FIGHT CLUBBING WORLD CHAMPIONSHIP 2023

Sul ring anche il giovane pugile Yelfry Rosado Guzman, rimasto in carrozzina dopo esser stato ferito con tre colpi di pistola mentre era a lavoro

Pescara, 19 maggio 2023. Partirà domani, sabato 20 maggio dalle ore 20.00, la 31ª edizione del Fight Clubbing World Championship, il più grande evento di Sport da Combattimento d’Italia, che avrà luogo al Pala Giovanni Paolo II di Pescara, con diretta in mondovisione su DAZN.

Sul ring anche il giovane pugile Yelfry Rosado Guzman, rimasto in carrozzina dopo esser stato ferito con tre colpi di pistola mentre era a lavoro, che tornerà a rindossare i guantoni in cerca di riscatto, disputando il primo match in Italia di boxe autonoma in carrozzina, contro il più esperto Simone Dessi di Tortona (AL).

L’evento è sostenuto dal Comune di Pescara, dalla Regione Abruzzo, dal Coni Abruzzo, dalla Federazione Italiana Kickboxing Muay Thai Federkombat, dalla Federazione Pugilistica Italiana FPI e dall’OPES.

Stamane alla conferenza della vigilia oltre al Sindaco Carlo Masci, all’assessore alle Politiche Sociali Adelchi Sulpizio, all’assessore allo Sport Patrizia Martelli e ad Andrea Sagi, founder della manifestazione, erano presenti grandi star del ring, provenienti da ogni parte del mondo, come Chris Wunn, Maximo Saurez, Enrico Pellegrino, Daniel Manole, Bogdan Stoica, Andrei Stoica, Nando Calzetta, Sudsakorn Sor Klinmee.

L’evento, patrocinato dall’Assessorato alle Politiche Sociali, mira a promuovere il progetto sociale Universo Donna, fornendo un concreto e attivo supporto al mondo femminile: una campagna cominciata in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, strutturata su un percorso annuo di sensibilizzazione e promozione della cultura della parità di genere e di contrasto della violenza sulle donne nelle sue varie manifestazioni, attraverso il coinvolgimento del Centro Antiviolenza Ananke, dietro lo slogan Se vuoi fare il duro, fallo su un ring! Queste le parole di Andrea Sagi: “Ancora una volta Pescara capitale degli Sport da Combattimento, grazie ad una macchina straordinaria che vede una collaborazione a 360° tra il mondo dello Sport e quello delle Istituzioni, con grande attenzione al sociale. Un evento ricco di grandi novità, a partire dal debutto in carrozzina di Yelfry, che darà vita per la prima volta in Italia ad un match di boxe autonoma in carrozzina e, ancora, la messa in onda dell’evento in diretta in mondovisione sul celebre canale televisivo DAZN. Ingredienti, questi, di un nuovo successo preannunciato che Pescara accoglierà, grazie anche ad una fight card con atleti internazionali di enorme prestigio ed una risposta del pubblico che si preannuncia superiore a qualsiasi altra edizione!”




[LE APPARENZE]

Si sì … i grandi della terra onorano i morti ?

Proprio in questi giorni i sette potenti della terra si ritrovano in Giappone, ad Hiroshima per le grandi decisioni per il mondo e nel frattempo trovano occasione di onorare i morti dell’Atomica.

Poi nel mondo ogni giorno registriamo ancora guerre, distruzioni e morte appunto.

Oggi, sono in corso almeno un centinaio di guerre cruente nelle diverse aree calde del globo, con migliaia di morti quotidiane dovute ad armi prodotte da questi cosiddetti grandi … dai cosiddetti grandi interessi ovviamente e dalle grandi lacrime.

Cosa dire?

Siamo solo di fronte ad un mondo malato, che vive nel delirio e che fa dell’apparenza uno strumento fondamentale del proprio agire perverso appunto.

nm




IL LUPO PERDE…la vita

Mentre gli esseri umani non perdono il vizio di spargere veleno

Pescasseroli, 19 maggio 2023. Ci risiamo, ancora veleno, ancora una strage di animali selvatici: 9 lupi, 3 grifoni e 2 corvi imperiali trovati morti, quasi sicuramente a causa di bocconi avvelenati. Nel giro di una settimana è stato praticamente sterminato il branco di lupi che stanziava nella zona di Olmo di Bobbi, nota località in Comune di Cocullo (AQ).

Una località nota per essere praticamente lo spartiacque tra la Valle del Giovenco, la Valle Subeacquana e la Valle Peligna. Un corridoio naturale tra il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e il Parco Regionale del Sirente – Velino. Questo aspetto accresce l’importanza dell’area, esterna ai confini delle due aree protette ma in parte inclusa nell’area contigua del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise; un elemento, questo, molto importante dal momento che assicura il diritto agli allevatori della zona all’indennizzo dei danni provocati da lupo e orso.

Le cause della strage devono essere ancora certificate dall’Istituto Zooprofilattico di Abruzzo e Molise, dove sono state portate le carcasse degli animali morti, ma il rinvenimento nei giorni scorsi di alcuni bocconi intrisi di sostanze chimiche lascia pochi dubbi e apre scenari drammatici sul perché nel 2023 ci siano ancora persone legate ad attività arcaiche e vigliacche; persone che pensano di farsi giustizia da soli eliminando il “nemico”.

La caccia è chiusa e non ci sono attività legate alla cinofilia, mentre la stagione del tartufo nero, lo scorzone è appena iniziata. Una volta, nel gergo degli allevatori, si parlava di pulizie di primavera, con riferimento all’eliminazione di quelli che un tempo erano addirittura considerati animali nocivi.

Pensavamo, sinceramente, che questo modo di agire fosse ormai scomparso lontano dal modus operandi della gran parte degli allevatori onesti e perbene che vivono la montagna con grande sacrificio ma anche grande rispetto e consapevolezza. Tanto tempo fa ormai la predazione da parte dei nocivi era tale, e determinava una perdita concreta, senza indennizzi, al contrario di quanto invece accade oggi.

Continuiamo ad avere rispetto per la stragrande maggioranza degli allevatori onesti, ritenendo però ormai inaccettabile per chiunque la strage di animali che, almeno per ora, ha colpito lupi e grifoni.

Abbiamo moltiplicato gli sforzi per la sensibilizzazione e la prevenzione e attivato il supporto determinante delle unità cinofile dei Carabinieri Forestali e del Parco, per questo non è più accettabile tollerare passivamente gli accadimenti ed è necessario che i Comuni, i proprietari dei pascoli e la Regione Abruzzo, adottino provvedimenti che colpiscano duramente questi comportamenti illeciti e criminali.

Occorre adottare norme che vietino ogni e qualunque attività nelle aree interessate dalla presenza di esche e bocconi avvelenati, replicando cioè la norma già vigente per le aree percorse dal fuoco.

Solo così sarà possibile, anche grazie al contributo determinate della stragrande maggioranza di allevatori onesti, isolare i criminali che pensano di ricacciare la Regione verde d’Europa, portata a simbolo di convivenza tra uomo e grandi predatori, al medioevo culturale in cui i bocconi avvelenati erano lo strumento per eliminare componenti fondamentali degli habitat che tutti ci invidiano e che non possiamo certo perdere a causa di pochi delinquenti.




[IL DISORDINE]

Il rapporto dell’uomo con il mondo vive stagioni tribolate. Al disordine dell’agire corrisponde quello degli effetti.

Oltre un secolo di attività sul territorio con la forte esigenza di progresso possono seguire tutti i dettati e i protocolli imposti, i risultati sono sempre gli stessi: il disordine.

Registrando tutto quello che accade oramai da tempo immemore, senza tralasciare le strambe istituzioni delle inutili scartoffie e del potere perverso, possiamo confermare che questo disordine, oramai, regna ovunque.

Si possono indirizzare, come al solito, giustificazioni e responsabilità su altre questioni ed ecco dunque pronto il cambiamento climatico; ma è chiaro, si tratta sempre e solo dell’utile e necessario container delle parole e delle economie del delirio umano.

[Ps. Il problema rimane sempre e comunque l’enorme denaro e potere diffuso nelle varie istituzioni del nulla. Provare a dimostrare il contrario, se ci si riesce.]

nm




RISCALDAMENTO: SIAMO QUASI AL PUNTO DI NON RITORNO

Politicainsieme.com, 18 maggio 2023. Nuova lapidaria affermazione da parte dell’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) che ha diffuso un ulteriore rapporto: stiamo già in prossimità del superamento della soglia cruciale di aumento di 1,5°C delle temperature globali rispetto ai livelli preindustriali. È quasi certo che il mondo sperimenterà nuovi livelli del riscaldamento generale della Terra. Il rapporto ha rilevato che esiste una probabilità del 66% di superare la soglia di 1,5°C in almeno un anno tra il 2023 e il 2027.

E questo nonostante la stragrande maggioranza dei paesi si siano impegnati, in base all’accordo di Parigi sul clima del 2015,  di mantenere le temperature globali a livello di aumenti non superiori a 1,5°C .

Il professor Petteri Taalas, segretario generale dell’OMM, ha dichiarato: “Questo rapporto non significa che supereremo in modo permanente l’1,5°C specificato nell’accordo di Parigi, che si riferisce al riscaldamento a lungo termine per molti anni. Tuttavia, l’OMM sta lanciando l’allarme che supereremo temporaneamente il livello di 1,5°C con frequenza crescente”.

Le temperature superficiali medie globali non hanno mai superato la soglia di 1,5°C. La media più alta negli anni precedenti è stata di 1,28°C sopra i livelli preindustriali.

Nuove temperature record sono state registrate in molte aree del mondo durante le ondate di caldo dello scorso anno. Questi questi massimi potrebbero essere solo l’inizio per il collasso climatico con il determinarsi di ulteriori ondate di caldo in tutto il mondo.

L’Artico si sta riscaldando molto più velocemente del resto del mondo e questo sembra avere un impatto sui sistemi meteorologici globali, inclusa la corrente a getto, che negli ultimi anni ha sconvolto il clima nell’emisfero settentrionale.

https://www.politicainsieme.com/riscaldamento-siamo-quasi-al-punto-di-non-ritorno/




LA FESTA DEL NUOTO con 150 bambini

Al centro sportivo Le Gemelle di Lanciano il 20 maggio. Ricavato devoluto alla Caritas

Lanciano, 18 maggio 2023. Oltre 150 i bambini che il prossimo 20 maggio, nello sport center Le Gemelle a Lanciano saranno protagonisti della Festa del Nuoto 2023 che, dunque, sarà dedicata ai giovanissimi che si cimentano nelle discipline del nuoto, pallanuoto e nuoto sincronizzato.

La kermesse – spiega Franco D’Intino, titolare del centro sportivo – sarà in memoria di Nicola Simone, originario di Ortona ma che viveva a Lanciano, un amico che ci è stato sempre vicino e che è scomparso. Persona solare, cordiale con tutti e amante dello sport. Ha lasciato un gran vuoto e noi, ora, lo vogliamo ricordare. Siamo, inoltre, contenti di poter devolvere l’intero ricavato della manifestazione alla Caritas di Lanciano-Ortona”.

I piccoli atleti gareggeranno negli stili che più conoscono e che hanno praticato durante la stagione di scuola nuoto. Spazio anche a pallanuoto e sincro, con performance tecniche e artistiche. A conclusione, tutti i partecipanti verranno premiati con una medaglia. Verrà anche loro consegnato un brevetto che certificherà il livello raggiunto e da cui potranno ripartire, assieme agli istruttori, dal prossimo anno di scuola nuoto.

“Siamo felici di organizzare questa manifestazione, aperta a tutti e ad ingresso libero – dice Luca Fasoli, istruttore di nuoto – che vedrà coinvolti bimbi e ragazzi, dai 4 ai 16 anni. Un’ampia partecipazione, di cui siamo orgogliosi, sintomo di un’ottima ripartenza dopo le difficili annate trascorse”.

Per l’occasione saranno illustrate anche alcune iniziative previste per l’estate, ormai alle porte. Alle 11 ci sarà la presentazione del campus sportivo Framon e alle 14:30 spazio alla presentazione del campus di formazione Sportland che vedrà insieme tre società sportive, ossia Lanciano Nuoto, Lanciano Pallavolo e Gass High Performance per il calcio.

“Il nostro campus – riprende Fasoli – si differenzia da altri proprio perché, per la prima volta, più società si sono unite per creare una vera occasione per i più piccoli e per gli adolescenti che potranno frequentare tre corsi diversi, con tanto di attestazione finale. Personale qualificato insegnerà le basi, oppure migliorerà le tecniche dei ragazzi così che, a settembre, avranno un’idea ben precisa di quello che è il loro sport del cuore. Questa estate – conclude l’allenatore – ospiteremo anche altri due campus, uno ludico e uno specializzato nell’apprendimento della lingua inglese”.

I campus, per le diverse fasce di età, partiranno il 26 giugno e animeranno fino al 28 luglio il centro sportivo, tra divertimento e formazione.




MALTEMPO Campi allagati e colture a rischio

Piogge eccessive tanto dannose quanto il caldo estremo

Chieti, 17 Maggio 2023. Il maltempo di questi giorni non accenna a diminuire, con piogge e temporali previsti per tutto il mese di maggio che stanno mettendo a rischio le colture di stagione.  Conta i danni Cia Chieti-Pescara che raccoglie le preoccupazioni degli agricoltori delle province.  Le colture maggiormente colpite sono ortaggi di stagione, cereali, frutta e vigneti che risentono pesantemente gli effetti delle precipitazioni.

“La Cia di Chieti e Pescara”, ha dichiarato il presidente Domenico Bomba, “a fronte di precipitazioni del tutto eccezionali ritiene che si debbano mettere in atto misure e strumenti per un’agricoltura più resistente agli eventi estremi. Dopo che negli anni scorsi si era parlato di assenza di piogge, ora ci troviamo di fronte ad una assenza di estate. Il ciclo biologico delle piante risente di queste anomalie. Gli effetti dei cambiamenti climatici sono questi e non serve solo parlarne ma bisogna agire.”

Molto dipenderà dall’andamento climatico dei prossimi giorni, la raccolta delle patate attualmente è ferma a causa del ristagno d’acqua nei campi, mentre per la vite sono plausibili mancanza di qualità e di prodotto, che potranno essere verificate nei prossimi mesi.

“A minacciare i vigneti, soprattutto i precoci, si aggiungono, inoltre, i possibili attacchi di peronospora”, continua Bomba, “Il perdurare delle piogge eccessive favorisce il proliferare di malattie fungine e non permette di effettuare trattamenti per prevenirle. Il raccolto potrebbe essere tagliato del 30% con perdite economiche notevoli per uno dei maggiori comparti del territorio. Con i fondi del Pnrr chiediamo di potenziare e migliorare l’efficienza del sistema idrico e fronteggiare gli effetti della crisi climatica in atto”, conclude Bomba.

È attivo sul sito www.ciaabruzzo.it e sui social il modulo di segnalazione danni per documentare tipo ed entità del danno subito da riportare nelle sedi opportune al fine di richiedere misure di sostegno adeguate.

Ufficio stampa CIA Chieti-Pescara




ZELENSKY E LA PORTA CHIUSA AL PAPA

A mente fredda è opportuno tornare sulla dura risposta di Zelensky a Papa Francesco in materia di trattative di pace

Politicainsieme.com, 17 maggio 2023. Alla gente semplice viene da chiedersi quali siano state le finalità di quell’incontro in Vaticano. Zelensky ha escluso che al Pontefice possa essere riconosciuto, in assoluto, un ruolo di mediazione. Non sfugge che l’incontro sia avvenuto a pochi giorni dall’affermazione da parte dello stesso Francesco di un lavoro di mediazione in atto, ancorché meglio non precisato.

Non è ovviamente quello che la gente comune si aspettava in tutto il mondo, tante sono le conseguenze dappertutto provocate dall’invasione russa. In particolare, gli italiani che, stando ai sondaggi, hanno abbondantemente espresso più che una tiepidezza, se non addirittura una concreta maggioranza contraria all’invio delle armi all’Ucraina. Anche se nessuno di loro è d’accordo con l’invasione russa, compiuta in dispregio di ogni regola internazionale e causa di inutili distruzioni e perdite di innocenti vite umane.

Pure chi non è aduso alle sottigliezze diplomatiche non può che restare colpito dalla esplicita presa di posizione del Presidente ucraino,  e resa pubblica in un modo tale che si potrebbe essere autorizzati a pensare che alla cosa si sia pensato con un largo anticipo. E questo spiega la domanda sul senso di una visita destinata ad avere l’epilogo che ha avuto.

Un quesito ulteriormente avvalorato da una successiva intervista a Il Corriere della sera dell’ambasciatore d’Ucraina presso la Santa Sede, Andrj Yurash, il quale alla domanda se fosse giusta l’impressione che l’incontro di Zelensky con Francesco non fosse andato bene, ha risposto che questa “falsa impressione viene dal fatto che prima dell’incontro le due parti non hanno chiarito le loro rispettive precondizioni”.

E se lo dice lui, che rappresenta l’Ucraina di fronte al Papa e all’apparato diplomatico Vaticano,  non gli si può che credere. L’ambasciatore Yurash non ha totalmente escluso che il Papa possa essere partecipe di altri aspetti, come quelli che riguardano questioni umanitarie. Ma in quella che è la sostanza del conflitto in atto il suo intervento non è gradito.

Ovviamente, da buon ambasciatore, per quanto riguarda la preparazione dell’incontro, racconta solo una faccia della Luna perché le posizioni di Francesco sono da sempre ben note e noi italiani non siamo i soli ad ascoltarlo quotidianamente nell’espressione della solidarietà al martoriato popolo ucraino, accompagnata dall’invito a tutti i governanti a non lasciare cadere neppure un granello di ciò che possa aprire spiragli di pace.

Se vogliamo vedere un po’ tutta la visita romana, la quale prevedendo l’incontro con Francesco non poteva non riguardare anche quelli con le nostre autorità, non si può non constatare l’emersione di due linee che, poi attraversano anche il campo occidentale alleato di Zelensky.

Assolutamente e concordemente ferme nella condanna dell’invasione russa, finisco per parlare, l’una, di pace, ma solamente dopo una piena vittoria militare di Kiev, cosa che comunque anche questa è del tutto indefinita anche tra gli alleati occidentali, e, l’altra, espressa da quanti sostengono che la fermezza dev’essere accompagnata dall’impegno per giungere ad un equo accordo di pace.

E, dunque, resta la domanda sul perché di una visita che ha sancito la chiusura netta di Zelensky ad ogni ipotesi di mediazione che secondo l’attuale posizione di Kiev andrebbe bene solamente se, come ha ricordato sempre l’ambasciatore  Yurash, includesse i punti del piano di pace ucraino.

Siamo allora autorizzati a pensare che l’incontro in Vaticano sia servito solamente a rendere chiaro, e in mondovisione, quale sia l’attuale fase della guerra che, agli occhi degli ucraini, non ha che uno sbocco possibile se non di natura militare?

E questo è stato detto in un Paese che pure ha vissuto terribili esperienze, anche attraverso fasi di guerre feroci, per la soluzione di territori contesi tra popoli diversi e che, forse anche per questo, così come recita il nostro art.11 della Costituzione, spera sempre che ogni conflitto, anche il più terribile e devastante, possa essere ricomposto.

https://www.politicainsieme.com/zelensky-e-la-porta-chiusa-al-papa/




PREMIO NAZIONALE PRATOLA, XIV edizione

Sabato 27 maggio. La pace, la solidarietà, la cultura al centro della manifestazione 2023. Tra gli insigniti Seddiki Attanasio, Cazzullo, Battistini, Figliuolo, Sabbatini

Pratola Peligna, 17 maggio 2023. La pace, la solidarietà, l’impegno civile, la cultura, il giornalismo, la musica, il lavoro, lo sport. Sono questi i temi posti al centro dell’attenzione nella XIV Edizione del Premio Nazionale Pratola che si terrà Sabato 27 maggio a partire dalle 17.00 presso l’accogliente, spaziosa e confortevole sala 2 del Cinema Igioland di Corfinio, con un parterre di grandi protagonisti. Un nutrito lotto di personalità di livello assoluto, premiati nell’edizione 2023, autentici punti di riferimento a livello nazionale e internazionale.

È quanto ha preparato l’Associazione Culturale Futile Utile diretta da Ennio e Pierpaolo Bellucci che, oramai da dodici anni, con impegno e passione, organizza il Premio, una delle manifestazioni più seguite dell’intero Abruzzo, con riscontri e consensi che vanno oltre i confini nazionali.

Per quanto attiene la sezione Giornalismo Televisivo e Carta Stampata ad essere premiati saranno: Aldo Cazzullo, giornalista e scrittore tra i più autorevoli del panorama italiano; Francesco Giorgino, giornalista Rai e docente universitario; Maria Antonietta Spadorcia, Vicedirettore del Tg2 Rai; Stefania Battistini, inviato speciale del Tg1 Rai.

La sezione dedicata all’Impegno Civile avrà come protagonista il Gen.le di Corpo d’Armata con Incarichi Speciali, Francesco Paolo Figliuolo. Per l’economia ed il lavoro il riconoscimento sarà attribuito alla dirigente Consob, Serenella Pizzoferrato. Una sottolineatura a parte merita poi la sezione Pace e Solidarietà, con l’assegnazione del Premio all’Associazione Mama Sofia  e alla sua instancabile Presidente, Zakia Seddiki Attanasio, vedova dell’indimenticabile Ambasciatore Luca Attanasio, barbaramente ucciso, due anni fa in Congo, mentre era in missione per conto dello Stato italiano.

A Mons. Michele Fusco, Vescovo di Sulmona-Valva, il riconoscimento per la sezione Solidarietà, per il modo con il quale interpreta la sua missione pastorale, stando in mezzo alla gente, dalla parte degli ultimi, degli esclusi e dei più bisognosi. Lo spazio dedicato alla musica riserva un tocco di internazionalità, con la presenza dell’artista spagnolo Paco Suarez, compositore, direttore d’orchestra, noto in tutta Europa per il suo estro, la sua creatività e la sua indiscussa bravura.

Infine, lo Sport, con la campionessa di atletica GAIA SABBATINI, il campione olimpico di Bob a 2 Antonio Tartaglia, entrambi abruzzesi e vanto della nostra regione, ed il Tennis, con l’astro nascente del circuito mondiale Atp, Lorenzo Musetti.

A presentare e moderare l’evento sarà il giornalista Enrico Giancarli. Non mancheranno ricercate ed originali performance musicali, con il soprano Chiara Tarquini, apprezzata artista in ambito internazionale, che da anni calca con successo il palcoscenico del Premio Nazionale Pratola e la Little Swing Band, un sestetto formato da autentici virtuosi che, con le loro sottolineature musicali, contribuiranno a rendere la manifestazione ancor più brillante, fruibile e gradevole.

Saranno presenti diverse personalità e rappresentanti del mondo della cultura, del giornalismo, del volontariato, dell’associazionismo e delle Forze dell’Ordine e delle Istituzioni, con il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.

Questo nuovo, atteso appuntamento di fine maggio si annuncia e conferma ancor più intrigante e di sicuro interesse, per il valore dei Personaggi insigniti, a conferma delle precedenti edizioni che hanno visto premiate, tra le altre, personalità come: Sergio Zavoli, Gianni Letta, Ferruccio De Bortoli, Federico Buffa, Gian Antonio Stella, Oliviero Beha, Enrico Mentana, Marcello Sorgi, Luciano Fontana, Antonio Padellaro, Moni Ovadia, Lina Palmerini, Alessandro De Angelis, Giuseppe Guastella, Angelo Figorilli, Adriano Buzzetti Colella, Goffredo Palmerini, Enzo Romeo, Lino Guanciale, Myrta Merlino, Gabriele Gravina, Giorgio Pasotti, Edoardo Siravo, Maurizio Gentile, Hafez Haidar, Arrigo Sacchi, Luigi Di Biagio, Roberto Di Jullo, Santino Spinelli, Davide Cavuti, Giovanni Legnini, solo per ricordarne alcuni. Appuntamento al 27 di maggio con il Premio Nazionale Pratola 2023.

Goffredo Palmerini




FORTI PIOGGE annata agraria in pericolo

Fucino, Coldiretti L’Aquila chiede impegno per pulizia dei canali ostruiti dai rifiuti  

Avezzano, 17 maggio 2023. È in pericolo la stagione agraria dell’orto d’Italia. Le abbondanti piogge degli ultimi giorni – che non accennano a diminuire – stanno preoccupando gli agricoltori del Fucino dove gran parte degli ortaggi seminati nei mesi scorsi – con particolare riferimento alle patate – stanno marcendo e le nuove semine non possono essere effettuate a causa dell’impraticabilità dei terreni. Risultato: il conseguente e inevitabile ritardo della produzione e, di fatto, gli effetti delle minori rese. Coldiretti L’Aquila esprime preoccupazione soprattutto per le patate, il principale prodotto del Fucino, che non possono essere riseminate a causa della scarsa disponibilità, in questo momento, sul mercato del tubero da seme.

“La situazione del Fucino è difficile – dice Domenico Roselli Direttore di Coldiretti L’Aquila – al problema della scarsa manodopera si aggiungono ora le sfavorevoli condizioni climatiche che potrebbero compromettere il raccolto con danni a tutto il sistema economico. A queste difficoltà si aggiunge inoltre lo stato in cui versano alcuni terreni che, a causa di rifiuti buttati in modo sconsiderato e scellerato lungo i canali, non permettono ai canali di scolo di assolvere correttamente alla loro funzione e di liberare l’acqua che dovrebbe defluire. Si tratta in questo caso si un problema ormai annoso – aggiunge Roselli – per il quale assistiamo ad un rimpallo di responsabilità e di competenze tra chi deve (ha i mezzi) per  pulire e chi deve commissionare di pulire. In tale situazione, che non sembra trovare soluzione, gli imprenditori vivono in questo momento e vivranno nell’immediato futuro una stagione di completo disagio e di incertezza, oltre che di danni che, al momento, sono in corso di definizione  ma che sicuramente non saranno di poco conto.

Alessandra Fiore




RAI: IL RIMPIANTO DELLA LOTTIZZAZIONE

Politicainsieme.com, 16 maggio 2023. Non è la prima volta che, con l’arrivo di un nuovo governo, si assiste all’assalto alla diligenza Rai. Ne abbiamo viste tante. E anche stavolta ce ne dobbiamo fare una ragione perché questa è la logica corrente. Resterà tale fino a quando non si giungerà ad un’autentica riforma diretta soprattutto a restituire la gestione della più grande azienda culturale italiana agli italiani. Anche se da anni, e Licio Gelli con la sua Pd2 già ci fece più di un pensierino, c’è chi pensa di rispondere ai misfatti, anche ai propri, pensando ad una nefasta svendita.

Una premessa è importante alla luce delle polemiche scatenatesi dopo che, con l’introduzione di una legge ad hoc, anzi un decreto-legge, e su questo moltissimo ci sarebbe già da dire, è cominciata quella che le opposizioni hanno già preannunciato come una vera e propria occupazione della Rai. La premessa è che si parla sempre e solamente dei posti di dirigenza giornalistica e pochissimo di quell’enorme gestione di soldi pubblici, perché con il canone si è autorizzare ad utilizzare questo termine, che finisce negli appalti delle tre reti.

Tra due anni saremo ai cinquant’anni della riforma del 1975 quando cominciò a diventare familiare agli italiani il termine lottizzazione per superare la gestione quasi esclusiva fino ad allora rimasta, questa era la tesi dei partiti d’opposizione, esclusivamente nelle mani della Democrazia cristiana e degli altri partiti di governo. Cosa che andrebbe, in realtà, approfondita perché in Rai non ci furono mai solamente democristiani e non mancarono le attenzioni alla variegata pluralità del mondo culturale, sociale ed economico. Non è, tanto per fare un esempio, che Confindustria e sindacati non fossero tenuti nell’adeguata considerazione. Anche al momento delle assunzioni di giornalisti, registi, ed altro personale. E questo valeva anche per tutti gli altri partiti. Altrimenti, non avremmo assistito improvvisamente alla nascita di una Rete 2 di “sinistra” il giorno dopo la riforma.

Progressivamente, comunque, emerse l’esigenza di giungere ad un’emittenza radio televisiva in grado di divenire, nella forma e nella sostanza, più pluralista. E in una società ancora tutta dominata dallo scontro politico l’unico criterio che sembrava realisticamente perseguibile era quello della lottizzazione in cui venivano coinvolti tutti i partiti, grosso modo sulla base del loro peso elettorale.

Fino al ’75 si era ai due canali, ma con una programmazione giornalistica unica e si passò alla creazione di una Rai Uno, con il Tg1, e Rai Due, con il Tg2. Poi, si giunse alla creazione di un terzo canale, quattro anni più tardi, anche per tenere conto dell’ancora fresca articolazione regionale del Paese e, quindi fu concepito per soddisfare le esigenze di fornire un’informazione locale, regione per regione.

Con quella legge di riforma il controllo passò dal Governo al Parlamento che viveva una stagione di “centralità” oggi sfumata. Furono anche creati gli spazi per il cosiddetto “accesso” dedicato a tutte le voci della politica, ma anche a quelle della società civile ed economica.

La tanto criticata lottizazione era anche gestita dai partiti all’insegna della qualità offerta dai loro segnalati, e fatti assumere. E questo faceva parte della logica della competizione. Perché gli yes man – o le yes woman finisci solo per ritrovarti nei guai. Grazie alla scelta sulla base della qualità, la Rai è diventata quella che è diventata ed è riuscita a sopravvivere a tutti i tentativi di ridimensionamento messi in atto con l’arrivo di televisioni commerciali non sottoposte alla vigilanza parlamentare, E questa è, per alcuni versi, un altro paradosso del tutto italico.

Che la qualità fosse l’unica garanzia per il futuro della Rai, fu cosa ben capita dai politici di allora fino a quando, con gli anni ’90 l’assalto alla diligenza è diventato un fatto periodicamente acquisito e si è smesso di guardare alle competenze di chi si metteva a cassetta. Oggi ci facciamo un altro tratto così in quel Far west che sono diventate la politica e la comunicazione. Viva la Rai.




TRAME D’AMORE: un progetto

Per coltivare i buoni sentimenti

Trento, 16 maggio 2023. Si è tenuta il 12 maggio scorso, presso il teatro Cuminetti di Trento (Italia) la premiazione della terza edizione del concorso per le scuole Una città non basta. Chiara Lubich cittadina del mondo per il quale sono stati realizzati 136 elaborati. Condividiamo con voi l’intervista a Cinzia Malizia, maestra della Classe 1° A dell’I.C. Camerano – Giovanni Paolo II – Sirolo (Ancona-Italia) che si è aggiudicata il primo premio nella sezione scuola primaria.

Trame d’amore: è questo il titolo dell’elaborato grafico-multimediale vincitore per la sezione primaria della terza edizione del concorso nazionale per scuole 2022-2023 “Una città non basta. Chiara Lubich cittadina del mondo”, promosso dal Centro Chiara Lubich in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del merito, la Fondazione Museo Storico del Trentino e New Humanity del Movimento dei Focolari. A realizzare questo video, i bambini della 1° A dell’I.C. Camerano – Giovanni Paolo II – Sirolo di Camerano (Ancona-Italia), guidati dalla loro insegnate, Cinzia Malizia.

Maestra Cinzia, come è venuta a conoscenza di questo concorso?

Come si evince dal video che abbiamo realizzato la mia è una classe molto vivace, a tratti anche complessa e difficile da gestire. Nonostante siano bambini di sette anni, mi hanno dato molto da fare e, essendo anche un po’ figli del Covid, notavo una certa fatica ad entrare nei loro sentimenti, a tirar fuori le cose buone, i buoni gesti e le buone parole. Mi sono chiesta: come posso arrivare al cuore di questi bimbi? Ho iniziato a cercare qualche progetto, qualche concorso tra quelli del Miur (Ministero dell’Istruzione e del Merito) che potesse essere utile, soprattutto qualche figura che potesse essere di esempio. È così che è arrivata Chiara Lubich, una figura di cui avevo sentito parlare ma che conoscevo poco. Ho iniziato a leggere la sua storia e, man mano, insieme ai bimbi, abbiamo costruito un percorso con l’obiettivo di far riscoprire loro soprattutto quella curiosità, quello stupore, quella meraviglia che purtroppo nella società di adesso sembrano perduti.

Su cosa avete lavorato in particolare?

Con loro ho voluto lavorare tanto sulle emozioni, per capire bene cosa avessero dentro. Abbiamo affrontato la paura, lavorato sulla rabbia, sulla gioia e sono uscite fuori tante esperienze. Hanno iniziato a parlare, ad esprimersi a modo loro, e quello che era il punto debole della mia classe si è trasformato in un vero punto di forza. Dalla paura abbiamo trovato il coraggio si ascolta nel nostro video e loro per primi hanno capito quanto faccia bene al cuore chiedere scusa, dire grazie o buongiorno.

Quindi sento che quella distanza iniziale sta cominciando ad accorciarsi. Non è che adesso i bambini siano cambiati radicalmente, sono sempre quelli che non stanno fermi, che urlano, che non rispettano le regole, ma cominciano ad esserci dei gesti che sono piccoli ma al tempo stesso sono grandi perché parte di un percorso fatto insieme. Chiara Lubich in questo è stata una guida, una figura rassicurante, quasi una nonna, che con i suoi messaggi d’amore, di speranza e con il suo esempio ha davvero lavorato per creare un mondo migliore. Anche semplicemente il guardare all’altro con amore, sempre, a prescindere dalla estrazione sociale, religione, dal colore della pelle o la cultura li ha colpiti molto. Ne hanno fatto esperienza in classe, con il loro compagno musulmano e questo vuol dire coltivare i buoni sentimenti, sperare in una società diversa. Noi insegnanti non possiamo arrenderci. Questi bimbi hanno tanto da dare.

Come hanno reagito i bimbi quando hanno saputo di aver vinto il primo premio?

Erano euforici, davvero felici. Abbiamo lavorato mesi e mesi e credo proprio che lo meritino. Purtroppo, non siamo riusciti a trovare i mezzi per poter andare tutti a Trento alla premiazione. Con alcuni ci siamo collegati mentre i bimbi in presenza erano 6, accompagnati dalle rispettive famiglie che con grande gioia si sono messe a disposizione con i propri mezzi per il viaggio. Anche loro sono stati molto felici di questo progetto, abbiamo lavorato tanto insieme, talmente insieme che alla fine dell’anno faremo una recita proprio sulle emozioni. I genitori stessi hanno collaborato costruendo buona parte di tutte le maschere che indosseranno i bambini e alcune di queste le abbiamo anche portate alla premiazione.

Quindi il nostro viaggio non finisce qui. La preside, la Dott.ssa Flavia Maria Teresa Valentina Cannizzaro, all’inizio mi diceva: “maestra, sono così piccini, capiscono quello che lei dice?” e io spero di sì, se non altro hanno sentito e sentire cose buone non fa mai male. Credo che sia importante che i bimbi capiscano che prima ancora di essere capaci, ciò che conta è essere buoni, avere una bontà d’animo che ci permette di cambiare le cose al meglio. Credo che l’esperienza di Chiara Lubich li abbia davvero aiutati.

CONCORSO NAZIONALE Una città non basta, Chiara Lubich cittadina del mondo! – IC CAMERANO – GIOVANNI PAOLO II – SIROLO (iccamerano.edu.it)

Maria Grazia Berretta

https://www.focolare.org/2023/05/15/trame-damore-un-progetto-per-coltivare-i-buoni-sentimenti/



GLI INCONTRI MISTICI di Giovanna d’Arco

… con san Michele e santa Caterina

di don Marcello Stanzione

Durante il processo contro la santa francese morta al rogo, hanno provato a mettere in discussione i fenomeni mistici che le accadevano

Nel 2022 ricorre il primo centenario della proclamazione di santa Giovanna D’Arco (Domrémy, 6 gennaio 1412 – Rouen, 30 maggio 1431) a patrona della Francia. La santa aveva una particolare famigliarità con gli angeli che fanno parte della missione profetica, politica e militare della Pulzella d’Orleans.

San Michele

Gli angeli in genere e San Michele in particolare, infatti, occupano un posto troppo importante, nella spiritualità di Giovanna d’Arco, perché li si possa passare sotto silenzio. Fin dalla sua prima chiamata ella parla di angeli, che saranno costantemente presenti nei suoi ricordi, e per questo spesso li troveremo rievocati nel corso degli interrogatori.

Nel giardino di suo padre

La “voce di Dio” che si rivela inizialmente ad ella nel giardino di suo padre, la terza volta le si manifesta chiaramente come “la voce di un angelo” (interrogatorio del 22 febbraio 1431). In un successivo interrogatorio, i giudici vorranno chiederle alcune precisazioni a proposito di questa “voce”: “La voce che vi parlava era di un angelo, di un santo o di una santa, oppure la voce di Dio senza intermediari?”. “Erano le voci di santa Caterina e di santa Margherita”, ella risponde.

Quale è stata prima voce?

Ma poco più tardi, nel corso del medesimo interrogatorio, ella preciserà che “ha avuto il consiglio di san Michele”: “Qual è stata la prima voce?” “Quella di san Michele”. Ma il giudice le chiederà di essere più precisa: “Quale fu la prima voce che si comunicò all’età di tredici anni circa?”. “Fu quella di san Michele, lo vidi con i miei occhi. Non era solo, ma era accompagnato da angeli del cielo” (27 febbraio).

In carne ed ossa?

E i giudici la spingeranno ad essere più precisa ancora: “Vedevate san Michele e gli angeli veramente in carne ed ossa?” “Li vedevo coi miei stessi occhi. Altrettanto bene quanto vedo voi ora. E quando mi lasciavano, io piangevo e avrei voluto che mi portassero via con loro”.

Il ferimento ad Orleans

Invano il giudice tenterà poi di ottenere ulteriori particolari intorno a quelle sue visioni di san Michele e degli angeli. Quel giorno, Giovanna vi si sottrarrà e durante il medesimo interrogatorio ella stessa vorrà precisare che, quando venne ferita nell’assalto delle Tourellese nel corso dell’assedio di Orléans, venne “confortata da santa Caterina”.

La chiaroveggenza di Giovanna d’Arco

Durante l’interrogatorio successivo, il giovedì 1° marzo, i giudizi sarebbero ritornati a lungo sulla parte spinti da una rivelazione della stessa Giovanna, che nel frattempo aveva dichiarato sicuramente a uno dei suoi carcerieri: “Prima che siano passati sette anni, gli inglesi patiranno una sconfitta ancora più grande di quella di Orléans e perderanno tutta la Francia”. “Come lo sapete?”. “Lo so dalle sante Caterina e Margherita”.

Hanno capelli?

Giovanna è evasiva e talvolta apertamente canzoniera: “E le sante che vi appaiono, hanno capelli?”. “Buona, questa domanda!”. Ed è proprio in quello stesso giorno che Giovanna darà la sua risposta più famosa.

L’albero delle fate

Le viene chiesto se santa Margherita parli inglese. “Perché dovrebbe parlare inglese, se non parteggia per gli inglesi?”. Tenteranno anche di chiamare in causa l’ “albero delle fate”, a proposito delle rivelazioni di santa Caterina e santa Margherita: “E’ per caso nell’albero delle fate, che vi hanno parlato?”.

La compagnia delle sante

Al che, Giovanna d’Arco si limita a rispondere seccamente: “Non ne so nulla”. Ciò che più le sta a cuore è la compagnia stessa delle sante, l’assicurazione, da loro ricevuta, che esse non le dicono né promettono nulla senza che Dio lo permetta, e la promessa che le hanno fatto di portarla un giorno in paradiso.

L’aspetto di san Michele

Ma vi sarà anche, subito dopo, un altro scambio di battute, che sarebbe rimasto altrettanto famoso: “Che aspetto aveva san Michele quando vi apparve?”. “Non gli vidi in capo alcuna corona, e dei suoi vestiti non ne so nulla”. “Era nudo?”. “Credete che Dio non abbia di che vestirlo?”. “Aveva dei capelli?”. “Perché mai avrebbe dovuto farseli tagliare?”.

Non ne so nulla

E infine, quando le si chiede: “Aveva una bilancia?”. “Non ne so nulla”. Ma subito aggiunge, come riferisce il verbale: “Quando lo vedo, provo una grande gioia; ho la sensazione, quando lo vedo, di non poter essere in stato di peccato mortale”.

Una ragazza ignorante

È davvero sorprendente, leggendo in dettaglio gli atti del processo, osservare come ella, la ragazza ignorante, sappia riportare all’essenziale le questioni complicate volutamente dai maestri sapienti che la interrogano.

Una devozione profonda

Giovanna mostra per gli angeli una devozione profonda, di cui senza esitazioni fornirà tutti i particolari che le verranno chiesti, e in un caso andrà anche molto più in là di quanto i giudici avrebbero potuto immaginare. Non possiamo evitare di soffermarci su questa sorta di confidenza sull’aldilà cui ella giunge, ancora una volta, in tutta semplicità.

Vengono spesso tra i cristiani

Il giudice le chiede sospettoso (interrogatorio della mattina di lunedì 12 marzo). “Facevate la genuflessione davanti a san Michele e agli angeli, quando vi apparivano?”. “Si. E dopo la loro dipartita baciavo la terra che avevano calpestato”. “Questi angeli si trattenevano a lungo con voi?”. E qui, ella risponde qualcosa che questa volta va ben oltre ciò che le viene chiesto: “Essi vengono spesso tra i cristiani, senza che nessuno li veda; ed io ho visti molte volte in mezzo a loro”.

Una confidenza sconcertante

È una confidenza davvero sconcertante, che sembra implicare in lei facoltà di visione mistica che vanno ben al di là di quelle su cui il giudice vuole avere dei dettagli. La presenza degli angeli è evocata da Giovanna d’Arco come qualcosa di familiare, in qualche modo perfino naturale, come un modo invisibile che si mescola al mondo visibile.

Gli incontri mistici di Giovanna d’Arco con san Michele e santa Caterina (aleteia.org)




BREVETTI EUROPEI: boom di domande in provincia di Chieti

Nel 2022 l’Abruzzo registra una crescita del 93% rispetto al 2021

Chieti, 15 maggio 2023. Con 63 domande di brevetto pubblicate dall’EPO (European Patent Office), la provincia di Chieti nel 2022 ha registrato un vero e proprio boom che la pone ai primi posti della classifica stilata da Unioncamere e Dintec. Un’analisi che mette in luce la crescita costante delle domande italiane di brevetto europeo registrate dal 2015 ad oggi (33 per cento) e, soprattutto, durante lo scorso anno quando il Belpaese ha raggiunto il miglior risultato del decennio, mantenendo così la quinta posizione per capacità inventiva nell’EPO tra i paesi UE e l’undicesima tra tutti i paesi del mondo.

Nel 2022, infatti, in tutta l’Italia sono state 4.773 le domande, 218 in più di quelle del 2021, con una crescita del 5%. A contribuire in maniera lusinghiera al risultato italiano è stata proprio la provincia teatina che ha registrato 47 domande in più rispetto alle 16 dell’anno precedente. Un dato che consente alla provincia di primeggiare sul podio di quelle in cui è stato registrato il migliore incremento, staccando anche il risultato eccellente di Bologna (+38), Milano (+25) e di Bolzano e Pordenone (+22). Dei 63 brevetti, 27 fanno riferimento al settore “tecniche industriali e trasporti”, 23 al settore “necessità umane”, 8 all’area meccanica, illuminazione e riscaldamento, 4 al settore della “fisica”, 1 all’area della “chimica e metallurgia” e 1 ai “prodotti tessili e carta”. Quanto ai richiedenti, ben 62 provengono da imprese. Buono anche il risultato ottenuto dalla provincia di Pescara con i suoi 16 brevetti registrati nel 2022, più del doppio rispetto ai 7 del 2021 (+9).

Ampliando il raggio di azione all’Abruzzo, nel 2022 sono state complessivamente 92 le domande di brevetto europeo, di cui 63 appunto nella provincia di Chieti, 16 nella provincia di Pescara, 7 in quella aquilana e 5 nel teramano. Per quanto riguarda i settori, i brevetti sono così suddivisi: 33 per “necessità umane”, 33 per “tecniche industriali e trasporti”, 9 per “meccanica, illuminazione e riscaldamento”, 9 per “fisica”, 4 per “chimica e metallurgia”, 2 per “elettricità”, 1 per “prodotti tessili e carta” e 1 per “costruzioni fisse”. A fare richiesta di iscrizione per i 92 brevetti abruzzesi, sono state principalmente imprese (82 brevetti, con una percentuale dell’89,6%), seguite da privati (6, pari al 6,8%) ed enti di ricerca (3, pari al 3,5%). 

L’Abruzzo guadagna anche un altro primato, piazzandosi al primo posto della classifica relativa alla crescita delle domande pubblicate dall’EPO nella macroarea Mezzogiorno, con il +93%, scattando di molto il secondo e terzo gradino della lista, occupati dalla Campania (+46%) e dalla Puglia (+14%).

«I dati emersi dall’analisi condotta da Unioncamere e Dintec non possono che riempirci di soddisfazione», commenta il presidente della Camera di Commercio Chieti Pescara, Gennaro Strever. «Il boom ottenuto dalla provincia di Chieti e, più in generale, l’ottima crescita delle domande di brevetto europeo registrate nel 2022 e provenienti dall’Abruzzo, ci dimostrano che la nostra regione è dotata di menti e professionalità che stanno lavorando con impegno e ottenendo eccellenti risultati sul fronte dell’innovazione. Così come è da leggere in maniera estremamente positiva il fatto che la maggior parte delle domande proviene dalle imprese che l’Ente camerale sostiene con ogni mezzo a disposizione nel loro percorso verso l’innovazione». 




RESPONSABILITÀ DELLA DESTRA, valutazioni per la ricorrere alla Procura della Corte

Paolucci e Fina evidenziano chiaramente la situazione economica-finanziaria del Comune di Chieti

Chieti, 15 maggio 2023. “Le radici del nuovo dissesto della città di Chieti arrivano da lontano, ed è bene che oltre alle cause, vengano cristallizzate anche le responsabilità di chi ha male amministrato per lungo tempo, ben 10 anni di gestione del centrodestra hanno portato il Comune di Chieti nel baratro. Sono fatti, oggi documentati dai numeri e a cui bisogna affiancare anche chiare responsabilità.

Per questo ci riserveremo di fare ricorso alla Procura della Corte dei Conti perché ciò accada, affinché non ci siano strumentalizzazioni di turno e, soprattutto, ricostruzioni fantasiose da parte di chi ha governato prima dell’esecutivo attuale e lo ha fatto male e perché sulla situazione economica e finanziaria dell’Ente venga fatta luce a 360 gradi, come il centrosinistra ha cominciato a fare da quando governa la città”, così il capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci e il segretario regionale del Pd, il senatore Michele Fina a seguito della conferenza stampa convocata in città per fare il punto sulla sentenza emessa dai giudici della Corte dei Conti d’Abruzzo sul piano di riequilibrio presentato dall’Amministrazione Ferrara, alla guida della città dall’ottobre 2020.

“Andando all’analisi del provvedimento della Corte, sono quattro i punti messi in chiaro dal pronunciamento dei giudici – illustrano i due esponenti del PD – 1.il tentativo (impossibile) del piano di riequilibrio, 2 le cause del dissesto, 3. la situazione della riscossione negli anni, 4. L’unico miglioramento, pur lieve maturato durante l’Amministrazione di centrosinistra nel periodo 2021/22. Su questi fatti, ora bisogna ancorare delle responsabilità, che sono precisamente indicate nelle 115 pagine di pronunciamento”.

La mala gestio storica dell’Ente (2010-2020). “La mancata omologazione del piano deriva da una serie di criticità sedimentate negli anni, inerenti sia la situazione patrimoniale, sia quella strutturale, organizzazione amministrativa compresa, che secondo i giudici hanno minato l’efficacia e l’applicabilità dello stesso, condizionato anche dall’emergenza Covid.

Il centrosinistra ha cercato di porre rimedio alla catastrofe generata dall’inerzia del centrodestra, era un atto doveroso tentare il salvataggio e al sindaco e all’esecutivo e maggioranza tutta arrivi il nostro ringraziamento per averci provato e per aver fatto il possibile per dare un’opportunità alla città. La situazione di Chieti è unica, non è da tutti darsi da fare in una situazione come quella ereditata”.

–              A pag. 37 della sentenza c’è la prima e fortissima censura sulla gestione precedente: “Il trend negativo appare prendere le mosse già nel 2010, quando la cassa comincia a registrare le prime tensioni, con una forte contrazione rispetto all’esercizio precedente. Un successivo punto di svolta è individuabile nel 2012, anno a partire dal quale la cassa diventa pari a zero in modo costante anche per gli esercizi successivi e il risultato di amministrazione inizia ad essere “vincolato”, non comparendo più i fondi liberi ancora presenti nell’esercizio precedente. Al contempo, nel medesimo anno inizia il percorso di costante crescita dei residui attivi – come emergente dai due grafici di seguito riportati – dove si individua chiaramente il peso sempre maggiore dei residui relativi ad esercizi precedenti, quale evidente indicatore delle difficoltà nell’attività di riscossione. Ulteriore punto di svolta in negativo è individuabile intorno all’esercizio 2017……. il disavanzo comincia a segnare un profondo peggioramento (2018-2020), nonostante il 2019 sia, com’è noto, un esercizio connotato da diversi interventi legislativi eccezionali, di supporto agli enti locali. Causa prima del disavanzo, come si vedrà meglio nel corso dell’analisi, è l’insufficiente attività di riscossione.

Le radici del dissesto (2010-2020) “La Corte fa un dettagliato excursus sulle radici del dissesto, corredandolo anche dai numerosi richiami promossi verso l’amministrazione comunale di centrodestra, anno dopo anno, affinché intervenisse (pag. 106-107). La situazione odierna è il risultato dell’inerzia di allora e della consolidata incapacità di intervenire per salvare la città”.

–              A pag. 106, in particolare la Corte a fronte di una dettagliata analisi, torna sulle origini del default e definisce ancora una volta: Lo stato persistente di grave compromissione delle finanze comunali, con conseguente potenziale impossibilità di far fronte alle obbligazioni e all’erogazione dei servizi essenziali, confermando la correttezza delle valutazioni svolte dal Comune in sede di quantificazione del disavanzo da recuperare. Al contempo, l’approfondimento svolto a più ampio spettro anche sugli esercizi precedenti ha permesso di evidenziare come i fattori genetici dell’attuale disequilibrio – inefficienza dell’attività di riscossione, con conseguente accumulo di residui attivi e sofferenza di cassa – inizino a delinearsi a partire dal 2012, con un ulteriore aggravamento negli anni 2017-2018, innescando una dinamica negativa viziosa, che ha compromesso anche l’organizzazione amministrativa del Comune e gli strumenti che avrebbero dovuto supportare la corretta programmazione ed attuazione del PRFP in esame.

La difficoltà, ormai strutturale, del Comune di realizzare le entrate proprie ha prodotto, per quanto qui maggiormente interessa, effetti su un duplice piano. In primo luogo, è risultata completamente compromessa la normale gestione di cassa, con uno strutturale e illegittimo ricorso continuato all’anticipazione di tesoreria e con il tiraggio di tutte le anticipazioni di liquidità eccezionalmente garantite dallo Stato, nonché con l’accumulo di un enorme mole di residui attivi, che ha superato i 100 milioni di euro al 31 dicembre 2021 (euro 100.677.567,14), con una lieve, ma assolutamente non significativa riduzione delineata nei dati di preconsuntivo al 31 dicembre 2022 (euro 97.081.598,75); a ciò si è unito un progressivo e costante irrigidimento del bilancio stesso, che, seppur in ritardo, ha cominciato a registrare – attraverso la valorizzazione del FCDE – la necessaria svalutazione dei predetti residui, con la conseguente emersione di un disavanzo non più gestibile con gli ordinari strumenti di recupero.

Teateservizi. “Nelle considerazioni sulla partecipata, non viene incluso il piano di risanamento della partecipata Teateservizi, omologato dal Tribunale e da sottoporre ai creditori che si riuniranno il 13 luglio prossimo per approvarlo, anche se nel testo si legge un chiaro auspicio a che il tentativo possa contribuire a restituire liquidità all’Ente tramite la riscossione. Il miglioramento deriva dalla capacità di riscossione che il centrosinistra ha riattivato, cercando di tutelare servizi e lavoratori della partecipata”.

–              A pag 112 il miglioramento delle performance di riscossione rappresentato dal Comune nella propria memoria conclusionale, lo stesso può, in via estremamente ottimistica, essere considerato indice di un possibile progressivo ritorno allo svolgimento di un’ordinaria attività di riscossione, del tutto insufficiente ad assicurare il proprio effettivo concorso, nei termini ora delineati, al percorso di risanamento del Comune……. Incidentalmente, dunque, non può che nuovamente ribadirsi come tale prospettata ed auspicata dal Comune prima inversione di tendenza nell’attività della società avrebbe dovuto avvenire, per conseguire effetti valutabili in questa sede negli esercizi precedenti, essendo come sopra evidenziato uno dei fattori che, a partire dal 2012, ha concorso al progressivo formarsi del disavanzo in analisi.

L’azione della Giunta Ferrara. (2021-2022) “Il declino del Comune è narrato dai giudici con una cronistoria numerica da cui emergono l’incapacità di fronteggiare problemi e proporre soluzioni da parte di chi ha governato e l’assenza di azioni positive per evitare il peggio quando era ancora possibile. Cosa avvenuta solo a partire dal 2020, con la gestione del sindaco Diego Ferrara. Cercare di attribuire a chi governa oggi le colpe di un baratro causato da altri è solo l’ultimo atto di una politica inadeguata e incapace di costruire una proposta seria per il bene della città”.

–              A pag. 107 infatti si legge: La ricostruzione ora svolta, del resto, trova immediato riscontro nei dati, in lieve miglioramento per l’esercizio 2022, che, seppur ancora a livello di preconsuntivo, appaiono delineare una chiusura dell’esercizio con un disavanzo di euro 62.035.466, con una maggior recupero, rispetto al target del PRFP, per euro 597.985.

Alla luce delle osservazioni sopra svolte, in vero, tale miglioramento appare riconducibile all’eccezionalità degli esercizi 2021-2022, ove a differenza dei precedenti in cui si sono originati i fattori di squilibrio finanziario del Comune, sono risultati significativi i trasferimenti diretti da parte dello Stato, sopra dettagliatamente riportati. Ciò testimonia sia che tale dato ex se non è in grado di poter dimostrare la sostenibilità del PRFP in esame – in quanto singolo e caratterizzato da variabili esogene – sia che, ancora una volta di più, per quanto qui maggiormente interessa, la causa prima dello squilibrio dell’Ente è riconducibile alla mancata capacità di assicurare l’incasso delle proprie entrate.




IL CAMPIONATO si chiude

Sconfitta in trasferta con la Us Roma

L’Aquila, 14 maggio 2023. A conclusione di un girone di ritorno in crescendo nel campionato di serie B, nell’ultima partita della stagione, la Rugby L’Aquila rimedia in trasferta una sconfitta con la Us Roma per 34 a 17. E chiude sesta a metà classifica, con 50 punti.

Sul campo della Sapienza sport i neroverdi non sono riusciti a costruire il loro gioco, e i padroni di casa si sono invece resi protagonisti di una ottima prestazione, meritando la vittoria.

La partita inizia con qualche placcaggio robusto, e con una certa confusione di gioco. Sono però i neroverdi a prendere l’iniziativa. con un ottimo avanzamento di Pupi e Niro, neutralizzato dalla difesa dei padroni di casa. La prima meta, che fa ben sperare, è infatti neroverde, con una percussione della mischia che spinge quella avversaria fin oltre la linea di meta. Schiaccia Suarez e non trasforma Pupi.

Dura poco: Us Roma pareggia i conti sugli sviluppi di una punizione, e passa in vantaggio sul 7 a 5 con la trasformazione.

Simone Alfonsetti sfiora la meta, a stretto giro però i padroni di casa indovinano il buco dopo una mischia nei pressi della linea di meta.

Facile la trasformazione da posizione centrale, siamo sul 14 a 5. Rocambolesca la terza meta dei padroni di casa. Dopo essere stati schiacciati dai neroverdi nei 10 metri, dopo aver resistito a ben tre insidiose mischie, i romani, strappata di forza la palla ovale partono in contropiede per tutto il campo e volano indisturbati a meta, con la difesa neroverde completamente sguarnita. 

A seguire altra  distrazione della difesa neroverde, e la Us Roma dilaga con la quarta meta e il risultato si fa ancor più pesante, 28 a 5.

Il secondo tempo comincia con lo stesso registro: i neroverdi che non riescono a costruire il gioco e risultano poco efficaci. Us Roma con una punizione sale 31 a 5. La Rugby L’Aquila prova a reagire e a raddrizzare la partita, e con una bella azione corale manda a meta Tasca. Da posizione laterale estrema Pupi non riesce a trasformare. Siamo sul 31 a 10 e si riaccendono le speranze di un recupero, subito smorzato da un calcio piazzato dei romani, che allungano ancora, e si portano sul 34 a 10.

Favorita da una finalmente poderosa percussione del drive, i neroverdi accorciano le distanze, con una a meta di Pietrinferni, e trasformazione di Petrolati. Dimezzato lo svantaggio, sul 34 a 17, ma è l’ultima vera fiammata: fino alla fine accade poco, e il risultato non si sbocca.




DEMOCRISTIANI appassionati del Centro

A margine di un convegno

di Giancarlo Infante

Politicainsieme.com, 14 maggio 2023. Sono stato presente ieri ad un incontro organizzato a Roma da Mario Tassone ed Ettore Bonalberti per lanciare l’idea della creazione di un nuovo partito di centro. Ho ascoltato tante cose interessanti e tante buone intenzioni per superare la cosiddetta diaspora in politica dei cattolici. Annoso tema cui, da più parti, anche con più di un certo disinvolto piroettismo da parte di taluni,  si cerca di dare una risposta, ma ottenendo magri risultati.

Di positivo è che questa abnegazione, come l’avrebbe definita Aldo Moro, è adesso propria di molti che quella diaspora l’hanno vissuta, più o meno collocati nel centrosinistra o nel centrodestra. Che adesso il riconoscimento della necessità di muoversi seguendo una logica di autonomia sia sincero non ci sono dubbi. Così come la constatazione del fallimento del progetto del Pd, da un lato, e la poca credibilità della destra estrema nel tentare di riproporsi come la nuova Democrazia cristiana.

Giustamente, ieri è stato detto come non basti vestirsi di bianco come Papa Francesco per ammantarsi di una immagine che significa popolarismo, solidarietà sociale. Oltre che il richiamo ad una particolare postura politica e a un particolare metodo da applicare nell’azione politica e di governo. Se ce l’hai nella tua cultura politica bene, sennò resti sempre quello che eri, com’è ampiamente confermato anche questi giorni.

Il punto di partenza di chi ha convocato l’incontro di ieri è dunque quello della collocazione al Centro. Che poco ha a che vedere, è stato detto, con il fallimentare tentativo appena appena collassato in cui si sono cimentati Renzi e Calenda.

Nonostante la nostra ritrosia a ragionare in termini di mero schieramento, diciamo pure che fin qui andrebbe tutto bene. Pure se c’è da considerare che altri federatori sono intervenuti nel corso degli anni passati. Forse troppi. Al punto che talvolta abbiamo avuto l’impressione che ci siano più federatori di quanti dovrebbero essere coinvolti in un processo di agglutinamento che, ieri, è stato prospettato addirittura con l’idea di dare vita ad un partito nuovo.

Ma su questo non sembra esserci la convita adesione di tutti i rappresentanti delle tante democrazie cristiane nate negli ultimi trent’anni, e finora finite un po’ sui giornali quasi esclusivamente per gli echi di un’infinita serie di vicende legali e giudiziarie che riguardano la proprietà e l’utilizzazione di denominazione e di simbolo. Da un oratore siamo venuti a sapere che sarebbero circa dieci o 11; e allora, ammesso che siano davvero così tante, e realmente intenzionate a fare qualcosa assieme, si porrebbe il problema di fare l’unica cosa buona e giusta.

Cioè, organizzare una congiunta visita all’Istituto Sturzo cui affidare lo Scudo della Democrazia cristiana in doveroso e perenne ricordo e sua effettiva salvaguardia.

Ma anche questo non basta. Ci sono delle riflessioni che, per quanto velocemente, vanno assolutamente fatte se davvero si crede possibile avviare un processo di convergenza in grado di portare frutti nuovi, originali ed efficaci.

La prima non può che riguardare l’analisi della diaspora e la necessità di comprendere quanto essa sia frutto di quel pluralismo politico che tra i cattolici italiani c’è sempre stato. Non meravigliò don Luigi Sturzo e neppure Alcide De Gasperi visto che, anche ai loro tempi, l’enorme maggioranza del Paese, che si diceva cattolica, non votò certamente sempre e solamente, prima, per il Partito Popolare e per la Democrazia Cristiana, poi. Certo, il fenomeno è diventato sempre più crescente con il passare dei decenni fino all’esplosione finale degli inizi degli anni ’90 culminando nella subitanea e improvvisa chiusura della Democrazia cristiana.

Questo cosa significa?

Che ci si deve acconciare all’idea che il totale superamento della diaspora sarà sempre impossibile e che, quindi,  è necessario definire l’area di riferimento cui ci si intenda rivolgere.

Non si può certo cadere nell’errore di proporre un’ipotesi confessionale, o para confessionale, come sta facendo la destra cattolica oramai tutta imbarcatasi sul carro Meloni – Salvini.

Può bastare a risolvere il problema la proposta di superare l’esistenza di una miriade di gruppi e gruppetti creando solamente una sigla unica che li raccolga tutti?

Che poi li raccolga proponendo l’iscrizione con una tessera comune o con una collaborazione improntata al federalismo poco cambia. E su che base dovrebbero mettersi insieme?

Sulla generica idea di creare un Centro mentre esiste una legge elettorale che premia le opposte estremizzazioni?

Forse i ripetuti fallimenti degli ultimi decenni, nel provare a dare una rinnovata voce al popolarismo cristiano, stanno paradossalmente proprio in quel che sta alla base delle buone intenzioni espresse. Si provano a mettere insieme spezzoni di ciò che già c’è.

Nonostante, spesso, si tratti di spezzoni che hanno vissuto a lungo andare i propri fallimenti per un’oggettiva distanza e incomprensione dei fenomeni sociali che determinano il mutare o la continuità degli equilibri politici ed istituzionali. E persino il permanere o il superare le leggi elettorali.

Non si tratta certo di aspirare a metterci insieme tra di noi e finire così per essere dei reduci. Anche se nessuno di noi vuole essere reduce.

Sappiamo, infatti, di non esserlo perché agitiamo un pensare alto. Quello della solidarietà, della sussidiarietà. E della libertà che coincide con il rispetto della dignità umana, di tutta la dignità umana indelebilmente connessa alla tutela della Vita e della qualità delle relazioni tra le Persone, che per noi non sono solo atomizzati e alienati individui.

E crediamo in una libertà autentica come quella finalizzata alla ricerca della Giustizia sociale. Questi non sono messaggi di nostalgia. E meglio emerge la necessità che noi per primi non li si faccia apparire con una patina che sappia soprattutto di riflusso e di moderatismo piccolo borghese, tanto per usare un termine desueto, ma che pure fa spesso capolino in un’ampia parte dei ragionamenti che vengono dall’interno del mondo cattolico.

Dunque, è forse necessario saltare a più pari il tentativo di superare la diaspora pensando di farlo solo limitandoci a parlare tra chi e con chi questa diaspora l’ha prodotta e consumata. Preoccupiamoci della diaspora vera. Quella che riguarda una comunità decomposta, individualizzata e senza speranze come quella che l’Italia sperimenta da anni; e, riconosciamolo in questo, complici anche quelle forze politiche cui i cattolici hanno comunque portato acqua in una cieca mancanza di visione prospettica. Una diaspora antropologia, culturale ed esistenziale verso cui è mancata la risposta che anche il mondo cattolico italiano era chiamato a dare. Anzi, soprattutto esso.

E dobbiamo chiederci se non discenda da essa quella diaspora elettorale frutto di una disillusione e di un sospetto che non sono riusciti a fugare neppure i nuovi fenomeni politici degli ultimi periodi come sono stati, in progressione, il berlusconismo, il Pd, la voglia di rottamare di Matteo Renzi, la Lega e i Cinque stelle.

Noi siamo nati per indicare, a cattolici e no, un’idea di autonomia politica da fondare su proposte programmatiche e garantite dall’impegno assicurato dalla presenza di immagini nuove, al di là del dato anagrafico, e sappiamo, comunque, che il nuovo non nasce in un’asettica provetta da laboratorio. Per questo da tempo creiamo il dialogo con l’autentico civismo che cresce in tutti i territori.

Abbiamo recentemente seguito con interesse, come è stato con Letizia Moratti alle regionali della Lombardia, tutti quei fenomeni che si muovono sulla base della necessità di superare il nefasto bipolarismo che ha distrutto la politica, indebolito le istituzioni e creato profonde fratture nel corpo civile.

Stiamo partecipando ad un’idea nuova di presenza popolare da parte di chi, come Giuseppe Fioroni e Giuseppe de Mita, ma anche esponenti del mondo laico,  sta maturato le nostre stesse scelte. Non abbiamo quindi nessuna difficoltà a far sì che anche gli amici riuniti ieri facciano parte dell’avvio di un processo che, però, non può ottenere alcunché se si limita a partire dal vertice e con l’obiettivo di riunire ciò che troppo spesso è solamente una sigla con scarso seguito.

INSIEME nel corso del congresso dello scorso 25 febbraio ha proposto una serie di punti da porre di un tavolo comune che possa vedere la partecipazione di una specifica realtà culturale e politica, e non fatta solo di cattolici, cui ciascuno partecipi con il proprio patrimonio di contenuti e di storia che deve essere per ognuno rispettato.

Rimando al documento di INSIEME e mi limito ai titoli di alcuni impegni comuni possibili su cui verificare la fattibilità di un’opera condivisa di costruzione di quella novità politica cui gli italiani, tutti gli italiani disillusi e sconfortati, possono sentire come propria:

Ripensare e riproporre il valore universale della democrazia. contrastare, fin d’ora, il presidenzialismo

Per una legge elettorale proporzionale

Regioni ed enti locali tra autonomia e corresponsabilità

Una piena e rinnovata affermazione della vocazione europea dell’Italia

Per un nuovo Statuto del lavoro. I diritti sociali, la famiglia, il contrasto alle diseguaglianze

Il rispetto integrale della vita come fondamento della libertà

Per una nuova politica del credito e della relativa responsabilità sociale

Si tratta di punti su cui esiste, o può esistere, un’ampia convergenza e questo è già un aiuto.

https://www.politicainsieme.com/a-margine-di-un-convegno-di-democristiani-appassionati-del-centro-di-giancarlo-infante/




[LA FOTO]

Non è proprio una bella foto ma disegna molto bene lo stato delle cose nel Mondo

Il nostro Papa, arguto e deciso come sempre, con questa foto ci pone domande profonde sul mondo e sullo stato dei nostri pensieri e del nostro agire.

Poteva offrirci una foto diversa per il 13 maggio per la ricorrenza delle apparizioni di Fatima, invece ha scelto questa, e, come vediamo, le reazioni, anche nel nostro piccolo, sono e sono state sicuramente diverse, le più disparate, per lo più negative.

Il fatto più importante, comunque, è che questa foto invita a riflettere davvero adesso, ecco: obiettivo centrato.




FESTA DEI POPOLI la conclusione

Veglia Mariana Internazionale dei Popoli

Teramo, 13 maggio 2023. È terminata con la partecipazione di diverse centinaia di giovani e famiglie, nonostante il maltempo, la Prima Festa dei Popoli tenutasi oggi al Santuario di San Gabriele dell’Addolorata (Teramo) insieme alla sesta edizione della Veglia Mariana Internazionale dei Giovani nel giorno della solennità della Beata Maria Vergine di Fatima.

Dal mattino, e sino al tardo pomeriggio, ventidue stand rappresentativi di associazioni del territorio e di comunità da tutto il mondo hanno fatto conoscere ai visitatori le loro attività, le loro tradizioni e la loro cultura, in una festa di colori e suoni animata anche da cinque band musicali che si sono esibite dal vivo durante la giornata: “I tamburi di Gorée” dal Senegal, gli “Althein”, i “Ritmo do Brasil”, il “Coro Folkloristico di Picciano” e i “Venezuela Habla Cantando”.

Nel pomeriggio si è svolto un momento di preghiera anch’esso dal respiro mondiale, con la ormai tradizionale Veglia Mariana Internazionale dei Giovani. In questa sesta edizione il Santo Rosario è stato recitato dai giovani di San Gabriele insieme ad altri cinque gruppi di giovani e comunità (laiche e religiose) collegate dal Brasile, dallo Sri Lanka, dall’India, dagli Stati Uniti e dalla Repubblica Democratica del Congo. La celebrazione è stata presieduta dal pro-prefetto del Dicastero vaticano per l’evangelizzazione, l’Arcivescovo Rino Fisichella, insieme al Vescovo di Teramo-Atri Lorenzo Leuzzi e al Rettore del Santuario di San Gabriele Padre Dario Di Giosia. La liturgia è stata trasmessa in diretta tv sui Canali Tv6 e Super J e sulle pagine Facebook e Youtube della Diocesi di Teramo-Atri.

I pellegrini oggi in visita al Santuario hanno potuto visitare sia la cripta di San Gabriele dell’Addolorata che le reliquie di San Berardo, giunte nel pomeriggio per la prevista tappa a Isola del Gran Sasso della Peregrinatio dell’urna del Santo Patrono della Diocesi in occasione del nono centenario della sua morte.




I CIPPITELLI

[Gli arrosticini al Giro d’Italia]

Abruzzo, 13 maggio 2023. Settima tappa: il Giro torna in Abruzzo, ma in primo piano ci sono solo loro: i cippitelli (gli arrosticini).

Tanta attesa per la corsa, ma poche emozioni dai ciclisti che, durante il trasferimento, hanno solo preso di mira questo cippitello che sbucava di tanto in tanto lungo le ns strade.

Una pagina d’autentica promozione delle nostre cose buone: ogni tanto lo sguardo attento ed ammirato volge dalle nostra parti.




TROFEO NAZIONALE OptiSud 2023

Vela, presentazione della tappa finale  

Pescara, 13 maggio 2023. Martedì 16 maggio alle ore 11:30 nella Sala Giunta del Comune di Pescara conferenza stampa di presentazione della terza ed ultima tappa del Trofeo OptiSud 2023, circuito promozionale di regate inserito nel calendario velistico nazionale della FIV e riservato alla classe Optimist.

La manifestazione sportiva, che avrà come quartier generale il PalaBecci all’interno del Marina di Pescara, per l’occasione denominato Villaggio OptiSud, sposta ogni volta un migliaio di persone tra giovani regatanti tra i 6 e i 16 anni (circa 200), divisi tra categorie Cadetti e Juniores, staff sportivi, accompagnatori dei ragazzi e famiglie.

La competizione è prevista per sabato 21 e domenica 22 maggio nelle acque antistanti il porto turistico Marina di Pescara e decreterà i vincitori nazionali di categoria del Trofeo tenendo conto anche delle classifiche generali delle 2 tappe precedenti svolte nei mesi scorsi a Formia e a Santa Caterina di Nardò.

La Federazione Italiana Vela ha affidato l’organizzazione di questa decisiva tappa finale al neoconsorzio tra circoli velici locali costituito da Lega Navale sezione di Pescara, ASD Svagamente e Circolo Nautico Pescara 2018 unitamente al Marina di Pescara.

L’evento è patrocinato dal Comune di Pescara e con il contributo della Regione Abruzzo. Alla conferenza stampa intervengono: il sindaco di Pescara Carlo Masci, l’assessore comunale allo sport Patrizia Martelli, il presidente nazionale della FIV Francesco Ettorre, il presidente della IX Zona FIV Abruzzo e Molise Domenico Guidotti, la vice presidente del Coni Abruzzo Alessandra Berghella, i rappresentanti del Consorzio Circoli Velici Antonino Lamante (Lega Navale Pescara), Mauro Di Feliciantonio (ASD Svagamente), Alessandro Pavone (Circolo Nautico Pescara 2018), il presidente del Marina di Pescara Carmine Salce.




CONVEGNO SULLA FEDE. I santi angeli guidano la nostra vita

Don Marcello Stanzione a Palomonte

di Mariateresa Conte

Palomonte, 12 maggio 2023.  “I santi angeli guidano e proteggono gli uomini nella loro esistenza terrena e dopo la morte”. Ha esordito così, don Marcello Stanzione, il parroco dell’Abbazia di Santa Maria La Nova a Campagna e noto studioso di angeli di fama mondiale, durante il convegno su Fede e Spiritualità: la Madonna, gli Angeli e la lotta contro il Male che si è tenuto ieri sera, presso la Chiesa Madonna di Pompei nella frazione di Bivio di Palomonte, nel Salernitano.

Ad ospitare il più importante e noto sacerdote cattolico al mondo, studioso del fenomeno dell’angelologia e autore di oltre 300 libri sugli angeli e la Chiesa, il parroco di Palomonte, don Orazio Patrone che ieri sera ha fatto precedere il convegno con un momento di preghiera e la messa celebrata insieme a don Stanzione.

Un invito alla preghiera e all’invocazione della protezione degli angeli, quello di don Stanzione che è anche presidente della Milizia di San Michele Arcangelo, che nella lunga catechesi che ha visto una sala gremita di pubblico, ha sottolineato l’importanza della “recita della coroncina al santo rosario quale- ha detto- arma potente contro gli spiriti maligni e fonte di grazia”.

Don Stanzione, in occasione delle celebrazioni religiose in onore della Madonna di Pompei, ha poi ricordato la conversione del Beato Bartolo Longo, avvocato anticlericale e dedito allo spiritismo che, a seguito della sua conversione al cattolicesimo, fondò il Santuario di Pompei e dedicò tutta la sua vita ai poveri.

Storie di conversione dei Santi ma anche un breve accenno all’iconografia dei Santi angeli patroni e protettori della Chiesa. È il caso dell’arcangelo San Michele: “è l’angelo che ha sconfitto la prima rivolta avvenuta in cielo contro Dio”, ha spiegato Don Stanzione, che ha sottolineato come l’arcangelo Michele insieme alla Madonna, rappresentano “l’umiltà sacrificata e la il bene che sconfigge il diavolo”.

E di angeli, santi, fede e iconografia, don Stanzione ne parlerà a partire da domani, in un tour di preghiere e convegni che ogni anno, lo vedono ospite di parrocchie, biblioteche, librerie e centri culturali nel mondo, in Francia per poi, proseguire per la Polonia.

https://www.anteprima24.it/salerno/convegno-fede-stanzione-angeli-stanzione-guidano-vita/



IL CINEMA FORTE E GENTILE. I film girati in Abruzzo. Le trame, i luoghi e gli aneddoti

A L’Aquila la prima uscita ufficiale del volume di Piercesare Stagni

L’Aquila, 12 maggio 2023. Sarà a L’Aquila il 18 maggio prossimo la prima uscita ufficiale del secondo volume della pubblicazione Il Cinema forte e gentile. I film girati in Abruzzo. Le trame, i luoghi e gli aneddoti Vol. II – ARKHE’ Edizioni, dello storico del cinema Piercesare Stagni.

Giovedì 18 maggio alle ore 18, presso la Sala Lignea del Palazzetto dei Nobili a L’Aquila verrà presentata al pubblico e alle istituzioni l’opera completa e raccolta unica che racconta il legame tra l’Abruzzo e la settima arte.

Diventa così completa l’opera di Stagni, conosciutissimo e appassionato cultore della settima arte e profondo conoscitore delle tecniche narrative cinematografiche, docente nelle più importanti scuole di cinema d’Italia oltre che noto storico del Cinema, che ha raccolto trame, luoghi, informazioni su attori e luoghi di tutte le pellicole, italiane e straniere, girate nella nostra Regione.

Si parte da L’Aquila, la mia Città, capitale del cinema abruzzese come la definisce Stagni che ha scelto il capoluogo di Regione per la prima uscita del suo libro per la storia, le istituzioni passate e presenti e per i numerosi film girati sul territorio.

Il secondo volume de IL CINEMA FORTE E GENTILE arriva dopo cinque anni dalla pubblicazione del primo ed è dedicato alle produzioni realizzate nel territorio abruzzese dal 1978 al 2023, inclusi i film appena realizzati e di prossima distribuzione.

Un complesso e prezioso lavoro di ricerca e monitoraggio, reso ulteriormente difficile dai due anni di lockdown e dal conseguente, positivo proliferare di nuove produzioni, ma che finalmente vede la luce grazie al lavoro meticoloso e appassionato di Piercesare Stagni e della aquilana Casa Editrice Arkhé, protagonista anch’essa di eventi culturali e di promozione del territorio.

La pubblicazione è stata realizzata con il contributo di E-BIKE TOUR ABRUZZO.

“Non è stata un’impresa facile, resa ancora più ardua dalla pandemia, ma finalmente ci siamo – le parole di Stagni – ci sono voluti ben cinque anni per dare seguito al primo volume, anche per la grande mole di immagini da analizzare. Una ricerca infinita di nomi, luoghi, aneddoti, testimonianze e ricordi, per un volume di oltre 400 pagine con schede di oltre 200 film”

Numerose e di prestigio le produzioni cinematografiche e televisive girate in Abruzzo, moltissime quelle nella provincia dell’Aquila, “terra avara di ricchezze materiali ma capace di regalare emozioni incredibili”.




SKYRUNNING VII Campionati Mondiali U23

Il Gran Sasso d’Italia e la Città dell’Aquila ospiteranno, anche quest’anno, il campionato  mondiale giovanile di skyrunning – ormai alla settima edizione – in programma dal 4 al 6 agosto 2023.

L’Aquila, 12 maggio 2023. Ieri mattina, 11 maggio, presso la sede del CAI L’Aquila, si è tenuta la cerimonia di presentazione della tre giorni iridata.

Erano presenti, oltre al Presidente della Sezione dell’Aquila del Club Alpino Italiano, Vincenzo Brancadoro, anche il Vicepresidente del Consiglio Regionale (nonché presidente del Consiglio Comunale) Roberto Santangelo, il Presidente del CONI Abruzzo Enzo Imbastaro e Cristiano Carpente in rappresentanza della società organizzatrice dell’evento, la SDS – Specialisti dello Sport.

Il Presidente Brancadoro ha sottolineato come il CAI, pur non occupandosi direttamente di sport agonistici, è membro dell’UIAA (Unione Internazionale delle Associazioni Alpinistiche), al cui interno sono organizzate le attività dello Skyrunning Mondiale.

Per questo motivo quindi, il CAI aquilano affianca e concorre alla realizzazione di questo grande evento, che porterà il Gran Sasso d’Italia e la Città dell’Aquila alla ribalta internazionale.

Il Dr. Roberto Santangelo ha ribadito il supporto fattivo e concreto della Città dell’Aquila e della Regione Abruzzo ad una manifestazione di così alto spessore, che donerà lustro al territorio con un indubbio ritorno turistico e d’immagine.

Il Prof. Enzo Imbastaro ha sottolineato come eventi del genere aiutino gli individui di ogni età ad avvicinarsi allo sport e permettano di comprendere al meglio i benefici e la bellezza delle attività sportive.

La società organizzatrice ha infine illustrato le peculiarità della manifestazione, sia nei dettagli tecnici che nei principi che sono alla base dell’impegno profuso dagli oltre 200 volontari che – a vario titolo –  concorrono da anni alla realizzazione del Mondiale.

Nata nel 1975 per iniziativa del CAI, la gara di corsa in montagna fu intitolata alla memoria di Piergiorgio De Paulis, giovane promessa dell’alpinismo aquilano. Nel 1988 fu inserito un secondo premio, dedicato ai Volontari del Soccorso Alpino Riccardo Nardis, Stefano Micarelli e Piermichele Vizioli.

Nel 2013 la competizione di corsa in montagna è diventata cornice del Mondiale Giovani – che verrà ospitato nuovamente sulle nostre alte vette – grazie a una felice intuizione della SDS – società organizzatrice dell’evento internazionale.




VI^ VEGLIA MARIANA Internazionale dei Giovani e Festa dei Popoli

Sabato 13 giugno 2023, Santuario di San Gabriele dell’Addolorata

Teramo, 11 maggio 2023. Nella provincia di Teramo, come nel mondo, le città si stanno caratterizzando sempre maggiormente per le loro differenze religiose, culturali, linguistiche ed etniche. È quindi indispensabile avviare iniziative e buone pratiche di dialogo interculturale e di conoscenza dell’altro. A tale scopo la Diocesi di Teramo-Atri ha deciso di organizzare per sabato 13 maggio due momenti di riflessione, di incontro e di preghiera di carattere internazionale presso il Santuario di San Gabriele a Isola del Gran Sasso: la Veglia Mariana Internazionale dei Giovani e la Festa dei Popoli.

In questa sesta edizione della Veglia Mariana si uniranno ai giovani presenti nel Santuario di San Gabriele quelli di Saint Benoit-Butembo (Repubblica Democratica del Congo), di Secunderabad (Telangana, India), della parrocchia di Alton (Illinois – USA), di Brasília (Brasile), e di Wennappuwa (Sri Lanka). Presiederà la celebrazione, accompagnato dal Vescovo Lorenzo Leuzzi e dal rettore del santuario Padre Dario Di Giosia, il pro-prefetto del Dicastero vaticano per l’evangelizzazione, l’Arcivescovo Rino Fisichella.

  Il collegamento per la recita del Santo Rosario inizierà alle 16.30 e sarà trasmesso in diretta sul canale YouTube “Diocesi di Teramo-Atri”, sulla pagina Facebook “Chiesa di Teramo-Atri” e in tv sulle emittenti locali Tv6 (canale 13 del digitale terrestre) e SuperJ (canale 16 del digitale terrestre).

Prima e dopo il momento della preghiera si accenderanno intorno al santuario la musica e i colori della prima “Festa dei Popoli” nella nostra diocesi, evento pensato per promuovere la conoscenza della cultura, delle tradizioni, dei valori e delle “ricchezze” delle diverse popolazioni del mondo presenti nel nostro territorio. Sarà una festa di colori, suoni e sapori. Un viaggio che consentirà di girare per i continenti senza muoversi da casa. Un bell’esempio di come sia possibile creare coesione sociale e favorire l’integrazione se si incontra l’altro, se si creano occasioni di scambio e reciproca conoscenza.

Il programma prevede, dalle ore 10.00 alle ore 19.00, la presenza di ventidue stand e l’esibizione di cinque gruppi musicali: “I tamburi di Gorée, gli “Althein”, i “Ritmo do Brasil”, il “Coro Folkloristico di Picciano” e i “Venezuela Habla Cantando”.

Questi gli stand presenti: 1. Caritas di Teramo, 2. Ucraini di Cerchiara, 3. Salvatoriani polacchi, 4. Società dell’Apostolato Cattolico (India), 5. Suore Oblate di Gesù Bambino (Brasile, Italia, Perù), 6. Associazione Camminiamo per l’Africa, 7-8. Alionlus Assoc. Latino-americana in Italia Onlus, 9. Cina, 10. Dalla parte degli ultimi – DAPAFU Abruzzo/Burundi, 11. Suore Serve del Signore e della Vergine di Matarà (Argentina), 12. Gruppo africano Beato Iwene Tansi, 13. Padri passionisti, 14-15. Comune di Isola del Gran Sasso, 16. Pastorale della Gioventù diocesana, 17. Centro Missionario di Teramo e L’Araldo Abruzzese, 18. Comunità Mondo Nuovo, 19. I Tamburi di Gorée (Senegal), 20. Comunità ucraina di Roseto degli Abruzzi, 21. Gruppo Africano, 22. Giovani di Santiago de Compostela (Spagna).

«La Veglia Mariana e la Festa dei Popoli saranno una splendida occasione per incontrarci, conoscerci e fare un cammino tutti insieme» annuncia Don Adriano Da Silva, direttore del Centro Missionario Diocesano. «Questi stessi giorni di preparazione dell’evento sono stati occasione di incontro e di nascita di nuove amicizie tra persone che prima non si conoscevano. Ora non vediamo l’ora di accogliere sabato tante altre persone. Aspettiamo a braccia aperte tutti coloro che vorranno partecipare al Santo Rosario all’interno del Santuario e visitare gli stand della Festa dei Popoli all’esterno».




CATTOLICI E POLITICA. Oltre la diaspora

Politicainsieme.com, 11 maggio 2023. Guardando al passato anche recente, sono ormai chiari i limiti del sistema maggioritario e della sua attitudine a cancellare identità e biodiversità politiche in nome di una governabilità che peraltro ha lasciato a desiderare. E tutto ciò senza considerare l’impetuoso aumento dell’astensionismo strettamente collegato alla riduzione delle scelte.

Finora la vera difficoltà per l’area cattolica è stata quella di scegliere il male minore, fermo restando che una parte degli elettori considera il riferimento religioso non vincolante per la scelta elettorale. Retrospettivamente, sorprende

la lentezza con cui tanti movimenti di ispirazione cristiana impegnati nel sociale (il territorio giusto del prepolitico), hanno maturato un giudizio finalmente corale e irrevocabile sulla legge maggioritaria: un’arma impropria nei confronti della possibile ricomposizione di un soggetto politico cui il Paese deve molto in termini di modernizzazione e vocazione europea.

C’è dunque da domandarsi perché si sia rinviato così a lungo un giudizio sul sistema elettorale del bipolarismo. Non si è colto per tempo che il maggioritario è formattato  sulla vera e propria “svendita” della politica e della partecipazione alla Tv e, ora, al mix media mainstream e digitale. La comunicazione asfalta tutto in un’ottica referendaria, obbedendo al formato dei talk e delle curve pronte agli applausi. Ma certo non basta l’impronta un po’ modaiola dei media a spiegare il sonno cattolico nei confronti di un sistema elettorale che presenta aspetti di ipersemplificazione del voto. Seguendo il filo di quest’analisi, la stravittoria più elettorale che popolare del centrodestra, e la proiezione parlamentare che ne è derivata, ha dato il colpo di grazia.

Le ripetute esitazioni hanno indotto un riduzionismo etico tutt’altro che convincente per un’elaborazione politica che meritava una ben diversa capacità di decisione e intervento. Negli ultimi mesi molti movimenti hanno accentuato il loro attivismo, coinvolgendo anche aree e persone che hanno contribuito al successo del centrodestra, ma non per questo si sono sentite a casa, nonostante il netto successo alle urne.

Bisogna dunque riconoscere che non si erano appiattite in una dimora politica, aspettando un segno di tempi nuovi.

Ebbene questi cominciano a delinearsi in due modalità, inedite rispetto al passato. Da un lato sfuma sullo sfondo la tendenza a privilegiare partitini stretti intorno a un leader, ma più spesso a un gruppo politico in qualche misura già visto. Dall’altro molti segnali indicano che l’autoreferenzialità di alcuni esperimenti ha ormai evidenza pubblica, ma una nuova idealità politica di stampo cattolico non può solo ripercorrere improbabili sentieri  pur vincenti nella storia democratica italiana. In altre parole, c’è aria di apertura ma anche il senso di contarsi e dunque di contare.

Da questa angolazione il lavoro di autoanalisi è stato generoso e produttivo, e rappresenta già l’elemento prezioso di un tessuto connettivo che non ha più rimpianti e rimorsi. Qui si apre la vera scommessa per un’area che corre solo il rischio di guardare indietro: un limite radicale nell’obiettivo di parlare a tutte le generazioni. Ma i pericoli sono meno rilevanti delle sfide. Il terreno per crescere passa da un’attenta lettura del cambiamento sociale, fedele del resto alla radice popolare e sturziana.

Per difendere i propri valori occorre incarnarli nell’attuale spazio pubblico, anche nell’obiettivo di qualificarlo e cambiarlo. Solo sottoponendosi alla traversata dell’autoriflessione si delineano e incontrano i nuovi soggetti sociali cui parlare, a partire da donne e giovani, senza dimenticare che il Terzo settore, l’economia civile e i mondi della formazione e della conoscenza attendono da tempo di ascoltare una voce diversa. Tutti occhieggiano a queste realtà, ma un partito davvero innovativo deve prima ascoltarle, e su questo ascolto costruire un progetto di futuro.

Mario Morcellini

Pubblicato su formiche.net

https://www.politicainsieme.com/cattolici-e-politica-oltre-la-diaspora-di-mario-morcellini/




CIVITELLA, il Contest Fotografico Nazionale

Scadenza il 10 luglio 2023

Civitella Alfedena, 11maggio 2023. Programmato per il periodo estivo, torna il Concorso Fotografico Nazionale Civitella, giunto alla sua dodicesima edizione è rivolto ai fotografi di tutti i tipi, amatori, professionisti, appassionati e dilettanti, residenti in Italia, Rep. di San Marino e Città del Vaticano.

L’evento è organizzato dal Cine Foto Club Parco d’Abruzzo con il patrocinio comune di Civitella Alfedena, della FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche), del PNALM (Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise) e dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo.

I partecipanti con immagini (formato digitale o digitalizzato) a colori o in bianco e nero, potranno presentare le loro opere suddivise nelle tre sezioni: Tema Libero, quattro foto di tutti i generi fotografici; Tema Paesaggio, quattro immagini artistiche o estetiche che riproducono l’affascinante mondo landscape; Portfolio Libero, una serie d’immagini da otto a dodici di racconto o reportage.

Una giuria di esperti nazionali FIAF di varia estrazione, integrata da giornalisti e fotografi ha il compito di selezionare il miglior autore, premiare i migliori 5 fotografi per le tre sezioni, scegliere i migliori under 29, la miglior foto sul PNALM e di reportage giornalistico relativa a situazioni sociopolitico e culturali, riprese all’estero o in Italia, a cui andrà il premio dell’Ordine dei Giornalisti Abruzzo.

Diversi temi, foto singole, immagini tematiche di paesaggio, sulla natura del Parco e giornalistiche, ma anche lavori di un progetto fotografico con la sezione Portfolio, con tante possibilità per i partecipanti che dovranno inviare le loro opere online entro il 10 luglio 2023. Partecipare, è facile, basta andare sul sito: www.comune.civitellaalfedena.aq.it/eventi/concorso.php dove si può trovare il regolamento completo con i premi, la giuria e il format per iscriversi e inviare le foto: https://platio.cheposta.com/3880181/contest

Un evento nato nel 2010 che nel corso degli anni ha saputo farsi notare nel panorama dei concorsi nazionali, esercitando l’attrazione in molti fotografi e nell’arco delle sue edizioni annovera tra i suoi vincitori e premiati, autori e artisti conosciuti ma anche giovani fotografi emergenti. La giuria si riunirà il 15 e 16 luglio, mentre la premiazione avrà luogo sabato 5 agosto, nell’ auditorium del Centro Culturale di Civitella Alfedena con lo slideshow finale di tutte le opere ammesse e premiate. Per ogni informazione relativa al Concorso Civitella è sempre possibile contattare l’organizzazione scrivendo a email: cinefotoclubparcoabruzzo@gmail.com




MOSTRA SUB TUTELA DEI e Settimana della legalità e giustizia

Oggi e domani gli incontri con gli studenti

Teramo, 11 maggio 2023. Nell’ambito delle iniziative correlare alla mostra regionale itinerante Sub Tutela Dei, organizzata dal Centro Servizi per il Volontariato Abruzzo e dedicata al magistrato Rosario Livatino, ucciso dalla mafia il 21 settembre 1990 e beatificato dalla Chiesa il 9 maggio 2021, si terranno domani e dopodomani gli incontri nelle scuole.

Stamattina, alle ore 9, a Giulianova, nell’aula magna dell’istituto d’istruzione superiore Cerulli-Crocetti, il primo incontro di sensibilizzazione con gli studenti, i quali si confronteranno con Fabrizio Stelo, prefetto di Teramo; Salvatore Insenga, cugino di Rosario Livatino; e Lorenzo Leuzzi, vescovo della diocesi di Teramo-Atri.

Domani, venerdì 12 maggio, alle ore 9, nell’aula magna dell’istituto d’istruzione superiore Di Poppa-Rozzi di Teramo, gli studenti con i membri della consulta provinciale incontreranno Pinuccio Fazio, padre di Michele, vittima innocente della mafia; David Mancini, procuratore del tribunale dei minori dell’Aquila; e il vescovo Lorenzo Leuzzi.

Nell’occasione dei due eventi con le scuole, saranno lanciati gli hashtag che accompagneranno le varie iniziative anche sul web e sui social (tra i quali anche quello ideato ad hoc dalla Consulta provinciale degli studenti, #LegalitàveraLibertà) per rafforzare i messaggi legati alla figura di Livatino.

La mostra su Livatino, allestita nella sala espositiva comunale di via Nicola Palma, a Teramo, è visitabile fino al 14 maggio (dalle ore 9 alle 13 e dalle 16 alle 19) e vede gli studenti dell’istituto superiore Pascal-Comi-Forti e del liceo Milli di Teramo fare da guide al pubblico. Prevede un percorso diviso in quattro sezioni con testi, immagini, video e un audio che rievoca l’agguato e che introduce al percorso.

L’allestimento, promosso da Libera associazione forense, Centro studi Rosario Livatino, Centro culturale Il Sentiero, è stato ospitato al Meeting di Rimini la scorsa estate.

Hanno offerto il patrocinio all’evento abruzzese la Regione Abruzzo, l’Ufficio scolastico regionale, le 4 Province abruzzesi, i Comuni dei quattro capoluoghi e di Avezzano, la Ceam (Conferenza episcopale Abruzzo e Molise), l’Arcidiocesi di Chieti-Vasto, le diocesi di Teramo-Atri e di Avezzano, le fondazioni Tercas e PescarAbruzzo, l’Università di Teramo, i tribunali di Avezzano, Chieti, Pescara, Teramo; il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Teramo; il Forum del Terzo settore. Media partner è VDossier.

Collaborano all’evento, infine, Caritas, Libera, Unione giuristi cattolici di Pescara e Teramo, Associazione genitori, Prossimità alle istituzioni, Cosma, Premio Borsellino, Arci, Legalità cultura e territorio.




3BEE LANCIA LA PRIMA OASI della Biodiversità in Abruzzo

Due milioni di impollinatori nutriti e 1300 alberi nettariferi che assorbiranno CO2

Campli, 10 maggio 2023. La climate tech 3Bee ha creato la prima Oasi della Biodiversità in Abruzzo, grazie alla messa a dimora di oltre 1300 piante da nettare che contribuiranno a proteggere la biodiversità e a riequilibrare l’ecosistema ambientale.

L’iniziativa fa parte di un programma più ampio che ha portato alla messa a dimora di oltre 50.000 alberi in 18 regioni e oltre 50 province italiane.

In occasione della Giornata Mondiale delle Api e della Biodiversità, 3Bee annuncia la creazione della prima Oasi della Biodiversità in Abruzzo. Grazie alla piantumazione di oltre 1300 piante da nettare, la climate tech company ha creato un’area di protezione per l’ambiente e gli impollinatori, incentivando gli agricoltori a diventare coltivatori di biodiversità.

Le piante da nettare, messe a dimora in collaborazione con l’Azienda Agricola Francesca Marietti di Marco Cocci e Francesca Marietti a Campli, sono state distribuite gratuitamente al grower abruzzese, accompagnate da un incentivo economico per garantire la cura e la crescita delle piante. L’iniziativa rappresenta una sfida ambiziosa ma fondamentale all’interno di un territorio alle pendici degli Appennini abruzzesi, con l’obiettivo di migliorare la biodiversità e riqualificare alcuni terreni.

Grazie alla creazione della prima Oasi della Biodiversità in Abruzzo, nei prossimi vent’anni verranno assorbite oltre 657 tonnellate di CO2 e nutriti ogni anno circa 2 milioni di impollinatori, contribuendo alla salvaguardia degli ecosistemi naturali del territorio abruzzese. L’iniziativa prevede anche l’attivazione di analisi satellitari per il monitoraggio dello stato di salute di flora e fauna, al fine di migliorare il numero di insetti impollinatori e specie viventi presenti sul territorio. In futuro, 3Bee attiverà la tecnologia Spectrum per il monitoraggio della biodiversità e progetti di rigenerazione con rifugi per impollinatori.

“Siamo molto orgogliosi di aver dato vita alla prima Oasi della Biodiversità in Abruzzo”, dichiara Niccolò Calandri, CEO di 3Bee. “Con questa iniziativa, vogliamo dimostrare che la tutela dell’ambiente e la crescita sostenibile sono possibili anche nell’agricoltura, grazie alla connessione tra tecnologia e natura. Siamo grati alla partecipazione dell’azienda agricola abruzzese, che si è dimostrata sensibile alla causa della salvaguardia della biodiversità e degli impollinatori. Continueremo a lavorare insieme per proteggere il nostro prezioso ecosistema e raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi”.

Ora che le piante sono state messe a dimora, Enti pubblici e Imprese hanno la possibilità di aderire al progetto, contribuendo così alla cura e alla crescita delle piante da nettare e assumendo un ruolo attivo nella salvaguardia della biodiversità. L’iniziativa di 3Bee rappresenta un modello di agricoltura sostenibile che integra la tutela ambientale come parte essenziale del processo produttivo. In occasione della Giornata Mondiale delle Api e della Biodiversità, riaffermiamo l’impegno verso un futuro più verde e sostenibile per l’Italia, rafforzando l’equilibrio ecologico e la resilienza della nostra natura.

3Bee  è la climate tech company leader nella tutela della biodiversità che realizza progetti rigenerativi tramite tecnologie avanzate. 3Bee utilizza l’ape come fondamentale bioindicatore raccogliendo e interpretando i dati attraverso sistemi proprietari innovativi per monitorare la salute delle api, degli impollinatori e la loro connessione con gli ecosistemi. Inoltre, 3Bee ha sviluppato innovazioni in ambito ambientale: Hive-Tech, un alveare 4.0 che consiste in una rete di sensori IoT che monitorano il benessere delle api; Spectrum, un sistema di conteggio della fauna automatico – in particolare insetti impollinatori – che sfrutta l’intelligenza artificiale per riconoscere la tipologia di animale; Flora, un sistema di Reti neurali per l’analisi delle biodiversità vegetali, in collaborazione con ESA. Fino ad oggi, 3Bee ha realizzato progetti rigenerativi al fianco di oltre 500 aziende in 10 Paesi che hanno scelto di contribuire concretamente alla protezione della biodiversità. Inoltre, 3Bee collabora con centri di ricerca, scuole, agricoltori, coltivatori e cittadini per promuovere l’importanza della salvaguardia della biodiversità. Dalla sua nascita, 3Bee ha sviluppato una rete di oltre 3.000 apicoltori, installato più di 4.000 sensori IoT e rigenerato oltre 40.000 ettari.




IL RITORNO DI  SATURNINO GATTI 

Torna a casa dopo il restauro uno dei capolavori del Museo Nazionale d’ Abruzzo

L’Aquila, 10 maggio 2023.  La Madonna del Rosario di Saturnino Gatti è un dipinto su tavola di circa cinque metri quadrati e porta su di sé le ferite di antichi eventi traumatici che ne hanno compromesso la superficie pittorica, 

Il restauro voluto e finanziato dal Museo Nazionale d’Abruzzo, diretto dalle Dott.sse Federica Zalabra e Giulia Vendittozzi, ha previsto una campagna di indagini diagnostiche effettuate da Stefano Ridolfi e Ilaria Carocci di Ars Mensurae, finalizzate alla conoscenza della tecnica di Saturnino. Il restauro conservativo è stato condotto da Roberto Saccuman per il supporto, per la parte pittorica da Elena Mercanti e Paola Mancini, socie della cooperativa CBC. 

La difficoltà, dovuta alla complessità di un’opera in cui si sono individuati almeno sei interventi di restauro, è consistita nel coniugare lo stato conservativo all’esigenza estetica facendo emergere in tutta la sua bellezza la mano e la tavolozza stupefacente di Saturnino. La pittura di questo artista è preceduta da un disegno a pennello che descrive anche i più minuti particolari, spesso rinforzato da un segno d’incisione che si sovrappone al disegno. I colori intensi e vivaci suggeriscono una tavolozza variegata e ricca nella tipologia dei pigmenti impiegati. Non sono da meno le dorature applicate a guazzo e a missione presenti praticamente in tutte le raffigurazioni della composizione. La scelta condivisa dalla direzione dei lavori di rimuovere ciò che nascondeva tale maestria ha richiesto una gradualità d’intervento.

Il Museo Nazionale d’Abruzzo, nel ricco programma di eventi e appuntamenti dell’estate, organizzerà una giornata di studi per presentare il restauro e le indagini effettuate.

Per ora l’opera è tornata visibile al pubblico nella sede di Borgo Rivera visitabile dal martedì alla domenica dalle 8.30 alle 19.30, ultima entrata ore 19.00

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