IL CEO DI ALFA ROMEO ha visitato lo stabilimento di Atessa

Jean Philippe Imparato, nuovo responsabile mondiale della Business Unit dei veicoli commerciali di Stellantis, nel più grande impianto europeo di veicoli commerciali leggeri d’Europa.

Atessa, 9 giugno 2023. Il manager, hanno fatto notare fonti aziendali, ha fatto un’analisi approfondita di ogni dettaglio “di un’eccellenza non solo italiana ma di livello globale che, grazie al lavoro delle sue persone e alla qualità dei prodotti che realizzano, permette a Stellantis di recitare un ruolo di leadership assoluta nel mercato dei veicoli commerciali leggeri in Europa ma anche di esportare i propri veicoli in oltre 80 Paesi di tutto il mondo”.

Imparato, che al suo arrivo è stato accolto dal Direttore del Plant Paolo Accastello e dal Responsabile delle Risorse Umane Antonio Viggiano, ha dapprima incontrato tutti i responsabili delle varie unità produttive e poi, con loro, ha visitato il Plant, fermandosi più volte lungo le linee, precisano le fonti aziendali, per farsi spiegare i singoli passaggi produttivi e le proposte per migliorare ulteriormente la produzione, soprattutto sul fronte della qualità che Imparato considera la missione prioritaria dell’impianto, seguendo le linee del piano strategico a lungo termine “Dare Forward 2030”.

Imparato, aggiungono le fonti aziendali, ha poi esaminato in dettaglio, con i suoi più stretti collaboratori (tra cui Luca Marengo, Head of LCV Product Serial Life, Costin Seydoux, Head of LCV Cluster e Italo Longo, Head of LCV Vehicle engineering), i vari modelli prodotti nell’impianto abruzzese (Fiat Professional Ducato, Citroën Jumper, Peugeot Boxer e Opel/Vauxhall Movano) e si è soffermato in particolare sul nuovo “Conversion Center”, la speciale linea di produzione appena avviata il cui obiettivo è la personalizzazione dei veicoli prodotti e di conseguenza lo sviluppo del business con le altre aziende del settore presenti nel territorio provinciale. In sintesi, si tratta di una sorta di Unità di Montaggio che opera sotto l’Ente Qualità e che è in grado di fare qualsiasi trasformazione, dall’elettronica all’allestimento vero e proprio.

Grazie ai prodotti costruiti ad Atessa e negli altri impianti produttivi del Gruppo, aggiungono le fonti aziendali, Stellantis ha chiuso il 2022 da leader in Europa e in Sud America, con una quota rispettivamente del 30,6% e del 29,5% nel segmento dei veicoli commerciali, e da leader in Europa anche nel segmento dei veicoli commerciali elettrici con una quota del 42,7%.  Una supremazia confermata in particolare nel mercato italiano, dove, a maggio, Stellantis ha conquistato una quota del 43,1%. Una leadership rafforzata soprattutto nel settore dei veicoli full electric dove Stellantis ha sfiorato il 60% di quota: a maggio ha infatti raggiunto il 59,4%.

La Business Unit Veicoli Commerciali di Stellantis, concludono le fonti aziendali, ha l’obiettivo di guidare il mercato globale dei veicoli commerciali con il più efficiente portafoglio di prodotti e servizi. Nell’ambito del piano strategico Dare Forward 2030, la Business Unit Veicoli Commerciali punta a raddoppiare i ricavi entro il 2030, ad avere un mix di veicoli elettrici al 40% con tecnologie di propulsione a batteria, a celle a combustibile e ad autonomia estesa, capacità di aggiornamento over-the-air per ogni nuovo veicolo a partire dal 2026 e una suite di servizi connessi dedicati e soluzioni autonome innovative.




VERSO UN MONDO ANAFFETTIVO?

di Domenico Galbiati

Politicainsieme.com, 8 giugno 2023. L’anaffettività, l’ incapacità di provare emozioni, l’impermeabilità ad ogni sentimento è un classico e caratteristico disturbo che si riscontra nelle psicosi schizofreniche. Compare, cioè, nel cuore di una grave patologia psichica che altera profondamente il contatto con la realtà e compromette il pensiero ed il comportamento.

Eppure, vi sono fatti – su tutti il recente delitto di Senago – che inducono a temere come l’ anaffettività oggi si stia, in qualche modo, disancorando dalla malattia e si proponga come un vissuto a sé stante, che abita persone che non sono clinicamente ascrivibili a categorie patologiche e, dunque, pienamente responsabili degli atti che compiono.

Il delitto di Senago, così come lo racconta l’omicida, è, a dir poco, agghiacciante. L’ ira, l’odio, la paura, un rancore a lungo covato, interessi inconfessabili, spesso, come nei femminicidi, un vuoto interiore incolmabile, sempre accompagnano gesti violenti ed estremi. Ovviamente in nessun modo li possono giustificare e neppure li spiegano.

Sono sentimenti forti e devastanti, che, ad ogni modo, rientrano, si può dire, nell’ orizzonte vitale di una persona.

Un orizzonte contorto, slabbrato, autodistruttivo, che rovescia la vita contro sé stessa, eppure alla vita appartiene, ne trae alimento e, a sua volta, ne alimenta la perversione.

A quanto pare, nulla di tutto questo nella tragedia che si è consumata a Senago. Li c’è già il rigore cadaverico della morte in quella tombale anaffettività di cui dà conto la confessione dell’ omicida. Apatia, indifferenza, noia e fastidio.

La fatica insopportabile di uno stress e tanto basta per uccidere, perfino il proprio bambino, non un anonimo sconosciuto, ma Thiago, il bimbo che aveva già un nome proprio, chissà quanto volte pronunciato, scelto d’ intesa con la mamma trucidata.

I comportamenti criminali, per quanto appaiano isolati e particolari, non sono mai del tutto alieni dalla cifra di quello specifico momento storico. Spesso funzionano da lente di ingrandimento, per cui la singolarità

del caso mostra in filigrana il possibile e progressivo disvelarsi di un orientamento diffuso, che, per quanto non implichi altri crimini, si stempera e si stende come un velo sull’ intero contesto civile del momento e lo rende opaco.

In un certo senso, è come se si rovesciassero le parti.

Quel torpore del sentimento e della coscienza che si manifesta nel singolo caso clinico e lì resta confinato, come causa e, ad un tempo, portato, effetto e sintomo di una grave patologia, si antepone come attore primario, a sé stante, una sorta di sfumatura diffusa sul complessivo corpo sociale, del quale denuncia un malessere che, per quanto appaia sottile, non può essere trascurato.

Forse è vero che gli automi contendono il nostro spazio vitale, come se volessero rubarci l’anima, ma è altrettanto vero che siamo piuttosto noi ad imitarli, adeguandoci alla loro postura macchinina, algida e cieca.

https://www.politicainsieme.com/verso-un-mondo-anaffettivo-di-domenico-galbiati/




ANCORA TUTTO FERMO

Futuro Naiadi: a due mesi dalla scadenza dell’attuale gestione

Pescara, 8 giugno 2023. Abbiamo perso ormai il conto dei nostri interventi pubblici, ma continueremo ad incalzare la Giunta Marsilio fin quando non verranno fornite garanzie concrete sul futuro delle piscine Le Naiadi. Nel precedente comunicato stampa, datato 18 aprile, avevamo sollecitato la Giunta ad approvare la delibera di indirizzo per la pubblicazione del bando di gestione. Cosa che è effettivamente avvenuta a distanza di due settimane, lo scorso 6 maggio.

Da allora è trascorso un mese senza che siano seguiti sviluppi. Non nutriamo dubbi sul fatto che gli uffici regionali e quelli dell’Aric – il soggetto chiamato a svolgere l’intera procedura di gara – si stiano muovendo nella direzione auspicata, ma il tempo stringe e il bando non può più attendere, in quanto a fine agosto scadrà l’attuale gestione. Un ritardo che rischia di determinare la chiusura dell’impianto a fine estate, alimentando l’apprensione dei dipendenti, preoccupati per il proprio futuro occupazionale. Anche a fronte di una Giunta Regionale che sulla vicenda, in più occasioni, ha dato prova di inerzia, rivelandosi incapace di rispettare le tempistiche previste e finendo per perdere due cospicui investimenti privati, che sarebbero stati funzionali all’ammodernamento della struttura, intervento da tempo necessario.

Conti alla mano, siamo ormai fuori tempo massimo. Anche qualora il bando venisse pubblicato domani, tra tempi tecnici di pubblicazione e quelli necessari al lavoro della commissione di gara occorrerebbero almeno 90 giorni per completare la procedura, al netto ovviamente di possibili incidenti di percorso.  Oltre a ciò bisogna calcolare il lasso di tempo necessario a formalizzare il passaggio di gestione, come ad esempio siglare l’accordo sindacale per garantire la continuità lavorativa del personale. Insomma, appare molto difficile che l’iter possa concludersi entro il 31 agosto. Semmai, con un po’ di fortuna,  il tutto potrebbe concludersi poco oltre la scadenza, ma il rischio di una dilatazione dei tempi è molto concreto. E la condizione di precarietà che grava sulla struttura finirà per ripercuotersi anche sui fruitori, e quindi sull’attrattività dell’impianto, dato che proprio nel periodo tra settembre e ottobre vengono solitamente sottoscritti gli abbonamenti stagionali.

All’ipotesi peggiore, ovvero che il bando vada deserto o comunque non venga aggiudicato, non vogliamo neanche pensare, perché avrebbe ripercussioni enormi su lavoratori e utenti di Pescara e Montesilvano. Un’eventualità che si sarebbe potuta scongiurare qualora si fosse agito per tempo, ovvero indicendo la gara senza arrivare a ridosso della scadenza. Invece, col trascorrere dei mesi, la prospettiva di una chiusura delle piscine dal 1° settembre, nell’attesa che la Regione avvii una nuova procedura, diventa sempre più realista. Anche perché sono stati gli stessi uffici della Regione a comunicare a più riprese che non è possibile alcuna proroga all’attuale gestione.

Il tutto, ovviamente, a discapito dei lavoratori, ai quali non vogliamo assolutamente far mancare il nostro sostegno. A seguito della richiesta inviata lo scorso 17 aprile al Presidente della Quinta Commissione D’Addazio, restiamo inoltre in attesa della convocazione di una seduta specifica della Commissione, in modo da avere notizie anche dall’Assessore Quaglieri, che sulla vicenda non risulta pervenuto, e verificare, anche in sede consiliare, se i criteri indicati per il bando possano intercettare l’interesse dei privati e che nella stesura del Bando per l’affidamento si proceda mantenendo fede a tutti gli impegni presi dalla Giunta Marsilio con il personale.

Ci auguriamo che questo comunicato serva a stimolare un confronto in Commissione e, soprattutto, ad accelerare sulla stesura del bando. La Regione non deluda un’altra volta i lavoratori e i fruitori dell’impianto Le Naiadi.

Il Consigliere Regionale Pd Antonio Blasioli




IL MISTERO DELLA STATUA DELLA LIBERTÀ creatività, coralità, autorialità e il libro eccolo qua!

Biblioteca Piero Angela – Via Dietro le Mura, 10  Spoltore sabato 10 giugno 2023 – ore 11. Drammatizzazione e mostra dei libri

Spoltore, 8 giugno 2023. Sabato 10 giugno 2023, ore 11:00, Biblioteca Piero Angela Via Dietro le Mura, 10 Spoltore, la bellezza della creatività sarà protagonista con un evento speciale che presenterà al pubblico la drammatizzazione e la mostra dei libri della storia “Il mistero della Statua della Libertà”.

La Storia nata durante le attività di promozione alla lettura Giocalibro a cura e condotto da Cam Lecce e Jörg Grunert, si potrà leggere nei libri Leporelli autocostruiti ed illustrati da bambine e bambini, ragazze e ragazzi tra i 7 e 13 anni, e vedere rappresentata nella drammatizzazione con il linguaggio del corpo. E quale posto migliore se non la Biblioteca per vedere reificarsi personaggi ed autori in un solo giorno?!!!

“La storia ha inizio inizia quando uno scienziato convoca un gruppo di amici per farsi aiutare a sconfiggere gli alieni che voglio impadronirsi del mondo. Questo gruppo di amici accetta di aiutare lo scienziato per salvare il mondo dagli alieni, ma per fare questo si troveranno catapultati in mondi paralleli, facendo straordinari incontri con la natura, gli animali e gli esseri viventi. Durante il viaggio, però, scoprono di essere stati strumentalizzati dallo scienziato che voleva avvalersi del loro aiuto per il suo tornaconto essendo anch’egli un alieno. Solo l’amicizia, il coraggio, la fiducia l’alleanza con gli animali e le creature incontrate faranno sì che i nostri amici riusciranno a superare tutti i pericoli e a sconfiggere il falso scienziato.

In riferimento alla processualità creativa dice Cam Lecce: stare insieme ai minori per condividere la potenzialità della creatività è una preziosa occasione di crescita e formazione continua, una dimensione elettiva per scoprire come far diventare le idee narrazioni di storie con personaggi, fatti ed azioni.

Aggiunge Jörg Grünert: la creatività è una qualità che ogni persona possiede intrinsecamente e contribuire maieuticamente alla sua scoperta inventando una storia, illustrandone la narrazione in libri Leporelli autoprodotti è una grande gioia, e l’emozione aumenta quando poi in biblioteca, seduti attorno ad un tavolo, ciascuno legge dal proprio libro una sequenza della storia.

Obiettivo principale del progetto era quello di promuovere empatia per la lettura, socializzazione e comunicazione tra pari e adulti.

Il progetto ideato e condotto da Cam Lecce e Jörg Grünert dell’Associazione Deposito Dei Segni ETS è stato promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Spoltore e dalla Fondazione Pescarabruzzo, in collaborazione con la Pro Loco Spoltore Terra dei 5 Borghi.

Ingresso Gratuito – DDS –




SBLOCCARE IL PIANO TRIVELLE …

O l’Italia dell’energia si ferma 

Roma, 7 Giugno 2023. Come rilasciato nell’intervista al quotidiano L’Identità, il Presidente di FederPetroli Italia Michele Marsiglia, ha dichiarato che la situazione del Piano di rilancio energetico italiano è ancora in fase di stallo o praticamente fermo.

Ad oggi lo sviluppo delle nuove trivellazioni non ha avuto il successo annunciato e le bollette sono in aumento, nonostante i bassi consumi e prezzi del gas sulle piazze internazionali. Mentre per gli stoccaggi ad oggi si evidenzia un livello ottimale grazie al grande lavoro di approvvigionamento estero del prodotto ma preoccupano le poche infrastrutture presenti nella penisola.

Plauso invece all’ottimo successo del Piano Mattei per l’Italia che continua a mostrare interesse da parte dei paesi esteri e che permette alle aziende di operare in gran parte dell’Africa e del Medio Oriente, rimanendo concorrenziali negli scenari delle quotazioni petrolifere e delle politiche OPEC.

FederPetroli Italia annuncia una prossima richiesta di incontro al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin per una ridefinizione del PITESAI (Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee), misura urgente e necessaria per il rilascio delle concessioni volte allo sviluppo delle nuove attività di ricerca e sfruttamento degli idrocarburi in Italia.

Con una piena operatività industriale energetica in Italia, in poco tempo la bolletta delle famiglie calerebbe notevolmente, soprattutto il costo del carburante. In un crescendo il nostro Paese raggiungerebbe il 42% del proprio fabbisogno energetico, con tecniche di estrazione evolute e mirando ad una piena sostenibilità ambientale.




BOTTE DA ORBI ….

Politicainsieme.com, 7 giugno 2023. Dopo i ballottaggi che hanno dato ragione alla destra e scacco matto al PD, il clima politico si è ancor più avvelenato.

La polarizzazione si è appesantita più di quanto già non fosse ed ha assunto una intonazione rabbiosa. Si direbbe un livore sottaciuto sempre più a fatica, incline all’ invettiva, perfino irridente, dall’ una e dall’altra parte. Se le danno di santa ragione e la destra si comporta come se volesse infliggere il KO definitivo ad un avversario che, stretto all’ angolo, cerca fortunosamente di proteggersi almeno il viso.

Le vestali che, a suo tempo, hanno levato al cielo il loro dolente lamento contro quella pratica immonda che andava sotto il nome di “consociativismo” – esercizio non sempre nobilissimo, ma comunque ispirato ad un dialogo tra le parti che si riconoscevano una reciproca legittimazione – dovrebbero insorgere di fronte alla devastante condizione di arroccamento pregiudiziale e di incomunicabilità tra i due poli della destra e della sinistra. Arroccamento “necessario”, che sta, cioè, per forza, nell’ordine delle cose, dato che si è instaurata una logica nemico/amico, tale per cui la sopravvivenza dell’ uno è garantita solo dalla soppressione dell’ altro.

Si approfondisce nel Paese un solco di cui francamente non abbiamo bisogno. Anche tra i cultori dell’ una e dell’altra parte, osservatori e giornalisti stabilmente arruolati di qua o di là comincia a comparire, nei talk-show, una reciproca intolleranza che talvolta già cede ad un linguaggio, si potrebbe dire, di trattenuta violenza.

Si discute, in questi giorni, delle scelte della destra, ispirate ad un vero o presunto autoritarismo. Il quale, per la verità, almeno fin qui – lo deve riconoscere anche chi non ha nulla, ma esattamente nulla da condividere con la destra – non ha ancora dato prove palesi di aver invaso proditoriamente il campo delle regole costituzionali e democratiche.

Hanno ragione di sostenere che se si fossero spinti a tanto, ci avrebbe pensato Mattarella. Ciò non toglie che una certa “nuance” autoritaria sia inserita nel patrimonio genetico della nostra destra e di tutte le altre, per cui, in qualche modo, bisogna pur farci il conto. Senza cadere in colpevoli distrazioni.

Eppure, la sinistra deve evitare di recitare la parte del pastorello che, nella favola di Esopo, gridava: “al lupo, al lupo”.

Il punto di una possibile “revanche” autoritaria non va accantonata, anche perché potrebbe essere favorito dalla complessità oggi del “governare” e dalla conseguente rassegnata consegna al capo carismatico di turno.

Senonché, la questione è più’ sottile. E soprattutto in questa chiave di lettura può essere realistica e preoccupante.

I regimi autoritari o simili sono, quasi sempre, il punto di caduta e di accomodamento, da un lato della prevaricazione del potere, dall’altro dell’ accondiscendenza e dell’ ignavia di chi si è stancato di essere sé stesso. Ne consegue che la sinistra, anziché abbaiare alla luna, dovrebbe preoccuparsi di rianimare la passione per la libertà, la motivazione di una personale responsabilità, la voglia di essere protagonisti nel discorso pubblico. E questo passa dalla capacità di giocarsi su una visione e su un programma che ridiano sapore alla democrazia e ne riaccendano il gusto.

https://www.politicainsieme.com/botte-da-orbi/




IL SILENZIO UCCIDE 2023

Beniamino Cardines vince il Premio Letterario Nazionale

Roseto degli Abruzzi, 7 giugno 2023. Domenica 11 giugno a Roseto degli Abruzzi dalle ore 17:30 presso Ciambi beach – Cabana Park, lungomare sud, si svolgerà la cerimonia di premiazione del Premio Letterario Nazionale Il silenzio uccide 2023. Quest’anno, dopo il grande successo al Salone Internazionale del Libro di Torino, proclamato “Autore dell’Anno 2023” dalla LFA Publisher Italia-Spagna, vince il primo premio assoluto lo scrittore e giornalista abruzzese Beniamino Cardines con il racconto Leonessa.

Andreina Moretti, presidente ass. Il Guscio: “La nostra Associazione è impegnata attivamente nella lotta alla violenza contro le donne e di genere. Tra le attività di sensibilizzazione è nato il premio letterario, che offre la possibilità a chiunque di esprimere il proprio pensiero su questa dolorosa piaga sociale, in modo particolare i giovani. Vogliamo combattere anche con le parole, qualunque forma di violenza. Un concorso letterario quindi, che dà spazio, non solo agli scrittori affermati, ma anche a tutte quelle persone che vogliono raccontare una storia. È nata così l’antologia Il silenzio uccide giunta oggi alla terza edizione.”

Beniamino Cardines, scrittore: “Scrivo per accendere fari sugli angoli bui della realtà. La mia è una storia cruda, spietata, senza cuore. Una storia di degrado umano e sociale, di violenza, di totale perdita di controllo. Ci sono molti occhi sgranati a osservare la scena, quasi tutti immobilizzati dall’orrore, dall’impotenza, dall’incredulità. Eppure, tutto accade realmente. Un uomo violento nei confronti della moglie, si trasforma in un mostro stupratore del suo stesso figlio. La forza di reagire sembra essere sopraffatta, invece scatta l’istinto di sopravvivenza e protezione della leonessa… impossibile restare indifferenti.”

Il silenzio uccide 2023

Sez. Racconti

1° Premio : “Leonessa “  di Beniamino Cardines

2° Premio: Sei sicura che sei caduta dalle scale?”  di Elisa Angelini

2° Premio: “Duemilaminuti”  di Gabriella Donnini

3° Premio: “Ah l’amore” di Sergio Mori

3° Premio: “Morta lei starò bene”  di Gisella Orsini

Premio Ester Pasqualoni  “ Tre minuti” di Dosolina Rapacchietti

Sez. Poesie

1° Premio: “Sono viva”  di Hebe Munoz

1° premio: “Arrendersi”  di Alida Luciani

2° Premio: “Eroina invisibile”  di Adriana Centi

2° Premio: “Il cuore urla nel silenzio”  di Nadia Duni

3° Premio: “Bambina da voliera”  di Elisa Malvoni

3° Premio: “Il silenzio si fa voce” di Francesco Di Riggiero

3° Premio: “Un’ampolla di vetro rotta” di Alessandro Porri

Premio Giovani Talenti  “Il bambino bullo”  di Giada Antonacci




IL MIO MIGLIORE AMICO cani e soggetti vulnerabili

Al centro di un inedito progetto inclusivo. L’Amministrazione e i partner: “A Chieti si sperimenta un contatto unico che giova a persone e animali”

Chieti, 6 giugno 2023. Si chiama Il mio migliore Amico la speciale e inedita sperimentazione che unisce il Comune di Chieti, Assessorato alla Tutela del mondo animale, all’associazione di promozione sociale La Cura del Tempo e all’associazione ASADA Onlus che hanno condotto le attività. Il progetto è finalizzato alla promozione e svolgimento di attività volte alla partecipazione attiva alla vita sociale e culturale della comunità di persone con patologie neurodegenerative, mediante attività di tipo occupazionale all’interno del Canile Rifugio Achille Bonincontro gestito dai volontari di Asada. I dettagli del progetto sono stati illustrati dal sindaco dall’assessore alla Tutela del mondo animale, Fabio Stella e dai rappresentanti delle associazioni coinvolte.

“Il Comune di Chieti si è dimostrato un ponte necessario per l’incontro tra le due realtà associative, mediante il personale impegno dell’Assessore Fabio Stella – così il sindaco Diego Ferrara – che ha fatto da ponte fra queste associazioni, aprendo le porte del canile anche a questa sensibile e bellissima sperimentazione che ci vede primi in Abruzzo ad aver coniugato queste realtà che quotidianamente danno supporto alla nostra comunità”.

“Il supporto delle associazioni è fondamentale per diversificare i servizi e garantirne la costante efficienza, soprattutto per quanta riguarda persone in stato di fragilità – così Fabio Stella – per noi è una grande soddisfazione fare rete con realtà virtuose che svolgono servizi di prima utilità per il bene comune di tutta la collettività e farlo attraverso il nostro canile che è già destinatario di progetti di interazione e inclusione con altri soggetti e associazioni cittadine e del territorio. Quello con La cura del tempo e questi speciali pazienti è del tutto nuova: è importante, perché fa bene a tutte le parti direttamente coinvolte, cioè i pazienti che hanno carenze cognitive o demenze, gli animali ospiti del canile che godono di questo speciale e unico contatto e, indirettamente, anche i caregiver che lasciano i propri cari in ottime mani”.

“L’obiettivo è quello di costruire e mettere in atto un programma di cooperazione fra associazioni impegnate nel welfare solidale e socio-sanitario, volta a creare occasioni di socialità rivolte a soggetti in particolari condizioni di fragilità neurocognitiva –  afferma Dario Maggipinto, presidente dell’associazione La Cura del Tempo – Per noi è bello e importante realizzare e portare avanti questo progetto, perché mediante le attività proposte, viene offerto alle persone con patologie neurodegenerative un’opportunità di socializzazione, stimolazione cognitiva e affettiva, attraverso attività specifiche di terapia occupazionale basate sul legame che si instaura con i cani e con l’accudimento fornito, e ricevuto, e con i volontari di entrambe le associazioni”.

“La pandemia ha creato terreno fertile per l’isolamento sociale delle persone, specialmente negli anziani e nelle persone con patologie più gravi come quelle neurodegenerative – sostiene Lisa Maccarone, psicologa ed esperta in Neuropsicologia, responsabile del progetto per l’associazione La Cura del Tempo – Il progetto si propone di riportare queste persone alla socializzazione e a un senso di utilità, venuta meno a causa della pandemia stessa con una serie di nove incontri. La stimolazione cognitiva diviene pertanto uno strumento utile per mantenere il cervello in allenamento, sia nelle persone con patologie neurodegenerative, sia nelle persone che hanno sperimentato un periodo di deprivazione cognitiva, sensoriale ed emotiva, com’è accaduto negli ultimi anni”.

“La collaborazione nata con l’associazione ‘La Cura del Tempo’ rappresenta un ulteriore passo nel percorso di crescita che Asada porta avanti per la promozione e la salvaguardia dei diritti degli animali e aprendosi al contempo all’inclusione sociale di persone che vivono situazioni di particolare difficoltà – conclude Margara Romano dell’associazione – Di progetti ne facciamo tanti, con le scuole e con i detenuti che fanno anche un’attività riabilitativa e, ogni volta, chi viene in contatto con il canile e gli animali, resta entusiasta. Il nostro compito non è solo ospitare, ma anche riabilitare gli animali nella struttura, perché possano essere adottati e ad oggi è una delle principali attività. Oggi nella struttura ci sono circa 200 cani, tantissimi vanno in adozione, c’è un ricambio continuo, per il progetto abbiamo lavorato su cani che sembravano impegnativi ma che in questo contesto si sono comportati egregiamente, usufruendo di cure eccezionali e nell’essere accarezzati e spazzolati e coccolati da queste persone traevano un benessere importante”.“Si tratta di un incontro fra ultimi e ultimi che giova agli stessi animali – così il presidente di Asada, Danilo Ciancaglini – specie i meno socializzati hanno avuto la possibilità di essere curati ancora di più attraverso un




VELANDIAMO e il mare diventa spettacolo

Più di 120 le imbarcazioni iscritte alla veleggiata del medio Adriatico

Pescara, 6 giugno 2023. La chiamano la Barcolana d’Abruzzo perché riesce a convogliare centinaia di vele e velisti che si ritrovano ogni anno in amicizia e passione, quella per il mare.

Quest’anno Velandiamo, la classica regata organizzata annualmente dal Circolo Velico La Scuffia di Pescara, compie 20 anni e cambia periodo: si svolge a giugno, precisamente sabato 10 e domenica 11, anziché come al solito a settembre, a chiusura della stagione estiva.

La manifestazione è stata presentata questa mattina nel Comune di Pescara, che la patrocina, alla presenza del sindaco Carlo Masci, dell’assessore allo sport Patrizia Martelli, del vicepresidente de La Scuffia Giancarlo Casuscelli, del consigliere comunale e socio del circolo velico Ivo Petrelli e di altri amici della vela. Due giorni di festa, che si svolgeranno all’interno del porto turistico Marina di Pescara, e di regate previste lungo il tratto di mare che va dal porto verso il confine con Montesilvano, ben visibili dalla spiaggia.

Giancarlo Casuscelli, vicepresidente del circolo La Scuffia: “Velandiamo è una festa della vela, punto di riferimento del medio Adriatico. L’obiettivo è di far divertire e far conoscere a tutti il mondo della vela. Possono partecipare imbarcazioni di tutti i tipi, e quest’anno saremo davvero tanti. La veleggiata è stata anticipata a giugno per dare spazio a settembre alla veleggiata Dannunziana che quest’anno farà parte del circuito della mitica Barcolana di Trieste. L’idea principale di Velandiamo è quella di allargare il bacino d’utenza delle veleggiate, solitamente limitato a barche performanti e composto da marinai esperti di tecniche di regata spostando l’attenzione verso una manifestazione velica che coinvolge il maggior numero di barche, dalle piccole derive fino agli yacht di oltre 15 metri, e il maggior numero di persone, quindi anche le famiglie con i bambini. Il desiderio è quello di offrire giornate di festa e di divertimento in mare, e poi a terra condividere cibo in buona compagnia, con giochi e premi per i più fortunati e le immancabili coppe per degli equipaggi che si sono distinti nella veleggiata.”

Patrizia Martelli, assessore allo sport: “È un momento di grande visibilità della vela e vorrei invitare tutta la popolazione a prenderne parte”.

Velandiamo è un evento velico nato nel 2004 da un’idea del Circolo velico La Scuffia di Pescara (che proprio quest’anno compie 30 anni) la cui mission è quella di stimolare nei giovani la passione per la vela e per il mare ed essere luogo di aggregazione per tutti gli appassionati del mondo nautico. La novità del 2023 è fissata a settembre e sarà la Go to Barcolana – La sfida Adriatica, un circuito di regate tra il Circolo Velico La Scuffia di Pescara, la Marina Dorica di Ancona, Circolo Velico Ravennate di Ravenna e la Società Velica Barcola e Grignano organizzatrice della storica regata Barcolana di Trieste.




PULIFONDALI E PULISPIAGGE, la Fipsas raccoglie 175 quintali di rifiuti

Ventuno le località coinvolte in tutta Italia

Ortona, 6 giugno 2023. Una maxi-raccolta di rifiuti in ventuno località balneari d’Italia: questo il risultato di Pulifondali e Pulispiagge, l’iniziativa organizzata dalla Fipsas (Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee) in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera e di diverse Direzioni della Rai, nonché con il sostegno di Suzuki. 175 quintali tra reti fantasma, plastiche, copertoni e materiali ferrosi sono riemersi dagli abissi grazie ai tesserati della Fipsas, che si è anche occupata – con l’aiuto di oltre duemila studenti – di ripulire gli arenili proprio all’inizio della stagione balneare.

“Numeri importanti – spiega il Prof. Ugo Claudio Matteoli, Presidente della Fipsas – che ci impongono di continuare su questa strada perché la salvaguardia dell’ambiente è una necessità impellente, non ha colori ed è necessaria da nord a sud. Oggi abbiamo dato il nostro contributo e ogni singolo rifiuto raccolto sarà correttamente riciclato grazie ai Comuni interessati. E questa è la soddisfazione più importante che potevamo toglierci. Speriamo che l’edizione 2024 possa vedere ancora più località coinvolte”.

Queste le località interessate dall’edizione 2023 di Pulifondali e Pulispiagge: Ancona, Arenzano (GE), Caorle (VE), Casamicciola Terme (NA), Castellammare del Golfo (TP), Catania, Catanzaro Lido, Crotone, Follonica (GR), La Spezia, Latina, Marina di Carrara (MS), Metaponto Lido (MT), Muggia (TS), Ortona (CH), Porto Corallo (SU), Rimini, Rocca San Giovanni (CH), Salerno, San Foca (LE) e Santa Marinella (RM).




LE DONNE SCRIVONO al Ministro Nordio

La giustizia che manca alle vittime di femminicidio

Politicainsieme.com, 5 giugno 2023

Egregio Signor Ministro,

ci rivolgiamo a Lei che stimiamo e di cui ben conosciamo professionalità e senso di giustizia, al quale abbiamo riconosciuto il titolo di “Uomo Illuminato”, a Venezia presso la Fondazione dei Musei Civici nel 2017, per chiedere il Suo autorevole intervento in tema di violenza sulle donne / femminicidi e conseguenti decisioni della magistratura.

Sono incomprensibili , intollerabili e non fanno bene all’immagine della Giustizia Italiana molte decisioni della magistratura che in questi anni si sono susseguite nei confronti di assassini e criminali colpevoli di atti di violenza e femminicidi verso le donne, mettendo in discussione la cd “certezza della pena”.

L’ultimo episodio in ordine di tempo : la decisione della GIP che per l’uccisione di Giulia Tramontano ha escluso non solo la premeditazione ma anche la crudeltà. Abbiamo molto sofferto per questa decisione immaginando anche il dolore fisico del piccolo Thiago, un bambino di 7 mesi con cuore, braccia, gambe, a cui è stata preclusa la nascita.

Ci chiediamo quali siano i corretti parametri per valutare la sussistenza o meno della premeditazione e dell’aggravante della crudeltà. Ci chiediamo quanta distanza possa esserci, e perché, tra un giudizio umanamente istintivo e uno giuridicamente espresso, ci interessa saperlo, per capire se sono le norme o le interpretazioni delle norme a creare questo strappo.

La questione gravissima è che la Giustizia Italiana, pur con un equilibrato apparato normativo in tema di violenza verso le donne, si sta trasformando in una “Ingiustizia”: non ci sentiamo noi donne tutelate mentre i delinquenti, criminali, assassini restano impuniti e comunque sottoposti a condanne esigue.

Inoltre, non esistono comportamenti univoci per l’applicazione delle leggi stesse nei diversi tribunali italiani. Da tempo auspichiamo che si metta a punto un “Codice” contenente tutte le norme riferite alla violenza verso le donne per permettere adeguate e univoche applicazioni/interpretazioni delle leggi.

Le uniche reali condanne restano in capo alle vittime e ai loro familiari. Non basta raccomandare alle donne di non andare “all’ultimo incontro” incolpando ancora noi donne di responsabilità che in realtà non sono a noi imputabili.

La questione gravissima è la sfiducia che ormai aleggia nei confronti della magistratura non solo da parte di noi donne ma da parte degli italiani tutti, come si è visto e letto in TV, sulla stampa e sui social.

Il femminicidio di Giulia, di Paola Romano, poliziotta uccisa a Roma dall’uomo (e collega poliziotto) che non accettava la fine della loro relazione, di Monopoli, a opera di un uomo quasi novantenne, in danno della figlia poco più che cinquantenne, volontariamente falciata con l’auto sul viale di casa e abbandonata a terra a morire ed anche il caso di Mauro Favaro, detto Omar, che nel 2001 a Novi Ligure commise un duplice omicidio che sconvolse l’Italia per ferocia inaudita, scontata la pena (peraltro ridotta) si è sposato, ha avuto una figlia, ma ora starebbero emergendo, a suo carico, gravi violenze fisiche, sessuali e psicologiche agite in Piemonte contro entrambe, mentre in sede civile sarebbe stata dichiarata la sua idoneità genitoriale dimostrano l’inefficacia di un sistema inidoneo a prevenire le recidive e a cogliere le persistenze della malvagità.

Signor Ministro, Lei può ridare fiducia agli italiani e alle italiane, Lei può ridare giustizia alle donne uccise e alle loro famiglie, Lei può ristabilire una vera Giustizia in questo Paese, Lei può ristabilire la fiducia nei confronti della Giustizia.

Noi siamo al Suo fianco come siamo al fianco delle donne vittime di violenza.

Chiediamo un Suo autorevole intervento, un intervento del Governo a difesa di uno Stato di Diritto. Ora è necessario.

Ci rendiamo disponibili ad ogni e più ampia collaborazione possa essere utile.

Porgiamo i migliori saluti e Le auguriamo buon lavoro. Con stima ed apprezzamento.

Isa Maggi , Coordinatrice Nazionale Stati Generali delle Donne

Manuela Amadei, Ambassador delle Città delle Donne

Maria Lippiello, Stati Generali delle Donne Campania

Roberta Bortolucci, Comitato Scientifico Stati generali Donne

Margherita Cogo, Comitato Scientifico Stati generali Donne

Francesca Moraci, Comitato Scientifico Stati generali Donne

Nicoletta Gentilini, Comitato Scientifico Stati generali Donne

Laura Moschini, Comitato Scientifico Stati generali Donne

Lucia Krasovec-Lucas, Comitato Scientifico Stati generali Donne

Antonella Chiusole, Comitato Scientifico Stati generali Donne

Amelia Laura Crucitti, Comitato Scientifico Stati generali Donne

Maria Pia Rossignaud, Comitato Scientifico Stati generali Donne

Luisa Cortese, Ambassador delle Città delle Donne

Rosaria Avisani,Ambassador delle Città delle Donne

Maria Grazia Colombari, Ambassador delle Città delle Donne

Nadia Palozza Natolli, Ambassador delle Città delle Donne

Elena Zennaro, Ambassador delle Città delle Donne

Loredana Longo, Ambassador delle Città delle Donne

Chiara Piscitelli,Ambassador delle Città delle Donne

Nadia Bragalini, Ambassador delle Città delle Donne

Raffaella Corti,Ambassador delle Città delle Donne

Tina Magenta, Ambassador delle Città delle Donne e della Panchina Rossa

(seguono le firme in fase di traccolta)

https://www.politicainsieme.com/le-donne-scrivono-al-ministro-nordio-sulla-giustizia-che-manca-alle-vittime-di-femminicidio/




CENTO POSTI PER LE AUTO dodici per le bici!

Al Presidio Sanitario Nord

Pescara, 5 giugno 2023. Non è la prima volta che mi capita di usufruire dei servizi del Presidio Sanitario Nord di Pescara. E anche per le altre mi è capitato di fare le stesse riflessioni. Arrivo in bici e non trovo posto per parcheggiare, se non cercandolo col lumicino. Alla fine, nascosta, in un angolino, ecco una rastrelliera: 4 posti. Mi guardo introno e vedo solo automobili. Questa volta ho fatto due conti.

Il Presidio si trova al n. 105 di Via Nazionale Adriatica Nord (ex Clinica Baiocchi): all’ingresso un grande piazzale, con circa 35 posti auto che con quelli che si mettono in mezzo fanno 50. Una rastrelliera per 4 bici, nascosta. All’interno, dietro un cancello che immette nell’area riservata al personale sanitario, ho contato altre 50 automobili, diverse poste anche una dietro l’altra, e in fondo, ma proprio dopo l’ultimo edificio, l’ultimo spigolo di muro, due rastrelliere per 8 posti.

Ho preso il righello e ho calcolato le aree: quella aperta al pubblico ha una superficie di quasi 1.050 mq, di cui il 50% è occupato da auto e l’altro dalla strada per entrare e uscire. La rastrelliera occuperà, ad esagerare, 5 mq! La stessa cosa, ovviamente, si può dire per l’interno. Qualche considerazione.

La parte interna, dedicata al personale che lavora lì, è occupata stabilmente da auto per tutto il turno lavorativo. Quella aperta al pubblico, invece, ha una dinamica legata all’erogazione del servizio. Mettersi qualche minuto ad osservare consente di notare che le tante auto che arrivano fanno il giro intorno a quelle parcheggiate al centro e se ne vanno. Se ne vanno, come sono venute, lungo le strade di prossimità della struttura sanitaria, a cercare parcheggio e ovviamente intasando le vie del circondario, creando spesso anche situazioni di criticità soprattutto per persone che comunque raggiungono il presidio con il bus e poi a piedi.

Ecco, o mi aspetterei che in un luogo come questo, che eroga servizi sanitari, si facesse anche qualche ragionamento sul piano della mobilità sostenibile. Alcuni suggerimenti:

perché non si mettono più rastrelliere per le bici in maniera evidente, chiara e inequivocabile, davanti la facciata dell’edificio?

bastano 5 rastrelliere modello Verona/Milano con aggancio telaio, della larghezza di 5 metri ciascuno, per 25 metri (c’è spazio), e si ha lo stesso numero di posti delle auto ma per le bici, togliendo verosimilmente 5/6 posti auto (il 10% dell’esistente);

perché non mettere qualche pannello motivazionale all’ingresso, e ovviamente in prossimità degli stalli, e incentivare l’utenza a usare la bici invece che l’auto per raggiungere il Presidio?

perché non rilanciare la comunicazione all’interno della struttura, con pubblicità tabellare ma anche con pieghevoli nelle sale di attesa?

perché non utilizzare questa opportunità per spiegare i vantaggi dell’uso della bici non solo in termini di mobilità sostenibile, ma anche sanitari, di salute e quindi di benessere?

perché non interagire con l’utenza con un sondaggio per capire le opinioni dei pazienti, e dei parenti, e magari chiedere suggerimenti per miglioramenti o integrazioni?

ma, soprattutto, perché per il personale non si procede ad una attività di ricognizione su usi e abitudini? Si fa con un questionario che rientra nelle mansioni di chi nell’azienda si occupa di mobilità sostenibile, e serve non solo per capire, ma soprattutto per svuotare i parcheggi delle auto e magari sostituirli con spazi bici e verde;

tutto questo poi si concretizza con un piano di spostamenti casa lavoro (PSCL), obbligatorio per l’azienda, che va presentato al Mobility Manager di area ogni anno;

insieme, quindi, azienda e Comune, possono mettere in pratica azioni virtuose con l’obiettivo di fare di questo luogo non più un garage all’aperto come oggi, ma uno spazio strategico di nuova mobilità, capace di rinnovare e contaminare anche il contesto viario circostante;

da questi si può trarre spunto per fare interventi analoghi in luoghi simili, come nel Presidio sanitario sud, dove lo spazio per le biciclette è uguale a ZERO.

Giancarlo Odoardi – Ri-media.net

Direttore Editoriale – Web Content Editor




CAMPIONESSA REGIONALE di Salto Ostacoli 2023

L’Amministrazione Comunale si congratula con la giovanissima  Angelica Marini

Giulianova, 5 giugno 2023. Angelica Marini si è laureata Campionessa regionale Salto ad ostacoli, imponendosi in una tre giorni di gare con la sua pony  Bearna Rua Millrace. L’Amministrazione Comunale le esprime per questo le proprie congratulazioni, augurandole nuovi successi e grandi soddisfazioni.

L’amazzone del Circolo Ippico Giuliese, guidata dall’ istruttore Alessandro Romani,  ha ottenuto due vittorie ed un terzo posto, distanziando in classifica gli avversari  della categoria Lb80.

In virtù del risultato, la Fise Abruzzo l’ha convocata per rappresentare la regione nelle Ponyadi che si svolgeranno a fine luglio ad Arezzo.

Prossimo appuntamento per Angelica, il campionato Italiano Pony a Cattolica.




IL PRESIDENTE SI ACCORDA per tre milioni

Ma l’avvocatura aveva chiesto 1 miliardo di euro

Bussi, 4 giugno 2023. Il presidente della provincia di Pescara De Martinis annuncia trionfante di aver ottenuto 3 milioni di euro da Edison come risarcimento per un inquinamento industriale a Bussi che interessa 700 mila abitanti lungo il corso del fiume Pescara. Li destinerà al completamento del Liceo Marconi di Pescara.

Se tre milioni di euro vi sembrano tanti per una equa chiusura di una vicenda di inquinamento ambientale di un secolo di abusi e irresponsabilità, leggete dal sito ministeriale del MITE cosa si diceva della vicenda Edison-Bussi sul Torino.

“… Attualmente è pendente, avanti al Tribunale de L’Aquila, ma in fase di definizione, il giudizio di primo grado. … l’Avvocatura dello Stato ha richiesto, a titolo di risarcimento, un miliardo di euro …”.

Ma al presidente della provincia di Pescara bastano tre milioni per sentirsi il pacificatore e risolutore dei problemi del territorio; solo che i problemi dell’inquinamento del sito e della salute di 700 mila abruzzesi, rimangono li, lungo il corso del Tirino-Pescara.

G. Di Giampietro

Arch. PhD. Aiit,  Webstrade.it. Progetto di strade, sicurezza stradale, urbanistica sostenibile




OCCUPAZIONE: TRA CRESCITA E MANCANZA DI LAVORATORI

di Natale Forlani

Politicainsieme.com, 4 giugno 2023. La tendenza della crescita dell’occupazione nel mese di aprile 2023 (+48 mila posti di lavoro) prosegue analogamente a quello dell’economia. In parallelo, tende a migliorare anche la qualità dei rapporti di lavoro.

Un risultato, secondo il bollettino pubblicato ieri dall’Istat, generato dalla crescita costante dei posti di lavoro a tempo indeterminato (+74 mila), che compensa la perdita di quelli a termine. Una tendenza confermata anche dalla comparazione tra i dati dell’ultimo trimestre con quello precedente (+123 mila posti di lavoro tra i quali 114 mila a tempo indeterminato).

I recenti bollettini mensili dell’Istat aggiornano costantemente i record storici conseguiti dal nostro mercato del lavoro nel corso degli ultimi 12 mesi: il numero assoluto degli occupati (23,450 milioni, +390 mila); la quota dei lavoratori dipendenti (18,420 milioni, +470 mila); il numero dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato (15,460 milioni, +488 mila); il tasso di occupazione arrivato al 61% (+1,7%).

Il confronto annuale registra anche una significativa ripresa dei lavoratori autonomi (+71 mila). Il segnale di una possibile inversione di tendenza rispetto alla decrescita registrata nel secondo decennio degli anni 2000, e nel corso della pandemia: nell’insieme una perdita di oltre mezzo milione di lavoratori autonomi, professionisti e partite Iva.

La lettura delle serie storiche dell’Istat consente anche di valutare le tendenze strutturali, le potenzialità e le criticità del nostro mercato del lavoro nell’immediato futuro e che dovrebbero essere gestite in modo adeguato. A influenzare le tendenze positive è la crescita costante di una domanda di lavoro, in particolare di quella più qualificata, che risulta superiore all’offerta disponibile. Tutto ciò per la combinazione di una riduzione costante delle persone in età di lavoro (-642 mila rispetto al 1° gennaio 2020), che proseguirà nei prossimi anni, e della carenza di competenze coerenti con i fabbisogni delle imprese che si sta avvicinando rapidamente al 50% dei profili professionali ricercati.

All’opposto, il dibattito pubblico riguardo alle scelte da intraprendere per le nuove politiche per il lavoro continua a essere dominato dalla retorica della precarietà, dei vincoli da introdurre per i contratti a termine, dagli interventi finanziari a carico dello Stato, e dei contribuenti, per sostenere i redditi dei lavoratori e delle famiglie. Politiche che danno per scontata l’impossibilità di utilizzare meglio, e in modo più produttivo, le tecnologie, le organizzazioni del lavoro e le risorse umane. Una specie di mondo all’incontrario, in questo caso affollato anche dalle classi dirigenti che dovrebbero offrire risposte all’altezza dei tempi e dei fabbisogni.

La carenza quantitativa di risorse umane competenti rappresenta la principale criticità del nostro mercato del lavoro. Le tendenze spontanee tendono ad aggravare questa criticità in relazione alla fuoriuscita dal mercato del lavoro dei lavoratori anziani, mediamente superiore ai 700 mila l’anno, rispetto a un potenziale ingresso di nuovi giovani inferiore al mezzo milione. Un problema estremamente serio data l’esigenza di aumentare l’occupazione in termini assoluti, per assicurare la sostenibilità dell’aumento della spesa sociale che deve fare i conti con l’invecchiamento della popolazione.

L’esigenza di rigenerare la popolazione attiva, dovendo fronteggiare nel contempo le conseguenze del declino demografico e l’obsolescenza delle professioni derivante dall’impatto delle tecnologie digitali, richiede uno sforzo collettivo che ancora non si intravede nei comportamenti degli attori istituzionali e sociali che dovrebbero concorrere al perseguimento dell’obiettivo.

foto www.das.it

Pubblicato su www.ilsussidiario.net

https://www.politicainsieme.com/occupazione-tra-crescita-e-mancanza-di-lavoratori-di-natale-forlani/




ALLUVIONE IN ROMAGNA: due lezioni dalla Storia

Una lapide a Ravenna ricorda la tremenda alluvione che sommerse la città – per oltre due metri – nel 1636. In risposta, lo Stato Pontificio inaugurò un grande piano di interventi idraulici, di cui si beneficia ancora oggi. Basta dunque con la propaganda sul clima. E si faccia prevenzione.

di Gianfranco Amato

Lapide a Ravenna, alluvione 1636

Nella sua opera De Oratore, il grande Cicerone ci insegnava che la Storia è maestra di vita. Una delle lezioni oggi più inascoltate di quel famoso giurista. La Storia, in realtà, non è soltanto un parametro per educarci a vivere. Serve anche per capire la realtà e leggere la cronaca in maniera intelligente. Riesce pure a smentire le sesquipedali balle che vorrebbe imporre l’ideologia ecologista a proposito di global warming e crisi climatica.

Prendiamo ad esempio la recente alluvione romagnola. Proprio a Ravenna, capitale simbolica di quell’area d’Italia, all’incrocio tra via Cavour e via Salaria è possibile fare un tuffo nel passato andando a leggere una piccola lapide nella quale si trova la seguente iscrizione: «Addì 28 maggio 1636 sin qui l’acqua arrivò». È il ricordo della peggiore inondazione della città, avvenuta proprio la notte tra il 27 e il 28 maggio di 387 anni fa, quando l’acqua dei fiumi Ronco e Montone sommerse la città per oltre due metri, dopo sei giorni ininterrotti di pioggia. Il livello delle acque raggiunse il secondo piano delle case, e le strade si trasformarono in veri e propri fiumi, tanto da dovere costringere i soccorritori a mettere in salvo gli abitanti caricandoli su barche. Le cronache dell’epoca raccontano con il linguaggio di quel tempo: «Quando cominciò apparire il giorno si videro le povere famiglie con li loro figlioli su li tetti delle loro case; et si sentiva voce rauche e lamentevole chiamare aiuto, dal cielo e dalla terra; era cosa di straordinario terrore». Sembra la descrizione di quanto accaduto nel maggio dell’Anno del Signore 2023.

Quel cataclisma indusse l’allora governo pontificio, di cui la Romagna faceva parte, ad avviare un grande piano di interventi idraulici, che previdero, tra l’altro, la riunificazione dei due fiumi che causarono l’inondazione e la costruzione di un canale di congiungimento della città al mare (ultimato verso il 1737), cui venne dato il nome dell’allora papa Clemente XII, al secolo Lorenzo Corsini. Come si vede, lo Stato della Chiesa era in fondo molto più illuminato e moderno di quanto gli storiografi risorgimentali hanno fatto credere nei loro testi. Va peraltro ricordato che se Ravenna si è salvata dal totale allagamento della città durante l’attuale alluvione, lo si deve proprio agli interventi idraulici disposti dall’allora legato apostolico in Romagna, il cardinale piacentino Giulio Alberoni (1664-1752). Circostanza che, a onor del vero, ha ricordato lo stesso sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, in un videomessaggio dei giorni scorsi rivolto ai suoi cittadini in cui ha descritto nei dettagli la dinamica degli allagamenti.

In questo caso la Storia ci insegna due cose. Primo, che non bisogna attendere gli eventi catastrofici ma occorre intervenire per realizzare opere di prevenzione, esattamente come fece l’allora legato apostolico cardinal Giulio Alberoni, che non si limitò a pregare e sperare nella Provvidenza né a prendersela, come si direbbe oggi, con i capricci di madre natura.

La seconda lezione ci dice che forse è arrivato davvero il tempo di smetterla con la tiritera del clima che è cambiato. Quanto è accaduto nel 2023 in Romagna è la replica esatta di ciò che è successo nel 1636, e ciclicamente nei secoli precedenti, con buona pace di Greta Thunberg , dei gretini, e degli ecovandali imbrattatori. Con buona pace anche dei politici a caccia di pretesti.

La Storia si è incaricata di rendere ancora più risibile e patetica la giustificazione addotta in Consiglio regionale dal presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, per ottenere la mozione con cui è stata chiesta la sua nomina a Commissario straordinario per la ricostruzione delle zone colpite dall’alluvione. In quell’occasione, infatti, lo stesso Bonaccini ha fondato il presupposto della sua pretesa sul «cambiamento climatico globale con cui dobbiamo fare i conti». Bisognerebbe ricordare al caro presidente che i conti, forse, è meglio farli con la Storia.

https://lanuovabq.it/it/alluvione-in-romagna-due-lezioni-dalla-storia




UNA PASSEGGIATA PER LA VITA. Grande successo per la giornata

Escursione nella riserva Borsacchio per l’occasione Oasi WWF per un giorno in favore del reparto di oncologia di Teramo

Roseto degli Abruzzi, 3 giugno 2023. Il 3 giugno si è tenuta una passeggiata per la vita un evento benefico delle guide del Borsacchio che ha condotto oltre 300 persone in escursione nella riserva e accompagnati in percorsi di yoga e sotto le pinete per ricostruire la storia e la natura di Roseto e della provincia di Teramo.

Un momento solidale tutti i partecipanti lasciano un contributo a favore delle associazioni che vanno a sostegno del reparto di oncologia e dei malati oncologici.

L’evento doveva essere in occasione della giornata del malato oncologico è stata spostata ad oggi per cause meteorologiche avverse delle scorse settimane ma resta il tema fondamentale non lasciare sole le famiglie che sono colpite da questo male.

Come sempre un enorme grazie ai volontari che hanno preparato distribuito accolto guidato un gruppo così ampio.

Ringraziamenti alla ASL di Teramo e al reparto di oncologia per aver scelto la riserva Borsacchio come meta di questo evento.

Riserva Borsacchio




LA NOSTRA COSTITUZIONE È LONGEVA attuale e ancora valida

L’intervista che segue è stata pubblicata su www.interris. it

Politicainiseme.com, 3 giugno 2023. La Repubblica italiana compie 77 anni. Ritrovata la libertà dopo una dittatura ventennale e una guerra mondiale, il 2 giugno 1946 nel nostro Paese si svolse un referendum sulla forma istituzionale dello Stato, cioè la scelta tra la monarchia e la repubblica, che premiò quest’ultima. Furono le prima elezioni libere a suffragio universale maschile e femminile, per la prima volta nella nostra storia votarono anche le donne. In quella data, inoltre, si procedette all’elezione di un’Assemblea costituente incaricata di scrivere la nuova carta costituzionale.

L’affluenza alle urne fu altissima, dei 28 milioni di aventi diritto al voto espressero la propria preferenza quasi 25 milioni (89%). La maggioranza, oltre 12 milioni, scelse la forma repubblicana. Un paio di settimane dopo, il 18 giugno 1946, la Corte di Cassazione proclamò ufficialmente la nascita della Repubblica Italiana. Pochi giorni dopo, il 25 giugno, iniziarono i lavori della Costi­tuente e il 1° gennaio 1948, settantacinque anni fa, entrò in vigore la Costituzione italiana.

In occasione della Festa della Repubblica, istituita nel 1949, Interris.it ha intervistato lo storico e professore ordinario presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Agostino Giovagnoli.

Il 2 giugno gli italiani ritornavano al voto dopo un ventennio. Qual era il contesto dell’Italia del dopoguerra e quale valore assumeva quindi questa occasione?

“I segni della guerra, la distruzione fisica e materiale, la memoria di tante vittime, le rovine morali, spirituali e affettive, erano ancora visibili. Il sentimento del rifiuto del conflitto a cui il fascismo aveva portato era condiviso e l’Italia era unita da un forte spirito di ricostruzione, trasversale ai campi politici e ideologici. Così gli italiani sono andati massicciamente alle urne, avevano chiaro che era ora di voltare pagina dal fascismo. È stata una grande affermazione del ritorno a una politica pluralista e democratica dopo venti anni sotto la dittatura di un unico partito, votare significava la possibilità di una liberazione nella vita quotidiana.”.

Quali sono basi sulle quali, nel nostro Paese, è stata fondata la repubblica?

“Su valori condivisi da tutti i partiti. Il termine latino ‘res publica’ significa ‘cosa pubblica’, per cui adottare il sistema repubblicano vuole dire che le istituzioni, lo Stato, la vita civile, sono di tutti i cittadini e non più una proprietà di famiglia dei Savoia. Un altro grande fondamento è l’antifascismo, nato contro la logica di parte, come rifiuto del potere di un solo partito, come tutela delle persone nei confronti dello Stato, per l’inclusione di tutti contro ogni forma di discriminazione e disuguaglianza”.

La nascita della Repubblica coincide ormai col il volto iconico di Anna Iberti, la ragazza sorridente nello scatto finito sulla copertina della rivista “Tempo”. Il 2 giugno fu la prima volta per le donne al voto in Italia, quale fu il loro contributo?

È stato fondamentale. In Italia il voto delle donne arriva tardi perché il fascismo aveva anche un senso maschilista, di superiorità dell’uomo sulla donna. Il diritto di voto alle donne è stato molto importante, dato che c’erano molte resistenze e pregiudizi che sono smentiti sia allora che in seguito. Le donne hanno votato con saggezza, garantendo la democrazia nel nostro Paese, e la loro partecipazione alla vita pubblica è stato anche elemento di crescita. Inoltre, 21 donne hanno fatto parte dell’Assemblea costituente”.

Qual è l’eredità di questa data che ci può guidare ancora nel presente e nel futuro?

“Il 2 giugno è ancora attuale perché rappresenta l’assunzione di responsabilità da parte di tutti. La vita pubblica deve essere partecipata. Accanto a questo, segna l’inizio di un percorso democratico che si è basato non sulla lotta contro il nemico, bensì sulla condivisione di valori e di istituzioni comuni. La repubblica è di tutti e non può spaccarsi in gruppi violentemente antagonisti né diventare occupazione del potere da parte di un solo gruppo”.

Quest’anno è anche il 75° anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione, il 1° gennaio 1948. Quanto è attuale ancora oggi la nostra Carta? 

“Dopo tre quarti di secolo abbiamo ancora la Costituzione entrata in vigore all’epoca, questo è importante perché vuol dire che è longeva. I padri costituenti hanno scritto una carta che ancora è valida e funziona. E’ vero che in parte non è stata ancora attuata, ma ha avuto una funzione di stimolo nei confronti della politica spingendola ad affrontare i problemi, ad aggiornarsi, ad applicare i principi di libertà e di inclusione – basti pensare all’importanza di articoli come il 3 e l’11. La sua longevità e la sua attualità sono i dati più importanti da sottolineare, la nostra Carta costituzionale rappresenta ancora anche oggi spinta a migliorarci”.

https://www.politicainsieme.com/giovagnoli-la-nostra-costituzione-e-longeva-attuale-e-ancora-valida/




IL MERCATO STABILE di Campagna Amica

Inaugurazione con animazione per i piccoli e tante eccellenze abruzzesi

L’Aquila 3 giugno 2023. Al via la spesa estiva a chilometro zero per i consumatori dell’Aquila. Verrà inaugurato stamattina il mercato stabile all’aperto di Campagna Amica, promosso da Coldiretti nella Villa comunale del capoluogo di regione, in piazzale caduti del soccorso.

Dai legumi al tartufo, dalle confetture allo zafferano passando per formaggi, farine, birra agricola e mais nero, agrumi e centrifughe a chilometro zero: sono solo alcune delle eccellenze che i produttori agricoli porteranno dalle campagne ogni fine settimana per conquistare gli aquilani e offrire eccellenze agroalimentari in un momento molto delicato per gli agricoltori e i consumatori.

Non certo casuale la scelta del luogo, cuore del centro storico e piazza particolarmente cara ai cittadini.

“La scelta del mercato stabile nasce in seguito ai mercati ad eventi promossi per le scorse festività natalizie – dice Domenico Roselli, direttore di Coldiretti L’Aquila – abbiamo avuto una risposta ed una richiesta inaspettata che ci ha spinto a programmare un mercato settimanale con le stesse caratteristiche. È un modo per promuovere le produzioni agroalimentari certificate da Campagna Amica e continuare a sensibilizzare i consumatori nella scelta di cibo sano, genuino e a chilometro zero”. In occasione dell’inaugurazione del mercato, con animazione per i più piccoli, Coldiretti continuerà la raccolta firme per l’accelerazione della trasformazione del disegno di legge recentemente approvato contro il cibo sintetico in Legge dello Stato.

Queste le aziende agricole che faranno parte del mercato stabile: Massimiliano Aloisio (Zafferano e legumi), Antonio De Crescentis (ortaggi e tartufo), Maria Fegatilli (legumi e aglio), Ilaria Forte (legumi e confetture), Angelo Rossicone (formaggio di capra), Jonathan Russo (agrumi e centrifughe), Daniela Scrimieri (olio, confetture e sottoli), Luca Tarquini (mais nero, farine e birra).

Di seguito gli orari del mercato di Campagna Amica dell’Aquila: ogni sabato dalle 8 alle 14.




L’UTERO IN AFFITTO

Quando manca il senso del limite

di Lorenzo Dellai

Politicainsieme.com, 2 giugno 2023. La maggioranza di destra vuole definire per legge l’utero in affitto come “reato universale”, punibile cioè penalmente per i cittadini italiani ovunque esso sia stato commesso, anche se in Paesi nei quali l’ordinamento giuridico lo permette.

In Italia è un reato. Ma molte coppie italiane economicamente solide (etero o omosessuali: pare peraltro in maggioranza le prime) vanno all’estero, nei Paesi dove non è reato, affittano l’utero di una donna e tornano in Italia chiedendo il riconoscimento del figlio così acquisito, in nome del diritto universale alla tutela dei minori: come si può non tutelarli?

E mettendo ovviamente così in seria difficoltà le istituzioni italiane e soprattutto i Sindaci.

Probabile che, sul piano strettamente giuridico, quanto proposto dalla Destra sia di difficile applicabilità giuridica. E che – come dice qualcuno – si tratti di una Legge Manifesto.

La Destra ormai ci ha abituato a sguaiate battaglie identitarie e di principio, che servono anche per compensare la difficoltà a dimostrare che – arrivata al Governo – essa è concretamente alternativa al sistema, prima contestato, sul piano delle politiche economico-sociali, finanziarie e europee.

E tuttavia, poter fare liberamente all’estero ciò che in Italia è reato – e poi chiederne il riconoscimento, come una sorta di condono di fatto – costituisce una indubbia ipocrisia.

Per questo, le barricate del PD e di altre formazioni dell’opposizione non mi convincono affatto.

Le ritengo un errore politico che allarga il solco con larga parte della comunità e pone seri problemi a tante persone che – come il sottoscritto – si interrogano su come affrontiamo i grandi cambiamenti antropologici del nostro tempo, senza per questo essere in alcun modo permeabili al messaggio reazionario – e spesso omofobo – della Destra.

Si può certo contestare la Proposta di Legge della Destra in quanto giuridicamente di dubbia efficacia applicativa. Ma non si può far finta che il problema non esista. E men che meno avere dubbi e tentennamenti sulla inaccettabilità etica e culturale della pratica dell’utero in affitto.

Qualcuno sostiene che ci sono nel Mondo tante donne – non indigenti – che scoprono la loro libera e gratuita vocazione a procreare per conto terzi. Io, in linea generale, non credo affatto a questa favola.

Un amico mi ha fatto avere qualche giorno fa una foto scattata in una delle città statunitensi poste al confine meridionale, verso il Messico. Si tratta di un mega manifesto pubblicitario che, accanto al disegno di una donna col pancione, reca la seguente scritta: “Become a Surrogate. Earn $ 65.000. Women Owned, 20 Years in Business. Best Benefits To Surrogates!”.

Possibile che, nel mentre si ragiona sulla necessità di recuperare il senso della vita, pubblica e privata, oltre la dittatura del mercato e del denaro e parte della pubblica opinione si mobilita per alcuni cuccioli di orsa sottratti alla cura della madre naturale, si ritenga invece accettabile una pratica di questo genere?

Possibile che si invochi giustamente il senso del limite per le questioni della crescita economica in rapporto all’eco sistema e non per le pretese delle persone all’avere un figlio?

Il mantra dei diritti coniugati solo in chiave individualistica è ormai arrivato a questo punto?

Il diritto ad amare chi si vuole è sacrosanto e da difendere contro ogni forma di discriminazione. Ma può trasformarsi in diritto senza se e senza ma ad avere un figlio?

Anche a costo di comprarlo come si compra una macchina?

Domande che prescindono dal giudizio tecnico sulla Proposta di Legge della Destra, ma che attengono all’idea di Comunità che si ha in mente e si vuole concorrere a costruire. Ed al senso del limite etico, prima che giuridico, appunto.

Registrare passivamente le pretese di ognuno non è un buon modo di servire la vera cultura dei diritti in una società democratica che si fonda anche sulla cultura della responsabilità. Soprattutto verso chi non ha voce e potere come i bambini. Che sono un dono e non un trofeo.

Dire questo non è affatto essere di Destra.

Anzi.

È esercizio di quel principio di cautela e di discernimento (anche difronte ai cambiamenti antropologici) al quale, tra gli altri, il grande Alex Langer ha voluto richiamarci. Principio al quale le culture politiche democratiche e popolari hanno sempre guardato come fonte di ispirazione contro la tentazione del tutto e subito, a prescindere.

Cito Alex Langer perché oggi abbiamo grande urgenza di pensiero critico e sofferto, come il suo. Che non si rinchiudeva nei territori conosciuti ed anzi si cimentava sui confini, ma non accettava scorciatoie banalizzanti e di comodo.

Su questo come su altri temi che riguardano – oggi ancor più – la nostra vita comunitaria ed il futuro della civiltà umana e democratica.

https://www.politicainsieme.com/lutero-in-affitto-quando-manca-il-senso-del-limite-di-lorenzo-dellai/




IL MOVIMENTO PER LA VITA.  La generazione Zeta e i valori che contano

Premiati gli alunni del polo liceale Ovidio

Sulmona, 2 giugno 2023. È Stella Renzella, studentessa della classe 4I del Liceo Linguistico, la vincitrice, per il Polo liceale Ovidio, del concorso indetto dal Movimento per la vita, appuntamento annuale per le scuole di tutta Italia. La cerimonia di premiazione si è tenuta questa mattina nella sede del Liceo Vico.

Sono stati ben diciannove gli studenti dei diversi indirizzi liceali del Polo che anche quest’anno hanno risposto con interesse ed entusiasmo all’invito della presidente del Movimento per la vita sulmonese, Anna Trequadrini, e delle loro insegnanti a partecipare al concorso, giunto alla XXXVI edizione.

Generazione Zeta: cosa vuoi di più dalla vita? Alla ricerca delle cose che contano è stato il tema proposto quest’anno dagli organizzatori e intorno al quale hanno preso forma gli elaborati scritti degli studenti e delle studentesse. Riflessioni sul senso della vita, sui propri obiettivi e necessità di cercare e trovare valori davvero importanti intorno a cui costruire il proprio futuro sono stati gli elementi fondamentali dei lavori proposti dai ragazzi che hanno deciso di mettersi in gioco, con profondità e originalità.

A tutti i partecipanti sono stati consegnati attestati di merito dalla presidente del Movimento per la vita, alla presenza del Dirigente scolastico, Caterina Fantauzzi, e delle docenti che li hanno seguiti nella preparazione del concorso.

Questi i nomi di tutti gli studenti premiati. Per il Liceo Vico: Giulia Traficante e Ruben Nuri (classe 3A); Myriam Tronca (classe 3F) e Alessia Ritrovato (classe 4A), seguiti dalla professoressa Paola Lancia; Sveva Di Rienzo, Nataly Meneses Cordova, Benedetta Antonelli e Flavia D’Egidio (classe 3I, professoressa Anna Maria Iervolino); Daniele Antonio Di Rienzo e Vittoria Antonetti (classe 4I); Elisa Zilioli, Manuela Latini e Carol Lalama (classe 4G), seguiti dalla professoressa Maria Rosa Ferrusi. Frequenta la classe 4I del liceo Linguistico anche Stella Renzella, la vincitrice del primo premio d’Istituto, che partirà per un viaggio a Strasburgo, con visita al Parlamento europeo, insieme agli altri studenti vincitori del concorso di tutta Italia.  Per il Liceo Artistico, premiati gli studenti della classe 4A, seguiti dalla professoressa Giovanna Ruscitti: Swami Forgione, Gianluca Presutti, Alico Adriatic, Ezio Candelero e Raffaele Franciosa.




LA FESTA DELLA REPUBBLICA

2 Giugno 2023: 77° anniversario

Chieti, 2 giugno 2023. Come si votò nel comune di Chieti nel referendum istituzionale del 2 e 3 giugno 1946, per scegliere tra la monarchia e la repubblica? Questi i risultati ufficiali: Monarchia 14.248  (78,20%) ; Repubblica 3.973 (21,80%.) I monarchici stravinsero anche in provincia, ma furono battuti in 26 comuni, ove l’opposizione al fascismo era stato più forte (notevoli i risultati ottenuti ad Atessa, Bomba, Gessopalena, Guardiagrele, Orsogna, Ortona, San Vito Chietino, Torricella Peligna).  Il risultato di Chieti non è dissimile da quello di molti comuni meridionali; ma clamorosa è l’altissima percentuale di voti  ottenuti dai monarchici,  Quali le ragioni storiche? Principalmente due: la tradizionale fedeltà della classe dirigente, nobiliare e alto-borghese, proprietaria e conservatrice, e del popolo, alla Dinastia  Sabauda.; la gravissima crisi economica e sociale.

La fedeltà

Il 24 novembre 1878 i cittadini applaudirono il re Umberto I, in visita alla città con la regina Margherita e col principino Vittorio Emanuele, per essere sfuggito, il 17 novembre, al colpo di pugnale dell’anarchico Giovanni Passannante. 

Il primo maggio 1898 la classe dirigente teatina  represse col carcere, processi per direttissima e severe condanne una rivolta scoppiata in città per l’aumento del prezzo del pane. Il 5 giugno  applaudì il sovrano quando premiò il generale  Bava Beccaris “per il grande servizio reso alle istituzioni e alla civiltà”:  a Milano aveva sparato cannonate sulla folla in rivolta dal 6 al 9 maggio, anche qui per l’aumento del prezzo del pane, massacrando un centinaio di persone, uomini, donne e persino bambini.

Il 29 luglio 1900, nel parco di Monza, l’’anarchico Gaetano Bresci assassinò il re Umberto I, per vendicare i morti del maggio 1898. Il 12 maggio 1901, l’amministrazione comunale, in memoria dell’amato sovrano,  “interpretando i sensi della cittadinanza commossa dall’atroce scempio dell’Augusta Persona”, pose una lapide sulla facciata del Palazzo del Governo, e gli intitolò la piazza antistante.

Dopo la disfatta di Caporetto, il 20 novembre 1917, genetliaco della Regina Madre, le autorità  inviarono telegrammi al re Vittorio Emanuele III, per testimoniare il proposito di resistenza indomabile del popolo d’Abruzzo. Anche l’anno dopo scelsero il 20 novembre per inaugurare la grande manifestazione di giubilo per la vittoria, inneggiando al governo, al generale Diaz e al Re.

La crisi economica e sociale

Nei nove lunghi mesi dell’occupazione tedesca la popolazione teatina  soffrì per i bombardamenti, le malattie, lo sfollamento, la convivenza con i profughi, le retate degli operai da inviare al fronte, soprattutto per la fame. Dopo la liberazione della città folle di cittadini,  fecero ressa alle porte del municipio, delle chiese, dell’Inps, dell’Ufficio provinciale del lavoro, degli enti assistenziali ( Sepral,  Postbellica,  UNRRA), chiedendo cibo, vestiario, scarpe, case, medicine, sussidi per la disoccupazione. La classe dirigente potè agevolmente orientare il voto popolare nelle elezioni amministrative del 7 aprile 1946 (trionfo della DC, rifugio di molti ex fascisti, con l’elezione di 28 consiglieri su 40), nel voto referendario (votarono per la Monarchia la DC, il Partito Liberale e il partito dell’Uomo Qualunque; per la Repubblica il PCI, il PSI, il Partito  d’Azione, i repubblicani) e nell’elezione dell’Assemblea Costituente. 

 Sulle tre elezioni intervenne l’arcivescovo Giuseppe Venturi. Orientò il voto popolare verso la DC e la monarchia soccorrendo i cittadini con la sezione della Pontificia Commissione regionale di assistenza, con l’azione pastorale, con la propaganda sotterranea, con manifestini fatti affiggere dai parroci sulle porte delle chiese.

Filippo Paziente

storico




MATERNITÀ E LAVORO, la storia di Melissa Palmieri

Scopre di essere incinta a fine contratto e viene assunta a tempo indeterminato

Villa Santa Maria, 1° giugno 2023.  È una storia a lieto fine quella raccontata da Melissa Palmieri, 31 anni di Villa Santa Maria, di professione segretaria e accettista di una nota azienda che gestisce laboratori di analisi.

“Voglio raccontare la vicenda della quale sono stata protagonista affinché possa essere di buon auspicio per tutte le donne che decidono di diventare madri – racconta Melissa – Ero assunta nel laboratorio analisi di Villa Santa Maria dalla Cerba Health Care srl con un contratto di prova, in scadenza a fine maggio. A dicembre scorso scopro, inaspettatamente, di essere incinta e decido di parlarne con i miei responsabili che si sono mostrati subito disponibili nei miei confronti. Ma non solo. Prima della scadenza naturale del rapporto lavorativo, mi hanno rinnovato il contratto, e questa volta a tempo indeterminato. Nonostante le mie assenze dal lavoro in questo ultimo periodo, in quanto la mia gravidanza ha necessità di controlli continui”.

“In un momento storico in cui diventare mamma sembra quasi incompatibile con il lavoro di una donna – aggiunge – spero che la mia vicenda personale, che voglio portare all’ attenzione degli organi di stampa, possa essere d’esempio per tutte quelle donne che hanno timore di annunciare una gravidanza”.

“Voglio ringraziare davvero di cuore i miei responsabili, nello specifico Claudio Cesare Constantinescu, regional executive officer dell’azienda, Michela Iezzi, coordinatrice dei laboratori in Abruzzo, e Massimo Zerbini dell’area manager, che hanno mostrato grande umanità nei miei confronti – conclude Melissa Palmieri – e tutta la Cerba Health Care srl per la completa disponibilità nei miei riguardi, sia a livello di fiducia che di umanità. Il 13 giugno andrò in maternità, felice di diventare mamma, di aver potuto conservare il mio lavoro,  di lavorare con una grande azienda che dà valore alle persone, senza alcuna forma di discriminazione, e che è davvero al passo con i tempi”.

Barbara Del Fallo




UNA PASSEGGIATA PER LA VITA arriva la solidarietà  

Escursione benefica con ASL e Reparto di Oncologia di Teramo il prossimo 3 Giugno

Roseto degli Abruzzi Le Guide del Borsacchio con il Reparto di Oncologia di Teramo e la ASL organizzano una escursione nella Riserva Borsacchio di beneficenza chiamata Una Passeggiata per la Vita.

La vita di un malato oncologico e delle famiglie che vivono questo problema è difficile. Affrontare questo male del millennio porta paura, ansia e in molti casi getta nello sconforto.

Esistono però delle realtà associative, che operano da volontari all’interno ed all’esterno del reparto per offrire supporto psicologico, un trucco per coprire effetti, parrucche ed altre piccole cose che possono sembrare normali ma per un malato oncologico e le loro famiglie rappresenta una speranza di normalità.

Per questo si è scelto di organizzare questo evento, per dare un contributo a chi lotta al fianco dei malati. E lo scopo è aiutare nel nostro territorio il reparto che affronta il male e cura e supporta i nostri concittadini e non solo.

L’evento è stato organizzato grazie al supporto di realtà ed attività che doneranno un sacco da pic-nic e ognuno potrà lasciare un contributo al momento del ritiro.

Il programma prevede:

Ore 9.00 raduno al Lido D’Abruzzo in Via Makarska a Roseto degli Abruzzi

Ore 9.30 escursione breve sulla spiaggia “Del Fratino e delle dune del Borsacchio” con informatori ambientali. Con visita dell’antica stazione

Ore 11.00 visita al parco della Villa Mazzarosa

Ore 11.30 lezione di Yoga per chi vorrà

Ore 12.00 Pic Nic al Lido D’Abruzzo

Come sempre Roseto degli Abruzzi le Guide e le Associazioni in rete rispondono per quello che possono per aiutare chi soffre. Piccoli gesti da parte nostra e dei partecipanti ma in simili situazioni sono luci di speranza di non essere soli per chi le vive. Le prenotazioni sono già numerose, per partecipare contattaci sui social o via mail.

Marco Borgatti

Presidente Guide Del Borsacchio -Guardia Ambientale – Direttivo WWF Teramo – Presidente FIAB Roseto




L’IMPEGNO DI MARSILIO per la città di Chieti

Ferrara: accogliamo positivamente il suo impegno, la Regione deve sostenerci nel riconoscimento dello stato di emergenza, unico modo per avere fondi e promuovere un’azione ad ampio raggio

Chieti, 1° giugno 2023“Sostegno per il riconoscimento dello stato di emergenza con il Governo, fronte comune per avere fondi che diano a Chieti la possibilità di intervenire e fare prevenzione sul fenomeno del dissesto idrogeologico e dare ristoro a chi ha perso la casa, questo abbiamo chiesto al presidente Marsilio durante la sua visita in città oggi pomeriggio e su questo continueranno sinergia e confronto con Regione e Protezione civile regionale e nazionale”, così il sindaco Diego Ferrara alla fine dell’incontro tenutosi oggi su via Gran Sasso, a un passo dai condomini e dalle scuole che la settimana scorsa, con ordinanza, il sindaco è stato costretto ad interdire a causa del peggioramento delle condizioni di stabilità delle strutture dopo l’ondata di maltempo. Sul posto anche il vicesindaco Paolo De Cesare, il consigliere con delega alla Protezione civile, Vincenzo Ferrara, il funzionario comunale di protezione civile Tommaso Colella, nonché i neonati comitati dei cittadini.

“Siamo lieti che Marsilio abbia risposto subito al nostro appello, riconoscendo l’urgenza e la gravità della situazione di Chieti – continua il sindaco – accogliamo con piacere anche il fatto che come presidente della Regione abbia preso degli impegni concreti e seri con noi, dopo aver toccato con mano le condizioni della collina vulnerabile, primo fra tutti quello di attivare la filiera istituzionale per reperire risorse nazionali ed europee per consentirci di agire in modo ampio e tempestivo. Noi faremo la nostra parte, continuando l’opera di monitoraggio e azione che abbiamo iniziato sin dal primo giorno di amministrazione anche sul dissesto idrogeologico: a breve affideremo l’incarico per un geologo, il professionista dovrà effettuare lo studio necessario all’aggiornamento del PAI, Piano di assetto idrogeologico, che attende da anni di essere attualizzato. Un passaggio importantissimo per lo stato di emergenza e anche per attivare altri canali di finanziamento che per noi e per la zona sono vitali, perché gli studi devono essere ampliati, perché la messa in sicurezza è l’azione più urgente da fare e anche perché ci sono persone e famiglie che hanno perso la casa e che dovranno avere dei ristori, cosa possibile solo se verrà confermata ufficialmente la gravità della situazione e se si attivano tutte le istituzioni. Noi ci siamo, c’è anche la Regione, ora manca solo il Governo e veglieremo affinché risponda al nostro appello”.




CARI GIOVANI …

vi scrivo dopo la celebrazione della festa di Pentecoste, 50 giorni dopo l’evento della Resurrezione. È una festa poco conosciuta.

Molti certamente conoscono il significato del termine Pentecoste, 50 giorni; tuttavia, riducono la festa ad un semplice ricordo storico-religioso del passato. Come tante esperienze che viviamo o abbiamo vissuto!

La Pentecoste è invece un evento che aiuta ciascuno di noi a vivere e a saper vivere. Nella società moderna non è facile vivere, perché si può essere travolti dagli avvenimenti.

Molti di voi stanno concludendo un ciclo di scuola o di Università, e poi dovranno inserirsi nel mondo del lavoro o fare scelte vocazionali. La festa di Pentecoste ci ricorda che scegliere non è facile, o quanto meno non è automatico.

Molti vorrebbero evitare di scegliere affidandosi al caso o alla lotteria. Dobbiamo invece aprici alla novità!

La novità della vita è sintesi di preparazione e di partecipazione e non pura casualità. La Pentecoste ci ricorda che la novità esiste nella storia, bisogna però accoglierla con sapienza e intelligenza.

Chi frequenta la vita della Chiesa certamente ricorda che la sapienza e l’intelligenza sono doni dello Spirito Santo, che a Pentecoste scese sulla Chiesa.

Tutti gli uomini sono alla ricerca della sapienza e dell’intelligenza. Ma soprattutto, cari giovani, per voi che dovrete costruire il vostro futuro, vi ricordo che essere sapienti e intelligenti non è sinonimo di superiorità che talvolta si manifesta in forme di presunzione. È invece la via per essere umili e semplici costruttori.

Ricordo sempre un grande docente di fisica nucleare. Da lui ho imparato l’umiltà e la semplicità. Non so se sia stato capace di imitarlo ma è stato il vero segreto della vita.

Soprattutto quando dobbiamo scegliere: umili e semplici perché sapienti e intelligenti. Avere progetti non significa possedere la certezza che tutto andrà bene! È invece la gioia di saper affrontare le situazioni con speranza.

Ma ciò richiede sapienza e intelligenza. Sono i doni dello Spirito Santo, di cui ha bisogno l’umanità che deve vivere non nell’utopia, ma nella realtà della vita, come ci ricorda spesso papa Francesco

Cari giovani,

non fuggite davanti alle grandi scelte della vita.

Non siete soli!

Forse qualcuno dei tuoi amici corre più veloce di te! Non essere invidioso. Tu cammina con sapienza e intelligenza.

Ciò che ci rende felici e gioiosi è la fatica di aver costruito la propria vita non per sentito dire, ma perché abbiamo saputo accogliere le domande della vita.

Essere sapienti e intelligenti!

A tutti voi l’augurio di un cammino ricco di grandi progetti!

Vostro,

+ Lorenzo, vescovo




IL MAXXI L’AQUILA aperture straordinarie

Giovedì 1° giugno (Notte Bianca) ore 17 – 00 (ultimo ingresso ore 23:15). Venerdì 2 giugno (Festa della Repubblica) ore 11-19

L’Aquila, 31 maggio 2023 – Anche quest’anno il MAXXI L’Aquila aderisce alla Notte Bianca della città dell’Aquila promossa dal Comune e dall’associazione Quilaquila.  

Fino alla mezzanotte di giovedì 1° giugno (ultimo ingresso alle 23.15) e poi il giorno successivo, venerdì 2 giugno con orario festivo, dalle 11 alle 19 per la Festa della Repubblica, le porte di Palazzo Ardinghelli resteranno aperte per accogliere quanti vorranno scoprire Marisa Merz Shilpa Gupta visibileinvisibile, la mostra che, dalla sua inaugurazione, all’inizio dello scorso aprile, ha affascinato alcune migliaia di visitatori con il dialogo sui temi del visibile e dell’invisibile, dell’immagine e della parola, del politico e del filosofico in una tensione etica e poetica che si compenetra e si completa nelle circa 50 opere esposte tese tra due mondi, Oriente e Occidente, e tra le storie di due generazioni diverse.

La mostra, sotto la direzione artistica di Bartolomeo Pietromarchi e la curatela di Fanny Borel, è infatti dedicata a due indiscusse protagoniste della scena artistica contemporanea: Marisa Merz (Torino, 1926 – 2019) – unica rappresentante femminile dell’Arte Povera e riferimento della scena artistica italiana dalla fine degli anni Sessanta, Leone d’oro alla carriera nel 2013, con esposizioni nei musei più importanti del mondo come il Metropolitan Museum di New York e il Centre Pompidou di Parigi – e Shilpa Gupta, nata nel 1976 a Mumbai dove vive e lavora, è una delle artiste più importanti della sua generazione a livello internazionale, con presenze in molte delle più prestigiose manifestazioni e musei nel mondo, dalla Biennale di Venezia, alla Biennale di Gwangju fino alla Tate Modern e Serpentine Gallery di Londra.




DISSESTO IDROGEOLOGICO conferenza comitato Santa Maria

Il sindaco Ferrara: abbiamo scritto alla Regione perché il presidente Marsilio venga in città e sostenga le azioni di prevenzione sull’area

Chieti, 30 maggio 2023. Stamane il sindaco Diego Ferrara ha preso parte alla conferenza stampa tenuta dal neonato comitato contro il dissesto geologico della zona di Santa Maria, con lui anche il consigliere delegato alla Protezione civile Vincenzo Ginefra e il funzionario comunale dedicato, Tommaso Colella.

“Una presenza concreta, quella del Comune, accanto alla cittadinanza che vive nelle aree colpite dal dissesto idrogeologico – ha esordito il sindaco Diego Ferrara – e a tutela del territorio di una porzione di città che è da anni vulnerabile e su cui la nostra Amministrazione si è attivata sin dal primo giorno, perché continuassero gli studi e si mettessero in cantiere interventi di messa in sicurezza a tutela della pubblica incolumità.

A fronte delle due ultime ordinanze emesse sulla zona, l’interdizione d’uso del condominio Orizzonte e, venerdì, quella relativa alle scuole primarie Vicentini-Della Porta e Corradi, stamane abbiamo inviato una lettera al Presidente della Regione Marco Marsilio. Nella missiva gli chiediamo un incontro urgentissimo e l’invito a verificare di persona la situazione con un sopralluogo in città, da effettuare quanto prima perché si attivino il Governo e anche la Protezione civile nazionale.

L’obiettivo è che venga riconosciuta l’emergenza e vengano supportate le necessarie e ulteriori azioni, nonché attivate ulteriori risorse non solo per la tutela del territorio e l’incolumità pubblica, ma anche a sostegno dei cittadini che hanno perso la casa e che sono chiamati in causa dalla legge per la messa in sicurezza degli stabili. Coinvolgeremo il Comitato nelle attività che l’Amministrazione porterà avanti, perché è nostra intenzione considerarlo un interlocutore importante in questo percorso su cui abbiamo concentrato la massima attenzione, perché il problema venga affrontato in questa e nelle altre zone della città definite vulnerabili. Con la Protezione Civile nazionale e regionale e l’Università d’Annunzio porteremo avanti tutte le attività necessarie.

Ci sono stati assegnati ad oggi due milioni di euro per interventi che stanno partendo, dopo i sondaggi che si sono svolti nei giorni scorsi e che ci hanno rivelato anche l’aggravarsi della condizione delle scuole, pur non avendo problemi strutturali, a causa delle condizioni meteo delle scorse settimane e dei conseguenti gravi dissesti in atto. Non resteremo con le mani in mano, ma per agire abbiamo bisogno di fondi e del riconoscimento della gravità della situazione, con conseguente riconoscimento dello stato di emergenza della zona. La Regione deve aiutarci in questa opera fondamentale di conoscenza, ma soprattutto di prevenzione, perché Chieti non viva scenari drammatici che hanno messo in ginocchio altre comunità italiane ora e negli anni recenti”.




LANCIANO PALLANUOTO CONQUISTA LA SERIE C. Traguardo storico per la città 

Al centro sportivo Le Gemelle tifo da stadio

Lanciano, 30 maggio 2023. Con secco 19 a 9, Lanciano Pallanuoto, sabato sera, in casa, ha sconfitto la Rosetana Nuoto e ha conquistato, dopo un campionato in cui è stata sempre tra i primi della classifica, la serie C. Un risultato storico per Lanciano, che non ha una tradizione in questa disciplina. Splendida la cornice di pubblico, con gli spalti del centro sportivo Le Gemelle gremito e con un coreografico tifo da stadio, con tanto di palloncini, bandiere e un tripudio di colori rossoneri. Lanciano Pallanuoto è partita segnando subito e, a mano a mano, ha aumentato il proprio vantaggio. Gli avversari hanno retto per due tempi e poi, sotto i colpi delle calotte bianche, hanno subito pesantemente un Lanciano che non si è risparmiato, trascinato anche dai numerosi supporter.

Questa mattina, conferenza stampa, a Le Gemelle, per fare il punto su presente e futuro. “Un traguardo accarezzato per l’intera stagione e raggiunto introducendo forza e impegno – dice Franco D’Intino, presidente di Lanciano Pallanuoto, che aggiunge – Quello che stiamo facendo è il frutto dell’unione di organizzazione professionale e passione. Stiamo cercando di riportare a Lanciano emozioni, che mancano ormai da diversi anni. Ci stiamo riuscendo e vogliamo continuare così. Vogliamo ricreare quell’entusiamo che decine di anni fa, a Lanciano,  c’era con Padre Lorenzo e con la pallavolo. Nel mese di giugno avremo altri due eventi importanti, con migliaia di ragazzi. L’attenzione, attorno a questa nostra realtà, continua a crescere e ne siamo orgogliosi”.

“Un risultato che abbiamo inseguito e agguantato mettendoci preparazione, talento e cuore tutto l’anno – afferma Alessandro Di Muzio, coach di Lanciano Pallanuoto – L’ultima partita, quella decisiva – racconta – è stata impegnativa e sofferta nei primi due quarti. A quel punto, dopo aver analizzato in dettaglio le giocate dell’avversario, siamo passati da una difesa a uomo a una difesa a semizona, e questa è una la chiave di svolta della gara. Poi   ci siamo avvalsi di  ripartenze repentine, aprendo il gioco e favorendo il nostro attacco per la realizzazione dei gol.

Un plauso alla squadra, a tutti i ragazzi, per questo importante traguardo.  Poi un grazie allo staff al completo: al presidente Franco D’Intino, ai responsabili  di ogni singolo settore (Michela Tudini, Antonio Carbone, Sara Seccia, Luca Fasoli), al Ds Francesco Mammarella, ai preparatori atletici Andrea Paglione e Daniele Di Labio; ad Antonio La Scala, che è sempre a nostra disposizione per risolvere qualsiasi problema. Adesso ci godiamo questi momenti, aspettando di rimetterci in acqua per il campionato di C nazionale”.

Questi gli atleti protagonisti della promozione: Romano Adezio (portiere), Andrea D’Intino, Alessandro Silvestri, Pasquale Di Frenza, Simone Esposito, Daniele Gammelli, Lorenzo Cocchia, Matteo D’Onofrio, Mattia Di Giovanni, Andrea D’Aloisio, Antonio Monaco, Marco Travaglini e Federico Carbone.

“Un plauso a questi ragazzi – esordisce Danilo Ranieri, assessore allo Sport del Comune di Lanciano – che sono veramente da lodare. Sarebbe bello, in futuro, trasformare questo impianto, che sta diventando un punto di riferimento del territorio, in una cittadella dello sport. Questo è il progetto e ci lavoreremo”.

Il settore agonistico di Lanciano Nuoto e Lanciano Pallanuoto conta un vivaio di circa un centinaio di giovani.




INVERSIONE DI TENDENZA: la fame nel mondo torna a crescere

Le donne quelle che ne soffrono di più

Politicainsieme.com, 29 maggio 2023. Secondo la Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, il dieci per cento della popolazione mondiale, oltre 800 milioni di persone, va a letto affamata ogni notte. Inoltre, recenti dati raccolti rilevano che circa258 milioni di persone in 58 paesi e territori hanno affrontato un’insicurezza alimentare acuta a livelli di crisi o peggiori nel 2022, rispetto a 193 milioni di persone in 53 paesi e territori nel 2021 ( Global Report on Food Crisis CLICCA QUI).

Pur considerando che i dati risentono della crescita della popolazione, è evidente come ci si trovi di fronte ad una inversione di quella tendenza che nei decenni scorsi andava verso una diminuzione della fame mondiale. Dal 2019 in poi il numero di individui denutriti è aumentato di oltre 150 milioni. Le cause principali sono da individuare nei conflitti, nei cambiamenti climatici, a causa degli shock economici e della pandemia da COVID-19. In ogni caso, da quando la Fao ha cominciato a realizzare questo tipo di rapporti, questo è il numero più alto mai registrato.

Nel 2022, la gravità dell’insicurezza alimentare acuta è aumentata al 22,7%, rispetto al 21,3% nel 2021 e fa registrare una tendenza al deterioramento dell’insicurezza alimentare acuta globale.

“Più di un quarto di miliardo di persone stanno affrontando livelli acuti di fame, e alcuni sono sull’orlo della fame. Questo è inconcepibile”, ha scritto il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres nella prefazione del rapporto.

 “Questa settima edizione del Global Report sulle crisi alimentari è un fermo atto d’accusa contro l’incapacità dell’umanità di fare progressi verso l’obiettivo di sviluppo sostenibile due per porre fine alla fame e raggiungere la sicurezza alimentare e una migliore nutrizione per tutti”.

Cinque sono i paesi più interessati dai livelli acuti di fame: Afghanistan, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, aree della Nigeria e Yemen. Le donne sono le più colpite e rappresentano circa i due terzi dei più affamati. L’80% vive in aree soggette a cambiamenti climatici.

La crescita della fame mondiale è determinata anche dal consistente aumento del costo del cibo. La Fao ha calcolato che, tra il 2019 e il 2022, l’Indice dei prezzi alimentari – che misura la variazione dei prezzi globali di un paniere di prodotti alimentari, tra cui zucchero, carne, cereali, latticini e olio vegetale – è passato da 95,1 punti a 143,7 punti. Un deciso contributo al peggioramento della situazione è poi venuto, ma i dati ufficiali saranno conosciuti in un prossimo futuro, dalla guerra d’Ucraina perché il paese attaccato e la Russia sono due dei maggiori produttori mondiali di cereali di base, semi oleosi e fertilizzanti.

La maggior parte della popolazione mondiale denutrita vive in Asia, dove circa 425 milioni di persone hanno sofferto la fame nel 2021, mentre in Africa, in quello stesso anno, con 278 milioni colpiti quell’anno, si è registrato il tasso più alto in relazione al numero della popolazione.

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