FESTA DEL TARTUFO a Sante Marie

 Da domani la due giorni dedicati all’enogastronomia

Sante Marie, 12 agosto 2023. Torna la Festa del tartufo a Sante Marie. L’appuntamento enogastronomico dedicato al tartufo aprirà i battenti domani, 13 agosto, alle 12:30 con piatti prelibati e tante altre bontà che saranno serviti lungo via della Resistenza, a pochi passi dalla piazza principale.

Nel pomeriggio, dalle 18.30 in piazza Aldo Moro, è prevista una tavola rotonda sul riconoscimento Unesco della Cerca e cavatura del tartufo come patrimonio immateriale dell’umanità. Parteciperà il presidente della Federazione nazionale associazioni tartufai italiani, Fabio Cerretano.

In serata si riprenderà con l’enogastronomia: negli stand prelibatezze a base di tartufo e prodotti tipici locali. Nel Parco del donatore, dalle 22.30 è prevista un percorso guidato alla scoperta dei vini abruzzesi. (Per info e prenotazioni 3357533346).

Lunedì si replicherà con un’altra giornata dedicata alle specialità al tartufo che saranno servite a pranzo e cena!




PUÒ LA CHIESA FERMARE LA GUERRA?

Il libro di Piero Damosso sugli schemi di pace

PoliticaInsieme, 12 agosto 2023. Oltre cinquanta interviste per realizzare un “libro di dialogo”. Questo il lavoro compiuto dal giornalista del Tg1, “un’inchiesta a sessant’anni dalla Pacem in terris”, edito da San Paolo. Ai media vaticani l’autore racconta il significato di un volume che vuole aprire una riflessione sulla pace, sul suo significato nella storia e nell’immediato futuro.

Giustizia, solidarietà, cura della terra, inclusione. In una parola: fraternità. È questo il messaggio di pace della Chiesa, portato avanti con sana ostinazione da Francesco e dai suoi predecessori. Un impegno straordinario che ha spinto il giornalista Piero Damosso a porre e porsi una domanda: può la Chiesa fermare la guerra? Un’inchiesta, la sua, a sessant’anni dalla Pacem in terris, in un libro edito da San Paolo. Soffermandosi in particolare sulla guerra in corso in Ucraina, l’autore pone la questione ad oltre cinquanta interlocutori per giungere alla “consapevolezza che questo potrebbe accadere”. I motivi sono molteplici e vanno dalla centralità del dialogo all’autorevolezza degli attori, in particolare di Papa Francesco, il cui ruolo è riconosciuto da numerosi leader religiosi e politici. “Oggi la Chiesa è nel mondo l’unica forza in grado veramente di bloccare il conflitto in Ucraina”, afferma Damosso nell’intervista a Radio Vaticana – Vatican News. “Dinanzi allo stallo di questa guerra, la Chiesa riesce a tessere relazioni diplomatiche che possono renderla un vero punto di riferimento, anche perché – ricorda – questa è una guerra tra cristiani”.

Il dialogo e l’ecumenismo

La strada del dialogo tra le religioni e l’ecumenismo è stata anticipata – sottolinea l’autore – da Giovanni XXIII, aperta dal Concilio Vaticano II, abbracciata da Paolo VI (si pensi all’incontro con Athenagoras) e spalancata da Giovanni Paolo II e dallo spirito di Assisi, ripresa da Benedetto XVI e portata ancora avanti da Francesco. L’ecumenismo diventa allora “diplomazia pacificatrice” e il dialogo ne è il perno. “Il dialogo è premessa fondamentale e parte dal ricoscimento reciproco”, sostiene Damosso. “Dobbiamo riuscire a convertirci, se vogliamo salvare l’umanità, dinanzi a una questione molto semplice: l’altro è un fratello o no? Questa è l’urgenza a cui ci sollecita Francesco con la Fratelli tutti“, prosegue, ammonendo sul fatto che “stiamo dimenticando gli orrori della guerra”. La preghiera ha poi un ruolo centrale. “Lo ripeto, questa è una guerra tra cristiani. Per tutti i cristiani la preghiera è molto importante, cambia la vita. Noi abbiamo una grande tradizione mariana, sia in Russia che in Ucraina. Se ci rivolgiamo con fede a Maria, Regina della pace, credo che cercheremo con più determinazione le vie della pace. Già esiste – dice – un popolo di artigiani della pace che non è numericamente irrilevante”.

L’attualità della Pacem in Terris

Il primo capitolo del libro è dedicato all’enciclica Pacem in terris, pubblicata 60 anni fa da Giovanni XXIII. È definita “stella polare” per la straordinarietà dei temi affrontati, in un testo scritto non solo per i fedeli, ma per tutti gli uomini di buona volontà. Un concetto, tra i tanti messi in risalto, è di grande attualità: il disarmo integrale. “Questa meravigliosa enciclica ci fa capire che non possiamo stare al mondo senza avere dei limiti, e questa prospettiva del disarmo integrale è stata concreta, ha portato a dei passi avanti nel corso dei decenni. Eppure, oggi – ammette l’autore – sembra che ci stiamo arrendendo dinanzi alla terribile realtà della guerra. Francesco ci sta indicando la Pacem in terris e già otto anni fa, parlando all’Assemblea dell’Onu nel 2015, mise in guardia l’umanità dall’incapacità di rispettare determinati limiti. Parlò in quell’occasione della limitazione del potere come di un’idea implicita del concetto di diritto”.

Schemi di pace e spirito di Helsinki

Dopo aver sottolineato l’importanza del ruolo dell’Europa per un futuro di pace a livello globale, analizzando il nazionalismo aggressivo di Putin e il lavoro necessario per giungere ad una pace giusta e duratura, il quarto capitolo è dedicato alla governance mondiale, partendo dallo spirito di Helsinki. Il riferimento è agli accordi di Helsinki del 1975, in piena guerra fredda, dopo due anni di intense attività diplomatiche che videro il Vaticano tra i protagonisti e aprirono la porta all’epoca del disgelo in tutto il continente europeo tra Ovest ed Est. Da lì nacque l’Osce, l’Organizzazione per la sicurezza e la pace in Europa, che oggi conta 57 Paesi membri e coinvolge oltre un miliardo di cittadini. “Oggi l’Europa può parlare ad una sola voce e le centinaia di migliaia di giovani europei alla Gmg di Lisbona ci mostrano uno dei volti più belli del continente, di chi – conclude Damosso – opera per un futuro di pace”. Gli schemi di pace “sono un’urgenza”, si legge nel volume. Schemi di cui ha parlato più volte il Papa e che ricorda Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero della Comunicazione, tra gli intervistati dall’autore del libro. “Per costruire la pace ci vuole la consapevolezza che il Papa più volte ha chiamato schema di pace”, afferma Ruffini.

Tre donne nel dialogo

Il testo presenta anche tre contributi di Paola Severino, ex ministro della Repubblica italiana; Edith Bruck, scrittrice, sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti e Dacia Maraini, scrittrice.  Piero Damosso ha realizzato tre ampie interviste, ponendo alle interlocutrici – “tre donne nel dialogo” è il titolo dell’ultimo capitolo – diverse domande, tra cui quella che dà il titolo al libro. “Penso che la Chiesa di Papa Francesco possa fare molto per fermare la guerra”, afferma Severino, sottolineando come “il Papa mostra una forza d’animo non comune” ed è “alla sua forte volontà di promuovere la pace che dobbiamo ispirarci”. Per Bruck “Francesco sta facendo il massimo che può fare, sta mandando persone per fare la pace”, ma “si vede che non basta nemmeno un Papa per riappacificare”. Per Maraini, infine, “la Chiesa di Francesco ci sta provando, ma di fronte al peso di alcuni Paesi” il successo di tale tentativo “sarà molto difficile”.

La pace e le possibili intese

Tra i numerosi personaggi intervistati ci sono anche l’economista Stefano Zamagni, che propone una possibile intesa in 7 punti tra Russia e Ucraina, auspicando una mobilitazione della società in grado di dare vita ad una “Alleanza per la pace”, e lo psicologo Franco Vaccari, presidente dell’organizzazione internazionale Rondine-Cittadella della pace, il cui metodo di lavoro si basa sulla convinzione che per costruire relazioni non si può prescindere dai conflitti, mai sinonimo di guerre. “I conflitti esprimono delle differenze, da qui nasce l’incontro per ascoltarsi, comprendersi”, afferma Vaccari, “proprio come fanno gli studenti a Rondine”, borgo in provincia di Arezzo, dove oggi convivono anche giovani ucraini e russi, israeliani e palestinesi. A proporre un’intesa di pace è anche l’ambasciatore Pasquale Ferrara, che sollecita l’Occidente, l’Europa a costruire “un nuovo di sistema di convivenza tra le nazioni”. “La parola pace è stata espunta dal vocabolario, ma non dalle attese dalle gente”, afferma Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio. “La pace – aggiunge – è lo scopo di ogni politica e di ogni conflitto, ma oggi rischiamo di perdere questo orizzonte”.

Andrea De Angelis

Può la Chiesa fermare la guerra? Il libro di Piero Damosso sugli schemi di pace – Politica Insieme




FERRAGOSTO AL MUSEO NAZIONALE D’ABRUZZO

Con il Mammut e la mostra Il Maestro Di Campo Di Giove

L’Aquila, 12 agosto 2023. Durante il ponte di Ferragosto, e per tutto il mese, il Museo Nazionale d’Abruzzo sarà aperto nelle due sedi con orario continuativo: al Castello Cinquecentesco è possibile visitare il Mammut, l’imponente fossile risalente a 1.300.000 anni fa. Nel book shop, appositamente allestito e gestito da Opera Laboratori Fiorentini, è disponibile una linea di gadget dedicata al Mammut e realizzata in materiale sostenibile.

All’interno del Bastione Est sono fruibili i QR Code inseriti sui pannelli per approfondimenti tematici in italiano e in inglese, anche con lettore audio, pubblicati sul sito del Museo. Prenotazione obbligatoria solo per i gruppi superiori alle 20 persone all’indirizzo: mn-abr.urp@cultura.gov.it .

Orario 9.30/19.30 (chiusura biglietteria ore 19.00).

Dal 23 al 27, per la Perdonanza, ci saranno aperture serali del Mammut, orario 20.00/23.00 (chiusura biglietteria ore 22.30).

al MuNDA in via Tancredi da Pentima (ex Mattatoio) di fronte alle 99 cannelle è in corso la mostra “Il Maestro di Campo di Giove. Ricomporre un capolavoro” curata da Federica Zalabra e Cristiana Pasqualetti con un allestimento inedito: apparati virtuali, pannelli didattici, pannelli tattili e QR Code per approfondimenti tematici.Per la prima volta viene esposto il patrimonio illecitamente sottratto 121 anni fa a Campo di Giove in una ricomposizione resa possibile dall’azione sincrona e congiunta di vari protagonisti che ha permesso il recupero delle tavolette del XIV sec., il più grande ciclo narrativo dedicato al Santo.

Orario: 8.30/19.30 (chiusura biglietteria ore 19.00).

Biglietto unico per entrambe le sedi: intero 5 €, ridotto 3 €, gratuito al di sotto dei 18 anni

Unico giorno di chiusura nel mese di agosto lunedì 21

Per ulteriori informazioni e per aggiornamenti sulle attività del museo:

museonazionaledabruzzo.cultura.gov.it




AL VIA LA VENDEMMIA 2023

Da lunedì 21 agosto sarà possibile conferire le uve presso la Cantina Colle Moro

Frisa, 11 Agosto 2023. È stata fissata la data che inaugurerà ufficialmente la vendemmia 2023. Da lunedì 21 agosto i soci vignaioli della Cantina Colle Moro potranno iniziare a conferire le proprie uve rispettando il programma di conferimento redatto settimanalmente dalla Cantina. Parte così anche quest’anno la vendemmia, il periodo più intenso e produttivo dopo un anno di cura e salvaguardia dei vigneti.

“Da lunedì 21 agosto inizieremo a raccogliere le uve dei nostri soci – annuncia il Presidente Colle Moro, Franco Ferrante, che prosegue – purtroppo, le problematiche riscontrate negli scorsi mesi, a causa del fenomeno della peronospora che ha intaccato i nostri vigneti, hanno fatto sì che abbiamo dovuto organizzare in maniera più dettagliata il conferimento delle uve. Ci sarà un calo della produzione stimato del 40-50 % rispetto allo scorso anno, anche se in compenso la vendita del vino sul mercato è attualmente in rialzo. Faremo il massimo per tutelare e sostenere i nostri soci in questo periodo di difficoltà. Siamo attenti alle nuove disposizioni emanate dal governo a vantaggio degli imprenditori agricoli, dei soci e della cantina”.

La stagione vendemmiale 2023 si aprirà con la raccolta delle uve di Pinot Grigio e Chardonnay.

Barbara Lanci




DUE TARTARUGHE DI MARE curate e salvate dal Centro Studi Cetacei

Il prossimo 12 Agosto 2023 torna possibilità per centinaia di persone di vedere dal vivo l’evento

Roseto degli Abruzzi, 11 agosto 2023. Dal nido alla Riserva è ormai un evento ricorrente a Roseto degli Abruzzi ed ormai noto su tutto il versante adriatico. Come noto Roseto degli Abruzzi è stata, per molto tempo, la località più a nord dove ha nidificato la Caretta caretta (Tartaruga Marina).

La prima nidificazione risale al 2013 quando un giorno migliaia di bagnanti trovarono la spiaggia invasa da piccole tartarughe.

Le tartarughe tornano sempre a deporre i nidi dove sono nate, per questo ogni anno torniamo nel luogo in cui hanno nidificato nel 2013 per ricordare che li torneranno e gli enti dovranno essere pronti e tutelare quell’area.

Grazie al Centro studi cetacei quest’anno rilasceremo ben due tartarughe che sono state chiamate Juan e Simone. Lo stand sarà aperto alle 17 nella spiaggia libera fra Lido Papenoo e AhMar e i volontari del centro studi cetacei daranno informazioni su come riconoscere il passaggio di una tartaruga in spiaggia per deporre le uova e il mondo legato alla loro vita.

Alle 17:30 porteremo le tartarughe allo stand provvisorio allestito consentendo a tutte e tutti di vederle dal vivo per qualche minuto.

Alle 17:45 faremo una discesa con le vasche lungo tutta la spiaggia fino al mare per far salutare a tutte e tutti le tartarughe prima del loro rilascio che verrà effettuato a bordo dell’imbarcazione della Capitaneria di Porto che patrocina l’evento insieme alla Regione Abruzzo, Provincia di Teramo e Comune di Roseto degli Abruzzi.

L’evento è come sempre un gesto d’amore per il mare e per le sue specie. Un modo per conoscere , informarsi e rimanere meravigliati.

Un modo per scoprire come i volontari del Centro Studi Cetacei lottino per recuperare Tartarughe, Delfini ecc. per curarli e riportarli in mare in libertà e di come i volontari delle Guide del Borsacchio monitorano ogni giorno le spiagge per salvare le specie che rischiano di estinguersi per colpa del genere umano.




CONTINUANO LE MORTI nel mediterraneo

L’inutile domanda sull’accordo con la Tunisia

PoliticaInsieme.com, 10 agosto 2023. Una sola domanda è da porsi al giungere della notizia dell’ultimo affondamento di un barcone carico di migranti proveniente da Sfax, il porto della Tunisia. 41 morti sui 45 stipati a bordo di un’imbarcazione che, pare, sia stata alla deriva per giorni. Probabilmente, depredata del motore da un gruppo di “pirati” che oramai praticano un ulteriore vigliacca abitudine per vessare anche gli ultimi tra gli ultimi.

Ma la cosa rende ancora più stringente la sola domanda che dobbiamo porre: che fine ha fatto l’accordo con la Tunisia celebrato a metà del luglio scorso con tanto di foto “storica” che immortalava il Presidente del paese nordafricano,  Saïed, Giorgia Meloni, Ursula Von der Leyen. Già allora si parlò di critiche e criticità (CLICCA QUI).

Così, in realtà, la risposta siamo in grado di trovarla già da soli riandando al comunicato emesso dopo quell’incontro presentato come una “pietra miliare” del famoso Piano Mattei di cui si ama parlare tanto perché finalizzato soprattutto a frenare il movimento migratorio e le tante sciagure che lo costellano. A proposito di quel comunicato fu scritto: “sebbene a Tunisi verranno consegnate 17 imbarcazioni riequipaggiate e otto nuove, nell’intesa non è infatti prevista una zona di salvataggio e assistenza (Sar) di competenza esclusiva del Paese, il che potrebbe non obbligare la Guardia costiera locale a interventi in caso di emergenza. Senza contare la questione del rispetto dei diritti umani dei migranti, di cui Ursula Von der Leyen ha ribadito la necessità, ma che sembra non preoccupare più di tanto Saied. Anzi, nella conferenza stampa congiunta di ieri il presidente Tunisino ha attaccato le ong, da cui «arrivano fake news con l’obiettivo di danneggiare la Tunisia e il suo popolo».

E dall’ennesima distruzione di vite consumata nelle ore scorse viene la conferma che quell’accordo, ammesso che sia già diventato operativo, vale quanto l’inchiostro con cui è scritto. Almeno per ciò che riguarda gli aspetti più drammatici del passaggio verso l’Italia dei migranti provenienti dalla Tunisia.

A proposito, il bollettino aggiornato del Ministero degli Interni italiano sugli sbarchi, che viene definito “cruscotto” ci dice che a ieri, salvo ulteriori aggiornamenti, sono giunti sulle coste italiane 93.754 migranti. E siamo al 9 d’agosto. Nel corso di tutto il 2022 furono 44.951 e 31.857 nel 2021. Non c’è bisogno di aggiungere alcun commento.




LA STORIA DELL’ARCANGELO MICHELE

di Don Marcello Stanzione

IlNuovoArengario, 10 agosto 2023. Michele deriva dall’ebraico Mikha’el, che significa: Chi come Dio? Il suo nome è un grido di combattimento: scudo e spada in battaglia, e un eterno trofeo di vittoria. La popolarità di questo nome nell’Antico Testamento appare dal fatto che non meno di dieci persone portano il nome di Michele e sono menzionate nei libri sacri, come “Setur il figlio di Michele.” Un nome simile si trova anche nella lingua accadiana con un significato identico a quello di Michele; l’accadiano equivalente è Mannuki-ili.

Il termine “Michele” appare per la prima volta nel Libro del profeta Daniele, dove egli viene chiamato: “Michele, uno dei primi principi”, ed ancora: “In quel tempo sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo”.

Il nome “Arcangelo” viene dato solamente a San Michele, sebbene la tradizione e la liturgia della Chiesa attribuiscano lo stesso titolo anche a San Gabriele e a San Raffaele: “Quando Michele, l’Arcangelo, in contesa con il diavolo, disputava per il corpo di Mosè, non osò accusarlo con parole offensive, ma disse: Ti condanni il Signore!” Nonostante tale esplicita testimonianza della Scrittura, alcuni scrittori hanno affermato che San Michele, grazie alla sua posizione privilegiata fra gli Angeli, dovrebbe appartenere a un ordine più alto, forse a quello dei Serafini, e non all’ordine degli Arcangeli. Altri, invece, non condividono quest’opinione. Per essi, la posizione privilegiata occupata da San Michele può essere spiegata per il fatto che, anche se egli appartiene a un ordine relativamente basso per natura, grazie al suo eccezionale zelo per la gloria di Dio e per la salvezza dei suoi Angeli, al tempo della ribellione di Satana, ha meritato una gloria e un potere tali da eguagliare ed anche superare, per mezzo della grazia, alcuni spiriti celesti che appartengono a un Coro più elevato per natura.

Secondo gli insegnamenti della Bibbia, gli Angeli avrebbero vissuto un periodo di prova, durante il quale essi avrebbero meritato ognuno secondo le proprie opere. Il teologo americano Padre Giuseppe Husslein mise in evidenza che la Chiesa chiama San Michele “Principe delle armate celesti” – Princeps militiae caelestis, aggiungendo inoltre: “Il fatto che i tre Angeli, che ho già menzionato, vengano chiamati Arcangeli non implica il fatto che ad essi erano affidate missioni straordinarie. Michele è l’unico al quale le Scritture attribuiscono questo titolo, ma ci sono buone ragioni per credere che egli possa essere il maggiore di tutti gli angeli”. San Michele è il principe delle armate celesti, ma ciò è sufficientemente spiegato dal potere che gli ha affidato Dio e non necessariamente dalla superiorità della natura. Alcuni teologi credono che un potere di tale natura non possa essere conferito ai Serafini e Cherubini, che sono il trono vivente di Dio, ma piuttosto a coloro che appartengono all’ordine degli spiriti tutelari e dunque i Principati, gli Arcangeli, e gli Angeli, che “vengono inviati per servire coloro che riceveranno l’eredità della salvezza.” Secondo Gustav F. Oehler, “questo nome: Michele – Chi è come Dio? – del principe degli Angeli non implica semplicemente un’umile conoscenza da parte dell’Angelo, ma è piuttosto un’asserzione riguardante l’angelo stesso. Il nome esprime l’irresistibilità di colui al quale Dio ha dato il potere di eseguire i suoi ordini”.

San Michele è sempre stato l’Angelo guerriero per eccellenza, che combatte dapprima Satana e i suoi demoni fin dall’origine, poi, nel corso del tempo, tutti i nemici del popolo di Dio. Egli è “il grande principe, che combatte per i figli del tuo popolo.” Come in passato, così oggi nel XXI secolo, San Michele è il grande difensore della Chiesa di Cristo sulla terra. Il famoso problema: “l’Angelo del Signore,” Malakh Yahweh, che ha attratto l’attenzione degli studiosi della Scrittura per decenni, può forse essere risolto ammettendo che questo misterioso Angelo del Signore (che in vari libri dell’Antico Testamento viene rappresentato come colui che agisce in nome di Dio stesso, ed è spesso ricevuto ed onorato come vorrebbe Dio), altri non è che l’Arcangelo Michele, il legato di Dio per il Suo popolo.

Le parole dell’Arcangelo Gabriele, riportate dal profeta Daniele sembrano insinuare ciò: “Nessuno mi aiuta in questo, se non Michele, il vostro principe”. “In quel tempo sorgerà Michele, il grande principe, che vigila suoi figli del tuo popolo.” Un legato può parlare e agire in nome e per mezzo dell’autorità del capo supremo che lo manda e che egli rappresenta. Questa sembra essere stata la posizione di San Michele con i figli di Israele: egli era sia il Principe celeste che rappresentava il Signore dei cieli, sia il protettore celeste del popolo di Dio in terra contro i nemici umani e diabolici.

San Michele, che aveva difeso e protetto i figli di Dio nel mondo spirituale, estendeva la stessa protezione ai figli umani di Dio qui sulla terra. Circondati e spaventati dalle nazioni ostili pagane, sulle quali Satana aveva stabilito la sua guida tirannica, San Michele non poteva restare indifferente a questa nuova forma di seduzione e ribellione, introdotta dal suo peggior nemico fra i figli degli uomini. Finché Satana persiste nei suoi attacchi, il protettore e Principe delle milizie celesti continuerà a contrastare i suoi piani con il perenne grido di guerra: “Chi è come Dio?”.

Nell’Antico Testamento, quindi, San Michele è l’Angelo per eccellenza, l’Angelo del Signore, l’Angelo custode nazionale degli Israeliti. A quel tempo, specialmente nel libro dell’Esodo, questo “Angelo del Signore” viene chiamato semplicemente, il Signore; come per esempio in questo passo: “Il Signore marciava alla loro testa di giorno con una colonna di nube, per guidarli sulla via da percorrere, e di notte con una colonna di fuoco per far loro luce, così che potessero viaggiare giorno e notte.” Egli, che viene chiamato “il Signore” in questo passo, è menzionato ancora nella stessa veste come “l’Angelo di Dio” in quest’altro: “L’Angelo di Dio, che precedeva l’accampamento di Israele, cambiò posto e passò indietro tra l’accampamento degli Egiziani e quello di Israele, e la nube era tenebrosa per gli uni, mentre per gli altri illuminava la notte” Questa manovra militare molto intelligente mostra chiaramente la strategia del Principe delle armate celesti.

Come Angelo Custode nazionale degli Israeliti, e legato speciale di Dio al suo popolo, San Michele viene introdotto con parole che rivelano il grande amore divino e la sollecitudine del Signore, insieme ai doveri dell’uomo verso gli Angeli Custodi in generale: “Ecco, io mando un Angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato. Abbi rispetto della sua presenza, ascolta la sua voce e non ribellarti a lui; egli infatti non perdonerebbe la vostra trasgressione, perché il mio nome è in lui. Se tu ascolti la sua voce e fai quanto ti dirò, io sarò il nemico dei tuoi nemici e l’avversario dei tuoi avversari.” Altri esegeti opinano che l’espressione “l’Angelo del Signore” non è da riferirsi realmente ad un Angelo, od a San Michele, ma alla Parola di Dio (il Logos) Dio stesso, oggi è ritenuta una mera congettura e un’opinione abbastanza obsoleta.

Alcune apparizioni dell’Arcangelo Michele sono state riportate durante i secoli cristiani. Una delle più importanti è quella che viene commemorata nella Chiesa universale l’8 maggio. L’arcangelo San Michele apparve sul Monte Gargano in Puglia, nel sud dell’Italia, mentre era Papa Gelasio I (492-496). Fu eretto un santuario nel luogo dell’apparizione e divenne meta di pellegrini devoti nel secolo successivo. Un’altra festa in onore di San Michele Arcangelo, il 29 settembre, formalmente conosciuta nei paesi anglosassoni come Michaelmas, è l’anniversario della Dedicazione dell’antica basilica di San Michele e tutti gli angeli, al sesto miglio della via Salaria, a Roma. Un’altra apparizione, simile a quella del Monte Gargano, fu onorata nel grande tempio chiamato Michaelion, vicino Costantinopoli, secondo lo storico greco Sozomeno, che scrisse verso la metà del V secolo, un secolo di grande devozione ai santi angeli in generale e a San Michele in particolare. Nel rito liturgico di San Pio V, della Messa, San Michele viene descritto come l’Angelo psicopompo, che porta le anime dei fedeli defunti in cielo: “Liberali dalla bocca del leone, affinché essi non cadano nell’oscurità; Michele, portatore del santo stendardo, guidali nella santa luce.” San Michele veniva invocato, in maniera particolare, nelle preghiere recitate ai piedi dell’altare dopo la Messa, prima della riforma del Concilio Vaticano II: “San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia, ecc.”. Questa particolare formula è condensata nell’Esorcismo generale contro Satana e tutti gli spiriti del male, pubblicata da Papa Leone XIII.

Fino a quando i figli di Dio saranno esposti agli attacchi di Satana in questo mondo, il grido di battaglia di San Michele: “Chi è come Dio?” continuerà a combattere e a scacciare tutte le forze del male, e il suo intervento potente nella lotta in difesa dei figli di Dio non cesserà mai.

ORIGINE DELLA CORONA ANGELICA

Questo pio esercizio di preghiera fu rivelato dall’Arcangelo Michele stesso alla Serva di Dio Antonia de Astonac. Il Principe degli Angeli, apparendo alla Serva di Dio, disse che voleva essere venerato con nove invocazioni in ricordo dei nove Cori degli Angeli.

Ogni invocazione doveva comprendere il ricordo di un Coro Angelico e la recita di un Padre Nostro e tre Ave Maria. La Corona Angelica doveva concludersi con la recita di quattro Padre Nostro: il primo in suo onore, gli altri tre in onore di San Gabriele, San Raffaele e degli Angeli Custodi.

L’Arcangelo promise ancora di ottenere da Dio che colui che l’avesse venerato con la recita di questa coroncina prima della Comunione, sarebbe stato accompagnato alla Sacra Mensa da un Angelo di ciascuno dei nove Cori. A chi l’avesse recitata ogni giorno prometteva la continua particolare assistenza sua e di tutti gli Angeli Santi durante la vita e in Purgatorio dopo la morte.

Benché queste rivelazioni non siano ufficialmente riconosciute dalla Chiesa, tuttavia tale pratica si diffuse tra i devoti dell’Arcangelo Michele e dei Santi Angeli.




DUECENTODICIASSETTE ANNI DI PROVINCIA

Il grande passato di un grande futuro

Teramo, 9 agosto 2023. Era diventato Re di Napoli solo cinque mesi prima, Giuseppe Bonaparte, fratello maggiore di Napoleone, quando decise di avviare un’opera di riordino amministrativo del Regno. E fu proprio in quell’occasione, che i consulenti della corona, nel disegnare i nuovi confini, decisero di creare un Abruzzo Ulteriore Primo e un Abruzzo Ulteriore Secondo. Così, l’8 agosto del 1806, nasceva la Provincia di Teramo. Duecentodiciassette anni dopo, oggi, abbiamo voluto celebrare questo compleanno, per rimarcare il ruolo che le Province, e la Nostra in particolare, hanno avuto nello sviluppo delle nostre contrade.

Ingiustamente considerate, qualche anno fa, un ente intermedio eliminabile, le Province si avviano adesso a riprendere il loro giusto posto nella gerarchia del Governo dei territori, recuperando quella funzione intermedia, e per questo necessaria, tra l’agire dei Comuni e la visione della Regione. La Provincia di Teramo è stata, nei suoi duecentodiciassette anni di vita, baricentro politico e riferimento sociale, mai facendo venir meno quel ruolo di cerniera dinamica tra la costa e la montagna, così come tra le vallate delle aree interne.

Quello del Teramano, è un territorio particolare, che pretende l’impegno costante della creazione di una condivisione necessaria, nelle scelte e nei progetti. Certo, molto c’è ancora da fare, soprattutto nella costruzione di una rete infrastrutturale che elimini storiche distanze e risolva antichi problemi, ma proprio per questo ho voluto festeggiare il nostro 217esimo compleanno, per sottolineare quanto, sebbene non più giovanissima, questa Provincia abbia idee, progetti, visioni e sogni.

Sì, sogni, e non li intendo quali utopie oniriche, ma quali visioni di un futuro possibile.

Nel festeggiare i suoi due secoli e diciassette anni, la nostra Provincia vuole offrire alle popolazioni anche la rinnovata ambizione di restituire al nostro territorio quella “unicità” che può e deve farsi strumento della riconoscibilità, fino a diventare un vero e proprio brand.

Auguri alla Provincia di Teramo.

Il Presidente

Camillo D’Angelo




CRESCONO I VISITATORI GIOVANI alla Mostra dell’Artigianato

Per il più piccoli c’è la Summer School. Proseguirà fino al 27 agosto  la Mostra che ha per tema “La bellezza delle Donne”. Oltre 160 gli artigiani che espongono

Guardiagrele, 9 agosto 2023. Perfettamente centrato l’obiettivo di far avvicinare più giovani alla 53 esima edizione della Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese in corso a Guardiagrele fino al 27 agosto. Dai primi giorni si è registrato un aumento di visitatori giovani richiamati dalle creazioni di Formichetti e dalle installazioni degli studenti dell’Abaq. “I nostri sforzi di voler coniugare la tradizione con l’innovazione stanno dando i loro frutti. Quest’anno è iniziata la collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di L’Aquila e le loro installazioni destano curiosità e attraggono visitatori. Le installazioni raccontano storie di vite preziose e ritratti intimi di donne abruzzesi fuori dal comune attraverso i mille tragitti e intrecci del filo. Il mezzo espressivo scelto è, infatti, il ricamo.”

Afferma il presidente dell’Ente Mostra Gianfranco Marsibilio. Altra peculiarità di questa edizione porta la firma di Domenico Formichetti, un talento partito da Chieti  e cresciuto sui banchi dell’Accademia di Brera, dove ha affinato la sua passione per la grafica.

“Uno straordinario stilista molto conosciuto e seguito dai giovani. Ha creato il marchio Formy Studio che ha segnato la crescita e il successo dello streetwear in Italia. È lo stilista preferito da famosissimi rapper americani. In mostra alcuni suoi mitici capi d’abbigliamento”.

Il percorso all’interno della Mostra è ben costruito in modo da passare dalla tradizione, come quella che si ritrova nei bellissimi oggetti in ferro battuto, in gioielli in oro, nei preziosi ricami al tombolo, all’innovazione di gioielli realizzati con i materiali più diversi o mobili in legno dal design moderno.

“È la nostra mission. Quella di valorizzare l’artigianato artistico, farlo conoscere e stimolare i ragazzi a portare avanti una tradizione che ha ancora tante emozioni da darci.” Continua Marsibilio. “Con la summer school riservata ai bambini vogliamo far avvicinare i più piccoli alla manualità, stimolare in loro la creatività. Ringrazio i maestri artigiani che stanno collaborando a realizzare questi laboratori.”

Ricordiamo che quest’anno la Mostra ha anche una connotazione internazionale, infatti, molti autori che espongono con l’Associazione Gioiello Contemporaneo non sono italiani.




PERDONANZA DE L’AQUILA: come nel 1983 la Municipalità rivitalizzò il primo giubileo, istituito da Celestino V nel 1294

Un convegno sul 40° anniversario della rinascita si terrà il 26 agosto al Monastero di San Basilio

di Goffredo Palmerini

L’Aquila 9 agosto 2023. Il 29 settembre 1294, un mese esatto dopo la sua incoronazione a L’Aquila, nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio, papa Celestino V sanciva con Bolla pontificia l’istituzione della Perdonanza, il primo giubileo della Cristianità, regolarmente statuito (il Perdono della Porziuncola di Assisi, del 1216, fu un’indulgenza concessa a voce da Onorio III a S. Francesco e il documento che la riconosce è il Diploma di Teobaldo, frate minore e vescovo di Assisi). Da allora, e per 729 anni, l’antico giubileo aquilano si celebra ogni anno dai Vespri del 28 agosto a quelli del giorno successivo, con l’apertura della Porta Santa della basilica. L’anno scorso, nell’edizione entrata nella storia anche per la concessione dell’Anno straordinario della Misericordia, ad aprire la Porta Santa al mondo venne Papa Francesco, il primo pontefice alla Perdonanza. Quest’anno, nell’edizione 729, ad aprire la Porta Santa sarà il Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi.

La Perdonanza Celestiniana, sotto la definizione “The Celestinian Forgiveness”, nel 2019 è entrata nella lista dei Patrimoni Culturali immateriali dell’Umanità dell’Unesco. Un riconoscimento di notevole valore, fortemente atteso dalla Municipalità aquilana che lo aveva richiesto con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della rappresentanza italiana dell’Unesco. Nelle motivazioni del riconoscimento l’Unesco dichiara che la Perdonanza costituisce un simbolo di riconciliazione, coesione sociale e integrazione, riflettendo nell’atto del perdono i valori di condivisione, ospitalità e fraternità tra le genti, rafforzando la comunicazione e le relazioni tra le generazioni, con un notevole coinvolgimento emotivo e culturale in grado di interessare una vasta comunità di persone, indipendentemente dalle differenze di età, genere e origine. Infatti, il Cammino del Perdono, il Corteo della Bolla e l’apertura della Porta Santa della Basilica di Collemaggio rappresentano tre forti elementi identitari della Perdonanza Celestiniana, simbolo dei valori di solidarietà per tutti coloro che vi partecipano, testimonianza del patrimonio culturale immateriale per la società civile, specie per le nuove generazioni. Fin qui le considerazioni dell’Unesco nel riconoscere la Perdonanza quale Patrimonio immateriale dell’Umanità, tralasciati i rilevanti aspetti spirituali del primo Giubileo della storia della Cristianità in quanto inconferenti al giudizio d’una organizzazione mondiale laica quale essa è.

L’edizione 729 della Perdonanza sarà interessata da un intenso programma religioso, civile, artistico e culturale, presentato ufficialmente qualche giorno fa a Roma, presso il Ministero della Cultura, da una delegazione delle Istituzioni della città capoluogo e della Regione Abruzzo, presenti al massimo livello, e dell’Arcidiocesi dell’Aquila. Sul ricco programma di iniziative altri si soffermeranno nel dettaglio. Chi scrive, ricorrendo quest’anno il quarantennale della “rivitalizzazione” del giubileo aquilano, vuole segnalare l’interessante tavola rotonda “I 40 anni della Perdonanza moderna, 1983-2023”, in programma il 26 agosto alle 16:30 presso il Monastero di San Basilio, dove vive l’unica comunità di Suore Celestine che ha due missioni, in Centrafrica e nelle Filippine. Il Monastero ospiterà peraltro numerosi altri i eventi, assai significativi, dal 20 al 30 agosto 2023, sotto il logo “Cordata per l’Africa”, a consolidamento della vasta attenzione raccolta nelle precedenti sedici edizioni.

Nella tavola rotonda si parlerà dei 40 anni – dal 1983, quando il sindaco Tullio de Rubeis avviò l’opera di “rivitalizzazione” – durante i quali la Perdonanza ha riguadagnato il ruolo che le compete, sul piano spirituale e civile, quale elemento rilevante dell’identità civica. Ora, dopo la storica Perdonanza del 2022 con la straordinaria presenza del Papa ad aprire la Porta Santa, il messaggio celestiniano di Perdono, di Riconciliazione e di Pace deve uscire sempre più dai confini e diventare concretamente universale, patrimonio dell’umanità. “L’Aquila sia capitale di perdono, pace e riconciliazione” è stato l’auspicio e il compito che Papa Francesco ha consegnato alla comunità aquilana. Credo sia doveroso, a questo punto, rendere il giusto tributo a tutte le Amministrazioni che dal 1983 si sono succedute al Comune dell’Aquila, ciascuna introducendo un progressivo lavoro di valorizzazione della Perdonanza Celestiniana fino a cogliere, finalmente, l’eccezionale presenza del Santo Padre ad aprire l’anno scorso le celebrazioni dell’antico Giubileo aquilano. Un fatto straordinario teletrasmesso all’Angelus in tutto il mondo e che ha posto le basi per una sempre più diffusa conoscenza internazionale della Perdonanza e dei valori spirituali, storici e culturali che la connotano.

Viene da chiedersi, a distanza di 40 anni dall’inizio della “rivitalizzazione”, se Tullio de Rubeis – il sindaco dell’Aquila che ebbe il merito di trarre la Perdonanza dalla noncuranza nella quale era caduta da molti decenni per avviarla alla rinascita – avesse immaginato di poter cogliere risultati così straordinari. Probabilmente non poteva immaginarlo e tuttavia penso che la sua determinazione, la sua visione progettuale e certamente il suo desiderio non si discostassero di molto da ciò che allora appariva un sogno e che ora è diventata realtà. Vale dunque la pena ricordare quel 1983, come la Perdonanza rinacque. Ci sarebbe molto da scrivere sulle singolarità che segnano la nascita nel 1294 del primo Giubileo della Cristianità, con la Bolla di Celestino V. Come pure del singolare privilegio, gelosamente conservato nei secoli dalla Municipalità aquilana, la quale proprio in virtù del possesso ininterrotto della Bolla custodita nella cappella della Torre civica, ha la potestà d’indire annualmente le celebrazioni della Perdonanza. Ma non è di queste, come di altre singolarità, che ora s’intende argomentare. Piuttosto preme richiamare alla memoria – da testimone e amministratore civico, qual io sono stato per un lungo periodo, vivendo molto addentro i fatti della Municipalità aquilana – circostanze e vicende che riportarono la Perdonanza all’attenzione della comunità non solo aquilana, facendo riscoprire un evento della spiritualità e della stessa storia civica che per lungo tempo e fino all’inizio degli anni Ottanta del secolo scorso sembrava quasi del tutto sopito e marginalizzato nella memoria collettiva degli Aquilani.

Questa nota vuole dunque richiamare alla memoria le iniziative attivate nel 1983 grazie alla lungimiranza del sindaco De Rubeis, che della Perdonanza intuì tutte le potenzialità, sia sotto l’aspetto religioso come dei valori civici, avviando decisamente il percorso di “rivitalizzazione” dell’antico giubileo aquilano che, per le forme e per le dimensioni del progetto, può effettivamente considerarsi come la vera rinascita. Occorre infatti ricordare che fino allo scadere degli anni Settanta del Novecento, dopo secoli di splendore della Perdonanza, per decenni verso il giubileo celestiniano c’era stata una caduta d’attenzione, quasi un appannamento della memoria collettiva della comunità aquilana. La Perdonanza s’era ridotta a una tradizione qualunque, con una semplice celebrazione religiosa vespertina, il 28 agosto, con l’apertura della Porta Santa cui seguiva una sciatta benedizione di automobili – sì, proprio a tanto era stata ridotta – davanti la Basilica di Collemaggio.

Solo all’inizio degli anni Ottanta il rettore della basilica di Collemaggio, il francescano padre Quirino Salomone, aveva meritoriamente avviato un recupero di solennità e di attenzione intorno alla figura di San Pietro Celestino e al messaggio universale di perdono del giubileo aquilano, con le iniziative del Fuoco del Morrone e della Campestrina della Perdonanza, prologo della nascita qualche anno più avanti del Centro Celestiniano. Il 28 agosto del 1981, infatti, dopo l’arrivo a Collemaggio del Fuoco del Morrone, aveva aperto la Porta Santa il Cardinale Corrado Bafile. Oltre alla Messa solenne del 28 e alla veglia di preghiera, nella giornata del 29 si svolsero per la prima volta eventi musicali nella splendida Sala Celestiniana ubicata nell’abbazia adiacente alla basilica. Il sindaco De Rubeis assecondò quegli sforzi, ma la sua grande intuizione fu quella di promuovere un forte investimento culturale e civile nella “rivitalizzazione” della Perdonanza, consapevole che l’evento portava con sé valori religiosi e civili talmente unici e così intimamente legati alla storia della città per i quali valeva la pena di introdurre un grande progetto pluriennale di valorizzazione.

Nei primi mesi del 1983, quindi, diede con decisione avvio a quel progetto, tra qualche diffidenza e un malcelato scetticismo sia in seno al Consiglio comunale sia anche nella stessa Giunta, che tuttavia non fermarono la sua determinazione assistita da un forte carisma personale. Errico Centofanti – fondatore con Luciano Fabiani e Giuseppe Giampaola del Teatro Stabile dell’Aquila e direttore dell’ente fino al 1982 – fu chiamato ad essere l’artefice del progetto di recupero della Perdonanza, nei suoi valori civici e negli aspetti creativi delle manifestazioni culturali collegate. Per la consulenza storica il sindaco De Rubeis si avvalse delle competenze del prof. Alessandro Clementi, di padre Giacinto Marinangeli e Walter Capezzali; per gli aspetti religiosi di padre Quirino Salomone e di Mons. Virgilio Pastorelli, vicario dell’Arcivescovo dell’epoca Mons. Carlo Martini. Della Giunta si avvalse particolarmente dell’assessore alla Cultura, Carlo Iannini, e di Goffredo Palmerini, chi scrive, allora assessore alle Finanze.

Errico Centofanti, nel frattempo, portava brillantemente a compimento, con l’autorevole sostegno del sindaco, la restituzione alla Municipalità, dalla Soprintendenza ai Beni Culturali dell’Abruzzo, della Bolla celestiniana che era custodita ed esposta, come un normale documento d’archivio, in una sala del Museo Nazionale d’Abruzzo, al Castello Cinquecentesco. Tra genialità artistica e rigore storico Centofanti progettò l’impianto per la rinascita della Perdonanza Celestiniana, attingendo agli antichi Statuti della Città, alle cronache dell’epoca e alle varie altre fonti della secolare tradizione aquilana. Quindi ricostruì la composizione del Corteo, con un attento e rigoroso cerimoniale, che quantunque codificato fu purtroppo manomesso dopo che egli, all’inizio degli anni Novanta, lasciò la soprintendenza dell’evento.

Pensando appunto al Corteo del 28 agosto, per l’annuale traslazione della Bolla dal Palazzo municipale alla basilica, si ritenne doversi trovare una soluzione che incorniciasse l’antica pergamena pontificia con la dovuta dignità e l’adeguata solennità, cosicché, recandola a Collemaggio, ciascun aquilano potesse ammirarla. Fu Remo Brindisi, cui il sindaco si era rivolto, a realizzare un’opera adatta allo scopo. L’artista creò una grande teca a forma d’aquila, di color verde, rimasta esposta in municipio fino al terremoto del 6 aprile 2009 all’interno di Palazzo Margherita ed attualmente a Palazzo Fibbioni. Nell’agosto del 1983 andammo – il sindaco, Centofanti e chi scrive – da Remo Brindisi a Lido di Spina per ritirare la teca, alcuni giorni prima della Perdonanza. Il grande pittore ci tenne felicemente ospiti nella sua splendida villa rivestita di formelle di ceramica bianca, in verità un Museo Alternativo d’arte, che attualmente porta il suo nome, con centinaia di opere di sommi artisti contemporanei – da Picasso a Chagall, Braque, Dalì, Fontana, Modigliani, De Chirico, Guttuso e tanti altri, oltre alla ricca produzione delle sue opere – insomma il meglio della pittura del Novecento.

La prima Perdonanza Celestiniana “rivitalizzata”, come allora si scrisse, fu certamente un evento spartano, rispetto a quelle degli anni successivi. Eppure, fu bella e di emozionante impatto. Fu un evento di grande respiro. Fu un miracolo inatteso per gli Aquilani, per i turisti e per gli Abruzzesi venuti a parteciparvi. Grande anche il ritorno della Chiesa, presente con il Cardinale Carlo Confalonieri, già arcivescovo della diocesi aquilana dal 1941 al 1950, ad aprire la Porta Santa, con l’arcivescovo Carlo Martini e il vescovo ausiliare Mario Peressin, e con un’imponente partecipazione di religiosi. Come pure generosa e ampia fu la partecipazione dei Comuni abruzzesi, delle autorità e delle rappresentanze civili della città e dell’intero territorio regionale. Davvero un buon inizio, con un Corteo della Bolla ben costruito, severo e dignitoso: la Bolla, nella sua teca portata a spalla da quattro funzionari comunali in livrea settecentesca (gli abiti li imprestò la gentilizia famiglia Rivera), seguita dal sindaco Tullio de Rubeis, con la Giunta e i Consiglieri Comunali.

Tra i pochi gruppi storici, la Contrada dell’Aquila di Siena con i colori giallo sgargiante e nero dei suoi costumi. Solo l’anno successivo sarebbe nato il Gruppo Storico del Comune dell’Aquila, che Don Tullio, come affettuosamente veniva chiamato il sindaco, concordando con l’orientamento di Centofanti di rifarsi sempre, per quanto possibile, alle norme di severa solennità degli Statuti medioevali, volle esclusivamente composto da funzionari del Comune. Quanto ai vestiti, Centofanti decise d’ispirarsi alle fogge tre-quattrocentesche del periodo di maggior splendore della città e di ricorrere agli antichi colori civici bianco-rosso, curandone la creazione in una delle più famose sartorie teatrali di Roma, con l’apporto progettuale di Francescangelo Ciarletta e Giancarlo Gentilucci, mentre fece realizzare dai maestri senesi le bandiere che aveva chiesto di disegnare al pittore Fulvio Muzi.

Rinacque così la Perdonanza, con una nuova attenzione ai valori religiosi e civili, con un grande fervore della ricerca storica su Celestino V e sul suo tempo, con importanti iniziative che esaltavano il valore della Pace e del dialogo interculturale, con una città che, nella settimana d’agosto dal 23 al 29, finalmente scopriva le sue meravigliose architetture, i suoi scorci, il suo prezioso centro storico, vedendoli diventare per incanto quell’Isola Sonante che Errico Centofanti aveva inventato, trasformando in realtà le parole di papa Celestino nella Bolla, affinché cum hymnis et canticis si svolgesse la festosa giornata del giubileo celestiniano. La Basilica di Collemaggio tornò ad essere, da quell’anno 1983, l’epicentro spirituale dal quale s’irradiava – con l’indulgenza plenaria che assolveva da ogni colpa e pena per i peccati commessi dopo il battesimo chiunque “sinceramente pentito e confessato” avesse varcato la Porta Santa dai vespri del 28 agosto a quelli del 29 – il messaggio universale di misericordia e di riconciliazione proprio della Perdonanza donata da Celestino V a tutta l’umanità.

Negli anni seguenti, specie ad opera di insigni accademici, quali Raoul Manselli ed Edith Pasztor, come di altri illustri storici, si sarebbe dato un notevole impulso alla ricerca storica sul monaco Pietro Angelerio, poi diventato papa Celestino V, restituendo a quella figura tutta la sua grandezza nella storia della cristianità, correggendo alla radice il giudizio, tanto superficiale quanto distante dalla realtà, invalso per secoli, che aveva dipinto Celestino dapprima come un povero monaco ignorante e poi come un pontefice pavido, restituendogli la considerazione che gli compete nella spiritualità del suo tempo, segnata da Gioacchino da Fiore e Francesco d’Assisi. Merita dunque un grande plauso l’iniziativa dell’Arcidiocesi dell’Aquila, annunciata dal Cardinale arcivescovo Giuseppe Petrocchi, di tenere il 25 agosto prossimo il convegno “L’Aquila, capitale del Perdono” con relatori di altissimo profilo, proprio in ragione della ripresa d’interesse nella ricerca storica e nell’indagine sui  documenti d’archivio – particolare attesa c’è sugli esiti degli studi condotti su tutte le Bolle emesse dalla Cancelleria apostolica durante il breve pontificato di Celestino V, ben 145, pubblicate nel secondo volume del Corpus Coelestinianum,– che nuova luce porteranno sulla figura di Celestino V e sulla sua opera, con importanti elementi di verità storica sul suo pontificato.

A quarant’anni di distanza dall’avvio della rinascita della Perdonanza, molta strada è stata compiuta. Importanti traguardi sono stati raggiunti, segnatamente il riconoscimento della Perdonanza “Patrimonio immateriale dell’Umanità”. Ma soprattutto la storica visita di Papa Francesco, il 28 agosto 2022, ha segnato una svolta epocale per la Perdonanza, per cui L’Aquila e l’Abruzzo dovranno essere all’altezza d’interpretarne, nella sostanza e nei fatti, tutta la portata storica. C’è quindi necessità che la Perdonanza possa presto contare su una struttura organizzativa esclusivamente dedicata, forse una Fondazione potrebbe esserlo, la quale già all’indomani di un’edizione pensi a programmare quella successiva, operando nel corso di tutto l’anno. E soprattutto che il messaggio spirituale di Perdono, Riconciliazione e Pace sia sempre preminente sulla parte spettacolare e artistica. Anzi, che il significato spirituale del giubileo celestiniano, attualizzato al tempo che viviamo e ai suoi terribili drammi, inviti a riflettere e a “leggere i segni dei tempi”, indirizzando l’espressione artistica e culturale quale arricchimento del messaggio celestiniano sui temi della Pace, della riconciliazione tra i popoli, sul dialogo tra le culture, sull’accoglienza e la fraternità tra le genti, in luogo di semplici espressioni ludiche e spettacolari che invece si consumano nell’effimero.

Concludendo, pare giusto sottolineare come tutto questo sia oggi possibile grazie alla lungimiranza d’un sindaco che, tra non poche incredulità e sufficienze, nel 1983 ebbe il coraggio di crederci e di guardare lontano, restituendo splendore alla Perdonanza ed investendo su una tradizione che per secoli aveva accompagnato la storia dell’Aquila e connotato la sua spiritualità.




PERDONANZA CELESTINIANA 2023: edizione n. 729

Dal 10 agosto parte la vendita dei biglietti

L’Aquila, 8 agosto 2023. È previsto per il 10 agosto alle 10:30 il lancio delle vendite dei biglietti per gli eventi della 729 edizione Perdonanza Celestiniana. Le venue sono: La Scalinata di San Bernardino e il Teatro del Perdono di Collemaggio (come da calendario).

Costo dei biglietti:

L’accensione e Un canto per la rinascita, serata inaugurale (spettacolo del 23 agosto al Teatro del Perdono): ingresso libero gratuito, senza prenotazione, fino ad esaurimento posti disponibili.

– L’Aquila si veste di stelle III edizione – Gala Internazionale di Danza con Eleonora Abbagnato e dieci stelle di prima grandezza: 10,00-15,00 euro + diritto di prevendita

– Nella leggerezza dell’incontro – Teo Teocoli in Tutto Teo: 10,00 euro + diritto di prevendita

– Negramaro n.20 Tour (differenze tra settori): 20-30-40 + diritto di prevendita

Raggiunto il sold out dei posti a sedere, verranno messi in vendita ulteriori 2.800 posti in piedi al costo  biglietto di 15,00 euro + diritto di prevendita.

N.B. i settori dei posti in piedi saranno visualizzabili sin da subito in piattaforma ma non sarà possibile perfezionare l’acquisto.

– Nella leggerezza dell’incontro – “Stanlio e Ollio. Amici fino all’ultima risata”: ingresso gratuito con obbligo di prenotazione in piattaforma

– Gianni Morandi in “Go Gianni Go”: 10-20-30 euro (solo posti a sedere)

Capienze: Scalinata di San Bernardino 1400 pax; Teatro del Perdono (Negramaro) 7.000 pax complessivi tra posti a sedere e posti in piedi; Teatro del Perdono (Morandi) 5.000 posti a sedere.

Queste tutte le info relative all’acquisto dei biglietti:

I biglietti si acquistano tramite la piattaforma di biglietteria elettronica ciaotickets, con settore, fila e posto assegnati, o nei rivenditori autorizzati. Una volta acquistati i biglietti non sono restituibili né rimborsabili.

All’ingresso il biglietto potrà essere mostrato stampato su foglio A4 o su supporto elettronico.

Si potrà accedere ai luoghi di spettacolo un’ora prima dell’orario d’inizio indicato.

I bambini che non hanno compiuto il terzo anno di età e che restano in braccio ai genitori non pagano il biglietto d’ingresso. È fatto assoluto divieto di introdurre all’ interno dell’area di pubblico spettacolo passeggini e carrozzine.

È inoltre fatto assoluto divieto di fumare, introdurre e consumare cibi e bevande. Non è consentito accedere con animali.

Dopo l’orario di inizio dello spettacolo si perde il diritto al posto assegnato, ove possibile sarà garantito l’accesso in sala in altri posti eventualmente disponibili.

Il programma può subire variazioni per motivi indipendenti dalla volontà degli organizzatori che si impegnano, in caso di forza maggiore, a riprogrammare gli eventi o a rimborsare i biglietti acquistati. In caso di mal tempo Il rimborso del biglietto può avvenire nel caso che lo spettacolo venga interrotto prima della metà e non possa più riprendere.

Area Disability

Le persone con disabilità hanno diritto all’accesso gratuito, tuttavia dovranno corrispondere il costo di prevendita riconosciuto alla piattaforma.

I biglietti saranno acquistabili sul canale digitale CiaoTickets  o nei rivenditori autorizzati.

Ogni disabile potrà acquistare solo 2 titoli d’ingresso: uno per sé stesso e l’altro per il proprio accompagnatore.

Le tariffe, ovvero i settori riservati alle persone con disabilità, saranno denominati in due modi : 1) disabilità motoria 2) disabilità non motoria, al fine di organizzare al meglio la platea e contemperando le diverse esigenze di specie. Detti posti saranno acquistabili fino ad esaurimento della capienza prevista.




PREMIO INTERNAZIONALE IGNAZIO SILONE

Dal 19 al 22 agosto

Pescina, 8 agosto 2023. La Città di Pescina ha presentato ieri, nella prestigiosa sede della Giunta Regionale dell’Abruzzo la XXVI Ed. del “Premio Internazionale Ignazio Silone”, che si svolgerà dal 19 al 22 agosto 2023.

La Città di Silone e Mazzarino è rappresentata dal sindaco Mirko Zauri, anche in veste di Presidente del Centro Studi IS, con il vicesindaco, Luigi Soricone, l’assessore alla Cultura, Antonio Odorisio ed il consigliere comunale Giampiero Di Luca, con il responsabile della comunicazione, Sergio Venditti, per il Centro Studi IS, Liliana Biondi, Giovanna Cipolla, Chiara Caroselli e come esperto il Direttore del Teatro dei Colori, Gabriele Ciaccia.

La Regione Abruzzo è stata rappresentata dal vicepresidente del Consiglio Regionale, Roberto Santangelo, che, a nome della Regione Abruzzo ha esaltato il ruolo del premio ed i successi di Pescina, come finalista a Capitale della Cultura 2025, con il suo lungimirante Dossier La Cultura non Spopola, sui temi della crisi delle aree interne.

Zauri ha sottolineato il valore del Premio Internazionale, patrimonio di tutta la Regione Abruzzo, che negli anni si è ritagliato un importante spazio nel panorama culturale italiano, ora inserito in un catalizzatore fortissimo come il Parco Letterario Ignazio Silone, che ne promuove l’immagine complessiva, ai fini di un più dinamico turismo storico, culturale ambientale e delle radici, tra le bellezze del fiume Giovenco e di due grandi aree protette.

“In tal senso – ha ribadito il sindaco – questa XXVI Ed. del Premio ne rappresenta sia la continuità, che l’innovazione, con la custodia gelosa della storia e tradizioni popolari dell’intera Valle del Giovenco, con il suo Rifugio Silone, che la prima Giornata ne esalterà la stessa peculiare enogastronomia ed un progetto strategico come RECUPER’ARTI, con l’intera filiera della lana, intrecciando la prosa siloniana, con i fili di ELVIRA LA TINTORA, contribuendo così a rigenerare lo stesso tessuto socioeconomico del territorio”.

I temi siloniani della libertà, dell’uguaglianza e della solidarietà verso gli ultimi risulteranno declinati a partire dalla seconda giornata del 20 agosto, sulle attualissime e controverse politiche migratorie, con illustri relatori nazionali, su tutti i suoi ambiti storici e sociologici, fino ai drammi dell’immigrazione dal continente africano. Nel pomeriggio, la presentazione di un libro su di un personaggio straordinario come l’abruzzese, Vincent Massari, in Colorado giornalista e editore (che stampò a puntate il romanzo Fontamara), divenendo poi Senatore dello Stato Usa.

La terza giornata vedrà il cuore della riflessione siloniana, sui nuovi strumenti promozionali della cultura, intrecciando i risultati raggiunti da Pescina, con il suo Parco Letterario IS, nella rete dei quattro, riconosciuti dalla Regione, con la conquista di finalista a Capitale della Cultura 2025 che ora continua nel progetto Cantiere Città, con la Fondazione Beni ed Attività Culturali del MIC.

Tutto questo però come valore aggiunto, partendo dal rafforzamento anche delle attività di ricerca e di sperimentazione, con la stessa rivista siloniana Tempo Presente e con la riproposizione del libro “Una Manciata di Storie” degli studenti e con la prefazione del giornalista Rai, Gianni Maritati.

Diverse le mostre e gli spettacoli che concluderanno le serate, dalla Corale Folkloristica Fontamara al concerto L’Abruzzo, la Marsica, Pescina, Silone… I suoni della Transumanza, a cura dell’Associazione Mario Lucci, con i pregevoli spettacoli teatrali dei Maestri Gabriele Ciaccia (con una produzione del Teatro dei Colori), su Uscita di Sicurezza, la Pena del Ritorno…. Ripensare il Progresso, nonché in chiusura di Giobbe Covatta, con la sua La Divina Commediola, dedicata ai minori, da un sensibile autore, impegnato proprio nel mondo del volontariato internazionale.

Un serrato confronto sempre più aperto, specie verso le nuove generazioni siloniane, senza pregiudizi e conformismi, che porteranno così all’ultima giornata del 22 agosto: la mattina, con la solenne commemorazione dello scrittore di autentici capolavori letterari, nell’Anniversario della sua scomparsa, per arrivare nel pomeriggio (alle ore 17.30) alla Premiazione del vincitore di questa XXVI Edizione, da parte delle massime Autorità della Regione Abruzzo, dal Presidente della Giunta, Marco Marsilio al Presidente del suo Consiglio Regionale, Lorenzo Sospiri, con tutti gli assessori, consiglieri ed i parlamentari tutti, sia nazionali che europei.

Quest’anno il prestigioso Premio verrà conferito al Prof. Avv. Emmanuele Francesco Maria Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro Internazionale, studioso e filantropo siloniano. Vincitrice della seconda sessione, la Dott.ssa Elena Colombo con una tesi: Un uomo Normale, che amava una donna normale; leggibilità e sperimentalismo ne “Il Segreto di Luca”, di Ignazio Silone. Le Menzioni Speciali saranno assegnate a personalità, che hanno sviluppato e curato i valori dello scrittore, della libertà, solidarietà ed impegno civile, in tutti i campi, con il loro impegno politico-amministrativo, nella società civile, nonché nel mondo delle università e dei mass-media:

– Associazione Nazionale dell’Uranio Impoverito;

– Prof.ssa Anna Maria Fantauzzi;

– Avv. Vincenzo Parisse;

– Prof. Sandro Valletta;

– I Curatori del Documentario di Rai 5, su IS: Alessio Guerrini, Clarissa Montilla e Dario Mariani (Regista).




CONCORSO FOTOGRAFICO NAZIONALE CIVITELLA

 I vincitori della dodicesima edizione

Civitella Alfedena, 8 agosto 2023. Sabato sera si è svolta la premiazione della 12° edizione del contest fotografico “Civitella”, promosso e organizzato dal “Cine foto club Parco d’Abruzzo” e dal Comune di Civitella Alfedena, con il patrocinio della FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche), del PNALM (Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise), dell’ODG Abruzzo (Ordine di Giornalisti d’Abruzzo). Le iscrizioni a questa edizione sono state oltre 150 per circa 2.000 fotografie, provenienti da 15 regioni italiane.  Le foto hanno gareggiato per 3 categorie: Libero 141 partecipanti, Paesaggio 125 partecipanti, Portfolio 94 partecipanti. I migliori scatti del concorso sono stati scelti da una giuria qualificata di esperti nazionali FIAF, che vede come presidente Enrico Maddalena ( Docente del Dipartimento Attività Culturali della FIAF); Giovanni Iovacchini (Docente del Dipartimento Attività Culturali della FIAF e vice presidente del CFC Parco d’Abruzzo ); Giuseppe Di Padova (Artista Fotografo FIAF), supportati da Stefano Pallotta (Presidente Ordine Giornalisti d’Abruzzo), Valentino Mastrella (Fotografo del Parco), Marco de Angelis  (Delegato FIAF Regione Abruzzo) e Jacopo Ursitti (giovane fotografo naturalista del CFC Parco d’Abruzzo).

Si è aggiudicato il Primo Premio Assoluto, Giulio Montini (Casnate – CO) con l’opera “Surreal beach 1” con integrazione anche del Lavoro Portfolio dal titolo: I Miei genitori e il Signior Alzheimer”. La categoria Tema Libero è stata vinta da Andrea Caponi (Livorno) con la l’opera “Il Mistero Della Vita”. La categoria Paesaggio è stata vinta da Matteo Strassera (Roma) con l’immagine “Icelandic River- Aerial View”. Il riconoscimento per il miglior “Portfolio” è stato conferito all’autore Federico Ferrari (Monza) con il lavoro “Il Migrante e il Mare”. La giuria ha inoltre assegnato come Premio miglior foto del Parco d’Abruzzo all’autrice Lucia Milano (L’Aquila), mentre per quella sul reportage fotografico al fotografo Giuseppe Bernini (Pisa). Tra i giovani, torna ad essere premiata la toscana Sara Giovannoni e il giovanissimo abruzzese Emanuele Palmieri, il premio destinato al Circolo Fotografico con maggior numero di opere ammesse è andato ai liguri del “Gruppo Fotografico DLF Chiavari (BFI – EFI). Nella cornice del teatro del Centro Culturale si è  svolta la cerimonia, in diretta facebook su “Radio Parco”, che ha proposto una carrellata visiva di tutte le opere premiate e ammesse al concorso, molto apprezzate dal pubblico presente, che ha visto la partecipazione di diversi premiati e anche alcuni giudici, mentre sono giunti i calorosi messaggi a distanza dei premiati e dei giudici assenti. La cerimonia inoltre ha avuto come ospite il “Laboratorio 122” di Pescara che hanno presentato e illustrato i lavori di alcuni audiovisi e cortometraggi facenti parte della Mostra “Confini” dei Laboratori “Cult Fiaf” 122 e 149 dell’Abruzzo e Molise, organizzata con il patrocinio del PNALM e FIAF e visitabile in paese fino al 27 agosto presso il “Museo del Lupo”. Anche quest’anno la qualità delle foto inviate al concorso è stata riconosciuta di alto livello e, ancora una volta, attira fotoamatori e autori sia maturi sia giovani, con percorsi personali, tecnici e di ricerca che sfociano in una partecipazione cosciente e con opere di valore, che crea molta soddisfazione negli organizzatori, che ringraziano tutti i partecipanti.




L’AQUILA, CAPITALE DEL PERDONO

Misericordia è sapersi amati nella nostra miseria 25 agosto 2023

L’Aquila, 7 agosto 2023. Cardinale Petrocchi: “Alla nostra città è stata affidata una missione da Papa Francesco. Dobbiamo diventare la Capitale del Perdono anche riscoprendo la santità di Celestino V e la sua figura dal punto di vista spirituale e pastorale”

Dopo il convegno Storico e Pastorale organizzato dalla Chiesa di L’Aquila il 20 agosto 2022, in preparazione alla visita pastorale di papa Francesco a L’Aquila per la 728ª Perdonanza Celestiniana, dal titolo ‘Da Celestino a Francesco. Una Chiesa della misericordia e della speranza’, quest’anno il 25 agosto 2023, al Palazzo dell’Emiciclo nella Sala Ipogea, verrà organizzato il Convegno Storico e Pastorale dal titolo: ‘L’Aquila, capitale del perdono. Misericordia è sapersi amati nella nostra miseria’.

Il Convegno è stato presentato questa mattina dal Cardinale Giuseppe Petrocchi, dal prof. Walter Capezzali, storico, da don Daniele Pinton, preside dell’Istituto diocesano di Scienze Religiose Fides et Ratio e da Ersilia Lancia, Assessore del Comune dell’Aquila.

Il Cardinale Petrocchi citando l’omelia di Papa Francesco a L’Aquila, lo scorso 28 agosto, si è soffermato sulla figura di san Celestino V: “Alla nostra città è stata affidata una missione da Papa Francesco. Dobbiamo diventare la Capitale del Perdono anche riscoprendo la santità di Celestino V e la sua figura dal punto di vista spirituale e pastorale. Non un uomo del no, o del Gran Rifiuto, ma un uomo del sì la cui santità è ancora attuale. Dobbiamo eliminare dalla sua figura e dalla Perdonanza, quelle incrostazioni che nel corso dei secoli hanno oscurato la sua grandezza umana e spirituale e quella del dono dell’indulgenza del Perdono che anticipato il primo Giubileo del 1300 ”.

La scelta di questo tema, parte dalla frase L’Aquila, da secoli, mantiene vivo il dono che proprio Papa Celestino V le ha lasciato. È il privilegio di ricordare a tutti che con la misericordia, e solo con essa, la vita di ogni uomo e di ogni donna può essere vissuta con gioia, pronunciata nell’omelia che papa Francesco ha tenuto durante la Messa di Apertura della Porta Santa, il 28 agosto 2022 a Collemaggio e che ha avuto come primo dono del Papa alla Chiesa aquilana, l’Anno della Misericordia, che ha prolungato per un anno la Perdonanza Celestiniana e che si concluderà con l’Apertura della Porta Santa, il 28 agosto 2023.

Questo Convegno, promosso dalla Chiesa di L’Aquila, dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose Fides et Ratio di L’Aquila, dall’Associazione ISSRAQ Fides et Ratio e dalla Società internazionale per lo Studio del Medioevo Latino (SISMEL), viene realizzato con il contributo del Comune di L’Aquila, della Fondazione CARISPAQ, della Regione Abruzzo e del Consiglio Regionale della Regione Abruzzo.

In questo Anno della Misericordia, come indicato dal Cardinale Arcivescovo Giuseppe Petrocchi, il Convegno si concluderà nella Basilica di S. Maria di Collemaggio con una liturgia vesperale alle ore 18:00 del 25 agosto 2023, davanti al Mausoleo che custodisce le spoglie mortali di Papa S. Celestino V, durante la quale avrà luogo una preghiera al santo Papa del Morrone perché accompagni il ministero di Papa Francesco.

Il convegno si svilupperà in due momenti:

– La mattina la prima parte: L’Aquila, capitale del perdono. Misericordia è saperci amati nella nostra miseria, che vedrà quattro relazioni.

– La prima relazione, Celestino V: pastor angelicus o pater misericordiarum sarà tenuta da S. E. mons. Claudio Palumbo, Storico – Vescovo di Trivento.

– La seconda relazione, Pietro del Morrone/Celestino V dispensatore di misericordia negli Atti del processo di canonizzazione e nelle fonti agiografiche più antiche, avrà come relatore S. E. mons. mons. Felice Accrocca, Storico – Arcivescovo Metropolita di Benevento.

– La terza relazione La perdonanza dell’era moderna. Dal 1983 al 2023, quarant’anni di storia civile ed ecclesiale sarà tenuta da Don Daniele Pinton, Direttore ISSR Fides et Ratio di L’Aquila e la quarta relazione, ultima della mattinata, Perdonanza: pellegrini di misericordia, avrà come relatore S. E. mons. Antonio D’ANGELO, Vescovo Ausiliare di L’Aquila.

– Nel pomeriggio, dopo un momento di agape fraterna per tutti coloro che si iscriveranno al Convegno, la Seconda parte del convegno avrà come tema la presentazione del volume del Corpus Coelestinianum  – Le Bolle di Celestino V, a cura di Ugo Paoli e Paola Poli, con una introduzione di S. E. mons. mons. Sergio Pagano, Prefetto dell’Archivio Apostolico e di Walter Capezzali, Storico e Presidente Emerito della Deputazione abruzzese di Storia Patria.

– A seguire avranno luogo la quinta relazione, L’edizione del Corpus Coelestinianum. Un primo bilancio e progetti futuri, tenuto da Agostino Parravicini Bagliani, Presidente SISMEL e la sesta relazione, Presentazione del Corpus Coelestinianum vol. 2 – Le bolle di Celestino V che avrà come relatori Alessandra Bartolomei Romagnoli e Alfonso Marini.

Al termine del convegno, prima di spostarsi dall’Emiciclo regionale alla Basilica di S. Maria di Collemaggio per la liturgia vesperare presieduta dal cardinale Petrocchi, tutti gli iscritti alla giornata di studio che avranno partecipato alle due sessioni del Convegno Storico e Pastorale, riceveranno copia omaggio del secondo volume del Corpus Coelestinianum  – Le Bolle di Celestino V, grazie al sostegno offerto per questa preziosa pubblicazione, da parte della Fondazione CARISPAQ.

La segreteria del Convegno sarà aperta presso il Palazzo dell’Emiciclo dalle ore 8:00 alle 18:00 del 25 agosto 2023.




REMIAMO INSIEME CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Uniti per una battaglia di civiltà. I sette comuni della costa teramana, Martinsicuro, Alba Adriatica, Tortoreto, Giulianova, Roseto degli Abruzzi, Pineto e  Silvi

Teramo, 7 agosto 2023. Si è svolta ieri mattina, nei sette Comuni della costa, la quinta edizione di Remiamo insieme contro la violenza sulle donne un’iniziativa organizzata dalla Commissione Pari Opportunità della Provincia di Teramo con l’Associazione Uomini, Donne e Eroi del Mare e con le Commissioni Pari Opportunità dei Comuni costieri.

Molto partecipata e sentita, si è aperta in simultanea nei sette Comuni osservando un minuto di silenzio per ricordare, con grande commozione, l’Avv. Giandonato Morra, Difensore Civico regionale prematuramente scomparso; ad Alba Adriatica con il lancio di palloncini azzurri si è omaggiata anche la memoria di Gabriele Ceci, recentemente scomparso e sempre presente nelle precedenti edizioni dell’evento.

Quindi gli interventi della Presidente della Commissione provinciale, presente a Giulianova, che ha ricordato l’Avv. Morra e illustrato l’importanza dei servizi offerti dal Centro Antiviolenza “La Fenice”, da Casa Maia e da tutti gli sportelli attivi, e della rilevanza della rete presente sul territorio provinciale che continua, incessantemente, a portare avanti iniziative per contrastare la violenza di genere e domestica, sostenendo le donne che, quotidianamente, si trovano nella spirale della violenza, spaventate, isolate e prive di sostegno.

Presente il Presidente della Provincia di Teramo, Camillo D’Angelo, che ha fatto i complimenti alla CPO provinciale ed alla sua presidente, Amelide Francia, per il grande lavoro che viene costantemente svolto e per l’impegno con il quale si adopera a portare con forza e in ogni luogo il messaggio per dire “basta alla violenza sulle donne”.

Purtroppo, nonostante tutto, si leggono sui giornali ancora troppi episodi e scene di donne vittime di violenza. Attenzione alla violenza verbale che è il primo campanello d’allarme.

Bisogna non abbassare mai la guardia, affidarsi ai centri antiviolenza e chiedere aiuto, perché la rete di sostegno è fitta e pronta a sostenere le richieste” dichiara il presidente della Provincia di Teramo.

L’Iniziativa ha visto la partecipazione, nei sette Comuni, delle presidenti e componenti delle CPO locali, di Consiglieri regionali, Sindaci e amministratori locali, nonché di rappresentanti della Procura della Repubblica di Teramo con la dottoressa Anna Pasqua, della Prefettura con il Capo di Gabinetto Luana Strippoli, della Questura con le dottoresse Mariapia Marinelli e Angela Vendittelli, della presidente della Camera di Commercio del Gran Sasso Antonella Ballone, della presidente e delle componenti della CPO degli Avvocati di Teramo, delle operatrici del Centro Antiviolenza La Fenice e di Gabriellino Fioravante Palestini, l’Uomo Plasmon, che ha ideato anni fa l’iniziativa.

Testimonial della quinta edizione la dott.ssa Mariapia Marinelli, Dirigente della Divisione Anticrimine della Questura che ha così commentato: “È importante continuare a fare rete, il cammino è lungo ma insieme si può. Se in seguito ad iniziative come questa anche solo una donna si rivolge ad un centro antiviolenza o ad un ufficio di Polizia, per noi è una vittoria perché significa che è riuscita a rompere il silenzio”.

La Presidente della CPO provinciale, Amelide Francia: “Voglio ringraziare tutte le Commissioni Pari Opportunità locali, il Presidente della Provincia, i Sindaci, gli amministratori comunali e regionali, le Istituzioni, la Capitaneria di porto, L’Ente Porto, tutte le associazioni e tutti i cittadini che hanno partecipato all’evento perché è stata veramente una giornata significativa ed efficace per continuare a contrastare la violenza. In tanti, in tutti i punti di ritrovo dei sette Comuni, hanno chiesto informazioni sul Centro Antiviolenza, sugli sportelli di supporto e preso il materiale informativo che è stato messo a disposizione e distribuito. La battaglia di civiltà che stiamo portando avanti è lunga e complessa ma noi non ci arrendiamo e andiamo avanti. Un particolare ringraziamento alle componenti della Commissione Provinciale, Angela Mascia, Maria Cristina Marroni, Valentina Di Sante e Paola Di Felice e alle operatrici del Centro Antiviolenza che sono state presenti negli altri Comuni della Costa”.




PUÒ LA DEMOCRAZIA BANDIRE IL DISSENSO?

di Antongiulio De’ Robertis

Politicainsieme.com, 6 agosto 2023. Il caro amico AntonGiulio de’ Robertis, di cui abbiamo pubblicato pregevoli interventi su Politica Insieme, ci ha inviato una nota di commento critico all’articolo di ieri intitolato ” Al bando il negazionismo per il bene di tutti”, a firma di Michele Marino (CLICCA QUI). Di seguito la riflessione di de’ Robertis, cui ci permettiamo di far seguire una chiosa.

Mi ha molto sorpreso il post in cui si proponeva il “bando del negazionismo per il bene di tutti” perché questa proposta non mi pare affatto accettabile in una piattaforma che fa della democrazia la premessa della sua stessa esistenza.

Non dobbiamo dimenticare che l’essenza della democrazia liberale è il rispetto delle opinioni altrui differenti dalle proprie, secondo la famosa frase di Voltaire a cui si fa risalire la genesi del pensiero liberale. Purtroppo, in molti dei dibattiti politici di questi ultimi tempi appare assai spesso la criminalizzazione del dissenso e la proposta, come in questo caso, del “bando” delle opinioni dissenzienti.

Si tratta a mio avviso di una degenerazione che avvicina questa temperie politica a quella dei sistemi autoritari, che appunto pongono gravi limiti alla libera espressione di opinioni critiche e inquisiscono gli oppositori politici.

Un’altra degenerazione del dibattito politico in atto è il frequente ricorso alla creazione di neologismi denigratori, quali per esempio sovranismo e negazionismo, per definire le posizioni degli oppositori. Anche questa è una prassi deteriore che viola il principio del rispetto del dissenso e che andrebbe perseguita, così come si vogliono perseguite tutte le critiche a condizioni di difformità dalla normalità.

Noi di Politica Insieme crediamo nell’approfondimento del pensiero e, pertanto, in più di una occasione abbiamo ospitato contributi non perfettamente in sintonia con la nostra visione e le nostre proposte. Un modo di fare cui non verremo mai meno.

Ora, AntonGiulio dice una cosa giustissima e coerente con il nostro modo di pensare e di partecipare al dibattito pubblico che recentemente ci ha fatto imbattere, però, nel cosiddetto “negazionismo”.

Due precisazioni sono necessarie. La prima: la condanna del negazionismo nasce in risposta a chi sosteneva che la Shoah non è mai esistita. Ma in precedenza era stata praticata, sia pure senza una sua teorizzazione, in Unione Sovietica e negli altri paesi comunisti e, ancora prima, dalle autorità turche che hanno sempre negato il genocidio degli armeni. Il negazionismo è punito per legge in Germania e ne hanno fatto le spese anche illustri personaggi che rifiutavano di ammettere il genocidio contro gli ebrei. L’ultima è stata la novantatreenne Ursula Haverbeck che, nel 2022, è stata condannata per la terza volta per il reato di negazionismo. Ma una legge analoga l’abbiamo anche noi italiani. Si tratta della n. 115 del 2016 che condanna la negazione della Shoah.

La seconda precisazione: è evidente che il negazionismo di cui ha parlato Michele Marino non è questo, bensì quello climatico che non è punito per legge. E quindi la cosa assume ben altra dimensione e l’affermazione di Michele dev’essere intesa sotto un profilo culturale e politico.

Perché se è vero che la libertà d’espressione dev’essere garantita a tutti (e in questo siamo “volteriani” anche noi) non può essere sottovalutata l’esistenza spesso di un abuso, reso ancora più eclatante dai social, ma certamente basato sull’ignoranza. Nel senso che a tesi scientifiche definitivamente accertate, dopo decenni e decenni di studio, e che sollecitano all’azione le classi dirigenti, ma anche noi singoli abitanti cui è stata affidata la Terra, si contrappongono, spesso, “terrapiattisti” di ogni genere la propalazione delle cui tesi  non fa bene a nessuno.

Non sottovalutiamo, inoltre, come spesso questo negazionismo, lo abbiamo visto all’opera anche in occasione del diffondersi della Covid e della successiva campagna vaccinale, viene abbondantemente utilizzato da chi ha degli interessi precisi da difendere.

Pertanto, concordiamo con le sacre affermazioni di de’ Robertis sulla libertà d’opinione, ma senza che questo diventi una scusa per confondere le acque e le menti.




CITTÀ IMPEGNATE PER LA PACE E I VALORI

Cerimonia di consegna del riconoscimento  ai Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore

Pescara, 5 agosto 2023. La Fondazione Pescarabruzzo ha ospitato questa mattina la Cerimonia di consegna del riconoscimento di Città impegnata per la Pace e i Valori ai Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore. Il diploma è stato conferito dal Presidente della Fondazione Red Voz por la Paz, Odino Faccia, cantante italo-argentino di origini abruzzesi, al fine di continuare a sensibilizzare le comunità abruzzesi ai valori universali della pace.

A causa del maltempo il concerto per la Pace di Odino Faccia, promosso e organizzato dalla Fondazione Pescarabruzzo e dalla Fondazione Red Voz por la Paz, previsto per ieri sera, 4 agosto alle 21.00 allo Stadio del Mare di Pescara, è stato rinviato a data da destinarsi.

La breve cerimonia di consegna del riconoscimento di Città impegnata per la Pace e i Valori ai tre comuni coinvolti nel progetto della Nuova Pescara, che si sarebbe dovuta tenere sul palco ad apertura del concerto-evento, è stata posticipata questa mattina alle ore 12 presso la Fondazione Pescarabruzzo.

I Sindaci dei Comuni di Pescara, Carlo Masci, di Spoltore, Chiara Trulli, e il Vicesindaco di Montesilvano, Paolo Cilli hanno ricevuto da Odino Faccia il conferimento della qualifica di Città impegnata per la Pace e i Valori.

La cerimonia, visto il poco preavviso e il rinvio del concerto, è stata trasmessa in diretta Facebook dalla pagina della Fondazione Pescarabruzzo.

Il Presidente della Fondazione Pescarabruzzo, Nicola Mattoscio, in accordo con il cantante candidato Premio Nobel per la Pace 2023, ha annunciato durante il suo intervento di saluto che il concerto per la Pace si farà molto probabilmente a dicembre, in occasione di uno dei prossimi viaggi in Europa di Odino Faccia.

In foto: i sindaci durante gli interventi e la consegna del riconoscimento di “Città impegnata per la Pace e i Valori”




UN REGNO CHE NON AVRÀ FINE!

Commento alla Prima Lettura della Trasfigurazione del Signore (Anno A) a cura di M. Francesca e Letizia ap

Spazio Bibbia, Bereshit, 5 Agosto 2023. Io continuavo a guardare, quand’ecco furono collocati troni e un vegliardo si assise. La sua veste era candida come la neve e i capelli del suo capo erano candidi come la lana; il suo trono era come vampe di fuoco con le ruote come fuoco ardente.

Un fiume di fuoco scorreva e usciva dinanzi a lui, mille migliaia lo servivano e diecimila miriadi lo assistevano. La corte sedette e i libri furono aperti.

Guardando ancora nelle visioni notturne, ecco venire con le nubi del cielo uno simile a un figlio d’uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui. Gli furono dati potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano: il suo potere è un potere eterno, che non finirà mai, e il suo regno non sarà mai distrutto.

Il linguaggio della prima Lettura dal Libro del profeta Daniele mantiene il clima di mistero e splendore del brano della Trasfigurazione. Daniele è un profeta e un veggente, a lui è concesso avere delle visioni che «gli levano il respiro in corpo» (Dan 7,15). In questa seconda visione, la prima è narrata nei versetti precedenti, due figure sono protagoniste: l’Antico di giorni (alla lettera per “Vegliardo”) e un Figlio d’uomo, o meglio, «come un Figlio d’uomo», perché le parole non possono definire precisamente ciò che si intuisce.

In questo contesto di gloria; di candore (come la neve e come la lana) e fuoco; di splendore e nubi vengono aperti i libri. Il libro era un registro che aveva in mano il re per giudicare: su di esso scriveva quello che succedeva nel regno, appuntava nomi e situazioni per poi decidere di depennare un’iniquità o procedere alla pena. L’Antico di giorni sembra avere questo potere da solo ma poi gli viene presentato il Figlio dell’uomo a cui viene conferito un potere che non sarà mai distrutto.

Il pregio di questa Parola che la liturgia ci offre è, tra i tanti, quello di lasciarci accogliere, grazie alla visione di Daniele, in qualcosa di totalmente nuovo. Non possiamo non rileggere nella Figura del Figlio dell’uomo Gesù, che si definisce così in molti luoghi del Vangelo.

Sappiamo, anche attraverso Daniele che il suo Regno non avrà fine e, in fondo, abbiamo bisogno di sapere che sarà così. Che saremo al cospetto dell’Antico dei giorni, che vedremo arrivare il Figlio dell’uomo in una nube, come Israele nel deserto, come Maria avvolta dalla nube nell’Annunciazione. Siamo fatti per questo, da sempre e per sempre… e se le parole non riescono a definirlo, la fede invece può aiutarci a crederlo e a sperarlo.

Contempliamo il Signore nella Sua Gloria, fatta di immagini e di parole nuove. Mi faccio aiutare dalla Parola di Dio per cercare altri contesti di Gloria, sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento.

sr. M. Francesca




PER LA CITTÀ SERVE UNA VISIONE NUOVA

Di Blasio, Confartigianato Pescara: Criticità nei collegamenti e crisi occupazionale richiedono soluzioni complessive

Pescara, 5 agosto 2023. Una città che ha bisogno di una seria riprogrammazione, di una visione complessiva che consenta di creare una nuova economia, insomma di una prospettiva concreta a breve e a medio termine. È una Pescara bloccata quella con cui, nell’ultimo anno, si confrontano le categorie produttive: vittima non solo di quella crisi strutturale che ancora attraversa tutto il Paese, ma di una serie di elementi contingenti che giorno dopo giorno sacrificano lo sviluppo. È per questo che il presidente provinciale di Confartigianato Imprese di Pescara, Giancarlo Di Blasio,  chiede “una riflessione di sistema che sia di nuovo impulso per l’economia della città e del comprensorio”.

I trasporti, innanzitutto, con i problemi collegati al raddoppio della Pescara-Roma che a causa dei tempi lunghi non potrà più essere finanziato con i fondi Pnrr. Arriveranno invece, sostiene il Mit, quelli per lo sviluppo e la coesione territoriale.

“Oggi Pescara e l’Abruzzo intero pagano la mancanza di investimenti, radicata nel corso del tempo, sulle strutture strategiche, la poca attenzione alla manutenzione, la disattenzione alla programmazione  – sottolinea Di Blasio  – La ferrovia che attraversa l’Appennino, collegamento funzionale tra i due mari, oggi è di fatto inesistente sia a livello commerciale, di passeggeri, che per il trasporto merci. Questo rende la gomma l’unica risorsa praticabile – sostiene ancora Di Blasio – però in un sistema viario che soffre oggi, sia in direzione Nord-Sud che verso il Tirreno, di rallentamenti per la serie infinita di cantieri. A questo si aggiunge l’annullamento, o sospensione che dir si voglia, dello storico volo tra Pescara e Milano. Una rotta in perdita per Ita, ma in realtà un collegamento essenziale tra la nostra città e le importanti realtà produttive lombarde. Pescara deve mantenere aperta la sua porta veloce verso Milano per non restare economicamente isolata. Un isolamento che peserebbe in maniera rilevante sull’occupazione del territorio, già penalizzata da una serie di scelte che non hanno tenuto conto di chi ha investito in comparti che altrove sono volano di sviluppo e qui segnano il passo”.

L’esempio più evidente è quello della piscina Le Naiadi: un altro pezzo di storia della città e della regione che è stato lasciato lentamente morire: “Le Naiadi non sono soltanto il simbolo della storia sportiva di Pescara  – spiega Di Blasio – ma un formidabile centro di formazione e una risorsa qualificata sia nel settore agonistico che in quello della salute e del wellness letteralmente abbandonato al suo destino. Oggi parliamo di chiusura e di perdita dell’occupazione mentre dovremmo trovarci di fronte al progetto di riqualificazione di una struttura che avrebbe potuto costituire una vera ricchezza per la città, se valorizzata in maniera innovativa. Pescara deve avere una visione e deve essere – ribadisce Di Blasio – una visione di sistema, che connetta tra loro tutte le forze positive del territorio per creare un asse turismo-commercio-produzione di qualità che sia supportato dalle necessarie infrastrutture e da investimenti concreti. Solo così sarà possibile guardare con più sicurezza al futuro”.




PROGETTO SENTINELLE DI CIVILTÀ E FELICITÀ … non va in vacanza

Tocco da Casauria, 5 agosto 2023. Sono già tante le scuole che hanno scelto per il prossimo anno scolastico di inserire nella propria offerta formativa il progetto sentinelle di civiltà e felicità ma questo percorso pedagogico sempre più richiesto da associazioni, enti e scuole è stato oggi realizzato per il Movimento Eucaristico Gesuiti della Parrocchia della Beata Vergine del Monte Carmelo di Villa Carmine di Montesilvano guidata da Don Valentino Iezzi.

Nella cornice del Convento dell’osservanza di Tocco da Casauria presso cui è in corso di svolgimento il campo estivo, 90 ragazzi tra gli 8 e i 21 anni e 20 operatori, hanno partecipato ad un seminario del progetto sentinelle.

Tema e filo conduttore del campo estivo sono stati laboratori, lavori e incontri sulle emozioni; fulcro delle attività svolte l’intervento di Claudio Ferrante sulla felicità.

L’emozione più intensa e forse più fugace dell’animo umano, di cui tutti sono alla ricerca ma spesso senza conoscere le vie per trovarla e soprattutto per prolungarne i benefici nei momenti in cui la si raggiunge.

L’atmosfera presso il campo di Tocco da Casauria si è magicamente trasformata, insieme si è pianto si è riso esternando ogni forma di emozione, anche i bambini più piccoli hanno capito il vero significato della felicità.

Tutti i partecipanti hanno interiorizzato l’importanza della felicità e la ricchezza della diversità, fonte inesauribile di crescita e di stimoli in ogni contesto.

Padre Graziano Della Volpe Amministratore della chiesa di San Raffaele Arcangelo è stato presente ed ha partecipato con emozione all’intero progetto, ringraziando Claudio Ferrante e l’intera associazione carrozzine determinate per l’importanza del tema trattato e per l’importante risultato ottenuto per tutti i partecipanti

Molti si chiedono come portare il progetto nella propria scuola, tutti gli interessati possono prendere i contatti attraverso i canali social o al numero 335309534.




TORNA PESCASSEROLI LEGGE una quinta edizione di grandi autrici e autori

La rassegna di libri diretta da Dacia Maraini e organizzata da Fiorella Graziani

Pescasseroli, 4 agosto 2023. Il cuore storico del Parco Nazionale d’ Abruzzo-Lazio-Molise, torna ad essere crocevia di autori e libri dal 10 al 19 agosto. Saranno sei gli incontri della quinta edizione di Pescasseroli Legge.

Si terranno all’aperto, a partire dalle 18.15, nel suggestivo scenario di piazza Umberto I con la partecipazione della direttrice artistica Dacia Maraini, in dialogo con gli autori. Dalla narrativa alla saggistica saranno tanti i temi in discussione con uno sguardo attento a quanto sta accadendo in Italia e nel mondo. La direzione organizzativa della rassegna è affidata a Fiorella Graziani, con il supporto dell’Associazione Pescasseroli È W. La manifestazione è patrocinata dal Comune di Pescasseroli (AQ).

La rassegna prenderà il via il 10 agosto con la storia di un grande protagonista della cultura italiana: Ennio Flaiano. Con Dacia Maraini sul palco ci saranno Renato Minore e Francesca Pansa che l’hanno raccontato tra giornalismo, letteratura, cinema e vita privata nel bel libro Ennio L’alieno: i giorni di Flaiano. (Mondadori).

L’ 11 agosto Pescasseroli Legge ospiterà la neuroscienziata Michela Matteoli con il suo libro Il talento del cervello. Dieci lezioni facili di neuroscienze (Sonzogno).

 Il 13 agosto Stefania Battistini, giornalista inviata del tg1, parlerà del suo coraggioso saggio. Una guerra ingiusta racconti e immagini dall’Ucraina sotto le bombe (Piemme).

Il 17 agosto sarà la volta della scrittrice italiana di origine somala Igiaba Scego che presenterà Cassandra a Mogadiscio (Bompiani).

Il 18 agosto tornerà a Pescasseroli il filosofo e teologo Vito Mancuso con il saggio Etica per giorni difficili (Garzanti). Sempre venerdì 18 agosto alle ore 21.15, presso l’Abbazia Santi Pietro e Paolo, è in programma il Concerto Coro Decima Sinfonia di Pescasseroli diretto dal Maestro Anna Tranquilla Neri.

Pescasseroli legge si concluderà il 19 agosto con Angela Mauro, corrispondente per Huffpost da Bruxelles, che affronterà temi di politica europea attraverso il suo saggio Europa sovrana – La rivincita dei nazionalismi, con la prefazione di Lucia Annunziata (Feltrinelli).

A moderare gli incontri saranno i giornalisti: Maria Rosaria La Morgia, Domenico Ranieri, Flavia Capone, Eugenio Murrali, Luca Zipoli.

Le letture saranno a cura di: Andrea Casanova Moroni, Barbara Amodio, Alice De Matteis, Alessandro Scafati.




IL CACIO MORRA l’eredità ritrovata della pastorizia della Maiella

Oggi l’evento di lancio

Roccamorice, 4 agosto 2023. L’Abruzzo è terra di transumanza, si sa. Ma c’è un’altra pastorizia, che difficilmente si trova nei documenti storici, poco raccontata nei libri, quasi mai citata nelle poesie, meno nota delle migrazioni di armenti dannunziane, che invece, per secoli, silenziosamente, ha popolato le valli e i pendii delle nostre montagne di pecore, capre, pastori, saperi e fatiche dell’uomo.

Si tratta della pastorizia non transumante, di quella prassi antichissima di riunire le poche capre e pecore possedute da ciascuna famiglia dei nostri paesi, in morre, greggi di circa 300 capre e pecore che venivano condotte nelle vallate della Maiella (e non nei ricchi pascoli di quota, destinati ai grossi proprietari armentizi, i locati della transumanza): esse assicuravano la giusta quota di formaggi a tutti i piccoli proprietari, secondo le regole non scritte di una turnazione che si fondava sulla misurazione del latte che, insieme, tutti facevano nel giorno in cui si ammorravano le pecore e si consegnavano ad un unico pastore, che ne avrebbe avuto custodia per la stagione di pascolo.

Da queste morre di capre e pecore, tutte le famiglie dei paesi della Maiella ottenevano il formaggio, misto, pecorino e caprino, appunto, che veniva riposto in cantina e consumato quotidianamente.

Gli Allevatori della Montagna Madre insieme al Parco Nazionale della Maiella, hanno riscoperto e ritrovato questo formaggio, il Cacio delle morre, ne hanno ricordato i metodi tradizionali di produzione, ne hanno fissato i parametri, fedeli alla memoria dei padri, lo hanno riportato su un disciplinare di produzione, adeguato ai nostri tempi e alla normativa di legge e gli hanno dato un marchio. Un marchio che riconosce un valore di identità, di comunità, di sostenibilità e di qualità.

I piccoli allevamenti della Maiella, accreditati dal Parco, mediante un’agenzia di certificazione indipendente, con i loro caseifici aziendali, sono oggi luogo funzionale di riqualificazione ambientale, con la tutela degli ambienti pascolivi, di coesistenza, perché esercitano quotidianamente la cura e l’attenzione necessaria che li rende, quasi sempre, non vulnerabili agli attacchi dei predatori, di valorizzazione territoriale, perché esprimono il legame al territorio che è necessario a qualificare l’offerta turistica.

Il Parco Nazionale della Maiella è lieto di poter annunciare che oggi pomeriggio, 4 Agosto, nel centro storico di Roccamorice, l’ultimo paese che abbia conservato, fino a pochi anni fa, la presenza di una morra funzionante come nei tempi passati, si terrà l’evento di presentazione del Cacio Morra e delle iniziative di certificazione di qualità dei caseifici degli Allevatori della Montagna Madre.

Oggi pomeriggio alle ore 17:00 è prevista la Conferenza di presentazione e la mostra mercato con le aziende del Parco, alle ore 19:30 una degustazione guidata con il Cacio Morra, prodotti del territorio e Vini Vola Volé Park e, a seguire, un concerto di musica popolare con reading letterario di Cunta Terra.




CONTRO L’ESONERO IMU del comparto agricolo

L’insensato voto della Maggioranza sorda ai problemi della vendemmia 2023

Ortona, 3 agosto 2023. Incredibile, la maggioranza che sostiene il Sindaco Castiglione, pochi minuti fa, in Consiglio Comunale, ha bocciato un ordine del giorno presentato dai consiglieri di minoranza con il quale, in applicazione di una norma nazionale, intendeva esonerare il comparto agricolo dal pagamento dell’IMU per l’anno 2023 fino all’anno 2026.

Nonostante la lucida spiegazione del consigliere Angelo Di Nardo circa le difficoltà del comparto agricolo colpito, come tutti sanno, dalla peronospera che comporterà sicuramente la perdita di circa il 50% del prodotto nella prossima vendemmia, la maggioranza, senza nemmeno spiegare le motivazioni, ha votato contro il provvedimento.

Uno schiaffo, senza giustificazioni, agli agricoltori ortonesi che, come più volte sottolineato dallo stesso consiglio comunale, dalla Regione e dalle organizzazioni di categoria, sono seriamente in difficoltà in quanto il raccolto di quest’anno appare seriamente compromesso.

Tommaso Coletti




LA PERDONANZA CELESTINIANA 729esima edizione

Torna il palcoscenico internazionale della cultura. La storica manifestazione, dichiarata Patrimonio Immateriale Culturale dell’Umanità Unesco nel 2019, si svolge dal 23 al 30 agosto. Sul palco: Gianni Morandi, Negramaro, Mahmood, Mr. Rain, Coma_Cose, Alfa, Paola Turci, Albano Carrisi, Eleonora Abbagnato, Teo Teocoli. Arrivo del Fuoco il 23 agosto, Corteo storico e apertura della Porta Santa il 28 agosto da parte del Cardinale Semeraro.

L’Aquila, 3 agosto 2023. Si è tenuta oggi, giovedì 3 agosto 2023, presso il ministero della Cultura, la conferenza stampa di presentazione del programma istituzionale, artistico e religioso della 729esima edizione della Perdonanza Celestiniana, che si terrà dal 23 al 30 agosto nel capoluogo abruzzese.

A presentare una settimana ricca di appuntamenti irrinunciabili tra riflessioni storiche e spirituali, concerti, spettacoli e rievocazioni storiche, sono intervenuti: il Sottosegretario di Stato al ministero della Cultura, On. Gianmarco Mazzi; il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio; il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi; il vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi metropolitana dell’Aquila Mons. Antonio D’Angelo; il Direttore artistico, il maestro Leonardo De Amicis.

Queste le parole del Sottosegretario di Stato con delega all’UNESCO del Ministero della cultura, On. Gianmarco Mazzi, che ha inaugurato la conferenza: “La Perdonanza Celestiniana è nel cuore della nostra missione istituzionale per l’insieme dei valori e della storia che in essa sono contenuti. È un simbolo secolare ancora vivo delle nostre radici, una tradizione che si rinnova da più di 700 anni, un patrimonio culturale immateriale che dal 2019 è riconosciuto dall’UNESCO. La Perdonanza ci parla di spiritualità, il che di questi tempi ha una valenza che definirei rivoluzionaria. Nasce all’Aquila ma appartiene a tutta la nostra comunità nazionale e per questo siamo impegnati nella sua salvaguardia e valorizzazione”.

“In questi anni abbiamo lavorato affinché la Perdonanza Celestiniana divenisse un patrimonio nazionale e internazionale partecipato e riconosciuto – ha dichiarato il Sindaco dell’Aquila, Pierluigi BiondiNel 2019 abbiamo ottenuto il riconoscimento di Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco, lo scorso anno è stato Papa Francesco a celebrare il rito solenne di apertura della Porta Santa in mondovisione, per la prima volta nella storia della nostra Festa. Inoltre, nell’edizione 2023, il Giubileo Celestiniano è entrato a far parte del programma di emissione delle carte valori postali a cura del ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Il nostro impegno è sempre stato orientato a un programma ampio affinché la manifestazione potesse diffondere il messaggio di pace celestiniano nel mondo, contribuendo a rafforzare l’immagine della nostra terra e della sua millenaria tradizione. Ringrazio il ministero della Cultura e il sottosegretario Mazzi per accoglierci ed essere nostri testimoni in questa rinascita, oggettiva e sotto gli occhi di tutti”.

La Perdonanza è un evento annuale di rilevanza internazionale, promosso da Comune dell’Aquila e Arcidiocesi – e finanziato dallo stesso Comune – che non si è mai fermato, non nel 2009, anno del sisma, non durante l’emergenza covid, superando ogni difficoltà e assumendo una valenza, in questi ultimi anni, sempre più significativa.

Da ben 729 anni con la Perdonanza Celestiniana si rinnova il rito solenne che permette di varcare, tra i vespri del 28 agosto e quelli del 29, la Porta Santa della Basilica di Collemaggio all’Aquila, per ricevere l’indulgenza plenaria in un atto intimo e coinvolgente così come voluto da Papa Celestino V che nel 1294 firmò e donò alla Municipalità, la Bolla del Perdono, il documento che anticipa il Giubileo del 1300.

Dal Fuoco del Morrone, in partenza il 16 agosto dall’eremo di Sant’Onofrio a Sulmona, da dove Celestino iniziò il suo viaggio verso L’Aquila per essere eletto Papa, ai grandi eventi di piazza, ai momenti spirituali, il capoluogo abruzzese ritrova la sua Festa più identitaria, dopo un anno giubilare donato dal Santo Padre, Papa Francesco, nel 2022, in occasione della sua straordinaria partecipazione quando definì L’Aquila “capitale del perdono, della pace e della riconciliazione”.

Il Vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi metropolitana dell’Aquila, Mons. Antonio D’Angelo è così intervenuto oggi: “La 729^ Perdonanza coincide con il primo anniversario della storica Visita pastorale di Papa Francesco a L’Aquila, ‘evento epocale’, perché, per la prima volta, un Papa ha aperto la porta Santa di Collemaggio. La città e l’arcidiocesi giungono all’edizione che è stata presentata, dopo aver vissuto per un anno intero la Perdonanza, grazie alla speciale concessione del Santo Padre che ha voluto prolungare, con l’Anno della Misericordia, fino al prossimo 29 agosto, il dono fatto da Celestino V alla Chiesa e gelosamente custodito dagli aquilani. L’Anno della Misericordia ha visto arrivare nel capoluogo abruzzese migliaia di pellegrini da varie parti d’Italia che hanno potuto ottenere l’indulgenza plenaria nella basilica di Collemaggio. In questo modo L’Aquila ha voluto raccogliere l’invito di Papa Francesco a diventare davvero ‘capitale di perdono, capitale di pace e di riconciliazione’. L’impegno dell’arcidiocesi, in sinergia con tutte le Istituzioni, continuerà ad essere quello di far conoscere sempre di più la figura di Celestino V, uomo del sì e non del no o del gran rifiuto – come disse Papa Francesco – e la sua intuizione di concedere, nel 1294, l’indulgenza della Perdonanza che ha anticipato il primo Giubileo del 1300, istituito dal suo successore”.

Tra gli artisti che quest’anno saliranno sul palcoscenico: Mahmood, Mr. Rain, Coma_Cose, Alfa, Paola Turci e Albano Carrisi nella serata di apertura il 23 agosto, il Gala Internazionale di Danza con Eleonora Abbagnato (24 agosto),Teo Teocoli (25 agosto),Negramaro (26 agosto), Gianni Morandi (30 agosto), e tanti altri ospiti.

Così ha commentato il Direttore artistico, Maestro Leonardo De Amicis: “Con ancora viva l’emozione della visita del SS Papa Francesco lo scorso anno, la 729° Perdonanza si prepara a compiere un nuovo viaggio. Un viaggio diventato essenza di vita che ci permette di riflettere e soffermarci, anche se solo per un breve periodo, sui valori e gli ideali da cui traiamo forza per guardare al futuro. La Perdonanza, con gli eventi programmati, vuole essere un grande viaggio in cui ogni cosa è pensata per evocare ricordi e stimolare sensazioni positive attraverso le parole, la danza e le canzoni che hanno fatto storia. Ogni evento è pensato per la città che anno dopo anno accoglie con entusiasmo e determinazione la forza di questa grande manifestazione, simbolo di unione tra gli individui, punto d’incontro tra culture diverse, cammino spirituale che ci cattura e cattura la gente. La musica, con la sua straordinaria tecnologia della memoria e del ricordo, contribuisce alla costruzione sociale delle nostre identità individuali e collettive e racconta le nostre storie, il nostro vissuto quotidiano, le emozioni e le esperienze che ci accompagnano nella vita. Anche quest’anno il mio impegno di collaborazione è per L’Aquila e per la sua gente che riconosce il valore delle relazioni tra le persone anche attraverso la musica. Buona Perdonanza!”.

È la quarta edizione sotto il fregio UNESCO, e su questo ha posto l’accento il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio: “Investire sulla cultura per riannodare i fili della tradizione e proiettarla nel futuro, è questa la ricetta grazie alla quale la Perdonanza, patrimonio dell’Unesco, si è affermata come uno degli eventi più importanti a livello nazionale e non solo. L’attesa presenza di star internazionali all’Aquila, l’emissione filatelica di un francobollo dedicato al Giubileo Celestiniano e soprattutto il grandissimo dono che ci ha fatto lo scorso anno Papa Francesco aprendo la Porta Santa, primo Pontefice a presiedere il rito nella basilica di Santa Maria di Collemaggio, sono il frutto di un lavoro che, fortemente sostenuto dal Comune dell’Aquila e con la guida del Maestro Leonardo De Amicis, custodisce sapientemente una preziosa dimensione religiosa conciliandola con un intrattenimento culturale di alta qualità. Presentare il programma della 729edizione nella sede del Ministero della Cultura rappresenta l’attenzione riservata dal Governo a questo appuntamento e il riconoscimento per una iniziativa in grado di mobilitare istituzioni e territorio nel segno dell’identità”.

Il 23 agosto, il Fuoco del Morrone, giungerà davanti la Basilica e darà il via alle celebrazioni. Il 28 agosto si terrà il tradizionale corteo storico che scorterà la Bolla del Perdono dal palazzo municipale, attraversando il centro cittadino, fino a Collemaggio dove rimarrà esposta per 24 ore e dove avverrà il rito di apertura della Porta Santa, quest’anno officiato dal Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero Vaticano per le Cause dei Santi. Il 29 agosto la Porta Santa tornerà a chiudersi.

Il programma completo sarà disponibile sul sito perdonanza-celestiniana.it.




SIAMO IN CAMMINO, gli eventi del momento

Un breve spazio informativo sulle attività della nostra Chiesa: un candidato premio Nobel a Pescara

Torrevecchia Teatina, 3 agosto 2023. Questo periodo si segnalano due eventi, il primo riguarda la parola PACE: Odino Faccia in concerto per la pace domani, venerdì 4 agosto alle ore 21 presso lo Stadio del Mare a Pescara. Un concerto organizzato dalla Fondazione Pescarabruzzo per promuovere e favorire la diffusione della cultura della pace. Un evento per rispondere agli appelli di Papa Francesco per cercare percorsi di pace che favoriscano la cessazione di tutte le guerre nel mondo.

Chi è Odino Faccia? È un artista latino-americano d’origine italiana, ha composto ed eseguito opere scritte da Papa Giovanni Paolo II come il brano Busca la Paz (cerca la pace) cantato per la prima volta allo Stadio Azteca di Città del Messico nel 2011 davanti a più di 70.000 persone e nel 2014 in Vaticano in occasione della canonizzazione di Papa Giovanni XXIII e Papa Giovanni Paolo II in collegamento con centinaia di milioni di telespettatori.

Tutti presso lo Stadio del Mare a Pescara venerdì prossimo alle ore 21 per il concerto di Odino Faccia, cantante italo-argentino di origini abruzzesi (aquilane, per la precisione) candidato Premio Nobel per la pace 2023.

Il secondo evento riguarda la parola PREPARAZIONE. Ci avviciniamo alle celebrazioni della  Beata Vergine Maria Assunta in Cielo, dunque, preparativi in corso per tutta la Chiesa. Anche a Caramanico Terme attività in fermento. Finalmente sono iniziati i lavori di ristrutturazione della Chiesa di Santa Maria Maggiore, gravemente danneggiata dal terremoto del 2017. Dopo sei anni, dunque, sono stati affidati i lavori per il recupero di un monumento che ci vede ad esso legati in modo intimo e profondo.

Lavori partiti, dunque, e preparativi in corso per le celebrazioni solenni. Dal primo agosto, dunque, esposizione della venerata statua, preghiere e sante messe di preparazione che culmineranno con le attività della vigilia. il 14 agosto appunto, alle 18:00 Processione e Santa Messa officiata nella chiesa di San Domenico dall’Arcivescovo padre Buno Forte per aprire alle solennità del 15 agosto  in onore della Beata Vergine Maria Assunta in Cielo

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UFO: STORICA UDIENZA PUBBLICA DEL CONGRESSO USA

Si è tenuta il 26 Luglio u.s., presso la “Commissione della Camera degli Stati Uniti per la Trasparenza e la Responsabilità”

di Massimo Brundisini

Politicainsieme.com, 3 agosto 2023. Una storica udienza pubblica dal titolo “Fenomeni anomali non identificati (la sigla è UAP, attualmente più utilizzata di UFO): implicazioni sulla sicurezza nazionale, sulla sicurezza pubblica e sulla trasparenza del governo”.

L’evento, destinato a suscitare grande risonanza, è stato realizzato per l’iniziativa congiunta di membri bipartisan del Congresso, molti dei quali a loro volta testimoni oculari di fenomeni inspiegabili. Le testimonianze possono essere facilmente definite “esplosive”. Cercherò di riportare l’evento per sommi capi.

Dico subito che colpisce molto la franchezza del Chairman, il Senatore repubblicano Glenn Grothman, che affronta l’argomento in modo esplicito, ricordando tra l’altro che un testimone eccellente di avvistamenti era stato il Presidente Carter. Molto dirette e rilevanti poi le affermazioni degli altri membri del Parlamento, a cominciare da Tim Burchett del Tennessee, fedele della Chiesa Battista, come lui stesso ricorda, che definisce questa audizione un miracolo.

Tra le altre cose, fa una dichiarazione che andrebbe ben ponderata: “Il diavolo è sulla nostra strada”. Si riferisce agli ostacoli incontrati, in particolare quando ha proposto una legge per far testimoniare alla Camera tutti i piloti che avessero fatto degli avvistamenti. Al Pentagono e all’intelligence che avevano dichiarato di non essere favorevoli alla cosa, aveva ricordato che loro lavorano per il Parlamento e per il Governo e non viceversa.

Ha ribadito poi la volontà di porre fine al cover up, alla negazione cioè di tutte le informazioni sugli UFO. Dopo di lui, la parlamentare Anna Luna della California ha dichiarato che il 68% degli americani crede che il governo nasconda le informazioni, il 50% che dia informazioni scorrette e che il 20% degli statunitensi è stato testimone di un evento UAP (o UFO).

Davvero decisive poi le tre testimonianze sotto giuramento: l’impressione è che finalmente si sia trovata la forza di dire quella verità che per troppo tempo è stata nascosta e negata dall’ufficialità. Tre ex ufficiali militari di alto rango e dell’intelligence, hanno riportato testimonianze delle loro esperienze dirette, sottolineando il fatto di essere a conoscenza di numerose altre testimonianze di colleghi.

Hanno poi dichiarato di ritenere che il governo sappia molto di più sugli UFO di quanto non dica al pubblico. Colpisce anche il ripetuto richiamo alla Costituzione Americana e la necessità di dare risposte credibili al popolo. Continui i riferimenti alla sicurezza nazionale, che sarebbe meglio preservata se venisse eliminata lo stigma che colpisce i piloti che testimoniano dei loro incontri, la qual cosa fa sì che i più, se non tutti, evitino di riportarle. Da più parti si è poi invocata una commissione permanente, anche per le evidenti implicazioni sulla sicurezza dei voli più volte rimarcata.

Sono stai ascoltati: Ryan Graves, direttore esecutivo di Americans for Safe Aerospace, che afferma che gli incontri avuti dai piloti sono la routine e non l’eccezione e che personalmente conosce ben 30 piloti che hanno sperimentato incontri con UFO: racconta poi la sua eclatante esperienza personale e anche della sua squadra, venuti in contatto con un aeromobile dalla capacità di spostamento avanzatissima e lontane dalle nostre possibilità di manovra, che volava a 20 metri dal suo aereo, ma tutto fu messo a tacere; David Fravor, comandante nel 2004 del 41° Squadrone d’Attacco della Marina sulla portaerei Nimitz, gli Assi Neri, famosi in tutto il mondo, che racconta di essere stato testimone dell’avvistamento, assieme ai suoi uomini, del famoso UFO Tic-Tac, così chiamato per la sua forma; e David Grusch, ex rappresentante dell’Ufficio di Ricognizione Nazionale, in particolare della task force sui fenomeni anomali non identificati (UAP) del Dipartimento della Difesa, un whisterblower  (spifferatore) attualmente sotto inchiesta.

Alla domanda del rappresentante del governo se fosse a conoscenza del fatto che gli USA erano in possesso di aeromobili extraterrestri, risponde che ci sono 40 testimonianze in proposito solo negli ultimi 4 anni, che conosce l’ubicazione dei siti in cui si trovano, ma che è un’informazione che non può fornire.

In conclusione, si sono trovati tutti d’accordo, dopo questa storica audizione, una vera e propria pietra miliare sul nostro cammino evolutivo, sul fatto che si dovranno aprire sempre nuove possibilità per poter aumentare le nostre conoscenze su un fenomeno che ormai non potrò più essere negato o suscitare ilarità o atteggiamenti sprezzanti.

Storica udienza pubblica del Congresso Usa sugli Ufo –  di Massimo Brundisini – Politica Insieme




L’HO SCAMPATA BELLA

Sempre in attività quella certa Italia che ti vuole morto

Torrevecchia Teatina, 2 agosto 2023. Per pura casualità sono scampato a quella strage; il nostro treno passò poco prima per la stazione di Bologna.

Io e mio cugino, quel giorno eravamo diretti in Germania, da nostro zio che ci aspettava al ristorante a

Landau in der Pfalz, al Cortina per un aiuto per una vacanza.

Abbiamo appreso dell’attentato a Basilea in Svizzera, dopo una breve telefonata a casa, in attesa di una coincidenza.

Ripensare a quelle cose, dopo tanti anni, vengono solo pensieri inquietanti: c’è solo da rabbrividire. Ecco, viene da pensare, credere e verificare l’esistenza di una certa Italia, quella della perversa brama di potere che, dal 1861 ad oggi, non vede altro che LA TUA MORTE.

[Quella volta io l’ho scampata, ma quei poveri 85 italiani sono rimasti sotto le macerie]

Nando Marinucci

Foto https://www.adriaeco.eu/2023/08/02/2-agosto-del-1980-la-strage-di-bologna/




AEROPORTO D’ABRUZZO: ORA BASTA

Quello che sta accadendo è inammissibile la Regione intervenga immediatamente sul Cda. Il Presidente Marsilio azzeri l’organo deliberante e provveda urgentemente alla nomina di un Commissario che abbia i requisiti tecnici per guidare lo scalo abruzzese

Pescara, 2 agosto 2023. La misura è colma. Non è bastata la lunghissima querelle per la nomina del Direttore Generale e che si trascina incomprensibilmente da oltre un anno, come se dovessimo individuare il Direttore che debba avere le qualità e i requisiti per gestire gli aeroporti internazionali JFK di New York o Heathrow di Londra.

Così come non è bastata la decisione di Ita di sospendere dal 3 agosto tutti i voli tra Pescara e Milano, facendo giustamente insorgere molte associazioni a cominciare da Confindustria e dalla Camera di Commercio e dalle stesse imprese turistiche e alberghiere preoccupate per il taglio di un servizio che impatterà inevitabilmente sull’economia locale e sulle stesse presenze turistiche.

QUANDO MARSILIO & CO. RASSICURAVANO GLI ABRUZZESI – Ed a proposito di questa decisione, ma il Presidente Marsilio, unitamente ad alcuni parlamentari abruzzesi pronti a gettare immediatamente acqua sul fuoco, non ci aveva rassicurato soltanto un mese fa, quando cioè queste intenzioni dell’ex compagnia di bandiera (e peraltro assai note ancor prima dell’ingresso di Lufthansa nel pacchetto azionario) si erano fatte più insistenti, che era stato avviato un confronto costruttivo con l’Amministratore Delegato della stessa Ita Fabio Lazzerini e con  l’interessamento del viceministro competente Galeazzo Bignami?

E soprattutto ora ci verrebbe da dire che fine ha fatto quel “collegamento imprescindibile per garantire la connettività legata tanto al mondo del lavoro, quanto al comparto del turismo, – e la cui soppressione – avrebbe penalizzato fortemente la città di Pescara e l’intera regione Abruzzo” (così si esprimevano sul Pescara Milano alcuni parlamentari abruzzesi vicini al Governatore Marsilio) e per il quale era stato direttamente coinvolto il presidente della commissione Trasporti alla Camera, Salvatore Deidda?

L’ASSENZA DELLA GOVERNANCE E IL FARO ACCESSO DALL’ENAC – Ma tornando alla vicenda della mancanza di una governance ovvero l’assenza da più di un anno nella società di gestione dello scalo abruzzese della figura indispensabile di un Direttore Generale, atteso che il Dg precedente Luca Ciarlini è stato oggetto di licenziamento nel luglio 2022, desta non poca preoccupazione il faro che l’Enac ovvero l’autorità nazionale di regolazione tecnica, certificazione, vigilanza e controllo nel settore dell’aviazione civile, ha da tempo acceso nei confronti dello scalo abruzzese, con il rischio a questo punto concreto che con il perdurare di questa situazione di stallo, si possa addivenire alla decisione clamorosa di una revoca della concessione.

LO SCONTRO TRA LA REGIONE E LA SAGA – E mentre si sospende il volo su Milano e soprattutto incombe questo rischio, apprendiamo di uno scontro istituzionale senza precedenti tra il Direttore Generale della Regione Antonio Sorgi, uomo di fiducia del Presidente Marsilio e il Presidente della Saga Vittorio Catone rispetto a presunte spettanze che lo stesso Amministratore della società rivendicherebbe (minacciando peraltro il ricorso a carte bollate nei confronti della Regione) qualora non gli venissero riconosciute mansioni espletate e, a suo dire, estranee rispetto al proprio ruolo ed incarico.

Siamo proprio al paradosso: mentre lo scalo rischia la chiusura, mentre dopo oltre 30 anni viene cancellato lo storico volo su Milano e che per decenni e prima dell’arrivo delle compagnie low cost, ha costituito il solo elemento cardine di esistenza in vita dell’Aeroporto d’Abruzzo, assistiamo ad un poco edificante scontro istituzionale basato su rivendicazioni ed interessi personali dei quali i cittadini abruzzesi e i lavoratori della Saga vorrebbero fare volentieri a meno.

IL PRESIDENTE CATONE E QUELLE RIVENDICAZIONI AMMISSIBILI SOLO PER SE STESSO – Se poi a questo aggiungiamo che lo stesso Presidente Catone , nel mentre rivendica compensi e spettanze aggiuntive , ha posto il proprio veto a riconoscimenti legittimi nei confronti di alcuni lavoratori della Saga che sin dai tempi della Presidenza Mannetti (ora diventata responsabile e coordinatore regionale della Lega in materia di Trasporti, Infrastrutture e Lavori pubblici) e quindi da più di dieci anni, esercitano mansioni superiori senza il dovuto riconoscimento economico, si capisce bene come la misura sia proprio colma.

A questo punto riteniamo che quello che sta accadendo oltre a coprirci di ridicolo, sia diventato del tutto inaccettabile e non più procrastinabile nel tempo.

Ci rivolgiamo pertanto al Presidente Marsilio affinché azzeri immediatamente l’intero Consiglio di Amministrazione della Saga, provvedendo urgentemente alla nomina di un Commissario che abbia i necessari requisiti tecnici per guidare lo scalo abruzzese.

Aurelio Di Eugenio Filt Cgil Abruzzo Molise

Franco Rolandi CGIL Abruzzo Molise                                      




LA FRETTA BUONA …

 .. da vivere oggi anche nella politica

di Eleonora Mosti

Politicainsieme.com, 2 agosto 2023. In questi giorni tantissimi giovani sono riuniti a Lisbona per la 37ª Giornata Mondiale della Gioventù alla presenza di Papa Francesco. Proprio il Santo Padre ha inviato un messaggio dove la citazione evangelica ” Maria si alzò in fretta e andò ” viene da lui proposta e ripresa da don Falabretti come segno di queste giornate cariche di colore, azione, fratellanza, comunione di esperienze come fratelli tutti.

Leggiamo in un articolo pubblicato dal Sir: “La fretta di Maria è la premura del servizio, dell’annuncio gioioso, della risposta pronta alla grazia dello Spirito Santo”, spiega Francesco nel suo Messaggio, diffuso nei giorni scorsi, e che, sottolinea don Falabretti “ci esorta a ripartire. Sono parole di cui abbiamo bisogno in questo tempo in cui le fatiche della pandemia sopravvivono. Maria si alzò e ‘andò di fretta’, quella fretta buona che ci indica dove abbiamo il cuore”.

Ma se per un momento ci allontaniamo da Lisbona, dalla bellissima esperienza di un milione di giovani di tutto il mondo e riflettiamo sulla buona fretta di Maria, chiediamoci perché in questo caso la cosiddetta fretta assume una valenza positiva, al di là di questo tempo dove appunto il termine invece ricorda tutto il nostro nevrotico agire giornaliero?

Corriamo tutto il giorno: grandi, piccoli, giovani…e anziani dovendosi occupare loro dei propri cari che devono lavorare tante ore per pagare mutui, tasse e formare una famiglia.

Cosa può avere di buono la fretta?

La bellezza della giovane Maria che viaggia verso la cugina Elisabetta, uno spostamento non facile per quei tempi e oltretutto incinta di Gesù nei primi mesi, i più delicati, ci narra la forza di una donna che aveva però quella buona fretta che diventava annuncio di Salvezza, Lei stessa era portatrice di un cambiamento atteso e tanto sperato che non poteva più trattenere. Allora, comprendiamo bene come la differenza tra la fretta buona e quella insana che viviamo oggi sta proprio nell’obiettivo ultimo del nostro andare.

Anche in Politica possiamo tradurre oggi l’esigenza di una fretta buona che smuova l’immobilismo dei partiti spesso ancorati a quel bipolarismo che ha frenato le sane e buone riforme, governando con leggi, toppe sull’immediato, poco lungimiranti rispetto alla crescita interna del Paese e han trasformato l’agone politico in un ring dove le carte sono mescolate su criteri di potere e poco servizio per il Paese. Il cristiano non può rallentare il passo quando il motivo del suo agire incontra il bene dei fratelli.

La Politica ha il compito di salvaguardare il benessere della comunità e, dunque, anche in questo contesto, la fretta buona diventa azione, senza indugio, verso coloro che attendono una risposta celere a quei disagi che rendono la vita del ceto medio e dei più fragili senza speranza. Il cambiamento, allora, anche in Politica, passa attraverso quei cuori che vivono la fretta buona di Maria, quell’andare che diventa trasformazione perché rinnovare non basta più. Occorre tracciare una mentalità nuova soprattutto in Politica perché lo scontento verso i politici da parte delle persone comuni è arrivato a livelli imbarazzanti.

Del resto, in tanti hanno gettato la spugna nei confronti delle istituzioni. Per questo occorre muoversi in fretta e chi sente, in Verità, le menzogne della politica di questo tempo, deve diventare portatore sano di cambiamento. Se rimane fermo, titubante, magari sotto la scusa di attendere altre prove per comprendere l’ attuale declino ,ne diventa complice e dunque menzognero anche lui.

Il Partito Insieme nasce proprio in un contesto di uomini e donne d’ispirazione cristiana che han cominciato a camminare sulla strada della politica nel tentativo di costruire, anche in quella periferia, un progetto portatore di annuncio, cioè che si può governare e trasformare questa società malata.

Si, è tempo che ci si alzi in fretta e si cominci un cammino insieme verso la vita vera, buona con un programma di governo che risponda alle vere difficoltà dei cittadini. Che in fretta si torni tutti a percepirsi popolo che vuole vivere la bellezza del quotidiano come cammino di una umanità ritrovata. Che questi giovani a Lisbona diventino modello per tanti altri coetanei smarriti o distratti e che tanti adulti riscoprano, anche attraverso di loro, la fretta buona di volersi ritrovare nella gioia di vivere tempi nuovi e più partecipati, a cominciare dalla vita politica. Che questa 37ª Giornata Mondiale della Gioventù susciti anche tanti giovani verso la Politica come spazio di costruzione attiva e responsabile di un mondo nuovo, vivibile e degno di pace.

Il lavoro è tanto, ma la determinazione a proseguire nonostante la fatica è più forte di ogni scoraggiamento.




RIPRENDONO I LAVORI di completamento della Bretella

I festeggiamenti, comunque, sembrano fuori luogo!

di Tommaso Coletti

Ortona, 1° agosto 2023. Finalmente, dopo oltre 16 anni dall’avvio dei lavori, una infrastruttura strategica per la crescita e lo sviluppo del più importante scalo marittimo abruzzese, ideata, progetta, finanziata ed appaltata dall’Amministrazione provinciale di Chieti nel 2007, quando io ero Presidente, si avvia al completamento. Domani, infatti, saranno consegnati i lavori alla impresa vincitrice dell’appalto che dovrebbe completarli in qualche anno.

Quando nel 2009 ho lasciato la Presidenza della Provincia, i lavori erano stati realizzati per circa l’80% del progetto e sul quadro economico erano rimasti circa 4 milioni di euro, compreso il ribasso d’asta di circa tre milioni di euro. Una cifra che avrebbe dovuto consentire il completamento dell’opera.

Purtroppo, dopo anni di sospensione dei lavori, nel 2011, dopo l’approvazione di una perizia di variante e suppletiva che ha assorbito l’intero ribasso d’asta, i lavori che, secondo i nuovi termini contrattuali sarebbero dovuti terminare entro il 31 dicembre 2012, non sono mai ripartiti.

Purtroppo, a causa di conflitti tra l’impresa e l’amministrazione appaltante, i lavori non sono mai stati completati.

Grazie al lavoro svolto dall’attuale Presidente della Provincia, Francesco Menna, il contratto iniziale è stato risolto bonariamente dando la possibilità alla Regione, alla Zes ed alla stessa Provincia di progettare, finanziare ed appaltare i lavori di completamento che saranno consegnati domani alla ditta vincitrice.

Oltre al Presidente Menna vanno ringraziati il Presidente della Regione, Marco Marsilio ed il Commissario ZES, Mauro Miccio.

Sicuramente trattasi di una bella notizia per Ortona e per l’intera Regione e per questo vanno ringraziati i protagonisti artefici della soluzione del problema, ma, credetemi, per i cittadini non ci sono motivi per festeggiare!

Le Istituzioni e i loro rappresentanti, tutti, destra sinistra e centro, ognuno per la parte di responsabilità sui gravi ritardi, dovrebbero chiedere scusa ai cittadini, alle imprese ed agli operatori portuali che, da tempo, attendono segnali di attenzione verso lo scalo ortonese che, sicuramente, rappresenta un volano per la economia e l’occupazione dell’intera Regione.