SI ABBATTONO ALBERI

Verso un progressivo e costante depauperamento della nostra ricchezza arborea. Riserva Dannunziana: manca ancora la “Direzione”, in entrambi i sensi!

Pescara, 23 agosto 2023. Il bosco è una conformazione vegetale complessa. Per comodità espositiva e semplificando di molto il tema, in questa segnalazione vogliamo far riflettere sul fatto che il bosco ha un limite esterno (il limitare del bosco), che ovviamente rimanda ad un interno: gli individui posti all’esterno sono i più esposti a eventi atmosferici, come ad esempio il vento, rispetto agli alberi che formano il bosco interno. I primi alberi riparano dal vento gli altri, e in ragione della trama boschiva, all’interno ogni individuo beneficia anche di maggiore stabilità, come anche il bosco nel suo complesso.

Ora, quando all’interno di un insieme boschivo si introduce un elemento di discontinuità, tipo un passaggio, una strada, alcuni individui si trovano improvvisamente ai lembi di un nuovo sotto insieme, esposti quindi a situazioni atmosferiche e di stabilità diverse, non essendo più al riparo come nella situazione antecedente. Per fare un banale esempio, nelle gare ciclistiche chi sta nella pancia del gruppo praticamente non pedala avendo pochissima aria che “fendere”, mentre i primi fanno una fatica estrema, essendo esposti al vento che fa resistenza: questi fanno il lavoro sporco per tutti gli altri dietro, ed ecco perché si danno spesso il cambio.

Ebbene, lungo il camminamento ciclo-pedonale interno alla Riserva Dannunziana, via Antonelli, stanno venendo giù col tempo gli alberi più prossimi alla stradina: uno, proprio ieri e supponiamo per questioni di sicurezza, è stato abbattuto. Sicché ora sono altri alberi a diventare esterni, e forse subiranno la stessa sorte, fino al consumo dell’intera formazione, erosa di questo passo albero dopo albero. Così accadrà anche nel tratto dove è stato realizzato il Pendolo, dove una lunga alberata di Pini è stata rimossa per costruire l’asse stradale, facendo diventare un fronte interno il nuovo lembo del bosco (con i danni dell’incendio che poi aggravano il tutto).

A questi problemi il PAN, il Piano di Assetto Naturalistico, dovrebbe rispondere, programmando un piano di difesa e di azioni, attuato dai previsti enti gestionali, come il Comitato di Gestione e la sua Direzione. Ma a Pescara questi Enti, dopo oltre 20 anni dall’Istituzione della Riserva, ancora non vengono formati, per quanto siano previsti per legge e per questo continuamente richiesti dalla Associazioni del Coordinamento Salviamo gli Alberi di Pescara

Il risultato è quello che vediamo oggi: si abbattono solo gli alberi, andando verso la direzione di un progressivo e costante depauperamento della nostra ricchezza arborea.

Stesso paradigma purtroppo avviene in città: la mancanza del Piano del Verde si manifesta nell’unica azione conosciuta, quella dell’abbattimento, spesso d’urgenza e non valutabile, come è avvenuto nei giorni scorsi, addirittura a Ferragosto, che ha visto un pino maestoso di via Solferino sparire per mano dei Vigili del Fuoco chiamati pare dai residenti.

Gli organi gestionali e di programmazione non sono accessori, perché in assenza abbiamo sempre l’azione puntiforme, il caso per caso, il rincorrere gli eventi.

Se vogliamo fermare questo dissanguamento del nostro verde, dalla Riserva alla Città, la direzione da seguire è quella della programmazione, della gestione, dei tavoli condivisi e dei piani interdisciplinari.

Coordinamento Salviamo gli Alberi di Pescara

Archeoclub d’Italia sede di Pescara – Italia Nostra sezione “Lucia Gorgoni” di Pescara -Gruppo Unitario Foreste Italiane – G.U.F.I.- Associazione Mila Donnambiente – Le Majellane – Coordinamento Nazionale per gli Alberi e il Paesaggio (CO.N.AL.PA), Comitato Strada Parco Bene Comune- Comitato Oltre il Gazebo No Filovia -Associazione Italiana Architettura del Paesaggio sezione Lazio Abruzzo Molise Sardegna (AIAPP LAMS)- La Gallina Caminante  – Saline.Marina.PP1 di Montesilvano –L’Albero bello – FIAB Pescarabici – Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta- Touring Club Italiano – Club di territorio di Pescara




ALL’APPARIR DEL VERO …

PoliticaInseime.com, 23 agosto 2023. Sarà stato forse per l’ambito in cui si svolge l’evento se degli sprazzi di verità sono emersi al Meeting di Cl di Rimini con gli interventi, prima, del Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e, poi, del collega Raffaele Fitto. A leggere in controluce le loro dichiarazioni non si può non essere preoccupati. A conferma di quel che si diceva qualche giorno fa del rintocco della campana che Ernest Hemingway invitava sempre a non sottovalutare. E bisogna, per questo, davvero ringraziare due ministri così importanti della compagine Meloni. Anche se, tra le loro file, stanno certamente smuovendo i solidi convincimenti dei soliti inebriati di ideologia i quali, poi, finiscono per accusare gli altri di ideologismo.

I numeri e la situazione concreta non ammettono repliche. E questo può spiegare i silenzi di Giorgia Meloni stretta com’è tra la dura realtà delle cose e un’armata con cui ha vinto le elezioni, ma non andando oltre, nei contenuti e nei metodi,  quella bolla in cui è oramai ridotta la politica in generale. E la destra non ne è proprio immune, ma oggi governa. E al momento del dunque vedremo se l’inebriazione e il continuo richiamarsi ad una vittoria assicurata sulla base del voto effettivo di meno del cinquanta per cento degli italiani serviranno a qualcosa. Cioè a governare.

E governare è sì paragonabile all’Otto volante, come la Meloni dice nella solita intervista senza contraddittorio rilasciata in solitaria ad un settimanale. Anche se lo dice come se il governare da Palazzo Chigi fosse cosa iniziata per la prima volta nella storia il 22 settembre del 2022, quando lei ci s’insidiò.

Governare non è autocelebrarsi e autocompiacersi per quel che si ascolta la sera dai telegiornali, ovviamente sfornati  più che da veri giornalisti, cioè  quelli del contraddittorio e dell’analisi, da autentici gazzettieri che raccontano una storia dell’Italia e degli italiani tutta diversa da quella vera.

Così, continua a riproporsi il quesito: la Presidente del consiglio sta con i ministri che saggiamente lanciano grida d’allarme o con la retorica di quelli, e lei ne ha tanti accanto, che pensano ad un regime da mettere in piedi a dispetto di tante cose, a partire dall’Europa? O pensa solo alla chimera del rovesciamento degli equilibri europei?

La realtà cogente è quella dell’Europa cui Fitto fa riferimento, consapevole di quanto sia assolutamente necessario raggiungere un accordo con Bruxelles. Perché l’Italia non può permettersi altro: pena il ritorno a quelle che chiama le vecchie regole. Quelle su cui per anni hanno insistito un Nord Europa e centro orientale pieni zeppi, pure, di tante amiche ed amici sia di Giorgia Meloni, sia di Matteo Salvini, fortunatamente ridimensionati dal cosiddetto “accordo Ursula”, per l’esistenza del quale il quale l’Italia dovrebbe ringraziare il cielo. E basti riferirsi al periodo  della pandemia Covid, al varo del Next Generation Europe e il conseguente Pnrr.

Continuiamo ad essere la democrazia europea più afflitta da debiti. Abbiamo appena saputo che pure la Meloni non è venuta meno alla tradizione di far crescere il debito pubblico. E, così, anche con lei, dopo quasi un anno di governo, siamo riusciti a battere i record precedenti in termini di crescita dei nostri debiti.

Sappiamo dei ritardi con il Pnrr e dell’incapacità strutturale a programmare e a realizzare. Così, siamo costretti solo a sperare che il resto dell’Europa continui ad aspettarci, e ad accettare modifiche su modifiche del Pnrr, perché, alla fine, è anche l’Europa ad avere interesse che l’Italia aumenti la propria quota di Pil. Poi, certo, scopriremo tra qualche anno, ma noi ovviamente continuiamo a sperare che non sarà così, che la gran mole di finanziamenti in ballo non si riveleranno il volano atteso come moltiplicatore in campo di infrastrutture, investimenti ed occupazione. Ma di questo ne parleremo a suo tempo.

Intanto, che il Governo si decida a darsi una linea coerente e spieghi davvero agli italiani che cosa sta facendo e quel che, invece, non potrà fare. Uscendo, finalmente, dall’attendismo e dall’indeterminatezza. Sapendo che non possiamo continuare con questa storia dei cinque anni della durata della legislatura perché il cambio di passo serve adesso. E il primo gesto da fare dovrebbe essere quello di riconoscere che ci si è troppo spinti nel garantire cose che non possono proprio essere realizzate e che è necessario cambiare completamente la nostra spesa per puntare sull’innovazione . Sarebbe un fatto di grande valenza di cultura politica, invece di continuare con ritornelli destinati a misurarsi di ciò che giunge con l’apparir del vero.




ALTA TENSIONE IN CARCERE

Devastata sezione detentiva. Protesta la polizia penitenziaria

Vasto, 22 agosto 2022. Ancora una volta follia e violenza nel carcere di Vasto per la folle protesta di un detenuto e torna a protestare con veemenza il personale della Polizia Penitenziaria, per una situazione esplosiva che era stata preannunciata ai vertici dell’Amministrazione penitenziaria nazionale e regionale ma rispetto alla quale nessun provvedimento era stato assunto.

Ricostruisce l’accaduto Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE: “Un internato, che ieri era già andato in Pronto Soccorso per un forte stato di agitazione ed ha creato non poche criticità al personale di scorta, stamattina ha iniziato con il distruggere tutta il reparto ASM rompendo telecamere, fili elettrici e tutto quello che era presente fino ad incendiare il materasso. Fatto uscire dal reparto dopo essersi sottratto alla vigilanza del personale, si è impossessato di un estintore che ha usato contro due poliziotti, rinchiudendone uno nella cucina. Una volta che il collega è riuscito ad uscire, il ristretto era fuori ad aspettarlo con in mano l’estintore che ha aperto, svotandoglielo addosso. Solo con intervento di altri poliziotti, si è riusciti ad immobilizzare l’uomo”.

Ferma la denuncia del SAPPE: “Si tratta di eventi già ampiamente preannunciati dal SAPPE per la mancanza di personale e di una struttura inadeguata alla vita penitenziaria: chiediamo un sopralluogo tecnico da parte del PRAP e una visita ispettiva da parte dell’ASL per valutarne l’idoneità sotto il profilo dell’igiene e della sicurezza dei luoghi di lavoro”. 

Per Capece, che esprime solidarietà e vicinanza ai poliziotti di Vasto, quel che serve sono “interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto. Servono poliziotti e regole d’ingaggio chiare, tecnologia e formazione per chi sta in prima linea nelle Sezioni, strumenti di difesa e contrasto delle violenze”.




ACCRESCERE IL BENESSERE negli ambiti della vita

Scade l’otto settembre il Bando di Erogazioni della Fondazione Pescarabruzzo

Pescara, 22 agosto 2023. La Fondazione Pescarabruzzo, nell’ambito dei propri fini istituzionali ed in aggiunta alle attività proprie, sostiene anche per l’anno 2024 iniziative di soggetti terzi, da realizzare prevalentemente nel territorio della Provincia di Pescara.

I campi di interesse del bando abbracciano la maggior parte delle aree di coesione sociale: dalla cultura, all’arte, all’istruzione, fino alla ricerca scientifica, alla salute pubblica e alla promozione dello sviluppo economico locale, per un totale di € 500.000 destinati ai più stimolanti e innovativi progetti di associazioni ed enti del territorio pescarese, dove la Fondazione opera con costanza da oltre trent’anni.

L’avviso pubblico si inserisce nelle attività annuali statutarie che la Pescarabruzzo offre alla comunità al fine di accrescere il benessere della popolazione in tutti gli ambiti della vita. Tante sono state le iniziative sostenute che hanno caratterizzato il 2023 per capacità di coinvolgere, interessare e alimentare la cultura, la socialità e la conoscenza del territorio. Tra queste, la Fondazione Pescarabruzzo ha sostenuto Terra Autentica, l’importante progetto turistico integrato, nato per tutelare, raccontare e anche per conservare l’identità, il patrimonio e la storia delle comunità della Provincia di Pescara. Sono protagonisti dell’iniziativa non soltanto le circa 30 istituzioni comunali ma anche una serie di enti e istituzioni regionali e nazionali, tra le quali anche enti no profit e le numerose Pro Loco.

Il Bando per il sostegno ai progetti del 2024 scade dunque venerdì 8 settembre. L’avviso completo e la modulistica sono disponibili sul sito web: www.fondazionepescarabruzzo.it.

La richiesta dovrà essere compilata e inviata all’indirizzo di posta elettronica bandi.pescarabruzzo@pec.it. È consentita la consegna a mano esclusivamente il giorno venerdì 8 settembre 2023, dalle ore 9:00 alle ore 13:00, presso la sede della Fondazione Pescarabruzzo, in Corso Umberto I n. 83 a Pescara.

In foto: un’escursione da Villa Celiera al Monte Bertona




STORIA DELL’ARCANGELO GABRIELE

Il nome Gabriele sembra essere composto dalle parole ebraiche gebher: uomo, e ‘El: Dio. Dunque, significa Uomo di Dio, o Forza di Dio … Praticamente tutte le missioni e le manifestazioni di quest’Arcangelo sono strettamente connesse alla venuta del Messia. La più accurata profezia riguardante il tempo della venuta di Cristo fu fatta da San Gabriele al profeta Daniele.

di don Marcello Stanzione

DentroSalerno, 22 Agosto 2023. Immediatamente prima della venuta di Cristo incontriamo l’Arcangelo Gabriele nel Tempio di Gerusalemme, che annuncia a Zaccaria la nascita di un figlio, Giovanni Battista, il precursore di Cristo: “Io sono Gabriele, che sto al cospetto di Dio, e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annunzio.”

Il più importante e sicuramente il più gioioso messaggio commissionato ad un Angelo fin dalle origini dei tempi, fu quello portato dall’Arcangelo Gabriele alla Vergine Maria, in cui le annuncia l’incarnazione del Verbo di Dio e la nascita di Cristo, il Salvatore dell’umanità, chiedendo il suo consenso ai piani divini di salvezza. La semplicità e la grandezza celestiale di questo messaggio, raccontato a noi da colei che era l’unica testimone della buona notizia di Gabriele, dovrebbe essere letto interamente per capire la sublime e delicata missione di Gabriele nell’opera della redenzione umana.

È la prima volta che un Principe della corte del cielo si manifesta ad una creatura, una giovane donna, con una deferenza e un rispetto tale come un principe dovrebbe mostrare alla sua regina. La discesa dell’angelo sulla terra segnava l’alba di un nuovo giorno, l’inizio di un nuovo patto, il compimento delle promesse di Dio al suo popolo: “L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazareth, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe, e la vergine si chiamava Maria.”.

Saggezza celestiale, tatto ed abilità sono evidenti nella conversazione di Gabriele con la Vergine Maria: “L’angelo essendo entrato le disse: Ti saluto o piena di grazia, il Signore è con te.” Gabriele deve dominare la reazione di sorpresa di Maria, dovuta sia alla sua apparizione sia al suo speciale “modo di salutare”. Egli deve preparare e disporre la sua pura mente verginale all’idea della maternità, e ottenere il suo consenso a diventare la madre del Figlio di Dio. Gabriele assolve nobilmente il suo compito: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.” Egli la chiama con il suo nome, proprio per infonderle fiducia e per mostrare affetto e sollecitudine nel suo turbamento. Il grande messaggio dell’Incarnazione le viene presentato come un decreto dell’Altissimo, predetto secoli prima dai profeti, e annunciato adesso a lei come un evento imminente che dipende dal suo consenso: “Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”.

A queste parole dell’Angelo, divenne chiaro a Maria che il suo bambino doveva essere il Messia promesso, il Figlio di Davide. Ma ella non comprendeva come conciliare il suo voto di verginità con la maternità promessa, allora chiese: “Come potrà accadere, io non conosco uomo.” La risposta di Gabriele mostra che Dio rispetta il voto di verginità di Maria e dunque vuole renderla madre senza un padre umano, ma in modo unico e miracoloso: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te scenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo.”

Come ultima parola di incoraggiamento e, allo stesso tempo, un’informazione molto gratificante, l’Arcangelo Gabriele rivela a Maria che la sua anziana e sterile cugina Elisabetta è incinta ed è al suo sesto mese di gravidanza. Questo argomento finale viene affrontato per “provare che niente è impossibile a Dio.”

Maria, ferma nella sua profonda umiltà, rispose: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto.” Questa risposta era il consenso di Maria, un consenso atteso per cieli e per terre. L’Arcangelo Gabriele partì da Maria per portare a tutti gli angeli la gloriosa notizia dell’Incarnazione del Verbo.

Sembra molto probabile che Gabriele, l’Arcangelo dell’Annunciazione, ricevette un compito speciale di custodia della Santa Famiglia di Nazareth. Egli fu probabilmente l’Angelo che portò “la buona notizia della grande gioia” ai pastori “che erano di guardia di notte al loro gregge,” la notte in cui nacque Cristo dalla Vergine Maria in Betlemme. Notiamo, in questa occasione, la stessa procedura utilizzata prima per calmare la paura e la sorpresa, come lo era stato nel caso dell’Annunciazione a Maria: “Non abbiate paura poiché io vi annuncio una buona novella di grande gioia… Oggi è nato per voi il Salvatore, il Cristo Signore, nella città di Davide.” Chi altri poteva essere il messaggero di una tale buona notizia, se non colui che lo aveva promesso per mezzo del profeta Daniele, e portato l’annuncio a Maria, l’Arcangelo Gabriele?

Dopo aver annunciato il gioioso messaggio, l’Arcangelo viene circondato immediatamente da una moltitudine di schiere celesti, che cantano, per la prima volta, il cantico della celeste Gerusalemme. Era opportuno che fosse l’Arcangelo della Redenzione ad intonare il cantico della redenzione umana: “Improvvisamente si formò attorno all’Angelo una moltitudine di schiere celesti, che lodavano Dio, e dicevano: “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà.”

I compiti di Gabriele verso il Messia non terminano con la sua nascita. Gabriele fu probabilmente l’Angelo che “apparve in sogno a Giuseppe”, dapprima a Betlemme quando lo avvisò dicendogli: “Alzati, prendi con te il bambino e sua madre, e fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo”. Dopo la morte di Erode, l’Angelo riapparve di nuovo a san Giuseppe in Egitto, per dirgli di riportare il bambino e sua madre nella terra d’Israele.

Gabriele che è la “Forza di Dio “deve essere stato l’angelo menzionato da San Luca, nel suo racconto dell’agonia di Cristo nell’Orto del Getsemani: “E gli apparve un angelo dal cielo a confortarlo”. Era giusto che l’Angelo che aveva assistito all’agonia del Signore, e che aveva annunciato la sua venuta, sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento, dovesse essere anche il primo ad annunciare al mondo la sua Resurrezione, il suo trionfo sul peccato e la morte il mattino di Pasqua: “Un angelo del Signore sceso dal cielo si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve.”

È molto probabile che San Paolo si riferisca all’Arcangelo Gabriele quando parla della seconda venuta di Cristo alla fine del mondo, quando la battaglia di San Michele contro Satana terminerà, e quando non ci sarà più bisogno di tutti i rimedi fisici e spirituali di San Raffaele. Sembra che dei tre Arcangeli biblici a noi noti, San Gabriele sia l’unico che, con voce potente, chiamerà la morte alla vita e al giudizio: “Il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell’arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo; e i morti in Cristo risorgeranno.” La voce dell’Arcangelo e il suono della tromba di Dio sembrano essere la stessa cosa, avendo lo scopo di trasmettere il divino comando ai morti di risorgere di nuovo, con il potere dell’Onnipotente Dio. La resurrezione dei “morti che sono in Cristo” è la conseguenza, la raccolta dei frutti della Redenzione. Gabriele, che favoriva il lungo soggiorno della vita dell’uomo sulla terra, preparando l’uomo al lavoro della Redenzione per mezzo del Messia, sembrerebbe essere anche il primo tra gli angeli inviati per radunare gli eletti, dai quattro angoli della terra.

PREGHIERA A SAN GABRIELE

O glorioso Arcangelo San Gabriele, io condivido la gioia che provasti nel recarti quale celeste Messaggero a Maria, ammiro il rispetto con cui ti presentasti a Lei, la devozione con cui La salutasti, l’amore con cui, primo fra gli Angeli, adorasti il Verbo Incarnato nel suo seno e ti prego di ottenermi di ripetere con gli stessi tuoi sentimenti il saluto che allora rivolgesti a Maria e di offrire con lo stesso amore gli ossequi che allora presentasti al Verbo fatto Uomo, con la recita del Santo Rosario e dell’Angelus Domini. Amen.

ORAZIONE A SAN GABRIELE

PROTETTORE DELLE TECNICHE AUDIOVISIVE

(Beato GIACOMO ALBERIONE)

O Padre celeste, ti ringrazio per aver scelto tra gli angeli San Gabriele a portare l’annunzio dell’Incarnazione e Redenzione dell’umanità. Maria accolse con fede l’annunzio, ed il tuo Figlio s’incarnò e, morendo sulla croce, redense tutti gli uomini.

La maggior parte di essi però non ha ancora ricevuto il messaggio della salvezza e vive nelle tenebre.

San Gabriele, protettore delle tecniche audiovisive, cinema, radio e televisione, supplica il Maestro Gesù perché con questi potenti mezzi la Chiesa possa, al più presto, predicare la verità divina da credere ed indicare la via da seguire.

Che questi doni di Dio servano all’elevazione e alla salvezza di tutti.

Che mai queste tecniche siano adoperate per l’errore e la rovina delle anime!

Che ogni uomo accolga docilmente il messaggio di Gesù Cristo.

San Gabriele, prega per noi e per l’apostolato delle tecniche audiovisive. Amen.




LAURA MARZI VINCE IL PREMIO John Fante Opera Prima 2023

È Laura Marzi con il romanzo “La materia alternativa” edito da Mondadori a vincere il Premio John Fante Opera Prima 2023.

Torricella Peligna, 21 agosto 2023. La cerimonia di annuncio e di premiazione si è svolta domenica 20 agosto 2023 a Torricella Peligna durante la XVIII edizione del Festival John Fante, conclusosi ieri e diretto da Giovanna Di Lello, alla presenza del Sindaco di Torricella Peligna Carmine Ficca e di Victoria Fante Cohen, figlia del grande scrittore, che hanno consegnato il riconoscimento, e dei membri della Giuria tecnica Maria Ida Gaeta (presidente), Maria Rosaria La Morgia e Mario Cimini, che insieme agli altri giurati Masolino D’Amico, Claudia Durastanti e Nadia Terranova hanno selezionato i tre libri finalisti di quest’anno: oltre al libro vincitore, “Divorzio di velluto” di Jana Karšaiová (Feltrinelli) e “La Fuga di Anna” di Mattia Corrente (Sellerio).

“La materia alternativa di Laura Marzi, Mondadori, vince il premio John Fante Opera Prima 2023. È un romanzo che per istinto del racconto, riconoscibilità della voce narrante e soprattutto capacità di aggirare la retorica che attanaglia il rapporto tra generazioni, si distingue come un’opera prima con una personalità già molto definita. La Marzi sa raccontare in maniera originale ed espressiva, per certi aspetti originale, le relazioni umane nel mondo della scuola. La giovane protagonista, molto fantianamente, si appropria delle strane ore di “materia alternativa”, dello spazio di libertà di questa “zona franca” per riempirla di contenuti con cui tentare un dialogo autentico, di verità, con i ragazzi di cui vuole fare emergere pensieri ed idee. Un libro sul mondo della scuola ed un ritratto anticonvenzionale e intelligente di una giovane donna oggi.” ha dichiarato Maria Ida Gaeta, Presidente della giuria dei letterati Premio John Fante Opera Prima.

Le targhe ai finalisti sono state consegnate dal consigliere comunale Nicola Di Pietrantonio, dal vicesindaco del comune francese di Annemasse Louiza Lounis, con cui Torricella Peligna ha un patto di amicizia, e dalla direttrice del Festival Giovanna Di Lello.

Menzione Speciale della giuria è andata al libro “Come d’aria” di Ada D’Adamo, vincitore del Premio Strega 2023 (Elliot Edizioni). A ritirare la targa consegnata dal consigliere comunale con delega alla cultura Loredana Piccirelli, il marito della scrittrice scomparsa Alfredo Favi. La serata è stata condotta dal giornalista Carlo Paris, le letture sono state a cura dell’attrice Susanna Costaglione.

Premiata nella prima parte del Festival, anche la scrittrice libica Najwa Bin Shatwan, vincitrice del Premio John Fante alla carriera Vini Contesa 2023, decretata dalla giuria tecnica composta da membri di L&Gend, gruppo di ricerca dell’Università Gabriele d’Annunzio di Pescara/Chieti, con la seguente motivazione: “Per aver diffuso, attraverso le sue opere, una letteratura che ha affrontato temi universali quali le discriminazioni razziali e di genere, ricorrendo a un linguaggio ora altamente simbolico ora diretto. I personaggi dei romanzi, racconti e opere teatrali di Najwa Bin Shatwan, uomini e donne, pur muovendosi in contesti diversi, si fanno interpreti di quell’anelito universale che è il desiderio di libertà e di uguaglianza”.

Il Premio John Fante opera prima cinema, nato quest’anno in via del tutto sperimentale, in collaborazione con la casa di produzione Superotto Film Production, e che seleziona un romanzo d’esordio opzionabile per il grande schermo tra quelli partecipanti, è andato a “Divorzio di velluto” di Jana Karšaiová (Feltrinelli) con la seguente motivazione: “Un premio sperimentale che vorremmo consolidare negli anni, insieme alla casa di produzione Superotto film production. Opzioneremo l’opera della scrittrice Jana Karšaiová per svilupparne una sceneggiatura. Il suo romanzo mostra una particolare affinità stilistica per la scrittura visiva che permette ai lettori di immedesimarsi nei soggetti ed essere trasportati a Bratislava e a Praga. Potrebbe rappresentare una piacevolissima sorpresa per il pubblico al cinema.” ha dichiarato la direttrice artistica Giovanna Di Lello.

Hanno consegnato il premio il Sindaco Carmine Ficca e Victoria Fante Cohen. La giuria è composta dal regista Stefano Odoardi, il produttore Roberto Bessi, l’attrice e scrittrice Daniela Poggi, lo studioso di cinema Matteo Cacco e la direttrice del John Fante Festival Giovanna Di Lello.

La XVIII edizione del John Fante Festival ha celebrato quest’anno i 40 anni dalla morte di John Fante, svolgendosi per l’occasione in due momenti, dal 28 al 30 luglio e dal 19 al 20 agosto, e raddoppiando così gli appuntamenti a Torricella Peligna.




LA PROMOZIONE DELLA CULTURA SILONIANA

Premio internazionale Ignazio Silone continua a stupire  

Pescina, 21 agosto 2023. A due giorni dall’inizio di questa intensa XXVI Ed. del “Premio Internazionale IS”, i focus sulla storia e le tradizioni locali, culturali, sociali ed enogastronomiche di eccellenze, nei luoghi d’incanto del “Rifugio Silone”, con progetti identitari come “RecuperArti”, sono stati posti all’Assessore regionale per la Cultura ed il Turismo Daniele D’Amario.

Domenica 20 si è aperta la fase di analisi e critica, animata dal vitalissimo “Centro Studi Ignazio Silone”, accanto alla poliedrica rivista “Tempo Presente”, sempre più attenta alla valorizzazione del pensiero del grande intellettuale del ‘900, nel nuovo contesto del “Parco Letterario IS”, con tutta la rete abruzzese, dedicata ai veri giganti della letteratura, filosofia e poesia d’ogni tempo.

I temi cruciali ed attualissimi delle politiche migratorie sono stati scandagliati su ogni aspetto della loro genesi e delle dinamiche in corso, che hanno trasformato l’Italia, e la stessa Marsica dei “cafoni siloniani”: da terra dell’esodo migratorio, a luogo d’accoglienza, pur se non sempre di piena integrazione.

Tutto questo dopo la completa relazione introduttiva della Prof.ssa Carmen Bizzarri, con i contributi critici del Direttore di Tempo Presente, Alberto Aghemo, del Prof Sandro Valletta, con la voce dialettica dello stesso Consiglio Regionale dell’Abruzzo, con i Consiglieri Americo Di Benedetto e Massimo Verrecchia, che in particolare ha annunciato un DDL per sostenere la designazione di Pescina, finalista a Capitale della Cultura 2025, come vincitrice per l’Abruzzo.

Al Presidente della Commissione Politiche Europee, Simone Angelosante è toccata la chiusura dei lavori, con un vivace confronto tra le diverse tesi migratorie: “si con l’accoglienza umanitaria, di matrice cristiana, ma governata da regole e flussi programmati dei migranti”. L’Abruzzo all’Estero è oramai pari a quello attuale, dopo quasi un secolo e mezzo d’emigrazione nel mondo, è un concetto base per la presentazione della storia leggendaria di Vincent Massari di Radici Edizioni, nel libro di Alessio De Stefano, con Liliana Biondi del “Centro Studi IS” ed il Direttore editoriale di “Abruzzo nel Mondo”, Antonio Bini a confronto con l’autore: Vincent Massari, nato negli Abruzzi fine ‘800, divenuto da sindacalista, giornalista, editore e poi politico Senatore dello Stato del Colorado, fino alla sua scomparsa nel 1976, pubblicò a puntate, tra il 1934-36 il romanzo Fontamara, per i nostri emigranti “dal vero”, riportati nei drammi della loro terra d’origine. Hanno portato i saluti, altresì, l’Assessore alla Cultura di Pescina, Antonio Odorisio ed il Cram, con Franco Santellocco Gargano. Ospiti d’eccezione il Vicepresidente del Consiglio Regionale d’Abruzzo, Roberto Santangelo ed il  Senatore abruzzese, Michele Fina, interessati a valorizzare ulteriormente la figura siloniana, dopo questa edizione di prestigio, che ha unito i temi emblematici dell’emigrazione, con il tramonto di una società agropastorale della transumanza, durata secoli, hanno attenzionato anche la  presentazione di “Elvira la Tintora” e la “Mostra sulla Transumanza”, presso Palazzo “Palladini-Biondi”.

Al termine della serata il Concerto “L’Abruzzo, La Marsica, Pescina, Silone….I Suoni della Transumanza”, con gli artisti dell’Associazione M.Lucci. Tante le storie, che proseguono  per il “Premio Internazionale IS”, dedicata alla programmazione ed al coordinamento dei vari strumenti di promozione culturale di Pescina, con l’Abruzzo, nel dinamico circuito dei Parchi Letterari internazionali e regionali: tra gli ospiti anche alcuni dei finalisti Capitale della Cultura 2025, come il sindaco Luca Profili, della Città di Bagnoregio (VT).

La formazione del pensiero critico siloniano, da ricolgere specie alle nuove generazioni, è stata raccolta, dopo un’analisi, nel libro “Una Manciata di Storie” grazie al giornalista Rai Gianni Maritati. C’è un filo rosso che continuerà ad unire trama letteraria ed espressione teatrale in serata con la prima di “USCITA DI SICUREZZA, LA PENA DEL RITORNO. RIPENSARE IL PROGRESSO”, di e con il Maestro Gabriele Ciaccia, del Teatro dei Colori.

Attesa per la chiusura di martedì 22 agosto: al mattino la sentita commemorazione sulla tomba dello scrittore e la presentazione del teatro itinerante “P’LL VIE FI CASTEJE”, degli studenti dell’Istituto Comprensivo Fontamara, poi la presentazione, presso la “Casa Museo IS”, del progetto “Ciber Silone”, sostenuto dalla Fondazione Terzo Pilastro Internazionale, di Roma.

La CERIMONIA DI PREMIAZIONE DELLA XXVI EDIZIONE DEL PREMIO, moderata da Luca Di Nicola) prevede l’assegnazione del Primo Riconoscimento al Prof. Avv. Emmanuele F.M. Emanuele, Mecenate e grande Filantropo siloniano, alla presenza di tutte le Autorità locali, provinciali, regionali e nazionali.

Essi conferiranno altresì il Premio per la migliore Tesi di Laurea della Dott.ssa Elena Colombo, accanto alle sette Menzioni Speciali ad Associazioni ed a personalità, che si sono espresse nei vari campi sui temi siloniani della libertà, uguaglianza e diritti universali, a difesa sempre degli “ultimi”, dei soggetti più deboli e indifesi.

Lo spettacolo di chiusura vedrà sul palco il regista ed attore Giobbe Covatta, che con la sua “LA DIVINA COMMEDIOLA”, toccherà il cuore, dedicandola ai bambini, proprio con la sua esperienza di Ambasciatore Amref in Africa e Testimonial di “Save The Children” nel mondo. Appuntamento poi alla sessione invernale con il Premio IS, prevista per il 16 dicembre , con le scuole, sempre sui temi siloniani della Giustizia e della Legalità, anch’essi di piena attualità.




IL PERDONO NUTRE IL MONDO

Il racconto musicato di Sara Cecala con la voce narrante dello scrittore Angelo De Nicola e col suggestivo cameo dell’artista pescarese ‘Nduccio torna in una veste rinnovata nella perdonanza aquilana 2023

L’Aquila, 21 agosto 2023. Dopo il successo primaverile romano (nella splendida Sala Verdi dell’Hotel del Quirinale) il racconto musicato “Il Perdono nutre il mondo”, ideato dalla pianista e direttrice artistica Sara Cecala, ispirato al volume “Dante, Silone e la Perdonanza” (One Group Edizioni) di Angelo De Nicola, quest’ultimo per l’occasione anche in veste di voce narrante, e che vedrà la partecipazione eccezionale del cantastorie Germano D’Aurelio, in arte ‘Nduccio, torna all’interno del calendario della Perdonanza, edizione 729, in una veste rinnovata.

 “Rivolgo un caloroso e collettivo invito a partecipare mercoledì 23 agosto prossimo, alle ore 21.30, all’Auditorium del Parco del Castello dell’Aquila, al nostro reading, i cui testi sono a cura dello scrittore Angelo De Nicola, con le mie musiche originali e di Emanuele Castellano. 

L’anno giubilare aquilano, che si concluderà con la chiusura della Porta Santa della Basilica di Santa Maria di Collemaggio, ci ha spronato a testimoniare, fuori dalle mura della nostra Urbe, lo straordinario messaggio celestiniano. Ne è la prova una delle ultime date estive del nostro tour, fissata il prossimo 29 agosto, nella quale saremo ospiti della trentesima edizione del “Festival del Teatro Medievale e Rinascimentale di Anagni”, città dei Papi che ha dato, altresì, i natali a Bonifacio VIII. Con Germano D’Aurelio, protagonista di un inedito cameo e una suggestiva dedica musicale, supportato dagli splendidi musicisti Antonio Scolletta al violino, Lorenzo Scolletta alla fisarmonica, Giancarlo Giannageli al violoncello, sulle note cantate da Libera Candida D’Aurelio, Vi accompagneremo all’interno della sapiente narrazione che Angelo proporrà, con l’ausilio di immagini davvero rare e preziose”- così conclude Sara Cecala che si esibirà al pianoforte.

La serata musicale è ad ingresso gratuito.




VENDITTI&DE GREGORI: Contrapunctus a due voci

Festival Internazionale di Mezza Estate, lunedì 21 agosto ore 21:30 – Piazza dell’Obelisco

Tagliacozzo, 20 agosto 2023. Lunedì 21 agosto la XXXIX edizione del Festival Internazionale di Mezza Estate, firmata da Jacopo Sipari di Pescasseroli, ospita, per l’occasione nella storica piazza dell’Obelisco, la prestigiosa tappa del Tour dei due innovatori della canzone d’autore italiana

Due personalità differenti, ma affini. Due stature artistiche, ognuna con la sua poetica. Venditti & De Gregori cominciano a collaborare poco più che ventenni durante un viaggio in Ungheria e iniziano a scrivere le loro prime canzoni insieme, per arrivare al comune esordio discografico con Theorius Campus dove Antonello incide Roma Capoccia, subito grandissimo successo, e Francesco Signora Aquilone. Quel viaggio tra accordi e disaccordi li ha portati a rimettersi in coppia e lunedì 21 agosto, in piazza dell’Obelisco, alle ore 21,30, una tappa del loro tour sarà ospite della XXXIX edizione del Festival Internazionale di Mezza Estate, realizzato col patrocinio del M.I.C, della Regione Abruzzo, della Città di Tagliacozzo, nelle persone del Sindaco Vincenzo Giovagnorio e del suo Assessore alla Cultura Chiara Nanni, della Banca del Fucino e della Fondazione Carispaq.

“Il giorno del grande concerto tanto atteso – ha annunciato il Maestro Sipari – è arrivato: come nella passata edizione con il Volo, anche quest’anno un grande evento in piazza dell’ Obelisco illuminerà il festival di Tagliacozzo. Due tra i più grandi artisti della musica leggera italiana Antonello Venditti e Francesco De Gregori insieme per regalare al pubblico emozioni uniche. Sono due anni che cerchiamo di portare questo spettacolo al Festival di Mezza Estate e finalmente abbiamo realizzato il desiderio di tutti. Per De Gregori è un ritorno nel festival che lo ha già accolto durante la pandemia, per Venditti è un debutto. Confesso la mia emozione e non solo perché sono tifoso della Roma, credo che per ognuno di noi le loro canzoni rappresentino la colonna sonora di una parte della nostra vita.”  Sicuramente il più atteso il più popolare dell’intero cartellone, in cui Venditti e De Gregori duetteranno l’uno sulle note dell’altro, mescolando timbriche, interpretazioni e molta, molta empatia emotiva.

Con l’inseparabile chitarra e a tratti anche l’armonica a bocca uno, seduto al pianoforte l’altro, accompagnati da una band di undici elementi, i due cantautori romani regaleranno una serata musicalmente eccelsa. Bomba o non bomba, Generale, Sotto il segno dei Pesci, La donna cannone, sono solo alcuni dei titoli cantati in coppia, per poi passare all’esecuzione in solitaria di altre perle tirate fuori dai rispettivi cilindri.

Ogni hit storica è stata reinventata per questo tour, con arrangiamenti attuali, che con una band d’eccezione alle spalle dei due solisti, composta da Alessandro Canini (batteria), Danilo Cherni (tastiere), Carlo Gaudiello (piano), Primiano Di Biase (hammond), Fabio Pignatelli (basso), Amedeo Bianchi (sax), Paolo Giovenchi (chitarre), Alessandro Valle (pedal steel guitar e mandolino), Fabiana Sirigu al violino e le coriste Laura Ugolini e Laura Marafioti, manterranno viva l’ emozione di sempre, senza mancare di modernità. i due sembrano paradossalmente essere stati davvero sempre una cosa sola, per usare per parole di Venditti, con quelle diversità artistiche e caratteriali apparentemente insormontabili che alla fine si sono rivelate tra loro compatibili.

I loro due cognomi legati da una congiunzione felicissima rappresentano un brand vincente, permette ai due di raggiungere numeri che probabilmente, in questa fase delle rispettive carriere, con il primo che non pubblica un nuovo album di inediti da otto anni (l’ultimo, Tortuga, uscì nel 2015) e il secondo addirittura da undici (Sulla strada, ultima fatica discografica di De Gregori ad essere composta da pezzi originali, risale al 2012), da soli i senatori della canzone italiana non otterrebbero.  Più di due ore e mezzo di concerto non basteranno ad esaurire il grande canzoniere di entrambi e la scelta che il duo ha dovuto fare per riuscire a mettere insieme uno show che fosse al tempo stesso esauriente, completo, bello e interessante, divertente, commovente, emozionante, è stata certamente difficile.

Se ricorderemo De Gregori che ha negli anni imparato ad andar oltre l’arrangiamento di semplice accompagnamento introducendo costruzioni musicali più complesse e continuando ad essere cantante personalissimo, capace con uno stile tutto calibrato sulle variazioni e le tonalità minori , di dar verità alle parole con semplicità esemplare, Venditti dal canto suo resta uno tra i pochi cantautori a disporre di notevole mezzi vocali, con uno stile reso personale anche dal ricorso al pianoforte che si basa, nonostante una tecnica approssimativa, su un buon senso del ritmo e su armonie morbide ed avvolgenti.

Il concerto di Tagliacozzo non si tratterà di un semplice live  di grandi successi anche se titoli alla mano lo è: resta il simbolo di un particolare modo  di affrontare la musica, la canzone, la scrittura, che risulta essere equilibrato, tra passione e ragione, politica e divertimento, la cultura e la gioia, la malinconia e lo sberleffo, il colto e il popolare, in un unico grande flusso di canzoni che oggi, torna a restituire qualcosa di una drammaturgia segreta, in un mondo dove la comunicazione crea legami virtuali, nella quale cominciano ad annodarsi rapporti empatici, nascite, emozioni, che portano tutti a fare parte della scena, accanto ad artisti e organizzatori.

Prossimo appuntamento: Concerto di chiusura, martedì 22 agosto alle ore 21,15, nel Chiostro di San Francesco con l’Orchestra Sinfonica Abruzzese diretta da Benedetto Montebello, con un programma dal titolo Not(t)e da Oscar: Omaggio alla musica del cinema.

Musiche che hanno la capacità di entrare, e soprattutto rimanere, nel cuore di chi ascolta. E questo rimanere è sempre la spia di un compositore che scava nel profondo, e deposita nei nostri ricordi note, accordi ed effetti che resistono al tempo, con l’ampiezza della sua linea melodica, il colore delle armonie e uno sviluppo che può richiamare alla memoria immagini ed emozioni e giungere vincitore fino alla fine dei tempi.




LA DIFFICOLTÀ DI VIVERE NELLA VERITÀ

Il sorriso sinistro della nostra anima

di Don Ivan Concolato

“Penso che la libertà derivi tutta dal nostro essere verità” diceva Mark Hollis, tornato al Padre a febbraio 2019 a causa di una rara e veloce malattia.

Padre J. Popieluszko, poco prima di morire affermò: “per rimanere spiritualmente liberi bisogna vivere nella verità. Significa darne esteriormente testimonianza, dichiararla e rivendicarla in qualunque situazione. La verità è immutabile. Non si può distruggere con delibere e decreti. In linea di massima la nostra schiavitù è subordinata al dominio della menzogna, quando non la smascheriamo o non protestiamo ogni giorno contro di essa. La testimonianza coraggiosa della verità è la via maestra verso la libertà”.

Partendo da tali pensieri mi rendo conto che, nel mondo attuale c’è un maggior pericolo di rischiare di vivere nel nascondimento per paura o perché, perdendo il senso della realtà, non si riesce ad essere luce per sé stessi, né per gli altri.

Così facendo, si sminuisce anche il prossimo perché lo si adombra con bugie che diventano tentacoli soffocanti, costringendo le anime in un campo di battaglia che raccoglie sangue di innocenti… quante vittime attraverso le bugie condite da pregiudizi, preconcetti, mondi irreali!

Le prime vittime sono quanti si creano castelli dove si rinchiudono con le proprie maschere, cambiandole a seconda dei contesti e disagi nati dal non voler assumere le proprie responsabilità. Io sono te (dal brano musicale Sad but true dei Metallica).

Nessuno ne è esente, né viene risparmiato o può vivere così, perché la bugia diventa sempre più grande ed il linguaggio non verbale parla più delle parole.

Maschere di cera in un museo in continua evoluzione che ingabbia.

Tutto ciò è sconvolgente se vissuto nel mondo dei social: non è concepibile essere veri in presenza di spettatori; fosse anche una platea composta da una sola persona, nel momento in cui c’è qualcuno che assiste alla nostra vita automaticamente si porta avanti un copione se il mondo vuole vedere, vuole vederci.

Immaginate vivere ciò nella nostra fede.

Non vivere nella verità diventa una dicotomia mortale che non dà spazio alla coscienza.

Solo attraverso questa si può rientrare in un cammino di verità nella fede, se la lasciamo agire diventerà, grazie alla forza dello spirito santo, un percorso di cambiamento e di rinnovo.

Vivere nella verità significa rinnovare i colori della propria esistenza anche quando gli errori sono grandi. L’importante è rifiutarsi, quando il mondo ci invita a non assumere le nostre responsabilità, prendendo anzi ogni cambiamento dove essere protagonisti.

Solo partendo dalla verità è possibile la crescita della persona: solo in essa possiamo fare dei passi nell’unificazione e nel riconoscimento della nostra vera identità.

Vivere la verità vuol dire accettare le nostre luci e le ombre, senza alterarne nessuna. Ciò ci permetterà progressivamente di giungere in campi o spazi maggior di verità.

L’essere perfetti nel messaggio evangelico vuol dire essere completi, cioè la verità è tale quando non lascia fuori niente, non nega, non occulta o seleziona, ma si apre ad accogliere tutto quello che appare. La persona verace sa riconoscere i propri difetti o pregi, come conosce la sua verità con i chiaroscuri, senza rinnegare i limiti della propria condizione umana. Ma, allo stesso tempo, percepisce sé stesso come qualcosa che è infinitamente più di quella personalità psicologica con cui adesso si mostra. Percepisce che in lui la verità diventa l’unico modo di preparare la via al Signore.

Ed è allora che ogni uomo vedrà la salvezza di Dio (Lc 3, 1-6) e si sentirà in pienezza perché vivrà ciò che è sempre stato.

Foto: https://www.sanfrancescopatronoditalia.it/notizie/attualita/vivere-nella-verit%C3%A0-e-nell-amore-di-dio-51258




ALLA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO

di Domenico Galbiati

PoliticaInsieme.com, 20 agosto 2023. Gli italiani non dormono sonni tranquilli e neppure sotto l’ombrellone trovano l’attesa serenità Li rode il dubbio che Renzi e Calenda facciano o meno pace. Se creino o meno – meglio da soli, oppure con frange di Forza Italia ed altri malpancisti che abbiano militato sotto qualunque bandiera? – il primo aggregato del perduto Centro.

A qualcuno piace caldo, altri, come il jazz, lo preferiscono “cool”. C’è chi lo vuole cotto e chi lo vuole crudo. Com’è giusto che sia, ognuno dice la sua, in una cacofonica babele di linguaggi che lascia ben sperare i due poli, che, come sempre concordemente, tengono il banco di un sistema politico sfatto. Il quale all’ apparenza regge, ma solo grazie alla reciproca conventio ad includendum che destra e sinistra – è utile ribadirlo: concordemente – difendono a spada tratta, incuranti del fatto che gli italiani ne abbiano le tasche piene e, in misura sempre più larga, soffrano il certificato elettorale, come fosse la cartolina precetto con la quale un potere alieno pretenderebbe di arruolarli per una guerra che non è più la loro.

Senonché, in vista dell’appuntamento elettorale europeo, l’Italia non ha bisogno che un commensale in più si attovagli di squincio, alla tavola imbandita dell’attuale sistema politico. Il nostro Paese ha bisogno d’altro. Ha bisogno di coltivare un’ambizione che sia degna dei momenti più alti della sua storia.

Come su queste pagine è stato più volte ribadito, c’è bisogno di una trasformazione profonda del suo assetto politico sistemico. Ha bisogno di una rinascita ideale, morale, civile il cui incipit non può essere dato se non da una sorta di chiamata alle armi per una rinnovata responsabilità di cui ogni italiano si faccia carico personalmente, così da riaccendere quella passione politica che al nostro Paese non è mai mancata e purtroppo è stata soffocata e spenta da una artefatta seconda repubblica.

La voglia matta di metterci mano in prima persona, privilegiando, con il proprio voto libero, la cultura e la proposta politica preferita da ciascuno, anziché conferire il proprio consenso agli imperscrutabili rapporti interni di aggregati elettorali plurali ed informi.

I quali, tra le pieghe della loro perenne e pregiudiziale contrapposizione e, nel contempo, costantemente scossi, dall’una e dall’altra parte, da una reciproca ed ostile diffidenza tra le loro stesse e rispettive componenti, nascondono e compromettono quell’ impossibile ricerca dell’ interesse generale del Paese, accessibile solo ad un sistema politico libero ed aperto, piuttosto che rattrappito su di sé.

Così come si configura ad oggi, questo supposto centro non nascerebbe se, con tutto il rispetto che merita il Parlamento Europeo, avesse come unico obiettivo quello d’agguantare qualche seggio nell’emiciclo di Strasburgo.

Non nascerà perché non ha visione di lungo periodo, non ha ambizione, non ha cultura e non è, quindi, in grado di esprimere una “politica” che vada appena oltre qualche furbizia tattica ed assuma, al contrario, un respiro strategico.

Così, almeno ad oggi, stanno le cose. Il resto son chiacchiere.




L’ISA CONCLUDE LA STAGIONE ESTIVA con i capolavori di Hollywood

Domenica 20 agosto concerto a Pescara, Martedì 22 a Tagliacozzo

L’Aquila 19 agosto 2023. Termina a Pescara domenica 20 agosto con i capolavori della musica da film la stagione estiva dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese che da luglio ad agosto ha viaggiato in tutto l’Abruzzo, arrivando anche in Puglia, Basilicata, Lazio e Marche con 25 applauditissimi concerti.

Ultima produzione della stagione “From Hollywood with love!”: data clou domenica 20 agosto all’Arena del Porto della Marina di Pescara alle 21.15. Biglietti in vendita online all’indirizzo https://www.ciaotickets.com/it/biglietti/holliwoodwith-love-pescara e nelle rivendite autorizzate del circuito ciaotickets.com. Replica martedì 22 a Tagliacozzo alle 21.15 per il Festival Internazionale di Mezza Estate.

Per l’occasione, sul palco con i professori d’orchestra dell’ISA il direttore Benedetto Montebello che ha ideato e curato gli arrangiamenti per un programma d’eccezione dedicato, come suggerisce il titolo, alla grande musica del cinema americano. Da Via col Vento a Casablanca, da Psyco a Forrest Gump, da Star Wars a Jurassick Park e poi ancora le arie più celebri dei vari film di 007. È ricchissimo l’elenco di titoli cinematografici che verranno evocati grazie ai brani più celebri delle loro colonne sonore, veri capolavori della musica del ‘900, accompagnate dalla proiezione delle immagini più coinvolgenti delle stesse pellicole in un montaggio originale realizzato da Giordano Cagnin.

Un programma che regalerà un emozionante viaggio attraverso i più iconici titoli dell’imponente industria cinematografica hollywoodiana il cui successo planetario è dovuto anche alla musica composta da grandi maestri come Max Steiner, tra i protagonisti della prima epoca d’oro del cinema americano, il ventennio tra il 1930 e il 1950, o come Alan Silvestri, considerato tra i più importanti compositori per il cinema contemporaneo, candidato due volte all’Oscar (la prima, nel 2004, per Forrest Gump presente anche nel programma della serata), e ancora come Bernard Herrmann celebre soprattutto per la collaborazione con Alfred Hitchcock in diversi film realizzati nel periodo compreso tra il 1955 e il 1964, epoca a cui risale, ad esempio, l’agghiacciante musica della scena della doccia di Psyco.

Immancabile poi un assaggio delle opere del più acclamato tra i compositori per il cinema, John Williams, vincitore di 5 Premi Oscar e detentore del record per le nomination nelle categorie musicali (51), con un palmares che conta inoltre, tra i tanti altri riconoscimenti, 25 Grammy e 4 Golden Globe. Conclude il programma una suite dedicata al mitico agente 007 James Bond, reso celebre anche dal famosissimo James Bond Theme ascoltato per la prima volta nel 1962 in Licenza di uccidere composto dal britannico Monty Norman (1928-2022) e poi utilizzato praticamente in tutti i film della serie, variamente arrangiato dai musicisti che si sono occupati delle colonne sonore.

Elisa Cerasoli




PERDONANZA 2023. 729esima edizione

Ecco come si svolgerà il corteo della Bolla

L’Aquila, 18 agosto 2023. Quest’anno il corteo della Bolla partirà il 28 agosto, dall’area di Piazza Palazzo, dove insiste Palazzo Margherita, sede municipale fino alla data del sisma del 6 aprile 2009. La partenza è prevista alle 16.

Il corteo attraverserà corso Vittorio Emanuele, passerà per corso Federico II, viale Crispi e viale Collemaggio, fino a raggiungere il prato e la Basilica di Santa Maria di Collemaggio.

Successivamente sarà celebrata la Messa stazionale e dopo, ai vespri (come recita la Bolla Papale di Celestino V), verrà aperta la Porta Santa della basilica, che quest’anno verrà dischiusa dal cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero Vaticano per le Cause dei Santi.

Il corteo terminerà con l’arrivo della Dama della Bolla (l’attrice Viola Graziosi), della Dama della Croce (l’arpista Valentina Gulizia), del Giovin Signore (il pianista Carlo Palermo) e del sindaco e presidente del Comitato Perdonanza, Pierluigi Biondi, davanti alla Basilica.

È stata la cultura, come leva per la rinascita e modello di innovazione per le aree interne, l’ispirazione che ha guidato la scelta dei personaggi protagonisti del corteo della Bolla, uno dei momenti più significativi della Perdonanza Celestiniana.

In omaggio al quarantennale dell’evento celestiniano dell’epoca contemporanea (la prima edizione fu nel 1983), gli ultimi tedofori saranno Italo Ettorre, che portò il Fuoco nell’ultimo tratto del Cammino del Perdono proprio in quell’anno, e Tullio De Rubeis, nipote del Sindaco dell’Aquila Tullio De Rubeis, che sempre in quell’anno tenne a battesimo l’evento celestiniano, di cui fu anche ispiratore.

La parte civile del corteo seguirà il protocollo previsto dal decreto ministeriale per cerimonie di questo genere. A seguire, i gruppi storici.

Compilando, inoltre, il modulo pubblicato sul sito ufficiale della Perdonanza, tutte le associazioni che vorranno aderire potranno iscriversi e unirsi al corteo. Ciò per consentire la massima partecipazione e un’organizzazione puntuale.




URBAN NATURE: la festa della natura in città

La Commissione Pari Opportunità accoglie l’invito del Wwf e aderisce alla VII edizione in programma il 7 e 8 ottobre in tutta Italia

Giulianova, 18 agosto 2023. Anche Giulianova sarà nel circuito delle città virtuose, nel fine settimana del 7 e 8 ottobre,  e lo sarà in quanto aderente alla VII edizione di Urban Nature: la festa della natura in città, organizzata in quei giorni  dal Wwf Italia.

All’appello dell’ associazione ha risposto infatti la Commissione comunale per le Pari Opportunità che, come decine di altri volontari in tutta Italia, raccoglierà fondi destinati al progetto Oasi in Ospedale: costruiamo Aule Natura negli ospedali pediatrici italiani.

Al finanziamento dell’iniziativa si collaborerà  con la vendita in piazza di  una piantina di felce in vaso.

Le Oasi in Ospedale verranno regalate a strutture dedicate alle cure pediatriche, a reparti pediatrici qualificati e ad altre strutture terapeutiche presenti sul territorio italiano, che verranno individuati in base a criteri di fattibilità e interesse con la collaborazione di partner selezionati.

Nella prima area, realizzata nel 2021 all’ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Palidoro, già dai primi mesi sono stati riscontrati grandi benefici a livello ortopedico, cardiaco e psicologico.

Nel 2022, il Wwf  ha raccolto fondi e regalato le prime tre Oasi in Ospedale ad altrettante strutture pediatriche. Sulla scia di questi risultati incoraggianti, il Wwf Italia ha deciso di scendere nuovamente in piazza, per rinnovare l’iniziativa ed insieme far conoscere l’associazione e i suoi progetti dedicati alla tutela della natura.




DUE SALVATAGGI IN POCHE ORE

Gli Angeli del Mare FISA; collaborazione e sicurezza sulle spiagge

A Montesilvano e a Francavilla, il 16 agosto due soccorsi nell’arco di poche ore, con intervento in mare a cura degli Assistenti Bagnanti brevettati dalla F.I.S.A. (Federazione Italiana Salvamento Acquatico) e formati dagli Angeli del Mare, società nata a Pescara per offrire servizi acquatici qualificati, da anni attiva su molte spiagge italiane, laghi e piscine pubbliche e private. A effettuare il primo salvamento i soccorritori Giacomo Natali e Elio D’Arcangelo, venendo in aiuto di una signora di 81 anni. Mentre il secondo salvamento ha visto protagonisti Bruno Diomede degli Angeli del Mare FISA e Alessandro Di Cintio della Lifeguard Compagnia del Mare, che hanno tratto in salvo un nonno e il suo nipotino.

Mercoledì 16 agosto, in mattinata doppio salvataggio da parte dei Soccorritori Acquatici Angeli del Mare Fisa.

Il primo è stato effettuato da Giacomo Natali ed Elio D’Arcangelo che insieme sono intervenuti in aiuto di una signora di 81 anni che ha avuto un malore mentre camminava in acqua. L’immediato intervento dei due Soccorritori Acquatici Angeli del Mare Fisa ha reso possibile salvare la vita della signora. Chiamata la Guardia Costiera di Montesilvano, i quali hanno manovrato le procedure da adottare in questi casi ed è stato chiamato il 118 che ha trasportato la signora in ospedale per controlli.

Il secondo intervento è stato effettuato allo stabilimento Urania a Francavilla al Mare dal Soccorritore Acquatico Angeli del Mare Fisa Bruno Diomede che mentre era in perlustrazione del suo specchio d’acqua ha notato un nonno di 60 anni e il nipote di 14 anni che si trovavano a 100 metri dalla battigia tra una scogliera e l’altra dove si forma la corrente di risacca e avevano problemi per rientrare.

Immediatamente il Soccorritore Acquatico Angeli del Mare Fisa prende il baywatch e con nuotata operativa ha raggiunto i due pericolanti, nel frattempo il bagnino Alessandro Di Cintio della Lifeguard Compagnia del Mare che si trovava nella postazione dello stabilimento balneare il Pareso vedendo le manovre di soccorso immediatamente con il proprio pattino ha raggiunto i pericolanti, supportando il collega Soccorritore. Hanno fatto salire il bambino sul pattino, e col baywatch aiutato il nonno a nuoto. Non c’è stato bisogno del 118 grazie all’immediatezza dell’intervento.

Marco schiavone, presidente Angeli del Mare Fisa: “Come Angeli del Mare abbiamo avviato questa preziosa collaborazione con la F.I.S.A (Federazione Italiana Salvamento Acquatico) che ci permette di formare i giovani soccorritori con un livello di professionalità altissimo. Inoltre, chiediamo ai nostri collaboratori di metterci passione e cuore. Il mare è bello, ma è anche continuamente una possibile minaccia per i bagnanti, soprattutto gli anziani e i bambini. I nostri soccorritori sono addestrati non solo alle tecniche di salvamento, di nuoto, di primo soccorso. Ma soprattutto a prevenire o meglio osservare e cercare di informare i bagnanti sui possibili pericoli del mare, sempre in stretta collaborazione con tutte le Capitanerie di Porto che ringraziamo per il loro sostegno fattivo alla Salvaguardia umana. Insieme a Carmen Padalino, mia socia, ringraziamo il Presidente della F.I.S.A. Raffaele Perrotta per la preparazione dei Soccorritori Acquatici FISA e per la loro professionalità.”




PREMIO INTERNAZIONALE IGNAZIO SILONE XXVI edizione

La Cultura è un investimento Innovativo, Inclusivo e Sostenibile

Pescina, 17 agosto 2023. La XXVI Edizione del Premio Internazionale IS è ormai ai nastri di partenza: dal 19 al 22 agosto, la Città di Silone e Mazzarino, Pescina accoglierà tutti gli amanti della cultura siloniana, attraverso il suo vitalissimo Parco Letterario IS, oramai nella rete dei quattro, riconosciuti dalla Regione Abruzzo.

“Quindi non più solo la legge istitutiva del prestigioso ‘Premio Internazionale IS’, ma anche la nuova normativa quadro sulla Cultura, che ne fa uno dei suoi strumenti di promozione”: così si è espresso il sindaco di Pescina, Mirko Zauri, già in sede di presentazione di questo appuntamento culturale, svoltosi nei giorni scorsi a L’Aquila, presso “Palazzo Silone”, Regione Abruzzo.

“Un rapporto simbiotico, che ora si rafforza con nuovi strumenti e reti comuni – ha aggiunto Zauri – al fine di generare un formidabile valore aggiunto, non solo per rafforzare e diversificare l’offerta culturale regionale, ma anche la sua preziosa attrattività turistica, specie per quella storica, ambientale, sportiva, con il richiamo alle stesse tradizioni enogastronomiche uniche ed il ritorno dei nostri emigranti dall’estero”.

“Le quattro intense giornate – ha concluso il Sindaco, anche in veste di Presidente del Centro Studi IS – intendono evidenziare fino in fondo l’anima siloniana, con l’intero territorio della Valle del Giovenco, della Marsica e dell’Abruzzo tutto, posta alla base del suo lungimirante dossier “La Cultura non Spopola”, che ha consentito a questa fiera Città di arrivare alla finale di Capitale della Cultura 2025, a nome di tutte le aree interne del Paese”.

L’apertura è prevista per sabato 19 agosto, con il ritorno al passato delle sue tradizioni più vere, al centro del “Rifugio Silone“, con la riproposizione di arti e mestieri antichi della sua cultura contadina e lo strategico progetto di “RecuperArti”, per rivitalizzare la filiera laniera, di pregio.

Domenica 20 agosto, nell’Auditorium del Teatro San Francesco si svolgerà un’approfondita riflessione sugli attualissimi temi delle migrazioni, da quelle storiche, anche dell’esilio, fino allo scenario ancor più drammatico dell’esodo impetuoso in atto, dal continente africano verso quell’Europa, quasi attonita.

Lunedì 21 agosto l’altro confronto, orientato su come integrare e massimizzare tutti gli strumenti di promozione della cultura siloniana, tra i valori della necessaria conservazione dei temi centrali della libertà, uguaglianza e democrazia compiuta dei diritti umani e civili, con le nuove forme di aggregazione e di comunicazione specie verso le ultime generazioni, sempre più “globali e social“: dal Parco Letterario IS a Capitale della Cultura Italiana ed abruzzese, valorizzandone altresì la ricerca ed i laboratori creativi degli studenti, con il libro “Una Manciata di Storie” e con l’intima rilettura teatrale, quasi profetica, di un’opera potente come “Uscita di Sicurezza“, qui in prima nazionale a cura del “Teatro dei Colori”.

La giornata conclusiva del 22 agosto, vedrà la tradizionale commemorazione della scomparsa, sulla sua Tomba, di Secondino Tranquilli, ovvero l’uomo, prima ancora che lo scrittore Ignazio Silone, ricordandone gli stessi tratti distintivi della sua origine marsicana ed abruzzese, tanto forti ed originali.

A seguire gli studenti dell’Istituto Comprensivo Fontamara di Pescina saranno protagonisti in lingua dialettale dello spettacolo itinerante “p ll vie di Casteje”. La Premiazione dalle 17.30 esprimerà il più caloroso abbraccio di tutti i pescinesi, presenti le massime autorità istituzionali della Regione e del Parlamento nazionale, al suo eminente studioso ed autentico filantropo e mecenate siloniano: la prestigiosa figura del Prof. Avv. Emmanuele F.M. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro Internazionale di Roma, che ha conosciuto lo stesso Silone e a sua volta lo aiuta a far conoscere al mondo.

Accanto ad essa la tesi e le Menzioni d’Onore a studiosi ed associazioni, che si sono distinti nella promozione dei valori siloniani della verità, giustizia e solidarietà verso gli “ultimi”, contro ogni forma di violenza ed oppressione, con la promozione viva del messaggio universale del grande autore di un capolavoro come Fontamara. Così si celebreranno i 90 anni dalla sua pubblicazione, in una terra ed in una lingua straniera, che verrà ripresa nella sua sessione invernale, con le scuole, anche commentando lo speciale “La voce del cafone” documentario che andrà in onda su Rai 5; in seguito alla proiezione dello stesso docufilm “Il Giovane Silone“, su uno dei massimi intellettuali del ‘900, che ha ricercato sempre l’”Uscita di Sicurezza” attraverso tutte le opere letterarie e teatrali, con la sua stessa rivista “Tempo Presente“, che ancora oggi brilla e ne coltiva la sua missione originaria, al servizio del libero pensiero.

Così Pescina è pronta ad accogliere tutti, mostrando le sue bellezze ed ora anche la maestosa “Torre Piccolomini”, che domina la grande Piana del Fucino, un tempo “croce e delizia” dei suoi “cafoni”.

Gli spettacoli a tema illumineranno le magiche notti pescinesi:

Sabato 19 agosto 2023, con l’esibizione della suggestiva” CORALE FOLKLORISTICA FONTAMARA”;

Domenica 20 agosto l’intera giornata dedicata alle migrazioni si chiuderà con il concerto: “L’ABRUZZO, LA MARSICA, PESCINA, SILONE, I SUONI DELLA TRANSUMANZA”, a cura dell’Associazione Mario Lucci;

Lunedì 21 agosto, nel Chiostro del Teatro San Francesco, il “Teatro dei Colori”, proporrà l’intensa serata teatrale di “USCITA DI SICUREZZA, LA PENA DEL RITORNO…RIPENSARE IL PROGRESSO”, di e con il Maestro Gabriele Ciaccia;

Martedì 22 agosto la chiusura presso Piazza Duomo, con lo spettacolo di e con Giobbe Covatta, “LA DIVINA COMMEDIOLA”: il grande commediografo, Ambasciatore dell’Amref e Testimonial di Save The Children per il Terzo Mondo, rivedrà l’opera dantesca descrivendone non i suoi peccatori, ma le loro vittime, i bambini, i più deboli e indifesi, che “non hanno cognizione dei loro diritti”.

Alessandra Renzetti




OCCHIO NON VEDE cuore non duole

PoliticaInsieme.com, 17 agosto 2023. Parliamo di Antonio Tajani, Ministro degli Esteri, nonché Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Uomo dabbene e politico paziente.

Nella recente intervista, rilasciata ai maggiori quotidiani, Giorgia Meloni ha sostanzialmente sostenuto che i provvedimenti più delicati – così almeno quello relativo agli “extra-profitti” delle banche – è bene farli a sua insaputa.

Anzi, il fatto che non lo sappia Tajani sembra essere la condizione perché vadano a buon fine.

Eppure, è persona compassata e seria. Non ha per nulla le sembianze del chiacchierone. Non è brillante, spavaldo e baldanzoso come il suo mentore, ma, da buon cireneo, porta pazientemente la croce della sua pesante eredità. E non sfigura. Anzi!

Sta portando Forza Italia a quel tratto di normalità che non è detto non faccia bene al partito, al di là di ogni pronostico di segno contrario. Insomma, onestamente non si può credere che il problema sia quel buon uomo di Tajani.

Va riconosciuto che nella prima repubblica, in quanto a tenuta, lealtà e correttezza dei rapporti di coalizione, sarebbe successo di peggio anche per un semplice starnuto. Al contrario, il capo della nostra diplomazia si mostra all’altezza del ruolo ed incassa la botta da signore. Occhio non vede, cuore non duole.

Se ne dovrebbe dedurre, a tal punto, che il problema sia piuttosto la stessa Giorgia. Giustamente innamorata, se così si può dire, del suo ruolo, secondo la passione politica che la accompagna da una vita, ma a rischio, forse sospinta da troppi adulatori, di andare un attimo sopra le righe. Rivendicando – commander in chief – un leaderismo decisionista ed autoreferenziale, che, forse, in un governo di coalizione vorrebbe forme più pacate e toni più rotondi.

La Meloni non dovrebbe dimenticare che talvolta prove di forza volutamente plateali sembrano, piuttosto, segno di una qualche temuta debolezza. Insomma, gatta ci cova ed i rapporti tra le forze di maggioranza, sotto la crosta di una scontata compattezza, non sono forse così fluidi e cristallini, come si vorrebbe far credere.

Parrebbe che l’equilibrio interno si stia assestando su una dorsale nazional-sovranista Meloni-Salvini che è difficile dire quanto giovi a quest’ultimo. Sicuramente non giova all’ Italia ed alla specchiata chiarezza con cui dovremmo proporci in Europa in vista dell’ appuntamento elettorale del prossimo mese di giugno.




PRONTI A COLLABORARE per risanare l’Ente

Le dichiarazioni di Sindaco e Amministrazione su designazione Commissari

Chieti, 17 agosto 2023.Nella mattinata di oggi il Prefetto ci ha messo al corrente della nomina dei tre componenti dell’Osl, Organo straordinario di liquidazione, che si occuperanno di condurre la procedura di dissesto del Comune di Chieti”, così il sindaco Diego Ferrara.

“Come Amministrazione daremo il massimo della collaborazione possibile alla Commissione individuata con decreto del Presidente della Repubblica e accoglieremo i commissari in Comune una volta esperiti tutti i passaggi formali con la Prefettura – riprende il sindaco – Il loro sarà un lavoro importante, perché dovranno gestire la massa economico-finanziaria ante 2023, al fine di chiudere la procedura di dissesto entro cinque anni e di restituire all’Ente una nuova solidità. Agiremo in totale sinergia perché il risanamento sia pieno, mettendoli al corrente delle cose fatte anche alla luce del piano di riequilibrio, dei provvedimenti adottati e in itinere e dell’attività che ci aspetta  sia per quanto riguarda il bilancio stabilmente riequilibrato, che è di nostra competenza per programmare l’attività dell’Amministrazione dal 2023 in poi, sia perché venga data priorità alle erogazioni ferme e dirette a famiglie e disabili: si tratta di assegni di cura, di rimborsi dei libri di testo e altre poste rimaste sospese in quanto fondi vincolati, che comunque devono essere gestiti dall’Organo straordinario”.




GIRONI DIVINI 2023 Svelati i nomi dei vini finalisti

Tutto pronto per le attese finali del 17-18-19 agosto, nell’affascinante centro storico di Tagliacozzo. 60 etichette, scelte tra le più rappresentative del panorama vinicolo abruzzese, si contenderanno il titolo di vino dell’anno.

A pochi giorni dall’inizio DI GIRONI DIVINI 2023, sono ufficiali i nomi dei vini finalisti. Ricordiamo che dopo una lunga cernita (oltre 450 etichette provate) fatta da una giuria tecnica composta da giornalisti, buyers e sommelier di provata esperienza, supervisionati dal direttore tecnico dell’evento Franco Santini, ora il calice passa in mano ad una giuria di 40 wine lovers ed appassionati, che nelle tre serate del 17-18-19 agosto assaggeranno alla cieca i vini e ne decreteranno il “migliore”, completando il responso tecnico con quello puramente edonistico (il programma completo e le prenotazioni al link https://www.i-ticket.it/partner/live-comunication-gironi-di-vini ).

Gironi Divini si distingue da tutte le altre manifestazioni enogastronomiche in corso non solo per questa singolare formula, che prevede un doppio livello di giudizio (quello del professionista e quello del semplice amatore), ma anche per un’attenzione totale al vino di qualitàIl vino è protagonista assoluto, all’interno di spazi storici affascinanti, con accesso limitato, in modo da garantire la necessaria tranquillità e l’atmosfera migliore per una bevuta consapevole, come è giusto che sia per il rispetto del prodotto e di chi faticosamente lo lavora. Niente file chilometriche, niente resse per accaparrarsi un bicchiere di bianco o rosso senza nome, ma una gestione degli spazi attenta e finalizzata ad una fruizione rilassata e attenta, con un piccolo punto food di qualità (a cura di “Le Direzioni del Gusto”) per chi vuole accompagnare il calice con qualcosa di solido.

Ma c’è di più: questo lavoro di selezione, che dura tutto l’anno, confluirà nella pubblicazione di una guida interamente dedicata ai vini abruzzesi – “Vini d’Abruzzo per Bevitori Curiosi”, sempre a cura di Franco Santini – che uscirà in distribuzione gratuita online a fine anno. “I vini che assaggeremo in finale”, spiega Santini, “sono stati scelti per la loro alta qualità organolettica, ma anche cercando di dare ampia rappresentanza ai tanti territori della nostra regione e alle molteplici dinamiche che la percorrono. Ecco, allora, che accanto a nomi noti, di aziende storiche o di realtà imprenditoriali importanti, troviamo etichette di piccolissimi produttori artigianali, che si sono distinti per originalità e qualità di prodotto. Perché l’obiettivo non è stabilire quale sia il vino migliore, ma far capire al pubblico che l’Abruzzo del vino è ricco e sfaccettato, ed ha tutte le carte in regola per ritagliarsi un posto di rilievo sulle mappe del vino mondiale. Tutto questo lo racconterò in maniera ancora più dettagliata nella mia pubblicazione, a cui sto lavorando da tre anni e che non vedo l’ora di diffondere”.

Ecco, quindi, l’elenco dei vini finalisti nelle varie categorie. Ancora pochi posti disponibili

FINALE PECORINO (17 agosto ore 20:00)

·       Pecorino Qvinto 2022 – FATTORIA TEATINA

·       Pecorino 2022 – OLIVASTRI

·       Pecorino 2022 – BUCCICATINO

·       Pecorino 2022 – TENUTA TRE GEMME

·       Pecorino “etichetta barone rampante” 2021 – CANTINA TOLLO

·       Pecorino 2019 – COSTANTINI

·       Pecorino “Giocheremo con i Fiori” 2022 – TORRE DEI BEATI

·       Pecorino 2022 – STRAPPELLI

·       Pecorino “Aspetta Primavera” 2022 – CONTESA

·       Pecorino “Cortalto” 2021 – CERULLI

·       Pecorino “PEC” 2022 – ABBAZIA DI PROPEZZANO

·       Pecorino “Tegeo” 2020 – CODICE VINO

FINALE TREBBIANO D’ABRUZZO (17 agosto ore 22:00)

·       Trebbiano 2022 – EMIDIO PEPE

·       Trebbiano “Casanova” 2022 – BARONE CORNACCHIA

·       Trebbiano “Anima” 2022 – MARRAMIERO

·       Trebbiano “San Pietro” 2021 – AUSONIA

·       Il Bianco di Wilma 2022 – CANTINA WILMA

·       Trebbiano “Mario’s 48” 2021 – TERRAVIVA

·       Trebbiano “Semivicoli” 2019 – MASCIARELLI

·       Trebbiano 2021 – RABOTTINI

·       Trebbiano 2021 – TRIUM

·       Trebbiano “Laus Vitae” 2021 – CITRA

FINALE BIANCHI DA VITIGNI MINORI E BLEND (18 agosto ore 20:00)

·       Traminer “Tramé” 2019 – CASTELSIMONI

·       Passerina “Ostrea” 2022 – MALIGNI

·       Carta Bianca 2022 – GUERINO PESCARA

·       Montonico “Santapupa” 2022 – VINI LA QUERCIA

·       Passerina “Terreum 91” 2022 – FAMIGLIA DI CARLO

·       Passerina 2019 – RAPINO

·       Passerina Bio Tullum 2022 – FEUDO ANTICO

·       Chardonnay “Althena” 2022 – SAN LORENZO VINI

·       Parella Bianco 2019 – FEBO

·       Cococciola 2022 – CINGILIA

·       Passerina Tullum 2022 – RADICA

FINALE MONTEPULCIANO D’ABRUZZO GIOVANI (18 agosto ore 22:00)

·       Montepulciano “Suffonte” 2021 – LUDOVICO

·       Montepulciano “Bì” 2022 – BICE COLETTI

·       Montepulciano Anfora 2021 – CIRELLI

·       Montepulciano “Parò” 2022 – CANDELORO

·       Montepulciano “Malandrino” 2021 – CATALDI MADONNA

·       Montepulciano “Notàri” 2021 – NICODEMI

·       Montepulciano “Terra Bruna” 2020 – PODERE COLLE SAN MASSIMO

·       Montepulciano “Le Gemme di Spiritus Terrae” 2020 – ORSOGNA

·       Montepulciano “Mille Papaveri Rossi” 2022 – GUARDIANI FARCHIONE

·       Montepulciano “Chiamami quando Piove” 2021 – VALORI

·       Montepulciano “Cavaticchi” 2021 – CANTINA VAGLI

FINALE CERASUOLO D’ABRUZZO (19 agosto ore 20:00)

·       Cerasuolo “Baldovino” 2022 – TENUTA I FAURI

·       Cerasuolo “Senza Niente” 2022 – MARINA PALUSCI

·       Rosato Terre Aquilane “Somnium” 2022 – MARCO ROSSI

·       Cerasuolo 2022 – PODERE DELLA TORRE

·       Cerasuolo 2022 – BOSSANOVA

·       Cerasuolo “Tauma” 2022 – PETTINELLA

·       Cerasuolo “Auà” 2019 – FATTORIA GAGLIERANO

·       Cerasuolo “Sotto il Ciliegio” 2022 – CAPRERA

·       Cerasuolo “Bardasce” 2022 – TENUTA DE MELIS

·       Cerasuolo “Femina” 2022 – MONTI

·       Cerasuolo “Le Vigne” 2022 – FARAONE

·       Cerasuolo “Fosso Cancelli” 2021 – CIAVOLICH

FINALE MONTEPULCIANO D’ABRUZZO MATURI (19 agosto ore 22:00)

·       Montepulciano “Castellum Vetus” 2017 – CENTORAME

·       Montepulciano “Don Bosco” 2018 – BOSCO NESTORE

·       Montepulciano “San Zopito” 2018 – TORRE RAONE

·       Villamagna Riserva 2017 – VALLE MARTELLO

·       Montepulciano “Amorino” 2018 – PODERE CASTORANI

·       Montepulciano “Nobu” 2018 – DI CARLO

·       Montepulciano “Vigna Coccetta” 2011 – SPERANZA

·       Montepulciano “San Clemente” 2019 – ZACCAGNINI

·       Montepulciano “Santinumi” 2016 – MARCHESI DE CORDANO

·       Montepulciano “Harimann” 2017 – PASETTI




FERRAGOSTO E POI?

Nuova fase, con nuove domande

di Domenico Galbiati

PoliticaInsieme.com, 16 agosto 2023. Ferragosto è, in un certo senso, un giro di boa che, di anno in anno, immette in una fase nuova della vita del Paese.

È un po’ come se gli italiani trattenessero un attimo il respiro e, in apnea, s’immergessero in un momento di spensieratezza e di oblio. Pur sapendo – ma è come se, per un istante, non volessero crederci – che riemergeranno ben presto ed avranno di fronte le aspre difficoltà dell’autunno.

La stagione più’ dolce e, ad un tempo, la più amara, fors’anche di rimbalzo dal relax presto abbandonato. La stagione calda, per eccellenza. E come tale si propone anche quest’anno, intanto che ci avviciniamo al primo compleanno del governo della destra. Un capolavoro che rappresenta l’approdo legittimo – e fors’anche necessario: cioè inscritto in quella sequenzialità inoppugnabile degli eventi che la politica ben conosce. E, nel contempo, attesta il fallimento dell’ intero decorso della cosiddetta Seconda Repubblica.

Dovrebbero complimentarsi reciprocamente, si fa per dire, le forze – dal PD alla sinistra-sinistra, ma pure la liberale Forza Italia, ed anche la Lega che il Senatur ha sempre tenuto ben lontana da tentazioni para-fasciste – dell’incapacità di offrire all’Italia una qualunque visione minimamente all’altezza della sua vocazione storica e democratica e sapesse suscitare una nuova passione civile.

Il fatto è che tutte queste forze – chi più, chi meno, chi in un modo, chi nell’ altro – in ultima analisi, hanno mentito a loro stesse e, nell’atto con cui esecravano la Prima Repubblica, nient’altro facevano se non cercare di aggrapparsi ai relitti del naufragio, per sopravvivere. In fondo, solo Martinazzoli – in una intelligenza delle cose lucida fino al punto da apparire, forse, perfino ingenua – ha creduto che fosse possibile una catarsi ed ha indicato ai suoi Popolari la via di una palingenesi presto tradita.

Peraltro – per quanto si cerchi di scordarlo e, soprattutto di farlo dimenticare agli italiani – abbiamo un Governo, sicuramente legittimo, ma la cui composita maggioranza rappresenta la minoranza degli elettori chiamati alle urne lo scorso 25 settembre. Cosicché anche la maggiore tra le forze che compongono e sostengono l’attuale Governo, insomma il partito di maggioranza relativa, ben poco ha da scialare in quanto ad effettivo consenso degli italiani.

Onore al merito: va riconosciuto che la destra ha vinto di suo, ma le forze di cui sopra si sono talmente finite incaprettate in una catena di errori – veri e propri vulnus ai più scontati fondamentali della politica – da consentirle di arrotondare il vantaggio, segnando spesso a porta vuota.

È fuori luogo discettare, in modo più o meno capzioso, sulle propensioni nostalgiche di FdI. Il timore è piuttosto un altro: che a mostrarsi nostalgico, a volgere lo sguardo a ritroso fino ad intercettare sullo sfondo la stagione più oscura della nostra storia, sia stata una parte comunque significativa del Paese. Alla ricerca di una soluzione securitaria e d’ordine; scettica se non decisamente avversa all’ integrazione europea; chiusa in una mitica rievocazione del nazionalismo, diffidente ed, anzi, storicamente ostile all’alleanza tra i grandi paesi democratici dell’Occidente; orientata – altro che Piano Mattei – al blocco navale contro i migranti; sorda a quei sentimenti di solidarietà che pure stanno nelle corde del popolo italiano; lontana da una reale preoccupazione di coesione sociale, e, se mai, prona a qualche conveniente corporativismo. La nave va, per quanto il vento soffi nelle sue vele meno di quanto vorrebbe la propaganda, la gran cassa della stampa affiliata e l’ossequio servile di tanti fiancheggiatori.

La candelina sulla torta del compleanno dovrebbe illuminare quattro domande, su cui tornare, una per una, più avanti :

*il governo Meloni è oppure no l’espressione matura di una cultura politica e di una visione complessiva in ordine alle attese ed alle prospettive che “Italia” può e deve legittimamente coltivare?

*ha mostrato fin qui una riconoscibile intenzione “strategica” nella sua azione

oppure no?

*quali sono gli effettivi rapporti e le loro possibili evoluzioni tra i partiti dell’ attuale maggioranza?

*cosa possiamo attenderci in quanto a rapporti tra maggioranza ed opposizione che rimettano al posto d’ onore ed al primato che gli compete il ruolo del Parlamento?

Domenico Galbiati




MARIA, IL TABERNACOLO VIVENTE

di Emiliano Antenucci

InTerris.it, 15 Agosto 2023. Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. (Ap 12,1)

La Vergine Maria è la privilegiata di Dio, concepita immacolata, senza peccato originale, non è stata gravata dalla corruzione del peccato, del corpo e della morte. Alcuni teologi, in modo particolare della chiesa d’oriente, parlano della dormitio Virginis Mariae, cioè Maria si sarebbe addormentata, per un trasporto d’amore al Figlio, avrebbe partecipato subito alla resurrezione della carne. Il dogma dell’Assunzione, non affronta la questione della morte di Maria, ma scrive papa Pio XII, nella Costituzione apostolica Munificentissimus Deus: «L’Immacolata Madre sempre Vergine Maria terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo».

Nella tradizione ebraica, alla metà di agosto, si festeggia la Sukkoth in ebraico significa “capanne” e sono appunto le capanne a caratterizzare questa festa gioiosa che ricorda la permanenza degli ebrei nel deserto dopo la liberazione dalla schiavitù dall’Egitto: quaranta anni in cui abitarono in dimore precarie, accompagnati però, secondo la tradizione, da “nubi di gloria”.

Secondo il biblista francescano Frédéric Manns: «Maria celebra la sua ultima festa delle capanne sul monte degli Ulivi. Il simbolismo giudaico di tale festa illustrava bene il senso della sua morte e la sua fede nella risurrezione. In altre parole, significa che la fede nell’assunzione di Maria risale ai giudeo-cristiani di Gerusalemme. I giudeo cristiani erano ben preparati ad accettare l’assunzione di Maria, perché dal giudaismo avevano ereditato la fede che Myriam, sorella di Mosè, non aveva conosciuto la corruzione della tomba».

Maria è la nuova Shekhinah, cioè la nuova dimora, abitazione, tenda di Dio.

Dio si è stabilito in Maria, per rendersi vicino a tutti gli uomini. In Maria si compie la salvezza annunciata dai profeti, diventa il “tabernacolo vivente”: trasparenza divina per l’intera umanità.

In base a questo dogma dell’Assunta, mi viene da fare una domanda: “Dove si trova Maria? Se è entrata nella storia, nello spazio e nel tempo, ma nello stesso tempo è andata al di là della storia, dello spazio e del tempo?”.

Maria è in cielo, in terra e in ogni luogo, paradossalmente è già qui in mezzo a noi, e quindi non ha bisogno di apparire. Le apparizioni mariane, confermate dalla Chiesa, sono solo una manifestazione in più della presenza di Maria tra di noi, con noi, per noi e in noi. Maria è la Madre del popolo cristiano, quindi ricorriamo alla sua potentissima intercessione, senza andare alla ricerca di guru, carismatici, maghi, santoni. Maria è la vera influencer della nostra vita. Crediamo poco nel potere di Maria nella storia, nella nostra vita e nelle persone che incontriamo.

Ognuno potrebbe scrivere un libro: “La mia biografia con Gesù e con Maria”.

Consacriamo alla Madonna tutto noi stessi e come diceva, l’innamorato di Maria, san Massimiliano Maria Kolbe che bisogna: “Rinnovare ogni cosa in Cristo attraverso l’Immacolata”.

A Maria Assunta affidiamoci con questa bellissima preghiera di san Josemaria Escrivà:

Maria Santissima, Regina Assunta in Cielo, Regina di tutti coloro che anelano di far conoscere l’amore del tuo Figlio: tu che tanto comprendi la nostra miseria, chiedi tu perdono per noi, per la nostra vita: per quello che in noi sarebbe potuto essere fuoco ed è stato cenere; per la luce che non ha illuminato, per il sale divenuto insipido. Madre di Dio, onnipotenza supplice, ottienici assieme al perdono la forza di vivere veramente di fede e d’amore, per essere in grado di portare agli altri la fede di Cristo. Cuore dolcissimo di Maria, dà forza e sicurezza al nostro cammino, sulla terra: sii tu stessa il nostro cammino, perché tu conosci il sentiero più sicuro e diretto che conduce, per amor tuo, all’amore di Gesù Cristo. Amen

Foto di Albert Dera su Unsplash

https://www.interris.it/editoriale/maria-tabernacolo-vivente/




LE LEZIONI DELLA GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ

di Giovanni Cominelli

PoliticaInsieme.com, 15 agosto 2023.  A proposito della Giornata mondiale della Gioventù, voluta da Giovanni Paolo II a Roma per la prima volta il 23 marzo 1986, celebratasi nel 2023 a Lisbona dall’1 al 6 agosto scorso, Le Figaro del 7 agosto ha scritto di una “cure de jeunesse de l’Église catholique” e di un “cadeau de l’espérance”.

Alcuni settori dei credenti e qualche ateo devoto si sono scandalizzati, perché il Papa ha parlato poco di Cristo e troppo del mondo e delle sue sfide presenti.

Così come ha messo in subbuglio parecchi dietrologi il fatto che a Fatima il Papa ha d’improvviso mollato il discorso scritto per andare a braccio: problemi con il mito storico dei segreti di Fatima? …

Tuttavia, ciò che dovrebbe interessare non solo i credenti, ma “ogni uomo di buona volontà” è che la Chiesa ha tutt’oggi l’intelligenza e la capacità di prendersi cura delle giovani generazioni: essa fa a se stessa “una cura di giovinezza” e “si cura della gioventù”.

Dove si trova un posto al mondo, nel quale un milione di giovani ascolta in silenzio un signore di 86 anni, che li ha convocati per parlare loro di responsabilità verso il mondo, di sfida verso le mode correnti, di invito all’impegno verso gli altri? Che ha il coraggio di dire loro “papale papale” che “nella vita nulla è gratis”?

Dove, davanti ai giovani che non dispongono di un passato e che vedono un futuro di nebbie, viene squadernata la realtà del mondo così così com’è, senza maquillage, senza gli “andrà tutto bene!”, tipici di un ottimismo fatuo e pubblicitario?

Il Papa stesso era consapevole di parlare in un contesto di “stanchezza” del Cristianesimo: “La stanchezza è un sentimento piuttosto diffuso nei Paesi di antica tradizione cristiana, attraversati da molti cambiamenti sociali e culturali e sempre più segnati dal secolarismo, dall’indifferenza nei confronti di Dio, da un crescente distacco dalla pratica della fede”.

Chi dice loro che il male, il negativo, il dolore, la morte hanno abitato e abitano tuttora la storia degli uomini e che questa è la condizione umana?

Se l’urgenza decisiva è quella del “leggere i segni dei tempi” e farne conseguire un’educazione intellettuale e morale delle giovani generazioni, occorre prendere atto che la Chiesa cattolica è rimasta ormai quasi l’unica agenzia culturale e educativa, almeno in Occidente, in grado di proporre una lettura dei tempi che non si riduca alla geo-politologia e alla climatologia e che ingaggia personalmente nell’intera storia del mondo chi sta in ascolto.

La Chiesa cattolica reale: cioè parrocchie, oratòri, ordini religiosi, associazionismo culturale e sociale, movimenti carismatici…  Ovviamente operano nella società civile molte altre agenzie culturali, a partire dalle scuole alle Università, ai giornali, a centri di studi e ricerche, a club e circoli culturali, ai partiti, ma la loro volontà/capacità di connettere la visione del mondo con la responsabilità degli individui nello stare nel mondo è ridotta al minimo, spianata dalla crisi delle grandi ideologie e dalla comunicazione massiccia, immediata e labile di un presente onnipresente.

Riflettendo molti anni fa sul “senso religioso”, don Luigi Giussani scriveva: “Un individuo che avesse vissuto poco l’impatto con la realtà, perché, ad esempio, ha avuto ben poca fatica da compiere, avrà scarso il senso della propria coscienza, percepirà meno l’energia e la vibrazione della sua ragione”.

Far vibrare una ragione inquieta, accendere in una persona “l’intelligenza del mondo” è il gesto educativo originario. Papa Francesco ha detto al milione di ragazzi che aveva di fronte: il mondo è questo, mettetevi in cammino per cambiarlo! Ai nostri ragazzi che sono indotti a pensare dall’onnipotente immediatezza dei social che il presente è il tutto ed è a disposizione gratis, alle giovani generazioni colpite dalla sindrome della “trascuratezza benestante”, descritta dalla saggista Helene Von Bismarck come “uno stato di decadenza che risulta dall’aver avuto tutto troppo facilmente per troppo tempo, portando a ritenere egoisticamente equivalenti i piccoli disagi e i mediocri conseguimenti al dolore e alla lotta di persone che conoscono il significato dei problemi reali”, a  questi ragazzi Francesco ha gridato in faccia: “Nulla è gratis!”.

Colpisce, nello scenario di Lisbona, il dialogo tra una persona educante molto anziana, nata tre anni prima dell’inizio della Seconda guerra mondiale, e una generazione in ascolto, nata in questi anni 2000, destinata ad oltrepassare il 2100 e a vivere tragedie storiche e svariati personali destini.

Da Lisbona viene una conferma sulla natura e sul metodo dell’educare. La struttura della relazione educativa è asimmetrica. È certo l’incontro tra due libertà, ma quella dell’educatore è già costituita e quella dell’educando è in formazione.

Educare vuol dire fornire materiali cognitivi e testimoniare/praticare vincoli di realtà per la costruzione della libertà dell’educando. Tocca all’educatore ascoltare – Papa Francesco lo ha spiritosamente definito “l’apostolato dell’orecchio” – ma poi deve parlare, cioè esercitare un’autorità, fondata su una capacità di visione e di testimonianza di una prassi.

Libero l’educando di accettare la sfida o di respingerla, ma l’educatore non è libero di rinunciare al proprio compito; in tal caso cessa di essere un educatore. Il fenomeno dell’abdicazione all’educare è divenuto massiccio nelle nostre società.

È giustificato in molti modi, per lo più nel nome della libertà dell’educando, dell’auto-educazione spontanea alla Rousseau, del diritto all’emozione, del non avere fastidi, come quello del dover di dire dei NO ai propri figli, ai propri alunni, ai propri fedeli…

A chi è credente, le lezioni di Lisbona appaiono di facile comprensione. Essi dispongono pur sempre di uno sguardo diverso sul mondo, assicurato dalla loro “riserva escatologica”, che è il fondamento della speranza cristiana.

Ma possono i non credenti apprendere qualcosa da Lisbona 2023? I non credenti: quelli che non credono che esista un futuro di liberazione umana appeso ad un Oltre trascendente, quelli che credono in un messianismo trans/post-umanistico senza Messia, quelli che vedono la Storia come Caso e come Caos, quelli che vivono il mondo come un’arena gladiatoria, dove vince il più forte… Hanno qualcosa da apprendere le società civili dell’Occidente, la società italiana, i suoi insegnanti, intellettuali, politici?

Almeno tre lezioni: uno sguardo realistico e incessante sulla storia presente del mondo – donde, per es., l’annuncio appena dato del tema della Giornata mondiale della Pace 2024: Intelligenze artificiali e  Pace – quale condizione di esercizio concreto della speranza; la necessità di ricostruire per ogni generazione presente il legame educativo con quelle che arrivano, pena la caduta delle civiltà;  l’assunzione della propria responsabilità/libertà come compito e come vincolo verso la responsabilità/libertà altrui.




Buon Ferragosto 2023




FERRAGOSTO DI SOLIDARIETÀ SULLA SPIAGGIA

Giulianova, 14 agosto 2023. Come già avviene da diversi anni, anche per il Ferragosto 2023 l’hotel Baltic di Giulianova rinnova l’impegno a sostenere progetti di solidarietà.

Quest’anno l’attenzione è rivolta ad Emergency, organizzazione umanitaria che fornisce e garantisce il diritto alle cure alle vittime di guerre e povertà.

In particolare, il progetto che vuole sostenere è quello di un ospedale pediatrico ad Entebbe, Uganda che ha come obiettivo di diventare un punto di riferimento non solo per i bimbi ugandesi ma per tutti i bambini con necessità chirurgica provenienti da tutta l’Africa

Per contribuire a questo progetto l’hotel Baltic organizza un’ Aquilata martedì 15 agosto alle ore 16,30 presso lo stabilimento La Rotonda e metterà in vendita una sacca zaino che comprende la maglietta di Ferragosto e il kit completo per la costruzione di un aquilone.

Tutto il ricavato verrà devoluto al progetto Emergency.




LA PERDITA DEL KERIGMA

Avezzano, 14 agosto 2023. Forse si sta perdendo l’annuncio fondamentale del Vangelo, cioè il KERIGMA: Cristo è morto e risorto per tutti.

Continuo a leggere post di idee, di moralismo, giudizi sulle persone senza distinguere peccato e peccatore, assenza di amore e di misericordia.

Se vivo e annuncio Cristo morto e risorto per me e per tutti, non scrivo post bigotti, moralistici, e mi atteggio come paladino della verità in tasca.

Uno scrittore diceva che alle volte alcuni cristiani sono frustrati e tristi, perché non hanno né il piacere dei peccatori e né la gioia dei santi.

fra Emiliano Antenucci




CICLOESCURSIONE IN NOTTURA

La bici è brivido e sogno 18 agosto 2023

L’Aquila, 14 agosto 2023. L’associazione FIAB L’Aquila Più Bici in Città APS – ETS propone per venerdì 18 agosto 2023 una escursione in bicicletta sulla pista ciclabile dell’Altopiano delle Rocche, in orario notturno. Il ritrovo dei partecipanti è previsto alle ore 19:30 a Terranera, con partenza dopo il tramonto del Sole alle ore 20 circa.

Itinerario: Terranera – Rocca di Cambio – Rocca di Mezzo – Piani di Pezza – Rifugio il Lupo – Rovere – Rocca di Mezzo – Terranera.

La cicloescursione è aperta a qualsiasi tipo di bicicletta. Evento a costo zero. Si consiglia di portare con sé lampada frontale e le luci specifiche per la bicicletta; un kit per le riparazioni ciclistiche.

Abbigliamento adeguato alla stagione, acqua e piccolo snack. Per informazioni e registrazione fiablaquila.it o andiamoinbici.it..

Gabriele Curci, Presidente “L’Aquila Più Bici in Città APS – ETS”




CURRENTI VINCE alle Svolte di Popoli

Soddisfatto ma certamente consapevole dei progressi della concorrenza

Popoli, 13 agosto 2023. L’alfiere del Team Phoenix sulla Fiat 500 non si smentisce e dall’Abruzzo porta a casa il successo tra Le Bicilindriche dopo un 1° ed un 2° posto nelle due salite.

Andrea Currenti su Fiat 500 curata da SAMO Competition ha vinto la 61^ Svolte di Popoli, appuntamento abruzzese del Campionato Italiano “Le Bicilindriche”.

Il pilota etneo di Bronte, punta del Team Automobilistico Phoenix, ha allungato ulteriormente in testa al tricolore riservato alle energiche vetture di casa Fiat, dopo un 1 a 1 alla competizione pescarese.

Un secondo posto a soli 9 decimi di secondo dalla vetta nella prima salita di competizione per Currenti, poi una seconda gara dove il pilota etneo è partito in attacco, ma quando ha visto il diretto rivale fermo a bordo strada ha mirato ad una proficua difesa in prospettiva tricolore.

“La concorrenza ha compiuto dei notevoli passi a avanti e di questo abbiamo preso consapevolezza – ha sottolineato Currenti – rispetto al mio record del 2020 abbiamo aumentato la prestazione di circa 3 secondi, ma con una barriera in più e 20 Kg di peso, secondo regolamento. Dobbiamo concentrarci sui nostri punti di forza e colmare le lacune che sono emerse soprattutto negli ultimi due appuntamenti, dove si vede in modo evidente il progresso della concorrenza. Il risultato ci tiene al comando ma il campionato continua e solo domenica prossima saremo in gara a Luzzi. Il supporto del Team Phoenix ed il sostegno tecnico di SAMO Competition sono gli elementi cardine della nostra efficienza, per cui insieme sapremo prendere opportunamente lo slancio decisivo”.

Nelle due salite di gara sui 7.530m metri di percorso tra Popoli ed il bivio di San benedetto in Perillis, Currenti ha ottenuto rispettivamente il tempo di 4’22”36 e 4’27”44.




PAPA FRANCESCO, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E LA PACE

La prossima “Giornata della Pace” – Capodanno 2024 – è stata dedicata da Papa Francesco al rapporto tra Intelligenza Artificiale e Pace

PoliticaInsieme.com, 13 agosto 2023. Non mancheranno di stupirsi coloro che si sarebbero attesi un tema differente, apparentemente di maggiore attualità e di più immediata risonanza politica: dal conflitto armato che perdura in Ucraina, al disarmo o almeno alla limitazione della produzione e dell’ import-export di armi o ancora ad argomenti che la cultura pacifista predilige.

Anzitutto, il timore di una escalation “nucleare” o almeno l’effetto-bomba della devastazione ambientale, non meno micidiale per quanto spalmata su un tempo che non è istantaneo e, dunque, apparentemente meno drammatica.

Invece, no.

Francesco spiazza queste attese ed impone la riflessione su un argomento che sta sulla bocca di tutti tanto quanto risulta a tutti, almeno finora, sostanzialmente inafferrabile. Si sta creando un clima tale per cui è come se attendessimo che ci sovrasti un tornado di cui non conosciamo ancora né la direzione di marcia né l’ intensità, salvo attenderci un effetto distruttivo che, per sua natura, saremmo, per forza di cose, necessariamente impotenti a contrastare o almeno contenere.

In ogni caso, una minaccia che ha almeno due caratteri: sarebbe del tutto esogena, mediata dalla tecnica, dagli algoritmi che danno conto delle stringenti catene causali che le danno forma e, soprattutto, una minaccia che investe e rischia di compromettere le ragioni più riposte della nostra stessa umana identità. Senonché, solo apparentemente è così. In effetti, l’ intelligenza artificiale non è affatto una realtà “aliena”, ma piuttosto lo specchio che ci rimanda l’immagine che, in quanto “umani”, abbiamo di noi stessi, secondo dimensioni inedite ed inaspettate, perfino sorprendenti.

L’ Intelligenza Artificiale non dice di un mondo “altro”; dice di noi. Non ci stiamo avviando verso un utopica era di uomini e di cyborg, impegnati in una contesa impari, che vede i primi destinati a soccombere. Ci stiamo, piuttosto, incamminando verso un mondo che, secondo una maniera fin mai così apertamente sperimentata, vede l’uomo fare i conti con sé stesso, con una profondità abissale, che costitutivamente, originariamente gli appartiene per quanto solo ora se ne dischiuda l’accesso, verso una coscienza più matura delle sue potenzialità ancora inespresse e, ad un tempo, dei suoi limiti.

Evocato, dunque, ad una responsabilità, nel senso più rigoroso e stringente del termine, che nessuno può delegare ad un indistinto soggetto collettivo, ma che ognuno deve assumere su di sé e vivere come l’ effettivo “farsi” della sua persona.

Per questo ha ragione Papa Francesco nel suggerire come vada esplorata la connessione che corre tra le concrete condizioni storiche e politiche necessarie a promuovere e tutelare la pace e quella visione più ampia di sé che l’Intelligenza Artificiale svela all’ uomo del nostro tempo.




SI COMPLETA IL REPARTO DEI CENTRALI

Joselyn D’Egidio continua il percorso con l’Adriatica Press. “Onorata di far parte ancora della Futura”

Teramo, 13 agosto 2023. Anche il reparto centrali è al completo con Joselyn D’Egidio che, dopo l’esperienza della passata stagione, continua il percorso con l’Adriatica Press. Classe 2001, alta 1.78 Joselyn ha vestito lo scorso campionato per la prima volta la maglia della Futura, dimostrando di crescere dal punto di vista tecnico. Proprio per questo motivo che la società ha voluto, ancora una volta, dare fiducia ad una atleta di prospettiva.

“La nuova stagione di B1 – commenta D’Egidio – sarà, secondo il mio punto di vista, un’avventura piena di emozioni. Sono onorata di far di nuovo parte della Futura e per questo ringrazio la società biancorossa per la fiducia. Sono certa che con il giusto impegno e lavoro di squadra, saremo in grado di fare bene e toglierci molte soddisfazioni.

Joselyn D’Egidio vestirà la maglia numero 11.

Con il rinnovo di Joselyn D’Egidio la società biancorossa è quasi arrivata al traguardo del completamento del roster. Manca un ultimo tassello che potrebbe essere la classica ciliegina sulla torta, in vista dell’imminente inizio della preparazione previsto per il prossimo 21 Agosto.




OSMOCI: l’osservatorio al via con 100 balneatori

Ha preso avvio in questi giorni, presso circa cento stabilimenti balneari di Pescara, l’attività di monitoraggio di OSMOCI, l’osservatorio sulla mobilità ciclistica

Pescara, 13 agosto 2023. Obiettivo di questa sessione di ricerca, articolata anche in altri tre ambiti: trasporti, supermercati e aziende, è la ricognizione del tasso di gradimento degli utenti degli stalli per bici disposti nei pressi degli stabilimenti balneari. Attraverso la scansione col proprio telefonino di un QR code, chiunque può accedere ad un questionario e partecipare al sondaggio, per un tempo di compilazione di circa tre minuti.

Ogni stabilimento ha un punto di presa più o meno visibile, ovvero una locandina affissa contenente il QR code che indirizza l’utente, tutte le volte che vuole, ai questionari per raccontare la propria esperienza di fruizione del servizio di sosta.

La locandina, che invita a partecipare al sondaggio, si accompagna spesso all’avviso apposto dai vigili urbani a non occupare con le proprie bici spazi a queste non dedicate (prati), con il rischio di rimozione e di multa in caso di infrazione rilevata.

Tutti i titolari degli stabilimenti balneari si sono dimostrati sensibili e collaborativi, garantendo il migliore spazio espositivo possibile e per tutta la durata della stagione di lavoro.

OSMOCI prende corpo all’interno del Corso di Formazione post-universitario dell’Università degli Studi di Verona, e in particolare di perfezionamento e aggiornamento in: “Esperto promotore della mobilità ciclistica – EPMC“.

Ideatore, curatore e referente del progetto è Giancarlo Odoardi.

Giancarlo Odoardi

Ri-media.net – Direttore Editoriale – Web Content Editor