Eur, confermandosi al secondo posto in classifica a quota 13, a pari punti con la stessa Eur, Italpol e Academy Pescara e a -3 dalla capolista Sporting Hornets, che però ha una gara giocata in più.




SIAMO IN CAMMINO. La solennità di Cristo Re dell’Universo

Un breve spazio informativo sulle attività della nostra Chiesa

Torrevecchia Teatina, 25 novembre 2023. Si chiude l’anno liturgico, eventi di preparazione in corso  per celebrare la solennità di Gesù Cristo Re dell’Universo. Un incontro di preghiera straordinario è quello che si svolgerà presso la  Chiesa del Santissimo Crocifisso in Chieti Scalo. Appuntamento fondamentale per il cammino degli Apostoli della Croce, gli amici del caro e compianto don Danilo si uniranno in preghiera per il mondo che soffre.

Sabato 25 novembre 2023, alle ore 18:00: Santo Rosario, Celebrazione Eucaristica, Adorazione Eucaristica don Guido Carafa guiderà la preghiera mentre l’animazione musicale sarà curata dal gruppo Echi di Luce.

Preghiera e catechesi: sono momenti utili anche per comprendere i motivi profondi di una solennità ecco, dunque, l’approfondimento su Misericordia TV https://www.youtube.com/watch?v=DwmN1aqY5jw

Il sussidio di don Nicola del Bianco entrare nel clima dei festeggiamenti. Utile catechesi per rimettersi in cammino ed in ascolto della Parola. Una preghiera per il mondo che soffre, una preghiera per tutte le vittime innocenti della ferocia umana.

Un saluto, un sorriso da Nando Marinucci; in cammino  a voi tutti amici della Chiesa.