25 NOVEMBRE. Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne

La Commissione Pari Opportunità e l’ Amministrazione Comunale invitano i cittadini a venire in piazza per manifestare solidarietà alle vittime e sostegno all’azione preventiva

Giulianova, 25 novembre 2023. Oggi sarà la giornata conclusiva di una settimana che, in Italia e nel mondo, ha visto la mobilitazione di migliaia di persone contro ogni forma di pregiudizio, violenza e abuso sulle donne.

Dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 16 alle 18, in piazza Fosse Ardeatine, ci saranno momenti di riflessione ed espressione, aperti a tutti i cittadini che vogliano rendere pubblico il loro pensiero o leggere un brano, una poesia, sul’ universo femminile e su un fenomeno, quello della violenza di genere, che non accenna a decrescere. L’iniziativa è organizzata e promossa dalla Commissione e all’assessorato alle Pari Opportunità.

 Il Vicesindaco Lidia Albani invita i cittadini a coinvolgersi, tutti, in prima persona.

“Si tratta di un’occasione molto significativa, preparata con impegno – spiega – Desideriamo, anche quest’anno, che si dimostri, concretamente, che tacere non è più possibile. Vogliamo essere in tanti, non solo donne. Speriamo, soprattutto, nella partecipazione dei giovani”

“ Anch’io – le fa eco la Presidente della Cpo Marilena Andreani  – invito la cittadinanza a fermarsi e a riflettere. Chi vorrà lo farà al microfono, ma si potrà testimoniare la propria vicinanza anche con la semplice presenza. Sul femminicidio e sulla violenza di genere si vincerà  solo se la battaglia sarà combattuta insieme, su più fronti e con tutti gli strumenti democratici, educativi e divulgativi, messi a disposizione dalle istituzioni, dalle associazioni, dalla società civile”.




EVANGELII GAUDIUM. L’impegno di Francesco per una Chiesa sociale capace di rompere gli schemi

Quando si celebrano anniversari di documenti ecclesiali, importanti come l’Evangelii gaudium (24.11.2013), si rischia sempre una forma di celebrazionismo. Ma in questo caso…

di Rocco D’Ambrosio

Globalist.it, 24 novembre 2023. Quando si celebrano anniversari di documenti ecclesiali, importanti come l’Evangelii gaudium (24.11.2013), si rischia sempre una forma di celebrazionismo, in cui si tentati di ricadere in una retorica nostalgica di un passato visto come un grande periodo, con grandi personalità e grandi idee, mentre l’oggi è… piccolo, piccolo, in ogni contesto. Non penso che l’Evangelii gaudium meriti questo trattamento sterile, anche perché essa non è una “normale” esortazione apostolica ma il programma dell’attuale pontificato. Quindi riprenderla tra le mani, dopo dieci anni, vuol dire chiedersi se quel programma è stato attuato abbastanza, in parte o per niente proprio. L’occasione mi è stata data dalla partecipazione, questa mattina, in Vaticano, al Symposium at the Dicastery for Integral Human Development on The tenth anniversary of Evangelii Gaudium. Di seguito i punti salienti del mio contributo:

A quelle Chiese esclusivamente ripiegate sui temi etici personali, familiari, sessuali, di inizio o fine vita (si pensi al periodo del ruinismo italiano), papa Francesco ricorda – elemento già presente da sempre nel magistero cattolico – che: “Il kerigma possiede un contenuto ineludibilmente sociale: nel cuore stesso del Vangelo vi sono la vita comunitaria e l’impegno con gli altri. Il contenuto del primo annuncio ha un’immediata ripercussione morale il cui centro è la carità” (EG, 177). Eppure, questa chiarezza sembra non essere ancora molto assimilata, specie nel nostro contesto italiano. Ma forse ci può aiutare quanto segue.

“La Parola ha in sé una potenzialità che non possiamo prevedere. Il Vangelo parla di un seme che, una volta seminato, cresce da sé anche quando l’agricoltore dorme (cfr Mc 4,26-29). La Chiesa deve accettare questa libertà inafferrabile della Parola, che è efficace a suo modo, e in forme molto diverse, tali da sfuggire spesso le nostre previsioni e rompere i nostri schemi” (EG, 22). Il comunicare di cui parla Francesco è un comunicare la Parola lasciando che sia essa a guidarci, anche quando dormiamo (cfr Mc 4,26-29), gustando la sua molteplice efficacia e rompendo gli schemi dell’attuale stile ecclesiale. Gli schemi da rompere – credo che il quadro sia abbastanza chiaro dopo dieci anni di pontificato – sono relativi a temi cruciali quali: l’opzione preferenziale per i poveri, un nuovo slancio missionario, la povertà e la sobrietà nella vita ecclesiale, l’impegno per la giustizia e la lotta contro la corruzione di tutte le istituzioni (Chiesa cattolica inclusa), il debellare la piaga della pedofilia, la collegialità episcopale e la sinodalità ecclesiale, la promozione del laicato e il problema del clericalismo, l’attenzione ad alcune prassi familiari, un rinnovato impegno ecumenico, la promozione della pace, la cura della natura, per citare i maggiori. E forse il primo schema da rompere è quel modo in cui spesso ragioniamo e comunichiamo, cioè il parlare “più della legge che della grazia, più della Chiesa che di Gesù Cristo, più del Papa che della Parola di Dio” (EG, 38)

Per la percezione che ho personalmente, specie per la situazione italiana che conosco meglio, non tutti i fedeli laici e i pastori, dei vari settori ecclesiali, hanno accettato l’invito a rompere gli schemi. Questa opera di “rottura” non necessita affatto, specie nella Chiesa, di creare partiti, fazioni o correnti. Per evitare di spaccarsi bisogna accettare il Vaticano II come punto di non ritorno del cammino secolare della Chiesa cattolica. Ma questo, purtroppo, non è successo: attualmente i gruppi a favore o contro il magistero attuale sono sempre più agguerriti e chiusi, a scapito del dialogo, tema, del resto, affrontato da papa Francesco tantissime volte. Per non parlare di coloro, pastori e fedeli laici, che vivono in un’ambiguità ecclesiologica e pastorale, forse in attesa che questo pontificato passi quanto prima e si ritorni a posizioni passate, se non proprio preconciliari.

Una parte cospicua dell’esortazione (EG, 135-159) è dedicata all’omelia come momento privilegiato del comunicare pastorale. Perché tutta questa attenzione? Francesco lo spiega introducendo il discorso: “Mi soffermerò particolarmente, e persino con una certa meticolosità, sull’omelia e la sua preparazione, perché molti sono i reclami in relazione a questo importante ministero e non possiamo chiudere le orecchie”. Considerata questa situazione Francesco tiene a ribadire quanto l’omelia sia “la pietra di paragone per valutare la vicinanza e la capacità d’incontro di un Pastore con il suo popolo. Di fatto, sappiamo che i fedeli le danno molta importanza; ed essi, come gli stessi ministri ordinati, molte volte soffrono, gli uni ad ascoltare e gli altri a predicare. È triste che sia così” (EG, 135). Il loro, come il disagio di tanti, il papa lo vuole superare invitando i suoi preti a concentrarsi sul valore e sull’importanza dell’omelia. Sono tanti i riferimenti teorici e i consigli pratici che Francesco fornisce. La loro profondità e utilità vanno colte nel testo stesso. Sono migliorate le omelie in questi ultimi dieci anni, magari seguendo le indicazioni di papa Francesco?

Il testo dell’esortazione, un po’ in tutti i suoi molteplici punti dottrinali, esperienziali e comunicativi, si pone come un riferimento che pone ancora molti interrogativi all’interlocutore e lo scuote profondamente. E se questi non vuole essere scosso nelle sue certezze, il testo potrebbe creare in lui una forma di fastidio. Di fastidio Francesco parla quando accenna al rifiuto del mondo politico ed economico delle indicazioni etiche (EG, 203). Tuttavia, non si può negare che questo fastidio anche per temi quali il cattivo potere e la corruzione nella Chiesa e nel mondo (EG, 80, 202-208), l’impegno per la promozione dei poveri (EG, 176-216). Nell’esortazione il papa arriva persino a chiedere umilmente scusa; il suo intento è solo quello di aiutare tutti ad avere “uno stile di vita e di pensiero più umano, più nobile, più fecondo, che dia dignità al loro passaggio su questa terra” (EG, 208). E ciò vale ancora dieci anni dopo.

Evangelii gaudium: l’impegno di Francesco per una Chiesa sociale capace di rompere gli schemi (globalist.it)




GOVERNARE CON SFACCIATAGGINE E ARROGANZA

Politicainsieme.com, 24 novembre 2023. Ha fatto fermare il treno a Ciampino perché andava “a lavorare”. Lo ha fatto per il popolo italiano, per “far sentire la presenza dello Stato”. Quella presenza che milioni di pendolari ogni giorno vorrebbero veder materializzare sugli affollati e ritardatari treni e, magari, formati da carrozze adeguate.

Purtroppo, la pezza che il ministro Lollobrigida ha provato a cucire sul buco ha avuto l’effetto opposto. Confermando che al Governo c’è gente che si nutre solo di sfacciataggine ed arroganza e a cui manca persino il senso del ridicolo. E non ricorda la massima: “un bel silenzio non fu mai scritto”.

Avremmo fatto volentieri a meno d’intervenire nuovamente su uno spiacevole episodio se non stesse diventando un motivo di ulteriore frizione nella stessa maggioranza. Strumentale, per carità, non siamo così schiocchi da pensare che ci sia un rigurgito di serietà. Si tratterà sicuramente di un fuoco di paglia. Ma mentre Tajani e i Fratelli d’Italia si e ci dicono che la vicenda è già archiviata, la Lega non si lascia scappare l’occasione per punzecchiare di nuovo Giorgia Meloni prendendo di mira il cognato ministro. E’ il capogruppo dei leghisti al Senato, Massimiliano Romeo, infatti a parlare di comportamenti da evitare. E lo fa ben sapendo che sulla questione dovrà essere Matteo Salvini a intervenire in Parlamento, da titolare del Ministero dei trasporti, dopo la richiesta di un’informativa urgente.

I sondaggi di queste ore parlano chiaro: questa storia non è stata gradita. Ma non se ne farà di nulla, mica siamo in un paese serio. Sarà in ogni caso “divertente” vedere se, e come, sarà sancito il diritto di chiunque a fermare un treno a seconda delle proprie necessità. Purtroppo, la sfacciataggine e l’arroganza non si ferma ai soli esempi che vengono dal Ministro Lollobrigida. E lasciamo perdere tutta la “parentopoli” che sta emergendo giorno dopo giorno in maniera impietosa. Una cosa davvero indecorosa, ma ovviamente giustificata dal Merito che, però, guarda caso, riguarda solo i “Parenti” d’Italia.

Un’altra conferma è venuta dalla iperbolica idea del Presidente della VII commissione parlamentare della Camera dei Deputati, che si dovrebbe occupare di Cultura, Scienza ed Istruzione, Federico Mollicone, di “convocare l’editore della 7 Urbano Cairo e Lilli Gruber in merito a supposte carenze di pluralismo da parte dell’emittente, in generale, e della trasmissione 8 e Mezzo, in particolare. peccato che Mollicone non possa convocare nessuno su questo tema. Almeno per ora, giacché Minculpop non è stato ancora rimesso in piedi ufficialmente. Semmai, ma anche in questo caso non è compito suo, andrebbero convocati i direttori dei telegiornali del servizio pubblico oramai diventati direttamente dipendenti, e quasi in maniera esclusiva, della Presidenza del Consiglio. Peccato che il canone è pagato dagli italiani. E sarà il caso di ricordare che per Giorgia Meloni ha votato quella che, pur sempre, resta una limitata minoranza degli italiani.

Tutto dipende dal manico e la conferma l’ha data ieri in Parlamento la stessa Giorgia Meloni probabilmente convinta di parlare ancora nelle sezioni del Msi, e poi di Alleanza Nazionale, della Garbatella o di Colle Oppio. Quando ha risposto alla domanda di Matteo Renzi su quel costo dei carburanti su cui la stessa Meloni prometteva fuoco e fiamme alla guida di una vettura mentre si riforniva ad un distributore. Ebbene, da Presidente del Consiglio, non può pensare di cavarsela tirando in ballo i rapporti personali del capo di Italia viva con il principe Bin al Salman quando sa benissimo che non è quello il punto. Non si è trattata solo di una stupida risposta a Renzi, ma anche un insulto alla intelligenza degli italiani.




A SCUOLA DI EMPATIA FELICITÀ E DISABILITÀ

Il Progetto Sentinelle Civiltà e Felicità del cav. Claudio Ferrante patrocinato dall’associazione Carrozzine Determinate, incontra i ragazzi della scuola secondaria di primo grado di Collecorvino.

Collecorvino, 24 novembre 2023. Interessati e partecipi a tutte le attività esperienziali svolte durante le mattinate di Progetto, gli studenti hanno interiorizzato e compreso come pregiudizi e parole possano costituire barriere alla partecipazione sociale delle persone con disabilità al pari delle barriere architettoniche. 

Seduti in carrozzina e guidati da Claudio Ferrante hanno poi affrontato le difficoltà che l’ambiente crea a tutti coloro che vivono una condizione di limitazione motoria.

“Un percorso motivazionale ed emozionale, di educazione all’affettività e all’inclusività, alla scoperta della ricchezza della diversità e della peculiarità di ognuno di noi.  Empatia significa mettersi nei panni dell’altro ed oserei dire per conoscere meglio anche se stessi.

Un sentito ringraziamento all’Associazione Carrozzine determinate ed in particolare al cav. Claudio Ferrante per aver presentato il progetto al nostro Istituto. I ragazzi e le ragazze delle classi prime della Scuola secondaria di Primo Grado G. D’Annunzio dell’Istituto Comprensivo Collecorvino unitamente ai loro docenti sono stati impegnati in questi giorni nelle diverse azioni del progetto “Sentinelle di  Civiltà e felicità“ che hanno stimolato la riflessione e il dibattito.

Toccante la restituzione dei lavori prodotti, delle sensazioni provate in questi giorni e riportate con entusiasmo dagli alunni nella giornata conclusiva del progetto a cui hanno partecipato anche i genitori. Un sentito ringraziamento all’Amministrazione Comunale, al Sindaco Paolo D’Amico, ai volontari della Protezione Civile, al servizio dei Vigili Urbani per la partecipazione attiva per la riuscita di questa iniziativa. Il proposito è poter coinvolgere anche nei successivi anni scolastici un numero sempre maggiore di alunni. “Arricchiamoci delle nostre reciproche differenze perché l’unicità è il seme della libertà”.

Così si è espressa la dirigente Natascia Verzella che ha fortemente voluto questo progetto per i suoi studenti. Anche il sindaco di Collecorvino Paolo D’Amico ha partecipato direttamente alla passeggiata empatica così commentando: “Un’occasione di forte crescita per i ragazzi dell’ Istituto Comprensivo di Collecorvino, che con la Passeggiata in carrozzina hanno potuto sperimentare e vivere in prima persona la quotidianità di tutti coloro che non hanno possibilità di camminare, ritrovandosi ad affrontare per alcuni minuti le dinamiche e le difficoltà della quotidianità delle persone con disabilità.

Un momento a mio parere di fondamentale importanza per imparare a mettersi nei panni dell’altro, a comprendere le sue necessità e a crescere nell’ empatia e nella condivisione delle esperienze e dei vissuti. Un percorso di grande importanza e grande valore del quale ringraziare gli organizzatori e naturalmente il corpo docente”.

Con il patrocinio dell’Associazione Carrozzine Determinate e il sostegno della sanitaria Artes di Montesilvano, che si ringrazia per la sensibilità e la fornitura delle carrozzine. Anche gli studenti nella scuola secondaria D’annunzio di Collecorvino si sono diplomati sentinelle!

Claudio Ferrante

Presidente Associazione Carrozzine Determinate




FORMAZIONE OPERATORI DEL TURISMO E DELLO SPORT

A Chieti il 2 dicembre il primo appuntamento presso il seminario regionale

Sulmona, 23 novembre 2023.  “Il nostro territorio con la sua storia d’arte, fede, bellezza paesaggistica e sport è il terreno ideale per sperimentare nuove forme di evangelizzazione e promozione, ma la valorizzazione passa inevitabilmente attraverso la conoscenza e la formazione”. È quanto afferma Mons. Michele Fusco, vescovo di Sulmona-Valva, delegato della CEAM (C onferenza Episcopale Abruzzo e Molise) per la Pastorale del Turismo, Tempo libero, Sport e Pellegrinaggi, a pochi giorni dall’avvio del primo corso di formazione organizzato dalla Consulta Regionale per la Pastorale del Turismo, che si terrà a Chieti, sabato 2 dicembre 2023 presso il Seminario Regionale.

L’iniziativa rappresenta la prima tappa di un percorso base volto alla realizzazione di altri corsi tematici ed è rivolta principalmente agli operatori che, a diverso titolo, sono coinvolti nel settore nell’ambito della promozione del territorio Abruzzese-Molisano, ma anche a chi per motivi professionali, di studio, aggiornamento culturale, servizio ecclesiale fosse interessato avere una formazione base.

Il corso, che vedrà diversi e qualificati interventi insieme ad attività laboratoriali, verrà proposto anche sabato 9 marzo 2024 a Termoli presso la Casa Museo Stepharnus, per dare la possibilità di partecipare a quante più persone vorranno.

“Come ci ha ricordato Papa Francesco – aggiunge Mons. Fusco – seguire Cristo non è solo una cosa vera, ma anche bella, e in questo senso la bellezza rappresenta una via per incontrare il Signore. Oggi dobbiamo essere in grado di portare questo messaggio anche nei settori del turismo e dello sport con un linguaggio moderno  che ci permetta di raggiungere sempre più persone”.




LE PIÙ CELEBRI DANZE DEL REPERTORIO SINFONICO   

Teatro Comunale Maria Caniglia domenica 26 novembre ore 17:30. Dancing Concert, Orchestra del Teatro Goldoni di Livorno, direttore Artistico M.o Gaetano Di Bacco direttore Francesco D’Arcangelo

Sulmona, 23 novembre 2023. La Danza, motore artistico di tutta la musica occidentale, domenica 26 novembre alle ore 17,30 è protagonista della serata proposta dalla Camerata Musicale al Teatro Caniglia di Sulmona (AQ), per il settimo appuntamento della stagione con l’Orchestra del Teatro Goldoni di Livorno diretta dal M° Francesco d’Arcangelo. Un ideale invito al ballo con una carrellata delle più celebri danze del repertorio sinfonico. Un percorso coinvolgente ed emozionante per consentire al pubblico di viaggiare tra le diverse epoche, dal ‘600 ad oggi, e i diversi stili (Opera, Sinfonico, Jazz).

Ogni tipo di composizione, dal ‘500 ad oggi, nasce e deriva dalle danze, ma quali sono le danze che hanno influito di più nel repertorio classico? Quali sono le danze più conosciute e quelle meno valorizzate?  Tutti i più grandi compositori hanno inserito delle danze nelle loro sinfonie o nelle loro opere liriche,  persino Verdi e Mascagni ne riconoscono l’importanza musicale. Da questa premessa nasce il progetto “Dancing Concert” dell’Orchestra del Teatro Goldoni di Livorno che, partendo dalla “Tarantella” di Rossini e attraverso l’allegro moderato di Valse della V Sinfonia di Tchaikovsky ed il Salterello (dalla Sinfonia IV)  di Mendelssohn, condurrà per mano il pubblico fino alle giravolte delle Zingarelle e Mattatori di Verdi (Traviata) e arrivando a Mascagni  con Furlana  (da Le Maschere) e Bizet (Farandola da Arlesienne suite).Sarà un gioco trasportare l’ascoltatore in un crescendo, verso un finale travolgente con  la Danza Ungherese n°5 di J. Brahms per concludere sulle note dell’intenso e coinvolgente Libertango e Oblivion di Astor Piazzolla. E non sarà facile per lo spettatore in poltrona controllare l’ irresistibile voglia di muoversi seguendo i ritmi dell’orchestra.

Francesco D’Arcangelo, violoncellista e direttore d’orchestra, compie gli studi di violoncello   perfezionandosi a Maastricht (Olanda). Come solista ha eseguito i concerti di Haydn e Boccherini in Spagna e Olanda e, in formazioni da camera, si è esibito in festival in Olamda, Belgio, Spagna e Italia. Collabora con orchestre in Olanda,Belgio e Italia. Come primo violoncello ha suonato sotto la direzione di Roberto Benzi, Daniel Oren, Dirk Vermuellen, Ed Spanjard, Kovachev. Parallelamente ha coltivato lo studio di direzione d’orchestra con corsi e masterclass con  Bellugi, Dini, Ciacci, Karabtchevsky. Nel 2013 fonda “Gestione Musica” con lo scopo di divulgare e promuovere la musica classica con una filosofia di esecuzione nuova e il più possibile “vicina” al pubblico, nella ricerca di un approccio “amichevole”con lo spettatore, raccontando e cercando di spiegare e rendere più “vicine” le esecuzioni, attraverso descrizioni, racconti di aneddoti e storie inerenti e valorizzanti il materiale eseguito. E’direttore musicale dell’”Ensemble Lirico Italiano”, e dell’orchestra da camera “Salerno Sinfonietta”. Dal 2021 e’ direttore artistico dell’attività musicale di Gestione Musica selezionata e sovvenzionata a valere del F.U.S. nella categoria nuove istanze. 

L’Orchestra del Teatro Goldoni costituita nel 2020 dall’organico di riferimento principale

delle stagioni liriche e sinfoniche del Teatro è diventata  punto di riferimento  per la sua stagione sinfonica e le sue produzioni come Sheherazade di Rismky Korsakov (eseguita per la prima volta a Livorno nel Novembre 2022),  la Sinfonia n.6 di Tchaikovsky replicata dopo 90 anni dalla prima esecuzione italiana diretta da Pietro Mascagni.

La specificità artistica è nel suo repertorio lirico Mascagnano,Pucciniano e Verdiano. Partecipa attivamente ogni anno al Festival Mascagni di Livorno rappresentando opere del compositore livornese. Hanno apprezzato le sue caratteristiche di  dinamicità e disponibilità direttori e solisti come Dean Anderson, Giancarlo De Lorenzo, Gianna Fratta, Madaras Gergely, NG Wilson, Daniel Raskin, Sergey Smbatyan, John Warner, Kristīna Blaumane , Boris Brovtsyn, Cesare Chiacchiaretta, Danielle de Niese , Dino De Palma, Fabio Furia, Zorman Itamar, Olexander Semchuk, Eum Son Yeol, Nancy Zhou. Direttore principale dell’Orchestra è Eric Lederhandler,  Direttore associato è Gianluca J. Greco.

PROGRAMMA

Tarantella di G. Rossini

Valse dalla Sinfonia V Symphony di P. I. Tchaikovsky

Salterello dalla Sinfonia IV Symphony di F. Mendelssohn

Danze Zingarelle e Mattatori da Traviata di G. Verdi

Furlana da Le Maschere di P. Mascagni

Farandola da Arlesienne suite di G. Bizet

Danza Ungherese n°5 di J. Brahms

Libertango e Oblivion di A. Piazzolla

PROSSIMO APPUNTAMENTO CON L’OPERA

TURANDOT  musica di Giacomo Puccini

Coro dell’Opera di Parma

Orchestra Sinfonica delle Terre Verdiane

Direttore Stefano Giaroli – Regia Alessandro Brachetti

Domenica 3 dicembre ore 17.30

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA ANCHE PER GLI ABBONATI




FAMIGLIA E SOCIETÀ DISEDUCANTE

di Giovanni Cominelli

PoliticaInsieme.com, 23 novembre 2023.  Sradicare dalla testa dei maschi il teorema del patriarcato e il corollario del possesso è un problema di civiltà. La prima risposta d’istinto della società e della politica – lo si è visto anche in quest’ultima circostanza – è quella securitaria. Su questo fronte già esistono varie norme del Codice penale e nuove leggi, che hanno aumentato le pene e introdotto misure di prevenzione sulla violenza contro le donne. Si tratterebbe di inasprirle.

Nel caso di Giulia Cecchettin, la politica è subito entrata in gara demagogica. Consapevole che la questione è in primo luogo culturale, Elly Schlein si è precipitata a proporre a Giorgia Meloni una “Legge per l’educazione all’affettività nelle scuole: “Se non si agisce già a partire dalle scuole e nella cultura per sradicare l’idea violenta e criminale del controllo e del possesso sul corpo e sulla vita delle donne, sarà sempre troppo tardi”.

Al di là dell’apparente ragionevolezza – qualcuno può negare che la questione sia innanzitutto educativa e culturale? – la proposta di una legge sull’educazione all’affettività oscilla tra il ridicolo e il demagogico ossessivo.

Non varrebbe la pena di prenderla sul serio, se i presupposti ideologici che la ispirano non fossero socialmente pervasivi. Vogliamo creare Cattedre/discipline di affettività e istituire nelle scuole per ogni problema sociale rilevante una nuova disciplina o, comunque, una o più ore di insegnamento?

Il meccanismo infernale implosivo che sta già imbragando in una rete burocratica e legalistica la vita scolastica è stato attivato da tempo. Fioriscono educazioni di ogni tipo: civica, ambientale, stradale, sessuale, alimentare, sicurezza, fisica… E, si intende, non possono mancare i PCTO – Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento!

Viceversa, i saperi/ competenze essenziali, a partire dall’espressività linguistica, all’uso della parola scritta sono messi ai margini. Se al termine della Terza media, la metà dei ragazzi non è in grado di comprendere un testo in italiano, con quali strumenti riusciranno a dire a sé stessi e agli altri ciò che si muove nel loro profondo? Come si relazioneranno agli altri?

Colpisce la concezione dell’istituzione scolastica come il cireneo che porta la croce che la famiglia, innanzitutto, e la società non sono capaci di portare.

Già, la famiglia!

Se si tratta di educare all’affettività, è arcinoto che è nei primi tre anni di vita che nella psiche dei bambini si imprimono gli stigmi fondamentali, che segneranno il loro approccio al mondo. È nelle relazioni primarie che si definisce l’identità di una persona.

L’identità non è un noumeno ontologico originario, ma una costruzione sociale, fondata sul riconoscimento dell’altro, che accade solo nella relazione in atto. Quando un ragazzo oltrepassa i dieci anni di vita, il suo rapporto con il mondo corre già dentro binari fissi. Dai quali può anche deragliare, si intende.

L’educazione è decisiva, ma non è onnipotente: fa i conti con la libertà, con il caso e con il caos dei singoli. L’educazione è a rischio di scacco, non è un passe-partout! In ogni caso, se è nella famiglia che si forgia la struttura psichica, il problema socioeducativo principale è quello di preparare i potenziali genitori a educare i figli al rapporto con la realtà. Per legge!?

Corsi per fidanzati, finanziati dallo Stato, sostitutivi di quelli delle Parrocchie o dei Centri culturali? Decisivi, se vogliamo rimanere nell’ambito delle istituzioni educative, sono gli asili-nido e la scuola dell’infanzia.

Fare i conti con i modelli che passano in quei luoghi aiuterebbe assai di più che riempire di psicologi gli Istituti della scuola secondaria di primo e secondo grado. I “corsi sull’affettività” si dovrebbero fare ai genitori e agli insegnanti dei loro pargoli.

La società dis/educante!

Quali sono i paradigmi sociali educativi, espliciti o non detti, che condizionano l’educazione dei figli?

Ve ne sono di due tipi. Il primo è quello ultra-millenario del patriarcato, nato dalle società agrarie e prolungatosi fin dentro le società industriali, quale conseguenza di una divisione sociotecnica e sessuale del lavoro. Il maschio lavora, combatte, riposa, la femmina amministra l’economia domestica, il suo lavoro produttivo consiste nel fare figli e accudirli.

Che vengono rigorosamente educati, non con le parole, ma con le relazioni concrete in atto, al potere prevalente o assoluto del maschio. Ai figli è chiaro da subito chi comanda e chi obbedisce: chi lavora comanda! Questo patriarcato sotto produce un modello maternalista, che costituisce il maggior veicolo dell’ideologia e della prassi dell’onnipotenza di genere maschile.

Maternalismo come altra faccia del maschilismo strutturale della società: i due si alimentano a vicenda. Le religioni storiche hanno consacrato questo modello.

Il Cristianesimo è stato costretto ad abbandonarlo, benché all’interno della struttura ecclesiastica si fatichi ancora parecchio in questa direzione. L’Islam e il fondamentalismo ortodosso ebraico, invece, continuano imperterriti ad alimentare il patriarcato e la subordinazione femminile.

Il paradigma dell’Io assoluto

Il secondo è il paradigma moderno/postmoderno delle società urbane, dei ceti colti e riflessivi. Un paradigma ZTL? L’Io-individuo, quando esce dal ventre materno, è pensato già bell’e pronto, dotato della tavola di tutti i diritti. L’educazione è un’educazione a rivendicare i miei diritti. E la politica consiste nel “produrre diritti a mezzo di diritti”. L’educazione finisce per approdare alla costruzione dell’Io-narciso, che si abitua a credere che la realtà sia pieghevole e manipolabile secondo le proprie pulsioni e i propri diritti. Una realtà-Lego. È evidente che ai miei diritti corrispondono i doveri degli altri nei miei confronti. E se il mondo non si piega? 

Se il mondo dice NO?  Allora, il bambino/ragazzo/adolescente risponde con la depressione o con la violenza, contro l’Altro-ostacolo, ma anche contro di sé. In questo caso la costruzione dell’Io maschile onnipotente non è effetto della struttura socioeconomica, è il prodotto di un’ideologia della liberazione dell’IO, per la quale l’Io viene prima della relazione.

Sono parecchi i grumi ideologici che si aggirano nel cervello sociale della modernità post-moderna. Uno è, appunto, il dirittismo: l’idea che i classici tre principi della Rivoluzione francese stiano in piedi solo sui diritti.

Solo che, se mancano i doveri corrispondenti, una simile concezione frammenta la società in mille conflitti tra mille identità. Come reazione al patriarcato sta nascendo un femminismo identitario radicale, che proclama che i maschi sono, come tali, criminali.

Un altro grumo, ma qui mi fermo, è l’idea che i No che ci si oppongono nella vita individuale e nella storia siano soltanto delle insopportabili anomalie. Il “Limite” è l’anomalia, non la nostra normalità. Il “Male” non è intrecciato con il “Bene”. L’uomo non è angelo e bestia. La vita e la storia non sono un dramma, ma un talent-show a lieto fine.

E Dio?

Beh, come faceva notare J. Derrida, a questo punto diventa solo uno pseudonimo dell’Io.




PIANO REGIONALE DELLA MOBILITÀ CICLISTICA: in Abruzzo un ritardo decennale!

Audizione II Commissione Consiliare Regione Abruzzo. Martedì 21 novembre – Palazzo dell’Emiciclo

L’Aquila, 22 novembre 2023.  Martedì 21 novembre, nelle persone del Coordinatore Abruzzo Molise e dei Presidenti delle Associazioni di L’Aquila, Teramo, Sulmona e Pescara, FIAB è stata audita in sede di Seconda Commissione Regionale sul tema del Piano Regionale della Mobilità Ciclistica (PRMC). Ai consiglieri presenti nonché al Sottosegretario alla Presidenza con delega ai Trasporti pubblici locali e alla Mobilità, Umberto D’Annuntiis, è stato posto in evidenza il notevole  ritardo nella  redazione del Piano Regionale della Mobilità Ciclistica. Infatti, oltre che essere previsto come atto dovuto dall’art. 5 della L. 2/2018 (Disposizioni sviluppo mobilità in bicicletta e realizzazione rete nazionale di percorribilità ciclistica), che ne fissa tempi e modi, la redazione del PRMC era già prevista dalla L.R. Abruzzo n. 8 del 25/3/2013 (Interventi per favorire lo sviluppo della mobilità ciclistica), cioè oltre 10 anni fa, con aggiornamenti triennali.

“Dal 2013 ad oggi” ha sottolineato nel suo intervento il coordinatore Giancarlo Odoardi, “la norma si sarebbe dovuta redigere e aggiornare almeno 3 volte. Anche la successiva legge del 2018 ha rimarcato la cadenza richiamata, mentre il Piano Generale della Mobilità Ciclistica dell’ottobre 2022 ne aveva fissato la scadenza almeno la redazione entro un anno dalla sua pubblicazione, ovvero ottobre 2023, anche questa scadenza mancata. Il rimando alla predisposizione propedeutica del Piano Regionale Integrato dei Trasporti (PRIT)”, ha sottolineato Odoardi, “non trova riscontro nella normativa vigente, che richiama solo una cornice di coerenza e non già un quadro di subordinazione. Tra l’altro il PRMC non attiene esclusivamente ad una rete di infrastrutture, ma soprattutto ad una politica di sostegno alla mobilità ciclistica che si articola in numerose azioni, anche di promozione economica. A tal proposito”, ha concluso il coordinatore regionale, “la mancata redazione del PRMC non consente alla Regione stessa di sottoporre al MISE entro il 1° aprile di ogni anno, adempimento che costituisce anche obbligo, la relazione sullo stato di attuazione degli interventi previsti dal PRMC a fine di predisporre, da parte del ministero stesso, la Relazione annuale sulla Mobilità Ciclistica”.

Il Presidente di FIAB Teramo, Gianni Di Francesco, ha rimarcato la necessità di interpretare la norma regionale, anche come “misura di attenzione al tema della sicurezza stradale, soprattutto nelle zone urbane, dove il fenomeno delle collisioni che coinvolgono ciclisti e pedoni non sembra affatto in declino”.

Il Presidente dell’Associazione aquilana, Gabriele Curci, ha sollecitato la “costituzione di un tavolo permanente di lavoro regionale, a cui le associazioni sono disponibili a dare il proprio contributo”.

Nella replica, il sottosegretario D’Annuntiis ha rimarcato l’approccio propedeutico adottato dalla Regione Abruzzo del PRIT rispetto al PRMC, ma senza dare indicazioni circa l’iter approvativo del primo. Inoltre, interpellato al riguardo, ha confermato la piena disponibilità della Regione Abruzzo a sottoscrivere l’accordo con la Regione Marche entro la fine del corrente anno per la realizzazione del ponte ciclabile sul fiume Tronto. Ha inoltre aggiunto che la Regione sta monitorando i Comuni che hanno ricevuto i fondi del PNRR (24 ml) per il completamento di tratti della ciclovia costiera affinché riescano ad affidare i lavori entro il 31/12/2023, pena la perdita del finanziamento, e che in ogni caso si è già provveduto a chiedere una proroga di sei mesi in sede di Conferenza Stato Regioni.

Giancarlo Odoardi

Coordinatore FIAB ABRUZZO MOLISE




TUTTO PRONTO PER IL CHOCOFESTIVAL 2023

Chieti capitale del cioccolato per tre giorni. Corso Marrucino si trasforma in una enorme pasticceria. Venerdì il taglio del nastro della 14/ma edizione. Torna la Fabbrica del cioccolato Cioko School’ Stand di qualità, degustazioni, laboratori per bambini, musica e tanti appuntamenti. Sabato il concerto di Simona Molinari.

Chieti, 22 novembre 2023. Chieti capitale del cioccolato per tre giorni. Torna il Chocofestival, che animerà il centro storico da venerdì 24 a domenica 26 novembre, tra stand, esposizioni, specialità da tutta Italia, spettacoli, attività per i più piccoli e ospiti d’eccezione. L’iniziativa, giunta alla quattordicesima edizione, è promossa da Confartigianato Chieti L’Aquila con il contributo della Regione Abruzzo e con il patrocinio del Comune di Chieti. Stamane la conferenza con il vicesindaco Paolo de Cesare, l’assessore al Commercio Manuel Pantalone e all’Ambiente Chiara Zappalorto, il direttore generale e il presidente territoriale di Confartigianato Chieti-L’Aquila, Daniele Giangiulli e Giuseppe Rossi.

L’appuntamento con gli eventi è, come sempre, in corso Marrucino, dove venerdì 24 novembre, alle ore 11, ci sarà il taglio del nastro. Alla cerimonia saranno presenti, tra gli altri, il sindaco Diego Ferrara, il presidente di Confartigianato Chieti L’Aquila, Camillo Saraullo, e il direttore generale dell’associazione, Daniele Giangiulli. Per tre giorni corso Marrucino si trasforma in un’enorme pasticceria all’aperto con vetrine tematiche sulla cioccolata. L’evento 2023 sarà, come consuetudine consolidata, di richiamo nazionale, ricco di sorprese e riservato alle migliori aziende del settore. Una ventina gli stand, con espositori provenienti da molte regioni italiane.

Nell’ambito del Chocofestival, tante le attività collaterali: spicca l’evento “Simona Molinari in concerto”, che si svolgerà sabato, alle ore 21:00, al Teatro Marrucino (biglietti in vendita su CiaoTickets).  In piazza G.B. Vico ci sarà “Cioko School”, la prima fabbrica culturale itinerante in Europa, che vedrà protagonisti i visitatori, in un percorso alla scoperta del cioccolato, con tutte le fasi della sua lavorazione. Tra le iniziative previste, anche il percorso di degustazione e abbinamento di vino e cioccolato, promosso in collaborazione con l’Associazione Italiana Sommelier (Ais) Abruzzo. Non mancheranno le attività per i più piccoli, con i laboratori “Mani in pasta”, nell’incantevole cornice dell’atrio di Palazzo de’ Mayo.

“Un evento speciale giunto alla 14esima edizione, un programma ricco di eventi che riempirà il nostro centro storico attraverso gli espositori e gli eventi e darà alla città un’occasione per animare il comparto turistico e commerciale – così il vicesindaco Paolo De Cesare e l’assessore al Commercio Manuel Pantalone – . Vogliamo ringraziare Confartigianato che ha fatto da motore all’iniziativa, rafforzandola e mantenendola in città, abbinando una solida offerta culturale alla fiera. Sarà un momento importante per Chieti e siamo certi che l’edizione 2023 sia una tappa di crescita e di qualità sia da assaporare, sia da vivere. Il Festival sostiene l’esigenza di ospitare nel centro storico cittadino eventi di elevata qualità, lo fa in un momento importante, quello che precede il cartellone delle iniziative natalizie che animerà la città per tutto il periodo festivo”.

“Ci auguriamo di vedere nuovamente corso Marrucino e, più in generale, la città gremiti per il Chocofestival – afferma il direttore generale di Confartigianato Daniele Giangiulli – Si tratta di un format ormai sperimentato e collaudato. La quattordicesima edizione sarà caratterizzata da espositori di altissimo profilo e siamo sicuri che, come già avvenuto negli anni passati, l’iniziativa richiamerà visitatori anche da fuori regione. Protagonista indiscusso sarà il cioccolato, con tutto ciò che ruota attorno ad esso. Come sempre, abbiamo pensato ad attività collaterali di vario genere, dalla musica alle degustazioni e ai laboratori creativi. Insomma, eventi per tutti i gusti e per tutte le età. E’ anche con iniziative del genere che la nostra associazione cerca di contribuire allo sviluppo dell’economia locale”.

“La 14esima edizione è un numero importante che suggella la maturità del consolidamento dell’evento che cresce anno per anno, promuovendo il territorio cittadino, insieme al patrimonio artistico – così Giuseppe Rossi, presidente territoriale dell’associazione – . Il Festival porta contemporaneità, colore e frizzantezza,  impersonati anche nella scelta dell’artista, Simona Molinari, che con la sua musica sarà un appuntamento da non perdere. Originale e di qualità anche l’abbinamento cioccolato-vino, da provare e vivere partecipando”.

Taglio del nastro venerdì alle ore 11:00.

PROGRAMMA CHOCOFESTIVAL 2023

Lunedì 20 novembre

21:00 – Teatro Marrucino – “Waiting for Chocofestival” – Concerto Frank Gambale All Star

Venerdì 24 novembre

11:00 – Corso Marrucino – Inaugurazione Chocofestival 2023 ed apertura stand

16:30 – 18:30 – Piazza Trento e Trieste – Choco Walking Tours – “Chieti Barocca, tra palazzi e chiese” (a cura di musA RT – prenotazione obbligatoria – per acquisto biglietti infomusa@musabc.it o 338.4425880)

17:00 – 20:00 – Piazza G. B. Vico – Cioko School – La Fabbrica del Cioccolato

Sabato 25 novembre

10:00 – 13:00 – Bottega d’Arte – La stampa 3D e il cioccolato – Realizzazione di decorazioni e prodotti sfruttando la tecnica della stampa 3D applicata alla pasticceria

11:00 – 13:00 – Piazza G. B. Vico – Cioko School – La Fabbrica del Cioccolato

16:00 – 18:00 – Palazzo de’ Mayo (ingresso lato Corso Marrucino) – “Mani in pasta”, laboratori e attività didattiche per bambini (prenotazione obbligatoria)

16:00 – 17:00 – Bottega d’Arte – Percorso di degustazione e abbinamento vino-cioccolato con l’Associazione Italiana Sommelier (Ais) Abruzzo (prenotazione obbligatoria)

16:00 – 20:00 – Spettacolo itinerante “Buxi Dixie Dixieland Marchin’ Band”

16:00 – 20:00 – Mascotte itineranti

16:30 – 18:30 – Piazza San Giustino – Choco Walking Tours – “La Cattedrale di San Giustino e il quartiere Trivigliano” (a cura di musA RT – prenotazione obbligatoria – per acquisto biglietti infomusa@musabc.it o 338.4425880)

17:00 – 18:00 – Bottega d’Arte – Percorso di degustazione e abbinamento vino-cioccolato con l’Associazione Italiana Sommelier (Ais) Abruzzo (prenotazione obbligatoria)

17:00 x 18:00 x 19:00 – Largo Martiri della Libertà – Teatrino dei Burattini

17:00 – 20:00 – Piazza G. B. Vico – Cioko School – La Fabbrica del Cioccolato

21:00 – Teatro Marrucino – Simona Molinari in concerto (biglietti in vendita su CiaoTickets)

Domenica 26 novembre

10:00 – 12:00 – Museo Archeologico La Civitella – Choco Walking Tours – “Archeologia urbana a Chieti” (a cura di musA RT – prenotazione obbligatoria – per acquisto biglietti infomusa@musabc.it o 338.4425880)

10:00 – 13:00 – Bottega d’Arte – La stampa 3D e il cioccolato – Realizzazione di decorazioni e prodotti sfruttando la tecnica della stampa 3D applicata alla pasticceria

10:30 – 12:30 – Palazzo de’ Mayo (ingresso lato Corso Marrucino) – “Mani in pasta”, laboratori e attività didattiche per bambini (prenotazione obbligatoria)

11:00 – 13:00 – Piazza G. B. Vico – Cioko School – La Fabbrica del Cioccolato

16:00 – 20:00 – Spettacolo itinerante “Buxi Dixie Dixieland Marchin’ Band”

16:00 – 20:00 – Mascotte itineranti

16:00 – 20:00 – Spettacolo itinerante “Choco Parade”

17:00 – 18:00 – Bottega d’Arte – Percorso di degustazione e abbinamento vino-cioccolato con l’Associazione Italiana Sommelier (Ais) Abruzzo e Miss Celia (prenotazione obbligatoria)

18:30 – 19:30 – Bottega d’Arte – Percorso di degustazione e abbinamento vino-cioccolato con l’Associazione Italiana Sommelier (Ais) Abruzzo e Miss Celia (prenotazione obbligatoria)

17:00 – 20:00 – Piazza G. B. Vico – Cioko School – La Fabbrica del Cioccolato

19:00 – Auditorium V. Cianfarani – Spettacolo teatrale “Romeo + Giulietta (più o meno!)”




VANTAGGI FISCALI E SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA

Con la ZES unica dal 1° gennaio beneficeranno 14 comuni teramani con tutto il territorio  

Teramo, 22 novembre 2023. Ieri mattina nella sala consiliare della Provincia il commissario straordinario Mauro Miccio ha illustrato i risultati sin qui raggiunti dalla Zona Economica Speciale Abruzzese e ha annunciato le novità positive per il territorio teramano, che entra con 14 comuni (con l’attuale organizzazione ci sono dentro solo alcune particelle di 3 comuni, ovvero Roseto degli Abruzzi, Giulianova e Mosciano Sant’Angelo) nella ZES SUD, così come concepita dal ministro Raffaele Fitto.

Per il territorio e le imprese teramani è una grande novità, come è stato sottolineato dal presidente della Provincia, Camillo D’Angelo – che ha ospitato l’iniziativa -, dal presidente di Confindustria Teramo, Lorenzo Dattoli, e dalla presidente della Camera di Commercio del Gran Sasso, Antonella Ballone. In questa circostanza il commissario Miccio ed il presidente Dattoli hanno annunciato il primo investimento in area ZES teramana con un insediamento nell’autoporto di Roseto degli Abruzzi ed un’azienda che fa capo al gruppo del presidente di Confindustria.

Cosa accade dal 1° gennaio 2024

Le otto Zone economiche speciali, con i loro Commissari e le loro strutture, accompagneranno – va ricordato ad un anno e mezzo dalla loro piena operatività – la trasformazione di questa misura in una nuova forma che investe sia l’aspetto organizzativo sia quello territoriale.

Una unica ZES in tutto il SUD al posto delle attuali otto, via i Piani Particellari delle Regioni (che a suo tempo avevano individuato, delimitandole, le aree destinate agli insediamenti); si superano quindi le strutture Commissariali con una Governance che farà capo alla Presidenza del Consiglio dei ministri e una cabina di regia presieduta dal Ministro per il Sud e il Pnrr.

Per l’Abruzzo, regione in transizione, la ZES unica non comporterà vantaggi fiscali in tutto il territorio come accade invece al resto del Meridione ma si passa dai 37 Comuni attuali a 82 Comuni che sono quelli del Regolamento europeo sugli Aiuti di Stato. Con ingressi significativi, quindi, soprattutto per l’aquilano e il territorio teramano. La semplificazione amministrativa con l’autorizzazione unica sarà valida dappertutto.

Alle strutture territoriali il compito di accompagnare questa transizione fra “vecchia” e “nuova” ZES. Con il DPCM di prossima approvazione si capirà meglio l’orizzonte di questa fase.

La ZES Unica ha esteso il credito di imposta fino al massimo dell’agevolazione possibile in base alla normativa europea: vantaggio, però, che non riguarda tutto l’Abruzzo, essendo regione in transizione.

Oggi i benefici fiscali sono realizzabili solo nelle particelle previste dal Piano approvato dalla Regione Abruzzo e che ricomprende 37 comuni. Con la ZES Unica il beneficio si estende a tutto il territorio di 82 comuni, su un totale di 305. Tutti i Comuni dell’Abruzzo, in ogni caso,  potranno avere i benefici per la semplificazione amministrativa.

Alcuni dati sugli investimenti in Abruzzo in area ZES

Gli investimenti privati effettuati in Abruzzo sono in larga parte di tipo incrementale (per il 90%) in un quadro particellare che per definizione della stessa Regione Abruzzo aveva un ruolo difensivo sull’esistente con poche grandi aree disponibili per nuovi investimenti e spesso nessuna area vicino alle aziende che vogliono espandersi.

Da un punto di vista meramente numerico l’assoluta maggioranza degli investitori sono piccole e medie imprese.

Da un punto di vista economico/occupazionale però,  l’impatto più importante è dato dagli investimenti delle grandi imprese. Grandi imprese che se già insediate non possono nemmeno accedere al credito di imposta e che in caso di nuovo investimento usufruiscono di una percentuale ben più bassa che nel resto del sud.

I dati, incontrovertibili e ufficiali dell’Agenzia delle Entrate, raccontano che

• nel 2021 – a ZES non ancora attiva – è stato erogato un credito d’imposta di circa 650 mila euro per investimenti complessivi di 2 milioni e 600 mila euro

• nel 2022, nelle stesse aree abruzzesi il credito d’imposta sale a 9 milioni e 129 mila euro che corrisponde a oltre 39 milioni di investimento;

• nei primi 9 mesi del 2023 siamo a 5 milioni 296 mila euro che corrisponde a circa 24 milioni e mezzo di investimenti

(e stiamo parlando di un periodo post Covid e pesantemente condizionato dalla guerra Russo-Ucraina, come condizionerà la guerra che si è riaccesa in Medio Oriente…).

Il dato del credito di imposta coincide con quanto rilevato nell’attività di back office della ZES. Sono state incontrate 300 imprese: 170 hanno presentato progetti da sviluppare all’interno dell’area ZES; una previsione di investimento, nell’arco temporale tra il 2022 ed il 2025, di circa 500 milioni di euro.

Delle 170 che avevano un business plan, 62 hanno già dato avvio agli investimenti, per un totale di 241 milioni di euro con 200 nuove unità già al lavoro.

“Una grande opportunità la ZES unica in questo territorio, perché si passa dai 3 comuni (dove c’erano solo particelle limitate, ndr) a 14 comuni con tutto il territorio coinvolto, che potranno beneficiare sia del credito d’imposta che della semplificazione amministrativa. Le imprese di tutti i comuni del teramano potranno comunque beneficiare della semplificazione amministrativa, che riduce a 45 giorni il tempo per le autorizzazioni necessarie a far partire un’impresa”, così il commissario Mauro Miccio a margine dell’incontro.

Questi quindi i 14 comuni in provincia di Teramo che entreranno nella nuova ZES: Ancarano; Castellalto; Castilenti; Colonnella; Controguerra; Corropoli; Giulianova; Mosciano Sant’Angelo; Nereto; Roseto degli Abruzzi; Sant’Egidio alla Vibrata; Sant’Omero; Teramo; Torano Nuovo.




FESTA DEGLI ALBERI: piantato un tiglio per la riduzione di Co2

A prendersene cura saranno i bambini

Sante Marie, 22 novembre 2023. L’albero, simbolo di grande forza di adattamento e di rinascita, è stato ieri protagonista della festa organizzata come ogni anno dall’amministrazione comunale in collaborazione con la scuola primaria “Lombardo Radice” di Sante Marie.

Ancora una volta la comunità scolastica si è ritrovata per festeggiare la Giornata nazionale degli alberi, istituita come ricorrenza nazionale con una legge della Repubblica.

Presenti oltre al sindaco, Lorenzo Berardinetti, al baby sindaco, Patrizio Ermili, a tutti gli alunni della scuola, i carabinieri forestali, i membri dell’associazione nazionale carabinieri in congedo sezione di Tagliacozzo, guidati dal presidente Filippo Di Mastropaolo, che hanno donato ai bambini del materiale didattico.

Prima della messa a dimora di un tiglio, che contribuirà alla riduzione di Co2 in atmosfera, i bambini hanno presentato alcuni loro lavori e hanno ricordato l’importanza di tutelare la natura. “Piantare un nuovo albero significa guardare al futuro con ottimismo e positività”, ha spiegato il sindaco Berardinetti, “come ogni anno ci siamo ritrovati con i bambini della scuola primaria Lombardo Radice per mettere a dimora un nuovo albero nel parco del donatore.

A loro il compito di custodirlo. Ringrazio l’associazione nazionale carabinieri in congedo, sezione di Tagliacozzo, per il materiale didattico donato ai nostri bambini. La scuola è sempre al primo posto delle nostre priorità”.




UNA, NESSUNA E CENTOMILA. BASTA!

L’Oratorio San Damiano, con il patrocinio del Comune, organizza l’evento “Una, nessuna e centomila.

San Valentino in AC, 21 novembre 2023. Si tiene sabato 25 novembre 2023, ore 21:00 presso la Sala Ammirati in San Valentino in Abruzzo Citeriore. Si propone un progetto di arte, musica e danza nella giornata proclamata a supporto delle donne violate, un momento di ideologica vicinanza alle vittime di soprusi, violenza di genere, odio, xenofobia, vendette, guerre.

Ideata da Chiara Gambalunga, poliedrica freelance sanvalentinese di adozione, con origini ben radicate nel territorio d’Abruzzo, Una, nessuna e centomila. BASTA! racconta emozioni per mezzo di parole, musica, gesti e colori. Una maniera delicata ma decisa che serve a trasmettere il messaggio universale di amore, pace e fratellanza di cui tutti abbiamo assolutamente bisogno.

L’evento vuole, inoltre, sostenere l’Associazione Ananke, organizzazione senza scopo di lucro, che fornisce alle donne vittime di violenza un ambiente sicuro, supporto e risorse, incontri chiarificatori, indicazioni preventive.




URBANISTICA: DOPO 40 NUOVA LEGGE

Opportunità di sviluppo, tutela ambientale e semplificazione burocrazia

L’Aquila, 21 novembre 2023. “Oggi è una giornata storica, dopo 40 anni una nuova legge urbanistica al passo con i tempi, che tutela l’ambiente e agevola lo sviluppo del territorio in modo sostenibile ed efficiente”. Così l’assessore regionale all’urbanistica, Nicola Campitelli, a margine del consiglio regionale che ha approvato il suo progetto di legge per riformare la legge 18/83 “non più rispondente alle nuove esigenze del territorio”.

“La nuova legge sull’urbanista è nata con un lavoro sinergico tra gli ordini professionali, le associazioni e i cittadini che hanno potuto proporre migliorie attraverso il portale regionale. È strutturatola – sottolinea Campitelli – su tre linee guida principali: riduzione del consumo di suolo, la rigenerazione urbana, quindi maggiori attenzione sul rischio sismico e il dissesto idrogeologico, e la semplificazione delle procedure per pianificare il territorio della regione Abruzzo in maniera completamente diversa rispetto a quanto fatto fino a oggi aumentando la qualità urbanistico-ecologica ed edilizia. Diverse amministrazioni regionali hanno intrapreso l’iter di riforma, senza mai raggiungere l’obiettivo, questo governo regionale ha saputo cogliere l’ambizioso obiettivo. Ringrazio – conclude l’assessore – tutto il gruppo di lavoro composto dai componenti del Consiglio Regionale, della Giunta, i consulenti esterni e l’architetto Vincenzo Pellegrini”.




CAINO È ANCORA QUI E DIMORA TRA DI NOI

di Domenico Galbiati

PoliticaInsieme.com, 21 novembre 2023. Sopravvivono coloro che uccidono. In assoluto, i meno “adatti” alla vita sociale. Muoiono le loro vittime, le donne, le ragazze che, invece, alla vita sociale sarebbero state in grado di donare il conforto di una tonalità affettiva matura e costruttiva. È come se la legge darwiniana della selezione naturale, secondo la quale è il più adatto al contesto ambientale a sopravvivere, vada oggi rovesciandosi nel suo contrario. Non è un buon segno per il nostro tempo.

Quasi che una legge di decadenza, ispirata all’ esperienza della morte, subentrasse alla legge di creatività, di libertà, di consapevolezza di sé che ha, fin qui, fatto avanzare la vita.

Caino non è un mostro. Si dibatte frastornato, senza via d’uscita, nella gabbia del suo vuoto interiore. Il suo delitto viene da lontano. È l’approdo di un lungo, tortuoso , tormentoso, sofferto cammino, impossibile da ricostruire, eppure dotato di una consequenzialità drammatica, paradossalmente “coerente” come tale è il delirio dell’ alienato mentale che risponde ad una logica intrinseca totalmente “altra”, eppure quanto più folle, tanto più inattaccabile. È come se un parassita crescesse nel cuore di Caino e gli rubasse l’ anima. Vive una frustrazione che avvilisce e genera smarrimento, inquietudine profonda, il turbamento di una solitudine disperata che, via via, si trasforma in rabbia.

Caino ha paura. Non odia Abele. Odia sé stesso. E poiché questo sentimento è intollerabile ed esiziale, per poter sopravvivere lo deve proiettare fuori di sé. Ed è così che la violenza, tramite di questa “esternalizzazione”, diventa la condizione “necessaria” perché possa continuare a vivere. Insomma, un sentimento di violenza, sottile, pervasivo, ottuso lo induce a credere che il sangue del fratello possa essere un balsamo per le sue ferite.

La vita e la morte trapassano l’una nell’ altra ben più di quanto non pensiamo. E Caino uccide Abele come se volesse trattenerlo per sempre con sé e la sua vita, dissolversi in quella del fratello e, ad un tempo, nutrirsene. La violenza corrompe il suo pensiero, fino a dare parvenza logica ed ineluttabile ad un disegno premeditato e perverso oppure, si rovescia, come se una diga d’ improvviso tracimasse, in una cascata emotiva terribile di cui Caino è, ad un tempo, attore e vittima.

Viviamo tutti, chi più chi meno, in uno stato di eretismo permanente, come se la stessa stoffa bio-psichica di cui siamo fatti fosse oggi talmente tesa da lacerarsi nei suoi punti più deboli, incapace di reggere la fatica di comporre e riportare ad una sintesi dotata di senso le mille e mille sollecitazioni, le stimolazioni contraddittorie che ogni giorno attraversano e trafiggono ognuno.

Viviamo drammaticamente una fragilità affettiva preoccupante, distribuita, in modo pressoché uniforme, in tutte le classi d’ età ed in tutti i ceti sociali. Un malessere endemico da studiare a fondo, come se oggi fosse la vita stessa a far male.

Domenico Galbiati




PESCARA RUGBY: ARRIVA LA PRIMA VITTORIA U18

Prima battuta d’arresto per la serie C a Roma

Pescara, 21 novembre 2023. Prima vittoria per gli squali Under 18 del Pescara Rugby che domenica hanno dato spettacolo davanti al proprio pubblico presso il Campo Sportivo Rocco Febo di Pescara. Una sfida dalle sorti non facilmente prevedibili quella contro i pari età dell’Olimpic Rugby Roma, che però ha visto chiudere il match con un punteggio di 38 a 19 in favore dei padroni di casa, che hanno giocato con passione, dimostrando di essere sulla buona strada.

Si arresta invece la corsa della squadra di serie C, che subisce la prima sconfitta sul campo del campionato in casa della Luiss Roma. Una partita iniziata a rilento, che ha visto il Pescara partire sottotono ed andare in netto svantaggio già dopo il primo quarto, per poi recuperare di misura nel corso del secondo tempo, sfiorando la vittoria. Fischio finale sul 28-22 per i padroni di casa con gli squali che, complici la falsa partenza unita alla mancanza di cambi in panchina, incassano il colpo e tornano a casa mantenendo stabile il posizionamento al secondo posto in classifica nel girone.

Ottima la prestazione dei ragazzi Under 16 in forza al Rugby Teramo, che hanno ben figurato contribuendo notevolmente alla conquista del match contro i pari età della Polisportiva Abruzzo.

Minirugby in festa a Pescara con i giovanissimi delle Under 8-10 e 12 che hanno ospitato i piccoli rugbisti di Avezzano Rugby, Rugby Experience L’Aquila, Polisportiva Abruzzo e Star Rugby Termoli in un concentramento all’insegna di divertimento ed amicizia.

Un’ottima prestazione quella dei piccoli squali, che hanno disputato degli ottimi match, imponendosi anche sulle squadre più ostiche presenti.

Molto soddisfatto il Responsabile Tecnico del Pescara Rugby Giuseppe Lusi:” Siamo molto soddisfatti di questa giornata, non solo per i risultati sul campo, ma soprattutto per il clima che si è respirato sugli spalti. Impegno, passione ed amicizia, questo è il rugby”.




PROGETTO LA RINASCITA

Il 25 Novembre a Teramo lo spettacolo teatrale Sposerò Biagio Antonacci di Milena Mancini

Teramo, 20 novembre 2023. In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle Donne, la Provincia di Teramo e la Commissione per le Pari Opportunità della Provincia, unitamente al Comune di Teramo, con gli Assessorati alle Pari Opportunità, alle Politiche Sociali, con la Consulta per le Pari Opportunità Comunale, e la Cooperativa L’Elefante, organizzano lo spettacolo teatrale Sposerò Biagio Antonacci, che si terrà il 25 novembre alle ore 21.00, presso il Teatro Comunale di Teramo. al fine di continuare la campagna di sensibilizzazione contro la violenza di genere e domestica e raccogliere fondi per supportare le donne vittime di violenza.

Lo spettacolo teatrale, scritto e interpretato da Milena Mancini, con la regia di Vinicio Marchioni,  farà il suo debutto regionale a Teramo e porterà sul palcoscenico il tema della violenza di genere, attraverso la storia della protagonista che tra dolore, sofferenza e speranza, sogna di liberare se stessa dall’incubo dell’uomo che amava e con cui divide vita e quotidianità, immaginando di riuscire, un giorno, a sposare Biagio Antonacci, ponendo al centro, oltre alla violenza e alla prigionia, una straordinaria resilienza e la voglia di fuggire lontano e di ricominciare. La produzione è di Anton Art House.

Il costo del biglietto d’ingresso è di 10 euro e la somma raccolta sarà devoluta al Centro Antiviolenza “La Fenice” della Provincia di Teramo, per aiutare e supportare le donne vittime di violenza nel progressivo reinserimento lavorativo, volto ad assicurare un’indipendenza economica come pure a far riacquistare un’autostima annientata dai maltrattamenti fisici e psicologici subiti;

Un evento che vedrà coinvolti Enti, Istituzioni, Scuole ed Associazioni del territorio provinciale per continuare a rafforzare la preziosa rete che sta combattendo, ogni giorno, questo aberrante fenomeno che rappresenta la più vergognosa violazione dei diritti umani.

Per prenotare i biglietti contattare Amelide Francia 3292209434 · Cristina Marcone 3283599816.

Per donazioni IBAN IT78G0306909606100000178237 · Causale “Progetto La Rinascita”




GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Arte, musica e informazione per dire ancora una volta no alla violenza sulle donne

Martinsicuro, 20 novembre 2023. Il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, l’amministrazione comunale e la commissione pari opportunità rispondono presente con un evento in sala consiliare. “Prosegue la battaglia di civiltà che tutti abbiamo il dovere di combattere per cercare di contrastare, con ogni mezzo lecito, la violenza sulle donne, fenomeno purtroppo ancora tristemente e fortemente presente nella nostra società – le parole della consigliera Isabel Marchegiani, presidente della commissione – con questo evento infatti intendiamo sensibilizzare partendo dal coinvolgimento delle scuole con un concorso d’arte ad hoc, giunto alla seconda edizione, e in occasione dell’evento si terrà proprio la premiazione”.

L’iniziativa, che prenderà il via alle ore 18, vuole essere anche un momento di informazione e prevenzione sul tema e per l’occasione sono previsti anche due interventi che saranno anche un momento di dibattito e di riflessione.

“Saranno presenti la dott.ssa Italia Calabrese, psicoterapeuta e presidente del Club Soroptimist – continua Isabel Marchegiani – e la dott.ssa Laura Gaspari, psicoterapeuta referente sportello PRIDE di On the road, che forniranno più informazioni possibili su un tema così importante e, purtroppo, ancora di grande attualità”.

Ad allietare l’incontro, la presenza di opere d’arte di Katja Amabili e Leonardo Carapucci, e un concerto di due importanti musiciste di fama internazionale, Arianna di Pasquale e Fakizat Mubarak.

“Perché siamo fermamente convinte che solo attraverso l’amore, la bellezza dell’arte, la gentilezza, ma anche l’informazione, la prevenzione e l’educazione sentimentale si può combattere realmente la violenza contro le donne” conclude la consigliera.




UN MODO DI FARE POLITICA POCO CORRETTO

Lontano da una lettura oggettiva della realtà

di Camillo D’Angelo, Presidente della Provincia di Teramo

Teramo, 20 novembre 2023. “Il continuo tentativo da parte del sottosegretario alla Regione Abruzzo Umberto D’Annuntiis di colpire la Provincia e la mia figura di Presidente, rappresenta un modo di fare politica poco corretto che si allontana da una lettura oggettiva della realtà.

Nemmeno il clima di campagna elettorale può giustificare e ammettere dichiarazioni così faziose e pregiudizievoli.

Basta rileggere attentamente la nota del sottosegretario per, invece, delineare il quadro corretto e completo dei fatti in riferimento all’intervento messo in atto dall’attuale provincia sulla SP 1/F che da Controguerra scende verso il fiume Tronto.

Il finanziamento stanziato dalla Regione Abruzzo per la SP 1/F risale a due anni fa. Due anni di silenzio, di inattività, di promesse lasciate galleggiare in un preoccupante immobilismo amministrativo da parte della Provincia. Questa situazione è l’eredità che ho ricevuto.

A partire dal mio insediamento in qualità di Presidente della Provincia di Teramo, che sono onorato di rappresentare, in pochissimi mesi ho sbloccato situazioni ferme.

Non solo quella relativa alla SP 1/F.

Vorrei ricordare la stipula a luglio della convenzione tra la Regione e la Provincia per i “Progetti Bandiera” cui ha fatto seguito la relativa delibera firmata proprio pochi giorni fa dal sottoscritto.

Invito, pertanto, il sottosegretario D’Annuntiis a una verifica documentale meno strumentale e più attenta alla realtà dei fatti prima di lanciare accuse verso il sottoscritto.

Il mio compito è lavorare per un territorio, quello provinciale, abbandonato da una politica disattenta e lontana dagli interessi dei cittadini.

L’obiettivo è mettere in atto, in tutta la provincia di Teramo, un processo di riqualificazione e valorizzazione che possa riscattare la stessa da una situazione ereditata che, invece, ci racconta tutti i probabili smarrimenti della passata amministrazione e delle sue politiche rimaste evidentemente inattuate.”




L’ADRIATICA PRESS CALA IL TRIS 

Sul parquet del Palascapriano supera  3-0 il Castellana grotte. Arriva la terza vittoria consecutiva

Teramo, 19 novembre 2023. Neanche la sosta forzata ferma l’Adriatica Press. Le biancorosse conquistano la terza vittoria consecutiva superando, nel Palascapriano, l’ottima compagine del Castellana Grotte. 3-0 per la Futura Teramo dopo una partita combattuta ed emozionante. Per le ragazze del Presidente Roberto Mazzagatti si tratta di un successo importante che fa salire la squadra teramana a 12 punti, nelle zone nobili della classifica.

Nanni schiera un sestetto che comprende anche Monica Lestini al rientro dopo l’infortunio. La prima frazione si gioca punto a punto, soprattutto nelle fasi iniziali. Il primo vantaggio per la squadra di casa arriva sull’8-7, per poi allungare 16-13, 19-18. L’equilibrio regna in campo, ma è l’Adriatica Press a condurre fino al 24-22 per poi chiudere 25-22 a proprio favore in 30 minuti. Il secondo set è identico al primo. Equilibrio nella parte iniziale, poi allungo biancorosso 11-9, 17-13, 19-16.

Le pugliesi però non mollano e si portano sul 22-22 che costringe la panchina teramana a chiamare i 30 secondi di sospensione. Esce bene dal time out la Futura  che chiude 25-23 in 27 minuti. Sul 2-0 le teramane, ad inizio terzo set, concedono troppo alle avversarie che provano a rientrare in partita andando sullo 0-4.

L’Adriatica Press però non ci sta e si riporta in partita sul 18-18 dopo aver recuperato lo svantaggio. Si gioca punto a punto, con le biancorosse più concentrate e presenti sotto rete. 20-19,21-19, 24-20, per poi chiudere la gara 25-20. Bravissime tutte e successo importante che permette all’Adriatica Press di guardare con maggiore ottimismo al futuro visto che dopo la sosta di domenica prossima,  la squadra di Nanni giocherà nuovamente in casa nel Palascapriano, ospitando Terrasini.

ADRIATICA PRESS FUTURA TE  3

Vendramini 1, Ragnoli 9, Poli 11, Di Diego 1, La Brecciosa, Costantini 11, Patriarca, D’Egidio, Mazzagatti 4, Fanelli, Capulli, Ventura, Lestini 22. All. Nanni

ZERO5 CASTELLANA GROTTE   0

D’Aprile, Sangoi 5, Rizza, Fino, Belloni 1, Bondarenko 17, Recchia, Gogna 2, Pinto, Salamida 3, Severin, Giombini 12. All. Ciliberti

ARBITRI: Vannuzzi di Sarteano (Siena) e Tramontano di San Mauro Pascoli (Forlì)

PARZIALI: 25-22 (30’); 25-23 (28’); 25-20 (27’).




TIKITAKA SETTEBELLEZZE. Foligno battuto 5-2

Il Tikitaka sconfigge un ottimo Atletico Foligno, dopo una contesa da subito complicata e contraddistinta per una buona porzione di match da ritmi incredibilmente serrati

Francavilla al Mare, 19 novembre 2023. La squadra giallorossa sbaglia completamente l’approccio alla partita e dopo pochi secondi dallo start Narcisi approfitta di una non perfetta fase difensiva abruzzese e incrocia alla destra di Marcelli, che non può nulla. Le umbre sono già in vantaggio. Come se non bastasse, la difesa continua ad essere distratta e Narcisi si ritrova libera in campo aperto a tu per tu con Marcelli, che è perfetta nell’uscita a croce. Ad allontanare la nebbia della paura ci pensa come al solito Debora Vanin: il suo dolce pallonetto scavalca Proietti per l’immediato pari francavillese. Il goal della brasiliana sembra aver scrollato di dosso un po’ di pressione dalle spalle delle giocatrici abruzzesi contro un Foligno dal piglio gagliardo che gioca la sua partita a viso aperto. Presto detto e Rebecca De Siena, liberata sulla fascia sinistra, non sbaglia. Primo centro in campionato per la classe 2001. In una fase iniziale al cardiopalma, Il Tikitaka è avanti 2-1 sul Foligno.

Riparte il gioco e Narcisi è ancora libera davanti a Marcelli, venendo stesa al limite dell’area di rigore. Sul conseguente calcio di punizione, Pellegrino scaglia una sassata verso l’incrocio per il pareggio umbro. La legge di Vanin è però ancora in vigore: tiro secco da paura e Proietti può solo osservare la sfera insaccarsi nella rete. Nella difficoltà, la squadra si aggrappa alla sua giocatrice più rappresentativa, al tredicesimo goal stagionale e sempre a segno in ogni match disputato. Il Foligno gioca meglio e Marcelli è sontuosa sulla doppia chance delle umbre a firma Bisognin, con salvataggio finale di Leticia Martìn Cortes. Rispondono le ragazze di Cely Gayardo con la buona azione di De Siena che intercetta il pallone, lotta e serve Guidotti che viene murata da un’ottima Proietti. Sull’imbucata della capitana, si rinnova il duello fra Guidotti e Proietti: è ancora l’estrema dell’Atletico a negare la prima gioia all’ex Pescara. Si va negli spogliatoi sul 3-2 a conclusione di una prima frazione dai ritmi insostenibili.

Il secondo tempo è condotto dalle calcettiste giallorosse, che finalmente riescono a gestire il possesso con qualità e a rendersi pericolose con la manovra nella metà campo umbra. La discesa supersonica di Vanin, su palla recuperata, trova ancora l’opposizione superba di Proietti. Controbatte Narcisi, che semina il panico nella retroguardia avversaria e imbecca per Bisognin: una deviazione salva la porta di Marcelli.

Un calcio piazzato guadagnato da Cortes dà la possibilità alle abruzzesi di raddoppiare il vantaggio: Vanin finta il tiro toccando per Aida Xhaxho, che controlla e scaglia in porta il pallone con il mancino. Le abruzzesi hanno definitivamente conquistato il pallino del gioco e l’Atletico si fa vedere sempre meno nei pressi di Marcelli, mentre dalla parte opposta le occasioni fioccano. Vanin recupera il pallone e conduce la transizione offensiva francavillese, aprendo per Ribeirete che di prima intenzione serve tutta sola De Siena che deve solo spingere la sfera in rete: è 5-2 per le giallorosse. Dopo aver accusato il colpo, la squadra di Luigi Battistone prova a reagire preferendo il lancio lungo direttamente dalle mani di Proietti, al gioco palla a terra, con alterne fortune. Non basta e infatti il mister delle biancoblù si gioca la carta portiere in movimento, quando mancano cinque minuti al termine delle ostilità. Dopo due minuti abbondanti di power play, arriva la prima occasione dell’Atletico con il nuovo assetto grazie al tiro di Di Martino alto sopra la traversa. Marcelli è attenta, poco dopo, sul tiro centrale di Pellegrino. La difesa di Gayardo regge fino al suono della sirena. Il Tikitaka sconfigge in trasferta, con il punteggio di 5-2, un volenteroso Foligno.

Un approccio alla partita contratto aveva minato qualche certezza ma Debora Vanin e una ritrovata fiducia nei propri mezzi, hanno permesso al Tikitaka di superare anche l’insidiosa trasferta di Foligno. Le abruzzesi firmano la loro settima vittoria stagionale, salendo in classifica a quota 22, alle spalle solo del Bitonto. La squadra di Francavilla tornerà in campo in casa, sul parquet del PalaRigopano, domenica 26 novembre contro il Molfetta.




SIAMO IN CAMMINO [23]

Un breve spazio informativo sulle attività della nostra Chiesa

Percorso di formazione per operatori del turismo e dello sport

Un percorso rivolto a coloro che a vario titolo sono chiamai al servizio per la promozione del territorio con la sua storia d’arte, fede, bellezza e sport. Gli incontri si svolgeranno sabato 2 dicembre 2023 a Chieti presso il Seminario Regionale e Sabato 9 marzo 2024 a Termoli presso la Casa Museo  Stepharnus.

Note di bellezza: terza edizione

Rassegna Concertistica organizzata dall’Arcidiocesi di Pescara-Penne con tema: la pace. Otto appuntamenti ad ingresso libero con musicisti d’eccezione, sotto la direzione artistica di Roberta Fioravanti. Primo Appuntamento Venerdì 24 Novembre alle ore 21 presso il Santuario della Divina Misericordia  con Solo di Giada Di Febo al Pianoforte.

Primo simposio sulla profezia della dottrina sociale della chiesa

Giovedì 23 novembre presso la Sala polifunzionale del Comune di Sant’Omero; tema della giornata: Una nuova cultura imprenditoriale nel cambiamento d’epoca. Al termine una tavola rotonda sulle prospettive di rilancio della Dottrina Sociale della Chiesa  nel Mondo del Lavoro (partecipano MCL, ACLI, CONFARTIGIANATO, CONFCOOPERATIVE, COLDIRETTI, UCID, MLAC). Conclusioni di Mons. Lorenzo Leuzzi.

Abuso on-line. Quale tutela per i minori?

Domenica 19 Novembre ore 16, presso l’Auditorium San Panfilo a Sulmona secondo Convegno Diocesano per la tutela dei minori. L’intento dell’iniziativa è quello di sensibilizzare l’uso consapevole della tecnologia, a riconoscerne rischi, insidie e a promuovere azioni preventive di tutela in un mondo che espone i minori all’uso della tecnologia ecco, dunque, l’invito ad una particolare attenzione educativa alle possibili insidie del Web e dei Social Network

Una giornata per aprire gli occhi sulla pace

Meeting dei Giovani 2023 dal titolo: Occhio X Occhio = Mondo Cieco. Attenzione rivolta ai conflitti in corso fra Russia-Ucraina e fra Israele-Palestina. Si deve davvero fare la guerra o è possibile una via di riconciliazione e di accordo? Si può gestire un conflitto senza usare violenza?  E noi, tutti i giorni, come ci sentiamo quando abbiamo dei conflitti? Ecco: provare a rispondere a queste domande in un incontro che si terrà presso la parrocchia di San Giuseppe Artigiano a Campobasso, domenica 19 novembre dalle 9.30  mattinata di studi pomeriggio di riflessioni, musica e preghiera con la Santa Messa presieduta dal Mons. Giancarlo Bregantini

Eventi, giornate, progetti, relazioni, veglie, catechesi  per rimettersi in cammino ed in ascolto della Parola

Una preghiera per il mondo che soffre una profonda preghiera per tutte le donne vittime innocenti della crudeltà e della ferocia umana

Un saluto, un sorriso da Nando Marinucci. In cammino  a voi tutti amici della Chiesa




MELONI E IL SISTEMA DEI PARTITI

Finora ci ha guadagnato almeno tre milioni di euro

Politicainsieme.com, 18 novembre 2023. “Attualmente i deputati hanno diritto a un’indennità netta di 5.000 euro al mese più una diaria di 3.503,11 e un rimborso per spese di mandato pari a 3.690 euro. A questi si aggiungono 1.200 euro annui di rimborsi telefonici e da 3.323,70 fino a 3.995,10 euro ogni tre mesi per i trasporti.

I senatori invece ricevono un’indennità mensile lorda di 11.555 euro. Al netto la cifra è di 5.304,89 euro, più una diaria di 3.500 euro cui si aggiungono un rimborso per le spese di mandato pari a 4.180 euro e 1.650 euro al mese come rimborsi forfettari tra telefoni e trasporti.

Facendo un rapido calcolo e senza considerare le eventuali indennità di funzione, i componenti del Senato guadagnano ogni mese 14.634,89 euro contro i 13.971,35 euro percepiti dai deputati.

Deputati e senatori hanno diritto poi anche a un assegno di fine mandato, che è pari all’80% dell’importo mensile lordo dell’indennità moltiplicato per il numero degli anni di mandato effettivo”.

Dati ripresi da una fonte terza come Money.it che hanno fatto subito pensare al j’accuse di Giorgia Meloni contro i partiti. Quel sistema che le ha fatto guadagnare un po’ di soldini dopo che in vita sua aveva solo lavorato come baby sitter del figlio di Fiorello.

Secondo un calcolo approssimativo e prudenziale, senza tenere conto di altre eventuali possibili remunerazioni ricevute da giovane dirigente di Alleanza nazionale e poi quelle di quando è stata ministro e Vicepresidente della Camera e, poi ancora, adesso, che le potrebbero venire da Segretaria di Fratelli d’Italia, potrebbe non essere azzardato ritenere che, da quando è entrata la prima volta in Parlamento, nel lontano 28 aprile 2006, abbia guadagnato almeno tre milioni di euro. Poi, andrebbero aggiunto un anno di remunerazione da Presidente del consiglio…. Tutto sommato, per parlare a favore dei partiti in cui ha militato.




CONCORSO ESTER PASQUALONI

Pubblicato il bando della VII Edizione. Anche quest’anno, l’iniziativa  ricorderà la dottoressa aggredita e uccisa nel 2017 nel parcheggio dell’ Ospedale “Val Vibrata”.

Giulianova, 18 novembre 2023. Giunto alla settima edizione, il  Concorso letterario “Ester Pasqualoni” viene proposto anche quest’ anno alle Scuole Medie della Regione Abruzzo dalla  Commissione Pari Opportunità del Comune di Giulianova in collaborazione con l’Assessorato alla Pubblica Istruzione e alle Pari Opportunità.

Ideato e organizzato per ricordare la dottoressa Ester Pasqualoni, uccisa il 21 giugno 2017 nel parcheggio dell’ospedale Val Vibrata di Sant’ Omero, il concorso mira a contrastare la violenza di genere e a promuovere  un’ affettività sana e una relazionalità equilibrata.

 “Stereotipi e pregiudizi” è il tema scelto per l’edizione 2023-2024.

 I ragazzi, a cui è richiesta la composizione di un racconto o di un tema,  saranno chiamati a riconoscere nel linguaggio, nelle immagini, nelle espressioni quotidiane della nostra società, i retaggi culturali e gli stereotipi che spesso sono all’origine  della violenza sulle donne.

Alla cerimonia di premiazione, che si svolgerà al Kursaal, il 16 aprile 2024, seguirà una tavola rotonda alla quale parteciperanno esponenti del mondo scolastico, cariche istituzionali regionali e nazionali, la giuria del Premio, la commissione Pari Opportunità.

I partecipanti sono invitati a far pervenire  per via telematica la loro scheda di adesione entro il 19 Gennaio 2024 all’ indirizzo Pec: protocollogenerale@comunedigiulianova.it

L’invio della scheda di adesione degli studenti al Concorso dovrà essere effettuato dall’Istituto scolastico (o docente referente di classe). Il termine ultimo per la spedizione degli elaborati è fissato alle 12 del 15 Marzo 2024.




OLTRE TREMILA IN PIAZZA

Sciopero generale, Cgil e Uil manifestano insieme

Lanciano, 17 novembre 2023. Oltre tremila persone hanno preso parte, stamani, alla manifestazione promossa a Lanciano dalla Cgil Abruzzo Molise e dalla Uil Abruzzo in occasione dello sciopero generale proclamato dai due sindacati per protestare contro la Legge di bilancio e le politiche economiche e sociali del Governo. L’iniziativa si è svolta in piazza Plebiscito, dove sono arrivate delegazioni da tutte e quattro le province abruzzesi.

Ad aprire i lavori è stato il segretario generale della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri. Al grido di “Adesso basta!”, slogan nazionale della mobilitazione, la manifestazione, cui hanno partecipato delegati e studenti con le loro testimonianze, è andata avanti tra interventi, striscioni e cori.

I sindacati chiedono, in particolare, di “alzare i salari, estendere i diritti e contrastare una legge di bilancio che non ferma il drammatico impoverimento di lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati e non offre futuro ai giovani”. Un evento è stato spiegato, “a sostegno di un’altra politica economica, sociale e contrattuale, che non è solo possibile, ma necessario e urgente”. Le conclusioni sono state affidate a Ivana Veronese, segretaria nazionale Uil.

“Questa piazza è bellissima. Oggi – ha detto Ranieri nel suo intervento – stanno scioperando le lavoratrici e i lavoratori di tutti i settori, pubblici e privati, contro questa legge di bilancio che è contro i lavoratori dipendenti, contro i disoccupati, contro le persone fragili, contro i pensionati. Questa piazza enorme è anche la risposta dei lavoratori al ministro Salvini che vorrebbe stabilire quando gli scioperi sono validi, mentre il diritto allo sciopero è garantito dalla Costituzione. Con questo sciopero vogliamo indicare che un altro Paese è possibile, che un altro modello di sviluppo è possibile. Vogliamo chiedere rispetto per le lavoratrici e i lavoratori, per quelli che lo sono stati (le pensionate ed i pensionati), per quelli che oggi lavorano e per i disoccupati, per i lavoratori di domani, per gli studenti, che protestano con noi per un futuro migliore”.

“Le lavoratrici e i lavoratori sanno bene di far parte di una storia comune, ben conoscono l’importanza dello stare insieme e della lotta per difendere i diritti. Questo è il sindacato e questo è il patrimonio della classe lavoratrice, un patrimonio di valori da non disperdere, anzi, da rigenerare perché questa è la parte sana del Paese, questa è la parte giusta. E allora – ha concluso il segretario generale della Cgil Abruzzo Molise – non ci fermeremo, uniti nella lotta per riconquistare i nostri diritti”.




CHIETI CITTÀ EUROPEA DELLO SPORT 2025

Oggi la comunicazione di Aces Europe. L’Amministrazione: “Un riconoscimento che farà da volano alla crescita e allo sviluppo in nome dello sport. Al lavoro sugli eventi”

Chieti, 17 novembre 2023. Il Comitato di valutazione dell’Aces Europe che seleziona e sceglie le Città europee dello sport ha annoverato Chieti fra le Città europee dello sport per il 2025. Oggi la comunicazione ufficiale del sì, un riconoscimento prestigioso che è anche un importante moltiplicatore per sport, turismo e cultura del territorio. Stamane la conferenza in Comune con il sindaco Diego Ferrara, il vicesindaco Paolo De Cesare, l’assessore allo Sport Manuel Pantalone, gli assessori a Lavori Pubblici e Politiche Europee Stefano Rispoli e Chiara Zappalorto, il dirigente comunale Carlo Di Gregorio, Domenico Scognamiglio di Sport e salute e i consiglieri Silvia Di Pasquale e Valerio Giannini. Il 7 dicembre a Bruxelles si terrà la cerimonia di consegna dei riconoscimenti.

“Una gran bella notizia per il Comune e per la città che onora il lavoro svolto in questi tre anni di governo anche sul fronte attività e impianti sportivi – così il sindaco Diego Ferrara – . Il riconoscimento di Chieti Città europea dello Sport per il 2025 è la conferma del lavoro e della qualità dell’offerta di settore, spazi ed eventi che siamo riusciti a produrre nonostante la pandemia e nonostante il periodo più complesso e difficile della storia cittadina a causa del dissesto. Una congiuntura che ci ha portato a fare scelte forzate, andando verso la gestione indiretta, questo affinché anche con il dissesto, il patrimonio sportivo potesse essere fruito, manutenuto e riqualificato, come sta avvenendo grazie ai fondi che, con gli uffici comunali, l’assessore e tutta la struttura, siamo riusciti a intestarci. Siamo stati convincenti. Da qui e fino a tutto il 2025 costruiremo insieme a tutte le realtà sportive cittadine e del territorio eventi e iniziative che saranno il programma associato al riconoscimento. Il nostro impegno è stato di squadra, in barba a tutte le difficoltà che abbiamo trovato dal nostro insediamento, l’intento era ed è fare il bene della cittadinanza e di una comunità che pratica sport e che ha atleti eccellenti, grazie a tantissime realtà sportive che da anni operano sul territorio e ciò significa che lo sport fa parte di una predisposizione fisiologica della città che questo riconoscimento attesta e rilancia”.

“Un lavoro veramente straordinario, che certifica la grande attenzione che la nostra Amministrazione ha dal primo giorno verso lo sport, sia in termini di pratica sportiva, sia per la progettazione e ristrutturazione degli impianti – così l’assessore allo Sport Manuel Pantalone – . Questa notizia ci ha davvero riempito di orgoglio, ora comincia un lavoro di preparazione al 2025 con le associazioni nazionali, regionali e provinciali della filiera sportiva, da Sport e Salute al Con. Insieme prepareremo un 2025 indimenticabile. Sono tanti gli investimenti fatti e le azioni per migliorare l’offerta e i servizi, dalle riqualificazioni dell’impiantistica sportiva cittadina, oggetto di un lavoro di rilancio sia strutturale e sia gestionale, perché il nostro patrimonio fosse fruibile e funzionale. Infatti, quando è stato oggetto di ispezione da parte dei commissari, abbiamo ricevuto i complimenti per lo stato degli impianti, insieme a quelli per il tessuto della nostra città e le sue tantissime specialità e realtà a cui abbiamo lavorato con la sinergia del Coni e della Federazione su tante discipline. Inoltre, quest’anno siamo riusciti a dare in concessione anche lo Stadio Angelini e il Pala Tricalle, garantendo un risparmio di 400.000 euro, importante nelle logiche del contenimento della spesa ai fini del dissesto. Uno sport che funziona, infine, saprà coniugare questa possibilità anche in ambito turistico: avremo un 2025 di iniziative straordinarie, ma partiremo da subito, dando visibilità al logo di Città europea dello sport 2025 e all’organizzazione della struttura che farà da motore a tutto e che coinvolgerà anche enti, istituzioni e realtà sportive del territorio. Grazie proprio a questo lavoro abbiamo risollevato lo stato degli impianti comunali, mettendoli a disposizione della città e intervenendo per una riqualificazione mancata per anni: Angelini, Santa Filomena, la cittadella dello sport in via Amiterno, l’efficientamento del Pala Colle dell’Ara, il circolo tennis di San Martino. Oltre a questo, abbiamo trovato casa a tante società sportive dilettantistiche, seguendo l’attività dei nostri giovani atleti, in modo che potesse svolgersi e continuare in città”.

“Sono orgoglioso di aver contribuito fattivamente a questo traguardo – così Domenico Scognamiglio, responsabile di Sport e Salute – Chieti ha messo a disposizione impianti davvero importanti su cui è stato fatto un lavoro evidente: lo stadio, i tanti campi di calcio, da baseball, da tennis, una piscina olimpionica e sono certo che Chieti saprà cogliere al meglio questa vetrina prima, durante e dopo il 2025. Noi affiancheremo l’Amministrazione per qualsiasi iniziativa, sportiva, ma anche sociale, tematica che è la nostra mission. Noi ci siamo e siamo certi che sarà un bell’anno e anche una bella attesa. Siamo lieti che a distanza di pochi anni un’altra città capoluogo d’Abruzzo abbia guadagnato il titolo”.

“Ringraziamento all’assessore Pantalone che ha costruito con la struttura e Sport e Salute un dossier convincente per la candidatura e questo accoglimento che ci emoziona – così il vicesindaco e assessore al Turismo Paolo De Cesare – . Un traguardo che esprime virtuosismo amministrativo, perché ha consentito che alcune strutture fossero riaperte e tornassero fruibili, ad esempio lo Stadio Angelini e il PalaSantaFilomena e Colle dell’Ara. Un efficientamento anche dei costi, che ci ha interessato e che ci ha portato a questo risultato nonostante le condizioni economiche dell’Ente. Infine, la collaborazione con le tantissime realtà sportive cittadine. Tanto lavoro fatto dall’Amministrazione che tanto spesso è stata criticata ma che ogni volta risponde con i fatti e produce turismo anche sportivo alimentando la nostra economia”.

“Grazie al coordinamento fra sport e lavori pubblici abbiamo ricevuto finanziamenti per 1,5 milioni di euro per due interventi a Chieti Scalo – così l’assessore ai lavori pubblici Stefano Rispoli – Uno per la cittadella dello sport di via Amiterno, che avrà campi polifunzionali, area skateboard e nuovo centro di riqualificazione per tutta l’area sportiva con lavori che inizieranno la prima settimana di dicembre. Così come al Pala Colle dell’Ara per l’efficientamento energetico. Abbiamo anche riqualificato, attraverso finanziamenti regionali, il campo della Villa comunale abbandonato da anni e la settimana prossima inaugureremo il nuovo campo di San Martino che dopo anni di chiusura restituiremo alla città. Grazie ai lavori sullo Stadio, poi, per riparare infiltrazioni, infissi e manto erboso abbiamo consentito l’ampliamento a 500 persone il settore ospiti”.

“Il lavoro sullo sport e sulla sostenibilità è sempre stato un punto cardine di questa Amministrazione – così l’assessore alle Politiche comunitarie Chiara Zappalorto – e questo è un ulteriore riconoscimento e blasone al percorso di Chieti che, nonostante le difficoltà economiche, riesce a intercettare fondi e bandi che ci aiutano a rendere la città più bella e a dare servizi che prima non erano possibili”.

“Era una sfida importante da vincere la partecipazione al bando europeo, un’occasione da non perdere perché Chieti lo meritava sia per la vocazione sportiva, sia per la sua realtà culturale – illustra il dirigente Carlo Di Gregorio – Il dossier messo insieme rivela, senza enfasi, quella che a Chieti è una realtà da tempo, che abbiamo fatto toccare con mano anche ai Commissari quando sono venuti a ispezionare le strutture cittadine per vagliare la candidabilità e la reale ambizione della nostra realtà a competere con le altre in lizza. Il lavoro è stato impegnativo e costante, ma era necessario dare conto anche della valenza delle tante strutture della città. Il dossier inquadra Chieti come città storica, evidenziando lo sport come fattore sociale e inclusivo, che viene rappresentato dallo speciale logo pensato per la candidatura, ma la inquadra anche sul territorio della provincia, perché un capoluogo che si trova fra la Maiella e il mare, a un passo dalla costa dei trabocchi e a mezz’ora da una delle cime più amate e frequentate d’Abruzzo e degli Appennini”.

“La Città merita le opportunità che questo riconoscimento offre anche durante la “tempesta perfetta” – concludono i consiglieri Silvia Di Pasquale e Valerio Giannini – una città che merita la vetrina che ne deriva, perché mai ha smesso di lavorare per un futuro migliore. Gli eventi che approderanno qui daranno voce a una vocazione e a un’attività che è nel nostro patrimonio genetico e storico”.




CHIESA CATTOLICA E MASSONERIA

Perché il Papa ha ribadito il divieto di doppia appartenenza

di Rocco D’Ambrosio

Globalist.it, 17 novembre 2023. La Massoneria è un vero e proprio universo composto da gruppi professionali e culturali, ma anche da forme segrete e deviate, veri centri di potere alternativo a quello democratico.

È di questa settimana un intervento del magistero ecclesiale sull’adesione alla massoneria da parte di fedeli cattolici, contenuto in una risposta, al vescovo filippino Julito Cortes, da parte del Dicastero della dottrina della Fede, sottoscritta dal Pontefice il 13.11.2023 (cf. Vatican.va). L’autorevole documento, per quanto indirizzato a una Chiesa locale, coinvolge tutti i Paesi dove esiste una presenza massonica, Italia inclusa.

La storia della massoneria in Italia si intreccia a quella della vita democratica in maniera complessa e dibattuta. La Massoneria è un vero e proprio universo composto da gruppi professionali e culturali, ma anche da forme segrete e deviate, veri centri di potere alternativo a quello democratico, che non a caso sono vietati dalla Costituzione (art. 18) e dalla relativa legge.  È certo che con il passare dei secoli le logge massoniche non sono più le iniziali associazioni di “muratori” delle grandi cattedrali europee del sec. XII. All’inizio del Settecento, di fatto, queste associazioni iniziarono ad interessarsi di politica e ad assumere precise posizioni religiose. Mentre quella inglese restò religiosamente neutra, la Massoneria europea assunse un orientamento nettamente ostile alla religione, specie cattolica. Inoltre il suo operato fu determinato dalla partecipazione non più di semplici operai ma di influenti imprenditori, militari, magistrati, professori universitari, responsabili religiosi ed ecclesiastici, banchieri, burocrati e politici.

Su questa linea si comprende la storia della loggia massonica Propaganda 2 (P2), cioè della Massoneria deviata italiana: su un tronco legittimo si possono innestare forme perverse e antidemocratiche, come in tutte le istituzioni. E in questa linea vanno lette anche le analisi sulle nuove logge P (con diversi numeri a seguire); che sembrano riferirsi, per lo più in termini impliciti, al noto “Piano di rinascita democratica” della P2, scritto probabilmente nel 1976 da Licio Gelli (MicroMega, suppl. 3/2002).

In questa confusione tra rami legittimi e deviati, un elemento va sottolineato, che è il motivo principale del documento: in diversi Paesi esiste il fenomeno della doppia appartenenza, alla Chiesa cattolica e alle associazioni massoniche.

Sin dal pronunciamento di Clemente XII, nell’enciclica “In eminenti” del 1738, in più di seicento documenti, la Chiesa ha espresso il divieto di partecipazione e/o collaborazione ad attività della massoneria. Il motivo del divieto è sia teorico che pratico, in quanto la Massoneria professa idee filosofiche e morali contrarie alla fede cattolica, a cui si oppone con le sue attività. Non a caso l’attuale documento parla di “formalmente iscritti e [che, ndr] hanno abbracciato i princìpi massonici”. Anche se si constatano atteggiamenti favorevoli di alcune logge verso la Chiesa (specie all’estero), un cattolico non può collaborare con chi segue un modello di società meccanicistico, in cui la fiducia assoluta nei poteri della ragione esclude ogni riferimento a Dio uno e trino, che ci ha salvato in Cristo Gesù, figlio di Dio fatto carne.

La massoneria è contro la fede cristiana, specie quando questa diventa punto di riferimento sociale e culturale. Pur non imponendo agli adepti di abbandonare la fede cattolica, di fatto la nega e la ostacola. Né devono ingannare le professioni di rispetto e attenzione alla vita religiosa che alcuni massoni a volte esprimono: le loro idee restano la negazione della rivelazione biblica. Consegue che un cattolico (Ecclesiastici inclusi) non può essere massone: resta valido il divieto di iscrizione a qualsiasi loggia, che è definito come stato di peccato grave, da cui consegue uno scomunicare che, di fatto, non permette agli iscritti di accedere alla santa comunione (CDF, Dichiarazione sulla Massoneria, 26.11.1983). Il tutto confermato dall’attuale documento.

Non va trascurato, infine, che il documento citatopresenta un secondo approccio al problema della doppia appartenenza; con questi termini: “Sul piano pastorale, il Dicastero propone ai Vescovi filippini di svolgere una catechesi popolare in tutte le parrocchie, riguardo alle ragioni dell’inconciliabilità tra fede cattolica e massoneria”. È qui il richiamo – a mio personalissimo avviso – a una formazione cristiana che sia “popolare” quindi diffusa e anche completa. L’essere cristiani non interpella solo alcuni temi morali (famiglia, aborto, fine vita, identità sessuale) ma tutta la vita del credente in tutte le sue dimensioni (familiare, relazionale, professionale, sociale, politica, culturale, economica). È il Vangelo che lo richiede: di essere annunciato a tutte le persone, in tutti gli ambienti e in tutti i tempi. E il Vangelo è “una grazia a caro prezzo” perché, come scriveva Dietrich Bonhoeffer, “è l’Evangelo che si deve sempre di nuovo cercare, il dono che si deve sempre di nuovo chiedere, la porta alla quale si deve sempre di nuovo bussare”.

https://www.globalist.it/tendenze/2023/11/16/chiesa-cattolica-e-massoneria-perche-il-papa-ha-ribadito-il-divieto-di-doppia-appartenenza/




LICEO GALILEI A SCUOLA DI FELICITÀ EMPATIA E DISABILITÀ

Si è concluso oggi per i liceali del Galilei il progetto sentinelle di civiltà e di felicità del cav. Claudio Ferrante

Pescara, 16 novembre 2023.  Quattro terze liceo con una dialettica brillante e grande interessamento hanno parlato di felicità, solidarietà, inclusione e disabilità. Si sono interrogati sul vero significato della disabilità, sulla necessità di superare la visione medico assistenziale verso l’analisi di una condizione che non si identifica con la malattia, ma che come statuito nella convenzione ONU dei diritti per le persone con disabilità, risente dell’ostilità dell’ambiente.

Gli studenti si sono interrogati su quanto sia possibile fare anche alla loro età per rimuovere le barriere culturali e quelle architettoniche che di fatto impediscono la partecipazione nella società in condizioni di uguaglianza delle persone con disabilità.

“Come d’abitudine abbiamo accompagnato le future sentinelle, nella seconda giornata del progetto, alla passeggiata empatica. Provare direttamente le difficoltà, ansie, paure e frustrazioni che le barriere architettoniche causano quotidianamente alle persone con disabilità, resta lo strumento più efficace per lasciare un’impronta formativa nella testa e nel cuore di questi adulti del futuro “così di concerto Claudio Ferrante e Mariangela Cilli, presidente e segretaria dell’associazione Carrozzine Determinate che patrocina il progetto.

“Esperienza edificante è il giudizio espresso dai colleghi che hanno partecipato all’incontro di stamattina, anche da parte di chi aveva già assistito ai progetti degli scorsi 2 anni. Ogni volta, il confronto con Carrozzine Determinate ci lascia arricchiti e trasformati nella nostra capacità di guardare le nostre vite e quelle degli altri. In questo modo, le ore di educazione civica acquistano un valore inestimabile.

Ringraziamo Claudio Ferrante, tutta l’associazione e il nostro Preside Carlo Cappello per l’opportunità che continua ad offrire ai nostri studenti” così si è espressa la Prof.ssa Ughetta Febo promotrice anche quest’anno del progetto.

“Devo ammettere che mai prima d’ora avevo pensato alle difficoltà che una persona in carrozzina potesse dover affrontare andando in giro per la città, parcheggi selvaggi, biciclette e monopattini peggiorano ancora di più la situazione già complessa per la presenza di barriere architettoniche. Abbiamo impiegato un’ora per fare praticamente pochissimi metri e posso dire che è un’esperienza che dovrebbero fare tutti, perché aiuta a far aprire gli occhi su realtà di cui spesso non ci rendiamo assolutamente conto” così subito dopo la passeggiata empatica si è espresso lo studente Luca Mastrogiuseppe del terzo I.

Continua dunque l’intensa attività di diffusione di una coscienza civica inclusiva nelle scuole del nostro territorio e non solo, da parte di Claudio Ferrante e dell’ASSOCIAZIONE CARROZZINE DETERMINATE unitamente alla collaborazione della ditta Orthosan di Montesilvano per la fornitura delle carrozzine.

Claudio Ferrante

Presidente Associazione Carrozzine Determinate




DAI BANCHI DEI MERCATI ai banchi di scuola

Al via il progetto di consumo consapevole di La Spesa in Campagna Cia

Chieti, 16 Novembre 2023. Al via il progetto di spesa consapevole, l’iniziativa che coinvolge i piccoli studenti di 30 classi delle scuole primarie e secondarie di Pescara promosso dall’associazione La Spesa in Campagna Cia, il Mercato Contadino d’Abruzzo e la collaborazione del Gal Terre Pescaresi. L’obiettivo è far imparare a comprendere la corretta lettura dell’etichetta dei prodotti, la tracciabilità delle merci, la stagionalità di frutta e verdura, la salvaguardia della biodiversità. 

Si è iniziato dalla classe III B dell’Istituto Comprensivo Ignazio Silone, i bambini hanno imparato a comprendere quanto sia importante capire da dove vengono i prodotti che mangiamo, qual’ è la loro qualità ed il loro apporto per il nostro benessere, il sostegno agli agricoltori locali. Questo il significato del progetto che prevede uscite programmate al Mercato Contadino di via Milano dove alunni e insegnanti potranno visitare il negozio e degustare i prodotti della filiera corta. Un percorso incentrato sull’apprendimento di una corretta alimentazione, in modo da potere effettuare da parte degli alunni scelte critiche e mirate anche in quest’ambito, escludendo cibi che possono essere dannosi per la salute e privilegiando un’alimentazione all’insegna del consumo di prodotti il più possibile naturali. Ma anche conoscere le filiere agricole tipiche abruzzesi, la conoscenza del mondo rurale, delle sue produzioni e degli esempi di filiera corta presenti in regione.

“È importante conoscere quello che mangiamo per poter fare le giuste scelte alimentari. Tutti sanno che un’alimentazione sana, varia ed equilibrata associata ad una regolare attività fisica è indispensabile per mantenerci in buona salute e ridurre il rischio di malattie. E l’esempio va dato fin dall’inizio – afferma Beatrice Tortora, Presidente nazionale Associazione La Spesa in Campagna – La nostra associazione è certa che un programma informativo sull’educazione alimentare, portato avanti dal sistema scolastico nazionale fin dalla primaria, con il supporto dei mercati, delle botteghe e fattorie didattiche dei nostri agricoltori, possa portare ad una popolazione italiana più in salute e più consapevole nelle scelte da fare”.




IL PREMIERATO: UN CAVALLO DI TROIA

di Adalberto Notarpietro

PoliticaInsieme.com, 16 novembre 2023. Tanto tuonò che piovve. Dopo aver a lungo dibattuto sul disegno di legge sul premierato, ho maturato delle idee malsane che intendo esplicitare.

La chiamata in causa dei cittadini per l’elezione diretta del Premier ha dalla sua una sua attrattiva, se non un vero e proprio fascino. Per la prima volta la scelta del Presidente del Consiglio passerebbe da una consultazione popolare, anziché essere affidata alla maggioranza in Parlamento. Variazione non irrilevante che può contare su un indiscutibile appeal.

Presentarsi ai cittadini per dire loro che finalmente avranno la facoltà di decidere chi governerà il Paese, è senz’altro un’arma di seduzione di massa. Essendo una novità, almeno agli inizi  l’elezione, c’è da pensare che possa attirare una buona partecipazione e legittimare la scelta, dando ragione ai proponenti. Sotto questo aspetto la cosa potrebbe funzionare e dimostrare che non c’è nulla di immodificabile, nemmeno la Costituzione. Senza dubbio l’idea è stata ben pensata e confezionata, anche se così non sembra, almeno in apparenza.

I rilievi riguardano le condizioni di sostituzione, in caso di indisponibilità del Premier, prevendo che possa subentrare il leader del secondo partito di maggioranza o un semplice parlamentare, espressione della stessa. Per garantire però la stabilità di governo, che sarebbe la ragione primaria della proposta di legge, serve poter contare su una maggioranza solida, inattaccabile per l’intera legislatura. Quindi alla coalizione vincente, anche se con numeri scarsi, dal momento che non è prevista una soglia minima, si riconosce il 55% dei seggi nelle due camere. L’opposizione verrebbe così sterilizzata e messa in naftalina per tutto il mandato. Il Presidente della Repubblica, di fatto subordinato al Premier, forte della sua investitura popolare, sarebbe ridotto a poco più di una comparsa, con poteri del tutto limitati.

Dopo essermi più volte raccontato questa storia e, sfuggendomi sempre qualcosa, mi sono chiesto quale sia il vero obiettivo della legge e ho fatto le mie congetture.

La legge sul Premierato dettata dalla necessità di garantire stabilità alla compagine governativa disciplina le modalità di elezione del Presidente del Consiglio e i meccanismi per assegnare la maggioranza che gli garantisca la permanenza a Palazzo Chigi. Le due cose sono legate e certo non poteva essere diversamente. Per assicurare la necessaria stabilità al governo, il meccanismo prevede l’assegnazione di un premio di maggioranza alla coalizione vincente, al cui confronto la “legge truffa” del 1953, di democristiana memoria, impallidisce. Allora mi sono posto l’interrogativo, chiedendomi se dietro l’elezione diretta del Premier, non si nasconda il tentativo di aggirare la modifica della legge elettorale, ricorrendo a un espediente normativo congruo al disegno di legge che si cerca di varare. Se così fosse, il Premierato non sarebbe il fine, ma il mezzo attraverso cui blindare il Parlamento, con una maggioranza bulgara, essendo state esautorate le opposizioni.

In questo modo, ci si può comodamente alternare alla guida del Governo, con tanti saluti all’investitura popolare, conservando comunque la maggioranza, che mi sembra sempre più, il vero obiettivo della legge. Illazioni: chissà, forse.

Adalberto Notarpietro




MAI PIÙ DA SOLE

Esperienze e proposte a confronto per costruire  nuovi orizzonti nel contrasto alla violenza di genere in Abruzzo. Auditorium del Rettorato – 20 novembre 2023 – ore 10:00

Chieti, 15 novembre 2023. La settimana dedicata alla ricorrenza della “Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne”, all’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara si aprirà il 20 novembre prossimo, alle ore 10:00 presso l’Auditorium del Rettorato, con una tavola rotonda sul tema “Mai più da sole: esperienze e proposte a confronto per costruire nuovi orizzonti nel contrasto alla violenza di genere in Abruzzo”.

L’evento è promosso ed organizzato dal Comitato Unico di Garanzia (CUG) della “d’Annunzio” nell’ambito di una serie di iniziative sul tema della violenza di genere che si svolgeranno nel Campus universitario di Chieti tra il 20 e il 24 novembre prossimi. La tavola rotonda, moderata dalla Presidente del C.U.G., professoressa Francesca Romana Alparone, metterà in dialogo realtà istituzionali, accademiche e politiche, e le realtà associative impegnate nella realizzazione della parità di genere e nel contrasto alla violenza di genere in Abruzzo, in uno spazio di riflessione, condivisione delle esperienze e della progettualità operativa, che possa avere un impatto positivo sulla realtà abruzzese.

Saranno presenti: la Delegata del Rettore alle Pari Opportunità, Michela Cortini, la Presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Abruzzo, Maria Chiara D’Agostino, le Assessore alle Pari Opportunità dei Comuni di Pescara e Chieti, Nicoletta Di Nisio e Chiara Zappalorto, la Responsabile dei Centri Antiviolenza di Vasto e Lanciano, Felicia Zulli, la Presidente del Coordinamento dei Centri antiviolenza e Case rifugio della Regione Abruzzo, Marialaura Di Loreto, la presidente del Centro antiviolenza “Ananke” di Pescara, Brunella Capisciotti e la Portavoce Regionale della Conferenza Donne Democratiche, Lorenza Panei. La tavola rotonda si rivolgerà alla comunità accademica e alla cittadinanza tutta per sensibilizzare e tenere viva l’attenzione sul fenomeno della violenza di genere e per richiamare all’impegno costante, politico e culturale, che la soluzione di questo problema richiede.

“La violenza contro le donne riguarda tutte e tutti – sottolinea la Presidente del CUG della “d’Annunzio”, Francesca Romana Alparone – in ogni angolo del nostro Paese e si combatte attraverso le reti sociali e il lavoro sul territorio, coinvolgendo il più possibile la popolazione in una riflessione continua sulla cultura del rispetto e dell’uguaglianza. Partire o comunque fare tappa in una grande realtà formativa, culturale e di ricerca come la “d’Annunzio” – conclude la professoressa Alparone – è di grande importanza perché investe e coinvolge direttamente le giovani generazioni che si apprestano ad essere protagoniste della vita sociale non solo dell’Italia ma dell’intera Unione Europea”.

Maurizio Adezio