UFFICIALE: Bernabeo Ospedale di Base

Dopo il parere positivo del tavolo tecnico, il Ministero della Salute ha comunicato alla Regione l’approvazione della nuova rete ospedaliera abruzzese da parte del Governo.

di Tommaso Coletti

Ortona, 19 giugno 2023. La nuova rete ospedaliera prevede, per la Regione Abruzzo, sei ospedali di base, tra cui il G. Bernabeo di Ortona.

Adesso, al fine di rendere operativo la nuova rete, è importante l’iter amministrativo che la Regione Abruzzo dovrà avviare al più presto con il passaggio in Giunta regionale, nelle commissioni sanità e bilancio ed infine in Consiglio regionale.

Successivamente l’Asl potrà riempire di contenuti quanto previsto dal nuovo piano ripristinando nel nostro nosocomio quanto previsto dalla legge per gli ospedali di base.

Saranno ripristinati i reparti di ortopedia, chirurgia generale e medicina interna insieme ai servizi di anestesia e di pronto soccorso con guardia attiva 24 ore su 24.

Non ci è stato restituito tutto quello che avevamo nel passato, prima dei tagli effettuati nel 2010 a seguito dell’accordo Stato – Regioni, ma è un grande passo avanti concretizzato dall’attuale governo regionale verso il ripristino di un presidio sanitario in grado di soddisfare le esigenze del comprensorio ortonese.

Le forze politiche locali e l’amministrazione comunale, adesso, dovranno vigilare affinché le procedure si concretizzino al più presto.




LA GIORNATA MONDIALE DEL RIFUGIATO. Domani, 20 giugno

Domani si celebra la  Giornata Mondiale del Rifugiato  sulla base della decisione del 2020 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Politicainsieme.com, 19 giugno 2023. Per celebrare la Giornata, l’UNHCR ha lanciato la campagna #WithRefugees che durerà fino al 19 settembre. L’obiettivo è quello di far conoscere i rifugiati attraverso i loro sogni e le loro speranze: prendersi cura della propria famiglia, avere un lavoro, andare a scuola e avere un posto che si possa chiamare casa. Molti attori e personaggi pubblici stanno partecipando alla campagna inviando messaggi e foto con lo slogan #WithRefugees.

La petizione #WithRefugees verrà presentata all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York il 19 settembre e consisterà in una serie di richieste rivolte ai governi: garantire che ogni bambino rifugiato possa accedere all’istruzione, che ogni famiglia rifugiata abbia un posto sicuro in cui vivere e garantire che ogni rifugiato possa lavorare o acquisire nuove competenze per dare il suo contributo alla comunità.

La Giornata del rifugiato si celebra quest’anno con una lunga scia di drammi che hanno insanguinato soprattutto il Mediterraneo e pochi giorni dopo l’aver dovuto constatare che al mondo si è toccato la cifra di cento milioni di persone che per vari motivi sono state costrette a lasciare il loro luogo di residenza per sfuggire a carestie, conflitti e a violenze di ogni tipo.

Ancora è viva la desolazione provocata dalla sciagura consumata due giorni fa nel Mare Jonio dove è affondato un barcone su cui si teme si siano inabissati in mare 600 persone, di cui circa 100 bambini. Una vicenda che ha sconvolto il mondo intero che adesso s’interroga sulle responsabilità. Molti le trovano soprattutto a carico delle autorità greche rimproverate di non essere intervenute più tempestivamente per evitare una sciagura che, pare, non possa essere addebitabile alle condizioni del mare.

Ieri Papa Francesco ha pagato un tributo di affetto e di orrore per quanto accaduto rivolgendo il suo pensiero “con grande tristezza e tanto dolore” alle vittime del “gravissimo naufragio avvenuto nei giorni scorsi al largo delle coste della Grecia” ed auspicando che “sempre si faccia tutto il possibile per prevenire simili tragedie”.

https://www.politicainsieme.com/domani-20-giugno-la-giornata-mondiale-del-rifugiato/




I CONCERTI DI EUTERPE XXVII rassegna di musica antica

Legenda Sanctorum: terzo appuntamento della Rassegna per il Festival delle Città del Medioevo con Le Cantrici di Euterpe e Aquila Altera e l’introduzione di Amedeo Feniello

L’Aquila, 19 giugno 2023. La XXVII Rassegna di Musica Antica I Concerti di Euterpe giunge al terzo appuntamento Domenica 25 giugno 2023 alle ore 21 che si terrà presso la suggestiva chiesa del monastero di San Basilio, vero e proprio concentrato di storia celestiniana e aquilana. Il monastero, infatti, conserva preziosi tesori tra cui il saio bianco attribuito a San Pietro Celestino, l’urna e l’allestimento che conservava il suo corpo prima dell’attuale.

Il concerto dal titolo: Legenda Sanctorum – La Legenda aurea: storie di santi del Medioevo presenta una selezione di laude medievali, tratte dal Laudario di Cortona e dal Laudario Magliabechiano rispettivamente del XIII e XIV sec., dedicate ad alcuni fra i Santi più amati della tradizione cattolica: san Francesco, sant’Antonio, san Pietro, Sant’Agnese. Il progetto prende appunto le mosse dall’opera del beato Jacopo da Varazze (1228 – 1298), conosciuta con il titolo di Legenda aurea.

Si tratta di un testo dedicato alla vita dei santi realizzato secondo il calendario liturgico, il libro fu talmente diffuso che fu riprodotto in migliaia di manoscritti in latino e traduzioni non solo in volgare italiano ma anche in francese, provenzale, catalano, tedesco, olandese, inglese, boemo, islandese. Il concerto è realizzato in collaborazione con il Festival delle Città del Medioevo, che avrà luogo all’Aquila dal 21 al 25 giugno, e sarà l’evento conclusivo di una fra le più importanti e significative iniziative dedicate al Medioevo. Lo spettacolo sarà preceduto dall’introduzione del prof. Amedeo Feniello dell’Università dell’Aquila e vedrà in scena Le Cantrici di Euterpe dirette da Maria Antonietta Cignitti e l’ensemble Aquila Altera con Gabriele Pro, viella Antonio Pro, liuto Matteo Nardella, flauti, flauto doppio, ceccola Beatrice Dionisi, arpa e Veronica Lauricella, organo positivo. Ingresso libero




MAI PIÙ INVISIBILI

Rapporto 2023 sull’esclusione di bambini e donne

Politicainsieme.com, 18 giugno 2023. Secondo i risultati emersi dalla terza edizione di Mai più invisibili, rapporto di WeWorld che monitora le condizioni di vita di donne, bambine, bambini e giovani in Italia, il nostro Paese non è ancora in grado di garantire piena protezione e promozione dei diritti di donne, bambine, bambini e adolescenti.

Le conseguenze a medio termine della pandemia iniziano, ora, a essere chiaramente visibili e misurabili: nonostante alcuni miglioramenti nei contesti dell’evoluzione digitale, dell’ambiente e della sicurezza di cittadine e cittadini, il fatto che già prima dello scoppio del COVID-19 mancassero specifici strumenti per la promozione di politiche di inclusione di donne e bambine/i continua a essere evidente.

Quasi un minore su 3 e 4 donne su 10 vivono in territori caratterizzati da forme di esclusione grave e molto grave.

https://www.politicainsieme.com/mai-piu-invisibili-rapporto-2023-sullesclusione-di-bambini-e-donne/

Per raggiungere e scaricare il Rapporto completo https://weworld-maipiuinvisibili.azurewebsites.net/




I TEMPLARI. LA MILIZIA DI DIO di Don Marcello Stanzione e Filomena Guida

Recensione di Cosimo Cicalese

Ilnuovoarengario.it, 18 Giugno 2023

I templari. La milizia di Dio. In questo nuovo libro – edito da Gribaudi – gli Autori, Don Marcello Stanzione e Filomena Guida, tracciano la storia del più antico dei tre grandi ordini cavallereschi, sorti in Palestina all’epoca delle crociate.

Gli inizi dell’ordine non sono facili da ricostruire. Nell’anno 1120 un gruppo di cavalieri francesi, guidati da Hugo di Payens, nobile cavaliere della Champagne, costituirono una comunità col compito esplicito di scortare e difendere i pellegrini che percorrevano la Terra Santa alla volta di Gerusalemme. Questo compito di carattere militare divenne poi il quarto voto dei Templari, accanto ai tre tradizionali di povertà, castità e obbedienza. Re Baldovino II di Gerusalemme concesse ai Templari una parte del suo palazzo, che si riteneva edificato sopra il tempio di re Salomone. Fu da questa sede che essi derivarono il nome di Templari. Hugo di Payens risulta essere il primo maestro della comunità. Su sua richiesta, il 13 febbraio 1129 venne presentata e approvata dal sinodo di Troyes (sotto la presidenza di un legato papale) la prima regola dell’Ordine dei Cavalieri del Tempio.

I Templari erano canonici regolari, non monaci. Bernardo di Clairvaux, una delle più influenti autorità spirituali di quel tempo, scrisse per loro il De laude novae militiae ad milites Templi (Della lode della nuova milizia, ai soldati di Cristo). L’Ordine assunse i compiti di esercito permanente del regno di Gerusalemme e degli altri stati crociati. Il suo grande periodo cominciò negli anni Sessanta del secolo XII, in concorrenza con i Giovanniti, che da comunità con compiti caritativi si erano trasformati in un vero ordine cavalleresco e militare, analogamente all’Ordine teutonico. Mentre Giovanniti e Ordine teutonico nell’organizzare la propria struttura militare si erano ispirati all’Ordine dei Cavalieri del Tempio, questi ultimi, su esempio dei primi due, avevano organizzato a loro volta una sezione ospedaliera, nell’ambito dei servizi da loro svolti, di carattere militare. All’Ordine si unirono anche delle comunità femminili.

Riccamente dotato di privilegi da parte dei papi (esenzione) e sostenuto da molti principi, l’Ordine dei Cavalieri del Tempio poté aprire numerose sue case in tutta Europa, soprattutto nelle regioni occidentali e sudoccidentali del continente. Dopo la perdita della Terra Santa, seguita alla caduta della fortezza di Accon nel 1291, i Templari cercarono inizialmente un nuovo ambito di azione sull’isola di Cipro. Presto, però, l’Ordine andò incontro a gravi persecuzioni e al completo annientamento. La responsabilità principale di questo dramma ricadde su Filippo IV il Bello, re di Francia dal 1285 al 1314, e sui suoi consiglieri, tra cui, soprattutto, il cancelliere Guglielmo di Nogaret. I motivi che spinsero il re non sono tutti chiari. Indubbiamente, egli era geloso dell’autonomia e del potere dell’Ordine, anche perché la parte più consistente dei suoi beni era in Francia. I tesorieri della casa dei Templari di Parigi erano anche amministratori delle casse dello stato.

Il pretesto per procedere contro l’Ordine fu offerto al re nel 1305 dal tradimento di un suo membro, Esquiu de Floyran, personaggio di bassa estrazione sociale, originario della Francia meridionale. Costui affermò che in occasione dell’ingresso nell’Ordine gli era stato chiesto di rinnegare Cristo e di partecipare a cerimonie immorali. Secondo queste calunnie, usanza dell’Ordine sarebbe stata sputare sulla croce e calpestarla, rinnegare Cristo, venerare un idolo e obbligarsi all’omosessualità e ad altri atti immorali. I consiglieri del re trasformarono, poi, la questione dei Templari in un affare di stato per la Francia. Il papa era allora Clemente V (1305-1314), francese e personalità debole, su cui il re di Francia esercitò fortissime pressioni. Per ottenerne l’assenso, il re minacciò di aprire un processo di eresia contro papa Bonifacio VIII (1294-1303), che, in precedenza, lo aveva fortemente contrastato. Clemente V autorizzò un’indagine sull’Ordine ma il re, il 13 ottobre 1307, fece imprigionare di sua iniziativa tutti i Templari presenti in Francia (circa 2000), compreso il gran maestro Giacomo di Molay, incamerandone i beni. In Francia l’Ordine era così messo completamente in ginocchio e reso incapace di reagire.

Clemente V protestò contro queste violazioni del diritto, chiedendo la liberazione dei prigionieri e la restituzione dei loro beni, ma in seguito finì per prestar fede alle accuse mosse nei confronti dei Templari. Alla domanda, più volte e da più parti sollevata, sulla colpevolezza dell’Ordine dei Templari, si può rispondere con certezza che l’ordine, nel suo insieme – contava alcune migliaia di membri – era innocente. I pesanti capi d’accusa contro di essi non sono suffragati da prove. Le confessioni dei Templari non possono essere ritenute valide, in quanto estorte con la tortura. L’Ordine conobbe certamente degli abusi che, tuttavia, non erano superiori a quelle di altre analoghe istituzioni di quel tempo. Nelle pagine del libro i due autori, Marcello Stanzione e Filomena Guida, ripercorrono in modo semplice e divulgativo la storia, la regola, il servizio, lo status, la missione e il tipo di scelta di vita del monaco-cavaliere templare in un interessante viaggio alla scoperta della custodia e sacralità del cristianesimo medioevale.




ROSETO PROMOSSA da Legambiente e Touring Club

Premiata con Tre Vele nella Guida Blu

Roseto degli Abruzzi, 17 giugno 2023 Nuovo riconoscimento per Roseto degli Abruzzi, per il suo mare e per la sua accoglienza turistica. Un riconoscimento che arriva da Legambiente e Touring Club che hanno promosso la città con l’aggiudicazione delle tre Vele.

L’ufficializzazione è arrivata ieri mattina a Roma, presso la sede nazionale di Legambiente, durante la presentazione della ventitreesima edizione de Il Mare più Bello 2023, la Guida Blu alle migliori località costiere di mare e di lago di Legambiente e Touring Club Italiano. La guida passa in rassegna oltre 400 comuni costieri italiani premiando quanti hanno saputo coniugare al meglio territori e luoghi d’eccellenza con coraggiose e innovative strategie di sviluppo sostenibili.

Le Vele sono il vessillo assegnato ai comuni più meritevoli attraverso i dati raccolti da Legambiente. Un simbolo che testimonia non solo la purezza delle acque ma in generale la qualità ambientale e dei servizi offerti. Un quadro su quanto di buono fanno le amministrazioni locali costiere lungo la nostra penisola per essere all’altezza delle sfide imposte dalla crisi ambientale planetaria.

Nello specifico, Roseto è stata premiata soprattutto per quel che riguarda lo stato di conservazione del territorio e del paesaggio e la qualità dell’accoglienza e la sostenibilità turistica.

“Accogliamo questa notizia con grande soddisfazione – affermano il Sindaco Mario Nugnes e l’Assessore Annalisa D’Elpidio – La promozione da due a tre Vele dimostra che il lavoro che stiamo portando avanti, affiancato dall’impegno delle associazioni, degli imprenditori e di tutti i cittadini, sta portando i suoi frutti. Ovviamente, per noi il riconoscimento di Legambiente e Touring Club non rappresenta un punto d’arrivo ma uno stimolo a proseguire il percorso virtuoso che abbiamo intrapreso in tema di accoglienza, ambiente, servizi e promozione turistica”.




PESCARA: CITTADINI DISABILI cittadini di serie B

Pescara, 17 giugno 2023. Presso il Comune di Pescara l’accesso ai servizi sociali è possibile solo da una porta secondaria per le persone con disabilità, l’ascensore è presente  ma inutilizzabile perché da diversi anni fuori servizio.

Il Servizio Politiche sociali è situato al primo piano del Palazzo ex Inps del Comune e in passato solo grazie alle battaglie dell’Associazione Carrozzine furono costruite delle rampe per superare gradini che consentono l’uso dell’ascensore per accedere ai servizi sociali situati al primo piano!

Quell’ascensore è rotto da più di due anni! Nessuno ne ha disposto la riparazione!

Le persone in carrozzina da due anni sono costrette ad entrare nell’Ufficio Politiche Sociali da una porta secondaria.

È evidente che non si presti minimamente attenzione a cosa possa significare sul piano psicologico, per la dignità umana, di una persona prima ancora che persona con disabilità , entrare da un ingresso secondario, considerando che in quello stabile oltre ad esserci le politiche sociali, ci sono altri uffici quali: commercio, ambiente, servizi, lavori pubblici e tutti gli uffici degli assessori.

Ci chiediamo come può un sindaco che dice di amare Pescara considerare i cittadini con disabilità cittadini  di serie B.

Ci chiediamo come possono gli Assessori ai lavori pubblici Luigi Albore Mascia e alle Politiche Sociali Adelchi Sulpizio consentire questa gravissima e intollerabile discriminazione considerato che tutti i giorni si recano nei loro uffici passando davanti a quell’ascensore rotto da almeno due anni!

Sicuramente anche in questa vicenda la colpa sarà sempre di “qualcun altro”, ma ci chiediamo altresì, come possa essere accettabile che sindaco  e assessori avvocati, non sappiano che sul piano giuridico trattasi di discriminazione indiretta, Legge 67/2006!

Il tempo è scaduto la pazienza è terminata da un pezzo!

L’associazione Carrozzine Determinate porta la voce di tutte quelle persone con disabilità che si sentono ogni giorno discriminate in tutti gli ambiti della vita sociale e politica e che pretendono che i propri diritti di uguaglianza e parità con gli altri cittadini vengono rispettati.

Cav. Claudio Ferrante

Associazione Carrozzine Determinate




DIMISSIONI SINDACO primo passo

L’indignazione per il caso Trisi  

Pescara, 17 giugno 2023. “I signori del NO. Noi dormiamo sonni tranquilli. Se volete decidere voi candidatevi. Non possiamo perdere i soldi per le opere. Stiamo facendo bella la città. Mai tante opere in così poco tempo”.  Questa è stata la narrazione che l’amministrazione comunale ha raccontato alla città, che per difendersi ha dovuto protestare, scrivere esposti, ricorrere al TAR, sfilare per corso Umberto, organizzare momenti di divulgazione e riflessione.

Non nella nostra città.

Mai frase più attuale unisce i rappresentanti dei comitati, delle associazioni e i cittadini oggi presenti sotto il Palazzo del Comune, durante la conferenza stampa del Sindaco Masci sul caso Trisi.

Non serve ora dirci: faremo il necessario, non lo sapevamo, ci riscatteremo.

L’amministrazione, la sua Giunta, non è riuscita prima a valutare, provvedere, prevenire; perché dovrebbe riuscirci oggi?

Non ha ascoltato i tanti segnali che venivano dalla città, non ha mai aperto un tavolo per la partecipazione, che è stata al contrario negata e derisa.

Indignazione, mancanza di fiducia, consapevolezza che dentro il Palazzo c’è una mancanza totale di controllo, per tali motivi oggi il coordinamento Non nella nostra città oggi ha detto basta.

Non c’è più il tempo del riscatto, ora è il momento di impedire danni ulteriori e riparare quelli malamente prodotti.

E le dimissioni del Sindaco sono il primo passo.

Coordinamento Non nella nostra città




ULTIME ANALISI ARTA. Diffusi i dati

Superata la criticità momentanea dovuta al maltempo, il mare alla foce del Salinello è balneabile e di eccellente qualità

Giulianova, 16 giugno 2023. Torna balneabile, il tratto di mare a sud del torrente Salinello dopo che, nei giorni scorsi, i campionamenti effettuati dall’ Arta avevano evidenziato uno sforamento dei parametri necessari alla condizione di balneabilità.

“Come capita in maniera ricorrente – spiega l’ assessore all’ Ambiente Giampiero Di Candido – un prolungato maltempo ha alterato, ma per poche ore,  la qualità dell’acqua. Rassicuriamo i cittadini e i turisti, dunque. Il tratto di mare in questione è balneabile”.

“Siamo sicuri della qualità della nostra spiaggia – aggiunge l’assessore al Turismo Marco Di Carlo – Le controanalisi hanno confermato che anche l’ acqua  del mare è eccellente. Siamo dunque particolarmente soddisfatti di poter augurare a tutti gli utenti una buona estate, invitandoli a fare il bagno con tranquillità”.




ORTONA: CITTÀ SENZA GUIDA!!!

[TOMMASO COLETTI RICHIAMA AL RISPETTO DELLE ISTITUZIONI]

Ortona, 16 giugno 2023. Il Presidente del Consiglio Comunale, dopo aver convocato l’assise civica per la mattinata odierna, non si è presentato in aula.

Nemmeno il Sindaco e i Consiglieri di maggioranza, di fronte alle problematiche della città, hanno sentito il dovere di  partecipare alla seduta consiliare.

Così la seduta è andata deserta  in barba alle aspettative dei cittadini.

In un Paese civile e democratico chi è investito di poteri di rappresentanza non può sottrarsi al confronto!

Abbiamo bisogno di un cambio di passo con persone che rispettano le istituzioni pubbliche e che sentono il peso della responsabilità derivante dal consenso dei cittadini.

Tommaso Coletti




DAL POPOLO ALLE MASSE. La corruzione della democrazia

di Erminio Zanenga

Politicainsieme.com, 16 giugno 2023. La Democrazia, il potere del popolo, in Italia sta morendo. Il suo declino è iniziato già da molti anni ed appare inesorabile. Bipolarismo e Presidenzialismo, se costituzionalizzati, finiranno per costituire gli atti finali destinati a stabilirne definitivamente il decesso. Al suo posto va insediandosi sempre più saldamente un sistema di Oclocrazia, di potere della massa.

Per capire il momento delicatissimo che la nostra Repubblica sta attraversando si dovrebbe innanzitutto cogliere la sottile (eppur profonda) differenza tra popolo e massa.

Entrambi i termini potrebbero infatti essere confusi in una banale caccia al sinonimo, se li si intendesse con l’accezione di folla, come moltitudine di persone.

Ma la loro differenza va ricercata in termini sostanziali e non numerici. È la qualità che fa il popolo, la quantità che fa la massa.

Un insieme di persone che, pur trovandosi in differenti condizioni economiche, sociali e culturali, sanno governarsi in una pluralità di intenti, senza cedere all’istinto brutale di prevaricare le une sulle altre, può essere definito popolo.

Il popolo cerca l’armonia del bene comune, è cosciente e sa cosa vuole ottenere dal suo agire politico, pur nelle diversità ha una visione di governo che lo guida nella fondazione e formazione di una società migliore per tutti.

Non così la massa. La massa è un gruppo di persone che hanno volontariamente o inconsciamente rinunciato all’uso della propria ragione politica.

Quando non vengono intrappolate dalla vana pratica dell’astensionismo, si trovano (più o meno consapevolmente) a proprio agio nel delegare le proprie libertà, reagendo con istinto passivo agli stimoli di una o più figure manipolatrici, che le muovono or qui or là facendo leva sulle loro paure e sulle loro povertà.

Quali siano le differenze dell’una e dell’altra tipologia di persone ce le spiega inoltre, a modo suo, Polibio. Lo storico greco, nel teorizzare la decadenza di una forma di potere democratico come fatto inevitabile e ciclico nel tempo, scriveva:

“Finché sopravvivono cittadini che hanno sperimentato la tracotanza e la violenza […], essi stimano più di ogni altra cosa l’uguaglianza di diritti e la libertà di parola; ma quando subentrano al potere dei giovani e la democrazia viene trasmessa ai figli dei figli di questi, non tenendo più in gran conto, a causa dell’abitudine, l’uguaglianza e la libertà di parola, cercano di prevalere sulla maggioranza; in tale colpa incorrono soprattutto i più ricchi. Desiderosi dunque di preminenza, non potendola ottenere con i propri meriti e le proprie virtù, dilapidano le loro sostanze per accattivarsi la moltitudine, allettandola in tutti i modi. Quando sono riusciti, con la loro stolta avidità di potere, a rendere il popolo corrotto e avido di doni, la democrazia viene abolita e si trasforma in violenta demagogia […].”

(Polibio, Le Storie, libro VI, cap. 9, nella traduzione italiana di Carla Schlick, Mondadori 1955, vol. II, p. 98).

Gli italiani sappiano difendere la loro Costituzione, possano in ogni tempo salvare i suoi valori da un oblio cui tende, per sua natura, la memoria umana.

https://www.politicainsieme.com/dal-popolo-alle-masse-la-corruzione-della-democrazia-di-erminio-zanenga/




MASCI DEVE DIMETTERSI al più presto

Al comune va restituita dignità e autorevolezza per gestire in trasparenza i 100 milioni di euro di opere da appaltare. Protocollata intanto la richiesta di un consiglio comunale straordinario sulla gestione del settore lavori pubblici

Pescara, 15 giugno 2023. Dopo aver ritenuto più importanti un forum sulla sicurezza a Tel Aviv e la partecipazione ai funerali di Berlusconi a Milano, il sindaco Masci è rientrato, finalmente, in città ed è ora che riferisca alla città circa i gravissimi fatti che sembrano emergere dalle indagini che hanno portato all’arresto del suo uomo più fidato, l’architetto Trisi, ritenuto appena sabato scorso il miglior dirigente che il Comune di Pescara abbia mai avuto.

“La gravità delle dichiarazioni e degli atteggiamenti che emergono dalle intercettazioni del dirigente dei lavori pubblici del Comune di Pescara, arrestato lunedì scorso, non può che costringere il Movimento 5 Stelle a reiterare, con forza e fermezza, la richiesta di dimissioni immediate del sindaco Carlo Masci, responsabile dell’assoluta mancanza di giudizio e vigilanza nei confronti del tecnico Trisi, investito da parte del sindaco di un ruolo fiduciario tanto importante quanto delicato. Una copertura politica così forte e incondizionata da aver permesso, in un settore in cui si investono 100 milioni di euro di fondi pubblici, il proliferare di un sistema del malaffare che ha operato indisturbato per mesi” commentano i consiglieri del Movimento 5 Stelle Pescara Erika Alessandrini, Paolo Sola e Massimo Di Renzo.

Il Movimento 5 Stelle Pescara, con le altre minoranze presenti in Consiglio, ha protocollato la richiesta di un consiglio comunale straordinario incentrato sulla gestione del settore lavori pubblici del nostro Comune e sulle procedure anticorruzione.

“Dovrebbe spiegare il sindaco Masci, a conoscenza da mesi dell’indagine, quali azioni ha messo in atto per salvaguardare il Comune dai potenziali presunti illeciti nell’ambito degli affidamenti degli incarichi fiduciari e dei pubblici appalti. Dovrebbe spiegare il sindaco Masci, insieme all’assessore ai lavori pubblici Albore Mascia, come sia possibile lavorare quotidianamente a stretto contatto con un dirigente in condizioni di alterazione da alcol e droga e rimanere estranei e distanti rispetto ai tanti episodi segnalati da altri dipendenti, da professionisti, da cittadini che entravano in contatto con i soggetti implicati nella vicenda. Dovrebbe spiegare il sindaco Masci perché l’apparato amministrativo e quello politico, entrambi da lui guidati, non hanno avuto nessun anticorpo e antidoto per evitare che accadesse il peggior scempio della storia del Comune di Pescara. Di tutto questo, e non solo, chiederemo conto in questo Consiglio che da regolamento dovrà essere convocato al massimo entro 20 giorni.” proseguono i consiglieri.




L’EDUCAZIONE ALIMENTARE a Scuola

Incontro con le classi dell’IC di Montorio-Crognaleto

Teramo, 15 giugno 2023. Giovedì 8 giugno si è svolto presso la Sala polivalente del Chiostro degli Zoccolanti di Montorio al Vomano (TE) l’evento Mangio sano…vivo super! a conclusione del progetto di educazione alimentare promosso dall’ETS No profit per la scuola, realizzato con le classi dell’IC di Montorio-Crognaleto e con il contributo della Fondazione Tercas.

L’educazione alimentare, oltre ad essere uno degli obiettivi del programma d’azione dell’Agenda 2030, è stato il principale focus del progetto che ha previsto una serie di laboratori didattici guidati da un esperto educatore, rivolti alla fascia di età dai 7 ai 9 anni, con lo scopo di diffondere una cultura finalizzata all’adozione di uno stile di vita sano e duraturo e alla promozione di una corretta cultura della salute nei bambini.

Il percorso formativo ha coinvolto attivamente gli alunni, attraverso il supporto di speciali materiali didattici, forniti dall’azienda Educational, che si occupa di editoria scolastica (con il marchio LS Scuola) e di produzione di giochi educativi di alta qualità Made in Italy (con il marchio Ludattica).

Parliamo del volume Mangio sano…vivo super! (realizzato con la consulenza scientifica del Prof. Paolo Carducci, specialista in Medicina Interna, e del Dott. Claudio D’Archivio del Gruppo Medico D’Archivio) e del gioco educativo di carte Sandwich time.

I bambini, mediante il gioco e le attività di apprendimento proposte, hanno esplorato i prodotti a Chilometro Zero tipici della grande tradizione della cucina Mediterranea, imparando a conoscere, oltre ai piatti della cucina internazionale, anche le nostre specialità locali, in modo da stimolare un approccio critico in grado di cogliere i nessi tra comportamento alimentare e sostenibilità ambientale. Grande attenzione, quindi, alla dieta abruzzese e al cosiddetto sdijuno come elisir di lunga vita. A conclusione dei laboratori, gli alunni hanno poi reinterpretato il gioco proposto realizzando delle speciali carte sulla base della propria dieta personale.

Protagonisti del dibattito i piccoli studenti, che hanno raccontato la loro esperienza e come questo percorso formativo ha influito sulle loro abitudini alimentari.

Nel parterre dei relatori, hanno preso parte Alessandra Lisciani, presidente dell’ETS No profit per la scuola nonché CEO di Educational, Davide Di Lodovico, direttore editoriale di LS Scuola, Carlo Petracca, direttore scientifico del Centro Lisciani di formazione e ricerca, Marianna Lostagnaro, dirigente scolastico dell’IC di Montorio-Crognaleto, Piero Carducci, autore del volume Mangio sano…vivo super!, e Domenico Di Felice, esperto formatore che ha guidato i ragazzi nel corso degli incontri formativi.




FORZA ITALIA: Evoluzione o Dissoluzione?

di Domenico Galbiati

Politicainsieme.com, 15 giugno 2023. Quale sia l’eredità politica che Berlusconi lascia all’ Italia – “Il Paese che amo…” come ebbe a dire nel video-messaggio con cui annunciava nel ‘94 la cosiddetta “discesa in campo” – lo si potrà evincere anche dall’evoluzione cui andrà incontro la sua, mai svezzata creatura politica. C’è chi ritiene, al contrario, che Forza Italia sia, invece, irrevocabilmente destinata a dissolversi. Come un esercito sbandato, i resti di quella che fu una gloriosa armata, i reduci di antiche battaglie vengono detti pronti a militare sotto altre bandiere.

Va osservato come Forza Italia sia una compagine nata nel segno di una palese, quanto inosservata contraddizione.

Prende le mosse da un impero industriale e mediatico che ne rappresenta il calco. Un impero che nasce e prospera in una stretta connessione con la vecchia politica e, in particolare, con il socialismo craxiano. Ciò non di meno, le emittenti Fininvest non si fanno mancare nulla quando si tratta di suonare la grancassa e allinearsi alle artiglierie che sparano a palle incatenate sui partiti della Prima Repubblica.

Salvo presentarsi agli elettori con il sembiante immacolato e la studiata ingenuità dell’antipolitica, della caccia ai partiti ed alle vecchie classi dirigenti come se Berlusconi, e i suoi più fidati amici, quel mondo non l’ avessero mai frequentato e, anzi, da sempre l’avessero avuto in gran dispetto.

Va riconosciuto, per un verso, che il riferimento a Berlusconi, al pragmatismo dell’ imprenditore di successo ha avuto un effetto di rassicurazione in quel passaggio di grande turbamento che avrebbe potuto piegare in altre direzioni. Per quanto il muro di Berlino fosse caduto ormai da cinque anni, l’appello del Cavaliere, la chiamata alle armi nei confronti di un comunismo pur mortalmente ferito, ha funzionato da formidabile catalizzatore elettorale. Peraltro, a fronte dell’ incredibile gioiosa macchina da guerra messa su da Occhetto.

Per altro verso, Berlusconi l’ha messa giù facile ed anziché porre mano alla rivoluzione liberale promessa – il che avrebbe richiesto una strutturata cultura politica che Forza Italia non ha mai avuto – ha spinto il Paese verso quella deriva populista di cui tuttora soffriamo. A questo proposito, non va, peraltro, mai dimenticato come la peggior cosa che si possa imputare al populismo sia l’inganno perpetrato, soprattutto a danno delle persone più semplici, meno accreditate culturalmente, più facilmente distolte da un personale giudizio critico ed ammassate dietro le insegne del presunto uomo forte.

Interessante pure osservare quali dinamiche potranno fiorire in una forza politica che in trent’ anni non ha mai celebrato un congresso e non ha, dunque, nessuna esperienza di confronto, di dialogo e di mediazione interna. I pochi che hanno avuto l’ardire di pensarla diversamente o hanno rinunciato a ragionare in proprio oppure hanno dovuto andarsene. Del resto, si è trattato di un partito padronale in senso stretto. Berlusconi l’ha talmente concepito in funzione di sé, del suo modo d’intendere la politica e i propri interessi, da non aver mai pensato ad un possibile successore. E questo, vien da dire, non tanto o non solo per presunzione, ma coerentemente all’assunto originario da cui il partito è nato.

Un successore sarebbe stato necessario e possibile se Forza Italia avesse rappresentato o rappresentasse un indirizzo di pensiero, se avesse accumulato una cultura politica destinata ad andare oltre il verbo inappellabile del fondatore. Ma, a quanto pare – salvo improbabili smentite – così non è.

Forza Italia: evoluzione o dissoluzione? – di Domenico Galbiati – Politica Insieme




PATTO DI AMICIZIA fra Assisi e Castelvecchio Subequo

Presso l’Auditorium della Domus Pacis a S. Maria degli Angeli (Porziuncola), è stato siglato nei giorni scorsi uno storico Patto di Amicizia fra le comunità di Assisi e Castelvecchio Subequo alla presenza di vari rappresentanti istituzionali e di un folto pubblico.

Castelvecchio Subequo, 15 giugno 2023. La sottoscrizione dell’importante documento è stata promossa dall’Associazione Culturale di Castelvecchio Civitas Superequani in collaborazione con le associazioni di Assisi: Centro Pace, Priori del Piatto di Sant’Antonio Abate, C.T.F. Cultura, Amici Barbara Micarelli, Punto Rosa, Pro Loco, A.I.D.O. e con il Patrocinio e la collaborazione del Comune di Assisi e di Castelvecchio Subequo, dei Frati Minori di Assisi, dei Frati Minori Conventuali di Castelvecchio, del Parco Regionale Sirente Velino e con il sostegno della Fondazione Carispaq.

Hanno portato il loro saluto il Consigliere Delegato ai Gemellaggi del Comune di Assisi Dott. Giuseppe Cardinali, il Sindaco di Castelvecchio Subequo Dott.ssa Marisa Valeri, il Presidente del Parco Regionale Dott. Francesco D’Amore, il Segretario della Provincia Serafica di S. Francesco Umbria e Sardegna P. Andrea Dovio, il Delegato dei Frati Minori Conventuali di Castelvecchio Subequo P. Massimiliano Baccile, i Presidenti delle associazioni culturali assisane e sono intervenuti il Prof. Giovanni Zavarella e l’Ins. Massimo Santilli.

Nella stessa circostanza è stata presentata in anteprima nazionale l’opera musicale inedita con voce recitante dal titolo Io sono Francesco. 

Con i testi di Massimo Santilli e le musiche di Paolo Alfano, Gianni Ciancone, Cesare Buccitti, Flavio Troiani, Nicolino Rosati, Francesco Ciancone, Manuele Filoso e Gaetano D’Elia, l’opera è stata eseguita dall’Ensemble Mousiké con la voce recitante di Pompeo Di Nicola.

L’originale proposta artistica vuole considerarsi un omaggio al Santo Patrono d’Italia in occasione del Centenario della Regola Bollata e del Natale di Greccio (1223-2023).

La stipula del Patto di Amicizia costituisce un momento assai importante per la piccola comunità castelvecchiese che si pone così facendo in stretta e stabile relazione con la capitale del mondo francescano e che ripone nell’iniziativa legittime aspettative volte a sviluppare i sentimenti di amicizia mediante scambi culturali e turistici previsti nel documento stesso anche con la finalità di coinvolgere gli altri paesi della Valle Subequana interessati dalla presenza del francescanesimo come Gagliano Aterno e Goriano Sicoli già oggetto di attenzioni di studio e di valorizzazione.




ARRIVA LA RELIQUIA del beato Rosario Angelo Livatino

Al Santuario della Madonna del Silenzio arriva una reliquia  simbolo:  la camicia insanguinata del giudice Rosario Livatino. La storia del giudice Rosario Livatino è una testimonianza di coraggio e integrità nel contrasto alla mafia.

Avezzano, 14 giugno 2023. Nato il 3 ottobre 1952 ad Agrigento, Livatino intraprese la carriera di magistrato, dedicando la sua vita alla lotta contro il crimine organizzato.

Il 21 settembre 1990, all’età di soli 37 anni, Livatino fu ucciso brutalmente dalla mafia. Il suo omicidio fu un duro colpo per la comunità italiana e un segno di sfida contro la giustizia e lo Stato. Livatino era noto per il suo impegno implacabile nel perseguire i responsabili dei reati di mafia e per la sua determinazione nel rendere giustizia alle vittime.

La sua morte suscitò indignazione in tutto il paese, portando un’ulteriore consapevolezza sull’entità del potere mafioso. Livatino è diventato un simbolo di speranza e di resistenza contro la criminalità organizzata, un martire della giustizia.

Rosario Livatino

La reliquia della camicia insanguinata di Rosario Livatino, che rappresenta il suo sacrificio e il suo impegno per la giustizia, sarà esposta al Santuario della Madonna del Silenzio ad Avezzano, in Abruzzo. Questo evento è un’occasione per ricordare il valore del coraggio e della determinazione di Livatino nel combattere la mafia e per rinnovare l’impegno nella lotta contro il crimine organizzato.

La giornata di domenica 25 giugno inizierà con una Santa Messa di accoglienza celebrata da Mons. Giovanni Massaro, vescovo dei Marsi, per dare il benvenuto alla reliquia. Questo momento solenne sarà un’opportunità per riflettere sull’eredità di Livatino e sulla sfida continua di combattere la mafia.

IL PROGRAMMA COMPLETO

Domenica 25 giugno

9:00 Santa Messa di accoglienza di mons. Giovanni Massaro, vescovo dei marsi

18:00 testimonianza del generale Antonio Cornacchia

Lunedi 26 giugno

8:00 Santa Messa

11:00 momento di preghiera nella caserma dei carabinieri

21:00 veglia dell’azione cattolica diocesana

La reliquia sarà esposta nei due giorni nel santuario

Il Santuario della Madonna del Silenzio ad Avezzano, in Abruzzo, è un luogo di profonda spiritualità e riflessione. È una meta di pellegrinaggio per coloro che cercano pace interiore e consolazione spirituale. Il santuario, immerso nella natura incontaminata delle montagne marsicane, offre un’atmosfera di tranquillità e serenità. La sua architettura sobria e la posizione isolata lo rendono un luogo ideale per la preghiera e la meditazione.

L’arrivo della reliquia di Rosario Livatino al Santuario della Madonna del Silenzio è un evento di grande importanza, che rafforza l’impegno nella lotta contro la mafia e richiama l’attenzione sulle vittime di criminalità organizzata. Questo luogo sacro diventa così un punto di incontro per i fedeli e per tutti coloro che desiderano unirsi nella preghiera e nella testimonianza di giustizia e legalità.




FIACCOLATA CONTRO IL FEMMINICIDIO. Grande partecipazione

All’invito della Commissione e dell’ Assessorato alle Pari Opportunità hanno risposto  in più di trecento tra amministratori, cittadini, associazioni. Presenti i vertici delle Forze dell’ Ordine.

Giulianova, 14 giugno 2023. C’è stata una risposta convinta e numerosa, ieri sera, alla fiaccolata organizzata dalla Commissione e dall’ Assessorato alle Pari Opportunità di Giulianova per dare un segnale forte dinanzi al perdurante fenomeno del femminicidio, che anche nel 2023 registra numeri purtroppo pesanti e che negli ultimi giorni ha registrato episodi particolarmente efferati.

In piazza Fosse Ardeatine, alle 21, c’erano circa 300 persone che, silenziosamente, hanno marciato in un corteo luminoso che ha percorso un tratto del lungomare ed è confluito a palazzo Kursaal.

All’appello della Commissione Pari Opportunità, presieduto da Marilena Andreani, e dell’ assessore e Vicesindaco Lidia Albani hanno risposto i comuni di Teramo, Pineto, Silvi, Morro d’Oro, Colonnella e Controguerra, presenti con i propri rappresentanti, esponenti della giunta e del consiglio comunale di Giulianova, le Commissioni Pari Opportunità di Provincia e Regione, rispettivamente rappresentate dalla presidente Amelide  Francia e dall’avvocato Nadia Ranalli, le associazioni, i quartieri. Hanno partecipato inoltre il Questore di Teramo Carmine Soriente, il Comandante della Compagnia Carabinieri di Giulianova, Capitano Nicolò Morandi, il Comandante della Guardia di Finanza di Giulianova, Capitano Domenico Massimiliano Cerra, il Comandante dell’ Ufficio Circondariale Marittimo, il Tenente di Vascello Alessio Fiorentino. Ha rappresentato e portato i saluti del Prefetto di Teramo il Capo di Gabinetto dottoressa Luana Strippoli. La psicologa Cristina Bellocchio è stata la voce del Centro antiviolenza La Fenice di Teramo.

Al Kursaal, terminata la marcia pacifica, si sono susseguiti gli interventi. Da prospettive diverse, comprese quelle spontanee dei cittadini presenti, è stata ribadita la necessità di un sostegno alle donne che subiscono soprusi fisici, verbali, psicologici. Indispensabile una campagna di sensibilizzazione che prevenga la violenza di genere educando le famiglie e stimolando le scuole a creare i presupposti del rispetto e del dialogo, per un’affettività sana ed armoniosa.




I SIMBOLI DELL’ABRUZZO diventano un gioiello

L’idea del maestro orafo Giuliano Montaldi

Dare voce alle bellezze di una regione e valorizzare i suoi simboli unici. È stato questo l’intento del maestro orafo Giuliano Montaldi che sei anni fa ha lanciato la collezione I love Abruzzo. Una serie di gioielli, in oro e in argento, che si arricchisce di anno in anno con novità che conquistano tutti.

La caratteristica della linea studiata da Montaldi è quella di dare la possibilità a ciascuno di creare personalmente il suo gioiello inserendo nel bracciale, ma anche negli orecchini e nella collana, i ciondoli di quei luoghi del cuore dell’Abruzzo ai quali è particolarmente legato.

Ogni ciondolo infatti simboleggia una caratteristica unica dell’Abruzzo e unendoli si creerà un vero e proprio viaggio nella regione. Ma cosa c’è alla base della linea I love Abruzzo? A rispondere a questo interrogativo è stato il maestro Montaldi che nelle sue botteghe di Avezzano e Pescasseroli studia, disegna e crea gioielli unici.

“L’idea è nata da lontano – ha spiegato Montaldi – sono anni che baso il mio lavoro sulla ricerca dei simboli dell’Abruzzo, dalla mitologia ai reperti archeologici rinvenuti nei vari siti. Ho iniziato a studiare questa linea perché in molti, soprattutto dall’estero, mi chiedevano qualcosa che rappresentasse a pieno l’Abruzzo”.

È nata così la collezione I love Abruzzo formata da tanti simboli già realizzati – dalla Presentosa al rosone delle chiese, fino al guerriero di Capestrano, ma anche la moneta di Corfinio, l’arrosticino, il Montepulciano, lo zafferano e la pecora – e da altrettanti in fase di studio e la lavorazione.

“Il mio obiettivo è quello di arrivare nel cuore di ogni abruzzese – ha concluso Montaldi – Penso a chi vive questa regione ogni giorno, ma anche a chi la sceglie per le sue vacanze o a chi ha origini abruzzesi ma si trova dall’altra parte del mondo. Lo studio e la mia ricerca sono sempre stati incentrati su questa nostra Terra, sulla sua ricchezza e sul suo patrimonio storico e culturale inestimabile. A tutto questo ho affiancato l’artigianalità del mio lavoro, quello dove ancora la testa e le mani sono un tutt’uno. Il risultato è una creatura unica, che ha ancora davanti a sé un lungo percorso da affrontare”. I gioielli della linea I love Abruzzo si trovano sul sito www.montaldigioielli.it .

Eleonora Berardinetti




UOMO E ORSO: una convivenza possibile?

Un nuovo studio coordinato dalla Sapienza sull’orso bruno marsicano svela le caratteristiche che rendono possibile la coesistenza e le riflessioni per migliorare le azioni future

Pescasseroli, 13 giugno 2023. Le comunità locali dell’Appennino centrale coabitano da millenni con una preziosissima quanto unica popolazione di orso bruno marsicano.

Studi precedenti avevano già messo in luce come i residenti del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise (PNALM), la storica roccaforte di questa particolare specie di orso, mostrino un atteggiamento molto positivo nei confronti del plantigrado e una tolleranza nei suoi confronti che non ha pari, né in Italia né altrove in Europa.

Una nuova ricerca condotta da Sapienza Università di Roma in collaborazione con l’Istituto spagnolo di studi sociali avanzati e con il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise (PNALM) e pubblicata sulla rivista scientifica Journal for Nature Conservation, ha analizzato gli elementi che rendono possibile la coesistenza funzionale di uomini e orsi per la realizzazione sostenibile delle necessità di entrambe le parti.

L’orso bruno marsicano soffre di scarsissima variabilità genetica ed è soggetto a elevato rischio di estinzione. Per questo motivo è fondamentale ridurre al minimo qualsiasi fonte di impatto con l’uomo, a partire dai livelli di mortalità accidentale e illegale, che sono incompatibili per una così esigua popolazione di orso.

Dall’altra parte ci sono gli interessi dei principali attori sociali come forestali, guardia parco, allevatori e cacciatori e altre categorie che insistono sul territorio.

La divergenza di vedute – spiega Jenny Anne Glikman, ricercatrice presso l’Istituto di studi sociali avanzati del Consiglio Superiore di Ricerca Spagnolo (IESA-CSIC), aumenta in relazione alla percezione di come i costi e i benefici della coesistenza con l’orso siano distribuiti tra categorie sociali, nonostante tutte sostengono la causa della sua conservazione”.

È proprio su questo fronte, suggeriscono gli autori, che bisogna focalizzare la futura attenzione gestionale.

“Nonostante il Parco abbia una lunga storia alle spalle di interventi per la conservazione dell’orso bruno marsicano – sottolinea Daniela D’Amico, responsabile dell’Ufficio Promozione e Comunicazione del PNALM e coautrice dello studio – quello che ci interessava in modo particolare era capire come migliorare ulteriormente le condizioni di coesistenza tra uomo e orso, alla luce dei cambiamenti sociali ed economici in atto e tenendo conto dei diversi punti di vista delle persone che condividono quotidianamente il territorio con l’orso”.

Tra le implicazioni pratiche dello studio gli autori sottolineano la necessità di ricorrere a forme di collaborazione, pianificazione e condivisione gestionale più strette con i vari portatori di interesse, al fine di promuovere maggiore coinvolgimento e senso di responsabilità sociale.

“In virtù del lunghissimo periodo di coabitazione, dell’elevata tolleranza e dell’atteggiamento positivo nei confronti dell’orso, i tempi sono maturi per promuovere un senso di responsabilità collettiva nei confronti della specie che non può più essere vista come una prerogativa esclusivamente istituzionale e un vincolo per le comunità locali – sottolinea  Paolo Ciucci della Sapienza, coordinatore dello studio – Attraverso i suoi rappresentanti, l’intera comunità deve poter essere coinvolta nella gestione e condividere l’orgoglio e la soddisfazione di una conservazione di successo di una specie localmente considerata di elevato valore. Solo attraverso una responsabilità socialmente condivisa i comportamenti individuali che mettono a rischio l’incolumità dell’orso (velocità eccessive sulle strade, pratiche zootecniche incompatibili, l’uso illegale del veleno) verrebbero considerati moralmente inaccettabili”.




FU VERA GLORIA?

di Giancarlo Infante

Politicainsieme.com, 13 giugno 2023. La scomparsa di Silvio Berlusconi ha occupato l’informazione internazionale. La cosa ci ha fatto pensare agli inizi della “Storia d’Italia” di Benedetto Croce che prende le mosse dall’uscita di scena del “geniale despota che tutta l’occupava”. Evidente il riferimento a quel Napoleone che avrebbe fatto chiedere al Manzoni se fosse stata vera gloria. E la responsabilità della risposta ricadde sui posteri.

Come oggi nel caso di Berlusconi. È un po’ la stessa nostra condizione, infatti, visto che non siamo posteri abbastanza per valutare in maniera oggettiva e fredda il significato di Silvio Berlusconi a lungo “despota” della scena politica italiana nell’arco degli ultimi trent’anni. Il consistente oscuramento della sua posizione dominante degli ultimi anni non deve fare ingannare, tanto è riuscito a restare determinante anche nelle ultime vicende che ci riguardano. Basti pensare al ruolo da lui svolto per l’ascesa a Palazzo Chigi di Mario Draghi. Determinante quanto il successivo e subitaneo abbandono di un Presidente del consiglio che, fino al giorno prima, continuava a difendere perché, Berlusconi diceva, quasi esclusivo frutto suo.

Ma questo era Silvio Berlusconi. Cangiante quando non poteva essere l’unico a dare le carte. Determinato e poco incline a riconoscenza e sentimentalismi quando sentiva il vento nella propria vela.

Entrò in politica contro il teatrino e, poi, si è trovato da par suo a diventare uno dei più grandi impresari della messa in scena di una rappresentazione che deve a lui la decisa semplificazione dopo lunghi decenni di mediazioni, sopimenti, inclusioni. Si presentò quasi oltre trent’anni fa come se non avesse mai avuto a che fare con quel teatrino. Anche se il suo sviluppo da valente imprenditore molto doveva, invece, alla politica. E anche alle sue infinite relazioni per cui ha dovuto pagare importanti costi d’immagine come fu nel caso del ritrovamento del suo nome tra quelli degli affiliati alla P2 di Licio Gelli. E poi c’è stato dell’altro.

Le sue capacità imprenditoriali e una non comune spregiudicatezza spiegano il suo iniziale notevole successo di costruttore. Sin da giovane ebbe a che fare con la politica e i grandi affari in cui egli seppe inserirsi davvero bene: perché “Milano 2” non è nata nelle aride distese dell’Arizona, ma nel pieno dei ricchi interessi dell’hinterland milanese. A maggior ragione da imprenditore della comunicazione, egli si avvalse da subito della politica. E non si trattava solo degli strettissimi legami con Bettino Craxi. La Dc provò ad offrirgli un posto al Senato, ma quando egli capì la situazione si prese tutta la posta in gioco.

La difesa del suo impero economico, multimediale e finanziario costituì sempre il più importante spartito delle sue messe in scena della politica. L’esempio più evidente fu quel segnale lanciato da Confalonieri che, pubblicamente sostenne Giorgia Meloni, quando ancora ella si trovava all’opposizione, e così indicò la via, tra gli altri, per la caduta definitiva di Mario Draghi.

Forza Italia non è mai stato un partito vero e proprio. Bensì uno strumento personale di Berlusconi. In questo aprendo addirittura nel mondo la pista al satrapismo e alla personalizzazione della politica, come mai accaduto prima. E  Donald Trump, ma anche altri ad altre latitudini gli devono il riconoscimento del copyright. Forza Italia non ha mai fatto un congresso. Dopo essersi progressivamente sbarazzato di tutti coloro che con lui fondarono Forza Italia, e c’era gente di sostanza tra di loro, inventò l’unità di misura del “quid”. Pronto sempre a ritirare la “lettera di brevetto” concessa dal Monarca. In più d’uno ne hanno fatte le spese. Spesso senza che se ne riuscisse a conoscere le ragioni.

Uomo unitario e divisivo al tempo stesso. Autoritario nella sostanza, ma al tempo stesso rispettoso delle norme democratiche basilari, credeva nel liberalismo, ma godeva delle leggi che egli stesso si faceva per difendere l’oligopolio televisivo, e non solo. Le sue televisioni influirono molto sul clima creatosi con Mani Pulite e l’esaltazione dei magistrati inquirenti. Poi, da esse sono venute le più spietate critiche quando quegli stessi magistrati hanno rivolto l’attenzione verso il suo mondo.

Molti dei suoi successi furono frutto della sua capacità d’essere concreto e ridurre tutto a questione d’affari, anche nei rapporti umani. Era questa, del resto, la sua autentica natura. E così si spiega come riuscì a formare i suoi governi con il secessionista Bossi, da una parte, e il nazionalista Fini, dall’altra.

Bisogna essere franchi e chiederci se davvero Berlusconi, da solo, abbia impedito quella profonda riforma della Giustizia necessaria all’Italia Paese. Perché non l’hanno fatto neppure i governi “antiberlusconiani” che gli sono succediti in più occasioni lungo i corsi e i ricorsi di circa vent’anni che lo hanno visto in prima fila alla guida del Paese. E Silvio Berlusconi non venne forse anche utilizzato come alibi, pure dalla sinistra, per non risolvere  i tanti, troppi, conflitti d’interesse che sono propri della nostra Italia destinata, per questo, a restare sempre fuori del novero delle grandi società moderne occidentali?

Poi c’è stata tutta la pagina del “colore” che lo riguardava. E che lo ha fatto diventare famoso nel mondo in maniera smisurata. Di sicuro molto di più di quel che avrebbe potuto meritare solo perché era stato più volte Presidente del consiglio. Il “bunga bunga” resterà scolpito a futura memoria a lungo un po’ in tutto il mondo. Ma questo perché egli creava un “teatrino” diverso ed alternativo a quello ufficiale e fino a quando non gli si alzò contro il muro dello spread nel 2011. In fondo, questa sua immagine di uno zio Paperone, non proprio da mostrare ai pudici occhi dei bambini, di uomo di successo nell’impresa, in politica e con le donne, costituiva di per sé l’immagine di un marchio capace di raccogliere tanti consensi.

Il problema per lui è sempre stato, però, quello di gestire quel consenso per utilizzarlo come base di partenza per mantenere davvero le cose che agitava al fine di richiamare i voti nelle urne. Che fine hanno fatto il suo “contratto con gli italiani”? il milione di posti di lavoro? e le tre famose “I”, internet, inglese, imprenditoria?

Infine, l’ultima domanda per i posteri. È notorio di quanto trattasse con una certa sufficienza Salvini, da lui definito “ruspante”, ma anche Giorgia Meloni. In fondo, li aveva visti venire su da ragazzi cui non faceva proprio mancare nulla. Eppure, progressivamente, ha preferito loro spazio invece che creare un’alternativa davvero centrale ed europeista. Egli ben sapeva come i due avessero poco avevano a che fare con il suo dirsi liberale, con il suo impegno ad essere il principale rappresentante del Partito popolare europeo, e, tutto sommato, a rispettare le norme basilari che stanno alla base della nostra Costituzione. E così il suo ultimo lascito non è stato quello di un governo improntato dal moderatismo liberale.

Giancarlo Infante

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ARTEPARCO. La sesta edizione

Progetto nato per portare l’arte nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise vede protagonista l’Accademia di Aracne, collettivo artistico conosciuto per i suoi interventi di Yarn Bombing 

L’opera sarà visibile da sabato 29 luglio 2023. La manifestazione quest’anno si svolge in sinergia con il Premio Nazionale Benedetto Croce. Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Pescasseroli (AQ), Sentieri C1 e C2. ARTEPARCO 2023: Accademia di Aracne, Totemi, schizzo

Pescasseroli, 13 giugno 2023. Arteparco, iniziativa nata nel 2018 con la volontà di portare l’arte contemporanea all’interno di un territorio unico come il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, annuncia la sua sesta edizione: il collettivo artistico Accademia di Aracne ha immaginato l’installazione site-specific Totemi, intervento di Yarn Bombing visibile da sabato 29 luglio 2023.

Il progetto, ideato dall’imprenditore e comunicatore abruzzese Paride Vitale, è frutto della collaborazione tra il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, il Comune di Pescasseroli e il brand di profumi PARCO1923. ARTEPARCO, inoltre, è realizzato grazie al supporto del canale televisivo Sky Arte e di partner attenti e sempre più impegnati verso tematiche legate all’ambiente come BMW Italia, GORE-TEX e Woolrich Outdoor Foundation.

L’iniziativa, diventata nel corso degli anni un vero e proprio museo a cielo aperto sui sentieri C1 e C2, meta per i numerosi turisti che ogni anno visitano il parco, dopo le prime cinque edizioni – che hanno visto la partecipazione di artisti dalla cifra stilistica molto diversa tra loro come Marcantonio, Matteo Fato, Alessandro Pavone, Sissi e Valerio Berruti – con l’installazione Totemi aggiunge un ulteriore tassello a questo percorso che lega ambiente e arte contemporanea.

Il collettivo Accademia di Aracne, infatti, dopo essersi immerso nella natura, ha individuato all’inizio del sentiero due altissimi alberi, l’uno di fianco all’altro, per realizzare un’installazione di Yarn Bombing, particolare tecnica di graffitismo costituita dall’utilizzo di colorati tessuti lavorati a uncinetto. Ogni albero ospita nella sua trama il profilo di otto animali caratteristici della fauna del parco.

Inoltre, il progetto quest’anno si lega anche al Premio Croce, manifestazione dedicata a Benedetto Croce, grandissima personalità della filosofia, della politica e della cultura, nato proprio a Pescasseroli nel 1866.

IL PARCO NAZIONALE D’ABRUZZO, LAZIO E MOLISE

Il Parco Nazionale D’Abruzzo, Lazio e Molise, costituito su iniziativa privata nel 1922 e istituito per decreto regio nel 1923, è il più antico d’Italia e uno dei più antichi d’Europa, uno dei migliori esempi mondiali di conservazione di flora e fauna. Montagne e valli selvagge, foreste, praterie, fiumi, torrenti, laghi e un clima relativamente temperato durante tutto l’anno fanno del PNALM un ambiente ideale per numerose specie vegetali e animali; tra queste ultime ce ne sono alcune, rare e misteriose, come l’orso bruno marsicano e il camoscio appenninico, che talvolta, seppur da lontano e solamente per pochi preziosi secondi, è possibile osservare. In ogni caso, visitare il Parco e sentire il fascino della presenza di questi animali, o scoprire i segni del loro recente passaggio, anche senza incontrarli direttamente, è sempre un’esperienza meravigliosa che fa provare emozioni inconsuete. Nel 2017 le Foreste Vetuste che lo popolano sono diventate Patrimonio dell’Unesco.




HANNO CANCELLATO IL DIRITTO ALLA SALUTE

Sancito dall’articolo n. 32 della Costituzione, solo chi può permettersi i costi delle prestazioni riesce a curarsi

Pescara, 13 giugno 2023. II 35% della spesa complessiva per assistenza ambulatoriale è ormai sostenuta dalle famiglie (ISTAT maggio 2023) e nel 2022 la spesa per visite e accertamenti si è spostata da prestazioni a carico del SSN gratuite a quelle pagate di tasca propria o con rimborso parziale da parte delle assicurazioni private o aziendali.

Aumenta sempre più la quota di persone che dichiara di aver pagato interamente a sue spese sia le visite specialistiche che gli accertamenti diagnostici.

È il risultato dei 37 mld di tagli al Servizio Sanitario Nazionale negli ultimi 10 anni.

Anche le interminabili liste di attesa spingono verso il settore privato o a rinunciare alle cure. Ancora più grave è la condizione dei pensionati e degli anziani, che il presidente della regione Liguria riteneva addirittura un peso, in quanto “non indispensabili allo sforzo produttivo del paese”.

Nel silenzio assoluto dei partiti e di CGIL, CISL, UIL è stata approvata la Legge delega n.33/2023 attraverso la quale i malati cronici non autosufficienti vengono espulsi dal Sistema Sanitario Nazionale e scaricati verso il mercato privato delle cooperative e delle imprese del settore Bisogna ribaltare la situazione prima che sia troppo tardi e per farlo servono:

assunzioni stabili di personale nella sanità pubblica;

ripristino delle decine di migliaia di posti letto tagliati per la spending review;

riapertura e potenziamento dei servizi territoriali;

reinternalizzazione delle RSA sotto il controllo e la gestione pubblica;

reinternalizzazione di tutti i servizi in appalto;

stabilizzazione dei lavoratori precari ASL.

Occorre una profonda revisione di tutto l’attuale sistema che è ormai indirizzato verso le aziende private, una Riforma complessiva che ripristini un Servizio Sanitario Nazionale effettivamente pubblico, universale e gratuito che renda effettivo il diritto alla salute per tutti.

La Confederazione USB propone l’istituzione di un Tavolo per una Costituente della Sanità che metta assieme movimenti, associazioni e operatori del settore con l’obiettivo di dar vita ad un processo di riforma del sistema sanitario nazionale.

14 GIUGNO 2023 – ORE 10:00

VOLANTINAGGIO PRESSO L’OSPEDALE CIVILE DI CHIETI

INGRESSO DI VIA VESTINA

Unione Sindacale di Base Federazione Abruzzo e Molise




A DIFESA DELLA SANITÀ PUBBLICA e del diritto alla salute

Manifestazione il 15 giugno contro i tagli e il definanziamento. A promuoverla è l’Intersindacale sanitaria, che chiama alla mobilitazione le altre associazioni e tutti i cittadini. A rischio la tenuta sociale del Paese

Pescara, 12 giugno 2023. Un sistema, quello della sanità pubblica nazionale e regionale, che mostra le sue inefficienze e rischia di implodere a causa della carenza di medici e del continuo e progressivo definanziamento. Una situazione messa ulteriormente in crisi dal disegno di legge sull’autonomia differenziata, che potrebbe accentuare il divario tra Nord e Sud, frantumare definitivamente la salute come diritto costituzionalmente garantito e incentivare il ricorso alla sanità privata con enorme aggravio di spese per i cittadini.

I 70mila posti letto tagliati in dieci anni e i 5 milioni di giorni di ferie accumulate negli anni e non godute da parte dei medici e dirigenti sanitari del Servizio sanitario nazionale sono alcuni dei paradossi riportati di recente dalle cronache. Il sistema sanitario italiano ha peraltro un finanziamento nettamente inferiore ad altri Paesi. La Germania, ad esempio, spende oltre il 9% del Pil e ha 8 posti letto per mille abitanti, mentre l’Italia è scivolata da tempo sotto il 6,1% e offre appena 3 posti letto per mille abitanti. 

Difendere la sanità pubblica e il diritto alla salute dei cittadini, alla luce di questa premessa, è l’obiettivo della manifestazione, promossa dall’Intersindacale regionale dei medici, veterinari e dirigenti sanitari, che si svolgerà giovedì 15 giugno, alle ore 10,30, a Pescara, nell’Aula Magna dell’ospedale civile Santo Spirito e a cui seguirà, alle ore 11,30, nella stessa sede, una conferenza stampa.

“Di fronte all’ormai evidente e premeditato disegno di continuare a demolire il Servizio Sanitario Nazionale, che riconosce radici lontane, è ormai urgente e necessaria la mobilitazione non solo della categoria ma anche della cittadinanza e dei fruitori delle cure” si legge nel documento, firmato congiuntamente dalle sigle appartenenti all’Intersindacale, che ha chiamato alla mobilitazione anche le altre associazioni del territorio e i cittadini collegandosi idealmente e concretamente alle altre iniziative in corso di svolgimento in altri capoluoghi italiani e seguite alla manifestazione tenutasi a Roma lo scorso 15 dicembre.

Le varie sigle che hanno aderito alla manifestazione e che parteciperanno all’incontro con i giornalisti (Anaao Assomed Abruzzo, Cimo-Fesmed, Aaroi-Emac, Fassid, Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, FVM, CISL Medici e UIL Fpl) intendono, in particolare, dare voce al disagio sempre più profondo, radicato e diffuso tra i medici e tra i cittadini e rivolgere un appello a tutti affinché si comprenda che la salute è un problema sociale e non solo professionale da cui dipende anche la tenuta sociale del Paese.

Da qui la necessità di invertire immediatamente la rotta tornando innanzitutto a investire sul personale medico e sanitario e sul diritto alle cure. Un appello che l’Intersindacale rivolge a Regione e Governo come primi decisori e gestori delle politiche sanitarie.




LA TECNO-SCIENZA E LA LIBERTÀ

di Domenico Galbiati

Politicainsieme.com, 12 giugno 2023. Suicidio assistito ed eutanasia, maternità surrogata e varietà delle tecniche di fecondazione assistita, manipolazioni genetiche e selezione embrionale, teorie del gender, post-umanesimo e trans-umanesimo, intelligenza artificiale: è vasta la gamma, sempre in ebollizione, dei temi ascrivibili oggi – e domani altri seguiranno – alla cosiddetta biopolitica. La quale ha ormai acquisito titolo ad essere un caposaldo inaggirabile del discorso pubblico e del confronto politico, in modo del tutto particolare.

Va subito chiarito un punto: su questo scacchiere, la posta in palio è nientemeno che la nostra libertà. Non lo sostengono cattolici, più o meno integralisti, che sarebbero timorosi – come taluni pensano – dei magnifici e progressivi destini della scienza, bensì studiosi laici a tutto tondo, come Hans Jonas oppure filosofi post-metafisici e dichiaratamente atei, almeno dal punto di vista metodologico, come Jurgen Habermas. Si tratta di una costellazione di temi, nessuno dei quali può essere separato dagli altri e ristretto in una considerazione ad hoc che ne consenta una trattazione tecnica, avulsa dal riferimento che tutti li rinvia ad una comune preoccupazione del valore umano che mettono in gioco. Temi, cioè, che non possono essere sgranati per evitare, come si constata, più volte, il fastidio di dover distogliere lo sguardo dai temi quotidiani, veri ed importanti per la vita di ognuno, per affrontare questioni che, salvo l’ obbligato omaggio del “politicamente corretto”, molti soffrono come argomenti di lana caprina.

Una certa sinistra radicaleggiante, immemore della sua vocazione popolare farebbe bene a convincersi come, essendo in questione la libertà, le stesse ragioni dell’ordinamento democratico, almeno in prospettiva, sono qui poste in discussione. E non dovrebbe concedere alla destra l’onere e l’ onore di intestarsi temi ed argomenti che, affrontati senza un orientamento di pieno rispetto della vita, diciamo pure senza un vivo sentimento di una sacralità, sia pure laica, che la rende intangibile, progressivamente generano una disaffezione, un appannamento che compromette le stesse ragioni di una convivenza civile vissuta e democratica.

Genetica e neuroscienze, bioingegneria ed informatica ci assediano, ci provocano, ci costringono a metterci in discussione, rivelano la precarietà di ogni pensiero ideologico, l’illusione di contenere e stringere il futuro in pochi schemi di pensiero, rigidi ed acquisiti una volta per tutte.

Nella misura in cui la scienza penetra anche le più intime strutture della sua stessa impalcatura biologica, l’uomo viene, per la prima volta nella sua storia, ad essere, nel contempo, congiuntamente soggetto ed oggetto della sua attitudine a conoscere ed a manipolare, oltre le cose del mondo, anche sé stesso e le sue facoltà intellettive.

L’ intenzionalità del suo sguardo, anziché procedere verso l’oggetto, si avvolge su di sé ed entra in un circuito riverberante, in un gioco di specchi e di rimandi difficile o addirittura impossibile da interrompere.

È come se la scienza – quale ce l’ha insegnata Galileo: osservazione, esperimento e misura – giungesse a quelle colone d’ Ercole, al di là delle quali – vedi, non a caso, il tema impossibile della coscienza – non sia più in grado di inoltrarsi da sola. In altri termini, natura e cultura si sovrappongono per un buon tratto dei rispettivi domini, in una danza frenetica e senza limiti e, in un certo modo, smarriscono confini che, per quanto storicamente frastagliati, abbiamo fin qui apprezzato in modo sostanzialmente netto.

Quasi fosse tornato nel giardino dell’ Eden, l’uomo si sente pienamente riconsegnato a sé stesso, a quella libertà che costituisce la cifra ultima della sua essenza, in bilico tra la sua hybris e la coscienza di un limite da osservare, eppure tentato di metter mano anche a quest’ ultima, pur di non riconoscere quel “non oltre” che, peraltro, avverte.

Domenico Galbiati

https://www.politicainsieme.com/la-tecno-scienza-e-la-liberta-di-domenico-galbiati/




TRE UTILI ERRE dei Rifiuti

Risparmio, Regole e Rispetto

Pescara, 12 giugno 2203. È in corso, da parte di Ambiente spa, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, una attenta campagna di comunicazione in vista dell’estensione dei servi di raccolta differenziata in ulteriori zone della città. “Una porta per l’Ambiente”“, questo il claim dell’iniziativa, che viene annunciata con un cassettaggio presso le residenze delle utenze coinvolte e con una serie di incontri pubblici.

Pur non abitando in una zona interessata, ho partecipato ad alcuni di questi, trovando interessanti le argomentazioni non limitate alla sola informazione, seppur necessaria. Ho poi ritrovato l’eco dell’iniziativa anche presso gli organi di informazione, da cui traspare in modo evidente anche un risvolto dell’operazione a cui le famiglie sono sempre attente e sensibili: i costi, anzi l’aumento dei costi. È indubbio che il metodo “porta-a-porta” (PAP) costi di più, ma questo significa diverse cose:

maggiore occupazione: più gente che lavora, per capirci;

maggiore intercettazione: migliora decisamente la qualità del differenziato;

aumenta il guadagno per il Comune grazie all’accordo ANCI CONAI;

scende il tal quale: meno indifferenziato da mandare alla preselezione e poi in discarica;

scende il costo del conferimento relativo a questa operazione, compreso il trasporto.

A fronte del maggior costo del servizio, quindi, va considerata la riduzione per il mancato conferimento all’impianto di smaltimento, con un evidente RISPARMIO. Ecco, sarebbe interessate capire di quanto e qual è il bilancio delle due voci. E qui per la prima ERRE.

Ma ce ne sono un altro paio più difficili da gestire e controllare. Guardo spesso, come credo facciano in tanti, i cestini stradali dei rifiuti; meno persone, credo, danno  una occhiata all’interno di certi cassonetti dedicati alla raccolta di prossimità.

Il primo, il cestino, non si trova a casa nostra, ma in un luogo pubblico, che è la casa di tutti. Trattarlo come un ricettore finale in cui conferire qualsiasi cosa, specialmente se riciclabile, credo faccia male all’intera comunità, in termini sia economici che di decoro, e oltremodo impedisce all’azienda di svolgere il proprio servizio in modo efficace ed efficiente.

Il secondo, il cassonetto per la plastica, non è personale: è riservato ad un condominio, ovvero ad un gruppo di utenti. Anche qui, le due pompe verticali per bici (una volta ci trovai un intero telaio), sviliscono e fanno venir meno il servizio fornito da quel contenitore, dedicato agli imballaggi.

Dalle foto non si può non rilevare almeno l’esistenza di qualche problema comunicativo e di consapevolezza, per non dire di ignoranza.

Una città che viene sporcata è una città più costosa, e se questo avviene scavalcando le regole di base, quelle scritte, il conto non può che appendersi dal lato meno favorevole della bilancia economica. REGOLE, quindi, che vanno rispettate, ognuno facendo la propria parte (utenza e azienda).

Poi ci sono anche le norme non scritte, che si imparano nella vita e che sono patrimonio comune, e che hanno a che fare con l’ultima ERRE, quella del RISPETTO: dei luoghi, degli spazi, delle risorse, delle regole, certamente, ma anche di coloro che si impegnano, magari ad essere accorti nei propri comportamenti, e del lavoro, di chi svolge il servizio grazie al quale la città viene mantenuta pulita.

Se solo si giocasse su questi piani, oltre alla raccolta differenziata aumenterebbe anche la percentuale della qualità della vita dell’intera comunità.

Giancarlo Odoardi – Ri-media.net

Direttore Editoriale – Web Content Editor




CAPORCIANO AD OCCHI CHIUSI

Modelli tattili delle chiese, visite guidate  per ipo e non vedenti, turismo e cittadinanza senza barriere

L’Aquila, 10 giugno 2023.  Quattro modelli tattili che riproducono pianta e facciata della chiesa di Santa Maria de’ Centurelli e del complesso San Benedetto – Madonna Addolorata, a Caporciano, nel cuore dell’altopiano dei Navelli. Visite guidate ed eventi tesi a far conoscere la realtà della disabilità, come cene e passeggiate al buio.

Questo prevede il progetto “Caporciano a Occhi Chiusi”, promosso dall’associazione Tratturo Magno 101 A.P.S., con il patrocinio del Comune di Caporciano ed un contributo della Fondazione CarispAQ e illustrato oggi presso la libreria Colacchi a L’Aquila

Presenti Antonio Rotondi, presidente della Unione italiana ciechi (Uic) dell’Aquila, Alessandro Pernetta, sindaco di Caporciano, Andrea Portante, presidente di Tratturo magno 101 aps,  Fabrizio D’Eramo, presidente del FablabAQ e Sonia Leocata, dell’associazione Aquilartes.

Ha esordito Rotondi, “ringraziamo davvero per questo impegno e sensibilità che darà l’opportunità a noi non vedenti e ipovedenti di poter toccare letteralmente con mano e immaginare queste bellezze di storia, arte e architettura. Un valore aggiunto anche  per i normodotati, del resto ciascun  modello è dotato di Qr Code che per tutti racconta con grande competenza e livello di approfondimento la storia dei questi beni culturali. Ora la speranza è che questa iniziativa diventi virale, come buona pratica replicabile altrove”.

I quattro  modelli sono stati realizzati dal FablabAQ, con elegante fattura il legno, e saranno collocati nella chiesa di Santa Maria de’ Centurelli, come primo nucleo del previsto “museo tattile. A questi primi, seguiranno altri oggetti, che si intendono realizzare grazie ad una campagna di crowdfunding.

Nell’appoggiare in modo incondizionato il progetto, il Comune di Caporciano ha previsto nei prossimi mesi lavori di riassetto della viabilità del centro storico, ausili specifici per consentire ai non vedenti di muoversi in totale autonomia lungo alcuni percorsi.

Spiega infatti il sindaco: “altro nostro obiettivo pienamente in linea con il progetto e finanziato  nell’ambito del Pnrr, è la realizzazione di due pavimentazioni con guide per non vedenti nel centro storico di Caporciano. È nostra ferma volontà quella di abbattere le barriere architettoniche, rendere accessibile per residenti e visitatori il nostro borgo.

Il progetto comprende anche visite a cura di Aquilartes disegnate e condotte da guide specializzate nel supporto a utenti non vedenti ed eventi tesi a far conoscere la realtà della disabilità come cene e passeggiate al buio. 

Conclude Andrea Portante: “questo sarà solo il primo passo, attraverso anche una attività crowdfunding intendiamo far realizzare altri modelli di ulteriori luoghi di interesse storico e artistico, con lo stesso stile artigianale ed esteticamente di spessore, come quelli già realizzati da  FablabAQ. L’abbattimento delle barriere architettoniche e la fruibilità della bellezza a 360 gradi assumono un valore  culturale, etico  e anche economico, che va ad incidere in una significativa fetta di mercato turistico”.

Nata nel 2021 l’associazione tratturo Magno 101 aps  ha già introdotto una serie di progetti per catalizzare una trasformazione del territorio rendendolo più vivibile e accogliente attrattivo per i residenti attuali e potenziali e per i visitatori. Dopo un primo soggiorno di studio nell’ottobre 2021 nel corso del semestre successivo, ad esempio, i ragazzi della Udk, universitat der Kunste di Berlino hanno sviluppato alcuni progetti per la rigenerazione urbana e rivitalizzazione della zona e nel luglio 2022 hanno condiviso progetti con la cittadinanza. Tratturo Magno 101 organizza anche il talent show STAN – Storia, Territorio, Arte e Natura  in cui i concorrenti si sfidano a raccontare in tre minuti un monumento una tradizione un oggetto della cultura del territorio, con la prima edizione che si è tenuta l’anno scorso registrando un buon successo e che sarà replicata il 16 settembre.




FIACCOLATA PER DIRE NO AL FEMMINICIDIO

Lunedì 12 giugno al Lido

Giulianova, 10 giugno 2023. La Commissione  e l’ Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Giulianova organizzano un corteo pacifico e invitano il territorio alla partecipazione.

Si terrà lunedì prossimo, 12 giugno, una fiaccolata silenziosa per ricordare le donne vittime di violenza e per manifestare il proprio impegno alla sensibilizzazione collettiva su un fenomeno che, nelle ultime settimane, ha registrato una preoccupante recrudescenza.

Il corteo pacifico è organizzato dalla Commissione e dall’ Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Giulianova, con il Patrocinio delle Cpo  della Regione e della Provincia, della Asl di Teramo, del Centro Antiviolenza La Fenice, della Protezione Civile e della Cri di Giulianova.

L’appuntamento è per le 20.30 in piazza Fosse Ardeatine, con partenza alle ore 21. La manifestazione terminerà a palazzo Kursaal con un breve momento di riflessione.

Il femminicidio è un fenomeno che, anche nei numeri, non accenna a diminuire. Tutti sono chiamati a prenderne coscienza e ad attivare una serie di iniziative che, a partire dalla famiglia, siano in grado di prevenire ogni forma – fisica, verbale, psicologica – di violenza di genere.




LOTTA AI TUMORI CON i ricercatori della d’Annunzio

Due studi pubblicati da riviste internazionali

Chieti, 10 giugno 2023. Due studi inerenti allo sviluppo di un nuovo farmaco a bersaglio molecolare per la terapia oncologica sono stati recentemente pubblicati dal gruppo di ricercatori diretto dal professor Gianluca Sala, docente di Biochimica presso il Dipartimento di Tecnologie Innovative in Medicina e Odontoiatria dell’Università degli Studi Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara. Il farmaco oggetto delle ricerche appartiene alla classe degli immunoconiugati (ADCs, Antibody-Drug-Conjugates), ottenuti attraverso il legame chimico di potenti agenti antitumorali ad anticorpi monoclonali in grado di riconoscere selettivamente antigeni tumorali.

Il farmaco è stato sviluppato in collaborazione tra l’Università d’Annunzio, Mediapharma srl, biotech” nata come spin-off della d’Annunzio, e l’Università degli studi dell’Aquila nel laboratorio diretto dal professor Rodolfo Ippoliti presso il Dipartimento di Medicina Clinica, Sanità Pubblica, Scienze della Vita e dell’Ambiente. Il primo lavoro è stato pubblicato sulla rivista Molecular Pharmaceutics del gruppo editoriale American Chemical Society (ACS) ed è frutto di una collaborazione con i ricercatori dell’Hunter College e del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York. Gli studiosi hanno dimostrato che sia l’anticorpo nudo 1959 sia l’immunocniugato 1959sss/DM4 marcati con il radionuclide Zirconio-89 possono essere utilizzati come traccianti radioattivi per visualizzare tumori esprimenti il bersaglio molecolare LGALS3BP.

Questi incoraggianti risultati preclinici dimostrano le potenzialità dell’anticorpo 1959 nell’imaging di precisione, metodica che permette di valutare in maniera accurata e precoce la presenza di un tumore. Nel secondo studio, pubblicato sulla rivista Molecular Oncology del gruppo editoriale Federation of European Biochemical Societies (FEBS), i ricercatori, utilizzando tessuti tumorali ottenuti direttamente dai pazienti hanno sviluppato dei modelli preclinici di glioblastoma multiforme, il più aggressivo dei tumori celebrali, dimostrando su modelli sperimentali animali che la proteina LGALS3BP può essere utilizzata sia come marcatore diagnostico della malattia che come bersaglio terapeutico.

Lo studio è stato possibile grazie alla collaborazione con i neurochirurghi professor Annunziato Mangiola e il dottor Gianluca Trevisi del Dipartimento di Neuroscienze, Imaging e Scienze Cliniche della d’Annunzio, grazie al sostegno dalla Fondazione-AIRC che ha contribuito a finanziare parte del progetto. Primo autore di questo secondo studio è la dottoressa Beatrice Dufrusine, ricercatrice nel laboratorio di Biochimica del Centro Studi Avanzati e Tecnologie (CAST), diretto dal Prof. Vincenzo De Laurenzi.

I due studi sottolineano l’importanza della proteina LGALS3BP nella diagnosi e terapia dei tumori evidenziando le potenzialità del farmaco 1959sss/DM4 nella medicina di precisione e terapia personalizzata, ed aprono la strada a futuri studi sull’uomo con la prospettiva di grandi vantaggi rispetto ai chemioterapici convenzionali sia in termini di efficacia sia in termini di tollerabilità.

Maurizio Adezio




DON DOLINDO RUOTOLO: uomo di preghiera

di don Marcello Stanzione

ilnuovoaregario.it, 9 giugno 2023. Il sacerdote diocesano napoletano Dolindo Ruotolo, terziario francescano, è stato autore di scritti di teologia, di ascetica e di mistica e di migliaia di lettere di direzione spirituale. Consacrò ogni attimo della giornata alla preghiera, alla penitenza, alla carità verso i poveri e i malati. La sua vita di infaticabile apostolo fu piena di sofferenze di ogni genere, acuite dalla scelta volontaria di offrirsi come anima vittima per l’umanità e per la Chiesa.

Don Dolindo Ruotolo (1882-1970), quinto degli undici figli di Raffaele Ruotolo, matematico, e di Anna Valle, nobildonna proveniente da una famiglia decaduta di origini spagnole, nacque a Napoli nel popolare quartiere Forcella. Il matrimonio dei genitori dopo 14 anni sfociò in una dolorosa separazione a causa dell’asprezza del carattere del padre e della sua proverbiale avarizia, che si scontravano con le abitudini signorili della madre e la sua dolcezza. In una poderosa autobiografia di due volumi Don Dolindo ha raccontato come il suo nome, che significa “dolore” venne coniato dal padre e come “profeticamente” la sofferenza (per le numerosissime umiliazioni, ma anche per le ristrettezze economiche e la fame) fu l’elemento che contraddistinse tutta la sua esistenza, compreso il periodo del seminario e quello sacerdotale. Conobbe san Pio da Pietrelcina, al quale spesso fu assimilato, ma se quest’ultimo mostrava visibilmente sul suo corpo i segni del Calvario di Cristo, Don Dolindo li serbava nell’animo e per questo venne anche identificato come “un novello Apostolo del dolore interiore”. Entrambi subirono a più riprese gli attacchi del Santo Uffizio con l’impedimento di officiare la messa in pubblico per un certo tempo. Ebbero il dono della profezia, il carisma della massima ubbidienza alla Chiesa ed accettarono in tutto e per tutto la Volontà Divina nella più profonda umiltà.

Con lo pseudonimo di Dain Cohenel fu un instancabile e raffinato letterato (si ricorda soprattutto il poderoso Commento alla Sacra Scrittura di ben 33 volumi); inoltre fu pure un brillante musicista, cantore e organista, un fantastico predicatore, un servo di Dio che spese tutta la sua vita in povertà per il prossimo, privilegiando i ceti meno abbienti, soprattutto di una città tanto problematica come Napoli dove trascorse la maggior parte della sua esistenza, portando avanti il suo ministero in quasi tutte le parrocchie dove fu comandato. Le sue giornate cominciavano alle 2,30 del mattino per terminare verso la mezzanotte, scandite da tanti rosari e preghiere, dallo studio dei testi sacri e dalla scrittura, dall’immancabile sostegno a tutti quelli che glielo chiedevano, tra cui molti poveri e ammalati dai quali correva anche in piena notte con qualsiasi condizione climatica, dimentico spesso dei suoi stessi mali cronici e passeggeri. Fondò “L’Apostolato Stampa” una editrice che ancora oggi, tramite i frati Francescani dell’Immacolata, si occupa della divulgazione dei suoi scritti e formò diverse figlie spirituali con il compito di approcciare i soggetti più renitenti alla chiamata di Dio e con quello di educare le nuove generazioni.

Innamorato della Madonna, sosteneva di aver ricevuto tramite la sua intercessione i doni dell’intelletto e della sapienza quando era al ginnasio, in seminario, disperato per le continue bocciature e privo delle necessarie basi culturali per poter procedere negli studi, che si era intensamente manifestato in lui già in tenerissima età. Il 19 novembre 1970 morì per una broncopolmonite in concetto di santità. Attualmente è in corso l’iter per la sua beatificazione a seguito di diversi eventi miracolosi e di testimonianze sulla sua santità. La sua salma riposa nella Chiesa dell’Immacolata di Lourdes e San Giuseppe dei Vecchi a Napoli, ormai meta di pellegrinaggi da tutto il mondo.

Fu un sacerdote di grande vita di preghiera e riportiamo alcune orazioni da lui composte:

Vieni, O Maria

Vieni, o Maria, regna nel mondo! Vengano dalla Cattedra di Pietro novelli impulsi alla devozione filiale a Te, e la tua luce fulgidissima dissipi gli errori.

Il mondo caduto trovò la salvezza in Te ed il mondo apostata non può trovarla che in Te, poiché Tu sei Regina di grazie e di misericordia.

La nostra condizione è spaventosa: i falsi profeti ci hanno ingannati, e l’iniquità ha mentito a se stessa. Sono passati e passano come cicloni di devastazione quelli che promettevano il sereno, e come turbini di tempesta quelli che promettevano la pace.

Sono caduti gli idoli elevati sui confini delle eterne nostre aspirazioni, e ci hanno bruciati nelle immonde fiamme dei loro turpi olocausti. I corifei delle nuove stoltezze si sono smascherati, si sono confusi. O Maria, o Regina soavissima, o Vergine Madre di Dio, salvaci! Te invoca l’universo, o Madre di pietà, e domanda il tuo soccorso.

Vieni dunque, e soccorri i tuoi servi, o benedetta; vieni e per la novella misericordia che effondi sulla terra, sia gloria immensa al Padre, sia uguale gloria al Figliuolo, sia gloria sovrana a Dio Spirito Santo.

E se il Signore chiedesse anche a te

Se il Signore chiedesse anche a te: <E tu, chi dici che io sia?>

rispondi con l’impeto dell’amore:

– Tu sei la Verità, la Sapienza, l’Amore per essenza…

– Tu sei l’Eterno, l’Infinito, l’Onnipotente Padre, Figliuolo e Spirito Santo…

– Cosa dice di te il mio intelletto? Ti credo!

– Cosa dice di te la mia volontà? Ti obbedisco!

– Cosa dice di te il mio cuore? Ti amo!

– E nelle oscurità della vita, cosa dico? Ti adoro!

– E nei dolori, cosa dico? Ti ringrazio e ti amo!

– E nelle tenebre, e nelle angustie, cosa dico? Confido in te, mio Dio!

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LA CINQUINA DEL PREMIO STREGA al Festival di SquiLibri

Francavilla al Mare, 9 giugno 2023. La seconda edizione del Festival di SquiLibri di Francavilla al Mare (CH) che torna dal 23 al 25 giugno, attende la presentazione della cinquina finalista del Premio Strega 2023 edizione LXXVII prevista per il 23 giugno (prima serata) alle ore 21.00 presso la Stazione di Francavilla: si è tenuta, ieri, mercoledì 7 giugno al Teatro Romano di Benevento la proclamazione degli autori finalisti del Premio Strega alla presenza dei dodici candidati e del pubblico, e l’elezione del vincitore si svolgerà giovedì 6 luglio al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.

Una prima serata d’autore dunque è attesa per il Festival che rinnova per il secondo anno la sua presenza sul territorio, ed è possibile grazie al Comune di Francavilla con il sindaco Luisa Russo e l’Assessore alla Cultura con Cristina Rapino in collaborazione con la Scuola Macondo di Pescara: ci sarà un ampio spazio dedicato alla cultura in varie forme, ai grandi nomi della letteratura, alla Fiera del Libro dell’Editoria indipendente, alla formazione obbligatoria per giornalisti oltre che ad un ritrovo di confronto sociale di grande spessore. A moderare l’appuntamento con i finalisti dello Strega saranno il Direttore artistico del Festival di SquiLibri, lo scrittore abruzzese Peppe Millanta fondatore della Scuola Macondo di Pescara ed ideatore del Festival, e Bruno Luverà, giornalista Rai.

Lo scorso marzo il Comitato direttivo del premio composto da Pietro Abate, Giuseppe D’Avino, Valeria Della Valle, Ernesto Ferrero, Alberto Foschini, Paolo Giordano, Dacia Maraini, Melania G. Mazzucco (presidente), Gabriele Pedullà, Stefano Petrocchi, Marino Sinibaldi, Antonio Scurati e Giovanni Solimine, aveva scelto i 12 candidati. Si tratta di un’edizione che cela inevitabilmente tristezza per la prematura scomparsa di Ada D’Adamo, sconfitta purtroppo da una malattia, e che con il romanzo “Come d’aria” (Elliot), è già la vincitrice della decima edizione del Premio Strega Giovani, ma la sua presenza sarà forte.

Ecco i finalisti:

Rosella Postorino, Mi limitavo ad amare te (Feltrinelli), 217 voti: Postorino torna a raccontare una storia in un periodo di guerra, ma lo fa da un altro punto di vista. E così dopo le assaggiatrici di Hitler, racconta la storia di Nada e Omar, due bambini che si ritrovano a vivere, in orfanotrofio la guerra dell’ex Jugoslavia. Una storia di amicizia, speranza, paura e mancanze, che li porterà, contro la loro volontà, in viaggio per l’Italia;

Ada D’Adamo, Come d’aria (Elliot), 199 voti: Daria è la figlia, il cui destino è segnato sin dalla nascita da una mancata diagnosi. Ada è la madre, che sulla soglia dei cinquant’anni scopre di essersi ammalata. Questa scoperta diventa occasione per lei di rivolgersi direttamente alla figlia e raccontarle la loro storia. Tutto passa attraverso i corpi di Ada e Daria: fatiche quotidiane, rabbia, segreti, ma anche gioie inaspettate e momenti di infinita tenerezza. Le parole attraversano il tempo, in un costante intreccio tra passato e presente. Un racconto di straordinaria forza e verità, in cui ogni istante vissuto è offerto al lettore come dono;

Maria Grazia Calandrone, Dove non mi hai portata (Einaudi), 183 voti: in questo libro Calandrone racconta la storia di Lucia e Giuseppe, i suoi genitori, che in fuga a Roma devono scappare da una società che non li accetta; Lucia, infatti, fugge da un marito violento, ma quando arrivano nella Capitale lasciano questa bambina di 8 mesi nel parco di Villa Borghese prima di finire nel Tevere. Questo libro affronta la ricerca da parte della scrittrice dei genitori e della loro storia;

Andrea Canobbio, La traversata notturna (La nave di Teseo), 175 voti: mosso dal desiderio di liberarsi dei ricordi che non smettono di tormentarlo, il narratore di questo libro decide di compiere un viaggio nella sua città, trasformata per l’occasione in un grande teatro della memoria. E come in ogni avventura che si rispetti, si dota delle armi magiche necessarie all’impresa: una mappa quadrata di ottantuno caselle, una raccolta di lettere d’amore e alcune vecchie agende fitte di appunti. La città è Torino, la storia è quella di una coppia italiana del dopoguerra, del loro innamorarsi, sposarsi e vivere prima felici e contenti, e poi infelici e scontenti;

Romana Petri, Rubare la notte (Mondadori), 167 voti: una biografia romanzata, la storia di Antoine Saint-Exupéry, autore del Piccolo Principe, ovvero Tonio, di cui si attraversa la storia, da quando è bambino, fino al suo amore per il volo. Nel presentarlo allo Strega, Teresa Ciabatti ha scritto: “Romana Petri inventa un nuovo genere di biografia letteraria, tra la ricostruzione esatta alla Emmanuel Carrère (Io sono vivo, voi siete morti) e quella tutta d’immaginazione alla Joyce Carol Oates (Blonde). Anziché partire dai dati biografici, Petri parte dall’immaginario per ricostruire la vita dello scrittore – vita a sua volta travisata, romanzata al fine di rendere l’essenziale: l’urto tra quel che si crede che sia, e quel che è, tra origine e fine”.