CHE FINE FARANNO I PICCOLI COMUNI?

Politicansieme.com, 28 aprile 2023

Per amore o per forza, che fine faranno  i piccoli comuni?

In piena Autonomia?

Qualche decennio fa ho cominciato attivamente a occuparmi, con curiosità e impegno, di Res Publica e ora che sto rivisitando con il necessario distacco i ricordi della mia esperienza di pubblico amministratore sulle montagne lecchesi della Valsassina, terra di minuscole municipalità e di manzoniana memoria, mi è oltremodo fastidioso assistere alle reiterate promesse fatte in tema di riforma della pubblica amministrazione e di semplificazione delle procedure amministrative.

Come si dice in questi casi, nessuno escluso: da destra a sinistra, passando rigorosamente per il centro e altrettanto rigorosamente, per il bene del Paese. Dovrei essermi abituato e invece ancora no.

Il livello decisionale anche nei piccoli comuni è, infatti, diventato ostaggio di pareri e veti incrociati in pletoriche commissioni e sottocommissioni che formano una giungla quasi inestricabile di Garanzie concepite dai diretti interessati sostanzialmente a tutela dei sempre timorosi funzionari dotati di firma.

Soprattutto  dopo le cosiddette Leggi Bassanini, firme, oggi, contrabbandate quali provvidenziali e indispensabili salvaguardie tese a presidiare ogni singolo passaggio procedurale che caratterizza l’iter di ciascuna pratica amministrativa ma anche del percorso parlamentare necessario a partorire qualunque norma, legge o leggina che regola la nostra società, creando alibi e paraventi che rappresentano le ricorrenti e più diffuse giustificazioni professionali ma anche politiche che spesso consentono il blocco dei cantieri con insopportabili dilazioni temporali nella realizzazione delle opere pubbliche.

Il cambiare tutto per non cambiare niente regna sovrano

Dopo la legge 142/1990 Ordinamento delle autonomie locali nel contesto sommariamente descritto, per quanto riguarda le unioni o le fusioni dei comuni di minore dimensione come quelli di montagna, responsabilità e colpe per le persistenti difficoltà gestionali che affliggono questi enti ritengo vadano ascritte a chi negli anni scorsi non li ha poi supportati con la necessaria determinazione nel cammino verso una nuova e definitiva veste istituzionale.

Come nostra consuetudine chi ha voluto portarsi avanti lo ha fatto, in proprio, mentre altri sono stati alla finestra senza rischiare nulla o quasi.

Quando si è però dovuto dimostrare per davvero come si risparmia e anche si può guadagnare con amministrazioni virtuose ma non più supportate dai contributi inizialmente garantiti alle aggregazioni  fra comuni, salvo lodevoli eccezioni, è stato un fuggi fuggi generale con il mesto ritorno al recente passato.

Cioè al proprio accogliente campanile e a quel deleterio frazionamento di sussistenza che caratterizza molte aree geografiche dell’italico stivale. All’epoca mi è sembrato di assistere a quanto era già avvenuto nel periodo e non solo sul territorio della Comunità montana della Valsassina, quando ogni comune doveva obbligatoriamente dotarsi del Piano regolatore generale che allora si chiamava ancora così: la maggior parte delle amministrazioni lo fece nei tempi di legge, altre molto dopo.

I più zelanti amministratori comunali ebbero da subito rigidi vincoli urbanistici calati sui loro territori mentre chi arrivò con le mani libere e con grave ritardo alla meta – mi risulta senza sanzione alcuna – all’italiana, se la cavò con una tiratina d’orecchi e facendo spallucce.

È proprio quello che, analogamente, sta accadendo anche ai giorni nostri con gli impedimenti che gli incolpevoli piccoli borghi, lasciati a se stessi, incontrano e spesso non riescono a superare nell’accedere e gestire i fondi del PNRR che in teoria, con l’irripetibile occasione, dovrebbero risolvere tutti o quasi i loro problemi in termini di infrastrutture e che invece rischiano di farli incamminare verso un scivoloso declivio che, obtorto collo, consiglierà a molte piccole amministrazioni comunali di gettare la spugna.

Ciò, vista la carenza di personale qualificato nelle loro piante organiche che già influenza negativamente lo svolgimento delle quotidiane mansioni di stretta competenza.

Stando così le cose, ho infine maturato la convinzione che lo Stato centrale non avrà mai il coraggio di favorire il superamento della frammentazione dei piccoli comuni assumendo, in piena Autonomia e con autorevolezza, una superiore decisione parlamentare che consenta di bypassare l’evidente  impasse in cui si dibatte la stragrande maggioranza delle piccole e medie municipalità.

Questo per l’irriferibile timore di scontentare più di qualcuno dei propri interlocutori e dunque di incappare nel rischio di quella perdita di consenso che fa rizzare i capelli in testa a ogni politico in carriera, da che mondo è mondo.

Al dunque. In alto loco forse pensano sia meglio che le piccole municipalità affondino nelle loro difficoltà e prendano direttamente coscienza dei propri attuali  invalicabili limiti anche gestionali e si rassegnino alle inevitabili fusioni dei comuni.

Se questo a medio o lungo termine dovesse avvenire, con magra consolazione, non si potrà comunque ascrivere la responsabilità del gesto a chi invece di aiutare concretamente i piccoli comuni, a livello centrale e di fatto, ha stretto lentamente il laccio assistendo da lontano al progressivo e inesorabile sfaldamento di una storia millenaria ma a quel punto la politica-politicante rischia di non salvare neppure la faccia.

Mentre la fiducia dei cittadini è ai minimi storici, il riordino della macchina amministrativa e burocratica dello Stato attende tempi migliori.

Claudio Baruffaldi

https://www.politicainsieme.com/che-fine-faranno-i-piccoli-comuni-di-claudio-baruffaldi/




ANTONIO PARISELLA alla pinacoteca Bindi

A Giulianova il Presidente del Museo Storico della Liberazione di Roma

Giulianova, 28 aprile 2023. Il professor Antonio Parisella, Presidente del Museo Storico della Liberazione di Roma, ha trascorso una giornata a Giulianova. Arrivato dalla capitale, dove dirige le sale che in via Tasso furono il quartier generale delle SS. naziste, ha visitato in serata, guidato dal direttore, Sirio Maria Pomante, la Casa Museo Vincenzo Bindi. Poco dopo, ha avuto modo di ammirare Palazzo Re, accolto dai proprietari Luigi e Rossella Re.

Ieri mattina, al Kursaal, l’incontro con i ragazzi delle Medie. Il suo intervento, introdotto dal giornalista e ricercatore Walter De Berardinis, ha offerto ai ragazzi una lettura limpida e viva dei giorni della Resistenza. Ha portato il saluto dell’Amministrazione Comunale e organizzato l’incontro, il Vicesindaco e assessore alla Pubblica Istruzione, Lidia Albani.

Sentito, da parte sua, il ringraziamento, per la straordinaria occasione di riflessione al professor Parisella, per la disponibilità ai docenti e alle dirigenti degli Istituti Comprensivi Giulianova 1 e Giulianova 2, per l’attenzione ai ragazzi intervenuti.




UN NUOVO INVITO a riunirsi e continuare il percorso

Ad un anno dalla prima assemblea pubblica dei giovani nelle aree interne d’Abruzzo

Gagliano Aterno, 27 aprile 2023. A seguito della prima assemblea, diversi incontri hanno già portato molti ragazzi e le ragazze da tutta la regione a incontrarsi successivamente a Collarmele, a Loreto Aprutino e, anche in modo informale, in giro per diversi paesi della regione. Ad oggi l’assemblea aperta si è allargata sempre di più e ha incluso i bisogni, le istanze e le aspirazioni dei giovani d’Abruzzo andando oltre le aree interne, unendo dalla montagna al mare, tra le periferie ed i centri, nel bisogno condiviso di riappropriarsi del protagonismo giovanile. E farlo costruendo reti, nella consapevolezza che in questa regione molti dei bisogni sono comuni.

Così la prima edizione del Festival Libriganzi, che si svolgerà a Gagliano Aterno tra il 29 aprile ed il 1° maggio, sarà anche lo spazio  d’incontro informale e collettivo tra i giovani della regione. Gli obiettivi sono confrontarsi sugli sviluppi delle proprie iniziative locali, ma anche avviare insieme la mappatura delle realtà associative, collettivi e singoli individui attivi e da coinvolgere in Abruzzo e lavorare insieme ai contenuti di un manifesto condiviso come prossimi passi nella progettazione condivisa.

Dunque, un invito aperto a tutti e tutte coloro che vogliono unirsi a questo progetto aperto, collettivo ed in divenire per il futuro dei nostri territori.

Il ritrovo è previsto in Piazza del Popolo a Gagliano Aterno alle ore 11:00. A seguire, i partecipanti e le partecipanti sono invitati\e a restare in paese per il ricco calendario di iniziative proposte nel contesto del festival tra libri, musica, mercatini e dibattiti.

Il festival rappresenta un momento fondamentale per i processi in corso da due anni a questa parte a Gagliano Aterno e, in questo contesto, l’assemblea avrà un forte valore significativo in rappresentanza di tutte le attività portate avanti dai giovani nei paesi d’Abruzzo per continuare a lavorare insieme per un progetto collettivo e condiviso.

Il festival Libriganzi nasce da una collaborazione tra MOMO edizioni, Montagne in Movimento, Radio Antiche Rue ed il comune di Gagliano Aterno. Il dettaglio del programma è disponibile nelle pagine Facebook dedicata all’evento:  https://www.facebook.com/events/240769401690024




IL CAMMINO NATURALE DEI PARCHI, da Livata a Corvaro

Scoprire un cammino partecipativo in stile Forrest Gump dal 7 al 13 maggio

Sul confine tra Lazio e Abruzzo: un’avventura gratuita e aperta a tutti, lanciata da Parchi Lazio in collaborazione con Va’ Sentiero. Ultima settimana per iscriversi!

Un viaggio collettivo e partecipato sul Cammino Naturale dei Parchi (CNP), a piedi e con lentezza, per entrare in contatto con le aree protette, i borghi e le comunità montane dell’entroterra laziale: questo il senso dell’iniziativa lanciata dall’ente Parchi Lazio in collaborazione con i ragazzi di Va’ Sentiero.

Chiunque può unirsi al cammino gratuitamente, in pieno stile Forrest Gump!

Si parte alla volta del CNP domenica 7 maggio da Livata, nel Parco dei Monti Simbruini, per giungere sabato 13 al borgo di Corvaro, nel cuore della Riserva Naturale Montagne della Duchessa.

Oltre al team di Va’ Sentiero, ad accompagnare la carovana di camminanti ci saranno i guardiaparco delle aree protette attraversate, che forniranno supporto e faranno da ciceroni per spiegare i luoghi di interesse naturale e storico-culturale intercettati dal percorso: il Parco dei Monti Simbruini, la Riserva Naturale Montagne della Duchessa, il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, il Parco dei Monti Lucretili e la Riserva Naturale Monte Navegna e Monte Cervia, ma anche i borghi di Camerata Nuova, Cineto Romano, Orvinio, Castel di Tora, Marcetelli, Pescorocchiano e Corvaro.

Per iscriversi e partecipare, basta compilare l’apposito form: https://shorturl.at/ahjLP  Al suo interno sono riportati tutti i dettagli delle tappe e sono anche segnalate le strutture convenzionate del Cammino, i relativi contatti e il link al sito ufficiale del CNP, per facilitare le persone a organizzare il proprio cammino.

La partecipazione a queste esperienze è completamente libera e gratuita, e implica un’assunzione di piena responsabilità personale e massima autonomia logistica: ognuno è invitato a organizzarsi per quanto riguarda viaggio, vitto e alloggio per ogni tappa percorsa.




SOTTOCOSTA conto alla rovescia

Dal 29 aprile al 1° maggio 2023 torna al porto turistico il Salone Nautico del Medio Adriatico

Pescara, 26 aprile 2023. Tutto pronto per la nona edizione di Sottocosta, il Salone Nautico del Medio Adriatico, che animerà il porto turistico di Pescara dal 29 aprile al 1° maggio 2023.  La manifestazione fieristica è promossa dalla Camera di Commercio Chieti Pescara e dal Marina di Pescara, con la collaborazione tecnica di Assonautica Pescara Chieti. Un’edizione che si preannuncia ricca di novità e con numeri importanti, come evidenziato questa mattina in conferenza stampa dal vicepresidente della Camera di Commercio Chieti Pescara e presidente del porto turistico Marina di Pescara, Carmine Salce, dal presidente di Assonautica Chieti Pescara e vicepresidente vicario di Assonautica Italiana Francesco Di Filippo, alla presenza del vicepresidente di Confindustria Nautica Piero Formenti.

«In questa edizione di Sottocosta», ha anticipato Salce, «avremo 64 espositori provenienti da 10 regioni italiane e 160 marchi presenti. Rimanendo sui numeri, il 40 per cento degli espositori parteciperanno per la prima volta all’evento e il 31 per cento arriveranno da regioni diverse dall’Abruzzo, tra cui il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia, solo per citare i territori più distanti. Sono dati che confermano come il Salone Nautico del Medio Adriatico stia crescendo sempre di più, diventando un evento di richiamo a livello nazionale per l’intero settore della nautica. Un settore sul quale la Camera di Commercio Chieti Pescara vuole continuare a scommettere e a incentivare, soprattutto per le importanti ricadute economiche e occupazionali sulle imprese del territorio e sull’intera filiera, sia diretta che indiretta».

Un risultato possibile anche grazie ai patrocini confermati per il 2023 tra cui, oltre ad Assonautica Italiana e Assonat, anche quello di Confindustria Nautica, che ha permesso a Sottocosta di entrare di diritto a far parte dei 10 eventi territoriali collegati al Salone Nautico di Genova, e quelli dell’Autorità del Sistema Portuale del Mar Adriatico Centrale e del Consiglio regionale d’Abruzzo, due novità per questa edizione.

Ma cosa c’è da aspettarsi in questi tre giorni di manifestazione dedicati ai diportisti, al turismo nautico, agli sport del mare e alla valorizzazione del mondo blu in tutte le sue sfaccettature? Si parte dalla sezione espositiva, al chiuso e all’aperto, che vedrà in vetrina numerose imbarcazioni, gommoni, canoe, kayak, sup, surf, wing foil, motori marini, moto d’acqua e motori elettrici. E ancora spazio a editoria nautica, accessori per la nautica, abbigliamento nautico, charter e vacanze in barca, attrezzature per sub, elettronica e tanto altro.

Come sempre poi la manifestazione sarà arricchita da una lunga serie di appuntamenti, tra eventi, seminari, corsi, laboratori, intrattenimento per grandi e bambini e prove pratiche per avvicinare i neofiti all’appassionante mondo della nautica. Sono, dunque, in programma uscite in barca, dimostrazioni pratiche, momenti di confronto, presentazioni di progetti e novità a cura di associazioni, istituzioni e federazioni, e tante attività promosse anche all’interno degli stand dagli stessi espositori che diventeranno a loro volta protagonisti del tuffo nel blu compiuto dal pubblico.

Un ruolo centrale sarà giocato poi da Assonautica Italiana e dalla sua sezione locale, Pescara Chieti, che nel corso di Sottocosta promuoverà diversi appuntamenti come anticipato dal presidente Di Filippo. «Da sempre, come Assonautica Pescara Chieti», evidenzia, «vogliamo fornire il nostro concreto contributo alla buona riuscita del Salone Nautico del Medio Adriatico che rappresenta un momento importante per la promozione e lo sviluppo dell’economia del mare, della nautica da diporto e del turismo nautico. Anche quest’anno, grazie alla collaborazione del nostro direttivo e di tutti i soci, organizzeremo il “Battesimo del mare” con uscite in barca per chi vorrà avvicinarsi al mondo della nautica, così come cureremo importanti momenti di confronto e informazione dedicati al progetto del Ministero del Turismo “L’Italia vista dal mare – Scopri dove ti porto”, al progetto di sicurezza e soccorso in mare promosso in collaborazione con la Direzione Marittima Pescara e il 3° Nucleo Aereo della Guardia Costiera, all’Advisory Board del sistema nautico o all’evento nazionale Go to Barcolana Adriatico».

Un ricco cartellone di incontri è in programma ogni giorno all’interno del padiglione Becci dove sul palco si alterneranno esperti, professionisti e referenti di progetti e iniziative nazionali e internazionali. Da segnalare, il convegno “Industria nautica e sviluppo turistico in Abruzzo” organizzato in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo con la presenza del giornalista Antonio Vettese, che aprirà il Salone sabato 29 aprile alle 10, e i due appuntamenti con il “Salone delle idee e dell’innovazione della nautica”: il seminario “Il progettista nel settore nautico” rivolto ad architetti e ingegneri, in scena sabato alle 15,15, e la cerimonia di premiazione che domenica alle 18,30 vedrà il conferimento del Premio alla carriera a Luca Bassani Antivari, founder & chief designer Wally Yachts e il Premio donna del mare a Rita Tranquilli Leali, avvocato e professore ordinario di Diritto della Navigazione, come rivelato dall’architetto Claudia Ciccotti Giammaria, ideatrice dei premi, e il Premio nazionale Design nautico, che sarà assegnato al vincitore della sesta edizione dell’omonimo riconoscimento.

Tra le tante attività all’aria aperta, anche l’immancabile appuntamento promosso dal Centro studi cetacei nell’ambito di “Adotta una tartaruga” che consentirà ai bambini di vedere da vicino alcuni esemplari di Caretta Caretta prima del loro rilascio in mare. Così come sarà presente Anassa, un’imbarcazione a vela sequestrata alla malavita a disposizione del pubblico grazie alla Lega Navale Italiana.

Protagoniste saranno anche le forze dell’ordine e di soccorso, con il corso sulla sicurezza in mare a cura del Nucleo Aereo della Guardia Costiera e l’evento “Guarda lontano, scegli la Marina” della Marina Militare Italiana, così come per tutta la durata del Salone è prevista l’esposizione di mezzi, attrezzature e attività per ricerca, soccorso e tutela del mare a cura della Guardia Costiera, della Marina Militare, della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco, dei Carabinieri e della Protezione Civile e la presenza dei cani da salvataggio della Società Nazionale di Salvamento.




LA MOSTRA DEL FIORE FLORVIVA chiude con successo

Soddisfatti espositori e visitatori. Grande entusiasmo per le esposizioni di orchidee e piante grasse.  Appuntamento al 2024

Pescara, 26 aprile 2023.  Chiude con un bilancio più che positivo la 45esima edizione della Mostra del Fiore Florviva che si è tenuta al porto turistico Marina di Pescara dal 23 al 25 aprile.

Si dicono soddisfatti gli organizzatori che hanno assistito nei tre giorni al flusso continuo di visitatori entusiasti della ricca esposizione di piante e fiori e degli eventi collaterali che hanno arricchito l’iniziativa.

Guido Caravaggio, presidente Assoflora (Associazione dei produttori florovivaisti abruzzesi): “Questa edizione ha conseguito un risultato eccezionale, gli espositori sono molto soddisfatti sia dell’organizzazione che dell’affluenza. Idem per i visitatori che hanno trovato come sempre una grande offerta. Abbiamo voluto completare l’esposizione di orchidee con quella delle piante grasse che ha generato grande attenzione e interesse. La buona riuscita dell’evento di quest’anno è motivo di entusiasmo per lavorare sin da subito alla prossima edizione”.

Remo Matricardi, presidente Arfa (Associazione regionale del florovivaismo abruzzese): “Un  grande risultato dato dall’affluenza poderosa di visitatori e addetti ai lavori. È un evento che cresce e che si arricchisce di anno in anno.  Ringraziamo la Camera di Commercio Chieti Pescara, il Comune di Pescara, la Regione Abruzzo e tutte le associazioni e le attività che continuano a starci vicino.  Da domani ci metteremo a lavoro con entusiasmo per l’edizione 2024”.

Tante le iniziative che si sono susseguite nei tre giorni dedicati al mondo del florovivaismo, tra laboratori, convegni e reading di poesie a tema. La Regione Abruzzo ha partecipato con uno spazio espositivo del Servizio fitosanitario regionale, organizzazione che si occupa di protezione delle piante, dell’ambiente, del patrimonio forestale e del territorio.

La parte espositiva è stata completata quest’anno da tre esempi di giardini: uno realizzato dalla Vivai Agricola Raulli con elementi naturali, dimostrando che con semplicità si possono fare cose belle e in piena sintonia con la natura, uno allestito dall’architetto Cristiano Del Toro in collaborazione con il Giardino degli Angeli,  con l’intento di sensibilizzare al tema del recupero dell’acqua piovana, e l’altro dell’azienda La Felce che ha presentato il brevetto Viridis, un giardino che si estende su uno spazio verticale, da interno e da esterno.

Il  mondo del florovivaismo è stato rappresentato da oltre 150 espositori che hanno allestito una perfetta vetrina di fiori, piante ornamentali, piantine da orto e da frutta. Alle orchidee è stato riservato, per il secondo anno consecutivo, uno spazio dedicato, con esposizione e convegni su come coltivarle, dalla concimazione ai rinvasi.   Anna Di Medio, sezione abruzzese dell’associazione di orchidofilia Atao : “Siamo felicissimi di essere tornati qui, vedere i visi delle persone che rimangono incantate davanti alle nostre piante ci riempie di gioia. Abbiamo allestito una vetrina con orchidee molto particolari e i visitatori si sono appassionati a questo tipo di pianta, che è bellissima ma anche molto particolare”.

Non solo orchidee ma anche piante grasse alla 45esima edizione della Mostra del Fiore, partecipazione curata dai collezionisti dell’Associazione Italiana Amatori delle Piante Succulente. Domenico Rocchi, segretario Aias Abruzzo Marche e Molise: “L’associazione nasce nel 1979 e si esprime attraverso la pubblicazione di quattro riviste trimestrali e uno speciale, con l’intento di divulgare le peculiarità delle piante succulenti e di sostenere i produttori che in Abruzzo insistono su 18 ettari di terreno, riservato alla coltivazione di piante grasse”.




MATTARELLA: IL 25 APRILE È LA COSTITUZIONE

26 Aprile 2023

Il discorso più chiaro e netto sul significato pieno e sulla forza del 25 aprile, come c’era da attendersi, è giunto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: ” Il frutto del 25 aprile è la Costituzione. Il 25 aprile è la Festa della identità italiana, ritrovata e rifondata dopo il fascismo”.

Affermazioni che superano tutte le discussioni di questi giorni passati nel corso dei quali sono riemerse addirittura le remore a parlare di “antifascismo” e, a destra, si è persino sembrare tornare indietro a quel prima di Fiuggi quando, con la nascita di Alleanza Nazionale, venne definito il fascismo un male assoluto.

Mattarella, dopo il saluto all’Altare della Patria, ha voluto ricordare l’Anniversario della Liberazione da Cuneo, da lui definita la “terra dei dodicimila partigiani, dei duemila caduti in combattimento e delle duemilaseicento vittime delle stragi nazifasciste”. Da queste essenziali cifre, viene la conferma del sacrificio richiesto dalla lotta per la liberazione, e con essa per la libertà e per la democrazia. Non c’è dunque spazio per chi continua a parlare di divisione e divisività con l’obiettivo di non voler accettare il 25 aprile come il giorno fondante per un intero popolo.

Come ha ricordato il Presidente della Repubblica, dopo “l’8 settembre il tema fu quello della riconquista della Patria e della conferma dei valori della sua gente, dopo le ingannevoli parole d’ordine del fascismo: il mito del capo; un patriottismo contrapposto al patriottismo degli altri in spregio ai valori universali che animavano, invece, il Risorgimento dei moti europei dell’800; il mito della violenza e della guerra; il mito dell’Italia dominatrice e delle avventure imperiali nel Corno d’Africa e nei Balcani. Combattere non per difendere la propria gente ma per aggredire. Non per la causa della libertà ma per togliere libertà ad altri”. E dunque la “Resistenza fu anzitutto rivolta morale di patrioti contro il fascismo per affermare il riscatto nazionale”.

È vero, ha ragione il nostro Presidente: si trattava di “dare vita a una nuova Italia”. Così, il 25 aprile, il suo significato concreto e di prospettiva, costituiscono una cesura nella storia del Paese che costringe, ancora oggi, a fare una scelta senza vie di mezzo. Sulla base dei valori che questa data ci ripropone, ogni giorno, è necessario proseguire su quella strada intrapresa, e mai abbandonata nonostante le tante difficoltà incontrate dalla nostra Repubblica, per dare vita, come ha ricordato Mattarella, a “una democrazia forte e matura nelle sue istituzioni e nella sua società civile, che ha permesso agli italiani di raggiungere risultati prima inimmaginabili”.

Tutto è partito da quel 25 aprile. E gli italiani ben lo sanno! Come hanno dimostrato ieri con una partecipazione imponente per ribadire quel che c’era da ribadire.




OMAGGIO ALLE VITTIME di tutte le guerre e ai 33 Martiri di Capistrello

Corone di alloro al monumento e alla lapide rispettivamente dedicati. La pioggia a tratti battente non ha fermato la sentita celebrazione, a luco dei marsi, del 78° Anniversario della Liberazione.

Luco dei Marsi, 26 aprile 2023.  “La libertà e la democrazia che hanno consentito al nostro Paese di crescere e prosperare affondano le radici nella Liberazione, nella lotta per l’affermazione di quei valori assoluti, poi trasfusi e sostanziati nella nostra Costituzione, difesi col sangue e il sacrificio di migliaia di vite. Sono questi ideali, questa lotta, quel sacrificio che oggi onoriamo, e sentiamo come dovere fondamentale vivificarne la memoria, ancor più nel momento in cui vanno via via a sparire i testimoni diretti degli eventi che hanno contribuito a disegnare il volto della nostra Italia, e con più forza alla luce di oscurantismi e revisionismi rimontanti”, ha rimarcato la sindaca Marivera De Rosa nel corso della cerimonia, accompagnata dal sindaco del Consiglio comunale dei Ragazzi dell’I.C. “I. Silone”, Alessandro Lauri, alla presenza del senatore Michele Fina, del vicesindaco Giorgio Giovannone, degli assessori Silvia Marchi, Claudia Angelucci, Mauro Petricca, con don Giuseppe Ermili, i rappresentanti del Gruppo Alpini di Luco dei Marsi e delle Associazioni locali e alcuni familiari delle vittime luchesi dell’eccidio di Capistrello.

“L’humus della nostra democrazia è stata, ed è, anche la consapevolezza di queste lotte, di questa storia, e dell’eroismo di quanti hanno saputo riconoscere e combattere l’aberrazione di regimi liberticidi e criminali, scegliendo di combattere per l’affermazione di quei valori. Le conquiste di libertà e le garanzie di cui oggi godiamo le hanno pagate per noi, per tutti, i Partigiani che, pur di diversa ispirazione politica, sono stati accomunati nella battaglia contro il nazifascismo. É grazie al loro coraggio, che oggi possiamo essere orgogliosi della nostra storia, del nostro Paese, delle nostre istituzioni democratiche. Celebriamo questo giorno per ricordare che l’Italia riconquistò la libertà, rialzando la testa dalla dittatura, ma anche per aver ben presente che l’inestimabile pace e il benessere che viviamo sono figli di quella lotta, della Resistenza, che ci ha restituiti alla storia, e al futuro che sarebbe venuto, riscattati dal giogo nazifascista e da complicità irrimediabili”, ha concluso la Sindaca, che ha poi ricordato i nomi delle vittime dell’eccidio di Capistrello.

“Le commemorazioni, nel tempo, rischiano di diventare un po’ rituali, di non toccare più la pelle viva delle persone, tanto più si allontana, negli anni, il fatto storico”, ha sottolineato il senatore Michele Fina, “Non sentiamo più il rischio, concreto, che possa accadere quanto è già accaduto. Non percepiamo quanto questo sia un momento che serve al presente, al futuro, perché il rischio di perdere queste conquiste democratiche, pagate col sangue, è reale.

E non serve guardare ai luoghi che, pure a breve distanza da noi, vivono una guerra, ma anche a Paesi, europei, che sono stati democratici e che oggi regrediscono. Come regrediscono?

Con un’erosione inizialmente quasi impercettibile delle libertà, dei diritti, uno ad uno, con le motivazioni più disparate. Magari comincia ad essere incombente il potere politico su quello giudiziario, cominciano ad essere minori la libertà di espressione, di dibattito, magari per motivi legati alla sicurezza nazionale…

C’è sempre una qualche giustificazione, per l’eliminazione dei diritti, è solo che questa erosione diventa un elemento di assuefazione. I più lo percepiscono come un naturale addomesticamento, persino come un modo per risolvere altri problemi. Accade, ed è per questo che occorre essere vigili, perché quello che ieri si chiamava fascismo o nazismo, domani o oggi può chiamarsi in un altro modo, ma l’effetto è comunque lo stesso, si comprimono via via i diritti individuali e si scivola verso la violenza, fino a che anch’essa diventa qualcosa ritenuto normale, possibile. Lo abbiamo visto anche dalle cronache recenti, si tende a giustificare. Per questo, Il dovere di queste giornate è quello di rendere vivido il ricordo, fare presenza viva di questa straordinaria eredità di valori e di conquiste che la Resistenza ci ha consegnato, un’eredità inestimabile e insostituibile, insieme alla memoria di quanti hanno combattuto per l’affermazione di essi. Questa eredità va preservata gelosamente e trasferita”, ha chiosato il senatore Fina, “E fin quando saremo in grado di farlo, non vi sarà il rischio che i loro nomi e il loro esempio siano dimenticati, o che il loro sacrificio sia stato vano”. A siglare la cerimonia, le note di “Bella Ciao”.




25 APRILE: FATTO DI POPOLO

25 aprile 2023

“L’Italia rivive una drammatica ma esaltante esperienza ed approfondisce la sua identità nazionale. Quella identità nazionale che si rivela in momenti di svolta, destinati ad esercitare una decisiva influenza nella storia dei popoli. La Resistenza fu uno di questi momenti. Ad essa dunque, ancora oggi, facciamo riferimento. Ad essa ci rivolgiamo come al luminoso passato, sul quale è fondato il nostro presente ed il nostro avvenire”. Così Aldo Moro intervenne in occasione del trentennale della resistenza, nel 1975

Nella nostra fase storica, in cui i punti di riferimento culturali ed esistenziali appaiono soverchiati da un processo di de storicizzazione, dal tentativo di introdurre modelli che perdono ogni strutturazione ideale, dal restringere l’orizzonte  ad una mera semplificazione di quel complesso sentire, ma unico in grado di dare un senso profondo al significato della nostra vita, dal promuovere una visione meramente consumistica, che appare indifferente rispetto ai processi che hanno determinato il mondo in cui siamo inseriti, il 25 aprile per noi italiani, ma nel ‘45 fu un aprile fondamentale per il processo democratico di gran parte dell’Europa, diventa uno di quegli appuntamenti cruciali con il quale misurarsi.

Questo perché, come già sostenuto più volte in precedenza, il 25 aprile non segna solo la fine del fascismo e della sua alleanza e acquiescenza ai criminali nazisti. È il faticoso e drammatico arrivo sulla scena di una visione alternativa degli uomini e delle cose perché quel giorno, che ne riassume tanti altri, giunse finalmente un’Italia democratica in senso moderno.

Come disse Moro 46 anni orsono ciò che portò al 25 aprile fu “ fatto di popolo, fatto sociale di rilevante importanza” costellato da   “un’infinità di episodi spontanei”. Ed è questo che serve a spiegare il perché fu data simbolica, capace di agire tanto “ in profondità nella vita politica del nostro Paese, dando una nuova dimensione allo Stato, arricchendo la vita democratica e creando una originale mentalità antifascista, la quale superò quella formale e parlamentaristica che aveva in certo modo caratterizzato in precedenza la opposizione al fascismo”.

Fortunatamente, molto è rimasto di quello spirito e di quei contenuti. Eppure, come dimostrano tante manifestazioni pubbliche, ancorché limitate a infimi gruppetti, ma in grado di trovare sui social nuovi terreni di coltura, pulsioni fascisteggianti, razzistiche ed antisemite permangono e non si fa mai abbastanza per contenerle e metterle a tacere definitivamente.

Del resto, anche questo è stato già varie volte sottolineato, gli atteggiamenti propri del fascismo sono frutto di una categoria dello spirito, sempre in agguato in tanti singoli individui e in tanti gruppi. Sicuramente in quelli più pronti a recepire le sirene dalla prepotenza, dell’arroganza e dell’egoismo.

Così, il 25 aprile di quest’anno, ancora nel pieno della pandemia che un anno fa toccò uno dei livelli più alti in termini di contagio e di decessi, alcuni gruppi parafascisti utilizzano le evidenti difficoltà sanitarie ed economiche per creare confusione e distorcere il consenso sulla base di parole d’ordine irrazionali e, alla fine, illiberali.

La conferma che, dunque, è necessario  vivere il 25 aprile come un’occasione per tornare alle fonti dei nostri principi democratici, umanitari e spirituali. Un’ulteriore occasione da non lasciar  cadere nel vuoto sapendo che, in realtà, si tratta di vivere tutti i 365 giorni dell’anno lungo una continua riscoperta degli ideali di libertà, partecipazione ed inclusione che sostanziarono la nostra rinascita democratica.

Giancarlo Infante

https://www.politicainsieme.com/25-aprile-fatto-di-popolo/




NASCE PUNTO KARMA, Studio di Psicologia e Psicoterapia

In collaborazione con Autismo Abruzzo Onlus nell’ambito del Progetto DAVIDE

L’Aquila, 24 aprile 2023. Sabato 22 e domenica 23 aprile sono state due giornate intensissime, ricche di attività all’insegna della crescita personale, del divertimento, della condivisione e del benessere in via Campo di Fossa, 10 – L’Aquila

Nasce Punto Karma, studio di Psicologia e Psicoterapia in collaborazione con Autismo Abruzzo Onlus, dedicato all’ascolto e alla elaborazione di progetti di inclusione e di avvio al lavoro di giovani autistici. Grazie all’accordo stipulato il 2 aprile 2022 con il Comune dell’Aquila al civico 10 di Via Campo di Fossa sarà da oggi possibile fruire delle attività del “Punto Karma” con la disponibilità della dott.ssa Cristina Milani e della dott.ssa Valeria Gaeta. La formazione specifica, conseguita dalle nostre volontarie lo scorso anno con il corso Social Skill training in adolescenza e età adulta organizzato dalla Fondazione Cervelli Ribelli di Roma, è valore aggiunto di questa iniziativa in cui il Pensare in Blu è frutto dell’incontro tra esigenze e competenze al fine di offrire un’ampia gamma di attività che possano portare ad una visione sociale differente nell’ambito delle neurodiversità.

È una sfida questa che interpella ciascuno di noi nell’apertura al cambiamento: tutti hanno un potenziale, tutti sono importanti, l’importante è saper valorizzare, capire e se necessario aiutare.

Punto Karma agirà in quattro ambiti:

incontri di sensibilizzazione e informazione

formazione per addetti ai lavori

sostegno e supporto a progetti di vita individualizzati; consulenza per l’avvio al lavoro; miglioramento della qualità della vita

attività: laboratori; incontri di inclusione (film, cucina, uscite didattiche, gite, cammini … )

Al taglio del nastro erano presenti ragazzi autistici provenienti da Avezzano, Guardiagrele, Teramo e Chieti, giovani sostenitori delle nostre iniziative e famiglie; in rappresentanza della Municipalità è intervenuta l’Assessore alla Cultura, Avv. Ersilia Lancia che si è congratulata con gli ideatori di questa iniziativa unica nel suo genere e ha dichiarato che “l’impegno vero sincero autentico di ciascuno di voi qui, ma anche di noi può fare la differenza. Stiamo facendo qualcosa non soltanto per questi ragazzi, non soltanto per le famiglie, ma anche per la città perché è una città inclusiva con una elevata qualità della vita”.

Il termine Karma infatti indica un’azione fisica, verbale e mentale da cui derivano delle conseguenze nella nostra vita e in quella delle persone che ne fanno parte. Punto Karma nasce dall’idea di agire per giungere ad una società incentrata sui concetti di reciprocità, responsabilità, cambiamento.




25 APRILE 2023

Il Manifesto di Ventotene, l’Unione Europea e la Resistenza

Chieti, 24 aprile 2023. I nazifascisti, dopo avere ridotto l’Europa a un grande campo di concentramento schiavizzando i popoli, alleati col Giappone hanno scatenato la guerra, provocando 55 milioni di morti.

Militari e civili, uomini e donne, vecchi e bambini sono stati brutalmente assassinati, “impiccati, sgozzati, uncinati, squartati, accecati, asfissiati, bruciati vivi, interrati nelle fosse fatte scavare da loro, lasciati morire nudi nei campi di neve” (Piero Calamandrei, editoriale de Il Ponte, settembre 1945).

In tutti i Paesi  europei occupati dai nazifascisti è nata la Resistenza, che, con la partecipazione anche delle donne, ha contribuito a sconfiggere i dittatori e a restituire ai popoli la libertà e la democrazia.

Nel 1941 gli antifascisti italiani Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, mentre stavano scontando, dopo anni di carcere, la condanna al confino nell’isola di Ventotene, riflettendo sui compiti del dopoguerra, scrissero  il “Manifesto di Ventotene“, titolo originale “Per un’Europa libera e unita“. Il Manifesto è il testo fondante dell’Unione Europea, creata col trattato di Maastricht del 7 febbraio 1992.

Oggi la UE è in crisi. Il progetto di Spinelli e Rossi di creare una Federazione Europea, ispirata ai principi di pace e libertà, superando i confini nazionali, è vanificato dalla rinuncia all’integrazione politica in favore di quella economica e dalle iniziative prese da alcuni Paesi sovranisti.  Il 2 luglio 2021 15 partiti (tra cui la Lega e Fratelli d’Italia) di 14 Paesi  hanno firmato un documento, la “Carta dei Valori”, in cui progettano di riformare l’UE salvando le nazioni.

I valori costitutivi dell’UE progettata nel Manifesto sono contrastati anche dai movimenti neonazisti e neofascisti. Cessata la guerra, i vincitori hanno onorato il sacrificio dei militi caduti in combattimento allestendo cimiteri di guerra e sacrari. Hanno onorato il martirologio dei partigiani celebrando le ricorrenze,  erigendo cippi e monumenti, murando lapidi, pubblicando le ultime lettere dei condannati a morte, apportando modifiche alla toponomastica delle città.

Ma col tempo le iniziative si sono rarefatte; il filo della memoria delle vicende belliche e resistenziali, delle vite tragicamente spezzate, dei drammi familiari, si è assottigliato e spezzato. Nel vuoto lasciato dalla memoria rimossa, in  Europa sono cresciuti gruppi e movimenti neofascisti e, in alcuni Paesi, anche   neonazisti.

L’Italia è uno dei Paesi all’avanguardia del fenomeno neofascista. I social network abbondano di  messaggi razzisti e antisemiti. Alcuni gruppi hanno compiuto anche azioni eversive. Nelle ultime elezioni politiche ha trionfato il partito del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Lei e altri esponenti di Fratelli d’Italia hanno rifiutato il percorso compiuto da Gianfranco Fini per superare l’eredità del neofascismo. Preferiscono rimanere aggrappati alla memoria di Giorgio Almirante (la Meloni, nel suo libro autobiografico, “si dichiara sua figlia spirituale”) e alle radici del MSI, perché, come ha scritto la sottosegretaria Isabella Rauti in un messaggio, celebrando l’anniversario della fondazione del MSI, “Le radici profonde non gelano mai”.

 Per contrastare il pericolo dei movimenti eversivi presenti in Europa, è necessario che  i partiti, i movimenti, i sindacati, le associazioni, le numerose sezioni Anpi presenti in diversi Paesi europei introducano tutte le iniziative politiche e culturali utili per rafforzare la coscienza collettiva democratica dei cittadini. Così facendo, contribuiranno a realizzare l’Europa libera e democratica ideata dagli autori del “Manifesto di Ventotene”, la quale sarà di sostegno ai popoli impegnati nella Resistenza alle violenze dei governi dittatoriali, numerosi nel mondo, per la conquista o la riconquista delle libertà fondamentali.

Filippo Paziente, Socio Sezione Anpi




DOV’È FINITA LA CO2 DEI PINI della Riserva Dannunziana?

Pescara, 24 aprile 2023. Mi è capitato, poco tempo fa, di fare alcune brevi escursioni nei boschi della collina Bolognese, dalle parti di San Benedetto Val di Sambro. Ho camminato dentro alcune formazioni miste di latifoglie e sempreverdi: castagni, roverelle, ontani, aceri, abeti bianchi, pecci e pini. Formazioni boschive che, a passarci dentro, danno il senso della naturalità della loro presenza ed essenza, con gli odori, i silenzi e il microclima tipici di un bosco, ma che in effetti è governato dall’uomo, e da lungo tempo, nelle modalità più diffuse: ceppaia e, da quello che ho potuto vedere dalle brevi passeggiate, soprattutto fustaia. In più di una occasione mi sono imbattuto nei cantieri di taglio dove, accanto ai tronchi accatastati, soprattutto di conifere, già faceva più che capolino il novellame di sostituzione. Ho contato gli anelli di accrescimento degli individui più grandi, con in bella vista il loro alburno e duramen, e per alcuni sono arrivato anche quasi a 100.

Vedere quelle cataste di legno, ma anche un certo apparente degrado dovuto anche alle varie strade di attraversamento del bosco per lo svolgimento dell’attività selvicolturale, mi ha alquanto incupito. Poi ho riflettuto su una serie di questioni, soprattutto legate alla sorte di questi legnami, e mi sono volutamente convincere di uno scenario positivo di utilizzo, non certamente per fini energetici, ma come materiale da costruzione, arredamento  e utensileria varia. Fusti così pregiati che la natura ha messo insieme in così tanto tempo non possono essere diversamente utilizzati, mi sono detto. E mi ha rincuorato il pensiero che dentro a ogni singolo tronco, ancorché rimosso da quesi luoghi,  sia segregata una massa enorme di CO2 che, rimossa dall’atmosfera, rimarrà ora confinata in chissà quale mobilio o comunque manufatto, per un periodo significativamente lungo, mentre nuove piante già hanno rimesso in moto il ciclo.

Il pensiero mi è automaticamente andato al bosco più vicino alla mia città, che anzi lo include, quello della Riserva Dannunziana, di cui ancora ad oggi continua a sfuggirmi, perché evidentemente poco informato, il modello di governo: danneggiato, come tutti sappiamo, dal fuoco non appena qualche anno fa, oggi mostra ferite gravi che anche l’occhio  poco allenato facilmente riesce a vedere. Come ad un osservatore ancora distratto non sfugge la scomparsa di una certa trama di tronchi, molti, decine e decine, che infittivano questa formazione boschiva, rimossi da alcuni comparti, sicuramente per ragioni di incolumità pubblica (questione tutta da valutare in un’area protetta, da cui invece sembra che bisogna proteggersi!) e che custodivano anche loro massicce dosi di CO2: ad oggi non sappiamo quale ne sia stata la sorte, né dove il carbonio di quella molecola, lì stoccata, sia andata a finire. Non è una questione di poco conto sapere e poter certificare le proprie azioni di sostenibilità

Giancarlo Odoardi – Ri-media.net

Direttore Editoriale – Web Content Editor




LO SCUDETTO È TUO

Amicacci, il sogno diventa realtà

Giulianova, 23 aprile 2023. La Deco Metalferro Amicacci Abruzzo si laurea Campione d’Italia per la prima volta battendo 63-52 l’UnipolSai Briantea84 Cantù sul parquet del PalaMeda, chiudendo la serie di Finale Scudetto sul 2-0.

Di fronte ad una cornice di pubblico spettacolare apre le danze la squadra di casa con i canestri di Pippo Carossino e dell’ex Simone De Maggi. Dopo un inizio con le polveri bagnate l’Amicacci si sblocca andando a segno con Gabriel Benvenuto e Melanie Hawtin, con la canadese che disputa un grande incontro soprattutto fatto di difesa e blocchi fondamentali nell’economia del gioco degli abruzzesi. Nella squadra ospite si mette all’opera Shay Barbibay che riprende da dove aveva lasciato in Gara 1: l’israeliano realizza i canestri che permettono alla compagine di coach Di Giusto di chiudere avanti il primo quarto (10-12).

In apertura di secondo quarto la Briantea si riporta avanti con l’incursione di Santorelli e il tiro dalla media di De Maggi. Per l’Amicacci fa il suo esordio dalla panchina Galliano Marchionni che dà il via ad un 10-0 insieme a Matteo Cavagnini, a dare il consueto apporto di tecnica ed esperienza. Il margine si amplia con le triple di Barbibay e Marchionni che fanno volare gli abruzzesi sul +13. Nel finale di tempo Cantù va a segno con Bassoli ma Benvenuto conclude in appoggio e conferma il margine di vantaggio all’intervallo (22-35).

Nel terzo quarto dopo la tripla di Barbibay del +16 si blocca l’attacco dell’Amicacci. Ne approfitta la squadra di casa che si avvicina con le giocate di De Maggi e Geninazzi. Gli abruzzesi affidano la resistenza a Matteo Cavagnini, dominante in area, ma Cantù trova spazi in attacco e piazza un parziale in chiusura di periodo, guidato dai canestri di Lorenzo Bassoli e completato dalla tripla di Pippo Carossino che vale il -2 brianzolo (45-47).

L’Amicacci non si fa intimorire e si ricompatta, ricostruendo con pazienza il proprio vantaggio. Dall’altra parte la Briantea smarrisce la precisione al tiro e vede riallontanarsi gli ospiti, a segno con Amit Vigoda dalla media, con un appoggio spettacolare di Barbibay e con una caparbia giocata in area di Cavagnini.

Cantù si aggrappa ancora a Simone De Maggi per il -5, ma la Deco Metalferro gioca di squadra e trova due belle giocate sull’asse Barbibay-Cavagnini, a scambiarsi gli assist. Negli ultimi minuti la squadra di coach Di Giusto gestisce con sapienza e chiude i giochi con i canestri di Gabriel Benvenuto (52-63).

Può partire la festa in casa Amicacci per uno Scudetto inimmaginabile a inizio stagione, ma che si è via via concretizzato con una crescita esponenziale di un gruppo di grande talento ma che ha dimostrato anche carattere. La vittoria in Supercoppa ma soprattutto la semifinale Play Off contro la Santo Stefano hanno dato consapevolezza ulteriore di poter centrare uno storico traguardo, sotto la guida esperta di un coach vincente come Carlo Di Giusto, che ha accettato la sfida di portare al titolo un club in cerca del salto di qualità dopo tanti anni al vertice. Una vittoria che ripaga di tanti sacrifici la società abruzzese, a partire dai fondatori per arrivare ai componenti dello staff e ai collaboratori che negli anni hanno permesso al sogno di diventare possibile.

Tabellino

UnipolSai Briantea84 Cantù: De Maggi 24, Santorelli 8, Carossino 7, Bassoli 6, Geninazzi 4, Tomaselli 2, Buksa 1. All. Jaglowski.

Deco Metalferro Amicacci Abruzzo: Barbibay 24, Cavagnini 17, Benvenuto 10, Marchionni 7, Vigoda 3, Hawtin 2, Baho. All. Di Giusto.

Serie A – Finale Scudetto

GARA 1 (15/04)

Deco Metalferro Amicacci Abruzzo – UnipolSai Briantea84 Cantù 56-44

GARA 2 (22/04)

UnipolSai Briantea84 Cantù – Deco Metalferro Amicacci Abruzzo 52-63

Stefano D’Andreagiovanni




BIANCOROSSE  SUL VELLUTO 3-0

La  Lg Umbyracing  si sbarazza facilmente  dell’ Isernia

Teramo, 23 aprile 2023. Un’ora di gioco per liquidare Isernia. La LG UmbyRacing Futura schiaccia le molisane con un secco 3-0, conquistando altri tre punti che servono a migliorare la propria classifica. Il lavoro in palestra paga. La cura Nanni comincia a farsi sentire, visto che la squadra biancorossa ha sfoderato una buona pallavolo, fatta di attenzione in difesa e precisione in attacco. Isernia non ha potuto opporre resistenza, visto che le biancorosse hanno voluto vendicare, nel senso sportivo, la sconfitta dell’andata. Il primo set è un monologo biancorosso. Subito Futura avanti 5-1, 10-4, 16-7, 21-9 fino al 25-11 finale in 19 minuti. Troppo netta la differenza tecnica in campo. Il secondo parziale è identico al primo, con Teramo avanti 10-4, 15-8, 18-13, 19-16. Poi le biancorosse decidono di chiudere anche la seconda frazione. La squadra di Nanni piazza un parziale di 6-0 fino 25-16 in 21 minuti. Ci si attende la reazione della squadra molisana, ma è sempre la Futura ha dettare i ritmi del gioco. Il terzo set è  pura formalità con le biancorosse avanti 9-5, 11-7, 20-10 per chiudere 25-16 in 22 minuti. Bel gioco, buona pallavolo e soprattutto intesa di squadra. La Futura c’è!

LG UMBYRACING FUTURA TERAMO  3

Peroni, Ragnoli 17, Cipriani 5, Di Diego 2, Mattucci, La Brecciosa, Di Paolo 3, D’Egidio, Mazzagatti 5, Di Carlo 11, Di Sabatino, Ventura, Lestini 11. All. Nanni

EUROPEA 92 ISERNIA 0

Ponton, Nardi 2, Sessa 2, Lomoro, Anselmo 4, Ricciardone, Caldararo, Petta 4, Nostrato, Bianchella 2, D’Arco 6, Peruzzi 3. All. Scandurra.

ARBITRI: Salvatore di Falconara Marittima, Violini di Ancona

PARZIALI: 25-11; 25-16; 25-16

Patrizio Visentin




ORTONA È LA REGINA della Serie A3

Vince la doppia sfida contro l’altra capolista e riconquista la Serie A2 dopo soltanto una stagione

Ortona, 23 aprile 2023. Una favola che si conclude con un lieto fine, quantomeno per la Sieco. Il bello è che solo qualche settimana fa gli ortonesi erano distanti cinque punti dal primo posto. Primo posto conquistato dopo una strabiliante rimonta sul Catania, completata nell’ultima di campionato proprio contro gli etnei con una roboante vittoria per tre set a zero. Un primo posto ottenuto sul classico filo di lana che è valso questa finalissima contro Fano. Una finale che, per la precisione è uno spareggio promozione da disputare al meglio delle tre gare.

Una Sieco tutto cuore, quella che affronta la Vigilar Fano che, nella serie, parte favorita. I marchigiani, avendo ottenuto più punti della Sieco nella regular season  possono disputare l’eventuale bella tra le mura amiche. Nella prima della serie gli impavidi faticano a tenere i ritmi indiavolati dei padroni di casa ma alla fine con grande pazienza e determinazione riescono a portare a casa una importantissima vittoria al tie-break. Ma questa è acqua passata.

La Sieco aveva la possibilità di giocarsi tra le mura amiche un’importantissima chance. Una vittoria avrebbe chiuso i conti. Un palasport traboccante di persone accoglie i Ragazzi Impavidi in un frastuono di sirene, cori e applausi. Non sono da meno i tifosi della Vigilar, giunti in gran numero da Fano. L’atmosfera è di quelle magiche e, in effetti, la magia c’è stata.

Quella scesa in campo sabato 22 aprile contro la Vigilar Fano è la miglior Sieco di sempre. Nunzio Lanci & Co. hanno studiato e preparato la gara nel migliore dei modi e soprattutto l’hanno interpretata alla perfezione. Una straordinaria prestazione corale che vede spiccare Tommaso Fabi (2 muri, 7 punti e il 71% di positività in attacco). Il servizio di Ortona è preciso, intelligente, ed il muro sempre presente anche a sporcare e smorzare gli attacchi avversari in maniera tale da favorire il contrattacco. Castellano le prova tutte in Casa Fano ma questa volta Ortona è davvero insuperabile. Fatta eccezione per le primissime battute, quando gli ospiti della Vigilar sfruttano alcune ingenuità dei padroni di casa, la Sieco di fatto ha sempre avuto la meglio, creando dapprima un notevole distacco dagli avversari, per poi limitarsi a navigare in tranquillità verso il porto della vittoria. Nulla hanno potuto il forte ex di turno Christoph Marks ed il neoacquisto Patriarca. Contro l’Impavida determinata di questa sera e trascinata da uno splendido pubblico, c’era ben poco da fare.

Dopo un’ora e mezza di gioco, la Sieco mette a terra anche l’ultima palla del terzo set e, premiati dal Presidente della Lega Pallavolo Massimo Righi e dalla vicedirettrice Yvonne Schlesinger la Sieco Service Impavida Ortona festeggia il pronto ritorno in Serie A2.

Nunzio Lanci: «I ragazzi sono stati veramente bravi. Alla fine, è una vittoria meritata. Una vittoria che vorrei dedicare al mio papà (il presidente Tommaso Lanci n.d.r.), che per qualche problemino non ha potuto essere qui questa sera. Avrebbe meritato di essere presente e di ricevere tutti gli attestati di stima possibili ed immaginabili. Una serata magnifica ed un plauso va a tutti. Alla squadra, allo staff fino ai tifosi storici e ai cittadini che hanno riempito il palazzetto. Solo chi ha sofferto partita dopo partita può capire quanta gioia stiamo provando in questo momento. Dopo un anno, come quello passato, riportare subito la squadra in A2 non era affatto semplice ma alla fine ci siamo riusciti».

IN BREVE

Parte meglio Fano, la Sieco sbaglia molto e concede subito tre invasioni. Roberti batte bene e gli ospiti prendono un vantaggio di tre punti. Ortona stringe i denti e alza il muro accorciando prima  le distanze sul 6-7 e poi agganciando gli avversari 8-8. Si gioca punto su punto e la Sieco con Marshall trova anche il punto del vantaggio 12-11.  Migliora la Sieco anche al servizio, Fano va in affanno e Ortona guadagna un piccolo margine quando si è a metà del primo parziale.  Ortona continua a macinare gioco, Fano prova ad infastidire la ricezione abruzzese con Roberti e Gori e ci riesce. Ci vuole una doppia dei marchigiani per dare la vittoria a Ortona, anche e, Marshall era stato pronto nel bloccare a muro il pallonetto di Marks.

Palpitante inizio di secondo set, si gioca punto a punto. Tanti gli errori dai nove metri, per un parziale che è appena cominciato. Il primo break è ortonese grazie a Bertoli che invece è efficace dai nove metri. Ortona alza un buon muro e Marks fa difficoltà a passare. A metà del parziale Ortona è avanti 16-11. Si riduce sensibilmente il distacco sul finire del set. Marks fa soffrire i tifosi di Ortona pungendo dai nove metri. Fano riesce a recuperare altri punti ma il divario è troppo grande, Ortona trova la vittoria del secondo set addirittura sfruttando un errore al servizio degli ospiti.

Nel terzo set sono di nuovo i padroni di casa a tentare la prima mini-fuga. Se si escludono Marks e Roberti, il servizio di Fano non se la passa molto bene, Ortona riesce invece a sfruttare in maniera ottimale il contrattacco. A metà parziale il distacco tra le due squadre è pressoché invariato ma Fano è squadra tosta e gli Impavidi non devono abbassare la guardia. La guardia rimane alta ma si abbassa un po’ quella di Fano quel tanto che basta alla Sieco per scappare sul 18-13. Sul finale Ortona non forza più il servizio pensando di gestire un vantaggio di sei punti sugli ospiti. La tattica è quella giusta. Ortona evita rischi inutili ed è anzi, proprio un servizio float di Arienti a chiudere i giochi. La Sieco è in Serie A2. 

PRIMO SET

La Sieco Service Ortona cala il suo sestetto titolare. C’è Ferrato al palleggio e Bruno opposto. Gli schiacciatori di posto quattro sono Capitan Marshall e Bertoli mentre la coppia dei centrali è formata da Fabi e Arienti. Libero Benedicenti

I padroni di casa scendono in campo con Zonta regista e Marks opposto. Al centro Patriarca e Maletto e schiacciatori Roberti e Ferri. Libero Raffa.

Coach Lanci risponde con il sestetto che si è sbarazzato di Catania nell’ultima giornata di regular season: Ferrato palleggiatore con Cunha in diagonale. Al centro ci sono Fabi ed Arienti mentre schiacciatori di posto quattro Capitan Marshall e Bertoli.

La prima palla dell’incontro è per Ortona che serve con Bertoli. Anche il primo punto è bianco azzurro con Bruno. 1-0. Arienti 2-1. Patriarca pareggia i conti 2-2. Marshall attacca ma la palla tocca l’asticella 2-3. Ace di Roberti 2-4. Invasione di Arienti 2-5. Marshall trova la parallela del 3-6. Ancora invasione per Ortona 3-7. La pipe di Marshall per il 5-7. Ferrato 6-7. Muro di Arienti 8-8 e primo time-out chiesto da Fano. Bertoli cerca ma non trova le dita del muro 8-9. Ferri serve sulla rete 9-9. Lo stesso fa Ferrato 9-10. Marshall trova la diagonale del sorpasso 12-11. Buona la ricostruzione della Sieco con Arienti 13-11. Ace per Fabi 14-11. Bruno murato in posizione scomoda 15-12. Invasione di Gozzo 16-12. Il muro di Ortona non tiene, Bruno è spiazzato 16-14. Ace di Marks 18-16. Dopo l’ace, Marks la butta in reta 19-16. Fuori l’attacco di Marks 21-17. Bel palleggio ad una mano sola di Ferrato per l’attacco in veloce di Arenti 22-18. Bruno fa una magia e gira il polso per la parallela 23-19. Invasione per Marshall 23-20. Marks sfrutta bene il contrattacco 23-21. Marshall di potenza passa sul muro e guadagna il primo set point 24-21. Marshall trova l’opposizione del muro 24-23. Marshall ferma Marks 25-23 ma a Fano era stata comunque fischiato un fallo di doppia.

SECONDO SET

Si riparte con Partenio dai nove metri. Il primo punto, però, lo segna Bruno, il suo attacco è murato fuori 1-0. Marks elude il muro 1-1. Invasione di Partenio 2-2. Fuori di poco il servizio di Marshall 3-4. Fuori anche quello di Marks 4-4. Bertoli trova una bella carambola sulle mani del muro 6-5. Ace di Bertoli 8-6. Bertoli ci riprova ma la palla termina fuori 8-7. Muro monumentale di Fabi su Marks 9-7. Fuori l’attacco di Roberti 10-7. Non contiene il muro di Ortona, la palla schizza fuori 11-9. Marshall sale in alto e piazza la palla accanto al muro di Marks 12-9. Ancora una carambola cercata e trovata da Bertoli muro/astina 14-9. Ottimo attacco di Marks che centra la linea di fondo campo 14-10. Muro di Fabi 16-10. Ferrato mura in solitaria Roberti 17-11. Stupenda azione della Sieco che prima recupera una palla complicata e Marshall poi palleggia per Bertoli che chiude il colpo 18-11. Stavolta la diagonale di Marks è dentro 18-12. Bertoli non abbocca alla finta e ferma il pallonetto di Gozzo 19-12. Bruno riceve una palla destinata ad andare fuori e regala punto a Fano 19-14. Si può notare un certo rammarico sul volto dell’opposto portoghese. Opposto portoghese che si rifà poco dopo tirando una bomba delle sue 21-14.  Ferrato e Bertoli spiazzano il muro 22-15. Fuori il servizio di Patriarca 23-16. Bertoli murato 23-19. Bruno per il mani-fuori del set-point. Annullati il primo ed il secondo, è Gozzo che spedisce il servizio in rete.

TERZO SET

Si riparte per il terzo Set con Bertoli al servizio. Ortona ricostruisce un paio di volte e alla fine è Marshall che chiude la diagonale 1-0. Fuori il servizio di Bertoli 1-1. Bruno 2-1. Patriarca attacca bene al centro 2-2. L’arbitro vede la palla fuori ma Patriarca ammette il tocco prima che il check possa agire 3-2. Ferri impatta male la palla e attacca sulla rete 4-2. Forte parallela di Marks bel punto dell’ex-impavido 6-4. Ace di Arienti 8-4. Ferri sbaglia dai nove metri 9-5. Roberti tira una bomba che vale il 9-6. Maletto sbaglia il servizio 10-6. Marks accorcia le distanze 10-8. Arienti al centro 11-8. Il muro non si alza su Roberti che però frega tutti e fa 11-9 con una potente schiacciata staccata da rete. Ferri impatta malissimo e la sua diagonale finisce sugli spalti senza toccare terra 13-9. Marks riconquista il servizio 13-10. Doppia fischiata a Roberti, che palleggia da terra 14-10.  Bruno sfonda il muro e conquista un importante cambio palla togliendo il temibile Marks dalla linea dei nove metri 15-11. Ancora un errore al servizio per Fano, stavolta è Ferri 16-12. Ferrato batte forte, Fano deve rimandare la palla nel campo di Ortona che poi finalizza con un attacco al centro di Arienti 17-12. Ferrato sbaglia la battuta 17-13. Bruno sfodera l’ennesima bomba e sul 18-13 va ad esultare sotto gli spalti gremiti. Troppo stretta la diagonale di Marshall che salta altissimo e si prende il 19-14. Petrarca fermato a muro 21-15. Festi prova il pallonetto ma la palla termina sul fondo. Bruno sbaglia il servizio 22-16. Bruno 23-16.  Magia di Bruno che da posizione scomodissima, staccata e scomposta trova un angolino del campo ed è A2-Point: 24-17. Ace di Arienti 25-17.

Sieco Service Impavida Ortona – Vigilar Fano 3-0 (25-23/ 25-21/ 25-17)

Durata Set: 32’ / 31’ / 26’

Durata Totale: 1h 29’

Muri Punto:

Ortona: 8

Fano: 5

Aces:

Ortona: 4

Fano: 2

Batture Errate:

Ortona: 10

Fano: 11

Attacco:

Ortona: 55%

Fano: 45%

Ricezione:

Ortona Pos: 59% – Perf: 31%

Fano Pos: 50% – Perf: 39%

SIECO SERVICE Impavida Ortona: Fabi 8, Vindice n.e., Bertoli 11, Benedicenti (L) 52% pos, 28% perf, Iorno n.e., Marshall 15, Ceccoli n.e., Di Tullio n.e., Bulfon n.e., Cunha 13, Arienti 6 , Ferrato 3, Pollicino n.e., Palmigiani n.e. Allenatore: Nunzio Lanci. Vice: Luca Di Pietro.

Vigilar Fano: Partenio, Roberti 6, Zonta 2, Raffa (L) 47% pos, 47% perf, Ferri 1, Carburi n.e., Ferraro, Galdenzi n.e., Tito n.e., Gori, Girolinetti, Marks 19, Patriarca 8, Gozzo 4, Maletto 3. Allenatore: Maurizio Castellano. Vice: Simone Roscini.




LA TERRA, L’ORSO e i Simboli

Presentazione della moneta e del francobollo che celebrano i 100 anni del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

Pescasseroli, 22 aprile 2023. Questa mattina a Pescasseroli sono stati presentati due simboli molto importanti della nostra società per celebrare il Centenario del Parco: il francobollo e la moneta da 5 euro. Per questo un importante ringraziamento va all’Istituto Poligrafico e della Zecca dello Stato e a Poste Italiane. Questi due simboli raccontano le bellezze, le eccellenze, l’arte, i grandi nomi che rendono prestigioso il nostro Paese e fanno la gioia di molti collezionisti e cittadini appassionati.

A rendere ancora più importante questo momento ha contribuito il fatto che il 22 aprile si festeggia la giornata mondiale della Terra.

Il significato profondo di questa giornata è racchiuso magistralmente in una stupenda frase scritta da un Capo indiano nel 1852, al Presidente degli Stati Uniti:  “…Tutte le cose sono collegate. Qualunque cosa succeda alla Terra succede ai figli della Terra.  L’uomo non ha tessuto la trama della vita: egli è un filo. Qualunque cosa egli faccia alla trama egli lo fa a sé stesso…”

In un momento storico in cui la crisi climatica e i problemi legati all’ambiente sono così evidenti, la lezione che dobbiamo imparare sta proprio nel confrontarsi sui diversi temi come gli orsi, o il clima, o l’agricoltura essendo consapevoli che tutto è collegato e che ciò che ci circonda e chiamiamo Natura ci permette di vivere su questo pianeta.

“È bene ricordare il finale dell’art. 9 della Costituzione – ha dichiarato il Presidente del Parco, Giovanni Cannata – che dedica un’attenzione particolare ai modi e alle forme di tutela degli animali nel contesto dell’ecosistema”

La moneta e il francobollo sono simboli del grande valore che la Natura deve rappresentare per ognuno di noi e sono lì a ricordarci che quel valore lo dimostriamo impegnandoci a rispettarla giorno dopo giorno.

Ringraziamo il Sottosegretario di Stato al Ministero delle Imprese e del made in Italy, Fausta Bergamotto, il Vicepresidente della Regione Abruzzo Emanuele Imprudente, il MIMIT (Ministero delle Imprese e del made in Italy) che ha reso possibile l’emissione del francobollo, il Responsabile della Filatelia di Poste Italiane Giovanni Machetti, il Responsabile Commerciale Mercato Privato – Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato Matteo Taglienti, e gli staff di Poligrafico e Poste italiane per avere contribuito a celebrare  un momento molto significativo della vita del Parco: 100 anni di Natura protetta.

“Abbiamo ritenuto doveroso celebrare il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise nell’occasione della celebrazione dei suoi 100 anni, con l’emissione filatelica inserita nel programma annuale 2023 – ha dichiarato il Sottosegretario, Fausta Bergamotto – Il francobollo rappresenta la sovranità dello Stato e quindi il riconoscimento del valore di questo territorio”

Molti i partecipanti che hanno potuto acquistare la moneta, il francobollo e procedere con l’annullo filatelico.

Per chi si fosse perso l’evento, ricordiamo che la moneta in argento del valore di 5 euro, è acquistabile anche presso lo shop online dell’Istituto Poligrafico della Zecca dello Stato, al seguente link 5 euro 100 Anni dell’istituzione del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (ipzs.it).




DIFFONDERE LA CULTURA della Parità di Genere…

La Commissione per le Pari Opportunità della Provincia di Teramo incontra gli studenti del Liceo Delfico – Montauti

Teramo, 22 aprile 2023. Nell’ambito di una campagna informativa e formativa rivolta alle scuole secondarie di secondo grado della provincia con l’obiettivo di diffondere, nel contesto scolastico e familiare, la cultura della parità di genere, la consapevolezza della discriminazione e della violenza di genere, la Commissione per le Pari Opportunità della Provincia di Teramo ha incontrato gli studenti del Liceo Classico Delfico – Montauti in un momento di confronto e di promozione dei servizi offerti dal Centro Antiviolenza La Fenice e dalla Casa Rifugio Casa Maia (servizi, lo ricordiamo, gratuiti e anonimi che garantiscono accoglienza, sostegno e supporto alle donne che subiscono o hanno subito violenza fisica, sessuale, psicologica, economica, domestica o che sono vittime di stalking).

Amelide Francia: “Una campagna di formazione e informazione sulla violenza di genere e domestica volta a far conoscere ai giovani le varie forme di violenza, promuovendo, altresì, i servizi erogati dal Centro Antiviolenza La Fenice e dalla Casa Rifugio Casa Maia al fine di far comprendere che le vittime hanno a disposizione degli strumenti di sostegno per uscire dal circuito della violenza e che tutti possiamo fare la nostra parte per una società libera dalla violenza e dagli stereotipi di genere. Un ringraziamento agli studenti che hanno partecipato attivamente all’incontro nonché alla Dirigente Scolastica, Prof.ssa Loredana Di Giampaolo, per la preziosa collaborazione”.

I prossimi incontri sono stati programmati per martedì 2 e mercoledì 3 maggio presso l’Istituto Moretti di Roseto degli Abruzzi e l’Istituto Omnicomprensivo Primo Levi di Sant’Egidio alla Vibrata.




FERMENTO POLITICO ad Ortona

Le forze chiamate a governare non sono più in grado

Ortona, 21 aprile 2023. Ieri il consiglio direttivo del Partito Democratico, esaminando la situazione politica ed amministrazione locale, ha approvato, a maggioranza, un documento proposto dal Segretario Franco Musa con il quale, pur esprimendosi contrario allo scioglimento del Consiglio Comunale con l’arrivo del Commissario, ha richiamato l’intero Consiglio Comunale, maggioranza e minoranza, ad esercitare, ognuno per quanto di competenza, il ruolo per cui sono stati eletti.

Recita il documento: “Il Sindaco e l’intero Consiglio Comunale sono stati investiti dai cittadini meno di un anno fa da un preciso mandato a governare per cinque anni. Le forze di minoranza hanno il dovere di fare opposizione evidenziando le carenze di chi amministra e proponendo alternative valide”.

Ci sembra di comprendere che il PD di Ortona ritiene che chi è stato chiamato dagli elettori a fare opposizione faccia l’opposizione e chi è stato chiamato o governare faccia il suo dovere!

È naturale che se le forze chiamate a governare da parte degli elettori, aggiungiamo noi, non sono più in grado di esercitare il loro ruolo; al fine di evitare la paralisi amministrativa della città la legge prevede la soluzione estrema del commissariamento.

Ci sembra di capire, dal documento, che il PD di Ortona sia contrario ad ogni eventuale inciucio tra chi è stato chiamato a governare e chi invece è stato chiamato a fare l’opposizione.

Vedremo come si risolverà la crisi che ormai paralizza l’amministrazione comunale da qualche mese!

La redazione




SVILUPPO, IDENTITÀ E SOSTENIBILITÀ. Salamino e Arrosticino DOP

Alla trentaduesima Fiera dell’Agricoltura di Teramo, l’IZS dell’Abruzzo e del Molise presenta due progetti che renderanno più salutari e sicuri due prodotti tipici del territorio

Teramo, 21 aprile 2023. L’IZS dell’Abruzzo e del Molise partecipa attivamente al comitato organizzatore della Fiera dell’Agricoltura di Teramo, contribuendo ogni anno ai lavori con incontri di taglio scientifico-divulgativo destinati ai professionisti del settore e ai cittadini. Anche nell’edizione 2023 l’Istituto sarà tra i protagonisti della FAT con la tavola rotonda “Il Cibo sostenibile: sviluppo e identità locale. Brevi informative su progetti di innovazione di prodotti identitari della Regione Abruzzo: l’Arrosticino d’Abruzzo DOP e il Salamino Abruzzese” in programma lunedì 24 aprile, alle ore 10:00, nello spazio convegni del Parco Fluviale “Davide De Carolis”. L’incontro, organizzato e moderato dall’Istituto, vedrà la partecipazione di numerosi esperti, tecnici, produttori e rappresentanti delle associazioni di categoria.

“Pur lavorando sempre più a livello internazionale, siamo molto radicati sul territorio per questo ci teniamo particolarmente a tutelare i prodotti che rappresentano un’eccellenza del territorio stesso” – dichiara il Direttore Generale dell’Istituto Nicola D’Alterio – “Il nostro impegno per la Salute Unica (One Health) lo decliniamo in tutte le attività che portiamo avanti, comprese le attività relative alla sicurezza e alla salubrità degli alimenti di origine animale. La Fiera dell’Agricoltura di Teramo è il contesto adatto per presentare due progetti innovativi su prodotti identitari abruzzesi come l’arrosticino e il salamino”.

Entrambi i progetti sono finanziati dalla Regione Abruzzo, nell’ambito della misura di cooperazione e innovazione del PSR 2014-2020, attraverso il “Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l’Europa investe nelle zone rurali”.

Il primo progetto, Salumieri Salutari, di cui l’Istituto è capofila, è un partenariato finalizzato a formulare un conservante naturale per il tipico salamino abruzzese che determini la riduzione dell’utilizzo del sale, elimini i nitrati e altri additivi chimici in fase di preparazione, mantenendo alti livelli di sicurezza alimentare, qualità chimico‐fisiche tecnologiche e organolettiche del prodotto. I partner sono aziende agricole e agroindustriali di trasformazione della carne delle province di Teramo, L’Aquila e Chieti. Video “Salumieri Salutari”

Il partenariato Pastori Custodi si propone invece di portare a termine il percorso di certificazione europeo dell’Arrosticino d’Abruzzo DOP, sensibilizzando le aziende a migliorare la produzione della carne ovina nella direzione della valorizzazione del prodotto, della sostenibilità delle produzioni e della salvaguardia del paesaggio dei pascoli montani. Il progetto prevede la messa a punto di metodologie di allevamento per una linea produttiva appositamente testata per la produzione di carni ovine da utilizzare per l’arrosticino, di valutare la sicurezza microbiologica in funzione dei tempi e delle modalità di cottura e approfondire gli aspetti storici legati a questo prodotto tradizionale che è un patrimonio identitario della Regione Abruzzo. I partner del progetto, che vede come capofila l’Associazione regionale Allevatori D’Abruzzo, sono aziende agricole e agroindustriali di trasformazione della carne di diverse province abruzzesi. Video “Pastori Custodi”

“La valorizzazione dei questi due prodotti, con gli approfondimenti sulle qualità salutistiche e sulla sicurezza alimentare” – conclude il DG D’Alterio – “è un passo avanti per la produttività e sostenibilità delle produzioni e va nella direzione delle politiche europee espresse dalla Agenda 2030 e dalla strategia Farm2Fork studiata per rendere l’intero sistema alimentare europeo più sostenibile, riducendo l’impatto sui Paesi Terzi”.

Manuel Graziani




UN RICONOSCIMENTO CHE CONFERMA. Città dello sport e delle buone pratiche di vita

Il Governatore della Regione Marco Marsilio si congratula con Giulianova e con gli altri quattro comuni abruzzesi che hanno ottenuto la Bandiera Azzurra Fidal.

Giulianova, 20 aprile 2023.  Giulianova è l’unico comune del teramano ad aver ricevuto dalla Federazione Italiana di Atletica Leggera l’ambito riconoscimento di Città Bandiera Azzurra Fidal. Come lei, in Abruzzo, solo Pescara, Castel di Sangro, Casalbordino e Campo di Giove. Il governatore Marco Marsilio ha espresso ieri il suo plauso a questi comuni, che mostrano di saper promuovere l’attività sportiva, incoraggiando l’esercizio fisico e la mobilità sostenibile nel perimetro urbano.

“Ringraziamo la Fidal che ogni anno premia le proposte degli amministratori e la risposta delle comunità – commenta il Sindaco Jwan Costantini – La nostra Amministrazione, che si è avvalsa del supporto e dell’impegno del giovane consigliere Livio Persiani, lavora da anni perché Giulianova sia città del turismo, della cultura e della lettura, ma anche dello sport. Se infatti proprio lo sport è al centro di tante manifestazioni agonistiche, esso è soprattutto patrimonio di ogni cittadino, incoraggiato a vivere gli spazi urbani facendo attività fisica e adottando, a vantaggio della propria salute, sane e corrette pratiche di vita”.




SENTINELLE DELLA CIVILTÀ anche a Silvi

All’Istituto alberghiero Zoli di Silvi Marina oggi tutti fuori dalle cucine per vivere un’esperienza formativa che lascerà il segno nei giovani futuri chef

Montesilvano, 19 aprile 2023. Dopo essere stati conquistati dalle lezioni sulla felicità, la solidarietà, il pregiudizio l’empatia e la disabilità tenute dal Cav. Claudio Ferrante, oggi, accompagnati dal prof. Di Giacomantonio Franco, che insieme alla Dirigente Paola Angeloni ha fortemente voluto la realizzazione del progetto Sentinelle della Civiltà nel proprio Istituto, i ragazzi dell’alberghiero si sono seduti in carrozzina ed hanno sperimentato le difficoltà quotidiane di chi vive una vita a ruote.

“Aumentare la sensibilità sulle tematiche delle barriere architettoniche è essenziale per tutta la cittadinanza, ed è quello, che grazie all’esperienza empatica vissuta con Claudio Ferrante, ha portato l’amministrazione comunale all’approvazione del PEBA, il piano di abbattimento delle barriere architettoniche” così si è espresso il sindaco Andrea Scordella che unitamente al vice Sindaco Fabrizio Valloscura e alla Consigliera Beta Costantini ha salutato i ragazzi durante la lezione sulla felicità.

“Il Comune di Silvi ha patrocinato e sponsorizzato l’iniziativa, perché investire sui giovani e sul futuro è sicuramente l’azione più lungimirante che qualsiasi amministrazione possa mettere in atto” così la Consigliera Costantini motore dell’iniziativa.

Gli studenti sono anche stati bendati e insieme a Valentina Lanti, socia dell’associazione Carrozzine Determinate, e al suo cane guida Evelin hanno anche provato cosa voglia dire essere ciechi e cercato di capire come anche un non vedente possa in realtà essere bravissimo in cucina e capace di realizzare un pasto completo dall’antipasto al dolce.

Presente la segretaria dell’associazione Carrozzine Determinate l’avv. Mariangela Cilli per parlare di convenzione ONU e diritti umani “continuiamo a portare avanti con orgoglio questo progetto di Claudio Ferrante all’interno delle scuole, l’associazione continua nella sua opera di diffusione della cultura di inclusione della disabilità, per cercare di abbattere il pregiudizio attraverso la conoscenza. Ringraziamo l’amministrazione Comunale di Silvi e la Dirigente Angeloni per aver creduto nel progetto e la ditta Orthosan di Montesilvano per la fornitura gratuita delle carrozzine”

Claudio Ferrante

Associazione Carrozzine Determinate




LA STORIA DELLA PISTA. La Ciclopedonale è pronta!

Il 27 aprile 2023 sarà inaugurata ufficialmente

Ortona, 18 aprile 2023. La pista ciclopedonale più lunga e più bella d’Italia che si snoda sull’ex tracciato ferroviario dismesso nel tratto Ortona – Vasto, a pochi metri dal mare, sarà sicuramente un volano importante per il turismo abruzzese e per l’economia dell’intera Regione.

L’idea di quest’opera è nata nel 2007 quando le Ferrovie dello Stato stavano completando l’arretramento della linea in questo tratto di costa della Provincia di Chieti.

La Giunta Provinciale da me presieduta, pur tra lo scetticismo di alcune forze politiche e di molti personaggi che oggi osannano l’opera, si è avventurata in questa iniziativa che, per la verità, presentava numerosi ostacoli che, per fortuna, sono stati brillantemente superati grazie propria alla determinazione degli amministratori provinciali, comunali e regionali dell’epoca.

Nel momento in cui la grande opera sta per essere consegnata alla fruibilità di cittadini e turisti, mi sembra opportuno ricordare quanti hanno ideato, creduto e lavorato per raggiungere un risultato straordinario che sicuramente darà un impulso positivo all’economia turistica regionale. Intanto va ricordato che l’idea è stata mia e che la squadra della mia maggioranza e della mia Giunta provinciale, pur con qualche perplessità, ha condiviso l’iniziativa ed ha lavorato per mettere in moto la procedura.

L’idea è stata subito condivisa dalla mia coalizione e dai componenti della mia Giunta Provinciale. Umberto Aimola, Antonio Tamburrino, Luciano La Penna (Panfilo Di Silvio), Giovanni Di Fonzo, Francesco Piccolotti, Vincenzo Carideo, Ettore Bucci, Nicola Petta, Luciano Nelli, Antonella De Felice, nella loro qualità di assessori provinciali, hanno condiviso subito l’iniziativa e, insieme a me, hanno lavorato per mettere in moto le procedure necessarie. Un ruolo importante l’hanno avuto i Sindaci dei nove comuni della costa teatina, da Francavilla a San Salvo. Roberto Angelucci (Nicolino Di Quinzio) Francavilla al Mare, Nicola Fratino Ortona, Teresa Giannantonio (Rocco Catenaro) San Vito, Enrico Di Giuseppantonio (Fausto Stante) Fossacesia, Giovanni Enzo Di Rito Rocca S. Giovanni, Remo Bello Casalbordino, Antonio Pace (Silvana Priori) Torino di Sangro, Filippo Pietrocola (luciano La Penna) Vasto e Gabriele Marchese San Salvo.

Tutti hanno condiviso l’iniziativa e la procedura messa in atto dalla Provincia ed hanno sottoscritto i documenti che sono stati necessari nel confronto con la Regione e con le Ferrovie dello Stato. Questi i passaggi fondamentali:

l’arretramento della linea ferroviaria sulla costa teatina, da Ortona a Vasto, ha creato una valida occasione per la realizzazione di un modello di sviluppo dell’economia della Provincia di Chieti attraverso un “Progetto Speciale di Rigenerazione dell’intero Territorio costiero da Francavilla a San Salvo”.

In tal senso il 26 ottobre 2007, su iniziativa dell’Amministrazione Provinciale di Chieti, è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra la provincia di Chieti ed i nove comuni interessati: Francavilla, Ortona, San Vito, Fossacesia, Rocca San Giovanni, Torino di Sangro, Casalbordino, Vasto e San Salvo.

Con delibera della Giunta Provinciale n. 468 del 20 novembre 2007 è stato dato l’avvio al “Progetto Speciale di Rigenerazione della Costa Teatina”, con l’intento di predisporre un progetto di pianificazione di area vasta attraverso una concertazione con i comuni interessati. L’obiettivo era quello di realizzare una pista ciclopedonale sul sedime ferroviario dismesso nell’ambito di un piano urbanistico ed economico della costa, concepito e redatto con l’intento di valorizzarla ai fini di uno sviluppo turistico del territorio costiero con ricadute economiche anche sulle zone interne.

Il 23 novembre 2007 è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra la Regione Abruzzo, la Provincia di Chieti ed i comuni della costa teatina i cui contenuti ribadivano le finalità dello stesso protocollo sottoscritto in precedenza tra i comuni e la Provincia di Chieti.

Il 18 febbraio 2008 è stato insediato un tavolo di lavoro tra la società proprietaria delle aree dismesse dalle Ferrovie dello Stato, la Provincia di Chieti ed i comuni interessati. Il tavolo ha stabilito una collaborazione al fine di evitare una vendita frazionata delle aree da parte delle Ferrovie ai privati ed ha concordato un diritto di prelazione da parte degli enti pubblici nel caso di vendita da parte della società proprietaria. È stato un risultato importante, in quanto in quei giorni la società stava per vendere la pinetina di Rocca San Giovanni. Proprio grazie all’intervento della Provincia di Cheti la vendita è stata bloccata.

Il 22 aprile 2008 nel tavolo tecnico è stata definita la modalità di cessione temporanea delle aree in comodato gratuito ai comuni. Hanno usufruito di tale accordo in particolare i comuni di Fossacesia e Vasto.

Con la delibera n. 442 del 6 ottobre 2008, la Giunta Provinciale di Chieti ha approvato lo studio di fattibilità tecnico-economica del progetto preliminare elaborato dal gruppo di lavoro nominato dalla Provincia. A tale gruppo di lavoro hanno preso parte tecnici indicati dai comuni, tecnici del servizio “Pianificazione” della Provincia ed un esperto dell’Università di Milano.

Il gruppo di lavoro ha portato avanti lo studio del progetto di rigenerazione dell’intera costa teatina e contemporaneamente ha realizzato il progetto preliminare della Via Verde o Pista Ciclopedonale da realizzare sul sedime ferroviario. In sostanza si è stabilito che la parte pubblica, rappresentata dalla Provincia e dai comuni avrebbe pianificato e definito le scelte urbanistiche sulle aree di risulta dell’intera costa teatina, mentre la realizzazione di quanto previsto dallo strumento di pianificazione, dopo la sua approvazione definitiva anche da parte dei comuni, attraverso l’accordo di programma, sarebbe stata attuata dalla parte pubblica o anche dai privati.

La Pista Ciclopedonale, invece, sarebbe stata progettata e realizzata dalla Provincia di Chieti, d’intesa con i comuni, con i fondi che la Regione avrebbe trasferito, condividendo il valore strategico dell’opera per l’intero territorio regionale. La gestione dell’opera pubblica, una volta realizzata, sarebbe stata realizzata dal pubblico o dal privato scelto secondo le norme di legge.

Pertanto, le aree necessarie da acquisire al patrimonio pubblico erano solo quelle riconducibili al sedime ferroviario, circa 500.000 metri quadrati per un valore non superiore a qualche milione di euro.

Va ricordato che la riduzione del valore delle aree da 50 milioni di euro (iscritti nel bilancio della società di gestione del patrimonio delle Ferrovie dello Stato) a qualche milione di euro, è stato un successo conseguito dall’allora sen. Giovanni Legnini. Nella legge finanziaria 2007, infatti, lo stesso Giovanni Legnini è riuscito a far approvare un suo emendamento (art. 1 – comma 265) con il quale è stato disposto il diritto di prelazione per gli enti locali sulle aree dismesse dalle Ferrovie dello Stato o dalle sue società e sono stati introdotti criteri di valutazione delle stesse aree che dovevano tenere conto del valore di mercato secondo la loro destinazione urbanistica. Per queste ragioni il valore delle aree è stato rideterminato in maniera equa e compatibile con i contenuti della misura legislativa.

Con la delibera n. 36 del 12 febbraio 2009, la Giunta Provinciale di Chieti ha approvato il progetto preliminare della pista il cui costo complessivo, compresa l’acquisizione delle aree necessarie alla realizzazione dell’opera, era pari a circa 46 milioni di euro.

Il 16 febbraio 2009, in qualità di Presidente della Provincia di Chieti, ho inviato al Presidente della Regione Abruzzo la richiesta di finanziamento dell’opera, facendo riferimento ad una programmazione di utilizzo dei fondi FAS fatta dalla Giunta Regionale che prevedeva, per la valorizzazione della costa teatina, una somma di 25 milioni di euro.

La ripartizione dei finanziamenti era stata fatta da un gruppo di lavoro costituito in Regione e presieduto dall’allora Assessore Regionale Marco Verticelli, a cui avevano partecipato i quattro Presidenti di Provincia. ( Giunta del Turco e i quattro Presidenti delle Province di centrosinistra)

Con l’insediamento della Giunta guidata dal Presidente Chiodi in Regione, la pianificazione FAS è stata rimodulata e per la costa teatina è stata prevista la minore somma di 16 milioni di euro, ridotti poi a 14 con una successiva rimodulazione.

Successivamente, con delibera n. 149 del 18 luglio 2010, la nuova Giunta Provinciale presieduta da Enrico Di Giuseppantonio, che con le elezioni del 2009 aveva sostituito quella da me presieduta, dopo aver fatto una ricognizione del lavoro già svolto, ha deciso di proseguire con la procedura ormai avviata, dando mandato al settore competente di procedere sulla linea tracciata dalla precedente amministrazione con l’impiego dello stesso gruppo di lavoro a suo tempo costituito, adeguando lo studio e, quindi, il progetto, alle somme rideterminate dalla Regione.

Responsabile del procedimento è stato nominato l’arch. Valerio Ursini che, insieme ai suoi validi collaboratori, ha portato avanti il completamento del progetto e la predisposizione della gara di appalto europea.

La procedura di appalto dei lavori è stata complessa e la commissione di gara ha dovuto lavorare duramente per individuare l’offerta economicamente più vantaggiosa e fare le valutazioni del progetto presentato.

Finalmente, dopo l’individuazione del miglior progetto e dopo la stipula del contratto con l’impresa vincitrice dell’appalto, a dicembre 2017, con l’amministrazione provinciale guidata dal Sindaco di Lanciano, Mario Pupillo, sono iniziati i lavori.  I lavori sono stati conclusi dall’Amministrazione Provinciale guidata da Francesco Menna, attuale Presidente della Provincia e Sindaco di Vasto, che ha portato a termine l’opera e la complessa procedura per l’utilizzo della struttura.

A breve, un’idea nata nel 2007 da una mia intuizione e condivisa subito dalla mia Giunta e dalla mia maggioranza in Consiglio Provinciale, sarà realizzata con grande soddisfazione dei cittadini abruzzesi e degli amministratori che l’hanno pensata e che hanno contribuito a realizzarla.

Anche se sono passati quasi 14 anni da quando è partita l’iniziativa, presto l’Abruzzo potrà vantare un’opera che produrrà sicuramente effetti positivi per il nostro territorio e che sicuramente diventerà un modello a livello internazionale. Un grazie a tutti quelli che hanno contribuito a pensarla, progettarla, finanziarla e realizzarla!

La Provincia, a mio modesto avviso, deve portare a termine anche il progetto di rigenerazione dell’intera costa teatina. Il lavoro è stato iniziato dalla mia amministrazione e deve essere completato per pianificare, d’intesa con i comuni interessati, l’intera costa, attraverso una visione unitaria della crescita e dello sviluppo dell’intero territorio. Tutto ciò al fine di evitare che i singoli comuni procedano ognuno per conto proprio facendo venir meno le caratteristiche fondamentali della nostra via verde: l’univocità del territorio, la vicinanza al mare e la considerevole lunghezza.

Tommaso Coletti




NOTTI A COLLURANIA: ripartono le visite serali

All’Inaf – osservatorio astronomico d’Abruzzo

Teramo, 18 aprile 2023. Via libera alle Notti a Collurania. Dopo un periodo di chiusura forzata a causa delle restrizioni messe in atto durante la fase di emergenza per la pandemia da Covid-19, riparte da maggio p.v. la programmazione in presenza per il pubblico generico presso il Centro Visite dell’INAF-Osservatorio Astronomico d’Abruzzo, sede di Teramo. La visita serale prevede: un tour del nostro Museo storico e del Laboratorio Didattico Multimediale, e, meteo permettendo, sarà possibile assistere anche all’osservazione di due oggetti celesti. In caso di maltempo la visita si svolgerà ugualmente ma senza le osservazioni.

Da diversi anni, ormai, l’INAF-Osservatorio Astronomico d’Abruzzo svolge attività di divulgazione e didattica scientifica rivolta ai docenti, agli alunni delle scuole primarie e secondarie e al pubblico generico. Gli incontri e le iniziative intendono fornire basi ed approfondimenti rigorosi sulle diverse tematiche dell’Astrofisica, incluse le più recenti scoperte e avanzamenti tecnologici. Le attività sono svolte sia presso le strutture dell’Osservatorio sia presso sedi esterne.

L’INAF-Osservatorio Astronomico d’Abruzzo è sede di un Museo dell’Astronomia nel quale sono esposti alcuni strumenti utilizzati dagli astronomi a partire dalla fine del XIX secolo. Gli strumenti – per la maggior parte provenienti dalla donazione del fondatore Vincenzo Cerulli e dal soppresso Osservatorio al Collegio Romano – sono databili nel periodo compreso tra la fine del 1800 e la metà del 1900 e si presentano in ottimo stato di conservazione, grazie ad un’attenta opera di conservazione e di restauro.

Come prenotare: L’ingresso è gratuito ma è necessario prenotare la visita contattando la Sig.ra Sandra Forti al numero 0861-439711, dal lunedì al venerdì dalle ore 09:00 alle ore 12:00 e dalle ore 13:30 alle 15:00. In sede di prenotazione verrà richiesto di fornire un recapito telefonico. I minorenni dovranno essere accompagnati da un adulto che se ne assuma la responsabilità. L’affluenza massima consentita per ciascuna visita è di 45 persone.

Le date a disposizione sono: 3 e 4 maggio ore 20:30, 25 e 26 maggio ore 21:00, 27 e 28 giugno ore 21:00.




IN TERRA SANTA i problemi dei cristiani

17 Aprile  2023

Anche in occasione della Pasqua ortodossa, i cristiani hanno riempito la Chiesa del Santo Sepolcro che si trova nella Gerusalemme Est occupata dagli israeliani. Non sono mancate le tensioni con la polizia israeliana. Per il secondo anno di fila le autorità hanno imposto una riduzione delle presenze dei fedeli per ragioni di sicurezza a poco più di un migliaio di fedeli a fronte della media di circa 10.000 degli anni precedenti. Una decisione in realtà che alimenta il sospetto da parte delle chiese cristiane che, in realtà, si tratti di una precisa strategia che tende a modificare lo status della città sacra di tutte le religioni monoteiste.

Così il Patriarcato greco-ortodosso ha fortemente criticato le restrizioni bollate come un ostacolo alla libertà religiosa ed ha di fatto ignorato la linea del Governo israeliano e ha invitato tutti i fedeli a partecipare alle cerimonie religiose pasquali. La polizia ha dispiegato oltre due mila agenti per cercare di far rispettare il numero delle presenze previste ed è intervenuta per respingere molti fedeli ed impedire loro l’accesso alla Città Vecchia.

Questo clima di tensione s’inserisce in una diffidenza diffusa tra i cristiani nei confronti del Governo Netanyahu che non nasconde di certo la manifesta simpatia per i settori più ortodossi ebraici che, del resto, hanno garantito un supporto determinante all’operazione di ritorno al potere dell’attuale Primo Ministro.

Le autorità religiose cristiane da tempo sottolineano la crescita preoccupante di azioni vandaliche ai danni di proprietà e luoghi religiosi cristiani, oltre che delle molestie contro fedeli e componenti del clero cristiani ad opera di estremisti ebrei. Ed è evidente come non siano state finora considerate sufficienti le dichiarazioni ufficiali con cui le autorità israeliane ribadiscono la loro intenzione di garantire la libertà di culto a ebrei, cristiani e musulmani.

Nonostante quelle dichiarazioni, si continuano a verificare continui incidenti provocati dai coloni israeliani nei confronti dei quali i cristiani locali contestano una sostanziale inazione da parte delle autorità e delle forze di polizia dello Stato ebraico. Tra le cose più eclatanti vengono ricordate un tentativo di assalto al convento degli armeni, oltre che di luoghi, in particolare ristoranti, dove si riuniscono i cristiani e i musulmani.

Denunciata anche la continua comparsa di scritte del tipo “Morte agli arabi, ai cristiani e agli armeni”. Inoltre, la stampa internazionale ha dato notizie di un attacco a colpi di martello di una statua di Gesù nella chiesa della Flagellazione mentre in quella del Getsemani vi è stato il tentativo di aggredire un sacerdote con una spranga di ferro. Così, tra i luterani, i cattolici, gli ortodossi e tra i componenti di tutte le altre minoranze cristiane si lamenta il fatto che la polizia fa ben poco per proteggerle.

Per fare fronte a questa situazione, i francescani hanno dovuto istallare telecamere di sorveglianza in molti dei loro 80 siti presenti in Gerusalemme. Padre Francesco Patton ha commentato ad al Jazeera: “Questa non è la spiritualità francescana… dell’accoglienza. Ma dobbiamo prenderci cura dei luoghi [santi] e delle persone che vengono a pregare e a adorare”. Lo stesso quotidiano ha riportato la seguente dichiarazione del cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme: “Quello che chiamiamo lo status quo, l’equilibrio tra le diverse comunità ora non è più rispettato”.

https://www.politicainsieme.com/i-problemi-dei-cristiani-in-terra-santa/




LA SIECO ESPUGNA Fano

Si aggiudica una Gara Uno interminabile

Ortona, 17 aprile 2023. Ortona si aggiudica Gara Uno vincendo in trasferta a Fano una gara che a definirla emozionante si farebbe uno sgarbo all’Accademia della Crusca. Quella che è andata in scena tra Fano ed Ortona è stata una gara ben più che emozionante. È stata di fatto una partita vibrante e piena di colpi di scena. Primo tra tutti i colpi di scena l’ingaggio da parte dei marchigiani del forte centrale Petrarca che con i suoi 14 punti al 65% e 3 muri ha di certo elevato di molto il potenziale di una squadra che a prescindere era di alto livello. Ortona ha sofferto molto la capacità di Fano di difendere e ricostruire non riuscendo a ripetere la gara impeccabile che era valsa il primo posto contro Catania. Tuttavia, statistiche alla mano, è proprio questa la caratteristica di questa squadra. La Sieco, come un Rocky della pallavolo incassa colpi su colpi, andando anche al tappeto un paio di volte. Tuttavia, proprio come il buon Balboa, la Sieco da pugile suonato, diventa il pugile che, alla fine, le suona. Recupera otto punti nel finale di primo set sfilando la vittoria proprio sotto al naso dei padroni di casa. Con le gambe molli e dopo essere andata due volte al tappeto annulla due match point al Fano nel quarto set e va al tie-break. Qui le due squadre se le danno di santa ragione e dopo ben due ore e mezza Fabi blocca Zonta che commette una ingenuità che costerà gara uno ai suoi. Coach Lanci e i suoi ragazzi possono festeggiare una vittoria importantissima perché conquistata in trasferta e ora possono giocarsi la promozione diretta davanti al pubblico di casa sabato 22 aprile alle ore 20.30. 

Matteo Bertoli: «Una bellissima partita. Nel primo set Marshall è stato fantastico così come Cunha fondamentale nel quarto. Abbiamo giocato come una vera squadra, riuscendo tutti a tirare fuori sempre qualcosa in più senza mai mollare. Anche nel quinto set, quando Fano ha avuto addirittura un match point siamo stati bravi a non scomporci. Quella di non mollare mai è una caratteristica che ci ha contraddistinto per tutto l’anno e che abbiamo riconfermato anche oggi. Ora ci godremo questa euforia per un giorno ma poi si pensa a sabato».

IN BREVE

Nel primo set, al “pronti via” Ortona soffre un servizio molto pungente dei padroni di casa che trovano subito un piccolo margine di vantaggio. La Sieco tenta di ricucire lo strappo sfruttando a metà parziale un buon turno al servizio di Ferrato. Quando i giochi sembravano riaperti è invece la volta di Fano a sfruttare un buon momento dai nove metri di Zonta. Grazie al regista, i marchigiani riescono a riguadagnare tutto il margine di vantaggio che Ferrato aveva recuperato. Bene ancora Fano a mettere in difficoltà la ricezione ortonese. Il muro degli abruzzesi sembra fuori fase e Fano riprende spedita la fuga verso la vittoria del parziale. Ma la Vigilar deve fare i conti con Marshall che si carica la squadra sulle spalle e, tanto per cominciare, non ne sbaglia una in battuta. Fano non riesce proprio a gestire il servizio della legenda italo-cubana così Ortona recupera cinque punti e torna in gara sul 22-22. La striscia dai nove metri di  Marshall non si interrompe e, già che c’è, ne tira anche dalla seconda linea. Fano è in corto circuito, il set praticamente vinto gli sta scivolando dalle mani. Dall’altra parte, Ortona è in estasi agonistica e dal 22-17 chiude il set con un parziale di 0-8 che vale il 22-25.

Le premesse del secondo set sembrano interessanti. Prevarrà la voglia di riscatto di Fano o l’entusiasmo di Ortona? La Sieco cerca subito di forzare la mano al servizio, ma dai nove metri arrivano subito tre errori che, insieme ad un’invasione, regalano un vantaggio ai fanesi. Come se non bastasse, l’ex Marks è ispirato e così la Vigilar aumenta il suo vantaggio. Ortona prova la rincorsa e quasi riesce a riacciuffare gli avversari arrivando sul 13-12. Fano però si ricompone e il neoacquisto Patriarca alza un muro che Ortona fa fatica a superare. I padroni di casa tornano a guadagnare punti. Fano però intuisce il momento positivo e registrano ulteriormente sia la difesa che il muro. La Sieco non riesce a trovare la via del punto e i padroni di casa conquistano il pareggio.

È ancora Fano a dirigere il gioco nel terzo set. Ortona è in difficoltà così che, Coach Nunzio Lanci da un po’ di riposo a Bruno e prova Bulfon. Gli impavidi lottano palla su palla ma è sempre Fano che riesce a trovare la via del punto anche negli scambi più lunghi. Ortona smette di giocare, e Fano continua a crescere, così che il terzo set è facilmente conquistato.

Quarto set che ricalca un po’ i precedenti. Fano parte meglio e riuscendo a sfruttare bene il fondamentale del muro. Anche quando la Sieco riesce a passare, allora la difesa della Vigilar si fa trovare pronta alla ricostruzione. Quando si è superati di poco la metà del parziale, i padroni di casa festeggiano un vantaggio che sembra incolmabile. Patriarca & Co. sono in vantaggio 14-9 e già pregustano la vittoria di Gara 1. I Campioni del Girone Blu, però non ci stanno e riprendono a macinare gioco. Il gap si riduce e Ortona è ormai ad un punto da Fano. I vincitori del Girone Bianco tentano il tutto per tutto e trovano il 23-20. Il vantaggio parrebbe semplice da gestire ma dall’altra parte della rete la Sieco proprio non ne vuole sapere. Annullati due set point la gara si accende. Si gioca punto a punto ma alla fine Ortona ha la meglio con due magie di Bertoli che mette a terra una palla (quasi) impossibile da attaccare e ad un ace di Ferrato. Gioia e dolori si mischiano tra la folla. I tifosi ortonesi giunti in gran numero sono sulle stelle, mentre un po’ di preoccupazione serpeggia tra i sostenitori dei padroni di casa. Una gara che sembrava destinata è invece riaperta.

Ancora una volta è Fano a partire meglio. Fano va subito avanti di due punti nel tie-break ma Ortona riesce a trovare subito la rimonta. Il cambio campo è ad opera di Marshall, che centra il punto dell’8-6 insaccando una pipe tra muro e rete. Al cambio campo è Patriarca a ristabilire l’equilibrio e sul 9-9 i padroni di casa tornano in gioco. Un brivido scivola sulla schiena degli gli ortonesi quando Fano trova addirittura il vantaggio sul 10-9 ma Ferrato si affida a Marshall che riporta i suoi sul +2 dell’11-13. Sembrava fatta per Ortona quando Marshall attacca una pipe sul 12-14. La palla però termina di poco fuori e il tie-break si prolunga. È Ortona ad avere la maggior parte delle palle match con Fano lesta e brava a chiudere. È ancora merito del neo-acquisto Patriarca se Fano ha a disposizione un Match point quando il centralone fanese stampa un muro che vale il 16-15. Arriva poi un super-Bertoli che prima guadagna annulla il match point e poi trova un ace fintando una staffilata per tirare poi una insidiosa palla corta che finisce a terra: ace e 16-17.

PRIMO SET

I padroni di casa scendono in campo con Zonta regista e Marks opposto. Al centro Patriarca e Maletto e schiacciatori Roberti e Ferri. Libero Raffa.

Coach Lanci risponde con il sestetto che si è sbarazzato di Catania nell’ultima giornata di regular season: Ferrato palleggiatore con Cunha in diagonale. Al centro ci sono Fabi ed Arienti mentre schiacciatori di posto quattro Capitan Marshall e Bertoli.

La prima palla dell’incontro è per Ortona che va al servizio con Bertoli ma prima un minuto di silenzio per la prematura scomparsa della pallavolista Julia Ituma.

Buono il servizio di Bertoli, Fano è in difficoltà la palla torna dalla parte ortonese del campo ma Bruno valuta male e lascia cadere la palla che però finisce a terra. Poi Fano riesce nel contrattacco 2-0. Fuori poi il servizio di Zonta 2-1.

Marshall non riesce a tenere in campo una ricezione difficoltosa di Benedicenti 4-1. Ferri trova il mani fuori 5-2. Errore di Marks al servizio 6-4. Bertoli gioca bene sul muro 7-5.  Zonta buon muro 9-5. Fabi conclude un buon primo tempo 10-7. Muro di Bruno 10-8. Mani fuori di Marshall 11-9. Ferrato . trova un buon primo tocco 12-10. Invasione di Maletto 13-11. Roberti 15-11. Bruno rosicchia punti 15-13. Ace di Ferrato 15-14.  Errore di Bertoli dai nove metri 17-15. Doppio Ace di Zonta 19-15. Marks trova il punto del 21-17. La parallela di Bertoli sorprende il muro di Fano 22-19. Marshall in pipe 22-21. Muro di Fabi 22-22. Ancora un servizio eccezionale di Marshal e ne approfitta Ferrato 22-23. Marshall 22-24. Out l’attacco di Marks ma c’è da attendere un check. Il VAR dà ragione a Ortona 22-25

SECONDO SET

Si ricomincia con Zonta al servizio. Marks passa dopo un batti e ribatti 0-1. Bruno fa 1-1. Fabi sbaglia il servizio 2-1. Errore anche per Bruno 3-2. Invasione fischiata ad Ortona 6-3. Marks errore dai nove metri 7-4. Furi il servizio di Ferri 8-5. Roberti riceve lungo una battuta di Bertoli e Bruno fa punto 9-8. Invasione di Marshall 11-8. Ancora Marshall fermato da Marks e Patriarca 12-8. Pipe di Bertoli 13-11. Batte forte Bruno, Fano riceve con difficoltà e Marks attacca fuori 13-12. Patriarca ferma Bruno 14-12. Fuori l’attacco in seconda linea di Marshall 15-13. Ferrato intercetta a muro una palla di ritorno 16-15. Roberti attacca da posto quattro 18-16. Bruno trova il mani fuori 19-17. Murato Bruno 21-17. Ferri 22-17. Bruno fermato dal muro 24-17. Arienti riesce a trovare un buco al centro 24-18 ma è Fano che vince il set.

TERZO SET

Si riprende con il terzo set. Bertoli è pronto alla battuta ma il primo punto è di Roberti. Fabi attacca sulla linea 1-1. Fuori il servizio di Roberti 2-2. Fuori anche quello di Bruno 3-2. Buona la diagonale stretta di Marks 4-2. Fuori il servizio di Marshall 6-4. Ace di Marks 7-4. Muro di Fabi su Marks 7-6. Non riesce il mani-fuori di Marshall 12-8. Poi lo stesso cubano è fermato da Patriarca 13-8. Marks è incontenibile 14-8. Patriarca 15-8. Ferri tira una bomba senza muro 17-9. Passa Marshall 18-10. Bertoli ha buon gioco sul muro di Fano 20-12. Roberti 22-12. Ferrato Sbaglia il servizio 23-13. Ace di Ferraro e 25-13.

QUARTO SET

Sarà Fano ad iniziare questo quarto set. Bertoli dalla seconda linea è murato 1-0. Arienti al centro pareggia i conti 1-1. Fuori il servizio di Bruno 2-1. Pipe di Marshall 3-3. Fuori l’attacco di Fabi 6-4 Fano. Bruno non passa 7-4. Marks ne tira una delle sue 9-6. Ace di Zonta 11-6. Fuori il servizio di Roberti 12-8. Maletto attacca per il 14-9. Muro di Bruno 14-11. Ferrato sbaglia il servizio 15-11. Fuori l’attacco di Bruno che aveva mirato alle dita del muro 16-13. Marshall con una diagonale strettissima fa il 16-15. Bruno spara fuori dai nove metri 18-16. Stavolta l’attacco di Bruno è imprendibile 19-18. Il var vede un tocco di Bertoli 20-18. Marks sbaglia il servizio 20-19. Fischiata una doppia a Ferrato 22-19. Marshall non riesce a superare il muro di Marks 23-20. Sbaglia il servizio Zonta 24-22. Bruno serve forte e Zonta non tiene 24-23. Invasione in quel di Fano 24-24. Bruno tocca il muro 25-25. Invasione di Zonta 25-26. Marks. chiude la diagonale 26-26. Bertoli chiude un attacco difficilissimo con palla che arrivava da dietri 27-28. Ace di Ferrato e si va al quinto set.

QUINTO SET

Il tie-break che si apre con Bertoli al servizio ma il primo punto è di Fano 1-0. Malinteso tra Fabi e Ferrato 2-0. Fuori la diagonale di Bruno ma c’è invasione di Roberti 2-1. Muro di Marshall 2-2. Muro di Fabi 3-2. Fuori il servizio di Fabi 3-3. Marshall tira una bomba sulla linea di fondocampo 5-4. Marshall tenta la pipe ma Maletto lo ferma 5-5. Addirittura, Ferrato attacca 6-5. Maletto al centro 6-6. A segno Bertoli 7-6. Stavolta la Pipe di Marshall è buona 8-6. Bruno 7-9. Errore di Bertoli dai nove metri 8-9. Patriarca ferma Marshall 9-9. Errore in ricezione per Ortona e Fano ne approfitta 10-9. Fuori l’attacco di Patriarca 10-11. Marks chiude bene la palla dell’11-11. Dentro l’attacco di Marshall 11-12. Ancora Marshall passa sul muro 11-13. Bruno serve troppo lungo 12-13. Marshall ha buon gioco sul muro a tre di Fano 13-14. Marks pizzica la linea con la sua schiacciata 13-14. Fuori la pipe di Marshall 14-14. Marks sbaglia il servizio 14-15. Ancora Marks 15-15. Poi il mani out di Bertoli 15-16. Marks ancora dopo un lungo scambio 16-16. Avanti Fano con un muro di Patriarca 16-15. Bertoli 17-17. Ace di Bertoli 17-18. Patriarca 18-18. Pallonetto di Marshall 18-19. Fano riesce a trovare il pareggio con un pallonetto 19-19. Errore per il numero 2 di Fano che sbaglia la battuta 19-20. Fano non molla 20-20. Marshall sul muro per il mani fuori 20-21. Fuori il servizio di Marshall 21-21. Marks sbaglia la battuta 21-22. Zonta prova il tocco direttamente di prima ma Fabi intuisce e lo blocca a muro. Lo stesso Zonta prova un’auto-copertura ma il suo recupero finisce fuori. Ortona esulta per l’impresa e Gara Uno si tinge di bianco-azzurro.

Vigilar Fano – Sieco Service Impavida Ortona 2-3 (22-25 / 25-18 / 25-14 / 27-29 / 21-23)

Durata Set: 32’ / 27’ / 25’ / 37’ / 31’

Durata Totale: 2h 32

Muri Punto:

Ortona 13

Fano 12

Aces:

Ortona 3

Fano 4

Batture Errate:

Ortona 18

Fano 17

Attacco:

Ortona 50%

Fano 54%

Ricezione:

Ortona Pos: 61% – Perf: 41%

Fano Pos: 62% – Perf: 47%

SIECO SERVICE Impavida Ortona: Fabi 5, Vindice n. e., Bertoli 14, Benedicenti (L) 61% pos, 41% perf, Iorno n. e., Marshall 24, Ceccoli n.e., Di Tullio n. e., Bulfon 1, Cunha 19, Arienti 7, Ferrato 9, Pollicino n. e., Palmigiani.

Allenatore: Nunzio Lanci. Vice: Luca Di Pietro.

VIGILAR FANO: Partenio 1, Roberti 10, Zonta 3, Raffa (L) 83% pos, 63% perf, Ferri 12, Carburi, Ferraro 1, Galdenzi n. e., Tito n. e., Gori, Girolinetti, Marks 34, Patriarca 14, Gozzo n. e., Maletto 11.

Allenatore: Maurizio Castellano. Vice: Simone Roscini.




LUTTO NEL MONDO POLITICO di centrosinistra

È tornato nella casa del Padre il mio amico Marco Verticelli

Ortona, 16 aprile 2023. Una figura importante nel panorama politico- istituzionale dagli anni 90 fino ad oggi. È stato Vicepresidente della Giunta regionale dal 1995 al 2000 ed Assessore regionale dal 2005 al 2008, oltre ad aver ricoperto altri incarichi istituzionali nel Teramano dove ancora oggi era impegnato a fare il suo dovere di amministratore nell’ente porto di Giulianova.

Ho avuto la fortuna di collaborare con lui sia quando ero Vicepresidente del Consiglio regionale e Lui Vicepresidente della Giunta regionale, sia quando io ero Presidente della Provincia di Chieti e lui Assessore regionale negli anni 2005/2008.

Presiedeva sempre lui i tavoli regionali più complessi e difficili per la nostra Regione. Con lui ho trovato la disponibilità a finanziare la pista ciclopedonale sulla costa dei trabocchi. Marco, un uomo delle Istituzioni con larghe vedute che ha lavorato solo ed esclusivamente per il bene dell’Abruzzo nelle varie Istituzioni dove è stato chiamato ad operare.

Un uomo sempre pronto al confronto per trovare le giuste soluzioni per le nostre comunità. Mancherà al nostro territorio, alla nostra parte politica, a tutti quelli che lo ricordano come bravo politico e bravo amministratore.

Tommaso Coletti




LA DIFFICOLTÀ DI CREDERE agli Angeli

Gli angeli non sono dei generi letterari, bensì esistono e si danno molto da fare per proteggerci e salvarci, portandoci in Paradiso alla nostra morte.

di Don Marcello Stanzione

Aprile 15, 2023

Almeno sino all’inizio degli anni ‘70 del secolo scorso, in un clima sociale come quello dell’Italia in cui la fede cattolica era un aspetto comune dell’esistenza della grande maggioranza delle persone e delle istituzioni, gli angeli avevano indiscutibilmente la loro pacifica collocazione. Eccetto il caso di coloro che, soprattutto per motivi politici, professavano un rigido materialismo, per la stragrande totalità era normale considerare Dio creatore delle realtà visibili e invisibili, e con ciò si intendeva gli angeli buoni da invocare e quelli cattivi o diavoli da cui proteggersi.

Ma oggi la situazione è drasticamente mutata…

Il cristiano che, essendo fedele al magistero del cattolicesimo, vuole consapevolmente recitare la famosa orazione “Angelo di Dio” ed insegnarlo ai propri figli, deve combattere due errori. Il primo è costituito dalla pseudo spiritualità della corrente New Age che ha riempito le librerie di libri fasulli e demenziali sugli angeli, mentre quelli seri si fa molta fatica a trovarli perché sono diabolicamente esclusi dal circuito commerciale delle grandi case editrici.

Il secondo errore è ancora più subdolo: viene dall’interno di un certo mondo cattolico solo nominalmente ma ormai protestantizzato alla Bultmann (Rudolf Bultmann, teologo evangelico tedesco, 1884-1976) dove ti spiegano, quasi compatendoti, che gli angeli sono solamente dei … generi letterari, cioè non esistono realmente! La gran parte dei teologi protestanti odierni, seguiti da alcuni teologi cattolici, esclude che gli angeli siano delle realtà personali.

Nella loro interpretazione, per afferrare rettamente il senso dei testi sacri riguardanti gli angeli è sufficiente cambiare ogni volta il termine angelo con la parola Dio, cioè gli angeli sarebbero semplicemente degli artifici letterari. Secondo il catechismo della chiesa Cattolica, gli angeli sono creature spirituali che continuamente glorificano Dio e servono i suoi disegni salvifici nei confronti delle creature umane.

Il grande teologo Tommaso d’Aquino affermava che gli angeli cooperano ad ogni nostro bene. Il pontefice Benedetto XVI, parlando degli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, afferma che ognuno di essi “ha svolto una peculiare missione nella storia della salvezza”, mentre “l’invisibile presenza di questi spiriti beati ci è di grande aiuto e conforto”. Il papa sottolinea che molti santi canonizzati “intrattenevano con gli angeli un rapporto di vera amicizia, e numerosi sono gli episodi che testimoniano la loro assistenza in particolari occasioni”.

Questi pronunciamenti confermano chiaramente che gli angeli non sono affatto dei generi letterari, bensì esistono e si danno molto da fare per proteggerci e salvarci, portandoci in Paradiso alla nostra morte.

Un’indagine del Cesnur (Centro studi sulle Nuove Religioni) di oltre vent’anni fa rivelava che su un campione nazionale di mille intervistati dai 14 anni in su, il 67,36 per cento degli italiani crede negli angeli. Il dato scende al 59,02 per cento tra chi ha un’età compresa fra i 30 e i 60 anni e sale al 71,07 per cento fra chi ha un’età compresa fra i 14 e i 19 anni. I cattolici praticanti, quanto a credenza negli angeli (70,24) si differenziano solo lievemente dal resto della popolazione.

Il sociologo Massimo Introvigne, curatore della ricerca del Cesnur, osservava acutamente: “Proprio questo dato, insieme al fatto che agli angeli credono di più i giovani, dimostra che la credenza negli angeli in gran parte non deriva dal cattolicesimo tradizionale, ma dalla cultura popolare, dalla televisione, dal cinema. Sono angeli postmoderni, non necessariamente cristiani”. Spesso, purtroppo, oggi gli angeli non sono altro che figure di una mitologia debole, che indica una bellezza e bontà ideale, l’espressione di una spiritualità confortevole, priva di dogmi e di precetti morali da osservare e quindi una religiosità senza problemi… Eppure, come abbiamo visto la tradizione culturale sugli spiriti celesti ha ben altro significato, come dimostrano l’esegesi biblica, la riflessione teologica, le biografie dei santi e le testimonianze letterarie che vanno da Dante




FINALE PLAY OFF. L’ Amicacci si aggiudica gara 1

Palacastrum gremito, festa degli atleti, dello  staff e del pubblico

Giulianova, 16 aprile 2023. È stata una grande gara, quella andata in scena questo pomeriggio sul parquet del Palacastrum. La gara 1 della finale play off del massimo campionato italiano di basket in carrozzina è andata alla squadra di casa, l’ Amicacci Abruzzo, che ha battuto Cantù per 56 a 44. Acceso e colorato il tifo sugli spalti, per una partita che ha tenuto tutti col fiato sospeso.

Il Sindaco Jwan Costantini: “Abbiamo vissuto momenti esaltanti. Mi congratulo con la squadra, i tecnici, la dirigenza. Ringrazio il Prefetto Fabrizio Stelo per essere stato presente e per aver tifato con noi. La città è con voi. Ci state regalando emozioni incredibili e prove atletiche di altissimo livello. Ancora una volta, abbiamo vissuto momenti esaltanti. Ringrazio tutti di cuore ed esprimo la mia gratitudine al Prefetto d Teramo Fabrizio Stelo che oggi ha voluto essere qui ed è stato davvero uno di noi”.




IMMORTALE. Risorgere dalle fiamme degli inferi

Zafman lancia il suo ultimo singolo

Pescara, 15 aprile 2023. Zafman al secolo Giovanni Zafenza (20 anni), l’artista di Cepagatti in provincia di Pescara, dopo i recenti successi che lo hanno catapultato anche all’Hollywood di Milano, lancia il suo nuovo singolo Immortale, prodotto da Marra, volto noto nel mondo Urban Italiano. Il brano rappresenta la rinascita dell’artista dopo aver passato il periodo peggiore della sua vita che viene raccontato nel suo nuovo singolo.

“La vita è fatta di fasi cicliche – ha detto Giovanni Zafman Zafenza – e quella che ho vissuto è stata a livello materiale e soprattutto morale come una andata e un ritorno all’inferno. Ma sono riuscito a risalire la corrente, a risorgere dalle fiamme degli inferi come un’araba fenice risorge dalle sue ceneri. Proprio di questo si parla nel mio ultimo singolo Immortale che è disponibile sul web e che vi invito ad ascoltare”.




I GIOVANI AGRICOLTORI CONTRO la direttiva ammazza stalle

Coldiretti: salvare zootecnia e tutelare vino abruzzese

Lanciano, 15 aprile 2023. Alla Fiera di Lanciano, gli agricoltori abruzzesi dicono no alla direttiva europea ammazza stalle che equipara gli allevamenti alle fabbriche spingendoli alla chiusura. E’ l’appello lanciato in occasione del convegno “La nuova Pac: chi ci rimette e chi ci guadagna?” promossa da Coldiretti e Giovani Impresa Abruzzo nella fiera di Lanciano nell’ambito della divulgazione cofinanziata dall’Unione europea sulle novità introdotte dalla politica agricola comunitaria.

Così oggi pomeriggio, in una sala gremita di giovani agricoltori, nel padiglione n.3, sono state illustrate le novità della politica agricola tra vantaggi e perplessità. In particolare, gli imprenditori under 30 hanno espresso preoccupazione per la possibile revisione della Direttiva sulle emissioni industriali (IED) a livello comunitario. Proposta che, se non adeguatamente contrastata, potrebbe portare a una dirompente riduzione dei redditi degli allevatori o, potenzialmente, alla chiusura di molti allevamenti di dimensioni medio-piccole, minando la sovranità alimentare, con il conseguente aumento della dipendenza dalle importazioni di prodotti animali da Paesi terzi, che hanno standard ambientali, di sicurezza alimentare e di benessere animale molto più bassi di quelli imposti agli allevatori dell’UE.

“Ciò andrebbe contro i recenti sviluppi politici dell’UE in materia di reciprocità nel commercio internazionale, aumentando il divario tra la stessa UE e i partner commerciali – evidenziato Giuseppe Scorrano, delegato di Coldiretti Giovani Impresa Abruzzo, che ha moderato l’incontro – Infatti, equiparare gli allevamenti, anche di piccole/medie dimensioni, alle attività industriali, appare ingiusto e fuorviante rispetto al ruolo che essi svolgono nell’equilibrio ambientale e nella sicurezza alimentare in Europa. Soprattutto, è il risultato di una valutazione d’impatto basata su dati imprecisi e vecchi, e di un approccio ideologico che va stigmatizzato, anche perché potrebbe avere impatti negativi sull’ambiente, riducendo le aree a pascolo (perdita di biodiversità e paesaggi, minaccia alla vitalità delle aree rurali, ecc.)”.

L’altro settore – oltre alla zootecnia – su cui si è focalizzato l’interesse del pubblico è quello vitivinicolo, in considerazione della forte vocazione della provincia chietina verso la produzione di vino. 

“Un settore in forte espansione soprattutto tra le giovani generazioni, come dimostrano i dati del Prs Abruzzo  – continua Scorrano – nonostante però le giovani aziende crescano, mancano i lavoratori per garantire le operazioni colturali primaverili e la prossima vendemmia in quanto si tratta di un settore ad elevata intensità di lavoro con operazioni difficilmente meccanizzabili che richiedono manualità e professionalità, con un bisogno medio di 80 giornate lavorative, fra coltivazione e vendemmia. Anche in Abruzzo  una parte centrale è rappresentata proprio dal lavoro stagionale con picchi di domanda nei periodi della vendemmia ma le problematiche del settore sono tante e i giovani che vogliono investire vanno supportati e indirizzati adeguatamente con politiche mirate e funzionali”.

In occasione del convegno di Coldiretti, dopo i saluti del sindaco di lanciano Filippo Paolini e del presidente di Lanciano Fiera Donato Di Campli, si sono susseguiti gli interventi del presidente di Coldiretti Chieti Pier Carmine Tilli, del Direttore regionale di Coldiretti Roberto Rampazzo e le relazioni tecniche di: Luca Palazzoni (università di Perugia) sul piano strategico nazionale; Luca Di Giandomenico (responsabile misure strutturali di Coldiretti Abruzzo) sul Piano di sviluppo regionale abruzzese; Agostino Sacchetti (ufficio tutela biodiversità della Regione Abruzzo); Renato Bertocci (Coldiretti) sull’applicativo Demetra; Jacopo Centofanti, imprenditore agricolo, con una testimonianza sulla sua realtà aziendale e l’utilizzo di un nuovo software di servizi riservati alle aziende socie di Coldiretti. Sono inoltre intervenuti in videoconferenza Veronica Barbati, delegata nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, e Stefano Leporati (segretario nazionale di Coldiretti Giovani Impresa) che ha illustrato le politiche nazionali per i giovani agricoltori e le iniziative che Coldiretti sta portando avanti.

Alessandra Fiore