LA SIECO AFFONDA CATANIA

Termina la regular season al primo posto

Ortona, 3 aprile 2023. Bisognava vincere. Non importava il computo dei set ma si doveva vincere. Da questa sera la Sieco non è prima soltanto per una mera questione di partite vinte. La Sieco è prima con un distacco di tre punti sulla seconda. Dire che di tratti di una missione compiuta sarebbe riduttivo. Sarebbe riduttivo perché Catania è tutt’altro che la squadra allo sbando che le voci di corridoio sentenziavano. Catania si è dimostrata una squadra tosta, quadrata e forte in ogni fondamentale. Va da sé che se il punteggio recita tre a zero per i padroni di casa, la gara della Sieco non può essere stata che superlativa. Ferrato gestisce bene ogni pallone e  alla fine i punti sono equamente distribuiti. Spiccano il solito Marshall e il neoacquisto Bruno Cunha, al suo esordio davanti al pubblico amico. Un pubblico che ha risposto con calore ed entusiasmo agli appelli lanciati della società e alle ore 18.00 al fischio di inizio, il palasport di Ortona era al completo con 1200 voci a sostenere i propri beniamini.

Una gara sempre, sempre equilibrata, eccezion fatta per il secondo set. Catania spaventa Ortona dimostrando di aver voglia di riscattare le ultime sconfitte (due + altre due di Coppa Italia). La Sieco reagisce, recupera e va ad un passo dalla vittoria del primo set. Catania ribalta la situazione e la beffa è pronta su un piatto d’argento. La battaglia però non è finita e … Battaglia ne tira due consecutive fuori condannando i suoi alla sconfitta. Un secondo set senza storie. La Sieco vola sulle ali dell’entusiasmo perfezionando muro e servizio. Catania non può nulla. Ospiti che nel terzo set danno l’impressione di voler riaprire i giochi. Prendono un vantaggio di tre punti e lo gestiscono bene. Poi Fabi al servizio da una scossa ai suoi e la squadra piano piano un rammendo dopo l’altro ricuce lo strappo e stacca gli avversari sul finale. Ottimo questa sera il fondamentale del servizio. Dai nove metri la Sieco ne sbaglia 9, ma mette a segno ben 7 aces. Importante anche il numero dei muri punto, ben 11.

Nell’altro girone Fano vince con affanno contro la già retrocessa Monselice ma tanto basta per tenere dietro i corregionali del Pineto, che sono secondi per minore numero di vittorie.

La Sieco dovrà quindi disputare una finalissima al meglio delle tre gare contro i marchigiani del Fano. Prima gara il 16 aprile a Fano, ritorno ad Ortona il 22 ed eventuale bella il 25 sempre a Fano.

Nunzio Lanci: «Per prima cosa, vorrei tributare due giocatori che nelle ultime partite hanno trovato poco spazio. Mi riferisco ad Andrea Bulfon e Giosi Iorno. È anche merito loro se questa sera stiamo festeggiando il primo posto. Mi aspettavo una gara tosta. Era una partita secca e non ci sarebbe stato più modo di recuperare ad un eventuale disfatta. Catania ha dimostrato di essere una grandissima squadra difendendo nel primo set ogni pallone e contrattaccando in maniera efficace. Bravi noi a rimanere concentrati e a non farci cogliere di sorpresa»

IN BREVE

Primo set giocato ad alti livelli, entrambe le squadre sfoggiano un ampio repertorio di colpi e per la prima metà del parziale, Ortona e Catania sono impegnate in una serie di sorpassi e controsorpassi per la delizia degli spettatori. L’equilibrio prosegue con Catania che cerca un minibreak di due punti subito colmato dalla Sieco e per la precisione da Marshall che porta i suoi avanti 19-18. C’è poi ancora un capovolgimento di fronte e ancora Catania riequilibra sul finale. Ci prova la Sieco a dare lo strattone decisivo con Fabi che trova l’ace del 22-20. Due punti però non bastano alla Sieco, Catania recupera e va ai vantaggi. Ortona continua a sprecare, Catania ringrazia va ad un passo dal set. Poi Battaglia decide di tirare per due volte la palla fuori e questa volta è Ortona a ringraziare per il set 27-25.

Parte meglio la Sieco del secondo set che fa trovare il proprio muro meglio piazzato. Ortona conquista subito un minibreak. Continua a giocare meglio l’Ortona che arriva alla metà del parziale in vantaggio grazie anche ad uno scatenato Cunha e ad un servizio efficace. Proprio dai nove metri, Bertoli è fondamentale e la Sieco prende il largo sul 21-14. Tasholli schiaccia sull’asticella 23-15. La diagonale di Marshall stende due avversari 24-16. Ancora Marshall che chiude e mette in saccoccia il primo punto 25-17.

Il terzo set parte con il solito canovaccio di equilibrio, Catania riacquista sicurezza in ricezione e per la Sieco si fa dura, d’altra parte è un set decisivo. Il primo terzo di questo set va via e nessuna delle due squadre riesce a trovare lo spunto 8-8. Sono gli avversari a dare il primo acuto grazie ad una buona (e fortunata) sequenza di battute di Zappoli. Catania gioca bene, Ortona è in un momento di stanca, a metà parziale il divario tra le due squadre è di tre punti. Con molta pazienza la Sieco ricuce lo strappo e si torna a giocare punto a punto quando si è già in vista del traguardo. Ortona conquista un punto break ma Catania è attenta e determinata. Sul 23-22 nuovo time-out per gli ospiti.

PRIMO SET

La Sieco scende in campo con il palleggiatore Ferrato e l’opposto Bruno. Schiacciatori Capitan Marshall e Bertoli. Al centro Arienti e Fabi. Libero Benedicenti

La Farmitalia Catania risponde con Fabroni al palleggio e Casaro Opposto. Centrali Frumuselu e Jeroncic, Schiacciatori Zappoli e Battaglia. Libero Zito.

La prima palla è giocata da Bertoli per la Sieco. Il primo punto è però di Catania con Casaro 0-1. Il primo punto per la Sieco è invece opera di Fabi 1-1. Marshall buca il muro 2-2. Ancora Marhsall ma stavolta a muro 3-2. Fabbroni fa doppia 4-2. Cunha pesta la linea dei tre metri 4-4. Errore dai nove metri per Zappoli 5-4. Arienti impatta sul muro di Jeroncic 5-6. Malinteso in casa Impavida la palla cade a terra 5-7. Fallo in ricezione per Zappoli 7-7. Ferrato intercetta una palla di ritorno e tira direttamente dentro 8-7. Doppio tocco fischiato a Bertoli 9-10. Muro a uno di Cunha su Casaro 10-10. Fabi al centro 12-11. Casaro trova la diagonale del 13-13. Ace di Zappoli 13-14. Errore di Marshall dai nove metri 14-15. Fuori l’attacco di Cunha 14-13. Ferrato si finge schiacciatore e mette a segno una perfetta diagonale stretta 15-16. Battaglia serve dai nove metri 17-18. Marshall passa letteralmente sopra al muro 18-18. Ancora Marshall 19-18. Il primo time out è chiamato dalla panchina di Catani. Bertoli finge la battuta di potenza ma poi se ne viene con una float da ace 20-18. Marshall schiaccia fuori 20-20. Ace per Fabi 22-20. Ancora time out per Catania. Bruno Cunha 23-21. Zappoli sbaglia il servizio 24-22. Ortona spreca due occasioni ed è 24-24. Fuori la diagonale di Cunha 24-25. Bertoli trova il punto del 25-25. Fuori anche la diagonale di Battaglia 26-25. Ancora fuori l’attacco di Battaglia 27-25.

SECONDO SET

È il Catania che va al servizio con Battaglia. Il primo punto è degli avversari grazie ad una buona fase di ricostruzione 0-1. Il pari è dettato da una botta di Cunha 1-1. Zappoli attacca sull’asticella 2-1. Buona la combinazione Ferrato/Arienti 3-2. Fuori il muro di Ortona 3-4. Bertoli in pipe 4-4. Ancora Bertoli, ma stavolta a muro 5-4. Bella finta di Cunha che carica il colpo e poi va di pallonetto 6-4. Muro di Fabi 8-5. Ferrato sbaglia il servizio 9-7. Muro di Bruno Cunha 11-7. Bertoli batte forte e la ricezione di Catania fa acqua, Marshall ne approfitta per un tap-in 12-7. Bertoli la mette a terra con una pipe 14-9. Cunha dira una bomba delle sue 15-10 e time out Catania. Ace di Zappoli: 16-12. Doppia molto evidente di Catania ma l’arbitro se ne avvede in ritardo e chiama contesa. Poi Bertoli ristabilisce quello che doveva essere il giusto punteggio 18-13. Casaro sbaglia il servizio 19-14. Monumentale muro in solitaria di Marshall 20-14. Jeroncic sbaglia l’attacco al centro 23-15. Chiude la Sieco con Marshall che mette a terra gli ultimi due punti del set.

TERZO SET

Si ripete lo schema e Bertoli va al servizio. Il primo punto è di Casaro 0-1. Fabbroni pesta la linea dei nove metri 1-1. Invasione per Jeroncic 2-2. Ci prova Fabroni a tuffarsi, ma la palla non tocca la sua mano bensì il terreno 3-2. Fuori la parallela di Cunha 4-5. Bertoli stoppa a muro di brutto Casaro 5-5. Buon pallonetto di Fabi 6-6. Bertoli sbaglia il suo turno al servizio 7-8. Ace di Zappoli 8-10. Ancora ace per Zappoli, ma stavolta fortunoso con la palla che si ferma contro la rete e cade a piombo nel campo ortonese 8-11. Cunha 10-12. Invasione per Battaglia 11-13. Ace per Ferrato 13-14. Lungo il servizio di Frumuselu 14-15. Cunha sulla mano esterna del muro, la palla rimbalza fuori 15-16. Ace di Fabi 16-16. Marshall 17-17. Pallonetto di Bertoli che supera il muro a tre 19-19. Ace (sporco) per Arienti 20-19 e time out per Catania. Nicotra sbaglia il servizio 21-20. Sbaglia anche Bertoli 22-22. Marshall 23-22. Cunha è piazzato bene e il suo muro vale il 24-22. Ancora Cunha ancora muro e Catania è affondata. Primo posto in classifica e possibilità di giocarsi una finalissima contro Fano per l’approdo in Serie A2.

Sieco Service Impavida Ortona: Fabi 7, Vindice (L) n.e., Bertoli 11, Benedicenti (L) pos. 59% perf. 47%, Iorno n.e, Marshall 17, Di Tullio n.e., Bulfon, Arienti 3, Ferrato 4, Pollicino n.e., Palmigiani n.e, Allenatore: Nunzio Lanci. Vice: Luca Di Pietro.

Farmitalia Catania: Zito (L) pos. 50% perf 32%, Fabroni 2, Tasholli, Zappoli 13, Jeroncic, Frumuselu 3, Maccarone, Battaglia 11, Casaro 13, Fichera. Allenatore: Waldo Kantor. Vice: Mauro Puleo

SIECO SERVICE IMPAVIDA ORTONA – FARMITALIA CATANIA 3-0 (27-25 / 25-17 / 25-22)

Durata Set: 38’ / 26’ / 33’

Durata Complessiva: 1h 37’

Muri Punto: Ortona 11 / Catania 8

Aces: Ortona 7/ Catania 4

% Attacco: Ortona 45% / Catania 38%

% Difesa: Ortona pos 54% perf 40% / Catania pos 49% perf 31%

Arbitri: JACOBACCI Sergio (Bergamo) e SALVATI Serena (Roma)




GESÙ MUORE IN CROCE [12]

Santa Maria Arabona, Manoppello Scalo; 2 aprile 2023

Oggi meditiamo la lettura del dramma vissuto da Gesù, nostro Salvatore e tutti ci poniamo nella speranza di essere salvati: una prospettiva sull’eternità

Ma questo cosa significa ?

Entriamo dunque in una lettura diversa della nostra vita.

Dio ha rivelato il suo volto, entrando nell’umanità, nelle nostre sofferenze.

Quanta distruzione, quanta morte, quante catastrofi: tutto frutto della nostra negligenza …

Quante ingiustizie, quanti sfruttamenti, quanti milioni e milioni di persone nel tormento …

Quante persecuzioni, quante prepotenze e violenze contro chi proclama la verità …

Quanti malati, quanta sofferenza, quanta decadenza …

Gesù si è caricato di tutto; di tutte le nostre colpe: malattie e miserie e … alla fine donandoci la propria vita.

I piaceri della vita, nonostante le nostre convinzioni, alla fine non ci danno dignità e allora vogliamo vivere come Lui, nella gioia che vive nell’amore: convertendoci.

Signore Gesù salvaci




SE NON MANGI L’AGNELLO, la Pasqua è sempre la stessa”

In nome della vera pace, non mangiarlo” è lo slogan dell’Oipa per la Pasqua 2023. Un’immagine deliziosa per la campagna Oipa.

2 aprile 2023

La vita di un cucciolo destinato a essere ucciso dissanguato vale 5,62 euro al chilo, secondo la cifra fissata dall’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea). E ogni anno, nel solo periodo della Pasqua, vengono uccisi oltre 300 mila tra agnelli e capretti. Ma è proprio necessario mettere in tavola l’agnello a Pasqua?

Sarebbe una festività diversa se non si seguisse questa tradizione crudele?

La risposta è evidente: no.

L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) quest’anno lancia una campagna web e social che invita a diffondere un’immagine deliziosa e un semplice messaggio: “Anche se non mangi l’agnello, la Pasqua è sempre la stessa. In nome della vera pace, non  mangiarlo”.

La mercificazione degli agnelli, nelle sue varie fasi, esprime una crudeltà che va contro ogni morale. Strappati alle loro madri tra i 20 e i 40 giorni di vita, vengono pesati e issati sulle zampe, ammassati e caricati nei camion verso il loro ultimo viaggio. All’arrivo, sono scaricati come oggetti e destinati alla pratica di stordimento che non sempre viene effettuata secondo regolamento. Poi vengono uccisi, talvolta ancora coscienti.

«Le immagini diffuse dalle associazioni a tutela degli animali hanno determinato negli ultimi anni  una sensibilizzazione e sempre più persone scelgono di non acquistare carne d’agnello – osserva il presidente dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), Massimo Comparotto – Noi invitiamo a riflettere anche su quel che accade a tutti gli altri animali d’allevamento che soffrono allo stesso modo, ma se i carnivori intanto eliminassero l’agnello dalle tavole pasquali sarebbe già il primo passo verso un’alimentazione etica».

Le alternative alla carne sono molte, ricorda l’associazione, e chi di sceglie di non mangiare animali non è complice di un sistema che considera esseri senzienti come meri oggetti di consumo usati e abusati. L’industria dell’allevamento degli animali, inoltre, porta con sé evidenti impatti ambientali negativi.




(DI)SEGNANDO IL TEMPO della solidarietà

Premiati i partecipanti del concorso di disegno dell’AVIS

Luco dei Marsi, 2 aprile 2023. (Di)segnando il tempo della solidarietà, premiati i partecipanti dell’annuale concorso di disegno organizzato dall’Avis di Luco dei Marsi arrivato alla sua seconda edizione. Nella mattina di oggi, primo aprile 2023, nella sala dell’ex municipio di Luco dei Marsi, la sezione locale dell’Avis ha incontrato i bambini e i ragazzi dell’Istituto Comprensivo I. Silone per la cerimonia di premiazione del Concorso di disegno intitolato: (Di)segnando il tempo della solidarietà.

A premiare i giovani studenti luchesi sono intervenuti: il presidente regionale dell’Avis Abruzzo Guerrino Fosca, il consigliere provinciale Roberto Cambise, il presidente dell’Avis di Luco dei Marsi Fabrizio Salvati e tutti i membri del direttivo, l’assessore Silvia Marchi, la vicepreside dell’istituto I. Silone Rebecca Palma e gli insegnanti delle classi coinvolte.

“Tanti sono stati i disegni e le parole con cui gli alunni hanno (Di)segnato il valore della solidarietà, quale elemento imprescindibile di una società evoluta e fraterna. Con i loro lavori, con le loro domande e la loro festosa presenza, quelli che saranno i cittadini di domani del nostro paese, hanno ben mostrato di aver compreso l’importanza di un tempo ben speso nella solidarietà e nel dono di sé”, commenta il direttivo dell’associazione luchese. Il disegno vincitore di questa edizione, come da tradizione, campeggerà sui manifesti di tutte le manifestazioni dell’Avis per tutto l’anno in corso.

 Tutti i disegni, ad ogni modo, si potranno ammirare nella mostra allestita nella sala dell’ex municipio nella giornata di oggi, primo aprile 2023, (fino alle ore 19,00) e di domani, 2 aprile 2023 (fino alle ore 13,00). “Ringraziamo vivamente la Sindaca Marivera De Rosa per la concessione dei locali – aggiungono dal direttivo dell’Avis – Michela Pulsinelli, proprietaria della cartolibreria Fantasycart, che ha contribuito alla realizzazione dei premi creativi per i piccoli artisti. In fine, ringraziamo Marco Angelucci, proprietario del bar ArtCafe, per i gelati offerti agli studenti”.




MARISA MERZ SHILPA GUPTA visibileinvisibile

Al Maxxi L’Aquila oriente e occidente si incontrano nella doppia personale di due grandi artiste

2 aprile 2023 > 1° ottobre 2023. Opening: 1° aprile ore 16:00

L’Aquila, 1° aprile 2023. Sono due mondi, due storie, due epoche quelle che si incontrano nelle Sale di Palazzo Ardinghelli, sede del MAXXI L’Aquila, nelle opere di due artiste nate a 50 anni di distanza in luoghi tanto lontani come lo sono l’Italia e l’India.

Il museo inaugura oggi, sabato 1° aprile 2023.  La stagione espositiva del 2023 con la mostra  Marisa Merz Shilpa Gupta visibileinvisibile, la doppia personale di due indiscusse protagoniste dell’arte contemporanea internazionale, realizzata in collaborazione con la Fondazione Merz, con il sostegno di Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e il Patrocinio del Comune dell’Aquila.

La mostra, sotto la direzione artistica di Bartolomeo Pietromarchi e la curatela di Fanny Borel, è stata presentata in anteprima alla stampa questa mattina da Alessandro Giuli, presidente  della Fondazione MAXXI, Bartolomeo Pietromarchi, direttore MAXXI L’Aquila, Beatrice Merz, presidente della Fondazione Merz, l’artista Shilpa Gupta. Sono intervenuti il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio e il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi.

visibileinvisibile,  il cui titolo si ispira al celebre testo incompiuto di Maurice Merleau-Ponty, Il visibile e l’invisibile, uscito postumo nel 1964, mette in dialogo, attraverso circa 50 opere delle due artiste, due mondi, tra Oriente e Occidente, due storie, tra generazioni diverse, in una conversazione sui temi del visibile e dell’invisibile, dell’immagine e della parola, del politico e del filosofico in una tensione etica e poetica che si compenetra e si completa nelle opere dell’una e dell’altra.

visibileinvisibile dedica ampio spazio alle opere di Marisa Merz (Torino, 1926 – 2019), unica rappresentante femminile dell’Arte Povera e protagonista della scena artistica italiana dalla fine degli anni Sessanta, Leone d’oro alla carriera nel 2013, ha esposto le sue opere nei musei più importanti del mondo come il Metropolitan Museum di New York e il Centre Pompidou di Parigi.

La mostra restituisce la varietà di mezzi e ispirazioni dell’artista che nelle sue opere, volutamente fuori da ogni tipo di definizione, esprime l’intimità del gesto artistico, lontana da mode e tendenze. Dai grandi disegni che evocano figure angeliche e spirituali con le quali l’artista invita a volgere lo sguardo verso l’io interiore, alle opere in filo di rame intrecciato attraverso cui propone una riflessione sui confini tra arte e artigianato, a quelle in stoffa e nylon che, come tutti i materiali utilizzati da Merz, rimandano a una profonda ricerca di qualità tattile, nonché una relazione con la sua fisicità, spesso ricercata in un contesto domestico come testimoniato anche dal video La Conta (1967) presente in mostra.

Shilpa Gupta (Mumbai, 1976) vive e lavora a Mumbai, in India ed è una delle artiste più importanti della sua generazione a livello internazionale, con presenze in molte delle più prestigiose manifestazioni e musei nel mondo, dalla Biennale di Venezia, alla Biennale di Gwangju fino alla Tate Modern e Serpentine Gallery di Londra. La sua pratica multidisciplinare, ampiamente rappresentata in visibileinvisibile, comprende un’ampia gamma di media e processi come il testo, la scultura, il video, la fotografia e il suono attraverso cui vengono esplorati i confini fisici del corpo e i limiti ideologici della storia. L’artista si interessa alla percezione umana e al modo in cui le informazioni, visibili o invisibili, vengono trasmesse e interiorizzate nella vita di tutti i giorni. Nel suo lavoro emergono temi quali le barriere di genere e di classe, le differenze religiose, il potere degli apparati statali repressivi e gli effetti negativi che questi producono.

I lavori di Shilpa Gupta in mostra – disegni, installazioni, sculture, proiezioni – interagiscono con il pubblico che partecipa attivamente, diventando parte integrante delle opere. È così in Shadow3, video installazione immersiva in cui il visitatore è coinvolto in un gioco di ombre sorprendente e mutevole. O in I Will Die, specchio coperto da un sipario che le persone devono aprire per scoprire il messaggio nascosto.

In 24:00:01, costituita da uno di quei segnali di vecchie stazioni ferroviarie che indicano gli orari dei treni, un flusso di pensieri dell’artista scorre tra concetti legati al vissuto personale e riflessioni che riguardano la vita sociale e politica dei cittadini. In Spoken Poems in A Bottle, Gupta racconta di poeti interdetti, esiliati e censurati, mentre in 100 Hand Drawn maps of Italy accende l’attenzione sui confini imposti dai poteri centrali nel tentativo di far prevalere la nazionalità sul multiculturalismo e di imporre il controllo sociale. In Map Tracing #9 – Italy, scultura creata per questa mostra, la sagoma dell’Italia è delineata da un sottile filo di rame e allude alla fragilità del concetto di nazione e alla sua natura di costrutto artificiale.

La relazione creata fra le opere delle due artiste nelle luminose sale di Palazzo Ardinghelli, nel cuore dell’Aquila, attiva percorsi che superano ogni limite e ogni confine e, dall’interno, si liberano verso altri spazi. Attraverso l’arte, il “vedere”, tradizionalmente privilegiato dalla cultura occidentale e il “sentire” in quella orientale, conducono a ripensare le categorie fondamentali su cui queste culture si fondano.

I WANT TO LIVE WITH NO FEAR  Sabato 1° aprile, dopo l’anteprima stampa delle 12.00, avrà luogo l’azione I want to live with no fear di Shilpa Gupta. Protagonisti gli studenti dell’I.I.S. Amedeo d’Aosta e del Convitto Nazionale Domenico Cotugno dell’Aquila che partecipano a una edizione speciale del PCTO MAXXI A[R]T WORK dedicata alle Performing  arts. Dopo due giornate di approfondimento sul tema dell’arte performativa, ogni partecipante si muove per le strade del centro storico della città con un palloncino bianco con la scritta “I want to live with no fear” (voglio vivere senza paura), in una pacifica invasione evocativa e coinvolgente, che offre un potente messaggio di speranza universale.

Dice Bartolomeo Pietromarchi, direttore MAXXI L’Aquila: “Sono molto orgoglioso di inaugurare questa mostra dedicata a due artiste straordinarie che, con le loro opere, invadono le sale di Palazzo Ardinghelli modificandone gli spazi in un dialogo intenso e teso fra visibile e invisibile. Ecco allora che fra i poeti interdetti ed esiliati per impedirne il dire di Gupta e le sottili presenze angeliche che volteggiano nelle opere di Merz s’instaura un dialogo pregnante sul senso del vedere e del mostrare, sul nostro rapporto con l’essere, affrontato da due culture profondamente diverse eppure dialoganti”.

Aggiunge Fanny Borel, che insieme al direttore Pietromarchi ha curato la mostra: “Nel lavoro di Marisa Merz la distanza tra la vita privata e quella artistica si annulla; l’invito per lo spettatore è quello di allontanarsi da una visione razionale per prediligere uno sguardo interiore, di addentrarsi con l’immaginazione al di là del visibile per accedere all’invisibile. Nella mostra il corpo delle artiste diventa metro di misurazione della realtà, una base da cui partire per la realizzazione delle opere. Shilpa Gupta che osserva, analizza e risponde con la propria sensibilità a temi socio-politici, parte dalle sue possibilità fisiche sviluppando un racconto che muove dal suo vissuto personale fino ad attivare riflessioni che coinvolgono il pubblico”.

Osserva il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio: “La mostra che andiamo a inaugurare oggi è la conferma di come il MAXXI sia molto più di un museo: è una piattaforma aperta a tutti i linguaggi culturali e luogo di incontro, di scambi e collaborazioni, un luogo aperto a tutti, un laboratorio di idee e di futuro. La mostra racconta due mondi, due storie, due epoche che si incontrano nelle opere di due artiste nate a 50 anni di distanza in luoghi tanto lontani come lo sono l’Italia e l’India. Cultura orientale e occidentale s’incontrano e si confrontano in una conversazione tesa e precisa sui temi del visibile e dell’invisibile, del detto e del non detto, del concreto e dell’astratto”.

Commenta il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi: “Il MAXXI L’Aquila, con le sue iniziative di grande spessore, in grado di dialogare con la città stimolando interesse e conoscenza verso l’arte contemporanea, contribuisce fattivamente al modello di rigenerazione attraverso la cultura rappresentato dall’Aquila. La collaborazione costante fra la Fondazione e la municipalità è il frutto di una visione complessiva che rafforza le potenzialità del capoluogo, patrimonio di bellezze storiche e architettoniche, luoghi antichi declinati in chiave moderna e impreziositi dalle opere suggestive di artisti contemporanei che, come nel caso dell’azione di Shilpa Gupta, coinvolgono anche gli studenti degli istituti superiori che hanno l’opportunità di vivere il centro storico in forme nuove ed evocative”.




SETTIMANA SANTA, settimana per la pace

Domani iniziano i riti della passione, morte e resurrezione di Gesù. Giovedì il triduo Pasquale con la lavanda dei piedi, venerdì la Via Crucis, sabato la veglia delle Veglie

Pescara, 1° aprile 2023. «Stiamo per concludere il tempo quaresimale, respirando, purtroppo, ancora venti di guerra. Ne pagano le conseguenze i più poveri, a qualunque nazione appartengano, e, in maniera drammatica, i tanti popoli afflitti dagli scontri in atto, in ogni parte del mondo». Con queste parole monsignor Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne, annuncia il programma della Settimana Santa e l’adesione all’intenzione di preghiera per la Pace richiesta da Papa Francesco in questo tempo forte.

«Tutta la Settimana Santa è un inno di preghiera, di speranza – continua il presule – è la contemplazione della sofferenza di Cristo che sentiamo viva sulla nostra pelle, nelle immagini terrificanti che ci giungono dalle terre di guerra, negli occhi dei profughi che bussano alle nostre porte e nelle croci che ognuno di noi deve abbracciare nella vita». 

Si inizierà, domani, 2 aprile, con la Domenica della Passione, Domenica delle Palme, che l’arcivescovo celebrerà in Cattedrale, alle 11:30, per continuare con la cosiddetta Messa Crismale di Mercoledì 5 aprile, alle 18:30, sempre in Cattedrale.

La celebrazione della Messa in Coena Domini di Giovedì 6 aprile, alle 17, nella Cittadella della Caritas con i Poveri e alle 18:30 in Cattedrale, inizierà il Triduo Pasquale, un unico grande giorno, un’unica grande celebrazione di tre giorni, in cui si contemplerà il servizio, il ministero sacerdotale, l’istituzione dell’Eucaristia, la passione e la morte di Cristo, la Risurrezione.

«Venerdì 7 aprile, rivivremo la morte di Cristo con l’intercessione particolare per la pace – aggiunge monsignor Valentinetti – Ci uniremo all’intercessione del Papa nella commemorazione della morte di Cristo, alle 18, nel Santuario della Divina Misericordia e nella Via Crucis delle 19.30, che quest’anno abbiamo pensato al posto della più classica Processione cittadina, nella sobrietà di un percorso breve, ma particolarmente intenso di contenuti. Il Venerdì Santo, del resto, non è un giorno di performance teatrale, tantomeno un giorno dedicato al turismo religioso, ma è un vero e proprio atto di fede, un momento di preghiera personale e comunitario a cui siamo chiamati a partecipare in prima persona, per raccontarci e trasmetterci la fede: questa è Tradizione». 

Le 14 stazioni della Via Crucis saranno allestite da piazza Sacro Cuore a Piazza Salotto in un percorso intervallato dal racconto biblico e dalla meditazione.

Sabato 8 aprile, nella chiesa di Sant’Agostino nella Marina di Città Sant’Angelo la Veglia Pasquale, alle 22:30, con il battesimo di un adulto e domenica 9, Pasqua del Signore, la Messa solenne alle 11:30. L’Arcivescovo celebrerà la Pasqua anche con i carcerati, alle 10 e a Penne, nella chiesa del Carmine, alle 18:30.




L’ALLOCUZIONE di S.E. Mons. Lorenzo Leuzzi

Al termine della Via Crucis appena conclusa nel Teatro Romano di Teramo, insieme alla Lettera per il mese di aprile 2023 indirizzata ai giovani

Cari fratelli e sorelle,

                               al termine del cammino della Via Crucis desidero condividere con voi, pensando ai nostri giovani, a cui ho rivolto la mia lettera di aprile che vi sarà consegnata al termine della preghiera, la mia profonda preoccupazione per la situazione della società contemporanea.

                               Lo faccio riprendendo le parole di papa Paolo VI: “il mondo soffre per la mancanza di pensiero!”

                               Cari fratelli e sorelle,

ciò è accaduto e accade perché anche noi abbiamo distolto il nostro sguardo dal Crocifisso.

                               La sua salita sulla Croce ci spaventa. La cultura contemporanea ci ha abituati a salire per vie meno impegnative, talvolta liberate da ogni impegno e da ogni condivisione dei nostri talenti.

                               È  il pensiero di chi ha paura della storia!

                               Questa sera siamo chiamati a guardare il Crocifisso e a condividere con Lui i nostri progetti, il nostro desiderio di studiare, amare e servire il nostro tempo.

                               Solo Lui può aiutarci a non fuggire dalle situazioni concrete della nostra vita personale e comunitaria.

                               Lui è salito sulla Croce perché l’umanità potesse guardare al suo futuro con serenità e progettualità.

                               Signore,

quante volte abbiamo elaborato pensieri senza di Te.

                   Quante volte abbiamo creduto di essere noi il fondamento della verità dimenticando che la realtà è più grande di noi e che dovevamo avere l’umiltà di verificare le nostre opinioni.

                               Quante volte abbiamo cercato il consenso senza preoccuparci se le nostre proposte fossero davvero a servizio dei fratelli.

                               Questa sera vogliamo chiederTi perdono!

                               Aiutaci a fissare sempre il nostro sguardo su di Te. Aiutaci a non distaccarci mai dal Tuo sguardo.

                               Quando ci giungerà l’annuncio della Tua resurrezione noi vogliamo essere sempre con Te per superare la crisi culturale che attraversa la nostra società.

                               Con te vogliamo studiare, amare e servire il nostro tempo!

                               È un impegno che vogliamo condividere con papa Francesco quando incontreremo a Roma Sabato 17 giugno. Ti preghiamo perché presto possa recuperare pienamente la sua in condizione fisica per svolgere tra noi e per noi il Suo ministero petrino.

                               Non ci lasciare mai soli!

                               Amen!




FUSIONE DELLE CASSE EDILI delle province di Chieti e Pescara

Nasce oggi il nuovo ente per lavoratori e imprese del settore. La nuova Cassa Edile Chieti Pescara rappresenterà una massa salari di 62 milioni di euro, oltre 1000 imprese e più di 6500 lavoratori, una delle più grandi del centro sud.

Pescara, 31 marzo 2023. È stato sottoscritto oggi nella sede della Casse Edile di Pescara l’atto notarile di fusione tra i due enti provinciali. La nuova Cassa Edile Chieti Pescara rappresenterà una massa salari di circa 62 milioni di euro, oltre 1000 imprese e più di 6500 lavoratori.

William Strever, Presidente di entrambe le Casse edili territoriali e neo presidente della Cassa appena costituita, ha sottolineato: “L’unificazione cui siamo pervenuti oggi consentirà il raggiungimento di una scala dimensionale ottimale considerato l’attuale contesto del settore; con l’ampliamento delle attività, il raggiungimento di economie di scala, ad esempio negli approvvigionamenti ed il conseguimento di sinergie connesse all’integrazione del personale, sono solo una premessa per la valorizzazione delle competenze presenti all’interno degli Enti. Il miglioramento della struttura finanziaria, con possibili benefici nelle capacità di reperimento di mezzi finanziari a termini e condizioni più favorevoli ci permetterà inoltre di offrire servizi cruciali per imprese e lavoratori nell’attuale contesto economico. Un particolare ringraziamento da parte mia ai due vicepresidenti Ranieri e Panza e alle loro sigle sindacali, nonché al neodirettore del nuovo ente Massimo De Liberato”.

I due vicepresidenti delle Casse, Marco Ranieri, Segretario FILLEA CGIL Chieti Pescara e Louis Panza, Segretario FENEAL UIL Chieti Pescara hanno dichiarato: “Esprimiamo profonda soddisfazione per la realizzazione di questo ambizioso progetto. Si tratta del primo del centro sud Italia in linea coi CCNL susseguitesi dal 2014 in poi i quali richiamano a processi di razionalizzazione anche tramite fusione di Enti limitrofi. Libereremo maggiori risorse in favore dei lavoratori con l’obiettivo di migliorare e ampliare ulteriormente le prestazioni in loro favore.”

Luigi Di Giosaffatte, Direttore Generale di Confindustria Chieti Pescara e Direttore ANCE Chieti Pescara ha evidenziato: “La fusione delle due Casse ha comportato un lavoro tecnico delicato: sono grato a tutte le parti coinvolte per questo successo di squadra. Porterà efficienza, ulteriore solidità di gestione e costituirà sempre più un valido affiancamento all’attività di impresa. Ricordo che con l’introduzione del D.U.R.C. (Documento Unico di Regolarità Contributiva), svolge da gennaio 2006 una funzione certificativa di rilievo pubblico relativa alla verifica della regolarità contributiva dell’impresa, intesa come correttezza nei pagamenti e negli adempimenti di carattere previdenziale-assistenziale. Fondamentale anche il ruolo economico di questo Ente, perché, in linea con il codice etico delle nostre associazioni imprenditoriali, promuove, la leale concorrenza tra le imprese di settore grazie all’attività di verifica della correttezza dei rapporti di lavoro.”

La Cassa Edile è un ente di grande valenza economica e sociale per il nostro territorio: rappresenta infatti lo strumento per il rispetto e la corretta corresponsione del trattamento economico per ferie, gratifica natalizia ed Anzianità Professionale Edile nei confronti dei lavoratori, previsto dai contratti e dagli accordi collettivi di lavoro per i dipendenti delle imprese edili ed affini, stipulati tra le Parti Sociali di settore più rappresentative sul piano nazionale (ANCE e FENEALUIL, FILCA CISL, FILLEA CGIL). L’Ente eroga, inoltre, prestazioni assistenziali integrative del reddito in favore dei lavoratori iscritti aventi diritto e dei familiari. Funge anche da garante, attraverso un sistema nazionale, per la continuità dei trattamenti economico-normativi contrattualmente previsti per il lavoratore edile, la cui attività è caratterizzata da un’elevata mobilità territoriale ed interaziendale.

Insieme all’Ente Scuola Edile/CPT della provincia di Chieti e del FORMEDIL Pescara – la Cassa Edile di Chieti Pescara costituisce il sistema bilaterale territoriale grazie al quale gli operatori del settore, ovvero lavoratori e imprese, possono usufruire gratuitamente di corsi di formazione e aggiornamento e della consulenza in materia di sicurezza in cantiere ed in azienda.




L’AUTISMO AL CENTRO di un convegno al Comune di Pescara

Martedì 4 aprile dalle ore 18, evento organizzato da Meridiana Club Abruzzo ODV

Pescara, 31 marzo 2023. Martedì 4 aprile con inizio alle ore 18 nella sala consiliare del Comune di Pescara, si terrà il convegno dal titolo “Autismo e impatto sociale. Esperienze di vita” organizzato da Meridiana Club Abruzzo ODV in collaborazione con Fondazione Il Cireneo (rappresentata dalla presidente Germana Sorge) e la Fondazione Oltre le parole (nella persona del presidente Victoriano Lemme).

Al saluto iniziale delle autorità, tra cui il Sindaco di Pescara Carlo Masci e l’assessore regionale con deleghe alla Salute e Pari opportunità Nicoletta Verì, seguiranno gli interventi degli ospiti, tra i quali Roberto Keller Direttore Centro Regionale Piemonte Disturbi dello spettro autistico in età adulta e Marco Sarchiapone psichiatra, Direttore Sanitario Nucleo Residenziale per l’autismo vasto.

Presenti altresì i vertici dell’associazione Meridiana Club Abruzzo ODV: Vincenzo D’Antuono, presidente e Ariberto Di Felice, chairman dell’associazione

 “L’autismo è un problema in crescita che colpisce l’1% della popolazione – afferma Di Felice – e rischia di determinare un importante impatto negativo sulla sanità con l’obbligo di porre l’accento sulla sua sostenibilità assistenziale ed economica. Noi, come associazione volontari, dobbiamo conoscere al meglio le problematiche esistenti per poter intervenire e facilitare l’inclusione dell’autismo nel contesto scolastico affievolendo il fenomeno del bullismo; allo stesso tempo cercare di coinvolgere le istituzioni ad autorizzare un percorso medico sia nell’ambito delle urgenze sia delle attività ambulatoriali convenzionate secondo le esigenze del paziente autistico”.

MERIDIANA CLUB ABRUZZO ODV, ALCUNE INFO

L’Associazione, senza scopo di lucro, è costituita da insegnanti, medici, imprenditori, liberi professionisti, pensionati e persegue finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, avvalendosi dell’attività di volontariato dei propri associati. Tra i principali servizi dell’associazione, attiva sul territorio dal giugno 2022, ci sono: interventi e prestazioni sanitarie; gestione delle attività culturali, artistiche e ricreative di interesse sociale; salvaguardia dell’ambiente e uso sostenibile delle risorse naturali; tutela dei diritti umani, sociali e politici e delle pari opportunità; accoglienza umanitaria ed integrazione dei migranti; promozione della cultura della non violenza e molto altro.




IL SEGRETO per vivere

Il segreto per vivere è innamorarsi della vita, grande dono di Dio per gli altri

Avezzano, 31 marzo 2023. Il segreto per vivere è guardare il mondo con gli occhi dei bambini, dei poeti, dei saggi, degli artisti e dei santi.

Il segreto per vivere è ridere di sé stessi e avere un grande senso dell’umorismo per tutto e per tutti.

Il segreto per vivere è guardare continuamente il Cielo, anche se sei tentato di vedere solo la terra e le cose del mondo.

Il segreto per vivere è avere entusiasmo, passione, perseveranza, amore, umiltà e semplicità per tutto quello che fai.

Il segreto per vivere è pregare, leggere, viaggiare e incontrare persone che ti fanno aprire la mente, il cuore e l’anima.

Il segreto per vivere è allenarsi ogni giorno alla battaglia della vita.

Il segreto per vivere è non perdere mai la speranza e desiderare il Paradiso.

Fra Emiliano Antenucci




VIA CRUCIS DEI LAVORATORI 1973  2023 Acli Chieti

Dalla solidarietà ai lavoratori nelle fabbriche, al precetto pasquale nelle fabbriche  ad oggi: 50 anni dalla prima via crucis dei lavoratori sulle strade della città

Chieti, 31 marzo 2023. Alla fine degli anni ’60 iniziava la crisi inarrestabile nella fiorente zona industriale  della Val Pescara. Cassa integrazione,  disoccupazione, trasferimento impianti, riduzione manodopera della grande e indimenticabile Camiceria: durante  l’occupazione della fabbrica le ACLI solidarizzarono con le migliaia di lavoratori e soprattutto lavoratrici a rischio perdita di lavoro.

L’allora Arcivescovo Mons. Capovilla diede l’incarico di celebrare una Messa proprio dentro la fabbrica

all’ Assistente Spirituale delle ACLI, padre Ugolino Frasca. In quegli anni l’industrializzazione cambiava l’organizzazione del lavoro e cambiavano anche gli stili di vita.

Le ACLI per favorire  uno spazio alla vita di fede, a quel tempo ancora molto sentita tra i lavoratori,  proposero ai Direttori delle fabbriche, i quali accettarono,  di creare momenti di spiritualità  con i sacerdoti Assistenti Spirituali delle Acli.

Molti lavoratori ebbero possibilità di accostarsi alla preparazione del Precetto Pasquale  o di seguire i riti sacri della Settimana Santa.

Agli inizi degli anni ’70 l’Arcivescovo Mons. Fagiolo sarà lui stesso a celebrare la Messa nelle fabbriche. L’iniziativa di una  Via Crucis itinerante nella vallata industriale, ideata dall’allora e attuale  dirigente delle ACLI, Mimmo D’Alessio,  si concretizzò nel 1973.

Venne ripensato il percorso, invece che nella vallata industriale che già dava segnali di crisi con le fabbriche che chiudevano,  si decise di trasferire il rito della pia pratica nel Centro della Città di Chieti per pregare e sensibilizzare tutta la comunità cittadina sulla grave situazione occupazionale che avrebbe travolto migliaia di lavoratori.

Nel corso degli anni alla Via Crucis hanno partecipato diverse realtà occupazionali in serie difficoltà. Abbiamo dato voce, raccolto tante testimonianze di sofferenze condivise con tutto il popolo.

Ogni Domenica delle Palme, aclisti, lavoratori,  Associazioni, Gruppi che partecipano alla pia pratica della Via Crucis e il popolo che si unisce spontaneamente al corteo  con grande afflato vive uno dei riti più sentiti della Quaresima.

Domenica 2 aprile 2023, ore 18:30 inizio della Via Crucis da piazza Malta. In caso di pioggia la Via Crucis si farà in Cattedrale.




NOBEL? No grazie!!

Un barbone a passeggio? No.… è forse il più grande matematico vivente al mondo

Il russo Grigorij Grisha Jakovlevič Perelman è stato l’unico uomo che sia riuscito a risolvere uno dei sette Problemi del Millennio, dimostrando la Congettura di Poincaré e ha rifiutato il premio da un milione di dollari che gli era stato assegnato dal Clay Mathematics Institute per questa scoperta.

La Congettura di Poincaré, è un complesso problema di topologia e quando trovò la soluzione disse: “Per me è del tutto irrilevante, in quanto se la soluzione è quella giusta, non c’è bisogno di alcun altro riconoscimento.”

Vive in un mini-alloggio all’interno di un palazzone popolare, uno di quelli costruiti da qualche zar del socialismo reale. Per lui i soldi non contano nulla: “Non voglio essere uno scienziato da vetrina, ma uno che studia la scienza per il bene degli altri.”

Gira con capelli e barba incolti e scarpe da ginnastica sformate, le immagini più recenti di lui lo ritraggono con un look trascurato: un blogger l’ha scovato in metropolitana e l’ha immortalato con il cellulare mettendo poi le sue foto su internet.

Dicono che nella sua città, che fu la capitale degli zar, sia di moda indossare una t-shirt con il suo volto e la scritta: “In questo mondo … non tutto si può comprare

(mm)

https://www.facciabuco.com/post/2057524xa6/un-barbone-a-passeggio-no-e-forse-il-piu-grande-matematico-vivente-al-mondo-il-russo-grigorij-grisha-jakovlevi.html

https://it.wikipedia.org/wiki/Grigorij_Jakovlevi%C4%8D_Perel%27man




FINALMENTE!

La risoluzione consensuale del contratto di appalto

Ortona, 30 marzo 2023. Questa mattina, presso la sede dell’Amministrazione Provinciale a Chieti, rappresentanti della Provincia e dell’impresa appaltatrice dei lavori di realizzazione della bretella A14 – Porto di Ortona, hanno sottoscritto la risoluzione consensuale del contratto di appalto.

Ora con il residuo di circa un milione e duecentomila euro del finanziamento iniziale di dieci milioni di euro più un nuovo finanziamento di altri due milioni di euro messi a disposizione dalla Regione Abruzzo, l’amministrazione della ZES incaricata dalla Regione, con la collaborazione della Provincia di Chieti, potrà procedere all’appalto dei lavori di completamento dell’opera secondo il progetto in fase di predisposizione da parte dell’ARIC regionale.

Finalmente una infrastruttura strategica per la città di Ortona, progettata, finanziata ed appaltata dalla Provincia di Chieti sotto la mia Presidenza, 2004/2009, oggi, dopo circa 15 anni, anche grazie ai vertici attuali della Provincia e della Regione, riprende il percorso del completamento.

Tommaso Coletti




50° ANNIVERSARIO CITRA: una visione divenuta realtà

Cinquant’anni di Citra, occasione impareggiabile per celebrare questa cooperativa che riunisce 9 cantine abruzzesi e rappresenta un unicum nel panorama del Centro-Italia

Ortona, 30 marzo 2023. Nata nel 1973 Citra è attualmente la principale realtà vitivinicola abruzzese, capace di produrre 22 milioni di bottiglie, di cui circa il 60% sono destinate ad oltre 50 mercati nel mondo.

Un anniversario emozionante in una cornice d’eccezione, il Teatro Tosti, posto nel centro di Ortona, la città dove ha sede Citra. In occasione dell’evento, rivolto ai rappresentanti della base sociale ed agli stakeholder del territorio, è stato organizzato un convegno dal titolo “Da 50 anni CITRAMANDIAMO Vini, Volti, Valori con lo sguardo al futuro”, moderato dal Direttore responsabile di Wine Meridian, Fabio Piccoli.

Sandro Spella, Presidente di Citra ha fatto gli onori di casa, introducendo la prima parte del convegno (dedicato alle istituzioni), aperto dalle parole dell’arcivescovo della diocesi Lanciano/Ortona, S.E. Mons. Emidio Cipollone, il quale ha voluto ribadire il valore simbolico del titolo, racchiuso nel neologismo “Citramandiamo” che rimanda al lascito di coloro che hanno avuto il coraggio e la volontà di dare avvio a questa splendida avventura nel 1973: “Parlare di vino non è solo parlare di caratteristiche organolettiche, di commercio, di viticoltura, è qualcosa di più. Parlare di vino è parlare di gioia, felicità, vita e salvezza: 224 volte si parla di vino nella Bibbia. Intorno al vino ci sono dei volti, dei valori. Tramandarsi il vino significa tramandare, appunto, dei volti e dei valori”.

“Questa realtà produce il 40% dei vini imbottigliati in Abruzzo, non è un patrimonio di Ortona, è un patrimonio regionale e nazionale” ha evidenziato il Sindaco di Ortona, Leo Castiglione, “Quest’anno ricorre anche l’80° anniversario della Battaglia di Ortona, da lì si è ripartiti e Citra è una eccellenza che rappresenta questa rinascita. Citra lavora per e con il territorio, quando vengono organizzate iniziative in campo sociale, Citra è sempre presente”.

“Leggevo alcuni dati che riguardano Citra, 22 milioni di bottiglie prodotte, di cui il 60% destinate all’estero in più di 50 mercati globali” ha puntualizzato il Senatore Etelwardo Sigismondi, “Questo vuol dire portare il nostro patrimonio territoriale e culturale in tutto il mondo”.

Il Presidente Nazionale dell’associazione Movimento Turismo Vino, Nicola D’Auria ha messo in risalto l’importanza di Citra non solo come realtà produttiva ma anche come ambasciatrice del vino abruzzese: “Citra con tutti i suoi produttori rappresenta una immagine importante, dietro questo mondo vitivinicolo ci sono donne, uomini e famiglie”.

“Citra ha dimostrato grande lungimiranza” ha esordito il Presidente Nazionale dell’associazione Città del Vino, Angelo Radica “in particolare in relazione a 2 aspetti: Cinquanta anni fa ha deciso di mettere insieme diverse realtà per creare una cooperativa di secondo livello, credo sia stata una idea scomoda ma geniale. Il secondo elemento riguarda gli investimenti nella categoria degli spumanti, poco sviluppati in Abruzzo, un altro segnale di lungimiranza”.

“Questo territorio è un caposaldo della produzione vitivinicola, è uno dei maggiori punti di riferimento dell’economia regionale” ha dichiarato Marco Marsiglio, Presidente della Regione Abruzzo, “L’export sta crescendo, l’apprezzamento internazionale è sempre più vasto. La Regione Abruzzo continuerà a sostenere e a valorizzare il comparto, perché si tratta di una produzione intimamente legata al territorio e alla sua gente”.

Dopo le testimonianze delle autorità, Sebastiano Porello, ex Presidente Citra ed ex Presidente del Consorzio di Tutela Vini d’Abruzzo, ha dato avvio al convegno, facendo un excursus sullo sviluppo e sui traguardi raggiunti dalla cooperativa: “Citra è stata la prima realtà abruzzese ad entrare nella GDO, in Esselunga per la precisione. La crescita è stata importante, grazie alla collaborazione con Alitalia e Lufthansa Citra ha potuto aprirsi e farsi conoscere da tutto il mondo. Sulla scorta di questi successi, si è deciso di investire in tecnologia e risorse umane. Si sono allacciati rapporti anche con altre insegne della GDO e si è puntato sulla qualità più che sulla quantità. Quello che riesce a fare l’Abruzzo in termini di qualità e quantità difficilmente si riesce a replicare in altre zone a livello mondiale”.

Riccardo Cotarella, Presidente mondiale degli Enologi e, dal 2017, alla guida del Citra-Wine-Team ha citato un breve aneddoto emblematico dell’importanza di Citra e delle cantine cooperative: “Ricordo venti anni fa, una delle frasi che non ho mai dimenticato. Quando gli agricoltori andavano in cooperativa dicevano: “vado in cantina a scaricare l’uva”. Il verbo “scaricare” è simbolico dello scarso valore che si dava al proprio prodotto. Sono convinto che questo atteggiamento sia cambiato soprattutto grazie alle cantine cooperative, sono una leva che solleverà il mondo del vino. Rimane un problema fondamentale da risolvere per quanto riguarda il vino abruzzese, il 30% di vino imbottigliato è una percentuale troppo bassa”.

Sull’importanza della cooperazione è intervenuta Fabiola Di Loreto, Direttore Nazionale Confcooperative: “Occorre massa critica, occorrono volumi, occorre costanza produttiva e questo è garantito solo dall’aggregazione. Oggi le cooperative fanno produzioni eccellenti, credo che il sistema abbia fatto passi importanti ma c’è ancora spazio. Inoltre, il sistema cooperativo ha un valore in più, quello intergenerazionale”.

Denis Pantini, Responsabile Wine Monitor di Nomisma ha snocciolato alcuni dati chiave per comprendere il frangente attuale: “Negli ultimi 25 anni l’export di vini abruzzesi è quadruplicato, raggiungendo i 219 milioni di euro. L’Europa ed Nord America hanno un peso molto importante, ma i vini abruzzesi si sono allargati molto anche in Asia (9% del totale). La GDO è un canale importante, nel 2022 c’è stata una contrazione ma i risultati attuali sono comunque più alti rispetto al periodo pre-pandemia. L’Horeca si è ripresa e nel 2022 si è tornati ai valori precedenti al Covid-19. Il vino abruzzese ha avuto la capacità di crescere in valore del 12,5% ma il vino generico ha ancora troppa incidenza, ben il 46%. Questo prodotto non riesce ad esprimere il proprio potenziale. La cooperazione è importante per lo sviluppo dei territori, abbiamo un tessuto frammentato. In media le aziende viticole coltivano appena 3 ettari, in Abruzzo questo dato è ancora più basso, mediamente 2 ettari”.

“Comunicare il vino è molto difficile” ha rilevato Adua Villa – imprenditrice digitale, sommelier e giornalista –  “aziende cooperative come Citra hanno dalla loro una forza unica, nascono in una zona eccezionale. La bottiglia deve essere il tramite per raccontare storie, il mondo del vino ha una comunicazione molto B2B, rivolta agli operatori. La bottiglia di vino è difficile da comunicare, ma proprio per questo motivo la comunicazione tramite i valori è importante. L’Abruzzo sta ricevendo grande attenzione, c’è un eco sempre più ampio. La tavola e il vino sono veicoli per questo territorio”.

In conclusione, Giuseppe Colantonio, Responsabile Marketing di Citra ha presentato in anteprima il packaging dell’edizione speciale e numerata della linea Laus Vitae, dedicata al 50° anniversario di Citra: “Oggi, noi vi sveliamo il packaging, ma è solo il primo evento di questo cinquantesimo itinerante. Laus Vitae racchiude tre significati, un grazie alla vita, una lode alla vite, ai vigneti ed è una poesia del nostro Vate, Gabriele D’Annunzio, in cui esplica il panismo, il rapporto viscerale uomo-natura. Il Laus Vitae è stato premiato da Vinitaly come terza migliore etichetta, ed abbiamo vinto anche il premio speciale “Tecnologia e Innovazione” per il bag-in-box Ortense d’Autore – Pecorino Terre di Chieti IGT, ideato dalla nostra creativa designer, Pina D’Eusanio”.

“Ci impegniamo a contribuire attivamente al progresso economico e sociale del territorio” ha puntualizzato Fabio De Dominicis, Direttore Generale di Citra “individuando strategie sia di innovazione tecnologica, che di rispetto massimo dell’ambiente. La certificazione Vino sostenibile Equalitas è un traguardo importante che sottolinea lo standard raggiunto e rientra nel progetto più ampio “COLTIVIAMO VALORI PER IL FUTURO”.

A conclusione Sandro Spella, Presidente di Citra ha rimarcato “la mission aziendale è promuovere, ma, soprattutto, valorizzare al meglio la qualità delle uve dei nostri tremila soci, l’anima di Citra. Quotidianamente, lavoriamo con l’impegno di rendere il nostro territorio migliore sia per tutti noi, sia per le generazioni future. Citra è e resterà una realtà “volano” per lo sviluppo della vitivinicoltura in Abruzzo, i numeri lo dimostrano, siamo la più grande comunità di vignaioli del Centro-Italia e siamo consapevoli della grande responsabilità che abbiamo nei confronti di tutta la filiera produttiva, questo vale per oggi, ma soprattutto, per il futuro. Abbiamo bisogno di unione, di stare insieme.”

A suggellare questa importante mezzo secolo di Citra, l’esibizione del soprano Katia Ricciarelli e del tenore Francesco Zingariello che hanno deliziato i presenti con una spettacolare interpretazione del “Libiamo ne’ lieti calici”, celebre episodio del primo atto della Traviata di Giuseppe Verdi, omaggiato il compositore ortonese Tosti intonando “A vucchella” (in Italiano “la boccuccia”) e per chiudere, in bellezza, tutti i dipendenti di Citra sono saliti sul palco cantando “We are the Citra” sulle note “rivisitate” dei Queen. Un 50° anniversario da ricordare, da incorniciare, da tramandare.




VIA CRUCIS nel Teatro Romano

Venerdì 31 marzo 2023 alle ore 21 tornerà la sacra rappresentazione

Teramo, 29 marzo 2023. Dopo due anni, sarà nuovamente possibile assistere in presenza alla celebrazione dalle strade perimetrali del monumento.

Si potrà partecipare alla liturgia anche tramite un maxischermo posizionato all’interno della Basilica di Santa Maria Assunta o da casa tramite le dirette sul Canale YouTube Diocesi di Teramo-Atri e sulla pagina Facebook Chiesa di Teramo-Atri.

La Via Crucis dal Teatro Romano sarà inoltre trasmessa in diretta online su ekuonews.it ed rpiunews.it ed in vari orari sulle emittenti televisive regionali.

Anche quest’anno le quattordici meditazioni saranno scritte e lette dai giovani delle parrocchie di Teramo. L’animazione musicale sarà a cura della Cappella musicale del Duomo di Teramo diretta dal Maestro Maurizio Vaccarili, accompagnata da quattro violini e due violoncelli del Conservatorio G. Braga di Teramo.




L’OPEN DAY alla Università d’Annunzio

Il 31 marzo 2023: iniziative e opportunità di orientamento per i futuri studenti

Chieti, 29 marzo 2023. “Il tuo futuro per gli altri, declinato verso la salute, l’inclusione, la cultura e la sostenibilità” è il claim con il quale l’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara si rivolge quest’anno ai futuri studenti, invitandoli all’Open Day in presenza presso il Campus universitario di Chieti Scalo il giorno 31 marzo, dalle 9:00 alle 16:00.

L’orientamento è uno degli elementi strategici per uno sviluppo inclusivo: l’educazione alla scelta, la conoscenza delle proprie vocazioni, così come comprendere le opportunità lavorative del proprio territorio e delle nuove professioni sono fondamentali per garantire alle nuove generazioni le migliori opportunità di crescita culturale, economica e sociale.

I 14 Dipartimenti e le 3 Scuole della d’Annunzio avranno a disposizione aule e spazi dove direttori e docenti, in collaborazione con il gruppo di lavoro per l’Orientamento di Ateneo, risponderanno alle domande degli studenti sull’organizzazione didattica, sulle modalità di accesso, sugli sbocchi professionali dei singoli Corsi di Laurea e sui Corsi di nuova istituzione.

Oltre alle presentazioni ufficiali saranno proposti workshops, lezioni e laboratori tematici e saranno presenti per tutta la giornata stand informativi di tutti i Corsi di Laurea, divisi per Area, presso i quali sarà possibile confrontarsi direttamente con i docenti e gli studenti universitari. Per iscriversi si può accedere dalla homepage di Ateneo www.unich.it, scegliere l’orario e l’area formativa oltre a richiedere un attestato PCTO.

Quest’anno l’Università degli Studi Gabriele d’Annunzio – annuncia la professoressa Oriana Trubiani, Delegata del Rettore all’Orientamento di Ateneo – grazie anche alla collaborazione dell’Istituto Scolastico Regionale e dei Dirigenti Scolastici e in sintonia con il DM 934 PNRR, ha stipulato importanti accordi con numerose Scuole del territorio al fine di istituire corsi di formazione indirizzati all’orientamento in uscita. Nella giornata dell’Open Day – aggiunge la professoressa Trubiani – sono state organizzate lezioni di logica erogate dai docenti dell’Ateneo in previsione dei TOLC (Test OnLine CISIA) che regolano l’accesso ai vari Corsi universitari a numero programmato e che a breve vedranno protagonisti i nostri studenti.

Aprire le nostre strutture ai giovani – spiega il Rettore della d’Annunzio, Sergio Caputi – fare nostre le loro aspirazioni, i progetti che inseguono e anche le incertezze che vivono è sempre stato il nostro primo obiettivo. Nonostante gli eventi negativi che si sono succeduti negli ultimi anni, la “d’Annunzio” – sottolinea il Rettore Caputi – incrementa il numero degli iscritti e ottiene risultati di tutto rilievo nelle aree della ricerca, della didattica e della terza missione.

Maurizio Adezio




PREMIO INTERNAZIONALE FLAIANO. Cartellone dei concerti dei 50 anni di storia  

Pescara, 29 marzo 2023. Venerdì 31 marzo, alle ore 19:00 presso il Mediamuseum, si esibirà il gruppo da camera Ancestral Chamber Music che inaugura la nuova stagione concertistica 2023. Un nuovo entusiasmante progetto: gli Ancestral Chamber Music tornano sulle scene ad emozionarvi con un nuovo repertorio di Musiche da Oscar:

Morricone Cipriani Rota Piovani Zimmer Mancini Ruggeri Horner Shaiman Pourcell Djawadi

Insieme ad una collaborazione tutta esclusiva.

Musica e danza si fonderanno per immergersi in un magico viaggio ancestrale.

Bellydance and Oscar Awards Music

Voce: Maria Chiara Papale

Oboe: Angelo Centofanti

Flauto: Leila Vinciguerra

Violoncello: Sandra Rojas

Pianoforte e Direzione Artistica: Antonella Salvatore

Danzatrice: Cinzia Hassan




LA NUOVA MAGGIORANZA in Consiglio comunale

Subito a lavoro per recuperare il tempo perso dal Sindaco Castiglione e dalla sua Giunta

Ortona, 28 marzo 2023. Entro il 9 aprile si terrà il Consiglio comunale convocato dalla minoranza e dai tre consiglieri della ex maggioranza per discutere importanti argomenti in favore della comunità ortonese.

Occorre predisporre gli atti necessari per consentire una diversa gestione della cosa pubblica ed avviare l’iter per un salto di qualità della città di Ortona.

Quella che da minoranza è divenuta maggioranza consiliare motiva così la propria iniziativa diretta a richiedere al Presidente del Consiglio Comunale la convocazione della massima assise civica, stando al lassismo amministrativo che regna in Comune, con un Consiglio che non si riunisce da due mesi e con una città allo sbando per incapacità progettuale.

Così è bastato il deposito di una proposta di delibera di linee guida sul bilancio da parte dei consiglieri comunali Ilario Cocciola, Angelo Di Nardo, Gianluca Coletti, Franco Vanni, Simonetta Schiazza, Emore Cauti, Antonio Sorgetti, Italia Cocco e Simona Rabottini a far svegliare l’esecutivo dal suo lungo torpore, impaurito dal taglio degli emolumenti proposto per lo scarso lavoro prodotto in questi mesi, con uno schema di bilancio tardivo, non convincente, per nulla innovativo e con gravi criticità.

“Per alcuni aspetti sorprende il grossolano copia e incolla fatto alla nostra proposta. Ci aspettavamo un salto di qualità che non c’è stato sui temi caldi di Ortona – dichiarano i Consiglieri comunali Ilario Cocciola, Angelo Di Nardo, Gianluca Coletti, Franco Vanni, Emore Cauti, Simonetta Schiazza, Simona Rabottini, Italia Cocco e Antonio Sorgetti – la bozza di Giunta è avulsa dalla realtà, non una riga sull’emergenza idrica, nulla sul fronte del rilancio del turismo e sul fronte culturale e del sostegno alle scuole. Cifre sparate a caso, che non esprimono progettualità e concretezza e non lasciano individuare la visione per questa città. Sembra un fumoso bilancio da campagna elettorale che offende ogni intelligenza.”

“Tra le nostre indicazioni – continuano i Consiglieri comunali della nuova maggioranza in Consiglio comunale – sul fronte del verde pubblico, riteniamo sia fondamentale realizzare un accesso da Nord al Parco Ciavocco con verde attrezzato, e ci stupisce la consapevole dimenticanza in merito da parte dell’attuale amministrazione. Inoltre, per le scuole abbiamo previsto uno stanziamento di 40 mila euro diretto all’acquisto di beni di consumo e alla formazione extracurriculare. Sulla bozza di bilancio non risultano evidenti contributi per le implementazioni per le attività culturali sul nostro territorio, mentre, di contro, nella nostra proposta abbiamo previsto di valorizzare le attività delle associazioni e degli artisti ortonesi, nonché il sistema museale e bibliotecario comunale. Strano che ci sia un assordante silenzio su una delle voci più onerose per la città: le manifestazioni!

Altro aspetto rilevante della nostra riflessione è senza ombra di dubbio quello del turismo che deve divenire uno dei motivi di crescita economica della città. A tale scopo continuiamo ad opporci alla realizzazione dell’impianto fotovoltaico a mare, puntando alla valorizzazione delle zone di pregio, realizzando i parcheggi e l’accesso alle spiagge.

È necessario investire sul turismo e, per farlo, occorre concretezza e progettazione seria, realizzabile non certo attraverso un’ipotetica vendita della ex scuola al Foro, peraltro  di dubbia realizzazione, privando oltretutto la comunità di un luogo attrattivo direttamente sul mare e quindi con grandi potenzialità di interesse pubblico, senza inserire nulla sugli altri luoghi turistici di Ortona, ammettendo anche un grave ritardo in zone sensibili come il caso dell’Acquabella.”

“Rispetto a quanto prospettato dalla Giunta – concludono i Consiglieri comunali – il nostro bilancio, comunque vadano le cose, garantirà, al contrario di quanto accaduto finora, una reale inversione di tendenza nel governo della Città. È un lavoro responsabile che consentirà oltretutto ad eventi come il Giro D’Italia oppure alle festività del Perdono una gestione sicura e trasparente, con oculatezza di spesa e condivisione progettuale.”

Foto ilCentro.it




DOMENICA DELLE PALME, la Schola Cantorum Settimio Zimarino

A San Giustino per il concerto della Santa Pasqua. Il 2 aprile è anche il primo degli appuntamenti per i 60 anni del coro del Maestro Di Iorio

Chieti, 28 marzo 2023. Con il Concerto della Santa Pasqua previsto per la Domenica delle Palme 2023, il 2 aprile alle ore 21.00 presso la Cattedrale di San Giustino di Chieti, non solo viene introdotta la Settimana Santa ma si dà il via anche alle celebrazioni per i 60 anni della Schola Cantorum “Settimio Zimarino” di Chieti fondata nel 1963 da Don Donato Martorella ed oggi diretta dal Maestro Gabriele Di Iorio.

Questo tradizionale appuntamento nella bellissima Cattedrale di San Giustino vuole celebrare anche l’importanza di una riflessione in vista della settimana che si conclude con la Resurrezione di Cristo e quest’anno, come non mai richiama così simbolicamente il bisogno di pace e di un ritorno al dialogo nel mondo e ad una dimensione intima e sentita: troppe le persone che soffrono, troppi i bambini che muoiono a causa della guerra e non solo; e così la Schola Cantorum ‘Settimio Zimarino’ di Chieti, e l’Orchestra Armonie Ensemble, hanno un compito particolare ossia scaldare le anime delle persone che si stringono in una preghiera corale.

“Ci prepariamo ad accogliere la Santa Pasqua nel nome della preghiera e della tradizione e ci auguriamo che per tutti possa essere una festività serena  – interviene il Maestro Di Iorio – quest’anno il nostro repertorio prevede dei brani tratti dalla Passione secondo San Giovanni, di J.S.Bach, ma tradotta e con voce recitante di Daniele Ciglia che anticipa i corali in tedesco”.

“Si tratta solo del primo di una serie di appuntamenti che riveleremo e che caratterizzeranno questo anniversario per noi speciale, la Schola infatti ha ormai una storia forte e salda che vogliamo non soltanto festeggiare adeguatamente ma anche far conoscere” conclude il Maestro anticipando che sarà un anno importante per la Schola Cantorum Zimarino che vanta ancora la presenza di un componente, il teatino Romeo Coladonato, che sin dalla nascita di questa realtà non ha mai smesso di farne parte, la sua è una partecipazione ininterrotta.

Parteciperà all’evento anche Sua Eccellenza Monsignor Bruno Forte Arcivescovo di Chieti – Vasto; l’appuntamento gode dell’alto patrocinio della Regione Abruzzo e del Comune di Chieti.

L’ingresso all’evento è gratuito. È possibile seguire la pagina fb @sholacantorumsettimiozimarino.




MANCA LA BICI! La legge sul turismo

Nuova legge sulla disciplina del sistema turistico regionale. FIAB ABRUZZO: cicloturismo grande dimenticato

Pescara, 28 marzo 2023. La L.R. 15 febbraio 2023, n. 10, che entrerà in vigore il 21 agosto 2023, disciplina il sistema turistico regionale, sostituendo una serie di norme previgenti.

Tra le novità vengono inseriti cammini, sentieri ed itinerari turistico-culturali e religiosi ma la norma dimentica curiosamente il turismo in bicicletta, fatta eccezione per la possibilità di inserire, tra le denominazioni delle strutture alberghiere, quella di bike hotel”, se la struttura è situata in prossimità di un itinerario cicloturistico, con offerta di peculiari servizi turistici e dotazioni.

Per il resto, nella Regione che si vanta di avere la pista ciclabile più lunga d’Europa (cosa, tra l’altro, non vera), e che promuove le poche decine della Via Verde della Costa dei Trabocchi (dimenticando i tratti pescaresi e teramani) come un’eccellenza che dovrebbe attirare migliaia di cicloturisti, la nuova legge non dedica una riga su itinerari cicloturistici e promozione del turismo in bicicletta.

Eppure, con la collaborazione della FIAB ed il prezioso lavoro dell’Università di Pescara, la Regione aveva iniziato a predisporre il Piano Regionale della Mobilità Ciclistica, (PRMC) previsto dalla Legge Regionale n. 8/2013 e dalla Legge nazionale n. 2/2018, piano poi mai concretizzatosi ma quanto mai urgente, anche in funzione di una reale promozione del turismo in bicicletta e degli spostamenti quotidiani sulle due ruote a pedali.

Sempre la Regione, anche qui con la collaborazione di FIAB, ha promosso la rete Abruzzo Bike Friendly, che nella nuova legge non viene assolutamente menzionata, rete da potenziare per creare un sistema di strutture di supporto al turista in bicicletta.

Purtroppo, questa mancanza denota il fatto che in Regione ci sia uno scollegamento tra le politiche delle infrastrutture e quelle turistiche, e non si riesca a coordinare le varie azioni di competenza delle singole Direzioni, tendendo ad un obiettivo comune.

FIAB, quindi, chiede che la norma venga aggiornata, prima della sua entrata in vigore, inserendo i necessari articoli afferenti il cicloturismo, e che venga urgentemente approvato il Piano Regionale della Mobilità Ciclistica (PRMC) e la Rete Ciclistica Regionale (RCR), completa delle strutture di supporto ai ciclisti. I tempi previsti dalla L. 2/2018 per l’approvazione del PRMC sono 365 giorni, cioè un anno, dalla data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Piano Generale della Mobilità Ciclistica (PGMC), avvenuto lo scorso 13 ottobre, e che il Piano va poi sottoposto al Dicastero di riferimento entro i 10 giorni successivi.

Altre Regioni, come il Veneto, la Lombardia, la Sardegna e il Friuli-Venezia Giulia, hanno già predisposto i propri piani, ed è necessario che la Regione istituisca un Servizio specifico, con competenze intersettoriali, che possa gestire tutte le materie attinenti alla mobilità ciclistica ed il turismo in bicicletta, dalle infrastrutture alla comunicazione alla promozione, in modo da poter far decollare, finalmente, l’Abruzzo, come Regione ciclistica.

Giancarlo Odoardi




JUDICA Decima Stazione: Gesù spogliato delle vesti [10]

[La silenziosa via Crucis degli Apostoli della Croce nei nostri luoghi della Fede]

Domenica, 26 marzo 2023 ore 20:00  Basilica della Madonna dei Sette Dolori – Pescara

Testi lungi e ricchi quelli sacri, che meriterebbero approfondimenti e lunghe meditazioni; rimaniamo nel cammino, al termine della quaresima: in preparazione; quel percorso che portava una volta i catecumeni al battesimo.

L’Apocalisse, al capitolo terzo, ci offre la riflessione su queste parole: credi di essere vivo, ma sei morto.

Un morto chiede la vita e per vivere chiede di possedere qualcosa che rende lo rende vivo. Noi, così però, siamo già nella tomba. Mendichiamo affetto, perché cerchiamo di non deludere mai chi ci sta vicino. Cerchiamo di comprare amore, e questo ci fa vivere facendo le peggiori cose. In una parola: ci si prostituisce.

Noi però siamo amati dal Signore e viviamo per il Suo amore e allora, se questo è vero, ed è vero, buttiamo giù le maschere dell’ipocrisia che indossiamo e liberiamoci.

Per essere vivo, dunque, bisogna morire e dare la vita senza pretendere.

Togliamo la pietra che nasconde la nostra povertà, la nostra miseria ed il nostro cattivo odore; emaniamo olezzo e questo è sicuro quando siamo morti.

Se siamo stati creati dal Signore; il Signore non può averci creati se non belli.

Di cosa dobbiamo preoccuparci allora?

Il Signore ci ama sempre, non ci abbandona mai e allora abbiamo solo bisogno di risorgere ed essere liberi … ed ecco allora Gesù che ci dice: VIENI FUORI.

Lasciati amare per come sei




ITALIA CUP ILCA  2023

Vela, conclusa ad Ortona la prima tappa

Ortona, 27 marzo 2023. L’abruzzese Domenico Lamante è il vincitore overall della prima tappa dell’Italia Cup Ilca 2023, uno degli eventi più importanti del panorama velico nazionale, che ha preso il via ad Ortona, organizzato dalla locale Lega Navale sotto l’egida della Fiv IX Zona Abruzzo e Molise, e che ha visto arrivare questo week end nell’ampio villaggio-regata del Lido Saraceni ben 360 giovani atleti con le loro imbarcazioni provenienti dai circoli velici di tutta l’Italia. Pescarese di origine Lamante è cresciuto nella Lega Navale di Pescara fino a quando, per ragioni agonistiche, è passato al Club Vela Portocivitanova. Secondo classificato, sempre nella categoria olimpica Ilca 7, Tommaso Boccuni (Fraglia Vela Malcesine) seguito da Matteo Guardigli (Circolo Velico Ravennate).

Nella categoria Ilca 6 la classifica overall maschile è guidata da Mattia Cesana (Fraglia Vela Riva) seguito da  Alessandro Giovanni Merlo ( Circolo Vela Bellano) e Dario Burlando (Yacht Club Italiano) mentre nella femminile la prima classificata è Giulia Maria Cicchiné (Club Vela Portocivitanova), seconda Maria Vittoria Arseni (Tognazzi Marine Village) e terza Anna Pagnini (Yacht Club Adriaco). Nella categoria dei più giovani, Ilca 4 femminile Overall, prima classificata Cecilia Belletti (Club Vela Portocivitanova), seconda Clara Lorenzi e terza Elena Santoro (Made in Med), nella Ilca 4 maschile overall sale sul gradino più alto del podio Nicolò Giuseppe Cassitta (Yacht club Olbia), secondo Lorenzo Ghirotti (Fraglia Vela Riva), terzo Mattia Di Lorenzo (Fraglia Vela Riva). Da segnalare la seconda posizione under 16 categoria Ilca 4 di Nicole Lanuti,Gruppo dilettantistico vela LNI Ortona.

Bellissime giornate di sole ma senza vento sufficiente le prime due, i velisti hanno dato il meglio di sé nell’ultimo dei tre giorni di regate previste, quando ha soffiato uno Scirocco tra i 6 e gli 8 nodi.

Un colpo d’occhio fantastico per chi ha potuto ammirare le centinaia di vele in mare con lo sfondo delle montagne innevate della Maiella da una parte e del castello medievale Aragonese dall’altra. Un’occasione anche turistica per chi non conosceva e ha potuto ammirare la costa del Trabocchi e la Via Verde, il percorso ciclopedonale che la sovrasta. Un’organizzazione curata nei minimi particolari, con successo, dalla Lega Navale che ha voluto coinvolgere tutti gli esercizi commerciali della città che si sono dati da fare per accogliere al meglio gli atleti, i coach e le famiglie che li hanno accompagnati introducendo anche un bus navetta deputato a fare da spola tra il porto e il centro abitato, incastonato nella collina.

Roberto Diano, presidente LNI Ortona: “ E’ stata una bella giornata che ci ha ripagato di tanti impegni organizzativi, e ringrazio per la fiducia che ci ha accordato la Federazione Italiana Vela facendo partire da Ortona il campionato nazionale di questa numerosissima classe Laser, e anche tutta la macchina organizzatrice del nostro staff”. Presenti alla premiazione tra gli altri anche il presidente della IX Zona Fiv Abruzzo e Molise Domenico Guidotti con la vicepresidente Alessandra




QUANDO I PARTITI PADRONALI si spengono come cerini

Si vocifera di una nuova possibile scissione in Forza Italia

27 marzo 2023

Con lo stesso ardore con cui Silvio Berlusconi è stato continuamente esaltato nel lungo arco della sua discesa in campo, siamo oramai a trent’anni esatti, in molti lo hanno progressivamente abbandonato: “O quam cito transit gloria mundi”.

Al di là dei singoli giudizi che possiamo dare sui voltagabbana, spesso sono gli stessi che questa definizione dispregiativa dettero di quelli che avevano osato abbandonare Berlusconi prima di loro, la riflessione che più conta è quella sulla logica che sta alla base dei partiti personali, o padronali.

Dietro la petulante celebrazione si cela quasi sempre lo scambio d’interessi. A maggior ragione in un sistema politico basato sul criterio della scelta dei nominati, i quali, ben lontani dallo spirito dell’art. n. 67 della Costituzione, che recita “ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”, finiscono per preoccuparsi esclusivamente dei desiderata di chi li ha messi in lista e molto meno, se non per niente, del collegio in cui sono stati eletti.

Tutto fa parte della logica dello scambio in cui è stata costretta la nostra vita pubblica.

Molto lo si deve all’inesistenza di regole dirette a definire la vita interna dei partiti e ad una legge elettorale che si è rivelata fortemente antidemocratica, in relazione al senso più profondo del termine Democrazia.

Una legge, lo abbiamo constatato anche recentemente, che alla fine nessuno vuole cambiare perché è sempre meglio accontentarsi di quel poco che, comunque, il bipartitismo concede ai partiti interessati a tutelare la sostanza che loro sta a cuore, così come a quegli interessi trasversali esterni alla politica che li condizionano.

È molto chiaro che le vicende interne a Forza Italia sono seguite con attenzione sia tra le fila della maggioranza, sia tra quelle di alcune parti dell’opposizione.

Nel primo caso, perché l’ulteriore indebolimento di Berlusconi significherebbe il rafforzamento di Giorgia Meloni, anche nei confronti di Matteo Salvini.

Nel secondo, perché la speranza è che gli abbandoni potrebbero finire per rafforzare l’ipotesi del decollo di un’area diversa e in grado di porre una più consistente ipoteca sul condizionamento del Pd e i 5 Stelle che, al momento, rappresentano il grosso dell’opposizione.

Ovviamente, sulla politica intesa come luogo di confronto di idee e di progetti tutto questo avrà un effetto molto relativo. Mentre è quello cui dovremmo pensare alla vigilia di scelte fondamentali che il Paese sarà chiamato a fare, a partire dalle occasioni in cui diventerà molto stringente il tema del rientro dal Debito pubblico e, quindi, si dovrà decidere quali strati sociali dovranno pagarne le conseguenze più di alte.

Al momento, però, siamo costretti a continuare con il teatrino della politica, espressione che Silvio Berlusconi fece sua tre decenni fa, quando si presentò agli italiani con la promessa di cambiare le cose e quando certamente non pensava che anche il suo partito si sarebbe progressivamente spento come … un cerino.

https://www.politicainsieme.com/quando-i-partiti-padronali-si-spengono-come-cerini/




WOR(L)DS Peter Fend e Bob and Roberta Smith

A cura di Massimiliano Scuderi e Marco Nicodemo. Mercoledì 5 Aprile 2023  ore 18.00. Palazzo Cavallarini Lazzaroni via dei Barbieri, 7 Roma

Pescara, 26 marzo 2023. Le parole creano mondi e, al contempo, li mettono in discussione, questo il tema della mostra Wor(L)ds, con le opere degli artisti Bob and Roberta Smith e Peter Fend, a cura di Massimiliano Scuderi e Marco Nicodemo.

L’occasione nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Zimei e l’associazione La Saleriana che articoleranno, a partire da questo appuntamento, un programma di mostre all’interno della prestigiosa sede di Palazzo Cavallarin-Lazzaroni, in via dei Barbieri n. 7 a Roma.

Gli artisti coinvolti, l’inglese Bob and Roberta Smith  (1963 Reading, UK), pseudonimo di Patrick Brill, e Peter Fend (Columbus, Ohio,1950)- entrambi operativi in una pratica prossima dell’attivismo- hanno costruito spazi critici in cui l’arte viene considerata ed adoperata come uno strumento politico ancorchè estetico. Il primo, ispirato dall’incontro con un altro grande artista, James Lee Byars, che alla Biennale di Venezia del ‘93 gli regalò un suo adesivo dorato recante la scritta “La tua presenza è la tua migliore performance”, si adopera non tanto nella definizione di un’arte pubblica, quanto nel portare l’arte nel pubblico. Questo modus operandi induce gli individui ad autodeterminarsi attraverso la pratica artistica – da sottolineare il suo intento pedagogico che esercita attraverso l’impegno nelle scuole.

Il secondo, Peter Fend, basa la sua ricerca sulle potenzialità dei bacini idrici mondiali e sul rifondare le comunità utilizzando strumenti che si possono dedurre dalla storia dell’arte. Rimescola storia e geografia e, al limite dell’utopia, ripensa i confini degli stati concentrandosi sulle opportunità derivanti dall’impiego dei bacini idrici. Si tratta di una pratica nel campo dell’architettura che incontra quattro requisiti elencati da Leon Battista Alberti, affinché una città abbia aria, acqua, spazio in cui muoversi e difesa. Gli stacks- testi con una metrica che scandisce geometrie all’interno della pagina- rappresentano dei memorandum propedeutici all’organizzazione del pensiero dell’osservatore nel comprendere le future potenzialità di comunità più creative e, forse anche per questo, più etiche.

La mostra è realizzata col sostegno della Libreria Spazio Sette e con Roscioli e sarà visitabile fino al 14 Maggio, tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.30.




ORTONA ESPUGNA BARI ed è Prima in classifica

Era quasi ovvio che si arrivassero a giocare cinque set

Ortona, 26 marzo 2023. Quando due squadre devono lottare per trarre il massimo profitto ad ogni costo, lo spettacolo è assicurato. Bari ed Ortona hanno dato vita ad una gara emozionante e per nulla scontata. Continui ribaltamenti di fronte, difese impossibili e colpi spettacolari hanno divertito il pubblico presente, compresa una nutrita rappresentanza del Tifo Organizzato dei Dragoni arrivati da Ortona.

La spunta l’Ortona che con i due punti completa la rimonta e raggiunge i siciliani del Catania a quota 57. Tuttavia, in virtù del numero di vittorie favorevole agli abruzzesi, la Sieco da questa sera è ufficialmente la felice occupante della prima posizione in classifica. Una vittoria fondamentale guadagnata in casa di una squadra tenace che ha dato il massimo soprattutto nel fondamentale della difesa. Ortona deve provare più e più volte a scardinare la ricezione dei padroni di casa e lo fa con le bordate del neo acquisto Cunha, di Bertoli e del solito, sempreverde Marshall, fondamentale soprattutto nell’ultimo e decisivo quinto set. Il muro di Ortona è stato decisivo per gran parte della gara con Arienti e lo stesso Marshall che in due hanno piazza to 11 dei 15 muri punto degli ortonesi.

A conti fatti, tuttavia, la missione dei Ragazzi Impavidi resta sempre la stessa: battere Catania nell’ultima di campionato tra le mura amiche. La vittoria da due punti di Ortona con la conseguente sconfitta di Catania (che perde 3-0 in casa contro Casarano) costringe Ortona alla vittoria ma ora andrebbe bene anche al tie-break.

E se è vero che ai fini pratici era del tutto irrilevante tornare da Bari con uno o due punti (diverso il discorso se si fosse tornati con tre), c’è da sottolineare che questa sera Ortona è capolista e da capolista affronterà il Catania domenica prossima alle ore 18.00

Per l’occasione la SIECO propone l’ingresso a PREZZO UNICO di 2€.

IN BREVE

Equilibrato avvio di gara le squadre vanno avanti punto a punto con i padroni di casa che risultano più fallosi dai nove metri. Cunha tira forte e quando si supera la prima parte del parziale la Sieco è in vantaggio di tre punti costringendo Bari al primo time-out della gara. Parte bene il muro di Ortona che tiene sotto scacco Paoletti & Co. Qualche problema per la ricezione ortonese che regala di fatto tre tap-in vincenti a Bari ma per fortuna il vantaggio accumulato rende queste distrazioni poco dannose.

Bari parte più compatta nel secondo set ma il muro di Ortona continua a far bene. Arienti sembra in ottima serata in questo fondamentale. Padroni di casa che cominciano a giocare di più al centro trovando qualche spazio. Cresce anche il muro dei padroni di casa e Ortona va in difficoltà. Anche Coach Lanci chiama il suo primo time-out. Continua il momento no della ricezione ortonese: la costruzione diventa complicata e Bari scappa avanti. Ortona affonda. Bari difende tutto e Ortona non riesce a trovare il cambio palla. C’è tanta confusione in campo ortonese, Bari ha gioco facile e trova un grande vantaggio. Ortona tira fuori la grinta e recupera un gap enorme riducendo lo svantaggio grazie ad un parziale di 0-6. Troppo grande però il Gap e alla fine Bari riesce a fare suo il secondo parziale.

Tanti errori al servizio in questo terzo set con le due squadre che si inseguono. Tante anche le possibilità di contrattacco che le due squadre sprecano mantenendo vivo ed equilibrato il parziale. Ortona trova un mini-break di tre punti a metà parziale ma gli errori dai nove metri sono sempre tanti. Bari però ne sbaglia di più e Ortona riesce a tenere la testa avanti. Finale di set moto intenso con Bari che accorcia sostenuto dal pubblico di casa.

Parte fortissimo Bari che trova subito il 4-1. Ancora una volta la fase di difesa e ricostruzione di Bari funziona bene. Entrambe le formazioni non hanno intenzione di perdere e così il parziale è un susseguirsi di sorpassi e controsorpassi. Bari da una sistemata al muro e a metà parziale acquista un buon vantaggio. Ortona è costretta a inseguire sul 15-12. L’inseguimento riesce e sul finir del set Ortona trova il 17-17. Bari però si scuote e trova ancora il +4. Ortona cede allo sconforto, Bari continua a non sbagliarne una in ricezione e i padroni di casa allungano la gara al tie-break.

Il tie-break non si discosta dagli altri set. Bari è più brava a difendere e ricostruire mentre Ortona trova difficoltà a fare lo stesso. I ragazzi di Coach Lanci devono fare affidamento al muro per tentare di portare punti in saccoccia. Al cambio di campo la Sieco è in vantaggio 5-8. Gioca meglio Ortona in questo tie-break ma Bari è sempre pericolosa con l’ex Paoletti. Bari cambia passo e si rifà sotto 8-10. Marshall però decide che è ora di chiuderla e sale in cattedra chiudendo colpi strettissimi e alzando un muro insormontabile. Ortona da l’ultimo strappo e vince set e partita.

Alessandro Arienti: «Partita difficile, ma lo sapevamo. Adesso ogni partita è praticamente una finale. Abbiamo sofferto un po’ la tensione, anche se nel primo set non si è notato perché abbiamo ingranato subito bene. Poi nel secondo set e nel quarto siamo calati ma merito agli avversari che ci hanno dato molto filo da torcere. Siamo stati bravi tutte le volte a non farci scoraggiare dai loro ritorni di fiamma ma d’altra parte si sa, siamo abituati a giocare i tie-break. Sono contento di come la squadra abbia operato nel fondamentale di muro-difesa. Probabilmente proprio questo fondamentale ha fatto la differenza alla fine. Felice di averne messi a segno sei. Naturalmente c’è ancora qualcosa da migliorare ma siamo concentratissimi e focalizzati sull’obiettivo del primo posto che mai come adesso dipenderà da noi»

PRIMO SET

Nunzio Lanci decide di utilizzare la carta Cunha così che l’opposto portoghese possa debuttare in Italia assistito dal regista Ferrato. Schiacciatori di banda sono Capitan Marshall e Bertoli con Fabi ed Arienti centrali. Libero Benedicenti.

Per i padroni di casa, Coach Spinelli schiara la diagonale Martinelli-Paoletti, gli schiacciatori Ciavarella e Ferenciac, i centrali Persoglia e Deserio e Rinaldi Libero.

La prima palla è tra le mani dei padroni di casa che servono con Martinelli. Invasione per gli ortonesi 1-0. Ciavarella trova un buon pallonetto 2-0. Martinelli sbaglia il terzo servizio 2-1. Arriva il muro di Arienti e ristabilisce il pareggio 2-2. Invasione anche per Bari 2-3. L’arbitro vede un tocco di Marshall ma la panchina ortonese vuole un controllo del video-check. Il punto per Bari è confermato 3-3. Cunha mette a segno il primo punto con la maglia ortonese 3-4. Batte forte Cunha la ricezione non trattiene e Ferrato va allo smash 3-5. Out il servizio di Deserio 4-6. Out la pipe di Marshall 6-6. Invasione a rete fischiata a Ferrato 7-7. Errore di Persoglia dai nove metri 8-9. Paoletti pesta la riga dei tre metri 8-10. Fuori il servizio di Bertoli 9-10. Cunha trova il tocco del muro 10-13. Muro solitario di Ferrato 10-14. Out il servizio dell’opposto portoghese 11-14. Ferrato non riesce ad aggiustare una ricezione lunga e fa invasione 12-14. Fuori la diagonale di Paoletti 12-17. Gran primo tempo di Arienti 13-18. Bertoli ha buon gioco sul muro di Martinelli 13-19. Persoglia tocca a muro l’attacco di Bertoli 14-20. Muro solitario di Cunha che ferma Ciavarella 14-21. Lunga la ricezione di Benedicendi, e Bari ne approfitta per il tap-in 16-21. Ciavarella sbaglia il servizio ed è 19-25 Ortona.

SECONDO SET

Fischiata una doppia a Fabi 1-0 ma poi fa 1-1. Cunha 1-2. Muro di Arienti 2-3. Il video-check da ragione a Cunha, la sua parallela è sulla riga 3-4. Ace per Deserio 5-4. Stavolta Bertoli non sfonda il muro 6-4. Buon mani fuori di Ferenciac 8-5. Bertoli la piazza 9-6. Ferenciac sbaglia dai nove metri 11-7. Persoglia sbaglia il servizio 12-8. Invasione fischiata a Martinelli 12-9. Nessuno tocca il colpo di Cunha ed è 14-10. Murato Marshall 15-10. Bari prende tutto, Ortona non riesce a far cadere la palla e all’ennesima ricostruzione Paoletti fa 16-10. Cunha fuori 17-10. Ace per Bari 19-10. Mani fuori trovato da Bertoli 20-13. Ace per Arienti 20-15. Bertoli trova l’incrocio delle righe 20-16. Ancora Bertoli 20-17. Fuori l’attacco di Ferenciac 21-18. Errore di Ferrato al servizio 22-18. Mani fuori ad opera di Cunha 19-23. Non tiene il muro di Ortona 24-19.  Paoletti fa 25-20.

TERZO SET

Si riprende con Bari al servizio ma la bomba di Cunha fa 0-1. Ace fortunato di Fabi con la palla che tocca il nastro è finisce nel campo di Bari 0-2. Stavolta Fabi non ha fortuna e la palla si spegne sulla rete 1-2. Cunha murato 2-2. Out il servizio di Cunha 3-3. Ciavarella trova il punto del 5-4. Ferrato tocca di prima 5-5. Pallonetto di Fabi 6-6. Bertoli trova un colpo da maestro, Martinelli non trattiene e la palla termina fuori 6-7. Paoletti sbaglia il suo turno al servizio 7-8.  Anche Fabi batte lungo 9-9. Persoglia serve sulla rete 9-10. Ottimo diagonale stretto di Marshall 9-11. Ace di Bruno Cunha 9-12. Errore di Ferrato che regala di fatto il punto del 10-12. Martinelli però restituisce il favore sbagliando il servizio 10-13. Muro di Paoletti 11-13. Bertoli murato da Deserio 12-13. Bordata di Marshall dalla seconda linea e De Serio riceve sul soffitto 13-15. Malinteso tra Ferrato e Cunha e si torna in parità 15-15. Ace di Bertoli 15-18. Bertoli pesta la linea dei nove metri 16-18. Ferenciac sbaglia il servizio 16-19. Muro di Arienti 18-22. Cunha sbaglia il servizio 19-22. Paoletti accorcia 20-22. Diagonale strettissimo di Marshall 20-23. Dentro il lungo linea di Cunha 21-24. Out la pipe di Marshall 22-24. A segno Cunha, ancora lungo-linea 22-25 e ancora un punto rosicchiato a Catania.

QUARTO SET

Si apre con l’errore di Bertoli al servizio 1-0. Invasione aerea fischiata a Ferrato che ha tentato di aggiustare una ricezione lunga. 2-0. Marshall tocca il muro 2-1. Bertoli centra l’incrocio delle righe di fondo 5-4. Buono il diagonale di Paoletti 7-4. Fuori l’attacco di Paoletti 7-5. È vincente il contrattacco di Marshall 7-6. Invasione a rete fischiata a Martinelli 8-7. Fuori il muro di Bari sulla pipe di Marshall 9-8. Ancora Marshall che da posizione scomoda trova il 9-9. Martinelli prova l’attacco di seconda ma Marshall intuisce e mura 9-10. Out la battuta di Persoglia 11-11. Cunha murato 14-12. Fermato anche Marshall 15-12. Ciavarella spara fuori in pipe 15-13. Punto per Paoletti 16-13. Invasione fischiata a Persoglia 16-14. Primo tempo a segno per Tommaso Fabi 17-15. Bruno rosicchia un punticino 17-16. Fabi trova un buon muro 17-17. Fuori la pipe di Marshall 19-17. Ace di Ferenciac 20-17. Fabi murato 21-17. Pallonetto di Marshall 22-19. Fabi tira fuori la battuta 23-19. Bertoli murato da Ciavarella 24-19. Paoletti chiude il set 25-20.

QUINTO SET

Per il tie break è Ortona a cominciare. Lo fa con Bertoli. Murato Marshall 1-0. Out il servizio di Persoglia. 1-1. Paoletti finalizza l’ennesima ricostruzione 2-2. Buon muro per Ortona 3-5. Marshall sfiora sulla schiacciata di Paoletti 5-6. Punto di Bertoli 5-7. Fuori l’attacco di Persoglia al centro 5-8. A segno ancora Bertoli 5-9. Di nuovo Bertoli 5-10. Paoletti tenta di spezzare l’incantesimo col suo diagonale del 6-10. Errore di Bertoli, attacca sulla rete 7-10. Paoletti accorcia 8-10. Ace di Ferenciac 9-10. Stavolta tocca a Cunha spezzare l’incantesimo di Bari 9-11. Marshall stampa un gran muro su Paoletti 9-12. Bertoli sbaglia il servizio 10-12. Marshall 13-10. Ancora Marshall che questa volta regala 4 match-ball ai suoi 10-14. Ancora Marshall, questa volta a muro 10-15.

Sieco Service Impavida Ortona: Fabi 5, Vindice, Bertoli 16, Benedicenti (L) pos. 58% perf. 45%, Iorno n.e., Marshall 23, Di Tullio n.e., Cunha 21, Bulfon n.e., Arienti 8, Ferrato 3, Pollicino n.e., Palmigiani n.e, Allenatore: Nunzio Lanci. Vice: Luca Di Pietro.

Gruppo Stamplast M2g Green Bari: Martinelli 3, Paoletti 19, Ciavarella 11, Ferenciac 11, Persoglia 8, Deserio 13, Rinaldi (L) pos 83% perf 61%, Leoni n.e., Petruzzelli V., Wojcik, Ciccolella, Petruzzelli F., Giorgio, Marrone (L). Allenatore: Beppe Spinelli. Vice: Francesco Valente

GRUPPO STAMPLAST M2G GREEN BARI – SIECO SERVICE ORTONA 2-3 (19-25 / 25-20 / 22-25 / 25-20 / 10-15)

Durata Set: 26’ / 34’ / 30’ / 31’ / 19’

Durata Complessiva: 2h 20’

Muri Punto: Ortona 15 / Bari 12

Aces: Ortona 4 / Bari 4

% Attacco: Ortona 38% / Bari 36%

% Ricezione: Ortona Pos 62% – Perf 44% / Bari Pos 60% – Perf 40%

Arbitri: Luigi Pasciari (Napoli)  Claudia Lanza (Napoli)




L’ANNIVERSARIO dell’Eccidio

La memoria delle Fosse Ardeatine

Chieti, 25 marzo 2023. Il Presidente del consiglio Giorgia Meloni ha definito l’eccidio delle Fosse Ardeatine “Una strage  che ha segnato una delle ferite più profonde e dolorose inferte alla nostra comunità nazionale: 335 italiani innocenti massacrati dalle truppe di occupazione naziste solo perché italiani.” É uno dei tanti giudizi falsi e reticenti della Meloni sulle vicende del ventennio fascista. In effetto, le vittime, massacrate con una “esecuzione bestiale” (giudizio dello storico tedesco Gerhard Schreiber), erano tutte italiane: erano italiani i 75 ebrei, imprigionati in attesa di essere deportati;  erano italiani i malati e i civili inermi, estranei alla Resistenza, rastrellati dalla Gestapo diretta dal colonnello Herbert Kappler e dal suo aiutante, il capitano Erich Priebke, per completare l’elenco dei condannati.

Erano, però, non solo italiani, ma antifascisti molti uomini, appartenenti a gruppi della Resistenza romana –  formazioni del Partito d’Azione, di Giustizia e Libertà, di Bandiera Rossa;  anarchici  iscritti all’Unione sindacale italiana –  ferocemente torturati prima di essere  prelevati dalle carceri di Regina Coeli e di Via Tasso.

Ricordiamo anche alla Meloni, che furbescamente soffre di amnesie:

– italiano era il fascista Pietro Caruso, che fornì a Kappler una lista di 50 prigionieri da inserire nell’elenco dei condannati. Era diventato questore di Roma dopo che nella nostra città, nell’ottobre del 1943, a capo di una banda, aveva compiuto rapine a mano armata nelle banche e nelle oreficerie ed era stato responsabile della cattura dei partigiani della Banda Palombaro, fucilati a Bussi il 14 dicembre 1943;

– italiani erano gli uomini della polizia  fascista e delle bande che nella Capitale, sotto controllo germanico, operarono rastrellamenti ed arresti di antifascisti e di semplici sospettati;

– italiano era Guido Buffarini Guidi, ministro degli interni del regime di Salò: a Caruso, che gli chiese informazioni sulla lista dei 50 nomi, si limitò ad affermare che era inevitabile darli “altrimenti chissà cosa potrebbe succedere. Sì, sì, dateglieli!”

– italiani erano tutti gli aderenti romani alla Repubblica Sociale Italiana, che collaborarono attivamente con gli occupanti nazisti;

– italiano era Benito Mussolini, che giustificò la rappresaglia: “Ai tedeschi non si può rimproverare nulla…la rappresaglia è legale”.

Giorgia Meloni non sa e non può rinunciare all’uso politico, e alla strumentalizzazione come arma di propaganda, della pseudostoria del ventennio, perché il fascismo è nel suo DNA.

Filippo Paziente

Storico e socio della sezione ANPI di Chieti




UNA MOSTRA REGIONALE per Rosario Livatino

La testimonianza di Salvatore Insenga il cugino del magistrato ucciso dalla mafia

Chieti, 25 marzo 2023. «Rosario, prima di essere un giudice, era un uomo che sapeva in che contesto si stava muovendo, ma soprattutto era un figlio, un cugino, un nipote, era tutto per la famiglia. E poi era tutto per il lavoro. Questi erano i suoi ambiti e là ha dato il meglio di sé, tanto da arrivare alla beatificazione, per martirio». Salvatore Insenga con queste parole ha voluto ricordare oggi (sabato 25 marzo) a Chieti il cugino, Rosario Livatino.

L’unico parente ancora in vita del magistrato ucciso dalla mafia nel 1990 è stato ospite della mostra Sub Tutela Dei – Rosario Livatino, l’uomo, il giudice, l’esempio promossa da: Libera associazione forense, Centro studi Rosario Livatino, Centro culturale Il Sentiero e ospitata al Meeting di Rimini la scorsa estate.

L’allestimento, curato dal Csv Abruzzo Ets,  è in programma in tutta la regione. La prima esposizione, al museo Barbella di Chieti fino al 31 marzo, ha potuto offrire oggi (sabato 25 marzo), la testimonianza di Insenga, un importante appuntamento con la cittadinanza e con le scuole teatine.

Nel foyer del teatro Marrucino erano presenti, l’arcivescovo metropolita di Chieti – Vasto, Bruno Forte; il sindaco della città, Diego Ferrara; la presidente dell’associazione Libera Chieti – presidio Attilio Romanò, Gilda Pescara, anche insegnante del Liceo Isabella Gonzaga di Chieti; la curatrice della mostra, Roberta Masotto.

Per il Csv Abruzzo Ets c’era il presidente regionale, Casto Di Bonaventura; i coordinatori della delegazione di Chieti, Ermanno Di Bonaventura; di Pescara, Lorenzo Di Flamminio; di Teramo, Guido Campana; la responsabile regionale dell’area Promozione, Sandra De Thomasis.

Gli interventi dei relatori sono stati inframmezzati dal progetto “Ti racconto di me”, uno struggente ricordo del beato a cura degli studenti della seconda A del Liceo statale Isabella Gonzaga.

A seguire la visita guidata all’esposizione tenuta dagli studenti apprendisti ciceroni.

«Entrare nella vicenda terrena di Livatino», ha detto Ermanno Di Bonaventura, «è stata una esperienza di vita, perché ti coinvolge e ti fa riscoprire quei valori che sono fondamentali per costruire delle comunità diverse rispetto a quelle nelle quali viviamo».

L’arcivescovo metropolita di Chieti – Vasto, Bruno Forte ha ricordato «di aver conosciuto Livatino, in un convegno nella diocesi di Agrigento» e ha poi citato alcune frasi del magistrato: «Diritto e fede, o se vogliamo giustizia e fede, sono in continuo rapporto tra loro. La fede è l’anima per l’esercizio di una giustizia che rispetti la dignità di ogni persona, la tutela e la promozione dei suoi diritti».

La curatrice della mostra, Roberta Masotto, infine, ha sottolineato che Livatino «giudicava sempre il reato, non la persona. Il reato doveva essere giudicato perché la persona doveva essere educata a capire l’errore commesso, ma la persona non andava giudicata perché non era riconducibile solo all’errore, ma molto di più».

L’esposizione si avvale di numerosi patrocini, tra cui Regione Abruzzo, l’Ufficio scolastico regionale, tutte le Province abruzzesi, i Comuni dei quattro capoluoghi e di Avezzano, la Ceam (Conferenza episcopale Abruzzo e Molise), l’Arcidiocesi di Chieti-Vasto, le diocesi di Teramo-Atri e di Avezzano, le fondazioni Tercas e PescarAbruzzo, l’università di Teramo, i tribunali di Avezzano, Chieti, Pescara, Teramo; il consiglio dell’Ordine degli avvocati di Teramo, il Forum del Terzo settore.

Media partner: VDossier.

In collaborazione con Caritas, Libera, l’Unione giuristi cattolici di Pescara e Teramo, l’Associazione genitori, Prossimità alle istituzioni, Cosma, premio Borsellino, Arci, Legalità cultura e territorio.

La mostra prevede un percorso diviso in quattro sezioni con testi, immagini, video e un audio che rievoca l’agguato e che introduce al percorso.

Una parte importante è dedicata al testimone Piero Nava, direttore commerciale lombardo, che il 21 settembre 1990 si trovava in Sicilia per un viaggio di lavoro. Assistette, dallo specchietto retrovisore della sua auto,  all’attentato che portò all’esecuzione del magistrato Livatino da parte dei mafiosi. Fu lui ad avvisare le forze dell’ordine e riferì quanto aveva visto. In un periodo in cui non esistevano disposizioni sui collaboratori di giustizia, Nava, cittadino onesto e testimone, non pentito, ha visto la propria esistenza stravolta. Ha perso il lavoro ed è ancora oggi costretto a nascondersi con tutta la sua famiglia, cambiando spesso città e generalità. «Quel giorno», ha detto Nava, «Livatino è morto ma io sono scomparso».

Sub Tutela Dei – Rosario Livatino, l’uomo, il giudice, l’esempio

Le esposizioni si terranno a:

Chieti                    21 – 31 marzo, museo Barbella, via Cesare De Lollis, 10

tutti i giornidalle 9 alle 13, martedì e giovedì anche dalle 15 alle 19

info: 0871 330473 – 345 2544596 – segreteriachieti@csvabruzzo.it

Pescara 12 – 19 aprile, Aurum, largo Gardone Riviera

                               tutti i giorni dalle 9 alle 14 e dalle 15.30 alle 19.30

                               info: 085 2924249 – 350 0135984 – segreteriapescara@csvabruzzo.it

Avezzano            22 aprile – 3 maggio, sala conferenze Montessori, via Genserico Fontana, 6

                               tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19

                               info: 0862 318637 – 371 4507918 – segreterialaquila@csvabruzzo.it

Teramo 6 – 14 maggio, Sala espositiva comunale, via Nicola Palma

                               tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19

                               info: 0861 558677 – 334 7041179 – segreteriateramo@csvabruzzo.it




IL CERTAMEN Sallustianum

La ventesima edizione

L’Aquila, 25 marzo 2023. Lunedì 27 marzo 2023 si terrà la XX edizione del Certamen Sallustianum, organizzato dal Centro Studi Sallustiani dell’Aquila, in collaborazione con il Convitto Nazionale Domenico Cotugno con i Licei annessi.

Una delle principali finalità del Certamen – intitolato allo storico Gaio Sallustio Crispo, nato ad Amiternum il 1° ottobre 86 a.C. e morto a Roma il 13 maggio del 34 (o 35) a.C. –  è quella di dare agli alunni meritevoli la possibilità di approfondire la conoscenza del mondo classico, anche attraverso le varie testimonianze che fanno parte integrante del tessuto storico del nostro territorio, che si colloca nel contesto di un percorso più ampio, quello delle grandi civiltà.

La XX edizione del Certamen vedrà la partecipazione di 32 alunni, appartenenti a 12 licei italiani. Dopo due anni di svolgimento su piattaforma digitale, quest’anno il Certamen Sallustianum ritorna alla sua versione tradizionale e si svolgerà in presenza presso la sede del Liceo Classico Domenico Cotugno.

Al Certamen Sallustianum sono collegate le Giornate della Cultura Classica, che vogliono offrire l’opportunità di esplorare tra i percorsi del passato, a volte sconosciuti, le origini del nostro presente. Diventa necessario, in una società in cui tutto è messo in discussione, ritrovare le solide radici culturali della nostra civiltà e riscoprire i valori e le certezze che la stessa ci ha tramandato.

Nell’ambito delle Giornate della Cultura Classica sarà ospite del Centro Studi Sallustiani il prof. Lucio Ceccarelli, docente di Storia della lingua latina e di Filologia classica presso l’Università degli Studi dell’Aquila, che lunedì 3 aprile 2023, alle ore 11.00, in presenza presso il Liceo Classico Domenico Cotugno e su piattaforma digitale Zoom, terrà una conferenza dal titolo La commedia di Plauto.




PAPA FRANCESCO e la traversata del deserto

di Giovanni Cominelli

24 marzo 2023

Non credo che sia mai esistito un tempo in cui la “navicula Petri” abbia solcato acque tranquille. Dalle origini del Cristianesimo fino a quando la Chiesa di Roma si impose a tutte le Chiese latine come centro di comando centralizzato attorno a Ildebrando da Soana, eletto il 22 aprile 1073 come Gregorio Gregorio VII, mai vi fu requie.

E neppure dopo, da quando il primo dei 27 Assiomi del “Dictatus Papae” del 1075 affermò “Quod Romana ecclesia a solo Domino sit fundata” (Che la Chiesa romana è stata fondata solo da Dio) e il nono: “Quod solius pape (così nell’originale!) pedes omnes principes deosculentur” (Che solo i piedi del Papa siano baciati da tutti i Principi).

La storia della Chiesa testimonia che il verificarsi di questo caso è stato piuttosto raro. Semmai, è il Papa che bacia i piedi altrui, non propriamente principeschi, il Giovedì Santo.

Nessuna meraviglia, dunque, che anche la Chiesa di Papa Francesco sia attraversata da conflitti, contestazioni, lotte di potere feroci e che il Papa ne sia l’obiettivo. Le qualifiche più virali riservate al Papa? Comunista, globalista, populista, peronista, rivoluzionario, conservatore, eretico, antipapa, gesuita, qui inteso come insulto… E ancora: incerto, decisionista, chiacchierone, ambiguo, centralista… I vaticanisti, dediti all’anatomia quotidiana della Chiesa, non sanno più cosa pensare. Il che non li scoraggia dallo scrivere, anzi! Alla fine, ne esce un Papa Francesco “enigma”, secondo Massimo Franco, editorialista del Corriere della Sera, o “doppio”, secondo Marco Marzano, docente all’Università di Bergamo, su “Domani”…

Per capire la profondità del dramma di Francesco e della sua Chiesa, è meglio alzare lo sguardo sul mondo presente. Non ci si può limitare a guardare attraverso il buco della serratura vaticana. Alla fine, la scelta del punto panoramico dipende dal grado di coinvolgimento storico-esistenziale dell’osservatore nel dramma medesimo.

La tendenza storica, che si sta dispiegando sotto i nostri occhi, è che l’Europa si sta congedando dal Cristianesimo: le chiese sono sempre più vuote, i seminari chiudono i battenti, nei confessionali non si raccontano più i “peccati”.

Come sottolinea Pierre Manent, professore di Filosofia politica presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi: “Gli Europei non sanno cosa pensare né che fare del Cristianesimo”.

Il Cristianesimo e, quindi, la Chiesa – non esisterebbe il Cristianesimo senza la Chiesa – non sono più considerati dalla maggioranza delle persone, in Italia e in Europa, come strumenti per capire il mondo e per vivere nel mondo. Tampoco ai fini della salvezza.

Quale, d’altronde?! Siamo tutti convinti di essere già salvati da noi stessi. La sintesi culturale e spirituale di Gerusalemme, di Atene, di Roma si sta disintegrando. Lo aveva denunciato Papa Benedetto XVI  nel discorso tenuto nell’Aula Magna dell’Università di Regensburg il 12 settembre 2006, quando aveva descritto le tre ondate delle “de-ellenizzazione” del Cristianesimo: a) la Riforma protestante, che voleva liberare la fede dalla metafisica greca, affermando il principio esclusivo della “Sola Scriptura”; b) la teologia liberale di Adolf von Harnack, che, muovendo in senso opposto a quello di Lutero, intendeva togliere a Gesù la veste semitica della “Sola Scriptura” per fagli  indossare quella socratica del filosofo morale; c) la cultura ecumenico-globalista, per la quale il messaggio del Nuovo Testamento deve essere “es-culturato” dall’ellenismo e “in-culturato” nelle varie culture mondiali.

Di queste Samuel P. Huntington aveva compilato un elenco nel 1993 su “Foregn Affairs”: Cristiano-occidentale, Cristiano-orientale, Latino-americana, Islamica, Indù, Cinese, Giapponese, Buddista, Africana. Secondo lo studioso, si era messo in movimento un processo di “de-occidentalizzazione”, che la crescita demografica, lo sviluppo economico e la modernizzazione tecnologica avrebbero accelerato.

Diversamente da quanti prevedevano che la globalizzazione a guida occidentale avrebbe indotto un’analoga occidentalizzazione dei valori, Huntington sosteneva che “l’ulteriore modernizzazione finisce con l’alterare gli equilibri di potere tra l’Occidente e le società non occidentali, alimenta il potere e l’autostima di quelle società e rafforza in esse il senso di appartenenza alla propria cultura”. Le conseguenze geopolitiche sono evidenti: l’ONU cessa di essere lo strumento di costruzione di una civiltà universale, fondata sui diritti umani e sulla democrazia, diventa soltanto la sigla di una pluralità di culture e di Stati-nazione in competizione.

Papa Francesco, “venuto dalla fine del mondo” – da quello non cristiano -occidentale della cultura Latino-americana – si è trovato ad affrontare la de-occidentalizzazione prevista da Huntigton e la de-ellenizzazione temuta da Papa Benedetto XVI. Intanto gli Europei cristiano-occidentali si stanno tranquillamente liberando del Cristianesimo, nell’illusione che i valori cristiano-liberali continueranno a fluire nelle loro società, anche se la loro sorgente originaria si sta riducendo ad un rigagnolo.

Papa Francesco ha rilanciato lo spirito del Concilio Vaticano II: uscire incontro al mondo. Ma il mondo non ha ascoltato Giovanni Paolo II, quando, anche lui “chiamato da un Paese lontano”, il 22 aprile 1978, gridò dall’alto della Loggia di San Pietro: “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!”. Il Vaticano II non ha fermato la secolarizzazione. Anzi, secondo una solida corrente tradizionalista, le avrebbe aperto la strada.

I cinque Papi del dopo-Concilio si sono trovati su questo drammatico crinale come “vox clamantis in deserto”. Si deve intendere espressione nella versione di Isaia, 40,3: “Una voce grida: Nel deserto preparate la via al Signore” o in quella di Giovanni 1, 22-23: “Io sono la voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore”. Forse si tratta del deserto di Isaia.

Ecco perché ai credenti, ai non-credenti, ai “cristiani anonimi” appare eroica e necessaria la traversata del deserto di Papa Francesco. Diversamente dal suo ultimo predecessore, che è entrato in alta competizione dottrinale con le filosofie del mondo, egli spinge i Cristiani a vivere la Chiesa come “un ospedale da campo”, come un posto dove si curano le ferite che il divenire storico infligge al tessuto esistenziale e a quello collettivo, al tempo della globalizzazione.

Non che Francesco sia agnostico sul piano dottrinale, ma non crede che sia lì che si gioca, oggi, il futuro della Chiesa. È nello slancio comunitario e missionario che si decide, come spiega nella Evangelii Gaudium.

Donde le posizioni “politiche” sulla pace e la guerra, sulla fratellanza universale, sulle periferie esistenziali, sulla difesa della terra, della vita e della corporeità umana… Di lì rifiorirà la fede cristiana? La posta in gioco continua ad essere quella di difendere e di far crescere l’umano nell’uomo. Senza il Cristianesimo sarebbe molto più difficile.

Giovanni Cominelli




PROGETTO ERASMUS. l’Europa dei diritti umani

Conclusa la fase cittadina. L’IIS Ovidio ha accolto studenti provenienti da tutta Europa. Prossimo appuntamento a maggio in Bulgaria

Sulmona, 24 marzo 2023. Si conclude oggi la fase cittadina del Progetto Erasmus L’Europa dei diritti umani che, da domenica scorsa, ha visto la presenza in città di studenti e docenti in rappresentanza di cinque nazioni, chiamati a confrontarsi sui diritti umani. La mobilità europea è stata curata, per la fase sulmonese, dal polo liceale Ovidio, che condivide il progetto con Francia (Dunkerque e Villefranche-de-Rouergue), Bulgaria, Romania, Portogallo. Ieri gli studenti si sono ritrovati nell’consiliare del Comune per la simulazione di arringhe al cospetto della Corte Europea per la difesa dei diritti umani e della libertà di espressione.

Ad accogliere studenti e docenti l’assessore Attilio D’Andrea che, portando il saluto dell’Amministrazione comunale, ha ricordato l’importanza dei valori legati al rispetto dei diritti umani. Poi spazio agli studenti che, a gran voce e nelle loro diverse lingue, hanno riflettuto e si sono confrontati sul valore della libertà di espressione. Per l’Italia sono stati protagonisti gli studenti della classe Erasmus francese 4I del liceo linguistico G. Vico, affiancati dalle docenti Emanuela Cosentino, referente Progetti Internazionali del polo liceale sulmonese e del Dipartimento di lingua francese, Maria Orsola Boschiero e Cathy Petrucci.

«Sono state giornate molto impegnative», ha commentato la professoressa Cosentino, «ma di grande valore per tutti gli studenti partecipanti che, grazie a queste attività progettuali, sviluppano competenze e si arricchiscono attraverso il confronto con altre realtà, umane e culturali.»

La libertà di espressione è stato tema fondamentale di tutta l’esperienza sulmonese e ha preso forma anche attraverso un laboratorio creativo che ha coinvolto tutti gli studenti ospiti nella sede del liceo artistico Mazara. L’attività laboratoriale internazionale è stata tenuta dall’artista e docente dell’Accademia delle Belle Arti dell’Aquila, Lea Contestabile. Sotto la sua guida, studenti e docenti accompagnatori hanno lavorato alla realizzazione di un autoritratto creativo.

«Obiettivo del laboratorio», ha spiegato l’artista, «è stato quello di dare a tutti la possibilità presentarsi all’altro in maniera libera e al contempo più vicina e rispondente a sé stessi».

Ciascuno studente ha poi scelto un proprio slogan e i loro lavori sono stati issati su dei bastoni. Con le loro opere hanno poi dati vita ad una performance lungo le strade del centro cittadino. Per dire tutti insieme che l’arte è sinonimo di autenticità e libertà, che la creatività è diversità è che la diversità è ricchezza.

«Come scuola crediamo fermamente nella partecipazione ai progetti internazionali ed Erasmus», ha affermato la Dirigente del Polo liceale Ovidio, Caterina Fantauzzi «e voglio ringraziare le docenti che da anni lavorano a queste attività progettuali, consentendo al nostro Istituto di vivere da protagonista la dimensione europea dell’istruzione». Prossima mobilità Erasmus nel mese di maggio, quando gli studenti europei, insieme a quelli del liceo linguistico sulmonese saranno ospiti in Buglaria.

Annalisa Civitareale