scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 5 Novembre 2023
… non sono altro che lupi travestiti da agnelli
di Rocco D’Ambrosio
Globalist.it, 5 novembre 2023.Gesù rimprovera a scribi e farisei di dire e non fare; di vessare i loro sudditi e di sentirsi esonerati dai comandi impartiti ad altri; di essere esibizionisti; di esigere il riconoscimento della loro presunta superiorità.
Il Vangelo odierno
In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati rabbì dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare rabbì, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate padre nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare guide, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato» (Mt 23, 1-12 – XXXI TO/A).
Quello sul potere è sempre un discorso molto difficile (ne ho scritto qualcosa nel mio saggio Il potere uno spazio inquieto). Sia quando si tratta con esso come cittadini, sudditi, fedeli e così via, sia quando lo si detiene, in qualsiasi istituzione, statale, laica o religiosa che sia. Nel brano Gesù offre una radiografia del potere intellettuale e religioso del suo tempo: gli scribi e i farisei. Non è l’unica volta che il Vangelo affronta il tema e se si è attenti sembra esserci una linea conduttrice che ci porta ad individuare e distinguere le forme sane da quelle corrotte di potere. Qui sono prese di mire le seconde.
Gesù rimprovera a scribi e farisei: di dire e non fare; di vessare i loro sudditi e di sentirsi esonerati dai comandi impartiti ad altri; di essere esibizionisti; di esigere il riconoscimento della loro presunta superiorità; di credersi maestri, guide e figure paterne. Una lista molto interessante, così profonda e dettagliata da valicare tempi e spazi, tanto da poter dire sono i rischi di degenerazione di chi esercita il potere, in ogni luogo e in ogni tempo.
Questo perché il potere, prima di essere un fatto culturale e istituzionale, è un fatto antropologico: esso si esercita con quello che si è e si ha; e in ciò è sempre e ovunque esposto agli stessi rischi. In altri termini ci sono scribi e farisei di questo tipo ancora oggi, in politica, nelle comunità di fede religiosa, nelle istituzioni culturali, nelle amministrazioni pubbliche, nei vari organismi laici e religiosi. Eccome che ci sono. C’erano, ci sono e ci saranno; perché c’erano, ci sono e ci saranno persone che arrivano al potere senza una maturità umana, etica e professionale.
Gesù ci invita a identificarli, a non cadere nelle loro trappole. E lo fa dandoci un criterio: servire. Tuttavia, il parlare così facilmente – nelle comunità dei credenti come in contesti laici – del potere come servizio spesso espone i leader e tutti ad una forte tentazione retorica, quasi sempre accompagnata da molta ipocrisia. Si pensi a quanto siano stucchevoli i riferimenti al servizio fatti da alcuni responsabili politici e religiosi che non sono altro che lupi travestiti da pecore o mercenari travestiti da pastori. Tuttavia, la semplice denuncia di queste vistose irresponsabilità non basta. Va compreso, anche, quale nodo antropologico ed etico porta alla formazione di queste deleterie personalità di leader.
Può aiutare il secondo riferimento etico che Gesù offre. Non solo “servire”, ma servire in umiltà, senza montarsi la testa. “Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato”, dice Gesù.
È tutta una questione di misura: quello che sono e ho, è tutto un dono per fare bene agli altri. Se lo vivo per usare gli altri o spadroneggiare su di essi come gli scribi e i farisei, merito tutti i rimproveri possibili. Senza nessuna scusa. Se invece servo con umiltà sempre e comunque vivrò, come dice la Arendt, un potere dove “le parole non sono vuote e i gesti non sono brutali”; dove le parole non sono usate per nascondere, ma per manifestare sé stessi e i gesti non sono usati per “violare e distruggere”, ma per stabilire nuove relazioni e “creare nuove realtà”.
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 5 Novembre 2023
Anche gli studenti dell’istituto alberghiero di Villa Santa Maria
Merano, 4 novembre 2023. Gli chef del domani, ovvero gli studenti dell’I.P.S.E.O.A. “Giovanni Marchitelli” di Villa Santa Maria, sono protagonisti, dal 3 al 7 novembre, al Merano Wine Festival, la prestigiosa rassegna che fotografa il meglio della viticoltura e della cucina italiana e mondiale.
I ragazzi stanno collaborando, con un prezioso supporto tecnico, agli show cooking organizzati dell’Unione regionale cuochi abruzzesi e hanno partecipato alla serata di gala della manifestazione che si è svolta ieri sera.
Il Merano Wine Festival non è solo vino. Il mondo della gastronomia è presentato e celebrato in tutte le sue forme. Sono presenti 120 produttori suddivisi in 4 giornate su 1.500 metri quadrati: un connubio di sapori, un’esaltazione di profumi tra condimenti, caffè e infusi, carne e salumi, dolci e cioccolato, farine, semi e semilavorati, funghi e tartufi, marmellate e conserve, miele, olio, pasta e riso artigianali, prodotti della panificazione e prodotti ittici, prodotti ortofrutticoli, spezie, salse, sughi, mostarde e altri prodotti che evocano non solo i sensi, ma aprono le menti al voler creare. Tutto questo all’interno della Gourmet Arena, dove tutti i presenti possono degustare e scoprire i prodotti della migliore tradizione culinaria italiana e non solo.
Questa importante iniziativa, che vede coinvolto anche il territorio di Villa Santa Maria, comporta un momento di crescita fondamentale per i ragazzi del I.P.S.E.O.A. “Giovanni Marchitelli”, utile per ampliare le conoscenze e competenze di indirizzo e, soprattutto, per orientare gli studenti verso scelte consapevoli e mirate per il proprio futuro professionale e per realizzare tutti i propri sogni.
Barbara Del Fallo
CELEBRATO IL 4 NOVEMBRE
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 5 Novembre 2023
Deposizione di corone in quattro distinti luoghi della città per onorare i caduti e condannare la guerra e ogni forma di violenza
Giulianova, 4 novembre 2023. Si è svolta questa mattina la tradizionale celebrazione del 4 Novembre, Giorno dell’ Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate.Presenti, per l’Amministrazione Comunale, il Vicesindaco Lidia Albani e il Presidente del Consiglio Comunale Matteo Francioni.
Il cimitero comunale, piazza Salvo D’Acquisto, il duomo di San Flaviano e piazza Dalmazia sono stati la cornice di quattro distinti momenti.
Alle 9, la prima cerimonia, all’ingresso del cimitero. Presenti il Vicesindaco Lidia Albani ed il Presidente del Consiglio Comunale Matteo Francioni, è stata scoperta la targa donata dal Presidente della sezione giuliese dell’ Arma Aeronautica Gabriele Barcaroli per ricordarne i caduti.
Alle cerimonie, coordinate dal delegato provinciale dell’ Istituto Nazionale Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon Walter De Berardinis, hanno partecipato i vertici locali dell’ Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, le associazioni combattentistiche e d’arma, le famiglie dei caduti in guerra e i volontari di Protezione Civile, Croce Rossa Italiana, Associazione Nazionale Ex Internati. Il corteo ha deposto, all’interno del cimitero, due corone di alloro: una alla memoria del Milite Ignoto, l’altra dei caduti della Seconda Guerra Mondiale. In Piazza Salvo D’Acquisto è stata deposta una corona in onore dei caduti dell’Arma dei Carabinieri, sulla parete ovest del duomo di San Flaviano quella in ricordo dei caduti della Prima Guerra Mondiale. Infine, in Piazza Dalmazia, le corone di alloro sono state collocate quale tributo ai caduti del mare e dell’aria. Al termine della mattinata, è stato annunciato il posizionamento di ulteriori pietre d’inciampo e di una targa marmorea per ricordare i caduti dell’Aeronautica i cui nomi non figurano nel monumento.
“Se ai capi di Stato corre l’obbligo di mettere in atto passi diplomatici efficaci per fermare o scongiurare le guerre – ha sottolineato il Vicesindaco Lidia Albani nel suo discorso – sta alle amministrazioni locali il dovere di affiancare le famiglie e le scuole per formare al dialogo le giovani generazioni. La cultura e un’azione educativa a più voci sono gli strumenti principali per la creazione di uno stato permanente di non belligeranza e per scoraggiare ogni forma di quotidiana violenza, fisica o verbale. L’auspicio è che anche il dibattito politico abbia sempre toni pacati e che mai la comunicazione utilizzi toni esasperati e contenuti offensivi. Ci auguriamo che l’anno prossimo non ci siano guerre da stigmatizzare e che le celebrazioni del 4 novembre possano coincidere anche con una ritrovata armonia, internazionale e sociale.”
SIAMO IN CAMMINO [21]
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 5 Novembre 2023
Quattro importantissime iniziative della nostra Chiesa
UN SEGNO D’AMORE è il titolo del corso LIS per imparare i fondamentali della Lingua dei Segni. Mercoledì 8 novembre la prima lezione presso San Nunzio Sulprizio a Pescara. Sedici lezioni guidate dalla Prof.ssa Selenia D’Intino interprete e docente LIS. Tutte le informazioni si possono trovare sul sito ufficiale della diocesi di Pescara Penne.
NEL CUORE DELLE RELAZIONI è il titolo dell’incontro sul dopo cresima organizzato dall’ufficio catechistico diocesano della diocesi di Teramo Atri. Incontro previsto domani, domenica 5 novembre, a Nereto dalle ore 15:30 presso la Chiesa di Maria Ss.ma del Suffragio. Condurrà l’incontro lo psicologo e formatore Stefano Cristofori.
PREGHIERA PER LA SANTIFICAZIONE UNIVERSALE della Pro Sanctitate promossa dal Centro Diocesano Vocazioni della diocesi di Chieti Vasto diretta da Don Domenico Spagnoli. Veglia di preghiera guidata da Padre Bruno Forte venerdì 10 novembre alle ore 20:45 presso la Chiesa di San Francesco Caracciolo a Chieti.
CATECHESI CON L’ARTE. Torna l’appuntamento mensile di catechesi con l’arte. Un progetto di don Gilberto Ruzzi ripartirà da domenica 12 novembre 2023 alle ore 20:30 su Google Meet. Una domenica al mese per leggere il Vangelo con Caravaggio
Eventi, giornate, progetti, relazioni, veglie, catechesi per rimettersi in cammino ed in ascolto della Parola
Una preghiera per il mondo che soffre. Una profonda preghiera per le vittime innocenti della guerra.
nm
LAVORATORI COMUNE IN STATO DI AGITAZIONE
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 5 Novembre 2023
Atri, 3 novembre 2023. Nel corso dell’assemblea dei lavoratori del Comune di Atri tenutasi il 23 ottobre e convocata dal CSA RAL, coordinamento Provinciale di Teramo, i dipendenti hanno evidenziato numerose criticità organizzative ed operative che incidono negativamente sul benessere lavorativo e il funzionamento di alcuni uffici comunali.
Il CSA RAL ha conseguentemente proclamato lo “Stato di Agitazione” il quale precede eventuali e più eclatanti azioni sindacali. Le rivendicazioni riguardano l’irrisolta carenza di personale di alcune aree che l’amministrazione non è riuscita e non sembra essere intenzionata a sanare, oltre che l’esiguità di formazione specifica e di dotazioni.
Infatti, si ricorre al lavoro straordinario, fino ad esaurirlo, per la copertura di servizi prevedibili e ordinari. Inoltre, al personale turnista vengono imposti orari e servizi da svolgere in spregio delle condizioni contrattuali e minime di sicurezza (servizio in coppia, dotazioni insufficienti, riposo festivo, etc.…).
I dipendenti lamentano l’assenza di benessere lavorativo ed organizzativo, evidenziando l’inerzia dell’Ente a seguito di ripetute sollecitazioni. Infatti, sottolinea il CSA, nessun riscontro è stato inviato alle ripetute note di diffida, e l’azione amministrativa non è stata ad oggi adeguata alle richieste dei lavoratori. Anche l’assemblea sindacale è stata oggetto di boicottaggio da parte dell’ente che non ha inteso informare i lavoratori (come avrebbe dovuto) e non ha predisposto la sospensione di alcun servizio.
Solo l’operosità di qualche dipendente ha permesso l’informazione al personale e la successiva partecipazione, grazie al passaparola ed alle locandine. In ultimo si lamenta l’inadempienza dell’amministrazione che non ha ancora provveduto alla convocazione della delegazione trattante per il rinnovo del contratto decentrato 2023-25, la quale doveva avvenire entro il 30 aprile di quest’anno.
“Da anni i servizi comunali vengono garantiti, con fatica, dall’abnegazione dei dipendenti del Comune di Atri – dichiara un lavoratore – che, in cambio, vedono ridursi progressivamente sia il personale che le dotazioni, oltre l’assenza di formazione specifica”.
“Il clima che si respira in certi uffici comunali – sostengono i dipendenti – dà il senso di una misura ormai colma, con una situazione lavorativa non più sostenibile anche da un punto di vista del benessere psicofisico. Attendiamo risposte immediate, come dipendenti e come cittadini, affinché la macchina amministrativa possa assicurare un funzionamento efficace ed efficiente e si possa lavorare in serenità e con un organico consono alle esigenze”.
La palla, adesso, passa all’amministrazione che davanti al Prefetto di Teramo dovrà dare le risposte attese e non date. In caso contrario non si escludono iniziative più eclatanti di carattere sindacale.
CSA RAL Coordinamento Provinciale Teramo
SACRUM A L’AQUILA E ROMA
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 5 Novembre 2023
Torna l’annuale appuntamento ISA: Sabato 4 novembre ore 20:00 a L’Aquila, Chiesa San Silvestro; Domenica 5 novembre ore 18:30 a Roma, Basilica di Santa Maria in Aracoeli
L’Aquila 3 novembre 2023. Torna all’Aquila e a Roma nel primo fine settimana di novembre, Sacrum – Una preghiera in musica per la Pace Universale, il Festival di musica sacra ideato da Jacopo Sipari Di Pescasseroli di cui sarà protagonista, come di consueto ormai, l’Orchestra dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese. Due gli appuntamenti a ingresso gratuito fino ad esaurimento posti: sabato 4 novembre alle ore 20.00 all’Aquila, presso la Chiesa di San Silvestro, e domenica 5 novembre alle 18:30 nello splendore della Basilica di Santa Maria in Ara Coeli a Roma.
Per l’ottava edizione del Festival, si è scelto di celebrare la memoria del Cardinale Domenico Bartolucci, compositore e Maestro Direttore Perpetuo della Cappella Musicale Pontificia “Sistina”, nel decennale della sua scomparsa, con l’esecuzione del suo Stabat Mater per soprano, coro e orchestra composto nel 2001. Un’opera preziosa, fortemente evocativa e dotata di una profonda capacità espressiva, tanto da sembrare capace di caricarsi di tutto il dolore del mondo. Completa il programma il Requiem di Gabriel Fauré, una delle composizioni di più vaste dimensioni per organico orchestrale e corale realizzate dall’autore, opera dal carattere soave in cui si tende ad abolire ogni eccesso romantico avvicinandosi alla semplice salmodia affidata alle voci.
Di grandissimo prestigio il cast di voci: il soprano Donata D’Annunzio Lombardi, il baritono Armando Likaj e il soprano Maria Tomassi. Con loro l’International Opera Choir preparato dal M° Giovanni Mirabile. Sul podio dell’Orchestra dell’ISA, Jacopo Sipari Di Pescasseroli. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con la Fondazione Cardinale Domenico Bartolucci.
Dice il Direttore Artistico dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese, il violinista Ettore Pellegrino: “Si rinnova anche per questa ottava edizione la collaborazione dell’ISA con il Festival Sacrum di Jacopo Sipari di Pescasseroli che ringrazio per la sensibilità e la passione con la quale guiderà dal podio la nostra Orchestra anche in questa occasione. Oltre alla data romana, proporremo il concerto all’Aquila sabato 4 novembre a San Silvestro, offrendolo in forma gratuita in una delle Chiese più amate e preziose della città, con l’auspicio che la nostra musica sappia farsi strumento di armonia in questo momento di conflitti e sofferenze”.
“Sono davvero felice di risalire sul podio di Sacrum – ha dichiarato il Maestro Jacopo Sipari Di Pescasseroli – giunto, oramai, alla sua VIII edizione. Il programma di quest’anno vede l’esecuzione del Requiem di Gabriel Faurè e dello Stabat Mater di Domenico Bartolucci, due opere praticamente a specchio di un ateo e di ardente credente che si ritrovano nelle intenzioni musicali di una scrittura semplice, rigorosa, senza orpelli, ai piedi della Croce di un Dio generoso, descritto, in entrambi i casi, con una malinconia composta, intimamente romantica, una chiarezza espressiva sorretta da un’armonia lieve, personale, come sottile, spesso evanescente, su di una linea a volte modale”.
Per info www.sinfonicaabruzzese.eu
UN WEEK END DI INGRESSI GRATUITI
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 5 Novembre 2023
Al MuNDA – Museo Nazionale d’Abruzzo il 4 e 5 novembre
L’Aquila, 3 novembre 2023. Sabato 4 novembre 2023, in occasione del Giorno dell’Unità Nazionale e della Giornata delle Forze Armate, per la prima volta nella storia repubblicana entrata gratuita al MuNDA e ai musei e parchi archeologici statali.
Domenica 5 novembre si raddoppia: accesso libero per #domenicalmuseo
Al MuNDA è visitabile, prorogata fino al 5 novembre, la mostra Nuove acquisizioni. Un’imperdibile opportunità per vedere le cinque opere entrate a far parte delle collezioni museali, fra cui la grande tavola del Maestro di Beffi la Dormitio Virginis, capolavoro dell’arte abruzzese di fine Trecento, esposta per la prima volta al pubblico.
INNOVATIVE DAYS
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 5 Novembre 2023
Il 4 e 5 novembre presso l’Auditorium Petruzzi del Museo delle Genti d’Abruzzo
Pescara, 2 novembre 2023. Si è tenuta presso la sala giunta del Comune la conferenza stampa di presentazione dell’evento di formazione gratuita sul digital marketing Innovative Days. L’evento si terrà il 4 e 5 novembre presso l’Auditorium Petruzzi del Museo delle Genti d’Abruzzo, in via delle Caserme a Pescara.
Alla conferenza hanno partecipato l’assessore all’innovazione Digitale del Comune di Pescara Eugenio Seccia e il Presidente dell’Associazione Innovative Days APS (organizzatrice dell’evento) Roberto Ettorre.
Seccia ha dichiarato: ”Ringraziamo gli organizzatori per l’iniziativa lodevole che hanno introdotto su Pescara. Noi come Comune abbiamo l’obbligo di essere vicini a queste attività di diffusione della cultura innovativa e di incoraggiamento alle persone che già fanno innovazione sul territorio al fine di fare in modo che Pescara generi quell’ecosistema innovativo di cui si ha bisogno per stimolare l’economia cittadina”.
Roberto Ettorre ha dichiarato che: ”L’iniziativa si rivolge prevalentemente ma non esclusivamente a un pubblico di Imprenditori. Saranno due giorni di intensa formazione sul Digital Marketing con i massimi esperti provenienti da tutto lo stivale. Giorgio Taverniti, Alessandro Vercellotti, Stefano Ferranti sono solo alcuni dei principali ospiti che compongono il parterre di interventi. Invitiamo tutti gli imprenditori che hanno a cuore il futuro della propria azienda a partecipare registrandosi preventivamente sul sito: www.innovativedays.it”.
PREMIO LABEL EUROPEO DELLE LINGUE
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 5 Novembre 2023
Aggiudicato al Progetto Seah della d’Annunzio
Chieti, 2 novembre 2023. Il Premio Label Europeo delle Lingue 2022 è stato vinto dal progetto “Sharing European Architectural Heritage: Innovative language teaching tools for academic and professional mobility in Architecture and Construction” (SEAH; www.seahproject.eu), coordinato dalla professoressa Mariapia D’Angelo, Docente di Didattica delle Lingue moderne, in collaborazione con le professoresse Maria Chiara Ferro e Sara Piccioni, tutte del Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, capofila del Progetto in partenariato con gli Atenei di: Bordeaux-Montaigne (Francia), Universidad Politécnica de Madrid (Spagna), Università Statale di Polotsk (Bielorussia) e Masaryk University (Repubblica Ceca), assieme a Internet Web Solutions, Málaga (Spagna).
Il prestigioso riconoscimento di qualità per i Progetti Erasmus+ nella promozione dell’eccellenza nell’insegnamento delle lingue a firma del ministro dell’Università, Anna Maria Bernini, assegnato in passato a importanti Atenei italiani, è stato conferito alla d’Annunzio dai rappresentanti dell’INAPP (Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche) e quelli dell’INDIRE (Istituto Nazionale Documentazione Innovazione Ricerca Educativa). La cerimonia di premiazione si è svolta nei giorni scorsi a Roma, a conclusione dell’evento dedicato al “Programma Erasmus+ 2021-2027 verso la valutazione di medio periodo. European Vocational Skills Week – European Year of Skills 2023”, ed è stato ospitato presso l’Istituto Nazionale per le Politiche Pubbliche (INAPP).
Tra gli aspetti di maggiore valore evidenziati nelle motivazioni del conferimento del Label Europeo – spiega la professoressa Mariapia D’Angelo – figura il carattere innovativo della metodologia ideata per la didattica del linguaggio specialistico dell’Architettura e delle Costruzioni in lingua italiana, francese, spagnola, tedesca e russa. In settore d’intervento è stato scelto per la mancanza di risorse linguistiche digitali open access nelle cinque lingue del progetto, ma la metodologia implementata può essere replicata anche per l’insegnamento di altri linguaggi specialistici, a sostegno della mobilità sia studentesca sia lavorativa. A nome del gruppo che ha curato il progetto SEHA – sottolinea la professoressa D’Angelo – ringrazio il professor Claudio Varagnoli e i suoi Colleghi del Dipartimento di Architettura della d’Annunzio per il supporto fornito nell’individuazione delle esigenze formative degli incoming students nonché nella raccolta dei testi autentici. Un ringraziamento speciale – conclude la professoressa D’Angelo – va al dottor Glauco Conte e a tutto il Settore Internazionalizzazione ed Erasmus per il management del progetto, portato a termine con successo nonostante le difficili e complesse contingenze legate al conflitto in Ucraina.
Maurizio Adezio
IN MEMORIA DELLE VITTIME
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 5 Novembre 2023
Domenica 5 novembre ore 17:30, Orchestra Filarmonica Pugliese per l’80° anniversario bombardamenti a Sulmona. Shiran Wang pianoforte – Gaetano Di Bacco sassofono. Claude Villaret direttore. Teatro Comunale “Maria Caniglia” –Sulmona
Sulmona, 2 novembre 2023. La voce del pianoforte e del sassofono accompagnati dall’Orchestra per ricordare le vittime della strage nazista nell’ottantesimo anniversario del bombardamento alla stazione ferroviaria di Sulmona.
Il terzo concerto della stagione della Camerata Musicale, domenica 5 novembre alle ore 17.30 al Teatro M.Caniglia, è affidato all’Orchestra Filarmonica Pugliese diretta dal M° Claude Villaret che eseguirà,in apertura di serata, di Mascagni : Intermezzo da “Cavalleria Rusticana”, dedicato alle vittime civili del bombardamento alla stazione di Sulmona nel suo 80° anniversario.
Il programma della serata, in un ventaglio di proposte che va dai classici al jazz, prevede inoltre musiche di Rachmaninov (concerto per pianoforte e orchestra n.3 in re min. op.30), di Rossini: la sinfonia da “Il Barbiere di Siviglia” e del compositore (pesarese come Rossini) e direttore d’orchestra contemporaneo, Roberto Molinelli : ”One4Two for saxophone and Orchestra”, appositamente scritto su commissione del sassofonista Gaetano Di Bacco. Il concerto, dopo il Teatro Caniglia di Sulmona sarà riproposto al Teatro Petruzzelli di Bari (7nov.) e al Salzburg Mozarteum Grosser Saal il prossimo 12 novembre.
I SOLISTI
Gaetano Di Bacco Direttore artistico della CMS dal 2013, apprezzato sassofonista con una rilevante attività concertistica compie i suoi 40 anni di lavoro nel campo della musica. Più di 1700 concerti alle spalle, 150 tournée in Europa, Africa, Asia, Medio ed Estremo Oriente, America del Nord e del Sud. Debutto al Teatro dell’Opera di Roma (1983) dove collabora per 20 anni con oltre 500 produzioni. Fondatore del Quartetto di sassofoni Accademia , docente di sassofono al Conservatorio L. D’ Annunzio di Pescara, ha inciso 12 compact disc. e pubblicato musica per sassofono per le Edition G. Billaudot e Edition Lemoine Paris.
Shiran Wang a quattro anni e mezzo suona il pianoforte, a 11 anni inizia a studiarlo a Pechino, a 15 è Primo Premio al Concorso Pianistico Internazionale Prokofiev (Ucraina), nel 2007 vince il Concorso Pianistico Giovanile Arthur Rubinstein (Polonia) e nel 2008 il Concorso Pianistico Internazionale Rachmaninoff (Mosca). In Italia ha studiato all’Accademia Pianistica Internazionale del Lago di Como. Si è esibita con importanti orchestre in tutto il mondo. Il suo primo album è stato pubblicato dalla China Record Corporation nel 2007 e sta per registrare con l’Orchestra Sinfonica di Roma il Concerto per pianoforte n. 1 e n. 2 di Shostakovich con il direttore Maxim Shostakovich, e il Concerto per pianoforte n.2 e n. 3 di Rachmaninoff.
Claude Villaret nato in Svizzera, studia pianoforte e direzione d’orchestra per poi dedicarsi alla carriera da solista. Bernard Haitink lo invita a seguire il suo lavoro con la EUYO e i Berliner Philharmoniker. Per alcuni anni è in Argentina dove nel 1990 fonda l’Orchestra Giovanile Latino- Americana che dirige al Teatro Colon di Buenos Aires. Tornato in Europa vince il concorso per direttori d’orchestra dell’Accademia di Musica a Bienne (Svizzera) e diventa direttore ospite della Sud Boemia Chamber Philharmonic. Da allora è chiamato da prestigiose istituzioni musicali a Milano, Zurigo, Salisburgo, Buenos Aires e Ginevra. Dirige i Berliner Symphoniker e altre prestigiose orchestre in tutto il mondo.
L’Orchestra Filarmonica Pugliese, nata a Molfetta (Bari) nel 2013 ha il patrocinio della Regione Puglia e del Ministero della Cultura, si è esibita nei più importanti Teatri del centro e sud Italia. Giovane e grintosa compagine è stabilmente nei cartelloni dei maggiori Enti e Fondazioni del territorio, ha realizzato concerti in diretta per RAICinema e per l’Istituto Italiano di Cultura di Amsterdam. Il suo progetto “Gran Galà Beethoven”le è valso il patrocinio dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. 5 incisioni discografiche al suo attivo sono state protagoniste di una puntata di “Primo Movimento” RadioRai.
Programma
P. Mascagni Intermezzo da Cavalleria Rusticana
S. Rachmaninov Concerto per pianoforte n. 3 in re min. op. 30
Allegro ma non tanto – Intermezzo- Finale
G. Rossini Il Barbiere di Siviglia Ouverture
R. Molinelli (1963) One4Two – for saxophones and orchestra
PROSSIMI APPUNTAMENTI
I CONCERTI DEL GIOVEDI’
Foyer del teatro
giovedì 12 novembre ore 17.30
NUOVA GIUNTA: SEMPRE STESSE PRIORITÀ
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 5 Novembre 2023
Si presenta la nuova maggioranza in Comune
Ortona, 2 novembre 2023. Dopo circa un anno e qualche mese dall’insediamento e dopo una lunga crisi che ha paralizzato l’attività amministrativa, riprende il cammino il secondo mandato dell’amministrazione Castiglione.
La nuova Giunta e la nuova maggioranza consiliare si sono presentati alla città elencando le priorità da affrontare, purtroppo sempre le stesse: quelle del primo mandato 2017/2022 e quelle elencate all’inizio del secondo mandato: escavazione dei fondali del porto e completamento della pista ciclabile.
Forse il Sindaco ha dimenticato una delle più importanti priorità della nostra città che è il lavoro: una priorità di cui si parla poco!
Ma, al di là della elencazione, le priorità vanno affrontate e risolte!
La mancanza di lavoro nella nostra città va affrontata attraverso un chiarimento importante sulla posizione della nostra area industriale.
La nostra città è fuori dall’ARAP (Azienda Regionale Attività Produttive) con conseguenze negative per il nostro territorio e per le attività imprenditoriali che volessero ivi insediarsi. La ZES (Zona Economica Speciale), nata grazie alla presenza del Porto di Ortona, sta per essere estesa a tutto il territorio della Regione Abruzzo e in tutte le regioni del meridione, vanificando così i potenziali vantaggi per le aziende che sceglievano di insediarsi sul nostro territorio, in quanto gli stessi benefici li troveranno ovunque.
Al di là dell’ordinaria amministrazione e delle feste di cui l’amministrazione Comunale, comunque, si deve sempre occupare, le priorità sono i temi che riguardano la crescita e lo sviluppo della nostra comunità che devono essere affrontati e risolti con la creazione di nuova occupazione e dare certezze ai nostri giovani; chiaramente, tutto questo, al fine di evitare lo spopolamento della città come sta avvenendo ed è avvenuto negli ultimi cinque/sei anni.
Tommaso Coletti
LA FESTA DELLE TENEBRE 2023
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 5 Novembre 2023
di Gianfranco Amato
GianfrancoAmato.it, 1° novembre 2023. Arriva la notte del 31 ottobre con il consueto armamentario di zucche, candele e macabre mascherate. Si tratta della festa pagana e satanica di Halloween, spacciata per innocua carnevalata ed innocente divertimento per piccini.
Halloween, in realtà, è tutt’altro che un’innocua festicciola per bambini. Profondamente radicata nel paganesimo e nel satanismo, continua ad essere una pericolosa forma di idolatria demoniaca.
Trae origine da un’antichissima celebrazione celtica diffusa nelle isole britanniche e nel nord della Francia, con cui i pagani adoravano una delle loro divinità, chiamata Samhain, Signore delle tenebre. Era considerata una delle feste più importanti, e dava inizio al Capodanno celtico. La notte del 31 ottobre in onore del sanguinario dio della morte, veniva realizzato, sopra un’altura, un enorme falò utilizzando rami di quercia, albero ritenuto sacro, sul quale venivano bruciati sacrifici costituiti da cibo, animali e persino esseri umani.
Di quest’ultima crudele e sanguinaria usanza ne dà testimonianza lo stesso Giulio Cesare nel suo De Bello Gallico (libro VI, 16), dove descrive i macabri dettagli dei sacrifici umani da parte dei druidi.
Anche Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia (XXX, 13) parla di «riti mostruosi» (“monstra”) cui era considerato «religiosissimus occidere hominem», mentre Tacito nei suoi Annales (XIV, 30), definisce una barbara «superstitio» i sacrifici umani celtici e ci dà una interessante descrizione delle prime streghe: «feminae in modum Furiarum veste ferali, crinibus disiectis faces praeferebant; Druidaeque circum, preces diras sublatis ad caelum manibus fundentes». Tradotto: «donne vestite di nero e coi capelli spettinati, che urlando come delle Furie agitavano torce di fuoco attorno a druidi i quali, rivolgendosi al cielo, lanciavano maledizioni terribili».
Racconta sempre Tacito che simili scene riuscivano ad atterrire persino gli spietati legionari romani, noti per non essere proprio degli stinchi di santo. Si ricordino di questo particolare le mammine moderne quando fanno indossare alle proprie figlie il costumino nero delle “sacerdotesse” del dio delle Tenebre.
I Celti ritenevano che Samhain, in risposta alle offerte di tali olocausti, autorizzasse le anime dei morti a ritornare alle proprie case in quel giorno di festa. Per questo motivo i pagani nordici ritenevano che fredde e oscure creature riempissero la notte vagando e mendicando tra i vivi. E’ da tale credenza, peraltro, che deriva l’uso odierno di girovagare nel buio, la notte di Halloween, vestiti in costumi che imitano fantasmi, streghe, elfi, e creature demoniache.
Anche la celebre espressione trick or treat, tradotta con l’innocente scherzetto o dolcetto, è parte dell’antico cerimoniale pagano. Venivano chieste offerte (“treat”) sotto la minaccia dell’ira di Samhain, e della sua maledizione divina (“trick”), in caso di rifiuto. «Offrite sacrifici a Samhain, o subirete i suoi castighi», questo si continua inconsciamente a chiedere, oggi, con l’apparentemente scherzoso trick or treat.
L’usanza di chiedere offerte al dio della morte diventava, in passato, anche un metodo per identificare i cristiani che si rifiutavano di onorare la divinità pagana, e che per questo subivano, a volte, odiose ritorsioni.
Per comprendere quanto la Chiesa, fin dall’inizio dell’evangelizzazione dei popoli celti, fosse preoccupata di quella pericolosa solennità pagana, basta considerare che la Festa di Ognissanti fu spostata, in Occidente, al primo novembre, con tanto di vigilia la notte precedente, proprio per contrastare il culto satanico di Samhain.
La cristianità conobbe, infatti, le prime forme di commemorazioni dei Santi già a partire dal IV secolo, in particolare nel giorno della domenica successiva alla Pentecoste, usanza conservata fino ad oggi dalla Chiesa Ortodossa d’Oriente.
Nell’Occidente, come si è detto, la data fu spostata al primo novembre per farla coincidere con la celebrazione in onore del dio celtico della morte, a seguito delle pressanti richieste che provenivano dal mondo monastico irlandese.
La prima traccia di questa posticipazione è rinvenibile in un atto di Papa Gregorio III (731-741), che fissava appunto nel 1° novembre l’anniversario della consacrazione di una cappella in San Pietro dedicata alle reliquie «dei santi apostoli e di tutti i santi, martiri e confessori, e di tutti i giusti resi perfetti che riposano in pace in tutto il mondo».
Fu il successore Gregorio IV ad estendere e rendere obbligatoria la data della celebrazione a tutta la cristianità. In Francia, in particolare, ciò avvenne grazie ad un decreto di Luigi il Pio, emanato nell’ 835, «su istanza di Papa Gregorio IV, con il consenso di tutti i vescovi».
Nella Britannia del VIII-IX secolo, quindi, il giorno dedicato dai pagani al dio della morte, era per i cristiani occasione per onorare i Santi, partecipando alla veglia di preghiera la sera del 31 ottobre, ed alla Santa Messa il giorno successivo.
È da qui che deriva il termine Halloween. L’etimo si radica, infatti, nell’antica espressione inglese Hallow E’en, ovvero notte di commemorazione di tutti coloro che sono stati hallowed, santificati. I pochi che rimasero ancorati alle tradizioni pagane reagirono al tentativo della Chiesa di soppiantare la celebrazione in onore di Samhain, mantenendone il culto e cercando di incrementarlo. Nell’alto medioevo la notte di Halloween divenne simbolicamente la festa principale della stregoneria e del mondo occulto. In quel contesto avvenivano, tra l’altro, forme particolari di sacrilegio nei confronti di oggetti sacri, e l’utilizzo degli scheletri (oggi rappresentati da maschere) costituiva una forma di dileggio delle Sacre Reliquie.
Per il moderno satanismo, Halloween continua ad essere una festa privilegiata. È uno dei quattro sabba delle streghe, delle quattro grandi solennità coincidenti con alcune delle principali festività pagane e dell’antica stregoneria. La prima e più importante è, appunto, quella di Halloween, considerata il Capodanno magico.
La seconda solennità è quella di Candlemass, che si celebra la notte tra il 1° e il 2 febbraio ed è considerata la Primavera magica (per i cristiani è la ricorrenza della Presentazione del Bambino Gesù al tempio, chiamata anche popolarmente Festa della Candelora). La terza solennità è quella di Beltane, che si festeggia nella notte tra il 30 aprile ed il 1° maggio, chiamata anche la notte di Valpurga, e segna l’inizio dell’Estate magica. La quarta solennitàè quella di San Giovanni Battista, che si svolge la notte tra il 23 e 24 giugno, ed è particolarmente attesa per mettere in atto malefici di malattia e di morte.
Com’è facile notare sono tutte celebrazioni notturne che si svolgono nel buio e nell’oscurità, a conferma della definizione evangelica di Satana come Principe delle Tenebre, e dei suoi seguaci come Figli delle Tenebre.
Da un punto di vista cristiano, la partecipazione a tali pratiche, a qualunque livello (anche quello apparentemente inoffensivo di una banale festa), deve considerarsi una pericolosa forma d’idolatria. Come deve considerarsi una forma pagana di superstizione quella di illuminare una zucca vuota fuori dalla porta per scacciare demoni e fantasmi.
Sorprende la sottovalutazione fatta oggi anche da molti credenti – a volte preda di una forma di ebetismo consumistico – circa l’origine ed il significato della festa pagana e satanica di Halloween. Ma non sorprende che dalla Chiesa continuino a levarsi voci rivolte ad ammonire e mettere in guardia circa i rischi dell’inganno demoniaco che tale ricorrenza nasconde.
Eppure, basterebbe ascoltare chi di questa materia s’intende ed ha una certa dimestichezza col demonio ed i suoi inganni. Padre Francesco Bamonte, presidente dell’Associazione internazionale esorcisti (Aie) è stato molto chiaro sul punto: «La mia esperienza come quella di altri esorcisti, mostra come la ricorrenza di Halloween incluso il periodo di tempo che la prepara, sia di fatto per alcuni giovani, un momento privilegiato di contatto con realtà settarie o comunque legate al mondo dell’occultismo, con conseguenze anche gravi non solo sul piano spirituale, ma anche sul piano dell’integrità psicofisica».
Da quest’ultimo punto di vista, non ha usato mezzi termini neppure Valter Cascioli, psicologo clinico, psichiatra e psicoterapeuta nonché membro dell’ACT (Association Christian Terapists) e collaboratore della stessa Associazione internazionale esorcisti (AIE) di cui è stato portavoce e addetto stampa.
Ha, infatti, ricordato Cascioli che «dietro le apparenze di un’innocente festicciola carnascialesca, si nasconde una tragica e pericolosa realtà, sconosciuta ai più», spiegando che Iui stesso, come medico, ha «notato disturbi psichici, anche gravi, insorti dopo la partecipazione a feste dove per superficialità o ignoranza si è incorsi in pratiche di divinazione e di occultismo».
Halloween resta, comunque, sul piano spirituale, un gioco molto pericoloso. Non dimentichiamo che Padre Gabriele Amorth, uno dei più autorevoli e conosciuti esorcisti, scomparso nel 2016, aveva definito questa festa un «osanna al diavolo», il quale, «se adorato, anche soltanto per una notte, pensa di vantare dei diritti sulla persona». Lo stesso Amorth aveva avvertito dei rischi di sottovalutazione legati all’aspetto ludico: «La festa di Halloween è una sorta di seduta spiritica presentata sotto forma di gioco. L’astuzia del demonio sta proprio qui. Se ci fate caso tutto viene presentato sotto forma ludica, innocente. Anche il peccato non è più peccato al mondo d’oggi. Ma tutto viene camuffato sotto forma di esigenza, libertà o piacere personale. L’uomo è diventato il dio di sé stesso, esattamente ciò che vuole il demonio».
Per questo appare incomprensibile che una simile oscura ricorrenza venga festeggiata persino in ambienti cattolici. Io stesso sono stato testimone del caso di un giovane sacerdote, coadiutore di un anziano parroco, che aveva autorizzato l’uso della sala oratoriale per la celebrazione della festa di Halloween. Con tanto di locandine e volantini. Alle legittime recriminazioni di un genitore, il giovane coadiutore, infastidito per l’osservazione, ha tenuto a precisare che la magia esiste solo nel mondo della fantasia dei bimbi, che i ragazzi cattolici non debbono isolarsi ma condividere le occasioni di divertimento con i loro coetanei, che la Chiesa, in passato, ha già sbagliato dando la caccia a streghe inesistenti, e che la concezione antropomorfa del demonio appartiene alla tradizione preconciliare. Sappiamo già che da alcuni giovani (e inesperti) preti non si può pretendere più di tanto. Ma credo si possa almeno esigere che conoscano un pochino le Sacre Scritture.
Se quel neo sacerdote avesse dato una ripassatina alla Bibbia, avrebbe avuto modo di leggere che non è opportuno per i cristiani frequentare i pagani e assistere ai loro riti, poiché non può esservi unione tra la luce e le tenebre (2 Corinzi, 6,14), che i libri di arti occulte vanno bruciati (Atti, 19,19), che non si deve partecipare alle opere infruttuose delle tenebre, ma piuttosto condannarle apertamente (Efesini, 5,11-12), che idolatria e stregoneria sono opere della carne (Galati, 5,20), che bisogna separarsi da «chi esercita la divinazione, il sortilegio, l’augurio o la magia; da chi fa incantesimi, da chi consulta gli spiriti o gli indovini, e da chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore» (Deut. 18, 10-12).
Più chiaro di così.
BEATI GLI OPERATORI DI PACE …
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 5 Novembre 2023
… perché tutti i fondamentalismi uccidono persone e ambiente
di Rocco D’Ambrosio
Globalist.it, 1° novembre 2023. Non vogliamo e non abbiamo bisogno, in questo mondo di “guerre a pezzetti”, di persone che muoiono per un’idea o presunto principio che calpesta vite e ambiente, tradisce giustizia e pace, mortifica la solidarietà e l’accoglienza.
Il Vangelo odierno: In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli». (Mt 5, 1-12)
Non ci sono dubbi che diverse distorsioni nella storia ecclesiale hanno allontanato il “progetto santità” dalla vita quotidiana delle persone. Addirittura, molto banalmente, c’è chi pensa che oggi sia la festa de “l’onomastico di tutti”, magari in un minestrone di zucche e mascherate! Il Vaticano II ha cercato (e cerca!) di riportare la santità per le strade; di insegnare che tutti siamo chiamati ad essa. O come scriveva Raissa Maritain: “Esiste una santità per ognuno di noi, commisurata al nostro destino, e che Dio si propone di ottenere per vie che non sono catalogate in alcuni manuali di perfezione”.
È qui il punto: scoprire che la “santità è mia”, ossia che c’è una per me! Per i cristiani oggi è la festa della santità di ognuno, da ricercare e costruire quotidianamente. La pagina evangelica ci aiuta tanto perché riporta il tutto su termine “beato”, ossia “felice, sereno”. Non c’è santità che non ci porta un po’ di serenità e felicità, pace e giustizia, certamente insieme a prove. Ma non lo facciamo per le prove, ma per essere sereni e felici in Dio. Nonostante tutto.
Uno dei discorsi più vuoti e inutili sulla santità è attribuire ai tempi che viviamo la difficoltà del seguire le beatitudini evangeliche. Perché sono esistititi tempi favorevoli alla coerenza evangelica?
Suvvia, non diciamo sciocchezze! Da che mondo è mondo pace, giustizia, solidarietà, accoglienza degli stranieri, mitezza, misericordia non sono state mai di moda. La santità non si gioca “intorno a me”, ma “dentro di me”. Parliamo molto di santi e santità dimenticandoci di questa profonda e radicale scelta interiore per essa.
Scrive Albert Camus ne La peste: “Se si può essere un santo senza Dio è il solo problema concreto che oggi io conosca”. L’autore francese apre una riflessione anche per chi non crede. Se è dentro di me che si gioca la santità, allora ciò non vale solo per i credenti delle grandi e piccole religioni universali, ma anche per ogni uomo e per ogni donna: in ogni persona c’è la possibilità di scegliere tra un SI per ciò che conta nella vita e la fa crescere e un NO per ciò che è deleterio e la distrugge. Ciò vale in Ucraina come in Russia, in Israele come nei territori palestinesi, a casa mia come in ufficio, in politica come in economia.
Ancora Albert Camus: «Ecco: lei è capace di morire per un’idea, si vede ad occhio nudo. Ebbene io ne ho abbastanza delle persone che muoiono per un’idea. Non credo all’eroismo, so che è facile e ho imparato che era omicida. Quello che m’interessa è che si viva e che si muoia di quello che si ama».
È interessante notare che tutti coloro che sono accecati da odio e distruzione, prigionieri del loro fondamentalismo (siano essi ebrei, cristiani, musulmani, atei o agnostici) pongono una (presunta) “causa” come loro obiettivo e per essa sono capaci di uccidere e distruggere persone e ambiente. La santità cristiana (ma credo anche “laica”) non è morire per un’idea e contro qualcuno, ma morire per una persona, per delle persone e per il loro bene. Altrimenti tutto si trasforma in ideologie totalizzanti che hanno distrutto in nome di un’idea, che si doveva (e deve) affermare contro tutti e tutto, senza riconoscere responsabilità (precise e diverse, a seconda dei casi), che esistono in tutti: nei politici come nei semplici cittadini, a Kiev come a Mosca, a Gerusalemme come a Gaza, a Roma o Washington come nella mia comunità di fede o nel mio ambiente.
Non vogliamo e non abbiamo bisogno, in questo mondo di “guerre a pezzetti”, di persone che muoiono per un’idea o presunto principio che calpesta vite e ambiente, tradisce giustizia e pace, mortifica la solidarietà e l’accoglienza.
Un altro testimone, Lorenzo Milani, scrive dei giovani ma vale per tutti, anche adulti e anziani: “Non vedremo sbocciare dei santi, finché noi ci saremo costruiti dei giovani che vibrino di dolore e di fede pensando all’ingiustizia sociale. Qualcosa, cioè, che sia al centro del momento storico che attraversiamo, al di fuori dell’angustia dell’io, al di sopra delle stupidaggini che vanno di moda”.
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 5 Novembre 2023
Piattaforma di valutazione dei servizi dedicati alle biciclette e a chi le guida
Pescara, 31 ottobre 2023. Il post di oggi giunge in concomitanza dei 100 questionari raccolti lungo il mare, cioè presso i 100 stabilimenti balneari che si affacciano sulla costa pescarese. Il bel tempo, che sta agevolando la frequentazione del lido fino a quasi inizio novembre, ha evidentemente contribuito al risultato. Alcuni dettagli del sondaggio si possono consultare alla pagina dedicata ai diversi ambiti, scegliendo in questo caso “balneatori”. Sono invece molto indietro i questionari relativi all’ambito “mercati”. Dalle 12 sigle presenti in città, ovvero dai 38 punti vendita, seppur ripetutamente interpellati, sono pervenuti solo 2 riscontri (appena il 5%), per cui le poche schede raccolte provengono da contaminazioni dovute da comunicazioni generali. Anche per dare il tempo e spazio ad una ulteriore ed eventuale opportunità di partecipazione, il sondaggio resterà aperto fino alla fine di novembre. Per cui chiunque intercettasse i QR code di riferimento, presenti anche sul sito alla voce “PARTECIPA”, potrà dare il proprio contributo ogni volta che effettua uno spostamento, facendo così crescere la base conoscitiva dell’osservatorio.
ATTENZIONE – Nella home page del sito www.osmoci.it è presente la dashboard del flusso in valore assoluto ed in tempo reale dei questonari compilati e una timeline che ne illustra l’andamento nel tempo.
OSMOCI prende corpo all’interno del Corso di Formazione post-universitario dell’Università degli Studi di Verona, e in particolare di perfezionamento e aggiornamento in: “Esperto promotore della mobilità ciclistica – EPMC“. Ideatore, curatore e referente del progetto è Giancarlo Odoardi. Tutte le informazioni sono reperibili sul sito: www.osmoci.it e sulla relativa pagina FB. Segui OSMOCI sul canale Telegram: https://t.me/OSMOCI
Giancarlo Odoardi
Ri-media.net – Direttore Editoriale – Web Content Editor
LE NUOVE TASSE
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 5 Novembre 2023
Nascoste nella manovra 2024
PoliticaInsieme.com, 31 ottobre 2023. Dalla tassa di soggiorno maggiorata in vista del Giubileo al raddoppio IVA per prodotti femminili e d’infanzia, fino al rincaro della cedolare secca sugli affitti brevi: la Manovra 2024 contiene diverse novità in materia di imposte destinate a incidere sulle finanze dei cittadini.
Vediamo le principali tasse nascoste nella Legge di Bilancio in vigore dal primo gennaio 2024, salvo cambiamenti rispetto al testo della bozza del provvedimento, su cui peraltro sembrano imperversare anche molte polemiche, anche interne allo stesso Esecutivo.
CARI GIOVANI
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 5 Novembre 2023
mai come in questo momento storico il tema della prossima Giornata Mondiale della Gioventù, “Lieti nella speranza (Rm.12,12), è particolarmente significativo per la nostra vita quotidiana sia personale che comunitaria.
In tutte le Diocesi del mondo, Domenica 26 novembre, i giovani saranno invitati a ritrovarsi, dopo Lisbona, per testimoniare con gioia ed entusiasmo che il Signore Gesù è la speranza della storia.
Anche noi vogliamo esserci!
Esserci non solo come spettatori, ma anche come protagonisti della costruzione di una società nella quale il bene dei nostri fratelli e sorelle è la nostra gioia.
Quante proposte di speranza ho visto crollare in questi ultimi decenni!
Cari giovani,
insieme dobbiamo avere il coraggio di analizzare, con umiltà e semplicità, le proposte che ci vengono offerte.
Non tutto ciò che ascoltiamo promuove la speranza!
Siamo in un tempo in cui anche le buone intenzioni possono essere strumentalizzate.
Non dobbiamo avere paura!
Dobbiamo imparare a saper guardare lontano.
Quando lo sguardo è limitato, la speranza si spegne.
Molte volte cerchiamo il successo immediato che ci impedisce di guardare oltre e di non sperare più.
Il Risorto è Colui che apre sempre nuovi orizzonti alla nostra vita, perché Lui vede dietro ogni avvenimento nuove possibilità di crescita.
Cari giovani,
la vera novità della vita è nell’accogliere sempre nuove possibilità anche quando tutto sembra fallire.
Il Risorto apre orizzonti nuovi alle nostre scelte di vita.
Il fallimento è solo momentaneo!
La Sua vicinanza ci incoraggia ad essere fedeli ai nostri impegni.
La via della speranza non è l’evasione, ma la fedeltà, nonostante le difficoltà e, talvolta, gli insuccessi.
Sii fedele ai tuoi impegni, e la tua vita si illuminerà di gioia.
“Lieti nella speranza”!
Non speranzosi, ma consapevoli che, nella fedeltà, il Risorto aprirà nuovi percorsi di gioia e di entusiasmo nel costruire giorno per giorno la tua vita e sostenere il tuo servizio ai fratelli.
Non confondere la speranza con l’utopia!
Con i piedi per terra, cammina! Sperimenterai che il Risorto cammina con te!
Cari giovani,
il mondo ha bisogno di speranza!
Ma non sarà possibile diffonderla se non ci saranno testimoni coraggiosi che invitano, con la loro operatività, a guardare lontano indicando a tutti che solo nella fedeltà alle proprie responsabilità si può sperimentare la gioia di costruire un mondo migliore.
Non demandare agli altri ciò che puoi fare tu!
Insieme doniamo speranza a tutti i fratelli e sorelle che incontriamo, certi che non siamo soli!
Il Risorto è con noi e cammina con noi.
Con la mia benedizione.
Vostro,
+ Lorenzo, vescovo
Appuntamenti
Sabato 18 novembre
Pellegrinaggio dei maturandi e universitari ad Assisi
Sabato 25 novembre ore 16:00
Giornata mondiale dei giovani diocesana
Sacro Cuore di Roseto degli Abruzzi
IL MONDO È CAMBIATO: CHE FARÀ L’EUROPA?
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 5 Novembre 2023
di Guido Puccio
PoliticaInsieme.com, 30 ottobre 2023. Mi è capitato di chiedere un breve passaggio in auto in una situazione d’emergenza e la prima fermarsi e stata una vecchia Peugeot guidata da un ragazzo del Niger. Nei pochi minuti di ordinaria conversazione, dopo avere appreso che il ragazzo è in Italia da anni, lavora ha la casa e la famiglia, gli ho chiesto del colpo di Stato nel suo Paese. Lontano da giudizi politici si è limitato a rispondermi che” finalmente ci siamo liberati dai francesi”. Il tempo delle colonie è finito da un pezzo, ma la presenza militare ed economica di un paese occidentale rappresenta per un residente anche lontano dalla propria patria un fatto da rimuovere.
“Vi liberate dai francesi, ma alla porta di casa avete russi e cinesi” gli dico. “Non importa, risponde, per noi la presenza di potenze straniere sia occidentali, sia governate da dittature, è la stessa cosa”.
Consideravo che solo noi siamo convinti che l’Occidente sia per definizione il modello per il mondo Intero. Che la libertà e la democrazia siano valori inalienabili per la civile convivenza. Che la competizione sia tra America ed Europa, da una parte, e Russia e Cina, dall’altra. Nel resto del mondo, da quello arabo ai paesi africani e in parte sudamericani, è in atto ormai un tentativo di affrancarsi dai due modelli. Intendono invece governarsi da soli. D’altra parte, basta parlare con un tunisino, un indiano o un angolano per capire che la nostra vecchia concezione di “terzo mondo” da attrarre con i nostri modelli è finita.
Ci sono immensi problemi di sviluppo economico, industriale, sanitario, scolastico e tecnologico che ognuno vuole affrontare a proprio modo. Sia quando non necessita di assistenza (come l’India), sia quando invece ne abbia esigenza. Hanno capito che anche le donazioni avevano come contropartita l’accesso alle loro risorse ed oggi vogliono trattare alla pari: magari in cambio di basi militari, di accesso ai porti, di partecipazione al Fondo Monetario Internazionale, dei finanziamenti di grandi opere pubbliche.
Tutto ciò non vuol dire che l’Occidente non sia più tenuto in considerazione e, tantomeno, che sia non considerato tra i possibili modelli, anche se diviso. Ormai sono i fatti che lo mettono alla prova di una ragionevole unità.
C’è un bellissimo studio pubblicato la scorsa settimana dal nostro ISPI (Istituto per gli studi di politica internazionale) del professor Pavel Balzv che evidenzia come le due guerre in corso, in Ucraina e a Gaza, rappresentano un test per l’unità dell’Occidente. Non certo facile, perché l’America ha i suoi problemi interni con la presenza diffusa di sovranismi e il rischio permanente dell’isolazionismo, mentre l’Europa è divisa, non ha struttura politica, non ha una costituzione, una difesa comune, un sistema bancario compiuto, una possibilità di fare leggi, di avere un bilancio e governare come soggetto autorevole.
Nell’imminenza delle elezioni per il nuovo Parlamento europeo il tema centrale dovrebbe essere questo, per isolare i nazionalismi che ritornano e progredire grazie alla sua disunione. È vero, nei disastrosi eventi come la difesa dal Covid e per l’aiuto concreto all’Ucraina, questa unità si è vista. Nel disastro del Medio Oriente non ancora.
Riusciranno le elezioni per il nuovo Parlamento a farlo capire oppure assisteremo ancora a un confronto elettorale dove conterà solo un punto in più o in meno delle forze politiche nazionali?
AMICACCI DOMINANTE
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 5 Novembre 2023
Concede il Bis a Treviso
Giulianova, 30 ottobre 2023. Vittoria esterna della Deco Metalferro Amicacci Abruzzo, che batte agevolmente la PDM Treviso nella seconda giornata di Serie A, con il punteggio di 36-70.
Dopo un inizio piuttosto combattuto l’Amicacci prende il controllo del match, piazzando il primo allungo sospinta in attacco dalla precisione balistica di Marco Stupenengo e Galliano Marchionni. Treviso prova una reazione ma il finale del primo quarto vede la gran tripla di Barbibay e il bel tiro dalla media di Cavagnini per il +12 ospite (7-19).
Il secondo quarto si apre con qualche difficoltà al tiro per gli abruzzesi, mentre Treviso realizza il -8 con Casagrande e Favretto. L’Amicacci si sblocca andando a bersaglio con i tiri degli esterni Conn Nagle e Shay Barbibay e trova buone combinazioni di gioco, dove si fa trovare particolarmente presente in fase realizzativa il giovanissimo Luigi Topo. Il vantaggio sale fino in doppia cifra per la squadra di coach Di Giusto, che chiude il primo tempo colpendo dalla distanza ancora con la coppia Nagle-Barbibay (19-36).
In apertura di secondo tempo l’Amicacci vola sospinta da Stupenengo e Cavagnini prima e da Greco Brakus e Benvenuto poi, mettendo anzitempo in ghiaccio il match (23-58).
Ultimo quarto in controllo per gli ospiti, che trova punti ancora dal britannico Conn Nagle, prendendosi la palma di top scorer del match (36-70).
La Deco Metalferro Amicacci torna in Abruzzo con i preziosi due punti e il primato in classifica nel Girone B, seguita dalla Dinamo Lab Sassari, vittoriosa a Taranto. Il prossimo turno prevede riposo per la compagine guidata da coach Di Giusto, che tornerà a giocare sabato 11 novembre contro la Boys Taranto sul parquet di casa del PalaCastrum, per poi sfidare nel week-end successivo sempre a Giulianova il Santo Stefano Kos Group per la Supercoppa Itaiana.
Tabellino
Crich PDM Treviso: Al Omairi 6, Tosatto 1, Berardinis, Casagrande 7, Dal Fitto 1, Slapnicar 11, Banjac 2, Giro, Da Rin, Bojanec 4, Favretto 4, Vrabie. All. Cricco.
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 5 Novembre 2023
Un breve spazio informativo sulle attività della nostra Chiesa
AbruzzoPopolare.it, 29 ottobre 2023. Questo periodo segnaliamo quattro iniziative.
La prima riguarda la parola PACE: LA CROCE DELLA PACE: come si risponde alla guerra? Creando iniziative di pace! NUOVO ART CONTEST, creare la croce della pace che farà il giro di tutte le diocesi di Abruzzo e Molise, per alzare forte il grido Pace tra i popoli. Lo scopo è disegnare una croce che rappresenti la pace dal proprio punto di vista ed inviare all’indirizzo e-mail ucomus@virgilio.it con una breve spiegazione scadenza fissata al 29 Ottobre 2023. I disegni diventeranno uno strumento importantissimo per comunicare Pace tutti chiamati a partecipare, dunque, per rendere virale la Pace.
La seconda iniziativa riguarda la parola VOCAZIONE: CREARE CASA E VIVERE LA CHIAMATA. Il centro diocesano vocazioni della Diocesi di Sulmona Valva propone questo nuovo cammino: vivere e condividere la chiamata vocazionale. CREARE CASA, FARE FAMIGLIA, un linguaggio nuovo, evangelico, per ragazzi e ragazzi dai 16 ai 25 anni per scoprire la chiamata cristiana. Il cammino spirituale raggiungerà la Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni domenica 21 aprile 2024 e poi la giornata di fraternità e condivisione il 24 giugno 2024. Primo appuntamento domenica 29 ottobre alle ore 17 presso il centro pastorale diocesano di Sulmona.
La terza iniziativa riguarda la parola TERREMOTO: IL TERREMOTO DELL’ANIMA. Sabato scorso II° Convegno Nazionale presso la sala Ipogea del Palazzo dell’Emiciclo a L’Aquila farsi carico delle sofferenze degli altri, ponendosi al loro fianco in ascolto del loro cuore, guidati dalla Luce della Parola la Chiesa deve sapere con-dividere, con-soffrire, con-sperare e credere che l’Amore vince, qualunque cosa accada queste le parole del cardinal Petrocchi per un’azione integrale di sostegno alle vittime delle calamità
La quarta iniziativa riguarda la parola BAMBINI: Festa dei Santi per tutti i Bambini. HOLY WIN SESTA EDIZIONE, presso la Parrocchia del Cuore Immacolato della B.V. Maria a Pescara. Il prossimo 31 ottobre 2023 dalle ore 16.00 accoglienza, animazione, festa e merenda, processione, santa messa, ogni informazione utile in parrocchia da Padre Albert per LA FESTA DEI SANTI PER TUTTI I BAMBINI
Eventi, giornate per rimettersi in cammino ed in ascolto della parola. Una preghiera per il mondo che soffre, una preghiera per le vittime innocenti nei luoghi raggiunti dalla guerra
Nando Marinucci
RAZZISMO, OMOFOBIA, ODIO? No: amare il prossimo è amare Dio
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 5 Novembre 2023
Il radicalismo lo si scopre nella misura in cui, come insegna Kierkegaard, si ammette che è edificante aver sempre torto davanti a Dio
Globalist.it, 29 ottobre 2023. Il Vangelo odierno. In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?
Gli rispose: Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande e primo comandamento.Il secondo poi è simile a quello:Amerai il tuo prossimo come te stesso.Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti (Mt 22, 34-40 – XXX TO/A).
Le riflessioni sull’amore per Dio e per gli altri sono le più difficili. Spesso nei nostri ambienti il discorso sull’amore ha subito un terribile impoverimento moralistico, tanto da poter affermare con Mounier che l’amore è ormai presentato come una virtù inghirlandata di papavero.
Sappiamo bene: i papaveri sono belli, ma il loro fascino ha vita breve. In questo quadro sono alquanto prevedibili distorsioni sul significato e sulla prassi dell’amare Dio e amare il prossimo. Un esempio: la separazione netta o l’opposizione che i credenti hanno operato tra atteggiamento d’amore e prassi sociale e politica. In altri termini: amo alcuni (parenti, amici, vicini, colleghi di lavoro; e di essi non tutti) e altri no. Con questo non intendo affatto dire che amare il prossimo – sconosciuto, straniero, diverso, lontano, chi mi fa guerra o appartiene a culture sociali e politiche opposte – sia cosa semplice. Tutt’altro! È un esercizio continuo e non facile. E non sempre le parole ci aiutano…
Infatti tutti quanti noi quante esortazioni, omelie e riflessioni abbiamo ascoltato sul tema dell’amore per Dio e il prossimo?
Credo che il loro numero sia incalcolabile! Ma quante di esse ci sono rimaste nel cuore e nella mente, tanto da essere ancora oggi un punto di riferimento?
E se hanno penetrato mente e cuore, perché?
Sono domande che mi faccio spesso e che oso fare anche a voi. Personalmente mi sono rimaste più impresse quelle pagine e testimonianze orali che facevano (e fanno) breccia con il loro radicalismo. Mi riferisco a quelle riflessioni che non lasciano scampo. È così, non può essere diversamente: amare Dio e il prossimo è tutto, è una posizione radicale (certamente non fondamentalista o fanatica).
E il radicalismo di queste parole emerge, a mio avviso, non tanto dal trovare motivazioni convincenti, né tantomeno da vuote considerazioni moralistiche. Il radicalismo lo si scopre nella misura in cui, come insegna Kierkegaard, si ammette che è edificante aver sempre torto davanti a Dio. Per esempio se siamo razzisti (o lo siamo diventati per la cultura imperante dei vari Salvini), se siamo individualisti e avidi nel ricercare denaro e potere a tutti i costi, se siamo capaci di odiare a lungo e intensamente un parente, un ex amico o un collega di lavoro, dovremmo ammettere che abbiamo torto marcio, davanti a noi stessi, agli altri e al buon Dio. Esatto: prima ancora di parlare di amore, dovremmo riconoscere tutti i torti di sentimenti quali l’odio, l’antipatia, il rifiuto, il razzismo, l’omofobia, la misantropia e via discorrendo.
Dal riconoscere il marcio che è in noi – e non solo negli altri – può partire un cammino verso l’amore autentico. Amare Dio con tutto se stessi e il prossimo come se stessi non è un comandamento, infatti, da discutere o da sottoporre a un’analisi di convenienza, confrontandolo con il marcio di cui sopra. E’ un puro atto di abbandono, simile a un atto di follia. Ci sono momenti della vita in cui ci sono pochissime ragioni per amare il prossimo e moltissime difficoltà nell’amare il buon Dio. Allora che fare? Cercare ragioni per “riprendere” ad amare; allenare il cuore a non chiudersi.
Scriveva Paolo VI: “la vera ragione, la ragione innata, la ragione formale dell’amore, non è il prossimo in quanto prossimo, perché fra i miei prossimi ci sono dei concorrenti, degli avversari; come amarli quando constato la loro ostilità, i loro modi perversi, la loro astuzia?
Il vero motivo per amare gli altri è l’amore che Dio ha per tutti. Il vero motivo è dunque l’amore di Dio. Bisogna amare l’uomo a motivo di Dio. Se si distrugge l’amore di Dio, ci si accorge molto presto che non c’è amore dell’uomo per l’uomo”.
Significa che il tutto riporta all’amore di Dio per noi: è l’unica motivazione, è la forza di tutto, è la sorgente del radicalismo, è il sostegno nei momenti di scoraggiamento in cui vorrei mandare tutto al diavolo. La mia mente e il mio cuore non sono fulminati o illuminati o rimotivati da chissà quale ragione o emozione del momento ma dal solo fatto che Dio mi ama. E solo questo amore basta e rinnova.
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 5 Novembre 2023
PoliticaInsieme.com, 29 ottobre 2023. Secondo l’Osservatorio fiscale della UE la maggior parte dei contribuenti paga un’aliquota più elevata rispetto a quella dei super-ricchi che sono in grado di utilizzare strutture complesse e società di comodo per evadere i pagamenti per non pagare poco o, addirittura, alcuna tassa.
La proposta, allora, è quella d’introdurre un’aliquota fiscale minima del 2% sulla ricchezza globale dei circa 2.500 miliardari censiti per raccogliere ben 250 miliardi di dollari all’anno.
Secondo le ricerche dell’Osservatorio, i cosiddetti super – ricchi pagano aliquote fiscali pari allo 0% o allo 0,5% della loro ricchezza perché riescono ad organizzare i loro patrimoni in modo da non far figurare la generazione di reddito imponibile.
Gli esperti europei di fiscalità dicono che anche il piano elaborato nel 2021 da parte di 140 paesi per garantire che le aziende paghino almeno il 15% dell’imposta sulle società è stato “drammaticamente indebolito” dall’utilizzo di un “elenco crescente di scappatoie”. E suggeriscono, così, che la questione dell’introduzione di una tassa per i mega-ricchi venga affrontata in occasione del prossimo vertice del G20 previsto nel 2024 in Brasile.
O LA GUERRA O LAVARSI LE MANI
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 5 Novembre 2023
Il mondo che non conosce Perdono
“Dal mondo ebraico, e da uno dei suoi massimi esponenti in Italia, arriva la presa di distanza, netta nei toni e chiara nella sostanza, dal Pontefice: la guerra è un brutto affare, ma a volte è bene che uno perda e l’altro vinca”
Sempre nel solito solco certi rappresentanti del mondo ebraico, come se non conoscessero Gesù Cristo. Lo conoscono bene e fanno sempre finta di non capire, non sapere … non riconoscere. Chiedono a Papa Francesco di rinnegarlo: tutto grottesco se non fosse per il sangue delle vittime che scorre sempre … e laggiù in Palestina ogni istante che passa.
C’è chi chiede di prende posizione per la guerra e per il supplizio ma c’è anche chi si lava le mani come Ponzio Pilato. All’ONU anche il voto italiano si è limitato all’astensione, astensione giustificata dal Governo e dal suo primo ministro che, così facendo, oltremodo rinnegano la verità della nostra costituzione.
Tralasciando la questione del mondo ebraico, inutile confermare che il nostro è uno dei momenti più bassi mai raggiunti dalla politica italiana; parliamo di quella miseria di politica che si vede ancora e che rimane ovviamente.
Cosa fare? Intanto smetterla, ognuno per proprio conto, con l’ossessione della piazza per la guerra, per il sangue e per la morte, dando inizio, invece, alle inesauribili celebrazioni per chiedere perdono al Padreterno.
NM
GOVERNO MELONI: IL MOMENTO DELLE SCELTE
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 5 Novembre 2023
di Maurizio Cotta
PoliticaInsieme.com, 28 ottobre 2023. Passato un anno dall’insediamento del governo Meloni e con la prospettiva ripetutamente dichiarata dalla sua Presidente che questo debba essere un governo di legislatura, è sempre più importante portare la riflessione sulle scelte più serie che l’esecutivo dovrebbe fare. Diciamo subito che in una prospettiva non di parte, ma del paese, la durata del governo (di questo o di un altro) per una intera legislatura è di per sè un dato positivo. Un governo che abbia davanti una prospettiva di medio termine può affrontare i problemi del paese (che non mancano) con
maggiore tranquillità e serietà. Ma la durata è solo una prima condizione: un governo che si trascinasse nell’inerzia e senza compiere scelte importanti per cinque anni si trasformerebbe in un netto pregiudizio per il paese, che vedrebbe i suoi problemi incancrenirsi. Ancor più se facesse scelte sbagliate.
Quali sono allora le scelte importanti che il governo Meloni si trova davanti? In estrema sintesi direi scelta europea e scelta interna di politica economica. Sul piano europeo, in un momento estremamente critico a livello internazionale e quando l’Unione Europea deve affrontare sfide importanti che toccano in profondità il suo “stare nel mondo” (sostegno all’Ucraina, crisi mediorientale, rapporti con la Cina, risorse per affrontare la sfida climatica, inflazione e gestione dell’economia), il governo Meloni deve decidere con chiarezza da che parte stare.
Le elezioni polacche con la sconfitta del partito conservatore PIS e la probabile formazione di un governo di centro europeista e a trazione Partito Popolare Europeo indicano che la prospettiva di una Commissione Europea orientata verso la destra sovranista dopo le elezioni se mai aveva avuto una qualche remota possibilità oggi è sicuramente esclusa. Meloni deve allora decidere se seguire in Europa la “logica di partito” (e dunque rimanere strettamente legata al Partito conservatore europeo le cui forze principali resteranno ai margini delle coalizioni UE) o se seguire una più saggia “logica di governo” che chiede all’Italia di stare in una maggioranza europea a guida Partito
Popolare che conterrà i liberali di Macron e probabilmente anche il partito socialista europeo.
In questo caso l’Italia potrà giocare un ruolo attivo insieme ai due grandi paesi – Francia e Germania – che sono più rilevanti per molti degli interessi italiani (in materia di immigrazione irregolare, e di politiche economiche e di bilancio). Qualche segno in questa direzione Meloni lo sta dando nonostante l’azione contraria del suo partner di governo, la Lega, ma occorre più coraggio, per esempio chiudendo finalmente con la ratifica la partita del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) per poter poi operare più liberamente e in modo cooperativo sugli altri dossier aperti (come la revisione del Patto di Stabilità e Crescita e i programmi per i migranti) sui quali i partiti sovranisti europei non ci daranno nessun aiuto. L’Italia ha bisogno dell’Europa, ma anche l’Europa ha bisogno di una Italia pronta a giocare un ruolo positivo e cooperativo: questa dovrebbe essere la bussola per il governo.
Ma anche sul piano interno ci sono scelte importanti da fare. Qui il tema, peraltro di lunga data e che anche governi precedenti di diverso colore non hanno mai seriamente affrontato, è quello della crescita economica troppo lenta dell’Italia e in stretto collegamento con essa del peso del debito pubblico e dei suoi costi. Finora il governo Meloni ha mostrato, nelle due prime manovre di bilancio, da un lato una certa prudenza complessiva rinunciando anche a qualche cavallo di battaglia tipico della destra (come le demagogie leghiste in materia pensionistica e di flat tax) per
non incorrere nelle critiche dell’Europa e negli strali dei mercati finanziari, dall’altro ha cercato di venire incontro a qualche domanda del suo elettorato come con il taglio del cuneo fiscale, e qualche aiuto alle famiglie con figli.
Per lo più si è trattato di interventi temporanei (e a debito) e poco suscettibili di incidere sui problemi fondamentali del paese. Mancano invece anche se solo in termini di prospettiva le indicazioni di interventi più strutturali e di lunga portata per ridurre i deficit del paese in materia di investimenti nei settori tecnologicamente avanzati, nella ricerca. O per liberalizzare ambiti dove prosperano rendite monopolistiche. Il PNRR darà un contributo se sarà positivamente condotto a termine. Ma un governo di legislatura deve esprimere con chiarezza una linea di fondo e non limitarsi al cabotaggio dei piccoli interventi a pioggia. Spetta anche alle opposizioni incalzare senza sconti il governo Meloni con proposte che siano all’altezza dei problemi del paese.
VELA, ROLEX MIDDLE SEA RACE 2023
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 5 Novembre 2023
Il campione abruzzese Luigi Masturzo primo di categoria su BeWild
Pescara, 28 ottobre 2023. Il timoniere stratega Luigi “Gigi” Masturzo del Circolo Nautico Pescara 2018 brilla nella 44esima edizione della regata internazionale Rolex Middle Sea Race. A bordo di BeWild dell’armatore Renzo Grottesi è arrivato primo di categoria (ORC gruppo 4) in questa mitica competizione organizzata dal Royal Malta Yacht Club che ha visto comunque sventolare sul podio di Malta il Tricolore con il primo posto di Bullit.
Bene anche l’armatore Gianni Di Vincenzo (sempre CNP2018) che con la sua Lisa R si è classificato secondo di categoria IRC gruppo 3 e 17esimo in overall.
E’ stata una regata molto tecnica, che ha obbligato gli equipaggi ad adattarsi a condizioni molto differenti tra loro, dalla bolina con vento forte alla bonaccia, passando da alcune fasi di lasco molto veloci. Particolare non da poco, è stata anche una regata di grandi soddisfazioni per la vela italiana. Gigi Masturzo ha ricoperto il ruolo di timoniere e tattico su BeWild, il pluridecorato Swan 42 dell’armatore marchigiano Grottesi. “La Middle Sea mi è sfuggita per la terza volta, ma non mollo”, ci racconta il campione consapevole dell’ottimo risultato ma anche con un po’ di rammarico per quanto è sfumato nell’ultimo tratto a causa di un improvviso crollo del vento dopo aver girato la Sicilia.
Masturzo, originario di Ortona, nello scorso mese di maggio con la stessa imbarcazione e lo stesso equipaggio ha vinto anche il Campionato europeo assoluto ORC. Una serie di soddisfazioni e fiducia nel team di BeWild con il quale partecipa assiduamente alle più importanti regate del mondo. “E’stata un’edizione complicata – spiega Masturzo – perché la regata ha presentato moltissimi scenari meteo, e alcune fasi sono state tutte da inventare, al di là delle previsioni, come d’altronde accade nel mondo della vela. Eravamo primi fino al passaggio di Pantelleria, posizione mantenuta fino a metà strada nell’ultimo lato da Lampedusa verso Malta, ma poi l’arrivo di un piccolo ciclone ha portato il calo netto del vento in tutta quella zona del Mediterraneo. Torniamo a casa con la vittoria in ORC gruppo 4, il secondo posto in IRC gruppo 4 e il 28esimo posto su tutti in tempo compensato, ma soprattutto con la positiva sensazione di aver fatto una regata di grandissima qualità e la delusione per non aver potuto centrare l’obiettivo. Ci riproveremo il prossimo anno”.
La Middle Sea Race è una delle più emblematiche regate d’altura del Mediterraneo il cui percorso di 630 miglia consiste nel periplo della Sicilia in senso antiorario, con partenza e arrivo dal maestoso porto di La Valletta. Dopo il tradizionale colpo di cannone dalla Saluting Battery sui bastioni orientali la rotta prosegue il percorso transitando per lo Stretto di Messina, lasciando a sinistra le isole di Stromboli, Favignana, Pantelleria e Lampedusa, per fare ritorno a Malta. La flotta quest’anno è stata composta da 110 barche, suddivise in 6 gruppi, con 1000 velisti provenienti da tutto il mondo.
PREMIO DON LORENZO MILANI a don Marcello Stanzione
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 5 Novembre 2023
di Elia Lucchini
dentrosalerno.it, 27 ottobre 2023.
Si svolgerà venerdì 27 ottobre, a partire dalle ore 10.30, presso l’aula magna del Liceo Torquato Tasso di Salerno la Quinta edizione del Premio nazionale “Franco Corbisiero”, di Letteratura, Cultura, Giornalismo, Arti, Ambiente. La conduzione della cerimonia di premiazione è a cura della presentatrice e speaker radiofonica Rossella Pisaturo. Quest’anno il Premio si avvale del Patrocinio del Ministero della Cultura, oltre a quelli di Regione Campania, Provincia di Salerno, Comune di Salerno. Associazione dei Giornalisti Campania.
Dopo i saluti della Dirigente scolastica Ida Lenza e del Sindaco di Salerno, dott. Vincenzo Napoli, del Ministro della Cultura, on. Gennaro Sangiuliano, del Presidente della Regione Campania On. Vincenzo De Luca , del Presidente della Provincia di Salerno avv. Franco Alfieri , del Presidente dell’Associazione Giornalisti Campania e Valle del Sarno , prof. Salvatore Campitiello, dell’ ideatore del Premio dott. Antonio Corbisiero e della madrina del Premio, l’attrice Ludovica Ferraro, dopo l’intervento del Presidente della Giuria, prof. Francesco D’Episcopo, la cerimonia entrerà nel vivo.
Saranno consegnati riconoscimenti a diversi esponenti delle sezioni previste. L’elenco dei premiati è il seguente: per la sezione poesia la poetessa Mariagrazia Calandrone per la narrativa la scrittrice Antonella Ossorio , per la saggistica il prof. Carmine Pinto, per il giornalismo televisivo la giornalista di Rai 1 Giorgia Cardinaletti e Annalisa Angelone del TG3 Campania, per il giornalismo culturale Leonardo Guzzo del Mattino, per la sezione Docente dell’anno, la Dirigente Scolastica Anna Rita Carrafiello, per la sezione Musica le cantanti Virginia Sorrentino e Maria Pia Garofalo, per la sezione teatro, musica e cinema le attrici Virginia D’Elia , Daniela De Vita, entrambe hanno recitato nella serie del Commissario Ricciardi, Ludovica Ferraro Yari Gugliucci e Andrea Bloise..
Per la sezione Arte la pittrice di San Giovanni Rotondo Angela Ciccone. Per la sezione Ambiente l’Azienda Agricola Ca’ Stelle di Castelvenere. Inoltre, sarà consegnato il Premio Don Lorenzo Milani a Don Marcello Stanzione, parroco di Campagna, ed il premio quale migliore Festival Culturale al Comune di Sarno (SA). Nel corso del premio, si esibiranno gli attori e i cantanti premiati. L’attrice Ludovica Ferraro reciterà dei brani di Pamela Reynolds.
Marcello STANZIONE che riceverà il premio don Lorenzo Milani è nato a Salerno il 20 marzo 1963, ordinato sacerdote il 14 novembre 1990. Oltre alla teologia si è dedicato a studi di grafologia, psicologia, catechetica, dottrina sociale della Chiesa presso le Pontificie Università Romane. Da oltre tre decenni esercita il ministero di parroco in una zona rurale della Diocesi di Salerno. Ha rifondato l’8 maggio 2002 l’Associazione Cattolica Milizia di San Michele Arcangelo con il sito www.miliziadisanmichelearcangelo.org per la retta diffusione della devozione cattolica ai Santi Angeli. Ha scritto oltre 300 libri di spiritualità per 30 diverse case editrici europee ed americane sia cattoliche che laiche tradotti in numerose lingue. Scrive su numerosi siti e riviste cattoliche e come conferenziere e predicatore di ritiri oltre che in Italia ha realizzato numerosi viaggi apostolici in tutto il mondo (Francia, Polonia, Brasile, Stati Uniti, Croazia, Regno Unito, Malta) per fondare nuovi gruppi di cristiani devoti a san Michele e agli spiriti celesti. E’ spesso invitato in televisione e in vari programmi radiofonici.
L’ISA CON PAVEL BERMAN
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 5 Novembre 2023
Inaugurazione della stagione a Tortoreto. Anteprima a L’Aquila
L’Aquila 27 ottobre 2023. Dopo la fortunata inaugurazione della 49° Stagione dei Concerti all’Aquila della scorsa settimana, l’Istituzione Sinfonica Abruzzese inaugura domenica 29 ottobre alle 18.00 anche la Stagione dei Concerti di Tortoreto, presso l’Auditorium del Centro Congressi Salinello Village.
Il concerto sarà eseguito anche all’Aquila, sabato 28 ottobre, sempre alle 18.00 al Ridotto del Teatro Comunale “V. Antonellini”.
Sul podio dell’Orchestra dell’ISA debutta per l’occasione il direttore belga Eric Lederhandler; Solista ospite Pavel Berman, uno dei nomi più importanti del violinismo internazionale. In programma due brani di grande fama: il Concerto in re minore per violino e orchestra op. 8 di Richard Strauss e la Settima Sinfonia di Ludwig van Beethoven.
Dice l’Assessore al Turismo, alla Cultura ed alla Promozione del Territorio, del Comune di Tortoreto Giorgio Ripani: “Confermare la collaborazione con l’ISA per la stagione sinfonica 2023/2024 è per noi motivo di profondo orgoglio. Voglio ringraziare il M° Ettore Pellegrino per i sei momenti di altissima musica che vedranno protagonista la nostra città, cui andrà ad aggiungersi, nella prossima estate, un ulteriore appuntamento ad ingresso gratuito”.
Il programma scelto per l’occasione affonda a piene mani nel grande repertorio sinfonico europeo dell’Ottocento con due brani molto celebri, universalmente apprezzati.
Il Concerto per violino e orchestra, composto da uno Strauss diciassettenne, ancora impegnato con gli studi a Monaco di Baviera, ebbe un successo incredibile già dalla prima esecuzione. Ciò che si impone immediatamente all’ascolto di questo brano è il suo impianto grandioso, in cui sono evidenti i modelli classici di Mozart e Beethoven e, tra i romantici, soprattutto quelli di Mendelssohn e Brahms, che del classicismo si sentivano gli eredi e i continuatori diretti. Già dalla prima esecuzione viennese il Concerto ha attirato l’attenzione dei critici dell’epoca, che hanno individuato nel giovanissimo compositore un talento fuori dal comune.
La Sinfonia n. 7 in La maggiore op. 92, composta da Beethoven tra il 1811 e il 1812, già dalla sua prima esecuzione pubblica, sotto la direzione dell’autore, aveva suscitato un grande entusiasmo. Definita da Wagner come “apoteosi della danza”, la Settima deve il successo alla sua componente di originalità contenuta soprattutto in alcune soluzioni di inedita efficacia cui si aggiunge il sapiente utilizzo del ritmo in funzione strutturale.
I protagonisti. Una presenza d’eccezione quella del virtuoso violinista russo Pavel Berman, apprezzato anche come direttore in Europa, Stati Uniti, Giappone e Russia, formatosi al Conservatorio Čajkovskij di Mosca prima e negli Stati Uniti poi. Ha suonato in Italia e all’estero con orchestre come l’Orchestra del Teatro La Fenice, la RAI di Torino, Santa Cecilia, l’Orchestra del Teatro Sao Carlo di Lisbona, i Berliner Symphoniker e tante altre e ha tenuto concerti nelle più prestigiose sale del mondo quali la Carnegie Hall, il Théâtre des Champs Elysées, il Bunka Kaikan di Tokyo, il Teatro alla Scala di Milano.
Erich Lederhandler, al suo debutto sul palco dell’ISA, sta sviluppando con successo un’intensa attività musicale in Italia a capo di compagini importanti e di altre Istituzioni concertistico orchestrali. Recentemente nominato direttore associato al Teatro Goldoni di Livorno, è stato il primo straniero a essere nominato direttore musicale di un’orchestra sinfonica in Cina, presso la Jiangsu Symphony Orchestra (Nanchino).
Sia per la stagione dell’Aquila che per quella di Tortoreto è possibile acquistare abbonamenti in prevendita online sul circuito CiaoTickets e nelle rivendite autorizzate. Disponibili anche i biglietti per il singolo concerto. Il botteghino è aperto nelle diverse sedi, nei giorni di concerto a partire dalle ore 17.00.
LA POVERTÀ ASSOLUTA CHE AUMENTA
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 5 Novembre 2023
Interventi di Natale Forlani e di Linda Sabbadini
PoliciaInsieme.com, 27 ottobre 2023.
I dati Istat sull’aumento della povertà assoluta hanno provocato una serie di commenti e valutazioni. Noi registriamo per ora quelle di Natale Forlani e di Linda Laura Sabbadini.
Natale Forlani su Il Sussidiario.net ha sostenuto che ” le cause del peggioramento vengono individuate nella forte accelerazione dell’inflazione registrata nel corso del 2022 che ha comportato una riduzione della spesa per consumi del 2,5% per le famiglie con bassi redditi, nonostante gli interventi di sostegno al reddito adottati dalle Autorità che hanno consentito di attutire di sette decimi l’impatto dell’aumento dei prezzi”.
Dopo aver constato, tra l’altro, che l’aumento delle famiglie in condizioni di povertà assoluta risulta uniforme su tutto il territorio nazionale, con una particolare incidenza nel Mezzogiorno e che il 42,9% delle famiglie povere risiede nelle regioni del Nord, il 41,4% in quelle del Mezzogiorno, il 15,7% nel Centro Italia, Forlani sottolinea come l’incidenza della povertà risulti più intensa per i nuclei che hanno minori a carico, con 720 mila le famiglie povere che si fanno carico di 1,270 milioni di minori.
A suo avviso, “l’analisi offerta dall’Istat pone seri interrogativi sul funzionamento delle politiche del welfare e del lavoro finalizzate a prevenire la povertà che negli anni recenti, segnati dalle vicende della pandemia Covid e dalla ripresa dell’inflazione, hanno mobilitato l’erogazione di centinaia di miliardi di euro nella direzione dei sostegni all’economia e delle famiglie. Buona parte dei quali erogati utilizzando in modo selettivo i requisiti dei redditi Isee fino ai 15 mila euro annui, o immediatamente superiori, per veicolare in modo selettivo i sostegni statali. Secondo l’Istat, i bonus sociali per l’energia e per il gas avrebbero consentito di ridurre di sette decimi l’impatto della crescita dei prezzi sui consumi delle famiglie povere”.
Forlani così prosegue: “Il confronto tra i numeri delle persone povere descritti nelle indagini dell’Istat e i beneficiari effettivi del Reddito di cittadinanza/Pensione di cittadinanza consente di fare una valutazione sull’efficacia delle politiche adottate per contrastare il fenomeno. Il Rdc era stato proposto all’origine dal M5S come uno strumento finalizzato a offrire un sostegno alle persone non occupate e prive di reddito e successivamente riadattato per la funzione di contrastare la povertà, sostituendo il precedente Reddito di inclusione, per l’onerosità dell’intervento. Tuttavia, il tentativo di far quadrare i conti con l’obiettivo promesso nel corso della campagna elettorale ha comportato l’adozione di meccanismi di selezione dei beneficiari del Rdc che hanno penalizzato le famiglie numerose e i cittadini di origine straniera (almeno 10 anni di residenza in Italia). I requisiti di reddito Isee uniformi per tutto il territorio nazionale, che non tengono conto dei differenziali territoriali dei costi della vita utilizzati dall’Istat per quantificare il numero delle persone povere, hanno di fatto impedito l’accesso ai benefici per una quota significativa dei nuclei familiari residenti nelle regioni del Nord Italia e nelle aree metropolitane. Le conseguenze sono del tutto evidenti se si confrontano le platee stimate dall’Istat con quelle dei percettori del Rdc monitorati dall’Osservatorio dell’Inps, per via della mancata partecipazione ai benefici di un numero consistente di famiglie numerose, di minori poveri e di stranieri, ovvero per l’integrazione al reddito ridotta per queste tipologie di percettori.
Sul versante opposto, quello della partecipazione indebita di una quota di beneficiari del Rdc, hanno pesato le sotto dichiarazioni dei redditi Isee legate alle prestazioni sommerse e alla palese improvvisazione del provvedimento nei primi anni di gestazione, per l’assenza di banche dati integrate tra amministrazioni, che potevano consentire all’Inps una verifica più efficace delle domande inoltrate. Una lettura dell’impatto del Rdc sulla povertà assoluta nei quattro anni di gestazione consente di suddividere in tre fasi l’evoluzione dell’intervento.
La prima caratterizzata dalla carenza di strutture e servizi in grado di offrire risposte realistiche ed efficaci alla complessità dei bisogni, comprese le misure di politica attiva finalizzate all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale. La seconda segnata dalle conseguenze della pandemia Covid che ha consentito di utilizzare lo strumento, potenziato provvisoriamente con il Reddito di emergenza e un ampliamento dei requisiti Isee, per veicolare i sostegni statali verso la fascia delle famiglie meno abbienti. La terza che coincide con la ripresa dell’economia e dell’occupazione su livelli superiori a quelli antecedenti alla crisi sanitaria e la progressiva riduzione delle domande e del numero dei percettori del Rdc.
L’aggiornamento dei dati Istat consente di fare alcune riflessioni ulteriori sulla efficacia delle politiche finalizzate a contrastare il fenomeno. Il mancato adeguamento delle integrazioni del Rdc e più in generale dei redditi da lavoro dipendente rispetto ai ritmi dell’inflazione hanno svolto un ruolo importante nell’aumento di questi numeri. Alcuni provvedimenti strutturali, in particolare il decollo dell’Assegno unico universale per il sostegno dei minori, potenziati con la Legge di bilancio 2023, hanno avuto un effetto parziale nel corso del 2022. Alcune novità introdotte con la riforma del Rdc, in particolare il dimezzamento dei requisiti di residenza per gli stranieri, il ripristino della integrazione per i minori a carico e l’esclusione degli importi dell’Assegno Unico Universale nel calcolo del reddito Isee, entreranno in vigore dal 1° gennaio 2024. L’effetto dei nuovi interventi dovrà essere valutato attentamente nei prossimi mesi.
Resta il fatto che, nonostante il vertiginoso aumento della spesa assistenziale pubblica negli ultimi 15 anni, la qualità del nostro mercato del lavoro e delle prestazioni sociali rimangono lontane dal soddisfare i fabbisogni. Linda Sabbadini che ha avuto importanti incarichi al vertice dell’Istat è intervenuta sullo stesso tema su La Stampa ricordando la crescita del fenomeno che riguarda i più poveri tra i poveri e che fa raggiungere un totale di 5 milioni e 674 mila persone.
A suo avviso le “politiche contro la povertà arretrano” e le preoccupazioni vengono dall’incremento dei poveri dopo il raddoppio del 2012 con un “ulteriore aumento di un milione nel 2020, mai recuperati, e con un aggravamento del Sud che già stava peggio. Secondo. Perché si ampliano le tipologie di soggetti colpiti. Non più solo bambini che mantengono il triste primato (e ci dovremmo vergognare) di incidenza di povertà al 13.4%, un milione 270 mila. Non più solo i giovani, che seguono i minori al 12%, in crescita”.
Linda Sabbadini ricorda l’aumento anche della povertà tra gli anziani, specialmente italiani, aggiungendo: “è vero, hanno una incidenza più bassa della media, 6,3%, ma, attenzione, con le loro pensioni, negli ultimi 15 anni hanno rappresentato spesso un pilastro per le famiglie più giovani a fronte delle crisi, in seguito alla disoccupazione o alla crescita dei lavori precari dei loro figli. Scricchiola il pilastro di aiuto dagli anziani, proprio nel momento in cui cede anche quello pubblico ai poveri”. E poi indica il terzo motivo di preoccupazione: “non viene scalfita la povertà minorile, triplicata nel 2012 e da allora mai diminuita. Un bambino che rimane in condizione di povertà a lungo ha un rischio elevato di rimanerci tutta la vita. Non può sfruttare le stesse opportunità degli altri bambini, e cumulerà svantaggi, anno dopo anno, che mineranno le stesse sue capacità di resilienza. Stiamo parlando, soprattutto, dei bambini del Sud, di quelli stranieri specie del Centro Nord, dei bambini figli di operai”.
Poi La Sabbadini affronta il tema della povertà dei giovani, un milione 157 mila, che “non hanno ancora recuperato il tasso di occupazione del 2008 e pagano una forte svalorizzazione del loro capitale umano”, prima di constatare come il lavoro non basti “a garantire l’uscita dalla povertà” mentre le famiglie operaie permangono a un livello alto, il 14,7%.
Sesto elemento di preoccupazione l’alta la povertà delle famiglie di tutti stranieri (33,2%) cosa che mette a rischio la loro integrazione.
Secondo Linda Sabbadini, “il tasso di inflazione per le famiglie del primo quinto della distribuzione della spesa per consumi, le più disagiate, ha toccato punte del 18,6% a ottobre e novembre e in media nel 2022 del 12,1%: “la differenza nell’impatto dell’inflazione sulle famiglie a maggiore e minore capacità di spesa è arrivata anche a 9 punti percentuali. E ciò non poteva non trasformarsi in aumento della povertà. I bonus energetici hanno potuto solo contenerne l’incremento di 0.7 punti percentuali, ma non eliminarlo”.
Le sue conclusioni sono che “i dati sono preoccupanti, perché la povertà aumenta, proprio nel momento in cui diminuisce il sostegno pubblico ai poveri, con la cancellazione del Reddito di cittadinanza e la sua sostituzione con misure più inefficaci e che raggiungo una platea più ristretta. Il quadro è complesso e avrebbe bisogno di una strategia di ampio respiro di prevenzione e contrasto della povertà”. E le domande finali sono: ” quando il governo se ne doterà? Quando il governo riuscirà ad agire con giustizia? Quella vera, quella sociale. Quella economica. Quando finirà di considerare le misure contro la povertà pura elemosina e non strumenti per garantire la dignità delle persone, favorirne il riscatto sociale, contribuendo a un vero sviluppo sostenibile? Nelson Mandela affermava: “Sconfiggere la povertà non è un atto di carità, è un atto di giustizia”. Dovremmo ricordarcelo tutti.
NELL’OCCHIO DELLE ROTATORIE
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 5 Novembre 2023
Pescara, 26 ottobre 2023. In maniera inversamente proporzionale alla semplicità funzionale del mezzo considerato, la bicicletta, la mobilità ciclistica rimanda a problematiche organizzative complesse, se non altro per il fatto che l’occupazione della carreggiata stradale, deputata agli spostamenti, avviene in promiscuità tra diversi mezzi, in larga parte automobili. La massa e la velocità sono gli elementi fisici che caratterizzano fortemente le due modalità: la prima, che vede la bici che pesa poco e va piano, la seconda, con l’auto che pesa tanto e va veloce.
Con l’aumentare della velocità la forbice di massa tra i due mezzi si dilata enormemente a favore della seconda, dando luogo a condizioni di sicurezza estremamente critiche, ovviamente a danno dell’utenza più debole. Ciò è significativamente evidente nelle rotatorie urbane, modelli viari infrastrutturali realizzati al posto degli incroci semaforizzati per fluidificare il traffico.
L’opportunità che può sembrare ovvia per le auto non lo è per niente per le bici che in questi contesti, proprio per la bassa massa e la bassa velocità, diventano esposte a un elevato rischio di collisione. Di questo si discuterà venerdì 27 ottobre, alle ore 14,00, nella tavola rotonda dedicata al tema “Rotatorie urbane” organizzata nell’ambito del III anno del Corso di Design, curata da Luciana Mastrolonardo, di cui al corso di Laurea in Architettura attivo presso l’Università D’Annunzio di Chieti-Pescara. Ci sarò per un contributo come OSMOCI, Osservatorio sulla Mobilità Ciclistica.
OSMOCI prende corpo all’interno del Corso di Formazione post-universitario dell’Università degli Studi di Verona, e in particolare di perfezionamento e aggiornamento in: “Esperto promotore della mobilità ciclistica – EPMC“. Ideatore, curatore e referente del progetto è Giancarlo Odoardi. Tutte le informazioni sono reperibili sul sito: www.osmoci.it e sulla relativa pagina FB
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GIORNATA DELLA TRASPARENZA 2023
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 5 Novembre 2023
Open day della Camera di Commercio Gran Sasso d’Italia
Teramo, 26 ottobre 2023. Lunedì prossimo, 30 ottobre, in occasione della Giornata della Trasparenza, la Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia, per il terzo anno consecutivo, mette a disposizione online sul proprio sito istituzionale i dati e le relazioni dell’Ente relativi a programmazione, trasparenza, performance ed anticorruzione.
“Un’occasione, dunque, per aprire i nostri cassetti e per presentare, ai cittadini e agli stakeholders la nostra attività anche in formato digitale, con dati e informazioni sempre aggiornati” così la presidente Antonella Ballone, che spiega: “Il nostro intento è di consolidare e rafforzare il legame dell’ente camerale con il territorio, in particolare le imprese e le associazioni, in primis quelle di categoria, nonché con gli enti locali e i consumatori, per stimolare il confronto e il dialogo a partire dai temi della trasparenza e della legalità”.
Nel perseguimento di queste finalità la Camera ha selezionato i principali documenti per illustrare lo stato dell’arte dell’ente, che consentono una lettura sintetica e comprensibile degli obiettivi di programmazione, degli interventi effettuati e dei risultati conseguiti nella gestione finanziaria e amministrativa dell’ente:
· PIAO – Piano integrato attività e organizzazione 2023/2025
· Relazione sulla Performance – Anno 2022
Durante la giornata, inoltre, sarà reso disponibile un apposito modulo da compilare online per ricevere suggerimenti e osservazioni da parte degli utenti e dei portatori d’interesse, nell’ottica di un confronto serio e costruttivo finalizzato alla rilevazione delle opinioni sui temi trattati e al miglioramento dei servizi resi.
MATTARELLA, I COMUNI E LA CURA DEL CITTADINO
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 5 Novembre 2023
PoliticaInsieme.com, 26 ottobre 2023. I Comuni sono “istituzioni in movimento”, “espressione dei valori costituzionali”, “termometri immediati dello stato di salute delle nostre comunità “. “Hanno la responsabilità del contatto diretto, immediato, con le esigenze degli abitanti dei loro territori. Di tutte le loro istanze, sovente anche oltre le funzioni comunali. Di raccogliere le loro preoccupazioni, le loro attese. Passa da qui la tenuta della coesione sociale e lo sviluppo dell’ Italia”.
Si potrebbe continuare con altre citazioni, talmente è ricco il discorso che il Presidente Mattarella ha rivolto all’Assemblea generale dell’ ANCI. Una boccata d’ossigeno, un’iniezione di fiducia, un appello al coraggio per chi osa credere ancora che la politica abbia tuttora senso e, anzi, debba rivendicare il primato che originariamente le appartiene, anziché soccombere – più o meno complice – ad un concerto di poteri “altri” che la sovrastano.
Dalle citazioni sopra riportate, vale la pena di enucleare alcuni riferimenti puntuali: “movimento”, “immediato”, “oltre”. Se ne può arguire che, per i Comuni, il cammino è la meta…”istituzioni dinamiche, non statiche”, come afferma il Capo dello Stato. Dovrebbero essere strutture mai cristallizzate, aperte, in grado di apprendere dalla quotidiana evoluzione della domanda sociale, capaci di interpretarla e di corrispondervi, secondo una gamma di esperienze e di sperimentazioni ampia, quanto è ampio quel ventaglio di “articolazione capillare della Repubblica” che i Comuni rappresentano. Articolazione istituzionale e funzionale, finalizzata ad esaltare l’unità del Paese.
Ed articolazione, fucina e serbatoio di una classe dirigente non aleatoria ed effimera, non improvvisata, né presuntuosa, che matura e cresce misurandosi, sul campo, con la realtà effettiva delle comunità locali.
Dall’immediato e diretto contatto con i cittadini, si può dedurre come i Comuni debbano essere il luogo della possibile, necessaria “empatia”, se così si può dire, tra il cittadino, le istituzioni democratiche ed il loro mandato costituzionale. Dalle parole del Presidente, sembra di cogliere come ai Comuni competa – se non è azzardato o fuori luogo affermarlo – un ruolo, si direbbe, “materno”, di cura, di protezione, di custodia, di rassicurazione, di accoglienza e di inclusione attiva del cittadino nella “casa comune” del Municipio, luogo della funzione pubblica e, nel contempo, del dono.
“Oltre”, le stesse “funzioni comunali”, i Comuni non sono nudi e crudi distaccamenti amministrativi dello Stato, apparati della macchina burocratica, agenzie o forse meglio algide “aziende” deputate a fornire servizi, ma luoghi attivi di vita democratica e di partecipazione personale al destino della “res publica”. Luogo di rappresentanza e di sintesi di comunità che collettivamente concorrono alla costruzione della città, quindi momento eminentemente “politico”, capace di leggere, secondo una linea di indirizzo politico, la stessa la funzione amministrativa che istituzionalmente gli compete. Assumendo – come rimarca il Presidente – un ruolo fondamentale “per la tenuta della coesione sociale e lo sviluppo dell’ Italia”.
Spetta soprattutto ai cattolici-democratici, eredi della lezione sturziana, riflettere ancora sul valore del tutto attuale delle autonomie locali e riproporne il ruolo di attori necessari ad una democrazia sostanziale, che nulla ha da concedere a quel surrogato di secessionismo, rappresentato dalla cosiddetta “autonomia differenziata”.